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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Scontri *** Capitolo 2: *** Buon compleanno Ginny! *** Capitolo 3: *** Incantesimo spezzato *** Capitolo 4: *** Alle volte ritorna... (Parte 1) *** Capitolo 5: *** Alle volte ritorna... (Parte 2) *** Capitolo 6: *** Attimi d'amore *** Capitolo 7: *** In un giorno di primavera (Parte 1) *** Capitolo 8: *** In un giorno di primavera (Parte 2) *** Capitolo 9: *** Ti aspetterò... ***
Bastava un attimo per ritrovare la felicità perduta, dimenticata
in quei lunghi sei anni…
Bastava un attimo per perderla nuovamente…
Capitolo uno:Scontri
Doveva lasciare subito quello studio, doveva
concedersi una pausa prima di rimettersi al lavoro quella sera, altrimenti
sarebbe scoppiato. Raccolse i fogli sparsi sulla scrivania, li mise in una
cartellina e uscì dal suo piccolo ufficio
“Ci vediamo domani Rose, io esco” esclamò salutando la segretaria
che stava passando in quel momento
“Se vuoi passare da casa mia dopo ti offro un pezzo della torta
che ho fatto oggi a pranzo” propose la segretaria
“Mi dispiace, ma non posso. Devo finire di preparare i documenti
per il caso Ramsay, ma alla prossima torta vengo sicuramente” rispose il
giovane uscendo dallo studio dove lavorava come praticante avvocato
“Dave aspetta” lo chiamò la segretaria uscendo dallo studio
Dave si fermò sulle lunghe scale di marmo che portavano all’uscita
del palazzo
“Hai dimenticato questa cartellina e il cellulare” disse la segretaria
porgendogli le cose
“Grazie Rose, non so cosa farei senza di te!”
“Se cambi idea per la torta vieni pure!” rispose la segretaria e scuotendo
la testa davanti alla sbattatagine del ragazzo tornò nello studio
Dave riprese a scendere le scale fino all’ingresso e uscì all’aria
aperta, finalmente. Alzò gli occhi per controllare l’ora sul Big Ben
‘Bene, sono le sei, faccio in tempo a passare a prendere
qualcosa da mangiare prima di tornare a casa e rimettermi al lavoro… Magari
riesco anche a fare un salto da Rose’ pensò incamminandosi per una via laterale
in modo da evitare i turisti che inondavano costantemente Londra ‘Rose è sempre
gentile con me, è stata la prima persona che mi accolto e mi aiutato a trovare
vari lavoretti che mi permettessero di studiare e poi mi ha trovato questo
lavoro nello studio di Harrington… Se non avessi trovato lei, non so dove sarei
adesso!’ continuò a pensare tra sé entrando in un piccolo negozio d’alimentari
“Stavo chiedendo a Roger quando saresti
arrivato Dave!” esclamò da dietro il banco, un’anziana signora inglese
“Cos’hai da propormi oggi Amy?”
“Un bel pezzo di pasticcio all’italiana?” propose la signora
“Se l’hai fatto tu accetto l’offerta… Magari due pezzi belli
grandi!” rispose il ragazzo
“Allora come va il lavoro?” chiese l’anziano signore che aveva finito
di servire il suo cliente
“Dovrò lavorare tutta la notte a questo caso, spero solo di non
addormentarmi perché in quel caso sarei veramente nei guai!” rispose il ragazzo
pagando
Salutò l’anziana coppia e uscì dal negozio diretto alla più vicina
fermata della metropolitana. Camminava assorto nei suoi pensieri e non si
accorse della ragazza che veniva avanti. Lo scontro tra i due fu inevitabile…
“Mi scusi” disse Dave chinandosi a raccogliere i fogli che nello
scontro erano usciti dalle cartelline.
Per fortuna non pioveva!
“Non si preoccupi, mi scusi lei invece. Ero
totalmente assorta nei miei pensieri e non stavo guardando dove camminavo”
rispose la ragazza chinandosi per aiutare Dave a raccogliere i fogli
“Nemmeno io” ammise Dave guardando la ragazza, aveva qualcosa di
famigliare, ma non sapeva dire cosa
La ragazza si alzò porgendo gli ultimi fogli a Dave “Mi dispiace
ancora”
“Non si preoccupi succede” rispose il ragazzo sorridendo
La ragazza rispose al sorriso e si allontanò. Dave rimase a
guardarla, i suoi occhi gli ricordavano qualcuno, ma non sapeva dire chi. Era
carina, capelli lisci, rossi tagliati fino alle spalle, era vestita in modo
elegante con un lungo cappotto nero, probabilmente lavorava in qualche studio prestigioso di avvocati o qualcosa del genere. Probabilmente
stava tornando da una lunga e noiosa riunione…
Dave si riscosse dai suoi pensieri e si avviò verso la
metropolitana.
La ragazza dai capelli rossi sorrise al giovane che aveva
davanti e riprese a camminare. Svoltò l’angolo in una strada deserta e
poco illuminata e con un flop sparì, per comparire un attimo dopo in un piccolo
appartamento in una zona tranquilla della città
“Ginny sei tu?”
“Sì, sono io… L’ho fatto di nuovo” aggiunse stizzita la ragazza
togliendosi il capotto
Una testa bionda apparve dalla stanza vicina “Cosa?” chiese con la
sua solita voce sognante Luna Lovegood
“Sono apparsa nel posto sbagliato e mi sono anche scontrata con un
tipo strano, per fortuna aveva la testa fra le nuvole…”
“Come te!” sottolineò l’amica
“Ultimamente non fai che pensare al lavoro… E com’era questo tipo?”
“Capelli biondi molto corti, due
bellissimi occhi, modi di fare gentili, vestito elegante… Il classico uomo
d’affari Babbano” elencò Ginny sedendosi sul letto dell’amica “Aveva qualcosa di
famigliare, ma non so cosa…”
“Chi aveva qualcosa di famigliare?” chiese Harry entrando nella camera
“Il principe azzurro che Ginny ha incontrato e che si è lasciata
scappare…” disse Luna sognante tornando a scrivere freneticamente
“Ginevra Weasley che si lascia scappare un ragazzo? Luna dovresti
scrivere un articolo su questo” commentò Harry ridendo
“Attento a quello che dici Harry, se non vuoi rinunciare a vivere
in questa casa prima ancora di iniziare a farlo!” finse di minacciarlo Ginny
“A proposito, poi vengono Ron e Hermione a vedere come abbiamo
sistemato l’appartamento… anzi dovrebbero essere qui a
momenti, hanno detto che portano loro la cena!” disse Harry sentendo suonare il
campanello e andando ad aprire
“Wow, ma è fantastico come l’avete sistemato” la voce di Hermione
risuonò in tutta la casa
“Veramente questo appartamento è
decisamente piccolo rispetto alle nostre precedenti abitudini… Ma avete voluto
la Tana tutta per voi e ci dovremmo accontentare” rispose Harry salutando gli
amici “Ma non potevate apparire e basta?”
“Ma così è più bello e poi siamo apparsi
appena fuori la porta” rispose Hermione mettendosi a girare la casa
“Dovete stare attenti, siamo gli unici maghi del palazzo…” disse
Harry seguendo Hermione nel tour
“Come se no lo fossimo Harry… Non diventarmi paranoico!!” lo riprese Hermione “E poi non è vero che questa casa è
più piccola della Tana… Qualche incantesimo qua e là e può diventare anche
molto più grande” aggiunse poco dopo
Il gruppetto di amici passarono la serata a
chiacchierare del più e del meno come hai vecchi tempi che in realtà, per loro,
non erano mai finiti
“Quando arriva Neville?” chiese Hermione
“Ci raggiungerà durante le vacanze di Pasqua e poi appena la
scuola sarà finita. È stato molto fortunato a trovare subito quel lavoro a
Hogwarts come aiutante della professoressa Sprite, chissà come se la cava”
rispose Luna
“Ginny, stai bene?” chiese Ron alla sorella
“Cosa?” rispose la ragazza riscotendosi dai suoi pensieri
“Non hai detto quasi niente tutta la sera” spiegò Ron
“Non preoccuparti, sto bene… sono solo un po’ soprappensiero… C’è
molto da fare in questo periodo al lavoro e sono solo un po’ stressata… Magari
vado a fare due passi così prendo un po’ d’aria, ritorno al massimo fra dieci
minuti” disse la ragazza alzandosi
“Mettiti il cappotto che c’è freddo fuori” le urlò dietro Ron
“Sì mamma” rispose in tono canzonatorio Ginny prendendo il cappotto
dall’ingresso e uscendo
La strada illuminata dai lampioni era deserta,
l’aria fredda dell’inverno londinese soffiava lenta spettinandole i
capelli. Si mise a camminare sotto le stelle avvolta
nei suoi pensieri
‘Ron è così premuroso, anche troppo. Dopo che è morta la mamma si è sempre occupato di me, ma alle volte mi tratta
ancora come una bambina e anche gli altri sono così. Vorrei dimostrare loro che
sono cresciuta che so cavarmela da sola, ma come posso
fare? Vorrei solamente che allentassero un po’ la corda, Luna ha la mia stessa
età, ma con lei non si comportano così, perché con me sì?’ mise
la mani in tasca per proteggerle dal freddo e in quel momento si scontrò con
qualcuno che l’attirò a sé in modo brusco per impedirle di cadere
“Mi scusi” disse automaticamente Ginny
“Se voleva rivedermi poteva chiedermelo invece di scontrarsi
nuovamente con me” rispose il ragazzo biondo
“Incredibile, ancora lei… Oggi sono proprio distratta!” disse
Ginny sorridendo mentre il ragazzo lasciava la presa
“Magari il destino ha voluto farci incontrare nuovamente” rispose Dave
Ginny si perse per un attimo nei profondi occhi
grigi del ragazzo “Io direi scontrare” azzardò la ragazza sorridendo
“E’ vero… Le va una fetta di torta?”
Eccomi qua con il secondo capitolo!
Innanzi tutto voglio augurare un Buon Anno a tutti,
spero che questo sia per tutte un anno felice!! Ho deciso che posterò più o meno un capitolo alla settimana di questa fic, mi
raccomando commentate!!
Serena89:
Spero che questa fic continui ad essere interessante… Per quanto
riguarda chi vive nella nuova casa, sono Harry, Luna e Ginny (doveva esserci
anche Neville, ma alla fine nella storia non comparirà mai..),
invece Ron e Hermione sono rimasti a vivere assieme alla Tana… Diciamo che gli
altri hanno preferito lasciare la coppietta da sola e si sono comprati una casa
tutti assieme… Spero di avere chiarito! Aspetto il tuo giudizio su questo
capitolo…
ginny88: Ecco il
prossimo capitolo!! Aspetto il tuo commento pazzo!!
Ecco il capitolo! Ci sentiamo la
settimana prossima!!
Shadowlight
Capitolo Due:Buon compleanno Ginny!
“Non
hai più rivisto quella simpatica ragazza che hai portato a casa mia una
settimana fa?” chiese Rose mentre Dave le consegnava
dei documenti da mettere in archivio prima di lasciare lo studio
“Non
ho più avuto il piacere di scontrarmi con lei!” rispose pensieroso Dave “Non le
ho nemmeno chiesto come si chiamava e non posso
nemmeno rintracciarla”
“Ma dove avevi la testa quella sera?”
“Non
lo so…” rispose Dave
Quella
sera lui e la ragazza dai capelli rossi erano stati a casa di Rose, avevano
parlato fino a tarda notte, ma a lui non era venuto in mente di chiederle il
suo nome… Era come se la conoscesse da sempre. Si erano salutati fuori dalla casa di Rose con un ‘Grazie della bella serata’,
poi lei si era incamminata nella direzione opposta rispetto a dove si trovava
la sua casa e lui era rimasto a guardarla scomparire…
Continuando
a pensare a quella sera uscì dallo studio e si immerse
nel traffico di Londra. Fuori pioveva da ormai un paio di giorni, quella
classica pioggerellina inglese che quando iniziava non
smetteva più. Dave aprì l’ombrello e s’incamminò verso la fermata della metro che l’avrebbe riportato a casa. Stava pensando a
cosa fare quel venerdì sera quando la vide. Lei era lì, dove si erano
incontrati la prima volta, sotto la pioggia senza ombrello sembrava sperduta e
sconsolata. Si avvicinò lentamente e la coprì con il suo ombrello
“Non
lo sa che quando piove si usa l’ombrello?” chiese Dave mentre
la ragazza si voltava stupita
“Soprappensiero
sono scesa alla fermata sbagliata…” iniziò a giustificarsi Ginny guardandosi
attorno “Non so dove ho la testa in questi giorni…!
