I figli non si scelgono

di ludox
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** 1.Genitori e figli ***
Capitolo 3: *** 2. TI VA DI FARE UNA FESTA? ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


PROLOGO


CIAO e grazie mille in anticipo per aver aperto questa storia.

Sappiamo benissimo che questo argomento l'hanno già affrontato in molti ma noi volevamo mettere il nostro punto di vista.I nostri ragazzi non sono buoni, docili e degli angioletti. Anzi sono fin troppo vivaci e si immischiano in tutti i problemi che si possono avere alla nostra età.

L'idea ci è venuta mentre aspettavamo il traghetto per la Sardegna questa estate che aveva ben, e ripeto ben, 6 ore di ritardo!!Dovevamo occupare il tempo, no??

Insieme a noi c'era Rebecca Lupin e quindi è giusto dedicarle la storia (ciao Becky visto che ti pensiamo sempre??)

Per concludere vorremmo dirvi che questa è la prima storia che scriviamo insieme quindi non sappiamo bene come organizzarci per pubblicare e cose varie. Ci scusiamo quindi in anticipo se ritarderemo la pubblicazione di qualche capitolo.Aspettiamo molte critiche e molti consigli su come migliorare e sui nuovi personaggi non che protagonisti di questa storia.

Baci e buona lettura.


Ludox e Mary_Whitlock

 

 

 

 

 Davanti al vialetto di casa Cullen quattro ragazzi, appena tornati da scuola, stavamo fermi immobili.

Fissavano l’enorme villa in lontananza senza aver nessuna voglia di raggiungerla; perché sapevano benissimo che, una volta arrivati, un vortice di domande gli avrebbero avvolti senza permettergli di respirare neanche un minuto.E mentre stanchi se ne stavano lì in piedi, le loro menti vagavano sulle esperienze della giornata appena trascorsa, dando vita a discorsi riguardanti quella che non era stata una semplice giornata di 4 ragazzi, bensì il loro primo giorno di college nella nuova città.

 

- Come è andata scuola?- chiese Henry.Lui era un ragazzo muscoloso, alto con capelli corti neri e occhi penetranti. Indossava una camicia bianca con sopra un golf verde che lo rendeva di bella presenza. Era corteggiato da molte ragazze per due grandi motivi:1. aveva dei muscoli sensazionali;2. sapeva capire molto bene le ragazze.

 

-    Bene! Ho conosciuto una mia compagna di scuola molto simpatica, vero Dereck?! Si chiama Helen…- rispose Mary piena di gioia. La semplicità di quella ragazza era paragonabile alla sua bellezza: aveva folti capelli biondi lunghi fino alle spalle, due occhi profondi color verde foglia, una carnagione olivastra e un sorriso angelico.

 

-      Helen Helen… sarà sicuramente una brava ragazza  come te- si intromise Eleonore senza permettere all'interpellato di rispondere- una che studia sempre, che non risponde mai male ai genitori, che si veste proprio come vogliono mamma e papà! Proprio come una ragazza qualunque- scoppiò poi in una fragorosa risata.Lei non era una brava ragazza, anzi… lei al contrario della cugina non studiava mai, e cercava non solo di non rispondere male ai genitori, ma proprio di non proferire loro parola.Si vestiva proprio come lei voleva e solitamente non teneva conto di niente e di nessuno. Si riteneva un’anima libera. Ecco perché non aveva mai avuto un ragazzo fisso, ma aveva avuto molte avventure.

 

-      Bhè dato che ti pensi superiore alla normalità, la tua giornata come è andata? Ti sarà successo qualcosa di speciale che non ti capita mai… giusto?- cantilenò Mary facendo ridere il resto del gruppo.

-      In effetti sì! Sono andata scuola!- disse lei mentre gli altri erano piegati in due dalle risate.

-      Che novità! Complimenti! Tanto di cappello!- esordì ironicamente l’altra.

-      Ragazze - le interruppe Henry- i nostri si staranno preoccupando è meglio andare-

-      sì quelli sono capaci di mandarci dietro un intera mandria di licantropi!- rispose Eleonore, incamminandosi verso casa seguita a ruota dal cugino.

