Koomori - Il ladro pipistrello

di MaryFangirl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1) Un pizzico di stranezza ***
Capitolo 2: *** 2) A Koomori piace Ranma ***
Capitolo 3: *** 3) Provocazioni ***
Capitolo 4: *** 4) Il bracciale di smeraldi ***
Capitolo 5: *** 5) Non è un incubo ***
Capitolo 6: *** 6) Aprire gli occhi ***
Capitolo 7: *** 7) L'amore della ladra ***
Capitolo 8: *** 8) Strana dichiarazione ***



Capitolo 1
*** 1) Un pizzico di stranezza ***


Il famoso ladro Koomori ha colpito anche stanotte. Questa volte si è dedicato al furto di un prezioso vaso da 200.000 yen, il quale si trovava al Museo Nazionale di Tokyo. Il mistero di Koomori continua ad infittirsi; la polizia non ha comprenso ancora se si tratti di una donna o di un uomo, e i pochi che hanno tentato di acciuffarlo sono rimasti storditi dalle mosse precise e agili del delinquente. Le indagini continuano.


"Hehe, questo ladro è proprio forte! Se lo incontrassi io, lo sconfiggerei senza alcun problema!" esclamò Ranma con entusiasmo.
Genma sbatté il pugno sul tavolo. "Non devi lodare quel criminale!"
Nabiki ridacchiò. "Huhu...sarebbe bello mercanteggiare con il signor Koomori" affermò bevendo il suo the.
Akane la imitò. "Potrebbe essere difficile convincerlo a collaborare, Nabiki. I ladri sono molto orgogliosi" dicendo questo, si alzò e infilò le scarpe.
"Ehi, Akane, vengo con te" soggiunse Ranma. Akane annuì, ed insieme si avviarono verso la scuola.


Akane sbuffò. Ranma camminava a gambe all'aria sulla ringhiera, come un atleta circense.
"Ma non puoi camminare normalmente?!" Ranma rise di gusto. "Vorresti imparare anche tu, dì la verità"
Akane sorrise ironica. "Sì, certo...ogni singolo essere umano muoia dalla voglia di fare il pagliaccio"
"Come sei acida" con un balzo, Ranma si posizionò accanto alla ragazza. "Ora sei contenta?"
Il viso di Akane si addolcì improvvisamente. "Certo!" Si attaccò al suo braccio, sinceramente allegra.
Ranma arrossì un po'. "Sei...molto strana, Akane" "E perchè? Dopo due anni di fidanzamento, non mi sembra bizzarro camminare sottobraccio!" esclamò. Ranma non seppe come ribattere, tuttavia constatò che la vicinanza di Akane era tutt'altro che sgradevole.
"Akane Tendo!!!" La giovane si ritrovò fra le braccia di Tatewaki Kuno.
"Senpai Kuno!!" Kuno allungò le labbra per baciarla, ma di improvviso notò che Akane era sparita.
"Akane Tendo, amore mio, dove sei?" "Dietro di te!!"
Kuno si voltò. Akane si trovava sulla ringhiera; poggiava solo un piede, mentre l'altro era sollevato sul polpaccio; sorrideva.
Ranma corse e, come al solito, saltò sulla nuca di Kuno. "Buongiorno Senpai!"
Kuno tremò, irritato. "Saotome...levati da lì!!!"
Estrasse la katana e l'agitò contro Ranma, ma questi scansò facilmente i colpi e gli rifilò un calcio in piena faccia.
"Uff..." "Grazie Ranma!" gridò Akane, ancora sulla ringhiera. Ranma la fissò, stupito.
"Ma come..."
Akane scese dalla ringhiera e riprese il cammino verso l'istituto Furinkan. "Se rimani lì imbambolato farai tardi di sicuro!" lo ammonì sventolando la mano per chiamarlo.
Ranma non poteva crederci.


"Ehi, Ranma, ti va di pranzare con me?" gli propose Akane alla fine delle lezioni mattutine. Ranma emise un urlo.
"Non se ne parla! Mi vuoi uccidere?!" In un baleno, il viso della sua fidanzata si rabbuiò.
"Puoi stare tranquillo, Ranma. Ieri sera non sono riuscita a preparare niente. Ha fatto tutto Kasumi, quindi non rischi di stare male"
Ranma sospirò più tranquillo. "Ah beh...allora ok!" Akane non era ugualmente allegra. "Buon appetito" gli disse a voce bassa, posando la vaschetta del pranzo sul banco di Ranma.
"Ma tu...non mangi niente?" Non riusciva a vederla negli occhi, la frangetta le copriva parte del volto.
Akane sorrise, mostrandosi di nuovo rilassata. "Mi è passata la fame, non preoccuparti!"
Si girò in fretta, chiedendo al capoclasse il permesso di andare ai servizi.

In realtà, Akane salì sul terrazzo della scuola. Appoggiò i gomiti sulla ringhiera e fissò il cielo turchese, ornato da qualche pallida nube argentata.
"Uff...lo so che non sono capace di preparare un pranzo come si deve...anche se mi impegno e ci metto tutto il mio..."
Il cuore le batteva. "Il mio cosa? Il mio amore?" mormorò posando il mento sulla mano, illuminata dal sole.
Nonostante ci fosse il sole, però, faceva piuttosto freddo. Gli alberi quasi totalmente spogli di novembre, le ultime foglie cadevane velocemente, ma sempre volteggiando finché non toccavano il suolo.
Senza un particolare motivo, Akane si sentiva malinconica. Continuava a sospirare, anche con la leggendaria idea che per ogni sospiro fugge un po' di felicità.
La ragazza udì alcuni passi dietro di lei.
"Tendo" disse Sujyiaki, il capoclasse.
"Oh...sì, capoclasse?" "Le lezioni riprendono fra pochi minuti, è bene tornare in aula"
Akane annuì ed entrambi rientrarono, ma la giovane continuava ad avvertire un pizzico di profonda tristezza.


Appena varcata la soglia dell'aula, Akane vide Ranma intento a tirare un pugno a P-chan.
"Ranma! Che stai facendo?! Lascialo stare!" gli gridò indignata. "E' stato lui a cominciare! Mi ha morso!" ribatté lui energico. Akane prese il suo amato porcellino e lo cullò.
"Te ne approfitto perchè è più debole e piccolo di te!" aggiunse senza dare retta alle sue spiegazioni.
Ranma arrossì, alterato. "Stupida che non sei altro!"
Non gli piacque affatto vederla tutta concentrata ad accarezzare P-chan.
Ma non avrebbe mai ammesso di essere geloso.


