I see you di Perla_Nera (/viewuser.php?uid=113320)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scheggia e Cip ***
Capitolo 2: *** Dangerous date ***
Capitolo 3: *** When love hurts ***
Capitolo 4: *** Una bugia amara ***
Capitolo 5: *** Avviso!!! ***
Capitolo 1 *** Scheggia e Cip ***
cip
Salve
a tutti ^^
Si
lo so, ho altre fanfiction in corso, ma quando ho una cosa per la testa
nulla, non va via!!! Non riuscirò a dormire stanotte se non
la pubblico XD
Allora,
io spero vivamente vi piaccia... La storia è un
pò particolare perchè qui Edward e Bella si
conoscono da prima di nascere tipo e sono molto amici...
però... la vita... ci sorprende, no?
Ehehe...
Spero con tutto il cuore vi piaccia e non vedo l'ora di sapere cosa ne
pensate, quindi aspetto i vostri commenti con ansia *___*
Io
mi sono appassionata molto nello scriverla quindi spero susciti le
stesse sensazioni in voi ^^
Beh
vi lascio a questo primo capitolo e intanto preparo la copertina della
ff ^^
Un
bacio a tutti,
Jess
_________________________________________________________________________________________________________
Erano le 9 di sera. Ero in ritardo. Edward, il mio migliore amico, mi
stava sicuramente aspettando per la nostra serata-film del
mercoledì
sera.
Uscii di casa e mi avviai verso la sua. Abitavamo entrambi a
Forks, ad un quarto d'ora a piedi di distanza. La mia casa era piccola
e accogliente. La sua enorme e luminosa.
Esme e Carlisle, i genitori
di Edward, erano entrambi due figure importanti nel loro campo
lavorativo. Esme era una delle arredatrici di interni ed esterni
più
importanti e Carlisle era uno dei più bravi e stimati medici
del paese.
Io
e Edward ci conosciamo da quando siamo nati. Carlisle salvò
la vita a
mio padre quando ebbe un grave incidente e da allora hanno sempre
condiviso
una grande amicizia.
Ci conoscevamo già da dentro alla pancia delle
nostri madri. Lui c'è sempre stato per me, anche nei momenti
più
difficili, tipo quando mia madre ha abbandonato mio padre per andare a
vivere con Phil, il suo nuovo compagno. Lui è sempre stato
lì ad
aiutarmi e consolarmi. Ha sempre saputo cosa dire e mi conosce meglio
di chiunque altro. Sa i miei difetti, i miei pregi, le mie debolezze e
le mie gioie.
E così come lui avrebbe potuto farmi una radiografia
ad occhio io avrei potuto fare lo stesso per lui. Sapevo che passava
la mano tra i suoi capelli ramati ogni 27 secondi e 10 decimi. Odiava
le discussioni. Amava la famiglia. Il giorno 23 novembre quando aveva 7
anni si slogò la caviglia provando a saltare da un muretto
alto
un
metro e mezzo. Io ero con lui e gli dissi di non farlo. Ma quando si
mette qualcosa in testa nessuno lo distoglie dall'obiettivo.
Anche un pò testardo quindi. Ma tra i due è il
più
razionale.
Arrivai
sotto la finestra di camera sua. Mi arrampicai per la scala che mise
lui apposta quando avevamo 11 anni e incominciammo questo nostro
rituale. Salii in fretta e aprii la finestra socchiusa entrando nella
sua stanza grande e calda.
- Scheggia sei in ritardo! - la sua voce calda e melodiosa
sembrò riempire la stanza.
- Scusa cip.. mi perdoni?- si voltò guardandomi.
Era
seduto sul suo letto con le gambe stese, appoggiato allo schienale.
Indossava la felpa grigia che gli regalai io al suo 19°
compleanno e un paio
di pantaloni blu della tuta.
- Mmm.. non so.. dipende...
- Da cosa di preciso?
- Mi hai portato qualcosa per caso? - disse socchiudendo gli occhi.
-
Forse intendi questa? - risposi cacciando dalla tasca una barretta di
cioccolato a latte con noccioline e arachidi, la sua preferita.
- Scheggia ti facevo meno furba...
- Agente cip lei non mi deve sottovalutare....- risposi sorridendogli e
sedendomi accanto a lui sul letto.
Afferrò la barretta poi mi tirò verso di lui
baciandomi la fronte.
- Sera piccola!
- Sera omone!
- Allora io pensavo a Romeo + Juliet, che ne dici?
- Mi sembra perfetto!
Avviò con il telecomando il dvd già inserito nel
lettore e il film partì.
Sentivo le sue labbra muoversi mentre masticava la barretta di
cioccolato e vedevo i suoi occhi verdi fissi sulle immagini dello
schermo.
- Perchè mi guardi?
- Fai troppo rumore quando mangi cip!
Non mi rispose. Mi guardava e rise. Un perfetto sorriso sghembo alla
Edward Cullen. Lo adoravo. Risposi anche io al suo sorriso, appoggiando
la mia testa alla sua spalla mentre lui mi cinse con un braccio.
Dopo due ore Edward stava già dormendo beato. I suoi occhi
erano
chiusi e le sue labbra dischiuse leggermente, mentre ancora mi teneva
stretta a sè. Mi alzai piano e presi le
coperte coprendolo. Gli diedi un leggero bacio sulla guancia e uscii
dalla finestra nuovamente, proprio come feci per arrivare.
Tornai a casa mentre gelava. Sembravo un ghiacciolo quando arrivai a
casa.
Mi feci una doccia veloce e mi infilai il pigiama, buttandomi
completamente sotto le coperte calde.
Ero pensierosa ed agitata. Il mattino seguente mi attendeva il primo
giorno di scuola del 5° ed ultimo anno al liceo di Forks.
Chissà se Edward era pronto proprio come me....
Erano le 8 del mattino. Ero in ritardo. Bella mi aspettava
fuori la scuola. La mia scheggia.
Avevamo 7 anni quando vedemmo inseme un cartone animato che aveva
protagonisti i due scoiattoli "cip&ciop" e c'era questa
scoiattolina carina di nome "scheggia". Giocando ad interpretare la
storia Bella faceva scheggia e io cip, perchè dicevo che era
più affascinante. Me lo ricordavo ancora come se fosse
ieri...
- Edward io faccio scheggia!
- Ma no, lei
è bella!
- Stai
dicendo che non lo sono? - incrociò le piccole braccia al
petto e si voltò offesa.
- No Bella!
Scherzavo... ma sai che sei permalosa? - dissi sorridendole.
Lei si
voltò. Prima rimase seria ma poi non riuscì a
trattenere le risate.
- Allora tu
fai ciop!
- No io sono
cip! Cip è più bello, ha tutte le ragazze per
sè!
- Sei sicuro
di avere anche tu tutte le ragazze per te?
- Io? Si
si... compresa te!!!! -
dissi facendole una smorfia prima che tra le risate crescenti
cominciò a rincorrermi per tutto il giardino di casa mia.
Uscii dalla doccia vestendomi in fretta e afferrando la
borsa
riposta accanto alla porta di camera mia. Scesi le scale per
raggiungere la cucina.
- Edward tua sorella Alice è già a scuola!
- Si lo so mamma, ho fatto tardi...- dissi affannandomi a
bere un sorso di caffè-latte.
