A patti con un demone.

di Sciarpata di verde
(/viewuser.php?uid=100808)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Proemio ***
Capitolo 2: *** I ***
Capitolo 3: *** II ***
Capitolo 4: *** III ***
Capitolo 5: *** IV ***
Capitolo 6: *** V ***
Capitolo 7: *** VI ***
Capitolo 8: *** VII ***
Capitolo 9: *** VIII ***



Capitolo 1
*** Proemio ***


Proemio

Ecco come comincia la mia storia… con un giorno come tutti, per me.

Mi chiamo Diane e per una lunga e complicata storia, adesso mi ritrovo qui a danzare per elemosinare un po’ di soldi… ho messo la musica, ed io sto ballando anche col sorriso, aspettando che qualcuno mi lasci degli spiccioli.

Ormai era una giornata come le altre… mi ci ero abituata… la trovavo una cosa normale. Purtroppo, nel mio girovagare, non tenni conto dei posti in cui elemosinare era vietato. Avevo soltanto visto un piccolo quartiere in cui nessuno elemosinava o si esibiva, e così pensai di cominciare io. Magari avrei guadagnato di più, pensai. E così appoggiai il cappello rovinato per terra, accesi lo stereo e cominciai a danzare. La gente veniva numerosa e mi osservava volteggiare per la strada. Cominciai anche a guadagnare qualcosa, ma le cose presero una brutta piega quando vidi arrivare, con aria minacciosa, due poliziotti.

- signorina, qui è vietato elemosinare! Dobbiamo arrestarla. – dissero tra il garbato e il severo.

Io ovviamente mi dimenai, non volevo finire in prigione anche per una notte sola!

Proprio mentre stavo per rassegnarmi arrivò un gentil’uomo alto, slanciato e vestito elegantemente.

- oh! Signori! Meno male che l’avete trovata! La stavo cercando dappertutto! Figliola, perché sei scappata?! – domandò con tono preoccupato.

Non conoscevo affatto quell’uomo, eppure mi stava salvando dall’essere arrestata. Un gesto al quanto carino per essere uno snob.

- ehm… signore, questa è sua figlia? – chiese il poliziotto confuso.

- ma certo! È un mese che la cerco in lungo e in largo! E finalmente voi l’avete ritrovata! –

- è vero? – chiese conferma l’altro poliziotto.

- ehm… si! Certo… lui è mio padre… sono scappata di casa sperando di sopravvivere chiedendo l’elemosina -

Ero piccola di statura e la mia carta d’identità poteva confermare che io avevo 16 anni, e che quindi lui poteva benissimo essere mio padre.

La mia carta d’identità non indicava quali fossero i miei veri genitori, ma quando videro quella del signore, improvvisamente non ebbero più dubbi su chi lo era.

- va bene, va bene… potete andare! – confermarono gli agenti.

 

Lui mi trascinò fino ad un vicolo cieco. Poi si fermò a guardarmi.

- chi siete voi realmente? – domandai velocemente.

- oh, perdonate le mie poche buone maniere… io sono Spirit e voi siete Diane, lo so… -

- come fate a saperlo? –

- io so tutto di tutti… -

- non è possibile, probabilmente avrete visto la mia carta d’identità mentre la mostravo ai poliziotti… vero? –

- affatto! – si offese – non sono così meschino! –

- e poi come avete fatto a convincere gli agenti che voi eravate mio padre?! –

- magia! – rispose semplicemente mostrandomi la sua carta d’identità che col passaggio di una mano cambiava parole.

- incredibile! – all’inizio ero davvero sorpresa – che trucco state usando? –

- nessun trucco, mia cara… -

- volete dirmi che voi siete un… - stavo per dire una parola maledetta, che il solo pensarla mi spaventava. Non dicevo quella parola a caso: ultimamente si sentiva spesso in giro e dai telegiornali che vedevo passando davanti alle case, che questi esseri magici, più comunemente chiamati “demoni”, si aggiravano per le vie della mia città e di quelle a noi vicine. Non volevo averci niente a che fare con loro, e ogni notte che passavo al freddo, non pregavo che qualcuno mi trovassi, bensì pregavo affinché quel qualcuno, chiunque esso sia stato, non fosse mai un demone. Purtroppo non ebbi molta fortuna e quel giorno, uno come tanti per me, mi ritrovai tra le grinfie di un demone.

- … demone?! – quasi non si sentì la parola che sussurrai, ma stranamente lui la percepì bene.

- esatto… - mi sorrise facendo diventare i suoi bei occhi azzurri, rossi come il sangue.

- stammi lontano demonio! – feci per andarmene, ma lui mi fermò solo con la sua voce.

- ti ho appena salvata dalla prigione… è questa la tua gratitudine? –

- capirai la prigione… mi avrebbero fatta rimanere li per una notte al massimo –

- sbagliato… evidentemente non sei mai stata in questo quartiere. La punizione per chi elemosina o per chi si esibisce per strada è molto più dura di “una notte in prigione” –

- e sarebbe? –

- oh, meglio che tu non lo sappia… -

Mi insospettii un po’. Cosa voleva lui da me? Che gli avevo fatto? Perché mi aveva salvata?

- ma non è solo per questo che ti ho tolto dai guai. –

- ah si? – mi girai verso di lui indietreggiando leggermente per paura.

- si… ho bisogno del tuo aiuto. –

- come dovrei aiutarti? – chiesi tanto per sapere, ma già avevo in mente di non accettare.

- ecco, vedi, io ti conosco, o meglio, conosco il tuo passato, le tue sofferenze, il perché sei qui a chiedere elemosina danzando, le rovine che hai dovuto affrontare fin da piccolina… se non erro, tua madre è morta quando avevi 6 anni, giusto? –

Quando rivelò quel segreto che non avevo mai detto a nessuno mi si bloccò il battito cardiaco per più di un secondo. Ero sorpresa, troppo direi. Non mi piaceva quell’uomo dai capelli lunghi e neri.

- come sospettavo, avevo ragione… i tuoi genitori sono morti entrambi, tua madre per una malattia, tuo padre, quando avevi 14 anni, per un incidente stradale, e da allora eviti l’orfanotrofio girovagando e chiedendo elemosina. –

- si, è vero… non so come tu possa sapere queste cose, ma hai ragione… perché mi dici queste cose? A cosa vuoi arrivare? – strinsi i pugni quasi arrabbiata.

- beh… non hai nessuno con cui stare. Io posso aiutarti a realizzare i tuoi sogni se tu mi aiuti con la mia missione… -

- dipende dalla missione – lo guardai storto.

- mi serve un demone, che non sia più potente di me, ma semplicemente che mi aiuti a catturare le anime e a creare nuovi demoni. –

- a che pro tutto questo? –

- più demoni creo, più anime acquisto, e più divento potente! –

- NO! – urlai sdegnata da ciò che mi stava chiedendo – mai! –

- so qual è il tuo sogno – mi rifermò mentre stavo per andare via – tu vorresti diventare una famosa ballerina che gira per il mondo diffondendo la propria fama, sto sbagliando per caso? – ghignò nuovamente.

- e tu mi vorresti far credere che grazie a te io diventerei ciò che voglio…? - mi irrigidii. Volevo a tutti i costi diventare una famosa ballerina, ma andando avanti così non ci sarei mai arrivata… e cominciai a pensare che forse la sua proposta non era del tutto malvagia.

- non te lo voglio far credere. È così! –

- lo spero vivamente per te… -

- è un si? –

Annuii sperando di non star sbagliando, come avevo fatto fino a quel momento.

- ma prima voglio sapere perché non mi hai direttamente trasformata in demone piuttosto che chiedermelo gentilmente… -

- per prima cosa, sono un gentil’uomo, è mio dovere chiedere, secondo, perché se l’anima non è d’accordo ad essere un demone, io non posso trasformarla e di conseguenza non sarà mai mia –

Rimasi in silenzio.

- bene! La tua anima è mia! – rise e mi soffiò in faccia una polvere strana che mi fece quasi perdere i sensi. Anzi, stavo proprio svenendo. Poi il buio.