Ore 02:19


"Bene...anche stanotte, Koomori porterà a termine la sua missione. Destinazione:: ristorante cinese Il Gatto"
Il ladro pipistrellò saltò sul tetto e si diresse verso la sua meta.

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Capitolo 2
*** 2) A Koomori piace Ranma ***


Koomori volò sul tetto del ristorante Il Gatto.
Tirò fuori un fogliettino e lo lesse attentamente.
-Il mio obiettivo è il quadro Barca a Remi, che si trova esattamente accanto al tavolo 2-
Senza farsi sentire, riuscì ad aprire la finestra e ad entrare nel locale.
Era davanti al tavolo 12.
-A destra ci sono i tavoli coi numeri pari. Il quadro si trova a cinque metri da qui-
Si mise a gattoni e iniziò ad avanzare. Era arrivato al tavolo 4, quando udì dei passi.
"Chi c'è qui?" domandò una voce assonnata ma comunque robusta. Koomori si nascose sotto la tovaglia. Vide due gambe snelle avvicinarsi. "Ehi! Chi va là?" fece di nuovo. Era sicuramente una ragazza. Era vicinissima a Koomori.
Il ladro decise di sbirciare; la ragazza era armata di una padella e sembrava alquanto contrariata.
"Chiunque tu sia, sappi che non ho alcuna voglia di giocare con te, quindi vattene subito!" tuonò.
Koomori sorrise e uscì da sotto il tavolo.
"Ah, eccoti, brutto rompiscatole!" bofonchiò la ragazza con le mani ai fianchi. Koomori non aveva intenzione di combattere, né di mettersi a discutere.
"Sei solo un patetico ladro. Nel mio ristorante non c'è niente che possa soddisfarti, perciò vattene!" ripeté minacciosa.
Koomori riuscì a scrutare Barca a Remi.
"Cosa vorresri fare, prendere quel quadro?" disse ancora la ragazza per nulla intimorita.
Koomori non badò a lei. Si avvicinò al quadro e lo prese fra le mani.
La ragazza gonfiò le guance, furiosa: "Maledetto!!" Lanciò la padella contro di lui, ma Koomori saltò ed evitò l'oggetto.
La ragazza estrasse due grossi bombori.
"Mi sembri abbastanza agile, ma forse non sai chi sono io!"
Gli lanciò uno dei bombori, il quale esplose, causando un alto polverone. La ragazza rise, contenta.
"Nessuno resiste al fumo paralizzante dei miei bombori!" Smise però di vantarsi, avvertendo una presenza dietro di lei.
"Ma cosa..." Non poté continuare. Koomori l'aveva stordita con un colpo sulla nuca.
"Scusami, bella fanciulla; devo portare a termine il mio lavoro"
E scappò, col quadro sotto al braccio.



"Non hai sentito la notizia, Ranma? Koomori ha rubato nel ristorante di Shan Pu, la notte scorsa!!" disse Akane mentre passeggiava accanto al fidanzato. Aveva un'espressione preoccupata.
"Hai paura, Akane?" "Certo che ho paura! Quel ladro è riuscito a sconfiggere Shampoo, una delle ragazzi più abili e forti che esistano! Cologne mi ha detto che l'ha trovata distesa a terra e priva di sensi questa mattina!" "Chissà come sarà stato disperato Mousse" ipotizzò Ranma perfettamente a suo agio. "Non so come tu faccia ad essere così calmo!"
"Akane, temi che possa venire anche a casa tua?"
Akane arrossì. "Non saprei proprio...non abbiamo nulla di particolarmente pregiato o costoso...però non si sa mai..."
Ranma si fermò e le posò le mani sulle spalle.
"Su, non essere così tesa. Anche se Koomori dovesse farsi vivo, lo sconfiggeremo. Non siamo mica persone comuni, noi due!"
"Se è per questo, neanche Shan Pu è una persona comune. Non eri tu quello che diceva che lei è molto più furba e capace di me?"
Questa volta fu Ranma ad arrossire. "Sì, ma...è passato tanto tempo, e tu sei migliorata nel combattimento"
Akane sorrise, sinceramente colpita. "Grazie Ranma!" Ranma era un pomodoro.
"Ah...ehm...allora, lo facciamo questo shopping oppure no?"
Lo prese sottobraccio, come la mattina precedente.
"Certo!"


Usciti da un negozio, pieni di pacchetti, i due videro Shan Pu scorrazzare con la sua consueta bicicletta.
Anche Shan Pu si accorse di loro e piombò su Ranma come al solito.
"Lanma, amore mio!" Improvvisamente, Shan Pu scoppiò in singhiozzi.
"Ti rendi conto, Lanma-kun? Quel dannato è venuto a rubare nel mio ristorante! Devi aiutarmi a catturarlo! Solo tu sei in grado di sconfiggerlo!" esclamò con le lacrime agli occhi.
"Shan Pu..." sillabò Ranma tentando di togliersela di dosso. Akane fissava Shan Pu dall'alto.
"Che hai da guardare?" le abbaiò la giovane cinese.
"Niente" Girò i tacchi e se ne andò senza badare a Ranma che cercava in tutti i modi di divincolarsi dalla stretta della sua spasimante più cocciuta.
"Akane, aspetta! Shan Pu, ti leveresti?!" ruggì inviperito.
"Dai, amore, già che siamo qui, perchè non facciamo una passeggiata insieme?" propose allegra.
"Assolutamente no!" Non lasciò nemmeno che lei replicasse e si affrettò per raggiungere Akane.



"Akane!! Akane, dove sei? Cavoli, ha camminato così velocemente? Akane!!" Udì un fruscio. Si girò.
Sul ramo di un'altra quercia c'era una donna; relativamente giovane e bellissima. I capelli lunghi, di un tiepido castano, occhi azzurri di ghiaccio.
"Ranma Saotome. Sbaglio forse?"
Ranma si ridestò dalla visione della donna, dai suoi capelli che fluttuavano, dalla tuta nera che evidenziava ogni perfetta curva del suo corpo.
"Tu sei Koomori?!"
Lei rise con sarcasmo. "Sei davvero bello come ho sentito dire, Ranma Saotome. Congratulazioni!"
"Smettila di dire sciocchezze!"
"Sei davvero antipatico, ti ho solo fatto un complimento!"
Guardò il suo orologio.
"Si è fatto tardi. Bye bye!"
Si dileguò, saltando da un tetto all'altro.
"Allora quella...è davvero Koomori..."



