Another me. Perché è sempre utile avere un'altra personalità !

di Alioth
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


Salveee… allora questa è la mia rima fanfiction, quindi, ve ne prego, abbiate clemenza per una povera scrittrice in erba!
Attendo i vostri pareri con ansia !

P.S. scusate se come capitolo è un po’ cortino... cercherò di rifarmi nei prossimi ^^

 

Capitolo 1

 

“Come sarebbe a dire che c’è stato un cambio di programma? Non sarei dovuta venire per la vigilia di Natale?”.
Era una gelida sera di dicembre ed Hermione, seduta sul suo letto con la cornetta in mano, attendeva impaziente una risposta dalla sua migliore amica che l’aveva chiamata pochi minuti prima.

“ Lo so Herm, ma vedi…” Ginny esitò qualche istante per poi continuare con voce affettuosa “ È che mi manchi così tanto, non ci vediamo da giorni, e poi credo proprio che anche mio fratello non sarebbe affatto dispiaciuto se arrivassi un po’ in anticipo!” disse con una risatina maliziosa.

Hermione arrossì di botto.

Aveva tirato in mezzo Ron, davvero un colpo basso.

Dopo aver riflettuto velocemente sul da farsi e dopo aver constatato che l’idea, suo malgrado, l’ allettasse parecchio, sospirò rassegnata: “E va bene mi hai convinto, sarò lì domani alle dieci, ma sappi che lo faccio solo per te, non ho alcun secondo fine!” esclamò tutto d’un fiato con le guance che le stavano andando a fuoco.

“ Certo, ne sono sicura.” rispose la rossa con un tono lievemente sarcastico, e poi aggiunse, prima che l’amica potesse ribattere “ Ti aspetto con ansia, mi raccomando sii puntale e mandami un gufo quando parti! Ciaoo!”e senza troppe cerimonie mise giù il telefono.

La riccia osservò attonita l’apparecchio per qualche istante, non avrebbe mai capito Ginny fino in fondo: era talmente imprevedibile e vivace che talvolta risultava difficile indovinare che cosa le passasse per la testa, ma era proprio per questo che Hermione le era così affezionata.
Un sorriso dolce si disegnò sul volto della giovane, che si decise finalmente ad alzarsi e ad andare a preparare i bagagli, mentre ripensava nostalgica alla Tana.

Le piaceva trascorrere le vacanze natalizie dai Weasley.
Adorava il clima allegro e accogliente che si respirava nella loro casa, per non parlare dei membri della famiglia: c’era Molly sempre gentile ed affettuosa, il signor Weasley così cordiale e pacato, i gemelli che riuscivano sempre a farla divertire, la piccola e adorabile Gin, e poi c’era lui… il ragazzo per cui Hermione aveva perso la testa da ormai quattro anni, Ronald Bilius, o più semplicemente Ron.

Il loro era un rapporto strano, basato interamente su continui litigi e riappacificazioni.

Era stato così sin da quando si erano conosciuti, e alla ragazza era sempre andato a genio: sapeva che, anche se a modo loro, si volevano bene e che erano legati da una profonda amicizia.

Da qualche tempo però sentiva di provare qualcosa che andasse oltre alla semplice simpatia, anche se non sapeva se definirla una sorta di attrazione fisica o una vera e propria cotta.

Ovviamente aveva cercato di nascondere il più possibile i suoi sentimenti, ben conscia del fatto che il rosso la considerasse solamente come una sorella.

Purtroppo.

Hermione sbuffò sonoramente mentre riponeva un maglione, accuratamente piegato, all’interno della valigia.

Non doveva pensarci!

Voleva trascorrere quei giorni in santa pace, senza essere tormentata da dubbi o incertezze.

Doveva smetterla di comportarsi come una stupida ragazzina innamorata, lui non l’amava e lei non poteva farci niente.
“Così stanno le cose cara mia, vedi di metterlo bene in testa!”

Si disse ad un certo punto mentre con un gesto deciso richiudeva la cerniera del borsone che aveva appena terminato di preparare.

“ Ho il presentimento che saranno due settimane piuttosto intense..” sospirò tra sé mentre cominciava a mettersi il pigiama per andare a dormire.

Una volta coricatasi a letto, si addormentò quasi all’istante, con il volto di Ron ancora impresso nella mente.

