Breathless

di elizzie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Evans sisters ***
Capitolo 3: *** The Halfblood's friend ***
Capitolo 4: *** Don't leave me alone ***
Capitolo 5: *** Miss Black ***
Capitolo 6: *** Marauders ***
Capitolo 7: *** No Need to Talk ***
Capitolo 8: *** The Great Magic of Christmas ***
Capitolo 9: *** St.Valentine's Day ***
Capitolo 10: *** The Night ***
Capitolo 11: *** Confessions ***
Capitolo 12: *** Contrition ***
Capitolo 13: *** Cissy's nightmare ***
Capitolo 14: *** Behind the Door ***
Capitolo 15: *** Photos ***
Capitolo 16: *** Finding Bella ***
Capitolo 17: *** Keep the Secret ***
Capitolo 18: *** Hate, Love and Crisis ***
Capitolo 19: *** True or False ***
Capitolo 20: *** Sirius Mood ***
Capitolo 21: *** Consolation ***
Capitolo 22: *** Excuse and Decision ***
Capitolo 23: *** Evans Home ***
Capitolo 24: *** Birth ***
Capitolo 25: *** Life? ***
Capitolo 26: *** Prisoner ***
Capitolo 27: *** Death or Life ***
Capitolo 28: *** Would you marry me ***
Capitolo 29: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

E' strano come in certi momenti tutta la vita ti passi davanti. Sono quei momenti nei quali hai la lucida consapevolezza che la morte ti sta per cogliere, e, mentre l'aspetti, ricordi come sei arrivato fino a quel momento.

Una giovane donna attendeva la morte, stringendo al petto un bambino piccolo, che si lamentava lievemente per la stretta troppo forte della madre.

Lilian Potter, nata Evans, teneva gli occhi serrati più che poteva, ma aveva visto il riverbero della luce verde dell'avada kedavra che aveva ucciso suo marito James, nella stanza accanto, e sentiva i passi del suo assassino che si avvicinava.

La porta si stava aprendo cigolando; Lily sapeva che di li a pochi secondi la sua vita sarebbe finita. Non aveva scampo; se solo non fosse stata così stupida, tutto sarebbe stato diverso........

Nota dell'autrice: lo so, ho già un altra fic in corso, ma questa mi è venuta così, un po'strana, in un momento particolare, pensando anche a come è la mia vita in questo momento. I personaggi potrebbero risultare un po' OOC, ma sono semplicemente il frutto delle congetture che io e una mia amica abbiamo fatto riguardo al settimo libro. Badate, sono solo congetture, purtroppo non mi trovo nella testa della Rowling (non vorrei che qualcuno pensasse che ho avuto chissà quali informazioni da chissà quale fonte).

Spero che vi piaccia, e chiedo alle persone di buona volontà di recensire queste piche righe, giusto per dare un'impressione. Credo che si sia capito che la protagonista indiscussa sarà Lily. Non so perchè, ma è un personaggio che ho sempre amato molto, anche se è molto poco trattata rispetto a James nei libri. Fatemi sapere anche cosa pensate di lei.

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Capitolo 2
*** Evans sisters ***


Capitolo 1- Evans sisters

Eccomi qui con il primo vero capitolo della mia nuova fatica. E' tardi e sono abbastanza stanca per fare grandi commenti, e poi per ora non ho molto da commentare, quindi vi chiedo di recensire, e darmi perciò spunti per lanciarmi in grandi commenti.

Che dire, a me la storia piace (e non perchè l'ho scritta io, dato che non sono mai soddisfatta del mio lavoro), mi intriga, e sono stupita di me stessa. Se devo essere sincera, non so ancora bene come andrà avanti, ho scritto solo due capitoli a mano, e già il primo l'ho cambiato battendolo a computer. Della serie, so come si sviluppa, ma potrebbe succedere di tutto, anche cose che non immaginavo neanche quando l'altro ieri mi è venuta l'ispirazione.

Adesso sono ispirata, e, se la storia vi piace, pregate che non scappi via tutto.

A dopodomani.

 

 

 

Capitolo 1- Evans sisters

 

 

Lilian e Petunia Evans erano sorelle, ma non si assomigliavano per niente. Petunia aveva 19 anni, era alta e dinoccolata, con i capelli castani, gli occhi scuri e un’espressione arcigna perennemente stampata in volto.

Scrutava il mondo con fare severo, e risultava piuttosto antipatica a tutti, e, inoltre, tutti i ragazzi la consideravano bruttina.

Lilian, detta Lily, era esattamente l’opposto della sorella maggiore; 17 anni, capelli rossi che le cadevano morbidi e sensuali sulle spalle, un corpo curvilineo e armonioso, grandi ed espressivi occhi verdi e un sorriso perennemente stampato in volto.

In altre parole, stupenda.

Nonostante queste abissali differenze, le due ragazze andavano molto d’accordo.

Quel primo di settembre Petunia aveva accompagnato la sorella alla stazione di King’s cross a Londra, dove avrebbe preso l’espresso per Hogwarts. Anche Petunia aveva frequentato Hogwarts, ma in modo diverso da sua sorella.

Un’anonima corvonero, con pochi amici e nessun corteggiatore, sempre in biblioteca attaccata ai libri. Appena finita la scuola, aveva iniziato la sperimentazione di coltivazione di piante magiche con metodi babbani (erbologia era sempre stata la sua materia preferita), perciò non si muoveva quasi mai dalla casa con cui viveva con i genitori.

Lily doveva ancora frequentare il settimo anno; il suo sogno era di diventare un’Auror.

L’unica cosa che accomunava Petunia e Lily era la serietà e la voglia di studiare. Anche Lily si rintanava spesso in biblioteca, ma era difficile stare tranquilla con il capannello di ammiratori che si trascinava dietro in modo quasi magnetico.

A capo di tutti loro c’era James Potter, che da due anni perseguitava la rossa seguendola ovunque, anche se a lei non importava nulla ne di lui ne di tutti gli altri stupidi arrapati.

A lei interessava solo uno, che le prendeva la mente giorno e notte, ma che non la degnava di uno sguardo: Sirius Black.

E, ironia della sorte, era il migliore amico di James Potter.

Purtroppo Sirius Black odiava Lily Evans.

 

Era tutta colpa di Julia Fogg, la migliore amica di Lily, se lei si era infatuata di Sirius. In una fredda mattina di gennaio, durante una noiosissima lezione di storia della magia. Come al solito James e Sirius erano finiti al primo banco, per evitare che facessero casino, e Lily e Julia, sedute due banchi dietro di loro, iniziarono a fissarli e sparlare su di loro. In quel momento Julia aveva notato una cosa. Il 90% dei Grifondoro e dei Tassorosso (con i quali facevano storia della magia) guardavano insistentemente Lily, e il 90% delle Grifondoro e delle Tassorosso guardavano insistentemente Sirius.

In pratica, Sirius e Lily erano in corrispondenza biunivoca.

Da allora Lily aveva iniziato a guardare Sirius sotto una nuova luce, e aveva finito per infatuarsi, e questa infatuazione era cresciuta sempre di più, fino a che Lily non riusciva a pensare più a niente e nessuno che non fosse Sirius Black.

Ma Sirius Black odiava Lily Evans.

James Potter aveva progressivamente smesso di fare il gradasso e di fare cazzate con i suoi amici, e, mentre Remus Lupin e Peter Minus avevano accettato la cosa, poiché, complici anche i loro ormoni impazziti, capivano le esigenze di James, Sirius Black aveva iniziato a inseguirlo, per cercare di riportarlo sulla “retta via”.

Ma James continuava a fuggire verso Lily.

Si era innescato a quel punto un circolo vizioso; Sirius inseguiva James, James inseguiva Lily, e Lily, con grande discrezione, inseguiva Sirius.

Ma, all’improvviso, era successo qualcosa di inaspettato; Sirius aveva smesso di inseguire James, e a sua volta si era isolato dal gruppo dei suoi amici.

A quel punto Lily si ritrovò a correre verso l’infinito, quell'infinito che era Sirius, misterioso ed enigmatico.

Allora James e Lily avevano iniziato ad avvicinarsi, spinti dal comune obiettivo di capire cosa fosse accaduto a Sirius, ma nessuno dei due era riuscito a trovare una risposta.

L’ultimo giorno prima delle vacanze Lily aveva preso una decisione: si sarebbe infilata nel letto di Sirius, ma non era stata l’unica persona ad avere quell’idea.

Sconvolta, Lily si era infilata nel letto di un altro Grifondoro: James Potter.

Lui però era troppo onesto per approfittarne, e quella notte tra i due era finita solo con un bacio.

Già il giorno dopo Lily si era calmata, e aveva capito di aver fatto una tremenda stupidaggine baciando James, ma che sarebbe stata una stupidaggine ancora più grande fare sesso con Sirius.

Purtroppo però Sirius non aveva saputo nulla del fatto che lei aveva pensato di infilarsi nel suo letto, ma James sapeva che lei si era infilata nel suo letto, e probabilmente si stava mangiando il fegato per la consapevolezza di non aver approfittato della situazione.

 

Quel primo di settembre James Potter era a King’s cross, e attendeva con impazienza Lily. Aveva provato diverse volte a contattarla durante l’estate, ma non aveva avuto risposte.

Ovviamente James non era uno stupido, e aveva sospettato che Lily avesse sbagliato quella notte, ma voleva sentirselo dire da lei stessa.

Appena la vide, accompagnata dalla sorella Petunia, le andò incontro, cercando di ignorare l’espressione infastidita della rossa.

A qualsiasi costo, le avrebbe parlato.

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Capitolo 3
*** The Halfblood's friend ***


Capitolo 2- The Halfblood

Scusate se non vi saluto in modo adeguato, ma sono di fretta.

Recensite numerosi.

 

 

Buon 2006 a tutti

 

 

Capitolo 2- The Halfblood’s friend

 

 

Petunia mise una mano sulla spalla della sorella minore, dicendole:

“Non ti preoccupare, ci penso io a quello lì”, e si avvicinò a James, che stava camminando verso la rossa: “Salve, Potter”.

James si fermò, e guardò l’intrusa con uno sguardo stralunato: “Salve, Evans, quell altra. Come mai qui?”.

“Mah, ho pensato di farti un salutino, dato che mi stai molto simpatico! Secondo te cosa ci faccio qui? Usa il cervellino, se ce l’hai. Mi ha mandata qui Lilian”.

“E per quale motivo? Sai, il mio cervellino non riesce a darmi la risposta”

“Forse perché lei non vuole che tu le parli. Sai, quello che è successo a giugno non ha significato nulla per lei, ma evidentemente per te si, quindi se lo aspettava che tu l’avresti infastidita, perciò mi ha mandata a dirtelo”.

“Questo vorrei sentirlo dire da lei”.

James superò Petunia, che si diede al suo inseguimento. La scena era molto buffa, James si muoveva a passo di soldato, e Petunia cercava di trattenerlo per un braccio, ma senza successo, dato che James era evidentemente più grosso e forte di lei, e riusciva a trascinarla. All’improvviso Petunia saltò addosso a James, e così riuscì a fermarlo.

Lily si mise le mani sugli occhi, per l’evidente imbarazzo di aver provocato quella scena.

All’improvviso le si avvicinò la persona che meno voleva vedere quel giorno: Sirius Black.

Le sorrise, e le disse: “Vedi, Evans, sei pericolosa!”.

“La mezzosangue pericolosa?!? Si, quasi quanto il tuo amichetto, Minus. Spero che tu stia scherzando, Sirius”. A parlare era stata una ragazza arrogante, con i capelli lunghi e neri, la cugina di Sirius, Bellatrix Black. Si era avvicinata al cugino insieme alla sua allegra compagnia, formata da lei, il fidanzato Rodolphus Lestrange, la sorella Narcissa, e il fidanzato di questa, Lucius Malfoy.

“Bellatrix, ma che bello vederti. E’ sempre un piacere”.

“Anche per me e Cissy è sempre un piacere vedere il nostro caro cugino rinnegato. Dovresti cambiare cognome, dato che hai deciso di rinunciare al fatto di essere un Black. Io e Cissy ci vergogniamo sempre di più di essere Black, di chiamarci come te”.

“Se fosse per me cambierei anche subito il cognome; purtroppo sono iscritto come Sirius Black a Hogwarts. Però i miei amici non mi chiamano più Black da molto tempo. Sai, ho fatto un po’ come il vostro caro amico Tom Riddle, o, farei meglio a dire, Voldemort”.

A sentire il nome del signore oscuro così empiamente pronunciato, Lucius e Rodolphus si prepararono a menare le mani. Ma Bellatrix era il capo, non l’avrebbe mai permesso. Preferiva continuare la disputa dialettica con il suo “adorato” cugino.

“E come ti chiamerai, Sirius? Ti chiamerai Potter, così rimarrai un purosangue, però un amico dei babbani e dei mezzosangue, oppure ti chiamerai Evans, e sceglierai di essere un babbano, per rinnegare completamente la tua origine di mago?”.

“Sparisci, Bellatrix, e portati dietro il tuo gruppetto”.

“Io me ne vado, Sirius; ma tu non dimenticare le mie parole. Il mondo dei maghi sta cambiando, e tu cosa sceglierai di essere? Ti conviene stare attento a te stesso, e anche ai tuoi amici. Guardati intorno, guarda bene con chi vai a braccetto. Babbanofili, mezzosangue, e pericolosi ibridi, non so se mi spiego”.

James, che si era liberato dalla morsa di Petunia, si avvicinò, e disse: “Pericolosi ibridi? Forse intendi te stessa e quella combriccola di spostati che ti porti sempre dietro”.

Bellatrix si avvicinò sempre di più a loro: “Potter, l’amico dei babbani, una mezzosangue, un lupo mannaro, un sudicio purosangue, che non sembra nemmeno tale, un purosangue rinnegato da tutti, e, guarda un po’ che c’è qui. La mezzosangue maggiore. Bah, almeno la minore è carina. Mi sembra che la combriccola di spostati non siamo noi. Ora vi saluto tutti, ma sarà un piacere ritrovarvi a Hogwarts, soprattutto tu, mezzosangue”.

Si avvicinò a Lily, brandendo la bacchetta, e glie la puntò al collo. Sirius e James corsero verso la rossa e la allontanarono da Bellatrix. Sirius sfoderò la bacchetta, e la puntò contro Bellatrix, che, sorridendo in modo beffardo, si allontanò, dicendo: “Non finisce qui, mezzosangue”.

Quando la situazione si fu tranquillizzata, Lily si rese conto che James la cingeva in vita, si scostò e iniziò ad urlare: “Non mi devi toccare, Potter, forse non l’hai ancora capito, ma non mi devi toccare. E non mi devi proteggere. Non sono una sprovveduta. La cara Bellatrix non avrebbe osato toccarmi, stupido. Ora basta, ne ho abbastanza di voi”.

Lily si allontanò, seguita da Petunia.

Non si era accorta che tutti gli studenti al binario 9 e ¾ la stavano guardando. 

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Capitolo 4
*** Don't leave me alone ***


Capitolo 3- Don

Salve a tutti.

In particolare saluto aly7, che mi ha detto di aver messo questa fic tra i preferiti. E' un onore. Mi ha fatto anche notare che il titolo un po' scoraggia, ed è una cosa che ho notato anche io.

L'ho intitolata così solo perchè mi piaceva la frase di "presentazione" (l'ho trovata nei baci perugina), e ho scoperto che era presa dal simposio di platone, così l'ho intitolata Symposium, ma accetto volentieri suggerimenti! Anzi, aggiungo la richiesta alla presentazione.

Spero che il nuovo capitolo vi piaccia, e non ammazzatemi se Lily sarà un po' troppo cattiva, è solo un momento, le passerà presto.

Leggete e recensite!

 

 

Capitolo 3- Don’t leave me alone

 

 

Appena il treno si mise in moto, Julia Fogg prese Lily per un braccio, e, con espressione alquanto eccitata, la trascinò nello scompartimento in fondo al treno, che, come al solito, era rimasto vuoto: “Allora, Lily, dimmi tutto. Cosa è successo al binario?”.

“Niente di speciale, Julia; hai visto tu stessa cosa è successo.

“Beh, carissima, hai intimato con violenza a James Potter di lasciarti stare; io questo non lo chiamo niente di speciale. Se volevi lasciarlo potevi usare un tono più gentile”.

“Come facevo a lasciarlo, dato che non stiamo insieme”.

“Allora perché ti incazzi con lui?”

“Perché non ho il coraggio di incazzarmi con…”.

“Sirius Black”.

“Esatto, proprio lui. Non ho il coraggio nemmeno di parlargli, figuriamoci di dargli contro”.

“Non dirmi che sei ancora innamorata di lui”.

“Non lo so, Julia, non lo so”.

“O Merlino, sei ancora innamorata di lui. Mi meraviglio di te”.

“E io mi meraviglio di me stessa. Non potremmo stare in silenzio per cinque minuti, mi sta venendo un gran mal di testa”.

Lily mise la mano destra sugli occhi, mentre Julia aveva ancora mille domande da farle, e si stava trattenendo. Aveva un’espressione molto buffa.

In quel momento James entrò nello scompartimento: “Lily, mi hanno detto che eri qui. Potrei parlarti un momento senza il rischio di essere decapitato?”.

“Si, James, certo”.

Entrambi guardarono Julia in modo eloquente, e lei se ne andò. James prese il posto occupato fino a pochi secondi prima dalla ragazza, e stava per iniziare a parlare, quando fu interrotto da Lily: “Mi dispiace per prima. Non avrei dovuto urlarti addosso, ma ero tesa come una corda di violino. Sai, ancora non mi va del tutto giù essere insultata”.

“Non ti preoccupare, avevo capito la situazione. Non mi sono offeso. Solo temevo che avessi reagito così perché non volevi parlare di quello che è successo tra noi in giugno”.

“Beh, in parte era per quello”.

“Deduco che tua sorella aveva ragione. Tra di noi non è successo niente degno di nota. Mi spiace di averti importunata, ora me ne vado”.

Lily lo fermò: “No, non te ne andare. Si, non avrei dovuto infilarmi nel tuo letto quella notte, ma se l’ho fatto è perché ero sconvolta, e sapevo che tu eri l’unico a potermi sostenere. Non sono andata a piangere da una delle mie amiche, sono venuta da te. Forse il modo è stato sbagliato. Non voglio che tra noi finisca tutto adesso in questo modo, e non voglio nemmeno escludere che tra me e te ci possa essere qualcosa in futuro, ma non adesso. Potrei dirti che voglio stare con te adesso, ma sarebbe una finzione, e suppongo che tu non voglia stare con una persona che non ti ama. So che tu mi tratteresti come una regina se stessimo insieme, perché sei un ragazzo fantastico, ma non posso”.

“E’ questo il motivo per cui me ne voglio andare; non voglio una finzione”.

“E io ti chiedo di non andartene, perché se lo facessi sarebbe peggio per tutti e due. Il tuo cuore si spezzerebbe, e io mi sentirei in colpa ogni volta che ci incontreremo, e succederà tante volte, visto che siamo entrambi grifondoro. Perciò voglio proporti una soluzione; potremmo frequentarci, da amici si intende, e poi vedere cosa ne viene fuori. Siamo d’accordo?”.

Lily allungò la mano, affinché James potesse stringerla e siglare il patto, e lui lo fece.

A quel punto Lily disse: “Ora devo chiederti di farmi una promessa, per rendere definitivo questo accordo, e poi tu chiederai a me di fartene una. Ti chiedo di non lasciarmi sola, perché tante volte lo sono stata, ed è una sensazione sgradevole”.

“Te lo prometto, Lily”.

“Ora tocca a te, spara”.

“La mia, più che una promessa, è una richiesta di informazioni”.

“Quali informazioni?”.

“Cosa ti aveva sconvolta in quella sera di giugno a tal punto da spingerti ad infilarti nel mio letto?”.

