A patti con un demone. di Sciarpata di verde (/viewuser.php?uid=100808)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Proemio ***
Capitolo 2: *** I ***
Capitolo 3: *** II ***
Capitolo 4: *** III ***
Capitolo 5: *** IV ***
Capitolo 6: *** V ***
Capitolo 7: *** VI ***
Capitolo 8: *** VII ***
Capitolo 9: *** VIII ***
Capitolo 1 *** Proemio ***
Proemio
Ecco
come comincia la mia storia… con un giorno come tutti,
per me.
Mi
chiamo Diane e per una lunga e complicata storia, adesso mi
ritrovo qui a danzare per elemosinare un po’ di soldi… ho messo la
musica, ed
io sto ballando anche col sorriso, aspettando che qualcuno mi lasci
degli
spiccioli.
Ormai
era una giornata come le altre… mi ci ero abituata… la
trovavo una cosa normale. Purtroppo, nel mio girovagare, non tenni
conto dei
posti in cui elemosinare era vietato. Avevo soltanto visto un piccolo
quartiere
in cui nessuno elemosinava o si esibiva, e così pensai di cominciare
io. Magari
avrei guadagnato di più, pensai. E così appoggiai il cappello rovinato
per
terra, accesi lo stereo e cominciai a danzare. La gente veniva numerosa
e mi
osservava volteggiare per la strada. Cominciai anche a guadagnare
qualcosa, ma
le cose presero una brutta piega quando vidi arrivare, con aria
minacciosa, due
poliziotti.
-
signorina, qui è vietato elemosinare! Dobbiamo arrestarla.
– dissero tra il garbato e il severo.
Io
ovviamente mi dimenai, non volevo finire in prigione
anche per una notte sola!
Proprio
mentre stavo per rassegnarmi arrivò un gentil’uomo
alto, slanciato e vestito elegantemente.
-
oh! Signori! Meno male che l’avete trovata! La stavo
cercando dappertutto! Figliola, perché sei scappata?! – domandò con
tono
preoccupato.
Non
conoscevo affatto quell’uomo, eppure mi stava salvando
dall’essere arrestata. Un gesto al quanto carino per essere uno snob.
-
ehm… signore, questa è sua figlia? – chiese il poliziotto
confuso.
-
ma certo! È un mese che la cerco in lungo e in largo! E
finalmente voi l’avete ritrovata! –
-
è vero? – chiese conferma l’altro poliziotto.
-
ehm… si! Certo… lui è mio padre… sono scappata di casa
sperando di sopravvivere chiedendo l’elemosina -
Ero
piccola di statura e la mia carta d’identità poteva
confermare che io avevo 16 anni, e che quindi lui poteva benissimo
essere mio
padre.
La
mia carta d’identità non indicava quali fossero i miei
veri genitori, ma quando videro quella del signore, improvvisamente non
ebbero
più dubbi su chi lo era.
-
va bene, va bene… potete andare! – confermarono gli
agenti.
Lui
mi trascinò fino ad un vicolo cieco. Poi si fermò a
guardarmi.
-
chi siete voi realmente? – domandai velocemente.
-
oh, perdonate le mie poche buone maniere… io sono Spirit e
voi siete Diane, lo so… -
-
come fate a saperlo? –
-
io so tutto di tutti… -
-
non è possibile, probabilmente avrete visto la mia carta
d’identità mentre la mostravo ai poliziotti… vero? –
-
affatto! – si offese – non sono così meschino! –
-
e poi come avete fatto a convincere gli agenti che voi
eravate mio padre?! –
-
magia! – rispose semplicemente mostrandomi la sua carta
d’identità che col passaggio di una mano cambiava parole.
-
incredibile! – all’inizio ero davvero sorpresa – che
trucco state usando? –
-
nessun trucco, mia cara… -
-
volete dirmi che voi siete un… - stavo per dire una parola
maledetta, che il solo pensarla mi spaventava. Non dicevo quella parola
a caso:
ultimamente si sentiva spesso in giro e dai telegiornali che vedevo
passando
davanti alle case, che questi esseri magici, più comunemente chiamati
“demoni”,
si aggiravano per le vie della mia città e di quelle a noi vicine. Non
volevo
averci niente a che fare con loro, e ogni notte che passavo al freddo,
non
pregavo che qualcuno mi trovassi, bensì pregavo affinché quel qualcuno,
chiunque esso sia stato, non fosse mai un demone. Purtroppo non ebbi
molta
fortuna e quel giorno, uno come tanti per me, mi ritrovai tra le
grinfie di un
demone.
-
… demone?! – quasi non si sentì la parola che sussurrai,
ma stranamente lui la percepì bene.
-
esatto… - mi sorrise facendo diventare i suoi bei occhi
azzurri, rossi come il sangue.
-
stammi lontano demonio! – feci per andarmene, ma lui mi
fermò solo con la sua voce.
-
ti ho appena salvata dalla prigione… è questa la tua
gratitudine? –
-
capirai la prigione… mi avrebbero fatta rimanere li per
una notte al massimo –
-
sbagliato… evidentemente non sei mai stata in questo
quartiere. La punizione per chi elemosina o per chi si esibisce per
strada è
molto più dura di “una notte in prigione” –
-
e sarebbe? –
-
oh, meglio che tu non lo sappia… -
Mi
insospettii un po’. Cosa voleva lui da me? Che gli avevo
fatto? Perché mi aveva salvata?
-
ma non è solo per questo che ti ho tolto dai guai. –
-
ah si? – mi girai verso di lui indietreggiando leggermente
per paura.
-
si… ho bisogno del tuo aiuto. –
-
come dovrei aiutarti? – chiesi tanto per sapere, ma già
avevo in mente di non accettare.
-
ecco, vedi, io ti conosco, o meglio, conosco il tuo
passato, le tue sofferenze, il perché sei qui a chiedere elemosina
danzando, le
rovine che hai dovuto affrontare fin da piccolina… se non erro, tua
madre è
morta quando avevi 6 anni, giusto? –
Quando
rivelò quel segreto che non avevo mai detto a nessuno
mi si bloccò il battito cardiaco per più di un secondo. Ero sorpresa,
troppo
direi. Non mi piaceva quell’uomo dai capelli lunghi e neri.
-
come sospettavo, avevo ragione… i tuoi genitori sono morti
entrambi, tua madre per una malattia, tuo padre, quando avevi 14 anni,
per un
incidente stradale, e da allora eviti l’orfanotrofio girovagando e
chiedendo
elemosina. –
-
si, è vero… non so come tu possa sapere queste cose, ma
hai ragione… perché mi dici queste cose? A cosa vuoi arrivare? –
strinsi i
pugni quasi arrabbiata.
-
beh… non hai nessuno con cui stare. Io posso aiutarti a realizzare
i tuoi sogni se tu mi aiuti con la mia missione… -
-
dipende dalla missione – lo guardai storto.
-
mi serve un demone, che non sia più potente di me, ma
semplicemente che mi aiuti a catturare le anime e a creare nuovi
demoni. –
-
a che pro tutto questo? –
-
più demoni creo, più anime acquisto, e più divento
potente! –
-
NO! – urlai sdegnata da ciò che mi stava chiedendo – mai! –
-
so qual è il tuo sogno – mi rifermò mentre stavo per
andare via – tu vorresti diventare una famosa ballerina che gira per il
mondo
diffondendo la propria fama, sto sbagliando per caso? – ghignò
nuovamente.
-
e tu mi vorresti far credere che grazie a te io diventerei
ciò che voglio…? - mi irrigidii. Volevo a tutti i costi diventare una
famosa
ballerina, ma andando avanti così non ci sarei mai arrivata… e
cominciai a
pensare che forse la sua proposta non era del tutto malvagia.
-
non te lo voglio far credere. È così! –
-
lo spero vivamente per te… -
-
è un si? –
Annuii
sperando di non star sbagliando, come avevo fatto
fino a quel momento.
-
ma prima voglio sapere perché non mi hai direttamente
trasformata in demone piuttosto che chiedermelo gentilmente… -
-
per prima cosa, sono un gentil’uomo, è mio dovere chiedere,
secondo, perché se l’anima non è d’accordo ad essere un demone, io non
posso
trasformarla e di conseguenza non sarà mai mia –
Rimasi
in silenzio.
-
bene! La tua anima è mia! – rise e mi soffiò in faccia una
polvere strana che mi fece quasi perdere i sensi. Anzi, stavo proprio
svenendo.
Poi il buio.
