Quando tutto può cambiare.

di Fog_
(/viewuser.php?uid=122168)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** una voce nuova con cui cantare. ***
Capitolo 2: *** Cheerleader ***
Capitolo 3: *** Finn Hudson... ***
Capitolo 4: *** La verità ***
Capitolo 5: *** I wanna hold your hand ***
Capitolo 6: *** It's too late to apologize ***
Capitolo 7: *** Resta ***



Capitolo 1
*** una voce nuova con cui cantare. ***





It's time to try

Defying gravity
I think I'll try
Defying gravity
Kiss me goodbye
I am defying gravity
And you wont bring me down!

                     ***
è ora di provare
a sfidare la gravità
io credo che ci proverò
a sfidare la gravità
baciami, addio
io sto sfidando la gravità
e tu non mi abbatterai!


Cap. 1- una nuova voce con cui cantare                         

Arrivare in ritardo il primo giorno di scuola non è il massimo per iniziare l’anno scolastico, anzi, l’ultimo quadrimestre di scuola.
Claire si era appena trasferita dal regno unito in Ohio, doveva ricostruire la sua vita da zero, nuova città, nuova scuola, nuovi amici … a pensarci anche nuovo continente!
«Ti troverai benissimo» aveva detto sua madre quella mattina, non ne era tanto sicura, ma avrebbe trovato il modo di cavarsela. Sentì il suono della campanella mentre correva nel cortile per raggiungere l’entrata principale. Sbatté contro un paio di cheerleader e per poco non ruppe il braccio di un giocatore di football cadendogli addosso … a parte questo arrivò sana e salva nell’ufficio del preside
«Salve» disse la ragazza scostando la porta
«Oh, tu devi essere la ragazza nuova! Prego, entra» la fece avvicinare alla grande scrivania di legno scuro super organizzata e la fece accomodare sulla verde poltrona di pelle che scricchiolò appena si sedette
«Bene, qui c’è l’orario delle lezioni e una piantina della scuola. Se ti perdi chiedi aiuto agli altri ragazzi, sono tutti molto socievoli qui» L’uomo sulla poltrona nera fece un grande e falso sorriso che si spense appena una persona evidentemente arrabbiata irruppe nella stanza.
«Figgins, i ragazzi della squadra di football hanno di nuovo riversato le loro granite sui miei ragazzi» Molto socievoli eh?
«Oh, Schuester, non fare il melodrammatico!»
«No, questa storia deve finire» sbatté la mano sulla scrivania, poi si accorse della ragazza «Oh, scusa, non volevo spaventarti»
«Non si preoccupi» rispose
«Signorina, lui è Will Schuester, professore di spagnolo e coordinatore del Glee club»
«Glee club?» ne aveva già sentito parlare…
«Si è il gruppo di canto e ballo della scuola»
«Bello» nella sua scuola a Londra c’era un club simile, avrebbe voluto parteciparvi, ma i suoi amici lo ritenevano da sfigati..
«Siamo sempre in cerca di nuovi talenti, tu… sai cantare?» Chiese, quell’uomo aveva uno sguardo magnetico
«Me la cavo» rispose, cantare le piaceva davvero tanto
«Che ne diresti di fare un salto da noi? Come ho detto prima siamo sempre aperti ai nuovi talenti»
«Mi piacerebbe molto» Aveva bisogno di amici e il modo migliore per farseli era entrare in qualche club.
«Cercami dopo le lezioni e, preside Figgins, ne riparliamo la prossima volta» lanciò un’occhiata fulminante all’uomo dietro la scrivania, poi uscì dalla stanza.
Le lezioni passarono velocemente, era una bella giornata quindi preferì uscire a passeggiare in cortile che stare chiusa in mensa, anche perché non avrebbe saputo con chi sedersi.
Glee… quel nome le piaceva, aveva tante speranze risposte in quel club, non le importava se anche qui, come a Londra, consideravano i ragazzi del Glee club degli sfigati. Aveva bisogno di amici, ma non poteva entrare nelle cheerleader, non faceva per lei,  non sapeva dell’esistenza di altri club quindi il Glee era la sua unica scelta
Inoltre era anche abbastanza brava a cantare, o almeno così le dicevano …
                                                                                                                                              ***
«Buongiorno» disse Claire aprendo la porta di quella che avrebbe dovuto essere la stanza delle prove
«Ehi, tu devi essere quella nuova» esclamò una ragazza nera con un sorriso a trentadue denti
«Si» rispose timidamente lei, entrò nella stanza e si chiuse la porta alle spalle. Quel posto le inspirava fiducia, qualche sedia, un pianoforte, un po’ di ragazzi  e niente più.
«Will ci ha parlato di te» aggiunse un ragazzo alto almeno il doppio di lei
«Davvero?»
«Si, dice che non vede l’ora di sentirti cantare» continuò un ragazzo sulla sedia a rotelle
«Io sono Mercedes» la ragazza di colore le allungò la mano, aveva un viso davvero bello che distoglieva lo sguardo dalla sua corporatura robusta
«Ciao, io sono Claire»
«Bene Claire, lui è Finn» indicò il ragazzo alto che sorrideva ingenuamente, aveva uno sguardo infinitamente dolce
«Jesse» un ragazzo con i capelli ricci le sorrise, poi tornò a guardare quella che doveva essere la sua ragazza
«Rachel» la ragazza accanto a Jesse le sussurrò un ciao, era castana e i capelli mossi le arrivavano alle spalle, era davvero graziosa
«Noah, detto anche Puck» indicò un ragazzo con la cresta che se ne stava seduto scomposto, quando sentì Mercedes pronunciare il suo nome alzò brevemente gli occhi dal cellulare ed elevò una mano in segno di saluto
