Harry Potter e il mistero della panna montata

di Dorothea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - Le fantasmagoriche vacanze di Harry ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Demenza e partenza ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 - A casa dei Weasley ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 - Prima o poi le vacanze finiscono ( purtroppo ) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 - Arrivo ad Hogwarts ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 - Prima giornata di lezione ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 - Il processo ad Hermione ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 - Faccia a faccia con Piton ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 - Strage dei prof. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 - Quidditch ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 - Harry Potter cerca moglie ( più o meno ) ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 - Un giorno di ordinaria follia ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 - Punizioni punitive ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15- Uscita straordinaria ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16-Vacanze Natalizie Parte I ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17-Vacanze Natalizie Parte II ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18-Ritorno a Hogwarts e alle solite follie ***
Capitolo 19: *** Capitolo19- Harry vs il misterioso personaggio ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 - L' uomo che visse due volte ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 - Strane presenze più le solite demenze ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 - Il ritorno del Golem ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 - Rivelazioni ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - Le fantasmagoriche vacanze di Harry ***


Capitolo 1

Introduzione
( ovvero cosa diavolo ho intenzione di fare in questa fiction )

    Il giorno più caldo dell’estate volgeva al termine e un silenzio sonnacchioso gravava sulle grandi case…

Harry: fermi tutti! Ma è identico al quinto libro! Bella fatica, lo riscriviamo uguale, non cambiamo niente e poi magari ci offendiamo se ci dicono che manca un po’ di originalità…

Dorothea (ovvero l’autrice ): datti una calmata! In un qualche modo dovevo pur iniziare.

Harry: Chi sei? Che vuoi? Che fai?

Dorothea: il mio nome d’autrice è Dorothea. Voglio scrivere la mia personale versione del sesto libro ( ideata prima che uscisse quello vero ) in chiave comico/demenziale e tu non ti devi lamentare!

Harry: Che cosa?!? Il sesto libro?! Ma sei fuori di testa?

Dorothea: ammetto che ogni tanto sono un po’ pazzoide, ma a te questo non deve interessare.

Harry: mi interessa eccome! Ti vuoi occupare della mia sorte, vuoi scrivere il mio futuro!

Dorothea: Si voglio plasmare a mio piacimento i destini tuoi e dei tuoi compagni, bwuahahah!

Harry: quella risata sadica mi preoccupa un pochino…

Dorothea: e non hai ancora visto niente…

Harry: ehm…

Dorothea: comunque, in questa storia voglio dare un po’ di spazio a mia sorella Angela.

Harry: ecco che già fioccano i personaggi nuovi, poi magari ci metti anche una bella Mary Sue e tocchiamo il fondo della banalità.

Dorothea: DEVI STARE ZITTO! Dicevo, ci sarà anche mia sorella Angela, avrà tutte quelle parti di contorno e fungerà in parte da critico/commentatrice.

Compare una ragazzina sui dodici anni dai capelli biondi e con gli occhi di un indefinito colore, un misto tra il verde e il grigio.
Angela: Da quando in qua te ti chiami Dorothea?

Dorothea: Dal momento in cui mi sono registrata a questo sito.

Harry: posso fare una domanda? La storia avrà anche un titolo o si chiamerà semplicemente Versione comico/demenziale del sesto libro?

Dorothea: certo che ha un titolo: Harry Potter e il mistero della panna montata

Harry: CHE COSAAA?! Ma che razza di titolo è?! Un titolo normale no?

Dorothea: Una storia demenziale deve iniziare in modo demenziale.

Angela: per adesso hai iniziato bene allora…

Capitolo 1
Le fantasmagoriche vacanze di Harry

    Il giorno più caldo dell’estate volgeva al termine e un silenzio sonnacchioso gravava sulle grandi case quadrate di Privet Drive.
    Nel prato curatissimo, così curato che sembrava finto, anche se in realtà era finto, c’era un nanetto da giardino. O almeno così sembrava. In realtà era Harry Potter, meglio conosciuto come il bambino sopravvissuto, colui che sconfisse il signore oscuro, l’eroe del modo magico, lo sfregiato, Potter testa di legno o, a causa dei suoi capelli, crisi pazzoide di un parrucchiere inferocito.
    Sembrava un nanetto da giardino primo perché era basso, secondo perché se ne stava immobile come fosse gesso a fissare estasiato le formiche. Da quando andava a scuola non aveva mai visto nessuno lavorare con tanto entusiasmo.

Harry: mettiamo subito in chiaro che io non fisso estasiato le formichine e che non sembro un nano da giardino.

Dorothea: ti ho già detto che non devi lamentarti! Potrebbero costarti molto care le tue lamentele.

Harry: si si, voglio proprio vedere.

Dorothea: Qui ci vuole una dimostrazione pratica…

    Un rombo assordante ruppe la quiete e la vecchietta della Dash arrivò in sella ad una moto truccata; non appena vide Harry lo investì senza esitazioni. Parcheggiata la moto contro un albero cosparse Harry di detersivo e gli pestò gli occhiali. Poi se ne andò via ridendo e saltellando come una pazza.     Harry si alzò da terra e già che c’era decise di farsi una centrifuga in lavatrice. Non fece in tempo a fare un passo che si inciampò in una lumaca che gli faceva lo sgambetto.
    Egli infatti era cieco come una talpa e privato dei suoi occhiali non vedeva niente di niente. Non poteva neppure ripararli con la magia essendo ancora minorenne, cosa per cui non poteva nemmeno andare a votare ( per fortuna! ) e vedere film per soli adulti.
    All’improvviso qualcuno con voce acuta lo chiamò dalla finestra aperta.
    « Harry! Harry! Ti venisse un accidente brutto disgraziato! Muovi quelle chiappe e vieni a finire le pulizie di primavera » gli strillò zia Petunia.
     « Ma zia, non è primavera. »
    Zia Petunia lo schiaffeggiò con il battipanni « Non osare contraddirmi! Se dico che è primavera, allora è primavera, e poi devi ancora finire quelle dell’anno scorso. »
    Harry si diresse a tentoni verso la porta d’ingresso che gli si presentava come una massa sfocata e informe. Quando finalmente riuscì a varcarla cercò di lanciare un grido di vittoria, ma venne fermato dal ferro da stiro che zia Petunia gli fracassò sulla testa.
     « Ahio che male, ma che ho fatto? »
     « Hai osato mettere piede in casa dopo aver pestato una cacca di cane! »
     « Ma zia, ho rotto gli occhiali e non vedo dove metto i piedi. »
    Altro ferro da stiro sulla testa.
    « Ahia che dolore! »
     « Brutto deficiente cosparso di stupidità! » lo rimproverò la zia « Cosa ti è saltato per la testa di rompere gli occhiali? Lo sai quanto costano un paio di occhiali?! Non possiamo permetterceli, stiamo già spendendo soldi per la nuova piscina di Dudley, per la ferrari che Dudley guiderà quando sarà maggiorenne, per la corruzione degli esaminatori quando Dudley prenderà la patente e per il nuovo travestimento alla Elvis per Dudley. »
     In quella arrivò Dudley vestito da Elvis cantando Jailhouse Rock e scuotendo il grasso bacino in modo così obbrobrioso che tutti i fan di Elvis svennero dal dolore. Lo stesso Elvis resuscitò per poi darsi la morte.
    « Adesso comincia a lavare la casa e piantala di lamentarti per qualsiasi cosa » continuò la zia.
     « Ma non ci vedo! »
     La sorella dell’autrice mossa da pietà regalò i suoi occhiali viola a Harry.
    Finalmente in grado di vedere, Harry si legò un grembiulino a fiori intorno alla vita e cominciò a pulire la casa cantando canzoncine imbecilli e aiutato da uccellini, scoiattoli, cervi, conigli e un bradipo che era perfino più veloce di lui.
    Quando Harry stava ormai per passare la lucidatrice sulla moquette, una ragazza dall’aria inferocita sfondò la porta. Si trattava di Biancaneve.
     « Ecco dove diavolo erano finiti i miei schiavi! » sbraitò Biancaneve « Schiavi, tornatevene subito alla casetta dei setta nani a pulire, che io non ho voglia di rompermi la schiena per quegli ingrati. »
    Gli animaletti uscirono di casa, ma non fecero in tempo ad allontanarsi da Privet Drive che, da un cespuglio, sbucò fuori zio Vernon con un fucile di precisione, con il quale fece fuori tutti gli amati schiavi di Biancaneve.
     « E vai » esultò lo zio « Un po’ di animali imbalsamati da mettere nella taverna! »
     « NOOO! » strillò Biancaneve « Brutto bastardo, questa me la paghi! » ed estratto un coltello a serramanico dalle mutande si avvicinò a zio Vernon con la bava alla bocca.
     « Aiuto, non è colpa mia » cercò di difendersi Vernon « Io sono succube della mente malata dell’autrice! Non agisco di mia spontanea volontà! »
     « Vorrà dire che poi squarterò pure lei, ma prima tocca a te! »

Dorothea: questo è tutto da vedere! E lascia in pace Vernon, mi serve ancora un po’.

    Per provvidenza divina un’autoambulanza si fermò proprio davanti al numero quattro e i due infermieri, credendo che Biancaneve avesse la rabbia, la ricoverarono d’urgenza.
    Zio Vernon era ancora profondamente scosso e per rilassarsi decise di praticare il suo hobby preferito, ovvero martoriare Harry con una mazza ferrata. Quando ebbe finito ( ovvero quando si ruppe la mazza ferrata ) si diresse in salotto per vedere il notiziario delle otto.
    Harry, nonostante fosse più morto che vivo, continuò le pulizie fino a che zia Petunia non lo chiamò per la cena. Entrato in cucina, vide uno splendido arrosto che aspettava solo di essere mangiato.
     « Wow, arrosto » esclamò Harry con l’acquolina in bocca « Proprio quello che mi andava. »
    « Non fare lo stupido » lo riprese zia Petunia con voce acida « Per te c’è del pane con una fetta di formaggio » e così dicendo gli ficcò sotto il naso un piattino da caffé con una crosta di pane secco e una fetta di camembert.
     « Beh, almeno il formaggio è camembert » cercò di autoconsolarsi Harry.
     « Cosa? Camembert? Buono! » esclamò Dudley mangiandosi il formaggio di Harry.
    Finito di rosicchiare la crosta di pane Harry si alzò e si diresse più depresso che mai verso la sua stanza.
     « Dove stai andando, di grazia? » tuonò zio Vernon quando lo vide salire le scale.
     « A dormire » rispose Harry « Forse non te ne sei mai accorto, ma la mia stanza è al secondo piano. »
     « Lo so benissimo dov’è la tua stanza, ma non dormi più li. »
     « Come sarebbe a dire non dormo più li? »
     « Abbiamo deciso che, d’ora in poi, dormirai in giardino nella cuccia del cane. »
     « Ma voi non avete mai avuto un cane! »
     « Giusta osservazione, ma Marge è stata così gentile da prestarcene una vecchia che i suoi bulldog non usano più. »
    Ancora più depresso di prima Harry uscì in giardino ed entrò nella sua nuova camera, che puzzava ed era piena di pulci e peli.

Harry: scusa se ti interrompo, ma ti volevo ricordare che alla fine del quinto libro Moody e gli altri avevano avvertito i Dursley di trattarmi bene altrimenti ci avrebbe pensato loro.

Dorothea: ricordo benissimo, ma faresti bene a ricordarlo anche ai tuoi amici maghi, sono loro che se lo sono completamente dimenticato.

Harry: ma porca vacca!

Vacca: Porco sarai poi tu!

    Harry era talmente depresso quando si addormentò che non si ricordò nemmeno che di li a poche ore avrebbe compiuto sedici anni. Poco male, tanto non se lo ricordò nessun altro tranne Voldemort che però non voleva certo mandargli un regalo.
    Passò un’altra settimana d’inferno in cui Harry fu costretto a fare cose inimmaginabili ( e di cui non parlerò dato che non riesco ad immaginarle ) e a soffrire come un cane e a dormire nella cuccia del cane.
    Dormire nel canile portò ad Harry strani incubi, dove continuava a rivedere la morte assurda del suo padrino e dove Silente continuava a ripetergli le tremende parole della profezia.

Dorothea: fatto! Ecco il primo capitolo bello e pronto!

Harry: Non è che mi sia piaciuto molto, avrei qualche obiezione su un paio di cosette…

Dorothea: tu non puoi parlare! Se non ti è piaciuto molto, allora abbi pazienza, migliora con l’avanzare dei capitoli.
Ringrazio tutti quelli che hanno dedicato un po’ del loro tempo a leggere questo mio delirio ^^
Ciao a tutti e al prossimo capitolo.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Demenza e partenza ***


Capitolo 2


Capitolo 2
Demenza e partenza

    I giorni passavano e Harry continuava a venire maltrattato e insultato dagli zii. La cuccia in cui dormiva era piena di buchi e ogni volta che pioveva Harry si ritrovava fradicio e infreddolito.
    Nella seconda settimana di agosto finalmente ricevette notizie del suo migliore amico, Ron Weasley. Quella mattina, infatti, venne svegliato dall’arrivo di un gufo minuscolo e dall’udito alquanto cattivo, che rispondeva, quando ci sentiva, al nome di Leosordo. Harry afferrò la lettera che il microgufo gli portava e cominciò a leggerla avidamente

Caro Harry,
immagino che tu non abbia passato una buona estate, voglio dire, quando mai ne hai passata una decente ? Comunque ti rifarai in queste ultime due settimane, ti veniamo a prendere domani con il Nottetempo, prepara la tua roba.

Con affetto e affettati del mio panino,
Ron

    « E vai! » esultò Harry « Finalmente Ron si decide a venirmi a prendere, così potrò dormire in un letto normale e mangiare tutto ciò che quella cicciona della signora Weasley prepara, senza lasciare niente a quei pidocchiosi dei suoi figli! »
    « Che hai dai far baccano, buono a nulla? » gli urlò zio Vernon dalla finestra della sua camera da letto « Screanzato, far casino alla mattina presto. »
    « Ma sono le undici e mezza, zio » gli rispose Harry facendo capolino dalla cuccia.
    « Cosa?! Le undici e mezza? E a quest’ora tu sei ancora a letto? Muoviti e corri a preparare il pranzo, sfaticato! »
    Sbuffando Harry si alzò e cominciò un’ altra giornata da dimenticare, tuttavia, con la prospettiva di poter lasciare Privet Drive il giorno seguente, riuscì ad affrontarla con umore migliore dei giorni passati. La sera, dopo aver spazzato la cripta di famiglia dei Dursley, preparò il suo baule. Il pomeriggio seguente Harry stava servendo limonata ghiacciata ai Dursley che se ne stavano in giardino a godersi il fresco sotto una palma.

Harry: Non ci sono palme in Inghilterra!

Dorothea: D’ora in poi si.

    All’improvviso uno scoppio fragoroso ruppe la quiete di Privet Drive e un autobus viola a tre piani investì di netto lo zio Vernon e la cuccia di Harry. Zia Petunia svenne dal terrore all’idea di dover rifare dormire Harry in casa. Dall’autobus scese una faccia lentigginosa che per fortuna era accompagnata anche dal resto del corpo.
    « Ciao Harry! » esclamò Ron con un gran sorriso.
    Harry, senza nemmeno salutare, si fiondò sull’autobus trascinando il suo baule e la gabbia di Edvige e intimando all’autista di partire il più in fretta possibile.
    « Qualche cosa mi dice che siamo arrivati al momento giusto » osservò Ron con una intelligenza non da lui.
    Una volta sull’autobus Harry si trovò faccia a faccia con il signor Weasley.
    « Salve Harry. Non si potrebbe rimandare la partenza per un po’? Mi piacerebbe davvero tanto visitare un quartiere babbano come il tuo » gli chiese il padre di Ron con crescente desiderio.
    « Mi spiace signor Weasley » disse in fretta Harry « Ma un facocero in amore è scappato oggi dallo zoo e non è consigliabile passeggiare per i dintorni. » Nessuno sapeva inventarsi scuse come Harry. E per fortuna. Le sue fanno già abbastanza schifo senza che ce ne siano altre.
    Harry si guardò intorno aspettandosi di vedere la faccia brufolosa di Stan il bigliettaio, ma si trovò davanti solamente la faccia sorridente di una ragazzina bionda.
    « Ciao io sono Angela, la nuova hostess del Nottetempo! Potete darmi i vostri soprabiti e raggiungere i vostri posti » esclamò la ragazzina.
    « Che fine ha fatto Stan? » chiese Harry.
    « E’ stato licenziato. »
    « Ma perché? »
    « Per lasciare il posto a me, ovviamente. »
    « Ma come, hanno licenziato lui che lavorava qui da un sacco di tempo per dare il posto ad una che manco conoscono e che non è nemmeno una strega? »
    « Ho contatti utili con persone importanti. »
    Harry pensò che era comodo essere la sorella dell’autrice.
    Il viaggio sul Nottetempo fu un vero incubo, Harry ebbe un attacco di nausea e vomitò tutto quello che aveva mangiato negli ultimi giorni, cioè niente. In compenso l’autobus investì il professore di storia dell’autrice. ( Urrà ! Nd compagni di scuola dell’autrice )

Dorothea: Ecco concluso anche il secondo capitolo, è veramente molto corto, ma ho una marea di altre cose da fare.

Harry: Come capitolo è già meglio di quello scorso.

Ron: Chi è sta qui?

Dorothea: “Sta qui” e il tuo supremo capo nelle cui mani sta il tuo destino, insomma sono l’autrice e se mi rompi le scatole te la potrei far pagare.

Ron: Devo cercare di stare tranquillo allora, purtroppo non possiedo neanche un galeone.

Harry: Non intendeva in quel senso.

Dorothea: Sorvoliamo sulla capacità di Ron nel comprendere le cose, volevo ringraziare tutti coloro che mi hanno recensito, mi hanno fatto davvero molto piacere ^^ Bacioni a tutti quanti e al prossimo capitolo.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 - A casa dei Weasley ***


Capitolo 3

Capitolo 3
A casa dei Weasley

    Una volta arrivati alla tana, Harry fu immediatamente sequestrato dalla mamma di Ron, la quale gli mise il bavaglio, lo fece sedere sul seggiolone e cominciò a dargli da mangiare tutto quello che aveva in casa. Non appena riuscì a liberarsi della signora Weasley, Harry salì in camera di Ron.
    « Quest’anno casa tua è veramente tranquilla, dove sono tutti? »
    « Beh, Charlie è ancora in Romania » cominciò Ron « Bill si è praticamente trasferito a casa di Fleur Delacoeur con cui si è fidanzato, Fred e George hanno trovato un appartamento proprio sopra il loro nuovo negozio e hanno deciso di trasferirvisi, mentre Percy non si è ancora fatto sentire. »
    « Ma come? » chiese Harry « Nemmeno adesso che il ministero ha ammesso di essersi sbagliato sulla storia di Voldemort? »
    « A quanto pare no. »
    « E Ginny dov’è? »
    « E’ andata allo stadio con i suoi amici teppisti a creare un po’ di disordine durante la partita del West Ham. »
    « Ehi, ma il West Ham è la squadra di calcio per cui tifa Dean Thomas! Lui e Ginny stanno poi insieme? »
    Dalle imprecazioni di Ron, Harry dedusse di si. Per distrarlo gli chiese notizie di Hermione Granger, l’amica indispensabile per poter fare i compiti.
    « Sai mica niente di Hermione? »
    « No, è strano, ma non ho proprio idea di dove sia, le ho scritto naturalmente, ma non mi ha risposto. Sono profondamente preoccupato » gli riferì Ron ansioso.
    Harry rimase turbato dalla notizia. Non era da Hermione non rispondere alle lettere e sparire senza lasciare traccia, e se le fosse accaduto qualche cosa? Poi Harry decise di fregarsene e di chiedere notizie riguardo Voldemort che gli interessava decisamente di più.
    « E di Voldemort si è sentito niente? »
    « Solo l’eco di un suo rutto qualche giorno fa. »
    « Intendevo se si hanno notizie di lui. »
    « Niente di veramente importante, ma di certo non deve essere di buon umore. »
    « Chissà perché questo credevo di saperlo. Scusa, ma come mai mi lasciate girare così senza protezione? Non avete paura che mi aggredisca da un momento all’altro? »
    « No, vedi secondo i nostri informatori, a causa della somiglianza è sulle tracce della persona sbagliata, sta preparando un agguato a Daniel Radcliffe » spiegò Ron.
    Quando era ormai sera inoltrata fece finalmente ritorno Ginny.
    « Ciao Harry, dovevi esserci allo stadio, abbiamo picchiato un paio di tizi e buttato il professore di storia e filosofia dell’autrice giù dagli spalti » disse allegra la ragazza.
    Pochi giorni dopo l’arrivo di Harry alla tana, ricevettero notizie da Hogwarts. Come al solito la lettera gli informava che l’anno scolastico sarebbe iniziato il primo settembre, che l’espresso per Hogwarts sarebbe partito dal binario nove e tre quarti alle undici in punto, c’era la lista dei libri, insomma le solite robe. L’unica novità fu che Ginny era stata nominata prefetto. Per la gioia la ragazzina tirò un paio di petardi nei cespugli dove si nascondevano gli gnomi da giardino.
    Mamma Weasley propose di andare tutti quanti a Diagon Alley il martedì seguente per comperare il materiale scolastico e approfittarne per andare a trovare i gemelli al loro nuovo negozio.
    Il martedì mattina tutta la famiglia era in piedi di fronte al camino in attesa della befana, no che dico, di partire con la polvere volante.
    Harry prese una manciata di polvere, la gettò nel camino e si gettò tra le fiamme urlando forte e chiaro “Diagon Alley”. Cominciò a vorticare all’interno del camino, vorticava così in fretta che quando arrivò aveva perso una scarpa e le mutande.
    « Harry hai perso una scarpa! » esclamò la signora Weasley una volta arrivata.
    « Si e devo aver perso anche un'altra cosa… »
    « Che cosa, caro? »
    « Ehm, no niente di importante » Harry non ci teneva a far sapere che cos’altro aveva perduto, anche se si domandava dove potessero essere finite. La risposta gli giunse con l’arrivo di Ron che portava a mo' di cappellino le mutande perdute di Harry.
    « Mamma guarda che culo, ho trovato ‘sto cappello mentre venivo qui, peccato che la fantasia a ippopotami obesi non sia un granché » disse Ron una volta arrivato.
    Harry cercò di fargli capire senza dare nell’occhio che erano le sue mutande, ma Ron non capì. Dopo aver effettuato gli acquisti necessari per il nuovo anno scolastico andarono a trovare i gemelli al loro nuovo negozio.
    « Wow forte il vostro negozio! » disse Ron.
    « Grazie fratellino, sarebbe ancora più forte se tu comperassi qualche cosa » gli rispose George.
    « Senza sconto naturalmente » aggiunse Fred.
    « Ma come! Sono vostro fratello! » esclamò indignato Ron.
    « Solo per questo motivo meriteresti di pagar di più. »
    « Che tirchi. »
    « A me però lo fate lo sconto, vero? » chiese Harry speranzoso.
    « A te certamente Harry, se non fosse stato per te questo negozio non esisterebbe neppure » sorrise Fred « Vediamo… uno sconto dello 2% dovrebbe andare bene… »
    « Attenti a non esagerare » disse sarcasticamente Harry.
    « Hai ragione. E’ meglio dello 1%. »
Harry prese nota mentalmente che qualche volta è meglio chiudere la bocca.

Dorothea: non c’è due senza tre, quindi ecco il terzo capitolo.

Harry: ci tengo a precisare che io non porto le mutande con disegnati sopra gli ippopotami obesi!

Ron: che coincidenza, anche il cappello che ho trovato ha gli ippopotami obesi!

Dorothea: Ron, il cappello che hai trovato in realtà sono le mutande di Harry.

Ron: che schifo!

Harry: no comment.

Dorothea: Va be' lasciamo perdere questi due, volevo ringraziare tutti quelli che hanno recensito e anche quelli che hanno solamente letto. Ciao a tutti!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 - Prima o poi le vacanze finiscono ( purtroppo ) ***


Capitolo 4

Capitolo 4
Prima o poi le vacanze finiscono ( purtroppo )

    I gioni alla Tana trascorsero tranquilli, ma Ron e Harry non avevano ancora ricevuto notizie da Hermione. Harry decise di telefonare ai suoi genitori per chiedere informazioni. Si recarono quindi all’ufficio postale sperando ci fosse il telefono; oltre all’apparecchio telefonico trovarono pure un tizio che discuteva con l’ impiegato orso. L’orso, ormai persa la pazienza, si mangiò il tizio che non era altri che il professore di storia dell’autrice. In seguito l’orso dovette stare tre giorni a casa dal lavoro per i crampi allo stomaco.
    Finalmente trovato un telefono Harry, che non aveva disimparato a usarlo, compose il numero di casa di Hermione.
    Dovette aspettare almeno una decina di squilli prima che una donna si decidesse a rispondere « Pronto? »
    « Salve, sono un compagno di scuola di Hermione, potrebbe mica dirmi dove è finita? » chiese cordialmente Harry.
    « Finalmente ho il piacere di parlare con uno di quegli straccioni che mia figlia frequenta! » strillò la madre di Hermione.
    « Come ha detto? »
    « Ma vattene al gabinetto! Sono anni che non riesco a passare un’estate con la mia bambina, è sempre dai suoi amici, l’inverno scorso non è neppure venuta a sciare! » gemette la signora Granger.
    « Non ha tutti i torti » rispose Harry pensando che effettivamente Hermione negli ultimi anni non aveva mai passato le vacanze con i genitori « Ma in genere io e Ron siamo quelli con cui Hermione passa tutto il tempo e adesso non è qui. »
    « Maledetti, se mi capitate tra le mani vi scuoio! E adesso mi venite anche a dire che non sapete dov’è la mia bambina, dovreste cercarla brutti disgraziati! »
    « Ma è quello che stiamo cercando di fare! Lei non ci aiuta, ci urla solamente contro! »
    « Cosa vuoi dalla mia vita, pidocchio? Per colpa vostra Hermione non viene mai a sciare con noi! »
    « Ma a lei importa solo lo sci? »
    « Fatti gli affari tuoi! Ma lo capisci che se non fosse mai andata in quella vostra scuola ora potremmo farci dei bellissimi week end sulla neve asciare con gioia? »
    Constatato che effettivamente alla signora Granger importava solo lo sci, Harry riattaccò e riferì la telefonata a Ron, il quale si agitò ancora di più per la mancanza di notizie riguardo l’amica.
    Tornati alla tana trovarono Ginny che faceva il bucato, ovvero bucava i vestiti, Harry allora le diede uno scapaccione e la fece cadere nella tinozza. Nella caduta lei si aggrappò ai capelli di Harry trascinandolo con se. Ginny non andò a fondo perché indossava i braccioli, ma Harry si e si ingoiò il sapone.

Harry: scusate qualcuno mi spiega il senso delle ultime cinque frasi?

Dorothea: si tratta solamente di un piccolo intermezzo comico.

Ron: peccato non faccia ridere per niente!

    All’improvviso uno stormo di ippogrifi calò su Ron beccandolo a più non posso, infine lo calpestarono e volarono via. Tutto questo per insegnarli a non contraddire l’autrice.
    Alcuni giorni dopo ricevettero i risultati dei G.U.F.O., Harry gli aveva passato tutti quelli dati tranne Divinazione. Idem per Ron. La cosa, comunque, li lasciò piuttosto indifferenti.
    Ulteriori giorni dopo, sempre alla Tana, si stavano godendo gli ultimi giorni di vacanza, Ron e Harry se ne stavano sdraiati all’ombra di un fico a mangiare cetriolini sottaceto mentre Ginny si divertiva a sodomizzare un nano da giardino. All’improvviso arrivò una ragazzina bionda in aliante con una lettera per Harry.
    « Ma sei sempre tu » esclamò Harry.
    « Ho mille lavori, come le Barbie » rispose Angela.

Ron: della Barbie ha anche il sorrisino scemo.

Angela ( rivolta all’autrice ): ma gli permetti di dire queste cose?

    Zeus si affacciò ad una nuvola e decise che quella mattina sarebbe stata ben spesa colpendo Ron con un fulmine. Mentre Ginny raccoglieva le ceneri di suo fratello, Angela consegnò il messaggio a Harry. Era scritto su una solenne pergamena ( sempre che una pergamena possa essere solenne ) e chiusa con un nastro viola. Harry l’aprì e cominciò a leggerla.

    Con la presente si avvisa che, in seguito alla morte di Sirius Black, deceduto il giugno scorso senza lasciare eredi ( almeno per quel che ne sappiamo noi ), il signor Potter ne ha ereditato l’abitazione situata in Grimmauld Place numero 12 e l’oro contenuto nella camera blindata n.711. Il signor Potter non è però in grado di dare ordini all’elfo domestico Kreacher, non essendo un membro della famiglia Black.

    « E vai, un altro po’ di soldi » esultò l’avido Potter « e una casa tutta per me, appena divento maggiorenne chi li vede più i Dursley. » Perso nei suoi sogni di ricchezza Harry non si accorse che ormai agosto era finito e che era ora di ritornare a Hogwarts.
    La mattina del primo settembre Harry, Ron e Ginny arrivarono puntuali alla stazione di King’s Cross. Attraversarono la barriera tra i binari nove e dieci e, come per magia ( no, niente come, per magia e basta ), si ritrovarono al binario nove e tre quarti dove un treno pieno di graffiti era in procinto di partire. Trovarono facilmente uno scompartimento vuoto. Ginny, con la scusa che i prefetti avevano una carrozza tutta per loro, andò a spassarsela con Dean Thomas.
    Poco prima della partenza del treno arrivò Hermione. Harry era lieto di vederla, almeno era sicuro che non fosse nei guai.
    « Ciao ragazzi » disse allegra la ragazza « Harry come mai hai gli occhiali viola? »
    Harry si rese conto in quel momento di avere ancora indosso le lenti visive prestatigli da Angela nel primo capitolo, così restituì gli occhiali alla sorella dell’autrice, mentre Hermione riparava i suoi con l’uso della magia.
    « Ma dove ti eri cacciata, eh Hermione? » le chiese Ron con un gran sorriso.
    « Ho solamente accettato l’invito di Viktor e ho passato le vacanze a casa sua, in Bulgaria. »
    « Che cosa?! » urlò Ron diventando paonazzo « Sei stata a casa di Krum per tutta l’estate? »
    « Insomma Ron, non farne una scenata » disse Hermione, leggermente compiaciuta della gelosia dell’amico.
    « La faccio eccome! » esclamò Ron indignato « Hai passato le vacanze con il miglior giocatore di Quidditch che ci sia e non mi hai neanche invitato? » Hermione con abile mossa gli sputò su per il naso.
    Lentamente il treno prese a muoversi. Tutte le persone alla stazione lo salutavano con le lacrime agli occhi e sventolando fazzoletti usati. Tra la folla si intravedevano anche i quattro Teletubbies che urlavano “E’ l’ora del tabbyciaociao, è l’ora del tubbyciaociao”. All’improvviso una donna cominciò a rincorrere il treno e si aggrappò al finestrino.
    « Hermione, bambina mia, ti prego vieni a sciare con noi! » urlò quella che risultò essere la madre di Hermione.
    « Vattene brutta arpia, vattene e lasciami in pace! » le rispose la ragazza.
    « Ma Hermione, ci divertiremo sulla neve, faremo pure le gare con il bob ! » continuò quella.
    « Ho detto di lasciarmi in pace! » Detto questo Hermione mise un piede fuori dal finestrino e cominciò a colpire ripetutamente la madre finché non riuscì a farla cadere. La madre di Hermione rimase a piangere sui binari mentre i teletubbies le rovesciavano in testa la loro tabipappa.
    Pochi minuti dopo la porta dello scompartimento si aprì e sulla soglia comparve, spuntato da non si sa dove, Draco Malfoy.
    « Sei venuto a rompere Malfoy? » gli chiese sprezzante Harry.
    « Direi di si, sfregiato, ormai dovresti saperlo, sono cinque anni che lo faccio. »
    « Che ne diresti invece se ti rompessi il muso? » ringhiò Ron.
    « Se fossi in te non mi metterei nei guai fin dal primo giorno, e poi il mio bel faccino mi serve intatto ora che voglio provarci con tua sorella, ultimamente si è fatta davvero carina » lo provocò Draco.
    Non riporterò qui le parole di Ron che giudico troppo sconvenienti, sappiate solo che all’improvviso le sue orecchie presero a fumare, la sua pelle cominciò a diventare verde e i muscoli si gonfiarono tanto da strappare la divisa. I resti di Malfoy vennero raccolti con cura e riposti in una scatola Ravensburger per poi essere venduti come puzzle da mille pezzi.
    Una volta che Ron fu tornato normale, Harry sentì l’inconfondibile rumore del carrello del pranzo che si avvicinava e si affrettò a comperare l’usuale scorta di dolci. Quell’anno però non c’era la solita signora dal viso cordiale, ma una ragazzina bionda.
    « Cosa desideri? » gli chiese tutta sorridente Angela.
    « Cavoli, ancora tu! » esclamò Harry.
    « Proprio così » gli rispose sorridendo Angela « la tipa che c’era prima è stata divorata da una lumaca carnivora, ecco i tuoi cavoli. »
    « Ehi ma io non voglio cavoli, voglio zuccotti di zucca, gelatine tuttigusti, api frizzole e burrobirra. »
    « Mi spiace, ma la prima risposta è quella che conta. »
    « Ma io non ho mai detto di voler dei cavoli! »
    « Invece si, è stata la prima cosa che mi hai detto, rileggi un po’. »
    Harry constatò che Angela aveva ragione, così ritornò nello scompartimento con le braccia piene di cavoli.
    « Bleah, che schifo, qui il servizio diventa ogni anno peggiore » esclamò Ron.

Dorothea: Yuppie, ho completato anche questo capitolo!

Draco: Sono stufo di queste scene di violenza, mi spettinano tutti i capelli, e poi guarda qui mi sono pure rotto un’unghia, ora dovrò farmi la manicure, e poi queste emozioni forti mi fanno venire lo stress e poi i mio bel viso lo risente, voglio parlare subito con il mio agente questa situazione è insopportabile…

Angela: in questo momento lo sei anche tu.

Dorothea: Bene, come al solito voglio ringraziare tutti quelli che hanno recensito e anche quelli che hanno semplicemente letto, salutoni a tutti e arrivederci al prossimo capitolo !

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 - Arrivo ad Hogwarts ***


Capitolo 5

Capitolo 5
Arrivo a Hogwarts

    L’espresso di Hogwarts arrivò sbuffando ( non ne poteva davvero più di quel lavoro ) alla stazione di Hogsmeade; non appena il convoglio si fu fermato Harry e i suoi amici si affrettarono verso l’uscita. Come al solito, sentirono la voce di Hagrid chiamare a raccolta quelli del primo anno per la tradizionale attraversata del lago. Harry lo salutò con un cenno della mano prima di raggiungere le carrozze apparentemente senza cavalli, ma che in realtà, come ormai sappiamo, erano trainate dai thestral. Pochi istanti dopo un thestral impazzito scappò via con la carrozza e investì due insegnanti. Uno era il professore di storia dell’autrice, l’altro era la professoressa d’inglese di Giuggia89 che inspiegabilmente passeggiavano alla stazione di Hogsmeade.
    Una volta arrivati al castello, gli studenti si diressero verso la sala grande con l’acquolina in bocca, la loro scuola era famosa per le sue specialità gastronomiche. Il preside Silente, per tenere fede al suo cognome, se ne stava seduto zitto zitto con il mento appoggiato alle lunghe dita. Quando tutti gli studenti ebbero preso posto entrò quella vecchia zitella della McGranitt portando il cappello parlante e uno sgabello a tre gambe. Dietro di lei se ne stava un gruppetto di bambini dall’aria spaventata.
    Tutti aspettavano che il cappello parlante iniziasse la sua solita solfa, ma il copricapo rimase zitto.
    « Ehm, signor cappello? » Provò a chiamarlo la McGranitt.
    « Presente! » tuonò il cappello « Cercavo di inventarmi la nuova canzone. »
    « Adesso? Ma se ha avuto tutto un anno per pensarci! »
    « Si, ma sono anche mille anni che invento canzoni, ormai non ho più idee. »
    « Ma devi cantare una canzone, i lettori se lo aspettano! » proseguì la McGranitt.
    « Ok ci proverò » sospirò il cappello.

Son mille anni che qui sto
Che cosa cantarvi più non so
A Serpeverde chi ha ambizione
A patto che faccia sempre colazione
I coraggiosi invece a Grifondoro
Il cui colore è rosso pomodoro
Nella casa di Tassorosso
Ci vanno quelli leali a più non posso
Gli intelligenti stanno a Corvonero
Dove si sa la differenza tra un melo e un pero
Vi ritroverete tutti nella vostra casa ideale
Perché sono proprio un gran maiale!

    Finita la canzone del cappello parlante, gli studenti si guardarono tra loro un po’ perplessi e battendo le mani con poca convinzione.
    « L’ultima strofa che cosa c’entrava? » chiese la McGranitt.
    « Non sapevo con che altro fare la rima » cercò di giustificarsi il cappello.
    « Mah, forse è meglio se dal prossimo anno chiamiamo il grillo parlante anziché il cappello… » con un sospiro la vicepreside prese una pergamena e cominciò a chiamare gli studenti del primo anno.
    « Abracadabra Louise. »
    « Corvonero » urlò il cappello.
    « Bustapaga Kevin. »
    « Tassorosso! »
« Cardiovascolare Helen. »
    « Tassorosso! »

Harry: Ma che razza di nomi hanno?

Dorothea: Oh, sentitelo, ha parlato Enrico Vasaio!

Harry: …

Ron: Penso che questa uscita abbia chiuso la bocca a Harry.

Dorothea: Trovassi un modo per chiudere la tua!

    Pulcinella Samantha fu la prima nuova Grifondoro e Fiocco di Neve Steve il primo Serpeverde. A quel punto Draco si alzò e, dopo aver gettato lontano la panca con un calcio ( facendo cadere tutti i suoi compagni di casa ), salì sul tavolo per esprimere il suo parere su quell’ ultimo smistamento « Noi Serpeverde, uno che si chiama Fiocco di Neve, non lo vogliamo nella nostra casa! Che se ne torni da dove è venuto e non rompa più le scatole! »
    « Questa è un’ingiustizia! » protestò Fiocco di Neve « Solo perché il suo nome è Malfoy e perché è qui dal primo libro gli è permesso fare il buono e il cattivo tempo! Solamente perché è tra i personaggi principali gli si dà ascolto! Ma io questo non lo tollero, farò causa a tutti, infangherò i vostri nomi e vi farò pentire di essere nati! »
    « Ti ho detto di non rompere le scatole! » gli urlò Draco « Invoco il divino intervento dell’autrice per far tacere una volta per tutte quel ragazzino dal nome insulso. »
    Appena Draco ebbe finito di invocare l’autrice, le porte della sala grande si aprirono e due alieni verdi dalla pelle verdastra entrarono nella sala.
    « Chi sequestriamo per i nostri esperimenti sulla specie umana? » chiese il primo alieno.
    « Lui » rispose il secondo indicando Fiocco di Neve.
    I due agguantarono lo sfortunato ragazzo e lo trascinarono via. Dalle grandi vetrate gli studenti poterono vedere gli alieni caricare Fiocco di Neve su di un’astronave e partire. Nel frattempo Silente aveva continuato a starsene con il mento appoggiato sulle lunghe dita fissando il soffitto fregandosene di tutto.
    Lo smistamento continuò finché il cappello parlante non chiamò Evans Mark che, inspiegabilmente, non è stato nominato prima di Fiocco di neve, come l'ordine alfabetico suggerirebbe di fare. All’udire il cognome da signorina di sua madre l’attenzione di Harry si ridestò. Si voltò a guardare il ragazzino e rimase a bocca aperta quando vide due occhi come i suoi ricambiargli lo sguardo e non perché si trovasse di fronte a uno specchio.
    Harry rimase senza parole. Continuò a fissare il ragazzino mentre questi si calava il cappello sulla testa e veniva smistato a Serpeverde. Un ragazzo con lo stesso cognome di sua madre e gli stessi occhi doveva in un qualche modo essere suo parente… “Qui ci vuole il test del DNA” pensò Harry.
    « Harry, ma che significa? » gli chiese Hermione. Harry non le rispose. Ancora sbalordito dall’accaduto si accorse a malapena che Silente si era alzato per prendere la parola.
    « Voglio augurare un buon anno scolastico ai nuovi arrivati e a quelli vecchi! » Un paio di pensionati applaudirono rumorosamente.
    « Quest’ anno non vi presenterò il nuovo professore di Difesa Contro le Arti Oscure perché non sappiamo che fine abbia fatto. Doveva giungere con l’espresso di Hogwarts, ma non si è visto da nessuna parte. Ma questo non ci impedisce di iniziare il banchetto! » Concluse l’ingordo preside.
    Tutti gli studenti e gli insegnanti cominciarono ad abbuffarsi in modo rivoltante di spezzatino. Dopo alcuni minuti di voraci masticamenti sentirono il suono di un clacson da bicicletta e nella sala grande fece il suo ingresso Paperino alla guida di un risciò. Dal risciò scese una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri e occhi viola (?).
    « Mi scusi tanto professore, ma ho perso il treno per la scuola » disse rivolgendosi a Silente con un sorriso smagliante e zuccheroso. Si era dimenticata di lavarsi i denti dopo aver mangiato lo zucchero filato.
    « Non si preoccupi professoressa, la stavamo aspettando » concluse Silente. Il che non era vero visto come tutti si erano abbuffati non preoccupandosi minimamente della sua assenza. « Ragazzi sono lieto di presentarvi la professoressa Daphne Rouge » continuò Silente « vi insegnerà Difesa Contro le Arti Oscure. »
    Ron non poté fare a meno di osservare la nuova professoressa con gli occhi fuori dalle orbite e la lingua srotolata sul tavolo.
    « Ron ti sembra il modo di comportarti? E’ un’insegnante » gli bisbigliò Hermione molto contrariata.
    « E’ l’insegnante più bella che abbia mai visto » le rispose l’amico con voce sognante. Hermione si imbronciò ancora di più e cominciò a recitare maledizioni fra i denti.
    « E sembra essere parecchio giovane » continuò Ron « Quest’ anno si profila essere interessante! »
    Hermione non trovò niente di meglio da fare che rovesciargli in testa un piatto di spezzatino di facocero al sugo di lumache.
    Harry finì di cenare in silenzio, con la mente ancora impegnata a pensare a Mark Evans e alle sfighe varie di questa fiction. Al termine della cena Silente congedò gli studenti, i quali si avviarono alle rispettive sale comuni. Harry cominciò a seguire Mark e continuò a seguirlo finché non si rese conto di essere giunto in prossimità della sala comune di Serpeverde. Accortosi del luogo in cui era, cercò di allontanarsi il più in fretta possibile, ma si ritrovò faccia a faccia con Malfoy e i suoi scagnozzi, Tiger e Goyle.
    « Bene, bene cosa ci fa Potterino da queste parti, cercava forse di intrufolarsi nella nostra sala comune? » lo canzonò Draco.
    « Smamma Malfoy, non entrerei nella vostra sudicia sala comune nemmeno per tutti i galeoni del mondo. »
    « Non correre troppo sfregiato, immagino che il tuo ribrezzo per la casa di Serpeverde sparirebbe in un battibaleno se la posta in gioco fosse una bella chiacchieratina con tuo cugino. »
    « Cosa? »
    « Hai capito bene Potter, immagino non ti dispiacerebbe parlare a quattr’ occhi con lui? »
    « Di che diavolo stai parlando Malfoy? »
    « Non dirmi che Silente non ti ha mai detto niente, probabilmente pensa che il tuo cervellino non lo potrebbe sopportare. »
    Con un sorriso beffardo Malfoy e i suoi scagnozzi si diressero alla loro sala comune lasciando Harry come un baccalà. Harry non sapeva più cosa pensare. Era vero quello che Malfoy gli aveva appena detto? Mark Evans era suo cugino? C’era solo una persona a cui poteva chiedere spiegazioni e quella persona era…
    « Professor Silente! » Harry si stava sgolando davanti al Gargoyle di pietra dato che non sapeva la parola d’ordine.
    « Professor Silente! » Era ormai tre quarti d’ora che urlava, ma era assai difficile che Silente lo potesse sentire, dato che aveva stregato alcuni strumenti musicali per far si che suonassero a tutto volume, mentre lui e Madama Sprite ballavano il can-can. L’unico che sentì Harry fu Pix che, deciso a competere con lui, gli urlò a gran voce nelle orecchie.
    Sempre più sconsolato, Harry si diresse verso la propria sala comune. Giunto davanti al ritratto della signora Grassa trovò Hermione che lo aspettava.
    « Che diavolo ci fai qui fuori? » le chiese.
    « Non fare domande idiote, aspettavo te, non sai ancora la parola d’ordine. »
    « Bene, allora dimmela così possiamo entrare. »
    « La parola d’ordine è “Cammello impazzito con gobbe risuonanti all’alba di ogni dì quando le cicogne ubriache si schiantano contro la slitta di babbo natale, che rotola giù per le scale di un tempio Maya bombardato da bigné giganti lanciati da mosche pelose e idrofobe“. »
    « Altro che parola d’ordine, questo è il poema d’ordine. »
    « Già, sfido Neville a ricordarsela. »
    Entrati nella sala comune trovarono Neville che piangeva disperato vista l’impossibilità di ricordarsi tutta la parola d’ordine, Ginny gli sedeva accanto cercando di consolarlo. Harry e Hermione raggiunsero Ron, seduto in una poltrona davanti al fuoco.
    « Penso che Mark Evans sia mio cugino » esordì Harry fissando le fiamme del caminetto.
    « Dici sul serio Harry? » chiese Hermione in un sussurro.
    « No, ma ho voglia di dire scemenze per non annoiarmi » disse Harry sarcastico « Che razza di domande fai, Hermione?! Se te lo dico certo che sono serio! »
    « Ma come fai a dirlo? » insisté la ragazza.
    « Malfoy » rispose semplicemente Harry.
    « Beh, Harry, non so se dovresti prendere sul serio la parola di… »
    « Diceva la verità altrimenti non mi avrebbe suggerito di chiederlo a Silente » la interruppe Harry. Hermione non rispose, ma continuò a fissare le fiamme nel caminetto.

FiammeDelCaminetto: Ma che avete da guardare tutti quanti?

    « E con Silente ci hai parlato? » si intromise Ron.
    « No, non ci sono riuscito. »
    « Troverai un momento per parlarci » esclamò Hermione facendoli alzare « Ora è meglio se andiamo a letto. »
    « Andare a letto?! » chiese Ron non credendo alle proprie orecchie « Questa mi sembra un’ottima idea, hai sempre ottime idee Hermione. »
    « A letto a dormire » precisò la ragazza.
    « Oh. »
    I tre si alzarono e si diressero ai rispettivi dormitori. Harry si mise il pigiama in silenzio e si infilò sotto le coperte. La sua mente era ancora concentrata su Mark Evans e su quello che gli aveva detto Malfoy. Forse il giorno seguente sarebbe riuscito a parlare con Silente. O almeno lo sperava.

Dorothea: Oplà, il quinto capitolo eccolo qua!

Draco: come sono stato? Ho raggiunto un livello adeguato di perfidia? O dovrei essere più odioso? Non pensate che forse dovrei apparire più inquietante o almeno…

Dorothea: in questo momento dovresti apparire più silenzioso.

Ron: per una volta sono d’accordo con lei.

Hermione: io invece non sono d’accordo sulla parola d’ordine. Ma ti sembra che abbia senso?

Dorothea: no, ma tanto non stona qui dentro.

Hermione: anche questo è vero.

Angela: Ti volevo far presente che devi specificare che Harry Potter & Co. non sono personaggi tuoi.

Dorothea: perché qualcuno credeva forse il contrario?

Angela: non penso, ma è per evitare grane.

Dorothea: va be', Harry Potter e Company non sono personaggi miei, ma appartengono alla Rowling, Paperino appartiene alla Disney, il risciò al negozio di biciclette che ce lo ha gentilmente noleggiato, gli alieni verdi dalla pelle verdastra appartengono ad un altro pianeta, Angela appartiene alla mia famiglia, il professore di storia e/o filosofia appartiene solamente a se stesso ( tanto nessun altro lo vuole ), mentre Daphne Rouge appartiene alla mia mente malata. Tutti gli avvenimenti sono inventati ( chi l’avrebbe mai detto ), qualsiasi riferimento a persone esistenti è puramente casuale. Nessun Thestral è stato maltrattato durante la lavorazione di questo capitolo.
E ora passiamo ai ringraziamenti: grazie ad Audrey, Sabryy, Caillean, Sarikketta Malfoy, Kiara, Giada, RoBeRtA, Blackmoony, Vale3, Pecker, Kathlyne, Giuggia89, Daisy a cui rispondo che Angela è veramente mia sorella; a Lothiriel ( la mia recensitrice di fiducia ) e a tutti i lettori. Spero di non aver dimenticato nessuno. Ciao ciao a tutti!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 - Prima giornata di lezione ***


Capitolo 6

Capitolo 6
La prima giornata di lezione

    La mattina seguente tutti gli studenti si alzarono di buon ora e ansiosi di iniziare il nuovo anno scolastico…

Ron: certo, come no!

Dorothea: insomma Ron, non iniziare a rompere.

Ron: ma è per rispetto della vita reale! Hai mai visto degli studenti ansiosi di iniziare l’anno scolastico? Semmai sono ansiosi di finirlo.

Dorothea: in effetti non hai tutti torti…

    Allora ricominciamo: la mattina seguente tutti gli studenti si alzarono di buon ora maledicendo il mondo intero e in particolar modo la scuola.
    Appena Harry scese le scale gli si pararono davanti Calì e Lavanda armate di piume e pergamena.
    « Ciao Harry » esordì Calì con un sorriso tutto zucchero. « Vorremmo farti un paio di domande per soddisfare la curiosità dei nostri lettori. »
    « Quali lettori? » chiese Harry con sospetto.
    « I lettori del nostro giornalino scolastico, “Il pettegolezzo di Hogwarts” » esclamò raggiante Lavanda.
    « Mai sentito nominare. »
    « Per forza stiamo ancora scrivendo il primo numero, e lo vogliamo inaugurare con un’intervista al ragazzo più noto della scuola » spiegò Calì « Allora, quante volte pensi di recarti in infermeria quest’anno? »
    « Spero nessuna! »
    « Ah, capisco, vuoi eguagliare il record dell’anno passato, quando, stupendo tutti, non sei mai stato ricoverato in infermeria. Seconda domanda: al Torneo Tremaghi due anni fa, in occasione della seconda prova, gli ostaggi da salvare erano le persone con cui i campioni avevano una sorta di relazione. La tua persona era Ron Weasley. E’ solo affetto o è un sentimento più profondo? »
    « Stai insinuando qualche cosa? »
    « Sei per caso innamorato di Ron Weasley? »
    « Ma sei fuori?! Ti si è fuso il cervello o cosa? Giratemi al largo, voi e le vostre interviste del cavolo! »
    Calì e Lavanda si allontanarono, ma continuarono a scrivere febbrilmente sulle loro pergamene. In quel momento scese Hermione che si unì a Harry in attesa di Ron. Ron arrivò poco dopo seguito da Dean Thomas che si affrettò a raggiungere Ginny, cosa che scocciò visibilmente Ron. Calì e Lavanda piombarono su di lui.
    « Ciao Ron, possiamo farti un paio di domande per la nostra nuova rivista della scuola? » gli chiese Calì. Ron emise un grugnito che la ragazza intese come risposta affermativa.
    « Bene. Abbiamo notato che tua sorella esce con Dean Thomas. Cosa ne pensi di lui come cognato? »
    La risposta di Ron fu un misto di imprecazioni e maledizioni.
    « Bene, credo di aver capito. A quanto pare sei molto geloso di Ginny. E’ solo affetto o è un sentimento più profondo? »
    « Stai insinuando qualche cosa? »
    « Sei per caso innamorato di tua sorella? »
    « Ma sei fuori?! Ti si è fuso il cervello o cosa? Giratemi al largo, voi e le vostre interviste del cavolo! »
    Calì e Lavanda si allontanarono visibilmente scandalizzate per aver ricevuto la stessa risposta da due intervistati nel giro di due minuti. Ron era schiumante di rabbia e lo era ancora quando finalmente lui, Harry e Hermione presero posto al tavolo di Grifondoro. Quella vecchia zitella della professoressa McGranitt stava distribuendo l’orario per gli studenti del sesto anno.
    « Le prime due ore abbiamo Difesa Contro le Arti Oscure, poi Trasfigurazione e nel pomeriggio Erbologia con i Tassorosso » elencò Hermione.
    « Cosa? Iniziamo subito con quella bellezza della Rouge? Si prospetta un anno davvero interessante! » si riprese improvvisamente Ron.
    Hermione non disse niente, ma si limitò a legare tra loro i lacci delle scarpe di Ron. In quell’istante arrivò la posta. Incredibilmente Harry notò che Edvige aveva una lettera per lui. Si trattava di un piccolo pezzo di pergamena su cui era stato scritto in fretta “Tieni gli occhi aperti”. Nessuna firma. Questo lasciò Harry ancora più di stucco. Fece notare il foglio agli altri due.
    « A che si riferisce secondo voi? » chiese l’occhialuto ragazzo.
    « Ma è ovvio! » disse Ron « Scusa, ma prova ad andare in giro con gli occhi chiusi, come minimo vai a sbattere contro un muro. »
     Hermione si prese la testa fra le mani « Ron, è un modo per dire che deve stare attento a qualche cosa o a qualcuno. »
    « Oh insomma, io tutte queste cose babbane mica le conosco » si lamentò Ron.
    « Ma non è una cosa babbana! »
    « E comunque non è difficile indovinare a chi si stia riferendo : sappiamo benissimo che Harry deve stare attento a Tu-Sai-Chi. »
    « Scusa Ron, ma è ovvio che non si riferisca a lui, è fin troppo banale, che senso avrebbe rammentarglielo, vuoi che non se lo ricordi? Sta sicuramente facendo riferimento a qualche cosa che non sappiamo, la domanda è che cos’è questa cosa e chi è che ha spedito il biglietto. »
    « Bene perché non ce lo spieghi tu visto che sai sempre tutto? » le disse Ron.
    « Ma Ron, come diavolo faccio a saperlo? Mica lo scrivono in prima pagina sulla Gazzetta del Profeta! » Come è facile immaginare ebbe inizio uno degli ormai famosissimi litigi fra Ron ed Hermione. I due smisero quando Silente si alzò per fare una comunicazione.
    « Scusate ragazzi, ma ho una cosa importante da dirvi. Probabilmente vi starete chiedendo perché non ve l’ho detto ieri sera, il fatto è che l’autrice ci ha pensato solamente dopo aver postato il quinto capitolo. Per il giorno di Halloween abbiamo organizzato la serata della strage dei prof., tutti i prof. dei lettori sono invitati a partecipare, ho detto dei lettori, quindi gli studenti di Hogwarts non perdano tempo ad iscrivere i loro. »
    Pochi istanti dopo suonò la campanella dell’inizio delle lezioni. Harry si alzò diretto all’aula di Difesa Contro le Arti Oscure. Appena si alzò, Ron, che aveva ancora i lacci delle scarpe legati fra di loro, cadde sul pavimento spiaccicando i due fratelli Canon.
    Harry, Ron ( dopo aver sistemato i lacci ) e Hermione presero posto insieme ai loro compagni, ma l’insegnante non era ancora in classe. Dopo mezz’ora di attesa la porta dell’aula si aprì e l’incantevole insegnante fece il suo ingresso avvolta in un attillato vestito viola e camminando con difficoltà a causa dei tacchi alti.
    « Scusatemi tanto » disse con un sorriso « mi sono attardata nel truccarmi. »
    Tutti i ragazzi della classe sembravano completamente inebetiti. Hermione pensava ad una buona maledizione da farle. Harry sarebbe stato completamente inebetito pure lui se la sua mente non fosse ancora impegnata a pensare al bigliettino anonimo.
    L’insegnante incominciò a fare l’appello e quando arrivò ad Harry lo guardò con un sorriso ed uno sguardo penetrante. Harry si domandò quale fosse la causa di quel comportamento.
    « Bene ragazzi, oggi impareremo l’incantesimo del ruzzolo. Questo incantesimo è molto utile in un duello in quanto ci permette di far ruzzolare per terra il nostro avversario. Mettetevi a coppie, la formula è “Ruzzolonis” » iniziò l’insegnante.
    Dopo un’ora passata a ruzzolare per la classe gli studenti di grifondoro del sesto anno uscirono per dirigersi a Trasfigurazione. La prof. McGranitt era alla cattedra che li aspettava, quando tutti ebbero preso posto lei prese la parola.
    « Bene ragazzi, quest’anno impareremo a trasfigurare dei noccioli di ciliegia in monete da un falci. »
    « Wow, ganzo! » esclamò Ron.
    « Ma scusi professoressa, ci sta per caso istigando a creare soldi con la magia anziché guadagnarceli lavorando onestamente? » si intromise Hermione.
    « Mi sta per caso accusando signorina Granger? » rispose stizzita la McGranitt.
    « No, no di certo era solo che… beh, non sapevo di questo genere di cose nel programma scolastico » cercò di giustificarsi Hermione.
    « E il fatto che lei sia ignorante le autorizza a pensare che io ricorra a metodi illegali? »
    « Beh, vede, sapevo che solo i contraffattori di monete usano questo metodo, lei usa questo metodo, con un ragionamento logico se ne deduce che lei è una contraffattrice di monete. »
    « Sacrilegio! Osi insultare con calunnie una persona importante come me? Mi accusi di essere una falsaria? Per questa tua insolenza verrai processata e condannata a cento frustate! » strillò la professoressa.
    « No! Non volevo dire niente contro di lei, era solo una constatazione, non mi permetterai mai! » urlò angosciata Hermione.
     « Dovevi pensarci prima di commettere il tuo crimine! Che sia portata nelle segrete! »
    In quella entrarono due armature che afferrarono Hermione per le braccia e la trascinarono via.
    « Cavoli, non sapevo che la McGranitt desse delle punizioni del genere » esclamò Harry una volta terminata la lezione di Trasfigurazione.
    « Povera Hermione! Tutta sola in un’orrida prigione! Soffrirà il freddo poverina, non ha neppure il mantello, ha addosso solo la divisa e nient’altro… però, solo la divisa e nient’altro sul suo corpo… » e qui Ron si perse dietro a fantasie oscene.

Ron: Io non ho fantasie oscene su Hermione!

Dorothea: A chi vuoi darla a bere, certo che ce le hai.

Ron: E invece ti dico di no!

Dorothea: Lo verifichiamo subito: professor Piton!

Piton: Legilimens! Altro che se ha delle fantasie oscene sulla Granger! Non ho mai visto niente di più spinto, c’è ne è una in particolare che è veramente incredibile...

Dorothea: Grazie professor Piton ci risparmi i particolari, la fiction non è ancora stata vietata ai minori, comunque ora sappiamo con certezza che Ron ha delle fantasie oscene su Hermione.

Calì e Lavanda: Wow che scoop!

    Gli studenti non fecero in tempo a sedersi per il pranzo che Lavanda e Calì avevano già venduto tutte le copie dell’edizione straordinaria della loro rivista in cui c’era una dettagliata narrazione del crimine di Hermione. Dalla rivista appresero che il processo ad Hermione si sarebbe tenuto quella sera nella sala grande subito dopo cena.
    Gazza era felice per quella situazione, erano anni che uno studente non veniva processato e lui sperava che una volta riconosciuto colpevole avrebbe potuto eseguire la condanna. Era così felice che per sfogarsi prese un carro armato e cominciò a vagare per i prati di Hogwarts investendo la professoressa di matematica di Audrey che stava cercando di calcolare 2+2, la professoressa di musica di Pecker che stava suonando il clavicembalo, la professoressa di italiano di RoBeRtA che stava coniugando il participio passato del verbo trapassare e il professore di storia dell’autrice che esclamò “I carri armati non hanno rimorsi“ ( che, per la cronaca, è una delle cose che ha detto a lezione ).
    Dopo pranzo gli studenti si recarono ad Erbologia, dove non fanno mai un accidente, al massimo si fumano delle cose strane prima fra tutte la professoressa Sprite, sorella della signora Coca-cola.
    Finite le lezioni Ron era così in ansia per Hermione che andò a farle visita nelle segrete. Dopo essere stato perquisito fu fatto entrare nella cella della ragazza.
    Hermione si annoiava a morte, così aveva deciso di addomesticare un ragno. Quando vide il ragazzo gli si gettò fra le braccia. « Oh Ron! Come sono felice di vederti! Spero mi facciano uscire al più presto, non ne posso davvero più di stare qui dentro. Per fortuna che c’è Gino che mi tiene compagnia » e indicò il ragno addomesticato a Ron. Ron non perse tempo e lo schiacciò.
    « NOOO! Ron perché lo hai fatto?! Ormai Gino era la mia unica ragione di vita! » e si gettò a terra piangendo disperata.

Schopenhauer: Come ho sempre detto nei miei scritti, l’uomo è per natura crudele e cattivo che prova soddisfazione nelle disgrazie altrui, infatti quando il ragazzino rosso ha scoperto che la prigioniera aveva addomesticato a fatica un ragno e ne traeva diletto, subito lo ha schiacciato.

Ron: in realtà è che a me i ragni fanno schifo! ( come all’autrice del resto )

***

Dorothea: Bene bene ecco qui il nuovo capitolo.

Angela: cos’è che diceva Silente prima?

Dorothea: ah già, visto le numerose richieste di uccisione di professori vari, ho deciso di dedicare la sera di Halloween allo sterminio dei professori dei lettori, quindi se non lo avete ancora fatto potete iscrivere il vostro prof. più odiato ( o odiati, anche più di uno ) alla festa di Halloween che si terrà ad Hogwarts fra qualche capitolo ( fatemi sapere solo la materia, niente nome e cognome del condannato ).
Ricordo se ce ne fosse bisogno che i personaggi non sono miei, ma della Rowling tranne il carro armato senza rimorsi che è dell’esercito. Ma ora passiamo ai ringraziamenti!
Grazie a Daisy, RoBeRtA, Lothiriel, Silvix, Blackmoony, Pecker, Audrey, Holly, NarcissaMalfoy e Hermy.
Un bacione a tutti gli altri lettori!

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 - Il processo ad Hermione ***


Capitolo 7

Capitolo 7
Il processo ad Hermione

    Quella sera, Harry e Ron scesero in sala grande per assistere al processo di Hermione. I tavoli delle case erano spariti per fare posto a un’aula di tribunale.
    Hermione era in un angolo sorvegliata da due armature. Silente faceva il giudice.
    « Si dia inizio al processo » disse Silente/giudice con voce grave.
    « Ma non ho nemmeno l’avvocato difensore » esclamò Hermione.
    « Qualcuno si offre per difenderla? »
    « Naturalmente io! » disse Ron con faccia da duro.
    « Oh, Ron, mio eroe! » miagolò Hermione.
    « Lei non può fungere da avvocato difensore in quanto è intimo amico dell’accusata » lo respinse Silente.
    « Beh, non intimo come mi piacerebbe » commentò Ron prima di tornare al suo posto.
    Nessun altro si propose come difensore di Hermione, la ragazza stava cominciando a preoccuparsi sul serio quando le porte della sala grande si aprirono e sulla soglia comparve Angela, con indosso un doppiopetto e un sigaro cubano tra le labbra.
    « Qui qualcuno ha bisogno di me, l’avvocato migliore che ci sia » spiegò Angela spargendo cenere in giro per la sala grande.

Harry: Avvocato difensore migliore che ci sia?

Angela: Non ho mai perso una causa.

Dorothea : anche perché non ne hai mai sostenuta una.

    « La signorina Granger è accusata di aver infamato la professoressa McGranitt con menzogne false » cominciò Silente. « La parola all’accusato. »
    Hermione si alzò e, sempre scortata dalle armature, si sedette al banco degli imputati.
    « E’ vero che lei ha accusato la professoressa McGrannit di essere una falsaria? »
    « Più che accusarla ho dedotto con un ragionamento logico che stando lei ricorrendo a metodi…»
    « Risponda alla mia domanda signorina. »
    « Beh, sì. »
    « Bene, il caso è chiuso. L’accusato ha ammesso di aver commesso il crimine. »
    « Idiota » sussurrò Angela all’orecchio di Hermione « Hai ammesso di aver commesso il crimine! Secondo il manuale per farla franca in ogni occasione e situazione, scritto dall’autrice in persona un giorno che si annoiava ad aspettare l’autobus, la cosa da fare sempre è negare l’evidenza! »
    « Ma cosa ne sapevo io, sei tu l’avvocato! Dimmi solamente che cosa devo fare ora » piagnucolò Hermione.
    « Secondo il manuale, una volta acchiappato, devi procurarti un buon avvocato… »
    « E dove posso trovarlo? » la interruppe Hermione.
    « Secondo te io chi sono? Casper il fantasmino? » le chiese stizzita Angela.
    « Avevi detto “buon” » si giustificò Hermione riuscendo solamente a far innervosire ancora di più il suo… ehm… “avvocato”.
    Angela si alzò schiarendosi la voce « Mi scusi vostra eccellenza, ma come avvocato difensore voglio precisare che la mia cliente ha avuto una buona ragione per fare quella affermazione. »
    « E sarebbe? » chiese il giudice.
    « La professoressa McGranitt si accingeva a falsificare denaro ed insegnarlo agli studenti. »
    « Professoressa McGranitt è vero ciò che dice questo essere? » le si rivolse Silente arcigno.
    « Essere? » chiese Angela a Silente « Ma le sembra il modo di chiamarmi? »
    « Preferisce entità biologicamente sconosciuta? »
    « Ripensandoci essere va bene » disse Angela risedendosi e ascoltando la risposta della McGranitt.
    « E’ assolutamente falso » rispose la McGranitt accoratamente « Avevo annunciato agli alunni che avremmo trasfigurato dei noccioli di ciliegia in ragnetti. Tutti gli studenti erano presenti e possono testimoniare a mio favore. »
    « Bene sia chiamato il primo testimone. La signorina Ginny Weasley è pregata di accomodarsi al banco del pesce, cioè volevo dire al banco dei testimoni » disse Silente. Ginny si alzò e fece come le era stato detto domandandosi cosa cavolo dovesse testimoniare lei « Giuri di dire tutta la verità, solo la verità, nient’altro che la verità? »
    « Lo giuro » rispose Ginny.
    « Lei è Ginevra Molly Weasley? »
    « La Rowling sostiene che mi chiamo così, anche se nei libri non lo ha mai specificato. »
    « Dov’era lei durante il sesto capitolo di questa fanfiction? »
    « A farmi i fatti miei nel bagno di Mirtilla Malcontenta. »
    « C’è qualcuno che può dimostrarlo? »
    « Beh, c’era Dean Thomas con me. »
    « E cosa stavate facendo? »
    « Non si può dire. »
    « Perché no? »
    « Perché il rating di questa fanfiction è non lo permette. »
    « Ah giusto. Lei quindi non era presente alla lezione della professoressa McGranitt? »
    « No, anche perché non sono del sesto anno, che ci sarei stata a fare nell’aula della professoressa McGranitt? »
    « Mah, non saprei, comunque può ritornarsene al posto. Il signor Dean Thomas invece è pregato di recarsi all’ufficio di Gazza per ritirare la sua punizione, essendo lui del sesto anno doveva trovarsi alla lezione della professoressa McGranitt e non fare fuga per spassarsela nei bagni. »
    Ginny si alzò e tornò al suo posto mentre Dean Thomas uscì dalla sala grande imprecando e lanciando maledizioni agli specchi, che naturalmente gli si ritorcevano contro rendendolo più scemo di quello che è. Intanto Silente stava chiamando il secondo testimone.
     « Il signor Harry Potter è pregato di accomodarsi al banco dei testimoni » annunciò Silente che sembrava divertirsi un mondo nei panni del giudice.
    Harry si alzò e si diresse al banco dei testimoni.
    « Giuri di dire tutta la verità, solo la verità, nient’altro che la verità? »
    « Lo giuro. »
    « Lei è Harry James Potter? »
    « Si. »
    « Dove si trovava durante il sesto capitolo di questa fanfiction? »
    « Nell’aula della professoressa McGranitt. »
    « E’ vero che la torta di melassa è la sua preferita? »
    « Ma questo che centra? »
    « Si limiti a rispondere alla domanda » lo richiamò Silente.
    « Si. »
    « La professoressa McGranitt vi ha spiegato in che cosa consisteva la lezione? »
    « Si. »
    « Consisteva nello trasfigurare noccioli da ciliegia in monete da un falci? »
    Harry stava per rispondere quando la McGranitt da dietro le spalle di Silente cominciò a fare segnali di fumo che volevano inequivocabilmente dire “Occhio a quello che dici se non vuoi ripetere l’anno”.
    « No! » rispose Harry spaventato.
    « Consisteva allora nello trasfigurare noccioli di ciliegia in ragnetti? »
    « Ehm, non saprei dirlo con certezza, vede avevo un tappo di cerume » cercò di non sbilanciarsi Harry.
    « Vuole fargli qualche domanda lei? » chiese Silente ad Angela.
    « Un paio, si » si avvicinò con aria importante « Lei è solito non lavarsi le orecchie signor Potter? »
    « Certo che me le lavo! »
    « E allora come è possibile che avesse un tappo di cerume? »
    « Ehm, lo porto come decorazione, sa è la nuova moda. »
    « Bene non ho altro da chiederle, può accomodarsi » detto questo tornò dalla sua cliente, non che accusata, Hermione la quale l’aggredì inferocita « Lo lasci andare via senza dire niente? Non ho mai sentito una balla più balla di quella! Nuova moda, ma figuriamoci! »
    « Non avevamo argomenti per confutarla. Secondo la regola del manuale per farla franca bisogna corrompere i testimoni. »
    « Ma come faccio a corromperli? » chiese piagnucolando Hermione. In quel momento Silente stava chiamando Ron a testimoniare.
    « Giuri di dire tutta la verità, solo la verità, nient’altro che la verità? »
    « Lo giuro. »
    « Lei è Ronald McDonald? »
    « Ma che sei pazzo? Quel pagliaccio orrido della McDonald? »
    « Oops, mi scusi, devo essermi confuso, del resto avete tutti e due i capelli rossi. Lei è Ronald Bilius Weasley? »
    « Purtroppo. »
    « Desidererebbe essere Ronald McDonald? »
    « Ma neanche se morisse Malfoy! Dicevo purtroppo per via del secondo nome. »
    « Se non le piace perché se lo è dato? »
    « Ma l’hanno scelto i miei genitori! »
    « E lei fa sempre tutto quello che le dicono i suoi genitori? »
    « In genere no. »
    « Allora perché non ha protestato? »
    « Perché ero appena nato! »
    « Ah capisco, era ancora incapace di intendere e volere! Ma poteva dirlo subito! »
    « Senta, ma tutto questo che c’entra con il processo? »
    « Niente, ora le faccio la prima domanda. Dov’era lei durante il sesto capitolo di questa fanfiction? »
    « Nell’aula della professoressa McGranitt. »
    « La professoressa McGranitt aveva intenzione di trasfigurare noccioli di ciliegia in monete da un falci? »
    Ron non voleva compromettersi, ma quando vide Hermione che cominciò a fare segnali luminosi, che volevano inequivocabilmente dire “Se sostieni la mia versione stanotte ti faccio visita nel tuo dormitorio”, pensò che valeva la pena dire la verità, anche se la McGranitt gli avesse fatto ripetere tutti e sette gli anni.
    « Ovvio! » rispose con foga « Ha detto: “Ragazzi oggi trasfigureremo dei noccioli di ciliegia in monete da un falci” » Sgomento generale della sala.
    « Egli mente sapendo di mentolo! » strillò la McGranitt « Sostiene la Granger solo perché questa gli ha promesso focose notti di sesso! »
    « Io veramente gli ho promesso solamente di fargli visita nel suo dormitorio, non ho mai parlato di sesso » protestò debolmente Hermione.
    « E’ sempre corruzione di testimoni! » continuò implacabile la McGranitt « La testimonianza del signor Ronald Weasley non può essere presa in considerazione. »
    « Ha ragione » disse Silente « Direi che potremmo chiudere qui il caso, mi sembra che la signorina Granger sia palesemente colpevole. »
    « Un momento, prima di chiudere il caso gradirei fare qualche domanda alla signorina McGranitt » si fece avanti tranquillamente Angela « Lei sostiene di aver detto ai ragazzi che durante la lezione avrebbe trasfigurato dei noccioli da ciliegia in ragnetti? »
    « Si, l’ ho già detto prima rispondendo alle domande del giudice. »
    « E cosa ha detto il signor Weasley dopo aver saputo l’argomento della lezione? »
    « Ha detto ganzo. »
    « Questo prova che lei mente! Quale motivo aveva il signor Weasley per apprezzare quello che lei stava per fare quando detesta i ragni, cosa che tutti sanno? »
    Tutta la sala rimase ammutolita dal colpo di scena. La professoressa McGranitt resasi conto di aver commesso un passo falso rimase senza parole. All’improvviso cominciò a sbavare copiosamente e ad emettere strani bagliori rossi dagli occhi.
    « Mi hai incastrato brutta ragazzina! » ringhiò l’insegnante « Ma non mi avete ancora catturato! » La sua voce aveva una strana tonalità gutturale.
    « Un momento! » esclamò Angela « Non si è mai vista la McGranitt sbavare, ringhiare, emettere bagliori rossi con gli occhi né tanto meno falsificare denaro e dare punizioni assurde! Ne deduco che questa non è la vera McGranitt, ma un mostro proveniente da una dimensione parallela! » Tutti i presenti strillarono spaventati.
    « Hai proprio scoperto tutto, ma non riuscirai a fermarmi! » detto questo la McGranitt/mostro proveniente da una dimensione parallela afferrò Hermione per il collo in modo da usarla come scudo.
    « Ma qui ci vuole un supereroe! » esclamò Silente che come il resto dei presenti aveva lasciato la bacchetta in camera. All’improvviso Ron si mise una mascherina e un mantello color melanzana su cui faceva bella mostra la scritta “Super Ron”.
    « Super Ron all’azione! » e detto questo il rosso avanzò verso il mostro che emise un portentoso ruggito e gli scagliò addosso una ventata d’alito puzzolente. « Super Ron ha paura! Super Ron si ritira! » e detto questo Ron si cavò mascherina e mantello e la smise di fare il pirla.
    « Ma qui ci vuole un Super eroe! » ripeté Silente. All’improvviso spaccando le vetrate della sala grande, fece il suo ingresso Viktor Krum con indosso una gonnellina a pieghe blu, stivali rosa e due lunghi codini biondi.
    « Sono Sailor Krum e vengo in nome della Bulgaria » esordì facendo mosse da malato mentale. Senza nemmeno dare il tempo al mostro di stupirsi, estrasse uno scettro bulgaro e cominciò a rotearlo per aria come un imbecille. Il mostro, vedendo quelle mosse ridicole fatte da un tipo con indosso un abito ridicolo, cadde a terra in preda alle risate, dando così il tempo ad Hermione di liberarsi e legarlo come un salame.
    « Bisognerà ritrovare la professoressa McGranitt. Dove può essere finita ? » disse Silente emergendo da dietro la poltrona in cui si era nascosto.
    « Forse il mostro se l’è mangiata » ipotizzò un ragazzino del secondo anno con voce speranzosa.
    Silente si fece dare del Veritaserum dal professor Piton e interrogò il mostro proveniente da un’altra dimensione.
    « Che ne hai fatto della professoressa McGranitt? »
    « L’ho ingannata proponendole di giocare a nascondino, probabilmente è ancora nel suo nascondiglio che aspetta che la trovi. »
    Silente uscì dalla sala grande e prese a cercare la professoressa McGrannit in tutti quei posti che potevano fungere da nascondiglio per una persona intenta a giocare a nascondino. Finalmente la trovò nascosta in una pendola al terzo piano.
    « Professor Silente richiuda subito, sto giocando a nascondino con un mostro proveniente da un’altra dimensione! » esclamò quella « Anche se non deve essere tanto esperto, sono due giorni che mi sono nascosta e ancora non mi ha trovato. »
    Il professor Silente allora le spiegò dettagliatamente tutto quello che era successo in sua assenza. La McGranitt una volta saputo di essere stata ingannata andò su tutte le furie. Entrò di corsa in sala grande e trasformò il mostro proveniente da un’altra dimensione in uno scarafaggio cornuto. Poi essendo ancora decisamente contrariata decise di sfogarsi sugli alunni.
    « Mi pare che sia il caso di dare qualche punizione. Per primo tu! » urlò indicando Ron.
    « Ma che ho fatto? »
    « Nella prima lettera che avete ricevuto da Hogwarts c’era scritto che potevate portare o un gufo, o un rospo, o un gatto e tu per tre anni hai portato un topo. Punizione! »
    « Ma professoressa, non era un topo, era un Animagus. »
    « Ancora peggio, un’altra punizione! »
    « Tu! » disse poi rivolta a Dennis Canon « L’anno scorso hai partecipato alla riunione tenutasi alla Testa di Porco, a Hogsmeade, tu l’anno scorso eri ancora al secondo anno, quindi sei andato a Hogsmeade senza permesso. Punizione ! » e continuò così fino a che non si fu sfogata per bene. Ritornata tranquilla premiò Angela con venti punti, diede a Krum un premio speciale per i servizi resi alla scuola e si complimentò con lui per il vestito.
    « Oh Viktor, mio eroe! » esclamò Hermione volando fra le sue braccia « Non hai avuto paura? »
    « L’unica paura che ho avuto è che ci fosse qualcuno a riprendermi con una telecamera. »
    « Viktor, non si possono usare apparecchi elettronici nei dintorni di Hogwarts! » lo rimproverò Hermione contrariata.
    « Hai ragione. Ora scusa mia adorata, ma il dovere mi chiama altrove, è con il cuore gonfio di tristezza che mi smaterializzo lontano da te. »
    « Cosa?! Ma sei impazzito? Non ci si può materializzare o smaterializzare nei confini di Hogwarts! Come hai potuto dire una cosa del genere! » e senza aggiungere altro gli spaccò lo scettro bulgaro in testa facendo ridere Ron di gioia.
    Harry era felice che Hermione fosse stata assolta, ma quando vide Silente alzarsi ed abbandonare la sala grande, si ricordò delle parole dette da Malfoy la sera prima e del suo intento a parlare con il preside.
    « Professor Silente! » Harry lo chiamò proprio mentre stava per entrare nel gargoyle di pietra.     « Oh, Harry, cosa c’è? »
    « Desidererei parlarle. »
    « Certo Harry, sali pure » gli disse, ma maledicendolo mentalmente perché aveva intenzione di giocare alla playstation magica.
Dopo esser saliti per la scala a chiocciola o, per meglio dire, dopo che la scala li ebbe fatti salire, i due entrarono nell’ufficio di Silente, sul trespolo ci stava Fanny la fenice ordinata e sulla scrivania era posato l’ormai famoso bacile di pietra.
    « Il pensatoio! » esclamò Harry. E senza aggiungere altro ci si buttò dentro.
    « Oh no, ancora, sapevo che dovevo metterlo via » sospirò Silente.
Silente immerse il braccio nel pensatoio, afferrò Harry per i capelli e lo tirò fuori.
    « Cavoli Professore! » esclamò subito Harry « A quando risale quel ricordo con quelle due spogliarelliste brasiliane? »
    « Harry, piantala di fare il ficcanaso e smetti di fare domande inopportune » lo ammonì Silente « C’era qualche cosa di cui desideravi parlarmi? »
    « Si, ieri sera non ho potuto fare a meno di notare Mark Evans e i suoi occhi uguali ai miei e a quelli di mamma. Naturalmente non mi è sfuggito che porti lo stesso cognome di mia madre, quindi… »
    « Harry scusami, ma non potresti andare subito al sodo? E’ stata una serata stancante e la mia mente torna di continuo alle spogliarelliste brasiliane. »
    « Va bene, Malfoy dice che Mark Evans è mio cugino. »
     « Imparasse a tacere quel lurido figlio di un mangiamorte! »
     « Allora è vero! »
    Silente non rispose.
    « Perché non me lo ha mai detto? » insistette Harry.
    « Speravo che tu non riuscissi a scoprirlo » disse Silente.
    « Questo implica l’esistenza di uno zio! » esclamò Harry.
    « Sai Harry, ho sempre pensato che sarebbe carino organizzare gite scolastiche per gli studenti di Hogwarts, oppure effettuare viaggi scambio… »
    « Professore, questo non centra niente con quello di cui stavamo parlando. »
    « Lo so, cercavo solo di distrarti. »
    « Professore, lei mi ha tenuto all’oscuro di fatti importanti della mia vita un’altra volta, sono stufo marcio di essere preso per i fondelli! » strillò Harry e gridando “Banzai” afferrò il trespolo di Fanny e cominciò a distruggere l’ufficio di Silente.
    « Oh no, avevo appena finito di farlo rimettere a posto » gemette Silente.
    Harry stava facendo tutto in briciole, quando il trespolo si spaccò Harry infranse con una testata la teca di vetro, prese la spada di Godric Grifondoro e cominciò a fare a pezzi l’imbottitura delle poltrone. Silente non faceva un fico secco per fermarlo perché si era dimenticato la bacchetta in sala grande.

Angela: no, scusa prima hai detto che non aveva la bacchetta perché l’aveva dimenticata in camera.

Dorothea: infatti. Poi mentre Sailor Krum annientava il mostro proveniente da un’altra dimensione ha fatto una corsa di sopra a recuperarla e infine l’ha dimenticata in sala grande.

Ron: che spiegazione del cazzo!

    Intanto Pix stava facendo rotolare una palla gigante di sterco di drago lasciando macchie puzzolenti per i corridoi della scuola, una volta giunto in sala grande la gettò in pieno sulla testa di Ron. Gazza arrivò pochi minuti dopo alla ricerca del responsabile di tutta quella sozzura e visto da cosa era ricoperto Ron ne dedusse logicamente che il colpevole era lui. Per punizione lo costrinse a pulire tutto lo sporco che aveva causato.
    Finalmente Harry smise di distruggere l’ufficio del preside, non perché si fosse dato una calmata, ma perché aveva ormai distrutto tutto quello che c’era da distruggere. Silente approfittò del momento per schiantarlo come si deve.

Angela: ma la bacchetta non era rimasta in sala grande?

Dorothea: si, ma mentre Harry demoliva il tutto Fanny è volata di sotto e ha riportato su la bacchetta. Anzi per essere precisi è stata lei a schiantare Harry, non Silente.

Ron: che spiegazione del cazzo!

Dorothea: ma Ron è scemo o adora essere punito?

Angela: io opterei per lo scemo.

    Silente si premurò che Harry avesse bevuto della pozione calmante prima di farlo rinvenire, una volta che il maghetto ebbe ripreso conoscenza Silente gli si sedette vicino ( naturalmente per terra dato che non c’è più una sedia integra ) « Harry non ti ho ancora detto chi è tuo zio. »
    « Non sono sicuro di volerlo sapere » rispose Harry con voce flebile.
    « Che palloso che sei, poco fa mi hai distrutto l’ufficio nuovo perché non ti avevo riferito dei fatti che ti riguardano e ora non vuoi più saperli. »
    « E va bene, chi è mio zio? »
    « Severus Piton. »
    Attimi di silenzio.
    « ARGH!!! » Harry cominciò a distruggere perfino i muri della stanza, e per fortuna che Silente gli aveva dato della pozione calmante.
    Silente stese Harry con una mossa di Karaté appresa durante una vacanza in Lapponia da un eremita senegalese di origine peruviana, lo legò per bene con delle catene e si mise a spiegargli tutta la faccenda « Allora, tanto per cominciare tua madre e tua zia non era del tutto di origine babbane. Loro padre era un mago, ma la madre no. Tuo nonno aveva avuto da un precedente matrimonio con una strega un figlio, il professor Piton, il quale vergognandosi a morte di avere una sorella mezzosangue decise di non aver più niente a che fare con la sua famiglia così cambiò il suo cognome. Dal punto di vista anagrafico lui però risulta ancora essere Perseo Evans, così suo figlio ha preso il suo vero cognome. »

Angela: accidenti!

Ron: che spiegazione del cazzo!

Dorothea: …

Angela: va be’, Dorothea è rimasta senza parole, quindi vi annuncio io che il settimo capitolo termina qui!

Harry: Questa storia di Piton mio zio mi fa vomitare, Dorothea sta diventando sempre più imbecille man mano che aumentano i capitoli…

Dorothea ( riprendendosi all’improvviso ): chi mi ha dato dell’imbecille ?

Angela: finalmente ti sei ripresa.

Dorothea: sono sicura di aver sentito qualcuno che mi dava dell’imbecille. Va be’ passiamo oltre. Allora, tutti i personaggi sono della Rowling e io li ho presi solo in prestito, Ronald McDonald appartiene alla McDonald ( che se lo può anche tenere! ), Casper il fantasmino anche se solo nominato appartiene alla Harvey comics ( credo ), Paperino sempre alla Disney, il risciò e sempre quello noleggiato nel quinto capitolo, il mostro proveniente da un’altra dimensione viene da un’altra dimensione per l’appunto, il manuale per farla franca in ogni situazione è liberamente tratto dal manuale del perfetto omicida ( scritto effettivamente dall’autrice in persona un giorno in cui si annoiava ad aspettare l’autobus ), il vestitino di Sailor Krum ci è stato gentilmente prestato da Sailor Moon a cui non va più bene essendo ingrassata di due taglie, la palla di sterco è stata realizzata dagli elfi domestici di Hogwarts con gli scarti delle stalle Granarolo.

Hermione: cosa?! Elfi schiavizzati per la realizzazione di questa fanfiction? Questa è una cosa inammissibile, come presidente del C.R.E.P.A. ti ordino di smetterla di sfruttare queste povere creature magiche che sono anche sottorappresentate…

Dorothea: zitta tu! ( l’autrice punta un dito verso Hermione che sviene all’istante )

Angela: scusa, come fa la palla di sterco ad essere stata realizzata con gli scarti delle stalle Granarolo? Non era sterco di drago?

Dorothea: La Granarolo per il latte alleva anche i draghi, non lo sapevi? Cosa faceva secondo te Charlie in Romania se non mungere i draghi?

Ron: che spiegazione del cazzo!

Dorothea: Io quello lo ammazzo! ( afferrata un’ascia, l’autrice si getta all’inseguimento di Ron )

Angela: Ehi, torna qui! Devi ancora parlare della strage dei prof. e ringraziare per le recensioni!

Dorothea: Giusto, il progetto “serata della strage dei prof.” è in programma per la giornata di Halloween, ovvero nel capitolo nove. In quell’occasione mi occuperò persalmente dell’eliminazione dei professori più odiati dei lettori ^^
Ringrazio infinitamente per le recensioni Serena, Riyu87, Giada, Smeagol, Felpy, Daisy, Lothiriel, Sabryy, Marion, Gajra, Ronnie e Narcissa Malfoy.
Grazie anche a chi legge senza recensire e anche a chi non legge affatto ( se non leggono non possono sapere che li sto ringraziando… che problema filosofico! ).
La battuta “mente sapendo di mentolo” è di un mio amico e io l’ho solo presa in prestito ( sempre che si possano prendere in prestito le battute ).
Bacioni a tutti quanti!

Angela: Comunque ci tengo a precisare che la scena di super Ron è tratta dalla realtà : l’autrice ha detto le stesse cose, tranne il nome che era super Mary ( vero nome dell’autrice ) affrontando uno scorpione sulla soglia di casa l’estate scorsa. Questo per farvi capire quanto può essere deficiente.

Dorothea: ho detto che il capitolo è finito!

Draco: anche io ho delle cose da dire : non compaio abbastanza nella fiction e quando lo faccio mi fai sempre fare delle figure di merda, non ne posso più! Se la situazione non cambia parlo con il mio agente e vi faccio causa. E poi lo dico a papà!