-      Dereck? - chiese Mary restando indietro con l’ultimo dei quattro ragazzi.Dereck era un ragazzo alto e molto magro.Aveva i caplli corti e castani e un viso per le più delle volte serio e perso nei suoi pensieri.Rispetto agli altri era molto più pallido e i suoi occhi erano spesso cerchiati da spesse occhiaie che gli davano un aria sciupata e malridotta.Il suo carettere cambiava in breve tempo:passava da felice a triste senza che nessuno ne capisse  il motivo.E mentre a volta risultava quello più attivo altre risultava quello più spento. – Sicuro di stare bene?-

-      Sì tutto ok- rispose il ragazzo spostrandogli un ciuffo ribelle che aveva sul volto per poi dandogli delicatamente un bacio sulla guancia.

–     Ora dovremmo andare – disse poi la ragazza afferrandogli la mano– guarda loro sono praticamente già a casa-

-      Allora sarà dovremmo proprio andare- rispose lui guardandola nei grandi occhi verdi ma restando sempre serio e cupo.

-      Già –rispose questa staccandosi dalla mano e incominciando a correre.- prendimi se ci riesc!-

-      Tu non sei normale-rispose incominciando finalmente a ridere e correndo verso casa.

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Capitolo 2
*** 1.Genitori e figli ***


Genitori e figli

 

Ciao! Ecco a voi il nuovo capitolo...siamo state davvero felici del successo del prologo!! Vi ringraziamo tutti,dal primo all'ultimo: ringraziamo chi ha letto in silenzio, chi ha messo questa storia tra preferiti (Einys e Nada650), chi ha messo questa storia tra seguite ( alice90cullen-AtormentA-cliffy-Fra_Volturi-hermana-nada650-Rebecca Lupin )e chi ha recensito. A questi ultimi va il nostro più grande "grazie" poichè ci hanno invitato a scrivere questo nuovo capitolo.

 nada650: grazie mille!! Facci sapere cosa ne pensi di questo capitolo!

sinead: grazie,grazie,grazie. Siamo felici che trovi l'idea originale speriamo che la nostra storia continui a piacerti.

hermana:[da Mary]ciao ciccà!!grazie per la recensione come ti ho già detto ci ha rese davvero molto felici.Per il capitolo ti faccio sapere il prima possibile=p.Spero che con questo capitolo la nostra storia continui ad incuriosirti e che possa entrare tra le tue preferite!!TI voglio bene! [da Ludox] grazie mille per i complimenti! Sono davvero contenta che ti piaccia... spero che lo continui ad esserlo. Grazie ancora!

 AtormentA: siamo contente che ti piaccia e speriamo che la metterai tra preferite=D

Becky: Grazie mille cara! Anche se Mary si lamenta perchè tu non le fai belle recensioni come questa :D... comunque cercheremo di rendere il tuo personaggio più divertente e spiritoso. Speriamo che questo capitolo ti piaccia. Dalle tue bellissime, simpaticissime, scrittrici provette,  strafighissime compagne di avventure estive e di vita, ma soprattutto, ma diciamo soprattutto, MODESTISSIME.

BUONA LETTURA!

 

 

Appena Eleonore aprì la porta come previsto fu circondata dai visi dei parenti. Chi la fissava felice chi, come Carlisle altamente preoccupato. La ragazza dalla pelle lattea si spostò leggermente di lato facendo posto a Henry che aveva appena superato la soglia.

-Buon giorno- esordì dopo un po’ di silenzio la ragazza alzando le braccia in alto e cercando di divincolarsi tra la folla con destinazione le scale.

“Se raggiungo le scale“ pensò la ragazza tra se e se “posso salire in pochi minuti in camera mia e a quel punto posso chiudere la porta a chiave, come tanto odiavano tutti, dando finalmente un senso alla giornata. Potrei strimpellare un po’ la chitarra o magari esco dalla finestra e vado a fare un giro in paese…”

 

 -  Eleonore sei in ritardo – disse Carlisle bloccando i pensieri della ragazza - e mi piacerebbe che mi raccontassi come è andata – aggiunse poi tornando calmo e invitandola a raggiungere il divano.

