Nato Sbagliato

di phoenix89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Metamorfosi forzata ***
Capitolo 3: *** Kagome...Kagome Higurashi ***
Capitolo 4: *** Il peso di una maledizione ***
Capitolo 5: *** Semplice processo evolutivo ***
Capitolo 6: *** Benvenuti a Duat ***
Capitolo 7: *** Piove ***
Capitolo 8: *** Morte apparente ***
Capitolo 9: *** Rette parallele ***
Capitolo 10: *** Nuova Vita ***
Capitolo 11: *** Lacrime scarlatte ***
Capitolo 12: *** La spia Irlandese ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Il mondo è cambiato… i bambini non credono alle favole e gli adulti non le raccontano perché tra gli impegni non hanno tempo:d

NATO SBAGLIATO

 

PROLOGO

 

Il mondo è cambiato… i bambini non credono alle favole e gli adulti non le raccontano perché non ne hanno mai il tempo.

Dicono semplicemente cosa fa parte della nostra realtà e cosa è solo frutto dell’immaginazione infantile:spiritelli chiamati “demoni” non esistono, sacerdotesse con poteri mistici non sono reali…questo è il mondo vero, che ci crediate o no…

 

 

“Bianco…solo bianco…è questo che ho sempre visto sin da quando sono venuto al mondo. O forse no…tanti anni fa abitavo in un altro luogo ed avevo un futuro…tanti anni fa ero libero….

tanti anni fa…”

il ragazzo, se così lo si può chiamare, osserva la sua veste candida che ormai lo accompagna da sempre. I suoi capelli color dell’argento, intervallati da due triangolini pelosi sulla testa, creano strani riflessi ricadendo sulle spalle scomposti mentre gli occhi ambrati vagano annoiati ad osservare la stanza che lo ospita. Non c’è molto da descrivere: quattro pareti bianche, una brandina, uno specchio… improvvisamente rivolge lo sguardo verso l’unica cosa che in quella stanza sembra avere un minimo di colore: sul suo petto scintilla una targhetta con su scritto in lettere viola “TAISHO INUYASHA – ESEMPLARE n°25488”

 

 

 

 

Lo so lo so, è cortissimo ma raga non mi ammazzate..XD (sempre che qualcuno l’abbia letta U.U) giuro che nel prossimo vi spiegherò tutto (o quasi hihi)e siccome è la mia prima fanfiction dovete dirmi se ho capito come vanno queste cose o no…insomma…DOVETE RECENSIRE CARI! XDDD altrimenti cado in depressione e mi taglio le vene senza prima finire la ficcy!!! (e a noi che ce frega? NdVoi) cattivi…T.T

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Capitolo 2
*** Metamorfosi forzata ***


LEGENDA

NATO SBAGLIATO

 

Capitolo 2 – METAMORFOSI FORZATA

 

[Allur allur…sono rimasta perplessa… qualche squilibrato o malcapitato ha letto la mia ff e l’ha pure commentata….e ad alcuni è pure piaciuta! O.O…..fammi prendere la Bibbia và… qualche preghierina prima della fine del mondo mi servirà…ah! Ma prima devo ringraziarvi tutti LOGICAMENTE….avrei voluto ringraziarvi uno per uno ma il libro di latino mi guarda minaccioso dallo scaffale quindi proprio non mi è possibile..T.T ma giuro che dal terzo cap lo faccio! XD ed ora la smetto di ciarlare e godetevi il capitolo!^^]

 

-….- parlato

“…..” pensato

 

-Siamo in uno dei tanti edifici della “Biologic Control”, più precisamente nel settore METAMORFOSI GENETICHE, qui si controllano e verificano eventuali anomalie del codice genetico, ed in seguito isoliamo il fattore…-

La guida continuava a spiegare al nuovo gruppo di ricercatori l’organizzazione che l’azienda vantava e, camminando negli stretti corridoi, spandeva l’eco della sua voce quasi meccanica…

Inuyasha conosceva bene quella voce, e sapeva che il turno di quella guida passava di lì alle 8:45… questo significava che tra due ore l’avrebbe rivista.

 

>>>>>>>>>>>>

 

Camminava trascinando il carrello della biancheria, sistemandola in ogni stanza con cura ed evitando di parlare con gli “internati”. Faceva quel lavoro da quasi due giorni e già lo odiava, ma sapeva bene di non poterne fare a meno se voleva continuare a frequentare l’università. I morbidi capelli d’ebano erano raccolti composti in una coda alta da cui solo un ciuffo scendeva ribelle, gli occhi color del caffè cercavano vaghi la porta della prossima camera da riordinare. Dentro di sé pensava al futuro e una domanda le martellava il cervello minacciosa: “LA MIA VITA PRIMA O POI CAMBIERà? SARò PER SEMPRE SCHIAVA DEL RITMO –studio-lavoro-studio?  …che cretina…la risposta la so già….”

Quanto spesso gli uomini si illudono di poter prevedere il domani guardando solo il presente…

 

>>>>>>>>>>>

 

-n° 25488, PREGO RECARSI IN SALA D’ASPETTO PER LA SOMMINISTRAZIONE GIORNALIERA-

La voce metallica dell’altoparlante ridestò il ragazzo dai suoi pensieri. Così alzandosi di scatto e ringhiando sommessamente, si incamminò verso l’ingresso…

-Prego signor Taisho si accomodi….-

l’infermiera lo fece entrare in uno stanzone rotondo le cui pareti bianche frastagliate da rilievi romboidali sembravano quasi vive.

-Si sieda e si calmi, è solo la solita pillola mattutina-

-Mmhh…- con una specie di grugnito Inuyasha scostò l’argentea chioma dalle spalle muscolose e atletiche coperte a malapena da una tuta completamente aderente candida, si sedette guardigno mentre, senza che lui potesse accorgersene, altre persone lo osservavano da dietro un vetro a specchio.

-Prego la ingoi…- la donna gli porse una piccola pasticca azzurrina che fu ingoiata con disgusto dal “paziente”.

-Bene…Si rilassi e mi aspetti qui-

Sintetica, quasi criptica l’infermiera lo congedò lasciandolo sdraiato su una sedia imbottita, con schienale abbassato.

…guardò per un po’ il bianco ipnotico di quelle pareti e si addormentò…

TUM TUM

Ma improvvisamente un brivido lo riscosse…

TUM TUM

Era stordito, tutto il suo corpo palpitava, ogni singola cellula sembrava comprimersi e dilatarsi allo stesso tempo...il suo sangue gli pulsava nelle vene come impazzito..

TUM TUM

Nel generale malessere che subiva in quel momento, poteva sentire distintamente le sue orecchie scomparire, sostituite da due normali lobi appena sopra la mandibola. I suoi capelli, come dotati di vita propria, si sollevavano assumendo dapprima un colore grigio fumo e in seguito un nero brillante…

TUM TUM

I suoi occhi abbandonarono i caldi riflessi d’ambra cadendo mano mano nel colore delle tenebre più buie; i suoi artigli si ritraevano lasciando il posto a normali unghia umane e la forza sembrava fluire via dal suo corpo.

Con l’ultima goccia di lucidità rimastagli, prima di svenire, riuscì a dire in un debole sussurro: - cosa mi hanno fatto..-

 

 

>>>>>>>>>>>>>>

 

Da dietro quel freddo vetro a specchio qualcuno sorrideva, mentre accanto a lui una dottoressa in camice bianco diceva:

-Trasformazione completata con successo-

“Bene” pensò l’uomo “anche l’anomala tempra selvaggia e libertina di questo soggetto,presente nonostante la sua prigionia, sarà presto placata”

 

 

 

 

 

 

[Mammina mia che finale… ti lascia un pochino di legno..O.O  (ma sei scema! L’hai scritta tu l’ff si o no!? >.< ndVoi)…ehmn…si ma la mia mente scrive da sola e io a volte la trovo sconcertante^^”…(O.o ndVoi)  cooomunque vi ho gabbato eh? Vi aspettavate l’incontro oggi? E bè mi dispiace ma dovrete aspettare il prossimo cappy…E LOGICAMENTE DOVRETE COMMENTARE! Sennò mi concentro sullo studio… divento un genio.. mi faccio riccca…. MA NON VI FINISCO LA FICCY! ^^ ciaooooo!]

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Capitolo 3
*** Kagome...Kagome Higurashi ***


NATO SBAGLIATO

NATO SBAGLIATO

 

 

Capitolo 3: KAGOME…KAGOME  HIGURASHI…

 

 

[che bello che bello che bello!!!! ^^ quanti commentini! Guarda nonna guarda guarda!!!! /la nonna, che sta cercando di passare attraverso la babele di carte della stanza per spolverare, la fissa rassegnata…/ “si stupendo… ma adesso aiutami =.=”  O.o…nonna infame… sigh…/vestendo una calzamaglia e tenendo in mano un teschio../…oh me misera…. non comprende il mio genio… perché mai la fortuna mi è così avversa?! (=_______= ndVoi+nonna) va bene va bene placo i miei istinti tragicomici ^^”.

 

Passiamo ai ringraziamenti (le promesse sono promesse! ;b):

kate92: anche a me piace più come hanyou (anche se certo non lo disprezzo nell’altra forma *ç*) comunque hai ben intuito che a risponderti saranno i capitoli stessi quindi…buona lettura ^_^

jessychan91: ed infatti eccomi di nuovo qua a tormentarti! Xb grazie!

Elychan: magggraaazieeeee!!! ^//^

Crichan: e sisi…in quanto a idee originali la mia mente malata se ne intende (allora più che altro sarebbero idee perverse =.=” ndNonnachefalepulizie)

Lili99: grazie tante delle spiegazioni…/si commuove/  tra tante difficoltà anche io sono riuscita a usare l’html! ^.^ (era ora…U_U ndVoi)

Vale-chan: ekkomi vale..continua a interessati perchè siamo solo all’inizio! XDDDD

Lorimhar: grazie guida tascabile html! Xb mi sei stato utilissimo a superare la mia ignoranza su questa cosa! ^^ ma non so se sia stato un bene facilitarmi a scrivere ff… *____* /mente deviata riaffiora/

Il vecchio totosai: che dire… un mare di grazie sperando che i tuoi pronostici si avverino! ;b

Starli: muchas gracias (si scrive così? O.o..non credo…) ma non rispondo alle tue domandine pepate perché che gusto ci sarebbe se non vi facessi soffrire un pochino? XDDD

Lila: il fatto che ti spaventa non mi sorprende… io a volte mi terrorizzo..O.O (ma si può dire una cosa del genere??? NdVoi+nonna) cmq tieni a freno l’arco altrimenti addio ff (e me…ma questo è meno rilevante XD)! ^^”

Raska81: ghghghgh…. Ti sorprenderò sempre di più…muahahahahah! ( O.o ndTutti)

 

Grazie a tutti quelli che hanno anche solo letto e adesso preparate i sali anti-svenimenti perché si cominciaaa!!! *.*]

 

 

 

 

 

 

>>>>>>>>>

 

 

Orrendo, disumano…maledettamente disumano. I suoi occhi di giovane donna avevano appena assistito a una scena che avrebbe presto rivisto nei suoi peggiori incubi.

 

Flash back

“Bene” pensò la ragazza “finalmente questa è la penultima stanza da riordinare” si avvicinò come consuetudine ma all’improvviso sgranò gli occhi “ la porta è….aperta?”

gneeeeeek

la porta si aprì completamente al solo sfiorarla

“ODDIO…ma cos….”

 Davanti a lei si intravedeva in penombra la sagoma di una donna riversa per terra. I lunghi capelli cadevano disordinati coprendole il viso, mentre braccia e gambe si muovevano convulse strisciando sul pavimento. Non riuscendo a veder bene le sue condizioni si catapultò vicino a lei per prestarle soccorso, le alzò la testa chinata verso il basso e spostò i capelli sparsi sul volto… quello che vide la lasciò paralizzata.

Le pupille della donna si muovevano freneticamente senza guardare in nessun punto preciso, lacrimando senza sosta, mentre i gemiti gutturali che emetteva facevano pensare a un principio di soffocamento; tutto il viso era gonfio a causa della vasodilatazione e il resto del corpo era in preda a fremiti sempre più frequenti.

La povera inserviente, frequentando la facoltà di medicina, sapeva bene cos’erano quei sintomi…SHOCK ANAFILATTICO.

Improvvisamente sentì qualcuno serrare la mano al suo braccio e trascinarla fuori dalla stanza con la forza chiudendole la porta alle spalle

-LEI NON è MAI ENTRATA IN QUESTA STANZA, SONO STATO CHIARO?!-

 gridò l’uomo che l’aveva fatta uscire. Era un omone della sicurezza tarchiato e fuori luogo nella tipica divisa nera, i suoi duri lineamenti malcelavano la rabbia violenta che provava. La giovane ebbe paura che le volesse far del male così, già stordita per le immagini precedenti, tentò a fatica di rispondere ma l’uomo la zittì 

–Continui il suo turno normalmente e una volta finito vada subito in amministrazione- disse in tono perentorio.

Non osò protestare, era troppo terrorizzata.

Fine flash back

 

Ripensando al fatto appena accaduto non poté evitare di dar ragione al pensiero che l’angustiava da quando era uscita da quella stanza “le camere di quest’edificio non hanno finestre, gli ambienti sono asettici e vengono sterilizzati puntualmente, quindi non è stata una puntura d’insetto a provocare una tale reazione allergica a quella povera donna…”

Un fulmine le attraversò il cervello… un sospetto… che da tale passò a essere certezza quasi immediatamente. Il viso le si oscurò mentre le gambe sembravano diventarle gelatina. Le vennero in mente le parole del suo professore durante una lezione pomeridiana:

----

-tutti associamo gli shock anafilattici alle api o alle vespe, mentre la maggior parte dei casi sono solo reazioni di rigetto a sostanze ingerite. Tra queste possiamo elencare anfetamine, sostanze tossiche naturali o…

----

“…o farmaci” si ripetè mentalmente lei….

Mettendo momentaneamente da parte quei pericolosi pensieri ritornò al compito assegnatole. Come se fosse un macigno, cercò con fatica di spingere il carrello ed entrò nell’ultima stanza del suo turno.

 

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

 

Inuyasha giaceva ancora nel suo letto svenuto anche se stava lentamente riprendendo i sensi. Udì la porta aprirsi e lo infastidì un cigolio di rotelle e poi….piangere….sentì una donna singhiozzare in modo nervoso e incontrollabile. Si alzò con un balzo e la vide.

 Un lampo di gioia illuminò i suoi occhi “è lei è lei! La ragazza che stavo aspettando finalmente! Ma perché è così triste? No è….impaurita?”

Si avvicinò piano a lei e le toccò una spalla per farla accorgere della sua presenza; la ragazza alzò la testa di scatto e con gli occhi nocciola velati di lacrime lo vide. Un ragazzo alto e atletico, occhi neri come l’oblio profondo e capelli del medesimo colore, che le teneva la spalla con una mano forte e calda.

I loro sguardi rimasero preda di una morsa serrata come se tra loro fosse in corso un tacito dialogo, ma dopo qualche momento lei non ce la fece più e si buttò tra le braccia forti del moro piangendo spasmodicamente. Lui corrugò la fronte sorpreso ma non disse nulla, rimaneva zitto cercando con quell’abbraccio di dirle che ora era al sicuro.

 Ma mentre la guardava sfogarsi, non poteva fare a meno di bearsi del suo calore, del suo odore naturale e delicato, così non resisté ad immergere le mani in quei capelli morbidi carezzandola con fare quasi paterno.

Quando lei si fu calmata abbastanza, lui la discostò il necessario e in un sussurro le disse

-Inuyasha…-

Lei inizialmente lo osservò stranita, poi capì e cercando di parlare nonostante il tremore della voce gli bisbigliò

 –Kagome…Kagome Higurashi-     cosa sto facendo? Sono impazzita? Non dovrei parlare con lui… ancor più dopo quello che è successo! Ma non posso…non posso dirgli di no….i suoi occhi me lo impediscono”

Dopo questa rivelazione lui rilassò il viso in quello che a lei parve un abbozzo di sorriso.. il ragazzo adesso voleva chiederle il motivo delle precedenti reazioni. Così schiuse la bocca per parlare ma

 

WWWWEOOOOOOOO!WWWWEOOOOOOO!WWWEOOOOOEOOOOOOOOO!

 

-l’allarme antincendio???-

 esclamò lei sciogliendosi dal suo abbraccio. Intanto gli altoparlanti cominciarono a ripetere senza sosta

 

–INCENDIO NEL SETTORE 15, PREGO RAGGIUNGERE LE USCITE DI SICUREZZA-

 

lei scappò via in preda al panico, lui tentò di seguirla ma due uomini della sicurezza lo bloccarono cercando di trascinarlo nel letto.

