Breathless di elizzie (/viewuser.php?uid=4676)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Evans sisters ***
Capitolo 3: *** The Halfblood's friend ***
Capitolo 4: *** Don't leave me alone ***
Capitolo 5: *** Miss Black ***
Capitolo 6: *** Marauders ***
Capitolo 7: *** No Need to Talk ***
Capitolo 8: *** The Great Magic of Christmas ***
Capitolo 9: *** St.Valentine's Day ***
Capitolo 10: *** The Night ***
Capitolo 11: *** Confessions ***
Capitolo 12: *** Contrition ***
Capitolo 13: *** Cissy's nightmare ***
Capitolo 14: *** Behind the Door ***
Capitolo 15: *** Photos ***
Capitolo 16: *** Finding Bella ***
Capitolo 17: *** Keep the Secret ***
Capitolo 18: *** Hate, Love and Crisis ***
Capitolo 19: *** True or False ***
Capitolo 20: *** Sirius Mood ***
Capitolo 21: *** Consolation ***
Capitolo 22: *** Excuse and Decision ***
Capitolo 23: *** Evans Home ***
Capitolo 24: *** Birth ***
Capitolo 25: *** Life? ***
Capitolo 26: *** Prisoner ***
Capitolo 27: *** Death or Life ***
Capitolo 28: *** Would you marry me ***
Capitolo 29: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
E' strano come in certi
momenti tutta la vita ti passi davanti. Sono quei momenti nei quali hai la
lucida consapevolezza che la morte ti sta per cogliere, e, mentre l'aspetti,
ricordi come sei arrivato fino a quel momento.
Una giovane donna
attendeva la morte, stringendo al petto un bambino piccolo, che si lamentava
lievemente per la stretta troppo forte della madre.
Lilian Potter, nata
Evans, teneva gli occhi serrati più che poteva, ma aveva visto il riverbero
della luce verde dell'avada kedavra che aveva ucciso suo marito James, nella
stanza accanto, e sentiva i passi del suo assassino che si avvicinava.
La porta si stava
aprendo cigolando; Lily sapeva che di li a pochi secondi la sua vita sarebbe
finita. Non aveva scampo; se solo non fosse stata così stupida, tutto sarebbe
stato diverso........
Nota dell'autrice: lo so, ho già un altra fic in
corso, ma questa mi è venuta così, un po'strana, in un momento particolare,
pensando anche a come è la mia vita in questo momento. I personaggi potrebbero
risultare un po' OOC, ma sono semplicemente il frutto delle congetture che io e
una mia amica abbiamo fatto riguardo al settimo libro. Badate, sono solo
congetture, purtroppo non mi trovo nella testa della Rowling (non vorrei che
qualcuno pensasse che ho avuto chissà quali informazioni da chissà quale fonte).
Spero che vi piaccia, e chiedo alle persone di
buona volontà di recensire queste piche righe, giusto per dare un'impressione.
Credo che si sia capito che la protagonista indiscussa sarà Lily. Non so perchè,
ma è un personaggio che ho sempre amato molto, anche se è molto poco trattata
rispetto a James nei libri. Fatemi sapere anche cosa pensate di lei.
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Capitolo 2 *** Evans sisters ***
Capitolo 1- Evans sisters
Eccomi qui con
il primo vero capitolo della mia nuova fatica. E' tardi e sono abbastanza stanca
per fare grandi commenti, e poi per ora non ho molto da commentare, quindi vi
chiedo di recensire, e darmi perciò spunti per lanciarmi in grandi commenti.
Che dire, a me
la storia piace (e non perchè l'ho scritta io, dato che non sono mai soddisfatta
del mio lavoro), mi intriga, e sono stupita di me stessa. Se devo essere
sincera, non so ancora bene come andrà avanti, ho scritto solo due capitoli a
mano, e già il primo l'ho cambiato battendolo a computer. Della serie, so come
si sviluppa, ma potrebbe succedere di tutto, anche cose che non immaginavo
neanche quando l'altro ieri mi è venuta l'ispirazione.
Adesso sono
ispirata, e, se la storia vi piace, pregate che non scappi via tutto.
A dopodomani.
Capitolo 1- Evans sisters
Lilian e Petunia Evans
erano sorelle, ma non si assomigliavano per niente. Petunia aveva 19 anni, era
alta e dinoccolata, con i capelli castani, gli occhi scuri e un’espressione
arcigna perennemente stampata in volto.
Scrutava il mondo con
fare severo, e risultava piuttosto antipatica a tutti, e, inoltre, tutti i
ragazzi la consideravano bruttina.
Lilian, detta Lily, era
esattamente l’opposto della sorella maggiore; 17 anni, capelli rossi che le
cadevano morbidi e sensuali sulle spalle, un corpo curvilineo e armonioso,
grandi ed espressivi occhi verdi e un sorriso perennemente stampato in volto.
In altre parole,
stupenda.
Nonostante queste
abissali differenze, le due ragazze andavano molto d’accordo.
Quel primo di settembre
Petunia aveva accompagnato la sorella alla stazione di King’s cross a Londra,
dove avrebbe preso l’espresso per Hogwarts. Anche Petunia aveva frequentato
Hogwarts, ma in modo diverso da sua sorella.
Un’anonima corvonero,
con pochi amici e nessun corteggiatore, sempre in biblioteca attaccata ai libri.
Appena finita la scuola, aveva iniziato la sperimentazione di coltivazione di
piante magiche con metodi babbani (erbologia era sempre stata la sua materia
preferita), perciò non si muoveva quasi mai dalla casa con cui viveva con i
genitori.
Lily doveva ancora
frequentare il settimo anno; il suo sogno era di diventare un’Auror.
L’unica cosa che
accomunava Petunia e Lily era la serietà e la voglia di studiare. Anche Lily si
rintanava spesso in biblioteca, ma era difficile stare tranquilla con il
capannello di ammiratori che si trascinava dietro in modo quasi magnetico.
A capo di tutti loro
c’era James Potter, che da due anni perseguitava la rossa seguendola ovunque,
anche se a lei non importava nulla ne di lui ne di tutti gli altri stupidi
arrapati.
A lei interessava solo
uno, che le prendeva la mente giorno e notte, ma che non la degnava di uno
sguardo: Sirius Black.
E, ironia della sorte,
era il migliore amico di James Potter.
Purtroppo Sirius Black
odiava Lily Evans.
Era tutta colpa di Julia
Fogg, la migliore amica di Lily, se lei si era infatuata di Sirius. In una
fredda mattina di gennaio, durante una noiosissima lezione di storia della
magia. Come al solito James e Sirius erano finiti al primo banco, per evitare
che facessero casino, e Lily e Julia, sedute due banchi dietro di loro,
iniziarono a fissarli e sparlare su di loro. In quel momento Julia aveva notato
una cosa. Il 90% dei Grifondoro e dei Tassorosso (con i quali facevano storia
della magia) guardavano insistentemente Lily, e il 90% delle Grifondoro e delle
Tassorosso guardavano insistentemente Sirius.
In pratica, Sirius e
Lily erano in corrispondenza biunivoca.
Da allora Lily aveva
iniziato a guardare Sirius sotto una nuova luce, e aveva finito per infatuarsi,
e questa infatuazione era cresciuta sempre di più, fino a che Lily non riusciva
a pensare più a niente e nessuno che non fosse Sirius Black.
Ma Sirius
Black odiava Lily Evans.
James Potter aveva
progressivamente smesso di fare il gradasso e di fare cazzate con i suoi amici,
e, mentre Remus Lupin e Peter Minus avevano accettato la cosa, poiché, complici
anche i loro ormoni impazziti, capivano le esigenze di James, Sirius Black aveva
iniziato a inseguirlo, per cercare di riportarlo sulla “retta via”.
Ma James continuava a
fuggire verso Lily.
Si era innescato a quel
punto un circolo vizioso; Sirius inseguiva James, James inseguiva Lily, e Lily,
con grande discrezione, inseguiva Sirius.
Ma, all’improvviso, era
successo qualcosa di inaspettato; Sirius aveva smesso di inseguire James, e a
sua volta si era isolato dal gruppo dei suoi amici.
A quel punto Lily si
ritrovò a correre verso l’infinito, quell'infinito che era Sirius, misterioso ed
enigmatico.
Allora James e Lily
avevano iniziato ad avvicinarsi, spinti dal comune obiettivo di capire cosa
fosse accaduto a Sirius, ma nessuno dei due era riuscito a trovare una risposta.
L’ultimo giorno prima
delle vacanze Lily aveva preso una decisione: si sarebbe infilata nel letto di
Sirius, ma non era stata l’unica persona ad avere quell’idea.
Sconvolta, Lily si era
infilata nel letto di un altro Grifondoro: James Potter.
Lui però era troppo
onesto per approfittarne, e quella notte tra i due era finita solo con un bacio.
Già il giorno dopo Lily
si era calmata, e aveva capito di aver fatto una tremenda stupidaggine baciando
James, ma che sarebbe stata una stupidaggine ancora più grande fare sesso con
Sirius.
Purtroppo però Sirius
non aveva saputo nulla del fatto che lei aveva pensato di infilarsi nel suo
letto, ma James sapeva che lei si era infilata nel suo letto, e probabilmente si
stava mangiando il fegato per la consapevolezza di non aver approfittato della
situazione.
Quel primo di settembre
James Potter era a King’s cross, e attendeva con impazienza Lily. Aveva provato
diverse volte a contattarla durante l’estate, ma non aveva avuto risposte.
Ovviamente James non era
uno stupido, e aveva sospettato che Lily avesse sbagliato quella notte, ma
voleva sentirselo dire da lei stessa.
Appena la vide,
accompagnata dalla sorella Petunia, le andò incontro, cercando di ignorare
l’espressione infastidita della rossa.
A qualsiasi costo, le
avrebbe parlato.
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Capitolo 3 *** The Halfblood's friend ***
Capitolo 2- The Halfblood
Scusate se non vi saluto in modo adeguato,
ma sono di fretta.
Recensite numerosi.
Buon 2006 a tutti
Capitolo 2- The Halfblood’s
friend
Petunia mise una mano sulla spalla della
sorella minore, dicendole:
“Non ti preoccupare, ci penso io a quello
lì”, e si avvicinò a James, che stava camminando verso la rossa: “Salve,
Potter”.
James si fermò, e guardò l’intrusa con uno
sguardo stralunato: “Salve, Evans, quell altra. Come mai qui?”.
“Mah, ho pensato di farti un salutino,
dato che mi stai molto simpatico! Secondo te cosa ci faccio qui? Usa il
cervellino, se ce l’hai. Mi ha mandata qui Lilian”.
“E per quale motivo? Sai, il mio
cervellino non riesce a darmi la risposta”
“Forse perché lei non vuole che tu le
parli. Sai, quello che è successo a giugno non ha significato nulla per lei, ma
evidentemente per te si, quindi se lo aspettava che tu l’avresti infastidita,
perciò mi ha mandata a dirtelo”.
“Questo vorrei sentirlo dire da lei”.
James superò Petunia, che si diede al suo
inseguimento. La scena era molto buffa, James si muoveva a passo di soldato, e
Petunia cercava di trattenerlo per un braccio, ma senza successo, dato che James
era evidentemente più grosso e forte di lei, e riusciva a trascinarla.
All’improvviso Petunia saltò addosso a James, e così riuscì a fermarlo.
Lily si mise le mani sugli occhi, per
l’evidente imbarazzo di aver provocato quella scena.
All’improvviso le si avvicinò la persona
che meno voleva vedere quel giorno: Sirius Black.
Le sorrise, e le disse: “Vedi, Evans, sei
pericolosa!”.
“La mezzosangue pericolosa?!? Si, quasi
quanto il tuo amichetto, Minus. Spero che tu stia scherzando, Sirius”. A parlare
era stata una ragazza arrogante, con i capelli lunghi e neri, la cugina di
Sirius, Bellatrix Black. Si era avvicinata al cugino insieme alla sua allegra
compagnia, formata da lei, il fidanzato Rodolphus Lestrange, la sorella
Narcissa, e il fidanzato di questa, Lucius Malfoy.
“Bellatrix, ma che bello vederti. E’
sempre un piacere”.
“Anche per me e Cissy è sempre un piacere
vedere il nostro caro cugino rinnegato. Dovresti cambiare cognome, dato che hai
deciso di rinunciare al fatto di essere un Black. Io e Cissy ci vergogniamo
sempre di più di essere Black, di chiamarci come te”.
“Se fosse per me cambierei anche subito il
cognome; purtroppo sono iscritto come Sirius Black a Hogwarts. Però i miei amici
non mi chiamano più Black da molto tempo. Sai, ho fatto un po’ come il vostro
caro amico Tom Riddle, o, farei meglio a dire, Voldemort”.
A sentire il nome del signore oscuro così
empiamente pronunciato, Lucius e Rodolphus si prepararono a menare le mani. Ma
Bellatrix era il capo, non l’avrebbe mai permesso. Preferiva continuare la
disputa dialettica con il suo “adorato” cugino.
“E come ti chiamerai, Sirius? Ti chiamerai
Potter, così rimarrai un purosangue, però un amico dei babbani e dei
mezzosangue, oppure ti chiamerai Evans, e sceglierai di essere un babbano, per
rinnegare completamente la tua origine di mago?”.
“Sparisci, Bellatrix, e portati dietro il
tuo gruppetto”.
“Io me ne vado, Sirius; ma tu non
dimenticare le mie parole. Il mondo dei maghi sta cambiando, e tu cosa
sceglierai di essere? Ti conviene stare attento a te stesso, e anche ai tuoi
amici. Guardati intorno, guarda bene con chi vai a braccetto. Babbanofili,
mezzosangue, e pericolosi ibridi, non so se mi spiego”.
James, che si era liberato dalla morsa di
Petunia, si avvicinò, e disse: “Pericolosi ibridi? Forse intendi te stessa e
quella combriccola di spostati che ti porti sempre dietro”.
Bellatrix si avvicinò sempre di più a
loro: “Potter, l’amico dei babbani, una mezzosangue, un lupo mannaro, un sudicio
purosangue, che non sembra nemmeno tale, un purosangue rinnegato da tutti, e,
guarda un po’ che c’è qui. La mezzosangue maggiore. Bah, almeno la minore è
carina. Mi sembra che la combriccola di spostati non siamo noi. Ora vi saluto
tutti, ma sarà un piacere ritrovarvi a Hogwarts, soprattutto tu, mezzosangue”.
Si avvicinò a Lily, brandendo la
bacchetta, e glie la puntò al collo. Sirius e James corsero verso la rossa e la
allontanarono da Bellatrix. Sirius sfoderò la bacchetta, e la puntò contro
Bellatrix, che, sorridendo in modo beffardo, si allontanò, dicendo: “Non finisce
qui, mezzosangue”.
Quando la situazione si fu
tranquillizzata, Lily si rese conto che James la cingeva in vita, si scostò e
iniziò ad urlare: “Non mi devi toccare, Potter, forse non l’hai ancora capito,
ma non mi devi toccare. E non mi devi proteggere. Non sono una sprovveduta. La
cara Bellatrix non avrebbe osato toccarmi, stupido. Ora basta, ne ho abbastanza
di voi”.
Lily si allontanò, seguita da Petunia.
Non si era accorta che tutti gli studenti
al binario 9 e ¾ la stavano guardando.
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Capitolo 4 *** Don't leave me alone ***
Capitolo 3- Don
Salve a
tutti.
In
particolare saluto aly7, che mi ha detto di aver messo questa fic tra i
preferiti. E' un onore. Mi ha fatto anche notare che il titolo un po' scoraggia,
ed è una cosa che ho notato anche io.
L'ho
intitolata così solo perchè mi piaceva la frase di "presentazione" (l'ho trovata
nei baci perugina), e ho scoperto che era presa dal simposio di platone, così
l'ho intitolata Symposium, ma accetto volentieri suggerimenti! Anzi, aggiungo la
richiesta alla presentazione.
Spero
che il nuovo capitolo vi piaccia, e non ammazzatemi se Lily sarà un po' troppo
cattiva, è solo un momento, le passerà presto.
Leggete
e recensite!
Capitolo 3- Don’t leave me
alone
Appena il treno si mise in moto, Julia
Fogg prese Lily per un braccio, e, con espressione alquanto eccitata, la
trascinò nello scompartimento in fondo al treno, che, come al solito, era
rimasto vuoto: “Allora, Lily, dimmi tutto. Cosa è successo al binario?”.
“Niente di speciale, Julia; hai visto tu
stessa cosa è successo.
“Beh, carissima, hai intimato con violenza
a James Potter di lasciarti stare; io questo non lo chiamo niente di speciale.
Se volevi lasciarlo potevi usare un tono più gentile”.
“Come facevo a lasciarlo, dato che non
stiamo insieme”.
“Allora perché ti incazzi con lui?”
“Perché non ho il coraggio di incazzarmi
con…”.
“Sirius Black”.
“Esatto, proprio lui. Non ho il coraggio
nemmeno di parlargli, figuriamoci di dargli contro”.
“Non dirmi che sei ancora innamorata di
lui”.
“Non lo so, Julia, non lo so”.
“O Merlino, sei ancora innamorata di lui.
Mi meraviglio di te”.
“E io mi meraviglio di me stessa. Non
potremmo stare in silenzio per cinque minuti, mi sta venendo un gran mal di
testa”.
Lily mise la mano destra sugli occhi,
mentre Julia aveva ancora mille domande da farle, e si stava trattenendo. Aveva
un’espressione molto buffa.
In quel momento James entrò nello
scompartimento: “Lily, mi hanno detto che eri qui. Potrei parlarti un momento
senza il rischio di essere decapitato?”.
“Si, James, certo”.
Entrambi guardarono Julia in modo
eloquente, e lei se ne andò. James prese il posto occupato fino a pochi secondi
prima dalla ragazza, e stava per iniziare a parlare, quando fu interrotto da
Lily: “Mi dispiace per prima. Non avrei dovuto urlarti addosso, ma ero tesa come
una corda di violino. Sai, ancora non mi va del tutto giù essere insultata”.
“Non ti preoccupare, avevo capito la
situazione. Non mi sono offeso. Solo temevo che avessi reagito così perché non
volevi parlare di quello che è successo tra noi in giugno”.
“Beh, in parte era per quello”.
“Deduco che tua sorella aveva ragione. Tra
di noi non è successo niente degno di nota. Mi spiace di averti importunata, ora
me ne vado”.
Lily lo fermò: “No, non te ne andare. Si,
non avrei dovuto infilarmi nel tuo letto quella notte, ma se l’ho fatto è perché
ero sconvolta, e sapevo che tu eri l’unico a potermi sostenere. Non sono andata
a piangere da una delle mie amiche, sono venuta da te. Forse il modo è stato
sbagliato. Non voglio che tra noi finisca tutto adesso in questo modo, e non
voglio nemmeno escludere che tra me e te ci possa essere qualcosa in futuro, ma
non adesso. Potrei dirti che voglio stare con te adesso, ma sarebbe una
finzione, e suppongo che tu non voglia stare con una persona che non ti ama. So
che tu mi tratteresti come una regina se stessimo insieme, perché sei un ragazzo
fantastico, ma non posso”.
“E’ questo il motivo per cui me ne voglio
andare; non voglio una finzione”.
“E io ti chiedo di non andartene, perché
se lo facessi sarebbe peggio per tutti e due. Il tuo cuore si spezzerebbe, e io
mi sentirei in colpa ogni volta che ci incontreremo, e succederà tante volte,
visto che siamo entrambi grifondoro. Perciò voglio proporti una soluzione;
potremmo frequentarci, da amici si intende, e poi vedere cosa ne viene fuori.
Siamo d’accordo?”.
Lily allungò la mano, affinché James
potesse stringerla e siglare il patto, e lui lo fece.
A quel punto Lily disse: “Ora devo
chiederti di farmi una promessa, per rendere definitivo questo accordo, e poi tu
chiederai a me di fartene una. Ti chiedo di non lasciarmi sola, perché tante
volte lo sono stata, ed è una sensazione sgradevole”.
“Te lo prometto, Lily”.
“Ora tocca a te, spara”.
“La mia, più che una promessa, è una
richiesta di informazioni”.
“Quali informazioni?”.
“Cosa ti aveva sconvolta in quella sera di
giugno a tal punto da spingerti ad infilarti nel mio letto?”.