Ecco
come comincia la mia storia.
Ed ecco la fine del
capitolo! Spero vi abbia incuriosito un pochettino. Continuate a
seguirmi! Ci tengo!
Al prossimo capitolo! E ci tengo a precisare che mi fanno piacere
recensioni di
tutti i generi! :D Adios Laura.
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Capitolo 2 *** I ***
La mia storia
vi ho già spiegato come è cominciata…
Il modo più
assurdo del mondo di far avverare i propri
sogni. Solo io potevo trovare una cosa simile!
Io, Diane, ho
incontrato un uomo, anzi, per la precisione un
demone, che mi ha promesso qualunque mio sogno, in cambio della mia
anima. Ed io,
pur odiando i demoni, accettai. Ero troppo disperata. E così… in quel
momento
realizzai di aver fatto la cosa migliore di tutta la mia vita!
- Ecco a voi,
signore e signori, la grande danzatrice, l’incredibile,
la fantastica la sola ed unica Da…iane! – mi presentò la voce del
presentatore.
Ormai ero una ballerina professionista famosa in tutto il mondo. Spirit
aveva
sul serio realizzato tutti i miei sogni! A parte l’essere una
ballerina, aveva
realizzato anche i miei più piccoli e minimi sogni a cui avevo
rinunciato, come
l’avere un corpo più seducente, essere più bella di quello che ero,
avere la
possibilità sempre e comunque di viaggiare in qualunque posto volessi!
Ed infine,
la magia! Si, avevo sempre sognato da piccola di avere dei poteri
magici, e
grazie a lui, non solo ero un demone,ergo ero fuori dal comune, ma inoltre
avevo
altri piccoli poteri che avevo sempre desiderato come lo scomparire e
riapparire, il poter far volare gli oggetti con la
forza del
pensiero, l’invulnerabilità! Mi sentivo molto un supereroe, e mi
piaceva!
Potevo dire che
Spirit era stata davvero la cosa più bella della
mia vita. Tant’è vero che, presa dalla felicità del primo momento,
decisi di
farlo venire in giro per il mondo con me e non solo, ma anche di
aiutarlo con
la sua “conquista del mondo”. Si, beh, all’inizio non mi aveva spiegato
molto
bene il perché volesse diventare un demone potente, ma glielo chiesi e
lui mi
rispose che voleva diventare il capo di tutti i demoni, in sintesi,
“conquista
della terra”.
Sono passati 6
anni da quel giorno e la mia vita è sempre
più bella! Nei miei vari tour per il mondo e viaggi vari riuscii a
catturare
centinaia di anime per Spirit. Ovviamente tutto grazie alla mia grande
fama:
ammettiamolo, la fama fa un certo effetto quando bisogna convincere
qualcuno di
qualcosa!
Ero
all’ennesimo spettacolo di quel giorno, e durante questo,
avrei sicuramente trovato qualche vittima per Spirit. Di questo passo
sarebbe diventato
sul serio il capo di tutti i demoni! Le tende si aprirono ed io mi
mostrai in
una delle mie pose plastiche migliori, una delle più sensuali che
conoscevo
aspettando che la musica partisse. Le luci si accesero tutte su di me.
Appena cominciò
la prima nota cominciai a muovermi e a danzare con passione. Quello era
il mio
sogno! E l’avrei vissuto fino alla fine dei miei giorni!
Più tardi nei
camerini mi comunicarono che c’era una visita
per me. Pensai subito a Spirit, ma mi dissero che era una donna, e che
diceva
di essere una mia vecchia compagna di scuola.
La feci entrare
senza troppe cerimonie. Anche se fosse stata
una fan scatenata a me non sarebbe importato, avevo i miei poteri e in
qualunque caso avrei potuto chiamare il mio demone preferito, quindi non mi
importò
più di tanto.
Questa donna
era davvero poco curata, vestita un po’ a
casaccio, anche se il tocco fine non le mancava con quel cappellino a
campana e
il fiocco rosa sopra. Vestiva con abiti larghi e dall’aspetto
terribilmente
comodo. Aveva i capelli neri tutti spettinati, ma che si notava poco
grazie a
quel codino rosa. Effettivamente mi ricordava qualcuno ma non riuscivo
a capire
chi…
- Diane! Sono
Susy! Ti ricordi di me? Andavamo a scuola insieme
alle medie! Come sei cambiata! Sei diventata sicuramente bellissima e
molto
brava a ballare! –
- ah! Si! Ora
ti ricordo! Hai ragione! Tu sei Susy! Come potrei
mai scordarmi di te! – mi ricordai quasi subito chi era. Infondo alle
medie era
la mia migliore amica, questo doveva valere qualcosa!
- sono contenta
che mi hai riconosciuta anche se sono
ridotta… così… - indicò tutta se stessa con un sorriso un po’
rassegnato.
- sei solo un
po’ trascurata. Non te ne fare una colpa! Probabilmente
con tutti quei clienti nel tuo bel ristorante, avrai pochissimo tempo
da
dedicare a te stessa! – lei aveva sempre sognato un ristorante lussuoso
e di
classe, di quelli in cui lei poteva sia cucinare che essere la
proprietaria
ufficiale. Lo desiderava da prima del nostro primo incontro, me lo
disse lei
stessa.
- si…
ristorante… - sussurrò facendo sparire il sorriso che
aveva prima trasformandolo in tristezza.
- cosa c’è? –
chiesi preoccupata.
- alla fine…
non sono riuscita a permettermi il ristorante
dei miei sogni. Costavano tutti troppo per me, e se volevo rientrare
nel badget
dovevo aprire poi un piccolo ristorantino dove i piatti di classe sono
decisamente sprecati… e dove io non volevo stare… -
- oh… mi
dispiace – le appoggiai una mano sulla spalla per
consolarla. Poi pensai che era un’ottima occasione per dare un’altra
anima al
mio compagno d’avventura.
- ehi! – lei
alzò lo sguardo di scatto sentendomi parlare – dimmi,
se io avessi la possibilità di realizzare tutti i tuoi sogni, con una
piccola
cosa in cambio, cosa faresti? – le sorrisi speranzosa.
- sarebbe
bellissimo! Ma dipende sempre dal piccolo
dettaglio in cambio… -
- giusto…
allora aspetta che… - mi interruppi per gridare –
SPIRIT!! – la mia voce rimbalzò su tutte le pareti creando l’eco. Dopo
pochi secondi
il mio demone comparve dietro di me quasi spaventandomi. Anche se ormai
ero
abituata alle sue entrate in scena improvvise.
- Spirit!
Eccoti! –
- da… da dove è
comparso?! – si spaventò un po’ la mia
amica.
- oh, giusto,
non ti ho ancora detto che lui è un demone! –
- un DEMONE? –
sottolineò la parola finale con una nota di
nausea nella voce.
- si… se tu
accetti di donargli la tua anima e di farti
trasformare in demone da lui, potrà realizzare tutti i tuoi sogni! Non
è
fantastico? Avresti finalmente il tuo ristorante! – le sorrisi.
- s-si, ma…
donare addirittura l’anima è assurdo! – scosse la
testa.
- ti farò
vedere cosa sono capace di fare e di realizzare se
tu accetti di donarmi la tua anima – parlò finalmente Spirit. Così le
soffiò addosso
una polvere che non aveva mai lanciato prima. Forse era per
un incantesimo
diverso dal solito? Mmm… probabile.
Così tutto d’un
tratto la stanza divenne un enorme
ristorante con il tetto alto e le pareti di colore chiaro. Dal soffitto
pendeva
un grosso lampadario di cristalli e tutt’intorno c’era gente che non
aspettava
altro che i manicaretti di Susy. Lei, inoltre, indossava un vestito da
sera
nero, lucido e lungo con un bel pellicciotto costoso sopra dello stesso
colore,
e come se non bastasse aveva anche un bel taglio alla moda! Era
stupenda. Il ristorante
era stupendo! Se non accettava una proposta del genere era davvero
pazza.
- Cos’è questo
posto? – domandò guardandosi attorno.
- questo è il
tuo futuro se accetterai di darmi la tua anima
e di diventare un demone. – spiegò l’uomo.
- non posso
credere che tu possa fare tutto questo! – lo guardò
sospettosa.
- invece può! –
mi intromisi.
- come fai a
dirlo? –
- è grazie a
lui che sono diventata questo! – indicai me
stessa – e non potrei essere più felice di così! –
- allora anche
tu sei… - si spaventò ed indietreggiò Susy.