- Scappo! - risposi infine dirigendomi verso la porta.
Tirai fuori le chiavi della mia Volvo dai jeans ed entrai nella mia
auto accendendo il motore per dirigermi verso il liceo di Forks. Accesi
lo stereo e e mi rilassai durante tutto il tragitto.
Arrivato al parcheggio fermai la mia auto accanto al pick up di Bella
dove c'era la mia amica ad aspettarmi.
- Sei in ritardo!
- Scusa scheggia... perdonami ti prego! - le dissi abbracciandola e
ponendo un leggero bacio sulla sua guancia.
- Alice è già in classe ti aspetta lì!
- Cos'ho oggi?
- Prima ora, storia, aula 15!
- Se non ci fossi tu!!- le dissi stritolandola a me con un braccio
mentre ci avviavamo verso l'entrata della scuola.
- Allora a dopo!
- Ciao scheggia...
- Ciao cip... - mi disse malinconica con i suoi due occhi cioccolato
che brillavano.
Bella era come una sorella per me. Avrei fatto di tutto per lei. Non
sopportavo vederla soffrire o piangere. Negli anni non l'ho mai
lasciata sola nei suoi momenti difficili e lei c'è sempre
stata
per me.
Era importante...
Le ore trascorsero veloci fino ad arrivare alla pausa mensa. Insieme a
mia sorella Alice raggiungemmo la mensa dove c'era già Bella
seduta al tavolo con Angela, Jessica Eric e Mike con il quale la
mia amica usciva da un pò.
Non lo so, ma quel Mike non mi convinceva. L'anno scorso frequentava
l'ultimo
anno e quest'anno è stato bocciato ripetendo così
il
quinto. Lo conoscevano tutti per la sua fama da capitano di football
che se le faceva tutte. Ma doveva permettersi di toccare Bella, non
l'avrebbe passata liscia.
- Bella tesoro!- corse mia sorella ad abbracciarla.
Presi posto accanto ad Alice che era seduta vicino alla mia amica che a
sua volta si trovava accanto a Mike.
- Hey cip... - mi disse con occhioni dolci e tristi perchè
forse non l'avevo salutata.
- Come è andata la giornata? - le dissi lanciando un
occhiata a
Mike che era intento con quel suo sorriso sfacciato ad ascoltare la
nostra conversazione.
- Bene, abbiamo una nuova prof di arte, non è male, sembra
una
bella persona... - mi disse entusiasta forse per via del nostro primo
giorno di scuola.
- Cip! - vide che non ero in vena e mi chiamò in tono
interrogativo come a chiedere cosa avessi.
Spesso le avevo parlato di Mike e del fatto che non mi piaceva molto
ma non potevo decidere per lei, se era quello che voleva...
- Bella mi accompagni al bancone, voglio prendermi una mela...
- Arrivo!- mi disse sorridendo alzandosi dalla sedia mentre Mike
aggrottò la fronte e ci seguiva con lo sguardo indagatore.
- Cosa è successo Edward?
- Nulla davvero, Bella tranquilla...
- E' per Mike?
- Beh... lo sai come la penso, è inutile tornarci su...
- Ma davvero Edward, è cambiato, me lo dice anche lui...
- Immagino te lo dica!- dissi per niente sorpreso, doveva pur illuderla
in un modo.
- Edward non ricominciare, io sto bene!- mi disse esausta.
- Bella voglio solo che tu non soffra, se tu mi dici che è
tutto
okay non posso fare altro che crederti ma voglio che se dovesse
accadere qualcosa tu me lo venga a dire, promettilo ti prego!
- Promesso...- disse sorridendomi mentre mi fissava felice di quel mio
gesto di protezione nei suoi confronti.
Infondo gli amici servono anche a questo, giusto?
Le sorrisi e lei mi fece una linguaccia. Non facemmo in tempo a tornare
al tavolo che una mano piccola e delicata mi si poggiò sul
braccio.
- Ciao! Io sono Tanya Simmons, mi sono appena trasferita qui
dall'Alaska... ti ho visto alla lezione di letteratura e mi
è
piaciuto molto il tuo intervento su quel romanzo...
La ragazza che si presentò dinnanzi ai miei occhi aveva
lunghi
capelli mossi e biondissimi. I suoi occhi erano color ambra e il suo
sorriso la rendeva quasi perfetta. Era molto alta quasi quanto me e la
sua voce sembrava molto gentile.
- Ehm... ciao! Io sono Edward Cullen e lei è la mia amica
Bella!
Rivolse un sorrisino a Bella per poi tornare a osservare me nuovamente.
Vidi Bella rivolgerle uno strano sguardo prima di schiarirsi la voce...
No dico, ma guarda questa biondona! Che sfacciataggine! Si
presenta
così, dal nulla, mentre due persone sono intente a
parlare...
mah, certa gente...
- Edward ti dispiace se mi unisco a te per pranzo, non conosco
nessuno...- disse questa tizia mostrando i suoi occhioni luccicanti dalle
ciglia lunghe quanto un'autostrada.
Okay dico, iuuuh, ci sono anche io! Niente,non esistevo. Tanya guardava
intensamente Edward come non ci fosse altro.
Non so perchè ma non nutrivo buoni sentimenti nei suoi
confronti. Eppure era assurdo. Non avevano fondamenta. Non riuscivo a
capire.
Probabilmente era per come mi aveva trattato. Quasi mi irritava.
Nessuno mai mi aveva fatto questo effetto dopo solo due minuti.
- Certo, vieni pure!
A volte pensavo che Edward fosse troppo buono. Spesso non faceva male
un pò di presunzione o egoismo. Ma lui era fatto
così e
lo adoravo anche per questo.
Poi però questa Tanya infilò il suo braccio sotto
quello di Edward camminando sorridente accanto a lui.
Io rimasi indietro con la mela che il mio amico desiderava in mano...
No...capii che non l'avrei sopportata proprio quella!!!
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Capitolo 2 *** Dangerous date ***
cip2
Buona
seraaaaaa !!!
Allora
eccomi già con il secondo capitolo ^^ Contenti????
L'entusiasmo
di questa ff mi sta prendendo molto =)
Spero
vi piaccia e sopratutto spero di conoscere i vostri pareri *____*
Fatemi
sapere cosa ne pensate se vi va. Al prossimo capitolo ^^
Un
bacio,
Jess
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ero intenta a studiare letteratura, quando il mio cellulare
prese a squillare.
Afferrai il telefono che era poggiato sulla scrivania accanto al mio
braccio e senza accertarmi di chi fosse risposi alla chiamata.
- Cip!!! - dissi entusiasta all'idea di sentire la sua voce.
- B-bella? Sono Mike... - disse il mio quasi ragazzo con aria
infastidita.
Mike non sopportava molto Edward. Diceva che per come ci comportavamo
poteva sembrare che fossimo più che amici e questo a lui non
andava giù.
Era inutile parlargli e spiegargli che io e Edward eravamo solo amici.
Non ne voleva sapere. Rimaneva convinto del fatto che il nostro
rapporto andava oltre.
Quindi, quando come quel giorno, accadevano errori del genere, sapevo
come l'avrebbe presa. Chiamarlo cip, ma si può essere
più stupide???
- Ah Mike, sei tu!
