The Beat of a Heart

di Neremir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: You Were mine ***
Capitolo 2: *** Fly away from here ***
Capitolo 3: *** Am I the only one who's ever felt this way? ***
Capitolo 4: *** Set adrift on memory bliss ***
Capitolo 5: *** How do I live without you? ***
Capitolo 6: *** Bad day again ***
Capitolo 7: *** It's been one week ***
Capitolo 8: *** God is bigger than the boogie man ***
Capitolo 9: *** Someday we'll know ***
Capitolo 10: *** My gift is my song ***
Capitolo 11: *** I'm helplessly hopelessly, recklessly falling in love ***
Capitolo 12: *** But I'd of had to miss the dance ***
Capitolo 13: *** If I'm not in love with you ***
Capitolo 14: *** Now I'm stronger than yesterday ***
Capitolo 15: *** I'm learning to breathe ***
Capitolo 16: *** It's gonna be me ***
Capitolo 17: *** You can call me selfish ***
Capitolo 18: *** Ooh, I love the way you love me the way you love me ***
Capitolo 19: *** I will love you come what may ***
Capitolo 20: *** For the Longest Time ***
Capitolo 21: *** When you're gone ***
Capitolo 22: *** I'm forever yours......faithfully ***
Capitolo 23: *** Everything's changed, we never knew ***
Capitolo 24: *** God Blessed the broken road ***
Capitolo 25: *** Baby, completely, wrapped up in you ***
Capitolo 26: *** From this moment on ***
Capitolo 27: *** Epilogo: That's the beat of a heart ***



Capitolo 1
*** Prologo: You Were mine ***


Come "Back to school", anche questa storia è stata scritta da Kimberly, che mi ha chiesto di pubblicarla con il mio account e di non crearne uno apposito


Prologue You Were Mine

I can’t find a reason to let go

Even though you’ve found a new love

And she’s what your dreams are made of

I can find a reason to hang on

What went wrong can be forgiven

Without you I ain’t worth living alone


"Ecco," Brooke finì di firmare le carte. "Tutto finito." Si alzò in piedi per andarsene, e strinse la mano dell'avvocato. "La ringrazio molto."
"Non c’è di che."
Brooke poi si girò verso il suo ex marito. "Ciao, George. Che tu possa avere una bella vita ".
"Anche a te", disse lui sorridendo. 

Sometimes I wake up crying at night

And sometimes I scream out your name

What right does she have to take you away?

When for so long you were mine?


A testa alta, uscì dall'ufficio, e poi giù per le scale, ed infine salì in macchina. Per tutti i cinque minuti che le ci volevano per arrivare a casa, trattenne le lacrime. Entrando in casa sua, vide la baby-sitter che leggeva qualcosa sul divano.
Alzando gli occhi, la baby-sitter informò Brooke, "Katie sta facendo il suo pisolino." Si alzò per andarsene, ma chiese gentilmente, "Sta bene, signora Wickham?"
Brooke annuì in silenzio, sussurrando, "Grazie", mentre cercava nella sua borsa il portafoglio.
"Non si preoccupi", l'adolescente disse gentilmente. "Non è stata via per così tanto tempo e ha avuto una giornata dura." 

I took out all the pictures of

Our wedding day

It was a time of love and laughter

Happy ever after

But even those old pictures have

Begun to fade

Please tell me she’s not real

And that you’re really coming home to stay


"Sei sicura?"
"Certo. Passi una buona giornata," la ragazza le rivolse uno sguardo comprensivo prima di uscire dalla porta.
Dopo che se ne fu andata, Brooke davvero non aveva idea di cosa fare. Aveva la giornata completamente libera a causa dell’appuntamento per firmare le carte, così rimase da sola fino a quando sua figlia si svegliò nella casa dove aveva trascorso gli ultimi due anni della sua vita.
"Tre anni di matrimonio", borbottò Brooke inconsciamente a piedi dove c’erano le foto del suo matrimonio e degli anni successivi. "Giù per il cesso". 

Sometimes I wake up crying at night

And sometimes I scream out your name

What right does she have to take you away?

When for so long you were mine?


Fu sei mesi fa, quando George venne a casa da un viaggio di lavoro, che disse a Brooke che se ne andava, aveva trovato un’altra persona che lo amava di più. Adesso lei era rimasta da sola, tranne che per la figlia.
All'inizio del matrimonio, George aveva impostato le "regole". Aveva il permesso di parlare solo con Ashley e Alexis al telefono, e non c'era modo di poter andare in Florida a fare loro visita. Le due donne potevano venire da lei, ed infatti erano andata a trovarla un paio di volte, ma George non voleva che Brooke andasse laggiù. Per un semplice motivo. Nick viveva lì.
Brooke non ci aveva dato molto peso all’inizio, aveva pensato che fosse una stupida gelosia e che sarebbe sparita dopo un paio di mesi. Ma non fu così, e adesso lei si trovava in uno stato nuovo, il South Carolina, senza avere veramente dei buoni amici, tranne che George e un paio di infermiere in ospedale.
C’erano stati anche giorni in cui avrebbe voluto che il giorno in cui Nick le aveva detto che l'amava e le aveva chiesto di sposarlo, lei l’avesse preso in considerazione e gli avesse detto di sì. Forse, allora, non lo amava follemente, ma pensò che avrebbe potuto imparare a farlo, dopo tutto quello che era successo nei tre anni precedenti. Ma era questo era quanto. Avrebbe voluto aver detto di sì, perché lui non l’avrebbe mai trattata come aveva fatto George. E c’erano stati dei momenti in cui avrebbe voluto correre da Nick per farsi stringere nelle sue braccia come in passato mentre dava sfogo alle lacrime. Ma tutto ciò non era possibile. 

I can give you two good reasons

To show you love’s not blind

He’s two and she’s four and you know

They adore you

So how can I tell them you’ve changed?

Your mind


Toccando una foto delle nozze, sussurrò a se stessa: "Sembravo così felice. Cosa è successo?" Si era resa conto, dopo appena un anno, che non era più felice. L'unica consolazione era sua figlia, Katie, che era nata un anno dopo il matrimonio. Adesso ne aveva due, e non sentiva nemmeno la mancanza di suo padre. Dopo tutto, lui non aveva mai trascorso molto tempo con lei.
Passeggiando nella sua stanza, Brooke vide che Katie dormiva tranquillamente, con Little Nicky, il cane che Nick le aveva regalato tanti anni fa, accoccolato in fondo al letto. George aveva anche deciso di cambiargli il nome, ma Brooke era stata irremovibile su quello, dicendo che avrebbe cambiato il nome del cane in qualcosa che avrebbe ridicolizzato George, così lui aveva permesso che il nome Little Nicky rimanesse com’era. Accarezzandolo con la mano, il cane alzò la testa e gliela leccò, mentre scodinzolava.
Almeno lei è sempre contenta di vedermi. Lei e Katie.
Non riusciva a capire che cosa aveva fatto per meritare uno come George. Lei lo aveva amato veramente, e aveva creduto che sarebbe stato un marito e un padre meraviglioso. In realtà avrebbe voluto che lui tornasse indietro, che dimenticasse la donna per la quale l’aveva lasciata e  che tornasse a essere l'uomo che aveva frequentato negli ultimi due anni del college. Ma sapeva che era inutile, se n’era andato, e lei era sola ... O almeno così pensava.
Improvvisamente, capì di che cosa aveva bisogno. Chiuse silenziosamente la porta della stanza di Katie, andò in cucina e compose il numero di Ashley. E' il momento di tornare indietro. Basta auto commiserarmi. Ho intenzione di iniziare una nuova vita, solo io e la mia Katie, Little Nicky, e spero i miei vecchi amici.

Sometimes I wake up crying at night

And sometimes I scream out your name

What right does she have to take you away?

When for so long you were mine?

 

I remember when you were mine… *

* You Were Mine – Dixie Chicks

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Capitolo 2
*** Fly away from here ***


CAPITOLO 1: FLY AWAY FROM HERE


Tre mesi dopo, Brooke caricò la macchina una mattina presto. Mise Katie nel suo seggiolino, e legò Little Nicky con l’apposita cintura di sicurezza, per poi partire in direzione sud – verso la Florida.
Quando chiamò Ashley, quel giorno, sua sorella si era offerta volentieri per darle un posto in casa sua almeno finché non fosse stata in grado di trovare un appartamento laggiù. Successivamente, l'ufficio dove lavorava Brooke l'aveva aiutata a trovare un lavoro in uno studio medico a Tampa. Poiché vi era ancora una certa carenza di infermieri, e Brooke aveva ottime credenziali, non aveva avuto problemi a trovare un nuovo posto di lavoro. Poi, divise i mobili che non voleva più, e li diede alle case di carità, mente il resto sarebbe stato spedito giù in Florida dove sarebbe rimasto in custodia in un deposito fino a quando non avesse trovato un posto dove stare. La uccideva il fatto di dover lasciare il pianoforte, uno dei tanti regali di Nick, in magazzino ma Ashley e Brian ne avevano già uno in casa loro, e non c’era abbastanza spazio per quello.
Il viaggio fu lungo, specialmente perché aveva dovuto fermarsi per fare benzina, per mangiare, o per far fare un giro fuori a Little Nicky. Ma alla fine, undici ore dopo, alle sei di sera, entrò nel viale della casa di Ashley a Tampa Bay. Non appena scese dalla macchina sua sorella l’avvolse in un enorme abbraccio. "Brooke, come stai?" Chiese, tirandosi indietro per guardare la sorella più giovane.
"Stanca", sospirò.
"Sei magra," Ashley si accigliò.
"Tu no", Brooke la prese in giro, indicando la pancia crescente di Ashley.

Gotta find a way
Yeah I can’t wait another day
And nothing gonna change
If we stay around here
Gotta do what it takes
Cause all in our hands
We all make mistakes, yeah
But it’s never too late to start again
Take another breath
And say another prayer


Sua sorella ridacchiò, "Sì, tra un mese dovremmo esserci."
"Avete già scelto un nome?" Brooke chiese, mentre apriva la portiera per tirare fuori Nicky Little, che stava cominciando a sbavare sul finestrino.
"Stiamo pensando di chiamarlo William," Ashley rispose, prendendo il guinzaglio dalle mani di Brooke per poi condurre il cane in una zona erbosa.
Mentre sua sorella stava facendo questo, Brooke raggiunse l’altro lato della macchina e prese sua figlia fuori dal seggiolino con attenzione. Ashley tornò per aiutare Brooke. "Aww, è cresciuta così tanto Katie?"
"Non spaventarmi così!" Brooke rise. «È ancora la mia bambina".
"Una bambina nei terribili due anni", la prese in giro sua sorella.

Then fly away from here
Anywhere
Yeah I don’t care
We’ll just fly away from here
Our hopes and dreams are out there somewhere
Won’t let time pass us by
We’ll just fly


"Non me ne parlare", disse alzando gli occhi. "Allora, Brian è in casa?" Brooke chiese esitante.
"No. È fuori a fare la spesa. Ma tutte le ragazze sono qui, ti stanno aspettando. "
Brooke si mise a ridere, "E' come una grande festa di bentornata a casa".
"Infatti lo è," Ashley sorrise, portando Brooke fino alla porta.
"Sembra passata un’eternità dall’ultima volta che sono stata qui" sussurrò Brooke.

If this life
Isn’t hard enough
It ain’t no never mind
You got me by your side
And anytime you want
Yeah we can catch a train and find a better place
Yeah cause we won’t have nothing or no one keep getting us down
Maybe you and I
Could pack our bags and hit the sky


"Sì, beh qualcosa è cambiato. Un bambino cambia tutto drasticamente", disse sua sorella strizzando l'occhio.
Conducendo sua sorella per la casa, la portò in cortile dove Alexis, Kuma e Melissa la stavano aspettando ansiosamente. Quando la videro, tutte balzarono in piedi, dicendo cose e allo stesso tempo cercando di abbracciarla. Nel bel mezzo di tutto ciò, Katie si svegliò, ma visto che aveva dormito per tre ore, non fu irritabile. Si diede un'occhiata intorno, cercando di capire chi fossero quelle quattro donne e quei due bambini, che stavano giocando un poco più lontano, oltre il patio, sull'erba.
"Marie e Thomas," Ashley li chiamò. I due bambini la guardarono con curiosità, poi Marie si alzò e prese la mano di Thomas conducendolo sul patio.
"Marie, questa è tua zia Brookey," Ashley presentò la piccola di tre anni.
"E Thomas," Alexis incluse presentando a sua volta il suo piccolo di due anni, "Lei è Brooke, ed anche tua zia... Beh, più o meno."
Brooke si accovacciò e fece scendere Katie, visto che stava urlando che voleva essere messa per terra. "Piacere di conoscervi», sorrise. "E lei è mia figlia, Katie".

Then fly away from here
Anywhere
Yeah I don’t care
We’ll just fly away from here
Our hopes and dreams are out there somewhere
Won’t let time pass us by
We’ll just fly


I bambini rapidamente fecero conoscenza e tornarono di nuovo sull'erba a giocare, mentre le donne si sedettero a parlare ... Beh, direi che più che altro bombardarono Brooke di domande.
"Così ti ha solo detto che ha trovato un'altra donna?" Kuma chiese incredula. Brooke annuì. "Quel bastardo ..." mormorò, facendola ridacchiare un po’.
"La verità è," Brooke cominciò a dire con calma dopo alcuni momenti di silenzio tra le donne, "che io ero già infelice quando è nata Katie." Le quattro donne si guardarono in stato di shock e le chiesero il perché. "Mi controllava: non mi permetteva di venirvi a trovare, come sapete ... Ed è stato... così repressivo ..."
«È quello che diceva Nick," Ashley le disse tranquillamente, "prima che lo sposassi. Nick non si fidava di George perché sembrava che ti volesse controllare".
"Come sta Nick?" Brooke chiese, con cautela.
"Sta bene", rispose Melissa.

Didn’t you see your blue sky now
You could have a better ride now
Open your eyes
Cause no one here can better or stop us
They can try but we won’t let them
No way


"Già ... ha avuto una fidanzata per due anni, ma si sono appena lasciati. Beh lei ha rotto con lui," Kuma rise. "Diceva che era troppo distratto”.
"Ehi, si trasferisce qui poi? Ha deciso?" Alexis aggiunse alla conversazione.
"Ehi", Brooke si mise a ridere: "Sono confusa. Come può essere cambiato così tanto da essere capace di rompere con la sua ragazza in maniera pacifica e poi pensare di trasferirsi? "
Sua sorella sorrise: "Beh, è cambiato un po’ ... credo. E’ un po' più serio di quando eravamo al college. E da quando lui e la sua ragazza si sono lasciati, se n’è andato alle Keys tutto solo, così stiamo tutti cercando di convincerlo a trasferirsi qui con il resto di noi". Brooke annuì, mordendosi il labbro inferiore. "E probabilmente lo rivedremo in un paio di giorni," la sorella rispose alla sua domanda inespressa.
"Whoa, c’è una festa qui, come al solito", sentirono la voce di Brian provenire dall'interno della casa. Un momento dopo, apparve fuori, vestito casual. Guardò le ragazze, le salutò, finché i suoi occhi si fermarono su Brooke. "Brooke!" esclamò. "Non sapevo che saresti arrivata!"

Maybe you and I
Could pack our bags and say goodbye


Brooke si alzo e andò ad abbracciare suo cognato. "Credo che Ashley lo abbia tenuto nascosto a voi ragazzi".
"Mi dispiace così tanto del tuo divorzio," Brian le rivolse uno sguardo comprensivo.
"Non ti preoccupare", disse scuotendo la testa. "Sto migliorando man mano che passa il tempo."
Brian guardò verso i tre bambini che stavano giocando, e indicò Katie. "È tua figlia? Ti assomiglia molto. "
"Sì è lei," Brooke sorrise, prima di chiamare la figlia. Quando lei corse verso sua madre, Brooke la prese in braccio, e le disse: "Katie, questo è tuo zio Brian."
"Zio Bri?" Katie chiese alla madre.

Then fly away from here
Anywhere
Yeah I don’t care
We’ll just fly away from here
Our hopes and dreams are out there somewhere
Won’t let time pass us by
Yeah anywhere
Honey I don’t, I don’t, I don’t, yeah


Alle sue parole, le donne esclamarono: "Parla!"
Brooke si girò e si mise a ridere: "Sì, ma ha iniziato tardi come me. E poi è anche timida all'inizio. "
"Posso prenderla in braccio?" Brian chiese, raggiungendola.
"Certo," la madre gli sorrise consegnandogli la bambina.
A Katie piacque molto "chiacchierare" con lo zio per un po' prima di chiedere di essere messa di nuovo giù quando vide gli altri bambini iniziare un altro "gioco".
Poco dopo, Alexis, Kuma e Melissa se ne andarono, e Brooke rimase da sola con sua sorella e suo cognato. La serata passò tranquilla, parlando degli ultimi due anni ... ricordi belli e brutti, e, naturalmente, parlarono un sacco di bambini.

We’ll just fly *
 
 
***
Il giorno dopo, Brooke venne informata che Ashley aveva un appuntamento con il medico. "Puoi venire con noi se vuoi", disse sua sorella, "ma non so se hai voglia di rivedere qualcosa in cui sei già passata", disse ridendo.
"Penso che resterò a casa", decise di Brooke. "Sistemerò alcune cose nella mia stanza, e magari porterò Katie fuori a giocare prima che faccia troppo caldo".
«Buona idea," Brian sorrise, "passa una bella giornata", concluse prima di guidare la moglie fuori dalla porta.
Dal momento che i due genitori avevano deciso di prendere Marie con sé, lasciarono Brooke, Katie e Little Nicky a loro stessi. Brooke Vestì Katie con un paio di pantaloncini corti e una t-shirt, e poi uscirono con il cane dirigendosi verso la cassetta con la sabbia. Giocarono per un po’ di tempo, quando tutto ad un tratto, Little Nicky, che stava riposando all'ombra di un albero si agitò, e corse verso il cancello di fronte all’entrata della casa.
"Nicky, che cosa succede?" Brooke si alzò per seguirla, ma quando lo fece, si fermò all'improvviso. "Nick ..." sussurrò.
***
"Hmmm. Questo è strano." Nick mormorò vedendo che nessuno rispondeva al campanello. Mettendosi le mani in tasca, si diresse verso il cancello del cortile. "Ash? Brian? C’è qualcuno?" Spingendo il cancello, fu sorpreso di vedere un cane sconosciuto che trottava verso di lui. Almeno, da lontano era sconosciuto.
Come si avvicinò, Nick iniziò a rendersi conto chi fosse. Inginocchiandosi, accarezzò il cane, che scodinzolando felice gli leccava le mani. Dopo un po', Nick si alzò, esitante, per vedere se il cane era solo il frutto della sua immaginazione, ma mentre camminava davanti ad una coppia di alberi, incontrò Brooke, che camminava con Katie attaccata alle sue ginocchia.
"Whoa," Nick esclamò, allungano le mani verso Brooke che era quasi inciampata. "Sei tu ...", disse poi sussurrando.
"Ciao Nick," lei gli fece un piccolo sorriso.
"Ehi," sussurrò, rimettendosi le mani in tasca e facendo un passo indietro.
Dopo alcuni istanti di silenzio imbarazzante, Brooke chiese: "Cosa volevi dire con quel sei tu?"
"Eh?" Nick trasalì. "Oh. Il cane. Quando l’ho vista, mi sono reso conto che era quella che ti avevo regalato, ma ho pensato che fosse frutto della mia fantasia ... "
"No.. Non è frutto della tua immaginazione ", Brooke dondolava avanti e indietro sui suoi piedi, nervosa.
"Mamma" Katie esclamò, cercando di ottenere la sua attenzione. Quando Brooke guardò in basso, fu sorpresa di vedere che sua figlia stava andando incontro a Nick.
"Nick, so che questo è imbarazzante, ma lei sembra averti preso in simpatia. Vuoi prenderla in braccio?" Brooke chiese timidamente.
"Certo", disse lui sorridendo, prendendo Katie. "E chi è questa piccola principessa?"
"Katie. Ha due anni ormai, "Brooke lo informò, strofinandole i capelli sulla testa. "Questo è insolito. Lei di solito non ama gli estranei. "
"Assomiglia alla madre" Nick rivolse a Brooke un piccolo sorriso.
"Grazie a Dio," mormorò Brooke, calciando il terreno.
"Ehi, Brooke," Nick disse muovendo una mano. "Mi dispiace per il divorzio".
"Sì, beh questo è quello che ho ottenuto sposando il primo ragazzo con cui sono uscita", rispose amaramente.
"Non dare la colpa a te stessa ..."
Brooke guardò in basso, ma si strinse nelle spalle: «Cosa posso fare? Si vede che non era destino." Guardandolo di nuovo, gli chiese: "Vuoi venire dentro? Comincia a fare caldo."
"Certo", rispose Nick, seguendo Brooke dentro la casa di Ashley e Brian. Una volta dentro, Nick si andò a sedere al tavolo della cucina, con Katie ancora in spalla, mentre Brooke andò a prendere due bicchieri e una bottiglia. Li riempì con un po' di succo, poi mise una tazza davanti a Nick, e gli porse la bottiglia, che Katie automaticamente gli strappò dalle mani.
Ridendo, Nick commentò: "È una bambina pestifera. Direi che assomiglia alla madre", disse strizzando l'occhio.
Brooke si mise a ridere, "Sì. Ero l'unica in giro che potesse insegnarle un po’ di personalità ".
Proprio in quel momento, Katie smise di bere per poi rivolgersi a Nick chiedendogli: "Che nome?"
"Sono Nick," disse facendole il solletico alla pancia facendola ridere.
Quando ebbe finito, Katie si rivolse a sua madre, "Zio Kick?"
Brooke si mise a ridere: "Sì, lui è lo zio Nick".
Rimasero seduti in silenzio per un po' prima che Nick chiedesse improvvisamente: "Oh già, dove sono Brian e Ashley?"
"Avevano un appuntamento dal dottore."
"Oh," rispose. "Beh, ero venuto qui per chiedere se uno di loro voleva venire con me a vedere una casa che stavo pensando di comprare. Vuoi venire tu con me, invece? "
"Umm ..." Brooke ci pensò un po' su. "Certo. Puoi guardarmi Katie, mentre io vado a cambiarmi? "
"Stai bene così, Brooke," Nick disse ridendo ", e non stiamo andando a vedere chissà che cosa."
Brooke piegò la testa, "Dai Nick. Tu mi conosci, sai come sono fatta ... "
"Ti conosco davvero adesso? Dopo tutti questi anni? "Chiese lui con calma.
"Non sono cambiata, Nick," sussurrò lei alzandosi dal tavolo. "Non sai tutto quello che è successo negli ultimi 3-4 anni, ma io sono la stessa persona." Dicendo questo, allungò la mano e gli toccò la guancia, baciandogli la fronte, il primo contatto vero tra di loro da quando si erano rivisti. "Sarò giù in un istante."
***
"Nick?" Brooke lo chiamò per tutta la casa dopo che si fu preparata. "Nick?", finalmente sentì un rumore di videogiochi proveniente da una delle stanze. Entrando, vide Nick sul pavimento con Katie in grembo, mentre cercava di spiegarle come si faceva a giocare. "Ti ho lasciato Katie appena per un'ora e stai già cercando di corromperla?" Brooke lo prese in giro standosene con le mani sui fianchi.
Nick alzò gli occhi: «Beh, ci hai messo troppo tempo! Sei pronta ora? Oh aspetta, Katie ha bisogno di un cambio del pannolino, mi pare. "
"I suoi pannolini sono al piano di sopra nella stanza dei bambini. Puoi cambiarla tu ", Brooke disse, uscendo dalla stanza.
"Ehi, aspetta un minuto. Io non cambio pannolini," Nick protestò, prendendo la bambina e raggiungendo Brooke fuori dalla stanza.
"Perché no? Devo portare fuori Nicky prima di rimetterla nella cuccia in modo che non distrugga la casa di Ashley e di Brian. "
"Ma… un pannolino?" Nick chiese con una smorfia sul viso.
«Sei un ragazzo grande, puoi farcela", la sua amica gli disse, mentre lo spingeva verso le scale. "Verrò da voi tra un secondo".

Dieci minuti dopo

"Ecco fatto," Nick disse a Katie, con orgoglio. "Adesso andiamo a mostrarlo alla tua mamma!"
"Sono qui", disse Brooke dalla porta, raggiungendo il fasciatoio. Dando un'occhiata a Katie, scoppiò a ridere. "Il pannolino è a rovescio!"
"Beh, io non lo potevo sapere!"
Togliendoglielo, cambiò il pannolino e poi mise di nuovo i pantaloncini a Katie. "Dai, lavati le mani e andiamo. Ti farò la lezione sul cambiare i pannolini più avanti. "
***
"Questa è una bella casa," Brooke commentò, uscendo sul balcone della camera da letto principale. "E la vista! Solo un pazzo non la prenderebbe."
"Lo pensi davvero?" Nick le chiese, venendo fuori a guardare il golfo accanto alla sua amica.
"Sì", annuì. "Non so che cosa te ne fai comunque di una casa così grande. Voglio dire, stando qui da solo. Dopo che George se n’è andato, anche nella mia piccola casa ... era tutto così grande e vuoto." Brooke guardò verso Nick con le lacrime agli occhi, al solo ricordo.
"Brooke," Nick sospirò, avvicinandosi per abbracciare Brooke cercando di fare del suo meglio per non disturbare Katie, che si era addormentata fuori della camera da letto tra le sue braccia. Quando la raggiunse e l’abbracciò, Brooke scoppiò in lacrime, le prime lacrime che si concedeva da un paio di mesi. "Shh," Nick la confortò spingendola contro al muro facendola sedere. Non appena fu accanto a lei, le mise un braccio intorno alle spalle e la lasciò sfogare.
Infine, quando si fu calmata si asciugò gli occhi. "Mi dispiace", disse tirando su col naso. "E' solo ... ho pensato che sarebbe stato vero, che avremmo avuto lo stesso tipo di matrimonio dei miei genitori. Voglio dire, quando mi ha lasciato per l'altra donna, ero già infelice, il fatto che lui non mi lasciava venire a trovarvi, e poi mi controllava sempre. Mi mancava mia sorella, i miei amici, gli altri ragazzi, tu ... Come riesci a farmi sentire meglio solo restando seduto accanto a me ad ascoltarmi? "
"Shh," Nick la placò ancora, lisciandole i capelli mentre lei appoggiava la sua testa sulla sua spalla. "Mi sei mancata anche tu", disse sussurrando.
"Mi dispiace. Mi dispiace di non aver puntato i piedi ed essere venuta a trovarvi oppure chiedere a voi di venirmi a fare visita o qualcosa del genere."
"No, non è colpa tua, Brooke. Tu sei qui ora, questo è tutto quello che conta. "
"Grazie," sussurrò, baciandolo sulla guancia come ai vecchi tempi. Alzandosi dopo un attimo, lei lo guardò. "E’ meglio andare."
Con un cenno del capo, si alzò anche lui prendendola sotto braccio fino a che non ebbero raggiunto la macchina. "Allora, cosa hai intenzione di fare qui? Ti trasferisci davvero quaggiù?" Nick chiese infine mentre erano in viaggio verso casa di sua sorella.
"Già. Alcune persone del mio vecchio ufficio mi hanno aiutato a trovare un lavoro qui, e lunedì incomincerò l’orientamento presso la sede di pediatria, mentre nel tempo libero, dovrò cercare un appartamento. "
"Sarà difficile trovarne qualcuno in questa zona," Nick le disse con sincerità.
Brooke si strinse nelle spalle, "Lo so, ma spero di trovarne uno prima o poi."
Nick annuì, "Sì. Magari sarà più poi che prima, ma sicuramente lo troverai. "
 
***
Quella notte, invece di ritornare a Marathon, Nick rimase dai Littrell. Dal momento che era in città, fecero una grande cena con tutti, così Brooke venne di nuovo bombardata di domande da parte dei ragazzi, ma lei prese tutto con il sorriso, e rispose senza molti problemi. Ogni volta che una domanda o qualcosa nella conversazione sembrava potesse darle fastidio, Nick, Brian o Ashley dirottavano il discorso in un'altra direzione, cercando di limitare i danni che poteva causare a Brooke.
***
La mattina dopo, Brooke era seduta al tavolo della cucina con il giornale e una penna, stava cercando un appartamento. Silenziosamente, Ashley si sedette accanto a lei. Dopo qualche momento senza parole, Ashley commentò: "Sembri già molto più felice, Brooke".
La sorella alzò gli occhi e sorrise: "Certo. Mi mancavate così tanto. "
"Sembra che tu e Nick andiate ancora d’accordo. Avevo paura che sarebbe stato imbarazzante per voi. "
Brooke si strinse nelle spalle, "Lo è stato, all'inizio, ma poi abbiamo iniziato ad essere più sciolti. Non siamo ancora come eravamo al college, ma... " disse spegnendosi.
"Verrà con il tempo", Ashley le assicurò. "Allora stai avendo fortuna con gli appartamenti?"
"No," Brooke disse imbronciata.
"Beh, non ti preoccupare. Sei la benvenuta qui per tutti il tempo che ti occorre. "
"Grazie sis" Brooke sorrise prima di tornare a studiare il giornale.
Per qualche minuto, le sorelle sedettero in silenzio prima che Brooke dicesse qualcosa di nuovo, "Sai che cosa adoro dei nostri amici?"
"Eh?"
"I ragazzi non hanno più fatto molto musicalmente come 'Backstreet Boys', ma sono ancora migliori amici".
"Lo so," Ashley sorrise. "Ma sai, stanno pensando di fare un altro album nuovo presto, e hanno quella casa discografica."
"Sì, questo è quello che ho pensato anch’io. Ma sono riluttanti ora, non è vero? Soprattutto Brian e Kevin con i bambini e il resto".
"Sì," Ashley sospirò, alzandosi per mettere tazza del caffè nel lavello. "Se fanno un altro album, il tour che farebbero sarebbe molto breve. Non vogliono trascorrere troppo tempo lontano dalla famiglia".
"È così dolce", Brooke sospirò. "Beh, adesso vado a controllare che tuo marito non le stia prendendo dai bambini".
Ashley ridacchiò, "Già faresti meglio a farlo. Quei piccoletti non ci impiegano molto a far fuori qualcuno".
"Non me lo dire!" disse Brooke ridendo.

* Fly Away From Here – Areosmith

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Capitolo 3
*** Am I the only one who's ever felt this way? ***


CAPITOLO 2: AM I THE ONLY ONE WHO'S EVER FELT THIS WAY?


Le due settimane successive passarono molto velocemente per Brooke. Si stava ambientando presso l'ufficio dove avrebbe lavorato ogni giorno, e poi, stava cercando un appartamento, ma nessuno sembrava adatto. Si sentiva in colpa a lasciare Ashley e Brian a prendersi cura di due bambini e un cane, ma quando tornava a casa la sera, e vedeva che la casa era ancora intera, tirava un sospiro di sollievo. Si sentiva in colpa soprattutto, quando Brian doveva lavorare alla casa discografica, e Ashley restava a casa da sola, incinta di otto mesi.
Il lunedi della terza settimana dopo che era arrivata, Brooke stava aspettando la sua pausa pranzo quando Megan, un’altra infermiera che lavorava insieme con lei la raggiunse.
"Brooke c’è un Backstreet Boy che vuole vederti", la prese in giro.
"Quale?"
"Il biondo, quello carino".
«Alto o basso?" Brooke chiese, roteando gli occhi.
"Quello alto".
"Ahh. Dì a Nick che arrivo subito".
"Okay. Ma dopo mi dici come lo conosci. "
Brooke si mise a ridere: "Va bene, come ti pare."
Andando verso la sala d’aspetto, trovò Nick seduto in uno dei posti liberi, che leggeva una rivista per bambini. Vedendolo, Brooke si mise a ridere, catturando la sua attenzione. "Ehi B," sogghignò. "Indovina che cosa ho appena fatto".
"Hmm. Stai leggendo una rivista per bambini, quindi ha a che fare con i bambini ". Brooke socchiuse gli occhi. "Lo so! Ti sei innamorato così tanto di mia figlia che hai deciso di adottare un bambino! ", lo prese in giro.
"No," Nick fece una smorfia. "Credo che tra Marie, Thomas, e ora Katie, ne ho abbastanza di bambini intorno a me per ora."
"Per non parlare del piccolo che Ashley sta per avere." Brooke ridacchiò. "Allora che cosa hai fatto?"
"Ho appena comprato quella casa vittoriana," sogghignò lui.
"Davvero? E’ fantastico", Brooke sorrise. "E' una casa fantastica. Quando hai intenzione di trasferirti? "
"Tra due settimane. Credo. Non riesco ad ingaggiare una ditta di traslochi fino ad allora," Nick rispose.
"Bene, allora sarai di nuovo vicino a noi."
"Sì", sorrise.
"Ehi, come hai fatto a sapere dove lavoro, comunque?" Brooke chiese, socchiudendo gli occhi.
"Ho chiamato Ashley», rispose lui imbarazzato, grattandosi la nuca prima di chiederle: "Allora quanto tempo hai a disposizione per la pausa pranzo?"
Brooke guardò l'orologio, "Circa quarantacinque minuti."
"Vuoi andare da qualche parte? Conosco un posto che non ci farà aspettare molto. "
"Certo, mi piacerebbe. Vado a prendere la mia borsa e ti raggiungo subito".
***
"Sai, avrei dovuto immaginare che mi avresti portato in una pizzeria," Brooke rise non appena ebbe ordinato.
"Certo che avresti dovuto. E non dirmi che non ti piace".
"Certo che mi piace. Sto solo dicendo che non sei cambiato," Brooke lo prese in giro.
"Beh nemmeno tu," Nick rise, facendole la lingua.
«Bene», Brooke gli fece la lingua a sua volta, "vale anche per te!" Dopo un momento, scoppiano a ridere di nuovo. "Okay, allora dimmi quanti anni abbiamo e perché ci stiamo comportando come se ne avessimo dodici?"
Nick ci pensò un attimo su: "Beh, tu ne hai 27, e io 29".
"Molto bene", Brooke annuì, "almeno hai imparato a contare nel breve periodo che hai passato al college."
Nick alzò gli occhi, "Come non detto ritiro tutto, tu sei cambiata".
"Ehi! Cosa vorresti dire? ", protestò lei.

There is no good reason
I should have to be so alone
I’m smothered by this emptiness
Lord I wish I was made of stone
Like s fool I lent my soul to love
And it paid me back in change
God help me am I the only one
Who’s ever felt this way?

"Sei diventata più sarcastica."
"Sono sempre stata sarcastica."
Nick si strinse nelle spalle: "Eh, più o meno. Sei anche più matura, credo," disse esaminandola mentre si appoggiava allo schienale della sedia. "Più responsabile".
"Katie mi ha fatto diventare così,” motivò lei.
"È quello che pensavo", disse annuendo. "Ma sei sempre lo stessa vecchia Brooke."
"E tu sei sempre lo stesso Nick. Tranne per il fatto che sei diventato più vecchio", lo prese in giro. "Ehh! Compirai trent’anni tra sei mesi. Sei così vecchio! "
"Sì, ma vedi, gli uomini invecchiano con grazia. Tu invece diventerai una befana."
"Vuoi che ti dia uno schiaffo?" Brooke sollevò la mano per scherzo.
"Okay. Invecchierai magnificamente anche tu."

A heart that’s worn and weathered
Would know better than to fight
But I wore mine like a weapon
Played out love like a crime
And it wrung me out and strung me out
And it hung years on my face
God help me, am I the only
Who’s ever felt this way?

Proprio in quel momento, la cameriera arrivò con le bevande, sorridendo in maniera accattivante a Nick. Brooke non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo, "Non sei più il piccolo e dolce Backstreet Boy, eppure le donne ti adorano ancora? Come ci riesci? "
"Ho un dono", disse sorridendo, sicuro di sé.
Brooke sbuffò, "Nel frattempo, negli ultimi sei mesi, tutti i ragazzi che mi hanno chiesto di uscire o erano sposati o se erano liberi non appena dico loro che ho una figlia corrono via. Ho scoperto che se mi limito a parlare di mia figlia nella prima frase, di solito riesco a fermare qualsiasi scocciatore."
"Ma tu non vuoi avere degli appuntamenti galanti adesso, vero?" Nick chiese con cautela. "Voglio dire, mi sembravi abbastanza sconvolta due settimane fa."
"No, non solo non voglio oggi, non ne voglio più. Ma non è perché sono ancora innamorata di George. È perché ho giurato di rinunciare agli uomini ".
"Hai giurato di rinunciare agli uomini?" Chiese Nick, confuso.
"Oh, sì. Gli uomini sono dei maiali. Questo è ciò che ho imparato. Dovresti ricordartelo in ogni caso." Lo prese in giro.

Now my sense of humor need a break
I see a shadow in the mirror
And she’s laughing through her tears
One more smile’s all I can fake


Nick si mise a ridere: "Me lo ricorderò di sicuro." Appoggiandosi indietro, disse meditando: "Anche io ho deciso di dire basta alle donne. Sono solo una spina nel fianco. "
"Brutta esperienza con la tua ultima ragazza?"
"Sai di lei?" Nick chiese sorpreso.
"Certo. A noi ragazze piace spettegolare, e quindi diciamo entro i primi quindici minuti da quando ero arrivata, le ragazze mi hanno raccontato tutto sulla tua vita sentimentale ".
Nick alzò gli occhi, ma disse: "No, in realtà non ha a che fare con lei. Non era così male." Brooke sollevò le sopracciglia. "No, no, no," rise. "Non capire male. Credevo di amarla", disse alzando le spalle. "Ma non ho passato tanto tempo con lei come avrei dovuto. E così lei ha rotto con me. "
"Sei dispiaciuto?"
Nick scosse la testa. "No. Credo di no. Beh, per un po' lo sono stato, ma mi è passata in fretta ... "
Brooke ebbe la tentazione di chiedergli: "Quanto tempo ci è voluto per dimenticarmi?" ... Non per essere cattiva e girare il dito nella piaga, ma era curiosa di sapere se era stata solo una infatuazione di passaggio, o se ci aveva messo un po’ a dimenticarla. Ma sapeva anche che non era il caso, e per fortuna, la pizza arrivò prima che lei potesse chiederglielo.
Siccome erano in ritardo, mangiarono velocemente parlando poco, e ben presto Brooke fu di ritorno al lavoro, e Nick si diresse verso la casa di Brian e Ashley.

There is a wound inside me
And it’s bleeding like a fool
There are times when I see a light ahead
Hope is not enough
As another night surrounds me
And it pounds me like a wave
God help me, am I the only one
Who’s ever felt this way?*

 
***
Quella sera, quando Brooke entrò dalla porta, trovò quattro persone nel salotto. Brain era seduto su una poltrona, a guardare una partita di baseball, mentre Marie era sul pavimento, che giocava con una bambola. Poi c'era Nick, che stava cercando di insegnare a Katie, che lo stava ascoltando con attenzione e con la bocca spalancata, le regole del baseball.
"Fammi indovinare, Brian," Brooke lo salutò sardonica: "Tua figlia è abbastanza intelligente da non dare retta a Nick."
"Sì", disse sorridendo, "le ho insegnato a non ascoltarlo, qualsiasi cosa dica."
"Mamma!" Katie esclamò non appena vide Brooke. Sciogliendosi attentamente dall’abbraccio di Nick, corse da sua madre, che la prese in braccio e la baciò sulla guancia.
"Ciao tesoro! Come stai? "
"Bene. Zio Kick mi insegna palla. "
"Lo vedo," rise lei. Girandosi verso Nick, chiese: "E zio Kick ti sta insegnando a tifare i New York Mets, come avrebbe dovuto fare?"
"No," mormorò lei, succhiandosi un dito. "Oak A."
"Questo non è giusto. Non ascoltare lo zio Kick. Lui non sa qual è la squadra migliore".
"Okay mamma. Giù".
Brooke mise giù Katie, che corse indietro verso Nick, che la riprese in braccio e le disse: "Dovresti dire a tua madre che le ragazze non sempre scelgono le squadre migliori."
"Marie e Katie, chiudete gli occhi." Quando vide che avevano obbedito, mostro a Nick il dito medio e sorrise.
"Ooh, Brooke. Sei una cattiva ragazza ", la prese in giro.
Brooke si morse la lingua per non rispondergli poi si girò verso Brian. "Mia sorella è a sgobbare in cucina?"
"Sì", rispose Brian onestamente.
Entrando in cucina, Brooke vide Ashley che tagliava alcune verdure. "Ash, vai a sederti. Finisco io".
"No, Brooke, sto bene. Torna indietro e guarda la partita. "
"No, voglio aiutarti,” insistette lei.
"Bene," Ashley sospirò.
"Cosa posso fare?" La sorella le chiese.
"Puoi tagliare un po' di pomodori".
"Okay".
Mentre Brooke prendeva alcuni pomodori lavati, e cominciava a tagliarli, Ashley le disse: "Allora, ho sentito che hai pranzato con Nick oggi".
"Già. E’ venuto dopo aver comprato la casa. "
"Mmm Hmm," Ashley fece un sorrisetto.
"Cosa?" La sorella si fermò rivolgendo uno sguardo tagliente alla sorella.
"Niente," Ash cercò di evitare di ridacchiare.
"No, Ashley, so cosa stai pensando, e non è così", Brooke disse con fermezza.
"Non ho detto niente!", protestò lei.
"So che non l’hai fatto, ma so anche a cosa stai pensando. E non succederà. Ho divorziato da appena sei mesi e stai già cercando di mettermi con il mio migliore amico, che a mia volta avevo abbandonato perché mio marito mi ha detto di farlo. Credi davvero che continui a provare qualcosa per me dopo tutto questo? Sono sinceramente sorpresa dal fatto che sia ancora amichevole nei miei confronti. "
"Oh, andiamo! Avresti dovuto vederlo come era ridotto dopo un anno che te ne eri andata. Era smarrito, forse non era più innamorato di te dopo tutto quel tempo, non lo so. Ma so che gli mancava la sua migliore amica. E poi ti presenti qui, e cinque minuti dopo esservi rivisti, siete di nuovo amici come al solito, e lui è ritornato il vecchio felice Nick di una volta. Credimi, queste cose non succedono spesso quando due buoni amici si separano così come avete fatto voi. E lui è meraviglioso con Katie! Sono stata a guardare quei due per tutto il pomeriggio e lei lo adora, e anche lui la adora ".
"Che cosa ha a che fare con tutto questo, Ash? Io non voglio ricominciare. Guardate cosa è successo quando voi ragazzi ci avete provato cinque anni fa. Mi sono innamorata di lui, ma lui era innamorato di qualcun’altra, e poi lui si innamorato di me quando non ero più disponibile. Se vuoi sapere la mia, non era destino che fossi così".
"Bene, Brooke. Non dirò nulla di più. Ma mi riservo il diritto di dire 'te l'avevo detto' quando ti sarai risposata in meno di cinque anni. "
"Argh!" Brooke alzò le mani, ma non aggiunse altro.
Ashley saggiamente non disse niente.
***
Un'ora più tardi, la cena era pronta, e così gli uomini e i bambini si radunarono in cucina, cercando qualcosa da bere. Brooke stava terminando di condire l'insalata, quando tutto ad un tratto sentì qualcosa di freddo e umido scivolarle lungo la schiena.
"Ahh," gridò voltandosi per vedere Nick ridere maliziosamente tenendo Katie, che si copriva la bocca mentre ridacchiava. "Nicholas Gene Carter, cosa c- voglio dire che cosa pensavi di fare?"
"Metterti il ghiaccio giù per la schiena», ridacchiò lui.
"Via", disse indicando il tavolo, mentre gli consegnava un piccolo piatto pieno di cibo. "Metti Katie nel suo posto e tagliale la cena."
"Aww," Nick piagnucolò. "Mi dispiace", disse baciandole la guancia.
Anche se adesso era sorridente, sottolineò ancora una volta: "Va'. Devi fare dei piccoli pezzi ".
"Ma non mangia le pappe per bambini?" Nick chiese confuso.
"Ha due anni e mezzo, Nick. E’ da tempo che non mangia più quella roba."
"Oh," mormorò, dirigendosi verso la sala da pranzo. Appena prima di attraversare la porta, si fermò a chiedere, "Quanto piccoli devono essere quei pezzi?"
"Non minuscoli. Quanto basta in modo che lei riesca a masticarli un po' prima di deglutire."
"Okay," lui annuì, prima di andare nell'altra stanza.
Quando Brooke entrò con la ciotola di insalata, guardò piatto della figlia. "Non male", disse annuendo. "Sono impressionata; hai fatto qualcosa di giusto per una volta."
"Vedi, anche io posso fare qualcosa di giusto," disse Nick con orgoglio, seduto di fronte a Katie.
"Sì, è vero", Brooke disse mentre gli diede una piccola pacca sulla testa per poi sedersi accanto a lui.
"Voi due," Brian scosse la testa, "non siete decisamente cambiati."
Brooke si strinse nelle spalle, "Credo di no", poi si accorse che Katie si copriva la bocca, ridendo di nuovo. Girandosi di fianco, vide che Nick stava facendo una faccia buffa. "Nick! Lascia mangiare mia figlia in pace! "
"Bene," mormorò lui, guardando giù nel suo piatto.
E si comportò bene... almeno per la maggior parte del tempo.
 
***
Due settimane dopo, il giorno dopo che Nick si fu trasferito nella sua nuova casa, Brooke venne svegliata nel cuore della notte da un insistente bussare alla porta. Alzandosi e aprendola, si trovò faccia a faccia con Brian.
"Brooke, Ash è in travaglio, ci puoi fare un favore a tenere Marie oggi?"
"Beh ... dovrò portarle a casa di Alexis o qualcosa del genere ... devo andare al lavoro presto."
"Va bene. Ti chiedo solo di svegliarla e vestirla, così come per Katie ".
Brooke annuì e si chinò a baciare Brian sulla guancia. "Abbi cura di mia sorella.”
"Certo", disse sorridendo. "Il medico ha detto che sarebbe più semplice, dato che è il secondo bambino." Si perse un attimo nelle sue parole prima che Brooke si mise a ridere spingendolo fuori dalla porta.
"Portala in ospedale, su".
"Sì signora."
La mattina seguente fu caotica per Brooke. Prima chiamò Brian per assicurarsi che Ashley stesse bene, e poi andò da Marie, che continuava a chiederle dove fosse sua madre, per vestirla, prima di prendersi cura di Katie, che finì per urlare che voleva essere tirata fuori dal lettino.
Infine, dopo averle vestite e fatte mangiare, corse fuori dalla porta, già in ritardo per il lavoro, anche se non doveva portare le bambine fino a chissà dove. Correndo verso la porta di fronte, battè il piede con impazienza, finchè Alexis non aprì la porta.
Ridendo di fronte ad una frenetica Brooke, fece entrare le bambine e prese la borsa piena di pannolini per Katie, giocattoli e altre cose.
"Non avrò più di un bambino lo giuro», disse Brooke ansimando.
"Certo che li avrai, Brooke, hai solo bisogno di trovare un nuovo marito," la sua amica ridacchiò.
Brooke alzò gli occhi, "Come ti pare Alex. Grazie per tenerle oggi. "
"Nessun problema, vai al lavoro."
"Ciao", Brooke disse sventolando la mano mentre correva lungo il marciapiede verso la sua macchina.
Riuscì ad arrivare al lavoro con meno di quindici minuti di ritardo, ma per tutto il giorno, continuava prendersi delle pause per chiamare Brian. Alla fine della giornata di lavoro, Ashley non aveva ancora partorito, così Brooke si diresse verso l'ospedale.
Entrando nel reparto maternità, fu sorpresa di vedere Nick, e gli chiese che cosa ci facessi lì.
"Mi stavo annoiando a tirare fuori le cose dagli scatoloni e aveva bisogno di una scusa per smettere", ridacchiò lui.
Lei scosse la testa, "Pigrone", lo prese in giro. "Vado a bussare alla porta per dire loro che sono qui, ma torno subito." Tornando indietro, sorrideva. "Sembra che sarà pronta per partorire tra un paio di minuti."
«È un bene?" Nick chiese.
"Uh huh," Brooke annuì, sedendosi sulla sedia accanto a lui. "Significa che il prossimo Littrell nascerà in un paio di minuti."
"Aww," sogghignò.
Sbadigliando, Brooke riposò la testa sulla sua spalla. "E' stata una giornata lunga."
"Puoi dirlo forte", disse sospirando. Rimasero seduti ancora per qualche istante in silenzio fino a quando Nick chiese esitante. "Credi che sarai ancora a casa loro quando il bambino tornerà a casa?"
"Eh?" Brooke si prese una mano e poi si morse il labbro inferiore. "Non lo so ... non ho pensato a questo proposito." Fece una pausa per pensare, "Aww. Dannazione, Nick, ora mi fai sentire in colpa per aver vissuto a sbafo da loro."
"Non esserlo. Il motivo per cui te l’ho chiesto è perché ... Beh, ricordi quando siamo andati a guardare la casa insieme, e mi hai detto che mi sarei sentito solo? "
"Già ..." la sua amica rispose lentamente.
«Beh, se vuoi, tu e Katie potete vivere con me fino a che non trovate un appartamento. Poi io la posso tenere durante il giorno quando non ho niente da fare, e se non sei d’accordo, possiamo trovare una baby-sitter ".
"Non lo so, Nick ... voglio dire ... Hai una benché minima idea di cosa vuol dire vivere con una bambina di due anni?"
"Ho trascorso un sacco di tempo con lei!"
"È diverso, Nick. Quante volte dovrai correre da Brian e Ashley per chiedere aiuto? "
"Beh ... sono sicuro che posso farcela. Sto imparando!" disse Nick mettendo su il broncio. "Per favore. Anche se mi sono avvicinato a tutti qui, sono ancora da solo in casa. "
Brooke sospirò: "Bene. Ci penserò. Ma," disse con fermezza, « sarà solo fino a quando non troverò un appartamento per conto mio. "
"Va benissimo! Grazie",disse sorridendo, baciandola sulla fronte. "Sarà fantastico. Potremmo di nuovo vivere nella confusione, come una volta!"
"Ah Signore," Brooke alzò gli occhi, ma si mise a ridere lo stesso. "Mia figlia sta per essere corrotta."
"Nah. Cercherò di non corromperla troppo. "
Stavano ancora ridendo quando Brian arrivò per annunciare la nascita del loro primo figlio maschio, William Charles Littrell.

* Am I Only the One – Dixie Chicks

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Capitolo 4
*** Set adrift on memory bliss ***


CAPITOLO 3: SET ADRIFT ON MEMORY BLISS


Il giorno dopo che William fu portato a casa, Brooke riuscì a trovare un momento tranquillo, mentre il bambino si era addormentato tra le sue braccia per avvicinarsi a sua sorella cercando di non disturbare troppo il bambino.
"Ashley, posso chiederti una cosa?" Brooke chiese mentre si sedeva di fronte a lei sul divano.
"Certo, di che cosa si tratta?" sua sorella domandò, mentre guardava il piccolino.
"Staresti meglio se me ne andassi fuori dai piedi? Così che la tua famiglia può abituarsi a William e lui può abituarsi voi e alla nuova casa... Senza me, Katie e il cane qui intorno? "
"No! Perché dici questo? "
"Ashley ... sinceramente. Non aver paura di dirmelo, perché ho un altro posto dove andare a vivere se per te questa situazione è pesante."
Sua sorella esitò un po' prima di rispondere lentamente, "In realtà, riusciremmo ad avere più tempo per noi. Ma dove andresti? "
"Nick", Brooke rispose in fretta, sperando che sua sorella non ne facesse un affare più grande di quello che non era.
"Davvero?" Ashley alzò il sopracciglio. "In questo caso, sei cacciata di casa." E le indicò la porta. "Fuori. Vai da Nick adesso. "
"Ashley," piagnucolò Brooke. "Non iniziare. E' solo finchè non trovo un appartamento, ed è soprattutto perché sono stata io a dirgli che si sarebbe sentito da solo in una casa di quelle dimensioni ".
"Uh huh," Ashley rispose distrattamente prima di alzarsi in piedi di colpo, borbottando, senza sentire realmente Brooke, "Devo andare a chiamare le ragazze."
Un'ora dopo, Brooke scese giù sentendo il chiacchiericcio tra Ashley, Kuma, Alexis e Melissa. Brooke sorrise quando si rese conto che avevano giocato a cambiarsi i figli. Ognuna aveva un bambino in braccio che non era il suo. Quando la donne la videro, però, iniziarono subito a sorriderle.
"Abbiamo sentito che ti trasferisci da Nick," Melissa le disse sorridendo, tenendo Katie in grembo.
"Non è un po' presto nella vostra relazione?" Alexis la prese in giro.
"Ashley!" Brooke alzò la voce. «Non dirmi che le hai chiamate apposta?"
"Umm, no?", mentì, guardando dovunque, tranne che sua sorella. "Le ho chiamate per fargli conoscere meglio il piccolo William".
"Certo", disse annuendo. "Allora, dove sono i ragazzi?"
"Stanno aiutando Nick a portare i mobili nella sua... voglio dire la vostra casa," Kuma rise.
Brooke alzò gli occhi: "Che Dio mi aiuti", disse prima di dirigersi verso la cucina a prendere qualcosa da bere.
Quando tornò dalla cucina, sembrava che i cinque uomini avessero deciso di ritornare a casa per il pranzo. Brooke si avvicinò a Nick per prendere Katie, che si era felicemente appollaiata tra le sue braccia, facendo emettere a tutte le ragazze un "awww".
"Cosa?" Nick chiese confuso.
«Niente», Brooke scosse la testa, dando a Katie la sua tazza piena d'acqua. "Pensi che sia possibile trasferirsi questa sera? Ho bisogno di uscire da questo posto", disse.
Lui si strinse nelle spalle: "Va bene, quando vuoi."
"Sì! Sì! Vai stasera, "Alexis annuì.
"Se continuate a fare così, credo che sarò fortemente tentata di andare."
"Cosa?" Nick chiese di nuovo, confuso. Ashley canticchiò solamente la marcia nuziale, cercando di non farsi notare, cosa che non funzionò. Nick arrossì, e si lamentò: "Vedete! Voi quattro siete esattamente il motivo per cui ho detto basta con le donne! "
E non sfuggì loro il fatto che disse solamente quattro, non cinque donne. Cosa che diede loro modo di prendere in giro Brooke una volta gli uomini se ne erano andati.
***
Le prese in giro degli amici finalmente si calmarono, visto che dopo un po’ anche loro si annoiavano a ripetere le stesse cose, così Brooke aspettò il sabato successivo per trasferirsi, con Katie e il cane in casa di Nick, che non era a più di dieci minuti di distanza da tutte le altre case appartenenti ai loro amici.
Aveva portato con sè cose come abbigliamento e giocattoli, ma i mobili e le scatole che aveva lasciato al deposito non sarebbero state consegnate fino a tardo pomeriggio. Quando parcheggiò di fronte alla casa, e lasciò uscire Nicky fuori dalla sua auto, Nick assunse un’espressione preoccupata sul viso. "Uh oh".
"Cosa?"
"Come interagisce con altri cani e gatti?"
"E' piuttosto buona. Non ha mai avuto problemi con i cani del vicinato, ma non so per i gatti ". Brooke disse grattandosi la testa. "Non sapevo nemmeno che avessi un gatto."
"Sì, beh effettivamente è della mia ex ragazza, ma lei non voleva più", spiegò raggiungendo la macchina e prendendo Katie dal suo seggiolino.
"Ahh, capisco," Brooke rise, seguendo Nick in casa. Entrando nell’atrio, sospirò: "Ho sempre desiderato una casa con pavimenti in legno duro come questi."
"Pensi che sarà pericoloso per Katie, se cade? Possiamo mettere dei tappeti se vuoi. "
"Nick, non staremo qui a lungo: non c'è alcun bisogno di preoccuparsi" Brooke sorrise.
"Oh sì," Nick ridacchiò. "Continuo a pensare che resterai qui per tanto tempo."
Appena entrarono in salotto, un intero gruppo di animali corse nella stanza. "Oh mio Dio!" Brooke rise. "E' uno zoo qui!"
Videro che Little Nicky e gli altri cani, più il gatto, sembravano un po' tesi, ma non si stavano attaccando a vicenda, anzi pian piano stavano interagendo tra di loro. Brooke disse: "Beh non si uccidono a vicenda. E’ una buona cosa."
"Sicuro", Nick ridacchiò. "Non voglio che venga versato del sangue in questa casa."
"Soprattutto se è quello della mia Little Nicky", disse fingendo di piangere mentre si chinava per abbracciare il suo cane, che la guardò confusa per via della nuova situazione.
"Brooke, lei è il doppio dei miei carlini".
"Ma loro sono in tre!" Tuttavia, Brooke allungò le mani per accarezzarli. "Come si chiamano?"
"Beh hai incontrato Syd molto tempo fa. E’ lì che gira. Poi c'è Jekka e Sarah. Il gatto è Emsies. Comincerà a comportarsi bene quando imparerà a conoscerti."
"Cagnolini!" Katie strillò, cercando di scendere. Quando la mise giù, Nick la condusse per mano dai suoi tre cani, e Sarah leccò il volto di Katie, facendola cadere sul sedere e facendola iniziare a ridere.
"Sciocchina," Nick ridacchiò, prendendola di nuovo in braccia, e baciandola sulla fronte, facendola ridere ancora di più. Prendendo Brooke per mano, iniziò a salire le scale, chiedendole: "Che stanza vuoi?" Fu allora che si rese conto che aveva ancora la sua mano dentro la propria e la lasciò andare in fretta, senza dire nulla.
"La camera da letto principale», rispose lei, cercando di sembrare seria. "Tu ne sceglierai un’altra."
"Diamine no. Quella è mia", disse sorridendo. "Prendine un’altra."
"Bene allora", disse mettendo il broncio. "Qualunque stanza che sia arredata," Brooke rise. "Ho dato via tutti i miei mobili camera da letto in beneficenza."
"Perché?"
"Troppi ricordi ..."
"Oh. Beh l'unica stanza che ha i mobili in questo momento è quella vicina alla mia stanza. E poi è anche collegata con un bagno ad un'altra stanza, che potrebbe essere utile per Katie. Lei ha i suoi mobili, giusto? "
"Sì, verranno consegnati oggi." Entrando in quella che sarebbe stata la sua stanza, gli occhi le si spalancarono. "Mio Dio, questa è ancora più grande della camera che avevo a casa. E i mobili sono bellissimi." Brooke pensò ad alta voce, strisciando la mano su un comodino di ciliegio. "Ma le decorazioni", disse facendo una smorfia.
"Puoi cambiarle, se vuoi, anche se ti fermerai qui solo per un po’," Nick disse.
"Nah. Meglio tenere tutto così com'è", disse scuotendo la testa, camminando attraverso il bagno nella stanza accanto. Girandosi verso Katie, che era ancora tra le braccia di Nick, le disse: "Questa è la tua stanza Katie. Anche se è molto più grande di quanto ti serva".
"La mia stanza?" Chiese, con gli occhi spalancati.
"Uh huh," Nick rispose portandola alla finestra. "E vedi il mare lì fuori?"
Ma fu distratta da un gabbiano che volava appena fuori. "Uccellino", esclamò.
"Va bene, dovremo lavorare sul tuo amore per l'acqua," disse ridendo.
"Non ci sono squali là, vero?" Brooke chiese, guardando fuori dalla finestra.
"Brooke, sai bene quanto me che ci sono là fuori, basta essere prudenti."
Lei lo schiaffeggiò leggermente. "Si suppone che tu mi dica che non ci sono squali, stupido, per farmi sentire meglio."
"Stupido" Katie ridacchiò.
"Katie, non usare quella parola!" Brooke la rimproverò con leggerezza.
"Stupido" ridacchiò nuovamente.
Nick scosse la testa: «E tu dici che sono io quello che la corromperà," disse prima di uscire sulla porta, con Brooke a seguito verso il piano di sotto.
"Ehi, dove vuoi mettere il pianoforte?"
Nick si fermò e si voltò, "Hai un pianoforte?"
"Sì, ti ricordi quello che mi hai dato?" Brooke chiese con il sopracciglio sollevato.
"Pensavo che George te lo avesse fatto buttare via” disse accigliandosi.
"Gli avevo mentito," disse sorridendo. "Gli avevo detto che era stato un regalo dei miei genitori".
"Sei un piccolo demonio," la prese in giro, pizzicandole la guancia.
"Lo so. Ma vedi che brutto? ", disse riflettendo. "Mentirgli già alla seconda settimana di matrimonio? Ma, ovviamente, lui ha mentito a me", disse alzando gli occhi, uscendo dalla porta anteriore per andare a prendere delle cose in macchina.
"Chi?" Katie chiese, confusa.
"Nessuno", Brooke rispose.
«Perché non glielo dici?" Nick chiese, afferrando una borsa dal suo baule.
"Perché?!?" Brooke alzò lo sguardo, gli occhi in fiamme, "Ti dirò io perché. Perché George non è mai stato con lei. Era sempre in qualche viaggio di lavoro e poi ha abbandonato ogni sorta di custodia su di lei. Non gli importa... Perciò, non è veramente suo padre. "
"Oh," Nick disse a bassa voce. "Mi dispiace."
Brooke portò la mano alla fronte, "No, a me dispiace. Non avrei dovuto urlare con te in quel modo. E a proposito, la vizierai con tutte quelle attenzioni e tenendola sempre in braccio", Brooke disse cambiando completamente il discorso.
"Ma le piace."
"Ecco perché non bisogna tenerla così spesso," Brooke gli consigliò.
"Ma ho bisogno di tenerla in qualche modo per non lasciarla da qualche parte da sola, mentre noi svuotiamo la macchina."
Brooke si fermò e guardò il suo amico. "C'è una ragione perché ti piace massacrare la tua schiena tenendola così spesso?"
"Lei non mi massacra. Forse tu sei solo più debole", disse strizzando l'occhio.
"Tecnicamente, io dovrei essere in grado di tenerla meglio," lo informò Brooke, prendendo un altro sacchetto all'interno. "Ho i fianchi per tenerla su."
"Beh ...io ho ... non lo so." Disse alzando le spalle. "Che cosa ho, Katie?" Si voltò verso di lei. Lei si strinse nelle spalle, e lo baciò sulla guancia. "Vedi! Le piaccio!"
"Almeno piaci ad una ragazza”, disse Brooke alzando gli occhi.
"Hey!" Nick la chiamò, ma lei non gli diede retta. Quando Katie iniziò a ridacchiare, si girò verso di lei: "Oh, così sei dalla sua parte adesso? Che begli amici che ho. "
***
Più tardi quella notte, dopo che Katie fu messa a letto, Nick e Brooke si sedettero nel salotto, mentre guardavano dentro alcune delle scatole di Brooke, cercando di decidere ciò che potevano lasciare dentro fino a quando non si fosse trasferita in un appartamento, e di quali cose aveva bisogno.
Aprendo una scatola Brooke si lasciò sfuggire un "Oh!"
"Che c'è?" Nick chiese, distogliendo l’attenzione dalla sua scatola per guardare più avanti.
"Ho trovato questo album di foto di quando eravamo al college. Non lo guardo da allora." Lentamente, si sedette sul pavimento, con la schiena appoggiata sul divano per iniziare a guardare l’album di foto.