 

 

                                                         

 

                                                                ***************************************

 

 

 

 

 

La mattina seguente Hermione si alzò di buon’ora e, dopo aver salutato i suoi genitori, uscì di casa e si diresse in un vicolo poco frequentato in una zona isolata del quartiere.
Una volta che ebbe controllato che non ci fosse nessuno nei paraggi, estrasse la bacchetta dalla tasca  e si concentrò sulla destinazione che doveva raggiungere.

In una frazione di secondo la ragazza scomparve per riapparire subito dopo su di una collina che sovrastava il piccolo paese di Ottery St Catchpole, di fronte ad uno sbilenco edificio di pietra dall’aria antica e trasandata.

Un cartello di fronte all’abitazione recava una scritta rossa che recitava “La Tana”.
La giovane sorrise tra se e si diresse verso la porta d’ingresso, ma quando fece per bussare una mano le accarezzò la spalla facendola sobbalzare.

“ Santo cielo Gin! Mi hai fatto prendere un colpo!” disse rivolta alla piccola Weasley che la  guardava sorridendo.
Shh, non fare rumore.. gli altri non sanno che sei qui! Seguimi . . ti devo parlare!” sussurrò la rossa mentre , con passo felpato, si apprestava ad entrare in cucina.

La bruna la guardò perplessa, ma le andò dietro senza replicare.

Quando raggiunsero la sua camera Ginny chiuse la porta e si sedette sul letto, poi, notando che l’amica seguitava a squadrarla con fare sospettoso si decise a parlare: “ Herm, ho bisogno di chiederti un grande favore, e solo tu mi puoi aiutare, ti prego non dirmi di no!”

La riccia sospirò e le si sedette accanto, osservandola con fare apprensivo.

“ Dimmi, ti ascolto..

 

 

 

 

Ai  lettori l’ardua sentenza!

 

Un bacio da Bonnie _85!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

                              Ringrazio di cuore la mia Cramaux_95 per il sostegno e l’aiuto. ^-^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

 

 

La riccia sospirò e le si sedette accanto, osservandola con fare apprensivo.

“ Dimmi, ti ascolto..

 

Ginny iniziò a giocherellare nervosamente con una ciocca ramata, evitando di guardare l’amica in volto.
Dopo qualche momento di silenzio la rossa si decise a parlare “Vedi Herm, si tratta di me ed Harry...
“Non dirmi che vi siete lasciati!” esclamò Hermione scandalizzata.

“ No affatto! Anzi il nostro rapporto non potrebbe funzionare meglio di così… ed è proprio qui che sta il problema” rispose la giovane, continuando a tenere gli occhi bassi.

La riccia la fissava corrucciata cercando di capire che cosa avesse in mente. 

“Avanti Ginny, parla.” La esortò con voce ansiosa, prendendole entrambe le mani affinché la smettesse di tormentarsi i capelli.

“Ecco, lui mi avrebbe invitata a passare una settimana a Grimmauld Place, solo che... beh, diciamo che io non avrei il permesso di allontanarmi dalla Tana per così tanto tempo, figuriamoci poi se in compagnia di un ragazzo... quindi mi domandavo se tu potessi sostituirmi…

Hermione la fulminò con lo sguardo e la interruppe con voce irata.

“Ginevra Molly Weasley, so che cosa hai in mente, e ti preannuncio che non riuscirai a tirarmi in mezzo a questa follia!”

“ Dai ti scongiuro sarà solo per pochi giorni, tornerò per la vigilia te lo prometto!” la implorò Ginny con fare supplichevole. 

“Mi renderesti la persona più felice di questa terra, insomma non so se mi sono spiegata ma Harry Potter, il ragazzo di cui sono perdutamente innamorata dal primo istante in cui l’ho visto, mi ha chiesto di passare con lui sette giorni e sette notti!” continuò evidenziando con fin troppa enfasi l’ultima parola.

Hermione non riuscì a trattenere un piccolo sorriso, sapeva quanto la ragazza ci tenesse a quell’invito, e in un certo senso poteva capirla. Se Ron le avesse proposto una cosa simile avrebbe fatto di tutto pur di andare con lui.

“ Premettendo che non sono affatto d’accordo sul fatto che tu agisca di nascosto dai tuoi genitori, quale sarebbe il tuo piano?”