«Lei è Queen» La suddetta Queen era davvero bellissima nonostante il pancione che le spuntava dal largo vestito, aveva un sorriso davvero confortevole
«Artie, che è semplicemente un mito anche se sulla sedia a rotelle» Arti rise, portava dei grandi occhiali e i capelli a caschetto
«E ci sono di nuovo io»
«Bene, siamo solo noi?» in effetti erano un po’ pochi…
«No, mancano Tina e Mike, i due asiatici, Kurt, Brittany e Santana»
 Claire si sentiva già a suo agio, sembravano tutti simpatici.. tranne… tranne la brunetta, come si chiamava? Ah, si, Rachel… aveva qualcosa che non le piaceva
«Parlatemi di loro» sorrise, era troppo curiosa, troppo attratta da quel felice gruppo di ragazzi, diversi ma uniti da un sottilissimo legame chiamato musica
«Allora, Tina ama lo stile gotico e  Mike è il ballerino migliore che abbiamo» disse Mercedes sedendosi accanto a Queen, Finn e Rachel li raggiunsero.
«Brittany è una delle persone più stupide che conosca e Santana è una… ragazza facile, sono due cheerleader» aggiunse Queen con una punta di malinconia nel pronunciare Cheerleader … un giorno le avrebbe chiesto perché…
«Poi c’è Kurt, lui è… » Mercedes interruppe bruscamente Finn dandogli una gomitata sul fianco
«Kurt è… Kurt!» disse dolcemente Queen
«Già, non ci sono aggettivi per descriverlo» aggiunse Mercedes mentre Rachel storse il naso
«Non prendiamoci in giro! Kurt è solamente un… »
«Brittany, quante volte devo ripeterti che quell’ombretto stona con la tua carnagione?» una voce con una punta di acido arrivò alle orecchie del gruppo, tre ragazzi irruppero nella stanza, tre cheerleader. Erano disposti a triangolo, al vertice c’era un ragazzo con i capelli castani e un ciuffo evidentemente fissato con tanta lacca, alla sua destra una biondina con lo sguardo perso tra le nuvole mentre alla sua sinistra una ragazza dallo sguardo penetrante che portava fieramente la sua divisa.
«E tu chi sei?» chiese la bruna guardando Claire con uno sguardo ghiacciato
«Santana! Smettila di assalire così la gente.» la riprese il ragazzo con il ciuffo, dalla descrizione che le avevano dato doveva essere sicuramente Kurt
«Ragazzi lei è una nuova del nostro club» disse Mercedes
«Ciao, io sono Claire»
«Bene Claire, sei consapevole che questo è un suicidio sociale?» chiese l’ipotetico Kurt avvicinandosi
«Sai com’è, non ho una vita sociale qui quindi non potrebbe andare peggio» alzò le spalle e il ragazzo la guardò comprensiva
«In questo caso benvenuta, io sono Kurt»
«Claire» si strinsero velocemente la mano, poi si avvicinarono le altre due cheerleader
«io sono Santana» disse scetticamente la bruna
«e io Brittany» la bionda le fece un falso sorriso, già non le sopportava.
«Buon giorno ragazzi!» Salutò il professor. Schuester spalancando la porta seguito dai due asiatici
«Buongiorno»salutò in coro il Glee club
«Vedo che avete già conosciuta Claire! Mi piacerebbe sentirti cantare» sorrise Will appoggiandosi al pianoforte
«Bene, ehm.. vorrei cantare la mia canzone preferita» raggiunse il professore mentre tutti gli altri si sedevano
«Prego»
«Defying Gravity» disse al pianista, vide il volto di Kurt illuminarsi mentre pronunciava il nome della canzone, Mercedes li sorrise poi tornò a guardare Claire.
Il pianista suonò le prime note, poi Claire iniziò a cantare. Quella canzone un po’ la rispecchiava … la sensazione di incompletezza, la voglia di cambiare, di sfidare la gravità. Mentre cantava teneva d’occhio il ragazzo con la divisa da cheerleader, canticchiava con lo sguardo sul pianoforte. Aveva voglia di cantare anche lui, lo sentiva… finito il primo ritornello gli si avvicinò e gli tese una mano
«Canta con me» gli sussurrò tirandogli leggermente il braccio, poi lui attaccò la seconda strofa. Aveva una voce dolce e abbastanza acuta per essere un ragazzo, riusciva a prendere anche le note più alte senza stonare.
Il ritornello lo cantarono insieme, le loro voci sembravano fatte per stare insieme, si plasmavano l’una con l’altra creando una stupenda melodia sotto gli occhi sorpresi dei loro compagni. Will, invece, aveva uno sguardo sorpreso e soddisfatto, sorpreso dalla voce della nuova ragazza e soddisfatto dal sorriso di Kurt che non vedeva da tanto tempo. Si, Kurt stava sorridendo. Non quel sorrisino bastardo di quando sfidava Rachel o quello compiaciuto quando riusciva in qualcosa. Un sorriso sincero coordinato agli occhi di un celeste più chiaro delle altre volte, meno glaciale, che gli illuminavano il viso.
«Meravigliosi» scandì Will non appena la canzone finì
«Però, mica male!» disse Finn che aveva ascoltato attentamente i due durante tutta la canzone
«Kurt, bravissimo e Claire tu mi hai lasciato senza parole davvero! Fai ufficialmente parte del Glee club» Schuester applaudì insieme a tutti gli altri e i due tornarono a sedersi.
Il tempo fino alla campanella volò, si salutarono e tornarono tutti alle proprie vite tranne Kurt che ancora pensava a quell’esibizione
«Ehi nuova! Mi piace come canti» disse avvicinandosi a Claire, lei abbassò lo sguardo e aspettò davanti alla porta quel ragazzino con la divisa delle Cheerios.  