 

Ecco come comincia la mia storia.

 

 

 

Ed ecco la fine del capitolo! Spero vi abbia incuriosito un pochettino. Continuate a seguirmi! Ci tengo! Al prossimo capitolo! E ci tengo a precisare che mi fanno piacere recensioni di tutti i generi! :D Adios Laura.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I ***


La mia storia vi ho già spiegato come è cominciata…

Il modo più assurdo del mondo di far avverare i propri sogni. Solo io potevo trovare una cosa simile!

Io, Diane, ho incontrato un uomo, anzi, per la precisione un demone, che mi ha promesso qualunque mio sogno, in cambio della mia anima. Ed io, pur odiando i demoni, accettai. Ero troppo disperata. E così… in quel momento realizzai di aver fatto la cosa migliore di tutta la mia vita!

 

- Ecco a voi, signore e signori, la grande danzatrice, l’incredibile, la fantastica la sola ed unica Da…iane! – mi presentò la voce del presentatore. Ormai ero una ballerina professionista famosa in tutto il mondo. Spirit aveva sul serio realizzato tutti i miei sogni! A parte l’essere una ballerina, aveva realizzato anche i miei più piccoli e minimi sogni a cui avevo rinunciato, come l’avere un corpo più seducente, essere più bella di quello che ero, avere la possibilità sempre e comunque di viaggiare in qualunque posto volessi! Ed infine, la magia! Si, avevo sempre sognato da piccola di avere dei poteri magici, e grazie a lui, non solo ero un demone,ergo ero fuori dal comune, ma inoltre avevo altri piccoli poteri che avevo sempre desiderato come lo scomparire e riapparire, il poter far volare gli oggetti con la forza del pensiero, l’invulnerabilità! Mi sentivo molto un supereroe, e mi piaceva!

Potevo dire che Spirit era stata davvero la cosa più bella della mia vita. Tant’è vero che, presa dalla felicità del primo momento, decisi di farlo venire in giro per il mondo con me e non solo, ma anche di aiutarlo con la sua “conquista del mondo”. Si, beh, all’inizio non mi aveva spiegato molto bene il perché volesse diventare un demone potente, ma glielo chiesi e lui mi rispose che voleva diventare il capo di tutti i demoni, in sintesi, “conquista della terra”.

Sono passati 6 anni da quel giorno e la mia vita è sempre più bella! Nei miei vari tour per il mondo e viaggi vari riuscii a catturare centinaia di anime per Spirit. Ovviamente tutto grazie alla mia grande fama: ammettiamolo, la fama fa un certo effetto quando bisogna convincere qualcuno di qualcosa!

Ero all’ennesimo spettacolo di quel giorno, e durante questo, avrei sicuramente trovato qualche vittima per Spirit. Di questo passo sarebbe diventato sul serio il capo di tutti i demoni! Le tende si aprirono ed io mi mostrai in una delle mie pose plastiche migliori, una delle più sensuali che conoscevo aspettando che la musica partisse. Le luci si accesero tutte su di me. Appena cominciò la prima nota cominciai a muovermi e a danzare con passione. Quello era il mio sogno! E l’avrei vissuto fino alla fine dei miei giorni!

 

Più tardi nei camerini mi comunicarono che c’era una visita per me. Pensai subito a Spirit, ma mi dissero che era una donna, e che diceva di essere una mia vecchia compagna di scuola.

La feci entrare senza troppe cerimonie. Anche se fosse stata una fan scatenata a me non sarebbe importato, avevo i miei poteri e in qualunque caso avrei potuto chiamare il mio demone preferito, quindi non mi importò più di tanto.

Questa donna era davvero poco curata, vestita un po’ a casaccio, anche se il tocco fine non le mancava con quel cappellino a campana e il fiocco rosa sopra. Vestiva con abiti larghi e dall’aspetto terribilmente comodo. Aveva i capelli neri tutti spettinati, ma che si notava poco grazie a quel codino rosa. Effettivamente mi ricordava qualcuno ma non riuscivo a capire chi…

- Diane! Sono Susy! Ti ricordi di me? Andavamo a scuola insieme alle medie! Come sei cambiata! Sei diventata sicuramente bellissima e molto brava a ballare! –

- ah! Si! Ora ti ricordo! Hai ragione! Tu sei Susy! Come potrei mai scordarmi di te! – mi ricordai quasi subito chi era. Infondo alle medie era la mia migliore amica, questo doveva valere qualcosa!

- sono contenta che mi hai riconosciuta anche se sono ridotta… così… - indicò tutta se stessa con un sorriso un po’ rassegnato.

- sei solo un po’ trascurata. Non te ne fare una colpa! Probabilmente con tutti quei clienti nel tuo bel ristorante, avrai pochissimo tempo da dedicare a te stessa! – lei aveva sempre sognato un ristorante lussuoso e di classe, di quelli in cui lei poteva sia cucinare che essere la proprietaria ufficiale. Lo desiderava da prima del nostro primo incontro, me lo disse lei stessa.

- si… ristorante… - sussurrò facendo sparire il sorriso che aveva prima trasformandolo in tristezza.

- cosa c’è? – chiesi preoccupata.

- alla fine… non sono riuscita a permettermi il ristorante dei miei sogni. Costavano tutti troppo per me, e se volevo rientrare nel badget dovevo aprire poi un piccolo ristorantino dove i piatti di classe sono decisamente sprecati… e dove io non volevo stare… -

- oh… mi dispiace – le appoggiai una mano sulla spalla per consolarla. Poi pensai che era un’ottima occasione per dare un’altra anima al mio compagno d’avventura.

- ehi! – lei alzò lo sguardo di scatto sentendomi parlare – dimmi, se io avessi la possibilità di realizzare tutti i tuoi sogni, con una piccola cosa in cambio, cosa faresti? – le sorrisi speranzosa.

- sarebbe bellissimo! Ma dipende sempre dal piccolo dettaglio in cambio… -

- giusto… allora aspetta che… - mi interruppi per gridare – SPIRIT!! – la mia voce rimbalzò su tutte le pareti creando l’eco. Dopo pochi secondi il mio demone comparve dietro di me quasi spaventandomi. Anche se ormai ero abituata alle sue entrate in scena improvvise.

- Spirit! Eccoti! –

- da… da dove è comparso?! – si spaventò un po’ la mia amica.

- oh, giusto, non ti ho ancora detto che lui è un demone! –

- un DEMONE? – sottolineò la parola finale con una nota di nausea nella voce.

- si… se tu accetti di donargli la tua anima e di farti trasformare in demone da lui, potrà realizzare tutti i tuoi sogni! Non è fantastico? Avresti finalmente il tuo ristorante! – le sorrisi.

- s-si, ma… donare addirittura l’anima è assurdo! – scosse la testa.

- ti farò vedere cosa sono capace di fare e di realizzare se tu accetti di donarmi la tua anima – parlò finalmente Spirit. Così le soffiò addosso una polvere che non aveva mai lanciato prima. Forse era per un incantesimo diverso dal solito? Mmm… probabile.

Così tutto d’un tratto la stanza divenne un enorme ristorante con il tetto alto e le pareti di colore chiaro. Dal soffitto pendeva un grosso lampadario di cristalli e tutt’intorno c’era gente che non aspettava altro che i manicaretti di Susy. Lei, inoltre, indossava un vestito da sera nero, lucido e lungo con un bel pellicciotto costoso sopra dello stesso colore, e come se non bastasse aveva anche un bel taglio alla moda! Era stupenda. Il ristorante era stupendo! Se non accettava una proposta del genere era davvero pazza.

- Cos’è questo posto? – domandò guardandosi attorno.

- questo è il tuo futuro se accetterai di darmi la tua anima e di diventare un demone. – spiegò l’uomo.

- non posso credere che tu possa fare tutto questo! – lo guardò sospettosa.

- invece può! – mi intromisi.

- come fai a dirlo? –

- è grazie a lui che sono diventata questo! – indicai me stessa – e non potrei essere più felice di così! –

- allora anche tu sei… - si spaventò ed indietreggiò Susy.

