Because you live in me

di surferfrancy01
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Coming back on a jet plane ***
Capitolo 2: *** Mi hai dimenticata davvero? ***
Capitolo 3: *** Quando la gelosia inizia a farsi sentire ***
Capitolo 4: *** Un ospite inatteso ***
Capitolo 5: *** Non ti ho mai dimenticata ***
Capitolo 6: *** Romeo e Giulietta ***
Capitolo 7: *** "Cos'hai combinato Tsuyoshi...?" ***
Capitolo 8: *** Non può essere successso ***
Capitolo 9: *** Siete stati scoperti!!!! ***
Capitolo 10: *** Una serata di sangue ***
Capitolo 11: *** Ti Amo Sana- Ti amo Akito ***



Capitolo 1
*** Coming back on a jet plane ***


Capitolo 1

Capitolo 1

 

E’ in arrivo il volo Boing AZ Los Angeles Air lines sulla pista 6, ripeto…”

Era giunto il momento: lui era arrivato.

Ben cinque anni erano passati da quando era partito, cinque anni…

Ormai Sana non provava più niente, o almeno era quello che credeva, dato che non riusciva a controllare i veloci battiti del suo cuore .

Con un gesto automatico afferrò la mano del ragazzo accanto a lei.

Lui le sorrise dolcemente, baciandola sulla fronte e facendola sentire sollevata.

Naozumi in quegli anni le era stato sempre accanto, rivelandole tutto ciò che provava per lei, offrendole il suo cuore.

Lei lo ricambiava, stupidamente forse, ma lo ricambiava.

Nessuno avrebbe potuto dividere una così bella e affiatata coppia, nessuno.

-        Ragazzi non sto più nella pelle! Chissà com’è diventato Akito!- esclamò Tsuyoshi con gli occhi fissi alla  porta di sbarco passeggeri.

-        Anch’io sono felicissima di rivederlo! – disse a sua volta Aya abbracciando il partner.

“ Ma non si stancano mai di essere così appiccicosi l’uno con l’altra?” pensò Sana osservandoli mentre si scambiavano smancerie amorose.

-        Peccato che Fuka non sia potuta venire, ormai gli impegni scolastici le impediscono di fare qualsiasi cosa!!- disse tristemente Aya rivolgendosi a Sana e Naozumi.

-        Già, peccato…- annuì Sana

Improvvisamente dalla porta di sbarco venne fuori una figura decisamente familiare, e Sana lo riconobbe subito: i capelli in disordine e lunghi… lo sguardo basso… la camminata veloce…

Era lui.

-        Eccolo eccolo!- esclamò Tsuyoshi in fibrillazione sventolando in aria le braccia

-        Hayama! Siamo qui!- gridò Aya

Lui si girò di scatto e si diresse verso gli amici esultanti.

Naozumi strinse forte la mano di Sana, la ragazza capì che anche lui temeva l’effetto che Hayama avrebbe avuto su di lei dopo tanto tempo.

La sua ragazza lo rassicurò dandogli un dolcissimo bacio.

-        Akito!!!!- esclamò Tsuyoshi abbracciando l’amico che naturalmente non si lasciava troppo trasportare dai sentimenti e si conteneva, ma si vedeva lontano un miglio la felicità nei suoi occhi.

-        Hayama!- disse Aya baciandolo a sua volta sulla guancia.

-        Hi guys! Sono contento di rivedervi- disse solamente.

Il suo sguardo si posò poi sulla coppia che era rimasta indietro.

Si sorrisero.

Hayama avanzò verso di loro.

Cosa devo fare? Come devo comportarmi?” pensò Sana col cuore in gola vedendo che si avvicinava.

-        Ciao!- esclamò lui rivolto alla coppia.

Naozumi sorrise e gli strinse la mano:- Ben tornato. – disse con freddezza.

-        Grazie- rispose Hayama.

Poi guardò Sana. Dio mio com’era bella! Era diventata davvero così bella?

La abbracciò.

Sana rimase di stucco davanti a quell’atteggiamento così strano.

Non era da lui fare una cosa del genere!

Si staccò e li guardò di nuovo:- E così vi siete messi insieme eh? State davvero bene. Bravi bravi-

Colpo dritto al cuore di Sana. Anche Naozumi si spaventò.

Ma come poteva essere così spontaneo e tranquillo? Forse perché aveva rimosso tutto?

Probabile. Ma la cosa non le faceva per niente piacere  e si sentiva ferita, era come se tutta la loro storia passata fosse stata cancellata come una brutta parentesi della loro vita.

Non era certo ciò che si aspettava, ed ancora più strano era l’atteggiamento di Hayama.

Tsuyoshi la riportò alla realtà:- Akito sei cresciuto! Wow sei un colosso!-

-        Non ci si rimpicciolisce mica eh!- disse lui ironicamente rivolgendosi all’amico.

-        Sai, abbiamo affittato degli chalet in montagna per festeggiare il tuo arrivo, rimarremo li una settimana, che ne dici?- disse Aya

-        Fantastico! Io adoro sciare! Quando si parte?- chiese lui tutto contento.

-        Anche subito se vuoi!- disse Tsuyoshi al settimo cielo con gli occhi lucidi- la macchina è parcheggiata fuori.-

-        Beh andiamo allora!- disse Akito

-        Sana, Naozumi venite!- disse Tsuyoshi rivolgendosi ai due che erano rimasti impalati- Akito ti aiuto con le valige aspetta…

Sana capì che li aspettava una lunga settimana…alla quale chissà se sarebbero riusciti a resistere…

 

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Capitolo 2
*** Mi hai dimenticata davvero? ***


Capitolo 2

Capitolo  2

 

In macchina

 

-        If you happy lalala you clap your hands clap clap!- Tsuyoshi cantava come una campana stonata mentre guidava il suo fuoristrada verso la montagna della prefettura K., suscitando il nervosismo degli altri passeggeri.

-        Smettila ti prego!- disse infine esausto Hayama tappandosi le orecchie.

-        Boccuccia d’oro smettila, Hayama ha ragione, stai guidando non devi distrarti!- gli disse Aya dal sedile accanto.

-        Ma io sono troppo felice!- esclamò lui sorridendo a 32 denti.

-        Attento al camion!!!!!!!- gli urlarono gli amici appena in tempo.

Svoltò bruscamente sull’altra corsia lasciando tutti con il cuore in gola.

-        If you are happy lalala you clap your hands clap clap!- riprese come se niente fosse.

Capirono che non c’era nulla da fare e lo lasciarono sfogare.

Sana era seduta nell’ultimo posto della jeep e guardava la scena inorridita.

-        Ehi Sana vieni qui.- le disse Naozumi girandosi verso di lei e indicando il posto accanto a lui e Hayama.

-        Si…- balbettò lei passando avanti.

-        No- disse Naozumi prima che si sedesse- intendevo qui.

Fece cenno alle sue ginocchia.

-        Nao, non mi sembra il caso…- troppo tardi,  l’aveva presa con la forza facendola sedere a cavalcioni su di lui.

-        Nao ma che fa…- le sue labbra vennero chiuse da un appassionatissimo bacio.

-        Wow…- esclamò Aya maliziosa- quello si che è un bacio!

Sana era immobile come un tronco e guardava con la coda dell’occhio il ragazzo seduto vicino a loro, per vedere la reazione.

Nulla.

