Che pasticcio, Total Drama!

di kissina96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il dopo sbornia è orribile, e Courtney ne sapeva qualcosa. La testa le scoppiava, e i ricordi della sera prima le apparivano sfocati, troppo veloci perché la sua mente li cogliesse. Era sul grande letto del suo piccolo monolocale, e l’unica cosa che desiderava in quel momento era dormire. Bussarono alla porta, ma Courtney proprio non voleva saperne di alzarsi. –Sarà il postino- pensò.
Bussarono ancora e ancora, in modo sempre più insistente. Alla fine la ragazza fu costretta ad alzarsi. Era in biancheria intima, ma quel giorno vestirsi era l’ultimo dei suoi pensieri.
<< Arrivo >> disse ancora assonnata ed aprì la porta.
Duncan le si fiondò addosso e cominciò a baciarla appassionatamente. << Mi dispiace >>, disse, << non avrei dovuto>> . La sera prima la coppietta aveva litigato, ma non una di quelle litigate banali, no, una litigata pesante, di quelle che non dimentichi, neanche con una sbornia. Il motivo del litigio? Courtney era stata invitata  ad una festa in discoteca da un suo amico del liceo, Charlie. Scherzando, la ragazza confessò a Duncan che questo amico ci aveva sempre provato con lei . A sentire questo, lui si incazzò non poco. Ed alla fine Courtney andò da sola a quella stupida festa.
<< Non fa nulla, non preoccuparti >> rispose la ragazza, cominciando piano piano a riprendere lucidità.
<< Sei sicura? Stai bene? >> Duncan si era accorto che la sua principessa era strana.
<< Oh, bè…. Ieri sera ho bevuto un po’…>>
<< Si sente, puzzi di alcol! >> scherzò lui.
<< Ehi, io NON puzzo! >> rispose scandalizzata Courtney.
<< Sei proprio una principessa puzzona! Ahahah >>
<< Adesso ti faccio vedere io! >>
Cominciarono a prendersi a cuscinate. All’ inizio era in vantaggio Duncan, ma anche Courtney non si arrendeva. Lotta dopo lotta, assalto dopo assalto, si ritrovarono faccia a faccia. Si guardarono intensamente negli occhi, lui prese il volto di lei fra le mani e la baciò. Fu il bacio più bello ed emozionante che Courtney avesse mai provato. Poi il bacio si trasformò in qualcos’ altro. Fecero l’amore. Di colpo, da una battaglia a cuscinate nacque un momento d’intimità unico e magico. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 Era passata una settimana dalla festa di Charlie, e Duncan e Courtney non si erano mai sentiti più uniti e vicini di così.
Un giorno Courtney si svegliò abbracciata a Duncan, che le carezzava la schiena nuda.
<< Mmm…>>
<< Buongiorno, principessina >> .
Lei lo strinse forte a sé e gli sussurrò nell’orecchio: << Lo sai che ti amo? >> .
Lui sorrise e la baciò.
Dopo circa una mezz’oretta, Courtney si alzò dal letto, fece una doccia veloce e si vestì. Ma, all’improvviso, si sentì male. Cadde ai piedi del letto.
<< Courtney! Ma che cazzo…? >>
<< Sta’ tranquillo, ho solo un po’ di nausea…>> ma non finì in tempo la frase che dovette correre in bagno per vomitare.
Duncan si sentiva impotente. Non sapeva che fare. Vedeva la sua ragazza coricata sul marmo freddo del bagno, abbracciata alla tazza del gabinetto.
<< Avrò mangiato qualcosa di scaduto…>> cercò di giustificarsi lei.
<< Chiamo un dottore >> Duncan aveva già il cellulare in mano.
<< Guarda che non ce n’è bisogno! Non vedi che sto meglio? >>.
<< Se lo dici tu…ma riguardati, tesoro, va bene? >> detto questo, uscì per andare a scuola. Aveva quasi vent’anni, ma era il pluribocciato per eccellenza. Se non fosse stato per Courtney che lo obbligava a frequentare le lezioni, Duncan avrebbe di sicuro superato il limite massimo di assenze.
Quando la porta si richiuse dietro di lui, Courtney cominciò a pensare. E se non fosse stato il cibo scaduto a scatenare quell’attacco di vomito? Un pensiero le balenò in testa all’improvviso: da quanto tempo non aveva il ciclo mestruale? C’era la possibilità che lei potesse essere…incinta? A quel pensiero Courtney si sentì svenire.
No, no. Era troppo giovane. Nel dubbio, decise di andare alla farmacia sotto casa sua per acquistare un test di gravidanza. Indossò sciarpa, cappello e occhiali da sole, quasi avesse paura di incontrare qualche conoscente.
<< Posso aiutarla? >> una dolce infermiera si era avvicinata a lei.
<< Sì! Ecco, io vorrei…un test di gravidanza…>> Courtney abbassò bruscamente la voce.
<< Eh? >>
<< UN TEST DI GRAVIDANZA! >> urlò nervosa la ragazza.
Si rese subito conto che non avrebbe dovuto. Tutti si voltarono e la squadrarono da capo a piedi come fosse una matta.
<< Ho capito, ho capito. Ecco a lei…>> rispose l’infermiera con tono affabile.
<< G-grazie…>> Courtney era imbarazzatissima. Pagò e corse via come un ladro con la “refurtiva”.
Tornata a casa, aprì la scatoletta e ne tirò fuori una specie di termometro. Fece il test seguendo ogni singola istruzione alla lettera. – Due righe incinta, una riga no- continuava a ripetere tra sé prima di scoprire il verdetto.
Due righe. – O mio dio- ,pensò, - sono incinta- .

