La mia storia insieme a te.

di Yamato_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Ogni fine ha un'inizio ***
Capitolo 3: *** Sbagli e delusioni ***
Capitolo 4: *** Sentimenti devastanti. ***
Capitolo 5: *** Confessioni ***
Capitolo 6: *** L'inizio di qualcosa di nuovo ***
Capitolo 7: *** Emozioni ***
Capitolo 8: *** Un incontro inaspettato ***
Capitolo 9: *** Problema in vista ***
Capitolo 10: *** Non tutti i mali vengono per nuocere ***
Capitolo 11: *** Nuove percezioni ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


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In quell'istante riesco solamente a scendere quelle maledette scale, con il viso coperto di lacrime.
Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo? Perchè proprio da te, adesso che era tutto  così perfetto?
Rudi è dietro di me che mi fissa con sguardo assente senza muovere un dito, nè proferire parola.
Forse è sorpreso dalla mia reazione, o forse i sensi di colpa lo impediscono perfino di fermarmi.
Corro incontro alla strada, veloce, tanto non badare neppure a quella macchina che, proprio in quel momento, stava per scagliarsi contro di me a gran velocità.
Sono così amareggiata da non rendermi conto di ciò che accade intorno a me.
Improvvisamente accuso soltanto un violento colpo, seguito da un dolore lancinante a tutto il corpo.
Cosa succede?
Odo ancora una volta il suono di quelle parole pesanti che, come una pugnalata, continuano a rimbombare nella mia mente, e quelle urla, quel dolore e poi, improvvisamente, buio.
Vedo nuovamente il suo volto farsi capolino tra i miei pensieri, proprio davanti ai miei occhi, come la scena finale di un film, dopodichè.. buio pesto.
Solo dolori e poi ancora dolori.
Vorrei urlare al mondo che lo odio, ma, in realtà, è così?!  Non riesco ad emettere nessun  suono, nè a muovermi. Vorrei continuare a correre veloce, il più lontano possibile, ma c'è qualcosa che me lo impedisce. Sono come imprigionata da quell'asfalto cocente.
Appena il tempo di udire delle voci indistinte, quando sento qualcuno tra la folla urlare il mio nome.
-Alice!-
Riconosco la sua voce e per un attimo avverto un tonfo al cuore, poi, pian piano, come se stessi perdendo i sensi, mi lascio cadere in un sonno profondo.

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Capitolo 2
*** Ogni fine ha un'inizio ***


Ogni fine ha un inizio


Vi è mai capitato di pensare che fosse giunta la fine di un sogno, o di una storia d'amore, per poi rendervi conto che invece era solo l'inizio di qualcos'altro, qualcosa di nuovo?!
Questo è il primo capitolo effettivo della storia. Spero possa piacere e spero di non deludere le aspettative di nessuno.
Buona lettura! :D  E... Incrocio le ditaaaaaa! :)








                                                         Ogni fine ha un inizio.




Dieci mesi prima. E' settembre inoltrato. Tra un pò comincia la scuola, ma, per quanto mi riguarda, almeno durante questi altri cinque o sei giorni rimanenti, preferisco vivere a pieno la mia libertà pre-scolastica.
E' da circa una settimana che ho conosciuto un ragazzo molto carino con il quale sto cominciando a frequentarmi. Si chiama Umberto ed ha un anno più di me.
Oggi ho il mio primo appuntamento con lui. Dobbiamo vederci alle 19:00 al parco.
Per l'occasione, ho acquistato un vestitino verde acqua, con in vita una grossa cintura dello stesso colore, corto fino al ginocchio e senza spalline, pur essendo settembre fa ancora abbastanza caldo.
Ai piedi, invece, ho un paio di ballerine nere, che richiamano il colore del copri spalla che indosserò in serata, quando solitamente soffia quella sottile brezza, così fresca da farti rabbrividire.
Ho applicato anche del fard ed un pò di matita, giusto per evidenziare i miei occhi un pò a mandorla.
Mi sento così strana, come una bambina al suo primo giorno di scuola; sono agitata, forse emozionata perchè non so cosa succederà, cosa faremo.
Non sarò vestita in maniera troppo eccessiva per un primo appuntamento?!
Rimango più di 10 minuti a fissarmi dinanzi allo specchio, titubante, per poi giungere alla conclusione di non cambiarmi, in fondo... mi piaccio così!
Dò un'ultima spazzolata ai capelli e sto per varcare la soglia della porta del bagno quando mi mi ritrovo fra i piedi la sagoma di  Rudi.
Cosa vorrà adesso? Spero che non mi faccia perdere tempo, perchè oggi non ne ho proprio voglia.
-Dove vai conciata così?- mi chiede.
Che sta insinuando?
-Che vuoi dire?-
-Sei vestita in modo diverso dal solito. Dove devi andare?-
Ad un tratto sembra quasi premuroso, preoccupato.  E' strano. 
-Non sono affari tuoi.-
-Dai, cosa mi nascondi? Non dovrai mica vederti con qualcuno?- mi chiede con un'espressione indecifrabile.
Non riesco a comprendere il tono delle sue parole. Sembrano celare un leggero fastidio, eppure non ha alcun motivo di essere geloso.
D'altronde, non mi ha mai presa in considerazione, se non per farmi degli stupidi scherzi. Non ha mai trovato un punto d'incontro con me, nonostante i miei numerevoli sforzi.
Non ha mostrato nessun interesse nei miei confronti e allora perchè adesso mi sembra geloso?!
-Si, Rudi, devo vedermi con un ragazzo. Contento adesso?- dico riuscendo a scappare via, senza che lui potesse continuare l'interrogatorio.
Non avrei avuto proprio voglia di rispondere alle sue domande che, d'altra parte, non hanno alcun senso.
D'altronde parte non sopporto la gente che mi fa mille domande, come se avessi commesso chissà quale crimine, e poi sono in ritardo, Umberto mi starà sicuramente aspettando al parco, seduto su una panchina.
Afferro il copri spalle e corro via, lasciando che la porta si chiuda dolcemente alle mie spalle.
Cammino felice. E' come se, d'improvviso, l'agitazione avesse lasciato il posto ad una leggere euforia, mentre un sorriso fa capolino sulle mie labbra.
Comincio a fantasticare con la mente, a pensare a cosa starà facendo.
Chissà se davvero è già arrivato. Chissà se anche lui è emozionato e felice quanto me.
Trascorrono pochi minuti  e sono al parco, in cerca di Umberto e  dei suoi occhi, ma non vedo nessuno.
Dove sarà? Non sarà andato via per il mio ritardo, spero!
Ma in fondo non credo, sono solo 10 minuti, non penso che se ne sia andato.
Forse, invece, ha avuto un contrattempo e non è potuto venire prima, magari tra un pò mi chiama scusandosi e avvisandomi che sta per arrivare.
Così, ormai decisa, prendo posto su  una tiepida panchina e comincio a guardarmi intorno.
Oggi il parco non sembra molto affollato. Solitamente è pieno di bambini che giocano ed urlano spensierati, ma questo pomeriggio sembrano essersi dissolti nel nulla , ce ne sono solo due o tre che si stanno divertondo sopra quelle altalene laggiù.
Continuo questo giro libero di pensieri quando mi accorgo che è passato già molto tempo dal mio arrivo, quasi una buona mezz'ora e di Umberto neanche l'ombra.
Dove si sarà cacciato? E se si fosse dimenticato di avere un appuntamento con me?
Quest'idea si impossessa di me e continua a rodermi la mente per minuti, proprio fino a quando non decido di alzarmi e fare due passi.
Vedo  un'ombra muoversi proprio alle mie spalle e, tutto d'un tratto, mi sento come osservata. Mi volto di scatto e... non c'è nessuno.
Mi sto lasciando sopraffare dai pensieri, è solo la mia stupida immaginazione.
Cammino lungo il sentiero intagliato del parco fino a giungere al cancelleto che ne indica l'uscita, dove vedo qualcosa che mai avrei voluto.
Umberto è lì, a braccetto con un'altra ragazza della mia stessa età che si atteggia a mò di oca, mentre lui la stringe a sé come un pupazzo.
Come ha potuto? Ha preferito un'altra a me e per giunta non me l'ha neppure detto. Non un avviso, una scusa. Neppure una semplice telefonata in cui mi avrebbe detto che non sarebbe venuto all'appuntamento!
Ritorno alla panchina profondamente delusa,  mi siedo e sento che delle sottili lacrime cominciano a solcarmi il viso.
Tornate su, chi vi ha detto di scendere? Dico a me stessa.
Su, Alice, fatti coraggio, d'altronde  non era così importante per te, vero? Era solo un ragazzo come gli altri.
Ma allora perchè mi sento tanto male, e perchè queste maledette lacrime prendono il sopravvento?
Abbasso la testa come per nascondermi da qualcosa, e lascio che le lacrime righino il mio volto una ad una.
Improvvisamente, accanto a me, sulla panchina, sento sedersi qualcuno.
Non ho il coraggio di voltarmi, nè di alzare il viso.
Chi diavolo è adesso? Ci mancava solo questa! E se fosse lui che invece ha cambiato idea ed è venuto?
Così, di nascosto, tento di asciugarmi il pianto con una mano, dopodichè alzo la testa ed incontro degli occhi che non riconosco subito.
-Rudi?!- urlo incredula. -Cosa ci fai qui?-
Lui mi sorride e gentilmente risponde alla mia domanda.
-Facevo una passeggiata per il parco quando ti ho vista qui sola soletta...- dice con fare alquanto sarcastico.
Si ferma per un pò, sto per dire qualcosa quando vengo interrotta prima ancora di cominciare.
-Scherzo, Alice! La verità è che... che ti ho seguita!-
Seguita? E perchè mai avrebbe dovuto seguirmi? Mi chiedo internamente.
-Perchè?-
-Diciamo che volevo vedere cosa combinavi.- dice facendomi un sorrisetto ambiguo.
Non è che invece è semplicemente curioso, o magari vuole solo farmi uno scherzo?
-Ho visto che il tuo amichetto non si è presentato. Per questo stai male. Non fingere, Alice, ti ho guardata da lontano, sai?-
-Mi stavi spiando?-
-Non proprio.-
-E allora cosa ci fai qui, se non mi stavi spiando?
-Aspettavo solo il momento giusto.-
Lo guardo interrogativa.
-Per cosa?-
-Per venire a consolarti.-
Ma tu guarda! Adesso pensa di essere anche spiritoso. Lo prenderei a schiaffi! Fingo un sorriso forzato.
-Ehi, io lo conosco Umberto. Se mi avessi detto che si trattava di lui ti avrei evitato senz'altro il disagio. Lui fa così con tutte.-
Rimango immobile, fino a quando non aggiunge..
-E' una cosa importante?-
D'un tratto mi sembra d'essermi persa qualcosa, a cosa si riferisce? Non capisco.
Gli chiedo di spiegarsi meglio e lui, con delicatezza, esaudisce la mia richiesta. 
Così, ascoltando le sue parole, mi lascio andare ad un pianto liberatorio.
Dal canto mio, gli confesso di aver provato quasi gelosia nei confronti di quella ragazza e lascio che, nel parlare, le lacrime scendano spontanee.
Lui le asciuga tutte con gran pazienza e continua a sorridermi.
Sono delusa, gliel'ho detto. Ma all'improvviso  mi interrompe con una frase assurda.
-Sai che sei bellissima oggi? E sai che Umberto è stato un vero e proprio idiota a non  presentarsi al vostro appuntamento, preferendo un'altra? Se fossi stato in lui avrei contato le ore ed i minuti che mi avrebbero separato da te. Solo per vedere il tuo volto ed i tuoi occhi, che sono bellissimi anche gonfi di lacrime.-
A queste sue parole mi irrigidisco di botto e quelle stille scintillanti smettono improvvisamente di venir giù.
Oddio, cosa sta succedendo? Cosa mi prende? Sembro quasi ammaliata dalle sue parole, quasi felice di sentirle.
Gli sorrido con un leggero imbarazzo.
-Davvero lo pensi?-
-Certo, e penso anche che una ragazza come te non debba  versare lacrime per uno che non le merita, rovinando il suo bel visino. Nemmeno una lacrima-
Non posso non sorridere al suono di quelle parole. 
-Perchè mi dici queste cose, Rudi?-
Non risponde e per un attimo temo di aver fatto la domanda sbagliata. Lo guardo con insistenza, in attesa di una risposta, ma adesso lui sembra essersi assentato.
Guarda nella direzione opposta a me e sembra quasi volermi evitare.
Gli prendo il viso fra le mani ed incrocio i suoi occhi.
Così profondi, così sinceri.
-Rudi...- non riesco a finire la frase che lui mi poggia il suo indice sulle labbra.
-Shhh.- 
Mi bacia. Ed io mi irrigidisco subito al suo tocco.
Mi ha preso alla sprovvista! Inizialmente sembro voler opporre resistenza, ma lui non stacca le sue labbra dalle mie e così mi lascio andare a quel bacio, in fondo... mi piace.
Mi lascio andare quella sorta di magia, mentre un profondo brivido percorre lentamente tutta la mia schiena.
Improvvisamente mi sento confusa. Sento la testa leggera.
Perchè mi ha baciata?
.

