Il coccodrillo

di Blustar
(/viewuser.php?uid=4336)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Svegliarsi (1) ***
Capitolo 2: *** Svegliarsi (2) ***
Capitolo 3: *** Svegliarsi (3) ***
Capitolo 4: *** Liberarsi (1) ***
Capitolo 5: *** Liberarsi (2) ***
Capitolo 6: *** Liberarsi (3) ***
Capitolo 7: *** Liberarsi (4) ***



Capitolo 1
*** Svegliarsi (1) ***


Il coccodrillo


Svegliarsi




Una luce si è accesa, d’improvviso,
Divampando violenta come un incendio.
E’ una fiamma che scalda e risplende, bruciando la tenebra attorno a me.
Lentamente, mi consuma.
E’ di questo calore che ho paura,
Mi spaventa quasi fosse la morte assoluta.
Lo odio, perché sta svegliando una creatura finora in me sconosciuta,
Poiché aveva la forma del buio.
Chi sei tu, che non vali nulla, per farmi provare questa paura?
Paura di essere trascinata via da questa corrente impetuosa,
Lontano, nell’abbraccio agghiacciante del vuoto.
Allontanati, soffoco!
Allontanati, ho bisogno di vivere!
Allontanati!



Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Svegliarsi (2) ***






Incertezze, domande, paure, speranze,
Strisciano, sibilano nel mio cuore come serpenti a sonagli.
Non riesco a resistere a questo vortice di vita,
Di passione, colori ed emozioni che non riesco a controllare.
E’ solo l’inizio?
Muoio in silenzio, squagliandomi come tiepida cera.
Mi rannicchio, mi assottiglio, cercando riparo
Da questa folle tempesta.
E come un naufrago guardo me stessa
Schiacciata, inchiodata
Sul fondo del mare che si agita, ribolle, mi inghiotte.
E senza un grido, senza una supplica chiudo gli occhi,
Precipito.
Io nel baratro.


Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Svegliarsi (3) ***





Eccolo, lo sento.
Nell’oscurità ha aperto gli occhi.
Il fondo si è mosso, agitato nel ventre dello stagno.
Sotto il velo d’acqua chiara il fuoco si è svegliato, bruciandomi,
Come una febbre si è diffuso nel mio corpo, facendomi tremare.
Lo sento, è lì che stringe i denti, il coccodrillo affamato.
Si acquatta, si nasconde, ha paura dei suoi occhi gialli,
Paura che il loro bagliore si intraveda,
Oltre lo specchio d’acqua.
E’ immobile, ma sveglio.
Il coccodrillo è astuto, non vuole farsi scoprire.
Così tace giacendo sul fondo, tra le ombre danzanti nella nebbia.
L’unica cosa che vuole sei tu, che hai sfidato il suo orgoglio,
Sporgendoti sulla riva,
Fin quasi perdendo l’equilibrio.
Hai osato guardare più in là,
Sfiorando con le labbra il velo delle mie incertezze.
Al suono del tuo respiro,
Lui s’è scosso bruscamente,
Nella seta nera dov’era adagiato.
Ti vuole sbranare finché di te non rimanga altro
Che seta melmosa, che un unico frammento di carne.
Vuole ferirti, annientarti, controllarti,
Perché ora che l’hai visto sa che non puoi
Liberarti del suo sguardo.
Tace, immobile, aspettando una tua mossa.
Solo un passo falso e ti trascinerà con sé nell’acqua,
Dove ad aspettarti troverai i suoi occhi gialli, affamati.


