notte di mezza estate

di Waitingaprince
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** beach party ***
Capitolo 2: *** scommessa ***
Capitolo 3: *** Sorpresa ***
Capitolo 4: *** Un nuovo bacio ***



Capitolo 1
*** beach party ***


fanficEra una calda giornata di luglio quando decidemmo di fermarci per cinque giorni ad Arenipoli.
“Lucinda, sei sicura di volerti fermare qui?” mi chiese Ash.
“Certo” risposi molto allegra “e poi la mia prossima gara sarà qui e tu vuoi sfidare il capopalestra e vincere una medaglia Faro”
Entrai nel centro pokémon e mi diressi spedita al bancone, ma mi fermai vedendo un ragazzo con un bigliettino in mano che gli era stato dato poco prima da un’infermiera Joy.
“scusa, cos’è quel bigliettino che distribuiscono le infermiere Joy?” chiesi incuriosita.
“è l’invito al Beach Party di Arenipoli” rispose gentilmente
Fantastico pensai Appena in tempo
“grazie mille” dissi riavviandomi verso il bancone del centro.
“buongiorno, sei in un centro pokémon. Qui rimettiamo in sesto i pokémon stanchi” disse l’infermiera al banco leggermente annoiata.
“non si preoccupi, non sono qui per mettere in sesto dei pokémon” dissi “vorrei una stanza da tre e vorrei sapere se posso avere qualche biglietto per il Beach Party”
“certo” disse Joy dandomi delle chiavi di una stanza del centro “ecco le chiavi della stanza e per l’invito devi chiedere alla mia cugina lì infondo”
“grazie mille” dissi con un sorriso a trentadue denti.
Corsi verso la cugina dell’infermiera Joy come un razzo.
“posso avere tre inviti per il Beach Party?” chiesi.
“certamente signorina” disse porgendomi tre bigliettini blu scuro con scritta bianca.
Ringraziai e corsi verso Ash e Brok che mi guardavano incuriositi.
“indovinate che cosa ho?” dissi sventolando i tre foglietti davanti alle facce incuriosite e allo stesso tempo infastidite dal mio comportamento idiota dei miei compagni.
“dei fogliettini?” azzardò Ash.
“non sono dei semplici fogliettini” dissi entusiasta “sono gli inviti per l’evento dell’anno: il Beach Party di Arenipoli”
Mi guardarono incuriositi.
“non ditemi che NON sapete cos’è il Beach Party di Arenipoli!” dissi quasi sconvolta.
I due ragazzi che avevo davanti annuirono. Li avrei presi a schiaffi per questo.
“E’ l’evento dell’anno! Ogni anno a Sinnoh, nella città di Arenipoli, si organizza un party sulla spiaggia. Ci sarà la musica, il DJ, i salatini, i privè, e tutte quelle cose che si usano per le feste. Sarà una cosa spettacolare, e noi siamo arrivati giusto in tempo!” ero entusiasta e saltellavo da tutte le parti senza fermarmi neanche un nanosecondo.
“e perchè ti emozioni tanto?” chiese Brok fissandomi.
“non riesci proprio a capire?!” dissi indicandogli il biglietto “ciò significa bagno di mezzanotte, relax e una serata tutta solo ed esclusivamente per divertirci! Senza pokémon, allenamenti, gare e incontri”
Rimasero in silenzio guardandomi incuriositi.
“allora volete venire?” dissi annoiata e sbuffando.
“io la vedo una buona idea per passare la serata” disse Ash “e poi mi scoccio di stare in camera tutta la giornata” precisò.
“e tu Brok?” chiesi curiosa.
“ci saranno belle ragazze?” chiese senza pensarci.