According to the hour glass days go
And all I do is think of you
And wonder where you are at night
Oh I remember everything
Every smile, even all the reasons why you say
I pushed you out of my life


Un attimo dopo, Nick si unì a lei, guardando anche lui le foto. "Quando è stato qui?", chiese, indicando una foto di lui a letto, con lei appoggiata con la testa sulla sua spalla.
Brooke si morse le labbra: "Credo che fosse quando ci siamo conosciuti. Quando sei venuto da me per importunarmi e Kevin e Alexis sono usciti la prima volta."
"Oh sì!" disse sogghignando. "Quando ti ho fatto ammettere che ti piaceva la nostra musica".
"No, non è vero".
"Ed ancora adesso non riesci ad ammetterlo!"

Baby you set me
Baby you set me
Set adrift on memory bliss of you
Baby you set me
Set adrift on memory bliss


"Stai zitto!" disse ridendo, sfogliando la pagina successiva. "Qua ci sono Kevin e Alexis quando eravamo a cena a casa tua... e qui quando mi hai colto di sorpresa la notte che mi sono ubriacata!"
«Avrei dovuto fare una foto di te ubriaca. Sarebbe stata interessante da rivedere".
Uno dopo l'altro, guardarono attraverso cinque anni di ricordi. Dal viaggio intorno al mondo, al primo ballo, i matrimoni che hanno avuto luogo negli ultimi due anni. Uno di quelli catturò la sua attenzione.
"Mi ricordo di questa," sussurrò, toccando la foto. "E' stato al matrimonio di Ashley, quando mi hai chiesto se veramente amavo George. E io ti ho detto di sì. "

Destiny is everything
Reality had replaced you with
The biggest empty void I’ve ever had in life
I bet you say that I don’t care
I bet you said that I don’t even think of you
But God knows how wrong you are
Baby will you be there
Just give me time
To fix my life
Baby will you be there when I open my eyes
After all the time I spent wishing


"E lo hai fatto" Nick incluse, lentamente.
"Sì, ma amavo l’uomo che credevo che fosse, non quello che era realmente".
"Brooke," Nick la rimproverò leggermente, prendendole la mano tra le sue, "Non puoi continuare così. George era un ragazzo cattivo, ma troverai un altro uomo, uno che non ti farò soffrire. "
"Io non la penso così, Nick," Brooke scosse la testa, le lacrime le salirono agli occhi. "Se George si è rivelato cattivo, mentre appariva buono, chissà quali altri tipi di uomini ci sono là fuori? E questa volta, non rischio solo i miei sentimenti, ma anche quelli di Katie, e io non posso farlo... Non quando lei è coinvolta." Nick non sapeva cosa dire, quindi le baciò solamente la fronte che era appoggiata sulla sua spalla. "Sai," lei tirò su col naso, asciugandosi una lacrima: "Tu non devi ascoltarmi mentre mi lamento se non ti va. Mi sento male, al pensiero di sfogare tutto su di te."
"No, va tutto bene", disse calmandola e poi ridacchiò. "Stai solo recuperando il tempo perduto. Si tratta di recuperare tre anni di sfogo in un paio di settimane ".

Baby you set me
Baby you set me
Set adrift on memory bliss of you
Baby you set me
Set adrift on memory bliss


Brooke ridacchiò: "Sì, immagino sia così." Improvvisamente si mise a sedere dritta. "Che ore sono?"
"Mezzanotte, perché?"
"Wow, abbiamo trascorso un sacco di tempo a guardare questi. Ma è tardi, e ho bisogno di andare a letto. "
"Tardi?" Chiese Nick incredulo. "Mi ricordo di quando restavi alzata fino alle quattro del mattino e il giorno dopo avevi lezione!"

Sadness that overwhelmed me
My mind carelessly matched that
You are happy with your life right now, oh
I guess that’s just the way it goes
Forever’s gone
So now I must place you with all the things
That I could never have


Lei ridacchiò: "Sì, ma con un figlio le cose cambiano. Bisogna sempre seguire i loro tempi. Piuttosto, domani porterò Katie a messa. Puoi venire se vuoi." Nick fece una smorfia, e rise ancora," Okay, forse non ti va".
"Magari un'altra volta", Nick si strinse nelle spalle, alzandosi e dando a Brooke una mano per aiutarla ad alzarsi in piedi. Camminando dietro di lei mentre saliva su per le scale, spense le luci. "Buona notte, B", disse raggiungendo la sua stanza.
"Mi hai chiamata B!" Si voltò sorridendo.
"Sì, quindi?"
"Non mi avevi mai chiamata così da quando mi sono trasferita qui".

Baby you set me
Baby you set me
Set adrift on memory bliss of you
Baby you set me
Set adrift on memory bliss
Come on now
I know this love is true
I know this love is true


"Immagino che mi stiano tornando le vecchie abitudini," sogghignò. "Notte".
"Notte, Nick".
***
Il giorno dopo, Brooke e Katie tornarono a casa dalla Messa ed entrarono in una casa vuota. "Hmm, dove può essere? La sua macchina è ancora qui ..." Brooke parlò a se stessa.
"Non lo so, mamma," Katie scosse la testa perplessa.
"Lo so che non lo sai, tesoro", disse ridendo, sfregandole la testa. In quel momento squillò il telefono. "Pronto?" Rispose lei.
"Allora, cosa hai fatto ieri sera?" Ashley ridacchiò all'altra estremità.
"Hmm. Vediamo. Abbiamo portato tutta la roba dentro casa e poi mi sono imbattuta in vecchi album di foto e la serata si è conclusa con me a piangere sulla sua spalla. Che meraviglia," Brooke alzò gli occhi.
"Beh," Ashley sospirò. "Forse un'altra volta".
"Sis, hai dei problemi".
"No, tu li hai».
"Ora perché io dovrei avere dei problemi? Stai cercando di farmi risposare quando ho appena divorziato".
"Hai dei problemi perché vivi in una casa con un uomo bellissimo che si preoccupa molto per te, e tu ti rifiuti di saltargli addosso".
"Beh, l’uomo bellissimo che si preoccupa molto per me attualmente è scomparso, quindi devo andare ad assicurarmi che non sia morto da qualche parte."
"Dove è andato?" Ashley chiese.
"Non lo so. Sono appena tornata dalla chiesa, e non c’è da nessuna parte ".
"Posso chiederti una cosa, Brooke?"
"Certo".
"Perché hai ritirato le tue cose dal deposito prima di aver trovato un appartamento?"
"Perché qui c’è più spazio per tenere le poche cose che possiedo, e così non pago la tariffa che mi addebitano ogni mese per lo spazio utilizzato. E poi volevo il pianoforte fuori dal deposito il prima possibile".
"Hmmm," Brooke sentì che Ashley stava sogghignando.
"Sai cosa, io non ho nemmeno intenzione di chiederti a cosa stai pensando" disse Brooke scuotendo la testa prima che la figlia catturasse la sua attenzione.
"C'è lo zio Nick, mamma!" Katie chiamò dalla finestra. "Nel mare!"
"Beh, mia figlia sembra averlo trovato", disse Brooke ad Ashley.
"L’ho sentito. Parla sempre meglio".
"Sì, lo so», ridacchiò la madre, "Adesso riesce a pronunciare bene il nome Nick." Guardò la figlia che le stava tirando la mano, e le chiese: "Cosa c'è tesoro?"
"Voglio andare a nuotare con lo zio Nick!"
"Okay, piccola. Fammi solo salutare tua zia." Parlando con Ashley di nuovo, sospirò:" Beh l’hai sentita. Vuole andare in acqua. "
"Okay, Sis. Ciao. "
"Ciao, Ash."
***
Venti minuti dopo, Brooke stava conducendo per mano Katie attraverso il cortile e poi sulla spiaggia. "Ooh la sabbia è calda, mamma."
"Lo so tesoro, ma ti sentirai meglio quando arriverai al mare." Alzando gli occhi, vide Nick che sorrideva verso di loro salutandole. Quando lo raggiunsero, Brooke spiegò, "Katie voleva andare a nuotare con lo zio Nick".
"Non gliene faccio una colpa», sorrise. "E tu?"
"Certo. Non faccio il bagno nel Golfo da quando ci sono andata in vacanza, una cosa come ... cinque anni fa, credo." Brooke alzò lo sguardo per vedere che Nick la guardava strano. "Cosa?"
"Sai, nei cinque anni che ho trascorso con te, non credo di averti mai vista in costume da bagno."
"Non credo di averti visto nemmeno io. Non abbiamo mai nuotato insieme,” disse ridendo. "Ma cosa stai guardando?"
"Questo", disse indicando il suo fianco. "Cos’è quel marchio che spunta?"
"Un tatuaggio".
"Hai un tatuaggio?", chiese sorpreso. "Da quando?"
"Da subito prima essermi sposata".
"Come mai non lo sapevo?"
Lei si strinse nelle spalle e rise: "Credo di non averlo detto a nessuno. Solo George lo sapeva ".
"Fammelo vedere", disse avvicinandosi e cercando di spostare l’elastico del costume.
"No!" Ridacchiò lei, picchiandogli sulla mano.
"Cosa? Sono solo io! E voglio vedere », piagnucolò Nick.
"No! E comunque non è più bello. Si è allargato un po’ dopo che ho avuto Katie. "
"Davvero? A me sembri magra proprio come quando ti sei spostata ».
Si strinse nelle spalle: «Sì. Ma è ancora un po’ largo".
"MAMMA!" Katie esclamò, pestando i piedi. "Voglio andare in acqua!"
"Oh, mi dispiace, vostra altezza" la madre sorrise, portandola verso l’acqua.
Appena entrò in acqua, Katie cominciò a strillare. "Pesciolini!", disse indicando il piccolo pesce che poi si 'attaccò' ai suoi piedi. "Voglio andare avanti!" disse guardando sua madre. Brooke la fece avanzare ancora un po’, ma anche quando l'acqua le arrivò al petto, Katie disse che voleva ancora andare avanti.
"Questo vuol dire che devo prenderti in braccio per portati ancora più in là!" disse Brooke lamentandosi, ma Katie in risposta allungò le braccia per essere presa in braccio.
Sospirando, si chinò e prese sua figlia in braccio e si avviò ulteriormente. Quando arrivò un'onda più grande, che le spruzzò tutte, pensò che Katie avrebbe pianto, invece rideva più forte. Brooke si girò a chiamare Nick, ma gridò in sorpresa quando vide che lui era già al suo fianco.
"Tranquilla», disse Nick ridendo, afferrandola attorno alla vita, prima che cadesse in acqua con Katie in braccio.
Quando riprese il suo equilibrio, lo rimproverò, "Sai che cosa sarebbe potuto succedere se fossi caduta? Lei non sa nuotare!"
"Whoa, Brooke, mi dispiace",disse chiedendo scusa. "Non pensavo che ti saresti spaventata così".
"Mi dispiace Nick. Mi sono solo spaventata per un attimo." Disse ridacchiando," Perché non riesco più a rimproverarti come una volta?"
"Questo è un altro effetto di tre anni in cui non mi hai potuto sgridare.”
"Può essere", disse sorridendo.
"Ooh! Mamma! Guarda i pesci!" disse Katie rivolta verso il basso.
"Sì, lo so, tesoro. Mi stanno facendo il solletico ".
"Ti fanno solletico, zio Nick?" Chiese con uno sguardo serio sulla faccia.
"Certo", disse sorridendo, cadendo in acqua per poi restare a stare a galla, facendo ridere Katie di nuovo.
"Voglio fare questo!"
"Non puoi adesso, tesoro. Devi prima imparare a nuotare," le spiegò la madre.
"Oh," uno sguardo pensieroso le apparve sul viso. "Voglio imparare a nuotare, allora!"
Ridendo, Brooke rispose: "Lo farai, Katie. Basta essere pazienti. "
***
Brooke sbadigliò, sedendosi al suo posto al tavolo della cucina. "Nuotare nell’oceano mi stanca sempre."
"Non è l'oceano," Nick la corresse, cercando di farla arrabbiare.
"Puniscimi", gli rivolse uno sguardo infastidito.
"Attenta, piccole orecchie in ascolto."
"Hai sentito cosa ho detto, Katie?" Brooke chiese a sua figlia, che era impegnata a giocare con il suo cibo.
"No, mamma." Alzò gli occhi per un secondo prima di raccogliere un pezzo di pollo da mangiare.
"Vedi," Brooke disse a Nick con un sorriso compiaciuto, prima di allungargli la ciotola piena di broccoli, ma lui la appoggiò solamente a lato del suo piatto. «Perché non ne mangi un po'?"
"Non mi piacciono i broccoli," disse Nick stringendosi nelle spalle.
"Ti piace una qualche verdura?" Nick si strinse nelle spalle e scosse la testa. "Beh, imparerai a mangiare le verdure, finchè io sono qui", lo rimproverò, mettendone un cucchiaio nel suo piatto.
"Io non li voglio!" disse Nick lamentandosi.
"Hai bisogno delle verdure! Ti fanno bene! "
"Parli proprio come una madre!"
"Questo è perché lo sono!"
"Non la mia".
"No, non lo sono. Ma se non li mangi, non cucinerò più per cena".
La bocca di Nick si spalancò. Brontolando, finalmente prese la sua forchetta e cominciò a mangiare i suoi broccoli, mentre fissava Brooke. "Bravo ragazzo", disse sorridendo mentre gli accarezza la testa. "Se mangi tutto il tuo cibo, forse ti farò avere il dolce".
Allungandosi fino a coprire gli occhi di Katie, fece il dito a Brooke, cosa che la fece ridere ancora di più. "Bravo, Nick. Bravo. Ora mangia il tuo cibo."

*Set Adrift on memory bliss – Backstreet Boys

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Capitolo 5
*** How do I live without you? ***


CAPITOLO 4: HOW DO I LIVE WITHOUT YOU?


La mattina dopo, Brooke stava assillando Nick mentre usciva dalla porta. "Sai come cambiare i pannolini, vero? E se le dai un hot-dog per pranzo, guardala con attenzione. Taglialo in piccoli pezzi. E tienila d'occhio, soprattutto se va vicino al gatto. Le piace tirargli la coda, e Emsies potrebbe graffiarla."
"Sì, Brooke", disse Nick mentre annuiva sorridendo, seguendola fuori dalla porta con Katie.
Brooke si fermò mentre apriva la portiera dell'automobile, "Sai vero che sono solo preoccupata per lei?" lui annuì. "Chiamami se hai bisogno di qualcosa".
"Sì, Brooke", disse baciandole la guancia, e poi le allungò Katie in modo che anche lei potesse baciare la madre.
"Ciao ciao mamma!" disse mentre la salutava sorridente.
"Oh Signore. Voi due sembrate proprio felici del fatto che me ne vado."
Nick ridacchiò, ma la spinse in macchina. "Non ti preoccupare, Brooke. Andrà tutto bene. "
"Ciao Nick, ciao tesoro," sospirò mentre chiudeva la portiera.
Per tutta la mattina, Brooke fu agitata. Aveva sempre avuto fiducia a lasciare Katie con Ashley perché anche lei era una madre, Nick, però, non si era mai preso cura di un bambino per così tanto tempo.
Verso ora di pranzo, Megan la venne a trovare di nuovo, "Il tuo amico Backstreet Boy è di nuovo qui. Con, credo, tua figlia. Per lo meno ti assomiglia molto."
Immediatamente, Brooke venne presa dal panico, "Sta bene? Non c'è nulla di sbagliato, vero? "
Megan le diede uno sguardo strano, "Umm. No. Lui la sta tenendo in braccio, e lei sta giocando felice con una bambola."
"Oh," Brooke si mise una mano sul cuore. "Mi hai spaventato per un minuto. Oggi è la prima volta che la lascio a Nick, e sono nervosa come non mai".
"Lo vedo bene," disse Megan ridendo. "Ma non vivi con lui, adesso?" disse socchiudendo gli occhi.
"Sì, fino a che non troverò un appartamento."
"Giusto," Megan socchiuse gli occhi. "Senti, signorina. Mi hai parlato di te e del tuo Backstreet Boy, quindi non giocare con me", disse prendendola in giro.
"Oh, mio Dio!" Brooke gettò le mani in alto. "Sembri mia sorella e tutti i miei amici!"
La sua amica si strinse nelle spalle, "Intuizione femminile credo. Beh vai da lui prima che pensi che non ti abbia riportato il messaggio."
"Subito", rispose Brooke, camminando fuori nella sala d'attesa.
"Mamma!" Katie esclamò quando la vide, correndo ad abbracciarle la gamba.
"Ehi piccola. Ehi Nick," si rivolse al suo amico. "Cosa succede?"
"Ti va di fare un pic-nic?"
Brooke sorrise: "Certo, perché no? Possiamo mangiare all'aperto, sul prato."
Cinque minuti dopo, i tre erano seduti a terra, che prendevano panini e bevande. "Li hai fatti tu tutti questi panini?" Brooke chiese sorpresa.
"Sì". Brooke alzò il sopracciglio e gli rivolse uno sguardo dubbioso. "Va bene, no. Alexis mi ha aiutato," ammise Nick.
Brooke si mise a ridere, "L’avrei dovuto immaginare".
"Guarda mamma!" Katie interruppe la loro conversazione indicando un punto sul suo ginocchio, dove c'era un cerotto. "Ho la bua!"
"Oh, tesoro. Stai bene?"
"Sì. Lo zio Nick ha baciato e è andata via".
"Aww, Nick," Brooke lo raggiunse per scompigliargli i capelli, "Sei così carino."
Lui arrossì, ma cambiò argomento: "Volevo portarla a pranzo con te per dimostrarti che non sto facendo un lavoro terribile."
"Sapevo che non avresti fatto nulla di terribile", Brooke rise. "Sono solo nervosa."
"Lo so. Ma me la sto cavando bene, vero Katie? ", chiese alla piccolina.
"Uh huh", disse sorridendo.
"Va bene, ti credo", Brooke sorrise a sua volta.
Per quindici minuti, mangiarono i loro panini e chiacchierarono. Mentre Nick stava portando Katie alla macchina, e Brooke stava camminando con loro, gli disse, "Rientrerò a casa tardi stasera. Ho un appuntamento per andare a vedere degli appartamenti."
"Oh," disse Nick, un po' deluso. "Okay. Mi terrò occupato con Katie. Ci divertiremo senza di te! ",disse prendendola in giro.
"Sono sicura che lo farete," disse ridacchiando. "Ciao piccola," Brooke baciò Katie. «Ciao Nick, grazie», e baciò sulla guancia anche lui.
"Nessun problema. A più tardi!"
Come Brooke tornò nell'ufficio del dottore, venne subito accolta da Megan: "Ho visto quello!"
"Visto cosa?"
"Quel piccolo quadretto famigliare!"
Brooke alzò gli occhi e le passò davanti.
***
Rientrò a casa che erano le sette, e quasi si lasciò sfuggire un sonoro "aww" vedendo Nick che leggeva qualcosa a Katie. Ma Katie sembrava davvero annoiata, e quando la bambina vide sua madre, piagnucolò, "Dire a zio Nick di fermarsi! Non capisco!"
"Che cosa le stai leggendo, Nick?" Chiese lei, avvicinandosi al divano. Guardando sopra la sua spalla, si mise a ridere. "Orgoglio e Pregiudizio? Nick, gli studenti delle superiori riescono a malapena a capire Jane Austen, non parliamo di una bimba di due anni!"
"Beh non riuscivo a trovare i suoi libri!" Nick protestò. "E poi, penso che sia un libro interessante. Quando si metteranno insieme Elisabeth e il signor Darcy?"
"Non fino alla fine", disse sorridendo.
"C***o. Voglio dire, cavolo", si corresse subito, guardando verso Katie. Quando si rese conto che non aveva sentito niente, guardò la borsa che Brooke aveva in mano. "Che cos’è?"
"Cibo cinese," rispose lei, camminando verso la cucina. "Dai, mangiamo!"
***
Un'ora e mezzo più tardi, Brooke scese le scale dopo aver messo Katie a dormire. Nick non si vedeva da nessuna parte, si strinse nelle spalle e andò al pianoforte. Sedendosi, iniziò a suonare una melodia a memoria.
"Ti ricordi ancora quella canzone?" Nick le chiese, apparendo dal nulla.
Fu allora che capì che cosa stava suonando e sorrise: "Certo. Come potrei non ricordarla?"
Tranquillamente, Nick iniziò a cantare, e si sedette accanto a Brooke. Appoggiando la testa sulla sua spalla, ed mettendole un braccio intorno alla vita, la sentì ridacchiare. "Sei troppo stanco per stare seduto diritto?" chiese. Lui annuì, continuando a cantare. Durante il coro, Brooke cantò con lui, e non si fermarono fino alla fine. «Sai», sussurrò con calma: "Ho iniziato a scrivere questo testo pensando alla mia amicizia con te.”
"Anche io," Nick rispose. "Ecco perché è venuto così facilmente."
Brooke si mise a ridere: "Dovremmo provare a scrivere un'altra canzone una volta."
"E poi la metteremo sul nostro prossimo CD?"
"Vedremo", disse sorridendo, indicandogli di alzarsi. Quando si furono seduti sul divano, lei chiese: "Quando andrete in registrazione?"
"Tra un mese o giù di lì, credo," Nick rispose, sdraiandosi sul divano e mettendo la testa sul grembo di Brooke, come una volta. "Sarà il nostro ultimo cd".
"Di già?" Chiese lei, aggrottando la fronte.
"Già. Brian e Kevin hanno dei figli, Howie e Melissa ci stanno provando, e poi credo che anche AJ e Kuma vogliano dei bambini alla fine. Così abbiamo deciso di scrivere solo un ultimo album e farla finita".
"Questo è così triste." Nick all'improvviso sbadigliò, facendo ridere Brooke: «Il povero Nicky è stanco?"
Lui annuì, "Prendersi cura di una bambina di due anni non è facile!"
"Non dirmelo! Prova a prenderti cura di un neonato che vuole mangiare ogni due ore e che si sveglia a tutte le ore della notte."
"Oh Dio. Non credo che riuscirei a farcela."
"Se mai avrai una famiglia, lo farai".
Nick ridacchiò, "Te l’ho detto! Ho detto basta con le donne! Non succederà. Inoltre, è un lavoro da donna rimanere a casa con i bambini. Ti sto solo facendo un favore," disse prendendola in giro.
Ma con sua sorpresa, lei non reagì con un'espressione scocciata. Brooke era d'accordo, "Lo so. Avrei preferito rimanere a casa e aiutarla a crescere invece che andare a lavorare".
"Allora fallo", le disse Nick.
"Ah, questo sì che è ragionevole", Brooke lo schernì. "Come potrei pagare l'affitto e comprare cibo e vestiti se non lavoro?".
Nick ridacchiò, "Credo di essermi dimenticato di questi aspetti. A proposito, come è l'appartamento che hai guardato?"
"Uno schifo," Brooke sospirò. "Giuro, non ci sono appartamenti decenti là fuori. O forse sono solo viziata. "
"Questo è probabile", disse sorridendo. "Eri viziata già dal primo giorno in cui ti ho incontrata".
"Ha ha. Molto divertente," e nel mentre, squillò il telefono. "Chi può essere a quest'ora?" Chiese, raggiungendo il telefono.
"Pronto?"
"Ehi Brooke," era Melissa dall’altro capo.
"Hey Missy. Come va?"
"Passa da Ashley. Abbiamo un problema. "
"Che c'è?" Brooke le chiese, in preda al panico.
"Non ti preoccupare. Non c'è niente che non va con Ashley o il bambino. Solo raggiungici lì."
"Va bene, vengo subito".
"Che c'è?" Nick chiese, mettendosi a sedere.
"Non lo so", disse scuotendo la testa, alzandosi per prendere le scarpe. "Melissa mi ha appena detto di andare da Ashley ... ma non c’è niente che non va in lei o nel bambino."
"Oh. Fai attenzione. E' buio là fuori ".
"Nick, ho già guidato altre volte di notte. Starò bene".
Lui ridacchiò, "Ci vediamo dopo".
"Ciao Nick".
Quando arrivò a casa di Ashley, entrò subito dentro per vedere tutte le ragazze intorno ad una piangente Alex. "Che cosa è successo?" Chiese, andando ad abbracciare la sua amica, anche se non sapeva cosa fosse accaduto.
"Kevin l’ha lasciata", Ashley rispose solennemente.
"Cosa?" Brooke era sotto shock.
"Abbiamo avuto un enorme lite. Non mi ricordo nemmeno il motivo,"Alexis singhiozzò. "E poi se n’è andato."
"Oh, Alexis," Brooke la consolò. "Era solo arrabbiato, tornerà".
"E’ in Kentucky adesso," Kuma sussurrò. "Non sarà a casa stasera".
"Oh, mio Dio". Brooke commentò tra sé e sé.
Le ragazze restarono sempre insieme, anche senza parlare, fino a quando Alexis decise che aveva bisogno di andare a dormire. Dopo essere tornata a casa, Brooke sorrise vedendo Nick addormentato sul divano, con il braccio fuori e la TV accesa.
Sedendosi su un piccolo spazio tra la sua pancia e il bordo del divano, lo scosse dolcemente per svegliarlo, immaginando che non fosse addormentato profondamente. Aveva ragione, e un attimo dopo, lui aprì gli occhi. "Ehi", disse sorridendo, poi si ricordò dov’era andata. "Cosa c’è che non va?"
"Kevin ha lasciato Alexis".
"Cosa?", chiese incredulo non appena Brooke pronunciò quelle parole. "Cosa è successo?" disse mettendosi a sedere.
Brooke si strinse nelle spalle, "Alexis ha detto che hanno avuto una lite violenta, e lui dopo se n’è andato. Ci è arrivata voce che adesso si trova in Kentucky".
"Oh, mio Dio".
"Lo so", Brooke annuì. "Erano come ... La coppia perfetta. Se è andata male a loro, come si può sopravvivere a un matrimonio?"
"Brooke," Nick si allungò per strofinarle il braccio. "Non si lasceranno. E’ solo un momento, vedrai che passerà."
"Lo spero, Nick." Brooke tirò su col naso, appoggiandosi per abbracciarlo intorno alla vita.
"Sarà così, B", disse cercando di confortarla, passandole le dita tra i capelli. “Sarà così”.

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Capitolo 6
*** Bad day again ***


CAPITOLO 5: BAD DAY AGAIN


La mattina dopo, Brooke entrò in cucina con Katie dietro di lei e vide Nick che metteva delle margherite in un vaso. "Aww. Dove le hai prese quelle?"Chiese, andando ad annusarle.
"Dietro casa, se hai notato, alcune margherite hanno cominciato a sbocciare. Avevo piantato alcuni semi".
"Aww, Nick”, Brooke lo raggiunse e gli diede un bacio sulla guancia. Improvvisamente si tirò indietro: "Tu stai cercando di corrompermi per rimanere qui in modo che io possa cucinare per te per sempre, non è vero?"
Nick ridacchiò: "No. So solo che ti piacciono le margherite. Come sta questa piccolina oggi?"
"E’ una monella," Brooke mise il broncio. "Non fa nulla di quello che le dico".
"I bambini sono una spina nel fianco", commentò lui.
"Ehi! Credevo ti piacessero i bambini."
"Infatti. Sono solo difficili da crescere», rispose lui, chinandosi a raccogliere Katie. "Ma le piccole principesse come questa rendono tutto più divertente", disse sorridendo mentre la baciava sulla guancia, facendola ridere.
Brooke si appoggiò al bancone, con le braccia incrociate e scuotendo la testa. "Ti ha talmente ammaliato che ti ha in pugno e tu neanche te ne sei accorto."
"Ehi! Forse mi piace essere nella sua morsa. Meglio che essere nella tua", disse prendendola in giro. "Ora facci le uova, donna!"
"Ah allora è così", disse Brooke in tono minaccioso, prendendo una padella, ma lui scappò via ridendo.
***
Quella sera, l'intero gruppo di amici era finito a casa loro per cena. Di solito, la conversazione era sempre vivace e allegra, ma la presenza di Alexis senza Kevin metteva un freno alla conversazione.
La ciliegina sulla torta fu quando, dopo cena, le ragazze si erano radunate sulla terrazza e Alexis rivelò della sua gravidanza.
Accidenti, qui la situazione diventa sempre più incasinata di momento in momento, Brooke sospirò mentre lo pensava. Perché l'amore deve fare così schifo?
***
Brooke sospirò non appena se ne furono andati tutti, seduta sul divano accanto a Nick, appoggiando la testa sulla sua spalla. "Perché deve esserci una cosa come l’amore? Perché tutti non possono essere solo amici come noi?"
"Umm, Brooke. Perché altrimenti nessuno si riprodurrebbe e la razza umana cesserebbe di esistere."
"Be', è solo un problema di poca importanza quello, la mia è un’idea perfetta ..." disse ridendo. "In questo modo non ci si lascerebbe mai, e sarebbe un mondo perfetto".
"Tu sei fuori di testa, B."
"Lo so", ridacchiò lei, accoccolandosi cercando una posizione più comoda.
"Oh, B. Che cosa dobbiamo fare con te?", disse prendendola in giro, mettendo un braccio intorno alle sue spalle.
"Aww, lo sai che mi vuoi bene".
"Sì, ma non ho idea del perché," rise Nick.
"Perché sono così dolce e innocente e simpatica e ..."
Nick le coprì la bocca con la mano. "Zitta, B." Con attenzione, tolse la mano e quando lei non disse niente rise, "Grazie".
Ma tutto ciò che ottenne indietro fu solo una linguaccia.
***
Il giorno dopo il tempo era brutto, e quando Brooke e Katie tornarono indietro dalla chiesa, trovarono un malinconico Nick seduto sul divano, che guardava i pesci dentro l’acquario. Quando entrarono, alzò gli occhi e sorrise: "Ehi. Bentornate a casa ".
"Grazie," Brooke sorrise mentre toglieva la giacca fradicia a Katie, prima che lei corresse in braccio a Nick.
"Allora, cosa hai intenzione di fare oggi?" Nick chiese come la sua amica si sedette sul divano accanto a lui, cominciando a pettinare con le dita i capelli della figlia.
"Non lo so. Credo che taglierò i capelli a Katie." Poi guardò Nick e si morse il labbro inferiore mentre fissava anche i suoi capelli, muovendogli qualche ciocca.
Nick si allontanò da lei, "No, B."
"Cosa?" Piagnucolò Brooke. "Mi sono sempre piaciuti i tuoi capelli corti sparati in tutte le direzioni. Sono troppo lunghi adesso."
"No."
"Per favore", disse Brooke facendo il broncio.
"No."
"Ti preeeeego», disse facendogli uno sguardo da cucciolo.
Infine, facendo un sospiro, Nick rispose: "Bene. Come ti pare."
"Grazie!" Esclamò lei, alzandosi in piedi. "Andiamo. Li taglieremo nel mio bagno."
"In che cosa mi sono cacciato?" Chiese Nick a Katie, ma lei scrollò le spalle.
Dieci minuti più tardi, Nick era seduto su un mobile mentre guardava Brooke dare una leggera spuntatina ai capelli di Katie. Cominciò ad annoiarsi e iniziò a frugare tra le cose di Brooke lasciate in giro per il bagno. Prendendo in mano una confezione di pillole chiese: "Cosa sono queste?"
Brooke roteò gli occhi "Pillole anticoncezionali, stupido".
Lui la guardò tagliente: "Perché le usi?"
Brooke coprì le orecchie di sua figlia, "Perché sono una ******a, Nick, e dormo con ogni uomo che incontro. La metà del tempo che passo al lavoro in realtà sono con un uomo."
La sua faccia divenne bianca e poi sbottò: "Non è divertente, B."
Brooke scoprì orecchie della figlia. "Davvero, Nick. Perché me lo chiedi? Le prendo perché il mio corpo crede di essere ancora nella fase adolescenziale infatti mi vengono ancora dei brufoli. E queste li fermano. "
"Ma tu hai 27 anni!"
"Lo so, ma è una cosa di famiglia".
"Oh. E come ti aiutano queste pillole? "
Brooke si mise a ridere: "Sei come un bambino che chiede come funzionano le cose. Controllano gli ormoni".
"Oh". Lasciò cadere le pillole iniziando a raccogliere i suoi prodotti per capelli uno ad uno, guardandoli. "Perché voi donne avete bisogno di tutte queste cose?"
"Per rendere i capelli belli", disse Brooke con una smorfia. "Per la cronaca, l’olio profumato e lo shampoo per bambini non sono miei."
"Lo sapevo che ti credi?" disse Nick sorridendo. "Hai quasi finito?"
«Sì. Sìì paziente."
"Katie ha preso i suoi riccioli da George?"
Brooke si accigliò, "No, non sono ricci come i suoi. Penso che abbia ereditato i miei capelli ondulati".
"Non li lasci più ondulati adesso," disse Nick accigliandosi. "Li piastri sempre."
Brooke si strinse nelle spalle: "E' che in questo modo è più semplice per me gestirli. Ma se vuoi, li lascerò ondulati un giorno intero, solo per te ", disse ridacchiando.
"Grazie", Nick sorrise. "Ora hai finito?"
"Sì," Brooke asciugò il collo di Katie con un panno umido in modo da togliere tutti i residui rimasti per poi lasciarla scendere dallo sgabello.
"Ti tagli i capelli anche tu, zio Nick?" disse Katie guardandolo.
"Sì", sorrise lui. "Speriamo che tua madre non mi rovini i capelli tagliandomeli troppo".
"Sarai divertente," Katie ridacchiò prima di rivolgersi alla sua mamma. "Mamma, posso giocare nella mia stanza?"
"Certo, tesoro."
Nick saltò giù dal mobile e disse a Brooke: "Vado a giocare con lei".
"No, non ci vai", rispose lei con fermezza, afferrandogli il braccio e mettendolo seduto.
Abbracciandolo da dietro appoggiò il mento sulla sua spalla, e i suoi occhi nocciola incontrarono i suoi azzurri nello specchio. "Perché non ti fidi di me Nicky?"
"Perché non sei andata a scuola per parrucchieri, Brookey," rise lui.
Brooke si allontanò e prese le forbici. "Non ti preoccupare, andrà tutto bene".
"Lo spero proprio," il suo amico le fece un sorrisetto.
Dopo un po’ finì il suo lavoro, ma prima di farlo alzare gli disse, "Aspetta un attimo". Si mise di fronte a lui , e prese il gel spremendone un po’ sulla mano. "Ahh!", esclamò, quando sentì qualcosa sulla sua pancia.
"Sei una mamma cattiva. Mostrare la tua pancia così. Non dovresti essere un buon modello da seguire?" disse Nick sorridendo verso di lei.
"Che m'importa di essere un buon modello da seguire mentre sto cercando di sedurti?", disse prendendolo in giro.
"Ah, sì?", Nick sorrise, e afferrandola per la vita, la fece avvicinare a sè.
"No! Lasciami andare! "Ridacchiò Brooke, ma in un qualche modo riuscì a mettergli il gel tra i capelli.
"Eww", Nick fece una smorfia, lasciandola. "Puzza di roba da donne".
"E’ un buon profumo invece!", protestò lei.
"Come no,” disse alzando le spalle.
Stava continuando a sistemargli i capelli, quando sentì tirare la cintura dei suoi pantaloni. "Ora che diavolo credi di fare?" disse Brooke schiaffeggiando la mano di Nick.
"Cerco il tatuaggio," rispose lui innocentemente.
"Nick, smettila. Non lo vedrai mai."
"Dannazione. Ma almeno vuoi dirmi che cosa è? "
"Una fata", rispose lei.
"Aww. Che cosa carina e femminile ", disse Nick prendendola in giro.
Lei ridacchiò, "Mi piace." Poi si spostò in modo che potesse versi allo specchio. "Allora?"
Nick annuì, "Niente male".
"Anche a me piace. E non ti coprono più gli occhi adesso. "
"Sei proprio una mamma," sogghignò lui. "Probabilmente diresti la stessa a tuo figlio se ne avessi uno."
"Probabilmente", Brooke ridacchiò a sua volta. Proprio in quel momento, sentirono il campanello suonare. "Datti una ripulita. Vado ad aprire."
"Bene", disse Nick mentre lei usciva dal bagno.
Quando arrivò alla porta e la aprì, vide una coppia sorridente. "Il signor e la signora Carter! "Brooke esclamò con sorpresa.
"Ciao Brooke," Mrs Carter l’abbracciò calorosamente. "Non sapevamo cosa fare oggi, così abbiamo deciso di venire a trovarti." Disse sciogliendo l’abbraccio. "E' passato così tanto tempo».
"Lo so", Brooke le sorrise, prima di rivolgersi al padre di Nick. "Hey Mr. Carter", disse abbracciandolo.
"E' bello rivederti, Brooke," sogghignò lui. "Ora, dov’è la tua bambina?"
"Al piano di sopra con Nick."
"No," udì alle sue spalle. "Sono proprio qui con lei." Detto questo si voltò verso la madre: "Mamma, guarda che cosa ha fatto Brooke ai miei capelli!"
"Cosa?" Chiese lei, pizzicando la guancia del figlio. "Mi sembra bello."
"Non sei d’aiuto, mamma."
"Ehi! Ma se hai appena detto che ti piace! "Brooke protestò.
"Lo so, B," disse, baciandole la guancia. "Ti stavo solo prendendo in giro".
"Ora fammi vedere questo piccolo tesoro," la signora Carter disse, guardando Katie. Ma lei, intimorita vedendo gente sconosciuta, nascose la faccia nel collo di Nick.
"È un po’ timida, mamma", disse lui prima di rivolgersi alla bambina. "Katie, principessa, questa è la mia mamma".
"La tua mamma?" Lei sbirciò fuori.
"Sì, e lui è il mio papà," disse indicando suo padre che era poco distante da loro intento a parlare con Brooke.
Katie si voltò a guardare verso il punto indicato. "Oh",disse infilando un dito in bocca e guardò la signora Carter. "Ciao", disse semplicemente.
"Ciao, tesoro", le sorrise lei prima di rivolgersi al figlio. "Come hai fatto a farti amare così tanto da lei?"
"Non lo so», Nick si strinse nelle spalle e arrossì.
Brooke interrompendo la sua conversazione, rispose: "Devo ancora capirlo anche io. Di certo non ha preso da me visto che l’ho disprezzato dalla prima volta che l’ho visto."
"Ehi!" Nick protestò.
"E’ solo la verità", lei sorrise. "Ora, che ne dite di mangiare qualcosa? Immagino avrete fame. "
Mr. e Mrs. Carter seguirono Brooke dentro in casa, ma Nick rimasto indietro, gridò: «Sei proprio una cretina!"
"Lo so”, rispose lei di rimando, facendo ridere i genitori di Nick.
I suoi genitori rimasero per un paio d'ore, abbastanza per parlare con Brooke del passato e per pianificare il soggiorno di tutto il clan dei Carter per il giorno del Ringraziamento. La sera se ne andarono, lasciando Nick, Brooke e Katie di nuovo da soli.
***
Il venerdì, Brooke tornò a casa e trovò Katie che giocava sul pavimento mentre Nick era seduto sul divano intento a parlare ... con Kevin. Appena lo vide, incrociò le braccia. "Spero per te che tu sia già stato da Alexis."
Kevin alzò lo sguardo e sospirò: "Ehi Brooke".
"Beh, ci sei stato?"
"No."
Sbuffò, e si diresse verso la cucina dove cominciò a cucinare la cena prima di perdere la calma e uscire per urlare conto Kevin.
Una mezz'ora dopo, Nick entrò in cucina. "Brooke, stai bene?"
Guardò appena sopra la sua spalla, dove stava mescolando il Jambalaya furiosamente. "Gli uomini fanno schifo".
"No loro ...", tagliò corto quando Brooke lo fulminò con lo sguardo.
"Stupido", disse lei.
"Brooke, dammi quel cucchiaio prima di ferire qualcuno”, disse, togliendole di mano l’utensile. Lei glielo cedette volentieri dato che il suo braccio stava cominciando a farle male a forza di mescolare e andò ad appoggiarsi con la schiena sul bancone, incrociando le braccia.
"Mi dispiace, B. E’ arrivato all’improvviso."
"E’ finalmente tornato perché ha capito che doveva registrare un album?" Brooke borbottò.
"Sì," Nick ammise. "E per tornare con Alexis anche".
"Allora perché è qui?" Brooke si voltò verso Nick, con gli occhi in fiamme.
"Non lo so", Nick si strinse nelle spalle. "Vuole rimanere qui per un paio di giorni per chiarirsi le idee."
"Potrebbe anche metterci meno tempo."
"Dammi una pausa, Brooke!" La voce di Nick si alzò. «È anche un tuo amico!"
"Lo è anche Alexis!" Lei scattò indietro.
"Ti è mai venuto in mente che forse anche lei ha avuto un ruolo nella lite che li ha separati?"
"Forse ha le sue colpe, ma lui aveva forse bisogno di fuggire in Kentucky senza neanche dirglielo? Gesù, Nick, è un buono a nulla! "
"Be', non sarebbe stato così se le donne non fossero così dannatamente volubili!"
"Sai cosa c'è?", disse riprendendosi il cucchiaio dalle sue mani. "Torna dal tuo amico. Nel frattempo, io credo che prenderò l’appartamento che ho guardato oggi. Farà anche schifo, ma almeno è sempre meglio che vivere con te! "
"Bene!" Nick urlò, sbattendo la porta, lasciando Brooke a cucinare la cena.

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Capitolo 7
*** It's been one week ***


CAPITOLO 6: IT'S BEEN ONE WEEK


La settimana successiva fu orribile. Anche se Brooke non aveva davvero acquistato l'appartamento, perché faceva letteralmente schifo e aveva paura di far vivere Katie in quel posto, a malapena aveva rivolto parola a Nick, che a malapena aveva voluto parlare con lei, o a Kevin. Katie, d’altro canto, sentiva la tensione che c’era ed era stata irritabile tutta la settimana.
Il giorno dopo la lite, Brooke chiamò Alexis durante la sua pausa pranzo. "Sai che lui è a casa di Nick?" Brooke chiese alla sua amica.
"No, non lo sapevo," Alexis sussurrò.
"Sì, beh, purtroppo, devo vivere insieme a lui nella stessa casa. Credo che oggi porterò fuori Katie per farle fare qualcosa di divertente. Almeno Kuma potrà prendersi cura di lei mentre stiamo registrando così che non debba trascorrere del tempo con Nick o con quello scemo di tuo marito."
Alexis la interrogò, "Hai litigato con Nick?"
"Già. Quel cretino », mormorò lei.
"A proposito di cosa?"
"Kevin".
"Brooke, mi dispiace", la sua amica si scusò.
"No, no, no! Non esserlo. Non è colpa tua. È colpa di Dio per aver creato gli uomini ".
Alexis si lasciò sfuggire una piccola risata. "Credo che se qualcuna ha diritto di essere amareggiata per gli uomini, quella sei tu."
"Mah," borbottò Brooke. "Beh, devo andare. Katie mi sta supplicando per avere qualcosa da mangiare. Cercherò di “picchiare” Kevin ogni tanto da parte tua fino a quando non si decide a tornare da te."
"Sai una cosa, Brooke?" Alexis le chiese. "Credo che se anche fosse tornato, non lo avrei fatto entrare".
"Cosa?"
"Be', non subito comunque. Non credo che sarei stata in grado di perdonarlo».
"Oh. Capisco perché lo dici, "Brooke concordò con la sua amica.
"Beh, vai a dar da mangiare a tua figlia. Ci sentiamo più tardi.”
"Abbi cura di te, Alex."
"Grazie. Ciao. "
Mentre Katie mangiava, sua madre le chiese: "Vuoi imparare a nuotare oggi?"
"Uh huh," Katie annuì con entusiasmo. "Nel mare?"
"No, tesoro. Nella piscina ".
Proprio in quel momento Nick entrò e guardò dentro al frigorifero. "E’ rimasto del tacchino?" Chiese freddamente.
"No. Non sono andata a fare la spesa".
"Di solito la fai."
"Beh di solito tu non sei un tale ******o."
Proprio in quel momento a Katie vennero le lacrime agli occhi. "Non litigare, mamma," disse tirando su col naso.
"Aww, tesoro. Non stiamo litigando. Stiamo solo usando parole brutte."
"Perché?"
"Perché non siamo d'accordo su qualcosa."
«Oh», disse asciugandosi le lacrime.
"Ora, che ne dici di metterci i nostri costumi da bagno e andare a fare una nuotata?"
"Okay!" Katie immediatamente sorrise.
Mentre uscivano dalla cucina, Brooke rivolse a Nick uno sguardo gelido.
***
"Che cosa stai guardando?" Kevin chiese, avvicinandosi a Nick e guardando fuori dalla porta, dove Nick aveva fermo il suo sguardo. "Ahh. Quindi ti sei innamorato di nuovo." Era più un’affermazione che una domanda.
Nick guardò Kevin, "Certo che no."
"Sì che lo sei", il suo amico sorrise consapevolmente. "Ti uccide litigare con lei, non è vero?"
"Come lo sai?" Nick scattò.
"Perché succede anche a me," disse Kevin mettendo le mani in tasca.
"Perché non torni da tua moglie?"
"Ho paura".
Nick sbuffò, "Da quando sei un codardo?"
"Non lo so. Perché non me ne avevi mai parlato prima?" L'uomo più anziano disse sollevando il sopracciglio.
"Kev, questa non è la stessa situazione. Brooke mi ha detto un sacco di volte che non vuole sposarsi di nuovo o avere una nuova relazione ".
"Oh, lo vorrà, non appena arriverà l'uomo giusto. Deve solo capirlo, ma non potrà farlo finchè tu sarai al suo fianco ad aiutarla."
"Mi sto comportando da amico. Questo è tutto ciò che posso fare per il momento."
"Probabilmente è vero. Solo non giocarti questa possibilità, non aspettare che sia troppo tardi. Guarda cosa è successo tre anni fa." Lasciò che le parole restassero sospese in aria per un po’ prima di appoggiare una mano sulla spalla di Nick: "Be', divertiti a fantasticare su di lei. Io me ne vado a fare qualcosa di produttivo."
Nick non si accorse nemmeno che se n’era andato.
***
La settimana trascorse lentamente, e come volevasi dimostrare, Nick si rese conto che odiava litigare con Brooke. Così il venerdì sera, mentre si stava recando a letto, bussò alla sua porta.
"Avanti!", disse lei. Quando vide che era lui, si voltò a guardare il suo libro, che stava leggendo mentre era sdraiata, nel suo letto.
"Brooke ..." Nick iniziò, avvicinandosi.
"Sì?" disse lei, guardandolo, alzando il sopracciglio.
Quando rispose, era già seduto sul fianco del letto. Guardando in giù, sussurrò, "Mi dispiace".
Brooke sorrise quando lo sentì, ma chiese: "Cosa? Non credo di aver capito. Parla più forte".
"Ho detto che mi dispiace," Nick rispose con voce normale.
"Perché?"
Nick si sdraiò sul letto. "Perché non voglio più litigare con te", disse facendole un piccolo sorriso.
Brooke fu tentata di sorridergli indietro per l’onestà con cui gli aveva risposto, ma incrociò le braccia, "Ho bisogno di una spiegazione migliore."
"Be', anche Kevin ha ammesso di essere stato stupido e che aveva paura."
"Davvero?" disse alzando il sopracciglio.
"Uh huh," il suo amico annuì, sdraiandosi più vicino a lei, appoggiando la testa sulla sua spalla e posandogli il braccio sulla pancia. "E io sono d'accordo."
"Stai cercando di essere carino per farti perdonare?" Brooke ridacchiò.
"Non proprio".
"Che cosa vuol dire?"
"Spero che tutto questo aiuti e poi mi mancavi".
"Aww. Che dolce che sei "disse baciandogli la sommità del capo. Mentre stava facendo questo, Nick si mise a sedere cercando di spostare le coperte. "Cosa stai facendo?", disse Brooke colpendo le coperte per abbassarle di nuovo.
"Cerco il tuo tatuaggio," ammise lui.
"Argh!" Brooke si lasciò sfuggire un sospiro frustrato, ridendo allo stesso tempo. "Dammi una tregua!"
"Mai!"
***
Più tardi quella notte, Kevin salì le scale e vide la porta della camera di Brooke spalancata, con la luce accesa. Avvicinandosi, li vide abbracciati, il braccio di Nick intorno alla vita di Brooke, mentre la sua testa riposava sulla sua spalla.
Sorridendo, Kevin spense la luce e silenziosamente chiuse la porta.
***
Il mattino seguente, Brooke si svegliò con una sensazione di malessere allo stomaco. Spostando il braccio di Nick, corse in bagno prima di vomitare. Quando finì, alzò gli occhi e vide che Nick era sulla soglia, che la fissava con le braccia conserte.
"Pensavo che le pillole anticoncezionali evitassero tutto ciò", disse prendendola in giro.
La sua amica lo fissò, "L'unico modo in cui potrei essere incinta sarebbe solo tramite lo Spirito Santo. In ogni caso non ho mai avuto le nausee mattutine quando aspettavo Katie." Alzandosi, si sciacquò la bocca e poi continuò: "Alcuni bambini sono venuti in ufficio con un virus come questo. Penso di averlo preso. La buona notizia è che dura solo un giorno."
"Allora torna a letto," Nick la sollecitò, prendendole il braccio e conducendola lentamente al suo letto. La aiutò a stendersi e poi si sdraiò a sua volta accanto a lei.
"Ti ammalerai anche tu," disse Brooke, guardandolo.
"No, non succederà.”
Brooke fece un piccolo sorriso, "Non ti ricorda quel Natale questa conversazione?"
Nick ridacchiò, "Sì. Più o meno. Tranne per il fatto che non vomitavi allora". Brooke gemette in risposta, tenendosi lo stomaco. "Aww, B," Nick cercò di calmarla, stringendola più stretta, appoggiando il mento sulla sua fronte. "Hai la febbre", disse tirandosi indietro per guardarla.
"Lo so, la sento."
"Dormi", le sussurrò.
"Ci proverò".
Nick stava per addormentarsi un quarto d'ora dopo, quando tutto ad un tratto, Brooke si alzò di nuovo e corse in bagno. Quando uscì, era ancora più pallida. Si risedette piano e affondò il viso nel cuscino, "Odio essere malata" disse.
"Lo so, B. Lo so."
I due riuscirono ad addormentarsi, ma dopo due ore, Nick si svegliò sentendo che qualcuno si stava arrampicando sul letto. Aprendo un occhio, vide Katie, che li guardava mente abbracciava il suo orsacchiotto.
"Ehi principessa," Nick si mise a sedere.
"Perché non sei ancora alzato?" Chiese lei, ciucciandosi il dito.
"Mi dispiace, Katie. Non mi ero reso conto di quanto fosse tardi. La tua mamma è malata".
"Malata? Io bacio e lei starà meglio."
Accanto a lui, Brooke gemette e aprì gli occhi. "Non puoi baciarmi, tesoro. O ti ammalerai anche tu."
"Mi ammalo?" Katie guardò avanti e indietro tra gli adulti, confusa.
"Sì, principessa," disse Nick scendendo dal letto, prendendo Katie in braccio. "Lasciamo la tua mamma da sola. Ha bisogno di dormire."
"Ma è mattina!"
"Lo so, tesoro. Ma lei è malata e ha bisogno di dormire."
"Oh," sussurrò, seguendo Nick fuori dalla stanza.
***
Per tutto il giorno, Nick vegliò su Brooke, cercando di convincerla a mangiare, ma l'unica cosa per cui aveva appetito era acqua. Oltre che alzarsi per bere o per usare il bagno, Brooke praticamente dormì tutto il giorno, e non suonò il campanello che Nick le aveva dato da usare ogni volta che avesse avuto bisogno di lui.
Quando fu il momento di mettere a letto Katie, dopo il bagnetto, Nick portò la bambina in camera di Brooke per farle augurare la buonanotte. Scuotendola dolcemente, quando si svegliò le sussurrò, "Brooke, Katie fatto qualcosa per te."
"Davvero?" Brooke sorrise, mettendosi a sedere.
"Sì," Katie ridacchiò, porgendole un pezzo di carta.
Aprendolo, trovò degli scarabocchi che potevano appartenere solo a una bambina di due anni e mezzo. Ma Brooke potè capire chiaramente che si trattava di un disegno raffigurante lei e Nick, con Katie al centro e il sole che splendeva sopra di loro. Brooke si mise a ridere quando vide, nella grafia di Nick la scritta "Guarisci presto" e sotto uno scarabocchio che stava per la firma di Katie.
"Grazie, amore", Brooke sorrise, allungandosi per baciarle la testa.
"Okay. Lo zio Nick ha detto che potevo solo dare il disegno e poi andare a letto. Quindi ciao ciao", Katie disse innocentemente.
Brooke si mise a ridere: "Buona notte, tesoro".
"Buona notte, mamma."
"Vado a metterla a letto, poi torno da te," le disse Nick.
"Okay, Nick".
Dieci minuti dopo, Nick tornò da Brooke che stava ancora guardando il disegno di Katie. "A che cosa stai pensando, piccola?" Nick arrossì quando si rese conto di come l’aveva appena chiamata, ma lei o non lo aveva sentito, o aveva scelto di non commentare.
"Katie", rispose lei.
"Perché?" Nick le chiese sedendosi sul bordo del letto per guardare meglio Brooke mentre parlavano.
"Si è affezionata così tanto a te. Non so cosa succederà quando finalmente troverò un appartamento», sospirò.
"Devi proprio?" Nick le chiese, strofinando il suo dorso della mano con il pollice, inconsciamente.
"Nick, non voglio essere un peso per te."
"Non preoccuparti! Stai usando i tuoi soldi per comprare vestiti per te e Katie e anche per fare la spesa. Non mi sei di peso".
"Ma Nick," piagnucolò lei, "Mi sento come se ti stessi imponendo la mia presenza."
"Ma non lo stai facendo! E' bello vivere con te. Cucini, pulisci ... e fai il bucato. Sei proprio come una moglie, ad eccezione per il sesso!", disse prendendola in giro.
Brooke sbuffò: "Vedo che cerchi un sacco di cose in una moglie ..."
"Sto solo scherzando!" Nick ridacchiò: "Sei più simile ad una governante".
Brooke restò a bocca aperta: "Adesso sì che devo andarmene!"
"Sto scherzando, sto scherzando", sorrise lui, appoggiando la sua mano destra su quella opposta di lei, mentre appoggiava la fronte contro la sua. "Per favore", disse supplicandola.
Brooke sospirò: "Farò un patto con te. Se non trovo un appartamento entro un mese, penserò a trasferirmi qui."
"Grazie", sorrise, baciandola sulla fronte.
"Prego", disse ridacchiando.
"Ooh! E quasi mi dimenticavo! Tra circa un mese e mezzo, c'è questo ballo di beneficienza. Ci andiamo?"
"Mi piacerebbe molto", gli occhi di Brooke si illuminarono. "Ma ... cosa succede se ti trovi una ragazza per allora?"
"Non preoccuparti, non succederà. E giusto per tua informazione, qualche mese dopo questo ballo, anche io e Kevin abbiamo progettato una serata di beneficienza per i nostri enti."
"I vostri enti liberali?" Brooke incrociò le braccia sul petto e sollevò un sopracciglio.
"Sì, i nostri enti liberali", ridacchiò lui. "Vuol dire che non verrai?"
"No. E' solo per dire che non sono d'accordo."
Nick ridacchiò, "Va bene allora." Fece una pausa, poi commentò. "Vedo che ti senti meglio adesso."
Brooke gettò la testa all'indietro e rise: «Ci sei arrivato finalmente", smise di ridere prima di continuare: «Ma sì, ora mi sento meglio ma non abbastanza per mangiare qualcosa. Probabilmente ho solo bisogno di dormire per guarire del tutto".
"Vuoi che resti di nuovo qui con te stasera?"
Brooke si strinse nelle spalle, "Non mi interessa. Fai quello che vuoi."
"Oh, in questo caso," Nick ridacchiò, accoccolandosi vicino a lei e mettendole le braccia intorno alla vita, "Mi limiterò a dormire con il mio grande orso di peluche".
"Tu hai dei problemi," disse Brooke ridendo.
Nick alzò lo sguardo e la guardò, "Lo so. Buona notte."
"Buona notte, Nicky".
Ma Brooke non riuscì a prendere sonno, anche quando, qualche tempo dopo, si era accorta che Nick si era addormentato. Scivolando un po’ in basso in modo da avere il suo viso all’altezza di quello di Nick, allungò una mano per spostargli una ciocca di capelli. Tutto ad un tratto, sentì la necessità di baciarlo.
No. È solo un amico. Niente di più. Brooke continuò a pensare, chiudendo gli occhi. Improvvisamente, Nick strinse le braccia attorno a lei nel sonno, e la tirò più vicina a lui. Brooke non fece resistenza. Infilò la sua testa sotto il suo mento e si addormentò... In realtà era molto contenta che lui avesse deciso di restare in camera sua quella notte.