La piccola Weasley sorrise astutamente mostrandole un bracciale d’argento finemente decorato.

Nella parte interna del gioiello vi era un’incisione che recitava un’antica formula in latino.

“ Questo – disse con fare cospiratore- è un potente amuleto magico, se si pronuncia correttamente l’incantesimo ci si può trasformare in qualunque persona si desideri, e rimanere con le sue sembianze fino a quando si continua ad indossarlo.

Se lo si toglie difatti l’effetto del sortilegio svanisce, ma basta rimetterlo e ripetere la formula per mutare nuovamente il proprio aspetto.. non pensi che sia geniale? ” chiese entusiasta all’amica.

Hermione osservò affascinata l’oggetto in questione, prendendolo  in mano ed esaminando attentamente ogni decorazione.

“ Se ho ben capito, ha lo stesso effetto della Pozione Polisucco?” chiese poi, pur senza staccare gli occhi dal braccialetto.

Ginny annuì “ Esatto, ma dura di più ed è sicuramente meno doloroso!”.

Dopo qualche attimo di silenzio la ragazza si rivolse nuovamente all’amica.

“ Senti, lo so che è chiederti molto... ma non so davvero a chi altro rivolgermi, e poi tu mi conosci meglio di chiunque altro: sai le mie abitudini e come mi comporto di solito, quindi ti scongiuro… dammi una mano!”

Hermione rifletté un momento prima di rispondere.

Quello che le chiedeva Ginny era di fingersi lei per una settimana e convivere normalmente con il resto degli abitanti della Tana. Dopotutto come prospettiva non era così catastrofica, anzi, prospettava persino dei lati positivi, come per esempio, lo stare a stretto contatto con Ron.

Quando formulò quel pensiero la ragazza arrossì violentemente e la rossa parve notarlo.

Tanto che, una volta compreso il motivo di tale imbarazzo, con fare innocente avvicinò la testa alla sua spalla e le sussurrò all’orecchio “ Lo prendo come un sì?”

 

                                  

                                     ****************************************

 

 

“Allora sei sicura? Guarda che fai ancora in tempo a cambiare idea, non sei mica obbligata a..”

“ Oh avanti Gin finiscila, se ti ho detto di sì è perché sono convinta.

Una settimana passerà in fretta e poi mi sono sempre chiesta come riuscissi a sopravvivere con quegli scapestrati dei tuoi fratelli, e adesso finalmente la mia domanda troverà una risposta!” disse Hermione ridendo mentre aiutava l’amica a chiudere la valigia.
“ Herm sei insostituibile! Non saprei davvero come fare senza di te!” disse Ginny, che diventava sempre più esaltata ogni minuto che passava.

“ Smettila di parlare e dimmi come praticare questo incantesimo piuttosto! Non vorrei che, per una stupida distrazione, mi ritrovassi con l’aspetto della Parkinson o della Bulstrode!”.

La rossa ridacchiò e si avvicinò all’amica “ Basta semplicemente che indossi il bracciale e che, mentre pronunci la formula, immagini intensamente il mio volto.”

Hermione chiuse gli occhi e si concentrò sul viso della ragazza che le stava di fronte, cercando di visualizzare ogni minimo particolare.

Quando si sentì abbastanza pronta eseguì l’incanto.

Avvertì immediatamente un lieve pizzicorio che dalla nuca si propagò per tutto il corpo.

Percepì il suo fisico mutare e i suoi capelli diventare più lunghi e folti.
Quando si decise a spalancare le palpebre la prima cosa che vide fu il sorriso a trentadue denti di Ginny che subito le venne incontro porgendole uno specchio.

Appena scorse il suo riflesso la ragazza rimase stupefatta “ Non ci posso credere.. siamo identiche!” esclamò.

“Ed abbiamo anche la stessa voce per fortuna, così nessuno noterà la differenza!” ribadì Ginny soddisfatta, per poi avviarsi verso il letto per prendere il suo bagaglio.

“ Beh, allora credo proprio che sia giunto il momento di separarci.. ricordati però che se hai un qualsiasi problema o se rischi di essere scoperta, non esitare a mandarmi un gufo va bene?” disse poi mentre estraeva la bacchetta dalla tasca posteriore dei jeans.
“ Sta’ tranquilla, andrà tutto alla perfezione, non preoccuparti. Ora però muoviti, Harry ti sta aspettando.”