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Capitolo 3
*** Sbagli e delusioni ***


Capitolo 2 Sbagli e delusioni

Ecco il secondo capitolo! Spero in qualche recensione in più!! :D
Buona lettura!



 
                                                  Sbagli e delusioni



Comincio a tremare.
Assecondo i suoi movimenti come se fossi completamente ipnotizzata da lui.
Alla fine sono passati solo pochi secondi, quando lui, sciogliendosi dal bacio, mi guarda in viso e tace.
Io non so che dire. Sono imbarazzata quanto lui, tutto questo non sarebbe dovuto succedere , anche perchè non sembra avere senso.
Restiamo in silenzio per un pò fino a quando lui mi prende il viso fra le mani. Per un attimo temo che voglia baciarmi di nuovo, ma rimango stupita perchè avvicinandosi a me, mi sussurra dolcemente scusa.
-Scusa?! Sarebbe il minimo dopo quello che hai fatto!- scatto in piedi irritata.
Lui mi guarda perplesso e dai suoi occhi capisco subito che è rimasto deluso dalle mie parole.
Non so neppure io perchè le ho dette, in fondo non mi è dispiaciuto per niente, solo che mi sento in colpa.
Già, in colpa.. ma poi per cosa? Umberto mi ha trattata come una pedina ed io, da sciocca, sono caduta nella sua trappola, non posso sentirmi in colpa verso di lui.
-Cosa ho fatto di tanto grave?- ribadisce, distogliendomi da quei pensieri.
Ottima osservazione!, Cos'hai fatto di sbagliato?
-Beh, mi hai baciata senza avere il mio consenso.- le parole escono di nuovo senza avere il mio permesso.
-Ma non mi sembra che ti sia dispiaciuto.-
In verità no.
-E' stato solo uno sbaglio. Una cosa senza importanza.-
Non sono riuscita a controllarmi. Le parole son venute via da sole,  senza neppure che io lo volessi.
Perchè le ho dette? Forse mi sono solo voluta vendicare per essere stata baciata alla sprovvista, ma so che questa è solo una scusa banale con cui cerco di convincere me stessa, insomma,  un modo per negare che mi sia piaciuto.
Ciò che ho detto  non lo penso sul serio, ma Rudi ora ha un'espressione frustrata e, come se non bastasse, prima di andare via, mi sono anche alzata sferrandogli un ceffone in piena guancia.




Affacciata alla finestra della mia stanza, lascio che la fresca brezza mi accarezzi dolcemente il viso e che  porti via con sé quegli orribili pensieri.
Non sarò stata troppo esagerata?
In fondo non ha fatto davvero nulla di male ed io ho approfittato della situazione solo per sfogarmi, ero talemnte scossa!
Mi sento in colpa, non so se riuscirà a perdonarmi per ciò che ho fatto, mi sono comportata male e lo so. Non sono riuscita a trattenermi.
In lontananza sento la voce di qualcuno che, finalmente, mi scaccia dai miei stessi pensieri.
-Aliceeeeeee! Aliceeeeeee! Scendi, a tavola! E' pronta la cena.-
Come immaginavo, la cena! Uff..  Non ho molta fame, ma purtroppo mi tocca, Giulio e mia madre non mi manderebbero a letto senza cena, come si fa con i bambini!
Scendo malgrado la mia voglia e mi siedo al solito posto, quello accanto ad Eva, di fronte a mamma e Giulio.
' Cotolette di pollo con patatine fritte, almeno è il mio piatto preferito! ' Penso sorridendo.
Sto per sferrare il mio primo boccone quando noto l'assenza di qualcuno.
-Mamma, dov'è Rudi?-
-Ha chiamato poco fa avvisando che sarebbe rimasto a dormire da Budino per questa notte.-
Magnificoo! Ma perchè capitano sempre a me?
Avrei voluto chiedergli scusa, non meritava il mio atteggiamento.
Non posso aspettare a domani, devo parlargli adesso, ma.. come?
Magari potrei telefonare Jolande e chiederle qualcosa, o farmelo perfino passare.
A tavola cerco di sembrare il più disinvolta possibile, tentando in ogni modo di non lasciar trasparire neanche un pò della mia profonda ansia, e infatti nessuno sembra accorgersene.
Torno in camera mia che sono le 10 passate, ma alla fine decido di chiamare Jolanda, lei è la mia migliore amica, ho bisogno di parlarle e deve sapere ciò che è successo.
Uno squillo... Due squilli.. Tre squilli...
Jole, ti prego rispondi, ho necessità di parlarti.
Quattro squilli... Jole, avanti! Forza! Ma perchè non rispondi?
-Pronto Ali!-
Finalmente!!
-Jole, finalmente! Avevo un'urgenza di parlarti.-
-Tutto apposto, è successo qualcosa di grave?- Sento la sua voce cambiare tono.
-Tranquilla, niente di tanto grave!- cerco di tranquillizzarla. - Ho solo combinato un pasticcio.-
Così le racconto l'episodio. Le racconto del bacio, di ciò che provato e che provo tutt'ora e della mia stupida reazione e anche lei, come me, pensa che io sia stata un pò troppo melodrammatica.
Già, lo riconosco!
-Stai tranquilla, Ali! Non è niente che non si risolva.- la sua voce è di nuovo calma e serenza ed io mi lascio trasportare dal quel suono tanto appagato.
Quando parlo con lei pare che si risolva tutto, che sparisca ogni problema, dubbio, o incertezza.
Tanto che, per un momento, lascio che mi scivoli tutto addosso come acqua fresca, almeno fino a quando non mi ritorna in mente lui.
-Ehi Jole, passamelo. Voglio parlare con lui.-
-Chi ti devo passare?-
-Rudi, ovviamente.-
-Alice, ma qui Rudi non c'è.-
Come non c'è? Oddio, dove sarà allora?
-Jolanda, sei sicura? Mamma mi ha detto che Rudi l'aveva chiamata avvisandola di rimanere a dormire da voi.- dico tutto d'un fiato, timorosa della  risposta.
-Si sarà sbagliata, perchè qui Rudi non c'è.-
Riattacco e cerco di rintracciarlo sul cellulare. Dove può essere andato alle 10 di sera?
-Wind, risponde la segreteria telefo..- attacco subito, senza ascoltarla neppure!
Ha la segreteria!
Se non è da Budino, dove può essere?? Cavolo!
Chiamo anche Lorenzo, sperando che almeno lui sappia qualcosa, ma sono costretta subito a lasciar perdere perchè neanche lui lo ha visto.
Comincio seriamente a preoccuparmi. Non ho la minima idea di dove possa essere e di cosa posso fare.
Per cominciare, non so se confessare a Giulio che suo figlio non è a casa di Budino, o tacere sperando di riuscire a rintracciarlo.
Vado avanti ed indietro per la stanza, come un'anima in pena.
Qual è la cosa migliore da fare? E' fuori casa e non si sa dove, ha mentito a suo padre e a mia madre ed ha pure il cellulare staccato.
Ma se lo dico a mamma e Giulio loro non farebbero altro che preoccuparsi, magari per niente, perchè magari  è tutto apposto.
D'altra parte, se avvisassi loro, lui potrebbe arrabbiarsi maggiormente con me, arrivando perfino ad odiarmi.
Decido di non dire niente, ma provo a richiamarlo.
-Wind, rispon..-
Ancora questa benedetta segreteria!!! ' Ma perchè non accende il telefono?' , penso mentre mi lascio cadere adagio sul mio soffice letto.





