Attimi

di Shadowlight
(/viewuser.php?uid=7149)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Scontri ***
Capitolo 2: *** Buon compleanno Ginny! ***
Capitolo 3: *** Incantesimo spezzato ***
Capitolo 4: *** Alle volte ritorna... (Parte 1) ***
Capitolo 5: *** Alle volte ritorna... (Parte 2) ***
Capitolo 6: *** Attimi d'amore ***
Capitolo 7: *** In un giorno di primavera (Parte 1) ***
Capitolo 8: *** In un giorno di primavera (Parte 2) ***
Capitolo 9: *** Ti aspetterò... ***



Capitolo 1
*** Scontri ***


ATTIMI

ATTIMI

 

Bastava un attimo per ritrovare la felicità perduta, dimenticata in quei lunghi sei anni…

Bastava un attimo per perderla nuovamente…

 

Capitolo uno:   Scontri

 

Doveva lasciare subito quello studio, doveva concedersi una pausa prima di rimettersi al lavoro quella sera, altrimenti sarebbe scoppiato. Raccolse i fogli sparsi sulla scrivania, li mise in una cartellina e uscì dal suo piccolo ufficio

“Ci vediamo domani Rose, io esco” esclamò salutando la segretaria che stava passando in quel momento

“Se vuoi passare da casa mia dopo ti offro un pezzo della torta che ho fatto oggi a pranzo” propose la segretaria

“Mi dispiace, ma non posso. Devo finire di preparare i documenti per il caso Ramsay, ma alla prossima torta vengo sicuramente” rispose il giovane uscendo dallo studio dove lavorava come praticante avvocato

“Dave aspetta” lo chiamò la segretaria uscendo dallo studio

Dave si fermò sulle lunghe scale di marmo che portavano all’uscita del palazzo

“Hai dimenticato questa cartellina e il cellulare” disse la segretaria porgendogli le cose

“Grazie Rose, non so cosa farei senza di te!”

“Se cambi idea per la torta vieni pure!” rispose la segretaria e scuotendo la testa davanti alla sbattatagine del ragazzo tornò nello studio

Dave riprese a scendere le scale fino all’ingresso e uscì all’aria aperta, finalmente. Alzò gli occhi per controllare l’ora sul Big Ben

‘Bene, sono le sei, faccio in tempo a passare a prendere qualcosa da mangiare prima di tornare a casa e rimettermi al lavoro… Magari riesco anche a fare un salto da Rose’ pensò incamminandosi per una via laterale in modo da evitare i turisti che inondavano costantemente Londra ‘Rose è sempre gentile con me, è stata la prima persona che mi accolto e mi aiutato a trovare vari lavoretti che mi permettessero di studiare e poi mi ha trovato questo lavoro nello studio di Harrington… Se non avessi trovato lei, non so dove sarei adesso!’ continuò a pensare tra sé entrando in un piccolo negozio d’alimentari

“Stavo chiedendo a Roger quando saresti arrivato Dave!” esclamò da dietro il banco, un’anziana signora inglese
“Cos’hai da propormi oggi Amy?”

“Un bel pezzo di pasticcio all’italiana?” propose la signora

“Se l’hai fatto tu accetto l’offerta… Magari due pezzi belli grandi!” rispose il ragazzo

“Allora come va il lavoro?” chiese l’anziano signore che aveva finito di servire il suo cliente

“Dovrò lavorare tutta la notte a questo caso, spero solo di non addormentarmi perché in quel caso sarei veramente nei guai!” rispose il ragazzo pagando

Salutò l’anziana coppia e uscì dal negozio diretto alla più vicina fermata della metropolitana. Camminava assorto nei suoi pensieri e non si accorse della ragazza che veniva avanti. Lo scontro tra i due fu inevitabile…

“Mi scusi” disse Dave chinandosi a raccogliere i fogli che nello scontro erano usciti dalle cartelline.

Per fortuna non pioveva!

“Non si preoccupi, mi scusi lei invece. Ero totalmente assorta nei miei pensieri e non stavo guardando dove camminavo” rispose la ragazza chinandosi per aiutare Dave a raccogliere i fogli

“Nemmeno io” ammise Dave guardando la ragazza, aveva qualcosa di famigliare, ma non sapeva dire cosa

La ragazza si alzò porgendo gli ultimi fogli a Dave “Mi dispiace ancora”

“Non si preoccupi succede” rispose il ragazzo sorridendo

La ragazza rispose al sorriso e si allontanò. Dave rimase a guardarla, i suoi occhi gli ricordavano qualcuno, ma non sapeva dire chi. Era carina, capelli lisci, rossi tagliati fino alle spalle, era vestita in modo elegante con un lungo cappotto nero, probabilmente lavorava in qualche studio prestigioso di avvocati o qualcosa del genere. Probabilmente stava tornando da una lunga e noiosa riunione…

Dave si riscosse dai suoi pensieri e si avviò verso la metropolitana.


La ragazza dai capelli rossi sorrise al giovane che aveva davanti e riprese a camminare. Svoltò l’angolo in una strada deserta e poco illuminata e con un flop sparì, per comparire un attimo dopo in un piccolo appartamento in una zona tranquilla della città

“Ginny sei tu?”

“Sì, sono io… L’ho fatto di nuovo” aggiunse stizzita la ragazza togliendosi il capotto

Una testa bionda apparve dalla stanza vicina “Cosa?” chiese con la sua solita voce sognante Luna Lovegood

“Sono apparsa nel posto sbagliato e mi sono anche scontrata con un tipo strano, per fortuna aveva la testa fra le nuvole…”

“Come te!” sottolineò l’amica “Ultimamente non fai che pensare al lavoro… E com’era questo tipo?”

“Capelli biondi molto corti, due bellissimi occhi, modi di fare gentili, vestito elegante… Il classico uomo d’affari Babbano” elencò Ginny sedendosi sul letto dell’amica “Aveva qualcosa di famigliare, ma non so cosa…”

“Chi aveva qualcosa di famigliare?” chiese Harry entrando nella camera

“Il principe azzurro che Ginny ha incontrato e che si è lasciata scappare…” disse Luna sognante tornando a scrivere freneticamente

“Ginevra Weasley che si lascia scappare un ragazzo? Luna dovresti scrivere un articolo su questo” commentò Harry ridendo

“Attento a quello che dici Harry, se non vuoi rinunciare a vivere in questa casa prima ancora di iniziare a farlo!” finse di minacciarlo Ginny

“A proposito, poi vengono Ron e Hermione a vedere come abbiamo sistemato l’appartamento… anzi dovrebbero essere qui a momenti, hanno detto che portano loro la cena!” disse Harry sentendo suonare il campanello e andando ad aprire

“Wow, ma è fantastico come l’avete sistemato” la voce di Hermione risuonò in tutta la casa

“Veramente questo appartamento è decisamente piccolo rispetto alle nostre precedenti abitudini… Ma avete voluto la Tana tutta per voi e ci dovremmo accontentare” rispose Harry salutando gli amici “Ma non potevate apparire e basta?”

Ma così è più bello e poi siamo apparsi appena fuori la porta” rispose Hermione mettendosi a girare la casa

“Dovete stare attenti, siamo gli unici maghi del palazzo…” disse Harry seguendo Hermione nel tour

“Come se no lo fossimo Harry… Non diventarmi paranoico!!” lo riprese Hermione “E poi non è vero che questa casa è più piccola della Tana… Qualche incantesimo qua e là e può diventare anche molto più grande” aggiunse poco dopo


Il gruppetto di amici passarono la serata a chiacchierare del più e del meno come hai vecchi tempi che in realtà, per loro, non erano mai finiti

Quando arriva Neville?” chiese Hermione

“Ci raggiungerà durante le vacanze di Pasqua e poi appena la scuola sarà finita. È stato molto fortunato a trovare subito quel lavoro a Hogwarts come aiutante della professoressa Sprite, chissà come se la cava” rispose Luna

“Ginny, stai bene?” chiese Ron alla sorella

“Cosa?” rispose la ragazza riscotendosi dai suoi pensieri

“Non hai detto quasi niente tutta la sera” spiegò Ron

“Non preoccuparti, sto bene… sono solo un po’ soprappensiero… C’è molto da fare in questo periodo al lavoro e sono solo un po’ stressata… Magari vado a fare due passi così prendo un po’ d’aria, ritorno al massimo fra dieci minuti” disse la ragazza alzandosi

“Mettiti il cappotto che c’è freddo fuori” le urlò dietro Ron

“Sì mamma” rispose in tono canzonatorio Ginny prendendo il cappotto dall’ingresso e uscendo

La strada illuminata dai lampioni era deserta, l’aria fredda dell’inverno londinese soffiava lenta spettinandole i capelli. Si mise a camminare sotto le stelle avvolta nei suoi pensieri

‘Ron è così premuroso, anche troppo. Dopo che è morta la mamma si è sempre occupato di me, ma alle volte mi tratta ancora come una bambina e anche gli altri sono così. Vorrei dimostrare loro che sono cresciuta che so cavarmela da sola, ma come posso fare? Vorrei solamente che allentassero un po’ la corda, Luna ha la mia stessa età, ma con lei non si comportano così, perché con me sì?’ mise la mani in tasca per proteggerle dal freddo e in quel momento si scontrò con qualcuno che l’attirò a sé in modo brusco per impedirle di cadere

“Mi scusi” disse automaticamente Ginny

“Se voleva rivedermi poteva chiedermelo invece di scontrarsi nuovamente con me” rispose il ragazzo biondo

“Incredibile, ancora lei… Oggi sono proprio distratta!” disse Ginny sorridendo mentre il ragazzo lasciava la presa
“Magari il destino ha voluto farci incontrare nuovamente” rispose Dave

Ginny si perse per un attimo nei profondi occhi grigi del ragazzo “Io direi scontrare” azzardò la ragazza sorridendo
“E’ vero… Le va una fetta di torta?”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Buon compleanno Ginny! ***


Eccomi qua con il secondo capitolo

Eccomi qua con il secondo capitolo! Innanzi tutto voglio augurare un Buon Anno a tutti, spero che questo sia per tutte un anno felice!! Ho deciso che posterò più o meno un capitolo alla settimana di questa fic, mi raccomando commentate!!

Serena89: Spero che questa fic continui ad essere interessante… Per quanto riguarda chi vive nella nuova casa, sono Harry, Luna e Ginny (doveva esserci anche Neville, ma alla fine nella storia non comparirà mai..), invece Ron e Hermione sono rimasti a vivere assieme alla Tana… Diciamo che gli altri hanno preferito lasciare la coppietta da sola e si sono comprati una casa tutti assieme… Spero di avere chiarito! Aspetto il tuo giudizio su questo capitolo…

ginny88: Ecco il prossimo capitolo!! Aspetto il tuo commento pazzo!!

Ecco il capitolo! Ci sentiamo la settimana prossima!!

Shadowlight

 

Capitolo Due:   Buon compleanno Ginny!

 

“Non hai più rivisto quella simpatica ragazza che hai portato a casa mia una settimana fa?” chiese Rose mentre Dave le consegnava dei documenti da mettere in archivio prima di lasciare lo studio

“Non ho più avuto il piacere di scontrarmi con lei!” rispose pensieroso Dave “Non le ho nemmeno chiesto come si chiamava e non posso nemmeno rintracciarla”

Ma dove avevi la testa quella sera?”

“Non lo so…” rispose Dave

Quella sera lui e la ragazza dai capelli rossi erano stati a casa di Rose, avevano parlato fino a tarda notte, ma a lui non era venuto in mente di chiederle il suo nome… Era come se la conoscesse da sempre. Si erano salutati fuori dalla casa di Rose con un ‘Grazie della bella serata’, poi lei si era incamminata nella direzione opposta rispetto a dove si trovava la sua casa e lui era rimasto a guardarla scomparire…

Continuando a pensare a quella sera uscì dallo studio e si immerse nel traffico di Londra. Fuori pioveva da ormai un paio di giorni, quella classica pioggerellina inglese che quando iniziava non smetteva più. Dave aprì l’ombrello e s’incamminò verso la fermata della metro che l’avrebbe riportato a casa. Stava pensando a cosa fare quel venerdì sera quando la vide. Lei era lì, dove si erano incontrati la prima volta, sotto la pioggia senza ombrello sembrava sperduta e sconsolata. Si avvicinò lentamente e la coprì con il suo ombrello

“Non lo sa che quando piove si usa l’ombrello?” chiese Dave mentre la ragazza si voltava stupita

“Soprappensiero sono scesa alla fermata sbagliata…” iniziò a giustificarsi Ginny guardandosi attorno “Non so dove ho la testa in questi giorni…!