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Cheerleader ***




Cap.  2 – Cheerleader


«Allora, che lezione hai ora?» Kurt tirò fuori dalla tracolla un foglietto con il suo orario, ancora non ricordava a memoria le lezioni
«Ho… matematica, tu?» rispose Claire confrontando il suo orario con quello del ragazzo
«Anche. andiamo dai, Mercedes ci aspetta lì» si incamminarono per i corridoi affollati parlando del più e del meno. Era il suo secondo giorno di scuola e Kurt era l’unico con cui aveva parlato fuori da Glee.
«Kurt, scusami ma non ce la faccio» Mercedes gli correva incontro
«Mercedes che succede?» Chiese Kurt preoccupato
«Non voglio più fare la cheerleader! Sue non si arrenderà mai al fatto che non voglio dimagrire poi non mi sento a mio agio …» disse lei, aveva la sua divisa delle Cheerios piegata tra le braccia
«Dai Mercedes! Ci divertiamo» Sorrise per convincerla, ma non fu storia. Mercedes gli allungò la sua divisa e fece per andarsene
«Per favore, avvisa tu Sue» disse prima di sparire tra la folla. Kurt rimase lì, con la divisa dell’amica tra le mani
«Come faccio ora a dirlo a Sue? » si chiese. era una domanda con non voleva una risposta, era già scontata, l’avrebbe UCCISO!
«Cosa devi dirmi signorina?» chiese una voce che lo fece tremare
«Sue» si girò verso di lei sorridendo forzatamente
«Allora? Sputa il rospo!» chiese incrociando le braccia
«Bene, ecco… Mercedes non vuole più far parte delle Cheerios» abbassò lo sguardo, aveva quasi paura di quella donna
«Davvero? Hai cinque minuti per trovarmi una sostituta se no sei fuori anche tu. Ah, questa volta cerca di trovarne una che riesca a infilarsi la gonna della divisa» annunciò guardando l’orologio. Kurt si guardò intorno disperato, poi trovò la risposta sotto i suoi occhi.
«Perdonami» sussurrò prendendo la ragazza per il polso
«Per cosa?»
«Sue, ho trovato la sostituta»
«Ma… cosa?» chiese Claire trafiggendo Kurt con lo sguardo
« e chi sarebbe?»
«Una nuova del Glee club»
«Sai cantare?»
«Be’.. si»
«La divisa ti starà benissimo. Fatti dire da Kurt gli orari e i giorni e impara la canzone che doveva cantare Mercedes, ci vediamo agli allenamenti e vedi di perdere un paio di kili» si voltò senza pensarci due volte e si incamminò nel corridoio di ragazzi terrorizzati che si apriva la suo passaggio
«Io ti uccido Kurt!»
«Rimandiamo i festeggiamenti, ora abbiamo matematica!» Claire rise e raggiunse la classe di matematica con Kurt.
                                           ***
La camera da letto di Kurt Hummel era la camera più ordinata che Claire avesse mai visto, ma ancor più perfetto della sua stanza era il suo armadio. Chiamarlo armadio era riduttivo, era una stanza di non meno di 20 metri quadrati con infinite mensole piene di polo, magliette, maglioni, camice e chi più ne ha più ne metta. Sotto gli scaffali, appesi in ordine di colore e sfumatura, tutti i pantaloni e le giacche che si potessero desiderare, sul lato opposto due scarpiere piene di tutti i tipi di calzature immaginabili e uno scaffale più basso degli altri con sciarpe e foulard ti tutti i colori (tranne il fucsia, Kurt lo odiava).
«Wow» fu l’unica parola che venne in mente a Claire
«Dai, andiamo in camera, ti faccio vedere la canzone delle Cheerios» Kurt spense la luce della cabina armadio e tutto piombò nel buio, accese solo una piccola luce per riuscire ad orientarsi. Vide la ragazza incerta, poi capì
«Tranquilla, non ti stupro mica» disse ridendo, sai com’è, sono gay! Pensò, ma avrebbe aspettato per dirglielo.
«Mi fido» la vide arrossire e le sorrise. Stare in sua compagnia le piaceva.
«E questo cos’è?» disse Claire appena Kurt accese le luci della sua stanza, aveva trovato il suo album del Glee
«è una raccolta dei successi del Glee, tute le canzoni che abbiamo cantato in auditorium o quelle che ho ritenuto importanti da ricordare» disse avvicinandosi
«Chi balla single ladies?»
«Ehm… Rachel! Beyoncè è la sua passione nascosta» mentì togliendole l’album dalle mani, di certo farle vedere lui che ballava single ladies con una tutina aderentissima le avrebbe fatto venire seri dubbi
«No dai, fammi vedere qualcosa!» insistette, così Kurt accese il televisore e inserì un DVD nel lettore. Era la registrazione della sue prima esibizione con Mercedes come cheerleader, 4 minutes.
«Mercedes è proprio brava» disse Claire sedendosi sulla chaise long.
«E già, tu devi cercare di eguagliarla» Kurt si sedette accanto alla ragazza
«Non ce la farò mai» abbassò lo sguardo, poi sorrise maliziosamente
«lasciamo stare le cheerleader, aggiornami sui gossip del Glee»
«Parto dall’inizio… Finn e Queen stavano insieme, ma lei è andata a letto con Puck ed è rimasta incinta anche se ha continuato ad affermare che il bambino era di Finn. Rachel, che è pazzamente innamorata di Finn ha scoperto tutto e gli ha riferito come stavano davvero le cose. Per colpa di ciò abbiamo quasi rischiato di perdere le provinciali, poi Finn ha capito che essere arrabbiato con loro non serviva a niente ed è tornato nel Glee anche se non ha ancora perdonato Puck. Nel frattempo quest’ultimo è stato con Rachel per qualche giorno che, però, era innamorata di Finn il quale, dopo la rottura con Queen, si è accorto di amare Rachel. I due sono stati insieme, ma Finn l’ha lasciata perché non sapeva ancora se quello che provava era vero. Rachel ha incontrato Jesse e hanno iniziato a uscire insieme, lui se n’è innamorato e ha lasciato la sua scuola e il suo Glee per venire nel nostro e stare con Rachel, Finn è gelosissimo di ciò. Andando dagli altri membri, Tina e Arti diciamo che stanno insieme… Brittany ha baciato tutti i ragazzi della scuola e Santana sono sicuro che ti odierà minimo per tutto il prossimo mese»
«Aspetta, aspetta, perché Santana dovrebbe odiarmi?»
«Pensaci, ora sei una cheerleader anche tu, sei carne fresca e sei molto più bella di lei» disse lui spallandosi sul divano
«Ma Santana è più bella»
«Quanto ci scommetti che avrai molto più successo di lei?» Kurt le allungò la mano
«io dico di no» rispose Claire stringendogli la mano, era morbidissima
«Kurt che stai facendo?» chiese una voce rude, un uomo ben piazzato stava scendendo le scale
«Oh, ciao papà»
«Buona sera» salutò Claire
«Oh, papà, lei è una mia amica»
«Ah, è strano vedere ragazze per casa…» Kurt lo fulminò con lo sguardo
«Papà…»
«Oh, scusa, me ne vado»
«Perché strano?»
«Uhm… bho! Chi lo capisce mio padre!»
                                               ***
«Allora? glie l’hai detto?»
«No, non ho intenzione di dirglielo per ora…»
«Non c’è niente di male nell’essere Gay!»
«Ho paura della sua reazione, mi piace la sua compagnia, mi distrae un po’ da tutti i vari problemi…»
«Diglielo Kurt»
«Ci penserò, notte Merc»
«Notte Kurt»