“Venga
facciamo la strada insieme” suggerì Dave
Ginny
rimase incerta per un attimo, poi sorridendo lo seguì all’interno della metropolitana
“E’
silenziosa oggi… So che non sono affari miei, ma qualcosa non va?” chiese Dave mentre la metropolitana viaggiava sferragliando sulle
rotaie
Ginny
sospirò “E’ il mio compleanno…”
“E
nessuno se n’è ricordato” concluse per lei il ragazzo
“Vorrei
che fosse così!” spiegò la ragazza dai capelli rossi “Vorrei che i miei amici
non mi avessero organizzato la solita festa a sorpresa che mi organizzano da quando ho cinque anni, con la torta a forma di Topolino e
festoni in giro per la casa. Preferirei sparire in questo momento” confessò la ragazza
Dave
la guardò per un attimo, poi gli venne un’idea “Hai
detto sparire? Perché non viene a cena con me invece di
andare a quella festa?”
“A
cena con lei?” chiese Ginny guardandolo stupita
“Una
cosa semplice, una normale cena tra amici… Ma forse ha ragione è un’idea
assurda, in fondo non ci conosciamo nemmeno” si affettò a dire il ragazzo
vedendo la faccia sempre più stupita della ragazza
Ginny
non rispose, rimase assorta nei suoi pensieri. Il suo
cervello stava valutando le due opportunità che aveva davanti… Compleanno con i
suoi fratelli e amici che la trattavano ancora come una bambina o una cena con
bellissimo ragazzo ancora semisconosciuto, ma che la trattava come una persona
normale, come fosse una qualsiasi ragazza della sua età… Aveva la possibilità
di dimostrare che non era più una bambina, perché sprecare questa
occasione?
“Accetto
la proposta, ma deve essere una cosa semplice, niente d’impegnativo” disse d’impulso
“Promesso!”
promise sorridendo Dave “Le piace la cucina etnica?”
“Certo”
disse Ginny
“Allora
andremo in un ristorante che conosco, molto carino… E perché sia una vera cena
tra amici deve dirmi anche il suo nome e darmi del tu” proseguì Dave mentre uscivano dalla metropolitana
“Ginevra”
rispose la ragazza
“Bene
Ginevra, dove e quando c’incontriamo?”
“Qui
fra un’ora?” propose la ragazza
“Ok,
qui fra un’ora… E’ fortunata, ha anche smesso di piovere”
Ginny entrò in casa ed andò subito a farsi una doccia. Era felice per la prima
volta come non lo era da molto tempo. Un po’ le dispiaceva fare quella sorta di
fuga, in fondo le volevano tutti bene, ma voleva
dimostrare di essere cresciuta e di cavarsela da sola…
Dopo
la doccia andò nella sua camera e iniziò a prepararsi, cercando di non vestirsi
troppo elegante, ma nemmeno troppo semplice, si truccò con cura e lasciò che i
capelli rossi le ricadessero sulle spalle. Mancava poco all’appuntamento con il
suo affascinante cavaliere, si guardò un’ultima volta allo specchio, lasciò la
bacchetta sul comodino e sparì.
“Ginny
sei in camera?” chiese Luna bussando alla porta
Nessuno
rispose. Luna aspetto un po’ e poi entrò nella camera “Eppure
sono sicura che era qui” disse a voce alta la ragazza avvicinandosi alla
finestra. Sul marciapiede illuminato dai lampioni vide l’amica avvicinarsi a un ragazzo dai capelli biondi che aspettava vicino alla
fermata della metro. Harry si avvicinò alle spalle di Luna
“Non penso che Ginny sarà dei nostri stasera” disse semplicemente la ragazza
“Cos’hanno detto i tuoi amici quando hai detto che
uscivi?” chiese Dave a Ginny mentre una cameriera li serviva
“Non
gliel’ho detto” rispose Ginny cercando si decidere cosa mangiare per primo tra i
vari piatti che aveva davanti
“Davvero?”
chiese stupito il ragazzo
“Anche
la settimana scorsa quando mia hai invitato da Rose avevo detto
che rimanevo fuori solo 10 minuti…” Dave la guardò con la faccia stupita “Insomma!
Non sono più una bambina, non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio,
lo dovranno capire prima o poi” si sfogò Ginny con rabbia
“Wow,
meglio cambiare argomento…” esclamò Dave tra il divertito e lo spaventato per
lo sfogo della ragazza “Sai che oggi Rose mi ha
chiesto di te?”
“Davvero?”
“Ti trova simpatica e voleva sapere se ti avevo rivisto dopo la sera che siamo
stati da lei, poi uscito dallo studio t’incontro…” disse Dave
“Lavorate
nello stesso posto?” chiese la ragazza
“E’
la segretaria dello studio legale dove lavoro, ma per me è soprattutto una grande amica, mi ha aiutato nei momenti di maggiore
difficoltà… Mi ha aiutato a concludere i miei studi, a trovare un lavoro, una
casa…”
“Un
angelo” concluse Ginny
“Esatto,
so che posso sempre contare su di lei” concordò Dave
Rimasero
per un attimo in silenzio, poi Ginny riprese la conversazione “Allora sei un
avvocato”
“Diciamo che sto facendo una specie di tirocinio per
diventarlo. Tu cosa fai?”
“Io…”” Ginny rimase un attimo pensierosa maledicendosi per aver
tirato fuori l’argomento “Lavoro in un ufficio di relazioni pubbliche vicino ad
Oxford Street” rispose poco dopo mentendo almeno in parte
Non
poteva di certo dire che si occupava delle relazioni
tra il primo ministro del mondo magico e quello Babbano per conto del Ministero
della Magia, quel ragazzo l’avrebbe presa per matta e non l’avrebbe più rivisto.
E di certo non voleva questo.
Chiacchierarono ancora del più e del meno per un po’, poi uscirono dal
ristorante e si misero a passeggiare per le strade di Londra quasi deserte.
“Posso
chiederti una cosa? Ma devi promettermi di non arrabbiarti” chiese dopo un po’
che camminavano in silenzio Dave
“Lo
prometto” rispose la ragazza curiosa
“Perché i tuoi amici ti trattano come una bambina? Voglio
dire, non so quanti anni compi, ma non mi sembri una bambina, né ti comporti
come tale”
“Compio
24 anni, ma mi trattano sempre come se n’avessi dieci. Sarà perché ho una marea
di fratelli tutti più grandi che mi hanno sempre coccolato, che pensano che sia
fragile solo perché sono una femmina e che hanno sempre cercato di proteggermi…
Poi da quando è morta mia madre sono diventati anche
peggio. Lo so che lo fanno perché mi vogliono bene, ma io mi sento perennemente
controllata. Uno di loro lavora con me e diciamo che
mi è sempre addosso… Alle volte sono davvero asfissianti…” spiegò lentamente Ginny
“Chissà
cosa stanno facendo adesso!” disse Dave sorridendo
“Non
oso immaginare, ma sai, non mi sono pentita di essere fuggita, è stata
veramente una bella serata, mi sono divertita”
“Nemmeno
io sono pentito di averti invitato, sei veramente una persona simpatica e non
sei una bambina” ammise Dave
Ginny
sorrise, era felice, si sentiva finalmente una ragazza normale, adorava quel ragazzo
“Siamo
arrivati” disse Dave fermandosi all’angolo della strada
“Abbiamo
camminato parecchio per essere arrivati fino a qui senza la
metro” constatò la ragazza
“Già…
E’ stata una piacevole serata, ma non ti ho nemmeno fatto un regalo” si ricordò
Dave
“Non
importa, questa serata è stata il più bel regalo che
qualcuno potesse farmi” rispose sorridendo
Rimasero
in silenzio guardandosi negli occhi e perdendosi per un attimo nell’infinito
del loro sguardo.
Era
bastata quella frazione di secondo… Solo un attimo…
Visto che la settimana prossima non ci sarò, vi lascio adesso il terzo capitolo della storia… Ho
quasi finito di sistemarli tutti, mi mancano solamente gli ultimi due, che farò
la settimana prossima, quando avrò un po’ di tempo... Dopo di questa volta penso
che aggiornerò sempre il venerdì o il sabato di ogni settimana. Adesso un po’ di saluti prima di lasciarvi
alla storia:
desdeus: grazie del
tuo commento e spero che continuerai a leggere la storia
ginny88: ho dato
un’occhiata alle tue fic, ma in questo momento non ho molto tempo, ma presto
troverai un mio commento, è una promessa!! Baci!!
MiaBlack:
sono felice che i capitoli ti siano piaciuti, e se non capisci in
questo capitolo chi è Draco, sono sicura che nel prossimo sarà molto evidente… bacio
Serena89:
la trasformazione di Dave ci sarà presto… Quanto al fatto che Ginny non
lo riconosce, diciamo che un po’ di cambiamento fisico
e comportamentale e il fatto di non pensare di ritrovare proprio quella persona
in quel contesto possono avere aiutato… Per quanto riguarda il clichè “famiglia
iper-prottetiva” non posso che darti ragione, ci saranno ancora alcuni momenti
del genere, ma spero di averli inseriti bene nella storia per non farli
risultare troppo pensanti… Aspetto sempre il tuo giudizio! Kisses
Ed ora eccovi il capitolo numero tre!! Commentate
Capitolo Tre:Incantesimo spezzato
Ginny
aprì la porta del suo appartamento ed entrò in casa canticchiando tra sé una
strana canzone che aveva sentito in metropolitana quella mattina e che per
tutto il giorno non era riuscita a togliersi dalla testa
“Finalmente
sei arrivata” disse Harry uscendo dalla cucina con un’enorme tazza piena di
cereali al cioccolato in mano
“Usare
la metropolitana è pazzesco” rispose la ragazza appendo il cappotto
all’ingresso
“Già,
è un peccato che tu debba rifare l’esame per smaterializzarti… E’ una vera
seccatura, si perde un mucchio di tempo” commentò Harry tornando in cucina
“L’ho
passato una volta, lo passerò anche questa… E poi sto imparando delle cose
molto interessanti sul mondo dei Babbani” rispose Ginny seguendolo “Non
mangiare quella roba che adesso preparo la cena”
“Devo
uscire subito, una chiamata urgente del Ministero… Sembra che ci siano dei
problemi di sicurezza, ma non ho capito bene. Saranno le solite seccature”
spiegò il ragazzo pulendo la tazza vuota con un colpo di magia “Devo passare
alla Tana da Ron, devi dirgli qualcosa?”
“No,
non ho niente da dirgli, è lui che è arrabbiato con me e non ho ancora capito
perché” rispose la ragazza seccata iniziando a preparare la cena per lei e per
Luna con un noncurante gesto della bacchetta
“Ginny,
lo sai perché è arrabbiato, lui vuole solo che tu sia felice” ripeté per
l’ennesima volta Harry guardando la ragazza che sembrava non ascoltarlo
Questa
rimase in silenzio per un po’, poi si voltò verso l’amico e lo fissò negli
occhi “Allora digli che sono felice e digli anche che non sono più una bambina”
Harry
rimase a fissarla per un attimo, poi, con un sospiro uscì dalla stanza “Vado a
prepararmi e esco… Non so a che ora torno”
Ginny
non rispose e continuò a preparare la cena. Questa volta non voleva essere lei
a dover chiedere scusa al fratello per come si era comportata, sapeva bene di
aver sbagliato a non avvertire nessuno quando era uscita con Dave il giorno del
suo compleanno, ma l’aveva fatto per un motivo e non voleva cedere. Cedere
avrebbe voluto dire che ammetteva di essere ancora una bambina, avrebbe voluto
dire continuare a fare il gioco dei suoi fratelli che la trattavano come se
avesse dieci anni, avrebbe voluto dire continuare a non crescere…
“Qualcosa
non va?” chiese Luna entrando in cucina attratta dal profumo della cena quasi
pronta
“Cosa?”
chiese Ginny riscotendosi dai suoi pensieri
“Discusso
di nuovo con Harry per tuo fratello?” ripeté Luna in modo più diretto
“Già…
Come sempre da quanto? Una settimana, quindici giorni?” chiese arrabbiata Ginny
sedendosi a tavola “Non ne posso più di questa storia”
“Io
ti ho visto con quel ragazzo, il giorno del tuo compleanno… Ti stavo cercando,
ma non rispondevi e allora sono entrata nella tua camera e ti ho visto dalla
finestra… C’era anche Harry con me, ma non penso che lui abbia fatto in tempo a
vederti…” disse tranquilla Luna
“Davvero?”