“Venga facciamo la strada insieme” suggerì Dave

Ginny rimase incerta per un attimo, poi sorridendo lo seguì all’interno della metropolitana

“E’ silenziosa oggi… So che non sono affari miei, ma qualcosa non va?” chiese Dave mentre la metropolitana viaggiava sferragliando sulle rotaie

Ginny sospirò “E’ il mio compleanno…”

“E nessuno se n’è ricordato” concluse per lei il ragazzo

“Vorrei che fosse così!” spiegò la ragazza dai capelli rossi “Vorrei che i miei amici non mi avessero organizzato la solita festa a sorpresa che mi organizzano da quando ho cinque anni, con la torta a forma di Topolino e festoni in giro per la casa. Preferirei sparire in questo momento” confessò la ragazza

Dave la guardò per un attimo, poi gli venne un’idea “Hai detto sparire? Perché non viene a cena con me invece di andare a quella festa?”

“A cena con lei?” chiese Ginny guardandolo stupita

“Una cosa semplice, una normale cena tra amici… Ma forse ha ragione è un’idea assurda, in fondo non ci conosciamo nemmeno” si affettò a dire il ragazzo vedendo la faccia sempre più stupita della ragazza

Ginny non rispose, rimase assorta nei suoi pensieri. Il suo cervello stava valutando le due opportunità che aveva davanti… Compleanno con i suoi fratelli e amici che la trattavano ancora come una bambina o una cena con bellissimo ragazzo ancora semisconosciuto, ma che la trattava come una persona normale, come fosse una qualsiasi ragazza della sua età… Aveva la possibilità di dimostrare che non era più una bambina, perché sprecare questa occasione?

“Accetto la proposta, ma deve essere una cosa semplice, niente d’impegnativo” disse d’impulso

“Promesso!” promise sorridendo Dave “Le piace la cucina etnica?”

“Certo” disse Ginny

“Allora andremo in un ristorante che conosco, molto carino… E perché sia una vera cena tra amici deve dirmi anche il suo nome e darmi del tu” proseguì Dave mentre uscivano dalla metropolitana

“Ginevra” rispose la ragazza

“Bene Ginevra, dove e quando c’incontriamo?”

“Qui fra un’ora?” propose la ragazza

“Ok, qui fra un’ora… E’ fortunata, ha anche smesso di piovere”


Ginny entrò in casa ed andò subito a farsi una doccia. Era felice per la prima volta come non lo era da molto tempo. Un po’ le dispiaceva fare quella sorta di fuga, in fondo le volevano tutti bene, ma voleva dimostrare di essere cresciuta e di cavarsela da sola…

Dopo la doccia andò nella sua camera e iniziò a prepararsi, cercando di non vestirsi troppo elegante, ma nemmeno troppo semplice, si truccò con cura e lasciò che i capelli rossi le ricadessero sulle spalle. Mancava poco all’appuntamento con il suo affascinante cavaliere, si guardò un’ultima volta allo specchio, lasciò la bacchetta sul comodino e sparì.

“Ginny sei in camera?” chiese Luna bussando alla porta

Nessuno rispose. Luna aspetto un po’ e poi entrò nella camera “Eppure sono sicura che era qui” disse a voce alta la ragazza avvicinandosi alla finestra. Sul marciapiede illuminato dai lampioni vide l’amica avvicinarsi a un ragazzo dai capelli biondi che aspettava vicino alla fermata della metro. Harry si avvicinò alle spalle di Luna
“Non penso che Ginny sarà dei nostri stasera” disse semplicemente la ragazza


“Cos’hanno detto i tuoi amici quando hai detto che uscivi?” chiese Dave a Ginny mentre una cameriera li serviva

“Non gliel’ho detto” rispose Ginny cercando si decidere cosa mangiare per primo tra i vari piatti che aveva davanti

“Davvero?” chiese stupito il ragazzo

“Anche la settimana scorsa quando mia hai invitato da Rose avevo detto che rimanevo fuori solo 10 minuti…” Dave la guardò con la faccia stupita “Insomma! Non sono più una bambina, non devo rendere conto a nessuno di quello che faccio, lo dovranno capire prima o poi” si sfogò Ginny con rabbia

“Wow, meglio cambiare argomento…” esclamò Dave tra il divertito e lo spaventato per lo sfogo della ragazza “Sai che oggi Rose mi ha chiesto di te?”

“Davvero?”
“Ti trova simpatica e voleva sapere se ti avevo rivisto dopo la sera che siamo stati da lei, poi uscito dallo studio t’incontro…” disse Dave

“Lavorate nello stesso posto?” chiese la ragazza

“E’ la segretaria dello studio legale dove lavoro, ma per me è soprattutto una grande amica, mi ha aiutato nei momenti di maggiore difficoltà… Mi ha aiutato a concludere i miei studi, a trovare un lavoro, una casa…”

“Un angelo” concluse Ginny

“Esatto, so che posso sempre contare su di lei” concordò Dave

Rimasero per un attimo in silenzio, poi Ginny riprese la conversazione “Allora sei un avvocato”

Diciamo che sto facendo una specie di tirocinio per diventarlo. Tu cosa fai?”

“Io…”” Ginny rimase un attimo pensierosa maledicendosi per aver tirato fuori l’argomento “Lavoro in un ufficio di relazioni pubbliche vicino ad Oxford Street” rispose poco dopo mentendo almeno in parte

Non poteva di certo dire che si occupava delle relazioni tra il primo ministro del mondo magico e quello Babbano per conto del Ministero della Magia, quel ragazzo l’avrebbe presa per matta e non l’avrebbe più rivisto. E di certo non voleva questo.


Chiacchierarono ancora del più e del meno per un po’, poi uscirono dal ristorante e si misero a passeggiare per le strade di Londra quasi deserte.

“Posso chiederti una cosa? Ma devi promettermi di non arrabbiarti” chiese dopo un po’ che camminavano in silenzio Dave

“Lo prometto” rispose la ragazza curiosa

Perché i tuoi amici ti trattano come una bambina? Voglio dire, non so quanti anni compi, ma non mi sembri una bambina, né ti comporti come tale”

“Compio 24 anni, ma mi trattano sempre come se n’avessi dieci. Sarà perché ho una marea di fratelli tutti più grandi che mi hanno sempre coccolato, che pensano che sia fragile solo perché sono una femmina e che hanno sempre cercato di proteggermi… Poi da quando è morta mia madre sono diventati anche peggio. Lo so che lo fanno perché mi vogliono bene, ma io mi sento perennemente controllata. Uno di loro lavora con me e diciamo che mi è sempre addosso… Alle volte sono davvero asfissianti…” spiegò lentamente Ginny

“Chissà cosa stanno facendo adesso!” disse Dave sorridendo

“Non oso immaginare, ma sai, non mi sono pentita di essere fuggita, è stata veramente una bella serata, mi sono divertita”

“Nemmeno io sono pentito di averti invitato, sei veramente una persona simpatica e non sei una bambina” ammise Dave

Ginny sorrise, era felice, si sentiva finalmente una ragazza normale, adorava quel ragazzo

“Siamo arrivati” disse Dave fermandosi all’angolo della strada

“Abbiamo camminato parecchio per essere arrivati fino a qui senza la metro” constatò la ragazza

“Già… E’ stata una piacevole serata, ma non ti ho nemmeno fatto un regalo” si ricordò Dave

“Non importa, questa serata è stata il più bel regalo che qualcuno potesse farmi” rispose sorridendo

Rimasero in silenzio guardandosi negli occhi e perdendosi per un attimo nell’infinito del loro sguardo.

Era bastata quella frazione di secondo… Solo un attimo…

Dave l’attirò dolcemente a sé e la baciò…

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Incantesimo spezzato ***


Capitolo Tre: Incantesimo spezzato

Visto che la settimana prossima non ci sarò, vi lascio adesso il terzo capitolo della storia… Ho quasi finito di sistemarli tutti, mi mancano solamente gli ultimi due, che farò la settimana prossima, quando avrò un po’ di tempo... Dopo di questa volta penso che aggiornerò sempre il venerdì o il sabato di ogni settimana.  Adesso un po’ di saluti prima di lasciarvi alla storia:

desdeus: grazie del tuo commento e spero che continuerai a leggere la storia

ginny88: ho dato un’occhiata alle tue fic, ma in questo momento non ho molto tempo, ma presto troverai un mio commento, è una promessa!! Baci!!

MiaBlack: sono felice che i capitoli ti siano piaciuti, e se non capisci in questo capitolo chi è Draco, sono sicura che nel prossimo sarà molto evidente… bacio

Serena89: la trasformazione di Dave ci sarà presto… Quanto al fatto che Ginny non lo riconosce, diciamo che un po’ di cambiamento fisico e comportamentale e il fatto di non pensare di ritrovare proprio quella persona in quel contesto possono avere aiutato… Per quanto riguarda il clichè “famiglia iper-prottetiva” non posso che darti ragione, ci saranno ancora alcuni momenti del genere, ma spero di averli inseriti bene nella storia per non farli risultare troppo pensanti… Aspetto sempre il tuo giudizio! Kisses

Ed ora eccovi il capitolo numero tre!! Commentate

 

Capitolo Tre:   Incantesimo spezzato

 

Ginny aprì la porta del suo appartamento ed entrò in casa canticchiando tra sé una strana canzone che aveva sentito in metropolitana quella mattina e che per tutto il giorno non era riuscita a togliersi dalla testa

“Finalmente sei arrivata” disse Harry uscendo dalla cucina con un’enorme tazza piena di cereali al cioccolato in mano

“Usare la metropolitana è pazzesco” rispose la ragazza appendo il cappotto all’ingresso

“Già, è un peccato che tu debba rifare l’esame per smaterializzarti… E’ una vera seccatura, si perde un mucchio di tempo” commentò Harry tornando in cucina

“L’ho passato una volta, lo passerò anche questa… E poi sto imparando delle cose molto interessanti sul mondo dei Babbani” rispose Ginny seguendolo “Non mangiare quella roba che adesso preparo la cena”

“Devo uscire subito, una chiamata urgente del Ministero… Sembra che ci siano dei problemi di sicurezza, ma non ho capito bene. Saranno le solite seccature” spiegò il ragazzo pulendo la tazza vuota con un colpo di magia “Devo passare alla Tana da Ron, devi dirgli qualcosa?”

“No, non ho niente da dirgli, è lui che è arrabbiato con me e non ho ancora capito perché” rispose la ragazza seccata iniziando a preparare la cena per lei e per Luna con un noncurante gesto della bacchetta

“Ginny, lo sai perché è arrabbiato, lui vuole solo che tu sia felice” ripeté per l’ennesima volta Harry guardando la ragazza che sembrava non ascoltarlo

Questa rimase in silenzio per un po’, poi si voltò verso l’amico e lo fissò negli occhi “Allora digli che sono felice e digli anche che non sono più una bambina”

Harry rimase a fissarla per un attimo, poi, con un sospiro uscì dalla stanza “Vado a prepararmi e esco… Non so a che ora torno”

Ginny non rispose e continuò a preparare la cena. Questa volta non voleva essere lei a dover chiedere scusa al fratello per come si era comportata, sapeva bene di aver sbagliato a non avvertire nessuno quando era uscita con Dave il giorno del suo compleanno, ma l’aveva fatto per un motivo e non voleva cedere. Cedere avrebbe voluto dire che ammetteva di essere ancora una bambina, avrebbe voluto dire continuare a fare il gioco dei suoi fratelli che la trattavano come se avesse dieci anni, avrebbe voluto dire continuare a non crescere…

“Qualcosa non va?” chiese Luna entrando in cucina attratta dal profumo della cena quasi pronta

“Cosa?” chiese Ginny riscotendosi dai suoi pensieri

“Discusso di nuovo con Harry per tuo fratello?” ripeté Luna in modo più diretto

“Già… Come sempre da quanto? Una settimana, quindici giorni?” chiese arrabbiata Ginny sedendosi a tavola “Non ne posso più di questa storia”

“Io ti ho visto con quel ragazzo, il giorno del tuo compleanno… Ti stavo cercando, ma non rispondevi e allora sono entrata nella tua camera e ti ho visto dalla finestra… C’era anche Harry con me, ma non penso che lui abbia fatto in tempo a vederti…” disse tranquilla Luna

“Davvero?”