-       Bene. - aggiunse frettolosa la ragazza sfruttando l’apertura del capo famiglia per avvicinarsi alle scale - Sì, la classe è buona. Mi diverto tanto!- continuò in tono sarcastico - Ora se non ti dispiace vado di sopra –. Senza aggiungere altro si affretto a raggiungere le scale lasciando tutti spiazzati.

-       Non credi di avere i pantaloni un po’ troppo bassi?- domandò Carlisle interrompendo il silenzio imbarazzante; il rapporto tra i due non era dei migliori.

-       Papà se fosse per te andrei a scuola in gonna e corsetto! - urlò la bionda ormai già nella sua stanza per poi chiudere la porta.

-       Quanto sei prete – disse Esme avvicinandosi al marito che era intento a risistemarsi i capelli.

-       Io non sono un prete. Solo perché voglio che mia figlia sembri una persona civilizzata non vuole dire che sono un prete. Sai quanti ragazzi gli avranno guardato il seno e il fondoschiena oggi?-

-       E anche se fosse? Dio Carlisle, lasciala vivere!-

 

Carlisle non fece in tempo a ribattere che un volontario colpo di tosse attirò l’attenzione su Henry che per tutto il tempo era stato come ignorato.

 

-       Ehi gente!- urlò il ragazzo appena ebbe attirato l’attenzione di tutti, nessuno escluso.

-       Ciao – lo salutò Rosalie abbracciandolo come se fosse un pupazzo - come è andata la giornata? -

-       Benone. E' proprio figo! C’è il bar, gli sport sono fighissimi e ho conosciuto molte persone, poi sapete essere compagno di classe di Eleonore facilita le cose… attira molto l’attenzione, eh già! –

-       Cosa ti avevo detto io! - esordì Carlisle beccandosi uno sguardo assassino dalla moglie che ormai aveva perso ogni speranza: da quando Eleonore era entrata nella loro vita Carlisle ne aveva tutti i giorni una nuova. Era sempre agitato e sembrava non raggiungere mai quella tranquillità che una volta lo rappresentava più tutte le altre qualità.

-       Ehi Hen vieni! –disse poi Emmett mettendo un braccio intorno al collo del figlio e distaccandosi dal gruppo come se volesse che solo lui lo sentisse, anche se sapeva benissimo quanto fosse inutile.

-       Cosa c’è papà?- chiese il ragazzo avvicinandosi.

-       Ci sono belle ragazze?- il ragazzo si bloccò e indietreggiò.”c’erano belle ragazze nella scuola?”sinceramente non ci aveva pensato.

-       Sì certo!-mentì sorridendo come suo solito –tante e … gnocche –

-       Il nome di una ?-

-       Ehm...-Cercò di ricordare, di trovare un nome di una vagamente familiare da definire come minimo carina. Alla fine optò per l’unico nome che ricordava anche se quella ragazza non l’aveva nemmeno vista di spalle –Helen ecco come si chiamava!-

-       Cognome ?-

-       Quello proprio non me lo ricordo pa’. Io vado a mangiare qualcosa-

-       E fai bene!-disse il padre sorridendo e lasciandolo andare.Il moro sogghignò,

accettò un bacio dalla madre e si diresse verso la cucina.

 

-       Ti assomiglia Em –disse dolcemente Esme.

-       Ogni giorno di più e questo è il mio incubo peggiore- sospirò Rosalie avvicinandosi poi al marito.

 

-       Ho vinto!mi devi una cena!- la voce di Mary risuonò nella stanza attirando l’attenzione. Ansimando la ragazza stava poggiata allo stipide della porta.

-       Come fai ad avere così tanto fiato!-rispose Derek comparendo anche lui sulla soglia.

-       Come fai tu ad averne così poco!?-

-       Comunque niente cena! nei piani non c’era-

-       E tu saresti un galantuomo? –disse la ragazza mettendo il muso e avvicinandosi alle scale.

 

Il ragazzo continuò a fissarla. I boccoli biondi che luccicavano, il piccolo sorriso che cercava di nascondere. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e si avvicinò a Mary che rallentò l’andatura. I genitori stettero lì a guardare troppo abituati a quelle situazioni.

 

- Ah davvero!? –disse il ragazzo prendendola in braccio e trascinandola verso il divano dove la lasciò cadere con grazia – Io sono cattivo ?–

- Cattivissimo –

- Maligno –

- Già – rispose Mary scoppiando poi a ridere.