- Ma sta sempre in mezzo sto Edward? Ce l'hai sempre sulla bocca... -
mi disse dandomi la possibilità di immaginare la sua
espressione irritata nella mia mente.
- Mike, dai non esagerare, ho sbagliato, pensavo fosse lui... Non ho
visto il tuo nome sullo schermo del cellulare...
- Si, okay!- disse liquidando il discorso- comunque, ti ho chiamato per
sapere se stasera ti andava di venire a vedere un film da me...
Io da Mike? Era la prima volta che mi invitava a casa sua. Io e Mike
ormai uscivamo da 3 mesi circa. Mi piaceva molto. Mi piaceva stare con
lui e devo dire che c'è stato un lungo corteggiamento prima
che io cedessi, sopratutto sapendo la sua reputazione da latin lover.
- Beh... ehm, si credo di si...
- Indecisa?
- No è okay Mike! A che ora?
- Per le 9?
- Perfetto, a stasera!
- A stasera Bella...
Staccai la chiamata e continuai a studiare per un 'ora. Quel pomeriggio
dovevo andare da Edward, ma per stare con Alice. Quella mattina a
scuola, mi aveva chiesto se mi andava di passare un pomeriggio da lei e
io avevo accettato volentieri. Era la mia migliore amica e anche se era
così diversa da me, avevamo un buon rapporto e ci trovavamo
benissimo insieme.
Scesi di casa alle 5 e mezzo per andare a casa Cullen. Presi il pick up
per fare prima.
Arrivai fuori la porta e prima ancora che suonassi il campanello la
porta si aprì di scatto.
- Alice a volte credo che tu veda nel futuro! - dissi sorpresa
abbracciandola.
- Bella, avevo sentito il rumore dell'auto! Finalmente ti aspettavo da
un pò.
Entrai e la seguii per le scale per raggiungere camera sua.
- Sei sola in casa?- le chiesi sentendo un silenzio quasi tombale.
- Si! I miei sono a lavoro ed Emmett è in giro!
- Ehm... Edward?
- Non lo sai? Pensavo vi diceste tutto....
- Sinceramente non mi ha chiamato proprio! Perchè
dov'è?
- E' uscito... con una tizia...
Edward esce con una tizia e non mi dice niente? Cosa gli era preso ora?
Perchè non me l'aveva detto? Cosa mi nascondeva?
Perchè l'aveva fatto?
La mia testa si riempì di domande. Non mi aveva mai tenuto
nascosto nulla. Io mi ero sempre confidata con lui e non mi sarei mai
aspettata che lui si comportasse in questo modo.
- Oh... - risposi delusa.
Arrivammo in camera sua e ci sedemmo sul letto mettendoci comode.
- I-io... non volevo, credevo te ne avesse parlato...
- No, no, Alice! E' okay... Solo non capisco perchè non me
l'abbia detto, tutto qui...
- Se non sbaglio si tratta di quella tipa bionda che ha conosciuto in
mensa due settimane fa... Aspetta, come si chiamava...?
- Dici Tanya?
- Si, si, lei! E' venuta qui un'oretta fa cercando Edward e sono usciti
insieme...
A-rieccola la biondona! Da quando lo conobbe non fece altro che starci
attorno. Era sempre con lui, quasi una persecuzione. A Edward sembrava
stare simpatica la tipa.
Tanya, nei miei confronti, invece, continuava ad essere indifferente.
Quando io e Edward stavamo insieme, lei spuntava fuori dal nulla
portandolo via con una scusa.
E ora questa viene a casa sua se lo prende e lo porta via??? Mi stavo
irritando. Non era giusto, non mi aveva detto niente Edward.
Forse era meglio che mi calmavo, infondo potevo sbagliarmi, magari
stavo esagerando... Che confusione di pensieri...
- Bella qualcosa che non va?- mi chiese Alice vedendomi accigliata.
Recuperai il sorriso nascondendo quel velo di rabbia e delusione.
- No nulla... davvero...
Mi studiò con il suo sguardo indagatore per poi annuire a
sè stessa.
- Cosa Alice?
- No, niente Bella, solo che a volte tu e Edward sembrate essere una
coppia perfetta...
Non afferrai subito il concetto ma solo quando notai quel pò
di malizia nel sorriso della mia amica capii a cosa si stava riferendo.
- NO! Ma che dici??? Perchè vi siete fissati tutti con sta
roba?
- Mike continua ancora a dirtelo?- mi chiese dubbiosa.
- Si, in continuazione... Non vuole proprio accettare l'amicizia tra me
e Edward! Io glielo spiego ma è inutile!
- Vedrai che capirà...
- Speriamo!- le dissi in un soffio- Ah, dimenticavo... stasera alle 9
vado da Mike! Mi ha invitato a casa sua!- le precisai entusiasta.
- Ohhhhh... ma tu credi che lui voglia....?
Quei concetti velati dietro un imprecisa apparenza che Alice cercava di
farmi capire mi erano sempre difficili da comprendere all'inizio. Ma
fortuna che la conosco bene...
- ALICE!- dissi rimproverando quel suo pensiero- C'è... non
lo so! Nel senso lui me lo dice spesso che mi vuole, mi desidera, ma
non so se sono pronta...
- Tesoro non permettere mai che qualcuno ti obblighi a fare qualcosa
che tu non desideri fare, quindi se vuoi aspettare, aspetta!
- Si lo so Alice... M-ma...credo che se nel momento in cui sto per fare
una cosa del genere sento il desiderio di farla e capisco che sto bene,
allora e solo allora sarò pronta!
Trascorremmo il resto del pomeriggio a parlare della scuola, di qualche
ragazzo che corteggiava la mia bellissima amica e ricordammo alcuni
episodi del nostro passato, di quando eravamo due bimbe.
Erano le 7 e avrei avuto tutto il tempo per rimanere ancora un
pò con Alice, ma cominciavo ad avere paura di poter
incrociare Edward, probabilmente per la mia probabile reazione
istintiva ed esagerata.
Alice mi accompagnò alla porta.
- Ci sentiamo domani e fammi sapere come è andata la
serata...- mi disse.
Io non mi sentivo molto a mio agio. Da quando Alice mi aveva
sottolineato la possibilità della volontà di
Mike, ero in tensione per quella sera.
- Certo!- le risposi fingendomi più enusiasta di quanto
fossi realmente- Alice!- la chiamai prima di voltarmi, mentre lei stava
già per chiudere la porta.
- Dimmi...- mi sorrise affacciandosi.
- Posso chiederti una cosa? Potresti non dire ad Edward che stasera
vado da Mike?
- Sei sicura di quello che stai facendo Bella?- mi chiese premurosa e
preoccupata.
- S-si... credo di si!- le risposi con un mezzo sorriso prima di
raggiungere il pick up e tornare a casa mia.
Tornai a casa per le 8 di sera. Che pomeriggio di merda.
Mi si era presentata Tanya a casa e mi aveva chiesto se potevamo
studiare insieme matematica perchè lei diversi argomenti non
li aveva affrontati nella scuola precedente e aveva bisogno di una mano.
Non potevo far altro che accettare e lei ha insistito perchè
andassimo da lei. Era da sola in casa e le ho dovuto spiegare ben sette
volte le funzioni composte.