“E io rispondo con la mia promessa: adesso non me la sento di dirtelo, ma lo farò entro la fine dell’anno, ti soddisfa la cosa”.

“Direi di si”.

 

In realtà Lilian Evans stava siglando quel patto non per fare un favore a James, ma a se stessa.

Lilian Evans aveva un piano.

 

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Capitolo 5
*** Miss Black ***


Capitolo 4- Miss Black

Buonasera a tutti. Oggi posto (finalmente, soprattutto per aly7) il nuovo capitolo.

Che vi devo dire, questa fic mi piace sempre di più, forse anche perchè non me la sono programmata, come invece ho fatto per l'altra mia fic, CUORE DI GHIACCIO, ma questa la partorisco giorno per giorno, e le idee mi vengono tipo funghi che mi spuntano nel cervello (che bella metafora).

Per esempio, mi è venuta l'idea di inserire una scena di sesso (ma chiamarlo sesso è esagerato. Diciamo più "coccole", anche se la parola mi sembra un po' stupida) omosessuale (maschile o femminile non ve lo dico).

Spero che vi piaccia e che recensiate numerosi.

A domani con il prossimo capitolo.

 

 

Capitolo 4- Miss Black

 

 

Un magico castello, Hogwarts. E non solo perché ospitava una scuola di Magia, ma perché la sua atmosfera incantava i sensi e l’immaginazione.

A settembre i giardini erano ancora in fiore, e l’aria fresca solleticava la pelle, così molti studenti studiavano lì, all’ombra degli alberi, specialmente le coppiette.

Anche Lily amava studiare all’ombra dei grandi alberi, e James, naturalmente, la seguiva come un cagnolino, alimentando così le chiacchiere sui due. Tutti sapevano che James Potter era cotto di Lily Evans da molto tempo, e naturalmente la loro frequentazione assidua aveva fatto presumere che lei ricambiasse i sentimenti del moro.

Ma non era così. Lily voleva solo punire Sirius. E lo faceva attraverso James. Lily sapeva bene che Sirius considerava James come un fratello gemello, perciò se James avesse sofferto, anche Sirius avrebbe sofferto.

Julia, che conosceva alla perfezione questo piano, aveva parecchie riserve. Non approvava che Lily volesse far soffrire un ragazzo d’oro come James. E poi, le faceva giustamente notare che Sirius non era al corrente di averla fatta soffrire, quindi non vedeva la ragione per cui la dovesse pagare.

In effetti anche Lily sapeva che Julia non aveva tutti i torti, ma era troppo arrabbiata, e doveva sfogarsi in ogni modo possibile. E non bisogna mai sottovalutare la rabbia di una ragazza innamorata.

Un giorno Lily e James erano seduti all’ombra di un faggio, ripassando una lezione di trasfigurazione; ma l’argomento era piuttosto noioso, e James non era incline alla concentrazione, a meno che non si trattasse di concentrarsi su parti del corpo di Lily, quindi aveva cercato di distrarre la ragazza dagli appunti.

La curiosità di James riguardo a ciò che era successo a giugno, ma ogni volta che tentava di parlarne, Lily cambiava abilmente argomento. Anche quel giorno James provò a farsi dire la verità: “Allora, Lily, me lo dici cosa ti è successo a giugno”.

“No, James, è inutile che tu mi faccia gli occhi dolci. Non attacca”.

“Prima o poi dovrai dirmelo. Quando sarà quel momento?”

“Non lo so; forse quando mi fiderò di te”.

“E quando ti fiderai di me?”

“Perché continui a farmi domande che non hanno risposta? Non lo so quando mi fiderò di te, non so una data precisa. Probabilmente quando il nostro rapporto sarà più stabile”.

James si avvicinò al viso di Lily, e chiese: “E cosa intendi per rapporto più stabile?”

“Prova ad immaginare”.

“Quando staremo insieme?”.

Lily non ebbe nemmeno il tempo di rispondere, poiché qualcuno si inserì nella conversazione, qualcuno con una vocetta strafottente e stridula, qualcuno con lunghi capelli neri e viso arcigno: Bellatrix Black. “E così voi due non state insieme. Allora tutte le voci sono grandi stronzate”.

James disse: “Quali voci, Miss Black?”.

“Dai, Mister Potter, non dirmi che non ti accorgi che quando entri in una stanza tutti smettono di parlare. Secondo te perché? Stavano parlando di te fino a cinque secondi prima. Di te e della mezzosangue. Dicono che state insieme da circa un mese, e che scopate come conigli non appena trovate un luogo appartato”.

“Stronzate”

“Si, l’ho capito che sono stronzate, Potter. Non potevo nemmeno capacitarmi che potesse essere vero. Nemmeno tu potevi cadere così in basso. Avrai tanti difetti, Potter, ma almeno sei un purosangue, e con tutte le belle ragazze come te, in questa scuola, non credo che te la faresti con una mezzosangue. E poi, bacchettona come la Evans, la regina delle verginelle. Un consiglio, Potter, lasciala perdere, perché queste chiacchiere ti fanno perdere punti”.

“Miss Black, non sono affari tuoi chi io frequento, e con chi io vado a letto. piuttosto preoccupati della persona con cui vai tu a letto”.

Lily si mise a ridere, e disse: “Si, miss Black, devi proprio preoccuparti. Rodolphus Lestrange”.

“Come osi parlarmi così, mezzosangue? E guarda che quella che ci perde sei sempre tu, indipendentemente dalla bravura a letto di Rodolphus. Tra qualche anno io diventerò la signora Lestrange, tu, se proprio ti andrà bene, la signora Potter. Pensa bene se ti conviene sfottermi. Ora vi saluto, sfigati. Me ne torno nel letto in cui devo stare. Ciao ciao”.

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Capitolo 6
*** Marauders ***


Capitolo 5- Marauders

Finalmente tante recensioni. Sapete, mi ero presa molto a cuore questa fic, e mi dispiaceva che non fosse apprezzata. Comunque, oggi, come promesso, posto il nuovo capitolo, e domani posterò il sesto.

Poi riprenderò a postare ogni due giorni (sapete, ricomincia la scuola, sigh sigh), ma sarò sempre con voi.

Anche a voi ricordo di visitare il mio blog Elizzie's World e di leggere l'altra mia fic, CUORE DI GHIACCIO, che ormai volge al termine.

Spero che il nuovo capitolo vi piaccia, e vi invito a recensire numerosi.

Bye bye a tutti.

 

 

Capitolo 5- Marauders

 

 

Un giorno di ottobre James e Lily stavano facendo colazione assieme al tavolo di grifondoro, quando Remus si avvicinò loro, e disse a James: “Oggi pomeriggio riunione dei Marauders alla Stamberga Strillante. Ci sarai, non è vero?”.

James guardò Remus con aria dispiaciuta, e gli disse: “Mi spiace, ma ho promesso a Lily che l’avrei aiutata con la ricerca per pozioni”.

Lily assunse un’espressione indignata: “Insomma James, non ti permetto di abbandonare i tuoi amici per fare una noiosissima ricerca di pozioni di cui non ti importa nulla, e che per di più è stata assegnata a me. Remus, verrà di sicuro”. Remus guardò Lily e le sorrise. Gli piaceva quella ragazza, era molto carina, gentile e simpatica. Era stata una delle poche persone, oltre naturalmente ai Marauders, che l’avevano aiutato quando tutta Hogwarts era venuta a conoscenza del fatto che lui era un lupo mannaro, l’anno precedente.

Quel pomeriggio James si presentò alla Stamberga Strillante alle quattro, come avevano stabilito. Moony, il precisino, e Wormtail, che seguiva il precisino, erano già arrivati; Padfoot mancava all’appello.

Arrivò circa mezz’ora dopo, tutto trafelato e rosso in viso. Si giustificò: “Scusate, ragazzi, ma ho avuto un problema. Slughorn mi ha fermato, doveva parlarmi di un compito; sapete, questa settimana tocca a me fare la relazione”.

I tre Marauders ridevano. Tutti e tre sapevano, ma nessuno aveva il coraggio di dirlo. Fu James a parlare: “Non dirci cazzate, Paddy. Sei sfortunato, questa settimana la relazione tocca a Lily. Stai perdendo la tua furbizia, dicci, chi è la ragazza?”.

Padfoot si fece sempre più rosso: “Chi ti ha detto che c’è una ragazza, Prongs?”. “Fondamentalmente me lo dicono due particolari: il sorrisetto da ebete e la cerniera dei pantaloni aperta. Non credo che tu abbia fatto sesso con Slughorn, quindi ti chiedo di nuovo, c’è una ragazza?”.

“Una specie”.

“Come una specie? Non so, una creatura, un’ominide femmina, oppure un ragazzo”. “Sei fuori strada, Prongs, è una ragazza”.

“E chi è, se non sono indiscreto?”.

“Sei indiscreto!”

“Lo sai, Paddy, stai diventando sempre più simile a Lily. Non è che è lei la ragazza, perché potrei farti a fettine molto sottili”.

“Tranquillo, non è lei”.

“E allora perché non dici nulla a James tuo?”.

“Perché la nostra è una storia un po’ strana. Anzi, a dire la verità non è neppure una storia”.

“Solo sesso, dunque”.

“Si”.

“Ah, mi piace questa risposta. E da quanto dura il solo sesso?”

“Dal ballo di San Valentino. Ma non ci siamo visti per tutta l’estate, e a settembre non ci siamo rimessi subito insieme, ma ci sono volute un paio di settimane”.

“Però, facendo un veloce calcolo, sono circa sei mesi che fate sesso. Prima o poi il sesso si evolve”.

“No, meglio che rimanga solo sesso. E poi ora cerco di non pensarci”.

“E di goderti gli attimi fuggenti di passione. Non è del tutto sbagliato, ma preferisco approcci diversi”.

“Giusto, Prongs! Come va con Lily?”

“Beh, abbastanza bene, a parte il fatto che io vorrei di più, ma pazienza. Mi sono dichiarato e lei mi ha respinto. Pur di starle vicino ho accettato anche il grado di amico. Io aspetto e spero”.

Wormtail parlò: “Su con la vita, Prongy. Tra qualche giorno c’è la partita di quidditch contro corvonero. Prendi il boccino e dedica la vittoria a lei. Magari non te la farai la sera stessa, ma sono sicuro che rimarrà molto colpita dal tuo gesto, e te la farai entro pochi giorni”.

James guardò Wormtail con espressione interessata: “Lo sai Wormtail, ogni tanto dici cose intelligenti”.

 

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Capitolo 7
*** No Need to Talk ***


Capitolo 6- No need to talk

Eccomi qui; come ho già detto non sono molto in forma, causa inizio della scuola domani dopo le meritate vacanze natalizie, quindi mi limiterò ad un veloce ringraziamento.

Non vi preoccupate, domani mi sarò già riambientata e sarò quella di prima.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, perchè ho preso molto a cuore questa fic, e gli apprezzamenti mi fanno piacere.

Ora non so più cosa dire, quindi vi saluterò.

Scusate ancora per il pessimo umore, ma non è colpa vostra.

 

 

 

Capitolo 6- No need to talk

 

 

La partita di quidditch Grifondoro contro corvonero finì, come previsto, con la vittoria dei primi.

Era proprio vero che James Potter era un cercatore infallibile, e da quando c’era lui in squadra i grifoni avevano vinto tutti gli anni la coppa del quidditch.

Quella partita era durata pochi minuti, infatti James aveva preso quasi subito il boccino, fermando il risultato sul 180 a 0.

Intanto sugli spalti Lily seguiva concitata l’andamento del gioco, urlando ogni volta che James si lanciava in picchiate vertiginose (erano la sua specialità), o un bolide gli si avvicinava un po’ troppo.

Ad un certo punto Remus e Peter si sedettero accanto alla rossa, e Remus la salutò: “Ciao Lily, come va?”.

“Bene! Ma andrebbe meglio se quello stupido del tuo amico la smettesse di fare lo stupido su quella scopa”.

“Impossibile. Adora pavoneggiarsi quando gioca a quidditch. Sa di essere bravo e lo vuole dimostrare. E’ più facile che il nostro caro Peter diventi un playboy piuttosto che James la smetta di fare il cretino sulla scopa”.

Peter, leggermente offeso, disse: “Non sono l’unico qui ad avere problemi nel trovare una ragazza”.

Remus rispose: “Stavo scherzando, Peter; caspita, quanto sei permaloso. Però c’è qualcuno che non ha problemi a trovare una ragazza. Guarda le folle adoranti che guardano la partita, ma, se non vuoi guardare così lontano, ti suggerisco di voltarti, e guardare la splendida rossa che abbiamo di fianco. Non c’è dubbio che James non poteva fare una scelta migliore….”.

“Ehi, vacci piano con gli appellativi”, aveva precisato Lily, ma Remus andò avanti a parlare facendo finta di non averla sentita.

“……e anche Sirius è a posto. Anzi, visto che non lo vedo qui, credo che sia a postissimo. Deve divertirsi parecchio in questo momento se rischia di essere ucciso da James per non essere venuto alla partita”.

Lily disse: “E con chi starebbe Sirius?”.

“Mistero. Una misteriosa ragazza con cui fa solo sesso”.

“Si, l’ho notato”.

Lily assunse un’espressione agghiacciata. Si era accorta di aver detto troppo. Peter, troppo concentrato sulla partita, non l’aveva notato, ma Remus aveva sentito bene: “E così tu sai chi è la ragazza? Dimmelo, Lily”.

Per fortuna in quel momento James prese il boccino, facendo crollare lo stadio per le urla di tripudio dei grifondoro. Nella folla Lily riuscì a svignarsela, e Remus non riuscì ad inseguirla.

La rossa si nascose nel bagno delle ragazze al terzo piano, e attese fino a mezzanotte, ritornando al dormitorio solo quando pensava che i festeggiamenti fossero finiti, e tutti fossero andati a dormire.

Il dormitorio era apparentemente deserto, ma Lily si accorse che c’era ancora qualcuno, cioè James, addormentato su di una poltrona davanti al fuoco. Evidentemente aveva voluto aspettarla, ma non era riuscito a stare sveglio.

Lily si sedette davanti a lui, e lo guardò sorridendo. Era così dolce mentre dormiva, così bello, così James. Senza l’arroganza che lo caratterizzava, semplicemente James.

E, all’improvviso, Lily fece qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare: sfiorò le labbra del ragazzo con le sue. James non si svegliò, e lei approfondì il bacio. Voleva che lui si svegliasse, che si rendesse conto che lei lo stava baciando.

Finalmente James aprì gli occhi, ma la sua reazione a ciò che stava accadendo fu ben diversa da quella che Lily si sarebbe aspettata: si tirò indietro.

Lily si alzò, delusa, e, mentre si allontanava, disse: “Scusami, non volevo”.

Ma James la prese per un braccio, facendola sedere sulle sue ginocchia. Le mise una mano tra i capelli fulvi, e con l’altra le cinse la vita: “Scusa, Lily, è solo che non potevo credere che tu mi stessi baciando. Mi stavi baciando, non è vero?”.

“Si, ti stavo baciando”.

“E cosa faresti se ora ti baciassi io?”.

“Ti bacerei a mia volta”.

Così si baciarono con passione, a lungo, e Lily si ritrovò a pensare che baciava divinamente.

Dopo un po’ James si staccò bruscamente dalle sue labbra, e le disse: “Giurami che è tutto vero!”,

“Si, James, è tutto vero. Credo che sia la cosa più vera di tutta la mia vita. Forse era vero da molto tempo, ma io ero troppo stupida e cieca per capirlo”.

E allora non ci fu più bisogno di parole. James e Lily si baciarono di nuovo, perché da troppo tempo si cercavano senza trovarsi, e dovevano recuperare il tempo perduto.

 

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Capitolo 8
*** The Great Magic of Christmas ***


Capitolo 7- The Great Magic of C

Salve a tutti.

Mi state un po' deludendo, prima le recensioni erano di più; eppure mi faccio viva ogni due giorni.

Comunque, non voglio rimproverarvi molto (cattivoni ^_^ ); voglio lasciarvi al nuovo capitolo, così magari avrete tempo e modo di recensire qualcosa di concreto.

Vi informo comunque che, poichè questa storia sta nascendo giorno per giorno (ho in mente più o meno cosa deve succedere, ma non so ne come ne perchè), il mio cervellino sta dando prova di grande abilità di inventiva.

Sto anche pensando di avere una mente leggermente perversa (perversa, non pervertita, c'è una bella differenza).

Quindi la mia fic si sta sviluppando in "Va dove ti porta il cuore", o, come direbbe il mio amico filosofo che parla coi rutti, Diego, "Va finchè ti regge il c..o".

Staremo a vedere come andrà avanti, dato che non lo so neppure io.

 

 

Capitolo 7- The Great Magic of Christmas

 

 

E, tra una cosa e l’altra, era arrivato Natale. Il castello si era risvegliato in una nuova atmosfera. Le armature cantavano canti natalizi e alberi di Natale erano disseminati per tutti i corridoi, i dormitori e la sala grande.

Tra gli alberi di Natale non era raro trovare James e Lily che pomiciavano. Ma a dispetto di ciò che gli studenti affermavano sempre più insistentemente, tra i due non era mai accaduto niente di più. Naturalmente entrambi ci avevano pensato, ma intanto era difficile trovare un momento, e, anche nei momenti “utilizzabili” nessuno dei due aveva il coraggio di fare il primo passo.

La mattina di Natale Lily si svegliò presto; in fondo, aveva ancora l’ansia di aprire i regali. Era sola, perché le altre ragazze erano tutte tornate a casa.

Trovò molti regali, ma uno la colpì particolarmente, per la scatola grossa e l’incarto sgargiante con fiocchi vaporosi. Era il regalo di Julia. Dapprima Lily aprì la busta con il bigliettino: Con i migliori auguri che ti possa servire. Ma ti servirà, ah se ti servirà.

L’aprì, e rimase di stucco.

Conteneva un bustino di pizzo bianco senza spalline e un paio di autoreggenti anche queste bianche. Lily non riuscì a resistere, e corse in bagno per cambiarsi, ma purtroppo lo specchio del bagno era troppo piccolo perché la rossa potesse vedere come stava per intero, perciò tornò nel dormitorio, ma ebbe una grossa sorpresa: seduto sul suo letto c’era James.

Il ragazzo la guardava come se fosse stata nuda, e lei si sentiva tale, ma non riusciva a muoversi, come se inconsciamente volesse mostrarsi, sapendo benissimo di essere sexy.

James parlò per interrompere il momento d’imbarazzo: “Se questo è il mio regalo di Natale, Lily, ti giuro che è graditissimo”.

“Beh, non sarebbe voluta la cosa, comunque sono contenta che ti piaccia”.

Lily recuperò un maglione e una gonna, e si vestì, poi continuò: “Ma cosa ci fai qui?”.

“La porta era aperta, e sono entrato per darti il tuo regalo. Perdonami, avrei dovuto bussare”.

“Non ti preoccupare, è tutto a posto. Piuttosto, dovrebbe essere impossibile ai ragazzi entrare nel dormitorio delle ragazze?”.

“Tu sottovaluti James Potter, bambina”.

“Comunque se aspetti un minuto, prendo il tuo regalo”.

Lily si avvicinò al baule, e si chinò a prendere il regalo, mentre James le osservava le colline del bassoventre, poi si avvicinò al letto con il pacchetto.

Lily aveva regalato a James un boccino, così avrebbe finito di rubarli per giocherellarci, e James aveva regalato a Lily un profumo di essenze di fiori.

Le spruzzò un po’ di profumo sul collo, e poi si avvicinò per sentire la fragranza, e così, vicino al suo collo, la fece fremere. Le sussurrò all’orecchio: “Sei incredibilmente sexy con questo profumo. E sei incredibilmente sexy senza questo maglione addosso”.