Dorothea: HO DETTO CHE IL CAPITOLO E’ FINITO! ( l’autrice punta un dito verso Draco a cui si rizzano i capelli. Il minimangiamorte fugge alla volta del suo camerino per ingellarseli nuovamente ) Il capitolo è finito! ( sul serio questa volta ^^ )

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 - Faccia a faccia con Piton ***


Capitolo 8

Capitolo 8
Faccia a faccia con Piton


    Harry uscì dall’ufficio di Silente più depresso che mai. Era convinto che la sua vita facesse già abbastanza schifo, invece si sbagliava, aveva appena scoperto di essere imparentato con Piton e la notizia non lo riempiva certo di gioia. Raggiunta la torre dei Grifondoro, entrò nella sala comune permettendo così anche a Neville di entrare, il ragazzo era un’ora che aspettava l’arrivo di qualcuno che ricordasse la parola d’ordine. Salì in silenzio la scala a chiocciola e si ritirò nel suo dormitorio. Era ormai sotto le coperte quando sentì la porta aprirsi lentamente. “Cavoli” pensò “potrebbe trattarsi di un sicario” e in una frazione di secondo lanciò uno schiantesimo al misterioso visitatore.
    « Argh! » urlò la vittima con una voce troppo simile a quella di Hermione.
    « Oh cazzo, ho schiantato Hermione! » esclamò Harry e si lanciò a vedere in che condizioni era l’amica.
    Hermione non solo era stata schiantata, ma era anche ruzzolata giù dalla scala finendo priva di sensi sul tappeto della sala comune. Harry la fece rinvenire rovesciandole in testa del succo di zucca.
    « Ti venisse un accidente, Harry » esclamò lei appena rinvenuta « Già ho dovuto passare metà giornata in carcere e subire un processo, non posso fare due passi che te mi lanci schiantesimi! »
    « Ma che stavi venendo a fare nel dormitorio maschile? »
    « Dovevo ripagare Ron per la sua testimonianza a mio favore. »
    « Ah, già, la focosa notte di sesso. »
    « Ma insomma, io non ho mai parlato di sesso, ho solo detto che gli avrei fatto visita nel dormitorio! »
    « Si, ma tutti hanno pensato al sesso. Ora i lettori ci rimarranno male, in particolare ci rimarrà male Ron. »
    « Non mi interessa un fico secco di cosa hanno pensato gli altri, io ho parlato di visita e mi limito alla visita. »     « Come vuoi, comunque Ron nel dormitorio non c’è. »
    « Mah, forse è ancora in giro per il castello a pulire lo sterco della palla di Pix. »
In quella si aprì il ritratto ed entrò Ginny « Ciao ragazzi, Hermione che ci fai per terra? »
     « Niente, Harry mi ha schiantato quando stavo entrando nel suo dormitorio per ringraziare Ron. »
    « Ah già, la focosa notte di sesso. »
    « Porca miseria Ginny, io ho parlato solamente di VISITA non di sesso! » rispose Hermione sempre più seccata.
    « Tu invece da dove salti fuori? » chiese Harry rivolto a Ginny.
    « Niente di particolare, ero fuori per una passeggiata romantica » rispose lei.
    « Ma come si spiega! Dean Thomas è su nel dormitorio che ronfa come una locomotiva. »
    « Non ho mica detto di averla fatta con Dean. »
    « Ah, adesso si spiega. »
    Due giorni dopo, finalmente Ron finì di pulire la scuola e fece ritorno alla sala comune di Grifondoro. Non solo era stanco morto, ma doveva perfino mettersi in pari con i compiti. Hermione era seduta in poltrona che sferruzzava berretti per gli elfi, mentre Harry stava lavando Edvige, ormai bianca come la neve di città.
    « Sono strastanco! » ululò Ron « Non ho mai faticato tanto in vita mia! »
    « Così la prossima volta ci pensi due volte prima di insultare l’autrice » gli rispose Hermione     « Io ci penso due volte, solo che più ci penso più mi viene voglia di insultarla » spiegò.
    « Ron, occhio a quello che dici. »
    « Cos’è, adesso sei dalla sua parte? Vuoi per caso fondare il C.R.A.M.P.O.? Comitato Riabilitazione Autrice Matta e Pedante Oltre che imbecille? »
    In quella Grop il gigante starnutì e una caccola gigante volò nella sala comune di Grifondoro atterrando proprio sulla testa di Ron.
    « Io ti avevo avvertito » disse Hermione.
    Pochi istanti dopo arrivarono Lavanda e Calì con le copie del primo numero del pettegolezzo di Hogwarts.
    « Oh guarda il primo numero! » esclamò Hermione prendendo una copia e mettendosi a leggere « C’è l’intervista ad Harry. Oh, Harry non mi avevi mai detto di essere innamorato di Ron! »
    « Ma io non sono innamorato di Ron! Solo perché era il mio ostaggio non vuol dire che io ne sia innamorato! » urlò Harry furibondo.
    « C’è anche un’intervista a Ron » continuò implacabile Hermione « Ma Ron! Sei innamorato di Ginny? Ma è tua sorella! »
    « Ma non è vero! » esclamò Ron « Lo hanno scritto solo perché mi scocciava che Ginny uscisse con Dean! »
    « Te lo dico sempre che sei troppo possessivo. Comunque ora non ti devi più preoccupare, lei e Dean si sono lasciati. »
    « Sul serio? »
    Hermione non fece in tempo a rispondere che Ginny entrò in sala comune permettendo anche a Neville di entrare.
    « Ginny, Hermione mi ha detto che ti sei lasciata con Dean » esclamò Ron faticando a nascondere la gioia.
    « Beh si, ha cominciato a lagnarsi talmente tanto per via di quella punizione che mi ha decisamente rotto. E poi non faceva altro che parlare del West Ham. »
    « Ginny, hai fatto la cosa giusta. Non crucciarti se adesso sei sola, la vita del single non è così brutta. »
    « Ma Ron non sono mica sola! Ieri mi sono messa insieme a Summersby, il cercatore di Tassorosso. »
    « Che cosa?! »
    « Era con lui allora che hai fatto la passeggiata romantica? » si intromise Harry.
    « Hai fatto una passeggiata romantico con uno dei nostri avversari al Quidditch?! » continuò a sbraitare Ron.
    « Si, ho fatto una passeggiata romantica, ma non con lui, bensì con John Cuck, uno del primo di Corvonero. »
    « Uack ! Te la fai con i primini adesso?! »
    « Accidenti Ron, quanto rompi » e senza aggiungere altro Ginny se ne andò nel suo dormitorio.
    « Hermione devi tenerla d’occhio, non mi piace come si sta’ comportando… ehm Hermione? »
    Hermione non stava ascoltando Ron, ma era rimasta a fissare a bocca aperta la rivista di Lavanda e Calì « Hermione sei ancora tra noi? »
    « Eh? Si… si, certo » si riprese la ragazza « Ron, scusa, ma qui c’è scritto che hai delle fantasie oscene su di me. »
    « Ehm… si… ma… ma… non crederai di certo a tutto quello che dicono quelle pettegole? » cominciò a spiegarsi Ron diventando rosso in zona orecchie.
    « Ma c’è anche una testimonianza del professor Piton » continuò Hermione.
     « Piton! Quanto lo odio! » esclamò Harry all’improvviso e gettandosi giù dalla finestra.
    « Ma che gli è preso? » chiese Ron. Harry non aveva ancora raccontato agli amici quello che gli aveva detto Silente.
    « Comunque… » riprese Hermione con voce sensuale e strappandosi i primi bottoni della camicetta « Sembra proprio che tu abbia delle fantasie oscene su di me… »
    « Hermione, ma che fai! » esclamò Ron sempre più rosso.
    « Perché non mi mostri in cosa consistono esattamente queste tue fantasie oscene? » gli sussurrò Hermione con tono seducente e continuando a slacciarsi la camicetta. Nel giro di pochi secondi la ragazza era rimasta in slip e reggiseno.
    All’improvviso la porta della sala comune si aprì ed entro la McGranitt che sbiancò nel vedere Hermione senza vestiti e in pose provocanti.
    « Signorina Granger! Cosa sta facendo?! Questa è una scuola rispettabile, si rivesta subito! E lei signor Weasley la smetta di sbavare che gli elfi hanno appena passato la cera. »
    Hermione era così presa dal rivestirsi che non brontolò nemmeno per gli elfi.
    Intanto Harry, che dalla rabbia si era gettato dalla finestra, era atterrato sulla testa di Hagrid che stava innaffiando le ortensie.
    « Orca maledetta, Harry, mi sei piombato tra capo e collo » esclamò il mezzogigante.
    « Scusa Hagrid, ma avevo fretta di sfracellarmi. »
    « Non devi gettarti dalla finestra, Harry, potrebbe essere dannoso per il tuo organismo, l’ho letto sull’enciclopedia medica che Silente mi ha regalato in cambio della mia visita ai giganti, ah grand’uomo Silente. »
    « Gran bastardo Silente! » sbraitò Harry che ancora non aveva perdonato il preside per aver taciuto su fatti importanti della sua vita.
    « Mai insultare Silente davanti a me! » disse Hagrid sbattendo un annaffiatoio in testa al maghetto e ritirandosi nella sua capanna.
    Harry rimase alcuni minuti seduto sulle ortensie a meditare sull’orrido futuro che gli si presentava man mano che la fiction andava avanti, quanto sbucò fuori da non si sa dove… Draco Malfoy!
    « Che è successo Potterino, hai litigato con Weasley, il tuo fidanzatino? » Malfoy sventolava una copia del Pettegolezzo di Hogwarts « Ti ha piantato per dedicare la mente alla mezzosangue zannuta? »
    Harry, senza nemmeno estrarre la bacchetta, ficcò un mazzo di ortensie in bocca a Malfoy e lo fece rotolare giù per il pendio fino a che non cadde nel lago. Poi tornò sempre più nero verso la sala comune di Grifondoro lanciando incantesimi su chiunque incontrava, compreso il minuscolo professor Vitious che venne trasformato in un puffo.
    Il giovedì mattina, Harry avrebbe avuto la prima lezione di pozioni e per la prima volta era contento di andarci, desiderava ardentemente scambiare quattro parole con Piton. Sfortunatamente avrebbe dovuto sorbirsi anche i Serpeverde che come sempre dividevano l’ora di lezione con loro.
    Harry, Ron e Hermione entrarono nel sotterraneo, Piton li stava aspettando dietro la cattedra.     « Bene, oggi voglio essere gentile con voi » incominciò Piton « Preparate una pozione a scelta, non ha importanza cosa sia, basta che sia pronta per la fine dell’ora » detto questo si sedette poggiando i piedi sulla cattedra e si mise a leggere il Pettegolezzo di Hogwarts.
    Harry sapeva benissimo che cosa preparare, sapeva farlo anche ad occhi chiusi, era la sua specialità. Hermione invece si mise a preparare la pozione Polisucco e non si sa bene come abbia fatto a finirla in tempo visto che richiedeva un mese di preparazione. Neville decise di preparare una pozione semplice semplice, il tè, che non richiedeva altro che un litro d’acqua e un filtro di tè, per l’appunto.
    Inspiegabilmente Neville riuscì a fondere il calderone e il pavimento sottostante. La pozione continuò a corrodere fino a giungere all’altra estremità del globo e riuscì a fondere perfino il professore di storia e filosofia dell’autrice che si stava godendo un’immeritata vacanza in Cina.     Dopo aver finito di leggere la rivista e aver fatto il test “Quanto sei alla moda”, Piton si alzò e cominciò a sbirciare nei calderoni per vedere cosa stavano combinando gli studenti. Arrivato al calderone di Harry storse il naso vedendo una poltiglia gialla e fumante.
    « Potter, che cos’è questa schifezza? Evanesco! »
    « Nooo, la mia polenta! » pianse Harry.
    Terminate le due ore gli studenti se ne andarono e Piton chiuse la porta della classe. Quando si voltò vide che Harry era ancora al fianco del suo calderone che lo fissava con sguardo truce ( a scanso di equivoci è il calderone quello con lo sguardo truce, non Harry ).
    « Potter, che ci fai ancora qui? »
    Nessuna risposta.
    « Allora Potter sei sordo? Cos’è, sei offeso perché la tua pozione faceva schifo? »
    Molto lentamente Harry gli puntò l’indice contro e gli urlò: « Tu sei mio zio! »
    « Uack e a te chi te l’ha detto?! »
    « Silente mi ha detto tutto! Mi ha detto che sei il fratello di mia madre e che sei il padre di Mark! »
    « Il preside non capisce un fico secco! Non doveva saperlo nessuno! Silente è un idiota! »

Hagrid: Mai insultare Silente davanti a me.

Dorothea: e infatti non era davanti a te, loro sono nei sotterranei e tu no!

Hagrid: Oops, hai ragione, scusate ora me ne torno alla Testa di porco a bere un goccetto.

    « Credevi che non mi accorgessi che Mark ha i miei stessi occhi e il cognome di mia madre? E poi Malfoy mi ha rivelato che lui è mio cugino » continuò Harry.
    « Aspetta che me lo segno sull’agenda: massacrare Draco » prese a scrivere Piton « Non ti permetto di frequentare né mio figlio né me, che sia chiaro, se volevo uno come te nella mia famiglia non mi cambiavo di cognome. »
    « Non ti preoccupare non ci tengo proprio! Scusa una curiosità, perché hai cambiato anche il nome? »
    « Non sai quante volte la gente mi ha chiesto “sei Perseo?” e io continuavo a rispondere “trentaseo” » spiegò Piton « Per la tua integrità ti consiglio di non raccontare a nessuno della mia vera identità, nessuno sa che sono io il fratello perduto di tua madre, nemmeno Mark lo sa, per tutti questi anni ha vissuto con la madre senza mai conoscermi! »
    « Un’altra curiosità. Chi è quella sfigata che ha avuto il coraggio di sposarti? » chiese Harry.
    « Ma sentilo ha parlato mister universo! E’ una strega ovviamente, era cieca, poi subito dopo la nascita di Mark ha ritrovato la vista e ha voluto il divorzio » spiegò Piton « E ora vattene mi hai già rotto le scatole abbastanza! »
    Harry era già praticamente uscito quando Piton lo richiamò « Potter, un’altra cosa: sono sempre un tuo professore quindi devi rivolgerti a me dandomi del lei o chiamandomi signore! » e gli lanciò uno schiantesimo.
    I giorni trascorsero velocemente perché l’autrice non perse tempo a raccontarli. Harry non aveva ancora detto ai suoi amici di essere nipote di Piton, perché se Piton si vergognava di essere imparentato con Harry, Harry a sua volta si vergognava di essere imparentato con Piton.
    Il diciannove settembre, giorno del compleanno di Hermione, la casa di Grifondoro preparò una festa a sorpresa per la ragazza, servirono un’enorme torta farcita al cui interno si nascondeva Silente con indosso solo un perizoma in pelle, il preside una volta manifestata la sua presenza si mise a ballare la lap dance nella sala comune di Grifondoro fino a notte fonda, ovvero fino a che non si andò ad imboscare nella stanza delle necessità in compagnia di Ginny Weasley e Dobby l’elfo domestico.

***

Dorothea: bene, il capitolo è più corto di quello precedente, ma eccolo qui.

Harry: ‘Sta storia di Piton mio zio è contorta e assurda.

Angela: Forse ha ragione sai?

Dorothea: Va be', dubito che la Rowling metterà la stessa storia nel sesto, ma l’avevo scritta da un bel po’ e ormai mi ci sono affezionata.

Piton: Contenta te…

Dorothea: Bene, nel prossimo capitolo Strage dei Prof !

Draco: Ho qualche cosa da dire anch’io: possiedo una certa dignità io, non sopporto mi si tratti in questo modo, a rotolare giù per la collina mi sono sporcato il prezioso vestito d’ermellino e poi mi sembra che le mie apparizioni siano un po’ scarse e soprattutto orrende!

Dorothea: ( che scocciatore ) Piantala di lamentarti, ci sarà un capitolo in cui ci sarà buona parte dedicata a te e a Ginny.

Ginny: CHE COSA?

Draco: Cosa, io e quella babbanofila della Weasley? Siamo fuori di testa!

Dorothea: moderiamo i termini! ( l’autrice punta un dito verso il minimangiamorte a cui cade in testa un koala impazzito )

Draco: MI SPETTINA I CAPELLI! ( Draco tira un calcio al povero animaletto, gesto che scatena le ire del WWF che manda immediatamente un commando a vendicare il koala. )

Hermione: Io non mi metterei mai a fare uno spogliarello nella sala comune di Grifondoro!

Dorothea: Forse no, ma chissà cos’altro fai per Ron nel bagno dei prefetti.

Mirtilla: io ho visto fare certe cose…

Hermione: Che fai spii?

Harry: Altro che se spia, sta nascosta a guardare i prefetti che fanno il bagno.

Mirtilla: anche Harry spia! Un sacco di volte si è intrufolato con il mantello dell’invisibilità per guardare le prefette che fanno il bagno.

Piton: Proprio uguale a suo padre: anche lui e Sirius si nascondevano di continuo a spiare il bagno dei prefetti. Non sapete quante volte hanno usato il mantello dell’invisibilità per spiare Lupin.

Dorothea: ok, adesso basta così! Passiamo ai ringraziamenti, ringrazio di cuore i recensitori del capitolo scorso Kurogane, Avana Kedavra, Pecker, felpy, voldy Weasley, Moccy, Serena, Riyu87, Lothiriel, Shaari, Roberta, hermione, Strekon e Narcissa Malfoy.
I personaggi sono tutti della Rowling tranne Angela ( che non è nemmeno un personaggio ) e le ortensie che sono state rubate dal giardino del mio vicino durante una sua assenza. Nessun animale è stato maltrattato durante la lavorazione di questa fanfiction, tranne il koala impazzito che però è stato subito vendicato.
Questo è tutto ci vediamo al prossimo capitolo. Ciao ciao!

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 - Strage dei prof. ***


Capitolo 9

Capitolo 9
Strage dei prof.

    In breve settembre finì e con estrema sorpresa di tutti ci si ritrovò ad ottobre. Ottobre passò veloce come può passare veloce un mese di trentuno giorni durante il periodo scolastico, quindi non avrà spazio in questa fanfiction. Non che non sia accaduto niente, ma a parte le solite lezioni non accadde niente che vale la pena di raccontare.
    Le uniche cose degne di nota furono Harry che si ritrovò in infermeria con un dito incastrato nel naso e la prima uscita a Hogsmeade dove Silente ancora gasato dalla festa di compleanno di Hermione fece la sua entrata da madama Rosmerta con indosso un bikini pitonato ( ovvero fatto con la pelle di Piton ) facendo così fuggire tutta la clientela e sconvolgendo i lettori.
    In breve quindi anche ottobre finì e ci si ritrovò a Halloween. Alla tradizionale festa di quella sera erano stati invitati i professori dei lettori in modo che l’autrice li avesse tutti sotto tiro per causare loro un’orrenda morte dolorosa.
    Nel primo pomeriggio Ron ed Hermione scesero in sala grande per vedere a che punto erano i preparativi. La sala era piena d’elfi domestici che appendevano le decorazioni.
    « Argh! » strillò Hermione « Cos’è ‘sta roba?! Elfi schiavizzati per decorare la sala grande? Non è ammissibile! »
    « Hermione per favore non incominciare… » cominciò a parlarle Ron.
    « Non incominciare? Ma ti rendi conto che queste povere creature sono costrette a lavori disumani senza nemmeno essere pagate?! »
    « Hermione a loro piace fare lavori disumani e non vogliono essere pagate. »
    « Questo perché gli hanno fatto il lavaggio del cervello impedendogli così di ragionare con la loro testa e convincendogli a trarre piacere da una situazione di schiavitù! »
    Ron sospirò e non trovò niente di meglio da fare che darle una mazzata in testa. Una volta svenuta la prese per i capelli e la trascinò via tipo uomo delle caverne. Nel passare per la sala grande Ron vide i gemelli che facevano il loro ingresso.
    « E voi che ci fate qui? »
    « Ehilà Ronnie piccolino, vedo che hai steso Hermione » lo salutò George.
    « Beh si, impossibile resistere al mio fascino » spiegò Ron.
    « Sei proprio un Weasley » continuò Fred « Noi siamo qui per dare una mano alla responsabile della festa. »
    « Che sarebbe? »
    « Io, naturalmente » esclamò Angela piombando alle spalle del rosso minore.
    « Ancora tu? »
    « Certo, devo controllare che gli invitati siano in regola e che non fuggano prima di essere trucidati. I tuoi fratelli mi daranno una mano ad accogliere gli ospiti. »
    « E il vostro negozio? » chiese Ron.
    « Ci penseranno i nostri nuovi elfi domestici. »
    « Uhm, fortuna che Hermione è svenuta » disse saggiamente Ron.
    Quella sera tutto era pronto. La festa sarebbe iniziata a momenti, gli studenti erano nelle rispettive sale comuni a finire di farsi belli.
    Harry si mise il solito abito color bottiglia che abbiamo già visto nel quarto libro, Ron fortunatamente ne aveva uno nuovo comperatogli dai gemelli. Hermione si lamentava per il mal di testa ed era seccata perché essendo stata svenuta tutto il pomeriggio non aveva potuto preparare la Tricopozione Lisciariccio.
Intanto all’ingresso arrivò Mundungus portando una scorta immensa di Whiskey incendiario stravecchio.
    « Mundungus, finalmente sei arrivato, la festa inizia a momenti, hai portato quello che ti avevamo chiesto? » gli chiese George.
    « Certo ragazzi, ventiquattro casse di whiskey incendiario stravecchio e la burrobirra superalcolica, una mia invenzione » elencò Mundungus     « Ricordate però i patti, mi farete entrare vero? »
    « Certo Mundungus, i patti sono patti, entra pure. »
    George Clooney arrivò subito dopo « E io posso entrare? Ho portato del Martini. »
    « Col piffero, altro che Martini, noi accettiamo di meglio » lo respinse Fred.
    « Ma no Martini, no party! » esclamò Clooney.
    « Con Fred e George il party c’è anche senza Martini » ribatté George spingendolo da parte. Subito dopo arrivò una professoressa.
    « Ehi, è in anticipo, manca ancora un quarto d’ora all’arrivo dei professori! » esclamò Fred.     « Ma Fred non hai visto chi è? » gli disse George « E’ la McGranitt. »
    « E allora? E’ sempre una professoressa. Sul mio programma c’è scritto che i professori invitati devono entrare alle sette e mezzo! » esclamò Fred.
    « Hai ragione. Signorina McGranitt lei non può ancora entrare » la bloccò George.
    « Ma io non sono tra gli invitati! »
    « Allora che ci fa qui? Se ne torni da dove è venuta. »
    « E’ da qui che sono venuta, insegno qui! »
    « Allora vede che è un’insegnante? Credeva forse di ingannarmi? »
    « Che succede qui? » Angela era giunta all’ingresso.
    « Non vogliono farmi entrare » cominciò a piagnucolare la McGranitt.
    « Allora ragazzi, gli invitati sono solo i professori dei lettori, quelli di Hogwarts non sono nella lista, ma hanno ingresso libero. »
    « Ah, in questo caso… » e Fred si fece da parte per fare entrare la McGranitt, stendendo però il piede davanti a lei e facendogli lo sgambetto. La McGranitt ruzzolò via fino ad investire un elfo domestico, ragion per cui venne selvaggiamente picchiata da Hermione.
    Pochi istanti dopo davanti al portone si fermò una scintillante Rolls Royce da cui scese Dorothea con indosso un lungo abito da sera.
    Appena si avvicinò all’ingresso venne fermata da Fred.
    « Non può entrare, l’entrata è prevista per le sette e mezzo! »
    « Imbecille non mi riconosci? »
    « In effetti hai una faccia nota… chissà chi sei… »
    « Spremiti un po’ le meningi. »
    « Allora » cominciò Fred concentrandosi « la McGranitt no perché è entrata prima, non porti gli occhiali quindi non sei la Cooman, non sei un fantasma quindi non sei Mirtilla Malcontenta…»
    Dorothea cominciò a guardarlo con sguardo assassino.
    « Mmmh, forse la Umbridge? »
    « Che cosa?! »
    « No forse no, sei troppo giovane per essere la Umbridge. Forse sei la giovane Umbridge giunta qui grazie ad un varco spazio temporale… »
    « Non sono la Umbridge! »
    « Fred che stai combinando? » lo riprese Angela « E’ l’autrice, perché diavolo non la fai entrare? »
    « L’autrice?! Mi scusi ma l’avevo scambiata con un’altra persona » si scusò Fred facendo un profondissimo inchino « Del resto lei e la Umbridge siete praticamente alte uguali. »
    Dorothea eseguì l’incantesimo delle mani infuocate e carbonizzò Fred.
    « Perché sei venuta alla festa? » chiese Angela.
    « Sono l’ospite d’onore, vuoi che non prenda parte alla festa dopo che l’ho organizzata? »
    « Io non ho problemi, ma forse loro si » spiegò Angela indicando gli studenti. Essi, infatti, fissavano l’autrice con sguardo omicida, digrignando i denti e scossi dai fremiti. L’autrice allora, per salvaguardare la propria vita, fece apparire dal nulla due energumeni come guardie del corpo. Pochi istanti dopo arrivò di corsa Hermione « Dorothea, per fortuna sei qui, abbiamo bisogno del tuo aiuto, Harry si rifiuta di scendere » spiegò lei con il fiato corto.
    « In che senso si rifiuta di scendere? »
    « Si è chiuso nel suo dormitorio e continua a dire che non può uscire perché è in lutto. »
    « In lutto? Va be’ vengo a dare un’occhiata. »
    Dorothea si diresse su per le scale di marmo seguita da Hermione e dalle guardie del corpo. Giunta davanti al quadro della signora grassa trovò Neville chiuso fuori perché non si ricordava la parola d’ordine.
    « Cammello impazzito con gobbe risuonanti all’alba di ogni dì quando le cicogne ubriache si schiantano contro la slitta di babbo natale che rotola giù per le scale di un tempio Maya bombardato da bigné giganti lanciati da mosche pelose e idrofobe » recitò senza esitazioni l’autrice.
    « Ma come diavolo hai fatto?! » esclamò Neville sobbalzando.
    « Non è stato difficile, una semplice copia e incolla. »
    Dorothea entrò nella sala comune e si diresse subito nel dormitorio dei ragazzi del sesto anno. Harry era accoccolato sul letto che piangeva disperato. L’autrice gli si avvicinò e gli si rivolse con tono materno e comprensivo « Allora lagnoso, cos’hai da frignare? »
    « Oggi è il 31 ottobre! »
    « Ma dai, non lo avrei mai detto » ribattè sarcastica Dorothea.
    « Ed è l’anniversario della morte dei miei genitori! Buh! »
    « E ci hai messo sei anni per rendertene conto? »
    « Non so nemmeno dove sia la loro tomba! »
    « Per questo devi rivolgerti alla Rowling, è lei che non ne ha mai fatto parola » precisò Dorothea « Adesso cerca di tirarti su, piangere in quel modo non serve a niente, perché non fai qualcosa che ti tiri su di morale, non so, potresti scrivere una lettera al tuo padrino per esempio » propose Dorothea.
    « Hai ragione! Scrivere una lettera al mio padrino mi tirerà di sicuro su il morale, adesso prendo piuma e pergamena e…» Harry si zittì all’improvviso « Bastarda, cosa diavolo mi proponi! Sirius è morto! Come sono sfigato » e si gettò a terra piangendo più disperatamente di prima.
    « Dorothea, gli insegnanti stanno facendo il loro ingresso » annunciò Angela facendo capolino nel dormitorio.
    « La situazione è critica, c’è bisogno dell’unica persona che riesca a tirare su di morale Harry » disse Dorothea « Portatemi subito Luna. »
    Cinque minuti dopo Angela tornò seguita da Luna Lovegood che indossava degli orecchini a forma d’aspirapolveri rotti. Luna si sedette di fianco a Harry e prese a consolarlo « Non ti preoccupare, non è come se non dovessi più vederli, ricordi che cosa ti ho detto alla fine del quinto libro? E poi vedrai che qualcuno farà di sicuro risorgere Sirius in qualche fanfiction, vedrai, c’è sempre l’happy end, alla fine » Harry smise di piangere, ma continuava a singhiozzare.
    « Senti Luna, non c’è un modo più veloce per tirargli su il morale? I professori sono ormai già arrivati e non vorrei accumulare ulteriore ritardo. »
    « Va bene Dorothea, metterò in pratica il piano B » Luna prese Harry e gli fece fumare le pagine del Cavillo. Harry andò letteralmente fuori di testa e dopo essersi vestito da Aladdin stregò un tappeto con cui volò di sotto, trascinandosi dietro Luna.
    « Bene abbiamo risolto questo problema » detto questo Dorothea tornò in sala grande accompagnata da Hermione, Angela e naturalmente le due guardie del corpo.
    I professori dei lettori erano ormai arrivati quasi tutti, si erano diretti in sala grande dove era stato allestito un buffet e avevano cominciato a parlare di scuola tra loro.
    All’improvviso in sala grande cominciarono a comparire strani esseri, come elefanti da circo, puffi, canguri ubriachi, le carte da gioco di Alice, Speedy Gonzales inseguito da gatto Silvestro a sua volta inseguito dal cane dell’autrice.
    « Chi diavolo ha fatto entrare questa gente? » chiese Dorothea.
    « Vado a vedere » Angela corse via nell’ingresso, dove trovò Fred e George, ubriachi fradici di Whiskey incendiario, che permettevano a chiunque di entrare.
    Dorothea fu costretta ad assumere un portinaio di scorta, Gandalf il grigio, che per una mezz’oretta stette sulla soglia ad urlare “Tu di qui non puoi passare!” a chi non era desiderato. Poi però incontrò suo cugino Silente, che gli presentò Mundungus, il quale lo convinse ad andare nella stanza delle necessità a fumarsi nuovi prodotti comperati in oriente. Questo permise ad un mucchio di altri esseri di entrare al castello, come una squadra di cavalieri Jedi, tutta la fattoria di Lupo Alberto, un carro pieno di pinguini, i setti nani con indosso pattini a rotelle, zombie vestiti da ballerine, draghi da latte e mucche sputafuoco, Pinocchio in bicicletta, Paperino col risciò con a bordo Lara Croft e tre membri degli x-men ( per la precisione Wolverine, Ciclope e Tempesta ), un alieno tossico dipendente, un commesso del McDonald e un cavolino di Bruxelles.
    « Dorothea, qui è un casino! » esclamò Angela.
    « Chi se ne frega! Più siamo meglio è! » Urlò Dorothea saltando su un tavolo con una bottiglia di Whiskey incendiario fra le mani e cominciando a ballare il boogie woogie con Madama Bump.
    « Oh bella, è andata pure lei. Io l’avevo detto a Fred e George di non ordinare tutte quelle casse di Whiskey incendiario. »
    Dopo essere entrato anche Giulio Cesare con tutta la cavalleria e una marea d’altri esseri arrivò perfino un Cantante Greco che molto gentilmente si mise ad eseguire un concerto per i presenti. Senza nemmeno far pagare il biglietto.
    Il professore d’artistica di Angela, il quale non capisce un cavolo si sedette al fianco del cavolino di Bruxelles che stava sorseggiando un aperitivo.
    « Buona sera professore, come sta? » chiese gentilmente il cavolino.
    « Che cosa?! » chiese il professore di artistica di Angela.
    « Buona sera professore, come sta? »
    « Che cosa?! »
    « Buona sera professore, come sta? »
    « Che cosa?! »
    « Buona sera professore, come sta? »
    « Che cosa?! »
    « Buona sera professore, come sta? »
    « Che cosa?! »
    « Buona sera professore, come sta? »
    « Che cosa?! »
    « Buona sera professore, come sta? »
    « Che cosa?! »
    « Buona sera professore, come sta? »
    « Che cosa?! »
    « Ma va a fanculo prof.! » il cavolino afferrò il professore per i capelli e lo gettò in testa a Hagrid il quale lo spruzzò di repellente per lumache carnivore.
    Intanto un essere completamente fuori di testa, ovvero la professoressa d’ed. fisica di gajra, detta anche Xena la professoressa guerriera, stava cercando di tagliare la testa a tutti coloro che non indossavano le scarpe da ginnastica, vi lascio immaginare quante persone possano indossare le scarpe da ginnastica ad una festa così importante, praticamente nessuno, tranne la vice preside di flaminia che le indossava con un abito da sposa color cimice, motivo per cui venne uccisa da uno stilista inferocito.
    « Non osare maltrattare i miei alunni! » Vedendo i propri studenti in pericolo Silente afferrò un’ascia bipenne ed ingaggiò un cruento scontro con Xena la profesoressa guerriera, causando così la decapitazione dell’insegnante d’italiano di RoBeRtA e quella d’inglese di felpy.
    Mentre Silente e Xena la professoressa guerriera combattevano accanitamente, sulla soglia d’ingresso fece la sua apparizione Biancaneve che, riuscita a fuggire dal manicomio era in cerca dell’autrice per vendicarsi della morte dei suoi adorati animaletti.
    « Dov’è Dorothea, quella gran bastarda, ho un conto in sospeso con lei! » sbraitò Biancaneve.
    « Lì! » indicarono prontamente gli studenti di Hogwarts cogliendo al volo l’occasione di sbarazzarsi dell’autrice.
    Biancaneve si diresse verso l’autrice, che in quel momento faceva a gara di sputi insieme ad uno gnomo e a Napoleone, quando venne fermata dall’insegnante di psicologia di Sabryy « Povera ragazza, hai di sicuro qualche problema mentale, vieni con me che ti psicanalizzo » si offerse l’insegnante.
    Biancaneve non accettò l’offerta, ma allontanò la professoressa con un calcio che la fece volare in un tritacarne situato a Bucarest. Due secondi dopo Biancaneve venne ridotta ad un colabrodo, insieme al professore di religione di gajra, dalle due guardie del corpo che, naturalmente, sono state create con la capacità di resistere a qualsiasi sostanza di Mundungus.
    Dalle finestre della sala grande si poteva vedere la luna piena i cui raggi si riflettevano sul lago. Pochi istanti dopo un ululato ruppe la quiete, sempre che ce ne fosse, e Lupin, il professore gentiluomo, entrò di corsa in sala grande sotto le sembianze di lupo mannaro e, dopo aver sbranato la prof. di musica di Pecker e quella di inglese di Giuggia 89, un paio di canguri ubriachi e tredici pinguini, si diresse verso Hermione.
    « Aiuto, mi vuole sbranare! » strillò la ragazza.
    Nessuno però ascoltava Hermione perché tutti troppo impegnati a godersi la festa, la ragazza allora lo tramortì picchiandolo in testa con un ombrellone da spiaggia e ficcandogli un pezzo di gorgonzola sotto il naso. Una volta tramortito Hagrid lo portò nella foresta oscura in modo che tenesse compagnia al suo fratellino. I due si tennero compagnia a lungo giocando a briscola e a tressette con le carte da gioco di Alice.
    Intanto Silente e Xena la professoressa guerriera continuavano il loro duello, finché Xena non tagliò di netto la lunga barba di Silente. Silente a questo punto si incazzò non poco. Con un urlo disumano si lacerò le vesti e assunse un colore verde e scaraventò l’insegnante dentro un pozzo senza fondo insieme alla professoressa d’inglese di Giada che stava insegnando i phrasal verbs a Fleur Delacoeur.
    Silente però non si calmò, uccise uno degli insegnanti di Darkness e dopo aver tentato di violentare Cucciolo, il più piccolo dei sette nani, dovette essere fermato da una squadra speciale che gli somministrò del sedativo.
    Intanto Ginny Weasley aveva organizzato una seduta spiritica insieme all’insegnante d’inglese di Merion, il maestro Yoda, Wolverine e Giulio Cesare. Il bicchiere scorreva veloce sulle lettere formando la risposta per i cinque.
    « Cosa volete rompiballe? »
    « Chi sei? » chiese Ginny.
    « Che diamine te ne frega? »
    « Sei maleducato! » insisté Ginny.
    « Vorrei vedere te, stavo riposando tranquillamente per l’eternità, quando cinque imbecilli vengono a svegliarmi dal mio eterno riposo! »
    « Imbecille sarai tu e tutta la tua stirpe. Ora interrompiamo il contatto senza congedarti, così sarai costretto a vagare sulla terra per sempre, buahahaha! » risee la bastarda Ginny. Lo spirito del defunto si materializzò all’istante ( ignorando Hermione che sbraitava che era impossibile materializzarsi a Hogwarts ) assumendo le sembianze di un Gin, ovvero un demone del fuoco alcolizzato.
    « Insulsa ragazzina, possiedo lo stesso un modo per tornare nel regno dei morti: far fuori tutti quelli che hanno preso parte alla seduta spiritica, buahahaha! »
    « Oh, cazzo…» Ginny Weasley scappò a rifugiarsi da qualche parte senza preoccuparsi delle sorti dei suoi compagni.
    Il Gin carbonizzò all’istante l’insegnante d’inglese di Merion, vedendo il falò il professore d’ed. tecnica di Giada ci si buttò dentro esclamando “Il sacro fuoco dell’arte!”
    Dopo aver liquefatto Wolverine, fatto evaporare il maestro Yoda e pugnalato Giulio Cesare, il Gin si mise alla ricerca di Ginny.
    La trovò che si nascondeva sotto la gonna di Dorothea, la ragazzina era ormai spacciata, ma… essendo Ginny uno dei personaggi principali di questa fanfiction l’autrice non può certo lasciarla morire adesso. Dorothea si parò davanti al demone ed evocò un lupo che lo sbranò, in seguito Dorothea ne estrasse le viscere per esaminarle e con i suoi denti si fece una collana.
    Hermione, nel frattempo, aveva una crisi isterica perché il demone si era materializzato senza che si potesse fare « Non ci si può materializzare o smaterializzare all’interno dei confini di Hogwarts! Non è possibile, l’autrice non è tenuta a fare queste cose, Storia di Hogwarts dice che non si può! » piangeva talmente tanto da far invidia a Cho Chang e causò la morte del professore di matematica di gajra, dal momento che questi è solubile in acqua.
    Intanto nei sotterranei l’insegnante di chimica di Narcissa_Malfoy giocava con le pozioni di Piton assistita da due esseri con i capelli unti e bisunti. Uno era il professor. Piton, l’altra era la professoressa di comunicazione visiva di Vale 86. All’improvviso entrò Neville che starnutì nel calderone facendo così esplodere tutta la pozione uccidendo i presenti. Il solo a salvarsi fu il professor Piton.
    « Paciock, hai distrutto il mio laboratorio nuovo. »
    « Non l’ho fatto apposta professore » pigolò Neville.
    « Per la tua sbadataggine toglierò cinquanta punti a Grifondoro! » sibilò Piton « E poi te ne aggiungo settanta come premio per aver finalmente liberato il mondo da due insegnanti rompiscatole. E ora fila, prima che cambi idea! »
    Fred e George si sostenevano a vicenda cantando canzoni sconce, quando videro una figura che si arrampicava silenziosamente sulle mura di Hogwarts.
    « Hai – hic – visto Fred, qualcuno si è – hic – dato alla scalata di Hogwarts! »
    « Caro George – hic – sembra che voglia entrare di nascosto. »
    « Ma chi ha mai bisogno di – hic – entrare di nascosto, noi facciamo – hic – entrare tutti » I due gemelli si guardarono per un istante e un lampo di comprensione attraversò i loro occhi.
    « George Clooney! »
    George Clooney, infatti, si stava arrampicando sulle mura cercando disperatamente di entrare nel castello e di partecipare, in un modo o nell’altro, al party. I gemelli lo raggiunsero e lo agguantarono proprio mentre si stava per infilare in una finestra al secondo piano.
    « Lasciatemi, lasciatemi, voglio partecipare anch’io, non avete il diritto! » cominciò a sbraitare Clooney.
    « Ti abbiamo già detto che non sei ammesso alla festa! » gli urlò Fred tirandolo per un orecchio.
    « Ragazzi, perché non lo volete? » chiese Angela, mentre George Clooney si dibatteva da tutte le parti strillando come un vitello.
    « Non era sulla lista. » spiegò George.
    « Più della metà delle persone qui presenti non erano sulla lista. » fece notare Angela.
    « Si ma lui non deve entrare per nessun motivo » precisò Fred « A prescindere da quante casse di Martini ha portato. »
    Detto questo i gemelli ficcarono lo sventurato sopra un’enorme fionda e lo lanciarono in orbita intorno a Saturno. Entrando nell’orbita di Saturno, George Clooney urtò due asteroidi che precipitarono sulla terra. Uno colpì la professoressa d’Arte di Ronnie, mentre l’altro precipitò nel nascondiglio di Voldemort fracassando la testa a Codaliscia.
    Hermione continuava a piangere causando allagamenti degni di Mirtilla Malcontenta, Luna ebbe pietà di lei e le somministrò lo stesso trattamento che aveva riservato a Harry, ovvero farle fumare le pagine del cavillo.
    Hermione smise immediatamente di piangere e cominciò a ballare la danza del ventre inneggiando all’amore libero e raccogliendo parecchi seguaci con cui molto allegramente prese dell’LSD. Alla fine sempre ballando Hermione e il resto del suo gruppo uscì dal castello e cominciò a correre per i prati finché non si trovarono a portata di mano, o sarebbe meglio dire a portata di ramo, del platano picchiatore.
    Il platano picchiatore afferrò Hermione, la professoressa d’italiano di flaminia, il professore di tecnica di Serena e la professoressa di matematica di Audrey e cominciò a farle vorticare per aria per una decina di minuti prima di lanciarle nello spazio cosmico.
    Le insegnanti furono spacciate, ma Hermione venne afferrata all’ultimo momento da Superman che volava da quelle parti dirigendosi alla festa.
    « Oh Superman, mio eroe! » esclamò Hermione una volta che il suo salvatore fu atterrato. Superman non rispose ma si limitò, grazie alla sua super vista, a guardare attraverso i vestiti della ragazza. Lui infatti è, insieme a Moody, iscritto al club dei guardoni.
    Hermione però indossava biancheria di piombo ( l’unico materiale che la supervista di Superman non può attraversare ) così il super eroe la lasciò perdere e andò a raggiungere il suo compagno di club Moody, da poco arrivato in vespa.
    « Ehilà Moody, vecchio mio come te la passi? »
    « Ciao Superman, come sempre ci incontriamo alle feste! Anche tu qui per sbirciare, nevvero? » lo salutò Moody.
    « Certo, è l’unico divertimento che mi rimane, a parte volare. »
    « Io, invece, quando non ci sono belle ragazze, mi diverto anche in questo modo, guarda! » e trasformò Draco in un furetto.
    « Sei grande Moody! » cominciò ad applaudirlo Superman, ma dopo aver guardato attraverso le vesti di Silente rimase traumatizzato per il resto della sua vita.
    Il commesso del McDonald, non soddisfatto della cucina degli elfi, cominciò a distribuire Happy Meal ai presenti. L’insegnante di latino di RoBeRtA e quello di Francese di Felpy vennero aggrediti dalle sorpresine dell’Happy Meal e fatti a pezzettini piccoli piccoli, mentre le professoresse di lettere e d’artistica di Voldy Weasley commisero il grande errore di mangiare l’hamburgher e le patatine, ragion per cui morirono intossicate.
    L’insegnante di matematica di gajra stava seminando in giro forfora radioattiva che contaminò una simpatica lucertola tramutandola in un orrendo mostro del paleozoico che calpestò l’insegnante di diritto di Sabryy e si mangiò l’insegnante di biologia di Riyu87. La forfora contaminò anche un Cheeseburger a cui spuntarono bocca e braccia e un enorme appetito. Dopo aver cotto alla brace due cavalieri Jedi ( accendendo il fuoco sfregando tra loro l’insegnante d’inglese di Roberta e l’insegnante di storia di Merion ) affogò nella maionese la professoressa d’arte di gajra. Infine, il panino divoratore guardò studenti e insegnanti con crescente desiderio.
    « Fermate quell’obbrobrio, o dovrò smettere con l’attività di insegnante! » strillò la McGranitt.
    « Un paio di telefonate e la situazione sarà sotto controllo! » Dorothea estrasse il cellulare, ma scoprì che ad Hogwarts non c’è campo. Così l’autrice fu costretta a mandare un telegramma via gufo. Nel frattempo il Cheeseburger aveva sequestrato la professoressa d’ed. Fisica di Smeagol e Shaary e stava strappando loro gli arti. Finalmente giunse l’aiuto richiesto da Dorothea, un enorme elicottero che paracadutò Dudley Dursley nel parco di Hogwarts.
    « Gnam gnam un enorme panino della McDonald! » esclamò l’ingordo essere. Senza aspettare oltre Dudley sbranò il panino e poi si lamentò che aveva ancora fame.
    L’insegnante d’ed. fisica non era ancora morta così strisciò via finendo all’interno di un attrezzo da tortura medioevale che bruciava allegramente nel camino.
    Intanto in direzione del lago si poteva notare l’arrivo di un enorme veliero. Era una nave pirata capitanata da Johnny Depp.
    « All’arrembaggio! » gridò il capitano.
    I pirati corsero all’interno di Hogwarts con l’intento di saccheggiare tutto il saccheggiabile, ma quando videro le condizioni in cui erano ridotti i presenti ( ovvero ubriachi o drogati o tutte e due, tutto grazie a Mundungus e a Fred&George ) si resero conto che sarebbe stato più produttivo unirsi ai festeggiamenti. Così al massimo i pirati saccheggiarono il tavolo del buffet, mentre Dorothea aveva sequestrato il capitano Johnny Depp con cui aveva cominciato a ballare il ballo del qua qua.
    All’improvviso la professoressa di laboratorio d’organizzazione e gestione dei servizi ristorativi di Strekon si avvicinò al capitano con l’intento di insegnarli la sua materia. La professoressa era però così rompiscatole e soprattutto così simile alla Umbridge che Johnny Depp ebbe una crisi isterica e svenne. Dorothea, molto contrariata, si calò in testa il tricorno da capitano e assunse il comando della truppa. Portò l’insegnante sulla nave, la fece passeggiare sulla passerella e poi la fece cadere nel lago dove fu sbranata dagli squali.
    Vendicato Johnny Depp, Dorothea si rese conto che fare il capitano su una nave pirata era un gran figata, così decise che non sarebbe scesa di lì per tutta la serata.
    Harry intanto continuava a svolazzare per la sala grande con il suo tappeto e con Luna al suo fianco, finché non fece una sosta per cospargersi di burro d’arachidi. La professoressa d’arte di felpy tentò di fargli un ritratto, ma Harry non permise, anzi prese una sedia e la massacrò di botte, urtando Lucrezia Borgia e facendole cadere il veleno nel succo di zucca del professore d’inglese di gajra.
    « Basta ! ‘Sta festa è un mortorio! » urlò un essere completamente vestito di pelle cominciando a prendere a calci e a pugni tutti quanti. No, non è Neo di Matrix, ma la professoressa di tecnica pubblicitaria di Vale 86. Robin Hood si sentì in dovere di intervenire, ma si accorse in quel momento di aver lasciato la faretra con le frecce sull’autobus. Si rifece lanciando una squadretta da 30°. La professoressa con un abile balzo evitò la squadretta che andò a decapitare la professoressa di disegno geometrico di Austacchia. Robin Hood allora la fece morire congelata con un lancia granite.
    « Ma questa autrice sta soggiogando tutti i personaggi » capì in un momento di lucidità il professore di storia di Sheila. « Combattete al mio fianco personaggi! Vi prometto la libertà! » esultò l’insegnante tentando di salvarsi prendendo la via della rivolta armata. Gli studenti però erano troppo ubriachi per capire anche una sola parola di quello che aveva detto, così l’insegnante per evitare di essere trucidato da Dorothea chiese ad uno schiavo di dargli la morte.
    L’alieno tossico dipendente decise di giocare a bowling, mancandogli la palla decise di prendere in prestito la testa calva dell’insegnante di matematica di Avana Kedavra. Quando la portò indietro stranamente questi non la rivoleva più.
    Al castello giunse un corriere con un esaurimento nervoso. Aveva, infatti, sudato sette camicie per trovare la strada giusta.
    « Ho un pacco da consegnare! » sbraitò il corriere.
    « Strano che qualcuno mandi un pacco con il corriere e non con il gufo » disse Silente « Si vede che è babbano. Per chi è? »
    « Per la professoressa di lettere di Serena. » La professoressa scartò il pacco e venne fatta in mille pezzettini dall’esplosione.
    « Era un pacco bomba » capì Silente « Deve averlo mandato Dorothea. Cara autrice non si è ancora comperata un gufo? »
    « Aspettavo che qualcuno me lo regalasse » spiegò la tirchia autrice urlando per farsi sentire dato che era ancora al centro del lago con il vascello.
    Proprio in quel momento il corriere venne investito da una biga guidata da Achille. Achille aveva legato la professoressa di lettere di Ron&Hermy4ever alla biga e la stava trascinando facendogli fare il giro delle mura di Hogwarts. Moody in sella alla sua vespa cercava di gareggiare con lui, ma poi si limitò a zigzagare tra gli studenti di Hogwarts strappando il reggiseno a Cho Chang, la quale si mise a piangere annacquando il caffé del Lupo Alberto. Il Lupo Alberto dalla rabbia scagliò la caffettiera in testa all’insegnante di disegno industriale di Austacchia, che morì sul colpo.
    Per rallegrare la serata un ippogrifo cominciò a fare il giocoliere con le olive, ma non era tanto bravo, infatti, le fece cadere per terra facendoci una figura di merda.
    « Ma bravo brutto uccello scimunito, l’hai fatta la figura del fesso » lo prese in giro l’insegnante di fisica di Rebecca 89. Come tutti sappiamo ( soprattutto Malfoy ) non bisogna insultare gli ippogrifi. Quello molto offeso prese l’insegnante e la strangolò.
    La McGrantt si aggirava per la sala grande scavalcando i corpi senza vita degli insegnanti e i corpi senza capacità intellettive degli studenti.
    « Qua dentro è pieno di cadaveri! » strillò schifata l’insegnante « Lei, mi aiuti a sistemarli in file da quattro » disse rivolta a quella che sembrava essere l’ultima insegnante rimasta, ovvero quella di matematica di RoBeRtA.
    « Non so mica farlo » tentennò l’insegnante.
    « Come sarebbe a dire non sa farlo? E molto semplice, si tratta di fare l’operazione inversa delle moltiplicazioni. »
    « Ma io non so le tabelline! » pianse l’insegnante.
    « Non sa le tabelline?! Ma perfino Harry le sa! A quanto pare lei è inutile. »
    « Se è inutile posso massacrarla! » esultò Lara Croft crivellandola a colpi di pistola.
    Dorothea finalmente scese dalla nave, non perché si fosse stufata, ma perché era affondata dopo la collisione con un iceberg. Raggiunse la sala grande dove la festa era ormai agli sgoccioli e dove i cadaveri venivano impilati al centro della stanza.
    « Dorothea abbiamo un problema » disse Angela     « Manca un insegnante all’ appello. Si tratta del professore di lettere di gajra. »
    « Trovatelo subito! »
    L’insegnante venne trovato sulla torre d’astronomia che tentava di nascondersi dentro un telescopio.
    « Tentavi di sfuggirmi furbacchione » lo prese per le orecchie Dorothea « Per punizione dovrai tradurre in latino e in greco tutti i libri di Harry Potter, la Divina Commedia e tutte le fanfiction contenute in questo sito. »
    « No! Piuttosto la morte! » e l’insegnante si suicidò trangugiando il vocabolario di latino.
    « Penso che gli insegnanti siano finiti » disse Dorothea.
    « E il tuo di storia e/o filosofia ? » le chiese Angela.
    « Per questa volta gli concedo la grazia. »
    « Ovvero non sapevi che inventarti » commentò giustamente Angela.
    « E dei corpi che ne facciamo? » chiese ansiosa la McGranitt.
    « Ci penso io » Dorothea schioccò le dita e dalla foresta giunsero dei lupi che spolparono per bene i cadaveri lasciandone solo gli scheletri. Al secondo schiocco di dita gli scheletri si alzarono e cominciarono a ballare il tip tap, con grande gioia di Angela che desiderava tanto poter rivedere gli scheletri danzanti.
    Finita la danza gli scheletri se ne andarono non so dove seguiti da tutti gli altri esseri che si erano intromessi alla festa, Johnny Depp ancora traumatizzato venne spedito a risanarsi casa di Lothiriel. Se ne andò anche Dorothea a bordo della Rolls Royce e seguita dalle guardie del corpo.
    Gli studenti si recarono nelle rispettive sale comuni. I Grifondoro erano però rimasti chiusi fuori, perché la parola d’ordine era stata cambiata a loro insaputa.
    « Largo largo, lasciatemi passare, sono un prefetto » si fece strada Hermione « Dorothea mi ha detto qual è la nuova parola d’ordine, l’ha cambiata perché i Corvonero ne erano a conoscenza. »
    « Evviva » esultò Neville « Finalmente la parola d’ordine è cambiata! »
    « La nuova parola d’ordine è “Mammalucchi ripiegati su se stessi dentro un tritarifiuti atomico con la sola compagnia di tre cavallette che cadono precipitevolissimevolmente da un grattacielo di due piani quando Mary Poppins canta Supercalifragilistichespiralidoso con una pagnotta e un ombrello fra i denti”. »
    « No! » svenne Neville.

***

Dorothea: che faticaccia ! E’ stato un lavoro disumano, quarantatre professori da massacrare non sono stati uno scherzo, però mi sono divertita.

Fred&George: direi, visto che c’eravamo noi alla festa, non poteva essere altrimenti!

Dorothea: spero che la morte dei vostri prof vi abbia soddisfatto.
Ricordo che tutti i personaggi non sono miei ma della Rowling, tranne George Clooney che appartiene a Hollywood, il Martini che appartiene a George Clooney, gli elefanti da circo appartengono a Moira Orfei, i Puffi a chi li ha creati, le carte da gioco di Alice appartengono a Lewis Carrol, Speedy Gonzales e gatto Silvestro appartengono ai Looney Tunes, Gandalf il grigio appartiene a Tolkien, il maestro Yoda e i cavalieri Jedi appartengono a George Lucas, Lupo Alberto e tutta la fattoria appartengono a Silver, i pinguini vengono dal polo sud, Biancaneve e i sette nani appartengono alla Disney, gli zombie vestiti da ballerine appartengono al corpo di ballo “Allegri come cadaveri”, i draghi da latte e le mucche sputafuoco appartengono alla Granarolo, Pinocchio appartiene a Collodi mentre la sua bicicletta è stata noleggiata nello stesso negozio dove noleggiamo il risciò, Lara Croft appartiene a chi ne ha realizzato il videogioco, gli X-men appartengono alla Marvel, Paperino e il risciò ormai lo sapete, l’alieno tossico dipendente proviene dal mio liceo, il commesso della McDonald dovrebbe cambiare lavoro ( se qualcuno dei lettori è un commesso della McDonald non si offenda, non l’ho con lui, ma solo con la McDonald ), sempre alla McDonald appartengono gli Happy Meal, il pagliaccio e il Cheeseburger, il cavolino viene da Bruxelles, Giulio Cesare con la cavalleria, Lucrezia Borgia e Napoleone appartengono alla storia, lo gnomo viene da dove vuole venire, Superman appartiene alla DC comics, la biancheria di piombo di Hermione è stata comperata nel negozio di intimo di Hogsmeade, Johnny Depp appartiene a sua moglie, Robin Hood appartiene alle ballate inglesi, il corriere dovrebbe prendersi una vacanza, Achille appartiene alla mitologia greca, la biga appartiene ad Achille, la vespa è stata rubata a Cesare Cremonini in modo che la smettesse di cantare certe canzoni. I canguri appartengono all’Australia e si sono ubriacati di loro spontanea volontà. Il Cantante Greco invece appartiene alla omonima fanfiction, essendo una fiction scritta da me il cantante Greco è di mia proprietà.
Un enorme grazie ai recensori, ovvero Avana Kedavra, Licaro, Lothiriel, Sorti, Roberta, flaminia, Vale 86, Sheila, Darkness, Shaari, Rebecca 89, Riyu 87, Ron&Hermy4ever, Strekon, Austacchia, Narcissa Malfoy, Elenuccia90, Angi Riddle ed Erik. Grazie anche a chi legge solamente.
Detto questo vi saluto tutti !

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 - Quidditch ***


Capitolo 10

Capitolo 10
Quidditch

    Il primo week-end di novembre Harry salì in piedi su una sedia in sala comune e prese a battere tra loro due coperchi per pentole. Tutto sto fracasso per attirare l’attenzione dei suoi compagni di casa che altrimenti lo avrebbero ignorato per bene.
    « Ascoltatemi tutti branco di sfaticati! » urlò Harry alla folla. La folla cominciò ad ascoltarlo leggermente contrariata. « Fra due settimane ci sarà la prima partita di quidditch, Grifondoro contro Serpeverde, la più importante del campionato perché è l’unica in cui posso far fare a Malfoy delle figure di merda. Quindi bisogna allenarsi. »
    « Perché queste cose non le lasci dire al capitano della squadra? » gli chiese Katie Bell.
    « Oh cocca, da quest’ anno il capitano sono io! »
    « Ma uffi! » protestò Katie « Il capitano lo volevo fare io » e si ritirò in un angolo della sala comune a succhiarsi il pollice.
    « Come ben sapete la squadra è un po’ decimata dall’anno scorso » continuò Harry « Ormai non abbiamo più i battitori e i due cacciatori. »
    « Siamo stati presi noi come battitori » lo contraddissero Sloper e Kirke.
    « Ma voi eravate solo sostituti dei battitori, non battitori a tutti gli effetti… » cercò di spiegare loro Harry, che non desiderava altro che levarsi dai piedi quei battitori incapaci.
    « No, no, siamo proprio battitori! » lo interruppero nuovamente Sloper e Kirke « Angelina, ben sapendo che Fred e George non ci sarebbero stati quest’anno, ci fece firmare un contratto da battitori anziché da sostituti battitori. Guarda qui » e gli porsero un contratto che permetteva loro di rimanere in squadra fino alla fine dei loro giorni a Hogwarts.
    Maledicendo mentalmente Angelina, che ora lo obbligava a tenersi due schiappe nella squadra, Harry si rivolse nuovamente ai suoi compagni di casa « In ogni modo ci mancano i due cacciatori, le selezioni le faremo lunedì sera al campo di Quidditch » detto questo scese dalla sedia e uscì dalla sala comune per andare a fare quattro chiacchiere con Nick Quasi Senza Testa, ma nel corridoio venne fermato da due tizi armati di fogli e penne.
    « Ciao » disse il primo tizio « Vogliamo organizzare una serie di conferenze su Marx, se ci lasci il tuo numero poi ti chiamiamo… »
    « No grazie, non è il caso » disse Harry.
    « Vedrai che sarà interessante, appena sappiamo le date ti chiamiamo » insistettero i due tizi.     « Vedete, non credo di riuscire a venire, sono molto impegnato in questo periodo… » cercò di svicolare Harry.
    « Ma ti chiamiamo con largo anticipo. »
    « Lo stesso, non mi interessa. »
    « Lasciaci lo stesso il tuo numero, potresti cambiare idea. »
    « Ho detto che non mi interessa! » ruggì Harry spintonandoli. Finalmente riuscito a levarseli di torno scappò giù dalla scalinata e oltrepassò Gazza che appendeva annunci per tutto il castello alla ricerca di un aiutante che lo aiutasse, per l’appunto, a pulire da cima a fondo tutto il castello in una sola notte in occasione della “tradizionale pulita” che si sarebbe tenuta due settimane dopo.
    Il lunedì sera Harry scese al campo da Quidditch con la sua fedele Firebolt, la scopa talmente fedele che scodinzolava pure. Katie, Ron, Sloper e Kirke erano già lì, quando Harry entrò in campo loro fecero un cenno di saluto.
    « No, così non va » esclamò Harry « Quando faccio il mio ingresso in campo dovete inchinarvi e dire “Benvenuto capitano”. Riproviamo. »
    « Benvenuto capitano! » esclamò la squadra inchinandosi il più possibile.
    « Direi che adesso va meglio » sorrise Harry compiaciuto « Bene, chi è il primo che vuole tentare per il posto da cacciatore? »
    « Provo io » si fece avanti Ginny. Ginny volò molto bene e si aggiudicò il posto grazie anche alle buone conoscenze che aveva all’interno della squadra e nel mondo delle fanfiction.
Per l’altro posto da cacciatore si erano presentati un sacco di persone.
    « Harry chi scegliamo? » chiese Ron.
    « Al massimo chi scelgo io, tu non scegli un fico secco e mi devi chiamare “Capitan Harry”! » e gli diede un calcio negli stinchi.
    Per scegliere il fortunato Harry organizzò una corsa ad ostacoli, il primo che arrivava sarebbe stato cacciatore. Il percorso si snodava lungo un campo minato dove i concorrenti dovevano superare filo spinato, strapiombi, tagliole, lame rotanti, cingoli meccanici che macinavano lentamente la prof di fisica di Giulietta, fosse piene di coccodrilli e avvocati; diciamo che il posto se lo aggiudicava chi riusciva a sopravvivere.
    Però gli studenti di Hogwarts erano bravi, dal momento che usano la magia, e non trovarono grosse difficoltà, tranne che alla fossa piena di coccodrilli e avvocati. Solo un ragazzino del terzo anno con l’alito putrefatto riuscì a superarli.
    Il nuovo giocatore, che rispondeva al nome di Peter Owen e al telefono quando squillava, venne accolto dal resto della squadra con abbracci e maschere antigas.
    « Bene, adesso che la squadra è al completo ci alleniamo come dei trogloditi imbevuti d’aceto! » ordinò Harry alla fine.
    « Come cosa scusa? » chiese Katie.
    « Trogloditi imbevuti d’aceto. » ripetè Harry.
    « Harry, smetti di fumare algabranchia a colazione » lo ammonì Ron.
    « Zitto schiavo! » lo frustò Harry.
    « Ahi ahi ahi! »
    La squadra si allenò per tutta la serata, ma non fece grandi progressi. Sloper e Kirke facevano gli imbecilli sulle scope continuando ad urtare i compagni di squadra per infine colpire il professore di storia e filosofia dell’autrice che passava sopra Hogwarts in volo perché era un pallone gonfiato. Ron se la cavava solo quando non c’erano palle da parare e Harry era talmente distratto a seguire le azioni dei compagni che si dimenticava di cercare il boccino. Solo Ginny e Katie sembrarono dare qualche risultato, ma il nuovo giocatore disse loro qualche cosa facendole svenire.
    « Giocate da far schifo! » sbraitò Harry alla fine dell’allenamento « Vedete di darvi una svegliata, io intanto escogiterò una strategia di vittoria » detto questo se ne tornò in sala comune. Aveva quasi raggiunto il ritratto della signora Grassa quando due tizi sbucarono dal nulla e gli si pararono davanti.
    « Ciao, vogliamo organizzare una serie di conferenze su Marx, se ci lasci il tuo numero poi ti chiamiamo. »
    « Oh no » gemette Harry.
    « Si, invece. Ti interessa? »
    « Avevo già detto di no! » e prima che i due amici di Marx potessero aggiungere altro Harry si rifugiò in sala comune a giocare con il pongo.
    I giorni passavano, ma i Grifondoro non miglioravano. Harry non aveva ancora escogitato una strategia perché non gli veniva in mente niente. Una settimana prima della partita Harry era nuovamente al campo di Quidditch che frustava la squadra, visto gli scarsi risultati.
    « Siete un branco di mollaccioni! Giocate come dei cervi imbalsamati! In questo modo non vinceremo mai la coppa del Quidditch! »
    Harry continuava a frustare e sputare sui membri della squadra di Quidditch finché Ginny non gli scagliò addosso una fattura orcovolante « Insomma Harry ci hai proprio rotto! » esclamò la ragazzina « Perché non cominci a prenderti le tue responsabilità? Avevi detto che avresti pensato ad una strategia vincente, ma non mi sembra che tu l’abbia fatto. »
    « Certo che l’ho pensata » protestò Harry.
    « Perché non ce la dici allora? »
    « Va bene, ma non qui, ci sono troppe orecchie in giro » disse guardando con sospetto un gruppetto d’orecchie che passeggiava per il campo.
    Le orecchie non erano le sole cose che giravano per il campo, c’era anche Gazza che ancora cercava disperatamente un aiutante e c’erano perfino un paio di tizi che senza perdere tempo si avvicinarono ad Harry.
    « Ciao, vogliamo organizzare una serie di conferenze su Marx, se ci lasci il tuo numero poi ti chiamiamo. »
    « Basta! » Harry li bastonò con la Firebolt e se ne tornò al castello.
La squadra lo seguì fino in sala comune, permettendo così a Neville di entrare. Si sedettero con fare cospiratorio intorno al fuoco scacciando quelli del primo anno con occhiatacce e spintoni. Hermione fece per sedersi con loro.
    « Cazzo vuoi Hermione? Non fai parte della squadra » la scacciò Harry.
    « Impiccati Harry » gli rispose lei prima di ritirarsi nel dormitorio.
    « Allora » cominciò Harry « Malfoy, quel bastardo, è diventato capitano e con tutti i soldi che ha è riuscito a procurarsi una buone dose di doping. La squadra è molto forte. Dobbiamo cercare di comprarci la vittoria, l’unico modo è corrompendo Malfoy. »
    « Corromperlo? E come, offrendogli un cervello? » chiese Ron.
    « Dove vuoi che lo troviamo un cervello? Tutta la squadra ne fa a malapena uno e io non ho intenzione di tornare all’ufficio misteri a raccattarne un po’. Il mio piano è molto più semplice: Draco ha detto nel quarto capitolo che gli piacerebbe provarci con Ginny, bene Ginny dovrà sedurre Malfoy. »
    « Tu sei fuori di testa, seducilo ben tu se ci tieni tanto! » protestò Ginny.
    « E dai Ginny, sei la nostra ultima speranza di vittoria. »
    « Un momento » si intromise Ron « Non voglio che mia sorella faccia la scema con un Malfoy! Piuttosto lo seduco io! »
    « Ron, non rompere pure tu, dubito che Malfoy gradisca essere sedotto da te » lo zittì Harry « Il piano è questo: domani mattina, dopo essersi vestita succintamente, Ginny abborderà Malfoy in corridoio e lo inviterà a prendere una tazza di tè. »
    « E secondo te lui accetterà ? » chiese scettica Ginny.
    « Certamente! Tieni, su questo fogliettino ho scritto le battute che dovrai recitare, attieniti al testo e tutto filerà liscio come l’olio » le spiegò Harry porgendole un pezzetto di pergamena tutto stropicciato. Non fece in tempo a finire l’azione che due tizi gli si avvicinarono.
    « Ciao, vogliamo organizzare una serie di conferenze su Marx, se ci lasci il tuo numero poi ti chiamiamo » senza pronunciare parola Harry li disintegrò con un accendi sigari.
    La mattina dopo Harry, Ron e Ginny stavano uscendo dalla sala comune quando Hermione si avvicinò a loro.
    « Insomma Hermione, ti ho già detto che non fai parte della squadra, quindi gira al largo » l’aggredì Harry.
    « Ma Harry, non ti fidi di me? » piagnucolò la ragazza.
    « No. »
    « Ma se l’hai detto perfino a Peter Owen! Ti fidi più di lui che di me? »
    « Con l’alito che ha, non riuscirebbe mai a riferirlo a qualcuno. »
    « Ma dai, non lo dico a nessuno, lo giuro! »
    « Su cosa lo giuri? »
    « Sulla testa di Ron. »
    « Uh, cosa vuoi da me?! » esclamò Ron « Giura su qualcos’altro. »
    « Lo giuro sulla biblioteca. »
    « Va bene, mi hai convinto » Harry le si avvicinò per sussurrarle il piano « Ginny dovrà sedurre Malfoy in cambio della vittoria. »
    « Dici sul serio? » chiese Hermione a voce altissima « Ginny sta andando a sedurre Malfoy?! »
    « Cosa?! Ginny vuole sedurre Malfoy?! Raccontateci tutto! » esclamarono Lavanda e Calì che stavano passando dirette al buco del ritratto.
Harry imprecò ad alta voce e sputò in un occhio a Hermione. Ginny affrontò le due giornaliste     « Perché lo volete sapere? »
    « Per scriverlo sul nostro giornalino, “Il pettegolezzo di Hogwarts” » esultarono raggianti.
    Ginny mollò un pugno a Lavanda, afferrò Calì per i capelli e le batté la faccia per terra. Dopo aver preso anche i capelli di Lavanda e aver fatto cozzare le loro teste si rivolse loro con un sussurro « Sentitemi bene brutte stronzette, questa roba non è per quella merda del vostro giornalino, ficcate ancora il naso in questa storia e vi aspetto con un machete in mano per tagliarvelo, sono stata chiara? »
    « S… s… si » balbettarono le due ragazze.
    « Non ho sentito » disse Ginny sbattendo le loro teste contro il camino di pietra.
    « Si! »
    « Sarà meglio » detto queste le allontanò da se scagliandole contro un tavolo.
    Harry, Ron, Hermione guardarono Ginny scioccati.
    « Allora andiamo? » chiese tranquillamente la ragazza.
    « Ma Ginny, ti rendi conto di quello che hai fatto? » le chiese esterfatta Hermione « Hanno il naso che perde sangue ovunque! Credi che gli elfi abbiano tempo da perdere a ripulire la sala comune a causa tua? » in tutta risposta Ginny le sputò nell’altro occhio.
    I quattro raggiunsero il corridoio che portava alla sala grande e si misero pazientemente in attesa di Draco.
    Poco dopo videro arrivare Malfoy accompagnato da Tiger e Goyle. Senza farsi vedere Harry e Ron tolsero dai piedi i due scagnozzi attirandoli con due pasticcini in un corridoio laterale. Appena Draco fu rimasto solo Ginny si fece avanti.
    « Salve Malfoy, dove te ne vai tutto solo? »
    « Eh? Tutto solo? Ma dove sono finiti Tiger e Goyle? » si domandò Draco guardandosi intorno.
    « Non avevo mai notato quanto fosse sexy la tua voce » continuò Ginny leggendo di nascosto l’appunto che Harry le aveva passato la sera precedente.
    « Weasley, hai bevuto whisky a colazione? »
    « Non sono ancora andata a fare colazione, perché non mi accompagni? » gli propose la ragazza « Potremmo prendere una romantica tazza di tè insieme » lesse accigliandosi e domandandosi se Harry fosse in se quando aveva scritto quelle cose.
    « Smamma Virginia, non mi farei mai vedere in giro con una Weasley. »
    « Ma quello non è il mio nome! » disse Ginny perdendo il tono seducente e smettendo di chiedersi da dove diavolo Harry avesse tirato fuori quelle battute. « Va bene che sono anni che tutti credono mi chiami così, ma non è il mio nome. »
    « Beh, avrei dovuto capirlo, del resto con tutti quei ragazzi che ti sei fatta è un po’ difficile per te essere “virginia”! Buaaaaaahhh !!! » Malfoy prese a ridere come un deficiente rotolandosi per terra. Ginny scagliò su Malfoy una fattura orcovolante facendolo volare giù da una finestra.
    « Ginny, ma che fai! » esclamò Harry facendosi avanti « Devi sedurlo non ammazzarlo! »
     « Ma va al diavolo Harry, tu e il tuo bigliettino del cavolo! » e con una fattura orcovolante lo fece volare addosso a Luna Lovegood che passava di li con indosso orecchini a forma di omini sul cesso.
    « E adesso Malfoy non lo seduci più? » le chiese Hermione.
    « Si, ma adeso faccio a modo mio » Ginny la lasciò per raggiungere Malfoy.
    Draco era si volato giù dalla finestra, ma non si era fatto molto male primo perché era caduto sopra un cuscino che qualcuno aveva lasciato lì, secondo perché si trovava già al piano terra. Nella caduta si era però rotto un’unghia « Aarrgh! Mi sono rotto un’unghia! E adesso come farò? » gemette disperato.
    Ginny lo raggiunse e si accoccolò al suo fianco « Lasciami dare un’occhiata. »
    « Cacchio vuoi Weasley? Gira al largo! »
    « Voglio solo rimediare al danno che ho fatto. Sono abile con gli incantesimi di cura, non ti preoccupare » detto questo estrasse un paio di forbicine e sistemò l’unghia « Ecco fatto Draco, ora non dovrebbe più farti male. »
    « Per un momento ho pensato che con quelle forbici volessi tagliarmi un dito. »
    « Non ho alcun interesse a tagliarti le dita, ti preferisco avere tutto intero. E poi solo perché tu sei un Malfoy e io una Weasley non siamo mica costretti dobbiamo combatterci. »
    « E’ più che altro una tradizione di famiglia. »
    « Non mi sono mai piaciute le tradizioni, anzi mi piace portare una ventata di novità nelle vecchie usanze. »
    « E che genere di novità vorresti apportare? »
    « Novità piuttosto lunghe da raccontare in questo momento, ma avrò tutto il tempo di illustrartele dettagliatamente sabato prossimo durante l’uscita a Hogsmeade. »
    « E cosa ti fa credere che voglia trascorrere un sabato pomeriggio in tua compagnia? »
    « Certe affermazioni che hai fatto nel quarto capitolo. »
    « Guarda che in quella occasione volevo solo fare arrabbiare tuo fratello » le fece notare Draco.
« Perché non dovresti avere voglia di uscire con me? Dopotutto io sono una purosangue. »
    « Si però, i miei non approverebbero. »
    « Perché i miei si? Però non mi faccio tanti problemi a quanto puoi vedere. Cos’è hai paura? » lo provocò.
    « Secondo te! » esclamò Draco offeso.
    « Allora dimostramelo venendo con me ad Hogsmeade sabato prossimo. Per farti stare più tranquillo sappi che avevo in mente un incontro non troppo appariscente, tanto le novità che volevo mostrarti non necessitano di un luogo pubblico, anzi riservato sarebbe l’ideale » e facendogli l’occhiolino la ragazza ritornò al castello.
    Rientrata al castello Ginny, prima di recarsi alle lezioni, raggiunse gli amici che aveva lasciato nel corridoio. Una volta arrivata li trovò intorno a Luna che rideva sguaiatamente a causa di qualche cosa che Ron aveva detto, ovvero “Ciao Luna, come stai?”.
    Alla vista di Ginny, Harry si riscosse dalla contemplazione delle risate di Luna « Allora, ti sei fatta promettere la vittoria a Quidditch? »
    « In dieci minuti? Ma per chi mi hai preso? Ho cominciato a lavorarci. Ho invitato Draco all’uscita ad Hogsmeade fissata per sabato prossimo, li concluderò il lavoro. »
    « Cosa?! » esclamò Ron « Tu e Malfoy a Hogsmeade? Soli? »
    « No, insieme a Silente e alla banda Bassotti. Ovvio che saremo soli! »
    La campana delle lezioni suonò, Harry, Hermione e Ron salutarono Ginny e Luna, poi si diressero alla lezione di difesa contro le arti oscure di cui non vi parlerò perché non c’entra niente con il resto del capitolo. Dopo esser passati oltre a Gazza che cercava ancora l’aiutante per le pulizie, videro passare un gruppo di studenti di Corvonero che correvano portandosi sulle spalle il baule dei vestiti di Luna.
    « Largo largo, passa l’abbigliamento di Lunatica! » urlarono sguaiatamente i ragazzi di Corvonero.
    « Questo non è giusto! » sbraitò Harry « Perché deve sempre essere Luna a rimetterci i vestiti? »
    « Noi Corvonero abbiamo il diritto di sequestrare i vestiti agli altri studenti! » ribatterono i Corvonero piccati.
    « Ma non è giusto che sia sempre Luna a rimetterci » continuò Harry « E’ nel dovere di Dorothea far si che questo trattamento non venga riservato ad un solo personaggio, ma anche agli altri! »
    Per la prima e unica volta Harry ha ragione, così, grazie alle capacità persuasive dell’autrice, il gruppo di Corvonero corse nuovamente in sala comune a rimettere al suo posto il baule di Luna, poi riprese a correre per i corridoi con quello di un altro studente.
    « Largo, largo, passa l’abbigliamento di Malfoy! »
    « Ma porca miseria, io che centro? » gemette Draco che stava rientrando proprio in quel momento.
    Il sabato seguente Ginny scese dal suo dormitorio avvolta in un mantello e si diresse verso Harry e Ron che la stavano aspettando.
    « Ginny che cos’è quella roba? Avevo detto abiti succinti! Pensi che Malfoy perda la testa per una avvolta in un mantello dalla testa ai piedi? » la riprese Harry.
    « Idiota, il vero vestito è sotto » Ginny si tolse il mantello rivelando un abbigliamento che la McGranitt non avrebbe decisamente approvato.
    « Il mantello serve per garantirmi un po’ di privacy, se vado in giro così all’appuntamento ci viene pure il resto della popolazione maschile di Hogwarts » spiegò la ragazza.
    Harry non rispose, ma si limitò a fissare come era (s)vestita Ginny con la bocca aperta, Ron invece era svenuto pensando a come diavolo si era ridotta la sua sorellina.
    Intanto nella sala comune di Serpeverde Pansy Parkinson rompeva i maroni a Draco.
    « Dracuccio, Drachetto, Drachello, che fai oggi? »
    « Piantala di chiamarmi con nomi imbecilli! »
    « Perché non vieni con me ad Hogsmeade? Possiamo fare un salto da madama Piediburro. »
    « In quel locale da smidollati? Neppure se mi chiudessero ad Azkaban. »
    « E dai Dracolino, vieni con me, ci divertiremo. »
    « Di sicuro mi divertirei di più all’obitorio che con te. »
    « Sniff, Drachino Morbidino come sei cattivo! Ma io non ti lascio! » detto questo estrasse un tubetto di Attack e si incollò ai pantaloni di Malfoy.
    « Ma porca miseria! » Draco per liberarsi di lei dovette cavarsi i pantaloni e usarli per legarla per bene alla testa del letto.
    « Drachettino Puccettino, se volevi del bondage bastava dirlo » disse lei facendo gli occhi dolci.
    Draco la ignorò e si diresse al suo baule dei vestiti, ma si ricordò troppo tardi che il suo amato baule, compagno di tante avventure, era stato sequestrato dagli studenti di Corvonero.
    Visto che non aveva pantaloni di ricambio andò all’appuntamento con Ginny in boxer, avendo almeno la decenza di coprirsi con il mantello. In realtà non lo fece per decenza, ma per evitare di essere preso in giro dai Grifondoro per il resto dei suoi giorni.
    Incontrò Ginny che lo aspettava vicino ad un bivio. Senza dire una parola lei lo condusse per una strada secondaria fino a giungere al riparo dietro la stamberga strillante.
    Draco controllò che nessuno li avesse seguiti. Non sapeva che Harry e Ron li stavano spiando da sotto il mantello dell’invisibilità per controllare che tutto filasse liscio.
    « Bene Draco, non credevo avessi il coraggio di frequentare una Weasley, pensavo non disubbidissi a paparino. »
    « Per chi mi hai preso per un bimbo dell’asilo? Tu invece hai per caso paura che ti voli via il mantello? Lo tieni stretto come se fosse un sacco di soldi, cosa che i Weasley non sanno neanche cosa siano. »
    « Questo è il soprabito » detto questo Ginny si levò il mantello. Draco perse l’uso della parola e della mandibola « E tu invece come sei vestito? » Ginny gli sfilò il mantello e rimase a fissare i “fantastici” boxer di Malfoy, giallo senape con i disegni di Hamtaro sopra. « Non perdi tempo tu » gli disse Ginny sorvolando sul fatto che i suoi boxer erano rivoltanti, ancor più delle mutande di Harry del terzo capitolo.
    « Harry, Malfoy è in mutande davanti a mia sorella! » bisbigliò Ron sempre più preoccupato.     « Lo so Ron, non sono mica cieco purtroppo, tocca pure a me di vedere Malfoy in mutande. E che schifo di mutande! »
    « Sai Draco » aveva cominciato a dire Ginny « Neanche a me piace perdere tempo » detto questo lo sbattè contro la parte della stamberga strillante e prese a baciarlo con foga.
    Due tizi li interruppero « Ciao, vogliamo organizzare una serie di conferenze su Marx, se ci lasciate il vostro numero poi vi chiamiamo. »
    Da sotto il mantello Harry li fece evanescere in modo ineccepibile.
    « Cavoli Harry! » esclamò Ron « Se ti vedesse la McGranitt ti darebbe subito un eccezionale! »
    « Come hanno fatto a sparire? » chiese Draco guardandosi attorno sospettoso.
    « Non saprei » disse Ginny « Dove eravamo rimasti? » e ripresero a baciarsi con foga.
    Dopo che Draco e Ginny ebbero battuto il record mondiale di apnea e Ron fu svenuto, i due finalmente si scollarono.
    « Sai Weasley ci sai fare, saresti stata veramente sprecata per Potty. »
    « Harry non potrebbe competere con te. »
    « Io posso insegnarti delle cose che tutti quei bambocci con cui sei stata finora non possono nemmeno immaginarsi » e così dicendo cominciò a slacciarsi i pantaloni…

Angela: Non ce li ha i pantaloni.

Dorothea: Vorrà dire che cominciò a slacciarsi gli orrendi boxer.

Angela: e poi ti ricordo che, secondo il rating di questa fanfiction, non puoi raccontare certe cose.

Dorothea: frena gli ippogrifi, ho tutto sotto controllo.

Hagrid: che fai mi freghi le battute?

Dorothea: Hagrid da bravo non ti ci mettere pure tu, ti avverto che il professore di francese di Nicolas sta insultando Silente.

Hagrid: MAI INSULTARE SILENTE DAVANTI A ME !! ( Hagrid si precipita a massacrare di botte l’insegnante di francese di Nicolas )

    « Frena i bollenti spiriti Draco. So che quei boxer sono veramente orridi e tu non vedi l’ora di cavarli, ma non penso che questo sia il luogo adatto » lo fermò Ginny.
    « Andiamo nella stanza delle necessità allora. »
    « Non correre troppo ragazzino, te le devi meritare certe cose. Cosa sei disposto a fare in cambio? »
    « Posso far fuori mia madre, oppure farmi cambiare di casa e andare con i Tassorosso, altrimenti posso diventare buono. Dico sul serio, sono cose che mi sono già capitate di fare in altre fanfiction. »
    « Perché non lasci la vittoria a Grifondoro alla prima partita di Quidditch? »
    « Far vincere Grifondoro a Quidditch? »
    « Proprio così, se Grifondoro vince ti prometto una nottata indimenticabile. »
    « Affare fatto! »
    « Bene, ci si vede alla partita allora » detto questo Ginny se ne tornò verso il castello.
    Appena entrata nell’atrio di Hogwarts, Harry e Ron sbucarono da sotto il mantello dell’invisibilità, Ron si diresse infuriato verso la sorella.
    « Gli hai promesso una nottata indimenticabile? Ma sei impazzita? »
     « Ron, guarda che era questo il piano » si intromise Harry.
    « Quindi Ginny andrà a letto con Malfoy?! »
    « Una volta che abbiamo vinto può sempre non mantenere la parola » disse Harry.
    « Harry, io mantengo sempre le promesse » disse Ginny seriamente « Sono un’orgogliosa Grifondoro e non voglio che il mio onore venga macchiato da una promessa non mantenuta. »
    « Cosa? Tu… quindi… letto… con Malfoy… » Ron svenne.
    « Sul serio Ginny lo vuoi fare ? » le chiese Harry schifato.
    « Non preoccuparti » detto questo Ginny si ritirò in sala comune facendo entrare anche Neville.
Harry rimase nella sala d’ingresso a cercar di far rinvenire Ron quando fu avvicinato da due tizi.
    « Ciao, stiamo organizzando una serie di conferenze su Marx se ci lasci il tuo numero… »
    Harry eliminò gli amici di Marx facendogli cadere in testa un a pianoforte a coda che accidentalmente schiacciò anche la prof di religione di Shaari&Smeagol che stava andando a convertire Silente.
    La mattina dopo tutti gli studenti si stavano recando allo stadio del Quidditch per assistere alla prima partita tra Grifondoro e Serpeverde. Luna si fece spazio tra gli studenti con indosso un enorme cappello a forma di Harry e Draco che si bastonavano con dei manici di scopa circondati da leoni e serpenti che facevano il tifo. A un comando di bacchetta della ragazza il cappello cominciava a cantare a squarciagola tutti i successi di Frank Sinatra accompagnato da una banda musicale.
    Draco era nel suo spogliatoio in preda a grossi dubbi esistenziali, non faceva altro che domandarsi “Chi siamo?”, “Dove andiamo?”, “Perché siamo qui?“, “Se faccio perdere la partita non è che il babbo mi massacra e mi priva dell’eredità?”. Poi decise di fregarsene e tentare la sorte con Ginny, tanto non è che dovesse raccontare a tutti quello che stava per fare, anzi, lo avrebbe tenuto accuratamente nascosto, scrivendolo solamente sul suo diario segreto.
    Pochi minuti dopo le due squadre erano sulle scope. Angela era stata presa come cronista in sostituzione di Lee Jordan che, dopo aver terminato i suoi studi a Hogwarts, aveva commesso l’errore di accettare la richiesta d’aiuto dei gemelli, i quali lo facevano sfacchinare dalla mattina alla sera nel loro negozio.
    « Finalmente avremo un cronista educato e imparziale » disse la McGranitt sorridendo compiaciuta.
    Al fischio di Madama Bump i quattordici giocatori presero il volo e Angela cominciò a fare la cronaca « Quei bastardi di Serpeverde sono in possesso di palla, ma Alicia gliela sottrae, gli sta bene a quegli imbroglioni cacasotto » La McGranitt cominciò a a sbiancare.
    « Tiger, quel lurido pezzente, ha lanciato un bolide in direzione di Ginny Weasley, fortuna che quell’imbecille di Sloper l’ha rispedito verso quella feccia di giocatori verde vomito. »
    « Signorina Angela si controlli! Cerchi di essere imparziale! » sbottò la McGranitt sconvolta.     « Si faccia i cavoli suoi brutta vecchia rincitrullita, al commento ci penso io, lei si limiti a leccare i piedi a quel decrepito di Silente! » l’aggredì la cronista.
     « Questo non dovevi dirlo » ruggì Hagrid ergendosi in tutta la sua altezza.
    « Bravo Rubeus, vendicami! » singhiozzò la McGranitt.
    « Mai insultare Silente davanti a me! » e si diresse con aria minacciosa verso Angela.
    La McGranitt, constatato che nessuno aveva intenzione di vendicarla, prese a piangere lamentandosi che a nessuno importava mai di lei. Silente cominciò a darle piccole pacche sulla schiena « Via via Minerva, non è vero che a nessuno importa di lei. »
    « Si invece! Quella ragazzina mi ha insultato e nessuno ha detto niente » gemette l’insegnante tamponandosi gli occhi. Poi le toccò pagare la multa perché la colpa è sempre di chi tampona.     « A me importa molto di lei » sorrise Silente.
    « Oh… davvero? » chiese la McGranitt con voce strozzata dall’emozione.
    « Certamente. Come farei a star dietro a tutte le faccende di Hogwarts se non ci fosse una vicepreside come lei ad occuparsene? » La McGranitt riprese a piangere.
Intanto Hagrid, brandendo una clava, si dirigeva minaccioso verso Angela.
    « Guarda Hagrid, dietro di te, un cucciolo di Drago! » gli urlò Angela.
    « Dove? » Hagrid si voltò permettendo ad Angela di nascondersi come sassofonista tra la banda accompagnatrice di Luna. Nel girarsi Hagrid inciampò e finì dritto sopra la professoressa di francese di Lanya.
    Intanto sul campo le cose si mettevano male per i Grifondoro, Ron era così teso per la promessa di Ginny fatta a Malfoy che non cercava nemmeno di parare i tiri, ancora qualche parata mancata e, anche se Harry avesse preso il boccino, Grifondoro avrebbe perso la partita. Harry chiese un time-out.
    « Ron, porco diavolo, ti dai una svegliata? »
    « Ginny… Malfoy… letto… promessa… »
    « Ron puoi articolare un discorso con un inizio e una fine? »
    « Ginny… Malfoy… letto… promessa… »
    « A quanto pare è così sconvolto che non riesce a pronunciare altro » disse Hermione che si era avvicinata alla squadra « Lascia fare a me Harry » Si avvicinò all’orecchio di Ron e gli bisbigliò qualche cosa. Ron strabuzzò gli occhi e in una frazione di secondo era già sulla scopa davanti agli anelli più concentrato che mai.
    Il gioco riprese e Grifondoro cominciò a rimontare, la trasformazione di Ron era impressionante non solo parava i tiri, ma li rispediva direttamente nella porta avversaria.
    « Forza Draco prendi il boccino » gli urlarono i compagni di squadra. Draco si accorse che il boccino svolazzava davanti al suo naso. In quello stesso istante Ginny alzò la divisa mostrandogli il reggicalze in modo da rinfrescargli la memoria. Con un calcio Draco allontanò da se il boccino che finì dritto in gola ad Harry.
    Madama Bump fischiò la fine della partita, i Grifondoro si riversarono in campo esultanti e sparando mortaretti dalla gioia.
     « Grifondoro vince! » urlò la Bump « Ora puoi darmi il boccino Potter » disse poi rivolta a Harry.
    « Ehm… credo di averlo ingoiato » disse Harry con voce piccola.
    « Beh, Potter, quando esce ricordati di portarmelo. »
    I Serpeverde intanto gettavano occhiate omicide a Draco.
    « Vedete, l’avevo scambiato per un calabrone » cercò di giustificarsi Draco. Il resto della squadra se ne andò scuotendo la testa. Ginny si avvicinò a lui e gli bisbigliò all’orecchio « Bel lavoro. Ti aspetto alle sette nella stanza delle necessità. »
    Ginny si allontanò da Draco e raggiunse il resto della squadra festante. Si avvicinò ad Hermione che festeggiava insieme agli altri Grifondoro « Posso chiederti una cosa Hermione? Cosa hai detto a Ron prima? »
    « Che, se avesse fatto passare un altro tiro, durante le vacanze natalizie sarei andata in montagna con Viktor Krum. »
    « Questo spiega tutto. »
    Quella sera mentre tutta la torre di Grifondoro si godeva i festeggiamenti, a cui si era unita anche la McGranitt con il suo Hula Hop, Ginny uscì diretta alla stanza delle necessità.
    Nella sala comune dei Serpeverde tutti erano depressi, tranne Draco che nella sua stanza stava indossando i suoi abiti migliori ( aveva infatti ritrovato il suo baule alla fermata dell’autobus più vicina. ) Draco stava infilando gli amati pantaloni color calcinaccio quando entrò Pansy.
    « Dracuccetto, devi essere triste per la sconfitta di oggi. Ti voglio tirare su di morale » e prese a tirargli giù i pantaloni.
    « Cosa diavolo fai! Levami quelle zampe di dosso! »
    « Lo so che mi vuoi Dracherello Tenerello. »
    « Ma neanche fossi scemo! Lasciami in pace! » con uno spintone la chiuse nel baule. Poi uscì per dirigersi nella stanza delle necessità.
    Arrivato alla stanza delle necessità entrò con un sorriso smagliante e una bottiglia di champagne in mano « Ciao zuccherino » esclamò ad una Ginny semisdraiata sul letto. Senza nemmeno chiudere la porta si gettò pure lui sul letto abbracciandola. Con delicatezza lei si sciolse dall’abbraccio e si diresse verso la porta.
    « Dove vai? »
    « Volevo presentarti la persona con cui passerai la serata » disse Ginny chiudendo la porta dietro a cui si nascondeva Gazza « Ecco l’aiutante che cercava » aggiunse la ragazza rivolta al custode.
    « Che il cielo ti benedica! » esclamò Gazza prostrandosi davanti alla ragazza « Finalmente qualcuno che mi possa aiutare! Per tradizione, avviata da Salazar un giorno in cui era ubriaco, il custode e gli elfi di Hogwarts devono, nella notte seguente la prima partita di Quidditch della stagione, pulire accuratamente e da cima a fondo l’intero castello. Purtroppo quella Hermione Granger con il suo C.R.E.P.A. ha fatto in modo che gli elfi non debbano più partecipare alla “tradizionale pulita”! Fortunatamente mi hai portato questo baldo giovine come aiutante. »
    « Un momento, ma mi avevi promesso una nottata indimenticabile! » cominciò a protestare Draco con il pianto nella voce.
    « E infatti sto mantenendo la promessa » disse Ginny « Non credo dimenticherai tanto in fretta una nottata passata con Gazza a pulire ogni minima traccia di sporco presente nei sette piani del castello. Per non parlare dei sotterranei, delle serre e del campo da Quidditch. »
    « Nooo! » l’urlo di Draco riecheggiò per la scuola mentre Gazza lo trascinava a prendere stracci e detersivi.
    Intanto, in un bagno, Ron stava bussando leggermente alla porta del gabinetto « Allora Harry, hai fatto questo boccino? »
    « No. »
    « Muoviti, serve ai Tassorosso, domani hanno un allenamento » Ron uscì per tornare ai festeggiamenti in sala comune.
    Dopo qualche minuto bussarono nuovamente alla porta.
    « Si? » chiese Harry.
    « Ciao, stiamo organizzando una serie di conferenze su Marx, se ci lasci il tuo numero poi ti chiamiamo. »
    Harry li aggredì con lo scopino del water.
    La mattina dopo Draco stava facendo ritorno in sala comune barcollante, depresso, stanco, con la schiena a pezzi per il gran faticare e con addosso l’ormai indelebile odore di detersivi « Maledetta Weasley… mi vendicherò… non si tratta così un Malfoy… » Entrò nel suo dormitorio, credeva di essere finalmente giunto ad un momento di pace e tranquillità, quando il baule si aprì ed uscì Pansy con in testa i boxer di Hamtaro « Drachetto trottolino! »
    « No » gemette Draco accasciandosi privo di sensi sul pavimento.