Niente di niente, sembrava anzi,… divertito.

A quel punto prese il volto del suo ragazzo e lo baciò con ancora più trasporto.

- Ehi ehi calmi voi due la dietro!- esclamò Tsuyoshi smettendo improvvisamente di cantare- ho fatto pulire la macchina l’altro ieri, le vostre smancerie le farete in camera, non manca molto.

Scoppiarono tutti a ridere tranne Sana, che continuava a guardare Hayama cercando in tutti i modi uno sguardo, un segno che rivelasse un minimo di gelosia.

Ma non trovò nulla.

 

Scusate, il cap è corto, ma aggiornerò al più presto! Bacioni da surferfrancy :-*

 

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Capitolo 3
*** Quando la gelosia inizia a farsi sentire ***


Cap

Cap. 3

 

Dopo due o tre ore arrivarono finalmente a destinazione, esausti, perché Tsuyoshi non aveva smesso neanche per un attimo di cantare.

Avevano affittato tre chalet, uno per Tsuyoshi e Aya, uno per Sana e Naozumi ed un altro per Hayama.

“Evidentemente Tsuyoshi non ha badato a spese…” pensò Sana entrando nel suo chalet superlussuoso con tanto di jacuzzi e Tv a schermo piatto 16 pollici.

-        Carina eh?- disse Naozumi chiudendosi dietro la porta e osservando sorridente la camera.

-        Già, accogliente e calda! Perfetta.- ripose Sana iniziando ad esplorarla.

La camera da letto era enorme con tanto di lettone a baldacchino.

Naozumi ci si buttò sopra a peso morto, esausto.

-        Potresti almeno toglierti i vestiti no?-  gli propose Sana dandogli le spalle mentre sistemava le sue cose.

-        Vuoi occupartene tu…?- chiese lui sorridendo maliziosamente.

-        Smettila dai.- disse lei divertita senza girarsi.

Naozumi si alzò in punta dei piedi e si diresse verso Sana, la quale non si accorse di nulla.

Improvvisamente delle braccia le cinsero la vita e Naozumi le baciò il collo.

-        Dai, lo sai che non possiamo, se entrano e ci trovano così che facciamo?- disse lei cercando di resistere il più possibile alla tentazione.

-        Che ti importa di loro! E poi questa sarebbe la nostra prima volta no? …- continuò lui accarezzandole la schiena con le sue calde mani.

-        Se non la smetti…- disse lei senza un minimo di aggressività.

Naozumi le mise un dito sulle labbra, per incitarla a non parlare e, pian piano, la condusse verso il letto, facendola sdraiare sotto di lui.

Si baciarono più volte, senza staccarsi neanche mentre si toglievano a vicenda i vestiti, rimanendo solo in biancheria intima.

Poi Naozumi disse:- Carino questo reggiseno, è nuovo?

Lei sorrise e rispose:- Sì, ti piace? L’ho preso da Victoria’s secret…

Naozumi la guardò con malizia:- A dir la verità mi piace di più quello che c’è sotto…

 

Allo stesso tempo…

Toc Toc!!

-        Yuuuuu!!!!!!! Sana, Naozumi! Ma ci siete?- esclamò Aya suonando continuamente il campanello dello chalet dei due.

-        Lasciali in pace!- disse Tsuyoshi mettendosi lo zaino in spalla- Avranno sicuro ben altro da fare….

-        In effetti…-disse lei spiando dalla finestra-  Si sentono dei rumorini…

-        E allora andiamo va! Tanto non vengono- concluse Tsuyoshi facendo segno alla fidanzata e Hayama.

-        Kamura è un grande, invidio quell’uomo- disse Tsuyoshi sospirando, ma ricevette uno scappellotto da Aya.

L’unico rimasto indietro era Akito, che fissava con aria strana la finestra.

-        Ehi Akito! Non vieni? Che ti sei imbambolato?- gli chiese Tsuyoshi facendogli cenno.

-        Oh! Si… arrivo.- guardò un ultima volta la finestra e, con passo lento e triste, raggiunse gli altri.

 

So fino a qui la storia sembra non stare in piedi, credetemi, anche a me risulta difficile vedere quello scemo di Naozumi e Sana come una coppia, ma abbiate fede, non è detta l'ltima parola...nel prossimo infatti cambiera tutto! Grazie x l'ascolta 1maga kiss by surferfra

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Capitolo 4
*** Un ospite inatteso ***


Capitolo 4

Capitolo 4

 

     La mattina a colazione…

-        Scusate il ritardo ragazzi- dissero Sana e Naozumi sedendosi al tavolo con i loro amici.

-        Ehi ma dove eravate finiti? Ci avete dato buca ieri!- disse Aya

-        Pensavamo che sareste rimasti nello chalet tutta la settimana!- disse Tsuyoshi addentando una frittella

-        Beh sì. Avevamo un po’ di sonno….- disse Nao facendomi l’occhiolino.

-        Ah si certo…da ora si chiama sonno eh…- disse Tsuyoshi ironicamente.

-        Tesoro! Dai, fatti gli affari tuoi!!- esclamò Aya ma Tsuyoshi fece spallucce.

-        Come avete dormito ragazzi?- chiese Sana ordinando un caffè.

-        Oh stupendamente bene.- dissero.

-        Tu Hayama oggi sei muto che t’è successo?- gli chiese Naozumi addentando un cornetto al cioccolato.

-        Oh- disse Hayama cadendo giù dalle nuvole- è solo che stanotte non ho dormito molto bene…soffro di insonnia.

-        Oh poverino, quindi credo che non verrai con  noi a fare la gita al paesino?- gli chiese Aya.

-        No, voi andate, io rimango qui a riposarmi- disse lui

-        Intanto tieni, un’ aspirina ti farà bene.- disse Sana porgendogliela.

 

Ore 11.00 fuori dagli chalet…

 

-        Sana-chan, sicura di non voler venire? Non sai che ti perdi!- disse Aya salendo in macchina

-        Si sicura, vi ho già detto che devo studiare il copione del nuovo film, e poi soffro di stitichezza…

-        Grazie, io ho lo stomaco delicato, non nutro interesse per i tuoi problemi fisiologici!- disse Tsuyoshi mettendo le catene alle ruote.

-        Sana davvero, non vuoi che rimanga con te?- mi chiese Naozumi prendendole le mani.

-        Te l’ho già detto, vai. E poi lo so che lo dici solo per far scena, tu adori le marmellate che fanno ai paesini, quindi devi andarci.-

-        Hai ragione honey. Ti amo- e la  baciò dolcemente in fronte.

-        Portamene un po’ ok? Ah se la trovi alle arance!- gli disse mentre si allontanava verso la jeep

-        Ai suoi ordini madame, ah e comunque…non credo che la dolcezza della marmellata mi basterà…dovrai metterci qualcosa anche tu…

-        Uhmmm…questi discorsi amorosi…..! Avete quasi battuto me e Aya! Su muoviti Naozumi-kun che troviamo la fila!-

Nao lanciò lanciò un bacio a Sana facendole l’occhiolino e salì in macchina, sfrecciando via  con gli altri.

Brrrr che freddino qua! Meglio entrare in chalet” pensò quest’ultima scossa da un brivido entrando in casa.