-Devi metterti a dieta- sogghignò il ragazzo -prima pesavi di meno-

- Fatti tu i muscoli !-rispose lei divertita e alzandosi per poi guardare i genitori.-hei hola !-

-Buon giorno Marisol- rispose Jasper avvicinandosi –Mi sembra di capire che sei felice –

- Sì in effetti sì –rispose quella abbracciandolo –La mamma?-

-Eccomi qua!-urlò il folletto di famiglia avvicinandosi alla ragazza che era più alta di lei –devo comprarmi dei tacchi.-

- Sì forse dovresti –rispose Mary scoppiando poi a ridere con lei.

-Ti ho preso un pensiero oggi da Abercrombie ti va di vederlo?-

- certo!-rispose eccitata la ragazza che adorava come ogni persona ricevere regali di qualsiasi tipo. Guardò un attimo Derek dietro di lei che gli alzò le spalle e poi schizzò via con la madre.

 

 - Bene allora esco –disse poi Derek dirigendosi verso la porta.

- Perché non resti un po’ con noi?Stai sempre per conto tuo, che cosa avrai da fare di così importante?insomma sei appena tornato!-Esordì Bella avvicinandosi con il marito al figlio.

- Sono un ragazzo ho voglia di uscire!-rispose Derek come se tutto fosse scontato.

- Dai Bella lascialo stare –si intromise Edward stringendole con un braccio la vita.

- Eddy è appena tornato!Questo qua sta crescendo come Nessy! E tu sai dov’ è ora tua figlia vero?? A 18 anni ci lascia per andare con Jacob e ora ha già due figli.-

- Anche noi abbiamo due figli, Bella –

- Ma lei è ancora piccola!-

- Ha quasi quarant’anni-

- Ma ne dimostra 20!-

- Io 17!-

- Smettila di proteggerla!E te invece?-disse poi rivolgendosi al figlio ma mantenendo il tono serio e immutato,ora che andava per i sesanta nascondeva le sue emozioni ed evitava di piangere in pubblico - Possible che non vuoi mai stare con noi? Siamo così tanto cattivi per te? Insomma ho sempre saputo di non essere un gran che come madre e quando Nessy a 18 anni se ne è andata di casa ho pensato di rimediare con te, di essere con te una madre migliore...ma è stato inutile, vero? A te tanto non te ne frega nulla di noi. Tutte queste cose ti saranno entrate da una parte e uscite dall'altra senza trasmetterti niente e ....- disse poi rivolta al figlio.

-Bella stai esagerando certo che gli interessa e ti sta ascoltando –

-zitto tu!Se così è ... beh sai cosa ti dico :fai quello che vuoi! Contento ora ??-

- Sì- rispose il ragazzo che senza aspettare altro uscì dalla casa chiudendosi la porta alle spalle.

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Capitolo 3
*** 2. TI VA DI FARE UNA FESTA? ***


TI VA DI FARE UNA FESTA?

 

Ciao!

Scusateci per l'enorme ritardo ma avevamo troppe cose da fare e quindi non ci potevamo vedere.

Grazie a tutti quelli che seguono (in particolare Fra_Volturi, Rebecca Lupin e Hermana per aver recensito)

Speriamo con tutto il cuore che questo capitolo vi piaccia e che vi incuriosisca un po'=)

Prima di lasciarvi vi lasciamo le foto dei personaggi... diteci cosa ne pensate!!

ELEONORE:http://image.forumfree.it/5/4/7/0/8/9/6/1296747953.png

MARISOL:http://image.forumfree.it/5/4/7/0/8/9/6/1296748363.png

HENRY:http://image.forumfree.it/5/4/7/0/8/9/6/1296748340.png

DEREK:http://image.forumfree.it/5/4/7/0/8/9/6/1296748388.png

baci

Ludox e Mary

 


Era da circa due ore che Henry se ne stava seduto immobile sul letto della sua stanza.

