Missing Bites

di Hermes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 ***
Capitolo 2: *** #2 ***
Capitolo 3: *** #3 ***
Capitolo 4: *** #4 ***
Capitolo 5: *** #5 ***
Capitolo 6: *** #5bis ***
Capitolo 7: *** #6 ***
Capitolo 8: *** #7 ***
Capitolo 9: *** #8 ***
Capitolo 10: *** #9 ***
Capitolo 11: *** #10 ***
Capitolo 12: *** #11 ***
Capitolo 13: *** #12 ***
Capitolo 14: *** #13 ***
Capitolo 15: *** #13bis ***
Capitolo 16: *** #14 ***
Capitolo 17: *** #15 ***
Capitolo 18: *** #16 ***
Capitolo 19: *** #17 ***
Capitolo 20: *** #18 ***
Capitolo 21: *** #18bis ***
Capitolo 22: *** #19 ***
Capitolo 23: *** #20 ***
Capitolo 24: *** #21 ***
Capitolo 25: *** #22 ***
Capitolo 26: *** #23 ***
Capitolo 27: *** #24 ***
Capitolo 28: *** #25 ***
Capitolo 29: *** #26 ***
Capitolo 30: *** #27 ***
Capitolo 31: *** #28 ***
Capitolo 32: *** #29 ***
Capitolo 33: *** #30 ***
Capitolo 34: *** #31 ***
Capitolo 35: *** #32 ***



Capitolo 1
*** #1 ***


Piccola premessa^^
Questa è una raccolta di Missing Moments sparsi e anche modifiche alla trama originale...niente da togliere a Zia Steph ma certe situazioni le vedo da un altro punto di vista è così è nata questa raccolta abbastanza disordinata.
Che dire...spero che vi piaccia!^^

Parole: 425.

#1
Mensa scolastica, ora di pranzo.
Isabella Swan tiene fra le mani un libro dall’aria interessante…
Ahimé, povera musa mia, che cos'hai stamane? I tuoi occhi vuoti sono popolati di visioni notturne, e vedo sul colore del tuo volto riflettersi alterni, freddi e taciturni, follia e orrore.” citò fluido un angelo, la sua voce che sottolineava i passaggi incedendo lenta e preoccupata “Scusa per la brutta interpretazione…ma sembra che tu non abbia dormito questa notte…”
Chiusi il libro, stizzita “Se le tue interpretazioni sono brutte le mie diventano inascoltabili!!!” il suo riso composto, mi fece sbirciare attraverso le palpebre chiuse.
“Dai…recitane una…” chiese serio.
“No…” negai energica.
“Sii buona…” i suoi occhi m’incantarono e non potei dire no…sfogliai le pagine, presi un grosso respiro e iniziai…
Al di sopra degli stagni, al di sopra delle valli, delle montagne, dei boschi, delle nubi, dei mari, oltre il sole e l'etere, al di là dei confini delle sfere stellate,
spirito mio tu ti muovi con destrezza e, come un bravo nuotatore che si crogiola sulle onde, spartisci gaiamente, con maschio, indicibile piacere, le profonde immensità.
Fuggi lontano da questi miasmi pestiferi, va' a purificarti nell'aria superiore, bevi come un liquido puro e divino il fuoco chiaro che riempie gli spazi limpidi.
Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni e i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza, può con ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e sereni;
colui i cui pensieri, come allodole, saettano liberamente verso il cielo del mattino; colui che vola sulla vita e comprende agevolmente il linguaggio dei fiori e delle cose mute.

“Ti somiglia molto…” mi disse, i suoi occhi non smettevano mai di sorridere?!
“Wow, analisi perfetta…” esclamai sarcastica “Non è che sei più vecchio di me dopotutto?”
“No…ho diciassette anni…” la sua espressione sorridente si allargò “Adesso è il mio turno, però…”
Lo guardai confusa e lui iniziò a recitare con una calma volutamente minacciosa…
Come gli angeli dall'occhio fulvo tornerò nella tua alcova e scivolerò silenzioso verso di te con le ombre della notte;
e ti darò, o mia bruna, baci freddi come la luna e ti darò le carezze del serpente che striscia attorno alla fossa.
Nel mattino livido troverai il mio posto vuoto e freddo sino a sera.
Come altri con la tenerezza, io voglio regnare sulla tua giovinezza e la tua vita…

Si fermò, senza terminare la poesia.
“Bella…” mormorò piano “Prometto, giuro, che non ti farò del male…”
Sospirai ad occhi chiusi…
“Edward…”
“Sì?”
“Hai voglia di darmi una mano con il saggio su Baudelaire?”

Author’s Note:
Le citazioni in corsivo arrivano direttamente da ‘I fiori del Male’ di Baudelaire: La musa malata, Elevazione, Lo spettro.
Anche Bella secondo me può dimenticarsi qualcosa…e la memoria centenaria di un vampiro fa sempre comodo, soprattutto quando il vampiro fa nome Edward Cullen. Fosse per me io farei sempre ripetizione con lui…che ne dite? ^///^
Hermes

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Capitolo 2
*** #2 ***


Parole: 338.

#2
Chiusi gli occhi, aspettando la botta.
Sentii delle urla di terrore e poi un forte colpo alla testa, dove proprio non me lo aspettavo, seguito da uno schianto agghiacciante…e, subito dopo, la voce vellutata di un angelo che mi chiedeva di aprire gli occhi con una certa ansietà.
Mi chiedevo se avessi già raggiunto il Paradiso…la morte era stata talmente indolore!
“Bella…ti prego…guardami!” continuava a supplicare la voce stupenda.
E non c’era solo quella…in sottofondo le urla continuavano… non era di certo il Paradiso…
I miei occhi si aprirono di scatto, rimanendo sbarrati. Edward era mezzo sdraiato su di me: le braccia che mi circondavano in una stretta ferrea.
“Mi senti, Bella?!” chiese, il nervosismo palpabile mentre mi squadrava in cerca di ferite, poi si voltò e chiamò “Carlisle!”
“Io…cosa…come…” cercai di formare una frase compiuta, ma non ne ebbi il tempo che il padre di Edward si era chinato accanto al figlio. Il dottore che c’era in lui era già entrato in azione, toccandomi la zona lesa e provocandomi un involontario sussulto, non so se per il dolore o per la bassa temperatura delle sue mani.
“Non sembra esserci alcun danno…la scatola cranica è intatta.” commentò con tono professionale “Sarebbe opportuno che rimanesse distesa per qualche ora nel caso ci fosse una commozione cerebrale…”
In quel breve lasso di tempo mugolai qualcosa, ma dubitavo che qualcuno capisse le mie parole.
Nel giro di dieci secondi Edward era entrato in casa… (non eravamo dietro l’angolo, eh!)
Le sue braccia poi erano rigide, fredde come le mani di Carlisle e dure come due spuntoni di roccia. Edward sembrò volare sulle rampe di scale e mi portò dritto alla sua camera.
Mi adagiò delicato sul letto.
“Bella, possibile che ogni volta sei nel posto sbagliato al momento sbagliato…?” domandò il mio miracolo, costernato.
“Ti dimentichi che attiro disgrazie. Se c'è qualcosa di pericoloso nel raggio di dieci chilometri, puoi scommettere che mi troverà!” pigolai, imbarazzata.
“Non pensavo che Emmett in vena di scherzi rientrasse in quella categoria…”
“Adesso lo sai!”

Dinamica:
Spiazzo erboso piatto come una tavola.
Sette vampiri in vena di correre.
Uno dei quali che vuole fare uno scherzo alla piccola umana
…e la piccola umana inciampa!

Author’s Note:
Ho sempre immaginato Emmett sia divertente quanto potenzialmente pericoloso…
Mentre scrivevo questo pezzettino mi veniva da sghignazzare…non che sia un capolavoro, intendiamoci…^o^
Pezzo in corsivo tratto da ‘Twilight’
Ringrazio chi l’ha messa fra i preferiti e chi nelle storie seguite…ma una recensione comunque sarebbe apprezzabile, quindi…
Che ne pensate?
Hermes

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Capitolo 3
*** #3 ***


Parole: 581.

#3
Influenzata.
Spaventosamente influenzata.
Bella Swan non era propriamente uno spettacolo.
La sua attenzione, per quanto labile, gravitava su una visita preannunciata.
Charlie era al lavoro ed Edward si era offerto di accudirla.
Nonostante il sole fosse nella sua posizione più alta, non era riuscito a bucare le nuvole ed alle tre del pomeriggio suonò il campanello.
Provò gioia e imbarazzo nel sentirlo trillare dabbasso, pensava (sperava) che Edward non sarebbe venuto.
Aspettò impaziente che salisse le scale, ma l’attesa divenne frustrante.
La casa era vuota e dopo un quarto d’ora prese in seria considerazione l’idea di alzarsi ma, prima di poter fare qualsiasi cosa, Edward si materializzò nello spazio ristretto della porta con un vassoio fra le mani e un libro sottobraccio. Il suo sorriso era radioso, conferendogli una bellezza che andava oltre i quadri del Botticelli…mai Dio greco era stato rappresentato a quel modo.
“Ciao Isabella…” salutò ironico.
“Ciao.” mugugnò imbambolata…ormai non ricordava neanche più di stare male.
Nel frattempo aveva posato il vassoio sul comodino e si era seduto con il suo solito fare elegante sulla sedia a dondolo, girato verso di lei. Fra le mani muoveva il libro inconsciamente.
“Come va la testa?” chiese gentile.
“Meglio…” rispose cauta Bella.
Lo sguardo color miele s’addolcì “Perfetto.”
Il suo tono la stupì e, dopo un breve silenzio, i suoi occhi di una sfumatura più dorata del solito sorrisero di nuovo.
“Esme mi ha chiesto di portarti uno spuntino…sarebbe un vero peccato non onorare tanto affetto, non pensi?” con l’indice indicò la tazza di tea fumante e il piattino con la torta allo zafferano che sembrava appena uscita dalla vetrina di un pasticcere.
“Non doveva preoccuparsi…” rispose con un sorriso e aggiunse scherzosa, nei limiti della sua voce rasposa “Quindi tu hai fatto solamente da messo?”
“No…” rispose con il sorriso sghembo, giocherellando con la copertina del libro “Diciamo che sono venuto a farti compagnia…Carlisle mi ha detto che non puoi leggere molto e quindi…ho deciso di offrirmi come cavia!”
Bella lo guardò interrogativa “Significa?”
“Io leggo, tu ascolti…” spiegò pratico, alzando il libro con le mani, aprendolo all’introduzione “Una raccolta di racconti di Poe, ti va?”
La sua voce vellutata la cullò per tutto il pomeriggio, scivolando da un racconto all’altro con la flemma di un uomo che ne aveva viste tante…probabilmente l’influenza aveva danneggiato le sue facoltà percettive.
La lancetta più corta dell’orologio iniziò a scendere sempre più giù per poi iniziare una timida risalita…il tempo sembrava fosse volato.
Lo ascoltava, sì, ma distrattamente…c’era qualcosa nella sua voce che faceva spostare lo sguardo continuamente.
Notò il vaso di fiori sul vecchio comò appartenuto alla nonna, Edward e i suoi occhi che seguivano le parole, la pila di cd che incombeva come una torre pendente in estremo bisogno di una risistemata (non paragonabile alla sterminata collezione del suo fidanzato, naturalmente), il contrasto di luce sul suo volto, Edward che la sorprendeva a guardarlo e sorrideva, compiaciuto.
Molto tempo dopo interruppe la lettura con un’espressione mesta.
“Forse è meglio che vada…” m’indicò la sveglia sull’angolo più vicino della scrivania che segnava quasi le sette di sera. Charlie sarebbe tornato in pochissimo.
“Non è necessario…puoi restare…” propose l’ammalata, speranzosa.
“No, grazie.” scosse la testa con un sorriso ironico, si era alzato con un movimento fluido.
“Ma…” voleva convincerlo a restare, e lui la zittì con un’occhiata eloquente.
“Tu guarisci…e per guarire hai bisogno di riposo…parecchio riposo.” disse lui con fare sicuro, posando una lieve carezza gelida sulla sua testa “Mia piccola Bella…”

Author’s note:
Momento umano…dell’influenza ne so anch’io qualcosa ma purtroppo non ho Edward, ce l’avessi…QQ…
Ho notato che molta gente legge, ma non commenta...è un po' triste ma fa niente.
Alla prossima!
Hermes (momentaneamente raffreddata)

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Capitolo 4
*** #4 ***


Parole: 412.

#4
Oh take me take me take me
I'm your plaything now
You make my life worthwhile with the slightest smile
Or destroy me with a barely perceptible whisper
Gently take me remember I'll be dreamin' of my baby
At the dreamer's ball
Queen ~ Dreamers Ball

Il ballo di fine anno…cadeva quel fine settimana!
Non che sperassi di andarci…ma di certo ci avevo fatto un pensierino da brava ragazza in età adolescenziale…
Ero appena tornata dal mio turno al negozio dei Newton.
La casa era ancora vuota, Charlie era alla stazione…
Girai più volte la chiave nella toppa ed entrai…Edward mi aspettava seduto comodamente sul divano del nostro piccolo salotto e mi fece segno di sedermi accanto a lui con fare pigro.
“Da quanto aspetti?” chiesi scettica.
“Occhio e croce tre quarti d’ora da adesso.” rispose con un sorrisetto, il suo braccio dietro le mie spalle appoggiato al divano. Rise cristallino alla mia smorfia poi si fece serio “Devo chiederti una cosa…”
“Sputa il rospo…” dissi con poca convinzione, occhieggiandolo sospettosa.
“Hai già un cavaliere per questo weekend?” fu diretto, guardandomi fisso con le sue iridi caramello.
“No.”
Era la pura verità, ma in quel momento quel monosillabo mi sapeva tanto di bugia, forse gli avrei risposto così anche se fossi stata impegnata…ero sicura che l’avrei fatto.
“Beh…” si arruffò i capelli, e per un attimo pensai stesse cercando di raccogliere il suo coraggio, ma non ci volevo credere “…posso essere messo in lista d’attesa se nessuno si fa vivo per il ballo?”
Ci fissammo per qualche minuto prima che riuscissi a parlare.
“Sei serio?” chiesi sconcertata “Non ti ha invitato nessun’altra?!”
“Alla prima sì, alla seconda non saprei…” rispose con un sorriso sghembo che avrebbe potuto farmi venire un infarto.
“Non credo che qualcuno m’inviterà…la lista d’attesa è completamente inutile…” risposi incerta “E poi so che un mucchio di ragazze non aspettano altro che andare al ballo con te…io ne accontenterei almeno una, che ne dici?”
“È quello che sto facendo, a meno che il tuo non sia un rifiuto.” mormorò lui, si era fatto di colpo malinconico. Perché era così deciso? Mi prendeva davvero in considerazione?!
“Sì! Cioè no! Voglio dire…” risposi in fretta, iniziavo a perdere la calma “Sei proprio sicuro?”
Ridacchiò prima di replicare mordace “Preferisci una richiesta scritta, Bella?”
Lo spintonai, non muovendolo di un millimetro, era come premere contro un muro di mattoni.
“Non sei divertente, Edward Cullen!” sbottai immusonita, mentre lui continuava a ridacchiare a mie spese.
“Non arrabbiarti…ti prometto che sarò un perfetto cavaliere. Non mi riconoscerai nemmeno!” disse piano, la sua voce che diventava sempre più morbida “Ti prego…”
Come sempre…come ogni volta che piantava i suoi occhi topazio nei miei…non ero momentaneamente capace di intendere e di volere.

Author’s note:
Questo è un pezzettino un po’ strano…
Dovrebbe stare più o meno fra la scoperta che i Cullen sono vampiri e quando Bella e Edward si dichiarano…qualcosa del genere! ^///^
Io lo chiamo Missing Moment…nella mia testa c’è sempre stato in effetti…
Ringrazio _Giuls_ e valinacullen89 per aver commentato rispettivamente il terzo e il primo chappy! ^^ Me felice!
Spero che continuerete a leggere nonostante i miei aggiornamenti alla come capita...purtroppo non posso fare meglio, ahimè...
Wait for the next one!
Hermes

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Capitolo 5
*** #5 ***


Parole: 1167.

#5
Pardon the way that I stare,
There's nothing else to compare,
The sight of you leaves me weak;
There are no words left to speak.
But if you feel like I feel,
Please let me know that it's real.
Mina ~ Can’t Take My Eyes Off Of You

Ad un quarto a mezzogiorno iniziai a dare segni d’impazienza e uscii di casa facendo avanti e indietro sul vialetto, occhieggiando le nuvole che si facevano sempre più sottili…Charlie mi guardava preoccupato da dietro le tendine della finestra della cucina. Questo però non era importante…ero sicura di avere dei seri problemi di sanità mentale anche senza il suo sostegno visivo!
Quando il mio orologio da polso segnò ufficialmente le dodici, zero minuti e cinque secondi una sgargiante Volvo C30, che sembrava appena uscita da un concessionario, attraversò la via e accostò vicino a me.
Il finestrino elettrico s’abbassò e vidi una piccolissima frazione del volto di Edward con degli occhiali da sole molto scuri.
“Salta su!” disse giocosamente, con un cenno della testa.
Quando ebbi raggiunto il sedile di fianco a lui senza intoppi, mise la prima e partì dolcemente.
Quel mutismo apparentemente pacifico si spezzò quando fummo appena usciti da Forks.
“Charlie pensava di scambiare un paio di parole con te al tuo ritorno…” mormorò Edward con un sorriso compiaciuto. Gli scoccai un’occhiataccia e i miei occhi si spostarono accidentalmente sul tachimetro che segnava i 140 all’ora…ed eravamo su una strada stretta a tornanti!!!
Il mio urlo strozzato lo fece voltare dalla mia parte, cosa che aumentò il mio terrore.
“Cristo, Edward! Tieni gli occhi sulla strada e decelera!!!” strillai in preda al panico, mentre mi assicuravo di aver allacciato la cintura di sicurezza.
“Di che ti preoccupi?” mi chiese stupito “Non c’è alcun pericolo…”
“C’è della ghiaia sull’asfalto!!! Se slitti andiamo a farci i giri della morte! Rallenta!” risposi ancora.
“Bella…” quel bruto si era pure messo a ridere! “Sta tranquilla…non ci schianteremo…i miei riflessi sono ottimi e non ho mai preso una multa per eccesso di velocità in tutta la mia carriera automobilistica!”
Le sue rassicurazioni non fecero un buon effetto dato che si era voltato completamente verso di me e non guardava la strada nemmeno con la coda dell’occhio. La macchina non si spostava di un millimetro dal centro della corsia ma questo a me non importava.
“Vai. Più. Piano.” sillabai furente “Quale pezzo non hai capito?!”
“Oooookkkkkkk…” con sollievo vidi la lancetta scendere sotto i cento, lo sentì piagnucolare “Odio andare così piano!!!”
Edward svoltò dopo parecchi minuti in una stradina sterrata nascosta dalla vegetazione…c’erano solo alberi, alberi ed ancora alberi. La vegetazione era talmente fitta che i primi, timidi raggi di sole non penetravano.
“Da qui dovremmo continuare a piedi…ci metteremo parecchio…a meno che la tua avversione per la velocità non si attenui un pochino!” si era messo in spalla uno zainetto.
“Temo proprio di no…” dissi, incrociando le braccia indispettita.
“Allora seguimi…” continuò con un ghigno, inoltrandosi nella vegetazione.
Camminavamo…continuavamo a camminare…e a me sembrava di girare in tondo!
“Edward…” chiesi dopo quella che doveva essere sicuramente un’ora e mezza di arrampicata “…è ancora molto lontano?!”
“Mh…hai bisogno di una mano?” domandò con sfida, ghignando “Comunque…manca poco…tieni duro ancora dieci minuti, Bella.”
Non risposi…troppo intenta a far sì di non inciampare sui miei stessi piedi.
In effetti dopo un po’ la semioscurità del bosco iniziò a farsi più rada e ariosa fino ad aprirsi in una radura sotto un sole pieno. L’erba di un verde smagliante ci arrivava poco sopra alle caviglie ed era punteggiata da piccoli fiori bianchi, gialli e blu-violetti.
“Vengo qui quando vado a caccia…” mormorò lui, lasciando cadere a terra lo zaino, stava trafficando con la sua camicia. Arrotolò le maniche e iniziò a sbottonarla.
“Che cosa…” iniziai, diventando rossa, lui però mi fece segno di tacere.
“Rimani qui all’ombra…vedrai meglio…” mi disse criptico con un sorriso d’infarto. E compresi che stava per mostrarmi cosa succedeva quando era sotto il sole…
“Non è che ti sciogli o ti incenerisci, vero?” chiesi preoccupata.
“Hai visto troppi film, Bella…” ridacchiò, scuotendo la testa e facendo un passo indietro senza voltarsi “Pronta?”
Annuì e, dopo aver fatto un respiro profondo, arretrò ancora di un passo, rimanendo sotto il sole.

Non so per quanto tempo siamo rimasti a fissarci, io ed Edward.
Lui sotto il sole…io all’ombra.
Se era bello prima ora ‘bello’ diventava limitativo.
Un angelo avrebbe sfigurato in confronto.
La sua pelle brillava come ricoperta da migliaia di piccolissimi diamanti che riflettevano la luce da ogni angolazione.
Il desiderio di toccarlo divenne forte, quando fui abbastanza vicina gli sfiorai la mano che brillava ma che al tatto era liscia e fredda.
“Bella…” sussurrò tormentato “Ti prego…dimmi che stai pensando…”
Presi la mano fra le mie, abbagliata da tanta luminosità.
“Tutte le parole che conosco sono ‘riduttive’…” ammisi con un sospiro “Sei…sei l’essere più bello e stupefacente che conosca, Edward…”
“Sono un mostro, Bella.”
Mi resi conto d’aver smesso di respirare, ingoiai aria avidamente.
Brillava come un enorme diamante. Dovetti socchiudere le palpebre per scorgerlo in mezzo a tutto quello splendore. Oltre al freddo che emanava mi resi conto che il suo cuore non batteva, ma in fondo lui era tecnicamente morto da più di novant’anni…ed il suo profumo mi avvolse con un’ondata intensa.
Era come abbracciare un blocco di granito, e sotto quel sole a picco era piacevole…
“Bella?” Edward mi stava chiamando…ma suonava talmente lontano…
Quando tornai a ragionare lucidamente mi resi conto di essere sdraiata, le gambe tenute sollevate dallo zaino e il busto fra le braccia di Edward. Le sue dita fredde mi toccavano il viso con mio gran sollievo, ero rovente.
“Ehi…bentornata…” mormorò con un sorriso “Sei rimasta incosciente per un po’…iniziavo a preoccuparmi…”
Cercai di alzarmi ma appena ci provai iniziò a girarmi la testa.
“Uffa!” piagnucolai, imbarazzata “Credo di essere andata in iperventilazione…!”
“Beh…se ti faccio quest’effetto è meglio che ti stia lontano per oggi…ho attentato abbastanza alla tua salute!” disse con tono giocoso.
“No!” esclamai, afferrandolo per la camicia “Cioè…non allontanarti. Sei fresco e io soffro il caldo…”
“In effetti sei un po’ rossa…” mi fissava serio, poi si spostò scivolando dietro di me, facendomi stare addosso a lui “Va meglio?”
Il freddo del suo petto mi faceva rabbrividire ma era un sollievo, mugugnai un assenso, abbassando la testa per incastrare il lato sinistro del mio volto sul suo collo gelido. S’irrigidì ma si rilassò quasi immediatamente. Aveva smesso di respirare.
“Ti fa soffrire molto?” chiesi ad occhi chiusi, corrucciata.
“Non preoccuparti.” sibilò appena.
“Mi dispiace…” ero mortificata.
“Non è colpa tua…” disse lui, poi rise “Il tuo profumo è talmente buono che all’inizio pensavo che ti avrei attaccata…”
“Volevi uccidermi?” chiesi con un tono tranquillo che non sembrava nemmeno il mio.
“Sì.” rispose, aveva aperto gli occhi ora scuri, tristi “Adesso ti sembro un mostro?”
“No.”
“Sei pazza, Bella.” mormorò, incredulo.
“E tu sei egoista, Edward…” risposi con un piccolo sorriso “Formiamo un gran coppia, ammettilo!”
Lo vide ridere quieto…scuoteva la testa come per scrollarsi di dosso l’assurdità di quel momento.
Appoggiai il palmo della mano sulla sua guancia, lentamente.
“È piacevole…” mormorò piano “Il tuo calore.”
Spostò il volto fino a mettere il naso fra le mie dita…il suo respiro freddo mi solleticò la pelle.
Non avevo paura.