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Incinta. Incinta. Incinta.
Courtney era perseguitata da questo pensiero. Non aveva ancora intenzione di dirlo a Duncan, aveva paura della sua reazione. Continuava a fissare le due righe sul test di gravidanza. Ancora non le sembrava vero. Certo, avere un figlio da Duncan era uno dei suoi desideri più grandi, ma non si sentiva ancora pronta. Aveva vent’anni, diavolo! Per distrarsi, accese un po’ la TV. L’unico programma interessante che c’era era una soap opera. Un uomo ed una donna stavano parlando animatamente.
<< Caro, >> disse la donna, << io…aspetto un bambino…>> .
<< Oh, ma è una persecuzione! >> esclamò Courtney e spense la televisione. Optò quindi per i videogame preferiti da Duncan.
-Troppo violenti – pensò scorrendo i vari titoli. Alla fine si arrese e tornò in salotto. Decise quindi di cucinare un bel pranzetto per il suo Dunchino…così avrebbe reso tutto più facile. Avrebbe potuto dirglielo senza problemi. Mentre cercava la ricetta di un dolce al cioccolato, un messaggio arrivò sul suo cellulare. – Dev’essere lui!- pensò felice la ragazza e lesse il messaggio:
 “ Ciao bellissima, è da una settimana che non ci si sente. La notte passata con te è stata fantastica. Sei libera oggi pomeriggio?
Ti amo, Charlie”
-E questo che significa?- Courtney era scioccata. Poi ci pensò su: la sera della festa lei si era ubriacata, e ricordava solo quello. Poi, il buio. – Oh cazzo, non avrò fatto qualche stronzata, vero?- .
E invece sì. Quel SMS era la prova che aveva fatto qualcosa di sbagliato a quella dannata festa. Sì sforzò di ricordare, ma più ci provava più la mente le faceva male. Pensò che l’unico modo per avere delle risposte era incontrare Charlie. Inviò un messaggio di risposta:
“ Sì, sono libera. Facciamo alle 6 al parco? Ti devo parlare. Courtney” .

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Ore 6. Courtney era già seduta su una panchina, aspettando Charlie. Era vestita con un tailleur pantalone nero e scarpe con tacco basso, nere anche quelle, e grandi occhiali da sole, che le coprivano quasi interamente il volto privo di una qualsiasi forma di trucco. Più che per un appuntamento, sembrava che si fosse preparata per un colloquio di lavoro. O per un funerale.
-Ma dove sarà finito?- pensava ansiosamente la ragazza, battendo le dita sul legno della panchina.
Quando ormai stava per andarsene arrabbiata, ecco che Charlie arrivò.
<< Ciao, >> disse << scusa il ritardo >> .
 