“E
sai una cosa Ginny? Anch’io avrei scelto di passare la serata con un ragazzo se
ne avessi avuto l’opportunità… Sembrava piuttosto carino se non fosse stato per
i capelli biondi…” confessò l’amica mentre Ginny la guardava tra lo stupito e
il divertito
“Cos’hanno
che non va i ragazzi con i capelli biondi?” chiese Ginny sulla difensiva
“Niente,
solo che personalmente preferisco quelli con i capelli scuri…” rispose con aria
sognate Luna
“Qualcuno
in particolare?” la stuzzicò Ginny con finto interesse
Luna
la guardò sorridendo “Vedo che ti è tornato il buon umore… Mangiamo, altrimenti
si fredda tutto…”
“Romeo
mi stai ascoltando?” chiese Rose ad un Dave visibilmente assorto nei suoi
pensieri
“Cosa?”
chiese il ragazzo con la faccia di chi si trova in un posto e non sa perché
“Si
può sapere a cosa stai pensando tutta la sera o è qualcosa che non si può dire?”
chiese maliziosa Rosa, mentre il ragazzo arrossiva leggermente
“Stavo
solo pensando a Ginevra” rispose il ragazzo dopo un po’
“Solo
a quello?” chiese insistente Rose, ma, dopo aver visto lo
sguardo stupito e imbarazzato del ragazzo, si affrettò ad aggiungere
“Scherzavo, non preoccuparti”
“Lo
spero per te, altrimenti non ti racconterò più niente”
“Se
lo farai io non ti offrirò più nessuna torta… Dai raccontami qualcosa di quella
ragazza, nonl’hai
più portata qui”
“Cosa vuoi che ti dica? È una ragazza fantastica, so così
poco di lei eppure è come se la conoscessi da sempre… Ogni volta che ci incontriamo durante la pausa pranzo è come se la vedessi
per la prima volta, quella sua espressione innocente e allo stesso tempo
determinata mi fa impazzire…” iniziò Dave tornando nel mondo dei sogni
“Dave
non mi avevi mai mostrato questo tuo lato eccessivamente romantico…” lo fermò
divertita Rose
“Perché non avevo mai conosciuto una ragazza come Ginevra”
“Sei
proprio cotto, innamorato perso…” rispose Rose prendendo il piatto e andando in
cucina
Dave
rimase pensieroso per un attimo poi prese il suo piatto e seguì l’amica “Sai una cosa Rose? L’altro giorno volevo farle una sorpresa e ho
provato a cercare l’ufficio dove lavora, ma non sono riuscito a trovarlo…
Eppure sono andato nella via dove ha detto lei, ma non c’era nessun ufficio di
pubbliche relazioni da quelle parti…”
“Probabilmente
avrai capito male il nome della via” rispose Rose
stringendo le spalle
“Già…”
commentò ancora pensieroso il ragazzo
Sabato
mattina, il pallido sole di febbraio illuminava di una luce irreale la grigia
città di Londra. Ginny uscì di casa e si mise a
camminare verso la metropolitana con le mani in tasca. Doveva andare al lavoro,
aveva un mucchio di cose da fare e voleva sbrigarle il prima possibile
“Ehi,
dove vai di bello?” la fermò Dave
“Ciao!
Vado in ufficio, ho un mucchio di documenti arretrati da sistemare e volevo
prendermi un po’ avanti… E se voglio avere il pomeriggio libero è meglio che mi
sbrighi” spiegò la ragazza
“Sei
sempre così di fretta…” disse dolce Dave guardandola negli occhi
“Se
mi guardi così e se mi offri qualcosa di caldo posso anche arrivare in ritardo”
propose la ragazza avvicinandosi a lui e baciandolo teneramente
I
due si diressero in un piccolo caffé, poco lontano dalla metropolitana
“Allora
come va con tuo fratello?” si informò Dave sedendosi
“Non
ci parliamo ancora, vuole che sia io ad ammettere di avere sbagliato, ma non lo
farò mai, non questa volta!” spiegò Ginny “E la cosa più irritante è che tutti i miei amici mi tormentano con questa storia e
continuano a pressarmi perché sia io la prima a parlargli…”
“Se vuoi gli parlo io…” propose Dave
“E’
meglio di no, mio fratello sarebbe capace di trasformarti in chissà che cosa
solo perché tu esci con me… E’ molto geloso e ha già minacciato parecchie volte
di farlo…” disse Ginny scuotendo la testa parlando in senso letterale e non
metaforico come pensava Dave
“Mi
so difendere sai?” disse offeso il ragazzo
“Non
dubito di questo, ma io ti vorrei tutto intero… Non ti preoccupare, conosco mio fratello, non può stare senza la sua sorellina
per troppo tempo! E’ meglio che vada, che ne dici se ci vediamo questa sera?”
“Rose
mi ha chiesto se non ti porto più da lei, potremmo andare a trovarla e poi
andare da qualche parte” propose il ragazzo
“Perfetto,
dille di preparare una delle sue torte, quella che ho assaggiato la scorsa
volta era troppo buona!” acconsentì la ragazza uscendo
dal caffé
‘Quella
ragazza è fantastica, mi fa impazzire… Ogni volta che la vedo mi sembra di
conoscerla già… Starei ore a guardare quei bellissimi occhi blu, così belli,
così profondi che mi fanno perdere il controllo ogni volta che li vedo…
Diamine, ha ragione Rose, sono proprio cotto!” pensò Dave mentre camminava per
Hyde Park in quel pomeriggio stranamente assolato e caldo per essere febbraio
Più
che in inverno sembrava di essere in primavera, i bambini si rincorrevano per il parco seguiti a ruota dalle mamme, molti ragazzi ne
avevano approfittato della bella giornata per mettersi a giocare a pallone nel
parco mentre ragazze sedute sulle panchine confrontavano gli ultimi acquisti di
una giornata di shopping. Dave avrebbe tanto voluto avere lì con lui Ginevra,
solo per camminare mano nella mano senza dirsi niente, senza parlare… Lo voleva
così tanto che per un attimo gli sembrò di vederla
camminare dall’altra parte del laghetto…Anzi, quella che vedeva era proprio
lei…
Il
suo cuore si illuminò e decise di andarle incontro
tenendola d’occhio tra la folla per non perderla di vista… Si sentiva come un
bambino, il suo cuore batteva all’impazzata, ormai non era molto lontano da
lei, ma lei non l’aveva ancora visto…
Ginny
si fermò all’improvviso. Un ragazzo con i capelli neri arruffati e gli occhiali
l’aveva chiamata e lei aveva raggiunto lui e altri
ragazzi al bar poco lontano dal lago. Dave la seguì con lo sguardo e guardò gli
amici di lei uno ad uno, abbastanza vicino per vederli
chiaramente senza essere visto…
Qualcosa
dentro di lui si infranse vedendola chiacchierare
allegramente con quelle persone…
Capitolo 4 *** Alle volte ritorna... (Parte 1) ***
Ecco a tutte voi il prossimo capitolo
Ecco a tutte voi il prossimo capitolo!! Questa settimana sono ritornata a Milano, dove faccio
l’università e adesso, appena tornata a casa, mi sono collegata per mandarvi il
nuovo capitolo della storia… Ma prima di farvi leggere il capitolo i
ringraziamenti:
ginny88: Ecco cosa si
ricorderà Dave e cosa succederà di conseguenza… Fammi sapere cosa ne pensi!!
Takami: Mi ricordo di
te!! Grazie mille, questa volta la finirò davvero,
anche il seguito, anche se non so ancora quanto avrò il tempo di farlo, forse
questa estate!! Un bacio
E adesso vi lascio al capitolo!! Ditemi cosa ne pensate!! Baci
Shadowlight
Capitolo Quattro:Alle volte ritorna… (Parte 1)
Si
può cancellare il passato per sempre?
Ancora
non ci credeva. Una settimana prima avrebbe dato qualsiasi cosa per poter
restare con lei ogni singolo istante della sua vita e adesso faceva
di tutto per evitarla. Si era preso delle ferie dal lavoro, rimaneva tutto il
giorno in casa e usciva solo quando era sicuro che non
l’avrebbe incontrata. Non rispondeva al telefono, la segreteria era piena di
messaggi di Rose che gli diceva che Ginevra l’aveva
cercato, ma lui non aveva mai risposto. Anche gli amici con i quali era solito uscire lo cercavano al cellulare, ma lui
rispondeva che era in vacanza.
Dal
giorno in cui aveva visto Ginevra a Hyde Park con quelle persone
aveva finalmente capito perché quella ragazza gli era così familiare. Nel
momento esatto in cui aveva visto per la prima volta dopo sei anni Harry Potter
e i suoi amici qualcosa dentro di lui si era spezzato, tutto quello che aveva
cercato di costruire crollò come un castello di carte. Lui aveva cercato di
dimenticare il passato, l’aveva eliminato dalla sua vita, era
diventato un’altra persona e adesso loro avevano di nuovo rovinato
tutto…
Ma la
cosa che lo tormentava di più era non capire perché Ginevra avesse fatto questo
a lui, era possibile che nemmeno lei l’avesse riconosciuto?
Spense
il televisore mentre il telefono suonava, ma non si
alzò per rispondere
“Se volevate chiamare Dave McCoy, non sono in casa, lasciate
un massaggio, altrimenti avete sbagliato numero”
“Dave, sono Rose. Sì, ancora io! A questo punto sono preoccupata anch’io, si
può sapere perché non rispondi al telefono? Lo so che sei in casa, quindi
alzati da quel divano e vieni a rispondere… Se è per Ginevra, lei non è qui con
me in questo momento, quindi puoi anche rispondere… Ti giuro che questa volta
non riattacco e che continuerò a telefonare fino a quando
non ti avrò stressato abbastanza per farti rispondere… Non ho nessuna fretta”
“Che
c’è?” chiese di malumore Dave alzando la cornetta
“E me lo chiedi anche? Si può sapere cosa ti è preso? Ti stai
comportando come un bambino di dieci anni!”
“Non
pensi che se avessi voluto parlartene l’avrei già fatto?” rispose arrogante il ragazzo
“Dave,
sei ubriaco?” chiese preoccupata Rose
“Non
abbastanza” rispose il ragazzo con la voce un po’ triste “Chiedimi
perché Rose. Fallo!”
“Perché?”
chiese condiscendente Rose
“Perché
io Dave McCoy, o meglio Draco Malfoy, figlio di quel bastardo di Lucius Malfoy,
sarò sempre un inutile fallito e lei è lì per ricordarmelo!” urlò il ragazzo
scoppiando in una risata rabbiosa
“Dave,
non capisco… Dimmi cosa ti sta succedendo, dimmi cosa posso fare per aiutarti…”
iniziò Rose sempre più preoccupata per quel ragazzo che considerava come un figlio
Dave
rimase in silenzio per un po’, poi con voce rotta dal pianto
proseguì: “Rose, io ho cercato di dimenticare il mio passato, di
diventare una persona migliore, ma lui è sempre lì e, questa volta, ha mandato
un angelo a distruggermi”
“Non
ti capisco Dave”
“Ginevra
fa parte di quel passato che ho tanto cercato di cancellare, non l’avevo
riconosciuta perché è cambiata moltissimo, fisicamente e anche nel carattere…
Ma quando ho capito chi era è stato come se questi sei anni non fossero mai
esistiti… Ho ricostruito la mia vita, ho cancellato il mio passato, ora voglio
solo dimenticarla e cercare di tornare alla mia vita” cercò di spiegare il ragazzo
“Lei
tiene a te, ti cerca in continuazione, vuole parlarti, capire quello che è
successo… Lei ti vuole bene, sono sicura che non le importa chi eri, ma chi sei
adesso…” replicò Rose cercando di fra ragionare il
ragazzo
“Non
è così… Per me quella ragazza era tutto in questo
momento, ma quando scoprirà chi sono non vorrà più vedermi, soffrirà tantissimo
e io non voglio farla soffrire, lei non merita di stare con uno come me”
concluse il ragazzo riagganciando il ricevitore senza attendere la risposta
dell’amica
Si
gettò sul divano e tra i singhiozzi si addormentò…
Ginevra respirò profondamente e si prese il viso tra le mani. Non riusciva a
concentrarsi su quello che stava facendo, continuava a pensare a Dave e al modo
in cui l’aveva lasciata sola ad aspettarlo quel sabato di una settimana prima.