Stolti, questa era l’occasione che Inuyasha  aspettava da anni per fuggire da quell’inferno ovattato, non poteva di certo lasciarsela scappare così facilmente. Si risvegliò dal torpore che lo aveva intontito e con due pugni ben assestati fece perdere i sensi ai due uomini. Stava per correre fuori dalla porta quando lo sguardo gli cadde su un bigliettino plastificato che qualcuno aveva abbandonato a terra. Si chinò velocemente e lesse “ Higurashi Kagome / TOKYO- via aimei”. Sorrise. Ora sapeva cosa doveva fare.

Ricominciò a correre a perdifiato seminando tutti e tutto in cerca della sua libertà, stringendo saldo nella mano quel “prezioso oggetto”. Sul suo viso si leggeva un’espressione decisa e determinata mentre il suo cuore palpitava senza sosta, la sua bocca si mosse impercettibilmente sussurrando una promessa

 

-ti ritroverò…Kagome Higurashi-

 

 

 

>>>>>>>>

 

 

 

-signore…SIGNORE!-

 Gridò una donna sulla trentina, i capelli rossi illuminavano degli occhi verde oliva accentuandone l’espressione preoccupata. Cercando di riprendere fiato disse

–il soggetto 25488 sta scappando e nessuno riesce a fermarlo! Se lei intervenisse…-

-NO!-

 la voce bassa e roca del suo interlocutore fece sobbalzare la donna

-stupida… è proprio quello che volevamo, l’esemplare libero nel mondo reale….-

 la donna deglutì rumorosamente e se ne andò a testa china

L’uomo, che fino a quel momento non le aveva mai rivolto lo sguardo, alzò gli occhi dall’iride scarlatta che le tenebre di quel laboratorio rendevano ancor più luminescenti. Quel volto dai tratti apparentemente eleganti si storpiò in un ghigno proferendo parole dall’oscuro significato

 

–mpf….sarà eccitante….non deludermi Inuyasha degli inuyoukai-

 

 

 

 

 

 

[ O.O………….………ok… io non vi biasimo se adesso deciderete che è ora di abbandonare questa ff…devo avere qualche problema serio… “O.o bell’e nonna, t’hanno posseduuuuto…è il demonio! Tieni il rosario, il rosario!” /la nonna insegue l’autrice per tutta la casa cercando di farle dire l’ave maria che lei ormai ha scordato…/

ufff…panf…..inutile ripetere che dovete recensire…non so di cosa potrei essere capace altrimenti *_*

“oh dio fa che non sia troppo tardi, il rosario…IL ROSARIOOO!!!”……aiut...=_=”]

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Capitolo 4
*** Il peso di una maledizione ***


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NATO SBAGLIATO

 

Capitolo 4: “Il peso di una maledizione”

 

 

[Non linciatemi, è la fine del primo quadrimestre ed io sono sommersa dalle pedanti interrogazioni e dai compiti imminenti T.T.. grrrr….sono fermamente convinta che se al mondo esistono dei serial killer la colpa principale è da imputare alla scuola! *_* .. non vi preoccupate io per ora non ho ancora sventrato nessuno ^^” anche se la mia prof di chimica non sarebbe un cattivo bersaglio…mumblemumble

 

Angolo dei ringraziamentiiiii

Marty-chan: l’ho visto quest’anime ( alla fine mi ero pure messa a piangere T.T) e adesso che mi ci fai pensare potrebbe somigliarci all’inizio…ma poi già dal secondo capitolo si discosta totalmente! XD

Kate92: troppe troppe domande tesora… rilassati, prenditi i consueti oli antisvenimenti (ci sono fissata! Xb) e continua a leggere! ;b

Lili99 ghghghgh.. si, vedrai cosa succede poi.. l’ospitalità..ghghghghgh  >.<

Makino: gracie…U//U…anche tu ti torturi troppo con le domande (sarà colpa mia? XD) leggi leggi..

Jessychan91: ma grazieeeee! Anche tu aggiorna in fretta eh?

Mech: figurati, mica sto con la pistola puntata su ogni lettore per “esortarlo” a commentare! (o almeno credo..e.e) cmq grazie e spero che andando avanti ti piaccia sempre più ^^

Raska81: gulp! O.o.. no guarda dopo il tono con cui melo hai detto non credo che lo farò ^^”

Il vecchio totosai: e luce fu! XD

Cri-chan: eheh.. vi farò uscire fuori di testa un giorno di questi.. fuga i tuoi dubbi leggendo e.. createne altri! Xb

Elychan: già fatto..è qui che ti saluta col piumino in mano =_=

Vale_chan: ops.. scusa se ti incasino la vita .. è una mia dote naturale! ^^” cmq grazie

Luchia nanami: beh non è stato proprio presto a causa dei compiti ma.. ecchime qui! Xb

Lila: O.O.. sissignore..agli ordini T.T…a parte gli scherzi grazie per la rece^^

 

E adesso.. silenzio in sala prego.. ]

 

 

 

 

 

 

 

 

*==*==*==*==*==*==*==*==*==*==*==*==*==*

 

TU NON SEI MAI ENTRATA IN QUESTA STANZA!

 

/penombra/ una donna a terra

tremo… ho paura di capire….

 

                        BUIO

 

Un volto… quegli occhi mi scrutano dentro, dannati occhi neri…

Chi sei? Io ti conosco, tu…

 

- Inuyasha..-

 

*==*==*==*==*==*==*==*==*==*==*==*==*==

 

AH!….anf…anf…

Come in preda a una scossa si drizzò sul letto sudata, fremente, il cuore a mille. Le lenzuola erano sparse a terra come anche il cuscino sbalzato un po’ più lontano, segno di un sonno agitato. Nel caos della sua mente le ci volle qualche momento per capire dove si trovava.

“Sono a casa”

Dopo aver cercato di rassettare i capelli scuri che ormai le invadevano ribelli il dolce viso un po’ infantile, Kagome si sedette su una sponda del letto guardando ancora un po’ stordita le pareti della sua stanza, ricavata (a fatica) da un appartamento piccolo ma abbastanza accogliente. Improvvisamente i ricordi del giorno prima la fecero svegliare del tutto, rivide anche la fuga dal centro e il ritorno al suo appartamento: si era gettata sul letto in lacrime  addormentandosi, sfinita da quella giornata a dir poco sconvolgente.

Di nuovo…. di nuovo lo stesso pensiero fece capolino.. lui

- Inuyasha..- sussurrò

“Ma cosa vado a pensare adesso? Sono proprio una bambina, con tutto quel che è successo non riesco a fare altro che pensare a quel ragazzo, ai suoi occhi bui, al suo sorriso velato da una perenne malinconia, alle sue spalle orgogliose…”

Era inutile, per quanto si sforzasse l’immagine di quella persona praticamente sconosciuta non voleva abbandonare la sua testa… Come un marchio a fuoco il solo sfiorare quel pensiero le disseminava la schiena di brividi caldi…

Ma anche altri erano i problemi che si confondevano nella sua mente

“allora....lo shock anafilattico subito da quella ragazza era quasi sicuramente dovuto a farmaci nocivi… ma a quanto ne so quello è SOLO un settore di ricerca che MAI si potrebbe permettere la somministrazione di strane sostanze sperimentali…o almeno credo che sia così…”

 

KNOCK…KNOCK KNOCK…KNOCK KNOCK KNOCK!

Un insistente bussare la distolse dal brusio che andava creandosi nel suo cervello. Sbuffando attraversò la stanza e indossò in fretta e furia una vestaglia leggera verde, di taglio maschile, per coprire gli indumenti stropicciati del giorno prima. Due minuti e aprì la porta

 

Tlack…

 

Inizialmente il sole le impediva di distinguere il viso del visitatore, poteva vedere solo la sua sagoma in controluce

Ma lui tremò, non si reggeva in piedi

 

- Ka…Kago…-

 

solo queste poche sillabe riuscì a pronunciare prima di caderle addosso sfinito, i suoi lunghi capelli neri si diffusero sulle spalle della ragazza che lo sorreggeva e che, incredula, ripeté quel nome.. quella maledizione…

 

-Inuyasha ?!-

 

 

>>>>>>>>>>>>>>>

 

 

lo aveva steso con fatica sul divano del suo minisalottino, lo guardava preoccupata

“ dio com’è combinato.. la sua tuta è lacerata quasi dappertutto.. le ferite sanguinano copiosamente….in più ha il viso stremato” smise di fissarlo imbambolata e si voltò di scatto

“meglio andare subito a prendere la cassetta del pronto soccorso”

Corse via dalla stanza lasciando da solo il moro che lentamente riaprì gli occhi… Fece mente locale e si guardò intorno, era in una specie di stanza di medie dimensioni, molto diversa da quelle che era abituato a vedere: le pareti erano di un allegro giallo limone che ben si abbinava al colore indiano di quei divanetti di canapa, abbassando lo sguardo scorse un tappeto molto particolare fatto di filamenti intrecciati fra loro in uno strano disegno; incuriosito si piegò su un fianco, allungò la mano per toccarlo…

- è una stuoia da decoro!- disse una voce cristallina che lo spaventò non poco

“maledette orecchie umane, se fossi nella mia vera forma l’avrei percepita molto prima” pensò corrucciato

lei si avvicinò con stampato un sorriso compiaciuto, soddisfatta che l’arredamento avesse colpito il ragazzo.

Lui si voltò immediatamente, un po’ imbarazzato, e assunse subito un’aria strafottente mentre cercava d’alzarsi dimenticandosi delle condizioni del suo povero corpo..

 

-ARGH!-

 

Ovviamente non ci riuscì.

 

-Stupido! Aspetta almeno che ti medichi prima no?- gli gridò lei tra l’arrabbiato e il preoccupato.

Kagome quindi si chinò per cominciare a darsi da fare, le ferite erano molte… così impregnò il cotone di disinfettante tamponando leggermente.

Improvvisamente le sue gote fresche si colorarono di un tenue rosa, si sentiva osservata, alzando il viso si accorse infatti che Inuyasha la stava fissando insistentemente.

Fece per reagire quando lui l’anticipò

 

- Eri in questa posizione anche la prima volta che ti vidi… chinata a sistemare il letto della mia stanza..- disse lui volgendo lo sguardo in un punto indefinito, come per ricordare meglio.

Lei restò interdetta.. i suoi occhi nocciola cominciarono a scrutarlo interrogativi cercando di ricordare se l’avesse mai visto prima del giorno precedente, ma…

- Ma io non ti ho mai visto prima in quella stanza….- disse dando voce ai suoi pensieri.

- Lo so, io non mi facevo mai trovare dagli inservienti perché mi dà fastidio ricevere visite-  il suo viso si rabbuiò

 - … mi da fastidio che la gente mi guardi a quel modo, come un mostro….-

gli occhi di lei tradivano la sorpresa di quelle parole e  il ragazzo si diede mentalmente dello stupido

“perché cavolo devo raccontare le mie angosce a questa qui?! Mica sono un debole io! Su su.. ritorna in te Inuyasha!”

- Cough cough… comunque non ti montare la testa, ti ricordo solo perché eri l’ultima arrivata lì dentro..tsè..- pronunciò queste parole assumendo un’ espressione orgogliosa e beffarda.

Kagome, inizialmente triste e attenta alle sue sincere parole, adesso si stava alterando…difatti si alzò facendo cadere il cotone e le fasciature a terra. Il suo viso angelico si storpiò in un’espressione imbronciata e imbarazzata mentre serrava i pugni all’altezza dei fianchi…

 

-m..m..MA CHI TI CREDI DI ESSERE? Montarmi la testa io? Ma se hai fatto tutto tu! Ed io che perdo tempo a “rattopparti”.. sei solo un cocciuto BUGIARDO!-

 

-Bugiardo?- ribattè lui cominciando a infervorarsi..

 

-si, bugiardo perché..-

 

 continuò avvicinandosi con fare malizioso e canzonatorio

 

 – se fossi stata uno dei tanti ricordi sfocati della tua mente non saresti mai venuto qui… a casa MIA..-  concluse con un sorrisetto soddisfatto ormai a poca distanza dal suo viso

 

lui stava per ribattere quando vide in che posizione erano.. avvampò..

lei  guardò  la sua espressione sbigottita, solo dopo un po’ si rese conto della sua posizione..erano sul divano uno di fronte all’altro: lui con le gambe aperte, da teppistello, appoggiato sulle schienale, lei a 2 cm dal suo viso e… praticamente in mezzo alle sue gambe!

Si staccarono alla velocità della luce e lei si incamminò verso la cucina per andarsi a prendere un the FREDDO possibilmente..

Ancora rossa in viso si voltò

- I.. Inuyasha tu vuoi qualc-

 

le parole le morirono in gola

 

Inuyasha era raggomitolato a terra in preda a dolori acutissimi… lui si rese presto conto di quello che gli stava per accadere ma.. non voleva.. non voleva che Kagome lo vedesse così…

 

-no.. Kagome…vai via…AH!… Non… guardarmi..

poche parole riuscì a sussurrare prima che il suo corpo cominciasse di nuovo a sussultare

 

TUM TUM

 

Le sue mani…sentiva gli artigli riprendere vita… la sua forza naturale lo rianimava..

 

TUM TUM

 

I suoi capelli si illuminarono dei riflessi argentati della luna, mentre sentiva le sue orecchie ritornare nella loro posizione originaria trasformandosi in piccoli batuffoli ai lati della testa…

 

TUM TUM

 

Infine aprì gli occhi, due pozze d’oro colato fissavano Kagome, con voce ferma si alzò e disse parole che il suo cuore avrebbe voluto non dover mai pronunciare, non a lei…

 

- Questa è la mia vera natura o meglio la mia maledizione..Kagome.. io sono un Hanyou…-

 

 

 

 

>>>>>>>>>>>>>>>>>>

 

 

 

maledizione..si.. anche lui ne aveva una…

 

A molti chilometri da lì qualcuno correva… correva senza sosta. Un fulmine di fili argento attraversava una città ignara, mentre un sola immagine occupava la mente di quell”essere”:

..una bambina.. capelli castano scuro raccolti in un codino, occhi sinceri, sorriso infantile e dolce tanto da sciogliere il più gelido degli animi…

La sua marcia rallentò un momento, mentre dalla sua espressione imperturbabile sembrava potersi distinguere una… lacrima?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Perché sono bastarda.. perché sono bastarda .. perchè sono bastardaaaa..nessuno lo può negar! XDDD

Dai su, tanto il nuovo arrivato lo conoscete tutti.. e di sicuro c’è anche qualcuno che gli sbava dietro…GIUUSTOOOOO??? Ahahahah! Alla prossime e recensite! Xb

 

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Capitolo 5
*** Semplice processo evolutivo ***


Silenzio

NATO SBAGLIATO

 

 

CAPITOLO 5: “Semplice processo evolutivo”

 

 

 

 

[Oddio scrivere questo capitolo è stato un travaglio, la settimana passata è stata l’ultima del primo quadrimestre e non so come ho fatto a sopravvivere sommersa dalle interrogazioni (adornate da belle minacce da parte dei professori ^^”). Comunque per vostro immenso lutto sono qui ( si leva un sospiro rassegnato da tutti i presenti) con la mia amata nonnina che l’altra volta presa dall’isteria stava per bruciare tutti i foglietti sparsi nella mia stanza ( \_/ ndnonna) …O.o….e a quanto vedo non ha ancora abbandonato quell’idea…

 

vabbè andiamo col solito “angolino del delirio”

 

cri-chan: ehmn… che vuoi farci, si vede che tanto lontani non ci sanno stare quei due totani! XD o almeno si spera…(oddio non devo spoilerare!)

kagome0090: no figurati, si vede invece che il tuo neurone ti ha condotto per un po’ di tempo fuori da questa pazza ff che purtroppo è contagiosa… dovresti ringraziarlo! u_u

lila: sisi.. però aiut.. NON MI SBAVARARE SULLA TASTIERA! >.<*  a parte gli scherzi ti ringrazio del tuo entusiasmo lili-chan! ^.-

jessychan91: semplice, conciso e assolutamente FOLLE! Ecco un tuo commento tipico! ;b grazie jess

kate92: ehm ehm ehm ehm ehm…Leggiiiiiii! XDDDDD

Mistral: sono stracontenta che ti piaccia il mio modo di scrivere, e spero che la “situazione” in cui ho messo inu & co ti continui a piacere perché….diventerà sempre più complicata *_* (ohi bell’e nonna u rosariooooooo! Ndnonna)

Luchia nanami: ed eccomi risorgere dalle mie ceneri! (ma che dico… mica ero morta =.=)

Elychan: oddio con quel succulento mi hai fatto venire fameeeee! *O*  ehmn nonna dice che quello che scrivo è frutto del demonio quindi (siccome le sei simpatica) se vuoi ti vende un rosario..U_U ..

Makino: l’avrei chiarito anche più avanti comunque lo anticipo adesso: no inuyasha è Hanyou per natura… le altre cose , beh, si spiegheranno in seguito ;b

Marty-chan: mah… staremo a vedere (la mia mente segue vie contorte) Xb

Raska81: ahah! Si ho colto l’”amichevole esortazione” e ho continuato! XD comunque mi dispiace farti soffrire ma… uffa è la mia mente che si diverte a far soffrire la gente, io in fondo sono una ragazza gentile e sensibile (mooolto in fondo nd Voi+nonna).

