Istantanee

di Taila
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I. Amore folle e disperato ***
Capitolo 2: *** II. Insieme fino alla morte ***



Capitolo 1
*** I. Amore folle e disperato ***


Titolo: Amore folle e disperato
Autore: Taila
Serie: Libri – Classici greci e latini
Genere: Romantico, malinconico, introspettivo
Tipo: Raccolta, het, slash
Raiting: Giallo
Note: Sto leggendo le “Metamorfosi” di Ovidio e mi è venuta l’idea di scrivere piccole one-shot, una serie di istantanee, appunto, che si focalizzano sui pezzi che più mi hanno colpito. Non seguirò l’ordine di come appaiono nel libro, ma come si presenteranno le idee nella mia testa. Infatti inizio con la storia di Clizia ^__^ Ho provato a immaginare come abbia appreso la notizia del tradimento del dio e di come abbia reagito. Sono degli scritti semplici, ma volevo mettermi davvero alla prova. Di garantito c’è la mia buona volontà e tutto la passione che nutro per la mitologia greco – romana.
Ringraziamenti: Ringrazio chiunque leggerà e commenterà (inchino!)
Adesso vi lascio alla lettura, alla prossima storia gente \^0^/



Amore folle e disperato



Acconci i capelli sopra la testa in modo che alcuni boccoli ricadano ai lati del viso. Hai indossato la veste più bella che possiedi e hai truccato con estrema attenzione il tuo viso. Ordini alle ancelle di portarti lo specchio e osservi il tuo riflesso nel lucido bronzo. Ti vedi bella, una bellezza che supera di gran lunga quella delle tue coetanea. La stessa bellezza che ha attirato l’attenzione di Febo.
A quel pensiero un’ombra ti attraversa il volto, oscurando per un attimo la lucentezza del tuo sguardo. È passata ormai una luna intera dall’ultima volta che il dio è venuto a visitare il tuo talamo. Non riesci a capire perché si stia comportando in questo modo, tutto ciò di cui sei certa è l’amore che vi unisce. Ti ripeti che presto tornerà e tu potrai nuovamente stringerlo fra le braccia.
Dimentichi che è un dio e che per sua natura è volubile e inafferrabile, come il vento che ti scompiglia i capelli solo per farti un dispetto e poi fugge via. Stringi le labbra in una piega rigida e appoggi lo specchio sulla cassapanca. Come ogni volta in questi giorni di solitudine ti siedi alla finestra, incroci le braccia sul davanzale e ci appoggi il capo su, solo per godere del piacere di poterlo guardare da lontano, mentre solca invincibile il cielo con il suo carro infuocato, indifferente ormai a te e al tuo amore. Ti sembra quasi che il raggio di luce che ti sfiora la pelle sia più tiepido del solito, come se non volesse toccarti con la sua luce, e chiudi le mani a pugno graffiandoti i palmi con le unghie.
Dovresti attendere ai tuoi doveri familiari, un tempo erano un piacevole passatempo, che ti aiutava a far scorrere più velocemente la giornata in attesa della notte e della visita di Febo. Ma ora cardare la lana e tessere al telaio sono solo pesi inutili, lavori che ti allontanano da quella finestra e dall’unica possibilità che ti resta di vedere il tuo amante. Un sospiro trema contro le tue labbra e senti le lacrime riempirti gli occhi, ma non vuoi piangere davanti alle tue schiave, non vuoi dar loro anche questa opportunità di vederti debole.
- Padrona!- una delle ancelle entra di corsa nella tua stanza, senza bussare né inchinarsi.
Ti raddrizzi per redarguirla, ricordarle il rispetto che ti deve, ma quando incroci il suo sguardo addolorato le parole ti muoiono sulle labbra. Ti porta notizie nefaste, lo senti sulla pelle e non vorresti ascoltarle.
- Padrona ero al mercato per fare le commissioni che mi hai ordinato, quando mi hanno fermato le serve di Arete, la figlia di Cilleo. Mi hanno raccontato un fatto che riguarda il dio Febo. – e si ferma indecisa, come se non fosse più certa di poter andare avanti – Pare che il tuo divino amante sia preso d’amore per Leucotoe, figlia di Orcamo re degli Achemenidi.- e la sua voce sfuma in un sussurro.