Aveva cercato di rintracciarlo in tutti i modi, ma non era servito a niente,
nemmeno Rose, a cui aveva chiesto aiuto, c’era riuscita. Sembrava essere
sparito nel nulla…
“Qualcosa
non va sorellina?” le chiese gentilmente Percy avvicinandosi alla sua scrivania
“Solo
un po’ di mal di testa” mentì la ragazza guardando l’orologio “Puoi dire a Hermione che non pranzo con lei? Devo fare una
commissione urgente” disse la ragazza alzandosi
“Certo,
non ti preoccupare. Ci vediamo nel pomeriggio” rispose il fratello
mentre Ginny lasciava l’ufficio e usciva come di consueto nel traffico
di Londra.
Andò
diretta alla stazione della metro, mostrò il
lasciapassare alle guardie e salì sul primo treno che arrivò. Pochi minuti dopo
era davanti alla casa di Rose e suonò decisa il campanello
“Ginevra,
tesoro, entra” esclamò Rose vedendola
“Dimmi che sei riuscita a rintracciarlo Rose, voglio assolutamente
vederlo… Non ce la faccio più” disse la ragazza
“Sono
riuscita a parlargli, ma non per molto” rispose Rose
“Davvero?
Come sta? Cosa ti ha detto?”
“O cara, io non so cosa sia successo a quel ragazzo. Era
ubriaco e ha detto un mucchio di cose strane sul fatto che era un inutile
fallito, sul passato che ha cercato di dimenticare e che invece non può farlo… Poi
ha detto che lui non ti meritava e ha riattaccato il
telefono. Non sono più riuscita a telefonargli. Non mi ha mai parlato molto del
suo passato, so che ha avuto un’infanzia difficile, ma non capisco cosa c’entri
tu!” spiegò esasperata Rose
“Io
voglio saperlo, voglio capire cosa è successo… Dimmi
dove abita Rose, voglio vederlo subito…”
Ginevra camminò veloce lungo la via e arrivò senza fiato davanti alla porta che
la separava da Dave. Suonò il campanello, ma nessuno rispose. Sapeva che il
ragazzo era in casa e continuò a suonare il campanello in modo sempre più
insistente. Dopo qualche minuto sentì qualcuno borbottare dietro l’ingresso e
la porta si aprì
“Ginevra,
cosa ci fai qui?” chiese stupito il ragazzo con gli
occhi arrossati dal sonno e dal pianto
“Rose
mi ha detto della vostra telefonata e mi ha dato il tuo indirizzo” spiegò la
ragazza decisa a scoprire tutta la verità
“Già
Rose… Ma tu cosa ci fai qui?” insisté il ragazzo non soddisfatto della risposta
di Ginny
“Volevo
vederti, volevo sapere perché non ti sei più fatto sentire, perché non sei
venuto all’appuntamento sabato, perché sei sparito senza dire niente a nessuno”
spiegò la ragazza ancora ferma fuori dalla porta
“Ginevra,
voglio che tu te ne vada prima che io possa farti del male in qualunque modo.
Dimenticati di me…”
“No,
non me ne vado senza una risposta” rispose decisa la ragazza “Voglio che tu mi
dia una spiegazione chiara, fino ad allora io rimarrò
qui” e detto questo Ginny entrò nell’appartamento e si sedette sul divano
Dave
scosse la testa, chiuse la porta e, senza dire niente andò
nella sua camera. Ginny non si mosse, era decisa a scoprire tutta la verità e
non se ne sarebbe andata fino quando non l’avrebbe
avuta.
Dave
tornò dopo circa cinque minuti, tra le mani aveva dei fogli che appoggiò sopra il televisore. Poi si voltò verso Ginny e la
guardò attentamente, il suo volto era freddo e sembrava nascondere una rabbia profonda
“Vuoi
sapere perché sono sparito?” chiese lentamente, la sua voce era calma e fredda
“Sì”
rispose semplicemente la ragazza
“Non
hai mai avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di
familiare in me?”
“Sì,
ogni volta che ti vedo ho questa sensazione, ma…” iniziò la ragazza, ma venne bruscamente interrotta da Dave
“E non hai mai pensato di avermi già conosciuto?”
Ginny
rimase un momento a pensare, poi scosse la testa
“Vuoi
dire che non mi riconosci?” chiese stupito Dave
“Non
lo so, forse ti avrò visto da qualche parte, magari ci eravamo
già scontrati in passato… Perché dovrei conoscerti?” chiese Ginny impaziente
“Dove
sei stata a scuola Ginevra?” chiese il ragazzo cambiando strada
“Nel
nord del Regno Unito, in Scozia” rispose Ginny rimanendo sul vago, non capiva
dove voleva arrivare
“Il
nome della scuola?”
“Non
penso che tu la conosca” rispose scocciata
“O forse non si può dire”
Ginevra
guardò con sospetto il ragazzo mentre qualcosa iniziava
a farsi strada nella sua memoria
“Adesso
ti ricordi di me?” chiese il ragazzo guardandola fisso in quei profondi occhi
blu che lo facevano impazzire
Ginny
sentiva le lacrime pungerle gli occhi, li chiuse mentre
due lacrime le rigavano il volto
“Dai
un volto ai tuoi sospetti Weasley” disse Dave gettando alla ragazza le foto che
aveva appoggiato sopra il televisore
Ginny
guardò la prima, poi, con il viso rigato dalle lacrime, guardò Dave e sussurrò
“Tu non puoi essere Draco Malfoy”
Capitolo 5 *** Alle volte ritorna... (Parte 2) ***
Capitolo Cinque: Alle volte ritorna… (Parte 2)
Ciao a tutti!!
Eccomi qua con la seconda parte del capitolo che ovviamente spero che vi
piaccia tanto quanto la prima… Devo dirvi che non
mancano ancora molti capitoli (in tutto sono nove), così vi preparate alla fine
vicina… Ora un po’ di ringraziamenti…
aletheangel: già, povera
Ginny, è stato davvero un brutto colpo per lei… Grazie del tuo commento! Baci
ginny88: mi dispiace
averti fatto aspettare e di aver interrotto il capitolo così... Ma sono
contenta che ti sia piaciuto, molto contenta!! Anche a me è sempre piaciuta
molto la frase che dave dice a Rose, penso che riassuma bene come si sente…
Spero che anche questo capitolo ti piaccia, anche se le sorprese per Ginny non sono ancora finite… Per quanto riguarda la tua domanda, ho
letto il Principe Mezzosangue in inglese quando era uscito, quindi adesso ho
dato la precedenza a mia mamma e a mio fratello visto che io la storia la so
già… Adesso sto rileggendo il quinto, in attesa che loro abbiano finito!! Te
l’hai letto??
MiaBlack:
posso solo dirti che non sarà tutto facile per
loro due… Baci!
E ora vi lascio al capitolo, come sempre
ditemi che cosa ne pensate!!
Un bacione
Shadowlight
Capitolo Cinque:Alle volte ritorna… (Parte 2)
Ginny guardò la prima, poi, con il viso rigato dalle lacrime, guardò Dave e sussurrò
“Tu non puoi essere Draco Malfoy”
Sul
volto di Dave comparve un sorriso beffardo “In un certo senso è vero, Draco
Malfoy non esiste più, almeno per me era così fino a una
settimana fa…”
Ginny
lo interruppe “Perché non mi hai detto chi eri
veramente, perché mi hai mentito per tutto questo tempo?”
“Nemmeno
io ti avevo riconosciuto. Fino una settimana fa per me eri una ragazza normale,
poi ti ho visto ad Hyde Park con quel Potter e quella
Granger ed è stato come se tutta la mia vita mi crollasse davanti agli occhi”
spiegò Dave “Non ti ho mentito, io sono veramente Dave McCoy, sono veramente
come mi hai conosciuto, ma tu continuerai a vedermi come quell’odioso
serpeverde il cui padre ha compiuto le più terribili atrocità”
“Non
è forse così?” chiese la ragazza alzandosi in piedi
“Quando sono stato bandito dal mondo magico mi sono
finalmente sentito libero, ho ricostruito la mia vita cancellando tutto quello
che ero prima, ho cercato di diventare un’altra persona e pensavo di esserci
riuscito, ma sembra che il mio passato non sia d’accordo con me” concluse il
ragazzo. La sua voce era triste, il suo sguardo era
gelido “Non voglio avere più niente a che fare con il mio passato”
Dave
rimase ancora un attimo a guardare la ragazza, poi si voltò verso la sua camera
e vi entrò “Sai dov’è l’uscita” le disse prima di chiudere la porta della sua
camera lasciando Ginny a fissare il vuoto.
Ginevra entrò lentamente nel suo appartamento, chiuse la porta alle sue spalle e si appoggiò contro il muro. Non poteva tornare
in ufficio in quelle condizioni. Si sentiva stanca, gli occhi le bruciavano in
modo insopportabile e tutto quello che voleva in quel momento era poter
rimanere tranquilla, sola con i suoi pensieri. Non voleva vedere nessuno, tanto
meno uno dei suoi oppressivi fratelli. Si trascinò fino alla sua camera e si
sdraiò sul suo letto ancora completamente vestita, le lacrime cominciarono
nuovamente a scendere dai suoi occhi mentre ripensava
a tutto quello che Dave le aveva detto.
Aveva
ragione, Dave era l’esatto opposto del Draco che conosceva, erano due persone
completamente diverse, ma ora che sapeva che in realtà erano la stessa persona
non sarebbe più riuscita a guardarlo in faccia senza
pensare a tutto il male che lui, la sua famiglia e quelli come loro avevano fatto
a tante persone innocenti, solo per il gusto di fare del male. Draco Malfoy era
un mostro e i mostri non potevano cambiare veramente.
Nella sua testa frullavano mille domande, mille dubbi
le sconvolgevano i pensieri, ma aveva una sola certezza: doveva dimenticarlo.
Si
addormentò, ma il suo non fu un sonno tranquillo, vedeva continuamente Dave
così come l’aveva conosciuto, un ragazzo solare, dolce
che la faceva sempre ridere, poi all’improvviso si trasformava in Draco Malfoy,
così come lei lo ricordava dai tempi della scuola… Sembravano due persone così
diverse…
“Ginny”
“Lasciami”
“Ginny”
“Lasciami
ti ho detto”
“Stai
sognando!” disse Luna cercando di svegliare la ragazza “Come mai non sei al
lavoro?” le chiese quando fu sicura che Ginny fosse abbastanza
sveglia per capirla
“Oh,
non sono tornata al lavoro… Devo avvertire Percy” esclamò Ginny cercando di
alzarsi, ma un violento mal di testa la costrinse a sdraiarsi nuovamente sul letto
“Non
preoccuparti, l’avverto io. Perché non ti togli quei
vestiti di dosso e ti metti qualcosa di più comodo?” consigliò gentilmente Luna
entrando nella camera di Harry alla ricerca di Hedwig così da poter mandare un
messaggio a Percy.
Un
paio di minuti dopo Luna tornò con una tazza di the fumante. Ginny si era messa
il suo pigiamone e si era infilata sotto le coperte,
ma non stava dormendo, anzi stava fissando il vuoto davanti a sé con estrema
attenzione
“Allora
cosa c’è che non va?” chiese Luna sedendosi sul letto accanto all’amica
“Avevi
ragione tu Luna, i biondi non sono un gran che” disse Ginny trattenendo a
stento le lacrime
“Lo
so, ho sempre ragione…” iniziò Luna, ma poi vedendo l’occhiata di fuoco che Ginny
le stava mandando si fermò “Bhè non sempre l’ammetto…” aggiunse Luna
abbracciando l’amica
Luna
sapeva che Ginny non le avrebbe raccontato gran che su
quello che era successo, non raccontava mai a nessuno come finivano le sue
storie d’amore, ma sapeva anche che aveva bisogno di qualcuno che le stava
vicino.