“si! Tutte quelle che vuoi e potrai corteggiarle senza che nessuno ti dica nulla” dissi maliziosa.
“bene, allora perchè siamo ancora qui e non andiamo a prepararci per questo Beach Party?” chiese frettoloso spingendoci verso il corridoio dove c’erano le stanze per gli allenatori.
Favoloso pensai.
Aprii la porta della stanza, mi lasciai alle spalle i miei compagni e mi sedetti sul letto. Aprii subito il mio zaino alla disperata ricerca di un costume e di una cosa decente da mettermi.
“ah ah! Torvato” esclamai dopo aver trovato il costume.
“perchè ti metti il costume?” mi chiese Ash.
“Beach Party..” ripetei.
“ah, giusto” aggiunse.
Ci misi un’ora, se non di più a scegliere cosa mettermi.
Perchè non mi sono portata quella valigia con i vestiti?! Perchè?! mi maledissi in quel momento.
“Finalmente!” esclamai vedendo qualcosa mettibile nel fondo del mio zaino.
Mi girai verso i ragazzi.
“Allora, il party inizia alle 20.00” ricapitolai “e che ore sono?”
“le 19.30” rispose Ash divertito.
“e me lo dite solo ora?” chiesi arrabbiatissima.
“allora muoviti o andiamo senza di te” disse Brok deciso.
Corsi nel bagno, mi lavai e mi truccai. Ci misi venti minuti solo per farmi i capelli che alla fine decisi di lasciare sciolti.
Merda pensai.
Mi vestii in fretta e furia mettendomi il costume che non potevo certo dimenticare: era quello il pezzo più importante.
Il costume era a fascia tutto rosa. Sopra al costume mi ero messa un semplice top a fascia bianco e degli shorts sotto. Una sciarpa azzurra era l’unico accessorio.
Uscii dalla porta del bagno sconvolta da quanto ero stata veloce.
“wow” seniti dire ad Ash “le 20.00 in punto. E’ in perfetto orario, signorina Lucinda”
Questa volta lo avrei preso a schiaffi.
“Smettila di fare il cretino”
Non fece molto caso alla mia affermazione e mi guardò i piedi.
“perchè non hai le scarpe?” mi chiese incuriosito.
“ma sei scemo? Beach Party è uguale a sabbia. Sabbia è uguale al fatto che le scarpe sono scomode” dissi. Il mio ragionamento era molto razionale “e poi c’è una porta nel centro che porta alla spiaggia”
Mi lanciarono un’occhiataccia, ma io non ci feci molto caso.
“Allora vogliamo andare alla festa o preferite rimanere qui a riflettere sul fatto che io non ho intenzione di mettermi le scarpe?” dissi irritata avviandomi senza aspettare una risposta.
Quando arrivai in spiaggia mi dimenticai quasi di respire: finalmente!
Mi accorsi che per un istante tutti gli occhi dei ragazzi furono puntati su di me il che mi fece arrossire leggermente.
C’erano moltissime persone, musica a palla e poi c’era la spiaggia, il mare e le stele che brillavano sopra la mia testa.
Volteggiai per tutta la spiaggia salutando i miei amici: c’erano Zoye, Kenny, Lucas, i capopalestra di tutta la regione, i super quattro, Camilla e perfino il professor Rowan.
Arrivai alla pedana del DJ e vidi gli unici due che non avevo ancora salutato durante tutta la serata.
“Corrado!” urlai dalla gioia
“Lucinda! Da quanto tempo!” urlò.
Corsi ad abbracciarlo e gi diedi un bacio sulla guancia.
“Vedo che sei migliorato” dissi alludendo alla cassa e ai vari attrezzi da DJ.
“diciamo che sono un dilettante”
“non essere modesto! Questa musica è una bomba”