* * * * * *
 
Duncan verso le 6 tornò a casa di Courtney per vedere come stava. In realtà i due non vivevano insieme, ma ai genitori di Duncan poco importava del figlio. Lui era maggiorenne, e a loro parere poteva fare tutto quello che voleva. Quindi il ragazzo passava la notte una volta da Courtney, un’altra a casa sua. Ma più spesso da Courtney.
Comunque quel giorno non la trovò ad aspettarlo. Chiamò Bridgette per sapere se era andata a casa sua, ma lei rispose di no.
<< Perché lo vuoi sapere, poi? >>
<< Non ho tempo, ne parliamo dopo >> tagliò corto lui e le attaccò il telefono in faccia.
Non aveva certo voglia di fare una chiacchierata al telefono in quel momento! Era sempre più preoccupato, quando all’improvviso si sentì una suoneria riecheggiare nell’aria. Duncan la conosceva bene: era quella del palmare di Courtney. Seguì quel suono familiare e lo trovò: era poggiato su un tavolino. La suoneria sul palmare s’interruppe e sul display comparve una chiamata persa. Duncan vide di chi si trattava:
<< Uff, i soliti avvocati >> sbuffò. Già che c’era, poteva dare un’occhiata ai messaggi della sua ragazza, un po’ per avere un’idea di dove fosse in quel momento. Tra quelli ricevuti c’era un messaggio che attirò la sua attenzione:
“ Ciao bellissima, è da una settimana che non ci si sente. La notte passata con te è stata fantastica. Sei libera oggi pomeriggio?
Ti amo, Charlie” .
<< Ma chi è questo!? >> Duncan era proprio incazzato. Non riusciva a immaginare la sua principessa che lo tradiva. Proprio no.
Dev’esserci un equivoco. DEVE.- ma le parole scritte su quel display non mentivano, né erano ambigue.
Tra i messaggi di risposta c’erano le informazioni che gli servivano: “…alle 6 al parco…”.
Il ragazzo quindi gettò il palmare sul divano, infilò un giubbotto di pelle con un teschio sulla schiena, il suo preferito, uscì dall’appartamento e saltò in moto.
Non aveva più niente da fare lì. Adesso doveva correre, e andare a riprendersi la sua ragazza. SUA e di nessun altro.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Duncan arrivò nel posto. Parcheggiò la sua moto in sosta vietata, ma era davvero di fretta e non gli importava nulla della multa che avrebbe sicuramente preso. Iniziò a correre nel parco, cercando Courtney. La trovò seduta su una panchina, mentre parlava con un ragazzo. Quest’ultimo era biondo, dalla capigliatura un po’ scompigliata, domata invano con dosi industriali di gel.
Indossava una maglietta degli AC-DC e un paio di jeans.
- Quello dev’essere Charlie…- pensò Duncan, nascondendosi dietro un cespuglio per non farsi vedere. E magari origliare qualche parola della conversazione.
Charlie stava dicendo a Courtney: << Lo so per certo, tu la sera della mia festa sei venuta a letto con me! >> era piuttosto innervosito.
<< E va bene, forse sono andata a letto con te, e allora? >> rispose la ragazza.
-E allora? E ALLORA? Come ha potuto farmi questo? Lo vedi a fidarsi delle persone? – Duncan era sconvolto. Allora era vero . Courtney lo aveva tradito.
<< E allora volevo chiederti…se per te va bene…se cominciassimo a frequentarci sul serio…>> continuò Charlie.
<< Senti, Charlie, tu non mi piaci. Quella festa è stata uno stramaledettissimo errore. Quindi dimenticati di me ed io farò lo stesso con te. Caso chiuso. >> Courtney si era proprio scocciata, si alzò quindi in piedi, girò i tacchi e lasciò il povero Charlie col muso lungo fino a terra. Duncan aspettò che lei fosse lontana abbastanza per uscire dal cespuglio. Quindi si diresse verso il malcapitato, furioso: << Tu! Brutto bastardo! >> urlò .
<< Ehi…ehm…salve…siamo un po’ irritabili oggi, eh? E poi ci conosciamo, scusi? >> Charlie era spaventatissimo. Cercò di scappare ma Duncan lo aveva già afferrato per la maglietta, minacciando di prenderlo a pugni.
<< Fidati, se mi conoscessi te ne saresti già pentito. Ma fatti dare un consiglio: adesso ti lascio andare, ma tu non azzardarti mai più a rivedere quella ragazza, o non sarò così benevolo la prossima volta>> .
<< Chi, Courtney? Non c’è problema , bello, sta’ tranquillo, hai la mia parola! >> il ragazzo stava quasi per farsela nei pantaloni.
Duncan era soddisfatto, lo aveva terrorizzato abbastanza. Era l’ora di fare due chiacchiere con la sua ragazza.
 