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Capitolo 8
*** God is bigger than the boogie man ***


CAPITOLO 7: GOD IS BIGGER THAN THE BOOGIE MAN


Martedì notte, Katie prese il virus. "Non ti preoccupare", disse Nick a Brooke la mattina seguente, "posso prendermi cura io di lei. Se ho bisogno di qualcosa ti chiamo."
"Okay," Brooke annuì, baciando la figlia addormentata sulla fronte e uscendo dalla stanza con Nick dietro.
Quando arrivò sulla porta di casa, baciò Nick sulla guancia: "Grazie. Non ti offendere se ti chiamerò ogni ora".
"Non lo sarò", ridacchiò lui. "Sarei sorpreso se non lo facessi."
"Ciao Nick," Brooke sorrise.
"Adios!"
***
Quella sera, quando Brooke rientrò in casa vide Nick sdraiato sul divano, che guardava la TV, e gli chiese, "Sono io che ho le allucinazioni o l’auto di Kevin non c’è più?"
"E’ così. È andato a parlare con Alexis, "Nick le rispose.
"Finalmente," Brooke disse alzando gli occhi. Sedendosi sul divano nello spazio tra il bordo e la sua pancia chiese a Nick: "Come sta Katie?"
"Sta meglio. Dorme e basta proprio come hai fatto tu."
«Bene», annuì Brooke, mentre sbadigliava. Togliendosi le scarpe, si sdraiò di fronte a Nick, che le mise un braccio intorno alla vita per non farla cadere.
"Sei molto stanca?" Rise lui.
"Mmm," lei annuì, già in dormiveglia. Un paio di minuti più tardi, anche Nick si addormentò.
***
Due ore più tardi, Nick e Brooke non sentirono suonare il campanello, né la loro amica aprire la porta, mentre entrava in casa. Quando arrivò nel salotto, cominciò a ridere, vedendo i due amici abbracciati sul divano, che dormivano entrambi con la bocca aperta.
Al suono della risata di Alexis, Nick si svegliò di soprassalto. Aprendo gli occhi, le chiese: "Come sei entrata qui?"
"Nessuno rispondeva alla porta, quindi sono entrata. Davvero, Nick, dovresti essere più attento. Ci sono ancora tante ragazzine adolescenti determinate a sposarti", disse prendendolo in giro.
"Mmm?" Brooke sospirò svegliandosi. Vedendo Alexis, si mise a sedere e le chiese: "Cosa è successo?"
"Sto dando Kevin un assaggio della sua stessa medicina", Alexis le rispose con un sorriso compiaciuto.
"Cosa?" Brooke chiese, con gli occhi spalancati, lanciando uno sguardo a Nick.
"Lui mi ha lasciato, ora lo lascio io per un po'."
"E quindi vuoi stare qui per un po’?" Nick ridacchiò. Girandosi verso Brooke, le chiese: "Perché vengono tutti qui a chiedere una stanza? Siamo forse un hotel?"
"Suppongo di sì", Brooke disse ridendo. Alzandosi, fece segno ad Alexis di seguirla. "Vieni, puoi aiutarmi a preparare la cena anche se è tardi".
"E immagino che io dovrò portarti le borse al piano di sopra," Nick sospirò, alzandosi.
Mentre le due amiche si dirigevano verso la cucina, Brooke chiese: "Quindi gli hai detto che ti avrebbe dovuto aspettare?"
"Più o meno," Alexis annuì. "Gli ho detto che non poteva lasciarmi senza dire una parola e poi tornare aspettandosi che lo riprendessi a braccia aperte".
"Buon per te!" Brooke sorrise. "L’ego maschile non ha bisogno di rilassarsi più di quanto non lo è già. Ma glielo hai che sei incinta?"
"No," Alexis scosse la testa. "Non glielo dirò fino a quando non tornerò a casa".
"Perché no?"
"Perché altrimenti mi avrebbe fatto restare. Voglio dargli una lezione, lasciandolo solo con Thomas per una settimana. Per fargli capire cosa si prova".
"Oh," disse Brooke stringendosi nelle spalle.
Rimasero in silenzio per un momento, preparando il cibo, finchè Alexis chiese: "Allora, dov’è Katie?"
"Sta dormendo. E’ malata, ha preso il virus che ho avuto io questo weekend."
"Aww. È per questo che voi due eravate così stanchi da addormentarvi sul divano?" disse Alexis ridendo. "Perché sei stata malata e lui si è preso cura di una bambina malata per tutto il giorno?"
"Credo di sì", annuì Brooke. "Siamo entrambi esausti, credo."
"Be', sembravate piuttosto comodi abbracciati insieme", disse Alexis alzando il sopracciglio.
"Argh! Alexis!" La voce di Brooke si alzò.
"Cosa? Hai visto il modo in cui ti guarda? Come se non volesse mai perderti di vista?"
"Vuoi dire il modo in cui ti guarda Kevin?"
"Il modo in cui mi guardava".
"No, come ti guarda", Brooke disse fermamente. "Lo sai che la ragione per cui è stato qui una settimana era perché aveva così tanta paura che non lo avresti ripreso indietro se ti avesse chiesto di tornare?"
"Beh, non ho fatto esattamente questo," Alexis spiegò. "Gli ho detto che ho bisogno di circa una settimana."
"Be' va bene allora," Brooke concordò.
"Ora, riguardo te e Nick ..." la sua amica iniziò di nuovo.
"No."
"Andiamo!"
"No."
"Per favore. Mi bastano... solo alcune informazioni su come sta andando il vostro rapporto."
"Vuoi dire la nostra amicizia?"
"Sì, amicizia, come ti pare," Alexis alzò gli occhi.
"Ho paura ad andarmene da questa casa", Brooke finalmente ammise.
"Perché?"
"Perché Katie è così affezionata a lui. Gliel’ho detto e lui ci ha chiesto di restare."
"Evviva!" Alexis sorrise.
"Gli ho detto che ci avrei pensato, però," Brooke disse, prima che Alexis diventasse troppo eccitata per la notizia. "Se non riesco a trovare un appartamento entro un mese."
"Perché non puoi stare qui con lui e basta?" Alexis le chiese, non per irritarla, ma per avere una risposta sincera.
"Non lo so!" Brooke alzò le mani. "Ho paura di essere un peso per lui, immagino".
"Ma Brooke, lui è tuo amico, e non gli importa se lo stai pagando o no."
"Lo so, ma è il mio orgoglio che devo sostenere."
"Orgoglio, appunto. Lui ti ama e vuole prendersi cura di te."
"Mi ama come?" Brooke disse socchiudendo gli occhi.
"Come un amico, o qualsiasi altra cosa. Prendila come vuoi, ma è vero. In un certo senso sta facendo quello che voleva fare quando ti ha chiesto di sposarlo tanti anni fa." Si fermò quando sentì che Brooke aveva cominciato a ridacchiare. "Cosa?"
"Mi ha detto che ero come una moglie, tranne che per la parte del sesso, un paio di notti fa."
"Te l’ha detto davvero?" disse Alexis ridendo.
"Oh sì, e c'è di peggio. Ha cambiato idea e deciso poi che invece ero solo la sua governante," rispose Brooke sogghignando.
"Uomini!" Alexis alzò le mani. "Non di può vivere con loro, e non si può vivere senza di loro!"
"Amen", la sua amica ridacchiò.
***
Due sere più tardi, Nick entrò cautamente in cucina, mentre Brooke stava cucinando. Aveva la testa bassa e le mani in tasca. "Okay, Nicky. Cosa hai fatto?" Brooke gli chiese quando vide come stava in piedi.
"Ho detto a Kevin che Alex è incinta e non sapevo che lui non doveva saperlo," Nick trasalì.
"Tu cosa hai fatto?" Gli occhi di Brooke si allargarono in stato di shock.
"Mi dispiace, Brookey! Pensavo che glielo avesse detto!"
Brooke portò la mano alla fronte in segno di frustrazione, ma disse: "Non devi fare le tue scuse a me. E' ad Alex che le devi fare."
"Farmi cosa?" chiese Alexis, sentendo pronunciare il suo nome, proprio mentre entrava in cucina.
«Alex," Nick iniziò, "hodettoaKevincheseiincinta," borbottò tutto d’un fiato.
"Tu cosa?" Alexis impallidì.
"Sì", lui annuì. "E sta venendo qui adesso."
"Lui cosa?" Alexis chiese di nuovo.
Nick mise le braccia a forma di scudo e andò dietro Brooke cercando protezione. "Non mi uccidere", disse lamentandosi.
"Non voglio ucciderti," Alexis sospirò. "Siate pronti per la Terza Guerra Mondiale". Dicendo questo, lasciò la cucina, preparandosi a ricevere Kevin.
"Ben fatto, Nick".
"Mi dispiace!" Piagnucolò ancora.
"Lo so", disse accarezzandogli il braccio, "ma io non ho intenzione di biasimare loro due se ti chiederanno un risarcimento per danni emotivi".
"Molto divertente," disse il suo amico facendo una smorfia.
I due cucinarono ancora per un po' prima di sentire delle voci provenire dal salotto. Correndo verso la porta che separava la cucina dalla sala, si fermarono ad ascoltare.
"Senti qualcosa?" Brooke chiese dopo un po'.
"Nulla di chiaro. Stanno litigando".
"Lo so, mi auguro che non ne venga fuori qualcosa di grosso".
«Sembra proprio di sì invece." I due ascoltarono ancora per un po', fino a quando tutto ad un tratto non sentirono più nulla. "Umm, Brooke, spero che non siano uccisi a vicenda. Mi dispiacerebbe essere stato la causa di questo."
"Credo invece ci siano probabilità che abbiano fatto la pace e che stiano facendo altro".
"Lo pensi davvero?" Rise lui.
"Fammi dare un'occhiata." Dicendo questo, Brooke aprì leggermente la porta e guardò fuori. Vedendo quello che voleva vedere, chiuse la porta e si rivolse a Nick.
"Beh?"
"Non stanno facendo esattamente chissà cosa sul divano, ma ci sono terribilmente vicini."
Nick si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. "Non sarò accusato di un duplice omicidio per fortuna".
"Triplice", Brooke lo corresse. "Il bambino dovrebbe essere considerato come un individuo anche lui."
"Parlando di bambini, mi chiedo dove sia Thomas", Nick disse strofinandosi il mento, seguendo Brooke che tornava a preparare da mangiare.
"Conoscendo Kev, probabilmente avrà chiamato una baby-sitter o l’avrà lasciato a casa di Brian."
Nick ridacchiò, "Brian e Ashley ottengono proprio tutti i lavori dei baby-sitter, non è vero?"
"Certo. E’ a questo che serve la coppia perfetta” disse Brooke ridendo.
"Ah! Perfetta è il termine giusto. Sai, credo di non averli mai sentiti litigare per poi fare pace lasciando passare più di un'ora."
La sua amica ridacchiò, "Mi piacerebbe sapere il loro segreto. Oltre al fatto che sono troppo gentili."
***
Più tardi quella notte, Alexis e Kevin se ne andarono, felicemente riconciliati come famiglia. Nel bel mezzo della notte, Brooke si svegliò sentendo dei rumori provenire dal bagno nella camera di Nick, accanto alla sua. Stava per riaddormentarsi, quando sentì ancora il rumore dello sciacquone che veniva premuto più volte. "Uh Oh", disse a se stessa mentre scendeva dal suo letto. Bussando alla porta di Nick, senza ottenere alcuna risposta, entrò nella stanza, dirigendosi verso il bagno quando vide che non era a letto. Aveva ragione; lo trovò sul pavimento, che si stringeva lo stomaco. "Non ti saresti ammalato, eh?" Brooke disse ad alta voce, sorprendendolo.
Quando Nick sollevò lo sguardo, aveva l’espressione più pietosa che Brooke avesse mai visto sul suo volto, "Beh, almeno io sono durato quasi una settimana."
"Andiamo," Brooke lo aiutò ad alzarsi e lo guidò a letto.
"Non mi sento tanto bene», gemette Nick, mettendosi di nuovo a letto e guardando Brooke mentre andava in bagno a prendere un bicchiere d’acqua.
"Come pensi che mi sia sentita io?" disse alzando il sopracciglio.
"Lo stesso", rispose Nick gemendo.
«E mi sono lamentata così tanto?"
"Sì", disse lui prendendola un po’ in giro.
"Sei a posto per il momento?", gli chiese quando Nick finì di bere il suo bicchiere d’acqua. Lui annuì, "Va bene, allora torno a letto."
"No. Resta".
"Nick", piagnucolò Brooke.
"Io sono restato con te quando eri malata", sottolineò lui.
«Bene», sbuffò lei, andando verso l'altro lato del grande letto e mettendosi sopra le coperte, rimanendo su un fianco.
"Perché non ti avvicini?"
"Non voglio che mi vomiti addosso!", disse alzando gli occhi.
"Oh, andiamo!"
"Bene", Brooke sbuffò di nuovo, avvicinandosi di più a lui. Mentre si sdraiava, disse: "Ooh! Questo letto è così morbido! E molleggiato! Perché non ho un materasso come questo?"
"Brooke", piagnucolò Nick, tenendosi la pancia. "Smettila di rimbalzare sul letto».
"Oops. Mi dispiace», si scusò lei.
"Grazie," sussurrò Nick, chiudendo gli occhi.
"Va meglio adesso?" la sua amica gli chiese, lisciandogli i capelli.
"Credo di sì", annuì lui. "Dormiamo adesso".
"Va bene", concordò lei, ricominciando a rimbalzare.
"Ooh," Nick gemette di nuovo.
"Scusa," ridacchiò lei, mettendogli la mano sulla pancia per lenire il dolore. "Anche se questo è quello che ti meriti per avermi fatto dormire tutte quelle notti su un materasso così duro".
"Il tuo materasso è buono, e tu lo sai," Nick aprì un occhio per guardarla.
"Sì? E allora? Non è il meglio."
"Brooke, dormi così posso farlo anche io".
"Va bene", concordò lei, chiudendo gli occhi.
Ben presto, entrambi furono profondamente addormentati.
***
"Mamma!" Brooke venne svegliata dal suono della voce spaventata di sua figlia. Sedendosi dritta sul letto, guardò oltre a Nick, che era ancora profondamente addormentato. Saltando giù dal letto il più in fretta possibile, cercando di non sconvolgere troppo il suo amico, corse fuori dalla stanza per trovare Katie nella sua stanza, che guardava il letto. "Mamma!" Katie si lasciò sfuggire un'esclamazione di sollievo quando la vide. Correndo verso di lei, le avvolse le braccia intorno alle gambe.
"Mi dispiace tesoro. Ero in camera dello zio di Nick. È malato adesso."
"Povero zio Nick. Lo bacio e lui starà meglio," disse la bambina innocentemente rivolta alla madre.
"No, piccola," Brooke ridacchiò. "Ricordi che ci hai provato con me e non ha funzionato?"
"Oh," la faccia di Katie rimase pensierosa. "Gli farò un disegno!", disse sorridendo.
"Bella idea", Brooke si mise a ridere, sfregando i capelli della figlia. "Ora andiamo a fare colazione".
***
Brooke si prese cura di Nick nello stesso modo in cui aveva fatto lui quando lei era stata malata. Ma verso la fine della giornata, Nick cominciò a sentirsi molto meglio e iniziò a usare il campanello per chiamare Brooke un po' troppo spesso. Ogni quindici minuti, lo faceva suonare, chiedendo acqua, il suo game-boy, libri, riviste, una coperta, un abbraccio, qualsiasi cosa.
"Nick!" Brooke disse con le mani sui fianchi sentendo per la decima volta di fila il suono del campanello. "Adesso ti tolgo quell’aggeggio infernale!!"
"Ma io ho davvero bisogno di queste cose!" Piagnucolò lui.
"Un abbraccio?"
"Sì", disse facendo il broncio.
"Argh," Brooke sospirò, scuotendo la testa. "Non tornerò per un'altra ora. Quindi è meglio che chiedi tutto quello che ti serve adesso."
"Un abbraccio?", chiese lui di nuovo.
«Bene», sbuffò lei, andando verso di lui e abbracciandolo.
«Grazie», Nick sorrise innocentemente.
"Adesso dormi", Brooke lo rimproverò.
"Sì, mamma," la prese in giro. "Ah, sì", disse non appena Brooke fece per andarsene. «Vuoi dormire con me stasera?"
Lei si voltò e alzò un sopracciglio, prendendolo in giro, "Mi dispiace, ma il nostro rapporto non si spinge così lontano."
"Non in quel senso!" Rise lui.
"Lo so", lei sorrise a sua volta e poi sospirò, "Vedremo."
***
Nel mezzo della notte, sia Nick che Brooke vennero svegliati da “qualcosa” che strisciava tra di loro. Aprendo gli occhi, videro Katie accoccolata tra loro, che abbracciava un orsacchiotto.
"Katie", Brooke sbadigliò: "Cosa ci fai qui?"
"C'è un mostro nella mia stanza», sussurrò, succhiandosi il pollice.
"Katie", Brooke ridacchiò, "Probabilmente era un brutto sogno." Ma Katie, per tutta risposta si rannicchiò ancora di più vicino alla madre. “Ti dispiace?" Chiese a Nick, che stava ascoltando la loro conversazione.
"No, affatto," rise lui, appoggiando una mano sulla schiena di Katie. "E’ spaventata. Lasciala stare qui".
«Grazie», Brooke si chinò a baciare Katie sulla guancia.
"Non c'è problema," rise. "Qualsiasi cosa per la mia principessa".
Brooke ridacchiò, prima di iniziare a cantare, "God is Bigger" per fare sentire meglio Katie.
"Che diavolo stai cantando?" Nick le chiese, grattandosi la testa.
"E' una canzone dei Teletubbies!"
"Err. Okay. Penso che tu abbia bisogno di dormire, Brooke. Prima di diventare ancora più pazza."

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Capitolo 9
*** Someday we'll know ***


CAPITOLO 8: SOMEDAY WE'LL KNOW


Il giorno dopo, mentre Katie sonnecchiava, Brooke era nella sua stanza, che stava mettendo a posto i suoi vestiti nell’armadio. Stava tirando fuori le magliette da un cassetto, quando un pezzo di carta scivolò fuori. Non sapendo cosa fosse, lo prese credendo che uno dei suoi fogli fosse finito dentro ad un suo vestito. Ma aprendolo, vide dal colore della carta, che doveva essere stato scritto almeno un anno fa. E quella era proprio la calligrafia di Nick.
Una poesia.
Sedendosi sul letto, Brooke la lesse, incantata dalle parole che si susseguivano. Queste parole sono così dolci, pensò. Ma tutto ad un tratto, in una parte della sua mente, si chiese, Ha scritto questo su di me?
Nello stesso tempo, però, una melodia cominciò a risuonarle in testa, su quello che era ovviamente il ritornello della poesia. Immediatamente, si alzò di scatto, lasciando i suoi vestiti sparsi sul letto e corse giù al pianoforte.
Nick, che era nella sua stanza speciale adibita solo ai videogiochi, sentendola scendere le scale andò nel salotto per vedere cosa stava facendo. Quando la vide sedersi al pianoforte ed iniziare ad armeggiare intorno ai tasti, le chiese: "Cosa stai facendo?"
"Sto scrivendo una melodia per questo», rispose lei, senza alzare lo sguardo.
"Per cosa?"
"Questa poesia che ho trovato."
"Che poesia?" disse Nick socchiudendo gli occhi.
"Nel mio cassetto. L’hai scritta tu», alzò gli occhi e gli fece l'occhiolino prima di tornare a concentrarsi sul pianoforte.
Nick divenne pallido, "Brooke, non voglio che tu faccia una canzona su quella."
"Perché no?" disse lei alzando gli occhi, "Diventerebbe così bella."
"Sarebbe soltanto un’altra triste canzone d'amore", disse accigliandosi. "Che si basa su di una poesia che ho scritto un anno fa."
In un angolo della sua mente, Brooke pensò, solo un anno fa? Deve essere sulla sua ex, ma poi ad alta voce: "No, sarà piena di vita invece", disse scuotendo la testa. "Ho una melodia vivace in testa. Ascolta". Quando finì il pezzo del coro alzò gli occhi per vedere Nick, che in piedi, stava annuendo con la testa.
"Mi piace," disse infine.
"Allora hai intenzione di venire ad aiutarmi scrivere o no? In pratica, se ti piace quello che ho fatto per il coro, dobbiamo solo scrivere la melodia per i versi, ed alcune armonie", disse Brooke grattandosi in testa, guardando Nick.
"Bene," sospirò lui, mettendosi le mani in tasca e camminando fino a sedersi accanto a Brooke sul seggiolino del pianoforte.
"Perché sei così titubante al riguardo?"
"Perché non avrei mai voluto che tu trovassi questo foglio," borbottò lui.
"Perché no? Se l’hai scritta solo per la tua ex ...? "
Lui la guardò in stato confusionale, dicendo: "Cosa?", Ma poi scosse la testa e borbottò, "Oh, sì, la mia ex".
"Allora, come pensi che i versi dovrebbero essere?"
"Non lo so", Nick si strinse nelle spalle. "Suona e canta di nuovo il ritornello." Dopo che Brooke ebbe finito, Nick scrisse qualche riga.
Prima che potessero rendersene conto, avevano già scritto tutti i versi, e Brooke aveva quasi finito con la parte del pianoforte. "Ehi," Nick disse, dopo aver visto che Brooke aveva trovato la chiave giusta d’accompagnamento al pianoforte, "che ne dici di andare a casa di Kevin e utilizzare il suo studio?"
"Per fare cosa?"
"Per registrare un demo o qualcosa del genere."
Brooke si mise a ridere, "Tutte le tue paranoie prima e ora vuoi registrare un demo?"
"Solo per farla ascoltare agli altri ragazzi..." spiegò lui.
"Certo, e forse così possiamo anche scroccare la cena da loro, così non devo cucinare".
Nick ridacchiò: "Vedi, hai ottenuto qualcosa da tutto questo, oltre al fatto di aver scritto una seconda canzone per noi».
"Cosa? Anche questo è un duetto?"
"Sì", Nick sorrise. "Mi hai fatto fare una canzone su questa poesia, e adesso mi devi aiutare a cantarla."
"Oh, Signore," disse Brooke alzando gli occhi al cielo.
***
"Quindi tu hai trovato questa poesia nel cassetto?" Alexis le chiese, alzando le sopracciglia. Le donne erano rimaste da sole, mentre gli uomini stavano cercando di capire quali strumenti dovevano usare prima di registrare il brano, e i bambini erano scomparsi nella stanza dei giochi.
"Sì", Brooke annuì. "Ha detto che l’ha scritta un anno fa. Credo che riguardi la sua ex".
"Giusto," la sua amica le disse mentre la guardava scuotendo la testa.
"Cosa?"
"Nulla." Alexis se ne andò per prendere alcuni bicchieri per le bevande.
"Voglio sapere a cosa stai pensando, Alex."
"Niente ..." disse lei mentre si versava del thè freddo. "E’ solo ... credi davvero che si tratti della sua ex?"
"Sì, inizialmente ho pensato che fosse per me, ma lui ha detto di averla scritta solo un anno fa."
"Io penso, invece, che sia su di te."
"No, si tratta della sua ex," Brooke disse irremovibile.
Giusto in tempo per sentire il suo commento, Nick e Kevin entrarono in cucina. Quando si rese conto di che cosa stavano parlando, Nick si schiarì la gola e guardò Alexis, supplicandola di non aggiungere nient’altro. Capendo quello che voleva dire, Alexis cambiò discorso, "Che ne dite di bere qualcosa prima di iniziare la registrazione? Non vedo l'ora di sentire la canzone."
"Grazie," Nick le sussurrò dopo che ebbero finito di bere un paio di minuti più tardi, mentre si dirigevano fuori dalla cucina verso lo studio.
"Nessun problema" Alexis gli sorrise, ma poi lo rimproverò, "Nick, solo non fare passare troppo tempo."
"No, so quello che sto facendo", disse lui annuendo. "Fidati di me".
"Non posso. Sei un uomo", rispose lei strizzandogli l'occhio prima di raggiungere Kevin.
***
Quando i ragazzi sentirono la canzone, tutti dissero che era molto bella e decisero che avrebbero dovuto registrarla e tenerla in considerazione per il prossimo album. Così, quando iniziarono a registrare la settimana successiva, decisero di far venire anche Brooke, il venerdì dopo il lavoro, allo studio per registrare il tutto.
Quel giorno, Brooke non fece altro che canticchiare la canzone a se stessa. A pranzo, Megan le chiese: "Non riconosco la canzone che stai cantando."
"Eh?" Brooke alzò gli occhi dal giornale che stava leggendo.
"La canzone. Che stai cantando," disse Megan ridendo. "Non la riconosco".
"Oh, è perché non è ancora stata registrata..."
"Che vuoi dire?"
Brooke si strinse nelle spalle, "L’abbiamo scritta io e Nick, e oggi, dopo il lavoro, la registreremo."
"Ahhh", Megan rivolse alla sua amica uno sguardo scettico.
"Cosa?" Brooke chiese.
"Niente" rispose lei in fretta. Ci fu un po’ silenzio mentre mangiavano, ma poi Megan chiese: "Hai già registrato altre cose prima di questa?"
"Sì", rispose Brooke brevemente.
"Com'è stato?"
La sua amica si strinse nelle spalle: "Non lo so. Divertente, suppongo".
"Oh".
"Perché non vieni con me stasera?"
"Non vi sarò tra i piedi?"
"No! Ogni tanto, anche Ash, Alex e Kuma vanno a vedere le registrazioni. Non è un grosso problema. Dovresti venire" disse Brooke sorridendo.
"Penso che lo farò", Megan sorrise a sua volta. "Mi hai incuriosito".
"Okay. Fatti trovare pronta non appena finiamo il turno."
Più tardi quella sera, Megan stava aspettando Brooke. Dopo un po’ lei arrivo vestita casual. "Whoa", Meg rise. "Non ti avevo mai visto al di fuori dell’uniforme da lavoro".
"Sì, e allora?"
"Sei una fighetta!"
Brooke ridacchiò: "Sì, e allora?"
"Non pensavo fossi così ..." disse Megan meditando.
«Perché no?"
Lei alzò le spalle. "Credevo fosse impegnativo vestirsi in quel modo costantemente."
Brooke si mise a ridere mentre prendeva la sua borsa e poi disse: "No, mi vesto in questo modo, solo quando sono fuori in pubblico. In casa metto abiti spicci. Andiamo ora".
"Ma adesso io mi sento inadeguata. Ho ancora indosso la mia uniforme."
"Non ti preoccupare. Sono solo i ragazzi. E sono troppo stupidi per accorgersene."
Megan rise mentre seguiva Brooke fuori dalla porta, "Sei proprio carina nei loro riguardi."
"Non lo sapevi?" Brooke le strizzò l'occhio prima di salire in macchina.
Megan seguì Brooke allo studio, e quando arrivò, introdusse la sua amica ai ragazzi e ad Alexis, che era lì con Thomas. Le donne stavano parlando tra loro mentre aspettavano che i ragazzi fossero pronti. Tutto d'un tratto, Brooke sentì un braccio intorno alla vita. "Ehi, Nick," sorrise verso di lui.
"Ehi, B. Sei pronta?"
"Quando vuoi", disse scollando le spalle.
"Okay, facciamolo così poi possiamo tornare a casa", disse baciandole la parte superiore della testa, prima di guardare Megan: "Sono contento che tu sia potuta venire, Meg." Disse sorridendo, "Spero solo che non ti annoierai troppo."
"Sono certa che Alexis e Thomas riusciranno ad intrattenermi", rispose Megan ridendo.
Vedendo lo scambio di sorrisi tra i due amici, Brooke sentì salire la tensione e sentì un nodo allo stomaco, solo fino a quando Nick non rivolse il suo sorriso a lei dicendole: "Dai, s B. Registriamo questa canzone". Brooke si rilassò, prendendogli la mano, mentre lui la conduceva in salda di registrazione.
Non appena Alexis e Megan si furono sedute, si misero a guardare quello che stava accadendo attraverso le vetrate, e Alexis emise un profondo sospiro.
"Cosa c’è?" Megan chiese, rivolgendosi a lei.
"Brooke. E’ così testarda a volte."
"Che vuoi dire?"
"Hai sentito le parole di questa canzone?"
"No.. Brooke oggi canticchiava solo la melodia."
"Be' ascoltale quando iniziano a cantare. E dimmi cosa ne pensi."
"Okay," Megan rispose lentamente, non capendo bene a che cosa si riferiva Alexis.
Ben presto, avevano cominciato a registrare, e mentre Megan li ascoltava, la canzone le piaceva sempre di più. "Questa è una bella canzone. L’hanno scritta loro, o hanno solo composto la melodia?"
"Nick ha scritto quelle parole un anno fa sotto forma di poesia. Brooke l’ha trovata e ha iniziato a scrivere la melodia su di essa."
"Be’ , ci deve essere un significato nelle parole se mi hai detto di prestare attenzione," Megan rispose.
"Beh, Brooke pensa che Nick abbia scritto queste parole sulla sua ultima ragazza," Alexis si voltò a guardare l’amica di Brooke. "Ma tutti sappiamo che non è così".
«Di chi parla?"
"Brooke," Alexis rispose semplicemente.
"Ah! Lo sapevo! Lui la vuole così tanto!" Megan esclamò, sorridendo.
"Non avrei dovuto dirtelo," Alexis rise. "Brooke probabilmente mi odierà per avertelo fatto sapere, ma immaginavo che l’avessi capito..." Mentre gli altri continuavano a registrare il brano per più volte, parte per parte, Alexis le raccontò tutta la storia, anche le parti che Brooke aveva omesso quando aveva raccontato a Megan della prima volta che aveva visto Nick ... e anche le parti sull’amore non corrisposto di Brooke per Nick e poi la sua successiva consapevolezza.
"Ahh", Megan si lasciò sfuggire un piccolo sorriso mentre si girava per guardare la sessione di registrazione.
Qualche tempo dopo, quando ebbero finito, i ragazzi più Brooke uscirono dalla sala. Non appena furono fuori, Brooke, esclamò, "Ascoltiamola!"
"Non abbiamo ancora deciso quale sarà la versione finale, però," Kevin obiettò.
"Oh, chi se ne frega! Voglio una possibilità per ballarla adesso," Brooke rise. "Non credo che riuscirei a farlo cantando."
"Anche se saresti stata comunque pronta a farlo" Nick ridacchiò. "Ti piace troppo questa canzone".
"Ma è così vivace!", disse sorridendo. "Sono così orgogliosa di me stessa per averla creata."
Nick alzò gli occhi, "Se non avessi trovato quel pezzo di carta, in primo luogo, non lo avresti mai fatto."
"E allora?" Brooke tirò fuori la lingua. Improvvisamente, sentirono partire la canzone dagli altoparlanti. Kevin aveva finalmente chiesto al tecnico di fargli ascoltare una delle versioni complete.
Immediatamente, Brooke iniziò a cantare in playback la sua parte. "B, sei pazza," disse Nick scuotendo la testa.
Ninety miles outside Chicago
Can’t stop driving
I don’t know why
So many questions
I need an answer
Two years later you’re still on my mind
Whatever happened to Emelia Earhart?
Who hold the stars up in the sky?
Is true love just once in a lifetime?
Did the captain of Titanic cry?

"Oh, andiamo," disse facendo una pausa, per prendergli le mani e costringerlo a ballare. «Da quando sei diventato un tronco di legno?"
"Ehi! Io non sono un tronco di legno!"
"Provalo", disse lei sogghignando.

Someday we’ll know
If love can move a mountain
Someday we’ll know
Why the sky is blue
Someday we’ll know
Why I wasn’t meant for you


Nick fece il broncio per un attimo, prima di far piroettare a sorpresa Brooke. "Io non sono un pezzo di legno", disse sorridendo prima di farla smettere di girare.
"Così va meglio", disse lei ridendo, iniziando a cantare la canzone.
Mentre ballavano e cantavano, gli altri ragazzi rimasero in piedi normalmente, ad ascoltare la canzone, quando Megan chiese ad Alexis «È normale per loro fare così?".

Does anybody know the way to Atlantis?
Or what the wind says when she cries?
I’m speeding by the place that I met you
For the 97th time tonight


"Sì", le altre cinque persone dissero contemporaneamente.
"Oh," Megan rise.
Nel frattempo, i due amici si stavano divertendo ballando, il che consisteva soprattutto nel fatto che Nick faceva piroettare Brooke, fino a quando a lei non vennero dei giramenti. Ridendo, gli mise le braccia intorno al collo per impedirgli di farle fare ancora qualche giro, facendolo così rallentare un po'.

Someday we’ll know
If love can move a mountain
Someday we’ll know
Why the sky is blue
Someday we’ll know
Why I wasn’t meant for you
Someday we’ll know
Why Samson loved Delilah
One day I’ll go
Dancing on the moon!
Someday you’ll know
That I was the one for you


Mentre ballavano, Alexis sorrise alla sua nuova amica, "E' bello vedere che si comportano così di nuovo. Quando si è trasferita qui, sono tornati subito amici, ma non erano più a loro agio per fare delle cose così."
"Beh, direi che vivere insieme migliori un po’ le cose", Megan strizzò l'occhio prima di commentare ancora "devo ammettere che, se vedere come viene registrata una canzone non è interessante, vedere poi loro due insieme per più di cinque minuti è certamente più divertente".
"Sì, di sicuro," disse Brian ridendo, ascoltando il commento di Megan.

I bought a ticket to the end of the rainbow
I watched the stars crash in the sea
If I could ask God just one question
Why aren’t you here with me?

Proprio in quel momento, come la canzone rallentò un po’ il ritmo, Nick si chinò per appoggiare la fronte contro Brooke. Tutto d'un tratto, Brooke si trovò a fissare gli occhi azzurri di Nick, e ancora una volta, le tornò voglia di baciarlo. Tuttavia, come la canzone ripartì, si riprese un attimo, tirandosi indietro per ballare di nuovo, come se nulla fosse successo.
Nick la guardò confuso per un momento, ma ben presto anche lui tornò a ballare la canzone, facendola piroettare ancora una volta.
E nonostante tutto questo, le loro espressioni non sfuggirono ad Alexis e Megan, che guardavano con attenzione i loro amici.

Someday we’ll know
If love can move a mountain
Someday we’ll know
Why the sky is blue
Someday we’ll know
Why I wasn’t meant for you
Someday we’ll know
Why Samson loved Delilah
One day I’ll go
Dancing on the moon!
Someday you’ll know
That I was the one for you*

* Someday We’ll Know – Mandy Moore and Jonathan Foreman

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Capitolo 10
*** My gift is my song ***


Chapter 9 My Gift is My Song

Trascorsero tre settimane, e Nick si stava sempre più convincendo del fatto che Brooke non avrebbe trovato un appartamento nel mese stabilito, e una volta che lei gli disse di non averlo ancora trovato, immaginò per certo che sarebbe rimasta a casa sua. Pensò anche che se non avrebbe avuto altro che amicizia da parte di lei, il minimo che potesse fare era fargli compagnia in casa.
Ma un venerdì, Brooke tornò a casa più tardi. Non disse molto, e si avviò direttamente a preparare la cena. Si erano appena seduti per mangiare quando lei sbottò: "Ho trovato un appartamento."
"L’hai trovato?" la faccia di Nick impallidì.
Lei annuì, "Sì. E' veramente bello. E' in una buona zona della città, con due camere da letto, una bella piscina ... "
"Bene", disse lui annuendo, guardando nel piatto.
Ci fu silenzio tra i due per un po', poi ripresero a parlare nello stesso momento. "Vai tu," Nick le disse.
"Sai, forse non c'è bisogno che mi sposti così lontano," sussurrò Brooke.
"È quello che pensavo anche io!" Un sorriso gli apparve sul volto.
"Voglio dire. Credo di ripagarti un qualche modo mentre vivo qui ... Cucino, pulisco, e tutto il resto."
"Ma non importa quello che fai," il suo amico rispose. "Mi piace vivere con voi due. Mi sentirei da solo senza nessuno qui a farmi compagnia".
"Allora non ti dispiace?"
"Certo che no!"
«Allora è deciso!" Brooke sorrise. "Solo una cosa però."
"Cosa?" Nick socchiuse gli occhi.
"Posso arredare questa casa? E' una cosa che mi ha sempre dato fastidio. E' così ... bleah ", disse facendo una smorfia.
"Certo, puoi fare tutto ciò che vuoi".
"Oh che bello!" Brooke disse battendo le mani come una bambina. "Progetti!"
Nick ridacchiò: "Sei proprio una ragazza!"
"Allora?" rispose lei mostrandogli la lingua.
"Allora?" sentirono Katie imitare la madre, mentre tirava fuori la lingua, facendo ridere i due adulti.
***
Più tardi quella notte, Nick entrò nella stanza di Brooke e la vide seduta sul pavimento, con dei cataloghi sparsi intorno a lei, "Hey Nick," disse guardandolo. "Vuoi vedere le lenzuola e le tende che ho ordinato per la mia stanza?"
Nick ridacchiò: "Avrei dovuto immaginare che saresti partita da questa stanza. Non ti è mai piaciuto l’arredamento. Ma come hai fatto l'ordine? "
"Umm. Ho preso un telefono, composto il numero, ordinato, e ho dato loro il mio numero di carta di credito, forse?" Brooke rispose sarcastica.
"Pensavo che avrei pagato io questa roba», rispose lui, sdraiandosi sul suo letto guardandola.
"Quando lo abbiamo deciso?" disse Brooke voltandosi verso di lui.
"Lo davo per scontato."
Roteando gli occhi, Brooke si alzò e si arrampicò sul letto e mettendosi sulla pancia, guardando il suo amico. "Beh, non ti lascerò pagare niente di tutto questo, mi rifiuto di fartelo fare. Soprattutto con le mie cose, o quelle per la stanza di Katie."
"Perché no?"
"Perché ho il mio orgoglio", disse sorridendo compiaciuta.
"Beh, io insisto per pagare almeno le cose di Katie".
"No."
"Sì," Nick disse sorridendo.
"No!" Rise lei.
"Sì!"
Nel frattempo, le loro facce si erano pericolosamente avvicinate, nell’intento di intimidire l'altro, ma servì solamente a creare una certa tensione, non appena Nick si avvicinò tanto da metterle la mano sul collo, ed entrambi chiusero gli occhi.
Ma all'ultimo minuto, Brooke si allontanò da lui, dicendo con noncuranza, ma con voce un po' tremante, "Allora vuoi vedere le lenzuola che ho ordinato o no?"
"Certo", Nick si mise a sedere, schiarendosi la gola.
Brooke si alzò dal letto, e prese la rivista, poi tornò a sedersi. "Eccole qui", disse indicando una pagina piena di lenzuola con sopra dei ricami di edera verde.
"Carine", disse annuendo, poi si mise a ridere, "Decisamente meglio di queste."
"Sì lo so," disse lei sorridendo.
"Vuoi prendere anche dei nuovi mobili?"
"Nah. Questi che ci sono, sono veramente belli. Ma devo acquistarne di nuovi per Katie: è tempo che cominci a dormire fuori dal lettino".  Disse Brooke mentre si sdraiava, appoggiando la sua testa sulla spalla di Nick, dimenticando ciò che era accaduto appena pochi minuti prima, tornando a comportarsi nel solito modo.
"Vuoi dire che io li devo comprare?", rispose lui, baciandole la parte superiore della testa.
"No. Li compro io".
"Come ti pare", disse sbadigliando, chiudendo gli occhi.
Così assorta nel suo catalogo, Brooke non si accorse nemmeno che Nick si era addormentato. Quando si voltò per mostrargli qualcosa che pensava sarebbe potuta stare bene nella sua stanza, vide che russava sommessamente.
Sospirando, sgattaiolò fuori dal letto e andò in bagno a prepararsi per dormire. Poi, spegnendo la luce, si sdraiò di nuovo a letto, e si accoccolò accanto a Nick, che inconsciamente le mise un braccio intorno.
Fu allora che il quasi-bacio le tornò alla mente. Cosa mi succede? Chiese a se stessa. Perché ho sempre la tentazione di baciarlo?
E’ solo un amico. Solo un amico ... Continuava a ripetersi. Ma in un qualche modo, nemmeno lei riusciva a crederci del tutto.
***
Durante la settimana successiva, Brooke e Nick parlarono a lungo su come ridecorare la casa. Brooke voleva ridipingere praticamente quasi tutte le camere, però non voleva pittori per casa. "Lo farò io, sarà divertente!" disse ridendo.
"Ma sai quanto tempo ci vorrà?" ripose Nick piagnucolando.
"Non mi interessa!"
"Non pittureremo tutto di rosa, vero?"
"No.. Nemmeno la mia stanza sarà rosa, forse quella di Katie."
"E per quanto riguarda il salotto?"
"Pensavo ad un tema stile spiaggia. Le pareti potrebbero essere del colore della schiuma del mare. E poi potremmo comprare un tavolino da caffè come ho visto sulla rivista 'Trading Spaces': diventerebbe come un piccolo molo! Sarebbe così carino!"
Nick scoppiò a ridere, scuotendo la testa: "Sai che cosa farò? Mi limiterò a venire con te quando sceglierai le cose e le comprerò. Poi lascerò la decorazione tutta a te."
"Grazie," lei sorrise, baciandolo sulla guancia. "Prometto che non sarà troppo male."
"Lo spero anche io," mormorò Nick.
"Ehi! Ti ho sentito!"
***
"Che ne dice di mercoledì alle quattro?" Brooke chiese al giovane uomo. Era il giorno dopo, e Brooke era al lavoro, che stava fissando un appuntamento per un bambino allevato da un padre single. Non appena alzò gli occhi, dritto davanti a sè, vide entrare Nick con in braccio Katie, che era accoccolata contro di lui, e sembrava che se stesse per addormentarsi.
"Va bene. Tu ci sarai? Timmy sembra essere a suo agio con te," rispose l'uomo flirtando.
"Certo," Brooke sorrise. Guardando di nuovo, vide che Nick l’aspettava in piedi con impazienza, mentre fissava il giovane padre, che continuava a chiacchierare con Brooke.
Improvvisamente, Nick si lasciò sfuggire un “uff”, e li interruppe, "Brooke, tua figlia è malata".
Brooke si girò per rivolgergli uno sguardo gelido per aver interrotto la sua conversazione, mentre il giovane chiese stupito: "Hai una figlia?"
Nel frattempo, Megan dietro a Brooke, che stava guardando dei documenti, alzò la testa per vedere cosa stava succedendo. Alzando gli occhi, incontrò quelli di Nick, e gli rivolse uno sguardo complice, cosa che fece distogliere subito lo sguardo da parte sua.
"Sì," sorrise prima di rivolgersi a Nick, allungando le braccia fuori dalla grossa finestra della reception. Senza dire una parola, tranne che rivolgere uno sguardo allo sconosciuto, Nick passò Katie alla madre, che subito si aggrappò a lei.
"E sei sposata?" Chiese l'uomo, guardando Nick.
"Oh, no. E' solo un amico ", Brooke ridacchiò, prima di rivolgere la sua attenzione alla figlia. Vedendo che non era più al centro della sua attenzione, il giovane padre se ne andò con il figlio. «Cosa c’è tesoro?" Brooke chiese alla figlia, ma la bambina appoggiò solamente la testa sul collo della madre.
"Ha avuto la febbre tutto il giorno, così le ho dato un po’ di Tylenol, ma non è scesa. Si rifiuta di mangiare, anche. Ho aspettato fino alla fine della giornata per vedere se si sentisse meglio, così avrei potuto portarla più facilmente dal dottore per farla visitare," rispose Nick, raggiungendo Katie e spettinandole un po’ i capelli.
"Okay, vado a vedere se il dottore può visitarla."
Come Brooke se ne andò, Megan si avvicinò alla finestra: "Non hai motivo di essere geloso, Nick. Tu sei l'unico uomo di cui  si fida veramente."
***
"Mamma, voglio anche papà."
Brooke si fermò all’improvviso. "Katie, non conosci il tuo papà."
"Papà!" Katie singhiozzò, allungando le braccia verso la porta della sala d'attesa.
"Katie, pensi che tuo zio Nick sia tuo papà?"
Nascondendo il viso nel collo di sua madre, la bimba annuì tirando su col naso, "Voglio anche papà."
Sospirando, Brooke uscì verso la sala d'attesa, dove si trovava Nick. "Nick", lo chiamò.
"Sì?"
"Katie ha chiesto se vuoi venire con noi."
"Naturalmente", il suo viso si illuminò un po' alla notizia che la bambina lo aveva cercato. Katie allungò la mano per pretendere quella di Nick che docilmente le seguiva verso una stanza vuota pronta per la visita.
"Qui Nick," disse Brooke consegnandogli Katie non appena si fu seduto. "Vado a vedere se il medico può venire a visitarla e se Megan può controllarle la temperatura".
Nick annuì: "Va bene".
Per un po’, Nick rimase seduto, abbracciando Katie, cullandola di tanto in tanto. "Canta, per favore», sussurrò la bambina.
"Ok, tesoro." Piano, iniziò a cantare per lei. Stava ancora cantando quando Megan entrò, così si fermò immediatamente. 

My gift is my song

And this one’s for you

And you can tell everybody

That this is your song

It may be quite simple

But now that it’s done

Hope you don’t mind

I hope you don’t mind

That I put down in words

How wonderful life is now you’re in the world

Sat on the roof

And I kicked off the moss

Well some of the verses well

They got me quite cross

But the sun’s been kind

While I wrote this song

It’s for people like you that 

Keep it turned on


"Non fermarti per causa mia», sorrise l’infermiera. Misurò la temperatura di Katie, e commentò: "Brooke è fortunata ad avere un amico come te. Saresti un buon padre".
Nick la guardò in stato di shock per un po' prima di sussurrare: "Grazie." Come sentì gemere Katie, si rimise a cantare dolcemente. Senza che Nick se ne rendesse conto, Megan era già uscita. Nel corridoio incrociò Brooke.

So excuse me for forgetting

But these things I do

You see I’ve forgotten

If they’re green or they’re blue

Anyway the thing is what I really mean

Yours are the sweetest eyes I’ve ever seen

And you can tell everybody

This is your song

It may be quite simple

But now that it’s done

I hope you don’t mind

I hope you don’t mind that I put down in words


"Ha la febbre. E vai nella stanza... E' un quadretto piuttosto bello», disse sorridendole.
Con un'espressione perplessa sul viso, Brooke tornò tranquillamente nella stanza, ma invece di entrare direttamente, si fermò sulla porta, appoggiata allo stipite mentre guardava in silenzio Nick che cantava per sua figlia, ignaro che lei era lì a guardarlo.

How wonderful life is now you’re in the world

I hope you don’t mind

I hope you don’t mind that I put down in words

How wonderful life is now you’re in the world*

 

Non c'è da stupirsi del fatto che lei lo chiami papà. Lui la ama veramente. Vorrei solo che potesse essere davvero sua... Brooke fermò questo pensiero, spaventata anche solo dal fatto che le fosse venuto in mente. No. Non ho intenzione di caderci di nuovo. Proprio perché la ama come una figlia, non significa che ama me. Dovrei avere imparato abbastanza bene le lezioni sugli amori non corrisposti.
Improvvisamente, Nick alzò gli occhi, e le rivolse un piccolo sorriso. "Ehi", lo salutò lei, schiarendosi la gola. Sedendosi accanto a lui, inconsciamente mise la mano sul collo di Nick, accarezzandolo dolcemente, mentre appoggiava la testa sulla sua spalla per guardare Katie, che aveva la testa sull’altra spalla, mentre con la mano si teneva stretta un orecchio.
"Che cosa credi che abbia?" Nick chiese infine, dopo qualche istante di silenzio.
"Probabilmente è solo un virus. Forse ha un infezione in un orecchio. Ha tenuto la mano appoggiata lì per tutto il pomeriggio?"
"Sì".
"Probabilmente allora è questo".
"Non l'ho causato io, vero?", disse alzando il sopracciglio in preoccupazione. "Non ho capito i segnali dell’infezione?"
"Non preoccuparti, Nick. Le infezioni alle orecchie scoppiano rapidamente. Probabilmente ha cominciato a farle male la scorsa notte nel sonno o qualcosa del genere."
"Oh".
Rimasero seduti in silenzio per qualche istante prima che Brooke si schiarisse la gola per chiedergli: "Lo sai che ti crede il suo papà?"
Nick annuì. "Mi ha chiamato così un paio di volte oggi. Ho cercato di correggerla, ma lei ha continuato a chiamarmi papà."
"Oh".
"Che cosa ne pensi?", Nick le chiese.
Brooke si strinse nelle spalle: "Non lo so. Credo che ti chiami così probabilmente perché vede che Marie e Thomas chiamano gli uomini che vivono con loro nello stesso modo, e immagino creda che tu sia la stessa cosa per lei."
"Vuoi fare qualcosa al riguardo?"
Lei si strinse nelle spalle e alzò lo sguardo per incontrare i suoi occhi, "Tu vuoi?"
"In realtà non mi interessa", rispose onestamente. "Stavo cercando di correggerla perché pensavo che ti avrebbe dato fastidio."
Brooke scosse la testa: "No, non propriamente. Voglio dire, preferisco che pensi che sia tu suo padre piuttosto che conosca George e lo chiami in quel modo."
"Grazie," Nick rispose in fretta, strofinando la guancia sulla testa di Brooke, che era ancora appollaiata sulla spalla.
"Perché?" disse alzando gli occhi verso di lui.
"Per avere fiducia in me".
"Nick", Brooke sospirò, dandogli un bacio sulla guancia. "Certo che credo in te. Tu sei il mio migliore amico".
"Lo sono davvero?" Sussurrò lui, avvicinando il suo viso a quello di Brooke.
"Uh huh," rispose Brooke annuendo, chiudendo gli occhi e avvicinandosi un po' di più a lui.
Le loro labbra erano sul punto di toccarsi quando la voce tonante del dottore li interruppe. "Quindi questa è la tua bambina Brooke," disse ridacchiando, facendo separare bruscamente i due amici, che arrossirono entrambi.
Dannazione, Nick non riusciva a smettere di pensare.
Ma i pensieri Brooke erano molto diversi. Oh Dio, che cosa ho quasi fatto?

* Your Song – Elton John

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Capitolo 11
*** I'm helplessly hopelessly, recklessly falling in love ***


Chapter 10 I’m Helplessly, Hopelessly, Recklessly Falling in Love


Katie aveva davvero un infezione all'orecchio, così a Nick venne data una ricetta con una medicina da comprare tornando a casa, visto che il turno di Brooke sarebbe finito solo due ore più tardi. Più tardi, Brooke, si trovava nello spogliatoio, pronta per rientrare a casa, quando arrivò Megan appoggiandosi allo stipite della porta della stanza.
"Ho capito chi sei adesso", disse sorridendo.
"Umm?" Brooke si voltò. "Sono Brooke Wickham e sono un infermiera", rispose alla sua amica rivolgendole uno sguardo strano.
"No! Mi ricordo di te! Sono andata con mia sorella a un concerto un paio di anni fa, e tu eri quella che ha cantato quella canzone co-scritta con Nick! Quando lui ha annunciato il tuo fidanzamento davanti a tutto il pubblico."
"Sì, ero io", disse scrollando le spalle.
"E Nick sembrava stesse per mettersi a piangere", Megan continuò. "Perché lo sapevamo tutti, a forza di vedervi ritratti insieme nelle foto, che era innamorato di te. Anche i fan storici si sono arrabbiati quando ti sei fidanzata!"
"Perché mi dici questo?" chiese Brooke guardando la sua amica chiudendo il suo armadietto.
Megan alzò le spalle: «Non lo so. Credo perché vi ho appena visti con Katie e vi immagino come una famiglia".
"Be', non succederà", Brooke scattò. Vedendo la faccia addolorata della sua amica, la sua espressione si addolcì. "Megan, mi dispiace. Non ne avevo l'intenzione. È solo che mia sorella e i miei amici mi hanno tormentato sul fatto di mettermi insieme a Nick da quando l’ho incontrato. E poi non ti ho raccontato esattamente tutto ciò che riguarda il nostro rapporto."
"Conosco la storia. Alexis mi ha raccontato tutto".
Brooke guardò la sua amica in stato di shock scuotendo la testa ridendo un po', "Dovevo immaginarlo."
"Sì," Megan sorrise. "Ma qual è il problema?"
"Ultimamente, ho degli strani impulsi... come baciare Nick, e non mi riferisco a un bacio sulla guancia, e questo mi fa terribilmente paura."
"Perché?"
"Ho paura di farmi del male di nuovo."
"Oh, Brooke," Megan cercò di confortarla, abbracciandola. "Non so cosa dire. Sei innamorata di lui?"
"Non credo... Non ancora, almeno." Brooke rispose allontanandosi. "Non sono nemmeno sicura che si tratti di nuovo di amore. Potrebbe solo essere lussuria, non si sa mai," disse lasciandosi sfuggire una risatina.
Megan ridacchiò: "Sì, non avendone avuta per un po’, adesso devi prendere quello che passa in giro."
"Megan!" Brooke rise a sua volta, poi si calmarono. "Per quanto mi stia divertendo, devo andare a vedere come sta la mia piccolina."
"Certo", disse Megan sorridendo, "e io andrò a casa nel mio appartamento vuoto con nessun bambino a salutarmi, né un ragazzo carino che mi tenga compagnia durante la notte", disse strizzando l'occhio.
"Ciao, Meg," Brooke ridacchiò.
"A domani".
***
Brooke entrò in casa sentendo dei suoni provenienti dal salotto e capì che qualcuno aveva messo la videocassetta dei Teletubbies nel videoregistratore, ma entrando nella stanza, vide che nessuno stava prestando veramente attenzione al nastro. Nick era disteso sul divano, che abbracciava una Katie addormentata.
Appena li vide, il cuore di Brooke fece un balzo. Correndo rapidamente per tutta la casa, entrò nella sua stanza e prese la sua macchina fotografica. Tornando al piano di sotto, vide che stavano ancora dormendo. Rapidamente, regolò la macchina fotografica e scattò una foto, ma il flash svegliò Nick.
"Cosa stai facendo?" Chiese assonnato.
"Una foto di voi due. Spero che sia venuta bene, altrimenti ti tocca far finta di dormire di nuovo." Disse avvicinandosi al divano. Si sedette sul pavimento, e appoggiò la testa vicino alla sua.
Lui ridacchiò, "Se è proprio necessario, vedrò di addormentarmi con Katie sopra di me un altro giorno."
"Allora, come sta?”
"E’ ancora malata. Le ho dato il Tylenol e una dose del suo farmaco, ma sembra ancora tutta scombussolata.”
"Povero amore mio”, Brooke sussurrò, guardando sua figlia mentre dormiva.
"Sì, lo so. Ho avuto una giornata faticosa," disse Nick sorridendo.
"Tu sciocco, non intendevo te!" Rise lei. Alzandosi in piedi, prese delicatamente Katie. "La porto a letto. Speriamo che dorma tutta la notte." Brooke appoggiò la guancia sulla fronte della figlia: "Bene, sembra che la febbre stia calando".
Brooke salì in fretta verso la camera, e mise a letto Katie a letto prima di tornare al piano di sotto per preparare la cena. Aveva appena buttato in acqua gli spaghetti, quando sentì le braccia di Nick abbracciarla da dietro mente gli appoggiava il mento sulla spalla. "Quando andrai a comprare il vestito per il ballo di beneficienza?"
"Venerdì. Mi prenderò un giorno libero e andrò con le ragazze a fare shopping".
Nick alzò gli occhi la lasciò andare, "Perché ogni volta che vi trovate senza noi uomini andate a fare shopping?"
"Perché siamo ragazze!" Brooke rispose ridendo.
***
“Oh Signore, odio comprare vestiti”, borbottò Brooke, mentre si dirigeva ancora una volta nel camerino, mentre tutte le altre ragazze, che avevano già comprato i loro, la aspettavano.
"Brooke, sei troppo schizzinosa," disse Kuma ridendo.
"Sì è vero," Alexis annuì. "Credo che sia perché vuole essere bellissima per Nick."
"Ti ho sentito" urlò Brooke da dentro la porta. Un attimo dopo, si lasciò sfuggire un "Oooh".
"Hai finalmente trovato un vestito che ti piace?" disse Ashley mettendosi a ridere.
"Credo di sì", rispose la sorella, aprendo la porta. Aveva indosso un abito verde scuro stile impero, e la gonna scorreva giù senza troppi fronzoli. Le maniche, che in realtà non erano proprio maniche, erano invece posate come uno scialle drappeggiato sulle sue spalle, e contribuivano a dare un tocco di eleganza al vestito.
"Oh sì," Kuma annuì. "E’ perfetto."
"Vi piace?" chiese Brooke sorridendo.
Le ragazze si limitarono ad annuire, mentre sorridevano, pensando a quello che Nick avrebbe pensato non appena l’avesse vista vestita in quel modo.
***
Non appena Brooke ebbe acquistato il vestito, le ragazze decisero di trascorrere il pomeriggio a casa sua e di Nick. Giunte sul posto, trovarono Nick che asciugava Katie sul patio.
"Mamma!" Katie sorrise quando vide Brooke e le sue 'zie', "Posso galleggiare ora!"
"Ci riesci davvero?" La madre le sorrise, accovacciandosi per parlare faccia a faccia con lei.
"Sì, le ho insegnato io," Nick rispose soddisfatto.
"Beh, sei stata proprio brava!" Brooke rispose, scompigliandole i capelli bagnati.
"Ehi! E a me non dici niente? Tu non ci sei riuscita ad insegnarglielo!", disse lui sottolineando l’ultima frase. Si voltò poi a guardare i loro amici, che erano rimasti indietro sulla veranda chiedendo scherzosamente: "Perché sono tutte qui? Questo è folle, sono continuamente circondato da donne”.
"Ci piace torturarti, Nick," Brooke gli rispose. "Non lo sapevi?"
«Lo immaginavo", rispose lui, avvolgendo un asciugamano attorno a Katie e prendendola in braccio, entrando in casa seguito da Brooke.
***
Quindici minuti più tardi, Nick e Katie, asciutti e vestiti, riapparvero nel salotto dove le donne stavano bevendo tè freddo e continuando a chiacchierare.
"Sesame Street è in tv!" Katie disse verso le donne, andando verso la televisione, ma guardandola poi confusa perché non riusciva a trovare i Muppets sullo schermo. Nick ridacchiò sommessamente, cambiò canale per lei prima di andare in cucina per lasciare le donne da sole.
Circa venti minuti dopo, Brooke finito il suo bicchiere di tè freddo, andò in cucina per trovare Nick che effettivamente stava mettendo i piatti nella lavastoviglie. "Sono sotto shock!", esclamò.
Girandosi, lui le sorrise: "Vedi, sto migliorando in questa roba domestica, o quello che è".
Brooke ridendo si versò un altro bicchiere di tè freddo, "Sì è vero, sono orgogliosa di te."
"Accidenti, grazie."
"Nessun problema".
"Allora, com’è il tuo vestito?"
"Non te lo dico», disse Brooke sorridendo furbescamente.
"Perché no?"
"Perché dovrei? Dovrebbe essere una sorpresa per te."
"Puoi almeno dirmi il colore?"
"Ti darò un suggerimento», disse sorridendo, abbracciandolo da dietro.
"Sentiamo"
"E' il tuo colore preferito."
"Ooh. Bene. E’ anche il mio colore preferito su da te."
"Perché?", chiese Brooke appoggiando il mento sulla sua spalla.
"Perché fa sembrare i tuoi occhi verdi".
"Ahh," rise lei.
Proprio in quel momento Ashley entrò in cucina, cosicché Brooke si staccò da Nick. Ma, Ashley sollevò solamente un sopracciglio prima di dire loro: "Indovinate un po' che puntata di ‘Sesame Street’ è in onda. Vi do un suggerimento, è una replica di diversi anni fa."
"Quello in cui faceva l’apparizione un gruppo di cinque ragazzi un po’ sfigati?" Brooke disse inclinando la testa.
"Ehi!" Nick obiettò, ma Brooke si voltò solo per rivolgergli uno sguardo compiaciuto.
"Sì", rispose Ashley. "Ora chi è che mi vuole spiegare il perché quando Katie li ha visti, ha immediatamente puntato il dito su di te", disse guardando Nick, "ed ha esclamato 'Guardate, è papà!'?"
Brooke si strinse nelle spalle, "Un giorno ha deciso che Nick era suo padre."
Lui annuì, "Sì. Probabilmente a forza di guardare Marie e Thomas che chiamavano così Brian e Kevin."
"Eh. Questo ha un senso, credo. Ma venite a guardarla... è così dolce."
Seguirono Ashley fuori dalla cucina fino al salotto dove Katie era in piedi davanti alla televisione che mostrava alle donne chi era chi, non appena i ragazzi cantavano la loro parte. Quando vide che Nick era entrato nella stanza, ed era il suo turno a cantare nello show, esclamò: "Guarda papà! Sei tu!"
Lui ridacchiò, prendendola in braccio e facendola volare in aria, "Lo so, principessa. Questo è successo quando ero più giovane."
"Non sapevo che tu conoscessi Elmo", disse fissandolo, gli occhi spalancati.
"Sì, è un mio vecchio amico," rise lui.
"Oh. Okay. Giù ora".
"Certo, principessa." Quando rialzò gli occhi vide che tutte le donne, meno Brooke, lo fissavano. "Cosa?"
"Niente," risposero tutte insieme distogliendo lo sguardo.
"Sul serio ... che cosa c’è?", chiese di nuovo.
"E' solo ... tu e Katie ..." Ashley cominciò.
"Non è nemmeno tua ..." Alexis continuò.
"E ora abbiamo capito, il perché ti chiama papà," Kuma finì.
"Oh," Nick arrossì, guardando Brooke, che gli sorrise vedendo il suo disagio.
***
Più tardi quella notte, dopo aver messo Katie a letto, Brooke decise di andare a sedersi sulla spiaggia proprio per pensare.
Ma sembrava che i suoi pensieri avessero deciso di venirgli tutti insieme per creare solo della confusione.
Non sapeva come gestire i sentimenti che provava per Nick. Era divorziata da meno di un anno, ma in realtà, il suo matrimonio era finito già molto tempo prima di aver firmato le carte. Quindi, per quanto tempo è opportuno aspettare prima di innamorarsi di nuovo? Si chiese.
Vivo con lui da non più di tre mesi, però. È abbastanza tempo? Brooke si strinse con le mani le ginocchia verso di lei e guardò fuori verso l'acqua. Ma lo conosco da molto più tempo. E siamo riusciti a diventare amici intimi di nuovo, anche dopo ...
Mi sto innamorando? O dico così solo perché vedo come si comporta verso Katie? Io non ... non lo so. Brooke si lasciò sfuggire un sospiro frustrato. L'ultima cosa di cui ho bisogno nella mia vita è di un altro uomo. Non mi importa se si tratta di Nick.
"Ti dispiace se mi unisco a te?"
Brooke saltò sorpresa quando sentì ‘l'oggetto’ dei suoi pensieri parlarle poco lontano. Girandosi indietro, disse sorridendo: "No, vieni pure." Ma invece di sedersi accanto a lei, come Brooke si aspettava, Nick le si sedette dietro, stringendola, e tirandola verso di lui. Abbracciandola intorno alla vita, lasciò che lei si appoggiasse sul suo petto per poi posare il mento sulla parte superiore della testa. No. Non farmi questo Nick. Non rendere tutto così difficile. 