Author’s note:
Probabilmente alcuni mi daranno della spudorata…ma, a parte gli scherzi, la scena della radura l’ho sempre immaginata così. Nel complesso abbastanza simile ed un po’ diversa! ^^
Maledite la mia mente contorta ragazzi!
Il prossimo capitolo sarà un piccolo seguito…quindi stay tuned!
Ovviamente i commenti sono bene accetti…
Alla prossima!
Hermes

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Capitolo 6
*** #5bis ***


Parole: 203 + 571

#5bis
Are you wasting my time?
Are you just being kind?
Oh no baby, my love isn’t blind!
Are you wasting my time?
Are you just be kind?
Don’t give me one of your lines.
Madonna feat. Prince ~ Love Song

“Edward…”
“Mmmh?”
“Ti voglio bene.”
Mi guardò di sbieco, gli occhi dorati ipnotici puntati dritti sul mio volto andato a fuoco. La strada era rimasta lasciata a se stessa…
Mi stava riportando a casa, ormai era il tramonto e aveva abbassato i finestrini oscurati, la sua pelle mandava riflessi rubino. La radio faceva da sottofondo, sintonizzata su una stazione di successi ’70-’80 che Edward pareva conoscere a memoria.
“Bella…sei sicura di stare bene?” mi chiese impensierito.
Io gli dicevo che mi piaceva e lui mi rifilava una delle sue solite domande sulla mia salute?!
Un vampiro fortissimo e velocissimo ma seriamente tonto!
“Sto benissimo!” esclamai stizzita, girandomi verso il finestrino…bene, eravamo già a Forks!
Pochi minuti e accostò accanto al vialetto d’ingresso.
Mi tolsi la cintura cercando di non perdere tempo e, stranamente, ci riuscii.
Stavo per salutarlo, quando la sua mano fredda mi sfiorò la guancia come se fossi fatta di cristallo.
“Non credo di poterti stare vicino a quel modo, Bella…” mormorò triste, gli occhi ardenti tenuti bassi.
“Non puoi saperlo se non ci provi…” replicai, cercando di rimanere indifferente, anche se mi ero raddolcita parecchio “Notte, Edward.”
Uscì dall’auto, feci un respiro profondo e attraversai il vialetto, entrando in casa.

Say what you mean.
Mean what you say.
Nowhere to run.
Nowhere to hide.
That’s how I feel.
Don’t fog my mind!
Madonna feat. Prince ~ Love Song

Charlie mantenne lo sguardo fisso su di me per tutto l’arco della cena.
Risposi appena alle domande che mi venivano rivolte, rimanendo sul neutro…preferivo non mentire se era possibile…
Entrai poi in camera mia dove rimasi un’oretta, cercando di finire un saggio di storia incompiuto che era sopra la mia scrivania da una settimana ormai. Non andai molto avanti, troppo distratta per essere produttiva.
Frugai per un cambio e mi rinchiusi in bagno per farmi una doccia.
Persi più tempo del dovuto, insaponando accuratamente i capelli e sciacquandoli con il balsamo.
Lasciai che mi cadessero bagnati sulle spalle e tornai nella mia stanza dove afferrai alcune forcine ed iniziai ad arrotolarli alla base del capo, fissandoli stretti.
Quando mi voltai per poco non schizzai direttamente al Creatore!
Che ci faceva Edward Cullen nella mia stanza alle undici di sera?!
“Ti ho spaventata?”
“No…”
“Respira, Bella…” mormorò, completamente immerso nel suo fascino irresistibile.
Chiusi gli occhi…era riuscito di nuovo ad incantarmi!
“Accidenti…” dissi fra un respiro e l’altro.
Le sue mani si erano poggiate appena sopra ai miei fianchi, la bassa temperatura che si faceva sentire anche attraverso gli abiti. Mi guidò lentamente verso il letto, facendomi sedere.
“Dovrai abituarti…” disse con un sorriso, ora era lui che mi guardava dal basso verso l’alto, inginocchiato sul pavimento. Si era deciso?!
“Significa quello che penso?” chiesi a bruciapelo, troppo eccitata per essere precisa.
Sorrise. La sua felicità mi contagiò potente.
Con un gridolino gli gettai le braccia al collo, atterrandolo con un tonfo sordo.
“Ecco…ci sei riuscita…” mormorò, scuotendo la testa. Si districò dalla mia presa, non rendendosi conto che stavo usando tutta la mia forza e sparì.
Ero rimasta sul pavimento…poi i passi sulle scale misero tutto nella giusta prospettiva…mannaggia!
Due colpi pesanti alla porta, precedettero il vocione profondo di Charlie.
“Isabella! Stai bene?!”
Mi rialzai, aprendo in fretta e furia la porta, dando prima un’occhiata veloce intorno per controllare che fosse tutto al suo posto. Scostai la porta appena il necessario per vedere il volto di mio padre.
“Sì…sono solo inciampata…” dissi con un sorriso imbarazzato, grattandomi la nuca “Dovrei mettere in ordine…hehehe…scusa, papà!”
“Ah…fa più attenzione, allora. Buonanotte, piccola…” non sembrava convinto, era guardingo ma accettò le mie scuse senza obbiettare.
Mi chiusi di nuovo la porta alle spalle con un sospiro…
“Sei una pessima bugiarda…” Edward era già rientrato, la schiena appoggiata contro al muro vicino alla finestra e le braccia conserte, il suo sorriso sghembo diretto verso di me come un faro.
“Ma posso raccontare di averti messo a tappeto!” esclamai furfante.
Mi rintanai fra le sue braccia, alleviando il caldo fastidioso.
“Mmm…è ora di metterti a letto, direi…” mormorò, accarezzandomi il capo con cautela.
“No!” pigolai “È presto…”
“Non fare i capricci…” mi osservò, poi ghignò diabolico “Anche se scalciassi non potresti ostacolarmi…”
“Io non sono fatta di pietra! Non è valido!!!” mugugnai contro il suo petto mentre ridacchiava.
Mi alzò di peso e mi portò sul letto, spostando le lenzuola e infagottandomi come una meringa.
Fermò le mie proteste, spiegando che se avessi passato tutta la notte addosso a lui mi sarei presa un raffreddore. Non servirono gli occhioni dolci e nemmeno le suppliche, alla fine dovetti accontentarmi.
Avvolta dalle coperte, dalle braccia di Edward che mi tenevano stretta e le sue labbra che mi sfioravano l’orecchio, intonando piano una specie di melodia molto dolce.
Prima di addormentarmi iniziai seriamente a credere di essere in Paradiso.

Author’s Note:
In ritardo...come di mio solito! -__-"""
Un altro dei miei Missing Moment, seguito del precedente…mi sono sempre chiesta se Charlie sospetti che sua figlia abbia un ‘visitatore notturno’…zia Steph di questo non parla mai!
Ho avuto una settimana e un weekend a dir poco 'disastrosi'...ma lasciamo stare...ringrazio VivianaRossa per aver lasciato un commentino alla #5 e per avermi inserito nelle sue storie seguite...grazie di cuore! ^^
Che dire…spero che vi sia piaciuta anche questa…almeno un po’…
Hermes

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Capitolo 7
*** #6 ***


Parole: 426

(Edward POV!!! ^^)

#6
Staying awake to chase a dream,
Tasting the air you're breathing in.
I know I won't forget a thing.
Promise to hold you close and pray,
watching the fantasies decay.
Nothing will ever stay the same.
Muse ~ Falling away with you

Bisogna essere immortali per comprendere quanto l’eternità sia inutile se non hai uno scopo, un solo motivo per viverla.
Fino a pochi mesi fa ero un essere dannato senza anima, ora la mia anima è tornata sotto altre spoglie. Chiudo gli occhi e la sua immagine marchiata a fuoco nella mia retina diventa reale.
La sua bellezza umana mi distrugge.
La sua mente impenetrabile mi stuzzica.
Le sue decisioni mi sconvolgono.
Fragile. Effimera.
Se le accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo.
I vampiri non dovrebbero avere sentimenti, luogo comune. Invece ne abbiamo…quando incontriamo il nostro complemento perfetto, subiamo non un cambiamento ma ‘il’ cambiamento.
Mi basta guardare Carlisle ed Esme per avere un esempio.
Quella parte di me ora sta dormendo fra le mie braccia morte. Dice che il freddo del mio corpo le piace.
Rannicchiata come un cucciolo che cerca protezione e coccole.
Sto reprimendo tutto per lei. L’istinto, la bestia…anche l’amore.
Non posso stringerla, non posso baciarla…se perdessi il controllo sarebbe finita.
La cosa migliore per lei sarebbe che io sparissi…dicono che il tempo attenua il dolore.
Non posso essere la causa delle sue sofferenze ma nemmeno il motivo del suo amore.
Si muove leggermente nel sonno…sta per iniziare a parlare.
Il più delle volte pronuncia il mio nome, questa notte no.
Non posso ascoltare i suoi pensieri ma capisco, dalla tensione improvvisa del suo abbraccio, che sta scivolando in un incubo. Aumento appena la mia stretta, voglio che sappia che sono qui.
Sento la paura nell’aria. Lei ha paura…
Si muove irrequieta, cercando un appiglio.
“Bella…” mormoro piano, senza volerlo.
Si gira nel sonno verso di me, le sue braccia che si stringono al mio collo come due liane.
Trema un poco. Apre di scatto i suoi profondi occhi cioccolato.
Eccolo il mio agnello smarrito, tra le braccia del suo leone preferito.
“Edward…” la sua voce si spezza. Piange. La cullo dolcemente mentre singhiozza.
“Cosa è successo…mh?” chiedo piano. Lei scuote la testa contro il mio petto, le sue lacrime che mi bagnano la camicia “Non vuoi dirmelo?”
Cosa non darei per leggere la sua mente ora? Ma niente…sbatto contro una difesa impenetrabile.
I tuoi occhi umidi mi supplicano silenziosi…mi incatenano ancora di più qui, accanto a te. Ti asciugo le lacrime piano.
“Sai che non posso lasciarti.” con tutta la delicatezza di cui sono capace ti sfioro la fronte con le labbra.
“Promettilo!” la tua non è una domanda, sei talmente spaventata che me lo ordini.
Ed io, in balia del tuo amore, non posso fare a meno di dire sì…per sempre.

Author’s Note:
Missing Moment creato dalla mia testa bacata…scriverlo è stato meraviglioso, difficile e spaventosamente imbarazzante!!!
Seduta davanti alla scrivania, mani sulla tastiera e pensare ‘Adesso facciamo finta di essere Edward!’ ho passato dieci minuti in crisi, ridendo come una matta. Per poco non soffocavo alla Bella! Poraccia me!
Recensioni sempre apprezzatissime...by the way...grazie anche a chi ha recensito l'ultimo capitolo di 'The ravens'...siete dei grandi!!! =D
Hermes

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Capitolo 8
*** #7 ***


Parole: 311.

#7
I can’t get rid of you
I don’t know what to do
I don’t even know who is growing on who
‘Cos everywhere I go you’re there
Can’t get you out of my hair
Can’t pretend that I don’t care – it’s not fair!
The Darkness ~ Growing on me

Edward è sempre convinto di essere maledetto…un mostro.
Io invece ormai penso il contrario…mai angelo potrà essere bello, buono come lui.
Gli ultimi mesi mi sono sembrati alla stregua di un sogno.
Ogni volta che siamo separati ho sempre paura di svegliarmi e di non trovarlo più accanto a me…
È talmente tormentato…ma non posso farci niente…io devo stare con lui.
Il centro della mia gravità si è spostato dentro Edward, e io sono come un pianeta satellite.
Oggi la sveglia è suonata presto…oggi c’è scuola!!!
Caccio la testa sotto il cuscino con un sospiro di gioia!
Scalcio via le coperte.
Edward ha passato il weekend a caccia con la sua famiglia e, di conseguenza, non ci siamo visti.
Prima di rivederlo dovrò aspettare ancora un’ora!!!
Lasso di tempo eterno!!!
Mezz’ora dopo sono in cucina che pilucco malvolentieri la mia tazza di cereali e latte.
Lancio un’occhiata astiosa all’orologio sulla parete…vai avanti, maledetto!!!
Qualche minuto dopo il campanello suona e per poco non inciampo nella sedia mentre mi alzo di scatto, raccolgo lo zainetto e corro goffamente alla porta, aprendola quasi con violenza…per quanto un umana come me possa esserlo!
“Hai sentito la mia mancanza?” chiese con il suo sorriso sghembo.
“Tantissimo!” esplosi, stringendolo a me.
“E i tuoi alti e bassi?” domanda meno ironico.
“Mi hai spiato attraverso gli altri per tutto il tempo?!” esclamai inorridita, sciogliendo l’abbraccio.
“Non sempre…controllavo ogni tanto…” puntualizzò pignolo “Caso mai ti fosse successo qualcosa…”
“Non sono così sfortunata!”
“Infatti…” con tocco delicato mi sfiorò un cerotto che faceva mostra di se sul palmo della mia mano…la sera prima mi ero tagliata nel preparare la cena.
Abbassai gli occhi, mettendo su il broncio.
“Non farlo mai più!”
“Ci proverò…” lo fulminai e lui aggiunse “Divento apprensivo quando sei lontana…è più forte di me!”
Quando mi guarda così, come un cucciolo abbandonato, gli occhi ardenti…mi sciolgo!

Author’s Note:
Bella in crisi d’astinenza da Edward forse un po’ esagerata…forse.
Personalmente, ci fosse un vampiro vegetariano da qualche parte, sarei la prima ad entrare in crisi…
E grazie a frate87 per aver recensito il chappy scorso…contenta che ti sia piaciuta! ^^
Che dire…amo voi e le vostre recensioni^^''…alla prossima!
Hermes

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Capitolo 9
*** #8 ***


Parole: 1326.

#8
In your creation heaven did decree
That in your arms sweet death should dwell
Nightwish ~ Deep silent complete

La settimana passò più o meno liscia…fino a venerdì, ultimo giorno della tortura studentesca, quella sera l’omino del tempo aveva previsto bello fino a metà della prossima settimana.
Angela ed io stavamo scendendo la scalinata verso il parcheggio quando vidi una folla di ragazzine del primo anno isteriche che tappavano il vialetto, ci facemmo spazio e vidi il motivo di tutta quella eccitazione che dilagava…mi bloccai, imbambolata. Cosa diavolo…!?!
Edward, che non era venuto a scuola quel mattino per ovvi motivi, era appoggiato alla fiancata della Volvo come se dovesse girare una pubblicità.
Rimaneva lì tranquillo, non dando nemmeno uno sguardo al caos d’adolescenti adoranti che se lo mangiavano con gli occhi…sorrideva appena, il suo fascino completamente sbrigliato. Il mio cuore perse un battito…anzi più d’uno!
“Bella?” mi resi conto che Angela mi guardava preoccupata “Sei…sei rossa…ti senti bene?”
Vidi gli occhi topazio d’Edward trovarmi con facilità, come se avesse sentito le parole di Angela. L’aveva sentita potevo starne certa!
Il suo sogghigno si trasformò in un sorriso da infarto, irradiante calore. Trattenni il fiato.
Adesso non ero più rossa…ero fosforescente!
Dopo un grosso respiro, salutai Angela, poi avanzai, sotto le occhiate velenose del gruppetto.
“Ciao Bella…” disse con un’altro sorriso, nel chiaro intento di guadagnarsi del tempo. Gli scoccai un’occhiataccia che, se avesse potuto, l’avrebbe incenerito, mi passò un braccio intorno alla vita e posò le sue labbra gelide sulla mia fronte.
Mi scostai, troppo imbarazzata per parlare. Non ero abituata alle effusioni in pubblico…non lo sarei mai stata con Edward al mio fianco.
Il gruppetto si era azzittito di colpo e potevo scommettere di sentire un mucchio di cuori spezzarsi all’unisono e un ronzio fastidioso che mi penetrava i timpani con la forza d’insulti ricercati.
Mi accompagnò al lato passeggero, aprendomi la portiera dove mi fiondai sul sedile di pelle, grata che la macchina avesse i finestrini scuri.
Si prese il suo dolce tempo a velocità umana per tornare al suo posto poi girò la chiave, partendo con calma, per non investire nessuno.
La Volvo sgusciò fuori dal parcheggio e s’infilò nel traffico come sempre. Edward non faceva caso a ciò che gli sfrecciava attorno con la sua guida spericolata.
“Allora…com’è andata oggi?” chiese allegro.
“Bene…finché non sei spuntato come un fungo nel cortile della scuola!” risposi sarcastica “Io ti sapevo a caccia di bisonti!”
“Andrò più tardi…” rispose noncurante.
“Cambiamo discorso…cosa bolle in pentola?” chiesi sospettosa.
“Niente…” era un bravo bugiardo, ma non poteva pensare di farmela così!
“Edward…” iniziai, ma lui mi posò un dito sulle labbra.
“Shhh…prometti di fare la brava, non arrabbiarti e non chiedere spiegazioni?” domandò tutto d’un fiato, aggiungendo come colpo di grazia una delle sue occhiate ipnotiche.
“Va bene…” sospirai, vinta.
In capo a cinque minuti, tempo da record, eravamo già a casa Cullen.
“Cos…”
“Hai promesso, Bella.” sorrise appena.
Fermò e dopo una frazione di secondo mi teneva la portiera aperta.
Salimmo i pochi scalini prima della porta d’ingresso.
“Ora…” si voltò verso di me “Chiudi gli occhi.”
Lo guardai scettica. Aveva la faccia di un perfetto giocatore da poker.
“No.” risposi decisa.
“Allora te li chiuderò io…” replicò lui, per nulla turbato. Un momento dopo era dietro di me e mi aveva annodato una fascia di stoffa nera davanti agli occhi.
Borbottai disapprovando, ma le sue mani mi spingevano avanti dentro la casa.
Camminai ancora più goffa del solito in quella cecità indotta, Edward si spostò da dietro a davanti, mandando in palla il mio già minimo senso dell’orientamento.
“Vieni avanti ancora un po’…ecco…fai attenzione al gradino, brava. Ferma lì!” mi guidò con la sua voce affascinante, il suo respiro gelido che mi sfiorava il volto “Adesso…senti qualcosa?”
Corrucciai la fronte…non udivo niente.
“No.”
“Neanche un profumo…?” chiese lui.
Inspirai…e mi resi conto d’essere parecchio affamata e che la stanza doveva essere piena zeppa di fiori!
Mi tolsi la benda e vidi il tavolo della sala da pranzo apparecchiato per una persona, imbandito da grossi piatti porta-vivande ancora fumanti, una quantità impressionante di rose lillà erano sparse a grandi mazzi un po’ dappertutto.
“Buon compleanno, Bella…” disse semplicemente Edward.
“Quindi era per questo…” completai io, in soggezione da tanto affetto.
“Già…” si era allontanato, poi dal nulla sfoderò uno dei suoi sorrisi da spot televisivo “Non vorrai lasciar venire freddo tutto questo cibo, vero?”
Mangiai lentamente, mentre Edward mi guardava.
“Niente per te?” chiesi in soggezione.
“No, grazie…meglio di no…” rispose tranquillo.
Dopo aver finito di pranzare, Edward decise di scartarmi il suo ‘regalo’.
Mi prese per mano e mi portò nel grande salone dai colori chiari dove mi fece sedere sullo sgabello di un pianoforte a coda. Lui prese posto al mio fianco.
Portò le mani sui tasti d’avorio e iniziò a suonare.
Ed in quel momento il mondo era diventato completamente senza senso.
Le sue dita si muovevano con grazia, intonando note dolci…era un pianista perfetto.
La melodia era talmente bella che rimanemmo parecchio in silenzio quando l’ultima nota smise di vibrare nell’aria.
Edward manteneva lo sguardo sulla tastiera, le mani immobili più bianche dell’avorio…ancora perso in un mondo a se. Non avevo parole…anzi…
“…mi sento insignificante…” mormorai imbarazzata. Mi guardò serio per un momento.
“Questa era la preferita di Esme. Adesso suono il tuo regalo.” disse semplicemente, le dita si piegarono sui tasti.
Fra le ondate d’accordi, distinsi un motivo che avevo già sentito.
Alzai lo sguardo per fissarlo su di lui che mi guardava con la piena forza dei suoi occhi dorati e un sorriso che sarebbe dovuto essere dichiarato fuori legge.
“La ricordi?” chiese piano, continuando a suonare, aggiungendo l’accompagnamento e rendendola più complessa.
“…” non risposi, troppo turbata per mettere in fila delle parole coerenti.
Suonò ancora per un paio di minuti prima di passare agli accordi finali, poi le sue dita scivolarono dai tasti, chiudendo il coperchio.
“Era per me?” sospirai appena.
“Non solo…tu l’hai ispirata.” rispose piano. Gli afferrai una mano, stringendola dolcemente.
“Edward, ti ringrazio.” tenne gli occhi bassi, sembrava a disagio. Continuai “Inizio a pensare che niente per te sia impossibile…la differenza fra noi è talmente grande.”
“Non siamo diversi, Bella…ho avuto solo più tempo…” rispose con un sorriso appena accennato, mentre teneva lo sguardo fisso sulle nostre mani intrecciate.
D’istinto poggiai la mano libera sulla sua guancia liscia e perfetta.
Sospirò piano. Sapevo che gli piaceva il mio calore.
Spostò lentamente il volto, sfregando il suo naso sul palmo, inspirando forte ad occhi chiusi. Tremò.
Poggiai una mano sul coperchio del piano.
“Posso?” chiesi timidamente.
“Sai suonare?” chiese sorpreso, scoprendo la tastiera.
“Un pochino…” ammisi “Non sono al tuo livello però…”
Sorrise dolcemente, accarezzando le mie dita fugace. Si scostò per farmi spazio.
“Fammi ascoltare qualcosa, Bella…” disse, dandomi carta bianca.
Ora guardavo quei tasti bianchi…non ero brava come lui, ma potevo provarci…
Iniziai a pigiare con meno grazia dell’essere perfetto al mio fianco, un motivo che mi affascinava…
Era alto e ripetitivo ma seminava un non so che di misterioso anche in quella sala dai colori chiari.
Sperimentai una seconda melodia sotto quella e, con orgoglio, mi resi conto che riusciva!
Con un sorriso soddisfatto, mi voltai a guardare Edward.
Aveva appoggiato anche lui le mani sui tasti ma non li spingeva anche se le dita si muovevano impercettibilmente come se stesse riproducendo le stesse note in una scala più grave, mentre osservava i movimenti delle mie mani.
Dopo un paio di minuti era diventato un quattro mani dove, per gradi, Edward si era accollato tutta la complessità del ritmo. Con una mano rallentava con l’altra velocizzava in un tira e molla da vertigine, giocando sul basso e sull’alto.
Smisi di suonare, lasciando che lui completasse lo stacco.
Ci osservammo nel silenzio che seguì. I suoi ardenti occhi dorati che socchiusi si univano al sorriso birichino…era talmente bello che avrei potuto perdere la testa.
Al diavolo le sue preoccupazioni…non avevo paura!
Nell’atto della creazione, il paradiso ha deciso che fra le tue braccia dimora una morte dolce…chi sono io per negare questa verità?
(Tristania ~ Heretique il pezzo che Bella suona al piano come variazione)

Author’s Note:
Eccoci qui…
Un compleanno di Bella un po’ diverso, diciamo…senza Jasper che cerca di ucciderla…senza party…solo pura poesia… (ullalà che romanticismo oggi…)
Che dire…categoria Missing Moments della sottoscritta!
Ringrazio frate87 per aver commentato lo scorso capitolo…^^…io penso che l’intera sezione femminile twilighters stia male solo al pensiero che Edward non esista fisicamente. Figuriamoci se c’è qualcuno che non lo vorrebbe…!!!
Personalmente adoro il suo essere gentiluomo…nessuno mi ha mai aperto la portiera della macchina…QQ
Prego, se volete lasciate un commentino-ino-ino…thanks!
P.s. ---> Buona Pasqua a tutti!!!
Hermes

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Capitolo 10
*** #9 ***


Parole: 826.