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Finn Hudson... ***


Cap. 3 – Finn Hudson

Il primo mese di scuola alla McKinley non era stata per niente facile, orientarsi a scuola, stringere qualche amicizia in più, sopportare Sue Silvester e cose così avevano reso quel periodo infernale.
Sfiderei chiunque a resistere agli allenamenti delle Cheerios!
«Ehi» salutò una voce profonda       
«Finn» disse Claire sorridendo
«Stavo pensando che… io e te non abbiamo mai avuto l’occasione per parlare o conoscerci meglio…»
«E già»
«Quindi… come ti trovi qui?»
«Non mi sono ancora abituata a questa scuola, a questa città, a… tutto! Ma sono sicura che andrà meglio» Spostò il peso della cartella sull’altra spalla, era la prima ora quindi non era ancora riuscita a lasciare i libri nell’armadietto
«Dai, porto io» Finn le prese la tracolla
«Grazie»
«Sai, ti sta bene la divisa delle Cheerios »
«Davvero? Per me essere una cheerleader è una cosa strana… devo abituarmi anche a questo» risero insieme
«Ehy … ehm … non è che ti andrebbe ti uscire con me un giorno di questi? Tipo domani sera?» chiese abbassando lo sguardo
«Mi piacerebbe davvero tanto» per guardarlo negli occhi dovette alzarsi un po’
«Bene, allora siamo d’accordo» sorrise, sembrava quasi un bambino
«Si»
«Allora ci vediamo al Glee» le ridiede i libri e poi corse verso la palestra.
Finn le piaceva, era un tipo ok. Bello, simpatico, intelligente e un po’ imbranato. Era perfetto, tranne per un piccolo particolare.
Non era Kurt.
Kurt era speciale, Kurt aveva qualcosa che gli altri non avevano, Kurt era … KURT!
Ma Kurt non la voleva, non mostrava il minimo interesse verso di lei e questo la buttava incredibilmente giù
Si, uscire con Finn era la cosa migliore che potesse fare!
                                            ***
«Mercedes, sono in un guaio gigantesco!» disse Kurt raggiungendo l’amica di corsa
«Che ti è successo Kurt? Hai perso uno dei tuoi maglioni firmati?» rispose lei ironica
«No, peggio! Ho visto Claire e Finn parlare in corridoio »
«E allora? staranno discutendo sul compito settimanale del Glee! Io stavo pensando di portare un pezzo di Mar…»
«Mercedes!» la zittì
«Scusa!»
«Ho paura che lui si innamori di lei» e viceversa… pensò, ma omise questo dettaglio, anzi, lo cancellò dalla sua mente. Non erano pensieri da lui quelli, Claire era solo una sua amica, niente di più, a lui non piaceva! A lui non piacevano le ragazze!
«Tranquillo, Finn è stracotto di Rachel, non succederà niente tra loro e non le chiederà mai di uscire!»
«Speriamo … » Mercedes si allontanò verso l’auditorium e il ragazzo restò da solo nel corridoio. In quel periodo restare in silenzio o rimanere da solo non gli piaceva, in quei momenti pensava troppo. Pensava a cose a cui non avrebbe dovuto pensare, tipo che voleva vedere Claire, che voleva passare più tempo con lei…
Finn gli passò davanti
«Ehi» disse e lo stomaco di Kurt si chiuse di colpo lasciandolo lì, con un’espressione indecifrabile sul volto, ad aspettare che la situazione in cui si trovava si chiarisse da sola, prima che potesse confonderlo o fargli cambiare idea su ciò che provava nei confronti di Finn.
                                             ***
«Ehi, attento!»
«Scusa, non volevo» disse Finn al ragazzo che aveva appena urtato, se non si sbagliava doveva chiamarsi tipo .. Jacob o qualcosa del genere.
«Finn Hudson!» disse il ragazzo dall’aria stralunata
«Si… perché?»
«Parlo spesso di te nel mio blog» disse entusiasta
«Ah, davvero?» Finn non aveva la testa per stare a sentire quel tizio
«Si, i miei lettori amano sapere cose su di te»
«Si Jacob, ora però devo scappare» fece per andarsene ma Jacob lo fermò
«Dove stai andando?»
«devo uscire con Claire Smith» e dopo aver detto questo il ragazzo riccio lo lasciò andare
                                            ***
Mercedes non era una di quelle ragazze che passava interi pomeriggi davanti al pc, ma per quel giorno aveva fatto un’eccezione. Le avevano parlato di un blog dove un tipo parlava della McKinley. Girando per il sito scorse la classifica dei ragazzi più popolari della scuola e si incuriosì.
Lei da quando era uscita dalle cheerleader aveva perso la sua popolarità anche se, vedendo quella classifica, non era stata ancora completamente dimenticata.
La prima della classifica era Santana, ovvio, subito dopo di lei Claire e al terzo posto Puck mentre lei era al sesto. La cosa che la sorprese di più però fu l’improvviso scalare di Finn, il ragazzo scartò Puck e Santana sotto i suoi occhi per arrivare direttamente al secondo posto e far schizzare Claire al primo.
Mercedes si insospettì, così diede un’occhiata sulla home e un nuovo post attirò la sua attenzione. Subito dopo preferì non aver mai aperto quel blog.
Kurt non doveva saperlo, o forse si… aveva il diritto di sapere quello che stava succedendo. No, no, no, noo Kurt si sarebbe infuriato, avrebbe avuto una crisi di nervi, avrebbe chiuso per sempre con Claire e Mercedes non poteva permetterglielo. Kurt era diverso da quando frequentava quella ragazza, più solare e meno problematico… era un Kurt migliore.
Non gli avrebbe detto niente.
Neanche a farlo a posta il suo cellulare squillò. Kurt lesse sul display…
 Forse si stava sbagliando, aveva diritto di sapere…
«Kurt, dobbiamo parlare» disse lei rileggendo per l’ennesima volta il titolo del post
Finn Hudson e Claire Smith, la nuova coppia della McKinley?
                                            ***
«Finn posso chiederti una cosa?» chiese Claire dopo aver fatto il secondo strike di seguito
«Se mi stai stracciando? Ebbene si, sei 50 punti davanti a me e mancano solo pochi tiri alla fine della partita» rispose Finn prendendo una palla blu tra le mani, Claire rise
«A te piace ancora Rachel vero?» gli domandò a bruciapelo
«Ma come ti vengono in mente questi pens…» Claire lo guardò con uno sguardo che non ammetteva repliche
«Si, lo ammetto!»
«Bene»
«Ma come hai fatto? Mi … mi leggi nella mente?»
«No Finn, si vede da come la guardi»
«Si vede tanto?»
«Abbastanza…» No, si vedeva davvero tanto!
«Comunque voglio che tu sappia che non sono uscito con te solo per far ingelosire Rachel, insomma… tu mi piaci» Finn le si avvicinò impacciato
«Ma non sono lei giusto?» Claire abbassò lo sguardo, Finn era nella sua stessa situazione…
«Non mi importa, non ho più voglia di correrle dietro» Finn la avvicinò a se per baciarla, Claire dovette alzarsi sulle punte per raggiungere il viso del ragazzo. Le sue labbra erano morbide, le sue mani la stringevano delicatamente, il suo profumo era davvero buono…
Ma qualcosa la riportò alla realtà.
Il cellulare di Claire iniziò a squillare.
«Pronto?» disse lei, Finn abbassò lo sguardo imbarazzato
«Claire, sono Mercedes»
«Mercedes che succede?»
«Fammi un favore, ti prego chiama Kurt con un numero privato»
«Mercedes cosa è successo?» Mercedes riattaccò
«Cosa succede Claire?» chiese Finn preoccupato
«Non lo so, qualche problema con Kurt» inserì il numero del privato poi il numero di Kurt, iniziò a ticchettare le dita contro i fianchi di Finn, non riusciva a stare calma, sentiva che qualcosa non andava
«Pronto?» rispose una voce rotta dal pianto, non sembrava Kurt, no, non poteva essere Kurt
«Pronto?» ripeté quella voce distrutta, si, era inconfondibilmente il suo amico Kurt.
Claire sentì una fitta allo stomaco
«Scusa Finn, devo andare» si, era uscita con Finn Hudson, il sogno di tante ragazze, e ora lo stava lasciando lì da solo al bowling
«Cosa è successo?»
«Non lo so, devo andare da Kurt»
«Ma… ma Claire dobbiamo finire la partita!» Finn cercò di trattenerla dal polso
«Scusa Finn» Claire gli stampò un bacio sulla guancia, poi se ne andò correndo sotto il suo sguardo sconsolato
                                             ***
 «Claire, cosa ci fai qui?» chiese un ragazzino con la faccia rossa, gli occhi lucidi e le ginocchia al petto
«Kurt, cosa è successo?» Claire gli si avvicinò lentamente.
«Niente, niente» rispose asciugandosi la lacrima che gli rigava la guancia
«Qualcosa deve essere successo, è la prima volta che hai i capelli in disordine» Disse sorridendo, ma non ebbe risposta.
«Puoi dirmi tutto lo sai» poggiò il volto accanto al suo
«Chi ti ha fatto entrare?»
«Tuo padre»
«Be’ non doveva» Kurt si alzò per allontanarsi da lei
«Kurt, poi dirmi perché stavi piangendo»
«Sei uscita con Finn Hudson?» chiese secco, guardandosi i piedi
«Si, ma…» vide una lacrima cadere per terra
«Vi siete baciati?»
«No, cioè, s… Mi ha chiamato Mercedes dicendo che dovevo chiamarti, sembrava molto preoccupata» Claire rimase immobile per vedere la reazione del ragazzo
«Cosa?» sussurrò Kurt guardando Claire, aveva gli occhi gonfi e lucidi, non aveva mai visto un ragazzo piangere… non aveva mai visto Kurt piangere.
«Ti ho chiamato con il privato come mi aveva detto Mercedes, hai risposto piangendo e sono corsa da te» Kurt si sedette per terra con la testa contro il muro, guardava in alto per fermare le lacrime e per non incrociare gli sguardi di Claire
«Vai via» disse, i suoi occhi erano tornati di quel celeste glaciale di sempre
«Dimmi che ti succede?»
«Vai via» ripetè
«No Kurt, non me ne andrò»
«VAI VIA!» questa volta gridò guardandola negli occhi e Claire si sentì morire, quello non sembrava il suo Kurt. Quel ragazzo dolce, simpatico, sveglio e perfettino sembrava aver lasciato il posto a un debole isterico.
La ragazza si sedette davanti a Kurt con un piccolo sorriso, il ragazzo la guardò interrogativo.
Claire gli diede un bacio.
Non sapeva quello che stava facendo, stava seguendo il cuore non la mente.
Fu un bacio dolce, sincero, che esprimeva tutto l’amore di lei e il dolore di lui. Le loro labbra erano intrise del sapore delle lacrime, anche quelle di lei, che aveva iniziato a piangere ferita dai modi bruschi di Kurt.
Baciare Finn era stato bello, ma non c’era paragone. Finn forse era più bello, più popolare, ma Kurt era speciale… speciale davvero.
Le piaceva come mai nessun altro.
« Buona notte » disse Claire alzandosi e lasciando lì quel ragazzo incredulo con gli occhi spalancati e le labbra dischiuse