“E sai una cosa Ginny? Anch’io avrei scelto di passare la serata con un ragazzo se ne avessi avuto l’opportunità… Sembrava piuttosto carino se non fosse stato per i capelli biondi…” confessò l’amica mentre Ginny la guardava tra lo stupito e il divertito

“Cos’hanno che non va i ragazzi con i capelli biondi?” chiese Ginny sulla difensiva

“Niente, solo che personalmente preferisco quelli con i capelli scuri…” rispose con aria sognate Luna

“Qualcuno in particolare?” la stuzzicò Ginny con finto interesse

Luna la guardò sorridendo “Vedo che ti è tornato il buon umore… Mangiamo, altrimenti si fredda tutto…”

 

“Romeo mi stai ascoltando?” chiese Rose ad un Dave visibilmente assorto nei suoi pensieri

“Cosa?” chiese il ragazzo con la faccia di chi si trova in un posto e non sa perché

“Si può sapere a cosa stai pensando tutta la sera o è qualcosa che non si può dire?” chiese maliziosa Rosa, mentre il ragazzo arrossiva leggermente

“Stavo solo pensando a Ginevra” rispose il ragazzo dopo un po’

“Solo a quello?” chiese insistente Rose, ma, dopo aver visto lo sguardo stupito e imbarazzato del ragazzo, si affrettò ad aggiungere “Scherzavo, non preoccuparti”

“Lo spero per te, altrimenti non ti racconterò più niente”

“Se lo farai io non ti offrirò più nessuna torta… Dai raccontami qualcosa di quella ragazza, non  l’hai più portata qui”

Cosa vuoi che ti dica? È una ragazza fantastica, so così poco di lei eppure è come se la conoscessi da sempre… Ogni volta che ci incontriamo durante la pausa pranzo è come se la vedessi per la prima volta, quella sua espressione innocente e allo stesso tempo determinata mi fa impazzire…” iniziò Dave tornando nel mondo dei sogni

“Dave non mi avevi mai mostrato questo tuo lato eccessivamente romantico…” lo fermò divertita Rose

Perché non avevo mai conosciuto una ragazza come Ginevra”

“Sei proprio cotto, innamorato perso…” rispose Rose prendendo il piatto e andando in cucina

Dave rimase pensieroso per un attimo poi prese il suo piatto e seguì l’amica “Sai una cosa Rose? L’altro giorno volevo farle una sorpresa e ho provato a cercare l’ufficio dove lavora, ma non sono riuscito a trovarlo… Eppure sono andato nella via dove ha detto lei, ma non c’era nessun ufficio di pubbliche relazioni da quelle parti…”

“Probabilmente avrai capito male il nome della via” rispose Rose stringendo le spalle

“Già…” commentò ancora pensieroso il ragazzo

 

Sabato mattina, il pallido sole di febbraio illuminava di una luce irreale la grigia città di Londra. Ginny uscì di casa e si mise a camminare verso la metropolitana con le mani in tasca. Doveva andare al lavoro, aveva un mucchio di cose da fare e voleva sbrigarle il prima possibile

“Ehi, dove vai di bello?” la fermò Dave

“Ciao! Vado in ufficio, ho un mucchio di documenti arretrati da sistemare e volevo prendermi un po’ avanti… E se voglio avere il pomeriggio libero è meglio che mi sbrighi” spiegò la ragazza

“Sei sempre così di fretta…” disse dolce Dave guardandola negli occhi

“Se mi guardi così e se mi offri qualcosa di caldo posso anche arrivare in ritardo” propose la ragazza avvicinandosi a lui e baciandolo teneramente

I due si diressero in un piccolo caffé, poco lontano dalla metropolitana

“Allora come va con tuo fratello?” si informò Dave sedendosi

“Non ci parliamo ancora, vuole che sia io ad ammettere di avere sbagliato, ma non lo farò mai, non questa volta!” spiegò Ginny “E la cosa più irritante è che tutti i miei amici mi tormentano con questa storia e continuano a pressarmi perché sia io la prima a parlargli…”

Se vuoi gli parlo io…” propose Dave

“E’ meglio di no, mio fratello sarebbe capace di trasformarti in chissà che cosa solo perché tu esci con me… E’ molto geloso e ha già minacciato parecchie volte di farlo…” disse Ginny scuotendo la testa parlando in senso letterale e non metaforico come pensava Dave

“Mi so difendere sai?” disse offeso il ragazzo

“Non dubito di questo, ma io ti vorrei tutto intero… Non ti preoccupare, conosco mio fratello, non può stare senza la sua sorellina per troppo tempo! E’ meglio che vada, che ne dici se ci vediamo questa sera?”

“Rose mi ha chiesto se non ti porto più da lei, potremmo andare a trovarla e poi andare da qualche parte” propose il ragazzo

“Perfetto, dille di preparare una delle sue torte, quella che ho assaggiato la scorsa volta era troppo buona!” acconsentì la ragazza uscendo dal caffé

 

‘Quella ragazza è fantastica, mi fa impazzire… Ogni volta che la vedo mi sembra di conoscerla già… Starei ore a guardare quei bellissimi occhi blu, così belli, così profondi che mi fanno perdere il controllo ogni volta che li vedo… Diamine, ha ragione Rose, sono proprio cotto!” pensò Dave mentre camminava per Hyde Park in quel pomeriggio stranamente assolato e caldo per essere febbraio

Più che in inverno sembrava di essere in primavera, i bambini si rincorrevano per il parco seguiti a ruota dalle mamme, molti ragazzi ne avevano approfittato della bella giornata per mettersi a giocare a pallone nel parco mentre ragazze sedute sulle panchine confrontavano gli ultimi acquisti di una giornata di shopping. Dave avrebbe tanto voluto avere lì con lui Ginevra, solo per camminare mano nella mano senza dirsi niente, senza parlare… Lo voleva così tanto che per un attimo gli sembrò di vederla camminare dall’altra parte del laghetto…Anzi, quella che vedeva era proprio lei…

Il suo cuore si illuminò e decise di andarle incontro tenendola d’occhio tra la folla per non perderla di vista… Si sentiva come un bambino, il suo cuore batteva all’impazzata, ormai non era molto lontano da lei, ma lei non l’aveva ancora visto…

Ginny si fermò all’improvviso. Un ragazzo con i capelli neri arruffati e gli occhiali l’aveva chiamata e lei aveva raggiunto lui e altri ragazzi al bar poco lontano dal lago. Dave la seguì con lo sguardo e guardò gli amici di lei uno ad uno, abbastanza vicino per vederli chiaramente senza essere visto…

Qualcosa dentro di lui si infranse vedendola chiacchierare allegramente con quelle persone…

 

Una nuvola oscurò il sole…

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Alle volte ritorna... (Parte 1) ***


Ecco a tutte voi il prossimo capitolo

Ecco a tutte voi il prossimo capitolo!! Questa settimana sono ritornata a Milano, dove faccio l’università e adesso, appena tornata a casa, mi sono collegata per mandarvi il nuovo capitolo della storia… Ma prima di farvi leggere il capitolo i ringraziamenti:

ginny88: Ecco cosa si ricorderà Dave e cosa succederà di conseguenza… Fammi sapere cosa ne pensi!!

Takami: Mi ricordo di te!! Grazie mille, questa volta la finirò davvero, anche il seguito, anche se non so ancora quanto avrò il tempo di farlo, forse questa estate!! Un bacio

E adesso vi lascio al capitolo!! Ditemi cosa ne pensate!! Baci

Shadowlight

 

Capitolo Quattro:   Alle volte ritorna… (Parte 1)

 

Si può cancellare il passato per sempre?

 

Ancora non ci credeva. Una settimana prima avrebbe dato qualsiasi cosa per poter restare con lei ogni singolo istante della sua vita e adesso faceva di tutto per evitarla. Si era preso delle ferie dal lavoro, rimaneva tutto il giorno in casa e usciva solo quando era sicuro che non l’avrebbe incontrata. Non rispondeva al telefono, la segreteria era piena di messaggi di Rose che gli diceva che Ginevra l’aveva cercato, ma lui non aveva mai risposto. Anche gli amici con i quali era solito uscire lo cercavano al cellulare, ma lui rispondeva che era in vacanza.

Dal giorno in cui aveva visto Ginevra a Hyde Park con quelle persone aveva finalmente capito perché quella ragazza gli era così familiare. Nel momento esatto in cui aveva visto per la prima volta dopo sei anni Harry Potter e i suoi amici qualcosa dentro di lui si era spezzato, tutto quello che aveva cercato di costruire crollò come un castello di carte. Lui aveva cercato di dimenticare il passato, l’aveva eliminato dalla sua vita, era diventato un’altra persona e adesso loro avevano di nuovo rovinato tutto…

Ma la cosa che lo tormentava di più era non capire perché Ginevra avesse fatto questo a lui, era possibile che nemmeno lei l’avesse riconosciuto?

Spense il televisore mentre il telefono suonava, ma non si alzò per rispondere

Se volevate chiamare Dave McCoy, non sono in casa, lasciate un massaggio, altrimenti avete sbagliato numero”
“Dave, sono Rose. Sì, ancora io! A questo punto sono preoccupata anch’io, si può sapere perché non rispondi al telefono? Lo so che sei in casa, quindi alzati da quel divano e vieni a rispondere… Se è per Ginevra, lei non è qui con me in questo momento, quindi puoi anche rispondere… Ti giuro che questa volta non riattacco e che continuerò a telefonare fino a quando non ti avrò stressato abbastanza per farti rispondere… Non ho nessuna fretta”

“Che c’è?” chiese di malumore Dave alzando la cornetta

E me lo chiedi anche? Si può sapere cosa ti è preso? Ti stai comportando come un bambino di dieci anni!”

“Non pensi che se avessi voluto parlartene l’avrei già fatto?” rispose arrogante il ragazzo

“Dave, sei ubriaco?” chiese preoccupata Rose

“Non abbastanza” rispose il ragazzo con la voce un po’ triste “Chiedimi perché Rose. Fallo!”

“Perché?” chiese condiscendente Rose

“Perché io Dave McCoy, o meglio Draco Malfoy, figlio di quel bastardo di Lucius Malfoy, sarò sempre un inutile fallito e lei è lì per ricordarmelo!” urlò il ragazzo scoppiando in una risata rabbiosa

“Dave, non capisco… Dimmi cosa ti sta succedendo, dimmi cosa posso fare per aiutarti…” iniziò Rose sempre più preoccupata per quel ragazzo che considerava come un figlio

Dave rimase in silenzio per un po’, poi con voce rotta dal pianto proseguì: “Rose, io ho cercato di dimenticare il mio passato, di diventare una persona migliore, ma lui è sempre lì e, questa volta, ha mandato un angelo a distruggermi”

“Non ti capisco Dave”

“Ginevra fa parte di quel passato che ho tanto cercato di cancellare, non l’avevo riconosciuta perché è cambiata moltissimo, fisicamente e anche nel carattere… Ma quando ho capito chi era è stato come se questi sei anni non fossero mai esistiti… Ho ricostruito la mia vita, ho cancellato il mio passato, ora voglio solo dimenticarla e cercare di tornare alla mia vita” cercò di spiegare il ragazzo

“Lei tiene a te, ti cerca in continuazione, vuole parlarti, capire quello che è successo… Lei ti vuole bene, sono sicura che non le importa chi eri, ma chi sei adesso…” replicò Rose cercando di fra ragionare il ragazzo

“Non è così… Per me quella ragazza era tutto in questo momento, ma quando scoprirà chi sono non vorrà più vedermi, soffrirà tantissimo e io non voglio farla soffrire, lei non merita di stare con uno come me” concluse il ragazzo riagganciando il ricevitore senza attendere la risposta dell’amica

Si gettò sul divano e tra i singhiozzi si addormentò


Ginevra respirò profondamente e si prese il viso tra le mani. Non riusciva a concentrarsi su quello che stava facendo, continuava a pensare a Dave e al modo in cui l’aveva lasciata sola ad aspettarlo quel sabato di una settimana prima. Aveva cercato di rintracciarlo in tutti i modi, ma non era servito a niente, nemmeno Rose, a cui aveva chiesto aiuto, c’era riuscita. Sembrava essere sparito nel nulla…

“Qualcosa non va sorellina?” le chiese gentilmente Percy avvicinandosi alla sua scrivania

“Solo un po’ di mal di testa” mentì la ragazza guardando l’orologio “Puoi dire a Hermione che non pranzo con lei? Devo fare una commissione urgente” disse la ragazza alzandosi

“Certo, non ti preoccupare. Ci vediamo nel pomeriggio” rispose il fratello mentre Ginny lasciava l’ufficio e usciva come di consueto nel traffico di Londra.