Le insinuò la mano sotto al maglione, accarezzando il delicato pizzo, e le disse: “Posso toglierlo?”.

“Si, togli tutto”.

Questo era un invito sufficiente per James. Le tolse in pochi secondi il maglione e la gonna, lasciandola con il bustino e le autoreggenti. La avvicinò a se, e la accarezzò, mentre le toglieva le autoreggenti, una per volta, con esasperante lentezza.

Dopo averle sfilate, iniziò ad accarezzarle le gambe in tutta la loro lunghezza, mentre lei spogliava lui, slacciandogli i bottoni della camicia e i jeans, lasciandolo in boxer.

Aiutato da Lily, James riuscì a toglierle il bustino, lasciandola completamente nuda.

Qualche secondo dopo anche James fu nudo.

Mise Lily sotto di se, e le si mise tra le gambe. Lily non oppose resistenza.

Ma James non andò avanti: “Sei sicura di volerlo, Lily?”.

“Non ho mai voluto qualcosa così tanto nella mia vita?”.

E così furono una cosa sola, James e Lily, a diciassette anni, il giorno di Natale, in quel letto morbido e caldo, nella scuola che tanto amavano. 

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Capitolo 9
*** St.Valentine's Day ***


Capitolo 8- St

Eccomi di nuovo qui. Scusatemi per l'assenza, ma sono stata presa a scuola, e sono rimasta un po' indietro con il lavoro per la fic. Ma ieri e oggi sono stata a casa da scuola, causa virus influenzale (non vi preoccupate, non è aviaria), e mi sono portata avanti con il lavoro. Dato che avrei dovuto postare ogni due giorni, ed è dal 10 gennaio che non posto, cioè più di una settimana, e ho molto materiale pronto, per qualche giorno aggiornerò tutti i giorni.

In questo capitolo si scoprirà chi è la ragazza di sirius, anche se molti di voi l'avranno già capito.

A domani.

Bye bye.

 

 

Capitolo 8- St.Valentine’s day

 

 

Da quel giorno non avevano più fatto l’amore, non perché non volessero, ma perché non avevano trovato ne il tempo ne il luogo. In dormitorio c’era sempre qualcuno, e la sorveglianza degli insegnanti era serrata.

L’occasione si presentò il giorno di San Valentino. Alla sera alle nove iniziava il ballo in Sala Grande, e tutti gli insegnanti si sarebbero trovati lì. Era comunque poco sicuro il dormitorio, perché qualcuno degli occupanti avrebbe potuto tornare per qualche motivo, e non sarebbe stato bello.

Perciò si accordarono per incontrarsi nella torre di astronomia all’inizio del ballo.

Lily si era preparata di tutto punto, con reggiseno e slip rossi, intonati alla festa.

Era arrivata pochi minuti prima delle nove, e voleva fare una sorpresa a James, facendosi trovare già in intimo e distesa sul pavimento, ma fu lei ad avere una sorpresa: la torre di astronomia era già occupata. La rossa non riusciva a vedere che fossero i due ragazzi, poiché la porta era chiusa, ma sentiva distintamente le loro voci. Il ragazzo sembrava piuttosto arrabbiato, ma non con la ragazza, piuttosto con se stesso: “Non so come tu abbia fatto a convincermi ancora. Ma giuro a me stesso che questa è l’ultima volta”.

“Se giuri su te stesso c’è proprio da fidarsi. Dici così tutte le volte. Fai l’indifferente, il serio, il composto, però non appena mi struscio “casualmente” contro di te, mi segui, mi togli le mutandine, ti abbassi i pantaloni e mi scopi. E’ vero o no? Abbi il coraggio di ammetterlo”.

Il ragazzo aveva già iniziato a gemere, e la ragazza stava iniziando: “Si, è vero, lo ammetto. Ma ora basta”.

E i gemiti di entrambi si fecero più forti. Lily voleva andarsene, ma la curiosità di vedere chi fossero era troppo forte.

Aprì uno spiraglio nella porta, cercando di evitare che cigolasse, e vide.

Il ragazzo era Sirius, e ci volle poco a Lily per capire chi fosse la ragazza. Infatti non si sbagliava.

Se ne andò, per non rischiare di essere scoperta, e, mentre scendeva le scale, incontrò James che saliva.

La mise a schiena contro il muro, le infilò la lingua in bocca, e, mentre le insinuava una mano sotto alla gonna, le disse: “Te ne stavi già andando? Che severa, ho solo due minuti di ritardo. Avanti, andiamo su”.

“No, James. La torre di astronomia è occupata. Cerchiamo un altro posto”.

“Come sarebbe a dire occupata?”.

“Sarebbe a dire che qualcuno ha avuto la nostra stessa idea”.

“E chi sarebbe questo qualcuno?”.

“Non lo so, non mi sono mica messa a guardare. Direi che ciò che si sentiva era abbastanza eloquente”.

“Dai, su, saliamo; voglio vedere chi è”.

“No, James, non sta bene”.

“E dai; con tutti quelli che ci parlavano dietro fino a qualche tempo fa, come se non avessero mai pensato di fare sesso nella loro vita, finalmente ci possiamo vendicare”.

“No, non voglio fare la guardona”.

Ma James non la stava più ascoltando, e stava salendo, nonostante Lily tentasse di trattenerlo. Arrivò in cima. Dai mugolii e gemiti che si sentivano si intuiva che i due erano molto vicini all’orgasmo.

James spiò attraverso lo spiraglio, ma non poteva credere ai suoi occhi.

Il suo migliore amico Sirius Black stava scopando con una ragazza. E fin qui tutto bene. Ma chi era la ragazza, questo lo sconvolse: Bellatrix Black, che non solo era la peggior nemica di Sirius, ma anche la cugina di primo grado.

James si trattenne a stento dall’urlare, e corse giù per le scale, seguito da Lily: “fermati, James, ti prego”.

“Ecco perché non volevi che io salissi. Tu sapevi. Ma quello che più mi fa stare male, è che se non avessi guardato, tu non mi avresti detto niente. Ora ho capito tutto; tu a giugno avevi visto Sirius che scopava con Be…..o Merlino, non riesco nemmeno a nominarla, tanto mi fa schifo l’idea. Ecco perché eri tanta sconvolta. E avevi ragione di esserlo”.

In quel momento sentirono dei passi, e si nascosero dietro ad una tenda. Lily vide distintamente una figurina esile e aggraziata, dai lunghi capelli biondi, che era arrivata a salire le scale che portavano alla torre di astronomia.

James non poteva vederla; Lily pensava di averla riconosciuta, ma non era sicura che fosse lei. Chiunque fosse, in cima alla scala l’aspettava una bella sorpresa.

Quando fu passata, James prese Lily per un braccio, e la trascinò via.

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Capitolo 10
*** The Night ***


Capitolo 9- The Night

Eccomi qui anche oggi, come avevo promesso.

Non è che io abbia una grande introduzione da fare, anche perchè ci sono state solo 2 recensioni per il capitolo precedente.

Insomma, vi devo bacchettare. 69 letture e 2 recensioni. Sapete che io mi scoraggio.

Comunque posto il nuovo capitolo, prestissimo, come mi ha chiesto Criros nella sua recensione.

Per leidia: Immagino che tu abbia già indovinato chi è la biondina, anche perchè ho lasciato che i lettori capissero chi è dicendone il colore di capelli, altrimenti avrei detto solo una ragazza. Vi ho lasciati così in modo che possiate porvi la domanda "Come avrà preso la notizia? E soprattutto, come faceva a sapere chi avrebbe trovato alla torre di astronomia?".

Lo si saprà solo nel capitolo 12.

Spero che questo capitolo sia recensito più del precedente.

Bye bye, a domani.

 

 

Capitolo 9- The Night

 

 

Quella notte James non tornò nel dormitorio dei ragazzi, ma rimase con Lily in quello delle ragazze. Non aveva più detto una parola dopo quello che era successo, ma Lily sapeva che non era arrabbiato con lei, altrimenti se ne sarebbe andato a zonzo per la scuola.

Verso l’una di notte, quando le altre ragazze dormivano (avevano accettato che James rimanesse lì a patto che lui e Lily non facessero niente), Lily si avvicinò a James, che dormiva dalla parte opposta del letto, lo strinse tra le braccia e gli sussurrò: “Mi dispiace, James. Io sapevo tutto da molto tempo, ma non ho detto nulla, e l’ho fatto perché sapevo che ne saresti stato assolutamente sconvolto. Vederli insieme aveva sconvolto persino me, che non ero amica di Sirius. So di aver sbagliato; ogni giorno mi dicevo che avrei dovuto dirti la verità, ma non ci sono mai riuscita. Consideralo l’errore di una ragazza innamorata”.

Aveva abilmente sorvolato il fatto che era stata innamorata di Sirius, ma sarebbe stato troppo per James quella sera. Prima o poi gli avrebbe detto la verità, ma non quella sera.

James si voltò verso Lily, e, con voce strozzata, le disse: “Lily, voglio fare l’amore con te. Ti prego”.

“Anche io voglio, ma non possiamo qui”.

“Andiamo da qualche parte; forse non lo sai, ma io possiedo il mantello dell’invisibilità”.

“Lo avevo sentito dire”.

“Però dovresti andare a prenderlo tu; non me la sento di tornare, non ancora. E’ nel mio baule, lo troverai facilmente”.

Lily indossò una vestaglia sulla camicia da notte, prese per un braccio James e lo accompagnò in sala comune, poi salì le scale del dormitorio dei ragazzi, cercando di fare meno rumore possibile.

Peter russava forte, e Remus dormiva placidamente. Il letto di James, naturalmente, era vuoto, ma, stranamante, anche quello di Sirius.

Non appena Lily iniziò a rovistare nel baule di James, Remus si svegliò. Evidentemente si era appisolato aspettando che James e Sirius tornassero. Le chiese: “Lily, James è con te?”.

“Si, stai tranquillo”.

“E Sirius?”.

“Di lui non so niente; ma non ti angosciare, credo che sia in ottima compagnia”.

Remus si rimise a dormire, come se stare sveglio gli costasse un grosso sforzo, e Lily, preso il mantello dell’invisibilità, tornò in sala comune. Non disse a James che Sirius non era nel dormitorio.

Insieme uscirono, si misero il mantello addosso, e James guidò Lily verso l’aula di divinazione.

Il ragazzo non diede alla rossa nemmeno il tempo di riprendersi dalla corsa: La scaraventò contro il muro, le tolse la vestaglia e la camicia da notte rischiando di strapparle, si spogliò a sua volta velocemente, le fece aprire le gambe e quasi facendole male entrò in lei.

Dopo le prime spinte rallentò il ritmo, consentendole di provare piacere. Dopo qualche minuto vennero insieme, in un orgasmo quasi liberatorio. Scivolarono a terra riprendendo fiato, e James si mise sopra a Lily, appoggiando la testa sul suo seno.

Poco dopo Lily si accorse di avere il seno bagnato dalle sue lacrime. Lily lo abbracciò più forte che poteva, e così si addormentarono, sul freddo pavimento dell’aula di divinazione.

Si svegliarono due ore dopo. Erano quasi le quattro del mattino, e i due ragazzi si resero conto che era ora di tornare al dormitorio, perciò si rivestirono in fretta, e, sotto al mantello, tornarono alla torre di grifondoro.

Erano quasi arrivati, quando, nel corridoio, dalla parte opposta a quella da cui erano arrivati loro, videro qualcuno o qualcosa non meglio definito che giaceva in terra. Si avvicinarono e videro che la cosa era in realtà Sirius, che puzzava di alcool, era pallido come un morto e diceva parole senza alcun senso.

Lily gli sentì il polso, che era abbastanza debole, ed era molto preoccupata. James invece si teneva lontano, quasi gli facesse schifo persino guardare quello che fino a poche ore prima era il suo migliore amico.

Lily iniziò a prendere a schiaffi Sirius, per farlo svegliare. Quando aprì gli occhi aveva l’espressione più allucinata che Lily avesse mai visto, con le pupille dilatate e lo sguardo perso nel vuoto. Sembrava che avesse avuto una visione mistica.

Alla fine riconobbe chi gli stava davanti, e disse: “James, Lily; la sapete una bella cosa? Ne ho fatte tante di cazzate nella mia vita, ma questa le batte tutte”.

Poi ricadde in trance, e Lily cercò di sollevarlo, ma pesava troppo, perciò, finalmente, James la aiutò. Riuscirono con grande sforzo a trascinarlo dentro al dormitorio, e lì ebbe ancora un momento di lucidità, in cui disse: “Credo che sto per vomitare”.

James disse: “No, non qui”.

E lo trascinò su per le scale del dormitorio. Lily prese a sua volta la scala del dormitorio, e andò a dormire.

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Capitolo 11
*** Confessions ***


Capitolo 10- Confessions

Eccomi qui anche oggi. Mi sto mettendo in pari con i capitoli, ma anche oggi tante letture e 2 recensioni.

Uffa uffaina. Mi piacerebbe se mi diceste cosa ne pensate di questa fic. Accetto anche le critiche negative, a patto che siano costruttive, e non mi si venga a dire: "Questa fic fa schifo, scrivi di m....". Ma sinceramente non credo che nessuno di voi me lo direbbe mai, siete troppo educati (eh, eh, azione di leccaggio ^_^).

A me personalmente questa fic piace molto, nonostante io sia ipercritica con me.

*Din don*Annuncio interno: una persona mi ha mandato una mail, con l'indirizzo www.lusi88@alice.it, chiedendomi quando posterò il sequel di cuore di ghiaccio. Purtroppo non sono riuscita a rispondere, perchè il server mi ha mandato indietro la mail, perciò, dato che non so chi sei, sperando che tu legga questa fic, ti dico che il primo capitolo lo posterò domani, anche se il titolo non l'ho ancora deciso definitivamente. Comunque scriverò che si tratta del sequel di cuore di ghiaccio. Fine annuncio personale.*Din don*

Bye bye a tutti, R&R, please.

 

 

Capitolo 10- Confessions

 

 

Pur avendo dormito pochissimo, il giorno dopo James e Lily erano a lezione. Rischiarono più volte di addormentarsi a trasfigurazione, perciò furono rimproverati dalla McGranitt. A memoria d’uomo Lily non era mai stata rimproverata da un insegnante, pertanto James si sentiva piuttosto colpevole.

A fine lezione i due stavano per uscire, quando Remus e Peter li fermarono, chiudendo la porta. Fu Remus a parlare per primo: “Allora, credo che voi due ci dobbiate una spiegazione. Ieri sera tu, James, non sei tornato in dormitorio, come anche Sirius. Poi mi trovo davanti Lily, che prende il mantello dell’invisibilità e mi dice che non sa dove sia Sirius. E poi vedo te e Sirius che tornate in dormitorio insieme alle quattro del mattino, e per giunta Sirius non si ricordava nemmeno il suo nome, tanto era ubriaco. Questo è ciò che so io, il resto ditemelo voi”.

James parlò: “Non c’è nulla da dire. Ieri sera io e Lily siamo stati insieme, e quello che abbiamo fatto credo possiate immaginarlo senza altri dettagli. Quando siamo tornati abbiamo trovato Sirius a terra, completamente ubriaco. Questo è tutto”.

Remus, evidentemente insoddisfatto della spiegazione, continuò: “Insomma, lo sapete tutti e due cosa è successo, e Sirius è anche un mio amico. Lo so che c’entra la ragazza che si scopa. Voglio sapere chi è”.

“Quello che non vuoi capire, Remus, è che io ne so quanto te”.

“Non raccontarmi palle, James. Non dirmi che la tua cara Lily non ti ha detto nulla; perché lei lo sa chi è la ragazza. E lo sai anche tu, te lo leggo in faccia”.

James e Lily guardarono entrambi in basso, arrossendo. Sapevano entrambi la verità, ma non avevano il coraggio di dirla a Remus, ma sapevano anche che lui non li avrebbe lasciati andare finché non avesse avuto la risposta che cercava.

Lily parlò: “Vuoi vivere felice, Remus?”.

“Si, Lily; voglio vivere felice”.

“Allora è meglio che tu non sappia nulla”.

“E invece voglio sapere, guarda un po’”.

“Giurami che non farai gesti inconsulti”.

“Giuro”.

“E’ Bellatrix”.

“Come, Bellatrix?”.

“Hai capito benissimo, Remus! Sirius va a letto con la sua peggior nemica, che è anche sua cugina, Bellatrix Black”.

Remus divenne pallidissimo, dava l’impressione di essersi ghiacciato, mentre Peter arretrò sconvolto, così tanto che rovesciò due banchi.

Lily prese i suoi libri e se ne andò, poiché le sembrava arrivato il momento di uscire di scena.

Pochi secondi dopo, in fondo al corridoio, Lily udì le urla di Remus provenire dall’aula di trasfigurazione: “Io lo ammazzo, lo ammazzo”.

Uscì dall’aula come una furia, diretto al dormitorio di grifondoro, mentre James e Peter gli correvano dietro, cercando di fermarlo, ma non ci riuscivano, poiché evidentemente si era reso scivoloso con un qualche incantesimo. Sfuggiva dalle mani come l’olio.

Anche Lily tentò di fermarlo, ma ciò che ottenne fu un forte schiaffo, e, per la prima volta, un insulto di Remus: “Togliti di mezzo, puttana”.

James si fermò, per consolare Lily, che si teneva una mano sulla guancia, attonita, e le disse: “Non ci badare, è completamente fuori di se. Ti chiederà scusa quando si sarà ripreso, ne sono convinto”. Dopodiché le tolse la mano dalla guancia, le diede un bacio, e disse: “Dovrebbe andare meglio, ora. Scusa se non mi trattengo, ma ho un po’ da fare ad evitare l’uccisione di un mio amico da parte di un altro mio amico”.

Le sorrise e riprese a correre incontro a Remus, che nel frattempo aveva accumulato una grande distanza. Lily fece lo stesso, ma Remus sembrava essersi fatto anche un incantesimo di velocità, infatti, nonostante non fosse mai stato molto veloce, non riuscivano assolutamente a raggiungerlo.

In pochi minuti Remus raggiunse il dormitorio di grifondoro, salì le scale verso il dormitorio dei ragazzi del settimo anno, spalancò la porta, vide Sirius che, intontito ma sveglio, leggeva la Gazzetta del Profeta.

Gli puntò la bacchetta addosso, e gli urlò: “E’ meglio che ti uccida io, così sarà una morte rapida e indolore. Perché, se ti trovasse chi dico io, non si limiterebbe ad ammazzarti, ma ti farebbe prima molto male”.

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Capitolo 12
*** Contrition ***


Capitolo 11- Contrition

Eccomi qui. Avrei dovuto aggiornare ieri, ma sono stata molto presa, quindi aggiorno adesso e lo farò anche stasera, per rimettermi in pari.

Ok, non mi arrabbierò più per le recensioni che non ci sono, però almeno qualcuna. Per il capitlo scorso abbiamo raggiunto lo storico record negativo di 1 (e ringrazio leidia per averla lasciata, mi ha rincuorata).

Va be, speriamo per questo capitolo.

Ah, avvertenza, ci sono un po' di parolacce, comunque credo niente di allarmante.

A stasera.

 

 

Capitolo 11- Contrition

 

 

Sirius aveva gli occhi sbarrati. Probabilmente non credeva che Remus avrebbe avuto il coraggio di ammazzarlo, tuttavia non gli aveva mai visto un’espressione simile in volto. Di pura ferocia, di odio.

Pochi secondi dopo arrivarono James, Lily e Peter ad assistere a quella scena.

Sirius parlò: “Vuoi davvero farmi secco, Remus? Bene, sono pronto ad andarmene da questo mondo, ma vorrei almeno sapere il perché; morirei contento”.