- si! – la
guardai come per dire “tu adesso te ne sei
accorta?” e feci diventare i miei occhi rossi come quelli di Spirit.
- dici allora
che posso fidarmi? – era ancora titubante.
- certo! Vedrai
che non te ne pentirai! –
- ehm… - passò
qualche minuto. Aspettammo che lei con calma
decidesse e alla fine accettò l’offerta. Come al solito Spirit le
soffiò la
stessa polvere di quel giorno in cui divenni un demone e subito gli
occhi di
Susy si trasformarono da verdi a rosso fuoco.
- diventerai
potentissimo grazie a me, lo sai? – mi aggrappai
a lui guardandolo maliziosa.
- si, ed è per
questo che ringrazio me stesso per aver avuto
l’idea geniale di prendere la tua anima quel giorno… -
- bell’ingrato
che sei! – cominciai ad urlargli contro, ma
lui mi baciò prima che potessi dire altro.
Quando si
staccò sibilò:- ecco il mio ringraziamento… e
rietini fortunata ad aver baciato un demone, è una cosa rara, quasi
unica! -.
Dopo di che
Spirit e la mia amica svenuta, svanirono nel
nulla come sempre ed io rimasi sola nel mio camerino.
- Questo… non
me lo aspettavo proprio! – dissi a me stessa. Che
razza di ringraziamento sarebbe quello?
Eeeeed ecco la fine di
questo capitolo, oh lettori! Spero vi sia piaciuto, era tanto per
introdurre
come lei stava aiutando Spirit a diventare potente. Comunque alla fine
penso
che non sarà poi così lunga questa storia XD spero comunque di
allungarla un po’
nei prossimi capitoli! Mi raccomando, recensite che ci tengo a sapere i
vostri
pareri ^^ baci Laura!
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Capitolo 3 *** II ***
II
- Nuova
meta, mia signora. – mi aveva comunicato il mio
manager.
- e
sarebbe? – gli chiesi continuando a camminare per il
corridoio del teatro.
-
Italia, baby! – si, è pazzo, non fateci caso… non per
niente mi ha chiamata “mia signora”. Aveva un carattere tutto
particolare ed
era uno dei tanti demoni di Spirit. Ovviamente era a conoscenza del
fatto che
anch’io fossi un demone. Dicevo, ha un carattere davvero strano e
all’inizio,
quando l’ho conosciuto, credevo fosse un nerd sfegatato, quando poi,
invece, si
è rivelato essere solo un cartone animato vivente ed è per questo che
mi sta
così simpatico!
-
Italia? Bene! – mi fermai davanti alla tenda che portava
al palco, mi girai verso di lui e gli sosporai: - fammi gli auguri! –
lui mi
sorrise ed io entrai in scena mandandogli un ultimo sguardo. Era
l’ultima
esibizione a cui avrei dovuto partecipare per una gara molto importante
francese. Ci tenevo a quel premio, e ci tenevo anche a farlo sapere a
Spirit.
Quasi a volergli dire “ehi! Guarda! Uno dei tuoi demoni è strabiliante
anche
senza bisogno della magia!” perché in effetti credevo mi considerasse
solo un
altro dei suoi demoni che gli avevano chiesto di realizzare il sogno di
essere
bravi in qualcosa. Io non avevo chiesto niente del genere! Avevo solo
chiesto
di diventare una ballerina famosa, ma il talento era tutto mio!
Ma
bando alle ciance, quel giorno Spirit non si fece vedere
da nessuna parte; né in teatro, né nei camerini, né nella nostra casa a
quattro
ruote. Provai anche a chiamarlo, ma non rispondeva e non si presentava
in
nessun modo. Il cellulare poi… nemmeno ce l’ha! Capisco che è un
demone, ma
potrebbe anche tenersi aggiornato in fatto di ultime tecnologie, no? La
magia è
anche uno spreo di energie! Se ne usi troppa dopo un po’ ti viene
un’enorme
senso di nausea… e non è bello!
Avevo
vinto la gara. Ero davvero contenta della notizia! Un
altro dei mille trofei d’oro che avevo nel mio mega camper da viaggio,
insomma.
Visto che non riuscivo a trovare da nessuna parte Spirit pensai di
farmi un
giro: magari l’avrei trovato che cerca di conquistare un’altra anima!
Camminavo
per strada tranquillamente. Avevo finito le mie poche interviste che
avevo quel
giorno ed era mia regola non fare allenamenti subito dopo una gara
appena
vinta: a parte che mi mette fame e tensione, ma poi un po’ di relax
dopo una
gara vinta ci voleva proprio! E poi stavamo per partire per l’Italia,
avrei
avuto tutto il tempo che volevo per allenarmi!
Mentre
camminavo passai davanti ad una cattedrale di immense
dimensioni. Non era “Notre Dame”, sennò l’avrei riconosciuta.
Entrai.
Non c’era nessuno. Eppure c’era quel piccolo
bisbiglio di persone che pregano. Io non vedevo nessuno. A parte una
bambina,
sola e triste in ginocchio che pregava silenziosamente. Poi mi resi
conto che
non veniva da dentro quel bisbiglio. Uscii dalla cattedrale e vidi
finalmente
Spirit. Era a parecchi metri di distanza eppure l’avevo sentito da
dentro la
cattedrale. Forse avevo anche il potere dell’udito? Bah! Non ricordo
mica tutti
i sogni che il mio subconscio gli aveva suggerito! Feci per avvicinarmi
felice
di vederlo, ma mi accorsi che stava parlando con qualcuno e mi fermai.
Mi piace
osservarlo quando sta per conquistare un’anima.
- …ma non è solo per questo che ti ho
tolto dai guai. – la voce suadente del mio demone preferito risuonò
nelle mie
orecchie ed io ebbi un flashback: mi venne in mente il giorno in cui
lui mi
aveva convinta a diventare un demone e a donargli la mia anima.
- ah si? –
- si… ho bisogno del tuo aiuto. –
- come? –
- ecco, vedi, io ti conosco, o meglio, conosco
il tuo
passato, le tue sofferenze, il perché sei qui, le rovine che hai dovuto
affrontare fin da piccolina… - continuò a parlare.
Stava parlando con una ragazza dai lunghi
capelli spennati
ricci e castani, la faccia imbronciata e un vestito viola molto
rovinato
addosso e coperto da un pesante giaccone.
- NO! – aveva urlato la donna. Stava scappando,
voleva andarsene. Beh, non sempre quel tono seducente di Spirit può
ipnotizzare.
- ma io realizzerò tutti i tuoi sogni, non
capisci?! – si era leggermente alterato.
- non mi interessa!! Anche se la mia vita
fa schifo e vorrei tanto che i miei sogni si realizzassero, non venderò
mai la mia anima ad un demonio! –
adesso era proprio furiosa – chiamami anche scema, ma io non rinuncerò
mai all’unica
cosa che mi è rimasta solo per realizzare la mia felicità. Me la so
costruire
da sola! Non ho bisogno di uno come te! Stammi
lontano! – lo guardava con una faccia schifata e quasi disgustata
dalla
proposta del moro. Non avevo mai visto, in tutti quei 6 anni, Spirit
fallire. Chissà
come avrebbe reagito?
La donna se ne stava andando nervosamente
quando lui, come sempre soffiò la sua famosa polvere addosso.
Ma…
è impazzito?! Mi domandai
per un istante Non può trasformare le
persone in demoni se la loro anima non è d’accordo! Che sta facendo??
Vidi la donna cadere come se fosse
inciampata e pian piano contorcersi su se stessa, cacciare sangue dalla
bocca
ed urlare dal dolore.
Cosa
le ha fatto?!
Ero davvero preoccupata, non sapevo cosa
fare! I miei superpoteri non sarebbero serviti a niente in quel
momento! Cosa fare?
Cosa fare?? Ero nel panico, con la bocca spalancata e gli occhi ancor
di più. Non
avrei mai immaginato una reazione del genere. E il mio Spirit? Era lì
impalato
guardando con disgusto la donna che soffriva. Subito dopo la castana
urlò un
ultimo grido strozzato e poi si accasciò a terra. Dal suo corpo
fuoriuscì una
spcie di sostanza eterea bianca che si trasportò nel corpo del demone
moro. I suoi
occhi erano più rossi che mai e lo vidi assorbire la sostanza bianca
che,
ipotizzai, fosse l’anima della donna.
