Lo scambio equivalente

di White Gundam
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto è cominciato così... ***
Capitolo 2: *** Strani avvenimenti ***



Capitolo 1
*** Tutto è cominciato così... ***


Un bentornato a tutti i lettori che gia mi conoscono per altre mie fanfiction e un benvenuto a chi mi legge per la prima volta^^
Questa è la seconda long-fi che scrivo su FFVII (ma non vi preoccupate, prestissimo arriverà anche l’undicesimo capitolo di Dream Organization), e, come al solito nasce da una mia idea malata XD
Questa idea mi è venuta mentre studiavo fisica, anche se con la fisica non centra niente XD Vabbeh la pianto di rompere e spero di riuscire ad interessarvi almeno un pochino… Se qualcuno di voi avesse voglia di lasciarmi una recensione questo non solo mi farebbe molto piacere ma mi aiuterebbe anche a migliorarmi^^ Ma ora basta annoiarvi, ed ecco a voi il primo capitolo di Lo scambio equivalente, enjoy you^^


Capitolo 1

Tutto è cominciato così…



Lo scontro con Sephiroth facendo bene attenzione a dove e quando dovrà terminare.
La Buster Sword che impugnerò per l’ultima volta.
Gli strani tatuaggi a forma di lettere che mi salgono dalle mani fin sulle braccia.
Ricordo bene come è cominciato tutto questo, fin troppo bene.


Era passato più di un anno dal mio ultimo scontro con Sephiroth, dalla mia ultima prodezza, dall’ultima volta che avevo salvato il Pianeta. Il mio nome era nuovamente sulla bocca di tutti. Cloud, l’eroe. Cloud il salvatore.
Cazzate. Erano tutte cazzate.
Mi ero illuso di aver finalmente lasciato cadere il passato nelle sue pesanti tenebre ammantate di nero ma… Mi sbagliavo. In realtà non avevo fatto altro che nascondere a me stesso la verità. Fingere che loro non mi mancassero. Eppure è impossibile dimenticare persone quali loro erano state per me, e io potevo solo illudermi di averle lasciate nei miei ricordi. Loro erano il mio passato, il mio presente e il mio futuro.
Lo capii più tardi, dopo poco più di un anno, quando venni a conoscenza di un qualcosa che avrebbe potuto riportarli in vita. Procurarmi i libri di alchimia non fu affatto difficile, e leggerli senza che nessuno sospettasse niente lo fu ancora di meno. Mi bastava chiudermi in stanza, dire a Tifa che ero stanco e volevo dormire; che volevo essere lasciato solo per un po’.
E lì, nel silenzio della mia stanza, sdraiato a pancia in basso sul letto e con le coperte tirate fin sopra la testa, come un bambino che legge dopo l’orario in cui gli è stato detto di andare a dormire, divoravo le nozioni di quei libri. Intorno a me, le foto che li raffiguravano mi guardavano pazienti; insieme alla foto di Tifa, quella di Denzel e Marlene e… Quella di Tifa col pancione. Eh sì, aspettavamo un bambino, presto sarei diventato padre; eppure adesso sono sicuro che non vedrò mai mio figlio, o mia figlia che sia. Ma tutto questo non ha importanza, il succo è che in quei libri trovai la possibilità di riportare in vita le due persone più importanti che per me fossero mai esistite, e questa consapevolezza mi bruciava il cuore e la mente. Leggevo febbrilmente, e in una settimana avevo già divorato più di una ventina di libri. Volevo essere sicuro che il rituale risultasse corretto in ogni sua fase. Quando finii di leggere tutti i libri mi preparari alla seconda fase, ovvero mettere in pratica quanto avevo letto.
Non cercherò giustificazione per quello che ho fatto; non accamperò scuse quali: “Mi mancavano troppo” o “Il passato mi stava distruggendo”, fatto stà che mi ero pienamente convinto di quello che stavo per fare ed ero pronto a soddisfare la legge principale dell’alchimia: lo scambio equivalente.
In alchimia per ottenere qualcosa devi sacrificare qualcos’altro che abbia lo stesso valore di ciò che si vuole ottenere. Due vite per due vite, e questo io feci.