 

Verso le  12.30…

Ecco la scena: Sana mangiava Marsh-mallows sdraiata pigramente sul divano guardando una telenovela in finlandese. (Eheh, bella la vita! N.d. Francy)

Ma qua si perde completamente il filo del discorso! Non ci capisco niente! Piuttosto dovrei mettermi d’impegno a studiare il copione…vabbè ci penserò più tardi” pensò la pigrona facendo zapping tra i canali.

“Uhm…credo che oggi non andrò al ristorante, potrei incontrare Hayama…e farei davvero una figuraccia! Meglio ordinare il servizio in camera.”

 

Poco dopo…

Driin Driin

-        Chi è?- urlò dal divano abbassando il volume della TV.

Nessuno rispose.

“ Probabilmente il servizio in camera”

Sana andò ad aprire, ma con sua sorpresa non trovò nessun facchino in divisa ad aspettarla con un vassoio di leccornie…bensì….

-  Hayama?!-

 

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Capitolo 5
*** Non ti ho mai dimenticata ***


Capitolo 5

Capitolo 5

 

“Oh oh” pensò Sana temendo il peggio…

-        Senti mi stavo cucinando qualcosa ma ho finito il sale… me lo presti per favore?- disse lui scaldandosi le mani.

Sana rimase un attimo imbambolata a guardarlo, poi scosse la testa e disse:- C-certo…e-entra.

Mentre conduceva l’ospite in salone Sana si fermò.

-        Ma…- borbottò dandogli le spalle- Ma come fai a cucinare se non ci sono i fornelli?!

Hayama sogghignò e alzando gli occhi al cielo disse:- Era ora che te ne accorgessi!

Sana lo guardò spaventata:- Quindi…il sale era una scusa?

-        Beh direi- disse lui avvicinandosi alla ragazza - Devo parlarti.-

Diventò improvvisamente serio.

Sana indietreggiò per evitarlo, ma lui si avvicinò sempre di più.

-        Parlare?- chiese lei facendo la finta tonta.- Di cosa?

-        Di cosa mi chiedi eh? Io credo che tu mi debba delle spiegazioni.- continuò lui guardandola con i suoi occhi di ghiaccio.- Perché non mi hai aspettato?

-        E perché avrei dovuto? Sei stato via cinque anni! Sai cosa significa giurare fedeltà ad una persona per ben cinque anni?!-

-        Si. Lo so bene. Dato che io l’ho giurata a te.-

Sana si bloccò guardandolo impaurita, ma Hayama continuava:- E naturalmente solo per dimenticarmi ti sei messa con quel pesce lesso di Kamura? E’ così no?

-        Smettila di dire certe cose e porta rispetto al mio ragazzo- esclamò lei iniziando ad arrabbiarsi.

-        Da quando in qua ti preoccupi tanto di lui? Non è che ti ha ipnotizzata per caso?-

-        Non…non…- detto questo cercò di scappare, ma non abbastanza veloce da sfuggire ad Hayama, che la strattonò per il braccio.

-        Smettila di scappare! Non sei più una bambina!- le urlò lui tirandola a sé.

-        Lasciami andare!- esclamò lei a sua volta cercando di divincolarsi.

-        No. Io non ti lascerò più andare. L’ho fatto tante volte e ne ho subito sempre le conseguenze, non commetterò di nuovo lo stesso errore.- le disse serio.

-        Ma allora tu…non mi hai dimenticata…-  disse Sana guardandolo con una faccia sorpresa dritto negli occhi.

Hayama deglutì a fatica.

Sana abbassò lo sguardo.

-        Dammelo- disse Hayama con convinzione guardando il pavimento.

-        …come scusa?- chiese lei confusa.

-        Quel coso…dammelo subito.- ripeté lui con alzando il tono di voce.

-        Ah! Ho capito!- esclamò lei affondando le mani nelle tasche e tirandone fuori l’enorme martello di gomma.- Questo?

Hayama glielo strappò dalle mani e la colpì con forza in testa.

-        Ma che fai?! Sei impazzito?- le urlò lei massaggiandosi la fronte dolente su cui era apparso un enorme cerotto.

-        E secondo te io ti avrei dimenticata…? – chiese lui alzando ulteriormente la voce e sgranando gli occhi.- Sei sempre la solita ottusa…beh almeno questo mi consola però…

-        Io sarò anche ottusa, ma tu di certo non mi aiuti, dato che non ti fai capire… e poi appena arrivato ti comportavi in modo strano, come se avessi rimosso tutto quello che c’era stato tra noi.- disse Sana.

-        Mi sembra ovvio! Non potevo di certo mostrarti i miei sentimenti con quel pesce lesso di Kamura che ti stava alle costole…

Le guance di Sana furono attraversate da un corteo di lacrime…lacrime sincere… lacrime di gioia.

Hayama la guardò dolcemente e sorridendo la strinse a sé, offrendole tutta la sua protezione e il suo amore.

Sana gli afferrò la maglietta e vi affondò il volto, scoppiando in singhiozzi soffocati.

-        Ti amo Sana, io ti ho sempre amata.-

Le parole di Hayama erano vere, sincere… uscite di loro volontà direttamente dal suo cuore.

Sana abbozzò un sorriso, di quelli che non faceva da quando era bambina, una felice bambina innamorata.

Rimasero abbracciati così per un po’, le parole non servivano, a cosa sarebbero servite? I loro sentimenti erano chiari ad entrambi ormai.

    

-        Hayama…- gli sussurrò lei dopo un po’.

-        Sì?- chiese lui sempre stringendola a sé.

-        Succederebbe un casino se ci trovassero così.- dire quelle parole le pesava terribilmente, ma del resto, era la nuda e cruda verità.

-        No.- Hayama rispose con un monosillabo, poi prese Sana e la portò in camera da letto.

La fece stendere sotto di lui, accarezzando la sua rosea ed umida guancia.

-        Se ci trovassero così succederebbe un casino ancora più grande…- ripeté Sana, ma non riuscì ad essere molto convincente, dato che era distratta dai baci sul collo che Hayama le stava dando.

-        Hayama…- cercò di formulare una frase compiuta, ma non ci riuscì, e si abbandonò completamente tra le braccia del suo unico amore.

 

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Capitolo 6
*** Romeo e Giulietta ***


Capitolo 6

Capitolo 6

 

Due ore dopo…

Le coperte che solo due ore prima erano fresche e ordinate, in quel momento erano ardenti e aggrovigliate intorno a due corpi abbracciati l’uno all’altro.

Hayama dormiva come un bambino  con la testa appoggiata su quella di Sana, che non poteva fare a meno di guardarlo divertita.

“Com’è dolce…” gli baciò la fronte e poi affondò il viso nei suoi capelli che profumavano di albicocca.

Istintivamente la abbracciò ancora più forte, tenendola stretta a lui, come se non volesse più lasciarla andare.

Improvvisamente Sana tornò in sé.

“ Cavolo! E’ tardissimo! Tra poco arriveranno gli altri, non possiamo di certo farci trovare così!”

Con delicatezza si allontanò da lui e scese dal letto in punta dei piedi, quasi come una ballerina.

Si rivestii velocemente e si aggiustò i capelli.

Dal letto si senti un gemito soffocato: Akito si rigirò  cercando a tentoni una figura femminile nel posto accanto al suo.

-        Uhm…- sbadigliò e strizzò gli occhi.

Poi vide Sana e sorridendo disse:- Ehi…

Lei si girò di scatto abbozzando un sorriso.