Esterrefatta mi allontanai da lì,
impaurita, non sapevo dove andare né di chi fidarmi e di sicuro non
sapvo cosa fare. Nel panico mi rifugiai nel
primo luogo che in quel momento mi sembrava sicuro: la cattedrale.
Almeno lì,
ero sicura, Spirit non mi avrebbe mai seguita.
Eeeeeeh!!
Che ne pensate di questo capitolo? Mi pare
sia venuto abbastanza decente, su! Avvisetto però: portroppo il
prossimo
capitolo sarà l’ultimo, ma continuerà sicuramente con un'altra storia!
Forse ci
sarà anche del romanticismo, ma poco… in fondo l’ho creata cercando di
scrivere
il meno possibile di sdolcinato. Chiounque mi stia seguendo ecc, sappia
che gli
manderò sicuramente una pubblicità con l’avviso della nuova
storia-continuo. Spero
continuerete a seguirmi! ^^ baci! Ripeto: che ne pensate? XD
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Capitolo 4 *** III ***
Bleff! Questo non
sarà l’ultimo capitolo XD mi sono sbagliata… forse sarà il IV capitolo
ad
essere l’ultimo… non lo so! Può anche darsi che io decida
all’improvviso di scrivere
il continuo della serie sempre in questa storia piuttosto che in
un’altra… boh!
Sono imprevedibile XD bè, perdonate il ritardo assurdo… alla fine ho
avuto
talmente tanto da studiare che non sono nemmeno riuscita a finire il
fumetto
che avevo cominciato… e il tempo è quasi scaduto… cercherò di finirlo
in questi
giorni ^^. Buona lettura!
III
Non sapevo cosa fare. Ero
paralizzata dal terrore. Non avevo mai visto Spirit comportarsi così!
Ed io che
stavo quasi per innamorarmi di lui…
Respiravo profondamente
cercando di calmarmi, ma il mio cuore batteva solo più forte. Se avessi
continuato
così, mi sarei fatta beccare da Spirit, che ovviamente ha un udito
migliore del
mio…
In quel momento sentii
una bambina piangere.
La stessa che un attimo
prima stava pregando in ginocchio.
Mi avvicinai lentamente.
Il mio respiro si era un po’ calmato, ma avevo ancora una strana
sensazione…
Mi fermai proprio di
fianco a lei. Era davvero piccola, e graziosa, i riccioli biondi le
cadevano
sul viso tondo e paffuto completamente bagnato dalle lacrime, i vestiti
rovinati e delle scarpe consumate. Quanti anni poteva avere? 5? 6?
Poverina. Chissà
cosa l’ha fatta piangere…
- Piccolina… - la
chiamai dolcemente.
Lei alzò di botto la
testa per guardarmi con occhi strabuzzanti.
Sembrava anche lei
spaventata.
Si alzò e indietreggiò
di qualche passo.
- Sei un demone? –
domandò.
Mi sembrava davvero
impaurita, e così mentii:- No… Perché
piangi?
– mi avvicinai nuovamente.
- Ho tanta paura dei
demoni…- mi rispose riprendendo a piangere.
- Ti capisco… -
- Sta mattina un demone
ha ucciso i miei genitori! – si sedette sulla panca prendendo il
fazzoletto che
aveva in tasca per asciugarsi le lacrime.
- E… e com’è successo? –
mi sedetti di fianco a lei accarezzandole i capelli. Mi stava venendo
da
piangere anche a me.
- Io e la mia famiglia
stavamo facendo una passeggiata… sigh… quando abbiamo incontrato quel
demonio
dagli occhi rossi… sigh… che voleva convincerci a donargli la nostra
anima per
diventare demoni… sigh… ma mia madre lo dice sempre “Mai fidarsi di un
demone! O
ti porteranno via tutto ciò che hai!” …sigh… i miei genitori hanno
provato a
contrastarlo, ma lui è stato più veloce e li ha uccisi! Io sono
riuscita a
scappare grazie a mio padre, che invece mi ripeteva sempre “Se incontri
un
demone, scappa più veloce che puoi e rifugiati in una chiesa,
cattedrale o
cappella, l’importante è che sia un luogo sacro, e vedrai che quel
demonio non
ti seguirà mai!”… sigh… - singhiozzò.
Ecco perché
mi sento così a disagio qui dentro… perché sono un demone, ma poiché
non sono
così forte come Spirit, non mi fa poi così male entrare in luoghi
sacri… o
almeno questo ho capito…
- Sei davvero sicura che
non ti seguirà mai? – volevo capirci di più.
- Mio padre mi ha
spiegato che ai demoni non piace stare in questi luoghi perché popolati
da
spiriti bianchi, ovvero gli angeli che sono gli unici esseri in grado
di
ucciderli. – aveva finalmente smesso di piangere.
- Capisco… - Non
sapevo esistessero angeli in grado di
uccidere i demoni. Quest’informazione potrebbe risultarmi utile. Ma
come mai
questa bambina sa così tanto? E soprattutto, come mai il padre l’ha
messa così
tanto in guardia sui demoni?
- Come ti chiami? –
chiesi dolcemente.
- Alice, e tu? –
- Diane… quanti anni
hai? –
- 6, e tu? –
- 22… -
E tiene
solo 6 anni!! Perché informare di tutte queste cose una bambina di 6
anni? Campano,
per caso, di pane e studio sui demoni??
Quella bambina era
troppo preziosa. Dovevo fare in modo che nessuno la toccasse, e finché
rimaneva
nella cattedrale sarebbe stata al sicuro, ma di certo non poteva
rimanere tutta
la vita lì dentro.
Decisi così che avrei
fatto un piano per proteggerla, ma prima dovevo chiarire delle cose con
Spirit…
TO BE CONTINUED…
|
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Capitolo 5 *** IV ***
Perdonate
come al solito l’ORRIBILE ritardo dell’aggiornamento, ma ho avuto
parecchie materie da reuperare e non ce
l’ho proprio fatta… per fortuna sta per terminare la scuola e
spero di
aggiornare presto XD a meno che il pon di sceneggiatura a cui mi sono
iscritta
non mi faccia sfacchinare troppo! T__T beh, perdonate gli errori
grammaticali,
ma ho la tastiera mezza rotta e non riesco a scrivere un cacchio! Buona
lettura
XD
IV
Per assicurarmi la protezione di quella bambina
così informata su angeli e
demoni, la convinsi a fidarsi di me e la portai nel posto più sicuro che conoscevo: la roulotte di Robby, il mio
manager. Si, sembra un nome femminile … boh! I genitori
evidentemente erano preparati solo
all’arrivo di una femminuccia! Chissà! O magari in qualche paese Robby
è un
nome maschile… non ne ho idea, fatto sta che è il miglior demone che io
conosca. Addirittura si fece trasformare in un demone solo per rendermi
felice!
Infatti non chiese niente di niente a Spirit. E subito dopo decisi di
farlo
diventare mio manager.
- Robby, sei un amore!! Ti ringrazio
infinitamente! E ricordati che lei non
deve sapere che siamo demoni! Le ho detto che la proteggerò dai demoni,
e così
farò, ma prima devo parlare con Spirit e…
- feci un sospiro triste – E dirgli che le nostre strade si
divideranno… -. Lui
mi guardò premuroso e poi mi appoggiò una mano sulla spalla.
- Tu… sei innamorata di Spirit, non è così? –
Ebbi un sussulto:- Ehm… più o meno… era così
evidente? – arrossii.
- Nah… solo un po’.
– sorrise dolce.
Dopo di che raggiunsi la
bimba che
avevo lasciato fuori alla porta e la feci entrare affidandola a Robby.
Con gran velocità la salutai e mi precipitai nel
mio camper lussuosissimo
dove a gran voce reclamai Spirit che mi comparve in meno di un secondo
davanti
con tanto di entrata in scena formata soprattutto da
fumo nero.
- Mi hai chiamato?- chiese gentile.
- Si, e con una certa urgenza… - incrociai le
braccia irritata.
- Dimmi allora… - era preoccupato, ora.
- Ti ho visto rubare l’anima ad
una poveraccia… con cattiveria… e senza che lei
fosse convinta a dartela! Hai ucciso una persona innocente!! –
gli urlai
contro con tutta la mia rabbia.
- Non alzare la voce con me, piccoletta! – mi
aggredì trasformando gli
occhi in due fessure.
- HAI UCCISO UNA PERSONA!! COME POTREI NON
ESSERE ARRABBIATA CON TE?! –
- Ok, adesso calmati! –
- Io mi calmo, ma tu adesso mi spieghi da quando
fai questo e perché! –
enfatizzai bene tutte le prole.