***

Dorothea: La banda musicale appartiene a mia sorella ( in verità ci suona solo…), il sassofono pure, i boxer di Hamtaro sono un gadget dell’album delle figurine panini.
Tutti i personaggi sono della Rowling tranne Peter Owen e gli amici di Marx che ogni tanto vagano per via Zamboni a Bologna.
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento, personalmente è quello che mi piace meno, comunque sia voglio ringraziare chi ha speso un po’ del suo tempo per lasciare una recensione: Avana Kedavra, Anakina, gajra, Roberta, Shaari&Smeagol, Marion, Lanya, Sylvia, Nicolas, Serena, Strekon, Rebecca89, Lothiriel, fotter_46, Giulietta, sissi, Sheila e Ron&Hermy4ever. Baci e al prossimo capitolo !

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

Nota iniziale dell’autrice: Questo è un capitolo superfluo, messo solo non mi ricordo più per quale motivo, volendo lo si può saltare, non impedisce la comprensione dei capitoli seguenti, dal momento che non aggiunge assolutamente nulla alla storia in corso ed è completamente privo di una qualsiasi logica.

Capitolo 11
Harry cerca moglie
La presa del potere

Dorothea: Chi cavolo ha cambiato il titolo?! ( tutti i personaggi fischiettano innocentemente. )

Angela: Mmh… Qualche cosa mi fa pensare che si vogliano sbarazzare di te.

Dorothea: guai a chi ci prova!

Angela: soprattutto perché è impossibile, è l’autrice che decide ogni cosa qui.

Harry: Ma possiamo neutralizzarla!

Dorothea: Brutto puzzone, è tua l’idea allora?

Harry: In realtà è di Hermione.

Dorothea: avrei dovuto immaginarlo.

Hermione: Harry cosa dici? Io ti ho solo dato un suggerimento, non pensavo volessi veramente inscenare una rivolta! Credevo fossero solo chiacchiere!

Dorothea: si si, dicono tutti così. ( estratto il suo micidiale lancia granite l’autrice surgela Hermione. )

Harry: Esiste un modo per neutralizzare Dorothea, ho parlato con gente che sa!

Angela: Non sapevo che Harry frequentasse gente così acculturata.

Harry: spiritosa, riderai meno quando Dorothea sarà annientata! ( Harry estrae un lettore cd e preme il tasto play. La voce di Gigi D’Alessio si diffonde a tutto volume. )

Dorothea: Noo! Gigi D’Alessio no! ( Dorothea sviene in preda alle convulsioni. )

Resto dei personaggi: Siamo liberi!

Angela: E io chi sarei? Un nano da giardino?

Harry: Liberatevi di lei! ( Ron e Ginny afferrano Angela e la ficcano nell’armadio che scompare del terzo piano. )

Ron: Bene anche lei fuori gioco.

Harry: Adesso continuiamo la fanfiction in modo più normale. Ho già belle idee a riguardo.

Ron: e noi non ci consulti?

Harry: perché dovrei?

Ron: beh, facciamo parte della storia anche noi.

Harry: si, ma il protagonista sono io!

Ron: e io mi ribello! Tanto non sei il vero autore, quindi non puoi far arrivare ippogrifi dal nulla o farmi cadere in testa palle di sterco.

Harry: sono sempre un mago però. ( Ad un colpo di bacchetta Harry trasforma una pietra in ragno. )

Ron: Aiuto!

Neville: Non puoi far questo Harry. Ci hai convinto a scavalcare Dorothea perché ci tiranneggiava, non puoi comportarti allo stesso modo. Tradiresti gli ideali per cui abbiamo combattuto!

Harry: va bene, mi hai convinto, farò come dici, non vorrei che la mia popolarità diminuisse a causa di un comportamento non adeguato.

Ginny: Hermione la lasciamo morire congelata?

Harry: No, mi serve per copiare i compiti. Qualcuno la scongeli.

Ron: ci penso io.

Harry: Pensavo di iniziare la storia con un bello sciopero dei professori.

McGranitt: Non se ne parla! E poi non abbiamo motivo di scioperare.

Harry: Allora facciamo occupazione.

McGranitt: Non si è mai vista un’occupazione a Hogwarts!

Harry: C’è sempre una prima volta. ( Hermione giunge di corsa dopo essere stata scongelata da Ron. )

Hermione: Harry, mi hanno detto che vuoi organizzare un’occupazione.

Harry: sei contenta? Così potrai combattere per i diritti degli studenti.

Hermione: Ma quel è il motivo dell’occupazione?

Harry: ne troveremo uno.

Hermione: Tu vuoi fare occupazione solo per far festa! L’occupazione è uno strumento di protesta, non un mero trucchetto per saltare le lezioni!

Harry: E certo che volevo far festa!

?Silente: Non c’è bisogno di far occupazione. Per oggi indico la festa dei Grifondoro, i Grifondoro possono saltare le lezioni e far festa nella loro sala comune.

Studenti non Grifondoro: E noi?

Silente: Voi niente, non siete Grifondoro.

Draco: L’ho sempre detto che Silente è un preside parziale che agevola i Grifondoro solo perché c’è il suo cocco Potter.

Hagrid: Mai insultare Silente davanti a me! ( Hagrid prende una mazza ferrata e colpisce ripetutamente Draco. )

Harry: La cosa sta cominciando a degenerare. Cominciamo la storia, tutti gli studenti a lezione tranne i grifondoro. ( Il resto degli studenti entra nelle rispettive aule imprecando e lanciando maledizioni. Harry si impossessa della tastiera e da il via alla sua versione della storia. )

    Era una bella mattina di sole, tutti gli studenti erano a lezione tranne i Grifondoro che quel giorno festeggiavano la giornata del Grifondoro. Esisteva una giornata di festa per tutte le case, solo che quella delle altre tre cadeva in estate.
    Harry e Ron erano in sala comune che giocavano a ramino. Ron era un campione in questo gioco babbano insegnatoli dal padre, ma vinceva Harry perché è il protagonista.

Ron: E allora? Non è giusto! Anch’io ho diritto a vincere!

Harry: Vinci già a scacchi.

Ron: chi se ne frega, fammi vincere a ramino altrimenti sciopero.

    Avrebbe dovuto vincere Harry, ma Ron barava e vinceva tutto lui. All’improvviso la porta della sala comune si aprì di scatto e Hermione entrò di corsa, con l’aria preoccupata.
    « Oh Harry è successa una cosa terribile! » gemette.
    « Che è successo? » le chiese Harry preoccupato.
    « Una cosa tremendamente terribile! »
    « Si, ma cosa? »
    « Una cosa così terribile, ma così terribile, che più terribile non si può! »
    « Questa è l’unica cosa che ho capito, ma che è successo? »
    « Una cosa terribile! Non so come faremo a sopravvivere adesso, il futuro del pianeta terra è ormai precario a causa di questa sciagura! »
    « Se non ti decidi a dirci qual è questa sciagura, mi occuperò personalmente della brevità del tuo di futuro! »
    « Parlarne è per me un dolore, la McGranitt è caduta dalle scale! »
Harry e Ron si guardarono un attimo negli occhi e scoppiarono a ridere come matti.
    « Ah ah ah! Te la immagini quella vecchia gallina della McGranitt che ruzzola giù dalle scale? » chiese Ron con le lacrime agli occhi.
    « Come no! Mi dispiace solo non essere stato presente al fatto! Ah ah! » rispose Harry tra le risate.
    « Siete degli insensibili! » urlò Hermione « Una povera persona anziana come la professoressa McGranitt cade per le scale rischiando di farsi molto male e voi non trovate niente di meglio da fare che ridere. »
    « Per quanti scalini ha ruzzolato? » chiese Ron cercando di trattenere le risa.
    « Nessuno per fortuna, si è inciampata sui due gradini che portano alla Sala Grande. »
Harry e Ron ripresero a ridere.
    « Ah ah ah! E’ caduta in quella misera scaletta? Ah ah ah! » rise Harry rotolando giù dalla poltrona.
    « Solo la McGranitt poteva imbalzarsi lì! E tu Hermione la chiami tremenda sciagura? »
    « E’ più che altro una questione di principio. » disse lei andandosene offesa.

Draco: Fermate tutto, ho alcune considerazioni da fare. Primo: la mezzosangue zannuta ha fatto tutta quella lagna incredibile solo perché la McGranitt si è inciampata in un gradino?

Hermione: Volevo solo trasmettere un po’ di pathos.

Draco: Secondo: Questa storia fa veramente schifo!

McGranitt: sono d’accordo.

Harry: Non offendere la mia opera d’arte! Preferisci tornartene a pulire da cima a fondo tutto il castello?

Draco: No, che poi le mie delicate manine ne risentono! Però non succede niente di niente. Lasciami la regia per un attimo e ti preparo una scena degna del pulitzer!

Hermione: Ma il pulitzer è un premio per il giornalismo! Istituito da Joseph Pulitzer per testamento, viene assegnato dal 1917 bla bla bla…

Draco: ( dando una mazzata in testa a Hermione ) Il senso è che sarà un capolavoro!

    Malfoy se ne stava seduto davanti al camino della sala comune mentre numerosi elfi domestici erano pronti a soddisfare qualsiasi sua richiesta. ( Non si sfruttano gli elf…mmh…Nd Hermione che viene prontamente imbavagliata da Ron ed Harry. )
    All’improvviso la porta del sotterraneo si aprì e Tiger e Goyle fecero il loro ingresso. Subito si avvicinarono prostrandosi ai piedi del grande Draco.
    « Padrone, l’oscuro signore ha battuto Potter e conquistato il mondo, ora però è stanco ed ha deciso di ritirarsi dalla carriera di cattivo comperandosi una bella tenuta in Messico lasciando a lei tutte le sue conquiste. »
    « Si! » esultò trionfante Draco « Fantastico, ora sarò l’uomo più potente di Hogwarts! La farò pagare a tutti quelli che mi hanno preso per i fondelli in questi anni. Portatemi Potter! » ordinò.
    « Ma padrone, Potter è stato ucciso dall’oscuro signore! » gli ricordò Tiger.
    « Osi disobbedire ad un mio ordine? Fallo resuscitare e portamelo qui! »
    Dopo alcuni minuti Tiger tornò trascinandosi Harry, legato come un salame.
    « Bene bene, chi abbiamo qui, Potterino cretinino. Prendi questo! E questo! » disse Draco accompagnando ogni parola con un calcio. Poi sollevò Harry e lo scagliò contro un rinoceronte impazzito che faceva jogging. In seguito lo prese per i capelli e lo gettò in un pozzo senza fondo.     « Che bella la vendetta! Ora portatemi la Weasley! »
    Goyle uscì dal sotterraneo e tornò con Ginny.
    « Brutta stracciona di una Weasley! Non mi è piaciuto il tuo scherzetto del capitolo scorso » sibilò furioso il sommo Draco.
    « Ma non è colpa mia! Era un’idea di Dorothea! »
    « Non negare l’evidenza, per la tua insolenza sarai punita! » e la scagliò nel pozzo senza fondo a far compagnia a Potter.
    « Adesso mi voglio vendicare di tutti quanti! » Draco uscì di corsa dal sotterraneo e prese a scagliare fatture contro chiunque incontrasse. Poi si trovò faccia a faccia con la McGranitt.
    « Signorino Malfoy che sta combinando? In questo modo disturba la siesta pomeridiana del castello. »
    « Taci, brutta oca! » sbraitò Draco spingendola giù per una rampa di scale, gesto che sconvolse Hermione.
    Draco continuò a correre per i corridoi finché non trovò Silente che era portato al guinzaglio dalla sua fenice.
    « Ecco Silente, il preside più parziale che Hogwarts abbia mai avuto! » Draco fece ingoiare Fanny a Silente e poi lo gettò dentro il lago con una bella palla di ferro al piede.
    « Mai insultare Silente davanti a me! » Hagrid arriva al galoppo in groppa ad un toro ( ovvero una persona nata sotto il segno zodiacale del toro ).
    Draco non si scompose. Con un salto carpiato degno di un oro alle olimpiadi evitò Hagrid e il toro. Poi lanciò una delle zucche transgeniche del guardiacaccia contro il legittimo proprietario tramortendolo e annientò il toro predicendogli una giornata sfortunata se non fosse subito corso a casa a farsi un bagno nell’aceto balsamico.
    « Sono il più potente! » esclamò Draco assumendo una posa da statua commemorativa.
    « Oh, Draco mio eroe! » esclamò un nutrito gruppo di ragazze adoranti gettandosi ai suoi piedi.

Draco: Bella, eh?

Ron: Tu devi avere qualche problema.

Hermione: Perché non approfittiamo del fatto che numerose persone ci stanno leggendo per denunciare il disgustoso modo in cui vengono sfruttate creature magiche completamente indifese, come i poveri elfi domestici costretti a lavori disumani senza retribuzione e permessi di malattia…

Harry: Ti è severamente proibito parlare del crepa nella nostra fanfiction!

Hermione: è a causa di gente come te, che si rifiuta di aprire gli occhi di fronte a questo palese sfruttamento, che milioni di poveri elfi domestici vengono ogni giorno maltrattati e trattati come schiavi! E poi si chiama C.R.E.P.A., non crepa! Il tuo continuo sbagliare nome della nostra associazione è indice del tuo scarso interesse per la nostra causa!

Harry: Ovvio che non abbia interesse per la tua causa. Anzi, ad esserne sinceri, del crepa non gliene frega un accidente a nessuno!

Hermione: ( con gli occhi che si riempiono di lacrime ) Harry come hai potuto dire una cosa simile…

Harry: apprezza almeno la sincerità.

Hermione: Buuu! Siete tutti così insensibili.

Harry: Dai non fare così, per tirarti su di morale ho incaricato la Cooman di fare un oroscopo.

Hermione: ma la Cooman è un’impostora!

Harry: la persona giusta dunque per fare un oroscopo.

Hermione: ah già, giusto.

Cooman: Salve a tutti cari ragazzi, sono scesa dalla mia stanza mettendo a repentaglio la salute del mio occhio interiore, per portarvi le ultime rivelazioni sul futuro. Ecco l’oroscopo!
Ariete: vostro fratello vi darà una craniata facendovi sanguinare il naso e per poco non vi romperà pure un dente.
Toro: giornata sfortunata se farete un bagno nell’aceto balsamico.
Gemelli: Perderete l’autobus così perderete anche una noiosissima giornata di scuola.
Cancro: darete una craniata a vostra sorella ( sempre che sia dell’ariete ), oppure incontrerete un jamaicano che vi insegnerà la polka.
Leone: la farete pagare a chi vi sta’ sull’anima.
Vergine: la McGranitt vi darà un brutto voto in trasfigurazione.
Bilancia: incontrerete l’anima gemella, ma voi non sapendo che lo è, la insulterete.
Scorpione: Entrerete nella facoltà di fisica e troverete un giapponese rappresentante di torte addormentato.
Sagittario: riceverete tante recensioni per una fanfiction che non avete scritto.
Capricorno: Troppi dolci, fate un giro di corsa intorno al mondo per smaltire le calorie.
Acquario: Incontrerete Elvis che vi regalerà una copia di Harry Potter e il principe mezzosangue in cambio di un portachiavi a forma di alieno.
Pesci: Brutto tempo in vista, prendete l’ombrello altrimenti prenderete l’acqua.

Harry: bella idea, eh?

Ginny: e la storia? In questo capitolo non abbiamo ancora raccontato niente!

Harry: continuiamo più tardi, nel frattempo Tiger e Goyle possono preparare il balletto che metteremo in scena dopo.

Tiger e Goyle: oh, che emozione! ( Tiger e Goyle corrono entusiasti in camerino a cambiarsi. )

Harry: nel frattempo posso passare a ringraziare i lettori per le recensioni lasciate.

Dorothea: ( posando una mano intorno al collo di Harry ) Non ci pensare nemmeno!

Harry: Ma tu eri svenuta!

Dorothea: E’ finito il disco ( il disco finisce senza tante cerimonie nella narice sinistra di Harry. )

Hermione: Bisognava premere il pulsante repeat! Pensavo lo avesse fatto, dopo che avevamo già incontrato Fuffy che si riprendeva al fermarsi della musica.

Dorothea: In questo momento di Fuffy ho anche l’umore.

Hagrid: Davvero? Allora posso provare ad allevarti!

Dorothea: Hagrid, c’è Silente che si sta insultando allo specchio.

Hagrid: Mai insultare Silente davanti a me! ( Hagrid corre a picchiare Silente che si sta insultando da solo. )

Dorothea: Mi avete occupato tutto il capitolo! Per punizione lavorerete come elfi domestici!

Hermione: Buona idea, così tutti si renderanno conto di quello che passano queste povere creature magiche…

Dorothea: Taci! ( Hermione viene travolta da un elfo domestico in spider ) E per le recensioni ringrazio io! Grazie infinite per aver lasciato una recensione a Lothiriel, Anakina, Strekon, Lanya, Bellatrix Black, Avana Kedavra, Moccy, Riyu 87, Sheila, Daisy, Elenuccia 90, Guazzo89, Sorti e Sissi.

Cooman: Mi sono divertita con l’oroscopo, posso farne un altro nel prossimo capitolo?

Dorothea: Non se ne parla nemmeno! ( Dorothea si tampona con un fazzoletto l’insistente emorragia al naso causatale da suo fratello. )

Tiger e Goyle: ( appena giunti con indosso un tutù rosa ) e il balletto?

Dorothea: Ma siete fuori? Andate a ballare davanti a Voldemort se ci tenete tanto! Piuttosto, che fine ha fatto mia sorella?

Ron: Ecco, Harry l’ha fatta chiudere nell’armadio che scompare del terzo piano, adesso penso sia incastrata in un gabinetto.

Dorothea: Beh, tirate l’acqua, così finirà nel lago. ( Ron tira lo sciacquone e Angela finisce nel lago dove viene salvata da un simpatico pescatore cieco. )

Angela: Dov’è Harry, che lo picchio?

Dorothea: lì ( indicando Harry che cerca ancora di estrarsi il cd dal naso. )

Angela: Bene. ( Harry viene picchiato con un ferro da stiro rovente. )

Dorothea: A parte tutto, i personaggi appartengono a J.K.Rowling, tranne il cd che è di Gigi D’Alessio e le zucche transgeniche che sono di Hagrid.
Dal prossimo capitolo la narrazione riprenderà normalmente, sempre che “normalmente” sia il termine adatto. Ciao a tutti, al prossimo capitolo!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 - Harry Potter cerca moglie ( più o meno ) ***


Capitolo 12


Capitolo 12
Harry cerca moglie ( più o meno )

    Una mattina Harry si alzò e leggendo i giornali si accorse che la sua popolarità era scesa clamorosamente.
    Si rese conto che, per riportare la sua immagine allo splendore, avrebbe dovuto gabbare Voldemort una volta ancora, ma non volendo tentare nuovamente la sorte, optò per un piano alternativo. Decise così di attirare su di se l’attenzione della stampa facendosi vedere in giro con una nuova ragazza. Harry scese in sala comune e riferì il suo progetto a Ron e Hermione.
    « Devo alzare la mia popolarità, per farlo dovrò mettere la testa a posto quindi è ora che mi trovi una fidanzata. » disse compiaciuto.
    « Prego? » chiese Ron credendo di aver capito male.
    « No grazie, non c’è bisogno di pregare, basta mettere un annuncio sul giornale. » Harry stette un attimo pensieroso « Ho fatto la rima! Che fenomeno che sono! » dalla gioia si mise a fare capriole per la stanza.
    « Concordo che Harry debba mettere la testa a posto, ci mette decisamente in imbarazzo » disse Hermione « Non so però se una nuova fidanzata sia l’idea migliore, voglio dire, lei cosa ha fatto di male? Non sarebbe giusto tirare in mezzo una povera ragazza innocente! Dobbiamo fondare un’organizzazione che protegga tutte le studentesse di Hogwarts dal folle piano di Harry! » esclamò Hermione balzando in piedi « Da questo momento fondo il P.U.F.F.I.: Potter Urge essere Fermato dal suo Folle Intento! »
    Per lo shock derivato da questa notizia Ron si gettò in un budino gigante, Grattastinchi si autoabbandonò sull’autostrada del sole, Harry smise di fare capriole rendendosi immediatamente conto che la rima non era perfetta, il cavolino di Bruxelles del capitolo nove si fece cucinare, Caramell diede le dimissioni e sparì dalla saga, Dudley rubò la bandana a Berlusconi, la mamma dell’autrice non sentì la sveglia e arrivò al lavoro in ritardo, un geyser esplose sotto i piedi della professoressa di artistica di Moccy, Draco si trovò un brufolo enorme sul naso e la corriera numero 686 delle ore 10 venne dirottata da Luke Skywalker.
    Quando tutto il mondo finalmente si riprese, Harry andò da Lavanda e le porse l’annuncio da pubblicare sul suo giornalino. Due giorni dopo sul pettegolezzo di Hogwarts si poteva leggere il seguente comunicato :

    Sedicenne di bella presenza, intelligente(?) e spiritoso, cerca dolce ragazza con cui intraprendere relazione seria, rivolgersi ore pasti al tavolo di Grifondoro e chiedere di Harry Potter, astenersi perditempo.

    Harry si domandava quante ragazze avrebbero risposto all’annuncio, la risposta gli arrivò la sera stessa quando davanti al tavolo di Grifondoro c’era una lunga fila di ragazzine del primo anno.
    « Ehi, sono troppe, invoco il diritto alla segretaria! » esclamò Harry.
    « Cosa sarebbe il diritto alla segretaria? » chiese Ron.
    « Il diritto ad avere una segretaria che si occupi dei miei affari. »
    Dal nulla apparve Angela in minigonna « Eccomi Harry, ci penso io ai tuoi affari. »
    « Bene, rivolgi il questionario alle aspiranti fidanzate e poi mostrami i risultati » detto questo Harry porse un foglio alla sua segretaria e si ritirò in sala comune a giocare a gobbiglie.
    Molte ore dopo la sala comune di Grifondoro era ormai vuota, a parte Hermione che creava berretti per gli elfi, Ron che mangiava cioccorane e Harry che giocava a gobbiglie da solo e perdeva pure.
    Il ritratto si aprì e Angela entrò reggendo una miriade di rotoli di pergamena. Insieme a lei entrò pure Neville, rimasto chiuso fuori perché non ricordava la parola d’ordine.
    « Bene Harry, ecco tutti i questionari delle aspiranti fidanzate. La più aspirante di tutte è un’ aspirapolvere, ma non penso ti interessi. »
Harry passò un’ora ad esaminare i questionari senza successo.
    « Uffa, alla domanda “perché ti vuoi fidanzare con Harry” tutte hanno risposto “perché è famoso, ha un sacco di soldi, tanto fra poco Voldemort lo fa fuori e io posso ereditare tutto” » sospirò il ragazzo affranto.
    « Allora Harry facciamo così: ti do l’elenco delle ragazze con cui potresti avere una relazione e poi scegli va bene? » propose Angela.
    « D’accordo. »
    « Ginny Weasley. » iniziò Angela.
    « Non tirare in mezzo mia sorella, si sta facendo già abbastanza ragazzi senza che ci si metta pure Harry! » sbraitò Ron.
    « Cho Chang. »
    « Ma dai, la stessa dell’anno scorso? E poi è una lagna non fa altro che piangere! » protestò Harry.
    « Luna Lovegood. »
    « Non è un po’ troppo strana per me? »
    « Pansy Parkinson. »
    « Una Serpeverde no! »
    « La McGranitt. »
    « Ma sei fuori? »
    « Lavanda Brown. »
    « Non è il mio tipo. »
    « Susan Bones. »
    « Non la conosco abbastanza. »
    « Hannah Abbot. »
    « No, siamo solo amici. »
    « Uffa, fai il difficile » sbuffò Angela sempre più seccata.
    « Queste ragazze non mi vanno bene! » spiegò Harry.
    « Ma esiste qualche cosa che ti vada bene? » gli chiese Hermione « Di ‘sto passo rimarrà soltanto Angela. »
    « Ma neanche! » esclamò Angela schifata.
    « Al questionario hanno partecipato un sacco di ragazze che non conosco, non potrei provare a uscire con una di loro? » chiese Harry.
    « No, ho avuto particolari disposizioni da Dorothea riguardo quelle ragazze. »
    « Perché non viene Dorothea in persona a dirmele queste cose? » domandò Harry sempre più contrariato.
    Detto fatto la porta della sala comune si aprì ed entrò Dorothea « Eccomi scocciatore, è già la seconda volta che mi tocca fare il personaggio nella mia fanfiction. » L’autrice prese posto su di una poltrona davanti al caminetto « Allora, qual è il problema? »
    « Voglio uscire con una ragazza che non conosco. Quelle che conosco non mi vanno bene! » disse Harry con le mani sui fianchi.
    « Non se ne parla. »
    « Perché no? »
    « Se non le conosci tu, non le conoscono nemmeno i lettori. E io non ho voglia di introdurre personaggi nuovi. »
    « Uarf, burf, gurp » fu il commento di Harry.
    « Che cosa sarebbero quei versi, Harry? » gli chiese l’autrice allibita.
    « Esclamazioni per esprimere il mio disappunto. »
    « Te li sei inventati tu, vero? »
    « No, me li ha insegnati Luna. »
    « Allora si che hanno senso » Dorothea cominciò a sfogliare il vocabolario di antiche rune di Hermione, non capendoci un cavolo lo richiuse e tornò a parlare con Harry « Senti, prova ad uscire con un paio di ragazze, facciamo a sorte per decidere quale. »
    Dopo aver preso in prestito il cappello di Seamus come contenitore dei biglietti per l’ estrazione finalmente cavarono un dente a Neville… no questo che centra? Devo essermi confusa… allora alla fine fecero l’estrazione, un pensionato residente ad Ancona vinse mille euro e Susan Bones venne designata prima ragazza con cui Harry sarebbe uscito.
    Per prima cosa la mattina dopo Harry si diresse al tavolo dei Tassorosso per invitare Susan da qualche parte, ovvero ad Hogsmeade, dal momento che Hogwarts non offre molti posti ricreativi. Angela, in veste di segretaria, copiò per Harry i compiti da Hermione e Dorothea decise di fare il personaggio ancora un po’, si ritirò per l’intera mattinata nell’aula di pozioni a fare pastrocchi, facendo venire un esaurimento nervoso a Piton.
    « Ciao, Susan, come stai? » le chiese Harry sedendosi al suo fianco.
    « Abbastanza bene e tu? »
    « Non c’è male considerato che lord Voldemort mi vuole morto, tutti i miei parenti sono deceduti e un’autrice pazza modella a suo piacimento il mio destino. »
    All’improvviso un krapfen alla crema situato sul tavolo estrasse una mazza da baseball e la ruppe sulla zucca di Harry.
    « Avevi bisogno di qualche cosa? » chiese Susan ignorando il krapfen che ora bestemmiava alla volta di Harry.
    « Volevo chiederti, ti va di fare un salto ad Hogsmeade con me sabato prossimo? »
    « No. »
    « Perché no? »
    « Boh » Susan si alzò e si diresse a lezione.
    Harry raggiunse di corsa Dorothea che nell’aula di pozioni stava disciogliendo in acido le professoresse di matematica e italiano di Guazzo89.
    « Dorothea, Susan mi ha detto di no! » pianse Harry sbattendo la porta.
    « Potter, che modi sono? Trenta punti in meno a Grifondoro! » sbraitò Piton.
    « E adesso che faccio? » continuò Harry ignorando palesemente Piton.
    « Potter sei sordo? Cinquanta punti in meno a Grifondoro! »
    « Ne estrai un’altra » disse semplicemente Dorothea.
    « Potter mi senti?! Cento punti in meno a Grifondoro! »
    « Piantala di rompere, Mister Unto! » rispose finalmente Harry.
    « Punizione per Potter. Dovrai aiutare Hagrid a fare la toeletta a Fuffy. E mi devi dare del lei! »
    « No! Una punizione così tremenda no! Passi la toeletta a Fuffy, ma devo proprio darle del lei? »
    Piton gli gettò addosso un barattolo di polmoni in salamoia, pronti per essere serviti.
    Quel pomeriggio Harry fece il bagnetto a Fuffy, cantando a squarciagola tutti i maggiori successi dei Cugini di Campagna, in modo che il cane dormisse. Fuffy in realtà non si addormentò, semplicemente svenne.
    Alla sera in sala comune Dorothea sorteggiò la seconda ragazza: Giuseppe Verdi.
    « Ma cosa c’entra ? » si domandò Dorothea.
    « L’ho aggiunto io per fare uno scherzo » rise Angela. Naturalmente nessun altro rise.
    Dorothea estrasse un nuovo bigliettino su cui erano incise codeste parole: “chi mai estrarrà questa spada dalla roccia diverrà re d’Inghilterra”.
    « Allora, chi è lo spiritoso che ha aggiunto un bigliettino con le parole della spada nella roccia? » chiese Dorothea contrariata.
    « Sempre io » rise Angela « Lo trovavo divertente! Yak yak, yak! »
    « Ma Angela ha bevuto? » chiese Harry.
    « Magari! Yak, yak, yak! »
    « La parola “yak” dovrebbe simulare una risata? » domandò Hermione.
    Dorothea non rispose ad Hermione, ma tirò fuori un nuovo biglietto su cui c’era scritto “Ginny Weasley”.
    « Mia sorella no! » urlò Ron.
    « Chi la scrive questa fanfiction, io o tu? » chiese minacciosa Dorothea.
    « Vorrei poterla scrivere io e non una demente senza cervello come te! »
    All’improvviso le tartarughe ninja saltarono fuori dal caminetto e se la presero con Ron. Insieme alle tartarughe Ninja dal caminetto fuoriuscirono anche Lothiriel e Johnny Depp ballando un valzer.     « Che ci fa qui Lothiriel? » chiese Harry arrabbiato « I lettori non possono intervenire! »
    « Ho riportato Johnny a Dorothea » spiegò Lothiriel. Infatti, a causa di un trauma in seguito all’incontro con un professore nel capitolo nove, Johnny Depp era stato mandato a risanarsi a casa di Lothiriel.
    « Grazie, ma non era necessario » precisò Dorothea « Puoi tenerlo, a me non serve più. Anzi portalo via, non vorrei che poi voglia essere pagato per le sue apparizioni. »
    « Yuppie! Vieni Johnny, andiamo ad imparare i passi per un twist » Lothiriel e Johnny Depp uscirono dalla sala comune sempre ballando e travolgendo Silente e il professore di storia e filosofia, che in quel momento si aggiravano per i corridoi in triciclo.
    Le tartarughe Ninja stavano ancora menando Ron finché Hermione non offrì loro della pizza scaduta da quattro anni. Le tartarughe Ninja mangiarono la pizza e morirono d’indigestione.
    « Allora, questa ragazza la estraiamo o no ? » chiese spazientito Harry.
    « Ho già estratto Ginny » gli ricordò Dorothea.
    « Non posso uscire con Ginny. E’ la sorella di Ron e quindi è come se fosse la mia stessa sorella. »
    Dorothea ormai al limite della pazienza estrasse l’ennesimo bigliettino. La ragazza designata era Hannah Abbot.
    Il giorno seguente Harry invitò Hannah a Hogsmeade e lei accettò. Probabilmente non aveva afferrato bene il concetto. Angela in veste di segretaria si fece interrogare al posto di Harry in babbanalogia e prese eccezionale. Peccato Harry non seguisse quel corso.
    Dorothea si ritirò nella stanza della professoressa Cooman a leggere la sfera di cristallo. Riuscì a prevedere un’annata eccezionale per le olive, così comprò tutti i frantoi e li noleggiò a prezzo maggiore ai coltivatori di olive arricchendosi. Poi però cadde dentro un pozzo e tutti i guadagni si sciolsero in acqua.
    Il sabato seguente Harry e Hannah andarono insieme a Hogsmeade. Harry voleva rubacchiare dolci da Mielandia, ma Hannah era una Tassorosso e quindi molto onesta e leale, così lo denunciò ai carabinieri. Qui finì la loro storia d’amore.
    Quella sera Dorothea dovette estrarre nuovamente un bigliettino. Questa volta la ragazza era Calì Patil.
    « Ci sono già uscito » si lamentò Harry.
    « Ma solo a ballare » precisò Dorothea « Datti una mossa, che il capitolo sta diventando troppo lungo! »
    « Non penso nessuno si lamenterà per questo » disse saggiamente Angela « Più che altro Calì avrà voglia di uscire nuovamente con Harry? »
    « Conoscendo Calì sono sicura che accetterà » disse Hermione.
    Infatti Calì accettò subito, entusiasta di aver l’occasione per poter pubblicare un articolo intitolato “Giornata con Potter”. E poi era felice di passare la giornata con una celebrità.
    Uscirono insieme un paio di volte, finché una sera Harry non si sentì pronto per farle la domanda fatidica…

Ron: cioè “facciamo sesso”?

Hermione: Ron, quanto sei insensibile!

    Harry le fece la domanda fatidica « Vuoi diventare la mia ragazza? »
    Calì non fece in tempo a rispondere che da un armadio a muro uscì Hermione con un cartello del P.U.F.F.I.
    « Scappa Calì! Non farti incastrare! Harry sembra un bravo ragazzo, in realtà è un farabutto! Il suo obiettivo è sposarti per incassare la dote poi ti abbandonerà sull’autostrada! O peggio ti ucciderà, come ha già fatto con le sue precedenti sette mogli! Le tiene sgozzate dentro il sottoscala a casa dei suoi zii babbani! » Calì si spaventò a morte e fuggì via strillando.
    La mattina dopo, durante la colazione, Harry avanzò minaccioso verso Hermione, seduta al tavolo di Grifondoro. Appena la ebbe raggiunta le sbattè sotto il naso il nuovo numero del pettegolezzo di Hogwarts.
    « Guarda qui! » sbraitò colpendo il tavolo con un pugno e rovesciando un piatto di coccodrillo alla brace.
    Hermione cominciò a leggere il giornale. Harry veniva descritto senza pietà come un pazzo furioso.     « Hai visto che hai combinato, tu e le tue campagne assurde? »
    « Beh, guarda il lato positivo » precisò lei « Ora la tua popolarità è cresciuta nuovamente. » Infatti Harry, dopo l’uscita del giornale era diventato popolarissimo, quando passava per i corridoi tutti lo indicavano e scappavano via terrorizzati.
    « Se facevo a modo mio oltre a far crescere la mia popolarità potevo anche trovare la mia anima gemella » sospirò Harry affranto.
    « Ho io un modo infallibile per farti trovare l’anima gemella » si intromise Dorothea « Tieni questo specchio » e gli porse uno specchio fregato a Hermione.
    « E che ci faccio? »
    « Specchiati. Quella che vedrai è esattamente la tua anima gemella! »
    Dopo questa Harry dalla depressione si mangiò lo specchio.
     « No, il mio specchietto retrovisore ! » strillò Hermione.

***

Dorothea: Scusate il ritardo, ho fatto una gran fatica a scrivere questo capitolo, per un po’ non sapevo più come andare avanti poi scendendo dall’autobus ho improvvisamente ritrovato l’ispirazione.
Tutti i personaggi non appartengono a me, ma a J.K.Rowling. Il cavolino di Bruxelles appartiene alla dispensa, Berlusconi a se stesso, la bandana è stata sottratta da Berlusconi ad un pirata, Luke Skywalker appartiene a George Lucas, il krapfen alla crema è stato mangiato da Angela, la spada appartiene alla roccia e la roccia appartiene alla spada, le tartarughe Ninja apparterranno a qualcuno, ma ne ignoro il nome, Johnny Depp d’ora in poi appartiene a Lothiriel e lo specchietto retrovisore appartiene a Hermione.
Grazie a tutti coloro che hanno lasciato una recensione, ovvero Avana Kedavra, Daisy, Guazzo89, Lothiriel, Moccy, Elenuccia 90, Giulietta, Sissi e Narcissa Malfoy.
Un bacio a tutti !

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 - Un giorno di ordinaria follia ***


Capitolo 13



Dorothea: prima di iniziare, una comunicazione. Voglio dedicare questo capitolo a Lothiriel visto che il 26 ottobre è il suo compleanno! Auguri! Anche Harry te li fa!

Harry: cosa c’entro io? Mi rifiuto di fare gli auguri ai lettori!

Dorothea: ( puntando un mitra alla tempia di Harry ) ho detto che anche Harry fa gli auguri… vero Harry?

Harry: Verissimo! Tanti auguri Lothiriel, tantissimi auguri, non vedevo l’ora di poterteli fare, mille di questi giorni, felice compleanno… ( Harry continua in questo modo per almeno un altro quarto d’ora. )

Ron: E la torta?

Hermione: Sei sempre il solito ingordo!

Ron: ma scusa, ad un compleanno si mangia la torta.

Hermione: dove vuoi che la tiriamo fuori una torta?

Ron: la potevano fare gli elfi domestici…

Hermione: Smetti di sfruttare gli elfi domestici!

Ron: …altrimenti la poteva cucinare Dorothea.

Dorothea: eh?

Hermione: Ron, ma sei impazzito? In questo modo potevamo intossicarci tutti.

Ron: ma noi non l’avremmo mangiata.

Hermione: e allora che te ne fai della torta?

Ron: è per fare atmosfera.

Hermione: allora tanto vale farla di cartapesta.

Ron: ma di cartapesta non è buona!

Hermione: ma se hai appena detto che non la vuoi mangiare!

Angela: Dorothea, a nome di tutti i lettori inizia il capitolo!

Capitolo 13
Un giorno di ordinaria follia

    Ormai era novembre inoltrato alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, la temperatura era scesa drasticamente e tutti soffrivano per il gran freddo. Faceva così freddo che i pupazzi di neve entravano di nascosto nelle sali comuni per scaldarsi un po’.
    Quasi tutte le sere Harry Ron e Hermione trovavano le loro poltrone preferite occupate da un gruppo di pupazzi di neve che fumava allegramente la pipa. Al che il triumvirato ingaggiava cruenti scontri a base di sciabola con gli ospiti indesiderati, ma i pupazzi di neve riuscivano sempre a mantenere il sangue freddo e avevano la meglio. E poi avevano uno sguardo che ti gelava, bastava guardarli negli occhi per tremare di paura ( e di freddo ).
    Una sera dopo esser riusciti a sconfiggere un pupazzo di neve a colpi di lanciafiamme, i nostri … ehm… “eroi” se ne stavano seduti davanti al caminetto a sgranocchiare popcorn.
    « Ragazzi ho un’idea fantastica » esclamò ad un certo punto Harry « Andiamo a fare visita ad Hagrid. »
    « Harry, ma sono le dieci di sera e fuori fa un freddo tremendo » ribattè Hermione « Non hai saputo quello che è successo due sere fa? Un pupazzo di neve è uscito di notte per andar a comprare rape bollite ed è morto assiderato! » disse prendendo la ciotola dei popcorn.
    « Va be’, ho un’idea di riserva: facciamo scherzi macabri agli studenti dell’ottavo anno. »
    « Harry, non esistono gli studenti dell’ottavo anno » gli fece notare l’amica.
    « Ma non ti va bene niente! » sbuffò Harry.
    « Ho in mente qualche cosa di meglio per passare la serata: facciamo i compiti. »
    Harry e Ron scuoterono le teste, presero Hermione e la gettarono fuori dalla finestra. Poi si risedettero alle poltrone e si guardarono negli occhi per due minuti buoni prima di rendersi conto delle conseguenze della loro azione.
    « Harry, ma cosa abbiamo fatto? » chiese Ron con la voce rotta dal rimorso.
    « Siamo stati così stupidi… muoviamoci prima che sia troppo tardi! » I due ragazzi uscirono di corsa e si precipitarono in giardino sotto la finestra della sala comune.
    Sentirono un grido e videro in lontananza un pupazzo di neve dall’aria feroce che trascinava Hermione verso la foresta proibita.
    « Fermati, brutto fellone! » I due lo attaccarono con delle palle di neve, ma il pupazzo molto logicamente se ne infischiò. Dall’oscurità un nutrito gruppo di pupazzi circondò il trio gridando “Ubalawanga, ubalawanga”, ovvero il loro caratteristico urlo di guerra.
    « Harry, fa qualche cosa! » gridò Ron spaventato.
    « Ma per chi mi hai preso, per mister risolvitutto? »
    I ragazzi sembravano ormai spacciati quando arrivò in loro aiuto Hagrid con al guinzaglio quattro schiopodi sparacoda. I pupazzi di neve scapparono gridando vendetta e sparirono nella foresta, limitandosi a squartare le professoresse di ginnastica e matematica di Shaari&Smeagol catturate precedentemente durante un’assemblea degli insegnanti.
    « Ragazzi, voi siete tutti scemi, che ci fate qui fuori a quest’ora e con questo tempo? » li rimproverò Hagrid « Siete fortunati che oggi è una serata un po’ più calda delle altre » infatti il termometro segnava solamente -20 °C.
    « Non ti arrabbiare Hagrid » li difese Hermione « Sono solo venuti in mio soccorso. »
    « Cazzo dici Hermione? Noi siamo venuti a salvare i popcorn! » esclamò Harry.
    « Già, quando ti abbiamo buttato giù tenevi ancora la ciotola in mano » aggiunse Ron riprendendosi la ciotola dei popcorn.
    « Hagrid, per favore, riaccompagnaci al castello » chiese Hermione mantenendo a fatica la calma.     « Il castello è troppo lontano, rischiamo di morire assiderati prima di arrivarci. Venite alla mia capanna. »
    Hagrid li condusse fino alla capanna, ma si accorse di aver dimenticato le chiavi all’interno. Il mezzogigante stava già per entrare dal camino, ma Hermione fu più veloce di lui e aprì la porta con uno scontatissimo Alohomora.
    Una volta entrati vennero accolti da Thor seduto sulla sedia a dondolo davanti al caminetto avvolto in una coperta termica. I tre ragazzi furono costretti a dormire a casa di Hagrid dopo aver evocato dei sacchi a pelo. In realtà non sanno ancora evocare gli oggetti quindi dormirono in casa di Hagrid sul pavimento coprendosi con un tappeto.

------Fine primo tempo-----

Intermezzo
dialogo alquanto assurdo tra un Harry e un Ron

Harry: è molto tempo che non giochiamo a squash.

Ron: non abbiamo mai giocato a squash.

Harry: quindi converrai con me che è molto tempo che non ci giochiamo.

Ron: Ma tu ci hai mai giocato?

Harry: a cosa?

Ron: a squash.

Harry: cos’è lo squash?

Ron: come cos’è? Sei tu che lo hai nominato!

Harry: che cosa?

Ron: lo squash!

Harry: cosa ha fatto lo squash?

Ron: niente, stavamo dicendo che è molto tempo che non ci giochiamo allora …

Harry: Ron ma cosa stai dicendo? Non abbiamo mai giocato a quash!

Ron: lo so, proprio per questo ho detto…

Harry: se lo sai allora perché parli a vanvera?!

Ron: ma sei tu che lo hai detto!

Harry: che cosa?

Ron: che è molto tempo che non giochiamo a squash!

Harry: ma allora insisti! Ti ho appena detto che non abbiamo mai giocato a squash!

Ron: tu hai tirato in mezzo lo squash!

Harry: in mezzo a cosa?

Ron: al discorso!

Harry: non mi permetterei mai di tirare in mezzo qualche cosa, e se poi un camion lo tira sotto?

Ron: ma non ci passano camion!

Harry: dove?

Ron: In un discorso!

Harry: Ron ma sei scemo? Hai mai visto un camion passare in mezzo ad un discorso?

Ron: Ma…ma… tu hai detto di non volerlo tirare in mezzo altrimenti un camion lo tirava sotto!

Harry: che cosa?

Ron: lo squash!!!

Harry: ma allora sei fissato con lo squash!

Ron: BASTA!!! ( Ron fugge strillando e travolgendo studenti )

-----secondo tempo-----

    La mattina dopo Hagrid scortò il triumvirato fino al castello, finalmente entrati i tre si diressero in sala grande per la colazione.
    « Ma io proprio non capisco » disse Hermione mentre prendeva posto al tavolo di Grifondoro « Novembre non è un mese molto freddo! Può capitare un abbassamento della temperatura, ma in genere dura pochi giorni. »
    « Infatti adesso è risalita, guarda » Ron le stava indicando le finestre della sala grande, dove faceva bella mostra di se una bellissima giornata estiva con tanto di studenti in costume da bagno e salvagente che correvano al lago.
    « Non ci sono più le mezze stagioni » disse Hermione scuotendo la testa e servendosi del pinguino tostato.
    Pochi minuti dopo arrivarono i gufi con la posta del mattino. Uno di essi, precisamente Joe il Gufo Assassino detto anche Joe il Guercio, ammazzò a sassate l’ insegnante di francese di Sheila prima di consegnare la posta.
    Quel giorno c’era una lettera per ogni componente del triumvirato. Ron aprì per primo la sua lettera « Ehi, viene da casa! »

Caro Ron,
    spero che tu ti stia impegnando con la scuola, sarebbe alquanto spiacevole per me doverti frustare nel caso prendessi un brutto voto!
    Il motivo per cui ti scrivo però è un altro: come saprai se hai letto i giornali ( ma dubito, quando mai ne hai letto uno in vita tua? ) Caramell si è appena dimesso dal suo incarico di ministro della magia. In vista delle nuove elezioni ad inizio dicembre tuo padre si è candidato per il posto. Non è magnifico? Se dovesse venire eletto con il nuovo stipendio potremmo comperarci un’ automobile nuova! Peccato tu sia ancora minorenne e non possa votare ( sfigato sfigato sfigato ).
    Ne approfitto per parlarti delle vacanze di natale. Che ne dici di invitare Harry e Hermione a passare le vacanze qui da noi? Harry poverino non può certo tornare dai suoi zii e Hermione ti piace tanto, ormai lo sanno tutti.

Baci,
Mamma Weasley

    « Oh Ron, che bella notizia, tuo padre si candida! Io potrò votare quindi avrà come minimo almeno un voto » disse Hermione « La lettera che mi è arrivata è della mamma: dice che vorrebbe andare con me in Canada a sciare, ma io naturalmente accetto l’invito di tua madre. »
    « Io invece ho ricevuto una lettera dell’ Esselunga » disse Harry « Sono furiosi con me perché ho fregato loro degli sconti scaduti. Mi hanno perfino maledetto! » Per placare l’ira dei commessi dell’ Esselunga Harry fu costretto a sacrificare agli Dei le insegnanti di Italiano, Religione e musica di Serena soffocandole con un nastro trasportatore.
    In seguito il triumvirato si diresse a lezione, prima trasfigurazione in cui la McGranitt fece un ripasso sullo scambio magico. Come dimostrazione scambiò tra loro i capelli di Ron e Harry.
    « Wow, sono un Weasley! » esclamò Harry compiaciuto.
    « Non voglio questo schifo di pettinatura! » protestò Ron.
    In seguito l’insegnante lasciò che gli studenti si esercitassero da soli mentre lei faceva pratica nella costruzione di aeroplani di carta. Harry scambiò il naso di Ron con un sassofono contralto tutto ammaccato, per questo difetto la McGranitt gli diede solo accettabile. Neville cercò di scambiare le tende dell’aula con delle fette di prosciutto di Parma, ma tutto quello che riuscì a fare fu fondere il calderone che aveva lasciato nell’aula di pozioni. Hermione invece scambiò i suoi capelli con quelli di Dorothea, che quando veniva scritta questa fanfiction erano molto simili tra loro, essendo entrambi crespi e informi. Per questo motivo la McGranitt non notò la differenza e diede deprimente alla ragazza. Hermione svenne per lo shock e dovette essere rianimata da Madama Chips. Alla fine dell’ora la McGranitt riportò ogni capigliatura al suo legittimo proprietario, causando una crisi isterica a Harry che voleva spacciarsi per un Weasley.
    La seconda lezione del giorno era difesa contro le arti oscure. Quando gli studenti entrarono in aula la professoressa Rouge non c’era, al suo posto dietro la cattedra c’era il professore di storia e filosofia dell’autrice con indosso i suoi caratteristici abiti, ovvero il maglioncino fosforescente e il giacchino color merda. L’insegnante guardava gli studenti con un sorrisino idiota stampato in faccia.
    Hermione, ancora in stato confusionale, alzò la mano.
    « Si signorina Granger? »
    « Scusi, ma cosa fa al posto della professoressa Rouge? »
    « Oggi faccio lezione io. »
    « Ehm, professore, volevo chiederle, ma lei non è d’origine Babbana? » chiese Hermione.
    « Dipende da che punto di vista prendi la situazione. Se la guardi da dietro la cattedra ti potrà forse risultare che non puoi fare a meno di esserlo, ma del resto come diceva Kant noi non possiamo conoscere la realtà oggettiva delle cose, poi se ci riferiamo al fatto che il bello e il brutto non sono soggettivi allora il Gattopardo è un capolavoro. »
    « Ma che cacchio sta dicendo? » chiese Ron a Harry, ma Harry non rispose essendo ancora in crisi per la capigliatura perduta.
    « Ehm, professore » continuò Hermione « non credo di aver afferrato bene il concetto, lei è in grado di praticare la magia? »
    « Posso fare apparire dal nulla voti sul registro » e cominciò a ridacchiare nel suo modo idiota.     « Ma allora come farà ad insegnarci gli incantesimi di difesa? » si intromise Dean Thomas « Non è in grado di farli nemmeno lei! »
    « Questo cosa c’entra? » disse l’insegnante « Ormai i tempi cambiano, voglio dire, cinquanta anni fa si andava allo stadio in giacca e cravatta mentre adesso non si porta l’ombrello altrimenti quelli dietro non vedono, del resto gli eremiti non inquinano e il signore degli anelli è un’ottima rappresentazione della seconda guerra mondiale, loro corrono facendo volteggiare le loro spadine e poi i papi di tanto in tanto muoiono, in ogni caso troverete tutto sull’enciclopedia Hegeliana, io non ho tempo ho anche una famiglia » concluse l’insegnante « Adesso però interrogo. »
    Gli studenti cominciarono a guardarsi tra loro spaventati e cercando una via di fuga.
    « Allora » cominciò l’insegnante « Chi sa dirmi cosa successe ai kulaki nel primo dopoguerra? »
    Hermione alzò prontamente la mano « I kulaki, considerati nemici del regime sovietico, furono deportati in regioni periferiche del Paese venendo così strappati alle loro terre… »
    « Ma no! » esclamò esasperato il professore lasciando interdetta Hermione che sapeva benissimo di star rispondendo giusto.
    « Non furono strappati alle loro terre, ma sradicati! » spiegò il professore indicando il libro di storia « Un po’ di precisione per favore e siete anche fortunati che non voglio sapere anche le virgole! Signorina Granger, per questa volta ti metto un quattro perché mi sento gentile. »
    Hermione, non resistendo alla seconda insufficienza in una mattinata, scoppiò in lacrime amare bagnando tutta la classe.
    « Non si fa piangere Hermione! » urlò Ron alzandosi in piedi con fare da vendicatore « Ora pagherai per tutte le tue malefatte! » e senza perdere tempo fece volatilizzare il professore di storia e filosofia, ovvero lo trasformò in un volatile che in seguito venne sbranato da Grattastinchi.
    « Ottima trasfigurazione signor Weasley! » esclamò la McGranitt emergendo dal suo nascondiglio sotto la cattedra « Dieci punti per Grifondoro » e poi se ne andò via saltando la corda.     Pochi minuti dopo entrò Daphne Rouge, in ritardo perché aveva perso tempo a lisciarsi i capelli « Che fine ha fatto la creatura oscura? » chiese guardandosi intorno.
    « Quale creatura oscura? » chiesero gli studenti.
    « Quella con il maglione fosforescente. »
    « Ah, il professore di storia e filosofia era una creatura oscura? In effetti avremmo dovuto capirlo » disse Dean Thomas « Comunque Ron lo ha fatto volatilizzare. »
    « Ma mi serviva per fare lezione! » gridò la Rouge battendo i piedi calzati con preziosi stivaletti foderati di foca « Per questo ti meriti una punizione Harry. »
    « Ma se è stato Ron » protestò Harry.
    « Si si, dicono tutti così. Ti aspetto domani sera alle otto nel mio ufficio » detto questo se ne andò, approfittando dell’inaspettato tempo libero per farsi la manicure.
    Gli studenti si diressero in sala grande per il pranzo, Harry era notevolmente furioso, così furioso che afferrò un piatto di code di canguro allo spiedo e lo gettò in faccia a Colin Canon che aveva preso posto di fronte lui.

***

Dorothea: Ecco un nuovo capitolo!

Harry: e con parecchie cose che non mi garbano!

Dorothea: meglio.

Hermione: sto notando che alla mensa di Hogwarts compaiono piatti sempre più strani. Questi piatti sono difficili da preparare e quindi richiedono un impegno maggiore da parte degli elfi che sono già carichi di lavoro e impegni, come presidente del C.R.E.P.A. prenderò provvedimenti.

Dorothea: Tremo di paura. Tutti i personaggi sono di J.K.Rowling, io li ho solamente presi in prestito ( ma lei non lo sa, per fortuna, altrimenti le verrebbe un infarto ). Daphne Rouge invece è una mia creazione, i pupazzi di neve appartengono ai bambini che li hanno costruiti e hanno preso la strada della delinquenza di loro spontanea volontà, i popcorn sono stati fregati all’ UCI cinema, il professore di storia e filosofia appartiene a se stesso e tutto quello che ha detto in questo capitolo lo ha detto anche in classe, Joe il gufo assassino è un mio carissimo amico, non parlate male di lui che poi si offende.

Silente: Opallalà, opallalà, che bel fiorellino abbiamo qua! ( Silente saltella allegro raccogliendo margherite. )

McGranitt: professor Silente, ma cosa sta facendo?

Silente: raccolgo marheritine per farne una bella ghirlanda natalizia!

McGranitt: Ma non si fanno ghirlande natalizie con le margherite.

Silente: Uee! Non posso mai fare niente! E poi non sono margherite, ma margheritine!

Angela: ma che gli è preso a Silente?

Mundungus: forse non dovevo offrirgli quelle nuove sostanze che ho appena comprato.

Dorothea: non dovevi proprio. Un abbraccio immenso a chi ha trovato il tempo per recensire il capitolo scorso, ovvero Draco, Guazzo89, Lothiriel, Shaari&Smeagol, Avana Kedavra, Anakina, Strekon, Lanya e Sylvia, Serena, Moccy, Sheila, Giulietta e JulyChan.
Baci baci, al prossimo capitolo!

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 - Punizioni punitive ***


Dorothea: se state leggendo questo capitolo vuol dire che la questione sull’identità dell’autrice

Dorothea: state leggendo questo capitolo, il che vuol dire che la questione sull’identità dell’autrice è stata risolta e la vera Dorothea ha ripreso possesso dei suoi lavori. Devo ancora capire il motivo di tutta questa buffonata, a quanto pare c’è gente che si diverte in modo strano.

 

Harry: ferma ferma ! Come facciamo a sapere che la vera autrice sei tu ? Chi ci assicura che tu non sia l’impostora ? Chi ci assicura che possiamo fidarci ?

 

Dorothea: te lo assicura una dimostrazione pratica ( ad uno schiocco di dita un macigno da quattro tonnellate cade sulla testa di Harry )

 

Harry: urgh… è lei, solo la vera autrice sa farti cadere in testa un macigno con questa eleganza…

 

Ron: eleganza ?! Come è possibile far cadere un macigno con eleganza ?

 

Dorothea: gli si mette uno smoking

 

Ron: ah, adesso capisco anche perché il macigno indossava vestiti

 

Cooman: io comunque lo avevo detto che il capitolo 13 avrebbe portato sfortuna…

 

Dorothea: Mi duole ammetterlo, ma ha ragione. E pensare che non ho mai creduto a queste cose…

 

Cooman: mai sottovalutare la potenza dell’occhio interiore. Avevo predetto sfortune e quelle sono arrivate.

 

Hermione: ma per favore ! Si tratta solo di una coincidenza !

 

Cooman: allora come spieghi che oltre al tentativo di rubarle l’identità appena postato il capitolo 13 ci si è messo pure Word che le ha cancellato tutta la prima stesura del capitolo 14 ?

 

Hermione: la spiego con l’ inefficienza dei programmi Microsoft.

 

Dorothea: brava Hermione. Infatti io non li uso mai.

 

Angela: però usi Word.

 

Dorothea: è un’ eccezione, l’eccezione che conferma la regola.

 

Cooman: io continuo a dire che è colpa degli influssi negativi.


Dorothea: continua pure a dirlo se ti fa piacere, io invece voglio ringraziare immensamente Erika che ha risolto questo problema e coloro che hanno testimoniato a mio favore ( ovvero Lothiriel e Serena89 )

Rifaccio presente che la mia mail è MP1983@libero.it .

Quindi se ricevete e-mail da un altro indirizzo non sono io che ve le mando.

Ultima cosa: d’ora in poi lascerò recensioni solamente dopo aver fatto il login.

Ora iniziamo il capitolo che abbiamo già perso abbastanza tempo.

 

Capitolo 14

Punizioni punitive

 

 

Quella sera Harry tornò alla sala comune molto giù di morale. Doveva ancora fare tutti i compiti, Colin gli aveva fatto un intero servizio fotografico in risposta al piatto che gli aveva lanciato e il giorno seguente lo aspettava una punizione con la professoressa Rouge.

Decise che i compiti poteva benissimo copiarli da Hermione ( cosa che del resto ha sempre fatto ) così decise di passare una tranquilla serata davanti al caminetto a fare la calza.

In breve tempo Harry confezionò una bellissima calzamaglia gialla con stelline fucsia. Peccato l’avesse fatta troppo piccola, così si limitò ad usarla come copricapo.

In quella entrarono Hermione e Ron di ritorno dai loro doveri di prefetti.

Con loro entrò anche, indovinate chi ? Neville che non ricordava la parola d’ordine. Entrò anche Peppe l’Alieno che non aveva trovato un posto dove passare la notte.

   « Harry, che bella calzamaglia ! » esclamò Hermione « Ma allora sai lavorare ai ferri ! Bene così domani puoi aiutarmi a confezionare mutandine per elfi »

   « Domani non posso, ho la punizione con la Rouge » disse Harry.

   « Cavoli Harry, non capisco perché ha dato a te la punizione anziché a me » disse Ron « E poi avrei gradito molto stare in punizione con una così bella donna »

   « Ron, è un’ insegnante ! » lo riprese Hermione.

   « Lo so. Comunque è sempre una donna bellissima. E poi è anche parecchio giovane, alla fin fine non ci sono molti anni di differenza tra me e lei… » Ron non poté continuare perché Hermione gli ficco un alare incandescente in gola.

In seguito Hermione spalancò la finestra, si affacciò fuori e sputò sulla zucca a Piton che passeggiava lì sotto.

   « Hermione posso sapere perché ? » chiese Harry.

   « Non lo so, all’improvviso mi ha preso questa smania, una vocina nella testa continuava a ripetermi “Sputa dalla finestra, sputa dalla finestra” »

   « Io l’ho sempre detto che studi troppo » constatò Harry con voce saggia.

Il giorno dopo fu una classica mattinata di scuola. Molti alunni del grifondoro dissero ai loro professori che un alieno aveva rubato loro le pergamene con i compiti. Infatti Peppe l’Alieno era ripartito alle prime luci dell’alba portandosi dietro buona parte dei lavori e l’insegnante di mate di Avana Kedavra ( tagliato a pezzettini però, altrimenti non ci stava nella valigia ). I professori non ci credettero così molti grifondoro presero una nota negativa.

Nel pomeriggio Harry si diresse nell’aula della professoressa Rouge. Trovò l’insegnante davanti ad un armadio che sistemava quelle che sembravano una cinquantina di paia di scarpe.

   « Oh, Harry ben arrivato, accomodati pure » disse l’insegnante indicando un tavolino con due poltroncine imbottite « Tu invece puoi andare » disse rivolta all’armadio sistematore.

Non appena l’armadio li ebbe lasciati soli la Rouge prese posto alla seconda poltrona sfoderando un sorriso da concorso di bellezza.

  « Immagino che tu ti chieda come mai ho dato la punizione a te anziché al tuo amico Ron »

  « In effetti me lo sono chiesto diverse volte »

  « Il fatto è che la punizione era solamente una scusa per invitarti a prendere un te da me » così dicendo con un volteggio di bacchetta fece apparire una teiera di tea e un vassoio di dolcetti.

Harry era alquanto stupito.

  « Perché desiderava prendere il tea con me ? »

  « Ma come perché, perché sei il famosissimo Harry Potter, credevi mi lasciassi sfuggire l’occasione di prendere un tea con una celebrità ? »

Harry sorrise compiaciuto per essere stato ritenuto una celebrità dalla professoressa, però non capiva perché avesse bisogno di fingere una punizione per invitarlo.

  « Mi scusi professoressa, ma perché aveva bisogno di una scusa per invitarmi a prendere il tea ? Non poteva invitarmi e basta ? »

  « Non è opportuno che un alunno frequenti uno dei suoi insegnanti, qualcuno potrebbe insinuare che poi i suoi voti siano parziali »

  « Ma sono sempre andato da Hagrid per il tea. E ho preso il tea anche con Lupin »

  « Io comunque preferisco che rimanga tra noi due, non sia mai che poi anche gli altri studenti vogliano prendere il tea con me, cosa che vorrei evitare visto che loro non sono celebrità » Sorridendo cominciò ad armeggiare con le tazze.

   « Tieni Harry » disse lei porgendogli la tazza « E non dimenticare di assaggiare uno di questi dolcetti. Sono buonissimi »

Harry in poco tempo spazzolò tutto quello che c’era da spazzolare. Si accorse però che la professoressa si era limitata a sorseggiare il suo tea senza apparentemente mangiare nulla.

   « Lei non mangia niente professoressa ? »

   « Oh, no caro, ci tengo alla linea. I dolci mi vanno tutti sui fianchi. Mi raccomando non dire a nessuno di questo nostro incontro, se ti chiedono qualche cosa devi dire che ti ho fatto mettere in ordine il mio guardaroba »

Poco dopo Harry lasciò l’ufficio della Rouge per tornare in sala comune, aveva appena oltrepassato il quinto piano che si imbatti in Dean e Seamus. Avevano in mano quella che sembrava una fiaschetta di vetro.

   « Ehi ragazzi, che ci fate con quella boccia di vetro ? Non avrete mica rubato strani intrugli a Piton ? » chiese Harry.

   « Oh no Harry, è tutta roba nostra » sorrise Seamus. « Si tratta di una bevanda che abbiamo creato, ma abbiamo bisogno di un assaggiatore che ci dica com’è così poi possiamo venderla ai tre manici di scopa »

   « Beh, posso assaggiarla io » si offrì Harry.

   « Davvero ? Grazie Harry, sei un vero amico » così dicendo Dean gli porse la fiaschetta che Harry vuotò in un sol sorso.

   « Ehi, ma lo sapete che è davvero buona ? »

   « Dici sul serio ? »

   « Certamente, è quasi più buona della burrobirra »

   « E vai, ci faremo un sacco di soldi ! »

   « Con cosa l’avete fatta ? » chiese Harry con interesse per poter così rifarla a sua volta e venderla prima che lo facessero loro.

   « Sono tutti ingredienti facili da reperire » dissero gli ingenui ragazzi « E’ fatta con succo d’arancia, cannella, cacche di ratto e bava di lumaca »

Sentiti gli ultimi due ingredienti Harry vomitò il tutto nell’armatura più vicina dove si nascondeva il prof di storia e filosofia di Anakina che si corrose fino alla morte.

Infine Harry tornò in sala comune permettendo a Neville di entrare.

Ron e Hermione erano seduti nelle poltrone davanti al camino, a quanto pareva la ragazza stava insegnando a Ron come lavorare ai ferri.

   « No Ron, tieni il ferro d’inizio sotto l’ascella sinistra, con quello che tieni con la mano destra realizza la tramatura, lavorando le maglie del ferro sinistro »

   « Basta ! Sono stufo di questo passatempo babbano ! »

   « Anche tua madre lo sa fare ! Non negarlo, so benissimo che ogni natale vi regala sempre maglioni fatti in casa »

   « Si ma usa la magia ! E poi anche tu usavi la magia, perché adesso ti accanisci sul volerli fare a mano ? »

   « Voglio che tu impari senza l’uso della magia. Altrimenti durante le vacanze natalizie non potrai aiutarmi »

   « E se io non volessi aiutarti ? »

   « Allora andrò a farmi aiutare da Vicktor »

   « Rispiegami un po’  come avviare le maglie, sono ansioso di imparare »

Harry li raggiunse di soppiatto e quando fu abbastanza vicino coprì con le mani gli occhi di Hermione « Indovina chi è ? »

   « Mmmh… la McGranitt ? » rispose la ragazza.

   « No »

   « Ron ? »

   « Ma se era seduto di fronte a te ! »

   « Ginny ? »

   « No »

   « Hagrid ? »

   « No »

   « Berlusconi ? »

   « No ! »

   « Dorothea ? »

   « No »

   « Uno dei lettori ? »

   « No »

   « Babbo Natale ? »

   « No »

   « Già sarebbe un po’ presto…Carlino il bambino stupidino ? »

   « E chi sarebbe ? »

   « Mah, non so… il cappello parlante ? »

   « Non ha mani »

   « Il clown Bubbo e la sua foca canterina ? »

   « Ma che gente conosci ? »

   « Robin Hood e gli allegri compagni ? »

   « No »

   « Caron dimonio con occhi di bragia ? »

   « No »

   « La mucca Lola ? »

   « No »

   « Spiderman ? »

   « No »

   « Un pallone da calcio con la fobia per gli esseri pelosi e scorbutici, in particolar modo se provenienti dall’Australia ? »

   « No »

   « …non saprei più che dire… »

   « Ti do un aiutino » si intromise Ron « E’ uno sfigato con poco cervello »

   « Ah, ma è Harry ! » esultò raggiante Hermione. Harry si sedette con loro sorvolando sull’aiutino di Ron.

   « Allora Harry » disse Hermione « Come è andata la punizione con la Rouge ? Cosa ti ha fatto fare ? »

   « Niente di particolare, mi ha solo fatto mettere in ordine il suo guardaroba » mentì Harry.

   « Cosa ?! » esclamò Ron balzando in piedi e facendo volare via i ferri che infilzarono il prof di storia dell’autrice « Hai dovuto mettere in ordine tra gli indumenti della Rouge ? »

   « Si »

   « Allora saprai che tipo di biancheria indossa » chiese Ron con curiosità.

   « Per l’amor del cielo Ron ! » sbottò Hermione alzando gli occhi al cielo « Possibile che tu non sappia pensare ad altro ? »

   « Che ci vuoi fare, è il mio cervello Weasley che è tarato in questo modo » le spiegò prima di rivolgersi nuovamente ad Harry con fare cospiratorio « Allora dimmi: che genere di biancheria indossa ? Bada che voglio una descrizione dettagliata »

   « Ehm, non saprei » tentennò Harry.

   « Ma come, non hai detto che hai dovuto mettere in ordine il suo guardaroba ? »

   « Si, ma non ho visto nessuna biancheria intima »

   « Questo vuol dire una cosa sola ! » esclamò Ron balzando nuovamente in piedi.

   « Che forse non la tiene nello stesso armadio che Harry ha dovuto sistemare ? » disse Hermione.

   « No: che Daphne Rouge va in giro senza ! »

   « Io vado a letto » annunciò Hermione

   « Perché ? Sono solo le nove » chiese Ron risedendosi sulla poltrona.

   « Perché c’è un tale in questa stanza talmente superficiale e idiota che mi da il volta stomaco »

   « Ah si ? E dov’è ? » chiese Ron guardandosi intorno.

   « E’ seduto sulla tua poltrona »

   « Santo cielo, ma allora l’ho schiacciato ! » Ron balzò in piedi e cominciò ad esaminare la poltrona. Hermione scosse il capo e si diresse ai dormitori femminili.

 

---Fine primo tempo---

 

Harry e Ron passeggiano per il parco…

 

Harry: tieni Ron, prendi la pallina ! ( gli lancia una pallina )

 

Ron: che mi hai preso per un cane ?

 

Harry: Non ci posso credere ! Il mio fedele Fido sa parlare !

 

Ron: non sono il tuo fedele Fido.

 

Harry: si che lo sei.

 

Ron: ma no !

 

Harry: mi stai dando del bugiardo ?

 

Ron: no di certo…

 

Harry: allora sei il mio fedele Fido.

 

Ron: penso che tu ti stia sbagliando…

 

Harry: io non sbaglio mai ! Ricordo benissimo di averti portato via personalmente da quel canile dove eri stato rinchiuso !

 

Ron: non sono mai stato rinchiuso in un canile !

 

Harry: se non sei mai stato rinchiuso in un canile spiegami come ho fatto a trovarti in un canile

 

Ron: non mi hai mai trovato in un canile !

 

Harry: ma io ho preso il mio fedele Fido in un canile !

 

Ron: ma ti dico che non  sono il tuo fedele Fido !

 

Hermione ( giunta in quel momento ): che succede ?

 

Ron: Harry è impazzito e crede che io sia il suo fedele Fido

 

Hermione: beh, accontentalo così è soddisfatto.

 

Ron: Woof, woof ! ( a quattro zampe si precipita a prendere la pallina )

 

Harry: Ron, ma sei diventato scemo ? Perché te ne vai in giro a quattro zampe come un cane ?

 

Ron: ……

 

Hermione: a me sembrate scemi tutti e due

 

Dorothea: visto che Hermione ha dato prova di immensa saggezza direi di riprendere la narrazione

 

---Secondo tempo---

 

La mattina dopo appena alzato Harry vide Hermione corrergli incontro.

   « Harry, oh mio dio Harry »

   « Su su Hermione, va bene che sono il migliore, ma non c’è bisogno di chiamarmi dio »

   « Oh, Harry è successa una cosa tremenda: Calì ha ingoiato un paio di calzini ! »

   « E chi se ne frega » Fu così che dei calzini ingoiati da Calì non si preoccupò nessuno, men che meno l’autrice.

Finalmente il trio o triumvirato scese in sala grande per la colazione. Avevano appena iniziato a servirsi di panda trifolato quando entrò la professoressa Rouge.

   « Harry, ma sei qui ! » esclamò l’insegnante guardandolo stupita.

   « Perché dove dovrei essere ? »

   « Oh no, niente è solo che mi avevano detto che eri malato »

   « Chi è quel bastardo che semina menzogne sulla mia celeste persona ? »

   « E’ stato il signor Malfoy » disse la Rouge « L’ho sentito che parlava con i suoi amici prendendoti in giro per il fatto che sei cagionevole di salute… » L’insegnante si interruppe rendendosi conto che qualcuno stava sbirciando sotto la sua gonna.

   « SIGNOR WEASLEY MA E’ IMPAZZITO ?!?! »

   « Si tratta solo di una ricerca scolastica » cercò di giustificarsi Ron.

   « Ma quale ricerca scolastica !! »

   « Che succede qui ? » La McGranitt era appena entrata in sala grande « Professoressa Rouge perché sta’ rimproverando il signor Weasley ? »

   « Mi stava sbirciando sotto la gonna ! »

   « COSA ?! » La McGranitt svenne.

   « Signor Weasley ha combinato un bel casino » disse Silente giungendo dal tavolo dei professori « Ha fatto svenire la signorina McGranitt, ora chi si occuperà dei suoi incarichi da vicepreside ? » senza attendere una risposta Silente diede a sua volta una sbirciatina sotto la gonna della Rouge.

  « Professor Silente, ma come si permette ? » strillò lei.

  « Volevo verificare se il gesto del signor Weasley valeva la pena di essere fatto » sorrise il preside « E constatato che in effetti ne valeva la pena direi di premiarlo con dieci punti »

  « Aspetta che lo faccio anch’io » disse Harry.

  « Stammi lontano ! »

  « Professor Silente, come prefetto le faccio notare che Ron ha infranto una delle regole della scuola » disse Hermione.

  « Non c’è una regola che vieta di guardare sotto le gonne delle insegnanti » disse Silente.

  « No, ma c’è una regola che lo vieta agli studenti con più di due fratelli » spiegò Hermione « E noi sappiamo benissimo che Ron ha più di due fratelli »

  « Ah, in questo caso punizione per il signor Weasley » disse Silente « Sarei però curioso di sapere cosa avevano fumato i fondatori quando hanno scritto questa regola »

Visto che gli era stata attribuita una punizione, Ron da bravo conoscitore delle regole calcistiche si recò al più vicino campo da calcio per eseguirla al meglio.

Finalmente tornato al castello venne raggiunto da Harry.

   « Vieni Ron, dobbiamo pestare Malfoy »

   « Perché ? »

   « Con le sue menzogne ha cercato di infangare il mio nome »

   « Ha solo detto che eri malato quando non era vero, non c’è bisogno di picchiarlo »

   « E quando ci ricapita un’occasione per pestare Malfoy ? »

   « Giusto. Andiamo e spacchiamoli la faccia »

Malfoy se ne stava tornando tranquillamente nella sala comune quando venne aggredito da Harry e Ron armati di bastoni e catene.

   « Te la facciamo passare noi la voglia di infangare il mio nome celeste » disse Harry massacrandolo di botte.

   « Ma che ho fatto ? » biascicò Draco con il sangue che gli colava dappertutto.

   « Lo sai benissimo, non negare l’evidenza ! »

Quando i due grifondoro ebbero finito lasciarono Draco mezzo morto sul pavimento ( per la fortuna del minimangiamorte una persona mezza morta è anche mezza viva ) e si ritirarono in sala comune a giocare a Risiko.

Harry stava vincendo grazie ad una intelligente tattica ( barare ) quando Hermione entrò in lacrime.

   « Che è successo Hermione ? » chiese Ron.

   « Oh, Ron » Hermione corse fra le sue braccia e continuò a piangere sommessamente poggiando la testa sul suo petto « E’ una cosa orribile…Malfoy… è stato picchiato a sangue senza pietà ! »

   « Lo so. Siamo stati io e Harry »

   « COSA ?! » strillò Hermione spingendo Ron lontano da se con tale potenza da farlo finire nel caminetto.

   « E’ come ha detto lui » continuò Harry mentre Ron cercava di spegnersi immergendosi in una tanica di benzina « Siamo stati noi, lo abbiamo picchiato con bastoni e catene »

Un boato ruppe la quiete della sala comune. Ron e la tanica di benzina erano saltati per aria insieme alle insegnanti di religione e francese di Lanya e Sylvia.

   « Qualsiasi cosa avesse fatto non giustifica la vostra azione ! » lo aggredì Hermione ignorando palesemente Ron e la sua infelice situazione.

   « Certo che la giustificava: aveva menzongnato su di me ! »

   « Harry, a parte che non esiste il verbo menzognare, non è una buona ragione per picchiare la gente ! » concluse con rabbia « E soprattutto non era una buona ragione per te che sei un prefetto » concluse voltandosi verso Ron e accorgendosi in quel momento di come era ridotta la sala comune.

   « Ron…hai… hai disintegrato la sala comune…è tutto bruciacchiato…» balbettò la ragazza « Questo vuol dire una cosa sola ! Lavoro extra per gli elfi ! » e nuovamente in lacrime corse nel suo dormitorio.

La mattina dopo quando ormai Madama Chips aveva rimesso in sesto Ron e gli elfi avevano ripulito la sala comune, Harry e Ron stavano giocando a “Rompi le rotule alla vecchia”, antico gioco da tavolo tradizionale di Hogwarts.

Harry aveva ormai vinto la decima partita ( sempre barando ) quando Hermione scese dai dormitori inequivocabilmente pronta per partire.

   « Dove vai Hermione ? » chiese Ron.

   « A casa, come tutti gli studenti maggiorenni » spiegò lei « Oggi è sabato e lunedì prossimo ci sono le elezioni per eleggere il nuovo ministro della magia »

   « E’ vero che ci sono le elezioni »

   « Io naturalmente voterò per tuo padre, Ron »

   « Chi sono gli altri candidati ? » chiese Harry

   « A parte il babbo di Ron, si è candidato l’orso Baloo e Silvio Berlusconi »

   « Direi che papà ha buone probabilità di vincere » constatò Ron.

Così Hemione partì con l’espresso di Hogwarts e quel fine settimana Harry e Ron se la poterono spassare senza che qualcuno li rimproverasse perché non stavano facendo i compiti, solo il lunedì mattina si resero conto che non essendoci Hermione non c’era nessuno da cui copiarli.

   « Harry come facciamo ? » chiese un ansioso Ron « Non possiamo presentarci senza compiti anche questa settimana »

   « La settimana scorsa però non era colpa nostra, ma di Peppe l’alieno »

   « Si, ma gli insegnanti non ci credono » gli ricordò Ron mentre scendevano la scala di marmo.

   « Fingiamoci ammalati ! » esultò Harry.

   « Buona idea ! » e così ridendo e scherzando giunsero al pian terreno dove ebbero la prontezza di trangugiare una merendina marinara di Fred e George.

Avendo i due vomitato nella colazione della McGranitt, l’insegnante li autorizzò a saltare le lezioni senza sospettare niente, così i due si divertirono fino al pomeriggio quando una McGranitt infuriata entrò nella sala comune.

    « Credevo foste ammalati ! »

    « Ci siamo ripresi » si giustificò Ron.

    « Non potrebbe essere altrimenti, visto che avete usato le merendine marinare inventate dai tuoi due fratelli » ringhiò lei « E non fate quella faccia stupita, so benissimo che avete usato un trucchetto per saltare la giornata di lezione. Vi meritate una punizione, vi aspetto fra mezz’ora nel mio studio per assegnarvela »

    « Ma …ma in base a quale prove ci accusa di aver usato merendine marinare per saltare le lezioni ? » le chiese Harry.

    « Sono stata informata » spiegò « Il signor Malfoy vi ha visto stamattina mentre le mangiavate ed è venuto a riferirmelo » e senza aggiungere altro uscì.

Harry e Ron rimasero alcuni minuti a fissarsi finché Harry non ruppe il silenzio

 

Silenzio: NO! Proprio adesso che mi ero appena fatto aggiustare ! E avevo perfino speso un sacco di soldi !

 

    « Malfoy…quel bastardo…prima menzogna su di me poi fa anche la spia ! La pagherà ! »

    « Vado a prendere le catene e i bastoni » disse Ron.

    « Bravo Ron, capisci in fretta »

E così Malfoy venne nuovamente picchiato a sangue e lasciato nel corridoi più morto che vivo questa volta, per fortuna del minimangiamorte poco dopo passò una comitiva di cicale infermiere che lo curò con amorevoli cure.

Non andò tanto bene a Harry e Ron. A parte che Harry pestò una tagliola che qualcuno aveva dimenticato nel bel mezzo del corridoio, la McGranitt li punì severamente. Visto che avevano finto di essere ammalati li avrebbe resi ammalati sul serio, ma solo per la notte così il giorno seguente avrebbero potuto seguire le lezioni.

Quella sera…

I due ragazzi stavano soffrendo terribilmente per la febbre quando nell’infermeria entrò come una furia Furia cavallo del West con in groppa Hermione furiosa come una furia.

    « E’ vero che siete ammalati per punizione ? » chiese la ragazza.

    « Si »

    « Si può sapere perché ? »

    « Abbiamo tentato di saltare le lezioni con una merendina marinara, ma Malfoy ha fatto una soffiata »

    « Cosa ?! Saltare le lezioni ? Vi è andato di volta il cervello ? » li aggredì Hermione « Per quale motivo dovevate fare un’azione così vile e ignominiosa ? »

    « Non avevamo fatto i compiti » disse Ron.

    « Come sarebbe a dire non avete fatto i compiti ?! » li aggredì Hermione.

    « Già. Tu non c’eri e così ci siamo ritrovati senza nessuno da cui copiare »

Hermione era così furiosa che non rispose nemmeno, ma si limitò a ruggire così portentosamente che i letti dei due ragazzi si ribaltarono per lo spostamento d’aria.

    « Ahia Hermione ! » urlò Ron « Stai attenta mi hai fatto sbattere proprio la mano che mi fa male ! »

     « Cos hai fatto alla mano ? » chiese Hermione con tono leggermente più dolce.

     « Mi sono fatto male picchiando Malfoy »

     « AVETE NUOVAMENTE PICCHIATO MALFOY ?!!? » Strillò lei « E’ una cosa inammissibile ! Anche se siete miei amici questa volta vi toglierò dei punti. Venti a testa »

     « A me non puoi toglierli » le fece notare Ron « I prefetti non possono togliersi punti fra di loro »

     « Vorrà dire che rimarrai impunito. Ma non ti rallegrare ! Il rimorso per quello che hai fatto ti accompagnerà fino alla fine dei tuoi giorni ! » Dette queste profetiche parole Hermione prese in groppa Furia cavallo del West e uscì al galoppo ( forse era il contrario… ), ma il rimorso non accompagnò mai Ron, neppure a prendere un caffé.

 

***

 

Dorothea: I personaggi appartengono a JKRowling tranne un piccolo gruppetto. Daphne Rouge lo creata io, la calzamaglia gialla appartiene a Harry, Peppe l’Alieno viene da una galassia lontana lontana, l’ armadio sistematore appartiene alla Rouge, Berlusconi appartiene al club dei nani da giardino, Babbo Natale è il cugino di silente, Carlino il bambino stupidino non so chi sia ( evidentemente lo conosce solo Hermione ), il clown Bubbo e la foca canterina sono miei amici ( non so neanche se si ricordano di essersi chiamati così ), Robin Hood e gli allegri compari appartengono a Dumas, Caronte appartiene a Dante, la mucca Lola l’ho macellata personalmente, Spiderman appartiene a mio cugino, il pallone da calcio è stato investito da un camion, la tagliola nel corridoio l’ho dimenticata io mentre Furia cavallo del West apparterrà di sicuro a qualche d' uno ma non so chi.

 

Angela: ma perché poi Hermione piangeva per Draco ?

 

Hermione: Ma ti sembra che debba venire picchiato solo perché ha detto il falso ?

 

Angela: va bene che sei sempre giusta e leale, ma perché piangere ? Non bastava indignarsi ?

 

Hermione: Ma i poveri elfi che dovevano ripulire il suo sangue…

 

Angela: comincio a rompermi di questi elfi…

 

Draco: Mi sembra di aver già detto in altre occasioni che non tollero scene di violenza ! Ne risente il mio aspetto e i miei nervi ! E poi venire pestati a sangue non è dignitoso per un Malfoy, cosa direbbero i miei antenati se sapessero come viene trattato il loro più regale pronipote, che discende direttamente dagli dei per di più.

 

Angela: I Malfoy discendono dagli dei ?

 

Draco: certo è risaputo. Quindi sono un dio in terra, un motivo in più per portarmi rispetto e accogliermi con tutti gli onori…

 

Professore di calcolo delle probabilità e statistica di Sorti: questa è una cosa alquanto improbabile, secondo il calcolo delle statistiche ha più probabilità di discendere dagli dei una pulce canterina che il signor Malfoy

 

Dorothea: UN PROFESSORE !!! ( prima che possa sfuggirle l’autrice lo trancia in due parti perfette con un’ascia bipenne arrugginita, così se non dovesse morire almeno prende il tetano )

 

Draco: non potresti far fuori le persone in modo meno appariscente ? Guarda qui, mi hai completamente schizzato di sangue, una cosa poco dignitosa per chi ha nobili natali come me, senza contare che ora dovrò portare a ripulire il mio prezioso vestito ricamato in oro, abito che per la cronaca solo un Malfoy può avere il lusso di permettersi…

 

Dorothea: BASTA ! ( per farlo star zitto l’autrice lo incastra in uno sdraio pieghevole )

Penso sia ora di rispondere alle recensioni.

 

 

Poncissimo: insieme Ron e Hermione ? Per quanto possa piacermi questa coppia non prometto niente, comunque consiglio di non concentrarsi troppo sulle coppie ( non è una fic romantica questa ^^ ). Spero comunque che non ti scoccerai . Tranquillo, il capitolo pazzoide l’ho scritto io così come il resto dei capitoli. Ciao !

 

Lanya e Sylvia: ormai ho perso il conto di tutti i professori che ho fatto fuori…speriamo che Berlusca non salga al potere anche nel mondo magico…Ciao !

 

Icer: mi fa piacere sapere di aver un buon stile narrativo, sono contenta anche che qualcuno lo noti, in genere nelle fic demenziali i lettori si concentrano più che altro sulla parte comica, il che è anche giusto, una fic comica senza parte comica alla fin fine non è molto comica ( uh che frase comica ).

Sono onorata di sentirmi proporre l’iscrizione al Sindacato degli autori di fanfiction comiche, adesso vedo che fare, non vorrei iscrivermi e poi non farmi più sentire per un tot di tempo ( già mi ero iscritta al forum e non lo frequento quasi mai )

L’imbecille non solo ha devastato la mia creazione, mi ha perfino devastato l’identità !

Fortuna che tutto si è risolto. Ciao !

 

Daisy: quella storia dell’esselunga è dovuta al fatto che a volte trovo in casa sconti scaduti da due o tre anni ( e quindi completamente inutili ). Grazie per l’esame, per i complimenti e condoglianze passate a Angela. Ciao !

 

Anakina: E pensare che il dialogo l’ho aggiunto in seconda stesura per allungare il capitolo, ma felice che sia piaciuto. Ciao !

 

Avana Kedavra: tranquilla, i complimenti erano diretti alla persona giusta, a momenti diventavo scema pure io, sul perché l’impostore non si sia preso un account tutto per se è per me un mistero. Ciao !

 

Serena: La maglia fosforescente e il giacchino color merda li indossava veramente ! In particolar modo il giacchino, la maglia non l’ha più messa quando gli abbiamo chiesto se la portava per essere sempre in regola quando andava in macchina.

Orca, sono una professionista dell’omicidio ? Mica male per una come me che nella vita reale è piuttosto pacifica ( ma con Harry e company è tutta un’altra storia )

Una domanda: tu e Serena89 siete la stessa persona vero ? Con tutti sti nomi faccio un po’ di confusione. Ciao !

 

Sheila: mah, io ormai il francese l’ho dimenticato tutto tranne il presente del verbo bere ( avermelo fatto riscrivere trenta volte per punizione è servito a qualche cosa )

Fred e George come avrai notato in questo capitolo non ci sono stati, li rivedremo nel capitolo natalizio ( non so se sarà il prossimo…forse si ) Ciao !

 

Giulietta: Harry fa fatica a trovare una compagna all’interno di Hogwarts da quando Calì ha pubblicato il suo articolo, ma non è detto che non ci riesca.