Solo quando arrivai a casa sua mi accorsi di aver dimenticato il
cellulare a casa e stavo male sapendo di non poter avvisare Bella e
sentirla. Quando provai a chiedere a Tanya se mi poteva far fare una
chiamata alla mia scheggia mi rispose che non aveva credito sul
cellulare e che il telefono fisso non aveva ancora la linea
poichè si erano trasferiti da poco.
Tanya era molto carina. Era gentile e solare. Mi piaceva stare con lei.
Però la matematica per un intero pomeriggio non mi dava lo
stesso entusiasmo.
Entrai in casa e mi diressi verso la cucina affamato dove mia sorella
Alice aiutava mamma a preparare la cena, mentre un odore squisito mi
travolse.
- Sera bellezze, che c'è per cena?
- Pollo a forno!- rispose la mamma mentre Alice mi fulminò
con lo sguardo.
Conoscevo mia sorella e quando assumeva quell'espressione c'era
qualcosa che non andava.
Posò con forza il coltello con il quale stava tagliando le
patate e si voltò cominciando a camminare verso le scale.
- Edward!- mi chiamò seria, impassibile, senza trapelare
nulla.
- Credo ti voglia... e penso che è una cosa seria per come
è nervosa stasera!- mi disse mia madre spalancando gli occhi
sarcasticamente.
Sbuffai gettando gli occhi all'insù e raggiunsi mia sorella
di sopra, nella mia camera dove mi stava aspettando.
- No dico, potevi almeno avvisarla? Ti sembra un comportamento giusto?
Pensi davvero di aver agito nel modo migliore? Cavolo, il cellulare?
Eh? Cominciò a sbraitare appena chiusi la porta non
facendomi capire nulla e ripetendo frasi e domande a manetta.
- Alice, Alice! Ferma! Non capisco di cosa stai parlando le dissi
appoggiandomi al muro ed incrociando le braccia al petto.
- Okay- si sedette sul letto continuando a parlare- oggi Bella
è venuta qui perchè stamattina l'ho invitata a
passare il pomeriggio insieme...
- Allora?- la incitai quando si fermò.
Era di Bella che si parlava? Bene, parla subito!!!
- Lei ha chiesto dov'eri e io non sapevo che tu non l'avessi
avvisata...-ancora un'altra pausa.
- Continua...- dissi più calmo sospettando una reazione di
Bella.
Avevo paura che avesse potuto pensare che l'avessi fatto apposta a non
chiamarla.
- Ecco, lei ci è rimasta malissimo. Se la vedevi! Era delusa
ed arrabbiata...
- Cazzo!- feci per prendere il cellulare per chiamarla immediatamente,
ma mia sorella mi interruppe.
- Aspetta, c'è dell'altro...
Oddio! Cos'era successo ora? Era successo qualcosa a Bella? Cosa?
- Bella mi ha detto di non dirtelo, di non fartelo sapere... ma sono
preoccupata...
- Alice ti prego parla, PARLA!- alzai un pò il tono di voce
perchè l'ansia dentro di me cresceva ed iniziavo a
preoccuparmi per la mia amica.
- Sai la reputazione di Mike Newton, giusto? Lui quando vuole andare al
sodo con una ragazza le porta a casa sua, così come ha fatto
anche con Lauren, una che frequenta la mia classe di biologia...
No non me lo stai dicendo vero Alice? No ti prego non dirmi questo...
No...
La rabbia cominciava a salire al solo pensiero che quel coglione di
Mike dovesse... No, non volevo neppure immaginarmi una situazione del
genere!
- Ha invitato Bella da lui stasera, e lei non voleva che te lo
dicessi!!!
Cazzo! Cazzo! Cazzo! No, Mike non doveva permettersi di sfiorarla senza
che lei lo volesse. Non poteva fare una cosa del genere alla mia Bella.
Quello era sempre stato uno stronzo. Anche con Alice ci
provò ma lei è troppo furba per lui. Non come la
mia scheggia.
Lei è ingenua e dolce, quel coglione potrebbe farle...No!
Basta Edward, non ci pensare neppure!
Ero furioso, incazzato, nervoso, irritato...
- Lei cosa ti ha detto? Parola per parola Alice... Hai provato ad
avvertirla? - dissi cominciando ad andare avanti e indietro per la mia
stanza con i pugni serrati e i denti stretti.
- Si Edward, le ho cercato di far capire che quello poteva essere
l'intento di Mike, ma lei mi ha detto che solo se si sarebbe sentita
pronta nel momento che stava per farlo l'avrebbe fatto... Ma ho paura
che quello stronzo la possa convincere illudendo le sue aspettative...
L'ho vista indecisa e titubante...
- Sai a che ora doveva andare da lui?- la mia voce ormai trasudava di
rabbia.
- Alle 9 se non sbaglio...
Presi il giubbotto e mi precipitai giù alla porta di casa
mia.
Entrai nella mia Volvo il più veloce possibile e la feci
partire, correndo verso casa di Bella.
______________
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Capitolo 3 *** When love hurts ***
iseeoy
Salve
a tutti!!!
Eccomi
con il terzo capitolo.
Prima
di tutto volevo ringraziare tutti coloro che hanno deciso di seguire la
mia storia, grazie sul serio!
Spero
continuerà a destare in voi interesse e che quindi
riuscirete ad apprezzarla sempre di più =D
Grazie
a chi la legge, chi la segue, chi l'ha inserita tra le preferite e le
ricordate, davvero un immenso grazie!!!
Ringrazio
anche Ginna3 antonella64 e twilighter97 per le recensioni, grazie
infinite, sul serio!!!!
Allora
ecco che con questo capitolo le cose cominciano a prendere una piega
diversa. Ora la trama si sviluppa e tutto comincia a complicarsi ed
avere una giusta collocazione.
Credo
che questo 3° capitolo abbia un bell'impatto. Spero vi piaccia
e sopratutto spero di conoscere presto le vostre opinioni.
Fatemi
sapere cosa ne pensate... Un bacio a tutti e alla prossima!
______________________________________________________________________
Pov
Edward
21 : 23 Parcheggiai l'auto nel viale della casa di Bella. Le
luci nell'abitazione erano accese e l'auto di Charlie era parcheggiata
fuori.
Scesi dall'auto e titubante mi avviai verso la porta.
Okay, ero arrabbiato, ma cosa le avrei potuto dire? Potevo imporle la
mia volontà?
A me Mike non piaceva ed ero preoccupato per lei, ma come glielo
spiegavo? Non avrebbe capito che lui poteva farle del male, non avrebbe
capito che forse la stava prendendo in giro, non avrebbe capito che
cercavo di fermarla da qualcosa che l'avrebbe ferita.
Eppure ero lì. Fermo di fronte la porta di casa sua, ad
aspettare quel coraggio che ancora non arrivava, quel coraggio che mi
avrebbe aiutato a spiegarle che stava facendo la cosa sbagliata.
Conoscevo Bella e sapevo che quando qualcuno cerca di "imporle"
qualcosa lei diventa furibonda e io in quel momento non sapevo se mi
avrebbe capito.
La porta, senza che io suonassi il campanello, si aprì di
fronte a me mostrandomi una figura alta quanto me, con i baffi e un
cappello malconcio sulla testa.
- Charlie! - dissi sorpreso.
- Edward, ho visto la Volvo! Che fai rimani lì? - mi chiese
alzando un sopracciglio forse stranito dalla mia espressione assorta e
persa nei miei pensieri.