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Capitolo 4
*** Sentimenti devastanti. ***


Sentimenti devastanti 3 capitolo Prima di soffermarmi sul capitolo, ci tengo davvero molto a ringraziare  Saretta_Lol  che segue e commenta ogni capitolo della mia storia, motivandomi molto a continuarla.
Graziiieeeee. ^^




                                                                                                  Sentimenti devastanti

                   


Sento gli occhi bruciare, mentre mi trovo a vagare da sola per strada. Sono in un posto che non conosco, però è bello, c'è tanto sole e si sente della musica in lontananza.
Le strade sono deserte, dove saranno tutti?
Continuo a camminare senza una meta precisa, qui l'aria è così calda e mi sento felice, si sentono anche gli uccellini cinguettare.
'Questo posto sembra incantato', e proprio mentre lo penso scorgo, a 50 metri da me, un grosso albero dalle foglie rosa.
E' stupendo, dal tronco grosso e massiccio, coronato da queste bellissime foglie che gli danno un aspetto dolce, ma allo stesso tempo maestoso.
Lo raggiungo correndo e a mano a mano che mi avvicino, diventa sempre più bello e solenne.
Arrivo a toccargli il tronco, è liscio e al mio tocco appare quasi bagnato. Subito, però, la mia attenzione si sofferma  su altro.
Il mio sguardo cade su una sagoma poggiata al lato opposto dell'albero, seduta, solitaria.
Il suo profilo mi affascina, senza neanche aver visto il suo volto, mi incanta, mi ipnotizza.
Mi sento attratta, non solo dalla curiosità di raggiungere quell'uomo.
-Ehiii- urlo avvicinandomi.
La sagoma si gira, rivelandomi il suo volto così appagato.
Non lo riconosco, ma continuo ad avvicinarmi. Intanto vedo quell'ombra girare il viso e tenerle la testa bassa. Adesso gli sono proprio di fronte.
-Ciao, io sono Alice. Sono finita qui per sbaglio, non so neppure dove mi trovo. Tu chi sei?-
Non spiccica parola, sembra addormentato. Poi, lentamente alza la testa ed io rimango stupita da ciò che vedo.
-Rudi..- sussurro piano, -Che ci fai anche tu qui?-
Continua a non rispondermi e questa volta faccio per abbracciarlo, ma è come se qualcosa ci dividesse.
Non riesco a toccarlo, come se tra di noi ci fosse un sottile strato di vetro. Sembra volermi afferrare anche lui, ma, come me, non riesce, ogni tentativo è vano.
Cosa succede? improvvisamente tutta la bellezza e la pace di quel luogo sembrano spariti. L'albero tanto bello, ora si è tramutato in un piccolo albero dal tronco sottilissimo ed i rami completamente privi di foglie.
E' triste.
Anche quella musica che prima si udiva in lontananza, adesso è sparita, come tutta la magia che circondava il posto.
Mi soffermo ancora una volta su di lui e mi concentro a pensare ad una possibile soluzione. Intanto intorno a noi, il cielo è diventato nero e le abitazioni sono cupe, è tutto cupo.
Improvvisamente, non so come, non so perchè, si avvicina a me ed io allungo la mano verso di lui. Riesce a prenderla: il vetro che poco fa ci separava sembra essersi dissolto e finalmente ci troviamo vicini.
I corpi aderiscono l'uno all'altro e, spontaneamente, ci abbracciamo. Un abbraccio forte, intenso, ricco di sentimenti. 
Vorrei che il tempo si fermasse per sempre. Ma presto cambio idea.
Da lontano vedo Rudi guardarmi. E' arrabbiato, deluso, perchè mi guarda così? I suoi occhi sembrano celare tanta amarezza, mentre scuote il capo in senso negativo.
' Ehi, un momento, ma se Rudi è lì, allora io chi sto abbracciando? ' Questa domanda mi tormenta fino a quando, impaurita, non mi sciolgo violentemente dall'abbraccio e mi accorgo che il ragazzo che tengo stretto a me è Umberto.
Mi sveglio di scatto, sudata e con il cuore a mille.
'Era solo un sogno, un brutto sogno! Stavo abbracciando Umberto, ecco perchè Rudi aveva quella faccia tanto triste ed arrabbiata.'
Ma, proprio mentre penso questo, afferro la sveglia dal comodino accanto al mio letto.  Le 9: 30.
Anche se non è molto tardi, decido di alzarmi e scendere in cucina a fare colazione. Mentre scendo le scale, inalo quel dolce profumo di croissant e, contemporaneamente, avverto un leggero senso di nausea.
Fa ancora caldo ed è già l'11 settembre.
Giù, mamma e Giulio, come al solito già in piedi, stanno preparando la colazione. Sembra che questa mattina si siano svegliati tutti presto.
Mi guardo intorno, ma Rudi non c'è. Dove sarà ancora?
-Mamma, ma Rudi è tornato?-
-No, tesoro, Rudi è ancora da Budino.-
Si, come no, da Budino. Scuoto lievemente la testa, sperando di non essere vista.
La voce di mia madre mi pietrifica -Perchè sei interessata a Rudi? Ieri sera hai fatto la stessa domanda, tesoro.-
Cosa le dico adesso? Potrei dirle la verità, ma ho già deciso che non sarebbe una buona idea.
Così taccio, come previsto.
-E' che dovrei dirgli una cosa che sono venuta a sapere.-
Ottima scusa, Alice! Speriamo che mamma ci creda, non ho voglia di subirmi le sue domande appena sveglia!
Non finisco neppure in tempo la colazione che corro di sopra.  Mi tremano le gambe... Sarà il caldo, o l'ansia?
Prendo il cellulare e compongo nuovamente il suo numero.
Avanti, rispondi.
-Wind! Servi..-
Stacco subito! E' tutta la notte che ha il cellulare spento e non so dove si trova.
Devo fare qualcosa, non posso aspettare ancora per parlargli.
Magari stamattina sarà tornato a casa da Budino, così chiamo Jole.
-P-prontro.- la sua voce mi arriva ancora  insonnata.
-Jole, sono io, Alice! Scusa se ti chiamo a quest'ora, ma vorrei sapere se Rudi è venuto da voi stamattina, o stanotte.-
Attendo un attimo in linea mentre lei, con grande pazienza, va a controllare.
Questi assurdi secondi sembrano essere infiniti ed il mio stomaco ne risente. Sottili goccioline di sudore mi rigano la fronte.
-Ehi, Ali, qui non è venuto. Ma calmati, sarà tutto apposto.-
Lo dice per tranquillizzarmi, lo so, ma non riesco farlo purtroppo.
La ringrazio e salutandola lascio che torni a dormire, mentre io non so cosa fare, se aspettare o se andare a cercarlo.
Dieci minuti dopo, sono sotto la doccia. L'acqua, in momenti come questo, riesce a scrollarmi di dosso tutta la tensione ed il nervosismo, mi rilassa e mi schiarisce un pò le idee.
Ho messo un pò di musica in bagno, la mia canzone preferita degli Akcent, intitolata My passion.
La prima volta che l'ho ascoltata ero con Jolanda, Budino, Rudi e Lorenzo in un bar del centro.
Mi capita spesso di ascoltarla, soprattutto quando sono triste, delusa o arrabbiata perchè mi ricorda dei momenti bellissimi trascorsi con i miei amici.
Mi lascio andare a quelle note, a quelle parole e dolcemente comincio a cantare.
Le parole le conosco a memoria.

Don't let go,
don't run away love,
I still got feelings you are my passion.
Don't let go,
don't run away love,
you are the one for me.


Sembrano fare quasi per me stavolta, e, come al solito, mi lascio andare a dei piccoli brividi.
L'acqua è così fresca e lascio che la canzone porti con sé le mie ansie e le mie paure.



La doccia dura una mezz'oretta e la canzone, sempre la stessa, continua a risuonare nella stanza.
Come immaginavo, la doccia mi ha fatto davvero rilassata, sento i muscoli meno tesi di prima, anche se l'agitazione, pian piano, comincia a prendersi nuovamente gioco  di me.
Mi sono rilassata, è vero, ma la canzone non ha fatto altro che riportarmi alla mente tutti quei bei ricordi, dove non era tutto così complicato.
Che mi succede? Non ho il tempo di capirlo che mi accorgo di non aver preso la cambiata, così mi avvolgo l'asciugamano intorno al seno ed al torace ed esco dal bagno, con i capelli ancora bagnati, per dirigermi nella mia stanza.
Spalanco la porta e....
Rimango muta per un minuto circa, non so cosa dire, riesco solamente a guardarlo dritto negli occhi, in quei suoi occhi misteriosi.
'Chissà che faccia da pesce lesso che avrò adesso. ' Penso ancora impalata dinanzi a lui. Ma poi ricordo di essere ancora in asciugamano e arrossisco leggermente.
Sono tentata da una forte voglia di abbracciarlo, ma mi trattengo, sperando in una sua parola, mentre lui, invece, abbassa il capo e mi sposta con la mano.
Sto per inciampare, ma per fortuna riesco a reggermi, anche se i miei pensieri sono altrove.
Non mi ha degnata di una parola, sarà ancora arrabbiato con me per la scenata dell'altro giorno. Ora che ci penso, dove sarà stato? Devo chiederglielo, lui deve parlarmi, non può finire così.
Finire? Ma cosa dico? Non è mai cominciato niente!
Non mi arrendo. Apro la porta del bagno, che per fortuna non è chiusa a chiave e lo trovo in piedi, appoggiato al lavandino, con la testa fra le mani, mentre si tortura i capelli.
Ha un'aria strana, non l'ho mai visto così. Che avrà?
Mi avvicino cercando di accarezzargli il braccio, ma lui con un solo movimento mi allontana bruscamente.
E' ancora arrabbiato con me, lo sapevo!
-Rudi, io... Dove sei stato stanotte?- Che cavolo mi è preso? Perchè non sono riuscita a chiedergli nemmeno scusa?
Sono troppo codarda per farlo, oppure troppo orgogliosa?
-Da Budino.- dice interrompendo il filo dei miei pensieri.
-Non mentire, Rudi, ieri appena ho saputo che non saresti andato a dormire da Budino, ho chiamato Jolanda accertandomi che fosse così, ma tu non c'eri. E non ci sei stato fino a questa mattina! Dove sei stato?-
-Non sono affari tuoi.- Le sue parole sono come una lama tagliente conficcatami nello stomaco, a tradimento.
Sento il sangue gelarsi e le lacrime salire agli occhi. Devo trattenermi. Devo farmi forza!
-Rudi, io volevo chiederti scusa per essermi comportata in quel modo l'altro giorno, non meritavi di essere trattato così ed io sono davvero dispiaciuta. ti prego, perdonami! Ho provato anche a chiamarti, ma avevi sempre il cellulare staccato.-
Lo dico il più velocemente possibile, mentre, di nascosto, asciugo con un dito quella lacrima che, solitaria, si fa strada sul mio viso.
-Lasciami in pace, delle tue scuse non me ne faccio nulla. Non è colpa tua, tu non c'entri niente. Sono stato io lo stupido che ti ha baciata. Ma è stato solo un errore, avevi ragione tu.-
Una seconda pugnalata. Le sue parole mi arrivano così  fredde e distaccate, frutto di tanta rabbia e rancore.
Sento che stavolta non è solo una lacrima a voler scendere, ma molte di più. Così mi lascio andare a quel dolore.
-Per favore, Rudi, non pensare a ciò che ho detto l'altro giorno, ero sconvolta per quello che mi era successo e poi, come se non bastasse, tu mi hai baciata alla sprovvista. Io.. io non ci ho visto più, ero fuori di me!-
Si volta a guardarmi con aria indignata, quasi disgustata. Perchè mi guarda così? Sento improvvisamente il suo sguardo farsi  penentrante, come se volesse dirmi qualcosa.
-Devo parlarti, ti prego ascoltami...- sussurro piano avvicinandomi al suo orecchio.
In realtà non so nemmeno io cosa devo dirgli di preciso, so solo che non voglio che mi allontani di nuovo. 
-No, Alice, devo dirti una cosa...-


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Capitolo 5
*** Confessioni ***


Confessioni 4capitolo
Per  Saretta_Lol il quarto capitoloooo!
Questo fa un pò schifo, lo so. Non piace nemmeno a me, ma purtroppo in questo periodo sono più spremuta di un limone!!
Ti lascio alla lettura.