“E io rispondo con la mia promessa: adesso
non me la sento di dirtelo, ma lo farò entro la fine dell’anno, ti soddisfa la
cosa”.
“Direi di si”.
In realtà Lilian Evans stava siglando quel
patto non per fare un favore a James, ma a se stessa.
Lilian Evans aveva un piano.
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Capitolo 5 *** Miss Black ***
Capitolo 4- Miss Black
Buonasera a
tutti. Oggi posto (finalmente, soprattutto
per aly7) il nuovo capitolo.
Che vi devo dire, questa fic mi
piace sempre di più, forse anche perchè non me la sono programmata, come invece
ho fatto per l'altra mia fic, CUORE DI GHIACCIO, ma questa la partorisco giorno
per giorno, e le idee mi vengono tipo funghi che mi spuntano nel cervello (che
bella metafora).
Per esempio, mi è venuta l'idea di
inserire una scena di sesso (ma chiamarlo sesso è esagerato. Diciamo più
"coccole", anche se la parola mi sembra un po' stupida) omosessuale (maschile o
femminile non ve lo dico).
Spero che vi piaccia e che
recensiate numerosi.
A domani con il prossimo capitolo.
Capitolo 4- Miss Black
Un magico castello, Hogwarts. E non solo
perché ospitava una scuola di Magia, ma perché la sua atmosfera incantava i
sensi e l’immaginazione.
A settembre i giardini erano ancora in
fiore, e l’aria fresca solleticava la pelle, così molti studenti studiavano lì,
all’ombra degli alberi, specialmente le coppiette.
Anche Lily amava studiare all’ombra dei
grandi alberi, e James, naturalmente, la seguiva come un cagnolino, alimentando
così le chiacchiere sui due. Tutti sapevano che James Potter era cotto di Lily
Evans da molto tempo, e naturalmente la loro frequentazione assidua aveva fatto
presumere che lei ricambiasse i sentimenti del moro.
Ma non era così. Lily voleva solo punire
Sirius. E lo faceva attraverso James. Lily sapeva bene che Sirius considerava
James come un fratello gemello, perciò se James avesse sofferto, anche Sirius
avrebbe sofferto.
Julia, che conosceva alla perfezione
questo piano, aveva parecchie riserve. Non approvava che Lily volesse far
soffrire un ragazzo d’oro come James. E poi, le faceva giustamente notare che
Sirius non era al corrente di averla fatta soffrire, quindi non vedeva la
ragione per cui la dovesse pagare.
In effetti anche Lily sapeva che Julia non
aveva tutti i torti, ma era troppo arrabbiata, e doveva sfogarsi in ogni modo
possibile. E non bisogna mai sottovalutare la rabbia di una ragazza innamorata.
Un giorno Lily e James erano seduti
all’ombra di un faggio, ripassando una lezione di trasfigurazione; ma
l’argomento era piuttosto noioso, e James non era incline alla concentrazione, a
meno che non si trattasse di concentrarsi su parti del corpo di Lily, quindi
aveva cercato di distrarre la ragazza dagli appunti.
La curiosità di James riguardo a ciò che
era successo a giugno, ma ogni volta che tentava di parlarne, Lily cambiava
abilmente argomento. Anche quel giorno James provò a farsi dire la verità:
“Allora, Lily, me lo dici cosa ti è successo a giugno”.
“No, James, è inutile che tu mi faccia gli
occhi dolci. Non attacca”.
“Prima o poi dovrai dirmelo. Quando sarà
quel momento?”
“Non lo so; forse quando mi fiderò di te”.
“E quando ti fiderai di me?”
“Perché continui a farmi domande che non
hanno risposta? Non lo so quando mi fiderò di te, non so una data precisa.
Probabilmente quando il nostro rapporto sarà più stabile”.
James si avvicinò al viso di Lily, e
chiese: “E cosa intendi per rapporto più stabile?”
“Prova ad immaginare”.
“Quando staremo insieme?”.
Lily non ebbe nemmeno il tempo di
rispondere, poiché qualcuno si inserì nella conversazione, qualcuno con una
vocetta strafottente e stridula, qualcuno con lunghi capelli neri e viso
arcigno: Bellatrix Black. “E così voi due non state insieme. Allora tutte le
voci sono grandi stronzate”.
James disse: “Quali voci, Miss Black?”.
“Dai, Mister Potter, non dirmi che non ti
accorgi che quando entri in una stanza tutti smettono di parlare. Secondo te
perché? Stavano parlando di te fino a cinque secondi prima. Di te e della
mezzosangue. Dicono che state insieme da circa un mese, e che scopate come
conigli non appena trovate un luogo appartato”.
“Stronzate”
“Si, l’ho capito che sono stronzate,
Potter. Non potevo nemmeno capacitarmi che potesse essere vero. Nemmeno tu
potevi cadere così in basso. Avrai tanti difetti, Potter, ma almeno sei un
purosangue, e con tutte le belle ragazze come te, in questa scuola, non credo
che te la faresti con una mezzosangue. E poi, bacchettona come la Evans, la
regina delle verginelle. Un consiglio, Potter, lasciala perdere, perché queste
chiacchiere ti fanno perdere punti”.
“Miss Black, non sono affari tuoi chi io
frequento, e con chi io vado a letto. piuttosto preoccupati della persona con
cui vai tu a letto”.
Lily si mise a ridere, e disse: “Si, miss
Black, devi proprio preoccuparti. Rodolphus Lestrange”.
“Come osi parlarmi così, mezzosangue? E
guarda che quella che ci perde sei sempre tu, indipendentemente dalla bravura a
letto di Rodolphus. Tra qualche anno io diventerò la signora Lestrange, tu, se
proprio ti andrà bene, la signora Potter. Pensa bene se ti conviene sfottermi.
Ora vi saluto, sfigati. Me ne torno nel letto in cui devo stare. Ciao ciao”.
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Capitolo 6 *** Marauders ***
Capitolo 5- Marauders
Finalmente tante
recensioni. Sapete, mi ero presa molto a cuore questa fic, e mi dispiaceva che
non fosse apprezzata. Comunque, oggi, come promesso, posto il nuovo capitolo, e
domani posterò il sesto.
Poi riprenderò a postare
ogni due giorni (sapete, ricomincia la scuola, sigh sigh), ma sarò sempre con
voi.
Anche a voi ricordo di
visitare il mio blog Elizzie's World
e di leggere l'altra mia fic, CUORE DI GHIACCIO, che ormai volge al termine.
Spero che il nuovo
capitolo vi piaccia, e vi invito a recensire numerosi.
Bye bye a tutti.
Capitolo 5- Marauders
Un giorno di ottobre James e Lily stavano
facendo colazione assieme al tavolo di grifondoro, quando Remus si avvicinò
loro, e disse a James: “Oggi pomeriggio riunione dei Marauders alla Stamberga
Strillante. Ci sarai, non è vero?”.
James guardò Remus con aria dispiaciuta, e
gli disse: “Mi spiace, ma ho promesso a Lily che l’avrei aiutata con la ricerca
per pozioni”.
Lily assunse un’espressione indignata:
“Insomma James, non ti permetto di abbandonare i tuoi amici per fare una
noiosissima ricerca di pozioni di cui non ti importa nulla, e che per di più è
stata assegnata a me. Remus, verrà di sicuro”. Remus guardò Lily e le sorrise.
Gli piaceva quella ragazza, era molto carina, gentile e simpatica. Era stata una
delle poche persone, oltre naturalmente ai Marauders, che l’avevano aiutato
quando tutta Hogwarts era venuta a conoscenza del fatto che lui era un lupo
mannaro, l’anno precedente.
Quel pomeriggio James si presentò alla
Stamberga Strillante alle quattro, come avevano stabilito. Moony, il precisino,
e Wormtail, che seguiva il precisino, erano già arrivati; Padfoot mancava
all’appello.
Arrivò circa mezz’ora dopo, tutto
trafelato e rosso in viso. Si giustificò: “Scusate, ragazzi, ma ho avuto un
problema. Slughorn mi ha fermato, doveva parlarmi di un compito; sapete, questa
settimana tocca a me fare la relazione”.
I tre Marauders ridevano. Tutti e tre
sapevano, ma nessuno aveva il coraggio di dirlo. Fu James a parlare: “Non dirci
cazzate, Paddy. Sei sfortunato, questa settimana la relazione tocca a Lily. Stai
perdendo la tua furbizia, dicci, chi è la ragazza?”.
Padfoot si fece sempre più rosso: “Chi ti
ha detto che c’è una ragazza, Prongs?”. “Fondamentalmente me lo dicono due
particolari: il sorrisetto da ebete e la cerniera dei pantaloni aperta. Non
credo che tu abbia fatto sesso con Slughorn, quindi ti chiedo di nuovo, c’è una
ragazza?”.
“Una specie”.
“Come una specie? Non so, una creatura,
un’ominide femmina, oppure un ragazzo”. “Sei fuori strada, Prongs, è una
ragazza”.
“E chi è, se non sono indiscreto?”.
“Sei indiscreto!”
“Lo sai, Paddy, stai diventando sempre più
simile a Lily. Non è che è lei la ragazza, perché potrei farti a fettine molto
sottili”.
“Tranquillo, non è lei”.
“E allora perché non dici nulla a James
tuo?”.
“Perché la nostra è una storia un po’
strana. Anzi, a dire la verità non è neppure una storia”.
“Solo sesso, dunque”.
“Si”.
“Ah, mi piace questa risposta. E da quanto
dura il solo sesso?”
“Dal ballo di San Valentino. Ma non ci
siamo visti per tutta l’estate, e a settembre non ci siamo rimessi subito
insieme, ma ci sono volute un paio di settimane”.
“Però, facendo un veloce calcolo, sono
circa sei mesi che fate sesso. Prima o poi il sesso si evolve”.
“No, meglio che rimanga solo sesso. E poi
ora cerco di non pensarci”.
“E di goderti gli attimi fuggenti di
passione. Non è del tutto sbagliato, ma preferisco approcci diversi”.
“Giusto, Prongs! Come va con Lily?”
“Beh, abbastanza bene, a parte il fatto
che io vorrei di più, ma pazienza. Mi sono dichiarato e lei mi ha respinto. Pur
di starle vicino ho accettato anche il grado di amico. Io aspetto e spero”.
Wormtail parlò: “Su con la vita, Prongy.
Tra qualche giorno c’è la partita di quidditch contro corvonero. Prendi il
boccino e dedica la vittoria a lei. Magari non te la farai la sera stessa, ma
sono sicuro che rimarrà molto colpita dal tuo gesto, e te la farai entro pochi
giorni”.
James guardò Wormtail con espressione
interessata: “Lo sai Wormtail, ogni tanto dici cose intelligenti”.
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Capitolo 7 *** No Need to Talk ***
Capitolo 6- No need to talk
Eccomi
qui; come ho già detto non sono molto in forma, causa inizio della scuola domani
dopo le meritate vacanze natalizie, quindi mi limiterò ad un veloce
ringraziamento.
Non vi
preoccupate, domani mi sarò già riambientata e sarò quella di prima.
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, perchè ho preso molto a cuore questa
fic, e gli apprezzamenti mi fanno piacere.
Ora non
so più cosa dire, quindi vi saluterò.
Scusate
ancora per il pessimo umore, ma non è colpa vostra.
Capitolo
6- No need to talk
La partita di quidditch Grifondoro contro
corvonero finì, come previsto, con la vittoria dei primi.
Era proprio vero che James Potter era un
cercatore infallibile, e da quando c’era lui in squadra i grifoni avevano vinto
tutti gli anni la coppa del quidditch.
Quella partita era durata pochi minuti,
infatti James aveva preso quasi subito il boccino, fermando il risultato sul 180
a 0.
Intanto sugli spalti Lily seguiva
concitata l’andamento del gioco, urlando ogni volta che James si lanciava in
picchiate vertiginose (erano la sua specialità), o un bolide gli si avvicinava
un po’ troppo.
Ad un certo punto Remus e Peter si
sedettero accanto alla rossa, e Remus la salutò: “Ciao Lily, come va?”.
“Bene! Ma andrebbe meglio se quello
stupido del tuo amico la smettesse di fare lo stupido su quella scopa”.
“Impossibile. Adora pavoneggiarsi quando
gioca a quidditch. Sa di essere bravo e lo vuole dimostrare. E’ più facile che
il nostro caro Peter diventi un playboy piuttosto che James la smetta di fare il
cretino sulla scopa”.
Peter, leggermente offeso, disse: “Non
sono l’unico qui ad avere problemi nel trovare una ragazza”.
Remus rispose: “Stavo scherzando, Peter;
caspita, quanto sei permaloso. Però c’è qualcuno che non ha problemi a trovare
una ragazza. Guarda le folle adoranti che guardano la partita, ma, se non vuoi
guardare così lontano, ti suggerisco di voltarti, e guardare la splendida rossa
che abbiamo di fianco. Non c’è dubbio che James non poteva fare una scelta
migliore….”.
“Ehi, vacci piano con gli appellativi”,
aveva precisato Lily, ma Remus andò avanti a parlare facendo finta di non averla
sentita.
“……e anche Sirius è a posto. Anzi, visto
che non lo vedo qui, credo che sia a postissimo. Deve divertirsi parecchio in
questo momento se rischia di essere ucciso da James per non essere venuto alla
partita”.
Lily disse: “E con chi starebbe Sirius?”.
“Mistero. Una misteriosa ragazza con cui
fa solo sesso”.
“Si, l’ho notato”.
Lily assunse un’espressione agghiacciata.
Si era accorta di aver detto troppo. Peter, troppo concentrato sulla partita,
non l’aveva notato, ma Remus aveva sentito bene: “E così tu sai chi è la
ragazza? Dimmelo, Lily”.
Per fortuna in quel momento James prese il
boccino, facendo crollare lo stadio per le urla di tripudio dei grifondoro.
Nella folla Lily riuscì a svignarsela, e Remus non riuscì ad inseguirla.
La rossa si nascose nel bagno delle
ragazze al terzo piano, e attese fino a mezzanotte, ritornando al dormitorio
solo quando pensava che i festeggiamenti fossero finiti, e tutti fossero andati
a dormire.
Il dormitorio era apparentemente deserto,
ma Lily si accorse che c’era ancora qualcuno, cioè James, addormentato su di una
poltrona davanti al fuoco. Evidentemente aveva voluto aspettarla, ma non era
riuscito a stare sveglio.
Lily si sedette davanti a lui, e lo guardò
sorridendo. Era così dolce mentre dormiva, così bello, così James. Senza
l’arroganza che lo caratterizzava, semplicemente James.
E, all’improvviso, Lily fece qualcosa che
non avrebbe mai pensato di fare: sfiorò le labbra del ragazzo con le sue. James
non si svegliò, e lei approfondì il bacio. Voleva che lui si svegliasse, che si
rendesse conto che lei lo stava baciando.
Finalmente James aprì gli occhi, ma la sua
reazione a ciò che stava accadendo fu ben diversa da quella che Lily si sarebbe
aspettata: si tirò indietro.
Lily si alzò, delusa, e, mentre si
allontanava, disse: “Scusami, non volevo”.
Ma James la prese per un braccio,
facendola sedere sulle sue ginocchia. Le mise una mano tra i capelli fulvi, e
con l’altra le cinse la vita: “Scusa, Lily, è solo che non potevo credere che tu
mi stessi baciando. Mi stavi baciando, non è vero?”.
“Si, ti stavo baciando”.
“E cosa faresti se ora ti baciassi io?”.
“Ti bacerei a mia volta”.
Così si baciarono con passione, a lungo, e
Lily si ritrovò a pensare che baciava divinamente.
Dopo un po’ James si staccò bruscamente
dalle sue labbra, e le disse: “Giurami che è tutto vero!”,
“Si, James, è tutto vero. Credo che sia la
cosa più vera di tutta la mia vita. Forse era vero da molto tempo, ma io ero
troppo stupida e cieca per capirlo”.
E allora non ci fu più bisogno di parole.
James e Lily si baciarono di nuovo, perché da troppo tempo si cercavano senza
trovarsi, e dovevano recuperare il tempo perduto.
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Capitolo 8 *** The Great Magic of Christmas ***
Capitolo 7- The Great Magic of C
Salve a
tutti.
Mi
state un po' deludendo, prima le recensioni erano di più; eppure mi faccio viva
ogni due giorni.
Comunque, non voglio rimproverarvi molto (cattivoni ^_^ ); voglio lasciarvi al
nuovo capitolo, così magari avrete tempo e modo di recensire qualcosa di
concreto.
Vi
informo comunque che, poichè questa storia sta nascendo giorno per giorno (ho in
mente più o meno cosa deve succedere, ma non so ne come ne perchè), il mio
cervellino sta dando prova di grande abilità di inventiva.
Sto
anche pensando di avere una mente leggermente perversa (perversa, non pervertita,
c'è una bella differenza).
Quindi
la mia fic si sta sviluppando in "Va dove ti porta il cuore", o, come direbbe il
mio amico filosofo che parla coi rutti, Diego, "Va finchè ti regge il c..o".
Staremo
a vedere come andrà avanti, dato che non lo so neppure io.
Capitolo
7- The Great Magic of Christmas
E, tra una cosa e l’altra, era arrivato
Natale. Il castello si era risvegliato in una nuova atmosfera. Le armature
cantavano canti natalizi e alberi di Natale erano disseminati per tutti i
corridoi, i dormitori e la sala grande.
Tra gli alberi di Natale non era raro
trovare James e Lily che pomiciavano. Ma a dispetto di ciò che gli studenti
affermavano sempre più insistentemente, tra i due non era mai accaduto niente di
più. Naturalmente entrambi ci avevano pensato, ma intanto era difficile trovare
un momento, e, anche nei momenti “utilizzabili” nessuno dei due aveva il
coraggio di fare il primo passo.
La mattina di Natale Lily si svegliò
presto; in fondo, aveva ancora l’ansia di aprire i regali. Era sola, perché le
altre ragazze erano tutte tornate a casa.
Trovò molti regali, ma uno la colpì
particolarmente, per la scatola grossa e l’incarto sgargiante con fiocchi
vaporosi. Era il regalo di Julia. Dapprima Lily aprì la busta con il
bigliettino: Con i migliori auguri che ti possa servire. Ma ti servirà, ah se
ti servirà.
L’aprì, e rimase di stucco.
Conteneva un bustino di pizzo bianco senza
spalline e un paio di autoreggenti anche queste bianche. Lily non riuscì a
resistere, e corse in bagno per cambiarsi, ma purtroppo lo specchio del bagno
era troppo piccolo perché la rossa potesse vedere come stava per intero, perciò
tornò nel dormitorio, ma ebbe una grossa sorpresa: seduto sul suo letto c’era
James.
Il ragazzo la guardava come se fosse stata
nuda, e lei si sentiva tale, ma non riusciva a muoversi, come se inconsciamente
volesse mostrarsi, sapendo benissimo di essere sexy.
James parlò per interrompere il momento
d’imbarazzo: “Se questo è il mio regalo di Natale, Lily, ti giuro che è
graditissimo”.
“Beh, non sarebbe voluta la cosa, comunque
sono contenta che ti piaccia”.
Lily recuperò un maglione e una gonna, e
si vestì, poi continuò: “Ma cosa ci fai qui?”.
“La porta era aperta, e sono entrato per
darti il tuo regalo. Perdonami, avrei dovuto bussare”.
“Non ti preoccupare, è tutto a posto.
Piuttosto, dovrebbe essere impossibile ai ragazzi entrare nel dormitorio delle
ragazze?”.
“Tu sottovaluti James Potter, bambina”.
“Comunque se aspetti un minuto, prendo il
tuo regalo”.
Lily si avvicinò al baule, e si chinò a
prendere il regalo, mentre James le osservava le colline del bassoventre, poi si
avvicinò al letto con il pacchetto.
Lily aveva regalato a James un boccino,
così avrebbe finito di rubarli per giocherellarci, e James aveva regalato a Lily
un profumo di essenze di fiori.
Le spruzzò un po’ di profumo sul collo, e
poi si avvicinò per sentire la fragranza, e così, vicino al suo collo, la fece
fremere. Le sussurrò all’orecchio: “Sei incredibilmente sexy con questo profumo.