“se lo dici tu”
Poco dopo mi accorsi che Ash era dietro di me. Gli presi la mano.
“Ah, questo è Ash. Ha intenzione di sfidarti nei prossimi giorni. Ti avverto che è un tipo tosto” lo avvertii.
“Mi fà piacere conoscere il mio prossimo sfidante. Piacere sono Corrado”
“piacere, Ash” disse un pò imbarazzato.
Guardai per qualche secondo il ragazzo che lo aveva sostituito durante la nostra piccola chiaccherata.
“Barry?” chiesi incredula.
“Lucinda! Ash!” disse sorpreso “io vi multerò perchè non mi avete salutato prima”
“non scaldarti troppo” dissi sarcastica, poi guardai Corrado. “che ore sono?”
“le 22.30” rispose
“bene. A mezzanotte posso fare un annuncio?” chiesi sperando in un sì
“bagno di mezzanotte?”
“esattamente” risposi entusiasta.
“certo” rispose anche lui entusiasta.
Notai che alla postazione del DJ c’erano tre ragazzi, non due. Mi avvicinai al terzo per vedere se lo conoscevo e, nel caso, per presentarmi. Appena lo vidi rimasi a bocca aperta: era un ragazzo che non mi sarei mai aspettata di vedere lì.
“ciao Paul” lo salutai. Non fece un vero e proprio saluto, ma un semplice cenno del capo. Poi si rivolse a Barry dicendogli qualcosa del tipo “ho vinto sicuro” o cose del genere ma non capii.
Passai un pò di tempo a provare a fare la DJ mentre Ash mi cingeva la vita con le braccia e teneva la testa sulla mia spalla destra. Era una situazione piacevole. Lanciai un’occhiata veloce a Paul che stava seduto a pensare a qualcosa che non riuscivo a decifrare sul suo volto sempre freddo e rigido.
Qualcuno mi prese la mano e mi trascinò via. Tentai di dimenarmi senza riuscirci: la presa era troppo forte.
Sentii uno sbuffo di Ash mentre ci allontanavamo.
Appena ci fermammo eravano in un privè.
“chiunque tu sia cosa cavolo ti è saltato in mente?!” dissi urlando.
Quando mi girai vidi Paul che mi fissava divertito.
“cosa c’è di divertente?!” urlai.
“sembri una bambina” disse ridendo.
“non c’è nulla da ridere” dissi.
Lo guardai meglio, era cambiato rispetto all’ultima volta che lo vidi quando era venuto a sfidare Ash. Era.. come dire.. lo avrei potuto definire un bel ragazzo.
Cosa ti sta succedendo? pensai Bhè, non si può non dire che è un bel ragazzo, Lo ammetto.
“perchè mi hai portato qui?” chiesi.
“stai col perdente?” mi chiese freddo e distaccato.
“si chiama Ash! E se anche fosse? Cosa ti importa?” dissi nervosa accomodandomi sul lungo divanetto del privè. Non lo sopportavo quando chiamava Ash perdente.
“diciamo che sono un pò geloso” disse maliziosamente.
“figuriamoci se ci credo! Tu? Geloso? Non farmi ridere! Come potresti essere geloso se non ci siamo mai rivolti la parola fino ad ora?!”
“nessuno ti ha mai detto che sei la ragazza più carina di tutta Sinnoh?” disse avvicinandosi. Sentii il suo respiro sull’orecchio.
Arrossì immediatamente. Diamine! Che cavolo ti sta succedendo Lucinda?! Non puoi fare così! Pensai immediatamente. Scossi la testa. Non mi posso prendere una sbandata per uno come lui! E’ impossibile..
“a cosa stai pensando?” mi chiese.
“non posso essermi presa una sbandata” dissi ad alta voce.
“ah no?” disse malizioso. Mi baciò il collo. Un brivido mi percosse la schiena.
Merda, mi sono innamorata..