Abbassa lo sguardo e attende la tua reazione. La fissi come se non avessi compreso le sue parole, come se avesse parlato in una delle lingue dei barbari, poi avverti distintamente qualcosa spezzarsi dentro di te e un dolore sordo riempirti il petto. La stanza inizia a girare davanti ai tuoi occhi e i colori si fanno lucidi per il pianto. Chiudi gli occhi e cerchi di mantenere un certo contegno, nel buio sfilano i ricordi delle tue notti d’amore con il dio. Amore… quante volte Febo splendente ha detto di amarti prima e dopo aver preso il tuo corpo? Quanti giuramenti d’amore ha pronunciato alle tue orecchie mentre l’Aurora dalle dita rosate scacciava l’oscurità della notte?
Tu lo ami di un amore folle, ma puoi dire altrettanto di lui? No, non ora che è bastata la bellezza di un’altra donna a distoglierlo da te, a fargli dimenticare l’affetto che ti portava. Le sue parole erano dolci come miele e tu le assaporavi piano, credendo ciecamente alla loro veridicità.
Stolta! Erano solo vuote promesse prive di ogni significato, che potevano essere infrante al primo mutare della direzione del vento. Ti sei concessa a lui, donandogli la cosa più preziosa che avevi, la tua dignità, e sei stata ripagata in questo modo. Risollevi le palpebre e una lacrima scivola via piano, disegnando un umido sentiero sulla tua guancia candida. Ti alzi dalla sedia e prendi lo specchio con dita tremanti. Guardi il tuo riflesso e quella che prima ti è sembrata una giovane donna nel culmine della sua bellezza, ora è null’altro che una vecchia sfiorita e annientata dal dolore. Stringi forte le dita attorno al bronzo levigato, mentre il dolore viene sostituito da una rabbia sempre più forte.
Ira nei confronti di Febo che ti ha gettata via come un oggetto inutile, appena gli sei venuta a noi.
Odio nei confronti di Leucotoe e della sua bellezza, che ti hanno strappato l’affetto del dio.
Vorresti gridare fino a perdere la voce, piangere fino a spendere tutte le tue lacrime. Preghi, implori di essere mutata in pietra per non sentire più questo dolore che pare spezzarti in due, per non dover subire la vergogna di essere stata disonorata e abbandonata. Ma nessun dio pare voglia dare ascolto al tuo dolore. L’unica cosa che potrebbe alleviare la tua sofferenza è sapere i due amanti separati, sapere che Leucotoe patisca il tuo stesso dolore nell’essere allontanata da un simile amante.
Allora un pensiero tremendo ti sfiora l’animo e tu, avvelenata dal dolore e dall’odio, lo accogli gaia. Orcamo ama sua figlia sopra ogni altra cosa, ma spregia chiunque violi le sue regole. È violento e spietato, nulla riesce a frenare la sua collera quando arriva a sfogarla. Cosa accadrebbe allora, se il re venisse a sapere che il talamo della figlia è stato violato? Sarebbe stato misericordioso verso di lei sapendo che a compiere un simile atto è stato un dio, oppure l’avrebbe punita per un tale oltraggio alla casa di Balo?
Non le importa cosa potrebbe accadere alla ragazza innocente, l’unica cosa che le interessa è riavere l’amore del dio. Folle d’amore disperato, ordini alle schiave di chiamare uno scriba. Informerai tu stessa Orcamo di ciò che accade nella sua casa.

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Capitolo 2
*** II. Insieme fino alla morte ***


Titolo: Insieme anche nella morte
Autore: Taila
Serie: Libri – Classici latini e greci
Genere: Romantico, drammatico
Tipo: One – shot, slash, azione, death – fic, pw di Licabante
Pairing: Licabante x Ati
Ambientazione: libro V, 47 - 73
Note: Licabante e Ati fanno parte del gruppo guidato da Fineo che attacca Perseo, durante le nozze con Andromaca. Sono due personaggi minori, che quasi scompaiono nel mucchio dei guerrieri, eppure mi ha incantato l’amore che lega Licabante ad Ati, quel suo disperato voler restare insieme anche nella morte. Ovidio in poche righe riesce a dipingere davvero un amore assoluto. Per questo ho deciso di inserire questa coppia nella mia raccolta. Le parole con cui Licabante minaccia Perseo sono quelle originali del testo di Ovidio ^^
Ringraziamenti: Ringrazio MarchesaVanzetta: Ti ringrazio davvero, il mio ego sta saltellando felice. L'Asino d'Oro è il prossimo libro che leggerò dopo le Metamorfosi di Ovidio ^^ E ti ringrazio di aver inserito questa raccolta tra le seguite (inchino!)Ringrazio tutti coloro che hanno anche solo letto e tutti coloro che leggeranno e commenteranno questa shot ^O^
Adesso vi lascio alla lettura, alla prossima istantanea gente \^O^/