"Ranma! Che fine avevi fatto?" Akane lo stava aspettando di fronte alla palestra Tendo. Ranma sembrava molto scosso.
"E' successo qualcosa?" gli chiese dubbiosa.
"No...è che...ci ho messo tanto a seminare Shampoo!"
Akane gli diede un colpetto sul braccio, ed insieme entrarono in casa.

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Capitolo 3
*** 3) Provocazioni ***


Ranma non sapeva davvero che fare.
Avvertire la polizia? Avrebbe anche potuto...però...però...


Sei davvero bello come ho sentito dire, Ranma Saotome. Congratulazioni!

Quella ladra gli aveva sorriso. Fatto dei complimenti. Guardato con quel paio di sarcastici occhi ghiacciati.
Dunque Koomori era una donna.
Ma perché una ragazza così giovane e bella aveva bisogno di rubare?
Era una creatura misteriosa. Affascinante. Ranma desiderava scoprire di più su di lei.
Si sarebbe fatta viva?

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“Koomori, dannazione! Per quale motivo hai mostrato la tua faccia a quel tizio?!”
Koomori continuò a lisciarsi i capelli, per nulla agitata.
“Su, stia tranquillo. Quel ragazzo non ha il coraggio di denunciarmi. È rimasto ammaliato da me...”
“Non è questo il momento per pensare alle sciocchezze. Se per caso volesse rivolgersi sul serio alla polizia?”
“Le ho già detto di non preoccuparsi. Penserò io a Ranma Saotome”
“Non dimenticare che ti tengo d'occhio”
“Uhm...sì certo. Vado a fare un giretto al Furinkan” mormorò.
“Koomori...”
Troppo tardi. Koomori era già balzata fuori dalla stanza.


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Ranma pranzava sul terrazzo. Akane era uscita prima da scuola perché aveva la febbre.
Divorò un panino.
Udì un fruscio, poi un urlo.
Si alzò in fretta e scese in cortile.
-Koomori!-

“Ridammi l'anello!!”
Koomori rideva delle lamentele della graziosa brunetta alla quale aveva, appunto, appena sequestrato il gioiello.
Ranma si diede all'inseguimento.
“Dannata Koomori, restituiscile quell'oggetto!” Koomori si voltò e per un attimo Ranma rimase come ipnotizzato. Gli parve di vederla sorridere, per poi volare sul tetto dello sgabuzzino.
“Fermati!!”

Koomori indossava un cappuccio nero, le copriva tutto il viso, tranne le labbra.
“Ranma Saotome...sei venuto fin qui seguendo me...” disse lusingata. “Dammi quell'anello” ringhiò senza prestarle ascolto.
Koomori si tolse il cappuccio e assunse un'espressione triste. “Ranma...non arrabbiarti così...le restituirò quest'anello” Sembrò riprendersi del tutto. “Non è poi così prezioso”
Si mise a ridere e glielo lanciò. Ranma lo afferrò.
“Perchè fai tutto questo?” La ragazza si sedette su uno sgabello ed accavallò le gambe.
“Cosa te ne importa? Non ti ho certo fatto del male”
Ranma strinse il pugno. “Ti catturerò, maledetta!”
Saltò per acciuffarla. Lei poggiò le mani sulle sue spalle e fece una giravolta, finendo dietro di lui.
“Io sono il pipistrello, Ranma Saotome. Tu sei...un tenero ragazzino. Prova a prendermi, se ne hai il coraggio”
Ranma si voltò ed iniziò a correre. Koomori uscì, ed entrambe saltarono da un comignolo all'altro.
Era velocissima, pensò Ranma cercando di essere più rapido. La vide buttarsi giù da una casa.
“Koomori!” Lei era in piedi e rideva. “Caspiterina, lo sai che non sei male?!”
Poi si rabbuiò, in una frazione di secondo.
“Perché mi stai alle calcagna? Ci sono tanti assassini e tanti criminali peggiori di me! Io rubo ma non faccio del male a nessuno! Lasciami in pace!” gli gridò.
“Ah sì?! E che mi dici a proposito di Shampoo?!”
“Tsè, quella presuntuosa amazzone cinese?! Non le ho fatto del male. È abituata a combattere, ed ha cominciato lei ad attaccarmi. Io mi sono difesa”
Ranma deglutì. “Certo che ti ha attaccata, hai rubato nel suo ristorante!”
Koomori scrollò le spalle. “Non ho più tempo, Ranma. Non riuscirai ad ostacolarmi” disse raggelandolo. Poi volò via, e Ranma restò solo.


“Ciao Akane, ti ho portato i compiti”
Akane sussultò e distolse lo sguardo dalla finestra. “Oh...grazie Ranma”
“Ti senti meglio?” le chiese sedendosi su uno sgabello.
“Non lo so” sussurrò flebilmente. Ranma si gratterellò la testa.
“Sei un po' strana”
“Sì. Me lo hai già detto” replicò Akane.
“Ehr...beh...se hai bisogno di qualcosa...chiedi pure a me, Akane” gli piaceva pronunciare il suo nome. Akane scese dal letto e si accomodò alla scrivania.
“Ehm...Akane...” “Mh?” fece tirando fuori dal cassetto l'astuccio e il quaderno.
“Oggi ha spiegato...le disequazioni frazionarie” “Ah, sono queste qua?” chiese lei trovando la pagina.
“Sì, ma io non le ho capite. Facciamo i compiti insieme?”
Fu talmente contento di vederla sorridere che a stento non l'abbracciò.
“Certo. Vai pure a prendere le tue cose”
Ranma corse in camera, con le ali ai piedi e il cuore felice.