- Da quando sono un demone, ovvio. E il perché…
beh, per diventare il
demone più potente del mondo devo avere parecchie anime… -
- Questo lo sapevo, dimmi quel che non so! – lo
interruppi.
- Per esempio? –domandò con odio.
- Se hai la possibilità di
prenderti
l’anima della gente così, perché a me lo hai dovuto chiedere? Cioè… a
che pro
realizzare i nostri desideri in cambio di un’anima che
puoi prendere gratis? – non era proprio una
domanda da qualcuno che è contro l’uccisione delle persone, ma dovevo
comunque
saperlo!
- Perché? Tu mi chiedi il perché? Ahah… - rise
un po’ sotto i baffi – Ma secondo
te, se io uccido tutte le persone che possono diventare demoni al mio
cospetto,
cosa governo io una volta diventato il
padrone del mondo? –
Beh, il suo ragionamento non faceva una piega…
- E allora perché hai bisogno di uccidere!? –
- Perché quando scelgo un’anima piena di
sofferenze, guadagno molto più di
un’anima qualunque! – ghignò malvagio.
Ok, e anche questo non faceva una grinza… ma non
doveva comunque uccidere
nessuno!!
- E perché hai scelto proprio me come tua
vittima? Era così disperata la
mia anima da attirare uno come te? – cercai di
calmare la rabbia che saliva.
- Oh, no… certo che no…- sogghignò nuovamente.
Cosa sta nascondendo?
- Tu eri molto più preziosa di un’anima
disperata… -
Cosa sta cercando di dirmi?
- La tua era l’anima di un angelo…-
Il cuore smise di battere e per un attimo
temetti di morire soffocata da
quella sola affermazione.
- U…un angelo? – bocccheggiai.
- Già… eri fino a 6 anni fa un
angelo … ma quando un angelo, non sapendo di esserlo, accetta di
diventare un
demone in cambio della proprio anima… Beh… smette di essere un angelo!
– rise con
cattiveria, come se fosse impazzito in quel millesimo di secondo
preciso.
Boccheggiai ancora amareggiata. Il mondo mi
crollò addosso. Perché non
sapevo di essere un angelo?
Come facevo io a capire di essere un angelo? E
come facevo a riconoscere un
qualche angelo se me lo fossi ritrovato d’innanzi? Tutte domande senza
alcuna
risposta. Mi sentii un po’ come quelli de telefilm spagnoli a cui viene
all’improvviso
rivelato che colui che aveva sempre creduto suo padre, non lo era
affatto,
mentre magari era un tipo che non avrebbe mai pensato come suo padre!
Che situazione anomala…
- Tu… - bisbigliai tra le sue risate – Mi hai
uccisa! –
- Già… e non puoi immaginare quanto sia buona
l’anima di un angelo! – si leccò
sensualmente le labbra ripensando a quel giorno di 6 anni fa, prima che
io gli
saltassi letteralmente addosso per strozzarlo. Mi ha provocata lui,
comunque! Che
sia chiaro!
- Muori!! – glii urlai stringendo le mie mani
attorno al suo collo.
- è inutile che tenti! Non puoi uccidere un
altro demone! Solo un angelo può! E tu non
lo sei!! – mi rise in
faccia con quegli occhi da pazzoide.
Cominciai a piangere quasi disperata staccandomi
da lui.
Non posso credere che io mi sia
innamorata
di un pazzo e furioso demone… non posso accettarlo!
- A proposito di angeli, hai visto per caso oggi
una bambina dai biondi
ricci? Aveva circa… 6 anni credo… -
Sussultai.
- No, perché? –
- Oh beh… niente di importante, ma mi era
sembrato di sentirla parlare con
qualcuno che aveva più o meno la tua voce… ma evidentemente mi sarò
sbagliato…
starà ancora pregando in quella stupida cattedrale… oh beh, vorrà dire
che l’aspetterò,
sai com’è… un’anima angelica impersonificata in una bambina è molto
sostaniosa
per i demoni … capisci cosa intendo? – ghignò nuovamente con tutto
l’odio che
possedeva in corpo e alzatosi da terra, si scrollò e se ne andò.
Alice è un angelo! Eccco perché
il padre e
la madre le hanno insegnato tutte queste cose sugli angeli e sui
demoni! Devo
assolutamente proteggerla! O Spirit la troverà in men che non si dica!
Corsi fuori dalla mia roulotte e corsi in quella
del mio manager.
- Robby!! – attirai la sua attenzione appena
entrata – Alice è in pericolo!
Dobbiamo andarcene via a qui, e alla svelta! Prima che Spirit scopra
che è qui!
Presto! – mi precipitai sul volante e senza nemmeno sapere bene come si
guidasse, feci rombare il motore partendo a tutta birra.
To be continued…
Ed ecco
un nuovo capitolo! ^^ spero vi sia piaciuto! E spero di aggiornar
presto! XD grazie a tutti quelli che mi seguono sempre! Siete così
carini ^^
lasciate commentini mi raccomando! Baci! Lovely Laura
|
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Capitolo 6 *** V ***
V
Spirit era ormai solo. Aveva
visto il camper correre via. Era stato davvero un pazzo a confessare
tutta la
verità nei loro confronti. Adesso aveva perso l’unico demone che aveva
accettato di aiutarlo nella “conquista del mondo”. Beh,
pazienza, pensava. E poi, quando se n’era uscito con la storia
sulla bambina angelo… a che pro
confessarlo? Si domandò. Beh, ma è
semplice, si rispose da solo. Lotta
all’ultimo sangue! Gli piacevano le lotte, in particolare adorava
le sfide,
e quando Diane era scappata col suo bel manager nascondendogli la
piccola Alice…
beh, questa si che sarebbe diventata una grande sfida. Essendo un
demone abbastanza
forte di certo non si sentiva in pericolo! Anzi, si divertiva un mondo
a vedere
la gente con la paura negli occhi, specialmente poi se la paura era
causata da
lui stesso. Per pura sfortuna, i demoni potevano seguire le persone
solo se
chiamati. E se ciò non avveniva, beh, bisognava aspettare un nuovo
incontro che
sarebbe potuto capitare anche fra cent’anni. Spirit comunque non si
faceva
problemi. In tutto quel periodo avrebbe potuto trovare un angelo
decisamente
più forte di una bambina e ignaro appunto di esserlo. Perché se lo
avesse
saputo di certo non avrebbe seguito un demone. Dopo di che addestrarlo
un po’ e
attendere il fatale giorno.
Si aprano
le danze, allora.
Ero in preda al panico. Non
avevo idea di dove andare!! E se avessi continuato a tenere questo
camper, di
sicuro Spirit mi avrebbe trovata in men che non si dica. Continuavo a
correre
sull’autostrada senza sapere dove stessi andando. Poi ebbi un’idea.
- Aaaaahhh!! Diane! Potresti
cercare di andare più piano!? La tua guida mi sta preoccupando
parecchio!! Ricordi
almeno qual è il freno?? – balbettò Robby che durante la corsa era
caduto a
terra.
- Ehm… veramente no! –risposi
preoccupata.
- Come no!! –
- Va beh, dai, tanto non
avremo più bisogno di questo camper una volta arrivati dove dobbiamo
arrivare! –
- Hai le idee chiare
vedo… ma adesso rallenta! –
Il viaggiò proseguì così
con Robby preoccupato al massimo, io ancora sconvolta, e la bambina
che…
dormiva tranquilla nel letto del manager… beata lei!
Finì l’autostrada ed
arrivammo in città, esattamente Grenoble. Avevo avuto la brillante idea
di
nasconderci tutti all’atèlier di una mia vecchia parente. Mooolto
vecchia, ma
non d’età. Diciamo che è una vecchia conoscenza. In effetti non ricordo
bene,
ma mi pare di ricordare che fosse la cugina di quarto grado della
moglie dello
zio di terzo grado di mio padre. Insomma la cosa era parecchio
complicata,
sapevo solo che bene o male avevo parenti un po’ in tutto il mondo.
L’unico
problema è che non ne conoscevo nemmeno uno! L’unica occasione che ebbi
di
conoscere questa… zia, chiamiamola così, fu al funerale di mio padre.
Fu l’unica
che tentò di fermarmi quando mi vide scappare subito dopo la cerimonia.
Stavo appunto
per scappare. Non volevo che quelli dell’orfanatrofio mi trovassero.