Remus era sempre più arrabbiato: “Non dirmi che non lo sai, puttaniere. Ti sei scopato tua cugina, e te la saresti scopata ancora se non ti avessimo beccato. Anzi, forse te la scoperai comunque. Allora, hai qualcosa da dire?”.

“Nulla, hai già detto tutto tu. Mi scopo Bellatrix; e sai che ti dico? Che mi piace sbatterla e farla urlare. Ma che ne sai tu del sublime piacere di far urlare il tuo nome ad una donna, di vederla perdere il controllo sotto di te, di vederla godere. Ma non puoi sapere niente, non sei mai andato a letto con nessuno”.

“Sai una cosa? Non mi secca che tu voglia soddisfare i tuoi istinti, è normale, ma con tutte le ragazze che ci sono a Hogwarts, proprio con tua cugina dovevi andare a letto, che è anche la tua peggior nemica”.

“Ma è questo che la rende eccitante. Sapere che è bella, malvagia ed è anche proibita. E’ così che rendo omaggio al sangue dei Black; insozzandolo con il mio seme”.

“E’ incredibile che tu non sia assolutamente pentito di ciò che hai fatto”.

“No, non lo sono; e se tornassi indietro lo rifarei”.

“Bugiardo”; adesso era stata Lily a parlare, e continuò: “Ti ho sentito nella torre di Astronomia, quando eri con lei. Continuavi a dirle che era l’ultima volta, e lei rispondeva che dicevi sempre così. Non azzardarti a dire che non sei pentito, perché so che lo sei; te lo leggo negli occhi”. Lily approfittò del momento di pausa che seguì le sue parole per avvicinarsi al letto, abbassare il braccio di Remus che teneva la bacchetta, e sedersi sul letto.

Continuò: “So che sai di aver sbagliato, e so anche cosa ti ha spinto a cercare l’amore di Bellatrix. Perché era quello che cercavi, anche se non lo ammetteresti nemmeno davanti a Silente in persona. Ma poi hai capito che lei non è in grado di amare, pertanto hai finito col cercare la sua approvazione. Tu ti sei sempre sentito diverso da tutti i Black, e loro ti hanno sempre considerato tale, meno delle tue cugine, con l’eccezione forse di Andromeda, che è sempre stata più o meno sulla tua stessa barca. E poi, quando il cappello parlante ti ha smistato a grifondoro, quello è stato il momento peggiore. Tornavi a casa e facevano finta che non esistessi, e hai finito per non farcela più, così un bel giorno dopo i G.U.F.O. hai finito per prendere tutte le tue cose e andartene da casa. Ma devi accettare un fatto, Sirius; tu sei sempre un Black, qualsiasi cosa accada, e sempre lo sarai. Volevi che almeno uno degli appartenenti alla tua famiglia ti considerasse, e il tuo inconscio ti ha guidato da Bellatrix, e l’hai trovata affine a te una volta, due, tre. E così hai continuato a cercarla, non potendo più sottrarti a lei, anche se la tua ragione ti continuava a dire che era sbagliato, che dovevi smetterla, che lei non era cosa per te. Non è così, Sirius?”.

Il ragazzo non rispose; si limitò ad annuire, rimanendo immobile, con gli occhi fissi sul pavimento, cercando di non chiuderli. Era un ottimo trucco per non piangere, e per avere una scusa di avere le lacrime agli occhi, ma Lily capì che non avrebbe resistito a lungo, quindi, con un cenno del capo, fece capire agli altri tre che dovevano uscire, e così fecero, e allora Sirius scoppiò in un silenzioso pianto liberatorio.

Lily lo abbracciò, e si sorprese della sensazione che provò nel farlo; fino a pochi mesi prima avrebbe dato qualsiasi cosa per abbracciare Sirius Black, ma in quel momento le sembrava semplicemente il gesto che una madre avrebbe potuto fare con suo figlio, non quell’abbraccio passionale che si era sempre immaginata.

Il ragazzo smise di piangere dopo qualche minuto, e Lily gli asciugò le guance. Lui le sorrise: “Grazie molte, Lily. Se non ci fossi stata tu mi sarei fatto picchiare a morte da Remus; tanto lo so che non mi avrebbe ucciso”.

“Non, non ti avrebbe ucciso. Comunque non mi devi ringraziare, Sirius. Solo mi dispiace che non posso fare altro per te, tranne che dirti qualche parola”.

“Qualche parola molto efficace. Hai assolutamente ragione su di me. Non potrò mai cessare di essere un Black, ma posso non pensarci, dato che ho degli amici come voi. Sai una cosa, sono molto felice che tu stia con James, sia perché lui è felicissimo, sia perché così ora sei quasi una di noi. Facciamo così, dirò anche a te il mio soprannome, così mi chiamerai così anche tu, a meno che tu non sia proprio costretta a chiamarmi Sirius. Io sono Padfoot”.

“Padfoot? Carino! Quindi anche James, Remus e Peter hanno dei soprannomi?”.

“Certo. Non ti ha mai detto nulla James?”.

“No! Adesso lo farò pentire”.

“Comunque lui è Prongs, Remus è Moony, e Peter è Wormtail. Insieme formiamo i Marauders”.

“Questo almeno lo sapevo!”.

A quel punto Sirius divenne verde, e disse: “Scusa, ma penso che sto per vomitare; ancora”.

E corse in bagno, per la settima volta quella mattina.

 

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Capitolo 13
*** Cissy's nightmare ***


Capitolo 12- Cissy

Buonasera a tutti. Non ho molto da dire, anche perchè è il secondo capitolo che posto oggi, e poi sono stanca e sto per andare a letto.

Dico solo che il capitolo precedente non ha ancora recensioni. Vi dico, scegliete quello che preferite e recensitelo, please.

Comunque, in questo capitolo dico chi era la biondina che saliva le scale della torre di astronomia, anche se naturalmente lo avrete già capito tutti.

R&R, please.

Buonanotte a tutti.

 

 

Capitolo 12- Cissy’s Nightmare

 

 

Passò qualche giorno, e sembrava che tutto fosse tornato alla normalità. Solo una cosa impediva a Lily di essere completamente serena: la figura che aveva visto salire le scale della torre di astronomia alla sera di San Valentino.

Povera Narcissa Black, doveva essere sconvolta dalla scena che aveva visto. Era così giovane e innocente, e venerava la sorella maggiore come una dea in terra. Che delusione capire che non era così.

Da quella sera Narcissa si aggirava con aria spaurita per il castello, e Lily sentiva di doverle parlare, poiché voleva farle capire che, nonostante le diversità e tutto il resto, poteva confidarsi con lei.

Per giorni e giorni Lily inseguì Narcissa, ma sembrava impossibile trovarla sola; era sempre in compagnia del suo futuro marito Lucius Malfoy, che scrutava i Babbani con occhi schifati, cercando di proteggere la sua preziosa fidanzata dalla loro contaminazione.

L’occasione si presentò alla rossa un giorno in cui Lucius aveva lezione di erbologia nelle serre, e Lily aveva un’ora libera. Aveva per caso incrociato Narcissa che andava in bagno, perciò l’aveva seguita.

Mentre la bionda si stava lavando le mani, Lily le parlò: “Salve, Narcissa”.

“Cosa vuoi da me, mezzosangue?”.

“Non tentare di imitare tua sorella. Non ne sei capace. Devi farti insegnare”.

“Ma sai cosa mi importa di te e di mia sorella”, e fece per andarsene, ma Lily la trattenne tenendola per un braccio.

“So tutto, Narcissa. La torre di astronomia, la sera di San Valentino. Tua sorella e tuo cugino”.

“E come lo sai?”.

“Lo sapevo da tempo, Narcissa. E quando l’ho scoperto sono rimasta sconvolta. E anche tu lo sei, te lo leggo negli occhi. Dobbiamo parlarne”.

Narcissa si guardò intorno, evidentemente allarmata, dopodiché si avvicinò a Lily, con gli occhi sbarrati, e le disse piano: “Ora devo tornare a incantesimi. Alla fine della lezione ci incontriamo nell’aula di artimanzia. So per certo che sarà vuota”.

A quel punto Narcissa corse fuori dal bagno.

Dopo circa venti minuti finì la lezione, e Lily si trovava già in aula di artimanzia quando arrivò Narcissa.

Con espressione allucinata scuoteva la testa in modo innaturale, e, dopo aver chiuso la porta, si avvicinò a Lily, e chiese: “Come hai saputo di mia sorella e Sirius?”.

“Ha importanza?”.

“Si, ne ha”.

“Li ho visti. L’ultimo giorno di scuola dell’anno scorso, nel dormitorio maschile di grifondoro. Piuttosto tu, come hai fatto a scoprire che dovevano incontrarsi nella torre di astronomia?”.

“Non sono fatti tuoi”.

“A questo punto cosa ti costa dirmelo. Non penserai mica che io vada da Bellatrix per riferirle cosa mi hai confidato. E poi hai bisogno di dire la verità a qualcuno”.

“E’ una lunga storia. Avevo un vestito da mettere al ballo, ma non avevo le scarpe adatte, quindi sono andata a chiederne un paio in prestito a mia sorella, ma lei non era in dormitorio. Ho aperto il baule per cercarle, e ho trovato una serie di bigliettini con contenuti erotici, firmati Sirius. In molti le dava appuntamento alla torre di astronomia. Ho supposto che lei fosse andata lì. Non potevo credere ai bigliettini, dovevo vederli di persona. E li ho visti, ma non ho avuto il coraggio di fare nulla. Sono solo scappata piangendo”.

Narcissa smise di parlare. Gli occhi le si riempirono di lacrime. Lily non osò avvicinarsi, poiché sapeva che lei non glie lo avrebbe permesso. Si limitò a dire: ”Qualsiasi cosa ti serva, io sono qui. Nessuna ragazza serpeverde ti potrà aiutare come me”.

“Grazie. Piuttosto, chi lo sa a parte te; di Bella e Sirius, intendo”.

“I soliti, James, Remus e Peter”.

“Fantastico, siamo a cavallo. Senti, nessun altro deve sapere, men che meno Lucius”.

In quel preciso istante Lucius Malfoy entrò e disse: “Cosa non dovrei sapere? Cara Narcissa, ti stavo cercando, e ho casualmente sentito parte della tua conversazione con la mezzosangue. Ho sentito alcune cose particolarmente interessanti, ma mi auguro di avere dei grossi problemi uditivi, perché è impossibile che siano vere”.

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Capitolo 14
*** Behind the Door ***


Capitolo 13- Behind the Door

Scusate se sono poco loquace stasera, ma vi giuro che sono stanchissima, e non riesco più a connettere. Domani il mio commento sarà più lungo e approfondito, e risponderò alle recensioni sullo scorso capitolo e anche su questo (perchè naturalmente ci saranno moooolte recensioni, non è così?).

Buonanotte a tutti.

 

 

Capitolo 13- Behind the Door

 

 

Lucius fissò a lungo Lily, con il solito sguardo superiore. Le disse: “Lasciaci soli, mezzosangue”.

Ma Narcissa prese piano Lily per un braccio, e le sussurrò: “Non mi lasciare sola con lui, ti prego; non adesso”.

Lily disse: “Mi dispiace, Malfoy, ma non me ne vado. Se non ti dispiace, io e Narcissa stavamo parlando prima che tu entrassi ad interromperci”.

“Ciò che mi preme è di cosa stavate parlando, mezzosangue. Volevo giusto chiederlo alla mia fidanzata”.

“Stavamo solo parlando di scuola”.

“Certo che hai una bella faccia tosta, Evans. Da quando Sirius Black è una materia scolastica?”.

“Va bene, stavamo parlando della nuova ragazza di Sirius. Non vedo cosa ci sia di male”.

“Non vedo cosa possa importare a Narcissa delle ragazze del suo caro cugino rinnegato. Inventa una scusa migliore, Evans. Ho sentito tutto”.

“Cosa sarebbe il tutto?”.

“Non fare la finta tonta. Ho sentito che la mia futura cognata Bellatrix si intrattiene con il caro Sirius. Provate a negarlo”.

Lily e Narcissa guardarono entrambe in basso, imbarazzate.

Lucius sorrise crudele: “Silenzio eloquente. Ma non crediate che io sia stupito. Un comportamento di questo tipo è abbastanza tipico di Bellatrix. Vuole possedere tutto ciò che è proibito. Immaginavo che prima o poi una cosa di questo genere sarebbe successa. Ma finirà come è iniziata, quando si sarà stufata”.

Lily parlò: “Su questo avrei i miei dubbi. Va avanti da molto, credo che ormai abbiano passato la fase di storia di sesso, anche se non sono disposti ad ammetterlo. Comunque gli amici stanno cercando di far perdere a Sirius il viziaccio. Però lei deve assolutamente smettere di cercarlo perché sia efficace”.

“Eccellente, così ci sono altre persone che sanno, e sono pure i galoppini del caro Sirius. E’ un miracolo che non lo sappia già tutta Hogwarts”.

“Se lo terranno per loro. E’ una cosa troppo grossa. Il problema è la reazione di Bellatrix”.

“Stai tranquilla, mezzosangue. Non ho intenzione di far scoppiare uno scandalo. Mi interessa molto l’onore dei Black, intendo coloro che sono degni di essere tali. A Bellatrix ci penso io”.

A quel punto parlò Narcissa: “E dirai qualcosa a Rodolphus?”.

“Figurati, Cissy. Ho appena detto che voglio salvare l’onore dei Black, e se Rodolphus sapesse qualcosa, non sposerebbe più Bellatrix. E sai che scandalo. Senza contare che Rod pensa che Bella sia ancora pura e vergine. Non l’ha mai toccata con un dito”.

“Ti ringrazio, Lucius. Solo un’altra cosa ti devo chiedere. Per favore, non dire a Bellatrix che hai saputo tutto per colpa mia”.

“A questo ho già pensato: rimarrò sul vago, e se Bella vorrà per forza sapere chi me l’ha detto, darò la colpa alla mezzosangue e al suo amato Potter”.

Lucius e Narcissa stavano per andarsene, quando Lily disse un’altra cosa: “Toglimi una curiosità, Malfoy. Perché vuoi salvare l’onore dei Black a ogni costo?”.

“Mi stupisci; una persona così intelligente che non capisce una cosa così semplice. Non voglio sposare una donna disonorata”.

“Che problemi hai tu? Se lei venisse disonorata tu potresti andartene immediatamente. Non dirmi che la ami davvero”.

“Ma è difficile rompere un fidanzamento con Narcissa Black”.

“E poi, essere sposato con una Black, chissà quali onori ti conferirà agli occhi del tuo signore”.

“Non so di che parli, Evans. Non c’è nessun signore”.

Lucius prese Narcissa con forza per un braccio, e la spinse verso il corridoio, mentre Lily, affacciata alla porta, urlava: “Lascialo, Narcissa. Lui non ha niente da darti, e ti sta solo usando. Tu non sei come lui, renditi conto che la tua vita cambierà in peggio se lo sposerai. Scappa da lui, prima che sia troppo tardi”.

Ma i due erano già scomparsi in fondo al corridoio.

 

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Capitolo 15
*** Photos ***


Capitolo 14- Photos

Scusate per l'assenza di ieri e il tardo aggiornamento, ma la scuola sta divenatando veramente pesante, e poi oggi sono stata al planetario. Sono un po' presa.

Con l'altra mia fic sono un po' indietro, perciò non riesco ad aggiornarla neanche oggi, ma vi prometto che mi metterò in pari.

Comunque ho creato in questi giorni di silenzio. Ho in mente una grande opera, della quale ora sono troppo stanca per parlarvi, ma giuro giuro giuro che domani aggiornerò abbastanza presto, perciò vi racconterò tutto dettagliatamente.

Comunque per la mia grande opera c'è molto da aspettare, si parla di maggio giugno; visto che è una grande opera deve essere ben elaborata. Vi saprò dire meglio in futuro.

Sono strafelice di avere una nuova ammiratrice, HHrTrueLove, che ha recensito splendidamente tutti i capitoli in una volta sola. Mi ha fatto un piacere immensissimo. Spero che questo capitolo ti piaccia.

Naturalmente spero che piaccia a tutti, e che tutti possiate recensirlo.

Bye bye, a domani.

P.S. Chappy un pochino spinto

 

 

Capitolo 14- Photos

 

 

Quel giorno Lily non l’avrebbe mai dimenticato: il 10 di marzo.

Si era svegliata di buonumore, come al solito in quel periodo. Non c’era nulla che andasse male; tra lei e James procedeva a gonfie vele. I M.A.G.O. si avvicinavano, ma Lily non se ne preoccupava troppo, sapeva che sarebbe andata bene.

Si vestì, si truccò con cura, come faceva da qualche tempo a quella parte, e scese in sala comune, dove una folla era accalcata davanti alla bacheca. Tutti parlottavano e ridacchiavano sonoramente.

Lily non capiva il motivo di tutto quel chiasso, perciò si avvicinò, ma James fu più svelto nel fermarla: “Lily, amore, cosa ci fai qui?”.

“Con questa ti sei guadagnato il premio per la domanda più stupida del mese. Secondo te cosa ci faccio qui? Uno, questo è il mio dormitorio, due, sono caposcuola, e devo capire cosa sta succedendo”.

“Su, dai, stanno guardando la bacheca; non c’è nulla di strano in questo. Piuttosto, andiamo a fare colazione, sto morendo di fame”.

Lily era abbastanza contrariata, ma James era più forte, e riuscì a trascinarla in sala grande. Mentre andavano incontrarono molti gruppi di studenti, soprattutto maschi, che ridevano tra di loro. Cosa strana, dato che a quell’ora di solito tutti avevano in mente l’imminente inizio delle lezioni, e non avevano molta voglia di ridere.

Il motivo di tutta l’ilarità fu presto svelato. Nemmeno James se lo sarebbe aspettato, infatti uscì con un “Oh, cazzo”.

Due gigantografie di Bellatrix Black erano appese in sala grande, dietro al tavolo dei professori, che tentavano inutilmente di staccarle.

Non erano di certo foto molto caste. La prima ritraeva la ragazza completamente nuda, distesa su di un letto, con l’aria di una che ha voglia di sesso, e l’altra, ancora peggio della prima, la ritraeva inginocchiata davanti ad un ragazzo nudo, di cui non si vedeva il volto, intenta a un lavoro orale.

Due ragazze del quinto anno, una di corvonero e una di tassorosso, passarono di fianco a James e Lily, che riuscirono a cogliere stralci del loro discorso: “E chi l’avrebbe mai detto? Guarda che foto! Si, ci sono anche nel dormitorio di tassorosso, naturalmente in piccolo, e a quanto ho capito anche in grifondoro e serpeverde”.

“Si, anche in corvonero. Chissà chi è il ragazzo. Non credo sia quel Lestrange. Si raccontano cose sulla sua…..piccolezza. Hai visto quello della foto. Non scherza in quanto a dimensioni. Non credo che lei si presenterà alle lezioni per qualche giorno”.

E se ne andarono ridendo.

Lily, furiosa, ringhiò a James: “Sai cosa sei? Sei proprio uno stronzo. Hai una vaga idea di cosa provocherà questo gesto! Naturalmente non ci hai pensato ieri sera, mentre aiutavi il tuo caro amico a fare questa cazzata”.

“No, Lily. Ti giuro sulla mia testa che non c’entro niente con questa storia. Lui mi ha chiesto in prestito il mantello dell’invisibilità, ma non mi ha chiesto di andare con lui. Non mi ha neanche detto cosa avrebbe fatto”.

“E tu, deficiente, glie l’hai pure dato senza chiedergli nulla. E se per caso fosse andato a scopare con lei?”.

“Glie l’ho chiesto, ma mi ha giurato sulla sua vita che non sarebbe andato da lei. Credevo che andasse alla testa di porco a scolarsi qualche whisky incendiario. “.

“E dov’è adesso quel bastardo?”.