Insieme anche nella morte



Vedi Ati, bellissimo e fiero, sollevare l’arco davanti al viso con gesto sicuro, pronto a scagliare la freccia che avrebbe privato della vita lo straniero. La corda vibra sinistra mentre le dita eleganti la tirano indietro, fino a quando le penne sull’estremità della freccia non sfiorano le labbra del ragazzo. Ma prima ancora che Ati riesca a scagliare lo strale, Perseo scatta in avanti, privo di ogni arma e si slancia verso l’altare al centro della stanza. Senza capire lo osservi mentre prende in mano un tizzone ardente dal braciere, incurante del dolore che sta mordendo la sua pelle bruciata, e lo scaglia contro Ati colpendolo in pieno viso.
Solo alla fine, quando il tuo amato giace ormai in una pozza del suo stesso sangue, comprendi cosa è accaduto. Più veloce che puoi corri da lui e ti inginocchi al suo fianco, una fitta ti trapassa dolorosamente il petto vedendo lo stato in cui è stato ridotto. Il colpo di Perseo era così forte da avergli rotto il naso e buona parte delle ossa del viso, deformandolo e cancellando in un attimo la straordinaria bellezza che ti ha fatto innamorare.
Sollevi la mano tremante e con la punta delle dita segui i tratti del suo volto ancora imberbe. La pelle che prima era liscia e ambrata, ora è bruciata e lucida, tinta sgradevolmente di nero e di rosso. Della linea dritta del naso e degli zigomi eleganti è rimasto solo un vuoto nauseante. Solo le labbra piene e dal taglio sensuale, hanno mantenuto l’antica beltà.
Stingi forte i denti, come per resistere a quell’ondata di dolore che pare voglia sommergerti. Ati trema ed emette un verso di dolore. Un moto di sorpresa ti investe: da quando lo hai incontrato la prima volta, mai lo hai sentito lamentarsi. Pur essendo solo un ragazzo è sempre riuscito a sopportare il dolore meglio di tanti altri adulti. Ha sempre cercato di mostrarsi forte, deciso e intoccabile da qualsiasi tipo di emozione, l’unica cosa che sembrava interessargli era mostrare il suo valore in battaglia, affinare la sua già notevole bravura e precisione nel lancio del giavellotto e nel tiro con l’arco. Nient’altro che questo.
Eppure tu sai che Ati non è solo questo. Hai visto non i tuoi stessi occhi quell’insospettabile dolcezza che cercava in ogni modo di nascondere, come se ne provasse vergogna, per non essere considerato debole. L’hai provata sulla tua stessa pelle quando hai fatto l’amore con lui la prima volta. Era dolce l’abbandono con cui ti ha accolto tra le sue braccia, come impossibilmente dolci erano i suoi baci. Ti ha fatto innamorare in un modo che nemmeno credevi possibile, non per uno come te, indurito come sei dalla vita e dalle battaglie. Ati è riuscito a diventare la cosa più importante per te, senza la quale non riusciresti nemmeno a immaginarla, una vita.
Le sue ciglia fremono appena, un gesto così tipicamente suo, che tante volte hai visto la mattina quando, steso al suo fianco, aspettavi impaziente che si risvegliasse. E come allora le sue palpebre si sollevano piano, svelando quelle sue iridi che paiono d’oro. Ma questa volta nessun sorriso ti accoglie, nessun brivido d’eccitazione ti serpeggia sotto la pelle, tutto ciò che ti resta è il dolore che come un serpente si è arrotolato attorno alla tua anima e la morde impietoso, spandendo ovunque il suo veleno. L’oro dei suoi occhi è liquido e opaco, puoi quasi vedere la vita abbandonarlo goccia dopo goccia. Vedi le sue labbra piena tendersi a fatica in una smorfia che vorrebbe essere un sorriso, quando ti riconosce e nota che sei al suo fianco.