Andò diretta alla stazione della metro, mostrò il lasciapassare alle guardie e salì sul primo treno che arrivò. Pochi minuti dopo era davanti alla casa di Rose e suonò decisa il campanello

“Ginevra, tesoro, entra” esclamò Rose vedendola

Dimmi che sei riuscita a rintracciarlo Rose, voglio assolutamente vederlo… Non ce la faccio più” disse la ragazza

“Sono riuscita a parlargli, ma non per molto” rispose Rose

“Davvero? Come sta? Cosa ti ha detto?”

O cara, io non so cosa sia successo a quel ragazzo. Era ubriaco e ha detto un mucchio di cose strane sul fatto che era un inutile fallito, sul passato che ha cercato di dimenticare e che invece non può farlo… Poi ha detto che lui non ti meritava e ha riattaccato il telefono. Non sono più riuscita a telefonargli. Non mi ha mai parlato molto del suo passato, so che ha avuto un’infanzia difficile, ma non capisco cosa c’entri tu!” spiegò esasperata Rose

“Io voglio saperlo, voglio capire cosa è successo… Dimmi dove abita Rose, voglio vederlo subito…”


Ginevra camminò veloce lungo la via e arrivò senza fiato davanti alla porta che la separava da Dave. Suonò il campanello, ma nessuno rispose. Sapeva che il ragazzo era in casa e continuò a suonare il campanello in modo sempre più insistente. Dopo qualche minuto sentì qualcuno borbottare dietro l’ingresso e la porta si aprì

“Ginevra, cosa ci fai qui?” chiese stupito il ragazzo con gli occhi arrossati dal sonno e dal pianto

“Rose mi ha detto della vostra telefonata e mi ha dato il tuo indirizzo” spiegò la ragazza decisa a scoprire tutta la verità

“Già Rose… Ma tu cosa ci fai qui?” insisté il ragazzo non soddisfatto della risposta di Ginny

“Volevo vederti, volevo sapere perché non ti sei più fatto sentire, perché non sei venuto all’appuntamento sabato, perché sei sparito senza dire niente a nessuno” spiegò la ragazza ancora ferma fuori dalla porta

“Ginevra, voglio che tu te ne vada prima che io possa farti del male in qualunque modo. Dimenticati di me…”

“No, non me ne vado senza una risposta” rispose decisa la ragazza “Voglio che tu mi dia una spiegazione chiara, fino ad allora io rimarrò qui” e detto questo Ginny entrò nell’appartamento e si sedette sul divano

Dave scosse la testa, chiuse la porta e, senza dire niente andò nella sua camera. Ginny non si mosse, era decisa a scoprire tutta la verità e non se ne sarebbe andata fino quando non l’avrebbe avuta.

Dave tornò dopo circa cinque minuti, tra le mani aveva dei fogli che appoggiò sopra il televisore. Poi si voltò verso Ginny e la guardò attentamente, il suo volto era freddo e sembrava nascondere una rabbia profonda

“Vuoi sapere perché sono sparito?” chiese lentamente, la sua voce era calma e fredda

“Sì” rispose semplicemente la ragazza

“Non hai mai avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di familiare in me?”

“Sì, ogni volta che ti vedo ho questa sensazione, ma…” iniziò la ragazza, ma venne bruscamente interrotta da Dave

E non hai mai pensato di avermi già conosciuto?”

Ginny rimase un momento a pensare, poi scosse la testa

“Vuoi dire che non mi riconosci?” chiese stupito Dave

“Non lo so, forse ti avrò visto da qualche parte, magari ci eravamo già scontrati in passato… Perché dovrei conoscerti?” chiese Ginny impaziente

“Dove sei stata a scuola Ginevra?” chiese il ragazzo cambiando strada

“Nel nord del Regno Unito, in Scozia” rispose Ginny rimanendo sul vago, non capiva dove voleva arrivare

“Il nome della scuola?”

“Non penso che tu la conosca” rispose scocciata

O forse non si può dire”

Ginevra guardò con sospetto il ragazzo mentre qualcosa iniziava a farsi strada nella sua memoria

“Adesso ti ricordi di me?” chiese il ragazzo guardandola fisso in quei profondi occhi blu che lo facevano impazzire

Ginny sentiva le lacrime pungerle gli occhi, li chiuse mentre due lacrime le rigavano il volto

“Dai un volto ai tuoi sospetti Weasley” disse Dave gettando alla ragazza le foto che aveva appoggiato sopra il televisore

Ginny guardò la prima, poi, con il viso rigato dalle lacrime, guardò Dave e sussurrò “Tu non puoi essere Draco Malfoy”

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Alle volte ritorna... (Parte 2) ***


Capitolo Cinque: Alle volte ritorna… (Parte 2)

Ciao a tutti!! Eccomi qua con la seconda parte del capitolo che ovviamente spero che vi piaccia tanto quanto la prima… Devo dirvi che non mancano ancora molti capitoli (in tutto sono nove), così vi preparate alla fine vicina… Ora un po’ di ringraziamenti…

aletheangel: già, povera Ginny, è stato davvero un brutto colpo per lei… Grazie del tuo commento! Baci

ginny88: mi dispiace averti fatto aspettare e di aver interrotto il capitolo così... Ma sono contenta che ti sia piaciuto, molto contenta!! Anche a me è sempre piaciuta molto la frase che dave dice a Rose, penso che riassuma bene come si sente… Spero che anche questo capitolo ti piaccia, anche se le sorprese per Ginny non sono ancora finite… Per quanto riguarda la tua domanda, ho letto il Principe Mezzosangue in inglese quando era uscito, quindi adesso ho dato la precedenza a mia mamma e a mio fratello visto che io la storia la so già… Adesso sto rileggendo il quinto, in attesa che loro abbiano finito!! Te l’hai letto??

MiaBlack: posso solo dirti che non sarà tutto facile per loro due… Baci!

E ora vi lascio al capitolo, come sempre ditemi che cosa ne pensate!!

Un bacione

Shadowlight

 

Capitolo Cinque:   Alle volte ritorna… (Parte 2)


Ginny guardò la prima, poi, con il viso rigato dalle lacrime, guardò Dave e sussurrò “Tu non puoi essere Draco Malfoy”

Sul volto di Dave comparve un sorriso beffardo “In un certo senso è vero, Draco Malfoy non esiste più, almeno per me era così fino a una settimana fa…”

Ginny lo interruppe “Perché non mi hai detto chi eri veramente, perché mi hai mentito per tutto questo tempo?”

“Nemmeno io ti avevo riconosciuto. Fino una settimana fa per me eri una ragazza normale, poi ti ho visto ad Hyde Park con quel Potter e quella Granger ed è stato come se tutta la mia vita mi crollasse davanti agli occhi” spiegò Dave “Non ti ho mentito, io sono veramente Dave McCoy, sono veramente come mi hai conosciuto, ma tu continuerai a vedermi come quell’odioso serpeverde il cui padre ha compiuto le più terribili atrocità”

“Non è forse così?” chiese la ragazza alzandosi in piedi

Quando sono stato bandito dal mondo magico mi sono finalmente sentito libero, ho ricostruito la mia vita cancellando tutto quello che ero prima, ho cercato di diventare un’altra persona e pensavo di esserci riuscito, ma sembra che il mio passato non sia d’accordo con me” concluse il ragazzo. La sua voce era triste, il suo sguardo era gelido “Non voglio avere più niente a che fare con il mio passato”

Dave rimase ancora un attimo a guardare la ragazza, poi si voltò verso la sua camera e vi entrò “Sai dov’è l’uscita” le disse prima di chiudere la porta della sua camera lasciando Ginny a fissare il vuoto.


Ginevra entrò lentamente nel suo appartamento, chiuse la porta alle sue spalle e si appoggiò contro il muro. Non poteva tornare in ufficio in quelle condizioni. Si sentiva stanca, gli occhi le bruciavano in modo insopportabile e tutto quello che voleva in quel momento era poter rimanere tranquilla, sola con i suoi pensieri. Non voleva vedere nessuno, tanto meno uno dei suoi oppressivi fratelli. Si trascinò fino alla sua camera e si sdraiò sul suo letto ancora completamente vestita, le lacrime cominciarono nuovamente a scendere dai suoi occhi mentre ripensava a tutto quello che Dave le aveva detto.

Aveva ragione, Dave era l’esatto opposto del Draco che conosceva, erano due persone completamente diverse, ma ora che sapeva che in realtà erano la stessa persona non sarebbe più riuscita a guardarlo in faccia senza pensare a tutto il male che lui, la sua famiglia e quelli come loro avevano fatto a tante persone innocenti, solo per il gusto di fare del male. Draco Malfoy era un mostro e i mostri non potevano cambiare veramente. Nella sua testa frullavano mille domande, mille dubbi le sconvolgevano i pensieri, ma aveva una sola certezza: doveva dimenticarlo.

Si addormentò, ma il suo non fu un sonno tranquillo, vedeva continuamente Dave così come l’aveva conosciuto, un ragazzo solare, dolce che la faceva sempre ridere, poi all’improvviso si trasformava in Draco Malfoy, così come lei lo ricordava dai tempi della scuola… Sembravano due persone così diverse…

“Ginny”

“Lasciami”

“Ginny”

“Lasciami ti ho detto”

“Stai sognando!” disse Luna cercando di svegliare la ragazza “Come mai non sei al lavoro?” le chiese quando fu sicura che Ginny fosse abbastanza sveglia per capirla

“Oh, non sono tornata al lavoro… Devo avvertire Percy” esclamò Ginny cercando di alzarsi, ma un violento mal di testa la costrinse a sdraiarsi nuovamente sul letto

“Non preoccuparti, l’avverto io. Perché non ti togli quei vestiti di dosso e ti metti qualcosa di più comodo?” consigliò gentilmente Luna entrando nella camera di Harry alla ricerca di Hedwig così da poter mandare un messaggio a Percy.

Un paio di minuti dopo Luna tornò con una tazza di the fumante. Ginny si era messa il suo pigiamone e si era infilata sotto le coperte, ma non stava dormendo, anzi stava fissando il vuoto davanti a sé con estrema attenzione

“Allora cosa c’è che non va?” chiese Luna sedendosi sul letto accanto all’amica

“Avevi ragione tu Luna, i biondi non sono un gran che” disse Ginny trattenendo a stento le lacrime

“Lo so, ho sempre ragione…” iniziò Luna, ma poi vedendo l’occhiata di fuoco che Ginny le stava mandando si fermò “Bhè non sempre l’ammetto…” aggiunse Luna abbracciando l’amica

Luna sapeva che Ginny non le avrebbe raccontato gran che su quello che era successo, non raccontava mai a nessuno come finivano le sue storie d’amore, ma sapeva anche che aveva bisogno di qualcuno che le stava vicino.