“Ti
riprenderai”
“Come
sempre…”
Marzo. Il sole regalava sempre più lunghe, calde giornate, i fiori sbocciavano
e nell’aria c’era il profumo della sempre più vicina primavera. Il calore e
l’amore entravano nel cuore di tutte le persone che sembravano risvegliarsi dal
tepore invernale. Ma non il cuore di tutti era sensibile
alla primavera alle porte, le ferite del cuore sono difficili da guarire…
Ginny
era tornata alla sua vita di sempre, si era ripresa in fretta (forse troppo in fretta pensava Luna) ed era tornata la solare ragazza che
era sempre stata, coccolata dai suoi fratelli. Non aveva più incontrato Dave,
aveva smesso di usare la metropolitana dopo aver superato nuovamente l’esame
per poter smaterializzarsi ed evitava accuratamente tutti i luoghi babbani non
necessari alla sua sopravvivenza umana. Soprattutto evitava quei posti dove
poteva incontrare Dave. Aveva smesso di voler strafare al lavoro e aveva
conosciuto un simpatico ragazzo di nome Mark con cui ogni tanto pranzava. Un collega di lavoro, con uno strano modo di vestirsi e la capacità
di farla ridere a crepapelle…
“E’
solo un amico” sottolineava Ginny quando Harry le
chiedeva come andava, ma non poteva trattenersi dalle risate quando Harry con
un colpo di bacchetta si vestiva come Mark e lo imitava. Lo faceva soprattutto quando vedeva Ginny rabbuiarsi. Il fatto che non
avesse più incontrato Dave e che fosse tornata la ragazza di sempre non voleva dire che l’avesse dimenticato, ogni tanto i suoi pensieri
vagavano e sognava di essere ancora con lui, ma poi si ricordava di chi era in
realtà e i sogni si spezzavano. Aveva provato in tutto i modi
a dimenticarlo, o almeno a non pensare a lui centinaia di volte al giorno, ma
quando pensava di esserci riuscita si ritrovava di nuovo tra le braccia di Dave,
cullata dalle sue parole…
Anche
Dave era tornato alla sua vita di sempre, al suo lavoro, ai suoi amici, alle
sue chiacchiere con Rose. Ancora una volta si era lasciato alle spalle il suo
passato e cercava, per quanto gli fosse difficile, di
pensare il meno possibile a Ginevra. Ma non sempre ci
riusciva… Lei era sempre lì, nei suoi pensieri…
“Allora,
come va?” gli chiese Rose mentre uscivano insieme dal
lavoro e salivano sulla metropolitana
“Dipende
da cosa intendi” rispose pensieroso il ragazzo
“Lo
sai cosa intendo Dave. Sei sempre così cupo, pensieroso… Non è difficile capire
a cosa stai pensando…”
“Non
riesco a dimenticarla, mi mancano le sue risate, mi manca
quando mi raccontava delle sue litigate con il fratello mi mancano i
suoi occhi così innocenti in cui mi perdevo…”
“E
perché l’hai lasciata?” chiese Rose che ci capiva sempre
meno di tutta quella storia
“Perché era la cosa migliore per lei… E in futuro lo sarà
anche per me, devo solo dimenticarla, con il tempo ci riuscirò” rispose Dave,
ma nemmeno lui era convinto di quello che stava dicendo.
Ginevra
era la prima cosa che pensava alla mattina, l’ultima
cosa che pensava prima di addormentarsi. Lei era sempre nei suoi pensieri, non
lo abbandonava mai e sperava che un giorno sarebbe tornata…
Stavano cenando tutti e tre insieme, ma, anche se si
poteva definire una cena tranquilla, Ginny trovava quel silenzio
insopportabile. Lei stava lottando contro il ricordo di Dave che aveva
perennemente davanti agli occhi e quel silenzio di certo non l’aiutava. Si mise
a guardare Harry e Luna: c’era sempre stato qualcosa di strano nel
comportamento tra i due, ma ora che vivevano insieme lo notava più spesso. Non
rimanevano mai nella stessa stanza da soli, parlavano sempre solo lo stretto
indispensabile tra loro e anche per cose banali, uno dei due finiva sempre per
arrossire. All’improvviso qualcosa dentro di lei si fece più chiaro e non solo
riguardo i suoi due coinquilini. Aveva preso una
decisione e in un attimo tutto sembrò più semplice, non sapeva a cosa sarebbe servito, ma doveva dire quello che pensava a Dave…
Subito
Si
alzò di scatto, spaventando Harry e Luna “Vi state comportando come bambini”
disse loro prima di prendere il suo cappotto e sparire
Un
secondo dopo stava suonando il campanello della casa di Dave sperando che lui
fosse in casa. Poco dopo la porta si aprì…
“Ginevra…”
fu l’unica cosa che riuscì a dire il ragazzo vedendo davanti ai suoi occhi la
ragazza a cui stava pensando fino ad un attimo prima
“Io
devo dirti una cosa…” esordì Ginny sperando che lui non la interrompesse “Hai ragione, io non riuscirò mai a dimenticare quello che ha
fatto Draco Malfoy, ma io mi sono scontrata con Dave, l’ho conosciuto e mi sono
innamorata di lui e nemmeno adesso che conosco il suo passato riesco a
dimenticarmi di lui. Per me siete due persone diverse e io ci ho provato, ma non
posso stare senza Dave… Volevo solo che lo sapessi”
Rimase per un attimo a guardarlo, poi si voltò. Dave la vide allontanarsi da lui e la fermò prendendola per il braccio, Ginevra si voltò e lo guardò
negli occhi, solo per un attimo, prima che le loro labbra tornassero ad unirsi…
Eccomi qua con il sesto capitolo…
Scusate per il ritardo, ma la neve mi aveva bloccato a Milano e la storia ce l’ho tutta sul computer a casa… Spero di essere
perdonata!! Prendendo spunto dalla pagina autori di ginny88 (che spero
non ce l’abbia con me per aver copiato la sua idea),
ho messo delle informazioni su di me sulla mia e in più ho messo degli accenni
alle trame di fiction che ho in mente e che quando avrò un po’ di tempo
scriverò… Quindi se volete qualche anticipazione, andate pure a vedere…
Ora passiamo ai saluti:
lilyblack: Sono contenta che ti piaccia!! Continua a leggere!
MiaBlack:
Questo capitolo sarà tranquillo, ma più avanti…
aletheangel: Certo che
l’amore deve trionfare sempre, ma alle volte è difficile…
ginny88: Mi stavo
preoccupando di non vedere il tuo commento!! Spero che anche questo capitolo ti
piaccia, per questa volta niente finali sospesi, ma le
sorprese non sono ancora finite!!
E ora vi
lascio al capitolo…
Alla prossima settimana!
Shadow
Capitolo 6:Attimi d’amore
“Secondo
te, dove è finita Ginny?” chiese dopo un paio d’ore Harry a Luna, mentre,
seduti sul divano, stavano guardando un film alla tv
“Non
ne ho la più pallida idea” rispose distratta la ragazza seguendo rapita i
dialoghi del film poliziesco
Harry
strinse le spalle e tornò a guardare la tv, poi si voltò di nuovo verso la
ragazza e rimase a fissarla silenzioso. Luna stava, come sempre, sotto una
coperta rannicchiata in un angolo del divano, i capelli raccolti in una coda di
cavallo con qualche ciuffo ribelle che la ragazza rigirava tra le mani e
mormorava tra sé parole incomprensibili. Senza sapere perché, Harry si ritrovò
a pensare che quella ragazza era molto dolce…
“Qualcosa
non va?” gli chiese Luna senza staccare gli occhi dallo schermo
quando si accorse che lui la stava osservando
“No,
no” rispose Harry arrossendo leggermente “Stavo solo pensando a cosa voleva
dire Ginny quando ci ha detto che ci stiamo
comportando come bambini”
“Non
lo so, quella ragazza si comporta in modo sempre più
strano. Non trovi?” chiese Luna voltandosi verso Harry
“Pensavo
avesse lasciato il ragazzo con cui spariva di solito” commentò Harry
“Anch’io,
forse ha trovato qualcun altro, o semplicemente si è dimenticata qualcosa da
qualche parte” disse Luna tornando a guardare il film
“Già…”
rispose Harry pensieroso “Io non mi comporto come un bambino!” sbottò dopo un po’
Luna
si voltò a guardarlo e sorrise “Bhè, dipende dalle
situazioni…”
“Cosa vuoi dire con questo? Certe volte mi comporto da
bambino? Quando ad esempio?” chiese il ragazzo tra il curioso e l’incredulo
“Quando
sei innamorato… Ti comporti come se avessi tredici anni, diventi rosso per un
nonnulla e non hai mai il coraggio di fare il primo
passo” disse Luna prendendosi la tazza di the dal tavolino
“Questo
non è vero, e poi anche tu diventi rossa quando si
parla dei tuoi ragazzi” l’accusò per difendersi Harry
“Ma
non come te… Di chi sei innamorato adesso?” lo provocò Luna facendolo arrossire
“Non
ci posso credere che sto facendo questa conversazione con te…” rispose Harry
senza rispondere alla domanda “Ma cosa fai?” chiese sorpreso
mentre Luna si avvicinava a lui
“Vedi,
sei proprio innamorato…” disse dolcemente la ragazza posando le sue labbra su
quelle di Harry in un castissimo bacio “… e non fai mai il primo passo”
concluse tornando a rannicchiarsi nel suo angolino di divano e tornando a seguire
rapita il film
Harry
sentiva le sue guance bruciare e sorridendo pensò tra sé che se c’era qualcuno
di strano in quella casa, non era di certo Ginny…
I
primi raggi di sole entravano leggeri dalla finestra e si posavano sugli occhi
di Ginny. Il leggero torpore la svegliò, ma non aprì gli occhi, non voleva che
quello splendido sogno sparisse a contatto con la realtà, voleva rimanere lì
per sempre. Poteva sentire il profumo del dopobarba di Dave sul cuscino, le
piaceva quel profumo, poteva sentire Dave respirare lentamente vicino a lei e
non voleva che lui sparisse. Lasciandosi cullare dal suo respiro si
riaddormentò.
Si
risvegliò poco dopo, o forse non era passato così poco tempo come pensava poiché i raggi di sole inondavano la stanza. Sospirò
profondamente e si voltò, ma vicino a lei non c’era nessuno… Come se il sogno
fosse entrato in contatto con la realtà… E sarebbe stata sicura che era proprio
così se quella fosse stata la sua camera…
Ginevra
si strinse nelle coperte cercando di catturare tutto il calore del letto, chiuse
gli occhi e assaporò il profumo di caffé che proveniva dalla cucina, non
riusciva ancora a credere di essere lì, di nuovo con lui… Doveva ringraziare
Harry e Luna quando sarebbe tornata a casa, ma guardandoli aveva
capito che era innamorata di Dave e non le importava chi fosse. Aveva
capito che doveva subito dirgli quello
che pensavo o lo avrebbe rimpianto per sempre…
Mentre
era assorta nei suoi pensieri sentì Dave sedersi accanto
a lei sul letto. Non voleva aprire gli occhi, voleva
fingere di dormire, ma la voglia di vederlo era troppo forte e non resistette.
Lui era lì che la guardava intensamente e che l’accarezzava con lo sguardo
“Penso
che potrei stare ore a guardarti mentre dormi” le
sussurrò baciandola dolcemente “Vuoi qualcosa?”
“Penso
che da brava inglese prenderò una tazza di the” disse Ginny
stiracchiandosi “Dai, smettila! Dave ti prego smettila!” esclamò la
ragazza tra le risate mentre Dave le faceva il
solletico “Ti prego” lo implorò senza fiato nascondendosi sotto le coperte
“Ok,
per questa volta hai vinto il primo round… Torno subito”
Ginevra
aspetto un po’, poi sbucò lentamente da sotto le coperte e vedendo che Dave era veramente andato in cucina sospirò di sollievo. Si alzò
e cominciò a curiosare in giro per la camera. Fu attratta dal libro che Dave
stava leggendo e che era appoggiato sul comodino, lo prese e si rimise a letto
per leggerlo
“Ecco
il suo the, signorina” esclamò Dave entrando in camera
“Oh
grazie… Lo sai, non ti ci vedo proprio a fare il cameriere!” lo prese in giro Ginevra
“Ricordamelo
la prossima volta che voglio essere gentile con te” rispose offeso Dave
sedendosi sul letto vicino a Ginny
“Non
pensavo che fossi così romantico da leggere questi libri da femminucce” lo
stuzzicò Ginny sventolandogli sotto il naso il libro aveva preso poco prima
“Non
è un libro romantico, è un thriller romantico” si
difese il ragazzo. Rimase a guardarla intensamente in quegli occhi blu “Sono
contento che sei tornata”
“Perché mi hai fatto andare via?”
Dave
sospirò e distolse lo sguardo “Perché non potevo tenerti legata a me sapendo
che in realtà mi avresti odiato”
Ginevra
sorrise e rimase in silenzio “Non ti piacerebbe
tornare indietro, poter usare di nuovo la magia?”