Il garage dove tenevo la Fenrir, la mia fida motocicletta, era spazioso abbastanza da consentire l’adempimento del rituale alchemico.
Dissi a Tifa che quella sera sarei uscito per andare in garage a lavorare sulla mia motocicletta, di non preoccuparsi se sentiva dei rumori, e quella stessa notte mi recai lì.
Accesi la lampada interna e con un libro in una mano e un gesso nell’altra cominciai a tracciare i cerchi alchemici, stavo attento a copiare giustamente ogni minimo particolare, alle distanze giuste tra ogni tratto; seguivo in maniera febbrile ogni minima descrizione, volevo che tutto fosse perfetto, quando in realtà stavo per fare quanto di peggio un padre possa commettere.
Lesssi ad alta voce ciò che diceva il manuale, tanto ero preso da ciò che stavo facendo. Ricordo bene le pulsazioni ritmicamente accelerate del mio cuore, l’adrenalina che mi scorreva forte nelle vene, il respiro talmente accelerato da risultare quasi ansante. Dovevo apparire pazzo o, per meglio dire, stavo per commettere una pazzia enorme.
Mi ero anche procurato i due sacrifici, le due vittime che avrebbero consentito a Zack ed Aerith di ritornare in vita, ed esse stavano placidamente dormendo, da me legate ed imbavagliate nel sonno, nell’angolo buio del garage.
Quando ebbi completato tutti i preparativi abbassai leggermente la luce della lampada ad olio e mi preparai ad entrare nel vivo del rituale, estrassi la Buster Sword e tranciai di netto quelle due vite, poi la stanza si illuminò.
Ricordo che la luce era talmente forte che non riuscii a tenere gli occhi aperti, li chiusi di getto, sentendo che comunque le mie retine si sarebbero bruciate. Tuttavia ciò non accadde, perché dentro ai due cerchi, nei punti esatti dove avevo infine posizionato i sacrifici, vi erano loro: uno Zack ventenne che si guardava intorno smarrito e si tastava il petto come a chiedersi come facesse ad essere nuovamente vivo; e una Aerith di due anni prima con lo sguardo perso nel vuoto.
Mi avvicinai a loro con le lacrime agli occhi ed entrambi si voltarono a guardarmi; non sapevano ancora cosa fosse successo, ma mi abbracciarono felici di rivedermi.
Dopo l'abbraccio Zack mi strinse forte le spalle e mi sorrise:
“Ti sei fatto grande.”
Affermò ridendo e io mi strinsi a lui, come fossi ancora quel ragazzino che aveva bisogno della sua protezione.
Aerith mi carezzò i capelli:
“Sono felice di rivederti.”
Disse solo questo, ma con la sua voce dolce, in grado di riscaldarmi il cuore; poi Zack mi tempestò di domandee io dovetti rispondere e raccontargli tutto ciò che avevo fatto.
“Sono fiero di te, eroe.”
Mi disse, scompigliandomi i capelli biondi. A quelle parole mi sentii raggelare. Fiero di me.
Fu quando tornai in stanza e li invitai a sdraiarsi nella stanza degli ospiti che mi accorsi, togliendomi i guanti, di avere due lettere come tatuate a fuoco sulle mani.
La mia mano sinistra raffigurava una D e quella destra una M.
In quel momento mi diressi in bagno e vomitai. Pensai però che fosse solo un modo per ricordarmi sempre il tremendo peccato che avevo compiuto ma… Mi sbagliavo di grosso.

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Capitolo 2
*** Strani avvenimenti ***


E' passato tantissimo tempo da quando ho iniziato questa storia, ma per numerosi motivi, riesco a continuarla solo ora... Spero tanto che possiae perdonarmi e che apprezziate questo secondo capitolo, e colgo l'occasione per ringraziare infinitamente tutte le recensioni i seguiti e i preferiti, grazie davvero^_^

Strani avvenimenti.

Ero stanco, avevo dormito talmente a lungo che mi era difficile ricordare da quanto, eppure tutto quel tempo aveva spazzato via dalla mia mente e dal mio corpo ogni traccia di energia. Dopo aver riabbracciato il mio migliore amico, ormai grande più di me, mi ero finalmente sdraiato su un vecchio materasso, umido e sporco, che giaceva nel garage nel quale mi trovavo.

"Non potete salire in casa, mi dispiace."

Cloud aveva detto così, si era passato velocemente una mano tra i capelli biondi, e aveva concluso in fretta la frase:

"Tifa non è preparata al vostro ritorno e, siccome aspetta un bambino, sarebbe meglio lasciarla tranquilla."

Poi, senza darmi nemmeno il tempo di rendermi seriamente conto della notizia, si era defilato ed era tornato a casa.

Quella notte, quando mi sdraiai, ignaro di tutto quello che di lì a poche settimane sarebbe accaduto, ricordo perfettamente che sorrisi, intento ad immaginare il figlio del più caro dei miei amici. Prima di addormentarmi, infine, mi voltai verso Aerith, sdraiata al mio fianco:

"Sarà un bambino stupendo."

Dissi, e lei mi sorrise allegramente.

"Avrà bisogno di un altro bimbo con cui giocare, non credi?"

Azzardai ed Aerith mi tirò il cuscino in faccia ridendo, io risi con lei; poi la abbracciai con tutta la forza che riuscivo a trovare e poi ci addormentammo.