- si! – la guardai come per dire “tu adesso te ne sei accorta?” e feci diventare i miei occhi rossi come quelli di Spirit.

- dici allora che posso fidarmi? – era ancora titubante.

- certo! Vedrai che non te ne pentirai! –

- ehm… - passò qualche minuto. Aspettammo che lei con calma decidesse e alla fine accettò l’offerta. Come al solito Spirit le soffiò la stessa polvere di quel giorno in cui divenni un demone e subito gli occhi di Susy si trasformarono da verdi a rosso fuoco.

- diventerai potentissimo grazie a me, lo sai? – mi aggrappai a lui guardandolo maliziosa.

- si, ed è per questo che ringrazio me stesso per aver avuto l’idea geniale di prendere la tua anima quel giorno… -

- bell’ingrato che sei! – cominciai ad urlargli contro, ma lui mi baciò prima che potessi dire altro.

Quando si staccò sibilò:- ecco il mio ringraziamento… e rietini fortunata ad aver baciato un demone, è una cosa rara, quasi unica! -.

Dopo di che Spirit e la mia amica svenuta, svanirono nel nulla come sempre ed io rimasi sola nel mio camerino.

- Questo… non me lo aspettavo proprio! – dissi a me stessa. Che razza di ringraziamento sarebbe quello?

 

Eeeeed ecco la fine di questo capitolo, oh lettori! Spero vi sia piaciuto, era tanto per introdurre come lei stava aiutando Spirit a diventare potente. Comunque alla fine penso che non sarà poi così lunga questa storia XD spero comunque di allungarla un po’ nei prossimi capitoli! Mi raccomando, recensite che ci tengo a sapere i vostri pareri ^^ baci Laura!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** II ***


II

- Nuova meta, mia signora. – mi aveva comunicato il mio manager.

- e sarebbe? – gli chiesi continuando a camminare per il corridoio del teatro.

- Italia, baby! – si, è pazzo, non fateci caso… non per niente mi ha chiamata “mia signora”. Aveva un carattere tutto particolare ed era uno dei tanti demoni di Spirit. Ovviamente era a conoscenza del fatto che anch’io fossi un demone. Dicevo, ha un carattere davvero strano e all’inizio, quando l’ho conosciuto, credevo fosse un nerd sfegatato, quando poi, invece, si è rivelato essere solo un cartone animato vivente ed è per questo che mi sta così simpatico!

- Italia? Bene! – mi fermai davanti alla tenda che portava al palco, mi girai verso di lui e gli sosporai: - fammi gli auguri! – lui mi sorrise ed io entrai in scena mandandogli un ultimo sguardo. Era l’ultima esibizione a cui avrei dovuto partecipare per una gara molto importante francese. Ci tenevo a quel premio, e ci tenevo anche a farlo sapere a Spirit. Quasi a volergli dire “ehi! Guarda! Uno dei tuoi demoni è strabiliante anche senza bisogno della magia!” perché in effetti credevo mi considerasse solo un altro dei suoi demoni che gli avevano chiesto di realizzare il sogno di essere bravi in qualcosa. Io non avevo chiesto niente del genere! Avevo solo chiesto di diventare una ballerina famosa, ma il talento era tutto mio!

Ma bando alle ciance, quel giorno Spirit non si fece vedere da nessuna parte; né in teatro, né nei camerini, né nella nostra casa a quattro ruote. Provai anche a chiamarlo, ma non rispondeva e non si presentava in nessun modo. Il cellulare poi… nemmeno ce l’ha! Capisco che è un demone, ma potrebbe anche tenersi aggiornato in fatto di ultime tecnologie, no? La magia è anche uno spreo di energie! Se ne usi troppa dopo un po’ ti viene un’enorme senso di nausea… e non è bello!

 

Avevo vinto la gara. Ero davvero contenta della notizia! Un altro dei mille trofei d’oro che avevo nel mio mega camper da viaggio, insomma. Visto che non riuscivo a trovare da nessuna parte Spirit pensai di farmi un giro: magari l’avrei trovato che cerca di conquistare un’altra anima! Camminavo per strada tranquillamente. Avevo finito le mie poche interviste che avevo quel giorno ed era mia regola non fare allenamenti subito dopo una gara appena vinta: a parte che mi mette fame e tensione, ma poi un po’ di relax dopo una gara vinta ci voleva proprio! E poi stavamo per partire per l’Italia, avrei avuto tutto il tempo che volevo per allenarmi!

Mentre camminavo passai davanti ad una cattedrale di immense dimensioni. Non era “Notre Dame”, sennò l’avrei riconosciuta.

Entrai. Non c’era nessuno. Eppure c’era quel piccolo bisbiglio di persone che pregano. Io non vedevo nessuno. A parte una bambina, sola e triste in ginocchio che pregava silenziosamente. Poi mi resi conto che non veniva da dentro quel bisbiglio. Uscii dalla cattedrale e vidi finalmente Spirit. Era a parecchi metri di distanza eppure l’avevo sentito da dentro la cattedrale. Forse avevo anche il potere dell’udito? Bah! Non ricordo mica tutti i sogni che il mio subconscio gli aveva suggerito! Feci per avvicinarmi felice di vederlo, ma mi accorsi che stava parlando con qualcuno e mi fermai. Mi piace osservarlo quando sta per conquistare un’anima.

- …ma non è solo per questo che ti ho tolto dai guai. – la voce suadente del mio demone preferito risuonò nelle mie orecchie ed io ebbi un flashback: mi venne in mente il giorno in cui lui mi aveva convinta a diventare un demone e a donargli la mia anima.

- ah si? –

- si… ho bisogno del tuo aiuto. –

- come? –

- ecco, vedi, io ti conosco, o meglio, conosco il tuo passato, le tue sofferenze, il perché sei qui, le rovine che hai dovuto affrontare fin da piccolina… - continuò a parlare.

Stava parlando con una ragazza dai lunghi capelli spennati ricci e castani, la faccia imbronciata e un vestito viola molto rovinato addosso e coperto da un pesante giaccone.

- NO! – aveva urlato la donna. Stava scappando, voleva andarsene. Beh, non sempre quel tono seducente di Spirit può ipnotizzare.

- ma io realizzerò tutti i tuoi sogni, non capisci?! – si era leggermente alterato.

- non mi interessa!! Anche se la mia vita fa schifo e vorrei tanto che i miei sogni si realizzassero, non venderò mai la mia anima ad un demonio! – adesso era proprio furiosa – chiamami anche scema, ma io non rinuncerò mai all’unica cosa che mi è rimasta solo per realizzare la mia felicità. Me la so costruire da sola! Non ho bisogno di uno come te! Stammi lontano! – lo guardava con una faccia schifata e quasi disgustata dalla proposta del moro. Non avevo mai visto, in tutti quei 6 anni, Spirit fallire. Chissà come avrebbe reagito?

La donna se ne stava andando nervosamente quando lui, come sempre soffiò la sua famosa polvere addosso.

Ma… è impazzito?! Mi domandai per un istante Non può trasformare le persone in demoni se la loro anima non è d’accordo! Che sta facendo??

Vidi la donna cadere come se fosse inciampata e pian piano contorcersi su se stessa, cacciare sangue dalla bocca ed urlare dal dolore.

Cosa le ha fatto?!

Ero davvero preoccupata, non sapevo cosa fare! I miei superpoteri non sarebbero serviti a niente in quel momento! Cosa fare? Cosa fare?? Ero nel panico, con la bocca spalancata e gli occhi ancor di più. Non avrei mai immaginato una reazione del genere. E il mio Spirit? Era lì impalato guardando con disgusto la donna che soffriva. Subito dopo la castana urlò un ultimo grido strozzato e poi si accasciò a terra. Dal suo corpo fuoriuscì una spcie di sostanza eterea bianca che si trasportò nel corpo del demone moro. I suoi occhi erano più rossi che mai e lo vidi assorbire la sostanza bianca che, ipotizzai, fosse l’anima della donna.

Esterrefatta mi allontanai da lì, impaurita, non sapevo dove andare né di chi fidarmi e di sicuro non sapvo cosa fare. Nel panico mi rifugiai nel primo luogo che in quel momento mi sembrava sicuro: la cattedrale. Almeno lì, ero sicura, Spirit non mi avrebbe mai seguita.