 

Finiti giusto? Ma sì non credo di aver dimenticato nessuno… allora popcorn alla mano eh? (o acido da spruzzare in viso all’autrice per danni psicologici! XD)]

 

 

 

 

 

 

 

 

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Silenzio.

Ecco… la fiaba era giunta al termine, adesso sapeva esattamente cosa sarebbe successo. Lei lo avrebbe guardato e squadrato inorridita, spaventata, come se la figura che le si poneva davanti fosse la materializzazione delle sue stesse paure; in preda al panico gli avrebbe tirato addosso la prima cosa a portata di mano… fuggendo… magari si sarebbe chiusa in camera.

Nel caso peggiore sarebbe svenuta.

Ma il mezzodemone restava immobile, lasciava che la frangia argentata cadesse disordinata sul viso basso e cupo, insisteva nel tenere gli occhi serrati forse illudendosi, con quel futile gesto, di poter prolungare quei momenti in cui aveva trovato qualcuno disposto ad accettarlo pur non sapendo la sua vera identità.

 

… forse non era tutto perduto?

Magari lei avrebbe reagito diversamente, c’era ancora una possibilità che le sue esili braccia lo accogliessero calde, che quelle iridi nocciola lo guardassero nuovamente colmi di fiducia…

 

CRASH

 

Di scatto aprì gli occhi e alzò la testa.

Lo sguardo vitreo della giovane privo della solita luce traboccava di lacrime, mentre una mano era poggiata in modo precario su un mobile lì vicino, dove presumibilmente prima era collocato il posacenere di cristallo ora in pezzi.

Il braccio libero era piegato a scudo davanti al petto nel disperato tentativo di proteggersi da ciò che non si conosce.

 

Con un groppo in gola il ragazzo provò a redimerla

-Kagome?- sussurrò debolmente

 

-…ia…-

 

-cosa?-

 

-VIAAAAAA- gridò lei scoppiando in un pianto isterico

-via …sigh…aiuto…VAI VIA!- ripeteva senza nemmeno rendersene conto

 

Col capo chino, come a subire un abituale trattamento, Inuyasha obbedì, ma prima di saltare fuori dalla finestra lanciò un’ultima occhiata dietro le sue spalle: a terra, sotto le gambe tremanti di Kagome, rilucevano scheggie di cristallo.

Il posacenere rotto? No.. erano i frammenti delle assurde speranze di un mostro, un’essere che continuava a illudersi di poter vivere in un mondo che non gli sarebbe mai appartenuto.

 

 

 

 

 

 

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un “ragazzo” in completo nero con inserti in pelle, dall’alto di un grattacielo scrutava alcune figure silenzioso.

Teneva le mani nelle tasche dei pantaloni a vita bassa piuttosto aderenti, incuranti del freddo invernale le forti braccia uscivano scoperte dalla canotta senza maniche, mentre al collo scintillava una piccola croce con doppio legaccio scuro.

 

Trrrrr trrrrrrrrrr

 L’insistente vibrazione di un cellulare lo distolse dai suoi pensieri, sapeva chi era e a malincuore doveva rispondere.

 

-Si?- disse con voce profonda, che in quel momento esprimeva un’innaturale freddezza.

 

- è questo il modo di rispondere ad un tuo superiore? O forse siamo ancora troppo orgogliosi… Sesshomaru-sama?- l’interlocutore pronunciò l’ultima parola con fastidiosa ironia.

 

-…-

 

- Sai che non ti conviene provocarmi, l’unico brandello del tuo passato è sotto la mia custodia e potrei anche decidere di liberarmene … è pur sempre una ragazzina viziata, un peso-

 

Dall’altra parte si sentì distintamente un ringhio sommesso

 

- Vedo che hai capito, piuttosto stai controllando la situazione dei fuggitivi?-

 

Dopo qualche secondo necessario per calmarsi, il demone dalla fulva chioma argentea rispose tagliente

-Sì, tutto secondo i piani, alcuni di loro hanno anche cominciato a creare disordini pubblici-

 

-Stupendo- affermò l’altro fremente  - stiamo per assistere a una nuova era … a proposito, perché anche tu non ti dai un po’ al saccheggio? Saresti utile come manodopera… oh ma forse non è compito per una creatura del tuo calibro? Mpf…ahahah-  la falsa risata fece ribollire il sangue dell’impassibile youkai.

Se solo avesse potuto, all’altro capo del telefono a quest’ora ci sarebbero state solo orripilanti membra sventrate, e artigli appagati e soddisfatti impregnati di sangue…

 

Ma si affrettò a reprimere quel desiderio assillante e chiuse in fretta la conversazione

 

-Ai vostri ordini, Naraku-sama.-

 

 

 

 

 

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La ragazza dalla capigliatura corvina era avvolta nelle coperte del suo letto come una bambina che cerca di nascondersi dall’uomo nero. Piangeva… gridava… cercava d’autoconvincersi di aver avuto una visione dovuta allo stress. Stava forse impazzendo?

Il silenzio di quella casa era assurdamente “troppo rumoroso” quindi decise di accendere la tv, tanto non l’avrebbe nemmeno ascoltata.

Ah… c’era un edizione straordinaria… magari il solito vomitevole caso di cronaca rosa.

 

= qui Nomori in diretta da Tokio, è allerta mondiale in questi momenti di terrore.. creature di natura non identificata con vaghe sembianze umane saccheggiano e devastano le strade della metropoli! Cosa sono? Nemmeno il governo sa fornire una spiegazione plausibile, le autorità consigliano di restare in casa e barricarsi il più possibile, se la situazione degenera si sarà costretti a instaurare il regime militare e far entrare le truppe armate in città=

 

la paura la colse di nuovo

“Dio mio… MA COSA STA SUCCEDENDO? Era tutto vero ciò che ho vissuto prima? Inuyasha è una di quelle creature? Non capisco, sono sola, ho paura…”

 

 

DRIIIIN DRIIIIN

Il telefono le fece fare un balzo … con occhi speranzosi gli si avvicinò “forse è mamma… sarà morta di paura”

 

- Pronto mamma?-

 

- mi spiace deluderla signorina Higurashi, sono il direttore del centro di ricerca-

 

-Na…Naraku-sama?-

 

-Per l’esattezza… so che un nostro paziente fuggito ha trovato ricovero presso la vostra casa…-

 

- PAZIENTE?- lo interruppe lei alzando la voce – NON è UMANO! Cosa sta accadendo? Anche gli altri sono vostri…-

 

- la prego, si calmi- incalzò lui con una vena d’ilarità nella voce – sì, quelle creature non sono umane, nelle antiche credenze erano soprannominati demoni o spiritelli… esseri potenti… che l’uomo per qualche assurdo motivo è sempre riuscito a sopraffare, a superare detenendo così il dominio sulla terra-

 

la voce pacata e tranquilla dell’individuo spiazzò Kagome

“quest’uomo dev’essere pazzo”

 

-nel corso dei secoli – continuava l’interlocutore divertito – gli esseri umani si sono fatti strada tra gli altri esseri viventi, scavalcando anche creature apparentemente più forti di loro… è l’evoluzione no? Quindi è normale che adesso anche l’uomo si sottometta… l’impero dell’homo sapiens sapiens è destinato a terminare, come ogni cosa di questo mondo. Giusto miss Kagome?-

 

-Lei non sta bene…-

 

- Sono in perfette condizioni invece- la interruppe di nuovo –comunque a quanto pare il soggetto che mi interessava non si trova più lì… a risentirci signorina Higurashi-

 

click

 

-Aspetti!-

 

tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu tuu

 

 

Kagome era ferma con la cornetta a mezz’aria, pallida. La testa sembrava esserle andata in black out.

 Era davvero la fine del mondo per come lei lo conosceva?

E come faceva quell’uomo, che mentalmente sembrava anche più stabile degli altri, a restare così tranquillo? Che il centro di ricerca fosse implicato in qualche modo?

 

Nonostante il pianeta si stesse capovolgendo davanti ai suoi occhi inermi, non poteva fare altro che pensare, che ricordare con vuoto crescente quel…. quel….quell’essere …

 

“Inuyasha… io e te siamo così diversi?”

si diede mentalmente della cretina e scacciando quei pensieri assurdi andò a sbarrare casa quanto più poteva… l’arrivo delle forze armate avrebbe significato guerra aperta…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[la vicenda sta attraversando un periodo buio cari lettori, come avete già capito si discosta un pò dalle atmosfere soft dello shojo… vorrei sapere che cosa ne pensate (premettendo che ne sarò influenzata molto relativamente visto che la storia l’ho già in testa) . se non siete morti continuate a seguirmi… la mia pazzia è appena agli inizi!!!! *___* 

/intanto la nonna recita un mantra imparato da “Sayuki” contro le possessioni del demonio/ ……U.U

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Capitolo 6
*** Benvenuti a Duat ***


Grigio

NATO SBAGLIATO

 

 

 

CAPITOLO 6: “Benvenuti a Duat”

 

 

[eeeh.. mi aspettavo una reazione simile dai fan della coppia Inu/Kag (anche se forse non di tale entità Xb) e avevo già deciso di fare un rapido specchietto della situazione per farvi capire il mio punto di vista, come voi mi avete mostrato il vostro.

Dunque, premetto col dire che la mia fanfiction è molto realistica, in special modo dal punto di vista psicologico dei personaggi… quindi cerco di rendere al meglio i loro caratteri adattandoli però ad un mondo “reale”.

Facendo l’esempio della reazione alla trasformazione di Inuyasha da parte di Kagome nello scorso capitolo, se vogliamo l’ho resa pure “soft” perché a mio parere una persona normale, magari con una forte emotività, sarebbe pure potuta impazzire:

1) Kagome era già mezza traumatizzata per gli avvenimenti accaduti nel centro di ricera;

2) a casa gli piomba sto tipo tutto ferito che per quanto bello da sbavarci sopra è pur sempre un estraneo comparso dal nulla nella sua vita;

3)davanti a lei questo belliiiissimo tipo si accascia a terra come in preda a una crisi epilettica e…PUFFF! Si trasforma in una creatura con zanne, artigli, capelli argentati, occhi ambrati e orecchie da cane

Non so voi, ma credo che a questo punto la reazione della nostra Kaggy-chan sia giustificata no? Ed anzi ha dimostrando forza d’animo nel non cadere completamente preda della paura…comunque l’ultima parola spetta sempre a voi, io mi limito solo a spiegare dettagli magari poco chiari. XD

 

Detto questo procedo con “l’angolo dei deliri” (ormai si chiama cosi? Boh…-_-)

 

Pikkola rin: ho risposto sopra al tuo dubbio, ma comunque sia non ti devi preoccupare perché non finisce qui (^.-)

 

Inuyashalove: siiii! Yeeeeeeeeaaaaaahh! *__* BALLIAMO IL LIMBO! Okokok.. mi devo prendere di nuovo la dose serale di psicofarmaci… XDDDDD grazie tantissimo dei complimenti!

 

Ashee: ciao e grazie ashee! Hai già provato brividi? Beh allora preparati perché siamo appena agli inizi! @.@

 

Cri-chan: sisi vedremo…sono proprio curiosa..(DI NUOVO! Ma sei tu che scrivi la fic! >.<*** ndVoi) ah giusto…^^”, ma ho già detto che è la mia testa che fa tutto da sola U.U

 

Picci: guarda, il personaggio di secchan e di per se stupendo quindi non c’è voluto molto! *ç* per Inu/Kag… diciamo che a volte le preghiere si esaudiscono! ^.-

 

Irina: spero di no visto che quelle massimo mi ispirano la sonnolenza! =.= cmq graziiiiissime per i complimenti!^^

 

Kagome0090: tu mi vuoi proprio morta T.T… un’altra nonna e mi trovano sommersa dai piumini e dagli stracci per la polvere! X_X cmq grazie!

 

Jessychan91: non ti preoccupare jess, anche io ho un cuore (in fondo) e quei due sono pur sempre i miei ciccini preferiti! ^//^

 

Kate92: quando ho letto il tuo commento sono rimasta sinceramente di sasso.. non so come posso aver scatenato la tua rabbia anche perché quel “Leggiiii” dell’altra risposta era solo una battuta, bah… cmq quello del trafiletto era sessho-chan e per quanto riguarda la coppia Inu/Kag ho spiegato tutto sopra. Mi spiace essere snervante ma le mie ff non sono rose e fiori e continuare a leggere o meno è una decisione solo tua, dipende se ti piace o no  ;)

 

Mistral: si hai ragione su sessho.chan, ma io ho riflettuto molto su questo personaggio è ho concluso (non che ci volesse molto, me un po’ tarda Xb) che l’unica cosa che lo tiene legato al mondo sentimentalmente è rin (e nella mia ff ancor di più giacché ricorda solo lei del suo passato). Quindi se Naraku la usasse per ricattarlo non è tanto impossibile che lui accetti, anche non è un servo tanto obbediente come hai potuto notare XD

 

Raska81: oh sei una di quelle che ha compreso subito le mie ragioni! Grazie! E per sesshomaru… beh… ci sarà questo ed altro ^//^

 

Makino: misteriosa… diciamo pure criptica! XD ma a dir la verità lo faccio un po’ apposta perché non voglio che sia tutto esplicito… a volte provo ad indurvi a rifletterci e ad interpretarla ^^

 

Rachele: grazie! Spero di migliorare però!

 

Lila: pure tu sei un po’ arrabbiata…(me ha paura…O.o) cmq calma i tuoi bollenti spiriti e leggi il capitolo… vedrai che sarai molto più rilassata alla fine ^^

 

Elychan: ho spiegato sopra le mie ragioni, cmq accetto come tutte anche la tua critica. Grazie ;b

 

Death Angel: grazie tantissime! Ho aggiornato il più presto che ho potuto!

 

Marty-chan: stronza? Beh anche a te dico che ho gia spiegato tutto sopra, comunque grazie per aver continuato a seguire questo delirio! XD

 

E ora mi sgranchisco le dita e vi butto giù un sesto capitolo abbastanza interessante eheh!]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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 Grigio. Il cielo sovrastante la città mostrava un grigio opprimente e chiuso, quasi a voler contenere ciò che le urla e gli spari rendevano fin troppo esplicito.

L’aria, se tale si poteva definire, era una miscela di acre polvere da sparo e stagnante odore di sangue… inoltre l’assenza del sole condizionava irrimediabilmente le tinte scialbe della prefettura di Tokio.

In un vicolo deserto, abitato solo da fogli svolazzanti trasportati dal vento mortifero, si udiva un insistente gracchiare metallico: infatti, nella vetrina di quello che era stato un negozio d’usato, faceva capolino un televisore ancora funzionante.

Lo schermo era nero e, disturbato da alcune interferenze, vi si leggeva un avviso in tremolanti lettere bianche:

 

I PROGRAMMI DELLA MITTENTE LOCALE SONO STATI SOSPESI PER CAUSE DI FORZA MAGGIORE, PREGO SINTONIZZARSI AD UNA SECONDA RETE

 

Uno sparo.

Anche quel ripetitivo rumore metallico cessò.

Il soldato sospirò soddisfatto per aver distrutto tutti i mezzi di comunicazione presenti in zona, eseguendo di conseguenza tutti gli ordini alla perfezione. Lentamente rimise la pistola nella fondina mentre pensava divertito all’inutilità del suo gesto, giacché in ogni caso tutti i giornalisti e i cronisti locali erano stati uccisi.

“Forse avevano visto troppo, quei disgraziati”

 

 

 

 

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All’ottavo piano di un palazzo adiacente al vicolo, una figura longilinea osservava la scena da dietro un’ampia vetrata.

Gli scuri capelli neri ben concordavano col suo animo, ne era prova, difatti, il ghigno compiaciuto disegnato su quel viso dai raffinati tratti oientali.

 

-Signore, la videoconferenza con Kasaki-sama è pronta… se mi vuole seguire…-

 

Probabilmente la brusca interruzione di quel momento infastidì la slanciata sagoma dai capelli mossi che,senza proferire parola, abbandonò quel panorama per recarsi in un ufficio vastissimo.

La scrivania di vetro, sorretta da moderne strutture in metallo lucido, si sposava perfettamente con l’atmosfera distaccata di quell’ambiente: le poltroncine erano essenziali e nere, senza imbottitura, mentre le luci sistemate in lunghi tubi alle due pareti laterali creavano un effetto soffuso, riflesso perfettamente nei lucenti pavimenti grigio fumo. Le sole presenze vitali di quel luogo si riducevano a due verdi e lucide palme da interni.

Con fluidi movimenti, si sedette dietro la scrivania e si voltò con calma verso il mega schermo posto alle sue spalle. Questo si accese quasi immediatamente rivelando l’immagine di un uomo di mezza età in classico completo doppio petto scuro.

 

- Buongiorno Naraku-

 

-Buongiorno a lei, ministro Kasaki-

Il tono di voce del direttore, affascinante quanto inquietante, metteva in soggezione anche il suo distante interlocutore.