“Ti riprenderai”

“Come sempre…”


Marzo. Il sole regalava sempre più lunghe, calde giornate, i fiori sbocciavano e nell’aria c’era il profumo della sempre più vicina primavera. Il calore e l’amore entravano nel cuore di tutte le persone che sembravano risvegliarsi dal tepore invernale. Ma non il cuore di tutti era sensibile alla primavera alle porte, le ferite del cuore sono difficili da guarire…

Ginny era tornata alla sua vita di sempre, si era ripresa in fretta (forse troppo in fretta pensava Luna) ed era tornata la solare ragazza che era sempre stata, coccolata dai suoi fratelli. Non aveva più incontrato Dave, aveva smesso di usare la metropolitana dopo aver superato nuovamente l’esame per poter smaterializzarsi ed evitava accuratamente tutti i luoghi babbani non necessari alla sua sopravvivenza umana. Soprattutto evitava quei posti dove poteva incontrare Dave. Aveva smesso di voler strafare al lavoro e aveva conosciuto un simpatico ragazzo di nome Mark con cui ogni tanto pranzava. Un collega di lavoro, con uno strano modo di vestirsi e la capacità di farla ridere a crepapelle…

“E’ solo un amico” sottolineava Ginny quando Harry le chiedeva come andava, ma non poteva trattenersi dalle risate quando Harry con un colpo di bacchetta si vestiva come Mark e lo imitava. Lo faceva soprattutto quando vedeva Ginny rabbuiarsi. Il fatto che non avesse più incontrato Dave e che fosse tornata la ragazza di sempre non voleva dire che l’avesse dimenticato, ogni tanto i suoi pensieri vagavano e sognava di essere ancora con lui, ma poi si ricordava di chi era in realtà e i sogni si spezzavano. Aveva provato in tutto i modi a dimenticarlo, o almeno a non pensare a lui centinaia di volte al giorno, ma quando pensava di esserci riuscita si ritrovava di nuovo tra le braccia di Dave, cullata dalle sue parole…

Anche Dave era tornato alla sua vita di sempre, al suo lavoro, ai suoi amici, alle sue chiacchiere con Rose. Ancora una volta si era lasciato alle spalle il suo passato e cercava, per quanto gli fosse difficile, di pensare il meno possibile a Ginevra. Ma non sempre ci riusciva… Lei era sempre lì, nei suoi pensieri…

“Allora, come va?” gli chiese Rose mentre uscivano insieme dal lavoro e salivano sulla metropolitana

“Dipende da cosa intendi” rispose pensieroso il ragazzo

“Lo sai cosa intendo Dave. Sei sempre così cupo, pensieroso… Non è difficile capire a cosa stai pensando…”

“Non riesco a dimenticarla, mi mancano le sue risate, mi manca quando mi raccontava delle sue litigate con il fratello mi mancano i suoi occhi così innocenti in cui mi perdevo…”

“E perché l’hai lasciata?” chiese Rose che ci capiva sempre meno di tutta quella storia

Perché era la cosa migliore per lei… E in futuro lo sarà anche per me, devo solo dimenticarla, con il tempo ci riuscirò” rispose Dave, ma nemmeno lui era convinto di quello che stava dicendo.

Ginevra era la prima cosa che pensava alla mattina, l’ultima cosa che pensava prima di addormentarsi. Lei era sempre nei suoi pensieri, non lo abbandonava mai e sperava che un giorno sarebbe tornata…


Stavano cenando tutti e tre insieme, ma, anche se si poteva definire una cena tranquilla, Ginny trovava quel silenzio insopportabile. Lei stava lottando contro il ricordo di Dave che aveva perennemente davanti agli occhi e quel silenzio di certo non l’aiutava. Si mise a guardare Harry e Luna: c’era sempre stato qualcosa di strano nel comportamento tra i due, ma ora che vivevano insieme lo notava più spesso. Non rimanevano mai nella stessa stanza da soli, parlavano sempre solo lo stretto indispensabile tra loro e anche per cose banali, uno dei due finiva sempre per arrossire. All’improvviso qualcosa dentro di lei si fece più chiaro e non solo riguardo i suoi due coinquilini. Aveva preso una decisione e in un attimo tutto sembrò più semplice, non sapeva a cosa sarebbe servito, ma doveva dire quello che pensava a Dave… Subito

Si alzò di scatto, spaventando Harry e Luna “Vi state comportando come bambini” disse loro prima di prendere il suo cappotto e sparire

Un secondo dopo stava suonando il campanello della casa di Dave sperando che lui fosse in casa. Poco dopo la porta si aprì…

“Ginevra…” fu l’unica cosa che riuscì a dire il ragazzo vedendo davanti ai suoi occhi la ragazza a cui stava pensando fino ad un attimo prima

“Io devo dirti una cosa…” esordì Ginny sperando che lui non la interrompesse “Hai ragione, io non riuscirò mai a dimenticare quello che ha fatto Draco Malfoy, ma io mi sono scontrata con Dave, l’ho conosciuto e mi sono innamorata di lui e nemmeno adesso che conosco il suo passato riesco a dimenticarmi di lui. Per me siete due persone diverse e io ci ho provato, ma non posso stare senza Dave… Volevo solo che lo sapessi”

Rimase per un attimo a guardarlo, poi si voltò. Dave la vide allontanarsi da lui e la fermò prendendola per il braccio, Ginevra si voltò e lo guardò negli occhi, solo per un attimo, prima che le loro labbra tornassero ad unirsi…

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Attimi d'amore ***


Capitolo 6: Attimi d’amore

Eccomi qua con il sesto capitolo… Scusate per il ritardo, ma la neve mi aveva bloccato a Milano e la storia ce l’ho tutta sul computer a casa… Spero di essere perdonata!! Prendendo spunto dalla pagina autori di ginny88 (che spero non ce l’abbia con me per aver copiato la sua idea), ho messo delle informazioni su di me sulla mia e in più ho messo degli accenni alle trame di fiction che ho in mente e che quando avrò un po’ di tempo scriverò… Quindi se volete qualche anticipazione, andate pure a vedere…

Ora passiamo ai saluti:

lilyblack: Sono contenta che ti piaccia!! Continua a leggere!

MiaBlack: Questo capitolo sarà tranquillo, ma più avanti…

aletheangel: Certo che l’amore deve trionfare sempre, ma alle volte è difficile…

ginny88: Mi stavo preoccupando di non vedere il tuo commento!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia, per questa volta niente finali sospesi, ma le sorprese non sono ancora finite!!

E ora vi lascio al capitolo…

Alla prossima settimana!

Shadow

 

Capitolo 6:   Attimi d’amore

 

“Secondo te, dove è finita Ginny?” chiese dopo un paio d’ore Harry a Luna, mentre, seduti sul divano, stavano guardando un film alla tv

“Non ne ho la più pallida idea” rispose distratta la ragazza seguendo rapita i dialoghi del film poliziesco

Harry strinse le spalle e tornò a guardare la tv, poi si voltò di nuovo verso la ragazza e rimase a fissarla silenzioso. Luna stava, come sempre, sotto una coperta rannicchiata in un angolo del divano, i capelli raccolti in una coda di cavallo con qualche ciuffo ribelle che la ragazza rigirava tra le mani e mormorava tra sé parole incomprensibili. Senza sapere perché, Harry si ritrovò a pensare che quella ragazza era molto dolce…

“Qualcosa non va?” gli chiese Luna senza staccare gli occhi dallo schermo quando si accorse che lui la stava osservando

“No, no” rispose Harry arrossendo leggermente “Stavo solo pensando a cosa voleva dire Ginny quando ci ha detto che ci stiamo comportando come bambini”

“Non lo so, quella ragazza si comporta in modo sempre più strano. Non trovi?” chiese Luna voltandosi verso Harry

“Pensavo avesse lasciato il ragazzo con cui spariva di solito” commentò Harry

“Anch’io, forse ha trovato qualcun altro, o semplicemente si è dimenticata qualcosa da qualche parte” disse Luna tornando a guardare il film

“Già…” rispose Harry pensieroso “Io non mi comporto come un bambino!” sbottò dopo un po’

Luna si voltò a guardarlo e sorrise “Bhè, dipende dalle situazioni…”

Cosa vuoi dire con questo? Certe volte mi comporto da bambino? Quando ad esempio?” chiese il ragazzo tra il curioso e l’incredulo

“Quando sei innamorato… Ti comporti come se avessi tredici anni, diventi rosso per un nonnulla e non hai mai il coraggio di fare il primo passo” disse Luna prendendosi la tazza di the dal tavolino

“Questo non è vero, e poi anche tu diventi rossa quando si parla dei tuoi ragazzi” l’accusò per difendersi Harry

“Ma non come te… Di chi sei innamorato adesso?” lo provocò Luna facendolo arrossire

“Non ci posso credere che sto facendo questa conversazione con te…” rispose Harry senza rispondere alla domanda “Ma cosa fai?” chiese sorpreso mentre Luna si avvicinava a lui

“Vedi, sei proprio innamorato…” disse dolcemente la ragazza posando le sue labbra su quelle di Harry in un castissimo bacio “… e non fai mai il primo passo” concluse tornando a rannicchiarsi nel suo angolino di divano e tornando a seguire rapita il film

Harry sentiva le sue guance bruciare e sorridendo pensò tra sé che se c’era qualcuno di strano in quella casa, non era di certo Ginny…

 

I primi raggi di sole entravano leggeri dalla finestra e si posavano sugli occhi di Ginny. Il leggero torpore la svegliò, ma non aprì gli occhi, non voleva che quello splendido sogno sparisse a contatto con la realtà, voleva rimanere lì per sempre. Poteva sentire il profumo del dopobarba di Dave sul cuscino, le piaceva quel profumo, poteva sentire Dave respirare lentamente vicino a lei e non voleva che lui sparisse. Lasciandosi cullare dal suo respiro si riaddormentò.

Si risvegliò poco dopo, o forse non era passato così poco tempo come pensava poiché i raggi di sole inondavano la stanza. Sospirò profondamente e si voltò, ma vicino a lei non c’era nessuno… Come se il sogno fosse entrato in contatto con la realtà… E sarebbe stata sicura che era proprio così se quella fosse stata la sua camera…

Ginevra si strinse nelle coperte cercando di catturare tutto il calore del letto, chiuse gli occhi e assaporò il profumo di caffé che proveniva dalla cucina, non riusciva ancora a credere di essere lì, di nuovo con lui… Doveva ringraziare Harry e Luna quando sarebbe tornata a casa, ma guardandoli aveva capito che era innamorata di Dave e non le importava chi fosse. Aveva capito che doveva subito dirgli             quello che pensavo o lo avrebbe rimpianto per sempre…

Mentre era assorta nei suoi pensieri sentì Dave sedersi accanto a lei sul letto. Non voleva aprire gli occhi, voleva fingere di dormire, ma la voglia di vederlo era troppo forte e non resistette. Lui era lì che la guardava intensamente e che l’accarezzava con lo sguardo

“Penso che potrei stare ore a guardarti mentre dormi” le sussurrò baciandola dolcemente “Vuoi qualcosa?”

“Penso che da brava inglese prenderò una tazza di the” disse Ginny stiracchiandosi “Dai, smettila! Dave ti prego smettila!” esclamò la ragazza tra le risate mentre Dave le faceva il solletico “Ti prego” lo implorò senza fiato nascondendosi sotto le coperte

“Ok, per questa volta hai vinto il primo round… Torno subito”

Ginevra aspetto un po’, poi sbucò lentamente da sotto le coperte e vedendo che Dave era veramente andato in cucina sospirò di sollievo. Si alzò e cominciò a curiosare in giro per la camera. Fu attratta dal libro che Dave stava leggendo e che era appoggiato sul comodino, lo prese e si rimise a letto per leggerlo

“Ecco il suo the, signorina” esclamò Dave entrando in camera

“Oh grazie… Lo sai, non ti ci vedo proprio a fare il cameriere!” lo prese in giro Ginevra

“Ricordamelo la prossima volta che voglio essere gentile con te” rispose offeso Dave sedendosi sul letto vicino a Ginny

“Non pensavo che fossi così romantico da leggere questi libri da femminucce” lo stuzzicò Ginny sventolandogli sotto il naso il libro aveva preso poco prima

“Non è un libro romantico, è un thriller romantico” si difese il ragazzo. Rimase a guardarla intensamente in quegli occhi blu “Sono contento che sei tornata”

Perché mi hai fatto andare via?”