>To be continued<

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Capitolo 2
*** scommessa ***


fanficRieccomi con un nuovo capitolo di questa storia! Innanzitutto volevo ringraziare e rispondere a chi ha recensito il capitolo precendente:

PauLxCeleste: grazie mille per la tua recensione, spero che continuerai a seguire questa storia!

camilla_rain: grazie anche a te della recensione.. no, Ash e Lucinda non stanno insieme, non ti preoccupare

Ken Tennyson: grazie anche a te della recensione e grazie perchè continuerai a seguire questa storia.. diciamo che nemmeno io adoro la LucindaxPaul ma pensavo che, con la trama che avevo in mente la storia potesse venire bene. Grazie ancora per i complimenti

Un altro ringraziamento a chi segue questa storia: Gardis. Grazie mille anche a te e spero che questa storia ti piaccia.

Grazie a tutti e buona lettura!

Dove eravamo rimasti?
“non posso essermi presa una sbandata” dissi ad alta voce.
“ah no?” disse malizioso. Mi baciò il collo. Un brivido mi percosse la schiena.
Merda, mi sono innamorata..
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“smettila” urlai tentando di dimenarmi arrossendo vistosamente.
Teneva in miei polsi ben stretti in modo che io non potessi muovermi.
“perchè dovrei?” disse “io mi sto divertendo”
“non c’è nulla di divertente” urlai disperata.
“lo vedremo” disse in aria di sfida. Mi ribaciò il collo, ancora quel fremito lungo la schiena.
Sentivo il suo respiro sul collo, era caldo, e i brividi continuavano senza sosta.
Poi mi stese sul divanetto, nonostante tentassi di fuggire da quella presa predatrice. Il suo corpo si adattò perfettamente al mio mentre continuava a baciarmi il collo.
Staccò le sue calda labbra dal mio collo e le avvicinò al mio mento. Piano piano le nostre labbra si sfiorarono, il mio cuore iniziò a battere velocissimo, sentii una vampata di calore in faccia.
Non credevo che per lui fosse lo stesso, non ci avrei mai creduto.
La sua lingua si insinuò nella mia bocca invitando la mia a partecipare a quell ballo. Ma io mi rifiutavo, non volevo baciarlo, non volevo cascare in quella trappola mortale, e lui se ne accorse, ma non si fermò. Non mi farò trascinare in questo casino ero più decisa che mai. Tentai di liberarmi dalla presa che mi stringeva i polsi, senza successo.
Cominciò a baciarmi con più passione, era travolgente e la tentazione era troppo forte. Merda, perchè prorpio a me?
Non ce la feci, ero sicura di svenire da un momento all’altro. Mi lasciai abbindolare da quella calda sensazione e da quel batticuore fortissimo sperando che tutto sarebbe finito presto.
Le mie labbra iniziarono a muoversi con le sue e la mia lingua accettò l’invito a quello strano ballo. Fu il momento più della mia vita, almeno credo.
Era un bacio caldo, sincero. In qualunque caso mi stavo facendo trasportare troppo da quella situazione, e mi piaceva.
Sentii le sue mani salire lungo la mia schiena, sotto la maglia e arrivare al costume.
Questo no, non sono una ragazza facile, io pensai.
Mi staccai da lui con la velocità di una gazzella. “non sono scema” dissi “e non sono una ragazza facile. Mettitelo in testa”
Corsi via da quel paradiso che poteva essere al centro esatto dell’inferno, ma era ancora lucida per notare che qualcosa, appena uscii entrò nel privè. Decisi di dare una sbirciatina e di capire cosa stesse succedendo.