Proprio in quel momento Sirius entrò in sala grande con il sorriso stampato in faccia, e, volutamente, urlò: “Però, si dà da fare la mia cuginetta. Chi l’avrebbe mai detto”.

Lily gli si avvicinò, e, con espressione omicida, gli disse: “Forse dovremmo parlare”.

Sirius, continuando a sorridere, le rispose: “Mi dispiace, ma non ho nessuna voglia di parlare, e poi ho da fare. Vorrei mangiare, sto morendo di fame. E dovresti farlo anche tu. Sei uno scheletro, cocca”.

Lily uscì dalla sala grande correndo e sbattendo la porta, e, pochi metri, dopo, in corridoio, incontrò Narcissa che quasi strisciava invece di camminare, guardando in basso, con le lacrime agli occhi.

Un ragazzo le urlò: “Ehi, Black. Vorrei provare come lo mette in bocca tua sorella. Sembra brava. Chiedile quando è libera, così ci divertiamo”.

Alcune lacrime scesero dagli occhi di Narcissa.

Lily si avvicinò, e urlò al ragazzo: “Flair, se non ricordo male l’anno scorso ti eri notevolmente ridotto il pene con una pozione che avrebbe dovuto allungartelo. Madama Chips aveva detto che non c’era molto da fare. Credo che non ci sia molto su cui lavorare. Compra due lecca lecca alla fragola, uno per te e uno per la ragazza che te lo dovrebbe lavorare; sarà più soddisfacente per tutti e due”.

Lily sorrise a Narcissa, e la accompagnò in giardino, dove riuscirono a mettersi in disparte, e le chiese: “Come ti senti?”.

“Come vuoi che mi senta? Lucius non mi parla, Bellatrix non parla e non si muove, e non vuole nemmeno mangiare. Credo che peggio di così non possa andare”.

E scoppiò a piangere. Lily l’abbraccio, e le disse: “Se ti può consolare, una volta toccato il fondo non si può più scendere. Le cose miglioreranno presto. Tempo qualche giorno, e si dimenticheranno tutto”.

 

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Capitolo 16
*** Finding Bella ***


Capitolo 15- Finding Bella

Eccomi qui! Voglio chiedere scusa a tutti coloro che hanno pensato fossi scomparsa, ma ho avuto veramente tantissime cose da fare, e arrivavo a sera talmente stanca da non essere in grado di scrivere o pensare nulla.

Questa settimana cogestione nella mia scuola, quindi un po' più di relax, e oggi ho avuto tempo di andare avanti con questa fic, e sono in pari con il programma di lavoro.

Per l'altra fic, cioè clearer, che è la continuazione di cuore di ghiaccio, ci sarà da aspettare un giorno o due, poichè sono veramente indietro. Comunque aggiorno di sicuro, non l'ho abbandonata.

Ora vi parlo della fic. Avevo detto qualche tempo fa che ci sarebbe stata una scena omosessuale. Beh, mi dispiace per gli appassionati del genere, ma l'ho dovuta togliere, in virtù di un progetto più grande, di cui vi informerò una volta finita questa fanfiction, con la pubblicazione del seguito di questa.

Breathless durerà ancora circa 11 o 12 capitoli, poi ci sarà un seguito, che culminerà poi in un progetto che voi umani potete solo immaginare ^_^ . Poi vi dirò.In funzione di quel progetto ho dovuto inserire un personaggio che all'inizio non avevo previsto nemmeno nello svolgimento della trama, e, inserendo questo, la scena omosessuale non aveva più alcun senso di esistere.

Ora vi saluto e vi lascio al capitolo, e vi avverto che è un po' violento come contenuto.

Spero di ricevere tante fanfiction per il concorso. Bye.

 

 

Capitolo 15- Finding Bella

 

 

Come Lily aveva previsto, dopo qualche giorno gli studenti avevano smesso di parlare di Bellatrix, pertanto la ragazza era tornata alle lezioni.

Erano passate due settimane esatte da quel giorno, quando accadde qualcosa di ancora più terribile.

Era pomeriggio, e Lily stava studiando sola in sala comune. Da quel giorno tra lei e James non era più la stessa cosa. Ad un certo punto le si avvicinò una ragazzina del primo anno, che era appena entrata dal buco del ritratto, e le disse: “Narcissa Black ti sta aspettando in corridoio”.

Lily uscì in fretta dalla sala comune, e vide Narcissa, di un pallore mortale, con aria terribilmente sconvolta. Le disse: “Mia sorella è scomparsa. La cerco da ore, ma non l’ho trovata. Non so più dove cercarla. Ho paura che abbia fatto qualcosa di terribile”.

“Non ti preoccupare, Narcissa; la troveremo. Concedimi solo un minuto”.

Lily rientrò nella sala comune, salì le scale del dormitorio dei ragazzi, entrò nella camera degli studenti del settimo anno, e si mise davanti a James: “So che hai una mappa che mostra tutta Hogwarts e tutte le persone che ci sono. Dammela”.

“Chiedila a Sirius, ce l’ha lui”.

Lily si spostò davanti a Sirius: “Stessa richiesta”.

“Te la darei volentieri, ma sai, è privata dei Marauders. Ma potrei fare uno stappo alla regola se tu me lo chiedessi con tutta la gentilezza del caso. Dimmi a cosa ti serve”.

“Non sono fatti tuoi”.

“Allora niente da fare”.

Lily mise una mano sul petto di Sirius, e lo lanciò contro il muro. Lo tenne fermo puntandogli un ginocchio sul bacino, e gli puntò la bacchetta alla gola: “Non sto scherzando, Sirius Black. Dammi quella mappa, o sarà peggio per te”.

Sirius, stupito, prese la mappa dal cassetto del comodino, e disse: “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”.

Consegnò la mappa a Lily, che poi uscì senza ringraziare ne salutare gli altri tre, che erano rimasti impietriti a guardare la scena.

Prima di uscire dalla sala comune vide che Bellatrix si trovava ai confini della foresta proibita, e non si muoveva.

Uscì di nuovo dalla sala comune; Narcissa era ancora lì che aspettava; le disse che Bellatrix si trovava nella foresta proibita, e Narcissa disse: “Lo sapevo. Si è ammazzata, lo so”.

“Non essere così negativa, Narcissa. Ultimamente le sono successe delle cose abbastanza brutte, vorrà stare un po’ da sola; capita a tutti”.

Narcissa non era molto convinta, e, sinceramente, non lo era neanche Lily. Corsero fuori dal castello, verso la foresta proibita, e cercarono Bellatrix.

La trovarono dietro ad un cespuglio, in una condizione terribile; completamente nuda, piena di lividi, escoriazioni, con il sangue che le usciva dal naso e dal labbro. Aveva le ginocchia raccolte al petto, e le circondava con le braccia. Guardava fisso davanti a se, e non muoveva un muscolo.

In quel momento iniziò a piovere, e i capelli corvini le si incollarono alle guance rigate di lacrime. In quel modo sembrava ancora più sconvolta.

Narcissa lo era altrettanto. Non riusciva a muoversi, aveva gli occhi sbarrati e le mani sulla bocca.

Lily si avvicinò a Bellatrix, e le mise una mano sulla spalla, per controllare che non fosse stata incantata, e la ragazza si mosse lievemente, come per scostarsi dal tocco.

Lily si tolse il mantello, e la coprì, e lo stesso fece Narcissa.

I vestiti di Bellatrix erano completamente distrutti, quindi inutilizzabili.

Lily le chiese: “Chi ti ha ridotta così, Bellatrix?”.

La ragazza rispose, sussurrando: “Rodolphus”.

Era così strano vedere l’odiosa, presuntuosa Bellatrix Black in quello stato. Ricordava una delicata ballerina di seta in una palla di vetro. Quando il vetro si rompe, rimane fragile e indifesa.

Lily e Narcissa sollevarono Bellatrix per portarla in infermeria. Quando uscirono dalla foresta, trovarono Sirius, che le aveva seguite.

Alla vista di Bellatrix in quello stato, si rese conto di quello che aveva causato con il suo gesto sconsiderato, e sembrava sconvolto.

In quel momento Bellatrix si risvegliò dal suo stato catatonico, e urlò: “Hai visto cosa hai fatto, Sirius Black! Ti senti fiero? Perché non completi l’opera, ora?”.

Ebbe un mancamento, e Narcissa e Lily la risollevarono, e, sorreggendola, la portarono al castello.

Sirius cadde in ginocchio.

La pioggia cadeva fitta, sciogliendo il trucco di Lily e Narcissa, ripulendo il corpo di Bellatrix dal sangue, confondendo le lacrime di Sirius con le gocce.

Da quel momento in poi Bellatrix odiò Sirius.

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Capitolo 17
*** Keep the Secret ***


Capitolo 16- Keep the Secret

Buonasera a tutti. Non ho molto da dire, anche perchè è tardi e il mio cervello si trova in fase di disconnessione.

Ci tengo però a dirvi che tutto ciò che troverete in questo capitolo è un parto della mia mente malata, e serve per la creazione di un progetto che voi mortali potete solo immaginare nei vostri sogni più reconditi ^_^ .

E' una cosa originale, non credo che nessuno abbia mai pensato una cosa del genere, cioè, non ho mai letto una cosa del genere.

Spero che vi piaccia e che non vi sconvolga troppo.

Intanto vi ricordo l'indirizzo del mio sito sui concorsi http://pottercontest.altervista.org

Spero che mi mandiate tante fanfiction. Se avete dubbi contattatemi.

Buonasera a tutti.

 

 

Capitolo 16- Keep the Secret

 

 

Lily e Narcissa portarono Bellatrix in infermeria. Era stato abbastanza difficile rientrare al castello senza farsi notare, ma c’erano riuscite, per fortuna.

Madama Chips lasciò le due ragazze in sala d’attesa, dopo aver asciugato loro i vestiti e i capelli. Qualche minuto dopo le fece entrare.

Bellatrix era sdraiata su di un letto, con la schiena appoggiata ai cuscini. Indossava una camicia da notte immacolata, che quasi si confondeva con la pelle, di un color bianco malaticcio. I capelli corvini le ricadevano elegantemente sulle spalle, e abbozzò un mezzo sorriso quando vide sua sorella e Lily avvicinarsi.

Lily pensò che non l’aveva mai vista sorridere, e il sorriso sulle labbra non le era particolarmente conforme; le distorceva quasi i lineamenti.

Prima che si accomodassero sul letto di Bellatrix, Madama Chips prese in disparte le due ragazze, e disse: “Non mi ha voluto dire chi l’ha ridotta in questo stato. Ora fisicamente sta abbastanza bene, domani mattina sarà come nuova. E’ solo molto scossa. E poi c’è una cosa. E’ incinta, di due mesi e mezzo. Non so se lo sappia. Dovreste dirglielo voi”.

Narcissa e Lily si avvicinarono con un groppo alla gola, e si sedettero sul letto. Bellatrix parlò: “Volevo ringraziarvi. Se non foste arrivate sarei ancora lì immobile incapace persino di parlare, e sarei stata ormai prossima al congelamento. Volevo ringraziare in particolare te, Lily, se posso chiamarti così. Ti devo confessare che probabilmente non avrei fatto la stessa cosa per te. Insomma, tu mi odi, e io odio te, anche se da questo momento in poi mi risulterà difficile farlo”.

“Ma io non ti odio, Bellatrix. Non vivrei con te per tutta la vita, se vuoi saperlo. E poi certo che puoi chiamarmi Lily. E non ringraziarmi, ho solo fatto ciò che dovevo. Se vuoi ringraziarmi, raccontami cosa è successo. So che ti riesce difficile, ma è meglio ora, così potrai dimenticare, piuttosto che tra qualche ora, altrimenti sarai costretta a ricordare”.

Bellatrix sospirò, e abbassò lo sguardo, ma iniziò a parlare: “Era da quel giorno delle foto che non vedevo Rodolphus. Oggi pomeriggio ero in biblioteca. Sapete, devo recuperare tutte le lezioni che ho perso. Lui è venuto; era arrabbiato. Mi ha detto di seguirlo nella foresta. Io ci sono andata. Volevo dimostrargli che non ho paura di lui. Quando siamo arrivati, da dietro due alberi sono usciti Lowenn e Dless; mi hanno bloccata contro un albero e hanno iniziato a picchiarmi, tutti e tre insieme. Rodolphus intanto mi insultava; mi ha detto che sono una puttana, e che mi sono fatta sbattere come una troia da uno qualsiasi, mentre con lui sono sempre stata ritrosa, e non sono mai andata a letto. Dopo avermi detto tutto quello che pensava, mi ha strappato tutti i vestiti, e mi ha violentata, mentre Lowenn e Dless, ridendo, mi tenevano le gambe aperte. Ho provato a difendermi, ma lui era troppo forte, e non avevo nemmeno la bacchetta con me. Poi se n’è andato, dicendomi di stare tranquilla, perché mi sposerà comunque; dice che posso dargli delle soddisfazioni”.

A quel punto scese un silenzio pesante, rotto da Lily: “Ma lui sa chi è il ragazzo delle foto?”.

“Se lo avesse saputo non si sarebbe limitato a violentarmi, ma mi avrebbe uccisa”.

Narcissa e Lily si guardarono preoccupate. Sapevano di dover dire a Bellatrix del bambino, ma avevano paura a farlo. Fu Narcissa a parlare. D’altronde Bellatrix era sua sorella: “Bella…..Madama Chips ci ha detto una cosa…..che tu sei….insomma…….incinta”.

Bellatrix non apparve stupita per la notizia: “Lo immaginavo. Sono due mesi che non ho più le mestruazioni “.

“E allora perché non sei venuta da Madama Chips per avere una conferma?”.

“In primo luogo perché mi vergognavo, e poi perché speravo quasi che negando la verità sarebbe tornato tutto come prima”.

Lily chiese: “E adesso che ne farai del bambino?”.

“Beh, non ho molta scelta! Non posso liberarmene qui a Hogwarts; Madama Chips non lo farebbe mai. E non posso andarmene durante l’anno scolastico, perché i nostri genitori ne verrebbero informati, e verrebbero a conoscenza della verità. Senza contare che il termine sta per scadere. Credo proprio che dovrò farlo nascere”.

“Ma come farai a nasconderlo?”.

“Intanto sia chiaro che non lo voglio questo bambino. Me ne libererò non appena sarà nato. Finché sarò a Hogwarts getterò un incantesimo ai miei vestiti, e poi passerò l’ultima parte di gravidanza e il parto in una casa al nord, di proprietà dei Black. E lì partorirò senza che nessuno lo sappia. Siete d’accordo?”.

Entrambe annuirono anche se non lo erano del tutto. Ma non si tirarono indietro quando Bellatrix chiese loro di stringere con lei il Voto Infrangibile. Narcissa e Lily promisero che sarebbero state con lei per tutta la gravidanza, che l’avrebbero aiutata a partorire, si sarebbero sbarazzate del bambino, e, soprattutto, non avrebbero detto niente a nessuno.

E così furono unite da un legame che non si sarebbe spezzato. Mai.

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Capitolo 18
*** Hate, Love and Crisis ***


Capitolo 17- Hate

Questa sera mi asterrò dal commento per due motivi:

Primo e principale: Sono stanca morta.

Secondo: Poche recensioni.

Spero di non avervi sconvolti troppo con il capitolo di ieri.

Ricordo l'indirizzo del mio sito http://pottercontest.altervista.org

Lo ricorderò sempre per farmi pubblicità, dato che non ho ancora ricevuto nessuna fanfiction per il concorso.

Godetevi la fic, e buonanotte, me ne vado subito a letto ^_^

 

 

Capitolo 17- Hate, Love and Crisis

 

 

E così Lily Evans si era trovata invischiata in quello che era un patto più forte di lei. La ragazzina perfetta, grifondoro, dai perfetti ideali, si era alleata con quella che già veniva definita la donna del Signore Oscuro.

Aveva iniziato a farsi domande strane. Ma lei, Lily Evans, era davvero così buona e perfetta come tutti avevano sempre creduto?

Guardava James, profondamente addormentato di fianco a lei, dopo una notte insieme, e pensava che forse era lui a non meritare di stare con lei, e non, come aveva sempre pensato, che lui non meritasse lei. Lui non avrebbe mai accettato di tradire i propri ideali, come aveva fatto lei.

Stava male a mentirgli, ma non poteva dirgli la verità, pena la morte.

In quel periodo Lily e James avevano passato molto tempo insieme, e, quando non lo erano, Lily stava con Bellatrix e Narcissa, e James stava, naturalmente, con Remus, Peter e Sirius.

Il perdono di Sirius era un punto sul quale non erano d’accordo. Lily non era disposta concederglielo, James lo aveva fatto pochi giorni dopo l’esposizione delle foto.

Ma era comprensibile: James non sapeva tutto ciò che sapeva Lily.

Tante volte Lily si era soffermata a scrutare il viso di Sirius, e, nonostante lo odiasse, non poteva fare a meno di chiedersi cosa sarebbe successo se avesse saputo del bambino.

Quel bambino era un Black purissimo, uno di quelli che Sirius tanto odiava. Ma avrebbe fatto un’eccezione per suo figlio? Lo avrebbe amato?

Quel bambino era frutto dell’amore o del solo sesso?

Se Lily glie lo avesse chiesto, probabilmente lui avrebbe risposto che era stato solo sesso.

Ma non era così. Il Sirius allegro e sempre pronto alla battuta era scomparso.

Aveva preso a frequentare diverse ragazze, stupide e sgallettate, che quasi avrebbero pagato per fare sesso con Sirius Black, o anche solo per baciarlo.

Ma, mentre le baciava o le toccava, il suo volto scintillava, come per esempio quello di James quando lui e Lily stavano insieme.

Di sicuro la conclusione era che Sirius aveva amato Bellatrix, e probabilmente ancora la amava.

Ma Bellatrix, perché aveva accettato che una relazione di solo sesso, come la definiva lei, diventasse così importante, e rischiasse di trasformarsi in qualcosa di importante.

Forse perché già era importante.

Le diede appuntamento sulla riva del lago alle quattro e mezza.

Lì si trovarono. Bellatrix era in piedi, con le braccia conserte, e una ritrovata espressione sprezzante e superiore dipinta in volto.

Era diversa, e cominciava a notarsi. Il suo corpo, magro e spigoloso, si era notevolmente ammorbidito e ingentilito, e i seni si notavano decisamente sotto alla divisa.

Fortunatamente gli studenti pensavano che finalmente si fosse messa a mangiare, e avesse deciso di aumentare il volume del seno appena accennato con l’ausilio di un incantesimo.

Lily le si avvicinò: “Dovresti fare un incantesimo ai tuoi vestiti. Si nota che sei ingrassata”.

“Nessuno sospetta. Tutti mi fanno i complimenti per la nuova forma, e la pancia è ancora piatta. Ma sei venuta qui per farmi la predica?”.

“No. Vorrei sapere come è iniziata tra te e Sirius”.

“Sei la prima persona che me lo chiede. Mi ricordo bene. Era febbraio dell’anno scorso, e tu eri in giardino; naturalmente il caro Potter ti è corso incontro come un cagnolino, lasciando Sirius da solo a tampinare Severus. Beh, Sirius da solo non si diverte. Ha mollato Severus ed è corso via. Io l’ho seguito, non so perché. Se n’è andato fino al settimo piano. Solo allora si è reso conto che lo seguivo. E’ stato un attimo; mi ha spinta contro il muro, e mi ha detto che voleva sapere come può controllarti il sesso. Mi ha spinta nella stanza delle necessità, e lì abbiamo perso insieme la verginità. Poi è andata avanti, ci cercavamo a vicenda. Dopo le vacanze lui non ne voleva sapere, ma ormai era completamente in balia di me; non poteva più resistermi”.

“Solo una cosa vorrei sapere: esistono moltissimi incantesimi contraccettivi, e tu sei una persona molto intelligente. Come è potuto avvenire che tu sia rimasta incinta?”.