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La verità ***


Cap. 4 – La verità

 
Claire fissava per terra, aveva paura di incrociare lo sguardo di Kurt che si esibiva sul palco con Mercedes.
Non le aveva rivolto parola per tutta la mattina e Claire aveva paura che non le avrebbe mai più parlato. Aveva sbagliato, l’altra sera non avrebbe dovuto baciarlo, non avrebbe dovuto seguire l’istinto… aveva fatto una gran cazzata.
Si, la ragione e il cuore erano incompatibili tra loro…
«Kurt, Mercedes, siete stati formidabili!» disse Will applaudendo al loro pezzo di Maraya Carey
«Grazie professore» i due scesero dal palco
«I prossimi chi sono?» Claire sbadigliò sonoramente, non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Era sta al telefono con Finn da quando era tornata da casa di Kurt alle tre di notte più o meno. Avevano deciso la canzone da cantare per il Glee, e la ragazza si era sfogata confessandogli  i suoi sentimenti per Kurt… Finn l’aveva ascoltata per tutto il tempo e aveva parlato a sua volta di Rachel…
«Professore io e Claire siamo riusciti a trovare in tempo un pezzo, ci piacerebbe farvelo sentire» disse Finn, Rachel fulminò con lo sguardo tutti e due
«Bene, Claire, Finn, prego» Schuester gli fece segno di salire sul palco.
«Andrà bene» sussurrò Finn avvicinandosi alla ragazza
«Ne sono convinta» Claire sorrise, ma si spense non appena vide lo sguardo afflitto di Kurt, non lo capiva, davvero…
Finn e Claire aveva scelto una canzone stupenda quella notte, For The First Time della band irlandese The Script.
 
She’s all layed up in bed with a broken heart
while i’m drinking Jack all alone in my local bar
and we don’t know how
how we got into this mad situation,
only doing things out of frustration

trying to make things work,
but man these times are hard

 
She needs me now but I can’t seem to find the time,
i got a new job now on the unemployment line
and we don’t know how
how we got into this mess is a god’s test,
someone help us cos where doing our best

trying to make things work,
but man these times are hard

 
But we are gonna stop by drinking all cheap bottles of wine
sit talking up all night,
saying things we haven’t for a while
a while yeah

your smiling but where close to tears,
even after all these years
we just now got the feeling that where meeting
for the first time…