Dave sospirò e distolse lo sguardo “Perché non potevo tenerti legata a me sapendo che in realtà mi avresti odiato”

Ginevra sorrise e rimase in silenzio “Non ti piacerebbe tornare indietro, poter usare di nuovo la magia?”

“Se devo essere sincero quel mondo non mi manca, ho ricostruito la mia vita qui e non tornerei indietro… All’inizio, quando non sapevo fare niente, non è stato facile, anche se devo dire che la magia mi ha aiutato ad ambientarmi in questo mondo che non conoscevo” le confidò Dave

“In che senso?” chiese curiosa la ragazza

“Prima della caduta definitiva di Tu-Sai-Chi, i pochi Mangiamorte rimasti avevano l’abitudine di nascondersi proprio tra coloro che rifiutavano, tra i Babbani, sicuri che nessuno li avrebbe mai cercati lì... e in un certo senso avevano ragione. Io non sono mai diventato un Mangiamorte, ma ammetto che aiutavo mio padre e i suoi compari a nascondersi. In questo modo sono entrato in contatto con molti ragazzi della mia età e mi ritrovai a passare sempre più tempo con loro. Per rendermi più credibile come babbano facevo degli incantesimi su me stesso per imparare più in fretta il loro stile di vita, per imparare ad arrangiarmi il più possibile senza magia, uno di loro studiava legge all’università e ho iniziato a frequentare i corsi di nascosto. Dopo essere stato bandito ho cambiato nome, mi sono iscritto veramente all’università ed ora eccomi qua” spiegò il ragazzo

Ma non torneresti mai indietro?”

“Ormai questo è il mio mondo e poi non potrei. Non ci penso, così non mi faccio inutili illusioni” confessò il ragazzo “Quindi tu non lavori vicino Oxford Street”

“Certo che lavoro lì, al Ministero della Magia nell’Ufficio per le relazioni con il mondo babbano con mio fratello Percy”

“E gli altri cosa fanno?”

“Harry e Ron sono auror, Hermione lavora anche lei al Ministero nell’ufficio per il diritto delle Creature Magiche, Luna lavora al giornale del padre, i gemelli continuano ad inventare scherzi per il loro negozio, Neville Packiock è aiuto professore a Hogwarts” elencò Ginny contando le persone sulle dita

“Wow, e gli altri sono tutti single?” chiese sempre più curioso Dave

“Come mai tutta questa curiosità?”

“Così, per sapere che fine hanno fatto” spiegò Dave

“Bhè Ron e Hermione stanno insieme da tre anni ormai, è per questo che io Harry e Luna ci siamo trasferiti qui, così loro avevano una casa tutta per loro. Penso che Harry e Luna siano cotti uno dell’altra, ma ancora non lo sanno e i gemelli non hanno tempo per queste cose…”

E tu sei qui con il vostro vecchio nemico”

“Penso che quando Ron lo saprà dovrai nasconderti, non oso immaginare le loro facce…” disse ridendo tra sé Ginny

“Voglio essere presente quando lo sapranno” rispose Dave baciandola

 

“Harry, dov’è Ginny?” chiese Ron comparendo in cucina dove Harry e Luna stavano facendo colazione leggendo l’ultimo numero della Gazzetta del Profeta

Harry guardò Luna che strinse le spalle “Non lo sappiamo” disse lentamente dopo un attimo di silenzio

Cosa vuol dire che non lo sapete? Che è sparita di nuovo senza dire niente?”

“Non è più una bambina Ron, non deve dirti tutto quello che fa” la difese Luna

“Io non voglio che le succeda qualcosa” disse Ron

Ma cosa vuoi che le succeda? Ginny se la cava benissimo e l’ha dimostrato molte volte. Non ti preoccupare torna sempre tutta intera…” lo rassicurò Harry “Andiamo al lavoro” si affrettò ad aggiungere prima che l’amico cominciasse di nuovo ad accusare lui e Luna di non controllare abbastanza Ginny

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** In un giorno di primavera (Parte 1) ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti! Eccomi il settimo capitolo, ormai alla fine manca poco, ma sembra che i problemi per la nostra Ginevra e per Dave siamo appena iniziati… Cosa riserverà loro questo giorno di primavera??

Ma prima di lasciarvi al capitolo, i ringraziamenti:

ginny88: ho letto anche Il mistero del naso!! E’ veramente molto carina!! Sei hai altre fic da consigliarmi dimmi, in questo periodo sto cercando fic da leggere, ma non avendo molto tempo, non so da dove cominciare… Aspetto il tuo commento a questo capitolo… Baci!

MiaBlack: il motivo per cui Dave è stato bandito… Penso che verrà spiegato nel seguito di Attimi, ma siccome non so ancora quando riuscirò a pubblicarlo, lo spiego, anche per le altre persone che volessero saperlo... Quando è finita la guerra il Ministero della Magia, per punire i seguaci di Voldemort ha deciso di relegarli nel mondo che loro odiavano, cioè quello dei Babbani, senza poteri… Condannati a viver con e come coloro che disprezzavano… Draco non era un Mangiamorte al momento della caduta del Signore Oscuro (nella mia fic), ma è stato bandito ugualmente dal mondo magico perché troppo legato a membri del gruppo (la sua famiglia) e anche perché comunque aiutava questo gruppo… Ma diciamo che lui si è più che altro auto-bandito dopo aver conosciuto dei ragazzi Babbani, come ha raccontato nei capitoli precedenti a Ginny…

Spero di essere stata chiara, altrimenti chiedi e chiedete pure!!

Come ho detto a ginny88 se avete fic da consigliarmi fate pure!!

Buona lettura

Shadowlight

 

Capitolo Sette:   In un giorno di primavera (Parte 1)

 

Aprile. Il cielo era limpido, sgombro dalle nuvole grigie che lo avevano oppresso fino a qualche giorno prima, era la giornata ideale per fare un bel pic-nic all’aria aperta in uno dei tanti parchi londinesi. Ginny stava facendo colazione leggendo distrattamente la Gazzetta del Profeta e cantando tra sé una canzone di un nuovo gruppo musicale che stava spopolando tra i giovani maghi.

Luna entrò nella cucina con la faccia di chi avrebbe voluto dormire ancora un po’ “Dove è Harry?” chiese sedendosi e appoggiando la testa al tavolo

“Questa settimana faceva il turno di notte, dovrebbe essere ancora al lavoro, perché?” rispose distratta Ginny

“Io uccido quella civetta un giorno o l’altro” disse la ragazza prendendo un biscotto “La notte non sta mai zitta e io non riesco a dormire… Perché Harry non le lascia la finestra aperta? Ma tu non la senti?”

“Non ci ho mai fatto caso, ma penso di avere fatto bene a scegliere la camera più lontana da quella di Harry…” rispose la rossa sorridendo divertita “Comunque, Hedwig a parte, con Harry come va?” chiese Ginny come se niente fosse

“Come dovrebbe andare?” chiese Luna assonnata

“Io non lo so, sei tu quella persa per Harry da anni…”

“Non sono persa per Harry” si difese la ragazza facendo comparire una tazza di the fumante con un gesto svogliato della bacchetta

“Mi sembrava di aver capito il contrario” rispose noncurante Ginny tornando a leggere la Gazzetta del Profeta

“Uff…” sbuffò Luna “Non è colpa mia se quel ragazzo non capisce niente” sbottò più a se stessa che a Ginny

“Cos’è che non capisce?” chiese nuovamente interessata l’amica

Luna rimase per un attimo assorta nei suoi pensieri fissando la tazza di the, come se non avesse sentito la domanda di Ginevra, poi alzò lo sguardo e disse “Che fai di bello oggi?”

“Non so ancora, andrò da qualche parte con Dave” rispose Ginny capendo che l’amica non le avrebbe detto più niente “Tu?”

“Hermione mi aveva chiesto se andavo a fare un giro in centro con Ron e Harry, vedremmo cosa dicono loro” rispose Luna alzandosi

“Se andate a Diagon Alley mi prendi dei rotoli di pergamena che ho quasi finito la mia scorta?”

Luna fece un gesto con la mano per far capire a Ginny che aveva capito e si diresse verso la sua camera, ma arrivata davanti alla porta di quella di Harry si fermò. Era sicura di avere sentito un rumore. Senza pensarci e senza bussare aprì la porta

“Scusami Harry, ho sentito un rumore strano e volevo controllare che Hedwig non avesse fatto cadere qualcosa… Non sapevo che fossi tornato” si affrettò a dire la ragazza trovandosi davanti il moro in boxer

“Adesso lo sai…” rispose arrossendo Harry vedendo che Luna non se n’andava

La stanza non era molto illuminata a causa dei balconi semichiusi e quando Luna chiuse la porta dietro di lei nella camera calò la penombra. La ragazza guardò Harry che stava cercando un paio di pantaloni nel caos che regnava nel suo armadio “Ti stavo cercando” disse avvicinandosi

“Ti serviva qualcosa?” le chiese il ragazzo trovando quello che cercava e iniziando a vestirsi

Luna si avvicinò ulteriormente a Harry e si mise tra lui e l’armadio per impedirgli di prender una maglia, faceva sempre così quando voleva essere sicura di essere ascoltata. Harry si fermò e si mise a guardarla in modo che Luna continuasse il suo discorso. Non sapeva perché, ma la trovava terribilmente carina con quella camicia da notte rosa, i capelli biondi sciolti sulle spalle…

“Quella civetta…” iniziò la ragazza, ma si fermò subito attratta più dal corpo del ragazzo che da quello che voleva dirgli “… io non…” Cavoli, era veramente carino…

“Tu non?” chiese Harry che altrettanto non riusciva a staccarle gli occhi di dosso

Luna guardò Harry negli occhi mentre lui le accarezzava i lunghi capelli biondi “Al diavolo quella civetta…” disse in un sussurro mentre Harry si avvicinava per baciarla

Harry l’attirò a sé e la baciò con sempre maggior passione…

“Hai visto” sussurrò Luna qualche attimo dopo guardandolo negli occhi “Hai fatto il primo passo”

“Non è vero, il primo passo l’hai fatto tu quella sera” rispose Harry lasciando andare l’imbarazzo iniziale e iniziando a baciarla sul collo

“Quella era solo una provocazione” rispose Luna irrigidendosi per un attimo

“Qualcosa non va?” chiese Harry spostandosi leggermente

“Mi fai il solletico” rispose Luna sorridendo

“Scusami…” si scusò tornando a baciarla sulle labbra, ma la ragazza lo fermò

“Lo trovo terribilmente eccitante” mormorò la ragazza sorridendo maliziosamente

Harry rispose al sorriso e prese in braccio la ragazza che si mise a ridere

“Harry…” lo richiamò dolcemente mentre il ragazzo la posava sul letto e iniziava a toglierle la camicia da notte rosa “Harry! C’è Ginny in casa…”

“Ginny non è una bambina…”

 

Ginevra comparve pochi attimi dopo nell’appartamento di Dave sorridendo tra sé

“Ginevra! Sei in anticipo, non dovevamo vederci fra un’ora?” chiese stupito Dave uscendo dal bagno con addosso solo un asciugamano sui fianchi. Doveva farci l’abitudine a vedersela comparire davanti in quel modo…

“C’è stato un piccolo contrattempo… Penso che Harry e Luna abbiano finalmente capito che sono innamorati uno dell’altra. Luna è sparita nella camera di Harry e non sembrava stessero parlando…” iniziò a spiegare Ginny dopo aver baciato dolcemente Dave

“Non voglio sentire i particolari Ginevra!” esclamò Dave coprendosi le orecchie

“Non preoccuparti, me ne sono andata prima che i particolari interessanti iniziassero, non lì volevo sentire nemmeno io…” si difese Ginny seguendo Dave in camera

“Cambiando argomento, visto che è una bella giornata avevo pensato che potremmo fare un pic-nic se ti va” propose Dave iniziando a vestirsi

“Oh, certo, un bel pic-nic romantico, ci avevo pensato anch’io… Però prima avevo pensato di fare un’altra cosa…” disse la ragazza in tono allusivo

“Cosa?” chiese distratto Dave

Ginny si avvicinò al ragazzo e lo guardò maliziosa “Bhè, hai detto che siamo in anticipo…”

“Tesoro… Mi sono appena vestito…”

Ginny lo spinse sul letto e si mise a cavalccioni sopra di lui “Non ti preoccupare, non è un problema… Ci metto un attimo a toglierti i vestiti di dosso…” sussurrò iniziando a baciandolo dolcemente

 

Hermione e Luna stavano attraversando il parco decidendo dove andare a mangiare per pranzo, mentre a poca distanza le seguivano Harry e Ron che, dietro qualche dolce ricatto, avevano accettato di accompagnare le loro ragazze in quella giornata di shopping

“Mi chiedo perché non siamo rimasti a mangiare a Diagon Alley” stava sbuffando Ron a Harry in modo che le due non potessero sentirlo

“Pensavo di andare in quel ristorante italiano che abbiamo provato il mese scorso, cosa ne dici?” propose Hermione

“Per me va bene, è carino come posto” acconsentì la bionda

Le due si voltarono per chiedere il parere dei maschi “Harry, ti va di andare al ristorante italiano?” chiese Hermione al ragazzo

“Ok” rispose il moro

“E a te Ron?” Hermione attese la risposta, ma il ragazzo era distratto da qualcosa “Ron, mi stai ascoltando?”

