Ricordi di un Malandrino

di RosenQuartz
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coraggio ***
Capitolo 2: *** Promessa ***
Capitolo 3: *** Inaspettatamente Malandrino ***
Capitolo 4: *** Inaspettatamente, amico ***
Capitolo 5: *** Insieme, sempre ***
Capitolo 6: *** Profumo di casa ***



Capitolo 1
*** Coraggio ***




Questa raccolta si è classificata quarta a "The Marauders' Contest" di ClaireTheSnitch e ha conseguito il premio Miglior Tema con i temi "profumo" e "inaspettato". Il giudizio è inserito alla fine dell'ultimo capitolo.





Ricordi di un Malandrino






Coraggio 



 

«Lupin, Remus»

Il ragazzo alzò lo sguardo, sentendosi chiamare. L’ansia si impossessò di lui.

Perché si trovava lì? Non faceva parte di quella massa. Si guardava intorno e non vedeva altro che facce sconosciute, sprezzanti talvolta, i cui proprietari sembravano non si interessassero a nulla se non a loro stessi.

Cercò di raccogliere il poco coraggio che in quel momento sentiva di possedere e salì i gradini. Si sedette sullo sgabello, come aveva visto fare ai suoi compagni, e aspettò che il cappello fosse posato sulla sua testa. Rivolse uno sguardo all’enorme sala, sforzandosi di pensare a quale fosse la casa che meglio avrebbe potuto accoglierlo in quegli anni. Non ebbe il tempo di rifletterci per più di un secondo, dopo il quale la sua vista fu oscurata dallo spesso tessuto del cappello.

Non fu in grado di seguire gli sproloqui del cappello. Gli sembrava che neanche lui, nonostante l’età e l’esperienza, fosse in grado di capire la sua situazione. Ma lo sorprese ritrovarsi a pensare che ciò non gli importava. Gli era stato concesso di andare a Hogwarts e lui l’aveva accolto con gioia. Ora che si trovava lì, doveva affrontare ciò che aveva scelto per sé. Nessun piagnisteo, nessun ripensamento. Era il momento di rivalersi su quel mondo che non accettava la sua condizione. E lui l’avrebbe fatto. Nessuno si sarebbe più frapposto tra lui e la sua voglia di resistere ad ogni costo e di dimostrare quanto valesse. Nessuno.

Fu con un moto di orgoglio che si tolse il cappello, pur senza aver prestato ascolto alla sua decisione, e si diresse verso l’unico tavolo che sentiva gli si confacesse. 






 

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Capitolo 2
*** Promessa ***


  


Promessa 





Remus Lupin aprì la porta lentamente ed entrò nel suo dormitorio. Si avvicinò al letto più vicino alla finestra, accanto al quale era stato posato il suo baule. Passò una mano sulle pesanti tende del baldacchino riflettendo sugli avvenimenti della giornata.

Era rimasto stupito nel vedere quanto i suoi compagni di casa fossero diversi l’uno dall’altro. Eppure il cappello parlante li aveva considerati tanto simili da convivere per sette anni. Al solo ripensarci una sensazione spiacevole gli attanagliò lo stomaco.

Come avrebbe fatto a mantenere il suo segreto per tanto tempo? Non poteva rischiare che si venisse a scoprire, o nessuno gli si sarebbe più avvicinato. Per quanto i suoi compagni potessero essere coraggiosi, non aveva dubbi che lo avrebbero abbandonato a se stesso, anzi isolato per evitare di esserne coinvolti in qualche modo.

Si ripromise che ce l’avrebbe fatta. Avrebbe affrontato con tutta la forza necessaria ogni momento difficile, e il suo comportamento avrebbe riscattato tutti quelli che condividevano il suo stesso dolore, incapaci di trasformarlo in un motivo di rivalsa su quel mondo che non li accettava.







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Capitolo 3
*** Inaspettatamente Malandrino ***






Inaspettatamente Malandrino

 




Malandrino.

Sorrise al solo ricordare quel nome che si erano dati.