E sei incredibilmente sexy senza questo maglione addosso”.
Le insinuò la mano sotto al maglione,
accarezzando il delicato pizzo, e le disse: “Posso toglierlo?”.
“Si, togli tutto”.
Questo era un invito sufficiente per
James. Le tolse in pochi secondi il maglione e la gonna, lasciandola con il
bustino e le autoreggenti. La avvicinò a se, e la accarezzò, mentre le toglieva
le autoreggenti, una per volta, con esasperante lentezza.
Dopo averle sfilate, iniziò ad
accarezzarle le gambe in tutta la loro lunghezza, mentre lei spogliava lui,
slacciandogli i bottoni della camicia e i jeans, lasciandolo in boxer.
Aiutato da Lily, James riuscì a toglierle
il bustino, lasciandola completamente nuda.
Qualche secondo dopo anche James fu nudo.
Mise Lily sotto di se, e le si mise tra le
gambe. Lily non oppose resistenza.
Ma James non andò avanti: “Sei sicura di
volerlo, Lily?”.
“Non ho mai voluto qualcosa così tanto
nella mia vita?”.
E così furono una cosa sola, James e Lily,
a diciassette anni, il giorno di Natale, in quel letto morbido e caldo, nella
scuola che tanto amavano.
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Capitolo 9 *** St.Valentine's Day ***
Capitolo 8- St
Eccomi di nuovo qui.
Scusatemi per l'assenza, ma sono stata presa a scuola, e sono rimasta un po'
indietro con il lavoro per la fic. Ma ieri e oggi sono stata a casa da scuola,
causa virus influenzale (non vi preoccupate, non è aviaria), e mi sono portata
avanti con il lavoro. Dato che avrei dovuto postare ogni due giorni, ed è dal 10
gennaio che non posto, cioè più di una settimana, e ho molto materiale pronto,
per qualche giorno aggiornerò tutti i giorni.
In questo capitolo si
scoprirà chi è la ragazza di sirius, anche se molti di voi l'avranno già capito.
A domani.
Bye bye.
Capitolo 8- St.Valentine’s
day
Da quel giorno non avevano più fatto
l’amore, non perché non volessero, ma perché non avevano trovato ne il tempo ne
il luogo. In dormitorio c’era sempre qualcuno, e la sorveglianza degli
insegnanti era serrata.
L’occasione si presentò il giorno di San
Valentino. Alla sera alle nove iniziava il ballo in Sala Grande, e tutti gli
insegnanti si sarebbero trovati lì. Era comunque poco sicuro il dormitorio,
perché qualcuno degli occupanti avrebbe potuto tornare per qualche motivo, e non
sarebbe stato bello.
Perciò si accordarono per incontrarsi
nella torre di astronomia all’inizio del ballo.
Lily si era preparata di tutto punto, con
reggiseno e slip rossi, intonati alla festa.
Era arrivata pochi minuti prima delle
nove, e voleva fare una sorpresa a James, facendosi trovare già in intimo e
distesa sul pavimento, ma fu lei ad avere una sorpresa: la torre di astronomia
era già occupata. La rossa non riusciva a vedere che fossero i due ragazzi,
poiché la porta era chiusa, ma sentiva distintamente le loro voci. Il ragazzo
sembrava piuttosto arrabbiato, ma non con la ragazza, piuttosto con se stesso:
“Non so come tu abbia fatto a convincermi ancora. Ma giuro a me stesso che
questa è l’ultima volta”.
“Se giuri su te stesso c’è proprio da
fidarsi. Dici così tutte le volte. Fai l’indifferente, il serio, il composto,
però non appena mi struscio “casualmente” contro di te, mi segui, mi togli le
mutandine, ti abbassi i pantaloni e mi scopi. E’ vero o no? Abbi il coraggio di
ammetterlo”.
Il ragazzo aveva già iniziato a gemere, e
la ragazza stava iniziando: “Si, è vero, lo ammetto. Ma ora basta”.
E i gemiti di entrambi si fecero più
forti. Lily voleva andarsene, ma la curiosità di vedere chi fossero era troppo
forte.
Aprì uno spiraglio nella porta, cercando
di evitare che cigolasse, e vide.
Il ragazzo era Sirius, e ci volle poco a
Lily per capire chi fosse la ragazza. Infatti non si sbagliava.
Se ne andò, per non rischiare di essere
scoperta, e, mentre scendeva le scale, incontrò James che saliva.
La mise a schiena contro il muro, le
infilò la lingua in bocca, e, mentre le insinuava una mano sotto alla gonna, le
disse: “Te ne stavi già andando? Che severa, ho solo due minuti di ritardo.
Avanti, andiamo su”.
“No, James. La torre di astronomia è
occupata. Cerchiamo un altro posto”.
“Come sarebbe a dire occupata?”.
“Sarebbe a dire che qualcuno ha avuto la
nostra stessa idea”.
“E chi sarebbe questo qualcuno?”.
“Non lo so, non mi sono mica messa a
guardare. Direi che ciò che si sentiva era abbastanza eloquente”.
“Dai, su, saliamo; voglio vedere chi è”.
“No, James, non sta bene”.
“E dai; con tutti quelli che ci parlavano
dietro fino a qualche tempo fa, come se non avessero mai pensato di fare sesso
nella loro vita, finalmente ci possiamo vendicare”.
“No, non voglio fare la guardona”.
Ma James non la stava più ascoltando, e
stava salendo, nonostante Lily tentasse di trattenerlo. Arrivò in cima. Dai
mugolii e gemiti che si sentivano si intuiva che i due erano molto vicini
all’orgasmo.
James spiò attraverso lo spiraglio, ma non
poteva credere ai suoi occhi.
Il suo migliore amico Sirius Black stava
scopando con una ragazza. E fin qui tutto bene. Ma chi era la ragazza, questo lo
sconvolse: Bellatrix Black, che non solo era la peggior nemica di Sirius, ma
anche la cugina di primo grado.
James si trattenne a stento dall’urlare, e
corse giù per le scale, seguito da Lily: “fermati, James, ti prego”.
“Ecco perché non volevi che io salissi. Tu
sapevi. Ma quello che più mi fa stare male, è che se non avessi guardato, tu non
mi avresti detto niente. Ora ho capito tutto; tu a giugno avevi visto Sirius che
scopava con Be…..o Merlino, non riesco nemmeno a nominarla, tanto mi fa schifo
l’idea. Ecco perché eri tanta sconvolta. E avevi ragione di esserlo”.
In quel momento sentirono dei passi, e si
nascosero dietro ad una tenda. Lily vide distintamente una figurina esile e
aggraziata, dai lunghi capelli biondi, che era arrivata a salire le scale che
portavano alla torre di astronomia.
James non poteva vederla; Lily pensava di
averla riconosciuta, ma non era sicura che fosse lei. Chiunque fosse, in cima
alla scala l’aspettava una bella sorpresa.
Quando fu passata, James prese Lily per un
braccio, e la trascinò via.
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Capitolo 10 *** The Night ***
Capitolo 9- The Night
Eccomi qui anche oggi, come avevo promesso.
Non è che io abbia una grande introduzione da fare, anche
perchè ci sono state solo 2 recensioni per il capitolo precedente.
Insomma, vi devo bacchettare. 69 letture e 2 recensioni.
Sapete che io mi scoraggio.
Comunque posto il nuovo capitolo, prestissimo, come mi ha
chiesto Criros nella sua recensione.
Per leidia: Immagino che tu abbia già indovinato chi è la
biondina, anche perchè ho lasciato che i lettori capissero chi è dicendone il
colore di capelli, altrimenti avrei detto solo una ragazza. Vi ho lasciati così
in modo che possiate porvi la domanda "Come avrà preso la notizia? E
soprattutto, come faceva a sapere chi avrebbe trovato alla torre di
astronomia?".
Lo si saprà solo nel capitolo 12.
Spero che questo capitolo sia recensito più del precedente.
Bye bye, a domani.
Capitolo 9- The Night
Quella notte James non tornò nel
dormitorio dei ragazzi, ma rimase con Lily in quello delle ragazze. Non aveva
più detto una parola dopo quello che era successo, ma Lily sapeva che non era
arrabbiato con lei, altrimenti se ne sarebbe andato a zonzo per la scuola.
Verso l’una di notte, quando le altre
ragazze dormivano (avevano accettato che James rimanesse lì a patto che lui e
Lily non facessero niente), Lily si avvicinò a James, che dormiva dalla parte
opposta del letto, lo strinse tra le braccia e gli sussurrò: “Mi dispiace,
James. Io sapevo tutto da molto tempo, ma non ho detto nulla, e l’ho fatto
perché sapevo che ne saresti stato assolutamente sconvolto. Vederli insieme
aveva sconvolto persino me, che non ero amica di Sirius. So di aver sbagliato;
ogni giorno mi dicevo che avrei dovuto dirti la verità, ma non ci sono mai
riuscita. Consideralo l’errore di una ragazza innamorata”.
Aveva abilmente sorvolato il fatto che era
stata innamorata di Sirius, ma sarebbe stato troppo per James quella sera. Prima
o poi gli avrebbe detto la verità, ma non quella sera.
James si voltò verso Lily, e, con voce
strozzata, le disse: “Lily, voglio fare l’amore con te. Ti prego”.
“Anche io voglio, ma non possiamo qui”.
“Andiamo da qualche parte; forse non lo
sai, ma io possiedo il mantello dell’invisibilità”.
“Lo avevo sentito dire”.
“Però dovresti andare a prenderlo tu; non
me la sento di tornare, non ancora. E’ nel mio baule, lo troverai facilmente”.
Lily indossò una vestaglia sulla camicia
da notte, prese per un braccio James e lo accompagnò in sala comune, poi salì le
scale del dormitorio dei ragazzi, cercando di fare meno rumore possibile.
Peter russava forte, e Remus dormiva
placidamente. Il letto di James, naturalmente, era vuoto, ma, stranamante, anche
quello di Sirius.
Non appena Lily iniziò a rovistare nel
baule di James, Remus si svegliò. Evidentemente si era appisolato aspettando che
James e Sirius tornassero. Le chiese: “Lily, James è con te?”.
“Si, stai tranquillo”.
“E Sirius?”.
“Di lui non so niente; ma non ti
angosciare, credo che sia in ottima compagnia”.
Remus si rimise a dormire, come se stare
sveglio gli costasse un grosso sforzo, e Lily, preso il mantello
dell’invisibilità, tornò in sala comune. Non disse a James che Sirius non era
nel dormitorio.
Insieme uscirono, si misero il mantello
addosso, e James guidò Lily verso l’aula di divinazione.
Il ragazzo non diede alla rossa nemmeno il
tempo di riprendersi dalla corsa: La scaraventò contro il muro, le tolse la
vestaglia e la camicia da notte rischiando di strapparle, si spogliò a sua volta
velocemente, le fece aprire le gambe e quasi facendole male entrò in lei.
Dopo le prime spinte rallentò il ritmo,
consentendole di provare piacere. Dopo qualche minuto vennero insieme, in un
orgasmo quasi liberatorio. Scivolarono a terra riprendendo fiato, e James si
mise sopra a Lily, appoggiando la testa sul suo seno.
Poco dopo Lily si accorse di avere il seno
bagnato dalle sue lacrime. Lily lo abbracciò più forte che poteva, e così si
addormentarono, sul freddo pavimento dell’aula di divinazione.
Si svegliarono due ore dopo. Erano quasi
le quattro del mattino, e i due ragazzi si resero conto che era ora di tornare
al dormitorio, perciò si rivestirono in fretta, e, sotto al mantello, tornarono
alla torre di grifondoro.
Erano quasi arrivati, quando, nel
corridoio, dalla parte opposta a quella da cui erano arrivati loro, videro
qualcuno o qualcosa non meglio definito che giaceva in terra. Si avvicinarono e
videro che la cosa era in realtà Sirius, che puzzava di alcool, era pallido come
un morto e diceva parole senza alcun senso.
Lily gli sentì il polso, che era
abbastanza debole, ed era molto preoccupata. James invece si teneva lontano,
quasi gli facesse schifo persino guardare quello che fino a poche ore prima era
il suo migliore amico.
Lily iniziò a prendere a schiaffi Sirius,
per farlo svegliare. Quando aprì gli occhi aveva l’espressione più allucinata
che Lily avesse mai visto, con le pupille dilatate e lo sguardo perso nel vuoto.
Sembrava che avesse avuto una visione mistica.
Alla fine riconobbe chi gli stava davanti,
e disse: “James, Lily; la sapete una bella cosa? Ne ho fatte tante di cazzate
nella mia vita, ma questa le batte tutte”.
Poi ricadde in trance, e Lily cercò di
sollevarlo, ma pesava troppo, perciò, finalmente, James la aiutò. Riuscirono con
grande sforzo a trascinarlo dentro al dormitorio, e lì ebbe ancora un momento di
lucidità, in cui disse: “Credo che sto per vomitare”.
James disse: “No, non qui”.
E lo trascinò su per le scale del
dormitorio. Lily prese a sua volta la scala del dormitorio, e andò a dormire.
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Capitolo 11 *** Confessions ***
Capitolo 10- Confessions
Eccomi qui anche oggi. Mi
sto mettendo in pari con i capitoli, ma anche oggi tante letture e 2 recensioni.
Uffa uffaina. Mi
piacerebbe se mi diceste cosa ne pensate di questa fic. Accetto anche le
critiche negative, a patto che siano costruttive, e non mi si venga a dire:
"Questa fic fa schifo, scrivi di m....". Ma sinceramente non credo che nessuno
di voi me lo direbbe mai, siete troppo educati (eh, eh, azione di leccaggio
^_^).
A me personalmente questa
fic piace molto, nonostante io sia ipercritica con me.
*Din don*Annuncio interno:
una persona mi ha mandato una mail, con l'indirizzo
www.lusi88@alice.it, chiedendomi quando
posterò il sequel di cuore di ghiaccio. Purtroppo non sono riuscita a
rispondere, perchè il server mi ha mandato indietro la mail, perciò, dato che
non so chi sei, sperando che tu legga questa fic, ti dico che il primo capitolo
lo posterò domani, anche se il titolo non l'ho ancora deciso definitivamente.
Comunque scriverò che si tratta del sequel di cuore di ghiaccio. Fine annuncio
personale.*Din don*
Bye bye a tutti, R&R,
please.
Capitolo 10- Confessions
Pur avendo dormito
pochissimo, il giorno dopo James e Lily erano a lezione. Rischiarono più volte
di addormentarsi a trasfigurazione, perciò furono rimproverati dalla McGranitt.
A memoria d’uomo Lily non era mai stata rimproverata da un insegnante, pertanto
James si sentiva piuttosto colpevole.
A fine lezione i due
stavano per uscire, quando Remus e Peter li fermarono, chiudendo la porta. Fu
Remus a parlare per primo: “Allora, credo che voi due ci dobbiate una
spiegazione. Ieri sera tu, James, non sei tornato in dormitorio, come anche
Sirius. Poi mi trovo davanti Lily, che prende il mantello dell’invisibilità e mi
dice che non sa dove sia Sirius. E poi vedo te e Sirius che tornate in
dormitorio insieme alle quattro del mattino, e per giunta Sirius non si
ricordava nemmeno il suo nome, tanto era ubriaco. Questo è ciò che so io, il
resto ditemelo voi”.
James parlò: “Non c’è nulla
da dire. Ieri sera io e Lily siamo stati insieme, e quello che abbiamo fatto
credo possiate immaginarlo senza altri dettagli. Quando siamo tornati abbiamo
trovato Sirius a terra, completamente ubriaco. Questo è tutto”.
Remus, evidentemente
insoddisfatto della spiegazione, continuò: “Insomma, lo sapete tutti e due cosa
è successo, e Sirius è anche un mio amico. Lo so che c’entra la ragazza che si
scopa. Voglio sapere chi è”.
“Quello che non vuoi
capire, Remus, è che io ne so quanto te”.
“Non raccontarmi palle,
James. Non dirmi che la tua cara Lily non ti ha detto nulla; perché lei lo sa
chi è la ragazza. E lo sai anche tu, te lo leggo in faccia”.
James e Lily guardarono
entrambi in basso, arrossendo. Sapevano entrambi la verità, ma non avevano il
coraggio di dirla a Remus, ma sapevano anche che lui non li avrebbe lasciati
andare finché non avesse avuto la risposta che cercava.
Lily parlò: “Vuoi vivere
felice, Remus?”.
“Si, Lily; voglio vivere
felice”.
“Allora è meglio che tu non
sappia nulla”.
“E invece voglio sapere,
guarda un po’”.
“Giurami che non farai
gesti inconsulti”.
“Giuro”.
“E’ Bellatrix”.
“Come, Bellatrix?”.
“Hai capito benissimo,
Remus! Sirius va a letto con la sua peggior nemica, che è anche sua cugina,
Bellatrix Black”.
Remus divenne pallidissimo,
dava l’impressione di essersi ghiacciato, mentre Peter arretrò sconvolto, così
tanto che rovesciò due banchi.
Lily prese i suoi libri e
se ne andò, poiché le sembrava arrivato il momento di uscire di scena.
Pochi secondi dopo, in
fondo al corridoio, Lily udì le urla di Remus provenire dall’aula di
trasfigurazione: “Io lo ammazzo, lo ammazzo”.
Uscì dall’aula come una
furia, diretto al dormitorio di grifondoro, mentre James e Peter gli correvano
dietro, cercando di fermarlo, ma non ci riuscivano, poiché evidentemente si era
reso scivoloso con un qualche incantesimo. Sfuggiva dalle mani come l’olio.
Anche Lily tentò di
fermarlo, ma ciò che ottenne fu un forte schiaffo, e, per la prima volta, un
insulto di Remus: “Togliti di mezzo, puttana”.
James si fermò, per
consolare Lily, che si teneva una mano sulla guancia, attonita, e le disse: “Non
ci badare, è completamente fuori di se. Ti chiederà scusa quando si sarà
ripreso, ne sono convinto”. Dopodiché le tolse la mano dalla guancia, le diede
un bacio, e disse: “Dovrebbe andare meglio, ora. Scusa se non mi trattengo, ma
ho un po’ da fare ad evitare l’uccisione di un mio amico da parte di un altro
mio amico”.
Le sorrise e riprese a
correre incontro a Remus, che nel frattempo aveva accumulato una grande
distanza. Lily fece lo stesso, ma Remus sembrava essersi fatto anche un
incantesimo di velocità, infatti, nonostante non fosse mai stato molto veloce,
non riuscivano assolutamente a raggiungerlo.
In pochi minuti Remus
raggiunse il dormitorio di grifondoro, salì le scale verso il dormitorio dei
ragazzi del settimo anno, spalancò la porta, vide Sirius che, intontito ma
sveglio, leggeva la Gazzetta del Profeta.
Gli puntò la bacchetta
addosso, e gli urlò: “E’ meglio che ti uccida io, così sarà una morte rapida e
indolore. Perché, se ti trovasse chi dico io, non si limiterebbe ad ammazzarti,
ma ti farebbe prima molto male”.
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Capitolo 12 *** Contrition ***
Capitolo 11- Contrition
Eccomi qui. Avrei dovuto
aggiornare ieri, ma sono stata molto presa, quindi aggiorno adesso e lo farò
anche stasera, per rimettermi in pari.
Ok, non mi arrabbierò più
per le recensioni che non ci sono, però almeno qualcuna. Per il capitlo scorso
abbiamo raggiunto lo storico record negativo di 1 (e ringrazio leidia per averla
lasciata, mi ha rincuorata).
Va be, speriamo per questo
capitolo.
Ah, avvertenza, ci sono un
po' di parolacce, comunque credo niente di allarmante.
A stasera.
Capitolo 11- Contrition
Sirius aveva gli occhi sbarrati.
Probabilmente non credeva che Remus avrebbe avuto il coraggio di ammazzarlo,
tuttavia non gli aveva mai visto un’espressione simile in volto. Di pura
ferocia, di odio.
Pochi secondi dopo arrivarono James, Lily
e Peter ad assistere a quella scena.
Sirius parlò: “Vuoi davvero farmi secco,
Remus? Bene, sono pronto ad andarmene da questo mondo, ma vorrei almeno sapere
il perché; morirei contento”.