“Non è Ginny quella?” chiese Ron indicando una coppia e andando verso di loro

“Adesso farà una delle sue scenate…” disse Hermione seguendo Ron verso l’amica che stava chiacchierando animatamente con un ragazzo biondo

“Ciao Ginny” la salutò Ron

“Ron! Cosa ci fai qui?” chiese Ginny salutando con la mano gli altri amici che si stavano avvicinando

“Passeggiavo per il parco e ti ho vista…” rispose il fratello “E lui è…” chiese squadrando da cima a fondo il ragazzo

“Non vorrai metterti a fare il geloso, vero?” chiese piano Hermione che si era avvicinata

“Voglio solo sapere chi è” ribatté Ron sulla difensiva

Ginny e Dave si alzarono, il momento della verità era arrivato “Lui è Dave, ma non penso che ci siano bisogno di presentazioni visto che in un certo senso lo conoscete già”

“In che senso?” chiese impaziente Ron cercando di sembrare tranquillo

“Non riconosci nemmeno i vecchi compagni di scuola?” s’inserì nella conversazione Dave “Mi conoscevate come Draco Malfoy…” 

“Tu sei Draco Malfoy” ripeté lentamente Ron “Ginny…”

“Ron non cominciare a comportarti come il solito, attireresti l’attenzione!” lo fermò Hermione prima di voltarsi verso Ginny “Ginny, lui è stato bandito, gli sono stati tolti i poteri e non…”

“E non si può uscire con persone normali?” chiese irritata Ginny

Hermione scosse la testa “Non è questo… Rischi di essere bandita anche tu Ginny”

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** In un giorno di primavera (Parte 2) ***


Eccomi qua con il nuovo capitolo con un giorno in anticipo… questo perché domani non se ho avrò tempo per farlo, quindi lo fac

Eccomi qua con il nuovo capitolo con un giorno in anticipo… questo perché domani non se ho avrò tempo per farlo, quindi lo faccio oggi per evitare di non farlo… Questo è il penultimo capitolo, la prossima settimana ci sarà l’ultimo capitolo di questa storia… Siamo già alla fine, che triste… Ora i commenti:

ginny88/Tommine: Ecco il seguito del capitolo… spero che ti piaccia, è il penultimo della fic, quindi voglio un bellissimo commento!!! JJJ Leggerò appena finisco gli esami la fic I belong to you… Ciao!!

MiaBlack: Ginny rischia di essere bandita perché potrebbe essere accusata di ‘associazione a delinquere’… O una cosa del genere… Ma ci saranno ben altri problemi per lei…

Lucyfer: Ecco il continuo, quindi non mi andare in crisi… questa fic potresti averla già letta quando l’ho pubblicata su ff.it o quando avevo iniziata a pubblicarla qui, ma poi non avevo mai finito… Questa volta invece siamo quasi alla fine!!

Vi lascio al capitolo!!

Un bacio a tutti!

Shadowlight

 

Capitolo Otto:   In un giorno di primavera (Parte 2)

 

Hermione scosse la testa “Non è questo… Rischi di essere bandita anche tu Ginny”

Ginny si voltò incredula verso Harry

“C’è una legge che lo dice, ma non è mai stata applicata” spiegò il ragazzo

“Ma solo perché nessuno è stato trovato in compagnia di una persona bandita, di persone come lui” aggiunse Ron guardando la sorella “Ma cosa ti salta in mente Ginny?”

“Sono innamorata di Dave…” iniziò a difendersi Ginny, ma Ron l’interruppe

“E’ Draco Malfoy Ginny, come puoi essere innamorata di lui dopo tutto quello che ha fatto?” chiese il ragazzo

“Non mi interessa chi era, io sto con lui adesso e adesso è una persona diversa” urlò Ginny “Perché non la smetti di trattarmi come se fossi una bambina di dieci anni facendo scappare tutti i miei ragazzi, controllando ogni mio movimento? Ho ventiquattro anni, posso fare quello che voglio della mia vita!”

Finalmente l’aveva detto, adesso si sentiva più leggera, ma sapeva che non avrebbe potuto reggere quella situazione un secondo di più e, noncurante dei Babbani che affollavano il parco in quel giorno di primavera, scomparve nel nulla.

Dave aveva guardato la scena in silenzio, senza osare intervenire in quel litigio per non peggiorare la situazione e con mille domande gli ronzavano in testa. Si guardò attorno, davanti a lui le quattro persone che avevano reso impossibili i suoi ultimi anni di scuola. Si sentì in trappola e pensò che fosse meglio andarsene

“Dove vai Malfoy?” chiese Ron fermandolo

Il ragazzo si voltò “McCoy, non Malfoy” disse semplicemente mantenendo la calma

“Per me sarai sempre un Malfoy, un lurido e perfido Malfoy. Mia sorella non era mai stata così prima di incontrare te, combini sempre e solo guai con la tua arroganza” lo accusò ingiustamente Ron

Dave lo guardò con aria di sfida “Io non ho mai imposto nulla a Ginevra. Le sue scelte le ha fatte da sola: ha scelto lei di venire al suo compleanno con me invece di venire al vostro party e ha scelto lei di tornare da me dopo aver scoperto chi ero. Io non l’ho mai costretta a fare nulla contro la sua volontà. Quindi non accusarmi di cose che non ho fatto”

Ron rimase in silenzio per un attimo sostenendo lo sguardo dell’altro carico di rabbia “Se le farai del male dovrai vedertela con me”

“Non sono così incosciente da mettermi contro una persona armata di bacchetta, nemmeno se fosse Ginevra”

“Sei diventato un codardo Malfoy?” chiese Ron sorridendo beffardo

“Semplicemente tengo alla mia vita. E ora, se vuoi scusarmi, visto che hai appena fatto scappare la mia ragazza, vorrei andarla a cercare” concluse Dave allontanandosi da gruppetto

 

Mille domande gli frullavano in testa e non sapeva come trovare una risposta. Attraversò il parco velocemente e si diresse alla fermata della metropolitana più vicina, ma prima che potesse iniziare a scendere le scale qualcuno lo fermò

“Tu sai dov’è Ginny, vero?” gli chiese Luna Lovegood guardandolo con i suoi occhi grandi

“Spero di sì” rispose sospettoso Dave “Perché?”

“Non mi interessa chi eri, Ginny mi ha parlato moltissimo di Dave McCoy e, al contrario di Ron, sono veramente convinta che tu sia cambiato. Sono dalla vostra parte, se è questo che ti preoccupa” spiegò velocemente Luna notando la diffidenza del ragazzo

“Perché vuoi sapere dove è Ginevra?” chiese più tranquillo Dave

“Voglio parlarle anche solo per un attimo… Voglio sapere come sta”

“Penso e spero che sia andata a casa mia. Vieni con me?” chiese Dave indicando la metropolitana. Avrebbe voluto rimanere solo con Ginevra, ma forse lei aveva bisogno di un’amica con cui parlare, di una persona come lei, una strega

“Sì, mi piace prendere il treno” esclamò entusiasta la ragazza iniziando a scendere le scale

“Luna, aspettami” la rincorse Dave facendosi largo tra la folla

I due salirono sul primo treno che arrivò e riuscirono a trovare due posti vuoti vicini

“Così stai con Harry” chiese Dave mentre Luna non la smetteva di guardarsi attorno

“Oh, bhè… Ma tu come lo sai?” chiese sospettosa la ragazza

“Ginevra questa mattina mi ha detto che siete spariti nella camera di Harry…” spiegò il ragazzo in tono illusorio

“Ma che pettegola…”

“Era così felice per voi che non è riuscita a trattenersi…” aggiunse per giustificarla “Spero che sia a casa, altrimenti non saprei dove cercarla” aggiunse con tono più triste

“Vedrai che andrà tutto bene…” gli rispose Luna sorridendo incorraggiante

Il viaggio non fu molto lungo. Dave disse che Luna poteva prendersi tutto il tempo che voleva

“Non preoccuparti, mezz’oretta sarà più che sufficiente” rispose Luna stupida da quel ragazzo che non ricordava certo per i suoi modi gentili

Fu un sollievo per entrambi trovare Ginevra rannicchiata sul divano che fissava il vuoto davanti a sé. Come promesso Dave lasciò le due ragazze da sole

“Luna…” esclamò Ginny tra le lacrime abbracciando l’amica “Come sei arrivata qui?”

“Mi ha accompagnato Dave, ha detto che ritorna tra mezz’ora, così se vuoi possiamo parlare con calma” spiegò Luna sedendosi sul divano accanto all’amica

“E’ un tesoro…”

“Ed è anche molto più carino e gentile di come lo ricordavo! È davvero cambiato…” disse Luna riuscendo a far sorridere l’amica

“Io non posso lasciarlo Luna…”

“Non lo devi lasciare Ginny, nessuno ti ha detto di farlo”

“Ma c’è quella legge… Se mi scoprono verrò bandita… Eppure non posso stare senza Dave…”

“Ascoltami, Ron ti vuole bene, lo so, è un po’ opprimente alle volte, ma lui non permetterà mai che tu venga bandita… E nemmeno Harry e Hermione lo permetteranno…” la rassicurò l’amica

“Per quanto Harry e Ron siano due auror molto influenti non possono mettersi contro una legge” ribatté Ginny affranta

Luna osservò l’amica per un attimo “Non devi preoccuparti, si sistemerà tutto… Ci sarà sicuramente una soluzione, vedrai… L’amore vince sempre…”

Ginny cercò di farsi travolgere dalla speranza dell’amica, ma nel suo cuore non riusciva a vedere una soluzione “Io non so cosa fare Luna, sono così confusa…”

 

Il silenzio regnava nel piccolo appartamento. Sembrava che nessuno dei due volesse parlare, entrambi immersi nei loro pensieri. Ma c’erano tante cose da dire e finalmente uno dei due ruppe la quiete che si era creata

“Spero che mio fratello non ti abbia fatto niente di male dopo che me ne sono andata” disse Ginevra con la testa appoggiata alle gambe di Dave

“Sono sopravvissuto” rispose il ragazzo

Il suo volto era triste mentre il silenzio calava nuovamente tra i due

“Ginevra”

“Sì?” rispose la ragazza voltandosi verso il ragazzo

“Oggi avevo una proposta da farti… Tempo fa, prima che ci conoscessimo, allo studio dove lavoro mi avevano chiesto se volevo partecipare a un periodo di praticantato in un altro studio della compagnia e io avevo accettato. Era una grande occasione per dimostrare le mie capacità… La settimana scorsa mi hanno comunicato che sono stato scelto per andare sei mesi nella sede centrale dello studio per cui lavoro, a New York… Volevo proporti di venire con me, ma ora non posso più farlo” spiegò il ragazzo

“Volevi portarmi in America con te?” chiese Ginny stupita “E cosa vuol dire che adesso non puoi più farlo?”