Cantarono.
Claire trattenne le lacrime, solo pensare a quella sera la faceva stare male… lo sguardo gelido del ragazzo, i suoi occhi sgranati dopo quel bacio, il modo in cui l’aveva trattata…
Lui la stava visibilmente evitando e ciò la innervosiva…
Finita la canzone si avvicinò al ragazzone al suo fianco e si appoggiò al suo braccio, aveva bisogno di qualcuno su cui contare.
«Stupendi, davvero fantastici» Will applaudì e con lui gli altri, eccetto Kurt e Rachel che se ne stavano in disparte. La campanella suonò e l’auditorium si svuotò in meno di un minuto. Claire rimase lì, si sedette sul bordo del palco e chiuse gli occhi
«Claire, è successo qualcosa?» chiese Will prima di uscire
«Professor Schuester, le dispiace se ne parliamo un’altra volta?»
«Certo, sappi che per qualsiasi cosa io ci sono»
«Grazie» Claire sorrise e aspettò che uscisse per richiudere gli occhi
«Sei uscita con Finn» qualcuno la disturbò di nuovo, Rachel sostava dietro di lei
«Si Rachel, sono uscita con Finn»
«Bene, sappi che lui è mio» disse lei
«Ma ti senti almeno quando parli?» Claire si alzò di scatto
«Dannazione Rachel, non vedi quanto lo stai facendo soffrire?! Dici  che è tuo? Bene, allora lascia quel baccalà di Jesse e vattelo a prendere» continuò, Rachel rimasi lì a guardarla interrogativa
«Chi sei tu per dirmi questo?»
«Sono l’unica ragazza che ha ascoltato davvero Finn, l’unica che l’ha capito e che sa cosa sta passando. Rachel gli fai male con la tua indifferenza, davvero non lo capisci?» Rachel si sedette al suo fianco
«Davvero?»
«Si, dico davvero»
«quando ne avete parlato?»
«Ieri sera e per tutta la notte»
«Avete passato la notte insieme?» Rachel spalancò gli occhi
«No, no, tranquilla» Claire strinse il braccio della brunetta di fronte a lei
«e allora come vi siete parlati?»
«Al telefono, dopo che ho combinato un casino con Kurt»
«Eh ci credo!» Rachel si aggiustò la gonna e incrociò le gambe
«Perché? Ti ha raccontato tutto?» gli occhi castani di Claire si accesero
«No, ma immagino» Claire storse la bocca, cosa poteva immaginare?
«No, aspetta Rachel, non credo di seguirti…»
«dai, ci credo che è incazzato nero!» fece una smorfia, ma Claire ancora non la seguiva…
«Spiegati meglio…»
«Scusa Claire, tu sei uscita con Finn giusto?» la guardava come se quelle parole bastassero, ma Claire non ci arrivava
«Allora?»
«Ma tu e Kurt non siete amici?»
«Era il mio migliore amico.. fino a ieri sera… ma cercherò di aggiustare le cose»
«Inizia con lasciare Finn»
«Io e Finn siamo solo amici»
«Be’ meglio così»
«Perché? Diamine perché?»
«Lo sa tutta la scuola Claire»
«Cosa, che sono uscita con Finn? SI! Sono uscita con Finn! Che ho baciato Kurt? SI! Ho baciato Kurt!» gridò Claire riempiendo l’auditorium vuoto
«Hai baciato Kurt??» Rachel spalancò la bocca
«e che problema c’è?» Claire era esasperata
«Claire, Kurt è gay» disse Rachel guardandola negli occhi, lei si sentì mancare il respiro
«Cosa?»
«è innamorato di Finn» continuò afferrandola quando cadde sulle ginocchia. Ecco, ora tutti i pezzi del puzzel si incastravano tra loro… Sue che lo chiamava signorina, le granite in faccia, la squadra di football che lo sfotteva, il suo strano modo di vestire, il suo interessamento nei confronti di Finn…
«davvero?»
«Si Claire…» La ragazza si girò di scatto per non far vedere la lacrima che le stava solcando la guancia, poi corse via senza una meta.
                                              ***
«Cosa intendi fare ora?» chiese Mercedes poggiando una mano sulla spalla di Kurt
«Non ne ho la più pallida idea» Kurt poggiò la testa fra le mani e intrecciò le mani tra i capelli
«ma Finn ti piace ancora?»
«Non lo so, Mercedes non so più niente ora!»
«Lei ti piace» la ragazza sorrise
«Non lo so, ma una cosa è certa: non intendo perderla» Kurt si alzò
«Le dirai tutto?»
«le dirò tutto» e così dicendo andò alla ricerca di Claire
                                               ***
In quel momento Claire voleva parlare sono con una persona. Il suo migliore amico, anzi, ex migliore amico, l’aveva ingannata per tutto questo tempo, quindi era normale che il suo morale era a pezzi…
Solo Finn Hudson poteva capirla e ci scommetteva che sarebbe riuscito a tirarle su il morale. Lo vide, solo accanto al suo armadietto, e gli corse incontro
«Finn»
«Claire, che succede?»
«Perché ieri non mi hai detto che Kurt è gay?»
«Claire…»
«Dannazione! Perché non mi hai detto che è gay? Perché nessuno mi ha mai detto delle tendenze sessuali del mio ex migliore amico?! Perché lui non mi ha mai detto niente?!» gli gridò contro
«Capisco che sei arrabbiata, ma non gridare così!»
«Ahh che nervoso!» gridò ancora
«Claire smettila! Ora me ne vado»
«Bene, vattene! » Continuò in preda alla furia, ma si pentì subito delle sue parole, non voleva dirgli quelle cose
«Se è questo che vuoi» abbassò lo sguardo e si allontanò raggiungendo il centro del corridoio
«Finn» disse, ma lui non si girò
«FINN» gridò correndogli incontro, lo tirò dal braccio per farlo girare e lo abbracciò poggiando il viso sul suo petto
«Scusa… Ti prego non lasciarmi anche tu» e a quel punto fece fluire tutte le lacrime che aveva trattenuto da quella mattina stretta tra le braccia calorose e confortevoli di Finn
                                            ***
«Ti aspetto sta sera» Claire alzò lo sguardo verso il suo nuovo amico, avevano appena concluso quella giornata scolastica e avevano deciso di passare la serata insieme…
«Porterò un bel film e mangeremo una pizza gigante» disse Finn facendo il suo solito sorrisino, poi ognuno prese la sua strada. Claire infilò l’auricolare nell’orecchio e si incamminò verso casa
«Claire!» sentì in sottofondo, tolse una cuffietta dall’orecchi e si girò.
Kurt le stava correndo incontro.
«Claire dobbiamo parlare» disse lui
«Io e te abbiamo chiuso» detto questo tornò sulla sua strada cercando di non pensare a ciò che aveva appena fatto. 


                                                                                                                 Angolo autore
Buona sera o buon giorno a tutti :)
Ci tenevo a ringraziare tutti quelli che stanno seguendo questa storia, quelli che la recensiscono e anche quelli che semplicemente la leggono. Grazie davvero a tutti, sono davvero contenta che la storia stia piacendo!
cercherò di aggiornare il prima possibile, la storia sta iniziando a prendere piede... Claire ha scoperto che Kurt è gay.
E ora? lo perdonerà? si metterà con Finn? cosa farà Kurt per farsi perdonare? ... a tutto nel prossimo capitolo! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** I wanna hold your hand ***


N.B.: i personaggi di questa ff non sono di mia proprietà (esclusa Claire)


Cap 5 – I wanna hold your hand

«Allora? Hai sentito Rachel?» chiese Claire accendendo il televisore della sua stanza, era una specie di soffitta super attrezzata, era davvero carina
«Magari» rispose lui sedendosi sul bordo del letto a due piazze
«passami il cd» Finn passò alla ragazza il DVD che avevano scelto, Hairspray, un classico.
«eccolo»
«che ne pensi di Jesse?» Claire si sedette dalla parte opposta del letto con le gambe incrociate
«è solo un baccalà, non merita Rachel»
«Posso dirti una cosa senza che tu mi uccida?»
«si»
«sinceramente penso che Rachel meriti Jesse ma non te! Finn sei un ragazzo d’oro, dovresti cercare di meglio»
«Ammetto che Rachel può sembrare antipatica, egocentrica, sottuttoio e cose del genere, ma è solo uno scudo! Senza di lei non ci sarebbe il Glee perché è lei a spingere tutti noi a non mollare, a spingerci oltre il limite… e comunque sono innamorato di lei, quindi non posso farci niente»
«Si aggiusterà tutto Finn»
«lo spero»
«Ah Claire, scusa se non ti ho detto che Kurt è gay… ieri eri così distrutta, ho pensato che saresti crollata»
«Tranquillo, non sono arrabbiata con te, ma con lui! Era il mio migliore amico, come ha potuto nascondermi questo? »
«Non lo so, ma ti vuole bene, di questo ne sono sicuro»
«Ma…»
Il campanello suonò
«Oh, questa è la pizza, vado a prenderla»
«Non è che sono i tuoi? Insomma, non stiamo facendo niente di male, ma sarebbe imbarazzante…»
«Tranquillo, sono fuori a cena con degli amici e non torneranno prima delle due» Claire si alzò e scese frettolosamente le scale. Allungò una mano verso la maniglia e aprì la porta.
Lì fuori non c’era il fattorino delle pizze.
Lì fuori c’era Kurt
«Ok Claire, non sono bravo con le parole quindi ascoltami»
«Kurt ti ho detto che non volevo parlare con te» fece per chiudere la porta, ma Kurt iniziò a cantare e quando Kurt cantava, si sapeva, restavano tutti incantati
 