Remus era sempre più arrabbiato: “Non
dirmi che non lo sai, puttaniere. Ti sei scopato tua cugina, e te la saresti
scopata ancora se non ti avessimo beccato. Anzi, forse te la scoperai comunque.
Allora, hai qualcosa da dire?”.
“Nulla, hai già detto tutto tu. Mi scopo
Bellatrix; e sai che ti dico? Che mi piace sbatterla e farla urlare. Ma che ne
sai tu del sublime piacere di far urlare il tuo nome ad una donna, di vederla
perdere il controllo sotto di te, di vederla godere. Ma non puoi sapere niente,
non sei mai andato a letto con nessuno”.
“Sai una cosa? Non mi secca che tu voglia
soddisfare i tuoi istinti, è normale, ma con tutte le ragazze che ci sono a
Hogwarts, proprio con tua cugina dovevi andare a letto, che è anche la tua
peggior nemica”.
“Ma è questo che la rende eccitante.
Sapere che è bella, malvagia ed è anche proibita. E’ così che rendo omaggio al
sangue dei Black; insozzandolo con il mio seme”.
“E’ incredibile che tu non sia
assolutamente pentito di ciò che hai fatto”.
“No, non lo sono; e se tornassi indietro
lo rifarei”.
“Bugiardo”; adesso era stata Lily a
parlare, e continuò: “Ti ho sentito nella torre di Astronomia, quando eri con
lei. Continuavi a dirle che era l’ultima volta, e lei rispondeva che dicevi
sempre così. Non azzardarti a dire che non sei pentito, perché so che lo sei; te
lo leggo negli occhi”. Lily approfittò del momento di pausa che seguì le sue
parole per avvicinarsi al letto, abbassare il braccio di Remus che teneva la
bacchetta, e sedersi sul letto.
Continuò: “So che sai di aver sbagliato, e
so anche cosa ti ha spinto a cercare l’amore di Bellatrix. Perché era quello che
cercavi, anche se non lo ammetteresti nemmeno davanti a Silente in persona. Ma
poi hai capito che lei non è in grado di amare, pertanto hai finito col cercare
la sua approvazione. Tu ti sei sempre sentito diverso da tutti i Black, e loro
ti hanno sempre considerato tale, meno delle tue cugine, con l’eccezione forse
di Andromeda, che è sempre stata più o meno sulla tua stessa barca. E poi,
quando il cappello parlante ti ha smistato a grifondoro, quello è stato il
momento peggiore. Tornavi a casa e facevano finta che non esistessi, e hai
finito per non farcela più, così un bel giorno dopo i G.U.F.O. hai finito per
prendere tutte le tue cose e andartene da casa. Ma devi accettare un fatto,
Sirius; tu sei sempre un Black, qualsiasi cosa accada, e sempre lo sarai. Volevi
che almeno uno degli appartenenti alla tua famiglia ti considerasse, e il tuo
inconscio ti ha guidato da Bellatrix, e l’hai trovata affine a te una volta,
due, tre. E così hai continuato a cercarla, non potendo più sottrarti a lei,
anche se la tua ragione ti continuava a dire che era sbagliato, che dovevi
smetterla, che lei non era cosa per te. Non è così, Sirius?”.
Il ragazzo non rispose; si limitò ad
annuire, rimanendo immobile, con gli occhi fissi sul pavimento, cercando di non
chiuderli. Era un ottimo trucco per non piangere, e per avere una scusa di avere
le lacrime agli occhi, ma Lily capì che non avrebbe resistito a lungo, quindi,
con un cenno del capo, fece capire agli altri tre che dovevano uscire, e così
fecero, e allora Sirius scoppiò in un silenzioso pianto liberatorio.
Lily lo abbracciò, e si sorprese della
sensazione che provò nel farlo; fino a pochi mesi prima avrebbe dato qualsiasi
cosa per abbracciare Sirius Black, ma in quel momento le sembrava semplicemente
il gesto che una madre avrebbe potuto fare con suo figlio, non quell’abbraccio
passionale che si era sempre immaginata.
Il ragazzo smise di piangere dopo qualche
minuto, e Lily gli asciugò le guance. Lui le sorrise: “Grazie molte, Lily. Se
non ci fossi stata tu mi sarei fatto picchiare a morte da Remus; tanto lo so che
non mi avrebbe ucciso”.
“Non, non ti avrebbe ucciso. Comunque non
mi devi ringraziare, Sirius. Solo mi dispiace che non posso fare altro per te,
tranne che dirti qualche parola”.
“Qualche parola molto efficace. Hai
assolutamente ragione su di me. Non potrò mai cessare di essere un Black, ma
posso non pensarci, dato che ho degli amici come voi. Sai una cosa, sono molto
felice che tu stia con James, sia perché lui è felicissimo, sia perché così ora
sei quasi una di noi. Facciamo così, dirò anche a te il mio soprannome, così mi
chiamerai così anche tu, a meno che tu non sia proprio costretta a chiamarmi
Sirius. Io sono Padfoot”.
“Padfoot? Carino! Quindi anche James,
Remus e Peter hanno dei soprannomi?”.
“Certo. Non ti ha mai detto nulla James?”.
“No! Adesso lo farò pentire”.
“Comunque lui è Prongs, Remus è Moony, e
Peter è Wormtail. Insieme formiamo i Marauders”.
“Questo almeno lo sapevo!”.
A quel punto Sirius divenne verde, e
disse: “Scusa, ma penso che sto per vomitare; ancora”.
E corse in bagno, per la settima volta
quella mattina.
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Capitolo 13 *** Cissy's nightmare ***
Capitolo 12- Cissy
Buonasera a tutti. Non ho
molto da dire, anche perchè è il secondo capitolo che posto oggi, e poi sono
stanca e sto per andare a letto.
Dico solo che il capitolo
precedente non ha ancora recensioni. Vi dico, scegliete quello che preferite e
recensitelo, please.
Comunque, in questo
capitolo dico chi era la biondina che saliva le scale della torre di astronomia,
anche se naturalmente lo avrete già capito tutti.
R&R, please.
Buonanotte a tutti.
Capitolo 12- Cissy’s
Nightmare
Passò qualche giorno, e sembrava che tutto
fosse tornato alla normalità. Solo una cosa impediva a Lily di essere
completamente serena: la figura che aveva visto salire le scale della torre di
astronomia alla sera di San Valentino.
Povera Narcissa Black, doveva essere
sconvolta dalla scena che aveva visto. Era così giovane e innocente, e venerava
la sorella maggiore come una dea in terra. Che delusione capire che non era
così.
Da quella sera Narcissa si aggirava con
aria spaurita per il castello, e Lily sentiva di doverle parlare, poiché voleva
farle capire che, nonostante le diversità e tutto il resto, poteva confidarsi
con lei.
Per giorni e giorni Lily inseguì Narcissa,
ma sembrava impossibile trovarla sola; era sempre in compagnia del suo futuro
marito Lucius Malfoy, che scrutava i Babbani con occhi schifati, cercando di
proteggere la sua preziosa fidanzata dalla loro contaminazione.
L’occasione si presentò alla rossa un
giorno in cui Lucius aveva lezione di erbologia nelle serre, e Lily aveva un’ora
libera. Aveva per caso incrociato Narcissa che andava in bagno, perciò l’aveva
seguita.
Mentre la bionda si stava lavando le mani,
Lily le parlò: “Salve, Narcissa”.
“Cosa vuoi da me, mezzosangue?”.
“Non tentare di imitare tua sorella. Non
ne sei capace. Devi farti insegnare”.
“Ma sai cosa mi importa di te e di mia
sorella”, e fece per andarsene, ma Lily la trattenne tenendola per un braccio.
“So tutto, Narcissa. La torre di
astronomia, la sera di San Valentino. Tua sorella e tuo cugino”.
“E come lo sai?”.
“Lo sapevo da tempo, Narcissa. E quando
l’ho scoperto sono rimasta sconvolta. E anche tu lo sei, te lo leggo negli
occhi. Dobbiamo parlarne”.
Narcissa si guardò intorno, evidentemente
allarmata, dopodiché si avvicinò a Lily, con gli occhi sbarrati, e le disse
piano: “Ora devo tornare a incantesimi. Alla fine della lezione ci incontriamo
nell’aula di artimanzia. So per certo che sarà vuota”.
A quel punto Narcissa corse fuori dal
bagno.
Dopo circa venti minuti finì la lezione, e
Lily si trovava già in aula di artimanzia quando arrivò Narcissa.
Con espressione allucinata scuoteva la
testa in modo innaturale, e, dopo aver chiuso la porta, si avvicinò a Lily, e
chiese: “Come hai saputo di mia sorella e Sirius?”.
“Ha importanza?”.
“Si, ne ha”.
“Li ho visti. L’ultimo giorno di scuola
dell’anno scorso, nel dormitorio maschile di grifondoro. Piuttosto tu, come hai
fatto a scoprire che dovevano incontrarsi nella torre di astronomia?”.
“Non sono fatti tuoi”.
“A questo punto cosa ti costa dirmelo. Non
penserai mica che io vada da Bellatrix per riferirle cosa mi hai confidato. E
poi hai bisogno di dire la verità a qualcuno”.
“E’ una lunga storia. Avevo un vestito da
mettere al ballo, ma non avevo le scarpe adatte, quindi sono andata a chiederne
un paio in prestito a mia sorella, ma lei non era in dormitorio. Ho aperto il
baule per cercarle, e ho trovato una serie di bigliettini con contenuti erotici,
firmati Sirius. In molti le dava appuntamento alla torre di astronomia. Ho
supposto che lei fosse andata lì. Non potevo credere ai bigliettini, dovevo
vederli di persona. E li ho visti, ma non ho avuto il coraggio di fare nulla.
Sono solo scappata piangendo”.
Narcissa smise di parlare. Gli occhi le si
riempirono di lacrime. Lily non osò avvicinarsi, poiché sapeva che lei non glie
lo avrebbe permesso. Si limitò a dire: ”Qualsiasi cosa ti serva, io sono qui.
Nessuna ragazza serpeverde ti potrà aiutare come me”.
“Grazie. Piuttosto, chi lo sa a parte te;
di Bella e Sirius, intendo”.
“I soliti, James, Remus e Peter”.
“Fantastico, siamo a cavallo. Senti,
nessun altro deve sapere, men che meno Lucius”.
In quel preciso istante Lucius Malfoy
entrò e disse: “Cosa non dovrei sapere? Cara Narcissa, ti stavo cercando, e ho
casualmente sentito parte della tua conversazione con la mezzosangue. Ho sentito
alcune cose particolarmente interessanti, ma mi auguro di avere dei grossi
problemi uditivi, perché è impossibile che siano vere”.
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Capitolo 14 *** Behind the Door ***
Capitolo 13- Behind the Door
Scusate
se sono poco loquace stasera, ma vi giuro che sono stanchissima, e non riesco
più a connettere. Domani il mio commento sarà più lungo e approfondito, e
risponderò alle recensioni sullo scorso capitolo e anche su questo (perchè
naturalmente ci saranno moooolte recensioni, non è così?).
Buonanotte a tutti.
Capitolo
13- Behind the Door
Lucius fissò a lungo Lily,
con il solito sguardo superiore. Le disse: “Lasciaci soli, mezzosangue”.
Ma Narcissa prese piano
Lily per un braccio, e le sussurrò: “Non mi lasciare sola con lui, ti prego; non
adesso”.
Lily disse: “Mi dispiace,
Malfoy, ma non me ne vado. Se non ti dispiace, io e Narcissa stavamo parlando
prima che tu entrassi ad interromperci”.
“Ciò che mi preme è di cosa
stavate parlando, mezzosangue. Volevo giusto chiederlo alla mia fidanzata”.
“Stavamo solo parlando di
scuola”.
“Certo che hai una bella
faccia tosta, Evans. Da quando Sirius Black è una materia scolastica?”.
“Va bene, stavamo parlando
della nuova ragazza di Sirius. Non vedo cosa ci sia di male”.
“Non vedo cosa possa
importare a Narcissa delle ragazze del suo caro cugino rinnegato. Inventa una
scusa migliore, Evans. Ho sentito tutto”.
“Cosa sarebbe il tutto?”.
“Non fare la finta tonta.
Ho sentito che la mia futura cognata Bellatrix si intrattiene con il caro
Sirius. Provate a negarlo”.
Lily e Narcissa guardarono
entrambe in basso, imbarazzate.
Lucius sorrise crudele:
“Silenzio eloquente. Ma non crediate che io sia stupito. Un comportamento di
questo tipo è abbastanza tipico di Bellatrix. Vuole possedere tutto ciò che è
proibito. Immaginavo che prima o poi una cosa di questo genere sarebbe successa.
Ma finirà come è iniziata, quando si sarà stufata”.
Lily parlò: “Su questo
avrei i miei dubbi. Va avanti da molto, credo che ormai abbiano passato la fase
di storia di sesso, anche se non sono disposti ad ammetterlo. Comunque gli amici
stanno cercando di far perdere a Sirius il viziaccio. Però lei deve
assolutamente smettere di cercarlo perché sia efficace”.
“Eccellente, così ci sono
altre persone che sanno, e sono pure i galoppini del caro Sirius. E’ un miracolo
che non lo sappia già tutta Hogwarts”.
“Se lo terranno per loro.
E’ una cosa troppo grossa. Il problema è la reazione di Bellatrix”.
“Stai tranquilla,
mezzosangue. Non ho intenzione di far scoppiare uno scandalo. Mi interessa molto
l’onore dei Black, intendo coloro che sono degni di essere tali. A Bellatrix ci
penso io”.
A quel punto parlò
Narcissa: “E dirai qualcosa a Rodolphus?”.
“Figurati, Cissy. Ho appena
detto che voglio salvare l’onore dei Black, e se Rodolphus sapesse qualcosa, non
sposerebbe più Bellatrix. E sai che scandalo. Senza contare che Rod pensa che
Bella sia ancora pura e vergine. Non l’ha mai toccata con un dito”.
“Ti ringrazio, Lucius. Solo
un’altra cosa ti devo chiedere. Per favore, non dire a Bellatrix che hai saputo
tutto per colpa mia”.
“A questo ho già pensato:
rimarrò sul vago, e se Bella vorrà per forza sapere chi me l’ha detto, darò la
colpa alla mezzosangue e al suo amato Potter”.
Lucius e Narcissa stavano
per andarsene, quando Lily disse un’altra cosa: “Toglimi una curiosità, Malfoy.
Perché vuoi salvare l’onore dei Black a ogni costo?”.
“Mi stupisci; una persona
così intelligente che non capisce una cosa così semplice. Non voglio sposare una
donna disonorata”.
“Che problemi hai tu? Se
lei venisse disonorata tu potresti andartene immediatamente. Non dirmi che la
ami davvero”.
“Ma è difficile rompere un
fidanzamento con Narcissa Black”.
“E poi, essere sposato con
una Black, chissà quali onori ti conferirà agli occhi del tuo signore”.
“Non so di che parli,
Evans. Non c’è nessun signore”.
Lucius prese Narcissa con
forza per un braccio, e la spinse verso il corridoio, mentre Lily, affacciata
alla porta, urlava: “Lascialo, Narcissa. Lui non ha niente da darti, e ti sta
solo usando. Tu non sei come lui, renditi conto che la tua vita cambierà in
peggio se lo sposerai. Scappa da lui, prima che sia troppo tardi”.
Ma i due erano già
scomparsi in fondo al corridoio.
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Capitolo 15 *** Photos ***
Capitolo 14- Photos
Scusate per l'assenza di
ieri e il tardo aggiornamento, ma la scuola sta divenatando veramente pesante, e
poi oggi sono stata al planetario. Sono un po' presa.
Con l'altra mia fic sono
un po' indietro, perciò non riesco ad aggiornarla neanche oggi, ma vi prometto
che mi metterò in pari.
Comunque ho creato in
questi giorni di silenzio. Ho in mente una grande opera, della quale ora sono
troppo stanca per parlarvi, ma giuro giuro giuro che domani aggiornerò
abbastanza presto, perciò vi racconterò tutto dettagliatamente.
Comunque per la mia grande
opera c'è molto da aspettare, si parla di maggio giugno; visto che è una grande
opera deve essere ben elaborata. Vi saprò dire meglio in futuro.
Sono strafelice di avere
una nuova ammiratrice, HHrTrueLove, che ha recensito splendidamente tutti i
capitoli in una volta sola. Mi ha fatto un piacere immensissimo. Spero che
questo capitolo ti piaccia.
Naturalmente spero che
piaccia a tutti, e che tutti possiate recensirlo.
Bye bye, a domani.
P.S. Chappy un pochino
spinto
Capitolo 14- Photos
Quel giorno Lily non l’avrebbe mai
dimenticato: il 10 di marzo.
Si era svegliata di buonumore, come al
solito in quel periodo. Non c’era nulla che andasse male; tra lei e James
procedeva a gonfie vele. I M.A.G.O. si avvicinavano, ma Lily non se ne
preoccupava troppo, sapeva che sarebbe andata bene.
Si vestì, si truccò con cura, come faceva
da qualche tempo a quella parte, e scese in sala comune, dove una folla era
accalcata davanti alla bacheca. Tutti parlottavano e ridacchiavano sonoramente.
Lily non capiva il motivo di tutto quel
chiasso, perciò si avvicinò, ma James fu più svelto nel fermarla: “Lily, amore,
cosa ci fai qui?”.
“Con questa ti sei guadagnato il premio
per la domanda più stupida del mese. Secondo te cosa ci faccio qui? Uno, questo
è il mio dormitorio, due, sono caposcuola, e devo capire cosa sta succedendo”.
“Su, dai, stanno guardando la bacheca; non
c’è nulla di strano in questo. Piuttosto, andiamo a fare colazione, sto morendo
di fame”.
Lily era abbastanza contrariata, ma James
era più forte, e riuscì a trascinarla in sala grande. Mentre andavano
incontrarono molti gruppi di studenti, soprattutto maschi, che ridevano tra di
loro. Cosa strana, dato che a quell’ora di solito tutti avevano in mente
l’imminente inizio delle lezioni, e non avevano molta voglia di ridere.
Il motivo di tutta l’ilarità fu presto
svelato. Nemmeno James se lo sarebbe aspettato, infatti uscì con un “Oh, cazzo”.
Due gigantografie di Bellatrix Black erano
appese in sala grande, dietro al tavolo dei professori, che tentavano
inutilmente di staccarle.
Non erano di certo foto molto caste. La
prima ritraeva la ragazza completamente nuda, distesa su di un letto, con l’aria
di una che ha voglia di sesso, e l’altra, ancora peggio della prima, la ritraeva
inginocchiata davanti ad un ragazzo nudo, di cui non si vedeva il volto, intenta
a un lavoro orale.
Due ragazze del quinto anno, una di
corvonero e una di tassorosso, passarono di fianco a James e Lily, che
riuscirono a cogliere stralci del loro discorso: “E chi l’avrebbe mai detto?
Guarda che foto! Si, ci sono anche nel dormitorio di tassorosso, naturalmente in
piccolo, e a quanto ho capito anche in grifondoro e serpeverde”.
“Si, anche in corvonero. Chissà chi è il
ragazzo. Non credo sia quel Lestrange. Si raccontano cose sulla sua…..piccolezza.
Hai visto quello della foto. Non scherza in quanto a dimensioni. Non credo che
lei si presenterà alle lezioni per qualche giorno”.
E se ne andarono ridendo.
Lily, furiosa, ringhiò a James: “Sai cosa
sei? Sei proprio uno stronzo. Hai una vaga idea di cosa provocherà questo gesto!
Naturalmente non ci hai pensato ieri sera, mentre aiutavi il tuo caro amico a
fare questa cazzata”.
“No, Lily. Ti giuro sulla mia testa che
non c’entro niente con questa storia. Lui mi ha chiesto in prestito il mantello
dell’invisibilità, ma non mi ha chiesto di andare con lui. Non mi ha neanche
detto cosa avrebbe fatto”.
“E tu, deficiente, glie l’hai pure dato
senza chiedergli nulla. E se per caso fosse andato a scopare con lei?”.
“Glie l’ho chiesto, ma mi ha giurato sulla
sua vita che non sarebbe andato da lei. Credevo che andasse alla testa di porco
a scolarsi qualche whisky incendiario. “.
“E dov’è adesso quel bastardo?”.