- Ehm, no!- sorrisi entrando in casa e richiudendo la porta alle mie
spalle - Bella? - chiesi subito prima che Chiarlie mi domandasse altro.
- E' di sopra! - rispose come se fosse scontato, alzando la mano per
indicare le scale.
- Grazie Charlie! - gli dissi facendogli cenno e salendo le scale
lentamente.
Ogni gradino mi creava un dubbio facendo nascere un pensiero nuovo che
mi facesse titubare su quello che stavo facendo. Forse mi sarei dovuto
calmare prima di precipitarmi qui. Forse dovevo pensarci meglio.
Feci un lungo respiro quando mi ritrovai la porta di camera sua di
fronte. Ero nervoso e indeciso. Non feci altro che guardare i segni
impressi su quel pezzo di legno che indicavano la nostra altezza. Era
un abitudine che avevamo quando eravamo più piccoli.
Segnavamo la nostra altezza, anno dopo anno, il giorno del mio
compleanno che io trascorrevo con lei a casa sua, dove si divertiva a
preparare strani dolci con mia sorella Alice.
Il dolore alle mani mi fece rinvenire da quei pensieri. Avevo i pugni
chiusi così forte che le nocche ormai erano bianche.
Senza pensarci ulteriormente bussai delicatamente alla porta. Due
colpi. Nulla. Nessuno mi rispondeva.
" E' uscita di nascosto!" pensai inizialmente, forse per non destare
sospetti. Charlie non avrebbe approvato una sua serata con Mike,
soli .
"No, non è da Bella..." riflettei lucido pochi secondi dopo.
Riprovai a bussare ma per la seconda volta non ebbi risposta.
Aprii pian piano la porta affacciandomi con la testa nella sua stanza.
La prima cosa che sentii era il suo profumo impresso tra quelle quattro
mura. Profumo di fragola, di qualcosa di dolce.
Poi alla luce lieve di una lampada la vidi. Era stesa sul suo letto,
con ancora un paio di jeans addosso e una camicia. Era in posizione
fetale con le mani sotto il cuscino. Mi avvicinai lasciando la porta
aperta alle mie spalle.
I suoi occhi erano chiusi e sereni e le sue labbra leggermente
dischiuse. I suoi respiri erano però più forti e
si notavano anche con lo sguardo percependo il movimento del suo esile
torace.
Mi sedetti al suo fianco. " Non ci è andata! Non
è andata da Mike" pensai felice e più sereno. Non
volevo potesse trovarsi in una situazione scomoda quale immaginavo
programmava Netwon.
Le scostai una ciocca di capelli dal viso. Arricciò il naso
e si voltò stizzita facendo capire che quel gesto le aveva
infastidito il sonno. Sapevo avrebbe reagito così. Quando
dormiva non voleva essere infastidita, andava quasi in letargo.
Mi alzai dal letto afferrando le lenzuola e coprendo Bella. Feci per
andare via dalla stanza, quando vidi acceso il suo pc sulla scrivania.
Mi avvicinai per spegnerlo ma ciò che il desktop proiettava
catturò la mia attenzione.
Era la pagina della posta elettronica. Era aperta su un' e-mail,
inviatale quel giorno stesso un'ora prima. Destinatario, Isabella Swan.
Mittente, Mike Netwon.
Diedi uno sgardo fugace al viso di Bella che si intravedeva tra le
coperte. Dormiva tranquilla. I miei occhi tornarono sul pc e lessi il
contenuto del documento.
Bella!
Cancella
l'e-mail precedente! Nessuno deve sapere...
I miei occhi rilessero un'altra volta le poche righe. E ancora una
volta. E di nuovo. E ancora.
Cosa voleva dire Newton con quelle parole? Dov'era la prima e-mail?
Cosa era successo?
Cominciai a sfogliare la sua posta elettronica fregandomene in quel
momento della privicy e di tutto il resto. Nulla. Messaggi
pubblicitari, appunti di matematica e qualche e-mail a catena.
Controllo la posta inviata. Due messaggi inviati ad Angela Weber per
ringraziarla degli appunti. Clicco sul cestino, ma non trovo nulla.
Cos'era successo? Che voleva dire "Nessuno deve sapere..."? Cosa? Chi
nessuno? Che mi stava nascondendo Bella?
La guardai per un attimo dormire beata con un leggero sorriso sulle
labbra. I suoi capelli erano sparsi sul cuscino mentre i suoi respiri
rimasero costanti.
Potevo svegliarla? Dovevo chiederle ora spiegazioni?
Forse non era il caso. Poi ricordai che Charlie sarebbe potuto salire a
momenti non sentendo alcun rumore e non vedendomi scendere. Era tipico
di lui.
Gurdai ancora Bella e poi il pc. Lasciai tutto com'era e scesi al piano
inferiore.
- Charlie, io vado, Bella è a letto!
- Okay Edward! Salutami la tua famiglia e dì a Carlisle che
quando vuole sono pronto per il campeggio!- mi rispose dal soggiorno
dove stava sicuramente guardando una gara sportiva.
- Riferirò! Buonanotte! - chiusi il discorso, chiudendo la
porta e chiudendo anche quella serata poco piacevole.
Raggiunsi presto l'auto, trovando quasi riparo nell'abitacolo. Poggiai
la testa al sedile sospirando e chiudendo un attimo gli occhi.
Non mi piaceva quello che avevo letto. Non pretendevo che Bella mi
dicesse tutto, ma di Mike non mi fidavo e quelle parole mi
preoccupavano, sapendo che provenivano da quel soggetto.
Misi in moto il motore e mi diressi verso casa, pronto solo a farmi una
bella dormita in attesa della verità che prevedevo per il
giorno seguente.
Pov Bella
Quella mattina mi alzai intorpidita. Probabilmente perchè
dormii tutta la notte con i jeans. Mi alzai dal letto e andai spedita
verso il bagno per lavare via la stanchezza. Mi fiondai sotto il getto
fresco della doccia e uscendo presi a prepararmi veloce. Indossai un
paio di jeans scuri, una t-shirt e una felpa blu con la zip. Afferrai
il mio zaino pronta a scendere per andare al mio pick up e raggiungere
il liceo di Forks.
Poi i miei occhi si posarono sul pc poggiato sulla scrivania. Lo
schermo era spento. Mi avvicinai e afferrai il mouse
muovendolo un pò per disattivare lo stand-by. La
pagina era la stessa della sera precedente.
Le immagini nella mia mente erano visibili e chiare, come se le
sentissi sulla pelle...
I miei occhi presero a bagnarsi veloci. Erano lacrime amare. Sporche.
Dolorose.
Ripulii velocemente il mio viso e corsi giù dalle scale
uscendo di casa senza farmi vedere. Raggiunsi il mio pick up e mi
diressi verso scuola.
Edward. Era l'unica cosa che riuscivo a pensare. Il giorno prima non
ero riuscita a vederlo. Non l'avevo neppure sentito. D'altronde neppure
lui mi aveva chiamata. Probabilmente troppo impegnato con Tanya...
Arrivai nel parcheggio della scuola in ritardo. Mi voltai in cerca
della sua auto. Dov'era la sua stramaledettissima Volvo metallizzata?
Dovevo parlargli, subito! Non potevo aspettare.