-        Buongiorno!-

-        Ma come? Ti vesti già?- chiese lui sedendosi con la schiena appoggiata alla spalliera guardandola un po’ divertito mentre saltellava per la stanza infilandosi in modo goffo i pantaloni.

-        Si, tra poco arriveranno gli altri.- disse semplicemente. 

-        Uff! Ma non stanno fuori fino a stasera?- chiese lui un po’ dispiaciuto ma senza muoversi di un millimetro dal letto.

-        Naozumi ha detto che spera di tornare il prima possibile, quindi potrebbero arrivare anche ora…

Non l’avesse mai detto.

Dlin Dlon!

-        …Oh… cazzo.- dissero entrambi guardando verso l’ingresso.

-        Sana! Sono io, NAO!

Gli sguardi di Sana e Akito si incrociarono per un attimo, poi fu il caos totale.

-        Su muoviti! Scendi! Sono arrivati!- urlò Sana vestendosi il più velocemente possibile.

Akito scese in un lampo e iniziò a mettere a posto le coperte.

-        Toc, Toc! C’è nessuno? Sana-chan!- Naozumi bussò nuovamente mettendo i due ancora più sottopressione.

-        Sbrigati! Sbrigati! – urlò nuovamente lei legandosi i capelli

-        Sto facendo più veloce della luce!- ribatté lui.

-        SANA!!!!- esclamò Naozumi iniziando ad innervosirsi.

-        Oh santo cielo!- ripeté Sana aiutando Hayama.

-        Tu vai, finisco io qui. Ma cerca di non farlo entrare- disse lui

Sana annuì, uscì dalla stanza.

I loro sguardi spaventati si incrociarono per un attimo, poi sbatté la porta.

Si precipitò all’ingresso ed aprì.

-        Ehi ce l’hai fatta!- Naozumi sorrise.

-        Scusa ero in bagno…non avevo sentito…

-        Allora? Ti sei annoiata? Hai studiato il copione?- chiese entrando e poggiando le buste sul tavolo del salotto.

Sana osservava ogni suo minimo movimento con il cuore in gola.

-        S…sì…certo…- disse balbettando.

-        Benissimo.- guardò la camera e poi disse- Ho un sonno! Vado a fare una dormita.-

-        NOOO!- urlò Sana prendendolo per il braccio e spaventandolo.

-        Perché no, scusa?- chiese lui scandalizzato.

-        P-perché…- sparò la prima cavolata che le venne in mente- … perché devi interrogarmi sul copione!

-        Ma non posso interrogarti stasera? Ora ho davvero sonno…

-        NO! Vo…voglio essere interrogata adesso.-  

-        E va bene.- fece retromarcia e si sedette con Sana al tavolo del salotto, dando le spalle alla camera da letto.

Prese in mano il copione.

-        A-allora…- farfugliò lei schiarendosi la voce.

Iniziò a recitare:- “Oh Romeo, Romeo, perché sei tu Romeo?”

Il suo sguardo era praticamente incollato alla porta della camera da letto, e il suo cuore sembrava stesse per esplodere.

- Ma che dici?- la interruppe bruscamente Naozumi sfogliando attentamente il copione.- Questo film parla di due naufraghi che sbarcando su un isola deserta nel mezzo dell’oceano pacifico, cosa c’entra Romeo e Giulietta?…

Improvvisamente l’occhio di Sana  cadde su Akito che, con la testa tra i battenti socchiusi, le faceva segno di aver finito.

-…che non hanno provviste a sufficienza e quindi cercano di mangiarsi l’un l’altro…

Sana gli indicò con un gesto di uscire dalla finestra della stanza.

Akito annuì.

Naozumi si interruppe di colpo guardando la sua ragazza.

Lei lo guardò terrorizzata.

Nao si girò verso la camera e poi di nuovo verso Sana.

-        Che guardi con tanto interesse?- le chiese poi.

-        Io? Niente. Ti ascoltavo.- disse lei indifferente facendo la finta tonta.

-        Uhm…- guardò di nuovo la porta e poi scrollando il capo tornò ad interessarsi del copione.- Capito quindi? Qui Romeo e Giulietta non c’entrano proprio nulla, dovrai ristudiarlo tutto-

-        Si d’accordo- annuì lei senza essere troppo convincente.

Naozumi la guardò con uno sguardo interrogativo:- Sai…io credo che tu non sia mai stata tanto brava a recitare, soprattutto nella vita privata…

“ Peccato che qualcuno anni fa mi ha detto il contrario, comunque…” pensò Sana e poi disse:- Che stai dicendo scusa?

-        Sto dicendo che…

Fu interrotto da Tsuyoshi che da fuori la porta esclamò:- Naozumi! Hai dimenticato le marmellate in macchina! Vieni!

-        Torno subito.- disse lui avviandosi verso la porta.

Uscì e appena la porta fu chiusa, Sana si precipitò in camera da letto.

Entrò e non trovò nessuno.

Era tutto perfetto e ordinato: il letto rifatto, i vestiti messi a posto…

La finestra che dava sulle piste era aperta.

Si affacciò portando tutto il busto fuori nel tentativo di trovare Akito.

Ma di lui nessuna traccia, o forse sì: delle impronte nella neve si dirigevano verso uno chalet lì vicino, il suo chalet.

Sana si sentì terribilmente in colpa per una attimo, ma poi sospirando chiuse la finestra, insieme a quella bellissima giornata.

 

 

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Capitolo 7
*** "Cos'hai combinato Tsuyoshi...?" ***


Capitolo 7

Capitolo 7

 

La giornata seguente…

Per una stranissima coincidenza si svegliarono tutti alle 7 in punto.

Saranno stati i materassi scomodi… i cuscini da torcicollo…o più semplicemente, una coscienza che non accennava a farsi i fatti suoi.

Si ritrovarono tutti e cinque, mezzi assonnati, nella sala ristorante del rifugio.

I tavoli apparecchiati solo a metà… il buffet non ancora completo…e una giornata iniziata molto presto.

La sera prima Naozumi aveva ignorato completamente Sana, la quale iniziava a temere che lui sospettasse qualcosa, ma, sperando che il suo ragazzo non fosse così furbo, fece finta di nulla.

Hayama invece non toglieva neanche per un attimo gli occhi di dosso a Sana, nonostante lei lo avesse pregato di essere discreto.

Probabilmente anche Aya e Tsuyoshi sospettavano un eventuale tresca, ma almeno fino a quel momento non lo davano a vedere.

- Che facciamo oggi?- chiese Sana osservando attentamente la mappa aperta sul tavolo sparecchiato, seguendo con l’indice il percorso segnato in giallo.

- Ve lo dico io cosa faremo oggi.- rispose Aya con distacco piegando nervosamente il tovagliolo- o meglio…ve lo dirà Sasaki.-

“Sasaki”? Aya-chan non aveva mai chiamato Tsuyoshi per cognome! Tutti guardarono Tsuyoshi in cagnesco, cercando di immaginare cosa mai avesse potuto combinare per far arrabbiare così la sua ragazza.

-        Senti, mi hai fatto una testa così tutta la notte la vuoi piantare?!- esclamò lui battendo le mani sul tavolo.

-        E certo, perché sono io quella che ha torto ora eh? Uomo che non riesce a fare neanche un bucato!-

Sana, Naozumi e Hayama iniziarono a preoccuparsi: non avevano mai visto litigare quei due! Intervenirono giusto in tempo per evitare lo scoppio di una guerra mondiale.