I can stand with the weight of the world on my shoulders

I can fight with the toughest of the tough

I can laugh in the face of all my insecurities

Anytime, anywhere, anything

I’m strong enough

But…


"A che cosa stavi pensando?" chiese.
Lei si strinse nelle spalle, “La vita in generale."
"Riguardo a cosa?"
"Di come Dio mi ha voluto far tornare qui per stare con tutti voi."
"E io ne sono contento", Nick dichiarò semplicemente.
"Anch'io" 

When your holding me like this

I’m carelessly lost in your touch

I’m completely defenseless

Baby it’s almost too much

I’m helplessly, hopelessly, recklessly

Falling in love


Rimasero seduti in silenzio per un po’, poi Nick disse ancora: "Abbiamo appena finito di pianificare i dettagli del ballo di beneficenza per il mio ente e quello di Kevin".
"La vostra carità liberale?" Rise lei.
«Già», ridacchiò Nick. "La nostra carità liberale".
"Be', quali sono i dettagli?"
"Sarà un ballo in maschera la notte di Capodanno".
"Oh!" Brooke esclamò, balzando fuori dal suo abbraccio per un momento, per guardarlo, "Sarà così divertente!"
"È quello che ho pensato anche io," sogghignò lui. "Allora, come vuoi che ci vestiamo?" 

So let consequence do what it will to us

I don’t care

Let the star stand as witness to it all

Say the word and tonight I will follow you anywhere

I just can’t pretend anymore

I’m too sturdy to fall

‘Cause…


"Christian e Satine di Moulin Rouge".
Nick fece una smorfia: "Vuoi essere una prostituta?"
"Oh, dai! È così romantico!" Brooke sorrise, appoggiandogli la mano sul petto. Quando realizzò cosa aveva appena detto, arrossì, e cercò di togliere la mano, ma Nick la afferrò e poi la costrinse a rimettersi nella posizione di prima, strofinando il suo viso sulla sua spalla.
"Bene, se vuoi così, lo faremo" le rispose.
"Sarà divertente", motivò Brooke. "Inoltre, sarà più facile trovare i costumi. A te serve solamente uno smoking, e io devo trovare un vestito come quello rosso che indossa durante il medley, il che probabilmente non sarà poi così difficile."
"Se no, possiamo farne fare uno su misura."

When you’re holding me like this

I’m carelessly lost in your touch

I’m completely defenseless

Baby it’s almost too much

I’m helplessly, hopelessly, recklessly

Falling in love


"No, costerebbe troppo".
"No, se lo pago io."
"Nick", piagnucolò lei.
"Zitta, Brooke," rispose lui ridendo.
«Bene», sbuffò lei. Si sedettero in silenzio ancora una volta, guardando verso il mare quando Brooke iniziò a ricordare, "Sai, mi ricordo che con papà guardavamo l'oceano verso le luci delle barche. Cercavamo di capire se erano barche da pesca, o per altre cose, prima di prendere il binocolo e controllare noi stessi."
"Ti mancano tuoi genitori?"
"Certo che sì. Anche se parlo con loro ogni settimana, non li vedo da tanto tempo". 

Well, I am not afraid

I am not afraid

‘Cause…


"Falli venire qui, se lo desideri. Che ne dici per Natale?"
"Glielo chiederò", disse girando la testa per guardarlo. "Grazie", e poi gli baciò la guancia.
«Lo sai che non devi chiedermi il permesso se vuoi invitarli qui. Vivi anche tu qui, ora."
"Lo so, ma la sento ancora come casa tua. Quindi, grazie », disse Brooke ridendo di nuovo.
"Prego, allora," rise anche Nick. Qualsiasi cosa per la mia piccola, pensò tra sé. 

When you’re holding me like this

I’m carelessly lost in your touch

I’m completely defenseless

Baby it’s almost too much

I’m helplessly, hopelessly, recklessly

Falling in love*

 

Fu allora che Brooke seppe che era troppo tardi: si era innamorata di nuovo di lui.

 
* Helplessly, Hopelessly – Jessica Andrews

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Capitolo 12
*** But I'd of had to miss the dance ***


CAPITOLO 11: BUT I'D OF HAD TO MISS THE DANCE


La settimana seguente, quella prima del ballo di beneficienza passò in fretta. Per quella sera, Brooke aveva preso una baby-sitter (in realtà era la sorella minore di Megan) e l’aveva invitata a venire qualche giorno prima per conoscere Katie. Anche dopo averla conosciuta, Brooke rimase nervosa.
"Brooke, rilassati!" disse Nick ridendo. "Anche tu hai fatto la baby-sitter quando avevi quell'età, no?"
"Sì", ammise lei.
"E scommetto che hai accudito bambini più piccoli di Katie."
"Allora?" Brooke rispose mettendo il broncio e ripiegando le braccia. "Katie è la mia bambina".
"Lo so," Nick le rispose, abbracciandola. "Ma starà bene. A Katie è piaciuta, e sembra che valga la stessa anche per Jen".
Brooke annuì, rannicchiando il viso nella sua spalla. Ma la baby-sitter non era la cosa che la preoccupava di più. Nick, Nick, Nick. Perché non mi rendi le cose più facili... non so se riuscirò a fermare i miei sentimenti questa volta...
***
"Brooke!" Nick la chiamò dal fondo delle scale, guardando l'orologio. "La limo è fuori che ci aspetta già da un po’!"
"Arrivo tra un minuto!", rispose lei dalla sua stanza.
Nick si girò verso Jen, la baby-sitter, che stava giocando con Katie che a sua volta rideva alle spalle di Nick. "Cosa?" Sogghignò lui. "Pensi che sia divertente?" Si chinò a solleticare la bambina e le diede un bacio sulla guancia, facendola ancora più ridere.
"Eccomi!" Brooke lo chiamò mentre scendeva velocemente giù per le scale.
"Finalmente!" Nick sospirò, voltandosi, ma si fermò di colpo quando la vide. Siccome era inizio ottobre, Brooke non aveva bisogno di nulla che le coprisse le spalle, così aveva indossato solo il vestito. Aveva raccolto e arricciato i capelli, facendoli ricadere poi in una cascata di morbidi ricci sul collo, e poi si era messa la collana che Nick le aveva regalato quel Natale, tanto tempo fa. "Wow", Nick si lasciò sfuggire.
"Mamma, sei bel-lis-si-ma", Katie le disse scandendo le parole.
"Grazie, tesoro," sorrise lei rivolta a sua figlia.
"Sì, signora Wickham, è vero," le disse anche Jen.
"Grazie", Brooke sorrise ancora.
"Wow", Nick riuscì solamente a dire.
"Questo significa che gli piace?" Brooke chiese a Jen.
"Io credo di sì", disse la ragazza ridendo.
Nick scosse la testa per schiarirsi un po’ le idee e poi disse formalmente. "Sei bellissima stasera, B."
"Anche tu sei molto bello", rispose sorridendo. "Mi piacciono gli occhiali."
"Lo so", sorrise lui con orgoglio, facendo ridere Brooke. Offrendole il braccio, le chiese: "Ora siamo pronti a partire, milady?"
«Certo», sorrise lei, appoggiando la mano sul suo braccio. Mentre stavano per uscire, si fermò e si rivolse a Jen, "Ricordati di metterla a letto alle 20:30. E Katie può avere solo uno spuntino prima di allora. Oh! E non esitare a chiamarmi. Nick ha il suo cellulare con sé."
«Va bene, signora Wickham," rispose Jen ridendo.
"Andiamo Brookey," Nick la chiamò.
"Aspetta! Devo salutare Katie." Dicendo questo, si staccò da lui e si chinò verso Katie per baciarla sulla fronte, dicendole di fare la brava bambina.
Brooke stava per ritornare da Nick, quando Katie alzando le mani disse: "Papà ora!"
Mentre rideva, Nick si piegò verso il basso, per poi prenderla in braccio. Baciandola sulla guancia, disse: "Ciao principessa. Non fare arrabbiare Jen."
"Non lo farò", rispose Katie con una risatina.
Poi Nick la rimise per terra e offrì di nuovo il suo braccio a Brooke. "Ciao Katie, ciao Jen", dissero mentre uscivano di casa.
Mentre camminavano verso la limousine, l'autista aprì loro la portiera e i due amici entrarono nella macchina. Non appena si furono sistemati, Brooke ridacchiò.
"Cosa?" Nick le chiese.
"Era da un po’ che non salivo in una limousine. Dal mio matrimonio ... " disse spegnendosi.
Nick le si avvicinò e le prese la mano, baciandogliela, "Shh. Non pensarci. Non stasera."
Lei sorrise: "Hai ragione. Non lo farò. Ho intenzione di passare una serata perfetta."
"E la passerai", sorrise lui, baciandola sulla guancia.
Il viaggio verso il teatro dove si sarebbe svolto il concerto fu piacevole, chiacchierarono tra di loro, mentre Nick indicava a Brooke costruzioni che ancora non aveva imparato a riconoscere. Quando arrivarono, vennero accolti da alcuni fotografi, poiché quello era un evento di beneficenza relativamente grande a beneficio dell'ospedale per i bambini, ma non tanti quanto ne avrebbero potuti trovare a una cerimonia di premiazione.
Entrando nella hall, videro che i Littrell, Dorough e McLeans erano già lì. "Era ora che arrivaste," disse Brian ridendo.
"Sì, beh, tua cognata ci ha messo un eternità per prepararsi, e poi, ha dovuto dare alla baby-sitter una lista infinita di regole", rispose Nick salutandolo.
"Bene, siamo pronti ad andare ora?" Kevin chiese.
Alla risposta affermativa di tutti, entrarono nel teatro, ignari del fatto che due paia di occhi seguivano ogni movimento di Nick e Brooke.
***
"Grazie mille, Nick," gli disse Brooke sorridendo quando salirono di nuovo sulla limousine per recarsi nel posto dove si sarebbe svolta la seconda parte della serata. "Mi piace così tanto l’opera."
"Prego, e sono contento che ti sia piaciuta", Nick le sorrise.
"Tantissimo! E ora andiamo ballare!" disse lei battendo le mani come una bambina. "Non ballo da un po'. Per non parlare del fatto che non balliamo insieme da tanto tempo".
"Hai ragione", disse riflettendo Nick. "Beh, possiamo farlo comunque. Ogni giorno, quando tornerai a casa dopo il lavoro, faremo un ballo!"
Brooke si mise a ridere, "Con canzoni scelte a caso?"
"Certo".
"E tu canterai quelle canzoni?"
Nick brontolò, "Forse non tutte le canzoni, ma qualcuna sì".
"Okay, mi pare un bella idea", rispose Brooke sedendosi più comoda sul sedile e trascorrendo gli ultimi attimi del viaggio in silenzio.
***
Brooke e Nick, si stavano divertendo molto. Avevano dimenticato quanto gli piacesse ballare insieme, e adesso si stavano godendo ogni singolo momento.
Ormai la serata era finita, e tutti i loro amici se ne erano andati, ma loro avevano deciso di rimanere fino alla conclusione del ballo. Nick aveva lasciato Brooke seduta ad un tavolo per farla riposare, mentre andava a farsi preparare qualche drink. Se ne era andato da appena due minuti quando una voce conosciuta pietrificò Brooke.
"Ciao signora Wickham".
Girandosi a lato, vide il suo ex marito seduto sulla sedia accanto a lei, e una donna dal viso familiare seduta accanto a lui. "George, che cosa ci fai qui?"
"E' un paese libero», rispose lui, appoggiandosi allo schienale della sedia. "Credo che tu ti ricorda della mia fidanzata", disse indicando la bionda accanto a lui, "Caroline. Eravate amiche al college vero?", continuò con un sorriso sarcastico.
"Fidanzata?" la faccia di Brooke impallidì.
"Oh sì. E’ da due anni che ci frequentiamo, non è vero?” Si rivolse verso di Caroline , che si limitò a sorridere.

Looking back on the memory of
The dance we shared beneath the stars above
For a moment, all the world was right
How could I have known that you’d ever say goodbye


Due anni, Brooke pensò. Oh Dio. Ha cominciato a tradirmi ancora prima del primo compleanno di Katie. "Che bello", gli rispose annuendo.
«Vedo che sei corsa subito dal tuo amico", sibilò lui.
"Amici", lo corresse lei. "Nel caso te lo fossi dimenticato, anche mia sorella abita qui."
"Oh, ma scommetto che non vivi a casa sua adesso, vero?"
"Cosa vuoi George? Brooke gli chiese finalmente. "Non credo che tu voglia sapere come sta tua figlia, vero? Non è neanche tua figlia, se non biologicamente. Non sente nemmeno la tua mancanza, e crede che qualcuno che ha conosciuto solo da quattro mesi sia il suo papà."
George sorrise inclinando un po' la testa prima di chiedere. "Dimmi, Brookey, quanto tempo hai aspettato prima di andare a letto con il tuo vecchio amico?"
"Almeno ha avuto la decenza di aspettare fino al divorzio," Brooke sentì una mano calda posarsi sulla sua spalla, e alzò lo sguardo per vedere Nick che fissava George con disprezzo.

And now, I’m glad I didn’t know
The way it all would end, they way it all would go
Our lives are better left to chance I could have missed the pain
But I’d of had to miss the dance


"Carter! E' passato tanto tempo, non è vero? " George gli rivolse un sorriso falso, alzandosi in piedi e offrendogli la mano da stringere, cosa che Nick ovviamente si rifiutò di fare. "Ti ricordi di Caroline, non è vero?"
Nick guardò la bionda in silenzio, e le rivolse solo un cenno del capo prima di tornare a guardare George. «Vai via Wickham."
"È mia moglie, Carter".
"Ex-moglie," Nick lo corresse. "E vedi quelle guardie laggiù?" Nick indicò due uomini all'ingresso che erano ovviamente lì per tenere tutto sotto controllo, se mai fosse capitato qualcosa di strano. "Gli ho detto di portarti fuori di qui se mi avessi dato fastidio, mi basta solo fargli un cenno."
"Mi stai prendendo in giro, Carter", disse George sorridendo. "Stai bluffando".
Al che Nick si girò e sorrise a uno degli uomini che gli rispose salutandolo di rimando. "Davvero?", chiese a George.
"Bene." George si voltò offrendo la sua mano a Caroline, "Andiamo, credo che sia giunto il momento di ballare."

Holding you, I held everything
For a moment, wasn’t I the king
But if I’d only known how the king would fall
Hey who’s to say, you know I might have changed it all?

Appena se ne furono andati, Nick si sedette sulla sedia accanto a Brooke, e la tirò vicino per abbracciarla. Baciandole la fronte, le domandò: "Stai bene?"
Lei annuì, e tirandosi indietro, gli sussurrò, "Ho bisogno di una boccata d'aria fresca. Vuoi venire con me fuori?"
"Certo", rispose Nick, alzandosi in piedi e prendendole la mano.
Non appena furono fuori sul patio, Brooke si avvicinò alla ringhiera, appoggiandocisi sopra. Nick le rimase di fianco, in attesa di una sua parola. "Lo sapevi che ha cominciato a tradirmi ancora prima del primo compleanno di Katie? Io no." Poi improvvisamente si voltò verso il suo amico: " Ma vuoi sapere qual è la cosa divertente?"
"Cosa?" Chiese Nick dolcemente, prendendole la mano.
"Non ho più lacrime da piangere. Non so se è perché proprio non ne ho più, o forse è solo perché non mi interessa." Brooke rivolse il suo sguardo verso quello di Nick. "Certo, mi ha spiazzata dicendomi quella cosa. E che la donna era Caroline», si lasciò sfuggire una risatina, alla quale si unì anche Nick. "Ma non sono ferita. Beh, mi fa male il fatto che mi abbia ingannato per tutto quel tempo, ma non per il fatto che fosse con lei." Fece una pausa, mordendosi le labbra, "Credi che finalmente sono riuscita a lasciarmi questa storia alle spalle?"
"Non lo so, Brooke," rispose lui scuotendo la testa.

And now, I’m glad I didn’t know
The way it all would end, they way it all would go
Our lives are better left to chance I could have missed the pain
But I’d of had to miss the dance


"Non pretendo certo che tu lo sappia», gli sorrise lei, guardando le loro mani intrecciate.
"Posso chiederti una cosa, B?"
"Naturalmente," disse voltandosi verso di lui.
"Rimpiangi il tuo matrimonio?"
Lei scosse la testa: "No, come potrei? Voglio dire, ci sono stati dei momenti in cui l’ho fatto, ma come potrebbe mai dispiacermi una cosa che mi ha dato Katie?"
"Giusto", disse Nick sorridendo.
"Inoltre", continuò Brooke. "Dio deve aver avuto qualche ragione per farmi vivere quegli anni. Deve aver pensato che avessi bisogno di una lezione."

Yes my life is better to chance
I could have missed the pain
But I’d of had to miss the dance*


"Hmm," Nick annuì, abbassando lo sguardo su di lei. Improvvisamente una canzone familiare iniziò a suonare, e lui le disse sorridendo, "E' la nostra canzone, B."
"Sì me ne sono accorta," rise lei.
"Be', mi concedi questo ballo?" Nick si inchinò scherzosamente.
"Certo", Brooke rispose al suo inchino prima di raggiungerlo e posargli le braccia intorno al collo.
Silenziosamente, ballarono sul balcone, con la musica che usciva dolcemente fuori della stanza principale. Nel mezzo della canzone, Brooke sussurrò: "Grazie, Nick".
"Per che cosa?", disse tirando un po’ indietro la testa per guardarla.
«Per essermi amico», sorrise Brooke.
"Nessun problema", ridacchiò lui, tirandola di nuovo vicino a sé e appoggiando il mento sulla sua spalla, baciandola dolcemente.

Over and over I fall
When I hear you call
Without you in my life, baby
I just wouldn’t be living at all


Quando Brooke sentì quello che stava facendo, fu sorpresa, ma non disse niente. E Nick prese quel silenzio come un invito a continuare a baciarle la spalla per poi risalire verso il collo.
Inconsciamente, Brooke si lasciò sfuggire un piccolo sospiro, inclinando indietro il capo per facilitare l’accesso a Nick.

And I will take you in my arms
And hold you right were you belong
Till’ the day my life is through
This I promise you


Quando le loro labbra si incontrarono, entrambi avevano smesso di pensare a quello che stava succedendo. Nick strinse le sue braccia intorno alla vita di Brooke, sollevandola da terra, per approfondire il bacio.
Un migliaio di sensazioni attraversarono il corpo di Brooke, quando sentì la lingua di Nick entrare timidamente nella sua bocca. Gemendo lievemente, rafforzò la sua stretta intorno al collo, lasciando che le dita di una mano andassero a giocare con i suoi capelli. Da qualche parte nella sua mente, scattò un avvertimento, ma né il suo cuore né il suo corpo lo vollero ascoltare.

Just close your eyes each loving day
And know this feeling won’t go away
Every word I say is true
This I promise you**


Quando Nick si tirò indietro e la rimise a terra, Brooke si appoggiò a lui, e sentì che Nick aveva appoggiato di nuovo il suo viso sulla sua spalla. «Ti amo», lo sentì bisbigliare.
Quelle parole la fecero scattare. Improvvisamente si tirò indietro, scuotendo la testa: "No, Nick."
«Che c'è?" Chiese lui, con occhi addolorati.
"Non posso Nick," le lacrime cominciarono ad uscire da quelli di Brooke.
Nick fece un passo indietro, e le asciugò una lacrima che aveva iniziato a rigarle la guancia, "Perché no?"
"E’ solo che... voglio andare a casa", disse fissandolo negli occhi, supplicandolo con lo sguardo.
Lui annuì, "Va bene," disse prendendole la mano. "Andiamo a casa".

* The Dance – Garth Brooks
** This I promise you – ‘N Sync

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Capitolo 13
*** If I'm not in love with you ***


CAPITOLO 12: IF I'M NOT IN LOVE WITH YOU


Per la prima parte del viaggio verso casa, Nick e Brooke si sedettero dai lati opposti della limo, restando in silenzio. Infine Brooke sospirò, "Nick ..."
"Cosa?" chiese lui, sempre guardando fuori dal finestrino.
"Per favore non essere arrabbiato con me."
"Non lo sono", disse voltandosi verso di lei, cogliendola di sorpresa nel vedere il suo sguardo addolorato.
"Nick", cercò di calmarlo, avvicinandosi a lui e prendendogli la mano. Appoggiando la sua testa sulla spalla di lui, si allontanò non appena lo sentì irrigidirsi. "Ti amo ..." gli sussurrò.
"Sì, sì, lo so ... come un amico, giusto?" Nick rispose sardonico.
"No ..." Brooke disse scuotendo la testa. "Non in quel modo."
"E allora come?" Chiese lui, guardandola.
"Come ..." si fermò pensando a come poteva spiegarglielo. "Così", disse allungandosi verso di lui e baciandolo dolcemente sulle labbra. Fu abbastanza breve in modo da non ricadere in quello che era successo poco prima, ma anche abbastanza profondo per far capire che non era sicuramente un bacio amichevole.
Nick le appoggiò una mano sul collo, appoggiando la sua guancia sulla fronte di Brooke. "E allora cosa c'è che non va? Io ti amo, tu ami me ... " si fermò. "Siamo una famiglia felice." Sorrise quando sentì Brooke ridacchiare: "Credo di aver guardato per troppe volte Barney, ultimamente".

If I’m not in love with you
What is this I’m going through tonight
And if this heart is lying then
What should I believe in
Why do I go crazy
Every time I think about you baby
Why else to I want you like I do
If I’m not in love with you


"Ecco cosa succede quando cresci con un bambino."
Risero un attimo prima di Nick le chiedesse: "Che cosa c’è di sbagliato?"
"Ho paura", Brooke dichiarò onestamente.
"Perché? Io non ti farò del male".
"Lo so, Nick,", Brooke chiuse gli occhi e appoggiò di nuovo la testa sulla sua spalla. "Solo che... non sono ancora pronta a fidarmi completamente degli uomini".
"Ma non è così l'amore? Fidarsi completamente di qualcuno? Come puoi amare se non ti fidi?"
"Nick, io mi fido di te. Mi fido di te ogni giorno, quando ti prendi cura di Katie o quando mi lasci sfogare tutte le mie frustrazioni. Ma essere amici è diverso da avere una relazione..." disse spegnendosi.
Nick annuì, mettendole un braccio intorno alle spalle per tirarla più vicino. Baciandole la parte superiore della testa, chiese: "E se decidessi tu le regole?"
"Sarebbe bello", rispose sorridendo alzando gli occhi.
"Okay. Allora che cosa è permesso?" chiese Nick ridacchiando, prendendole la mano, senza spostare l’altra attorno alle spalle.

And if I don’t need your touch
Why do I miss you so much tonight
If it’s just infatuation
Then why is my heart achin’
To hold you forever
Give a part of me I thought I’d never
Give again to someone I could lose
If I’m not in love with you


"Non lo so. Dimmi le cose e io ti dirò sì o no."
"Appuntamenti".
Brooke ridacchiò, "Sì".
"Tenersi per mano".
"Nick, lo stiamo facendo anche adesso. Guardaci".
"Ah, sì, è vero», rispose ridacchiando. "Okay. Baciarsi?" e la guardò maliziosamente.
"Ehh. Dipende".
"Da cosa?"
"Ad esempio puoi non infilare la tua lingua nella mia bocca, come hai fatto stasera," rispose Brooke ridendo.
"Aww. Dannazione. Perché no?"

Oh why is every fantasy
Do I feel your arms embracing me
Like lovers lost in sweet desire
And why in dreams do I surrender
Like a little baby
How do I explain this feeling
Someone tell me


"Perché mi farebbe venire voglia di andare più avanti prima di essere pronta."
"Beh cosa c'è di male?" Nick piagnucolò.
"Ni-ick", disse guardandolo.
"Sto scherzando. Sto scherzando", rispose baciandole la fronte e il naso.
"Ti amo", Brooke sussurrò.
"Mi amo anche io," rise lui.
"Hey!" disse schiaffeggiandolo con leggerezza.
"Ti amo anch'io" si corresse.

If I’m not in love with you
What is this I’m going through tonight
And if this heart is lying then
What should I believe in
Why do I go crazy
Every time I think about you baby
Why else do I want you like I do


«Bene», sorrise, chinandosi a baciarlo. Sentendo la sua lingua premerle contro le labbra, però, si tirò indietro, ridendo, "Ho detto no alla lingua!"
"No. Hai detto che non vuoi che ti metta la lingua in bocca. E’ diverso."
"Nick, Nick, Nick," disse Brooke scuotendo la testa, strofinando il naso contro il suo. "Cosa devo fare con te?"

If I’m not in love with
If I’m not in love with
If I’m not in love with you*


***
Il giorno seguente, dopo che Brooke aveva messo a letto Katie per il suo sonnellino, uscì fuori per trovare Nick che tirava a canestro. "Hey piccola," disse sorridendo, lanciandole la palla.
"Cosa dovrei fare con questa?" Chiese lei, tenendola con il palmo della mano.
"Che ne pensi di un uno-contro-uno?"
"Nick, mi sono fatta le unghie ieri, perché dovrei giocare a basket?", rispose lanciandogli la palla.
"Ah, hai paura a giocare contro di me?"
"Scusa?" Brooke si mise le mani sui fianchi. "Forse non sono in grado di batterti, ma di sicuro non ho paura a giocare con te."
"Vuoi giocare con me?", disse inarcando le sopracciglia.
Brooke si mise a ridere, "Sì. A basket."
"Oh," disse fingendosi deluso, ma poi sempre ridendo, fece rimbalzare la palla verso di lei. "Arriviamo a venti? Due punti ciascuno?"
"Okay".
Non ci volle molto per arrivare a 18-6. E Brooke aveva fatto solo tre canestri perché Nick glielo aveva fatto fare. Non era mai stata brava in sport come il basket, anche se ogni tanto le piaceva giocarci, inoltre non aveva praticato sport dopo il college. Senza contare che Nick era quasi venti centimetri più alto di lei.
Quando si accorse che Nick aveva un solo canestro da fare, ed era pronto per farlo, gli saltò improvvisamente sulle spalle. "Ehi! Cosa pensi di fare?"
"Ti fermo prima che tu faccia l'ultimo canestro", rispose lei onestamente.
«Non è giusto!", Protestò Nick, girando la testa verso il punto in cui quella di Brooke era appoggiata sulla sua spalla.
"E allora?" rispose lei cercando di togliergli la palla dalle mani.
"Sai quanti falli ci sarebbero per un azione così?" disse Nick ridendo.
"Nick, siamo nel nostro cortile, non in un partita dell’NBA", spiegò Brooke cercando di prendere la palla, che Nick aveva spostato per tenergliela lontano.
"Non mi interessa», rispose facendo fece il broncio.
"Bene!" Scese dalla schiena e andò a sedersi accanto a un albero, all'ombra.
Con una mano Nick fece l’ultimo canestro, e poi si andò a sedersi accanto a Brooke. Abbracciandola intorno alla vita, appoggiò la testa sulla sua spalla. "Cosa stai facendo?" disse ridendo lei.
«Sono stanco, Brookey".
Lei ridacchiò, baciandogli la parte superiore della testa. "Sei un bambinone".
"Lo so", sorrise lui, chiudendo gli occhi.
"Sai, potremmo ridipingere una camera adesso che ne dici?" Fino ad ora, avevano dipinto solo le camere di Brooke e Katie, e la stanza degli ospiti, e ora dovevano iniziare il salotto.
"E allora?" chiese lui. "Questo è più rilassante. Quando si sveglierà Katie?"
Brooke guardò l'orologio. "Probabilmente ne avrà per un'altra ora o un'ora e mezza. Ma dobbiamo alzarci comunque da qui. Ti ricordo che dobbiamo andare da Alexis".
"Dobbiamo proprio?" Piagnucolò posandogli il naso nell’incavo del collo. "Mi piacerebbe molto di più restare qui".
"Nick" ridacchiò Brooke, provando solletico. "Sono i nostri amici!"
"Lo so, ma voglio restare a casa."
"No", dichiarò con fermezza Brooke.
"Bene", rispose mettendo il broncio. "Compriamo dei mobili questa settimana?" Le chiese improvvisamente.
"Se vuoi. Possiamo chiedere ad Ashley di guardare Katie e questo potrebbe diventare il nostro appuntamento per la settimana", rispose prendendolo in giro.
"Ehi! Questo non è giusto!" Nick protestò.
"Va bene, come vuoi», gli rispose Brooke sorridendo.
«Bene», Nick si chinò per baciarla dolcemente. Quando lei gli mise una mano dietro al collo, sentì che inconsciamente Nick stava cercando di approfondire il bacio, e si allontanò. Capendo la sua reazione, la baciò sulla tempia e le sussurrò: "Va bene".
"Grazie".
Si mise a ridere: "Lo sai che non devi ringraziarmi".
"Be' mi va di farlo», gli sorrise, posandogli la mano sul ginocchio. "Sei così comprensivo."
"Beh, è per questo che servono gli amici", rispose sorridendo, e si alzò porgendole una mano. "Ora andiamo. Abbiamo del lavoro da fare se vogliamo cominciare a dipingere il salotto domani."
Più tardi quella sera, dopo cena, faceva caldo così gli adulti si erano seduti nel portico in veranda, a parlare. Nick e Brooke erano seduti su un altalena a due posti, e non stavano proprio prestando attenzione alla conversazione, si divertivano semplicemente a dondolarsi avanti e indietro. Gli altri non ci fecero caso, perché erano abituati al fatto che non prestassero attenzione quando erano tra di loro.
Ma presto, la conversazione si spostò sull'evento della sera prima, e si girarono verso Nick e Brooke per chiedergli se si erano divertiti. Ma con loro sorpresa, si girarono proprio nel momento in cui Nick si era chinato per baciare lievemente Brooke.
"Woohoo!" AJ fu il primo a dire qualcosa, sorprendendo la coppia che arrossì violentemente. Nick aveva scelto quel momento per baciarla perché pensava che nessuno stesse prestando loro attenzione.
"Oh signore," sussurrò Brooke.
"Immagino si siano divertiti ieri sera, se adesso si baciano," disse Ashley prendendoli in giro.
"Penso che prenderò dell’altro the freddo", disse Brooke improvvisamente, balzando in piedi e camminando dentro casa.
"Ragazze, credo che abbia bisogno di aiuto," disse Alexis sorridendo.
«Buona idea!" Kuma esclamò, alzandosi in piedi, seguendo Brooke mentre le altre due donne seguivano lei.
Brooke stava risciacquando il bicchiere quando sentì le sue amiche entrare in cucina. «Bene», sospirò senza voltarsi. "Che cosa volete sapere?"
«Hai dormito con lui?" Ashley sbottò.
"No," Brooke rispose con una smorfia voltandosi. "Accidenti, Sis. Da quando hai iniziato a credere che il sesso fuori dal matrimonio va bene?"
"Da quando si è sposata e ha cominciato a farlo," rispose Kuma ridacchiando.
"Ehi!" Ashley protestò, arrossendo.
Brooke alzò gli occhi: "In ogni modo, no, non ho dormito con lui. Non ho nemmeno fatto ancora niente con lui."
"Cosa?" Gli occhi di Alexis si allargarono per lo stupore. "Cosa c'è di sbagliato in te?"
Brooke ridacchiò: "Volete stare zitte e lasciarmi spiegare?" Le amiche annuirono, sedendosi sugli sgabelli aspettando una spiegazione. "Ieri, dopo che ve ne eravate andati tutti, ho avuto un incontro a sorpresa".
"Chi?" Kuma chiese.
"George".
Ci fu un silenzio shockato poi le donne sbottarono in domande ed imprecazioni, ma Brooke alzò la mano per farle tacere. "Ed era insieme alla ex-ragazza del college di Nick ... Caroline".
"Dici sul serio?" Ashley le chiese.
"Sì. Ma sentite la ciliegina sulla torta. Mi ha detto che si frequentano da due anni. Quindi vuol dire che esce con lei da prima del primo compleanno di Katie".
"Che ... che ..." borbottò Kuma tra i denti.
Alexis, nel frattempo, sbuffò. "Questo Caroline non si fa alcun problema a tradire gli uomini, e neppure ad avere un rapporto con gli uomini che tradiscono".
"Lo so," Brooke incrociò le braccia. "Ma comunque, proprio mentre mi stava accusando di essere andata a letto con Nick subito dopo il nostro divorzio, Nick è arrivato".
"Un cavaliere dall'armatura scintillante," Ashley sospirò, appoggiando il mento sulla mano.
 
Brooke scosse la testa e si mise a ridere, "Come ti pare, Ash," poi continuò, "In ogni modo, Nick l’ha fatto uscire, e poi mi ha portato sul balcone dove ho potuto raccogliere i miei pensieri. Ho iniziato a ragionare sui miei sentimenti... che non mi importava più di George, cosa che avevo già capito una settimana prima, quando avevo realizzato che ero innamorata di Nick, il che sicuramente vi riempirà di gioia,” disse facendo un sorriso sardonico.
"Oh sì!" rispose Kuma sorridendo, battendo un cinque con Alexis.
"Ahah. Avanti con la storia ", disse Brooke ridendo a sua volta. "Così praticamente gli ho detto che non provo più alcun sentimento per George, e poi è iniziata quella canzone degli 'N Sync... sapete, quella che abbiamo sempre ballato insieme. Così abbiamo iniziato a ballare, e prima di rendercene conto, ci stavamo baciando."
"Come è romantico,"disse Alexis sospirando.
"Oh cavolo", rispose Brooke alzando gli occhi. "Ma allora gli ho detto di fermarsi e gli ho chiesto se potevamo andare a casa. Riassumendo, gli ho detto che mi ero innamorata di lui, solo che ero troppo spaventata per andare oltre".
"E perché diavolo gli hai detto questo?" Kuma le chiese incredula.
"Perché è vero! Non mi importa se è Nick!" Brooke protestò prima di calmarsi. "E' stato molto comprensivo su tutto".
Ashley sbuffò: «Lo è sempre stato".
"Ma questo non significa che ho voglia ficcargli la lingua in gola."
"Perché no?" Kuma chiese razionalmente.
"Perché non sono ancora pronta".
Alexis sospirò, "Va bene, fai quel che vuoi. Ma ricorda che se non fosse stato per George, voi due avreste già avuto come minimo un milione di bambini e sareste stati una delle coppie più felici sulla terra. Come Ashley e Brian", disse poi prendendo in giro l’amica. "Oh. E sareste stati anche la coppia più pazza al mondo. C'è sempre qualche lato negativo di ogni cosa buona."
"Giusto, Alex, giusto," rispose Brooke sbuffando in modo sarcastico.
Proprio in quel momento Nick entrò in cucina. "Ehi, B, sei pronta ad andare?"
"Certo, quando vuoi."
"Sono stanco, vado a prendere Katie."
«Va bene», sorrise lei.
Le ragazze guardarono Nick mentre usciva per andare nella stanza dove si trovavano i bambini. Rivolgendosi a Brooke, Ashley le disse: "Per l'amor di Dio. Stai con quell'uomo stanotte."
"Non ho intenzione di risponderti," disse Brooke scuotendo la testa, seguendo Nick. "Ciao ragazze, passate una bella serata".
"Ciao Brooke!" risposero tutte ridendo mentre lei le salutava con la mano uscendo dalla stanza.
***
Mentre Nick guidava verso casa, Katie si era addormentata e i due adulti parlavano tranquillamente. "Allora, cosa ti hanno chiesto mentre eri in cucina?" chiese Nick ridacchiando.
"Di te. Cos'altro pensavi?" Sorrise lei.
"Me?"
"Pensano che io debba venire a letto con te".
"Non avrei nulla da obiettare su questo", disse prendendola in giro. Sentendola sbuffare, le afferrò la mano e la baciò sul retro. "Sai che sto solo scherzando".
"Sì, lo so", rispose lei ridendo. "Allora, voi ragazzi di cosa avete parlato? La stessa cosa?"
"Brooke, sai, a noi ragazzi non piace fare gossip come a voi donne". Al suo sbuffare, continuò, "Va bene, qualcosa abbiamo detto."
"Allora, di cosa avete parlato?"
"Della stessa cosa", ammise lui.
Brooke sorrise, scuotendo la testa. Come entrarono nel vialetto, tuttavia, il suo sorriso sparì vedendo che qualcuno era seduto accanto al garage. "Chi è quello?"
"Non lo so," Nick si sporse per vedere meglio. Ma, come arrivarono più vicini, esclamò, "Aaron!"
"Oh mio Dio! Non l'ho vedo da tanto. Ferma la macchina!"
Nick fece come gli era stato detto, e lei saltò fuori. Quando il giovane la vide, sorrise, "Brooke!" E andò ad abbracciarla. "Come stai?"
"Bene", disse allontanandosi per guardarlo meglio. "Accidenti, sei così grande ora! Assomigli ancora di più a tuo fratello."
"Lo so," rise lui.
Mentre stavano parlando, Nick mise l'auto nel garage, prese Katie e andò a salutare suo fratello. "Dove sei stato?" Aaron chiese dopo aver ricevuto una pacca sulla schiena da Nick come saluto. "Mi aspettavo di essere accolto a braccia aperte, e tutto quello che ottenuto è stata solo una casa buia".
"Kevin", disse suo fratello ridacchiando. "Ti sei già stancato di stare a casa?"
"Già. Avevo bisogno di stare con qualcuno di più giovane," rispose Aaron sorridendo.
"Sei stato in tour?" Brooke gli chiese.
"Già. Finalmente è tutto finito. Questa è tua figlia?", chiese, indicando la bambina addormentata tra le braccia di Nick.
"Sì, questa è Katie."
"Quanti anni ha adesso?"
"Quasi tre."
Aaron si mise a ridere, "Chi avrebbe pensato che Nick si sarebbe adattato al ruolo di padre così facilmente."
"Lo so", Brooke alzò gli occhi, spingendo Nick, che si era accigliato, in garage per andare dentro casa.
Mentre camminavano per la casa, Aaron chiese: "Mi sembra di notare un tocco di femminilità in quello che dovrebbe essere una casa da scapolo?" Anche se non avevano finito di dipingere, Brooke aveva continuato a decorare la casa.
"Sì, è stata Brooke ," rispose Nick ridacchiando. "Purtroppo, questo significa che l’unica camera degli ospiti che abbiamo finito è color lavanda".
Brooke si mise a ridere, "Sì. Sarai circondato da cose da ragazze”.
"Va bene", il fratello di Nick si mise a ridere, mentre li seguiva al piano di sopra con le sue borse.
"Quanto tempo hai intenzione di fermarti?" Brooke chiese, aprendo la porta della stanza.
Aaron si strinse nelle spalle, "Per tutto il tempo che riuscirete a sopportarmi".
"Allora ho paura che te ne devi andare," gli disse Nick indicando le scale.
"Molto divertente", suo fratello si mise a ridere. Mettendo giù la borsa, seguì gli altri due nella stanza di Katie, dove la stavano preparando per andare a letto senza svegliarla. "Cosa? Nick ... che cambia un pannolino?" Aaron fece finta di svenire per lo shock.
"Saresti sorpreso di sapere quante altre cose sa fare", disse Brooke ridendo. "Sa anche cucinare un pochino adesso."
"Brooke, Brooke, Brooke. Sei una meraviglia", Aaron le sorrise.
"Mi sono solo addomesticato," rispose Nick con un sorriso sciocco.
Proprio in quel momento, Brooke fece un enorme sbadiglio. "Beh, non so voi due ragazzi, ma io vado a letto. Devo svegliarmi presto. Buona notte, Aaron. E' stato bello rivederti ", lo raggiunse per dargli un bacio sulla guancia. "Notte, Nick," disse baciandolo dolcemente sulle labbra, cosa che suscitò un fischio da parte di Aaron.
"Buona notte, Aaron", Brooke disse di nuovo, con enfasi, mentre entrava nel bagno che separava la sua stanza da quella di Katie.

* If I’m not in love – Faith Hill

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Capitolo 14
*** Now I'm stronger than yesterday ***


CAPITOLO 13: NOW I'M STRONGER THAN YESTERDAY


Le due serate successive, Brooke e Nick approfittarono del fatto che Aaron si trovasse da loro, facendogli fare da baby-sitter mentre loro andavano a comprare i mobili. Mercoledì sera, però, ebbero pietà di lui e si presero Katie con loro mentre uscivano per comprare le cose di tutti i giorni che servivano per la casa.
Brooke aveva lasciato Nick per cercare alcune cose di cui avevano bisogno, e lui si era distratto entrando nella sezione dei videogiochi del grande magazzino. Stava cercando uno shampoo, quando a un tratto udì: "Allora ci incontriamo di nuovo".
"Oh, ciao George», si girò per guardarlo.
"Cosa? Non impallidisci più? Nessuno sguardo impotente?"
"No," disse Brooke, tagliando corto, prendendo uno shampoo e mettendolo nel carrello. Si voltò a guardarlo del tutto, "Non vedo il perché dovrei sprecare le mie energie per preoccuparmi di te."
George fece un sorrisetto, poi guardò Katie, che era seduta nel carrello, fissandola. "È la piccola Katie? Sta diventando grande. "
"Sì è lei," Brooke sorrise a sua figlia, lisciando un pezzo della sua frangetta. "E' cresciuta con me."

Hush, just stop
There’s nothing you can do or day
I’ve had enough
I’m not your property as from today
You might think that I won’t make it on my own
But now I’m…

"Anche con me".
"Non vedo perché ti importa di lei, George. Mi hai lasciato la piena custodia e non hai mai espresso il desiderio di vederla".
Lui si strinse nelle spalle, "Caroline ed io avremo dei figli».
Brooke alzò gli occhi: "Dio li aiuti."
"Questo non è molto carino da dire, Brookey," sogghignò lui.
Brooke stava per tornare indietro quando vide Nick che girava dietro l'angolo, dove si trovava George. Quando Katie lo vide, alzò le mani verso di lui, gridando: "Papà!"

Stronger than yesterday
Now it’s nothing but my way
My loneliness ain’t killing me no more
I…
I’m stronger

"Ehi principessa!", Nick le sorrise, mostrandole un animale di peluche che aveva nascosto dietro la schiena, cosa che la fece sorridere ancora di più. Si rivolse a Brooke per dirle qualcosa e quando notò il suo viso, si voltò a guardare l'uomo che aveva oltrepassato senza accorgersi di chi fosse. Immediatamente, la sua faccia si oscurò, "Wickham, pensavo di averti detto di stare lontano".
"Nick", Brooke gli prese la mano nella sua. "Non ti preoccupare. Sei pronto per andare? Ho tutto quello di cui ho bisogno".
"Sì", rispose guardandola con un'espressione preoccupata sul volto.
"Ci vediamo, George," disse Brooke da sopra la spalla, mentre Nick gli rivolse solo uno sguardo cattivo, seguendo poi Brooke verso il corridoio e fuori della sua vista.
***
Più tardi quella notte, Brooke stava per addormentarsi nel suo letto quando sentì la porta aprirsi e chiudersi, e poi qualcuno scivolare nel suo letto e avvolgere le sue braccia intorno a lei. "Nick", disse sbadigliando, "Cosa vuoi?"
«Ti ha dato fastidio l'incontro di oggi? Dimmi la verità, so che tenterai di negarlo, ma ... "
"Nick", sospirò, voltandosi verso di lui. "Lo giuro, non mi importa. Non permetto più che la cosa mi dia fastidio. Non mi importa più niente di lui."

Than I ever thought that I could be
I used to go with the flow
Didn’t really care about me
You might think I can’t take it but your wrong
‘Cause now I’m…

"Volevo solo esserne sicuro," sussurrò Nick, baciandola sulla fronte. "A volte ti piace nascondere le cose, quando non hai voglia di parlarne."
"Non lo sono", ripeté Brooke sinceramente, accoccolando la testa sotto il suo mento.
Era pronta per riaddormentarsi, quando lo sentì ridere, "Sai, Aaron ha una cotta per te."
"Che carino", sospirò lei, troppo stanca per prenderlo davvero in considerazione.
"Ce l’ha fin da quando ti ha incontrata al college."
"Uh huh".

Stronger than yesterday
Not it’s nothing but my way
My loneliness ain’t killing me no more
I…
I’m stronger.

"Non provi lo stesso per lui, vero?"
Questa frase catturò la sua attenzione, facendola tirare indietro per guardarlo negli occhi: "Sei drogato o cosa?"
Lui si strinse nelle spalle: "Non lo so."
"Nick, ti amo", disse posando le sue labbra contro la sue. "Non essere così paranoico", aggiunse ridendo.
"Non lo sono”, rispose facendo il broncio.
"Sì che lo sei."
"Okay, allora forse lo sono", disse finalmente. "Ma se tu non fossi così esitante su tutto, forse non avrei questi dubbi."

Here I go on my own
I don’t need nobody not anybody
Here I go
Stronger than yesterday
It’s nothing but my way
My loneliness ain’t killing me no more


"È di questo che si tratta?" Brooke si mise a sedere sul letto. "Bene. Sei nel mio letto. Prendimi ".
Si fissarono l’un l'altro per un attimo, poi gli occhi di Nick si addolcirono, e l’abbracciò nuovo. "B", disse sussurrando. "Non dire così. È solo ... "
"Pensi che stia mentendo su tutto. Credi che stia cercando solo di compiacerti? ", disse come se avesse letto nella sua mente, e lo seppe per certo quando lui abbassò lo sguardo. "Nick, guardami. Se davvero mi conosci, lo sai che non lo farei mai."
«Mi dispiace», sussurrò lui.
"Dispiace anche a me", rispose accoccolandosi nuovamente vicino a lui. "Solo, ti prego, abbi fiducia in me."
"Lo farò", rispose seppellendo il suo volto nei suoi capelli. "Buona notte, B."
"Notte, Nick".

Stronger than yesterday
Now it’s nothing but my way
My loneliness ain’t killing me no more
I…
I’m stronger*
***
"Brooke!" Nick la chiamò dal fondo delle scale. "Perché devi sempre metterci così tanto?"
"Per essere perfetta per te", rispose prendendolo in giro, scendendo le scale.
"Brooke sei sempre perfetta", le sorrise Nick.
"Oh Dio," Aaron passò davanti a loro proprio in quel momento, roteando gli occhi. "Ragazzi, mi fate star male."
"Ehi, Aaron, non devi stare qui se non vuoi", gli rispose suo fratello ridendo, prendendo la mano di Brooke e tirandola verso la porta.
"Sì, ma chi salverà Katie dalla follia?" Chiese, sedendosi accanto a lei sul pavimento, dove stava guardando un episodio di Sesame Street.
"Scusami se te lo dico, Aaron, ma penso che tu sia l'ultima persona al mondo adatta a salvarla dalla pazzia", Brooke gli rispose ridendo. "Ciao Aaron, ciao tesoro", disse salutandoli.
"Sì, sì», borbottò Aaron, mentre Katie non si accorse nemmeno che erano usciti.
***
Più tardi quella serata, per una volta Nick e Brooke si godevano un’ottima cena in un ristorante vicino al golfo senza Katie che gettava cibo sul pavimento o su di loro.
"Non prenderlo nel modo sbagliato," Nick le disse dopo che furono usciti dal ristorante, mentre stavano camminando sul lungomare vicino: "Ma stasera sono stato bene senza Katie."
Lei rise, prendendogli la mano, "Non ti preoccupare, so cosa vuoi dire." Lo condusse verso una panchina che si affacciava sulla spiaggia, "Sediamoci."
Per qualche momento, non appena si furono seduti, Brooke restò con la testa appoggiata sulla sua spalla mentre con il braccio lo abbracciava da dietro. Improvvisamente si sentì rabbrividire. "Hai freddo?", chiese Nick guardandola.
"Un po', è il vento".
"Che sciocchina," rise lui, porgendole la sua giacca. "Indossare una camicia senza maniche, senza una giacca."
"Ehi! E' una specie di maglione ... con il collo alto. Ho pensato che sarebbe stato sufficiente," rispose ridacchiando, mettendosi la sua giacca, per poi ritornare ad abbracciarlo. "A proposito, Nick. Sono stata piacevolmente sorpresa nel vedere che nei tre anni in cui siamo stati separati, non sei regredito in fatto di abbigliamento."
"Sì", sorrise lui. "Ho cominciato a ricevere i cataloghi di J. Crew per posta. Poi tua sorella e gli altri hanno scelto per me".
"Questo è proprio divertente", disse ridendo.
Rimasero in silenzio per qualche altro istante poi Nick le disse, "Volevo informarti che nel giro di tre settimane, io ed i ragazzi andremo in California per girare il video per il primo singolo".
«Oh», sussurrò lei.
"Cosa? Ti mancherò? "Nick rise, rannicchiando il suo viso vicino alla guancia di Brooke.
"No," rispose lei ridendo. «C’è sempre Aaron a tenermi compagnia."
"Tu piccola peste", disse prendendola in giro appoggiandosi a lei e baciandole il collo.
"Nick, siamo in pubblico", disse Brooke ridendo, mentre lo spingeva via. "E poi, conosci le regole."
"Sì, ma come la nostra vecchia canzone dice," rispose sollevando il sopracciglio e cantando a voce alta, "Boys will be boys".
"Oh Dio, Nick. La vostra musica è migliorata tanto da allora. Non farmi ricordare quelle vecchie canzoni ".
"Nessuna di loro?" Chiese, con gli occhi spalancati.
"No", rispose scuotendo la testa.
"Maledizione", disse fingendo di essere sconvolto. Poi sottovoce, iniziò a cantare "I’ll never break your heart, I’ll never make you cry…" Appoggiò la testa sulla spalla di Brooke, e le mise le braccia intorno alla vita, facendo lo sciocco.
"Cosa mai devo fare con te?" chiese Brooke ridendo, baciandogli la parte superiore della testa.
"Dimmi solo che mi ami", rispose lui ha sorridendo.
"Certo, Nick, certo."
Ancora una volta, rimasero in silenzio per un po', Nick ancora seduto con le braccia avvolte intorno alla vita di Brooke e la sua testa appoggiata sulla sua spalla. All'improvviso si lasciò sfuggire una risatina.
"Cosa?" Brooke chiese.
"Ho appena avuto un flashback dei nostri primi giorni come amici."
"Cosa?", chiese di nuovo.
"Ricordi quando abbiamo fatto un accordo che ci saremmo sposati, se non lo fossimo già stati entrambi entro i trentacinque anni?"
Brooke ci pensò per un minuto poi un sorriso lento le illuminò il viso. "Sì".
"Abbassiamo l'età a trent'anni."
"Ma intendi quando ne avrai trenta tu o io?"
"Io”.
"Nick! Ne compirai trenta tra ", si fermò a contare sulle dita," Tre mesi e mezzo!"
"Allora?"
«E poi, vale ancora questo patto? Ho già avuto un figlio, che era l'obiettivo di tutto l'accordo".
"Err. Sì. Vale ancora," Nick si alzò annuendo.
"Davvero? E non ho alcuna voce in capitolo?"
"No", rispose scuotendo la testa, sorridendo.
"Penso che dovrei", disse lei incrociando le braccia.
«Bene», sospirò. "Scegli tu l'età".
"Quando tu avrai trentacinque anni."
"Ma è di nuovo come prima!"
"Ma io credevo che prima fosse per quando avrei compiuto io i trentacinque anni. Quindi ti ho abbuonato due anni."
"Bene", disse lui mettendo su il broncio.
Lei ridacchiò, prendendogli di nuovo la mano. "Vieni, andiamo. Sono stanca e domani ci aspetta una lunga giornata di pittura".
«Oh», gemette lui, in piedi mentre la seguiva.
Quando stavano per raggiungere il posto dove avevano parcheggiato la macchina, Brooke disse: "Sono in vena di zucchero filato."
"Allora prendiamone un po'."
Erano di nuovo sulla strada, con i loro bastoncini di zucchero filato, quando sentirono qualcuno dire: "Scusate?"
Voltandosi, videro un gruppo di quattro ragazze. "Ti ricorda qualcosa?" Brooke chiese a Nick ridendo.
"Direi di sì", rispose lui sussurrandole in rimando.
«Sì?», chiese Nick.
"Ci stavamo chiedendo," una ragazza rispose timidamente, "se potevamo avere il tuo autografo."
«Certo», sorrise lui.
Iniziò parlare con le ragazze e fece i vari autografi, poi la prima ragazza che gli aveva rivolto la domanda e ottenuto l'autografo guardò Brooke: "Ehi, tu sei la ragazza della canzone, non è vero? Sono stata al concerto un paio di anni fa... "
"Sì", rispose lei sorridendo.
«Non hai annunciato il tuo fidanzamento allora?" Chiese lei confusa.
"Sì," il sorriso di Brooke sbiadì. "E' stato un errore, e adesso sono divorziata."
"Mi dispiace", la ragazza si coprì la bocca. "Non volevo..."
"Non ti preoccupare", Brooke le rivolse un sorriso e una risatina. "Ne sono uscita. Vuoi vedere una foto della mia bambina?" I suoi occhi si illuminarono.
"Certo," la ragazza sorrise.
Brooke cercò il portafoglio dentro la sua borsa, dove teneva una foto di Katie. Mentre la ragazza la guardava sorridendo, Nick finalmente finì. "Sei pronta per andare, B?"
"Sì", sorrise. "E' stato un piacere averti conosciuto", disse sorridendo alla ragazza rimettendo il portafoglio dentro la borsa, e prendendo la mano di Nick.
"Anche per me. E grazie," rispose sorridendo verso Nick.
"Nessun problema".
Mentre si allontanavano, le ragazze videro che Nick aveva infilato il braccio intorno alla vita di Brooke, per poi avvicinarsi per baciarle la parte superiore della testa.
"Non c'è da stupirsi del perché sia uscita così presto dal divorzio," la ragazza disse a voce alta.
"Eh?" la sua amica le chiese, confusa.
"Ti racconterò la storia mentre camminiamo ..." cominciò, "Non indovinerai mai chi è quella ragazza ..."

* Stronger – Britney Spears

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Capitolo 15
*** I'm learning to breathe ***


CAPITOLO 14: I'M LEARNING TO BREATHE


"Dove è andato Nick?" Brooke guardò giù dalle scale, non appena vide passare Aaron.
Lui si strinse nelle spalle: "Non lo so. La sua macchina non c'è."
"Cosa?" Gli occhi di Brooke si riempirono di rabbia. "Ha detto che sarebbe tornato in un minuto per aiutarmi».
"Ti aiuto io", il fratello si offrì.
"No, è la sua casa, il suo lavoro. Inoltre, tu mi stai già facendo un favore guardando Katie. Dov’è lei, comunque?" chiese guardandosi intorno.
"Non lo so», rispose lui alzando le spalle. Ma quando Brooke gli rivolse uno sguardo di morte certa e stava per precipitarsi a cercarla, Aaron si mise a ridere: "Stavo solo scherzando. Sta guardando la TV nella sala dei giochi. Io sono uscito solo per prendere qualcosa.”
Proprio in quel momento udirono la porta del garage aprirsi, e un minuto più tardi, sentirono Nick fischiettare nel corridoio. "Dove sei andato?" Brooke chiese con le mani sui fianchi, non appena lui apparve dietro l'angolo.
"Beh, inizialmente ero andato a raccogliere alcune margherite, ma erano tutte morte," Nick iniziò ", così sono andato a comprarle", disse porgendole il mazzo di margherite.
"Okay. Cosa hai fatto?" Brooke chiese socchiudendo gli occhi.
"Nulla!", rispose facendo il broncio. "Solo che non c’erano fiori in casa ..."
Brooke cercò di fare del suo meglio per non sorridere, ma fu inutile. Prendendo fiori, sussurrò: "Grazie."
"Prego", rispose sorridendo, chinandosi a baciarla.
"Oh Dio," Aaron sospirò, lasciandoli. "Io torno a guardare Barney".
Nick si staccò da Brooke e fermò suo fratello. "C'è una ragione specifica per cui sei ancora qui? Non hai una casa per conto tuo?"
Aaron si strinse nelle spalle: «Sì, beh è che mi sento solo».
"Questa è la stessa scusa di Nick. E ora guardami ... mi sono accampata come una vagabonda da lui."
"Ma tu sei un barbone carino," Nick la prese in giro dandole un pizzicotto sulla guancia.
"Piantala. Mi stai facendo arrossire», rispose lei sarcastica.
Nick scosse la testa prima di dirle, "Vado al piano di sopra per mettermi dei vestiti comodi. Torno giù in un minuto."
"Questa volta è meglio che sia la verità!" Brooke gli gridò dietro mentre andava a mettere i fiori in un vaso. Quando tornò nel salotto, Nick era già lì, che stava ballando e cantando la canzone che passava sullo stereo. "Umm, Nick, tesoro?"
"Sì?" Si voltò a chiedere.
"Perché stai volontariamente cantando e ballando una canzone degli ‘N Sync?"

Girl when we started baby we were friends
But that’s not how this fairy tale is gonna end
See I was thinking and it clicked one day
That no one else has ever made me feel this way
Next time I saw you girl I knew I had to try
To tell you everything that I was feeling deep inside
And listen good cuz what I say is from my heart
So if you’re ready


"Mi piace questa canzone!", rispose sorridendo, afferrandola intorno alla vita e tirandola verso di lui.
"Tu sei malato", rispose Brooke ridendo, baciandolo sulla guancia.
"Lo so," rise.

You see I toss and turn when I’m alone
And I just can’t wait till you get home
Waiting for your call
Cuz t0night we’re gonna do it all
Girl it’s just the two of us
Cuz I’m thinking about you day and night
And I just can’t get you off my mind
When you get a minute baby I was thinking we could hook up
It’s just the two of us the two of us
Cuz in a room full of people you’re the only one around
And nothing in this world could ever bring us down
Baby I’ll be there telling you I care this I swear
Girl it’s just the two of us the two of us


"Sai chi ha scritto questa canzone, non è vero?" Brooke chiese con gli occhi che brillavano.
"Chi?"
"La mia vecchia cotta."