“A quanto pare ho perso” disse una voce familiare, delusa.
“Si direbbe di sì” disse Paul orgoglioso “ho baciato Lucinda, quindi ho vinto”
Mi paralizzai. Una scommessa? Ho baciato Lucinda? Ho vinto? Cosa cavolo..? quelle domande mi occupavano la testa, non riuscivo a capire.
“Quanto ti devo, Paul?” disse quella voce.
“lo sai benissimo quanto mi devi, Barry”
Sentendo quel nome la mia mente si svuotò. No, Barry non può avermi fatto questo! Di sicuro è un altro Barry! Tentai di convincermi, ma non ebbi molto successo.
Tentai di sbirciare all’interno di quel privè che per me ormai era l’inferno. Vidi una chioma bionda, una viola e dei soldi nelle mani dei due.
Ero piena di rabbia: ero stata tradita, usata e umiliata. Ho sprecato il mio primo bacio con un idiota patentato che dopo tutto che fà?! Scommette su di me? Ma cosa ho nella testa?! Ce l’avevo a morte con me stessa per essermi fidata, per essermi fatta abbindolare e per essere andata al Beach Party.
Non riuscivo più a controllare le mie azioni, così entrai nel privè senza neanche pensarci.
“Brutto idiota, che non sei altro! Come ti sei permesso?! Ti vorrei dare uno schiaffo che te lo potresti ricordare per tutta la vita” dissi poi voltandomi verso Barry “ma..”
Baciai Barry a stampo, un bacio lungo, ma privo di quell'emozione che avevo provato con Paul. Rimasi un pò delusa, ma ci ero riuscita. Ero sicura di essere riuscita a scalfine un minimo il cuore di pietra di Paul. Lo guardai soddisfatta. “questo dovrebbe farti più male” dissi uscendo.
“wow” disse Barry ancora scombussolato.
“stai zitto” disse invece Paul acido. Sì, ero riuscita a scalfire quel cuore.
Mi stava per venire una crisi di pianto. Con le lacrime agli occhi raggiunsi la postazione del DJ. Corrado mi guardò preoccupato.
“Lucinda, tutto bene?”
“no, va tutto uno schifo, Corrado” dissi in preda alla disperazione.
“ti va di parlarne?” mi chiese premuroso
“no” risposi acida. Che mi sta succedendo? Non posso trattare male Corrado mi pentii subito della mia risposta “scusa Corrado, colpa mia” dissi “che ore sono?” chiesi.
“le 23.50” rispose pronto.
“tra cinque minuti faccio il mio annuncio” dissi con un pò di entusiasmo.
Mi tranquillizzai. E per cinque minuti riuscii a non pensare, il che mi diede molto sollievo.
“Lucinda, sono le 23.55. Vuoi ancora un pò di tempo?” mi domandò Corrado un pò apprensivo.
“no, grazie” sorrisi. Mi ero ripresa abbastanza da poter parlare.
Presi il microfono e mi alzai in piedi.
“Ciao Arenipoli! Siete caldi?” dissi, sembravo proprio una speacker “fatemi sentire la vostra voce” urlai.
Si sollevò un urlo per tutta la spiaggia.
“bene” dissi soddisfatta “sapete che è quasi il 15 luglio vero? Avete i costumi vero? Perchè a mezzanotte in punto vi voglio tutti in acqua per il fantastico bagno di mezzanotte al Beach Party di Arenipoli”
Un urlo di entusiasmo circondò la spiaggia.
Ero emozionata, tanto da far sparire la tristezza.
Sentii una campana rimbombare: era mezza notte!
Mi levai i vestiti che lasciai alla postazione del DJ, e corsi verso l’acqua buttandomici dentro.
Immersi la mia testa in quel mare freddo come il ghiaccio e mi isolai dal mondo.
Lui è riuscito a farmi innamorare in un secondo, io riuscirò a farlo innamorare di me, fosse l’ultima cosa che faccio.