Fissava con occhi attenti e scrupolosi la piccola pianta grassa che teneva accanto al comodino, ma non si può dire però che anche la sua testa fosse concentrata.
Gli succedeva spesso di riflettere per ore, sdraiato, completamente al buio: chiamava quelle ore “ la sua piccola pausa”.
Durante la giornata era sempre molto impegnato: le più delle ore le passava con gli altri tre ragazzi di casa Cullen e nelle numerose ore vuote che gli rimanevano un libro era sempre aperto davanti ai suoi occhi, arrivavano così a sapere tutto perfettamente e a volte a studiare anche più del dovuto.

 In tutte le classi finiva così per essere considerato il più bravo, ma con il suo atteggiamento simpatico e spiritoso a nessuno era mai venuto in mente di denominarlo “secchione”. Anche perché lo studio non era poi la sua passione.
La verità è che studiava e rifletteva per fuggire da quel mondo che ormai gli era così tanto familiare.
Le persone fin da quando era bambino non l’avevano mai accettato per quello che era e finiva quindi a assumere un atteggiamento diverso con diverse persone. Con suo padre si trasformava in “ Henry il figo”, con sua madre in “Henry il bambolotto”  l’eterno figlio coccolone, bravo e bello. Perfino con i suoi cugini e amici non era se stesso: con loro doveva essere costantemente l’ “Henry divertente e spiritoso”.
Anche se stanco di questa situazione non sapeva come agire e finiva per trovare soluzione solo nell’andare avanti così e imparare a sopportare.
Si sentiva oppresso, schiacciato e solo quando era solo il suo essere poteva uscire come un raggio di sole in un cielo troppo oscurato. Studiando si sfogava, si lasciava andare: forse era anche per questo che la sua calligrafia non era mai stata delle migliori.
Mentre stava riflettendo riguardo alla sua condizione cercando per l’ennesima volta invano una scappatoia, con passo felpato la ragazza ribelle della famiglia fece irruzione nella sua stanza accendendo la luce e attirando immediatamente la sua attenzione.
Si era cambiata da quando era tornata da scuola: mentre prima indossava jeans chiari e una camicia a quadri abbinata a una canottiera, adesso aveva pantaloncini di jeans neri un po’ rotti con sopra una maglietta delle Runaways, il suo gruppo musicale rock preferito.
- Da quando non si bussa?! - esclamò Henry strofinandosi gli occhi.
- Se ci tieni così tanto alla tua privacy perché non ti chiudi a chiave?!- rispose sorridendo Eleonore chiudendosi la porta alle spalle.
- Lo terrò in considerazione – rispose il ragazzo soffocando una risata - Cosa sei venuta a dirmi?-

Se c’era una cosa sulla quale era sicuro era che Eleonore non disturbava mai una persona se non aveva niente di veramente importante da dirgli, peccato che per lei anche il fatto che non trovava uno dei suoi 7 anelli (che portava regolarmente alle dita) era una cosa superimportante.
Eleonore si avvicinò ancora più e sedendosi accanto a lui gli disse:- Hen ultimamente ti vedo un po’ teso… Tutto ok?-
- Sì, tutto bene… - era combattuto tra il dire quale fosse uno dei suoi problemi oppure continuare a comportarsi come la persona a cui va tutto bene, ma alla fine la parte più codarda che aveva nell’anima l’ebbe vinta.
Eleonore lo guardò con attenzione e poi riattaccò:- Guarda che a me lo puoi dire…-.

Non riuscì a finire la frase che Henry saltò in piedi e le invenì contro:- Ti ho già detto che va tutto bene!-

Fece una pausa in cui si accorse di aver esagerato. Si rimise dunque a sedere e con tono più tranquillo continuò: - Scusami ma oggi non è giornata, quindi per favore se sei venuta qui solo per questo vai via…-. Eleonore sembrò capire e senza dire più nulla si mise in ginocchio, prese dalla tasca dei pantaloncini un pacchetto di sigarette e se ne accese una per poi soffiargli sul volto un po’ di fumo.
- Ok, non vuoi dirmelo, sono cavoli tuoi! - disse con un tono calmo ma allo stesso tempo un po’ arrogante - Sono venuta per chiederti se fossi d’accordo di organizzare una festa qui domani o insomma il più presto possibile. Ma ti lascio pensare sulla faccenda… non voglio rovinare la tua pacata tranquillità. –
Senza aspettare altro, sempre con la sigaretta in bocca, spense la luce ed uscì, chiudendosi la porta alle spalle e lasciando un Henry pietrificato a fissarla sul letto.