Scesi dalla mia auto. Mi guardai ancora intorno, ma non la vidi. C'era
solo la Porche gialla di Alice. Forse stamattina era venuto con lei.
Fuori all'istituto era rimasta solo qualche persona sparsa qua e
là. Ormai la campana era suonata. Non potevo trattenermi.
Eppure non sapevo che fare...
Mi portai una mano alla testa, quando avvertii il capogiro. Ero agitata
e il mio corpo ne pagava le spese.
Barcollavo e sentivo le mie gambe deboli. Non potevo entrare a scuola
in questo stato. La mia dignità non lo avrebbe sopportato.
Avrei avuto troppi occhi addosso e questo non mi piaceva.
Cercai di raggiungere la mia auto nel parcheggio senza cedere a quello
stato in cui il mio corpo ora si trovava. Ma non servirono medicine,
perchè ad aiutarmi a riprendere possesso di me stessa ci
pensò qualcos'altro.
Ero quasi vicino al pick up quando vidi tutta la scena.
Tyler, un ragazzo-armadio di due metri, Spencer, uno membro della
squadra di football, Paul , ancora membro della squadra di football
nonchè miglior allievo del corso di lotta libera e infine
Mike. Erano lì. Beffardi. Sorridenti. Senza ritegno.
Soddisfatti. Poi scrutai la figura piegata sul cemento freddo. Piegata.
Debole. Senza forze. Sanguinante. La visione di quel liquido rosso mi
diede il voltastomaco, era nauseante.
Un duro colpo allo stomaco. Un altro. E un altro ancora. E poi un pugno
dall'alto. Un altro, ma da un'altra direzione.
Ancora risate. Ancora beffardi. Ancora soddisfatti.
I miei occhi rimasero spalancati mentre vedevano quelle immagini crude
e dolorose. Ero scioccata. Il mio corpo non rispondeva ai comandi del
mio cervello che urlava solo di andare via, andare da un qualche
professore, dal preside, da una qualsiasi persona potesse darmi
conforto e aiuto. E sopratutto una qualsiasi persona potesse soccorrere
quella figura che ora rimaneva ancora lì, piegata al suolo.
Non riuscii a muovermi neppure quando i quattro ragazzi ora si
avvicinavano nella mia direzione. Camminavano veloci. Forse mi mossi
troppo tardi perchè uno di loro, Tayler, fece cenno agli
altri facendo notare la mia presenza.
- Ci penso io! - sentii dire da una voce conosciuta.
Mi voltai andando verso il mio pick up, quando mi sentii tirare dal
braccio con forza.
- Bella! Bella... ehm... cos'hai visto? - mi chiese Mike con
nonchalance sorridendo, come se non fosse accaduto nulla.
- Cosa ho visto? E me lo domandi? Mike, m-ma... tu, cosa...
- Shhhh! - mi interruppe allontanandomi ulteriormente e facendomi
appoggiare con le spalle alla mia auto.
Le sue mani erano appoggiate sulla portiera, all'altezza delle mie
spalle, come a delimitare quello spazio creatosi tra noi.
Diede uno sguardo agli amici per poi tornare su di me. I suoi occhi ora
mi facevano paura, mi guardavano con rabbia.
- Ascolta Bella! Lo meritava okay? Era giusto...
- NO! - gli urlai in faccia mentre presi a tremare velocemente.
Mike sbattè forte la mano sulla mia auto vicinissimo al mio
viso. Un brivido mi fece trasalire a causa di quel suo gesto.
- Bella, cazzo, devi ascoltarmi! Non ne devi far parola di quello che
hai visto, chiaro? Di tutto! Mi capisci? - mi disse a denti stretti con
rabbia riferendosi a qualche altro episodio.
- M-ma, io... non posso... - dissi mentre le lacrime cominciarono a
rigare il mio viso. Erano lacrime di rabbia, di dolore, di paura.
- Shhhh, non piangere... - mi disse ora più gentile. Quei
suoi sbalzi d'umore mi intimorivano.
- Sai cosa devi fare - rposeguì - non farne parola con
nessuno e sopratutto mantieni la tua promessa...
In vertià non avevo promesso, ma non avevo scelta....
- Non ti azzardare più a vedere Edward al di fuori della
scuola! Sai che mi da fastidio quello intorno. Non voglio
più che tu lo veda, mi hai capito? - il suo tono era tornato
duro.
- Mike, non puoi farmi questo! - dissi tra i singhiozzi.
- Ti avevo detto di ascoltarmi cazzo! - urlò tra i denti
assicurandosi che nessuno l'avesse sentito - Azzardati a farne parola
con qualcuno o a vedere quel Cullen e poi lo ritroverai lì,
a terra!
Le sue mani indicarono la figura di quel ragazzo che ora si stava
rialzando lentamente. Le sue labbra erano tinte di rosso, ma non di un
rosso appartenente alla sua carnagione, ma un rosso vivo, rivoltante
per me. Era sangue. Sangue sulle sue labbra. Sangue dal suo naso.
Lividi. E dolore. Un espressione di dolore.
Edward....
Edward... sangue... dolore... no!!! Non potevo permettere che accadesse
una cosa del genere. Non dovevo essere la causa di una tale tortura per
Edward. Per il mio cip. Per il mio migliore amico.
Il mio migliore amico che non avrei visto più al di fuori
delle mura scolastiche. Il mio cip con il quale non potevo
più trascorrere i mercoledì a guardare film.
Edward che non potevo permettere vedere al suolo.
Due mani fredde mi presero il viso. I suoi occhi erano dolci, proprio
come quelli di cui mi ero invaghita, che mi piacevano.
- Ti prego amore, dimmi che hai capito...
Lacrime. Questo era ciò che vedevo. Il mio corpo stava
cedendo alla debolezza, ma non potevo permettere tutto ciò.
Avrei trovato una soluzione. Dovevo farlo. Non poteva permettergli
tutto questo.
- Si, ho capito Mike! - dissi nel modo più freddo che potei,
cacciando via le lacrime che non meritava, senza guardarlo neppure
negli occhi.
Mi baciò. Un bacio sporco, veloce e doloroso. Ancora una
volta, doloroso.
Andò via con i suoi amici, lasciandomi lì, persa
nelle mie stesse paure.
" Dove sei Edward?" pensai quando le lacrime cominciarono a
scendere ininterrotte.
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Capitolo 4 *** Una bugia amara ***
i see you
Perdonate
la mia lunga assenza!!! =( Scusatemi scusatemi scusatemi... ho avuto un
pò di problemi e non sono riuscita a dedicarmi alle
fanfiction, mi dispiace davvero molto per il disagio =( Scusatemi
ancora...
Ma
sono tornat, yeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhh XD
Allora,
dove eravamo rimasti... Edward aveva letto la famosa e-mail sul pc di
Bella ... quindi come sarà andata? Ecco a voi il capitolo!!!
Ovviamente ringrazio tutti di cuore per le recensioni e per i commenti
anche privati che mi avete inviato!!! Grazie mille davvero!!! Siete
fantastici!!!