>To Be Continued<

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Capitolo 3
*** Sorpresa ***


fanficEd eccomi ancora qui con un altro capitolo di questa storia!
Scusate il ritardo, ma tra scuola e mancanza di ispirazione ci ho messo un po’, grazie mille per aver atteso.

Vorrei ringraziare chi ha recensito il precedente capitolo ovvero noemi_moony e vegeta princess98. Spero che vi piaccia anche questo capitolo.

E vorrei anche ringraziare anche chi segue questa storia ovvero Gardis e noemi_moony e ancora noemi_moony perché “ricorda” questa storia.

Grazie a tutti ed ecco a voi il nuovo capitolo!

Dove eravamo rimasti?

Immersi la mia testa in quel mare freddo come il ghiaccio e mi isolai dal mondo.
Lui è riuscito a farmi innamorare in un secondo, io riuscirò a farlo innamorare di me, fosse l’ultima cosa che faccio.

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Quando riemersi, molte delle persone che prima ballavano sulla spiaggia si erano tuffate lasciando i propri abiti sulla spiaggia.
Mi allontanai lentamente dalla riva e mi avvicinai agli scogli. Rimisi la testa sotto l’acqua aprendo gli occhi e vidi un riccio. Lo presi in mano e per sbaglio mi feci male. Dal piccolo taglio uscì una goccia di sangue. Sorrisi riemergendo.
Questo riccio è come lui: pungente all’esterno, forse dolce all’interno.
Lasciai cadere nuovamente il riccio in acqua.
Per quella sera non volevo pensare, volevo divertirmi.
Tentai di scacciarlo varie volte dalla mia mente senza successo. Scoppiai in un pianto silenzioso.
Perché mi ha usato in quel modo? Perché lo ha fatto? Si diverte tanto a usare le persone?
Ero disperata. Mi misi le mani fra i capelli scuotendo velocemente la testa ancora fra le lacrime.
Devo essere forte. Lo farò innamorare di me. Basta pensarci ora, divertiamoci.
Mi ripetei mille volte questa frase, ma non ero mai convinta. Era tutto inutile: mi era entrato in testa e ora non provava nemmeno ad uscirne.
Scossi ancora la testa e mi riavvicinai alla spiaggia. Uscii dall’acqua avvicinandomi alla cabina del DJ per prendere i vestiti.
Meglio tornare in camera pensai lì nessuno mi potrà vedere in questo stato.
Entrai nel Centro Pokémon a piedi nudi, immersa nei miei pensieri.
“E’ lei la signorina Lucinda?” una voce interruppe quel flusso di pensieri.
“Sì, sono io” risposi con una voce spenta, quasi spaventosa.
“Oh, finalmente l’ho trovata”
Mi voltai verso quella voce femminile e vidi un’infermiera Joy.
“Salve” tentai un sorriso “cosa è successo?” chiesi, curiosa per il comportamento dell’infermiera.
“C’è stato un problema” mi disse.
“Di che si tratta?” chiesi apatica.
“Ecco, abbiamo avuto un problema con le stanze a causa del Beach Party. E lei è stata ha cambiato stanza. Ora sta in camera con un ragazzo che dice di conoscerla”
“Allora non c’è problema” sorrisi tranquilla “mi potrebbe portare alla mia nuova stanza per favore?”
“Certo” fece cenno di seguirla e si incamminò. La seguii.
“Per il mio zaino devo fare qualcosa?”
“Non si preoccupi, lo abbiamo portato nella sua nuova stanza”
“Ok” commentai passivamente infine.
Dopo aver camminato in silenzio per qualche minuto, arrivammo davanti alla porta della mia nuova stanza.
“E’ questa” disse l’infermiera consegnandomi un paio di chiavi “il suo compagno di stanza ne ha una propria, quindi non si preoccupi” disse sorridendo.
“Ok” dissi girandomi la chiave fra le mani mentre l’infermiera se ne andava.
Finalmente mi decisi ad aprire la porta. Rimasi a bocca aperta: era una camera molto grande rispetto a quelle in cui alloggiavo di solito ed al centro vi era un grande letto matrimoniale. Scossi per l’ennesima volta la testa.
Bha fu il mio unico pensiero.
Trovai il mio zaino in un angolo della stanza. Lo aprii e presi il pigiama composto da una maglietta bianca a maniche corte e un pantaloncino corto grigio. Andai in bagno e mi cambiai. Mi legai i capelli in una coda e mi stesi sul letto. Dopo poco mi addormentai.
Fu una notte strana, come il mio sogno: ero stesa sul letto mezza addormentata e all’improvviso un ragazzo abbastanza alto con i capelli viola entrò nella stanza e mi sorrise, forse nel vedermi dormire. Lo riconobbi dopo una po’ e notai che era Paul. Mi girai verso l’altro lato imbarazzata prima che lui si cambiasse. Si infilò sotto le coperte vicino a me sempre con quel sorriso ebete stampato in faccia. Spostò la mia testa sul suo petto caldo e io arrossii come un peperone.
Qui si concluse il mio sogno. Non aprii gli occhi accorgendomi del fatto che la mia testa era sul petto di qualcuno. Sempre con gli occhi chiusi mi voltai verso quel corpo e poi li aprii. Un urlo di stupore mi scappò dalla mia bocca svegliando il mio coinquilino.
“ma sei scema o cosa?” disse il ragazzo con voce impastata dal sonno.
Rimasi in silenzio, fissandolo sconvolta.
Merda, è tutto vero pensai.

>To Be Continued<

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Capitolo 4
*** Un nuovo bacio ***


fanficChiedo scusa per il ritardo con cui pubblico questo capitolo, ma la scuola e la mancanza di ispirazione mi hanno uccisa.
Vorrei ringraziare vegeta princess98, killa_pucciosa, _Pimpilotta_, La_Giuli, noemi_moony che hanno recensito lo scorso capitolo.
Poi

Dove eravamo rimasti?
“ma sei scema o cosa?” disse il ragazzo con voce impastata dal sonno.
Rimasi in silenzio, fissandolo sconvolta.
Merda, è tutto vero pensai.