#9
Tell me just what you want me to be.
One kiss and boom you’re the only one for me.
So please tell me why don’t you come around no-more.
‘Cause right now I’m crying outside the door of your candy store.
Santana feat. Michelle Branch ~ The game of love

La routine quotidiana va avanti senza intoppi.
Scuola, casa, Edward.
Passavamo il più delle notti a parlare nella mia stanza al buio.
Parlavamo di niente. Parlavamo di tutto.
Luoghi, momenti che prendevano forma con le nostre parole mormorate.
Il sole non costringeva Edward a nascondersi. Non sarebbe stato un problema fino ai primi di Aprile. Questo significava tanto tempo…per cercare di non entrare in una crisi ormonale…
Certo, direte voi…avere come fidanzato l’essere più bello dell’universo, un dio greco, l’idolo di tutte le ragazzine di Forks non deve essere poi così difficile!
Sbagliato…ed ogni volta che ci ripenso mi viene da sbuffare.
Io, una normalissima diciassettenne, in piena crisi ormonale che ha come ragazzo un sopraccitato Dio greco con un piccolo ‘problema’…una spiccata sete del mio sangue.
E a questo punto vi lascio immaginare…
“No, Bella. È troppo pericoloso.” “Ragiona Bella…potrei farti del male.” Eccetera eccetera!
All’inizio capivo il suo tormento…cercavo di rendergli la vita più facile. Adesso no…
Capisco che se perdesse una briciola della propria attenzione potrei finire come minimo con qualche osso sfondato…ma non posso andare avanti in questo modo.
Io lo voglio.
Desidero abbracciarlo, toccarlo, baciarlo.
Ci credereste se vi dico che in questi primi due mesi il contatto maggiore è stato una casta carezza sulla schiena?!
No ragazzi…non posso continuare così…è più probabile che impazzisca prima di Natale!
Sono appena uscita dal bagno dove mi sono concessa una lunga doccia di quelle dove si fa fatica a distinguere la parete opposta. Mi tampono i capelli bagnati entrando con un balzo nella mia camera dove il termo va a manetta. Io odio il freddo. Ed il mio ragazzo è un vampiro…grande premessa!
Infilo un pigiama pulito: maglietta e pantaloncini della tuta. Poi inizio a pettinarmi i capelli dopo aver lasciato socchiusa la finestra…
Spengo le lampade, lasciando accesa solo quella del comodino e i due fili di luci appesi al muro. Mi sommergo sotto il piumone, ascoltando il ronzare pigro della vecchia stufetta elettrica in un angolo…tra poco arriverà e dirà con quella sua voce vellutata…
“Bella…hai intenzione di prenderti un accidenti?!”
Come non detto…eccolo qui!
Ha sprangato la finestra in un nanosecondo per poi, in un altro movimento invisibile, prende una coperta dall’armadio e sale sul letto, avvolgendomi stretta. Le sue mani che sfregano da sopra il tessuto per scaldarmi. Il tutto senza un solo scricchiolio del pavimento…
“Guarda che non avevo freddo…” provo a dire, sonnacchiosa.
“Sono gelido, Bella…non riusciresti a dormire e domani ti ritroverai con il raffreddore!” replicò in modalità super-premurosa. Cerco di voltarmi ma sono talmente ‘legata’ che sembro un salame! Lui ridacchia e mi sposta di peso con una mano sola “Problemi di mobilità, tesoro?”
“Non sei divertente!!!” sbuffo indispettita, guardandolo di traverso. Vedo appena il suo sorriso rilassato e i suoi occhi di una chiarissima sfumatura topazio, segno che deve aver cacciato tutto il pomeriggio. Forse questa sera…
Ringrazio chiunque mi abbia lasciato in eredità un cervello impenetrabile!
Con qualche sforzo riesco a liberare le braccia e gli poso le mani sulle guance, appena tiepide per la caccia recente. Sospira rassegnato “Bella…”
“Non ti chiedo niente…devi solo stare immobile!” premetto, cercando di sembrare più innocente possibile.
Il suo profumo mi invade le narici più dolce delle rose…sa di sole, di miele…ormai ero già partita…e chi mi salva più!
Mi avvicino ancora e sento i muscoli del suo volto contrarsi, le sue mani stanno per bloccarmi.
“Bella.” la sua voce è più urgente, appena sopra la soglia dell’udibilità.
“Fermo dove sei, Cullen!” lo avverto severa “E se proprio non ti va, smetti di respirare!”
I suoi occhi si chiusero del tutto, prese un grosso respiro poi s’irrigidì. Aveva preso alla lettera il mio consiglio.
Mancano ancora pochi centimetri…e, timidamente, unisco le mie labbra alle sue in un bacio a stampo. Lo sento inghiottire a vuoto, mentre io mi perdo. Le sue labbra sono lisce e morbide, e dopo qualche secondo lo sento sciogliersi in parte, rispondendo al mio bacio.
Ad un certo punto scatta qualcosa dentro di me, le mani dal suo viso si intrufolano fra i suoi morbidi capelli bronzei sfiorandogli il collo, sento le sue circondarmi i fianchi.
Nel giro di una manciata di secondi mi ritrovo sdraiata sul letto con lui addosso che mi stringe a se con forza, la sua bocca più bramosa di prima. Ho smesso di respirare…troppe emozioni concentrate!
Così com’era iniziato, quel momento idilliaco finì di botto.
Le sue labbra si congelarono e vidi gli occhi aprirsi di scatto, neri come la pece. Ringhiò basso, staccandosi da me in un battito di ciglia, sparendo letteralmente dalla stanza con la velocità di un fulmine.
Ci volle un po’ prima che mi riprendessi…non ero morta, non mi aveva polverizzato…forse avrei avuto dei segni sui fianchi ma quello era il meno…
Respirai a fondo, cercando di riprendermi dallo semi-svenimento. Edward sarebbe rimasto arrabbiato per un po’…ma finalmente avevo ottenuto ciò che volevo.
Mi sdraiai sotto le coperte con un sorrisetto di vittoria…

Author’s Note:
Missing Moment…Edward non era ancora assuefatto alla sua ‘droga’ qui…che volete, anche i vampiri tendono ad avere degli sbalzi ormonali…^^’’’
Ringrazio frate87 e nanto per aver commentato lo scorso capitolo...che dire...speriamo che vi piacciano i restanti 'momentini' che ho ancora in serbo per voi!!! ^^ Alcuni li ho già scritti ma vengono sempre in mente nuove idee...
Prossimo aggiornamento a Sabato...nel frattempo buon weekend!!!
Hermes

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Capitolo 11
*** #10 ***


Parole: 204 + 322.

#10
Pov Edward
Avevo cercato di proteggerla…questo era il risultato?
Riuscivo a sentire il cuore di Bella battere veloce, leggero come il frullio di un paio d’ali.
Durante quelle lunghe ore, mentre dormiva, saggiai il baratro dell’afflizione. Ero così preso da Bella che una separazione era assolutamente insostenibile…non sarei riuscito a sopravvivere.
Lei mi aveva fatto sentire vivo per la prima volta dopo novant’anni.
Ma se dovevo di nuovo morire per lei…l’avrei fatto senza ombra di dubbio.
Verso le cinque del mattino ero ancora lì, una delle sue fragili mani fra le mie.
Anche in quel momento cercai di nuovo di ascoltare la sua mente ma venni respinto, com’era prevedibile…i miei sensi registrarono un cambiamento nel suo respiro e nel suo battito…si stava per svegliare finalmente…
“E…Edward?!” mormorò. Temeva che fossi un’allucinazione…era intontita. Le strinsi appena la mano con le mia dita fredde.
“Bella!” esclamò sua madre.
“Mamma…la voce, ti prego…” mugugnò Bella.
“Scusami, tesoro…” disse la donna “Ma sono così felice che tu abbia ripreso conoscenza! Mi hai fatto prendere un bello spavento!”
“Cosa è successo…?” chiese la mia piccola dea, confusa.
“Oh…certo! Sei caduta dalle scale dell’hotel dove stava Edward! Hai rotto una finestra! Ti hanno ricoverata ieri notte…” spiegò sua madre con nota tremante.

Pov Bella
Era quasi impossibile tenere dietro ad un pensiero concreto, eppure sapevo che c’era qualcosa del quale dovevo ricordarmi…e non ci riuscivo.
Tanto per rendere peggiore la sensazione, sapevo che era anche molto importante.
Il mio istante cosciente stava già volgendo a termine. Ero talmente stanca che sarei entrata in letargo…
Per fortuna mia madre si dileguò dopo qualche minuto.
Edward non aveva parlato ma prima di cedere a Morfeo…la sua mano ghiacciata era ancora nella mia…
Quando mi risvegliai e vidi Carlisle appoggiato alla porta della stanza d’ospedale la prima cosa che mi venne in mente fu…
“Dov’è Edward?” chiesi senza pensare.
“Tornerà tra un po’…aveva bisogno di qualcosa da mettere sotto i denti…” rispose con tono leggero il buon dottore, i denti bianchissimi che brillarono in uno dei suoi sorrisi. Immaginavo dove fosse il figlio…
Carlisle si congedò ed ora che ero di nuovo sola, cercai di sfruttare la mia mente più lucida per ricordare…gli occhi piantati sul soffitto bianco. Cosa avevo dimenticato? Cosa?!
Strizzai gli occhi irritata, mi premetti la mano destra sulla fronte. Dietro lo schermo scuro delle palpebre un fiume di immagini passarono come una piena.
Adesso iniziavo a ricordare…James…Victoria…Laurent.
La sedia accanto a me scricchiolò.
Spaventata voltai di scatto la testa. Edward era lì seduto. Gli occhi scuri, rossicci.
“Scusa.” disse indifferente. Rimasi a guardarlo con occhi sbarrati, se ne accorse e spiegò “Carlisle mi ha procurato qualche sacca di sangue sintetico…non volevo allontanarmi.”
Sbattei le palpebre, sbalordita “Ah…” fu l’unica cosa che riuscì a dire, sprofondando di nuovo nel cuscino.
Un silenzio pesante calò sulla stanza, almeno finché Edward non mormorò dolcemente “Ho rischiato di perderti…”
Spostai lo sguardo su di lui senza muovermi, ci fissammo per qualche minuto. Il suo volto glorioso e bellissimo, quegli occhi che mi spaventavano. Ricacciai indietro le lacrime, quelle che volevano scendere per la tristezza che lo animava.
“No…” negai per quanto mi consentiva il dolore “Mi hai salvata…è diverso…”

Author’s Note:
Altra scena modificata dalla sottoscritta…quella dove Bella si risveglia dopo essere stata attaccata da James in Twilight…
P.s. --> in questa shot c'era una sorpresina...vediamo un po' chi l'ha notata? Hihi...=D
Aggiornamento anticipato dato che questa sera anticipo il mio inizio weekend ^^...and the party starts!!!
Angolino dei ringraziamenti dedicato a frate87 e nanto...siete sempre gentilissime!
La prossima è a tema New Moon...
A presto!
Hermes

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Capitolo 12
*** #11 ***


Parole: 254.

#11
Loneliness…is the greatest curse,
and loneliness…is hell on earth.
They say it's all in the mind.
Well I'm sure that's true
but knowing isn't a cure,
it doesn't help me or you.
Roger Taylor ~ Loneliness

E mi resi davvero conto di ciò che era successo. In poche frasi c’eravamo detti addio…

Dopo due mesi la situazione non era migliorata, almeno non dal mio punto di vista…
Mi sforzavo di continuare la mia vita normalmente, cercare di tornare a guardarmi dentro era talmente doloroso che ci rinunciavo.
Lo shock della separazione mi aveva risparmiato le lacrime almeno per i primi giorni…il resto delle serate un buon pianto non me lo toglieva nessuno.
Non riuscivo a dormire bene, il letto era troppo caldo per me che mi ero abituata alle braccia fredde di Edward…
E urlavo…sistematicamente…
Il dolore rende insensibile a poco a poco, protegge come una coperta.
Era arrivato Natale e mia madre era venuta a stare da noi un paio di settimane.
Cucinava solo per me, anche se non aveva mai avuto una predilezione per i fornelli. Avevo perso l’appetito e Charlie se ne era accorto, ero dimagrita almeno cinque o sei chili, fece finta di non vedere.
Mi guardavo poco allo specchio ma, quelle poche volte che lo facevo, ci vedevo dentro un’ameba dagli occhi vuoti e cerchiati da delle occhiaie marcate che sembravano indelebili quanto quelle di Edward.
I libri, il lavoro, la scuola imbottivano le mie giornate, mi ci appigliavo come una matta.
Intanto sentivo la solitudine farsi pesante e amara come una maledizione.
Nella mia testa c’era solo il vuoto e non riuscivo a riempirlo con le azioni d’ogni giorno.
Sapere di essere in depressione non è una cura. Non aiuta nessuno. Non aiutava me.

Author’s Note:
Bella depressa…
Zia Steph è stata grande a lasciare solo i mesi sulle pagine…ma in un certo senso ‘manca qualcosa’…tentativo di riempire quel vuoto? Forse…
P.s. se potete ascoltate la canzone...posso solo dire che mi piace di più di quella usata nel film!
Qui dove sto sembra di stare a Forks...ma in effetti...ormai ci siamo abituati alla pioggia! ^^
Grazie a Annalisa Cullen (non hai sbagliato ma neanche azzeccato! ^^ La sorpresa consisteva nel fatto che Ed aveva bevuto il sangue delle transfusioni...quindi aveva gli occhi 'leggermente' rossi...) e alessandraxxx81 (Li hai letti tutti?! o.O Wow...sono onorata!!! Speriamo che i restanti ti piacciano...e ancora grazie!!!)
Non so voi ma dopo aver visto il trailer di Eclipse mi sento un tantino sotto shock...^^ quel film lo adoro già!!!
A presto...
Hermes

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Capitolo 13
*** #12 ***


Parole: 239.

#12
I look at your picture
I'm nothin' but blue
I'm hearing you whisper
The way you used to do
And I can't stop wondering
Just how things might have been
No I'm nothin' but blue
-
My life has no rhythm
Somehow it's out of tune
I keep trying to tell them
We'll be seeing them soon
But the truth keeps rushing back
Guess you know what I mean
No I'm nothin' but blue
No I'm nothin' but blue
Brian May ~ Nothin’ but blue

Ero rannicchiata sulla sedia a dondolo, accanto alla finestra della mia camera.
Erano i primi giorni dell’anno nuovo, ed aveva appena iniziato a nevicare.
Fra le mani l’ennesimo libro aperto. Non stavo leggendo, fissavo una foto che usavo come segnalibro, ormai tutta stropicciata agli angoli. Una delle due che si erano salvate per puro caso…
A dire la verità non la vedevo nemmeno…era talmente assurda che non sembrava vera.
Risaliva a fine estate…
Uno di quegli ultimi giorni assieme prima del ritorno a scuola, eravamo ritornati alla radura…il sole era intermittente attraverso una coltre di nuvole sottile e sfilacciata. Lui aveva tirato fuori una macchina fotografica e avevamo deciso di scattare alcune foto assieme.
“Ma…”
“Ma cosa?”
“Ci sarai nella foto?!”

L’eco della sua risata mi risuona ancora nelle orecchie, quando ci ripenso.
Impostò l’autoscatto e la collocò all’ombra sulla copertina di un libro, poi svanì in uno dei suoi improvvisi guizzi vampireschi e si sedette dietro di me, abbracciandomi.
“Sorridi!” mormorò malizioso, aveva passato le braccia attorno a me…

Il pomeriggio seguente avevamo guardato assieme gli scatti e, in base alle mie scelte, ne stampammo due: una dove il sole lo faceva brillare, una dove sembrava ‘quasi’ umano.
E quest’ultima che ho fra le mani adesso, l’altra è nascosta al sicuro, nel doppio fondo di un cassetto della mia scrivania, al riparo da sguardi indiscreti.
Ero arrabbiata con lui, ma per quanto ci provassi non riuscivo ad odiarlo…

Author’s Note:
Altro miscropico Missing Moment...
Personalmente New Moon non mi ha mai emozionato...è stata dura trovare la buona volontà di leggerlo fino alla fine.
Forse è per questo che cerco di rendermelo più interessante facendo modifiche alla trama...mah!
Ringrazio sempre Annalisacullen per aver recensito lo scorso capitolo e, ti dirò, ho sempre il terrore di distruggere la pargola della Meyer con sentimenti non adatti a lei! Non so ma Bella è davvero difficile da leggere come dice sempre Edward!!!
Ringrazio anche la trentina di persone che ha aggiunto la raccolta alle proprie liste...non so cosa ne pensiate ma spero che vi piaccia! ^_^
Hermes

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Capitolo 14
*** #13 ***


Parole: 355.

POV Edward!

#13
Stavo ascoltando Clair de Lune per la cento ventiduesima volta quel pomeriggio, la mia camera ormai buia. Ero immobile sul divano gli occhi chiusi, i pensieri degli altri che mi vorticavano nella testa.
La porta dell’ingresso tre piani più sotto si aprì e la voce cristallina d’Alice tintinnò “Siamo a casa!”
Dal fruscio inconfondibile delle buste, doveva aver svaligiato i negozi d’abbigliamento dell’intera città.
Ero arrabbiato con lei…le avevo detto di non intromettersi nella vita di Bella, ma non aveva voluto sentir ragioni. Mi aveva mostrato una visione dove si tenevano a braccetto.
“Scendi Ed! Ho preso qualcosa anche per te!” quel pensiero mi fece sospirare frustrato, le manie di mia sorella erano impossibili!
Spensi lo stereo e scesi, il mio umore sotto le scarpe.
Di sotto rimasi sbalordito…i due divani erano ricoperti di buste!
“Alice…cosa…” iniziai, ma vidi Jasper scuotere la testa.
Il folletto malefico aveva rimesso a nuovo i guardaroba di tutta la famiglia e Rosalie era talmente felice che, se avesse potuto, avrebbe pianto.
“Quelle sono per te!” disse, indicandomi una mezza dozzina di buste gonfie “Bella è una ragazza deliziosa! Siamo diventate subito amiche!” vidi nella sua testa un’immagine di loro quel pomeriggio che ridevano. Non sorrisi, guardandola serio…non ero il tipo che si comprava con qualche capo firmato.
“Non tenermi il muso, fratellino!” il pensiero d’Alice arrivò implorante.
“Grazie…” dissi sbrigativo, osservando il contenuto delle buste.
“Le emozioni di Bella sono identiche alle tue…” pensava Jasper, senza guardarmi “Oggi però sembrava più…serena. Edward forse dovresti-”
Scossi appena il capo. Non volevo sentire il resto.
“Torno di sopra…” mormorai, portando con me gli acquisti. Iniziai a riporli nell’armadio, quando mi capitò fra le mani una tuta da ginnastica…che ci faceva lì?
“Alice.” chiamai piano.
“Sì?!” era già arrivata alla soglia della mia camera con un sorriso a trentadue denti.
“Questa deve essere per Emmett.” gliela porsi.
“No no no! Fidati ti servirà!” il suo sorriso era malizioso, la sua mente sgombra di proposito. Si voltò e fuggì via nella sua camera prima che potessi replicare.
Immaginavo che quell’adorabile mostriciattolo stesse complottando alle mie spalle…ma, ingenuo qual’ero, speravo che fosse nulla d’irreparabile.

To be continued…

Author’s Note:
Alice ci mette lo zampino...^___^
Preludio di un Missing Moment di Twilight quando Edward era ancora convinto di non volerla al suo fianco…a spese della povera Bella…poveretta!!! ^^’’’
Il prossimo capitolo sarà una specie di continuo, diciamo…l’ho già scritto per metà e nel frattempo mi sono venute due ideuzze niente male. Probabilmente le aggiungerò alla raccolta per ultime! =P
Un profondo inchino per Annalisacullen, devo dirti che quando ho letto il bacio di Eclipse ero decisamente senza parole…@o@...poi ad una seconda lettura mi sono riappacificata con la Meyer. In fondo ci spiega la capa tanta di Edward…^^
Prossimo aggiornamento, tempo permettendo (sia meteo che fisico) tra una settimana!
Goodbye!
Hermes

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Capitolo 15
*** #13bis ***


Parole: 400 + 441.

#13bis
Pov Bella
Da quando ci eravamo salutate all’inizio della giornata Alice continuava ad incoraggiarmi, sorridente…avevo come l’impressione che ci fosse qualcosa che non sapevo…
La mia ipotesi era esatta…
Dopo pranzo eravamo in palestra a riscaldarci per la lezione del giorno e le doppie porte si aprirono, lasciando entrare un’altra classe del nostro anno.
Il Professor Berty era a casa con l’influenza e quindi la segreteria aveva pensato bene di scambiare l’ora e mezza di letteratura inglese con quella d’educazione fisica…
In teoria non c’era nulla di strano…peccato che in quella classe fosse presente anche Edward Cullen.
Divenni rossa all’istante e mi nascosi come potevo dietro ai miei capelli.
“Tu ne sapevi qualcosa?!” sibilai ad Alice, irritata.
“Assolutamente niente!” trillò innocente lei in risposta.
Suo fratello aveva bigiato ripetutamente Biologia nelle ultime tre settimane…non ci voleva la sfera di cristallo per capire che gli davo fastidio, anzi…mi odiava a morte.
Infatti…appena si accorse della mia presenza, spalancò gli occhi, incredulo ed era se possibile sbiancato in volto. Un istante dopo fulminava con un’occhiataccia la sorella che in cambio gli aveva mandato un sorrisetto diabolico.
Rabbrividii dal terrore…ero costretta a sopravvivere a novanta minuti – novanta! – di ginnastica assieme ad Edward-puzza-sotto-il-naso-Cullen...datemi un badile, prego.
Mr Clapp decise di dividere la palestra in due campetti separati e fare delle amichevoli.
I ragazzi giocavano a basket, le ragazze pallavolo.
Divisi in squadre, iniziammo una partita, mio malgrado…ero negata nello sport!
Ci mancava solo di fare una figuraccia davanti a…non ci volevo nemmeno pensare!
Mi sentivo a disagio e cercai di dare il massimo, almeno per non farmi notare.
Fortunatamente eravamo in troppe e giocavamo a turni, ruotando sul campo.
Era iniziato il terzo set ed Alice era appena stata sostituita, danzò verso la panchina delle riserve.
Purtroppo mancavano ancora parecchi passaggi, prima che anch’io potessi uscire di scena.
L’orologio appeso alla parete segnava trenta minuti alla fine della lezione…tieni duro, Bella!
Dall’altra parte, nel campo di basket, stavano facendo una pausa. Edward si era seduto sul pavimento contro il muro e guardava interrogativo Alice.
La fronte corrugata dalla perplessità.
Mi voltai anch’io verso di lei e vidi la sua classica espressione incantata, poi tornai a guardarlo.
“Bella! Attenta!!!” l’urlo di Jessica mi fece tornare con la mente sul campo da gioco ma era decisamente troppo tardi per evitare la pallonata che beccai in piena faccia e mi buttò per terra, facendomi sbattere la testa…
Addio dignità!!!

Pov Edward
Bella riposava nel letto dell’infermeria…le si stava formando un bel livido blu sulla mascella.
Le spostai il ghiaccio in modo che la coprisse meglio, rabbrividendo al calore rovente della sua pelle…non ero abituato a starle così vicino.
Poggiai la testa fra le mani, i gomiti sulle ginocchia. Era da settimane che la evitavo, e andavo a trovarla nella sua stanza per guardarla mentre dormiva.
Non che quello fosse un bel momento, ma il tempo che passavo assieme a lei si era ridotto quasi a zero.
Affondai i palmi delle mani fra i miei capelli in disordine, momentaneamente demoralizzato.
Un lamento mi fece rialzare la testa, incontrando gli occhi color cioccolato del mio angelo. Sembrava disorientata.
“Come va?” chiesi d’istinto. Complimenti…bella domanda…
“Qualcuno deve essersi divertito a giocare a calcio con la mia testa!” esclamò lei, grugnendo dal dolore “Dove sono?”
“In infermeria.” risposi, sopprimendo un sorrisino “L’ultima campana è suonata da un bel pezzo.”
La vidi strabuzzare gli occhi e diventare viola dall’imbarazzo.
“Oh no!!!” si lamentò.
“È stato un brutto colpo…” spiegai a voce bassa, alzando il ghiaccio ormai sciolto “Per questa volta hai avuto fortuna, gonfierai solo un po’ ed avrai un livido…avrebbe potuto spezzarti la mascella.”
“Chiamala fortuna!” sbottò lei rossa papavero, indignata “Come se fosse normale beccarsi pallonate in faccia tutti i santi giorni!”
Sorrisi, Bella era buffissima quando cercava di nascondere il lato goffo del suo carattere.
“Sei piccola, goffa e fragile…” …e tremendamente adorabile, bella… cantilenai piano sarcastico, mi scoccò un’occhiataccia.
“Non è divertente, signor Fenomeno!” replicò combattiva, poi si guardò addosso e ordinò “Esci fuori…mi cambio e torno a casa, così evito di sorbirmi le tue battutine.”
“Va bene la prima, ma non la seconda…” risposi, serio “A casa ti ci riporto io.”
Mi alzai e chiusi la porta dietro le spalle. Dopo un lungo quarto d’ora la vidi uscire, tenendo un nuovo pacchetto di ghiaccio secco sulla guancia maltrattata. Non sembrava contenta di tornare a casa assieme a me, ma non aveva altre alternative. Passammo dalla segreteria a consegnare le chiavi dell’infermeria e poi uscimmo nel parcheggio dove era rimasta solo la Volvo.
“Entra, è aperta.” dissi semplicemente, salendo a mia volta.
Misi in moto con calma, per godermi tutto il tempo che avevo a disposizione con lei. Cercai un argomento comune sul quale potevamo parlare senza insabbiarci a vicenda. Intavolammo una conversazione sbocconcellata.
Parcheggiai davanti al vialetto di casa Swan e dissi, senza pensare.
“La prossima volta fai più attenzione al gioco invece di guardare me, va bene?”
Non esisteva vampiro più felice al mondo, era rossa come un papavero.
Mi era entrata sotto la pelle...Mr Cullen ‘Lo scapolo’ ormai era spacciato.