Proprio in quel momento Sirius entrò in
sala grande con il sorriso stampato in faccia, e, volutamente, urlò: “Però, si
dà da fare la mia cuginetta. Chi l’avrebbe mai detto”.
Lily gli si avvicinò, e, con espressione
omicida, gli disse: “Forse dovremmo parlare”.
Sirius, continuando a sorridere, le
rispose: “Mi dispiace, ma non ho nessuna voglia di parlare, e poi ho da fare.
Vorrei mangiare, sto morendo di fame. E dovresti farlo anche tu. Sei uno
scheletro, cocca”.
Lily uscì dalla sala grande correndo e
sbattendo la porta, e, pochi metri, dopo, in corridoio, incontrò Narcissa che
quasi strisciava invece di camminare, guardando in basso, con le lacrime agli
occhi.
Un ragazzo le urlò: “Ehi, Black. Vorrei
provare come lo mette in bocca tua sorella. Sembra brava. Chiedile quando è
libera, così ci divertiamo”.
Alcune lacrime scesero dagli occhi di
Narcissa.
Lily si avvicinò, e urlò al ragazzo:
“Flair, se non ricordo male l’anno scorso ti eri notevolmente ridotto il pene
con una pozione che avrebbe dovuto allungartelo. Madama Chips aveva detto che
non c’era molto da fare. Credo che non ci sia molto su cui lavorare. Compra due
lecca lecca alla fragola, uno per te e uno per la ragazza che te lo dovrebbe
lavorare; sarà più soddisfacente per tutti e due”.
Lily sorrise a Narcissa, e la accompagnò
in giardino, dove riuscirono a mettersi in disparte, e le chiese: “Come ti
senti?”.
“Come vuoi che mi senta? Lucius non mi
parla, Bellatrix non parla e non si muove, e non vuole nemmeno mangiare. Credo
che peggio di così non possa andare”.
E scoppiò a piangere. Lily l’abbraccio, e
le disse: “Se ti può consolare, una volta toccato il fondo non si può più
scendere. Le cose miglioreranno presto. Tempo qualche giorno, e si
dimenticheranno tutto”.
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Capitolo 16 *** Finding Bella ***
Capitolo 15- Finding Bella
Eccomi qui! Voglio
chiedere scusa a tutti coloro che hanno pensato fossi scomparsa, ma ho avuto
veramente tantissime cose da fare, e arrivavo a sera talmente stanca da non
essere in grado di scrivere o pensare nulla.
Questa settimana
cogestione nella mia scuola, quindi un po' più di relax, e oggi ho avuto tempo
di andare avanti con questa fic, e sono in pari con il programma di lavoro.
Per l'altra fic, cioè
clearer, che è la continuazione di cuore di ghiaccio, ci sarà da aspettare un
giorno o due, poichè sono veramente indietro. Comunque aggiorno di sicuro, non
l'ho abbandonata.
Ora vi parlo della fic.
Avevo detto qualche tempo fa che ci sarebbe stata una scena omosessuale. Beh, mi
dispiace per gli appassionati del genere, ma l'ho dovuta togliere, in virtù di
un progetto più grande, di cui vi informerò una volta finita questa fanfiction,
con la pubblicazione del seguito di questa.
Breathless durerà ancora
circa 11 o 12 capitoli, poi ci sarà un seguito, che culminerà poi in un progetto
che voi umani potete solo immaginare ^_^ . Poi vi dirò.In funzione di quel
progetto ho dovuto inserire un personaggio che all'inizio non avevo previsto
nemmeno nello svolgimento della trama, e, inserendo questo, la scena omosessuale
non aveva più alcun senso di esistere.
Ora vi saluto e vi lascio
al capitolo, e vi avverto che è un po' violento come contenuto.
Spero di ricevere tante
fanfiction per il concorso. Bye.
Capitolo 15- Finding Bella
Come Lily aveva previsto,
dopo qualche giorno gli studenti avevano smesso di parlare di Bellatrix,
pertanto la ragazza era tornata alle lezioni.
Erano passate due settimane
esatte da quel giorno, quando accadde qualcosa di ancora più terribile.
Era pomeriggio, e Lily
stava studiando sola in sala comune. Da quel giorno tra lei e James non era più
la stessa cosa. Ad un certo punto le si avvicinò una ragazzina del primo anno,
che era appena entrata dal buco del ritratto, e le disse: “Narcissa Black ti sta
aspettando in corridoio”.
Lily uscì in fretta dalla
sala comune, e vide Narcissa, di un pallore mortale, con aria terribilmente
sconvolta. Le disse: “Mia sorella è scomparsa. La cerco da ore, ma non l’ho
trovata. Non so più dove cercarla. Ho paura che abbia fatto qualcosa di
terribile”.
“Non ti preoccupare,
Narcissa; la troveremo. Concedimi solo un minuto”.
Lily rientrò nella sala
comune, salì le scale del dormitorio dei ragazzi, entrò nella camera degli
studenti del settimo anno, e si mise davanti a James: “So che hai una mappa che
mostra tutta Hogwarts e tutte le persone che ci sono. Dammela”.
“Chiedila a Sirius, ce l’ha
lui”.
Lily si spostò davanti a
Sirius: “Stessa richiesta”.
“Te la darei volentieri, ma
sai, è privata dei Marauders. Ma potrei fare uno stappo alla regola se tu me lo
chiedessi con tutta la gentilezza del caso. Dimmi a cosa ti serve”.
“Non sono fatti tuoi”.
“Allora niente da fare”.
Lily mise una mano sul
petto di Sirius, e lo lanciò contro il muro. Lo tenne fermo puntandogli un
ginocchio sul bacino, e gli puntò la bacchetta alla gola: “Non sto scherzando,
Sirius Black. Dammi quella mappa, o sarà peggio per te”.
Sirius, stupito, prese la
mappa dal cassetto del comodino, e disse: “Giuro solennemente di non avere buone
intenzioni”.
Consegnò la mappa a Lily,
che poi uscì senza ringraziare ne salutare gli altri tre, che erano rimasti
impietriti a guardare la scena.
Prima di uscire dalla sala
comune vide che Bellatrix si trovava ai confini della foresta proibita, e non si
muoveva.
Uscì di nuovo dalla sala
comune; Narcissa era ancora lì che aspettava; le disse che Bellatrix si trovava
nella foresta proibita, e Narcissa disse: “Lo sapevo. Si è ammazzata, lo so”.
“Non essere così negativa,
Narcissa. Ultimamente le sono successe delle cose abbastanza brutte, vorrà stare
un po’ da sola; capita a tutti”.
Narcissa non era molto
convinta, e, sinceramente, non lo era neanche Lily. Corsero fuori dal castello,
verso la foresta proibita, e cercarono Bellatrix.
La trovarono dietro ad un
cespuglio, in una condizione terribile; completamente nuda, piena di lividi,
escoriazioni, con il sangue che le usciva dal naso e dal labbro. Aveva le
ginocchia raccolte al petto, e le circondava con le braccia. Guardava fisso
davanti a se, e non muoveva un muscolo.
In quel momento iniziò a
piovere, e i capelli corvini le si incollarono alle guance rigate di lacrime. In
quel modo sembrava ancora più sconvolta.
Narcissa lo era
altrettanto. Non riusciva a muoversi, aveva gli occhi sbarrati e le mani sulla
bocca.
Lily si avvicinò a
Bellatrix, e le mise una mano sulla spalla, per controllare che non fosse stata
incantata, e la ragazza si mosse lievemente, come per scostarsi dal tocco.
Lily si tolse il mantello,
e la coprì, e lo stesso fece Narcissa.
I vestiti di Bellatrix
erano completamente distrutti, quindi inutilizzabili.
Lily le chiese: “Chi ti ha
ridotta così, Bellatrix?”.
La ragazza rispose,
sussurrando: “Rodolphus”.
Era così strano vedere
l’odiosa, presuntuosa Bellatrix Black in quello stato. Ricordava una delicata
ballerina di seta in una palla di vetro. Quando il vetro si rompe, rimane
fragile e indifesa.
Lily e Narcissa sollevarono
Bellatrix per portarla in infermeria. Quando uscirono dalla foresta, trovarono
Sirius, che le aveva seguite.
Alla vista di Bellatrix in
quello stato, si rese conto di quello che aveva causato con il suo gesto
sconsiderato, e sembrava sconvolto.
In quel momento Bellatrix
si risvegliò dal suo stato catatonico, e urlò: “Hai visto cosa hai fatto, Sirius
Black! Ti senti fiero? Perché non completi l’opera, ora?”.
Ebbe un mancamento, e
Narcissa e Lily la risollevarono, e, sorreggendola, la portarono al castello.
Sirius cadde in ginocchio.
La pioggia cadeva fitta,
sciogliendo il trucco di Lily e Narcissa, ripulendo il corpo di Bellatrix dal
sangue, confondendo le lacrime di Sirius con le gocce.
Da quel momento in poi
Bellatrix odiò Sirius.
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Capitolo 17 *** Keep the Secret ***
Capitolo 16- Keep the Secret
Buonasera a tutti. Non ho molto da dire, anche perchè è tardi e il mio cervello
si trova in fase di disconnessione.
Ci
tengo però a dirvi che tutto ciò che troverete in questo capitolo è un parto
della mia mente malata, e serve per la creazione di un progetto che voi mortali
potete solo immaginare nei vostri sogni più reconditi ^_^ .
E' una
cosa originale, non credo che nessuno abbia mai pensato una cosa del genere,
cioè, non ho mai letto una cosa del genere.
Spero
che vi piaccia e che non vi sconvolga troppo.
Intanto
vi ricordo l'indirizzo del mio sito sui concorsi
http://pottercontest.altervista.org
Spero
che mi mandiate tante fanfiction. Se avete dubbi contattatemi.
Buonasera a tutti.
Capitolo
16- Keep the Secret
Lily e Narcissa portarono Bellatrix in
infermeria. Era stato abbastanza difficile rientrare al castello senza farsi
notare, ma c’erano riuscite, per fortuna.
Madama Chips lasciò le due ragazze in sala
d’attesa, dopo aver asciugato loro i vestiti e i capelli. Qualche minuto dopo le
fece entrare.
Bellatrix era sdraiata su di un letto, con
la schiena appoggiata ai cuscini. Indossava una camicia da notte immacolata, che
quasi si confondeva con la pelle, di un color bianco malaticcio. I capelli
corvini le ricadevano elegantemente sulle spalle, e abbozzò un mezzo sorriso
quando vide sua sorella e Lily avvicinarsi.
Lily pensò che non l’aveva mai vista
sorridere, e il sorriso sulle labbra non le era particolarmente conforme; le
distorceva quasi i lineamenti.
Prima che si accomodassero sul letto di
Bellatrix, Madama Chips prese in disparte le due ragazze, e disse: “Non mi ha
voluto dire chi l’ha ridotta in questo stato. Ora fisicamente sta abbastanza
bene, domani mattina sarà come nuova. E’ solo molto scossa. E poi c’è una cosa.
E’ incinta, di due mesi e mezzo. Non so se lo sappia. Dovreste dirglielo voi”.
Narcissa e Lily si avvicinarono con un
groppo alla gola, e si sedettero sul letto. Bellatrix parlò: “Volevo
ringraziarvi. Se non foste arrivate sarei ancora lì immobile incapace persino di
parlare, e sarei stata ormai prossima al congelamento. Volevo ringraziare in
particolare te, Lily, se posso chiamarti così. Ti devo confessare che
probabilmente non avrei fatto la stessa cosa per te. Insomma, tu mi odi, e io
odio te, anche se da questo momento in poi mi risulterà difficile farlo”.
“Ma io non ti odio, Bellatrix. Non vivrei
con te per tutta la vita, se vuoi saperlo. E poi certo che puoi chiamarmi Lily.
E non ringraziarmi, ho solo fatto ciò che dovevo. Se vuoi ringraziarmi,
raccontami cosa è successo. So che ti riesce difficile, ma è meglio ora, così
potrai dimenticare, piuttosto che tra qualche ora, altrimenti sarai costretta a
ricordare”.
Bellatrix sospirò, e abbassò lo sguardo,
ma iniziò a parlare: “Era da quel giorno delle foto che non vedevo Rodolphus.
Oggi pomeriggio ero in biblioteca. Sapete, devo recuperare tutte le lezioni che
ho perso. Lui è venuto; era arrabbiato. Mi ha detto di seguirlo nella foresta.
Io ci sono andata. Volevo dimostrargli che non ho paura di lui. Quando siamo
arrivati, da dietro due alberi sono usciti Lowenn e Dless; mi hanno bloccata
contro un albero e hanno iniziato a picchiarmi, tutti e tre insieme. Rodolphus
intanto mi insultava; mi ha detto che sono una puttana, e che mi sono fatta
sbattere come una troia da uno qualsiasi, mentre con lui sono sempre stata
ritrosa, e non sono mai andata a letto. Dopo avermi detto tutto quello che
pensava, mi ha strappato tutti i vestiti, e mi ha violentata, mentre Lowenn e
Dless, ridendo, mi tenevano le gambe aperte. Ho provato a difendermi, ma lui era
troppo forte, e non avevo nemmeno la bacchetta con me. Poi se n’è andato,
dicendomi di stare tranquilla, perché mi sposerà comunque; dice che posso dargli
delle soddisfazioni”.
A quel punto scese un silenzio pesante,
rotto da Lily: “Ma lui sa chi è il ragazzo delle foto?”.
“Se lo avesse saputo non si sarebbe
limitato a violentarmi, ma mi avrebbe uccisa”.
Narcissa e Lily si guardarono preoccupate.
Sapevano di dover dire a Bellatrix del bambino, ma avevano paura a farlo. Fu
Narcissa a parlare. D’altronde Bellatrix era sua sorella: “Bella…..Madama Chips
ci ha detto una cosa…..che tu sei….insomma…….incinta”.
Bellatrix non apparve stupita per la
notizia: “Lo immaginavo. Sono due mesi che non ho più le mestruazioni “.
“E allora perché non sei venuta da Madama
Chips per avere una conferma?”.
“In primo luogo perché mi vergognavo, e
poi perché speravo quasi che negando la verità sarebbe tornato tutto come
prima”.
Lily chiese: “E adesso che ne farai del
bambino?”.
“Beh, non ho molta scelta! Non posso
liberarmene qui a Hogwarts; Madama Chips non lo farebbe mai. E non posso
andarmene durante l’anno scolastico, perché i nostri genitori ne verrebbero
informati, e verrebbero a conoscenza della verità. Senza contare che il termine
sta per scadere. Credo proprio che dovrò farlo nascere”.
“Ma come farai a nasconderlo?”.
“Intanto sia chiaro che non lo voglio
questo bambino. Me ne libererò non appena sarà nato. Finché sarò a Hogwarts
getterò un incantesimo ai miei vestiti, e poi passerò l’ultima parte di
gravidanza e il parto in una casa al nord, di proprietà dei Black. E lì
partorirò senza che nessuno lo sappia. Siete d’accordo?”.
Entrambe annuirono anche se non lo erano
del tutto. Ma non si tirarono indietro quando Bellatrix chiese loro di stringere
con lei il Voto Infrangibile. Narcissa e Lily promisero che sarebbero state con
lei per tutta la gravidanza, che l’avrebbero aiutata a partorire, si sarebbero
sbarazzate del bambino, e, soprattutto, non avrebbero detto niente a nessuno.
E così furono unite da un legame che non
si sarebbe spezzato. Mai.
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Capitolo 18 *** Hate, Love and Crisis ***
Capitolo 17- Hate
Questa sera mi asterrò dal
commento per due motivi:
Primo e principale: Sono
stanca morta.
Secondo: Poche recensioni.
Spero di non avervi
sconvolti troppo con il capitolo di ieri.
Ricordo l'indirizzo del
mio sito
http://pottercontest.altervista.org
Lo ricorderò sempre per
farmi pubblicità, dato che non ho ancora ricevuto nessuna fanfiction per il
concorso.
Godetevi la fic, e
buonanotte, me ne vado subito a letto ^_^
Capitolo 17- Hate, Love and
Crisis
E così Lily Evans si era trovata
invischiata in quello che era un patto più forte di lei. La ragazzina perfetta,
grifondoro, dai perfetti ideali, si era alleata con quella che già veniva
definita la donna del Signore Oscuro.
Aveva iniziato a farsi domande strane. Ma
lei, Lily Evans, era davvero così buona e perfetta come tutti avevano sempre
creduto?
Guardava James, profondamente addormentato
di fianco a lei, dopo una notte insieme, e pensava che forse era lui a non
meritare di stare con lei, e non, come aveva sempre pensato, che lui non
meritasse lei. Lui non avrebbe mai accettato di tradire i propri ideali, come
aveva fatto lei.
Stava male a mentirgli, ma non poteva
dirgli la verità, pena la morte.
In quel periodo Lily e James avevano
passato molto tempo insieme, e, quando non lo erano, Lily stava con Bellatrix e
Narcissa, e James stava, naturalmente, con Remus, Peter e Sirius.
Il perdono di Sirius era un punto sul
quale non erano d’accordo. Lily non era disposta concederglielo, James lo aveva
fatto pochi giorni dopo l’esposizione delle foto.
Ma era comprensibile: James non sapeva
tutto ciò che sapeva Lily.
Tante volte Lily si era soffermata a
scrutare il viso di Sirius, e, nonostante lo odiasse, non poteva fare a meno di
chiedersi cosa sarebbe successo se avesse saputo del bambino.
Quel bambino era un Black purissimo, uno
di quelli che Sirius tanto odiava. Ma avrebbe fatto un’eccezione per suo figlio?
Lo avrebbe amato?
Quel bambino era frutto dell’amore o del
solo sesso?
Se Lily glie lo avesse chiesto,
probabilmente lui avrebbe risposto che era stato solo sesso.
Ma non era così. Il Sirius allegro e
sempre pronto alla battuta era scomparso.
Aveva preso a frequentare diverse ragazze,
stupide e sgallettate, che quasi avrebbero pagato per fare sesso con Sirius
Black, o anche solo per baciarlo.
Ma, mentre le baciava o le toccava, il suo
volto scintillava, come per esempio quello di James quando lui e Lily stavano
insieme.
Di sicuro la conclusione era che Sirius
aveva amato Bellatrix, e probabilmente ancora la amava.
Ma Bellatrix, perché aveva accettato che
una relazione di solo sesso, come la definiva lei, diventasse così importante, e
rischiasse di trasformarsi in qualcosa di importante.
Forse perché già era importante.
Le diede appuntamento sulla riva del lago
alle quattro e mezza.
Lì si trovarono. Bellatrix era in piedi,
con le braccia conserte, e una ritrovata espressione sprezzante e superiore
dipinta in volto.
Era diversa, e cominciava a notarsi. Il
suo corpo, magro e spigoloso, si era notevolmente ammorbidito e ingentilito, e i
seni si notavano decisamente sotto alla divisa.
Fortunatamente gli studenti pensavano che
finalmente si fosse messa a mangiare, e avesse deciso di aumentare il volume del
seno appena accennato con l’ausilio di un incantesimo.
Lily le si avvicinò: “Dovresti fare un
incantesimo ai tuoi vestiti. Si nota che sei ingrassata”.
“Nessuno sospetta. Tutti mi fanno i
complimenti per la nuova forma, e la pancia è ancora piatta. Ma sei venuta qui
per farmi la predica?”.
“No. Vorrei sapere come è iniziata tra te
e Sirius”.
“Sei la prima persona che me lo chiede. Mi
ricordo bene. Era febbraio dell’anno scorso, e tu eri in giardino; naturalmente
il caro Potter ti è corso incontro come un cagnolino, lasciando Sirius da solo a
tampinare Severus. Beh, Sirius da solo non si diverte. Ha mollato Severus ed è
corso via. Io l’ho seguito, non so perché. Se n’è andato fino al settimo piano.
Solo allora si è reso conto che lo seguivo. E’ stato un attimo; mi ha spinta
contro il muro, e mi ha detto che voleva sapere come può controllarti il sesso.
Mi ha spinta nella stanza delle necessità, e lì abbiamo perso insieme la
verginità. Poi è andata avanti, ci cercavamo a vicenda. Dopo le vacanze lui non
ne voleva sapere, ma ormai era completamente in balia di me; non poteva più
resistermi”.