Era nato per caso, deridendosi in un momento di svago qualche settimana prima. Sirius aveva lanciato uno sguardo provocante ad una ragazza più grande che gli aveva risposto mollandogli un sonoro schiaffo sulla guancia. Era il primo nella sua breve carriera di latin lover.
James aveva iniziarlo a deriderlo, come al suo solito, ripetendogli all’infinito la parola “malandrino”, con cui era stato definito dalla ragazza. Sirius gli aveva risposto a tono e avevano continuato così per tutta la serata.

Il nome era rimasto affibbiato ad entrambi e già due giorni dopo erano stati associati a quel duo di malfattori anche lui e Peter, soltanto perché erano i due ragazzi con cui questi passavano più tempo che con chiunque altro.

Aveva imparato ad amare di far parte di quel gruppo. Le persone gli rivolgevano occhiate stupite al vederlo così vicino a quelli che erano destinati a divenire i ragazzi più popolari della scuola. C’erano tutti gli indizi che indicavano che ciò sarebbe accaduto.

E, conoscendoli, da loro non si sarebbe aspettato nulla di meno. 








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Capitolo 4
*** Inaspettatamente, amico ***





Spero vivamente che Otaplef legga questo capitolo. Dopo tante sofferenze mi sono decisa a dare una partuccia, anche se davvero microscopica, a Sirius. E solo per questo il capitolo deve essere ricordato u_u




 

Inaspettatamente, amico






«Lunastorta!»

Remus alzò lo sguardo dal libro che teneva tra le mani e lo rivolse alle scale da cui giungeva la voce di Sirius, uno dei suoi migliori amici.

Migliore amico.

Non ci aveva mai fatto caso prima, ma da quando l’intera popolazione studentesca aveva iniziato a definirli i “Malandrini”, ognuno di loro era diventato migliore amico dell’altro. Non avrebbe mai immaginato nulla del genere quando, più di quattro anni prima, il cappello parlante aveva indirizzato tutti loro alla stessa casa. Non  avrebbe mai pensato che, al di fuori da casa propria, avrebbe trovato qualcuno che potesse essergli così vicino in ogni momento.

Niente per lui era stato tanto inaspettato quanto il sentirsi davvero compreso, per la prima volta, nel momento in cui i suoi amici avevano scoperto il suo segreto. Avrebbe scommesso di tutto, ma non che questi avrebbero dedicato ogni minuto della loro giornata a cercare un modo per rendergli più sopportabile il fardello che gravava sulle sue giovani spalle.

Remus non l’avrebbe mai ammesso di fronte a loro, ma tutto ciò che facevano per lui era perfettamente inutile. Nulla poteva rendere le sue giornate migliori di quanto già fossero, per quanto potessero prodigarsi. Perché solo l’essere chiamato in aiuto con quel soprannome che apparentemente mostrava di odiare, era ciò che più desiderasse al momento.

 


 

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Capitolo 5
*** Insieme, sempre ***




E, dopo Sirius, questo è il capitolo con il caro James!!






 

Insieme, sempre 






Lunastorta distese le gambe, trattenendo una smorfia di dolore nell’avere di nuovo la coscienza di possederle. Era sempre così dopo ogni luna piena. Si sentiva come fosse appena nato, come se non avesse mai usato nessuno dei muscoli o delle articolazioni. Per i primi minuti non riusciva a muoversi. Poi si auto-imponeva di distendere braccia e gambe per recuperarne la sensibilità. Per l’ennesima volta.

Per un momento, un’idea malsana e al tempo stesso seducente gli invase la mente. Avrebbe potuto rimanere lì disteso, per una volta. Nessuno si sarebbe accorto della sua mancanza a colazione, essendo un finesettimana. Avrebbe potuto rimanere lì e riposarsi finché non fosse stato pronto ad alzarsi in piedi e riprendere la solita routine.

Si spostò su di un fianco, riflettendo su questa idea e finì addosso ad un grosso cervo disteso accanto a lui. Questi aprì un occhio e lo guardò con circospezione. Riconoscendolo avvicinò la testa al suo volto e gli si strofinò contro.