 

Eeeeeeh!! Che ne pensate di questo capitolo? Mi pare sia venuto abbastanza decente, su! Avvisetto però: portroppo il prossimo capitolo sarà l’ultimo, ma continuerà sicuramente con un'altra storia! Forse ci sarà anche del romanticismo, ma poco… in fondo l’ho creata cercando di scrivere il meno possibile di sdolcinato. Chiounque mi stia seguendo ecc, sappia che gli manderò sicuramente una pubblicità con l’avviso della nuova storia-continuo. Spero continuerete a seguirmi! ^^ baci! Ripeto: che ne pensate? XD

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** III ***


Bleff! Questo non sarà l’ultimo capitolo XD mi sono sbagliata… forse sarà il IV capitolo ad essere l’ultimo… non lo so! Può anche darsi che io decida all’improvviso di scrivere il continuo della serie sempre in questa storia piuttosto che in un’altra… boh! Sono imprevedibile XD bè, perdonate il ritardo assurdo… alla fine ho avuto talmente tanto da studiare che non sono nemmeno riuscita a finire il fumetto che avevo cominciato… e il tempo è quasi scaduto… cercherò di finirlo in questi giorni ^^. Buona lettura!

 

 

III

 

Non sapevo cosa fare. Ero paralizzata dal terrore. Non avevo mai visto Spirit comportarsi così! Ed io che stavo quasi per innamorarmi di lui…

Respiravo profondamente cercando di calmarmi, ma il mio cuore batteva solo più forte. Se avessi continuato così, mi sarei fatta beccare da Spirit, che ovviamente ha un udito migliore del mio…

In quel momento sentii una bambina piangere.

La stessa che un attimo prima stava pregando in ginocchio.

Mi avvicinai lentamente. Il mio respiro si era un po’ calmato, ma avevo ancora una strana sensazione…

Mi fermai proprio di fianco a lei. Era davvero piccola, e graziosa, i riccioli biondi le cadevano sul viso tondo e paffuto completamente bagnato dalle lacrime, i vestiti rovinati e delle scarpe consumate. Quanti anni poteva avere? 5? 6? Poverina. Chissà cosa l’ha fatta piangere…

- Piccolina… - la chiamai dolcemente.

Lei alzò di botto la testa per guardarmi con occhi strabuzzanti.

Sembrava anche lei spaventata.

Si alzò e indietreggiò di qualche passo.

- Sei un demone? – domandò.

Mi sembrava davvero impaurita, e così mentii:-  No… Perché piangi? – mi avvicinai nuovamente.

- Ho tanta paura dei demoni…- mi rispose riprendendo a piangere.

- Ti capisco… -

- Sta mattina un demone ha ucciso i miei genitori! – si sedette sulla panca prendendo il fazzoletto che aveva in tasca per asciugarsi le lacrime.

- E… e com’è successo? – mi sedetti di fianco a lei accarezzandole i capelli. Mi stava venendo da piangere anche a me.

- Io e la mia famiglia stavamo facendo una passeggiata… sigh… quando abbiamo incontrato quel demonio dagli occhi rossi… sigh… che voleva convincerci a donargli la nostra anima per diventare demoni… sigh… ma mia madre lo dice sempre “Mai fidarsi di un demone! O ti porteranno via tutto ciò che hai!” …sigh… i miei genitori hanno provato a contrastarlo, ma lui è stato più veloce e li ha uccisi! Io sono riuscita a scappare grazie a mio padre, che invece mi ripeteva sempre “Se incontri un demone, scappa più veloce che puoi e rifugiati in una chiesa, cattedrale o cappella, l’importante è che sia un luogo sacro, e vedrai che quel demonio non ti seguirà mai!”… sigh… - singhiozzò.

Ecco perché mi sento così a disagio qui dentro… perché sono un demone, ma poiché non sono così forte come Spirit, non mi fa poi così male entrare in luoghi sacri… o almeno questo ho capito…

- Sei davvero sicura che non ti seguirà mai? – volevo capirci di più.

- Mio padre mi ha spiegato che ai demoni non piace stare in questi luoghi perché popolati da spiriti bianchi, ovvero gli angeli che sono gli unici esseri in grado di ucciderli. – aveva finalmente smesso di piangere.

- Capisco… - Non sapevo esistessero angeli in grado di uccidere i demoni. Quest’informazione potrebbe risultarmi utile. Ma come mai questa bambina sa così tanto? E soprattutto, come mai il padre l’ha messa così tanto in guardia sui demoni?

- Come ti chiami? – chiesi dolcemente.

- Alice, e tu? –

- Diane… quanti anni hai? –

- 6, e tu? –

- 22… -

E tiene solo 6 anni!! Perché informare di tutte queste cose una bambina di 6 anni? Campano, per caso, di pane e studio sui demoni??

Quella bambina era troppo preziosa. Dovevo fare in modo che nessuno la toccasse, e finché rimaneva nella cattedrale sarebbe stata al sicuro, ma di certo non poteva rimanere tutta la vita lì dentro.

Decisi così che avrei fatto un piano per proteggerla, ma prima dovevo chiarire delle cose con Spirit…

 

 

TO BE CONTINUED…

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** IV ***


Perdonate come al solito l’ORRIBILE ritardo dell’aggiornamento, ma ho avuto parecchie materie da reuperare e non ce  l’ho proprio fatta… per fortuna sta per terminare la scuola e spero di aggiornare presto XD a meno che il pon di sceneggiatura a cui mi sono iscritta non mi faccia sfacchinare troppo! T__T beh, perdonate gli errori grammaticali, ma ho la tastiera mezza rotta e non riesco a scrivere un cacchio! Buona lettura XD


IV

Per assicurarmi la protezione di quella bambina così informata su angeli e demoni, la convinsi a fidarsi di me e la portai nel posto più sicuro  che conoscevo: la roulotte di Robby, il mio manager. Si, sembra un nome femminile … boh! I  genitori evidentemente erano preparati solo all’arrivo di una femminuccia! Chissà! O magari in qualche paese Robby è un nome maschile… non ne ho idea, fatto sta che è il miglior demone che io conosca. Addirittura si fece trasformare in un demone solo per rendermi felice! Infatti non chiese niente di niente a Spirit. E subito dopo decisi di farlo diventare mio manager.

- Robby, sei un amore!! Ti ringrazio infinitamente! E ricordati che lei non deve sapere che siamo demoni! Le ho detto che la proteggerò dai demoni, e così farò, ma prima devo  parlare con Spirit e… - feci un sospiro triste – E dirgli che le nostre strade si divideranno… -. Lui mi guardò premuroso e poi mi appoggiò una mano sulla spalla.

- Tu… sei innamorata di Spirit, non è così? –

Ebbi un sussulto:- Ehm… più o meno… era così evidente? – arrossii.

- Nah… solo un  po’. – sorrise dolce.

Dopo di che raggiunsi  la bimba che avevo lasciato fuori alla porta e la feci entrare affidandola a Robby.

Con gran velocità la salutai e mi precipitai nel mio camper lussuosissimo dove a gran voce reclamai Spirit che mi comparve in meno di un secondo davanti con tanto di entrata in scena formata soprattutto  da fumo nero.

- Mi hai chiamato?- chiese gentile.

- Si, e con una certa urgenza… - incrociai le braccia irritata.

- Dimmi allora… - era preoccupato, ora.

- Ti ho visto rubare l’anima ad una poveraccia… con cattiveria… e senza che lei  fosse convinta a dartela! Hai ucciso una persona innocente!! – gli urlai contro con tutta la mia rabbia.

- Non alzare la voce con me, piccoletta! – mi aggredì trasformando gli occhi in due fessure.

- HAI UCCISO UNA PERSONA!! COME POTREI NON  ESSERE ARRABBIATA CON TE?! –

- Ok, adesso calmati! –

- Io mi calmo, ma tu adesso mi spieghi da quando fai questo e perché! – enfatizzai bene tutte le prole.