“Beh, una volta a gennaio il caro Sirius aveva troppa fretta. L’unica volta in cui ha preso l’iniziativa; non ho neanche fatto in tempo a dire beh, che già aveva finito”.

“Ora ho capito come è iniziato il sesso. Ma l’hai amato?”.

“Forse”.

“Lo ami?”.

“Lo odio. E lo ucciderò. Devo dirti una cosa, Lily, ma non oggi. E’ tardi, e devo rientrare. Domani qui alla stessa ora. Ciao, Lily”.

“Ciao, Bellatrix”.

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Capitolo 19
*** True or False ***


Capitolo 18- True or False

Eccomi qui. Come avrete già notato ho appena aggiornato anche clearer, perciò per le scuse di non aver aggiornato ieri vi rimando a clearer.

Anzi, visto che voglio dire le stesse cose, copierò un po' modificandolo il commento di clearer.

Vi lascio al nuovo capitolo. Inutile che io vi dica che mi piacerebbe avere più recensioni. Prima ne avevo abbastanza, anche se mi sono sempre un po' lamentata, adesso 1 al massimo 2. Sigh sigh.

Vi ricordo ancora l'indirizzo del mio sito interamente dedicato a concorsi di fanfiction su Harry Potter.

Inviatele, mica vi mangiamo. Una precisazione, possono essere già edite su efp, non è che ne dovete scrivere per forza di nuove.

Non ne ho ancora ricevute. Comunque, l'indirizzo del sito è http://pottercontest.altervista.org

Buona lettura, e, mi raccomando, inviate inviate inviate.

 

 

Capitolo 18- True or False

 

 

Il giorno dopo Lily si trovò dove Bellatrix le aveva dato appuntamento.

La serpeverde era già arrivata, e aspettava appoggiata ad un albero: “Ho i piedi gonfi. Grazie al regalo del caro Sirius. Ha proprio ragione, mia zia. E’ proprio un buono a nulla, e non ha mai fatto ne farà nulla di buono. Ma tu non sei qui per ascoltare le mie lamentele. Tu sei qui per ascoltare cose molto più importanti. Non so se sei pronta, ma ci voglio comunque provare. Credo che tu sappia che io sono una seguace del Signore Oscuro. E credo che tu possa immaginare che diventerò presto una Mangiamorte. Non ho difficoltà a dirtelo; non ho paura, e non perderò mai la mia fede”.

“Bellatrix, certo che immaginavo che tu diventerai una Mangiamorte, ma non capisco perché tu non me l’abbia detto”.

“Evidentemente non vuoi capirlo, Lily. Sarò più chiara, allora. Io so benissimo che tu non sei la persona che vuoi far credere di essere. Tu sei abile, calcolatrice e riesci senza sforzo a manipolare le persone per i tuoi scopi. E poi metti davanti a tutto gli ideali. Si, è così. I tuoi ideali sono più importanti della tua famiglia e persino di Potter. L’unico inconveniente sono i sentimenti. Altrimenti saresti una Mangiamorte perfetta, questa è la verità”.

“Tu non sai quello che dici, Bellatrix”.

“E invece lo so benissimo. Perché non sei scappata dopo aver sentito il mio discorso, ma sei ancora qui ad ascoltarmi? Perché ho ragione. E perché ti sei fatta così tanto mia amica? Perché sai che siamo uguali. Non avresti mai accettato di stringere con me il voto infrangibile”.

“Invece c’è una grande differenza tra me e te; io non sono malvagia, tu si”.

“E’ questo che rende voi persone “normali” tanto diverse da noi seguaci del Signore Oscuro. Voi pensate che al centro della nostra vita ci sia la malvagità, invece non è così. C’è solo il potere. E poi io sono una Black, e tutti i Black aspirano al potere. Tranne ovviamente il caro Sirius”.

“Anche Narcissa è una Black, ma non desidera il potere”.

“Non lo desidera solo perché è una debole, ma sposerà un uomo che diventerà un Mangiamorte di certo, e per questo si troverà ad averne tanto di potere. Tu sei diversa da mia sorella. Tu sei fatta per il potere, e saresti un’ottima Mangiamorte. So che ora pensi che non ti unirai mai ai seguaci del Signore Oscuro, e probabilmente stai pensando anche che io sia pazza. Ma stai sicura che non dimenticherai le mie parole, e ci penserai fino allo sfinimento. E ti posso assicurare che tu verrai iniziata come Mangiamorte insieme a me, a novembre, e ti sarà apposto il Marchio Nero sul braccio sinistro. Ora vado. E tu, mi raccomando, rifletti”.

Lily attese che Bellatrix fosse rientrata, prima di farlo a sua volta, correndo fino alla sala comune di grifondoro, e, anche lì, non si fermò, ma corse fino al dormitorio delle ragazze del settimo anno, dove si chiuse in bagno, e iniziò a riflettere.

Bellatrix era di certo pazza. Ciò che le aveva detto non poteva essere vero.

Eppure…..Lily si rivedeva bambina. Le era sempre piaciuto manipolare la gente. I suoi genitori, i suoi insegnanti, persino gli amici, se era necessario. Non le era difficile, per esempio, rubare i biscotti dalla credenza, e far credere ai suoi genitori che era stata Petunia, che veniva punita al posto di Lily.

Era sempre stata la prima in tutto, sforzandosi a volte per esserlo, e schiacciando le persone che potevano insediare il suo primato.

Ed era sempre riuscita a farsi amare da tutti. Era sempre stata la cocca di tutti.

Lily Evans non era la ragazza che tutti avevano sempre pensato fosse, ma c’era una bella differenza tra essere dispettosa e manipolatrice e l’essere una Mangiamorte.

Così Lily concluse la sua riflessione, decidendo anche di non pensarci più. Infatti, se l’avesse fatto, avrebbe dato soddisfazione a Bellatrix.

Avrebbe rispettato il patto, ma, una volta nato il bambino, lei si sarebbe definitivamente separata da Bellatrix e Narcissa; e sarebbero diventate nemiche.

Lily si sistemò la divisa e il viso, e andò in sala comune, dove si buttò sorridendo tra le braccia di James.

Il ragazzo era abbastanza confuso; pochi minuti prima aveva visto Lily correre su per le scale con espressione sconvolta, e in quel momento la stessa persona gli si gettava tra le braccia ridendo.

“Certo che le donne sono proprio strane”, pensò James.

Dopodiché baciò Lily.

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Capitolo 20
*** Sirius Mood ***


Capitolo 19- Sirius Mood

Perdono, avevo inserito per sbaglio il capitolo 4 di clearer. Cioè, l'avevo inserito sia qui sia in clearer. Perdonissimo.

Questo è il capitolo giusto. Stasera posterò anche il prossimo. Ancora scusa.

Intanto vi ricordo per la millesima volta (e non smetterò mai di farlo) l'indirizzo del mio sito http://pottercontest.altervista.org

Buona lettura.

 

 

Capitolo 19- Sirius Mood

 

 

Erano passati diversi mesi. La neve si era sciolta, lasciando il posto ai fiori, che erano spuntati in tutto il giardino.

Con l’arrivo della primavera anche i ragazzi di Hogwarts erano fioriti, e gli ormoni correvano per le vene più velocemente di come sfrecciavano i giocatori di quidditch.

La primavera era poi arrivata al suo massimo splendore in maggio.

Anche maggio volgeva al termine, e i M.A.G.O. si avvicinavano pericolosamente, provocando crisi di nervi e svenimenti improvvisi in classe.

La pancia di Bellatrix aveva cominciato a vedersi, ma la ragazza gettava tutti i giorni un incantesimo ai vestiti, ed evitava di farsi vedere nuda da chiunque.

Più i giorni passavano più lei era arrabbiata con Sirius, poiché gli dava la colpa di essere la causa di tutti i suoi problemi. E forse era così.

Intanto, per contrappasso, Sirius non usciva più dal dormitorio. Passava le ore che non erano di lezione disteso sul suo letto a fissare il soffitto. Non si divertiva più nemmeno a tormentare Piton con gli altri. La situazione era grave.

L’avevano notato un po’ tutti, non solo i suoi amici. Era quasi impossibile che a Sirius Black fosse passata la voglia di fare casino, ma era così.

Lily lo aveva perdonato per la storia delle foto, e provava una gran pena per lui. L’odio si era trasformato in commiserazione.

Un giorno si decise a parlargli, e salì in dormitorio, quando sapeva che Sirius sarebbe stato solo. Bussò ed entrò. Lui era nella sua consueta posizione degli ultimi giorni, sdraiato sul letto con lo sguardo rivolto al soffitto.

Lily si sedette sul letto di Sirius, e gli disse: “Come va, Sirius?”.

“Sento una voce che mi parla. Sembra Lily Evans, ma non può essere. Lei non mi parla da molto tempo. Oh, è lei. Devo essere proprio messo male se persino lei viene a parlarmi”.

“Esatto, sei messo proprio male. E vorrei sapere perché”.

“Andiamo, tutti stanno meglio senza di me che faccio cazzate su e giù per il castello”.

“Ma tu no. Perché ti comporti così? Vorrei una risposta, e non qualcosa contorto”.

“Impossibile. Anche il tuo ragazzo c’ha provato, ma non ha ottenuto niente. Dovrete torturarmi per farmi rispondere”.

“E se invece di torturarti io facessi un’altra cosa? Se ti dicessi perché stai male e tu ti limitassi ad annuire? Se ti dicessi che tu ami ancora Bellatrix, mentre lei ti odia. Inoltre la tua coscienza non ti lascia in pace per colpa di quelle foto, e ti detesti per aver fatto una cosa simile alla persona che ami. Allora, ho indovinato?”.

“Assolutamente no”.

“E invece si. Non guardarmi come se io fossi una pazza. So perfettamente quello che dico, e so perfettamente di aver ragione. Lo capisco dalla tua espressione”.

Sirius si sedette sulla sponda del letto dalla parte opposta di quella in cui c’era Lily, e disse: “Va bene, lo confesso; io ero veramente innamorato di Bellatrix, per me non era solo sesso. E la amo ancora. E non mi capacito di aver appeso quelle foto. Da giorni sto male per questo. Ora sei contenta?”.

“Si, lo sono. Però c’è un problema. Bellatrix ti odia con tutte le sue forze, e mi ha detto che non le dispiacerebbe affatto ucciderti. Non sarà mai più tua”.

“Questo lo so. Ma come mai tu sai tutto riguardo a Bellatrix? Anzi, lo so, visto che quando non sei con James sei con Bellatrix. La vera domanda è come mai tu e Bellatrix vi frequentate?”

“Non so bene come sia iniziata. Ero andata a chiederle scusa per la storia delle foto. Mi sentivo un po’ colpevole. E abbiamo iniziato a parlare. Si è convinta che non sono una carogna grifondoro. Oddio, credo che all’inizio mi frequentasse con l’intenzione di convincermi a metterti qualcosa di brutto e velenoso nel letto, ma poi siamo diventate amiche”.

“E’ quasi sconvolgente. Siete completamente diverse”.

“Beh, non così tanto. Abbiamo molte cose in comune. Anzi, devo incontrarla alle quattro in biblioteca. Sarà meglio che mi incammini”.

Lily si alzò, ma Sirius la trattenne per un braccio, e le disse: “Lo so che probabilmente lei non ti ascolterà e che ciò che sto per dire non servirà a nulla, ma ti prego, dille che la amo e che la voglio ancora. Chiedile di dettare le condizioni. Io le accetterò. Promettimi che farai ciò che ti ho chiesto”.

“Te lo prometto, Sirius. Ma dovrò aspettare che lei sia di buon umore. Anzi, diciamo pure che dovrà essere di ottimo umore. In questo periodo, con i M.A.G.O. e tutto il resto, è difficile”.

“Non ti preoccupare. Io so aspettare”.

 

 

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Capitolo 21
*** Consolation ***


Capitolo 20- Consolation

Salve a tutti! Dopo lungo tempo sono tornata ad aggiornare entrambe le mie fanfiction. Lo so, vi sto facendo penare. Ma la scuola sta facendo penare me in questo periodo. Comunque ora sono perfettamente in pari con clearer e ho tutta breathless nel computer.

Vi ricordo il mio sito sui concorsi delle fanfiction (dai, qualcuna me l'hanno già inviata, forza, forza) http://pottercontest.altervista.org

Buona lettura!

 

 

Capitolo 20- Consolation

 

 

Alla fine, annunciati, temuti, i M.A.G.O. arrivarono, provocando anche svariate crisi isteriche durante lo svolgimento degli esami.

Per fortuna nessuno tra i Marauders andò particolarmente male, tranne Peter, che, come al solito, aveva difficoltà nello studio. Però, aiutato da Lily, era riuscito a cavarsela decentemente.

Naturalmente anche gli esami di Lily erano andati bene, e anche quelli di Bellatrix, che, per quel motivo, era particolarmente di buon umore in quei giorni che precedevano il ritorno a casa, dopo la fine degli esami.

Lily decise di approfittare dell’allegria di Bellatrix, e di tentare la sorte, mantenendo la promessa che aveva fatto a Sirius.

Le si avvicinò un pomeriggio in riva al lago, e iniziò a parlarle, cercando di aggirare il problema: “Ciao, Bellatrix, come ti senti?”.

“Appesantita, chissà perché”.

“Come sono andati gli esami?”.

“E’ la millesima volta che te lo dico. Sono andati bene. Lily, cosa mi vuoi dire? Sputa il rospo”.

Lily prese fiato: “Senti, ho parlato con Sirius”.

“Ah, il discorso si mette male”.

“Ti prego, fammi finire, non è facile. Tranquilla, non gli ho detto nulla del bambino. Non sarei viva altrimenti. Ma lui mi ha detto che ti ama e ti rivuole. Tu aspetti suo figlio e lui ti ama. Non potresti dirgli la verità? Lo so, ci saranno delle difficoltà, ma le supererete”.

“No, Lily. A me non interessa che Sirius mi ami. Io lo odio. Mi ha rovinato la vita, e questo non si può cambiare. Io porto questo bambino dentro, ma non ho nessuna intenzione di tenerlo. Lo partorirò solo perché non ho potuto liberarmene. Considerami una specie di involucro, se ti riesce. Per me da ottobre in poi la vita proseguirà come l’avevo programmata. Diventerò una Mangiamorte e sposerò Rodolphus Lestrange. Io manterrò intatta la dignità dei Black. Non voglio più dire niente riguardo a ciò. E riferisci al caro Sirius che non mi avrà mai. Io lo detesto”.

E Bellatrix se ne andò, quasi correndo.

Lily pensò che stava mettendo a dura prova la pazienza della ragazza. Probabilmente Bellatrix le avrebbe molto volentieri scagliato addosso un Avada Kedavra.

Lily, sconsolata, rientrò nel castello, e salì in sala comune, per dare la cattiva notizia a Sirius.

Lo trovò nel dormitorio, come al solito disteso immobile sul letto con lo sguardo rivolto verso il soffitto. In quel periodo si alzava solo per fare gli esami, mangiare e andare in bagno.

Lily si sedette sul letto, e iniziò a parlare con un tono rassegnato, che lasciava poche speranze a Sirius: “Ho parlato con Bellatrix, Sirius, ma anche se era di buon umore, mi ha detto molto chiaramente che non le importa se tu la ami; lei ti odia”.

Lily smise di parlare. Aveva pronunciato solo poche parole, ma le sembravano già troppe. Gli occhi di Sirius si erano inumiditi, anche se lui non aveva mutato espressione, quasi come se non avesse sentito.

Rispose con voce strozzata: “Non importa. Grazie comunque di averci provato, Lily. So che hai fatto del tuo meglio. In fondo è tutta colpa mia. Mi sono innamorato di una persona che non mi avrebbe mai e poi mai voluto per l’intera vita. Anche volendolo, non avremmo mai potuto stare insieme”.

“Beh, non c’entra. Quando si vuole mantenere una famiglia pura, è normale che ci si sposi fra parenti”.

“Ma non avrebbero mai dato Bellatrix in sposa a me, il rinnegato della famiglia, odiato da tutti, e da sempre. Bellatrix non combatterebbe mai per avermi. Mi considera inutile. Bellatrix non è una ragazza come te. James è proprio fortunato”.

Detto questo mise una mano sulla guancia di Lily, e, in pochi secondi, avvicinò il viso a quello della ragazza, arrivando quasi a baciarla.

Lily si scostò in fretta, ma Sirius riuscì a bloccarla e a distenderla sul letto. In una frazione di secondo le fu sopra, baciandola con violenza.

Era successo tutto così in fretta. Lily non aveva quasi avuto il tempo di pensare.

All’improvviso sentì una voce provenire dall’ingresso del dormitorio: “Puttana, e stronzo”.

Era James.

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Capitolo 22
*** Excuse and Decision ***


Capitolo 21- Excuse and Decision

Sera a tutti!

Non ho molto da dire, anche perchè sono stanca morta, e domani ho un'interrogazione davvero pesante di antigone (120 versi dal greco più venti letture).

Vorrei ricordarvi l'indirizzo del mio sito sui concorsi di fanfiction http://pottercontest.altervista.org

E vorrei chiedervi un piccolo sforzo. Recensite, please.

Ora vi saluto, buonanotte! Smack smack a tutti ^_^

P.S. per tutti: questa fanfiction durerà ancora sette capitoli escluso questo.

P.S. per Hhrtruelove: Leggerò volentieri la tua storia, se è quella che si intitola pride and prejudice. Semplicemente io adoro quel libro!!!!!!!!!! ^_^ ^_^

 

 

Capitolo 21- Excuse and Decision

 

 

Lily prese ad inseguire James per le scale di Hogwarts, fino ai giardini. Lui continuava a scappare, senza ascoltarla: “Andiamo, James, fermati. Lasciami spiegare; non è assolutamente come credi”.

“Non è come credo? Adesso mi dirai che è stato lui a saltarti addosso”.

“Infatti è così”.

“Ma per favore, Lily. Non raccontarmi cazzate. E’ la solita scusa che usano tutte. Se io non fossi arrivato ti saresti fatta scopare da Sirius. Non posso dare torto a lui se ti desidera. Ma tu sei una puttana”.

“Perché non riesci a credermi, James?”.

“Perché non sono stupida, Lily. So benissimo che tu eri innamorata di Sirius fino a qualche mese fa. Ho capito perché ti sei infilata nel mio letto quella notte di un anno fa. Ti volevi infilare nel letto di Sirius, ma c’era già Bellatrix. Credi che io non sappia che hai iniziato a frequentarmi solo con l’intento di fare del male a Sirius”.

“E chi ti ha detto questo?”.

“Dovresti stare attenta quando parli. Qualcuno ti potrebbe sentire. Si, ho ascoltato una tua conversazione con Julia, e poi mi è bastato fare due più due per capire ciò che non avevo sentito. E’ incredibile quanto tu mi consideri idiota”.

“Non è affatto vero”.

“Allora non cercare di negare”.

“James, io non voglio negare di essere stata innamorata di Sirius. Anzi, innamorata è una parola grossa. Direi piuttosto infatuata. Non voglio negare che quella notte volevo infilarmi nel letto di Sirius. E non voglio nemmeno negare che ho iniziato a frequentarti per fare del male a Sirius. Ma poi è cambiato tutto. Io mi sono innamorata di te, e ho scoperto di non poter fare a meno di te”.

“Ma per favore. Non appena hai trovato Sirius indebolito non hai esitato, e hai provato a vedere se ti riusciva di sedurlo. E ti è andata bene. In questo modo non puoi fare a meno di me?”.

“Ti ho già detto che è stato Sirius a saltarmi addosso. Io non ho fatto nulla”.

“Smettila, Lily. Smettila di mentire. Non voglio più ascoltarti. Tutte quelle parole, quelle frasi. Mi hai fatto credere di amarmi. Sei un’ottima attrice”.