 

- ehm… allora… abbiamo appreso dai nostri informatori che la situazione sta degenerando, per quanto i media coinvolti siano stati messi a tacere lei è sicuro di poter circoscrivere l’esperimento alla sola Tokio?-

 

- Certo, ho pieno controllo di tutti i fuggitivi grazie al cip che ho impiantato loro nella zona occipitale, come già vi avevo anticipato-

“ tutti a parte due soggetti… maledetto sangue inu-youkai”

 

- Lo spero per lei…-

 

- Piuttosto il consiglio è soddisfatto delle armi?-

 

- Oh sì- rispose entusiasta il ministro –la dimostrazione avuta nella città di Tokio è stata a dir poco illuminante, quegli “youkai” saranno le nuove armi di distruzione di massa e noi le adotteremo per primi!-

 

- Ne sono convinto, naturalmente ci penserete voi ad insabbiare tutto?-

 

- Abbiamo già preso provvedimenti, per un ragionevole lasso di tempo la metropoli resterà isolata… ma lei è sicuro di voler rimanere lì con tutti quei pericoli?-

 

- Non si preoccupi per me, preferisco supervisionare sempre di persona-

“e godermi lo spettacolo da dietro le quinte”

 

- Bene, allora a risentirci-

 

 

L’immagine del ministro fu sostituita dal corto messaggio che terminava la comunicazione.

Naraku si lasciò comodamente andare sulla sedia slacciandosi la cravatta, mentre nella sua testa si delineavano nuovi progetti che avrebbero cambiato la vita di molti.

“ Paese di stupidi, come se io facessi tutto questo per lasciare a voi la mia stirpe”

 

 

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Plic

Plic

 

Le gocce scarlatte cadevano incessanti dal palmo della mano artigliata.

 

Plic

Plic

 

Il bizzarro ragazzo dalle morbide orecchie canine si girò stancamente a guardare la ferita che si era inferto da solo. Che atto stupido.

Era la rabbia?

Il rancore?

O probabilmente era solo l’angustiante malinconia per essere di nuovo solo.

Aveva scelto lui di essere ibrido?

Di appartenere a tutti e a nessun mondo?

No di certo, ma queste erano domande sciocche dato che non potevano cambiare la realtà delle cose.

 

“Mpf… non riesco a ricordare nemmeno quale sia il mondo da dove provengo, sono proprio patetico”

Svogliatamente il mezzodemone alzò la mano e cominciò a leccare il taglio ormai fastidioso, constatando che persino il sapore del suo sangue bastardo era a dir poco nauseante.

Una gamba penzolava libera dal ramo dell’alto albero di quercia malridotto su cui era appollaiato; dopo qualche momento, cullato dal fruscio delle foglie, lentamente chiuse gli occhi e si abbandonò ad un tiepido sonno…

 

 

 

 

*_________*_________*_______*_______*______*

 

Caldo.

Aveva caldo e la luce del sole gli impediva di aprire bene gli occhi.

Il suo sensibile naso percepì il profumo d’erba fresca e incensi sacri… ciò gli provocava una piacevole sensazione, perché questo strano misto di odori lo riscaldava più del solleone.

Spensierato, accolto, coccolato… in poche parole si sentiva a casa.

 

“Cosa?”

 

Quest’ultimo, anomalo, pensiero gli fece sollevare di scatto il busto.

Davanti ai suoi occhi si delineava una radura verde intervallata da piccole casette di un villaggio vicino; quel paesaggio bucolico, in netto contrasto col luogo in cui si sarebbe dovuto trovare, lo confuse tanto da farlo sbattere a qualcosa di ruvido nel tentativo di alzarsi.

 

-Ah! Dannazione!-

 

Con la testa dolorante si voltò imprecando, deciso a distruggere la “cosa” che gli aveva provocato quella fitta tremenda: si rivelò essere un palo di legno che reggeva un cartello cigolante, rovinato lievemente dalla ruggine.

A causa della luce ancora fortissima Inuyasha sforzò un po’ la vista per decifrare cosa vi fosse scritto…

 

 

 


Benvenuti a

 

DUAT

 

 

Le sue iridi ambrate si aprirono ulteriormente dallo stupore.

“ Duat? Ma dove mi trovo?”

 

-KIAAAAAAAAAH!-

 

Un raggelante urlo di donna mise in guardia i suoi sensi, ma prima di poter tentare qualsiasi cosa ricadde nel buio da cui era venuto…

 

*_______*_______*_______*______*____*__________*_______*

 

 

 

 

 

A poco a poco Inuyasha si ridestò notando che era caduto dall’albero.Ci mise un po’ per comprendere che era stato tutto un banale sogno.

-Ma stavolta era diverso… sentivo davvero di essere ritornato nella mia terra d’origine- si ritrovò a pensare ad alta voce.

 

-Oh davvero piccolo mostriciattolo, ti sei perso? Ahahahah!-

 

Un soldato in divisa blu scuro da combattimento era dietro di lui, probabilmente aveva approfittato del fatto che era caduto in un sonno profondo. Teneva la canna del lungo fucile puntata contro la nuca dell’avversario e senza nemmeno guardarlo premette il grilletto.

 

BANG

 

-E un altro è sistemato-

 disse soddisfatto l’uomo, che senza nemmeno voltarsi era certo di aver fatto fuori l’apparentemente innocuo albino.

 

Una voce roca e irritata gli fece abbandonare la sua aria beffarda

-Dovresti controllare meglio che le tue vittime siano stecchite a terra prima di cantar vittoria, STUPIDO UMANO!-

 

Inuyasha sfoderò gli artigli e si avvicinò con una velocità indescrivibile all’intontito soldato. Adesso bastava affondare le unghie nella carne di quel collo grinzoso e avrebbe eliminato un fastidioso moscerino.

 

Alzò il braccio e..

 

-no ti prego VA VIA!- urlò l’uomo preso dal panico.

Fulminato da quelle parole ormai familiari, Inuyasha rimase col braccio a mezz’aria mentre nei suoi occhi riviveva quei momenti che alimentavano un inguaribile sconforto. All’immagine dell’uomo si era sovrapposta quella dolce e un po’ infantile di Kagome, che gli impedì di finire il suo nemico.

 

- EHI RAGAZZI! AIUTO QUESTO è UN TIPO FORTE! CI SARà BISOGNO DI TUTTA LA SQUADA PRESENTE IN ZONA!-

Urlò il soldato, guardando terrorizzato l’individuo che aveva davanti: vedeva che il demone dai lunghi capelli argentati si era fermato a guardarlo con sguardo assente, come se in realtà non stesse guardando lui ma qualcun altro. La squadra di rinforzo arrivò praticamente subito e presto accerchiarono l’obbiettivo puntandogli contro armi fa fuoco e sfollagente.

Inuyasha restava fermo.

Con urli di guerra e colpi mirati, gli uomini cominciarono ad attaccarlo ma matematicamente lo mancavano… o meglio… l’agilità inconscia del mezzodemone non gli permetteva di venire ferito, anche se non avrebbe resistito per molto senza attaccare.

 

“ Riesco a malapena a difendermi… che mi prende? Ho forse paura di questi deboli uomini? Impossibile… ma se penso che loro sono come Kagome non riesco… non posso…”

 

Chiuse gli occhi mentre le percosse si facevano sempre più forti, e le sue difese sempre più deboli. Ma avrebbe resistito comunque, visto che il suo cuore si rifiutava di fare ciò che la logica ordinava

 

La sua voce calda e un po’ immatura rendeva ancor più disperato il grido irrazionale che usci dalla sua bocca.

 

–KAGOMEEEEEEEE!-

 

 

 

 

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In un viottolo tempestato di vetri rotti correva una minuta figura spaventata. Kagome Higurashi, 20 anni, aveva deciso di addentrarsi in quell’inferno di città perché, stando chiusa in casa per quattro giorni, aveva finito le provviste.

Così tra morire di stenti ed uscire in cerca di cibo rischiando di essere uccisa scelse la soluzione più logica…

 

“LOGICA UN CORNO! Sento solo spari e tonfi attutiti… forse sarebbe stato meglio cercare di sopravvivere il più possibile senza cibo, magari la città sarebbe stata liberata in tempo!”

 

Ma la giovane sapeva che ciò era altamente improbabile, dal momento che Tokio sembrava essere piombata in una dimensione completamente isolata dal resto del pianeta. Si fece forza e aumentò il passo cercando di ricordare la via in cui prima vi era il supermercato più vicino… probabilmente l’avrebbe trovato saccheggiato, distrutto.

La sua folle corsa si fermò di botto, i capelli morbidi e folti le ricoprirono il viso a causa del movimento brusco.

Aveva sentito una voce a lei familiare anche se non riusciva a ricordare di chi fosse.

Svoltò l’angolo dove i rumori sembravano più forti e davanti a lei, vicino a una maestosa quercia, alcuni uomini in divisa stavano colpendo in gruppo un solo individuo.

Capelli argentati, pelle olivastra, occhi delle tonalità del più scuro miele…

 

“NO! Kagome girati, lui non è della tua specie, potrebbe anche ucciderti in un secondo… quindi voltati e continua a camminare”

Ma i suoi piedi non la pensavano allo stesso modo.

 

“ Però se avesse voluto farmi del male, non l’avrebbe già fatto? Ha avuto più di un’occasione…”

Stava esitando… non doveva… lui possedeva artigli, zanne. Avrebbe potuto essere qualsiasi cosa, in fin dei conti erano DIVERSI! Lui non era umano…

 

 

- KAGOMEEEEEEEE!-

 

Aveva urlato il suo nome! L’aveva forse vista?

La donna, ora accostata alla parete del vicolo, capì di non essere stata notata e guardandoli meglio vide che lo strano essere piombato in casa sua si stava SOLO difendendo.

Trovò ciò estremamente illogico, ma un dubbio s’insinuò presto nella sua mente già confusa.

 

“ Possibile che… non li voglia attaccare perché sono miei simili?”

 

Lo vedeva arrancare, il corpo vigoroso era dilaniato da tagli ed escoriazioni.. ma nonostante tutto quel testardo non si decideva ad attaccare!

I militari erano tutti segnati da un’espressione derisoria e schifata.. come a schiacciare un insetto… mentre imperterriti continuavano nella loro opera. Agli occhi della ventenne non era chiaro chi fosse l’uomo e chi il mostro.

 

 

“Lasciatelo stare”

 

Altri spari…

 

Lasciatelo stare”

 

Continuavano a picchiarlo a sangue…

 

“Lasciatelo stare

 

L’ennesima ferita…

 

 

 

-AAAAAHHHHHHH!-

 

Kagome aveva urlato con tutto il fiato che aveva, velocemente prese fra le mani i lembi della camicetta e la strappò lasciando il seno scoperto, lo stesso fece con i pantaloni.

Attirò l’attenzione del gruppo, compreso Inuyasha che ora la guardava incredulo e preoccupato.

 

-Vi prego aiutatemi! Un essere mostruoso mi ha violentata!-

disse improvvisando false lacrime e accasciandosi a terra: nella confusione il manipolo si avvicinò a lei.

 

-Signorina si calmi…-

 

-sigh aiuto…sob..-

 

Coperta parzialmente dalla folta chioma color pece, alzò furtivamente gli occhi nocciola in direzione di Inuyasha.

Il mezzo demone era qualche metro davanti a lei in ginocchio per le lesioni, costantemente tenuto d’occhio da un soldato armato. A dispetto della sua situazione, Inuyasha continuava a guardarla sbigottito e confuso, poi notò che lei gli stava facendo cenno verso qualcosa alla sua destra… un tombino semiaperto.

Avendo capito le sue intenzioni, annuì alla ragazza.

 

 

Un forte e improvviso boato lontano distrasse tutti, anche l’uomo di guardia,  verso l’origine della deflagrazione….

 

-SIGNORE! QUEL BASTARDO è SCAPPATO!- disse agitato uno di quelli sbattendo uno sfollagente a terra.

 

- COSA? Feccia, dovevate controllarlo! Signorina lei…-

 

L’uomo dall’ispida barba si accorse presto di parlare al vento, dato che anche la graziosa mora era misteriosamente scomparsa nel nulla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Avete visto che i due totani alla fine dei conti sono sempre insieme? Eeeeeeh maledetta e fortunata Kagome come la invidio U.U…

Spero come sempre in vostre recensioni (anche perché altrimenti la mia mente potrebbe straripare in trame ancora più deviate *:_*)

Alla prossima follia!^^]

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Capitolo 7
*** Piove ***


L’Hotel Manhattan era rinomato a Tokyo per il lusso sfrenato che lo distingueva

 

 

.NATO SBAGLIATO

 

 

 

CAPITOLO 7: “Piove”

 

[Miiii ma io sono già al settimo capitolo? Nuuuuuuu nun ci credo… quando ho iniziato questa storia mi sono detta  “se se vuoi vedere che come in tutte le mie cose mi stanco subito e la lascio a metà?” e invece no… scriverla mi piace troppo! ^^ ( speranze di rinuncia dell’autrice che si disperdono nell’aere U.U ndVoi).

Cooooomunque sono due settimane che non posto! Che bastarda… vi siete rattristati parecchio eh? ( voi che osservate la strana forma delle nuvole in cielo…) no, non mi dite che non ve ne siete nemmeno accorti! O.O (… 9.9 ndVoi)

Ecco adesso cado in depressione..

 

Passiamo all’angolo dei deliri và:

ape_chan: ciccia tu non sei fatta per essere idonea al mio mondo… massimo lo puoi distorcere grazie a sostanze morfineee.. ghgh… cmq scrivi senza farti congetture mentali per ki è + bravo di te perché pure io un giorno di questi voglio leggere un tuo lavoro corposo! è.é allora ci vediamo martedì con la solita R sul registro…

 

Dreamer21: eeeh tutte noi vorremmo un Inuyasha personale *ç*… cmq grazie e spero ti continui a piacere!

 

Jessychan91: ciao tessorrraaaaaaa! Grazie del complimento e anche tu aggiorna presto la ficcy!!! ^^

 

Pikkola Rin: Kaggy è stata sempre in sé poverina, ma la trasformazione di inu-chan l’aveva un po’ rinco (cm è comprensibile ke sia) ma adesso le cose cambieranno ^^

 

Death Angel: grazieeeeee! Quando compari il mitico sesshy? Eheheh leggi….

 

Lazyl: ooooooooh grazie! E lo so ke faccio venire in testa sempre tante domande … ma non potete fare altro ke leggere per capire… io sono un brava bimba in fondo! ^.^

 

Mistral: sono contenta che tu lo ritienga interessante, per quanto riguarda l’”ardore” di Kagome devi anche pensare che una sola donna di fronte a un gruppo di soldati non poteva certo fare molto di meglio ^.- ciaooo e grazie

 

Picci: wow! Grazie tantissiiiiimeee .. sono contenta ke tu abbia capito il mio punto di vista sulla reazione di kag (cmq vi capisco perkè anke io mi ero abituata alla figura demoniaca di inu-chan! ^.-) eccoti il settimo capitolo , buona lettura!

 

Lila: grazie tante piccola! Sono contenta ke ti abbia fatto rilassare… adesso però siediti perkè ci saranno un po’ di emozioni eheh XD

 

Lucy6: ed eccomi qui (non proprio presto) col nuovo capitolo!

 

Cri-chan: sono d’accordo… e il coraggio di sagome è la prima cosa che mi ha colpito sin dall’anime^^

 

Marty-chan: figurati era un tuo parere ^^ cmq nn ti preoccupare perkè anke io sono un po’ romantica, vedrai XD

 

Kate92: non ti devi far perdonare di nulla perché quello era un tuo libero commento e se qualcosa non ti era garbato avevi il diritto di dirlo^^ allora koga non so ancora se comparirà sinceramente… poi inuyasha non ha rapito Kagome (sono fuggiti insieme infatti era stata lei a dare l’idea del tombino) .. alle altre domande non rispondo perché vorrei che le scoprissi mano mano, grazie di continuare a leggere la mia ff e non ti preoccupare di nulla ciaoooooo! XD

 

Inuyashalove: eh sì in effetti quell’ideuccia di kaggy ti lascia un po’ di bronzo… sai la mia mente contorta escogita strane cose XD

 

Luchia nanami: grazie bella hai visto cm’è stata carina kaggy? Mi raccomando continua a leggere nn te ne pentirai se, cm ho capito, sei un’inguaribile romantica! ^^

 

Irina: grazzziieeeeee! Io pure vivo per inuyasha! *.* inu-chan!!! ^^

 

Raska81: complimenti davvero per la conoscenza della religione egizia! Si Duat è l’oltretomba egizio ma… capirai meglio andando avanti nella storia!

 

Makino: si lo so.. ma volevo rendere anke la caratteristica + importante di kaggy.. e cioè ke è una ragazza dal coraggio speciale destinata a fare cose speciali ^.- grazie dei compli

 

Elychan: figurati era mio dovere (oddio sembro un carabinirere O.o) sono contenta ke il cap ti sia piaciuto mi raccomando continua a seguire perkè le cose si complikeranno..