-        Dai Aya-chan, che ha combinato di così grave…?- chiese Sana un po’ imbarazzata prendendole la mano.

Aya guardò un attimo il suo ragazzo, poi si girò con decisione verso l’amica ed iniziò a raccontare.

-        Bene, parlo io, dato che questo ha lingua mozza. Ieri sera gli ho chiesto di fare il bucato delle cose color pastello-

-        Sì…e allora?- chiese Hayama con diffidenza giocherellando con uno stuzzicadenti.

-        Allora, il vostro amico non sa,… che il rosso non è un color pastello…!-

Nessuno poté far a meno di scoppiare in una fragorosa risata, addirittura Hayama sghignazzò divertito.

-        Il resto potete immaginarvelo.- concluse Aya sorridendo con sfacciataggine al suo fidanzato.

-        Mai dai Tsuyo! Proprio tu che sei l’uomo di casa!- disse Hayama

-        Perciò oggi andremo in paesino, a comprare vestiti nuovi e anche della nuova biancheria intima, dato che quei capi li ha anche lavati in acqua calda e ora starebbero bene solo a un topolino.- aggiunse Aya rivolgendosi a me.

-        Certo, fate pure! Noi andremo a sciare. Non siamo venuti in montagna per niente.- disse scocciato Tsuyoshi rivolto ad Hayama e Naozumi.

-        Noi ci andiamo a preparare, ci rivediamo qui oggi pomeriggio sul tardi.- disse Aya prendendo Sana per il braccio e salutando gli altri.

-        Sì… ci rivediamo tra un po’ signore- disse Tsuyoshi beffardo.

Lo sguardo di Sana si posò su Hayama, che la continuava a fissare.

Con un cenno impercettibile lui le fece capire che non aveva nessuna voglia di andare a sciare, e che sarebbe voluto stare da solo con lei tutto il giorno.

A sua volta Sana gli fece capire con un cenno ancor meno percettibile che non potevano, perché c’era Naozumi.

Si capirono al volo entrambi.

Il problema era che non solo loro due si erano compresi…ma anche degli svelti occhi azzurri, immaginavano cosa potesse esserci dietro.

 

Ecco qua finito un altro cap, che ve ne pare? RECENSITE! RECENSITE! Scusate se è un po’ corto…ma tanto siamo ancora ben lontani dalla fine! Aggiornerò prima di Natale promesso!^^

Kisses dall’autrice.

 

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Capitolo 8
*** Non può essere successso ***


Capitolo 8

Capitolo 8

 

Giù in paesino…

-        Ehi Sana cos’hai? Non ti senti bene?- le chiese Aya vedendola massaggiarsi con insistenza la pancia.

-        No, no, non ti preoccupare…- le rispose cercando di nascondere le smorfie di dolore.

-        Mal di pancia?- chiese.

-        Credo di aver preso freddo l’altro giorno, vedrai che tra poco starò bene.-

-        Freddo? Ma se non sei uscita per niente!- le rispose Aya iniziando ad incuriosirsi.

-        Allora non saprei…forse deve venirmi il ciclo…probabile…è in ritardo.-

-        Hai nausea per caso…?- le chiese improvvisamente Aya fermandosi e fissandola.

-        Sì, un pochino…ma niente di che… perché scusa?-

-        Sana-chan…ma non è che per caso….- continuò Aya guardando scandalizzata la pancia di Sana.

Quest’ultima continuava a non capire (la solita ottusa…eheh).

- Cioè, voglio dire…non è che forse…-

-        Spiegati più chiaramente!- esclamò Sana infine.

-        Forse…- balbettò per poi avvicinarsi all’orecchio dell’amica- …potresti essere incinta…

-        COSAAAAAAAAAAA?!?!?!?!?!?!?!?!- urlò quest’ultima in preda allo stupore facendo girare tutti i passanti.

-        Ehi!- l’ammonì Aya mettendole un dito sulle labbra- Abbassa la voce, si sono girati tutti!-

-        Aya non scherziamo.- continuò Sana assumendo un tono decente nonostante non si fosse ancora ripresa dal colpo.- E’ impossibile una cosa del genere! Non voglio essere incinta per l’amor del cielo.

-        Sana, tu non vorresti…ma…è possibile giusto? Tu e Naozumi…

Sana la guardò un attimo perplessa, ma abbassò subito lo sguardo, diventando paonazza.

Aya rimase di stucco:- E’ possibile vero?

Sana annuì.

 

Rimasero in silenzio per un po’, a guardarsi le scarpe con il viso color rosso fuoco, la tensione si tagliava con un coltello.

Poi Aya parlò:- Ehi facciamo una cosa, li c’è una farmacia, compra un test e vediamo se ho ragione ok?

Sana la guardò con degli occhi spaventati, ma capì che non aveva altra scelta.

E se Aya avesse avuto ragione…?

 

Poco dopo tornarono al rifugio

 

-        Credo che gli altri siano ancora sulle piste- disse Aya facendo girare la chiave nella toppa della porta dello chalet.

Durante tutto il viaggio Sana aveva fatto il calcolo delle probabilità positive e negative, arrivando alla conclusione che… beh…quelle positive…erano il doppio delle altre.

Era rimasta in silenzio a pensare e pensare, e ora le faceva un male cane la testa.

-        Io vado nello chalet, ci vediamo dopo- disse Sana con una faccia inespressiva fissando il vuoto, fece per andarsene, ma Aya la bloccò per il braccio.

-        Sana, mi raccomando, fai il test.- Aya la guardò profondamente negli occhi facendola  rabbrividire.

Poi Sana annuì.

 

La luce dell’ingresso era soffusa, la porta del bagno spalancata, la finestra aperta, e una ragazza castana-rossiccia era seduta sul freddo pavimento di ceramica mentre fissava incredula un aggeggio bianco simile ad un termometro.

“Il test non mente mai”: era lo slogan scritto sulla confezione, eppure, in qualche modo, Sana sperava lo facesse.

Ma dentro di lei, sapeva che diceva la verità.

-        Blu…blu…- si ripeteva continuando a fissare la linguetta colorata.

-        Questo significa che…- si ripeté in mente afflosciandosi sul pavimento con lo sguardo perso nel vuoto.

-        Sono incinta.-

 

Eccomi di nuovo qua amici! Voi direte:- Ma che vuole ancora questa qui eh?! ^^

Beh, immagino che sarete rimasti di stucco da questo capitolo rivelazione, quindi devo spiegarvi alcune cose.

In primis, tutti sanno che non si può scoprire di essere incinta così in quattro e quattr’otto, ma per esigenze personali è stato necessario, quindi scusatemi se questo chap è un po’ surreale!!!!!!

Spero che vi sia comunque piaciuto!

Non so se riuscirò a pubblicare altro prima di metà gennaio, ma ce la metterò tutta!

In caso contrario ne approfitto per augurare a tutti BUON NATALE E FELICE ANNO NUOVO a tutti!!!!

Siete mitici! Continuate a seguirmi!

A presto.

Saluti dall’autrice : surferfrancy

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Capitolo 9
*** Siete stati scoperti!!!! ***


Capitolo 9

 

Capitolo 9

 

Il problema era…di chi?