“Solo una cosa vorrei sapere: esistono
moltissimi incantesimi contraccettivi, e tu sei una persona molto intelligente.
Come è potuto avvenire che tu sia rimasta incinta?”.
“Beh, una volta a gennaio il caro Sirius
aveva troppa fretta. L’unica volta in cui ha preso l’iniziativa; non ho neanche
fatto in tempo a dire beh, che già aveva finito”.
“Ora ho capito come è iniziato il sesso.
Ma l’hai amato?”.
“Forse”.
“Lo ami?”.
“Lo odio. E lo ucciderò. Devo dirti una
cosa, Lily, ma non oggi. E’ tardi, e devo rientrare. Domani qui alla stessa ora.
Ciao, Lily”.
“Ciao, Bellatrix”.
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Capitolo 19 *** True or False ***
Capitolo 18- True or False
Eccomi qui. Come avrete
già notato ho appena aggiornato anche clearer, perciò per le scuse di non aver
aggiornato ieri vi rimando a clearer.
Anzi, visto che voglio
dire le stesse cose, copierò un po' modificandolo il commento di clearer.
Vi lascio al nuovo
capitolo. Inutile che io vi dica che mi piacerebbe avere più recensioni. Prima
ne avevo abbastanza, anche se mi sono sempre un po' lamentata, adesso 1 al
massimo 2. Sigh sigh.
Vi ricordo ancora
l'indirizzo del mio sito interamente dedicato a concorsi di fanfiction su Harry
Potter.
Inviatele, mica vi
mangiamo. Una precisazione, possono essere già edite su efp, non è che ne dovete
scrivere per forza di nuove.
Non ne ho ancora ricevute.
Comunque, l'indirizzo del sito è
http://pottercontest.altervista.org
Buona lettura, e, mi
raccomando, inviate inviate inviate.
Capitolo 18- True or False
Il giorno dopo Lily si trovò dove
Bellatrix le aveva dato appuntamento.
La serpeverde era già arrivata, e
aspettava appoggiata ad un albero: “Ho i piedi gonfi. Grazie al regalo del caro
Sirius. Ha proprio ragione, mia zia. E’ proprio un buono a nulla, e non ha mai
fatto ne farà nulla di buono. Ma tu non sei qui per ascoltare le mie lamentele.
Tu sei qui per ascoltare cose molto più importanti. Non so se sei pronta, ma ci
voglio comunque provare. Credo che tu sappia che io sono una seguace del Signore
Oscuro. E credo che tu possa immaginare che diventerò presto una Mangiamorte.
Non ho difficoltà a dirtelo; non ho paura, e non perderò mai la mia fede”.
“Bellatrix, certo che immaginavo che tu
diventerai una Mangiamorte, ma non capisco perché tu non me l’abbia detto”.
“Evidentemente non vuoi capirlo, Lily.
Sarò più chiara, allora. Io so benissimo che tu non sei la persona che vuoi far
credere di essere. Tu sei abile, calcolatrice e riesci senza sforzo a manipolare
le persone per i tuoi scopi. E poi metti davanti a tutto gli ideali. Si, è così.
I tuoi ideali sono più importanti della tua famiglia e persino di Potter.
L’unico inconveniente sono i sentimenti. Altrimenti saresti una Mangiamorte
perfetta, questa è la verità”.
“Tu non sai quello che dici, Bellatrix”.
“E invece lo so benissimo. Perché non sei
scappata dopo aver sentito il mio discorso, ma sei ancora qui ad ascoltarmi?
Perché ho ragione. E perché ti sei fatta così tanto mia amica? Perché sai che
siamo uguali. Non avresti mai accettato di stringere con me il voto
infrangibile”.
“Invece c’è una grande differenza tra me e
te; io non sono malvagia, tu si”.
“E’ questo che rende voi persone “normali”
tanto diverse da noi seguaci del Signore Oscuro. Voi pensate che al centro della
nostra vita ci sia la malvagità, invece non è così. C’è solo il potere. E poi io
sono una Black, e tutti i Black aspirano al potere. Tranne ovviamente il caro
Sirius”.
“Anche Narcissa è una Black, ma non
desidera il potere”.
“Non lo desidera solo perché è una debole,
ma sposerà un uomo che diventerà un Mangiamorte di certo, e per questo si
troverà ad averne tanto di potere. Tu sei diversa da mia sorella. Tu sei fatta
per il potere, e saresti un’ottima Mangiamorte. So che ora pensi che non ti
unirai mai ai seguaci del Signore Oscuro, e probabilmente stai pensando anche
che io sia pazza. Ma stai sicura che non dimenticherai le mie parole, e ci
penserai fino allo sfinimento. E ti posso assicurare che tu verrai iniziata come
Mangiamorte insieme a me, a novembre, e ti sarà apposto il Marchio Nero sul
braccio sinistro. Ora vado. E tu, mi raccomando, rifletti”.
Lily attese che Bellatrix fosse rientrata,
prima di farlo a sua volta, correndo fino alla sala comune di grifondoro, e,
anche lì, non si fermò, ma corse fino al dormitorio delle ragazze del settimo
anno, dove si chiuse in bagno, e iniziò a riflettere.
Bellatrix era di certo pazza. Ciò che le
aveva detto non poteva essere vero.
Eppure…..Lily si rivedeva bambina. Le era
sempre piaciuto manipolare la gente. I suoi genitori, i suoi insegnanti, persino
gli amici, se era necessario. Non le era difficile, per esempio, rubare i
biscotti dalla credenza, e far credere ai suoi genitori che era stata Petunia,
che veniva punita al posto di Lily.
Era sempre stata la prima in tutto,
sforzandosi a volte per esserlo, e schiacciando le persone che potevano
insediare il suo primato.
Ed era sempre riuscita a farsi amare da
tutti. Era sempre stata la cocca di tutti.
Lily Evans non era la ragazza che tutti
avevano sempre pensato fosse, ma c’era una bella differenza tra essere
dispettosa e manipolatrice e l’essere una Mangiamorte.
Così Lily concluse la sua riflessione,
decidendo anche di non pensarci più. Infatti, se l’avesse fatto, avrebbe dato
soddisfazione a Bellatrix.
Avrebbe rispettato il patto, ma, una volta
nato il bambino, lei si sarebbe definitivamente separata da Bellatrix e
Narcissa; e sarebbero diventate nemiche.
Lily si sistemò la divisa e il viso, e
andò in sala comune, dove si buttò sorridendo tra le braccia di James.
Il ragazzo era abbastanza confuso; pochi
minuti prima aveva visto Lily correre su per le scale con espressione sconvolta,
e in quel momento la stessa persona gli si gettava tra le braccia ridendo.
“Certo che le donne sono proprio strane”,
pensò James.
Dopodiché baciò Lily.
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Capitolo 20 *** Sirius Mood ***
Capitolo 19- Sirius Mood
Perdono, avevo inserito
per sbaglio il capitolo 4 di clearer. Cioè, l'avevo inserito sia qui sia in
clearer. Perdonissimo.
Questo è il capitolo
giusto. Stasera posterò anche il prossimo. Ancora scusa.
Intanto vi ricordo per la
millesima volta (e non smetterò mai di farlo) l'indirizzo del mio sito
http://pottercontest.altervista.org
Buona lettura.
Capitolo 19- Sirius Mood
Erano passati diversi mesi. La neve si era
sciolta, lasciando il posto ai fiori, che erano spuntati in tutto il giardino.
Con l’arrivo della primavera anche i
ragazzi di Hogwarts erano fioriti, e gli ormoni correvano per le vene più
velocemente di come sfrecciavano i giocatori di quidditch.
La primavera era poi arrivata al suo
massimo splendore in maggio.
Anche maggio volgeva al termine, e i
M.A.G.O. si avvicinavano pericolosamente, provocando crisi di nervi e svenimenti
improvvisi in classe.
La pancia di Bellatrix aveva cominciato a
vedersi, ma la ragazza gettava tutti i giorni un incantesimo ai vestiti, ed
evitava di farsi vedere nuda da chiunque.
Più i giorni passavano più lei era
arrabbiata con Sirius, poiché gli dava la colpa di essere la causa di tutti i
suoi problemi. E forse era così.
Intanto, per contrappasso, Sirius non
usciva più dal dormitorio. Passava le ore che non erano di lezione disteso sul
suo letto a fissare il soffitto. Non si divertiva più nemmeno a tormentare Piton
con gli altri. La situazione era grave.
L’avevano notato un po’ tutti, non solo i
suoi amici. Era quasi impossibile che a Sirius Black fosse passata la voglia di
fare casino, ma era così.
Lily lo aveva perdonato per la storia
delle foto, e provava una gran pena per lui. L’odio si era trasformato in
commiserazione.
Un giorno si decise a parlargli, e salì in
dormitorio, quando sapeva che Sirius sarebbe stato solo. Bussò ed entrò. Lui era
nella sua consueta posizione degli ultimi giorni, sdraiato sul letto con lo
sguardo rivolto al soffitto.
Lily si sedette sul letto di Sirius, e gli
disse: “Come va, Sirius?”.
“Sento una voce che mi parla. Sembra Lily
Evans, ma non può essere. Lei non mi parla da molto tempo. Oh, è lei. Devo
essere proprio messo male se persino lei viene a parlarmi”.
“Esatto, sei messo proprio male. E vorrei
sapere perché”.
“Andiamo, tutti stanno meglio senza di me
che faccio cazzate su e giù per il castello”.
“Ma tu no. Perché ti comporti così? Vorrei
una risposta, e non qualcosa contorto”.
“Impossibile. Anche il tuo ragazzo c’ha
provato, ma non ha ottenuto niente. Dovrete torturarmi per farmi rispondere”.
“E se invece di torturarti io facessi
un’altra cosa? Se ti dicessi perché stai male e tu ti limitassi ad annuire? Se
ti dicessi che tu ami ancora Bellatrix, mentre lei ti odia. Inoltre la tua
coscienza non ti lascia in pace per colpa di quelle foto, e ti detesti per aver
fatto una cosa simile alla persona che ami. Allora, ho indovinato?”.
“Assolutamente no”.
“E invece si. Non guardarmi come se io
fossi una pazza. So perfettamente quello che dico, e so perfettamente di aver
ragione. Lo capisco dalla tua espressione”.
Sirius si sedette sulla sponda del letto
dalla parte opposta di quella in cui c’era Lily, e disse: “Va bene, lo confesso;
io ero veramente innamorato di Bellatrix, per me non era solo sesso. E la amo
ancora. E non mi capacito di aver appeso quelle foto. Da giorni sto male per
questo. Ora sei contenta?”.
“Si, lo sono. Però c’è un problema.
Bellatrix ti odia con tutte le sue forze, e mi ha detto che non le dispiacerebbe
affatto ucciderti. Non sarà mai più tua”.
“Questo lo so. Ma come mai tu sai tutto
riguardo a Bellatrix? Anzi, lo so, visto che quando non sei con James sei con
Bellatrix. La vera domanda è come mai tu e Bellatrix vi frequentate?”
“Non so bene come sia iniziata. Ero andata
a chiederle scusa per la storia delle foto. Mi sentivo un po’ colpevole. E
abbiamo iniziato a parlare. Si è convinta che non sono una carogna grifondoro.
Oddio, credo che all’inizio mi frequentasse con l’intenzione di convincermi a
metterti qualcosa di brutto e velenoso nel letto, ma poi siamo diventate
amiche”.
“E’ quasi sconvolgente. Siete
completamente diverse”.
“Beh, non così tanto. Abbiamo molte cose
in comune. Anzi, devo incontrarla alle quattro in biblioteca. Sarà meglio che mi
incammini”.
Lily si alzò, ma Sirius la trattenne per
un braccio, e le disse: “Lo so che probabilmente lei non ti ascolterà e che ciò
che sto per dire non servirà a nulla, ma ti prego, dille che la amo e che la
voglio ancora. Chiedile di dettare le condizioni. Io le accetterò. Promettimi
che farai ciò che ti ho chiesto”.
“Te lo prometto, Sirius. Ma dovrò
aspettare che lei sia di buon umore. Anzi, diciamo pure che dovrà essere di
ottimo umore. In questo periodo, con i M.A.G.O. e tutto il resto, è difficile”.
“Non ti preoccupare. Io so aspettare”.
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Capitolo 21 *** Consolation ***
Capitolo 20- Consolation
Salve a tutti! Dopo lungo tempo sono tornata ad
aggiornare entrambe le mie fanfiction. Lo so, vi sto facendo penare. Ma la
scuola sta facendo penare me in questo periodo. Comunque ora sono perfettamente
in pari con clearer e ho tutta breathless nel computer.
Vi ricordo il mio sito sui concorsi delle
fanfiction (dai, qualcuna me l'hanno già inviata, forza, forza)
http://pottercontest.altervista.org
Buona lettura!
Capitolo 20- Consolation
Alla fine, annunciati, temuti, i M.A.G.O.
arrivarono, provocando anche svariate crisi isteriche durante lo svolgimento
degli esami.
Per fortuna nessuno tra i Marauders andò
particolarmente male, tranne Peter, che, come al solito, aveva difficoltà nello
studio. Però, aiutato da Lily, era riuscito a cavarsela decentemente.
Naturalmente anche gli esami di Lily erano
andati bene, e anche quelli di Bellatrix, che, per quel motivo, era
particolarmente di buon umore in quei giorni che precedevano il ritorno a casa,
dopo la fine degli esami.
Lily decise di approfittare dell’allegria
di Bellatrix, e di tentare la sorte, mantenendo la promessa che aveva fatto a
Sirius.
Le si avvicinò un pomeriggio in riva al
lago, e iniziò a parlarle, cercando di aggirare il problema: “Ciao, Bellatrix,
come ti senti?”.
“Appesantita, chissà perché”.
“Come sono andati gli esami?”.
“E’ la millesima volta che te lo dico.
Sono andati bene. Lily, cosa mi vuoi dire? Sputa il rospo”.
Lily prese fiato: “Senti, ho parlato con
Sirius”.
“Ah, il discorso si mette male”.
“Ti prego, fammi finire, non è facile.
Tranquilla, non gli ho detto nulla del bambino. Non sarei viva altrimenti. Ma
lui mi ha detto che ti ama e ti rivuole. Tu aspetti suo figlio e lui ti ama. Non
potresti dirgli la verità? Lo so, ci saranno delle difficoltà, ma le
supererete”.
“No, Lily. A me non interessa che Sirius
mi ami. Io lo odio. Mi ha rovinato la vita, e questo non si può cambiare. Io
porto questo bambino dentro, ma non ho nessuna intenzione di tenerlo. Lo
partorirò solo perché non ho potuto liberarmene. Considerami una specie di
involucro, se ti riesce. Per me da ottobre in poi la vita proseguirà come
l’avevo programmata. Diventerò una Mangiamorte e sposerò Rodolphus Lestrange. Io
manterrò intatta la dignità dei Black. Non voglio più dire niente riguardo a
ciò. E riferisci al caro Sirius che non mi avrà mai. Io lo detesto”.
E Bellatrix se ne andò, quasi correndo.
Lily pensò che stava mettendo a dura prova
la pazienza della ragazza. Probabilmente Bellatrix le avrebbe molto volentieri
scagliato addosso un Avada Kedavra.
Lily, sconsolata, rientrò nel castello, e
salì in sala comune, per dare la cattiva notizia a Sirius.
Lo trovò nel dormitorio, come al solito
disteso immobile sul letto con lo sguardo rivolto verso il soffitto. In quel
periodo si alzava solo per fare gli esami, mangiare e andare in bagno.
Lily si sedette sul letto, e iniziò a
parlare con un tono rassegnato, che lasciava poche speranze a Sirius: “Ho
parlato con Bellatrix, Sirius, ma anche se era di buon umore, mi ha detto molto
chiaramente che non le importa se tu la ami; lei ti odia”.
Lily smise di parlare. Aveva pronunciato
solo poche parole, ma le sembravano già troppe. Gli occhi di Sirius si erano
inumiditi, anche se lui non aveva mutato espressione, quasi come se non avesse
sentito.
Rispose con voce strozzata: “Non importa.
Grazie comunque di averci provato, Lily. So che hai fatto del tuo meglio. In
fondo è tutta colpa mia. Mi sono innamorato di una persona che non mi avrebbe
mai e poi mai voluto per l’intera vita. Anche volendolo, non avremmo mai potuto
stare insieme”.
“Beh, non c’entra. Quando si vuole
mantenere una famiglia pura, è normale che ci si sposi fra parenti”.
“Ma non avrebbero mai dato Bellatrix in
sposa a me, il rinnegato della famiglia, odiato da tutti, e da sempre. Bellatrix
non combatterebbe mai per avermi. Mi considera inutile. Bellatrix non è una
ragazza come te. James è proprio fortunato”.
Detto questo mise una mano sulla guancia
di Lily, e, in pochi secondi, avvicinò il viso a quello della ragazza, arrivando
quasi a baciarla.
Lily si scostò in fretta, ma Sirius riuscì
a bloccarla e a distenderla sul letto. In una frazione di secondo le fu sopra,
baciandola con violenza.
Era successo tutto così in fretta. Lily
non aveva quasi avuto il tempo di pensare.
All’improvviso sentì una voce provenire
dall’ingresso del dormitorio: “Puttana, e stronzo”.
Era James.
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Capitolo 22 *** Excuse and Decision ***
Capitolo 21- Excuse and Decision
Sera a tutti!
Non ho molto da dire,
anche perchè sono stanca morta, e domani ho un'interrogazione davvero pesante di
antigone (120 versi dal greco più venti letture).
Vorrei ricordarvi
l'indirizzo del mio sito sui concorsi di fanfiction
http://pottercontest.altervista.org
E vorrei chiedervi un
piccolo sforzo. Recensite, please.
Ora vi saluto, buonanotte!
Smack smack a tutti ^_^
P.S. per tutti: questa
fanfiction durerà ancora sette capitoli escluso questo.
P.S. per Hhrtruelove:
Leggerò volentieri la tua storia, se è quella che si intitola pride and prejudice. Semplicemente io adoro quel libro!!!!!!!!!! ^_^ ^_^
Capitolo 21- Excuse and
Decision
Lily prese ad inseguire James per le scale
di Hogwarts, fino ai giardini. Lui continuava a scappare, senza ascoltarla:
“Andiamo, James, fermati. Lasciami spiegare; non è assolutamente come credi”.
“Non è come credo? Adesso mi dirai che è
stato lui a saltarti addosso”.
“Infatti è così”.
“Ma per favore, Lily. Non raccontarmi
cazzate. E’ la solita scusa che usano tutte. Se io non fossi arrivato ti saresti
fatta scopare da Sirius. Non posso dare torto a lui se ti desidera. Ma tu sei
una puttana”.
“Perché non riesci a credermi, James?”.
“Perché non sono stupida, Lily. So
benissimo che tu eri innamorata di Sirius fino a qualche mese fa. Ho capito
perché ti sei infilata nel mio letto quella notte di un anno fa. Ti volevi
infilare nel letto di Sirius, ma c’era già Bellatrix. Credi che io non sappia
che hai iniziato a frequentarmi solo con l’intento di fare del male a Sirius”.
“E chi ti ha detto questo?”.
“Dovresti stare attenta quando parli.
Qualcuno ti potrebbe sentire. Si, ho ascoltato una tua conversazione con Julia,
e poi mi è bastato fare due più due per capire ciò che non avevo sentito. E’
incredibile quanto tu mi consideri idiota”.
“Non è affatto vero”.
“Allora non cercare di negare”.
“James, io non voglio negare di essere
stata innamorata di Sirius. Anzi, innamorata è una parola grossa. Direi
piuttosto infatuata. Non voglio negare che quella notte volevo infilarmi nel
letto di Sirius. E non voglio nemmeno negare che ho iniziato a frequentarti per
fare del male a Sirius. Ma poi è cambiato tutto. Io mi sono innamorata di te, e
ho scoperto di non poter fare a meno di te”.
“Ma per favore. Non appena hai trovato
Sirius indebolito non hai esitato, e hai provato a vedere se ti riusciva di
sedurlo. E ti è andata bene. In questo modo non puoi fare a meno di me?”.
“Ti ho già detto che è stato Sirius a
saltarmi addosso. Io non ho fatto nulla”.