 

 

 

E ora… mi stirakkio e all’una di notte vi finisco sto chap.]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’Hotel Manhattan era rinomato a Tokyo per il lusso sfrenato che lo distingueva. Vantava milleduecento tra stanze, attici, sale per banchetti, aule per riunioni, saloni per convegni e night club sul tetto.

Dopo il “cambiamento”, l’edificio abitualmente saturo di persone facoltose era piombato nel silenzio. Solo un lieve rumore di acqua scrosciante rendeva vivo quello strano involucro di velluto e marmo.

Trentesimo piano. Suite presidenziale. Il solitario abitante lasciava scorrere il getto della doccia sul corpo nudo e regale, “avvolto” da capelli che, assorbendo l’acqua, intensificavano i riflessi metallici. In stretti rivoli le gocce seguivano i tratti di quel corpo tonico, insinuandosi fra le scapole, nel solco della schiena fino ai glutei atletici… oppure indugiando sul collo elegante e virile fino alle linee dei pettorali.

Il viso era inclinato verso il getto d’acqua che lo colpiva direttamente, spostava la frangia argentata rivelando così una violetta falce di luna.

Le labbra ruvide e piene dell’inu-youkai erano schiuse come a voler bere dopo un lungo periodo di siccità, mentre le palpebre nascondevano per metà quelle fredde gemme ambrate.

Con le braccia appoggiate sui vetri del box-doccia, Sesshomaru cercava di rilassarsi completamente… cercava di rendersi parte di quel flusso caldo e impetuoso.

Acqua… Pioggia che cade costante.

La pioggia che aveva fatto da sfondo anche quel giorno.

 

Estate. Ancora bambino era andato ad allenarsi in una radura deserta.. sì deserta... infatti secondo il giovanissimo, ma prematuro, demone cane la solitudine era un fattore indispensabile per raggiungere una concentrazione ottimale. Si sistemò in posizione da combattimento, avvertendo il suolo erboso aderire sotto la pianta del piede. Alzò una mano artigliata e si accinse a recidere di netto il primo albero capitatogli a tiro ma improvvisamente tutto era stato avvolto da una luce bianca e densa, una nube elettrica.

Quando il ragazzino albino aprì gli occhi trovò davanti a sé una foresta brulla e fitta, decisamente diversa dal luogo in cui si stava allenando. Alzò in su il naso e un odore umido e terroso gli catturò le narici.

 

- Sta per piovere –

 

Come per confermare le sue parole piccole scintille trasparenti bagnarono la folta coda che teneva appoggiata su una spalla.

 

- Che bravo!!! -

esclamò una vocina acuta e allegra dietro di lui.

Si girò di scatto: una bambina dai capelli neri raccolti in uno strano codino a lato della testa lo fissava piacevolmente sorpresa.

Squadrò curioso il debole e solare esserino che si trovava davanti.

 “una ningen? ma Taisho-sama aveva detto che nel nostro mondo non potevano esistere…”

 

- Perché sei qui da solo?-

chiese lei piegando la testolina di lato.

 

Il piccolo youkai non rispose, continuò a guardarla come se niente fosse… come se la volesse trapassare con lo sguardo.

 

-Ooooooh… che unghie lunghe che hai! E guarda quella lunetta sulla testa! Mpf… sei proprio kawaii* lo sai?-

disse gaia la bimba, muovendo un passo per avvicinarsi.

Offeso e seccato lui si girò spostando la chioma lattea e fece per andarsene.

 

- Aspetta dai… credevo di farti un complimento uffi-

sbuffò la piccina con gli occhi lucidi, gonfiando le guance.

 

- Io mi chiamo Rin e tu?-

 

- Sesshomaru – proferì secco

 

- Sesshomaru eh? Mmmh..-

alzò un ditino tamburellandolo sulla bocca.

- “il ragazzo che uccide”..-

 

Il demone annuì, era fiero di quel nome.

 

L’altra assunse un’espressione malinconica, lo guardò ingenuamente.

- Che nome triste.. così sarai sempre solo!-

 

Sesshomaru inizialmente perplesso, rispose senza troppi complimenti: - Meglio.. avrò meno seccature da eliminare –

 

- No no no.. ci sarò io con te Maru-chan! – vide lo youkai accigliarsi per il “grazioso” nomignolo ma continuò noncurante – però adesso devo ritornare da chicchi-ue e haha-ue* che mi aspettano… Ah! Ho trovato.-

 

afferrò una croce argentata appesa ad un legaccio scuro, se la sfilò e gliela porse.

 

- haha-ue dice che una croce è composta da una linea corta e discreta che ne sorregge una più lunga e forte… posso essere la tua linea corta Maru-chan?- così dicendo gli regalò un sorriso radioso e sincero.

Il bambino prese la collanina rigirandosela tra le dita con freddo interesse, lei lo interpretò come un sì e rese la sua espressione ancora più gioiosa.

 

Uno stormo di uccelli starnazzanti che si era levato in volo ruppe quel momento.

Poi un grido.

 

- KYAAAAAAAHHHHHHHH!-

 

 

Chiuse il rubinetto della doccia. Uscì dal box e si infilò un morbido accappatoio nero mantenendolo semiaperto sul torace.

“ di un’intera vita ricordo solo questo.. nulla prima, nulla dopo… ricordo solo lei possibile?”

davanti ai suoi occhi ripassarono le immagini del viaggio per arrivare in quell’edificio bianco,tutte le volte che lo monitoravano come un animale, i sedativi; era arrivato a pensare di mordersi la lingua… il suicidio era certo più dignitoso di quella vita, più degno del suo sangue demoniaco.

Ma prima che l’idea diventasse concreta quell’uomo gli propose un patto.

 

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Clack…

 

- Ma buongiorno Sesshomaru-sama… vi vedo deperito, la dose giornaliera è ancora troppo esigua?-

 

-…-

 

- di poche parole come al solito… solo durante la terapia tiri fuori qualcosa eh? Ci hai regalato preziose informazioni sul tuo “unico” ricordo, patetico per uno youkai del tuo livello-

 

-…-

 

- imperterrito nel tuo stupido mutismo, allora andiamo al sodo.Tu sarai libero, uscirai di qui ma mi obbedirai come un servo… altrimenti la ragazzina morirà-

 

-Rin?!-

 

- uh! Sono riuscito a destare la tua curiosità…Si.. quella Rin.. è sotto la mia custodia ma non ci vuole nulla a spezzarle quel fragile collo. Tu non vuoi vero?-

 

-…-

 

-perfetto. Allora siamo d’accordo. A breve ti sarà assegnato il tuo primo compito.-

 

tlack…- ah! Ancora una cosa, non provare a fregarmi alrimenti la tua Rin sarà la prima a desiderare la morte.. mpf.. resti sempre e comunque una “bestia” che vive nel sangue…-

 

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trrrrrrr trrrrrrrrrrrrrrrr trrrrrrrrrrrrrrrrrr

il solito, odioso suono lo riportò alla realtà. Stavolta era un semplice messaggio che gli comunicava di recarsi subito in via aimei.

Infilò un comodo jeans scolorito da cui faceva fuoriuscire la candida coda per poggiarla sulla solita spalla, camicia di flanella con collo alla coreana e giubbino di pelle nera, ai piedi anfibi con cinghie… strani indumenti che gli aveva fornito quella schifosa creatura che si illudeva di possederlo, ma potrebbe mai possedere quello che lui stesso definisce una bestia?

Nascondendo un sorrisetto derisorio uscì dalla stanza.

 

 

 

 

 

 

 

 

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“Merda, non è che mi sono persa?”

pensò la mora al colmo dell’esasperazione.

Lei e quell’hanyou, che per qualche strana ragione aveva salvato, stavano camminando in quei puzzolenti e gocciolanti cubicoli sotterranei ormai da un’ora e mezza. Credeva di sapersi orientare almeno un po’, visto che la strada percorsa in superficie era dritta… a quanto pareva l’orientamento non era il suo forte.

I passi dietro di lei cessarono.

Si voltò e lo vide fermo, i pugni serrati, gli occhi fissi che ora si riflettevano in quelli castani di lei: sembrava carpire in un momento le parti più intime della sua anima…

 

- A…allora che c’è?- chiese la giovane titubante

 

- Perché…- alzò una mano osservandone gli artigli, come per confermare a se stesso di essere diverso da lei.

- Perché sei venuta? Perché non mi hai lasciato lì?- completò la frase lentamente, con voce roca e sussurrata.

 

Kagome deglutì “Già perché l’ho fatto?”

Il silenzio che seguì era snervante così rispose quasi gridando.

 

- io.. io.. non lo so … ecco.. tu e quegli altri siete piombati qui, io non so nemmeno COSA sei … ma tra tutte quelle creature.. tra tutte quelle persone, tu eri l’unico che non… non mi incutesse vera paura-

le parole le morirono in gola, non sapeva come continuare.

 

- tsk! Prima mi cacci via urlando manco fossi un mostro con tentacoli e poi mi vieni a fare questi discorsi?-

la strafottenza del mezzo-demone nascondeva a malapena la tristezza che gli dava pronunciare quelle parole.

 

“mostro” si ripetè mentalmente la giovane, la stava facendo innervosire col tono che aveva appena assunto.

- sinceramente- ribattè decisa volgendo lo sguardo altrove – non so chi tra te e quegli stronzi possa definirsi tale-

 

silenzio.

 

Lei si girò per ricominciare a camminare quando senti una morbida stretta sollevarla di peso

 

- ehi EHI LASCIAMI!  Ah! Lasciami ti dico ma che fai!- era arrossita, incredibile a dirsi ma quel tocco non la impauriva per niente, anzi…

“devo essere uscita completamente fuori di testa per formulare certi pensieri.. proprio fuori di testa.. insieme al mondo sono impazzita anche io”

 

Inuyasha si avvicinò al suo orecchio:

- non voglio avere debiti con te, adesso guido io dato che non ne sei capace-

 

Impertinente, arrogante, ma come si permetteva? Lui era per caso onnisciente?

- e sentiamo un po’- rispose seccata lei – come hai intenzione di trovare la strada di casa MIA se nemmeno io ci riesco in questi tunnel sotterranei?-

 

-hai lasciato casa tua che odorava di the verde appena fatto vero? Anche i tuoi vestiti ne emanano l’aroma-

 

Kagome restò di sasso.

 

- anche se questa puzza copre la maggior parte degli odori credo di poter seguire questo..ah ma forse… non vuoi che io entri in casa tua vero?-

Era vero, lui non sarebbe potuto entrare, non doveva, si doveva barricare da sola.. non lo doveva più vedere, l’oro di quelle iridi stava diventando una droga pericolosa per Kagome. Ma proprio per questo non ce la faceva a tenerlo lontano, anche perché rabbrividiva al solo pensiero di rimanere da sola .. in quel luogo.. in quei giorni di terrore…

 

-no- gli occhi le diventarono lucidi – non lasciarmi da sola Inu-chan –

 

Cullata dal movimento ritmico dell’andatura del ragazzo e dal quieto rumore della pioggia che si infrangeva sui tombini si addormentò… tra le braccia di chi meno si sarebbe aspettata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[ oooooooooooh che cariiiniiiiiiiiii!!! Oggi sono stata proprio buona dobbiamo dirlo… avete visto? Me lo merito un premio? ^^  ( voi che mi guardate scettici..) oh ma ke spilorci! U.U cmq oggi vi ho fatto capire un sacco di cose sul nostro tenebroso secchan eh? ( pubblico femminile ancora in estasi per la scena della doccia *ç*) ok ok raga non mi ci fate pensare senno sbavo pure io :Q…… recensite per fa

ehmn a parte le cavolate (seeeeee U_U ndVoi) ci sentiamo al prossimo capitolo sperando di poter aggiornare il più presto possibile ^^; scuola permettendo -.-

alla prox! XD

 

*kawaii= carino

*chicchi-ue  haha-ue= papino e mammina]

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Capitolo 8
*** Morte apparente ***


Che situazione singolare…il suo corpo era in uno stato di cosciente sonnoveglia: gli occhi erano chiusi ma tutti gli altri sen

 

NATO SBAGLIATO

 

 

 

CAPITOLO 8: “Morte apparente”

 

 

[wiiiiiiiii son di nuovo qui ragassi per darvi la mia dose settimanale di seghe mentali gratis! ^^ (se poi avete una connessione cara prendetevela col vostro operatore U.U) come vi va? ( wow siamo migliorati nell’originalità delle domande eh? =.= ndVoi) si vedo che siete in splendida forma -.- io invece ho ben tutti e quattro i denti del giudizio che mi stanno spuntando (e che mi stanno torturando T.T) lo dicevoi io che ho una saggezza disumana! XD (anche nelle battute c’è un netto miglioramento…U_U ndVoi) ecco siete voi la causa della mia depressione adolescenziale…

coooomunque devo ASSOLUTAMENTE ringraziarvi tutti perché siete mitici… mi avete fatto superare le 100 rece! Allora mi volete bene!^^ (ipotizziamo che sia l’effetto di qualche droga diffusa nell’aere u.u….ndVoi) si come non detto -_-

 

passiamo all’angolo dei deliri:

ape_chan: soddisfatta? Bene.. perché il rimborso non era proprio menzionato Xb ke poi, donna impegnata io… parla quella che su msn ignora tutti! Xbbbbbb ci vediamo a scuola (ke beeeello) quindi salutarti è abbastanz superfluo -.-

 

reby: grazie piccola newentry! ^^ me sempre felice di accogliere nuove people in questo angioletto quindi ti do il benvenuta che ti meriti! ^.-

 

jessy: me con occhi sbarluccicosi di bimba di sei anni… GRAZIE JESSY! ^o^ un kissino pure a te ciccina

 

Mistral: grazie grazie mistri_chan (il mio hobby è storpiare nomi..) e si la scena del ricordo dava ben l’idea della sua freddezza… ma non hai ancora visto nulla ;b

 

Inuyashalove: su questa cosa ci ho rimuginato un po’ prima di scrivere l’ff… allora… nella crescita (diciamo fino ai 22 23 anni) i demoni crescono al pari degli umani fino a diventare, appunto, adulti. Poi per loro il tempo comincia a dilatarsi e si nota la differenza con gli uomini. Spero di essere stata chiara ^^(…siamo appunto alle prese con un libro di decodificazione..ndVoi) …=.=….

 

Picci: hai visto ke pucciosi? ^//^ cmq per le tue domande..aaah… non ti posso rispondere sorry, ma non ti preoccupare scoprirai tutto nel corso della ff. a risentirci!^.^

 

Lazyl: beh.. ecco…uhm…^.^;;;;;;;  ODDIO NON TI POSSO DIRE NULLA! Però sessho non se la farà fare in barba da quei brutti ceffi non ti preoccupare tessorra! Alla prox!^^

 

Koko90: la mia mente è per definizione contorta purtroppo…U.U… ti consiglio vivamente di maledire quel CASO che ti ha fatto leggere questa ff perché te ne verranno solo più mal di testa XD ti ringrazio un mukkio per i complimenti bella! Ci sentiamo! =)

 

Bea: /me che armeggia con il vocabolarietto italiano/inglese.. tenendolo al contrario per di più..=.=/ oddio raga e pensare che io devo tornare per la seconda volta in inghilterra quest’anno.. (la vediamo brutta…ndVoi) anche io..U.U’ siete sempre stramitike raga sono contenta che vi sia piaciuto il grande “dilemma interiore” di sessho (affascinante agh agh agh agh *ç*) ehmn..cough cough a parte tutto colgo l’occasione per invogliarvi a continuare la vostra ff(oddio questo è l’influsso di Sanremo.. MA COME PARLI? =.o NdVoi)  a risentirci ragasse! ^^

 

Kate92: non ce l’ho assolutamente con te kate! Ho fatto un errore di battitura la scorsa volta e alla risp alla tua rece invece di scrivere il tuo nick ho ripetuto quello di ely-chan, ma adesso ho corretto quindi puoi andare a vedere cose ti avevo scritto ^^ mi fa piacere ke questi ultimi cap ti stiano piacendo e ti devo ringraziare davver perkè sei una di quelle ke mi sostengono di più… grazie bella! ( ^.^)b  per rin beh… devo stare zitta!!! Meglio che leggi che sennò ti spiffero tutto.. byeeee XD

 

Lucy6: grazie tessorra, eccoti il nuovo chap!^^

 

Shikon93: /me ke fa svolazzare un fazzoletto per mandarti aria../ spero ke tu ti sia ripresa (io ancora nn del tutto ^^”) e sono contenta di avere un nuovo membro nella congrega ^.- ciaooooo

 

Lila: no anzi hai diminuito, per quel ke è possibile, la mia immensa ignoranza sulla lingua guappo ^^” e per la coda.. beh.. effettivamente mi ero un po’ cullata in quella stupenda illusione T.T ma sessho è stupendo pure così! XD (ah per la ff facciamo finta di nulla, ormai ho scritto quindi sarebbe un peccato cambiare ^.-) grazie tantissime lila!