Oh yeah, I'll tell you something 
I think you'll understand 
When I'll say that something 
I wanna hold your hand 
I wanna hold your hand 
I wanna hold your hand 

Oh please, say to me 
You'll let me be your man 
And please, say to me 
You'll let me hold your hand 
I'll let me hold your hand 
I wanna hold your hand 

And when I touch you I feel happy 
Inside 
It's such a feeling that my love 
I can't hide 
I can't hide 
I can't hide 

Yeah, you've got that something 
I think you'll understand 
When I'll say that something 
I wanna hold your hand 
I wanna hold your hand 
I wanna hold your hand 

 
Le prese una mano appena finì di cantare
«Ora Claire, io non so cosa ti abbia fatto arrabbiare, ma lasciami spiegare una cosa» disse guardandola negli occhi
«cosa? Cosa Kurt? Che sei gay? Lo so! Me l’hanno detto! Me l’ha detto Rachel e non tu! Capisci? È passato un mese da quando ci siamo conosciuti, eri il mio migliore amico e non mi hai detto niente» gridò e Kurt abbassò lo sguardo
«Sapevo ti saresti arrabbiata, ma avevo paura della tua reazione se te l’avessi detto»
«secondo te ho qualcosa contro i gay? Non penso proprio, ma ho qualcosa contro i bugiardi» fece scivolare via la sua mano dalle sue
«Claire, ti prego, scusa»
«no Kurt, questa volta no»
«Ehi Claire, tutto ok?»disse Finn scendendo le scale, la ragazza vide Kurt vacillare
«vedo che perdermi non ti fa nessun effetto me ne vado» si girò
«Kurt non è come pensi»
«Divertitevi» gridò per poi sparire sulla strada
«Non ne combino una giusta Finn» disse avvicinandosi a lui
«Si aggiusterà tutto» e detto questo pianse tra le sue braccia per la seconda volta in quella giornata.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** It's too late to apologize ***


 Cap 5 – It’s too late to apologize

Era passata una settimana da quella sera.

Era passata una settimana ma le cose non erano cambiate:
Kurt e Claire non si parlavano;
Claire e Finn erano ancora più uniti;
Finn  amava Rachel;
Rachel stava ancora con quel baccalà di Jesse;
Jesse odiava Finn.
Le regionali si avvicinavano e nel Glee si sentiva una forte tensione, non avevano una canzone da cantare, non avevano i costumi adatti e avevano perso lo spirito di squadra di un tempo
«bene ragazzi, proposte per le regionali?» chiese  Schuester poggiandosi sul pianoforte
«potremmo cantare una canzone metal, stenderemmo tutti!» disse Tina gasandosi
«Si Tina, magari la prossima volta… altre proposte?»
«potremmo iniziare con un duetto» Rachel guardò sognante Jesse
«questa è una buona idea» gli occhi di Will si illuminarono « Il compito settimanale sarà cantare un duetto che rispecchi il rapporto tra i due ragazzi che canteranno»
«tipo… io e Claire dovremmo cantare una canzone sull’amicizia?» Finn guardò prima Schuester, poi Claire, detto sinceramente odiava le canzoni sull’amicizia, erano tutte troppo rose e fiori, tu mi vuoi bene io ti voglio bene, ma no era così. L’amicizia era molto più di questo.
«Oh Finn, sei il mio BBF» scherzò Claire provocando risate tra i ragazzi del Glee
«Io canto con Jesse» disse Rachel con supremazia, stava già pensando a qualche melodia sdolcinata
«io e Mercedes» Kurt parlò per la prima volta in quell’ora
«no, no, NO! Non ci siamo ragazzi! Insomma, ultimamente sentiamo sempre le stesse coppie cantare»
«E allora?»
«Voglio scombussolare un po’ le coppie…» Schuester sorrise maliziosamente
«Cosa?!»gridarono in coro i ragazzi
«Vediamo un po’..Santana e Jesse, Quenn e Arti, Puck e Tina, Mercedes e Brittany, Finn e Rachel e Kurt e Claire, contenti?»
«NO» gridarono
«Dai ragazzi, mettete da parte le avversità nei vostri confronti… non è forse vero che la musica unisce tutti? Ha unito bianchi e neri, religiosi e atei, giocatori di football e sfigati e tanti altri, cosa c’è di più potente secondo voi?»
«finito il discorso ispiratore?» chiese Puck scettico
«Vi dico soltanto.. proviamo!» aveva uno sguardo speranzoso sul volto, a contrasto con quelli annoiati o shoccati dei ragazzi «Finn, facci un esempio»
 
I just can’t fight this feeling anymore pensò il ragazzo, ma avrebbe scatenato l’ira di Jesse e non aveva proprio voglia di una lite mattutina, così si limitò a dire « non mi viene niente in mente»
«Kurt? Un esempio?»
«I say it’s too late to apologize, it’s too late…» canticchiò lui guardando orgogliosamente il vuoto, Claire gli lanciò uno sguardo fugace e quel lieve sorriso che aveva sul volto lasciò il posto a una tipica espressione da lunedì mattina
«Sono sicuro che vedremo scintille, a domani ragazzi!» pronunciate quelle parole la campanella suonò e la stanza si svuotò in pochi secondi
                                       ***
«Allora?» chiese Finn raggiungendo l’amica in corridoio
«Allora cosa?»
«Tu e Kurt non siete molto in sintonia ultimamente, come farete a svolgere il compito?»
«Hai mai sentito quella canzone che faFuck you, fuck you, very very very much?» sfoderò quel sorriso da stronza, era pronta ad abbattere moralmente quel gay che le aveva mentito
«Claire…»
«Che c’è?»
«non fare la stronza, non è da te»
On ho ancora fatto niente!» disse acida, ci fu un momento di silenzio poi Finn continuò
«E se… se gli chiedessi scusa?» Claire spalancò gli occhi
«scusa, scusa!» continuò Finn
«no, non è questo … è che non ci avevo pensato… »

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Resta ***


Cap 7 - Resta!