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Capitolo 4
*** 4) Il bracciale di smeraldi ***


Ryoga Hibiki sospirò per l'ennesima volta. Era seduto a gambe incrociate su un tetto, non avendo idea di dove si trovasse. Voleva portare ad Akane il bracciale con smeraldi che aveva comperato durante il suo ultimo viaggio.
Stava lì, a meditare su quale fosse la giusta strada da imboccare per incontrare la dolce terzogenita della famiglia Tendo.
Rigirò il bracciale fra le mani.
-Ma lei ama Ranma...- Gli venne da sorridere. Alcune volte era stato corteggiato da fanciulle molto belle e davvero interessate a lui; l'esempio più eclatante era Akari, che voleva persino spararlo...ma Ryoga continuava a pensare ad Akane.
Eppure, Akari non aveva nulla in meno di lei. Certo, era un po' bizzarra, ma carinissima, gentile e assolutamente di gradevole compagnia.
Ryoga chiuse gli occhi, come turbato da quei dubbi. Sapeva che Akane era innamorata di Ranma, inutile illudersi. Ma lui non poteva fare a meno, nei suoi viaggi, di desiderare di tornare a Tokyo per rivedere Akane.
Fissava il braccialetto, e venne riscosso da un piccolo tonfo sul tetto. Si voltò.
“Oh, scusami”
“Tu...chi sei?” Era una ragazza. Una ragazza davvero bella, con gli occhi larghi e sorpresi.
“Che viso pensieroso, bel giovane. Qualcosa ti turba?”
Ryoga guardò il bracciale. “Wow, quelli sono smeraldi! È per la tua ragazza?”
“Beh...no, non è la mia ragazza...” mormorò arrossendo. “Però deve piacerti molto...”
Ryoga notò che aveva un paio di guanti neri che lasciavano scoperte le dita.
“Ma tu chi sei?”
La ragazza si alzò. I suoi capelli fluttuavano al vento. Il suo sguardo non era più malizioso e dolce, ma sicuro di sé, quasi maligno.
“Sei nuovo da queste parti...”

-Rubagli quel bracciale, Koomori. Oro e smeraldi...vale un mucchio di soldi-

“Ricevuto” sussurrò.
“Cos'hai detto?” fece Ryoga.
La donna lo guardò, Ryoga si sentì come trafitto.
“Tu ti chiami Ryoga Hibiki, vero? Sei proprio bello...come Ranma Saotome”
“Cosa?! Tu conosci Ranma?!” Solo dopo qualche istante, Ryoga si accorse di non avere più il bracciale fra le mani.
“Caspita, aveva ragione il capo...deve valere molto”
“Maledetta ladruncola, ridammelo!!”
Ryoga si scagliò per bloccarla, ma lei saltò e finì dietro di lui.
“Tsk...tu e Ranma siete molto, molto attraenti, ma siete troppo aggressivi. Adios, triste innamorato” Si dileguò, lasciando Ryoga spalmato sul tetto.


Ranma uscì per la sua solita corsetta serale. Ormai però era un pretesto per stare da solo.
Koomori. Non riusciva a togliersela dalla mente. Cosa si nascondeva dietro quella donna? Possibile che fosse davvero necessario rubare, per lei?
O forse...qualcuno la costringeva?
Ranma guardò in alto e vide un'ombra velocissima.
“Koomori!” Prese la rincorsa e cominciò ad inseguirla.
Mentre saltavano, com'era successo quella mattina, Ranma la sentì ridere di gusto.
“Devo proprio piacerti, Ranma! Non fai altro che rincorrermi!”
Ranma non rispose.
“Ranma!!” Ranma riconobbe la voce di Ryoga. “Ryoga! Che ci fai qui?!”
“Non sapevo che quella lì fosse una ladra!” “Ti ha rubato qualcosa?!”
Ryoga avvampò. Per sua fortuna, Koomori rise di nuovo, più forte.
“Waaaaa, sono inseguita da due bellissimi ragazzi! Sono tanto felice!”
“Ma è pazza...” disse Ryoga e anche Ranma si mise a ridere, per poi ridivenire serio. Con uno scatto, balzò in avanti e cadde insieme a Koomori giù dal tetto.
“Ranma!” Ryoga arrossì fino alla punta dei piedi.
Ranma e Koomori erano stesi a terra.
Lui le stava sopra e le teneva fermi i polsi. Anche Ranma aveva la faccia tutta rossa.
Koomori, invece era a suo agio, e sorrideva birichina.
“Ranma...potevi dirlo prima che volevi arrivare a questo punto...” disse chiudendo gli occhi e stringendosi a lui.
Ranma tentò di ignorarla e prese il bracciale. Sogghignò.
“Sarai anche abile, piccolo pipistrello, ma stavolta ti sei distratta”
Koomori diventò cupa in volto e provò in tutti i modi a rubarglielo. Dopo alcuni tentativi si fermò.
Ranma cessò di ghignare. I suoi occhi erano pieno di lacrime.
“Stupido Ranma. Hai voluto deridermi. Tu mi piace molto, ma te la farò pagare comunque”
Detto questo, scappò via.


“Ma tu...la conosci?” gli chiese Ryoga.
“L'ho incontrata qualche volta”
“E perché diamine non l'hai denunciata?!”
“Non ci riesco, Ryoga. Non posso. Non voglio”


-Chissà cosa ne penserebbe Akane se le dicessi tutto-
Ranma sentì dei bisbigli provenire dalla stanza di Akane. Si avvicinò, quatto, e origliò.

“Mi dispiace, signore, non sono riuscita a prendere quell'oggetto”

Non preoccuparti, ti rifarai. Il tuo prossimo colpo è al ristorante di Ukyo Kuonji

“La cuoca specializzata in okonomiyaki?”

Esatto. Quella ragazza è la proprietaria di un prezioso vassoio d'argento. Dovrai agire domani notte

“Sì, ho capito”

Sarai lì per le tre di notte. Mi raccomando. Ranma Saotome è un arduo avversario, ma Ukyo Kuonji non è valida quanto te

“D'accordo. Non la deluderò”


Ranma non poteva crederci.
Vide Akane togliersi un auricolare, stiracchiarsi e infilarsi sotto le coperte.
Akane. La sua Akane era Koomori.