 

Marty-chan: beh effettivamente per il romanticismo a go-go ci vuole ancora un pochino (anche perkè io ho un senso un po’ distorto del romanticismo o.o..)… ma con calma tutto verrà vedrai ^^

 

Luchia nanami: si l’avevo proprio intuito! Allora ti lascio al cap ciao bella!

 

Lalla86:  e lo so ke è carino (fa aumentare l’odiens ^.-) beh mi raccomando continua a seguire! ^^

 

Martingus: che dirti… nient’altro ke grazie ^//^  e spero ke ti continui a piacere così come ora! Byeeee

 

Raska81:e divino è dire poco…*ç*… il mio secchan…ok mi riprendo. Per rin .. beh.. vedrai ^.-

 

Makino: /io che mi butto a bokka spalancata verso il biscottino ma lo manco clamorosamente U.U/ oddio ke spreco.. povero piccolo ciccio T.T ( allora ci prepariamo al funerale del biscottino u.u ndVoi) shi shi /annuisco contrita/  per sesshy volevo kiarire ke finora nn è stato sensibile.. quando ha fatto quel patto per rin nn l’ha fatto per rin in sé, ma per il fatto ke è l’unica cpsa ke ricorda … per adesso…^^ ci sentiamo maki e grazieeeee

 

Ely-chan: direi *_* beh grazie ed eccoti l’ottavo chap!XD

 

Oddio l’angolo dei deliri piglia quasi più di tutto il cap! O.O GRAZIE A TUTTTIIII

Adesso giuro che non parlo più così potete leggere in santa pace.. (Amen! ù.ù ndVoi)]

 

 

 

 

 

 

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Che situazione singolare, mai  il suo corpo aveva sperimentato quello stato di cosciente sonnoveglia gli occhi erano chiusi ma tutti gli altri sensi erano attentissimi a ciò che le accadeva. Un’ovattata atmosfera di fragile sogno…

 

La brezza creata dal ripetitivo movimento le sfiorava i capelli mentre la testa era un po’ inclinata verso il petto dell’hanyou. Tutto, dall’andatura della corsa al penzolare delle braccia addormentate, sembrava seguire lo stesso ritmo.

Una danza primitiva come il pulsare del sangue nelle vene.

Una marea di strane sensazioni la avvolgeva come una coperta mentre sentiva il respiro del mezzo demone farsi sempre più affannato per lo sforzo fisico.

Calore…l’unica parola che le veniva in mente per descriverle. In altre occasioni avrebbe detto “calore umano” ma in quel momento era più che mai fuori luogo; soprattutto perché nessun essere umano, nessuna persona “normale” le aveva mai trasmesso tanto.

A tratti Kagome poteva sentire che qualcosa di affilato… artigli… le sfiorava il viso lieve, quasi fosse un gesto peccaminoso. Non sentiva dolore o fastidio, quel debole pungere era piuttosto una rude carezza che disseminava d’insoliti brividi la liscia pelle degli zigomi.

Improvvisamente l’aria si fece più fredda, il fetore delle fogne si diradava e piccole goccioline cominciavano a bagnarle i vestiti.

 

Erano fuori.

 

Sapeva che doveva svegliarsi, aprire gli occhi, ma quel limbo tiepido e quel torpore erano talmente irresistibili. Così continuava testarda a tenere gli occhi chiusi, come a dire “mamma ancora 5 minuti”. La sua mente però si riempì presto di ovvie, difficili e angoscianti domande che non poteva più evitare di porsi.

Era giusto sentirsi tanto bene tra quelle braccia?

È giusto non provare astio verso chi la natura ha decretato come nostro nemico?

Forse in quello stesso istante esseri umani morivano per mano di youkai, oppure demoni cadevano sotto incessante fuoco nemico.

 

Si sentì stringere mentre il passo aumentava di velocità.

 

In quel momento capì di essere terribilmente egoista… semplicemente non le importava NULLA di come tutto intorno a lei stesse vorticando senza sosta. Adesso il suo unico desiderio era spegnere il cervello, smettere di rimuginare su quesiti ai quali in ogni caso non avrebbe trovato soluzione.

Nuove razze

Nuove guerre

La vita di prima che si frantuma in mille pezzi…

Ecco, questo la rattristava. I suoi cari stavano bene? La routine, l’esistenza di cui solo adesso capiva il valore, avrebbe mai potuto ritrovare il suo corso ordinario?

Ma tutti questi punti interrogativi non erano altro che dubbi silenziosi, bloccati in gola e sovrastati da un solo imperativo…SOPRAVVIVERE.

 

“sì, devo cercare di resistere” pensò “ non voglio morire. Per me, per mia madre, per Sota, per il nonno… DEVO sopravvivere”

 

Appena dopo aver formulato questo pensiero avvertì un brusco movimento e subito dopo un tremendo dolore al ginocchio.

Aprì gli occhi: un quartiere anzi, il “suo” quartiere si delineava davanti al suo sguardo ancora intontito, con i suoi murales ormai sbiaditi e le aiuole coperte di detriti. Era distesa a terra e di fronte a lei un cartello indicava VIA AIMEI.

La sua visuale fu presto catturata da due schegge argentate che si fronteggiavano saltando da un muro all’altro.

La pioggia iniziò a cadere fitta sull’asfalto grigio piombo e il cielo da cui proveniva era così scuro da risultare soffocante.

Repentinamente i due contendenti si fermarono.

Inuyasha, in piedi su una ringhiera sporgente, appoggiò una mano al precario sostegno, si piegò agilmente sulle ginocchia e quasi ringhiando gridò

 

- Che cazzo vuoi, stronzo. Cerchi guai?-

e come per sottolineare il concetto mostrò meglio le zanne canine, digrignando i denti.

 

L’altro era elegantemente in equilibrio su un palo della luce ormai fuori uso; la lunga capigliatura nivea, poichè fradicia di pioggia, nascondeva due occhi riflettenti quelli simili del suo avversario.

“un mezzodemone” constatò con ripugnanza.

Ma ciò che più lo irritava era l’aver percepito insieme al tipico lezzo di sangue misto anche…

“no, mi sto sbagliando… sarà la pioggia a confondermi l’olfatto”

 

Intanto Inuyasha iniziava ad innervosirsi sempre più finché seccato dal silenzio del nemico sbottò

- ci siamo mangiati la lingua dalla paura ? eh?-

 

Nessuna risposta.

 

- MI HAI STANCATO! – gridò avventandosi sullo sconosciuto.

 

Lo youkai lo vide sfoderare gli artigli e attaccare. Come se niente fosse piegò la testa di lato evitando il colpo…

 

- Stolto-

 

Fletté elegantemente le ginocchia sul palo della luce e unì l’indice e il medio della mano affusolata. Ne scaturì una frusta luminescente che sorprese il mezzodemone.

 

- Ma che…-

non fece in tempo a terminare la frase che si ritrovò quella strana arma avvinghiata al collo, gli stava corrodendo la pelle.

La frusta lo trascinò vicino allo youkai che forzando la stretta su Inuyasha gli sibilò in un orecchio

 

- Non ti prendere tante confidenze con me, bastardo di un mezzo-sangue… il tuo fetore mi dà la nausea-

 

subito dopo allentò la presa e lo lasciò cadere su un marciapiede di quel sobborgo ormai derelitto. Inuyasha, che si reggeva in piedi a malapena, cercava di riprendere fiato dalla scampata strozzatura ma non poteva certo lasciar passare quelle parole.

Approfittando del momento in cui l’avversario ritirava la sua frusta ignorò il dolore e attaccò fulmineo preparando gli artigli.

Lo youkai se ne accorse in tempo evitandoli per un soffio, ma dal suo volto cominciarono a colare calde gocce rosse.

Pieno d’ira passò un dito sui due tagli netti che gli erano stati provocati sulla guancia… l’avrebbe ucciso il più lentamente possibile.

Inuyasha era appena atterrato dal salto quando sentì un’incredibile fitta al fianco

 

-ngh..-

Il demone dalla fulva chioma aveva trapassato da parte a parte il rivale senza ritrarre fuori il braccio dalle sue viscere.

 

- secondo te..- sussurrò gelido infilando ancora più a fondo il braccio nel corpo dell’hanyou - ..io, Sesshomaru, potrei perire sotto gli artigli di un insulso ibrido?-

 

- Sesh… Sesshomaru?-

nonostante il dolore quel nome gli era tremendamente familiare. Troppo familiare.

 

 

 

 

 

 

 

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In una stanza (o meglio gabbia) priva di finestre e mobili a parte una brandina, una malridotta lampadina da 60 watt diffondeva una debole luce intermittente.

Una gracile figura era rannicchiata sul letto cigolante, teneva le ginocchia serrate al busto e la testa bruna poggiata sulle candide braccia. In una mano reggeva una striscia di carta piuttosto rovinata che ogni tanto osservava alzando di poco il viso.

Dal colore e dalla filigrana si capiva che era un trafiletto di giornale… ormai la ragazza adolescente conosceva a memoria quelle lettere nerastre ma le rileggeva senza sosta sperando che in qualche modo si cancellassero da sole.

Lo smilzo foglietto mostrava in grassetto il titolo “necrologi” e di seguito una banale dedica familiare scritta meccanicamente:

 

noi tutti piangiamo la scomparsa della famiglia Ishida e soprattutto la morte della piccola Rin che mai potrà vedere un futuro”

 

Non c’era scampo, quel testo per quanto lo riguardasse non cambiava mai. Ormai si doveva rassegnare, quello era il suo inferno… ma non potè trattenere una calda lacrima che le solcò le giovani guance e fece brillare ancor di più quegli innocenti occhi neri.

 

- haha-ue, chichi-ue, rispondetemi voi.. io sono morta vero?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Bene, le danze erano terminate, poteva ucciderlo come e quando voleva. Bastava che..

No!

Dannazione la sua missione era un’altra e la stava dimenticando. NON DOVEVA ucciderlo, quell’essere repellente, Naraku, glielo aveva detto chiaro e tondo. E lui, Sesshomaru, non poteva mandare a monte i suoi piani per un futile sentimento di rabbia.

Riluttante tolse il braccio dalla morsa mortale che stava infliggendo all’Hanyou e si allontanò da lui.

Inuyasha si accasciò a terra in ginocchio, ma non demordeva dal guardare con odio colui che l’aveva ferito… e che gli dava la sgradevole sensazione di conoscerlo già da tempo.

La pioggia non cessava di cadere e Sesshomaru non aveva più tempo da perdere in un posto come quello.

 

- …Tieni…-

gli lanciò qualcosa che il ragazzo dalle orecchie canine afferrò al volo nonostante le sue condizioni. Era una striscetta di pillole azzurrine… sbarrò gli occhi.

 

 

-ma queste…-

 

- tu sai cosa farne… sta a te decidere se rimanere “a metà” o meno…-

detto questo spiccò un balzo che lo fece scomparire tra le gocce d’acqua che sembravano diminuire d’intensità.

 

Kagome sentì il demone, quell’essere spaventoso, andarsene e poi un tonfo reso più rumoroso da una pozza d’acqua. Era rimasta accucciata lì, con gli occhi serrati, paralizzata dal terrore. Lentamente alzò le palpebre e vide l’oggetto dei suoi precedenti pensieri disteso a terra, le braccia e le gambe immobili. Confusa e preoccupata gli si avvicinò correndo e rischiando più volte d’inciampare. Lo stava afferrando per il busto per sollevarlo dall’asfalto melmoso quando ritrasse le mani inorridita.

Erano grondanti di sangue.

Shockata continuò a guardarsi le mani, poi tremante guardò l’hanyou… sembrava piacevolmente addormentato.

 

Solo un sussurro.

 

-.. Inuyasha?..-

 

 

 

 

 

 

 

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[….>.>………<.<………..dai ragazzi calmatevi (….wuuuuuu…../vento ostile/……ndVoi) , troviamo un accordo pacifico, magari potreste cominciare  disinserendo quelle bome al tritolo ^^”.. (cosa hai fatto….*.* ndVoi) aspettate ovviamente non è come sembra, mica posso far finire l’ff così quindi tranquillizzatevi, datemi almeno la possibilità di convincervi T.T  (\_/ … ti concediamo solo un minuto prima di riattivare il count_down…ndVoi) generosissimi -.- cmq so che questo capitolo è in generale un po’..un po’ 9.9.cough..cough… Ma dovete riconoscere (mi riferisco alle romantiche e ai fan della nostra coppia preferita in generale) che la prima scena non è stata poi così tremenda (…..voi che ponderate..) e poi uccidendomi potreste perdere una possibile occasione come quella della doccia del capitolo precedente (e mi riferisco anche ai maskietti visto che le descrizioni sono sia maskili ke femminili)… ( tutte le ragazze e i ragazzi  si fondano sulla bomba strappando tutti i cavi che riescono ad afferrare..) uh vi ho già convinti? Stavo per giocare il mio asso nella manica.. (cioè? O.o ndVoi) stavo per dirvi “altrimenti non saprete quale sarà l’esito di questa fanfic”^^ ( ….voi che osservate la meravigliosa forma bidimensionale del pavimento…) ecco lo sapevo siete proprio malvagi =_=

beh allora ci sentiamo al prossimo capitolo.. bye bye guys! ( ^.^)/ ]

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Capitolo 9
*** Rette parallele ***


Trentasettesimo piano

 

NATO SBAGLIATO

 

 

 

CAPITOLO 9: “Rette parallele”

 

 

[ eeeeehhhhhhhhhh (alito di vita che se ne va…) sono distrutta, fino a mo a studiare e studiare (se, mo no esagerare -.- ndNonna) ehi! Mi rovini la scena! >.< dicevo… a studiare e studiare e solo ieri e oggi un po’ di pausa perché a scuola non siamo entrati.

Chiedo venia per la mia lunga assenza… ( chi è che era assente? Ah! Si effettivamente la nostra vita stava prendendo una piega decisamente positiva da un po’ di tempo… ndVoi) O.O …..sniff…snif…… BWAAAAAH! /L’autrice, in un pianto mostruoso si avvinghia alla nonna che la consola spolverandola affettuosamente col piumino…. / ALMENO TU sigh PUOI sniff LASCIARLO STARE QUEL PIUMINO PER CONSOLARMI NOOO? \_/ ( /la nonna scuote energicamente la testa/ spiacente è una mia appendice -.- ndNonna)

Io+Voi: O.o HAI L’APPENDICITE?

Nonna: cosa? No… ma che dite?

Io+Voi: l’hai detto tu!! =.=

Nonna: ah no ma io ho detto… vabè lasciamo perdere..

Io: Lo dico io che voi “antiche signore” siete incomprensibili u.u

Voi: Concordiamo con lei per la prima volta nella nostra vita u.u

/la nonna lancia una piuma del piumino tipo freccetta e mi colpisce il viso di striscio…/

Nonna: ADESSO RITIRI SUBITO QUELL’”ANTICA SIGNORA”! \_/

Io+Voi che ci mettiamo sull’attenti: sissinonna! T.T

 

 

Basta basta basta… adesso i deliri prego:

raska81: ekkime ekkime! Grazie per esserti resa conto (almeno tu u.u) che mancavo da un pò... sono contenta ke la ff ti stia piacendo tanto!^^ per la scena della doccia.. ho detto solo che ce ne sarebbero potute essere parecchie simili, non so se mi spiego ^.-

Dreamer21: si si idem, non ci capisco più nulla, ormai i miei polpastrelli vanno da soli sulla tastiera ( adesso sono di certo più intelligenti del mio cervello in pappa -.-) secondo me se hai problemi psikici è proprio la mia ff a causarteli XD il ministero della salute dovrebbe metterla al bando Xb

Picci: eccomi (non proprio presto, ma meglio tardi ke mai) lo so vi avevo lasciati un po’ di legno ma adesso le cose si chiariranno (un pochino).

Lazyl: /autrice che immagina lazyl ke con una mossa da lottatrice di wrestling la mette K.O./ credo ke da ora in poi ti darò più retta XDDDDD spero che il capitolo che abbastanza soddisfacente (anke se basta la presenza del mio inu-chan *ç*) per quanto riguarda rin…beh…oddio la mia bocca sta per rivelare segreti mistici, scappooooooooo XD

Death Angel: fegurrrati (detto molto alla mafiosa ..XD) io so anche meno lingue di te u.u per le bacinelle di bava cmq non superi il mio record di 7 ½ eheh. Poi nell’8 ha fatto pure il bastardo e se possibile mi piace ancora di più ^//^ spero che questo chap ti piaccia cm gli altri^^

Koko90: uhm… glom… ehmn  si si kagome... ehmn…. Senti ci risentiamo alla fine del capitolo, mi sa ke è meglio XDDDD

Inuyashalove: il titolo era un po’ ambiguo.. un po’ si riferiva a Inuyasha che stava x morire (quasi) e un po’ a quella strana situazione di Rin. (che adesso non posso spiegarti =b) thx 4 complimenti^^

Reby: beata Kaggy è dire poco… io sono invidiosissima u.u. Inu? Ma sì ma sì ke si riprende >.>…….<.<…..