Author’s Note:
Ecco a voi il #13bis!!!
Allora…come vi sembra? Fattibile?
In effetti è tutto costruito di sana pianta ma secondo me in Twilight ci starebbe dannatamente bene! ^^’’
Grande abbraccio ad Annalisacullen e kandy_angel per aver recensito lo scorso capitolo.
Spero che vi sia piaciuto quanto mi è piaciuto scriverlo!!! (Che stupido gioco di parole!)
Commenti sempre bene accetti e prossimo aggiornamento a Sabato!
Posso solo dirvi che sarà un vero e proprio Missing Moment…che sarà mai se c’è Edward? Hihi… ^^
Hermes

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Capitolo 16
*** #14 ***


Parole: 374.

Pov Edward

#14
There's something wrong with me
Chemically
Something wrong with me
Inherently
The wrong mix in the wrong genes
I reached the wrong ends by the wrong means
It was the wrong plan in the wrong hands
With the wrong theory for the wrong man
The wrong lies, on the wrong vibes
The wrong questions with the wrong replies
Depeche Mode ~ Wrong

Inizio a pensare che la mia trasformazione in vampiro abbia avuto degli effetti collaterali…
Sono sbagliato…
Da quando non sto più accanto a lei, mi sento morto.
Passo ore nella mia stanza a fissare particolari insignificanti…non me ne rendo conto.
La caccia, che prima mi divertiva, ora non mi esalta più.
Mi accontento di prede deboli e di conseguenza non mi nutro mai abbastanza, spaventando gli umani con il mio aspetto disordinato e il mio sguardo famelico. Non m’importa.
La mia apatia è diventata il cruccio più grande di Esme e dell’intera famiglia.
Jasper risente del mio stato d’animo, grazie alla sua particolare sensibilità.
Alice non fa che spronarmi, eclissandomi con un mucchio di visioni che sceglie accuratamente.
Anche Carlisle, Rosalie ed Emmett la pensano alla stessa maniera…ho davvero sbagliato?
Credo che sia troppo tardi per tornare indietro…Bella mi caccerebbe, ne sono certo.
La mia adorabile, piccola, fragile umana…
“Riesco a sentirti Edward…hai ritrovato il buon umore?” il pensiero di Jasper seduto nel salone mi arriva forte e chiaro.
“Fratellino, scendi dai!!! Non rimanere nascosto!” i pensieri d’Alice sono sempre difficili da scartare e il suo tono pimpante mi riempie la testa.
Non vorrei uscire da quella che Rosalie ha definito ironicamente ‘la mia tana’ dal giorno del compleanno disastroso di Bella ma sono attratto di sotto.
“Ed ecco che l’eremita discende!” Rose è sempre stata originale nel prendermi in giro.
La bionda vampira è seduta assieme ad Alice, impegnate a sfogliare numerose riviste di moda. Come se ne avessero bisogno…
Faccio finta di niente e mi siedo accanto ai miei fratelli che non distolgono l’attenzione dalla partita di baseball.
Nel mentre di quel momento infinitesimale ho deciso…Alice si immobilizza come se presa in pieno da una saetta.
Pochi secondi dopo e lei ad assalirmi come un fulmine, mandando all’aria il divano dal quale Emmett e Jasper si sono alzati in un battito di ciglia e ora sono dall’altra parte della stanza.
“Edward!” tuonò il folletto con espressione decisamente poco amichevole “Non osare neanche solo pensarlo!!!”
“Questa è la mia decisione, Mary Alice Brandon Whitlock Cullen.” dichiarai calmo.
Le sue mani che mi artigliavano le spalle iniziarono a tremare…
Il giorno dopo avrei lasciato la famiglia.
Il giorno dopo avrei visto Bella…per l’ultima volta.

Author’s Note:
Missing Moment da New Moon…mi sono sempre immaginata cosa sia successo quando Edward ha deciso, dopo il party di compleanno…ora l’ho messa giù e spero che vi sia piaciuta almeno un pochino…
Ringrazio Annalisacullen (Grazie per i complimenti!) per la recensione e vorrei rispondere a Sassy86 che mi ha fatto giustamente presente una mia svista…
Missing Bites non è una storia vera e propria ma una raccolta di più pezzi messi assieme (missing moments e non) al quale aggiungo periodicamente le mie idee. All’inizio non forzavo i limiti della trama del libro quindi avevo lasciato solo la nota OOC nel caso uno o più personaggi si discostassero dalla descrizione della Meyer.
Mi sono completamente dimenticata di questo fatto fino a quando non ho letto il tuo commento e ho controllato, chiedo scusa.
Ho provveduto ad aggiungere le sigle AU e What if? nelle note (prima o poi sarebbe stato necessario), anche se nel primo capitolo scrissi che avrei potuto modificare la trama originale…spero di aver rimediato al mio errore. ^^
Se pensi che la modifica non sia corretta sono aperta ad obiezioni, quindi fammi pure sapere!
Chiuso questo spiegone, saluto tutti voi e vi aspetto il prossimo Sabato…a presto!
Hermes

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Capitolo 17
*** #15 ***


Parole: 852.

Pov Edward

#15
I'm in love with my lust
Burning angel wings to dust
I wish I had your angel tonight
[…]
Last dance, first kiss
Your touch my bliss
Beauty always comes with dark thoughts
Nightwish ~ Wish I had an angel

“Bella, ti amo.”
Aveva smesso di respirare a quella frase. Gli occhi umidi fra le ciglia.
Un respiro spezzato e poi le lacrime scesero. Si aggrappò alle mie spalle con tutta la forza che possedeva, dando sfogo alle proprie emozioni. L’afferrai saldamente nel mio abbraccio gelido.
I suoi morbidi capelli che mi accarezzavano l’avambraccio ad ogni movimento…solo Dio sapeva quanto mi era mancata quella sensazione.
Si asciugava le lacrime senza successo, altre le inumidivano il volto.
“Dovrei…” la voce le si spezzava ma continuò “Dovrei mandarti via!”
“Hai ragione…” risposi, con un piccolo sorriso “Non ti chiedo di amarmi, Bella…”
La sua stretta su di me si fece ancora più spasmodica.
“Mi hai chiesto di dimenticare, però.” puntualizzò debolmente, evitava di guardarmi, schiacciando il volto contro la mia spalla.
“Sì, l’ho fatto.” affermai tristemente “Perché non volevo più metterti in pericolo.”
“Non posso crederti…” soffiò, una punta di rabbia nella sua voce, le lacrime erano più rade. Aggrottai la fronte ma non ebbi il tempo di ribattere, lo fece lei per me “Sono sempre in pericolo! L’hai detto tu stesso! Sei solo una piccola, fragile umana! Immaginavo di non essere abbastanza interessante, Edward. Quindi non campare scuse per aria!”
Rimasi bloccato da quelle rivelazioni…lei pensava di non essere…cosa?!?
“Bella pazzerella…” mormorai, non riuscendo a frenare una risatina “Cosa ti passa per la testolina!”
Tentò di spingermi via, ma non glielo permisi…era troppo divertente.
“Non prendermi in giro!” esclamò lei, ormai del tutto in modalità ‘arrabbiata’ “Lasciami…va via!!!”
“No.”
Aveva smesso di tempestarmi il petto con i suoi piccoli pugni e mi guardava.
“No.” ripetei, con un sorriso “Almeno finché non prometterai di ascoltarmi.”
Strinse le labbra, e incrociò le braccia davanti al petto “Bene, ti ascolto!”
“Ti ricordi il party?” chiesi cauto, sapevo di risvegliare dei brutti ricordi ma non avevo scelta. Bella annuì ma rimase indifferente. “Dopo ero totalmente terrorizzato e...”
La mia voce si spense. Bella mi fissò e quando si rese conto che non avrei continuato, scosse la testa.
“E…?” chiese piano.
Ci volle ancora qualche attimo prima che le parole uscissero dalle mie labbra…
“…e ad un certo punto l'unica soluzione che mi sembrava giusta era sparire.” conclusi a voce bassa, umile “Non potevo sopportare il pensiero di farti del male…quindi ci siamo tutti trasferiti. Ma non immaginavo che mi avresti lasciato andare così facilmente, Bella.”
Quella spiegazione lunga e forse pure sconclusionata non parve avere l’effetto che avevo sperato…
Bella continuava a fissarmi con i suoi profondi occhi castani. La bocca appena dischiusa come se volesse parlare ma che poi richiuse.
Rimanemmo, per un tempo infinito, in silenzio almeno finché non la vidi alzare le spalle come per scrollarsi di dosso qualcosa. Prese un respiro e si alzò, dandomi le spalle.
“Edward…” mormorò con calma.
“Sì?” chiesi, in quel momento mi sentivo un cane con la coda scodinzolante.
“Sei l’idiota più grande dell’universo!” esclamò lei, le braccia strette ai fianchi e i pugni chiusi “Come diavolo ti è saltato in mente di prendere una decisione del genere senza nemmeno spiegarmi! Non ti sei neanche chiesto cosa ne pensavo di questa storia, hai fatto finta che tutto sarebbe andato per il meglio…”
Adesso sì che avevo l’aria di un cane bastonato…non ebbi il tempo di difendermi che lei riprese fiato e continuò convinta.
“Non pensavi che all'inizio sapessi benissimo a quali rischi stavo andando incontro?! Mi fidavo ciecamente di te! Ecco…hai una bella faccia tosta per venirmi a dire queste cose!”
Le fragili spalle di Bella erano di nuovo scosse da singhiozzi. Mi chinai, circondandola in un abbraccio. Cercò di respingermi ma non ne aveva la forza.
“Lasciami, Edward!” voleva suonare decisa e forte ma in verità quelle parole erano più deboli di un sussurro. Premetti il suo corpicino caldo e morbido contro il mio, duro e freddo. Il suo profumo mi dette alla testa immediatamente. Era così vicina…
Liberai un braccio e le presi il mento con due dita, avvicinando il suo viso al mio.
Le sue morbide labbra si unirono alle mie in un bacio salato e casto, triste.
Ormai non avevo più speranze, mi allontanai da lei.
“Mi dispiace i-”
Venni zittito dal debole scuotere della sua testolina. Una delle sue mani calde si posò sulla mia guancia, timorosa. Si alzò sulle punte dei piedi e mi baciò, cercando di non entusiasmarsi troppo.
Sorridemmo entrambi, la presi fra le braccia e la portai verso il letto dove ci sdraiammo assieme.
Passammo il resto della notte a parlare, ridere e baciarci.
Tutto era tornato nella prospettiva giusta…l’avvolsi nelle lenzuola, quando si addormentò stanca e aspettai che l’alba prendesse il posto della notte.
Non smettevo di ripetermi di essere stato fortunato e incredibilmente stupido…cosa avrei fatto se avesse trovato un altro ragazzo in tutto quel tempo?
Una persona che l’avesse amata, rispettata e compresa?
Risposta semplice e non da me: l’avrei fatto sparire a forza di calci nel didietro! Lei era mia!
Perché sono innamorato del mio angelo tanto desiderato…non lo lascerò a nessuno.
Dall’ultimo ballo al primo bacio, il tuo tocco è la mia beatitudine. Adesso comprendo perché la bellezza è sempre accompagnata da tetri pensieri.

Author’s Note:
Ecco a voi un nuovo parto della mia mente malata...non oso chiamarlo 'momentino'.
Niente di particolare, un modo leggermente diverso di vedere la riunione di Edward e Bella dopo Volterra in 'New Moon'.
La canzone dei Nightwish non c'entra molto ma ha il suo fascino...se vi ha incuriosito potete vedere il video e ascoltarla qui: Nightwish ~ Wish I Had An Angel, se vi è piaciuta o il metal vi fa decisamente schifo, fatemi comunque un fischio.
Avviso per chi ama il genere vampiro anche al di fuori di Twilight ^^, due giorni fa ho avuto un lampo di genio ora visibile nella sezione apposita di EFP…questo è il link: La Tela Della Preda.
Si ringrazia l'ormai immancabile Annalisacullen per il suo commento, mi hai commossa nel definire questi pezzi dei 'capolavori'. Per me non sono tali, ma fa piacere...^^...ricambio l'abbraccio.
Progetto di postare il Pov Bella nel prossimo capitolo, ma non so se riuscirò a tirarlo fuori...la mia testa ormai programma senza sosta gite fuori porta...credo che mi prenderò una pausa quando avrò esaurito le ultime idee che mi frullano nel cervello...
Fino a quel momento...ci risentiamo il prossimo Sabato!
Hermes

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Capitolo 18
*** #16 ***


Parole: 565.

Pov Bella

#16
There's nothing in this world to be sure of anymore
Some days you're feeling good some days you're feeling bad
But if you're feeling happy someone else is always sad
Let the sweetness of love wipe the tears from your face
For better for worse so let's make the best of the rest of our years
Queen ~ Pain is so close to pleasure

Probabilmente sto sognando. Sì, non c’è altra spiegazione plausibile immagino…
O forse mi sono solo risvegliata da un incubo.
Non so dirlo…
Due giorni fa speravo solo che la mia sfortuna attirasse qualche meteorite contro di me per colpirmi in pieno…ed adesso mi ritrovo con un sorriso talmente gioioso da essere inquietante.
In più Edward ha fatto una cosa che non mi sarei mai aspettata…mai e poi mai…
Intendiamoci, è un gentiluomo. Le sue maniere arrivano dritte e filate dalle prime decadi del novecento e questo si nota immediatamente…
Eppure mai una volta ha ammesso di amarmi…almeno fino a due giorni fa.
“Bella, ti amo.”
Il canto di un angelo è nullo in confronto.
Non ho mai chiesto manifestazioni d’amore perché son sicura dei miei sentimenti, lo ero fin dall’inizio.
Il mio cuore gli appartiene da molto tempo e non credo che cambierò idea. Il nostro è un legame eterno.
Inaspettato è stato sentirglielo dire…come è possibile che una creatura perfetta come lui sia seriamente affascinato da me? Una comunissima mortale dalla spiccata goffaggine e con la tendenza a ficcarsi in cose più grandi di lei!?
Ero interdetta ma dopo due giorni di ‘riconciliazione’ iniziavo a rendermi conto che è tutto reale…
Edward ha ceduto.
Edward mi ha rivoluto al suo fianco.
Edward mi tiene stretta a se da quel giorno.
Edward è geloso.
Sempre lui ha sfidato pure le occhiate acide di Charlie, quando ogni giorno mi riporta a casa dopo la scuola.
“Non posso più permettermi di perdere un solo minuto della tua compagnia…ne ho già sprecato abbastanza!”
Vi giuro, ha detto così, anch’io all’inizio ho stentato a crederci!
La fase ‘Edward-versione-maniacale-ossessivo-compulsiva’ ha preso piede in modo a dir poco preoccupante.
Gli altri Cullen ne sono visibilmente divertiti…
Alice non fa che approvare il comportamento del fratello, e mi regala una quantità di vestiti eccessiva tutti o ‘quasi’ di diverse sfumature di blu. Edward sembra apprezzare…-___-”
Rosalie non dice niente ma i suoi sguardi si commentano da soli…ed Emmett pensa ad trasformarli in parole, naturalmente! Non manca giornata che all’ennesima provocazione Edward non mi chieda scusa e afferri il fratello, trascinandolo nel cortile dietro la casa…ormai i blocchi di roccia iniziano a scarseggiare…
Esme non è felice…è radiosa. Le volte che siamo in salotto a parlare, passa attorno a noi, riordinando i numerosi vasi di fiori, canticchiando. Naturalmente sforna deliziosi manicaretti solo per me, anche se Edward un giorno le ha fatto notare giocoso che se continua ad viziarmi così diventerò tutta ciccia…a quel commento Esme ha perso tutta la sua aria materna mentre lo guardava, il centenario vampiro non ha resistito e se né uscito dalla cucina bofonchiando di essersi dimenticato il giubbotto di sopra. Devo ammettere che ho fatto fatica a trattenere le risate…
Carlisle, da buon padre e capo clan rimane in disparte, osservando la nostra felicità.
Jasper purtroppo ha qualche piccolo problema a causa del suo potere extra…è molto sensibile e le emozioni forti lo fanno stare male. L’amore che c’è tra me ed Edward, a suo dire, si tocca con mano.
Alcune volte mentre eravamo nell’ingresso, lui si dileguava con un sorriso di scuse rivolto al fratello. Il mio miracolo personale mi ha spiegato che non devo preoccuparmi di questo…i pensieri di Jasper sono molto chiari a proposito. Ha solo paura di farmi del male.
Ma c’è qualcosa che non va…un sussurro ai confini dei miei pensieri.
Jake…

Author’s Note:
Sabato = tempo d'aggiornamenti! ^^
Come promesso ecco a voi il Pov Bella post-Volterra, pre-Eclipse...un po' corto ma direi che riassume pienamente!
È ora dello spigolino dedicato a voi lettori...sì, perché ho dato un'occhiata alle statistiche della storia:
200 è la media di gente che legge ogni capitolo.
9 sono le persone che l'hanno messa fra i preferiti.
19 chi l'ha tenuta nelle storie seguite.
6 chi l'ha messa in quelle da ricordare.
Saranno numeri piccoli, se si guarda in giro per questa sezione, ma per me sono molto significativi! QQ
Quindi un grosso grazie a tutte queste persone...li avessi manderei per posta ad ognuna/o di voi un cartonato di Edward...ma non ne ho, quindi vi prego accontentatevi! ^///^''
Proseguendo l'angolino ringrazio prudence_78, Annalisacullen (se l'ultimo capitolo ti ha emozionato ne sono molto felice...io ce la metto sempre tutta quando pesto alla tastiera!^^).
Ultima ma non meno importante devo ringraziare anche RedTwiSasa che merita una menzione speciale per aver letto tutta la raccolta in una sola giornata e aver commentato gran parte dei chappy...sei una forza della natura! o.O Io non avrei avuto la pazienza di leggerli tutti...ma ti assicuro che i tuoi commenti li ho apprezzati! ^^ Grazie e spero che il restante ti piaccia ancora!
Ora vado ad occuparmi delle mie rose adorate...questo commento è davvero troppo lungo...@@...a presto!
Hermes

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Capitolo 19
*** #17 ***


Parole: 757.

Pov Bella.

#17
Avevo notato distrattamente una lussuosa sportiva biposto in giro per Forks…ma fu sconvolgente scoprire a chi apparteneva una certa signora macchina!

Ormai come da routine in casa Cullen, ero comodamente seduta sulle ginocchia d’Edward che non sembrava avere alcuna intenzione di lasciarmi, strofinava ogni tanto il naso sul mio collo, sogghignando quando rabbrividivo.
Emmett mi stava raccontando del perché avessero tutti macchine superlative.
“Eh Bellina! Anche se siamo vampiri non possiamo correre fino in città per andare a scuola! Quindi abbiamo dovuto attrezzarci…le macchinette non fanno proprio per noi!” l’omaccione buono scosse la testa, riprendendo a guardare la partita di baseball ancora al primo inning “Purtroppo però non possiamo arrivare a scuola con una Mercedes classe A…cerchiamo di non essere troppo vistosi…”
“Come se non lo foste già…” borbottai piano, pensando a quanto fossero diversi dagli altri. La risata argentina di Alice trillò su dal primo piano.
“Però anche le macchine che ‘spaccano’ non sono abbastanza veloci per noi…” commentò Rose con una smorfia, sfogliando una rivista di moda “Certo è sempre costruttivo darci un’occhiata ma alla fine non possiamo considerarci soddisfatti…a meno che non si tratti dell’Aston di Ed…”
Le mani d’Edward strinsero forte le mie spalle, avvertendo la mia improvvisa rigidità.
Mi si era mozzato il fiato e ci volle un po’ prima che potessi rispondere al suo richiamo impensierito.
“Tu…una Aston?!” riuscii a sillabare a fatica, gli occhi grandi come dei tazzoni da latte.
“Sì…tesoro che c’è?!” rispose nervoso, cercando indizi nei pensieri degli altri che si erano tutti voltati a guardarci.
“Mi stai dicendo che possiedi una Aston Martin Vanquish, Edward Cullen?!” dissi reverenziale, ormai il mio bel vampiro doveva aver iniziato a pensare che avessi dei seri problemi di sanità mentale.
“Esatto…” mormorò spaventato, poi aggiunse timoroso “…perché?!”
Se possibile sgranai ancora di più gli occhi, tanto che credevo sarebbero caduti sul tappeto avorio del salotto con un plop.
“Perché?!” ripetei ancora più incredula, mentre sentivo la punta d’isteria della mia voce “Ti pare che io non sappia cosa sia una Aston Martin?! Accidenti!!! Per di più una Vanquish! Un modello ad edizione limitata da collezione…altro che 007!”
Alice aveva sceso mezza rampa di scale, sporgendosi dalla balaustra, ridacchiando come una pazza “Eddino smascherato!!!” trillò con tono malefico, ricevette per risposta un’occhiataccia dall’interessato.
“Impressionante…” commentò Emmett, ormai del tutto dimentico del plasma sul quale scorrevano le immagini di quella che, se prima era una partita, ora somigliava di più ad una rissa in piena regola.
“Bella…stai incarnando perfettamente il periodo in cui non faceva altro che pensarci…” sospirò Rosalie, lasciando stare la rivista “Due mesi di puro inferno…quando il suo nuovo e sospirato giocattolino è arrivato, Carlisle si è chiesto se dovevamo costringerlo in una camicia di forza per evitare che la distruggesse in un eccesso di felicità!”
“Rose, per favore…” sospirò Edward, in imbarazzo.
“No, Ed...quando mi sono avvicinata per guardarla più da vicino hai ringhiato per un minuto buono prima di renderti conto di cosa stavi facendo!” continuò la bionda vampira, ovviamente ridacchiando.
“Ehm…Edward…” il tono esitante di Jasper, che non aveva ancora fatto parola si sentì appena…ma era troppo tardi…decisamente.
Tirai piano la camicia inamidata del mio ragazzo con una faccia scura, i suoi occhi dorati mi scrutarono.
“Sei stato molto cattivo nei miei confronti.” mormorai, furibonda.
“Davvero davvero?” rispose lui, inclinando la testa da un lato, sbattendo le ciglia.
“Davvero davvero!” esclamai, tenendo bene la parte dell’offesa a morte.
“E…cosa posso fare per farmi perdonare?” chiese, tentando un sorriso.
“Un giro su quella carrozzeria sarebbe apprezzabile…” proposi “…magari anche una prova al volante!”
Se possibile Edward era diventato più pallido all’ultima parte…dopo alcuni minuti non era ancora riuscito a rispondere.
“Stai forse cercando di dirmi che ami di più la Vanquish?!” sbottai, cercando di suonare affranta.
Il risultato fu praticamente automatico…evvai 1 a 0 per la piccola, fragile umana!
Edward sospirò, alzandomi assieme a lui con un movimento elegante sotto le facce dei suoi fratelli che stavano cercando di lottare contro le risate, lotta quasi persa. Si diresse verso la porta del garage, ma prima di uscire scoccò un’occhiata ai fratelli del tipo ‘Se sento una sola parola su questa storia…’
Staccò un paio di chiavi dal muro dell’ingresso ed uscimmo prima che delle fragorose risate rimbombassero in salone…
In effetti quella sera non ebbi il cuore di distruggere una siffatta opera d’arte con la mia famosa sfortuna e, forse per ricompensare il mio atto di compassione, Edward mi fece passare una serata indimenticabile…
D’altronde si sa…donna al volante, pericolo costante
…soprattutto quando al volante sta Bella Swan…

Author’s Note:
Dedicato a tutti quelli che al volante sono un po’ tesi…io in manovre negli spazi ristretti sono una frana in caduta libera…^^”…povero Eddino, povera Vanquish salvata per un pelo!
Qui Bella è OOC dato che nel libro di motori proprio non se ne intende…questa me la perdonate vero? (occhi sbrilluciccosi)
Io invece sono fanatica di motori...ma non ho una vanquish...QQ...il mio cuoricino ne risente al solo pensarci...
Ringrazio Annalisacullen (grazie per il perdono...ma a mio parere dovresti vedere Eclipse in chiave diversa, in fondo se non ci fosse Jacob a caprio espiatorio la saga ne perderebbe, per esempio non avremmo mai letto di Edward geloso pronto a spezzargli le manine^^), RedTwiSasa (*si aggiunge al gruppo di cheerleader...poi si ricorda che non sa ballare ed è decisamente troppo vecchia per queste cose^^''* ciliegie...@@...sono due settimane che me le ritrovo ad ogni pasto in tutte le salse! Ormai me le sogno la notte! xD) e prudence_78 (la penso alla stessa maniera sulle suocere...ma il mondo sarebbe troppo perfetto se fossero tutte come Esme...^^).
Che dire...-19 giorni...
Il prossimo sabato ho in programma una bella sorpresina per voi...^^
Vi dò solo una parola come indizio >>> qualcuno sarà UMANO
...preparatevi...^^
Hermes

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Capitolo 20
*** #18 ***


Questo capitolo è diventato parte integrante di una nuova storia in corso presente su EFP! ^^
Potete leggerla cliccando qui:
'Lo Scapolo' ...ovvero come Edward Cullen...
Buona Lettura!!!
Hermes ^^

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Capitolo 21
*** #18bis ***


Questo capitolo è diventato parte integrante di una nuova storia in corso presente su EFP! ^^
Potete leggerla cliccando qui:
'Lo Scapolo' ...ovvero come Edward Cullen...
Buona Lettura!!!
Hermes ^^

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Capitolo 22
*** #19 ***


Parole: 922.