“Se tu venissi con me verresti bandita, dovresti rinunciare al tuo mondo, alla tua vita per me…” rispose il ragazzo senza guardarla in faccia

“Ma io voglio stare con te, anche tu fai parte della mia vita…” disse in un sussurro la ragazza mentre le lacrime ricominciavano a scendere sulle guance arrossate

“No Ginevra. Io ero un mago malvagio, io ho meritato di essere bandito, ho pagato per il male che ho fatto, ma tu sei speciale, non hai mai fatto niente di male, non meriteresti nemmeno di stare con uno come me! Sei ancora in tempo per rimediare a tutta questa storia prima che loro ci scoprano e ti bandiscano…”

“Non mi puoi chiedere di lasciarti Dave” disse Ginny alzandosi stupita

“Lo faccio solo per il tuo bene… Mi piacerebbe che tu venissi con me, ma non posso costringerti a rinunciare a tutto quello in cui credi, a tutte le persone a cui vuoi bene…”

“Io voglio bene anche a te, eppure a te mi chiedi di rinunciare”

“Io sono una persona, quello è il mondo dove sei cresciuta Ginevra, dove c’è tutta la tua vita, un mondo che non è facile da dimenticare… E questo te lo dico per esperienza personale” Dave si avvicinò alla libreria e aprì un cassetto prendendo due biglietti aerei “Avevo già preso i biglietti, ma non ti permetterò di venire con me” aggiunse risoluto

 “Sono io che decido della mia vita…” disse Ginevra mentre le lacrime le scendevano dagli occhi “Almeno posso stare con te fino al giorno della partenza?” gli chiese mentre la notte calava nella stanza e Dave si avvicinava per baciarla…

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Ti aspetterò... ***


Capitolo Nove: Ti aspetterò…

Eccomi qua ragazze con l’ultimo capitolo di questa storia… Sono davvero contenta di essere arrivata alla fine e spero davvero che chi ha seguito questa storia l’abbia trovata bella ed emozionante fino alla fine… Grazie davvero per tutti i vostri commenti…

MiaBlack: Mi dispiace, ma Dave non potrà più avere i suoi poteri… E speriamo proprio che Luna abbia ragione!! Fammi sapere cosa pensi del finale… Grazie dei tuoi commenti!!!

ginny88: Ecco cosa succederà alla nostra coppietta… Spero che ti piaccia… Aspetto il tuo commento… in questi giorni ho un po’ di esami, ma appena finisco mi fiondo a leggere la fic che mi avevi detto… Bacio!! Grazie dei tuoi commenti…

Lucyfer: Spero che questo capitolo sia bello come ti aspettavi, anche se forse non rispetta proprio come avevi detto che lo volevi!!! Sono contenta che ti sei affezionata a questa storia… Un bacio!!

terry: Ecco l’aggiornamento!! E’ l’ultimo capitolo, ma spero che ti piaccia… Un bacio!!

Ringrazio ancora tutte quelle che hanno recensito… Spero che leggerete anche le mie prossime fic…

Un bacio a tutte…

Shadowlight

 

Capitolo Nove:   Ti aspetterò…

 

… Era stato creato

Per restare anche un attimo soltanto

Accanto al suo cuore? ...

 

È incredibile come passi velocemente il tempo quando si vorrebbe vivere intensamente ogni suo attimo. Avevano trascorso assieme ogni momento possibile, avevano discusso fino a notte fonda, avevano cercato mille soluzioni e quella era l’unica su cui erano d’accordo…

E ora era arrivata la loro ultima notte assieme, i loro ultimi attimi assieme, forse per sempre…

 

Maggio. Mancava una settimana alla partenza di Dave, il tempo sembrava essere volato da quello strano giorno di primavera. Il cielo nero era coperto di nuvole grigie e minacciava di ricominciare a piovere in ogni istante. Nella stanza immersa nell’oscurità i due amanti giacevano abbracciati sul letto, nessuno dei due dormiva, ognuno era immerso nei suoi cupi pensieri. Mancava una settimana alla partenza di Dave, ma avevano deciso che quella sarebbe stata la loro ultima notte assieme, l’ultima volta che si sarebbero visti… Non volevano dirsi addio.

Per entrambi quelle tre settimane erano letteralmente volate, avrebbero voluto che quella notte non finisse mai, ma il tempo non rispetta mai i nostri desideri. Nessuno dei due dormì quella notte, soltanto verso l’alba Dave riuscì a cadere in un sonno leggero. Era appena spuntata l’alba all’orizzonte di Londra quando Ginny si alzò. Si vestì lentamente e mise il suo pigiama dentro una sacca piena di vestiti che regolarmente si dimenticava a casa di Dave. Silenziosamente si diresse in cucina, in mezzo al tavolo il suo biglietto aereo per New York. Lo prese in mano e guardò, sorridendo tristemente, il post-it giallo che Dave ci aveva attaccato sopra

‘Ti aspetterò…’

Due lacrime scesero dagli occhi della ragazza mentre riponeva il biglietto nella sacca. Si guardò attorno e, certa di avere preso tutto, sparì da quell’appartamento per l’ultima volta. Al centro del tavolo aveva lasciato un post-it rosa con scritto ‘Sempre nel mio cuore’

 

Luna uscì dalla camera di Harry nel momento esatto in cui Ginny compariva nel salotto. Si avvicinò all’amica e l’abbracciò stretta, mentre Ginny scoppiava a piangere a dirotto. Luna l’accompagnò in camera ed entrambe si sedettero sul letto

“Se vuoi ti presto Harry per un po’…” le disse seria Luna guardando l’amica negli occhi

Ginny fece una smorfia a metà tra il sorriso e il disgusto

“Solo per un po’ però…” insisté Luna

“No, grazie…” rispose Ginny sorridendo tra le lacrime

“Hai visto? Hai sorriso! Perchè non cerchi di dormire per un po’, non penso che tu l’abbia fatto questa notte” le consigliò Luna

Ginny annuì, si mise il pigiama e s’infilò sotto le coperte. Luna tornò in camera sua e la lasciò sola con i suoi pensieri.

Quella sarebbe stata la settimana più lunga della sua vita, lo sapeva. Aveva discusso tanto con Dave prima di arrivare a quella soluzione comune, prima di riuscire a convincerlo che quella era la sua vita e decideva lei cosa ne doveva fare. Alla fine ce l’aveva fatta e lui aveva ammesso che desiderava con tutto il cuore che lei lo seguisse, ma che non voleva portarla via da quello che amava, da quello che era. Non che Ginny avesse scelto di seguirlo e rinunciare per sempre alla magia… Fosse stato per lei non avrebbe rinunciato a nessuno dei due, ma era costretta a scegliere, era giunta ad un bivio della sua vita e doveva scegliere se andare a destra o a sinistra, Dave o la magia…

Aveva una settimana di tempo per decidere, una settimana di tempo per decidere se partire con lui e rinunciare alla magia, o rinunciare per sempre a lui… Una settimana che avrebbe comunque passato senza di lui. Questa era stata un’idea di Dave che non voleva influenzarla in nessun modo, voleva che lei scegliesse quello che era veramente meglio per lei… Ma cosa era meglio per lei?

Se l’era chiesto molte volte in quelle ultime settimane, ma non era mai giunta a una risposta definitiva, quando era con Dave desiderava stare con lui per tutta la sua vita, ma dall’altra parte non riusciva a stare senza magia per più di tre secondi! Ci aveva provato un sacco di volte a fare le cose senza magia, ma non le riusciva niente…

Della decisione che doveva prendere ne aveva parlato solamente con Luna. Per quanto strana quella ragazza fosse, era l’unica che non aveva criticato Ginny per aver scelto di rimanere con Dave. Suo fratello le rivolgeva a malapena la parola, Hermione si comportava normalmente, ma appena sentiva parlare di Dave spariva, Harry non aveva detto niente, ma si capiva che non approvava quello che Ginny faceva… Se avessero saputo che stava pensando di lasciare il mondo della magia, l’avrebbero sicuramente presa per matta. Luna al contrario era rimasta vicino a Ginny, l’aveva consolata nei momenti di maggiore sconforto, si era comportata da vera amica…

Ginny non riuscì ad addormentarsi, rimase ore a fissare il vuoto nel buio della sua stanza, mentre silenziosamente cercava di prendere una decisione…

I giorni passavano lentamente e Ginny doveva ancora decidere. Passava ogni istante libero a fare una lista dei pro e dei contro del mondo della magia e di Dave, ma non serviva a niente, alla fine rimaneva con gli stessi dubbi: non riusciva a non usare la magia e doveva trattenersi con sforzi immensi dal comparire davanti a Dave ogni attimo libero che aveva. Di una cosa era certa: Dave l’avrebbe aspettata, fino all’ultimo momento…

 

Era finalmente arrivata la sua ultima sera a Londra e la stava passando senza di lei… O almeno lei non era fisicamente con lui, ma nei suoi pensieri era lì come non lo era mai stata. Seduto davanti al televisore spento ripensava a come quella ragazza aveva cambiato la sua vita da quel giorno di gennaio in cui si erano scontrati. Se la prima volta l’aveva solamente colpito, quando si erano scontrati la seconda volta e lui l’aveva invitata da Rose, con la sua solarità Ginevra era entrata nel suo cuore e non ne era più uscita, nemmeno quando aveva scoperto che era una Weasley.

Gli era bastato rimanere un attimo con lei per ritrovare la completa felicità che non aveva mai trovato dopo aver lasciato il mondo magico… Un attimo e si era ritrovato in paradiso… E ora rischiava di ricadere nell’inferno, rischiava di perderla per sempre…

Una parte di lui non voleva che Ginevra lo raggiungesse all’aeroporto, non voleva che lei lo seguisse in America perché non voleva che lei rinunciasse al suo mondo e poi si pentisse di quella scelta. L’altra parte del suo cuore avrebbe voluto averla vicino a lui per sempre, poter vivere sempre con lei, ma sapeva che questo era un po’ troppo egoistico. A notte fonda si riscosse dai suoi pensieri, cercò di allontanare per un attimo soltanto Ginevra dal suo cuore e ricontrollò di aver messo tutto in valigia, di avere tutti i documenti al loro posto nello zaino…

Riuscì a dormire solamente un paio d’ore prima di partire per l’aeroporto. Era l’alba, una luce irreale entrava nell’appartamento quasi vuoto. Chiamò un taxi, controllò di avere tutto in ordine e uscì di casa. Doveva passare da Rose prima di andare all’aeroporto, per salutarla e darle le chiavi del suo appartamento… Sei mesi senza le squisite torte di Rose, come avrebbe fatto?

 

Il taxi si fermò davanti a casa di Rose, Ginny vide chiaramente il ragazzo biondo scendere dalla macchina ed entrare nella casa. Ne uscì poco dopo, abbracciò l’amica un’ultima volta, risalì sul taxi e se n’andò… Una lacrima scese dagli occhi di Ginny, forse non l’avrebbe più rivisto… Non aveva ancora deciso cosa fare e se ne stava lì, con una tazza di the caldo tra le mani a fissare il punto dove il taxi era sparito in fondo alla via. Il tempo passava lento e lei non sapeva decidere. Era sola in casa, Harry era al lavoro e Luna era alla redazione del Cavillo. Non sapeva quanto tempo era passato da quando il taxi se n’era andato, sapeva solo che qualsiasi decisione avesse preso, la sua vita sarebbe cambiata in un attimo…

 

Dave scrutava la folla all’aeroporto. Sapeva che era inutile, lei non sarebbe venuta. Eppure con tutto l’egoismo dei Malfoy desiderava che lei scegliesse lui, solo lui…

 

Era solo questione di attimi…

 

“ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO BRITISH AIRWAYS BA638 IN PARTENZA PER NEW YORK JFK DELLE ORE 09.35. I SIGNORI PASSEGGERI SONO PREGATI DI RECARSI AL PIU’ PRESTO ALL’USCITA NUMERO 7”

 

_-_-_-_-_-_ THE END _-_-_-_-_-_

 

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

.

 

Non odiatemi per il finale vi prego…

Ci sarà un seguito, già scritto quasi tutto, ma purtroppo non al computer, quindi ci vorrà un po’ di tempo…

Devo trascrivere tutti i capitoli al computer e forse non avrò tempo di farlo prima dell’estate…

Quando lo pubblicherò lo riconoscerete dal titolo: AMORE PERDUTO

Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo nel frattempo, nel bene e nel male…

Grazie ancora dei commenti…

Shadowlight

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=64861