                                                                                                      Confessioni



Lo osservo da dietro. Lo specchio sul lavandino mi permette di gardarlo in viso. Il sangue mi si gela impercettibilemente nelle vene. D'un tratto vedo il suo volto cambiare espressione: i suoi occhi , che prima erano colmi di rabbia, adesso si sono intristiti.
Cosa sarà successo? Io mi sento di nuovo agitata, la doccia sembra perfino aver perso quel suo effetto tanto rilassante e  risolutivo, mentre lo stomaco mi si chiude in tante piccole morse.
Ha lo sguardo basso, decisamente cupo e piuttosto affranto, riesco a vederlo attraverso quella superficie in vetro, ha lo sguardo passivo come quello di chi deve digerire un boccone amaro.
Vorrei parlargli, dirgli ciò che sento adesso, chiedergli cosa è successo, chiedergli scusa per come mi sono comportata e dimenticare tutto questo rancore, ma dalla mia bocca non viene fuori nessun suono.
Non so proprio quale possa essere la cosa giusta da dire, la frase azzeccata per questo momento così strano.
Gli accarezzo la mano e questa volta, finalmente, non oppone resistenza, lasciando che le mie dita si muovano lentamente su e giù sul suo braccio.
Infine, increspa le labbra carnose in una sorta di smorfia, che, involontariamente, tralascia una sorta di avversione più che altro interiore.
Poi, non so in che modo, riesco finalmente a dire qualcosa.
-Rudi... Allora, cosa c'è?-
Non risponde  e nella stanza regna sovrano il silenzio. E' dapperttutto e sembra voler occupare anche il minimo spazio tra di noi.
Vorrei che mi abbracciasse, che si lasciasse dire quello che devo, senza interruzioni, senza nessun impedimento.
 -I-io.. io devo confessarti una cosa.- mi dice voltandosi bruscamente. La sua voce si è fatta meno sicura e prepotente.
Ecco, il momento atteso con ansia è giunto. Non so cos'aspettarmi, cosa vorrà dirmi? Perchè ha quella espressione, che, tra l'altro, non lascia trasparire nulla di buono?
Improvvisamente è come se non volessi saperne più niente, come se praticamente non m'importasse più nulla di ciò che è successo.
-Questa notte ho mentito non solo a te, ma anche a mio padre e tua madre e di questo sono molto dispiaciuto. Sarei dovuto andare a dormire da Budino, invece non è stato così, anzi, i genitori di Budino non ne sapevano niente.-
S'interrompe lasciando il discorso in sospeso. Il caldo comincia a farsi sentire nuovamente, o come al solito è solo la mia agitazione?
Sì, lo ammetto, mi sto agitando troppo.
-Lo so questo, ma non m'interessa nulla. So che hai mentito, ma da quando l'ho saputo ho mantenuto il segreto, nonostante fossi estremamente preoccupata per te. Lasciamo perdere tutto, Rudi. Dimentichiamoci di tutto. Ormai è andata così.- dico per smorzare quella tensione che ormai si è fatta pesante fra di noi, e mi avvicino dolcemente a lui, per colmare la distanza che ancora ci separa.
-No, Alice. Non è questo il punto, non è facile come credi.-
- Cosa c'è di complicato? Oramai è successo, voglio lasciarmi tutto alle spalle.-
Mi fulmina con lo sguardo. Cos'ho detto di tanto assurdo?
Sto cercando solamente di fargli capire che vorrei essere felice.
-Questa notte sono stato fuori. Ho vagato per le strade della città fino a quando non ho deciso di entrare in un pub per digerire ciò che mi avevi fatto.-
Okkay, fin qui ci siamo. Avevo anche immaginato una cosa simile, allora dov'è il problema? Lo guardo allibita.
-Ero molto ferito dal tuo atteggiamento, quasi deluso, tanto che ho cominciato a bere fino ad ubriacarmi. Ero completamente sbronzo quando ho cominciato a flirtare con una ragazza che neppure conosco. Alice, io non voglio giustificarmi, ma voglio che tu sappia che io non sapevo ciò che stavo facendo.-
Mi si gela il sangue. Come ha potuto? Come ha potuto fare questo?
E' vero che io mi sono comportata male, che era ferito, ma.. perchè?
-Rudi, dimmi la verità, cosa è successo?- chiedo ormai quasi in preda alle lacrime.
-Non lo so di preciso. Credo di averla baciata.-
A queste sue parole, sento il cuore fare un tonfo per poi sgretolarsi in tanti piccoli pezzettini, riuscendo a percepire perfino il loro rumore. Rudi, come hai potuto?
Sono gelosa, sì, credo di essere gelosa. Teoricamente non dovrei perchè Rudi non è neppure il mio ragazzo, però non riesco proprio a farne a meno. Delle piccole fitte allo stomaco si prendono improvvisamente gioco di me. Sembra che prendino quasi il sopravvento.
Non riesco a proferire parola. Posso solo rimanere in silenzio e fissare i suoi occhi che in questo momento, gonfi d'angoscia,  mi fanno anche tanta tenerezza.
-Come hai potuto?- sussurro.
Già, come?
Poi chiedo ancora. -E' successo solo questo, vero?-
Lo vedo agitarsi, come qualcuno che cerca di nascondere qualcosa, ma non ci riesce.
I suoi occhi non nascondono nulla, nessuna emozione, tradiscono solo un profondo imbarazzo e una grande agitazione.
Mi prende la mano.
-Io, io in verità stavo per andarci a letto, ma poi, m-mentre eravamo quasi sul momento, mi sono fermato. Mi sono fermato in tempo per capire che stavo per fare una cavolata!- si blocca per un pò, mentre io non riesco più a sostenere il confronto. Poi aggiunge.
-Avevo te in mente, Alice! Tutto questo l'ho fatto per te. Mi sono ubriacato solo a causa tua e del tuo stupido comportamento. Ho pensato a te tutta la serata, nonostante continuassi a bere per cercare di scacciarti via dai miei pensieri. Ma non ci sono riuscito. Stavo per andare a letto con una ragazza, ma mi sono fermato come uno stoccafisso, perchè pensavo a te. Credo di essermi innamorato di te.-
Una lacrima comincia a rigarmi il viso, seguita da un'atra lacrima, da un'altra e poi da un'altra ancora.
Non so se essere felice o meno. In realtà non mi ha tradita, noi non siamo neppure fidanzati, pertanto lui avrebbe avuto tutti i diritti di fare ciò che voleva, con chi voleva, ma, d'altra parte, sono estremamente felice, forse perchè riesco a leggere sincerità nei suoi occhi, o forse perchè leggo che anche lui prova qualcosa di speciale.
Senza dire una parola, lo abraccio forte, mentre mi lascio andare ad un pianto liberatorio. Lui ricambia il mio abbraccio, stringendomi forte a sé ed io mi sento improvvisamente protetta.
Tra le sue braccia il mondo sembra non esistere. E' normale tutto questo?
E' normale che una ragazza possa provare questi sentimenti per un ragazzo?
Non ho neanche il tempo di completare il giro dei miei pensieri che mi ritrovo con le labbra incollate alle sue.
I corpi aderiscono perfettamente l'uno l'altro e dai miei capelli bagnati scorre ancora qualche gocciolina d'acqua.
Sento il suo bacio così sicuro, così intraprendente, e la situazione mi riporta alla mente la scena del bacio che ci siamo dati al parco qualche giorno prima. Stavolta, però, mi lascio andare, penso che non sarebbe giusto rovinare anche questo momento, è nostro, soltanto nostro!
Ah, che bello! In questi giorni non ho fatto altro che ripensare a quel bacio, sperando vivamente di riceverne un secondo e adesso eccomi qui!
Finalmente fra le sue braccia, lascio che sia lui a decidere cosa fare del mio corpo, mentre mi spinge delicatamente con le spalle al lavandino.
-Sono innamorato di te, Alice.- mi sussurra.
Un sorriso si fa spazio sulle mie labbra, e i miei occhi si sgranano di gioia.
-Anche io.-

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Capitolo 6
*** L'inizio di qualcosa di nuovo ***


L'inizio di qualcosa di nuovo 6 capitolo

Ecco il sesto capitolo della mia storia.
Siete pronti??? Comunque adesso, scherzi apparte, non sono molto convinta per questa storia, non mi sembra per niente buona, nè interessante.
Volete che mi fermi? O preferite che invece continui a scrivere per voi?
Che ne pensate voi? Un baciiiiio