#19
One minute I held the key
Next the walls were closed on me
And I discovered that my castles stand
Upon pillars of salt and pillars of sand
Coldplay ~ Viva La Vida

18 Gennaio 2003
Seduto al mio personale banco di biologia aspettavo che un’altra ora di lezione passasse…
Iniziavo a stufarmi di quella farsa umana…ed i pensieri della gente di Forks erano sempre uguali, esasperanti!!!
Per non pensare poi al liceo…avrei potuto mettermi a fare lezione da me…e forse ne sapevo molto di più. La noia era come una seconda pelle…mi avvolgeva almeno da un decennio.
Avrei lasciato lo stato di Washington con una scusa per iniziare da qualche altra parte…probabilmente l’avrei fatto.
Alice vedeva tutto a riguardo ma non ne aveva parlato ancora con nessuno della famiglia, Jasper però era preoccupato perché il folletto era triste.
Anche Esme ne avrebbe sofferto…era uno dei motivi per il quale non avevo ancora preso una decisione.
Presi a vagare con la fantasia, fissando delle tappe…avrei potuto raggiungere Denali, passare qualche giorno con Tanya e le sue sorelle…cambiare aria!!!
Il Professor Molina posò la propria cartella sulla cattedra, mentre la classe era ancora presa dalle chiacchiere…ogni giorno si ripetevano le stesse cose.
Intanto cavalcavo l’onda della mia immaginazione.
Lasciata l’Alaska sarei stato qualche giorno in Sud America, all’isola Esme. Sentivo il calore del sole sulla mia pelle di marmo…sarei partito all’istante!
“Si può sedere là in fondo, accanto a Mister Cullen. Si limiti a seguire finché non si mette in pari!”
Misi i miei progetti di fuga in standby…perché il professore parlava ad alta voce da solo?!
Solo allora i miei occhi acuti misero a fuoco la nuova arrivata…Miss Swan.
Un soffio al cuore…una nota stonata.
Non somigliava proprio alla classica ragazza di Phoenix: atletica, alta coda bionda; la sua chioma era mora e mossa, le ciocche ricadevano morbide sulle sue spalle e i suoi occhi scuri erano ciechi.
Per me completamente muti…niente!
Non riuscivo a rubarle un pensiero!
Il mio interesse mosse le orecchie, annusando l’aria come un grizzly risvegliatosi dal letargo che sente l’odore della primavera.
Non ero prono a pensieri illeciti come quasi tutta la fauna maschile presente alla Forks High School ma non potevo far finta che la Swan non fosse bella, di nome e di fatto.
Intanto si era avvicinata al banco, timida ed impacciata.
Per un millesimo di secondo me la vidi volare fra le braccia. Era ‘quasi’ inciampata, ma era riuscita a sorreggersi per un pelo…immediatamente ringraziai il cielo.
Inspirai…non l’avessi mai fatto!
Per poco non spezzai il bordo del banco per evitare di saltarle addosso come il più turpe cavernicolo della storia!
La mia reazione non passò inosservata.
Bella Swan aveva puntato i suoi occhi cioccolato su di me e mi guardava a disagio, soffermandosi sui muscoli del mio braccio, contratti fino allo spasmo. Si stava sicuramente chiedendo cosa mi avesse preso…almeno credo.
Intanto avevo smesso di respirare, reprimendo la voglia di prenderla, o morderla, lì davanti a tutti…magari anche entrambe le cose.
Se prima mi disgustavano i pensieri maschili adesso li comprendevo come un diciassettenne vivo e vegeto!
Mentalmente stavo vagliando le diverse possibilità per sedurla.
Sì, avete capito...nel giro di poche manciate di secondi Edward-pezzo-di-legno-Cullen ha cambiato completamente idea sull’altro sesso e sul come avvicinarlo.
Intanto Miss Swan sedeva rigida come una statua al mio fianco, a disagio…e si sarebbe sentita anche peggio se avesse notato il rigonfiamento sospetto dei miei jeans.
Ero assolutamente impreparato all’assalto furioso del Mostro depravato che avevo dentro…forse perché non aveva mai premuto per uscire…
La mia testa era decisamente sovraffollata adesso; i miei pensieri, quelli degli altri, la sete di sangue e i consigli indicibili di quella bestiaccia eccitata.
Mio Dio…cosa mi era successo?!
Senza neanche saperlo la stavo avidamente spiando con la coda dell’occhio. Non guardavo Bella, ma il suo corpo.
Doppiamente disgustato serrai le mascelle mentre l’Edward animale ridacchiava, affogandomi con una serie scelta di fantasie illecite che non sapevo nemmeno di avere.
La situazione stava degenerando rapidamente…
Bella scoccò un’occhiata ansiosa dalla mia parte, sembrava così vulnerabile!
Il suo atteggiamento accendeva una risposta primitiva dentro di me.
Inghiottii il veleno con difficoltà, ero impazzito.
In qualche modo, per nessuna apparente ragione, ero diventato pazzo negli ultimi quarantacinque minuti.
Dopo lunghi, tortuosi, angoscianti momenti la lezione era quasi finita. Grazie a Dio!
Ma non trovavo maniera per calmarmi…
La campanella suonò finalmente e sospirai sollevato. Aspettai che uscissero tutti dall’aula, Bella per prima. Ma dovetti comunque infilarmi la giacca a vento per nascondere il mio bisogno.
Ero nei più oscuri meandri dell’umiliazione…
Uscito dalla scuola decisi che ne avevo abbastanza…sarei partito per l’Alaska.
Accesi la Volvo, pigiando l’acceleratore senza motivo e mandandola su di giri, tanto per sentire di avere ancora qualcosa sotto controllo nella mia vita.
Giurai a me stesso di non pensare più a Bella Swan e non lo feci, non subito almeno.
Mentre guidavo verso l’ospedale, pensai alla mia reazione.
Che diavolo mi era preso all’improvviso?! Cos’era quella lussuria???
Nel corso della mia vita ho visto altre donne belle quanto lei senza avere la stessa reazione, senza avere nessuna reazione a dire il vero!
Come avevo fatto a trasformarmi in un maniaco stando seduto accanto a lei per un’ora?
Parcheggiai, spensi il motore e rimasi lì per qualche minuto…confuso.
Il Mostro mi mandò un’occhiata eloquente, facendo segno di tornare indietro…a scuola.
Assottigliai lo sguardo e aprii la portiera, sbattendogliela in faccia mentre l’Edward-maniaco mi faceva una linguaccia.
Camminai deciso verso l’entrata dell’edificio, sottolineando le mie priorità…

1 – Pensare a Bella Swan era Off-Limits;
2 – Trovare Carlisle, prendere in prestito la Mercedes;
3 – Allontanarmi il più possibile dalla contea di Clallam;
4 – Una lunga doccia fredda;
5 – Trovare un modo per chiudere la bocca al pervertito che avevo dentro la testa!

Author’s Note:
*Hermes si guarda attorno preoccupata...*
Ho fatto la parte della desaparecida senza volerlo, giuro...il mio pc ha subito un'eclissi volontaria...anyway...
Stavo rileggendo Midnight Sun…si capisce vero? ^^’’
La mia testolina malata elaborava…e pensavo che la sete di sangue non bastasse, mi piace tanto farlo soffrire! Povero, piccolo Eddino…
Avrei una domanda per voi attenti lettori…nel film il Prof di Biologia si chiamava Mister Molina ma nel libro qual’era il suo nome?! Non ricordo! QQ
Se qualcuno ha la risposta è pregato di farmelo sapere, non riesco a trovarlo da nessuna parte ed inizia a diventare frustrante per una precisa come me! Sigh…
La canzone dei Coldplay mi pareva adatta: insomma, Edward perde tutte le sue certezze nell’incontrare Bella, il suo mondo si capovolge di botto.

Avviso: L'altra volta ho detto che non avevo idee sul 'Playboy'...bé rettifico *_* mi sono venute una caterva d'idee nel frattempo, e sto scrivendo il quinto capitolo...mi sa che comparirà dal nulla una nuova storia esclusivamente per lui quindi vi faccio una domanda...che titolo dareste alla fic?! Aspetto risposte e consigli...sinceramente mi sono venute in mente solo banalità...xoD

Un'enorme grazie a Annalisacullen (grazie, grazie, grazie! *Hermes si inchina più volte*), prudence_78 (*Hermes si inchina ancora ma la sua schiena cede e si ritrova bloccata* ^^'') e a RedTwiSasa (sei scusata...io sono più in ritardo di te...xD...ogni volta che sento quella battuta mi si forma un sorriso idiota in faccia...^^""") per i commenti al chappy precedente…e speriamo che la Meyer dopo la vita di Bree riprenda Midnight Sun!
Hugs&Kisses
Hermes

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Capitolo 23
*** #20 ***


Parole: 1387.

#20
He sat in her boudoir while she freshened up
Boy drank all that Magnolia wine
on her black satin sheets is where he started to freak
yeah
[…]
Made the savage beast inside roar until he cried for
More, more…more!
Moulin’ Rouge Soundtrack ~ Lady Marmalade

Balla.
Come ogni sera.
Balla come la fiamma di una candela sul punto di spegnersi.
Non per questo è meno bella...
Il locale era buio…sporco…fumoso…
Corrotto.
“Eddie…noi ce ne andiamo.” Emmett afferrò il giubbotto e mi salutò con un sorriso ‘Manco mi ascolta il fratellino…!’
Si sbagliava, lo stavo ascoltando…
“Sicuro che vuoi rimanere qui?” domandò Jasper cauto, ma il suo disgusto era evidente.
Annuì assente, i miei occhi continuavano a seguirla mentre si muoveva fra la luce e l’ombra.
I miei fratelli se n’erano andati in silenzio.
Non hanno il mio dono…non sanno che tutti noi abbiamo dei segreti.
Certo, si sono chiesti perché da un paio di mesi passo le mie serate qui…non credo proprio che glielo dirò.
Andrebbero in stato di shock.
A proposito…ho fatto presente che siamo in un locale di spogliarelliste a Port Angeles? Credo di no.
Intanto la ballerina sul quale tengo gli occhi, continua a muoversi, dondolando i fianchi seducente a ritmo di musica.
Ha il viso coperto da una maschera.
Balla a piedi scalzi.
Non porta mai a termine il proprio numero.
Sorrisi allo stacco…di sollievo.
Non sopporterei vederla nuda, vulnerabile e occhieggiata dagli uomini presenti.
Tutti loro potrebbero essere benissimo suo padre!
Raggiunge il sipario e scivola dietro la tenda.
Il suo profumo mi raggiunge potente nell’angolo dove mi sono nascosto…fragole mature.
Ho scoperto un piccolo segreto, seguendo questa scia…e non me ne pento.

Era tardo pomeriggio...appena uscito da una libreria di Port Angeles stava tornando alla Volvo.
Il mio naso però aveva tutta un’altra idea…
La brezza marina mi portò un profumo che avevo imparato a riconoscere da un paio di settimane…e i miei piedi lo seguirono.
Non ci volle molto e mi trovai davanti l’insegna di un nightclub dai toni succinti. Stavo per tornare sui miei passi, credendo di aver preso un abbaglio…ma ormai era sera…e la curiosità era troppa.

Ho sempre scrupolosamente evitato di farmi riconoscere da lei…non voglio crearle imbarazzo.
Ma sono curioso…non riesco a leggerle nel pensiero e quindi le mie tante domande rimangono senza risposta.
Perché lo fa?
Mi sono dato milioni di risposte…forse cerca una distrazione dalla vita grigia di Forks. Magari le piace esibirsi o più probabilmente le piace ballare liberamente…
È un lato di lei che mi affascina a dir poco.
L’agnello timido e riservato la notte scompare…lascia il posto ad una donna, una donna che gioca.
I suoi numeri non sono mai volgari, come potrebbero esserlo?
Sorrido fra me…sono un bel pervertito, davvero.
Anche perché le sue performance mi piacciono.
Mi piacerebbero anche di più se le facesse solo per me…
Cammino in silenzio dietro le quinte semivuote, non mi era affatto difficile seguirla.
L’aria viziata trasportava un sacco di cose: sudore, fumo, profumo scadente e, inconfondibile, l’odore del sesso.
Non era strano che le spogliarelliste si concedessero in cerca di soldi facili…molte di loro avevano problemi con la droga. Altre, due o tre, erano ragazze madri…toccante ascoltare i loro pensieri per il bambino che li aspettava a casa, ormai nel mondo dei sogni.
Mi ero fermato davanti alla porta dei camerini, la mia mano raggiunse l’interruttore della luce, spingendolo verso il basso.
Dall’altra parte non sentii nessuna imprecazione…niente.
Eppure lei era lì, il suo cuore batteva…mi aspettava.
All’inizio…quando per la prima volta le avevo fatto visita d’istinto, pensavo che poi avesse preso della precauzioni. Invece la sera dopo era di nuovo sola…come se non sapesse cos’era la paura.
A mio avviso un maniaco ossessionato che spegne la luce, entra nella stanza e chiude la porta a chiave, ti abbraccia e non dice una parola potrebbe essere un tantino fastidioso.
I miei occhi non hanno bisogno di luce, l’oscurità mi serve per bendare le sue stupende iridi marroni.
M’avvicino lentamente, ho sempre paura di spaventarla o che si metta ad urlare. Invece mi sorprende ancora una volta, allargando le braccia, invitandomi. Sorride.
Mi bastano due passi per raggiungerla, inginocchiarmi accanto alla sedia e posare il capo sul suo grembo, chiudendo gli occhi.
Inspiro, lasciando che il suo profumo fruttato mi riempia i polmoni e me li mandi a fuoco.
Delicata, calda…dolce.
Lentamente fa passare le dita fra i miei capelli in subbuglio, cerca di domarli inutilmente.
Non riesco a fermare un gemito di piacere. Non mi stancherò mai di lei…la mia droga.
Passai alcuni minuti a bearmi delle sue carezze, in silenzio.
La musica nella sala si è fermata…un altro numero è terminato.
Devo andarmene.
La lascio andare, sgusciando via dai camerini e uscendo in strada usando una porta-antipanico…il mio naso pizzica ancora ai residui del suo profumo meraviglioso.
Mentalmente inizio il conto alla rovescia…la rivedrò tra meno di otto ore…
Sette.
Sei.
Cinque.
Quattro.
Tre.
Due.
Uno.

DRRRRIIIINNNN!!!
Odio questo posto grigio.
Costantemente bagnato.
L’umidità penetra fin nelle ossa!
Parcheggiò il pick-up - il mio tessssoro! – nello stallo più vicino alla scalinata e, dopo essermi preparata psicologicamente, esco dalla cabina per fiondarmi sugli scalini e raggiungere la tettoia della scuola…farei di tutto per non bagnarmi…
La campanella d’inizio lezione è già suonata da un bel pezzo e, nella fretta, per poco non cado e sbatto la testa sull’ultimo scalino…la fortuna per una volta è dalla mia parte e, goffamente, faccio di corsa il tratto di strada fino all’aula di Matematica.
La lezione è già iniziata e il professore mi manda un’occhiataccia che non ha bisogno di spiegazioni.
Raggiungo il mio posto a sguardo chino e mi siedo accanto alla sola ed unica rappresentazione riuscita di un Dio greco in carne e ossa.
Edward-sono-più-di-quanto-puoi-avere-Cullen…come si diverte a chiamarlo Jess.
Beh...è davvero molto bello, ma non mi stupisco che le abbia dato buca. Ha un’aria così sofisticata…
Non riesco a trattenermi e sbircio dalla sua parte con la coda dell’occhio; oggi indossa un maglioncino sottile blu scuro che gli risalta il torace, i capelli scompigliati all’impossibile. Appoggia il mento sulla mano sinistra, annoiato al massimo.
Edward si è accorto che lo sto fissando, il mio cervello deve essersi assentato, e mi sorride tranquillo.
Non abbiamo mai parlato molto ma non è ostile…probabilmente gli piace starsene per i fatti suoi.
I suoi occhi sono oro fuso stamattina…mi hanno sempre dato l’impressione che Edward si senta solo e triste, come se avesse sopportato anni e anni di solitudine.
Devo smettere con le mie sortite notturne…ho davvero bisogno di qualche oretta di sonno in più, se faccio di questi pensieri!
Sono stanca morta ma con un sorriso ripenso al ragazzo – non credo sia matusalemme… - che viene a…non so cosa. Cerca conforto? Non ho idea.
Mi fa tenerezza, anche se non l’ho mai visto in faccia. Non mi permette di toccargli il volto, ma i suoi capelli sono setosi, sempre in subbuglio.
La prima volta mi ha spaventata sul serio ma poi ho capito dai suoi gesti delicati che non vuole farmi del male. Mi abbraccia come farebbe un bambino, strofina il viso sul mio ventre…il mio cuore si scioglie al pensarci.
“Miss Swan…sarebbe così gentile da rispondere alla mia domanda?” il professore si è chinato verso di me, irritato. I suoi occhi scuri mi scrutano, pregustando una punizione annunciata.
La mia mente è perfettamente bianca, la lavagna in fondo alla classe è coperta da uno schema di linee contorte…adesso che faccio?!
Edward si sposta appena, chinandosi verso la propria borsa e frugandoci dentro.
“Lo sviluppo di Fourier!” sibila basso.
D’istinto gli lancio un’occhiata confusa e il professore sogghigna…ahi ahi
I nostri compagni si erano voltati tutti, trattenendo le risate.
“Bene…Swan, spero che riesca a dormire con gli occhi aperti anche in corridoio. Cullen, non metto in dubbio la sua intelligenza ma è pregato di assistere la sua compagnia sonnambula fuori. Prendete la vostra roba e sparite!”
Mi alzai di scatto come un robottino. Rossa fuoco dall’imbarazzo…accidenti!
Il professore aprì la porta dell’aula e quando fummo usciti aggiunse “A proposito…oggi in pausa pranzo vi voglio qui, ho in mente un bel lavoretto da proporvi…” il suo sorriso diabolico prometteva le pene dell’inferno…povera me!
L’uomo di mezz’età ci richiuse la porta in faccia.
“Poteva andare peggio…” mormorò Edward in tono consolante, deve aver visto la mia espressione disperata.
“Mi dispiace tanto!” gli dissi mortificata “Non volevo metterti nei casini…”
Edward alzò le spalle e ammiccò “Non preoccuparti…Testa Pelata è un pezzo di pane…”
Sarà…ma ho come l’impressione che un’ora di punizione assieme a Cullen non sarà poi così male…
Alla faccia di Jess!

Author’s Note:
Mi sto specializzando in One-shot a quanto pare…e tutte moooolto strane! @o@
Che dire…Bella è un completo OOC, Edward forse no…c’è di fatto che ho messo da parte Twilight e ho iniziato una storia molto diversa! ^^
A proposito…per chi è curioso sull’argomento di lezione è questo…
Sviluppo in serie di Fourier: in analisi funzionale, rappresentazione di una funzione, dotata di particolari caratteristiche di continuità e periodicità, mediante una serie di termini trigonometrici pesati da opportuni coefficienti.
Non so se nelle scuole Americane arrivano fino a questo punto…ma mi serviva un buon pretesto. (Hermes ha spulciato i propri vecchi libri di Matematica per un’oretta prima di trovare un soggetto)
Ho come l’impressione che questa storia non piacerà…QQ…
Ringrazio tutte le persone che hanno sanato la mia lacuna sul professore di Biologia...che dire mi sento una beata ignorante! ^///^
Ora mi dedico ai 'grazie' per chi ha lasciato un commento al capitolo precedente e parto da...
Spider Monkey --> Grazie per i complimenti! Nemmeno io ho mai capito perché hanno cambiato il cognome del prof...mah...i segreti della Rosenberg...
Annalisacullen --> son contenta che ti sia piaciuta questa 'aggiunta'...quando l'ho scritto la mia coscienza mi dava dellla perversa...ma sfido io dopo un secolo a non avere certe pulsioni! Che dire...ti aspetto poi nell'altra storia se mai troverò un titolo decente, cosa che non è ancora successa purtroppo...QQ
prudence_78 --> sì proprio quella storia...^^...ma come scritto su sono ancora alla ricerca di un titolo. Per i triangoli propendo sempre a pensare che la Meyer sia segretamente appassionata di Renato Zero...probabilmente una certa canzone deve esserle piaciuta troppo...^^
RedTwiSasa --> Edward Cullen? Mi dispiace non ho la minima idea di chi sia...si potrebbe provare con l'elenco telefonico! ^^ A parte gli scherzi, quest'uomo ormai è una leggenda...lo ritroveremo nei libri di storia dei nostri nipotini sotto la voce 'Prima causa di divorzio fra le coppie del terzo millennio D.c.' come minimo.
Naturalmente sono ancora alla ricerca di un titolo per la 'famosa' storia nata dal nulla che lievita come un panettone Balocco...Help!!! ^^''
Alla prossima!
Hermes

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Capitolo 24
*** #21 ***


Parole: 147 + 292 + 270.

#21
And the story has gone on and on and on and on.
As the old has died the new arises,
And a child will…

Light the Universe
Light the Universe
We got blind, we can't read the signs.
Light the Universe
Light the Universe
We don't find what's hidden in our mind.
Helloween feat. Candice Night ~ Light The Universe

Pov Bella
Se qualcuno mi chiedesse cosa ne penso della mia vita finora, non saprei rispondere…
Forse che è passata troppo in fretta, che è scivolata fra le mie dita come la sabbia.
Ho fatto degli errori ma non li ho mai rimpianti.
Non rimpiango la fede che avvolgerà il mio dito fino a che mi sarà concesso vivere.
Non ho mai creduto che il mio pancione fosse una punizione divina.
Il bambino di Edward.
Nostro figlio.
Non c’è niente di più giusto che dargli la vita.
Accarezzo piano il mio ventre dilatato.
L’amore è impulsivo, ha il sapore amaro della medicina e quello dolce del miele.
Sa di cannella e menta. Forte come un liquore. Insidioso come il veleno.
Lucente come la luna d’argento e il mare della nostra prima notte di nozze…
Il bambino vale tutto questo, avrà un padre meraviglioso…gli assomiglierà, sono sua madre, lo sento.

Pov Edward
Dopo tanti giorni…la sera è dolce.
Bella sta meglio, ma è ancora costretta a rimanere sdraiata a causa della stanchezza, nonostante le frequenti somministrazioni di sangue.
La mia Bella…la madre di mio figlio.
Da come si sta sviluppando anche Carlisle pensa che non rimanga molto tempo prima dell’inevitabile.
Oggi, mentre lo sentivo, toccavo per la prima volta con il mio potere…non ci potevo credere…
Un essere a metà, dotato d’intelligenza…non vuole farle del male!
Che sciocco sono stato…
Non ho creduto ai segni del mio destino.
Io sono dannato, niente di buono può nascere dalla mia virilità.
Invece Bella ne era certa fin dall’inizio.
Sorrido appena al tramonto…
È così piccola, con quel pancione enorme, così fragile.
Un alito di vento, una mossa sbagliata potrebbe ucciderla.
Tremo all’idea…non la mia Bella!
La ringhiera del balcone si sta deformando leggermente sotto le mie dita, la lascio andare.
Ha deciso di portare a termine questa gravidanza naturalmente...eufemismo eretico.
Sa benissimo che potrebbe non salvarsi se non faccio in tempo…lo sa.
Silenzioso come un’ombra sono di nuovo dentro la casa, apparentemente deserta.
Bella ha in mano una tazza e guarda la televisione, Rosalie si è assentata un momento in cucina.
Seth russa sonoramente, i piedi di lei sulle ginocchia nel tentativo di scaldarli.
I suoi occhi mi trovano e sorride, ha le labbra ancora pallide.
Tende una mano verso di me, sopra al pancione.
La raggiungo in un decimo di secondo, afferrandola e portandola alle labbra.
Mi siedo sul pavimento accanto al suo capo, sfiorando i lunghi capelli nocciola tutti aggrovigliati.
“Bella…” mormoro piano, facendo in modo che solo lei mi senta “…dillo.”
Sospira delicata “Ti amo, Edward…”
La fisso negli occhi, ripetendo la stessa promessa…
Belli, bruni…umidi.
Qualsiasi cosa succeda…

Ci stiamo dicendo addio

Pov ??????
È tutto così diverso.
Mi sento travolto, senza alcuna distruzione…non ha niente di violento.
Un cambiamento libero come il volo, come la corsa nel bel mezzo di una battuta di caccia.
Emozioni così forti e potenti che non riesco a reggermi in piedi; dopo tanti decenni riesce ad meravigliarmi.
Una bambina è riuscita a cambiare l’impensabile. Lei stessa è un miracolo.
Guardo il riflesso dei suoi boccoli bronzei, nel giardino.
Edward la tiene sulle spalle mentre guardano Bella ed Emmett fare l’ennesimo incontro a pugno di ferro: Reneesme è indecisa per chi fare il tifo.
Alice, il mio matto folletto adorato mi raggiunge, posandomi le sue delicate mani sulle spalle.
“A cosa pensi, Jazz?” domanda piano.
“Anche per noi tutto può cambiare…”
Edward è tornato dentro, posando Reneesme che trotta allegramente fino a me con voce squillante.
“Zio Jasper! Zia Alice!”
Mi salta in grembo con grazia, toccandomi la guancia e proiettando il mio stesso volto, le labbra piegate in un leggero sorriso…è felice.
Lo sarà ancora di più tra una manciata di secondi a quanto dice il mio udito…no, è gia arrivato.
Lo scricchiolio della porta d’ingresso e una serie di passi sul pavimento annunciano l’arrivo di Jacob.
Appena Reneesme si accorge di lui, sento la sua gioia crescere illimitata, si lancia verso il ragazzo con un gridolino. Il licantropo l’afferra al volo, dimentico di noi.
Nei suoi occhi scuri si accende una scintilla, la stessa che vedo negli occhi dei miei fratelli e sorelle quando si posano su Reneesme.
Una bambina è riuscita ad illuminare un intero Universo.
È, qualsiasi cosa succeda, la famiglia la proteggerà per amore.