Finn camminava avanti e dietro per la sua stanza, mancava solo un’ora al suo appuntamento con Rachel e non aveva la più pallida idea di che canzone proporre.
Aveva mille titoli in testa m non en trovava uno adatto!
Il problema si poneva al principio, di cosa avrebbe dovuto parlare la canzone? Cosa c’era tra loro?
Finn si sedette sul letto con la testa fra le mani.
Lui l’amava, l’amava come non aveva mai fatto con nessun altro e questo lo spaventava…ma lei? Lei lo amava ancora?
Troppe domande.. aveva bisogno di una risposta, aveva bisogno di sapere se lei provava ancora qualcosa nei suoi confronti.
L’unico modo era vedere come reagiva a quella canzone, a quella canzone che rispecchiava perfettamente l’animo di Finn
Can’t fight this feeling anymore.
Finn si allungò per prendere lo spatit della canzone dalla scrivania e corse via, via verso Rachel, via verso il suo amore.
                                                                                    ***
Qualcuno suonò alla porta, Burt andò pigamente ad aprire. 
«ciao Burt»
«Oh, ciao Claire! Era un po’ che non venivi»
«è passata solo una settimana» disse lei sorridendo, ma sembrava strana, qualcosa non andava
«Claire è tutto ok?» chiese
«Ehm… si, si! Kurt dov’è?» muoveva le mani nervosa, forse qualcosa non andava con Kurt
«in camera sua»
«ok, grazie» lo scansò  e si avviò verso le scale, si trovò Kurt davanti e tutti e due si irrigidirono
«Kurt» salutò lei, fredda
«Claire» rispose lui, poi scesero distanti tutti i gradini che li separavano alla grande stanza
Si, hanno decisamente litigato pensò Burt tornando tranquillamente a guardare una partita di campionato in tv.
                                                                         ***

Rachel stava tornando piano a casa sua, era appena uscita per prendere qualche spartito in prestito dalla biblioteca, primo fra tutti take a bow, una delle prime canzoni che aveva dedicato a Finn.
Lui non l’amava più, di questo ne era certa, ma lei? Lei lo amava ancora? Forse… ma amava di più Jesse e non aveva la minima intenzione di lasciarlo.
«sono tornata» gridò aprendo la porta di casa, nessuno rispose quindi i suoi padri erano usciti.
Rachel camminò lentamente verso la sua stanza, varcò la porta e si guardò alla specchio.
Non era felice, con Jesse non era felice e questo doveva ammetterlo.
Poggiò gli spartiti sulla scrivania, poi notò qualcosa di diverso.
C’era un altro spartito, lontano dagli altri, uno spartito che lei non aveva preso.
Allungò una mano e lo afferrò
Can’t fight this feeling anymore
«Ma cosa..?»
«è la canzone che vorrei cantare per il Glee» Rachel sussultò sentendo quella voce, si girò di scatto e vide Finn in un angolo della stanza
«come hai fatto a entrare?» sussurrò senza fiato
«mi hanno aperto i tuoi padri, sono arrivato mentre loro uscivano»
«parlami di questa canzone» Finn lei si avvicinò pericolosamente
«penso sia perfetta»


I cant fight this feeling any longer
And yet Im still afraid to let it flow
What started out as friendship, has grown stronger
I only wish I had the strength to let it show

And even as I wander
Im keeping you in sight
Youre a candle in the window
On a cold, dark winters night
And Im getting closer than I ever thought I might

And I cant fight this feeling anymore
Ive forgotten what I started fighting for
Its time to bring this ship into the shore
And throw away the oars
Baby, I cant fight this feeling anymore

Cantò
«Finn…»
«Aspetta, lasciami parlare, Tu mi piaci Rachel, mi piaci come nessun altro mai e avevo bisogno di dirtelo, avevo bisogno di sentire che mi ami anche tu»
«Oh Finn… non posso» Rachel lo abbracciò e Finn la strinse dolcemente
«Rachel, tu mi ami?» sussurrò tra i suoi capelli
«Si» rispose contro il suo petto
«Ami Jesse?»
«Si»
«Non si possono amare due persone contemporaneamente, prima  o poi dovrai scegliere»
«Lo so…»
                                                               ***

«Allora? Che canzone hai pensato di cantare?» chiese scettico Kurt, era la prima volta, dopo una settimana, che si parlavano.
«Prima dovremmo capire il rapporto che c’è tra noi, poi trovare una canzone adatta» rispose accavallando le gambe
«cosa c’è tra noi?»
«odio?»
«tanto»
«siamo anche orgogliosi»
«questo si sapeva»
«e vogliamo primeggiare»
«ovvio»
«quindi? Cosa cantiamo?»
«Sai, io non ho capito cosa c’è tra noi» concluse Claire pensierosa
«perché abbiamo litigato?»
«Perché tu non mi hai detto di essere Gay»
«hai centrato il punto….»
Il silenzio calò tra loro
«Sai Kurt…» cercò di dire timida lei
«cosa?»
«la canzone che hai cantato oggi, Apologize, non significa quello che hai lasciato intendere. Tu hai cantato solo il ritornello, ho detto che è troppo tardi per chiedere scusa, ma considerando tutta la canzone il significato è diverso»
«Lo so» disse lui alzando il mento
«Sai, parla si una ragazza che confessa al proprio ragazzo di avergli fatto un torto e lui le risponde dicendo : è troppo tardi per chiedere scusa, ma se ne pente e ora ha paura che sia davvero troppo tardi per chiedere scusa»
«vuoi che vada così tra noi? » chiese Kurt arrossendo, in fondo un po’ gli mancavano quei momenti insieme… anzi gli mancavano terribilmente
«No Kurt, non voglio» ci sperava in quella risposta
«Allora? Cosa intendi fare?»
«Ti chiedo scusa Kurt, scusa per essere uscita con Finn, scusa per averti baciato, scusa se mi sono arrabbiato così tanto per una sciocchezza del genere, scusami» sospirò e Kurt poggiò i suoi occhi in quelli color cioccolato di lei, che luccicavano dolcemente
«sei troppo orgogliosa per chiedere scusa» disse freddo
«No Kurt, è su questo che ti sbagli. A volte le persone sono capaci di mettere da parte l’orgoglio per non perdere ciò a cui tengono davvero»
«tu ci tieni a me?» sussurrò, una piccola lacrima gli solcò il viso rompendo la maschera fredda e indifferente che aveva portato per tutta la settimana
«più di quanto immagini» Rispose e Kurt le gettò le braccia al collo
«Mi mancavi»
«Mi sei mancato anche tu» e detto questo restarono lì, per quella che sembrò un’eternità.
Claire si allontanò di poco per fissare gli occhi del ragazzo, sembravano più dolci che mai.
Kurt sorrise.
Claire sorrise.
Claire lo baciò.
Per la seconda volta commise quell’errore, per la seconda volta stava baciando quel ragazzo, per la seconda volta si sentì morire per averlo fatto
«Claire sono gay, ora dovresti saperlo»
«Susa, non dovevo, ora devo andarmene»si alzò di scatto e raggiunse le scale
«è la seconda volta che mi baci e poi te ne corri via»
«cosa dovrei fare?»
«resta» sussurrò lui, abbastanza forte perché lei tornasse da lui
Dannazione quel bacio gli era piaciuto! E il primo? Ancora di più! Ne voleva un altro, ne voleva altri mille!
In fondo aveva solo 16 anni, forse era troppo presto per essere definitivamente gay.
Questa volta fu lui a baciarla.
Non sapeva cosa fare, non sapeva come comportarsi, ma non gli importava.
Voleva stare con lei, voleva stare con Claire.

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=649708