                                                         
                                                        L'inizio di qualcosa di nuovo




Sorridendo di nascosto, rimango stretta al suo petto per qualche minuto e inalo il suo profumo.
Mmm, cannella. Mi piace!
Cosa mi sta succedendo? Non riesco a smettere di sorridere.
Improvvisamente sento dentro una gran voglia di vivere, di urlare, di giocare. Mi sento di nuovo come una bambina spensierata.
Per quanto tempo ho desiderato di sentirmi bene, felice , ma mai avrei pensato che potesse essere lui, Rudi, a farmi stare così.
Vengo interrotta da uno strano rumore di passi.
Mi irrigidisco, chi sarà? Oddio, non possono trovarci così!
-Presto Rudi, vieni nasconditi qui. Non far rumore, fa silenzio.- dico sottovoce, spingendolo nella doccia.
Chiudo le tende in modo da non lasciar vedere niente. Chiunque sia, non dovrebbe accorgersi della presenza di Rudi.
-Alice, tesoro! Ecco dov'eri finita!-
La voce di mia madre mi fa sobbalzare, spero che non ci metta molto!
-Cosa c'è?-
-Niente, non ti ho trovata nella tua stanza. Volevo dirti che Rudi è tornato e che io e Giulio stiamo uscendo. Giù ci sono solo Marco ed Eva, Mimmo lo portiamo con noi.-
Poi mi sorride, afferra una bottiglietta di sapone e fa per dirigersi verso la doccia per posarla.
-Ferma, mamma! Lo metto apposto io, tu vai prima che fai tardi.- scatto, togliendole l'aggeggio di mano.
-Va bene! Allora vado, ci vediamo più tardi!- dice infine, portandosi dietro la porta.
-Fiùùùù! L'abbiamo scampata bella, pensa cosa sarebbe successo se mamma c'avesse scoperto così!- mi dice ancora sottovoce.
Rabbrividisco allontanando quel pensiero poco piacevole.
-Pensavo la stessa cosa anch'io- dico avvicinandomi a lui.
Cavolo, io devo cambiarmi, sono ancora mezza svestita. Arrossisco al pensiero e, senza proferire parola, fuggo dal bagno, per recarmi nella mia stanza.
Sì, è un comportamento un pò strano, ma adesso sono davvero imbarazzata, mi ero completamente dimenticata di avere soltanto un'asciugamano avvolto intorno a metà corpo.
Arrivata in camera, di corsa, chiudo la porta e giro la chiave nella serratura. Mi piace starmene chiusa a chiave in camera mia, sento che non può succedermi nulla, la mia camera per me è come un rifugio sicuro.
E poi, apparte questo, non vorrei che Rudi entrasse mentre mi sto cambiando.
Mentre penso questo, mi lascio cadere sul letto e mi accorgo che la mia bocca è dischiusa in un sorriso a dir poco smagliante.
Sarà stato Rudi a farmi sorridere così?
La verità è che, non so perchè, ma sono davvero entusiasta per ciò che è successo tra di noi, tanto che mi tremano anche  le gambe.
E' normale tutto questo? A volte ho paura di essere esagerata.
Toc, toc, toc.... Alla porta bussano tre colpi.
' Sarà sicuramente lui ' penso portandomi una mano sulla bocca, nascondendo un timido sorriso. ' Oggi proprio non la smetto di ridere ' .
Mi accosto alla porta e chiedo chi è.
-Alice, sono io. Che ti prende?- mi risponde di rimando una voce sicura e ferma, ma allo stesso tempo un pò preoccupata.
-Scusa, è che mi sono ricordata di non essere vestita e così sono corsa in camera mia.-
Lo sento sorridere da dietro la porta. Com'è dolce.
Pochi minuti dopo sono pronta e, anche se ho ancora i capelli umidi,  mi reco verso la porta, dove scopro che Rudi è rimasto ad aspettarmi.
Appena mi vede, mi spinge di nuovo nella mia stanza da letto, chiudendo la porta alle sue spalle.
Il mio cuore ha un sussulto, lo sento agitarsi improvvisamente.
Cos'ha intenzione di fare? Non so cosa pensare, sono agitata, emozionata... Non lo so nemmeno io!
Sento subito le sue mani addosso e in un attimo mi trovo con le spalle al muro.
Ci risiamo, ecco che il mio cuore fa un altro tonfo. Come mi sento strana!
La testa gira e tanti piccoli brividi continuano a crearmi la pelle d'oca. Da un lato vorrei che tutto questo non avesse mai fine, dall'altra invece, vorrei solo che finisse quanto prima, forse perchè mi sento come una tigre talmente docile e buona da farsi perfino dominare.
E' un attimo, le sue labbra si avvicinano di nuovo alle mie, toccandole, sfiorandole, ma questa volta con più ardore, con più passione.
Anche le nostre lingue si cercano di più e in un batter d'occhio, mi trovo a fronteggiare emozioni sconosciute.
Cavolo, Alice, è solo un bacio!
Sembra facile, ma forse il problema è che nessuno prima mi aveva donato tutte queste emozioni, neppure con un bacio e Rudi è stato il primo.
Si stacca e mi guarda serio.
Il suo sguardo è così affascinante e sincero!!
-Vuoi diventare la mia ragazza?-
A quelle parole è davvero la fine! Non resisto... non resisto.. non resisto...
Vorrei spingerlo sul letto e baciarlo ancora e poi ancora, fargli sentire tutto ciò che provo, ma tento di rispondere alla domanda, ancora troppo frastornata.
-Si.- dico felice -Sì, certo che voglio essere la tua ragazza! Sì, sì ,sì e ancora mille volte sììì.-
La luce dei suoi occhi cambia e lo vedo cambiare totalmente espressione. E' felice, è  ancora più felice di quanto già fosse.
Mi guarda, soddisfatto, estasiato. Il mio sguardo lascia trasparire tutto l'amore che provo in questo momento,  sembra una pozza d'acqua che rispecchia i miei sentimenti.
Da oggi non sarò più la semplice Alice Cudicini, ma sarò la ragazza di Rudi.
Così ha inizio la nostra storia d'amore.

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Capitolo 7
*** Emozioni ***


Emozioni 7capitolo



Decido di continuare la storia, contente?!? :) E' bello sapere che qualcuno se ne interessa.   :)
Grazie a Saretta_Lol, che come sempre mi sostiene commentando ogni capitolo ed anche a bisebea, che ha contribuito con il suo commento.
Con questo, Buon 7° capitolo!! Fatemi sapere cosa ne pensateeee!



                                   
                                                                                   
                                                                                       Emozioni



Sono nella mia stanza, appoggiata con le braccia al davanzale della finestra. Guardo il cielo scurirsi a mano a mano che diventa  sera, mentre sono al telefono con Jolanda, la mia migliore amica.
Rudi purtroppo è andato agli allenamenti di calcio con Lorenzo, è sceso già da un ora, e non torna prima delle 19:00.
Così io ne ho approfittato per telefonare la mia best.
Da una parte è meglio che non stiamo sempre insieme io e lui, soprattutto a casa.
Tutti si insospettirebbero subito nel vederci sempre insieme, uniti, improvvisamente, da un giorno all'altro.
-Dài, allora, raccontami!! Come è successo? Che ti ha detto?- mi chiede Jolanda, dall'altra parte del telefono.
La sua voce ha un tono esaltato, la sento, ed io immagino il suo volto sorridente mentre mi parla.
-Mi ha chiesto di essere la sua ragazza, capisci, Jole? La sua ragazza!- dico sospirando, probabilmente con gli occhi colmi di gioia.
-Quando è successo?-
-Ieri. Ieri quando finalmente si è deciso a ritornare a casa. Mi ha raccontato tutto e... ci siamo chiariti.-
Jolanda non fa nessuna domanda, anzi, rimane in silenzio per qualche minuto. In compenso, sento solo il suo respiro attraverso la cornetta del cellulare.
Non ha fatto riferimento all'altra sera, quando l'ho chiamata per sapere se Rudi era da lei, forse dal tono della mia voce ha capito che non ne voglio parlare.
-Dài, Alice, non farti pregare! Dimmi cos'è successo.- continua ad implorarmi.
 -Okkay, okkay! Sta calma, ti racconto tutto.-
Così parto in una descrizione dettagliata dell'accaduto, senza tralasciare neppure un dettaglio, ma cercando comunque di evitare il discorso riguardante "quella sera".
Non mi chiede nulla a quel proposito, così mi precipito a raccontarle il resto, che è di gran lunga la cosa più bella, la più interessante.
Le racconto della chiacchierata, degli sguardi che ci siamo scambiati, del bacio così passionale e di quelle emozioni così strane,  del rischio che stavamo per correre con mia madre e di come ce la siamo cavata, e, infine, della fatidica domanda.
-' Vuoi essere la mia ragazza? ', così mi ha detto.-
Le dico dopo la sua richiesta esplicita di riprodurle la domanda così come mi è stata fatta, non potevo dirle di no, così le ho detto tutto per filo e per segno.
-Wow, Ali! Come sono contenta per te.- la sua voce mi arriva piena di calore e di gioia.
-Jole, lo sono anch'io e non sai quanto. Non so perchè sono così felice di essere la sua ragazza. Non avevo mai capito di provare qualcosa per lui, nè avevo immaginato che potesse mai accadere una cosa simile.-
Solo dal tono della mia voce riesco a capire quanto io sia davvero felice.
-Ma è una cosa emozionante, e poi voi vivete anche nella stessa casa, sotto lo stesso tetto, potete vedervi sempre.-
Già, nella stessa casa...
-Si, lo so.- dico sottovoce, quasi a me stessa.
Continuiamo a parlare di me e Rudi per altri dieci minuti, quando sento qualcuno bussare alla porta della mia stanza.
' Che bello, è lui, è sicuramente lui che è tornato ed è venuto a salutarmi ', penso sorridendo.
-Aspetta, Jole, qualcuno bussa alla porta della camera.- le dico, poi, rivolgendomi alla persona dall'altra parte della porta dico -Avanti!-
Per un momento sento lo stomaco agitarsi ed il cuore accelerare il suo battito naturale, ma è solo un attimo.
Poi vedo spuntare dalla porta una testolina  scura, che si affaccia e mi sorride.
-Ciao amore!- gli dico dischiudendo le labbra in un grosso sorriso e allungando un braccio verso di lui, in segno di volerlo abbracciare. Ha i capelli bagnati e la fronte piena di sudore.
-Ehi Jole, ti lascio. E' tornato Rudi, ci sentiamo più tardi. Bacioni!- dico alla mia amica, salutandola.
In un attimo Rudi è vicino al mio letto, si abbassa verso di me e mi bacia prima sula fronte, poi sulle labbra.
Arrossisco portandomi una mano vicino alla bocca. E' stato via solo qualche ora e mi è mancato così tanto.
-Com'è andato l'allenamento?- gli chiedo.
-Abbastanza bene. E la mia piccolina cos'ha fatto mentre ero fuori?-
La mia piccolina? Mmm.. mi piace! Adesso sono la sua piccola. 
Sorrido, poi gli confesso di essere stata quasi un'ora a telefono con Jolanda a parlare del più e del meno.
-Di cosa avete parlato?-  cerca di saperne di più della nostra telefonata.
Ehmm. Di te, abbiamo parlato di te.
-Beh, un pò di tutto, in generale.-
' Ops! Piccola bugia. ' penso nascondendo un piccolo sorriso.
Sudato è ancora più bello. Lo accarezzo, gli sfioro la guancia, fino a scendere sul collo.
Al mio tocco sento la sua pelle rabbrividire lievemente. La nostra è una magia, ci coinvolge troppo.
Stavolta, spinta da un forte desiderio, prendo io a baciarlo. La mia iniziativa sembra piacergli molto poichè ricambia il gesto con immenso piacere.
-Ti amo, da molto tempo.- mi dice.
A quelle parole il mio cuore sobbalza.
Perchè mi fa questo effetto? Perchè?
Ogni volta sento un forte nodo allo stomaco che non mi permette di distogliere lo sguardo dal suo volto, dai suoi occhi.
E' amore questo?
-Anche io, Rudi.-
Gli occhi mi si illuminano di gioia sotto il suo sguardo così armonioso e mansueto.
I nostri sentimenti sono qualcosa di magico, una dolce melodia che, soave, risuona all'unisono.