“Quelle parole erano vere, James. E lo sono ancora. Perché non riesci a credermi?”.

“Mi hai fatto troppo male. Era troppo tempo che mi tenevo tutto dentro. Ma credevo che la tua cotta per Sirius fosse passata senza conseguenze. Credevo che tu saresti stata mia per sempre. Mi hai deluso. E’ finita, Lily. Addio per sempre”.

James se ne andò senza più guardare in faccia Lily, e lei, prima che lui rientrasse al castello, gli urlò: “Stai commettendo l’errore più grosso della tua vita, James Potter. E te ne pentirai amaramente”.

Detto questo Lily attese che James fosse rientrato, poi corse nei sotterranei, fino alla sala comune di serpeverde, e attese che qualcuno uscisse.

Uscì uno studente del primo anno, che si trovò davanti Lily con uno sguardo assassino, che gli ordinò: “Ritorna dentro, e chiamami Bellatrix Black. Se è nel dormitorio chiedi ad una ragazza di chiamarla. Io sono Lily Evans. Muoviti”.

Il ragazzino rientrò in sala comune quasi terrorizzato, e cinque minuti dopo Bellatrix uscì.

Rimase molto stupita nel vedere Lily con quello sguardo crudele. Sorrise soddisfatta, sapendo quasi cosa Lily le avrebbe detto, e gustandone il pensiero.

Lily disse: “Tu ti vuoi vendicare di Sirius Black; vuoi ucciderlo. Ora ti capisco, perché io voglio uccidere James Potter. Accetto la tua proposta, voglio diventare una Mangiamorte”.

“Ne sei convinta? Non è uno scherzo mettersi al servizio dell’Oscuro Signore”.

“Sono più che convinta, Bellatrix”.

“Sapevo che prima o poi avresti capito chi sei. Benvenuta tra i seguaci del Signore Oscuro, Lilian Evans”.

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Capitolo 23
*** Evans Home ***


Capitolo 22- Evans Home

Lo so, merito la pubblica fustigazione. In questo periodo sono lentissima nell'aggiornare.

Ma adesso lo prometto solennemente, aggiornerò puntuale, anzi, per recuperare aggiornerò ogni sera.

Ho in mente una grande opera, ma per adesso non vi voglio anticipare nulla. Posso anticiparvi che mancano da pubblicare sei capitoli oltre a questo, e dopo la storia sarà conclusa, ma ho in mente un brevissimo sequel, "I diari di Narcissa", dopodichè mi getterò a capofitto nella mia grande opera (maturità permettendo).

Chiuso l'argomento, vi volevo segnalare che ho scritto due nuove fic generali (l'una introspettiva, l'altra romantica), e mi piacerebbe molto che le leggeste, perchè quella sono io, il mio modo originale di scrivere, i miei personaggi.

Scrivo da quando avevo dieci anni, o anche meno, e solo di recente ho scoperto il mondo delle fanfiction su Harry Potter, che, naturalmente, mi piacciono molto. Ma i miei personaggi sono i miei, e ogni scarrafone è bello a mamma sua (io sono milanese ^_^ quindi scusate se ho scritto qualcosa che non va, ma la frase mi rendeva l'idea).

Le fanfiction si intitolano "Un treno in mezzo alla campagna", ed è quella introspettiva, e "Chi ti merita", ed è quella romantica.

Plz, R&R sia questa che quelle.

Intanto vi ricordo per la milionesima volta il mio sito http://pottercontest.altervista.it . Vi prego, mandateci tante fanfiction. Vorrei fare un contest serio, e non ci riesco con le poche fanfiction che mi sono state inviate. C'è tempo fino al 31 marzo (che però è presto qui).

Ora basta con il mio lungo discorso, e godetevi il capitolo.

Bye bye.

 

 

 

Capitolo 22- Evans Home

 

 

Lily tornò a casa come tutte le estati. Ma ci sarebbe rimasta poco. Doveva raggiungere Bellatrix e Narcissa in Scozia, in una delle proprietà dei Black, dove sarebbero rimaste sole fino alla nascita del bambino. E per andare avrebbe mentito anche ai genitori.

I suoi genitori la accolsero come ogni anno calorosamente. D’altronde, anche se non l’avrebbero mai ammesso, amavano molto di più Lily rispetto a Petunia. Nonostante ciò Petunia non serbava rancore alla sorella, anzi, la amava molto.

Naturalmente le due sorelle si raccontarono tutto ciò che era successo loro nel tempo in cui non si erano viste. Lily raccontò alla sorella tutto ciò che riguardava la sua storia con James, come era iniziata e finita, senza tralasciare alcun particolare. Non disse nulla riguardo a Bellatrix e alla sua decisione di diventare Mangiamorte.

Non aveva cambiato idea, anche tornando a casa, riguardo al diventare Mangiamorte. L’odio si era rafforzato ulteriormente, così come la convinzione di seguire l’Oscuro Signore.

Petunia raccontò, ridacchiando eccitata, di aver conosciuto un uomo poco più grande di lei, Vernon Dursley, di cui si era innamorata, ricambiata. Lui si era già presentato a casa Evans a conoscere i signori Evans, Juliet ed Anthony.

L’unico problema era che Vernon era una persona perfettamente ordinaria, e non avrebbe amato sentir parlare di magia, e sapere che la sua fidanzata era una strega. Infatti, quella sera a cena a casa Evans, nessuno si era fatto scappare una parola sul mondo della magia o su Hogwarts o sul vero lavoro di Petunia. Infatti gli era stato detto che Petunia cercava di incrociare specie diverse di rose per creare una combinazione perfetta, mentre in realtà faceva l’erbologa.

Quando Vernon aveva chiesto dove fosse Lily, gli era stato detto che si trovava in un college molto esclusivo al nord, che frequentava grazie ad una borsa di studio. Vernon era rimasto favorevolmente impressionato.

Ai genitori Lily non aveva detto nulla di ciò che era successo tra lei e James. Infatti lo conoscevano solo per le lamentele della figlia.

Ma Juliet non era stupida, e aveva capito perfettamente che la figlia nascondeva qualcosa, e le parlò per cercare di carpirle il segreto di quei silenzi e di quegli sguardi persi nel vuoto: “Allora, Lily cara, come ti va la vita?”.

“Bene, mamma”.

“Sicura che ti vada bene?”.

“Si, ma perché questa domanda?”.

“Sai, ti vedo un po’ strana da quando sei tornata. Hai qualche problema? C’entra per caso il fatto che te ne devi andare?”.

“No, mamma. Devo semplicemente andare in vacanza con delle mie amiche di Hogwarts. E poi farò uno stage presso il ministero della magia, perciò abiterò a Londra. Non ti preoccupare, verrò a trovarvi più spesso che potrò”.

“Questo l’ho capito. Ma io so che tu hai qualche problema. Non mi puoi dire bugie, sono tua madre, ti conosco fin troppo bene, signorina. Hai qualche problema con un ragazzo?”.

“Ci hai azzeccato”.

“Lo immaginavo. E chi è questo scemo, se posso saperlo?”.

“James Potter”.

“Il famoso James Potter?”.

“Si, proprio lui”.

“Ma scusa, non eravate come cane e gatto?”.

“Si, però ho cambiato idea; ma sarebbe stato meglio se non lo avessi fatto. Tra di noi c’è stato qualcosa, poi abbiamo avuto dei disguidi ed è finita. Non è che io pensassi di arrivare al matrimonio, ma ci sono rimasta ugualmente un po’ male”.

“Lo credo bene, tesoro. Ma scusa, non ti piaceva quel Sirius Black, l’amico di James?”.

“E questo chi te lo ha detto?”.

“Tua sorella”.

“Uffa! Per una volta che le avevo chiesto di mantenere un segreto”.

“Non te la prendere con lei. L’ho stressata, stressata e stressata fino a che non mi ha detto la verità. Ora però, rispondi alla mia domanda”.

“Si, mi piaceva Sirius. Ma mi sono accorta che James è molto meglio. Ma ora non ne voglio parlare, scusami”.

“Hai ragione, scusa. Sono stata troppo insistente. Ora vieni in cucina ad aiutarmi a preparare la cena”.

Tre giorni dopo Lily se ne andò per raggiungere Bellatrix e Narcissa, sapendo che la sua vita sarebbe cambiata radicalmente.

Non immaginava, però, che la sua scelta di diventare Mangiamorte avrebbe distrutto la sua famiglia.

Non immaginava che, per il dolore, sua sorella avrebbe perso tutti i suoi poteri, e, per la rabbia, avrebbe rifiutato il mondo della magia e tutto ciò che ne faceva parte.

Non poteva immaginare che prima suo padre e poi sua madre sarebbero morti di crepacuore.

Se ne andò salutando la sua famiglia che sorrideva. Non immaginava che non avrebbe mai più rivisto nessuno di loro.

Stava andando incontro al destino, e non sapeva cosa le avrebbe riservato.

Ma, d’altra parte, nessun mortale sa cosa gli riserva il futuro. E’ per questo che ne abbiamo così paura.

 

 

 

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Capitolo 24
*** Birth ***


Capitolo 23- Birth

Eccomi qui! Lo so, non ho pubblicato ieri sera, ma sono tornata tardi veramente stanca. Comunque non ho certo dimenticato voi. D'ora in poi aggiornerò non appena avrò un attimo di tempo, non mi dirò più "tanto ce la fai ad aggiornare stasera. Promesso.

Comunque non me ne sono andata. Grazie a chi ha recensito lo scorso capitolo, cioè kim. Ma ringrazio comunque le 46 persone che hanno letto ma non recensito. Però vi chiedo un piccolissimo sforzo, dai, un po' più di recensioni.

Intanto vi ricordo nuovamente l'indirizzo del mio sito http://pottercontest.altervista.org , sperando che qualcuno si decida ad inviarmi le fanfiction. Possono già essere state pubblicate qui o su altri siti.

Vi do anche i link delle altre mie fic originali, interne al sito http://www.egoio.net/efp/viewstory.php?sid=74210 http://www.egoio.net/efp/viewstory.php?sid=74222 .

Spero che possiate leggerle e recensire.

Bye bye.

 

 

 

Capitolo 23- Birth

 

 

Ottobre era finalmente arrivato. Casa Black, in Scozia, era abitata, come previsto, da Bellatrix, alla fine della sua gravidanza, e da Lily.

Narcissa, al sesto anno di Hogwarts, faceva loro visita ogni weekend, e sarebbe subito accorsa ad assistere la sorella nel parto.

Per farlo aveva convinto i suoi genitori che si annoiava a Hogwarts senza né sorella né fidanzato, e aveva ottenuto che il padre andasse a parlare con Silente, per permetterle di lasciare la scuola a piacimento per periodi non più lunghi di due giorni, per fare così visita a Bellatrix o a Lucius.

La sera del nove di ottobre iniziarono le doglie di Bellatrix, e Lily fece immediatamente chiamare Narcissa, che arrivò poche ore dopo a cavallo della sua scopa.

Attesero fino all’alba del mattino dopo, dieci di ottobre, quando Bellatrix diede alla luce un maschio, il più bel bambino che Narcissa e Lily avessero mai visto.

Bellatrix si rifiutò categoricamente di vederlo, perciò, mentre Narcissa si occupava della sorella, Lily si trasferì nella stanza accanto con il piccolo.

In quei mesi si era documentata molto approfonditamente sulle prime cure da prestare ad un neonato, e, come una perfetta ostetrica babbana, gli tagliò il cordone ombelicale, gli fece il bagno, lo vestì e nutrì, per poi adagiarlo in una vecchia culla, la stessa in cui era stata adagiata Bellatrix appena nata. Poi rimase a fissarlo.

Era un bambino bellissimo. Non aveva il viso schiacciato e la pelle rossa e raggrinzita come molti altri neonati. Aveva una pelle liscia e morbida, bianca come il latte, con le guance colorite come un bocciolo di rosa, gli occhi blu come il mare più profondo e un ciuffo di capelli neri come le ali di corvo.

Non meritava di morire.

Narcissa entrò nella stanza dove si trovavano Lily e il bambino, e disse: “Bellatrix si è addormentata. Sta bene, in pochi giorni si riprenderà del tutto. Ora però dobbiamo mantenere la promessa che abbiamo fatto. Dobbiamo uccidere il bambino”.

“Cissy, guardalo. Come possiamo uccidere una meravigliosa creaturina come lui?”.

“Lo so, Lily. E’ difficile. Ma lo sapevamo sin dall’inizio che lo sarebbe stato. Ma, o morirà lui, o moriremo noi. E non credi che se noi morissimo Bellatrix lo ucciderebbe comunque. Lei non è come noi, non ha nessun istinto materno, e non le verrà mai, perché lei odia questo bambino. Odia la persona che l’ha concepito con lei. Io mi sacrificherei volentieri se sapessi che lui vivrà, ma non sarà così, allora il nostro sacrificio sarà stato vano”.

“Cissy, noi non abbiamo mai promesso di ucciderlo. Abbiamo promesso di sbarazzarcene. E così faremo. Ma ci sono tanti modi per farlo”.

“A cosa pensi, Lily?”.

“Lo porterò a Londra, davanti ad un orfanotrofio babbano”.

“Questa sarebbe una soluzione provvisoria. Tra undici anni sarà individuato per frequentare Hogwarts, e si scoprirà tutto”.

“Non è vero, Narcissa. A Hogwarts individueranno lui, non chi sono i suoi genitori. Non dimenticare che anche l’Oscuro Signore è cresciuto in un orfanotrofio, ed è stato individuato a Hogwarts, ma nessuno ha scoperto chi fossero i suoi genitori. Lo ha fatto lui da solo”.

“E se anche lui scoprisse chi sono i suoi genitori, una volta cresciuto?”.

“Possiamo solo sperare che non accada”.

“Va bene, Lily, accetto! Forse dovremmo dargli un nome prima di portarlo via”.

“E’ un po’ che ci penso. Che ne dici di Seth?”.

“Seth Black. Mi piace”.

“Speriamo che non scopra mai di essere un Black. Però saprà di chiamarsi Seth”.

Lily puntò la bacchetta al petto del bambino, e pochi secondi apparve un ricamo sulla tutina, con scritto “Seth”, dopodiché lo prese in braccio e si materializzò davanti ad un orfanotrofio a Londra, dove depositò il bambino nell’apposita nicchia dove da secoli si abbandonavano i bambini, e tornò in Scozia.

Poche ore dopo Bellatrix si svegliò, in forma come se nulla fosse successo. Disse: “Allora, tutto fatto”.

Lily le rispose: “Si, ci siamo sbarazzate del bambino”.

“Perfetto. Ora preparati. Mi sono dimenticata di dirtelo, ma il Signore Oscuro ti vuole conoscere stasera. E’ stata una fortuna che io mi sia liberata di quel peso questa notte; mi sarei davvero incazzata se mi avesse rovinato la festa di stasera. E’ molto tempo che non incontro il Signore Oscuro in persona”.

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Capitolo 25
*** Life? ***


Capitolo 24- Life

Eccomi qui, oggi, come avevo promesso. Ringrazio dapprima chi ha recensito, cioè hele, e specifico che il nome Seth non è preso da OC (anche se io, come molti, guardo OC, e tutte le volte che penso al bambino Seth mi viene in mente Adam Brody), bensì dal dio malvagio egizio Seth. Spero che nonostante la mia confessione tu continui a leggere la mia fic.

Vi annuncio che la fic finirà tra 4 capitoli escluso questo. A tutti coloro che leggono questa fic, se già non lo fanno, consiglio di andare a leggere clearer, l'altra mia fic. Questa fic avrà presto un breve sequel "i diari di Narcissa", dopodichè mi metterò al lavoro per scrivere una fic che unisca i miei due "filoni" fi fanfiction. Non so quando la pubblicherò, ma sarà il più presto possibile.

Vi ricordo ancora l'indirizzo del mio sito http://pottercontest.altervista.org

E vi lascio. A domani.

 

 

 

Capitolo 24- Life?

 

 

Erano passati cinque anni da quel giorno. Lily era diventata Mangiamorte, le era stato apposto il Marchio Nero sul braccio e da allora la sua vita era stata un susseguirsi di delitti e torture.

Ed era diventata una delle peggiori Mangiamorte, forse solo alla pari di Bellatrix. A differenza di quest’ultima, Lily non era pazza, ed eseguiva tutti gli Ordini del suo Signore con una spaventosa e fredda devozione.

Intanto Lily e Bellatrix si erano distaccate, e quel periodo di “amicizia” tra di loro era diventato nulla più che un vago ricordo. Entrambe volevano essere le migliori, e il migliore tra i Mangiamorte è solo. E non gli importa di esserlo.

E Voldemort incoraggia la solitudine dei suoi seguaci. Li rende più feroci, come i cani addestrati per combattere.

Bellatrix, Lily, Lucius Malfoy e Rodolphus Lestrange erano diventati Mangiamorte insieme, in novembre, dopodiché, in febbraio, Bella e Rod si erano sposati. Lui credeva che avrebbe avuto un ruolo dominante nella coppia, dopo ciò che era successo poco meno di un anno prima a Hogwarts, ma si sbagliava.

Non avevano avuto figli, e non ne avrebbero avuti mai, perché lei non ne voleva, e quando facevano l’amore era solo perché lei lo voleva, ed era sempre lei a dominare.

Ovviamente Bellatrix non era la donna adatta a Rodolphus Lestrange; era la donna adatta a Voldemort, ma lui non la considerava nemmeno come preda sessuale.

Lui voleva una Mangiamorte dai capelli rosso sangue, che eseguiva ogni ordine senza discutere, e che di certo avrebbe eseguito ogni ordine anche in un contesto diverso. Voldemort voleva possedere Lily. Non l’amava; non aveva mai amato nessuno, e mai nessuno avrebbe amato. Voleva semplicemente possederla completamente.

Era vero che Lily era quasi nervosamente algida nell’accettare le missioni più sanguinarie, ma Voldemort la sentiva sempre così distaccata da lui, nonostante le dedicasse molte e speciali attenzioni.

Voldemort conosceva alla perfezione cosa Lily desiderava più di ogni altra cosa al mondo: veder soffrire e poi morire James Potter.

E lui le avrebbe concesso quel piacere, e poi si sarebbe preso il suo. Uno scambio equo, credeva.

La fece chiamare una sera, per proporle il patto. Lei entrò nella stanza dove di solito si riunivano tutti i Mangiamorte, ma quella sera era sola con il suo Signore. Tutti gli altri Mangiamorte avrebbero avuto una sorta di timore reverenziale nel trovarsi lì soli insieme a lui, ma lei no.

Gli si avvicinò: “Mi avete fatta chiamare, mio Signore?”.

“Si, Lily, ti ho fatta chiamare. Vorrei proporti un accordo”.

“Di che genere?”.

“Tu vuoi una sola cosa, James Potter. Vuoi divertirti un po’ nel vederlo soffrire, e poi vuoi che muoia. Veramente non sei l’unica, anche a Piton non dispiacerebbe fargli del male. Ma tu lo vuoi sistemare da sola, non è forse così?”.

“Si, è così”.

“E se ti dicessi che posso darti James Potter tutto per te, tu cosa risponderesti?”.

“Che sono anni che lo cerco, e sembra scomparire non appena arrivo io”.

Qualsiasi altro Mangiamorte sarebbe stato punito per un’affermazione del genere, ma lei no. Soltanto Voldemort assunse una voce irritata: “Ma io non sono te, Lily. E non sono nemmeno uno dei Mangiamorte. Io sono Lord Voldemort. Io posso tutto ciò che voglio. E adesso che abbiamo chiarito il concetto, ti pongo di nuovo la stessa domanda. Se ti dicessi che posso darti James Potter tutto per te, tu cosa risponderesti?”.

“Che ne sarei estremamente felice. Ma chiederei anche cosa devo fare in cambio”.