Baby I wonder if you feel the same as I do
I wonder if you’re going through the things I’m going through
I send you flowers on a Saturday
Inside’s a letter with a message and no name
See I just love the feeling knowing I could make you smile
And I haven’t felt that way about someone in quite a while
Just listen to these words I have to say
Just take a chance


"Quello sfigato?"
"JC non è uno sfigato!" Brooke protestò. "E' un figo!"
"Brooke, hai veramente dei gusti bizzarri in fatto di uomini."

It just gets better with each day (baby someday)
I always wanted to tell you but I was so afraid
You see I toss and turn when I’m alone
And I just can’t wait till you get home
Waiting for your call
Cuz t0night we’re gonna do it all
Girl it’s just the two of us
Cuz I’m thinking about you day and night
And I just can’t get you off my mind
When you get a minute baby I was thinking we could hook up
It’s just the two of us the two of us
Cuz in a room full of people you’re the only one around
And nothing in this world could ever bring us down
Baby I’ll be there telling you I care this I swear
Girl it’s just the two of us the two of us*


"Sì, lo so", rispose strizzando l'occhio. "Basta guardare i miei gusti d’adesso. Sono i peggiori che abbia mai avuto».
"Ehi!", rispose lasciandola andare, scuotendo la testa.
«Ecco», rise lei, porgendogli un rullo e della vernice. "Al lavoro".
"Accidenti, donna. Sei un’aguzzina. Non avrei mai dovuto darti il permesso di ridecorare".
"In qual caso io mi sarei cercata un altro appartamento," rispose sorridendo.
Accigliato, Nick si voltò e salì su una scala per iniziare a pitturare. Proprio in quel momento, Aaron rientrò nella stanza. "Cos’era quella canzone degli 'N Sync che ho sentito? In questa casa? "
"Vuoi che metta qualcosa di meglio?" Dicendo questo, Brooke prese il telecomando e cominciò a cambiare cd alla ricerca di qualcosa. Improvvisamente, "Oh Aaron" partì attraverso i diffusori.
"No!" Aaron si coprì le orecchie. "Smettila! E' stato molto tempo fa!"
«Bene», sbuffò Brooke, cambiando la canzone con una di Tim McGraw.
"Qualcosa di diverso!" Nick piagnucolò.
"Accidenti! Uomini!" Cambiando con il telecomando, finalmente raggiunse il cd dei Pearl Jam. "Meglio?"
"Molto," Nick sorrise.
***
Tre settimane dopo

"Quanto tempo ci metterete?" Brooke chiese, accompagnando Nick alla porta.
Lui si strinse nelle spalle, "Non più di un paio di giorni".
Brooke si voltò per chiedere ad Aaron: "Sai quanto possiamo divertirci in quei due giorni senza Nick?"
"Un sacco!" Aaron rispose stando al gioco, "Adesso che Nick se ne va."
"Stai attento,” suo fratello gli puntò un dito ammonitore, ridendo. Abbassandosi, baciò Brooke sulla guancia, "Ciao, B."
"Ciao".
"E ciao anche alla mia piccola principessa", Nick si chinò a raccogliere Katie. «Farai la brava con la tua mamma e lo zio Aaron, vero?"
"Uh huh", annuì lei, abbracciandolo attorno al collo. "Ciao ciao, papà".
"Ciao Katie." Si voltò per uscire dalla porta. "E ciao Aaron".
"Accidenti", suo fratello rispose. "Fa piacere sapere che sono così apprezzato da te tanto da rivolgermi un saluto così caloroso."
"Okay," Nick rientrò in casa, facendolo girare per poi inghiottirlo in un grande abbraccio. "Mi mancherai, fratello."
"Va bene", disse lui cercando di staccarsi. "Puoi lasciarmi andare adesso".
Suo fratello maggiore obbedì, ridendo. "E a proposito", disse afferrando Brooke attorno alla vita, e baciandola sulle labbra per un momento. Quando si staccò, si rivolse ad Aaron: "Ho cercato di essere gentile con te baciandola sulla guancia. Ma tu hai rovinato tutto."
Ridendo, Brooke lo spinse fuori dalla porta. "Va', prima che sia troppo tardi e non metterti nei guai."
"Va bene, va bene», ridacchiò, correndo fuori dalla porta. "Ciao!", disse ancora una volta.
***
"Ooh, guarda questa, sis!" Ashley le indicò una tovaglia. "Sarebbe perfetta, si abbina con il colore della vostra sala da pranzo adesso." Le due sorelle erano sedute fuori a bordo della piscina di Ashley, guardando i cataloghi, cercando di scegliere le cose da mettere come ultimi ritocchi alle stanze.
"Questa è carina", Brooke commentò, guardandola più da vicino.
Segnò la pagina, e continuò a girare le pagine per cercare altre cose, quando Ashley disse: "Brooke, non prenderlo come un tentativo di intrusione nella vostra vita o rapporto o altro. Lo chiedo solo in veste di sorella".
"Cosa?" Brooke alzò lo sguardo.
"Come va con Nick?"
La sorella si strinse nelle spalle, "Bene".
"Bene? Solo bene?"
Brooke mise giù il catalogo, sospirando. "Quando mi resi conto che mi ero innamorata di nuovo, ho cercato in tutti i modi di negarlo."
"Sì," Ashley sbuffò. "E’ esattamente una cosa tipica di te"
Sua sorella le rivolse uno sguardo cattivo prima di continuare: «E ho giurato a me stessa che non si sarebbe mai evoluto in qualcosa. Voglio dire, ci ho veramente creduto, anche se non è andata così. Come potevo sapere che il ballo di beneficienza sarebbe finito in quel modo? Non sapevo che Nick provava lo stesso per me ... "
"E che sorpresa, lo sapevamo tutti tranne te".
Brooke alzò gli occhi, "Sì. Questa non è una sorpresa. Sono sempre l'ultima a sapere queste cose. In ogni modo, quando abbiamo parlato nella limousine sulla strada di casa, ho accettato di entrare in una relazione senza rendermene conto."
"E te ne sei pentita?" sua sorella maggiore chiese, confusa.
Brooke scosse la testa, "No, sinceramente no. Voglio dire, ci comportiamo sempre nello stesso modo tra di noi, come abbiamo sempre fatto sai? Solo ci teniamo un po’ di più le mani e ci baciamo."
"Ma ...?"
"Un paio di settimane fa, eravamo fuori per il nostro solito appuntamento settimanale", Brooke rise ricordando quello che era successo prima di continuare: "E abbiamo iniziato a parlare del nostro passato. Già al primo anno di college, avevamo concordato che se entrambi non fossimo stati sposati per i trentacinque, ci saremmo sposati a vicenda".
"Aww," Ashley sorrise.
"E lui ha tentato di abbassare l'età fino ai trent'anni", ridacchiò Brooke.
"Il che vuol dire tra un paio di mesi," sua sorella si mise a ridere, scuotendo la testa. "Accidenti, il ragazzo è disperato".
Brooke sorrise: "No, credo invece che lui sapesse esattamente cosa stava facendo. Mi ha ingannato a fare un nuovo contratto, abbassando l’età ai suoi trentacinque anni, quando prima, era stabilito che i trentacinque sarebbero stati i miei."
"Ahh," Ashley annuì. "Allora hai accettato questo nuovo patto?" Rise lei.
"Sì," Brooke guardò giù. "Sono stata ingannata! E adesso mi chiedo ... Come ho fatto ad accettare un tale accordo, quando solo poche settimane prima, giuravo che non mi sarei mai più sposata?"
"Perché è Nick," sua sorella rispose semplicemente. "Per quanto tenti di negarlo, sai che lui è l'unico uomo in cui sai di poter riporre piena fiducia, anche perché te lo ha dimostrato per tutto questo tempo."
Brooke sospirò, appoggiandosi allo schienale della sedia: "Suppongo di sì. Ma sono ancora spaventata."
"Dagli tempo", Ashely lei diede un buffetto sul ginocchio. "Presto ti sentirai meglio.”
***
La sera dopo, Brooke stava passeggiando con Katie in spiaggia, alla ricerca di conchiglie.
"Quando torna a casa papà?" Katie alzò gli occhi per chiederlo alla madre.
"Non lo so, tesoro. Presto", rispose Brooke. "Perché non ci sediamo qui per un po'?"
"Va bene, mamma," la bambina si lasciò semplicemente cadere sulla sabbia.
"Sciocchina", Brooke si mise a ridere, sedendosi accanto a lei. "Guardiamo le nostre conchiglie".
Le due stavano lì, guardando da vicino i gusci che avevano raccolto in spiaggia quando il vento cominciò a soffiare. "Mamma, c'è vento," Katie si lamentò, girando la testa per cercare di spostare i capelli dal viso. Proprio mentre lo faceva, notò Nick che andava verso di loro. Stava per esclamare che stava arrivando, ma lui mise il dito davanti alla bocca per farle capire di stare zitta.
Brooke stava guardando una conchiglia particolarmente bella quando tutto ad un tratto qualcuno la afferrò da dietro, facendola urlare. Ma prima di vedere chi fosse, riconobbe la sua risata. Era ancora tra le sue braccia quando iniziò a sentire che gli stava facendo il solletico.
"Fermati," ansimò. "Per favore", disse incrociando le braccia sul ventre, per cercare di nasconderglielo.
"Bene", rispose lui facendo il broncio.

Hello, good morning, how ya do?
What makes your rising sun so new?
I could use a fresh beginning too
All of my regrets are nothing new


"Papà!" Katie ridacchiò, correndogli tra le braccia.
"Ehi principessa", ripose baciandola sulla guancia. "Sei stata brava?"
"Uh huh", annuì. "Ho tenuto il gattino".
"Davvero?" Nick rise.
"Oh sì," spiegò Brooke, mettendosi a sedere. "Emsies sta finalmente cominciando a fidarsi Katie."
"Bene, bene", sorrise lui prima di tornare a rivolgersi a Katie. "Hey, se sei stata veramente una brava bambina, ho un regalo per te dentro in casa. Raggiungi tuo zio Aaron."
"Davvero?" Gli occhi le brillarono per la felicità e si alzò per correre verso la casa.
"Nick, che cosa le hai comprato?" Brooke chiese, togliendosi la sabbia dai capelli.
"Solo un pesce rosso. Ho pensato che si sarebbe divertita a guardarlo", rispose, aiutandola a pettinarsi i capelli con le dita.

So this is the way
That I say that I need you
This is the way
This is the way


"La stai viziando, Nick. Non ha bisogno di tutto quello che le compri."
"Ma mi piace viziarla."
Brooke si alzò e si tolse la sabbia di dosso prima di camminare verso il secchiello delle conchiglie. Seguendola, Nick si alzò e avvolse le braccia intorno a lei da dietro prima che lei ebbe avuto la possibilità di prendere il secchiello in mano. "Stai bene?", le sussurrò.
"Uh huh," rispose lei, voltandosi nel suo abbraccio.
«Mi sei mancata".
"Nick", disse ridendo. "Sei stato via solo un paio di giorni".
"Allora?" Le diede un bacio. "Non ti sono mancato?", disse facendo il broncio.
"No", rispose con gli occhi che brillavano maliziosamente. "Ho avuto Aaron".

That I’m learning to breathe
I’m learning to crawl
I’m finding that you and
You alone can break my fall
I’m living again, awake and alive
I’m dying to breathe in these abundant skies


"Sei proprio una monella", disse mettendosi a ridere, piegandosi verso il basso sfiorandole il collo. Tuttavia, quando lei avvolse le braccia intorno al suo collo e lo abbracciò stretto, le sussurrò: "Ehi, cosa c'è che non va piccola?"
"Non lo so", fu la risposta ovattata di Brooke, visto che aveva sepolto la faccia nella spalla di Nick.
Tirandola indietro, guardò il suo viso: "Sì che lo sai." Quando lei guardò verso il basso, lui indietreggiò e le afferrò la mano, "Andiamo a fare una passeggiata."
Camminarono lungo la riva per un po’, senza dire una parola, fino a quando Brooke tirò su col naso, "Cosa c'è di sbagliato in me?"
"Che vuoi dire?" Nick si fermò.
"Perché sono così spaventata nel lasciarmi andare in una relazione?" Lei lo guardò.
"Brooke", la raggiunse per abbracciarla. "Hai avuto una brutta esperienza. Nessuno ti può biasimare. E prenditi il tuo tempo. Non ho intenzione di forzarti."
Pianse per un po’, fino a quando non ebbe più lacrime. Tirandosi indietro, lo baciò dolcemente, "Ti amo".

Hello, good morning, how ya been?
Yesterday left my head kicked in
I never thought I could fall like that
Never knew that I could hurt this bad


"Ti amo anch'io", rispose appoggiando la fronte contro la sua, baciandole il naso. Improvvisamente, cominciò a piovere a dirotto.
"Whoa", Brooke rise, alzando lo sguardo. "Non ho nemmeno notato la tempesta".
"Nemmeno io", sorrise Nick, afferrandole la mano e tirandola con lui.
Non erano andati troppo lontano da casa, ma dovettero lo stesso correre per raggiungere il portico. Si guardarono l’un l’altro, bagnati fradici, e scoppiano a ridere di nuovo.
«Che cosa dobbiamo fare?" Brooke chiese. "Non voglio gocciolare per tutta la casa, perché poi non ho voglia di pulire".
"Fallo fare ad Aaron", Nick rispose stringendosi nelle spalle, ridendo.
"Questa è una cattiveria", disse schiaffeggiandolo leggermente.
"Questo è quello a cui servono i fratelli più piccoli", sorrise, afferrandole la mano per baciarle il palmo.
Mentre arrossiva, protestò: «Ma io sono una sorella più piccola!"

I’m learning to breathe
I’m learning to crawl
I’m finding that you and
You alone can break my fall
I’m living again, awake and alive
I’m dying to breathe in these abundant skies

"Esatto!" Nick ridacchiò. "Quindi uno di voi due deve fare tutto il lavoro."
"Ti odio", disse Brooke fingendo di arrabbiarsi con lui.
"Ti amo", lui sorrise di rimando.
"Ehi!" Un sorriso malizioso si formò sulle labbra di Brooke.
"Ehi che cosa?"
"Balliamo sotto la pioggia di nuovo!" Detto questo, corse giù per le scale a uscì di nuovo nel diluvio.
"Tu sei matta!" Nick le urlò dietro, ma allo stesso tempo, le corse dietro.
E se per caso qualcuno dei vicini li avesse visti, avrebbero giurato che due adulti razionali erano tornati indietro nel tempo, ad un'epoca in cui non avevano alcuna preoccupazione.

So this is the way
That I say that I need you
This is the way
That I say I love you
This is the way
That I say I’m yours
This is the way
This is the way**

* The two of us – ‘N Sync
** Learning to breathe – Switchfoot

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Capitolo 16
*** It's gonna be me ***


CAPITOLO 15: IT'S GONNA BE ME


Passò un mese, e non cambiò molto. Brooke si stava abituando a essere in una relazione giorno dopo giorno, ma aveva ancora dei limiti a quello che era in grado di gestire. Soprattutto, si sentiva veramente stressata mentre cercava di finire di decorare la casa in tempo per il giorno del ringraziamento, mentre continuava a lavorare a tempo pieno. Invidiava il modo spensierato di prendere le cose di Nick, anche quando, da poco più di un mese e mezzo, i ragazzi avevano pubblicato il loro ultimo album.
Bene, pensò, battendo a tempo il piede al ritmo del loro primo singolo estratto dall'album, mentre ricontrollava la lista della spesa, almeno lui e i ragazzi hanno la soddisfazione di sapere che il singolo è al numero uno.
Mancavano due giorni al giorno del ringraziamento; il giorno seguente sarebbe arrivata tutta la famiglia di Nick, e Brooke stava cercando di dare il tocco finale su tutto ciò che doveva fare per la cena. Improvvisamente si udì un rumore al piano di sopra, da quella che sembrava la stanza di Katie. Corse nella la stanza, però, non riuscì a trovare né Nick, Katie o Aaron. Trovò solamente Emsies, il gatto, seduto con un'espressione compiaciuta sul viso... e la boccia del pesce a terra, senza alcun pesce dentro.
"Cosa è successo?" chiese Nick arrivando di corsa con Katie in braccio.
"Nick, hai lasciato la boccia del pesce giù in basso per caso?" Brooke si voltò con le mani sui fianchi.
"Umm ... forse mi sono dimenticato di rimetterlo a posto dopo avergli dato da mangiare. Perché?"
"Emsies ha appena fatto uno spuntino".
"Eh?" Katie guardò verso il gatto, che stava leccandosi la bocca, dove si trovava la boccia del pesce. "Dov'è Mr. Fishie?" chiese tirando su col naso.
"Oh, tesoro," Brooke strofinò la testa della figlia, prima di rivolgere uno sguardo a Nick, facendogli capire che doveva spiegarle la situazione.
"Beh, vedi, principessa. Ai gatti piacciono i pesci".
"Per giocare?", chiese la bimba.
"Umm. Non proprio. Da mangiare."
"Ems ha mangiato Fishie?" Katie iniziò a singhiozzare.
"Complimenti, Nick," disse Brooke scuotendo la testa.
"Ehi! Cosa devo dirle?"
"Beh, non ci sarebbe stato bisogno di dirle nulla se avessi messo la boccia al suo posto".
"Shh," Nick cercò di calmare Katie. "Beh, mi dispiace! L’ho dimenticato! Katie mi ha distratto!"
"Voglio Mr. Fishie!" Katie intanto continuava a singhiozzare.
"Devi imparare a gestire le distrazioni," Brooke rispose, passandogli davanti per tornare al piano di sotto.
"Oh, così improvvisamente, sai perfettamente come comportati con ogni cosa?" Nick le rispose, seguendola.
"No, ma non ho mai lasciato che un mio animale domestico venisse mangiato da un altro", Brooke lo richiamò, entrando in cucina.
Invece di seguirla, Nick chiese a Katie, "Vuoi un altro pesce?"
"No," rispose lei scuotendo la testa. Dimenando le braccia, mise il broncio, "Mettimi giù".
Nick fece come gli era stato detto, ma fu sorpreso quando vide la sua piccola correre via da lui. "Dove stai andando, Katie?"
"Zio Aaron. Lui non uccide i pesci".
Al che, Nick si lasciò sfuggire un sospiro frustrato, sedendosi su una sedia lì vicino. "Donne", disse ad alta voce a se stesso. "Iniziano da piccole, non è vero?"
***
La giornata proseguì con tutti di cattivo umore, ma verso la cena, la situazione migliorò. Katie presto si dimenticò del pesce, poi i cani catturarono la sua attenzione, e come tutto cominciava a venire pronto per la cena, anche Brooke potè tirare un sospiro di sollievo. Tutti stavano ancora chiacchierando e non si accorsero che era ora di andare a dormire, e nessuno di loro si ricordava il motivo per il quale avevano litigato tante ore prima.
La mattina dopo, i Carter arrivarono: i genitori di Nick, BJ e suo marito Jacob, Leslie e Angel. Da allora in poi, non ci fu mai un momento tranquillo. Le donne restarono insieme, per lo più in cucina, preparando i dolci, mentre gli uomini guardarono partite per tutto il giorno.
Il Giorno del Ringraziamento passò rapidamente più o meno allo stesso modo, gli uomini guardarono il football, intrattenendo Katie qualche volta, e le donne cucinarono il pranzo. Era tardi, quando Brooke congedò gli ospiti mentre lei finiva di lavare gli ultimi piatti. Sentendo la televisione accesa nel salotto, fece per andare a spegnerla prima di andare a letto, ma fu sorpresa nel vedere Nick ancora sveglio.
"Perché non dormi?" Chiese, sedendosi accanto a lui sul divano.
«Non sono stanco," lui si strinse nelle spalle.
Lei ridacchiò: "Dopo quel sonnellino, immagino che tu non lo sia." Sbadigliò, e poi appoggiò la testa sulla sua spalla.
"Stanca?" Sogghignò lui.
"Uh huh", annuì Brooke. "Non ho mai fatto un giorno del ringraziamento con così tante persone. Ho sempre avuto solo mia nonna e la zia oltre alla mia famiglia, mai così tante persone in una volta."
"Beh sei stata bravissima," rise lui.
"Mentre tu guardavi lo sport?" Brooke alzò il sopracciglio.
"Sì".
Rimasero seduti in silenzio per un paio di momenti, Brooke accoccolata tra le sue braccia. "Comoda?" chiese Nick.
"Uh huh", rispose alzando la testa quel tanto che bastava per baciarlo.
Avrebbe dovuto essere solo un piccolo bacio, ma stanca come era, e anche per il fatto che il mese prima si era trattenuta, lasciò entrata libera alla lingua di Nick. Prima che se ne rendesse conto, le sue dita corsero tra i capelli di Nick, mentre lui la appoggiava con la schiena sul divano, muovendo le labbra verso il suo collo mentre la sua mano si fece spazio sotto la sua camicetta.
In un angolo della sua mente, una vocina continuava a dirle di tirarsi indietro, ma lei non lo fece, una parte di lei diceva che andava tutto bene, che era giusto così. Ma, come le sue labbra iniziarono a viaggiare più in basso, un campanello di allarme suonò nella sua testa, e lo respinse.
Quando furono a sedere, Nick la guardò, confuso, e lei balbettò solamente, "Io ... io ... ho bisogno di andare a dormire".
Correndo al piano di sopra, lasciò Nick seduto sul divano, che cercava di capire in che cosa aveva sbagliato di nuovo.
***
You might’ve been hurt babe
That ain’t no lie
But you seem to mark up and go, whoa
I remember you told me
That it made you believe in no man, no cry
Maybe that’s right


Il giorno dopo, tutti sapevano che era successo qualcosa tra Nick e Brooke. Brooke lo stava evitando come la peste. Sua mamma e le sue sorelle non volevano chiederle cosa era successo, soprattutto se era una cosa che riguardava il loro figlio / fratello. Inoltre, se ne sarebbero andati tutti via quel giorno, e pensavano che avrebbero avuto occasione per chiarire.
Tuttavia, anche dopo che se ne furono andati, Brooke ancora cercava di evitarlo. Nick cercò di parlare con lei per tutta la sera, ma lei trovava sempre una scusa per lasciare la stanza. Infine, la raggiunse mentre stava cambiando le lenzuola sul letto.
Entrando nella sua stanza, chiuse la porta. "Katie sta dormendo nella sua stanza?" Quando lei non rispose, chiuse la porta del bagno, per sicurezza. Ma lei gli rivolse appena uno sguardo, senza dire una parola. "Brooke, dobbiamo parlare." Lei ancora non disse niente, anzi, gli girò intorno e continuò a fare il suo letto.
Sospirando, Nick la seguì, la girò e la baciò. Brooke in un primo momento oppose resistenza, ma alla fine, si arrese e gli mise le braccia intorno al collo. Anche quando sentì il sorriso di Nick, cosa che la fece infuriare, non riuscì a tirarsi indietro. Dopo un po', Nick finalmente si tirò indietro, e la prima cosa che fece Brooke fu di mollargli uno schiaffo.
Uno sguardo sorpreso si dipinse sul viso di Nick, e mentre teneva la mano sulla guancia, fece un passo indietro. "Sai, a volte credo che non ne valga la pena."

Every little thing I do
Never seems enough for you
And you don’t want to lose it again
But I’m not like them
Baby when you finally
Get to love somebody
Guess what?
It’s gonna be me

Lei lo guardò con le lacrime agli occhi, "Nick, non volevo farlo" gli disse facendosi avanti, cercando di vedere la sua guancia, ma lui arretrò ancora un po'.
"Io veramente non ti capisco, Brooke. So che vuoi qualcosa di più con me. Non hai cercato di tirarti indietro la notte scorsa, e non l'hai fatto oggi, una volta superato lo stupore iniziale."
"Nick, hai detto che non mi avresti forzata."
"E non l'ho fatto," sbottò lui. "Ero perfettamente contento la notte scorsa solo di darti un bacio. Ma quando non ti sei tirata indietro come fai di solito, ho pensato che fosse un segno che non ti dispiaceva continuare".
"Non so cosa sia successo ieri sera," sussurrò Brooke. "Ho solo..."

You got no choice babe but to move on
And you know there ain’t no time to waste
The future’s too bright to see
But in the end you know it’s gonna be me
And you can’t deny
So just tell me why


"Non sai cosa sia successo, perché inconsciamente non hai paura come fingi di avere", Nick le spiegò.
"Non ti azzardare a provare a dirmi ciò che io penso inconsciamente, Nick," scattò lei. "Solo io posso saperlo”.
"Allora perché hai paura di me? Non capisco! E' passato più di un mese, e ho provato di tutto per mostrarti che non cercavo di forzarti a fare niente!", Nick alzò le mani per la frustrazione.
"Perché ho solo paura di entrare in un rapporto fisico. Una volta che entrata in questo aspetto, sono troppo legata emotivamente", rispose Brooke.

Every little thing I do
Never seems enough for you
And you don’t want to lose it again
But I’m not like them
Baby when you finally
Get to love somebody
Guess what?
It’s gonna be me

"Brooke," sospirò Nick, chiudendo gli occhi, "Non provare a dirmi che non sei legata a me emotivamente, anche dopo tutti i nostri anni passati da amici".
"Non ho mai detto questo."
"Allora qual è il problema?"
"Non lo so», gridò lei.
"Be', è meglio che lo capisci, e in fretta, Brooke. Perché, io sia dannato se ho intenzione di stare qui per un anno ad aspettare che tu metta a posto la confusione che hai in testa."

There comes a day
When I’ll be the one you see
It’s gonna be me
All that I do
Is not enough for you
I don’t wanna lose it
But I’m not like that
When finally you get to love
Guess what?

"Figlio di ..." Brooke iniziò.
"Figlio di cosa, Brooke? I mesi scorsi, tutto è sempre girato intorno a te, e io ho rispettato i tuoi desideri. E probabilmente sarei ancora felice di quello che siamo diventati se tu tutto ad un tratto non avessi deciso di ignorarmi. Se me ne avessi parlato ieri sera, avrei capito. Ma invece, mi hai evitato, e sono stufo di questo Brooke".
"Allora, cosa stai dicendo, Nick?"
"Sto dicendo che il mondo non gira intorno a te, non più. Quindi, o capisci se vuoi qualcosa di più di un amicizia con me, oppure se tutto deve finire qui. Non mi importa se hai cambiato idea in una settimana." Dicendo questo, Nick uscì dalla stanza sbattendo la porta alle sue spalle.

Every little thing I do
Never seems enough for you
And you don’t want to lose it again
But I’m not like them
Baby when you finally
Get to love somebody
Guess what?
It’s gonna be me*

Dopo che ebbe lasciato la stanza, Brooke si buttò sul letto. Non sapeva a cosa pensare, aveva dato per scontato che a Nick non sarebbe importato di aspettarla. Che stupida che sono, Brooke nascose la testa tra le mani. Aveva davvero incasinato tutto questa volta, e lei lo sapeva. I pensieri correvano così velocemente nella sua testa, che non poteva nemmeno pensare bene. Stava semplicemente lì seduta.
Katie pianse per un po’ prima che lei la sentisse, persa com’era nei suoi pensieri. In fretta, attraversò il bagno, ma quando aprì la porta, vide che Nick già là, seduto sul letto, che cullava la piccola, cantandole una canzone. Le ci volle qualche attimo prima di riconoscere “Lullaby” di Billy Joel, la canzone che le aveva cantato così tante volte per farla addormentare.
Tranquillamente, chiudendo la porta, Brooke tornò al suo letto. I suoi occhi videro la foto aveva fatto di Nick con Katie addormentata su di lui, e afferrò la cornice. Raggomitolandosi, abbracciò l'immagine, e singhiozzò finché non si addormentò.
***
Nel mezzo della notte, Brooke si svegliò, risvegliata da un incubo che non riuscì a ricordare. Restò disorientata in un primo momento, poi si ricordò improvvisamente di quello che era successo poche ore prima. Stringendosi al cuscino, cominciò a piangere di nuovo, ma questa volta, era in grado di ragionare.
Forse ha ragione, pensò. Non ho nessun motivo di essere spaventata. Anche quando eravamo solo amici, lui mi ha amato e non mi ha mai dato motivo di dubitare di lui...
Ma, che cosa succederebbe se mi comportassi di nuovo come l'altra sera? Lui non può capire...

Brooke continuò a pensare cose del genere per un'altra ora, prima di riaddormentarsi, quando ebbe preso la sua decisione.

* It’s Gonna Be Me – ‘N Sync

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Capitolo 17
*** You can call me selfish ***


CAPITOLO 16: YOU CAN CALL ME SELFISH


Brooke si svegliò qualche ora dopo, sentendo Nick che si faceva la doccia. Ricordando la sua decisione, si alzò dal letto e andò nella stanza di Nick. La porta che dava sul corridoio era aperta, ma quella del bagno era ovviamente chiusa. Arrampicandosi sul suo letto, si mise a sedere, in attesa. Ma, sbadigliando, decise di sdraiarsi per un po’.
Non si rese conto che si era addormentata finché non la svegliò. Alzando gli occhi, vide Nick, con i capelli ancora bagnati, che la guardava con curiosità. Si sedette in fretta, sussurrando: "Ciao. Non volevo addormentarmi ... E' solo che ... ci stavi mettendo molto tempo e il letto era così comodo... "
Lui si lasciò sfuggire una piccola risatina nervosa, "Non ti preoccupare." Andò verso il suo armadio, scomparve per un attimo, per poi ricomparire questa volta, con una maglietta.
"Nick", disse Brooke: "Ho pensato molto la scorsa notte." Quando lo vide irrigidirsi, continuò, "non voglio venire a letto con te, non ancora."

I just don’t understand
Why you’re running from a good man, baby
Why you wanna turn you back on love
Why you’ve already given up
I know you’ve been hurt before
But I swear I’ll give you so much more
I swear I’ll never let you down
‘Cause I swear it’s you that I adore
And I can’t help myself, babe
‘Cause I think about you constantly
And my heart gets no rest over you


"Non te l’ho mai chiesto, Brooke. Sai perché sono incazzato."
"Sì, lo so», rispose guardandosi le mani. "Non sono più spaventata".
"Lo pensi davvero?" chiese sedendosi accanto a lei sul letto.
"Uh huh", annuì Brooke, mordendosi il labbro. "Ci ho pensato, e ... non so cosa mi trattiene dal ... è solo che ... ti amo", disse finalmente.

You can call me selfish
When all I want is your love
You can call me hopeless, baby
‘Cause I’m hopelessly in love
You can call me imperfect
But who’s perfect
Tell me what do I go to do
To prove that I’m the only one for you
What’s wrong with being selfish


Nick si lasciò sfuggire un sorriso, "Ti amo anch'io", e si chinò a baciarla. Ma non appena le sue labbra toccarono quelle di lei, si fermò e fece marcia indietro. "Non mi respingerai come l’ultima volta, vero?"
"No," rispose lei scuotendo la testa, avvicinandosi per baciarlo.
Tuttavia, Nick la fermò con una mano sulla spalla: «Se si finisce per andare un po' troppo in là, non avere paura di fermarmi."
"Sì, sì», borbottò Brooke, afferrandolo per la maglia. "Qualunque cosa", e finalmente riuscì a baciarlo.

I’ll be taking up your time
Till the day I make you realize
That for you there could be no one else
I’ve just got to have you for myself
Baby, I would take good care of you
No matter what it is you’re going through
I’ll be there for you when you’re in need
Baby, believe in me
Cause if love is a crime
Then punish me, I would die for you
Cause I don’t want to live without you
What can I do?

Ridendo, Nick le avvolse le braccia intorno alla vita tirandola più vicina a sé mentre una delle sue mani si posava tra i suoi capelli arruffati. Si tirò quasi indietro per la sorpresa, quando all'improvviso sentì la lingua di Brooke premere sulle sua labbra, l'opposto di ciò che era sempre successo prima. Obbedientemente, aprì la bocca, per non lasciarsi sfuggire questa opportunità.
Dall’altra parte del bacio, Brooke sapeva esattamente cosa stava facendo. Non sapeva cosa era successo, ma la lite della notte prima con Nick le aveva fatto aprire gli occhi. Solo il vedere la sua faccia addolorata e l’ultimatum che gli aveva imposto, le avevano fatto capire che era rimasta spaventata per troppo tempo. Quando si mosse per approfondire il bacio, sentì la sua sorpresa, ma sorrise quando lui obbedì alle sue azioni. "Hmm," si lasciò sfuggire, avvolgendogli le braccia intorno al collo, questa volta fu lei a farlo sdraiare sul letto.
"Brooke?", la chiamò Nick.
"Rilassati", disse scostandogli una ciocca di capelli dagli occhi: "Ti dirò io quando fermarti."
Nick annuì con un cenno del capo, e si chinò di nuovo, appoggiandosi sul collo dato che aveva capito, memore delle due volte precedenti, che quella era una zona sensibile per lei. Sentì che Brooke gradiva quello che stava facendo, quando le sue braccia si avvolsero ancora più strettamente intorno al suo collo, ma fu interrotto da un filo di voce.
"Papà, cosa stai facendo alla mamma?"
La domanda di Katie sconvolse Nick altrettanto quanto Brooke, e lui si tirò in fretta indietro, sedendosi, "Io ... um. Stavo ... "
"Lui stava ..." Brooke disse nello stesso momento, sedendosi a guardare la figlia, che teneva il suo orsacchiotto tra le braccia.

You can call me selfish
When all I want is your love
You can call me hopeless, baby
‘Cause I’m hopelessly in love
You can call me imperfect
But who’s perfect
Tell me what do I go to do
To prove that I’m the only one for you


"Sì ..." la voce di Nick si spense.
"Che ne dite di fare colazione?" Brooke chiese a un tratto, cercando di focalizzare l’attenzione di Katie su qualcos’altro.
"Okay", rispose la bimba sorridendo, uscendo dalla stanza e correndo nel corridoio.
Quando se ne fu andata, Brooke si girò e guardò Nick, ma lui si strinse nelle spalle, guardandola impotente. "Hai lasciato la porta aperta," le disse ridendo.

Why do you keep us apart?
Why won’t you give up your heart?
You know that we’re meant to be together
Why do you push me away?
All that I want is to give you love
Forever and ever and ever and ever and ever


"Accidenti, è colpa mia adesso!" rispose lei ridacchiando, scendendo dal letto. "Tu sei quello che non sa tenere le mani a posto."
"Ehi adesso!" Nick saltò giù dal letto a sua volta. "Hai cominciato tu."
"No è vero".
"Sì è vero."

You can call me selfish
When all I want is your love
You can call me hopeless, baby
‘Cause I’m hopelessly in love
You can call me imperfect
But who’s perfect
Tell me what do I go to do
To prove that I’m the only one for you
What’s wrong with being selfish


"No".
"Sì".
"No".
Stavano ancora punzecchiandosi, quando entrarono in cucina, e videro che Katie era seduta, che aspettava pazientemente il suo cibo.

Selfish I’m in love with you
Cause I’ve searched my soul
And know that it’s you
And prove that I’m the only one for you
What’s wrong with being selfish?*

 
***
"Questo non mi sembra giusto", borbottò Brooke, mentre andava su e giù tra le file di alberi, con in braccio Katie. Erano passate due settimane, e dopo aver finito di decorare la casa, avevano finalmente deciso che quello era il momento giusto per comprare l'albero.
"Perché no?" Nick chiese, in piedi dietro di lei.
"Fa troppo caldo. Prendere un albero di Natale vero senza la neve non mi sembra la stessa cosa."
"Brooke, nevicava appena in Ohio."
"Sto parlando del Connecticut infatti, sciocco. E infatti in Ohio avevamo un albero finto."
"Oh".
Continuarono a guardare vari alberi fino a quando Brooke finalmente decise che aveva trovato quello perfetto. "Sei sicura finalmente?" Nick sospirò.
"Uh huh», sorrise lei. "Adesso andiamo a casa a decorarlo".
***
Un paio di ore dopo, Katie si era addormentata sotto l'albero con il gatto che le faceva le fusa accanto, quando Brooke e Nick finalmente finirono di decorarlo. "Che cosa ne pensi?" Brooke fece un passo indietro e guardò l'albero.
"Penso che sia molto bello," rispose Nick annuendo. "E credo che sia ora di mettere la piccola principessa a letto», rise, avvicinandosi a Katie e prendendola in braccio.
"L’abbiamo stancata", Brooke si mise a ridere, andando a baciare la fronte di sua figlia.
"Torno subito», sorrise Nick, portando la bambina al piano di sopra. Un momento dopo, Brooke decise di andare a mettersi il pigiama. Quando ritornò giù dalle scale, trovò Nick già seduto in poltrona, che guardava la TV.
Sedendosi fra le sue braccia, dichiarò, "Credo che la casa sia proprio bella adesso."
"Anch'io lo penso", annuì lui, baciandola sulla guancia. "Non avrei mai fatto tutto questo se non ti avessi avuta qui." Brooke rise. "Allora, dimmi, Brooke. Siccome tua figlia è nata la vigilia di Natale, non la inganni con i regali, vero?"
"Certo che no!" Brooke rispose. "Beh non credo ...", rispose infine mordendosi il labbro.
Nick sorrise: "Non credo che succederà quest'anno. Non con me, tutti gli amici che ha qui, e poi i tuoi genitori che arriveranno a giorni."
Lei ridacchiò, "Hai ragione. Quest’anno la vizieranno tanto".
"E la pila di regali che giace nel mio armadio mentre parliamo ne è la prova."
"Parlando di quel mucchio, dobbiamo incartarli!" Brooke esclamò, balzando in piedi.
"Di già? Abbiamo ancora due settimane o più".
"Ma sarà tutto più facile una volta incartati, e poi così non dobbiamo restare alzati fino a tarda notte, la vigilia di Natale." Si avvicinò a Nick, gli afferrò la mano, e cominciò a tirarlo, cercando di farlo stare in piedi .
"Ma io non sono bravo ad incartare i regali!" Piagnucolò lui, alzandosi in piedi, seguendola.
"Allora mi aiuterai" Brooke disse, aprendo la porta della sua camera da letto e subito andando verso il ripostiglio per prendere i sacchetti e la carta da regalo. Quando entrò in camera, vide Nick sdraiato sul letto, con gli occhi chiusi. "Svegliati, Nick!" Rise lei, mettendo tutto sul letto per poi salirci sopra.
"Non ne ho voglia." Dicendo questo, la prese tra le braccia e cercò di farla sdraiare sui letto. "Dormiamo», piagnucolò, accoccolandosi vicino a lei.
"No", disse Brooke faticando per alzarsi.
"Sì", rispose lui, baciandole il collo, mentre cercava di arrivare alla bocca.
"Mmm", lei gli avvolse le braccia intorno al collo, tendendo il collo per raggiungerlo. Ma poi, si tirò indietro, ridendo, "Nick, stai cercando di distrarmi!"
"Uh huh", annuì lui, chinandosi a baciarla di nuovo.
«No», ridacchiò lei, spingendolo lontano e mettendosi a sedere. "Dobbiamo farlo ora."
"Mi ricordo quando eri un procrastinatrice. Cosa diavolo è successo?" chiese Nick scuotendo la testa, alzandosi finalmente per aiutarla a disporre le cose sul letto.
"Sono diventata mamma," rispose lei, prendendo il primo giocattolo e la carta da regalo. "Credi di riuscire a mettere lo scotch sul regalo?", chiese prendendolo in giro.
"Penso di sì," sogghignò lui. Ma invece che mettere il nastro adesivo sul pezzo di carta che Brooke aveva tra le mani, decise di attaccarglielo sul naso, ridacchiando.
"Nick", disse lei ridendo: "Cosa stai facendo?"
"Ti sto infastidendo."
"Nick, non mi dai mai fastidio. Sei sempre perfetto," rispose lei alzando gli occhi con fare ironico.
"Lo so", sorrise, togliendole il pezzo di nastro adesivo dal naso, e mettendone un altro sul regalo.
Un'ora più tardi, Nick stava mettendo l'ultimo pezzo di scotch sull’ultimo regalo. "Questo è tutto, vero?" chiese.
"Beh, finché non ne avremo altri”.
Nick sospirò, raccogliendo tutti i regali per rimetterli nuovamente dentro le buste e poi riportarli nell’armadio del ripostiglio. Mentre stava facendo questo, Brooke si mise sotto coperte.
Quando Nick entrò nella stanza e vide Brooke avvolta in una palla, addormentata, ridacchiò. "Dormi qui stasera?"
"Mm Hmm," mormorò lei. "Sono troppo stanca per andare nella mia stanza."
"Scuse, solo scuse," rise lui, spegnendo la luce, e sdraiandosi sul letto accanto a lei. Abbracciandola intorno alla vita, le baciò il naso. "Buona notte, Brooke".
"Notte notte, Nick," sbadigliò lei, accoccolandosi vicino a lui e addormentandosi.
***
Due giorni prima di Natale, Nick, Brooke e Katie andarono all'aeroporto a prendere Mr e Mrs Darcy.
"Tu non vedi la nonna e il nonno da tanto tempo", disse Brooke a Katie mentre aspettavano al gate, in attesa che l’aereo atterrasse.
"Oh," Katie sospirò. "Io piccola."
"Sì, eri piccola," Brooke ridacchiò.
"Anche io ero piccolo," Nick si intromise nella conversazione.
"Se avere 25 anni vuol dire essere piccolo, credo che tu non sia mai cresciuto", Brooke rispose ridendo.
"E allora?" Sorrise, baciandola sulla guancia.
"Ehi! Guarda, l'aereo è atterrato! "Brooke disse guardando fuori dalla finestra.
"Sei eccitata?", le chiese Nick.
"Sì. Saranno sconvolti nel vedere quanto Katie è cresciuta ... E anche nel constatare quanto immaturo sei rimasto", disse prendendolo in giro.
"Ehi!" Nick protestò.
"Cosa?" Brooke chiese, alzandosi in piedi per aspettare i suoi genitori. "E' la verità".
"Sono maturato ... un po'."
"Sì, un po'", sorrise lei. «E poi, chi ha detto che volevo che tu maturassi? Mi piaci come sei".
"E tu mi piacevi di più, quando eravamo al college," Nick le disse serio.
Al suo tono, Brooke lo guardò in stato di shock, non sapendo se piangere o prenderlo calci. Ma sul volto di Nick scoppiò un sorriso, "Rilassati, B. Sto solo scherzando".
"Sarò meglio per te", il suo viso si illuminò mentre gli dava un piccolo pugno nel petto.
Nick ridacchiò, "Non crederai mica che io sia serio quando dico di qualcosa del genere." Abbassandosi verso di lei, la baciò dolcemente, prima di appoggiare la fronte contro la sua.
"Ehm," la voce della sig.ra Darcy li fece dividere. "E’ bello sapere che mia figlia è ansiosa di vedermi."
"Mamma!" Brooke esclamò, abbracciando sua madre per poi salutare suo padre nello stesso modo. "Come è stato il volo?"
"Tutto bene," Mrs Darcy rispose, guardando Katie che era appollaiata tra le braccia di sua madre, che fissava con gli occhi spalancati le nuove persone. "Oh, Brooke, è cresciuta così tanto!" Mrs. Darcy si avvicinò alla bambina.
Brooke disse a Katie, "Questa è la tua nonna e lui il tuo nonno, Katie".
"La nonna? Nonno?" Chiese lasciandosi prendere in braccio da sua nonna.
"Sì," Brooke sorrise.
Nel frattempo, Nick era rimasto in piedi in disparte, lasciando che Brooke riprendesse contatto con i suoi genitori. Dopo aver passato Katie alla signora Darcy, Mr Darcy si rivolse a lui: "Ciao, Nick. Come stai? E’ passato quasi un anno ... "
"Un anno?" Brooke chiese confusa.
"Sì, B. Sai i tuoi genitori sono venuti a trovare Ashley. Non sei l'unica loro figlia ", ripose prendendola in giro.
«Beh, non così spesso, Brooke," Mr. Darcy spiegò. "Credo di aver incontrato Nick solo una volta o due durante le visite che abbiamo fatto a Ashley. Nick era rinchiuso nella sua casa alle Keys."
«Non più, però," Nick rise, stringendo la mano del signor Darcy in segno di saluto. "Venite, andiamo a prendere il vostro bagaglio così poi potete riposarvi".
Nick li condusse verso il ritiro bagagli. Mentre il signor Darcy e Nick aspettavano le valigie, Brooke e Mrs Darcy rimasero indietro, a parlare. "Brooke, sembri molto più felice", sua madre sorrise.
"Lo sono", rispose sorridendo Brooke. "Non mi rendevo conto di quanto mi mancassero tutti".
"Mi chiedo come hai potuto sopravvivere per tre anni ..." sua madre si spense. "E che cosa c’è tra te e Nick?"
La figlia arrossì: "Non lo so", rispose alzando le spalle.
Mrs Darcy rideva vedendo l’imbarazzo della figlia. "Solo per conoscenza”, disse sorridendo: "Sono felice per te. Ho sempre pensato che tu e Nick sareste finiti insieme."
"Sì, peccato che non me ne sia resa conto fino ad oggi" Brooke sospirò.
Proprio in quel momento, Katie chiese, dalle braccia di sua nonna, confusa, "Dove è papà?"
"Sta aiutando il nonno a trovare la valigia".
"Oh" Katie si morse il labbro proprio come sua madre.
"Papà?" Mrs. Darcy chiese, inarcando le sopracciglia.
"Sì, un giorno ha deciso che Nick doveva essere suo padre," rispose Brooke ridendo.
"Che dolce," la madre le rivolse un sorriso complice.
Proprio allora, Nick e il signor Darcy arrivarono con le valigie. "Pronti per andare?" chiese sorridendo.
"Uh huh," La madre di Brooke annuì. "Andiamo a vedere la nuova casa di mia figlia."

* Selfish – ‘N Sync

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Capitolo 18
*** Ooh, I love the way you love me the way you love me ***


CAPITOLO 17: OOH, I LOVE THE WAY YOU LOVE THE WAY YOU LOVE ME


Dopo cena, erano tutti riuniti nel salotto quando la signora Darcy disse a sua figlia, "Ho portato alcune cose da casa per te".
Brooke sembrava confusa, «Che altro avevo lasciato lì?"
"Solo alcuni spartiti di pianoforte e qualche DVD," la madre sorrise furbescamente, aprendo una borsa e allungando a Brooke alcuni libri.
"Oh Dio", Brooke alzò gli occhi quando vide che cosa aveva portato. "Non ascolto più questa musica".
"Ehi! Cosa c'è di sbagliato nella nostra musica? "Nick le chiese.
«Niente», rise lei.
"Mamma, voglio vedere!" Katie esclamò da dove era seduta tra lei e Nick. Quando ne prese uno, un esclamazione le sfuggì guardando le immagini. Fece la stessa cosa che aveva fatto quando aveva guardato Sesame Street. Guardando le immagini, disse chi era chi, infine, terminando con Nick. "Sei tu, papà!" Gli disse.
"Sì, lo so, principessa», ridacchiò lui, tirandola in grembo, solleticandole lo stomaco, facendola ridere.

If I could grant
You one wish
I’d wish you could see the way you kiss
Ooh, I love watching you
Baby
When you’re driving me crazy


"Probabilmente sarà entusiasta di vedere i Dvd," Mrs Darcy rise.
"Probabilmente", Brooke sorrise. "Soprattutto quello con il viaggio in cui Ash, Alex ed io abbiamo partecipato. Ci sono piccole clip che a Katie piaceranno molto".
"Proviamo", sua madre insistette per vedere il Dvd.
E avevano ragione. Quando misero il filmato, Katie rimase sbalordita, cercando di indicare tutti, ma non aveva il tempo per farlo. Andò via dalle braccia di Nick e si mise a sedere a gambe incrociate davanti alla televisione. Nel frattempo, Brooke prese il posto di sua figlia nell’abbraccio di Nick, e quando il video finì, Katie tornò al divano. Quando vide che il suo posto era stato preso, si mise con le mani sui fianchi. "Mamma, vai via dalle braccia di papà. Quello è il mio posto."
"Brooke, hai lasciato diventare tua figlia troppo viziata," La signora Darcy la rimproverò.
"No, è stato Nick," Brooke rispose guardando sua madre. "Era perfetta fino a quando lui non ha iniziato a viziarla."
"Sto migliorando," Nick disse facendo il broncio. "Le ho detto prima che non posso sempre prenderla in braccio."
"Beh, vuoi un biscotto come premio?" Brooke lo prese in giro.
Nel frattempo, Brooke non si era mossa dal suo posto, e Katie era sempre più irritata. "Mamma!" Piagnucolò.

Ooh, I love the way you
Love the way you love me
There’s nowhere else I’d rather be
Ooh, to feel the way I feel with your arms around me
I only wish that you could see the way you love me
The way you love me


"Katie, no. Devi andare a letto, comunque" Brooke si alzò in piedi.
"No!" Katie corse a sedersi sulle ginocchia di Nick.
"Sì," Nick dichiarò con fermezza, alzandosi in piedi con Katie. "Adesso vai a letto."
"No!" la bambina iniziò a piangere, consapevole che ogni volta che aveva pianto, l’aveva avuta vinta.
"Sì," Nick rispose ancora una volta, salendo le scale con Brooke di fianco.
La prepararono per dormire, anche se Katie continuava a piangere, e quando Nick e Brooke si chinarono per darle il bacio della buona notte, lei si girò, non permettendogli loro di farlo.
Nick guardò preoccupato verso Brooke, ma lei gli rispose: "Non ti preoccupare. Domani si sarà dimenticata tutto."
"Sei sicura?", le chiese, seguendola giù per le scale.
"Sì", annuì lei.

It’s not right
It’s not fair
What you’re missing over there
Someday I’ll find a way to show you
Just how lucky I am to know you


Quando tornarono nel salotto, suo padre le chiese: "Tutto a posto?"
«Sì», sospirò Brooke, sedendosi sul divano: «Ma ha deciso di cominciare a fare i capricci silenziosi".
"Proprio come facevi tu," Mrs Darcy le disse ridendo.
"Probabilmente lo facevo" rispose Brooke ridendo a sua volta.
"Ho sempre saputo che Brooke era viziata," Nick la prese in giro, sdraiandosi sul divano e appoggiando la testa sulle sue ginocchia.
"Attento," disse scherzosamente mentre lo schiaffeggiava sulla guancia. "Tu fai parte dei motivi per cui io sono viziata."
"Beh, sono o non sono sempre la causa di tutto?" disse Nick facendo il broncio.
"Sì, in fondo, lo sei," lei gli sorrise. Quando Brooke alzò gli occhi, vide i suoi genitori che sorridevano verso di loro. Alzò gli occhi al cielo prima di introdurre un nuovo argomento.

Ooh, I love the way you
Love the way you love me
There’s nowhere else I’d rather be
Ooh, to feel the way I feel with your arms around me
I only wish that you could see the way you love me
The way you love me


I quattro adulti, parlarono per un paio d'ore dopo che Katie era andata a letto, finché alla fine, la stanchezza del viaggio si fece sentire e i genitori di Brooke si scusarono e andarono a dormire. Dieci minuti dopo che se ne furono andati, Nick e Brooke erano ancora seduti sul divano, lei leggeva un libro e Nick guardava il notiziario alla tv. Dopo un po’, Nick chiese: "Pensi che i tuoi genitori torneranno giù?"
"No. Perché?" Brooke alzò lo sguardo dal libro per guardare Nick.
"Woohoo!", Nick sorrise, mettendosi a sedere. "E’ il momento delle coccole!"
"Nick!" Brooke lo chiamò ridendo.
"Cosa?" Chiese lui, avvicinandosi, "Lo so che lo desideri."
"Forse", rispose avvolgendo le braccia intorno al collo mentre le labbra si posavano sul suo orecchio. Sospirando, mormorò: "Ma i miei genitori sono qui ..."
Nick si tirò indietro solo per risponderle "Ma se hai detto prima che non sarebbero scesi, staranno dormendo”, e poi ritornò al suo collo.
"Hmm, forse hai ragione" Brooke rispose prima di prendere il mento di Nick ed alzarlo in modo da poterlo baciare.

You’re the million reasons why
There’s love reflecting in my eyes


In pochi minuti, Brooke era scivolata giù in modo da ritrovarsi sdraiata sul divano, mentre Nick si posizionò su di lei, ma improvvisamente si tirò indietro quando sentì che Brooke stava cercando si slacciare i bottoni della sua camicia. "Whoa, Brooke. Cosa stai facendo?"
"Cosa pensi che stia facendo?" chiese lei alzando il sopracciglio.
"Stai cercando di spogliarmi."
"Uh huh," Brooke sorrise.
"Ma ... ma ..." Nick sembrava confuso. "Sei sicura?"
"Uh huh", annuì lei, alzandosi per baciarlo di nuovo.
"Mmm", Nick sorrise, quando le sue labbra trovarono di nuovo le sue e spinse la sua schiena verso il divano.
Le mani di Nick trovarono strada sotto la maglietta di Brooke, esplorando il suo corpo, mentre lei finiva di sbottonare la sua camicia, ma si fermarono quando sentirono: "Papà! Smetti di fare male alla mamma!"
Come successe la prima volta, quando la bambina li aveva interrotti, Nick balzò in piedi, e Brooke guardò la figlia, sorpresa. "Katie! Che cosa fai alzata?"
"Papà ti sta facendo male", le disse invece di rispondere alla domanda.

Ooh, I love the way you
Love the way you love me
There’s nowhere else I’d rather be
Ooh, to feel the way I feel with your arms around me
I only wish that you could see the way you love me
The way you love me
The way you love me


"No non lo sta facendo," Brooke le disse scuotendo la testa.
"Sì invece. Era sopra di te e tu facevi strani rumori."
Sedendosi vicino a Brooke, Nick si lasciò sfuggire una risatina, vedendo Brooke arrossire di fronte alla bambina di tre anni che li aveva colti in flagrante. "No, Katie, lui non mi fa del male".
"Oh," disse guardando confusa prima di dire a Nick e Brooke, "Ho fame".
"Bene, allora andiamo a prendere qualcosa da mangiare," la madre le rispose in fretta, alzandosi e prendendo sua figlia per mano, portandola in cucina. Diede un biscotto a Katie, che lo prese contenta, e poi corse fuori dalla stanza. Quando uscì dalla cucina, vide che sua figlia era seduta in grembo a Nick, che mangiava il suo biscotto.
Quando Nick guardò Brooke, le chiese: "Non succederà, vero?"
Scuotendo la testa, lei rispose, "No. Non stasera almeno."
"C’era da immaginarselo", sospirò lui, alzandosi in piedi sempre tenendo Katie in braccio. "Dai, principessa, andiamo di nuovo a letto."

Ooh, the way you love me
The way you love me*


"Va bene, papà", disse sbadigliando, nascondendo il viso nella sua spalla.
***
Il giorno dopo tutto il clan Carter arrivò per trascorrere un altro paio di giorni di nuovo con loro, gettando di nuovo la casa nel caos. Verso mezzogiorno, prima che tutti i loro amici arrivassero per festeggiare la vigilia di Natale e il compleanno di Katie, Brooke decise di andare di sopra a riposare un po'.
Un'ora dopo, fu svegliata da Nick che entrava in camera sua. "Ho bisogno di riposo anche io", spiegò, sdraiandosi accanto a lei e chiudendo gli occhi.
«Va così male?"
"No, è solo che è molto rumoroso", disse girandosi su un fianco per guardare Brooke.
«Oh», sospirò lei.
"E ho sentito le nostre madri durante un interessante conversazione."
"Di che cosa stavano parlando?" chiese Brooke sorridendo.
"Del nome che avrà il loro primo nipote", sorrise di rimando Nick.
Brooke gettò la testa all'indietro ridendo, "Adesso non sono solo nostri amici, determinati a metterci insieme, ma anche i nostri genitori!"
"Lo so", ridacchiò lui, "Allora, lo facciamo?"
"Cosa?" Lei lo guardò confusa.
Nick si rannicchiò vicino a lei e le baciò il collo, “Un bambino a cui dare il nome".
"Adesso?" Lei scosse la testa e si tirò indietro. "Per quanto mi piacerebbe, ci sono due problemi".
"Quali sono?"
"Prendo ancora la pillola e quindi non funzionerà".
"Beh, possiamo fare pratica", lui le rivolse un sorrisino sciocco.
"E tre, devo alzarmi adesso, comunque. Dubito che funzionerà fino a quando tutti i nostri ospiti non se ne andranno."
"Brookey", Nick piagnucolò. "Questo vuol dire dopo Capodanno".
"Lo so", rispose lei scrollando le spalle, in piedi giù dal letto. "Ma la casa è troppo piena di gente per avere del tempo da soli." Nick collassò sul letto, piagnucolando. "Comportati da uomo", Brooke gli disse prendendolo in giro, gettandogli un cuscino in faccia prima di lasciarlo da solo, immerso nella sua autocommiserazione.
***
Nel pomeriggio, anche i loro amici iniziarono ad arrivare. Ashley e Brian arrivarono un'ora e mezza prima di tutti gli altri, così Ashley potè aiutare sua sorella e trascorrere del tempo con i suoi genitori, ma ben presto, i McLean, i Richardson e i Dorough arrivarono.
Gli adulti erano tutti seduti in soggiorno, mentre i bambini giocavano nella stanza dei giochi.
"Non doveva venire anche la tua amica dello studio medico?" Ashley chiese quando erano passati quindici minuti dopo l’arrivo di Howie e Melissa.
"Sì, Megan e le sue due sorelle," Brooke disse a tutti. "I loro genitori sono in vacanza, e così sono rimaste da sole durante le feste." Proprio in quel momento suonò il campanello. "Parli del diavolo", disse ridendo alzandosi per rispondere a porta.
"Ehi", Megan le sorrise quando aprì la porta. "Conosci già Jen, e questa è mia sorella Anna. Frequenta il college, è per quello che non la conosci."
"Ehi", Brooke sorrise. "Venite dentro", disse conducendole nel salotto, e presentandole a tutti. Ben presto tutti furono seduti ai loro posti, e parlarono fino a quando non venne ora di cena.
Mentre Brooke stava preparando uno dei piatti, sentì una mano sulla parte bassa della schiena. "Sì, Nick?" Chiese senza alzare lo sguardo.
"Non mi hai nemmeno guardato, come hai capito che sono io?"
"Nick, chi altri mi avrebbe messo la mano lì?"
"Cosa? Lo fanno tutti".
"Forse solo per te", gli sorrise, ridendo.
«Forse», ridacchiò lui in rimando. Dopo una pausa, chiese: "Hai notato Aaron e Anna, la sorella di Megan, vero?"
"No perché?" Lei lo guardò.
"Non ho mai visto Aaron ridere come adesso, e lo fa quando parla con Anna."
"Aww," Brooke sorrise. "Sono contenta per lui."
"Anch'io. Ero geloso della sua cotta per te e tutto il resto."
"Parlavi veramente sul serio?" Brooke alzò gli occhi in stato di shock.
"Sì," annuì lui prima di prendere il piatto dalle mani di Brooke e poi dirigersi verso la sala.
"Wow", Brooke si mise a ridere mentre si fermarono sulla soglia per permettere alle persone di fare loro spazio.
"Oh, voi due", Megan chiamò Brooke e Nick.
"Cosa?" Brooke chiese.
"Siete sotto il vischio", gli occhi di Megan brillarono.
"Oh, Signore," Brooke alzò gli occhi, prima di raggiungere Nick e baciarlo sulla guancia.
"Ehi! Questo non vale! "Ashley protestò.
"Beh questo è tutto che riceverete , dal momento che Nick ha le mani occupate e tutti voi siete miei ospiti", Brooke disse prendendoli in giro, mentre finalmente era grado di entrare nella sala da pranzo per mostrare a Nick dove doveva posare il piatto.
E con questo, la cena iniziò.
***
Nel bel mezzo della notte, Brooke bussò alla porta di Nick. Non ci volle troppo tempo prima che lui rispondesse, come se la stese aspettando. "Sei pronto?" Brooke gli sussurrò.
"Uh huh," Nick le sorrise, conducendola nella stanza dove erano nascosti tutti i regali. Durante la serata, avevano fatto una torta per Katie, e lei aveva ricevuto alcuni regali di compleanno, ma la maggior parte dei doni sarebbe finita sotto l'albero di Natale.
Tranquillamente, andarono su e giù per le scale, portando i doni sotto l'albero. Quando ebbero finito, Nick si sdraiò sul divano, guardando l'albero. "Cosa stai facendo?" Brooke gli chiese.
"Mi piace stare qui. E’ bella l’atmosfera di questa stanza. E’ come se fosse proprio ... Natale".
Brooke rise, avvicinandosi per sdraiarsi su di lui. Chinandosi verso il basso, lo baciò leggermente, "Sei così carino."
"Lo so", sorrise lui, tirando Brooke tra le sue braccia, in modo che lei potesse appoggiare la sua testa sotto il suo mento.
"Ci addormenteremo qui", Brooke disse sbadigliando.
"Eh, così potremo dire a Katie che abbiamo visto Babbo Natale", rispose Nick ridacchiando, avvolgendo le braccia intorno alla vita di Brooke. "Mi piace fare Babbo Natale", disse dopo un paio di minuti di silenzio.
"È divertente, non è vero?" Brooke sorrise. "Mi fa voglia di tornare bambina di nuovo".
"Sì, è così," Nick sbadigliò, baciando la parte superiore della testa.
In pochi istanti, si addormentarono.
***
Presto, il mattino dopo, Nick venne svegliato da un urlo "Mamma! Papà! " Aprì gli occhi e vide Katie con i nonni proprio dietro di lei. "Babbo Natale è venuto!" disse ridendo.
Nick ci mise un po' per abituarsi alla luce e alle persone che scese al piano di sotto. Brooke, nel frattempo, non si era nemmeno svegliata. Aveva appena borbottato qualcosa, prima di accoccolarsi di nuovo vicino a Nick, cercando di bloccare il rumore e la luce.
"Buon Natale, Nick," Mrs Darcy gli sorrise, mentre il marito guardava come Nick e Brooke stavano dormendo.
Vedendolo, Nick arrossì e sorrise, "Buon Natale Mr. e Mrs Darcy ... e Katie", e si mise a ridere, mentre la guardava controllare i suoi regali. "Brooke", la chiamò scrollandola leggermente. "Brooke".
"Hmm".
"Buon Natale".
"Buon Natale", mormorò lei senza aprire gli occhi. Un attimo dopo, i suoi occhi si spalancarono e guardò sorridendo Nick. "E’ Natale!" Esclamò, scendendo, dal divano. "Buon Natale tesoro", disse abbassandosi per prendere la figlia e baciarla. Successivamente salutò i suoi genitori. "Sei pronta a vedere cosa ti ha portato Babbo Natale, Katie?"
«Sì!" rispose la bambina battendo le mani.
"Aspetta!" Nick le interruppe, alzandosi in piedi. "Devo prendere la videocamera!" Corse al piano di sopra, e tornò giù dopo un minuto. "Okay, sono pronto!"
"Credo che tu sia più eccitato di Katie per questa cosa," La signora Darcy gli disse ridendo.
"Beh, è la prima volta nella mia vita adulta che sono sveglio la mattina presto per vedere cosa ha portato Babbo Natale a un bambino", rispose Nick sorridendo.
"Sei così carino," Brooke gli diede un pizzicotto sulla guancia.
"No, non è vero!", protestò lui con un sorriso, iniziando a registrare.
In venti minuti, Katie aveva aperto tutti i regali, e tutti i loro ospiti si era svegliati al suono delle sue grida felici. Mentre Katie iniziava a giocare con i suoi nuovi giocattoli, e gli ospiti cominciavano a scendere, Brooke si diresse verso la cucina per fare il caffè.
Pochi istanti dopo, Nick entrò in cucina. Abbracciandola da dietro e baciandola sul collo, le sussurrò: "Buon Natale".
"Me lo hai già detto", gli rispose lei ridendo, girandosi e mettendogli le braccia al collo.
"Beh, volevo dirtelo di nuovo", le disse Nick chinandosi per baciarla sul naso.
"Beh, buon Natale", Brooke gli sorrise.
"Guarda su", le disse Nick.
Brooke fece come le era stato detto e quando vide il vischio, si mise a ridere: "Quando l’hai messo qui?"
"Dopo che sei andata a letto la notte scorsa. Pensavo di poterti catturare facilmente qui."
"Sei stato furbo", gli disse sorridendo, alzandosi per baciarlo.
Pochi istanti dopo, furono interrotti da qualcuno che li stava cercando. Ma non si preoccuparono di alzare lo sguardo. Si stavano divertendo troppo.