Avevo solo
14 anni…
Mi ricordo che quando mi
diede le condoglianze mi porse un biglietto con via e numero di
telefono del
suo bellissimo atèlier a Grenoble, in caso di emergenza. Non sapendo
parlare
esattamente il francese (ed odiandolo a scuola) non la chiamai mai, né
andai a
farle visita nemmeno per evitare l’elemosina. Ero proprio scema da
piccola eh?
Comunque dopo tutti
quegli anni c’era ancora un briciolo di speranza in me. la speranza di
trovarla
ancora lì a braccia aperte. Non avevo mai visto il suo atèlier, ma già
il nome
mi suggeriva qualcosa di celestiale, “Angel Atèlier”. Da quel nome
cominciarono
a formarsi pensieri nella mia testa: e se
anche lei fosse un angelo?
Beh, anche questo mi
dava un minimo di speranza in più.
Arrivammo presto nella
via indicata sul biglietto che ritrovai per caso nel mio portafoglio.
Ma guarda
te che fortuna!
Girammo l’angolo e
subito trovammo un negozietto con appunto la scritta “Angel Atèlier”,
ma
decisamente diversa da come me l’aspettavo. Era tutta rovinata e
malconcia. E l’interno
non era dei migliori. Malconcio, con qualche manichino in piedi e solo
pochi
avevano vestiti ancora addosso. Era polveroso, segno evidente che
nessuno ci
entrava da parecchio.
Svegliai Alice per non
farla rimanere sola nel camper. Scese con noi ad esplorare il tutto. Di
certo
non era curato quel posto, ma sembrava che ci vivesse qualcuno…
- Ehy! Guarda qua! Addirittura
c’è un cartone della pizza! Ma un atèlier non dovrebbe essere raffinato
ed
elegante? – domandò straniato Robby.
- Evidentemente questo è
un atèlier fallito! – rispose una voce “dall’oltretomba”.
Ci girammo tutti verso
la persona da cui proveniva la voce. Era una signora alta e snella con
poche
rughe in viso, un vestito un po’ trasandato e i capelli al quanto
spennati
seppur corti e a castetto.
- Se siete quelli della
banca, sappiate che ho già pagato! È inutile che insistete! Io non lo
vendo il
mio atèlier! – si infuriò con noi la donna.
- Signora, guardi che
lei si sta sbagliando! Non siamo della banca, stiamo cercando mia zia…
Madame
Rose. –
- Sono io Madame Rose, e
l’unico nipote che ho è maschio e morto! Non puoi essere tu! –
- Sono Diane, ci siamo
incontrate parecchi anni fa… circa 12 anni fa, tu hai partecipato al
funerale
dei miei genitori… sono quella bambina rimasta orfana che hai visto
scappare… -
- Ah! Si, ora ricordo! Qual
buon vento ti porta qui? Assieme alla tua famigliola per giunta! –
- ah, ehm… loro non sono
la mia famigliola… Lui è Robby – indicai il moro – il mio manager, e
lei è
Alice, una bambina che semplicemente cerco di proteggere da… ehm… i
demoni. – a
quella parola mia zia ebbe un sussulto, ma cercando di non farlo notare
cambiò
discorso.
- Beh, ma sai che non ti
avevo riconosciuta? Sei davvero cambiata! –
- Si … ecco… in effetti
nemmeno io ti avevo riconosciuto. L’unico ricordo che ho di te è stato
al
funerale e li eri molto più giovane, senza offesa, e ricordo
particolarmente il
tuo cappello enorme! L’avevi fatto tu? –
- Ma certo! Tutto ciò
che indosso lo faccio io! Beh, a parte questi che ho adesso e che sono
così
trasandati… -
- Ma che è successo al
tuo atèlier? –
- Meglio non parlarne… -
- Ma… - mi interruppe.
- Su, avanti
accomodatevi! Vi offro una tazza di caffè? –
- Non dirmi che in
questo negozio c’è persino la cucina! – si stupì l’uomo al mio fianco.
- Oh,
no di certo, sciocchino. Vedi io abito
proprio qui sopra! Salite! –
- Puoi per favore dirmi
cosa è successo al negozio? –
Si, sono insistente, lo
so. Ma ero curiosa!
- Ooooh! Quante storie! Non
è importante adesso! – si arrabbiò. La sua reazione mi stupì ed
incuriosì
ancora di più.
- Ti prego! –
- Oh, ma insomma! Sono
stati i demoni, ok? Mi hanno distrutto il negozio e ucciso il marito,
va bene??
–
Rimasi senza parole. Non
ero andata proprio dalla persona giusta per i fatti miei… è ovvio che
ad una a
cui hanno ucciso il marito e rovinato la carriera è inevitabile che odi
i
demoni…
Ho proprio sbagliato, ma
adesso non posso tirarmi indietro, devo prima di tutto mettere in salvo
Alice…
ormai è diventata una mia priorità!
TO BE CONTINUED…
Spero che il capitolo vi sia
piaciuto! Continuo a scusarmi x i ritardi! Purtroppo non sto mai a casa
XD
spero di aggiornare presto! ^^ grazie a chi mi segue sempre! Bacioni!!!
|
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Capitolo 7 *** VI ***
Capitolo VI
Ero praticamente circondata da persone che
odiavano a morte i demoni… non
meritavo di rimanere li con loro. E Robby… beh, gliene parlerò…
Ricapitolando, ero arrivata all’atèlier di mia
zia Madame Rose scoprendo
che esso però era stato distrutto da certi demoni.
Entrati a casa di zia Rose notammo subito la
bella casa che era. Lei ci
offrì un caffè, ma dopo le mie insistenti domande, si era creata un po’
di
tensione tra noi e di certo non ero rilassata. Bevevo quella bevanda
nera… che
sembrava tremendamente amara. Il silenzio veniva spezzato solo dalla
voce del
mio manager che spiegava come sedere composti ad Alice mentre lei
sorseggiava
una dolce camomilla. Poi mi decisi e finalmente riaprii bocca.
- Zia… - attirai la sua attenzione – Sono venuta
qui, da te per chiederti
aiuto –
- Come posso aiutarti…? – domandò seria.
- Vedi… ehm… - mi ricordai della presenza della
bambina, e non sapevo se
dirle così su due piedi che lei era un angelo.
- Cosa sai tu sugli angeli? E sui demoni? –
appoggiai la tazzina sul
tavolo.
- I demoni sono dei bugiardi – rispose svelta –
Degli imbroglioni! Ti rovinano
l’esistenza. Non auguro a nessuno di incontrarli! Rubano anime per
essere più
forti, e non si fanno scrupoli se devono uccidere qualcuno! Sanno
confonderti e
sanno sempre cosa pensi solo dalle tue espressioni. Conoscono la gente
con il
cuore più a pezzi e glielo rovinano
definitivamente. Non possono essere uccisi da nessuno, tranne che dagli
angeli –
- E sugli angeli? –
- Gli angeli… non so nemmeno più se esistono… ne
conosco uno. Uno potente. Ne
conoscevo altri ma sono stati tutti uccisi dai demoni. Per fortuna i
demoni
sono le uniche creature capaci di ucciderli… sennò sarebbero sul serio
sterminati. Gli angeli sono quelle persone forti che a furia di
ingoiare colpi
e superare ostacoli della vita lo diventano automaticamente, chiunque
può
esserlo, ma pochi lo sanno. Anche io potrei essere un angelo e non
saperlo. Gli
angeli, come i demoni, se hanno figli, prendono praticamente lo stesso
DNA e
automaticamente le loro generazioni saranno formate da angeli. I demoni
sono
quelle persone che hanno perso la speranza in loro stessi che prendono
come
unico scopo di vita la vendetta, ed ecco come si forma un demone.
Oppure
semplicemente si viene trasformati da questi ultimi… con una strana
polvere di
cui non so granchè. Ognuno di loro non ha esattamente un’anima umana…
più che
altro gli angeli hanno un’anima talmente potente che si potrebbe
paragonare ad
una montagna, a differenza loro i demoni è come se non avessero anima,
o almeno
è talmente piccola che si può paragonare ad una formica… -
- Mmmm… - ascoltavo attenta – Ma come si fa a
capire chi è un demone e chi
è un angelo? –
- Non ne ho idea! Altrimenti avrei cercato in
lungo ed in largo un qualcuno
che potesse aiutarmi! E invece no! –
- Vedi zia… -
guardai per un attimo
la bambina al mio fianco – Dovevo sapere queste cose perché… ecco…
Alice è una
bambina angelo – lei si girò di scatto verso di me con faccia sorpresa.