“Se
devo essere sincero quel mondo non mi manca, ho ricostruito la mia vita qui e
non tornerei indietro… All’inizio, quando non sapevo fare niente, non è stato
facile, anche se devo dire che la magia mi ha aiutato
ad ambientarmi in questo mondo che non conoscevo” le confidò Dave
“In
che senso?” chiese curiosa la ragazza
“Prima
della caduta definitiva di Tu-Sai-Chi, i pochi Mangiamorte rimasti avevano
l’abitudine di nascondersi proprio tra coloro che rifiutavano,
tra i Babbani, sicuri che nessuno li avrebbe mai cercati lì... e in un certo
senso avevano ragione. Io non sono mai diventato un Mangiamorte, ma ammetto che
aiutavo mio padre e i suoi compari a nascondersi. In
questo modo sono entrato in contatto con molti ragazzi della mia età e mi ritrovai a passare sempre più tempo con loro. Per rendermi
più credibile come babbano facevo degli incantesimi su me stesso per imparare
più in fretta il loro stile di vita, per imparare ad arrangiarmi il più
possibile senza magia, uno di loro studiava legge all’università e ho iniziato
a frequentare i corsi di nascosto. Dopo essere stato bandito ho cambiato nome,
mi sono iscritto veramente all’università ed ora eccomi qua” spiegò il ragazzo
“Ma non torneresti mai indietro?”
“Ormai
questo è il mio mondo e poi non potrei. Non ci penso,
così non mi faccio inutili illusioni” confessò il ragazzo “Quindi tu non lavori
vicino Oxford Street”
“Certo che lavoro lì, al Ministero della Magia
nell’Ufficio per le relazioni con il mondo babbano con mio fratello Percy”
“E
gli altri cosa fanno?”
“Harry
e Ron sono auror, Hermione lavora anche lei al Ministero nell’ufficio per il
diritto delle Creature Magiche, Luna lavora al giornale del padre, i gemelli
continuano ad inventare scherzi per il loro negozio, Neville Packiock è aiuto
professore a Hogwarts” elencò Ginny contando le persone sulle dita
“Wow,
e gli altri sono tutti single?” chiese sempre più curioso Dave
“Come
mai tutta questa curiosità?”
“Così,
per sapere che fine hanno fatto” spiegò Dave
“Bhè
Ron e Hermione stanno insieme da tre anni ormai, è per questo che io Harry e
Luna ci siamo trasferiti qui, così loro avevano una
casa tutta per loro. Penso che Harry e Luna siano cotti uno dell’altra, ma
ancora non lo sanno e i gemelli non hanno tempo per queste cose…”
“E tu sei qui con il vostro vecchio nemico”
“Penso
che quando Ron lo saprà dovrai nasconderti, non oso immaginare le loro facce…”
disse ridendo tra sé Ginny
“Voglio
essere presente quando lo sapranno” rispose Dave
baciandola
“Harry,
dov’è Ginny?” chiese Ron comparendo in cucina dove Harry e Luna stavano facendo
colazione leggendo l’ultimo numero della Gazzetta del Profeta
Harry
guardò Luna che strinse le spalle “Non lo sappiamo” disse lentamente dopo un
attimo di silenzio
“Cosa vuol dire che non lo sapete? Che è
sparita di nuovo senza dire niente?”
“Non
è più una bambina Ron, non deve dirti tutto quello che fa” la difese Luna
“Io
non voglio che le succeda qualcosa” disse Ron
“Ma cosa vuoi che le succeda? Ginny se la
cava benissimo e l’ha dimostrato molte volte. Non ti preoccupare torna
sempre tutta intera…” lo rassicurò Harry “Andiamo al lavoro” si affrettò ad
aggiungere prima che l’amico cominciasse di nuovo ad accusare lui e Luna di non
controllare abbastanza Ginny
Capitolo 7 *** In un giorno di primavera (Parte 1) ***
Ciao a tutti
Ciao a tutti! Eccomi il settimo
capitolo, ormai alla fine manca poco, ma sembra che i problemi per la nostra
Ginevra e per Dave siamo appena iniziati… Cosa riserverà loro questo giorno di
primavera??
Ma prima di lasciarvi al capitolo, i
ringraziamenti:
ginny88:
ho letto anche Il mistero del naso!! E’
veramente molto carina!! Sei hai altre fic da consigliarmi dimmi, in questo
periodo sto cercando fic da leggere, ma non avendo molto tempo, non so da dove
cominciare… Aspetto il tuo commento a questo capitolo… Baci!
MiaBlack: il motivo
per cui Dave è stato bandito… Penso che verrà spiegato nel seguito di Attimi,
ma siccome non so ancora quando riuscirò a pubblicarlo, lo spiego, anche per le
altre persone che volessero saperlo... Quando è finita la guerra il Ministero
della Magia, per punire i seguaci di Voldemort ha deciso di relegarli nel mondo
che loro odiavano, cioè quello dei Babbani, senza poteri… Condannati a viver
con e come coloro che disprezzavano… Draco non era un Mangiamorte al momento
della caduta del Signore Oscuro (nella mia fic), ma è stato bandito ugualmente
dal mondo magico perché troppo legato a membri del gruppo (la sua famiglia) e
anche perché comunque aiutava questo gruppo… Ma diciamo che lui si è più che
altro auto-bandito dopo aver conosciuto dei ragazzi Babbani, come ha raccontato
nei capitoli precedenti a Ginny…
Spero di essere stata chiara, altrimenti
chiedi e chiedete pure!!
Come ho detto a ginny88 se avete fic da
consigliarmi fate pure!!
Buona lettura
Shadowlight
Capitolo Sette:In un giorno di primavera (Parte 1)
Aprile.
Il cielo era limpido, sgombro dalle nuvole grigie che lo avevano oppresso fino
a qualche giorno prima, era la giornata ideale per fare un bel pic-nic all’aria
aperta in uno dei tanti parchi londinesi. Ginny stava facendo colazione
leggendo distrattamente la Gazzetta del Profeta e cantando tra sé una canzone
di un nuovo gruppo musicale che stava spopolando tra i giovani maghi.
Luna
entrò nella cucina con la faccia di chi avrebbe voluto dormire ancora un po’
“Dove è Harry?” chiese sedendosi e appoggiando la testa al tavolo
“Questa
settimana faceva il turno di notte, dovrebbe essere ancora al lavoro, perché?”
rispose distratta Ginny
“Io
uccido quella civetta un giorno o l’altro” disse la ragazza prendendo un
biscotto “La notte non sta mai zitta e io non riesco a dormire… Perché Harry
non le lascia la finestra aperta? Ma tu non la senti?”
“Non
ci ho mai fatto caso, ma penso di avere fatto bene a scegliere la camera più
lontana da quella di Harry…” rispose la rossa sorridendo divertita “Comunque,
Hedwig a parte, con Harry come va?” chiese Ginny come se niente fosse
“Come
dovrebbe andare?” chiese Luna assonnata
“Io
non lo so, sei tu quella persa per Harry da anni…”
“Non
sono persa per Harry” si difese la ragazza facendo comparire una tazza di the
fumante con un gesto svogliato della bacchetta
“Mi
sembrava di aver capito il contrario” rispose noncurante Ginny tornando a
leggere la Gazzetta del Profeta
“Uff…”
sbuffò Luna “Non è colpa mia se quel ragazzo non capisce niente” sbottò più a
se stessa che a Ginny
“Cos’è
che non capisce?” chiese nuovamente interessata l’amica
Luna
rimase per un attimo assorta nei suoi pensieri fissando la tazza di the, come
se non avesse sentito la domanda di Ginevra, poi alzò lo sguardo e disse “Che
fai di bello oggi?”
“Non
so ancora, andrò da qualche parte con Dave” rispose Ginny capendo che l’amica
non le avrebbe detto più niente “Tu?”
“Hermione
mi aveva chiesto se andavo a fare un giro in centro con Ron e Harry, vedremmo
cosa dicono loro” rispose Luna alzandosi
“Se
andate a Diagon Alley mi prendi dei rotoli di pergamena che ho quasi finito la
mia scorta?”
Luna
fece un gesto con la mano per far capire a Ginny che aveva capito e si diresse
verso la sua camera, ma arrivata davanti alla porta di quella di Harry si
fermò. Era sicura di avere sentito un rumore. Senza pensarci e senza bussare
aprì la porta
“Scusami
Harry, ho sentito un rumore strano e volevo controllare che Hedwig non avesse
fatto cadere qualcosa… Non sapevo che fossi tornato” si affrettò a dire la
ragazza trovandosi davanti il moro in boxer
“Adesso
lo sai…” rispose arrossendo Harry vedendo che Luna non se n’andava
La
stanza non era molto illuminata a causa dei balconi semichiusi e quando Luna
chiuse la porta dietro di lei nella camera calò la penombra. La ragazza guardò
Harry che stava cercando un paio di pantaloni nel caos che regnava nel suo
armadio “Ti stavo cercando” disse avvicinandosi
“Ti
serviva qualcosa?” le chiese il ragazzo trovando quello che cercava e iniziando
a vestirsi
Luna
si avvicinò ulteriormente a Harry e si mise tra lui e l’armadio per impedirgli
di prender una maglia, faceva sempre così quando voleva essere sicura di essere
ascoltata. Harry si fermò e si mise a guardarla in modo che Luna continuasse il
suo discorso. Non sapeva perché, ma la trovava terribilmente carina con quella
camicia da notte rosa, i capelli biondi sciolti sulle spalle…
“Quella
civetta…” iniziò la ragazza, ma si fermò subito attratta più dal corpo del
ragazzo che da quello che voleva dirgli “… io non…” Cavoli, era veramente
carino…
“Tu
non?” chiese Harry che altrettanto non riusciva a staccarle gli occhi di dosso
Luna
guardò Harry negli occhi mentre lui le accarezzava i lunghi capelli biondi “Al
diavolo quella civetta…” disse in un sussurro mentre Harry si avvicinava per
baciarla
Harry
l’attirò a sé e la baciò con sempre maggior passione…
“Hai
visto” sussurrò Luna qualche attimo dopo guardandolo negli occhi “Hai fatto il
primo passo”
“Non
è vero, il primo passo l’hai fatto tu quella sera” rispose Harry lasciando
andare l’imbarazzo iniziale e iniziando a baciarla sul collo
“Quella
era solo una provocazione” rispose Luna irrigidendosi per un attimo
“Qualcosa
non va?” chiese Harry spostandosi leggermente
“Mi
fai il solletico” rispose Luna sorridendo
“Scusami…”
si scusò tornando a baciarla sulle labbra, ma la ragazza lo fermò
“Lo
trovo terribilmente eccitante” mormorò la ragazza sorridendo maliziosamente
Harry
rispose al sorriso e prese in braccio la ragazza che si mise a ridere
“Harry…”
lo richiamò dolcemente mentre il ragazzo la posava sul letto e iniziava a
toglierle la camicia da notte rosa “Harry! C’è Ginny in casa…”
“Ginny
non è una bambina…”
Ginevra
comparve pochi attimi dopo nell’appartamento di Dave sorridendo tra sé
“Ginevra!
Sei in anticipo, non dovevamo vederci fra un’ora?” chiese stupito Dave uscendo
dal bagno con addosso solo un asciugamano sui fianchi. Doveva farci l’abitudine
a vedersela comparire davanti in quel modo…
“C’è
stato un piccolo contrattempo… Penso che Harry e Luna abbiano finalmente capito
che sono innamorati uno dell’altra. Luna è sparita nella camera di Harry e non
sembrava stessero parlando…” iniziò a spiegare Ginny dopo aver baciato
dolcemente Dave
“Non
voglio sentire i particolari Ginevra!” esclamò Dave coprendosi le orecchie
“Non
preoccuparti, me ne sono andata prima che i particolari interessanti
iniziassero, non lì volevo sentire nemmeno io…” si difese Ginny seguendo Dave
in camera
“Cambiando
argomento, visto che è una bella giornata avevo pensato che potremmo fare un
pic-nic se ti va” propose Dave iniziando a vestirsi
“Oh,
certo, un bel pic-nic romantico, ci avevo pensato anch’io… Però prima avevo
pensato di fare un’altra cosa…” disse la ragazza in tono allusivo
“Cosa?”
chiese distratto Dave
Ginny
si avvicinò al ragazzo e lo guardò maliziosa “Bhè, hai detto che siamo in
anticipo…”
“Tesoro…
Mi sono appena vestito…”
Ginny
lo spinse sul letto e si mise a cavalccioni sopra di lui “Non ti preoccupare,
non è un problema… Ci metto un attimo a toglierti i vestiti di dosso…” sussurrò
iniziando a baciandolo dolcemente
Hermione
e Luna stavano attraversando il parco decidendo dove andare a mangiare per
pranzo, mentre a poca distanza le seguivano Harry e Ron che, dietro qualche
dolce ricatto, avevano accettato di accompagnare le loro ragazze in quella
giornata di shopping
“Mi
chiedo perché non siamo rimasti a mangiare a Diagon Alley” stava sbuffando Ron
a Harry in modo che le due non potessero sentirlo
“Pensavo
di andare in quel ristorante italiano che abbiamo provato il mese scorso, cosa
ne dici?” propose Hermione
“Per
me va bene, è carino come posto” acconsentì la bionda
Le
due si voltarono per chiedere il parere dei maschi “Harry, ti va di andare al
ristorante italiano?” chiese Hermione al ragazzo
“Ok”
rispose il moro
“E
a te Ron?” Hermione attese la risposta, ma il ragazzo era distratto da qualcosa
“Ron, mi stai ascoltando?”