 

-        Sana!!! Sono tornato!- Naozumi piombò poco dopo nello chalet riempiendo l’ingresso di neve.

Entrò in camera da letto, Sana stava leggendo un libro sdraiata sul letto.

-        Ehi buonasera!- le diede una bacio sulla guancia- Com’è andata la giornata?-

-        Uhm- rispose senza distogliere lo sguardo dal libro.

-        Che hai?- le chiese mentre si toglieva le scarpe.

-        Niente.- rispose secca.

-        Ok…comunque, ho deciso di dimenticare la discussione di ieri, facciamo finta che non sia successo nulla…

Si sdraiò accanto a lei ma fu subito scansato.

Sana si alzò di scatto chiudendo il libro e abbandonandolo sul letto insieme a Naozumi.

Uscì dalla camera e sbatté bruscamente la porta.

Naozumi era perplesso e non sospettava minimamente che la sua adorata fidanzata fosse incinta.

“… Sana tu sei solo mia, non lascerò che qualcuno ti porti via da me…” pensò e poi scoppiò a ridere.

Portando le mani dietro la nuca chiuse gli occhi e si addormentò.

 

Sdung!

Sana diede un calcio ad una pigna che si trovava per il sentiero ricoperto di neve.

Il cielo era limpido e un venticello gelato le  accarezzava il viso, facendola rabbrividire.

Sentiva gli occhi bruciare, e le lacrime premevano per uscire.

Guardò in alto per evitare di scoppiare a piangere, piccoli fiocchi di neve le cadevano sul viso arrossato dal freddo.

Si accarezzò poi la pancia, che accoglieva un nuovo ed inatteso coinquilino.

Sana non riusciva a capire di chi potesse essere figlio, il che era un bel problema.

Ma chiunque fosse il padre, lei se ne sarebbe presa cura, non lo avrebbe abbandonato come aveva fatto sua madre con lei.

E fu per questo che, dopo essersi asciugata gli occhi, corse via come una pazza verso lo chalet di Hayama, affondando a passi pesanti nella neve.

 

 Intanto, da tutt’altra parte…

-        Tsuyoshi grazie per essere venuto, mi sono addormentato e quando mi sono svegliato era tutto allagato!!- Naozumi fece strada verso il bagno sul pavimento bagnato, con Tsuyoshi al seguito.

-        Cavoli davvero! Qui lo scarico si è rotto! Credo che si sia otturato.- disse Tsuyo guardando nauseato il WC da cui fuoriusciva di tutto.

-        C’ero arrivato anch’io! Fa qualcosa!- esclamò Naozumi mettendosi le mani in testa.

-        Sì ma tu dammi una mano! Non posso fare tutto da solo!- esclamò a sua volta Tsuyoshi.

-        Bleah che schifo!- gli rispose schifato Naozumi, evidentemente l’attore non era abituato ad assistere a certe scene,

Tsuyoshi lo guardò per un attimo perplesso.

 Ma come aveva fatto Sana a mettersi con un buono a nulla come quello? Era davvero inutile. Poi tornò a pensare al WC e disse:- Qui serve al più presto uno stura-lavandini! Procuratene uno!-

Naozumi corse in camera da letto.

Eppure mi sembrava di averne visto uno da queste parti…” pensò buttando tutto all’aria.

“ Forse sotto il letto…” si abbassò di colpo e si scandalizzò, nel vedere un paio di boxer decisamente non suoi.

Ma cosa…? Questi non sono miei…”

Li mise alla luce e li osservò attentamente.

Eh no, non erano proprio i suoi.

Ma allora, questo significava che…

-        Naozumi! Muoviti!!!!!!! – esclamò Tsuyoshi esasperato dal bagno.

Naozumi osservò di nuovo i boxer per un secondo e di corsa andò da Tsuyoshi.

Piombò nel bagno allagato, per fortuna il WC aveva finito di eruttare come un vulcano.

-        Ho trovato il problema, non serve più lo stura-lavandini.- gli disse Tsuyoshi dandogli le spalle a chinandosi sul water.

-        Oh…per fortuna.-

-        No aspetta c’è dell’altro- continuò guardando più attentamente nel WC e con i guanti afferrò qualcosa.

Si girò verso Naozumi spaventato, come se avesse visto un fantasma.

-        Credo che sia questa la causa dell’otturazione…

Con il guanto tirò fuori un aggeggio bianco, decisamente familiare…

-        Si direbbe un termometro.- disse Naozumi  guardando con noncurance  l’aggeggio in mano di Tsuyoshi.

-        No. Non è un termometro,… questo è un test gravitazionale,… ed è positivo.-

 

Wow, ho aggiornato molto prima di quanto fossero le mie aspettative! ^^

Che ve ne pare di questo capitolo?

Me ne manderete di peste e corna perché vi ho lasciati così eh? ;)

Non vi preoccupate, forse riuscirò a pubblicare un altro capitolo ancora, non vi assicuro nulla però!

RECENSITE RECENSITE!!!!!

Salutisssssimi dall’autrice

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Capitolo 10
*** Una serata di sangue ***


Capitolo 10

Capitolo 10

 

Toc Toc!

Sana bussò con insistenza alla porta.

-        Arrivo, arrivo, un attimo!- sentì dall’altra parte della porta

Hayama aprì la porta e fu decisamente sorpreso  di trovarsela lì, così, davanti agli occhi.

Lo dimostrava il fatto che aveva indosso solo un asciugamano intorno alla vita.

-        Ehi!- disse quasi sorridendo- che bella sorpresa! Come mai qui…ah!

Sana lo prese per il braccio e lo portò in casa sbattendo velocemente la porta.

-        Ma cosa…?- chiese un po’ impaurito sedendosi sul divano.- Sana che ti prende? Perché ti comporti così?

Sana gli diede le spalle e si morse il labbro.

-        …Sana…?- Hayama iniziò a spaventarsi- Non è che per caso quel deficiente ti ha fatto qualcosa di male? Se è così vado lì e gli spacco la faccia…

-        HAYAMA!- urlò lei voltandosi- Sono incinta…capito? Sono incinta…

Akito rimase pietrificato sul divano, senza riuscire a muovere un dito.

-        Kurata…mi stai prendendo in giro? Perché se fosse non è un bello scherzo…

-        Te lo ripeto, sono incinta, e ne sono certa.- ribadì lei

Hayama rimase un attimo zitto a guardarla sconvolto.

Sana si sedette accanto a lui, con la testa tra le mani appoggiata sulle ginocchia.

Improvvisamente due muscolose braccia le avvolsero le spalle, e in poco si ritrovò ad abbracciarsi con Akito.

- Sana… non mi sottrarrò al mio ruolo di padre, stanne certa. Dovesse costarmi anche tutto l’oro del mondo, io non ti abbandonerò …

Rimasero in silenzio, guardandosi negli occhi.

Quelli di lui spaventati e sconvolti.

Quelli di lei velati di lacrime.

Lo scansò e balbettò sottovoce:- Potrebbe non essere figlio tuo Akito.

Hayama fu trafitto al cuore.

Si allontanò lentamente da Sana guardandola con i suoi famosi occhi di ghiaccio.

Rimase senza parole muovendo le labbra invano, come un pesce fuor d’acqua.

-        Hayama, scusami…io non avrei dovuto…

-        Hayama…- gli sussurrò lei avvicinandosi.