- Chi ti ha detto una cosa del genere?! – urlò
la bambina.
- L’ho scoperto… per caso… - continuai
balbettando – E ho un demone alle
calcagna che oltre a cercare me, cerca anche lei ed io devo
proteggerla! – si alzò
mia zia dalla sedia con una faccia sorpresa appoggiando le mani alla
tavola.
- Maledetti! Quando si fissano su una persona
non la mollano più! – sbattè un
pugno sul tavolo – La proteggeremo insieme! Non sono riuscita a
proteggere mio
marito e nemmeno la mia carriera! Ma sarò ben felice di dare qualche
calcio nel
sedere a demoni che perseguitano la mia nipotina! –
Potevo finalmente contare sull’aiuto di
qualcuno, ma il mio segreto… non l’avrei
tenuto dentro ancora per molto…
- Però da soli non possiamo fare niente, per il
momento… non abbiamo angeli
tra noi se non una piccola bambina…quanti anni hai? –
- 6… - Alice era ancora scossa dalla notizia.
- Piccola… ci serve un angelo adulto! Come ho
detto prima, ne conosco uno…
ma non ho assolutamente idea di dove cercarlo. Questo dovrete farlo
voi. Io posso
dirvi che si chiama Gastòn Boyer e un tempo aveva una pasticceria qui a
Grenoble, poi un giorno chiuse lasciando solo un biglietto ai parenti,
io non
seppi mai quel che c’era scritto e nemmeno dove fosse andato… -
- Sapresti dirci dove vivono i suoi parenti? –
- Purtroppo non ne so molto… mi pare avesse
una sorella che viveva dalle parti di Place aux Herbes, nel
centro
storico, mi ricordo che una volta l’ho sentito chiacchierare di una
cosa del
genere con una cliente. Le uniche cose che potete fare è tentare e
sperare che
non si siano tutti allontanati o addirittura tutti morti… I demoni
continuano a
girare e sono irriconoscibili, non fatevi ingannare – guardò
specialmente me
negli occhi, come se avesse capito già di che pasta ero fatta.
E
così quel giorno stesso, come eravamo arrivati, così
partimmo. Ci facemmo prestare qualche abito e qualche biancheria da mia
zia,
almeno per me e Alice, del resto viaggiavamo nel camper di Robby…
quella piazza
non era poi così lontana, ma… se Gastòn si fosse allontanato più di
quello che
pensavamo… sarebbe stato un bel guaio non potersi cambiare, no?
Salutando
con un gesto la mia dolce zia, partimmo alla
ricerca del misterioso Gastòn Boyer verso Place aux Herbes.
TO
BE CONTINUED…
Ehy ehy
ehy! Spero che il capitolo sia piaciuto! ^^ come
sempre ci ho messo amore XD quindi spero sia venuto abbastanza bene ^^
che dite
voi? “che hai fatto un ritardo da
bestieeeee” (ecco cosa mi state rispondendo vero?) ^^”””””
eh…eh…eh… certo…
come sempre mi scuso! Ma ho studiato anke quest’estate per un fatto…
complesso
complicato e lungo XD (niente compiti delle vacanze x fortuna u.u
ohohohoh) AH!
Cosa importante:
il prossimo capitolo (e forse anke quello dopo non so…)
sarà
interamente concentrato su Spirit, su ciò che farà mentre i nostri eroi
cercano
l’angelo adulto Gastòn e soprattutto su chi incontrerà! Infatti pensavo
di
scriverlo in prima persona per appunto la persona che “lo conquisterà”.
E
dopo questo spoiler spero seguiate
ancora la mia storia anche se mi sa arriverà in ritardo anche questa
volta XD
ma spero di no! Incrociamo le dita! U.U Pace, amore, successo, auguri
per gli
esami, buon inizio scuola e soprattutto buona fortuna XD
La ragazza
sciarpata di verde (ormai XD)
|
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Capitolo 8 *** VII ***
AVVISO: questo capitolo sarà interamente
dedicato a
Spirit e forse anche il prossimo… dopo di che continuerò col viaggio di
Diane.
Spero di non avervi deluso aggiornando così in ritardo. Chiedo
umilmente
perdono a tutti voi.
Le
parti scritte in
azzurro, sono
da parte di Eris.
Le
parti scritte in
petrolio sono da parte di
Spirit.
Se vi va, mentre leggete, ascoltate
questa musica: http://www.youtube.com/watch?v=rWpJtN0-sO8&feature=related
è molto adeguata alla storia.
Capitolo VII
- Pietà! – implorò ancora la mia nuova vittima.
-
Troppo tardi, ormai non ti perdono più – ironizzai un tono offeso
strappandogli
l’ultimo respiro, inghiottendo l’anima di un semplice barbone.
Mi
allontanai senza destare sospetti, come al solito. Notai da lontano una
macchina, Pontiac Trans Am lucida nera, molto costosa e molto di moda
in quel
periodo. Io l’avrei paragonata alla macchina di Batman. Oltre che ad
avere un
bell’aspetto, emetteva uno strano profumo, più o meno lo stesso che
sentii
quando incontrai per la prima volta Diane: il profumo che emettono
tutte quelle
persone disperate e traumatizzate che nonostante la depressione
continuano a
sperare semplicemente perché sono angeli... Ma niente raggiungerà il
profumo di
Diane, di un angelo inconsapevole e
demotivato.
Dall’auto
scese prima il signore che sedeva al volante, di corsa, raggiungendo la
portiera al suo fianco, l’aprì con violenza, e con la stessa poca
delicatezza
fece scendere una ragazza dall’aria annoiata ed infuriata nello stesso
momento.
Un essere incantevole, dalla pelle lattea e capelli biondi chiarissimi,
un
rossetto rosso accesso che si notava anche a 3 km di distanza, un
fisico
abbastanza formoso, anche se nella mia lunga vita, ho visto molto di
meglio, ed
infine un vestito rigorosamente bianco. Notai nei suoi occhi color del
mare un
velo di tristezza, e lì mi balenò in mente un’idea geniale a parer mio.
Lei era
bella, era debole psicologicamente, percepivo le stesse onde che
sentivo con
Diane, ottima aiutante finchè non è voluta diventare una santarellina,
seppur
tali onde fossero meno decifrabili. Era perfetta come sostituta, tutto
dipendeva da come si sarebbe comportata appena l’avessi messa alla
prova.
Bellissimo
esemplare d’angelo … in cerca di vendetta.
- Papà! Non sono una bambina, potresti anche
smetterla di
decidere le cose al posto mio! – continuavo ad essere tirata con la
forza verso
il mio destino, e mio padre ne era il responsabile.
-
Tu lo sposerai perché è benestante, non ha problemi economici, ed èil
figlio di
un importante aziendiere! Ci serve questo matrimonio, punto e basta!
L’argomento è chiuso! – si fermò finalmente mio padre davanti al
portone di una
villa abbastanza grande da farci entrare volendo anche un centro
commerciale.
Ero
costretta a sposare una persona che non amavo, per problemi economici,
mi
sembra di essere tornata all’età del Medioevo.
L’incontro
col mio futuro sposo avvenne tranquillo … e tutto quel che voleva mio
padre, ma
qualcuno si preoccupava di quel che volevo io?
Mentre
tutti chiarivano i particolari del matrimonio, mi avviai fuori, in quel
giardino immenso che sembrava solo uno spreco di terreno, perché
sostanzialmente non c’era nient’altro se non erba e qualche albero.
Passeggiavo
pensando al mio futuro. Cosa mi sarebbe
davvero piaciuto fare nella vita? Avrei fatto per sempre la ragazza
madre
(perché per prima cosa papà vorrà un nipotino! Sicuro!), e la moglie di
un
ricco aziendiere, destinata a non lavorare e a continuare a badare solo
ed
esclusivamente alla famiglia ed ai soldi? Maledetti angeli! Se non
fosse stato
per loro, a quest’ora non starei qui a fare accordi per un matrimonio
che non
voglio! Sarei ancora benestante, felice e contenta! Maledetti!
E
mentre pensieri sempre più tristi offuscavano la mia mente ed il mio
cuore, una
figura slanciata ed affascinante mi comparve davanti senza che me ne
accorgessi
e fece un leggero inchino presentandosi.
-
Piacere, io mi chiamo Spirit, noto con piacere che è sola … - mi baciò
la mano.
-
Con … piacere? – feci una faccia un po’ disgustata.