Era stata una delle notti peggiori fino a quel momento, lo avevano sentito tutti. Si accorse di un profondo graffio sul fianco del cervo.
Dovevano aver lottato alla grande per tentare di contenerlo. Si sentì schiacciare dal senso di colpa e questo si riflesse nei suoi occhi. Il cervo se ne accorse e gli rivolse uno sguardo severo. Remus sorrise.

Non sarebbe più stato solo. Mai più.




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Capitolo 6
*** Profumo di casa ***








Profumo di casa

 




Remus guardò per un’ultima volta il parco attraverso la finestra accanto a quello che negli ultimi sette anni era stato il suo letto. Tolse la mano che vi aveva appoggiato e si piegò per prendere le sue cose dal pavimento.

Prima di attraversare la soglia della stanza, si voltò un’ultima volta a guardare quella camera. Non l’avrebbe mai dimenticata, e mai avrebbe dimenticato tutti i suoi dettagli. Ognuno di essi gli ricordava un avvenimento della sua vita scolastica. Ma più di tutto, mai avrebbe dimenticato l’odore di quella stanza.

Gli venne quasi da ridere al pensiero di cosa le ragazze avrebbero detto se solo avessero sentito quell’odore. Già Lily si rifiutava di entrare là dentro per la “puzza nauseante che lo permeava”. Ma a lui piaceva. Lo considerava il profumo migliore che avesse mai sentito.
Era profumo di amicizia. Era profumo di casa.

Ne aspirò una boccata e, ancora con quel profumo nelle narici, si preparò a dire addio a tutto ciò che per lui non poteva essere definito altrimenti che casa.
 









Angolo Autrice


Siete mai entrati nella stanza dove dormono quattro ragazzi adolescenti? Io sì, e posso assicurarvi del fatto che non sia stata un'esperienza piacevole. Chissà perché i ragazzi si divertono tanto nel mostrare quanto possano essere disordinati e puzzolenti!



Prima di tutto, voglio ringraziare per l'ennesima volta ClaireTheSnitch. Ho controllato la storia prima di pubblicarla e spero di aver corretto tutti gli errori che aveva individuato. Nel caso in cui ve ne fossero altri, siete tutti invitati ad indicarmeli, in modo da perfezionare ulteriormente la raccolta.


Ed ecco il giudizio:



QUARTO CLASSIFICATO
 “Ricordi di un Malandrino” di Fata Blu
Grammatica   38,5/40
Originalità   23,5/24
Uso dei prompt/temi  15,8/16
Caratterizzazione dei personaggi  31,5/32
Gradimento personale  30/32
TOTALE  139,3/144
 Commento
Mi è dispiaciuto davvero molto trovare errori di grammatica, perché so per certo che solitamente non ne fai. Ho trovato un errore di battitura che si è trasformato in un errore di ortografia (purtroppo hai scritto capello al posto di cappello), ma penso che sia stato assolutamente casuale, perciò ho cercato di non penalizzarti; frutti della distrazione o delle correzioni affrettate sono invece gli errori successivi (nella prima storia, ‘confacesse’ dev’essere retto dalla particella ‘si’, che hai omesso; nella terza, hai scritto ‘al solo ricordare a’, quando dovrebbe esserci un complemento oggetto; infine, due errori di forma verbale nelle ultime due storie). 
Hai ottenuto un punteggio piuttosto alto per quanto riguarda l’originalità (e altissimo per i prompt e i temi) perché hai descritto bene momenti insoliti della vita di Remus; in particolare, ho adorato l’inusuale descrizione delle sue sensazioni al termine del plenilunio, quando di solito viene raccontata la metamorfosi stessa. La mia preferita in assoluto è stata l’ultima: non avrei mai usato ‘Profumo’ come hai fatto tu; devo proprio farti i complimenti! ^__^
La caratterizzazione del tuo personaggio, Remus, è ben fatta; finalmente qualcuno riesce a descriverlo come una persona coraggiosissima e determinata.

 
Grazie anche per tutti i visitatori futuri. Provvederò a rispondere alle recensioni quanto prima.


Ciaooo!!




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