Kate92: ogni volta mi diverto un casino a leggere la tua rece! Sei una scarica di euforia XDDDDDD però il virus no, ti prego.. prendi me ma non il  mio amato computer! T.T allora vediamo Inuyasha diciamo ke… sta bene…credo. ^^” hai visto come è stato bello ghiacciolo sesshi? Eeeh my love *ç* per Rin invece… guarda è così complicato ke fai prima ad aspettare la fine della ff invece ke spiegartelo io U.U

Jessychan91: grazie bellaaaaaaa! Sono contenta che continui a leggere!^^

Luchia nanami: thx ciccina!^^ si capisco il colpo u.u ma vedrai che ti riprenderai ( o starai peggio O.o) alla fine di questo capitolo)

Lila: si lo so lila_chan.. ma io seguo molto i loro veri caratteri e… non ce lo vedo proprio a sessho che si comporta da buon fratello con inuyasha!!! (lasciando perdere poi che ancora non sanno di esserlo…)

Irina: si si agli ordini! (anke se non proprio presto comunque non fa niente no? O.o /panico x attivazione di bombe/)

Martiguns: thx marti!^^ spero sia lo stesso per questo.. anche se ho quale dubbio -.-

Lucy6: si si infatti c’è mancato poco…. La loro lotta è infinita ^^

Elychan: ringrazio ancora il mercato delle armi italiano di non essere libero…

Mistral:grazie davvero… per la storia del carattere dei personaggi quello di renderli IC è il mio primo pensiero… sai amando l’opera della Takahashi non mi va di storpiarla più di quanto già faccio!^^

Shikon93: sono d’accordo *.* ma sessho rimane sessho u.u

 

Dio raga siete mitici… fate sempre ingrandire lo spazio per le rece! Grazie davvero… (poveri ragazzi U-U… chissà cosa hai sparso nell’aria per indurli a seguire questa questa… ndNonna) fanfiction -.- ( non correggere tua nonna! è.é ndNonna) comunque io non ricorro a questi metodi loschi, loro lo sanno^^  /tutti i lettori che accorrono in massa all’ospedale più vicino per le analisi…./ ….o.o

Iniziamo che è meglio và =_=]

 

 

 

 

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Trentasettesimo piano. Ala ovest. Un’eco di passi si spandeva per il lungo corridoio bianco, spoglio di qualsiasi mobile necessario. Un orecchio attento e allenato avrebbe percepito l’insicurezza e l’instabilità trasmessa da quei passi, data dal ritmo irregolare di sovrapponimento tra tallone e punta; avrebbe compreso anche che quei piedi dovevano appartenere ad un corpo di peso medio-leggero e… ovviamente… che quelli erano tacchi da donna.

Amanda Lewis, 35 anni, irlandese di nascita ma con cittadinanza americana. I suoi genitori erano dei semplici negozianti di periferia che avevano cercato con tutte le loro forze di sostenerla negli studi. Il fratello minore, che non aveva mai abbandonato l’idea dell’Irlanda in piena rivoluzione, viveva da 10 anni nel garage dei suoi: un tossicodipendente di mezzatacca, che non finirà mai senza vita con il laccio emostatico nelle mani semplicemente perché non ha l’audacia e la stupidità necessarie per assumere qualcosa di “vistoso”.

Lei era una studentessa universitaria promettente che lavorava part-time in un laboratorio quando Naraku la notò; la giovane irlandese colse al volo l’occasione e, desiderosa di abbandonare nel modo più comodo possibile quella patetica situazione familiare, lasciò l’ultima traccia di sé su un post-it incollato al frigorifero. A volte pensando a questo gesto provava disprezzo per se stessa, non a causa dei sensi di colpa, bensì per la consapevolezza di non averne…

La trentenne dai vivaci capelli ramati rifletteva su tutto questo percorrendo quel lungo corridoio, finché non si fermò davanti una semplice porta in mogano.

Entrò.

 

-Miss Lewis- un uomo tarchiato sulla cinquantina la guardava lievemente irritato- tutto il Consiglio la stava aspettando con impazienza., come diretta collaboratrice del direttore ci si aspetterebbe una certa puntualità .-

 

- Si, mi scusi… problemi tecnici e…-

 

- Non si perda in spiegazioni, Amanda; cominci ad esporre l’argomento-

Eccolo, quel tono imperioso ma carezzevole sembrava ogni volta colpirla alla schiena, come un tagliacarte discreto e affilato.

Si girò e lo vide seduto all’estremo della lunga tavolata rettangolare. Giacca nera classica, resa particolare da una camicia in seta nera di taglio sciancrato, senza cravatta.

Naraku, il cui profilo in controluce metteva in risalto la folta chioma scura, poggiava il mento sulle dita lunghe, intrecciate parallelamente alla superficie del tavolo. Gli occhi socchiusi non la degnavano nemmeno di uno sguardo.

 

- Certo direttore, possiamo cominciare-

 

Le luci che prima illuminavano lo stanzone a giorno calarono lentamente fino a spegnersi. Dal soffitto calò un telo bianco da proiezione e delle diapositive cominciarono a susseguirsi rapide.

Improvvisamente si fermarono su una figura che venne a poco a poco messa a fuoco in primo piano.

 

-Questo, signori, è un tipico esempio di ciò che noi del centro di ricerca definiamo youkai- la giovane interruppe un momento il discorso perché distratta dal brusio che si era creato, ma subito lo ignorò. – molti, come questo esemplare, hanno parvenze umane da cui differiscono per caratteristiche evidenti, quali: orecchie elfiche, occhi di colori e forme anomali, artigli di media o spropositata lunghezza ed altre peculiarità che variano a seconda del ceppo evolutivo…-

 

L’immagine scomparve in un sonoro scatto, per essere sostituita da una foto ritraente un masso argilloso, su cui erano incisi ideogrammi in successione… evidentemente geroglifici egiziani.

 

- Sappiamo che più volte vi siete chiesti l’origine di questa “specie particolare” ma per motivi ogni volta diversi non potevamo soddisfare le vostre domande. Ebbene, alla luce di nuovi studi approfonditi possiamo finalmente darvi qualche indicazione in merito. Gli youkai NON SONO ASSOLUTAMENTE un nostro prodotto di laboratorio come alcuni di voi ritenevano, ma hanno sempre convissuto nei nostri stessi tempi e nei nostri stessi luoghi… in parallelismo col nostro pianeta ma in maniera che la nostra vita e il nostro mondo non potesse in alcun modo coincidere con il loro: come due rette parallele che non si incontrano mai. In passato successe però che per ragioni naturali il campo magnetico della terra venisse alterato, generando una deformazione dell’ordine dei due mondi… aprendo una “porta” tra di essi. Le testimonianze che abbiamo, tra cui le incisioni che state vedendo in questo momento, ci indicano che il “First touch” (ossia l’apertura della prima porta) avvenne nei territori dell’attuale Egitto circa nel V secolo a.C.

 Nel mito tramandato in quella zona, due mercanti che si riposavano in riva al Nilo videro una luce accecante che li avvolse…e subito dopo si ritrovarono in un luogo completamente sconosciuto, dalla natura rigogliosa. Credendo di essere giunti nel regno dei morti, gli uomini invocarono disperati l’aiuto di un dio e ai loro occhi apparve una "strana creatura dal muso di cane e il corpo di uomo". Improvvisamente furono investiti dallo stesso bagliore di prima che li riportò indietro. Rientrati in patria rivelarono ciò che era successo al faraone del tempo, svelandogli l’unico particolare preciso del loro viaggio: il nome del luogo che avevano visto…-

 

- Ma certo!- un uomo sulla quarantina, eccitato all’idea di aver capito, intervenne a voce alta - Il Duat! Il regno dei morti nella tradizione egizia!-

 

- Esatto- rispose Amanda con voce atona. - Ed anche la “strana creatura” che avevano visto fu identificata nel dio Anubi, che solo nei posteri assunse non più aspetto di cane, ma di sciacallo. -

 

….

 

Il silenzio nella sala era scomodo e soffocante, forse perché gli invitati sapevano di dover assistere a qualcosa di sbalorditivo, ma non fino ad essere quasi inverosimile…

L’uomo che all’inizio aveva apostrofato la rossa, prese la parola dissolvendo così quella strana atmosfera. Nonostante lo stupore che lui stesso malcelava, disse

- La lezione di storia è stata molto interessante Miss Lewis, ma adesso veniamo ai punti che interessano questo Consiglio… possiamo controllare e sfruttare a nostro piacimento questi… questi cosi? Saranno efficienti come nuova arma di distruzione di massa? E, cosa molto più importante, siamo sicuri che non ci sia pericolo di “scottarci”? -

 

La giovane irlandese sorrise, quasi a mo di sfida, verso l’interlocutore. Senza proferire parola aspettò che cambiasse la diapositiva.

 

Tlick

 

Adesso davanti gli occhi dei presenti vi era un ingrandimento da microscopio, che mostrava strani grumi di unità biologiche che non ricalcavano affatto la normale struttura cellulare.

Dopo essersi assicurata dell’attenzione di tutti, in special modo di colui che immobile osservava tutto dall’estremo della sala, ricominciò a parlare.

 

- Qui possiamo osservare una lieve quantità di sangue prelevata da uno dei nostri esemplari. Come vedete le loro cellule sono per natura molto diverse da quelle umane o vegetali, ma se esaminaste attentamente l’ingrandimento potreste notare che alla base delle cellule vi sono dei piccoli “aghi” di natura artificiale. Ciò non è altro che lo “stadio narvale” del cip di controllo degli youkai, elaborato dal centro di ricerca in questi ultimi anni. Quello che noi chiamiamo “cip” in realtà è una sostanza liquida, che sfruttando le sinapsi molto potenziate delle cellule youkai risalgono tutto il sistema circolatorio, come un effetto domino, fino ad arrivare nella zona occipitale… alla base del cranio del demone dove si instaura il cip centrale che controlla le periferiche sparse per tutte le cellule del corpo in questione. -

 

-Quindi, se ho capito bene questo marchingegno liquido sfrutta il sangue per diffondersi nei loro corpi. –

 

La ragazza dagli occhi oliva annuì con un vigoroso cenno del capo.

 

-mmh… e se il sangue non fosse compatibile con il cip? Il funzionamento ne risulterebbe compromesso no?-

un’altra voce, stavolta più giovane e squillante, aveva posto la domanda.

 

La donna deglutì..

 

- ehmn .. no ma…-

 

- Non è mai successo finora, abbiamo effettuato tutti gli esami necessari e quella è un’eventualità da escludere categoricamente.-

Naraku aveva alzato lo sguardo verso chi era intervenuto… il suo tono non ammetteva repliche.

 

-se i vostri dubbi sono stati chiariti, io chiuderei la riunione visto che ho ben altre cose da fare… c’è qualche altra domanda?-

a quegli occhi di porpora nessuno seppe dire nulla.

 

-Bene, arrivederci signori.. e buon acquisto…mpf…-

aprì elegantemente la porta e sparì dietro di essa. Dopo un momento di stordimento generale un borbottio sommesso trovò tutti d’accordo…

 

- Quell’uomo è davvero strano…-

 

 

 

 

 

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Mhhhh

 

“bella questa sensazione..calda e umida…cos’è?”

 

Ahhhh

 

“mi rilassa… è lenta ma costante”

 

Mhhhhh

 

“Tutto il mio corpo, si.. lentamente…”

 

plic plic….

 

“Acqua?”

 

Costretto dalla curiosità aprì un’occhio ambrato. Quel luogo lo riconosceva: le pareti dalle allegre tonalità del giallo, quel tappeto intrecciato… frena un attimo, era a casa di LEI?

 

- ufff… era ora Inuyasha, ho creduto davvero che non ti saresti più svegliato.-

 

Abbassò lo sguardo. Al suo capezzale, in ginocchio con un panno bagnato in mano, una ventenne dagli occhi nocciola e i capelli legati alla meno peggio con una bacchetta di legno si asciugava il sudore dalla fronte. Sembrava stanca.

 

- io..-

 

- no! Non parlare. Le tue ferite erano davvero gravi e non so nemmeno come tu faccia ad essere ancora qui… presumo che la vostra resitenza fisica sia superiore alla nostra.-

Strizzò il panno nel secchio di acqua calda e continuò a lavargli le ferite.

-Comunque se stai fermo e buono per un pochino non credo avrai problemi. Finisco un attimo di disinfettarti tutti i tagli e poi… ah… sempre che non ti dia fastidio che ti tocchi…-

 

In effetti fino ad adesso la paura per la vita di lui non le aveva fatto pensare che per medicarlo aveva dovuto…. avvolgerlo solo con una coperta.

 

Lui scosse la testa guardando da un’altra parte. Presto però si abbandonò alle carezze bagnate che già prima lo avevano molto rilassato… così chiuse lentamente gli occhi.

 

Kagome, i cui morbidi capelli ormai fuori controllo le invadevano dispettosi il viso, tamponò delicatamente i tagli sul viso del mezzo demone. Dal ritmo regolare del respiro capì che si era addormentato

“beh poco male… così almeno si riprenderà completamente”

 

Ad un tratto Inuyasha, forse a causa del vapore che emanava il panno bagnato proprio vicino al naso, socchiuse la bocca per respirare meglio, mostrando le sue affilate zanne canine. Quando le notò la ragazza ritrasse di scatto la mano, quasi si fosse scottata. Ma continuò a guardarle ipnotizzata. Lentamente, preda di chissà quale pazzia, cominciò ad avvicinare esitante un dito verso quei denti aguzzi ma regolari. Era qualcosa di irresistibile, una cosa stupida, ma non riusciva a fermarsi. Come il fuso stregato di quella vecchia favola… sfiorò la punta.

 

-Ah!-

Un puntino rosso, che poi si trasformò in una goccia piena, fece capolino dal polpastrello.

 

Il mezzo demone aprì di scatto gli occhi, non tanto per il lamento di Kagome, quanto per l’odore del suo sangue. Si leccò la zanna, sentendone il sapore lievemente dolciastro, capì che si era ferita per colpa sua.

“possibile che anche se non voglio le faccio del male, in questa forma maledetta?”

 

- ti sei punta? Dammi qui …-

 

Le prese violentemente le mani nelle sue, ma la ragazza le ristrasse subito.

 

“cos’era quella sensazione che ho provato prima? Perché ero così attratta dalle sue “zanne”? sto forse diventando matta? Dopo tutte le cose successe potrebbe anche darsi.. ma perché mi sento così stordita?”

 

pensando tutte queste cose, Kagome restava ferma, in ginocchio sul tappeto, tenendo la mano sanguinante stretta al petto.

 

Inuyasha che aveva alzato il busto con ancora un po’ di fatica la guardò con un’espressione indecifrabile negli occhi. Di nuovo… stava succedendo di nuovo.

“Kagome, quelle di prima erano solo parole, vero? Per te non è cambiato nulla dall’urlo di quel giorno a casa tua.. mpf…”

 

La giovane dai ribelli capelli corvini scorse negli occhi di Inuyasha dapprima rabbia…rabbia malinconica. Poi tutte le emozioni che erano espresse spontaneamente dagli specchi d’ambra vennero oscurate da un velo di forzata indifferenza.

 

“per te è così quindi, sono e rimango un mezzo-qualcosa…”

 

- Inuyasha…- cominciò lentamente la mora, pensando ancora all’accaduto di prima

 

- STA ZITTA!- l’interruppe ad alta voce lui. Tenendosi la coperta addosso, attraversò tutta la stanza andandosi a chiudere nello stanzino da dove aveva sentito provenire l’odore dei suoi vestiti macchiati di sangue.

Da una tasca interna estrasse una piastrina di piccole pillole azzurre. Le alzò all’altezza degli occhi, osservandole con sguardo esaminatore.

“ne ho prese per tutta la vita… una in più o una in meno non cambieranno nulla…chissenefrega”

 

Strappò una pillola dall’involucro e la ingoiò con furia.

 

Dal di fuori Kagome, che aveva sentito quello strano rumore provenire dallo stanzino, si riprese da quello stato catatonico in cui era caduta e gridò

 

- Ehi Inuyasha ma che stai combinando lì dentro?-

 

….

 

- Inuyasha mi vuoi rispondere?-

 

 

-Guarda che se non mi rispondi io…-

 

 

- AAAAH!- un’urlo gutturale, di dolore, le bloccò per un momento i battiti cardiaci.

Si avvicinò alla porta.

 

- INUYASHA CHE DIAVOLO SUCCEDE?!- urlò ancora più forte. Si appoggiò alla porta battendo le nocche insistentemente. Ma quella si aprì quasi subito rivelando, in penombra, una figura distesa a terra, priva di sensi. Le sembrava di rivivere quel giorno alla clinica, quando trovò quella ragazza in condizioni miserevoli.

Il panico ricominciava a farsi spazio in lei.