“Non
è Ginny quella?” chiese Ron indicando una coppia e andando verso di loro
“Adesso
farà una delle sue scenate…” disse Hermione seguendo Ron verso l’amica che
stava chiacchierando animatamente con un ragazzo biondo
“Ciao
Ginny” la salutò Ron
“Ron!
Cosa ci fai qui?” chiese Ginny salutando con la mano gli altri amici che si
stavano avvicinando
“Passeggiavo
per il parco e ti ho vista…” rispose il fratello “E lui è…” chiese squadrando
da cima a fondo il ragazzo
“Non
vorrai metterti a fare il geloso, vero?” chiese piano Hermione che si era
avvicinata
“Voglio
solo sapere chi è” ribatté Ron sulla difensiva
Ginny
e Dave si alzarono, il momento della verità era arrivato “Lui è Dave, ma non
penso che ci siano bisogno di presentazioni visto che in un certo senso lo
conoscete già”
“In
che senso?” chiese impaziente Ron cercando di sembrare tranquillo
“Non
riconosci nemmeno i vecchi compagni di scuola?” s’inserì nella conversazione Dave
“Mi conoscevate come Draco Malfoy…”
“Tu
sei Draco Malfoy” ripeté lentamente Ron “Ginny…”
“Ron
non cominciare a comportarti come il solito, attireresti l’attenzione!” lo
fermò Hermione prima di voltarsi verso Ginny “Ginny, lui è stato bandito, gli
sono stati tolti i poteri e non…”
“E
non si può uscire con persone normali?” chiese irritata Ginny
Hermione
scosse la testa “Non è questo… Rischi di essere bandita anche tu Ginny”
Capitolo 8 *** In un giorno di primavera (Parte 2) ***
Eccomi qua con il nuovo capitolo con un giorno in anticipo… questo
perché domani non se ho avrò tempo per farlo, quindi lo fac
Eccomi qua con il nuovo capitolo con un giorno in
anticipo… questo perché domani non se ho avrò tempo per farlo, quindi lo faccio
oggi per evitare di non farlo… Questo è il penultimo capitolo, la prossima
settimana ci sarà l’ultimo capitolo di questa storia… Siamo già alla fine, che
triste… Ora i commenti:
ginny88/Tommine: Ecco il seguito del
capitolo… spero che ti piaccia, è il penultimo della fic, quindi voglio un
bellissimo commento!!! JJJ Leggerò appena finisco gli
esami la fic I belong to you… Ciao!!
MiaBlack: Ginny rischia di essere
bandita perché potrebbe essere accusata di ‘associazione a delinquere’… O una
cosa del genere… Ma ci saranno ben altri problemi per lei…
Lucyfer: Ecco il continuo, quindi non
mi andare in crisi… questa fic potresti averla già letta quando l’ho pubblicata
su ff.it o quando avevo iniziata a pubblicarla qui, ma poi non avevo mai
finito… Questa volta invece siamo quasi alla fine!!
Vi lascio al capitolo!!
Un bacio a tutti!
Shadowlight
Capitolo Otto:In un giorno di primavera (Parte 2)
Hermione
scosse la testa “Non è questo… Rischi di essere bandita anche tu Ginny”
Ginny
si voltò incredula verso Harry
“C’è
una legge che lo dice, ma non è mai stata applicata” spiegò il ragazzo
“Ma
solo perché nessuno è stato trovato in compagnia di una persona bandita, di
persone come lui” aggiunse Ron guardando la sorella “Ma cosa ti salta in mente
Ginny?”
“Sono
innamorata di Dave…” iniziò a difendersi Ginny, ma Ron l’interruppe
“E’
Draco Malfoy Ginny, come puoi essere innamorata di lui dopo tutto quello che ha
fatto?” chiese il ragazzo
“Non
mi interessa chi era, io sto con lui adesso e adesso è una persona diversa”
urlò Ginny “Perché non la smetti di trattarmi come se fossi una bambina di
dieci anni facendo scappare tutti i miei ragazzi, controllando ogni mio
movimento? Ho ventiquattro anni, posso fare quello che voglio della mia vita!”
Finalmente
l’aveva detto, adesso si sentiva più leggera, ma sapeva che non avrebbe potuto
reggere quella situazione un secondo di più e, noncurante dei Babbani che
affollavano il parco in quel giorno di primavera, scomparve nel nulla.
Dave
aveva guardato la scena in silenzio, senza osare intervenire in quel litigio
per non peggiorare la situazione e con mille domande gli ronzavano in testa. Si
guardò attorno, davanti a lui le quattro persone che avevano reso impossibili i
suoi ultimi anni di scuola. Si sentì in trappola e pensò che fosse meglio
andarsene
“Dove
vai Malfoy?” chiese Ron fermandolo
Il
ragazzo si voltò “McCoy, non Malfoy” disse semplicemente mantenendo la calma
“Per
me sarai sempre un Malfoy, un lurido e perfido Malfoy. Mia sorella non era mai
stata così prima di incontrare te, combini sempre e solo guai con la tua
arroganza” lo accusò ingiustamente Ron
Dave
lo guardò con aria di sfida “Io non ho mai imposto nulla a Ginevra. Le sue
scelte le ha fatte da sola: ha scelto lei di venire al suo compleanno con me
invece di venire al vostro party e ha scelto lei di tornare da me dopo aver
scoperto chi ero. Io non l’ho mai costretta a fare nulla contro la sua volontà.
Quindi non accusarmi di cose che non ho fatto”
Ron
rimase in silenzio per un attimo sostenendo lo sguardo dell’altro carico di
rabbia “Se le farai del male dovrai vedertela con me”
“Non
sono così incosciente da mettermi contro una persona armata di bacchetta,
nemmeno se fosse Ginevra”
“Sei
diventato un codardo Malfoy?” chiese Ron sorridendo beffardo
“Semplicemente
tengo alla mia vita. E ora, se vuoi scusarmi, visto che hai appena fatto
scappare la mia ragazza, vorrei andarla a cercare” concluse Dave allontanandosi
da gruppetto
Mille
domande gli frullavano in testa e non sapeva come trovare una risposta.
Attraversò il parco velocemente e si diresse alla fermata della metropolitana
più vicina, ma prima che potesse iniziare a scendere le scale qualcuno lo fermò
“Tu
sai dov’è Ginny, vero?” gli chiese Luna Lovegood guardandolo con i suoi occhi
grandi
“Spero
di sì” rispose sospettoso Dave “Perché?”
“Non
mi interessa chi eri, Ginny mi ha parlato moltissimo di Dave McCoy e, al
contrario di Ron, sono veramente convinta che tu sia cambiato. Sono dalla
vostra parte, se è questo che ti preoccupa” spiegò velocemente Luna notando la
diffidenza del ragazzo
“Perché
vuoi sapere dove è Ginevra?” chiese più tranquillo Dave
“Voglio
parlarle anche solo per un attimo… Voglio sapere come sta”
“Penso
e spero che sia andata a casa mia. Vieni con me?” chiese Dave indicando la
metropolitana. Avrebbe voluto rimanere solo con Ginevra, ma forse lei aveva
bisogno di un’amica con cui parlare, di una persona come lei, una strega
“Sì,
mi piace prendere il treno” esclamò entusiasta la ragazza iniziando a scendere
le scale
“Luna,
aspettami” la rincorse Dave facendosi largo tra la folla
I
due salirono sul primo treno che arrivò e riuscirono a trovare due posti vuoti
vicini
“Così
stai con Harry” chiese Dave mentre Luna non la smetteva di guardarsi attorno
“Oh,
bhè… Ma tu come lo sai?” chiese sospettosa la ragazza
“Ginevra
questa mattina mi ha detto che siete spariti nella camera di Harry…” spiegò il
ragazzo in tono illusorio
“Ma
che pettegola…”
“Era
così felice per voi che non è riuscita a trattenersi…” aggiunse per
giustificarla “Spero che sia a casa, altrimenti non saprei dove cercarla”
aggiunse con tono più triste
“Vedrai
che andrà tutto bene…” gli rispose Luna sorridendo incorraggiante
Il
viaggio non fu molto lungo. Dave disse che Luna poteva prendersi tutto il tempo
che voleva
“Non
preoccuparti, mezz’oretta sarà più che sufficiente” rispose Luna stupida da
quel ragazzo che non ricordava certo per i suoi modi gentili
Fu
un sollievo per entrambi trovare Ginevra rannicchiata sul divano che fissava il
vuoto davanti a sé. Come promesso Dave lasciò le due ragazze da sole
“Luna…”
esclamò Ginny tra le lacrime abbracciando l’amica “Come sei arrivata qui?”
“Mi
ha accompagnato Dave, ha detto che ritorna tra mezz’ora, così se vuoi possiamo
parlare con calma” spiegò Luna sedendosi sul divano accanto all’amica
“E’
un tesoro…”
“Ed
è anche molto più carino e gentile di come lo ricordavo! È davvero cambiato…”
disse Luna riuscendo a far sorridere l’amica
“Io
non posso lasciarlo Luna…”
“Non
lo devi lasciare Ginny, nessuno ti ha detto di farlo”
“Ma
c’è quella legge… Se mi scoprono verrò bandita… Eppure non posso stare senza
Dave…”
“Ascoltami,
Ron ti vuole bene, lo so, è un po’ opprimente alle volte, ma lui non permetterà
mai che tu venga bandita… E nemmeno Harry e Hermione lo permetteranno…” la
rassicurò l’amica
“Per
quanto Harry e Ron siano due auror molto influenti non possono mettersi contro
una legge” ribatté Ginny affranta
Luna
osservò l’amica per un attimo “Non devi preoccuparti, si sistemerà tutto… Ci
sarà sicuramente una soluzione, vedrai… L’amore vince sempre…”
Ginny
cercò di farsi travolgere dalla speranza dell’amica, ma nel suo cuore non
riusciva a vedere una soluzione “Io non so cosa fare Luna, sono così confusa…”
Il
silenzio regnava nel piccolo appartamento. Sembrava che nessuno dei due volesse
parlare, entrambi immersi nei loro pensieri. Ma c’erano tante cose da dire e
finalmente uno dei due ruppe la quiete che si era creata
“Spero
che mio fratello non ti abbia fatto niente di male dopo che me ne sono andata”
disse Ginevra con la testa appoggiata alle gambe di Dave
“Sono
sopravvissuto” rispose il ragazzo
Il
suo volto era triste mentre il silenzio calava nuovamente tra i due
“Ginevra”
“Sì?”
rispose la ragazza voltandosi verso il ragazzo
“Oggi
avevo una proposta da farti… Tempo fa, prima che ci conoscessimo, allo studio
dove lavoro mi avevano chiesto se volevo partecipare a un periodo di
praticantato in un altro studio della compagnia e io avevo accettato. Era una
grande occasione per dimostrare le mie capacità… La settimana scorsa mi hanno
comunicato che sono stato scelto per andare sei mesi nella sede centrale dello
studio per cui lavoro, a New York… Volevo proporti di venire con me, ma ora non
posso più farlo” spiegò il ragazzo
“Volevi
portarmi in America con te?” chiese Ginny stupita “E cosa vuol dire che adesso
non puoi più farlo?”