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Capitolo 8
*** Un incontro inaspettato ***


Un incontro inaspettato 8capitolo


 Per le mie ragazze... L'8° capitolooooo!! Perdonate il ritardo, sono stata piuttosto impegnataaa!
Spero che dopo aver letto il capitolo mi perdonereteeeee!
Buona lettura, a voi il giudizio!!!! :D





                                                                                           Un incontro inaspettato



Dicembre. Io e Rudi stiamo insieme già da 3 mesi,  e, purtroppo, è cominciata da un pezzo anche la scuola.
Sono al parco con Jolanda. Oggi Rudi aveva gli allenamenti di calcio, come al solito.
E' da quando ci siamo fidanzati che non ha mai saltato neanche un giorno di allenamento!
Ah, i ragazzi, chi li capisce! Certo io non posso proprio lamentarmi, Rudi è speciale, lui riesce a capire ogni mia esigenza e non mi nega niente.
Mi guardo intorno... Camminiamo per le stradine strette del parco, che oggi è affollatissimo.
Eppure il tempo non è molto buono, ma per fortuna non piove! 
Fa freddino ed io e la mia amica teniamo il viso immerso nei nostri grandi sciarponi in lana.
Siamo uscite da poco e già il freddo si è infiltrato dentro le ossa di entrambe.
-Dov'è Rudi?- mi chiede.
Le sembra strano il fatto che lui mi lasci uscire anche quando non c'è, ma per me è normale, lui è così, si fida di me, altrimenti non me lo lascerebbe fare.
-Veramente è andato ai suoi soliti allenamenti.-
Le sorrido, anche lei è felice del fatto che Rudi ci lasci uscire ancora insieme, temeva che con il mio fidanzamento non saremmo più state insieme come prima.
Oggi non ho molta voglia di rimanere al parco, forse perchè fa troppo freddo, così chiedo a Jolanda se ha voglia di entrare in quel bar laggiù, a prendere qualcosa di caldo.
Proprio come mi aspettavo accetta senza troppe storie.
Mentre ci dirigiamo verso il bar continua a chiedermi.
-Allora come va con Rudi?- è interessata, quando fa tutte queste domande significa che è davvero curiosa di saperlo, d'altronde è la mia migliore amica, non posso darle torto.
Credo che anche io, se lei si fidanzasse, cercherei di tenermi sempre aggiornata. E' così che si fa, no? Tra amiche ci si dice tutto.
-E' tutto ok.- subito  parto in una lunga descrizione dettagliata, che dura fino al nostro arrivo al bar  ' Sayonara'.
Lei mi ascolta senza interrompermi, solo quando arriviamo mi accorgo che le brillano gli occhi per la felicità.
-Come sono felice, era da tanto che desideravi un ragazzo che ti facesse stare bene come fa Rudi.-
-Sì, lui mi fa stare meglio perfino di quanto desiderassi!-
Entriamo nel bar e ci guardiamo intorno in cerca di un tavolino libero, dove poterci sedere.
Non faccio molto caso ai tanti visi presenti nel locale, so solo che è abbastanza affollato.
-Vieni, prendiamo quel tavolino!- urla tirandomi per un braccio.
Non potendo fare altrimenti, la seguo rischiando di calpestare il piede di un povero vecchietto che stava per passsare proprio davanti a noi.
-Siediti e occupa il posto, io vado al bancone ad ordinare. Allora cosa ti prendo?- le domando.
-Una cioccolata calda.- risponde, porgendomi i soldi.
' Cioccolata calda? Mmm, ottima idea! ' penso allontanandomi dal tavolino.
-Due cioccolate calde, per favore!-
' Non vedo l'ora di tornare a casa per riabbracciare Rudi, oggi è passato solo a darmi un bacio ed è scappato agli allenamenti. ' penso, ma il mio pensiero viene interrotto immediatamente, dopo poco da una flebile vocina.
-Ecco le due cioccolate calde per la signorina.- dice una ragazza dietro il bancone, porgendomi due grossi bicchieri.
Pago e faccio per ritornare da Jolanda, ma vengo bloccata da una sagoma immobile proprio dinanzi a me.
Certo che la gente è proprio sciocca, si ferma dietro le altre persone impedendo loro il passaggio.
Bah... Probabilmente sono strana io.
-Ciao.- mi sento dire da quella persona ferma dietro di me.
Chi sarà?
Alzo la testa ed incrocio i suoi occhi. Quel viso di cui credevo d'essere innamorata, quello sguardo da bambino. Non è cambiato per niente in questi ultimi mesi, capelli sempre uguali!
-Ciao.- gli rispondo con un sorriso.
Con ancora le due tazze fumanti in mano cerco di evitarlo e di ritornare dalla mia amica, ma lui, come inchiodato al pavimento, mi impedisce di andare oltre.
Così mi sposto e mentre finalmente sto per andarmene, lui mi afferra per un braccio, con il rischio di farmi  cadere tutto dalle mani.
-Scusa, sono di corsa.- riesco a dirgli senza guardarlo negli occhi.
-Non ti sei più fatta vedere.-
Io?!? Certo che la gente è matta! Fortuna che questa storia sono riuscita a gettarmela alle spalle, senza nessuna sorta di rancore.
-Sì, lo so.-
-Vorrei vederti, che ne dici se usciamo insieme uno di questi pomeriggi?-
Questa è bella, da sbellicarsi dalle risate!
-Non credo che il mio ragazzo accetterebbe.-
Vedo il suo volto meravigliarsi di colpo. Cos'è, tutto d'un tratto cerca di riattaccare bottone? Io sto bene con Rudi, posso soltanto ringraziarlo per quello che mi ha fatto.
Quasi con un filo di voce, mi chiede -S-s-sei fidanzata?-
-Sì.- gli rispondo ferma. -Adesso scusami, ma la mia amica mi sta aspettando. E' stato un piacere rivederti.-
E con un piccolo sorrisino ritorno al mio tavolo.
-Ali, hai visto? C'era Umberto. Cosa voleva da te?- mi chiede con un tono che varia dal preoccupato all'euforico.
-Mi ha salutata e mi ha chiesto se volevamo vederci qualche volta.-
-E tu? Che gli hai risposto?-
-Di no, ovviamente! Gli detto chiaramente che il mio ragazzo non  ne sarebbe stato felice.-
E tra l'altro non credo che mi sarei fatta ingannare una seconda volta, del resto sto bene con il mio Rudi!
-Dio, Ali...-
La interrompo. -Jole, dovevi vedere la sua faccia quando gli ho confessato di essere impegnata con un altro!-
Lei spalanca le labbra in un ampio sorriso. -Ti sta guardando.-
Mi volto nella sua direzione ed incrocio i suoi occhi ancora una volta. -E' rimasto senza parole, Jole! Che si aspettava!-
Esclamo in una fragorosa risata.




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Capitolo 9
*** Problema in vista ***


9 capitolo  
Dopo questo ritardo, spero continuiate a leggere la mia ff!!
Buon nono capigolo!!!! Bacioni





                                                                                       Problema in vista



Il vento gelido mi arriva sulla guancia, sfiorandola delicatamente e distogliendomi dai miei pensieri poco piacevoli, provocandomi, per giunta,  un intenso brivido di freddo lungo tutto il corpo.
Ecco uno dei motivi per cui odio l'inverno: il freddo! Io sono una ragazza che ama il sole, il mare, il caldo.
Sono le 6.00 di pomeriggio e giaccio come una deceduta sul mio soffice letto. Che mi prende?
'Oggi ho la pacchia!' penso mentre cerco di rimanere sveglia. Non riesco a tenere gli occhi aperti.
E' come se qualcuno mi stesse ipnotizzando impedendomi ogni movimento, perfino quello più semplice.
Sento gli occhi farsi improvvisamente pesanti e la testa diventare leggera.
Sto per addormentarmi quando sento la porta della stanza aprirsi. Chi sarà? Non riesco neanche ad aprire gli occhi per vedere chi è, mi sento indolenzita, come se avessi fatto mille e mille sforzi.
-Ehi piccola, dormi?-
La voce di Rudi mi arriva come un'ondata di calore, molto piacevole direi.
Sorrido lievemente, di nascosto.
Vorrei abbracciarlo, eppure non mi muovo, non ho nemmeno la forza di parlare, il mio corpo non reagisce, non dà nessun cenno di volersi muovere.
Che succede? Perchè ho questa sensazione?
Intanto lui si accomoda sul letto accanto a me e rimane ad osservarmi in silenzio per qualche secondo, poi si allunga e, sfiorandomi il fianco, mi bacia sulle labbra.
Proprio in quell'istante nella stanza entra mia sorella Eva, accompagnata da Giulio che deve aiutarla a spostare un mobile.
Ci avranno visto? Mamma mia!
-Oi, ciao ragazzi!- esclama Eva.
-Rudi che ci fai qui?- domanda subito dopo Giulio. Sembra quasi allarmato, che avrà?
Speriamo bene, speriamo che il mio Rudi sappia inventarsi qualcosa di credibile.
-Ero venuto per chiedere una cosa ad Alice, per la scuola, ma a quanto vedo sta riposando.-
'Che idea geniale! Devo assolutamente complimentarmi con lui.' penso molto più rilassata.
Rudi si alza e, fingendo di essere arrabbiato con me, si dirige verso la porta per andarsene.
Eva e Giulio, invece, rimangono nella stanza ancora per qualche minuto.
Come mi sento stanca!
Ieri sono tornata alle 20:30 a casa, giusto in tempo per la cena, anche se dopo la ciocciolata calda e l'incontro fatto non avevo molta fame.
Devo dire che rivedere Umberto non è stato poi così male.
In verità pensavo che se l'avessi rivisto mi sarei arrabbiata, o mi sarebbe ritornato il senso di nausea che mi ha perseguitata quel pomeriggio di settembre, prima del bacio con Rudi, quando ho visto  Umberto con quella ragazza.
Invece, con mio grande stupore, nulla di tutto questo.
Nemmeno rancore, o amarezza, nulla! Sarà sicuramente colpa di Rudi che mi ha fatto innamorare di lui, facendomi dimenticare di tutto il resto.
Ormai per me Umberto è solo un ricordo, un vecchio amico senza nessuna importanza.
Di questo sono felice, perchè il solo pensiero di rivederlo mi creava delle preoccupazioni. Ma non è accaduto nulla di questo, perchè amo Rudi.
Un altro brivido mi percorre la schiena; devo dire che oggi ho più freddo del solito, anche se mi sento molto accaldata.