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Capitolo 5
*** 5) Non è un incubo ***


Ranma attese che Akane si fosse addormentata. Aveva il respiro grosso. Doveva essere un incubo.
Akane non poteva essere Koomori. E quei capelli lunghi, quegli occhi gelidi, quella risata roca...tutto ciò era Akane?
"Ranma, sei ancora sveglio?" Ranma saltò per lo spavento. "K...Kasumi..." La giovane lo guardò dolcemente e si avvicinò, strusciando con le ciabatte sul pavimento.
"Che ti prende? E' da molto che sei qui, devi per caso dire qualcosa ad Akane?" "Uh...no, no...cioè, sì, ma...ci penserò domani. E' meglio che vada a dormire" rispose cercando di mostrarsi sereno. Kasumi annuì. "Buona notte Ranma"

Ranma non smetteva di fissare Akane. "Devo essere particolarmente carina, oggi, dato che non la smetti di guardarmi" commentò lei tranquilla. Ranma scese dalla ringhiera e le si parò di fronte. La prese per le spalle.
"Stai bene, Akane?" le chiese serissimo. "Certo che sto bene. Francamente, è la tua salute mentale che mi preoccupa" Ranma arrossì.
"Ranma, Akane!" i due videro Ukyo che li salutava, come al solito vestita da uomo e con l'enorme spatola sulla schiena.
-Il prossimo obiettivo di Koomori è il ristorante di U-chan- pensò il ragazzo. Akane corse incontro ad Ukyo. "Come va, U-chan?"
"Non mi lamento, Akane. Lo sapete che Koomori ha aggredito anche Ryoga? Ier sera si è presentato a casa mia con una faccia spaventosa" spiegò la ragazza.
"Davvero? Oh mi dispiace...ma sta bene?" domandò Akane preoccupata. "Ora sta dormendo come un ghiro" disse Ukyo sorridendo.
"Chissà per quanto tempo questo ladro avrà intenzione di darci noia..." commentò Akane sbuffando. "Akane Tendo, amore mio!!!"
Come di consuetudine, Kuno corse verso la giovane e la prese in braccio. "Suggelliamo il nostro amore con un bacio, piccola gemma di primavera!"
Ranma gli mollò un calcio in faccia. "Giorno senpai..."
Akane rise. "Caspita. Di questo passo, arriveremo tardi. Su, Ranma, andiamo!" Con un salto, balzò sulla ringhiera e schizzò verso il liceo.
"Wow...ma come ha imparato a muoversi così?" fece Ukyo esterrefatta, per poi accorgersi che anche Ranma era già sparito.

Durante l'ora di pranzo, Ranma vide Akane dirigersi sul terrazzo e la seguì. La ragazza aveva aperto il contenitore del suo pranzo. Teneva gli hashi in una mano, ma fissava il cielo senza prendere nessuna delle prelibatezze nel suo piatto. Avvicinandosi, Ranma notò un auricolare nel roseo orecchio della fidanzata.
"Sì...lo so, sta' tranquillo. Se mi intralciasse...d'accordo. Ci sentiamo domani, ovviamente non ti deluderò"
La vide togliere l'auricolare e iniziare a mangiare.
"Akane, che ci fai qui?" Akane si voltò e gli sorrise. "E' una bella giornata, avevo voglia di pranzare all'aria aperta. Tu non mangi?" "Non ho fame"
"Cosa...?! Tu non hai fame dopo cinque ore di lezione?!" Ranma l'afferrò per le spalle e le rivolse uno sguardo severo. "Adesso basta, Akane, smettila di prendermi in giro! Dimmi la verità, lo so che sei tu Koomori!" "Ma che..." Akane diventò improvvisamente rigida. Gli occhi privi di espressione, era immobile e bianca in viso.
"A-Akane...che cos'hai?" Le spalle della ragazza cominciarono a tremare. "Uhuhuh..." Spiccò un salto, fece una capriola all'indietro e schioccò le dita.
Atterrò sulla ringhiera del terrazzo nelle vesti di Koomori. Ranma arrossì violentemente. Non indossava la solita tuta aderente nera, già di per sé molto conturbante, ma un cortissimo top nero con una profonda scollatura, un paio di shorts sempre neri e stivali dai tacchi appuntiti. Sul capo aveva un cerchietto nero.
"Sei tutto rosso..." "Akane!!" Koomori balzò a terra. "Dimmi, trovi che questa maglietta sia un po' troppo stretta?" "Se pensi che io mi impressioni, ti sbagli di grosso! Sono abituato a vedere corpi femminili!" balbettò spavaldo. "Non capisco cosa intendi. So solo che sei tremendamente imbarazzato. Ti ricordi? Ti avevo promesso che te l'avrei fatta pagare per avermi disturbato con Ryoga..." "Akane, Ranma...stanno cominciando le lezioni..."
Ukyo gridò. Koomori era volata su di lei, il braccio attorno alo suo collo. "Ukyo Kuonji...giusto?" "Lasciala!"
Ovviamente, Koomori non gli diede retta. "Ti consiglio di prepararti...questa sera tocca a te" le sussurrò sorridendo. "Ma tu...Koomori?!" Koomori fece una capriola. "Ora fuggo...so che ti mancherò, Ranma, ma ci rivedremo presto" "Prima di quanto pensi, dannata!" aggiunse lui.
Ukyo non sapeva cosa dire. "Dove...dov'è Akane?" "L'hai vista anche tu, U-chan..." "Koomori...è Akane?!" "Stasera ha intenzione di derubare te. Prima Shampoo, poi Ryoga. E ora tu"
"Ruberà anche a casa sua...?" "Forse. Quella non è Akane. Qualcuno la sta manovrando, e lei ora è in grado di diventare Koomori" "Si comporta come la professoressa Hinako...quando Akane è se stessa, non sa niente di Koomori" "Te l'ho detto, U-chan. Qualcuno la manovra con l'ipnosi"
Ukyo provò malinconia nel vederlo così agguerrito. Che amava Akane era noto a tutti, e lei sapeva che avrebbe salvato la sua fidanzata ad ogni costo.
"Vieni da me questa sera, Ran-chan. Aspetteremo Koomori insieme"

"Stai rischiando troppo. Quel Saotome non avrà pace finché non ti avrà in pugno"
"Mi sembra di averti già detto che non ho problemi a mettere Ranma con le spalle al muro"
"Ha scoperto chi si nasconde dietro Koomori. Akane Tendo" "Proprio perchè è Akane Tendo il famigerato ladro, puoi stare tranquillo. Ranma è innamorato di Akane, non potrebbe mai farle del male"
"Mi fido di te. Ma non abbassare mai la guardia"
"Ma certo"