- Da quando sono un demone, ovvio. E il perché… beh, per diventare il demone più potente del mondo devo avere parecchie anime… -

- Questo lo sapevo, dimmi quel che non so! – lo interruppi.

- Per esempio? –domandò con odio.

- Se hai la possibilità  di prenderti l’anima della gente così, perché a me lo hai dovuto chiedere? Cioè… a che pro realizzare i nostri desideri in cambio di un’anima che  puoi prendere gratis? – non era proprio una domanda da qualcuno che è contro l’uccisione delle persone, ma dovevo comunque saperlo!

- Perché? Tu mi chiedi il perché? Ahah… - rise un po’ sotto i baffi – Ma secondo te, se io uccido tutte le persone che possono diventare demoni al mio cospetto, cosa governo io  una volta diventato il padrone del mondo? –

Beh, il suo ragionamento non faceva una piega…

- E allora perché hai bisogno di uccidere!? –

- Perché quando scelgo un’anima piena di sofferenze, guadagno molto più di un’anima qualunque! – ghignò  malvagio.

Ok, e anche questo non faceva una grinza… ma non doveva comunque uccidere nessuno!!

- E perché hai scelto proprio me come tua vittima? Era così disperata la mia anima da attirare uno come te? – cercai di  calmare la rabbia che saliva.

- Oh, no… certo che no…- sogghignò nuovamente.

Cosa sta nascondendo?

- Tu eri molto più preziosa di un’anima disperata… -

Cosa sta cercando di dirmi?

- La tua era l’anima di un angelo…-

Il cuore smise di battere e per un attimo temetti di morire soffocata da quella sola affermazione.

- U…un angelo? – bocccheggiai.

- Già… eri fino a 6 anni fa un angelo … ma quando un angelo, non sapendo di esserlo, accetta di diventare un demone in cambio della proprio anima… Beh… smette di essere un angelo! – rise con cattiveria, come se fosse impazzito in quel millesimo di secondo preciso.

Boccheggiai ancora amareggiata. Il mondo mi crollò addosso. Perché non sapevo di essere un angelo?

Come facevo io a capire di essere un angelo? E come facevo a riconoscere un qualche angelo se me lo fossi ritrovato d’innanzi? Tutte domande senza alcuna risposta. Mi sentii un po’ come quelli de telefilm spagnoli a cui viene all’improvviso rivelato che colui che aveva sempre creduto suo padre, non lo era affatto, mentre magari era un tipo che non avrebbe mai pensato come suo padre!

Che situazione anomala…

- Tu… - bisbigliai tra le sue risate – Mi hai uccisa! –

- Già… e non puoi immaginare quanto sia buona l’anima di un angelo! – si leccò sensualmente le labbra ripensando a quel giorno di 6 anni fa, prima che io gli saltassi letteralmente addosso per strozzarlo. Mi ha provocata lui, comunque! Che sia chiaro!

- Muori!! – glii urlai stringendo le mie mani attorno al suo collo.

- è inutile che tenti! Non puoi uccidere un altro demone! Solo un  angelo può! E tu non lo sei!! – mi rise in faccia con quegli occhi da pazzoide.

Cominciai a piangere quasi disperata staccandomi da lui.

Non posso credere che io mi sia innamorata di un pazzo e furioso demone… non posso accettarlo!

- A proposito di angeli, hai visto per caso oggi una bambina dai biondi ricci? Aveva circa… 6 anni credo… -

Sussultai.

- No, perché? –

- Oh beh… niente di importante, ma mi era sembrato di sentirla parlare con qualcuno che aveva più o meno la tua voce… ma evidentemente mi sarò sbagliato… starà ancora pregando in quella stupida cattedrale… oh beh, vorrà dire che l’aspetterò, sai com’è… un’anima angelica impersonificata in una bambina è molto sostaniosa per i demoni … capisci cosa intendo? – ghignò nuovamente con tutto l’odio che possedeva in corpo e alzatosi da terra, si scrollò e se ne andò.

Alice è un angelo! Eccco perché il padre e la madre le hanno insegnato tutte queste cose sugli angeli e sui demoni! Devo assolutamente proteggerla! O Spirit la troverà in men che non si dica!

Corsi fuori dalla mia roulotte e corsi in quella del mio manager.

- Robby!! – attirai la sua attenzione appena entrata – Alice è in pericolo! Dobbiamo andarcene via a qui, e alla svelta! Prima che Spirit scopra che è qui! Presto! – mi precipitai sul volante e senza nemmeno sapere bene come si guidasse, feci rombare il motore partendo a tutta birra.

 

To be continued…

 

 

Ed ecco un nuovo capitolo! ^^ spero vi sia piaciuto! E spero di aggiornar presto! XD grazie a tutti quelli che mi seguono sempre! Siete così carini ^^ lasciate commentini mi raccomando! Baci! Lovely Laura

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** V ***


V

 

Spirit era ormai solo. Aveva visto il camper correre via. Era stato davvero un pazzo a confessare tutta la verità nei loro confronti. Adesso aveva perso l’unico demone che aveva accettato di aiutarlo nella “conquista del mondo”. Beh, pazienza, pensava. E poi, quando se n’era uscito con la storia sulla bambina angelo… a che pro confessarlo? Si domandò. Beh, ma è semplice, si rispose da solo. Lotta all’ultimo sangue! Gli piacevano le lotte, in particolare adorava le sfide, e quando Diane era scappata col suo bel manager nascondendogli la piccola Alice… beh, questa si che sarebbe diventata una grande sfida. Essendo un demone abbastanza forte di certo non si sentiva in pericolo! Anzi, si divertiva un mondo a vedere la gente con la paura negli occhi, specialmente poi se la paura era causata da lui stesso. Per pura sfortuna, i demoni potevano seguire le persone solo se chiamati. E se ciò non avveniva, beh, bisognava aspettare un nuovo incontro che sarebbe potuto capitare anche fra cent’anni. Spirit comunque non si faceva problemi. In tutto quel periodo avrebbe potuto trovare un angelo decisamente più forte di una bambina e ignaro appunto di esserlo. Perché se lo avesse saputo di certo non avrebbe seguito un demone. Dopo di che addestrarlo un po’ e attendere il fatale giorno.

Si aprano le danze, allora.

 

 

Ero in preda al panico. Non avevo idea di dove andare!! E se avessi continuato a tenere questo camper, di sicuro Spirit mi avrebbe trovata in men che non si dica. Continuavo a correre sull’autostrada senza sapere dove stessi andando. Poi ebbi  un’idea.

- Aaaaahhh!! Diane! Potresti cercare di andare più piano!? La tua guida mi sta preoccupando parecchio!! Ricordi almeno qual è il freno?? – balbettò Robby che durante la corsa era caduto a terra.

- Ehm… veramente no! –risposi preoccupata.

- Come no!! –

- Va beh, dai, tanto non avremo più bisogno di questo camper una volta arrivati dove dobbiamo arrivare! –

- Hai le idee chiare vedo… ma adesso rallenta! –

Il viaggiò proseguì così con Robby preoccupato al massimo, io ancora sconvolta, e la bambina che… dormiva tranquilla nel letto del manager… beata lei!

Finì l’autostrada ed arrivammo in città, esattamente Grenoble. Avevo avuto la brillante idea di nasconderci tutti all’atèlier di una mia vecchia parente. Mooolto vecchia, ma non d’età. Diciamo che è una vecchia conoscenza. In effetti non ricordo bene, ma mi pare di ricordare che fosse la cugina di quarto grado della moglie dello zio di terzo grado di mio padre. Insomma la cosa era parecchio complicata, sapevo solo che bene o male avevo parenti un po’ in tutto il mondo. L’unico problema è che non ne conoscevo nemmeno uno! L’unica occasione che ebbi di conoscere questa… zia, chiamiamola così, fu al funerale di mio padre. Fu l’unica che tentò di fermarmi quando mi vide scappare subito dopo la cerimonia. Stavo appunto per scappare. Non volevo che quelli dell’orfanatrofio mi trovassero. Avevo solo 14 anni…

Mi ricordo che quando mi diede le condoglianze mi porse un biglietto con via e numero di telefono del suo bellissimo atèlier a Grenoble, in caso di emergenza. Non sapendo parlare esattamente il francese (ed odiandolo a scuola) non la chiamai mai, né andai a farle visita nemmeno per evitare l’elemosina. Ero proprio scema da piccola eh?