Sono scesa in cucina, avevo la gola secca, così mi sono preparata una bevanda calda e me la sono gustata seduta sul divano, a guardare la televisione.
Rivedo una vecchia puntata di Sex and the city e mi ritornano in mente le lunghe chiacchierate fatte con Jolanda, sull'argomento.
Quante ne abbiamo dette, quante ipotesi abbiamo fatto su questo telefilm. Sorrido solo al pensiero quando nello stesso momento sento la chiave girare nella toppa della porta d'ingresso.
Mi volto.
-Amore- urlo, dimenticando quasi che nella stanza accano ci sono mamma e Giulio.
-Shhh- dice portandosi l'indice sulle labbra. -Ciao amore.- dice poi sottovoce.
-Dove sei stato?-
-Sono andato un pò da Lorenzo, per parlare un pò degli allenamenti, niente di importante. Tu cos'hai fatto?-
Bella domanda, in verità niente, ho battuto la pacchia.
-Ho riposato un pò, non mi sento molto bene.-
La sua espressione è improvvisamente preoccupata.
-Cos'hai, amore?-
-Niente, ho solo un pò di freddo, sta tranquillo.- dico sorridendogli.
-Sei sicura?-
Non molto.
-Sì, amore. Sarà solo un leggero raffreddore, ieri quando sono uscita con Jole faceva abbastanza freddo.-
Non lo vedo molto convinto, forse la mia espressione ha lasciato trapelare qualcosa.
Lo vedo fissarmi imperterrito. Che c'è adesso?
Non riesco a decifrare la sua espressione, mi guarda come un cucciolo impaurito, bramoso di coccole e d'affetto.
-Cosa c'è?- gli domando sentendomi leggermente imbarazzata sotto il suo sguardo.
-Niente, vorrei baciarti e starti accanto, ma di là in cucina ci sono Lucia e papà ed ho paura che potrebbero vederci. Sarebbe la fine-
Come dargli torto! Purtroppo questa è una bella scocciatura, stare attenta a tutto e a tutti, nascondersi dai propri genitori per stare con la persona che si ama.
Ma io sono disposta anche a questo, a mentire a mia madre, a mia sorella, e a nascondermi da loro purchè lui stia insieme a me.
-Anche io amore.- dico in un sorriso, ma vengo interrotta da tre starnuti che si susseguono uno dopo l'altro senza interruzione.
-Che bel raffreddore che abbiamo!- sento la voce di mia madre che mi arriva pungente quasi come un rimprovero.
In effetti, ho un bel raffreddore e, come se non bastasse,  mi sento abbastanza stanca.
-Si, lo so, non mi sento molto bene.-
Altri starnuti si succedono provocandomi un improvviso giramento di testa!
Mio Dio, mi sembra di cadere dal divano!
Dopo il mio numero ecco che, all'unisono, lei e Rudi mi domandano:  -Che ne dici di misurare un pò la febbre?-
No, no, no, no! La febbre no, non posso averla, ho solo il raffreddore, ma la febbre no, proprio no!
-Tieni.- mi dice mia madre porgendomi il termometro.
Cominciano a scorrere i minuti, che per me sembrano essere eterni e non passare mai.
Sono sempre stata contenta d'avere la febbre, ma questa volta no. Sarei costretta a non andare a scuola e questo significherebbe non avere Rudi accanto durante la mattinata, ma, soprattutto, rinunciare a quelle poche ore in cui possiamo stare da soli insieme.
Rudi mi osserva sconcertato. Leggo ansia e preoccupazione nei suoi occhi e devo dire che adoro quello sguardo che sembra quello indifeso di un cucciolo.
Che bello che è.
Ma, proprio mentre sono immersa in questi pensieri, vedo Rudi farmi uno strano segno col braccio.
Aaahhh, mi sta consigliando di togliere il termometro.
Lo sento agitarsi sul divano e sento improvvisamente i suoi occhi ricadere su di me, come se fossi una criminale ad un interrogatorio.


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Capitolo 10
*** Non tutti i mali vengono per nuocere ***


Non tutti i mali vengono per nuocere 10capitoloo Perdonate i miei continui ritardi, sembra che tutto stia andando a scatafascio!
Spero che almeno il nuovo capitolo vi piaccia.
Un bacio a tutte, fatemi sapere cosa ne pensate!!
 




                                                                         Non tutti i mali vengono per nuocere


In quella frazione di secondi, che sembra durare in eterno, sento il sangue gelarmisi nelle vene e, di nascosto, comincio a tremolare lievemente per l'agitazione.
Non ho il coraggio di abbassare lo sguardo verso quel maledetto termometro e, mentre cerco di estrarlo dal braccio, disinvolta, continuo a tenere lo sguardo perso nel vuoto, tragicamente appassito.
-Allora?- domanda Rudi in un sussurro.
Il suo tono di voce lascia trapelare un'agitazione che, a mano a mano, sembra aumentare ed il suo sguardo lo conferma notevolmente.
'Okkay, Alice, al mio tre controlli il termometro' mi dico interiormente, cercando di essere quanto più possibile convincente e severa. 'In fondo, cosa sarà mai? Prima avresti fatto i salti di gioia se avessi avuto la febbre', cerco di convincermi ancora.
Forse il problema è che prima non avevo nulla da perderci, adesso invece dovrei rinunciare alla mattinata col mio Rudi. E' l'unico momento della giornata in cui possiamo stare tranquilli, lontani dagli occhi dei nostri genitori, in cui possiamo amarci senza avere timore di farci scoprire.
Prendo fiato e,  facendomi coraggio, conto fino  a tre.
Uno.. Due... Tre..
Abbasso lo sguardo, piano quasi come se fossi pietrificata, come se avessi qualcosa da nascondere.
Il mio sguardo si sgrana con stupore alla vista di quel numerino raggiunto dal mercurio.
-N-non non è possibile.- dico sussurrando sottovoce, a me stessa, cercando di non farmi sentire da Rudi che è seduto sul divano accanto a me.
Per un pò rimango in silenzio, a contemplare quell'aggeggio che giace tra le mie mani, bollente.
Mi strofino un occhio con la mano, tanto per capacitarmi della realtà della cosa,  il mercurio del termometro è fermo proprio sul numerino 38.
E' un momento. Non capisco più nulla.
Rudi mi implora con gli occhi di dirgli qualcosa, ma io.. Non posso, non voglio!
Sto esagerando? Okkay, lo ammetto, sto esagerando. E' solo una stupida febbre, la sto facendo tragica.
Ma come posso fare? Ora non solo ho la febbre, ma non avrò neppure Rudi al mio fianco dato che al mattino è a scuola ed il pomeriggio agli allenamenti.
-Allora, tesoro, ce l'hai?- la voce di mia madre mi incalza, spazzando via in un lampo ogni mio pensiero.
-No, mamma.-
L'espressione di Rudi diventa ad un tratto felice, lasciando spazio, subito dopo, ad una smorfia che lascia trasparire diffidenza.
Come dargli torto, dal mio sguardo e da come mi sento avrà sicuramente capito che sto mentendo.
-Fa vedere, dammi qua!-
Mia madre mi sfila il termometro dalle mani, senza lasciarmi neppure  il tempo di replicare.
Cavolo, no!
-Mamma io...- vengo interrotta.
-Alice, ma come non ce l'hai!- esclama con viso visibilmente preoccupato, avvicinandosi con la bocca alla mia fronte, -Tu scotti, hai la febbre a 38.-
Si, lo so, grazie per l'informaazione, mamma.
Sbuffo silenziosamente.
Istintivamente mi volto verso Rudi per cercare di spiegargli. Mi sorride prima che io possa proferire parola, in segno d'aver capito e subito la calma si fa spazio dentro me, come un fiume in piena.
-Fila di sopra, ti porto una tazza di latte caldo fra un pò, va bene, tesoro?- lo sguardo di mia madre si è fatto più dolce e comprensivo ed ora mi sorride.
Ricambio il sorriso con uno sforzo e salgo verso la mia stanza da letto.
Faccio segno a Rudi di seguirmi al piano di sopra e dopo poco che mi sono messa a letto sento dei passi venire verso la camera in cui giaccio, dolente.
-Dormi?-
Riconosco la sua voce che, come sempre, mi arriva come un'ondata d'aria calda.
Mi volto con la testa, senza dire nulla, per fargli capire che sono ancora sveglia.
-Entra, amore.-
Si avvicina al mio letto, con una tazza fumante tra le mani, cosa dovrà farci?
Mi bacia sulla fronte.
-Scotti, amore.- mi dice
 Arriccio leggermente il naso, in effetti adesso mi sento davvero male.
-Cos'hai in mano?-
-Ah, è la tua tazza di latte, tua madre mi ha detto di portartela visto che stavo salendo per lavare le mani prima della cena.- mi sorride comprensivo, - Ha detto anche che dopo sale per venire a vedere come sta la sua figlioletta.-
-Va bene, amore.-
Com'è bello! Sono proprio fortunata ad avere un ragazzo come lui!
-Allora adesso scendo a cena, così ti lascio anche riposare. Poi prima di andare a dormire vengo a salutarti di nuovo anche io e a darti la buona notte, tesoro mio.-
- D'accordo, non vedo l'ora.- esclamo con un filo di voce.
Non riesco nè a pensare, nè a parlare.
Poi lo vedo scomparire dietro la porta.