Akito si scansò violentemente dandole le spalle.

-        Potrebbe… non essere… mio? – chiese cercando di trattenere la rabbia.

-        Potrebbe…non essere tuo.- rispose lei, dire quelle parole le costò più di ogni altra cosa al mondo.

-        Scusami…- continuò lei deglutendo e fissando la moquette.

In quel momento volò uno schiaffo.

Akito la colpì dritta sulla guancia destra lasciandola senza parole.

Le lacrime iniziarono ad attraversare la sua guancia rossa, ferita, nel profondo.

Hayama rimase impassibile davanti a lei, e in quel momento iniziò a piangere anche lui.

-        Perché?! Perché mi hai tradito??? Era così difficile aspettarmi????? Era così difficile capire il mio amore per te?????!!!!- urlò accasciandosi sul pavimento.

-        Hayama…

-        E’ permesso?- si sentì improvvisamente da fuori, qualcuno stava aprendo la porta.

-        No! Non entra…- urlarono contemporaneamente Sana e Akito.

Troppo tardi.

Naozumi piombò nello chalet con al seguito Tsuyoshi, guardando Sana e Hayama senza capire ciò che stesse succedendo.

-        Sana, ma cosa…?- chiese rimanendo di stucco a guardarli

-        Naozumi posso spiegarti…- rispose prontamente lei.

Ma Hayama intervenne rivolgendosi a Naozumi:- E’ venuta qui sai…perché aspetta un figlio da me.-

Ghiaccio. Perché ghiaccio era l’unica parola in grado di descrivere gli occhi di Naozumi in quel momento.

Come del resto ghiaccio era ciò che avvolgeva da sempre il cuore di Hayama.

E ghiaccio era la lingua di Sana, incapace di ribattere sulle parole di quest’ultimo.

- Tu…tu…- balbettò Naozumi fuori di sé- …SEI UN UOMO MORTO!-

Si scaraventò su di Hayama atterrandolo e iniziando a gonfiarlo di pugni e calci, perdendo completamente la ragione.

-        NAOZUMI! SMETTILA!- urlò Sana impaurita.

Hayama gli fa sopra in quattro e quattr’otto, iniziando anche lui a sferrare pugni all’inerme Naozumi.

-        Smettetela! Hayama lascialo, lascialo!!!!- esclamò Tsuyoshi cercando di togliere Naozumi da sopra Akito.

-        BASTA!!!!- urlò nuovamente Sana afferrando hayama per la maglietta.

Il tappeto ormai era macchiato ovunque di sangue, e Naozumi giaceva sfinito a terra.

-        FERMATEVI VI PREGO!!!!!!!!-

 

Ghiaccio, era tutto ciò che c’era fuori da quello chalet, teatro di urla e sangue.

Ghiaccio, era ciò che ospitava il cuore di quei tre giovani.

E per un cuore infranto, non c’è prescrizione,…non c’è.

 

Sigh, sigh, come piango T_T! Recensite mi raccomando! Bacioni XXXX dall’autrice

 

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Capitolo 11
*** Ti Amo Sana- Ti amo Akito ***


Capitolo 11

Capitolo 11

 

RAGAZZI! Siamo giunti all’ultimo capitolo! Vi ringrazio già da adesso per aver letto la mia storia! Non so cosa farei senza di voi che commentate! ( frase fatta eheh ;)).

Spero la storia sia stata di vostro gradimento, ci ho messo moltissimo impegno a scriverla.

Non perdetemi di vista, perché ho già in mente qualcos’altro da pubblicare…^^

Ora vi lascio all’ultimo capitolo. Enjoy it! E…Grazie ancora!

 

PS: la canzone finale è di Jesse McCartney: “Because you live” ©

 

Passarono più di cinque anni da quel fatidico giorno, cinque anni vissuti nel silenzio e nell’indifferenza.

-        Mamma! Mamma! Guarda!!!!!!!!-

-        Che c’è Hoshi? Cosa hai visto?- chiese Sana al figlioletto che le si era attaccato con prepotenza alla gonna, incitandola a guardare un manifesto pubblicitario.

-        Oggi ci sono mondiali Karatè! Io andare! Voglio andare con mamma e papà!-

-        Hoshi ma lo sai che papà oggi lavora, deve girare il nuovo film! Ci andremo un'altra volta…

-        No! Hoshi vuole andare oggi! Oggi, oggi, oggi!

-        Hoshi non fare i capricci, dai andiamo, sali in macchina, papà ci aspetta agli studi televisivi…

Improvvisamente lo sguardo di Sana si posò su un enorme tabloid, che ritraeva un bellissimo ragazzo biondo con indosso un karenji mentre sferrava in sequenza abili colpi di karatè.

“ Oggi ci saranno i mondiali di karatè! Proprio qui a Tokyo! Mi raccomando non mancate! Atà!” diceva mentre rompeva abilmente in due un pezzo di legno.

Era passato davvero tanto, tanto tempo da quel giorno, ma mai l’aveva dimenticato, neanche per un secondo, dato che aveva sempre la sua copia spiccicata davanti agli occhi.

Il piccolo Hoshi infatti, riconosciuto all’anagrafe e da tutti come Hoshi Kamura, era identico ad Hayama, nonostante Naozumi facessero di tutto per negare l’evidenza, entrambi erano consapevoli che era Akito il padre di Hoshi.

Suo marito le aveva proibito di contattarlo, dicendogli che era per il bene del piccolo.

Con il passare del tempo Sana si auto-convinceva di essersi comportata da vigliacca, e se avesse potuto, sarebbe corsa da Hayama a raccontargli tutto.

Ma con quale faccia si sarebbe potuta presentare da lui? Come un fantasma uscito dal passato?

La sua mente vagava tra questi pensieri, non facendole accorgere che suo figlio si era allontanato un po’ troppo dalla sua vista, vagando tra i passanti.

Sana tornò nel mondo reale e sospirando disse:- Andiamo Hoshi, si è fatto tardi…Hoshi? HOSHI?!-

Si guardò intorno, ma di suo figlio nessuna traccia.

-        Hoshi!!!!!- urlò ancora più forte.

Improvvisamente si sentì una macchina frenare violentemente, facendo girare tutti nell’arco di 20 metri.

-        Oh no….- pensò Sana temendo il peggio iniziando a correre in direzione della macchina.

Superò dei passanti incuriositi e le si fermò il sangue, nel vedere Hoshi tra le braccia di un uomo sdraiati sul ciglio della strada.

-        HOSHI!- urlò raggiungendolo.

Un signore incappucciato con il k-way e gli occhiali da sole lo teneva ben stretto a se.

-        Mamma!- gridò il piccolo abbracciando la madre.

-        Tesoro!- esclamò lei.

Il signore incappucciato si rialzò, sgrullando la terra dai pantaloni.

Un passante si rivolse a Sana:- Signora è suo figlio?-

-        Sì- annuì lei tenendolo stretto a se.

-        E’ corso velocemente in mezzo alla strada mentre il semaforo era rosso, per fortuna questo signore ha avuto i riflessi pronti per prenderlo scaraventandosi in strada, se suo figlio è vivo è tutto merito suo.

L’uomo con il k-way sorrise dicendo:- E’ stata fortuna niente di più, comunque tu piccolo stai più attento!-

-        Sì signore con il cappuccio.- disse ingenuamente Hoshi guardandolo con i suoi occhioni color nocciola.