Comunque dopo tutti quegli anni c’era ancora un briciolo di speranza in me. la speranza di trovarla ancora lì a braccia aperte. Non avevo mai visto il suo atèlier, ma già il nome mi suggeriva qualcosa di celestiale, “Angel Atèlier”. Da quel nome cominciarono a formarsi pensieri nella mia testa: e se anche lei fosse un angelo?

Beh, anche questo mi dava un minimo di speranza in più.

Arrivammo presto nella via indicata sul biglietto che ritrovai per caso nel mio portafoglio. Ma guarda te che fortuna!

Girammo l’angolo e subito trovammo un negozietto con appunto la scritta “Angel Atèlier”, ma decisamente diversa da come me l’aspettavo. Era tutta rovinata e malconcia. E l’interno non era dei migliori. Malconcio, con qualche manichino in piedi e solo pochi avevano vestiti ancora addosso. Era polveroso, segno evidente che nessuno ci entrava da parecchio.

Svegliai Alice per non farla rimanere sola nel camper. Scese con noi ad esplorare il tutto. Di certo non era curato quel posto, ma sembrava che ci vivesse qualcuno…

- Ehy! Guarda qua! Addirittura c’è un cartone della pizza! Ma un atèlier non dovrebbe essere raffinato ed elegante? – domandò straniato Robby.

- Evidentemente questo è un atèlier fallito! – rispose una voce “dall’oltretomba”.

Ci girammo tutti verso la persona da cui proveniva la voce. Era una signora alta e snella con poche rughe in viso, un vestito un po’ trasandato e i capelli al quanto spennati seppur corti e a castetto.

- Se siete quelli della banca, sappiate che ho già pagato! È inutile che insistete! Io non lo vendo il mio atèlier! – si infuriò con noi la donna.

- Signora, guardi che lei si sta sbagliando! Non siamo della banca, stiamo cercando mia zia… Madame Rose. –

- Sono io Madame Rose, e l’unico nipote che ho è maschio e morto! Non puoi essere tu! –

- Sono Diane, ci siamo incontrate parecchi anni fa… circa 12 anni fa, tu hai partecipato al funerale dei miei genitori… sono quella bambina rimasta orfana che hai visto scappare… -

- Ah! Si, ora ricordo! Qual buon vento ti porta qui? Assieme alla tua famigliola per giunta! –

- ah, ehm… loro non sono la mia famigliola… Lui è Robby – indicai il moro – il mio manager, e lei è Alice, una bambina che semplicemente cerco di proteggere da… ehm… i demoni. – a quella parola mia zia ebbe un sussulto, ma cercando di non farlo notare cambiò discorso.

- Beh, ma sai che non ti avevo riconosciuta? Sei davvero cambiata! –

- Si … ecco… in effetti nemmeno io ti avevo riconosciuto. L’unico ricordo che ho di te è stato al funerale e li eri molto più giovane, senza offesa, e ricordo particolarmente il tuo cappello enorme! L’avevi fatto tu? –

- Ma certo! Tutto ciò che indosso lo faccio io! Beh, a parte questi che ho adesso e che sono così trasandati… -

- Ma che è successo al tuo atèlier? –

- Meglio non parlarne… -

- Ma… - mi interruppe.

- Su, avanti accomodatevi! Vi offro una tazza di caffè? –

- Non dirmi che in questo negozio c’è persino la cucina! – si stupì l’uomo al mio fianco.

-  Oh, no di certo, sciocchino. Vedi io abito proprio qui sopra! Salite! –

- Puoi per favore dirmi cosa è successo al negozio? –

Si, sono insistente, lo so. Ma ero curiosa!

- Ooooh! Quante storie! Non è importante adesso! – si arrabbiò. La sua reazione mi stupì ed incuriosì ancora di più.

- Ti prego! –

- Oh, ma insomma! Sono stati i demoni, ok? Mi hanno distrutto il negozio e ucciso il marito, va bene?? –

Rimasi senza parole. Non ero andata proprio dalla persona giusta per i fatti miei… è ovvio che ad una a cui hanno ucciso il marito e rovinato la carriera è inevitabile che odi i demoni…

Ho proprio sbagliato, ma adesso non posso tirarmi indietro, devo prima di tutto mettere in salvo Alice… ormai è diventata una mia priorità!

 

 

TO BE CONTINUED…

 

Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Continuo a scusarmi x i ritardi! Purtroppo non sto mai a casa XD spero di aggiornare presto! ^^ grazie a chi mi segue sempre! Bacioni!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** VI ***


Capitolo VI

 

Ero praticamente circondata da persone che odiavano a morte i demoni… non meritavo di rimanere li con loro. E Robby… beh, gliene parlerò…

Ricapitolando, ero arrivata all’atèlier di mia zia Madame Rose scoprendo che esso però era stato distrutto da certi demoni.

Entrati a casa di zia Rose notammo subito la bella casa che era. Lei ci offrì un caffè, ma dopo le mie insistenti domande, si era creata un po’ di tensione tra noi e di certo non ero rilassata. Bevevo quella bevanda nera… che sembrava tremendamente amara. Il silenzio veniva spezzato solo dalla voce del mio manager che spiegava come sedere composti ad Alice mentre lei sorseggiava una dolce camomilla. Poi mi decisi e finalmente riaprii bocca.

- Zia… - attirai la sua attenzione – Sono venuta qui, da te per chiederti aiuto –

- Come posso aiutarti…? – domandò seria.

- Vedi… ehm… - mi ricordai della presenza della bambina, e non sapevo se dirle così su due piedi che lei era un angelo.

- Cosa sai tu sugli angeli? E sui demoni? – appoggiai la tazzina sul tavolo.

- I demoni sono dei bugiardi – rispose svelta – Degli imbroglioni! Ti rovinano l’esistenza. Non auguro a nessuno di incontrarli! Rubano anime per essere più forti, e non si fanno scrupoli se devono uccidere qualcuno! Sanno confonderti e sanno sempre cosa pensi solo dalle tue espressioni. Conoscono la gente con il cuore più a pezzi  e glielo rovinano definitivamente. Non possono essere uccisi da nessuno, tranne che dagli angeli –

- E sugli angeli? –

- Gli angeli… non so nemmeno più se esistono… ne conosco uno. Uno potente. Ne conoscevo altri ma sono stati tutti uccisi dai demoni. Per fortuna i demoni sono le uniche creature capaci di ucciderli… sennò sarebbero sul serio sterminati. Gli angeli sono quelle persone forti che a furia di ingoiare colpi e superare ostacoli della vita lo diventano automaticamente, chiunque può esserlo, ma pochi lo sanno. Anche io potrei essere un angelo e non saperlo. Gli angeli, come i demoni, se hanno figli, prendono praticamente lo stesso DNA e automaticamente le loro generazioni saranno formate da angeli. I demoni sono quelle persone che hanno perso la speranza in loro stessi che prendono come unico scopo di vita la vendetta, ed ecco come si forma un demone. Oppure semplicemente si viene trasformati da questi ultimi… con una strana polvere di cui non so granchè. Ognuno di loro non ha esattamente un’anima umana… più che altro gli angeli hanno un’anima talmente potente che si potrebbe paragonare ad una montagna, a differenza loro i demoni è come se non avessero anima, o almeno è talmente piccola che si può paragonare ad una formica… -

- Mmmm… - ascoltavo attenta – Ma come si fa a capire chi è un demone e chi è un angelo? –

- Non ne ho idea! Altrimenti avrei cercato in lungo ed in largo un qualcuno che potesse aiutarmi! E invece no! –

- Vedi zia…  - guardai per un attimo la bambina al mio fianco – Dovevo sapere queste cose perché… ecco… Alice è una bambina angelo – lei si girò di scatto verso di me con faccia sorpresa.