____

Mi misi le mani nei capelli poggiando la testa sul mio cuscino.
“Non è possibile, è solo un brutto sogno” dicevo tra me e me.
“Ora chiudo gli occhi, li riapro e mi sveglierò in camera con Ash e Brok, ne sono sicura”
Chiusi gli occhi e poi li riaprii, ma nulla era cambiato.
“Non ci posso credere” dicevo continuando a tenere le mani nei capelli.
Respirai profondamente per riprendere la calma e poi immersi la testa nel cuscino.
Iniziai a ridere istericamente mentre Paul mi guardava sconvolto, quasi come se stesse guardando un alieno.
“E’ tanto divertente vero?” tentai di dire tra quelle risate.
“Come?” mi chiese lui incuriosito.
“Ti diverte farmi soffrire?” dissi ridendo ancora.
“Eh?” mi disse ancora più confuso.
Non gli risposi e continuai a ridere, come se la risposta fosse ovvia.
“E’ tanto difficile da capire?” chiesi quasi con le lacrime agli occhi.
Mi guardò con una faccia ancora confusa quasi per dire “ma che cavolo sati dicendo?”
“Oh, a voi ragazzi bisogna sempre spiegare tutto!” sbuffai rumorosamente. “Non l’hai ancora capito? Mi piaci!” lo dissi senza pensarci mentre sentivo il suo sguardo pesante su di me.
Dopo un minuto di imbarazzante silenzio mi resi conto di quello che avevo appena detto.
Merda pensai immediatamente.
Mi alzai dal letto e andai in bagno mentre lui mi fissava. Velocemente mi cambiai e mi misi il mio solito completo e uscii dal bagno.
“Si dice buongiorno, almeno” disse lui con un tono strafottente.
“Ci si vede” risposi io uscendo dalla stanza.
Quando la porta si chiuse alle mie spalle respirai profondamente.
Bel modo di cominciare la giornata, insomma.
Camminai verso la mensa, se si poteva definire così, e vidi Ash e Brok.
“Ragazzi!” dissi tentando di sembrare allegra.
“Lucinda!” dissero in coro “pensavamo ti fossi persa, ma abbiamo saputo che ti hanno cambiato di stanza” ci fu un lungo secondo di silenzio. “E che stai in camera con Paul” disse infine Ash con grande amarezza.
“Non ne parliamo” dissi con una voce sprezzante.
“Comunque, vogliamo allenarci o no?” tentai di cambiare argomento.
“Certo” disse Brock “però oggi facciamo anche un paio di giri di corsa per riscaldarci”
“Che cosa?!” protestò immediatamente Ash “Sei pazzo?! Io mi rifiuto!”
“Io mi astengo” dissi apatica.
“Ash non si discute, non puoi iniziare una lotta se non hai i muscoli sciolti. Di solito camminiamo molto, ma ieri non abbiamo fatto tutto questo allenamento”
“E se mi rifiutassi?”
“Niente pranzo”
Piuttosto che saltare il pranzo, Ash sarebbe stato capace di fare venti giri di tutto il litorale.
“Bene, allora perché stiamo ancora qui?!” disse Ash spingendoci verso la porta d’uscita.
“Aspettate un attimo!” Esclamai “il mio I-pod? Chi di voi due l’ha preso dal mio zaino?”
Nessuno dei due parlò.
“Guardate che non stava nel mio zaino quando sono entrata in quella camera” li guardai con uno sguardo da detective.
“Parlavi di questo?” Disse Corrado dandomi l’I-pod.
“Che?”
“L’ho preso “in prestito” per aggiornarti quel coso, ma da quand’è che non ascolti musica?”
“Ehm..” lo guardai con aria colpevole, ma riconoscente “Grazie” dissi solo sorridendo “allora ci vediamo, io vado ad allenarmi” dissi sorridente salutando Corrado.
Non sapevo perché, ma la sua presenza mi metteva di buon umore.
Così facemmo una lunga corsa per sciogliere i muscoli prima dell’allenamento in vista della gara pokémon e della lotta in palestra.
Credo di non aver mai sudato così tanto in tutta la mia vita, ‘sta volta Brok fa’ sul serio.