Si diresse allora in camera di Marisol che era l’ultima stanza del corridoio e quella che fra tutte aveva la vista migliore.
Ma appena aprì la porta rimase di sasso.
Mary non era sola.

Con lei c’era anche Dereck e i due, seduti sul piccolo letto della ragazza, si baciavano con passione frenata. Una mano di lui era immersa tra i boccoli biondi e l’atra dolcemente tirava la ragazza verso di lui facendo aderire i loro corpi come in un abbraccio. Lei con le mani posate sulla sua faccia e le gambe intrecciate intorno alla sua vita, gli occhi socchiusi e le labbra che sembravano sorridere anche mentre baciava.
Eleonore sapeva del loro fidanzamento ma la situazione la fece comunque rimanere in imbarazzo. Anche se solitamente davanti a queste cose non si scandalizzava non riusciva a non staccarsi dalla porta. Ma di certo non poteva restare lì in piedi senza fare niente. Il suo unico pensiero fu “nei film funziona sempre “ prima di riempire l’aria con un colpo di tosse.
Come da copione i due innamorati spaventati da quel suono si staccarono di colpo fissandola come se fosse un alieno.
– Potete anche continuare, passo dopo!- disse ironica Eleonore sedendosi sulla scrivania sempre in ordine della nipote.
- Pensavamo fossi qualcun altro – esclamò Marisol che anche se ormai non erano più avvinghiati come prima continuava a stringere la mano a Derek.
- Lo so bene piccioncini!- rispose continuando a stuzzicarli mentre Mary si affrettava a sistemarsi i capelli in una coda- Ma possibile che in questa casa nessuno conosca il “chiudersi a chiave”. Sapete non è una cosa complicata: basta prendere la chiave, infilarla nella toppa…-
- Abbiamo capito Eleonore! – esordì Derek interrompendola – è che l’ultima volta Jasper…-
- Perché non lo chiami zietto Jazz?- chiese Eleonore scoppiando a ridere.
- Uno quel “zietto” lo usa La troia quindi mai mi permetterei di scendere ai suoi livelli e secondo se dicessi così risulterebbe che Mary è mia cugina che non è assolutamente vero!- la voce del ragazzo era diventata tutta ad un tratto un urlo e la sua innamorata si era affrettata a stringergli di più la mano per evitare che le sue emozioni gli facessero perdere autocontrollo, cosa che negli ultimi tempi avveniva troppo spesso e in quei momenti solo Mary riusciva a calmarlo.

Appena la ragazza gli aveva stretto più forte la mano la tranquillità l’aveva invaso come se fosse una cosa materiale e controllabile.

C’erno due modi per far perdere le staffe al ragazzo: dire che l’amore tra lui e Mary non poteva esserci per una questione di sangue e sua sorella, denominata da lui con affetto “La Troia”.

Renesmee era sicuramente il suo punto debole e quando vedeva i due fratelli litigare Eleonora non poteva fare a meno di pensare che se Derek non ne era ancora andato via da quella famiglia che tanto odiava era proprio per Marisol.
- Secondo noi – riprese il discorso il ragazzo risedendosi accanto a Mary – il fatto che i nostri genitori non abbiano nemmeno il creatore in comune non ci rende meno imparentati di due estranei, in relatà siamo meno imparentati di Emmett e Rosalie a dirla tutta! E se vuoi far valere la storia dei cognomi beh io sono “fratello” dei Cullen lei degli Hale quindi siamo nelle stesse condizioni dei nostri genitori. –
- Allora perché non dite ai genitori che siete insieme?- chiese Eleonore per la quarantacinquesima volta da quando 2 anni prima i due si erano dichiarati amore.
- Per loro è diverso. Oltre il fatto che i nostri padri vedono il fidanzamento la prima fase verso il matrimonio e non come il fidanzamento tra due sedicenni, per loro sarebbe come un tradimento nei confronti della famiglia! -
- Ok – rispose Eleonore interrompendo il silenzio imbarazzante che si era creato – comunque volevo chiedervi se vi va di organizzare una festa per presentarci in qualche modo alla classe…–
- Certo! E’ un’idea grandiosa! – la interruppe Marisol incominciando con gli occhi lucidi a fantasticare – potremmo invitare tutta la scuola almeno ci facciamo conoscere!No tutta la scuola è un po’ troppa facciamo tutte le terze. Potremmo scegliere un tema o solo un colore…-
- Eih ragazzina frena la tua fantasia! – la interruppe Eleonore sogghignando – prima bisogna convincere i nostri –
- Oh, è molto facile. Ho già un’idea! –