- Chi ti ha detto una cosa del genere?! – urlò la bambina.

- L’ho scoperto… per caso… - continuai balbettando – E ho un demone alle calcagna che oltre a cercare me, cerca anche lei ed io devo proteggerla! – si alzò mia zia dalla sedia con una faccia sorpresa appoggiando le mani alla tavola.

- Maledetti! Quando si fissano su una persona non la mollano più! – sbattè un pugno sul tavolo – La proteggeremo insieme! Non sono riuscita a proteggere mio marito e nemmeno la mia carriera! Ma sarò ben felice di dare qualche calcio nel sedere a demoni che perseguitano la mia nipotina! –

Potevo finalmente contare sull’aiuto di qualcuno, ma il mio segreto… non l’avrei tenuto dentro ancora per molto…

- Però da soli non possiamo fare niente, per il momento… non abbiamo angeli tra noi se non una piccola bambina…quanti anni hai? –

- 6… - Alice era ancora scossa dalla notizia.

- Piccola… ci serve un angelo adulto! Come ho detto prima, ne conosco uno… ma non ho assolutamente idea di dove cercarlo. Questo dovrete farlo voi. Io posso dirvi che si chiama Gastòn Boyer e un tempo aveva una pasticceria qui a Grenoble, poi un giorno chiuse lasciando solo un biglietto ai parenti, io non seppi mai quel che c’era scritto e nemmeno dove fosse andato… -

- Sapresti dirci dove vivono i suoi parenti? –

- Purtroppo non ne so molto… mi pare avesse una sorella che viveva dalle parti di Place aux Herbes, nel centro storico, mi ricordo che una volta l’ho sentito chiacchierare di una cosa del genere con una cliente. Le uniche cose che potete fare è tentare e sperare che non si siano tutti allontanati o addirittura tutti morti… I demoni continuano a girare e sono irriconoscibili, non fatevi ingannare – guardò specialmente me negli occhi, come se avesse capito già di che pasta ero fatta.

E così quel giorno stesso, come eravamo arrivati, così partimmo. Ci facemmo prestare qualche abito e qualche biancheria da mia zia, almeno per me e Alice, del resto viaggiavamo nel camper di Robby… quella piazza non era poi così lontana, ma… se Gastòn si fosse allontanato più di quello che pensavamo… sarebbe stato un bel guaio non potersi cambiare, no?

Salutando con un gesto la mia dolce zia, partimmo alla ricerca del misterioso Gastòn Boyer verso Place aux Herbes.

 

TO BE CONTINUED…

 



Ehy ehy ehy! Spero che il capitolo sia piaciuto! ^^ come sempre ci ho messo amore XD quindi spero sia venuto abbastanza bene ^^ che dite voi? “che hai fatto un ritardo da bestieeeee” (ecco cosa mi state rispondendo vero?) ^^””””” eh…eh…eh… certo… come sempre mi scuso! Ma ho studiato anke quest’estate per un fatto… complesso complicato e lungo XD (niente compiti delle vacanze x fortuna u.u ohohohoh) AH! Cosa importante: il prossimo capitolo (e forse anke quello dopo non so…) sarà interamente concentrato su Spirit, su ciò che farà mentre i nostri eroi cercano l’angelo adulto Gastòn e soprattutto su chi incontrerà! Infatti pensavo di scriverlo in prima persona per appunto la persona che “lo conquisterà”. E dopo questo spoiler spero seguiate ancora la mia storia anche se mi sa arriverà in ritardo anche questa volta XD ma spero di no! Incrociamo le dita! U.U Pace, amore, successo, auguri per gli esami, buon inizio scuola e soprattutto buona fortuna XD

 

La ragazza sciarpata di verde (ormai XD)

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** VII ***


AVVISO: questo capitolo sarà interamente dedicato a Spirit e forse anche il prossimo… dopo di che continuerò col viaggio di Diane. Spero di non avervi deluso aggiornando così in ritardo. Chiedo umilmente perdono a tutti voi.

Le parti scritte in azzurro, sono da parte di Eris.

Le parti scritte in petrolio sono da parte di Spirit.

Se vi va, mentre leggete, ascoltate questa musica: http://www.youtube.com/watch?v=rWpJtN0-sO8&feature=related è molto adeguata alla storia.

 

Capitolo VII

 

- Pietà! – implorò ancora la mia nuova vittima.

- Troppo tardi, ormai non ti perdono più – ironizzai un tono offeso strappandogli l’ultimo respiro, inghiottendo l’anima di un semplice barbone.

Mi allontanai senza destare sospetti, come al solito. Notai da lontano una macchina, Pontiac Trans Am lucida nera, molto costosa e molto di moda in quel periodo. Io l’avrei paragonata alla macchina di Batman. Oltre che ad avere un bell’aspetto, emetteva uno strano profumo, più o meno lo stesso che sentii quando incontrai per la prima volta Diane: il profumo che emettono tutte quelle persone disperate e traumatizzate che nonostante la depressione continuano a sperare semplicemente perché sono angeli... Ma niente raggiungerà il profumo di Diane, di un angelo inconsapevole e demotivato.

Dall’auto scese prima il signore che sedeva al volante, di corsa, raggiungendo la portiera al suo fianco, l’aprì con violenza, e con la stessa poca delicatezza fece scendere una ragazza dall’aria annoiata ed infuriata nello stesso momento. Un essere incantevole, dalla pelle lattea e capelli biondi chiarissimi, un rossetto rosso accesso che si notava anche a 3 km di distanza, un fisico abbastanza formoso, anche se nella mia lunga vita, ho visto molto di meglio, ed infine un vestito rigorosamente bianco. Notai nei suoi occhi color del mare un velo di tristezza, e lì mi balenò in mente un’idea geniale a parer mio. Lei era bella, era debole psicologicamente, percepivo le stesse onde che sentivo con Diane, ottima aiutante finchè non è voluta diventare una santarellina, seppur tali onde fossero meno decifrabili. Era perfetta come sostituta, tutto dipendeva da come si sarebbe comportata appena l’avessi messa alla prova.

Bellissimo esemplare d’angelo … in cerca di vendetta.

 

- Papà! Non sono una bambina, potresti anche smetterla di decidere le cose al posto mio! – continuavo ad essere tirata con la forza verso il mio destino, e mio padre ne era il responsabile.

- Tu lo sposerai perché è benestante, non ha problemi economici, ed èil figlio di un importante aziendiere! Ci serve questo matrimonio, punto e basta! L’argomento è chiuso! – si fermò finalmente mio padre davanti al portone di una villa abbastanza grande da farci entrare volendo anche un centro commerciale.

Ero costretta a sposare una persona che non amavo, per problemi economici, mi sembra di essere tornata all’età del Medioevo.

L’incontro col mio futuro sposo avvenne tranquillo … e tutto quel che voleva mio padre, ma qualcuno si preoccupava di quel che volevo io?

Mentre tutti chiarivano i particolari del matrimonio, mi avviai fuori, in quel giardino immenso che sembrava solo uno spreco di terreno, perché sostanzialmente non c’era nient’altro se non erba e qualche albero.

Passeggiavo pensando al mio futuro. Cosa mi sarebbe davvero piaciuto fare nella vita? Avrei fatto per sempre la ragazza madre (perché per prima cosa papà vorrà un nipotino! Sicuro!), e la moglie di un ricco aziendiere, destinata a non lavorare e a continuare a badare solo ed esclusivamente alla famiglia ed ai soldi? Maledetti angeli! Se non fosse stato per loro, a quest’ora non starei qui a fare accordi per un matrimonio che non voglio! Sarei ancora benestante, felice e contenta! Maledetti!

E mentre pensieri sempre più tristi offuscavano la mia mente ed il mio cuore, una figura slanciata ed affascinante mi comparve davanti senza che me ne accorgessi e fece un leggero inchino presentandosi.

- Piacere, io mi chiamo Spirit, noto con piacere che è sola … - mi baciò la mano.

- Con … piacere? – feci una faccia un po’ disgustata.