-
Certo! Quale onore incontrare un angelo di tale bellezza e così pieno
di rabbia
… Eris, e con un nome così divino -
Coma fa a sapere che io sono
un angelo e che ne sono cosciente?! Ma
soprattutto
che sono arrabbiata con loro!?
- Coma fai a
saperle queste cose? – lo guardai
sospettosa – Hai fatto ricerche sul mio conto? –
-
Ohohoh … ma certo che no! – ridacchiò – Io sono un demone –
Fui
attraversata da un’ondata di stupore: erano anni che non vedevo più un
demone
in circolazione e poi … ho una grossa, grossissima paura dei demoni,
proprio perché
sono le uniche persone in grado di uccidermi, e considerando la loro
malvagità …
beh, ho sempre sperato di non incontrarli mai! L’ultima volta che ne ho
visto
uno sono scappata appena in tempo!
-
Io posso sentire l’odore dell’anima delle persone, altrimenti come
farei a
rubarla? – continuò.
-
Voi demoni siete davvero inquietanti … -
-
Quanto uno scheletro nell’armadio … -
Usa fin troppe cortesie e
gentilezze per essere un demone.
-
Cosa vuoi da me? – domandai veloce.
-
Ho da proporti un patto! – fece sorridente.
-
Un patto? Che tipo di patto? – mi incuriosii.
-
Tu … odi a morte qualcuno oltre che a quella specie di ameba che ti
hanno
rifilato per fidanzato, vero? –
-
Si, ma dove vuoi arrivare? –
-
Hai una rabbia così forte per quelli della tua specie o sbaglio? –
No! No! Come può capire cose
del genere solo dal mio odore?? I demoni sono ingannevoli e menzogneri,
ti
confondono, ti ammaliano … non devi dar retta a quel che dice!
-
Il patto che ti propongo è quello di diventare potente … insieme a me! –
-
Mi stai chiedendo di sposarti? –
-
No, ti sto chiedendo di conquistare il mondo insieme, perché vedi, io
so come
fare, ma con te –
-
I demoni non vogliono le persone per puro piacere, ma per scopi. Vuoi
dire che
ti servo? –
-
Forse si, forse no … io ti sto
proponendo di vendicarti degli angeli col mio aiuto ed insieme
domineremo la
terra! Se uniamo le forze niente potrà fermarci –
Proposta allettante … almeno
mi libererei di quegli stupidi impiastri … e dominerò la terra!
Distruggerò gli
angeli insieme a lui! No! No! Mente mia, non ti confondere, sei davanti
probabilmente ad uno dei più pericolosi demoni che tu abbia mai visto.
Non è da
tutti domandare cose del genere. Ragiona!
-
Non ho alcuna intenzione di accettare! Non ti seguirò mai! – detto
questo gli
sputai in faccia, feci dietrofront avviandomi verso casa.
Come ha osato?
Accidenti! Dovrò usare le maniere forte se voglio che lei mi
aiuti a sconfiggere Diane e se la voglio davvero come assistente … ne
ho
bisogno.
Velocemente presi un po’ della
mia polverina
magica, dissi una formula in latino e la soffiai su Eris trasformandola
così in
un cigno.
- Cosa mi hai fatto?! –
- Ti ho lanciato una semplice
maledizione. Finché
non accetterai di seguirmi, di giorno sarai un cigno e di notte
un’umana, ma se
per mezzanotte non sarai nell’acqua della Senna … non tornerai umana, a
meno
che io non annulli la maledizione … - il mio ghigno faceva capire alla
perfezione quanto io fossi serio sulla mia decisione.
Mi farò perdonare, lo prometto,
per tutti i ritardi che sto commettendo. Ho
in serbo parecchie sorprese. Spero continuerete a seguire la mia
storia! =) vi
lascio con un Buon Natale in ritardo e con un Buon anno nuovo in
anticipo! =)
Pace e successo (*w*) baci!
La ragazza sciarpata di verde.
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Capitolo 9 *** VIII ***
Capitolo VIII
Un cigno! Mi ha
trasformata in un cigno! Ricordo di un storia famosa con una trama
simile.
Ho detto simile… non uguale!
Sconvolta per
quel che era successo volai via in lacrime, disperata, cercando in
tutti i modi
di raggiungere la Senna,
senza sapere nemmeno come riuscissi a volare, in panico. Non badai
nemmeno che
sotto di me Parigi era meravigliosa, tanto che ero concentrata solo ed
esclusivamente sul fiume. La paura mi assalì sentendo la risata maligna
che mi
perseguitava di quel demone dall’anima dannata. Arrivata al fiume
vicino alla
grande cattedrale, mi accostai dolcemente sul pelo dell’acqua
immediatamente
rannicchiata in brividi di terrore e piume bagnate. Sentivo la sua
risata
sempre più vicina e non osavo rialzare la testa… anzi il becco, per
ritrovarmi
davanti la causa dei miei recenti guai.
Ma quando sbirciai la strada,
non vidi
nessuno e fu allora che mi spaventai a tal punto da scappare via! Si
perché se
lui non era lì, ma potevo sentirlo, significa solo che con qualche
incantesimo
è riuscito ad infiltrarsi nella mia mente! Significa che può seguirmi
ovunque! Significa
che non potrà perdermi di vista nemmeno un attimo!
E mentre volavo ancora più
assennata di
prima, svenni dal terrore.
Mi risvegliai che era sera.
Supposi che
era tardi poiché non vedevo nessuno. Ero arrotolata su me stessa sulla
Senna. E
come sospettavo, non era un sogno, ma pura e cattivissima realtà.
Sentii un
passo felpato avvicinarsi alle sponde, intuii subito chi era…
- Ti sei ripresa? – mi domandò
con
finto interesse.
- Non mi avrai … - dissi poco
convinta.
- Non lo metto in dubbio … Ci
vediamo
domani. Così ti porto qualcosa da mangiare. Spero tu impari a cacciare
i
pesciolini, perché non verrò a sfamarti sempre io, ma soprattutto spero
che tu
ti abitui alla cucina… che ti aspetta! – e col suo solito ghigno se ne
andò.
Questo è ricatto…
Riuscivo a pensare solo a
questo in
quel momento. Ma dopo un po’ che non riuscivo a chiudere occhio,
cominciai a
pensare seriamente alla nuova situazione.
Chissà se mi stanno cercando.
Chissà se quando tornerò a casa si
arrabbieranno o sprizzeranno gioia da tutti i pori. Chissà se tornerò a
casa…
se tutto rimarrà uguale a prima, o tutto cambierà.
Senza rendermene conto si fece
ancora
più tardi. D’improvviso le campane suonarono, e solo allora mi resi
conto,
quindi, di che ore erano. Mezzanotte. Precisa. Il chiaro di luna sfiorò
le
acque del fiume e un bagliore mi circondò.
Poco dopo mi guardai le mani e
non c’erano
né piume né biancore, solo pelle rosata. Ma oltre alle braccia avevo
anche un
paio di gambe, e ciò significava che stavo per sprofondare nel fiume.
Come volevasi dimostrare.
Nuotai velocemente fino alla
riva. Tutta
bagnata non so come mi rialzai, correndo senza sapere dove. A casa non
sarei
tornata. Troppe questioni irrisolte.
- Non puoi scappare. –
Balzai. Di nuovo la sua voce
nella mia
testa.
Perché? mi domandavo Perché
non posso scappare?
- Perché all’alba ritornerai un
cigno. Ovunque
tu sia… -
Un brivido viscido mi risalì
sulla
schiena.
Ovunque io sia…
Di notte in un modo, di giorno
in un altro, questa sarà la norma…
stranamente anche questa frase mi sapeva tanto di un film che ho già
visto…solo
che il mio incantesimo non prevede baci… ma solo patti. Affari, li
chiamerebbe
mio padre.
Buona sera brava
gente. E così un altro capitolo è passato. Non immaginavo
di poter scrivere così tanto su questa Eris. Ma vedrete che i colpi di
scena
non mancheranno con lei. Quindi spero di rivedervi al prossimo capitolo
anche
se… ehm… mi… dispiace… tanto… per aver… aggiornato… così tardi… o_o ….
No sul
serio, sono dispiaciuta T___T ma ho avuto molto, troppo da studiare.
Spero non
mi starete odiando… buona notte! (perché sono le 0:41) E vi auguro
buone
vacanze! Mi raccomando abbronzatevi! Baci!
La Pulcina Gialla.
PS:
a proposito, in tanto che non aggiornavo,
ho anche cambiato nome XD spero vi
piaccia!
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