Pov Edward
Non
ho sentito Bella per tutto il week-end. Ho provato a
cercarla a casa più volte, ma nulla. Non era lì
oppure dormiva, o studiava,
questo a detta di Charlie che ne ha fatto da portavoce. Non so che
succede. Ho
provato a chiedere spiegazioni a mia sorella Alice, ma neanche lei sa
spiegarsi
questo suo comportamento. Non capisco che le prenda. Sono
preoccupato, soprattutto dopo aver letto
l’e-mail di Mike. Cosa voleva dire? Cosa
c’è nascosto dietro quelle parole?
Cos’era successo?
Alice pensa che forse sia malata e per questo ha saltato la
scuola in questi giorni e non si sia fatta sentire per tutto il
week-end. Non
so se crederle. Se fosse così, perché non avrebbe
potuto chiamarmi? Perché
uscire di casa, se davvero è questa la verità?La
tentazione di chiedere in
questi giorni una qualche plausibile spiegazione a Mike Newton era
forte, ma il
pensiero andava via dopo pochi minuti, non avrei dato una simile
soddisfazione
a quella sottospecie di uomo.
***
Il
cortile della scuola è pieno di studenti. Mancano dieci
minuti al suono della campana e ho tutto il tempo di cercare Bella.
-
Vedi il suo pick up?
-
Non ancora Alice! – Le rispondo
scendendo
dall’auto.
-
Dici che è venuta a scuola?
-
Lo spero…
Alice sospira.
Si guarda intorno
come me mentre arriviamo nel cortile.
-
Quindi mi hai detto che quella sera non hai
notato nulla di strano in lei?
-
Dormiva Alice! Non c’era nulla che
non andava… -
non le ho parlato dell’e-mail, devo prima capire di cosa si
tratta.
Mia sorella si
siede su di una panchina
dando un’occhiata ad ogni volto presente in quel posto. Io
rimando in piedi
accanto a lei, cercando di individuare la mia migliore amica.
Bella non si
era mai comportata così. Mi
sento nervoso perché non conosco la natura di
quest’allontanamento. Si, sento
che si è allontanata, percepisco un distacco, un brutto
presentimento. Forse mi
sto facendo impressionare dalla successione di eventi che non aiuta la
situazione, però…
- Eccola!!!
– Alice scatta dalla panchina e mi
indica con l’indice la mia migliore amica.
E’
appoggiata ad un albero, il suo viso
chino a guardare l’erba illuminata dal sole. Indossa la sua
felpa grigia con il
cappuccio che le copre la testa e in parte il viso e alla spalla
sinistra porta
la sua borsa preferita.
Mi acciglio
quando mi accorgo che non è
sola. Accanto a lei c’è Newton, preso ad emettere
grosse risate con il suo
branco di scimmie urlatrici.
Senza
accorgermene io e mia sorella ci
stiamo avvicinando nella sua direzione.
Ci facciamo spazio tra i gruppi di studenti tendendo d’occhio
Bella.
-
Edward! – una chioma bionda mi
ferma postandosi
di fronte a me.
-
Tanya… ehm, ciao.. –
guardo ancora Bella prima
di rivolgerle parola e sguardo.
-
Come stai? Ti ho inviato alcuni sms in questo
fine settimana…
-
Ehm si… scusami, sono stato un
po’ distratto…
compiti, saggi, relazioni… - mento.
-
Tranquillo Ed, sono sicuro di rifarai questo
venerdì sera!- mi sorride mentre la guardo confuso.
-
Venerdì sera organizzo una festa a
casa mia, mi
farebbe piacere se vieni… anche tu ovviamente Alice!
Mia sorella le
sorrise accennando un si con
il capo.
-
Certo Tanya, mi farebbe piacere venire!
Il tintinnio
della campana interrompe la
conversazione. Alzo lo sguardo verso l’albero, dove Bella era
poggiata pochi
minuti fa. Ma non c’è.
“Dannazione”
penso.
-
Ci si vede dopo allora !
-
A dopo Tanya - fa eco mia sorella mentre le mimo un cenno per
salutarla.
- E’ andata
via…
- Dai
Ed, vedrai la incontriamo in mensa
sicuramente!
Eppure
c’è qualcosa che non mi quadra.
Bella sembrava triste. Era assente. Questa cosa mi preoccupava e non
poco. Mi
sorprende che sia venuta a scuola. Non mi ha chiamato, non mi ha
risposto a
nessuno dei messaggi. Cosa diavolo le prende? Il nervosismo aumenta e
la voglia
di parlarle è direttamente proporzionale ad esso.
***
Esco
dall’aula con il permesso di andare in
bagno. Ho inviato due sms a Bella e come infelicemente immaginavo, non
ho avuto
alcuna risposta. Non so se sono più arrabbiato o
più deluso. Non so se la
preoccupazione è lecita quanto l’ira. Non so chi
è quella Bella. Non la
riconosco. Continuo a ripensare a lei, in un angolo, appoggiata a
quell’albero
quasi all’ombra, con il capo chino coperto dal cappuccio
grigio, senza fare il
minimo movimento, quasi non si percepiva respirasse.
Attraverso il
corridoio che mi porta ai
bagni maschili dell’edificio. E’ vuoto.
Pov Bella
Niente
mi opprime di più di un tale peso
sulla mia coscienza. Mentire e mentire. Continuare a farlo per il bene
di una
persona a cui tieni. E’ giustificabile? E’ lecito
farlo a discapito di me
stessa? Posso torturarmi in questo modo calpestando dignità
e orgoglio per il
mio migliore amico?
Credo di si. Non posso permettere succeda
qualcosa. Non voglio che questa storia lo coinvolga. Devo trovare una
soluzione, ma è così difficile. Avrei voglia di
urlare al mondo, ho voglia di
farmi sentire, di far ascoltare a tutti la mia voce, ma mi trovo come
in una
prigione. Una prigione di bugie e menzogna.
I corridoi sono vuoti. Attraverso l’area
est dell’edificio per arrivare ai bagni. Afferro il telefono
dalla tasca per
cancellare i messaggi di Edward. Devo fare anche questo.
Scheggia ti prego
fatti sentire. Come stai? E’ successo qualcosa?
Bella
perché ti comporti così?
Sono
preoccupato…
rispondimi ti prego…
Bella mi devi
rispondere ora!!! Subito!!!
Fatti viva, te lo
chiedo per favore…
Seleziona, elimina,
eliminati. Blocco la tastiera del
cellulare e lo ripongo di nuovo in tasca.
-
Bella! – alzo la testa e trovo il
mio migliore
amico di fronte ai miei occhi.
Non lo so il
perché, ma quest’incontro mi
procura un vuoto allo stomaco. Non so se è perché
non ci vediamo da un paio di
giorni e in quest’arco di tempo ho sentito molto la sua
mancanza, oppure perché
ho paura, ho pura e forte paura.
-
Edward! – faccio un passo avanti
come per
raggiungerlo e abbracciarlo forte, per perdermi nelle sue forti braccia
che
hanno sempre saputo consolarmi. Ma mi fermo. Non lo faccio. Non posso
farlo…
Prima che
potesse parlare sento una voce
dal corridoio.
-
Si e poi ci andremo a fare due birre!
-
Mike due a te non bastano – e poi
grosse risate
fastidiose, che mi provocano subito un brivido lungo la schiena.
-
Su entra qui!- dico allarmata a voce bassa a
Edward, spingendolo dentro lo stanzino dei cancellini della scuola,
chiudendomi
alle spalle la porta delicatamente.