“Smettila, Lily. Smettila di mentire. Non
voglio più ascoltarti. Tutte quelle parole, quelle frasi. Mi hai fatto credere
di amarmi. Sei un’ottima attrice”.
“Quelle parole erano vere, James. E lo
sono ancora. Perché non riesci a credermi?”.
“Mi hai fatto troppo male. Era troppo
tempo che mi tenevo tutto dentro. Ma credevo che la tua cotta per Sirius fosse
passata senza conseguenze. Credevo che tu saresti stata mia per sempre. Mi hai
deluso. E’ finita, Lily. Addio per sempre”.
James se ne andò senza più guardare in
faccia Lily, e lei, prima che lui rientrasse al castello, gli urlò: “Stai
commettendo l’errore più grosso della tua vita, James Potter. E te ne pentirai
amaramente”.
Detto questo Lily attese che James fosse
rientrato, poi corse nei sotterranei, fino alla sala comune di serpeverde, e
attese che qualcuno uscisse.
Uscì uno studente del primo anno, che si
trovò davanti Lily con uno sguardo assassino, che gli ordinò: “Ritorna dentro, e
chiamami Bellatrix Black. Se è nel dormitorio chiedi ad una ragazza di
chiamarla. Io sono Lily Evans. Muoviti”.
Il ragazzino rientrò in sala comune quasi
terrorizzato, e cinque minuti dopo Bellatrix uscì.
Rimase molto stupita nel vedere Lily con
quello sguardo crudele. Sorrise soddisfatta, sapendo quasi cosa Lily le avrebbe
detto, e gustandone il pensiero.
Lily disse: “Tu ti vuoi vendicare di
Sirius Black; vuoi ucciderlo. Ora ti capisco, perché io voglio uccidere James
Potter. Accetto la tua proposta, voglio diventare una Mangiamorte”.
“Ne sei convinta? Non è uno scherzo
mettersi al servizio dell’Oscuro Signore”.
“Sono più che convinta, Bellatrix”.
“Sapevo che prima o poi avresti capito chi
sei. Benvenuta tra i seguaci del Signore Oscuro, Lilian Evans”.
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Capitolo 23 *** Evans Home ***
Capitolo 22- Evans Home
Lo so, merito la pubblica
fustigazione. In questo periodo sono lentissima nell'aggiornare.
Ma adesso lo prometto
solennemente, aggiornerò puntuale, anzi, per recuperare aggiornerò ogni sera.
Ho in mente una grande
opera, ma per adesso non vi voglio anticipare nulla. Posso anticiparvi che
mancano da pubblicare sei capitoli oltre a questo, e dopo la storia sarà
conclusa, ma ho in mente un brevissimo sequel, "I diari di Narcissa", dopodichè
mi getterò a capofitto nella mia grande opera (maturità permettendo).
Chiuso l'argomento, vi
volevo segnalare che ho scritto due nuove fic generali (l'una introspettiva,
l'altra romantica), e mi piacerebbe molto che le leggeste, perchè quella sono
io, il mio modo originale di scrivere, i miei personaggi.
Scrivo da quando avevo
dieci anni, o anche meno, e solo di recente ho scoperto il mondo delle
fanfiction su Harry Potter, che, naturalmente, mi piacciono molto. Ma i miei
personaggi sono i miei, e ogni scarrafone è bello a mamma sua (io sono milanese
^_^ quindi scusate se ho scritto qualcosa che non va, ma la frase mi rendeva
l'idea).
Le fanfiction si
intitolano "Un treno in mezzo alla campagna", ed è quella introspettiva, e "Chi
ti merita", ed è quella romantica.
Plz, R&R sia questa che
quelle.
Intanto vi ricordo per la
milionesima volta il mio sito
http://pottercontest.altervista.it . Vi prego, mandateci tante fanfiction.
Vorrei fare un contest serio, e non ci riesco con le poche fanfiction che mi
sono state inviate. C'è tempo fino al 31 marzo (che però è presto qui).
Ora basta con il mio lungo
discorso, e godetevi il capitolo.
Bye bye.
Capitolo 22- Evans Home
Lily tornò a casa come tutte le estati. Ma
ci sarebbe rimasta poco. Doveva raggiungere Bellatrix e Narcissa in Scozia, in
una delle proprietà dei Black, dove sarebbero rimaste sole fino alla nascita del
bambino. E per andare avrebbe mentito anche ai genitori.
I suoi genitori la accolsero come ogni
anno calorosamente. D’altronde, anche se non l’avrebbero mai ammesso, amavano
molto di più Lily rispetto a Petunia. Nonostante ciò Petunia non serbava rancore
alla sorella, anzi, la amava molto.
Naturalmente le due sorelle si
raccontarono tutto ciò che era successo loro nel tempo in cui non si erano
viste. Lily raccontò alla sorella tutto ciò che riguardava la sua storia con
James, come era iniziata e finita, senza tralasciare alcun particolare. Non
disse nulla riguardo a Bellatrix e alla sua decisione di diventare Mangiamorte.
Non aveva cambiato idea, anche tornando a
casa, riguardo al diventare Mangiamorte. L’odio si era rafforzato ulteriormente,
così come la convinzione di seguire l’Oscuro Signore.
Petunia raccontò, ridacchiando eccitata,
di aver conosciuto un uomo poco più grande di lei, Vernon Dursley, di cui si era
innamorata, ricambiata. Lui si era già presentato a casa Evans a conoscere i
signori Evans, Juliet ed Anthony.
L’unico problema era che Vernon era una
persona perfettamente ordinaria, e non avrebbe amato sentir parlare di magia, e
sapere che la sua fidanzata era una strega. Infatti, quella sera a cena a casa
Evans, nessuno si era fatto scappare una parola sul mondo della magia o su
Hogwarts o sul vero lavoro di Petunia. Infatti gli era stato detto che Petunia
cercava di incrociare specie diverse di rose per creare una combinazione
perfetta, mentre in realtà faceva l’erbologa.
Quando Vernon aveva chiesto dove fosse
Lily, gli era stato detto che si trovava in un college molto esclusivo al nord,
che frequentava grazie ad una borsa di studio. Vernon era rimasto favorevolmente
impressionato.
Ai genitori Lily non aveva detto nulla di
ciò che era successo tra lei e James. Infatti lo conoscevano solo per le
lamentele della figlia.
Ma Juliet non era stupida, e aveva capito
perfettamente che la figlia nascondeva qualcosa, e le parlò per cercare di
carpirle il segreto di quei silenzi e di quegli sguardi persi nel vuoto:
“Allora, Lily cara, come ti va la vita?”.
“Bene, mamma”.
“Sicura che ti vada bene?”.
“Si, ma perché questa domanda?”.
“Sai, ti vedo un po’ strana da quando sei
tornata. Hai qualche problema? C’entra per caso il fatto che te ne devi
andare?”.
“No, mamma. Devo semplicemente andare in
vacanza con delle mie amiche di Hogwarts. E poi farò uno stage presso il
ministero della magia, perciò abiterò a Londra. Non ti preoccupare, verrò a
trovarvi più spesso che potrò”.
“Questo l’ho capito. Ma io so che tu hai
qualche problema. Non mi puoi dire bugie, sono tua madre, ti conosco fin troppo
bene, signorina. Hai qualche problema con un ragazzo?”.
“Ci hai azzeccato”.
“Lo immaginavo. E chi è questo scemo, se
posso saperlo?”.
“James Potter”.
“Il famoso James Potter?”.
“Si, proprio lui”.
“Ma scusa, non eravate come cane e
gatto?”.
“Si, però ho cambiato idea; ma sarebbe
stato meglio se non lo avessi fatto. Tra di noi c’è stato qualcosa, poi abbiamo
avuto dei disguidi ed è finita. Non è che io pensassi di arrivare al matrimonio,
ma ci sono rimasta ugualmente un po’ male”.
“Lo credo bene, tesoro. Ma scusa, non ti
piaceva quel Sirius Black, l’amico di James?”.
“E questo chi te lo ha detto?”.
“Tua sorella”.
“Uffa! Per una volta che le avevo chiesto
di mantenere un segreto”.
“Non te la prendere con lei. L’ho
stressata, stressata e stressata fino a che non mi ha detto la verità. Ora però,
rispondi alla mia domanda”.
“Si, mi piaceva Sirius. Ma mi sono accorta
che James è molto meglio. Ma ora non ne voglio parlare, scusami”.
“Hai ragione, scusa. Sono stata troppo
insistente. Ora vieni in cucina ad aiutarmi a preparare la cena”.
Tre giorni dopo Lily se ne andò per
raggiungere Bellatrix e Narcissa, sapendo che la sua vita sarebbe cambiata
radicalmente.
Non immaginava, però, che la sua scelta di
diventare Mangiamorte avrebbe distrutto la sua famiglia.
Non immaginava che, per il dolore, sua
sorella avrebbe perso tutti i suoi poteri, e, per la rabbia, avrebbe rifiutato
il mondo della magia e tutto ciò che ne faceva parte.
Non poteva immaginare che prima suo padre
e poi sua madre sarebbero morti di crepacuore.
Se ne andò salutando la sua famiglia che
sorrideva. Non immaginava che non avrebbe mai più rivisto nessuno di loro.
Stava andando incontro al destino, e non
sapeva cosa le avrebbe riservato.
Ma, d’altra parte, nessun mortale sa cosa
gli riserva il futuro. E’ per questo che ne abbiamo così paura.
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Capitolo 24 *** Birth ***
Capitolo 23- Birth
Eccomi qui! Lo so, non ho
pubblicato ieri sera, ma sono tornata tardi veramente stanca. Comunque non ho
certo dimenticato voi. D'ora in poi aggiornerò non appena avrò un attimo di
tempo, non mi dirò più "tanto ce la fai ad aggiornare stasera. Promesso.
Comunque non me ne sono
andata. Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo, cioè kim. Ma ringrazio
comunque le 46 persone che hanno letto ma non recensito. Però vi chiedo un
piccolissimo sforzo, dai, un po' più di recensioni.
Intanto vi ricordo
nuovamente l'indirizzo del mio sito
http://pottercontest.altervista.org , sperando che qualcuno si decida ad
inviarmi le fanfiction. Possono già essere state pubblicate qui o su altri siti.
Vi do anche i link delle
altre mie fic originali, interne al sito
http://www.egoio.net/efp/viewstory.php?sid=74210 e
http://www.egoio.net/efp/viewstory.php?sid=74222 .
Spero che possiate
leggerle e recensire.
Bye bye.
Capitolo 23- Birth
Ottobre era finalmente arrivato. Casa
Black, in Scozia, era abitata, come previsto, da Bellatrix, alla fine della sua
gravidanza, e da Lily.
Narcissa, al sesto anno di Hogwarts,
faceva loro visita ogni weekend, e sarebbe subito accorsa ad assistere la
sorella nel parto.
Per farlo aveva convinto i suoi genitori
che si annoiava a Hogwarts senza né sorella né fidanzato, e aveva ottenuto che
il padre andasse a parlare con Silente, per permetterle di lasciare la scuola a
piacimento per periodi non più lunghi di due giorni, per fare così visita a
Bellatrix o a Lucius.
La sera del nove di ottobre iniziarono le
doglie di Bellatrix, e Lily fece immediatamente chiamare Narcissa, che arrivò
poche ore dopo a cavallo della sua scopa.
Attesero fino all’alba del mattino dopo,
dieci di ottobre, quando Bellatrix diede alla luce un maschio, il più bel
bambino che Narcissa e Lily avessero mai visto.
Bellatrix si rifiutò categoricamente di
vederlo, perciò, mentre Narcissa si occupava della sorella, Lily si trasferì
nella stanza accanto con il piccolo.
In quei mesi si era documentata molto
approfonditamente sulle prime cure da prestare ad un neonato, e, come una
perfetta ostetrica babbana, gli tagliò il cordone ombelicale, gli fece il bagno,
lo vestì e nutrì, per poi adagiarlo in una vecchia culla, la stessa in cui era
stata adagiata Bellatrix appena nata. Poi rimase a fissarlo.
Era un bambino bellissimo. Non aveva il
viso schiacciato e la pelle rossa e raggrinzita come molti altri neonati. Aveva
una pelle liscia e morbida, bianca come il latte, con le guance colorite come un
bocciolo di rosa, gli occhi blu come il mare più profondo e un ciuffo di capelli
neri come le ali di corvo.
Non meritava di morire.
Narcissa entrò nella stanza dove si
trovavano Lily e il bambino, e disse: “Bellatrix si è addormentata. Sta bene, in
pochi giorni si riprenderà del tutto. Ora però dobbiamo mantenere la promessa
che abbiamo fatto. Dobbiamo uccidere il bambino”.
“Cissy, guardalo. Come possiamo uccidere
una meravigliosa creaturina come lui?”.
“Lo so, Lily. E’ difficile. Ma lo sapevamo
sin dall’inizio che lo sarebbe stato. Ma, o morirà lui, o moriremo noi. E non
credi che se noi morissimo Bellatrix lo ucciderebbe comunque. Lei non è come
noi, non ha nessun istinto materno, e non le verrà mai, perché lei odia questo
bambino. Odia la persona che l’ha concepito con lei. Io mi sacrificherei
volentieri se sapessi che lui vivrà, ma non sarà così, allora il nostro
sacrificio sarà stato vano”.
“Cissy, noi non abbiamo mai promesso di
ucciderlo. Abbiamo promesso di sbarazzarcene. E così faremo. Ma ci sono tanti
modi per farlo”.
“A cosa pensi, Lily?”.
“Lo porterò a Londra, davanti ad un
orfanotrofio babbano”.
“Questa sarebbe una soluzione provvisoria.
Tra undici anni sarà individuato per frequentare Hogwarts, e si scoprirà tutto”.
“Non è vero, Narcissa. A Hogwarts
individueranno lui, non chi sono i suoi genitori. Non dimenticare che anche
l’Oscuro Signore è cresciuto in un orfanotrofio, ed è stato individuato a
Hogwarts, ma nessuno ha scoperto chi fossero i suoi genitori. Lo ha fatto lui da
solo”.
“E se anche lui scoprisse chi sono i suoi
genitori, una volta cresciuto?”.
“Possiamo solo sperare che non accada”.
“Va bene, Lily, accetto! Forse dovremmo
dargli un nome prima di portarlo via”.
“E’ un po’ che ci penso. Che ne dici di
Seth?”.
“Seth Black. Mi piace”.
“Speriamo che non scopra mai di essere un
Black. Però saprà di chiamarsi Seth”.
Lily puntò la bacchetta al petto del
bambino, e pochi secondi apparve un ricamo sulla tutina, con scritto “Seth”,
dopodiché lo prese in braccio e si materializzò davanti ad un orfanotrofio a
Londra, dove depositò il bambino nell’apposita nicchia dove da secoli si
abbandonavano i bambini, e tornò in Scozia.
Poche ore dopo Bellatrix si svegliò, in
forma come se nulla fosse successo. Disse: “Allora, tutto fatto”.
Lily le rispose: “Si, ci siamo sbarazzate
del bambino”.
“Perfetto. Ora preparati. Mi sono
dimenticata di dirtelo, ma il Signore Oscuro ti vuole conoscere stasera. E’
stata una fortuna che io mi sia liberata di quel peso questa notte; mi sarei
davvero incazzata se mi avesse rovinato la festa di stasera. E’ molto tempo che
non incontro il Signore Oscuro in persona”.
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Capitolo 25 *** Life? ***
Capitolo 24- Life
Eccomi qui, oggi, come
avevo promesso. Ringrazio dapprima chi ha recensito, cioè hele, e specifico che
il nome Seth non è preso da OC (anche se io, come molti, guardo OC, e tutte le
volte che penso al bambino Seth mi viene in mente Adam Brody), bensì dal dio
malvagio egizio Seth. Spero che nonostante la mia confessione tu continui a
leggere la mia fic.
Vi annuncio che la fic
finirà tra 4 capitoli escluso questo. A tutti coloro che leggono questa fic, se
già non lo fanno, consiglio di andare a leggere clearer, l'altra mia fic. Questa
fic avrà presto un breve sequel "i diari di Narcissa", dopodichè mi metterò al
lavoro per scrivere una fic che unisca i miei due "filoni" fi fanfiction. Non so
quando la pubblicherò, ma sarà il più presto possibile.
Vi ricordo ancora
l'indirizzo del mio sito
http://pottercontest.altervista.org
E vi lascio. A domani.
Capitolo 24- Life?
Erano passati cinque anni da quel giorno.
Lily era diventata Mangiamorte, le era stato apposto il Marchio Nero sul braccio
e da allora la sua vita era stata un susseguirsi di delitti e torture.
Ed era diventata una delle peggiori
Mangiamorte, forse solo alla pari di Bellatrix. A differenza di quest’ultima,
Lily non era pazza, ed eseguiva tutti gli Ordini del suo Signore con una
spaventosa e fredda devozione.
Intanto Lily e Bellatrix si erano
distaccate, e quel periodo di “amicizia” tra di loro era diventato nulla più che
un vago ricordo. Entrambe volevano essere le migliori, e il migliore tra i
Mangiamorte è solo. E non gli importa di esserlo.
E Voldemort incoraggia la solitudine dei
suoi seguaci. Li rende più feroci, come i cani addestrati per combattere.
Bellatrix, Lily, Lucius Malfoy e Rodolphus
Lestrange erano diventati Mangiamorte insieme, in novembre, dopodiché, in
febbraio, Bella e Rod si erano sposati. Lui credeva che avrebbe avuto un ruolo
dominante nella coppia, dopo ciò che era successo poco meno di un anno prima a
Hogwarts, ma si sbagliava.
Non avevano avuto figli, e non ne
avrebbero avuti mai, perché lei non ne voleva, e quando facevano l’amore era
solo perché lei lo voleva, ed era sempre lei a dominare.
Ovviamente Bellatrix non era la donna
adatta a Rodolphus Lestrange; era la donna adatta a Voldemort, ma lui non la
considerava nemmeno come preda sessuale.
Lui voleva una Mangiamorte dai capelli
rosso sangue, che eseguiva ogni ordine senza discutere, e che di certo avrebbe
eseguito ogni ordine anche in un contesto diverso. Voldemort voleva possedere
Lily. Non l’amava; non aveva mai amato nessuno, e mai nessuno avrebbe amato.
Voleva semplicemente possederla completamente.
Era vero che Lily era quasi nervosamente
algida nell’accettare le missioni più sanguinarie, ma Voldemort la sentiva
sempre così distaccata da lui, nonostante le dedicasse molte e speciali
attenzioni.
Voldemort conosceva alla perfezione cosa
Lily desiderava più di ogni altra cosa al mondo: veder soffrire e poi morire
James Potter.
E lui le avrebbe concesso quel piacere, e
poi si sarebbe preso il suo. Uno scambio equo, credeva.
La fece chiamare una sera, per proporle il
patto. Lei entrò nella stanza dove di solito si riunivano tutti i Mangiamorte,
ma quella sera era sola con il suo Signore. Tutti gli altri Mangiamorte
avrebbero avuto una sorta di timore reverenziale nel trovarsi lì soli insieme a
lui, ma lei no.
Gli si avvicinò: “Mi avete fatta chiamare,
mio Signore?”.
“Si, Lily, ti ho fatta chiamare. Vorrei
proporti un accordo”.
“Di che genere?”.
“Tu vuoi una sola cosa, James Potter. Vuoi
divertirti un po’ nel vederlo soffrire, e poi vuoi che muoia. Veramente non sei
l’unica, anche a Piton non dispiacerebbe fargli del male. Ma tu lo vuoi
sistemare da sola, non è forse così?”.
“Si, è così”.
“E se ti dicessi che posso darti James
Potter tutto per te, tu cosa risponderesti?”.
“Che sono anni che lo cerco, e sembra
scomparire non appena arrivo io”.
Qualsiasi altro Mangiamorte sarebbe stato
punito per un’affermazione del genere, ma lei no. Soltanto Voldemort assunse una
voce irritata: “Ma io non sono te, Lily. E non sono nemmeno uno dei Mangiamorte.
Io sono Lord Voldemort. Io posso tutto ciò che voglio. E adesso che abbiamo
chiarito il concetto, ti pongo di nuovo la stessa domanda. Se ti dicessi che
posso darti James Potter tutto per te, tu cosa risponderesti?”.
“Che ne sarei estremamente felice. Ma
chiederei anche cosa devo fare in cambio”.