Author’s Note:
Missing Moment da Breaking Dawn. ^^
In linea temporale i Pov di Eddie e Bellina risalgono a prima del parto, il terzo prende posto appena prima dell’incontro fatale con Irina (e chissà chi è?! ^^’’).
L’idea mi è venuta ascoltando la canzone in corsivo…non c’entra molto ma il video è particolare e il ritornello rendeva abbastanza l’idea…se volete darci un’occhiata su Youtube il link è questo…
Helloween feat. Candice Night ~ Light The Universe
Ringraziamenti dovuti per le bellissime recensioni allo scorso capitolo! (e io che credevo non l’avreste presa bene…-___-“)
In specifico a:
Annalisacullen --> Oh mamma...respira, ti prego! ^^"" Anch'io vorrei coccolarmi Eddie ma non l'hanno ancora fatto formato peluche...dovremo accontentarci dei cartonati, temo. Comunque non ho mai avuto in programma un bis per quello spezzone...potrebbe essere un'idea però...
RedTwiSasa --> Lo pensavo perché ero convinta che fosse un po', come dire, fuori dal carattere di Bella...ma, sottolineo, lo pensavo. Sono molto contenta che ti sia piaciuta! ^^ By the way ho creato la nuova fic ma per ora ho solo caricato i primi due chappy, che dire...se ti va facci un salto la prox settimana! ^^
mine --> sì, fin dall'origine è stata pensata e scritta come one-shot, ma non è detto che le cose non possano cambiare...dipende dalla mia ispirazione! (e dal mio tempo libero...^^) Comunque grazie per aver recensito!!!
prudence_78 --> concordo con tutto. Ho deciso per il titolo con un compromesso però...di poterlo cambiare quando ne troverò uno migliore, intanto i capitoli li nomino sotto le canzoni che uso per ognuno...il problema è che alcune scelte non sono così facili da motivare, dato che sono musico-dipendente dal momento della nascita^^"
Ci rivediamo il prossimo Sabato con un doppio aggiornamento!!! (Vedi sotto)
Hermes

P.s.
Per chi voleva leggere le avventure di Edward Cullen Lo Scapolo...ho creato una nuova fic che si può raggiungere QUI .
Per ora ho postato solo i primi due capitoli che figuravano già in questa raccolta, ovvero il #18 e il #18bis che ho provveduto ad oscurare ma mi ci vorrà un po' di tranquillità per codificare i nuovi...ahimé QQ.
Vi prometto che il prossimo Sabato l'aggiornerò di nuovo...^o^

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Capitolo 25
*** #22 ***


Parole: 105 + 254 + 236.

#22
I was a heavy heart to carry
My beloved was weighed down
My arms around (her) his neck
My fingers laced to crown.

I was a heavy heart to carry
My feet dragged across ground
And (s)he took me to the river
Where (s)he slowly let me drown

My love has concrete feet
My love's an iron ball
Wrapped around your ankles
Over the waterfall
Florence + The Machine ~ Heavy In Your Arms

Pov Bella
Questa è una situazione senza via d’uscita…
Avrebbe mai fatto successo una trama del tipo Romeo, Giulietta e Paride?
No…Paride nella tragedia era solo una pedina conveniente, messa lì apposta per l’occasione.
Il mio Paride è tutt’altro che un burattino scenografico.
Li amo entrambi.
Mi sento pesante se ci penso.
Rivali, tesi su un filo da acrobata invisibile fatto di vetro che ad ogni passo si incrina.
Mi abbraccio il torace non per una voragine, ma per evitare di spezzarmi in due.
Come se esistessero due Bella identiche che si accapigliano.
Una per Jacob. Una per Edward.
Non so più per chi combatto…e, pesante, affondo.

Pov Edward
Jasper mi guarda preoccupato al mio fianco, fermandosi sulla mia espressione vuota.
“Sta per impazzire…” Fratello, potresti aver ragione!
Non sento nemmeno più i pensieri degli altri…con l’occhio della mente continuo a vedere Bella che sale sulla moto di quel licantropo puzzolente!
Mi rendo conto di ringhiare solo quando Jasper sbriglia la piena forza del suo potere e mi costringe a calmarmi…alcuni dei nostri compagni si sono voltati ma quando vedono la mia espressione mi danno le spalle, intimoriti.
“Edward…vattene.” mormora piano Jasper “Se continui così, farai qualcosa di stupido.”
“Guarda com’è teso, Cullen-sono-Dio!!!” Newton se la stava godendo un mondo a quanto pare.
“Tipo staccare la testa a Mike Newton?!” replicai sadico, iniziando a varare le tante possibilità di tortura.
VAI!” mi spinge fuori dal banco con una spallata.
Raggiungo la professoressa di spagnolo, che mi guarda imbambolata…ho sempre fatto un certo effetto su questa donna di mezz’età, ma oggi i suoi filmini mentali non mi interessano.
“Professoressa…credo di avere la febbre…” sfido chiunque a contraddirmi con la faccia che ho in questo momento “Dovrei andare in infermeria…”
“Certo Mister Cullen. Vada pure.” riesce a dire con voce acuta, senza fiato.
Mi catapulto fuori, ancora prima che parli e mi dirigo direttamente alla Volvo…per una volta mando a stendere le apparenze e nel giro di cinque secondi sto già sgommando fuori dal parcheggio.
Alice e Jasper si occuperanno della giustificazione per la mia assenza…la mia mente è più calma, più fredda mentre sono al volante.
Devo trovare un modo per uccidere Jacob Black.

Pov Jacob
Tremo tutto.
Ondate di calore mi lambiscono come un rogo vivente.
Cosa vuol dire che il succhiasangue la trasformerà solo dopo il matrimonio?!
Questa storia già non si reggeva in piedi, adesso è proprio assurda!
Sto per scoppiare nella mia stessa pelle.
“Jake!”
Sta zitta, Bella!
Gli spasmi si fanno più violenti.
Come puoi amarlo fino a questo punto?!
Con tutto il male che ti ha fatto?
Ti sei già dimenticata quanta fatica hai fatto a tornare viva dopo che se n’era andato?!
Non sono idiota, Bella! Non pretendere di farmi la predica!
Tu e la tua pietosa replica marmorea di fidanzato siete solo due sadici, pronti a distruggervi ed distruggere tutto quello che avete attorno.
Io però ho la soluzione.
Corro fuori dal garage, e appena metto piede sulla terra fangosa, esplodo.
Le mie zampe sbattono pesantemente contro il selciato.
Gli artigli alzano zolle di terra come se fossero piume, mentre schizzo in avanti come un missile.
“Jake!!!” il richiamo di Bella è già lontano, troppo basso per sentirlo da sotto il pulsare rabbioso del mio sangue.
“JACOB!!! Fermati immediatamente! FERMO!” Sam usa la voce dell’Alpha ma è troppo tardi. I cavi d’acciaio che mi legano al branco si sono allentati momentaneamente grazie alla mia rabbia. Una serie di ululati scuotono la foresta attorno a La Push.
Non sono abbastanza veloci per tenermi dietro ed intercettarmi…quando arriveranno sarà tutto finito in un modo o nell’altro.

Author’s Note:
Stralcio modificato da Eclipse. ^^
La canzone la conoscete tutti, immagino…
È un ascolto continuo ormai…
Adesso che lo rileggo sto pezzettino, trasuda violenza…ma Eclipse mi dà quella sensazione…cavoli, non vedo l’ora di averlo in dvd! @@
Peccato che nel libro non si arriva ad uno scontro all’ultimo sangue…se fosse così la storia finirebbe troppo in fretta e ammetto di tenere sia per il vampirozzo che per il lupacchiotto, mi stanno entrambi simpatici! ^///^
Proposito Missing Bites ha superato quota 50 recensioni con lo scorso capitolo, e 2000 letture!!! Un ENORME grazie a tutte queste persone!!! ^^
Ed ora lo Spigolino dei recensori!
Annalisacullen --> dato il tuo odio per Jake questo capitolo è per te^^, ma temo di non sapere chi vincerà fra i due!!! *me ridacchia imbarazzata* Comunque l'ultimo Pov era proprio Jasper.
prudence_78 --> Uhm...sono d'accordo sul fatto che Edward in Breaking Dawn è stato messo da parte e che un libro scritto dal suo punto di vista l'avrei gradito particolarmente. Ma in termini di libro, Breaking Dawn è già qualcosa come mille e passa pagine solo parlando di Bella e di Reneesme non di Edward, lui purtroppo fa la parte dello spettatore anche perché la sua lettura del pensiero con Aro si rivela un'arma a doppio taglio! ^^ Quindi io spero sempre in Midnight Sun...e magari anche un Midnight post BD non guasterebbe...^^
RedTwiSasa --> spero che ti piaccia anche questo anche se non tratta di argomenti cosidetti 'pucciosi' xD sono d'accordo sul fatto che la gravidanza di Bella è una cosa molto dolce...anche se la prima volta che ho letto il parto sono rimasta un po' stupita *_* Edward che affonda i denti nella placenta col rischio di sporcarsi la camicia Armani?! *Hermes si mette le mani nei capelli* Alice lo scuoierà vivo!!! (Scherzo...)
Ho aggiornato anche 'Lo Scapolo' con il primo capitolo 'inedito', se volete farvi quattro risate andate qui.
Vi aspetto il prossimo Sabato con un nuovo Bite fresco di scrittura...purtroppo le idee iniziano a scarseggiare ma non si puo mai sapere quando colpisce l'ispirazione, no? ^^
Hermes

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Capitolo 26
*** #23 ***


Parole: 997.

#23
«Sei conciata male, Bella».
«Ricorda che oggi sono annegata».
«Non è quella la ragione. Sei uno straccio».
Rabbrividii. «Senti, sto facendo del mio meglio».
«In che senso?».
«Non è stato facile. Ci sto lavorando».
«Gliel'avevo detto», mormorò tra sé.
«Alice», sospirai. «Cosa pensavi di trovare? Cioè, nel caso non fossi morta? Speravi che fossi qui a fischiettare spensierata? Sai bene come sono fatta».
«Certo. Ma un po' ci speravo».
«Allora non ho l'esclusiva delle illusioni stupide»
New Moon ~ 17. Ospite

Dopo la nostra conversazione rimasi in silenzio.
Alice, seduta sulla sedia di plastica da ospedale, accanto al mio letto dove giacevo parzialmente mummificata.
Gli occhi topazio bassi, ancorati al pavimento.
Ero in pena per i Clearwater, e per Charlie ma non per i Cullen.
Harry era da qualche parte nell’obitorio di questo stesso edificio.
Non mi pentivo di aver cercato la voce di Edward ore prima, sul ciglio di una scogliera in piena tempesta. È stato uno dei momenti più belli della mia vita.
Chiudo gli occhi per godere appieno del ricordo…di quella sensazione.
Peccato che non ci riesca, imbottita di tranquillanti e chissà cos’altro.
Mi immagino la sala d’aspetto del minuscolo ospedale di Forks piena zeppa.
Pochi minuti fa ho sentito Charlie in corridoio, parlare al telefono con mia madre…il suo aereo deve essere arrivato perché non l’ho più visto.
Jacob è fuori sulla porta, lo sento sbuffare. Non voleva far entrare Alice quando è arrivata ma ha ceduto al mio sguardo, uscendo fuori dalla stanza con un “Quando sbatterai fuori Miss-vegetariana-Cullen, fammi sapere!”
Lui mi aveva salvata e mi aveva portato all’ospedale, tremando di paura.
La corrente, il volo e lo sbattere contro le rocce non avevano fatto un lavoro pulito.
Su 206 ossa ne avevo fratturate o fuori posto un quarantina…ora vantavo di essere un gesso vivente. E sarei dovuta stare a letto per minimo un mese e mezzo. Fantastico…
Se buttarsi da un precipizio non bastava, scommettevo che neanche spararmi mi avrebbe fatto un graffio. Il proiettile sarebbe rimbalzato via, conoscendo la mia fortuna!
Un ringhio proveniente dal corridoio mi fece riaprire gli occhi di scatto.
Lo conoscevo.
Alice fissava la porta, preoccupata.
“Fammi passare, Black!” l’ultima parola era stata sputata fuori come veleno.
“Sul mio corpo immobile, Cullen!” rispose Jacob, riuscivo a vederlo mentre tremava, le labbra strette e i muscoli gonfi.
Alice dischiuse la bocca ma non parlò, tesa.
Figlio, calma…siamo in territorio neutrale! Non vi permetterò di attaccarvi!”
Carlisle!” il ringhio mi fece tremare da capo a piedi, le mie allucinazioni cancellate con un colpo di spugna…ed era così vicino.
“Non tollererò che tu la ferisca ancora, Cullen…l’hai già distrutta una volta!” l’accusò Jacob veemente.
Lo vedo.” la voce vellutata si era abbassata ad un sussurro, probabilmente sta frugando fra i pensieri di Jake. Quello non potevo sopportarlo!
“Ed-ward…” mormorai piano, un improvviso silenzio tombale cadde sia nella stanza che fuori…sembrava quasi che trattenessero il fiato quando buona metà di loro non avevano bisogno di respirare. Intanto quel semplice nome proprio di persona aveva aperto la voragine, un dolore che nemmeno la morfina avrebbe potuto sedare.
Alice si alzò scossa, ed aprì la porta dove riuscivo solo a distinguere delle ombre.
“Vi lasceremo soli per un po’.” disse a mio uso e consumo. Jacob sbuffò ma non replicò questa volta.
Lui entrò in silenzio dentro la camera d’ospedale, chiudendo la porta dietro di se, senza far rumore.
“Cos’è…sei venuto a vedere se sono ancora viva?” riuscii a dire acida, annaspando.
Chiuse gli occhi, in piedi, accanto al letto.
Era vero.
Era reale.
Non c’entrava nulla con le mie allucinazioni.
“Avevi promesso che non avresti fatto cose stupide.” rispose con un filo di voce implorante.
“Avevi promesso che non saresti più tornato!” sbottai, non poteva sapere quante volte aveva spezzato quella promessa sottoforma di visione.
I suoi occhi topazio mi guardavano affranti, ma non avevo pietà. Ero oltre il perdono in quel momento.
“Le moto…la radura…la scogliera…cosa stavi cercando di fare, Bella?” domandò, mantenendosi calmo.
“…” ero tentata di dirgli una bugia, ma rimasi in silenzio. Il mio nome sulle sue labbra era come un coltello che andava sempre a segno. Notai che vestiva ancora lo stesso completo del mio compleanno, ormai sdrucito e in condizioni poco decenti.
“Non hai trovato abbastanza distrazioni, vedo…” commentai incolore “Sei tornato solo per il piacere di farmi la predica…”
“Bella…”
“Non iniziare!” sbottai seccata “Bella qui, Bella là! Non c’eri, non sai NIENTE!”
Il bip di una delle macchine al mio fianco ha aumentato il suo ritmo ad una velocità impressionante, le costole mi fanno male per lo sforzo ma non riesco più a fermarmi…a fermare le parole che ho tenuto dentro.
I suoi occhi sono spalancati.
Sembra un uomo sul rogo, mentre le fiamme lo sfiorano dal basso verso l’alto…e tengo in mano il fiammifero ancora acceso.
Ha dischiuso le labbra, ma non esce suono.
“Non mi perdonerai.” dice infine con un filo di voce.
“No.” risposi a voce bassa, riuscivo a sentire le fiamme crepitare anche dentro di me. Mi stavano consumando.
“Volevi…” inghiottì prima di continuare “Volevi morire?”
“No.”
La risposta era sempre la stessa…non cercavo di suicidarmi.
Ero solo disperata…volevo vederlo, sentirlo anche se per pochi istanti!
Da quando era entrato in quella stanza era scattato qualcosa…odio.
Lui mi aveva lasciato a Forks, in balia di me stessa.
Lui aveva obbligato Alice e tutti i Cullen a sparire.
Sempre lui aveva promesso l’impossibile…sarà come se non fossi mai esistito!
Intanto il silenzio strisciava nella stanza, sinuoso come un serpente, attorcigliandosi alle gambe del letto.
“Va via…” sussurrai, trattenendo a stento le mie emozioni “Sarebbe stato meglio se non fossi mai tornato…”
Le mie parole lo percorsero come una scarica elettrica ad alta tensione. I suoi occhi bollenti mi fissarono, come se volesse aprirmi lo scalpo e trovarci qualcosa di diverso.
Rimasi insieme per miracolo, mentre mi scrutava così a fondo ed alla fine si dette per sconfitto. Inspirò a lungo, spezzando il contatto “Mi dispiace…per tutto.”
Uscì. Le sue belle spalle, curve come quelle di un vecchietto.
Non era passato un secondo e la mia apparente integrità era sparita.
I singhiozzi m’impedivano di respirare normalmente.
Alice scivolò dentro con espressione triste, si sedette sul materasso e mi abbracciò senza parlare.
Lei sapeva già tutto.
Non c’era bisogno di spiegazioni.
La risposta alla domanda era fondamentalmente una.
“Sono ferma. Sono spezzata. Jacob mi ha ricucita come meglio poteva…ma non sarò mai come prima. Che valore ha un giocattolo rotto mal riparato?”

Author’s Note:
Probabilmente non vi piace…non piace nemmeno a me, ad essere sinceri.
Ma leggendo quel particolare Botta e Risposta fra Alice e Bella (in corsivo all’inizio del capitolo), ha fatto scattare questa visione distorta.
Poi, il fatto che non si sia neanche fatta un graffio quando è saltata dalla scogliera di La Push mi ha sempre riempita di punti interrogativi…voglio dire…a parte il film, sono minimo venti metri di salto. Sotto ci sono delle pietre…a rigore delle leggi della Fisica e della sua sfortuna, Bella dovrebbe essersi sfracellata stile frittata! (Poraccia!o.O)
Spazziamo via tutto il fattore Volturi-Volterra-Suicidio…Edward sarebbe comunque tornato, no?
Cosa ne pensate?
Si ringraziano Annalisacullen, RedTwiSasa e prudence_78 per i commenti al #22…allora un po’ d’azione non vi dispiace…^^
Per ultimo un avviso: Hermes va in vacanza (finalmente! *me salta sopra una valigia nel vano tentativo di chiuderla*) e non aggiornerà le proprie storie per due settimane di seguito...quindi vi aspetto Sabato 28 Agosto per buone nuove! ^^"
Buone Vacanze!
Hermes

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Capitolo 27
*** #24 ***


Parole: 505.

Attenzione: questo Bite ha rating rosso per accenni più o meno velati al sesso...post BD.

#24
You're the cocaine on my filthy mirror
Oh my god how I need you
Living in fear to be left alone
My lips turn to blue
I'm like a sheep among the hungry wolves
This is my sorrow blues
You're the poison in my veins
I'm just a fool in your game.
In the prison of my own frontiers
Loneliness is my worst fear
Blinded by your heavenly smile
And my soul is the price

Oh, licking your bloody lips,
Smiling and sucking your fingertips
Oh, lash me with your whip
I'm your slave, for you I bled!
For My Pain ~ Dear Carniwhore

Completamente fottuto dal momento in cui lei mette piede nell’aula di Biologia.
Devo averla ora…sentirla gridare, accecata dai bagliori dell’inferno chiamato Desiderio.
Immaginavo di morderle quelle labbra rosso corallo fino a farle sanguinare…sì, son proprio Edward Cullen, allora? Forza cigno, vieni dal leone…non farti pregare!
La mia richiesta venne esaudita, si sedette al mio banco come tutti i giorni.
Se Tanya e Rose non erano mai riuscite ad interessare una certa parte di me, Bella Swan con un solo movimento involontario dei suoi boccoli sarebbe riuscita a piegarmi come un’idiota malato d’amore, e riusciva anche ad mantenermi in un evidente stato d’erezione…peggio di un maniaco.
Intanto il bell’agnello si era seduto, accavallando le gambe con lentezza e ammiccando maliziosa dalla mia parte.
Groaaarrrr!!! TU!!! Sì, proprio tu in seconda fila! Togli gli occhi di dosso dalle gambe di mia moglie, depravato!!!
Questa situazione mi ucciderà, anzi mi sta già uccidendo, lentamente…soprattutto quando Bella mi guarda in questo modo.
Ma chi me l’ha fatta fare quella scommessa maledetta?!?!!?!

“Io dico che non riusciresti a stare sei mesi senza sesso, Eddino!!!” motteggiò Emmett dal divano, mentre Jasper cercava di non ridere.
“Dopo cento anni senza, sei mesi non sono niente, Em…” risposi distratto, scrivendo sul pentagramma una nuova musica.
“Scommettiamo…?” replicò Jasper con un ghigno satanico “Sei mesi e non devi toccare Bella neanche con un dito, intesi?”
Scossi la testa pronto a rifiutare quando Bella e le mie sorelle arrivarono in blocco…grazie al cielo Renesmee era con Esme a far compere, quel giorno.
“Andata!”
Mi voltai, guardando a bocca aperta Bella…non ci potevo credere…

Sono passate due settimane…oddio, non ce la posso fare!!!
Non quando, da due settimane, Alice detta legge sull’abbigliamento di Bella…microscopici vestitini attillati, jeans strettissimi.
Repressi un gemito di frustrazione, cercando di concentrarmi sull’argomento. Era difficile con un’erezione delle dimensioni dell’Empire State Building.
A detta di Bella avevo bisogno di una lezione sull’auto-controllo dato che l’ultimo appuntamento di Reneesme con Jacob è andato male, per colpa mia…

“Papà, ti odio!!!” la sua voce acuta era vicina al pianto, sbatté vigorosamente la porta della sua stanza…avrei potuto anche arrabbiarmi se una Bella furente non mi si fosse parata davanti con occhi di fuoco.
“Non. Li. Avrai. Di. Nuovo. Pedinati. Mi. Auguro?” scandì freddamente.
“No, tes-”
“Tu stasera vai a stare da Esme e gli altri…se sento il tuo odore nel raggio di due chilometri, ti vengo a cacciare personalmente!!!” ringhiò per poi sparire nel corridoio, sicuramente in piena modalità Mamma.

Cavoli! Nessie è anche mia figlia!!!
Non voglio che quel lupastro la ferisca!!!
E guarda in che casino mi ha messo il mio legittimo istinto paterno!
All’inizio pensavo, speravo, che Bella cedesse dato che è ancora nuova alla vita da vampira e alle sue distrazioni…non ha ancora trent’anni per la miseria!!! Ma la sua inclinazione al vampirismo sembra la favorisca anche sotto questo aspetto…
Al solo pensarci, se potessi, mi strapperei i capelli…

Cinque mesi e mezzo…
Ventidue settimane…
Centocinquantaquattro giorni…
Tremilaseicentonovantasei ore…
…senza ses- *ahem* Bella…
…e se perdo, l’Aston va al cane!!!

Author’s Note:
Ritornata dalle ferie^^... Io credo che prima o poi Reneesme diventerà adulta ed Eddie svilupperà una forma di protezionismo parentale per la sua pupilla…hehe… ^///^
Forse ci sono andata un po’ troppo pesante ma era divertente da buttare giù e Bella me la vedo bene nella veste Sexy-solo-per-uccidere.
La canzone dovete ascoltarla…è una vera bomba! Fatta su misura per dei vampiri!!! ^^
La potete trovare come al solito su Youtube a questo indirizzo: For My Pain ~ Dear Carniwhore.
Si ringrazia Annalisacullen, prudence_78 e Bree (grazie mille per aver inserito MB fra i tuoi preferiti! ^^).
Vi aspetto il prossimo sabato con un vero e proprio Missing Bite...^^"
Allla prossima!
Hermes

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Capitolo 28
*** #25 ***


Parole: 613.