-
Shhh! – gli dico poggiando le mie
dita sulla sue
labbra.
Mi
guarda. E’ preoccupato lo vedo, ma anche
arrabbiato. Ha ragione, starei anche io in questo modo.
I suoi occhi
verdi mi scrutano per cercare
di far luce in questa storia. Percepisco che vuole capire che tutto gli
è
annebbiato. Ascolta le risate e gli scherzi di Mike e Paul mentre
passano
davanti alla porta che ci separa da loro. Guarda verso di essa,
attraverso il
vetro semi trasparente per poi poggiare il suo sguardo ancora su di me
che
ancora lasciavo le mie dita sulla sua bocca. I suoi occhi sono
sospettosi. I
miei sono lucidi, per la paura di quegli attimi.
-
Mi dici che cazzo succede? –
esordisce appena
capisce di poter parlare. La sua voce è bassa ma dura.
-
Non succede proprio nulla Edward…
- gli dico con
calma accennando un mezzo sorriso, ma lo ritiro dopo pochi secondi
perché il
suo sguardo mi fa essere così triste. Non posso fargli del
male. Ma non voglio
che gli sia fatto da altri.
Conosco
l’unico modo per allontanarlo, per tirarlo
fuori da questa storia. Ed è la cosa che più mi
fa male. L’unico modo per farlo
stare bene è allontanarlo da me. Per tenerlo al sicuro.
Una forte
morsa allo stomaco mi fa chinare
il capo, quasi accennando il mio dolore. Gli occhi sono lucidi, sempre
di più.
I suoi luminosi e preoccupati mi scrutano, si muovono veloci, cercando
un perché,
un come, un motivo valido.
Ma
l’unico motivo valido potrebbe metterlo
in pericolo e questo è l’ultima cosa che voglio.
Ho paura di
non potermici ritrovare più
così. Ho paura di non poter avere più un
occasione per stargli così vicina, in
questo stretto stanzino che ci fa stare l’uno di fronte
all’altro con pochi
centimetri che ci dividono. Ho paura, una paura che mi assale e fa si
che
scenda la prima lacrima.
-
B-bella… che succede? - la sua
voce ora è piena
di preoccupazione. La sento, mi inonda, la godo forse per
l’ultima volta.
-
Ed-edward.. – cerco le parole,
perse e mai
cercate. Se c’era una cosa di cui ero certa nella mia vita
era proprio quella
di non pronunciare mai ciò che sto per dire.
Mi manca. Mi
è mancato in questi giorni, ho
pianto così tanto per lui, perché avevo bisogno
di lui. Mi mancherà, so che mi
mancherà da morire. So che la sua assenza non mi
farà bene. Niente più
passeggiate nel bosco, niente più risate e scherzi mentre
siamo stesi sull’erba
del giardino della scuola, niente più mercoledì
sera da lui per vedere i nostri
film preferiti. E io che me la presi con lui per tre giorni
perché mi aveva
costretto a vedere Batman Begins. Lo rivedrei altre 100
volte con lui. Con il
mio migliore amico. Con Edward.
Reprimo tutti
questi pensieri, ora che mi
hanno suscitato solo la voglia di gettarmi tra le sue braccia, di
godere questo
momento con lui, di piangere sulla sua maglietta blu e sentire le sue
mani
asciugarmi le lacrime e tenermi il viso.
Reprimo tutto.
Nascondo tutto. Cerco la
forza. Respiro. Lo faccio solo per te Edward.
-
Sai cosa c’è Edward?
C’è che sono stanca di
questa amicizia! – piango, non toglietemi anche questo vi
prego.
-
Sono stanca dei tuoi messaggi, sono stanca
del
tuo continuo cercarmi, sono stanca!!! Devo vivere capisci…
non posso
preoccuparmi anche di quello che pensi tu!!! – il mio tono di
voce era alto, perché
non avrei potuto fare altrimenti, dovevo dire tutto velocemente e nel
modo più
diretto possibile.
-
M-ma… Bella! Se si tratta di Mike,
solo perché ti
ho detto che non mi piace, non c’è
problema…
non mi interessa lui…
-
No!!! No!!! Ma non capisci??? Io non posso
rimanere incollata a te, ho bisogno di altro, ho bisogno di conoscere
persone
nuove, non posso chiudermi in questo nostro rapporto!!!
-
Ma non lo devi fare!!!
-
Ma accadrà!!! Sta già
accadendo in quest ultimo
periodo…
-
Perché ti stai inventando questa
scusa?
-
Non è una scusa Edward!!!
I-io… - un respiro…
due… chiudo gli occhi… mi mancherà
così tanto…
-
Io non voglio essere tua amica!!! I-IO NON
VOGLIO QUESTO DANNATO RAPPORTO EDWARD!
I suoi occhi.
Li guardo per un secondo, ma
non ce la faccio. Lucidi, amareggiati, delusi.
La mia
più grande bugia ha appena distrutto
tutto ciò che per me è importante.
Il mio corpo
cade simultaneamente in un
buco nero, un pozzo senza fine, una lunga caduta di ricordi.
Non riesco ad
alzare lo sguardo. Chiudo gli
occhi forte come per fare l’ultimo sforzo e trovare la forza
di dirgli addio…
definitivamente.
Sento i suoi
respiri, immagino il suo viso,
cupo e deluso.
-
Ti risparmio il disturbo… Eri un
illusione, il
nostro rapporto lo era… addio Bella…
Non ce la
faccio. Non lo guardo. Mi passa
accanto. Respiro tutto lui per l’ultima volta.
Il rumore
della porta che si chiude fa si
che il dolore represso ora si liberi dentro di me. E così
è infatti.
Mi piego in
due. Lo stomaco mi fa male. La
gola è fastidiosa perché il pianto è
sempre più forte. I singhiozzi sommessi
rimangono dentro. Tutto rimane dentro e dovrà rimanerci.
Solo le lacrime ora
vanno via. Mi abbandonano, mi lasciano lì, così
come ha fatto lui.
Mi manca da
morire.
____________________________________________________________________
Non
linciatemi vi prego... a tutto c'è un perchè...
hihihi... Allora cosa ne pensate? Come avreste reagito in una
situazione del genere se vi foste trovati nei panni di Edward?
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Capitolo 5 *** Avviso!!! ***
Avviso: Modifico o ripubblico?
Salve a tutti
carissimi!!!!
So che la mia lunga assenza ha messo in pausa questa storia ma la
voglia di scriverla e svilupparla non è mai andata via. Per
questo ho deciso di revisionarla e migliorare i capitoli già
pubblicati e faccio questo avviso principalmente per chiedere a voi che
la seguivate un consiglio. Non so se modificare i capitoli o
ripubblicarli nuovamente, come preferite voi? Sarei davvero contenta di
conoscere il vostro parere e seguirlo così da fare contenti
principalmente voi e farmi perdonare della lunga pausa concessa alla
storia.
Spero di
trovare un riscontro positivo da tutti coloro si erano affezionati ad
"I see you" e di conoscere al più presto le vostre opinioni,
così da procedere immediatamente all'editing!
Grazie di vero
cuore, un forte abbraccio, Perla.
P.s.: se vi va
di seguire approfondimenti, avere chiarimenti o semplicemente per
quattro chiacchiere, questo è il mio account facebook Perla
Nera!
Un grosso bacio ^^
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