Come potrei dimenticare il prof di storia e filosofia, l’interrogazione di Hermione è una versione più corta di una mia interrogazione ( però non presi quattro, mi riscattai con un’altra risposta )

Anche Angela continua a lamentarsi che non vuol più andare a scuola, forza e coraggio fra poco più di un mese è natale.

Se manca molto alla fine ? Sei la seconda che me lo chiede e la seconda a cui rispondo che non ne ho idea, di sicuro più di venti, ma è assi probabile che si allungherà ulteriormente con il tempo.

Non mi danno assolutamente fastidio commenti lunghi, anzi. Ciao !

 

Lothiriel: immagino proprio per via degli auguri non avrai avuto dubbi che ero io a scrivere ( a parte il resto, se elenco tutte le cose che solo la vera autrice poteva sapere sto’ qui fino a domani mattina ). La Mary in questi tempi è un po’ rincoglionita ( soprattutto perché parla in terza persona come Giulio Cesare ) e non si è resa conto che il laboratorio inizia alla nove e mezza anziché alle otto ergo ci vediamo in corriera ( ammesso che riesca ad arrivare alla fermata in orario ). Ciao !

 

Tuz: tutta questa gente che stramazza dalle risate, spero poi non mi chiederete il risarcimento dei danni mentali che vi procuro. Ciao !

 

Sorti: del prof me ne sono occupata non appena ho letto la recensione alle sei del mattino in modo da iniziare bene la giornata, niente ti da la carica come far fuori qualcuno alle prime luci dell’alba.  Ciao !

 

Dorothea: allora il quindicesimo molto probabilmente sarà il capitolo sul natale e lo avevo già abbozzato, ma a dicembre ho degli esami e non potrò occuparmi molto della fic… nella peggiore delle ipotesi troverete il quindicesimo capitolo dopo il diciotto di dicembre… non protestate ^^ ! A voler essere veramente pessimisti domani potrebbe investirmi un camion e voi non leggerete mai il quindicesimo capitolo, ma io per prima mi auguro che questo non accada.

Altra cosa: ringraziate il mio prof di sociologia se ho aggiornato, non sapevo come andare avanti finché non ha detto qualche cosa che mi ha illuminato.

Altra cosa ancora: recensite che vi fa bene ( non è vero però voi recensite lo stesso )

Altra cosa ancora ( giuro che è l’ultima ): baci a tutti, al prossimo capitolo !

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Capitolo 15
*** Capitolo 15- Uscita straordinaria ***


Capitolo 15

 

 

Dorothea: niente dialogo assurdo in questo capitolo !

 

Angela: e perché ?

 

Dorothea: boh !

 

Capitolo 15

Uscita straordinaria

 

Una mattinata di dicembre Harry Ron e Hermione se ne stavano in sala grande a fare colazione ( e fin qui niente di strano ).

All’improvviso Neville riuscì a fondere la tazza dei corn flackes.

Hermione spalmava pane tostato sopra marmellata all’arancia quando i gufi postini arrivarono in picchiata con la posta del mattino. Esattamente come nel capitolo 13 c’era una lettera per ognuno di loro.

Prima di aprire le loro lettere Hermione sfogliò il giornale per sapere come erano andate le elezioni.

   « Ron, guarda qui, guarda qui !!! Tuo padre ! E’ stato eletto ministro della magia ! » esclamò Hermione sventolandogli il giornale davanti al naso.

   « Grande » esclamò Harry « Così avrà uno stipendio adeguato e non dovrò più prestare soldi alla tua famiglia »

   « Finalmente non è più un fallito ! » sospirò Ron « E Malfoy avrà meno ragioni per rompere »

   « Apri la lettera, dai » lo incitò Hermione « Sono sicura che l’ha mandata tua madre »

Ron strappò la busta ed estrasse un foglio di pergamena.

 

Caro Ron,

   come va la scuola ? Spero bene, così potrai aspirare alla posizione di caposcuola e devi sapere che quello è il primo passo per diventare presidente degli Stati Uniti.

O in alternativa Ministro della magia, come tuo padre ! Come avrai letto dai giornali ( o, molto più probabilmente come Hermione ti avrà riferito dopo aver letto i giornali ) papà è stato eletto !! Adesso occupa un posto di rilievo nella società e ha uno stipendio dignitoso.

   Come prima cosa per festeggiare abbiamo deciso di comperare un’automobile nuova, la vedrete quando vi verremo a prendere alla stazione per le vacanze.

Baci

Mamma Weasley

 

   « E’ proprio una bella notizia » disse Hermione « Anche se non dubitavo della sua vincita mi fa piacere saperlo per via ufficiale »

   « Agli altri due candidati che è successo ? » chiese Harry.

   « Allora, l’orso Baloo ha dato del filo da torcere, molti l’hanno votato per la sua simpatia ( quale ? NdDorothea      Ma se è simpaticissimo ! NdAngela     Proprio, come un calcio negli stinchi NdDorothea ), mentre Berlusconi ha avuto consensi solo da coloro che hanno preso sul serio il suo slogan elettorale “ Più elfi per tutti “, uno slogan di cattivo gusto a mio parere visto l’orrenda schiavitù a cui sono sottoposte quelle povere creature, sfruttate dalla popolazione magica… »

   « Non avevi ricevuto una lettera ? » le chiese subito Harry per evitare che si lanciasse in un monologo a favore degli elfi. Hermione aprì la sua lettera che le era stata inviata dalla madre.

 

Cara Hermione,

o forse dovrei dire cara sconosciuta, tuo padre ed io non riusciamo mai a vederti !
Questa estate sei andata in Bulgaria da quel tuo amico, il natale scorso sei voluta rimanere a scuola per studiare, l’estate prima hai dovuto aiutare i tuoi amici a ripulire l’ordine non so che, il natale ancora prima c’era il ballo a scuola, l’estate ancora prima dovevi andare alla coppa del mondo di quel vostro sport, non ti vediamo mai !

Spero almeno che questa anno avrai il buon senso di trascorrere le tue vacanze con i tuoi poveri genitori. Pensa che abbiamo prenotato una baita in montagna, ci divertiremo un sacco a sciare tutti insieme !

Ci vediamo appena arrivi con il treno

Baci

Signora Granger

 

 

Hermione scosse la testa e sul retro della lettere scrisse la risposta per la madre.

 

Cara madre,

o forse dovrei dire cara rompicoglioni, ma lo vuoi capire che io detesto sciare ?

Della baita in montagna quindi non me ne frega un accidente di niente e ho meglio da fare che sopportare voi due per tutte le vacanze !

La mamma del mio amico Ron mi ha invitata da loro, figurati se non vado, tenendo conto che la signora Weasley è un’ottima cuoca e mi lascerà senz’altro mangiare tutti i dolci che vorrò senza scocciarmi riguardo le carie e la salute dei denti come fate sempre voi !

Quindi non aspettatemi,

Hermione

 

   « Spero  capisca che non ho voglia di passare le vacanze con loro » disse Hermione rimandando indietro il gufo.

Harry intanto rigirava fra le mani una lettera inviatagli dallo studio legale più prestigioso del mondo magico.

    « Harry, ma non avevi già ricevuto una lettera dallo studio legale ? » chiese Ron guardando la provenienza della lettera.

    « Infatti, non capisco che cosa vogliano ancora » si lamentò Harry strappando la busta.

 

Caro signor Potter,

sappiamo che lei ha già ricevuto una lettera del genere nel capitolo 4 e sappiamo anche che solo un idiota come lei poteva prendere per vera una lettera portatagli da una ragazzina in aliante. Quella lettera era solo uno scherzo che le ha fatto la nostra illustre autrice, pace all’anima sua ( ehi, ma non sono morta ! Nd Dorothea )

   La invitiamo dunque a presentarsi nel nostro studio per l’apertura del testamento del suo defunto padrino. La preghiamo di riferirci quando desidera venire in modo che ci sia possibile avvisare gli altri beneficiari.

Con ossequi

Mr. Fool, il vostro notaio di fiducia

   « A beh » disse Harry appallottolando la lettera « Cambia poco alla fine, sarò comunque proprietario di tutto »

   « Non ne sono tanto sicura » tentennò Hermione « E se Sirius non avesse fatto testamento a tuo favore ? »

   « Perché non avrebbe dovuto ? » chiese stizzito Harry.

   « Non è nemmeno detto che abbia fatto testamento. In quel caso tutta l’eredità va in mano ai suoi parenti più prossimi o in alternativa allo stato » spiegò Hermione seriamente « E non è tutto ! Rischiamo anche di perdere l’utilizzo del quartier generale dell’ordine della fenice ! »

   « Io rischio di perdere una bella quantità di denaro e tu ti preoccupi di quel gruppo di mentecatti ? »

   « Harry, ma tu non capisci proprio niente ! » lo riprese Hermione « L’ordine sta cercando di contrastare i piani di Voldemort è molto importante che non perda la sua sede e soprattutto che agisca in segreto ! »

   « Ma se non ci fanno nemmeno partecipare ! »

   « Ma non è questo l’importante ! L’importante è che l’ Ordine della Fenice sta’ cercando di salvare il culo a te e a tutto il mondo magico ! »

   « Un’associazione che non mi accetta tra i suoi membri non è degna di salvarmi il culo »

   « Io ci rinuncio » concluse Hermione alzandosi e dirigendosi a lezione.

Pochi giorni dopo Hermione entrò nella sala comune di Grifondoro alla ricerca di Harry. Lo trovò che stava vincendo una partita all’allegro chirurgo con il corpo dell’insegnante di scienze della terra di Serena.

   « Harry, Silente vuole vederti »

   « Tieni, dagli questa mia fotografia » disse Harry porgendole una foto e senza togliere l’attenzione dal suo lavoro.

   « Ma ti vuole vedere di persona »

   « Ma per la miseria, non vedi che sto’ lavorando ? » esclamò Harry « Sto cercando di estrarre questo fegato senza che il pazienta se ne accorga »

   « Harry è proprio bravo sai Hermione ? » si intromise Ron « Lo scopo del gioco è estrarre quanti più organi è possibile senza che il paziente si metta ad urlare per il dolore e Harry non l’ha fatto urlare nemmeno una volta »

   « Ma il paziente è morto » fece notare la ragazza.

   « Cosa ?!» esclamò Ron « Harry mi avevi promesso che non avresti barato ! »

Finita la partita Hermione e Ron accompagnarono Harry fino al Gargoyle di pietra.

   « Ecco Harry » disse Hermione una volta arrivati « Noi ti aspettiamo qui. La parola d’ordine è : “banane con la manzotin “»

Il gargoyle saltò di lato schifato a causa della parola d’ordine. Harry entrò e salì fino allo studio di Silente che a quanto pareva era stato rimesso a nuovo dopo la furia distruttiva che Harry gli aveva riversato contro.

   « Salve Harry, ti stavo aspettando » disse Silente sorridendo.

   « Hermione mi ha detto che aveva bisogno di vedermi »

   « Si. Vedi Harry tu alcuni giorni fa hai ricevuto una lettera dallo studio legale »

   « E lei come fa a saperlo ? »

   « Perché sono un gran ficcanaso »

   « Ah, giusto »

   « Comunque è assai importante che tu vada a parlare con il notaio il prima possibile. Tra l’eredità figura anche Grimmauld Place n 12 e l’ordine ha l’urgente bisogno di usare la sede, cosa che non può fare finché non si sa a chi appartiene esattamente »

   « Ci andrò come prima cosa appena iniziano le vacanze » disse Harry « Sono sicuro che il signor Weasley mi accompagnerà »

   « No Harry, devi assolutamente andarci prima » ribatté Silente con tono serio « Le vacanze iniziano fra una settimana e una settimana è troppo tempo per i membri dell’ordine. Non resisterebbero mai sette giorni senza fare un festino »

   « Festino ? Io credevo faceste riunioni »

   « Si, festino, riunione, è pur sempre la stessa cosa » disse Silente « Ti accompagnerò io stesso a Londra domani mattina, prima però devi andare a ritirare il permesso per l’uscita straordinaria »

   « Chi ha il permesso ? La McGranitt ? »

   « Oh no, devi andare in segreteria dalla signora Chiara »

   « Non sapevo che Hogwarts avesse una segreteria »

   « Solo perché tu non hai mai avuto bisogno di andarci non significa che non ci sia » spiegò il preside « La segreteria è nei sotterranei, tieni questa mappa, ti servirà per trovarla nel minor tempo possibile » così dicendo gli porse una vecchia pergamena consunta « Adesso vai, ci vediamo domani mattina in sala grande, ci penso io ad avvisare il notaio della nostra visita »

Harry salutò il preside e uscì dallo studio. Una volta uscito trovò Ron e Hermione ad aspettarlo. Stranamente Ron era vestito da Sandokan.

    « Ron come mai sei vestito da Sandokan ? » gli chiese curioso Harry.

    « Oh, accidenti » disse Ron « Grazie per avermelo fatto notare Harry, mi sembrava in effetti di avere la divisa al contrario » il ragazzo si diresse al bagno a cambiarsi.

    « Perché Ron indossava quel vestito ? » chiese rivolto a Hermione.

    « Quello era Ron ? » chiese stupita Hermione « Ero convinta fosse Clint Eastwood »

    « Vestito da Sandokan ? Ma ti sembra ? »

    « Nemmeno Ron va in giro vestito da Sandokan allora ! »

Un leggero picchiettio li interruppe. Si voltarono e videro Ron fuori dalla finestra che faceva dei gesti con la mano. Senza perdere tempo Hermione gli aprì.

    « Ron, ma che ci fai fuori dalla finestra ? »

    « Lavo i vetri come mi ha chiesto di fare il professor Vitiuos »

    « Ron posso farti una domanda ? » si intromise Harry « Per caso cinque minuti fa sei passato di qui vestito da Sandokan ? »

   « Vestito da Sandokan ? Io ? Harry, ma ti senti bene ? »

   « Visto Harry ? » disse Hermione « Te l’avevo detto che era Clint Eastwood ! »

   « Mi sembra strano però… »

   « In effetti adesso che mi ci fai pensare forse non era Clint Eastwood vestito da Sandokan, ma Sandokan vestito da Clint Eastwood »

La porta del bagno si aprì e ne uscì niente e popò di meno che Bill Gates con una bottiglia in mano.

    « Certo che quel vestito da Sandokan non mi donava proprio » disse prima di portare la bottiglia alle labbra. Con suo grande disappunto si rese conto però che la bottiglia conteneva meno della metà di quello che avrebbe dovuto contenere.

    « Ma guarda te ! » urlò furioso « Qualcuno si è scolato tutto il mio aceto balsamico ! » e con gesto secco la gettò fuori dalla finestra per poi correre via per i corridoi urlando “ Gianni, l’ ottimismo è il profumo della vita ! “

    « E’ meglio se ci sbrighiamo » disse Harry « Devo andare in segreteria a ritirare il permesso di uscita straordinaria »

    « Dov’è che devi andare ? » chiese curioso Ron

    « Domani Silente mi accompagna dal notaio per l’apertura del testamento »

    « A quanto pare lui si rende conto dell’urgenza della cosa » disse saccentemente Hermione.

Ridendo e scherzando i tre si inoltrarono nei sotterranei alla ricerca della segreteria studenti.

La mappa datagli da Silente si rivelò molto utile, grazie a essa ci misero solo due ore a trovare l’ufficio.

Nella segreteria regnava il caos più caotico che si fosse mai visto, individui di ogni genere affollavano l’angusta stanza, molti avevano lunghe barbe prova che erano passati anni da quando si erano perduti nelle labirintiche procedure burocratiche, molti non ricordavano neppure come fosse fatta la luce del sole, altri erano riversi al suolo senza vita, morti di stenti e strane malattie. Una in particolare, la prof di italiano di Shaida Black, era affogata in una tisana di marijuana e carciofo proveniente dagli scarti del laboratorio di Piton.

Dei cinque sportelli presenti, solo uno era aperto dove una donna dall’aspetto spiritato e dall’umore completamente schizzato riceveva uno alla volta gli sventurati che avevano osato mettere piede in quella stanza infernale. Era la signora Chiara.

    « Harry, devi prendere il bigliettino con il numero » gli disse Hermione indicandogli la macchinetta distributrice di biglietti.

Harry si avvicinò a suon di spintoni e rischiando la sua stessa vita. Dopo immensi sforzi riuscì finalmente a strappare il bigliettino.

    « Ce l’ho fatta ! » Esultò Harry « Sono il numero 23556 ! Che numero stanno servendo adesso ? »

    « Harry, devi essere forte » gli disse Hermione con gli occhi lucidi di lacrime « Stanno servendo il numero 124 »

Saputa la tragica notizia per poco Harry non urlò dalla disperazione.

Ore dopo…

Harry, Ron e Hermione erano seduti in puro stato di shock, gli occhi spalancati fissi nel vuoto e un filo di bava che pendeva dalle loro bocche.

Il ricevimento procedeva alla velocità di tre numeri all’ora, un tizio pochi minuti prima non aveva resistito al supplizio e si era suicidato causando un’aspra lotta per l’ aggiudicarsi del numerino del defunto. Aveva vinto una vecchia dalla parlantina ipnotizzatrice armata di un bastone e di una borsa della spesa.

All’improvviso la porta della segreteria si aprì di scatto. Sulla soglia si stagliò l’immagine di Ludo Bagman che anziché essere vestito da ape indossava un abito nero dal lungo mantello e dalla minacciosa maschera.

    « Sono Ludo Batman ! » strillò prima di correre dentro inseguito dai goblin creditori a loro volta inseguiti da Dorothea armata di mazza ferrata. L’autrice si bloccò all’improvviso non appena si rese conto di dove aveva messo piede « AAAAAH !!! L’infernale segreteria studenti ! » e senza perdere tempo fuggì via lasciando in pace i goblin che poterono massacrare in tutta tranquillità l’ormai fuori di testa Ludo Bagman.

Approfittando della confusione Harry si avvicinò ad un tizio che stava per essere servito e scambiò il proprio biglietto con il suo, prima che questi si accorgesse dello scambio il maghetto era già ritornato al suo posto. Vi lascio immaginare la disperazione del poveretto che di punto in bianco si ritrova un biglietto con scritto 23556 anziché 164.

Quando il centosessantartresimo venne servito Harry cominciò ad avvicinarsi allo sportello e siccome era un gran ficcanaso si mise ad osservare il cliente che lo precedeva.

    « Ecco signora Chiara » stava dicendo l’uomo « Ho portato i fogli compilati per la richiesta di assunzione come spazzino della scuola »

    « Sembra sia tutto a posto… » disse la signora Chiara esaminando il plico « Un momento: qui manca una firma. Si metta su quel tavolo a completarlo e poi si rimetta in fila »

   « C..cosa ? Rifare la fila daccapo ? »

   « Certo, non permetto che qualcuno si intrufoli a metà fila per fare il furbo »

   « Ma non è per fare il furbo, ho già fatto la fila e solo per una firma me la vorrebbe far fare di nuovo ?! »

   « La prossima volta controlli che sia tutto a posto prima di venire a far perdere del tempo a me con le tue richieste del cazzo ! Ora ti rifai tutta la fila ! »

   « NOOO ! Erano tre giorni che aspettavo ! » il poveretto si trascinò in un angolo a singhiozzare.

Finalmente toccò al numero di Harry ( o per essere precisi al numero che Harry aveva sgraffignato )

   « Che vuoi moccioso ? » lo accolse la signora Chiara.

   « Sono venuto a ritirare il permesso di uscita straordinaria »

   « I permessi non li ritiri mica qui ! Devi collegarti al sito della scuola e scaricarli in formato pdf »

   « Ma il professor Silente ha detto che lo avrei trovato in segreteria da lei »

   « Chi lavora qui, io o il professor Silente ? »

   « Mi scusi » si intromise Hermione « Ma le volevo far notare che il sito della scuola non esiste… »

   « COME OSI AVVICINARTI ALLO SPORTELLO SENZA IL SACRO BIGLIETTO ?!! » la aggredì la segretaria.

« Ma siamo insieme » si affrettò a dire Hermione.

Con un ruggito portentoso la signora Chiara afferrò Hermione per i capelli e la trascinò davanti ad un cartello.

   « Sai leggere insulsa ragazzina ? Lo vedi cosa c’è scritto qui ?! »

   « S..s…si » Balbettò Hermione « C’è scritto “non si accettano più di una persona per biglietto” »

   « Appunto » le gridò guardandola minacciosamente « Quindi non osare mai più avvicinarti allo sportello senza il tuo personale biglietto ! »

« Adesso basta ! » esclamò Ron « Hai maltrattato abbastanza Hermione, brutto viscido essere, ora dovrai fare i conti con me ! »

   « Come desideri pel di carota » disse la signora Chiara lasciando andare Hermione ed estraendo una katana « Fatti sotto »

Ron non se lo fece ripetere. Estrasse a sua volta la sua inseparabile katana che Bill gli aveva regalato due natali prima e diede inizio ad un cruento scontro.

Mentre i due combattevano accanitamente Hermione si rivolse ad Harry « Svelto, cerca il permesso mentre Ron la tiene occupata »

Harry non se lo fece dire due volte, con l’agilità di un gatto zoppo balzò al di là dello sportello e cominciò a buttare tutto all’aria nella disperata ricerca del permesso di uscita straordinaria.

Finalmente nel doppio fondo di un cappello a cilindro nascosto nel cassetto segreto della scrivania trovò l’agognato pezzo di carta.

   « L’ho trovato, Hermione ! » esultò Harry « Presto, filiamocela da qua ! »

   « Ma, e Ron ? » chiese lei.

« Non preoccuparti Hermione » le gridò Ron « Mi libero di questo essere immondo e vengo con voi » detto questo tagliò la corda che reggeva il lampadario di cristallo che cadde trafiggendo la signora Chiara e le prof di mate, diritto e il prof di inglese di Shaida Black giunti lì in cerca della collega precedentemente affogata.

Il triumvirato corse fuori dalla stanza mentre tra il resto dei presenti nasceva una rissa per l’appropriarsi della carica da poco vacante di segretaria delle segreteria studenti.

I tre corsero a perdifiato finché non si ritrovarono nella sala d’ingresso, ormai illuminata dalla prima luce del mattino.

    « Certo che è stata dura » disse Harry riprendendo fiato.

    « Ron » esclamò Hermione « Hai affrontato la diabolica signora Chiara tutto da solo ! »

    « Non potevo fargliela passare liscia dopo quello che ti aveva fatto »

    « Oh ! Quindi l’ hai fatto per me ! Mio eroe ! » Hermione gli si lanciò in braccio, ma Ron che non se lo aspettava la lasciò cadere a terra.

In quel momento arrivò Silente.

    « Eccoti Harry, hai ritirato il permesso ? »

    « Si » disse Harry mostrandogli il prezioso documento « E’ stata dura, ma ce l’ho fatta. Solo non capisco perché la signora Chiara non volesse darmelo »

    « Harry, devi capire che è nella natura delle segretarie della segreteria studenti rendere la vita impossibile a chi si presenta nel loro ufficio, qualsiasi cosa le si chieda loro ti dicono di cercarla sul sito internet » spiegò Silente sorridendo « Il buffo è che Hogwarts non ha un sito internet ! Comunque credo sia ora di andare »

Harry salutò gli amici e seguì il preside fuori dal castello.

 

----Fine primo tempo----

 

 

Hermione: Harry, hai visto il mio mantello ?

 

Harry: si, l’ho preso io, in bagno era finita la carta igienica

 

Hermione: Harry, come hai potuto ?! Non si prendono le cose senza chiedere il permesso !

 

----Secondo tempo----

 

 

Harry e Silente arrivarono a Londra in tarda mattinata.

    « Bene Harry, l’ufficio legale del mondo magico si trova in Trafalgar Square sotto la colonna dell’ammiraglio Nelson »

I due raggiunsero Trafalgar Square in metropolitana, dove il preside sapeva orientarsi benissimo grazie alla piantina che portava cicatrizzata sul ginocchio destro.

Una volta giunti sotto la colonna dell’ammiraglio Nelson Silente premette un bottone nascosto sotto un piccione e magicamente una botola si aprì rivelando una stretta scala a chiocciola in legno.

Una volta entrati nell’ufficio vennero accolti dal notaio, Mr Fool.

    « Ben arrivato signor Potter » disse il signor Fool « E benvenuto anche a lei Silente, immagino sia qui per accompagnare il ragazzo ? »

    « Certamente, ora che è solo come un cane mi occupo io di lui, o almeno lo faccio all’interno del mondo magico visto che gli zii sono Babbani »

    « Capisco. Bene accomodatevi » Mr Fool li guidò fino al suo studio dove in una poltrona era già comodamente seduta la signora Malfoy.

    « Immagino conosciate già la signora Malfoy, cugina del defunto signor Black »

    « Salve Narcissa » la salutò bonariamente Silente « Come butta a casa ora che Lucius è ad Azkaban ? »

    « Oh, non c’è male. Ho il pieno possesso della camera blindata, bwuahahahah ! » rise lei sadicamente.

Avevano appena finito di salutare la signora Malfoy quando bussarono alla porta. Si trattava di una donna dai corti capelli neri.

    « Buon giorno signora Tonks » la accolse il notaio.

    « Buon giorno a tutti » rispose lei « Narcissa ! » e fece per abbracciarla.

    « Stammi lontana, sorella degenere ! » si ritrasse lei schifata « Non toccarmi con le stesse mani con cui tocchi i mezzosangue »

    « Si direbbe che la signora Malfoy non ha ancora perdonato la sorella per la sua scelta di matrimonio » disse Silente come se la cosa non fosse del tutto chiara.

    « Non sia così sgarbata » la rimproverò Harry.

In tutta risposta Narcissa estrasse un pesce dalla borsetta e lo diede in testa a Harry.

    « Ahio, perché mi da delle pesciate ? »

    « Credi forse che mi insudicerei le mani per dare uno scappellotto a te ? »

    « Ma perché proprio con un pesce ? Non le impuzzolentisce la borsa ? »

Altra pesciata.

    « Sono affari miei » gli rispose lei a denti stretti.

Il notaio si schiarì la voce e prese la parola « Ora che siamo tutti presenti possiamo incominciare. In realtà mancherebbe la signora Lestrange, ma essendo questa evasa e ricercata non mi aspetto si presenti »

« Non perdiamoci in chiacchiere su mia sorella » disse Narcissa impaziente « Muoviamoci che devo andare a Diagon Alley a comperare i regali di natale per il mio picciotto coccolotto »

    « Chi ? » chiese Harry.

Pesciata.

    « Mio figlio testa di rapa ! Ogni madre ha il diritto di chiamare il proprio figlio con i nomignoli che più l’aggrada »

    « Ma lui cosa ne pensa di questi nomignoli ? »

Pesciata.

    « Non sono affari tuoi » sibilò.

    « Se mi lasciate parlare » sbottò il notaio « Vi dico che il signor Black ha fatto testamento a favore del signor Potter… »

    « E vai ! » esultò Harry balzando sulla scrivania e ballando il tip tap dalla gioia.

    « Si controlli per favore ! » lo riprese il notaio « Professor Silente non potrebbe dirgli qualche cosa ? »

    « Qualche cosa » rispose lo spiritosone.

    « Comunque » riprese il notaio « La legge prevede che una parte di eredità sia comunque destinata ai parenti del defunto »

    « Bene » si intromise Narcissa « Esigo che la parte destinata a me riguardi la dimora in Grimmauld Place n. 12 »

    « Non se ne parla ! » esclamò Harry.

    « Invece voglio quella casa ! A differenza di Malfoy Manor si trova nel centro di Londra, un’ottima posizione per Draco quando deve andare in discoteca con gli amici del club di golf »

   « Draco frequenta un club di golf ? » chiese Harry curioso.

Pesciata.

   « Non sei degno di chiamare il mio angioletto per nome ! »

   « Non c’è bisogno di litigare » sospirò Mr. Fool « La dimora di Grimmauld place n 12 rappresenta la parte destinata al signor Potter. La signora Malfoy, la signora Tonks e la signora Lestrange dovranno spartirsi l’uso dell’altra dimora del signor Black, quella dove risiedeva prima dell’arresto »

   « Cosa ?! » strillò Narcissa « La casetta sull’albero ? »

   « Proprio quella »

   « Ma…ma…io volevo Grimmauld Place ! Nella vecchia casa di famiglia c’è una bellissima stanza sotterranea che avrei adibito a lavanderia ! E poi non voglio dividere le cose con la mia sorella degenere ! »

   « Non c’era anche del denaro nella camera blindata ? » chiese avidamente Harry.

   « Quello spetta a me. Mica lavoro gratis ! » disse il notaio in tono definitivo « Ora se volete scusarmi, gradirei usciste dal mio ufficio, abbiamo sistemato tutto e io sono impaziente di tornare alla mia dimora sulla collina. Sapeste che bella panoramica che c’è ! »

Il gruppetto uscì dall’ufficio, Narcissa che ancora brontolava e Andromeda che voleva decidere con lei le modalità d’uso della casina sull’albero.

 

Angela: non credo si spartisca così un’eredità

 

Dorothea: nel mondo babbano, ma loro sono nel mondo magico !

 

Harry e Silente si diressero in stazione per prendere l’espresso di Hogwarts. In stazione il prof di storia e filosofia dell’autrice venne sbranato dall’ obliteratrice.

   « Ma Sirius possedeva una casa sull’albero ? » chiese Harry mentre facevano ritorno a Hogwarts.

   « Eh, si. Dopo che smise di alloggiare a casa di tuo padre si comprò una casetta sul pero » spiegò Silente « Era un po’ piccola a mio parere, ma lui ci si trovava bene »

Durante il resto del viaggio Harry se ne stette buono buono a fare le parole crociate mentre Silente disturbò il resto dei passeggeri cantando a voce stonata tutto il repertorio di Cat Stevens.

Arrivarono ad Hogwarts giusto in tempo per la cena, Harry raggiunse Ron e Hermione in sala grande e molto allegramente raccontò loro della sua uscita straordinaria con ricchezza di particolari, talmente tanti che molti non erano veri, come la storia dell’incontro con dei ratti obesi che cercavano di sottrarre gli occhiali a mezzaluna a Silente.

 

***

 

 

Dorothea: e con grande stupore di tutti ( soprattutto il mio ) sono riuscita a postare il 15 capitolo prima del previsto.

All’inizio questo chap era solo una piccola parte dell’originale 15 che doveva trattare delle vacanze di natale, ma poi si è allungato un po’.

Nel 16 inizieranno le vacanze ( sul serio questa volta ). Non credo riuscirò a postarlo prima di Natale, ma quasi sicuramente arriverà prima della fine dell’anno.

Voglio lasciare un paio di avvisi riguardo le altre fic ( a chi non gliene fregasse niente salti questa parte )

 

La vera storia del cantante Greco: prima della fine dell’anno posterò l’11 e ultimo capitolo, ci sto mettendo molto anche se sapevo fin dall’inizio come andava a finire perché mi dispiace terminarlo ç_ç

 

Harry Potter quando Harry Potter non c’era: ho postato da poco il secondo capitolo dove annuncio che la fic sarà temporaneamente sospesa. Non mi ci concentro ( essendo concentrata sulla panna ) e piuttosto che scrivere tanto per postare qualche cosa ( come il secondo capitolo ) preferisco non scriverlo per adesso. Ci tornerò più avanti.

 

Il libro delle ovvietà: su segnalazione di Erika che mi ha giustamente fatto notare che sul sito devono starci fiction e non altre cose, l’ho cancellata. Da brava furba ho però dimenticato di avvisare gli altri autori che ci hanno collaborato ( visto che era una roundrobin ).

 

Detto questo passiamo alle solite cose: i personaggi sono della Rowling tranne il vestito da Sandokan che è stato rubato a Sandokan in persona, Bill Gates è venuto di sua spontanea volontà ( e la somiglianza con Clint Eastwood ce la vede solo Hermione ), la signora Chiara ( come chiunque lavori in una segreteria studenti ) spero non si offenda, il notaio Mr. Fool abita su di una collina.

Mi scuso con Cat Stevens se il suo repertorio è finito in questa gabbia di matti, non lo meritava di certo.

 

Angela: ti scusi ? Ma se sei tu che ce l’hai ficcato !

 

Dorothea: non era mia intenzione però.

 

Angela: che cavolo di risposta è ?

 

Dorothea: e poi che ci fai qui ? come Sheila ha giustamente detto non puoi leggere questa fic dato che il rating è PG13

 

Angela: e allora ? Tanto l’età è relativa, e poi ne faccio 13 il prossimo 24 gennaio !

 

Dorothea: in genere l’età non è tanto relativa…

 

Angela: anagraficamente parlando, ma uno può dimostrarne meno di quelli che ha.

 

Dorothea: se ne dimostri meno non ti è di tanto aiuto

 

Angela: ma io mi riferivo a te ! Sei tu che ne dimostri un paio in meno di quelli che realmente hai !

 

Dorothea: cosa c’ entro io ? Sei tu quella che non ha l’età per leggere la fic !

 

Angela: e io la leggo lo stesso ! Tanto dimostro almeno una ventina di anni in più di quelli che ho.

 

Dorothea: cioè dimostri 32 anni ( quasi 33 ) ??

 

Angela: no in realtà ne ho 21, ma ne dimostro di meno, infatti in Francia riuscivo a entrare gratis in quei musei che avevano la riduzione per i minori di 18 anni.

 

Dorothea: eh ?!? E io allora quanti anni ho ?

 

Angela: 12 quasi 13 e non riesci più a dimostrarne 10 ragion per cui non riesci più a pagare ridotto al cinema. Anzi, non puoi nemmeno più scrivere la fic !

 

Dorothea: mi sembrava fosse il contrario…

 

Angela: no, no è così, infatti sono io la sorella maggiore e tu sei più piccola di me, quindi adesso mi prendo la tua camera.

 

Dorothea: tu quindi sei più grande di me ?

 

Angela: ovviamente

 

Dorothea: ah bene. D’ora in poi quindi quando c’è bisogno cucini e stiri tu.

 

Angela: Che c’ entra ? E poi tu l’hai mai fatto ?

 

Dorothea: chi ti prepara da mangiare certe volte ?

 

Angela: ah già, tu purtroppo. E comunque non ti ho mai vista prendere in mano un ferro da stiro a meno che non si trattasse di spostarlo o di darlo in testa a Harry !

 

Dorothea: guarda che a volte stiro anch’io

 

Angela: ah già dimenticavo che hai stirato una volta l’anno scorso, tre magliette in un’ora nemmeno un bradipo è così lento !

 

Dorothea: i bradipi mica stirano

 

Angela: se stirassero sarebbero più veloci di te !

 

Dorothea: i bradipi non sono così scemi da mettersi a stirare.

 

Hermione: cosa state blaterando ?

 

Angela: è lei che vuole costringere un bradipo a stirare !

 

Dorothea: macchè ! E lei che cerca di convincermi che io sono la maggiore e lei la minore quando invece è il contrario.

 

Hermione: infatti è il contrario.

 

Dorothea: … mi sta venendo il mal di testa…

 

Angela: io mi abbasso l’età a quattro così torno all’asilo e non devo fare i compiti

 

Dorothea: io rispondo alle recensioni così forse mettiamo fine a questa discussione folle

 

 

Lanya: E’ inequivocabile che la vera Dorothea sia io perché sto portando avanti la fic ^^ L’ultimo discorso scemo era meno scemo, l’ho dovuto forzare un po’, mentre in quello sullo squash il dialogo si creava da solo da quanto era idiota. Grazie e saluti a te e a Sylvia.

 

Avana Kedavra: grazie per i complimenti e prego per il prof ( ormai ci ho preso gusto ).

Anch’io contenta che si sia ristabilito l’ordine, ma quale ? Quello nella fic o quello della fenice ? ( vabbè, lasciamo perdere queste battute penose… )

 

Lothiriel: La battuta sul silenzio è molto da “Greco” ^^ E in questo capitolo si spiega cosa ci volessi fare con la signora Chiara ( io però non ricordo che faccia avesse… ) Ti mando una mail appena trovo un oggetto abbastanza assurdo ( tanto per mantenere viva la tradizione ), comunque ci vediamo venerdì ^^

 

Sheila: Ehm, io il giapponese non lo so proprio, è già molto se so un qualche cosa di inglese.

Interessante il motivo per cui la mamma di Hermione ha attraversato la barriera, non c’è bisogno che me ne trovi un’altra, è abbastanza cretina per essere in stile con la fic ^^

Mia sorella non ne vuole sapere di non leggere la fic, tanto fra un mese ne fa tredici e vince al totocalcio ( magari ! NdAngela ) ciao !

 

Serena: mi piace essere un genio dell’omicidio ( di sicuro molto meglio che essere un genio della lampada ) Non è necessario che tu faccia il login, io preferisco farlo visto che ho uno sdoppiamento dell’identità, ma finché non c’è qualcuno che si spaccia per te puoi benissimo recensire così ^^

 

Moccy: Ho letto il tuo commento al capitolo 13, ma era riferito al tredici falso alle cui recensioni non ho risposto. Grazie per i “fantastigliosi “ complimenti ( sia per il 13 che per il 14 ^^ ) A presto !

 

Strekon: Eh eh, Dorothy è carino ( e pensare che sto’ rileggendo il mago di Oz per preparare l’esame di letteratura per l’infanzia  ).

Non preoccuparti per la recensione, capita di saltare qualche capitolo ( succede spesso anche a me )

La Rouge non è certo il tipo di persona con cui trascorrerei il mio tempo o con cui prenderei il tè ( hai ragione, non si scrive tea ! Altro che english, ero sicura si scrivesse così pure in italiano ! )

Alla fine ho postato prima del previsto e ritieni la tua recensione responsabile di questo aggiornamento non previsto ^^ ( quanto può essere utile una recensione… )

Grazie mille per i complimenti, a presto ! ( ti ricordo che anche tu devi aggiornare ^^ )

 

Shaida Black: mi piacciono i paradossi ( non si era capito… ) e il fatto che tutti facciano finta di niente è a sua volta un po’ paradossale ^^

si, il mio ex prof di filosofia parlava veramente così, mi vengono i brividi a pensare che quasi tutti quelli della tua scuola sono così ! Ho fatto il possibile per i tuoi prof, spero che gradirai il servizio ^^

Grazie per i complimenti, cerco di aggiornare il prima possibile ^^

 

Icer: alla fine gli intermezzi sono quelli che piacciono di più ! Per adesso mi sono registrata a yahoo, appena ho tempo mi registro al gruppo ( certo che sono lenta… ) Grazie, a presto !

 

Sara: se trovi divertenti i primi due dovrebbero piacerti anche gli altri, i primi due non sono niente di particolare ! Ciao

 

Shaari: ti ringrazio per la  recensione ^^ Ciao !

 

Giulietta: non è un problema se le recensioni non sono immediate^^ Mi dispiace per l’avventura orribile, spero non sia niente di grave.

Harry non brilla certo per intelligenza in questa fic^^ No, nessuno sa della reale punizione della Rouge. Grazie, grazie questo alla fine non ci ha messo tantissimo ad arrivare e anche per il prossimo non ci dovrei mettere molto. Ciao !

 

Dorothea: non sapendo se farò in tempo a dirvelo nel prossimo capitolo per stare sicura ve lo dico adesso:

 

Buon Natale !

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Capitolo 16
*** Capitolo 16-Vacanze Natalizie Parte I ***


Quandi il treno arrivò alla stazione di Hogsmeade Harry, Ron e Hermione Ginny trovarono il signor Weasley che gli aspettava al

 

 

 

 

Capitolo 16

Vacanze Natalizie

 Parte I

 

Pochi giorni dopo la gita a Londra di Harry e Silente iniziarono le tante agognate vacanze di natale.

La sera prima della partenza Harry e Ron erano con i loro compagni nel dormitorio a preparare i bagagli. All’improvviso Neville fece fondere il baule.

    « No ! » singhiozzò Neville « Ho fuso anche il baule ! Sono proprio una disgrazia ! »

    « Hai proprio ragione, sei una disgrazia » cercò di consolarlo Harry « Ti dirò di più: sei un vero fallimento, una nullità, uno sfigato che rimarrà tale per tutta la vita »

Stranamente anziché consolarsi Neville cominciò a piangere più forte.

Pochi istanti dopo arrivò Hermione, allarmata da quegli allarmanti singhiozzi.

    « Neville perché piangi ? » chiese lei preoccupata « Ti fa male il pancino ? »

    « N…n…no »

    « Allora perché piangi ? Ti stanno crescendo i denti ? »

    « Non è per quello »

    « Dimmi perché stai piangendo allora !  »

    « Harry mi ha dato del fallito »

Hermione guardò Harry con occhi che mandavano fulmini e saette prima di aggredirlo ferocemente.

    « Harry, come hai potuto ? »

    « L’aveva detto pure lui » si giustificò Harry.

    « Non è questo il punto » disse Hermione battendo un piede per terra « Tutti sappiamo benissimo che Neville è una vergogna per il mondo magico, ma non c’è bisogno di dirglielo in faccia, non credi ? »

Neville cominciò a piangere ancora più forte.

    « Oh, suvvia Neville » Hermione gli si sedette accanto « Adesso basta comportarti come un bambino piccolo »

Neville smise di piangere, ma continuò a singhiozzare sommessamente.

    « Da bravo non fare i capricci » disse Hermione asciugandogli gli occhi « Se fai i capricci Babbo Natale non ti porta i regali »

    « Ma Babbo Natale non esiste » le fece notare Harry.

    « COSA ?! » strillò Neville balzando in piedi « Come sarebbe a dire non esiste ? Buahhh, come è crudele la vita ! »

    « Harry sei proprio senza cuore ! » gli urlò Hermione.

    « Che vuoi farci, l’omino di latta me l’ha chiesto e io glielo ho dato » si giustificò Harry  « E poi scusa, è colpa mia se lui è un credulone che crede a qualsiasi panzana ? »

Neville cominciò a battere a terra i pugni dalla disperazione. Alcuni istanti dopo la finestra della sala comune andò in mille pezzi a causa di Babbo Natale che era entrato con la slitta e tutte le renne. La slitta aveva così tanta rincorsa che anziché fermarsi imboccò la porta delle scale e finì per ribaltarsi in sala comune.

Neville e il triumvirato corsero di sotto dove trovarono alcuni grifondoro del primo anno travolti dalla slitta, un paio morsi dalle renne e uno schiacciato dalla mole di Babbo Natale.

Alzatosi a fatica Babbo Natale si rivolse al magnifico trio. Neville era rimasto immobile a fissarlo come un baccalà.

    « Chi è quel fetente che ha insinuato che non esisto ? »

    « Lui » disse Harry indicando Ron.

    « Che dici ? Non è vero, io non ho detto proprio niente ! »

    « Harry non si dicono le  bugie ! » lo rimproverò Hermione « Dopo ti viene il naso lungo come a Pinocchio ! »

    « Ma Pinocchio non esiste ! » esclamò Harry.

    « COSA ?! » esclamò Neville « Pinocchio non esiste ? Era il mio beniamino ! » e cominciò a singhiozzare.

    « Ah, ma allora quello non è finto » disse Babbo alludendo a Neville « Credevo fosse un manichino messo per abbruttire la stanza. In quanto a te » disse poi rivolgendosi a Harry « Per tua informazione io esisto, come potrai dedurre dal fatto che sono qui in carne e ossa »

    « Più in carne che ossa direi » fece notare Harry.

    « Stai insinuando che sono grasso ? »

    « Oh no signore, lei è proprio obeso »

    « Ho come l’impressione che la lista dei tuoi regali si accorcerà un po’ » disse Babbo.

    « Quindi esisti ? » chiese timidamente Neville.

    « Certo bel bambino, che regali hai chiesto questo anno ? »

    « Volevo una serra portatile e un set da giardiniere »

    « Credo che si potrà fare » disse Babbo « Sei stato molto buono questo anno, come sempre del resto »

    « E senti posso chiederti una cosa ? » chiese Neville timoroso.

    « Chiedi pure quello che vuoi »

    « E Pinocchio ? Anche lui esiste vero ? »

    « Mi dispiace darti brutte notizie bel bambino » disse Babbo mestamente « Ma Pinocchio non esiste più. Era mio apprendista fino all’ anno scorso quando accidentalmente si è infilato in un camino acceso » 

Lacrime silenziose cominciarono a scorrere sulle guance di Neville.

Pochi istanti dopo la porta della sala comune si aprì ed entrò Ginny.

    « Ma quello è Babbo Natale ! » esclamò.

    « E tu devi essere Ginevra Weasley » disse Babbo scrutandola un po’ « A te questo anno spetta del carbone »

    « Cosa ?! Ma perché ? »

    « Perché sei stata cattiva »

    « Ma io non sono cattiva è che mi narrano così ! » si lamentò lei.

    « Si si, bella scusa, scaricare le colpe sulla nostra icosaedrica autrice » disse Babbo.

    « Perché “icosaedrica” ? » chiese Hermione « L’ icosaedro è un poliedro regolare con venti facce, trenta spigoli e dodici vertici ! Non sapevo l’autrice avesse questa forma »

    « Infatti non ce l’ha, ho solo detto una parola a caso, mia vocabolarica ragazza » spiegò Babbo Natale « Ora scusatemi, ma devo proprio andare, faccio un salto a salutare mio cugino Silente e poi scappo, non dimenticatevi di lasciare un panettone sotto il camino »

    « In  modo che ti attutisca la caduta ? » chiese Ron.

    « Ma no, in modo da aver qualche cosa da mettere sotto i denti. Niente è migliore del panettone per tenere fissa la dentiera » detto questo se ne andò con slitta e renne.

Il giorno seguente tutti si svegliarono di buon ora e allegri come non mai.

Harry e Ron si incontrarono con Hermione nella sala comune per poi scendere insieme a colazione, il treno non sarebbe partito prima delle undici.

Il triumvirato aveva appena preso posto quando la professoressa Rouge si avvicinò a loro.

    « Salve ragazzi, oh Harry anche tu torni a casa per le vacanze ? Pensavo non scorresse buon sangue tra te e i tuoi zii » disse questa sorridendo in maniera diabetica.

    « Infatti non ne scorre » disse Harry « Pensi che quei rompiscatole fino a poco tempo fa mi chiudevano nel sottoscala in compagnia di cinque ragni che cantano canzoni country. Adesso per fortuna dormo nella camera degli ospiti, naturalmente con me hanno traslocato anche i ragni, sono affezionatissimo a Roy, Beangle, Porridge, Stuart e Chevalier, adoro sentirli cantare »

    « Bleah » esclamò Ron « Dormi con i ragni ? »

    « E dai Ron, sono simpatici i ragni » disse Hermione « Adesso che ci penso quel pomeriggio trascorso in prigione avevo stretto una bellissima amicizia con Gino… era così simpatico… e tu l’hai ucciso ! Essere senza cuore » Hermione cominciò a singhiozzare nel tovagliolino. ( ricordate il capitolo 6 ? )

    « Ce l’hai ancora con me perché ho spiaccicato quel ragno schifoso ? Aveva lo sguardo da poco di buono te lo assicuro » si giustificò Ron « E poi avevo sentito parlare di un ragno maniaco che abitava nelle prigioni del castello, poteva benissimo essere lui »

    « In questo caso hai fatto bene allora » si riprese Hermione « In realtà ero diventata sua amica solo per convincerlo a fregare le chiavi al carceriere »

    « Nel caso non ve ne foste accorti stavo parlando io ! » fece notare Harry stizzito « Spiegavo alla professoressa l’ubicazione del mio giaciglio »

    « E hai perfino mentito ! » lo interruppe nuovamente Ron « Non dormi più in camera degli ospiti ! Quando ti siamo venuti a prendere questa estate dormivi nella cuccia del cane ! »

    « Che schifo » si ritrasse la Rouge « Harry non è che hai ancora le pulci vero ? »

    « Non si preoccupi professoressa, ho portato il collare antipulci per ben due mesi » disse avvilito Harry .

    « Ah, per fortuna » si tranquillizzò questa « Ma come mai torni a casa per le vacanze se non puoi sopportare i tuoi zii ? »

    « Non torno dai miei zii, prendo alloggio da Ron »

    « Allora divertiti » disse lei « Scusatemi ora ragazzi, ma adesso devo proprio andare ho un appuntamento al parrucchiere di Hogsmeade, buon Natale » e con un ultimo sorriso si allontanò dal tavolo di Grifondoro.

    « Non è splendida ? » sospirò Ron.

    « A me sembra sciocca e insulsa » disse Hermione « Non capisco come abbia fatto un’oca del genere a diventare professoressa »

    « Hermione che insulta un insegnante ?!? » si stupì Harry cadendo dalla panca per la sorpresa.

    « Non la ritengo assolutamente un’insegnante » disse Hermione alzandosi « Forza muoviamoci o perderemo il treno »

I tre varcarono le spesse porte in quercia e si unirono alla fiumana di studenti che lasciavano Hogwarts arrancando faticosamente nella neve caduta la notte prima. Erano quasi giunti ai cancelli ( a piedi perché i testral erano in ferie ) quando Harry si accorse di aver dimenticato una cosa.

    « Fermi ragazzi ! Devo assolutamente tornare in dormitorio a recuperare la mia calzamaglia gialla ! »

    « Cosa ?!» esclamò Hermione « Dobbiamo rischiare di perdere il treno per un paio di calze gialle con le stelle fucsia ? »

    « Non preoccupatevi » li tranquillizzò Harry correndo verso il castello « Ci metto tre secondi »

Harry sparì alla volta del castello.

    « Forse è meglio se noi intanto teniamo il posto sul treno » disse Hermione. Così i due raggiunsero la stazione e salirono sul treno che già sbuffava.

Attraversarono quasi tutto il treno senza trovare uno scompartimento vuoto, finché in uno nell’ultima carrozza trovarono Ginny.

    « Eccovi finalmente » disse la ragazzina « Vi stavo tenendo il posto, ma dov’è Harry ? »

    « E’ tornato al castello a recuperare la sua calzamaglia gialla » disse Hermione sistemando il suo baule « Speriamo non perda il treno »

L’orario della partenza si avvicinava sempre più e Harry non si vedeva ancora. L’ansia tra i tre cresceva ad ogni minuto. Alle dieci in punto il treno fischiò e cominciò a muoversi lentamente.

    « Oh no, il treno sta partendo ! » esclamò Hermione.

    « No Hermione ti sbagli » la corresse Ron « E’ solo un’impressione in realtà è l’ambiente circostante che è in movimento »

    « No Ron, guarda che siamo noi, il pavimento traballa »

    « Ma allora Harry sta’ perdendo il treno ! » esclamò Ron finalmente appresa la situazione.

    « Eccolo che sta arrivando ! » strillò Ginny indicando una figura che correva a perdifiato cercando di raggiungere il treno.

I tre spalancarono il finestrino facendo entrare una ventata di vento gelido e di smog puzzolente.

    « Forza Harry, ci sei quasi ! » gli urlò Hermione.

    « Allunga la mano che provo a prenderti ! » gli disse Ron sbracciandosi. Harry riuscì ad aggrapparsi alla manica di Ron, ma anziché riuscire ad issarsi trascinò con se l’amico fuori dal treno.

    « Ron ! » strillò Hermione guardando gli amici che rimanevano sempre più indietro man mano che il treno aumentava la sua velocità.

    « Tiriamo il freno » disse Ginny dirigendosi verso una maniglia su cui era scritto “Freno d’emergenza tirare solo in caso di emergenza, ogni abuso sarà punito”. Infischiandosene dell’avvertimento lo tirò senza esitazioni.

Con uno stridio impressionante il treno si fermò bruscamente facendo cadere i bagagli dalla reticella e facendo rovesciare un bicchiere di vodka sul vestito di Malfoy quattro vagoni più in là.

Harry e Ron non persero tempo e salirono sul treno raggiungendo Hermione e Ginny che giacevano sul pavimento travolte dai bauli.

    « E’ stata dura, ma ce l’abbiamo fatta » disse Harry riprendendo fiato.

    « Svelti dobbiamo andarcene da qui ! » esclamò Hermione trascinandoli fuori « Il controllore sarà infuriato e saprà benissimo capire da quale scompartimento e’ stato tirato il freno d’emergenza ! »

Tutti e quattro si riversarono nel corridoio con tutti i bagagli sentendo i passi minacciosi del minaccioso controllore che si avvicinava minacciosamente.

    « Sbrighiamoci ! » li supplicò Hermione « Troviamo un altro scompartimento prima che sia troppo tardi ! »

    « Sono tutti occupati » esclamò Ginny.

    « Lasciate fare a me » disse Harry aprendo la porta di uno scompartimento. Al suo interno Dean e Seamus chiacchieravano senza dar segno di essersi accorti della brusca fermata.

    « …e così mi sono cavato i pantaloni e mi sono gettato nel pozzo, vai a immaginare che al suo interno ci avrei trovato un tonno gigante in scatola… » stava raccontando Seamus.

    « Ehm, scusate ragazzi » li chiamò Hermione.

    « Oh ciao » esclamò Dean « Siete venuti anche voi a sentire dell’avventura di Seamus con il tonno gigante ? »

    « Veramente no » disse Harry « Volevamo solo chiedervi di fare scambio di scompartimenti,  vedete il nostro è troppo piccolo per noi quattro »

    « Ma certo, nessun problema » disse allegramente Seamus senza rendersi conto che gli scompartimenti in realtà sono tutti uguali.

Dean e Seamus ignari del pericolo  si accomodarono nello scompartimento incriminato e ritenuti responsabili dal capotreno vennero atrocemente frustati nel vagone bestiame.

I nostri eroi invece tirarono un sospiro di sollievo e si lasciarono cadere sui sedili esausti per lo stress mentre il treno riprendeva il viaggio.

Dopo un’oretta di viaggio Harry e Ron cominciarono a giocare a nascondi il calzino puzzolente, gioco in cui uno nasconde un calzino e l’altro deve trovarlo con  l’uso dell’olfatto, Ginny si addormentò ( aveva fatto tardi la sera prima ) mentre Hermione guardava il paesaggio innevato.

    « Che bello spettacolo » sospirò Hermione pochi istanti dopo « Tutta questa neve sembra panna montata »

 

Lettori: la panna montata, la panna montata, è stata nominata la panna montata !!

 

Dorothea: calmi calmi, si tratta di un caso, anzi forse è meglio se Hermione cambia paragone.

 

    « Che bello spettacolo » sospirò Hermione pochi istanti dopo « Tutta questa neve sembra ricotta »

Il viaggio continuò tranquillamente e senza intoppi, Ginny dormì finché Ron accidentalmente non le rovesciò della burrobirra in testa e Grattastinchi si fece le unghie sui sedili acquistando così il soprannome di Grattadivani.

 Quando il treno arrivò alla stazione di Hogsmeade Harry, Ron, Hermione e Ginny trovarono il signor Weasley che gli aspettava al binario nove e tre quarti.

    « Salve ragazzi, avete fatto buon viaggio ? » li accolse il signor Weasley abbracciandoli « Oh, Harry, che piacere vederti, puoi spiegarmi come funziona un frullatore ? E che funzione ha un forno a microonde  ? Quale utilità ha un fermacarte ? Sai dirmi come funziona esattamente il timer del videoregistratore ? »

    « Ehm, signor Weasley, perché non affrontiamo la discussione una volta a casa ? »

    « Hai ragione Harry. Venite adesso, vi faccio vedere il nuovo veicolo babbano che ho comperato con il nuovo stipendio in sostituzione della ford anglia » Con un sorriso raggiante li condusse fuori dalla stazione dove faceva bella mostra di se un bel niente.

    « Scusa papà, ha un incantesimo di invisibilità per caso ? » chiese Ginny.

    « Non capisco, avevo parcheggiato esattamente qui ! » disse Arthur sbalordito.

    « Ehm, per caso è quella laggiù ? » Hermione indicava un auto che stava a venendo portata via dal carro attrezzi .

    « E’ lei ! Al ladro, al ladro ! »

    « Non gliela hanno rubata signor Weasley è solo che ha parcheggiato in divieto di sosta » fece notare Harry guardando un minaccioso cartello.

Il signor Weasley corse via all’inseguimento della sua auto, i ragazzi rimasero ad aspettarlo all’interno della stazione.

    « Hermione ! » Hermione si voltò e strabuzzò gli occhi quando vide sua madre venirgli incontro con numerosi paia di sci sulle spalle.

    « Mamma, che ci fai qui ? »

    « Sono venuta a prenderti, poi partiamo subito per la montagna, ho portato tutto il necessario »

    « Mamma io non vengo a sciare ! »

La madre di Hermione cominciò a singhiozzare lentamente « Sniff sniff, io credevo volessi venire a sciare con me e tuo padre »

    « Ti avevo già detto per lettera che sarei andata a casa di Ron per le vacanze natalizie ! »

    « E tu preferisci la compagnia di quell’ essere rosso a tua madre ? »

    « Si »

La signora Granger batté gli sci a terra con rabbia « Sei veramente crudele ! Negare a tua madre una gita famigliare sugli sci ! »

    « Sono anni che mi stressi con sta’ storia degli sci !!! Io detesto sciare !!!! » urlò la ragazza colpendo la madre con uno snowboard. La madre cadde a terra svenuta.

    « Presto andiamocene prima che rinvenga ! » disse Hermione.

    « Ma papà non è ancora tornato » le fece notare Ginny.

    « E poi manca Ron » notò Harry.

    « Dove è andato ? »

Si guardarono un po’ intorno finché non videro Ron con indosso gli sci della signora Granger che cercava di sciare lungo i binari.

    « Ron, cosa fai ! » lo chiamò Hermione « Vieni via di li è pericoloso ! »

    « Non preoccuparti Hermione » le  urlò lui « Questo è un binario morto »

Finito di dire questa cosa Ron venne investito da un eurostar.

    « Ron ! » Hermione corse sul binario a vedere in che condizioni era.

    « Urgh, ero sicuro fosse un binario morto »

    « Lo sai che l’autrice ci mette un nanosecondo a farlo diventare vivo »

    « Maledetta autrice ! »

Appena Ron mise piede fuori dalla stazione l’autrice lo investì e non soddisfatta lo investì nuovamente in retromarcia. Nel fare la cosa tirò giù anche un paio di pali della luce e distrusse una macchinetta per i biglietti dell’autobus ( tanto fregano sempre i soldi ) e tirò sotto il professore di inglese di Guazzo89 che diceva cose senza senso a un turista belga.

Finalmente tornò il signor Weasley alla guida di una Citroen C3 grigio argento.

    « Ecco ragazzi, l’auto nuova di zecca ! » disse dal finestrino « Forza salite che Molly ci sta aspettando »

I ragazzi caricarono i bauli e dopo una litigata per decidere chi doveva stare davanti salirono.

    « Signor Weasley, ma che è sta puzza ? » chiese Hermione turandosi il naso.

    « Credo sia l’arbre magique alle uova marce » disse il signor Weasley indicando un alberello appeso allo specchietto retrovisore « Era in dotazione con la macchina, ma non capisco a cosa serva, tu me lo sai spiegare Harry ? »

    « Dovrebbe profumare l’ambiente »

    « Profumare ?! » si stupì lui « Certo che i babbani hanno un concetto strano di profumo » detta questa massima il signor Weasley partì e si allontanò dalla stazione evitando l’autrice che stava cercando disperatamente di parcheggiare l’auto aiutata da quattro vecchietti che le davano indicazioni contrastanti tra loro ( ehi, mi è capitato sul serio ! NdDorothea )

     « Come ha fatto a farsela ridare ? » chiese Hermione.

     « Ho usato un incantesimo di memoria » spiegò il signor Weasley.

     « Papà, ma adesso che sei ministro della magia puoi farti dare auto di super lusso dal ministero ? » chiese Ginny.

     « Beh, visto che l’autorizzazione all’uso delle macchine del ministero la do io direi di si »

     « Wow che figata ! » esclamò Ron « E puoi ordinare qualsiasi cosa vuoi ? »

    « Ron » lo riprese Hermione « Quello del ministro della magia è un lavoro di grande responsabilità non di abuso della propria posizione »

    « Ben detto Hermione » la lodò il signor Weasley « Sei proprio una brava ragazza, non mi dispiacerebbe averti come figlia al posto di quella scapestrata di Ginny »

    « Papà cosa dici ?!? Buuuuh, nessuno mi vuole bene ! » singhiozzò Ginny.

    « Su non piangere Ginny » cercò di consolarla Harry passandole un braccio attorno alle spalle « Non è vero che nessuno ti vuole bene. Io te ne voglio molto »

    « Sul serio ?! » chiese Ginny con il cuore che mancò un battito per l’emozione.

    « Certo. Provo un grande affetto fraterno per te »

    « Ma che due maroni » disse Ginny delusa scansando il braccio di Harry.

All’improvviso il signor Weasley gettò un’inchiodata impressionante.

    « Ginny ! Ma che espressioni sono ?!! E’ questo che ti insegnano a scuola ? »

    « Ehi non scarichiamo le colpe su Hogwarts ! » precisò Hermione.

    « Ginny ! Ma che espressioni sono ?!! E’ questo che ti insegnano i tuoi amici ? »

    « E neanche su di noi ! » esclamò irata Hermione.

    « Ginny ! Ma che espressioni sono ?!! E’ questo che ti insegnano i tuoi genitori ? » il signor Weasley riflettette un momento sul senso delle sue parole « Insomma, quel che voglio dire è che devi smetterla con questo linguaggio ! Per punizione niente televisore per un mese ! »

    « Papà, noi non abbiamo mai avuto un televisore » gli fece notare lei.

    « Ah già. Comunque non ho intenzione di sopportare la tua maleducazione per il resto del viaggio, quindi adesso scendi e vieni a piedi »

Ginny scese dall’auto sbuffando. Appena ebbe richiuso la portiera il signor Weasley ripartì sgommando.

    « Signor Weasley, è sicuro che sia la cosa giusta da fare ? » chiese Hermione titubante.

    « Non preoccuparti Hermione, sono esperto di pedagogia »

Dopo tre quarti d’ora di viaggio durante i quali Ron ed Harry giocarono a nascondino ( in che modo lo ignoro ) in cui vinse Harry perché barava, finalmente la citroen C3 si fermò nel giardino di casa Weasley investendo una gallina.

    « Molly, stasera pollo ! » urlò il signor Weasley per annunciare il loro arrivo.

Dei passi affrettati risuonarono per le scale e la signora Weasley fece il suo ingresso nell’ingresso.

    « Arthur, cosa significa stasera pollo ? Non mi dirai che hai investito un’altra gallina ?!? »

    « Molly cara, non è colpa mia ! Sono loro che attraversano la strada quando passo io »

    « E perché mai una gallina dovrebbe attraversare la strada ? » chiese la signora Weasley con curiosità.

Il signor Weasley la guardò per un po’ con espressione pensierosa « Sai cara, questa è proprio una bella domanda ! Quale sarà mai il motivo ? »

    « Voi lo sapete ragazzi ? » chiese la signora Weasley a Harry, Ron e Hermione.

I tre scossero la testa.

    « Non ho mai letto niente al riguardo » disse Hermione turbatissima di scoprire di non sapere rispondere ad una domanda.

Così l’intera famiglia si ritirò in salotto a riflettere su quella domanda coinvolgendo anche Charlie che era tornato il giorno prima dalla Romania.

Bill invece era da Fleur a darle lezioni di lingua inglese, Fred e George al loro negozio per gli affari natalizi.

 

-----Fine Primo Tempo----

 

Harry: Ron, che cos’è quella cosa che brilla nel buio, ma puoi vedere solo di giorno ?

 

Ron: Ehi, mi piacciono gli indovinelli !

 

Harry: non ti ho chiesto se ti piacciono gli indovinelli, ma qual è quella cosa che brilla nel buio, ma che puoi vedere solo di giorno.

 

Ron: mmmh… lasciami pensare…

 

Ron pensa attirando l’attenzione di molti curiosi che non avevano mai visto Ron pensare

 

Harry: allora ?

 

Ron: mah, non lo so

 

Harry: ah

 

Ron: …

 

Harry: …

 

Ron: Quindi ?

 

Harry: quindi cosa ?

 

Ron: che cos’è ?

 

Harry: cosa ?

 

Ron: quella cosa che brilla nel buio, ma che puoi vedere solo di giorno

 

Harry: scusa, ma se lo sapevo mica te lo chiedevo !

 

Ron: io credevo fosse un indovinello

 

Harry: non sapevo gli indovinelli brillassero al buio

 

Ron: no, non la risposta, credevo tu mi stessi facendo un indovinello

 

Harry: ti stavo facendo una domanda, troglodita rimbecillito che non sei altro !

 

Ron: ma dai Harry perché mi offendi ?

 

Harry: perché sono il protagonista

 

Ron: e allora ?

 

Harry: allora ho sempre ragione

 

Ron: ma quello non era il cliente ?

 

Harry: quello chi ?

 

Ron: quello che ha sempre ragione

 

Harry: ti sembro un cliente ?

 

Ron: no

 

Harry: quindi è il protagonista ad avere sempre ragione

 

Hermione: ciao ragazzi cosa state facendo ?

 

Harry: discutiamo dei problemi economici del mondo

 

Ron: sul serio ?

 

Harry: certo ! Con chi ho parlato fino ad adesso ?

 

Ron: con me

 

Harry: appunto non volevo parlare con me ma con te !

 

Ron: ma io non sono te

 

Harry: certo, io sono io

 

Ron: credevo fossi Harry

 

Harry: infatti sono Harry

 

Ron: ma se hai appena detto che tu sei io

 

Harry: decidiamoci o sono tu o sono io

 

Ron: sei io perché non puoi essere me

 

Harry: perché non posso essere te ?

 

Ron: perché io sono io

 

Harry: ma sei hai appena detto che io sono io

 

Ron: però anch’io sono io

 

Harry: non possiamo essere la stessa cosa, altrimenti saremmo gemelli e ci chiameremmo Fred e George

 

Hermione: andate avanti ancora per molto ?

 

Harry: ma se non ci siamo mai mossi da qui !

 

Hermione: che squallore dover lavorare con degli idioti come voi

 

Harry: voi chi ?

 

Hermione: tu e lui

 

Harry: e chi è lui ?

 

Hermione: Ron !

 

Harry: vuoi dire che Ron in realtà si chiama lui ?

 

Hermione comincia a singhiozzare dalla disperazione

 

( per la cronaca, parte di questo discorso l’hanno fatto Angela e mio fratello, e ha portato alla convinzione che esista un fantomatico signor Lui responsabile di tutte le cose per cui non si vuole avere la colpa tipo: “chi ha lasciato tutto in disordine ?” “Lui”, “Chi è stato collegato a internet tanto a lungo da alzare in questo modo la bolletta ?”  “Lui “, “Chi ha lasciato la luce accesa ?” “Lui”, “Chi ha sfondato il tetto?” “Lui”, e altre cose del genere )

 

 

----Secondo Tempo----

 

I coniugi Weasley, Charlie, Ron, Harry e Hermione erano riuniti in salotto cercando di dare risposta ad uno dei più grandi misteri dell’ universo: perché una gallina attraversa la strada ?

    « Forse » ipotizzò Hermione « Perché dall’altra parte c’è del mangime ? »

    « Non può essere » disse la signora Weasley « Non mettiamo il mangime dall’altra parte della strada »

    « Attraversa per raggiungere la sua amica dall’altra parte » esclamò Harry.

    « E la prima gallina perché ha attraversato ? » chiese scettica Hermione.

    « Per farsi raggiungere dalla seconda gallina » spiegò Harry.

    « Non credo sia questa la soluzione »

    « Ci sono ! » esclamò Charlie.

    « Si Charlie l’abbiamo visto che ci sei » 

    « Voglio dire che so la risposta ! Ha attraversato perché un drago le dava la caccia ! »

    « Sarebbe un’ottima spiegazione, ma ho visto galline attraversare la strada anche se non erano inseguite » disse il signor Weasley.

    « Forse è nella natura delle galline attraversare la strada » spiegò Ron.

    « Non credo proprio, non è un’azione che porta loro dei vantaggi, anzi porta solamente uno svantaggio: la morte ! » precisò Hermione.

    « Allora attraversano la strada per suicidarsi ! » disse Harry.

    « Se volessero suicidarsi basterebbe mettersi in mezzo alla strada, oppure venire da me mentre preparo il pranzo » gli fece notare la signora Weasley « Il motivo deve essere assolutamente un altro »

Rimasero in salotto a meditare sulla questione fino a sera quando fece il suo arrivo Ginny.

    « Non si mangia stasera ? » chiese la ragazza « Perché ve ne state tutti riuniti in salotto ? » chiese poi vedendoli tutti assorti.

    « Shh, Ginny non distrarci » la ammonì il signor Weasley « Stiamo cercando di trovare la soluzione ad il più grande enigma della storia »

    « Quale ? »

    « Perché una gallina attraversa la strada ? »

    « Ma è ovvio ! » esclamò Ginny « Per andare dall’altra parte ! »

Tutti si guardarono con una luce di comprensione negli occhi.

    « Ma certo ! » esclamò Hermione « Non può che essere questa la soluzione ! Ginny sei un genio » e corse ad abbracciare l’amica.

La signora Weasley piangeva di felicità nel suo grembiule « La mia bambina si è fatta grande ed è diventata intelligente »

    « Bambina mia sono fiero di te » disse il signor Weasley abbracciando la figlia « Sei riuscita a trovare la risposta ad un enigma così arduo »

    « Ti meriti la nostra più totale fiducia » disse la signora Weasley « Visto che hai dimostrato una così grande intelligenza non discuteremo più delle tue scelte, che saranno di sicuro prese con attenta  riflessione e posatezza morale »

    « Mi fa piacere mamma » disse Ginny « Volevo proprio farti vedere il miei quattro nuovi tatuaggi »

    « COSA ?! » esclamò la signora Weasley « Ti ho già detto un milione di volte cosa ne penso dei tatuaggi ! Ti avevamo proibito di farli ! Per punizione te ne vai a letto senza cena ! »

Sbuffando Ginny si diresse nella sua stanza.

    « Ragazzi, ma io non vi ho ancora salutato » si rese conto la signora Weasley. Così dicendo si avvicinò a Harry e lo stritolò così forte da farlo diventare blu per la mancanza d’aria, finalmente lasciato andare Harry salutò con trasporto Hermione. Poi del tutto dimentica di Ron si diresse in cucina per la cena.

    « Mamma non dimentichi qualche cosa ? » le fece notare irato Ron.

    « Oh che stupida che sono ! » e senza perdere ulteriormente tempo diede ad Harry quattro ciambelline zuccherose « Tieni Harry, chissà come sei affamato »

    « Mamma ! » urlò furioso Ron « Non mi hai salutato ! »

    « Beh, non te lo meriti proprio ! » gli ribattè lei con un pericoloso cipiglio.

    « Perché che ho fatto ? »

    « Ci è arrivata proprio stamattina una lettera dalla scuola: a quanto pare hai trafitto la segretaria con un lampadario di cristallo ! »

    « Ma mamma è stata per legittima difesa ! Quell’ essere era alquanto diabolico ! »

    « E’ vero signora Weasley » lo sostenne Hermione « Mi aveva perfino minacciato e Ron è stato così galante da prendere le mie difese »

    « Il problema non è la segretaria ! » esclamò la signora Weasley « Quella la rimpiazzano quante volte vuoi, il guaio è che hai distrutto l’antichissimo lampadario di cristallo costruito da Priscilla Corvonero in persona ! »

    « Cosa ?! Esclamò Hermione « Quel lampadario l’aveva costruito Priscilla Corvonero ?!? Ma allora è di valore inestimabile ! Ron come hai potuto fare una cosa del genere ?! »

    « Hermione, ma ricordi come si stavano mettendo le cose ? »

    « Mille volte meglio essere sbranati dalla signora Chiara che essere responsabili di un così grave deturpamento ! Signora Weasley lo mandi a letto senza cena ! »

    « Proprio quello che volevo fare cara » disse la signora Weasley.

Ron si diresse al piano superiore  sbuffando e imprecando proprio come Ginny pochi minuti prima.

La vigilia di Natale mamma Weasley aveva ormai perdonato Ginny e Ron, mentre il signor Weasley investì un’altra gallina. Quella sera se ne andarono a letto tutti felici e contenti : la mattina avrebbero trovato i regali e al pranzo di natale sarebbero venuti anche Fred&George e Bill.

Harry si svegliò alle quattro del mattino e non avendo niente di meglio da fare buttò Ron giù dal letto il quale ritenendo Grattastinchi il colpevole buttò il gatto fuori di casa. In seguito i miagolii di Grattastinchi svegliarono il resto della famiglia che affibbiarono al gatto il nuovo soprannome di Grattatimpani.

Harry si dedicò all’apertura dei regali. Ron gli aveva regalato il libro “Dieci buoni motivi per non barare al gioco” che Harry gettò allegramente nel camino mentre Hermione gli aveva donato il libro”Due buoni motivi per smettere di cazzeggiare e mettersi a studiare” che Harry ripose amorevolmente insieme a quello regalatogli da Ron.

Dalla signora Weasley ricevette un maglione fatto a mano ( cioè a forma di mano ) e uno stivale di pelo da parte di Hagrid.

    « Come mai solo uno ? » chiese Ron.

Harry frugò nella carta e vi trovò il biglietto di Hagrid su cui vi era scritto : “ Caro Harry, eccoti uno stivale. Uno solo perché l’altro ieri la Cooman ha predetto che prima della fine della serie perderai una gamba. Certo che sei proprio sbadato ! Auguri”

    « Hagrid è proprio un credulone » disse Harry « Credere che io sia sbadato ! Ma andiamo ! »

Finito lo scartamento dei regali i due scesero al pianterreno per dare una mano nella preparazione del pranzo di natale. Hermione era già in cucina che impastava pane fatto in casa ( in giardino era troppo freddo per cucinare ) mentre la signora Weasley sedeva su di uno sgabello con l’aria preoccupata.

    « Cos’ha la mamma ? » chiese Ron con un bisbiglio a Hermione.

    « Non ha detto niente, ma credo di sapere lo stesso il motivo: Percy »

Ron si ricordò all’improvviso del fratello che non rivolgeva loro la parola, l’aveva del tutto dimenticato da quanto era insignificante per lui. Seccato di vedere la madre in quelle condizioni quando c’era da far da mangiare decise di tirarla su di morale.

    « E dai mamma ! Smetti di crucciarti per Percy ! E’ solo un idiota e andandosene ha giovato più a noi che a lui »

    « Ma non stavo pensando a Percy. Mi domandavo quando sarebbe arrivato il nuovo elettrodomestico che ho ordinato » disse la signora Weasley « Però adesso che mi ci fai pensare… cosa starà facendo il mio bambino ? Buuuh, senza una mamma che gli stira le camice, poi da quando Caramell si è dimesso è stato retrocesso al posto di responsabile degli sgabuzzini del ministero !! Come farà a tirare avanti ? Forse abiterà sotto un ponte mentre noi ce ne stiamo qui a festeggiare il natale, buuuh !! »

    « Signora Weasley non pianga » la consolò Hermione porgendole un fazzoletto « Le cose vanno meglio dell’anno scorso però: non ha rimandato indietro il maglione di Natale questa volta »

    « Il maglione di Natale ! » strillò mamma Weasley « Ho dimenticato di inviarglielo ! Buuuh, che madre degenere che sono ! »

I ragazzi rimasero a fissarsi per qualche minuto non sapendo più che dire finché non suonarono alla porta. Hermione si incaricò di andare a vedere chi scocciava la mattina di Natale. Come c’era da aspettarsi si trattava del fattorino che aveva portato l’elettrodomestico ordinato dalla signora Weasley. Pagato il fattorino Hermione tornò in cucina con una cassa di legno.

    « Certo che è proprio pesante ! » esclamò la ragazza  « Fortuna che sono maggiorenne e ho potuto alleggerirlo con un incantesimo » e per vantarsi ancora di più di poter fare magie scagliò qualche incantesimo a destra e a manca.

 

Destra e Manca: che abbiamo fatto per meritarci tutto ciò ?

 

La signora Weasley parve riprendersi quando vide che era arrivato ciò che aspettava.

    « Cos’è di preciso mamma ? » chiese Ron con curiosità.

    « Adesso vedrai » disse Mamma Weasley aprendo la cassa. Appena sollevò il coperchio ne uscì Angela con il grembiale addosso, il cappello da cuoco in testa e un mestolo in mano.

    « Cosa sarebbe questa pagliacciata ? » chiese Harry.

    « Abbonandomi al settimanale delle streghe ho avuto diritto all’invio di un aiutante per il pranzo natalizio » disse raggiante la signora Weasley.

    « E io sono l’aiutante » disse Angela « Cucinerò per lei signora Weasley »

Grazie all’aiuto di Angela che sa preparare solo il caffé e cucinare un piatto di pasta scondita la signora Weasley preparò un ottimo pranzo, tale e quale a quello che avrebbe preparato senza l’aiuto di nessuno.

Hermione stava apparecchiando la tavola quando si rese conto di non aver ancora visto Ginny.

    « Che fine ha fatto tua sorella ? » chiese a Ron.

    « Penso stia ancora dormendo » rispose lui.

    « Allora è meglio se la andiamo a svegliare »

Così i due salirono le scale fino al secondo piano dove bussarono alla porta della ragazza. Non avendo ottenuto risposta abbassarono la maniglia e entrarono lentamente cercando di non calpestare i numerosi pacchetti disseminati per la stanza. Ginny stava dormendo profondamente, o così sembrava visto che russava come l’espresso di Hogwarts.

Hermione si sedette sul bordo del letto e cominciò a scuotere l’amica « Svegliati Ginny, sono già le undici »

    « Mmmh, lasciatemi dormire un altro paio d’ore » borbottò lei voltandosi dall’altra parte.

    « Ma è quasi l’ora di pranzo ! » protestò Hermione « Ti senti poco bene per caso ? Ieri sera ti sei ritirata abbastanza presto come tutti noi »

Ginny sbadigliò rumorosamente « Mi sono ritirata alle dieci, ma non ho potuto dormire prima delle tre »

    « Perché sei stata alzata così a lungo ? »

    « Beh sai, Babbo Natale è stato abbastanza esigente »

    « Cosa vuoi dire con “Babbo Natale è stato abbastanza esigente” ? » chiese Ron allarmato « Cosa hai fatto con Babbo Natale questa notte ?!? »

    « Quello che avrei dovuto fare a Malfoy in cambio della vittoria un mese fa » rispose tranquillamente Ginny.

Ron rimase immobile incapace di dire o pensare qualsiasi altra cosa.

    « Ginny, stai dicendo che ti sei fatta Babbo Natale ? » le chiese Hermione.

    « Altrimenti non mi lasciava i regali, l’avete sentito anche voi quella sera in sala comune » spiegò lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo « E comunque non è male, solo un po’ pesante »

Lasciata Ginny sola con l’enorme quantità di pacchetti da scartare Hermione guidò un Ron sconvolto giù per le scale.

    « La mia sorellina ! » gemette lui « Era così pura e innocente e adesso guarda come si è ridotta ! Fino a poco tempo fa giocava ancora con le Barbie ! »

    « E sorvoliamo su cosa facesse fare alle sue Barbie e a Ken… » sospirò Hermione.

    « Perché cosa faceva fare alle Barbie e a Ken ?!? » chiese di scatto Ron bloccandosi nel mezzo dell’ingresso.

    « Poca roba » disse lei « Le gambe delle Barbie non si allargano più di tanto »

    « Non ci posso credere ! Pensavo che quel gioco babbano fosse del tutto innocente ! »

    « Adesso smetti di angustiarti » gli disse Hermione voltandosi verso di lui « Dopotutto Ginny ha quasi sedici anni, non c’è motivo di tenerla costantemente sotto controllo »

    « E’ proprio perché ha sedici anni che necessita di controllo secondo me »

    « Ma non è una sprovveduta, sa badare a se stessa » concluse Hermione stringendo le mani del ragazzo fra le sue. Si guardarono negli occhi per un lungo istante finché Hermione notò che si erano fermati proprio sotto il vischio. Con un sorriso malizioso e un cenno della testa lo fece notare a Ron.

    « Vischio » borbottò lui.

    « Lo sai che significa ? » mormorò accorciando la distanza tra loro.

    « Si… che è infestato dai nargilli ! Si salvi chi può ! » Ron fuggì via a gambe levate lasciando che Hermione rimanesse sotto il vischio come una fessa.

Era ancora sotto il vischio a maledire mentalmente Luna e le sue stupidaggini, riservando qualche speciale insulto anche a quel cretino di Ron, quando il resto della famiglia Weasley arrivò alla Tana.

Mamma Weasley stritolò tutti, da i suoi figli alle loro fidanzate.

Angelina e Katie abbracciarono Harry e si congratularono con lui per essere diventato capitano del Grifondoro, mentre Fleur venne prontamente accolta da un servizievole Ron.

    « Oh cari come sono felice di vedervi » disse mamma Weasley « Bill tesoruccio mio, ma non ti sei ancora tagliato i capelli ? »

    « Mamma non ho mai avuto intenzione di tagliarmi i capelli »

    « Staresti molto meglio con i capelli corti, non è vero Fleur ? » chiese alla ragazza.

    « Oh beh, a me piasciono così » rispose lei.

    « Ho già capito che non andrò molto d’accordo con questa nuora » disse la signora Weasley tornandosene in cucina. Non appena la signora Weasley sparì oltre la porta Bill venne travolto da una euforica Ginny alla guida del suo trattore di plastica a pedali appena scartato.

    « Bill come sono felice di vederti ! »

    « Anch’io Gin ! Allora come stai ? Che ti ha portato Babbo Natale ? »

    « Parecchie cose » rispose evasiva lei.

    « A quanto pare sei stata molto buona »

Alcune ore dopo la famiglia Weasley ( più Harry e Hermione ) erano ancora a tavola tra i resti del pranzo intenti a spazzolare anche l’ultima briciola di dolce. Charlie però era taciturno e sembrava un po’ imbronciato.

    « Che hai Charlie ? » gli chiese Mamma Weasley « Stai così immusonito che perfino il pollo arrosto è più allegro di te »

 

Pollo arrosto: su questo ho dei dubbi

 

Charlie sbuffò e si mosse a disagio sulla seggiola prima di rispondere alla madre « E che sono l’unico idiota tra i miei fratelli a non avere una ragazza ! Bill ha Fleur, Fred ha Angelina e George ha Katie, ho saputo che Percy convive con Penelope Light, l’ex prefetto di corvonero, io sono l’unico ad essere da solo »

    « Ah no Charlie » disse Ron « Non sei l’unico ! Anch’io non ho ancora trovato una ragazza ! »

    « Questo perché sei un’idiota senza cervello ! » sbottò Hermione rovesciandogli in testa il mascarpone avanzato prima di abbandonare furiosa la stanza.

    « Ma che ho fatto di male ? » biascicò Ron rivolto a Harry che non gli rispose essendo intento a trangugiarsi l’ennesima coppa di fragole con panna ( non voglio sapere dove la signora Weasley abbia trovato le fragole in dicembre… )

All’ improvviso Harry prese a tossire convulsamente portandosi le mani alla gola come se qualche cosa lo stesse soffocando.

    « Harry Harry che ti succede ? » chiese allarmatissima la signora Weasley.

Harry continuò a tossire diventando sempre più blu. Hermione allarmata dalla signora Weasley tornò di corsa in sala da pranzo preoccupatissima « Che sta succedendo ?! »

    « Mangiava fragole e panna montata quando ha cominciato a soffocare ! » le spiegò Ron.

    « Oh santo cielo ! » gridò terrorizzata Hermione « Potrebbe essere a questo che allude il titolo della fanfiction ! Ad una panna dai poteri strozzanti ! »

Tutti inorridirono portandosi le mani alla bocca. In quel preciso istante Harry smise di tossire e riprese a respirare normalmente.

    « Harry, stai bene ? » gli chiese ansiosa Hermione « Probabilmente la panna aveva dei poteri strozzanti, ma non capisco come ciò sia possibile ! »

    « No no la panna non c’entra » la tranquillizzò Harry « Piuttosto quello che c’era dentro : mi stavo strozzando con un paio di punti della raccolta granarolo ! » e le porse due minuscoli punti di cartone.

    « Oh scusate ! » gridò Angela accorrendo dalla cucina « Devono essermi caduti quando gli ho ritagliati »

    « Potevi startene più attenta ! » la rimproverò la signora Weasley « Piuttosto hai lavato i piatti ? »

    « No di certo!» esclamò offesa Angela « Io detesto lavare i piatti ! »

    « Ma allora a che mi sei servita ? » singhiozzo la signora Weasley « E soprattutto chi mi lava i piatti adesso ? »

    « Oh, ci sta’ pensando l’ autrice a quello, è una delle poche cose domestiche che le piaccia fare »

    « Dorothea sta lavando i miei piatti ? » chiese incredula la signora Weasley.

In quel preciso istante  rumore di stoviglie infrante giunse dalla cucina.

    « Per essere precisi li sta frantumando » precisò Angela « Aveva bisogno di qualche cosa per esercitarsi nei numeri da giocoliere »

 

Mamma Weasley: usare delle palline magari ?

 

Dorothea: con i piatti è più divertente !

 

Mamma Weasley: ma fallo con i tuoi !

 

Dorothea: e rischiare di essere linciata da mia madre ? No grazie !

 

Harry: la panna del titolo era per caso riferita a questo episodio scemo ?

 

Dorothea: no, quello è solamente un omaggio alla fanfic

 

Harry: omaggio alla fanfic ?

 

Dorothea: già. Il 12 aprile scorso mentre mangiavo fragole e panna montata l’idea di questa fanfiction mi è prepotentemente entrata in testa, un attimo dopo ho rischiato il soffocamento per colpa di due punti che mia nonna aveva accidentalmente fatto cadere nella panna.

 

Angela: allora non mi stupisco che la fiction sia di una stupidità colossale, con una genesi del genere non poteva essere altrimenti

 

Nello stesso momento suonarono i campanello di casa.

    « Chi sarà mai ? » sbuffò il signor Weasley dirigendosi all’ingresso. Lo sentirono aprire la porta e poi esclamare “Percy !”

    « Cosa ?! » strillò la signora Weasley catapultandosi a sua volta nell’ingresso seguita dal resto della famiglia.

Percy se ne stava sulla soglia di casa con una valigia di cartone quasi coperto dalla neve e con le lacrime che gli rigavano il volto.

Mamma Weasley non perse tempo, dopo averlo stritolato lo portò davanti al camino e gli rifilò qualsiasi cosa da mangiare avesse in casa.

    « Il mio povero bambino ! » gemette lei « Solo in mezzo alla tormenta mentre noi ce ne stavamo al calduccio ! »

    « Ma se nevica appena » disse Fred.

    « Già » gli fece eco George « Mi sembra eccessivo chiamarla tormenta »

Mamma Weasley li ignorò e continuò a occuparsi del figliolo.

    « Mi sento così ingrata e egoista ! » pianse la signora Weasley « Noi ce ne stavamo a festeggiare il natale dimentichi di lui, ma il mio bambino non ci aveva dimenticato e ha affrontato questo tempaccio pur di tornare e perdonare la famiglia »

    « Ammetto che voi e Harry avevate ragione sulla questione di Tu-sai-chi » disse Percy « Ma sinceramente non mi era mai passato per la testa di scusarmi e tornare da voi »

    « Allora perché sei qui ? » chiese Fred « Per tormentarci ? »

Percy ricominciò a piangere « Avevo bisogno di un tetto dove andare ! Buuuh ! Non volevo dormire sotto un ponte come un vagabondo qualunque ! »

    « Ma non avevi già una casa ? » chiese George.

    « Non era mia, era di Penelope » singhiozzò il ragazzo « E lei mi ha cacciato, buuh ! Era arrabbiatissima e mi ha gettato in mezzo alla strada con un calcio nel sedere ! »

    « Ma tu che le hai fatto per farla arrabbiare ? » chiese Arthur.

    « E’ questo il bello ! Ero io che avevo giustamente da lamentarmi, ma appena ho espresso il mio disappunto lei è diventata una belva e mi ha scaraventato fuori casa ! »

    « Ma cosa è successo esattamente ? » chiese Hermione.

    « Allora è stata tutta una questione di regali » cominciò a spiegare Percy « Innanzitutto dovete sapere che lei mi un po’ viziato ultimamente, ogni natale certi regaloni, l’hanno scorso per esempio mi ha donato un maglione da 100 galeoni molto elegante ragion per cui ho rispedito alla mamma il suo: non potevano certo dividere lo stesso cassetto »

    « Grazie Percy » disse mestamente la signora Weasley.

    « Così volendo superarla in bontà questo anno le ho comprato un regalone anch’io » continuò Percy ignorando la madre « Un librone molto antico sulla storia dei calderoni »

    « Wow ! » esclamò Hermione « Deve assolutamente prestarmelo ! »

    « Tu si che sai apprezzare le belle cose Hermione » disse Percy « Penelope ha detto che le piaceva molto come regalo, ma che il suo era molto più prezioso e speciale »

    « E tu ti sei arrabbiato per una cosa simile ? » gli chiese Bill.