*********
 
Courtney era tornata a casa distrutta. Poggiò gli occhiali da sole su un tavolino e si buttò sul letto. Quante cose erano successe quel giorno. Troppe. Aveva scoperto di essere incinta, di aver tradito Duncan….Voleva concedersi un’oretta di riposo, per dimenticare tutto, soprattutto Charlie e la festa. Neanche il tempo di chiudere gli occhi che bussarono alla porta. Dannazione. Svogliata, si alzò dal soffice materasso e si diresse verso la porta.
<< Duncan! >> esclamò felice aprendola. Almeno lui avrebbe potuto rendere bella quella stancante giornata.
<< Ciao, principessa >> .
Courtney lo invitò ad accomodarsi in salotto, ma lui restò all’ingresso senza dire niente.
-Forse posso dirglielo ora che sono incinta, chissà se sarà felice della notizia…- pensò Courtney.
Lo abbracciò forte: << Mi sei mancato, lo sai? E indovina? IO…>>
<< Dobbiamo parlare >> la interruppe lui con tono secco, senza battere ciglio.
Il sorriso sul volto di Courtney si spense di colpo.
<< Oh…parlare di cosa? >> .
<< Di noi due >> Duncan ritornò verso la porta e aggiunse, dando le spalle alla ragazza: << E’ finita, Court. Mi dispiace >>. E se ne andò.
Courtney rimase per pochi secondi lì impalata in salotto, poi, scalza, uscì dalla porta, in un disperato tentativo di raggiungerlo. Troppo tardi. Di lui e della sua moto non c’era più traccia.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Duncan tornò a casa sua quella sera.
<< Ciao, mamma >> salutò.
<< Ciao, figliolo! Da quanto tempo! Come va? Tu e Courtney? >> .
-La domanda sbagliata al momento sbagliato- pensò il ragazzo.
<< Eh? Sì, sto bene, ho solo pensato di passare per salutare te e papà. Vado a tirare due pugni in palestra, se non ti dispiace>> Duncan non trattava mai i suoi con il dovuto rispetto.
<< No, affatto, tesoro, va’ pure, ma non fare troppo tardi! >>
<< Uff…>> sbuffò lui. Essere tornato dai genitori era proprio una rottura.
Andò in camera sua, prese un paio di guantoni da box impolverati ( da quanto tempo non li usava! ) e si diresse verso la grande palestra a pochi metri da casa.
<< Ehi, Duncan, come butta amico? >> un ragazzo muscoloso e sudato in canottiera e pantaloncini stava prendendo a pugni un sacco da box.
<< Ehi, Phil. Si vive. E tu come te la passi? >> rispose battendo il cinque all’amico.
<< Mah, da quando te ne sei andato qui c’è una monotonia…Ehi, ti va di disputare un incontro? >>
<< Fantastico! Da quanto tempo non prendo a scazzottate qualcuno senza rischiare di essere arrestato>> .
<< Beh, stai in guardia, sono migliorato in questi ultimi tempi>> Phil si stava letteralmente vantando.
Duncan colpì per primo. O almeno, cercò di colpire. Phil era molto veloce: schivò e colpì il ragazzo sul petto.
<< Sei un po’ fuori allenamento. Non c’entra qualche ragazza? >>
Fantastico. Phil senza volerlo gli aveva ricordato Courtney. Duncan parò il pugno dell’amico e abbandonò il ring.
<< Ehi, amico, che ti succede? >>
<< Niente, scusa, è che sono un po’ stanco….>> e se ne andò lasciando Phil un po’ stupito. Neanche la box era servita a fargli dimenticare quello che era successo.
 
*********
 
Era l’alba. Courtney era seduta sul letto. Non aveva dormito per tutta la notte. Aveva solo pianto….i begli occhi erano rossissimi, e il viso ancora solcato dalle lacrime.
Bussarono alla porta. – Duncan! – pensò la ragazza e si precipitò ad aprire.
<< Duncan? >>
<< No, sono il postino, signorina >> le rispose un uomo sulla trentina, con un mazzo di fiori in mano.
<< Questi…sono…per me? >> Chi le aveva mandato quei fiori?
<< E di chi, se no? Deve solo firmare qui…>>
Courtney firmò e sbattè la porta in faccia al postino. Accanto ai fiori, un mix di rose e tulipani, c’era un bigliettino. La ragazza lo lesse emozionata:
“ Ciao tesoro. Un tizio al parco mi ha proibito di vederti, ma non di spedirti dei fiori! Hai cambiato idea sul mio conto? Charlie “
I fiori finirono nella spazzatura.
 
*********
 
Duncan passeggiava dando dei calci ad una lattina, sguardo a terra. Come aveva potuto tradirlo? Stavano così bene insieme, tutti quando li vedevano si perdevano in critiche e commenti acidi, ma a loro andava bene così. Vivevano in un mondo tutto loro.
-Courtney…mi manchi tantissimo…- continuava a pensare il ragazzo, pur cercando di togliersi quel pensiero dalla testa. Basta. Era ora di guardarsi intorno, uscire e godersi la sua giovane vita di ventenne.
Una voce interruppe i suoi pensieri: << Ehi, non ti ha insegnato nessuno a buttare le lattine nella spazzatura? >>
Quella voce…la conosceva bene. Alzò gli occhi.
<< Gwen! >> .
 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Qualche settimana prima….
Charlie camminava a passo svelto, i pensieri confusi e disorientati. Perché stava andando da quella vipera? In fondo, lo aveva sempre trattato male, fin dalle elementari… Gli rubava le merendine, lo prendeva in giro, gli faceva mille dispetti…
- Perché lo sto facendo? Perché mi sto recando da LEI tutto felice, dopo tutti i guai che mi ha fatto passare?-
Charlie ancora non lo sapeva, ma se ne era innamorato. Ed avrebbe fatto qualunque cosa per lei.
Arrivò nel posto in cui si erano dati appuntamento. Lei c’era già…
- E’…è…bellissima…- pensò il ragazzo.
<< Ciao, sei arrivato. Ce ne hai messo di tempo…>> disse la ragazza, avvolta nella semi-oscurità di quel vialetto lugubre. Aveva una voce soave e seducente, ma spaventosa al tempo stesso.
<< Ciao…Perché mi hai fatto venire fin qui? >>
<< Come siamo frettolosi…il motivo? Questa ragazza…>> disse, porgendogli una foto di Courtney.
<< L-la conosco, frequentava il liceo con me…A-aspetta, mica devo…>> deglutì a fatica << …ucciderla? >> .
<< No, sciocchino. Non era all’omicidio che pensavo…>> rise << devi solo invitarla alla tua festa, farla ubriacare e farle credere di essere andata a letto con te…>>
<< LA FESTA! Giusto! Ma perché ti accanisci contro di lei? Non ti ha fatto niente…>>
La ragazza si fece improvvisamente buia: << Non sono affari che ti riguardano, e ora sparisci.>> .
 