Mormorò Hermione mentre l’abbracciava.

“Allora.. vado!”  Ginny si staccò dall’amica e dopo averle lanciato un ultimo sguardo emozionato sparì con un piccolo ‘’pop’’ , lasciandola finalmente sola.

La giovane fece un lungo sospiro cercando di calmarsi.

Anche se non lo aveva dato a vedere, era praticamente terrorizzata da quel cambiamento e non aveva idea di come gestire la situazione.

Mentre si stava crogiolando nei suoi dubbi un urlo proveniente dal piano inferiore la fece sobbalzare.

La signora Weasley l’aveva chiamata per pranzo.
“ Che Merlino mi aiuti!” si disse la ragazza mentre apriva la porta e si apprestava a scendere.

 

 

Ta dàn! Secondo capitolo pubblicato!
L’ho scritto di getto quindi è probabile che ci sia qualche errore e qualche ripetizione.

Vi chiedo di essere clementi! ^^’

Devo ammettere che nemmeno questo è di una lunghezza sconvolgente, però mi auguro che vi piaccia comunque. ^^

A voi lettori l’ultima parola! 

 

 

 

 

 

 

Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno recensito lo scorso chappy e messo la storia tra le preferite                           e le seguite! ^^    Vi adoro ragazzi! Ah dimenticavo! BUON NATALE! .. anche se un filo in ritardo ;D

 

 

 

 

 

 

                           Un bacio da Bonnie _85!

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


 

 


Why do you look so familiar 
I could swear that I have seen your face before 
I think I like that you seem sincere 
I think I'd like to get to know you a little bit more 

CAPITOLO 3

 

 

“ Che Merlino mi aiuti!” si disse la ragazza mentre apriva la porta e si apprestava a scendere.

 

Una volta arrivata infondo alle scale Hermione si fermò esitante sull’ultimo gradino.

Era completamente in preda all’ansia e non riusciva a pensare razionalmente.

Doveva assolutamente calmarsi perché se fosse stata così nervosa anche a pranzo avrebbe potuto alimentare qualche sospetto.
Cosa che era ben decisa ad evitare, visto che quello che meno desiderava in quel momento era di essere scoperta.
Non poteva permettersi passi falsi, un solo errore e il piano che aveva progettato con l’amica sarebbe andato in fumo, provocando l’ira funesta della Signora Weasley e, di conseguenza, una secolare punizione per la povera Ginny.

La ragazza fu scossa da un lieve brivido di terrore mentre nella sua mente si faceva nitida l’immagine di una Molly completamente fuori di sé che sbraitava contro di loro gli improperi più impensabili.

Quella donna era la persona più gentile e disponibile che la giovane avesse mai conosciuto, ma sapeva che quando perdeva le staffe, la sua bontà d’animo andava totalmente a farsi benedire.

Poiché era talmente assorta nei suoi pensieri, la ragazza non si accorse delle due figure che erano apparse dietro di lei.
Si rese conto della loro presenza solo quando una di queste diede un sonoro colpo di tosse.

Hermione sobbalzò e si voltò per vedere chi ci fosse alle sue spalle: appena scorse due visi praticamente identici e dai capelli rosso fiamma comprese subito di chi si trattava.

“Fred, George che diavolo ci fate qui?! Mi avete fatto prendere un colpo!”disse con un tono di voce lievemente stridulo per lo spavento.

“Cara sorellina, noi ci abitiamo qui dentro!” le rispose George compiendo ampi gesti con le mani come per evidenziare che il posto in cui si trovavano era effettivamente la Tana.
“Piuttosto, tu perché eri imbambolata a fissare il vuoto nel bel mezzo delle scale?” le chiese Fred con un sorriso malizioso, che comparve anche sulle labbra del fratello.

“ Caro George credo proprio che la piccola Gin si sia presa una bella cotta!”
Hermione sgranò gli occhi, mentre sentiva le guance andare a fuoco.

Sapeva che i gemelli si stavano rivolgendo a quella che credevano fosse la loro sorella e non a lei, ma si sentì comunque in imbarazzo.