“E' incredibile. Perchè la prendono sempre di mira?” “E' il tuo punto debole, Ran-chan, ed è una ragazza con un grande potenziale combattivo. I tuoi nemici sanno che non alzeresti un dito su di lei” spiegò Ukyo. “Già...non posso colpire Akane. Devo scoprire chi c'è dietro di lei” Ukyo strinse la spatola. “Ce la faremo, Ran-chan”
“Oh, ma che carini. Mi stavate aspettando?” Koomori se ne stava appollaiata sulla piastra di Ukyo. “Che cosa vuoi, Koomori? Cosa vuoi rubare qui?!” gridò Ukyo brandendo la sua abituale arma. “Il prezioso orologio d'oro che sta in camera tua” rispose, fuggendo nella stanza di Ukyo. La ragazza le lanciò una decina delle sue palette, ma Koomori le colpì tutte, rispedendole alla giovane cuoca.
“Quell'orologio è una delle poche cose rimaste di mio padre!” urlò Ukyo inseguendola. Ranma fu più veloce. Afferrò i polsi della ladra e la sbatté contro il muro.
“Akane, svegliati!!!” “Levati, fammi portare a termine il mio incarico!!” “Smettila di fare i capricci e riprenditi!!”
Ranma sentì il corpo della donna divenire rigido e un'aura omicida si presentò attorno a lei. “Adesso basta, Ranma Saotome. Spero sarai felice di essere ucciso da una bella ragazza come me”
Un fascio di luce spinse Ranma indietro. Avvertì qualcosa giungergli addosso.
A malapena scampò gli affilati coltelli di Koomori. La guardò. Koomori era vestita unicamente di un abito corto, nero e senza maniche. Un piccolo cinturino di pelle attorno alla gamba conteneva dei pugnali. “Hai superato il limite della mia pazienza, mio bel Ranma. Ti ammazzerò!!!”
Koomori non si accorse di Ukyo, che ora posava la spatola sul suo collo. “Ti faccio saltare la testa per aria se non te ne vai”
“Aspetta Ukyo...” Ranma si avvicinò a Koomori. Questa lanciò un coltello che sfiorò il braccio del ragazzo, il quale gemette. “Ran-chan!!”
“Ferma...ah...Akane...torna in te, per favore...non mi importa perdere la vita, se riesco a salvarti...”
Ukyo trattenne a stento le lacrime. Abbassò con lentezza la spatola. “Mi fido di te, Ran-chan...” sì allontanò a testa china.
Ranma non smetteva di fissare Koomori. “Perchè proprio tu, Akane...?”
La vide afferrare un coltello, stringerlo fino ad avere le nocche pallide.
“Io devo ucciderti”
Ammazzalo, Koomori. Ammazzalo e prendi quell'orologio
Ranma riuscì ad udire la voce di quell'uomo.
“Dove si trova il tuo aguzzino?!”
“Non lo saprai mai” formulò lei con occhi di fuoco.
Mentre Koomori correva verso di lui, si bloccò tutto d'un tratto. Cadde a terra.
Ranma vide i suoi capelli diventare corti e scuri, il suo corpo formoso prese le sembianze di quello candido e più minuto di Akane.
“AKANE!” Corse per toccarla, ma si scontrò contro qualcosa.
-Una barriera...?!-
“Questa ragazza appartiene a me”
-Ma...- “Vieni fuori e combatti bastardo!!!”

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Capitolo 6
*** 6) Aprire gli occhi ***


L'uomo indossava un elegante completo nero, con una camicia di bianca seta e una cravatta grigia satinata.
Ranma lo osservava con astio, smanioso di correre da Akane che giaceva a terra. "Sapevo che eri un osso duro e che avresti dato noia alla mia Koomori"
"Koomori è Akane, ed è la mia fidanzata!" sibilò Ranma. "E' stata una fortuna imbattermi in una ragazza forte come la tua Akane. L'unica cosa che mi occorreva era condurla dalla mia parte e fare in modo che obbedisse ad ogni mio ordine" Estrasse una scatoletta dalla tasca. "Bastava che ingerisse una di queste pasticche...speciali, e la piccola Akane diveniva Koomori, la bionda ladra dagli occhi chiari. Gli effetti si sentono anche sul suo corpo...seno più abbondante, gambe più forti e maggiore agilità" "Sei un bastardo vigliacco" disse Ukyo, acida. L'uomo rise e si avvicinò ad Akane, inerme. Le aprì la bocca e vi infilò una pasticca.
"Su, Koomori, alzati"
In un istante, Akane era diventata Koomori. "Uh...Ranma..." Ranma deglutì. "Ran-chan..." lo chiamò Ukyo, vedendolo pallido.
"Sei solo un codardo...perchè non combatti tu?!" L'uomo rise di nuovo, accendendosi un sigaro. "Ora che sai tutto, non posso lasciarti vivo. Sarà bello vederti morire per mano della tua ragazza, dato che non avrai il coraggio di colpirla"
Ranma digrignò i denti. Aveva ragione. "Anzi...ho deciso di rendere la cosa più interessante" Si avvicinò a Koomori, schioccò le dita. Ranma osservò allarmato la ladra riprendere le sembianze di Akane. "Ora ti batterai contro Akane, non contro Koomori"
Ukyo era annichilita. Akane posò lo sguardo su Ranma. Era uno sguardo perfiso, lo stesso che la ragazza aveva avuto quando la bambola malefica si era impossessata del suo corpo.
"Bastardo!" Ukyo gettò una decina delle sue spatole in direzione dell'uomo, che con il solo potere della mente le fermò prima che potessero anche solo sfiorarlo.
"Tu stà ferma" Ukyo si sentì leggera e capì di essere stata sollevata per aria. "Ucchan!" Ranma non si accorse di Akane, che ne approfittò per colpirlo.
-I suoi poteri psichici sono così enormi...riesce a controllare Ucchan e Akane nello stesso tempo...- Akane non diceva nulla. Sorrideva, maligna, e iniziò a colpirlo più volte.
"Ran-chan!" Ukyo non riusciva a muoversi.
Akane era velocissima. Ranma scorse un gran polverone attorno a lui e una volta svanito, si accorse di essere circondato da moltissime copie di Akane.
Akane scoppiò in una fragorosa risata. La risata rimbombava. Tutte le copie di Akane ridevano. -Con tutta questa confusione non riesco a sentire il suo respiro...-
"Attaccalo adesso!" Ranma trattenne il respiro dal dolore che sentì al ventre. Scorse gli occhi infuocati di un'Akane che non era la sua adorata fidanzata.
Sentì il sangue sporcargli la bocca.
"Muori!" "Akane!!"
La ragazza si bloccò. "Che stai facendo?! Ammazzalo!"
Ranma si alzò a fatica. "Akane, per tutti i Kami...perchè non ti svegli...perchè..." Akane lo vide avvicinarsi e indietreggiò. "Dai...coraggio...svegliati..."
Lei non si muoveva. Riuscì finalmente a prenderla per le spalle. "Tu non sei così...sei imbranata e poco sveglia...non sei forte come Shampoo, non potresti mai sconfiggere Ryoga, e tantomeno me. Tu sei sempre..." La guardò in viso. Aveva gli occhi lucidi. "Sei sempre premurosa e gentile. Hai rischiato tante volte di morire per aiutarmi a diventare un uomo...forse è a causa mia se sei caduta nelle grinfie di quell'infame...non ho saputo proteggerti..."
Akane estrasse dalla cintola un coltello. Sollevò le mani e posò la lama alla base del suo collo.
"Premurosa e gentile, dici...non è vero. Io non servo a niente, Ranma" Iniziò a piangere. "Mi dispiace averti dato tanto fastidio" Ranma vide un rivolo di sangue macchiare il suo collo delicato.
"Akane!!!" Il viso inondato di lacrime. Sorrise. "Addio, Ranma"
"No!!!"
Il coltello finì a terra. "Akane...che sciocchezze fai..." La spatola di Ukyo giaceva accanto al pugnale.
L'uomo si leccò le labbra. "Fareste meglio a salutarvi tutti e tre...vi rincontrerete presto nell'aldilà"
Akane svenne, Ranma si slanciò per prenderla. Toccò il piccolo taglio sul collo e fissò con odio l'uomo.
"Non penso proprio"