********
<< Wow…tu e Courtney vi siete lasciati? M-mi dispiace…>> Gwen poggiò la sua mano pallidissima sulla spalla di Duncan, con cautela.
<< Già…dispiace anche a me…>> lui alzò gli occhi e la fissò. Era uno sguardo angosciato, triste.
- Quegli occhi…quanto tempo è passato…mi ero dimenticata di quanto fossero belli…-
<< Sai cosa ci vuole? Un bel gelato!>> propose lei con un sorriso.
<< Già, hai ragione, sai una cosa? Chi se ne importa se Courtney mi ha tradito, godiamoci la vita!>> così dicendo si diresse verso un piccolo bar lì vicino << Sai, è bello rivedere una vecchia amica! >>
- Già…amica…- pensò triste la ragazza e lo seguì.
 
********
 
Bussarono alla porta. – Dannazione, se è ancora il postino io…- pensò Courtney spegnendo la televisione e dirigendosi verso l’ingresso.
<< Ciao! >> salutò Charlie << posso entrare? >>
Courtney  lo fece accomodare, che senso aveva lasciarlo là fuori, ora che stava cominciando a piovere?
<< Hai proprio una brutta faccia. >>
<< Sta’ zitto! E’ tutta colpa tua! >> lo zittì lei, infuriata.
<< Veramente…è anche colpa tua se è successo quello che tu sai…>>
Aveva dannatamente ragione. Courtney si voltò, le lacrime ricominciarono a scendere. Poi, un pensiero.
<< Chi era quel tizio che ti aveva “proibito” di vedermi? >>
<< Beh, un tizio piuttosto strano, direi…>> rispose il ragazzo << piercing ovunque, cresta verde fluo…>>
In quel momento Courtney si voltò verso Charlie, gli occhi velati di lacrime, ed istintivamente lo abbracciò. Lui la strinse forte a sé. Non c’era bisogno di chiedere chi fosse quel tizio. Vedendo le lacrime della ragazza, capì. E capì anche cosa era giusto fare.
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Stava cominciando a piovere, e Duncan e Gwen erano ancora in giro. La ragazza cercava in tutti i modi di farlo divertire, ma Duncan era sempre malinconico e pensieroso.
<< Sta piovendo>> disse per attirare la sua attenzione, << e non ho l’ombrello >> .
<< Vieni >> le rispose lui e l’accolse sotto il suo cappotto. Si stava così al caldo lì. Così…bene. Gwen riusciva a sentire il profumo del dopobarba di lui. Si strinse forte al suo petto.
 
********
 
Charlie e Courtney erano ancora abbracciati, le lacrime di lei bagnavano la maglietta di lui. Ad un certo punto la ragazza si allontanò piano, balbettando : << S-scusa…>>
<< No, scusami tu>> rispose il ragazzo << …non avrei dovuto…E’.. tutta colpa di quella ragazza!>>
<< C-che ragazza? Di cosa stai parlando? >> Courtney non ci stava capendo più niente.
<< Niente, scusa, sto divagando…>>
<< Duncan…devo parlare con Duncan…>> la ragazza si fiondò in bagno per prepararsi, e dopo dieci minuti era pronta. Non si era truccata, ed indossava un jeans e una maglietta.
<< Sei pazza? Sta piovendo e…>>
Ma Court non lo ascoltava. << Allora, mi accompagni o no? >>
 
 
********
 
<< Io abito qui >> disse Duncan << grazie per la passeggiata…>> .
<< Ma figurati >> rispose Gwen sorridendo.
<< Puoi anche tenere il cappotto, se vuoi >> .
<< Oh , beh…grazie. Sono stata bene con te >> abbassò gli occhi a terra per l’imbarazzo << Qualche volta dobbiamo assolutamente rifarlo…>>
Lui sorrise, era il primo sorriso che faceva in tutta la giornata. << Certo >> rispose.
 
 
********
 
<< Dai, e sbrigati, Charlie, vado di fretta! >> Courtney correva sotto la pioggia in direzione della casa di Duncan. Il cuore le batteva forte. Voleva rivederlo, parlargli, abbracciarlo, e magari anche…baciarlo. Voleva raccontargli tutto: del bambino, ed anche del tradimento, voleva dirgli che lo amava ancora…Un sorriso le si stampò in volto. – Duncan, amore mio, sto arrivando - .
 