-        Non so davvero che dire per ringraziarla, le devo la vita di mio figlio….- disse Sana con le lacrime agli occhi.

-        Non mi deve niente mi creda, ho fatto ciò che avrebbe fatto chiunque altro...- disse sorridendo.

Sana sorrise a sua volta.

Il signore con il cappuccio posò lo sguardo sul corpo di Sana, e, con un sorriso malizioso, disse:- sei sempre uguale…il solito manico di scopa.-

Si girò e face per andarsene, Sana lì per lì non capì subito cosa intendesse con quella frase, ma poi la sua mente fu attraversata da un improvviso flash-back..

Ma non poteva essere…insomma non era possibile…

- Scusi, cosa ha detto…?- chiese incredula al tizio incappucciato.

Lui rispose con un altro sogghigno, ma non si girò.

-        Fermo dove sei!- urlò Sana rincorrendolo con Hoshi al seguito.- Tu non puoi essere…

Il tizio si girò togliendosi gli occhiali e il cappuccio, e Sana si ritrovò davanti colui che le aveva dato un figlio a tradimento e che non avrebbe mai dimenticato.

-        Ciao Kurata, ci si rivede eh !- disse lui sorridendo.

-        Hayama?!- urlò lei incredula e senza parole.

-        E chi sennò? Te ne saresti dovuta accorgere già dalla battutina di prima…

Sdeng!!!!!!

Di colpo partì il mitico martellino di gomma, e Hoshi rimase impassibile nel vedere la madre che prendeva a martellate l’uomo che lo aveva appena salvato.

-        Ma come ti permetti!? Sei sempre il solito!- urlò Sana.

-        Ma daaaaai! E tu sei sempre la solita, te la prendi per cose stupide come queste.

“Ma che cosa…?” pensò il piccolo Hoshi,  ma capii subito che alla mamma non piaceva il nuovo individuo quindi lo guardò storto.

-        Piccolo tua madre è una belva sai?-disse Hayama difendendosi abilmente da un altro attacco e rivolgendosi a Hoshi.

Incontrò lo gelido sguardo del ragazzino, che lo fissava con occhi freddi…occhi che erano uguali a…

Hayama si fermò e osservò spaventato Hoshi.

Anche Sana lo guardò incredula, aveva assunto lo stesso suo atteggiamento… con quegli occhi…gli stessi che per tanto tempo l’avevano terrorizzata…

Hayama posò lo sguardo su Sana poi di nuovo su Hoshi e di nuovo su Sana:- Che significa questo?

Sana rimase in silenzio.

-        Lui…è mio figlio?-

Sana capì che in quel momento non sarebbe servito a niente mentire, perciò sospirò e guardando in basso annuì.

Hayama rimase di stucco.

Hoshi non ci capiva niente.

-        Mamma ma che dice questo?- chiese il piccolo tirandole un lembo della gonna, ma si dovette interrompere, perché il tizio che non gli stava per niente simpatico baciò improvvisamente sua madre.

 

Anni dopo…

 

Buonasera e benvenuti a Radio Tokyo One, ospite qui con noi abbiamo Naozumi Kamura, il famoso attore divenuto famoso in tutto il mondo grazie ai suoi numerosi film! Buonasera signor Kamura!”

Buonasera a voi e a tutta la città di Tokyo.”

Ci dica, come vanno le cose di questi tempi?”

“Il lavoro va come sempre alla grande, ho altri tre film in produzione”

Bene! Aspetteremo con ansia di vederla sul grande schermo! …e ci dica…con la vita affettiva?”

“ Ehm… tanto lo sapete già da tempo…sono sempre scapolo…”

 

Altrove…

-        Tesoro corri! Farai tardi a scuola!!!!!- urlò Sana armeggiando ai fornelli.

-        Si ma’ vado, vado!!- un ragazzo adolescente scese velocemente le scale, prese il cappotto e preparò frettolosamente lo zaino.

-        Hoshi oggi ti accompagno a karatè io ok?- disse un uomo sulla 30ina mordendo al volo una frittella baciando la moglie.

-        Acchan ricordati però! – disse lei dopo averlo baciato dolcemente

-        Non ti preoccupare Kurata, me ne ricorderò…

-        La smetti per favore di chiamarmi così??? Sono 6 anni che siamo sposati, potresti anche chiamarmi per nome!

-        Ok Sana-sama, ti amo, ci vediamo stasera- disse Akito baciandola con trasporto.

-        Ciao Acchan!- rispose lei dopo aver consumato per bene il bacio.

-        Fossi in te mi guarderei le spalle, ciao amore!- le fece l’occhiolino e detto questo scappò via.

-        Esco anch’io mamma ciao!- esclamò Hoshi afferrando lo zaino.

-        Ciao Hoshi!- esclamò la madre.

“ Ma cosa intendeva per…” pensò toccandosi le spalle.

Al tatto sentì che aveva qualcosa attaccato dietro, lo staccò: era un bigliettino post-it.

Sopra c’era scritto “Because you live and breathe, Because you make me believe in myself when nobody else can help…Because you live, girl, my world has twice as many stars in the sky…”

Poi un po’ più in basso… “ Ti amo Sana”

Ripetendosi in mente quella frase non poté far a meno di sorridere e a bassa voce, come se si vergognasse ancora a dirlo, pronunciò codeste parole: Ti amo Akito.

 

                                                        Epilogo

Hoshi era seduto al suo banco giocherellando annoiato con la matita.

“Che pizza la scuola! A che serve poi boh! Tanto qui non si fa lezione comunque, guarda che macello che fanno ‘sti moccosi…”

Si alzò facendo per uscire dalla classe, ma improvvisamente qualcuno lo bloccò afferrandolo per il braccio.

Si girò scocciato.

Una ragazza bionda con i capelli legati dietro la nuca lo guardava fisso negli occhi, con un aria di sfida.

-        Stai scappando? Non te ne puoi andare sai? la campanella  non è ancora suonata.-

-        Lasciami in pace Keiko, io faccio quello che mi pare…

-        No invece! Piuttosto dovresti dire qualcosa ai tuoi amichetti, non permettono lo svolgimento delle lezioni…

Hoshi la guardò con il suo sguardo gelido (chissà da chi lo aveva ereditato ohoh ^^) e lei ricambiò con un sorrisino che gli dava tanto sui nervi.

-        Lasciami perdere ti ho detto.- ripeté scocciato.

-        No. – ribatté lei con decisione.

Rimasero a guardarsi per un attimo, poi lui si divincolò ed aprì la porta della classe.

Stava per andarsene quando…

- Non ti lascerò in pace così facilmente Hayama, costi quel che costi! –

 

                                                    Fine!!!!!!!!!!!!!

                              

                                 XOXO

                                      Francesca

 

Buona sera a tt i lettori!!!!! Vi sarete chiesti cm mai ho aggiornato, è solo che ho cambiato un po' la punteggiatura...la grammatica...insomma, gli ho dato una aggiustatina, la storia cmq è sempre la stessa. Colgo l'occasione per ringraziarvi delle recensioni... VI VOGLIO BENEEEEEEEEEEE!!!!!! Non credo che farò il seguito della storia, ma di sicuro ne scriverò un altra ( sempre su Kodocha)...quindi... NON PERDETEMI DI VISTA!!!!!!! Bacioni surferfrancy

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