Finalmente ci fermammo per una pausa. Mi sedetti ad un tavolino per ordinare una bibita fresca quando Barry si avvicinò e si sedette al mio stesso tavolo.
“Ciao” disse a disagio.
“Salve”
“Ti devo dire una cosa importante”
“Oh, avete ancora scommesso su di me? Ma questa volta sei così gentile da dirmelo prima?” dissi acida.
“No,  è qualcos’altro” sospirò “La scommessa. Bhè, vedi.. Quella scommessa”
“Vieni al dunque” tagliai corto.
“Ok. La verità è che tu a Paul piaci sul serio”
Scoppiai a ridere.
“Sei davvero divertente, Barry”
“Non sto scherzando, Lucinda. Sono serio”
Lo guardai interrogativa.
“Quella scommessa l’ho proposta io. Sapevo quanto tu piacessi a Paul, ma lui non l’ha mai voluto ammettere. Così gli ho detto che se ti avesse baciata gli avrei dato dei soldi. All’inizio l’ha fatto solo per gioco, poi ha capito di essersi inamorato di te proprio come è successo a te”
Lo gaudarvo sconvolta, non riuscivo a capire.
“Se è uno scherzo non è divertente” dissi.
“Non scherzo su queste cose, e mi ha detto di dirti di andare da lui in camera”
“Ah, ok” dissi alzandomi “Grazie mille Barry” gli sorrisi e gli diedi un bacio sulla guancia.
Corsi verso la stanza e quando ci fui davanti presi un respiro molto profondo.
Ce la posso fare, non devo avere paura.
Poggiai la mano sulla maniglia della porta e lentamente la aprii. Fu lo spettacolo più brutto che avessi mai visto in tutta la mia vita: le sue labbra su quelle di un’altra ragazza, stesi sul letto.
Mi schiarii la voce per farmi notare. Entrambi si fermarono a guardarmi.
Stavo per scoppiare, come una bomba.
“Potresti evitare di fare questa sceneggiata in camera nostra, dopo averti rivelato i miei sentimenti e dopo che Barry mi ha detto che tu provi qualcosa per me” una lacrima scese dai miei occhi rigandomi il volto. Mi portai le mani sul viso e inizai a correre verso la spiaggia piangendo.
Che schifo, lo sapevo. Sono stata usata, sono un’idiota. Non devo credere ai ragazzi, nessuno di loro ha un cuore.
Quando arrivai in spiaggia non c’era nessuno, escluso qualche bagnante che non notò il mio stato. Mi sedetti sulla sabbia portando le ginocchia al petto appoggiandoci sopra la testa.
Come sono brava a farmi abbindolare dal primo che passa. Stupida, stupida, stupida!
Ce l’avevo con me stessa, per essermi fatta nuovamente ingannare.
Qualcuno che mi bussava alla spalla mi distrasse dai miei pensieri, ma non ebbi il coraggio di voltarmi.
“Vattene” sibilai fra i denti.
“No, ti devo spiegare” ancora quel tono freddo, non lo sopportavo.
“No, tu non mi devi spiegare un bel niente. Ti ho capito sai? Tu usi tutte le ragazze e poi le lasci lì con il cuore a pezzi, non ci casco più sai? Non sono così sce..”
Non finii la frase che le mie labbra si unirono a quelle di Paul. Tentai di staccarmi, ma lui mi bloccò i polsi e io non potei fare altro che accettare tutto.
“Ti hanno mai detto che parli troppo?” Disse strafottente.
Sbuffai tentando di staccarmi da lui.
“Adesso lasciami parlare” mi prese il viso tra le mani.
“Lucinda, io ti amo”
“Sese, e quella ragazza chi era? Tua sorella?” dissi sarcastica.
“Ok, era una ragazza che si è dichiarata e mi ha baciato. Io ho tentato di dirle che mi piaceva un’altra ma non ha voluto sentire ragioni”
“Paul, anche io ti devo dire una cosa”
“Dimmi”
“Ti amo”
Presi il suo viso tra le mani e lo baciai intensamente.
>The End<

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