********
 
<< Beh, allora ciao…>> salutò Gwen, un po’ delusa.
<< Ciao…>> salutò lui.
La ragazza percorse pochi metri, quando Duncan la chiamò: << Gwen? >>
<< Sì? >> si voltò, sorpresa di trovarlo così vicino a lei.
<< Grazie ancora…>> si sporse e le diede un bacio sulla guancia.
Lei arrossì. I suoi occhi incrociarono quelli del ragazzo. Si fissarono per un istante interminabile, quasi aspettassero qualcosa. Lei pensava: - Baciami, cavolo, baciami! - , lui invece –Perché resto qui impalato, e perché lei non fa nulla? C’è qualcosa che mi trattiene dal voltarmi e dall’andarmene, ma non so cosa…- .
Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando Gwen fece la prima mossa. Lo tirò per la maglietta e lo baciò. Peccato che, proprio in quel momento, Courtney svoltò l’angolo di corsa. E con lei anche Charlie. La ragazza vide Duncan, Charlie vide Gwen. LEI. La ragazza nell’ombra. Gwen.
Il ragazzo scappò via incazzato, Courtney restò lì. Duncan si staccò da Gwen e la vide con la coda dell’occhio. Piangeva, ma restava lì, non scappava. Anche Gwen la vide, e non potè fare a meno di lanciarle un sorriso trionfante. << Courtney! >> urlò il ragazzo, spingendo via le braccia di Gwen, che ancora gli stringevano la maglietta, e dirigendosi verso la sua principessa.
 
********
 
Duncan si stava avvicinando, ma improvvisamente Courtney provò una forte fitta nello stomaco, quasi la stessero prendendo a pugni dall’interno. Si accasciò a terra e cominciò ad urlare dal dolore, urlò ed urlò. Il dolore allo stomaco si sommava al dolore che provava nell’ anima. Era insopportabile.
<< Courtney! >> Duncan gli fu subito davanti.
<< D-Duncan…d-dobbiamo salvarlo….>> Courtney aveva capito che il suo bambino era in pericolo.
<< Salvare chi? COURTNEY! Chi dobbiamo salvare? >> .
La ragazza stava a poco a poco perdendo i sensi. Raccogliendo tutte le sue forze, rispose con un filo di voce:
<< Duncan…io s-sono…incinta…>> e svenne tra le sue braccia.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Courtney si risvegliò all’ospedale. Era in un lettuccio bianco, in una stanza bianca. Dio, che amarezza. In un angolo c’era Duncan, addormentato su una poltroncina. Chissà da quanto tempo era là…faceva così tenerezza… Dopo tutto quello che era successo, lei lo amava ancora. Non poté fare a meno di ridere quando lui cominciò a russare. Le risate lo svegliarono.
<< Principessa! Come ti senti? >> Duncan spostò la poltroncina per avvicinarsi di più al letto.
<< Io sto bene…credo. E il bambino? >> chiese, guardandosi la pancia.
<< Il bambino sta benone. Il dottore dice che è tutto a posto, sta’ tranquilla>> poggiò la mano sulla pancia della ragazza. La notizia non sembrava averlo turbato.
<< Courtney, io…>>
<< No, lasciami parlare, per favore>> lo interruppe la ragazza << se ho fatto qualcosa…non l’ho fatto coscientemente…non volevo nemmeno andarci a quella stupida festa…se è successo qualcosa…è Charlie che se ne è approfittato…io non volevo…>> la voce le si spense in gola.
Duncan la fissò negli occhi per un momento. Quegli occhi castani, bellissimi, quanto gli erano mancati….per un istante pensò di baciarla. Ma si limitò ad alzarsi e ad uscire dalla stanza. Courtney cominciò a piangere. Allore non l’aveva ancora perdonata…
 
********
 
Duncan passeggiava per i corridoi del pronto soccorso. Stava cercando Charlie. Lo trovò nella sala d’attesa, era seduto su una sedia e si guardava intorno nervoso. Quando i suoi occhi notarono Duncan, si alzò in piedi e si diresse verso di lui.
<< Ciao, tu devi essere Duncan…>>.
Il ragazzo rispose al saluto con un cenno della testa.
<< Senti…come sta Courtney? >>
<< Lei sta bene>> .
Silenzio. Charlie parlava misurando ogni singola parola, sapeva che se avesse detto qualcosa di sbagliato si sarebbe beccato un pugno.
<< Dobbiamo parlare. Da uomo a uomo >>
<< Ti ascolto >> gli occhi celesti del ragazzo si fecero attenti e seri.
<< Alla mia festa…hai presente? Beh…tra me e Courtney non c’è stato nulla. Sono stato manipolato…mi dispiace…>> fece per voltarsi, ma fu afferrato per la maglietta.
<< E chi ti ha “manipolato”, eh? RISPONDI! >> il tono di Duncan ora era minaccioso.
<< G-Gwen…>>
Duncan lo lasciò andare e andò verso l’uscita.
<< Dove stai andando? >> chiese il biondino, ma lo sapeva già.
- Oh, cazzo…- pensò e lo seguì.
 