#25
You need me…
You feel me…
You love me…
Yes, I love you!
Mi pensi…
Mi senti…
Mi odi...
Poi ti guardi allo specchio e ti dai del deficiente…
Perché lo sai che nella vita, non si butta via niente!
Mina ~ Non si butta via niente

20 Giugno 2003
La scuola è finita da appena una settimana…
Ieri ho accompagnato Bella ed Alice a togliere anche il deambulatore…
Fosse stato per me l’avrei portata in braccio per tutta la vita, è una buona cosa essere vampiri instancabili.
Oggi la mia ragione di vita passa il pomeriggio a lavorare nel negozio dei Newton…spero solo che il ‘piccolo’ Mike tenga i propri pensieri per se.
Certe volte mi scopro carente…anche se Bella dice che sono più che perfetto per lei.
Giro in tondo nella mia camera, pensando a lei…voglio vederla ma mi ha vietato di seguirla oggi, dice che deve fare delle cose da donne con Alice.
Sono curioso…
Sospiro, ravviandomi i capelli.
Potrei comporre un milione di pezzi al pianoforte, non sarebbe abbastanza per spiegarle che mi fa sentire umano.
Potrei regalarle un mazzo di rose rosse ogni giorno, ma non le darebbe l’esatta misura della mia devozione nei suoi confronti.
Prendo il cellulare in un flash argenteo e compongo il suo numero…niente!
È gia la ventesima volta che provo a chiamarla e lei non mi risponde…sono sempre più curioso! Uffi!
Tutto quello che so è che Alice l’ha portata fino a Port Angeles a fare compere…e stiamo parlando di Bella!!!
Sopra lo strato di nubi, sta calando la sera.
Sento la Volvo venire su dal vialetto e fermarsi davanti casa.
Scendo come un razzo di sotto, sperando di trovarci Bella ed invece c’è solo Alice, per di più senza una busta!
“Niente shopping? Dov’è la vera Alice?”
“Haha…spiritoso!” esclamò lei con uno sguardo misterioso “E se stai per chiedermi dov’è Bella te lo dico subito: a casa sua. Ha detto di non andare da lei fino a sera.”
Cerco di raggranellare più informazioni dal folletto attraverso i suoi pensieri ma lei mi sbarra la strada con un’accurata traduzione dall’inglese al giapponese di Bohemian Rhapsody dei Queen.
Sospiro, di nuovo, e torno di sopra…non riesco a stare senza Bella.
Ma non posso nemmeno vedere il suo broncio…
Quindi metto a frutto la mia centenaria pazienza ed attendo.
Verso le nove di sera corro verso Forks a velocità moderata e, in un batter d’occhio, sono nella stanza della mia tentazione. Lei però non c’è.
La Tv è accesa, Charlie è di sotto a guardare qualche match di baseball.
La porta della stanza si apre ed entra il mio angelo custode mentre si annoda distrattamente i capelli in una coda.
“Ciao…” mi saluta con un sorriso, prima di abbracciarmi e accarezzarmi i capelli come le piace a lei.
“Ciao…” la scosto per guardarla da capo a piedi prima di domandare “Cosa hai fatto di bello oggi?”
Lei sorride maliziosa “Curioso?”
“Un po’.”
Si allontana, andando a frugare nella sua cassettiera e afferrando un involto scuro. Siede sul letto e faccio lo stesso, imitandola.
“Buon compleanno, Edward!” esclama, porgendomi ciò che ha in mano.
Al tatto è morbido…un berretto di lana tipo rasta.
“Alice dice che ti starà bene…” replica alla mia faccia da protesta “E poi non voglio che i tuoi capelli si consumino a forza di essere desiderati!!!”
Ridacchiamo, mentre svolgo il berretto per provarlo, e scopro che dentro c’è ancora qualcosa…un diario.
“Voglio che sia tuo…mi sembra il minimo fartelo leggere.” mormora imbarazzata.
“Bella…non mi merito tutto questo.” tengo il diario fra le mani, accarezzando con i pollici la copertina ruvida, di stoffa verde pastello.
“Ti sbagli…perché se non fossi nato, anni fa, io non ti avrei mai conosciuto.” spiega, posando le mani sulle mie “Non importa cosa sei, ti voglio bene perché sei tu…quindi grazie di esistere.”
Non posso piangere ma la abbraccio stretta, facendo attenzione alla mia forza.
Come si fa ad non amare una creatura meravigliosa come Bella?

Author’s Note:
Missing moment post-twilight.
Ragazze, scrivendo l’ultima frase devo dire che una lacrimuccia minacciava di scendere anche a me…QoQ
Non so come sia uscito questo momentino ma per ora è il mio preferito…troverò anch’io il mio Edward un giorno o l’altro…sigh…
Si ringraziano le persone che hanno commentato il cappy precedente ovvero Annalisacullen e RedTwiSasa, e rispondo a:
prudence_78 --> dato che ho conosciuto un tipo come Jacob direi che Edward fa bene a pedinarli come un'ombra! Non si può mai sapere...xD Per quanto riguarda il lupo illibato...a quanto pare nel libro Jake fa la parte del solito sfigato di turno (senza offesa, eh!) ma nella mia visione della cose io non credo proprio che sia ancora puro e innocente della serie I-bimbi-nascono-sotto-i-cavoli.
camilla_rain --> bello il finale, eh? ^^ Comunque ti auguro di guarire presto...pensa che l'anno scorso a Giugno io ho fatto l'influenza per colpa dell'aria condizionata! ^o^
La canzone di oggi si può trovare a questo link Mina ~ Non si butta via niente a mio avviso è carina! ^^
Il prossimo sarà il Missing Moment che tutti noi abbiamo aspettato da quando abbiamo visto Rio in New Moon...o.o...
Hugs&Kisses
Hermes

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Capitolo 29
*** #26 ***


Parole: 313.

#26
It's the sad eyed goodbye
Yesterday's moments I remember
It's the bleak street, weak kneed partings I recall
It's the mistier mists the hazier days
The brighter sun and the easier lays
There's all the more reason for laughing and crying
When you're younger and life isn't too hard at all
Queen ~ Drowse

15 Settembre
«L'hai promesso! A Phoenix hai promesso di rimanere...».
«Fino a quando fosse stata la cosa migliore per te», precisò, interrompendomi.
New Moon ~ 3. La fine

Plink.

Plink.

Plink.

L’acqua continua a scendere nel lavandino senza fermarsi mai…ho perso il conto delle gocce
Vorrei alzarmi e strappare con un solo movimento quel rubinetto.
Mietere quei plink maledetti che mi stanno facendo andare fuori di testa!!!
Non bastano gli orologi…anche l’acqua segna il mio tempo eterno.
Plink.

Dong.
Plink.
Dong.
Non so cosa darei per uscire da qui!!!
Il sole equatoriale è ancora nel bel mezzo del cielo…nel pieno della siesta. Sospiro, battendo la testa contro il muro al quale sono appoggiato.
L’unica mia consolazione è mantenere Lei al sicuro.
Prima o poi riuscirò a scovare Victoria e quando succederà…mi prenderò cura di lei.
Fisso me stesso nel piccolo specchio sopra il lavandino…il volto di un assassino ricambia il mio sguardo nero petrolio.
Signore, non sono degno di chiederlo, ma fa che Bella stia bene…
Qualche migliaio di gocce dopo il sole tropicale era calato di colpo. Le luci di Rio si erano accese sfavillanti e allusive, anche le favelas dove alloggiavo sembravano essersi risvegliate dal torpore.
Dal bar di sotto il trambusto cresceva assieme alla musica sudamericana dal ritmo sfrenato…accelerando il mio tempo, rendendolo nullo.
Scendo le scale, improvvisamente nervoso, scansando alcune coppie occupate in effusioni amorose.
In ogni volto color caffelatte e dagli occhi scuri vedo qualcosa che mi ricorda Lei…
Il barman dietro al bancone mi osserva di sottecchi…ormai è certo che io sia un malavitoso, ma non aprirà bocca finché riceverà l’esosa pensione settimanale col quale mi affitta la camera.
Anche attraverso il mio torpore, la vita mi scorre addosso ed ignora la mia tristezza.
Spero solo che anche Bella faccia lo stesso; che trovi qualcuno migliore di me, si sposi, abbia dei bambini e poi…
Dimenticati di me.
Plink.
Dei nostri pomeriggi alla radura…
Plink.
…non rimane che il ricordo.
Plink.
E fra le luci di questo caotico ombelico del mondo,
anche tu sembri svanire…

Author’s Note:
Come promesso eccolo qui il Missing Moment...^///^
Accompagnato come al solito da una canzone...potete ascoltarla qui. By the way sembra che il Bite precedente abbia fatto vittime! ^^ In effetti mi capita raramente di scrivere così...
Bando alle ciance e passo direttamente allo spigolo dei recensori:
prudence_78 --> vedila con ironia...Jake potrebbe farsi dei soldi come termosifone ambulante! ^^
camilla_rain --> *Hermes si gratta la testa a disagio per tutti i complimenti* temo di non poterti indicare la strada per il pozzo segreto delle mie Idee per un semplice motivo...non c'è. Tutto quello che scrivo viene, bene o male, da se. Comunque non mi pare che Zia Steph abbia scritto di un complex di Eddie...
_Mela_ --> Ben arrivata!!! Spero che questo MB non ti abbia delusa...! ^^
Annalisacullen --> *Hermes annuisce soddisfatta* Già anch'io me lo sono sempre immaginato! Che dire ho fatto centro allora...^^
Non posso che salutarvi e darvi un piccolo indizio per il prossimo Bite: 13/09/2031 Bella’s Pov
Portate pazienza sette giorni e saprete di cosa si tratta...hehe...^^"
Hermes

P.s. tanti mi han chiesto quando aggiornerò 'Lo Scapolo' beh...i capitoli (sopratutto di quella storia) non escono fuori a comando e forse l'aggiornerò verso la fine della prossima settimana...che dire portate pazienza...

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Capitolo 30
*** #27 ***


Parole: 1506.

#27
Happiness
More or less
It's just a change in me
Something in my liberty
Happiness
Coming and going
I watch you look at me
Watch my fever growing
I know just who I am
The Verve ~ Lucky Man

15/09/2031 Bella's Pov
Stamattina fa quasi caldo per essere metà Settembre…sono tentata di rimanere in camicia!
Poi ci ripenso e, con un sorriso, la tengo sulle spalle. Non sono più giovane.
I miei cuccioli me lo ricordano sempre!
Torno dentro e controllo con un’occhiata le pentole sul gas, per fortuna il pranzo è già a buon punto…
“Bells…sei tu?” sento una voce rauca chiamare dal salotto dove Capo Swan occupa la poltrona sotto una spessa coperta di lana…se mi avesse dato ascolto a quest’ora non si ritroverebbe con l’influenza…uomini.
Un timido raggio di sole filtra dalle nuvole proprio sul pavimento di legno, basta per farmi tornare il sorriso, raggiungo Charlie e gli schiocco un bacio a stampo sulla pelata mentre il televisore vomita immagini dell’ennesima partita del torneo di baseball…
“Come va, papà?”
“Mi sento un mucchietto d’ossa preso sotto da un caterpillar…” mugugna lui con il broncio. Scuoto le spalle con un sorriso.
“Questo t’insegna ad andare a pesca senza i gambali di gomma…” gli picchietto delicata la spalla per imbonirlo “Domani ti sentirai meglio, vedrai!”
Con la coda dell’occhio vedo del movimento attraverso la porta d’ingresso, sono arrivati finalmente…chissà dov’erano andati a cacciarsi
Dieci secondi dopo rimango senza fiato mentre due paia di braccia color cannella mi stringono in un abbraccio strizza-costole.
“Buon compleanno, Ma’!!!” cantano in coro, lasciandomi due baci uno per ciascuno.
Quando sciolgono l’abbraccio, alzo la testa per incontrare gli occhi scuri di Neil, il maggiore, che con un sorriso aggiunge “…e mille di questi pranzi!”
“Ingordo!” borbotto, colpendolo al braccio con un pugno gentile mentre va in cucina.
Mi volto verso il mio figlio più piccolo che tiene in mano un grosso girasole dai petali dorati e ha sulla spalla uno zainetto, Neil deve essere andato a prenderlo da scuola per fare prima.
“Grazie, tesoro.”
Ci ritroviamo tutti in cucina, sedendoci al tavolo. Stiamo un po’ stretti ma non fa niente…non è colpa loro se crescono così in fretta!
“Zio Sam ti saluta, Nonno!” esclamò Neil.
“Come va giù alla riserva?” domandò Charlie “Tutto a posto?”
“Tutto tranquillo, non potrebbe essere diversamente grazie agli zii!!!” dichiara Thomas con orgoglio.
“Siete passati da Emily?” chiedo, portandomi una forchettata di pasta alla bocca.
“Sì…” Neil mi guarda con un sorriso “Non per contraddirti Ma’…secondo me è meglio che smetti il nuovo hobby. I tuoi cesti di paglia sono orribili!”
“Sono solo alle prime armi!” mi difesi, indicandolo con la forchetta “Devo prenderci la mano!”
Neil aggrondò la faccia e alzò le mani nella perfetta imitazione del terrore “Okay, okay! Giuro che la smetto ma posa l’arma!”
Sbuffai, mentre ridacchiavano “Non siete per niente divertenti!”
“Non prendertela, Bells. Lo sai che attiri disgrazie da ogni dove…” replicò Charlie “Perfino in tre facciamo fatica a starti dietro!”
A questo punto anche Thomas deve premersi una mano sulla bocca per non sghignazzare…uffa!
Sospiro, contando fino a dieci per mantenere la calma.
Mezz’ora dopo hanno spazzolato tutto il mangiabile, compresa la torta che avevo sfornato quel mattino presto e si sono di nuovo appostati davanti al widescreen, mentre sparecchio.
Se, quando ero diciottenne, qualcuno mi avesse detto che sarei stata una brava madre e avrei avuto dei figli avrei scosso la testa con un sorriso triste…
A quanto pare mi sbagliavo. La vita ti cambia e modifica anche le tue certezze più assolute.
Inconsciamente sfioro l’avambraccio destro con le dita…non sento niente, ma io so che c’è.
Una cicatrice lunga tre o quattro centimetri…la mia colpa è essere umana.
Pensarci non fa più male come allora, forse perché i lembi della voragine si sono cicatrizzati ormai.
Salgo al piano di sopra e rimango in piedi davanti alla porta della mia stanza, non trovando il coraggio di aprirla.
Il silenzio è totale a parte il mormorio della tv e il cicaleccio dei passerotti, appollaiati sull’albero accanto alla casa.
Perché ho paura? Cosa dovrei trovarci?
Abbasso la maniglia con un sospiro…
La stanza è tutta impolverata, sono secoli che non entro qui dentro!
Tutto è rimasto come l’ho lasciato il giorno del mio matrimonio…l’aria stessa parla del passato.
Guardo in silenzio la mia scrivania, il letto, le mensole piene di cd e foto.
Sono a disagio, ho la sensazione di non essere più quella Bella che era volata fin qui da Phoenix per dare spazio a Renee…chissà come sta, stasera la chiamo!
Scendo di nuovo giù nell’ingresso e prendo d’istinto le chiavi del mio pick-up e la borsa…speriamo che Neil non abbia di nuovo messo le mani nel motore!
Mi sporgo sulla porta del salotto “Vado da Emily! Fate i bravi vi raccomando!”
Vengo raggiunta da tre mugugni indistinti, i loro occhi non si staccherebbero dallo schermo neanche con l’arrivo di un terremoto!
Uomini…
Fuori l’aria si è fatta più calda, mentre faccio manovra nel vialetto tiro giù il finestrino al massimo. L’asfalto fumante brilla fioco sotto il sole.
Dopo pochi minuti lo Chevy arranca sulla strada deserta alla sua velocità massima, inizio ad pentirmi di non essermi messa gli occhiali da sole.
In effetti è da un po’ che il riverbero mi dà fastidio.
Dieci minuti dopo mi fermo in una piazzola a lato della strada, strofinandomi gli occhi…mi lacrimano, eppure il sole non è così forte.
Infilo una mano nella borsa in cerca della custodia e m’immobilizzo.
Per quanto mi sforzi non sento un rumore, nessun segno della presenza di qualche animale dalla vicina foresta…niente.
Scruto con gli occhi arrossati le fronde, spengo il motore e mi metto in ascolto.
Silenzio.
La strada è sempre stata scarsamente affollata ma oggi non passa proprio nessuno e, io che l’ho fatta migliaia di volte negli ultimi trent’anni, la conosco come le mie tasche.
C’è qualcosa di diverso…
Qualche istante dopo capisco che il cinguettio degli uccelli è assente.
Lentamente scendo dalla cabina, mi guardo attorno.
Lo vedo.
Un barlume vivido alla mia sinistra, intermittente come il movimento delle foglie al vento. Come se ci fosse un pezzo di metallo che riflette i raggi solari, proprio come fa la Luna.
Non può essere…
Restia richiudo lo sportello, ma il mio corpo si muove da solo e mi ritrovo a mio discapito fra gli alberi. Il riflesso sembrava vicino, invece percorro più di duecento metri fra le felci prima che acquisti una sua forma.
Un vampiro…il mio vampiro…
Rimango in silenzio, per il semplice fatto che non so cosa potrei dire senza cadere nel banale.
Edward rimane immobile, mi fissa tristemente con le ciglia leggermente abbassate sui suoi occhi dorati. Riluce come uno specchio, lo specchio del mio passato.
Un passato che non è cambiato. Eterno nella sua perfezione di marmo.
“Ciao Bella…” mormora piano con la sua voce vellutata, timido.
Per ora non so rispondergli. Però ammetto con me stessa che ho ripensato a lui dopo la morte di Jake per causa di Victoria, cinque anni fa.
“Ti starai chiedendo che cosa ci faccio qui…” continua con meno coraggio, distogliendo le sue iridi dorate.
“In effetti…” sillabo sarcastica.
Qui sotto gli alberi fa freddo, tutto è più scuro…il mio umore si è fatto nero.
“Ho saputo che Victoria è stata uccisa.” replica diplomatico “E del branco di La Push…”
“Non ti sarà stato difficile grazie alla tua abilità.” continuo improvvisamente “Edward, non sono il banco di prova delle tue informazioni ne mi reputo il Gazzettino di La Push quindi dimmi cosa devi dirmi e sparisci!”
Ha allargato gli occhi, stupefatto…l’influenza di Jake è stata micidiale.
“Volevo solo vederti…” la sua voce è diventata fredda in un lampo.
“Sono in ottima forma. Grazie per l’interessamento.” vedo la sua maschera impassibile incrinarsi un pochino.
“Hai ragione è meglio che me ne vada…” mormora ferito, gli occhi bassi…cosa si aspettava? Che io corressi fra le sue braccia come se tutti questi anni non fossero mai passati?
“Non fraintendere.” aggiungo in fretta, catturando la sua attenzione “Non sono arrabbiata ma non ti capisco…”
“Sono venuto per assicurarmi che fossi felice, Bella.” ha stretto i pugni, le braccia tese lungo i fianchi…la mascella rigida come se stesse soffrendo “Sei felice?”
È venuto fin qui solo per questo? Per sapere se sono felice?
Mi ci vuole un po’ per rispondere…ma la mia confusione dura poco.
Ho due figli stupendi.
Billy.
Charlie.
Il mio lavoro alla biblioteca di La Push.
Emily, Sam e i ragazzi.
La mia vita è piena e non ho più paura di invecchiare.
Tutto questo lo devo a Jacob.
“Sì, sono felice.” rispondo alla fine.
Lo guardo osservarmi serio, i suoi occhi si fanno leggermente più scuri.
“Sono contento.” dice con un sorriso doloroso.
Mi dà le spalle, pronto a correre via.
“Edward.” la mia voce è uscita ancora prima che pensassi di parlare.
Lui è rimasto voltato, attende in silenzio.
“Tu sei felice?” mormoro preoccupata, perché nonostante tutto non posso vederlo soffrire.
“Sì, Bella.” la risposta viene fuori strozzata e lui scompare.
Come un automa percorro il sentiero a ritroso e solo quando mi siedo nell’abitacolo del mio vecchio Chevy inizio a tremare.
I raggi del Sole attraverso il vetro cercano di riscaldarmi ma non sono abbastanza forti per contrastare un’Eclisse.

And the Sun is Eclipsed by the Moon
Pink Floyd ~ Eclipse

Author’s Note:
Ditelo che non speravate più in un aggiornamento...^^
Lasciate che chieda umilmente scusa...ho cambiato pc ed è stata una lotta tipo rodeo per riuscire a domarlo...@@...
In compenso penso (e spero) di non avere più crash inesorabili come prima!
Bando ai miei problemi informatici e passiamo alle vostre recensioni...
_Mela_ --> aggiornato, visto? ^^" (moooolto tempo fa ti avevo mandato una mail tramite 'Contatta' per la domanda che mi hai fatto nella recensione...ti è arrivata?)
prudence_78 --> forse sono un po' tontolona ma...mi hai chiesto se farò un Missing Moment dei pensieri di Bella su Tanya? Per ora non è in cantiere ma potrebbe anche capitare...
Vi dico solo al prossimo aggiornamento...e sono proprio curiosa di leggere i vostri commenti su questo Bite! ^^'
Hermes

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Capitolo 31
*** #28 ***


Parole: 552.

#28
When love breaks up
When the dawn light wakes up
A new life is born
Somehow I have to make this final
breakthrough
Now!
Queen ~ Breakthrough

20/06/1901
“Si tenga il resto!!!” esclamo, lanciandomi fuori dalla carrozza.
Il conducente mi guarda stranito ma alza le spalle e si tiene la banconota che ho lasciato sul sedile del mezzo senza obbiettare.
Salgo gli scalini dell'edificio a due a due, le mie suole di cuoio che scivolano sulla cera del pavimento.
“Infermiera!!! Infermiera, scusi!!!” la signora alza lo sguardo stranita...probabilmente mi prende per un pazzo.
Mi appendo al bancone come se stessi per affondare “Cerco la stanza della signora Elizabeth Masen. Sono il marito e dovrebbe essere nel reparto maternità.”
La calura insolita di quest'inizio estate è assolutamente impossibile...
Intanto la signora ha sorriso alla parola 'maternità', grazie alla sua lunga esperienza avrà già capito che sono o sto per diventare padre. Apre un grosso registro ed inizia a scorrere la lista, ma non va abbastanza veloce da tranquillizzarmi, tamburellavo nervosamente le dita sul legno.
“Si trova…nella stanza 111, primo piano.”
“Grazie!” scatto in avanti, salendo le due rampe di scale e scorrendo febbrilmente le targhette sulle porte.
82, 90, 104…111 eccola!
Diminuisco il mio passo e cerco di riavviarmi i miei capelli eternamente arruffati per darmi un aspetto più presentabile anche se alcune goccioline di sudore mi scendono dalla fronte.
La porta della stanza è socchiusa, sento la voce di Elizabeth mentre canta sommessamente.
Mi fermo un momento, ascoltandola…sembra impossibile che sia già successo, questo mattino sembrava tutto normale.
Busso delicatamente, lasciandole il tempo di ricomporsi ed entro con un sorriso.
“Edward…” dice solo, l’espressione serena mentre fra le sue braccia c’è un piccolo involto di coperte dal quale spuntano due pugnetti rossicci...cerca già di attirare la sua attenzione.
Non ci vuole molto prima che il neonato inizi a gemere.
Ho quasi paura ad avvicinarmi al letto ma Elisabeth mi sorride e, dopo pochi minuti, posso fare conoscenza con un bimbetto che potrei tenere con un solo braccio. Sul capo ha un folto ciuffo di capelli ramati come quelli di Lizzie e il naso dei Masen, il naso di mio padre.
“Edward caro…ti presento Edward.” soffia dolcemente lei, ridendo un po’ al gioco di parole e giocando con le ditine del piccolo.
“Se non fosse mio figlio, potrei dire che sa già come persuadere voi donne…” borbottai, un po’ geloso…l’infermiera nascose una risatina con un colpo di tosse.
“Tesoro!” mi riprese Liz con un’occhiata.
“Scusa cara.” dico, dopo un sospiro. Mi siedo sul letto, cercando di non fare movimenti bruschi e osservo meglio EJ fra le sue braccia…
Mi viene voglia di accarezzare la sua piccola testa ramata ma ho paura di fargli male quindi mi limito a fissarlo, almeno finché Elisabeth mi prende una mano fra le sue e la posa delicatamente accanto al corpicino caldo.
La sensazione che mi passa attraverso i polpastrelli è inspiegabile.
Ho procreato un maschio sano e bello.
Crescerà forte, andrà al college a studiare legge o qualsiasi altra materia gli interessi davvero.
EJ strizza improvvisamente le sue piccole palpebre e apre gli occhi…e so che lo amo.
Le sue iridi sono dello stesso colore di quelle di sua madre.
Il colore che mi ha fatto innamorare di lei ancora prima di sentirla proferire una sola sillaba.
Voglio il meglio per lui…ma c’è una cosa che posso solo desiderare…
Che il Signore gli dia l’opportunità di amare ed essere amato come io amo Lizzie.

Author’s Note:
Ecco un nuovo Bite freschissimo di scrittura...^^
Il prossimo è ancora da scrivere e sarà davvero lungo quindi non prometto niente per il prossimo Sabato.
Come al solito si ringrazia chi ha recensito ovvero Prudence_78.
Il mio cilindro di idee si sta esaurendo, com'era inevitabile, quindi il prossimo capitolo potrebbe anche essere l'ultimo.
A risentirci (spero presto).
Hermes

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Capitolo 32
*** #29 ***


Parole: 1195.