“Se
tu venissi con me verresti bandita, dovresti rinunciare al tuo mondo, alla tua
vita per me…” rispose il ragazzo senza guardarla in faccia
“Ma
io voglio stare con te, anche tu fai parte della mia vita…” disse in un
sussurro la ragazza mentre le lacrime ricominciavano a scendere sulle guance
arrossate
“No
Ginevra. Io ero un mago malvagio, io ho meritato di essere bandito, ho pagato
per il male che ho fatto, ma tu sei speciale, non hai mai fatto niente di male,
non meriteresti nemmeno di stare con uno come me! Sei ancora in tempo per
rimediare a tutta questa storia prima che loro ci scoprano e ti bandiscano…”
“Non
mi puoi chiedere di lasciarti Dave” disse Ginny alzandosi stupita
“Lo
faccio solo per il tuo bene… Mi piacerebbe che tu venissi con me, ma non posso
costringerti a rinunciare a tutto quello in cui credi, a tutte le persone a cui
vuoi bene…”
“Io
voglio bene anche a te, eppure a te mi chiedi di rinunciare”
“Io
sono una persona, quello è il mondo dove sei cresciuta Ginevra, dove c’è tutta
la tua vita, un mondo che non è facile da dimenticare… E questo te lo dico per
esperienza personale” Dave si avvicinò alla libreria e aprì un cassetto
prendendo due biglietti aerei “Avevo già preso i biglietti, ma non ti
permetterò di venire con me” aggiunse risoluto
“Sono io che decido della mia vita…” disse
Ginevra mentre le lacrime le scendevano dagli occhi “Almeno posso stare con te fino
al giorno della partenza?” gli chiese mentre la notte calava nella stanza e
Dave si avvicinava per baciarla…
Eccomi qua ragazze con l’ultimo capitolo di questa storia…
Sono davvero contenta di essere arrivata alla fine e spero davvero che chi ha
seguito questa storia l’abbia trovata bella ed emozionante fino alla fine…
Grazie davvero per tutti i vostri commenti…
MiaBlack: Mi dispiace, ma Dave non
potrà più avere i suoi poteri… E speriamo proprio che Luna abbia ragione!!
Fammi sapere cosa pensi del finale… Grazie dei tuoi commenti!!!
ginny88: Ecco cosa succederà alla
nostra coppietta… Spero che ti piaccia… Aspetto il tuo commento… in questi
giorni ho un po’ di esami, ma appena finisco mi fiondo a leggere la fic che mi
avevi detto… Bacio!! Grazie dei tuoi commenti…
Lucyfer: Spero che questo capitolo
sia bello come ti aspettavi, anche se forse non rispetta proprio come avevi
detto che lo volevi!!! Sono contenta che ti sei affezionata a questa storia… Un
bacio!!
terry: Ecco l’aggiornamento!! E’
l’ultimo capitolo, ma spero che ti piaccia… Un bacio!!
Ringrazio ancora tutte quelle che hanno recensito…
Spero che leggerete anche le mie prossime fic…
Un bacio a tutte…
Shadowlight
Capitolo Nove:Ti aspetterò…
…
Era stato creato
Per
restare anche un attimo soltanto
Accanto
al suo cuore? ...
È
incredibile come passi velocemente il tempo quando si vorrebbe vivere
intensamente ogni suo attimo. Avevano trascorso assieme ogni momento possibile,
avevano discusso fino a notte fonda, avevano cercato mille soluzioni e quella
era l’unica su cui erano d’accordo…
E
ora era arrivata la loro ultima notte assieme, i loro ultimi attimi assieme,
forse per sempre…
Maggio.
Mancava una settimana alla partenza di Dave, il tempo sembrava essere volato da
quello strano giorno di primavera. Il cielo nero era coperto di nuvole grigie e
minacciava di ricominciare a piovere in ogni istante. Nella stanza immersa
nell’oscurità i due amanti giacevano abbracciati sul letto, nessuno dei due
dormiva, ognuno era immerso nei suoi cupi pensieri. Mancava una settimana alla
partenza di Dave, ma avevano deciso che quella sarebbe stata la loro ultima
notte assieme, l’ultima volta che si sarebbero visti… Non volevano dirsi addio.
Per
entrambi quelle tre settimane erano letteralmente volate, avrebbero voluto che
quella notte non finisse mai, ma il tempo non rispetta mai i nostri desideri.
Nessuno dei due dormì quella notte, soltanto verso l’alba Dave riuscì a cadere
in un sonno leggero. Era appena spuntata l’alba all’orizzonte di Londra quando
Ginny si alzò. Si vestì lentamente e mise il suo pigiama dentro una sacca piena
di vestiti che regolarmente si dimenticava a casa di Dave. Silenziosamente si
diresse in cucina, in mezzo al tavolo il suo biglietto aereo per New York. Lo
prese in mano e guardò, sorridendo tristemente, il post-it giallo che Dave ci
aveva attaccato sopra
‘Ti
aspetterò…’
Due
lacrime scesero dagli occhi della ragazza mentre riponeva il biglietto nella
sacca. Si guardò attorno e, certa di avere preso tutto, sparì da
quell’appartamento per l’ultima volta. Al centro del tavolo aveva lasciato un
post-it rosa con scritto ‘Sempre nel mio cuore’
Luna
uscì dalla camera di Harry nel momento esatto in cui Ginny compariva nel
salotto. Si avvicinò all’amica e l’abbracciò stretta, mentre Ginny scoppiava a
piangere a dirotto. Luna l’accompagnò in camera ed entrambe si sedettero sul
letto
“Se
vuoi ti presto Harry per un po’…” le disse seria Luna guardando l’amica negli
occhi
Ginny
fece una smorfia a metà tra il sorriso e il disgusto
“Solo
per un po’ però…” insisté Luna
“No,
grazie…” rispose Ginny sorridendo tra le lacrime
“Hai
visto? Hai sorriso! Perchè non cerchi di dormire per un po’, non penso che tu
l’abbia fatto questa notte” le consigliò Luna
Ginny
annuì, si mise il pigiama e s’infilò sotto le coperte. Luna tornò in camera sua
e la lasciò sola con i suoi pensieri.
Quella
sarebbe stata la settimana più lunga della sua vita, lo sapeva. Aveva discusso
tanto con Dave prima di arrivare a quella soluzione comune, prima di riuscire a
convincerlo che quella era la sua vita e decideva lei cosa ne doveva fare. Alla
fine ce l’aveva fatta e lui aveva ammesso che desiderava con tutto il cuore che
lei lo seguisse, ma che non voleva portarla via da quello che amava, da quello
che era. Non che Ginny avesse scelto di seguirlo e rinunciare per sempre alla
magia… Fosse stato per lei non avrebbe rinunciato a nessuno dei due, ma era costretta
a scegliere, era giunta ad un bivio della sua vita e doveva scegliere se andare
a destra o a sinistra, Dave o la magia…
Aveva
una settimana di tempo per decidere, una settimana di tempo per decidere se
partire con lui e rinunciare alla magia, o rinunciare per sempre a lui… Una
settimana che avrebbe comunque passato senza di lui. Questa era stata un’idea
di Dave che non voleva influenzarla in nessun modo, voleva che lei scegliesse
quello che era veramente meglio per lei… Ma cosa era meglio per lei?
Se
l’era chiesto molte volte in quelle ultime settimane, ma non era mai giunta a
una risposta definitiva, quando era con Dave desiderava stare con lui per tutta
la sua vita, ma dall’altra parte non riusciva a stare senza magia per più di
tre secondi! Ci aveva provato un sacco di volte a fare le cose senza magia, ma
non le riusciva niente…
Della
decisione che doveva prendere ne aveva parlato solamente con Luna. Per quanto
strana quella ragazza fosse, era l’unica che non aveva criticato Ginny per aver
scelto di rimanere con Dave. Suo fratello le rivolgeva a malapena la parola,
Hermione si comportava normalmente, ma appena sentiva parlare di Dave spariva,
Harry non aveva detto niente, ma si capiva che non approvava quello che Ginny
faceva… Se avessero saputo che stava pensando di lasciare il mondo della magia,
l’avrebbero sicuramente presa per matta. Luna al contrario era rimasta vicino a
Ginny, l’aveva consolata nei momenti di maggiore sconforto, si era comportata
da vera amica…
Ginny
non riuscì ad addormentarsi, rimase ore a fissare il vuoto nel buio della sua
stanza, mentre silenziosamente cercava di prendere una decisione…
I
giorni passavano lentamente e Ginny doveva ancora decidere. Passava ogni
istante libero a fare una lista dei pro e dei contro del mondo della magia e di
Dave, ma non serviva a niente, alla fine rimaneva con gli stessi dubbi: non
riusciva a non usare la magia e doveva trattenersi con sforzi immensi dal
comparire davanti a Dave ogni attimo libero che aveva. Di una cosa era certa:
Dave l’avrebbe aspettata, fino all’ultimo momento…
Era
finalmente arrivata la sua ultima sera a Londra e la stava passando senza di
lei… O almeno lei non era fisicamente con lui, ma nei suoi pensieri era lì come
non lo era mai stata. Seduto davanti al televisore spento ripensava a come
quella ragazza aveva cambiato la sua vita da quel giorno di gennaio in cui si
erano scontrati. Se la prima volta l’aveva solamente colpito, quando si erano
scontrati la seconda volta e lui l’aveva invitata da Rose, con la sua solarità
Ginevra era entrata nel suo cuore e non ne era più uscita, nemmeno quando aveva
scoperto che era una Weasley.
Gli
era bastato rimanere un attimo con lei per ritrovare la completa felicità che
non aveva mai trovato dopo aver lasciato il mondo magico… Un attimo e si era
ritrovato in paradiso… E ora rischiava di ricadere nell’inferno, rischiava di
perderla per sempre…
Una
parte di lui non voleva che Ginevra lo raggiungesse all’aeroporto, non voleva
che lei lo seguisse in America perché non voleva che lei rinunciasse al suo
mondo e poi si pentisse di quella scelta. L’altra parte del suo cuore avrebbe
voluto averla vicino a lui per sempre, poter vivere sempre con lei, ma sapeva
che questo era un po’ troppo egoistico. A notte fonda si riscosse dai suoi
pensieri, cercò di allontanare per un attimo soltanto Ginevra dal suo cuore e
ricontrollò di aver messo tutto in valigia, di avere tutti i documenti al loro
posto nello zaino…
Riuscì
a dormire solamente un paio d’ore prima di partire per l’aeroporto. Era l’alba,
una luce irreale entrava nell’appartamento quasi vuoto. Chiamò un taxi,
controllò di avere tutto in ordine e uscì di casa. Doveva passare da Rose prima
di andare all’aeroporto, per salutarla e darle le chiavi del suo appartamento…
Sei mesi senza le squisite torte di Rose, come avrebbe fatto?
Il
taxi si fermò davanti a casa di Rose, Ginny vide chiaramente il ragazzo biondo
scendere dalla macchina ed entrare nella casa. Ne uscì poco dopo, abbracciò
l’amica un’ultima volta, risalì sul taxi e se n’andò… Una lacrima scese dagli
occhi di Ginny, forse non l’avrebbe più rivisto… Non aveva ancora deciso cosa
fare e se ne stava lì, con una tazza di the caldo tra le mani a fissare il
punto dove il taxi era sparito in fondo alla via. Il tempo passava lento e lei
non sapeva decidere. Era sola in casa, Harry era al lavoro e Luna era alla
redazione del Cavillo. Non sapeva quanto tempo era passato da quando il taxi se
n’era andato, sapeva solo che qualsiasi decisione avesse preso, la sua vita
sarebbe cambiata in un attimo…
Dave
scrutava la folla all’aeroporto. Sapeva che era inutile, lei non sarebbe
venuta. Eppure con tutto l’egoismo dei Malfoy desiderava che lei scegliesse
lui, solo lui…
Era
solo questione di attimi…
“ULTIMA
CHIAMATA PER IL VOLO BRITISH AIRWAYS BA638 IN PARTENZA PER NEW YORK JFK DELLE
ORE 09.35. I SIGNORI PASSEGGERI SONO PREGATI DI RECARSI AL PIU’ PRESTO
ALL’USCITA NUMERO 7”
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THE END _-_-_-_-_-_
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Non odiatemi per il finale vi prego…
Ci
sarà un seguito, già scritto quasi tutto, ma purtroppo non al computer, quindi
ci vorrà un po’ di tempo…
Devo
trascrivere tutti i capitoli al computer e forse non avrò tempo di farlo prima
dell’estate…
Quando
lo pubblicherò lo riconoscerete dal titolo: AMORE PERDUTO
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo nel frattempo, nel bene e
nel male…