    « Non proprio per questo, anche se devo ammettere che la cosa mi ha scocciato un  pochino, voglio dire è un po’ presuntuoso pensare che si possa regalare qualche cosa di meglio di un libro sulla storia dei calderoni. Visto che questo regalo doveva essere così prezioso e speciale le ho chiesto di darmelo e lei ha detto che non poteva e che avrei dovuto aspettare. Al che mi scoccio ancora di più, voglio dire ha avuto un bel po’ di tempo per prepararmi un regalo di natale perché si è dovuta ridurre all’ultimo minuto ? Io mi sono dato da fare per cercare quel libro, ho girato tutte le librerie magiche esistenti. Per di più non sembrava nemmeno dispiaciuta. Allora le chiedo quanto abbia intenzione di farmi aspettare e lei sorridendo mi fa “Circa nove mesi”, al che ho perso le staffe e le ho detto che se era quella la cura con cui aveva cercato di procurarmelo molto probabilmente era una pidocchiata e non sarebbe stato di sicuro speciale come il mio, lei giù a dirmi che non capisco niente, cosa azzardata da dire a uno che come me è uscito con i massimi voti da Hogwarts… »

    « Penelope ha ragione: non capisci proprio niente » gli disse Charlie mentre la signora Weasley cominciava a piangere dall’emozione e gli altri si guardavano sconsolati per la ridotta capacità di comprendonio di Percy.

    « N…n…non ci posso credere ! » balbettò la signora Weasley tra le lacrime « Sarò nonna ! »

    « Cosa ?! » esclamò Percy cadendo dalla sedia « Vuoi dire che Ginny è incinta ?!? »

    « Ma sei scemo ?! » gli urlò la sorella.

    « Percy, lo fai apposta o hai dimenticato di indossare il cervello questa mattina? » gli chiese Fred.

    « Ma se Ginny non è incinta allora chi è che aspetta un bambino ? »

    « Penelope » gli spiegò George.

    « Ma no è impossibile ! » disse Percy « Me lo avrebbe detto »

    « E’ quello che ha cercato di fare ma tu sei troppo idiota ! » gli disse Fred « Secondo te quale altro regalo necessita di nove mesi prima di essere consegnato ? »

    « Oh accidenti… » disse Percy finalmente comprendendo la situazione « Adesso credo di capire perché mi ha buttato fuori di casa… forse è meglio se torno da lei a chiedere perdono in ginocchio ! » Percy si alzò e corse fuori di casa a perdifiato.

    « Ma non usi la materializzazione ? » gli urlò Bill dalla porta d’ingresso.

    « Ah già ! » esclamò Percy prima di sparire con un pop.

Bill chiuse la porta e tornò in salotto dove mamma Weasley piangeva ancora per la felicità e tutti ballavano felici per la stanza.

Nello stesso momento il prof di storia dell’autrice venne risucchiato da un’ aspirapolvere ( scusate, non ho trovato di meglio )

 

***

 

Dorothea: Scusate il ritardo, ma non sono materialmente riuscita a completarlo per la fine dell’anno come era mia intenzione, in seguito a parte impegni vari ero anche un po’ giù di morale, quindi non dell’umore migliore per scrivere comico/demenziale.

In un primo momento il 16 doveva comprendere tutte le festività natalizie e si sarebbe concluso con il ritorno a Hogwarts dei nostri “eroi” , ma stava diventando decisamente troppo lungo. Quindi la seconda parte delle vacanze natalizie sarà tema del capitolo 17.

Il 17 non credo sarà pronto prima del mese prossimo, ho diverse cose da studiare nel mese di gennaio.

 

Angela : lo sai che il sesto libro esce il 16 di luglio ?

 

Dorothea: Che cosa ?!? Nu, devo finire la mia versione prima che esca quella ufficiale !

 

Angela: allora fissiamo il 16 luglio come data ultima per il completamento di questa fic

 

Dorothea: Però visto che l’uscita del sesto libro è ufficiale lascio una notizia ufficiale anch’io: vi informo che ho già iniziato a lavorare ( proprio una bozza non credetemi chi sa che ! ) alla demenziale versione del settimo libro.

Premetto che non sarà il seguito della panna, ma il seguito del vero sesto libro ( quello della Rowling per intenderci ) quindi non potrò logicamente lavorarci per bene finché non  avrò letto il principe mezzosangue. Tenendo conto che non è nei miei programmi leggere l’edizione inglese, il tutto dipenderà dall’uscita della edizione italiana.

 

Harry: siamo rovinati !

 

Dorothea: l’hai detto, ho delle cose in serbo per te ( sempre che la trama del sesto me lo permetta ^^ )

 

Un grazie enorme a tutti coloro che hanno recensito il capitolo 15 ovvero:

 

Lothiriel: in effetti il mio fine ultimo è farvi schiattare tutti quanti, cosa che sto cercando di fare facendovi ridere così nessuno sospetterà di me, bhuawawa !

Il problema non è bere troppo, ma cosa si beve…( ti consiglio di non assaggiare mai birra mischiata a succo di frutta perché è un’immensa schifezza ) Grazie per i complimenti, a presto !

Moccy: Mi dispiace, ma il 2005 è arrivato prima del sedicesimo capitolo, chiedo perdono !

Comunque grazie per i complimenti, mi fa piacere sia piaciuta la parte del notaio e anche Arthur ministro ^^ Buon anno anche a te !

Sara: beh andando avanti ho acquisito maggiore sicurezza ( in buona parte grazie alle recensioni ^^ ) e mi sono sbizzarrita di più. In effetti ho questa mania di coinvolgere personaggi che non c’entrano un fico secco, mi fa piacere che piacciano ^^

Grazie mille per tutti i complimenti ^^

Avana Kedavra: Per fortuna non so cosa sia lo stress da interrogazione di Greco, ma posso farmene un’idea ricordando quello da interrogazione di latino ^^ Contenta di averti rimesso in sesto ^^

Quando capita il prof lo faccio fuori volentieri, anche se ultimamente faccio un po’ fatica a trovare nuove trucidazioni ( nel 14 ero talmente in crisi che in un primo momento ho dimenticato il mio prof di storia  ). Grazie mille per tutti i complimenti !

Shaida Black: Quando passerò per Palermo ( anche se non mi capita tanto spesso… da Bologna è un viaggio un po’ lunghetto ) verrò a vedere la statua a mia immagine e somiglianza, sono curiosa di vedere se mi somiglia veramente ^^

Accidenti ridi al solo pensiero ! Non Pensarci in momenti poco appropriati al riso allora ^^ ( anche perché poi a sforzarsi di non ridere si ride ancora di più )

Ti ringrazio per i complimenti !

Fire: almeno morire dal ridere è una morte allegra ^^ Sono molto affezionata alla parte della segretaria. Mark Evans non è perfettamente al centro della vicenda e viene trascurato, ma ho delle cose in serbo per lui ^^ Lo rivedremo di sicuro, ne ho la certezza, perché ho già scritto parti che lo riguardano ^^

Grazie e a presto! ( presto o no al dire il vero dipende da me… )

Sylvia: la voglia di leggere nuove fic ce l’ho sempre, è il tempo che purtroppo scarseggia ! Comunque l’ho letta e, accidenti a me, non ho ancora recensito ! Mi darò da fare ^^,

Per partecipare adesso vedo, dipende da cosa mi viene in mente ^^

Grazie mille per i complimenti, ciao a presto !

Pikkola182: mi fa piacere che ti sia piaciuta, ormai il prof di storia non lo vedo più da mesi e l’averlo trucidato una quindicina di volte mi ha un po’ fatto passare la rabbia verso di lui ^^

Grazie per tutti i complimenti !

Guazzo89: al capitolo 17 finirà il mondo. Avete circa un mese per fare tutto quello che non siete ancora riusciti a fare. A parte gli scherzi ( o almeno spero ) mi fa piacere di averti divertito, i discorsi senza senso hanno avuto più successo di quanto immaginassi ! Crepi il lupo ( ma ce l’avete sempre con me ?! Nd Lupin ) e grazie per i complimenti !

 

Dorothea: I personaggi sono della Rowling e io non li uso a scopo di lucro ( ma se qualcuno volesse donarmi dei soldi faccia pure ^^ ), Babbo Natale è cugino di Silente, i cinque ragni che cantano canzoni country ( Roy, Beangle, Porridge, Stuart e Chevalier ) appartengono alla parodia del primo libro che stavo scrivendo prima di iniziare questa fic, la Citroen C3 appartiene all’ autoscuola di Casalecchio di Reno ( non dico quale per non fare pubblicità occulta ), la signora Chiara appartiene allo scorso capitolo, il vischio è stato fregato a mia nonna  dopo che ha passato la vigilia a spenzolare dal soffitto della sala da pranzo ( il vischio non la nonna ) e che è precipitato al suolo non appena l’ho guardato. La scena del freno del treno è ispirata alla fic “La maledizione della seconda luna” di Lothiriel.

Nel prossimo capitolo ( o forse in quello dopo ancora ) si avranno le prime manifestazioni della panna montata ( non aspettatevi grandi cose però, la trama è abbastanza scema ^^ Il succo della storia sono le vicende deliranti )

Tenete a mente questo semplice ragionamento: quante più recensioni vedo, tanto più sono allegra, quanto più sono allegra tanto più scrivo la fic. Quindi più recensioni mi lasciate più è facile che troviate il prossimo capitolo in tempi brevi ^^

A parte gli scherzi le recensioni aiutano moltissimo.

Bye bye, al prossimo capitolo !

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Capitolo 17
*** Capitolo 17-Vacanze Natalizie Parte II ***


Era ormai quasi sera quando Silente giunse nel giardino di casa Weasley a bordo della sua Harley Davidson nuova fiammante

 

Angela: prima di iniziare non devi dire qualche cosa ?

 

Dorothea: cosa ?

 

Angela: dai che lo sai

 

Dorothea: a si, che d’ora in poi smetto di far fuori il mio prof. di storia, tanto ormai sono mesi che non lo vedo più !

 

Angela: ma non questo ! Chi se ne frega, io dicevo l’altra cosa !

 

Dorothea: Quale altra cosa ?

 

Angela: non dovevi dedicare questo capitolo a qualcuno ?

 

Dorothea: mah, non mi sembra

 

Angela: ma si dai, a una persona che ha appena fatto gli anni…

 

Dorothea: e chi è ?

 

Angela: ueee, lo fai apposta ! Cattiva !

 

Dorothea: eh eh eh, questo capitolo è dedicato a Angela che il 24 gennaio scorso ha compiuto 13 anni ^^ Auguroni ^^ ( anche se sono in ritardissimo ! )

 

Angela: non mi dai anche un bacetto ?

 

Dorothea: no

 

Angela: uffa

 

Dorothea: gioisci, non tutti possono vantarsi di aver ricevuto in dono un capitolo per il proprio compleanno ^^

 

Harry: visto la qualità della fic penso sia una fortuna non riceverne

 

 

Capitolo 17

Vacanze natalizie Parte II

 

Il sole stava ormai tramontando su quel 25 dicembre quando Silente giunse nel giardino di casa Weasley a bordo della sua Harley Davidson nuova fiammante. Parcheggiata la moto si diresse verso l’abitazione  e bussò alla porta.

    « Chi è ? » chiese Ron dall’interno.

    « Zia Josephine »

    « Zietta, che bello sei venuta a trovarci ! » esultò Ron aprendo la porta. Rimase di stucco e cemento quando si ritrovò faccia a faccia con un sorridente Silente « Accidenti zia Josephine come sei cambiata ! Se non fosse per i baffi non ti avrei mai riconosciuto »

    « Non sono zia Josephine » ridacchiò Silente

    « A chi vuoi darla a bere ? Vuoi che non sappia riconoscere mia zia ? »

    « Ma sono il professore Silente il preside di Hogwarts ! »

    « Silente ? »

    « Si »

    « Sul serio ? »

    « Certo ! »

    « Professor Silente, ma è lei ! » disse finalmente Ron « Sono sollevato di sapere che non è mia zia Josephine perché in effetti non ho mai avuto una zia di nome Josephine. A dire la verità non ho nemmeno mai avuto una zia »

Silente entrò in casa senza pulirsi i piedi e si accomodò in salotto sulla poltrona preferita del signor Weasley scacciando a malo modo Grattastinchi che ronfava.

    « Chiama tutti a raccolta Molly » disse Silente con i piedi sul tavolino e cominciando a pulirsi gli stivali con i centrini di pizzo della signora Weasley.

La signora Weasley si armò di megafono e chiamò a gran voce tutti i figli amici vari e fidanzate che si riversarono in salotto tutti contemporaneamente dando così l’impressione che la casa fosse invasa da una mandria impazzita.

    « Che succede ? » chiese Harry « Spero sia un valido motivo perché stavo vincendo un’entusiasmante partita a “Battaglia navale” »

    « Il motivo è validissimo » mormorò Silente gravemente « Voldemort è tornato »

    « Perché se ne era andato ? » chiese Harry mentre gli altri rabbrividivano e/o si preoccupavano.

    « Ah gia, tu non ne sai niente Harry perché non ti abbiamo messo al corrente delle novità »

    « Strano »

    « Comunque devi sapere che dopo aver fatto fuori Daniel Radcliffe, a cui stava dando la caccia credendo fossi tu, Voldemort si è incacchiato più di quel che non sia già apprendendo di aver sprecato mesi dietro alla persona sbagliata » cominciò a spiegare il preside « Così gli abbiamo regalato una vacanza con tutti i comfort in Spagna in modo che si cavasse dai piedi per tutta la durata delle vacanze natalizie »

    « Spagna ?! » lo interruppe Hermione « Ma è un posto interessantissimo, sapete che lì gli inverni sono freddi e c’è il problema delle inondazioni ? Una delle attrazioni turistiche preferite è la corrida, ovvero uno spettacolo che si svolge come un rito, secondo una successione rigorosa di cerimonie … »

    « Taci gallina ! » la riprese Silente. Hermione tacque all’istante e una delle galline si offese a morte « Stavo dicendo, avevamo donato una vacanza in Spagna a Voldemort, solo che gli è stato rubato il portafogli, così ha deciso di ritornare in Inghilterra prima del previsto »

    « Ma allora Harry potrebbe essere in pericolo ! » singhiozzo mamma Weasley « Dovrebbe andarsene subito a Grimmauld Place ! »

    « Proprio per questo sono venuto : dovete trasferirvi tutti a Grimmauld Place il prima possibile » spiegò Silente.

Nell’ora seguente regnò il caos, tutta la famiglia correva di qua e di là alla ricerca dei propri effetti personali da mettere in valigia. E fortuna che Fred&George e Bill non abitavano più lì.

    « Mamma hai visto il mio costume rosso ? » chiese Ginny

    « Cosa te ne fai di un costume a dicembre ? »

    « Non si sa mai »

    « Mamma non trovo il mio diario segreto ! » singhiozzò Charlie.

    « E’ nella pattumiera tesoro »

    « Cara sai dov’è la mia paperella di gomma ? »

    « L’ho già messa in valigia, Arthur »

    « Mamma è finita la crema solare »

    « Ginny cara andiamo a Grimmauld Place non in villeggiatura ! »

    « Mamma non trovo il mio ciuccio ! » pianse Charlie.

    « Ma sono almeno venti anni non lo usi più ! »

    « Mamma non riesco a mettere in valigia il mio comodino »

    « Ron, portiamo solo il minimo indispensabile »

    « Cara porto il pigiama con i babbuini o quello con i tostapane alati ? »

    « I babbuini Arthur. Ti somigliano di più »

    « Mamma il comodino in valigia non ci sta ! »

    « Ron, ti ho detto di portare solo il minimo indispensabile !

    « Appunto ! »

    « Mamma, l’ombrellone dove lo metto ? »

    « Ginny ! Non andiamo al mare ! »

    « Mammaaaaa ! Si è rotto il biberon ! » pianse Charlie.

    « La mamma te ne compra un altro più tardi tesoro »

    « Mamma gli occhiale da sole li hai presi tu ? »

    « Ginny, ma come te lo devo dire ! Non stiamo andando al mare, ma a Grimmauld Place ! »

    « Tesoro le galline le lasciamo qua o ce le portiamo dietro ? »

    « Le lasciamo qui Arthur »

    « Mamma, il mio bavaglino con il drago è sporco ! » si lamentò Charlie.

    « Appena arriviamo la mamma te lo lava »

    « Buuuuh ! »

    « Perché piangi Ginny ? »

    « Io volevo andare al mare ! »

    « Ne riparliamo questa estate cara »

    « Mamma mi allacci le scarpe ? »

    « Sai Charlie, credo che ormai tu debba imparare a farlo da solo »

Finalmente riuscirono a preparare tutti i bagagli e a caricarli sulla citroen C3.

I coniugi Weasley e i ragazzi presero posto nell’automobile, mentre Fred&George, Bill, Charlie e rispettive fidanzate ( meno che per Charlie che è troppo infantile ) presero la strada più corta smaterializzandosi. Il signor Weasley era ormai a metà strada quando Harry si accorse con orrore di aver dimenticato in camera di Ron la sua orrenda calzamaglia gialla con stelle fucsia.

Finalmente recuperato l’orrido indumento la comitiva riuscì a raggiungere Grimmauld Place per l’ora di cena e si riversò nell’ingresso facendo così baccano che il ritratto della signora Black prese a interrogarli in latino.

    « Dimmi l’accusativo singolare di civis »

    « Civem ! » esultò Hermione che era l’unica che si stava divertendo

    « terza persona singolare del perfetto di hortor »

    « hortatus est ! »

    « Traduci: “con i lunghi capelli scompigliati” »

    « longos turbata capillos »

    « Hermione adesso basta » intervenne Ron.

    « Tu con i capelli rossi » urlò la signora Black « Parlami dell’ablativo assoluto ! »

Ron la ignorò e trascinandosi dietro Hermione seguì Harry che si stava dirigendo in cucina. In cucina trovarono Lupin seduto al tavolo che stava mangiando pane e nutella.

    « Professor Lupin che piacere vederla » disse Hermione.

    « Salve ragazzi, come state ? »

    « Noi bene e lei ? »

    « Purtroppo non riesco a trovare lavoro, ma almeno ho un tetto dove stare »

    « Un momento » disse Harry « E se il nuovo proprietario non volesse farla stare in questa casa ? »

    « Ma Harry sei tu il nuovo proprietario »

    « Appunto e non voglio gente inutile nella mia dimora ! Sopporto a malapena che ci si tengano le riunioni dell’ ordine » disse Harry « Quindi prenda la sua roba pidocchiosa e se ne vada da qui ! »

    « Cosa ? » sbiancò Lupin.

    « Harry ma cosa dici ? » chiese incredula Hermione « Vorresti gettare nella strada il professor Lupin ?!? »

    « Certo »

    « Ma cosa ti costa prestarli la casa ? Tanto tu non ci sei mai ! »

Lupin si gettò singhiozzante ai piedi di Harry « Ti prego Harry non cacciarmi via ! Mi renderò utile te lo prometto ! Mi occuperò delle faccende di casa ! »

    « Non c’è già un elfo a fare questo genere di cose ? »

    « Kreacher si rifiuta di prendere ordini da chi non fa parte della famiglia ! Anzi dobbiamo tenerlo legato perché non fugga via per prestare servizio alla cugina di Sirius, non possiamo permetterlo sa troppe cose dell’ordine »

    « Avete dovuto legare Kreacher ? » chiese indignata Hermione.

    « Non abbiamo avuto altra scelta » le spiegò Lupin aprendo le ante del mobiletto sotto il lavello. Dentro Kreacher legato come un salame si dibatteva furiosamente cercando di liberarsi.

    « Oh poverino » disse Hermione ormai vicina alle lacrime « Se potessi fare qualche cosa per lui »

    « Non preoccuparti Hermione » disse Harry « Ci penso io ad alleviare le sue sofferenze »

    « Davvero Harry ? E’ proprio gentile da parte tua »

Harry estrasse un pistola e freddò l’elfo domestico.

    « NOOOOOOOOO !!! Harry  come hai potuto ? Hai sparato ad un povero elfo domestico ! Sei senza cuore ! » strillò Hermione prima di lasciare la stanza di corsa.

    « Beh Harry, personalmente ritengo che questa soluzione sia stata un po’ drastica… » cercò di spiegargli il professor Lupin.

    « Adesso che l’elfo non c’è più direi che il professor Lupin può prendere il suo posto e continuare ad abitare qui» lo interruppe tranquillamente Harry.

    « Ripensandoci hai fatto la cosa giusta Harry » sorrise Lupin.

    « Naturalmente col prendere il suo posto intendo che dormirà anche dove dormiva lui, ovvero nel mobiletto sotto il lavello, non voglio sprecare lenzuola per lei »

Lupin non disse niente ritenendosi già abbastanza fortunato ad essere riuscito a mantenere un tetto sotto cui stare.

Molly entrò pochi minuti dopo con indosso il mantello « Ragazzi io esco, se avete fame nella dispensa ci sono gli avanzi del pranzo di oggi »

    « Dov’è che vai mamma ? » chiese Ron.

    « A recuperare Percy, sempre che abbia fatto pace con Penelope. Bisognerà spiegargli tutto sull’ ordine e su questa casa » spiegò lei prima di uscire.

Partita la signora Weasley, Harry e Ron andarono a cercare Hermione. La trovarono in biblioteca che piangeva su una poltrona.

    « Dai Hermione » cercò di consolarla Harry « Ormai quel elfo era vecchio ! »

    « Ma che c’entra ! Non si spara alla gente ! »

    « L’ho fatto per far restare il professor Lupin. Tu non volevi che il professor Lupin se ne andasse vero ?

    « Potevi benissimo ospitarlo insieme all’elfo ! La casa è grande e qui non ci sta nessuno »

    « Vedi Hermione, in realtà Kreacher era un malato terminale » mentì Harry « Aveva una rara malattia che l’avrebbe portato alla morte tra atroci tormenti. Ho solo praticato l’eutanasia »

    « Oh » esclamò Hermione « Però non so se sia giusto quello che hai fatto. Dipende se consideriamo morale o no l’eutanasia »

    « Senti per una volta fregatene, ok ? »

    « Come puoi pensare che si possa disinteressare a questioni così importanti ? » pianse Hermione « Sei senza cuore ! »

    « Che vuoi farci, quel libro non lo possiedo »

    « Andatevene, lasciatemi piangere in pace »

    « Come vuoi Hermione » disse Ron « Comunque se vuoi mangiare in dispensa ci sono gli avanzi di oggi »

    « A proposito di mangiare » disse Hermione « Chi ha sfamato Fierobecco in questi ultimi mesi ? »

    « Il professor Lupin » titubò Harry.

    « Lo dici perché sei sicuro o perché lo pensi tu ? »

    « Non lo so di certo, ma immagino sia stato lui »

    « Forse è meglio se glielo chiediamo »

Il triumvirato corse in sala da pranzo dove Lupin stava ancora mangiando pane e nutella.

    « Professore » ansimò Hermione « Ha dato lei da mangiare a Fierobecco vero ? »

    « No »

    « E chi glielo ha dato allora ? »

    « Credo nessuno »

    « Vuole dirmi che è da questa estate che Fierobecco non mangia ? » esclamò terrorizzata Hermione.

Il professor Lupin annuì lentamente con la faccia impiastricciata di cioccolata.

Hermione strabuzzò gli occhi e uscì di corsa dalla stanza per precipitarsi su per le scale. Ron ed Harry le corsero dietro.

    « Hermione, se non mangia da questa estate ormai sarà morto » le fece notare Ron mentre salivano l’ultima rampa di scale.

    « E’ quello che temo » sospirò Hermione fermandosi davanti alla porta della camera della madre di Sirius « Io non ho il coraggio di guardare, chi di voi apre la porta ? »

Si offrì Harry, anche se non si capisce bene il perché. Abbassò lentamente la maniglia e sempre lentamente aprì la porta. Appena fu aperta abbastanza infilò dentro la testa. Lo spettacolo che gli si parò davanti era raccapricciante. Fierobecco era un ammasso di ossa ricoperto da un sottile strato di pelle. Gli occhi erano infossati e avevano un che di diabolico. Intorno al collo aveva un bavaglino e nelle zampe reggeva forchetta e coltello. All’improvviso e fuori da qualsiasi logica l’ ippogrifo cominciò a parlare « Voglio…del…cibo ! » Prima che Harry potesse riprendersi dalla sorpresa Fierobecco gli si lanciò addosso con la chiara intenzione di sbranarlo.

Ron scostò Hermione appena in tempo perché non venisse travolta da Harry che lottava con l’ippogrifo, poi corsero all’inseguimento dei due che nella lotta finirono per ruzzolare giù dalle scale finendo nell’ ingresso con tale baccano che la signora Black cominciò a interrogare in matematica « Dimmi il teorema di Carnot ! Dimmi le formule di prostaferesi ! Dimmi il teorema di Lagrange ! »

Ignorata la signora Black ( con un po’ di dispiacere da parte di Hermione ) cercarono senza successo di separare Harry e Fierobecco.

    « Lasciami ! » strillava Harry.

    « Prima dammi da mangiare ! » strillava a sua volta Fierobecco.

    « Se non mi lasci non posso darti da mangiare ! »

    « Chi mi assicura che se ti lascio torni con il cibo ? »

Attirato dall’assordante baccano, arrivò Lupin con il filone di pane sotto braccio e il barattolo di nutella in mano « Che succede ? »

In tutta risposta Fierobecco gli fregò pane e nutella e cominciò a mangiare lasciando andare Harry.

    « Ehi, la mia nutella ! » esclamò offeso Lupin « Accidenti ho speso un mese di risparmi per poterla comprare »

Per stare sul sicuro Harry donò all’ippogrifo tutti gli avanzi della signora Weasley. Fierobecco finalmente sazio e ingrassato di cento chili tornò in camera della signora Black a dormire.

Nel frattempo il signor Weasley aveva scaricato tutti i bagagli dall’auto, compreso il seggiolone di Charlie; si era da poco ritirato Fierobecco quando rientrò con l’ultimo oggetto.

    « Cos’è quella roba ? » chiese Hermione vedendo l’involucro di stracci tra le braccia del signor Weasley.

    « E’ solo il vecchione, quello da bruciare a capodanno » sorrise lui porgendo il manichino a Ron « Ecco tieni mentre io porto in camera le valigie » fischiettando il signor Weasley salì le scale.

    « Vuoi dire che daremo fuoco a questo coso la sera di capodanno ? » chiese Hermione.

    « Certo Hermione » le rispose Ron « Si è sempre fatto »

    « Non mi sembra una cosa carina da farsi »

    « Hermione, è una tradizione »

    « Sarà anche una tradizione, ma non mi sembra giusto che ci debba rimettere un povero pupazzo ricoperto di stracci »

Harry e Ron si guardarono con aria interrogativa.

    « Hermione, cosa vuoi che ne sappia lui ? E’ solo un pupazzo, l’hai detto anche tu » cercò di farla ragionare Harry.

    « Questa è discriminazione ! Solo perché è diverso da te lo consideri come un essere inferiore ! E’ odioso questo modo di fare, proprio lo stesso che costringe i poveri elfi alla schiavitù, e adesso vorreste condannare al rogo un innocente ! »

    « Hermione, tutti la sera di capodanno bruceranno un vecchione »

    « Che cosa ? » sbiancò la ragazza « Ma è una cosa ripugnante ! Dobbiamo fare qualche cosa ! »

    « Che cosa ? » chiese Harry stancamente « Fondare un’associazione che protegga i vecchioni ? »

    « Harry, mi hai proprio letto nella mente ! Avevo giusto intenzione di fondare lo S.V.I.S.T.A. ! Salviamo i Vecchioni Indifesi Spegnendoli con Tanta Acqua ! »

Harry diede una capocciata contro il muro dalla disperazione.

Il giorno seguente passò abbastanza normalmente, Hermione dedicò allo S.V.I.S.T.A. tutta la mattinata,  finché non si sedette in biblioteca a leggere i fumetti di Cappuccioman il super eroe cavolo cappuccio, mentre Harry e Ron giocavano a rincorri la puzzola, gioco in cui si doveva correre dietro a una puzzola; peccato non avessero la puzzola, così usarono una pallottola puzzola al posto della puzzola ( ogni ripetizione è puramente casuale Nd Autrice ) (Si, come no ! NdLettori ).

Erano ancora nel bel mezzo della undicesima partita che la porta si aprì e ne entrò il professor Lupin.

    « Ciao Harry volevo farti vedere… uh che puzza orrenda ! » detto questo svenne.

    « Oh insomma ragazzi » sbottò Hermione riponendo il libro « Ve l’ho detto che quella roba puzza un sacco, ma voi non mi avete voluto ascoltare e adesso guardate che è successo »

    « Non preoccuparti Hermione » la rassicurò Ron « Ho un metodo infallibile per farlo rinvenire » detto questo prese il professor Lupin e lo gettò dalla finestra.

    « Ron sei sicuro dell’efficacia di questo metodo ? » chiese scettica Hermione.

    « No di certo, ma ho sempre desiderato gettare un professore dalla finestra ! » spiegò Ron mentre la signora Weasley suonava il gong per avvertire che il pranzo era servito.

Avevano quasi finito di pranzare quando suonò il campanello.

    « Accidenti, ho detto un miliardo di volte di non suonare » sospirò la signora Weasley mentre la signora Black chiedeva domande di storia.

Mamma Weasley si affrettò ad aprire e trasalì nel vedere Lupin.

    « Remus, che ci fai li ? Credevo fossi in soffitta »

    « Mah, infatti ero li, poi sono entrato in biblioteca per chiamare Harry e qui i miei ricordi si annebbiano »

    « Professor Lupin, mi sa proprio che lei beve troppo » affermò Ron saccentemente.

    « Ma io sono astemio ! » protestò Lupin.

    « Non raccontare balle Remus » lo rimproverò la signora Weasley « Tutti i lettori ti hanno visto bere vino in HP e l’Ordine della fenice »

    « Signora Weasley guardi che io mi chiamo Harry Potter, non HP » protestò Harry.

    « Lo so Harry caro » gli spiegò mamma Weasley « Era per abbreviare »

    « Vuoi dire che HP è l’abbreviazione di Harry Potter ? » chiese Ron incredulo « Io pensavo stesse per Hotel Paradise »

    « Ma che ho fatto per aver dei figli così scemi » sospirò Molly rientrando in casa.

    « Dimmi i sette re di Roma » tuonò la signora Black.

    « Dotto, Brontolo, Mammolo, Pisolo, Gongolo, Cucciolo e Eolo » rispose Lupin credendo di essere spiritoso.

    « Ma questi sono i sette nani ! Somaro, vai a studiare ! »

Ovviamente Lupin la ignorò e non andò a studiare, ma lasciò che Hermione si divertisse un po’ a rispondere ai quesiti.

 

Angela: Una domanda: la signora Weasley non si era accorta che Lupin non era sceso a pranzo ?

 

Dorothea: che ci sia o no per lei non fa differenza

 

Lupin: Buuuuaahhh ! Sono insignificante !

 

Dorothea: ma no, ma no, cosa vai a pensare ! Tu sei il prescelto per un’importantissima missione.

 

Lupin: sul serio ?

 

Dorothea: si. Fila a spalare la neve, sfaticato, che non si esce dal cortile !

 

Dopo che Lupin ebbe spalato la neve a casa dell’autrice andò da Harry dicendogli di raggiungerlo in soffitta dove aveva delle cose da mostrargli. Naturalmente con Harry ci andarono anche Ron e Hermione.

    « Eccoti Harry, guarda cosa ho trovato » disse Lupin porgendogli quello che sembrava essere una vecchia scatola da scarpe.

    « Wow, scarpe vecchie, affascinante »

    « Non sono scarpe, apri e vedrai »

Harry alzò il coperchio della scatola e trovò quelle che sembravano numerose foto magiche.

    « Le ho trovate nelle vecchie cose che Sirius ha portato qui l’anno scorso dal suo appartamento sul pero » spiegò Lupin « Sono scatti di quando eravamo a Hogwarts »

Harry raccolse emozionato le fotografie e cominciò a guardarle una per una mentre Lupin gliele mostrava dettagliatamente.

    « Questa è una foto di gruppo, come puoi vedere » disse Lupin indicandogli una foto dove i malandrini lo salutavano allegramente mentre alle loro spalle un sacco appeso ad un albero si dimenava furiosamente « In quel sacco c’è Piton, James e Sirius ce lo avevano rinchiuso… in quest’ altra foto invece tuo padre è venuto male, ha gli occhi rossi » Harry trasalì nel vedere una foto di James con lo sguardo diabolico. Seguirono una foto del quinto anno dove Lily ribaltava un banco in testa a James e una foto estiva dove James giocava con le micro machine che gli avevano regalato per il sedicesimo compleanno.

    « Ricordo il giorno in cui è stata scattata questa ! » esclamò Lupin nel vedere una foto di Peter con un monopattino « Peter si era messo in testa di imparare ad andare in monopattino, ma tutto quello che ottenne fu di cadere in un burrone ! Che risate ci siamo fatti ! »

    « E questa ? » chiese Harry porgendogli la foto di un essere informe.

    « Ah, anche se non lo si riconosce questo è Piton, Sirius gli aveva rovesciato in testa della melassa per festeggiare un buon voto in Astronomia » sorrise Lupin « Questa invece è stata scattata al pranzo di nozze dei tuoi genitori: Sirius aveva scommesso con un tale che sarebbe riuscito a mangiare un tris di ogni portata, ma ha perso ed è stato ricoverato al San Mungo in stato confusionale »

    « E queste chi sono ? » chiese Harry porgendo a Lupin le foto di due ragazze.

    « Lei è Florence Wilson, la fidanzata ufficiale di Sirius » disse indicando una ragazza bionda con un gran naso e capelli ricciuti « Era una cosa abbastanza seria, penso avesse quasi intenzione di sposarla, mentre lei è Rose Cotton, la fidanzata non  ufficiale di Sirius » questa volta indicò una ragazza mora  che sorrideva stoltamente dalla fotografia.

Trascorsero altre tre orette in soffitta ad ammirare le foto della giovinezza di Sirius, compresa una dove i Malandrini mostravano vittoriosi un paio di mutandoni sottratti alla McGranitt e  una di James con i capelli rasta, finché non arrivarono all’ultima foto. Si trattava di uno scatto di gruppo dei malandrini più un essere che a occhio e croce aveva due taglie in più di Dudley.

    « Non credevo esistesse qualcuno più grasso di mio cugino » esclamò Harry sorpreso.

    « Qui lo vedi in un periodo in cui era dimagrito, ma in genere Harold Fatty era molto più grosso. Era un nostro compagno di Grifondoro, era abilissimo nel far sparire tutti i dolci » spiegò Lupin « Stavamo prendendo in considerazione l’idea di farlo entrare nel gruppo dei Malandrini, ma poi abbiamo litigato »

    « Come mai ? »

    « Un giorno durante le vacanze estive un babbano gli rubò la sua scorta di dolci, da quel momento giurò odio profondo verso i babbani e costrinse Silente a cambiarlo di casa e se ne andò tra i Serpeverde »

    « Cosa ? Tutto questo per una manciata di dolci ? Ma è assurdo ! » esclamò Hermione scioccata.

    « Sai com’è, siamo in una fiction assurda » disse giustamente il professor Lupin « Comunque a mio avviso non aveva tutte le rotelle al posto giusto, era convinto che Minus fosse un genio e che Voldemort fosse un rappresentante di pentole a pressione. Però tuo padre lo voleva nel gruppo perché gli passava sempre i compiti »

    « E adesso che fine ha fatto ? » chiese curioso Harry.

    « E’ sparito dalla circolazione parecchi anni or sono. Qualcuno pensa sia morto, altri che sia andato a lavorare per i servizi segreti, sai sarà anche stato uno svitato, ma era un gran stratega. Comunque sia penso non lo sapremo mai, quasi nessuno si rammenta più di lui » Lupin ripose le foto nella scatola da scarpe « Tieni Harry è meglio se le conservi tu, dopotutto ciò che è appartenuto a Sirius appartiene ora a te »

Harry ringraziò il professor Lupin e gli permise di portarsi un cuscino della casa nel mobiletto dormitorio che era stato di Kreacher.

Quando scesero di sotto per la cena fecero il loro arrivo Bill, Fred & George ( era anche ora, è passato un giorno da quando sono partiti ) e giunse anche il signor Weasley di ritorno da una riunione straordinaria del ministero. Erano anche molto affamati, ragion per cui si diressero tutti in sala da pranzo.

    « Forza mangiamo che dopo cena arrivano Percy e Penelope » disse Molly servendo l’aragosta che lei stessa aveva pescato e cucinato « Alla fine si sono chiariti e hanno deciso di nascondersi qui con noi »

    « Cosa ?! » sbottò Harry lasciando cadere la forchetta « Altra gente che alloggia in casa mia ? Sono stufo di dover dare riparo a chicchessia ! »

    « Ma si tratta di Percy non di chicchessia ! »

    « E poi non so se voglio Percy tra i piedi » continuò Harry ignorando la signora Weasley «  Non si è comportato molto bene nello scorso libro. E non mi è neanche mai stato molto simpatico »

    « Hai ragione Harry » si lamentò la signora Weasley « Ma adesso ha capito il suo errore. E poi con i tempi che corrono è pericoloso per loro non nascondersi qui »

    « E va bene, lo lascerò alloggiare qui proprio perché è il fratello di Ron »

    « Oh Harry ! Sei l’incarnazione del bene ! » sospirò la signora Weasley stritolandolo così forte da farlo svenire.

    « Adesso che avete finito di parlare di cose futili » borbottò il signor Weasley con la bocca piena « Vi annuncio che ho una notizia buona e una cattiva da darvi »

    « Inizia da quella cattiva, così non ci pensiamo più » consigliò George.

    « La cattiva notizia è che non ricordo più quella buona »

Tutti i presenti si scambiarono occhiate interrogative.

    « Arthur, stai facendo il deficiente ? » gli chiese la moglie.

    « Si » rispose il signor Weasley cominciando a ridere come un ossesso.

    « Sei in carica da nemmeno un mese e sei già stressato per il troppo lavoro »

    « Ma no Molly cara, era solo uno scherzetto per ridere un po’ » spiegò il signor Weasley asciugandosi le lacrime « Comunque ho veramente una notizia da darvi : ho organizzato un veglione di Capodanno al ministero a cui parteciperanno tutti i dipendenti »

Il silenzio totale accolse le parole del signor Weasley.

    « La cosa non vi elettrizza ? »

    « Sinceramente Pà » disse George « La cosa non ci fa ne caldo ne freddo »

    « Cedevo aveste voglia di festeggiare il capodanno con tutti i membri anziani del ministero »

    « Chi, quelle vecchie mummie ? » chiese Ginny

    « Insomma Ginny non mi sembra carino chiamarle vecchie mummie » la riprese mamma Weasley « Del resto anche Silente lo è »

    « Una vecchia mummia ? »

    « Intendo membro anziano del ministero. E comunque » aggiunse poi rivolgendosi al marito « Harry non può certo uscire da Grimmauld Place ! Coi tempi che corrono ! E non vogliamo certo lasciare i ragazzi a casa da soli »

    « Mi stai dicendo che hai intenzione di non venire ? » le chiese incredulo il marito.

    « Certo che non vengo, altrimenti chi si occupa dei ragazzi ? »

    « Beh mamma » si intromise Bill « Posso occuparmi io dei più piccoli »

    « Non se ne parla neanche ! »

    « Guarda che sono responsabile »

    « Non credo proprio, guardati non vuoi nemmeno tagliarti i capelli »

    « Ma questo che centra ? »

    « L’unico figlio che ritengo responsabile » continuò mamma Weasley ingnorando Bill « E’ Percy, ma lui sarà al veglione del ministero visto che è un dipendente »

    « Beh mamma, potresti chiedere a Mundungus  » suggerì Fred.

    « Cosa ?! » sbiancò la signora Weasley « Non credo proprio sia una buona idea »

    « Oh, allora ci penserà Hermione a occuparsi di noi » disse George « Ti fidi di Hermione, no ? E’ prefetto e futuro caposcuola del resto »

    « Sono futuro caposcuola ? » chiese incredula Hermione « E come diavolo fai a saperlo ? »

    «  E dai Hermione, non ci vuole certo un genio per immaginarlo ! »

    « Devo dirlo a mamma » annunciò Hermione alzandosi e precipitandosi fuori dalla stanza. La signora Weasley rimase qualche minuto in silenzio a ponderare sulla questione, la inquietava parecchio lasciare i suoi bambini nelle mani di qualcuno che non fosse della famiglia, ma d’altra parte voleva partecipare al veglione. Alla fine decise di affidarli a Hermione.

Finita la cena arrivarono perfino Penelope e Ulisse… cioè volevo dire Percy. Mamma Weasley li travolse con il suo affetto materno.

    « Che bello avervi qui, adesso la famiglia è di nuovo al completo e presto avrò il mio primo nipotino ! Sei in forma, vero Penelope ? Mangi abbastanza ? Vieni in cucina che ti preparo del tè con i biscottini, ti serve qualche cosa per il piccolino ? Perché se vuoi posso darti alcune delle cose dei miei, a proposito per quando è prevista la nascita ? »

    « Dovrebbe nascere il 16 di luglio » rispose Penelope seguendo in cucina la signora Weasley.

    « Che coincidenza ! » esclamò la signora Weasley « Lo stesso giorno dell’uscita del sesto libro ! »

    « Gia, infatti lo chiameremo Principe Mezzosangue »

    « Sei sicura Penny ? » le chiese Percy dubbioso « Non è che sia molto carino come nome, poi va a finire che verrà preso in giro dai suoi compagni di scuola »

    « Percy, era per scherzare » gli spiegò lei stancamente.

    « Ah, non lo avevo capito ! Il tuo umorismo è troppo sottile » ( io direi troppo scemo NdAutrice )

    « Comunque ragazzi » riprese la signora Wealsey « Se avete difficoltà a scegliere qualche nome posso suggerirvene alcuni degli antenati di famiglia »

    « Beh, mamma, non ci abbiamo ancora pensato, ma se fosse un maschietto a me piacerebbe chiamarlo Asdrubale o Ermenegildo »

    « Ho capito, è meglio se vi faccio l’elenco degli antenati di famiglia »

    « Spero vivamente di avere una femmina » disse Penelope preoccupata.

    « Piuttosto quando avete intenzione di sposarvi ? » chiese eccitata mamma Weasley mettendo sul fuoco il bollitore.

    « Mah, in verità non avevamo intenzione di sposarci, pensavamo di limitarci alla convivenza » le spiegò Penelope sedendosi accidentalmente su Grattastinchi che non apprezzò la cosa.

    « Cosa ? Ma è un peccato, sarebbe così carino organizzare un matrimonio, con tutti i parenti, il vestito bianco, la torta nuziale… » disse con aria sognante mamma Weasley  « Speriamo l’autrice abbia voglia di organizzarlo »

Finalmente mamma Weasley servì il tè e accidentalmente ne rovesciò un po’ su Grattastinchi. Anche Harry, Ron e Hermione scesero in cucina a fare man bassa, dopo il lauto spuntino si rilassarono giocando a scala quaranta mentre Percy e Hermione discutevano sui recenti aumenti di prezzo dei calderoni portatili.

I giorni trascorsero tranquilli, fino all’attesa sera di capodanno. Verso le sette di sera Arthur, Penelope, Percy e Lupin ( invitato personalmente dal ministro Weasley ) erano pronti per recarsi al ministero, attendevano solo che Molly finisse di fare le ultime raccomandazioni ai ragazzi.

    « Voglio che facciate i bravi mentre noi siamo fuori, non fate cose pericolose e ubbidite a Hermione » si raccomandò la signora Weasley « Hermione cara, voglio che alle nove siate tutti a letto »

    « Così presto ?!? » si scandalizzarono i gemelli « Ma mamma è la sera di Capodanno ! »

    « Non avete tutti i torti » ammise mamma Weasley « Per via eccezionale questa sera potrete andare a dormire alle dieci. Non preoccupatevi per la cena, vi ho lasciato del risotto già pronto in cucina » Abbracciati i figli si rivolse a Hermione « Mi raccomando Hermione, assicurati che si lavino i denti e che si mettano subito a dormire. Se Fred e George ti danno dei pensieri non esitare ad usare la frusta »

    « Non si preoccupi signora Weasley, mi prenderò cura io dei suoi figli » esclamò Hermione mettendosi sull’attenti.

    « Che brava ragazza ! Noi torneremo tardi, probabilmente Silente ci accompagnerà, ma voglio che voi rimaniate a letto nonostante desideriate salutarlo » con queste ultime raccomandazioni mamma Weasley indossò il mantello e uscì insieme al resto del gruppo. I ragazzi rimasero nell’ingresso alcuni minuti a guardarsi finché Bill non ruppe il silenzio « Direi che adesso possiamo organizzare una bella festa »

Tutti esultarono di gioia finché Hermione non riportò l’ordine sparando un paio di colpi in aria « Non se ne parla ! » esclamò con voce cattiva « Vostra madre si è raccomandata che tutto fili liscio, adesso ve ne state buoni in salotto mentre preparo la tavola per la cena » detto questo si diresse in cucina lasciando gli altri più depressi che mai.

    « Non preoccupatevi, so come metterla fuori gioco » li tranquillizzò Harry e chiamò la ragazza a gran voce « Hermione ! Hermione ! »

    « Che c’è, che succede ? » chiese allarmata lei tornando dalla cucina.

    « Come che succede ? E’ la sera di capodanno, te ne rendi conto ?!? »

    « Si lo so, ma non c’è bisogno di preoccuparsi in questo modo Harry »

    « Ma come Hermione non ricordi più ? E lo S.V.I.S.T.A. ? E i poveri vecchioni ? »

    « Oh mio dio Harry hai ragione ! » esclamò lei portandosi le mani alla bocca « Come ho fatto a dimenticarlo ! Devo assolutamente uscire e portare aiuto a quanti più vecchioni è possibile ! » senza perdere tempo Hermione afferrò il mantello mentre alle sue spalle gli altri si scambiavano segni vittoriosi « Fate i bravi mentre sono via, forza Ron vieni »

    « Vieni dove ? » chiese Ron trasalendo.

    « Fuori ad aiutarmi con i vecchioni, come diavolo faccio a fare tutto da sola ? » gli spiegò Hermione come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

    « Ma io non voglio venire ! » si lamentò Ron « Fuori c’è la neve e poi mi viene la tosse ! Non puoi portare Harry con te ? »

    « Non dire cose assurde Ron » lo rimproverò Hermione « Harry non può certo uscire con Voldemort che gli da la caccia ! Forza muoviti, che è già tardi ! » Senza badare alle ulteriori lamentele di Ron, Hermione gli infilò il mantello e lo trascinò fuori.

Finalmente levatasi Hermione dai piedi i restanti non esitarono un solo momento ad organizzare un party di fine anno. Fred e George si appostarono al camino per invitare un po’ di gente, primo fra tutti Mundungus rifornitore ufficiale di sostanze proibite dei gemelli.

Mundungus arrivò in vespa un quarto d’ora dopo « Ragazzi, ho portato tutto l’alcool possibile e anche un po’ di sostanze che mi ha passato un amico, roba buona non temete » disse rivolgendosi ai gemelli.

    « Grande Mundungus, sei il migliore » disse George aiutandolo a scaricare le casse « Con un po’ di impegno possiamo raggiungere i livelli di divertimento della festa di Halloween »

Nei minuti che seguirono arrivò un altro po’ po’ di gente, ovvero Angelina, Alicia, gli amici teppisti di Ginny, un paio di troll intossicati, Fleur con alcuni amici francesi, Oliver Baston con tutta la squadra del Puddlemore United e una mandria di cavalli. Lee Jordan non era potuto venire perché i gemelli l’avevano legato alla catena a far la guardia al negozio di scherzi.

 

Angela: ma non c’era l’incanto Fidelius ? Come ha fatto a entrare tutta quella gente ?

 

Dorothea: sappiamo tutti benissimo che l’incanto fidelius non è così affidabile ! E poi ritienila una licenza letteraria

 

Dopo due ore di festeggiamenti Harry decise di movimentare la serata presentandosi con indosso la calzamaglia gialla a stelle fucsia. Tutto quello che ottenne fu di spaventare Charlie che si mise a piangere chiamando mamma, così Fred e George furono costretti a trascinare Harry in camera e convincerlo a indossare qualche cosa di meno orrido.

Intanto a pianterreno suonarono al campanello.

    « Chi potrà mai essere ? » chiese Ginny.

    « Lascia Ginny, deve essere per me » disse Mundungus dirigendosi all’ingresso « Sto aspettando una consegna da parte di un tale… niente di sporco, solo merce di contrabbando »

Mundungus sparì nell’ingresso. Appena la porta venne aperta qualcuno entrò di corsa e si precipitò nel salone. Era George Clooney.

    « Where is it ? ( trad. Dov’è ? ) » chiese ancora affannato.

    « Cosa ? » chiese Bill.

    « The Martini ! »

    « Ah, quello, mica ne abbiamo »

    « What ?! So you can’t have a party !!! Because no Martini no Party ! ( trad. Cosa ? Allora non potete fare un party, perché no Martini no Party ) » disse arrabbiatissimo.

In quell’ istante ritornarono Fred e George.

    « Ma quello è George Clooney ! » urlò Fred.

    « Prendiamolo ! » urlò George.

In men che non si dica i due gemelli erano saltati addosso a Clooney e avevano cominciato a prenderlo a manganellate.

    « Brutto furbacchione, ci riprovi, eh ? » disse George.

    « Lo sai che non devi fare vedere il tuo brutto muso da queste parti »

I gemelli trascinarono fuori il miserabile e lo buttarono in un bidone dell’immondizia.

    « Ecco fatto, l’abbiamo sistemato » disse George pulendosi le mani.

    « Aspetta, cerco di far penetrare a fondo il concetto » e così dicendo Fred diede fuoco al cassonetto.

    « Grande idea ! Ma potevi aspettare almeno fino a mezzanotte, così lo bruciavamo come vecchione ! »

    « Accidenti non ci avevo pensato ! »

    « Non fartene una colpa, vieni torniamo alla festa prima che gli altri si scolino tutto »

Nel frattempo Ron e Hermione vagavano per la periferia di Londra portando soccorso a tutti i vecchioni che vedevano, Ron distraeva i proprietari facendo boccacce alla finestra mentre Hermione  saltava il muro di cinta e traeva in salvo il vecchione legato in giardino. A pochi minuti dalla mezzanotte erano riusciti a liberare tutti i vecchioni della città.

    « Oh Ron, sono proprio soddisfatta » disse Hermione « Siamo riusciti a salvare la vita a migliaia di innocenti »

    « Solo qui a Londra però » le fece notare Ron « Nel resto del mondo vengono bruciati ugualmente »

    « L’hanno prossimo dobbiamo darci da fare prima, dedicarci allo S.V.I.S.T.A. fin dall’estate, solo così possiamo fare grandi cose. Ma non bisogna dimenticare di dedicarsi anche al C.R.E.P.A., appena torniamo a Hogwarts ci diamo da fare; lo sapevi che gli elfi sono talmente schiavizzati che non hanno nemmeno il tempo di leggere libri ? E questo penso sia l’aspetto più triste della loro situazione, immagina di dover passare tutta la tua vita senza nemmeno poter leggere qualche interessante volume sulla rivolta dei bottai del quindicesimo secolo… »

Mentre Hermione blaterava e Ron pensava ai fatti suoi scoccò la mezzanotte e i due vennero quasi investiti da Cenerentola che tentava disperatamente di arrivare a casa prima del dodicesimo rintocco. Dopo un’ora di cammino arrivarono a Grimmauld Place e Hermione quasi svenne quando vide in che stato erano ridotti Fred e George.

    « Ma si può sapere che vi è saltato in testa ?!? » urlò ai gemelli « Dovevate andare a dormire, non organizzare un party !!! »

In tutta risposta i due cominciarono a cantare a squarciagola.

    « E si può sapere chi è tutta questa gente ? Voi andatevene subito a casa vostra !E portate via questi cavalli ! » disse mentre Harry sfrecciava al suo fianco in groppa a un cavallo imbizzarrito.

In quello stesso istante tornarono a casa i coniugi Weasley accompagnati da Silente.

    « Oh santo cielo ! » sbiancò mamma Weasley « Ma che è successo qui ? Hermione, mi ero raccomandata che andaste a dormire alle dieci ! »

    « E’ colpa di Fred e George ! » si giustificò la ragazza.

Fred e George entrarono in quel momento nell’ingresso.

    « Fred, hic.. guarda ! » urlò George indicando Silente.

    « Cosa ? »

    « C’è il vecchione ! »

    « Bruciamolo ! » Prima che Silente potesse rendersi conto della situazione i gemelli lo agguantarono e gli diedero fuoco. Hermione non corse in aiuto del preside perché sapeva benissimo che non era un vero vecchione, ma solo un membro anziano del ministero.

Dopo che la signora Weasley ebbe cacciato via le persone di troppo e picchiato Mundungus con il battipanni, la tranquillità tornò a Grimmauld Place.

Il tre di Gennaio i ragazzi erano impegnati a preparare le valigie e a completare gli ultimi compiti prima dell’imminente ritorno a Hogwarts, quando arrivò Silente ancora coperto di bende.

    « Oh Albus, che piacere vederti, entra che ti preparo del buon tè » lo accolse la signora Weasley.

    « Molly, dov’è Arthur ? » chiese Silente con voce grave.

    « E’ in salotto, ma cosa è successo ? »

    « C’è stato un attentato »

La signora Weasley rabbrividì e nel giro di alcuni secondi tutti erano radunati in salotto ansiosi di saperne di più.

    « Come dicevo a Molly, questa notte c’è stato un attentato » spiegò Silente.

    « Ma questo è tremendo ! » esclamò il signor Weasley « Dove è avvenuto ? »

    « A casa vostra »

Il silenzio accolse le parole di Silente.

    « Ma questo è doppiamente tremendo ! » disse infine il signor Weasley « Che è successo esattamente ? »

    « Qualcuno ha sfondato la porta e si è intrufolato in casa vostra con la chiara intenzione di assassinare il ministro »

    « Accidenti questo si che è grave » disse il signor Weasley scuotendo la testa « Non vorrei proprio essere nei panni del ministro……un momento ! Ma sono io il ministro ! »

    « Proprio così Arthur, ora è indispensabile che tu abbia una scorta »

    « Aspettate un attimo » li interruppe mamma Weasley « Come fate a dire che si è trattato di un assassino ? Non poteva essere un semplice ladro ? »

    « In genere i ladri rubano Molly. In casa vostra, nonostante sia stato messo tutto a soqquadro, non è stato rubato niente » spiegò Silente.

    « Forse cercava qualche cosa di particolare » ipotizzò Hermione « Un documento o un oggetto importante »

    « Pensi che stesse cercando la mia calzamaglia ? » chiese terrorizzato Harry.

    « Non ci sono dubbi che si trattasse di un assassino » disse Silente ignorando Harry « Ha lasciato un biglietto con scritto “Scusate il disordine”, firmato “un assassino”. Questo dimostra che è anche un po’ stupido, sono sicuro che non dovremmo attendere molto prima che commetta un passo falso »

    « Ma perché dovrebbe voler attentare alla vita del ministro ? » chiese Molly con voce rotta dal pianto.

    « Beh, è l’uomo più importante del modo magico » disse Hermione « Ed è pro-babbano, a molti questo non piace »

    « Lo aveva chiesto a me ! » protestò Silente inviperito.

    « Beh, cosa sappiamo di lui ? Abbiamo indizi che ci possano aiutare a capire chi è ? » chiese Arthur che sembrava avere molto a cuore la cosa.

    « Come ho già detto deve essere un po’ stupido » disse Silente « E deve possedere una gran forza, perché anziché entrare per la porta si è aperto un varco nel muro e ha scagliato i mobili che gli intralciavano il cammino a un chilometro di distanza »

    « Nient’altro ? » chiese Arthur.

    « Ah, si » ricordò all’improvviso Silente « Credo sia un gran golosone »

    « Vuoi dire che mi ha svuotato la dispensa ? » chiese allarmata mamma Weasley.

    « No, in realtà la dispensa l’ha solo rasa al suolo, ma credo comunque sia un golosone » spiegò Silente.

    « Mi scusi professore » si intromise Ginny « In base a cosa lo ritiene un golosone ? Credo che sia la cosa che tutti noi ci chiediamo » Tutti quanti annuirono alle parole di Ginny, non capivano perché Silente lo ritenesse un golosone e cosa potesse centrare nelle indagini.

    « Beh vedete, nel mettere sottosopra la casa ha un po’ smanacciato in giro… » cominciò a spiegare Silente.

    « Allora avrà lasciato impronte digitali ! » lo interruppe Hermione « Non deve essere difficile ora risalire alla sua identità, perché sapete le impronte digitali sono diverse per ogni essere  umano, non esiste individuo con le medesime impronte digitali di un altro, a meno che non siano gemelli monovulari, come Fred e George per intenderci, in questo caso le impronte digitali sono perfettamente identiche…. »

    « Ma te vuoi stare un po’ zitta ?!? » le urlò Silente lanciandole addosso un prezioso vaso cinese « Come la detesto quando fa così ! »

    « E a chi lo dice… » disse Harry « Comunque professore la nostra cara sotutto ha ragione, l’uomo che cerchiamo deve aver per forza lascito impronte digitali »

    « Mi fate finire ?!? » disse Silente sempre più irritato « Se mi lasciaste parlare vi avrei già spiegato tutto ! Stavo dicendo, ha smanacciato in giro, ma quello che è strano è che non ha lasciato impronte digitali, ma… »

    « Allora indossava dei guanti appositi ! »  esclamò esultante Hermione « Sapete esistono dei guanti grazie a i quali i ladri… » Hermione non riuscì a finire perché Silente la avvolse nel tappeto del salotto « Allora » riprese Silente « Anziché lasciare impronte digitali, ha lasciato delle macchie di … »

    « Macchie ?! » strillò mamma Weasley « Passi la distruzione della casa, ma le macchie proprio no ! »

Disperato e irritato per essere stato interrotto ancora Silente ebbe una crisi isterica e cominciò a battere i pugni sul pavimento « Basta ! State zitti e fatemi finire di parlare, possibile che non possa finire una frase che qualcuno di voi debba far commenti ? »

    « Uh, com’è intrattabile oggi » si lamentò la signora Weasley « Non le si può dire niente che da di matto »

    « Stavo dicendo » riprese per l’ennesima volta Silente ignorando la signora Weasley « Che al posto delle impronte digitali ha lasciato delle macchie, macchie di panna montata » disse tutto d’un fiato per evitare di essere ulteriormente interrotto. Tutti i presenti ammutolirono e cominciarono a scambiarsi sguardi vacui e interrogativi, come quelli che riservavano alla McGranitt durante le interrogazioni. A Silente sembrava strano che nessuno facesse più domande idiote, infatti…

    « Professore ? » lo chiamò Harry « La cosa è abbastanza misterioso sa ? Esigo che lei mi spieghi che cosa significa ! Ed esigo che me lo spieghi subito ! »

    « MA CHE CAVOLO VUOI CHE NE SAPPIA IO ! » strillò scocciato Silente « come diavolo vuoi che faccia a sapere cosa frulla nella testa bacata dell’autrice ? Chiedilo alla tua amica sotutto visto che ha sempre la risposta pronta !!! » senza aggiungere altro Silente uscì di casa infuriato sbattendo la porta così forte da far cadere l’intonaco. Aveva fatto solamente quattro passi quando un coccodrillo ninja lo massacrò di botte. ( credevate forse che l’avrei lasciato impunito ? Nd Autrice )

 

***

Dorothea: scusate, scusate, scusate, scusate, scusate !!! Sono in ritardissimo, lo so, ma la stesura di questo capitolo ( nonostante fosse in buona parte già scritto ) è stata molto travagliata. Questo non solo per gli orari orrendi che ho avuto a febbraio che mi hanno tenuta costantemente occupata, ma anche per un calo di motivazione nei confronti della fic; non so a voi, ma a me questo capitolo non convince per niente, mi sembra di star diventando ripetitiva sia per quanto riguarda le situazioni che le battute. Spero di non avervi annoiato troppo, cercherò di scrivere un capitolo migliore per la prossima volta.

Passiamo alle recensioni, come sempre graditissime ( fortuna che ci siete stati voi a incitarmi a scrivere ^^ )

 

Giulietta: scusami,ma mi sa che hai recensito mentre postavo il capitolo ! Comunque grazie per i complimenti ( credo prorpio che il 12  sia il preferito dai lettori ^^ ), mi spiace per i dialoghi assurdi, ma li metto se c’è bisogno di allungare il capitolo ( nello scorso in effetti non c’era bisogno… chissà perché l’ho messo… ) e se ne ho di carini, in quell’occasione ne avevo solo un paio piuttosto scontati. 30 anni ? No, no solo due mesi ^^ ( grr… NdLettori ) Va bè, ti ringrazio per i complimenti a presto !

Danger: Mi spiace che non ti sia piaciuta, comunque i litigi tra autrice e personaggi erano la caratteristica della fic ( ho cercato di farlo capire dal riassunto ), dico erano perché con l’aumentare dei capitoli sono diminuiti. Io di anni ne ho ventuno, non so l’età media dei lettori, ma non mi sembra abbiano dieci anni, quindi affermare che sia noiosa per “tutti gli altri” mi sembra generalizzare un po’ troppo ^^ Non la prendo come un offesa, con la fisica e la matematica ci ho fatto l’abitudine ai voti bassi ^^ Grazie comunque per aver lasciato la tua opinione ^^

Lothiriel: I nomi dei ragni sono tutta farina del mio sacco, in effetti quella del freno un po’ meno…  in realtà non me ne sono resa conto finché non me l’hai fatto notare, comunque ho rimediato^^ Ci vediamo venerdì in corriera ( se riesco ad essere in via Mascarella per le otto e mezza non parlerò più male dell’Atc !  ) ( immagino crederai a questa affermazione  allo stesso modo in cui ci credo io… cioè per niente ! Intendo al fatto di parlare male, anche se so che credere di poter arrivare in orario è una cosa piuttosto ingenua… ) Ciao a presto !

Marty_rurulove: Grazie ! Buona lettura e buon atterraggio ( visto che voli…… forse è meglio sorvolare su queste battute penose ) Ciao

AvaNa Kedavra: se ti ero mancata col capitolo scorso figuriamoci con questo ^^ Grazie mille per tutti i complimenti, mi spiace se hai dovuto aspettare a lungo questo chap, spero di postare il prossimo subito dopo le vacanze di pasqua . Grazie mille per i complimenti^^

Sara: non hai tutti i torti riguardo la lunghezza del capitolo, solo che per accorciare dovrei tagliare alcune scene, cosa che faccio fatica a fare. Avrei dovuto evitare di metterci il dialogo e tenerlo di riserva per un futuro chap troppo corto, ma li per li non ci ho pensato. Comunque cercherò di limitare i capitoli anche perché mi sembra di star sbrodolando un po’ troppo ultimamente. Grazie per la recensione !

Moccy: la tontaggine è di casa nella famiglia Weasley ( visto che ne oltre Ron ne è affetto pure Percy e un po’ anche Charlie ) Non che lavare i piatti sia il mio hobby, ma se c’è qualche faccenda da fare quella la faccio volentieri ^^ Alla fin fine sono stata di buon umore in questi ultimi tempi, ma sono stata assalita da dubbi e severe autocritiche che mi hanno rallentato il lavoro. Cercherò di rimettermi sulla retta via ^^ Grazie e a presto !

Shaida Black: In bocca al lupo per il tema, anche se ormai sono sicura l’avrai già fatto. Grazie mille per i complimenti, ( situazioni stupende, wow ! ). Informazioni sul sesto libro non so esattamente da dove le abbia pescate, anche perché non ne vado a caccia per non rovinarmi la lettura e quello che succede nella fic me lo invento io ( per fare un esempio Arthur ministro è una cosa che mi sono inventata io, così come il fatto che Harry diventi capitano ) Comunque se fai una ricerca su Internet dovresti trovare qualche cosa ( bisogna poi vedere se siano attendibili ). Io non ho particolari problemi a comprendere l’inglese scritto, ma poi dovrei comprarne una copia in italiano per mia sorella e preferisco aspettare che spendere doppi soldi ^^ Grazie mille per la recensione !

Sheila: Simpatica la tua auto che si allagava, la citroen che ero costretta a guidare curvava con la stessa semplicità di un carrello della spesa e mi si spegneva ogni tre secondi. Ho dei ricordi odiosi legati a quell’ auto ^^ Mi hai scoperto, è proprio da quelle risposte che mi è venuta l’idea della gallina ( forse chiamarla idea è esagerato… ) Ti ringrazio per i complimenti, a presto ! ( almeno spero… )

Lanya: Ah, allora siete state voi a mandarmi quei sicari ( ovvero i controllori dell’autobus ), no dai la mafia no, non voglio vedere il maestro Yoda ( maestro Yoda siciliano è ).Va bene, ora smetto di dire 'ste scemenze e mi limito a scriverle così forse aggiorno in tempi decenti ^^ Grazie mille per tutti i complimenti^^

Strekon:  i complimenti per la divagazione su Clint Eastwood mi hanno fatto particolarmente piacere, è attualmente la parte che preferisco ( anche se in un primo momento credo ci fosse Zorro… o forse Batman, non mi ricordo ). I bollini più che buoni erano indigesti, come premio ci ho guadagnato la fic ^^ ( però sul catalogo non c’era… ). Beh, tanto presto non ho aggiornato, spero di fare in fretta con il diciottesimo ! Grazie mille per i complimenti e la recensione ^^ A presto !

SuNnY: grazie per i complimenti, contenta di essere stata simpaticissima ( spero di esserlo ancora ^^ ) A presto !

Yashal: Mi spiace che non ti sia piaciuta, se cercavi del senso mi sa che sei finito nella fic sbagliata, ma fortuna che c’è la grammatica ^^ ( almeno questo )

Convinto adesso che sia io la vera autrice ? Visto che a suo tempo sostenevi la causa dell’altra...

Judie: sono sollevata dal sapere che erano lacrime dal ridere e non dalla disperazione ^^ I tuoi complimenti mi fanno davvero piacere, quindi ti ringrazio molto ^^ Guarda a caso ti sono piaciuti i dialoghi demenziali ( quando li ho scritti non credevo potessero avere così grande successo… ). Fantasia narrativa ?! Wow, questo mi rende veramente felice ! La sorellina ti ringrazia per il saluto. ( Mi fa un effetto strano chiamarla sorellina, ormai è quasi più alta di me, le mie scarpe le vanno strette e comincia  a mettersi i miei vestiti ! E abbiamo quasi nove anni di differenza ) Grazie mille per la recensione ^^

Ireth: Grazie mille per i complimenti ! Mi spiace averci messo così tanto, ma il 17° e qui ^^ Grazie per la recensione !

Fire: la panna montata, colei che tutti i lettori aspettavano, in questo capitolo finalmente comincia a prendere parte alla storia ^_- Non solo esiste un signor Lui, ma anche una signorina Lei, almeno in casa mia le colpe le prende maggiormente lei ! ( quando non le prende il gatto ). Grazie per i complimenti e la recensione, a presto !

Icer: grazie mille ! A presto !

Radical: non posso nemmeno scriverla all’infinito però^^ Non preoccuparti, potrete drogarvi ancora un po’ con la demenziale versione del settimo libro ^^ Comunque credo che all’uscita del sesto libro sarò ancora in alto mare… Ti ringrazio per la recensione ( e per la mail ^^ ), a presto !

 

Dorothea: Spero che le traduzioni presenti in questo capitolo siano corrette ! Ricordatevi di recensire altrimenti vi scoppieranno le ruote dell’auto ! Bwuahaha !

 

Angela: e se uno non ha l’auto ?

 

Dorothea: in quel caso gli scoppieranno le ruote del motorino

 

Angela: e se non ha nemmeno il motorino ?

 

Dorothea: allora le ruote della bicicletta

 

Angela: e se non ha nemmeno la bicicletta ?

 

Dorothea: uffa, gli scoppieranno le scarpe !

 

Harry: e se è scalzo ?

 

Dorothea: ci rinuncio… un bacione a tutti !

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18-Ritorno a Hogwarts e alle solite follie ***


Capitolo 18

Capitolo 18

Ritorno a Hogwarts e alle solite follie

 

 

Con grande gioia di tutti finalmente le vacanze natalizie terminarono.

 

Ron: Tu sei tutta scema !

 

Il mattino del ritorno a Hogwarts Ron cadde dalle scale spinto dall’autrice in persona, mentre i signori Weasley discutevano in quale modo far raggiungere la stazione ai ragazzi. Adesso oltre Voldemort temevano anche il misterioso assassino che dava la caccia al ministro Weasley. In realtà temevano di più quest’ultimo, tanto Voldemort dava la caccia a Harry, mica a loro.

    « Li accompagno io con l’auto » propose Arthur.

    « Cosa ?! Ma sei impazzito ?!? » lo aggredì la moglie « Tu non metti il naso fuori di qui finché non avrai una scorta di almeno cento elementi ! Li accompagnerò io »

    « Oh, no no no no no no ! Non vorrei ti succedesse qualche cosa. Come moglie del ministro sei in pericolo quasi quanto a me »

    « Ho trovato la soluzione ! » esclamò Ron entrando in cucina « Rimaniamo a casa e non andiamo più a scuola ! »

    « Ron, piantala di dire scemenze ! » lo rimproverò la madre « Piuttosto vai a finire di preparare il baule. Troveremo il modo di portarvi alla stazione »

Ron uscì dalla cucina deluso e se ne tornò in camera sua. Non appena aprì la porta Hermione gli lanciò un secchio di acqua gelata sulla testa scatenando l’ilarità di Harry.

Pochi istanti dopo suonarono il campanello, svegliata dalla confusione la signora Black cominciò a cantare lo jodel mentre mamma Weasley apriva la porta. Si trattava di Kingsley e Tonks.

    « Salve Molly… » cercò di salutarla Tonks, ma cadde al suolo dopo essersi inciampata nello zerbino.

    « Siamo venuti ad aiutarvi » spiegò Kingsley « Immagino abbiate dei problemi ad accompagnare i ragazzi alla stazione »

    « Avete immaginato benissimo » sospirò mamma Weasley « Non sappiamo proprio come fare »

    « Ci penseremo noi » disse Tonks alzandosi « Prenderemo il nottetempo e li accompagneremo alla stazione »

    « Ma non fate prima a prendere il nottetempo e accompagnarli direttamente a Hogwarts ? »

    « Preferiamo viaggiare il meno possibile su un mezzo pubblico » spiegò Kingsley mentre Tonks cadeva nella botola che conduceva alla cantina « Ci potrebbe salire chiunque, mentre l’espresso di Hogwarts è riservato agli studenti »

Finalmente trovata una decisione mamma Weasley offrì qualche dolcetto a Kingsley, mentre il triumvirato e Ginny finivano di preparare i bagagli.

Quando era ormai ora di partire Tonks finalmente riemerse dalla cantina portando in braccio un piccolo puledro.

    « E quello da dove salta fuori ? » esclamò mamma Weasley.

    « L’ho trovato impaurito e tramante in cantina » spiegò Tonks.

    « Deve far parte di quella mandria di cavalli che è venuta qui la sera di capodanno » dedusse Hermione « Poverino, deve essere caduto in quella botola e poi non è più riuscito a uscire. Vorrà dire che mi occuperò io di lui »

    « Sei sicura Hermione ? » le chiese Ron « E a Hogwarts dove lo metti ? »

    « Chiederò ai miei amici elfi di trovargli una cuccia giù in cucina »

    « Da quando gli elfi sono tuoi amici ? »

    « Da quando ho fondato il c.r.e.p.a., è ovvio ! E smettila di contraddirmi ! » lo aggredì Hermione con occhi fiammeggianti.

Spaventato dalla reazione dell’amica Ron non aprì bocca fino a quando non scesero dal nottetempo.

    « Statemi vicini » disse Tonks « Dobbiamo muoverci senza attirare l’attenzione » disse urtando in pieno un’automobile parcheggiata facendo così scattare l’allarme antifurto. Spaventata dall’antifurto Tonks fece un balzo all’indietro occupando la strada costringendo un camion carico di cristalleria a sterzare per non investirla finendo così nella vetrina di un negozio di orologi a cucù.

Entrati in stazione con gli occhi di tutti puntati addosso si diressero verso il binario nove e tre quarti mentre Tonks travolgeva un gruppo di turisti giapponesi. Finalmente attraversata la barriera il triumvirato e Ginny salirono a bordo.

Mentre il treno partiva i quattro si affacciarono per salutare Kingsley e Tonks, e vedere quest’ultima che involontariamente spingeva un facchino sui binari.

Una volta usciti dalla stazione chiusero i finestrini e si sedettero guardandosi negli occhi. Rimasero a fissarsi come degli imbecilli per dieci minuti buoni: Hermione fissava Ron, Ron fissava Harry, Harry fissava Ginny e Ginny si autofissava in uno specchietto.

Un nitrito del piccolo cavallo ( detto anche puledro ) li riportò finalmente alla realtà.

    « Oh, mi ero quasi scordata di lui » esclamò Hermione prendendolo in braccio « Bisognerà trovargli un nome non credete ? »

    « Come hai intenzione di chiamarlo ? » le chiese Ginny.

    « Mmmmh… tu cosa mi consigli Ron ? »

Ron trasalì sentendosi chiamare in causa « Hai detto qualche cosa Hermione ? Scusami, ma non ti ascoltavo, stavo pensando alla vita sociale del verme solitario »

    « Cioè non stavi pensando a niente ? »

    « Esattamente »

    « Ti stavo chiedendo » riprese Hermione un po’ spazientita « Come dovrei chiamare il puledrino »

    « Perché lo chiedi a me ? » le rispose Ron « Chiamalo come ti pare ! »

    « Accidenti Ron, ma lo sai che è proprio un bel nome ? Bravo, hai buon gusto, lo chiamerò proprio così »

    « Che razza di nome è “Proprio così” ? » disse Harry « Non è un nome da cavallo »

    « No Harry, mi hai frainteso, lo chiamerò con il nome che mi ha consigliato Ron »

    « Quale nome ti avrei consigliato scusa ? » chiese Ron un po’ spiazzato.

    « “Come ti pare” ! Lo hai proposto quattro battute fa ! »

    « Credo che anche tu mi abbia frainteso, Hermione » cercò di spiegarle Ron « Io intendevo dirti di chiamarlo con un qualsiasi nome che andasse bene a te »

    « Ma “Come ti pare” a me va benissimo come nome » disse Hermione « E’ proprio un nome originale »

    « Su questo non ci sono dubbi » constatò Ginny uscendo dalla scompartimento per andare in cerca di persone più intelligenti.

Il treno continuò la sua folle corsa disperata lungo i campi inglesi per tutta la mattinata. ( Bella questa frase, cos’ inutile e insulsa Nd Angela ) Hermione stava costringendo un riluttante Grattastinchi a fare amicizia con “Come ti pare”  quando Harry aprì la sua ventiquattrore e ne estrasse alcuni fogli dall’aria importante.

    « Ecco, tenete e firmate » disse a Ron e Hermione porgendo loro i fogli.

    « Cosa sarebbe ? » chiese Hermione con curiosità « E’ il tuo testamento per caso ? »

    « Hermione si può sapere che ti prende ? » le chiese Ron « E’ tutto il capitolo che ti comporti da scema ! Non è da te »

    « Mah, saranno gli influssi negativi di giove » sospirò la ragazza.

    « Comunque si tratta di una petizione » spiegò Harry ignorando il fatto che l’amica ragionava come la Cooman « Una petizione da dare all’autrice »

    « Per chiederle cosa ? » chiese Ron interessato « La sospensione immediata della fiction ? »

    « Ci avevo pensato, ma non funzionerebbe, abbiamo lo svantaggio di avere i lettori dalla sua parte » disse Harry mestamente « Ma è comunque una cosa importante: è una petizione per chiederle di riportare in vita Sirius »

    « Che figata ! Dammi che firmo subito » esclamò Ron.

    « Sapevo che avreste apprezzato l’idea » disse Harry compiaciuto. Poi rivolgendosi a Hermione « Qui ci starebbe bene una di quelle sigle che ti piacciono tanto, dopo il C.R.E.P.A., il P.U.F.F.I. e lo S.V.I.S.T.A. ce ne vuole proprio una che metta in risalto il nostro importantissimo impegno »

    « Però non me ne viene in mente nessuna » disse Hermione.

    « Io continuo a dire che hai qualche cosa che non va oggi » constatò Ron ridando i fogli a Harry.

Quando anche Hermione ebbe firmato Harry prese i fogli e li risistemò nella sua ventiquattrore. Per essere più sicuro con un paio di manette si fissò la valigetta al polso « Appena arriviamo a Hogwarts faremo firmare questi documenti a quante più persone è possibile, peccato che molti lo ritengano ancora un criminale, se tutti sapessero che è innocente avremmo di sicuro più adesioni »

    « Oh, ma quello non è un problema » esclamò Ginny entrando nello scompartimento « Papà ha intenzione di riabilitarlo con un comunicato ufficiale proprio domani, me lo ha detto stamattina prima che partissimo da Grimmauld Place »

    « E perché non mi è stato detto niente ? » esclamò Harry adirato « Perché lo vengo a sapere solo adesso ? »

     « Perché l’autrice si è dimenticata di scriverlo prima » spiegò Ginny sedendosi « Comunque da domani tutto il modo magico saprà che Sirius era innocente e saranno tutti d’accordo a firmare la tua petizione per l’autrice »

Ginny si sedette con loro avendo fallito la sua ricerca di persone intelligenti dato che il treno trasportava solo loro quattro. Ma anche se fosse stato pieno non le sarebbe andata troppo meglio.

Mancava poco all’arrivo alla stazione di Hogwarts quando Harry lanciò un grido agghiacciante.

    « Che hai Harry ? » gli chiese Ginny preoccupata.

    « Io… io… ho dimenticato a Grimmauld Place la mia calzamaglia » disse il ragazzo con le lacrime agli occhi.

« Oh non preoccuparti, mamma te la spedirà di sicuro, non vorrà avere una simile schifezza per casa » lo tranquillizzò la ragazza.

 

Angela: a proposito di calzamaglie gialle: nel capitolo quattordici era stato detto che Harry aveva creato la calzamaglia troppo piccola così si limitava a usarla come copricapo, allora perché nel capitolo scorso l’ha indossata ?

 

Hermione : sarà stata ingrandita con la magia

 

Angela: per me si tratta di una svista dell’autrice…

 

( Dorothea fischietta innocentemente )

 

Finalmente arrivati a Hogwarts Harry non ci vedeva più dalla fame. Fu così che andò a sbattere contro il primo albero che incontrarono.

    « Ma sta’ un po’ attento ! » lo rimproverò l’albero, un giovine Cipresso scorbutico.

    « Mi scusi signore, è che non ci vedo dalla fame » si scusò Harry.

    « E’ solo un modo di dire, imbecille ! » lo insultò il Cipresso « E smettila di farti di fertilizzanti che stai diventando più cretino di Malfoy e dell’autrice messi insieme ! »

Harry seguì senza esitazioni il consiglio del giovine cipresso perché non era molto entusiasta all’idea di andare a sbattere ogni quattro passi, ma per niente al mondo avrebbe smesso di farsi di fertilizzanti, era l’attività che lo divertiva più di qualsiasi altra cosa.

Nel frattempo armata di motosega l’autrice tagliuzza il giovin Cipresso e già che c’è ne approfitta per fare a pezzettini le sue surpevisori di tirocinio che continuano nonostante tutto a sorridere in modo smielato come la Umbridge.

Una volta entrati al castello Hermione si diresse senza esitazioni e a passo spedito verso le cucine portandosi dietro “Come ti pare”. Siccome dove va uno vanno anche gli altri, Ron e Harry la seguirono.

In cucina furono accolti da Dobby « Signore Harry Potter signore » esclamò l’elfo baciando i piedi di Harry « In che cosa Dobby può servirla, Harry Potter signore ? »

    « Portami una bella torta di melassa, poi aiuta Hermione che ha in testa un’ altra delle sue idee strampalate »

Dobby portò a Harry una torta di melassa appena sfornata, poi si rivolse a Hermione « Dobby vuole aiutare l’amica di Harry Potter signore a realizzare le sue idee sceme ! »

    « Bene. Vedi Dobby voglio allevare questo puledrino e mi chiedevo se potevi occupartene e ospitarlo qui nelle cucine » gli spiegò Hermione mostrandogli “Come ti pare”.

    « Ah no, Dobby no ! » esclamò l’elfo facendo un balzo all’indietro « Dobby è allergico ai cavalli. Ma se ne potrà occupare un altro elfo, adesso Dobby chiama subito elfo Sbriciolau »

Appena venne chiamato, l’elfo di nome Sbriciolau arrivò di corsa « Dobby ha chiamato Sbriciolau ? »

    « Si Dobby ha chiamato Sbriciolau perché Dobby vuole che Sbriciolau aiuti l’amica di Harry Potter signore »

    « Ciao Sbriciolau » lo salutò Hermione « Vorrei che ti occupassi di questo cavallo, “Come ti pare” » disse affidandogli il puledrino.

    « Sbriciolau fa quello che ragazza con cespuglio in testa gli ordina » esclamò l’elfo prendendo il cavallo e portandolo via.

Felicemente soddisfatta Hermione e gli altri due scemi se ne tornarono di sopra, andarono a cenare, scambiarono quattro insulti con i serpeverde e poi si ritirarono nella torre di Grifondoro.

Nella sala comune incontrarono Neville che era riuscito a entrare grazie all’aiuto di Ginny.

    « Ciao Neville, hai passato delle belle vacanze ? » lo salutò Hermione.

    « Non c’è male, grazie »

    « Babbo Natale ti ha poi portato la serra portatile che gli avevi chiesto ? » domandò curioso Ron.

    «  Oh si ! Me ne ha portata una davvero bella, pensa ha anche l’allarme antifurto » cominciò a raccontare Neville entusiasta « Poi la nonna mi ha regalato “il piccolo mastro di pozioni”, ma ho un po’ di paura ad usarlo »

    « Ti capisco, se fossi in te lo lascerei per sempre nella scatola, non deve essere per niente piacevole vederti far saltare per aria la sala comune » disse Harry.

Salutato Neville se ne andarono a dormire. Il sonno di Harry fu però turbato dal sogno di una melanzana gigante che lo inseguiva brandendo un’accetta nel disperato tentativo di rubargli i lacci delle scarpe.

 

---Fine primo tempo---

 

 

Harry: chi trita i tritoni imita il tritacarne triturato o il trita rifiuti tranciato ?

 

Ron: che cosa ?!

 

Harry: possibile che tu non capisca mai quello che dico ?

 

Ron: ma Harry, dici cose incomprensibili

 

Harry: mi stai dicendo che la domanda  “hai fatto i compiti ?” è incomprensibile ? Ma allora sei proprio scemo !

 

Ron: ma tu mi avevi chiesto un’altra cosa !

 

Harry: Aha ! Vedi che mi avevi capito ? Quindi non era una cosa incomprensibile.

 

Ron: ma era incomprensibile il senso

 

Harry: non aveva un senso, hai mai visto una frase andare da qualche parte ?

 

Ron: tu mi confondi sempre con frasi assurde per poi mettermi nel sacco

 

Harry: ma guarda che razza di bugiardo ! Avanti dimmi quando mai ti ho chiuso in un sacco.

 

Ron: è un modo di dire !

 

Harry: non cercare di cambiare discorso !

 

Ron: non sto cambiando discorso

 

Harry: come no, stavamo parlando di sacchi mentre ora stiamo parlando di discorsi

 

Hermione: ciao, di che parlate di bello ?

 

Ron: mah, forse di sacchi o di discorsi, non sono ancora riuscito a capire…

 

Hermione: scusa se te lo dico Ron, ma mi sembri un po’ idiota, non ci vuole un Corvonero per capire se si sta parlando di sacchi o di discorsi

 

Ron: ma Harry mi confonde ! Dice cose senza senso e pretende che io capisca !

 

Harry: esagerato, io ti avevo solo chiesto se avevi fatto i compiti

 

Ron: no, tu mi avevi chiesto un’altra cosa

 

Harry: Che cosa ?

 

Ron: non lo so, non ho capito !

 

Harry: vedi che non capisci niente ?

 

Ron: buuuh !

 

---Secondo tempo---

 

La mattina dopo durante la colazione i gufi postini  portarono una lettera a Harry inviatagli dalla signora Weasley.

 

Caro Harry,

    come sempre hai dimenticato di mettere in valigia la tua calzamaglia gialla. Ti annuncio che le ho dato fuoco in modo da risolvere la faccenda una volta per tutte.

    Questa mattina alle tre Arthur ha riabilitato Sirius con un annuncio speciale, se leggi la gazzetta del profeta dovrebbe esserci la notizia, ora non dovresti avere problemi a raccogliere adesioni per la petizione all’autrice. Già che ci sei non potresti raccogliere delle firme per chiederle di organizzare il matrimonio di Percy e Penelope ? Mi renderebbe davvero felice.

    Salutami Ron e Ginny, e anche Hermione và.

Un abbraccio trita costole,

MammaWeasley

 

    « Come fa mia madre a sapere della petizione ? » chiese Ron sbalordito.

    « Perché ho fatto firmare anche lei ieri mattina » spiegò Harry « Certo che è proprio bastarda ! Bruciare la mia adorata calzamaglia, frutto del sudore della mia fronte ! »

    « Io credevo l’avessi fatta con la lana » disse Ron.

    « Pensa a mangiare và, mentre do un’occhiata alla gazzetta del profeta »

Harry cominciò a leggere l’articolo sulla riabilitazione di Sirius mentre Ron finiva la colazione e Hermione lanciava olive contro i Serpeverde.

Letto l’articolo Harry cominciò a far firmare i fogli a tutti quelli che vedeva, compresi i professori. Firmarono tutti con gioia tranne i Serpeverde e il professor Piton.

Suonata la campanella Harry ripose i fogli e si alzò per andare a lezione.

    « Io non ho voglia di andare a lezione » disse con voce lamentosa Hermione.

    « Cosa ?! » disse sbalordito Ron facendo un balzo per la sorpresa.

    « Facciamo fuga dai ! » propose entusiasta la ragazza « Usciamo dal castello, ce ne andiamo a Hogsmeade di nascosto, ci ubriachiamo alla testa di porco e poi diamo fuoco alla capanna di Hagrid »

    « Perché no ? E’ la prima bella idea che ti è venuta Hermione » esclamò Harry contento.

    « Ma Harry » Ron gli si rivolgeva con aria perplessa « E’ un po’ strano… non è che sotto c’è l’ inganno ? »

    « Non hai tutti i torti…. » disse Harry pensandoci « Certo che c’è l’inganno ! Hermione cerchi di prenderci in giro ? Oggi è giorno di chiusura a Hogsmeade ! Che ci andiamo a fare ? E poi non possiamo dare fuoco alla capanna di Hagrid, sai benissimo che è costruita con materiale ignifugo ! » senza aggiungere altro Harry se ne andò in classe arrabbiato seguito da Ron, mentre Hermione decisa comunque a saltare le lezioni passò tutta la giornata al lago a torturare la piovra gigante.

Quando si sedette al tavolo di grifondoro quella sera Hermione era molto soddisfatta di vedere le facce stanche di Harry e Ron mentre lei si era divertita tutto il giorno.

Pochi minuti dopo arrivò Sbriciolau con un vassoio di bistecche per Hermione « Questo è per ragazza con cespuglio in testa »

    « Oh grazie Sbriciolau, sei proprio gentile » lo ringraziò la ragazza cominciando a mangiare, ma dopo pochi istanti sputò tutto in faccia a Ginny « Sbriciolau ! Ma questa è carne di cavallo ! Non potrei mai mangiarla, sarebbe come se mangiassi il mio adorato cavallino ! »

    « A dire la verità quello è il suo cavallo » precisò Sbriciolau.

    « CHE COSA ?!? Hai cucinato il mio puledrino ? Sbriciolau, come hai potuto ?! »

    « Ragazza con cespuglio in testa ha detto a Sbriciolau di occuparsi del cavallo nel modo in cui gli pareva »

    « Ma che diamine hai capito ! “Come ti pare” era il nome del cavallo non il modo in cui te ne dovevi occupare ! » strillò Hermione con le lacrime agli occhi.

    « Comunque le bistecche sono venute bene, quel cavallo era proprio di pregiata fattura » disse Sbriciolau con un’alzata di spalle.

Hermione balzò in piedi con gli occhi che mandavano scintille e fumo che le usciva dalle narici « Come osi parlare di “Come ti pare” allo stesso modo in cui si parlerebbe di carne da macello qualunque ? Verrai punito per aver cucinato il mio cavallo ! » con gesto rapido Hermione sfilò la cintura dei pantaloni di Harry ( col risultato che quelli caddero lasciandolo in mutande ) e cominciò a frustare l’elfo.

    « Hermione ma che fai ! Non mi sarei mai aspettato questo comportamento da te ! » esclamò Ron.

    « E non hai ancora visto niente ! Quando avrò finito con lui sterminerò tutta la sua specie, bwuhahaha ! » rise sadicamente Hermione.

    « Harry dobbiamo fare qualche cosa » esclamò Ron rivolgendosi all’amico

    « Hai ragione: senza cintura questi pantaloni non ne vogliono sapere di star su »

    « Intendo per Hermione: ha di sicuro qualche cosa che non va, non sembra più lei ! »

    « Avrà cambiato pettinatura » disse Harry distratto « Eppure i suoi capelli sono sempre la stessa massa informe che sono sempre »

    « Voglio dire è tutto il capitolo che non si comporta in modo normale: picchia gli elfi, vuole saltare le lezioni, è più scema di te e me, deve avere di sicuro qualche malattia ! »

    « Vorrà dire che dobbiamo portarla da Madama Chips » detto questo Harry e Ron afferrarono Hermione e la trascinarono verso l’infermeria.