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Liberarsi (1) ***






Pesanti catene mi avvinghiano, stritolandomi,
Strappandomi la volontà di reagire.
Muovo a malapena braccia e gambe, intorpidite,
Vinte dalla stanchezza, dall’oppressione del dispiacere.
Mi avvolgono in una morsa letale,
Trattenendomi sul fondo con parole di lusinga.
I doveri, le aspettative, le promesse mi legano a doppio filo
A rocce aguzze e taglienti, ricoperte di viscida melma.
Parassiti, gli occhi dell’accusa mi strisciano addosso,
Succhiandomi il sangue.
Il coccodrillo è ancora sopito, ma è un sonno ormai leggero,
E un giorno emergerà prepotente, prendendosi tutto di loro,
Per distruggere quell’acqua torbida, soffocante,
Per tornare a inspirare la pura e argentea brezza del mattino.



Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Liberarsi (2) ***




Echi, spettri confusi del passato
Si fondono nella mia mente,
Smossi come sedimenti in una bottiglia di vino.
Tutto ormai è avvizzito, e di quelle che erano ferite profonde
Rimangono soltanto lievi ricami invisibili al tatto.
Dei ricordi resta il veleno salato
Accumulato, maturato, distillato tra le pieghe del cuore,
Limpido e incolore liquore che scende dagli occhi.
E’ malinconia, nostalgia, venata di una rabbia
Mai liberata.
Sono lacrime di un coccodrillo rinchiuso,
Imprigionato in una gabbia di ombre,
Nella quale si è confinato con le sue stesse mani,
Per paura della sua stessa natura.


Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Liberarsi (3) ***





Cos’è quel bagliore lontano? Una stella?
Attento, coccodrillo intorpidito dal sonno!
La catena già ti stringe la gola, l’amo è stato gettato,
E tu attratto da un inganno.
E’ il lampeggiare sinistro di un acciarino, una luce effimera.
Ricorda, il cacciatore ti attende nascosto da un sottile velo d’apparenza.
Liberati! I tuoi denti forti e affilati ci riusciranno,
con un solo morso possono spezzare l’illusione, la dura prigionia.
Nessuno oserà domarti,
Nessuno ti corromperà con la violenza,
Nessuno spegnerà la vita che scorre sotto la tua scorza.
Le acque placide dello stagno già s’increspano, il fondo ribolle.
Scappa, incauto e arrogante uomo, cieco nella tua presunzione!
Il coccodrillo ha sorriso.



Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Liberarsi (4) ***






E’ come un’alba rossa il sapore aspro del sangue.
E’ lui che l’accompagna nel suo risveglio,
Una sola goccia è bastata a scatenarne l’appetito.
Si contrae, sospira, gorgoglia nel buio, ansioso.
Il suo sangue scuro, denso, scorre lentamente in profondità,
Quasi diresti che non ne abbia.
Lo custodisce in solitudine, geloso:
Non può permettere che altri lo vedano,
Non può permettersi di essere debole.
Deve uccidere le sue stesse lacrime,
Affogandole in silenzio nell’acqua, dolce amica dei suoi segreti.
Sembra insensibile, immobile, docile,
Ma nell’oscurità del cuore, scorre una volontà
Implacabile che gli impone di sopravvivere.
Le sue prede hanno tutto il tempo per avvicinarsi
E importunarlo, umiliarlo e credere di poter asservirlo.
Su, vieni più vicino, così che possa ammazzarti!
Gli è sufficiente un solo istante:
La coda si alza, sferzando l’aria con rabbia;
La sua lingua non aspetta che il sapore della tua carne,
Ancora più dolce perché impregnata di vendetta.
Sciocco è l’imprudente, perché chi non lo rispetta
Verrà travolto dalla sua furia.
E chi si crede più forte farà meglio a stare in guardia
Contro la sua astuzia e la sua pazienza e la sua paura.
Lui teme ed è temuto, attacca ed è attaccato.
Perché in fondo, ogni piega della sua scorza era lava bollente
Sgorgata dal cuore, ora più dura della roccia.



Nda: Vi ringrazio per essere arrivati con me fino alla fine di questa raccolta, in questo viaggio attraverso le paludi dei sentimenti :) Per qualsiasi critica positiva o negativa, sono qui :)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=651872