Charlie's Pov

#29
So it hurts to
Be alive, my friend
In this masquerade where
All one day must die

Don't you wish you
Were unborn again
Just for a minute
Just for a minute more
Kamelot ~ The Human Stain

From 13/09/2003 to 01/2004
Jack mi sta parlando da mezz'ora, non riesco a concentrarmi abbastanza da sentirlo.
Sono troppo preoccupato...
Da quando Sam ha ritrovato Bells nel bosco, una settimana fa, non l'ho ancora vista chiudere gli occhi per un momento. Sembra...una statua.
Non voglio pensarci ma ho una paura folle che possa fare qualcosa di stupido...
È tutto per colpa di quel maledetto ragazzo!!!
Com’è il suo nome? Edmund…Edwin…Edgar?!
Ma cosa diavolo gli è preso così d'improvviso?
Non ho idea di cosa si siano detti ma lasciarla da sola in mezzo agli alberi a poche ore dal tramonto non ha certo fatto aumentare la mia stima nei suoi confronti…
Intanto Gerandy non sa far nient’altro che consigliarmi poco velatamente di iniziare a cercarle uno psicologo…non sapendo nemmeno quale reazione potrebbe avere alla vista di uno strizzacervelli.
Non ci penso neanche…ma che diavolo posso fare?!
Un paio d’ore dopo, alla fine del mio turno in centrale, torno a casa.
Fuori il cielo grigio non è allegro ma fra queste mura il silenzio è tombale.
“Bella…?” chiamo, ma non ottengo risposta.
Ancora prima di muovermi so dove la troverò: dove l’ho lasciata una settimana fa.
Raggomitolata sul suo letto, il volto nascosto contro le ginocchia.
Ne ho abbastanza.
Non posso vederla così, mentre deperisce lentamente perché non tocca cibo.
Pensa forse che non mangiando lui tornerà?
Mentre trangugio un tramezzino preparato alla belle e meglio, afferro la cornetta del telefono a muro e digito un numero che non avevo mai fatto fino a questo momento di mia mano…
Dopo alcuni squilli la voce argentina di una donna risponde allegra.
“Qui Casa Dwyer, con chi parlo?!”
“Renee, sono Charlie.”

oOo
La casa è silenziosa come sempre.
Addirittura il carattere solare di Renee rimane sopraffatto da quest’atmosfera grigia, mentre saliamo in punta di piedi le scale.
“Bella non si è più mossa dalla sua camera?!” mormora sconvolta “E tu non hai fatto niente?!”
“Cosa avrei dovuto fare?!” replico di rimando, impotente.
Lei prende in mano la situazione, bussando alla porta della camera di Bells ed entrando con un grande sorriso.
“Tesoro!” esclama, il suo sorriso non dura molto. Bella ha alzato la testa, ma il suo sguardo ci attraversa cieco.
Non riesco a vederla in questo stato, non ce la faccio.
Scendo di sotto, e inizio a preparare la cena…qualsiasi cosa per non pensarci.
oOo
“Jacksonville è davvero meravigliosa, bambina!” Renee ha cercato di mantenere viva l’atmosfera per tutta la sera ma sta miseramente fallendo.
Bella è diventata refrattaria anche alle sue parole, annuisce ad intervalli ma non l’ascolta. Fa solo educatamente finta.
Punzecchia da oltre mezz’ora il suo hamburger, ormai freddo.
“Tesoro…forse avresti davvero bisogno di cambiare aria…” accenna cautamente sua madre, mandandomi un’occhiata “Potresti stare in Florida con me e Phil…prendere un po’ di sole, fare nuove amicizie!”
La testa mora di Bella si alza di scatto come se l’avesse attraversata un elettrochoc, la sua reazione per poco non mi fa andare di traverso la birra.
“Voglio rimanere qui.” dice solo. Il tono vagamente finale.
Non spreca nessun’altra parola in proposito e ricomincia a torturare ciò che ha nel piatto con perizia.
“Bells, tua madre ha ragione…” mi intrometto, cercando di assumere un’aria autoritaria “Vai a Jacksonville, lasciati alle spalle Forks e tutto il resto…puoi partire domani, posso anche mandarti le valigie in un secondo momento.”
Cling!
La forchetta scivolò nel piatto.
Bella mi guarda, irritata.
“Ho detto di no.” scandisce meccanica “Io sto benissimo.”
Si alza e se ne torna di sopra, la sua cena fredda.
Renee mi mandò un’occhiata che diceva tutto…maledizione se sono d’accordo
oOo
Bella la mattina dopo era andata a scuola.
Dopo aver visto il pick-up fare manovra ed allontanarsi, appendo di nuovo il giaccone da poliziotto nell’ingresso: avevo preso la mattina libera per aiutare Renee a fare i bagagli di Bella.
Volente o nolente se ne sarebbe andata da Forks…o, con tutta probabilità, sarebbe impazzita. Alle due del pomeriggio le sue valigie erano allineate fuori dalla sua stanza e sua madre stava parlando con la compagnia aerea quando sobbalzammo al rumore delle gomme sul vialetto.
Dopo un paio di minuti Bells aprì la porta d’ingresso senza alzare lo sguardo e prese direttamente le scale stile robottino.
La sentimmo fermarsi sul pianerottolo, una pausa, poi…
“Cosa ci fanno le mie valigie qui?” domandò acida, abbastanza forte perché riuscissimo a sentirla.
“Tesoro…” iniziò Renee, ma Bella, prese le valigie sbatté la porta della propria camera, chiudendosi dentro, la serratura scattò forte.
Sospirai, passandomi una mano sugli occhi e salendo al piano di sopra.
Sentivo il tonfo dei cassetti aperti e chiusi rabbiosamente.
“Bells.” chiamai cautamente.
“Non voglio andarmene!” strillò lei, dal tono sembrava che fosse sull’orlo delle lacrime.
“Non voglio mandarti via, piccola. Ma non mi stai dando altra scelta…” cercai di spiegare, stringendomi nelle spalle. L’argomento mi metteva a disagio.
“Bella, tesoro…fammi entrare, per favore.” Renee stava sull’ultimo scalino con un’espressione sconfitta.
La porta si aprì di un paio di centimetri e Renee entrò lasciandola accostata, in modo che potessi sentire.
“Mamma…non voglio venire a Jacksonville, mi dispiace.” lei dichiarò, e quel punto ne ero certo, stava piangendo.
“Va bene. Ma se cambi idea devi solo dirlo, piccola…” Renee stava usando il suo tono basso da chioccia.
In punta di piedi scesi le scale e mi infilai il giaccone…dovevo andare in stazione e Bells non aveva bisogno di me…
Almeno ci avevamo provato…
oOo
Una settimana dopo la partenza di Renee per la Florida, le cose erano migliorate un pochino.
Bella aveva ripreso ad andare a scuola, mangiare e dormire.
Dormire è un eufemismo.
Urlava nel sonno come se fosse preda di una tortura e ogni notte correvo a svegliarla. Solo dopo i suoi incubi i suoi occhi parevano vivi.
Il resto del giorno sembra un automa. Non guardava più la tv, non ascoltava musica, non leggeva, non usciva con gli amici.
In compenso si dava alla cura maniacale delle faccende domestiche ed aveva sempre qualche libro scolastico sottomano.
Tutto sembrava andare bene per non pensare.
Cinque pomeriggi alla settimana li passava a lavorare dai Newton, mentre gli altri li trascorreva chiusa in camera sua, molte volte guardava fuori dalla finestra senza vedere.
Una domenica sera ero davanti alla tv quando la vidi uscire fuori.
“Esci, Bells?” domandai, sorpreso.
Lei negò con la testa “Vado solo in garage.”
“Fai attenzione.”
Mezz’ora dopo non era ancora tornata e mi alzai, spiando dalle tendine della cucina.
Bells era dentro alla cabina del pick-up con una pila e la luce di cortesia accesa, stava colpendo qualcosa con un cacciavite sul cruscotto dell’auto.
Tornai alla tv, senza sapere cosa pensare.
Un quarto d’ora dopo la vidi tornare indietro con le mani graffiate e un sacco della spazzatura.
Dopo che fui certa di averla sentita chiudere la porta del bagno, uscii e andai a vedere il pick-up.
Aveva tolto l’autoradio, lasciando il buco con i bordi coperti di graffi.
Il mattino dopo, mentre buttavo fuori la spazzatura vidi la sua intera collezione di cd, tutti spezzati.
La sera della vigilia di Natale la vidi buttare nel caminetto acceso alcuni libri dai bordi consumati.
“Bells?” domandai, lei alzò solo le spalle.
…ed i suoi occhi erano vuoti.

Author’s Note:
Finalmente l’ho finito!!!
Scriverlo è stata un’agonia…in più non lo trovo proprio quel granché.
Il ritardo è dovuto alla mia ispirazione che langue parecchio di questo periodo e a dei problemi di salute.
Si ringrazia per i commenti sassy86 e si risponde a:
prudence_78: Lo scapolo subisce anche lui il mio blocco dello scrittore, purtroppo...mi sa che dovrete pazientare ancora qualche tempo per il capitolo 8 ma ti assicuro che ci sto lavorando^^
_Mela_: pensavo di aver ingarbugliato la spiegazione ma sono davvero contenta che tu abbia risolto! ^^ Comunque sì, questo sarà l'ultimo capitolo di MB per ora...

Come avevo già scritto nell'altro capitolo, Missing Bites si conclude qui. Avrei ancora qualche piccola idea ma non ho il tempo di scriverla e i capitoli scritti in fretta vengono fuori male per mia esperienza.
Magari tra tre o quattro mesi avrò di nuovo delle idee ma non prometto niente...^^
Chiudo i battenti ringraziando tutte le anime pie che hanno recensito questa raccolta...Grazie! QoQ
Goodbye
Hermes

P.s. la canzone dei Kamelot si può ascoltare qui

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Capitolo 33
*** #30 ***


Parole: 701.

#30
Rolling in on a burning tire
You're going to set my house on fire
Just to show me you were there
Well I was raised up like a snake
You were raised to leave me bait
The Dead Weather ~ Rolling On A Burning Tire

Stavo appollaiato fra le foglie dell’albero davanti casa tua.
I cacciatori sanno aspettare…
Non staccavo i miei occhi vermigli dall’abitazione, cogliendo ogni più piccolo spostamento. Anche solo una tenda lasciata alla brezza notturna.
Sarai mia. Devi esserlo.
M’inumidisco le labbra al solo pensiero…è quasi troppo facile…
In fondo cosa ne puoi se ti ho messo gli occhi addosso?
Tuo padre sta russando vigorosamente sul divano, meglio ancora.
Scendo a terra con un balzo silenzioso, non una foglia si è mossa.
Stai ancora facendo la doccia…ho quasi voglia di raggiungerti.
Con qualcun’altra al tuo posto forse l’avrei già fatto.
Non con te.
Immagino che sia questo il motivo della mia ossessione.
“Ho fame, Miss Swan…” mormoro a nessuno in particolare, dando un’altra occhiata calcolatrice ai dintorni.
Con passi lenti e fluidi faccio il giro della casa, sperando di non dover forzare una serratura solo per averti. Farei quello ed altro.
La porta della cucina non era ben chiusa, l’uscio accostato faceva brillare innaturalmente il vetro ai raggi della luna.
Entro anche se fiuto qualcosa di strano…e come se l’avessi lasciata aperta apposta, cos’è ti piace giocare a guardie e ladri?
Il russare del Capo Swan potrebbe mettere in serio pericolo questa catapecchia.
Cauto raggiungo la scala, storcendo il naso al mobilio di terz’ordine. Ti meriti decisamente di più…anche se non vivrai fino a domattina!
Tendo le orecchie, passando accanto alla porta chiusa del bagno.
M’infilo nella tua camera semi-illuminata…come sei disordinata, cara la mia cena…
Il tuo odore mi addolcisce, io che sono stato addestrato a non provare niente quando bevo.
Scongiuro l’attesa osservando con curiosità le tue cose: alcune foto, libri, cd…i tuoi vestiti lasciati un po’ dappertutto.
Click!
Prima che la porta si spalanchi, sono nascosto nell’angolo più buio della stanza.
Gli occhi fissi su di te, inconsapevole della mia presenza.
Sei vestita comodamente, pronta per andare a dormire come una diligente ragazza.
Appropriata e modesta, come una brava signorina.
Mmmhhhh…
Ti siedi sul letto, intrecciandoti i capelli, tenendo teso fra le dita della mano destra un elastico nero e canticchiando senza parole un motivo che non conosco.
Almeno finché non si blocca, rigida.
Sta guardando dalla mia parte, il luccichio famelico dei miei occhi scarlatti deve avermi tradito.
Non vado in panico, sorrido smagliante cercando di ammaliarla e inizio ad avvicinarmi lentamente, con passi misurati.
L’ultima cosa che voglio è che si metta a strillare come una gallina!
Il mio approccio sembra funzionare almeno per il momento.
Mi guarda, lei, dall’alto in basso. Al fondo dei suoi occhi cioccolata c’è un pizzico di paura, lo vedo.
“Non è divertente…” mormora con una punta di rabbia, aggrottando le sopracciglia.
“Davvero?” inclino la testa da un lato, strizzando gli occhi e sorridendo amichevolmente “A me diverte, invece…”
“Edward!” sibila non contenta, quando appoggio le mie mani sui suoi fianchi.
“Ho fame, tesoro.” commento gentilmente, occhieggiando apposta il suo collo “Che ne dici se facessi uno spuntino?”
Sorrido quando rabbrividisce…
Cerca di spingermi via e glielo lascio fare con un’espressione canzonatoria.
“Togliti quelle lenti o cosa diavolo ti sei messo!” comanda un po’ scossa.
Ubbidisco con un ghigno…quei pezzi di vetro iniziavano a darmi fastidio sul serio.
La vedo sospirare di sollievo mentre fissa le mie iridi nuovamente dorate.
“Allora…sono capace a fare il cattivo sì o no?” domando con un sorriso di sfida.
“Sì…così la smetti di fare il bambino!” replica lei, roteando gli occhi al soffitto.
Mi riavvicino, con tutta l’intenzione di rubarle un bacio e placarla ma lei si scosta ancora con un’occhiataccia…non dirmi che
“Sai che ti dico Edward?” dichiara, afferrandomi per le spalle e voltandomi verso la più vicina finestra.
“Dai Bella non-“
“Sono molto stanca!” ed enfatizza l’ultima parola con una stretta sulle mie spalle “Domani ho doppia lezione con il Professor Clapp e non posso permettermi di arrivare a scuola mezza addormentata!!!”
Sto per ribattere ma è irremovibile…
“Su Edward…sciò! Pussa via!” e mi spinge fuori dalla finestra…okay, me lo sono meritato
Salto sull’albero lì accanto, guardandola mentre chiude ermeticamente la finestra e poi tira le tende.
Sospiro…
È in questi momenti che ci penso più spesso da quando ci siamo messi assieme…
Non sono il leone, io sono un agnello fra le sue mani.

Author’s Note:
“E se invece io non fossi l’eroe? Come la metteresti se io fossi il cattivo?”
Questa è la frase che fa scattare la mia scenetta…e la mia personale visione della reazione di Bella a siffatte domande xD
Questo Missing Bite di rating giallo non è il preludio al ritorno della raccolta, solo una cosa che non mi lasciava dormire (ho dovuto barattare il piumone con la tastiera alle tre di stamattina…)
Per chi se lo sta chiedendo, sì il maniaco psicopatico è proprio lui! Edward Cullen in vena di scherzi! O meglio…questo Bite doveva finire in tutt’altra maniera, ma questa è un’altra storia ^\\\^”
Ringrazio Prudence_78 e _Mela_ per aver commentato il ‘fu’ ultimo capitolo.
Spero che anche questo vi piaccia!
Adios…
Hermes

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Capitolo 34
*** #31 ***


Parole: 865.

#31
Quando tornai a scuola, dopo aver passato una settimana in Alaska, avevo il terrore di non incontrarla più. Che, nel frattempo, fosse svanita nel nulla…
In realtà ero ansioso di rivederla e preoccupato dalla reazione che avrebbe potuto avere…ero stato ostile nei suoi confronti mentre la squadravo come il mio pranzo.
Fu con il mio cuore morto in gola che entrai almeno un quarto d’ora prima del dovuto nell’aula di Biologia, probabilmente le mie mani sarebbero state sudate se fossi stato ancora umano.
L’aula era vuota…se non fosse stato per Bella seduta sulla mia sedia. Il volto appoggiato alla mano, verso la finestra.
Trattenni il respiro inconsciamente, irrigidendomi.
I suoi spessi boccoli mogano scendevano a cascata, sfiorando con le punte il tavolo bianco.
Riuscivo a vedere solo una parte del suo viso dalla mia posizione, per il resto potevo spiarla attraverso il riflesso del pannello di vetro.
Il suo viso a forma di cuore era inclinato verso l’alto, guardando la pioggia che scivolava a terra, battendo forte.
Potevo vedere il suo sorriso solo a metà. Ma se le sue labbra sorridevano, i suoi occhi non condividevano quello stato d’animo. Erano tristi.
Quella vista provocò inspiegabilmente una fitta di preoccupazione dentro di me.
Decisi di rendere nota la mia presenza, schiarendomi la gola e muovendo alcuni passi avanti.
Le sue palpebre si chiusero due volte, uscendo dalla sua fantasticheria sorpresa poi si voltò di scatto con stampata in volto un’espressione contrita finché non mi vide e si rilassò leggermente.
Forse si aspettava un professor Banner contrariato della sua presenza nel laboratorio.
Cercai di radunare tutto il mio coraggio per rivolgerle la parola “Ciao…” riuscii a mormorare con difficoltà poi continuai, lasciando che le mie labbra ripetessero la frase che avevo provato e riprovato fra le mura della mia stanza nelle ultime ventiquattro ore.
“L’altra settimana non mi sono presentato, io sono Edward Cullen. Tu sei Isabella, vero?”
“B-bella…Bella, basta.” balbettò rossa, abbassando lo sguardo sulle pagine di un libro in edizione economica dall’aspetto molto amato.
Mi sedetti accanto a lei, aspettando educatamente che il suo imbarazzo svanisse mentre giochicchiava con un’orecchia delle pagine.
Non mi servì leggere l’intestazione per sapere di che libro si trattasse, mi bastò buttare l’occhio su un paragrafo che mi era familiare.

“In ogni nuvola, in ogni albero, nell’aria della notte e nell’aspetto di ogni oggetto durante il giorno, io sono circondato dalla sua immagine!
I più comuni visi di donna o uomo, i miei stessi lineamenti, si fanno gioco di me con il loro ricordarla.
Il mondo intero è per me una terribile collezione di cimeli che mi ricordano che lei è esistita e che io l’ho persa!”

Sorrisi.
“Come mai non sei in mensa…?” domanda timida, il rossore non aveva ancora lasciato le sue guance, non mi guarda.
“Non avevo fame.” rispondo, combattendo contro una smorfia perfettamente comprensibile, lei non sa. Continuo con tono malizioso, mimando la sua posizione “Potrei farti la stessa domanda, sai?”
Questa volta i suoi occhi nocciola mi fissano, cercando di capire se la sto prendendo in giro o se sono sinceramente curioso. Entrambe le cose.
“Beh…non avevo fame…” replica, usando le mie stesse parole ed alzando le spalle.
Non riesco a leggere i suoi pensieri, ma capisco che non mi sta dicendo la verità. Aggrotto la fronte “Ti senti a disagio, vero? A causa del tuo arrivo?” chiedo gentilmente, non voglio umiliarla.
Si morde il labbro, distogliendo lo sguardo e posandolo ancora una volta sulle pagine del suo libro in paperback.
“Non preoccuparti, gli ultimi arrivati eravamo io e miei fratelli prima di te…so come ci si sente…” continuo, cercando di alleggerire il suo disagio.
“Con voi però è peggio…gli altri vi lasciano sempre in disparte…” mormora piano.
In effetti lei è sempre al centro dell’attenzione…come potrebbe non esserlo?
“Non è così male…ci teniamo compagnia.” sorrido rassicurante “Tranquilla…prima o poi smetteranno di additarti come l’ultima arrivata.”
Mi rispose con un debole sorriso, le sorrisi a mia volta.
‘Beh, non sta andando poi così male…’ pensai fra me e me.
Si era di nuovo girata verso la finestra.
“Ti piace la pioggia?” domandai curioso.
Lei si voltò sorpresa, mandandomi un’occhiata. Forse non si aspettava che io continuassi la conversazione ma era più forte di me ed ogni suo gesto mi riempiva di curiosità. Perché non riuscivo a leggerla.
“Sì, direi di sì.” guardò di nuovo fuori dove pioveva a catinelle poi continuò, un po’ nervosa “Prima vivevo in Arizona e non pioveva quasi mai…”
Registrai mentalmente che non era per niente abbronzata anche dopo aver vissuto in un posto così soleggiato…strano.
“La pioggia è fredda.” dissi con naturalezza, in effetti era una cosa ovvia ma l’avevo formulata lo stesso seguendo un mio inconscio desiderio di sapere: le piaceva anche il freddo?
“Già…è l’unica sua colpa…” sospirò lei e sorrise tristemente “Per il resto però è perfetta.”
Odio me stesso…sì, non posso farne a meno.
Odio la mia natura mostruosa e il tuo essere umana.
Odio il tuo viso di porcellana, morbido e caldo.
Odio la tua bocca piena, i tuoi soffici capelli bruni.
Sei la mia dannazione.
Odio tutto di te…ma odio di più me stesso perché non riesco ad evitare di pensarci.
Io sono freddo.

Author’s Note:
Okay…è il secondo post di seguito in pochi giorni.
Seriamente Missing Bites non sta resuscitando…sono io che guardo fuori e vedo pioggia.
Un mese così può fare questo ad una persona malata come me che la ama la pioggia.
Sì, sono pazza! Hehe… xD
Se qualcuno non ha riconosciuto la citazione in corsivo, fugo i vostri dubbi.
Si tratta di Heathcliff in Wuthering Heights, meglio noto qui in Italia come Cime Tempestose. Mi piace leggere in inglese quindi la traduzione può anche non essere del tutto corretta, se ci sono errori fatemi sapere!
Ringrazio Prudence_78 per aver recensito lo scorso MB. Sì in effetti era buffo scriverlo...Eddie con gli occhi rossi viene sempre associato ad un incubo o comunque una cosa che 'non va bene'. Purtroppo sono una sostenitrice di Stoker e della sua novella quindi il rosso non mi fa paura...xD
Chiudo questa nota prima che diventi più lunga del Bite...
Goodbye!
Hermes

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Capitolo 35
*** #32 ***


Parole: 197.

#32
The scars of your love remind me of us
They keep me thinking that we almost had it all
The scars of your love they leave me breathless
I can’t help feeling
We could have had it all
Rolling in the deep
You had my heart and soul
And you played it
To the beat
Adele ~ Rolling In The Deep

Credono tutti che mi sia creata un mondo parallelo dove non sento dolore…

Non è vero.
Posso anche avere uno sguardo assente…posso anche non rispondere alle domande che mi porgete…
Vi sento, ma che senso ha rispondervi?
La mia stanza non è più come la ricordavo.
Non riconosco neppure me stessa.
Sono schiacciata da quattro specchi al posto delle pareti…ma non riflettono me.
So perfettamente che Lui se né andato.
La mia immagine sa come uccidermi con quegli occhi vuoti.
Perché tutto ciò che conta davvero non c’è più.
A destra lo vedo luccicare come un diamante, i piedi affondati nei fiori della nostra radura.
Non c’è più.
A sinistra è di profilo, che sorride mentre le luci stroboscopiche del ballo di fine anno lo illuminano.
Non c’è più.
Con la coda dell’occhio vedo il suo volto, appoggiato sulla mia spalla. Il respiro invisibile, come le mani che mi stringono la vita da dietro.
Non c’è più.
Mi manca il respiro ogni volta che vedo un posto, una cosa che mi ricorda te.
Non piango…sarebbe inutile!
Avevi tutto di me…
…e ci hai giocato…
Sei in quel riflesso, con il tuo sorriso sghembo…
…e ti ho perso.

Author’s Note:
Doppia drabble a tema NM, direttamente dalle mie serate all’insegna dell’insonnia! xD
A parte tutto…Rolling in the Deep è veramente una Canzone con la C maiuscola anche se non è proprio il mio stile musicale…
E lo so…siete assolutamente furiose/i con me perché non aggiorno ‘Lo Scapolo’ da metà Novembre…ma che ci devo fare se l’ispirazione non mi colpisce nemmeno di striscio?! QoQ
Comunque ditemi cosa pensate di questo ultimo parto malato…e nel mentre ringrazio chi aveva recensito il Bite number 31 ovvero Marilenacappucci e Prudence_78.

Hermes qui presente scioglie i velami e fugge, augurandovi una buona serata!!!^^”

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