In infermeria Madama Chips stava giocando con i trasferelli insieme a uno studente di tassorosso del secondo anno pieno di pustole; appena vide i tre ragazzi balzò in piedi con aria efficiente.

    « Oh sei tu Harry, che ti è successo questa volta ? Hai perso ancora le ossa ? O ti sei fatto male aiutando Hagrid a costruire casse da morto per vermicoli ? » Madama Chips sequestrò Harry, lo mise a letto e gli ficcò un termometro in bocca « Sono anni che te lo dico, devi smetterla di fare cose pericolose, poi la tua salute già cagionevole ne risente e in vecchiaia avrai un sacco di acciacchi, sempre che tu ci arrivi alla vecchiaia, tra Tu sai chi e l’autrice è già molto se riesci a terminare gli studi senza morire prima »

    « Non si tratta di me » biascicò Harry « Ma di Hermione, è lei che ha bisogno di cure »

    « Cosa ? Vuol dire che non sei malato ? Esci subito da quel letto e guai a te se cerchi ancora di ingannarmi ! » esclamò irata madama Chips « Che cos’ha la ragazza che non va ?  A me sembra sana »

    « Non ha niente a livello fisico, ma si comporta stranamente » le spiegò Ron.

    « Cosa intendi con stranamente ? »

    « Beh, in genere è una gran secchiona invece oggi ha saltato le lezioni, poi sono due anni che stressa con la storia dei diritti degli elfi e oggi ha cominciato a frustarne uno perché gli aveva cucinato il suo cavallino, e poi a dire la verità a Hermione non sono mai piaciuti i cavalli, senza contare che dice un sacco di scemenze quando in realtà è l’unico personaggio con un po’ d’intelligenza e buon senso »

Madama Chips fece aprire la bocca a Hermione e le scrutò le tonsille. Poi esaminò i suoi riflessi e la dilatazione delle pupille.

    « Mmmmh credo di capire da che cosa è affetta » disse Madama Chips mentre picchiettava con un martelletto da geologo sul cranio della ragazza per sentire se suonava a vuoto.

    « E’ una cosa grave ? » chiese ansioso Ron mentre Harry se ne fregava infastidendo il tassorosso premendogli le pustole.

    « E’ solo diventata Out of character » spiegò Madama Chips « In realtà è una cosa abbastanza comune, capita spesso che alcuni personaggi ne siano affetti » ( nel caso non sapeste che cosa vuol dire Out of character andatevelo a leggere nella guida, non ho voglia di spiegarlo NdAutrice )

Per guarirla Madama Chips ficcò in bocca a Hermione un cucchiaio di liquido verdastro e poi la colpì in testa con una clava. Dopo pochi minuti la ragazza tornò in se « Mi sento così strana » disse con aria confusa « E non ricordo nemmeno quello che ho fatto negli ultimi due giorni… voglio dire ricordo vagamente che abbiamo preso il treno per tornare a scuola anche se non ricordo i particolari, ma la giornata di oggi è completamente avvolta nella nebbia »

    « Strano, a me sembrava ci fosse il sole » disse Harry dopo essere finalmente riuscito a far piangere il ragazzino di tassorosso.

Mentre tornavano alla torre di grifondoro Ron metteva al corrente Hermione di tutte le scemenze che aveva fatto negli ultimi due giorni « Tanto per cominciare mi hai rovesciato un secchio d’acqua gelata in testa e sembravi idiota quanto Harry »

    « Sul serio ? Oh Ron mi dispiace… e cos’è che dicevi prima ? Che volevo allevare un cavallo chiamato “Come ti pare” ? Questa è la cosa più assurda che abbia mai sentito » esclamò Hermione ridendo divertita per le stupidaggini che aveva fatto.

    « Si e poi un elfo dal nome deficiente te l’ha cucinato per cena e tu l’hai frustato per punirlo »

    « Cosa ho fatto ?! » esclamò Hermione smettendo improvvisamente di ridere e assumendo un’aria preoccupata « Ho davvero picchiato un elfo ? Come ho potuto, come ho potuto, come ho potuto… sono senza cuore ! »

    « Dai Hermione, non eri in te » cercò di consolarla Ron mentre lei si picchiava la testa con aria afflitta.

    « Dovrò fare qualche cosa per scusarmi… mi vergogno così tanto… penso che prima di dormire leggerò gli appunti presi oggi a lezione per tirarmi su di morale »

    « A proposito delle lezioni di oggi… » disse Ron a disagio.

    « Che cosa è successo ? Non avrò per caso risposto male a una domanda vero ? » chiese atterrita.

    « Oh no, non si tratta di questo »

    « E allora cosa ? »

    « Beh, tenendo conto che ti comportavi al contrario di come ti comporti sempre… ti sono venute idee strane e …. beh, per dirla in poche parole hai saltato tutte le lezioni »

    « CHE COSA ?!?! TUTTE TUTTE ?! MA QUESTA E’ UNA TRAGEDIA ! » Hermione crollò al suolo singhiozzando disperatamente e Ron fu costretto a portarla di peso nella sala comune. Nel frattempo Harry era intento a contare tutte le firme che aveva raccolto e non si preoccupava di quello che accadeva intorno a lui.

Una volta entrati nella torre di grifondoro Hermione si abbandonò su un divano in preda alla disperazione mentre Ron si mise ad ascoltare Dean e Seamus che parlavano di quella volta in cui Seamus aveva aperto il suo baule e dentro vi aveva trovato un nanetto da giardino che aveva cominciato a insultarlo in sardo.

Neville invece stava armeggiando con qualche cosa alla finestra.

    « Che fai Neville ? » gli chiese Harry.

    « Ciao Harry, alla fine ho preso coraggio è ho aperto la confezione del piccolo mastro. Ora sto eseguendo uno sperimento. Uno dei più semplici » aggiunse vedendo la faccia preoccupata di Harry « Si tratta di mettere un barattolino di bava fuori dalla finestra per una notte per verificare se ghiaccia »

Harry decise di lasciare che Neville di divertisse con i suoi esperimenti e di approfittarne ora che il dormitorio era vuoto per nascondere i documenti firmati senza farsi vedere dai suoi compagni. Salì la scala a chiocciola con la ventiquattrore sempre legata al suo polso, ma quando aprì la porta si rese conto che il dormitorio non era vuoto come credeva. Dentro c’era già qualcuno, qualcuno che a quanto pareva stava aspettando proprio lui.

 

***

 

Dorothea: chi è il misterioso personaggio che attende Harry ? Per scoprirlo dovrete aspettare il prossimo capitolo ^^

Ringrazio per le recensioni:

 

Moccy: Grazie per tutti i complimenti, mi spiace avervi privato della fic per così tanto, ma almeno con questo capitolo sono stata più veloce ^^ Ciao !

Lothiriel: Non è un gran problema se mi chiami Mary anziché Dorothea, anche perché in realtà con Mary mi ci chiamano tutti i giorni e ci  sono un po’ più abituata. Beh dai, Lupin non viene trattato tanto peggio degli altri personaggi ^^ Ti ricordi “come ti pare” ? Come dimenticarlo mi dirai ^^ Ciao !

Sara: Mi fa piacere che ti abbia divertito il capitolo scorso^^ Spero anche questo ! Scoprirete chi è questo misterioso personaggio misterioso che attende misteriosamente Harry ^_- Tutti i nodi verranno al pettine… bisogna poi vedere se si riesce a scioglierli però… Grazie mille per la recensione !

Radical: ti ringrazio per la bella recensione e per “l’encomio speciale per i servigi resi alla comunità letteraria italiana” ^^ Grazie per i consigli che mi hai lasciato, anch’io sono per lo scrivere principalmente per se stessi, per me scrivere questa fiction rappresenta proprio un motivo di svago, la scrivo perché mi diverte. Infatti il capitolo scorso è stato più un dovere che un piacere, nel senso che ho dovuto scriverlo perché era necessario per portare avanti quel poco di trama che c’è e non perché ne avessi veramente voglia.

Addirittura migliore di molti prodotti professionale, troppo buono ^^ E Angela ti ringrazia per gli auguri. Ciao !

Giulietta: seguirò il tuo consiglio e smetterò di dire che sono ripetitiva, anche perché se lo dico mi ripeto dato che lo già detto nel capitolo scorso ( che razza di discorso demente sto facendo ? Non farci caso, và che è meglio )

Se la fic sta per finire ? In realtà per raccontare solo la “trama” mi occorrerebbero solo altri tre capitoli, a parte il fatto che due di questi si svolgono a giugno e che quindi ne scriverò sicuramente qualcun altro per riempire il resto dell’anno, in genere racconto molto più di quello che occorre, per intenderci se fino adesso mi fossi limitata alla trama la fic sarebbe stata composta da cinque capitoli anziché diciotto. Tranquilla quindi, credo proprio che alla fine la fine non sia immediata^^ Ciao !

AvanaKedavra: Grazie per i complimenti ! Tutti si rotolano sempre dal ridere, io ormai immagino i lettori come se fossero delle palline… Ciao a presto !

Sheila: Mi fa piacere che almeno sia comunque divertente ^^ No, Hermione ha sbagliato ! E mi accorgo anche che il mio libro di scienze non tiene conto delle più recenti scoperte ( anche perché il libro stesso non è più molto recente ) Mi chiedi se Fatty centra con la panna montata ? Bisogna leggere i prossimi capitoli per scoprirlo ^^ Ciao e grazie per la recensione !

Lanya: I preparativi dei Weasley erano l’unica cosa che mi era particolarmente piaciuta del capitolo scorso, va bene smetterò di essere demotivata ^^ Ciao e grazie per la recensione !

 

Dorothea: premetto che comincerò a scrivere il diciannovesimo fin da questo pomeriggio, ma non so se riuscirò a terminarlo in fretta perché il Dungeon Master mi ha intimato di scrivere la biografia del mio personaggio il prima possibile. E pensare che l’avevo già ideata, ma me l’ha bocciata perché era troppo fantasiosa in quanto prevedeva un liceo linguistico per elfi e una bambina investita da una carrozza a strisce.

Fate un piccolo sforzo e lasciate una recensione che domani l’altro ( 14 aprile ) è il compleanno della fic ( è già un anno che la pubblico ! incredibile ) in più ieri ( 11 aprile ) era il compleanno dell’autrice ( e anche del suo gatto, se non volete farlo per me almeno fatelo per lui ).

 

Angela: guarda a cosa ci si riduce pur di avere recensioni ! Perfino gli auguri al gatto !

 

Dorothea: pensa come mi sono ridotta io a scrivere la fic, talmente male che sono arrivata al punto di sognarmi Draco Malfoy che rompe le scatole e gli orchetti mandati dai lettori a punirmi per la lentezza. A dire il vero anche prima di scrivere la fic facevo sogni abbastanza deficienti…

Va bé, tutti i personaggi appartengono alla Rowling tranne la calzamaglia gialla di cui ci siamo finalmente liberati, elfo Sbriciolau che appartiene a me ( compreso il nome deficiente ), il giovine Platano che è stato usato per accendere il caminetto e “Come ti pare” che era il mio cavallo in una vecchia avventura ( la genesi del nome fu la stessa che avete letto in questo capitolo ). Il piccolo mastro è invece distribuito per corrispondenza dalla giochi magici s.p.a.

Detto questo un bacione a tutti ( anche a chi legge soltanto ^^ ) e arrivederci al prossimo capitolo !

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo19- Harry vs il misterioso personaggio ***


Capitolo 19

Harry: prima di iniziare il capitolo volevo sapere a chi devo consegnare queste firme per poter vedere di nuovo in vita Sirius.

 

Dorothea: dalle a Silente non appena lo incontri nel capitolo, ci pensa lui a fare il lavoro sporco

 

Harry: ma resuscitare Sirius non è un lavoro sporco !

 

 

Capitolo 19

Harry vs il misterioso personaggio

 

 

Harry strabuzzò gli occhi quando vide che chi lo aspettava era Edvige ( si pregano i lettori di non arrabbiarsi e di non lanciarmi sassate e/o maledizioni ! Non arrabbiatevi e continuate a leggere ! Se smettete di leggere poi ve ne pentite ! NdAutrice )

    « Edvige, che ci fai qui ? » le chiese Harry chiudendo la porta e avvicinandosi al candido pennuto che stava insozzando il letto di Ron.

In tutta risposta Edvige gli beccò un orecchio e gli gettò una manciata di coriandoli in faccia, poi tutta felice se ne tornò alla guferia.

Harry stava ancora cercando un senso per quello che era appena successo quando si rese conto che non era solo nel dormitorio.  C’era qualcuno alle sue spalle che respirava pesantemente. Molto lentamente Harry si voltò e quello che vide lo lasciò senza parole. Un essere gigantesco alto almeno due metri e ugualmente largo lo stava fissando. La cosa strana è che l’essere era completamente ricoperto di quella che sembrava essere panna montata.

Senza preavviso l’essere sbriciolò il letto di Neville che gli intralciava il cammino e dopo aver raggiunto il centro della stanza si rivolse a Harry con voce bassa e cupa « Sto cercando Harry Potter, sei tu Harry Potter ? »

    « No » rispose in fretta Harry « Colui che cerchi è partito per l’Australia »

La risposta parve confondere l’essere che si mise a riflettere con aria stolta.

All’improvviso la porta del dormitorio si aprì ed entrò Ron « Harry senti puoi darmi una mano con Hermione ? Continua a piangere e … » si interruppe nel vedere lo strano coso « Oh, scusatemi, credevo fossi solo Harry »

    « Mi hai mentito ! » ruggì l’essere « Tu sei Harry Potter ! » e senza aggiungere altro si diresse verso il maghetto con la chiara intenzione di fargli del male.

Preso dal panico Harry imboccò la via di fuga a lui più vicina, ovvero la finestra. Senza esitazioni l’uomo di panna montata lo seguì. Mentre precipitava il nostro “eroe” urlò quella che sembrava essere un’imprecazione rivolta a Ron.

Ron fece l’unica cosa sensata. Richiuse la finestra perché erano in gennaio e faceva piuttosto freschino. Poi tornò in sala comune ad avvertire Hermione. La ragazza era ancora riversa sul divano a gemere gemiti. ( Neville, Dean, Seamus e tutti gli altri sono svaniti nel nulla per esigenza di copione )

    « Hermione Hermione, presto c’è un piccolo problema » la chiamò Ron.

    « Che c’è ? » chiese lei con voce che sembrava provenire dall’oltretomba.

    « Si tratta di Harry. Si è buttato dalla finestra »

    « Se Harry è deficiente che cosa posso farci io ? » ribattè lei smettendo improvvisamente di piangere « Poi non capisco questa mania dell’autrice di far cadere le persone dalla finestra, è dall’inizio della fic che non fa altro che defenestrare i personaggi »

    « E’ stato costretto a buttarsi ! Vedi in camera nostra c’era un essere completamente ricoperto di panna che ha tentato di attaccare Harry e lui non ha potuto fare altro che sfuggirgli lanciandosi dalla finestra » le spiegò Ron. Hermione lo fissò per alcuni secondi poi scoppiò in una risata fragorosa « Ron… ah ah ah …. » cercò di dirgli lei tra le lacrime « Questa è la cosa più scema che abbia mai sentito ! Nessuno racconta barzellette bene come te ! » e giù a ridere nuovamente.

    « Ma è vero ! C’era sul serio un uomo ricoperto di panna montata ! »

Hermione smise improvvisamente di ridere « Hai detto panna ? » chiese con sguardo serio e preoccupato « Anche l’assassino che dava la caccia a tuo padre aveva a che fare con la panna… e se non si trattasse di una coincidenza ? Dobbiamo intervenire » esclamò balzando i piedi « Dove sono ? »

    « Te l’ho detto Harry si è gettato dalla finestra e lui lo ha seguito » ripetè Ron.

    « Questo vuol dire che ci dovremmo lanciare anche noi »

    « A dire la verità non è che la cosa mi riempia di gioia » disse Ron « E se pi ci facciamo male ? »

    « Non preoccuparti ci lanceremo con questi » Hermione estrasse dalla borsa due paracadute e ne porse uno all’amico « Una volta nel vuoto tira la cordicella, ti permetterà di scendere lentamente »

    « Ma dove li hai trovati ? » chiese curioso.

    « Erano il regalo di una scatola di cereali… » rispose Hermione distrattamente « Forza Ron lanciamoci ! » Hermione spalancò la finestra e si buttò. Poco dopo aprì il paracadute e cominciò a scendere lentamente. Ron la imitò, ma quando tirò la cordicella ( scena classica ) anziché aprirsi il paracadute dallo zaino fuoriuscirono posate da campeggio, libri di trigonometria, il ciuccio di Charlie, un paio di baffi finti, un flauto traverso, lucine di Natale, una libreria Ikea dal nome impronunciabile, un asciugamano parlante, un mappamondo e qualche altra scemenza.

   « AAARRRGGGHHH ! » Ron urlò disperatamente mentre precipitava, ma questo non servì ad attutirgli la caduta, cadde a tutta velocità in un cespuglio di rose da poco piantato.

   « Ron, ma ti sembrano cose da fare ? » lo rimproverò Hermione « Gettarsi in un cespuglio di rose a quella velocità ! E poi abbiamo studiato le rose nel corso di erbologia, dovresti sapere che sono piene di spini ! »

Ron preferì non rispondere all’amica, anche perché era troppo impegnato a lamentarsi. Una volta che fu uscito dal pungente cespuglio, lui e Hermione si misero a scrutare nell’oscurità alla ricerca di Harry. Attraversarono i prati arrancando nella neve alta finché non trovarono l’amico nascosto nella fitta chioma di un pino marittimo.

 

Hermione: pino marittimo ??? A Hogwarts ?

 

Dorothea: Perché no ? In storia di Hogwarts c’è per caso scritto che non ci sono ? Eh ?

 

Hermione: no, però se è marittimo…

 

Dorothea: è stato trapiantato, sai quanto alla professoressa Sprite piacciano le piante esotiche e rare

 

Hermione: ma i pini marittimi non sono rari !

 

Dorothea: a Hogwarts si però

 

Hermione: devo ammettere che il ragionamento ha un certo senso…

 

    « Harry che ci fai lassù ? » chiese ansiosa Hermione.

    « Secondo te ? Aiuto uno scoiattolo a traslocare ! »

    « Ah. Credevo ti nascondessi dallo strano essere » disse Ron

    « Infatti è quello che sto facendo ! » disse Harry rabbioso scendendo con un salto ben poco atletico.

 

Scoiattolo: e io che credevo di aver finalmente trovato qualcuno che mi desse una mano ! Vai te a fidarti di questi giovani maghi antipatici !

 

    « Che fine ha fatto il tizio ? » chiese Ron.

    « Boh, era qui fino a pochi istanti fa poi è sparito » spiegò Harry.

    « Temo si stia mimetizzando tra la neve qui intorno » disse Hermione con voce tremante.

I tre si guardarono intorno con sguardo preoccupato: sarebbe potuto saltare fuori in qualsiasi momento per farli fuori.

Dopo dieci minuti di relativa tranquillità Harry si rivolse agli amici « Credo se ne sia andato ormai »

    « Ma come, è venuto fin qui, causa un gran bordello e poi se ne va come se niente fosse ? » chiese incredula Hermione.

    « Deve averlo spaventato la mia forza bruta e la mia mascolinità »

Hermione lo guardò come se stesse dicendo delle boiate ( cosa che stava effettivamente facendo ) « Secondo me aspetta solo che siamo distratti per attaccarci »

    « Tu vedi complotti ovunque » disse Harry. Hermione voleva rispondergli a tono, ma Harry si rese conto di una cosa che gli fece gelare il sangue « Che fine ha fatto la valigia con i fogli della petizione per l’autrice ?! » urlò con voce strozzata. Le manette spenzolavano inequivocabilmente rotte dal suo polso.

In risposta arrivò loro una pernacchia dalla cima del pino marittimo. Lo scoiattolo li guardava con sguardo diabolico e sorriso beffardo reggendo tra le zampette la ventiquattrore perduta di harry.

    « Ridammi quella valigetta ! »

    « Ava come lava ! » gli urlò lo scoiattolo ( che in scoiattolese significa “Così impari a rifiutarti di darmi una mano con il trasloco !” ) senza aggiungere altro lo scoiattolino bastardo fuggì alla volta della foresta proibita con la valigetta e ridendo come un assatanato.

    « Fermati, bastardo ! Ridammi quella valigia ! » ululò Harry lanciandosi al suo inseguimento.

    « Harry no ! Si sta inoltrando nella foresta proibita, ci è vietato andarci ! » esclamò Hermione, ma Harry la ignorò continuando a inseguire lo scoiattolino bastardo, così la ragazza non poté fare altro che inseguirlo a sua volta. Ron si unì  loro perché non voleva rimanere da solo di notte con un pazzo che si aggirava per i prati.

La foresta era come sempre fitta e oscura, a causa dei folti cespugli il triumvirato faticava a star dietro allo scoiattolino, che invece saltava da un albero all’altro con l’agilità di Tarzan.

Harry inciampò in una radice e cadde a terra. Hermione che non si era accorta di nulla cadde a sua volta spataccandosi sull’amico e la stessa cosa accadde a Ron.

    « Ma che diavolo, non potete fare attenzione ? » sbraitò Harry « E toglietemi questo gomito dalle costole ! » così dicendo infilò uno spillo nel gomito incriminato.

    « Ahia ! » strillò Ron.

    « Perché ti lamenti Ron ? Guarda che il gomito era il mio mica il tuo » gli fece notare Hermione con le lacrime agli occhi per il dolore.

    « Grazie di avermelo detto Hermione, cominciavo a preoccuparmi, pensavo di aver perso la sensibilità al braccio »

    « In compenso hai perso completamente l’uso de cervello » disse Harry rialzandosi e pulendosi la veste « E ora dov’è finito quel cane ? »

    « Ma Harry, era uno scoiattolo » gli fece notare Ron.

    « Lo so che cos’era ! »

    « Allora perché lo chiami cane ? »

    « Vuoi stare zitto ? » lo sgridò Harry « Sto cercando di capire dove si è cacciato quel porco »

« Hermione mi sento confuso, ma cosa stiamo inseguendo ? » si rivolse disperato all’amica.

    « Lascia stare Ron, te lo spiego dopo con calma » gli rispose la ragazza.

I tre avanzarono una decina di metri nella foresta quando cominciarono  a trovare sparsi in giro fogli firmati.

    « Quell’odioso roditore ! » esclamò Harry « Sta spargendo per la foresta il duro lavoro di anni ! »

    « Ma se ci hai messo due giorni per raccoglierle ! » lo riprese Hermione « Davvero Harry dovresti smetterla di dire le bugie »

    « Le bugie temprano lo spirito e il corpo » recitò Harry con voce seria.

    « Ma che cavolo di massima sarebbe ? » esclamò Hermione.

    « Sto citando Godric Grifondoro naturalmente » le spiegò Harry con serietà.

    « Ma Godric Grifondoro non ha mai detto una cosa simile ! »

    « Si invece ! L’ho sentito personalmente l’altra sera quando è apparso nei miei sogni vestito da Gladiatore effeminato »

    « Questo significa che devi mangiare meno pesante alla sera » disse Hermione scuotendo la testa « Comunque abbiamo recuperato i fogli, ora possiamo tornarcene al castello »

Harry, Ron e Hermione si diressero verso l’uscita della foresta proibita, non ebbero difficoltà a trovarla perché Silente aveva da poco fatto installare i cartelli luminosi con scritto exit.

Stavano risalendo spensieratamente i prati innevati e del tutto ignari del pericolo quando improvvisamente l’uomo panna uscì dal mucchio di neve in cui si nascondeva e con un balzo sbarrò la strada al triumvirato.

    « Oh mamma ! » esclamò terrorizzata Hermione « Ve l’avevo detto che si sarebbe nascosto per sorprenderci ! »

    « Hermione, non è che porti sfiga ? » le chiese Ron terrorizzato a sua volta.

    « Va al diavolo Ron ! » gli rispose lei.

    « Come sei suscettibile ! »

    « Suscettibile ?! Io sarei suscettibile ? Stai insinuando che io sia suscettibile ? » gli strillò Hermione.

    « Non ti si può dir niente che ti arrabbi come un’anguilla ! »

    « Hai proprio la sensibilità di un cucchiaino ! »

 

Cucchiaino: guardate che anche noi abbiamo dei sentimenti ! Non siamo tutti insensibili come credete voi !

 

    « Avete finito ?! » esclamò con voce tonante l’uomo panna « Gradirei farvi fuori il prima possibile ! »

    « Ma non era interessato a Harry ? » chiese Ron a Hermione « Magari se glielo consegniamo ci lascia andare via in pace, che ne dici eh ? »

    « Grazie mille ! » disse Harry sarcastico.

    « Ron come puoi dire una cosa del genere ? » esclamò scioccata Hermione « Noi proteggeremo Harry con la nostra stessa vita, lui farebbe la stessa cosa per noi, non è vero Harry ? »

    « Se non ho impegni per il giorno dopo sicuro. Per questo tengo la mia vita costantemente impegnata. Comunque » continuò Harry rivolgendosi a Ron « Se mi consegni a sto coso distruggo il tuo puzzle dell’orso bianco per ripicca ! »

    « No, l’orso bianco no ! » singhiozzò Ron « Ci ho messo tre mesi per sistemare tutti e 15 i pezzi ! »

    « Ma Harry, se ti consegna all’uomo panna  come minimo sarai morto quindi non hai modo di distruggere il puzzle dell’orso bianco di Ron » osservò Hermione.

    « Ehi, ma Hermione ha ragione ! » esclamò Ron.

    « La volete piantare ?! » tuonò l’uomo panna esasperato « Con i vostri ragionamenti scemi fate venire l’esaurimento nervoso ! »

    « Aspettate, credo di aver capito tutto ! » lo interruppe Harry rivolgendosi agli amici « Lui in verità non è interessato a me, ma a i fogli della petizione ! »

    « Sei sicuro Harry ? » gli chiese scettica Hermione « Che se ne fa dei fogli della petizione ? »

    « Ma non capisci ? E’ stato inviato dall’autrice in persona per fare in modo da non dover resuscitare Sirius ! »

    « Allora perché l’attacco a casa di Ron ? Neanche esistevano i fogli della petizione all’epoca » continuò implacabile Hermione.

    « Si trattava di un depistaggio, proprio per far credere che sto coso fosse interessato a me anziché ai fogli ! E’ stata una trovata dell’autrice per confonderci le idee. Glielo spieghi lei che è così » disse poi rivolgendosi all’uomo panna. Ma tutto quello che questi gli rispose fu un ruggito prima di partire alla carica verso di loro.

    « Aaahh ! » stillarono i tre prima di fuggire a gambe levate inseguiti dal mostruoso e alquanto assurdo essere.

Gazza il custode si stava affacciando alla finestra per chiudere le imposte quando vide Harry, Ron e Hermione correre per i campi strillando come pazzi inseguiti da un tizio enorme ricoperto di panna che ruggiva furioso « Forse Silente ha ragione quando dice che devo andarci piano con il brandy » borbotto fra se scuotendo la testa prima di andarsene a dormire.

Intanto il triumvirato correva a perdifiato cercando di mettere quanta più distanza era possibile tra loro e l’uomo panna, ma questi era veloce e pian piano acquistava terreno.

« Ci sta raggiungendo ! » esclamò preoccupata Hermione « Con quelle sue gambe lunghe corre in fretta »

    « Mi stai dicendo che quel coso è Pippi Calzelunghe ? » disse Harry sorpreso.

    « Ma che hai capito ?! Ho detto gambe lunghe, non calzelunghe ! »

    « Beh, se uno ha le gambe lunghe deve indossare le calze lunghe » osservò Harry evitando alcuni cespugli di ribes che costeggiavano il lago.

    « Si può sapere che stai blaterando ?! » urlò furiosa Hermione « Sta’ zitto e pensa a correre ! »

Per colpo di fortuna il pazzo di panna si inciampò nel cespuglio di ribes e cadde a terra. Il triumvirato ne approfittò per nascondersi negli spogliatoi del campo di quidditch.

    « Che facciamo, che facciamo ? » chiese ansiosa Hermione.

    « Facciamo finta di essere morti » propose Harry.

    « Harry, quello è un pazzo assassino ricoperto di panna non un orso ! »

    « Se hai un’idea migliore dillo »

    « Prendete le vostre scope: lo colpiremo con quelle »

    « Non se ne parla ! » esclamarono Harry e Ron all’unisono « Non rovineremo le nostre scope per quell’ idiota ! »

    « Oh santo cielo ! Allora prendiamo quelle degli altri giocatori ! » disse ansiosa la ragazza.

I tre si armarono con le scope di Sloper, Kirke e Peter Owen ( non so se ve lo ricordate, ma quest’ ultimo l’avevo introdotto io   NdDorothea che è stata la prima a dimenticarselo ) e non appena l’uomo panna si avvicinò agli spogliatoi si scagliarono su di lui prendendolo a bastonate.

    « Harry, ma sto coso è strano ! » esclamò Hermione cercando di conficcargli la scopa nello stomaco.

    « L’avevo notato già da un po’ sai ? » le rispose Harry.

    « No intendo la sua costituzione… non è come se fosse ricoperto di panna, ma come se fosse fatto di panna ! »

    « Hermione, hai ragione ! » esclamò Ron osservando meglio l’uomo panna « E’ proprio fatto di panna. Ma come è possibile ? » Approfittando della sua distrazione l’uomo panna afferrò Ron per il colletto e lo lanciò in uno degli anelli da Quidditch.

    « Cavoli che tiro ! » esclamò Harry impressionato « Sei per caso interessato a entrare nella squadra come cacciatore ? » Ma evidentemente l’entrare nella squadra di Quidditch non rientrava nelle sua ambizioni perché con la scopa strappata a Ron cercò di colpire il maghetto.Grazie ai riflessi sviluppati a quidditch Harry riuscì a schivare i colpi dell’avversario finché Hermione non si mise tra lui e l’abominevole essere per proteggere l’amico « Fatti sotto se ne hai il coraggio ! » gli urlò con tutta la voce che aveva in corpo. Figuratevi come si lasciò spaventare da Hermione, in tutta risposta il tizio abbassò il volto a quello della ragazza e urlò a sua volta, ma molto più potentemente tanto che i capelli di Hermione da crespi diventarono perfettamente lisci.

Dopo un attimo di spaesamento Hermione notò una strana incisione sulla fronte dell’uomo di panna « Ehi Harry, hai notato cos’ha sulla fronte ? » chiese all’amico avvicinandosi ancora di più per poter osservare meglio.

    « Hermione fai attenzione ! »

L’essere di panna prese Hermione per una gamba e dopo averla fatta roteare sopra la testa un paio di volte la lanciò a diversi metri di distanza, ovvero dentro il camino della capanna di Hagrid.

Harry deglutì a fatica rendendosi tremendamente conto di essere rimasto solo ad affrontare l’abominevole uomo di panna. Così tentò di distrarlo con un trucchetto « Occhio ! Lì dietro di te, un frullino ! » esclamò Harry indicando un punto alle sue spalle.

Incredibilmente e contro ogni previsione il trucchetto funzionò. L’uomo panna si voltò dando le spalle a Harry che decise di mettere in pratica una tattica che gia aveva funzionato in passato: saltargli sulle spalle e ficcargli la bacchetta nel naso.

L’uomo panna non gradì il trattamento e prese a roteare su se stesso cercando di scrollarsi Harry di dosso.

    « Aaaaiiiiuuuutttttoooo !!! » strillava intanto Harry « Secondo il copione a questo punto Ron dovrebbe colpirlo con la sua stessa clava ! »

    « E come faccio ? » gli rispose Ron che si trovava ancora appeso sull’anello « E poi non ce l’ha la clava ! »

Dopo dieci minuti di roteazioni Harry venne scrollato via e finì dritto dritto nell’orto della scuola spiaccicando così tutti i pomodori.

 

Hermione: non ci sono i pomodori a gennaio

 

Dorothea: chissà che schifezze gli da Hagrid allora…

 

Harry si rialzò dolorante e con la divisa sporca. Non fece in tempo ad ideare una tecnica di difesa o una strategia di fuga che l’uomo di panna montata incombeva già su di lui brandendo un forcone rubato dal capanno degli attrezzi.

Harry cominciava seriamente a preoccuparsi quando arrivò in suo aiuto Hagrid con un gran numero di pupazzi di neve e un essere tutto nero.

Spaventato da quella miriade di persone l’uomo di panna fuggì nell’oscurità lanciando imprecazioni.

    « Harry, Harry stai bene ? » gli chiese ansioso il tizio nero che si rivelò essere Hermione.

    « Cavolo Hermione come sei abbronzata »

    « E’ la fuliggine del camino di Hagrid scemo » gli rispose Hermione « Fortuna che lui era in casa così ha potuto chiamare un po’ di persone per venire in tuo aiuto »

    « Ma… i pupazzi di neve non erano dei criminali ? » chiese preoccupato Harry rammentando i loro precedenti scontri nel capitolo 13.

    « Ora non più » spiegò Hagrid « Li ho aiutati personalmente a lasciare la delinquenza e condurli sulla retta via. Ora è meglio se vi riaccompagno al castello, il professor Silente deve essere assolutamente informato di quello che è successo stasera »

Una volta raccattato Ron, Hagrid accompagnç il triumvirato nel castello « Vi accompagno subito dal professor Silente » disse loro.

    « Voi andate avanti, io vi raggiungo dopo » disse Hermione « Devo andare in biblioteca, credo di aver capito una cosa… » e senza aggiungere altro sparì nel corridoio.

Harry e Ron seguirono Hagrid fino allo studio di Silente. Dovettero bussare a lungo prima che il preside si svegliasse e si alzasse dal letto.

    « Chi è ? » chiese Silente con voce assonnata.

    « Io » rispose Hagrid.

Dopo alcuni minuti la porta dello studio di Silente si aprì e il preside apparve con indosso la sua vestaglia di pizzo e sbadigliando rumorosamente « Che hai da rompere Hagrid ? Proprio stanotte che ero finalmente riuscito a vincere l’insonnia »

    « Si tratta di Harry signore » spiegò Hagrid seriamente.

    « Te pareva… perché quando succede qualche cosa c’è sempre di mezzo Harry ? » Si lamentò Silente facendoli entrare « Che ti è successo questa volta Harry ? Hai sognato Voldemort che faceva lo striptease ? »

    « No, per fortuna no » cominciò a spiegare Harry sedendosi di fronte al preside « Vede, il fatto è che stanotte l’uomo di panna che ha distrutto casa Weasley mi stava aspettando nel dormitorio per farmi fuori e mi ha dato la caccia per tutti i prati di Hogwarts e poi… »

    « Harry » lo interruppe Silente con faccia seria « Lo sai che l’LSD è illegale, vero ? »

    « Ma è tutto vero professore ! Lo chieda a Ron ! »

Ron confermò la versione di Harry, così Silente lasciò che i due ragazzi gli raccontassero tutto quello che era successo durante la serata.

    « … e poi Hagrid l’ha messo in fuga con un esercito di pupazzi di neve » finì di raccontare Harry venti minuti dopo.

« Quindi avete detto che quell’ uomo non è ricoperto di panna, ma è fatto di panna ? Mmmh strano, molto strano… »

All’improvviso la porta si spalancò ed entrò Hermione con il respiro affannato e lo sguardo eccitato « Ho capito che cos’è quell’ affare ! Non è umano, ma artificiale ! »

    « E cosa sarebbe di preciso ? » chiese Harry curioso.

    « Un golem »

    « Cioè ? » chiese Ron.

    « Il Golem è una figura leggendaria frutto della mitologia ebraica e del folclore medievale. Il termine deriva probabilmente dalla parola ebraica gelem che significa "materia grezza". Secondo la leggenda, chi viene a conoscenza di certe arti magiche può fabbricare un golem, un gigante di argilla forte e ubbidiente, che può essere usato come servo » spiegò tutto d’un fiato Hermione « Si da loro la vita incidendo sulla loro fronte la parola “emet”, ovvero verità e per distruggerli basta cancellare la prima lettera formando così la parola “met” ovvero morte »

     « Solo un particolare Hermione » la interruppe Harry « Quel coso era di panna, non di argilla » 

    « Evidentemente chi l’ha costruito ha deciso di usare della panna anziché l’argilla, forse perché ha un debole per la panna montata » ipotizzò la ragazza.

    « Ma chi è che può aver costruito un golem di panna per uccidere Harry ? » chiese Ron.

    « Credo che il responsabile sia Voldemort » disse Silente con voce pacata « Vedete, secondo le ultime indagini dell’ordine abbiamo scoperto che subito dopo essere tornato dalla Spagna Voldemort ha assoldato uno specialista per aiutarlo a realizzare i suoi piani »

    « Uno specialista de che ? » chiese Harry.

    « A quanto pare uno specialista nella costruzione di golem, oppure uno stratega che lo aiuti ad ideare il piano migliore per far fuori Harry » ipotizzò Silente « Comunque sia, credo sia ora che ci affidiamo pure noi a uno specialista che possa proteggere Harry dalla furia di Voldemort »

    « Che genere di specialista ? » chiese Harry curioso.

    « Beh, puoi scegliere tu chi preferisci da un catalogo apposito » gli spiegò il preside tirando fuori dal cassetto un catalogo consunto e cominciando a sfogliarlo  « La prima proposta del catalogo è un gruppo di super eroi »

    « Ehi, fico ! » esclamò Harry « Mi piace l’idea di aver dei super eroi come guardie del corpo ! Come si chiamano ? »

    « Si tratta dei “Super Ominidi”. Il gruppo è composto da: “Scemo Sembra”, “Cattura niente” e “Microbo” »

I tre si scambiarono occhiate perplesse « Ma il primo tizio si chiama “Scemo sembra”, quindi alla fin fine non è scemo, vero ? » chiese Hermione sperando in una risposta affermativa del preside.

    « Aspetti signorina Granger, le leggo il suo curriculum: “ Scemo Sembra non solo sembra scemo, ma lo è anche ! La sua impresa più coraggiosa compiuta fino ad adesso è stato attraversare con il rosso, in più la sua vita è costellata di imprese fuori dal comune come il primo premio al torneo di divoratori di torte andate a male e  innumerevoli furti di caramelle” » Silente fece una pausa prima di rivolgersi a Harry « Vuoi che ti legga anche la biografia degli altri membri ? »

    « Ehm no, lasci perdere non credo facciano al caso mio » disse Harry.

    « Già lo credo anch’io… la seconda proposta è la signora Fletcher meglio conosciuta come la signora in giallo »

    « Oddio, non  starà parlando della tremenda donna canarino ? » esclamò terrorizzato Ron facendo un balzo sulla sedia.

    « No signor Weasley si tratta di una simpatica anziana signora con l’hobby delle indagini investigative » gli spiegò il preside « E poi chi mai sarebbe la tremenda donna canarino ? »

    « Non lo so di preciso, ma quando ero piccolo se facevo i capricci la mamma mi diceva che sarebbe venuta la tremenda donna canarino a portarmi via »

    « Credo che questa anziana signora possa fare al caso mio » disse Harry ignorando l’amico che ancora tremava al pensiero della tremenda donna canarino.

    « Come vuoi Harry, ma ti avverto che dove mette piede la signora Fletcher prima o poi muore qualcuno » lo avvertì Silente « Porta una sfiga immensa. Oppure è lei che li fa fuori »

    « Cosa ?! » esclamarono i tre spaventati.

    « Sai Harry, non credo faccia al caso tuo » borbottò Hermione all’amico.

    « Già Hermione, credo anch’io… cos’altro propone il catalogo ? »

    « C’è una terza e ultima proposta » lesse Silente « Si tratta di un investigatore privato »

    « Niente effetti collaterali ? » chiese harry.

    « Mah, qui non dice niente. Allora cosa ne pensi Harry ? »

    « Credo che quest’ ultimo possa andare bene » disse Harry mentre Ron e Hermione annuivano silenziosamente.

    « Ah, molto bene » esclamò Silente alzandosi « Allora vado a chiamarlo, sta proprio aspettando nell’aula della professoressa McGranitt »

    « Come sarebbe a dire che sta aspettando ? » chiese Hermione « Come faceva a sapere che avremmo scelto proprio lui ? »

    « Vede signorina Granger, l’autrice sapeva esattamente quale sarebbe stata la scelta di Harry, così l’ha mandato subito qui per risparmiare tempo »

    « Questo significa che non abbiamo libertà ! » esclamò Hermione « Ci illudiamo di poter guidare le nostre vite, in realtà tutto è già deciso e non possiamo fare niente per cambiare il nostro destino ! »

    « Ma no signorina Granger, voi avete la possibilità di decidere della vostra vita, ma l’autrice vi conosce così bene che sa già quali decisioni prenderete » le spiegò Silente con un sorriso « Non si lambicchi troppo il cervello con questi problemi filosofici » detto questo Silente uscì dallo studio per poi farvi ritorno dieci minuti dopo in compagnia dell’investigatore privato, ovvero Angela.

    « Avremmo dovuto capirlo che si sarebbe trattato di lei » sospirò Hermione chiudendo gli occhi.

Angela avanzò fino alla scrivania di Silente e vi prese posto « A quanto pare qui c’è bisogno di me »

    « Si, vedi » cominciò a spiegarle Hermione « Voldemort per far fuori Harry gli ha sguinzagliato dietro.. »

    «… un golem » terminò Angela per lei.

    « E come fai a saperlo ? » esclamò Harry rimanendo a bocca aperta.

    « Sono o non sono la sorella dell’autrice ? » spiegò Angela.

    « Ma allora sai già tutto ! » disse Ron « Sai esattamente come risolvere questo mistero in quanto sai come andrà a finire la storia »

    « Ehi piano, rallenta » lo fermò Angela « Purtroppo non posso risolvere il mistero in un baleno come è vostro desiderio perché l’autrice non mi ha rivelato nient’altro della storia. Ma non preoccupatevi: sfrutterò al massimo questa mia conoscenza per scoprire quanto è più possibile per trovare una soluzione a questo inghippo »

    « Bene » esclamò Silente battendo le mani « Sono sicuro che farà del suo meglio »

    « Io avevo una teoria al riguardo » disse Harry rivolgendosi a Angela « Non potrebbe essere che questo Golem volesse solamente impossessarsi dei fogli della petizione e l’attacco a casa di Ron non è stato altro che un tentativo di confonderci le idee ? »

    « E che diavolo se ne fa il golem dei fogli della petizione ? » chiese Angela.

    « Lui niente, ma in questo modo l’autrice può cercare di contrastare il mio piano di riportare in vita Sirius »

    « Ma ti rendi conto delle vaccate che dici ? » lo insultò Angela « Se l’autrice voleva sbarazzarsi dei fogli della petizione non avrebbe fatto altro che fargli prendere fuoco ! Proprio come sta facendo adesso »

Harry si voltò giusto in tempo per vedere i suoi preziosi fogli che bruciavano allegramente sul tavolino su cui li aveva posati quando era entrato « NO ! Dopo tutta la fatica che ho fatto ! »

    « Non preoccuparti Harry » lo tranquillizzò Silente « Mentre parlavi con l’investigatore ne ho approfittato per farne delle fotocopie »

    « Mi scusi professore, ma come ha fatto a farne delle fotocopie ? » chiese Hermione.

    « Con una fotocopiatrice ovviamente ! »

    « Ma… gli apparecchi elettrici non funzionano a Hogwarts » gli fece notare lei.

    « Per la barba di Merlino, è vero ! Come ha fatto allora la fotocopiatrice a funzionare ? » Silente ci pensò un po’ su « Ecco un altro mistero a cui mi piacerebbe dare una risposta »

Ma nessuno darà mai una risposta a questo mistero perché sinceramente non ha nessuna inerenza con la fiction.

    « Ehm, professore » Harry stava tirando la manica della vestaglia di Silente « Adesso che le abbiamo consegnato tutte le firme che dobbiamo fare per resuscitare Sirius ? L’autrice ha detto che ci avrebbe pensato lei »

    « Si Harry, tornami a trovare domani pomeriggio e ti spiegherò tutto quello che dovrai fare. Ora è tardi, è meglio che riposiate un po’ »

Così Harry, Ron e Hermione si ritirarono nei rispettivi dormitori mentre Angela esaminava le tracce lasciate dal Golem e restava in attesa di un colpo di genio che le avrebbe permesso di risolvere il mistero. Ovvero attendeva che l’autrice le svelasse qualche cosa.

 

***

 

 

Dorothea: scusate il ritardo, anche se in realtà un mese è mediamente il tempo che ci metto a completare un capitolo, avrei potuto completarlo in tempi più brevi se non avessi dovuto: dare un esame, aiutare Angela con la ricerca sul Belgio ( prendetevela con lei e con il fatto che non sa scrivere con il computer ), finire la relazione sul tirocinio, far andare fuori di testa un’altra parrucchiera, cercare un esorcista per il gatto ( mi correva per tutta la casa con lo sguardo diabolico, credo proprio fosse posseduto ), sopportare i deliri di una vecchietta che voleva convincermi che stessi aspettando il mio fidanzato quando la cosa è abbastanza impossibile per il momento e poi non soddisfatta di avermi confuso irrimediabilmente le idee ha predetto la morte di mia madre entro breve tempo ( ma la gente assurda la incontro solo io ? ), inveire contro mia sorella che per farmi lo scherzo idiota dello sgambetto mi ha quasi rotto un braccio, uccidere un altro omino dei Sims ( era tanto che non lo facevo ) e starmene in giardino visto che finalmente è venuto bel tempo.

Spero di fare in  fretta con il prossimo, dove i nostri “eroi” saranno impegnati nel disperato tentativo di far risorgere Sirius.

Ringrazio per tutti gli auguri di compleanno che mi sono stati fatti e per le recensioni ricevute, ovvero

 

sara: grazie per gli auguri ( anche a nome del gatto e della fic ) e per la recensione !Contenta che il capitolo ti sia piaciuto, così come Hermione “fuori dal normale”. Harry sarà contento per la tua firma alla petizione, per il ritorno in vita di Sirius dovrai leggere il prossimo capitolo ^^ Ringraziamo la signora Weasley per averci liberato dalla calzamaglia ! Ciao, al prossimo capitolo !

Avana Kedavra: grazie per gli auguri ! Wow, addirittura geniale ! L’identità del misterioso personaggio è stata svelata ( anche se scommetto che diversi lettori l’avevano intuito ^^ ) Ciao a presto !

Strekon: ho sempre pensato che Silente in stile torcia umana potesse essere uno spettacolo interessante da vedere ( ma anche da fare ). Grazie mille per i complimenti e per gli auguri ! Passerò a ritirare il tossico il prima possibile ^^ E tanti auguri anche a te allora ^^ ( anche se è un po’ tardi ormai… ) Il mio master sarà già felice se non gli rifilo qualche cosa di assurdo ( che però sarebbe in stile al modo in cui giochiamo a dire la verità ) Ciao, a presto !

Lothiriel: spero che tu sia riuscita a dormire nonostante tutto ( anche perché è un mese che non aggiorno ). Il buon vecchio Come Ti Pare, che brutta fine ha fatto ! Diciamo che ho cambiato personaggio, da umana sono diventata Elfa e sono migliorata un po’ ( tutto questo su consiglio di colui-che-canta-di-elefanti-su-fili-di-ragnatela che ha è stato colto da malore quando ha visto che schifezze eravamo ) Grazie mille per i complimenti e la recensione ! Ci vediamo presto ^_-

Judie: ti ringrazio per tutti questi straordinari complimenti, non preoccuparti per il capitolo scorso^^ Mi ha fatto molto piacere il discorso sulla coerenza del lato demenziale dei personaggi, non credevo fossero venuti così bene ^^ In effetti capita di imbattersi in out of character estremamente esagerati, anche se non mi sono riferita a nessuno in particolare per fare Hermione.

Grazie mille per tutti i complimenti, a presto ! ( e grazie anche per la nuova abbreviazione del nick, ormai ne ho una decina tutti diversi, ci faccio la collezione ^^ Anche il mio vero nome è stato abbreviato in tutti i modi possibili e non, quindi ci sono abituata ^^ ) Ciao !

Sheila: Anch’io sono curiosa di vedere che mi invento… no, non è vero ho già in mente a grandi linee cosa scrivere ^^ Grazie per gli auguri, i complimenti e la recensione, ciao !

Lanya: Grazie anche a te per gli auguri, anche il gatto ringrazia ( in realtà sta ronfando sul divano, sua passione ) Grazie per i complimenti, a presto !

Evelynn: mi spiace per il mal di testa, ma sono felice che ti sia piaciuta ^^ Volevo crearvi un po’ di curiosità riguardo al misterioso personaggio. Grazie per la recensione, ciao !

Giulietta: Anche tu che non dormi, aiuto adesso vi causo anche problemi del sonno ^^ Grazie per i complimenti, lo so che Sbriciolau è un nome idiota, è stata la prima cosa che ho pensato subito dopo averlo scritto ( poi me l’ha fatto notare anche Angela ). Grazie per gli auguri ( anche quelli al gatto ) ^^ Ciao, a presto !

 

Come sempre i personaggi appartengono a J.K.Rowling, tranne il golem assurdo fatto di panna, i super ominidi liberamente tratti da dei personaggi inventati da mio fratello, lo scoiattolino è uno di quelli che abitano intorno a casa mia, il paracadute potete trovarlo dentro qualsiasi confezione di Kellog’s Corn Flackes e i pupazzi di neve che grazie a Hagrid sono tornati sulla retta via ^^

Spero di non aver fatto troppi errori  in questo capitolo, lo sto revisionando adesso che sono le due del mattino potrebbe sfuggirmi qualche cosa.

Anzi, data l’ora vi saluto che mi sta venendo un po’ sonno ^^

E ricordatevi di recensire altrimenti arriva la tremenda donna canarino a portarvi via !

Un bacione a tutti !

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 - L' uomo che visse due volte ***


Capitolo 20

 

 

Capitolo 20

L’uomo che visse due volte

 

 

 

Per tenere fede al finale del capitolo scorso il triumvirato se ne andò a dormire e Angela si diresse alla torre di Grifondoro per analizzare le tracce lasciate dal Golem. Purtroppo si attardò nello studio di Silente a giocare con Fanny la fenice ordinata, fatto sta’ che quando arrivò al quadro della signora grassa Harry, Ron e Hermione erano già entrati chiudendola fuori.

    « Ma dai ! » esclamò contrariata « E adesso come entro che non so la parola d’ordine ? »

Sbuffando e imprecando contro l’autrice che aveva cambiato parola d’ordine senza narrarlo  Angela si mise a passeggiare  in attesa di qualche Grifondoro che le permettesse di entrare.

Evidentemente però i Grifondoro erano già andati tutti a nanna perché durante le due ore seguenti nessuno si fece vedere.

In lontananza un campanile batté le due quando nel corridoio risuonarono alcuni passi. Si trattava di Neville.

    « Che ci fai in giro per il castello a quest’ora ? » gli chiese curiosa Angela.

    « Sono stato in infermeria » le spiegò Neville « Mentre armeggiavo con il piccolo mastro due capitoli fa, non so come ho fuso il bicchiere e trasformato il muco che dovevo congelare in un acido corrosivo che mi ha sciolto le mani. Per fortuna Madama Chips ci ha messo un secondo a ricostruirmele »

    « E ci hai messo tre ore per tornare al dormitorio ? »

    « Sarei arrivato subito se non fossi rimasto incastrato nello scalino che scompare »

« Ti sono capitate proprio tutte ! » esclamò Angela « Va bi, dimmi la parola d’ordine così possiamo entrare »

    « Ehm… non me la ricordo »

    « Neville, ma sei senza speranza ! » esclamò Angela allargando le braccia per l’esasperazione.

Fortunatamente Angela aveva con se la sua fedele tenda in cui si coricò con Neville

 

Angela: con Neville ?! Ma neanche !!!

 

Dorothea: povero, lo vuoi far dormire sul pavimento ?

 

Angela: certo

 

Hermione: ma Angela è dal capitolo scorso che va in giro con la tenda appresso ?

 

Angela: non sai mai quando ti potrà tornare utile

 

Angela si coricò nella sua tendina mentre Neville si acciambellava ai piedi di un’armatura. Dopo il sonno ristoratore la nostra investigatrice in erba si svegliò e si rivolse ad un Grifondoro appena uscito dalla sala comune.

    « Scusa, buon uomo, mica mi potresti dire la parola d’ordine ? »

    « Fossi matto ! » esclamò irato il grifondoro « Chi mi assicura che tu non sia una spia dei Serpeverde ? Chi mi assicura che tu non voglia entrare per fregarci tutti i nostri segreti ? »

 

Angela: ma cosa avrebbero da nascondere i Grifondoro ?

 

Harry: non immagini neanche ! La nostra sala comune nasconde cose segretissime, così segrete che neppure noi sappiamo cosa siano.

 

Ron: sul serio Harry ?! Non lo sapevo !

 

Harry: e certo che non lo sapevi, è un segreto !

 

Hermione: ma se è un segreto perché tu lo sai ?

 

Harry: perché sono l’eletto !

 

Hermione: l’eletto ?!?

 

Harry: certo, lo diceva la profezia, sono l’unico in grado di far fuori Voldemort

 

Hermione: ma la profezia non era andata distrutta ?

 

Harry: si ma Silente l’aveva già ascoltata. Non te ne avevo parlato ?

 

Hermione: no

 

Harry: deve essermi passato di mente

 

Angela: come sarebbe a dire gli è passato di mente ? Non era una cosetta da niente !

 

    « Lavoro per l’autrice » spiegò Angela al grifondoro sospettoso « Sono qui in veste di investigatore privato al servizio di Harry Potter »

    « Chi mi assicura che tu stia dicendo la verità ? » continuò implacabile « Non  hai un documento che lo possa dimostrare ? »

    « In effetti dovrei avere un pass da qualche parte… » Angela cominciò a frugarsi nelle tasche quando un barbagianni entrò planando e lasciandole cadere il pass sulla testa « Eccolo qui, tieni Grifondoro di poca fede »

Il ragazzo cominciò a scrutarlo contro luce e ad esaminarlo con una lente di ingrandimento « Chi mi assicura che non sia un falso ? Oppure potresti averlo rubato ! »

 

Angela: dacci un taglio con sta storia

 

Dorothea: ok, ok

 

All’improvviso una botola si aprì sotto i piedi del Grifondoro sospettoso che precipitò direttamente nella sala comune dei Serpeverde, i quali non persero tempo e lo torturarono con allegria insieme alla professoressa di italiano di Youffie. Non si seppe più nulla di loro e soprattutto a nessuno gliene fregò niente.

Nello stesso momento un secondo barbagianni portò ad Angela un foglietto con la parola d’ordine.

    « Finalmente ! » sospirò Angela « Certo poteva pensarci prima, comunque… »

    « Parola d’ordine ? » chiese la signora Grassa.

    « Espresso di Hogwarts »

Il quadro della signora grassa scattò in avanti mentre Angela si domandava come avesse fatto Neville a dimenticare una password così semplice.

Finalmente raggiunto il dormitorio di Harry & Co. Angela trovò la stanza completamente allagata.

    « Ma che diavolo è successo ?! » esclamò allarmata.

    « Ci è piovuto dentro ! » spiegò Ron gettando secchiate d’acqua fuori dalla finestra e centrando Piton che passeggiava di sotto « Quello che non capisco è perché ! Che inerenza ha con la fic il fatto che il dormitorio si allaghi ? Che c’entra ? »

    « Non centra assolutamente niente » spiegò Angela « E’ solo che Dorothea è leggermente contrariata perché le è appena successa la stessa cosa la notte scorsa »

    « Problemi suoi ! » esclamò Ron « Chi le ha detto di prendersi la mansarda come camera ? E’ la sua giusta punizione ! »

Ron non poté continuare perché venne investito da un vaporetto che navigava placidamente nel dormitorio ( evidentemente si era allagato parecchio ).

    « Però è anche un problema mio ! » aggiunse Angela evitando Harry che faceva windsurf « Ora la scena del delitto è irrimediabilmente inquinata ! »

    « Preciso che ancora non c’è stato un delitto, per mia fortuna » disse Harry cadendo dal surf e centrando Dean che faceva pesca subacquea.

    « Come preferisci, però le tracce sono inequivocabilmente cancellate, come diavolo faccio a esaminarle ? » esclamò furibonda Angela.

    « Ti aiuteremo noi ! » esclamarono gli agenti della scientifica, il cast di CSI, l’ispettore Conan e pure gli agenti di X-files entrando tutti quanti prepotentemente nella stanza.

    « Ehi, ma quelli non c’ erano nel catalogo ! » esclamò furibondo Harry senza smettere di tappare il boccaglio di Dean con un fazzoletto usato.

     « Fuori quei buffoni da qui ! » strillò furibonda Angela gettando le scarpe dei grifondoro in testa agli “invasori” che scapparono frettolosamente dalla stanza « Io lavoro da sola ! Non voglio l’aiuto di nessuno ! Sono un piccione solitario, io » aggiunse colpendo l’ultimo intruso con una scarpa di Hermione.

 

Harry: domanda: che vuol dire “piccione solitario” ?

 

Dorothea: non l’ho mai capito, è una cosa che ogni tanto dice

 

Harry: altra domanda: che ci faceva una scarpa di Hermione nel nostro dormitorio ?

 

Dorothea: chiedi a Ron

 

Harry ( rivolgendosi a Ron ) : ce l’hai portata tu ?

 

Ron: beh si, non riesco a dormire senza tenermi stretto una scarpa di Hermione. Dopotutto anche tu hai il tuo pupazzetto da notte.

 

Harry: il mio non è un pupazzetto da notte, ma una bambola gonfiabile !

 

Hermione: Harry !!In base alle regole della scuola è vietato introdurre bambole gonfiabili all’interno dei dormitori. Dovrò toglierti dei punti.

 

Harry: non conoscevo questa regola

 

Hermione: beh, ora lo sai. In base all’articolo 11 della regola numero 24606,  del regolamento scolastico redatto da Godric Grifondoro la bambola incriminata deve essere sequestrata dall’ attuale preside il quale provvederà a conservarla nel proprio ufficio per poi tramandarla ai presidi futuri.

 

Silente: mi è sempre piaciuta questa regola

 

Dorothea: continuiamo và

 

Dopo questo inizio alquanto penoso ( che l’autrice ci ha messo più di un mese a scrivere ) che più di una volta ha rischiato di venire cancellato, ma poi per un qualche oscuro e arcano motivo è rimasto a far parte del capitolo, i grifondoro riasciugarono il dormitorio e riconsegnarono le scarpe a Hermione, finché nel primo pomeriggio Harry e i suoi inseparabili amici tornarono all’ufficio di Silente per farsi spiegare cosa avrebbero dovuto fare per resuscitare Sirius.

L’ufficio era nel caos totale, ogni superficie piana e non era stata ricoperta da polverosi volumi provenienti dal reparto proibito della biblioteca  e da montagne di scartoffie personali di Silente.

    « Accomodati Harry » lo accolse il preside « Scusa il disordine, ma ho dovuto scartabellare tutto lo scartabellabile per trovare un rito che faccia al caso tuo »

    « Bene. E di che rito si tratta ? » chiese Harry sedendosi di peso sopra un volume che era stato appoggiato sulla poltrona.

    « No, Harry, alzati da li ! » esclamò Silente impallidendo « Ti sei seduto su un antichissimo libro di poesie senza senso scritto da Tosca Tassorosso all’età di quindici anni ! »

    « Ops, mi scusi » disse Harry alzandosi mentre Hermione si impossessò del volume e cominciò a leggerlo avidamente per mandarlo a memoria.

    « Tornando al motivo per cui sei qui » riprese Silente ignorando la ragazza che recitava a bassa voce la lode a una padella sporca  « Ho individuato quello che fa per te. Solo che dovrai aspettare come minimo un altro mese prima di avere in mano le istruzioni e gli ingredienti per la pozione che dovrai preparare »

    « Cosa ? Un mese ?! Ma perché ? »

    « Quella che userai è una formula antichissima risalente agli ultimi secoli a.C. appartenuta alle popolazioni dei Pitti e degli Scotti e in seguito perfezionata da Darwin. Solo che è un’impresa ardua trovare il testo integrale, occorrerà un po’ di tempo prima di averlo tutto sottomano. Tieni conto che poi non posso dedicarmi ventiquattrore al giorno alla ricerca perché ho anche i miei doveri di preside a cui pensare »

    « Tipo ? » chiese Harry.

    « Tipo dedicare delle attenzioni alle bambole gonfiabili perché non si sentano trascurate »

    « Ah, già »

    « C’è un’altra cosa che devi sapere Harry » continuò Silente « Gli ingredienti che fino ad adesso sono riuscito a rintracciare non si trovano a Hogwarts, quindi se davvero vuoi resuscitare il tuo padrino dovrai prepararti ad affrontare un viaggio fuori dai confini del castello per procurarteli »

    « Ma ho paura ! » pianse Harry « E se l’uomo panna mi fa la bua ? »

    « Dovrai rischiare Harry » concluse Silente con un’alzata di spalle.

    « Non posso aspettare che la mia investigatrice riesca a venire a capo del mistero e poi mi dedico a Sirius ? »

    « Non sai quanto tempo ci possa volere e il rito va eseguito prima che sia passato un anno dalla morte altrimenti non funziona » spiegò Silente « Quindi è meglio darsi una mossa »

Apprese queste cose, Harry decise di sistemare i suoi affari in previsione del viaggio, prima fra tutte la gestione della squadra di quidditch.

    « Quindi mi dovrò assentare per un po’ » stava spiegando ai giocatori due sere dopo « Il problema è che ci sarà la partita contro Tassorosso mentre sarò via, questo vuol dire che giocherete senza di me e Ron »

    « Ma come faremo a vincere senza due giocatori ? » chiese incredula Katie Bell.

    « Ne prenderete due di riserva e vi impegnerete al massimo. E se non vincete dovrete vedervela con me » aggiunse minaccioso facendo schioccare la frusta.

    « Harry » disse Ginny avanzando verso di lui con la faccia seria « Voglio venire con te. Voglio darti una mano »

    « Ti ringrazio Ginny, ma ne ho già due »

    « Intendo dire aiutarti » spiegò la ragazza « Aiutarti come ti ho aiutato l’anno scorso nell’ufficio misteri »

    « Oh, ma per l’aiuto ci pensano già Ron e Hermione »

    « Potresti aver bisogno anche del mio » insistette Ginny « Ti prego lasciami venire »

    « No Ginny, è meglio se… »

    « Non dirmi che sono troppo piccola ! » lo interruppe lei « Avevi tre anni in meno di me quando hai fregato la pietra filosofeggiante da sotto il naso di Tu-sai-chi e io avevo solo cinque anni quando ho impedito alla banda dei folli dal cappello mozzo di distruggere la mia casa ! »

    « Non intendevo dire questo » spiegò Harry « Ma vedi, puoi fare molto di più per me restando al castello »

    « Davvero ? In che modo ? »

    « Come “in che modo” ?! Chi seduce il cercatore di tassorosso se vieni con noi ? E se non corrompi il cercatore avversario mi spieghi come facciamo a vincere ? »

    « Devo farlo ancora ?!? »

    « L’ultima volta ha funzionato » concluse Harry con un’alzata di spalle.

Sistemata la questione Quidditch Harry chiese a Hagrid di occuparsi della sua collezione di barchette di carta e affidò ai suoi compagni grifondoro il compito di sfottere Malfoy almeno una volta al giorno.

Due settimane dopo mentre stava tornando alla sala comune Harry incontrò Cho Chang da sola nel corridoio del quarto piano. Non appena lo vide arrivare la ragazza gli corse incontro con aria lugubre e gli occhi velati di lacrime « Ciao Harry ti stavo aspettando, ho bisogno di parlarti »

    « Parla pure » Cho passò dieci minuti a parlargli mentre Harry pensava a un modo per rapinare la Gringott.

    « Quindi cosa ne dici ? » chiese la ragazza quando ebbe finito di parlargli.

    « Come ? Scusa hai detto qualche cosa ? » chiese Harry confuso abbandonando l’idea di assaltare la banca con indosso la maschera di Caramell.

    « Harry, ma non mi hai ascoltato ? » chiese stizzita Cho « Eppure ti avevo detto di aver bisogno di parlarti »

    « Si, ma io non avevo bisogno di ascoltarti » Sempre carino e simpatico Harry.

    « Allora te lo ripeto, ma questa volta ascoltami » sbuffò « Tutti sanno che fra pochi giorni partirai per poter eseguire un antico rito che permetterà al tuo padrino ti tornare in vita. Beh, ecco mi domandavo se già che c’eri non potevi eseguire il rito per portare in vita anche una certa altra persona »

    « E chi sarebbe ? » chiese Harry perplesso.

    « Dai, lo sai a chi mi riferisco » incalzò Cho. Poi vedendo che Harry continuava a rimanere perplesso aggiunse « Ci uscivo insieme al tuo quarto anno »

    « L’orso Yoghi ? » chiese Harry.

    « Ma no ! E poi non sono mai uscita con l’orso Yoghi »

    « A chi vuoi darla a bere ? Certo che sei uscita con l’orso Yoghi ! »

    « Comunque non mi riferivo a lui » continuò Cho evitando di indagare sul perché Harry fosse convinto che lei fosse uscita con l’orso « Intendevo quella persona »  e lo guardò con sguardo eloquente, ma Harry continuava a non capire.

    « Ma chi ? »

    « Dai tu sai chi ! »

    « Voldemort ?! » chiese sorpreso Harry

    « No ! » esclamò esasperata Cho « Intendo dire…. Beh, mi riferisco a… a… Cedric » e scoppiò in un pianto disperato.

    « Ah, Diggory ! Vedi che avevo ragione a dire che sei uscita con l’orso Yoghi »

    « Ma lui non era l’orso Yoghi ! » balbettò Cho asciugandosi le lacrime.

    « Però noi grifondoro lo chiamavamo così perché ci rubava sempre il cestino del picnic »

Cho pianse ancora un po’ e poi aggiunse « Comunque preferirei che non pronunciassi il suo nome davanti a me »

    « Perché non devo dire Cedric davanti a te ? » chiese mentre lei ricominciava a piangere.

    « Perché ogni volta che sento pronunciare il suo nome mi viene da piangere » disse tra le lacrime.

    « Vuoi dire che ti viene da piangere quando senti dire Cedric ? »

    « Buuuh ! » Cho pianse ancora più forte.

    « Ah, se ti da fastidio sentire dire Cedric perché il nome Cedric ti fa piangere allora non pronuncerò più il nome Cedric davanti a te per evitare che tu pianga al sentire dire Cedric »

Cho cominciò a ululare battendo i pugni per terra.

    « Comunque » aggiunse Harry « Non dovresti tormentarti in questo modo »

    « Dici ? » chiese Cho alzando da terra il viso rigato dalle lacrime.

    « Si. Non per uno come Cedric almeno » Cho ricominciò a piangere.

Dopo venti minuti di piagnistei in cui procurò un allagamento degno di quelli di Mirtilla Malcontenta, Cho sembrava essersi ripresa e Harry la stava accompagnando alla sua sala comune.

    « Per quello che mi hai chiesto » disse Harry una volta giunti alla torre di Corvonero « Intendo dire la tua richiesta di far resuscitare Cedric… »

Cho ricominciò a piangere.

    « E la miseria ! » esclamò Harry esasperato « Non si può dire Cedric che diventi una fontana ! »

    « Te l’ho detto che il suo nome mi fa piangere ! » singhiozzò Cho.

    « Capisco che Cedric sia un nome brutto, ma mi sembra esagerato piangere ogni volta che senti dire Cedric » Harry rimase in silenzio mentre Cho cominciava a piangere più forte « Comunque non posso riportarlo in vita, il rito può essere usato solo su chi è morto da meno di un anno »

Se Cho piangeva prima figuratevi adesso. Gli elfi domestici cominciarono a domandarsi da dove provenisse quell’ infiltrazione d’acqua nel soffitto della cucina.

Harry stava prendendo in considerazione l’idea di infilarsi gli stivali di gomma con le ranocchie guerce che gli aveva regalato Hermione per il suo compleanno, quando un urlo lugubre e prolungato ruppe la quiete del castello. Pochi istanti dopo dalla parete sgusciò fuori un essere perlaceo e fluttuante: era il fantasma di Cedric Diggory.

    « Cedric ! » strillò Cho con ancora le lacrime che le bagnavano il volto.

    « Toh, chi si rivede, l’orso Yoghi » esclamò Harry.

    « Sono tornato per te mia adorata » disse il fantasma rivolgendosi a Cho « Ora niente e nessuno potrà più dividerci »

    « Ma Cedric » balbettò Cho « Sei un fantasma ! »

    « Cosa ti aspettavi che fossi diventato, un panino al prosciutto ? »

    « Voglio dire, come facciamo a stare insieme ? »

    « Il tempo e lo spazio non contano con un amore come il nostro ! Sarà la passione e la stima reciproca a sostenerci durante il nostro duro e travagliato cammino nelle spire dell’esistenza umana » spiegò solennemente ( evidentemente Cedric non solo è un fantasma, ma è pure un po’ ubriaco )

    « Beh, io vi saluto » disse Harry allontanandosi.

    « Dove credi di andare ? » tuonò Cedric.

    « Nella mia sala comune » spiegò Harry « Non ho molta voglia di restare qui ad assistere ai vostri scambi di effusioni »

    « Non prima di aver fatto i conti con me » disse arcigno fluttuando verso Harry.

    « Ti giuro che non l’ho fatto apposta ! Quando ti ho proposto di prendere la coppa con me non sapevo come sarebbe andata a finire ! Altrimenti avrei fatto in modo che la toccassi solo tu »

    « Non ce l’ho per quello, ma per quello che hai fatto l’anno scorso ! »

    « Perché, cosa ho fatto l’anno scorso ? »

    « Ci hai provato con la mia ragazza  ! » urlò furibondo.

    « No, non è vero ! » ribattè Harry « E’ lei che ci ha provato con me »

    « Non gettare fango su Cho ! »

    « Non le sto gettando del fango addosso ! Gazza mi ucciderebbe se entrassi nel castello con del fango ! »

Cedric si avvicinò ancora di più a Harry guardandolo con aria arcigna « So quello che hai fatto e non mi è piaciuto per niente. Stai certo che ti spaccherò il muso »

    « E come fai ? Sei un fantasma ! »

    « Allora vorrà dire che ti seguirò ovunque e ti tormenterò fino alla fine dei tuoi giorni » disse Cedric dopo averci riflettuto un attimo.

    « Ma Cedric » protesto Cho « E con me non ci stai mai ? »

    « Hai ragione mia adorata. Allora vorrà dire che perseguiterò Harry solo il martedì e il giovedì dalle 14.30 alle 18.30 » concluse Cedric.

Harry se ne tornò finalmente sella sua sala comune, mentre Cho e Cedric ricordavano insieme i bei momenti passati insieme ( Cho pianse anche un pochettino ).

Dopo una settimana in cui Harry e Ron furono puniti dalla McGranitt per essersi presentati a pranzo con indosso due armature fregate al primo piano e durante la quale Hermione ricevette un encomio speciale per i servizi resi alla scuola nell’istante stesso in cui smise di recitare a voce alta i poemi senza senso di Tosca Tassorosso, il triumvirato venne convocato nell’ufficio di Silente per la consegna delle istruzioni.

    « Bene Harry qui c’è scritto tutto quello che devi sapere » disse Silente porgendogli un rotolo di pergamene « Spero che tutto vada per il verso giusto. Ricorda che hai solo una possibilità, non si può eseguire questo rito due volte sulla stessa persona, quindi cerca di non commettere errori »

    « Oh non si preoccupi, tanto si occupa Hermione di queste cose »

    « Ah, Harry c’è un'altra cosa » aggiunse seriamente Silente « Visto che devi uscire dal castello in periodo non autorizzato temo dovrai andare in segreteria a prendere il permesso »

    « NOOOOOOO ! » ulularono terrorizzati i tre ragazzi.

Silente cominciò a sghignazzare « Stavo scherzando ! L’ho già ritirato io, però avreste dovuto vedere le facce che avete fatto » e prese a ridere come un demente.

Per niente contenti del senso dell’umorismo del loro preside i tre impavidi eroi si misero lo zaino in spalla e si diressero verso la stazione di Hogsmeade mentre il resto della popolazione scolastica di Hogwarts li salutava dalla finestra ( si una sola, erano tutti affacciati alla stessa ).

Non appena l’espresso di Hogwarts si mise in cammino e Harry osservò che ormai aveva preso quel treno un’infinità di volte in questa fiction, il convoglio investì la professoressa di italiano di Lunatika.Nel frattempo Hermione srotolò la pergamena e cominciò a leggere le istruzioni del rito. Mentre percorreva i vari punti lo sguardo le si faceva sempre più corrucciato e alla fine emise un gemito.

    « E’ molto difficile ? » chiese preoccupato Ron.

    « Non è che sia difficile » spiegò Hermione « Anzi è piuttosto facile, solamente è priva di qualsiasi logica »

    « A grazie, l’ha ideata l’autrice » esclamò Ron. In quel preciso istante Ron venne risucchiato in una realtà parallela dove si trovò faccia a faccia con un guru vaneggiante che voleva costringerlo ad ascoltare orrenda disco music slava  e a mangiare tonnellate di crema fritta ( che sarà anche buona, ma se ne mangiate delle tonnellate vi rimane un po’ sullo stomaco ).

Resasi conto che non può lasciare Ron in una realtà parallela per il resto dei capitoli, l’autrice riporta il ragazzo sul treno, non prima però che si sia preso un bello spavento.

    « Mamma che paura ! » tremò Ron.

    « Che cosa ? » gli chiesero gli amici che non si erano accorti del suo viaggio temporaneo.

    « Un guru voleva farmi ascoltare disco music slava ! »

    « Accidempolina Ron » sbottò Harry « La vuoi smettere di fumare la mia roba ? E’ seccante sai ? »

Ron rimase zitto mentre Hermione riprese a parlare della formula « Beh ragazzi, la prima cosa che dobbiamo cercare è un crocifisso di kryptonite »

    « Un che ?! » chiese Harry.

    « Un crocifisso di kryptonite »

    « Mi spieghi che utilità abbia ? »

    « Beh sai, è abbastanza utile per chi voglia tenere lontano da se sia i vampiri che Superman » spiegò Hermione « Comunque Silente ha lasciato scritto che questo lo possiamo trovare a Londra da “Cip&Ciop-Crocifissi per tutte le occasioni” »

Una volta arrivati a Londra siccome era notte inoltrata alloggiarono una stanza al paiolo magico e la mattina seguente si diressero senza esitazioni verso il centro della città finché non trovarono il noto (?) negozio “Cip&Ciop-Crocifissi per tutte le occasioni”.

Hermione spinse la porta che si aprì con un cigolio e tutti e tre entrarono in un minuscolo negozio buio pieno zeppo di crocifissi. Dietro il bancone stava seduto un uomo dallo sguardo arcigno che si alzò non appena vide entrare il triumvirato « Signor Potter, sapevo che sarebbe venuto »

    « Come fa a sapere il mio nome ? » chiese sospettoso Harry.

    « Beh, c’è scritto sulla sua maglietta »

Harry si ricordò solo in quel momento di aver indosso la maglietta che si era fatto fare durante l’ultima gita a Hogsmeade con su scritto “I am Harry Potter, the best of the best”.

    « Immagino sia qui per il crocifisso di kryptonite » continuò il commesso estraendo l’oggetto da sotto il bancone.

    « E questo come fa a saperlo ? » chiese Harry « Sono sicuro che non c’è scritto sulla mia maglietta »

    « Ho ricevuto una lettera del professor Silente » spiegò l’uomo.

    « Conosce Silente ? » chiese Hermione incredula.

    « Certo, chi non conosce Silente »

    « Io credevo che lei fosse babbano »

    « Eh eh, la ditta Cip&Ciop appartiene a maghi da ormai cinque generazioni » sorrise il mago porgendogli l’oggetto desiderato « Ecco un ottimo crocifisso di kryptonite, comodo, pratico e facile da pulire. Fanno centoventi galeoni »

    « CHE COSA ?! » sbiancò Harry.

    « Ha capito benissimo »

    « Ma questo è un furto ! Andrò a cercarmi un altro negozio »

    « Vada pure » disse il commesso sorridendo malignamente « Tenga presente però che il mio negozio è l’unico che costruisce crocifissi di kryptonite »

Harry messo alle strette pagò i centoventi galeoni borbottando maledizioni tra i denti e poi uscì seguito da Ron e Hermione e con la certezza che almeno non sarebbe stato disturbato ne da un vampiro ne da superman.

    « Cosa dobbiamo fare adesso ? » chiese rivolto a Hermione che prontamente stava estraendo la pergamena.

    « Bene, ora dobbiamo procurarci lo sportello di una chiusa » disse la ragazza.

    « Un che cosa ?! » chiese Harry « Ma che razza di oggetto inutile sarebbe ? »

    « Beh, almeno non è troppo difficile » disse Hermione con un’alzata di spalle « Dobbiamo solamente trovare una chiusa »

Così il triumvirato girò finché in lontananza non videro una chiusa con lo sportello aperto.

    « Eccola la ! » esultò Hermione.

    « Ma Hermione » la interruppe Ron « Quella è aperta »

    « Si lo so »

    « E non dovevamo trovare lo sportello di una chiusa ? »

    « Ma Ron quella è una chiusa ! »

    « A me sembra aperta »

Hermione alzò gli occhi al cielo « E’ una chiusa aperta »

    « Una chiusa aperta ?!? » esclamò Ron perplesso « Ma è chiusa o aperta ? »

    « E’ aperta ! »

    « Ma allora… »

    « Però è una chiusa ! »

    «…. »

    « Sant’ iddio Ron, è aperta, ma è comunque una chiusa »

    « Come fa ad essere sia aperta che chiusa ? »

    « Non è sia chiusa che aperta ! »

    « Ma se hai appena detto… »

    « Cavoli, quella è una chiusa che però è aperta ! »

    « Ma una cosa è o chiusa o aperta ! »

    « Lo so ! Infatti è aperta »

    « Ma a noi serve una chiusa »

    « Voglio dire è un oggetto di nome chiusa che in questo caso è aperta » gli spiegò Hermione al limite della pazienza. Poi vedendo che non era del tutto convinto « Senti Ron lascia perdere va bene ? Quello che è importante è che è una chiusa »

    « Che però è aperta » aggiunse Harry.

    « Harry, porco astrolabio ! Non ti ci mettere pure tu ! » strillò Hermione.

    « Mamma mia che caratterino ! Non ti si può dire niente che cominci a sbraitare ! »

Hermione staccò lo sportello della chiusa ( che però era aperta ) e l’appese allo zaino di Harry.

    « Uffi » si lamentò Harry « E’ pesante »

    « Non è che magari è pure leggera ? » chiese Ron.

    « Ron che discorsi dementi fai ? » lo riprese Hermione « Non può essere una cosa e allo stesso tempo il suo contrario »

    « E allora come fa a essere sia chiusa che aperta ?! » ribattè Ron stizzito.

Hermione aveva ormai le lacrime agli occhi « Basta ! Non ne posso più con sta storia ! Ron fammi il piacere di comperarti un cervello prima di riaffrontare la questione ! »

    « E ora che dobbiamo fare ? » chiese Harry.

    « Ci serve una ciocca di capelli di lupo mannaro » lesse Hermione dalla pergamena.

    « Oh questo è facile ! » esclamò Harry « Andiamo a Grimmauld Place da Lupin »

Il triumvirato si mise in cammino e attraversò Londra cantando a squarciagola l’inno di Hogwarts.

Arrivati al numero 12 di Grimmauld Place Harry suonò il campanello e gli strilli della signora Black riempirono l’aria. Sentirono qualcuno avvicinarsi velocemente e poi il portone venne aperto « Mi spiace, nessuno qui è intenzionato a comperare teschi fluorescenti… » Lupin si interruppe quando vide che gli scocciatori erano Harry, Ron e Hermione « Ragazzi, che piacere vedervi ! Per un momento ho pensato si trattasse ancora di quel venditore ambulante, oggi ha cercato di vendermi i suoi teschi fluorescenti per ben dieci volte » Voltò la testa a destra e sinistra come a controllare che l’indesiderato venditore non fosse nei paraggi « Forza entrate, vi preparo della cioccolata calda »

    « Grazie, professor Lupin, ma andiamo di fretta » disse Hermione « Siamo venuti solo per chiederle se poteva… »

    « Harry, che cos’hai appeso allo zaino ? » chiese Lupin interrompendo la ragazza.

    « Oh quella » disse Harry « E’ solo una chiusa »

    « Che però è aperta » precisò Ron.

    « RON ! » gli urlò Hermione « Non mi sembra averti visto comperare cervelli mentre venivamo qui, quindi taci e non osare nemmeno pensare alle chiuse aperte ! »

    « Mi sembrate sullo stressato » disse Lupin guardandoli « Sono sicuro che della cioccolata vi rimetterà in sesto, forza entrate »

    « No professor Lupin l’unica cosa che ci serve è questo » disse Harry avvicinandosi a lui e strappandogli una ciocca di capelli.

    « Ahi ! » strillò Lupin « Harry ma cosa ti salta in testa ? Mi hai fatto male »

    « Harry ! » lo rimproverò Hermione « Non c’era bisogno di strapparli  ! Lo scusi professore » disse poi rivolgendosi a Lupin « Ma la ciocca di capelli di lupo mannaro ci serve per completare il rito per rimettere in circolazione Sirius »

    « Beh, bastava chiedere » disse Lupin massaggiandosi la testa « Sai, non è il massimo del divertimento farsi strappare i capelli »

    « Già che siamo qui » riprese Hermione scorrendo la pergamena « Per eseguire correttamente il rito abbiamo bisogno di un tappeto appartenuto alla persona che vogliamo resuscitare »

    « Beh, la casa è piena di tappeti » disse Lupin scostandosi per farli passare.

Il triumvirato entrò in casa, ignorato il quadro della signora Black che stava ancora farneticando, si diresse in salotto alla ricerca di un tappeto.

Nel salotto Harry fece un’atroce scoperta: qualcuno si era seduto sul divano.

    « Professor Lupin » esclamò furioso voltandosi verso il suo ex insegnante « Si è seduto sul divano per caso ? »

    « N…no Harry, non mi permetterei mai » balbettò Lupin mentre il ragazzo si avvicinava per esaminare il divano.

    « Scommetto che ci ha perfino dormito invece di usare il vecchio giaciglio di Kreacher come le avevo detto… aha ! » esclamò trionfante « Avevo ragione ! Guardi qui, macchie di cioccolato ! Non solo usa i miei mobili, ma li sporca pure ! »

    « Non sono stato io ! E’ Moody che alla sera ci si siede a guardare la tv ! »

    « Non dica baggianate, qui non c’è la tv ! »

Trovatosi con le spalle al muro Lupin non poté fare a meno che confessare « Ci ho dormito una volta sola ! Il mobiletto sotto la scaldabagno è stretto e duro, mi viene il mal di schiena a stare lì »

Hermione ormai stufa delle pretese senza senso di Harry si avvicinò all’amico e gli diede una pedata sul sedere « E piantala con queste manfrine del cavolo ! Se apri ancora bocca ti spacco in testa la chiusa »

    « Che però è aperta » precisò Ron.

    « AAARRRGGGHHH ! » Hermione cominciò a strillare come la signora Black mettendosi le mani nei capelli.

Ron spaventato dalla reazione dell’amica fece finta di niente e si avvicinò a un tappeto rosso per esaminarlo « Possiamo prendere questo, mi sembra abbastanza robusto » disse salendoci sopra per pulirsi i piedi già che c’era.

    « No, Ron quello è un tappeto volante… » Lupin non fece in tempo ad avvertirlo che il tappeto prese il volo e con Ron a bordo frantumò la finestra per poi sparire nel cielo.

    « Oh santo cielo e adesso ? » esclamò terrorizzata Hermione.

    « Non preoccuparti Hermione » disse Harry « Prendiamo la mia scopa e lo raggiungiamo »

    « Ma Harry, la tua scopa è a Hogwarts »

    « C’è sempre qualche cosa che non ti va bene in quello che dico ! »

Hermione non gli rispose neanche essendo troppo preoccupata a preoccuparsi.

    « Potete prendere Fierobecco » propose Lupin. I ragazzi non se lo fecero dire due volte. Salite le scale a perdifiato e dopo che Harry ebbe fatto l’inchino e tutta quella roba lì, salirono in groppa all’ ippogrifo e volarono all’inseguimento dell’amico mentre Lupin li salutava sventolando un fazzoletto.

    « Oh mamma, ho paura, soffro di vertigini » biascicò Hermione aggrappandosi il più possibile a Harry.

    « Non preoccuparti Hermione, volerò con prudenza » detto questo Harry costrinse l’ippogrifo a fare il giro della morte.

    « AAAHHH ! Harry sei cattivo ! » lo rimproverò Hermione.

    « Sta’ zitta che abbiamo raggiunto Ron » Ron volteggiava sul tappeto di Sirius a pochi metri davanti a loro.

    « Ragazzi aiutatemi, non so guidarlo ! » esclamò Ron molto pallido.

    « Hermione fa tu un incantesimo a quel tappeto » le disse Harry.

    « Perché proprio io ? » gemette Hermione « Per usare la bacchetta sarò costretta a tenermi con una mano sola e questo mi fa paura »

    « Si, ma sei l’unica maggiorenne » le fece notare Harry.

Prendendo un gran respiro Hermione estrasse la bacchetta e pronunciò un incantesimo al tappeto. Questo si bloccò improvvisamente a mezz’aria e dopo che Ron ebbe potuto esclamare “oh oh” precipitò verso il suolo. ( Ancora qualcuno che precipita !L’autrice deve essere proprio fissata con sta’ storia NdHermione )

Ron però era fortunato, proprio sotto di lui c’era una bellissima fontana in cui poté cadere. Peccato però che l’acqua fosse piuttosto freschina, cosa direi normale in febbraio.

    « Uh, è gelida » disse Ron sputacchiando acqua.

    « Sai, non è che le fontane siano riscaldate » disse Harry scendendo da Fierobecco e precipitandosi a immobilizzare il tappeto prima che l’effetto dell’incantesimo svanisse. Hermione scese a sua volta dalla cavalcatura e gettò le braccia al collo di Ron.

    « Oh Ron, non sai quanto sono stata in pensiero ! Temevo che non saremmo riusciti a raggiungerti o che ti potessi schiantare contro il primo deltaplano che avessi incontrato »

    « Su su Hermione, non è successo nulla »

    « Ero così preoccupata ! E se tu fossi morto quando l’ultima cosa che ti avevo detto era un rimprovero sulla chiusa ? »

    « Che però è aperta »

Hermione fu colta da convulsioni e cadde a terra in preda agli spasmi.

    « Accidenti, le ragazze cadono sempre ai miei piedi » disse Ron compiaciuto.

Dopo che Hermione si fu ripresa e Harry sbolognò l’ippogrifo a un certo Ruggiero a cui era scappato il suo in modo da non  perdere tempo riportando Fierobecco a Grimmauld Place; i nostri impavidi eroi fecero il punto della situazione.

    « Bene, il crocifisso l’abbiamo » elencò Hermione « La chiusa pure - e qui con sguardo diabolico intimò a Ron di tacere - i capelli di Lupo Mannaro li abbiamo presi e il tappeto del deceduto è qui. Bene abbiamo tutto » concluse allegramente.

    « E ora ? » chiese Harry.

    « Il rito va eseguito a Stonehenge: bisogna mettere il tappeto sulla pietra centrale arrotolandolo intorno ai capelli, poggiarci sopra la chiusa – sguardo diabolico per Ron – e con il crocifisso batterci sopra concentrandosi sul pensiero del defunto finché non si sprigionerà del fumo verdastro dal forte odore di cavolo. A quel punto nel tappeto arrotolato dovrebbe esserci Sirius » spiegò Hermione scorrendo le istruzioni « Ormai è tardi, torniamo al Paiolo Magico e domani mattina concludiamo il tutto »

Fu così che il triumvirato tornò alla locanda, ma nessuno dei tre riuscì a dormire molto bene, dato che quella notte l’autrice aveva avuto la bella pensata di appostarsi sotto la loro finestra a suonare Jingle Bells con il banjo.

Appena sorto il sole si misero in cammino e raggiunsero Stonehenge quattro giorni dopo. Questo dimostra che sono anche un po’ scemi, potevano benissimo chiamare il Nottetempo e risparmiarsi un po’ di fatica. Oppure tenersi Fierobecco invece di venderlo al primo che passa.

Comunque sia i nostri eroi raggiunsero il sito e si misero all’opera. Dopo aver avvolto i capelli di Lupin nel tappeto e buttataci sopra la chiusa ( che però era aperta ), cominciarono a percuoterla con il crocifisso di kryptonite focalizzando le loro menti sul ricordo di Sirius. Harry ricordava dettagliatamente quella volta durante il terzo anno che era apparso al campo di Quidditch facendogli venire un coccolone, Hermione ricordava nitidamente come era bastardo nei confronti di Kreacher e Ron rammentava di come gli avesse rotto una gamba.

Dopo alcuni minuti fumo verdastro e dal forte odore di cavolo uscì dal tappeto che cominciò a dimenarsi furiosamente. I ragazzi non persero tempo, lo srotolarono e al suo interno ci trovarono Sirius vivo e vegetale.

    « Sirius ! Sei vivo ! » esclamò Harry gettandogli le braccia al collo.