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Capitolo 7
*** 7) L'amore della ladra ***


"Ranma...lascia combattere me..."
Le piccole mani di Akane stringevano il colletto della sua casacca rossa. "Yuri è molto forte...sa fare qualsiasi cosa coi poteri della sua mente. Ho paura..." "Tsk, quante volte ti ho detto che devi fidarti di me?!"
Akane inclinò il viso e sorrise debolmente. "Io mi fido, Ranma" "Ucchan, stai con Akane, per favore. Questa battaglia è mia. Gliela farò pagare cara, a quel bastardo, per aver coinvolto Akane"
Ukyo annuì, rimettendo la spatola sulla schiena e sorreggendo Akane.
"Fatti sotto" affermò il giovane. Yuri sogghignò, unendo le punte degli indici e dei medi fra di loro. "Ti pentirai di avere sfidato Yuri, il Re della Psiche, marmocchio" I suoi occhi diventarono di un verde fosforescente.


Akane si morse il labbro inferiore e provò ad alzarsi. "Akane, che vuoi fare?" "Scusami, Ukyo. Lo so che Ranma ti ha detto di tenermi qua, ma io...devo aiutarlo" mormorò la terzogenita della famiglia Tendo.
"Ehi, maschiaccio violento. Mi sembrava strano che foss i diventata così forte" commentò un'acuta voce dietro di lei.
"Sha...Shan Pu" "Lascia perdere questa cinesina smorfiosa, Akane. Ti aiuterò io" aggiunse Ryoiga stringendo con vigore il suo pesante ombrello.
"Ovviamente non posso permettere che la mia Shan Pu rischi la vita senza il mio aiuto" Mousse aveva già le sue catene e le sue lame in entrambe le mani. Ukyo lasciò che Akane si reggesse in piedi da sola, afferrò la spatola e l'agitò. "ALL'ATTACCOOOOOO!"

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Ranma ansimava.
Ukyo, Mousse e Shan Pu erano stesi a terra. Yuri era illeso.
Nè i bombori dell'amazzone, nè le spatole della sua amica d'infanzia, nè le numerose strategie di Mousse o di Ryoga, che tra loro era il più tenace e sicuramente il più motivato a salvare Akane, lo avevano scalfito. Perfino il ragazzo-porcellino era sporco e stanco. Ancora una volta, tentò di attaccare afferrò una delle sue taglienti cinture e la gettò sul nemico, ma questi sembrava avere eretto una barriera attorno a sé. Era fresco come una rosa. Ranma si sentiva afflitto.
All'improvviso, ebbe un lampo di genio. Alzò lo sguardo sul suo eterno nemico/amico.
"Ryoga...la senti, questa sensazione di tristezza e disperazione...?" Gli occhi di Ryoga si allargarono.
Osservò di sfuggita Akane, con le mani giunte e le guance bagnate di lacrime.
"Sì, Ranma...ho capito...usiamolo"
Dalle mani di entrambi vennero scaturite due onde ovali, gialle e accecanti.
"SHISHI HOKO-DAN!!!!!!!!!!"
Le due scariche d'energia si buttarono su Yuri che mormorava parole incomprensibili. I colpi rimbalzarono, Ranma e Ryoga furono investiti dai loro stessi attacchi.
Akane emise un lamento. Frugò in tasca. Era rimasta una delle pillole in grado di renderla Koomori. Un modo per salvare Ranma, Ryoga e tutti gli altri forse esisteva. Ingoiò la pasticca.
I capelli le scivolarono sulle spalle, il corpo si modificò. Aprì gli occhi gelidi.
"Ehi, Yuri. Non te la ricordi, la tecnica che mi hai insegnato?" Ryoga sudava freddo. "A...Akane-chan?"
Shan Pu e gli altri iniziavano a riprendersi. "Ehi, gente! Colpite quando lo faccio io!"
Un alone argentato si sprigionò intorno a lei. Shan Pu afferrò i bombori; Mousse i coltelli, Ryoga l'ombrello e la bandana, Ukyo le palette. Ranma richiamò a sé le sue forze positive rimanenti.
Vide Koomori porre una mano sopra l'altra, le labbra che si muovevano in una formula silenziosa e le palpebre abbassate.
Vide Yuri angosciato. Corse verso di lui, colpì la sua barriera con una scarica di pugni.
Koomori aprì gli occhi. Shan Pu gridò, lanciando le sue armi colorate, Ryoga le sue bandane, Mousse le catene affilate e Ukyo aggiunse una decina delle sue spatole.
Koomori urlò con potenza, allargando le braccia. "HOOTEN NO KOMORIIIIIIIIIIIII!!!"
Una pioggia di aculei bianchi volò sulla barriera di Yuri. Le armi dei ragazzi, i pugni di Ranma, erano riuscite ad indebolirla, e le pallottole di Koomori la distrussero completamente.
Yuri venne investito. Urlò, sotterrato da bombori e spatole, prima di venire infilzato a morte dai proiettili di Koomori.