********
 
E Gwen? Aveva preferito non seguire Duncan fino all’ospedale, primo perché Courtney, vedendola, l’avrebbe strozzata con la flebo, secondo perché il ragazzo era tutto preso dalla sua “ principessa”, e a malapena l’avrebbe considerata. Si sarebbe sentita più inutile di un cactus.
Era a casa sua, infilando qualche vestito a caso in valigia. Stava partendo. Non sapeva dove sarebbe andata, voleva solo andarsene da quella città e non tornare mai più.
Frugando nell’armadio trovò il giaccone di Duncan, quello che le aveva dato il giorno prima. Lui si era innamorato di Courtney. E a lei? A lei chi pensava?
I suoi pensieri furono interrotti dal suono del campanello alla porta. Andò ad aprire. Era Duncan.
<< Ciao! >> lo salutò lei, ma lui la spinse con violenza contro il muro.
<< Dammi una ragione per cui non dovrei prenderti a pugni! >>
<< Ehm….perchè le donne non si picchiano, forse? >>
<< Con te farò un’eccezione alla regola…>> Duncan stava già alzando il pugno in aria.
<< NO! >> Charlie entrò dalla porta ancora aperta e si parò di fronte a Gwen, proteggendola con il suo corpo << Duncan, ti prego, non colpirla…>>
L’aveva difesa. Lui, il ragazzo che lei aveva sempre preso in giro, adesso l’aveva difesa.
Duncan si stupì della reazione di Charlie. Abbassò il pugno e se ne andò.
<< P-Perché? >> delle lacrime cominciavano a scendere sul viso della ragazza.
<< Gwen…>> Charlie si voltò verso di lei << so che può sembrare strano, ma mi sono innamorato di te…>> e la baciò.
Gwen era stupita, inizialmente non ricambiò il bacio, ma poi si lasciò andare e si fece trasportare dalla marea di emozioni che invadevano il suo corpo: sorpresa, rabbia, tristezza…e amore. Soprattutto l’amore.
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Era passato qualche mese, Duncan e Courtney si erano finalmente chiariti ed erano tornati insieme…
Quella sera Duncan aveva deciso di portare Courtney a cena fuori…
In quei mesi il corpo della ragazza si era trasformato: sulla pancia figurava un bel pancione, e il seno cresceva sempre più. Duncan però continuava a trovarla dannatamente attraente e sexy. Come del resto tutti gli altri. L’aveva portata in un ristorante di lusso, quella era una sera importante.
Quando i due entrarono nel locale, tutti i presenti notarono Courtney e il suo pancione. Un uomo in giacca e cravatta, sicuramente un uomo d’affari, quando la vide strabuzzò gli occhi, stupito dall’attraenza di quella donna, anche se incinta.
La moglie, seduta accanto a lui, se ne accorse e gli diede una gomitata. Era una donna di gran classe, indossava un tailleur di Chanel e un collant d’oro. Quando Duncan passò davanti all’uomo, cinse le spalle della principessa come a dire “ mi spiace bello ma questa è la mia ragazza” e si diresse verso il tavolo.
<< Lascia, faccio io >> disse il ragazzo, scostando la sedia per far sedere Courtney.
<< Come mai così gentili, stasera? Mi nascondi qualcosa? >>
<< Assolutamente no >> lui le sorrise e le diede un bacio a timbro sulle labbra. Poi si sedette.
I due ordinarono e mangiarono, poi, verso la fine della serata, Duncan prese per mano Courtney: << Vieni >> .
La ragazza lo seguì senza parlare. Uscirono sul retro del ristorante. La luna illuminava il cielo buio e si rifletteva nell’acqua di un laghetto, in un piccolo giardino.
Duncan invitò la ragazza a sedersi all’ombra di un salice.
<< Si sta così bene qui. E la luna…è bellissima…>> commentò lei.
<< Mai quanto te… >> Duncan che faceva il romantico. Era la prima volta. Di solito si metteva a ridere e la prendeva in giro, ma non aveva MAI fatto il romantico. Per lui era una cosa da mollaccioni.
La ragazza si accoccolò tra le braccia del ragazzo. Lui rovinò subito il bel momento.
<< Wow, sei proprio ingrassata, principessa! Dovresti metterti a dieta! >> disse indicando il pancione.
<< Duncan! Sei proprio un idiota! >>
Ma, in fondo, era questo quello che le piaceva di più di lui. E lui lo sapeva.
<< Già! Sono fatto così, che ci vuoi fare…>>
Courtney non resisteva più. Si voltò verso di lui e lo baciò. Avrebbe voluto farlo fin dall’inizio della serata, ma nessun momento era quello giusto. Ma quello lo era. Quando la ragazza si allontanò, Duncan rise: << Wow…che sorpresa…ma adesso ho io una sorpresa per te…Chiudi gli occhi >> .
Courtney si coprì gli occhi con le mani e il ragazzo estrasse dalla tasca un cofanetto, lo aprì ed annunciò: << Ora puoi aprirli >> .
La ragazza si tolse le mani dal volto ed osservò lo splendente anello davanti a lei: una grossa pietra preziosa era incastonata al centro, e sul retro del gioiello erano incise le loro iniziali. Cominciò a piangere.
<< Che c’è? Non ti piace? >>
<< No, al contrario, è…bellissimo>> rispose lei commossa.
<< Courtney Williams, vuoi concedermi l’onore di diventare tuo marito? >>
<< Non dimentichi qualcosa? >>
Lui la guardò stupito, poi capì. Si inginocchiò davanti a lei.
<< Courtney Williams, mi vuoi sposare? >>
<< Sì!! >> rispose la ragazza gettandosi tra le braccia e cominciando a baciarlo. Quella era stata proprio una serata fantastica.
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