Sono quasi le 8 del mattino, Marco, Mimmo ed Eva stanno facendo un gran caos, tanto da farmi svegliare di soprassalto.
Sono tutti giù a fare colazione, tranne io che, purtroppo, temo di dover rimanere a letto tutta la giornata.
Questa notte la febbre è salita ancora e sono andata in bagno più volte per rinfrescarmi la fronte.
Dio, ho dolori dapperttutto, non riesco neppure a muovermi!
Vorrei tanto avere il mio Rudi accanto, oggi.
Solo al pensiero di non poterlo vedere, o di non poter stare con lui mi fa sentire  peggio di quanto non mi senta già adesso.
Mentre compio questo giro di pensieri, il silenzio sembra essere divenuto il nuovo padrone della casa.
Probabilmente Cesare e Giulio saranno già usciti per accompagnare Mimmo a scuola; stessa cosa per Marco ed Eva, che saranno anche quasi arrivati.
Chissà Rudi...
Lo scricchiolìo della porta mi distoglie nuovamente dai miei pensieri ed il volto di mia madre, raggiante, fa capolino nella mia stanza.
Entra e si avvicina al mio letto, appoggiando una pillola sul comodino, insieme ad un bicchiere d'acqua ed una brioches.
-Alice, sei sveglia, tesoro? Ti ho lasciato la colazione sul comodino, c'è anche una pillola. Se la febbre dovesse raggiungere di nuovo i 38 38 e mezzo prendila, ti aiuterà a guarire più in fretta.
Mi raccomando, se hai bisogno di qualcosa chiamami sul cellulare, sto andando a lavoro. Sono già usciti tutti, anche Giulio è già andato a lavoro. Riposa tesoro.-
E... Rudi?
-Ciamo mamma, a più tardi.-
Sta per uscire dalla stanza quando improvvisamente si ferma e, continuando ciò che mi stava dicendo prima, aggiunge.
-Quasi dimenticavo, non sei sola a casa, nella stanza dei ragazzi c'è anche Rudi, ha preso l'influenza anche lui!- dice un pò più preoccupata.
A quelle parole il mio cuore fa un sussulto ed i miei occhi diventano repentinamente lucidi dalla gioia.
-Sta tranquilla mamma, non credo di avere la forza per litigare con Rudi.- le dico quasi per sdrammatizzare, per scacciare via ogni tipo di preoccupazione, di sospetto.
-Allora vado, a dopo, tesoro!-
Dice chiudendosi dolcemente la porta alle spalle.
 





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Capitolo 11
*** Nuove percezioni ***


nuove percezioni 11 capitolo

Ragazze mie, ecco a voi un altro capitolo!
Spero davvero che possa piacere ancora! Un bacio a  tutteeeeeeeee.
Buona lettura..

                                                                             

                                                                                Nuove percezioni



La febbre è di nuovo salita a 38 e mezzo. Ho appena preso la pillola che mi ha portato mia madre poco fa. Speriamo bene.
Rudi è di là nella sua stanza, starà male anche lui, vorrei tanto andare a vedere come sta, come si sente e rimanere a fargli le coccole, ma non ce la faccio.
Non ce la faccio a muovere neppure un braccio.
Girata sul fianco sinistro,infatti, lascio che i miei occhi si chiudano lentamente.
Non ci capisco nulla, mi sento confusa su tutto e su niente in particolare. La testa gira e per un attimo perdo la mia lucidità, continuo a stare in una specie di dormiveglia in cui vedo dinanzi agli occhi un quadro, piuttosto inquietante, appeso alla parete.
E' una scena che mi perseguita ogni volta che ho la febbre, fin da babmbina.
-Ehi piccola mia, sono io.-
Una voce mi fa sobbalzare notevolmente... Io chi?
Non riesco a riconoscere quella voce tanto familiare, nè ad aprire gli occhi, li sento troppo pesanti.
Che mi prende? Poichè non riesco a pronunciare nemmeno una semplice parola, rispondo con un lamento prolungato.
Una mano fredda si poggia sulla mia fronte facendomi rabbrividire dalla testa ai piedi.
Che sta succedendo?
 La voce continua a ripetermi qualcosa che non riesco neppure a comprendere. E' come se non la sentissi, per cui non ci faccio nemmeno caso, mi sento troppo male per rispondere.
Qualcosa di molto freddo e bagnato viene poggiato delicatamente sulla mia fronte ancora una volta, ma non capisco di cosa si tratti.
Non ho la forza neppure di pensare. Così sprofondo in un sonno pesante, come se avessi perso i sensi, svenendo.


Un'ora dopo, o forse anche più di un'ora dopo, apro gli occhi e mi ritrovo a fissare la parete di fronte a me, in modo piuttosto vago.
Non ricordo nulla, che ore sono?
Faccio per girarmi, ma mi accorgo di essere intrappolata tra le coperte,qualcosa mi impedisce di muovermi e mi accorgo d'avere qualcosa di pesante sulla fronte.
Una pezza imbevuta nell'acqua che, molto probabilmente, poco fa doveva essere fredda.
Cos'è che m'impedisce di muovermi?
Mi volto e trovo Rudi sul mio letto, disteso proprio sopra le mie coperte.
Guardo il fazzoletto e subito dopo mi volto verso di lui, sorridendo.
Che dolce, si è preso cura di me.
Cotinuo a sorridere dolcemente mentre un altro piccolo sorriso si dischiude sulle mie labbra, facendomi quasi arrossire.
'Devo dire che mi sento meglio', penso portandomi la mano destra sulla fronte. Adesso non sono molto calda, la febbre sarà sicuramente scesa grazie a quella pillola e alle cure del mio amore.
Mi giro verso di lui, abbracciando il suo petto e baciando la sua guancia.
-Ciao piccola mia.- mi dice svegliandosi e, allo stesso tempo, sorridendomi.
I suoi occhi sono leggermente stanchi, ma si percepisce bene ciò che intendono trasmettere: gioia, allegria, forsa affetto e tanta voglia d'amare.
-Ciamo amore, come stai?-  chiedo.
Mi allungo verso di lui per baciarlo sulla sua bocca soffice, mentre  lui ricambia il gesto gentilmente.
-Io sto bene, piccola, e tu?-
-Adesso sto bene anche io.- dico con tono felice.
Un sorriso smagliante si accende sul suo volto, provocando in me un piacevole trasalire.
Poi continuo. -Come hai fatto a prenderti la febbre? Ieri non mi sei stato molto vicino.- dico in maniera un pò dubbiosa ed incuoriosita.
Mi guarda fisso negli occhi. E' come rinascere dopo un terribile temporale.
Ma perchè mi guarda così?
Un altro sorriso stupefacente. E' bellissimo. Lo osservo meglio e vedo che mi sta facendo l'occhiolino.
-Ho solo finto d'avere la febbre con tua madre e mio padre, ma in realtà io sto bene.-
E bravo il mio ragazzo! Adesso si finge anche malato.
-Perchè avresti fatto una cosa simile?- dico piuttosto incuriosita.
-Per rimanere tutta la mattinata solo insieme a te.-
Lui si che è il ragazzo perfetto! Quale ragazzo avrebbe fatto questo per la propria ragazza?
E' vero che nel nostro caso è differente poichè condividiamo le stesse cose e viviamo sotto lo stesso tetto, ma forse, sebbene le circostenze fossero state diverse, nessun ragazzo avrebbe mai fatto qualcosa di simile.
Sorrido arrossendo fino alla radice dei capelli.
-Come hai fatto a farti credere da mia madre?-
-Ho usato il vecchio trucchetto: termometro sotto la luce.-
Ride divertito.
-E mia madre ti ha creduto?-
-Beh,- risponde alzando leggermente le spalle, -se sono qui direi proprio di si!-
Mi abbraccia contento ed anche molto soddisfatto, si vede che è sincero, i suoi occhi lo dimostrano.
Ci baciamo. Un bacio lungo, passionale e molto intimo.
Continua a baciarmi senza un attimo d'interruzione, infilandosi adagio sotto le coperte, accanto a me.
Siamo completamente attaccati, il suo corpo aderisce perfettamente al mio e questo contatto mi provoca un forte brivido lungo l'intero corpo.
Sono ansiosa, nervosa. Cosa gli passerà adesso per la mente?
Non so cosa fare, come comportarmi. Mi sento in imbarazzo, in fondo non ho mai avuto questo genere di contatto con un ragazzo, tantomeno con lui, in questi mesi.
Vorrei sapermi muovere, vorrei aver ascoltato i discorsi fatti dalle mie compagne più grandi a proposito di queste cose, vorrei aver visto più documentari.
Mi sento impacciata, completamente impacciata.
Cosa faccio?
Mentre penso ciò, le sue mani, vogliose, percorrono i miei fianchi con dolcezza e molta sicurezza.
Il nostro bacio si fa sempre più intenso, molto più passionale.
Siamo ancora attaccati quando sento le sue mani scendere verso il basso, fino a toccarmi e palparmi impetuosamente le natiche.
A questo suo gesto faccio quasi per allontanarmi, ma in fondo mi piace, è tutto così bello e ci amiamo.
Non stiamo facendo nulla di male, o no?
Ho deciso che voglio lasciarmi andare a queste sensazioni, per il momento.
Non voglio farmi alcun tipo di paranoie, nessun tipo di preoccupazioni, o dubbi.
Mi avvicino maggiormente a lui, cercando di fargli capire che tutto questo mi piace, che deve stare tranquillo.
E proprio mentre sono vicinissima a lui, lo sento eccitato.
Arrossisco imbarazzata, ma, d'altra parte, anche molto curiosa.
Dopo qualche secondo, infatti, non resisto alla tentazione di toccarlo proprio lì.
A questo mio gesto lo sento improvvisamente irrigidirsi, sciogliendosi perfino dal bacio, per dare origine ad un gradevole verso di piacere.
Adesso è visibilmente imbarazzato anche lui.
-Scusa, non volevo.- dico abbassando lo sguardo, sentendomi in colpa.
-Non preoccuparti, è tutto okkay!- esclama tirandomi di nuovo a sé, -anzi, anche se per pochissimo, mi è piaciuto molto. Scusa tu se non sono riuscito a non...-
Lascia la frase in sospeso, ma capisco perfettamente a cosa si stesse riferendo, così annuisco sorridendo, giusto per tranquillizarlo.
-Ti amo.- mi dice.
Non riesco a non amarlo più di ogni altra cosa al mondo.




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