***



I quattro ragazzi se ne stavano seduti sul divano di casa già pronti per raggiungere la scuola e fissavano i genitori con un volto sospetto.
- Insomma non vi farebbe male andare a caccia un po’ distante da qui, dove ci sono davvero molti animali. – la voce di Marisol riecheggiò per la decima volta nell’aria ripetendo lo stesso discorso al quale i genitori non si erano ancora degnati di dare risposta - Potreste stare via per un po’ di giorni a noi penserebbe Nessi –

Derek alzò gli occhi al cielo e prima che potesse ribattere una gomitata nello stomaco della riccia l’aveva già bloccato.
- E va bene – rispose alla fine Carslisle fissando negli occhi un ragazzo alla volta e soffermandosi alla fine sulla figlia – ma con la condizione che Renesmee e la sua famiglia stiano in casa con voi e intendo in questa casa. Vi prepareranno la cena e… –
- Ci rimboccheranno le coperte?- concluse Eleonore scocciata – papà non abbiamo 3 anni, sappiamo cavarcela! –
- Se lei non starà con voi non se ne fa niente. – si intromise Bella e questa volta Mary dovette tirarglielo più forte del precedente per evitare che il fidanzato si alzasse e rovinasse tutto.
- D’accordo starà con noi – rispose in fretta la riccia che si era resa conto che due non li avrebbe mai controllati.- Quindi voi andrete via? –
- Sì, come da patto staremo via tre giorno ma avvisati al nostro ritorno la casa dovrà essere com’è ora. Noi partiamo nel pomeriggio e voi ora dovete andare a scuola –
I quattro ragazzi si alzarono e dopo dei saluti veloci uscirono dalla stanza diretti verso la fermata del pullman.

- Mi spiegate perché dovremmo stare con quella cosa?– la voce di Derek rimbombò nel bosco dando sfogo al pensiero che lo tormentava per tutto la mattina.

- quella cosa è tua sorella! Puoi sopportarla per due minuti – rispose Henry con voce tranquilla.

- No dato che starà con noi  tutto il tempo e vi assicuro che con lei in casa addio festa!-

- Ma quanto sei scemo Derek! – si intromise Mary che da quando i genitori avevano accettato non poteva fare a meno di sorridere soddisfatta – lei non resterà con noi.-

- A no?- chiese Eleonore alterando leggermente la voce.

- Certo che no! Figurati se ci ha voglia! Starà a casa sua, ci ho già parlato ieri, verrà solo oggi pomeriggio domani per vedere che non abbiamo distrutto la casa dopo la festa.-

- Lei sa della festa?- l’urlo di Derk fece quasi spaventare la ragazza che senza preavviso si bloccò.

- Certo non po’ non essere una nostra alleata!-

- E come la mettiamo con il fatto dei poteri?- chiese Eleonore mentre il pullman si fermava davanti invitandoli a salire.

- Questo è stato il problema più grande ma ho trovato una soluzione – disse la ragazza sedendosi con i cugini sui primi quattro posti liberi.- I giovani Quileute verrano alla festa.-

- No!- l' urlo dei tre rimaneti fece voltare il resto del pullman verso di loro.

- Insomma dai Jack ha meno anni di noi – rispose la ragazza abbassando la voce.

- Chi ci sarà del branco?- chiese Derek avvicinandosi alla fidanzata per sentire meglio.

- Jack e suo fratello. Sono gli ultimi entrati. Jack ha 14 anni e Ben 18! Non ci daranno fastidio –

- Beh non è male come piano – rispose Henry.

- Funzionerà ne sono convinta –

E quando Mary usciva con una frase del genere nessuno aveva il coraggio di contraddirla.



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