* The Way You Love Me – Faith Hill

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Capitolo 19
*** I will love you come what may ***


CAPITOLO 18: I WILL LOVE YOU COME WHAT MAY


La settimana passò in fretta, i Carter se ne andarono, e rimasero solo i genitori di Brooke con Nick, Brooke e Katie. Prima di rendersene conto, il ballo in costume si stava avvicinando rapidamente. Brooke ritirò il suo vestito (aveva dovuto farlo fare) e insieme alle altre donne prese appuntamento per sistemare capelli e unghie, mentre gli uomini, nel frattempo, si sarebbero seduti a guardare il football fino ad una mezz'ora prima di dover partire.
... E Nick ancora una volta era pronto e in attesa di Brooke.
"Brooke!" Nick gridò per la porta. "Hai fatto così anche l'ultima volta. Ma questa volta, non posso essere in ritardo!"
Mentre stava urlando, il signor Darcy passò davanti a lui ridendo, "Nick, ragazzo mio, tanto anche per quanto tu lo desideri, le donne non vanno mai di fretta, mentre si preparano. Saranno sempre pronte dopo di te. "
L'uomo più giovane ridacchiò, "Grazie per i consigli, Mr. Darcy."
Proprio in quel momento la porta si aprì e apparve Brooke. "Sei pronto?", gli chiese.
Immediatamente, un sorriso si formò sul volto di Nick. "Certo. Sei bellissima, B."
"Nonostante sia una prostituta?" disse alzando il sopracciglio.
Nick ridacchiò, "Be', sei una prostituta molto bella!"
"Nick, tu sei troppo buono", rispose sorridendo, prendendogli il braccio. "A proposito, anche tu sei molto bello. Non figo come Ewan McGregor, però non sei niente male", gli disse strizzando l'occhio.
"Hey!" Esclamò Nick.
"Sto scherzando", Brooke lo raggiunse per baciarlo sulla guancia prima di scendere l’ultimo gradino.
Quando raggiunsero il piano di sotto, si fermò solo per un paio di minuti per salutare Katie e Mr e Mrs Darcy.
Quando entrarono nella limousine, Brooke chiese: "Sei emozionato per stasera?"
"Emozionato?" Nick si grattò la testa. "Non ne sono sicuro. Credo che avrei preferito rimanere a casa con te."
Lei ridacchiò, "Ti sei trasformato in un animale anti-party con l’età!"
"Lo so", sorrise lui. "Ma mi piace stare a casa", rispose scivolando a sedersi vicino a Brooke per poi baciarle la spalla.
"Cattivo Nick," rise lei. "Non andare oltre! O rovinerai il mio costume."
"Neanche un po'?" Mormorò lui, muovendosi fino al collo.
«No», ridacchiò Brooke, spingendolo via. "Aspetta fino a dopo".
"Bene! E’ un appuntamento, allora!"
Brooke scosse la testa: "Sei incorreggibile".
"E allora? Devo fare qualcosa per recuperare tutti quegli anni perduti in qualche modo!"
Al che, Brooke gettò la testa all'indietro in una risata.
***
Ore dopo, Nick aveva lasciato Brooke a un lato della stanza con la sorella e gli amici in modo che potesse arrivare sul palco per fare il suo piccolo discorso di benvenuto con Kevin. Stavano parlando quando Ashley tutto ad un tratto salutò una coppia di mezza età.
"Brooke, questo è Ryan, e sua moglie Jenean. Ryan lavora con i ragazzi. Ryan e Janean, questa è Brooke, mia sorella.”
"Piacere di conoscervi", Brooke rispose stringendo le mani di Ryan e Janean.
"Oh, così tu sei Brooke," Janean sorrise.
"Sì, io sono", disse lei ridendo. "Perché?"
"Abbiamo sentito parlare molto di te in questi anni. Vero, Ryan?" disse rivolgendosi al marito. "Ryan?", lo chiamò di nuovo quando lui non rispose.
Quando lei dolcemente lo picchietto nello stomaco, lui rispose: "Huh?"
"Non importa" Janean alzò gli occhi prima di tornare a guardare Brooke. "Allora, ti piace qui?"
"Mi piace", Brooke annuì. "E’ strano passare un inverno al caldo, ma mi sto abituando."
"Sì, infatti».
"Ehi, ragazzi!" Una donna più piccola li salutò, insieme a un uomo alto, dai capelli scuri.
"Ehi", tutte le donne, ad eccezione di Brooke, la salutarono.
"Jessica e Dan, questa è Brooke. Brooke, loro sono Jessica e Dan," Alexis li presentò. "Dan era negli O-Town".
"Oh," Brooke sorrise. "Beh, è bello incontrarvi."
Il gruppo chiacchierò per un po' prima che tutta la stanza si zittì per sentire il discorso di Kevin e Nick. Furono brevi, dolci, e, diretti al punto, così in men che non si dica, Nick e Kevin si erano uniti al loro gruppo.
Parlarono per alcuni momenti e Nick si chinò a sussurrare all'orecchio di Brooke, "Andiamo a ballare."
"Va bene", gli rispose lei.
Tranquillamente, si scusarono e andarono mano nella mano alla pista da ballo. Per un po', ballarono tranquillamente, fino a quando Brooke si lasciò sfuggire una risatina.
"Che c'è?" Nick la guardò in viso.
"Se non lo conoscessi meglio, penserei che George è uno stalker".
Nick si guardò alle spalle e vide George e Caroline in piedi nella pista da ballo. Aggrottando la fronte, si rivolse a Brooke, "Penserei così anch'io."
"Nick", lo placò lei, toccando la sua guancia con il palmo della mano. "Non ti preoccupare. Non mi preoccupa più ", e si avvicinò per dargli un bacio leggerissimo, uno di quelli che riservava a Nick quando aveva bisogno di assicurargli qualcosa. "Ti amo", gli sussurrò.
"Ti amo anch'io", sorrise lui.
Proprio in quel momento, la canzone che ballavano finì, e una nuova incominciò subito. Immediatamente, Brooke riconobbe la sua canzone preferita dal film Moulin Rouge. Abbracciandolo stretto intorno al collo, gli disse: "Adesso ti amo davvero".

Never knew I could feel like this
Like I’ve never seen the sky before
I want to vanish inside your kiss
Every day I love you more and more
Listen to my heart can you hear it sings
Telling me to give you everything
Seasons may change winter to spring
But I love you until the end of time


"Così tutto ciò che devo fare è dire al DJ di mettere la tua canzone preferita per farmi amare di più?"
Lei rise, "Sì!"
"Beh, buono a sapersi", rispose ridacchiando per poi avvicinarsi al suo orecchio iniziando a cantare la canzone.
"Sai anche le parole!", gli disse Brooke tirandosi indietro.
"Come potrei non saperle? Mi hai fatto vedere questo film milioni di volte ai tempi del college, anche quando ti eri trasferita da me. Per non parlare del CD, che credo sia il tuo preferito."
"Beh, direi di si", rispose arrossendo. "La musica è molto bella."
"Sì, credo di sì», rispose Nick sorridendo.
"Sì e sai anche cantare bene come Ewan!"
"Sei proprio simpatica Brooke," rispose scuotendo la testa e tirandola più vicino a lui. "Proprio simpatica".
Lei rise e gli diede un bacio sotto l'orecchio.
I due ballarono in silenzio fino alla fine della canzone, quando tutti si fermarono per iniziare il conto alla rovescia. "Non è eccitante?" Brooke guardò Nick con occhi spalancati. "Stiamo facendo il conto alla rovescia per l'ultimo anno del primo decennio degli anni 2000".
"Ehh", rispose lui inclinando la testa. "Non lo so. Sembra che con l'età, io sia meno interessato a un decennio o l’altro o qualunque altra cosa."
"Sfigato", rispose lei prendendolo in giro.
"... Ma se tu lo vuoi, potrei interessarmici di nuovo", rispose facendole un sorriso stupido.
Brooke alzò gli occhi, "Non essere così banale".
"Okay," ridacchi lui, chinandosi verso il basso per darle un bacio. Tirandosi indietro un paio di momenti più tardi, si guardarono intorno. "Abbiamo dimenticato qualcosa?" chiese Nick ridendo.
"Credo che abbiamo perso tutto il conto alla rovescia," rispose Brooke ridacchiando.

Come what may
Come what may
I will love you until my dying day


"Oh, beh, allora. Felice Anno Nuovo, piccola".
"Buon anno nuovo, Nicky".
"Aww, forza. Io ti ho dato un nomignolo affettuoso, e tu non ne hai uno per me? Questo non è giusto!" disse prendendola in giro.
"Okay, deficiente", disse strizzandogli l'occhio.
"Hey!"
"Stupido?"
"No."
"Asino?"
"No."
«E allora che cosa vuoi?" rise lei.
"Non lo so», disse Nick alzando le spalle.
"Beh, ci penserò”, Brooke gli promise.
"Okay," Nick ridacchiò. "Allora, cosa ne dici di uscire di qui?"
"Sei già pronto per tornare a casa?"
"Sì. Sono stanco".
Brooke alzò il sopracciglio: "Stanco, a quest’ora?
Suddenly the world seems such a perfect place
Suddenly it moves with such a perfect grace
Suddenly my life doesn't seem such a waste
But our world revolves around you
And there's no mountain too high
No river too wide
Sing out this song I'll be there by your side
Storm clouds may gather
And stars may collide
But I love you until the end of time


"Beh, non proprio stanco," spiegò Nick. "Stanco di questo party".
Brooke gli afferrò la mano e si mise a ridere, "Bene. Perché lo sono anch’io. Andiamo".
La coppia uscì dalla stanza, facendo segno ad Ashley e Brian che stavano andando. Non appena arrivò la limousine, si sedettero e Nick mise un braccio intorno alla vita di Brooke e lei appoggiò la sua testa sulla sua spalla. "Voglio solo andare a casa, fare una doccia calda, e andare a letto."
"Posso farlo con te?" Nick le chiese.
"Per la parte di andare a casa e dormire, puoi», Brooke gli rispose ridacchiando, dandogli un bacio sulla guancia.
"Dannazione."
"Hmm. Forse mi mangerò un gelato dopo", Brooke disse meditando.
"Dopo esserti addormentata?" Nick le chiese grattandosi la testa.
"No, deficiente. Dopo la doccia."
"Oh," sorrise lui. "Lo sapevo."
"Certo come no."
"Zitta!"
In meno di venti minuti, arrivarono a casa e videro che i genitori di Brooke era già andati a dormire, così la coppia andò al piano di sopra per cambiarsi. Quando Brooke entrò nella sua stanza, Nick disse: "Ci vediamo al piano di sotto per un gelato".
"Certo", gli rispose prima di scomparire dietro la porta.
Dopo la doccia, Brooke scese in cucina. Quando entrò nella stanza, Nick, che si era messo i pantaloni della tuta e una maglietta, squadrò Brooke un paio di volte. "Che camicia da notte sexy", le disse sorridendo.
"Oh stai zitto!" Brooke si mise a ridere. La camicia da notte, infatti, era una di quelle lunghe di flanella tipo "della nonna." E’ comoda!"

Come what may
Come what may
I will love you until my dying day


"Non lo metto in dubbio!" rise porgendole il contenitore del gelato che stava mangiando.
«Grazie», Brooke gli sorrise, andando a sedersi su uno sgabello accanto a lui. Ne mangiò un cucchiaio, poi lo porse a Nick. Andarono avanti così, senza parlare fino a quando il barattolo di gelato finì. "Oh cavolo", Brooke si lamentò, appoggiando la testa sul tavolo. "Sto per esplodere".
"Non era poi così tanto, ne avevo mangiato un po’ prima che tu arrivassi", disse battendole sulla pancia.
"Fermati!" gli disse ridendo, cercando ripararsi la pancia con una mano. L'altra mano aveva un po’ di gelato sciolto sulle dita, così Brooke allungò la mano e glielo mise sul naso.
"Hey!" protestò Nick. «Non è giusto!" Ma prima che Brooke potesse dire qualcosa, le prese in bocca un dito per leccare il gelato rimasto.
"EWW", Brooke fece una smorfia. "Questo è schifoso!"
"Invece ti piace", rispose lui con una smorfia, mettendole le mani sui fianchi e tirandola verso di lui.
"Davvero?" chiese lei, prendendo il gelato che gli era rimasto sul naso.
"Direi di sì, guardati!" », esclamò, baciandola improvvisamente.
"Mmm," sospirò Brooke, avvolgendogli le braccia intorno al collo. Non appena furono vicini, avvolse le gambe intorno alla sua vita, cercando di tirarlo più vicino. Spostò la testa indietro, e Nick ne approfittò per baciarla sul collo. "Nick", gli disse mentre le sue mani cominciavano a vagare dalle sue gambe fino alla vita e viceversa, inconsciamente cercando di trovare la sua pelle.
"Hmm?" », chiese lui, non togliendole le labbra di dosso.
"Credo che sia arrivato il momento di andare di sopra".
Lui la baciò l’angolo della bocca. Poi si alzò per guardarla: "Sei sicura?"
"Uh huh", annuì Brooke, chinandosi a baciargli il lobo dell'orecchio.
"Ma quando ci siamo conosciuti mi ha detto che non sarei mai riuscito a sedurti", disse prendendola in giro.
"Nick!" », esclamò lei, tirandosi indietro. «Vuoi solo stare zitto? Vuoi farlo o no?"
"Oh, certo che voglio", rispose sorridendo, facendola scendere dallo sgabello. «E nessun bambino sta per interromperci questa volta."

Oh, come what may, come what may
I will love you, I will love you
Suddenly the world seems such a perfect place*

~ ~ ~
Qualche tempo dopo, i due erano accoccolati insieme; Nick con la faccia sepolta nei capelli di Brooke, e lei stava giocando con le dita che stavano riposando sul ventre. Improvvisamente, sentì ridere nei capelli.
"Cosa?" girò la testa, sorridendo, a guardarlo.
"Che cosa stai facendo con le mie dita?" rispose sogghignando.
"Sto giocando con loro", e prese una delle sue mani per poi portarla alla sua bocca per baciarla. Tenendola tra le sue mani, sussurrò, "Ti amo".
"Ti amo anch'io", rispose Nick, baciandole il collo e rannicchiandosi vicino. Improvvisamente, Brooke sentì qualcosa a contatto con la sua pelle.
"Ohh!" disse ridendo, girandosi tra le sue braccia per guardarlo. "Stai cercando di dirmi qualcosa?"
"Uh huh", rispose con un sorriso accattivante, prendendole la mano per baciarle il palmo.
"Tu scemo", rispose prima di chinarsi per baciarlo.
~ ~ ~
La luce del sole entrava attraverso la finestra quando Brooke si svegliò la mattina dopo. Aprendo gli occhi, capì subito che era nella stanza di Nick, e che lui era sdraiato dietro di lei con le braccia avvolte intorno alla vita e il suo viso sepolto nel suo collo. Dopo aver realizzato che non avevano vestiti addosso, si ricordò improvvisamente della sera prima e arrossì.
Girandosi lentamente, lo baciò leggermente, cercando di svegliarlo. "Hmm," si lamentò Nick, senza aprire gli occhi.
"Nick", sussurrò. "Svegliati".
"Perché?" piagnucolò lui, aprendo lentamente gli occhi. Ma quando la vide, sorrise. "Buongiorno, piccola."
Brooke arrossì di nuovo al suo vezzeggiativo prima di rispondere: "Buon giorno Nick."
"Hai dormito bene?" Lei annuì, mordendosi le labbra. "Che c'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?" disse prendendola in giro.
"Uh huh", rispose lei ridendo.
"Tu parli!" disse ridacchiando.
"Uh huh," rispose Brooke di nuovo, questa volta facendo un grande sbadiglio.
"Stanca?"
"Uh huh".
"Brooke, hai intenzione di dire altro questa mattina di diverso da 'uh uh?'"
"Forse", rispose sorridendo, appoggiando il suo naso sul suo collo.
"Bene". Rimasero in silenzio per qualche istante, Brooke accoccolata sul suo collo con gli occhi chiusi prima che Nick chiedesse: "Hai intenzione di trasferirti in questa stanza con me adesso?"
"Solo se lo vuoi", disse sbadigliando di nuovo.
"Tu lo vuoi?"
"Uh huh", rispose annuendo, baciandogli la sua spalla.
"Bene". Questa volta fu lui a fare un grosso sbadiglio. "Credo che abbiamo bisogno di dormire di più".
"Lo credo anch’io," Brooke annuì. "E' ancora molto presto."
"Sì, sono solo sette. D’altronde, se dormiamo un po’ di più, i tuoi genitori possono prendersi cura di Katie."
"Che egoisti che siamo" disse tirandosi indietro per guardarlo.
"Sì", ridacchiò lui, dandole un bacio leggero. "Penso che abbiamo il diritto di esserlo".
"Lo penso anch'io," Brooke gli sorrise, accoccolandosi nuovamente su di lui. "Allora dormiamo".
"Va bene."
"Ti amo", sussurrò Brooke mentre chiudeva gli occhi.
"Ti amo anch'io", Nick le baciò la parte superiore della testa. "Oh, e un'altra cosa", disse lasciandosi sfuggire un sorriso.
"Eh?" Mormorò lei.
"Bel tatuaggio," rise mentre chiudeva gli occhi.
Contenti nella loro nuova situazione, si addormentarono ancora per un altro paio d'ore.
~ ~ ~
Alle 10:00, finalmente si alzarono, fecero la doccia, e si vestirono. Quando lasciarono la stanza di Nick un’ora dopo, sentirono un sacco di gente al piano di sotto. "Oh no," Brooke disse scuotendo la testa. "Non mi dire che tutti hanno deciso di fare un party qui».
"Sembra di sì", sorrise Nick, prendendole la mano e tirandola per le scale con lui.
Quando entrarono al piano di sotto, tutti si fermarono per guardargli. "Era ora che voi due finalmente vi svegliaste," Brian fu il primo a parlare.
"Eravamo stanchi", Nick si strinse nelle spalle con noncuranza, dirigendosi verso l’unica sedia libera e tirando Brooke sulle sue ginocchia.
Alexis sbuffò, "Ci scommetto che lo siete", ma Nick e Brooke convenientemente la ignorarono.
"Com’è stata la festa di ieri sera?" Mrs Darcy chiese.
"E'stata okay," Nick rispose. "Non ero molto in vena di festeggiare."
"Sì, voi due ve ne siete andati presto", Alexis continuò.
"Non ci sembrava il caso di trattenerci oltre," Brooke motivò.
"Uh huh," Melissa sorrise.
La conversazione presto si rivolse su altri argomenti, tra cui la partita di football che era in tv. A un certo punto, Brooke si alzò per andare a prendere una tazza di caffè.
Dopo essersi versata il caffè, si girò per prendere il latte, ma saltò in sorpresa quando vide che Ashley, Alexis, Melissa, e Kuma l’avevano seguita.
"Cosa?" Brooke chiese.
"Hai fatto sesso!" Ashley la accusò.
"Perché dici questo?" sua sorella arrossì, andando verso il frigorifero.
"Umm, facciamo due conti," Alexis sorrise. "Voi due ve ne andate prima dal ballo, ma vi svegliate così tardi la mattina. E entrambi avete due dei sorrisi più assurdi che io abbia mai visto."
"Allora? Forse eravamo solo stanchi".
"Sì, e io so perché," disse Melissa ridendo.
"E allora anche se l’ho fatto?" Brooke finalmente ammise.
"Niente," Ashley sorrise. "Volevamo solo fartelo ammettere."
"E adesso siamo felici. Noi non dovremo più vedere Nick con il broncio che gira per casa," Alexis aggiunse.
Scuotendo la testa, mentre tornava nel salotto, Brooke si mise a ridere, "Come vi pare, ragazze."
~ ~ ~
Più tardi quella sera, Brooke e Nick stavano mettendo i piatti nella lavastoviglie, mentre parlavano.
"Brooke," Nick le chiese, "Vieni con noi a New York per l’uscita del CD?"
"E Katie?"
"I miei genitori posso prendersene cura. Si sono già offerti..." rispose lui.
"Deve vedere se riesco a prendere dei giorni al lavoro, ma mi piacerebbe molto", sorrise lei. Continuarono a lavare i piatti per pochi istanti poi tutto ad un tratto Brooke parlò: "Perché non mi dici nulla del CD?"
"Perché è una sorpresa," Nick le sorrise.
"Scommetto che i ragazzi su internet ne sanno più di me."
"Probabilmente. Ma tu non vai in cerca di informazioni, quindi non ti dico niente", rispose chinandosi a baciare la guancia. Spostando poi il suo bacio sul collo, mormorò, "Dobbiamo finire i piatti adesso?"
"Sì", rispose sorridendo lei. "Quindi siediti fino a quando non ho finito".
"Se ti aiuto fai prima, però", motivò Nick.
"Beh, sei proprio ansioso" disse Brooke ridendo.
"Questo sono io."
I due lavorarono più velocemente nel mettere i piatti in lavastoviglie. Come Brooke mise la pastiglia e accese la macchina, Nick fece un passo indietro, continuando a rimbalzare sulle punte dei piedi. Quando Brooke si voltò per vedere dove fosse andato, scoppiò a ridere. "Cosa ti succede?"
"Sono passate," rispose, guardando l'orologio ", dodici ore dopo .... beh sai, " disse sorridendo.
Brooke alzò gli occhi. "Uomini!" disse alzando le mani mentre usciva dalla stanza con Nick dietro.
Quando arrivò davanti sua stanza, fece per entrare. "Dove stai andando?" Nick le chiese.
"Devo prendere un paio di cose», rispose lei, aprendo i suoi cassetti e tirando fuori alcuni capi di abbigliamento.
"Beh, sbrigati", piagnucolò Nick.
"Nicholas Gene Carter! Calmati, o dormo qui stasera! ", disse Brooke prendendolo in giro, alzandosi in piedi da dove si era inginocchiata per terra per aprire un cassetto.
"Mi dispiace", rispose lui facendo il broncio, camminando verso il muro per poi appoggiarsi.
Lei inclinò la testa e sorrise, "Nick, cosa stai facendo?"
«Niente», sorrise, avvicinandosi per baciarla.
"Mmmm," lei sorrise nel bacio. Continuarono così per qualche istante prima che Brooke finalmente lo spostò. "Vai in camera tua. Sarò lì in un minuto."
"Promesso?"
"Promesso".
Dopodichè, Nick la lasciò libera di lavarsi i denti e prendere un pigiama, un accappatoio, e un cd. Aveva appena spento la sua luce e chiuso la porta alle sue spalle quando un movimento la fece trasalire. "Papà! Che cosa stai facendo alzato?"
"Sono sceso per prendere un bicchiere di succo", rispose lui guardandola strano. "Dove stai andando?"
"I. .. Umm .. Ero solo ... " disse balbettando quando la porta di Nick si aprì.
"Mi sembrava di sentire la tua voce ..." rise prima di vedere il signor Darcy. "Oh, signor Darcy, salve".
"Buona sera, Nick," il padre di Brooke rispose.
"Oh cavolo!" Brooke si lasciò sfuggire un'esclamazione.
Mr. Darcy guardò avanti e indietro tra la figlia e il suo fidanzato. Dopo un momento, disse: "Io torno nella mia stanza. Ovunque tu vada, o qualunque cosa tu faccia, da questo punto in poi, non è affar mio. E non chiederò niente. Buona notte." Detto questo, entrò in camera sua e di sua moglie, e chiuse la porta.
Rapidamente, Brooke passò davanti a Nick e entrò nella sua stanza. "Be', non è stato interessante?" disse appoggiando i suoi vestiti su una sedia.
"Cosa c'è che non va?" Nick l’abbracciò da dietro, appoggiando la guancia sulla sommità del capo.
"Beh, sai il mio papà .... e la sua morale rigorosa", rispose girandosi per abbracciare Nick.
"Vuoi dire la stessa morale rigorosa che hai tu? ... O che avevi almeno fino a ieri sera", disse prendendola in giro.
"Nick, è stato diverso. Non era come perdere la verginità. Per quanto riguarda papà ... beh credo che abbia cambiato punto di vista. E anche io da quando sei rientrato nella mia vita".
"Ho cambiato la vostra morale?" chiese Nick alzando il sopracciglio vertiginosamente. "Wow, mi sento speciale. Ti ho davvero corrotta."
"Sì l’hai fatto", disse Brooke ridendo, sporgendosi fino a dargli un bacio. Allontanandosi, gli chiese: "Hai uno stereo in qui?"
"Sì, accanto al televisore. Perché?"
"Ascolto musica quando dormo. E ho pensato che se mi trasferivo qui, avresti potuto abituartici anche tu."
"Prendi il possesso della mia stanza ora?" Chiese, guardandola mentre inseriva il cd e premeva play.
"Uh huh», annuì Brooke, mentre la musica partiva.
"E tu ancora ascolti le canzoni che cantava mio fratello quando aveva tredici anni?!", Chiese Nick, incredulo, come si rese conto di quello che era partito.
"Ehi! E' una delle poche canzoni di lui che mi piace. E' carina. Inoltre, è la sua unica canzone in questo cd."
"Che altro c'è?" chiese Nick stringendo gli occhi.
"Err. Per la maggior parte voi ragazzi."
Nick alzò gli occhi, "Non mi ascolterò cantare mentre dormo."
"Sì che lo farai."
"No non lo farò."
«Sì. Tu. Lo. Farai." Brooke gli disse baciandolo dolcemente.
"Hmm," mormorò Nick, chinandosi per approfondire il bacio. "Credo che lo farò", si tirò indietro, giusto il tempo per risponderle.
"Bene", Brooke sorrise spingendolo sul letto.

* “Come What May” from Moulin Rouge, performed by Ewan McGregor and Nicole Kidman

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Capitolo 20
*** For the Longest Time ***


Chapter 19 For the Longest Time

"Non posso credere che faranno uscire il cd per il tuo compleanno", Brooke disse a Nick non appena aprì la porta della stanza di albergo. Erano passate un paio di settimane, e erano andati a New York per il lancio del nuovo album.
Nick alzò le spalle mentre le teneva aperta la porta, "Non mi interessa. Sono troppo vecchio per preoccuparmi del il mio compleanno."
"Prova a dirlo ai tuoi fan," Brooke rispose strizzandogli l'occhio mentre lasciava cadere la sua valigia sedendosi sul letto. "Ooh. E’ perfetto per rimbalzarci sopra." Dicendo questo, si alzò sul letto e cominciò a saltare.
"Brooke, non farti male," Nick la avvertì, ridendo mentre la osservava saltare sul letto come una bambina.
"Oh, stai tranquillo!" rispose lei sorridendo, lasciandosi cadere.
"Lo sono!" protestò lui. "Solo non voglio che ti fai male!"
"Beh, quanto sei dolce?" disse Brooke sorridendo, sdraiandosi sulla schiena. "A che ora è la cena?" chiese sbadigliando.
"Alle 18:00".
Entrambi alzarono lo sguardo per vedere Brian entrare dalla porta dal momento che Nick non l’aveva ancora chiusa. "Che ore sono adesso?" Brooke chiese.
"Le 15:00", rispose Brian sorridendo.
"Woohoo! Giusto in tempo per un pisolino."
"B, va tutto bene?" Nick chiese mentre si sedeva sul bordo del letto per togliersi le scarpe. "Sei sempre stanca ultimamente."
"Sì", mormorò lei. "Credo di stare ancora smaltendo le pressioni delle festività."
"Sei sicura che non sei incinta?" Brian le disse prendendola in giro. "Ashley non faceva altro che dormire."
"Sono abbastanza sicura di non esserlo", sua cognata rispose ridendo. "Ora va via prima di iniziare a trovare altre cause per la mia stanchezza."
"Sì signora. Ho capito l’avvertimento", rispose sorridendo mentre si avviava verso la porta. "Ci vediamo più tardi."
Dopo che Brian se ne fu andato chiudendosi la porta alle spalle, Nick si sdraiò accanto a Brooke. "Sei sicura che stai bene?"
"Certo", rispose aprendo gli occhi. "Tu mi conosci, Nick. Mi stanco sempre in quelle occasioni e devo recuperare con il sonno. E il viaggio mi ha distrutto".
"Okay," disse baciandole la guancia. "Mentre tu fai un pisolino io disfo i bagagli."
"No", gli disse Brooke trattenendolo non appena vide che stava per scendere dal letto. "Fai un pisolino con me».
Nick restò fermo un attimo prima di ritornare da lei. Chiuse gli occhi, e sorprendentemente, si addormentò in pochi istanti.
Sembravano passati solo due minuti, quando Nick si svegliò con la sensazione di avere un peso sopra di lui. Aprendo gli occhi, vide Brooke che gli sorrideva, appoggiata sulla sua pancia. "Svegliati, bell’addormentato» ridacchiò, facendogli il solletico.
"Non voglio", rispose Nick piagnucolando, tirandola verso il basso per abbracciarla.
"E tu eri quello che non voleva nemmeno fare un riposino!" lei gli ricordò, cercando di alzarsi.
"Ma ora voglio tornare a dormire", rispose sbadigliando, infine lasciando andare Brooke che scese dal letto.
"Beh, vuoi dormire ... o mangiare?"
"Mangiare!" Nick rispose ridendo, tutto d'un tratto sveglio. "Poi dormire".
"No, poi shopping," Brooke lo corresse.
"Cosa?"
"Solo un po'. Noi ragazze vogliamo dare un'occhiata in giro."
"Non ti basta fare shopping a casa?"
"No", rispose lei sorridendo, andando a baciare Nick sulla guancia.
Proprio in quel momento si sentì bussare alla porta, "Forza ragazzi! E’ ora di cena!" sentirono chiamare Kevin attraverso la porta.
"Arriviamo!" Nick gli rispose. "Ora andiamo", disse afferrando la mano di Brooke. "Ceniamo e poi shopping."
~ ~ ~
"A che cosa stai pensando?" Nick chiese più tardi quella sera, dopo che tutti erano rientrati in albergo, mentre Brooke stava sistemando alcune delle sue cose in bagno. Aveva tirato fuori la sua scatola di pillole anticoncezionali e si fissava tra le mani.
"Vuoi altri bambini?" gli chiese alzando lo sguardo.
"Vuoi dire altri oltre a Katie?"
Lei sorrise quando sentì che Nick considerava Katie come sua. "Sì".
Lui si strinse nelle spalle, e poi chiese con gli occhi socchiusi, "È una domanda trabocchetto?"
"No, voglio una risposta sincera."
"Sì", rispose Nick lentamente, guardandola in viso. "Cioè, no," cambiò, fraintendendo la sua espressione. "O sì?"
"Nick", disse Brooke ridendo. "Voglio la verità."
"Beh, io ho sempre voluto bambini", rispose lui, «anche se, non ho mai pensato a quanti. Ho sempre pensato che chi mia moglie avrebbe deciso".
"Beh, io non sono tua moglie, o no?" disse Brooke alzando il sopracciglio.
"Non ancora", rispose lui sottovoce.
"Ti ho sentito", gli disse sorridendo.
"Allora?" Nick alzò il sopracciglio. "A cosa portano queste domande?"
Brooke guardò giù verso la confezione di pillole che aveva in mano prima di voltarsi e di buttarla nella spazzatura.
Realizzando il significato implicito alla sua azione, Nick si lasciò sfuggire un sorriso prima di baciarla sulla bocca. Tirandosi poi indietro disse ridendo, "I nostri bambini verranno fuori incasinati."
"Beh dipende", Brooke rispose con gli occhi che brillavano.
"Da che cosa?"
"Saranno incasinati solo se prendono per la maggior parte da te."
"Ah. Molto divertente," rispose lui sardonicamente, spingendola fuori dal bagno. "Non credo di voler più avere dei figli con te."
"Mi dispiace", disse lei mettendo il broncio, abbracciandolo intorno alla vita.
"Ti perdono, ma solo a una condizione," disse rivolgendole un sorriso malizioso.
"Quale?" Brooke chiese guardandolo.
"Dobbiamo iniziare subito", rispose Nick sorridendo.
"Tu incorreggibile, piccolo..."
Non ebbe mai modo di finire l'ultima frase.
~ ~ ~
Più tardi, Brooke e Nick erano sdraiati a letto, che aspettavano di addormentarsi. Nick aveva saldamente messo un braccio intorno a Brooke, che in risposta aveva messo la testa contro la sua spalla e appoggiato le dita sulla sua pancia, a volte colpendo in un punto sensibile, facendolo ridere nei suoi capelli. Stava per dormire quando la voce di Brooke lo fece trasalire: "Dimmi una cosa di questo CD".
"Eh?" mormorò assonnato.
"Hai messo anche la nostra canzone?"
"Quale?"
"Che vuol dire quale?" Brooke sollevò la testa e si girò per guardarlo. "Ne abbiamo scritta solo una."
"Beh, c’è quella del college ..."
"Nick", disse Brooke sorridendo: «Sai quale intendo."
"Sì, l’ho messa sull’album," rispose lui.
"Va bene", disse Brooke sdraiandosi indietro. "Volevo solo saperlo visto che non mi dici niente a riguardo".
"Scoprirai tutto domani a mezzanotte."
"Sì, sì, lo so", disse baciandolo sulla spalla.
"Brooke?"
"Sì?"
"Sai che hai sempre creduto che la poesia che hai trovato riguardasse la mia ex?"
"Sì?"
"Non è così," Nick confessò. "Riguarda te."
"Cosa?" Brooke tirò su la testa per guardare di nuovo Nick. "Ma l’hai scritta solo un anno fa ..."
"Sì, lo so", rispose lui arrossendo. "Ma se ti ricordi, ho scritto qualcosa che parla di due anni prima. L'ho scritta pensando a quando eravamo a Columbus per un tour."
"Oh. Perché non me l'hai detto?"
"Brooke", le disse motivando, raggiungendola fino a scostare una ciocca vagante di capelli dietro le orecchie. "E' stato prima che accadesse qualcosa tra noi. Come avresti reagito?"
Lei si strinse nelle spalle, "Probabilmente mi sarei ritirata nel mio guscio."
"Sì," Nick asserì raggiungendola per darle un bacio leggero.
"Ma ... tu eri...?" Brooke cominciò.
"Ero cosa?"
"Se era solo un anno fa ... tu eri ancora ...?" Lei non finì la frase.
"Innamorato di te?" finì Nick per lei. Lei annuì. "Credo di sì in un certo senso. Fui in grado di andare avanti, ma mi sei mancata. Il motivo per cui la mia ex ha rotto con me era perché mi sentiva distante. Avevo paura di avvicinarmi".
"Ma se non fosse stato così, oggi avresti potuto stare con lei?" Brooke deglutì a fatica, le lacrime le salirono agli occhi.
"Shh", disse Nick asciugandole una lacrima. "Non lo so. Evidentemente, Dio aveva questo in mente."
"Sì", rispose lei con un piccolo sorriso.
"Ora andiamo a dormire. Ci aspetta una lunga giornata domani."
"Okay," Brooke diede a Nick un altro bacio prima di sdraiarsi di nuovo. Rimasero in silenzio per qualche istante prima che Brooke dicesse: "Mi manca Katie."
"B, lo sai che sta bene. Abbiamo appena finito di parlare con lei".
"Sì, lo so. Ma mi manca".
"Hmm," mormorò lui, ma un minuto più tardi ammise: "Anche a me."
"Tu sciocco", disse Brooke prendendolo in giro.
"Ehi, non posso farci niente!" Nick si spostò un po' sul fianco, e appoggiò la mano sulla sua pancia. "C'è già un bambino lì dentro?"
"Oh sì, Nick. Ci basta schioccare le dita e compare," Brooke rispose alzando gli occhi. "Ho smesso di prendere la pillola solo stasera."
Lui si strinse nelle spalle e le baciò la pancia prima di ritornare nella posizione di prima e appoggiare la testa sul cuscino. Prendendola tra le sue braccia, le disse: "Non si sa mai. La pillola non sempre funziona comunque. Potresti essere incinta per quanto ne sappiamo".
"Continua a crederci, Nick," rispose lei ridendo sarcasticamente, chiudendo gli occhi.
"Oh, bene. Se non lo sei, dobbiamo solo continuare a provare", rispose sorridendole nei capelli, mentre le baciava la tempia.
"Sono sicuro che la cosa ti piacerebbe," ridacchiò lei, baciandolo sulla guancia.
"Hmm", Nick si limitò a sorridere prima di scivolare nel sonno.
~ ~ ~
Il giorno dopo fu pieno di conferenze stampa, ma passarono in fretta. Essendo stata lontana dal gruppo per diversi anni Brooke si sentì a disagio quando si trovò di nuovo nel caos per il rilascio dell'album. Ma aveva sua sorella e le amiche, che resero più facile per lei passare questo momento, in quanto erano molto più abituate con la pubblicità.
Infine, era quasi mezzanotte ed erano tutti pronti per il rilascio del loro ultimo album. "Siete tristi?" Brooke chiese ai ragazzi, che aspettavano.
"Sì," Brian annuì. "Come non esserlo?"
"Ma sappiamo che è il momento di farla finita," Kevin incluse. "Abbiamo le nostre famiglie alle quali dedicarci".
"E a farne di nuove", Howie rise, afferrando la mano di Melissa.
"Non scherzate," Kuma rispose sorridendo.
Verso la fine della conversazione, Nick guardò Brooke. Avevano deciso di non dire a tutti che stavano cercando di avere un bambino fino a che Brooke non fosse rimasta incinta.
Mezzanotte finalmente arrivò. Quando vide che ora era, Brooke si rivolse a Nick e lo baciò sulla guancia, "Buon compleanno".
"Grazie", sorrise lui.
"Adesso sei ufficialmente vecchio", gli disse strizzando l'occhio.
"Hey!" protestò lui, ma si fermò quando vide che stavano distribuendo il cd. Sorridendo, la guardò e poi gli voltò le spalle in modo che Brooke non potesse vedere.
"Non hai intenzione di farmelo vedere?" Brooke piagnucolò, cercando di afferrarlo da Nick.
"No.. Devi ascoltarlo prima," si voltò e le fece un sorriso compiaciuto.
"Ma perché?"
"Perché ho deciso così."
"Se non mi lasci vedere .... Io. .. Io. .. Nessun bambino per te!"
Nick gettò la testa all'indietro in una risata: "Tu non lo farai mai. Lo vuoi tanto quanto me."
"Un bambino?" Alexis si illuminò. "Avrete un bambino?" si rivolse a Brooke, che era diventata rossa.
"No, non ancora», rispose lei, cercando, nel mentre, di arrivare dietro a Nick per prendere il CD.
"Ma tu ne vuoi uno?" Alexis chiese sorridendo. "Ehi Ashley! Indovina un po'! Un giorno sarai zia di due bambini!"
"Alex", piagnucolò Brooke rivolta alla sua amica. "Non è un così grosso affare. Non è che lo sto facendo in questo momento."
"Cos’è questa cosa del bambino?" Ashley chiese finalmente.
"Nick", Brooke si rivolse verso di lui piagnucolando, ma lui scosse solo le spalle.
"L’hai tirato fuori te questo argomento."
Brooke sospirò e quindi ammise a sua sorella e alla sua amica, "Si, vogliamo un altro bambino."
"Yay!" Ashley sorrise, battendo le mani e abbracciando la sorella.
Dopo che le esclamazioni di gioia delle tre donne furono finite, Brian si avvicinò alla moglie. "Pronta per andare?"
"Sì", le sorrise lei. "Brooke e Nick stanno per avere un bambino!"
"Ah! Lo sapevo che eri incinta!" Brian disse.
"Non sono incinta!" Brooke si mise a ridere.
"Non è incinta," Alexis annuì, aiutando Brooke. "Lei e Nick sono solo cercando di sfinirsi a vicenda".
"Hai un modo così eloquente di mettere le cose," le disse Nick sorridendo.
"Lo so, vero?" Alexis sorrise. "Kevin!" si girò a chiamare il marito. "Vieni qui!"
Obbedientemente, suo marito si avvicinò al gruppo, "Cos'è questa storia che sei incinta?" chiese a Brooke non appena li ebbe raggiunti.
"Oh, Signore," Brooke gemette, nascondendo il viso nella spalla di Nick.
"Eh," Nick si lasciò sfuggire una risatina. "Credo che sia arrivato il momento di andare. Prima che voi tutti facciate a Brooke un terzo grado".
"Non divertitevi troppo!" Brian li prese in giro mentre Nick tirò Brooke fuori dal negozio.
"Sì, come ti pare!" Nick gli rispose, ridendo.
~ ~ ~
Mentre Brooke si stava preparando per andare a letto, Nick inserì il CD nello stereo. Quando lei uscì dal bagno, Nick chiese, "Ti piace per il momento?
"Mi piace, ovviamente," Brooke sorrise sedendosi sul letto, senza nemmeno preoccuparsi di spostare le coperte.
"Sei stanca? Possiamo ascoltare il resto domani, se lo desideri."
"No, voglio finirlo oggi ..." Brooke lasciò finire la frase mentre una delle canzoni finiva e un altra cominciava. "Nick! Come mai c’è questa canzone?", esclamò, sedendosi, non appena sentì le note della canzone che avevano scritto tanto tempo fa.
"La volevamo sul cd," rispose Nick stringendosi nelle spalle. "Abbiamo pensato che sarebbe stato un ottimo singolo finale". 

Oh, Oh, Oh
For the longest time
Oh, Oh, Oh
For the longest time

If you said goodbye to me tonight
There would still be music left to write
What else could I do, I'm so inspired by you
That hasn't happened for the longest time 

"Cosa?! Perché non mi hai chiesto niente in merito? E' la mia canzone anche!"
"Perché sei così sconvolta?" Nick chiese, confuso.
"Io non sono sconvolta per il fatto che sia lì, ma piuttosto perché voi ragazzi avete deciso che doveva esserci, e che sarebbe stato un singolo senza consultarmi per sapere se mi avrebbe dato fastidio," Brooke gli disse, con le braccia conserte sul petto. "Inoltre, adesso ci sono due canzoni mie nel cd."
"E allora?"
«Così», Brooke lo fissò.

Once I thought my innocence was gone
Now I know that happiness goes on
That's when you found me, when you put your arms around me
I haven't been there for the longest time 

I due si guardarono un attimo prima che un sorriso malizioso comparve sulle labbra di Nick. "Cosa?" chiese Brooke.
Lentamente, Nick si avvicinò a Brooke, mettendole un braccio intorno alla vita. Tranquillamente, iniziò a cantare il coro dandole piccoli baci sul collo e dietro l'orecchio.
"Questo non è giusto", Brooke disse sospirando.
"Hmm?" chiese lui senza tirarsi indietro.
"Tu sai come non farmi restare arrabbiata con te." 

Oh, Oh, Oh
For the longest time
Oh, Oh, Oh
For the longest time

I'm that voice you're hearing in the hall
And the greatest miracle of all
Is how I need you, and how you needed me too
That hasn't happened in the longest time 

"Certo che lo so", Nick ridacchiò, tirandosi indietro e posandole un dolce bacio sulle labbra.
"Hai imparato in fretta", disse lei ridendo.
"Lo so", disse di nuovo lui, ridendo insieme a lei. "Ora sdraiamoci. E' stata una lunga giornata e domani lo sarà altrettanto."
Lei fece come le era stato detto, questa volta andando sotto le coperte, e tirando Nick con lei. In silenzio, restarono lì, di tanto in tanto commentando una canzone o il CD. Alla fine, sembrava che lo avessero ascoltato tutto. Sbadigliando, Brooke accoccolò la testa sulla spalla di Nick, dicendo: "Buona notte".
"Aspetta, non è finito!" Nick le disse ridendo.
"No?"

Maybe this won't last very long
But you feel so right
And I could be wrong
Maybe I've gone this far
And it's more than I'd hoped for 

"No.. C'è una canzone extra".
"Qual è?" Brooke chiese con curiosità.
"Vedrai",gli rispose con un sorriso malizioso.
Non appena terminò quelle parole, le note della canzone, una cover di "The Longest Time" di Billy Joel, riempirono la stanza. "Oh, io amo questa canzone!" Brooke esclamò. "E questa sembra proprio rifatta benissimo!"
"Sono contento che ti piace," Nick le sorrise: "E' stata una mia idea riproporla." 

Who knows how much further we'll go on

Maybe I'll be sorry when you're gone
I'll take my chances, I forgot how nice romance is
I haven't been there for the longest time

I had second thoughts at the start
I said to myself, hold on to your heart
Now I know the woman that you are
It's wonderful so far
And you're more than I'd hoped for 


"Beh, non ti pare di essere un po’ troppo pieno di te stesso?" gli disse prendendolo in giro.
"Uh huh," rise lui, tranquillamente cantandole in un orecchio. Improvvisamente, Brooke saltò giù dal letto. "Cosa stai facendo?" Nick le chiese ridendo.
"Vieni a ballare con me!" e gli porse la mano.
In un primo momento, Nick fu riluttante perché era già sul punto di addormentarsi, ma vedendo il sorriso Brooke, ubbidì al suo ordine e si alzò in piedi per ballare con lei. Ridendo, volteggiarono intorno alla stanza sulle note della canzone prima di crollare sul letto.
Rilassandosi, Brooke si spostò avvicinandosi per riposare la testa sulla spalla di Nick e avvolgere un braccio attorno alla sua pancia, scivolando nel sonno. 

I don't care what consequence it brings
I have been a fool for lesser things
I want you so bad, I think you ought to know that
I intend to hold you for the longest time *

~ ~ ~
Due mattine dopo, Nick venne svegliato da Katie che saltava sul letto. "Mamma! Papà! Siete a casa!" Dopo alcuni incontri con la stampa il giorno dopo l’uscita del CD, finalmente tutti erano potuti tornare a casa in Florida.
Aprendo un occhio, Nick guardò pigramente il volto della bambina che li stava guardando dall'alto. "Ehi Principessa," sussurrò, cercando ancora di svegliarsi.
In risposta, lei gli gettò le braccia intorno al collo e lo baciò sulla guancia. Sedendosi, lui le mise un braccio attorno alla vita, abbracciandole la schiena. Nick non aveva mai veramente conosciuto l'amore incondizionato di un bambino nella sua età adulta fino a quando Brooke non era tornata nella sua vita, questa volta con una figlia. Ma in quel momento, pensava che non ci fosse nulla di più grande al mondo che l'amore che Katie gli stava mostrando.
A un tratto sentì un movimento accanto a lui, e guardando giù, vide che Brooke lentamente si stava svegliando. Quando finalmente aprì gli occhi, e sorrise alla scena davanti a lei, Nick sussurrò a Katie, "Guarda chi si è svegliata!"
Girando la testa, lei vide sua madre mettersi lentamente a sedere. "Mamma!" », esclamò, spostandosi per andare verso di lei.
Mentre Katie era aggrappata al suo collo, Brooke raggiunse Nick e gli prese la mano, "Buon giorno, tesoro."
"'Buongiorno, piccola", sorrise chinandosi a baciarla.
"EWW. Bacini," disse Katie storcendo il naso.
"Tu piccola peste," Nick disse ridacchiando, tirandola via da Brooke, scompigliandole i capelli.
"Nonna non ancora alzata", disse loro, spostandosi da sua madre.
"Nonna?" Brooke alzò il sopracciglio e guardò Nick, che si strinse nelle spalle.
"Non chiedermelo. Probabilmente le ha detto di chiamarla così."
"Sì," Katie sorrise.
Proprio in quel momento qualcuno bussò sulla porta aperta e tutti si voltarono per vedere la signora Carter lì davanti. "Buon giorno. Sono venuta a prendere Katie, perché so che voi due avete ancora bisogno di dormire."
"No, va bene", disse Brooke, scendendo dal letto.
"No! Torna a letto! So che probabilmente avete dormito ben poco in questi ultimi due giorni, ed è ancora presto per alzarsi. Ci penso io a lei," la signora Carter la rimproverò, con un dolce sorriso.
"Grazie," Brooke sorrise in segno di ringraziamento, sdraiandosi giù sui cuscini.
Un paio di ore dopo, Brooke si svegliò di nuovo, questa volta per trovare Nick che dormiva accanto a lei, con il braccio sopra gli occhi, e che russava leggermente. Un pensiero malizioso le passò per la mente, e scese giù dal letto e uscì dalla stanza per andare al piano di sotto.
"Ciao mamma!" Katie sorrise quando la vide.
"Ehi tesoro", Brooke la salutò, baciandola sulla testa prima di andare verso la dispensa.
"Cosa stai cercando, Brooke?" Mrs Carter chiese.
"Colorante. Colorante verde".
"Perché?"
"Devo fare uno scherzo a tuo figlio", disse sorridendo, prendendo in mano quello che cercava.
"Brava ragazza," Mrs Carter le disse, dando a Brooke delle pacche sulla spalla.
Brooke ridacchiò per poi uscire dalla cucina e risalire su per le scale. Entrò in bagno e tranquillamente chiuse la porta. Una volta che l’ebbe chiusa a chiave, mise un po' di colorante sul soffione della doccia. Non appena ebbe finito, buttò via la scatola, avendo cura di coprirla in modo da non farsi scoprire. Dopo essersi lavata le mani, uscì dal bagno e tornò a letto. Appoggiandosi su Nick, lo scosse delicatamente. "Svegliati, Nicky".
"Hmm», gemette lui, aprendo gli occhi. "Buongiorno, B."
«Buongiorno», sorrise lei. «È tardi. Dobbiamo alzarci. Fai la doccia e vestiti." Dicendo questo, si alzò dirigendosi in bagno per lavarsi i denti.
Un attimo dopo, Nick entrò in bagno. Abbracciando Brooke da dietro, rannicchiò il naso nella sua parte posteriore del collo, mormorando, "Ti vuoi unire a me?"
"No", rispose lei scuotendo la testa mentre sputava fuori il dentifricio e si sciacquava la bocca.
"Perché no?" disse dandole un bacio sulla sua spalla. "Non stiamo lasciando da sola Katie".
"'Perché non volevo farne una fino a stasera", rispose mentendo, cercando di non incrociare il suo sguardo nello specchio.
"Questo non è logico", disse scuotendo la testa, dandole altri baci sul collo mentre la girava verso di lui.
"Chi ha detto che devo essere logica?" Brooke rispose chiudendo gli occhi sotto l’effetto delle sue carezze.
"Non l’ho mai detto", la stuzzicò lui, chinandosi per baciare il suo orecchio. "Vieni", la supplicò.
"Hmm. Okay", Brooke infine accettò, dimenticandosi dello scherzo che aveva preparato, seguendolo nella doccia.
~ ~ ~
"Che cosa vi è successo?" Mrs Carter chiese, alzando gli occhi da dove stava giocando con Katie nel salotto.
"Mah," Brooke incrociò le braccia e si sedette sul divano con il broncio.
Nick ridacchiò e basta, seguendola andandosi a sedere accanto a lei. Mettendole un braccio intorno alle spalle, la prese in giro, "Brooke deve imparare a non farmi degli scherzi. Ogni volta che qualcuno lo fa è sempre controproducente."
"Beh, non lo sarebbe stato se non mi avessi fatto pressione!" Brooke si voltò a guardare Nick.
"Ehi, io non ti ho pressato su niente. Ti ho solo convinto: sei venuta di tua spontanea volontà."
"Beh, non l’avrei fatto, se non fossi stato così convincente!" Brooke rispose ancora.
"Ehm," La signora Carter si schiarì la voce per ricordare loro che avevano ancora un pubblico.
Brooke improvvisamente smise di litigare, diventando rossa dato che la signora Carter doveva aver capito cosa era successo.
"Brooke, non capisco perché tu sia così sconvolta," Nick le prese una ciocca di capelli. "Il verde ti sta piuttosto bene."
"Non sui miei capelli!"
"Beh neanche sui miei, e io mica mi lamento!" rispose Nick con un sorriso.
Improvvisamente, Brooke scoppiò a ridere, vedendo l'umorismo della situazione. Ridendo con lei, Nick si chinò a baciarle la guancia.
«Bene», la signora Carter si alzò. "Devo partire adesso, così non arriverò a casa troppo tardi."
"Sei la benvenuta se vuoi restare un'altra notte", Brooke disse.
"No, grazie. Voglio tornare a casa", disse sorridendo. "E poi, io ho la mia borsa qui, pronta per partire."
"Bene, ti ringrazio molto per avere badato a Katie e agli animali domestici, mentre noi eravamo via," Brooke le disse abbracciandola.
"Prego, tesoro. E non preoccuparti per i capelli, sono sicura che verrà tutto via", disse strizzandole l'occhio.
"Ciao mamma," Nick disse, baciandola sulla guancia. "Guida con prudenza".

"Non preoccuparti per me," rispose prendendo la sua borsa. "Ciao".
"Ciao!" Brooke aprì la porta guardando la madre di Nick che saliva in macchina e partiva.
"Mamma! Papà!" Katie arrivò di corsa verso di loro.
"Cosa c’è principessa? Nick le chiese.
"Bisogna cambiare pannolino," lì informò la bambina, porgendo loro un pannolino pulito che doveva averlo preso dalla sua camera.
"Uh oh".
"Cosa?" Nick chiese a Brooke.
"Sai cosa significa, non è vero?"
"No, cosa?"
"Quando un bambino sa che ha bisogno di un pannolino nuovo, è tempo di iniziare a usare il vasino", Brooke disse ridendo. "E tu sei qui per aiutarmi!"
"Umm. Penso che andrò a piantare fiori là fuori o qualcosa del genere," Nick inventò una scusa, anche se sapeva che era troppo presto per farlo.
"Farabutto!" gli urlò Brooke, ma lui era ormai già lontano dietro l'angolo della casa. "Dai, tesoro. Andiamo a cambiarti".
~ ~ ~
Febbraio, marzo e aprile passarono, e Alexis ebbe una bambina, Elyse Abigail. E solo un mese più tardi, gli uomini erano in partenza per il tour.
"Vorrei tanto che non doveste andarci", Brooke disse con il broncio seduta sul tour bus con Katie di fianco.
"Lo vorrei anche io," rispose Nick stringendosi nelle spalle "o che almeno poteste venire con me."
"Nick, non posso. Ho Katie, un lavoro ..."
"Shh", la fermò lui, abbracciandola. "Sarà un tour breve in ogni caso."
"Papà, dove vai?" Katie chiese improvvisamente.
Tirandosi indietro, Nick glielo spiegò mentre le lisciava i capelli, "Vado via per un po'."
"Perché?" gli occhi di Katie si riempirono di lacrime.
«Devo cantare per un sacco di gente".
"Perché non puoi cantare solo per me?" le lacrime presero a scorrerle  lungo le guance.
"Aww Principessa," Nick prese Katie dalle braccia di sua madre. "Non starò via a lungo. Tu e la tua mamma starete con me una settimana."
"Promesso?" Katie tirò su col naso.
"Promesso", disse baciandole la guancia.
"Papà, non piangere", la bambina si accigliò mentre asciugava una lacrima dalla guancia di Nick.
"Va bene, principessa. Smetto subito", disse lui sorridendo. Tornando a Brooke, avvolse il braccio libero intorno alla sua vita e appoggiò la testa sulla sua. "Ci vedremo a luglio, giusto?"
"Uh huh», annuì lei asciugandosi una lacrima. "Ti amo, Nick".
"Anch'io ti amo, Brookey", e si chinò per baciarla, ma venne interrotto da Kevin che saliva sul bus.
"Sbrigatevi voi due. Dobbiamo andare".
Brooke annuì, raggiungendo a Nick per prendere Katie. "Ciao Nick".
"Ciao Brookey".
Ma nonostante le rassicurazioni di Nick, non appena Brooke vide il bus partire, nonostante fosse accanto alle sue amiche, non riusciva a combattere la sensazione che sarebbero stati quattro mesi lunghissimi. 