- Licabante!- sospira sulle labbra insanguinate, un sussurro così basso che a fatica riesce a raggiungere le tue orecchie.
Con un gesto lento e pesante, che rivela tutta la fatica che fa nel compierlo, Ati solleva il braccio e porta la mano al tuo volto, le punte delle sue dita fanno appena in tempo a sfiorare la tua guancia, che il ragazzo emette un respiro troppo profondo. Con orrore vedi i sue occhi rivoltarsi all’indietro come la testa e la sua mano cade inerte sul pavimento accanto alla tua gamba.
Un velo nero cala sui tuoi occhi mentre realizzi che Ati, il tuo amante, è morto. Il clangore della battaglia che infuria attorno a te sfuma fino a spegnersi e tu non percepisci più nulla, oltre al corpo senza vita steso davanti a te. Ti senti svuotato e non hai nemmeno più la forza di piangere. Ma è un attimo di smarrimento, il tuo spirito guerriero ha la meglio sull’uomo innamorato. Come la marea che si ritira, quel senso di annichilimento si allontana all'improvviso, torni ad avvertire tutto quello che ti circonda, la cacofonia dello scontro ti riempie le orecchie e l’odore del sangue le narici, rinvigorendoti.
Ti risollevi in piedi e cerchi con lo sguardo Perseo. Non ti importa nulla di Fineo né del suo onore infangato. Tutto quello che brami è affondare la tua freccia nelle carni dello straniero e bagnarti nel suo sangue ancora caldo. Troppo è quello che ti ha strappato e nemmeno la sua morte basterà a risarcirti, ma il sollievo di sapere che un simile individuo non calpesti più la terra ti sembra un giusto premio di consolazione.
Quando lo vedi pochi passi a da te tendi l’arco, sentendo i muscoli gonfiarsi e contrarsi per la tensione.
- Con me dovrai misurarti, e non ti rallegrerai a lungo di aver ucciso un ragazzo con più odiosità che non gloria.- gli urli contro con voce stentorea.
Appena finito di parlare scagli la freccia, ma nella foga della vendetta sbagli a calcolare la mira e il dardo sfiora solo il fianco dello straniero, piantandosi nelle pieghe della veste. Perseo solleva lo sguardo su di te e ti rivolge un sorriso ferino e vittorioso, come quello di una fiera che ha appena catturato la sua preda. Estrae la spada dal fodero e si slancia contro di te a velocità sovrumana: hai dimenticato che si dice che quel giovane uomo ha ucciso Medusa e che, sotto i tuoi stessi occhi, ha sconfitto il mostro che avrebbe dovuto divorare Andromaca.
Ma ora è troppo tardi per tornare indietro e pentirsi di aver seguito Fineo contro un simile guerriero. Perseo gira su se stesso e ti pianta la lama affilata tra le costole. Sputi un po’ di sangue e senti le gambe tremare sotto i morsi del dolore.
Stai per morire anche tu, lo comprendi eppure non hai paura. Rivolgi lo sguardo ad Ati, la cui ombra sta già aspettando sulla scura riva dello Stige di essere traghettata nel Regno di Ade. Fai fatica a respirare, ma lo stesso, barcollando, ti avvicini a lui. Vorresti stenderti al suo fianco e morire guardando il suo volto, per non permettere alla tua ombra di dimenticarlo. Ma all’ultimo passo le forse ti vengono meno, le ginocchia cedono sotto il tuo peso e tu crolli sul corpo inanimato di Ati.
In un ultimo sprazzo di lucidità ti rendi conto che è la stessa posizione in cui vi siete addormentati molte notti, dopo aver sfinito il corpo e appagato lo spirito e ti sembra terribilmente giusto andartene così. Con le ultime forse porti la tua mano su quella di Ati e intrecci le vostre dita.
Mentre il mondo scivola via dai tuoi sensi e si oscura, sorridi grato agli dei di averti concesso la consolazione di morire insieme a lui.

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