“Chi ha una cotta?” Ron, che era appena sceso dal piano superiore, si era avvicinato ai fratelli con un’ espressione lievemente confusa in volto.

“ Non lo sapevi Ronnie? La nostra piccola Ginevra è innamorata!” ridacchiò Fred fissando, la ragazzina, ormai paonazza, con aria divertita.

“Davvero?” le domandò Ron incredulo.

Quest’ultima evitò il suo sguardo e, per porre fine a quella che era diventata una conversazione fin troppo confidenziale, si diresse in cucina senza fornire alcuna spiegazione.

Il pranzo passò piacevolmente, la signora Weasley aveva preparato deliziosi manicaretti ed Hermione, che era particolarmente affamata, si era buttata a capofitto sulle pietanze, ignorando gli sguardi sconcertati del resto della famiglia.

Terminato il pasto la ragazza, con l’intento di evitare di essere sottoposta ad un’ ulteriore sfilza di domande, si diresse rapida in camera e, una volta arrivata, si chiuse la porta alle spalle, traendo un sospiro di sollievo.

Era stata più dura di quanto pensasse, fingere di essere qualcun altro non era un’ impresa semplice e da quel momento in poi avrebbe dovuto prestare più attenzione.

Senza quasi accorgersene si mise a giocherellare distrattamente col bracciale che le aveva dato l’amica, cercando di immaginare dove fosse in quel momento e cosa stesse facendo.

“ Anche se infondo non è tanto difficile da indovinare…” si disse sorridendo maliziosamente tra sé.

 

                                                    

 I think there's something more 
Life's worth living for 
Who knows what could happen 
Do what you do
 
Just keep on laughing 
One thing's true 
There's always a brand new day 
I'm gonna live today like it's my last day
 

 

 

 

                                                      **********************************

 

 

 

Erano ormai le cinque passate quando Hermione si decise a staccare gli occhi dal libro che stava leggendo.

Non si era resa conto di quanto tempo fosse passato, talmente si era concentrata sulla lettura e, probabilmente, avrebbe addirittura continuato per altre ore intere se solo qualcosa non l’avesse distratta.
Un rumore proveniente dal piano sottostante aveva disturbato la sua tranquillità, e questo la irritò profondamente.
Con uno sbuffo infastidito avvicinò l’orecchio alla porta per comprendere quale fosse la natura di quel suono, e quando la scoprì rimase stupita.

Erano le soavi note di una chitarra acustica.

Incuriosita decise di recarsi di sotto per dare un’occhiata.
“Forse Molly ha lasciato accesa la radio dimenticandosi poi di spegnerla” si disse, mentre scendeva i gradini lentamente, per evitare di interrompere quella melodia che diveniva sempre più intensa e piacevole.

Quando finalmente raggiunse il salotto le si presentò una scena che non si sarebbe mai aspettata di vedere.

Seduto su una poltrona vicino al camino, completamente assorto dal brano che stava eseguendo, c’era Ron.

I lineamenti del viso distesi e rilassati, lo sguardo concentrato e puntato sulle corde, che venivano sfiorate, con movimenti frenetici, ma allo  stesso tempo delicati, dalle sue mani.

La ragazza rimase a guardarlo per un istante che le parve interminabile, incantata da ogni suo singolo gesto.

Si riscosse solamente quando si accorse che la musica era cessata.
Alzò lo sguardo e vide che il rosso la stava fissando.
“ Pensavo fossi di sopra, scusa se ti ho disturbato ma, visto che i gemelli sono al negozio e mamma a fare la spesa, ho pensato che fosse il momento più opportuno per fare un po’ di pratica” disse poi, mentre si accingeva a riporre lo strumento nella sua custodia.

“Non ti preoccupare.” rispose Hermione con dolcezza “ Suoni davvero bene a proposito !”

Appena terminò la frase Ron alzò di scatto la testa e la fissò con gli occhi sbarrati.

La giovane, che si stava chiedendo cosa avesse detto di così sconvolgente, rimase basita quando lo vide avvicinarsi e posarle una mano sulla fronte ( fatto che per altro le procurò un tuffo al cuore, data l’estrema vicinanza con l’amico).

“ Sei sicura di sentirti bene Gin?” chiese poi il ragazzo.