E pochi mesi più tardi, il grande giorno era arrivato...
Il loro matrimonio, il giorno più bello della loro vita…
Courtney sfilava verso l’altare nel suo superbo vestito bianco, le sembrava un sogno, ancora non riusciva a credere che si stava sposando con Duncan… lanciò uno sguardo ai presenti che la fissavano estasiati, i suoi occhi cercavano quelli della sua migliore amica, quegli occhi neri e quello sguardo un po’ da dark…insomma, cercavano Gwen.. La trovarono in prima fila, in piedi accanto a Charlie, la sua mano nella mano di lui. Sorrise. Alla fine l’amore era arrivato per tutti.
E Duncan? Si sentiva stupido in smoking, ma la sua principessa aveva detto “ dev’essere un giorno speciale, e TU devi metterti lo smoking! “ e quando Courtney si metteva in testa una cosa, era impossibile dirle di no.
Quel giorno era semplicemente perfetta. – Bella come un angelo…- pensò il ragazzo.
La ragazza arrivò all’altare e la funzione finalmente iniziò.
I due si scambiarono le promesse, tra la commozione e la felicità di tutti.
<< Vuoi tu, Duncan Reese, prendere la qui presente Courtney Williams, come tua legittima sposa?>> stava recitando il sacerdote.
<< Lo voglio >> rispose Duncan senza staccare gli occhi da quelli della ragazza, un filo di emozione nella voce.
<< E vuoi tu, Courtney Williams, prendere il qui presente Duncan Reese, come tuo legittimo sposo?>>
- Ecco- pensò la ragazza – il momento tanto atteso è arrivato. Quello che sognavo tutte le notti…E’ strano, due parole ed io e Duncan potremo definirci marito e moglie…-
<< Courtney? >> una voce la riportò alla realtà. Il sacerdote stava aspettando.
<< Scusate, mi sono lasciata trasportare dai pensieri…>> arrossì.
<< Devo ripetere la domanda? >>
<< No, no, si figuri…>> si schiarì la voce per la solennità del momento << Sì, LO…AH!!>>
<< Cosa c’è adesso? >> chiese Duncan, guardandola leggermente storto.
<< Cazzo! >> esclamò la ragazza, piegandosi in avanti.
<< Signorina, ricordi che questa è la casa del Signore! >>
<< Courtney? >> Duncan le fu davanti in un istante.
<< DUNCAN MI SI SONO ROTTE LE ACQUE!>> urlò lei.
<< Cazzo…>> disse lui.
<< Ricordi che questa è…>>
<< …la casa del Signore, sì, lo so. Chiamate un’ambulanza! >>
 
********
 
Una mezz’oretta dopo, Duncan e Courtney si trovavano di nuovo all’ospedale. I medici stavano trasportando di corsa la ragazza su una barella in sala parto. Un medico commentò “ rottura delle acque durante un matrimonio, tempismo perfetto” ma dovette interrompersi sotto lo sguardo assassino del quasi-marito. Gwen e Charlie li avevano seguiti in ospedale. Charlie rassicurò Duncan che fremeva un po’ per paura, un po’ per eccitazione. Suo figlio o sua figlia stava per venire al mondo!
Qualche ora dopo, si sentì un pianto di neonato provenire dalla sala parto, un medico uscì ed annunciò: << Signore, è una bellissima bambina. Se vuole vederla…>>
Duncan si fiondò dentro. Courtney era seduta su un lettino, in braccio reggeva una piccola creaturina. Duncan le sorrise e si avvicinò al lettino per osservare la bimba.
<< E’ bellissima…>> mormorò, accarezzandole la testolina.
Una bellissima sensazione di calma invase la stanza, finalmente potevano dirsi una famigliola felice.
 
 
THE END
 
ANGOLO DELL’AUTRICE:
Ok, forse è un po’ deludente come finale, e scusate se mi sono fatta attendere tanto! Aspetto le vostre recensioni! Un bacione,
kissina96

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