- Certo! Quale onore incontrare un angelo di tale bellezza e così pieno di rabbia … Eris, e con un nome così divino -

Coma fa a sapere che io sono un angelo e  che ne sono cosciente?! Ma soprattutto che sono arrabbiata con loro!?

-  Coma fai a saperle queste cose? – lo guardai sospettosa – Hai fatto ricerche sul mio conto? –

- Ohohoh … ma certo che no! – ridacchiò – Io sono un demone –

Fui attraversata da un’ondata di stupore: erano anni che non vedevo più un demone in circolazione e poi … ho una grossa, grossissima paura dei demoni, proprio perché sono le uniche persone in grado di uccidermi, e considerando la loro malvagità … beh, ho sempre sperato di non incontrarli mai! L’ultima volta che ne ho visto uno sono scappata appena in tempo!

- Io posso sentire l’odore dell’anima delle persone, altrimenti come farei a rubarla? – continuò.

- Voi demoni siete davvero inquietanti … -

- Quanto uno scheletro nell’armadio … -

Usa fin troppe cortesie e gentilezze per essere un demone.

- Cosa vuoi da me? – domandai veloce.

- Ho da proporti un patto! – fece sorridente.

- Un patto? Che tipo di patto? – mi incuriosii.

- Tu … odi a morte qualcuno oltre che a quella specie di ameba che ti hanno rifilato per fidanzato, vero? –

- Si, ma dove vuoi arrivare? –

- Hai una rabbia così forte per quelli della tua specie o sbaglio? –

No! No! Come può capire cose del genere solo dal mio odore?? I demoni sono ingannevoli e menzogneri, ti confondono, ti ammaliano … non devi dar retta a quel che dice!

- Il patto che ti propongo è quello di diventare potente … insieme a me! –

- Mi stai chiedendo di sposarti? –

- No, ti sto chiedendo di conquistare il mondo insieme, perché vedi, io so come fare, ma con te –

- I demoni non vogliono le persone per puro piacere, ma per scopi. Vuoi dire che ti servo? –

- Forse si, forse no …  io ti sto proponendo di vendicarti degli angeli col mio aiuto ed insieme domineremo la terra! Se uniamo le forze niente potrà fermarci –

Proposta allettante … almeno mi libererei di quegli stupidi impiastri … e dominerò la terra! Distruggerò gli angeli insieme a lui! No! No! Mente mia, non ti confondere, sei davanti probabilmente ad uno dei più pericolosi demoni che tu abbia mai visto. Non è da tutti domandare cose del genere. Ragiona!

- Non ho alcuna intenzione di accettare! Non ti seguirò mai! – detto questo gli sputai in faccia, feci dietrofront avviandomi verso casa.

 

Come ha osato? Accidenti! Dovrò usare le maniere forte se voglio che lei mi aiuti a sconfiggere Diane e se la voglio davvero come assistente … ne ho bisogno.

Velocemente presi un po’ della mia polverina magica, dissi una formula in latino e la soffiai su Eris trasformandola così in un cigno.

- Cosa mi hai fatto?! –

- Ti ho lanciato una semplice maledizione. Finché non accetterai di seguirmi, di giorno sarai un cigno e di notte un’umana, ma se per mezzanotte non sarai nell’acqua della Senna … non tornerai umana, a meno che io non annulli la maledizione … - il mio ghigno faceva capire alla perfezione quanto io fossi serio sulla mia decisione.

 

 

 

 

Mi farò perdonare, lo prometto, per tutti i ritardi che sto commettendo. Ho in serbo parecchie sorprese. Spero continuerete a seguire la mia storia! =) vi lascio con un Buon Natale in ritardo e con un Buon anno nuovo in anticipo! =) Pace e successo (*w*) baci!

La ragazza sciarpata di verde.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** VIII ***


Capitolo VIII

 

Un cigno! Mi ha trasformata in un cigno! Ricordo di un storia famosa con una trama simile.

Ho detto simile… non uguale! Sconvolta per quel che era successo volai via in lacrime, disperata, cercando in tutti i modi di raggiungere la Senna, senza sapere nemmeno come riuscissi a volare, in panico. Non badai nemmeno che sotto di me Parigi era meravigliosa, tanto che ero concentrata solo ed esclusivamente sul fiume. La paura mi assalì sentendo la risata maligna che mi perseguitava di quel demone dall’anima dannata. Arrivata al fiume vicino alla grande cattedrale, mi accostai dolcemente sul pelo dell’acqua immediatamente rannicchiata in brividi di terrore e piume bagnate. Sentivo la sua risata sempre più vicina e non osavo rialzare la testa… anzi il becco, per ritrovarmi davanti la causa dei miei recenti guai.

Ma quando sbirciai la strada, non vidi nessuno e fu allora che mi spaventai a tal punto da scappare via! Si perché se lui non era lì, ma potevo sentirlo, significa solo che con qualche incantesimo è riuscito ad infiltrarsi nella mia mente! Significa che può seguirmi ovunque! Significa che non potrà perdermi di vista nemmeno un attimo!

E mentre volavo ancora più assennata di prima, svenni dal terrore.

 

Mi risvegliai che era sera. Supposi che era tardi poiché non vedevo nessuno. Ero arrotolata su me stessa sulla Senna. E come sospettavo, non era un sogno, ma pura e cattivissima realtà. Sentii un passo felpato avvicinarsi alle sponde, intuii subito chi era…

 

- Ti sei ripresa? – mi domandò con finto interesse.

- Non mi avrai … - dissi poco convinta.

- Non lo metto in dubbio … Ci vediamo domani. Così ti porto qualcosa da mangiare. Spero tu impari a cacciare i pesciolini, perché non verrò a sfamarti sempre io, ma soprattutto spero che tu ti abitui alla cucina… che ti aspetta! – e col suo solito ghigno se ne andò.

 

Questo è ricatto…

Riuscivo a pensare solo a questo in quel momento. Ma dopo un po’ che non riuscivo a chiudere occhio, cominciai a pensare seriamente alla nuova situazione.

Chissà se mi stanno cercando. Chissà se quando tornerò a casa si arrabbieranno o sprizzeranno gioia da tutti i pori. Chissà se tornerò a casa… se tutto rimarrà uguale a prima, o tutto cambierà.

Senza rendermene conto si fece ancora più tardi. D’improvviso le campane suonarono, e solo allora mi resi conto, quindi, di che ore erano. Mezzanotte. Precisa. Il chiaro di luna sfiorò le acque del fiume e un bagliore mi circondò.

Poco dopo mi guardai le mani e non c’erano né piume né biancore, solo pelle rosata. Ma oltre alle braccia avevo anche un paio di gambe, e ciò significava che stavo per sprofondare nel fiume.

Come volevasi dimostrare.

Nuotai velocemente fino alla riva. Tutta bagnata non so come mi rialzai, correndo senza sapere dove. A casa non sarei tornata. Troppe questioni irrisolte.

 

- Non puoi scappare. –

Balzai. Di nuovo la sua voce nella mia testa.

Perché? mi domandavo Perché non posso scappare?

- Perché all’alba ritornerai un cigno. Ovunque tu sia… -

Un brivido viscido mi risalì sulla schiena.

Ovunque io sia…

 

Di notte in un modo, di giorno in un altro, questa sarà la norma… stranamente anche questa frase mi sapeva tanto di un film che ho già visto…solo che il mio incantesimo non prevede baci… ma solo patti. Affari, li chiamerebbe mio padre.

 

 

 

Buona sera brava gente. E così un altro capitolo è passato. Non immaginavo di poter scrivere così tanto su questa Eris. Ma vedrete che i colpi di scena non mancheranno con lei. Quindi spero di rivedervi al prossimo capitolo anche se… ehm… mi… dispiace… tanto… per aver… aggiornato… così tardi… o_o …. No sul serio, sono dispiaciuta T___T ma ho avuto molto, troppo da studiare. Spero non mi starete odiando… buona notte! (perché sono le 0:41) E vi auguro buone vacanze! Mi raccomando abbronzatevi! Baci!

La Pulcina Gialla.

 

 

PS: a proposito, in tanto che non aggiornavo,

ho anche cambiato nome XD spero vi piaccia!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=649888