Le piccole stonature della vita

di NonnaPapera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le piccole stonature della vita ***
Capitolo 2: *** Fraintendimenti pericolosi ***
Capitolo 3: *** Il troppo stroppia ***
Capitolo 4: *** Scappatelle sconvolgenti ***
Capitolo 5: *** Risvegli mattutini ***



Capitolo 1
*** Le piccole stonature della vita ***


Passatempo

Stava volteggiando leggiadramente per il grande salone ricoperto interamente di marmo nero. La veste ondeggiava al movimento dei suoi passi, frusciando sensuale sotto lo spostamento d’aria.
Da solo in quell’immensa sala, oltre a ballare accompagnava i passi con una canzone cantata da lui:

“Sono io la morte e porto corona, io son di tutti voi signora e padrona…”

Destino in quel momento arrivò e aprì il grande battente del salone, fissò sbigottito il suo compagno Morte che ballava canticchiando una stupidissima canzoncina auto celebrativa, poi scuotendo rassegnato la testa parlò:
“Passi il tuo smodato egocentrismo, passi il fatto che ti piaccia ballare e cantare… ma come credi che gli esseri umani ti possano prendere sul serio se ti presenti vestito da donna?"






PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
Storia partecipante alla challenge Once More, With Feeling.
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La canzone cantata è "Ballo In Fa Diesis Minore" di Angelo Branduardi

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Capitolo 2
*** Fraintendimenti pericolosi ***


 

Fraintendimenti pericolosi

Erano lì, sdraiati sul soffice prato bagnato della rugiada notturna: mano nella mano osservavano silenziosi il cielo pieno di stelle.
Poi Alex decise che per rendere ancora più romantica quella serata perfetta,  sarebbe stato magnifico cantare  una dolce serenata  al suo amore.
Perciò si alzò, si posizionò davanti a Danilo e inginocchiandosi di fronte a lui iniziò ad intonare una canzone:
“Nessuno ti giuro nessuno, nemmeno il Destino ci può separare, perché questo amore che il cielo ci dà sempre vivrà”

Quando ebbe terminato la canzone alzò gli occhi verso il suo ragazzo e notò che si era commosso. Tutto soddisfatto del risultato chiuse gli occhi e si sporse in avanti per baciarlo.
Le sue labbra però sfiorarono qualcosa di freddo e metallico. Riaprì gli occhi e davanti al viso  trovò la lama acuminata e tagliente di una falce.
L’uomo che la teneva in mano parlò con voce scocciata:
“Stavo passando di qui per caso e ti ho sentito cantare… cosa dicevi a proposito di me e del fatto che non potrei mai separarvi?” domandò Destino con un ghigno che non prometteva nulla di buono.

 

PICCOLO SPAZIO PRIVATO:

La canzone cantata è: “Nessuno” di Mina.
Comunque giusto per specificare le flash di questa raccolta sono scollegate una dall’altra, perciò il personaggio di Destino che appare qui non ha nulla a che fare con il Destino della drabble precedente^^
Anche perché questo qui è leggermente stronzo… u.u’

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Capitolo 3
*** Il troppo stroppia ***


IL TROPPO STROPPIA

 

Erano due elfi innamorati l’uno dell’altro. Belli da mozzare il fiato, forti nella lotta e immortali. Perfetti ed anche in po’ arroganti, se ne andavano per la foresta cantando continuamente in coro delle canzoni che mettevano sempre più in risalto la loro felicità e la loro straordinaria perfezione.
Anche quel giorno, così come i precedenti, camminavano senza meta inneggiando al loro amore:
“Su di noi nemmeno una nuvola , su di noi l’amore è una favola”
Sulla fine dell’ultima nota uno scroscio d’acqua li colse impreparati rendendoli fradici dalla testa hai piedi.
Si fissarono stralunati e poi insieme volsero lo sguardo verso l’alto, una immensa nuvola nera  minacciosa e carica di pioggia era esattamente sopra le loro teste. Iniziarono a correre a perdifiato cercando di seminarla, ma questa continuava a seguirli e a scaricare un acquazzone sopra di loro.

Ghignando divertito lo gnomo uscì dal suo nascondiglio dietro ai cespugli e mormorò gongolante:
“Nemmeno una nuvola he? Voglio proprio vedere come faranno quei due a liberarsi del mio maleficio” e si allontanò soddisfatto.