    « Accidenti, ho di nuovo un corpo ! » esclamò Sirius « E’ fantastico ragazzi, non ne potevo davvero più di stare nell’ aldilà, devo dire che il regno dei morti e proprio un mortorio »

    « Hai potuto parlare con altre anime ? » chiese Hermione curiosa.

    « Si, ho rivisto James e Lily » disse debolmente. « A proposito di Lily » disse all’improvviso rivolgendosi a Harry « C’è una cosa che devo dirti a proposito di tua madre »

    « Davvero ? Che cosa ? » chiese Harry.

    « Avrei dovuto dirtelo già da tempo, ma continuavo a rimandare il momento in cui avrei dovuto rivelarti questa sconvolgente verità » disse Sirius gravemente « Abbracciare la morte però mi ha fatto capire che non c’è sempre un domani in cui poter rimandare le questioni importanti » ( morire ha reso Sirius un po’ filosofo )

    « Si, ma cos’è che mi devi dire ? » chiese impaziente Harry.

    « E’ qualcosa di molto importante su tua madre, Harry »

    « Si, ma cosa ? »

    « Riguarda i suoi occhi »

    « Davvero ? »

    « Si. C’è una cosa di vitale importanza riguardo il colore dei suoi occhi che devi sapere »

    « Davvero ?! »

    « Si… vedi lei…lei… lei portava le lenti a contatto colorate » disse Sirius tutto in un fiato.

    « NO ! Le lenti a contatto no ! » esclamò Harry scioccato.

    « Invece si Harry. In realtà aveva gli occhi marroni »

    « NO ! Gli occhi marroni no ! »

    « Purtroppo è così Harry. Mi dispiace » concluse Sirius mestamente.

    « No… non riesco a credere a una cosa del genere… » Harry scuoteva la testa incredulo « Mai avrei immaginato… un momento, ma che avrebbe di tanto sconvolgente questa rivelazione ? » chiese Harry all’improvviso.

    « Boh ! » disse Sirius con un’alzata di spalle « Ma chi se ne frega ! L’importante è che io sia vivo ! » e ridendo come un pazzo cominciò a fare capriole sul prato.

    « Giusto ! Chi se ne frega ! Tanto è morta » gli fece eco Harry correndo nella sua scia.

Hermione li guardò allontanarsi sorridendo « Non è bello vederli così pieni di vita ? » disse rivolgendosi a Ron.

    « Gia. Soprattutto Sirius, incredibile come si possa ridonare vita con un semplice rito magico » disse Ron.

    « Usando poi oggetti semplici come un tappeto e una chiusa »

    « Che però è aperta »

Afferrato il crocifisso di kryptonite Hermione si scagliò si Ron strillando “ Shangai” e cominciò a percuoterlo con tutte le sue forze.

Intanto Sirius continuava a correre per i prati manifestando la sua gioia per essere di nuovo vivo « Guardami Harry ! Sono vivo ! Posso correre, annusare i fiori, respirare l’aria  ! Non mi ero mai reso conto di quante cose meravigliose fossimo circondati ! Come le nuvole Harry, non sono belle le nuvole ? » Sirius si fermò e alzò il viso. Numerose nubi candide si rincorrevano nel cielo, Sirius rimase a fissarle estasiato per una decina di minuti quando improvvisamente un meteorite di quattro tonnellate lo centrò in pieno riducendolo a una sottilissima frittella.

    « SIRIUS ! » urlò Harry sbiancando.

    « Oddio, non ci posso credere ! » esclamò Hermione correndo verso il meteorite seguita da Ron.

    « Era… appena… resuscitato… » balbettava Harry continuando a fissare il meteorite con sguardo allucinato.

Con l’aiuto di Ron, Hermione alzò leggermente il meteorite per vedere in che condizioni era ridotto Sirius. Lo riabbassò subito con faccia schifata « Bleah ! E’ meglio se non guardi Harry, non è un bello spettacolo »

    « Era… appena… resuscitato… » continuava a ripetere Harry.

    « Beh, Harry » cercò di consolarlo Hermione « Dopotutto c’è più probabilità di essere colpiti da un meteorite che di vincere al superenalotto »

    « MA CHE DIAMINE MI VIENI A DIRE ?!? CHE ME FREGA DEL SUPERENALOTTO ?!» cominciò a sbraitare Harry « QUELLO CHE SO E’ CHE DOPO TUTTA LA FATICA CHE HO FATTO SIRIUS E’ DI NUOVO STECCHITO, E QUESTO GRAZIE A QUELLA BASTARDA IMMONDA DELL’ AUTR… »

    « No Harry non dirlo ! » lo interruppe Hermione imbavagliandolo « Non dire niente contro l’autrice ! »

Harry esclamò una parolaccia da Nc-17 che non posso tradurre per ovvie ragioni di rating. E che tanto non si può capire perché l’ha detta da imbavagliato.

Improvvisamente Ron indicò atterrito una figura incappucciata armata di falce che si avvicinava lugubremente al cadavere di Sirius « La… la…la contadina ! »

    « Ron, che cosa dici ! » lo riprese Hermione sussurrando spaventata « E’ la morte ! »

    « La prego ! Ci lasci Sirius ! » implorò Harry sfilandosi il bavaglio e inginocchiandosi ai piedi della morte « La supplico, la scongiuro prenda qualcun altro al suo posto ! Le offro il professor Lupin in cambio ! »

La morte cominciò a sghignazzare sadicamente « No mi spiace, l’autrice in persona garantisce la sopravvivenza del professor Lupin in questa fiction »

    « Allora prenda Ron ! »

    « Ehi ! » esclamò l’amico.

    « Non sono interessata a scambi commerciali » disse la morte continuando a sghignazzare « Però voglio darti una possibilità. Vedi questa monetina ? Ora la nasconderò in una delle mani, se tu indovinerai in quale si trova ti lascerò Sirius altrimenti lo porterò via con me per sempre »

Harry annuì nervosamente. Dopo aver rimescolato la monetina dietro la schiena la morte mostrò a Harry i pugni « Bene, ora indovina »

Harry cominciò a sudare copiosamente. Da quella semplice scelta sarebbe dipeso il destino di Sirius, la sorte del suo padrino era in mano sua ( a dire il vero in quella della morte, ma la scelta spetta comunque a Harry ). Molto lentamente il nostro “eroe” indicò la mano destra.

    « Aha ! » esclamò trionfante la morte aprendo il palmo « Hai scelto quella vuota, broccolo ! »

    « NO ! » si disperò Harry con le mani nei capelli « Avrei dovuto scegliere l’altra ! »

    « Beh, tanto era vuota anche quella » disse la morte con un’alzata di spalle.

    « Ehi ! Ma questo è barare ! »

    « E certo, cosa ti aspettavi dall’autrice ? Onore e lealtà ? Che illuso… » e senza aggiungere altro se ne andò con il corpo di Sirius. Dalla rabbia Harry diede una capocciata contro il dolmen più vicino, con il risultato che non solo si fece male, ma  venne pure multato per vandalismo.

Stanchi e depressi i tre ragazzi presero l’espresso e se ne tornarono a Hogwarts dove ad attenderli trovarono il fantasma di Cedric desideroso di tormentare Harry, il quale in un momento di furbizia lo chiuse nella lampada di Aladino.

Ma cosa ci faceva la lampada di Aladino a Hogwarts ?

E soprattutto può un fantasma esserci chiuso dentro ?

Purtroppo l’autrice non può rispondere perché non ne ha la più pallida idea.

 

***

 

 

Dorothea: prima di tutto scusate per il ritardo, ma gli esami avevano la precedenza ^^

Seconda cosa, spero che le fan di Sirius non mi serbino rancore, dopotutto l’ho fatto resuscitare come promesso ^^ A dire la verità Sirius non mi è mai stato molto simpatico, uno che combatte rivolgendosi all’avversario con commenti degni di un bambino dell’asilo l’avrei spinto attraverso il velo molto volentieri anch’io.

 

Harry: ma non è giusto ! Dopo tutta la fatica che ho fatto ! Almeno lo scambio con la vita del professor Lupin potevi lasciarmela fare

 

Lupin: buuh ! Nessuno mi vuole bene, mi trattano tutti male !

 

Dorothea: piantala di lagnarti ! Dopotutto garantisco che non morirai nella mia fic. E poi ringrazia che ho modificato il capitolo, nella prima versione anziché i capelli dovevano staccarti un braccio

 

Lupin: che schifo di vita. Vado a vedere il mio film preferito per consolarmi

 

Harry: che sarebbe ?

 

Lupin: Chocolat

 

Angela: te pareva…

 

Dorothea: credevo fosse un lupo mannaro americano a Londra

 

Lupin: scusa sai, ma almeno nel tempo libero mi piacerebbe non pensare alla mia condizione !

 

Dorothea: lasciamo che il professor Lupin si consoli e passiamo a qualche informazione di servizio.

Dato che si avvicina il 16 luglio con annessa pubblicazione di HP 6 voglio mettere in chiaro una cosa. Contrariamente a quanto avevo detto leggerò il sesto libro in inglese, ciò nonostante prometto che non ci saranno spoiler nella fiction !  Allo stesso modo è vietato fare spoiler nelle recensioni ! 

Sperando che abbiate capito ( mi dispiacerebbe molto dovervi maledire per una questione di spoiler ) passo a ringraziarvi per le bellissime recensioni ! Che sono perfino aumentate ( mmh, la tremenda donna canarino deve avervi spaventato parecchio ^^ )

 

Lanya: ho messo Edvige apposta per farvi prendere un colpo ^^ ( ehi, posa la clava ! ) Uno dei miei prof di filosofia ( non quello che faccio crepare ! ) ci aveva parlato di golem e quindi eccolo qui^^ Beh, Sirius l’ho fatto risorgere, ma qualche cosa mi dice che non era così che intendevi ^^ ( no no, riposa la clava ! ) Dovrei far prima con il prossimo capitolo ! Ciao !

Lothiriel: Colui-che-canta-di-elefanti-su-fili-di-ragnatela penso sia esperto anche di golem, ma non è lui che è stato assolto da Voldemort ( anche perché di sicuro ne sa più di Voldemort e avrebbe finito col scavalcarlo… mi tornano in mente le descrizioni di tutte le torture esistenti e non che ci faceva durante l’intervallo ). Grazie mille per i complimenti, a presto !

Sheila: Sai che io in realtà non ho mai visto una puntata della signora in giallo ? Però so per fama che porta jella… La Cooman non ha rotto le scatole per il semplice fatto che credevo di riuscire ad aggiornare il giovedì dodici ^^ Grazie per la recensione, ciao !

NoOdle: Grazie mille per i complimenti ^^ Io ci provo ad aggiornare presto, ma non ci riesco ( lo so sono lenta se poi ci aggiungiamo anche altri impegni ci metto proprio una vita ! ) Grazie per aver lasciato una recensione ^^ Ciao !

Evelynn: Sirius è tornato, ma non è rimasto a lungo. In compenso è tornato Cedric ( e chi se ne frega Nd Tutti ) Allora per gli anni… io sono nata l’11 aprile 1983 quindi ho 22 anni ( accidenti, so contare ) mentre Angela è decisamente più giovane, essendo nata il 24 gennaio 1992 ha 13 anni. Spero tu non sia diventata troppo impaziente ^^ Ciao e grazie per i complimenti !

Strekon: grazie mille per i complimenti e per la dritta sui Golem ^^ ( in effetti mi sembrava che la magia non servisse a molto con loro, ma non ne ero del tutto sicura ). Purtroppo Angela non gradisce l’aiuto di esterni, preferisce lavorare in proprio anche se a dire la verità non ha combinato molto in questo capitolo. Gli esami mi hanno rallentato parecchio, spero vivamente di non metterci altri due mesi con il prossimo ^^ Ciao e a presto !

AvaNa Kedavra: grazie per tutti i complimenti ^^ Mi spiace per la giornata storta, ma sono contenta di essere riuscita a migliorarla un po’ ( intendiamoci, con questo non è che vi auguro giornate da dimenticare per il semplice piacere di risollevarle, ma mi fa piacere che sta’ roba che scrivo sia un rimedio alle giornate no ) Grazie ancora per tutti i complimenti, ciao !

Youffie: Grazie per i complimenti, mi fa piacere sapere di riuscire a far ridere senza ricorrere a troppe volgarità ( sono un po’ il mio incubo ). Perfino con intelligenza ! Non me lo sentivo dire dai tempi dell’altra fic ^^ Il buon vecchio Ratman, non posso nemmeno sognarmi di raggiungere livelli tali. Per la prof non c’è problema^^ Grazie mille per la recensione, ciao !

Lunatika: la tua prof. è stata sistemata. Contenta di aver fatto un favore alla quarta E del liceo classico di più sperduto di così non si può ( si, si può, casa mia è di sicuro più sperduta, nessuno è mai riuscito ad arrivarci senza perdersi ) Il gatto con lo sguardo diabolico si chiama Strillo, preciso che non gli ho dato io quel nome ! Io infatti mi limito a chiamarlo “gattaccio” e “ brutta bestia” ( in senso affettuoso però ^^ ) Ciao e grazie !

Judie: lo scoiattolo era in combutta con l’autrice, ma non con il golem ^^ Ron è uno dei miei personaggi preferiti,  per questo motivo lo tartasso così tanto ( mi rendo conto che è un ragionamento idiota, eppure è così ). Lo zainetto che non si apre è un classico, non potevo non metterlo ^^ Angela la vedrete veramente in azione più avanti, per adesso non ha molto da fare. Dove li trovo i video di Harry Fotter ? Non ne avevo mai sentito parlare, ma mi hai incuriosito !

Grazie infiniti per tutti i complimenti ^^ Piuttosto, complimenti per il tuo ultimo capitolo ( W Ron e Hermione ! ), cercherò di recensire il prima possibile, però ti dico subito che mi è piaciuto davvero tanto ! Grazie mille per tutti i complimenti ^^ Ciao e a presto !

Giulietta: eh eh volevo proprio farvi prendere un colpo con Edvige ! Per Sirius hai letto come è andata…

In effetti Ron rompe meno ultimamente, ma mi sembrava che i suoi interventi spezzettassero troppo la narrazione, e poi erano un espediente per allungare i capitoli che all’epoca erano più corti. Angela si darà da fare più avanti ^^  Grazie mille per i complimenti, ciao !

Poncio: grazie !

Guazzo89: mi fa piacere che continui a piacerti e grazie per gli auguri ^^ Angela mi serve schiavizzata, il suo ruolo sarà importante in futuro. Non dico altro che ho già detto troppo.

Purtroppo “scrivere in fretta” è un concetto che non conosco molto bene, cercherò di impegnarmi di più su questo versante con il prossimo capitolo ^^ Grazie per la recensione, ciao !

 

Dorothea: Ormai siamo quasi alla fine della fic, secondo alcuni calcoli che ho fatto ci saranno altri tre capitoli, ma non escludo che possano diventare due ( forse unisco l’ultimo e il penultimo ). Il prossimo sarà più che altro un capitolo dove introdurrò alcuni elementi che mi serviranno per il finale della storia e soprattutto per evitare di far saltare la narrazione direttamente a maggio/giugno ignorando i mesi intermedi ( loro sono ancora a febbraio ! )

Non so quanto tempo ci metterò a scriverlo… il 15 ho un esame di musica che mi terrà impegnata tutta questa settimana, il 16 sono alla feltrinelli a recuperare il sesto libro quindi i giorni seguenti sarò troppo impegnata a leggerlo e a farmi i viaggi mentali con le nuove rivelazioni… mi sa che lo troverete ad agosto ( cercherò almeno di postarlo prima di ferragosto ^^ anche perché dopo non sono a casa e non ho modo di collegarmi a internet )

Come sempre i personaggi appartengono a J.K.Rowling tranne Angela, la tenda, la banda dei folli dal cappello mozzo ( una volta cercarono di distruggere l’abitazione di Ginny la quale nonostante avesse cinque anni e fosse a casa da sola riuscì a fermarli dai loro folli piani, ma questa è un’altra storia ), la disco music slava ( non ve la consiglio ! I muratori che lavorano dalla mia vicina la mettono su ogni pomeriggio, ancora un paio di ascolti e mi porterà alla pazzia totale ), il crocifisso di kryptonite ( non è una mia invenzione, ma non ricordo chi sia stato il primo a parlarne ), Ruggiero e il suo ippogrifo perduto ( appartengono ad Ariosto ) e la nuova morte di Sirius ( sicuramente nota a chi ha provato The Sims 2 ).

Recensite numerosi come avete fatto con il capitolo scorso ^^

Se non recensite il fantasma di Cedric verrà a tormentarvi !

Un bacione a tutti quanti e mi raccomando gli spoiler ! Nel senso che non dovete farne !

A presto ( si spera ) con il prossimo capitolo ^^

Ciao ciao !

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 - Strane presenze più le solite demenze ***


Capitolo 21

Capitolo 21

Strane presenze più le solite demenze

 

 

Erano ormai passate diverse settimane da quando Harry, Ron e Hermione erano tornati dal viaggio intrapreso per far resuscitare Sirius, intenzione miseramente fallita.

A Harry piaceva il sabato mattina, perché non doveva andare a lezione e poteva dormire fino a tardi, sempre che Hermione non decidesse di andarlo a svegliare alle prime luci dell’alba per fare i compiti. Quel sabato mattina Hermione non aveva intenzione di fare i compiti, ma andò lo stesso a svegliare i suoi amici, da mesi infatti avevano deciso di fare un pic-nic non appena il clima lo avesse permesso.

« Harry, Ron, alzatevi che è una bellissima giornata ! » esclamò Hermione entrando nel dormitorio maschile.

Harry e Ron le risposero con un grugnito.

« Forza, forza, sono già le sette, avete dormito più del dovuto ! »

« Le sette ?! » esclamò Ron ancora mezzo addormentato « Ma è presto ! »

« Presto e tardi sono relativi, » precisò la ragazza « Ovviamente alle sette è troppo presto per pranzare, ma è invece tardi per chi si vuole alzare con il sorgere del sole. »

« Ti faccio notare che qui nessuno ha intenzione di alzarsi con il sorgere del sole. »

« Lo credo, il sole è sorto un’ora fa ! » disse Hermione « E adesso alzatevi, chi dorme non piglia pesci. »

« Ma io non voglio andare a pescare » biascicò Ron. Harry nel frattempo russava come una locomotiva.

« Infatti non dobbiamo andare a pescare. »

« Allora che centrano i pesci ? »

« E’ solo un modo di dire » spiegò Hermione alzando gli occhi al cielo « Forza alzati » preso l’amico per la manica del pigiama, lo trascinò fuori dalle coperte.

« Uffa ! Dormivo così bene » si lamentò il ragazzo.

« Mi ringrazierai quando alla fine ti sarai divertito a fare il pic-nic » disse Hermione « Ma Harry non si è ancora alzato ? » Hermione si diresse al letto dell’amico e cominciò a scuoterlo « Ohi, Harry, sveglia che dobbiamo andare a fare il pic-nic. »

« Non – rompere »  rispose Harry nel voltarsi dall’altra parte.

« E muoviti ! Io sono sveglia da un secolo ! » Hermione afferrò le coperte e cercò di scoprire Harry. In tutta risposta Harry le afferrò a sua volta e resistette con tutte le sue forze.

« E va bene, tienile se vuoi » disse infine Hermione. Ancora nascosto sotto le sue coperte, Harry sentì Hermione abbandonare il dormitorio. Sorrise fra se pensando al pisolino che avrebbe fatto per le seguenti quattro ore, quando… SPLASH ! Un secchio di acqua gelata lo investì in pieno, Harry si sedette di scatto e fissò con sguardo allucinato Hermione che reggeva la ormai vuota  brocca dell’acqua « Ma che ti salta in mente ?! »

« Io te l’avevo detto di alzarti » spiegò Hermione con un’alzata di spalle « E adesso vestitevi che è tardi e dobbiamo fare il picnic ! Vi aspetto di sotto » e uscì dal dormitorio, lasciando Harry e Ron profondamente scocciati.

Dopo alcuni minuti Ron scese di corsa le scale e si diresse da Hermione che li stava aspettando seduta su una poltrona.

« Ma vi volete sbrigare ? Non rimarrà giorno per sempre… e dov’è Harry ? »

« Sono venuto proprio per Harry » disse Ron « Ha un piccolo problema. »

« Non si sarà riaddormentato, vero ? » chiese Hermione allarmata.

« No, è solo che non trova i suoi pantaloni. »

Hermione lo fisso per un po’ prima di parlare « Che razza di problema demente è ? Non ne ha un altro paio ? »

« Si certo, ha indossato quelli alla zuava color carciofo marcio; però non se la sente di uscire senza aver prima trovato gli altri, non riuscirebbe a divertirsi con il pensiero rivolto ai pantaloni. »

Hermione sbuffò e salì le scale del dormitorio maschile. Vi trovò Harry che, angosciato, stava rivoltando il contenuto del suo baule alla ricerca dei pantaloni perduti « Harry cosa sarebbe sta storia ? » gli chiese lei spazientita « Non puoi uscire perché sei troppo preoccupato per i tuoi pantaloni ? »

« Anche te saresti preoccupata se di punto in bianco i tuoi pantaloni preferiti non fossero reperibili ! »

« Forse li hai dimenticati da qualche parte » ipotizzò la ragazza « Forse li hai lasciati nello spogliatoio di Quidditch, oppure li hai portati in lavanderia e non te lo ricordi »

« Dovrebbero essere nel baule ! » disse Harry « Sono sicuro, ieri sera li ho messi dentro, ma ora non ci sono più. »

« E’ vero ! » confermò Ron « Adesso che lo dici ricordo di averti visto metterli via. »

« La cosa sta diventando assurda » disse Hermione saggiamente « Harry, non è la fine del mondo. Vai a Hogsmeade e compratene un paio nuovi. »

« Non sarebbero gli stessi pantaloni ! E io ero affezionatissimo a loro, li avevo trovati in un uovo di pasqua. »

Hermione sospirò affranta. Dal letto vicino giunse un rumore strano, a metà tra quello di un cane investito da un auto e quello di un lavandino otturato. Era Dean che sbadigliava. « Ragazzi, ma che baccano che fate » disse stropicciandosi gli occhi « Dormivo così bene. »

« Dovresti alzarti » gli consigliò Hermione « E’ una bellissima giornata e poi chi dorme non piglia pesci. »

« Ma io non voglio andare a pescare » disse Dean ancora sonnolento. Poi guardò Harry che buttava all’aria il contenuto del suo baule « Che stai facendo Harry ? »

« Non trovo i miei pantaloni ! E sono sicuro di averli messi qui dentro ieri sera ! »

« Ehi, io li ho visti ! » esclamò Dean.

« Sul serio Dean ? » gli chiese Harry speranzoso « Dove ? »

« Questa notte mi sono alzato per andare in bagno e li ho visti che passeggiavano nel corridoio. »

Harry lo guardò come si guarda un pazzo « Mi stai prendendo in giro ? »

« No, sul serio Harry ! » insistette Dean « Se ne andavano a zonzo ! »

« Forse hai sognato » ipotizzò titubante Hermione « Magari eri mezzo addormentato e hai fantasticato su una qualche ombra che hai visto. »

« Mi stai dando del bugiardo ? » esclamò Dean balzando fuori dal letto e mettendosi in posizione di combattimento.

« No, no di certo ! Ma può capitare… una volta l’autrice si è svegliata di notte e ha scambiato una cintura che fuoriusciva da un armadio per un serpente gigante scappato dallo zoo. »

« Ah, quindi stai insinuando che io mi comporti come l’autrice, eh ? » esclamò Dean più furibondo che mai « Io non sono così scemo ! »

All’improvviso il baule di Ron prese vita e afferrato Dean per una gamba lo trascinò senza tanti complimenti per tutti i corridoi del castello; così quel giorno Gazza non dovette passare l’aspirapolvere ( che è a manovella, dato che gli apparecchi elettrici non funzionano, come ci ricorda sempre Hermione ).

« Beh, ora dovremo cercare i miei pantaloni » disse Harry.

« Oh Harry, sul serio ti fidi della parola di Dean ? » chiese Hermione mentre lei e Ron lo seguivano fuori dalla sala comune.

« Perché no ? Dopotutto siamo in una scuola di magia, non è così strano che dei pantaloni se ne vadano a zonzo ! » le fece notare Harry.

« Sai, non hai tutti i torti » ammise Hermione.

« E certo che non ne ho, io sono perfetto. »

« Forse sei un po’ superbo » disse Hermione ignorando un gruppetto di armature che, con allegria, maciullavano la professoressa di matematica di Kika89, la professoressa di latino di Fay e la professoressa di italiano di Guazzo89 con dei trapani ( anch’essi a manovella ).

« Superbo ? » chiese Ron sbalordito « Mi stai dicendo che Harry è un supereroe ? »

« Ron, ma che hai capito ! Nel senso che è immodesto ! » disse Hermione « Comunque non importa, andiamo a cercare questi pantaloni, così poi possiamo fare il pic-nic. »

« Dean ha detto che stavano andando a zonzo » mormorò Ron pensieroso « Sapete dove si trovi questo paese ? »

« Paese ?!? » Hermione lo guardò con aria interrogativa « Di che paese stai parlando ? »

« Di Zonzo ! E lì che i pantaloni erano diretti, no ? »

Hermione si prese la testa fra le mani « A zonzo è un modo per dire che stavano andando in giro. Non è un luogo. »

« Certo che io non capisco niente se continuate a usare queste babbanate per parlare. »

« Non sono babbanate ! E’ solo che sei troppo ignorante ! »

« Ignorante lo dici a tua sorella ! »

« Ma è vero ! Non sai niente di niente ! »

« Qualche cosa la so. So le tabelline e cose del genere. »

« Ron, perché freghi le mie battute del primo libro ? » chiese arrabbiato Harry « Smettila o ti faccio pagare i diritti. »

« Harry, ma cosa dici ! » lo rimbeccò Hermione « I diritti sono della Rowling al massimo li pagherà a lei ! »

La porta dell’ufficio della professoressa McGranitt si aprì e l’insegnante comparve nel corridoio con la vestaglia, la retina per capelli, crema di bellezza verde spalmata su tutta la faccia e le pantofole a forma di coniglietto.

« Aaah ! » esclamarono terrorizzati i tre ragazzi balzando all’indietro.

« Insomma, vi sembra il modo di comportarsi ? Parlare a voce così alta il sabato mattina presto, guardate che la gente vuole dormire » li rimproverò la McGranitt.

« Dovrebbe alzarsi professoressa » le consigliò Hermione accaloratamente « Chi dorme non piglia pesci. »

« Non mi è mai interessata la pesca » disse distrattamente « Comunque smettetela di fare baccano nei corridoi, c’è già Pix per questo genere di cose » senza aggiungere altro se ne tornò nel suo ufficio sbattendo la porta.

« Certo che tutti sono dei pigroni » disse Hermione scuotendo la testa.

I tre ragazzi finalmente raggiunsero la sala d’ingresso, le clessidre giganti brillavano alla tenue luce del mattino. Dopo aver sputato sulla clessidra serpeverde, Harry si rivolse agli amici « Allora, da che parte cominciamo a cercare i miei pantaloni ? »

« Direi di fare alcune domande in giro e trovare qualcuno che possa dirci dove sono andati » suggerì Hermione.

« Buona idea. Chiediamo a Hagrid, lui fa sempre tardi la sera. »

Raggiunta la capanna di Hagrid, la tempestarono di pugni e calci urlando a squarciagola il nome del loro amico mezzo gigante. Hagrid aprì la porta assonnato e evidentemente infastidito « Diamine ragazzi, ma è sabato mattina » disse assonnato.

« Chi dorme non piglia pesci ! » gli disse Hermione allegramente.

« Non mi piacciono i pesci » ribattè Hagrid scostandosi per farli entrare « Sedetevi, vi faccio una tazza di tè. »

« Meglio di no Hagrid, siamo di fretta » disse Harry accarezzando le orecchie a Thor che sbavava assomigliando terribilmente al cane dell’autrice « Volevamo solo chiederti una cosa: non è che hai visto i miei pantaloni aggirarsi da queste parti ieri sera ? »

« Può darsi che erano i tuoi quelli che ho visto… » disse Hagrid pensierosamente grattandosi la barba « C’erano dei pantaloni che si dirigevano nella foresta proibita, ieri sera. Lì per lì non me ne sono preoccupato, sai, sono cose che capitano di vedere quando si beve molto… »

Ignorando il monologo di Hagrid riguardo a quello che si vede quando si beve molto ( e quello che si dice e si fa, aggiungerei io )  i tre ragazzi schizzarono fuori dalla capanna e si avvicinarono alla foresta proibita.

« Harry » disse Hermione sottovoce « Lo sai che è vietato entrarci, vero ? E poi è pericoloso, ultimamente girano voci riguardo una misteriosa presenza che ti impedisce di uscire dalla foresta… sembra sia questa la causa della sparizione di quello studente di tassorosso due settimane fa. »

« Io credevo fosse scappato con il circo » disse Harry.

« Questo è quello che dicono per non farci preoccupare » sussurrò Hermione « Non dobbiamo entrare nella foresta. »

« Bene » esclamò Harry « Forza entriamo a cercare i miei pantaloni. »

« Ma… Harry hai sentito cosa ho detto ? » disse Hermione guardandolo male.

« Certo. »

« E tu vorresti comunque… » gli chiese lei scioccata.

« Che cos’è la vita senza un po’ di rischio ! » esclamò Harry « Questo motto mi accompagna dalla nascita. »

« Questo spiega molte cose… » borbottò Hermione, mentre lei e Ron si affrettavano a seguire l’amico all’interno della foresta.

Camminarono a lungo, incespicando tra i cespugli e i rifiuti lasciati dai precedenti avventurieri, finché, a mattina inoltrata, non raggiunsero uno spiazzo dove una donna, con indosso una lunga tunica, fluttuava a mezz’aria con le gambe incrociate.

« Bwuahahahah ! » rise sadicamente facendo rizzare i capelli in testa al triumvirato ( i capelli di Hermione che si rizzano non devono essere un bello spettacolo ) « Sono Blancha, lo spirito fluttuante della foresta proibita ! Nessuno è mai riuscito ad uscire dopo aver parlato con me. E voi non farete eccezione, non potrete più tornare indietro ! Bwuahahah ! »

« Chi sarebbe ? » chiese Ron.

« Mah, un'altra creazione delirante dell’autrice, se ho ben capito » disse Harry.

« Vedete che avevo ragione a dire che c’era una misteriosa presenza ?! » strillò Hermione furiosa « Non mi date mai retta, adesso non riusciremo a tornare al castello, in questo modo salteremo le lezioni e non saremmo preparati agli esami e verremo bocciati tutti e tre ! »

Harry ignorò il protestare isterico di Hermione e si rivolse a Blancha, Lo Spirito Fluttuante « Già che siamo qui, ha per caso visto i miei pantaloni ? »

Senza proferire parola Blancha mise una mano in tasca e tirò fuori i pantaloni di Harry.

« Eccoli ! Ridammeli, brutta ladra ! » urlò furioso.

« Mica te li ho rubati » disse lo spirito gettando i pantaloni a Harry « Sono arrivati ieri sera dicendo di essersi persi »

Harry, soddisfatto, rimproverò i pantaloni, intimando loro di non uscire più da soli la notte.

Ron fece un passo verso lo spirito fluttuante « Scusa sai, ma non ho ben capito chi sei. »

Blancha sospirò « Sono Blancha lo spirito fluttuante della foresta proibita »

« Questo lo avevo capito » la interruppe Ron « Ma che ci fai qui ? Non era meglio fluttuare da qualche altra parte, che so, alle Hawaii per caso ? »

« Ron, ma ti sembra che abbia senso ? » disse Hermione « Non ci azzeccherebbe una fava alle Hawaii, si chiama spirito fluttuante della foresta proibita, è logico che abiti nella foresta proibita, no ? »

« Si, ma le Hawaii sono molto meglio della foresta proibita. »

« Ma non avrebbe senso ! E’ come andare in Africa e trovare gli elefanti indiani, cosa c’entrano ? »

« Eh ?!? »

« Vabbè, lascia perdere » disse Hermione.

« Comunque » aggiunse lo spirito fluttuante « Io abito qui e mi cibo della carne dei viandanti smarriti, a meno che non riescano a risolvere i miei terribili indovinelli ! »

« E se risolvono i terribili indovinelli ? » chiese Harry.

« Allora li lascio andare via e mi accontento di un piatto di radici » aggiunse Blancha mestamente.

« Si salvano in molti ? » chiese Ron con una nota di preoccupazione nella voce.

« Beh, sono circa cinquant’anni che mi cibo di radici, spero sia la volta buona che riesca a farmi un bello stufatino. »

Il triumvirato deglutì nervosamente.

 

Angela: un momento, questo contraddice quello che ha detto prima, ovvero che nessuno è mai riuscito a uscire dopo aver parlato con lei !

 

Dorothea: quella era solo una formula di presentazione, non sarebbe molto inquietante uno che si presenta dicendo “Sono lo spirito fluttuante, nessuno dovrebbe uscire dopo aver parlato con me, ma fino ad ora sono riusciti a sfuggirmi tutti” . Non sarebbe molto credibile.

 

Angela: in effetti… già è poco credibile una che si presenta fluttuando a mezz’aria con le gambe incrociate, figuriamoci se ammette pure di essere una fallita.

 

« E lo studente di tassorosso ? » chiese Hermione « Lui è sparito due settimane fa. »

« Anche lui ha risolto gli indovinelli » spiegò Blancha mestamente « Poi è fuggito con il circo. Ma ora basta parlare dell’aria fritta ! »

« Non stavamo parlando dello studente tassorosso ? » chiese Ron.

« Ron » disse Hermione esasperata « E’ un modo di dire, è… »

« …un’altra babbanata, lo sapevo. Mi confondete sempre ! » concluse Ron. Non era esattamente quello che voleva dire Hermione, ma lei preferì non aggiungere altro.

« Vedete che avevo ragione riguardo al circo ? » disse Harry « Come sempre, avevo ragione io ! Perché io non sbaglio mai ! »

« Vedremo se sarai ancora dello stesso parere dopo che avrai fallito con i miei indovinelli » disse Blancha ridendo sadicamente « Al confronto gli indovinelli della sfinge sono nulla ! »

« Siamo in tre però, possiamo unire le nostre forze ? » chiese Hermione.

Non sapendo che rispondere Blancha estrasse il codice di autoregolazione del buon spirito fluttuante « Mmmmh… secondo il codice basta che uno di voi indovini perché siate salvi, ma, in caso di più persone, gli indovinelli devono essere pari al numero dei candidati più uno. Quindi vi farò quattro indovinelli. »

Harry, Ron e Hermione rimasero immobili e zitti ad attendere il primo indovinello di Blancha. Se nessuno di loro fosse stato in grado di indovinare sarebbero diventati la cena di uno spirito fluttuante, ovvero, avrebbero fatto una fine vergognosa !

« Bene » disse Blancha sfregandosi le mani « In quante mosse metto una giraffa nel frigo ? »

Harry, Ron e Hermione la guardarono a occhi sbarrati. Quello era il genere di indovinelli che faceva ? Se era poco credibile prima, figuriamoci ora.

« E’ una domanda facilissima ! » esclamò Harry « In tre mosse: apro il frigo, ci sbatto dentro la giraffa e chiudo il frigo. »

« Aha ! Hai sbagliato ! » disse Blancha felicemente.

« Come sarebbe a dire “sbagliato” ? » chiese Harry confuso.

« Certo che hai sbagliato, Harry » gli spiegò Ron « In quattro mosse: apri il frigo, pieghi il collo alla giraffa, metti la giraffa nel frigo e chiudi lo sportello. »

« Ehi ! Come hai fatto a indovinare ? » chiese Blancha con le lacrime agli occhi « Uffi ! »

« Bravo Ron ! » gioì Hermione abbracciandolo.

« Secondo indovinello » riprese Blancha « Come faccio a mettere un elefante nel frigo ? »

« Ma ‘sta qui è fissata con gli animali nel frigo » bisbigliò Harry agli amici prima di tentare la risposta « Ehm, apro il frigo, ci metto dentro l’elefante e richiudo il frigo. Al massimo gli arrotolo la proboscide se non ci sta. »

« Sbagliato ! » disse Blancha.

« Ma no, Harry ! » esclamò Ron « Non puoi mettercelo perché dentro c’è già la giraffa ! »

« Ma 'sto ragazzino è un genio ! » disse Blancha impressionata « Accidenti, già due indovinelli andati a vuoto… »

« Ron, sei il migliore ! » disse Hermione prendendolo in braccio. Harry si ingelosì un pochino, perché voleva essere lui il migliore, non certo perché avesse un debole per Hermione.

« Non cantate vittoria troppo presto, ho ancora due indovinelli da farvi » disse Blancha leggermente irritata « Il leone organizza una festa e invita tutti gli animali a casa sua. Chi non ci va ? »

« Provo a rispondere io » disse Hermione « Non ci andranno quegli animali che normalmente sono prede del leone.  Sarebbe idiota da parte loro andarci, dopotutto anche Harry non andrebbe ad una festa organizzata da Voldemort; perché poi Voldemort debba invitare Harry è per me un mistero, ma del resto è difficile che organizzi delle feste, è una persona piuttosto musona, non gli piace divertirsi; certo che se si rilassasse un po’ sarebbe meglio per tutti, anche lui ne trarrebbe vantaggio, un po’ di vacanza al mare e vedi come gli sparisce quel colorito pallido dalla faccia … »

« No, hai sbagliato ! » disse Blancha mettendo fine ai deliri di Hermione.

« Ma come è possibile ?! » chiese scioccata la ragazza « Ero certa di aver risposto giusto ! »

« Certo che hai sbagliato Hermione » le spiegò Ron « Quello che non ci va è la giraffa perché è ancora dentro il frigo. »

« Non era l’elefante ? » chiese dubbioso Harry.

« No, non siamo riusciti a mettercelo perché c’era già la giraffa, ricordi ? »

« Ah già, hai ragione Ron »

« Oh Ron, sei perfetto ! » Hermione lo baciò quattro volte su ogni guancia dalla felicità.

Blancha invece fumava di rabbia « Grrr… maledetto ragazzino rosso… ma dovrete ancora vedervela con il mio ultimo indovinello. »

Hermione smise di baciare Ron per voltarsi a guardare terrorizzata lo spirito fluttuante, Harry invece abbracciava i suoi pantaloni che ora stavano tremando dalla paura.

« Bene… siete ai bordi di un fiume famoso per essere infestato dai coccodrilli. Come fate ad attraversarlo senza avere nulla a vostra disposizione ? »

Harry e Hermione si scambiarono occhiate interrogative.

« Diamo loro in pasto Ron e mentre lo sbranano guadiamo il fiume » tentò di rispondere Harry.

« Harry ! Non sei simpatico, sai ? » lo rimproverò Hermione.

« No, hai sbagliato » disse Blancha « Tutti e tre dovete raggiungere incolumi l’altra sponda. »

« Ehm… » tentò Hermione « Magari più in là c’è un ponte sul quale passare… »

« No ! Sbagliato » gioì Blancha « Mi sa proprio che questa sarà la volta buona che mi faccio un pranzetto decente. »

Harry e Hermione guardarono Ron disperatamente. Era la loro ultima possibilità di salvezza.

« Dov’è il problema ? » chiese Ron « Ci tuffiamo in acqua e nuotiamo fino all’altra sponda »

Harry e Hermione si misero le mani nei capelli. Era chiaro che Ron avesse sbagliato « Ma non può essere la soluzione ! » disse Hermione con le lacrime agli occhi « E i coccodrilli ? »

« Che te frega, tanto sono alla festa del leone » disse Ron.

« E’ giusto ? » chiese Hermione rivolta a Blancha. Lo spirito fluttuante non rispose. Li fissò per alcuni secondi con labbra tremolanti prima di mettersi a piangere « Si, si, è la soluzione ! Ma come ha fatto ? Pensavo di aver pensato a dei buoni indovinelli questa volta ! »

« Ron, ti adoro ! » strillò Hermione al colmo della felicità.

« Non è possibile ! » si disperava invece Blancha « Anche loro hanno risolto tutti i miei indovinelli ! Sono una frana, buuuh ! »

Con gli occhi che spruzzavano lacrime, Blancha si accasciò al suolo gemendo e tormentandosi.

« Oh, poverina » disse Hermione.

« Poverina cosa ? » chiese Harry « Ci voleva far fuori, ricordi ? »

« Si, però mettiti nei suoi panni, non ti sentiresti disperato e affranto ? »

« Preferisco rimanere nei miei di panni. Anche perché quella tunica che indossa non credo mi donerebbe molto » borbottò Harry mentre Hermione, ormai avvicinatasi a Blancha, le batteva una mano sulla spalla con fare rassicurante.

« Sono una frana ! Se mi vedessero i miei avi si rivolterebbero nella tomba ! Tutti indovinano i miei indovinelli e io rimango fregata come una cretina ! »

« Su, su, vedrai che la prossima volta andrà meglio » cercava di consolarla Hermione « E poi, guarda il lato positivo della cosa »

« Che sarebbe ? »

« Guarda che bella linea che hai ! Aver mangiato radici per tutti questi anni ti ha lasciato magra e snella, a mangiare carne poi ingrassavi e non riuscivi più ad alzarti a fluttuare a mezz’aria. E poi come facevi ad essere lo spirito fluttuante se non riuscivi a fluttuare ? »

« Ma la carne non fa ingrassare ! » disse Blancha.

« Acc… se ne è accorta… » esclamò pensierosa Hermione « Beh, se mangiavi troppa carne poi ti veniva la gotta. »

Dopo aver consolato inutilmente Blancha lo spirito fluttuante e lasciatala a singhiozzare nella sua radura, i tre “eroi” se ne tornarono al castello insieme ai pantaloni perduti e infine ritrovati di Harry.

« Bene » disse Hermione una volta rientrati nel castello « Si è fatto mezzogiorno, siamo ancora in tempo per andare a fare il pic-nic. »

« Pic-nic ? Ma non senti che odorino che viene dalla sala grande ? » le disse Ron annusando l’aria « Mi sembra sia… si è pizza ! »

« Cosa, pizza per pranzo ? » chiese Harry « Altro che pic-nic, io mangio al castello ! » Ululando di gioia corse in sala grande seguito a ruota da un altrettanto euforico Ron.

« Ehi, ma non è giusto ! » protestò Hermione « Uffi, lo avevamo organizzato da mesi… » Sospirando affranta la ragazza seguì gli amici e si sedette con loro al tavolo di Grifondoro.

Dopo che gli studenti di Hogwarts si furono scofanati tutta la pizza, che fino a quel momento era l’unico pasto normale che si fosse consumato nella scuola, Silente si alzò mentre la McGranitt intimava il silenzio sparando un paio di mortaretti.

« Bene, studenti e studentesse, giovani e anziani, sani e malati, vivi e morti, insomma tutti quanti » iniziò Silente « Quest’anno stiamo avendo un piccolo problema didattico. Siccome l’autrice ha parlato di tutto e di più, senza però interessarsi minimamente alle lezioni, siamo rimasti paurosamente indietro con i programmi. Ho quindi bisogno della collaborazione da parte di alcuni studenti del settimo e del sesto anno che sono stati scelti per fare da tutor a quelli più piccoli, in modo da aiutarli  a rimanere in pari con i loro compiti. I direttori delle case provvederanno ad informarvi a quale studente siete stati assegnati. A proposito di case » Silente sorrise raggiante « Ed ora arriva la mia idea migliore. Ho pensato di associare studenti di case diverse in modo da migliorarne l’unità. »

Silente finì il suo discorso e gli studenti applaudirono con poca convinzione. Silente poteva anche pensare che quella fosse un’idea fantastica, ma il pensiero di venire associati ad un componente di una casa diversa dalla propria dava il volta stomaco a tutti quanti.

« Sinceramente l’idea di fare da tutor a studenti più piccoli non mi garba mica tanto » disse Ron mentre si alzavano e se ne tornavano in sala comune.

« Non devi preoccuparti per questo » lo tranquillizzò Hermione « Noi abbiamo i nostri impegni da prefetto a cui pensare, è altamente improbabile quindi che ci assegnino studenti a cui fare da tutor. »

« Un momento » esclamò Harry fermandosi in mezzo a un corridoio « Io non sono un prefetto. Ma non mi assegneranno nessuno vero ? Voglio dire, come capitano della squadra di Quidditch ho altre questioni a cui dedicare i miei pensieri… »

A rispondere ai dubbi di Harry ci pensò la McGranitt che era appena arrivata alle sue spalle « Potter, devo informarti di quale studente farai da tutor. »

« Urgh ! » protestò Harry.

« Non fare quella faccia, se vuoi diventare un auror è bene che impari a collaborare con altre persone. E fare da tutor è una buona occasione per collaborare con persone diverse da noi. » spiegò la McGranitt »

« Va bene » sospirò Harry « Di che casa è ? » chiese infine tenendo le dita incrociate.

« Serpeverde »

« Urgh ! » ripetè Harry.

« Piantala con queste storie ! » lo rimproverò la McGranitt « E’ ora che impari a ignorare questi inutili pregiudizi »

« Non mi dica che lei non ha mai insultato un Serpeverde mentre era studentessa ? » le chiese Harry.

« Certo che non ho mai insultato un Serpeverde ! » esclamò offesa la professoressa « E la stessa cosa dovresti fare tu. Ogni casa ha i suoi pregi e i suoi difetti, così come ha una sua gloriosa storia… »

« Però Serpeverde ha più difetti che pregi e una storia meno gloriosa delle altre » la interruppe Harry.

« Adesso basta Potter » disse la McGranitt « Farai da Tutor a un giovane studente di Serpeverde e smetterai di lagnarti. »

« Va bene » si arrese Harry « Chi è ? »

« Si tratta di Mark Evans » disse la McGranitt. Harry fu colto da isteria acuta e non disse nulla, ma Hermione parlò per lui « Mark Evans ? Ma… non è il cugino di Harry ? » chiese la ragazza.

« Esattamente signorina Granger » confermò la McGranitt « Il professor Silente ha pensato che fosse una buona cosa riunire un po’ la famiglia oltre che le case. Ogni qual volta Mark avrà bisogno di aiuto con i compiti verrà da te, Potter » concluse la McGranitt prima di allontanarsi.

« Harry, poi non ci hai mai detto chi è tuo zio » gli chiese Hermione.

Harry la guardò preoccupato. Non ci teneva proprio a far sapere di essere imparentato con Piton « Ehm… mio zio è…è il padre di Mark »

« Ok, questo lo avevamo capito, ma di chi si tratta ? » chiese Hermione alzando gli occhi al cielo.

« Oh… si tratta di… del fratello perduto di mia madre »

« Accidenti Harry, avrà avuto un nome, no ? »

« Oh si, si chiamava Perseo Evans » dopotutto questa non era nemmeno una bugia.

« Sai che fine ha fatto questo tuo zio di nome Perseo che, detto fra noi, ha un nome orrendo? » chiese Ron.

« No » mentì Harry « Dopotutto è il fratello perduto di mia madre, no ? Se sapessi dov’è non sarebbe più perduto. »

« Già, hai ragione » ammise Ron.

Dopo questo dialogo brillante se ne tornarono in sala comune, dove Hermione  costrinse Ron ed Harry  a fare i compiti, nonostante loro continuassero a scalciare e strillare in segno di protesta.

 

***

 

Dorothea: so di aver ritardato in modo vergognoso, vi chiedo perdono, ma essendo questi tre ultimi capitoli ( alla fine sono tre ) piuttosto connessi l’uno con l’altro, preferivo averli almeno abbozzati tutti prima di iniziare a postarli. In più, fino a pochi giorni fa, ero ancora indecisa se una parte che poi sarà nel prossimo capitolo dovessi invece metterla con questo. In più la lettura del Mezzo-Sangue mi ha distratto parecchio dai miei impegni di autrice ^^

Scusate anche per la brevità del capitolo, il prossimo sarà più lungo e on line fra breve, è quasi del tutto completato quindi non dovrei metterci molto ( o almeno spero ! )

Vi chiedo scusa anche per l’orrendo titolo, ma non mi è venuto in mente niente di meglio.

Immagino che quasi tutti conoscessero gli indovinelli dementi di Blancha ^^ Ron non è improvvisamente diventato un genio, ma per rispondere a indovinelli idioti ci voleva una mente dello stesso livello ^^

 

Ron: stai insinuando che sia idiota ?

 

Dorothea ( con finta aria innocente ): no…

 

Ron: ah, perché mi era sembrato

 

Dorothea: ringrazio tutti quelli che sono stati così gentili da lasciarmi una recensione, ovvero:

 

Guazzo89: grazie mille per i complimenti, mi fa piacere sapere che è uno dei capitoli migliori, mi ronzava per la testa già da un po’. I fan di Sirius dovranno accontentarsi, non posso far felici tutti ^^ Ti ringrazio per tutti i complimenti e per la recensione, ciao !

Avana Kedavra: Grazie ! Purtroppo di altri impegni questa volta ne ho avuto parecchi -_- Se a voi lettori mancherà la fic a me autrice mancheranno le vostre bellissime recensioni ç_ç Quindi scriverò qualcos’altro, bwuahahah! ( la risata sadica non c’entra molto, ma mi andava di metterla ) Un po’ d’acqua in camera mi è entrata, non tanta da farci surf però ( e per fortuna ). Grazie mille per tutti i complimenti, ciao !

Lunatika: grazie per i complimenti e prego per la prof ^^ Ovviamente si scherza, non auguro certo ai prof di morire sul serio per quanto possano essere terribili. Però fingere che succeda può dare qualche soddisfazione ^^ La scena con Cho era in programma da lungo tempo, mi fa piacere che ti sia piaciuta. Spero che quest’ultimo capitolo sia stato all’altezza visto che ci ho messo quasi tre mesi per prepararlo ^^,, Ciao !

Lothiriel: Sirius è rimorto per due motivi: 1) da vivo mi avrebbe stravolto la storia 2) avevo bisogno di soddisfare la mia vena sadica e non mi sembrava opportuno uscire e sfogarmi su un savignese ( anche se la cosa mi ha tentato ). Man mano che vado avanti la collaborazione diretta di Angela diminuisce sempre di più, non so se mantenerla per la prossima fic, comunque c’è ancora tempo per pensarci. Il morto di HP6 sai chi è ^^ ( ormai ti ho stressato abbastanza con i miei deliri ^^ ) Grazie per i complimenti, ciao !

Giulietta: come avrai notato non sono riuscita a postare questo capitolo entro settembre e non è neppure tanto lungo, ma spero lo stesso sia di gradimento ^^ Vedrò di fare più in fretta con il prossimo. Grazie mille per i complimenti, ciao !

Sheila: grazie, quel demoniaca mi è piaciuto ^^ Non è un complimento che capita tutti i giorni ^^ Grazie per la recensione, ciao !

Fay&Demmy: visto quanto ci ho messo a postare spero che Demmy si limiti alle minacce. Frate Latino ha avuto quello che si meritava ^^ Credo che se la Rowling capitasse qui come minimo avrebbe un infarto… Vi ringrazio per la recensione e per i complimenti, ciao !

Shaida Black: occhio che Cedric tende ad essere piuttosto scocciante ( parola di Harry ) Mi fa piacere che tu abbia deciso di commentare lo stesso ^^ Mi spiace che i tuoi ti prendano per pazza, comunque anch’io godo della stessa reputazione in famiglia ( tutti mi credono pazza tranne Angela che sa per certo che lo sono ) Grazie mille per la recensione, ciao !

Kika89: almeno andando a dormire divertita non rischi di fare incubi ( almeno spero… io quando la scrivo prima di dormire poi mi sogno Draco ooc ) Professoressa sistemata ^^  Grazie per i complimenti e per la recensione, ciao !

Hula: ti ringrazio molto per la tua recensione e per avermi indicato i difetti della fic, grazie a te adesso posso cercare di metterci rimedio. Cercherò di fare attenzione alle virgole d’ora in poi ( anche la mia prof diceva che ne mettevo poche ) e pian piano sistemerò i capitoli già postati ^^ Ho però corretto subito quell’obbrobrio, mi stupisce che non me lo avessero ancora fatto notare. Ehm,  in effetti se c’è il punto interrogativo non dovrebbe esserci scritto “esclamò”, farò attenzione anche a questo. Grazie ancora per questa recensione, non esitare a farmi sapere se ci sono altre cose da sistemare, mi fa solo piacere ^^ Ciao !

Chaosreborn: Sirius ha fatto sollevare un coro di “povero” da tutti quanti ^^ ( perfino da mia sorella ). Non preoccuparti, non faccio fare brutte fini ai lettori ( quando recensiscono, ovviamente ^^ ) e poi è vero, un po’ sadica lo sono. Grazie mille per i complimenti, ciao !

Lanya: sono contenta dei complimenti, temevo delle minacce per quello che ho fatto a Sirius ^^ No, non ammazzare la Rowling di botte, non prima che abbia finito il settimo libro almeno ! Aggiornerò presto la prossima volta, o almeno ci provo ^^ Grazie mille, ciao !

Judie: I tuoi complimenti mi fanno molto piacere ^^ Quella della chiusa aperta fu una mia uscita durante un viaggio in auto in cui vedemmo, per l’appunto, una chiusa con lo sportello aperto (  rischiai di essere buttata fuori a pedate dai miei ). Ti ringrazio per Harry Fotter, ma ho la connessione troppo lenta per scaricarlo ç_ç  Mi spiace che tu ti sia dovuta disturbare per niente. Grazie mille per i complimenti, ciao !

Erica: anche tu vieni creduta pazza dai tuoi genitori ? Comincio a temere che qualche genitore mi faccia causa per avergli mandato fuori di testa il figlio…  Ti ringrazio per i complimenti e per la recensione, ciao !

RadicalDreamer: Si, il sesto libro l’ho finito ormai da un po’, con gran sforzo di volontà sono riuscita a farmelo durare tre giorni. L’unico modo che ho io per resistere fino all’uscita del settimo e scriverlo io stessa , come con questa fiction ho fatto per il sesto ^^ Quindi ci sarà di sicuro qualcosa d’altro dopo questa, spero solo sia decente ^^ Grazie per tutti i complimenti, ciao !

La Signora del Gioco (ovvero Fay ): grazie per avermi degnato di una seconda recensione ^^ Non pensavo qualcuno ricordasse ancora quella roba su Piton ^^ Grazie ! Mi sembra di intuire dalle tue parole ( e dalle tue radici ) che desideri un aggiornamento… Eccolo qui con l’usuale  ritardo ( dovrò imparare a velocizzarmi ). Grazie per i complimenti, ciao !

 

Dorothea: il modo in cui Hermione ha svegliato Harry all’inizio del capitolo è lo stesso che uso io per svegliare Angela, che è una dormigliona. A dire il vero l’acqua gelata l’ho usata solo una volta ( anche perché mia madre non è molto felice se le inzuppo il letto ), ma gli schiamazzi e le coperte tirate via sono ormai un classico del sabato e la domenica.

Blancha invece era una strega che si dicesse infestasse la mia scuola ai tempi in cui andavo alle elementari, nessuno l’aveva mai vista, ma tutti erano convinti della sua esistenza. All’età di cinque anni ho veramente scambiato una cintura che spenzolava dall’armadio per un serpente scappato dallo zoo e mi presi pure una discreta paura.

Spero vi ricordiate la storia demente di Mark e del perché sia cugino di Harry, nel caso rileggetevi i capitoli sette e otto ^^ Nel prossimo capitolo rivedremo Mark, Angela, il golem e finalmente si farà luce su questo “mistero”, le spiegazioni saranno così idiote e banali che desidererete non fossero mai state date ^^

Un abbraccio enorme a tutti i lettori ( compresi quelli che non recensiscono ^^ )

Al prossimo capitolo, baci baci !

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 - Il ritorno del Golem ***


Capitolo 22

Capitolo 22

Il ritorno del Golem

 

 

Dopo alcuni giorni di calma relativa, Harry decise di andare a parlare con il suo agente segreto per sapere a che stato erano le indagini. Uscì quindi dalla sala comune ( seguito come sempre da Ron e Hermione e permettendo a Neville di entrare ) e cominciò a cercare Angela.

La trovò in cortile che insegnava a dei timidi bambini del primo anno come si usano le pistole d’acqua.

« Si riempie il serbatoio, così » Angela riempì l’ “arma” sotto lo sguardo estasiato di un primino, che mai aveva visto simile tecnologia « E poi si spara » Premette il grilletto e un getto d’acqua colpì Hermione in piena faccia.

« Prima di sparare si prende la mira ! » la rimbeccò Hermione asciugandosi il volto.

« E’ quello che ho fatto ! E’ per questo che ti ho colpita » le spiegò Angela.

Hermione la guardò torva « Comunque le pistole ad acqua sono bandite dal regolamento di mastro Gazza, quindi dammela » Hermione requisì il giocattolo e lo ripose nella veste.

« Ti stavo cercando » esordì Harry « Volevo sapere a che punto erano le indagini »

« Quelle riguardanti l’uomo panna ? »

« Certo, quali se no ? » chiese Harry spazientito « Hai poi scoperto nulla ? »

« Investigare è difficile » spiegò Angela « Mia sorella, anche detta l’autrice, non si sbottona nemmeno sotto tortura »

« Vuoi dire che non si cambia mai i vestiti ? » chiese Ron stupidamente.

« Ron, ma il tuo cervello è in sciopero per caso ? » lo aggredì Hermione « “Sbottonare” nel senso di lasciare trapelare informazioni, non ha niente a che vedere con i vestiti »

« Oh, scusami tanto se non capisco queste babbanate ! » ribattè stizzito Ron « E comunque il mio cervello non è in sciopero, ha lasciato un cartello con scritto “Torno subito” »

« Certo, è andato a prendersi un caffé » disse Hermione sarcasticamente.

« Perché no ? » chiese Ron come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Ignorando il continuo e alquanto idiota battibecco di Ron e Hermione, Angela riprese a parlare con Harry « Stavo dicendo, è difficile ottenere informazioni, ma fossi in te starei attento »

« Perché ? »

« Come “perché” ? C’è o no un Golem di panna che ti da la caccia ? »

« Si, certo; ma credevo si trattasse di qualche cosa di nuovo » disse Harry con un’alzata di spalle. Rimasero alcuni minuti in silenzio, duranti i quali Ron e Hermione finirono la loro discussione assurda e Harry rammentò una cosa successa molti mesi prima « Mi è appena venuto in mente… tempo fa, nel sesto capitolo credo, mi è arrivato un biglietto per avvertirmi di tenere gli occhi aperti, chiunque me lo abbia mandato deve saperne qualcosa riguardo questo mistero… »

« Un biglietto ? » chiese Angela con interesse « Perché non me lo hai detto prima ? Fammi vedere »

Harry aprì lo scomparto segreto dei suoi occhiali e ve ne tirò fuori il bigliettino con scritto “Tieni gli occhi aperti” che porse alla sua investigatrice di sfiducia. Angela non fece in tempo a dargli un’occhiata che strabuzzò gli occhi « Ehi, ma questa è la mia scrittura ! »

« Cosa ?!? » chiese il triumsvitato sorpreso.

« Sono sicura, la riconoscerei tra mille, è la mia scrittura ! »

« Ma… allora… » disse Hermione « Devi averlo scritto tu »

« Ah… già » disse semplicemente Angela.

« Perché me lo hai scritto ? » chiese Harry in preda a forti emozioni « Allora sai già qualche cosa sul mistero ! Perché non me ne hai mai parlato ? »

« A dire il vero » disse Angela titubante « Non so proprio nulla. Non ricordo nemmeno di averti mai scritto un messaggio »

« Come sarebbe a dire che “non ricordi” ? » le chiese stupita Hermione « L’avvertire una persona di un pericolo non è una cosa che si dimentica tanto in fretta. A meno che… a meno che non lo abbia scritto tu ! »

« Se non l’ha scritto lei, allora perché è scritto con la sua scrittura ? » chiese Ron.

« Forse il mittente misterioso voleva farci credere che l’avesse scritto Angela » spiegò Hermione.

« E perché ? »

« Ah, non lo so. Bisogna scoprirlo »

« Ho capito » disse Angela « Lo aggiungo alla lista delle cose da chiedere all’autrice »

« Io credo non risolveremo nulla cercando di estrapolare informazioni dall’autrice » disse Hermione con voce saggia « Quindi ritengo sia ora che le informazioni le ricaviamo dalla fiction stessa. Voglio dire, devono esserci degli indizi, no ? »

« Beh, non hai tutti i torti… » ammise Angela.

« Bene, quindi cerchiamo di ricostruire i fatti salienti » riprese Hermione che ormai era partita in quarta nella sua attività preferita, ovvero ragionare e farsi i viaggi mentali « Durante l’anno non si sono manifestati fatti sospetti fino a quando il golem di panna non ha attaccato la casa di Ron. Fortunatamente tutti quanti avevamo lasciato la casa pochi giorni prima in seguito alla notizia del ritorno di Voldemort dal suo viaggio in Spagna. E qui già si notano coincidenze strane »

« Davvero ? » chiese Ron.

« Certo ! Non appena Voldemort torna, un golem parte alla caccia di Harry. Naturalmente sul momento tutti pensavamo che volesse dare la caccia al ministro della magia, in quanto il primo attacco è avvenuto a casa sua »

« No, a casa mia » la corresse Ron.

Hermione alzò gli occhi spazientita « Sua, tua, come ti pare, il succo è che ha attaccato la casa dove il ministro abitava. Naturalmente ci sbagliavamo, non era il ministro a cui dava la caccia, ma a Harry, questo è divenuto evidente quando ha cercato di farlo fuori qui a Hogwarts. Sappiamo anche che Voldemort, una volta ritornato dalla Spagna, ha fatto entrare un nuovo uomo al suo servizio; secondo le deduzioni di Silente si tratterrebbe o di uno specialista nella costruzione di Golem o di uno stratega. Io sono propensa a credere si tratti di uno stratega, se fosse stato esperto di Golem lo avrebbe costruito d’argilla, come tutti si aspettano debba essere un Golem che si rispetti, e non di panna » Hermione interruppe il suo monologo per riprendere fiato e gli altri ne approfittarono per assimilare le sue parole. Con tutto quel ciarlare la ragazza li aveva confusi un po’.

« Riassumendo » disse Angela dopo alcuni minuti « Uno stratega, su ordine di Voldemort del quale è dipendente, ha creato un golem in modo che dia la caccia a Harry e lo uccida ? »

« Esattamente, hai fatto proprio un ottimo riassunto ! » esclamò deliziata Hermione.

« Bene » disse Angela « A parte che ‘ste cose le sapevamo già, adesso che ce ne facciamo di queste informazioni ? Sapere che il golem è stato costruito da uno stratega al servizio di Lord Voldemort non ci aiuta a fermarlo »

« Beh, almeno Harry ha il vantaggio di sapere da dove proviene che il coso che lo vuole massacrare » spiegò Hermione con un alzata di spalle.

« Che culo » mormorò Harry.

« Ci sono anche altre cose strane riguardo il Golem e i suoi attacchi » riprese Hermione ormai gasatissima « I suoi attacchi sono stati frequenti durante l’inverno, due nel giro di una settimana, per poi smettere del tutto. Naturalmente questo è dovuto al fatto che usava la neve per mimetizzarsi, essendosi questa poi naturalmente sciolta non è più potuto venire al castello senza farsi notare, ma credevo che poi approfittasse di quando Harry si allontana dal castello, voglio dire, in quelle circostanze non c’è nessuno che può intralciare i suoi piani… »

« Fermati un attimo ! » la interruppe Harry « Non sto capendo nulla ! Che diamine stai cercando di dire ? »

« Voglio dire che non riesco a capire il motivo per cui non ti ha attaccato quando siamo andati a resuscitare Sirius !Era un’occasione perfetta: eravamo soli, lontano dal castello, non c’erano professori che avrebbero potuto mettergli i bastoni fra le ruote, non è strano che non ne abbia approfittato ? »

« A questo non avevo pensato » ammise Angela.

« Fortuna che sei l’investigatrice » disse Ron « Comunque non capisco quella storia dei bastoni, voglio dire, a me non è sembrato che il Golem avesse le ruote »

« Comunque, questo strano comportamento potrebbe aiutarci a capire chi sia lo stratega » riprese Hermione ignorando Ron « Una volta scoperta l’identità dell’uomo assoldato da Voldemort potremmo indagare su i suoi punti deboli e, una volta individuato il punto debole più debole di tutti gli altri, tentare di sconfiggerlo »

« Il tuo piano ha solo un piccolo difetto » disse Angela « Questo è il penultimo capitolo, mi spieghi quando le facciamo tutte queste cose ? »

Non sapendo cosa risponderle, Hermione si limitò a fissare gli alberi della foresta proibita, persa in chissà quali pensieri ( a scanso di equivoci ci tengo a precisare che quella persa nei pensieri è la foresta, non Hermione ).Poi all’improvviso cose assurde cominciarono ad accadere. Hagrid era uscito dalla sua capanna suonando il bongos e gli studenti avevano cominciato a seguirlo battendo le mani a ritmo e cantando canzoni come “L’erba cipollina rinchiusa in riformatorio” e “La ballata di Jack, il marinaio pelato dai capelli verdi”. Come se non bastasse la McGranitt era giunta dal castello piroettando su se stessa e si era unita alla folla danzante per insegnarle i passi corretti.

« Ma cosa sta succedendo ? » chiese sbalordita Hermione.

« L’autrice da di matto  » spiegò Angela « Vuol dire che fino ad adesso ci siamo comportati troppo seriamente. E non possiamo darle torto, siamo quasi riusciti a fare una discussione sensata »

Constatato che Angela aveva ragione, il triumsvitato se ne tornò in sala comune dove Hermione cominciò a svolgere i compiti di elettrostatica, mente Ron ed Harry giocavano a “intasa il cesso”. Angela invece, anziché ragionevolmente riflettere sul caso e sul misterioso biglietto, si dedicò ai test insulsi di Cioè, giornale a cui l’autrice darà fuoco il prima possibile.

Pochi giorni dopo Harry era al campo di Quidditch a frustare la squadra. I Grifondoro avevano vinto contro i Tassorosso durante l’assenza del loro capitano ( grazie anche all’ottima prestazione di Ginny ) e Harry desiderava vincere anche contro Corvonero, in modo da aggiudicarsi la coppa per la terza volta da quando era a Hogwarts.

« Forza, forza, sfaticati, se non vi impegnate non vinceremo mai la coppa ! » sbraitò Harry lanciando sassate contro i giocatori « Corvonero è un osso duro, dovreste saperlo ! »

« Io credevo fosse una squadra » disse Ron dalla sua postazione di portiere.

« Ron, piantala di fare l’imbecille ! » ruggì Harry lanciandogli una pietra particolarmente grossa. Ron la parò in modo ineccepibile, era migliorato parecchio dall’ultima volta che avevano giocato.

Dopo ore di allenamento e chili di massi lanciati, con cui Harry finì pure per lapidare l’insegnante di educazione fisica di Francesco25 che passava per il campo saltellando, la squadra tornò con i piedi a terra, radunandosi attorno al proprio capitano che li guardava minacciosamente « Voglio che voliate meglio ! Questo sabato si gioca la partita Corvonero/Serpeverde, se Corvonero dovesse vincere per noi sarebbe ancora più difficile raggiungere il punteggio necessario per superarli nella classifica e intascare la coppa. Dobbiamo essere pronti ad affrontare il peggio »

« Perché non sabotiamo la squadra dei Corvi ? » propose Ginny.

« Grande idea, Ginny ! » esclamò deliziato Harry « Ti bacerei se non fosse che ti considero come una sorella » Ginny borbottò un paio di maledizioni fra i denti mentre Harry si rivolgeva di nuovo alla squadra « Questa è un’idea grandiosa ! Cerchiamo di far perdere i Corvonero, così, quando sarà il nostro turno, possiamo vincere la coppa senza fare i salti mortali »

« Per fortuna ! » sospirò Ron « Già faccio fatica a parare normalmente, figuriamoci se devo perfino fare i salti mortali »

Nessuno commentò questa uscita di Ron, ma si diressero tutti agli spogliatoi. Dopo essersi cambiati, Harry e Ron raggiunsero Hermione che aveva assistito all’allenamento seduta sugli spalti mangiando un puddino, ovvero un misto tra un pudding e un budino, e leggendo un pesantissimo volume sulle rivolte dei pasticceri durante la dieta imposta dal ministero della magia nel XIII secolo.

« Ciao » li salutò la ragazza « Avete fatto i compiti prima dell’allenamento ? Perché lo sapete come si dice “Prima il dovere e poi il piacere” »

« Io preferisco la frase “Prima il piacere e se rimane tempo il dovere” » disse Harry sedendosi.

« Dovresti impegnarti di più, se davvero vuoi diventare un auror » lo rimproverò Hermione.

Harry voleva risponderle, ma non ne ebbe il tempo in quanto qualcuno lo stava strattonando per la veste. Si voltò per vedere chi era lo scocciatore, trasalì quando si trovò davanti due occhi come i suoi. Mark Evans era infine giunto per chiedergli aiuto con i compiti.

« Ehi, ciccio » lo apostrofò rudemente il ragazzino « Non capisco un accidenti di questo cavolo di esercizio, dammi una mano e vedi di darmela alla svelta ! »

« Vedi di essere un po’ più gentile ! » lo rimproverò Harry « E “ciccio” lo dici solo al cugino di Paperino, ok ? »

« Ma chiudi quella fogna e aiutami con i compiti ! » ribattè Mark.

« Se non diventi un po’ più gentile, non ti aiuto con niente » lo ricattò Harry.

« Se non mi aiuti lo dico alla maestra, gne gne gne ! »

« Mark » Hermione si stava rivolgendo a lui con tono gentile, ovvero come se avesse a che fare con un bambino scemo « Devi imparare ad essere più cortese quando parli con le persone. Solo così riuscirai ad essere in buoni rapporti con loro e… »

« Chi ti ha chiesto niente a te, mezzosangue ? Fatti i fatti tuoi e non rompere ! »

« Non chiamarla mezzosangue ! » esclamò irato Ron.

« La chiamo come mi pare e piace, straccione ! »

« Adesso basta ! » urlò Harry esasperato « Mark, non avevi bisogno con i compiti ? » Harry decise di aiutarlo subito, in modo da cavarselo dalle scatole il prima possibile.

« Si e purtroppo sono costretto a chiedere aiuto a un bietolone come te » disse Mark cercando dei fogli di pergamena nella borsa « Tra tutte le persone intelligenti che c’erano, proprio te doveva assegnarmi quella vacca della McGranitt… »

« Ma come osi ! » esclamò furiosa Hermione « Ti sembrano cose da dire ?! »

« Hermione ha ragione » disse Harry « Non chiamarmi bietolone »

« Io mi riferivo a quel “vacca” nei riguardi della McGranitt » spiegò la ragazza.

« Grazie Hermione » sospirò Harry rassegnato prima di rivolgersi di nuovo a Mark « Vedi Mark, la vacc… voglio dire la McGranitt mi ha assegnato a te come tutor dietro ordine di Silente. E’ desiderio del preside infatti cercare di riunire “la famiglia” »

« Si, lo so » rispose Mark continuando a frugare nella borsa « La vacca me l’ha detto »

« Ho detto di smetterla di chiamarla vacca ! » urlò furiosa Hermione.

« Porco Merlino, quanto rompe sta’ mezzosangue ! » esclamò esasperato Mark alzando gli occhi al cielo.

« La McGranitt ti ha già spiegato tutto, quindi ? » disse Harry trattenendo Ron per la veste in modo che non si scagliasse sul ragazzino nel tentativo di vendicare Hermione « Quindi sai… sai che siamo… beh, cugini ? »

« Certo che lo so, me l’aveva già rivelato la mamma prima che venissi a Hogwarts. Mi ha spiegato che mio padre era il fratello perduto della tua sudicia madre »

« Adesso stai esagerando » ribattè furioso Harry scagliandosi su Mark seguito da un altrettanto vendicativo Ron.

« Cosa state facendo ? » strillò Hermione mettendosi le mani nei capelli « Due contro uno, per di più contro un ragazzino del primo anno ! Smettetela immediatamente ! »

Visto che ne Harry ne Ron ubbidivano alle sue parole, Hermione dovette dividerli con l’uso dei calci « Basta, basta ! E vergognatevi ! » aggiunse mentre allontanava gli amici da quel “simpaticone” di Mark « Aggredire uno del primo anno ! »

« Perché, che cos’hanno quelli del primo anno che non va ? » chiese Mark asciugandosi il sangue che gli colava dal naso « Solo perché siamo più piccolini ! E comunque non credere che sia felice di avere una zia e un cugino del genere, quando l’ho saputo per poco non mi ficcavo nel frullatore »

« A proposito di zii e parenti vari » disse Harry risistemandosi i capelli, che durante la lotta erano diventati troppo ordinati « Sai niente riguardo… ehm… tuo padre ? » chiese temendo la risposta.

« Certo che sei un gran ficcanaso. Non si sa molto su di lui, dopotutto è perduto, no ? Ma la mamma mi ha rivelato che in realtà  è morto quando io ero ancora molto piccolo »

« Morto ? » chiese sbalordito Harry. Da quel che ricordava, Piton era vivo l’ultima volta che era stato a pozioni. O almeno così gli era sembrato visto che lo aveva strapazzato come al solito. Ne dedusse quindi che Mark era ancora all’oscuro della vera identità di suo padre, cosa che lo rallegrò, meno gente sapeva che era imparentato con Piton meglio era per la sua dignità « E come è morto ? »

« Che te frega ? » lo aggredì Mark « Farti i fatti tuoi mai ? »

« Scusa tanto, dopotutto era mio zio ! » Harry si sentiva un po’ offeso dal tono sgarbato di suo cugino. Non gli sembrava opportuno che si rivolgesse in quel modo a una persona famosa come lui.

« L’alcool lo ha ucciso » disse Mark con un sussurro.

« Oh ! Quindi era alcolizzato ? » chiese Ron.

« Certo che no !  Gli hanno dato fuoco con dell’alcool » spiegò con rabbia.

« Ma è una cosa disgustosa ! Chi mai farebbe, a parte l’autrice ovviamente, una cosa tanto orrenda ? » domandò Hermione mentre in lontananza l’autrice dava fuoco all’insegnante di matematica di Avana Kedavra.

« Questi sono affari miei ! Quando sarò abbastanza grande e mi sarò allenato  nel lancio dei coltelli e nella risoluzione del sudoku, mi vendicherò del torto subito ! »

« La vendetta non è una buona cosa » disse Hermione con voce saggia « Bisognerebbe imparare a perdonare invece… »

« E taci un po’ ! » la rimbeccò Mark « Son due ore che parli solo te, fai venire l’esaurimento ! Tu piuttosto » disse poi rivolgendosi a Harry « Dammi una mano con questi esercizi, io non ci capisco un accidenti »

Sospirando Harry prese il quaderno che il cugino gli porgeva e dette un’occhiata agli esercizi che doveva svolgere. Strabuzzò gli occhi non capendoci un accidenti neppure lui.

« Ehm… sei sicuro che siano questi ? »

« Mi hai preso per un cretino ? Certo che sono questi ! »

« Ma è roba che non ho mai visto in tutta la mia carriera a Hogwarts »

« Fammi vedere » si offrì gentilmente Hermione allungandosi per prendere il quaderno di Mark.

« Cosa tocchi ?! » strillò Mark « Non voglio che il mio quaderno venga insudiciato dal putrido tocco di una mezzosangue ! »

« Non urlare Mark, non lo tocca » sospirò Harry ponendo il quaderno in modo che Hermione ci potesse guardare senza doverlo prendere in mano.

« Ma Mark… » Hermione guardava dubbiosa gli esercizi « Queste sono equazioni matematiche ! Non si fanno qui ad Hogwarts »

« Vallo a dire alla McGranitt, è lei che me le ha date » disse Mark riprendendosi il quaderno.

« La McGranitt ?! E’ strano… »

« Sarà anche strano, ma io 'sti compiti merdosi devo finirli quindi sarà meglio che l’occhialuto sfregiato mi aiuti a risolverli »

« Ma non li so fare ! » esclamò Harry.

« Impari ! »

Fu così che Harry cominciò a frequentare sempre più assiduamente la biblioteca nel disperato tentativo di imparare la matematica, in modo da poter aiutare il cugino a risolvere gli esercizi che, inspiegabilmente, la McGranitt gli aveva assegnato.

Perso tra incognite, radici quadrate, esponenziali, verbi irregolari ( che non c’entrano nulla, ma Harry è troppo imbecille per rendersene conto ), il nostro “eroe” si dimenticò del tutto dell’imminente partita tra Corvonero e Serpeverde e dell’idea geniale di Ginny di sabotare la squadra.

Il sabato della partita Harry si alzò di buon ora. Sbadigliando e stiracchiandosi, scese nella sala comune, dove trovò Ron e Hermione che facevano allegramente le bolle di sapone.

« Guarda quant’è grande la mia ! » esclamò Ron entusiasta « Accidenti Hermione, questo gioco babbano è una figata ! Quando lo farò vedere a papà sverrà dall’emozione » Con un gran soffio creò altre bolle « Ma sono fragili, però ! Perché si rompono subito ? »

« Ron, sono fatte di sapone » spiegò Hermione pazientemente.

« E allora ? Anche il sapone è fatto di sapone, ma mica si rompe quando lo tocco »

« Si, ma il sapone… Ehi, ma in che discorso ci stiamo imbarcando ?! » chiese Hermione trasalendo all’improvviso nel rendersi conto di star discutendo, come spessa accade in questa fiction, di una scemenza.

« Non ci stiamo imbarcando » disse Ron confuso « Nemmeno c’è l’acqua qui »

« Ron » sospirò Hermione « La parola “imbarcarsi” può significare “intraprendere”, quindi riferito a un discorso vuol dire “avviare un discorso” »

« Ragazzi che state facendo ? » chiese Harry unendosi agli amici.

« Hermione mi stava spiegando il significato della parola “Imbarcarsi” »

« Che ignorante che sei Ron ! » lo rimbeccò Harry « Lo sanno tutti che vuol dire salire su una barca »

« E qui casca l’asino » disse Ron con aria saputa « Può voler dire “intraprendere” »

« Ron, hai mangiato foglie di cicuta ? Cosa c’entrano gli asini che cadono ? »

« E’ un modo di dire Harry » disse Hermione pazientemente « Vuol dire che … »

« Va bene, va bene » la interruppe Harry « Non so se voglio saperlo. Tutte queste spiegazioni mi fanno venire mal di testa, non vorrei che i miei ormoni ne venissero danneggiati »

« Forse vuoi dire neuroni » lo corresse Hermione.

« Va bè, ormoni, neuroni, è pur sempre la stessa cosa »

« A dire il vero no » insistette Hermione « Perché vedi, il neurone è un’unità anatomica del sistema nervoso, invece … »

« Ma non possiamo conversare come le persone normali ? » la interruppe nuovamente Harry « E’ da quando mi sono alzato che sento solo parlare di asini che si imbarcano, ormoni che neuroneggiano e neuroni che ormeggiano »

« L’asino cadeva, non si imbarcava » precisò Ron.

« E basta ! » urlò esasperato Harry « Non abbiamo niente di meglio da fare ? »

« In effetti dovremmo sbrigarci » disse Ron guardando il suo orologio « La partita di Quidditch inizia fra quindici minuti »

« Che partita di Quidditch ? »

« Corvonero contro Serpeverde »

« Vuoi dire che oggi è il giorno della partita ?! » chiese scioccato Harry « Credevo mancasse ancora una settimana ! Tutti quegli esercizi di matematica mi hanno distratto ! » senza aggiungere altro corse per la sala comune a raccattare tutti i componenti della squadra di Quidditch per affidargli la missione dell’ultimo minuto di sabotare le scope di corvonero. Sguinzagliati i giocatori ( Harry li teneva al guinzaglio in modo che non scappassero), si unì a Ron e Hermione e insieme uscirono dalla sala comune con destinazione il campo di Quidditch.

« Chi credi vincerà ? » chiese Ron mentre percorrevano un corridoio al quinto piano.

« Che domande sceme fai ? » lo aggredì Harry « Abbiamo sabotato le scope di Corvonero quindi deve vincere Serpeverde »

« Sai Harry » si intromise Hermione « Non avrei mai creduto che tu volessi la vittoria delle Serpi »

« Cause di forza maggiore. Se vincono, allora a noi basteranno pochi punti per superare  i Corvonero nella classifica» le spiegò Harry.

« Non è un buon motivo, Harry » disse seriamente « I principi prima di tutto. Se ce l’hai con i Serpeverde, devi avercela sempre con loro, non mettere da parte le tue ideologie per i tornaconti personali »

« Ma non eri tu che inneggiavi all’unità e alla fratellanza delle case ? » le chiese Harry.

« Certo, ma sempre, non solo quando serve per vincere una partita di Quidditch ! E’ scandaloso questo comportamento » disse Hermione impettita « E guarda a caso, c’è di mezzo il Quidditch. L’ho sempre detto che quello sport è immorale, la causa della depravazione degli studenti »

« Questa è la scemenza più grossa che abbia mai sentito ! » disse Ron « Nella mia famiglia giochiamo sempre a Quidditch, ti sembriamo per caso dei depravati ? »

« Beh, qualche volta » rispose Harry.

« L’ho chiesto a Hermione ! »

« E’ un caso diverso » spiegò Hermione « Voi non organizzate tornei con tifosi scatenati e scommesse clandestine »

« Perché, a Hogwarts ci sono le scommesse clandestine ? » chiese Harry curioso.

« Non più. Le ho debellate personalmente a suon di ceffoni » disse Hermione con orgoglio.

« Peccato » sospirò  Harry « Avrei puntato volentieri qualcosina »

« Harry ! » esclamò Hermione scandalizzata « Dissipare in questo modo il denaro di famiglia ! »

« Il denaro è fatto per essere investito »

« Adesso non venirmi a dire che puntare nelle scommesse è un investimento ! »

« Beh, se vinci guadagni più di quello che avevi prima, no ? In questo caso è un buon investimento » disse Ron.

« Oh, Ron, non ti ci mettere pure tu ! »

« Ehi, non c’è bisogno di usare quel tono di voce con me ! » ribattè stizzito Ron.

« Uso questo tono di voce con chi mi pare e piace ! » tuonò Hermione.

« Che cos’è sto baccano ? » La professoressa Rouge era appena sbucata da dietro un arazzo « Perché bisticciate ? »

« Ron mi irrita » disse Hermione emettendo fumo dalle narici.

« Ma come sarebbe ? » ridacchiò l’insegnante « E’ un ragazzo così dolce e sensibile »

Sulla faccia di Ron, che aveva assunto un colorito cremisi, spuntò un sorriso compiaciuto, invece Hermione sfoggiava un’espressione omicida.

« Che fate di bello per i corridoi ? » chiese la Rouge sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi diabetici « Giocate a strega comanda colori ? »

« Ehm, veramente stavamo andando alla partita di Quidditch » le spiegò Harry.

« Ha già è vero, oggi c’è la partita. Gioco affascinante il Quidditch, soprattutto da guardare »

« Quindi anche lei viene giù allo stadio ? » le chiese Ron speranzoso.

« Oh no, non credo proprio » ridacchiò lei.

« Perché no ? Tutti gli altri professori ci vanno »

« Si, ma gli altri professori non devono farsi la manicure come me » spiegò lei « Arrivederci ragazzi, divertitevi alla partita » Senza aggiungere altro si incamminò verso il suo ufficio. Ron continuò a guardarla inebetito finché non ebbe svoltato l’angolo, al che emise un lungo sospiro.

« Muoviamoci » disse Hermione acidamente « O arriveremo tardi per la partita »

Il triumsvitato scese i piani rimasti e uscì dal castello, affrettandosi verso il campo da Quidditch. Lungo la strada incontrarono Luna con indosso il suo nuovo cappello assurdo.

« Ave Luna, donde vai ? » la salutò Harry.

« Alla partita di Quidditch » gli rispose ovviamente lei « E tu perché parli come uno scemo ? »

« Volevo rendermi divertente »

« Beh, direi che non ci sei riuscito molto bene » disse Luna molto saggiamente.

« Tifi per i Corvi ? » le chiese Ron.

« Certamente, è la mia casa ! »

Luna aveva appena finito di dare risposte ovvie a Harry e Ron, quando Ginny arrivò in fretta e furia a bordo di un trolley. ( Con “trolley” intendo l’automezzo per spostarsi nei campi da golf, lo dico perché Angela aveva capito che Ginny arrivava a bordo di una valigia )

« Ehilà capitano ! » disse a Harry scendendo dall’automezzo « Missione compiuta. O almeno credo, ho lasciato gli altri mentre eseguivano gli ordini »

« Che genere di missione ? » chiese Luna curiosa.

« Ehm… » Harry pensò velocemente. Non poteva certo dire a Luna che stava sabotando le scope corvonero « Affittare igloo per le vacanze estive. Ho fondato un’impresa edile di igloo e ho chiesto ai componenti della mia squadra di cercare di affittarli per le vacanze estive »

« Che bella idea Harry ! » esultò Luna « Mi piacerebbe molto passare le vacanze estive in un igloo ! Posso affittarne uno ? »

Harry pensò di accontentarla, tanto avrebbe trovato una scusa per giustificarne l’inesistenza dopo che gli avesse dato i soldi « Certo, a che gusto ? Menta, limone, amarena o coca cola ? »

« Mmmh… direi menta »

Come se fuori dal campo di Quidditch non ci fosse già abbastanza gente che discuteva di cose sceme, Angela sbucò dal sentiero che proveniva dal castello.

« Dove stai andando ? » le chiese Ron.

« Alla partita. Faccio la commentatrice, io »

« Credevo mi venissi a dire qualche cosa riguardo le indagini » disse deluso Harry.

« Posso dirti qualche cosa lo stesso: stai molto attento. Credo che l’autrice voglia combinare qualche cosa durante la partita di Quidditch » gli rivelò Angela con un sussurro.

« Sul serio ? » chiese Harry preoccupato.

« Beh, sai, con tutti gli studenti e i professori impegnati a tifare, è una buona opportunità per creare qualche scompiglio senza che loro si intromettano. E poi questo è il penultimo capitolo, se non succede adesso, quando ? » spiegò prima di entrare nel rumoroso campo, dove stavano aspettando solo lei per iniziare ‘sta benedetta partita.

« E ora che facciamo ? » chiese Hermione.

« Come che facciamo ? » Ron la guardava incredulo « Andiamo alla partita, no ? »

« Ma se deve succedere qualche cosa… voglio dire, non succederà alla partita, no ? Con tutta quella gente… »

« Traduci in linguaggio comprensibile » le chiese Harry.

« A questo punto della storia deve succedere qualche cosa, no ? E questa cosa non può succedere alla partita, perché la partita è l’espediente dell’autrice per tenere fuori dai piedi tutti gli altri. Quindi succederà da un’altra parte e noi dovremmo essere li, voglio dire, siamo i protagonisti quindi… »

« Ehi, io sono il protagonista ! » la interruppe Harry « Tu e Ron siete solo delle spalle »

« Pensavo di essere una persona » disse Ron perplesso.

« Infatti sei una persona ! » urlò furioso Harry.

« Ma sei hai appena detto che sono una spalla » disse Ron.

« Lascia perdere Ron » lo zittì Hermione « Quello che stavo dicendo è che noi dobbiamo essere dove succederà quello che deve succedere, se quello che deve succedere non può succedere alla partita, allora noi non possiamo andare alla partita, ma nel posto dove deve succedere quel che deve succedere »

« Eh ? » 

« Non capisco un piffero di quello che stai dicendo Hermione » disse Ginny mentre gli altri ancora la guardavano con sguardo allucinato « Comunque ti faccio notare che, tra tutto il tuo ciarlare, noi non siamo entrati nello stadio, quindi non siamo alla partita  »

« Ginny, hai ragione ! » esclamò Hermione « Quindi qui potrebbe succedere qualche cosa ! »

« Hermione,  siamo in mezzo a un prato » le fece notare Harry « Che diamine potrebbe succedere qui ? »

In tutta risposta Harry venne sommerso da una badilata di panna montata che qualcuno gli aveva lanciato contro. Gli altri ragazzi si guardarono intorno allarmati, finché non videro, vicino ai cancelli della scuola, l’assurdo Golem di panna montata che faceva le linguacce.

« Harry ! » esclamò scioccata Hermione « Il Golem, è qui ! E ti sta facendo le linguacce ! »

« Le linguacce ? Ma come osa ! » urlò furioso Harry pulendosi gli occhiali « Non solo mi sporca i miei adorati pantaloni, ma mi sfotte pure ! » Ripulite le sue lenti visive, Harry poté vedere l’uomo panna rivolgergli un’ ultima pernacchia prima di fuggire a gambe levate attraverso i cancelli della scuola.

« Ma perché scappa anziché attaccarci ? » chiese Hermione.

« Come hai detto che si distrugge un Golem ? » le chiese Harry ignorando la sua domanda, che tra l’ altro era piuttosto sensata.

« Si deve cancellare la prima lettera della parola che ha incisa sulla fronte » gli spiegò lei « Ma quello che è strano è che sia fuggito così, è un comportamento che non ha senso… »

« Bene ragazzi, inseguiamo quel fetente di panna e facciamolo fuori » annunciò Harry ignorando Hermione.