* "The Longest Time" ~ Billy Joel 

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Capitolo 21
*** When you're gone ***


Chapter 20 When You're Gone

Una settimana dopo che i ragazzi se n'erano andati, un sabato mattina, suonò il campanello. Aprendo la porta, Brooke trovò Janean, la moglie del manager che Brooke aveva incontrato alla festa di Capodanno, con in braccio un bambino che sembrava avere l'età di Katie. "Ehi Janean!" Brooke la salutò.
"Ehi Brooke. Posso entrare?"
"Certo," Brooke le fece spazio. "Accomodati".
"Questo è mio figlio, Michael. Ci siamo appena trasferiti nella casa accanto, circa una settimana fa."
"Davvero?" Brooke chiese sorridendo. "Nick mi ha detto che stavate pensando di acquistarla. Finalmente ho qualcuno qui vicino a tenermi compagnia."
Janean rise: "Sì, lo so. Questo è uno dei motivi per cui volevo la casa. Sapevo che saremmo state vicine."
Proprio in quel momento, Katie arrivò di corsa nella stanza. "Mamma!" disse allungando le braccia.
"Ehi tesoro. Vuoi conoscere un nuovo amico?" La bambina annuì. "Lui è Michael".
"Mike?" accorciò il nome spontaneamente.
«Uh huh," Janean sorrise. "Vi va di giocare insieme?"
"Sì!" Katie saltò giù da in braccio a madre e fece segno a Michael di seguirla.
Una volta che furono andati nella stanza dei giochi, Janean disse a Brooke, "Questa è un'altra ragione per cui ho voluto la casa. Sapevo che Michael avrebbe avuto una compagna di giochi".
"E io speravo che sareste andati fino in fondo", Brooke le rispose: "Quando Nick mi ha detto che eravate interessati alla casa."
Ben presto, le due donne si persero in chiacchiere quando Janean decise che doveva tornare a casa per cominciare a mettere a posto alcune scatole. Mentre se ne stava andando con suo figlio, entrambe le donne erano felici non solo di aver trovato un altra amica, ma anche un amico per il loro bambino.
~ ~ ~
"E' sempre così difficile?" Brooke era distesa su uno sdraio a bordo piscina a casa di Alexis, anche Ashely era con loro. Era passato circa un mese dalla partenza dei ragazzi, e avevano cominciato a trascorrere almeno un giorno insieme tutti i fine settimana mentre i bambini giocavano. Kuma e Melissa, in quanto non avevano figli di cui preoccuparsi, né posti di lavoro, erano andate in tour con i loro mariti. Brooke effettivamente le invidiava, desiderava poter portare semplicemente Katie da Nick nella prossima città e rimanere con lui per il resto del tour.
"L'ultimo tour lo è stato," Ashley rispose: "Ora va un po' meglio."
"E' difficile con i bambini e senza Kevin," Alexis sospirò mentre sedeva all'ombra, cullando la bambina che faceva i capricci.
"Perché, Brooke? Ti manca Nick?" sua sorella la prese in giro.
"Forse," arrossì lei. "Manca anche a Katie. Cerca il suo papà ogni notte," Brooke disse facendo il broncio.
"Quando andrai in tour con lui?" sua sorella le chiese.
"Un po’ nel mese di luglio. Solo per una settimana" rispose Brooke sospirando. "E sembra che il tempo non passi mai."
~ ~ ~
Alle 06:00 esatte quella sera, squillò il telefono. "Papà!" Katie strillò, andando a rispondere al telefono. Chiamava sempre prima del concerto per parlare con Katie visto che era ancora sveglia e poi richiamava anche più tardi.
Sorridendo, Brooke ascoltò la conversazione di Katie, che erano divagazioni sul giorno trascorso con i suoi cugini, mentre cucinava. Quando sentì che la conversazione stava volgendo al termine, si asciugò le mani e prese il telefono per parlare un po’ con Nick prima che dovesse riattaccare. Ma ciò che sentì dire Katie la sorprese.
"Uh huh. Va bene. Ti voglio bene, papà."
Anche se entrambi Brooke e Nick dicevano sempre a Katie che le volevano bene, lei non aveva mai veramente capito abbastanza bene il significato per ripeterglielo fino a quel momento. Brooke era persa nei suoi pensieri quando sentì Katie ai suoi piedi, che le porgeva il telefono: "Mamma, è papà."
"Grazie tesoro", le disse accarezzandole la testa, appoggiando la cornetta al suo orecchio.
"Hai sentito?" Nick le chiese.
"Sì", sorrise lei. "Sono gelosa! A me non l’ha ancora detto."
"Sono il suo preferito", disse prendendola in giro. 

I've been wandering around the house all night
Wondering what the hell to do
I'm trying to concentrate but all I can think of is you
Well the phone don't ring cuz my friends ain't home
I'm tired of being all alone
Got the tv on cuz the radio's playing songs that remind me of you

"Questo solo perché non ti vede da un mese", ribatté Brooke. Anche se era in tono scherzoso, ci fu un silenzio tra loro.
"Mi mancate tu e Katie," Nick finalmente sospirò.
"Ci manchi anche tu," Brooke rispose. Ci fu di nuovo silenzio prima che Brooke gli disse, "Beh, meglio lasciarti andare. Buona fortuna per stasera."
"Grazie. Ti amo, B."
"Ti amo anche io, Nick," rispose Brooke.
~ ~ ~
Era mezzanotte, e Brooke venne svegliata dal suono del telefono, che aveva accanto a lei. "Ehi piccolo," rispose ancora assonnata.
"Ehi, ti ho svegliato?"
"Sì, ma va bene così. Avevo il telefono qui apposta e aspettando mi sono appisolata".

Baby, when you're gone, I realize I'm in love
The days go on and on and the nights just seem so long
Even food don't taste that good - drink ain't doing what it should
Things just feel so wrong - baby when you're gone

"Non c'è bisogno di sentirci di notte se non vuoi ... Se ti faccio restare sveglia," Nick le disse a bassa voce.
"No! Non vedo l'ora di farlo. Non voglio che ti fermi”, affermò sicura Brooke.
"Va bene allora», ridacchiò lui.
"Come è andato il concerto?"
"Bene".
"Che entusiasmo", commentò con sarcasmo.
"Sì, beh, sto diventando vecchio, come hai detto, credo." Brooke lo sentiva sorride all'altra estremità.
"Perché?"
«Beh», esordì. "Non è che non mi piace farlo, mi piace ancora. E' solo ... che preferirei essere a casa con te. Penso di essere pronto per questo. Abbiamo avuto la nostra corsa ... ora dobbiamo sistemarci".

I've been driving up and down these streets
Trying to find somewhere to go
Ya I'm lookin' for a familiar face but there's no one I know
This is torture - this is pain - it feels like I'm gonna go insane
I hope you're coming back real soon -cuz I don't know what to do

"Tutte le cose belle devono finire prima o poi", disse Brooke con una tipica frase da cliché.
"Quante settimane mancano al tuo arrivo?"
"Tre settimane e due giorni", lei rispose in fretta, facendolo ridacchiare.
"Beh, non c’è che dire, una risposta rapida."
Brooke si mise a ridere: "Sì, sto facendo una sorta di conto alla rovescia. Ho anche pensato ..."
"Cosa?"
"E se venisse anche Katie? Voglio dire, non voglio lasciarla, perché so che mi odierebbe se la lasciassi a casa da sola per venire a trovarti. Ma ... è poi giusto portare una bambina come lei in quell’ambiente?"
"Credo che si possa fare», rispose Nick. "Ashley ha portato Maria con sé quando aveva appena un anno. E non è come se Katie andasse a scuola." 

Baby, when you're gone, I realize I'm in love
The days go on and on and the nights just seem so long
Even food don't taste that good - drink ain't doing what it should
Things just feel so wrong - baby when you're gone 

"Lo so ... ma ..." disse spegnendosi.
"Cosa?"
"So che questo suona male, ma fa di me una cattiva madre quando dico che voglio passare un po' di tempo da sola con te?"
Nick ridacchiò, "No, non lo fa. Non avremmo comunque tanto tempo a disposizione, e con Katie con noi di sicuro diventerebbe ancora meno, specialmente sul bus. In ogni caso, anche io voglio vedere Katie. Quindi tocca a te scegliere". Brooke si lasciò sfuggire una risatina mentre pensava a qualcosa, catturando l'attenzione di Nick. "Cosa?"
"Suppongo che se la portassi con me, e volessimo davvero avere un po’ di tempo da soli, potremmo lasciarla a Miss e Howie, AJ e Kuma o Brian per un paio d'ore."
"Meglio darla a Howie e Melissa o Brian," Nick rispose ridacchiando. "Se AJ e Kuma la tengono per un po’, chissà come ci torna indietro."
"Giusto", rispose Brooke ridendo e al tempo stesso sbadigliando.
"Ehi, è meglio che tu vada a dormire," Nick le disse a bassa voce.
"Sì, credo di sì", Brooke sospirò. "Ti amo, Nicky". 

Baby, when you're gone, I realize I'm in love
The days go on and on and the nights just seem so long
Even food don't taste that good - drink ain't doing what it should
Things just feel so wrong - baby when you're gone* 

"Ti amo anche io, piccola".
~ ~ ~
"E' emozionata Katie?" Nick chiese. Era la notte prima che Brooke e Katie, insieme con Ashley e i suoi due bambini, volassero a Detroit, in Michigan per incontrare i ragazzi, e Brooke stava facendo la sua valigia mentre parlava con Nick al telefono.
"Sì.. Non è mai stata su un aereo prima, e non vede l'ora di vedere il suo papà," Brooke rispose sorridendo. "Ne parla tutto il giorno."
"E tu?"
"Beh, io sono già stata su un aereo prima, quindi non è un grosso problema," Brooke lo prese in giro, sapendo che non era ciò che voleva sentirsi dire.
"B", Nick si mise a ridere. "Sai quello che volevo dire."
"Eh. Beh, potrei aspettare fino alla fine del tour per vederti".
"B!"
"Sto scherzando, Nicky. Non vedi l’ora di vederti."
"Così va meglio", Nick sorrise. Restò zitto un attimo prima di chiedere: "Vuoi cantare le nostre due canzoni al concerto?"
Brooke non sapeva cosa dire. Non aveva previsto che Nick si aspettasse la sua presenza sul palco per fare le canzoni. L’aveva già fatto una volta, e non era sicura di essere all'altezza.
"Brooke. Sei lì?"
"Um, sì."
"Allora?"
«Nick, io non credo..."
"Perché no?"
"Perché. Non canto da tanto tempo, Nick. E sono stata sul palco soltanto una volta nella mia vita."
"Ma non ti piacerebbe cantare le nostre canzoni?" Nick stava arrivando pericolosamente vicino a supplicarla.
"Non sto dicendo che non mi piacciono le nostre canzoni, Nick. Sto solo dicendo che non mi sento all’altezza. Per favore, accetta il fatto che ...."
«Bene», sospirò lui. "Beh, vado a dormire. Ci vediamo domani."
"Ciao, Nick. Ti amo".
"Ti amo anche io», rispose lui sorridendo al telefono. "Buona notte".
~ ~ ~
Mentre Brooke usciva dal gate tenendo la mano a Katie, si guardò intorno per trovare Nick, ma non lo vedeva da nessuna parte ... fino a quando vide una faccia che sembrava la sua, ma con una parrucca e un cappello. Ridendo, gli si avvicinò.
"Sei ridicolo", gli disse ridendo, raggiungendolo per baciarlo.
"Sono felice anche io di vederti", Nick le sorrise, abbracciandola. "Mi sei mancata".
"Mi sei mancato anche tu," Brooke accoccolò la testa nel collo, ma vennero interrotti da Katie che cominciò ad aggrapparsi alla gamba di Nick.
"Papà", piagnucolò, alzando le braccia per essere presa in braccio.
"Ehi Principessa", ridacchiò lui, chinandosi a prenderla. "Come stai?"
"Bene", disse mettendogli le sue piccole braccia intorno al collo. "Mi sei mancato, papà."
"Mi sei mancata anche tu, la principessa", disse baciandole la sommità della testa prima di voltarsi verso Brooke. "Pronte a partire? Dobbiamo andare direttamente al sound check".
"Pronte”, rispose Brooke sorridendo, prendendogli la mano.
In quindici minuti, presero le valige di Brooke e salirono sulla macchina che Nick aveva preso per andare in aeroporto. Una volta che si furono sistemati, Brooke allungò la mano e gli tolse il cappello e la parrucca. "Ecco, così va molto meglio", disse ridendo, ma poi diede una seconda occhiata alla sua testa, "Cosa è successo ai tuoi capelli?"
"Li ho lasciati crescere naturali," rispose lui. "Ero stufo di schiarirli."
La bocca di Brooke era ancora spalancata quando allungò la mano per toccarlo. "Sei più scuro. Come Ashley..."
"Sì, lo so. Ma non sei nella posizione di parlare, B», ridacchiò lui. "Hai già tinto i tuoi capelli tempo fa".
"Ma tu mi avevi già vista con il mio colore naturale. Credo che nessuno ti abbia mai visto con il tuo colore naturale."
"Hai ragione", sorrise lui.
Comparve un sorriso sulle labbra di Brooke: "Beh, questo mi fa sentire meglio."
"Cosa?" chiese confuso.
"Era per me uno shock pensare di essere attratta dai biondi, invece che da quelli con i capelli scuri. Invece eri solo un falso".
Nick gettò la testa all'indietro in una risata: "Non sono così scuri, B."
"Lo so", rispose lei con un sorriso. "Ma mi fa sentire meglio."
~ ~ ~
Andarono direttamente al concerto, dove Nick avrebbe incontrato gli altri ragazzi per il sound check. Mentre stavano provando il sistema audio, Brooke portò Katie in giro per un po' per farle vedere i ragazzi cantare. Ma poi si rese conto che il sound check era quasi finito, ed insieme a Katie si diresse verso la guardia del corpo di Nick e presto scomparvero dietro le quinte.
Sul palco, i ragazzi cantavano l'ultima parte di una canzone e Nick chiese a Kevin con entusiasmo: "Abbiamo finito, adesso?"
"Sì", rispose lentamente Kevin.
Nick era pronto per scappare dal palco per andare da Brooke quando lei apparve, con un mano un microfono: "Non così in fretta, Nicky», sorrise lei vedendo il suo sguardo confuso.
"Che cosa stai facendo, B?"
"Ho pensato che avrei almeno dovuto provare prima di cantare le canzoni stasera," rispose lei sorridendo.
Nick rimase lì un attimo, a guardare Brooke, mentre gli altri quattro uomini, che sapevano cosa stava succedendo, guardavano la coppia. Improvvisamente, Nick scoppiò in un sorriso quando capì quello che Brooke gli stava dicendo. Camminando verso di lei, la inghiottì in un abbraccio, sussurrando: "Grazie."
"Prego", disse baciandolo sulla guancia mentre lui la abbracciava intorno alla vita per poi sollevarla. Ridendo, Brooke protestò, "Nick, mettimi giù!"
«Bene», ridacchiò lui, ma non appena i suoi piedi toccarono il suolo, si chinò e la baciò sulla bocca. Anche se Brooke stava continuando a ridere, gli avvolse le braccia intorno al collo per approfondire il bacio.
Quando vide che non si separavano, AJ disse, "Voi due o vi separate o tornate nella camera d'albergo o qualcosa del genere."
Sentendo questo, Nick si tirò indietro, e con le braccia ancora intorno alla vita di Brooke, si voltò per dire: "Volentieri," prima di tirare Brooke scherzosamente con lui giù dal palco.
"Nick", ridacchiò lei, tirandolo indietro. "Dai, facciamola finita."
"Bene", disse lui mettendo su un finto di broncio, ma rapidamente sorrise di nuovo mentre risalivano al centro del palco.
Provarono ogni canzone due volte. Durante il tour, avevano cantato le canzoni, in quanto lo potevano fare facilmente senza farle risultare un duetto, tanto più che erano un gruppo vocale, così tutti i ragazzi conoscevano le loro parti. Avevano solo bisogno di provare per fare abituare Brooke al suono della sua voce con l'acustica del posto, e con le voci dei ragazzi, dato che non cantavano quelle canzoni insieme da molto tempo, soprattutto la prima canzone che aveva scritto con Nick.
Quando finirono le prove, i ragazzi, più Brooke, Kuma, e Melissa, che erano ancora in tour con loro, andarono dietro le quinte per prepararsi. Brooke stava per andare sedersi per guardare il concerto per un po' prima che fosse il suo turno a salire sul palco, lasciando poi Katie con Melissa e Kuma.
"Ehi, Nick, noi andiamo ai nostri posti adesso," gli disse mentre lui le girava intorno, ansioso di iniziare.
"Okay, piccola", Nick si chinò e la baciò prima di porgerle due tappi per le orecchie. "Per Katie, così non le faranno male le orecchie."
"Grazie", sorrise, mettendoli nelle orecchie di Katie. "Non ci avevo pensato."
"Nessun problema" Si chinò a baciare la testa di Katie prima di rivolgersi di nuovo alla sua ragazza. "Cosa indosserai sul palco?"
"Non te lo dico," rispose Brooke sorridendo. "Dovrai solo aspettare per scoprilo."
"Brookey", piagnucolò lui.
"Non fare così", rispose lei raggiungendolo per baciarlo sulla guancia. "Ora vai e dai il massimo. Ci vediamo lassù".
"Ci vediamo", Nick le sorrise prima che lei si girasse per seguire Melissa e Kuma che andavano ai loro posti.
I ragazzi erano sorprendenti come Brooke li ricordava durante gli anni del college. Ma ben presto, stavano eseguendo la canzone che gli avevano detto era il segnale per lei di andare nel backstage per prepararsi.
Prima che lei li raggiungesse al tour, Brian le aveva detto che quando cantavano le canzoni, erano vestiti con degli abiti grigi, come quelli sul seti di "All I Have to Give", in base a quella informazione Brooke aveva scelto il vestito da indossare... il vestito che aveva indossato quando lei e Nick erano andati al ballo in maschera come Satine e Christian.
Cautamente, si preparò per essere truccata e vestita, cosa a cui non era abituata. Ma ben presto, era tutto pronto e lei era in attesa sulla passerella che l’avrebbe portata sul palco. Sentì l'introduzione di "There You Were", e all'improvviso, comparve sul palco.
Venne raggiunta da un sorridente Nick, che subito le prese la mano e la baciò sulla guancia prima che fosse tempo per lui di cominciare a cantare. Mentre lui cantava, Brooke si guardò intorno senza muovere troppo la testa. L'arena era piena e alcune ragazze gridavano, ma la maggior parte erano effettivamente in silenzio e ascoltavano i ragazzi cantare, avendo capito che le urla ai concerti non erano esattamente la cosa migliore per ascoltare le canzoni. Brooke abbassò lo sguardo per vedere Katie che era in braccio a Melissa, e le fece un sorriso, mentre vedeva che Katie batteva le mani, e la indicava a Melissa.
Brooke non ebbe il tempo di essere nervosa. Prima di rendersene conto, Nick le stava stringendo la mano mentre il coro iniziava, portandola così verso la sua parte, e anche gli altri ragazzi le stavano intorno, cantando la loro parte. E in un attimo, la canzone era finita, e partirono gli applausi. Quando finirono, Nick prese la mano di Brooke, e la annunciò alla folla: "La mia migliore amica, fidanzata e co-autore di queste canzoni, Brooke Wickham!"
Fece un passo indietro per lasciarle spazio, ma lei era così imbarazzata per gli applausi e le acclamazioni, che lo raggiunse per prendergli ancora la mano. Ridacchiando, Nick tornò da lei, infilandole un braccio intorno alla vita. "Pronta per la prossima?" le chiese.
Lei annuì, sopraffatta dalla sensazione di essere sul palco. Il secondo brano, "Someday We'll Know" venne eseguito perfettamente, e Brooke si sentiva sempre più di a suo agio.
Ben presto, fece ritorno dietro le quinte, mente i ragazzi la salutavano, sorridendo. Una volta fuori dal palco, Brooke si lavò la faccia e si cambiò mettendosi i vestiti che aveva indosso a inizio serata. I ragazzi avevano solamente da fare un altro paio di altri brani, più un bis, così non aveva intenzione di ritornare tra il pubblico. Infatti, incontrò Melissa e Kuma dietro le quinte con Katie.
"Sei pronta a tornare in albergo?" Kuma le chiese.
"Certo", Brooke sorrise, afferrando Katie, che la abbracciò intorno al collo.
"Mamma, sei stata grande", le disse sorridendo, baciandola sulla guancia.
"Grazie, tesoro", le ripose baciandole la testa.
Ben presto, le tre donne e Katie salirono su una macchina con una guardia del corpo, che le riportò in albergo dove aspettarono i ragazzi.
Brooke era riuscita a fare un rapido bagno a Katie e a metterla a letto, prima che decidesse di concedersi un bagno caldo anche lei. Si stava rilassando quando ha sentì bussare alla porta. "Brookey", si sentì chiamare attraverso la voce di Nick. "Posso entrare?"
"Sì", rispose lei, assonnata.
Timidamente, la porta si aprì e si chiuse, facendo entrare uno stanco Nick. Inginocchiandosi accanto alla vasca, giocò con l’acqua per un  po’ prima di commentare, "Sei stata meravigliosa, B. Lo sapevo che ce l’avresti fatta."
"Grazie," lei allungò la mano e appoggiò alcune bolle di schiuma sul suo naso, facendolo starnutire.
"Non è carino," rise lui. Appoggiandosi, le baciò l'orecchio, mormorando: «Amo quel vestito su di te."
"Lo so", ridacchiò Brooke mentre lo spingeva via. "Nick, cadrai dentro!"
Lui si strinse nelle spalle, "Ho bisogno di fare una doccia comunque. Ma qualcuno è nella vasca da bagno."
"Non posso farne a meno. Mi piacciono i bagni lunghi", rispose lei sorridendo, soffiando qualche bolla fuori dalla sua mano. "Ma se esci in fretta, posso lavarmi i capelli, e sarò fuori di qui in meno di cinque minuti."
"Okay okay", rispose lui, alzandosi e andando fuori dalla stanza.
Fedele alla sua parola, Brooke fu fuori in cinque minuti, con indosso un paio di pantaloncini e una maglietta che aveva rubato dalla valigia di Nick. "Non hai un pigiama tutto tuo?" Nick le chiese prendendola in giro.
"Sì. Solo che con la tua roba sono più comoda. Ora vai fare la doccia", disse Brooke dandogli uno schiaffetto sulla testa, strizzando l'occhio.
"Va bene va bene!" Nick corse verso il bagno prima che potesse colpirlo di nuovo.
Dieci minuti più tardi, Nick ricomparve fuori dal bagno con indosso solo un asciugamano. Brooke sollevò il sopracciglio , e schioccando la lingua gli disse: "Non hai un pigiama?"
"Hai preso il mio", rispose lui sorridendo. "Inoltre, non credo che l'abbigliamento sia necessario stasera."
"Chi lo dice?"
"Io".
"Hmm," Brooke fece finta di pensare. "Diciamo che se riesci a prendermi facciamo come vuoi tu, altrimenti facciamo a modo mio." Detto questo, si voltò e corse via da Nick, mentre lui la seguì rapidamente.
Cercarono di non ridere troppo forte perché non volevano svegliare Katie nell'altra stanza, ma non poterono fare a meno di fare qualche rumore mentre correvano tra i mobili, girando per la suite. Ma in qualche modo in mezzo a tutto questo, la gara si invertì, con Brooke che inseguiva Nick, fino a quando lei riuscì a incastrarlo sul letto.
"Mi arrendo!" disse Nick alzando le mani in aria quando Brooke era salita su di lui, a cavallo tra il suo stomaco mentre lo guardava. "Cosa stai facendo?" Nick la guardò in modo strano.
"Guardo", disse stringendosi nelle spalle, "Come sei riuscito a tenere l’asciugamano su?"
"L'ho tenuto stretto," rispose Nick semplicemente.
"Hmm", mugolò Brooke afferrandogli una mano con la sua. "Non c'è da stupirsi del perché hai perso, eri troppo preoccupati a tenere l'asciugamano». Afferrando l'altra mano con la mano libera, gli sorrise. "Mi sei mancato", gli disse tranquillamente.
"Credo di averlo capito," sorrise lui, lasciandole andare le mani, per poi mettergliele sulla schiena, tirandola verso il basso. "Ma perché non lasci che ti mostri quanto mi sei mancata tu?"
Lei imitò il suo ghigno mentre gli permetteva di sdraiarla ", Beh. Sono proprio curiosa di saperlo, proprio curiosa."
~ ~ ~
To see you when I wake up
is a gift I didn't think could be real.
To know that you feel the same as I do
is a three-fold, utopian dream.
You do something to me that I can't explain.
So would I be out of line if I said,
I miss you.
I see your picture, I smell your skin on the empty pillow next to mine.
You have only been gone ten days, but already I'm wasting away.
I know I'll see you again
whether far or soon.
But I need you to know that I care
and I miss you. **

La settimana trascorse molto rapidamente, e prima che se ne rendessero conto, Brooke e Katie erano di nuovo a casa in Florida e ripresero la loro vecchia routine senza Nick. Erano a casa già da un mese e mezzo, quando Nick fece la sua solita chiamata dopo il concerto.
"Domani, Katie inizia la scuola materna", Brooke lo informò con voce triste.
"Lo so," Nick sospirò al telefono.
"Ti perderai il suo primo giorno."
"Lo so", ripeté Nick. "Ma potrò sempre vedere i primi giorni di scuola degli altri nostri bambini," Nick cercò di rimediare.
"Non è la stessa cosa, Nick. Non vedrai mai il primo giorno di Katie".
"Dai Brooke!" disse lui, esasperato. "Non è come se fosse davvero mia figlia!" Le parole gli uscirono fuori prima ancora di aver ben capito cosa aveva detto, ma quando Brooke non gli rispose, si pentì immediatamente. In realtà non lo pensava, era solo un misto di stanchezza e senso di colpa per non essere lì che lo aveva fatto scattare in quel modo. "B", le disse quando sentì che lei non gli rispondeva. "Non volevo dire ..."
"Cosa Nick?" sbottò lei. "Credo di aver capito. Lei non è tua, quindi perché te ne dovresti preoccupare?"
"Brooke," sospirò lui. "Sono solo stanco e ..."
Ma lei non lo ascoltò "Adesso ho capito. Stavi solo facendo finta di volerle bene per portarmi a letto", disse con cattiveria.
"B, lo sai che non è vero!" la voce di Nick si alzò. "Se solo mi ascoltassi ...!"
"Vaffanculo".
Questa fu l'ultima cosa che sentì prima del tono costante del segnale di linea interrotta. 

* "When You're Gone" ~ Bryan Adams and Mel C 

** "I Miss You" ~ Incubus 

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Capitolo 22
*** I'm forever yours......faithfully ***


Chapter 21 I'm Forever Yours... Faithfully

Il giorno dopo, Brooke si sentì male. In realtà, era più una sensazione di malessere generale... vertigini e nausea, con un mal di testa che durò tutta la settimana. In un primo momento, pensò che forse era incinta, ma la mattina dopo la lite con Nick, arrivò il ciclo, così pensò che doveva trattarsi di un virus. Ma era comunque abbastanza per farla stancare, soprattutto il primo giorno di scuola materna di Katie.
"Mamma non andare!" Katie disse picchiando il piede.
"Tesoro", Brooke si accovacciò, "devo andare. E tu devi restare qui".
"Io non voglio, però!"
"Katie ..."
"Se papà era qui non mi avrebbe lasciato!"
"Si l’avrebbe fatto," sospirò Brooke, fregandosi la fronte. Avrebbe voluto che lui fosse lì per aiutarla a convincere Katie. «Katie, basta per favore, vai. Ti divertirai, te lo prometto". 

Highway run
Into the midnight sun
Wheels go round and round
You're on my mind
Restless hearts
Sleep alone tonight
Sendin' all my love
Along the wire 

"No!"
Proprio in quel momento, la maestra venne a interromperla. "Buongiorno Ms. Wickham”.
"Buongiorno signora Applegate," Brooke sospirò, alzandosi in piedi.
"Ha dei problemi?" la giovane insegnante le sorrise. Probabilmente aveva la stessa età di Brooke.
"Già. Credo di aver fatto la stessa cosa il mio primo giorno di scuola materna," la madre ridacchiò.
"Perché non se ne va? Piangerà un po’ quando se ne andrà, ma probabilmente sarà meglio", l'insegnante le disse. "Un sacco di bambini fanno così, ma si abituano dopo un po'."
"Va bene", annuì lei, accovacciandosi nuovamente per dare a Katie bacio sulla guancia. "Ciao tesoro".
"Ciao", rispose la bambina incrociando le braccia e facendo il broncio. 

They say that the road
Ain't no place to start a family
Right down the line
It's been you and me
And lovin' a music man
Ain't always what it's supposed to be
Oh girl you stand by me
I'm forever yours...faithfully 

Così Brooke finalmente la lasciò e andò a lavorare. Quando tornò a prendere Katie, vide che la bambina era felice di vedere sua madre, ma allo stesso tempo triste di andarsene.
Ms. Applegate si mise a ridere: "Gliel’avevo detto che sarebbe stata bene. Ha pianto un po' dopo la sua partenza, ma poi ha incominciato a giocare insieme al resto dei bambini".
"Grazie," Brooke sorrise, prendendo la mano di Katie, che saltellava intorno a sua madre, piena di energia.
"Capisco. Deve essere difficile essere una madre single".
"Che cosa è una madre single?" Katie chiese innocentemente.
"E' quando i bambini piccoli hanno solo la mamma, e non il papà", Brooke spiegò a sua figlia.
"Oh," Katie sporse il labbro inferiore e poi si rivolse alla maestra. "Io ho un papà". 

Circus life
Under the big top world
We all need the clowns
To make us smile
Through space and time
Always another show
Wondering where I am
Lost without you 

"Oh," la maestra guardò Brooke. "Non ho visto nessun anello nuziale, per cui ho pensato che fosse così."
"Va tutto bene", Brooke rise. "Sono divorziata dal suo padre reale, e sto vivendo ..."  disse spegnendosi decisa a non volerle raccontare tutta la sua vita privata, ma Katie decise di finire per lei.
"Papà è fuori a cantare per un sacco di gente. Tornerà a casa tra due settimane. Penso. Giusto mamma?"
"Sì, tesoro," Brooke sospirò, strofinando la testa della figlia.
L'insegnante le rivolse uno sguardo strano, senza capire, ma Katie continuò a parlare: "È nei Back Boys".
"I Back Boys?"
"Backstreet Boys", Brooke sospirò. "Scusatela, le piace raccontare tutto alla gente."
"Oh, è vero! Anche la figlia di tua sorella è stata qui. Lei è sposata con uno di loro". 

And being apart ain't easy
On this love affair
Two strangers learn to fall in love again
I get the joy
Of rediscovering you
Oh girl, you stand by me
I'm forever yours...faithfully 

"Zio Brian," la bambina la informò. "Papà è Nick."
"Va bene, penso che sia ora di andare", Brooke era imbarazzata sentendo come sua figlia stava iniziando a raccontare le loro cose private.
Ma prima che potesse salutare la maestra, Katie sbottò: "Zio AJ mi ha detto che papà ha acquistato un anello speciale alla mamma". Occasionalmente, quando Brooke e Katie erano a casa delle sue amiche, quando il marito della padrona di casa chiamava, il telefono veniva fatto passare a tutte in modo che tutte le persone potevano parlare a tutti. Erano state a casa di Alexis il giorno prima.
"Cosa?" Brooke si girò bruscamente verso sua figlia.
"Uh Oh", la bambina si coprì la bocca con le mani. «Mi ha detto che era un segreto. Zio AJ sarà arrabbiato con me", disse triste.
"Umm. Congratulazioni?" Ms. Applegate non sapeva cosa dire, vedendo il lato comico della situazione.
«Grazie», Brooke le rivolse uno sguardo divertito. "Penso sia giunto il momento di andare adesso. Ci vediamo domani."
"Arrivederci",la maestra si mise a ridere, salutandola.

Oh, oh, oh, oh
Faithfully, I'm still yours
I'm forever yours
Ever yours...faithfully*  

~ ~ ~
Quella sera, Nick fece la sua solita telefonata alle sei per parlare con Katie, ma Brooke, che era ancora arrabbiata con lui, trovò una scusa per non parlarci. Nick, che conosceva bene il carattere di Brooke, decise di darle un altro giorno prima di chiamare di nuovo durante la notte.
Il giorno dopo, quando Brooke si svegliò si sentì di nuovo male. Decise che era meglio andare dal medico, e ci andò durante la sua pausa pranzo. Era seduta sul tavolo degli esami, dondolando le gambe mentre rispondeva alle domande del medico circa i suoi sintomi.
Dopo alcuni istanti, il dottore si accigliò e guardò negli appunti. "Sei sicura che non sei incinta?"
"Certo. Ho appena avuto il ciclo".
"Era in ritardo?
Brooke si morse un po' le labbra: "Beh, credo di sì ... perché?"
"Credo che hai avuto un aborto spontaneo, e i tuoi livelli ormonali sono ancora alti per cui hai gli stessi sintomi di una gravidanza," il medico le rispose con sincerità.
"Oh," Brooke guardò giù, d'un tratto avvertì la nausea salirle di nuovo. "Come possiamo esserne sicuri?"
"Potremmo fare un test, ma penso che sia inutile. Se non migliori entro tre giorni, torna qua".
Brooke annuì, scendendo dal tavolo "Grazie".
"Prego," il medico le sorrise. "E prendenti cura di te".
Come Brooke uscì dall'ufficio, inconsciamente la sua mano si posò sulla sua pancia. Ero incinta, continuava a pensare, mentre camminava attraverso il parco davanti all’ufficio del medico. Un bambino ... che è morto.
Quando tornò al lavoro, lavorò come un automa, ma due ore dopo, Megan la trovò nel salotto, seduta al tavolo con lo sguardo fisso.
"Brooke?"
"Eh?" rispose guardando la sua amica.
"Ti senti bene?"
"Sì," annuì, con poca convinzione.
"Sei sicura?"
"Sì, sono solo stanca."
"Non sei andata dal dottore oggi?"
Brooke annuì.
"Che cosa ha detto?"
L'altra donna si strinse appena nelle spalle, "Non molto. Sono solo malaticcia".
"Forse dovresti andare a casa", Megan le suggerì con tono esitante.
"Sì," Brooke annuì lentamente. "Forse dovrei."
Megan la guardò con uno sguardo preoccupato sul volto, ma si fece da parte, mentre la sua amica afferrava la borsetta dirigendosi verso la porta. Brooke arrivò automaticamente a casa, dove, appena entrata, si lasciò cadere sul divano della salotto. Mentre si sedeva, sentì un leggero profumo proveniente dal cuscino. Nick.
Improvvisamente seppe di che cosa aveva bisogno, e prese il telefono. Con le dita tremanti, chiamò il cellulare di Nick, lasciando libero sfogo alle lacrime.
"Pronto?"
Riconobbe la voce di suo cognato e si sforzò di mantenere un tono normale "Brian?"
"Ehi Brooke! Come va?"
"Tutto normale, Bri. Nick è lì?"
"Sì, è appena uscito a prendere un bicchiere d'acqua". Brian fece una pausa, "Stai bene Brooke?"
"Sì ..."
"No non è vero. Lo sento nella tua voce. E chiami così poche volte Nick durante il giorno ..."
Proprio in quel momento, Brooke sentì la voce di Nick in sottofondo, che chiedeva a Brian chi era al telefono e quindi la risposta di Brian.
"B?" Brooke sentito la voce esitante di Nick all'altra estremità. Non si erano ancora parlati dopo la lite, e solo sentendo il suono della sua voce fece piangere Brooke più insistentemente. "B, piccola, stai bene?"
"Nick ... Io .." 

It's easy to fool around it's harder to keep the faith
But I wanna settle down no matter what it takes
If I ever break your heart if I ever do you wrong
I hope I never give you cause to doubt where you belong 

"Va tutto bene? E’ successo qualcosa a Katie?" la voce di Nick assunse una leggera nota di panico, sentendo che Brooke non rispondeva.
"Nick ... bambino... aborto spontaneo," Brooke finalmente sputò fuori.
"Shh," Nick le disse all'altro capo della linea. Attese che Brooke si calmasse e poi chiese: "Stai cercando di dire che hai avuto un aborto spontaneo?" La donna singhiozzò in risposta. "Shh", la calmò di nuovo. Non sapeva cosa dire. Era devastato come Brooke, e avrebbe pianto, se solo Brooke non fosse stata messa così male. Aspettò in silenzio, e pian piano i singhiozzi di Brooke si fermarono.
"Non sapevo nemmeno che eri incinta".
"Nemmeno io," Brooke rispose tranquillamente. "Ho cominciato ad avere i sintomi, e ho pensato che forse lo ero, ma poi ho avuto il ciclo. Ma i sintomi ancora non andavano via, così sono andata dal medico e mi ha detto che i miei livelli ormonali erano ancora probabilmente alti." Fece una pausa prima di sussurrare: "Probabilmente è colpa mia."
"Piccola, non è colpa tua."
"Sì lo è. Probabilmente non mi stavo prendendo cura di me in modo corretto."
"Non è vero," Nick protestò. "Qualcosa potrebbe essere stato sbagliato. Il tuo corpo l’ha fermato prima che potesse crescere e diventare ancora più doloroso ..."
"Che cosa provi in questo momento?" Brooke era curiosa di sapere.
Nick si fermò, e rispose solo dopo che lei gli rifece la domanda: "B, mi sento come se avessi perso un figlio che era già nato, e non c'è niente che non vorrei fare adesso se non piangere con te." 

If a million miles were between us
I'd want you to know 

L'unico suono che sentì fu un singhiozzo da parte di Brooke prima che lei all'improvviso dicesse: "Colpita. Devo andare a prendere Katie adesso."
"Okay," annuì lui, anche se sapeva che lei non riusciva a vederlo. "Sei sicura che stai bene per guidare?"
"Sì. Avevo solo bisogno di parlare con te ..." sussurrò Brooke.
"Sono contento che l’hai fatto", rispose Nick, restando poi in silenzio.
"Ti amo, Nick".
"Ti amo anche io, Brookey".
~ ~ ~
Nel mezzo della notte, Brooke si svegliò alla sensazione di qualcuno che si sdraiava nel letto accanto a lei, e si irrigidì involontariamente, spaventata dal fatto che qualcuno potesse essersi introdotto in casa e che ora stava per fare qualcosa di terribile.
"B."
Al suono della sua voce, Brooke fece uscire il fiato che aveva trattenuto e si voltò per vedere Nick seduto accanto a lei. "Che ci fai qui?" », chiese, toccandogli la guancia con la mano, non credendo che fosse lì davvero.
«Non abbiamo nessuno spettacolo domani, così ho preso un volo e sono venuto qui," rispose, avvicinandosi a lei per avvolgerla un braccio intorno, rannicchiando la testa vicino al collo. "Mi sei mancata".
«Mi sei mancato anche tu," Brooke si lasciò sfuggire qualche lacrima abbracciandolo stretto. "E io ti volevo qui con me oggi". 

If I had to drive all day take that flight
Across this ocean I'm coming home tonight
Don't let it play on your mind
Cause my devotion is for all time 

"Lo so. Avrei voluto esserci anche io. Non voglio che tu passi tutto questo da sola, ecco perché sono tornato a casa."
"Sono contenta che l’hai fatto."
"Shh", Nick le strofinò le spalle. "Ora dormi. Hai bisogno di riposarti».
"Grazie per essere venuto a casa", Brooke si tirò leggermente indietro per baciarlo. "Ti amo".
"Ti amo anche io."
~ ~ ~
Un paio d'ore più tardi, molto prima che il sole sorgesse, Brooke si trovò rannicchiata contro un corpo caldo. Ricordando che Nick era tornato a casa per un giorno, si strinse di più a lui per poi riaddormentarsi di nuovo. Tuttavia, venne interrotta sentendo qualcosa che si faceva strada tra di loro. Aprendo gli occhi, vide Katie che cercava di mettersi in mezzo a loro.
"Katie, piccola, cosa stai facendo?"
«Ho visto papà a casa e volevo vederlo."
Proprio in quel momento, Nick si svegliò e, vedendo Katie, la tirò vicino per un abbraccio. "Ehi Principessa".
"Ciao papà. Ti ho visto a casa", disse baciandolo sulla guancia. 

Some people want it all some only want the fun
But I'm here to let you know that I'm all about the love
Some people let it show some people wait too long
Well I'm gonna tell you now that you're always number one 

"Sì, sono a casa, ma solo per domani."
"Oh. Vado a scuola domani," lo informò.
"Lo so, Principessa, ma puoi stare a casa domani, se vuoi."
"No!" Katie si tirò indietro. "Mi piace la scuola!"
"Okay," Nick ridacchiò. "Allora puoi andare a scuola domani." Si girò verso Brooke, e le toccò la guancia con il dorso della mano, "Hai intenzione di metterti in malattia?"
"Probabilmente. Tu sei qui, e io ancora non mi sento bene», sorrise, chinandosi per dargli un bacio.
"EWW," Katie storse il naso, facendo ridere i suoi genitori.
"Dai, Katie. Ritorniamo a dormire", Brooke la pregò.
"Okay," ridacchiò lei, mettendosi tra i suoi genitori e accoccolandosi sul petto di Nick. "Notte notte."
"Buona notte, Principessa," Nick ridacchiò.

If a million miles were between us
I'd want you to know 

~ ~ ~
"Brooke?" Nick aprì la porta della camera e tutto quello che vide fu il letto vuoto. Accigliato, guardò in bagno, ma non riuscì a trovarla nemmeno lì. L'aveva lasciata per portare Katie alla scuola materna, così Brooke poteva riposarsi ancora un po', e ora era tornato, impaziente di passare la giornata con lei prima di tornare in tour per l'ultima settimana e mezza.
Andando alla finestra che dava sul cortile, Nick guardò se era in giro. Come si aspettava, la vide seduta sulla spiaggia, con la braccia strette alle ginocchia che guardava il Golfo. Rapidamente, scese al piano di sotto e uscì dalla porta sul retro per recarsi a dove era seduta Brooke.
Così persa nei suoi pensieri, Brooke non sentì nemmeno arrivare Nick fino a quando lui non si sedette dietro di lei, avvolgendole le braccia intorno alla vita. "Ti stavo cercando", sussurrò, baciandole la spalla.
"Mi dispiace. Non avevo intenzione di nascondermi", Brooke sospirò, chinandosi verso di lui, e chiudendo gli occhi. La coppia restò seduta in silenzio per qualche istante, assaporando la reciproca compagnia quando Brooke tranquillamente disse: "Mi dispiace di averti urlato in quel modo l'altro giorno al telefono."
Nick scosse la testa: "No, non dovevo dire quelle cose. Non le pensavo, ero solo stanco e irritabile, e credo che stessi cercando una scusa del perché non sarei stato qui".
Brooke si lasciò sfuggire una risatina, "Credo che ogni volta che litighiamo abbiamo sempre le nostre colpe".
"Siamo entrambi troppo testardi," Nick sorrise prima di baciarla sulla testa. "Sai che reputo Katie come mia figlia, vero?" Era ancora insicuro di ciò che Brooke pensava dopo la loro lite, anche se adesso avevano fatto pace.
«Sì. Anche se te l’ho sentito dire, ho sempre visto come ti comporti con Katie. Le azioni parlano più delle parole, credo."
"Bene", disse strofinandosi sul suo collo.
Ci fu ancora del silenzio prima che Brooke disse: "Sai cosa ho pensato ultimamente?" 

If I had to drive all day take that flight
Across this ocean I'm coming home tonight
Don't let it play on your mind
Cause my devotion is for all time 

"A quanto mi ami?"
Brooke ridacchiò, rannicchiandosi vicino a lui, "Non proprio. Stavo pensando a quanto sia stato facile per noi, cambiare il nostro rapporto di amicizia... a quello che siamo ora».
"Che cosa siamo ora?" Nick le chiese prendendola in giro.
"Non lo so», Brooke si accigliò. "Per qualche ragione, credo che dire ragazza e ragazzo suoni così giovane ... per noi. Allora ... forse ... siamo amanti", disse strizzando l'occhio.
"Eh. Mi piace," Nick rise, spingendo Brooke sulla sabbia e cominciando a farle il solletico.
"Nick! Smettila! Non sopporto il sollecito!"
"Questo è il punto!" lui sorrise senza fermare il suo attacco. "Perché dovrei farti il solletico se poi devo smetterla subito?"
"Giusto ... ma stop!" rise lei.
Ma anche quando lui non smise, Brooke non poté fare a meno di chiedersi, che cosa fosse successo all’anello speciale che AJ aveva detto a Katie che Nick aveva comprato?
~ ~ ~
Prima dell'alba la mattina dopo, Brooke stava salutando Nick prima della sua partenza per l'aeroporto. Nick aveva fatto in modo che Katie sapesse già la sera prima che se ne sarebbe andato presto e aveva già ottenuto il suo abbraccio e il suo bacio di arrivederci.
"Solo una settimana e mezzo," Nick la rassicurò abbracciandola.
"Lo so", mormorò Brooke. "E ci incontreremo ad Orlando, giusto?"
"Sì," Nick annuì, tirandosi indietro. Dandole un bacio, sussurrò: "Ciao, Brookey". 

If I had to drive all day take that flight
Across this ocean I'm coming home tonight
Don't let it play on your mind
Cause my devotion is for all time** 

"Ciao Nicky". 

* "Faithfully" ~ Journey 

** "Drive" ~ Westlife 

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Capitolo 23
*** Everything's changed, we never knew ***


 

Chapter 22 Everything's Changed, We Never Knew

La settimana successiva passò lentamente, ma alla fine, Brooke e Katie stavano andando a Orlando per il concerto finale. Ashley e Alexis erano con loro, così le tre donne avevano deciso di andare a controllare le stanze dell'albergo, prima di incontrare i loro uomini.
Brooke avrebbe voluto restare sveglia e andare incontro a Nick giù nella hall non appena Katie fosse andata a letto, ma si addormentò mentre guardava la TV per passare il tempo. E quando gli uomini arrivarono, Nick si accigliò vedendo che Ashley e Alexis erano ad aspettarli, ma non c’era Brooke.
"Nick", Alexis lo chiamò quando si rese conto che stava cercando in giro Brooke. "Deve essersi addormentata. Abbiamo bussato alla sua porta, ma non ha risposto, e riuscivo a sentire la televisione da fuori nel corridoio. E' la stanza 751."
"Grazie", sorrise lui, allontanandosi dal gruppo per andare verso gli ascensori.
Una volta trovata la stanza, entrò, trovando Brooke accoccolata in una palla sul divano, addormentata. Sedendosi accanto a lei, le scostò una ciocca di capelli dal viso. "Brooke," disse, cercando di svegliarla.
Ci vollero un paio di tentativi, ma alla fine la vide socchiudere gli occhi. "Nick?" Disse con voce confusa ancora impastata dal sonno.
«Già», ridacchiò lui. "Ti aspettavi qualcun altro?"
Svegliandosi, lo prese in giro, "Solo il mio amante italiano. Ma suppongo che dovrò dirgli di andare via ora che sei qui".
"Beh credo proprio di sì", Nick le rivolse un sorriso dolce, e poi le sussurrò: "Mi sei mancata".
"Mi sei mancato anche tu", Brooke riuscì a dire prima che Nick la baciasse.
Si erano riconciliati, e Brooke aveva appena tolto la maglia a Nick quando una piccola voce li interruppe.
"Mamma, papà è grande! Non ha bisogno di te per aiutarlo a cambiare i vestiti!"
I due adulti si staccarono quando sentirono Katie a pochi metri da loro. Nick fu il primo a recuperare, e alzandosi velocemente in piedi, si avvicinò alla bambina e la prese in braccio. "Ehi, piccola principessa! Sei stata buona con la mamma?"
"Sì," Katie ridacchiò, dandogli un bacio sulla guancia. "Ti voglio bene, papà."
"Anch'io ti voglio bene, Principessa," Nick sorrise. "Ma è tardi, non ti pare è il momento di andare a letto?"
"Sì, ma ti ho sentito e volevo vederti. Giù”, ordinò.
Ridacchiando, Nick obbedì, e la piccola Katie lo portò nella sua camera, tenendogli la mano, mentre Brooke li seguiva. Dalla porta, guardava come Nick rimboccava a Katie le coperte e le cantava una canzone poco prima di baciarla sulla fronte.
"Andiamo," sussurrò, spingendo Brooke fuori dalla porta.
"Andiamo dove?" Brooke lo prese in giro.
"Dai,  finiamo quello che abbiamo iniziato," Nick le sorrise.
"E se non volessi?"
"Lo vuoi."
«Forse no".
"Forse. Sì." Nick disse sottolineando ogni parola.
"Forse n..."
Forse Brooke non ebbe scelta.
~ ~ ~
Il giorno dopo passò rapidamente con tutti i preparativi per il concerto finale. Proprio mentre Brooke era pronta a salire sul palco, realizzò che probabilmente era l'ultimo concerto i ragazzi avrebbero fatto.
Questo è così triste, pensò prendendo un ultimo respiro profondo, mentre attendeva l’inizio di "There You Were" quando l’ascensore l’avrebbe portata sul palco. Ma non fu quella canzone che sentì quando la musica cominciò a suonare. Ci volle un attimo prima che Brooke capì che canzone fosse. Aveva sempre detto che era la sua canzone preferita, dalla prima volta che l'aveva sentita. 

Remember when we never needed each other 

The best of friends, like sister and brother 

We understood we'd never be alone... 

Now those days are gone, now I want you so much. 

The night is long, and I need your touch. 

Don't know what to say, Never meant to feel this way, 

Don't want to be alone tonight. 

What can I do to make you mine? 

Fallen so hard, so fast this time... 

What did I say, what did you do? 

How did I fall in love with you? 


Sentendo la canzone si ricordò della prima volta che l’aveva ascoltata... beh per lo meno il giorno dopo .... 


Il giorno dopo, Nick e Brian accompagnarono Ashley e Brooke a casa dei loro nonni. Le sorelle vollero ascoltare ancora Black and Blue, così i ragazzi le accontentarono. Quando fu il turno dell'ultima canzone, Nick sentì Brooke singhiozzare piano.
"Stai piangendo?" Chiese incredulo, guardando oltre al punto in cui era seduta accanto a lui.
"Non posso farne a meno!" Brooke tirò su col naso di nuovo. "è una così bella canzone."
"Piagnucolona!" Nick la prese in giro, mettendo un braccio intorno alle spalle e tirandola vicino a lui in un abbraccio.
"Io piango per tutto ..." Brooke spiegò, tirando fuori dalla borsa un fazzoletto di carta e asciugandosi gli occhi. "Ma penso che questa canzone mi abbia fornito il mio obiettivo futuro."
"E cioè?" sua sorella chiese.
"Vorrei trovare un uomo che sia il mio migliore amico in modo da poterlo sposare, così che questa potrebbe diventare la mia canzone di nozze!" Brooke rispose innocentemente. Quando Brian e Ashley iniziarono a guardala sogghignando, lei chiese: "Cosa?" Ashley sollevò un sopracciglio e fece un cenno verso Nick. Brooke improvvisamente si mise a sedere e si staccò da lui. "Eww! No! Non Nick! "
"Eh?" Nick chiese, ignaro di quanto stava accadendo.
«Niente», Brooke disse in fretta.
"Ah, va bene», rispose lui, tornando a guardare fuori dal finestrino. 

I hear your voice, and I start to tremble, 

Brings back the child that I resemble. 

I cannot pretend that we can still be friends, 

Don't wanna be alone tonight. 

What can I do to make you mine? 

Fallen so hard, so fast this time... 

What did I say, what did you do? 

How did I fall in love with you? 


E poi, circa due anni dopo, quando la canzone era troppo dolorosa da ascoltare per Brooke...

 
Più tardi, dopo le lezioni, Brooke era in camera sua a fare i compiti ascoltando musica quando Ashley e Alexis improvvisamente fecero irruzione nella sua stanza.
Le guardò con un sopracciglio sollevato, "Ciao".
"Vogliamo parlare con te!" disse Ashley con le mani sui fianchi.
"Va bene, parliamo," rispose Brooke ignorando ciò che realmente volevano che dicesse.
"Vogliamo che ammetti perché ti sei così sconvolta nel vedere Nick insieme a Caroline," Alexis le disse.
"Io non so di che cosa stai parlando", Brooke mormorò, guardando il pezzo di carta sul quale stava scrivendo.
"Alexis?" Ashley si voltò verso la sua amica che andò verso lo stereo, prendendo dei CD.
"Che cosa stai facendo?" Brooke chiese, in piedi.
"Metterò su delle canzoni che ti faranno venire voglia di ammettere ciò che vogliamo sentirci dire," Alexis fece un sorriso amaro come iniziarono le prime note di pianoforte di "How Did I Fall In Love With You?".
Avvilita, Brooke affondò nel suo letto, con la testa tra le mani. Quando alzò lo sguardo verso la sorella e la sua amica, aveva le lacrime agli occhi. "Vi prego, smettetela”, le supplicò.
"No." Ashley disse fermamente. "Non ci hai mai detto nulla, almeno non a noi. Di solito correvi da Nick, e questa volta però non puoi. Così devi per forza aver a che fare con noi ".
Improvvisamente, le lacrime cominciarono a cadere rapidamente e Brooke  cominciò a singhiozzare. Ashley si fece avanti e si sedette sul letto, tirando Brooke in un abbraccio. Alexis poi si sedette dall'altra parte.
"Lo giuro", Brooke tirò su col naso, "Tempo fa, quando ho detto che volevo innamorarmi del mio migliore amico così avrei potuto avere questa canzone come la mia canzone di nozze ... Non volevo dire che ..." singhiozzò, "Lo giuro, non volevo. "
Ashley e Alexis non sapevano cosa fare. Rimasero sedute lì, abbracciando la loro amica mentre lei continuava a piangere. 

Oh, I wanna say this right, 

And it has to be tonight, 

Just need you to know. 

I don't wanna live this lie, 

I don't wanna say good-bye, 

With you I wanna spend 

The rest of my life. 

A metà del ritornello, finalmente l’ascensore cominciò a salire, proprio quando i ragazzi stavano cominciando a cantare la sua parte preferita ... Intonarono il coro per l'ultima volta, mentre venne raggiunta sul palco da un Nick sorridente, che le allungò la mano. 

What can I do to make you mine? 

Fallen so hard, so fast this time... 

What did I say, what did you do? 

How did I fall in love with you? 

What can I do to make you mine? 

Fallen so hard, so fast this time... 

Nel frattempo, Brooke era ancora sotto shock, cercando di capire che cosa stesse succedendo. Ma al tempo stesso, non poteva fare a meno di pensare che avesse qualcosa a che fare con "l'anello speciale" di cui aveva parlato Katie il suo primo giorno di scuola materna.
E i suoi sospetti vennero confermati quando Nick si mise in un ginocchio, mentre cantava le ultime righe della canzone, quelle che di solito cantava Howie.

Everything's changed, we never knew.. 

How did I fall in love with you? 

A questo punto, Brooke non riuscì più a trattenere le lacrime, ma vedendo il viso preoccupato di Nick, gli sorrise, mostrandogli che erano lacrime di felicità. Quando lui vide il suo sorriso, fece un espressione sollevata e cominciò a parlare.
Intorno a lei, il pubblico gridava, ma riusciva lo stesso a sentire le parole di Nick, mentre dalla tasca tirava fuori una piccola scatola con dentro un anello. "Brookey, so che non stiamo insieme da molto, cioè ci conosciamo da tanto ma solo come amici, ma è da tanto tempo che ho capito che sei l'unica con cui voglio condividere il resto della mia vita. Brooke Marie, mi vuoi sposare?" Detto questo, aprì la scatolina per mostrare Brooke un solitario circondato da minuscoli smeraldi montato su un anello d’oro.
Brooke non poté  fare altro che annuire vigorosamente e poi cadde in ginocchio per guardare Nick faccia a faccia. Non appena Nick le mise l’anello al dito, Brooke gli gettò le braccia al collo. "Ti amo", sussurrò Nick prima di tirarsi indietro per darle un bacio.
Ma, come sempre, il bacio non fu molto breve, e dopo pochi istanti, AJ alzò le mani in segno di sconfitta e si tolse la giacca. Mettendola tra la coppia e il pubblico finse di sgridarli, "Ragazzi, ragazzi. Questo è uno spettacolo per famiglie. Non potete venire qui e farlo!"
Il suo commento fu sufficiente per permettere a Nick e Brooke di sperarsi, ridendo, mentre la folla intorno a loro rideva a loro volta. Raggiungendoli, Kevin, fingendo di essere serio, sbottò," "Sì, dai! Abbiamo ancora delle canzoni da fare!" dando una leggera pacca sul retro della testa di Nick.
"Aww, va bene," Nick sospirò, alzandosi in piedi tirandosi dietro Brooke.
Mentre si alzava, Brooke si mise a ridere, "Non credo di poter cantare ora".
"Certo che puoi," Nick la incoraggiò, infilandole il braccio intorno alla vita. "Puoi fare qualsiasi cosa", disse baciandole la parte superiore della testa.
«Non proprio», sorrise, alzandosi per baciarlo sulla guancia. Non appena fece questo, l'introduzione di "There You Were," partì, e Brooke non ebbe altra scelta se non cantare. Tuttavia, durante tutte e due le canzoni, Brooke non riuscì a smettere di sorridere. Né ci riuscì, quando tornò al suo posto, dove tutte le altre mogli la aspettavano, insieme a Katie.
"Questo è l'anello speciale, mamma", Katie le disse mentre veniva presa in braccio da sua madre. "Questo è l'anello che lo zio AJ mi ha detto che papà aveva preso per te!"
Il sorriso di Brooke si allargò ancora di più quando vide lo sguardo felice sul volto della figlia. "Sì, Katie. E’ l'anello speciale".
~ ~ ~
Più tardi quella notte, Brooke rotolò fra le braccia di Nick per vedere la sua faccia. Sembrava addormentato, almeno Brooke pensò che fosse così, quindi sussurrò: "Grazie."
"Per cosa?" i suoi occhi si aprirono all’improvviso, spaventando Brooke.
"Pensavo stessi dormendo."
"Non ancora", rispose sbadigliando. "Grazie di cosa?"
"Per avermi mostrato che riesco ad amare di nuovo," rispose lei tranquillamente, giocando con l'orlo del lenzuolo.
"Nessun problema," Nick sorrise, tirandola più stretta in un abbraccio. "Nessun problema davvero." 