 

PICCOLO SAPZIO PRIVATO:

Va bhè che dire? Lo gnomo sarà anche stato un po’ bastardo però quei due erano proprio insopportabili^^

La canzone cantata è “Su di noi” di Pupo

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Capitolo 4
*** Scappatelle sconvolgenti ***


SCAPPATELLE SCONVOLGENTI

“Hahhha chi-chi sei tu?” chiese il ragazzo fissando l’uomo che gli sorrideva dall’altro capo del letto.
“Cosa? Come chi sono… il tuo ragazzo, possibile che tu non mi riconosca?”
Il poverino scosse la testa in segno di diniego desolato ed impaurito, poi si bloccò un momento e facendo una faccia pensierosa mormorò.
“Che sensazione strana, come se mi mancasse qualcosa…”
Il compagno gli si avvicinò premuroso domandandogli :
“Che hai amore non ti senti bene? Davide dimmi, vuoi che ti porti un bicchier d’acqua?... ”

D’improvviso la porta di casa sbatté sonoramente e dall’entrata si sentì qualcuno che avanzava canticchiando allegramente:
“Che colpa ne ho, se il cuore è uno zingaro e va, catene non ha… il cuore è uno zingaro e va”

I due ragazzi fissarono basiti la porta della camera che si apriva e la cosa che compariva sulla soglia. Un cuore umano pulsante e viscido entrò saltellando nella stanza. Guardò prima uno poi l’altro ragazzo, fece un cenno di saluto,  poi disse allegro:
“Oh già svegli? Scusate il ritardo” infine come se nulla fosse prese la rincorsa e con un balzo saltò nel petto di Davide tornando così al posto che gli competeva.
Davide alzò gli occhi e guardò il compagno sorridendo allegro:
“Ciao amore” disse baciandolo sulle labbra, ma vedendo che l’altro non parlava lo fissò meglio e infine chiese:
“Ma Raffaele cos’hai? Sembri sconvolto!”

 

PICCOLO SPAZIO PRIVATO:

Ok qui temo di essermi superata in assurdità. Però l’idea di un cuore che se ne va a farsi una passeggiatina notturna e poi torna alla mattina mi piaceva un sacco .-.

La canzone è: “Il cuore è uno zingaro” di Nada

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Capitolo 5
*** Risvegli mattutini ***


Risvegli mattutini

Samuele bussò sonoramente sulla porta.
Non era possibile ogni mattina la stessa storia, lo faceva sempre infuriare.
“Giovanni, esci subito di lì” urlò con tutto il fiato che aveva in corpo.
Nessuna risposta.
“Guarda che se non vieni fuori butto giù la porta”
Solo lo scroscio dell’acqua in risposta alla sua minaccia, possibile che il suo ragazzo dovesse sempre comportarsi così?
Bussò per l’ennesima volta e, a quel punto, Giovanni parve accorgersi che lo stava chiamando.
“Si? Cosa c’è?” domandò candido.
“C’è che se non ti dai una mossa qui si fa notte, esci subito da quel bagno”
Passarono alcuni istanti di silenzio poi da dietro la porta Giovanni cominciò a canticchiare:
Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un attimo ancora…” infine - sempre continuando con lo stesso tono-  aggiunse “… e poi io ti sconsiglio di entrare amore, sai ieri sera ho mangiato fagioli!”

 

PICCOLO SPAZIO PRIVATO:
Un brevissimo spaccato di vita che (mi dispiace rovinarvi i bei sogni) può capitare a chiunque u.u’
Ok è l’ennesima dimostrazione della mia malsana vena comica. Che dire? Sono gli inconvenienti della cucina pesante…
La canzone cantata è “Dammi solo un minuto” dei Pooh.

E con questa si conclude l’avventura nell’incredibile mondo della mia mente malata!
Grazie a tutti per aver volato con me .-.
E un grazie speciale a Smanukil che con l’idea della sua challenge mi ha permesso di creare queste flash ^^

Se lo yaoi vi appassiona e vi piacciono anche le storie originali allora siete invitati tutti sul mio forum ( mio e di una mia amica che si chiama Dragona). E' un forum totalmente dedicato alle storie, ai disegni e ai fumetti yaoi e slash originali ( quindi tutto frutto della fantasia degli utenti)
Bhè? che fate ancora qui? correte! Ci divertiremo un sacco
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