Voldemort le girò intorno, afferrandola per i fianchi, facendo aderire la schiena di lei al suo corpo. Affondò una mano nel corpetto, fino a stringere un seno: “Non lo immagini, Lily? Sai benissimo cosa io desidero da troppo tempo. Non credi forse che ti avrei dedicato tutte quelle attenzioni, se non avessi voluto qualcosa in cambio. Ora, io ti darò James Potter, e, quando ti sarai divertita abbastanza, sarò io a divertirmi. Ora vai, e stai in attesa”.

Lily uscì, frastornata. Da tempo era conscia dell’attrazione che il suo Signore aveva per lei, ma non pensava che sarebbe arrivata a quel punto.

Al suo posto Bellatrix avrebbe fatto i salti di gioia, ma lei si sentiva confusa.

Cercò di abbandonare quei pensieri, per concentrarsi sul fatto che presto avrebbe avuto la sua vendetta contro James Potter.

E sorrise a quel pensiero.

In quel luogo di desolazione, tra le montagne dell’Inghilterra, vivevano i Mangiamorte quando l’Oscuro Signore lo desiderava, e solo coloro che desiderava avere lì.

Ma vivere, per loro, era una parola grossa.

Anche per questo Lily era diversa da tutti gli altri Mangiamorte. Spesso lei si era chiesta se quella, che tutti chiamavano vita, lo fosse davvero.

 

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Capitolo 26
*** Prisoner ***


Capitolo 25- Prisoner

Eccomi qui anche stasera. Scusate l'ora tarda, ma sto per uscire, e ci ho messo un po' a prepararmi.

Dico che sono un po' delusa. Nessuna recensione per il capitolo scorso. Ma dove siete finiti tutti?

Vi ricordo che mancano alla pubblicazione ancora tre capitoli escluso questo, e non avete più molto tempo per commentare.

Vi ricordo l'indirizzo del mio sito http://pottercontest.altervista.org

Bye a tutti, a domani.

 

 

Capitolo 25- Prisoner

 

 

La verità era che James Potter era il più furbo degli Auror, ma era ugualmente vero che nessun Auror poteva competere con Lord Voldemort.

E Lord Voldemort in persona si scomodò ad andare a Goldrick’s Hollow, nella grande casa che i signori Potter avevano regalato al figlio James quando aveva finito Hogwarts, con il massimo dei voti al M.A.G.O.

James non si era quasi accorto di aver davanti Voldemort. Si era semplicemente accasciato senza difendersi, quando lui lo aveva schiantato.

Si era risvegliato poche ore dopo, in una fredda, umida e buia cella, illuminata solo dalla fioca luce di una candela.

Davanti a lui si trovava una persona che conosceva bene: Lily.

Ma non era la stessa Lily che aveva lasciato più di cinque anni prima. Era pallida come la morte, e non c’era luce nei suoi occhi; non c’erano sentimenti.

Lei non disse nulla, e anche James rimase in silenzio. Lei si limitò ad avvicinarsi, con un ghigno stampato in volto, e gli graffiò la guancia con le unghie. Poi lo lasciò sul gelido pavimento della cella, solo, incatenato.

Il giorno dopo Lily si ripresentò nella prigione, e questa volta parlò: “Ciao, James. Sorpreso di vedermi qui?”.

“Non più di tanto, se devo essere sincero”.

“Sii pure sincero, tanto non ti cambierà nulla il non esserlo. Non uscirai comunque di qui”.

“Sospettavo anche questo”.

“Ma prima di ucciderti, voglio divertirmi un po’ con te”.

“Ne sono lusingato. Io mi sono sempre divertito molto con te. E sai cosa intendo”.

“Fossi in te non farei lo spiritoso. Crucio”.

James fu attraversato da una scarica di dolore che lo trafisse da parte a parte. Ma non urlò, e cercò di evitare di muoversi.

Lily lo guardava compiaciuta. Fermò l’incantesimo: “Per adesso basta. La vendetta è un piatto che va consumato freddo. A domani, James”.

E se ne andò. Ogni mattina tornava, sottoponeva James alla maledizione cruciatus, ridendo crudelmente, e se ne andava. Questa cosa andò avanti per diversi giorni, fino a che James non le disse: “Sto cominciando a chiedermi cosa vuoi da me”.

“Ancora non l’hai capito? Voglio divertirmi vedendoti soffrire e poi ucciderti”.

“E perché non l’hai ancora fatto? Si direbbe che tu tenga a me, e per questo non riesci a farlo”.

“Io non tengo a nessuno, James Potter, tantomeno a te”.

“Non c’è bisogno di arrabbiarsi. Però quando ti arrabbi diventi ancora più bella”.

“Crucio”.

E ancora, per la milionesima volta in quei giorni James fu investito da una scarica di dolore. Ma non gli importava. Voleva andare fino in fondo. Voleva farla arrabbiare, voleva indagare la sua anima: “Vedi. Continui a torturarmi, ma non hai il coraggio di uccidermi. E sai perché? Perché sono l’unica persona che ti tiene ancora legata al passato. Tu amavi quel passato, nonostante tutto. Sai che i tuoi genitori sono morti di dolore, e tua sorella non vuole più sentir parlare di magia?”.

“Si, so tutto. Crucio”.

Di nuovo James si trovò disteso a terra dolorante: “Hai visto, Lily. Mi ha messo a tacere perché non vuoi sentirti dire la verità. Tu non sei una Mangiamorte, Lily. Perché lo sei diventata?”.

“Lo vuoi proprio sapere? Lo sono diventata per colpa tua. Tu mi hai fatto conoscere l’odio, grazie alla tua saccenza, e alla tua rabbia nei miei confronti. Sei contento di saperlo?”.

Lily uscì di corsa dalla cella, e non smise di correre, non guardando nemmeno dove andava.

Si scontrò infatti con Voldemort in persona: “Oh, Merlino! Perdonatemi, mio signore, non accadrà mai più una cosa del genere”.

“Sei scusata, Lily. Venivi dalla cella di James Potter?”.

“Proprio così”.

“Non mi piace questa situazione. Sei strana da quando lui si trova qui. Vorrei che venisse ucciso al più presto. Domani”.

“Sarà fatto, mio signore”.

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Capitolo 27
*** Death or Life ***


Capitolo 26- Death or Life

Devo chiedervi immensamente scusa, non pubblico da mesi, per la precisione due mesi e quattro giorni. Non so come chiedervi perdono, ma ho avuto le mie ragioni. Non starò qui a rendervi partecipi delle mie belle cose, perchè non è il caso.

 

Però non ero dell'umore adatto per scrivere, scusatemi.

Ora non vi abbandonerò più.

Questa fic è quasi finita.

Se vi interessa ne ho scritta anche una su lost.

 

 

Capitolo 26- Death or Life

 

 

La mattina dopo Lily entrò velocemente nella cella di James, gli puntò la bacchetta contro e urlò: “Avada….Avada….Avada”.

Ma non riuscì a finire di pronunciare la formula dell’anatema. Cadde sulla ginocchia, tremando come una foglia.

James la guardò compassionevole, e disse: “Perché non riesci ad uccidermi?”.

“Non lo so. Sono anni che ti voglio uccidere, e ora che posso farlo, non ci riesco”.

Lily non attese un secondo di più, e ancora come la sera prima corse via, e si ritirò nelle sue stanze personali. C’erano due motivi per cui non poteva uccidere James Potter. Il primo era che non voleva diventare la puttana di Lord Voldemort, e la seconda era perché rivedere James Potter aveva risvegliato in lei sentimenti che credeva sopiti nel suo cuore di Mangiamorte: in realtà non aveva mai smesso di amarlo, e ucciderlo sarebbe stato come uccidere una parte di se stessa.

Comunque l’avrebbe fatto. Avrebbe ucciso James Potter. Un Mangiamorte era tale perché non aveva sentimenti, e lei non ne doveva avere.

Un Mangiamorte venerava il suo signore persino più di se stesso, e lei avrebbe avuto l’onore di essere totalmente sua. Doveva esserne felice.

Corse di nuovo nella cella di James, con gli occhi chiusi, la bacchetta saldamente in pugno. Stava per pronunciare l’incantesimo, ne era assolutamente convinta, quando sentì James parlare: “Finalmente sei arrivata ad uccidermi. Lo sento, ora ne sei convinta. Fammi dire solo una cosa”.

“Qualsiasi cosa tu mi dirai, non mi distoglierà dal proposito di ucciderti”.

“Non ho intenzione di dissuaderti. Volevo semplicemente togliermi un sassolino dalla scarpa per morire in pace”.

“E di cosa si tratta? Sentiamo”.

“Volevo chiederti scusa per quello che è successo alla fine del settimo anno. Io ti amavo più di ogni altra persona al mondo, e sono sempre stato geloso di Sirius, sin da quando ho cominciato ad uscire con le ragazze. Lui è sempre stato più bello di me, ed era già capitato spesso che alcune ragazze che uscivano con me si siano invaghite di lui. Quando ti ho vista lì nel suo letto con lui, non ci ho visto più. Poi io e Sirius non ci siamo parlati per sei mesi, fino a quando non abbiamo sentito che tu eri diventata una Mangiamorte, io mi sono sentito morire dentro, perché sapevo che era colpa mia. Ma Sirius è venuto a trovarmi, e mi ha detto che non era colpa mia, bensì sua, e mi ha raccontato come sono andate le cose quel pomeriggio. Sono stato uno stupido, Lily. Puoi perdonarmi? Non potrei sopportare di morire, sapendo che la donna che amo da otto anni mi odia”.

Lily era basita. Non si sarebbe mai aspettata delle scuse da una persona come James, così orgoglioso. E non si sarebbe mai aspettata una simile dichiarazione d’amore.

E tutto divenne troppo. Lily cadde in ginocchio, piangendo.

James le disse: “No, Lily. Tu non puoi piangere. Tu devi uccidermi ora. Perché non ci riesci? Non posso credere che mi ami. Sei una Mangiamorte, e come tale ti devi comportare”.

“No, James, io non sono una Mangiamorte. Non lo sono mai stata. Ero arrabbiata, e non mi sono mai resa veramente conto di ciò che facevo. Ho fatto tutto ciò che mi è stato chiesto, sempre. Tu sei il primo ordine che non posso eseguire, e che non potrò mai eseguire. Ora te ne prego, vattene”.

Lily gli si avvicinò, e aprì le catene che gli costringevano i polsi. James si stirò come un gatto, per sgranchirsi, dopodiché sussurrò a Lily un grazie, e chiese: “E di te cosa ne sarà? Il tuo Signore capirà che sei stata tu a liberarmi”.

“Non so cosa accadrà. Sarò di certo punita. Ma non mi ucciderà, se è questo che intendi. Lui mi vuole. Probabilmente mi costringerà a diventare la sua concubina”.

“Non puoi farlo, Lily”.

“Preferisco quello alla morte”.

“Scappa con me, Lily. Ti proteggerò. Ti proteggeremo. Ti prego, vieni con me”.

Lily pensò per qualche secondo, poi si gettò tra le braccia di James; aveva preso la sua decisione. Disse: “Ora si che mi ucciderà, se mi troverà”.

Così quella notte James Potter e Lily Evans fuggirono dalla fortezza di Voldemort, scrivendo il loro destino.

Insieme, per sempre.

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Capitolo 28
*** Would you marry me ***


Capitolo 27- Would you Marry me

Miseriaccia! Ero assolutamente convinta di aver finito di postare questa storia, e questa sera mi sono accorta che mancava un capitolo più l'epilogo.

Imperdonabile errore. Grazie a tutti coloro che hanno recensito e mi hanno dimostrato la loro vicinanza! Ora mi sono ripresa perfettamente, e il fatto che non posto da molto tempo significa diverse cose:

1- Ero convinta di aver già finito questa storia (me scema ^_^ ).

2- Ho avuto poco tempo fino al 30 giugno, causa maturità.

3- Dopo il 30 giugno sono stata assalita da una pigrizia profonda (sarà l'effetto dopo maturità, io non ho più voglia di vedere una penna e nulla che abbia delle pagine)

Ma oggi, scrivendo il nuovo capitolo di clearer, che posterò tra poco, mi sono accorta di non aver finito di postare la fic. Ora che lo so, l'ultimo capitolo arriverà domani sera.

Baci a tutti e di nuovo scuse.

 

 

Capitolo 27- Would you Marry me

 

 

Era passato più di un anno. La vita di Lily non era stata molto più facile, ma di sicuro molto più felice.

Accompagnata da James era andata a trovare Petunia, che si stava per sposare, ma era stata malamente respinta ricevendo una porta in faccia.

A nulla era valso il dire che il periodo da Mangiamorte era ormai passato; la sorella l’aveva comunque rifiutata.

Lily si era messa a disposizione dell’ordine della fenice. E grazie a lei si erano ottenuti degli ottimi risultati. Ma il tradimento di Lily aveva il suo prezzo. Voldemort aveva messo una taglia enorme sulla sua testa.

Questo la costringeva a vivere nel quartier generale dell’ordine, che aveva in Silente il proprio custode segreto. Usciva pochissimo, e quando lo faceva, era sempre accompagnata da Auror e membri dell’ordine.

Come era prevedibile James le stava sempre addosso. Probabilmente aveva creduto che tra lui e Lily potesse esserci qualcosa. Ma non era possibile.

Non è che Lily non provasse qualcosa per lui, ma sapeva che James aveva già abbastanza guai, e stare con lei lo avrebbe messo seriamente in pericolo di vita.

Ma a James questo non importava. Lui amava Lily, e voleva passare il resto della sua vita con lei.

E voleva che lei lo sapesse.

Attese una sera che tutti andassero via dal quartier generale, e andò in camera di Lily, mettendosi seduto sul letto in attesa che lei arrivasse, e lei arrivò, e sbuffò non appena vide James.

Lui le disse: “Vuoi sposarmi, Lily?”.

“No, James”.

“Perché no? Io ti amo, e tu ami me, lo so”.

“Si, ti amo. Ma non posso sposarti. Lo sai. Io non posso sposare nessuno”.

“E perché?”.

“Non fare finta di non saperlo. Io sono condannata a morte, e chiunque stia con me lo sarà a sua volta”.

“A me non importa, Lily”.

“Ma a me si, James”.

“Lily, io sono un Auror, e faccio parte dell’ordine della fenice. La mia vita è costantemente in pericolo. Non credi che rinuncerei se avessi paura? E allora, perché hai paura che il mio pericolo diventi ancora più grande. Non mi importa. Preferisco morire domani con te accanto, piuttosto che morire senza di te. Il nostro amore è forte, e sarà ancora più bello, perché vivremo ogni giorno come se fosse l’ultimo”.

Mentre parlava, James si era alzato, e si era avvicinato a Lily, che in quel momento sorrideva. La baciò, e lei non si ritrasse; anzi, lo abbracciò attirandolo il più possibile a se.

Erano bastate poche parole per mutare la situazione tra di loro.

In pochi secondi furono entrambi nudi, si distesero sul letto e furono una cosa sola.

Dopo un po’ si distesero l’uno a fianco all’altra, sfiniti, sudati e appagati.

Lily, sorridendo, parlò: “Sai, era un bel po’ che non lo facevo; niente male, niente male davvero”.

“Oh, ti ringrazio per l’apprezzamento. Sei gentile”.

“Sono complimenti meritati”.

“Buono a sapersi. Comunque, ora posso chiedertelo di nuovo; mi vuoi sposare?”.

“Credo di aver già risposto con quello che abbiamo appena fatto. Comunque, se vuoi sentirtelo dire, si”.

“Ora non ho l’anello, mi spiace. Provvederò al più presto”.

“Non mi importa nulla dell’anello. Dove andremo a vivere da sposati?”.

“Casa mia, a Goldrick’s Hollow, sarebbe perfetta. Come casa è grande, e non ci sto bene da solo”.

“Sarà perfetta”.

“Di sicuro. E poi ci sono tante stanze, e ci staranno tanti bambini”.

“Cosa vorrebbe dire tanti bambini? Quanti di preciso?”.

“Beh, direi una dozzina”.

“James Potter, tu mi vuoi uccidere”.

“Assolutamente no. Allora direi sei”.

“Due, al massimo”.

“E dai, facciamo tre. Io procuro lo spazio e mi impegno a concepirli. Sarà una faticaccia”.

“Ah, per te sarà una faticaccia. Comunque, vada per i tre”.

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Capitolo 29
*** Epilogo ***


Epilogo

Non so come scusarmi. Ero assolutamente convinta, fino a questa mattina, di aver pubblicato l'ultimo capitolo.

Ma quando finalmente ho vinto la mia pigrizia, e mi sono data da fare per risistemare "Clearer" ho scoperto che non avevo pubblicato l'epilogo; lo faccio subito scusandomi come meglio posso, e naturalmente vi dico che ho aggiornato anche "Clearer" (anzi, per essere precisi lo aggiornerò fra qualche minuto) e che tre qualche giorno pubblicherò il primo capitolo del seguito di questa fanfiction, che si intitolerà "I diari di Narcissa".

Non sarà una cosa spettacolare, perchè quella fanfiction è nata come un escamotage di passaggio tra questa e un'altra, che sarà il seguito di tutte le mie fanfiction. Concepitele come due trilogie, in cui il terzo episodio è comune a tutte e due, le raggruppa tutte e due. Per farvi capire, vi faccio uno schema delle mie fanfiction:

Breathless      I Diari di Narcissa

                                                             (Fanfiction di cui ancora non so il titolo)

Cuore di ghiaccio      Clearer

 

Spero che si capisca la struttura. Perciò vi consiglio di seguire tutte le mie fanfiction, e di ripassarvele in vista di quella nuova (di cui al momento non so molto, se non la trama a grandi linee; non so nemmeno quando sarà pubblicabile, probabilmente a inizio 2007)

Ora non vi trattengo più, vi lascio al tanto atteso epilogo.

 

 

Epilogo

 

 

Da quel giorno era cambiato tutto. Poco meno di un anno dopo James e Lily si erano sposati, con una cerimonia che non doveva essere sfarzosa, ma in realtà lo divenne, a causa di tutti i curiosi che erano accorsi. La protezione degli auror e dei membri dell’ordine della fenice fu massiccia, e la cerimonia si svolse senza problemi.

Lily era felicissima, ma qualcosa le impediva di esserlo completamente. La sorella e il neo marito, Vernon Dursley, avevano rifiutato l’invito.

Cinque mesi dopo Lily rimase incinta, e il 31 di luglio diede alla luce un maschietto, Harry.

 

Era passato più di un anno da quando Lily era diventata mamma, e stava per morire insieme a suo figlio. Voldemort era lì, a pochi passi da lei.

Lily ebbe il coraggio di aprire gli occhi, e di guardare negli occhi colui che una volta era stato il suo signore.

“E’ bello rivederti, Lily. Ora mi faresti una cortesia se lasciassi quel bambino per terra e ti spostassi”.

“Perché mai? Ti secca ucciderci insieme? Non mi dire che ti sei rammollito. Una volta non ci badavi”.

“No, mia cara Lily. Non voglio uccidere te, solo quel marmocchio che tieni in braccio”.

“Credi che ti lascerei uccidere mio figlio?”.

“Se non vuoi fare la fine del tuo maritino di là, ti conviene farlo”.

“No, ti prego. Prendi me, ma lascia stare Harry”.

“Sono qui apposta per lui”.

“E perché dovresti uccidere un bambino di un anno?”.

“E così il tuo caro Silente non ti ha detto nulla?”.

“E cosa avrebbe dovuto dirmi?”.

“Da una profezia pare che tuo figlio mi ucciderà. Sinceramente non lo credo possibile, ma preferisco eliminare il problema alla radice. Ora spostati”.

“Non lo farò”.

“Spostati, stupida”.

“Non mi sposterò mai”.

“Allora non mi lasci altra scelta. Avada kedavra”.

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