Voldemort le girò intorno, afferrandola
per i fianchi, facendo aderire la schiena di lei al suo corpo. Affondò una mano
nel corpetto, fino a stringere un seno: “Non lo immagini, Lily? Sai benissimo
cosa io desidero da troppo tempo. Non credi forse che ti avrei dedicato tutte
quelle attenzioni, se non avessi voluto qualcosa in cambio. Ora, io ti darò
James Potter, e, quando ti sarai divertita abbastanza, sarò io a divertirmi. Ora
vai, e stai in attesa”.
Lily uscì, frastornata. Da tempo era
conscia dell’attrazione che il suo Signore aveva per lei, ma non pensava che
sarebbe arrivata a quel punto.
Al suo posto Bellatrix avrebbe fatto i
salti di gioia, ma lei si sentiva confusa.
Cercò di abbandonare quei pensieri, per
concentrarsi sul fatto che presto avrebbe avuto la sua vendetta contro James
Potter.
E sorrise a quel pensiero.
In quel luogo di desolazione, tra le
montagne dell’Inghilterra, vivevano i Mangiamorte quando l’Oscuro Signore lo
desiderava, e solo coloro che desiderava avere lì.
Ma vivere, per loro, era una parola
grossa.
Anche per questo Lily era diversa da tutti
gli altri Mangiamorte. Spesso lei si era chiesta se quella, che tutti chiamavano
vita, lo fosse davvero.
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Capitolo 26 *** Prisoner ***
Capitolo 25- Prisoner
Eccomi qui anche stasera. Scusate
l'ora tarda, ma sto per uscire, e ci ho messo un po' a prepararmi.
Dico che sono un po' delusa. Nessuna
recensione per il capitolo scorso. Ma dove siete finiti tutti?
Vi ricordo che mancano alla
pubblicazione ancora tre capitoli escluso questo, e non avete più molto tempo
per commentare.
Vi ricordo l'indirizzo del mio sito
http://pottercontest.altervista.org
Bye a tutti, a domani.
Capitolo 25- Prisoner
La verità era che James Potter era il più
furbo degli Auror, ma era ugualmente vero che nessun Auror poteva competere con
Lord Voldemort.
E Lord Voldemort in persona si scomodò ad
andare a Goldrick’s Hollow, nella grande casa che i signori Potter avevano
regalato al figlio James quando aveva finito Hogwarts, con il massimo dei voti
al M.A.G.O.
James non si era quasi accorto di aver
davanti Voldemort. Si era semplicemente accasciato senza difendersi, quando lui
lo aveva schiantato.
Si era risvegliato poche ore dopo, in una
fredda, umida e buia cella, illuminata solo dalla fioca luce di una candela.
Davanti a lui si trovava una persona che
conosceva bene: Lily.
Ma non era la stessa Lily che aveva
lasciato più di cinque anni prima. Era pallida come la morte, e non c’era luce
nei suoi occhi; non c’erano sentimenti.
Lei non disse nulla, e anche James rimase
in silenzio. Lei si limitò ad avvicinarsi, con un ghigno stampato in volto, e
gli graffiò la guancia con le unghie. Poi lo lasciò sul gelido pavimento della
cella, solo, incatenato.
Il giorno dopo Lily si ripresentò nella
prigione, e questa volta parlò: “Ciao, James. Sorpreso di vedermi qui?”.
“Non più di tanto, se devo essere
sincero”.
“Sii pure sincero, tanto non ti cambierà
nulla il non esserlo. Non uscirai comunque di qui”.
“Sospettavo anche questo”.
“Ma prima di ucciderti, voglio divertirmi
un po’ con te”.
“Ne sono lusingato. Io mi sono sempre
divertito molto con te. E sai cosa intendo”.
“Fossi in te non farei lo spiritoso.
Crucio”.
James fu attraversato da una scarica di
dolore che lo trafisse da parte a parte. Ma non urlò, e cercò di evitare di
muoversi.
Lily lo guardava compiaciuta. Fermò
l’incantesimo: “Per adesso basta. La vendetta è un piatto che va consumato
freddo. A domani, James”.
E se ne andò. Ogni mattina tornava,
sottoponeva James alla maledizione cruciatus, ridendo crudelmente, e se ne
andava. Questa cosa andò avanti per diversi giorni, fino a che James non le
disse: “Sto cominciando a chiedermi cosa vuoi da me”.
“Ancora non l’hai capito? Voglio
divertirmi vedendoti soffrire e poi ucciderti”.
“E perché non l’hai ancora fatto? Si
direbbe che tu tenga a me, e per questo non riesci a farlo”.
“Io non tengo a nessuno, James Potter,
tantomeno a te”.
“Non c’è bisogno di arrabbiarsi. Però
quando ti arrabbi diventi ancora più bella”.
“Crucio”.
E ancora, per la milionesima volta in quei
giorni James fu investito da una scarica di dolore. Ma non gli importava. Voleva
andare fino in fondo. Voleva farla arrabbiare, voleva indagare la sua anima:
“Vedi. Continui a torturarmi, ma non hai il coraggio di uccidermi. E sai perché?
Perché sono l’unica persona che ti tiene ancora legata al passato. Tu amavi quel
passato, nonostante tutto. Sai che i tuoi genitori sono morti di dolore, e tua
sorella non vuole più sentir parlare di magia?”.
“Si, so tutto. Crucio”.
Di nuovo James si trovò disteso a terra
dolorante: “Hai visto, Lily. Mi ha messo a tacere perché non vuoi sentirti dire
la verità. Tu non sei una Mangiamorte, Lily. Perché lo sei diventata?”.
“Lo vuoi proprio sapere? Lo sono diventata
per colpa tua. Tu mi hai fatto conoscere l’odio, grazie alla tua saccenza, e
alla tua rabbia nei miei confronti. Sei contento di saperlo?”.
Lily uscì di corsa dalla cella, e non
smise di correre, non guardando nemmeno dove andava.
Si scontrò infatti con Voldemort in
persona: “Oh, Merlino! Perdonatemi, mio signore, non accadrà mai più una cosa
del genere”.
“Sei scusata, Lily. Venivi dalla cella di
James Potter?”.
“Proprio così”.
“Non mi piace questa situazione. Sei
strana da quando lui si trova qui. Vorrei che venisse ucciso al più presto.
Domani”.
“Sarà fatto, mio signore”.
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Capitolo 27 *** Death or Life ***
Capitolo 26- Death or Life
Devo
chiedervi immensamente scusa, non pubblico da mesi, per la precisione due mesi e
quattro giorni. Non so come chiedervi perdono, ma ho avuto le mie ragioni. Non
starò qui a rendervi partecipi delle mie belle cose, perchè non è il caso.
Però non ero dell'umore adatto per scrivere, scusatemi.
Ora non
vi abbandonerò più.
Questa
fic è quasi finita.
Se vi
interessa ne ho scritta anche una su lost.
Capitolo
26- Death or Life
La mattina dopo Lily entrò velocemente
nella cella di James, gli puntò la bacchetta contro e urlò:
“Avada….Avada….Avada”.
Ma non riuscì a finire di pronunciare la
formula dell’anatema. Cadde sulla ginocchia, tremando come una foglia.
James la guardò compassionevole, e disse:
“Perché non riesci ad uccidermi?”.
“Non lo so. Sono anni che ti voglio
uccidere, e ora che posso farlo, non ci riesco”.
Lily non attese un secondo di più, e
ancora come la sera prima corse via, e si ritirò nelle sue stanze personali.
C’erano due motivi per cui non poteva uccidere James Potter. Il primo era che
non voleva diventare la puttana di Lord Voldemort, e la seconda era perché
rivedere James Potter aveva risvegliato in lei sentimenti che credeva sopiti nel
suo cuore di Mangiamorte: in realtà non aveva mai smesso di amarlo, e ucciderlo
sarebbe stato come uccidere una parte di se stessa.
Comunque l’avrebbe fatto. Avrebbe ucciso
James Potter. Un Mangiamorte era tale perché non aveva sentimenti, e lei non ne
doveva avere.
Un Mangiamorte venerava il suo signore
persino più di se stesso, e lei avrebbe avuto l’onore di essere totalmente sua.
Doveva esserne felice.
Corse di nuovo nella cella di James, con
gli occhi chiusi, la bacchetta saldamente in pugno. Stava per pronunciare
l’incantesimo, ne era assolutamente convinta, quando sentì James parlare:
“Finalmente sei arrivata ad uccidermi. Lo sento, ora ne sei convinta. Fammi dire
solo una cosa”.
“Qualsiasi cosa tu mi dirai, non mi
distoglierà dal proposito di ucciderti”.
“Non ho intenzione di dissuaderti. Volevo
semplicemente togliermi un sassolino dalla scarpa per morire in pace”.
“E di cosa si tratta? Sentiamo”.
“Volevo chiederti scusa per quello che è
successo alla fine del settimo anno. Io ti amavo più di ogni altra persona al
mondo, e sono sempre stato geloso di Sirius, sin da quando ho cominciato ad
uscire con le ragazze. Lui è sempre stato più bello di me, ed era già capitato
spesso che alcune ragazze che uscivano con me si siano invaghite di lui. Quando
ti ho vista lì nel suo letto con lui, non ci ho visto più. Poi io e Sirius non
ci siamo parlati per sei mesi, fino a quando non abbiamo sentito che tu eri
diventata una Mangiamorte, io mi sono sentito morire dentro, perché sapevo che
era colpa mia. Ma Sirius è venuto a trovarmi, e mi ha detto che non era colpa
mia, bensì sua, e mi ha raccontato come sono andate le cose quel pomeriggio.
Sono stato uno stupido, Lily. Puoi perdonarmi? Non potrei sopportare di morire,
sapendo che la donna che amo da otto anni mi odia”.
Lily era basita. Non si sarebbe mai
aspettata delle scuse da una persona come James, così orgoglioso. E non si
sarebbe mai aspettata una simile dichiarazione d’amore.
E tutto divenne troppo. Lily cadde in
ginocchio, piangendo.
James le disse: “No, Lily. Tu non puoi
piangere. Tu devi uccidermi ora. Perché non ci riesci? Non posso credere che mi
ami. Sei una Mangiamorte, e come tale ti devi comportare”.
“No, James, io non sono una Mangiamorte.
Non lo sono mai stata. Ero arrabbiata, e non mi sono mai resa veramente conto di
ciò che facevo. Ho fatto tutto ciò che mi è stato chiesto, sempre. Tu sei il
primo ordine che non posso eseguire, e che non potrò mai eseguire. Ora te ne
prego, vattene”.
Lily gli si avvicinò, e aprì le catene che
gli costringevano i polsi. James si stirò come un gatto, per sgranchirsi,
dopodiché sussurrò a Lily un grazie, e chiese: “E di te cosa ne sarà? Il tuo
Signore capirà che sei stata tu a liberarmi”.
“Non so cosa accadrà. Sarò di certo
punita. Ma non mi ucciderà, se è questo che intendi. Lui mi vuole. Probabilmente
mi costringerà a diventare la sua concubina”.
“Non puoi farlo, Lily”.
“Preferisco quello alla morte”.
“Scappa con me, Lily. Ti proteggerò. Ti
proteggeremo. Ti prego, vieni con me”.
Lily pensò per qualche secondo, poi si
gettò tra le braccia di James; aveva preso la sua decisione. Disse: “Ora si che
mi ucciderà, se mi troverà”.
Così quella notte James Potter e Lily
Evans fuggirono dalla fortezza di Voldemort, scrivendo il loro destino.
Insieme, per sempre.
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Capitolo 28 *** Would you marry me ***
Capitolo 27- Would you Marry me
Miseriaccia! Ero assolutamente convinta di aver finito di postare questa storia,
e questa sera mi sono accorta che mancava un capitolo più l'epilogo.
Imperdonabile errore. Grazie a tutti coloro che hanno recensito e mi hanno
dimostrato la loro vicinanza! Ora mi sono ripresa perfettamente, e il fatto che
non posto da molto tempo significa diverse cose:
1- Ero
convinta di aver già finito questa storia (me scema ^_^ ).
2- Ho
avuto poco tempo fino al 30 giugno, causa maturità.
3- Dopo
il 30 giugno sono stata assalita da una pigrizia profonda (sarà l'effetto dopo
maturità, io non ho più voglia di vedere una penna e nulla che abbia delle
pagine)
Ma oggi,
scrivendo il nuovo capitolo di clearer, che posterò tra poco, mi sono accorta di
non aver finito di postare la fic. Ora che lo so, l'ultimo capitolo arriverà
domani sera.
Baci a
tutti e di nuovo scuse.
Capitolo
27- Would you Marry me
Era passato più di un anno. La vita di
Lily non era stata molto più facile, ma di sicuro molto più felice.
Accompagnata da James era andata a trovare
Petunia, che si stava per sposare, ma era stata malamente respinta ricevendo una
porta in faccia.
A nulla era valso il dire che il periodo
da Mangiamorte era ormai passato; la sorella l’aveva comunque rifiutata.
Lily si era messa a disposizione
dell’ordine della fenice. E grazie a lei si erano ottenuti degli ottimi
risultati. Ma il tradimento di Lily aveva il suo prezzo. Voldemort aveva messo
una taglia enorme sulla sua testa.
Questo la costringeva a vivere nel
quartier generale dell’ordine, che aveva in Silente il proprio custode segreto.
Usciva pochissimo, e quando lo faceva, era sempre accompagnata da Auror e membri
dell’ordine.
Come era prevedibile James le stava sempre
addosso. Probabilmente aveva creduto che tra lui e Lily potesse esserci
qualcosa. Ma non era possibile.
Non è che Lily non provasse qualcosa per
lui, ma sapeva che James aveva già abbastanza guai, e stare con lei lo avrebbe
messo seriamente in pericolo di vita.
Ma a James questo non importava. Lui amava
Lily, e voleva passare il resto della sua vita con lei.
E voleva che lei lo sapesse.
Attese una sera che tutti andassero via
dal quartier generale, e andò in camera di Lily, mettendosi seduto sul letto in
attesa che lei arrivasse, e lei arrivò, e sbuffò non appena vide James.
Lui le disse: “Vuoi sposarmi, Lily?”.
“No, James”.
“Perché no? Io ti amo, e tu ami me, lo
so”.
“Si, ti amo. Ma non posso sposarti. Lo
sai. Io non posso sposare nessuno”.
“E perché?”.
“Non fare finta di non saperlo. Io sono
condannata a morte, e chiunque stia con me lo sarà a sua volta”.
“A me non importa, Lily”.
“Ma a me si, James”.
“Lily, io sono un Auror, e faccio parte
dell’ordine della fenice. La mia vita è costantemente in pericolo. Non credi che
rinuncerei se avessi paura? E allora, perché hai paura che il mio pericolo
diventi ancora più grande. Non mi importa. Preferisco morire domani con te
accanto, piuttosto che morire senza di te. Il nostro amore è forte, e sarà
ancora più bello, perché vivremo ogni giorno come se fosse l’ultimo”.
Mentre parlava, James si era alzato, e si
era avvicinato a Lily, che in quel momento sorrideva. La baciò, e lei non si
ritrasse; anzi, lo abbracciò attirandolo il più possibile a se.
Erano bastate poche parole per mutare la
situazione tra di loro.
In pochi secondi furono entrambi nudi, si
distesero sul letto
e furono una cosa sola.
Dopo un po’ si distesero l’uno a fianco
all’altra, sfiniti, sudati e appagati.
Lily, sorridendo, parlò: “Sai, era un bel
po’ che non lo facevo; niente male, niente male davvero”.
“Oh, ti ringrazio per l’apprezzamento. Sei
gentile”.
“Sono complimenti meritati”.
“Buono a sapersi. Comunque, ora posso
chiedertelo di nuovo; mi vuoi sposare?”.
“Credo di aver già risposto con quello che
abbiamo appena fatto. Comunque, se vuoi sentirtelo dire, si”.
“Ora non ho l’anello, mi spiace.
Provvederò al più presto”.
“Non mi importa nulla dell’anello. Dove
andremo a vivere da sposati?”.
“Casa mia, a Goldrick’s Hollow, sarebbe
perfetta. Come casa è grande, e non ci sto bene da solo”.
“Sarà perfetta”.
“Di sicuro. E poi ci sono tante stanze, e
ci staranno tanti bambini”.
“Cosa vorrebbe dire tanti bambini? Quanti
di preciso?”.
“Beh, direi una dozzina”.
“James Potter, tu mi vuoi uccidere”.
“Assolutamente no. Allora direi sei”.
“Due, al massimo”.
“E dai, facciamo tre. Io procuro lo spazio
e mi impegno a concepirli. Sarà una faticaccia”.
“Ah, per te sarà una faticaccia. Comunque,
vada per i tre”.
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Capitolo 29 *** Epilogo ***
Epilogo
Non so come scusarmi. Ero
assolutamente convinta, fino a questa mattina, di aver pubblicato l'ultimo
capitolo.
Ma quando finalmente ho
vinto la mia pigrizia, e mi sono data da fare per risistemare "Clearer" ho
scoperto che non avevo pubblicato l'epilogo; lo faccio subito scusandomi come
meglio posso, e naturalmente vi dico che ho aggiornato anche "Clearer" (anzi,
per essere precisi lo aggiornerò fra qualche minuto) e che tre qualche giorno
pubblicherò il primo capitolo del seguito di questa fanfiction, che si
intitolerà "I diari di Narcissa".
Non sarà una cosa
spettacolare, perchè quella fanfiction è nata come un escamotage di passaggio
tra questa e un'altra, che sarà il seguito di tutte le mie fanfiction.
Concepitele come due trilogie, in cui il terzo episodio è comune a tutte e due,
le raggruppa tutte e due. Per farvi capire, vi faccio uno schema delle mie
fanfiction:
Breathless
I Diari di Narcissa
(Fanfiction di cui ancora non so il titolo)
Cuore di ghiaccio
Clearer
Spero che si capisca la
struttura. Perciò vi consiglio di seguire tutte le mie fanfiction, e di
ripassarvele in vista di quella nuova (di cui al momento non so molto, se non la
trama a grandi linee; non so nemmeno quando sarà pubblicabile, probabilmente a
inizio 2007)
Ora non vi trattengo più,
vi lascio al tanto atteso epilogo.
Epilogo
Da quel giorno era cambiato tutto. Poco
meno di un anno dopo James e Lily si erano sposati, con una cerimonia che non
doveva essere sfarzosa, ma in realtà lo divenne, a causa di tutti i curiosi che
erano accorsi. La protezione degli auror e dei membri dell’ordine della fenice
fu massiccia, e la cerimonia si svolse senza problemi.
Lily era felicissima, ma qualcosa le
impediva di esserlo completamente. La sorella e il neo marito, Vernon Dursley,
avevano rifiutato l’invito.
Cinque mesi dopo Lily rimase incinta, e il
31 di luglio diede alla luce un maschietto, Harry.
Era passato più di un anno da quando
Lily era diventata mamma, e stava per morire insieme a suo figlio. Voldemort era
lì, a pochi passi da lei.
Lily ebbe il coraggio di aprire gli
occhi, e di guardare negli occhi colui che una volta era stato il suo signore.
“E’ bello rivederti, Lily. Ora mi
faresti una cortesia se lasciassi quel bambino per terra e ti spostassi”.
“Perché mai? Ti secca ucciderci
insieme? Non mi dire che ti sei rammollito. Una volta non ci badavi”.
“No, mia cara Lily. Non voglio uccidere
te, solo quel marmocchio che tieni in braccio”.
“Credi che ti lascerei uccidere mio
figlio?”.
“Se non vuoi fare la fine del tuo
maritino di là, ti conviene farlo”.
“No, ti prego. Prendi me, ma lascia
stare Harry”.
“Sono qui apposta per lui”.
“E perché dovresti uccidere un bambino
di un anno?”.
“E così il tuo caro Silente non ti ha
detto nulla?”.
“E cosa avrebbe dovuto dirmi?”.
“Da una profezia pare che tuo figlio mi
ucciderà. Sinceramente non lo credo possibile, ma preferisco eliminare il
problema alla radice. Ora spostati”.
“Non lo farò”.
“Spostati, stupida”.
“Non mi sposterò mai”.
“Allora non mi lasci altra scelta.
Avada kedavra”.
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