Koomori crollò sulle ginocchia, appoggiando le mani a terra. "Akane-chan..." sussurrò di nuovo Ryoga. Koomori gli lanciò qualcosa. Era il braccialetto di smeraldi. "Questo è tuo. Dallo ad Akane, mio bel Ryoga. Shan Pu, ti restituirò il tuo quadro. E anche a te, Ukyo" L'amazzone e la cuola dagli occhi blu annuirono.
"Ranma" Gli occhi del ragazzo erano onde incerte. "Addio Ranma" Ranma non fece in tempo a muoversi, la ladra era già balzata via.


"Stai tranquilla, Akane. Fra non molto sparirò. Ti lascerò il tuo corpo, la tua mente...ma che ne sarà del mio cuore? Come il tuo...appartiene a Ranma" Un bagliore la circondò. Si toccò i capelli, corti e scuri, il suo vestito da studentessa. "Qualcosa è andato storto. Sono ancora Koomori nel corpo di Akane" Una piccola farfalla notturna si posò sul suo naso. "E tu...lo sai, no...che la vita è un soffio...io lo so bene..."
"Akane..." "R...Ranma" Ranma si sedette vicino a lei. "Akane, l'effetto della pillola è svanito?" Lei prese la farfallina sul dito. "Non sono la tua Akane. Sono ancora la tua bella ladra" Ranma rabbrividì. Una lacrima cadde sulle sue dita. "Era l'ultima pillola. Tra poco tornerà la tua Akane. Lei è una ragazza molto orgogliosa. Però, io voglio dire quello che un giorno lei forse troverà il coraggio di dirti. Ti amo, Ranma"
Gli sorrise. "Tu ami Akane. Quindi, in fondo...sei innamorato un po' anche di me"
Il cuore di Ranma batteva all'impazzata. "Akane..." Posò la mano sul suo viso. "Sì, Akane..."
Lo baciò. Ranma sentiva le sue lacrima. Coprì la mano della ragazza, stringendola sulla sua guancia. Akane sospirò, staccandosi da lui. "Ranma..." Lo abbracciò con un singhiozzo. "Akane...mia piccola Akane, sei tornata da me..." "Lei...Koomori, non c'è più?"
La baciò sulla fronte. "No, non c'è più" Le asciugò le guance. "Lei ti ha detto che ti ama perchè io non ci riesco?" "Lei...non è un maschiaccio insensibile dalla vita larga"
Akane non lo picchiò. Lo abbracciò di nuovo, lo pregò di portarla a casa e lo baciò con tutto l'amore che non avrebbe potuto esprimergli con le parole.

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Capitolo 8
*** 8) Strana dichiarazione ***


Akane sospirò e appoggiò il mento sulle braccia poste in conserte. Le dita della mano destra disegnavano piccole increspature nell'acqua calda della vasca da bagno di casa Tendo. Adesso sapeva tutto. Era stata lei Koomori.
Poco prima che l'effetto della pillola svanisse, era riuscita a sentire le parole di Koomori; la sua dichiarazione a Ranma
Sorrise lievemente. Era stata capace di essere gelosa per quella che, in fondo, era lei. Aveva sconfitto il suo aguzzino.
Chissà però cosa pensava Ranma, di Koomori. Chissà se anche lui si era invaghito di Koomori. Chissà se si era affezionato alla misteriosa, agile e sarcastica ladra.
Come avrebbe fatto, lei, a convivere con la consapevolezza che nel cuore di Ranma c'era posto per Koomori, una donna inesistente? Una donna che...era Akane, ma nello stesso tempo non lo era.
La testa di Akane era avvolta da dubbi. Uscì dalla vasca e si buttà addosso il suo telo rosa chiaro. La porta si aprì-
Ranma avvampò, già pronto a ricevere uno schiaffo o peggio.
Ma Akane non si mosse. I capelli sgocciolavano sulle spalle nude. Ranma non riusciva a capire cosa i suoi occhi volessero trasmettergli.
"Vuoi fingere che non sia successo nulla?" cominciò con tono triste. "Se lo preferisci, anche io posso far finta di niente. L'ho fatto tante volte, aiutata dal mio stupido orgoglio" deglutì, per poi riprendere: "Ti sei innamorato di Koomori, Ranma?" Le guance di lui arrossirono nuovamente. "Io..."
"Che sciocca. Proverò a cambiare domanda. Sei innamorato di me, Ranma?" Ranma era chiaramente più agitato e tossì.
"Forse tu...sei sciocco quanto me" Gli passò accanto. "Scusami per averti messo a disagio"
Era già pronta ad aprire la porta, ma lui la bloccò. "Sì" esalò. Lei lo guardò colma di speranza. "Sì, sono sciocco quanto te. Tu sei innamorata di me, Akane? Perchè non me lo dici tu? Lo vedi...non è semplice rispondere a una domanda del genere"
"Ma tu...vuoi Akane o Koomori?" gli chiese sull'orlo delle lacrime. Ranma arrossì maggiormente, la attirò contro il suo petto.
"Se ho inseguito Koomori, se l'ho aiutata...l'ho fatto perchè eri tu" Akane tacque per alcuni istanti. "Sì" disse poi. "Sì cosa?" "Sì, io sono innamorata di te"
Volle evitare di osservare la sua reazione, e riprese ad abbracciarlo. Persero l'equilibrio e finirono entrambi nell'acqua calda della vasca.
Ranma la sentì, morbida, sotto di sé. Si sollevò, il viso cremisi. "A...Akane, io..." Per la prima volta incontrò lo sguardo di Akane languido e carico di desiderio.
"Vuoi fare il bagno con me? O è difficile rispondere anche a questa domanda?"
Ranma non poté replicare, che lei aveva gettato l'asciugamano zuppo sul pavimento. Lo baciò con le labbra umide e tiepide. "Io...non amo Koomori. Io amo Akane Tendo"
Si spogliò anche lui e, abbandonata la timidezza, la prese fra le braccia.
"Sì...siamo due idioti" balbettò Akane estasiata dalle sue carezze.
Sorrise.
Adesso non avrebbero potuto fare finta di nulla. Mai più.

FINE

Ringrazio chi ha commentato: princess, sun86m, Violet_chan

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