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Capitolo 24
*** God Blessed the broken road ***


Chapter 23 God Blessed the Broken Road

Le vacanze arrivarono e finirono; familiari e amici, così come tutto il mondo dello spettacolo, furono informati del matrimonio, così cominciarono i preparativi per la cerimonia, ricevimento e viaggio di nozze. La coppia aveva deciso la data del matrimonio: il 15 giugno.
Una venerdì sera di gennaio, tutto il gruppo di amici si ritrovò a casa di Nick e Brooke, per lo più per parlare del matrimonio.
"Dove vuoi farlo?" Nick chiese da dove era seduto su una delle estremità del divano mentre Brooke si sdraiava su di lui, appoggiandogli la testa in grembo con Katie che dormiva appoggiata su di lei. "In chiesa, vero?"
"Sì", rispose lentamente Brooke, mordendosi il labbro. "Ma, non lo so. Non mi sento molto legata a questa chiesa ... Non sarebbe lo stesso."
"Oh," Nick si accigliò.
"Possiamo tornare a casa," Ashley le suggerì. "E sposarti nella nostra vecchia chiesa."
"Sì, ma è lì che lei e George si sono sposati," Alexis sottolineò.
"Vero", Ashley annuì.
"Lo so io!" Nick all'improvviso esclamò.
"Che cosa?” Brooke alzò su la testa un po' per guardarlo.
"Ricordi,  il primo anno che ci siamo conosciuti, quando siamo andati in viaggio in tutto il mondo per il nostro album?"
"Sì", Brooke annuì.
"Ricordi quello che mi stavi mostrando quando siamo atterrati di ritorno negli Stati Uniti? Il posto in cui i tuoi genitori sono cresciuti?"
"Sì?" Brooke stava diventando curiosa.
"Che ne dici di farlo nella chiesa in cui si sono sposati i tuoi genitori?" Sia Brooke che sua sorella guardarono Nick per un attimo prima di scoppiare a ridere entrambe. "Che cosa?” Chiese lui innocentemente, rimanendoci un po’ male sentendo le loro risa.
"Nick, so che sembra molto romantico ma..." Brooke si morse le labbra cercando di trattenere le risate mentre gli accarezzava una guancia.
"... Ti rendi conto che la chiesa è nel ghetto polacco?" Ashley concluse, non nascondendo le risate.
"Allora?"
"Allora, sarebbe molto interessante portare il matrimonio di una celebrità in un quartiere povero," Alexis gli spiegò.
"Allora?" Nick incrociò le braccia sul petto.
Al suo volto deciso, il sorriso di Brooke cedette: "Sei veramente serio, non è vero?"
"Beh, sì", rispose guardandola. "Penso che sarebbe carino sposarsi nello stesso posto in cui si sono sposati i tuoi genitori. Non è che dobbiamo restare lì per il ricevimento poi, non è molto lontano dalla città."
"Ha ragione," Brian disse esprimendo il suo parere. "L'unico problema che vedo nel farlo lì è che viaggerete continuamente avanti e indietro per prepararlo."
Brooke scosse la testa: "Non credo che sarà davvero un problema. La società a cui ci siamo rivolti per preparare tutto si trova in diverse località del paese, tra cui New York".
"Vedi!" un sorriso trionfante apparve sul viso di Nick. "Si può fare!"
"Sì, si può", Brooke ridacchiò, alzandosi per baciarlo. "Grazie".
"Posso avere il permesso di interrompere questa chiacchierata sul matrimonio per parlare di alcuni affari?" Kevin improvvisamente chiese. Come furono tutti d'accordo, proseguì, "Dobbiamo trovare una idea per il video dell’ultimo singolo."
Una collettivo, "Oh," venne fuori dal gruppo non appena realizzarono la cosa, cercando ognuno di pensare a ciò che potevano mettere nel video.
Dopo alcuni istanti, Howie disse, "Vi ricordate del video di 'The One'?" Alla risposta affermativa di tutti suggerì, "Perché non facciamo qualcosa del genere? Questa volta, oltre alle immagini dei nostri video e spettacoli potremmo mettere anche pezzi dei nostri inizi, prima ancora di diventare famosi in Europa o qui. E, naturalmente, includere anche le immagini di tutti i fans".
Nick annuì, "E poi ringraziare i fans come abbiamo fatto in quel video, oltre che a includere un messaggio di addio."
"Ma c'è un modo per renderlo più personale?" AJ domandò.
"Che ne dite di mettere non solo le immagini dei concerti e del backstage e altre cose", Melissa iniziò.
"... Ma di includere anche le foto della vostra vita al di fuori dello studio," Brooke finì.
"Come i nostri video e foto di casa?" Kevin chiese.
"Solo alcune", Brooke rispose. "Focalizzandosi per lo più sulla carriera, ma penso che ai fans piacerebbe vedere qualcosa di più personale, come ha detto AJ."
Il silenzio cadde di nuovo sul gruppo mentre pensavano a come fare. Infine, Kevin, annuì: "Credo che vada bene. Non dovremmo avere molto problemi a proporlo alla casa discografica, hanno detto che fondamentalmente abbiamo carta bianca dal momento che è l'ultimo singolo".
«Allora è fatta," rispose Howie, guardando tristemente verso la sua birra.
"Sì," rispose Kevin.
Ancora una volta, il gruppo si ammutolì mentre pensavano all'ultimo video, poi Alexis prese la parola. "Credo che sia arrivato il momento di andare," disse, guardando il figlio che dormiva tra le braccia di suo marito. "Tutti i bambini si sono addormentati".
Annuirono tutti, e in quindici minuti, Nick, Brooke e Katie, che era ancora addormentata in braccio a sua madre, erano rimasti di nuovo soli nella loro casa.
"Hmm. Penso di essere in vena per un bel bagno lungo", disse Brooke quando l'ultima famiglia se ne fu andata.
"Allora vai a farlo," Nick rispose, scostando la sua testa dalle sue gambe in modo da potersi alzare. "Vado a mettere a letto Katie", aggiunse chinandosi in basso per prendere la bambina.
"Penso che accetterò la tua offerta", gli disse Brooke con un sorriso riconoscente.
Due ore più tardi, Nick aveva messo a letto Katie ed era sceso al piano di sotto per guardare qualche film in televisione. Brooke non era ancora uscita dal bagno. Pensando che forse era andata direttamente a letto, Nick spense il televisore, poi tutte le luci e salì verso la loro camera. Vide però che la porta del bagno era ancora chiusa.
Bussando alla porta, chiamò, "B?"
"Sì?"
"Stai bene?"
"Sì, perché?"
"Posso entrare?"
"Certo".
Quando entrò in bagno, la trovò ancora in una vasca da bagno piena di bolle, la testa appoggiata allo schienale, e con gli occhi chiusi. "C'è qualche motivo particolare per restare nella vasca da bagno due ore?"
Brooke aprì un occhio e guardò Nick. "È passato davvero così tanto?" Guardando l'orologio, lui annuì. "Ah, va bene", rispose chiudendo gli occhi.
Sospirando, Nick si diresse verso la vasca e si chinò, toccando la sua fronte con quella di Brooke, "C'è qualche possibilità che finisca presto questo bagno?"
"Forse," gli rispose sorridendo.
"Va bene, facciamo così." Brooke sollevò un sopracciglio guardandolo. "Vengo dentro"
"Bene", disse chiudendo gli occhi. Ma quando lo sentì entrare non appena dopo la sua risposta, aprì gli occhi di nuovo e lo vide seduto dentro con i suoi vestiti ancora indosso. "Cosa stai facendo?"
"Cerco di capire cosa c'è di così divertente per far durare un bagno due ore," Nick rispose con una smorfia.
"Con  i vestiti indosso?"
"Non fa alcuna differenza," rispose stringendosi nelle spalle.
Brooke appoggiò la testa all'indietro e si rilassò quando vide che Nick aveva iniziato a giocare con le bolle. "Ti avevano tolto le bolle di schiuma quando eri un giovane?"
"B, io sono un ragazzo! Non ho mai fatto bagni di schiuma!"
"Beh, ritieniti fortunato, questo è il tuo primo bagno!" Brooke gli strizzò l'occhio.
"Uh huh," Nick tornò alle bolle schiacciandole tra le mani.
"Nick?"
"Sì, piccola?"
"Ti rendi conto che se ci sposiamo in una chiesa cattolica, giuriamo di allevare i nostri bambini nel credo cattolico?" si rivolse a lui con tono serio.
"Uh huh", Nick annuì, sempre facendo attenzione alla bolle. "Perché?"
"Volevo solo assicurarmi che tu lo sapessi".
"Brookey, ti conosco, ho sempre saputo che avresti voluto crescere i tuoi figli con la tua stessa religione, e non ho alcun problema nel farlo. In effetti, credo che verrò in chiesa con te domenica!"
Brooke fissò l'uomo di fronte a lei prima di scoppiare a ridere.
"Che cosa?
"Già, e se sopravvivrai alla Messa senza addormentarti o giocare con il cellulare, io ... io ..."
"Tu cosa?" chiese Nick alzando un sopracciglio.
"Non lo so, ma penserò a qualcosa", Brooke ridacchiò.
"B?"
"Sì?" gli rispose una volta smesso di ridere.
"Ti rendi conto che essere qui insieme in questo momento sta rompendo tutti i tipi di codici morali della tua religione?"
"Caro, ho già rotto molti codici morali di quasi ogni religione. Ma questo non conta, sei ancora vestito, e io sto uscendo", rispose alzandosi.
"Non sei divertente!" Nick la schizzò. "Proprio adesso che mi stavo divertendo!"
"Ehi, puoi restare", disse avvolgendosi un asciugamano attorno, "Vado solo a prepararmi per dormire."
"Bene, arriverò tra due ore!" Nick rispose facendo il broncio mentre Brooke usciva dal bagno, ridendo, lasciandolo solo.
Venti minuti dopo, sebbene fosse quasi addormentata, Brooke sentì Nick strisciare a letto. "Credevo che avessi detto che saresti rimasto in bagno per due ore" mormorò.
"Non era così divertente senza di te», rispose lui, avvolgendo le braccia intorno a lei.
"Dove hai messo i vestiti bagnati?"
"Li ho lasciati sul pavimento."
"Grazie tante. Ho appena ottenuto il lavoro di pulirli immagino."
«No, lo farò io domani. Adesso dormi Brookey."
Ma lei si era già addormentata.
~ ~ ~
L’inverno passò, e il matrimonio si sarebbe svolto nella chiesa in New Jersey, mentre il ricevimento sarebbe stato in un hotel di New York City. Tutto si svolgeva alla perfezione anche perché l’ufficio del wedding planner li informava costantemente.
In mezzo a tutti i preparativi per il matrimonio, ci fu anche da lavorare per la produzione del video. Tutti erano sempre alla ricerca di vecchie foto e video e i fans stavano inviando le loro foto con loro in quanto i ragazzi non avevano fatto certo un segreto dei loro piani per la realizzazione di questo ultimo video.
Le cose si stavano svolgendo senza problemi, perché ognuno di loro stava veramente lavorando sodo su entrambi gli eventi. (Beh, le donne stavano lavorando ad entrambi, gli uomini avevano scelto di rimanere fuori dalla programmazione del matrimonio.) Brooke, in particolare, era molto stressata.
"Brooke, calmati," Ashley le disse una sera di fine marzo. Tutti erano a casa loro, in parte per rilassarsi e divertirsi, e in parte per guardare le immagini e tutti i video che avevano trovato. "Tutto sta andando bene, e tu lo sai!"
"Lo so", piagnucolò. "Ma voglio solo che sia tutto perfetto."
Alexis sbuffò: "Ehi, se il matrimonio con George è andato male, non c'è ragione per cui lo sia anche questo. Inoltre quello era condannato fin dall'inizio."
"È vero", Brooke sorrise.
"Ehi, pensiamo a qualcosa di diverso. Qualcosa di divertente," Melissa suggerì.

I set out on a narrow way,
Many years ago,
Hoping I would find true love
Along the broken road.
But I got lost a time or two,
Wiped my brow, kept pushing through,
I couldn't see how every sign
Pointed straight to you. 

"Ma che cosa c’è di più divertente di un matrimonio?" Kuma sorrise.
"Vero", rispose la sua amica.
"Cerchiamo di trovare la canzone da usare per le nozze!" Alexis esclamò. "Ehi quasi-quasi-marito", urlò verso la stanza dove gli uomini stavano guardando una partita di basket. "Alza il culo e vieni qui!"
Brontolando, Nick si alzò e si diresse verso il gruppo di donne, senza mai distogliere gli occhi dal televisore. "Sì?"
"Stiamo cercando di capire che canzone usare per te e Brooke durante le nozze. Che cosa possiamo utilizzare?" la sorella della sposa gli chiese.
"Non lo so», rispose alzando le spalle prima di girarsi gridando verso il televisore insieme al resto degli uomini.
"Okay, usiamo ‘Oops I Did It Again'", sospirò Brooke.
"Che cosa?” la testa dello sposo scattò improvvisamente dalla televisione verso la sposa.
"Oh, bene," disse rivolgendogli un sorriso soddisfatto, "stai effettivamente ascoltando."

Every long lost dream
Led me to where you are
Others who broke my heart
They were just northern stars
Pointing me on my way
Into your loving arms.
This much I know is true
(That) God blessed the broken road,
That lead me straight to you. 

"Sì, certo," Nick si sedette vicino a Brooke appoggiando la testa sulla sua spalla, mentre la abbracciava in vita. "Allora, cosa vuoi?"
"Non lo so, tu che cosa vuoi?" Brooke lo baciò sulla parte superiore della testa.
"Io so cosa Brooke ha sempre voluto," Alexis sorrise. "'How did I fall in love with You'".
Brooke scosse la testa: "No, voglio dire, l’ho sempre voluta, ma quella canzone, oltre al soggetto, non ha nulla a che fare con noi. Non l’abbiamo mai usata, a parte nella dichiarazione, nel tempo che abbiamo trascorso insieme."
"Oookay," Ashley disse ad alta voce. "Allora che ne dici di 'There You Were'?"
"No," Brooke scosse la testa con veemenza. "Non voglio qualcosa che ho scritto io".
"Accidenti, B, come sei schizzinosa" Nick rise. «Allora quale vuoi?"
"'This I Promise You'"

I look back on the years I spent
Just passing through
I'd like to take the time I lost
And give it back to you.
But you just smile and take my hand.
You've been there, you understand,
It's all part of a grander plan
That is coming true. 

Questa volta, fu Nick a scuotere la testa: "No. Sai che mi ripudierebbero se usassi una canzone gli ‘N Sync per il mio matrimonio?"
"È l'unica obiezione che hai?" chiese lei alzando il sopracciglio.
"Sì".
"Vuoi dire che il tuo ego non è già abbastanza grande da poter sopportare la possibilità che sia effettivamente una bella canzone?"
"Brooke!" Nick spalancò gli occhi in stato di shock, così come tutti gli altri che stavano ascoltando la loro conversazione.
"Scusa," disse lei alzando le mani in frustrazione, mente si alzava dal divano. "Sono stanca, ed è tardi. Credo che andrò a dormire. Buona notte a tutti."
"Hmm. Beh, immagino che sia ora di andarcene", borbottò Ashley dopo Brooke fu salita al piano di sopra.
"Sì," Nick si accigliò, guardando verso le scale.

Every long lost dream
Led me to where you are
Others who broke my heart
They were just northern stars
Pointing me on my way
Into your loving arms.
This much I know is true
(That) God blessed the broken road,
That lead me straight to you.
Straight to you. 

Venti minuti dopo, tutti se ne erano andati, e Nick aveva messo Katie a dormire. Scivolando nel letto, vide che Brooke era rivolta verso la parte opposta alla sua; o stava dormendo, o non voleva parlargli.
"Brooke", disse chinandosi cercando di guardarla. "Stai bene?"
Rimase sorpreso nel vedere, quando lei si girò sulla schiena, che si stava asciugando una lacrima. "Mi dispiace, Nick. E’ che sono così... stressata ultimamente".
"Piccola, va tutto bene", disse avvolgendole le braccia intorno alla vita. "Sembra proprio che tu abbia un po’ esagerato recentemente, e mi sono preoccupato."
"Nick, non ha nulla a che fare con te. Penso di essere solo stressata," sospirò, accoccolandosi nel suo petto.
"Beh cerca di restare calma," Nick ridacchiò. "E lasciare scegliere a me la canzone. Ho un'idea."
Brooke ridacchiò un po', "Va bene. Credo di potermi fidare. E io cercherò di essere un po' più rilassata".
"Grazie," sussurrò lui, baciandola sulla tempia prima di addormentarsi.

Now I'm just rolling home
Into my lover's arms.
This much I know... I know it's true
(That) God blessed the broken road,
And led me straight to you.
(Yes) God blessed the broken road,
And led me straight to you. *

~ ~ ~
"Stai bene?" Megan chiese entrando nella stanza vedendo Brooke seduta, con la testa appoggiata sul tavolo.
Quando sentì la sua voce, Brooke sollevò la testa. "Oh, sì. Ho solo un po’ di mal di testa e le vertigini."
"Brooke, non va bene", Megan la guardò preoccupata. "Forse dovresti andare a casa"
"No," Brooke scosse la testa mentre si preparava ad alzarsi. "Ho solo bisogno di un po' di riposo. Già mi sento meglio." Detto questo, si alzò in piedi.
E tutto divenne improvvisamente  buio.

* "Broken Road" ~ Performed by Melodie Crittenden 

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Capitolo 25
*** Baby, completely, wrapped up in you ***


Chapter 24 Baby, Completely, Wrapped up in You

Quando Brooke si svegliò, ci volle un momento per mettere a fuoco il mondo al di fuori attraverso la foschia che vedeva. Non appena ci fu riuscita, una voce la riscosse prima di riuscire a capire dove si trovasse. "Brooke? Sei sveglia?" Si girò di lato per vedere la faccia preoccupata di Nick sopra la sua mentre le teneva la mano. "Dove siamo?"
"In ospedale. Sei svenuta al lavoro."
"Oh. Sono già stata visitata da un medico?" chiese accigliandosi.
"Sì", rispose il suo fidanzato imitandone l’espressione, "ma nessuno è più tornato per dire cosa non andava."
"Oh".
"Come ti senti, B?" Nick si chinò per scostarle una ciocca di capelli dal viso.

How do I love you
Well let me see
I love you like a lyric loves a melody
Baby, completely
Wrapped up in you

"Tutto bene adesso. Il mal di testa non c'è più", disse ridendo leggermente.
"Va bene", sorrise lui, sporgendosi verso il basso per darle un bacio.
Si separarono un attimo dopo, quando sentirono la porta aprirsi e videro entrare un medico "Ms. Wickham?" si rivolse al Brooke, porgendole la mano. Dopo averla salutata il medico si rivolse a Nick: "E tu sei il signor Carter che abbiamo chiamato?"
"Uh huh," Nick rispose stringendo la mano del medico. "Allora, che cosa ha che non va Brookey?"
"Niente," il dottore rispose semplicemente. Proprio in quel momento un’infermiera bussò e poi entrò nella stanza, spingendo un carrello con alcune attrezzature sopra.
"Di che cosa state per fare una ecografia?" Brooke chiese, riconoscendo immediatamente l'apparecchiatura.

How do I need you
Can't you tell
I need you like a penny
Needs a wishing well
Baby, completely
Wrapped up in you 

"Il vostro bambino", il medico rivolse alla coppia un sorriso.
"Un bambino?" Nick rimase a bocca aperta.
"Sì, un bambino," il dottore ripeté mettendosi a ridere.
"Forse è per questo che sono stata così lunatica", disse Brooke rivolgendosi a Nick e ridacchiando. "Tutti i miei ormoni impazziti".
"Un bambino," ripeté Nick, ancora stordito con un sorriso stampato sul volto.

Every now and then
When the world
That were living in is crazy
You gladly hold me and carry me through
No one in the world has ever done
What you did for me
And I'd be sad and lonely
If there were no you 

"Suppongo che tu sia felice?"
"Certo!" Nick si chinò per baciarla di nuovo. "Non potrei essere più felice," mormorò contro le sue labbra.
"Ora, signora Wickham," il medico li interruppe mettendole il gel sul ventre. "Il motivo per cui è svenuta è perché è stata molto stressata ultimamente e non ha assunto liquidi a sufficienza. Il bambino non sta male, ma bisogna che lei si prenda più cura di se stessa".
"Lo so", Brooke rispose strofinandosi la fronte. "E’ che ho avuto così tanto da fare ultimamente."
Il dottore annuì, "Capisco, so che si sposerà a breve."
"Già. Tra poco più di due mesi," Nick rispose proprio quando il medico indicò lo schermo del monitor.

Well how do I love you
Let me count the ways
There ain't no number high enough
To end this phrase
Baby, completely
Wrapped up in you

"Questo è il bambino", disse indicando una piccola macchia. "E’ probabilmente intorno ai due mesi data la dimensione".
"Devo aver trascurato i sintomi," mormorò Brooke. "Non ho avuto nessuna nausea mattutina, ma d’altronde non l’ho avuta nemmeno con mia figlia. L'unica volta che mi è capitato è stato quando ho avuto l'aborto spontaneo."
"Alcune donne semplicemente non ce l'hanno," il dottore rispose stringendosi nelle spalle. "Beh, tutto sembra perfettamente normale. Farò stampare una foto e vi lascio da soli per un attimo. Si vesta e venga nel mio ufficio non appena è pronta."
"Grazie," Brooke sorrise al medico che usciva.
"Un bambino," disse Nick ancora. "Sto per diventare papà... di nuovo!" Si rivolse a Brooke e sorrise: "Mamma".
"Sono già una mamma!"

Every now and then
When the world
That were living in is crazy
You gladly hold me and carry me through
No one in the world has ever done
What you did for me
And I'd be sad and lonely
If there were no you 

"Mamma, mamma, mamma," Nick continuò ridacchiando. "Diventerai mamma di due bambini! Mi piace questa cosa!"
Brooke sorrise, "Come ti pare.... Papà, papà, papà», disse imitandolo. "Mi piace come suona anche a me".
La coppia scoppiò a ridere alle loro buffonate. "Faremo questa cosa ogni volta che sarai incinta?" Nick chiese.
"Probabilmente", rispose Brooke ridacchiando. "Sembra sempre che ci piaccia troppo fare gli stupidi tra di noi."
"Sì", sorrise lui. "Ma è divertente. Ora vestiti! Dobbiamo crescere un bambino!"

How do I love you
Well don't you know
I love you bout as deep
As any love can grow
Baby, completely
Wrapped up in you* 

~ ~ ~
La coppia aveva deciso di attendere i tradizionali tre mesi prima di dirlo a tutti. Brooke era irremovibile in fatto di tradizione, e Nick aveva deciso che era meglio non discutere con una ormonale donna incinta.
Il lunedì dopo che avevano scoperto del bambino, Ashley si fermò da loro per lasciare alcune riviste da sposa che aveva preso. Lei e sua sorella si erano appena sedute nel salotto quando Nick entrò nella stanza, per poi sedersi sul divano con la testa in grembo a Brooke.
La sorella non ci fece caso, perché spesso li aveva visti in quella posizione, ma quando Nick girò la testa verso la pancia di Brooke, borbottando qualcosa e baciandola, Ashley chiese, "Nick, sei matto?"
"Eh?" girò la testa per guardare Ashley.
"Ti ho chiesto se stai diventando pazzo", disse lei ridendo.
"No," sorrise Nick. "È solo che la pancia di Brooke è molto sensibile e se le faccio qualcosa, mi trascinerà nella camera da letto in un secondo."
Il suo commento fece ridere di più Ashley, ma ricevette anche un leggero schiaffo sulla fronte da parte di Brooke.
"Ahi! E questo per cosa era?" piagnucolò Nick, sedendosi.
"Per essere stato un idiota."
"Va bene, allora perché hai fatto quella cosa strana?" Ashley chiese, calmando le risa. "Sei incinta o cosa?" disse scherzando.
Brooke e Nick si guardarono, prima che Brooke si girasse verso la sorella guardandola con le sopracciglia alzate.
"Oh mio Dio, lo sei?" Ashley spalancò gli occhi. Quando sua sorella annuì, lo sguardo di sorpresa si trasformò in un sorriso enorme. Alzandosi, abbracciò Brooke e Nick. "Congratulazioni. Almeno non avrai problemi con il vestito da sposa. Il matrimonio non è così lontano, e se anche aumenterai di peso, il tuo vestito non lo farà vedere."
"È vero", Brooke sorrise. "Non ci avevo pensato! Ma puoi tenere questa gravidanza un segreto, per ora? Abbiamo deciso di non dire niente a nessuno fino al terzo mese."
"Dire a nessuno cosa?" Katie chiese, in piedi nella stanza per poi salire a sedersi sulle ginocchia di Nick.
Ashley ridacchiò: "Beh, lascio a voi due il compito di dirglielo, e vi prometto che non lo dirò a nessuno".
Dopo che se ne fu andata, Brooke e Nick si voltarono verso la bambina di quattro anni. "Beh, Principessa," Nick cominciò.
"Che ne pensi di avere un fratellino o una sorellina?" Brooke le chiese.
Bastò il pensiero, per fare illuminare gli occhi di Katie. "Mi piacerebbe averne uno!" disse facendo una risatina.
"Bene, perché arriverà intorno al giorno del Ringraziamento", Brooke le disse con un sorriso.
"Davvero?" lei spalancò gli occhi. "Perché non posso averne uno ora?"
"Beh, vedi, Principessa, deve crescere prima," Nick le rispose.
"Crescere dove, papà?"
"Nella pancia della mamma".
Katie si accigliò, e si voltò verso la pancia della madre. Toccandola, esclamò, "Non sento nessun bambino!"
"Questo è perché è ancora molto piccolo,» rispose il padre.
"Come ci è entrato?"
Questa domanda lasciò i genitori perplessi a guardarsi a vicenda. "Beh," Nick battè le mani sulle ginocchia alzandosi in piedi. "Credo che sia ora di andare. Sarò nella stanza dei videogame a giocare se qualcuno mi vuole", disse in fretta, prima di corre praticamente fuori dalla stanza, lasciando Brooke a spiegare da dove venivano i bambini alla figlia.
~ ~ ~
"Tu sei cattivo", Brooke disse al suo fidanzato mentre s'infilava nel letto quella notte.
Lo sentì ridacchiare dal bagno prima che mettesse la testa fuori, "Com'è andata?"
"E’ stato orribile!”
"Come l’ha presa?"
"Non lo so nemmeno!" Brooke piagnucolò. "Ero troppo impegnata a inventarmi una storia per notarlo!"
Nick rise spegnendo la luce del bagno e si trascinò a letto vicino a Brooke. "Ti ricordi almeno la spiegazione che le hai dato?" le chiese avvolgendo le braccia intorno a lei, tirandola vicino.
"No", rispose scuotendo la testa. "So solo che era soddisfatta quando ho finito di dirglielo."
Nick si lasciò sfuggire una risatina bassa, "Con po’ di fortuna non dovremo rispondere a questa domanda ancora per diversi anni."
~ ~ ~
"Pronto?"
"Come sta il bambino?" Brooke sentì la voce di Alexis dall’altra parte della cornetta il giorno successivo.
"Ashley te l’ha detto?! Non posso credere che l’ha fatto davvero!"
"Dai, Brooke. Ci conosci meglio di così, pensi davvero che qualcuno di noi avrebbe mai mantenuto un segreto?" la sua amica si mise a ridere.
"Beh ... no," ammise Brooke. "Ma era bello pensare che avrebbe potuto farlo."
Le due amiche si misero a ridere, e dopo un po’ Alexis finalmente disse: "Congratulazioni, comunque. Sono sicura che Nick è contentissimo".
"Sì lo è", Brooke rispose sorridendo.
Le amiche parlarono per un po' prima che Brooke ricevesse anche le telefonate di Melissa e Kuma. Poiché la maggior parte dei suoi amici lo sapeva, Brooke pensò che tanto valeva chiamare anche tutti gli altri. Entro due ore, Megan e i suoi genitori seppero la notizia. A parte suo padre, che era un po' agitato per il fatto che non era ancora sposata, tutte le altre reazioni furono di felicità.
~ ~ ~
"Brookey".
Svegliandosi, circa un mese prima delle nozze, Brooke sentì la voce del suo fidanzato che le parlava a bassa voce. «Che cosa?”
"Buon Compleanno", concluse, baciandola sulla guancia.
«Grazie. Ora il miglior regalo che mi puoi fare è quello di lasciarmi dormire", Brooke borbottò prima di allontanarsi da lui tirandosi le coperte sopra la testa.
"Mi dispiace, non puoi farlo", disse Nick ridacchiando mentre la scopriva. "Abbiamo un appuntamento."
"Il giorno del mio compleanno?" piagnucolò lei.
"E' una sorpresa. Ora alzati, fatti una doccia, e vedi di essere pronta tra un'ora e mezza."
"Chi si occuperà di Katie?" Brooke chiese stropicciandosi gli occhi mentre si metteva a sedere.
"La lasciamo da Ashley e Brian."
"Sarà meglio che sia una cosa bella", borbottò Brooke, alzandosi per andare in bagno.
~ ~ ~
Due ore più tardi, Brooke e Nick stavano entrando attraverso la porta di un ufficio.
«L’ufficio di un avvocato?" Brooke chiese a Nick.
Ma lui non ebbe il tempo di risponderle se non dopo aver detto il suo nome alla segretaria per poi seguirla in fondo al corridoio. «Sì. Ti avviso, stai per rivedere il tuo ex marito tra un momento."
"Cosa?!"
"Siamo qui perché lui possa rinunciare ai diritti di custodia su Katie, in modo che io la possa adottare". Alla sua risposta, Brooke si fermò. Girandosi Nick alzò un sopracciglio, "Credevo fosse quello che volevi."
"E lo è!" Brooke sorrise prima di gettargli le braccia al collo, baciandolo.
"Hmm," sorrise lui a quel bacio dimenticandosi dove si trovava.
"Bene bene, guardate i due piccioncini".
La voce sarcastica dell’ex marito di Brooke ruppe il loro bacio. "Ciao George," Brooke disse sorridendo.
"Buon compleanno Brooke", rispose lui annuendo.
«Grazie», gli disse fissandolo.
"Ora che ne dite di iniziare? Non voglio passare tutto il giorno del compleanno di B qui dentro," Nick disse mentre guidava Brooke nella sala conferenze.
Un'ora dopo, George aveva ufficialmente rinunciato ai suoi diritti come padre, e le carte per l’adozione erano state tutte compilate da Nick. Tutto quello che restava da fare una settimana prima del matrimonio, era un'udienza in tribunale in modo che anche per la legge, Katie fosse a tutti gli effetti figlia di Nick.
~ ~ ~
Due settimane dopo, tutti i ragazzi si riunirono per l'ultima volta presso gli studi di registrazione. Avevano appena messo il tocco finale all'ultimo video, "There You Were." La canzone era già stata rilasciata qualche settimana prima e stava andando molto bene nelle classifiche, ma ci era voluto molto più tempo di quello che credevano per decidere che clip e foto dovevano mettere nel video. Inoltre, avevano deciso di mettere anche alcune clip del concerto in cui Brooke era lì a cantare la canzone, e avevano dovuto anche abbinare le parole ai movimenti delle persone.
Il video mostrava i ragazzi fin dal loro esordio, quando erano ancora molto giovani. Nick fu quello più commentato dato che aveva fatto un cambiamento enorme. La sua voce non era nemmeno ancora cambiata la prima volta che si erano riuniti.
Le immagini si susseguirono facendo vedere la loro crescita; attraverso il primo tour, poi "Il Millennium Tour", con tutte le foto dei fans. Con il passare degli anni, mostrarono foto di Nick e Kevin al college con Brooke e Alexis, e poi le immagini di tutti i loro matrimoni, e anche le nascite dei figli. Tutto finiva con gli uomini che si inchinavano al termine del loro concerto finale, con lo schermo che sfumava a nero con il messaggio "Brindiamo a tutti gli anni di successo che ci hanno permesso di portare la musica nel mondo. A tutti i fan - GRAZIE".
Come il messaggio scomparve, tutti restarono in silenzio, una cosa che diventata comune ogni volta che parlavano dell'ultimo singolo.
Il silenzio fu presto interrotto da un singhiozzo di Brooke. "Questo è incredibile. Sembra ieri quando sentivamo sempre la musica del Backstreet Boys ovunque andavamo. E adesso non ci saranno più altre canzoni."
"Lo so," Nick si accigliò, mettendole un braccio intorno alla vita. "Ma abbiamo deciso che era meglio così per tutti."
"Dobbiamo prenderci cura delle nostre famiglie", aggiunse Brian.
"E penso che siamo tutti d'accordo su una cosa», disse Kevin. "E' stato tutto dannatamente bello."


* "Wrapped up in You" ~ Garth Brooks 

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Capitolo 26
*** From this moment on ***


Chapter 25 From This Moment On

"Tutto questo è così strano ..." Brooke disse, guardandosi nello specchio. "Sposarmi di nuovo".
Sua sorella, che era la sua damigella d'onore, si avvicinò e le mise un braccio intorno alla vita. "Lo so cosa vuoi dire. Ma questo era quello che doveva succedere anni fa. Tu e Nick."
"No, io non la penso così."
Ashley la guardò. "Perché dici questo?"
"Dio sapeva cosa stava facendo. Mi stava dando una lezione, o almeno così mi pare. E senza George, Katie mai sarebbe nata".
"Giusto", rispose Ashley sorridendo. "Sei davvero diventata più intelligente invecchiando!"
"Ashley! Ho solo 29 anni! Non credo di essere così vecchia!"
«Lo so», sorrise lei, "Sei bellissima, sis", si complimentò, baciandola sulla guancia.
"Grazie", Brooke le sorrise di rimando.
"Okay!" Alexis entrò dalla porta del camerino con Katie. "Ho preparato Katie così non ci sarà alcun incidente, e gli uomini sono pronti. Chi è pronta a sposarsi qui?"
"Io sicuramente lo sono", Brooke sorrise.
"Mamma, sei molto bella», Brooke si sentì dire da sua figlia.
Abbassandosi un po', senza inginocchiarsi, Brooke baciò il naso della figlia. "Anche tu, Katie".
Brooke si alzò lentamente. "Bene. Penso che sia ora."
~ ~ ~
Nick passeggiava avanti e indietro di fronte all'altare. Sentiva come se la cerimonia non iniziasse mai.
"Ehi ehi, Bro! Smettila!"
Nick guardò verso il punto in cui Aaron lo stava guardando ridendo di lui e gli diede uno sguardo poco amichevole. "Già. Provatelo a dire quando sarai in procinto di sposarti", gli disse.
Questo fece solo ridere Aaron ancora più forte. «Cosa pensi che succederà? Che ti lasci all'altare?" Nick gli rivolse uno sguardo assassino. "Va bene. Questa era una brutta battuta. Ma devi calmarti", gli disse, mettendogli una mano sulla spalla. "Stai per sposarti."
Alle parole del fratello, Nick sorrise. "Sì. Sto per sposarmi."
"E' questo lo spirito giusto!" Aaron gli diede una pacca sulla schiena. "Ora dobbiamo andare ai nostri posti. Sta per iniziare", gli disse indicando il retro della chiesa, dove si vedeva Katie pronta per cominciare.
~ ~ ~
"Sei pronta?" Mr. Darcy chiese alla figlia, che aspettava il proprio turno per camminare lungo la navata.
"Sì", Brooke gli sorrise. "Pronta come potrei mai esserlo."
"Sono orgoglioso di te, Brooke". Lei guardò suo padre curiosità. "Hai imparato dalla prima volta, e sei diventata più matura della maggior parte di persone della tua età. Hai imparato dal tuo errore, e sono sicuro che questo non lo sarà".
"Grazie, papà», disse Brooke, baciandolo sulla guancia.
"Mi è sempre piaciuto Nick," continuò lui. "Suppongo sia così perché non è mai stato il tuo fidanzato al college. L’avrei odiato altrimenti."
Brooke si mise a ridere, "Proprio come hai odiato George."
«Sì», disse lentamente: "Ma era così perché sono tuo padre. L'unica persona che non si è mai fidato di lui è stato Nick. Suppongo che fosse così perché lui era stato assegnato a te."
"Sì, lo so," Brooke sorrise. "Adesso lo so."
"Ti voglio bene, Brooke".
"Anch'io ti voglio bene papà», disse nello stesso momento in cui sentì suonare la marcia nuziale. E poi, stava camminando lungo la navata della chiesta per la seconda volta nella sua vita.
~ ~ ~
Nick sorrise mentre osservava Katie che camminava lungo la navata, spargendo fiori. L’aveva considerata come sua figlia fin da quando Brooke si era trasferita in Florida, e dalle ultime settimane, era sua figlia legalmente.
Dopo che lei ebbe fatto la sua strada lungo la navata, però, il cervello di Nick si disattivò. Le damigelle della sposa furono soltanto delle macchie di colore, e tutto quello che Nick riuscì a ricordare fu l’inizio della marcia nuziale quando vide Brooke al braccio del padre. Il suo viso irradiava una luce che non ricordava al suo primo matrimonio. Era cresciuta, e lui la amava ancora di più per questo.
L’attesa sembrò eterna finché il signor Darcy gli consegnò Brooke. Con una pacca sulla sua spalla, il padre consegnò la sua seconda figlia per la seconda volta, ancora più fiducioso che sarebbe stata felice.
La camminata verso l’altare sembrò eterna anche a Brooke. Dal momento in cui fece un passo fuori dalla porta, riuscì solo vedere Nick, e non potè fare a meno di sorridere. Per tutto il resto della camminata, non riuscì a tenere gli occhi lontano da lui, e lo stesso valeva per lo sposo.
Quando la sua mano fu messa tra la sua, lei gliela strinse con affetto prima di lasciarsi andare, inginocchiandosi davanti al prete.

I do swear that I'll always be there. 

I'd give anything, and everything, 

And I will always care. 

Through weakness and strength, 

Happiness and sorrow, for better, for worse,
I will love you with every beat of my heart. 

Carissimi, siete venuti insieme in questa chiesa in modo che il Signore sigilli e rafforzi il vostro amore alla presenza del ministro della Chiesa e di questa comunità. Cristo benedice abbondantemente questo amore. Lui vi ha già consacrato nel battesimo e ora vi arricchisce e rafforza con un sacramento speciale in modo che possiate assumere i doveri del matrimonio nella fedeltà reciproca e duratura. E così, alla presenza della Chiesa, vi chiedo di indicare le vostre intenzioni.


Nessuno dei due prestò molta attenzione ai commenti di apertura e alle preghiere. Non potevano certamente fissarsi a vicenda, ma entrambi sentivano la presenza l’uno dell'altro. Alla fine, però, finalmente poterono alzarsi, e interagire tra di loro.
In primo luogo, il prete fece loro le tre domande. Siete venuti qui liberamente e senza riserve per dare voi stessi gli uni agli altri nel matrimonio?


Sì.
Sì.


From this moment, life has begun;
From this moment, you are the one;
Right beside you, is where I belong,
From this moment on... 

Vi amerete e onorerete l’un l'altro come marito e moglie per il resto della vostra vita?
Lo farò.
Lo farò.


Accetterete i figli con amore da Dio per educarli secondo la legge di Cristo e della sua Chiesa?
Lo farò.
Lo farò.


From this moment, I have been blessed,
I live only for your happiness,
And for your love, I'd give my last breath,
From this moment on... 

Poi il prete chiese alle persone presenti se ci fossero impedimenti legali, e Nick strizzò l'occhio a Brooke, facendola ridere un po'. Fu in grado comunque di fermarsi, prima che il prete continuasse.


Dal momento che è vostra intenzione entrare in questo matrimonio, unite le vostre mani, e dichiarate il vostro consenso dinanzi a Dio e alla sua Chiesa.


Mr. Darcy si avvicinò a loro per unire le loro due mani, prima di sedersi una volta per tutte.
Quando sentì la sua mano sulla sua, Nick inconsciamente le strofinò il dorso della mano con il pollice. A questo contatto, Brooke si lasciò sfuggire un sospiro silenzioso di felicità, contenta che nel giro di poco tempo, si sarebbe finalmente sposata con il suo migliore amico.


Io, Nicholas Gene, prendo te, Brooke Marie, come mia moglie. Prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.


I give my hand to you with all my heart,
Can't wait to live my life with you, can't wait to start.
You and I will never be apart,
My dreams came true because of you. 

Io, Brooke Marie, prendo te, Nicholas Gene, come mio marito. Prometto di esserti fedele sempre nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita.


Avete dichiarato il vostro consenso di fronte alla chiesa. Possa il Signore nella sua bontà rafforzare il vostro consenso e riempire tutti e due con la sua benedizione. Ciò che Dio ha unito, gli uomini non devono dividere. Amen.


A questa dichiarazione, Nick strinse la mano di Brooke come aveva fatto all'inizio, mentre Aaron prendeva gli anelli dal cuscino di Thomas per metterli sul libro di preghiere del prete. Facendosi il segno della croce, il prete continuò, Il Signore benedica questi anelli che vi donate l'un l'altro come segno di amore e fedeltà. Amen.
Dopo la benedizione, consegnò l'anello a Nick. Per prima cosa mise l'anello al pollice di Brooke, per poi muoverlo su ciascuna delle dita tra il pollice e l'anulare dicendo “Con questo anello, io ti sposo, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.”
Brooke guardò l'anello e sorrise. Era una fascia d'oro, con tre diamanti più piccoli. Sorrise ancora di più nel pensare che lui sapeva che aveva sempre disprezzato l’ostentazione dei gioielli. Alzando gli occhi, prese anello di Nick dalla mano del prete e gli disse: Prendi questo anello come segno del mio amore e fedeltà. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

From this moment, as long as I live,
I will love you, I promise you this:
There is nothing I wouldn't give
From this moment on. 

Dopo aver detto una preghiera, vennero dichiarati marito e moglie: Vorrei presentarvi il signore e la signora Carter. Ora puoi baciare la sposa.
Ridendo, Nick si girò verso Brooke, toccandole leggermente il mento con la mano. "Ti amo, Signora Carter", le sussurrò.
"Anch'io ti amo", sussurrò lei prima che Nick si chinasse per baciarla leggermente sulle labbra per qualche istante. Infine si staccarono per sorridersi a vicenda.

You're the reason I believe in love,
And you're the answer to my prayers from up above;
All we need is just the two of us,
My dreams came true because of you. 

"È tutto vero?" Nick chiese mentre si faceva strada per uscire, offrendole il braccio.
"Sì, è tutto vero", disse lei ridendo, mettendogli la mano nell'incavo del gomito e per incamminarsi con lui. A metà strada lungo la navata, Nick improvvisamente si fermò.
"Che diavolo», ridacchiò, per poi chinarsi per prendere in braccio sua moglie.
"Nick!" Brooke si mise a ridere, gettando la testa all'indietro.
"Ehi, è una cosa che potrò fare una sola volta", spiegò lui proseguendo per la navata. Non appena ebbero raggiunto l'atrio, e oltrepassato la porta, Nick la mise giù.
"Non voglio farti cadere giù per le scale", spiegò Nick, ridacchiando.
"Nemmeno io lo voglio, non mi va di trascorrere la luna di miele al pronto soccorso", rispose Brooke ridendo, avvicinandosi a lui per scostargli una ciocca di capelli dagli occhi.

From this moment, as long as I live,
I will love you, I promise you this:
There is nothing I wouldn't give
From this moment 

"Hmm," borbottò lui prima di abbassarsi.
Stavano per baciarsi, quando le porte si aprirono e la gente cominciò a urlare festosa. Sospirando, entrambi guardarono verso gli ospiti, le braccia di Nick ancora intorno alla vita di Brooke e le sue mani sulle spalle.
"Che Diav... voglio dire cavolo", si corresse in fretta, guardandosi intorno e facendosi il segno della croce, prima di girarsi verso Brooke e baciarla profondamente sulla bocca.
Sorridendo attraverso il bacio, lei gli gettò le braccia al collo e gli permise di alzarla da terra.
E fu solamente quando partì  un applauso e uno scrosciare di fischi che si separarono.

I will love you, as long as I live
From this moment on.* 

~ ~ ~
"Vuoi dirmi la canzone di nozze adesso?" Brooke chiese più tardi nella limousine, mentre si avvicinavano alla città, dove ci sarebbe stato il ricevimento.
"No, signora Carter, non voglio", rispose lui sorridendo.
"Hmm. Mi piace questo nome».
"Signora Carter?" Nick sorrise. "Sono contento", disse baciandole il naso prima di cambiare argomento: "Non sei contenta di esserti sposata nella chiesa dei tuoi genitori?"
"Sì", sorrise lei, baciandolo sulla guancia. "Molto. Ma tu ancora non mi ha detto la canzone di nozze".
"Questo è perché non ho intenzione di dirtelo!"
"Benissimo, allora!" Brooke gli fece una linguaccia.
"Signora Carter, comportati bene o dovrò punirti!"
"E che tipo di punizione hai in mente, signor Carter?" la sposa fece un sorrisetto, alzando un sopracciglio.
Alla sua risposta, gli occhi di Nick si fecero più ampi, poi disse sorridendo, "Accidenti. Ti ho davvero corrotto."
"Nah. Sono sempre stato corrotta. Adesso te lo sto solo dimostrando."
"Beh, ti sono grato del fatto che sono l’unico a cui lo fai vedere," Nick le disse ridendo, tirandola più vicina a lui, appoggiando la sua testa sulla sua.
Poco dopo, arrivarono all’hotel doveva si sarebbe svolto il ricevimento, e dove avrebbero soggiornato anche per la loro prima notte di nozze. Vennero introdotti agli ospiti non appena entrarono, e si recarono al loro tavolo per dare il via alla festa.
Il testimone, Aaron, e la damigella d'onore, Ashley, fecero un breve brindisi, parlarono entrambi di come si sarebbero aspettati questo matrimonio molti anni prima, ma che purtroppo non era andata così. Aaron raccontò anche che aveva detto a Nick che voleva che sposasse Brooke tanti anni fa.
Infine, i loro brevi discorsi erano finiti, e la cena servita, quindi era il momento del primo ballo di Brooke e Nick come "marito e moglie".
"Non hai ancora intenzione di dirmi che canzone è?" Brooke chiese per l'ultima volta mentre Nick le tese la mano.
"Sii paziente", le disse baciandole la guancia. Brooke non notò il segnale che Nick diede a lato della stanza, dove cinque uomini erano attesa. Era così concentrata sul scoprire che la canzone avesse scelto suo marito che non vide i cinque uomini prendere posto sul palcoscenico, dove la band che avevano ingaggiato si era messa momentaneamente a lato.
Come i due sposi presero posto sulla pista da ballo, una canzone familiare iniziò a suonare ...

When the visions around you
Bring tears to your eyes
And all that surrounds you
Are secrets and lies
I'll be your strength
I'll give you hope
Keeping your faith when it's gone
The one you should call
When standing here all alone 

Ma non era una cover del brano eseguita dalla band ingaggiata, Brooke realizzò dopo poco. Guardando a lato, vide i membri della band “rivale” dei Backstreet Boys. Sorpresa, Brooke guardò Nick, ma lui scosse solo le spalle.
Guardandola innocentemente, rispose alla sua domanda inespressa: "Ho pensato che se avessero accettato di fare questo per noi, sarebbe stato molto meglio che avere solo una canzone degli ‘N Sync come nostra canzone di nozze".
"Sei incredibile", lei disse soltanto, alzandosi per dargli un bacio leggero.

And I will take you in my arms
And hold you right where you belong
Till' the day my life is through
This I promise you
This I promise you 

"Beh, grazie", Nick arrossì, non aspettandosi di certo quella reazione.
"Prego", sorrise Brooke, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Ballarono in silenzio per un attimo prima che Brooke chiedesse: "Avresti mai pensato che questo giorno sarebbe finalmente arrivato?"
Nick si lasciò sfuggire una risatina, "Guardando indietro verso la nostra amicizia, e quando ho capito che ero innamorato di te, no. Ma questi ultimi due anni sono volati... tranne forse per i mesi in cui ci siamo occupati della pianificazione del matrimonio. Quelli sono stati un po’ pesanti."

I've loved you forever
In lifetimes before
And I promise you never
Will you hurt anymore
I give you my word
I give you my heart
This is a battle we've won
And with this vow
Forever has now begun 

Brooke ridacchiò, "Puoi dirlo forte. Ma tutto è venuto alla perfezione."
"Mmm hmm," Nick concordò. "E domani saremo su un isola tropicale dove nessuno ci potrà disturbare".
"Non vedo l’ora," Brooke sospirò.

Just close your eyes 

Each loving day
And know this feeling won't go away
Till' the day my life is through
This I promise you
This I promise you 

"E un'altra cosa..." Nick cominciò.
"Eh?” Brooke guardò il marito con una domanda negli occhi.
"Ora tuo padre non avrà un attacco di cuore visto che il nostro bambino non nascerà fuori del matrimonio".
La sposa ridacchiò sommessamente prima di tornare a mettere la testa sulla sua spalla. "Lo credo anche io..." disse spegnendosi.
"Hai avuto la stessa sensazione anche tu?" Nick le chiese sorpreso. "Ho pensato che fosse tutto frutto della mia immaginazione".
"Sì," Brooke si tirò indietro, sorridendo. Prendendo la mano del marito, gliela mise sulla sua pancia, dove entrambi sentirono un piccolo calcio. "Mi sembra che il piccolo Carter abbia pianificato tutto alla perfezione."

Over and over I fall
When I hear you call
Without you in my life, baby
I just wouldn't be living at all 

Nick si mise a ridere, mentre sorrideva felice: "Per dare un calcio a sua madre per la prima volta durante il nostro ballo di nozze?"
"Uh huh», sorrise lei, mordendosi il labbro inferiore.
"Caspita," Nick guardò con stupore la sua mano ancora appoggiata sulla pancia di Brooke. "Mi sono sempre chiesto cosa si prova ... non posso credere che sia il nostro bambino quello che sento."
"Io lo sento," Brooke lo contraddisse, guardandolo timidamente.

And I will take you in my arms 

And hold you right where you belong
Till' the day my life is through
This I promise you, babe 

Just close your eyes 

Each loving day
And know this feeling won't go away
Every word I say is true
This I promise you 

"Beh, se la metti così," Nick le fece un sorrisetto compiaciuto, "Potrei sentirlo anch'io."
"Stop!" disse picchiandogli leggermente il braccio prima di ritornare a ballare. "Non intendevo quello!"
"Sì che intendevi quello", rise lui, prima di stringere la presa su di lei. "Lo sai che mi ami".
"Certo che ti amo, Nick. Puoi starne certo."

Every word I say is true
This I promise you
Ooh, I promise you** 

* "From This Moment" ~ Shania Twain 

** "This I Promise You" ~ ’N Sync 

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Capitolo 27
*** Epilogo: That's the beat of a heart ***


Epilogue That's the Beat of a Heart

Non fu il suono stridulo della sveglia a svegliarmi. In un primo momento pensai che fosse così, ma poi ho capito che erano le tre del mattino e il grido acuto veniva dal baby monitor appoggiato sul comodino. Sentì mia moglie girarsi e sedersi accanto a me.
"Torna a dormire, B. Ci penso io a calmarlo", dissi appoggiandole una mano sulla spalla, spingendola delicatamente per farla appoggiare al cuscino.
"No," sbadigliò lei. "Questo è un pianto da fame. Ha bisogno di me."
Mentre lei si alzava per andare a prendere David, il nostro figlio più giovane, dal lettino, mi alzai per accendere le luci. Come apparve di nuovo nella stanza per sedersi sul letto per nutrire il piccolo di  due mesi, mi sedetti accanto a lei, mettendole il mio braccio intorno alla vita e appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
"Cosa stai facendo?" Brooke si lasciò sfuggire una risatina vedendo la mia azione.
"Ti guardo nutrire nostro figlio», risposi semplicemente.
"Puoi tornare a dormire, Nick. Domani sarà una lunga giornata." Disse Brookey guardando il piccolino che allattava al seno.
"No. Mi piace farlo. Mi tranquillizza" dissi solleticandole il collo prima di darle un bacio nello stesso posto.
Ed era vero. Era uno dei miei momenti preferiti, quando potevo stare con lei mentre nutriva uno dei nostri quattro figli. Beh, in realtà, avevo potuto sperimentare questa cosa solo con tre dei nostri bambini, visto che non avevo conosciuto Katie fino all'età di due anni. Ma non è questo il punto.
Siamo sposati da quasi quattro anni, e mi sembra appena ieri quando mi ha detto che mi amava per la prima volta. Naturalmente facciamo ancora le nostre litigate, ma le facevamo anche prima di innamorarci l’uno dell’altra. Non sono mai stato più felice da quando Brookey sta con me, come mia moglie.
"Che cosa stai pensando, piccolo?" mi sussurrò dopo qualche tempo.
"A noi", risposi strofinandole il braccio e baciandole l'orecchio.
"Che cosa di noi?" mi sorrise, guardandomi.

Sometimes it's hard to don't wanna look over your shoulder
'Cause you don't want to remember where you've been
There'll come a time you die,
If you could only hold her
'Cause I know that's where I am 

"A quanto siamo felici".
"Chi dice che sono felice?"
Risi al suo commento vedendo che i suoi occhi mi dicevano che mi stava solo prendendo in giro. "Lo so e basta," le dissi avvicinandomi per baciarla. "Quando avrà finito?" le mormorai.
"Pensavo ti piacessero momenti come questi" i suoi occhi brillavano.
"Sì, ma ora sono pronto per trascorrere del tempo solo io e te", risposi con un sorrisetto compiaciuto, baciandola dietro l'orecchio.
"Hmm, un attimo ancora", rispose lei, baciandomi la guancia.
Ma proprio mentre David finiva il suo pasto di tarda notte, sentimmo sbattere la porta. Sbuffando, mi alzai per vedere la piccola Grace, poco più di tre anni, alla nostra porta, che teneva la coperta e si succhiava il pollice. "Che cosa c'è Gracey?" Mi chinai per prenderla in braccio, e non appena fu tra le mie braccia, sentì che cosa non andava.
"Ho bagnato il mio letto", rispose tirando su col naso accoccolandosi nella mia spalla.
"Oh signore," sospirai, portandola fuori dalla mia camera per entrare nella sua. Presi subito fuori un altro pigiama e la portai nel bagno che collegava la sua stanza con quella di Katie. Avevo appena finito di riempire la vasca da bagno di un paio di centimetri e tolto il pigiama sporco quando Katie entrò.
"Papà, Christopher sta piangendo," mi informò.
Sospirando, le chiesi, "Da quanto tempo sta piangendo?"
"Da pochi minuti», rispose lei.
"Ecco," dissi consegnandole Grace. "Guardala, mentre io vado a controllare Christopher. Non metterla nella vasca da bagno", dissi sottolineando l’ultima frase prima di uscire dalla stanza.

So listen with all your heart
Hold it inside forever
You may find all your dreams have already come true
Look inside and find the part that's leading you
'Cause that's the beat of a heart 

Entrai nella stanza di Christopher, dove il piccolo di un anno piangeva nel lettino. "Shh," cercai di calmarlo, sporgendomi per prenderlo. Appena lo presi tra le mie braccia, si calmò, quindi doveva essere solo spaventato. Ma sapevo che avrebbe ricominciato di nuovo finchè non l’avessi fatto addormentare. Lo stavo cullando da poco, quando sentì urlare mia moglie, "NIIIIICK!"
Velocemente, uscì fuori dalla stanza per tornare di nuovo dove avevo lasciato Grace e Katie, che era poi il posto da dove avevo sentito urlare Brookey. Quando entrai nel bagno, però, vidi l’acqua sul pavimento.
"Cosa è successo?" chiesi, confuso.
"Tua figlia ha deciso di lavare l’altra tua figlia spruzzandole l'acqua dalla vasca da bagno", Brooke rispose con le mani sui fianchi.
"Perché l'hai fatto?" chiesi a Katie.
Lei si strinse nelle spalle: "Mi hai detto di lavare Grace senza metterla nella vasca da bagno".
"No," dissi portando la mano libera, che non teneva Chris, sul mio viso. "Ho detto guardarla."
"Oh," rispose alzando le spalle di nuovo.
"Vado a prendere uno straccio," sospirò Brooke, lasciandomi con i bambini a guardarci l’un l'altro. Non potevo pulire Grace finchè Brooke non fosse tornata a prendere Chris, e Katie non sembrava volere tornare a letto.
In quel momento, la voce di mio fratello mi spaventò. "Cosa è successo qui?"
Mi voltai a guardare Aaron e sua moglie, Anna. "Bene, potete tenere Chris, mentre io ripulisco Grace", dissi consegnando Chris ad Anna, che lo prese volentieri e uscì dal bagno, spaventata dal fatto che il rumore potesse svegliarlo.
Grande. Ora non solo tutta la famiglia era sveglia, ma anche i miei ospiti. La casa era assolutamente piena con le mie sorelle, fratello, e i miei genitori, oltre a quelli di Brooke per il battesimo di David di domani. Mi resi conto che probabilmente ci saremmo svegliati tutti e che dopo sarebbe stato troppo tardi per tornare a letto.
Comunque, non appena Chris fu fuori delle mie mani, mi chinai per mettere Grace nella vasca da bagno. Mentre la stavo lavando, Brooke tornò con uno straccio per pulire il pavimento. Sembrava che tutto fosse sotto controllo,  quando Aaron decise di parlare: "Lo sapete, vero, che non avreste mai avuto questo problema se voi due non avreste deciso di popolare il mondo nel minor tempo possibile". Mi voltai per fissare mio fratello, ma lui si strinse nelle spalle, "Sembra che non abbiate mai sentito parlare di pillole anticoncezionali".

Sometimes you'll drown it out with all your rage and thunder
Sometimes you'll drown it out with all your tears
There'll come a time when you hear it and you'll wonder
"Where in the world have I been?" 

"Mamma, che cosa sono le pillole anticoncezionali?" Katie improvvisamente chiese Brooke.
"Qualcosa per quando sarai più grande", rispose lei in fretta, "Così potrai controllare quando avere un bambino."
"Ma non si possono controllare i bambini, mamma. La cicogna lo fa. E la cicogna ama la nostra casa", rispose lei con un sorriso.
Alla sua risposta, Aaron scoppiò a ridere "Direi di sì."
"Aaron!" gli urlai indicando la porta. "Fuori!"
Anche se non smetteva più di ridere, il mio fratello minore saggiamente fece quello che gli avevo detto, e se ne andò, probabilmente per andare a letto.
Ma no, la notte non sarebbe certo migliorata. Stavo avvolgendo un asciugamano intorno Grace quando Katie iniziò a lamentarsi, "Voglio il gelato."
"No Katie", rispose la madre. «È tardi, e non appena avremo cambiato le lenzuola di Grace, torneremo tutti a letto."
"Ma io voglio il gelato," Katie continuò picchiando il piede.
"Katie, comportati bene," la avvisai, "E ascolta tua madre».
"Vado a svegliare la nonna!" ci disse prima di uscire dalla stanza. Se n’era già andata prima che qualcuno di noi potesse fermarla. E infatti, dopo che io e Brookey abbiamo portato Grace a letto, siamo scesi giù per trovare Katie con tutte e due le sue nonne seduta al tavolo della cucina.
"Mi dispiace che vi abbia svegliato", disse Brooke scusandosi.
"Va tutto bene," La signora Darcy sbadigliò. "Perché siete tutt’e due svegli comunque?"

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No one can tell you how to get there
It's a road you take all by yourself
(All by yourself)
All by yourself 

"Bambini", sospirai, sedendomi su una sedia accanto a mia moglie e appoggiando la mia testa sul tavolo.
Sentì ridacchiare sommessamente Brooke e presto sentì il tocco della sua mano sul retro della mia testa, che cercava di consolarmi. Come al solito, funzionò, e stavo quasi per addormentarmi quando la voce di mia madre interruppe il sonno misericordioso che stava per avvolgermi.
"Voi due potete andare a letto. Porteremo Katie a letto dopo che avrà finito il gelato."
"Sei sicura?" chiesi alzando pigramente la testa.
"Sì, vai,” mia suocera mi disse con un cenno della mano. "Provate a dormire un po’, per quanto vi sarà possibile."
«Grazie», le sorrisi con gratitudine, alzandomi in piedi. Porgendole la mano, aspettai che mia moglie la prendesse, prima tornare silenziosamente al piano di sopra. Spegnendo le luci, scivolai nel letto, avvicinandomi a Brooke. Abbracciandola intorno alla vita, ben presto mi addormentai.
~ ~ ~
"Amico, sembri morto."
Girai la testa per vedere il mio migliore amico (oltre a mia moglie, naturalmente), Brian, che camminava verso di me. Feci una risatina e mi misi una mano sul viso: "Sì, lo so. E’ stata una lunga notte".
Dopo la Messa, i nostri amici e parenti si trovavano tutti nel nostro cortile, a festeggiare e a mangiare. Il battesimo era andato bene, con David che malapena aveva pianto, e ora  stavamo tutti cercando di rilassarci, soprattutto dopo la notte scorsa.
"Cosa è successo?" Brian chiese.
Alzai gli occhi al cielo, "Niente, solo che metà casa si è svegliata alle tre del mattino .. e tutto è cominciato con David che voleva da mangiare".
Il mio amico ridacchiò, "Reazioni a catena. Questo è il problema nell’avere figli".
"Sì lo è," dissi ridendo. Guardandomi attorno, catturai con lo sguardo gli occhi di mia moglie, e rimanemmo abbracciati in quel contatto per qualche istante, entrambi sorridenti. Tuttavia, ben presto Katie chiese la sua attenzione, e dovette allontanarsi da me. Tornando a Brian, aggiunsi, "Ma sai cosa? Anche la sera scorsa è stata solo un poco più caotica di una notte normale, non vorrei cambiare la mia situazione per nulla al mondo."

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Hold it inside forever
You may find all your dreams have already come true
Look inside and find the part that's leading you
'Cause that's the beat of
Oh it's the sweetest sound,
'Cause that's the beat of a heart* 

* "That's the Beat of a Heart" ~ The Warren Brothers, featuring Sara Evans 

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