“ Certo che sto bene, che domande fai?” ribatté lei, cercando di celare l’imbarazzo con una risposta piuttosto schietta, che di sicuro avrebbe dato la vera Ginny.

“ Allora oggi è un giorno speciale!”esclamò Ron divertito.
“Tu che mi fai un complimento è un evento che non capita molto spesso!”.

Hermione sorrise.
In effetti la piccola Weasley era nota per avere un carattere pratico e poco incline a smancerie e convenevoli.
“È solo che oggi mi sento più magnanima del solito, ma non aspettarti altri apprezzamenti in futuro, hai già avuto il tuo momento di gloria!”

Ron rise, anche se tornò quasi subito serio e avvicinando il volto a quello della sorella le sussurrò in un orecchio: “È vero quello che hanno detto Fred e George questa mattina? Ti sei per davvero innamorata?”.

Hermione colta alla sprovvista cominciò a balbettare frasi sconnesse, cercando di spiegargli che era stato un enorme malinteso e che i gemelli avevano frainteso tutto.

Venne però subito interrotta dal rosso che ridacchiò: “ Lo prendo come un sì!”
Dopo un momento di silenzio, in cui le guance della giovane si erano imporporate fino all’inverosimile, aggiunse:
“ Immagino che non mi dirai mai di chi si tratta vero?”
“ Ammesso e non concesso che mi piaccia realmente qualcuno, l’unico a cui confesserei i miei sentimenti sarebbe il diretto interessato!”. 

Rispose quest’ultima, cercando di rimanere il più possibile sul vago.

Visto che ormai la conversazione aveva preso la piega da lei meno desiderata, Hermione decise di cogliere la palla al balzo e ribaltare la situazione: “ Invece tu?” gli domandò.

Ron trasalì, ma cercò di mantenere una certa indifferenza.
“ In che senso?” chiese.

“ Avanti non fare il finto tonto, sai benissimo di che parlo!” ribatté la ragazza, incitandolo a rispondere.

“ Non capisco proprio perché mi fai questa domanda, sai benissimo come stanno le cose!” ribatté il rosso, ora visibilmente a disagio.

Hermione lo fissò stupita.

“Oh andiamo, come se ne sono accorti i gemelli te ne sarai resa conto anche tu! Persino Harry ci è arrivato e sai che lui non è molto sveglio riguardo questo genere di questioni...”.

Disse il rosso tentando di farle comprendere qualcosa, ma la giovane era completamente in alto mare.

“Beh se proprio non riesci ad indovinare non sarò certo io a svelarti la sua identità! Almeno così posso essere sicuro che non lo sbandiererai ai quattro venti!

“Io non faccio queste cose!” sbotto Hermione piccata ed anche lievemente infastidita per non essere riuscita a scoprire chi fosse la misteriosa ragazza che aveva stregato il suo cuore.

“Non riuscirà a tenermelo nascosto per sempre!” si disse mentre osservava Ron che si allontanava.

“Devo scoprire di chi si tratta... e per farlo ho bisogno dell’aiuto di due persone... ”.

Senza neanche rifletterci su si diresse rapida verso il camino che si trovava nel lato opposto della stanza e, dopo aver preso una manciata di polvere volante, vi entrò.

Respirò profondamente e poi con voce decisa gridò “ Tiri Vispi Weasley!” per poi scomparire in una nuvola di fumo verde.
                

 

So you go and make it happen 
Do your best 
Just keep on laughing 
I'm telling you 
There's always a brand new day
 

-Who Knows Avril Lavigne-

 

 

 

 

 

 

Non riesco a credere che non aggiorno da quasi un mese!
Impressionante!
Mi spiace davvero ma è un momento un po’ bruttino per me questo.
Tra la scuola e il resto... è un disastro assoluto, e il tempo per scrivere scarseggia.
Ma... come promesso ecco a voi il terzo chapter!
Con la speranza che vi piaccia vi saluto e vi do la mia parola che aggiornerò il prima che posso!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli e chi ha inserito la storia tra le seguite e le preferite! Mi avete reso molto felice, davvero!
Un ringraziamento speciale va a Scaldotto e ( Ovviamente... perché lei sa xD) a Carmaux_95!

Un bacione a todos!

 

 

                                                    Vi adoro!!!!!!!

 

 

Bonnie _85.

 

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