Il giorno dopo, non ricordo l'orario ma doveva essere mattina presto, fui svegliato da un grido femminile proveniente dal giardino:

"Sono spariti!"

Io saltai in piedi mettendo mano ad una spada che giaceva nel garage, pronto a fiondarmi fuori e capire quel che accadeva. Fu questione di attimi, una manciata di secondi al massimo, perchè mi ricordassi quello che aveva detto Cloud la sera prima.

Mentre stavo ancora decidendo come comportarmi sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla e stringermela dolcemente:

"Appoggia la spada, Zack."

Aerith disse semplicemente questo, io mi voltai pronto a ribattere, ma incontrai le sue iridi verdi e non riuscii a far altro che appoggiare in terra la spada. Sospirai, non ero per nulla convinto di star facendo la cosa giusta.

Quella sera Cloud tornò in garage, aveva il volto pallido e non sembrava stare particolarmente bene; mi avvicinai a lui e gli passai una mano tra gli ispidi capelli biondi, mi sorrise in maniera forzata e si sedette sul materasso. Tentennai un attimo, poi mi sedetti accanto a lui, Aerith, invece, rimase in disparte guardandoci da lontano, cosciente in qualche modo che in quel raduno che aveva del miracoloso ci stava perdendo un po' entrambi.

"E' successo qualcosa?"

Gli chiesi, mi guardò e mi fece un altro sorriso tirato, da fotografia.

"Niente di particolare, sono un po' stanco."

Lo guardai di nuovo e mi venne in mente l'urlo di prima.

"Ho sentito una voce gridare..."

Cominciai, e lo vidi trasalire.

"Diceva che qualcuno era sparito."

Cloud scosse la testa, come ad intendere che quanto era accaduto non lo riguardava. Mi sembrava strano ma, d'altronde, lui era il mio migliore amico e non mi rimaneva che fidarmi e credergli. Che cosa fosse successo quel giorno non me lo disse mai e ciò che porto alla morte di Cloud, non l'avrei mai scoperto.

Come avrete visto ho deciso di scrivere i capitoli da più punti di vista differenti, prima parlava Cloud ma ora parla Zack. Cosa sia accaduto non l'ho detto esplicitamente ma ora dovrebbe essere chiaro, se non lo fosse ci penserà Tifa, narratrice del prossimo capitolo a spiegarvelo. Ora passo a rispondere alle splendide recensioni che mi avete lasciato e vi ringrazio infinitamente^^

@HolyAerith: da Full Metal Alchemist (serie che tra l'altro amo) ho ripreso solo il tema dello scambio equivalente, ma questa volta giocato nel mio solito modo (so che tu leggi anche Dream Organization XD) quindi non aspettarti niente per come sembra che i colpi di scena non mancheranno ;)

@PhoenixDown: ti ringrazio davvero tantissimo per i complimenti, l'ho detto io che prima o poi mi monterete la testa ^/////^ per il resto come già detto da FMA riprendo ben poco. Per la frase di Zack, beh lui, poverino, non sapeva e mai saprà cos'è accaduto. Comunque sono contenta che ti sia piaciuto e spero che il secondo capitolo non sia da meno, per il prossimo evento importante attendi il quarto capitolo, narrato da Genesis, mi sa che avrai già capito ;)

@Lirith: questa volta nonostante io ami Cloud mi tocca concordare, mia amata lettrice, è proprio deficente, poi per Zack ok, ma per Aerith (conosci il mio odio per la fioraia XD)! Per il fatto che sia veloce voglio appunto spiegare con calma quanto è avvenuto e che significato abbiano quelle lettere e le tre frasi inziali, ma ci vorrà del tempo per capire. Per quanto riguarda invece Dream Organization mi sa proprio che non fuggo, anzi ora comincerò a lavorare sul quattordicesimo capitolo te lo prometto^^

@Lilian Edwards: evviva non sono l'unica malata mentale di questo fandom, fa sempre piacere di essere in buona compagnia XD. Io da FMA non riprenderò tanto ma spero che la storia riesca ad appassionarti comunque. La povera Tifa infatti non trova più i bambini e non riesce a capire cosa sia accaduto, poverina...

@shining leviathan: eh sì ho fatto diventare Cloud un pazzo psicopatico, non voglio spoilerare nulla ma ti avverto che ci sarà un bel colpo di scena. Spero continuerai a seguirmi^^

@Lady__Loire: ci avevo pensato ma poi ho pensato che era un po' troppo XD comunque anche per me è una bella difficoltà e la scelta che ho fatto per il finale è stata ancora più difficile, ma ovviamente non spoilero nulla (sennò non ha senso leggersi la storia) XD

@Jill91: adesso qualche indizio in più l'ho dato e, come promesso, eccoti l'aggiornamento ;) Spero continui a piacerti la mia storia ^_^

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