« Ma… Harry » Hermione lo trattenne per un braccio « Vuoi correre dietro al Golem che Voldemort ti ha sguinzagliato dietro nel tentativo di ucciderti ? »

« Certo. Nessuno mi sporca gli abiti e mi insulta senza pagarne le conseguenze ! » disse Harry prima di rivolgersi a Ginny « Possiamo usare il tuo trolley per l’inseguimento ? »

« Certo, anzi,  vi porto io ! » si offerse Ginny « Ho sempre desiderato prendere parte ad un inseguimento » sfregandosi le mani soddisfatta si mise al posto di guida.

« Posso venire anch’io ? » chiese Luna speranzosa « Non ho mai visto distruggere un Golem. Soprattutto di panna montata »

« Certo, più siamo meglio è ! » esclamò Harry aiutandola a salire « Anzi, portiamo tutti quelli che sono venuti all’ufficio misteri con me. Che fine ha fatto Neville ? »

« Non contare su di lui » gli disse Ginny mettendo in moto « E’ rimasto bloccato nella sala comune. Non riesce a uscire perché non gli viene in mente la parola d’ordine »

« Ma non ci vuole la parola d’ordine per uscire » disse Ron prendendo posto sul trolley e sistemandosi a fianco di Hermione.

« Certo, ma lui non se lo ricorda » spiegò Ginny.

Harry stava per salire pure lui sul trolley quando si sentì tirare per una manica. Si voltò e per poco non svenne quando vide chi era. Mark Evans e i suoi compiti di matematica erano tornati all’attacco « Senti ciccio, non ho capito bene quest’equazione… »

« Non ora Mark, ho una missione da compiere » spinto via il cugino salì sull’automezzo.

« Maledetto ! » urlò Mark « Non te ne andrai senza aver prima risolto questa equazione ! » con un balzo si aggrappò al retro del trolley proprio mentre Ginny partiva sgommando. Così il triumsvitato partì all’inseguimento a bordo di un trolley guidato da una scatenata Ginny Weasley, in compagnia di Luna che faceva centrini con un gomitolo tirato fuori da chissà dove e con Mark Evans appeso dietro che continuava a maledire Harry nonostante il suo corpo strisciasse sulla strada.

« Forza Ginny, che sennò lo perdiamo » disse Harry.

« Più veloce di così non va ‘sto coso » disse lei prendendo una curva contromano « Comunque ha lasciato macchie di panna lungo la strada, seguiremo quelle »

« Harry » lo chiamò Hermione mentre si teneva stretta a Ron per non cadere « Potresti abbandonare il tuo intento di distruggere il Golem per questa volta ? »

« E perché ? »

« E’ molto strano che sia venuto solo per insultarti » gli spiegò Hermione « Non vorrei che il suo intento sia proprio quello di farsi inseguire da te ! »

« Masochistico da parte sua »

« Ma non capisci ? » gli gridò Hermione esterefatta « Quel Golem è stato costruito su ordine di Voldemort, e se ti stesse portando proprio da lui ? »

« Tu vedi troppi film romantici, Hermione »

« Ma che c’entrano i film romantici ?!? »

« Si, dai, la solita storia, i due innamorati sono lontani l’uno dall’altro e una terza persona usa un espediente per farli incontrare »

« Vuoi dire che tu e Voldemort siete innamorati ? » chiese Ron perplesso.

« Certo che no ! E’ Hermione che si fa i viaggi mentali »

« Ma non ho mai detto che tu e Voldemort siete innamorati ! » protestò lei arrabbiata « Non mi vuoi dare retta, ma alla fine te ne pentirai, come sempre. Anche l’anno scorso non hai voluto ascoltarmi e come risultato cos’hai ottenuto ? La morte di Sirius »

Harry cominciò a piangere disperato al ricordo del suo padrino. Luna nel frattempo continuava a creare il suo centrino, Ginny guidava come una pazza ubriaca e Mark ululava furioso perché Harry non lo voleva aiutare con i compiti.

Dopo dieci minuti di viaggio, i nostri eroi intravidero, ai piedi della collina, il Golem che fuggiva verso un villaggio babbano « Eccolo laggiù ! » esclamò Ginny.

« Vai Ginny, dai gas, dai gas ! » la incitò Harry che, alla notizia, aveva smesso di piangere. Per far prima la ragazzina anziché seguire la strada deviò giù per il pendio roccioso della collina, cosa che non piacque troppo a Mark.

Finalmente giunti nel villaggio babbano ( dove di babbani non si vedeva nemmeno l’ombra perché, essendo socievoli come tigri col mal  di pancia, se ne stavano tutti i chiusi nelle proprie case ) diedero un’occhiata in giro per capire dove si fosse cacciato il golem. Tracce inequivocabili lasciavano intendere che era entrato nel supermarket ( ovvero macchie di panna sulla porta )

« Dev’essere entrato li dentro » disse Ginny parcheggiando il trolley in divieto di sosta. Mark si rialzò da terra, si spolverò le vesti, ormai ridotte a brandelli e si rivolse a Harry come se niente fosse « Bene, ora che ci siamo goduti la guida schifida di quella babbanofila idiota, mi risolvi questi esercizi ? »

« Ehi, come osi chiamarmi idiota, piccolo Serpeverde immondo ? » si infiammò Ginny.

« Non rivolgermi la parola tu, non sopporto il suono della voce di una babbanofila stracciona » ribattè Mark guardandola in cagnesco.

« Ehi, cerchi rogna, pivello ? » Ginny avanzò verso di lui arrotolandosi le maniche della veste.

« Vuoi fare a botte ? Oh, vuoi fare a botte ? Fatti sotto se ne hai il coraggio ! »

« Con piacere, cretino ! »

Sotto lo sguardo scioccato dei presenti Ginny e Mark cominciarono ad azzuffarsi e a darsele di santa ragione. Hermione prontamente cercò di dividerli « Smettetela, smettetela ! »

« Si giusto » disse Harry afferrando Mark « Abbiamo altre cose a cui pensare »

« Ah, è vero, devi risolvere i miei esercizi ! » ricordò Mark.

« Non intendo quello » disse Harry « Dobbiamo entrare e far fuori quel Golem assurdo »

« Harry, questa è un’idea folle ! » Hermione stava cercando nuovamente di dissuaderlo « Metti a repentaglio la tua vita solo per… »

Un botto assordante interruppe Hermione. Il trolley di Ginny era appena stato tamponato da una spider gialla arrivata a tutta velocità, da cui ora stavano scendendo Lavanda e Calì.

« E voi che ci fate qui ? » chiese Hermione esterefatta.

« Vi abbiamo visto partire » spiegò Lavanda « Ed eravamo curiose di sapere dove stavate andando, così vi abbiamo seguiti »

Sbuffando Harry voltò loro le spalle e si diresse nel supermarket. Non sapendo più che dire per dissuaderlo, Hermione entrò sospirando, seguita da Luna, Ginny, Mark che voleva ancora aiuto con i compiti, Ron e le due giornaliste che speravano di scoprire qualche cosa di succoso da scrivere nel loro giornale.

Percorsero furtivi alcune corsie del supermercato, quando trovarono il Golem seduto su uno scaffale del reparto frigo. Lo guardarono nervosi, ma non sembrava avere intenzione di attaccarli. Hermione si avvicinò con circospezione, ma questa aveva paura e scappò via, così continuò ad avvicinarsi da sola. Vedendo che il Golem non reagiva in nessun modo, prese coraggio e con un fazzoletto cancellò la prima lettera che aveva incisa sulla fronte. Il golem si dissolse immediatamente, lasciando solo un mucchio di panna montata al suo posto.

« Non è stato difficile, dopo tutto » disse Harry soddisfatto.

« E’ proprio questo che mi preoccupa » disse Hermione nervosamente « Un golem fa quello che gli viene ordinato e indubbiamente il suo costruttore gli ha ordinato di farsi seguire fin qui e poi di lasciarsi distruggere. Temo proprio che questa sia una trappola, Harry »

Harry non ebbe il tempo di ribattere che un gruppetto di persone sbucò dalla corsia vicina. Si trattava di Voldemort che spingeva un carrello della spesa, accompagnato dai suoi fedeli mangiamorte.

« Harry Potter ! » esclamò Voldemort fermandosi di colpo.

« Voldemort ! » esclamò Harry riparandosi dietro una confezione di stracchino.

« Non pronunciare quel nome ! » esclamò Ron.

« Ah ! Tu-sai-chi è qui ! » esclamarono spaventate Lavanda e Calì.

« Avete visto com’è salito il prezzo delle zucchine ? » disse Luna pensierosa.

« Lo sapevo ! » strillò isterica Hermione « Io te l’avevo detto, vedi che avevo ragione ? »

« Sul fatto che Harry e Voldemort siano innamorati ? » chiese Ron.

« Harry e Voldemort innamorati ? » chiesero Lavanda e Calì non credendo alle loro orecchie « Wow che scoop ! »

« Che cosa ?! » Voldemort sbiancò, il che è una gran cosa visto come è pallido.

« Padrone, non me lo avevate mai detto ! » disse Codaliscia.

« Non intendo quello ! » disse Hermione esasperata facendo sospirare di sollievo Voldemort « Intendo della trappola ! Voldemort ha ordinato al golem di farsi seguire fin qui ! »

« Cosa avrei ordinato io ? » chiese Voldemort confuso.

« Non negare l’evidenza ! » disse Hermione con coraggio « Hai ordinato al tuo golem di portare qui Harry »

Sempre più confuso Voldemort si rivolse a Bellatrix che stava mettendo gli yogurt magri nel carrello « Ti risulta che abbia un golem, io ? »

« Certo che no ! » disse lei.

« Allora sei una bugiarda, piccola mezzosangue ! Adesso ti insegno a non dire le bugie »

Voldemort stava estraendo la bacchetta quando un omino molto basso non arrivò dal comparto verdure « Voldy, che cosa stai facendo ? »

« N…nulla ! » disse Voldemort nascondendo la bacchetta.

« Vi stava per fare un incantesimo ? » chiese l’omino rivolgendosi a Hermione. Alla risposta affermativa della ragazza, l’omino assunse un aria furiosa « Un incantesimo ? Voldy, devi smetterla ! Se vuoi diventare buono, devi smetterla con queste cattive abitudini da cattivo »

« Diventare buono ?!? » Harry e i suoi amici lo guardavano a bocca aperta. Da quando Voldemort voleva diventare buono ?

« E’ vero ? » chiese Harry sbalordito « Vuoi diventare buono ? »

« Vorrei… » balbettò Voldemort con le lacrime agli occhi « Ma non ci riesco ! E’ così difficile ! »

« Questo perché non ti impegni ! Lasciate che mi presenti » disse l’omino rivolgendosi ai ragazzi « Il mio nome è Lucio Bontà, sono uno psicanalista della bontà, Voldy mi ha assunto per aiutarlo a farlo diventare buono. Vedete » aggiunse in risposta alle occhiate interrogative dei ragazzi « Mentre era in Spagna, durante le vacanze di Natale, qualcuno gli ha rubato il portafogli, essere vittima di questo atto di cattiveria gli ha fatto aprire gli occhi e ha capito quanta sofferenza stava provocando con i suoi comportamenti perfidi e disgustosi, così ha deciso di dare una svolta alla sua vita »

« Ma… allora » disse Hermione « Era lei l’uomo che l’ordine aveva scoperto essere stato assunto da Voldemort ? »

« Direi proprio di si, visto che sono l’unica persona che Voldy ha assunto negli ultimi mesi »

« Quindi non si trattava di uno specialista di golem ? » chiese « Non è stato lei a creare il golem ? »

« Assolutamente no ! Non farei mai una cosa così perfida ! »

« Quindi » Harry era uscito dal suo nascondiglio e si stava rivolgendo a Voldemort « Non sei stato tu a ordinare al golem di uccidermi, a gennaio ? »

« No. Ma mi sarebbe piaciuto. Ahi ! » Lo psicanalista lo aveva colpito con uno scappellotto e lo stava rimproverando per aver detto cose così malvage.

« E non sei stato tu allora » continuò implacabile Harry « Ad ordinare al golem di venire a cercarmi a casa di Ron, facendoli così distruggere l’abitazione dei Weasley ? »

« No. Una casa di babbanofili completamente distrutta… » disse Voldemort con aria sognante « Come mi piacerebbe che fosse stata opera mia... Ahia ! » Lo psicanalista continuava implacabile a colpirlo.

« Io non sto capendo più nulla » disse Hermione scuotendo la testa « Questo vuol dire  che non è stato Voldemort ad ordinare la costruzione di un golem di panna ? »

« Mi hai preso per scemo ? » le rispose Voldemort arrabbiato « Pensi che mi renda ridicolo costruendo un golem di panna ? Io le cose le faccio per bene, lo avrei costruito di argilla, e lo avrei usato per distruggere tutti i mezzosangue, bwuahahahah ! »

« Questo è troppo ! » esclamò irato lo psicanalista colpendolo con forza con un bastone da passeggio « Smetti di dire quelle orrende parole ! E ora ripeti con me il mantra della bontà: “Buono, buono, io sono buono. Niente è più bello che essere buono”. Forza ripeti »

«B… b… buo… Io… s…s…sono b…bu…buo… » tentennava Voldemort come se la cosa gli stesse provocando atroci pene « Io sono b…bu… »

« B-u-o-n-o » Lucio Bontà scandì bene le lettere per aiutarlo.

« B..b… buaaaah ! » Voldemort cominciò a piangere disperato « Non ci riesco ! Non riesco a diventare buono ! »

« Ma si, ma si » lo consolava il suo psicanalista asciugandogli gli occhi « E’ solo questione di buona volontà »

« Ma è così deprimente essere buoni ! » singhiozzò Voldemort « Sono costretto a fare la spesa in un negozio babbano, a parlare civilmente con Harry Potter, a donare l’elemosina, a dire sempre “per piacere” e “grazie”,  a cedere il posto sugli autobus, ad aiutare le vecchiette ad attraversare la strada, dare il bacino della buonanotte a tutti i mangiamorte e perdonare le persone anche quando queste cercano di investirmi. Non posso più massacrare i miei nemici, divertirmi a squartare le persone, fare gli scherzi sadici a Codaliscia, sussurrare frasi sconcie a Bellatrix, dare la caccia ai babbani… »

Voldemort piangeva sconsolato sul suo carrello della spesa, mentre Harry e Company lo guardavano allibiti, l’ultima cosa che si erano aspettati di vedere era il mago più terribile degli ultimi cento anni cercare di diventare buono e soprattutto di incontrarlo a fare la spesa in un supermarket babbano. L’unico che se ne fregava era Mark che invece bestemmiava perché nessuno lo aiutava con i compiti; prontamente Lucio Bontà iniziò a rimproverarlo per il linguaggio che usava, cercando di convertirlo alla gentilezza.

Non soddisfatte degli scoop che la situazione offriva, Lavanda e Calì si avvicinarono a Voldemort « Scusi, abbiamo sentito dire delle cose su di lei » disse Lavanda con tono professionale « E volevamo sapere se sono vere »

« Che cosa ? » chiese Voldemort tirando su con il naso e prendendo il fazzoletto con gli orsacchiotti pazzi che Codaliscia gli porgeva.

« Beh, sappiamo che il suo vero nome è Tom Orvoloson  » disse Calì.

A sentire il suo nome di battesimo Voldemort assunse un’espressione furiosa « Come osi rivolgerti a me usando lo sporco nome da babbano di mio padre ?! »

Calì non gli rispose, ma continuò imperterrita « E’ vero che in lingua francese il suo nome è stato tradotto in “Tom  Elvis” ? »

Voldemort la guardò scioccato mentre tutti i presenti, mangiamorte compresi, cominciavano a ridere a crepapelle « Non osare pronunciare quel nome ! » strillò furioso.

« E’ vero ? » chiese Harry tra una risata e l’altra « In Francia sei conosciuto come “Tom Elvis” ? Ahahaha, che nome ridicolo ! »

« Non ridere ! » lo ammonì Voldemort arrabbiatissimo « E nemmeno voi ! » aggiunse ai suoi mangiamorte che erano piegati in due dalle risate.

« E’ la cosa più ridicola che abbia mai sentito ! » ululò Hermione tenendosi la pancia. Ron e Ginny ridevano come matti alle sue spalle, Luna invece guardava curiosa le promozioni del supermarket.

« Quindi è vero ! » esclamò soddisfatta Lavanda prendendo appunti « Pensa quando lo pubblicheremo sul giornalino della scuola, Calì. Venderemo un sacco di copie »

« E no, questo è troppo ! » sbottò Voldemort « Non vi permetterò di sfottermi davanti a tutta Hogwarts, Silente compreso ! Avada Kedavra ! »

Lavanda e Calì creparono sul colpo.

« Sono morte ! » esclamò Hermione, che come tutti gli altri aveva smesso di ridere e ora guardava terrorizzata i corpi senza vita delle compagne.

« Voldy !!! Che cosa diamine hai fatto ?! » strillò furibondo Lucio Bontà lasciando perdere Mark « Un vero buono non fa queste cose, vergognati ! »

« Ma va al diavolo tu e tutta la tua bontà del cazzo ! Avada Kedavra ! » Quando anche il corpo dello psicanalista toccò il suolo, Voldemort cominciò a ridere come un assatanato « Bwuahahah ! Si !!! Non voglio essere buono, essere cattivo da molte più soddisfazioni ! Come è bello essere cattivi ! »

« Padrone » chiese Codaliscia « Questo vuol dire che possiamo tornare a comportarci diabolicamente ? »

« Certo ! Più cattivi siamo, meglio è ! » gioì Voldemort.

« Evviva ! » esultò Bellatrix « Non vedo l’ora di riprendere a bollire le pantegane vive nel brodo serale di Rodolphus ! E magari lanciare qualche cruciatus a chi se lo merita » aggiunse guardando avidamente i ragazzi davanti a loro, che cominciavano ad essere sempre più preoccupati.

« Ehm, noi andiamo » disse Harry con finta disinvoltura « E’ stato bello, ma si sta facendo tardi »

« Già, proprio così » aggiunse Hermione afferrando Ron e spingendolo verso l’uscita « Siamo contenti che tu sia tornato cattivo e tutto il resto, ma dobbiamo proprio andare »

« Ehi, nessuno mi ha ancora aiutato con questi compiti ! » protesto Mark.

« Voi non andrete da nessuna parte ! » urlò Voldemort « Ora che sono tornato cattivo, come prima cosa ucciderò tutti voi ! Prendeteli ! » ordinò ai suoi mangiamorte, che non se lo fecero certo ridire due volte.

« Ahhhh ! » strillando spaventati i ragazzi scapparono in tutte le direzioni cercando di mimetizzarsi con i prodotti in vendita del supermercato. Ron si appese insieme ai salami e nessuno riuscì a individuarlo, Luna era inseguita da tre mangiamorte, ma li mise in difficoltà entrando nel corridoio degli specchi, che non si capisce bene che ci facesse in un supermercato. Ginny dovette lanciare un paio di meloni contro Bellatrix Lestrange in modo che lei non le scagliasse la tanto amata maledizione cruciatus. Mentre Bellatrix cercava di estrarre la testa da un melone che l’aveva colpita, la ragazzina si infilò dentro il banco del pesce, dove, con sua grande meraviglia, trovò Mark Evans che borbottava maledizioni.

« Che ci fai qui dentro ? » gli chiese coprendosi con un salmone affumicato.

« Cerco di risolvere questi esercizi da solo, visto che quell’idiota di mio cugino non si degna di aiutarmi » le rispose Mark.

« Non insultare Harry ! » strillò Ginny vendicativa. E i due intrapresero una lotta a colpi di pesce spada.

Nel frattempo Harry correva disperato tra le corsie del supermercato, domandandosi dove fossero finiti i suoi amici e perché non fossero li a proteggerlo con la loro stessa vita, finché svoltando nel reparto frutta e verdura non lo vide. In fondo alla corsia, con la bacchetta sguainata c’era Voldemort che, senza dargli il tempo di meravigliarsi, li lanciò addosso diversi Avada Kedavra. Copiando spudoratamente una scena di Matrix, compreso il mantello che gli si gonfia intorno,  Harry si piegò all’indietro per evitarli. Dopo che le leggi della fisica ebbero detto la loro, il nostro eroe cadde a terra, dove rimase in preda al terrore mentre Voldemort avanzava verso di lui minacciosamente.

« Hermione, aiuto ! » gridò disperato.

« Finalmente ti ucciderò, Harry Potter » disse Voldemort alzando nuovamente la bacchetta « D’ora in poi non mi romperai più l’anima »

Stava per pronunciare l’anatema mortale, quando sentì qualcosa di freddo e duro premergli sulla testa. Hermione gli stava puntando una pistola alla tempia « Schiva questa » gli disse mentre premeva il grilletto. Voldemort venne investito da un getto d’acqua.

« Oh cazzo, era la pistola ad acqua di Angela ! » si rese conto Hermione.

« Maledetta mezza sangue ! » urlò Voldemort tamponandosi il viso con un fazzoletto « Mi hai sciolto tutto il trucco ! »

Approfittando della distrazione del suo avversario, Harry si rialzò e mise ko Voldemort con un lancio di pomodori, prima di fuggire insieme a Hermione. Codaliscia arrivò di corsa in aiuto del suo padrone e strillò terrorizzato quando lo vide ricoperto di una sostanza rossa « Padron Voldy ! Ma voi state sanguinando ! »

« E’ pomodoro imbecille »

Harry, trascinando Hermione, aveva quasi raggiunto la porta, ma la ragazza lo fermò « Aspetta, Harry ! Dobbiamo prima ritrovare gli altri ! »

Fortunatamente trovarono subito Luna, di ritorno dal reparto pane e pasta con le braccia cariche « Eccovi ragazzi ! C’era il tre per due sugli spaghetti » disse in risposta ai loro sguardi interrogativi. Ci misero un po’ a trovare Ron, non solo perché dovevano anche evitare i mangiamorte, ma perché era ancora mimetizzato tra i salami.

« Mancano Ginny e Mark » disse Hermione nervosamente « Dove si saranno cacciati ? »

« Siamo qui ! » strillò Ginny emergendo dal banco del pesce trascinando Mark con una mano e stringendo un pesce spada con l’altra. Lo strillo aveva però attirato anche l’attenzione di alcuni mangiamorte che, senza perdere tempo, circondarono i due ragazzi. Smollato Mark per terra, Ginny strinse saldamente il suo pesce spada e con un paio di abili acrobazie lo usò per trafiggere e decapitare i suoi avversari. Dopo di che ripose il pesce nella cintola, si caricò in spalla Mark, che ancora si lamentava per i compiti, e raggiunse gli amici « Ci conviene fuggire ora »

Senza perdere ulteriore tempo i nostri “eroi” imboccarono l’uscita e sarebbero risaliti sul trolley se questo non fosse stato messo fuori uso dalla spider delle ormai defunte Lavanda e Calì.

« Ma porco boia ! » si lamentò Ginny « Era nuovo di zecca »

« Si, ma adesso come scappiamo ? » chiese Harry sempre più nervoso.

« Cerchiamo un bagno pubblico, presto ! » disse Hermione.

« Non puoi tenerla per un po’ ? » le chiese Ron.

« Quando scappa scappa » disse saggiamente Luna.

« Non devo andare in bagno ! » spiegò Hermione « Ma conosco un incantesimo che ci può far ritornare a Hogwarts »

« Va bene, ma muoviamoci, Tu-Sai-Chi e i suoi stanno arrivando » avvisò Ginny.

I sei ragazzi corsero a perdifiato per le strade del paese, mentre Voldemort e i suoi “temibili” mangiamorte si gettavano al loro inseguimento. Dopo aver praticamente girato tutto il centro abitato, trovarono un bar dove cercare un bagno, senza troppe cerimonie si catapultarono dentro e mentre Harry e Ron bloccavano la porta d’ingresso, Hermione chiedeva ad una barista perplessa se nel locale c’era per caso una toilette.

« Giù per le scale a destra » I ragazzi corsero giù a perdifiato senza nemmeno ringraziare « Accidenti, dovevano averne proprio bisogno » commentò la barista scuotendo la testa.

Scese le scale e trovata la porta sulla destra, i nostri eroi si chiusero dentro la toilette e guardarono Hermione che aveva estratto la bacchetta « Con un incantesimo posso unire questo bagno con quello di Hogwarts » spiegò in fretta « Più o meno come i camini con la polvere volante, solo che questo si chiama “metrocesso” e usa l’incantesimo dello “sciacquone volante” »

« Va bene, Hermione, ma sbrigati » la incitò Ginny.

Hermione agitò la bacchetta sussurrando sottovoce l’incantesimo finché il gabinetto non brillò di un’intensa luce fucsia « Ecco fatto ! »

« Sbrighiamoci a partire, dai rumori mi sembra che i mangiamorte siano entrati nel bar ! » disse Harry infilandosi nella latrina insieme agli altri. Una volta che furono tutti dentro, Hermione tirò lo sciacquone gridando la loro destinazione e, con un potente risucchio, partirono proprio mentre Voldemort apriva la porta del bagno con un calcio che gli procurò un gran dolore al piede.

Pochi istanti dopo vennero sputati fuori tutti quanti da un gabinetto di Hogwarts insieme a una gran quantità di acqua e di “altri” contenuti. Hermione si alzò in fretta e interruppe il collegamento per evitare che i mangiamorte li inseguissero, mentre gli altri erano ancora stesi a terra che sputacchiavano o, nel caso di Mark Evans, si lamentavano « Ma guarda te ! » urlò furioso « Mi si è bagnato tutto il quaderno degli esercizi ! »

« L’abbiamo scampata bella » disse Harry rialzandosi.

« Dobbiamo avvertire subito un professore della morte di Lavanda e Calì » annunciò Hermione avviandosi verso la porta e spalancandola. Gli altri si affrettarono a seguirla.

« Non riesco a raccapezzarmi » annunciò Hermione marciando per i corridoi deserti « Se quel golem non era stato creato dall’uomo di Voldemort, da chi è stato creato allora ? »

« Da qualcuno che vuole Harry morto » disse Ron.

« Certo Ron, questo è ovvio » sbuffò Hermione fermandosi in mezzo a un corridoio e fissandolo negli occhi « Ma chi vuole Harry morto ? E soprattutto perché ? »

« Certo che era bello informato » disse Ginny « Come faceva a sapere che oggi ci sarebbe stata la partita di Quidditch ? »

« Ginny ha ragione ! » disse Hermione « Ha approfittato dell’assenza di studenti e professori per attirare Harry, ma se sapeva che oggi si teneva la partita, allora si deve trattare o di uno studente o di un professore »

« Ho capito » esultò Harry « E’ stato Piton ! »

« Ma tu ti diverti a dare sempre la colpa a Piton ? » lo aggredì Hermione « Lo vuoi capire che è dalla nostra parte ? Se ti ha perfino salvato la vita una volta »

Harry voleva rispondere a Hermione che se dava sempre la colpa a Piton era perché questo gli stava sull’anima, ma venne interrotto da una voce che gridò “Expelliarmus”. La sua bacchetta e tutte quelle dei compagni si alzarono in volo e si diressero nella mano tesa della professoressa Rouge, appena giunta nel corridoio. Appropriatasi delle loro bacchette , puntò la sua contro i sei ragazzi e si rivolse a loro con voce tremante per la rabbia: « Venite nel mio ufficio, sono ansiosa di sapere come ha fatto Harry a raggirare nuovamente il mio golem e a sfuggire alla trappola che gli avevo teso »

 

***

 

Dorothea: sono in ritardo in modo vergognoso, soprattutto dopo aver detto diverse volte che non ci avrei messo molto é_è

E’ che credevo sul serio di riuscire a postare in tempi brevi ( il capitolo è praticamente finito da inizio novembre ), ma con le lezioni che mi tengono fuori casa fino alle sette di sera non sono poi riuscita a trovare un  momento libero per apportarci le necessarie correzioni. Alla fine mi sono stampata il capitolo e mi sono messa a correggerlo in autostazione mentre aspettavo la corriera, così  almeno l’attesa è stata più piacevole del solito ^^

Per quanto riguarda il capitolo, ecco rivelato chi è il misterioso costruttore di Golem di panna montata ^^ Immagino che molti ( se non tutti ) lo avessero ormai intuito, non c’erano molte altre persone di cui si potesse sospettare. Voldemort poverino non centrava nulla, cercava solo di disintossicarsi dalla malvagità.

Il capitolo si interrompe un po’ bruscamente, ma stava diventando troppo lungo. Nel prossimo tutto sarà chiaro ( o forse più confuso, non so… ) la professoressa Rouge avrà il classico attacco di parlantina e vuoterà il sacco sul perché voglia Harry morto ( ovvero le motivazione più insulse mai sentite )

Vi ringrazio immensamente per tutte le recensioni che avete lasciato:

 

Sara: Ti ringrazio per tutte e tre le recensioni, non preoccuparti se sei stata costretta ad assentarti per un po’ ^^ Beh, nel mio computer esiste SimSirius ( o meglio esisteva, l’ho ucciso pure lì ) ed esiste anche il SimDraco che fa gli scherzi telefonici al SimHarry ( credo sia veramente ora che mi faccia curare… ) Grazie mille per la recensione e per i complimenti, ciao !

Lothiriel: Alla fine ci sono riuscita ad aggiornare ^^ Credo che in questa fiction la stupidità di Ron abbia raggiunto livelli impensabili ( e non solo la sua ). Perché i pantaloni dovrebbero uscire da soli ? Mi stai facendo domande troppo difficili ! Dopotutto sono i pantaloni di Harry e come il loro proprietario si comportano in maniera un po’ strana… Blancha non solo infestava la mia scuola, ma si raccontava anche che attraverso una macchina del tempo avesse trasportato una bambina in un’altra dimensione ( eravamo completamente folli… ) Ti ringrazio per i complimenti, immagino ci vedremo fra breve in corriera ^^ Ciao !

Sheila: Il capitolo è incluso nella storia proprio perché non ha senso ^_- A parte gli scherzi, ci sono un paio di punti che riprenderò alla fine. Ho provato a rifare il giochino del barattolo con il mio cane, ma si è rifiutato di raddoppiare la velocità ! A dire il vero si è proprio rifiutato di partire. Grazie per la recensione, ciao !

Francesco25: Se avessi saputo che la richiesta di attenzioni per i prof. sarebbe stata talmente alta, avrei fatto il servizio a pagamento ^^ Comunque ho provveduto. Grazie mille per i compimenti, ciao !

Lanya: Credi che Ron stia sfiorando i livelli dell’indecenza ? Per fortuna, temevo che ormai gli avesse superati e fosse giunto al punto di non ritorno ! I livelli dell’indecenza li ho di sicuro superati io con il mio ritardo, mi dispiace ! Ti ringrazio per la recensione e i complimenti, ciao !

AvaNa Kedavra: Nu ! Non sia mai che la scuola uccida uno dei miei lettori ! Mi occupo quindi  con gioia del tuo professore di mate ^^ Come farei senza Ron, ormai è la mia fonte di scene dementi ^^ Grazie per tutti i complimenti, ciao !

Shaida Black: ti ringrazio, non credevo che il capitolo scorso potesse ancora più bello degli altri ! Cioè, mi ero resa conto che fosse abbastanza divertente, ma non fino a questo punto ^^ Nessuno raggiunge l’idiozia di Ron ^^ ( e per fortuna… )  Grazie mille ! Sorvoliamo sul presto… Ciao !

La Signora del Gioco: Mi stai facendo venire il dubbio che anche dietro alle macchinette dell’università si nasconda un fantasma… se non altro spiegherebbe perché sembrino avere vita propria. Che deprima o no dipende dalla critica ^^ Comunque non hai tutti i torti,  l’interesse che ho adesso per la fiction è di sicuro inferiore a quello che avevo all’inizio, sarà che essendo alla fine non devo più inventarmi cose nuove, ma limitarmi a scrivere quelle che ho già ideato… ho già in cantiere quella che dovrà essere la demenziale versione del settimo libro, ma lascerò passare un po’ di tempo prima di cominciare a postarla, devo prima prendermi una pausa ^^ Ehm, mi spiace, ma è più probabile che lasci una possibilità alla Grop/Hermione piuttosto che alla Harry/Hermione. E’ una coppia che non sono mai riuscita a digerire, ma non finirai nella lista nera, non preoccuparti ^^ Ti ringrazio immensamente per la recensione e per i complimenti, ciao !

 

Dorothea: Tutti i personaggi appartengono a J.K.Rowling tranne : il bongo che suonava Hagrid che appartiene a Angela, la Spider gialla che appartiene a mio cugino ( immagino sia felice della fine che ha fatto… ) e il trolley che è stato rubato da Ginny in un campo da golf. Tom Elvis è veramente la traduzione francese di Tom Riddle. Di mia creazione invece Mark Evans, Daphne Rouge, Lucio Bontà ( un nome una garanzia ) e l’incantesimo dello sciacquone volante.

 

Angela: perché Voldemort o chi per lui non ha mai usato questo incantesimo per intrufolarsi a Hogwarts in passato ?

 

Hermione:  innanzitutto è un incantesimo poco conosciuto, in più Priscilla Corvonero ( colei che l’ha inventato ) ha fatto in modo che potesse essere compiuto solo da chi è frequentante della scuola e non è mosso da cattive intenzioni. E’ tutto scritto in storia di Hogwarts.

 

Dorothea:  ora che Hermione ci ha dato prova del genere di intelligenza che regna a Corvonero passo a dirvi che il prossimo capitolo è ufficialmente l’ultimo e che spero vivamente di riuscire a postarlo prima della fine dell’anno. Farò il possibile !

Un bacione a tutti i lettori, al prossimo capitolo !

 

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 - Rivelazioni ***


Capitolo 23

 

 

Capitolo 23

Rivelazioni

 

 

Il triumsvitato e i suoi amici marciarono nell’aula di difesa contro le arti oscure tenuti sotto tiro dalla professoressa Rouge. Erano rimasti scioccati nell’apprendere che la nuova insegnante era colei che aveva attentato alla vita di Harry utilizzando un golem di panna montata. La credevano troppo insulsa per un ruolo del genere. E poi erano ancora un po’ scioccati dal fatto che qualcuno usasse un assurdo golem di panna per uccidere le persone. Mentre non li sorprendeva minimamente il fatto che qualcuno attentasse alla vita di Harry, ormai c’erano abituati, semmai sarebbero stati stupiti del contrario.

La professoressa Rouge li seguì nella’aula e chiuse la porta violentemente senza però smettere di puntare la bacchetta ai sei poveri ragazzi che avevano un’espressione spaventata e sorpresa a un tempo. Tranne Luna che pensava ai fatti suoi e Mark che piangeva silenziosamente per la triste sorte dei suoi esercizi.

« Ebbene ? » abbaiò la professoressa Rouge senza esibire il suo solito sorrisino rivoltante « Perché Tu-Sai-Chi non ti ha fatto fuori ? »

« Sapeva che Voldemort era in quel supermarket ? » chiese Harry sorpreso.

« Certo che lo sapevo ! Avevo appunto ordinato al golem di farsi seguire fin lì, in modo che il signore oscuro facesse il lavoro sporco »

« Vedi che avevo ragione ? »  Hermione si rivolgeva  a Harry con rabbia « Dicevo giusto che il golem ti stava attirando in una trappola ! »

« Però credevi che fosse stato Voldemort a ordinargli di farsi seguire » le rispose Harry.

« E che centra ? Poteva averglielo ordinato anche Pinco Pallino, il succo non cambia ! »

« Per fortuna, questo succo mi piace non c’è bisogno di cambiarlo » disse Ron sorseggiando un bicchiere di succo di pesca « E poi siamo sicuri che Pinco Pallino non centri veramente ? Ormai con tutti ‘sti colpi di scena potrebbe accadere di tutto, anche che un elefante entri nella stanza e mi dichiari amore eterno ! »

« No, Pinco Pallino non centra, il golem è interamente opera mia bwuhahaha ! » l’insegnante rise sadicamente mentre un elefante in tuta gialla entrò di corsa nella stanza e si gettò ai piedi di Ron dichiarando amore eterno

« Ti amo, sei il mio unico grande amore ! » supplicava l’elefante.

« Ma che diavolo… » disse Ron preoccupato facendo un balzo indietro « Ma io non ti amo ! Io sono innamorato di Hermione, ormai lo hanno capito tutti ! »

« E chi parlava con te ? » ribattè l’elefante stizzito « Io mi rivolgevo alla tua scarpa sinistra ! »

Sentito ciò Ron tirò un sospiro di sollievo mentre la sua scarpa sinistra si mostrò piacevolmente sorpresa e se ne andò con l’elefante; per la cronaca i due passarono insieme una lunga vita felice ed ebbero sei bambini, tutti e sei che emanavano un leggero odore di piedi.

« Oh, Ron » esclamò Hermione senza fiato « La stessa cosa vale per me ! »

« Cosa ? » chiese Ron sbalordito « Anche tu innamorata della mia scarpa sinistra ? Non sapevo avesse tutti questi ammiratori »

« Ma non della tua scarpa sinistra, di te ! » urlò Hermione arrabbiata « Possibile che tu non lo capisca ? Eppure dopo il quarto libro era chiaro a tutti »

« Avete finito ? » chiese la professoressa Rouge mentre Ron rimaneva a bocca aperta per la sorpresa « State distogliendo l’attenzione dei lettori dal mio momento di gloria ! »

« Che gloria ? » domandò Harry « Qui la gloria è tutta per me ! Sono io l’eroe ! »

« Saresti solamente un mero corpo senza vita se uno dei miei piani fosse andato a buon fine ! »

« Piani ?! » chiese Hermione « Vuole dire che il golem non era l’unico ? »

« Certo che non era l’unico, è tutto l’anno che cerco di fare fuori Harry »

La professoressa Rouge si sistemò i capelli e si schiarì la voce in previsione del classico monologo da cattivo, ovvero l’antagonista viene preso da parlantina irrefrenabile e spiattella a i quattro venti i suoi diabolici piani e/o la storia della sua vita, anziché ragionevolmente approfittarne per far fuori l’eroe, in questo caso ( ahimé ) Harry. Il triumsvitato si sistemò deliziato sul divanetto bevendo coca-cola e sgranocchiando pop-corn, Luna arrostiva le caldarroste sul fuoco, mentre Ginny lanciava improperi verso Mark che ancora bestemmiava sottovoce perché nessuno lo aveva aiutato con gli esercizi.

« Avevo già cercato di attentare alla vita di Harry con il mostro proveniente da una dimensione parallela » incominciò a raccontare mentre tutti trattenevano il fiato per la sorpresa « Avevo fatto in modo che giungesse fin qui e gli avevo suggerito un modo per prendere il posto della McGranitt, ma quell’idiota, contento di ricoprire un ruolo di potere, si è impuntato contro la signorina Granger finendo per farsi scoprire ! Allora decisi di occuparmi personalmente della faccenda, così con la scusa di una punizione, invitai Harry a prendere il tè nel mio ufficio… »

« Che cosa ? » chiese Ron balzando in piedi e rovesciando tutti i pop-corn « Harry sei un bugiardo,  ci avevi detto di aver sistemato la sua biancheria !

« Gli ho detto io di dire così » spiegò l’ insegnante  « In questo modo nessuno avrebbe potuto immaginare che ero stata io a somministrargli il veleno che avrebbe dovuto ucciderlo »

« Veleno ?!? » domandò scioccato Harry « Quel giorno mi ha somministrato del veleno ?! E io credevo mi ammirasse perché famoso, buahhh ! »

« Avevo riempito i pasticcini con uno speciale veleno ad azione ritardata, in modo che tu potessi essere tornato al tuo dormitorio da tempo quando la morte ti avrebbe colto, cosicché nessuno avrebbe potuto sospettare di me ! Come hai fatto a salvarti ? Non esistono antidoti ! » strillò isterica la professoressa.

Harry rammentò vagamente di aver incontrato Dean e Seamus al suo ritorno dall’ufficio della Rouge, e di aver bevuto il loro strano intruglio… « Ho vomitato tutto in un’armatura » disse Harry pensieroso « Quindi anche il veleno. Avrei dovuto capire che c’era qualche cosa di sospetto nel momento in cui non ha voluto mangiare ! » aggiunse iroso Harry « Altro che dieta ! E’ ovvio che non la segue, con i fianchi che si ritrova »

« Ma come osi ? » disse contrariata l’insegnante « Non mi diresti queste cose se il veleno avesse fatto il suo dovere… Dean e Seamus la pagheranno… » la Rouge tacque per qualche istante durante i quali Luna servì le caldarroste bollenti che provocarono un’ustione di terzo grado alle mani di Ron.

« Non soddisfatta dei risultati ottenuti » riprese l’insegnante mentre Ron immergeva le mani doloranti nella coca-cola di Hermione « Decisi di costruire un golem »

« Domanda » Hermione alzò la mano ignorando l’amico « Perché proprio di panna ? »

« Perché si stava avvicinando l’inverno e di panna sarebbe stato l’ideale per farlo agire senza che nessuno se ne accorgesse ! Nella neve si sarebbe mimetizzato »

« Avevo ragione anche su questo ! » esultò Hermione soddisfatta facendo una capriola per aria dalla gioia « Accidenti, forse io sarei riuscita a risolvere il mistero. Avresti dovuto assumere me anziché Angela, ma naturalmente a te, Harry, non piace darmi ascolto »

« Eh ? Hai detto qualche cosa Hermione ? » chiese Harry « Non ti stavo ascoltando »

Hermione sbuffò contrariata e si rimise a mangiare i popcorn e ad ascoltare i deliri dell’insegnante.

« Costruito il golem lo mandai ad attaccare la casa dei Weasley dove sapevo, grazie alle informazioni che Harry mi aveva riferito prima di partire, che il mio obiettivo avrebbe passato le vacanze. Purtroppo tutti avevano lasciato l’abitazione pochi giorni prima »

« Obiettivo ? » chiese Ron « Io ero rimasto che dava la caccia a Harry »

« Ron » gli spiegò Hermione « Harry è l’obiettivo »

« Accidenti Harry, sei un obiettivo ! » esclamò Ron impressionato.

« Modestamente, sono sempre il migliore » disse Harry atteggiandosi a grande divo.

Domandandosi quale dei due amici fosse più scemo, Hermione si risistemò sul divano e passò delle prugne secche a Luna, in modo che potesse arrostirle sul fuoco.

« Quest’ ennesimo fallimento non mi demoralizzò » disse la Rouge « Decisi di passare ad un’azione più diretta e di procedere con un attacco a Hogwarts. Ordinai al golem di aspettare Harry nel dormitorio e di farlo fuori, ma anche in questo caso riuscì a salvarsi » spiegò con rabbia misurando l’aula a grandi passi « Quel che è peggio, Harry era stato messo in allarme e non potevo più arrischiarmi ad un altro attacco, non dopo che gli insegnanti e l’investigatore privato erano all’erta. Aspettai pazientemente che un’ altra occasione si rappresentasse, dovetti aspettare a lungo, anche la neve si era ormai sciolta, sembrava non avessi speranza, fino ad oggi, con la partita di quidditch gli insegnanti e il detective sarebbero stati fuori dai piedi e avrei finalmente potuto agire »

« Altra domanda » disse nuovamente Hermione alzando la mano « Come faceva a sapere che Voldemort si sarebbe trovato in quel supermarket babbano ? »

« Tutti i sabati va a fare la spesa li » spiegò la Rouge « E’ un cliente affezionato, deve finire la raccolta punti in modo da ricevere in regalo l’esclusivo set di piatti di carta »

« E lei come faceva a saperlo ? » insistette Hermione « Nemmeno l’Ordine della fenice era al corrente di questa notizia ! »

« Non sai quante informazioni si ottengono andando dal parrucchiere »

« Dovremmo dire a Silente di mandare uno dei componenti dell’ordine a frequentare i parrucchieri » suggerì Hermione agli amici, mentre Mark lanciava tizzoni ardenti a Ginny « Potrebbe mandarci Piton, visto il bisogno che ha di lavarsi i capelli non desterà sospetti »

« Quel che io invece voglio sapere » ribattè la Rouge arrabbiata « E’ perché non ti ha fatto fuori ! »

« Stava cercando di convertirsi alla bontà » spiegò Ginny mollando un ceffone a Mark « E poi, come sempre, Harry ha un gran culo e siamo riusciti a scappare »

« In effetti c’era qualcosa di strano nel fatto che facesse la spesa in un negozio babbano » ammise la  Rouge pensierosa « Porco boia, non me ne va bene mai una ! »

« Comunque sia » disse Hermione schiarendosi la voce con tono professionale « Lei non può uccidere Harry »

« E perché no ? »

« Perché ha ancora un altro libro da fare » disse prontamente Ron.

« Non solo per questo » aggiunse Hermione « Non può uccidere Harry perché non ha un motivo valido per farlo »

« E te che ne sai ? »

« Che motivo potrebbe avere ? » sospirò Hermione esasperata « Manco vi conoscevate ! Harry non le ha fatto niente e sempre niente lei ci guadagna nel farlo fuori ! A che pro quindi ? »

« Harry mi ha già rotto le uova nel paniere in passato » disse la Rouge con durezza.

« Ma non è vero ! » esclamò Harry « Non ho mai rotto le uova a nessuno ! Le palle si, e diverse volte, ma le uova le ho rotte solo in padella e per preparare la colazione a mio cugino »

« Incredibile ! » si meravigliò Hermione « Harry ammette di rompere le palle ! »

« Cosa ?!? » urlò furioso Harry « Come ti permetti a dire che sono un rompipalle ?! »

« Harry, ma l’hai detto tu stesso un secondo fa ! »

« E tu non prendere per oro colato tutto quello che dico ! »

« Quello che dici è oro colato ? » chiese scioccato Ron « Cavoli, perché non me lo hai mai detto ? »

« Non lo sapevo » rispose Cavoli.

« Ron, ma con chi stai parlando ? » chiese dubbiosa Hermione.

« Con Cavoli » rispose Ron.

« E chi sarebbe di grazia ? »

« A boh, è comparso qui dal nulla »

« Mmmh… non è che l’autrice ha cominciato a fare uso di allucinogeni ? » suggerì Hermione.

« Cominciato ? Al massimo avrà continuato » precisò Harry « Ne fa uso da parecchio tempo a giudicare da quanto è allucinante la Rouge, che lei stessa ha creato »

« Ma come ti permetti ! » urlò la Rouge « Darmi dell’allucinante ! E adesso basta continuare a delirare, non nel mio momento di gloria almeno ! » aggiunse buttando fuori dalla finestra l’inspiegabile Cavoli.

« Ancora con ‘sta gloria ? » ribattè stizzito Harry « Ho già detto che la gloria è tutta per me ! »

« E io continuo a dire che lei non ha nessuno motivo valido per attentare alla vita di Harry » continuò implacabile Hermione « Quindi smettiamola con questa pagliacciata » concluse con rabbia mentre un paio di pagliacci lasciavano tristemente la stanza.

« Invece si che ho dei validi motivi per odiare Harry » spiegò con rabbia « Lui ha mandato a monte il mio matrimonio con Sirius ! »

A queste parole i ragazzi si scambiarono occhiate dubbiose.

« Non aveva detto “validi” ? » disse Ginny.

« E’ andata completamente fuori di testa ! » Hermione alzò gli occhi al cielo esasperata « Ma si rende conto di quello che sta dicendo ? Matrimonio con Sirius ? Ma andiamo ! »

« Dovevamo sposarci pochi giorni dopo l’attacco di Voi-Sapete-Chi alla casa dei Potter » spiegò l’insegnante « Ma per colpa di Harry lui se ne è andato in prigione e mi ha dato buca ! »

« Non crede che l’essere andato in prigione sia un motivo valido per averle dato buca ? » chiese Ginny.

« Nessun motivo è valido ! Il mio matrimonio è andato in fumo, e con lui la possibilità di poter mettere le mani su tutti i quattrini dei Black ! » pianse la Rouge.

« Me lo sentivo che c’era sotto qualcos’ altro » sussurrò Ginny a Hermione, che continuava a guardare l’insegnante con lo sguardo vacuo del tonno in scatola.

« Ma non ha senso ! » esclamò Ron dicendo per la prima volta una cosa sensata « Scusi, ma Sirius è andato in prigione sedici anni fa e lei dimostra circa vent’anni, c’è qualcosa che non torna con le date »

« A quanto pare quella chirurgia magica ha fatto il suo dovere » disse compiaciuta l’insegnante buttando all’indietro la chioma corvina.

« Adesso ho capito chi è lei ! » esclamò a un tratto Hermione in preda a un colpo di genio « Lupin ci ha mostrato una sua foto quest’ inverno durante le vacanze natalizie, anche se, grazie alla chirurgia magica, il suo aspetto è decisamente cambiato,  un po’ di somiglianza si nota ancora ! Lei è Florence Wilson, la fidanzata ufficiale di Sirius ! »

« Cosa significa “ufficiale” ? » chiese sospettosa la Rouge.

« Beh, ce ne era anche una non ufficiale » spiegò Hermione.

« Maledetto, lo sapevo che mi tradiva ! Ho cominciato a sospettarlo quando non si è fatto vivo con me dopo essere evaso di prigione ! Comunque si, sono Florence Wilson, ma sono venuta a insegnare a Hogwarts con un falso nome in modo che nessuno potesse riconoscermi. E ha funzionato, nemmeno i miei ex insegnanti hanno capito chi sono »

« Ricapitolando » disse Hermione « Lei si chiama Florence Wilson, doveva sposarsi con Sirius, ma essendo questi andato in prigione ha deciso di vendicarsi su Harry, ritenendolo responsabile del suo mancato matrimonio e della ricchezza perduta, venendo ad insegnare difesa contro le arti oscure ad Hogwarts sotto falso nome e dopo aver cambiato aspetto con la chirurgia magica ? »

« Proprio così, insopportabile sotutto »

« E’ una storia che non ha ne capo ne coda ! L’autrice non si sta facendo di allucinogeni, ma di qualche cosa di molto più pesante » concluse Hermione allargando le braccia.

 « Dopo le chiedo se me ne presta un po’ » disse Harry risoluto.

« Cavoli, avremmo dovuto capirlo che Daphne Rouge era un nome falso ! » esclamò Ron « Voglio dire, chi mai si chiamerebbe con un nome tanto insulso ? »

« Hai ragione » disse Cavoli « Ma visto che l’ha inventato l’autrice era anche plausibile che non avesse senso »

« Ehi, ma come è tornato ? » chiese scioccato Ron rivedendo Cavoli al suo fianco.

« Cavoli, hai rotto ! » esclamò furiosa Ginny colpendo Cavoli a morte con il quaderno sbrindellato di Mark.

« Nu ! Il mio quaderno ! » pianse Mark ricominciando a urlare improperi.

« Quindi è per questo che il golem non ci ha attaccato quando ci siamo allontanati dal castello per far resuscitare Sirius » disse Hermione ignorando Ginny che colpiva Mark con un attizzatoio « A lei faceva comodo che Sirius resuscitasse »

« Beh, ammetto di aver preso in considerazione l’idea di abbandonare i miei piani di vendetta nel caso Harry avesse avuto successo » disse la Rouge facendo un paio di passi verso il triumsvitato « Ma dato che ha fallito, mi sono sentita autorizzata a riprendere i miei diabolici progetti »

« Non c’era bisogno che si scomodasse » disse Harry.

« Nessun problema. Ma dato che sei riuscito a cavartela in tutte le situazioni, dovrò occuparmi io stessa della tua morte e, date le circostanze, di quella dei tuoi amici »

A queste parole Ginny e Mark smisero di prendersi a ceffoni, Luna lasciò cadere le nespole che stava arrostendo sul fuoco e il triumsvitato, Harry in particolare, deglutì in preda alla paura.

Florence Wilson alzò la bacchetta e stava già per scagliare l’anatema mortale, quando la porta alle sue spalle scoppiò con un boato fragoroso. I sei ragazzi e l’insegnante vennero scagliati contro le pareti, quest’ultima volò contro una libreria e rimase sepolta sotto numerosi e pesanti libri.

Sulla soglia si stagliarono le sagome di Silente, della McGranitt  e di Piton che ancora reggeva la dinamite. I tre insegnanti scavalcarono i resti della porta e dietro di loro entrò Angela l’investigatrice « A quanto pare siamo arrivati in tempo ! » esclamò sollevata.

Silente e la McGranitt aiutarono i ragazzi a rimettersi in piedi, non appena si fu rialzata Hermione corse verso Angela « Per fortuna siete arrivati ! Ancora un altro secondo e avremmo fatto la fine di Lavanda e Calì. A proposito » aggiunse rivolgendosi a Silente « Lavanda e Calì sono state uccise da Voldemort »

« Beh, poco male, due pettegole in meno » disse Silente con un’alzata di spalle « Ma come è potuto succedere ? »

Hermione partì in quarta nel racconto di come si erano trovati faccia a faccia con Voldemort, Silente emise diverse esclamazioni di comprensione e anche una sonora risata a sentire quale fosse il nome del mago oscuro in Francia.

« Come hai fatto a capire che la colpevole era la Rouge e che eravamo in pericolo ? » chiese Harry rivolgendosi alla sua investigatrice, mentre Luna infilava l’insegnante di italiano di marypotter92 in uno spiedo e cominciava ad arrostirla sul fuoco.

« Il fatto è che mi è bastato ricordarlo ! » spiegò Angela con un sorriso.

« Come sarebbe a dire “ricordarlo” ? » chiese Ron che aveva raggiunto l’amico.

« Sarebbe a dire che lo sapevo già ! Per quello ti avevo mandato quel bigliettino d’avvertimento, sapevo che la Rouge era la colpevole e che avrebbe cercato di combinare qualche cosa » spiegò a dei sempre più allibiti Ron ed Harry « Solo che poi l’autrice ha fatto in modo che non me lo ricordassi più, almeno fino a quando non ha avuto bisogno che risolvessi la situazione. Stavo commentando allegramente la partita quando all’improvviso tutto mi è tornato in mente ! »

« Io continuo a pensare che l’autrice abbia abusato un po’ troppo della sua posizione » disse Ron. Come conferma alle sue parole, Ron venne investito da un orso in monopattino.

I professori intanto ascoltavano estasiati il racconto di Hermione, sorprendendosi che dietro a Daphne Rouge si nascondesse Florence Wilson « Io stessa le ho insegnato ! » disse La McGranitt meravigliata « Eppure non mi ero accorta che si trattasse di lei ! »

« Ricordo che lei e Sirius uscivano insieme » rammentò Silente « Una volta Bertha Jorkins li sorprese mentre si stavano baciando dietro le serre, Sirius si contrariò a tal punto da lanciare palle di fuoco contro la povera Bertha » e cominciò a ridere come uno scemo.

Piton intanto si era avvicinato a Mark che ancora scalciava e bestemmiava sotto ai resti della scrivania sulla quale era atterrato.

« Stai bene Mark ? » chiese Piton chinandosi per vedere se aveva bisogno di aiuto.

« Stai lontano da me ! » strillò il ragazzino allontanandosi con un balzo « Non osare toccarmi ! »

« Mark… »

« So quello che hai fatto ! La mamma me l’ha detto » gridò con rabbia attirando l’attenzione di tutti i presenti « Tu… tu hai ucciso mio padre ! »

« No, Mark. Sono io tuo padre »

« Noooo ! » Mark cadde a terra ululando per la disperazione.

« Che cosa ? » chiese Hermione più allibita che mai « Ma allora tu sei lo zio di Harry ? Sei Perseo ? »

« Trentaseo. No ! » gemette poi mettendosi le mani tra i capelli. Ci sono cascato di nuovo ! »

« Harry, ma che schifo di parentela » commentò Ron che, come Hermione, spostava lo sguardo incredulo da Piton a Harry.

« Mi piacciono questi colpi di scena » disse Silente sorridendo « Harry, tu sei mio nonno ! »

« Eh ? »

« Scherzavo ! » e riprese a ridere come uno scemo.

Mark intanto piangeva fiumi di lacrime con la testa appoggiata su una spalla di Ginny, la quale cercava di consolarlo con parole dolci e accarezzandoli affettuosamente la testa.

« Ginny… » la chiamò Hermione corrucciata finalmente smettendo di fissare a occhi spalancati Harry e Piton « Ma tu e Mark non ve le davate di santa ragione fino a cinque minuti fa ? »

« Si e allora ? »

« Perché adesso tutta questa simpatia ? »

« Beh, prova a metterti nei suoi panni » rispose Ginny « Ha appena scoperto di essere figlio di Piton, come si può rimanere indifferenti davanti a un dramma del genere ? »

« Mi raccomando, fate pure come se non ci fossi » disse Piton acidamente.

« Ah, come desidera professore » disse Ron rivolgendosi poi agli amici « Quante è odioso Piton ! Fossi al posto di Silente lo avrei già cacciato dalla scuola a calci nel sedere, oppure gli avrei lanciato addosso un fiammifero, vi immaginate come prende fuoco bene con tutto l’unto dei capelli ? »

« Punizione per Weasley » tuonò Piton « Da domani verrai nel mio ufficio a fare la cavia di pozioni ! »

« E perché ? » chiese Ron arrabbiato « Ho solo fatto quello che ha detto lei ! »

« Suvvia Severus » gli disse bonariamente Silente passandogli un braccio attorno alle spalle « Perdonalo, dopotutto siamo all’ultimo capitolo. E poi dovresti essere felice, ti sei appena ricongiunto con tuo figlio Mark »

« Gia… »

« E con tuo nipote Harry »

Piton si allontanò dal preside per vomitare nel cestino della carta straccia.

Nel frattempo, quatta quatta, la professoressa Rouge si era districata dai libri che l’avevano sommersa cercando di fuggire senza farsi vedere.

Hermione si accorse di lei quando stava già imboccando la porta.

    « Ehi, la professoressa Rouge sta scappando ! » diede l’allarme la ragazza.

« Prendiamola, forza ! » tuonò Harry con faccia da duro.

« Uh, che bello, un inseguimento ! » trillò Silente saltellando e battendo le mani estasiato. Il triumsvitato si gettò all’inseguimento dell’insegnante, che stava correndo a perdifiato per i corridoi della scuola usando tutti i passaggi segreti che conosceva, e ne conosceva parecchi dato che era stata fidanzata con Sirius.

In pochi minuti l’insegnante uscì attraverso il portone d’ingresso e si diede alla fuga per i prati.

Il triumsvitato giunse all’ingresso appena in tempo per vederla fuggire nella foresta proibita.

« E’ entrata nella foresta proibita ! » esclamò Ron.

« Prendiamo le biciclette ! » propose Harry.

« Harry, ma noi non abbiamo delle biciclette » disse Hermione.

« Freghiamo quelle dei Tassorosso ! » disse allora Harry.

« Ma nemmeno i Tassorosso le hanno, nessuno qui a Hogwarts ha la bicicletta ! E poi non ci sai nemmeno andare ! »

« Ci avrei montato le rotelline » spiegò Harry.

« Smetti di dire stupidaggini e muoviamoci ! Se continuiamo a perdere tempo non raggiungeremo mai la Rouge »

I tre ripreso l’inseguimento e si inoltrarono per l’ennesima volta nella foresta proibita. La professoressa aveva ormai messo parecchio terreno tra lei e i suoi inseguitori, terreno che aveva fregato alla vicina cava e con la quale era riuscita a innalzare una collina. Riprese a scappare soddisfatta ben sapendo che i tre scemi avrebbero perso tempo prezioso a scalarla anziché semplicemente girarci intorno.

« Accidenti, ha innalzato un collina ! » esclamò Ron.

« Ora ci toccherà scalarla » disse Harry estraendo corda e picconi dallo scomparto segreto dei suoi occhiali.

« E se ci girassimo semplicemente intorno ? » propose Hermione.

« Hermione non dire scemenze » la rimproverò Harry « Non possiamo perdere tempo a girare su noi stessi come delle trottole »

« Ma cosa hai capito, intendo intorno alla collina ! »

« Perché si può fare ? » chiese incredulo Harry.

« Certo, perché non si dovrebbe ? »

« Credevo fosse proibito dalle regole della scuola » spiegò con un’alzata di spalle.

« Anche se esistesse una regola tanto idiota, perché sei diventato all’improvviso così diligente e rispettoso delle regole ? »

« A boh, non ne ho idea » rispose Harry.

Riposti la corda e i picconi i tre ragazzi cominciarono a girare intorno alla collina, cosa che richiedeva meno tempo di quello che hanno perso a dire cretinate.

Mentre il triumsvitato era alle prese con la collina, la professoressa era ormai giunta a una radura dove, con indosso un bavaglio, Blancha lo spirito fluttuante si accingeva a mangiare l’ennesimo piatto di radici.

« Un viandante ! » esclamò gettando il bavaglio nella spazzatura « Sono Blancha lo spirito fluttuante della foresta proibita, se non risponderai correttamente al mio indovinello ti sbranerò ! »

La Rouge la ignorò e continuò a correre.

« Ehi ! Fermati devo sottoporti all’indovinello ! » urlò arrabbiata aggrappandosi alla veste dell’insegnante.

« E lasciami » disse la Rouge distrattamente attraversando la radura e trascinando Blancha con se.

« Ecco l’indovinello » senza mollare la veste di una Rouge che evidentemente non le prestava la minima attenzione, Blancha si schiarì la voce « Sono fatto come un uovo, mi han deposto come un uovo e infatti sono un… ? »

« Uffa ! » sbraitò la Rouge voltandosi e strappando la veste dalle mani di Blancha « Uno spirito fluttuante, l’hai detto cinque secondi fa ! »

Blancha spalancò gli occhi sorpresa « Hai… hai sbagliato » disse non credendo ai suoi occhi « Hai sbagliato l’indovinello ! »

« Ma quale indovinello ? » chiese la Rouge cominciando a preoccuparsi « Non avevo capito si trattasse di un indovinello… » Blancha, con lo sguardo iniettato di sangue, cominciò ad affilare i coltelli « Ehi, aspetta ! » disse la Rouge ormai nel panico « Io… io non sapevo… non stavo ascoltando… non potremmo parlarne… no…no… aaaaahhh ! »

Il triumsvitato arrivò appena in tempo per vedere Blancha che, ridendo come un’assatanata quale era, affondava i coltelli nelle viscere dell’insegnante cominciando a farla a pezzi.

« Oh santo cielo » gemette Hermione nascondendo il viso nel petto di Harry « E’… è orrendo »

« Chi io ? » chiese Harry preoccupato. Hermione alzò lo sguardo sorpresa.

« Oh, scusami Harry, credevo fossi Ron » allontanato Harry con una spinta che lo fece cadere nel fango, Hermione si rifugiò tra le braccia dell’altro ragazzo.

I tre ragazzi tornarono al castello dove trovarono, davanti alla scalinata d’ingresso, il professor Silente e la professoressa McGranitt che li aspettavano.

« Cos’è successo ? » chiese la McGranitt affrettandosi verso di loro « Dov’è la professoressa Rouge ? »

« E’ stata squartata viva dallo spirito che vive nella foresta proibita » disse Harry.

« Almeno ce ne siamo liberati » commentò con un sospiro « Ma ora siamo a corto di un insegnante »

Angela uscì in quel momento da castello.

« Potremmo chiedere alla signorina Angela di occupare il posto vacante da qui alla fine dell’anno scolastico » propose Silente con un sorriso.

« Si può fare » disse Angela « Insegnerò tutto quello che so sulle arti oscure a questi giovani studenti »

« Cioè niente ? » chiese Ron.

« Venti punti in meno a Grifondoro ! » esclamò Angela arrabbiata.

« Ehi, non puoi toglierci punti ! » protestò Ron.

« Come no, ora sono tua insegnante » ridendo follemente, Angela se ne andò verso la sala insegnanti seguita da Silente e dalla McGranitt.

Harry, Ron e Hermione entrarono a loro volta nel castello. Appena messo piede nella sala d’ingresso incontrarono Luna che scendeva le scale di marmo trasportando una pentola di banane arrostite sul fuoco « Ne volete una ? » chiese al triumsvitato.

« Ehm, no grazie Luna » disse Hermione « Come sta Mark ? »

« Meglio » rispose Luna « Ginny lo sta ancora consolando.

In quel momento scese Mark ancora scosso dai singhiozzi insieme a Ginny che gli passava un braccio sulle spalle e gli parlava con gentilezza.

« Ragazzi » disse Harry rivolto agli amici « Credo sia meglio se ci teniamo per noi il fatto che Piton è il padre di Mark e mio zio »

« Come vuoi Harry » disse Luna sgranocchiando una banana.

« Va bene » annuirono Ron e Hermione.

« Tu cosa ne dici Mark ? » chiese al cugino. Mark gli rispose con un singhiozzo.

In quella sbucò da non si sa dove Draco Malfoy.

« Guarda chi c’è, Potter pentolone con la sua banda di amici svitati ! Dovrebbero regalarvi un cacciavite » cominciò a prenderli in giro prima di accorgersi di Mark, che aveva ricominciato a piangere sulla spalla di Ginny « Mark, ma che ti sei rammollito ? Piangere e per di più farlo sulla spalla di una babbanofila stracciona ? Che ne è del tuo onore Serpeverde ? »

In tutta risposta Ginny lo colpì con una mazza da baseball « Sei disgustoso ! Non vedi che è sconvolto, poverino ? Come credi ti sentiresti tu se scoprissi che Piton è tuo padre ? »

« Cosa ? » chiese Draco sorpreso da questa rivelazione « Piton è il padre di Mark ? Ma… se Mark è il cugino di Harry… allora Piton è lo zio di Harry ! » senza aggiungere altro corse nella sua sala comune a raccontare tutto ai suoi compagni Serpeverde per poi passare l’informazione a tutta la scuola.

« Grazie Ginny » disse Harry amareggiato.

« Ma piantala ! » lo riprese Ginny « Vieni Mark, andiamo a fare una passeggiata, vedrai che dopo ti sentirai meglio »

Ginny e Mark uscirono, Luna se ne andò alla torre dei Corvonero e il triumsvitato se ne tornò in sala comune permettendo finalmente a Neville di uscire.

I giorni passarono con la solita monotonia con la quale passano i giorni di scuola, Angela insegnava difesa contro le arti oscure e Ron scontava la sua punizione facendo da cavia durante le lezioni di pozioni.

La cosa che scocciò di più Harry fu l’annullamento dell’ultima partita di Quidditch e l’assegnazione ingiustificata della vittoria del torneo alla casa Corvonero.

« Che stress ! » esclamò un giorno uscendo dalla sala grande cercando di evitare i Corvonero che facevano i salti mortali dalla gioia « Uno si allena per tutto l’anno e poi gli rifilano una fregatura ! »

Il triumsvitato era ormai al quinto piano quando incontrarono Cho.

« Harry, hai per caso visto Cedric ? » chiese trattenendo a fatica le lacrime.

« No » mentì Harry dando un’occhiata di sfuggita alla lampada di Aladino che guarda a caso si trovava su un piedistallo nelle vicinanze.

Saltellando e fischiettando Aladino svoltò l’angolo e proruppe in un grido di gioia nel vedere la lampada « Una lampada ! Yuppie ! »

In tre balzi la raggiunse e la strofinò con tutte le sue energie facendone uscire il fantasma di Cedric.

« Ma porc… » esclamò questi « Harry, ti venisse una paralisi alle orecchie ! Che ti è saltato in mente ? »

« Oh, Cedric, sei vivo ! » sospirò sollevata Cho.

« Beh, proprio vivo non direi » precisò Ron.

« Ron ! » lo rimproverò Hermione « Non fare l’antipatico ! »

« Ma scusa, è la verità »

« Si, ma non è carino da dire » precisò Hermione « Di un po’, ti piacerebbe che qualcuno dicesse che sei morto ? »

« Non mi importerebbe più di tanto, lo so che non è vero » rispose Ron.

« Va bè, lasciamo perdere » rinunciò Hermione.

« Adesso dovrai esaudire i miei desideri » disse Aladino quando Cedric fu del tutto uscito dalla lampada « Come prima cosa voglio un cammello imbalsamato, poi un albero di natale canterino e come terzo e ultimo desiderio, avere infiniti desideri »

« Ma cosa vuoi da me ? » gli chiese Cedric guardandolo strano.

« Te l’ho detto, un cammello imbalsamato, un albero di natale… »

« Lascia stare, non sono un genio » gli spiegò il fantasma.

« Infatti è uno stupido » rise Harry.

« Senti chi parla » borbottò Ron.

« Te taci » disse Cedric minaccioso rivolto a Harry « Ho davanti l’eternità per seguirti e tormentarti »

« Ehi, e i miei desideri ? » chiese Aladino stizzito.

« Che stress con ‘sti desideri ! » sbottò Cedric « Non lo sai che l’erba voglio non si trova nemmeno nel giardino del re ? »

« Per forza, gliel’ho fumata tutta io » disse Harry.

« Comunque, io non voglio l’erba voglio, ma un cammello imbalsamato, un albero… »

« E basta ! Gira al largo e non rompere » urlò infine Cedric « Che cosa se ne faccia poi di un cammello imbalsamato proprio non capisco… » borbottò fra se dirigendosi verso Harry, mentre Aladino se ne andava sostenendo che i geni non sono più quelli di una volta e che non ci son più le mezze stagioni.

« Cedric, cosa fai ? » chiese Cho.

« Tormento Harry, come è giusto che sia » disse Cedric.

« Ma Cedric non stai con me ? » piagniucolò lei « Non dirmi che consideri Harry più carino di me ! »

« Ma certo che no mia adorata » disse Cedric « Vieni andiamo, passerò il pomeriggio in tua compagnia e tormenterò Harry quando la fanfiction sarà finita »

Cedric e Cho si allontanarono e Harry tirò un sospiro di sollievo. Fortunatamente il fantasma lasciò in pace il nostro “eroe” per il resto dell’anno scolastico, anno scolastico che ormai era giunto alla fine.

L’ultimo giorno di scuola tutti gli studenti erano riuniti in sala grande per il tradizionale banchetto di fine anno. Dopo che tutti si furono rimpinzati a dovere, Silente si alzo per il solito discorso.

« Studenti e studentesse, un altro anno è passato e noi non siamo migliorati, restiamo sempre i soliti cretini. Voldemort – e qui gran parte degli studenti venne colta da malore - non ha ancora fatto fuori Harry, quindi ci toccherà sopportarlo per un altro anno. Ma ora passiamo alla consegna della coppa delle case »

I Serpeverde sorrisero maliziosamente guardandosi tra loro, infatti quell’anno avevano ottenuto 438 punti mentre Grifondoro 388, 350 Corvonero e solo 30 Tassorosso.

I tassorosso piangevano disperatamente mentre Silente dava un’occhiata ai risultati.

«  Uhm, a quanto pare ha vinto Serpeverde » disse pensieroso « Ma non sottovalutiamo le aggiunte dell’ultimo momento; allora dieci punti a Harry Potter perché è il mio cocco, dieci punti alla signorina Granger  per averci rotto le scatole con il C.R.E.P.A., lo S.V.I.S.T.A. e il P.U.F.F.I., dieci punti al signor Weasley per averci dimostrato che non possiede un cervello, dieci alla signorina Weasley per i suoi favori sessuali e dieci a quel grifondoro seduto all’estremità del tavolo perché ha la faccia simpatica »

« In questo modo Grifondoro è pari con Serpeverde » esclamò Angela.

     « Accidenti, allora diamo un punto al signor Paciock per non essere mai riuscito ad entrare nella sala comune senza l’aiuto di qualcuno » aggiunse Silente.

     « Abbiamo vinto la coppa delle case » esclamarono i Grifondoro saltellando e abbracciandosi felici.

     I serpeverde ovviamente ci rimasero male, il preside come già altre volte in passato si era appena dimostrato essere una persona parziale e accanito fan dei Grifondoro. Una cosa del genere non dovrebbe passare impunita.

All’improvviso le porte della sala grande si aprirono con fragore e sulla soglia si stagliò la figura di Sailor Krum, mandato dall’autrice in persona a sanare i mali della scuola.

« Hai finito di fare i comodi tuoi, Silente, oh preside parziale ! » disse il bulgaro minaccioso. Estratto un fucile di precisione mirò in mezzo agli occhi del preside e premette il grilletto. Silente cadde a terra.

« Professor Silente ! » strillò scioccata la professoressa McGranitt gettandosi in lacrime al fianco del preside « Perché ? Perché ?! Non aveva fatto niente di male, aveva solo dimostrato la sua generosità verso gli studenti »

« Generosità un corno… » disse Sailor Krum « Comunque, il fucile era caricato a salve, credo che il professor Silente sia solo svenuto dalla paura »

La McGranitt si affrettò a controllare e, constatato che era vero, tirò un sospiro di sollievo. Molti Serpeverde invece emisero un sospiro di delusione.

« Comunque la cosa non finisce qui » esclamò Krum. In men che non si dica si armò dello scettro bulgaro e con quello si scagliò contro la clessidra Grifondoro facendola a pezzi.

« Yuppie, abbiamo vinto la coppa delle case ! » gioirono i Serpeverde. Draco Malfoy esternò la sua gioia lanciando un piatto di talpe ripiene contro il triumsvitato e ridendo sguaiatamente. La gioia dei Serpeverde però non durò a lungo, Sailor Krum infatti si era slanciato contro la loro clessidra e la stava facendo a pezzi. I Corvonero dalla gioia saltarono sul tavolo e intrapresero la danza della pioggia, Cho Chang si levò il reggiseno e lo lanciò al fantasma di Cedric Diggory, il quale naturalmente non lo prese e per la delusione si lasciò catturare dai Ghostbusters, causando così la disperazione di Cho che si fece foca monaca.

Non contento di aver sfasciato due delle clessidre di Hogwarts, Sailor Krum si gettò anche su quella Corvonero. I Tassorosso si misero a piangere e piansero per tre ore, i primi due secondi per la felicità di aver vinto la coppa per la prima volta dalla fondazione della scuola e il resto del tempo per la disperazione nel aver visto la loro clessidra seguire il triste destino delle tre precedenti.

« E adesso ? » chiesero gli studenti depressi « Chi ha vinto la coppa delle case ? »

« Io ! » esclamò Angela « Ho ancora i venti punti consegnatimi dalla McGranitt nel settimo capitolo per aver smascherato il mostro proveniente da una dimensione parallela »

« E’ vero » convenne la professoressa McGranitt e senza perdere altro tempo prese la coppa e la diede a Angela « E’ con grande piacere che consegno la coppa alla signorina Angela »

« La coppa è d’oro ? » chiese Angela con un sussurro.

« Certo che no ! » rispose la McGranitt « Come potremmo permetterci una coppa d’oro ? E’ di cartapesta »

« Che schifo… » disse Angela, ma alzò comunque la coppa sulla testa in segno di vittoria, mentre la McGranitt afferrava Silente per i piedi e lo trascinava in infermeria. Gli studenti però non gioirono della sua vittoria ( chissà perché ).

Il giorno dopo gli studenti di Hogwarts avevano impacchettato tutta la loro roba e trascinavano i loro bauli nella sala d’ingresso, in attesa di riprendere il treno che li avrebbe riportati a casa.

Harry, Ron e Hermione avevano appena sceso le scale di marmo quando Luna si fece avanti indossando un paio di orecchini a forma di polli allo spiedo.

« Ciao » li salutò allegra « Harry, quando posso prendere possesso dell’igloo estivo ? »

Harry ricordò solo in quel momento di averle promesso in affitto un igloo al gusto menta « Mi dispiace Luna » disse « Purtroppo senza preavviso la temperatura si è alzata e mi si sono sciolti tutti gli igloo »

« Oh, peccato » disse Luna dispiaciuta.

« Se vuoi posso affittarti la mia camera a casa degli zii  e io intanto andrò a stare a casa tua » le propose Harry speranzoso.

« Mmh… meglio di no, mi sa tanto di truffa questa soluzione » disse Luna prima di allontanarsi.

« Mancano ancora diversi minuti alla partenza del treno » notò Hermione controllando il suo orologio « Perché non ne approfittiamo per andare a salutare Hagrid ? »

Harry accolse la sua proposta e tutti e tre se ne andarono alla capanna del loro amico mezzogigante. Lo trovarono nell’aia che insegnava la lotta greco-romana alle galline.

« Salve ragazzi » li salutò bonariamente dando una pacca sulla schiena a Harry, facendolo cadere a terra « Pronti a tornare a casa ? Come avete intenzione di passare le vacanze ? »

« Io andrò a visitare tutte le principali biblioteche d Europa » disse Hermione con fervore « E’ un viaggio che avevo in programma da diversi anni, ti manderò una cartolina »

« Credo che io e la mia famiglia andremo al mare » disse Ron « Mamma l’ha promesso a Ginny quest’inverno, se non ci andiamo poi lei comincia a urlare e a gettare giù i muri in segno di protesta »

« Io invece mi romperò a casa dei miei zii » disse Harry amaramente.

« Ancora ? Ma non ti scocci a fare tutte le estati sempre la stessa cosa ? » gli chiese Hagrid.

« Tu invece Hagrid ? » gli chiese Hermione mentre Harry brontolava « Che cosa farai durante l’estate ? »

« Ho deciso di gestire una casa per le vacanze » disse Hagrid entusiasta « Aprirò un Hagridurismo »

Il triumsvitato lo guardò stranamente. « Hai bevuto di nuovo, Hagrid ? » gli chiese Hermione.

« No, sul serio ! » insistette « Che c’è di strano ? Anche il mio prozio Guglielmo nella sua giovinezza aprì il Guglielmo Hotel »

« Una tradizione di famiglia, insomma » commentò Harry.

« Servirò piatti cucinati da me » disse Hagrid mentre il triumsvitato si tratteneva dal vomitare « E ci metterò pure due saune, una normale e una indiana »

« Com’è la sauna indiana ? » chiese Ron curioso.

« Oh, è uguale alla sauna normale, solo che dentro c’è anche un suonatore di sitar » gli spiegò Hagrid.

Salutato Hagrid, i tre ragazzi tornarono al castello, recuperarono i bauli e se ne andarono a prendere il treno.

Viaggiarono allegramente dicendo scemenze e facendo cretinate come loro solito, ogni tanto Harry scoppiava in lacrime al pensiero di passare un’altra estate di schiavitù con i suoi zii.

Ron ebbe una specie di shock quando, a metà mattinata, Ginny annunciò di essersi messa insieme a Mark Evans.

« Che cosa ?!? » sbraitava Ron « Ma…ma… è insopportabile ! »

« Sembra » spiegò Ginny « In realtà sotto sotto è un ragazzo molto dolce e sensibile »

« Molto sotto, credo » commentò Harry.

« Odia i babbani e i babbanofili come noi ! » insistette Ron.

« Ora non più » disse Ginny « Ha capito che non ci si può permettere di disprezzare gli altri, non quando si è figli di Piton, almeno »

« Mi sembra una cosa saggia » disse Hermione « Anche tu, Harry, dovresti prendere esempio »

« Ma io non sono figlio di Piton ! » esclamò Harry arrabbiato.

« No, però sei suo nipote, non è poi tanto meglio »

Harry borbottò un paio di maledizioni che fecero arrossire Hermione.

Finalmente il treno giunse al capolinea e con esso anche la fanfiction.

« Dopo tante avventure, momenti assurdi e avvenimenti senza senso, anche questa storia si conclude » sospirò Hermione scendendo dal treno « Dopotutto quella parola di quattro lettere prima o poi arriva sempre »

« Intendi il tram ? » chiese Ron.

« Ron, ma quanto sei scemo ! » lo rimproverò Harry mentre Hermione alzava gli occhi al cielo « Non il tram, il taxi ! »

« Veramente intendevo la fine » spiegò Hermione.

« Non sapevo che la fine fosse un mezzo di trasporto ! » disse Ron sorpreso.

« Infatti non è un mezzo di trasporto ! » ribattè stizzita la ragazza.

« E allora che centra ? » chiese Ron.

« Piuttosto cosa c’entrano i mezzi di trasporto » disse Hermione « Stavamo parlando della conclusione della storia. Comunque » aggiunse Hermione abbracciando Ron « Mi mancherai tanto »

« Anche tu mi mancherai Hermione »

« Prima di salutarci perché non mi sussurri qualche parolina dolce ? »

« Zucchero, miele » disse Ron.

Hermione si coprì la faccia con le mani.

E con quest’ultima dimostrazione della ( poca ) intelligenza di Ron, mettiamo veramente alla fanfiction quella parola di quattro lettere che, come giustamente ha detto Hermione, prima o poi arriva sempre.

 

Tram

( o era taxi ? )

 

Dorothea: e alla fine siamo arrivati alla fine ! In certi momenti è stata una faticaccia, vi consiglio di non iniziare mai una storia prima di avere almeno la vaga idea di come andrà a finire. Ringrazio chi ha seguito fin qui ( presumo tutti quelli che stanno leggendo, a meno che non abbiate iniziato dalla fine ), tutti coloro che hanno recensito ( è anche merito vostro se la fanfiction è quella che è ^^ Diverse ispirazioni sono nate nel leggere le recensioni, senza poi contare che sono un ottimo stimolo a continuare ) e un ringraziamento anche ai numerosi lettori misteriosi ^^

 

Harry: perché hai fatto vincere la coppa del quidditch a corvonero ?! Non è giusto !


Dorothea
: beh, Silente ha sempre avvantaggiato i Grifondoro perché erano la sua casa, io a mia volta avvantaggio la mia

 

Ron: Corvonero è la tua casa ?! Io credevo fosse la casa degli intelligenti !

 

Harry: di sicuro adesso il livello medio di intelligenza deve essersi irrimediabilmente abbassato…

 

Dorothea: a parte il fatto che i Corvonero non sono questi gran geni, solo sono meno scemi degli altri, in questa casa ci sono finita per esclusione dalle altre

 

Ron: io pensavo che l’aver scritto questa fiction ti escludesse senza ombra di dubbio dai Corvonero…

 

Dorothea: devo ammettere che la fic ha danneggiato non poco la mia reputazione tra i corvi

 

Harry: comunque sia non si aiutano le proprie case !

 

Dorothea: e Silente allora ? E poi ho fatto solo vincere la coppa del Quidditch, non sono stata così parziale da fargli vincere anche la coppa delle case.

 

Harry: bella roba, l’hai fatta vincere a tua sorella

 

Angela: però i punti me li ero meritati da sola con lo smascheramento del mostro proveniente da una dimensione parallela mentre ero l’avvocato di Hermione. A proposito… Hermione questo è il conto

 

Hermione: non si era mai parlato del conto !

 

Angela: che, lavoro gratis ?

 

Harry: ah ah, guardate Hermione che faccia ! Sembra un crotalo !

 

Angela: e il conto anche per Silente, per aver fatto da insegnante nella sua gabbia di matti

 

Harry: ah, ha ! Guardate Silente che faccia ! Sembra uno scarabeo stercorario !

 

Angela: e il conto per Harry

 

Harry: uh ?

 

Angela: i detective privati costano…

 

Harry: mannaggia la pupazza ! Ancora sborsare soldi ! E per cosa poi ? Per vivere vicende deliranti senza trarne niente di buono !

 

Dorothea: ma che ti lamenti, ti ho fatto pure capitano di quidditch !

 

Harry: si, ma non ho vinto ! E non mi hai permesso di far resuscitare Sirius, neppure mi hai trovato la ragazza alla fine !

 

Dorothea: Harry, nel posto dove credo andrai a stare alla fine della serie non c’è posto per una ragazza

 

Harry: perché, dove credi che andrò ?

 

Dorothea: in una cassa.

 

Harry: in una cassa ?!

 

Dorothea: sepolta sotto terra

 

Harry: oh mamma…

 

Dorothea: prima di passare ai ringraziamenti personali un paio di spiegazioni: diverse persone ( Angela compresa ) non hanno capito perché nel capitolo scorso per fuggire non abbiano usato la macchina di Lavanda e Calì. La spiegazione ufficiosa è che dopo non potevo metterci l’incantesimo dello sciacquone volante, quella ufficiale è che avendo tamponato a tutta velocità il trolley di Ginny anche l’auto non era messa tanto meglio. E poi le chiavi le aveva Lavanda.

Altra cosa: è vero che lo scettro bulgaro di Sailor Krum era stato rotto da Hermione, ma poi qualcuno lo ha riparato con il magicscotch.

 

Angela: perché in questa storia Krum non ha l’accento bulgaro ?

 

Dorothea: ehm… avrà seguito un corso di pronuncia.

Piuttosto passiamo ai ringraziamenti per le bellissime recensioni:

 

Strekon: Dato che eri impegnato con le tue fanfiction perdonerò la dimenticanza ^^ ( tra l’altro, visto che le recensioni che mi lasci sono sempre molto belle, direi che puoi anche permetterti di saltare qualche capitolo ^^ ) Che succede che ultimamente tutti perdono i pantaloni ? Anche Angela l’altro giorno ha perso i suoi ( dopo un sacco di tempo perso a cercarli e dopo essere stata accusata di furto abbiamo scoperto che erano nell’armadio, dove dovevano essere -__- ). Manderò una delle mie compagne di corso a cercarli, ce ne sono alcune che, in quanto a intelligenza, al confronto il Ron di questa fiction è un genio. Tom Elvis è una delle cose più assurde che abbia mai sentito, quando l’ho saputo ho riso talmente tanto che la mia vicina è venuta a vedere se andava tutto bene ! Ecco qui il finale, spero abbia fatto sbellicare a dovere ^^ Ti ringrazio immensamente per i tutti complimenti, per le recensoni e per aver seguito questa fanfiction ! Ciao !

Lothiriel: Orpola, la segreteria telefonica, ho dimenticato di chiedere all’ Ire di farcela l’altro giorno ! Forse è meglio così, poi andava a finire che ci ricoveravano sul serio, già danno la caccia a me e Laura per aver traumatizzato quel ragazzo in biblioteca con la storia dei buchi. Allora, Harry ha comperato i suoi occhiali in un negozietto di Londra che vende oggetti brevettati da Mary Poppins, ma per poterli comperare bisogna dimostrare di essere proprietari di un gregge di pecore inesistenti. Hermione avrebbe potuto risolvere il caso con i suoi ragionamenti se avesse continuato a far concorrenza a Miss Marple e se avesse cominciato a viaggiare sul 686 (?). In effetti Mark è piuttosto insopportabile, potrebbe quasi far concorrenza ai ragazzini delle medie ^^ Voldemort che fa la spesa e lo sciacquone volante  li avevo in progetto da parecchio. Questa volta sono stata abbastanza veloce ^^ Rispetto ai miei standart per lo meno… Ti ringrazio per i complimenti e per tutte le recensioni ^^ Ciao !

Elis91: per i misteri relativi all’auto vedi su ^^ A quanto pare non l’avevo spiegato molto bene, vedrò di chiarirlo meglio in una prossima modifica. Fa comunque sempre piacere ricevere complimenti ^^ Grazie mille per aver seguito questa storia, ciao !

Shaida Black: hai perfettamente ragione, era inevitabile che Voldemort diventasse cattivo con un nome del genere, chissà cosa avevano per la testa i traduttori francesi ( comunque anche noi italiani non siamo messi molto meglio in quanto a traduzioni… ). Il latino fa sempre danni ^^ E’ abbastanza presto come aggiornamento ? Spero di si ^^ Grazie mille per aver seguito e recensito la storia ! Ciao !

Gina h: Grazie ^^ Ora prenderò casa sul monte Olimpo insieme agli altri dei ( oddio, forse mi sto montando la testa, mi domando solo chi me l’abbia smontata… ). Grazie mille per la recensione !

Ayko: benvenuta tra i commentatori, anche se solo per le ultime battute ^^ Che, comunque, non è un problema ^^ . Attesa finita, il ventitreesimo e ultimo capitolo eccolo qui ^^ Ti ringrazio per la recensione e per i complimenti ^^ Ciao !

Nadiuccia_92: tutti i giorni ? Immagino ci siano stati momenti di sconforto totale ( come quando non ho aggiornato per tre mesi ad esempio… ) Ho mandato avanti al storia fin dove ho potuto, ma ora è arrivata al capolinea ^^ Ma potrà sempre partirne un'altra ^__-  Grazie per i complimenti! Ciao !

marypotter92: ti ringrazio per i complimenti e per la nomina a miss simpatia ^^ La battuta su Perseo, come hai potuto leggere, è tornata anche in quest’ultimo capitolo. La tua prof è stata massacrata, come su richiesta ^^ Grazie ancora per la recensione e per aver seguito questa fic, ciao !

 

 

Dorothea: Ovviamente non risponderò alle recensioni per quest’ultimo capitolo ( che mi farebbe molto piacere ricevere ^^ ) se qualcuno ha delle domande che necessitano di risposte o delle risposte che necessitano di domande può scrivere alla mia mail MP1983@libero.it , potete scrivere anche solo per recensire in via privata, per lasciare complimenti o insulti, per minacciarmi di morte, per chiedermi dei soldi ( che tanto non vi do ) o semplicemente scambiare quattro chiacchiere ^^

Solo non chiedetemi il continuo di questa fic ! Non ci sarà mai un seguito della panna montata, molto probabilmente ci sarà invece la comico/demenziale versione del settimo libro, non voglio promettere nulla, ma per adesso ho scritto già il primo capitolo e diverse altre parti. Solo voglio progettarla per bene prima di iniziare a postarla e soprattutto prendermi una pausa, quindi passerà diverso tempo prima che possiate leggerla.


Nel finale di questo capitolo sono riportate alcune citazioni dal fumetto Rat-man collection, a dire il vero involontarie, ci ho messo un po' per accorgermi che in realtà quelle battute non erano del tutto farina del mio sacco, ma che le avevo lette altrove -__-

Credo non ci sia più nulla da dire, vi ringrazio infinitamente di avermi seguito fin qui, spero vi siate divertiti a leggerla quanto io mi sono divertita a scriverla ^^

Un bacione a tutti quanti e soprattutto Buon Natale !

 

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