Si piegò a terra continuando ad urlare

- EHI INUYASHA! INUYASHA NON FARE SCHERZI! NON PUOI RICADERE COSì… TU SEI Più FORTE NO?  Inu…-

si fermò.

Niente orecchiette sulla testa, capelli neri, mani senza artigli, bocca priva di zanne… e una striscia di piccole pillole azzurre strette nel palmo della sua mano.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[Si si, pure a me piace splendente e vigoroso mezzo demone… ma non vi preoccupate… nulla è per sempre! ^_-

Vediamo un po’, complicata la prima parte eh? Purtroppo sono tanto bastarda, quindi vi svelo la verità “a pillole” per rimanere in tema ^^ (CHE CAVOLO SORRIDI? \_/ ndVoi) dai su ragazzi, non è possibile che arriviamo sempre così alla fine del capitolo u.u ( DI CERTO NON PER COLPA NOSTRA!!! è_é NdVoi) ….uhm…/lei che pondera/… Questa ve la do per buona XD (e ci mancherebbe -.- ndVoi)

Ci sentiamo alla prossima, sperando di non avere più compiti pressanti T.T!

Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate! (sei sicura di volerlo sapere? >.<  NdVoi + tutto il cast della ff)… basta siete dei demoni u_u ( logico!^^ NdInu+Sessho)  O.o raga ma voi del cast che ci fate qui???? Andate subito a preparare le prossime battute altrimenti salari dimezzati a tutti!!!!! MUAAHAHAHAHAHAAH! *_*

( sfruttatrice U.U…ndCast)

dipende dai punti di vista….9.9

( no comment =.= ndCast)]

 

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Capitolo 10
*** Nuova Vita ***


ZZZZZZZZZZZZZZZZZZ ZZZZZZZZZZZZZZZZZ

NATO SBAGLIATO

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 10: “Nuova vita”

 

 

[Pensavate che fossi morta? Mi avevate dato per dispersa? Avevate già stappato le bottiglie di champagne davanti alla mia lapide senza cadavere? E invece seniore e seniori… I’M HERE! ^^  scusate per quest’altra attesa ma il ritmo di studi (che pensavo scendesse dopo un certo periodo) è invece aumentato in maniera paradossale Y.Y

Nonna: e certo bell’e nonna n’altra poco e ci sono quei quei…

Io: pagellini? =.=

Nonna: eh si si… quei cosi..e mi raccomando! Se non vanno bene questa fanfanfancosa finisce qui! *_*

Io: Nuuuuuu! T.T

Voi: Noooooooo! OoO

Io: O.o raga sono commossa! Anche voi volete che non la stoppi? ^^

Voi: no è che sappiamo che hai voti abbastanza buoni quindi speravamo in un’altra condizione T.T

Io: no comment….

Comunque, bei ragassuoli, questo capitolo ha reso l’ff definitivamente una “non per stomaci delicati”, ebbene sì.. l’ho dovuto fare per correttezza visto che ci sono certe scene che… ma nonna che fai? o.o

N: /ha appena finito di leggere il capitolo/ bell’e nonna vieni subito cu mia che dobbiamo andare da Padre Paolo! \_/

Io: eh??? O.o /intanto vengo strattonata verso l’uscita/

Voi: O.O oddio ti vuole esorcizzare!

Io: /qualcosa mi illumina il cervello e capisco (qualcosa eh? =.= ndVoi) / NOOO NONNA ASPETTA STO BENE! AIUTTT T.T

Voi: faccende di famiglia noi non possiamo intervenire 9.9

Io: bastardi…*-*

 

PAY ATTENTION, PAY ATTENTION PLEASE!

Volevo avvertirvi di rileggere la prima parte del capitolo precedente perché l’html si era mangiato una frase mooolto importante per lo sviluppo della storia (anche se quando la leggerete non ve ne accorgerete nemmeno XD).

 

 

Angolo dei deliri:

Lazyl: inu? No comment ù.ù    ma che ti libri di biologia??? (la odio quella materia) so solo che il nostro corpo è fatto da cellule (Banzai … =.= ndVoi) e, grazie alla battuta di un mio amico, so che ci sono dentro dei cosi detti sinapsi… il resto è solo una complicata sega mentale ^^” (vantati della tua ignoranza, brava -.- ndVoi) Xb

Raska81: si lo so ciccetta ma è stato un periodo terribile per me T.T tra l’altro la mia prof è pure convinta che io non studio quindi ogni volta mi mette sotto U_U ( e ha torto? NdVoi) ho la facoltà di non rispondere XD

Inuyashalove: grazie tessora *_*  mia nonna? no il periodo in cui beatamente ho scritto senza di lei (\_/ ndNonna) era a uno di quei pellegrinaggi che si fanno a Lourdes… mi chiedo ancora perché sia tornata -.- cmq sikkome qui le porke siamo entrambe XD è ovvio ke inu fosse “come mamma l’ha fatto” sotto quella coperta…eheh

Lalla86: e non dovrai aspettare molto cara Lalla ^.-

Kate92: ciao sorellinaaa! (ormai ti posso chiamare così vero? ^^) grazie dei complimenti e ti prometto che questo cambiamento svanirà presto ^_^ (più o meno…hihihihi /risata diabolica/)

Jessychan91: ciauuuuu jessyyyyyy! Mi fa piacere che continui a recensire e che ti piaccia la mia ff, tesora *_* aggiorna anche tu presto così siamo pari ^^

Dany91: thx bella ^^ no no figurati il termine… è pure poco *ç* ma sfortunatamente è la Takahashi che l’ha fatto così bono, di certo non io XD alla tua domanda ti risponderà il capitolo stesso.. ciaoooo

Makino: fegurrati fegurrati… si hai ragione il dialogo tra quei due scarseggia U_U (non che nell’anime sia molto meglio…) e Naraku… eheh… vediamo che effetto ti farà alla fine di questo chap! Bye!

Mistral: grazie per i complimenti ma soprattutto per l’appunto… mancava una frase preziosa nella prima parte che si era persa non so come con l’html… ti invito e rileggerla^^ ciao!

Shikon93: lo so pure a me piace più mezzo demone… c’est la vie ù.ù (no c’est la tua ff *_* ndVoi) cmq ti volevo spiegare che Kagome non aveva paura di lui nello scorso chap, anzi ne era terribilmente attratta ^//^ (ricordi che si sentiva intontita?) magari non si capiva bene quindi ti volevo chiarire questo punto. Ciao bella!^^

Luchiananami: ti rigrazio davvero anche perché tu sei una di quelle che mi segue praticamente dall’inizio! Grazieeeee ^_^

Elychan: concordo con ogni tua parola ma purtroppo il cervello di Inu va a diesel e nessuno ci può far nulla ( EHI!! \_/ ndInu)

Naiiike: certo bella ecco il cappy tutto per te! Ciauuu

Lila: nonononono… non te li posso dare perché prima mi devono ammettere all’anno prossimo e poi ti dirò come e dove ucciderli XD thx!

Dreamer21: ed infatti è proprio così.. ma il nostro caro Inu a capirlo ci mette sempre troppo (Ma tutti contro di meee??? >.<* ndInu)

 

Snifff…..sighhhhh… RAGA VE VOJO BENEEEEE! Adesso le rece sono 141!!! Grazie grazie grazie grazie grazie (ok finiscila adesso che rompi ciccia >.< ndVoi) giusto V_V mi ammuto.

Cominciamo! ( aiut X_X ndVoi)]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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ZZZZZZZZZZZZZZZZZZ    ZZZZZZZZZZZZZZZZZ

ZZZZZZZZZZZZZZZZZ      ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ     ZZZZ

ZZ  ti-tick!

L’ennesimo lampione, l’unico rimasto ad illuminare quel vicolo fatiscente, aveva smesso di funzionare a causa del calo di energia del quale era vittima tutta la città.

Due gemme paglierine, inghiottite dalle tenebre notturne e dai gas dispersi nell’aria, avanzavano impassibili nel panorama di distruzione che si poneva loro davanti. Tante, innumerevoli creature demoniache saccheggiavano e depredavano l’ex Tokyo infiltrandosi dappertutto come un virus inarrestabile e letale.

Ma a lui non importava… semmai provava disgusto che quella “colonia d’insetti” gli inquinasse occhi e olfatto.

Era tardi, si doveva sbrigare.

 

-Ahahahahahah! E avete visto quel ningen? Nemmeno avevo aperto la bocca che già si era fatto sotto! Ahahahah!-

 

- Già. E che dire di quell’altra?le strappo appena quegli stracci di dosso e già si mette ad urlare come in preda alla pazzia! Magari stava già godendo, voi che dite?-

 

- Ahahahahahah…-

 

Le tre figure dalle turpi fattezze, rese visibili dalla luna e da qualche sporadica esplosione lontana, sguazzavano negli orripilanti racconti dei loro “bottini di guerra” guadagnati in giornata.

Improvvisamente smisero di ridere.

 

- Ehi … guardate un po’ qua chi abbiamo-

A parlare era stato il più massiccio di loro, interamente ricoperto di squame dai riflessi metallici. Si avvicinò a colui che impassibile continuava il suo cammino.

 

-Ci ignora pure! Ma che stronzo! Stiamo dalla stessa parte noi no???-

disse un altro, il cui fetore di sangue putrefatto era insopportabile.

 

I passi leggeri e sicuri dell’interpellato non scemarono il loro ritmo, solo il volto si corrugò impercettibilmente, infastidito.

 

- Ma guardate com’è vestito il damerino! Ti hanno vestito i ningen? Stai dalla loro tu?-

 

Dicendo questo lo youkai squamato gli si parò davanti sorridendo beffardo, impedendogli di continuare.

- E adesso come la mettiamo eh? Damer….-

Le parole rimasero inutilizzate in gola, ora l’altro lo stava fissando dritto negli occhi. Due labbra piene e raffinate si schiusero lentamente scandendo bene ciò che bramavano dire:

 

- Mi sei d’intralcio, spostati.-

 

Il demone rettile rimaneva lì paralizzato, in attesa di chissà quale evento, con gli occhi sbarrati e la bocca aperta in una strana angolazione.

Il suo corpo era stato immobilizzato da quello sguardo che, come ghiaccio sintetico, si era diffuso fino alle viscere più recondite di quel fetido ammasso di carne.

Terrore: unico sentimento proponibile in quell’istante.

 

- ehi Xavier che ti prende??? Ti sei imbambolato davanti al damerino? A proposito, hai notato che puzza di cane che ha?-

 

- hai ragione- risponde un terzo – e questa cosa non mi è nuova… AH! Sei tu allora quello che lecca ancora il culo a Naraku.. oddio…. ahahahahhaah!-

i due risero fragorosamente all’unisono.

 

Un fulmineo lampo di luce e un sibilo falciarono la palpabile aria malsana. Tre tonfi misero fine a quei fastidiosi suoni….tre teste mozzate rotolarono a terra ancora pregne del sangue del resto del corpo; una andò a sbattere al piede dell’unico individuo ancora in piedi.

L’inuyoukai dal fiero portamento la scostò nauseato per potersi finalmente avviare al luogo dell’appuntamento; ed infatti un piccolo e lascivo demone dal corpo umano e la testa di lucertola lo aspettava all’ombra di un grande cartellone pubblicitario ormai a brandelli, grattandosi nervosamente la schiena.

 

In preda a strani tremori causati dall’ansia riuscì a dire biascicate frasi

- C.. C  Ci avete mes..so tanto Sesshomar.. Sesshomaru-sama -

 

 L’altro non si degnò nemmeno di guardarlo e stando bene attento a non avvicinarsi troppo a quell’essere sudaticcio rispose atono.

 

- Passami subito l’informazione così te ne potrai andare immediatamente -

 

- C-cosa?… S-sesshomaru s-sama ma io n-non, non lo so ecco…-

a quell’ultima frase il demone dalla fulva chioma argentea resa più luminescente dal contrasto col giubbetto nero si girò di scatto puntando le iridi taglienti contro il tokage*-youkai che prese a grattarsi la schiena in modo ancor più febbricitante.

 

- tu- sibilò – non sai cosa??? Sai almeno perché sei qui?-

 

-C-certo Se-Se-Sesshomaru-s-sama – i tremori erano aumentati tanto da fargli perdere quasi l’equilibrio –m-ma n-non mi ha detto nulla….-

Bi-bip!

Il piccoletto fu interrotto da un sinistro suono metallico proveniente proprio da lui.

 

-C-che cos’è questo???- si guardò intorno terrorizzato.

 

Bi-bi-bip!

Sesshomaru prestò attenzione e capì che quel suono proveniva da dentro il cranio dell’informatore. Fece appena in tempo a saltare il più lontano possibile, prima che una deflagrazione abbastanza potente spargesse i putridi brandelli della testa del demone lucertola per tutto l’ambiente circostante.

 

A questo seguì subito il vibrare di un cellulare, meccanicamente portato all’orecchio dall’inu-youkai.

 

- Nonononono…- ripetè la voce dall’altro capo della linea - mi hai deluso profondamente Sesshomaru, sai? Ti credevo molto più scaltro-

 

L’altro rimaneva in silenzio.

 

-Secondo te mandavo in giro i miei cari figli senza controllarli? Mi credi così imprudente? Eppure sapevi del cip, non immaginavi forse che potessi leggere nelle loro menti ed eliminarli a mio comodo? Ehhhhhh…. È questa la stima che hai di me allora…- disse nel suo solito tono di scherno.

 

….

 

- peccato che non sia riuscito a capire COSA volevi sapere… visto che quello stupido demone non aveva nemmeno carpito l’informazione…- il tono della voce assunse una nota minacciosa e ambigua -ma stai ben sicuro che ti controllo sempre, e adesso ritorna ai tuoi ordini immediatamente. -

 

tlick

 Tuu tuu tuuu tuu tuuuuuuuuuu

 

La chiamata era stata interrotta bruscamente, ma a Sesshomaru non poteva di certo dispiacere. Era stranito, sorpreso dall’avventatezza della persona che doveva informarlo dall’interno del centro di ricerca… possibile che avesse mandato qualcuno in un inutile viaggio verso la morte? E perché poi?

Con circospezione si avvicinò al cadavere, gli vuotò le tasche, guardò nelle mani e persino tra i brandelli sparsi ovunque… nulla.

Continuò a guardarlo. Come.... come si poteva fare per non far sapere in alcun modo al portatore dell’informazione?

La testa gli stava scoppiando, i pensieri gli si facevano sempre più confusi.

 

“Eppure quel disgustoso essere aveva un comportamento strano, ma cosa?…”

I suoi occhi solitamente privi d’emozione assunsero per un attimo un’espressione di vittoria. Col piede girò il corpo e strappò velocemente le logore vesti che coprivano la schiena del demone.

Marchiato a fuoco sulla pelle verdastra vi era un indirizzo.

 

Sesshomaru piegò la bocca in un piccolo sorrisetto soddisfatto, subito sostituito dalla sua abituale fredda maschera. Il posto non era lontano.

 

 

 

 

 

 

 

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Dall’altra parte della città un fastoso grattacielo continuava la sua normale attività come se niente succedesse all’esterno. Nel grande ufficio dai pavimenti grigio fumo, Naraku osservava il crescente degrado della capitale da dietro le ampie vetrate. Era irritato, molto irritato, perché si rendeva conto di non poter completamente controllare quel maledetto.

Tale padre, tale figlio…

All'improvviso gli riaffiorarono in testa alcune parole della passata riunione

 

-Quindi, se ho capito bene questo marchingegno liquido sfrutta il sangue per diffondersi nei loro corpi. –

 

La ragazza dagli occhi oliva annuì con un vigoroso cenno del capo.

 

-mmh… e se il sangue non fosse compatibile con il cip? Il funzionamento ne risulterebbe compromesso no?-

 

In un moto di rabbia prese le scartoffie presenti nella scrivania e le gettò a terra con furia.

“STUPIDO SANGUE INU-YOUKAI!” pensò “se non fosse stato per questo… questo vostro difetto genetico avrei potuto controllare tranquillamente anche voi!!! E INVECE NO!! Lui! Lui vi ha lasciato anche questo sporco sangue incompatibile alle nanomacchine!!! Maledetto!”

 

Ansante sbollì la rabbia riprendendosi da quella frenesia incontrollata. A farlo calmare fu il pensiero dell’altro bastardo… che destino gli aveva riservato.

 

Ahahahahahah!

Rise senza preavviso, come si fa al pensiero di una comica battuta sentita qua e là.

“Ha assunto quella pillola senza pensarci… non ha idea di cosa quella piccola pasticca risveglierà in lui a poco a poco… ahahahhaah! Stupido mezzodemone.”

 

L’ilare momento fu interrotto dall’entrata di una donna dai naturali capelli rossi vestita col consueto camice bianco. Nei suoi occhi verde oliva si leggeva stupore nel vedere l’ufficio in quelle condizioni: il pavimento era ricoperto di fogli sparsi ovunque, mentre le piante erano state rovesciate a terra coi vasi in mille pezzi. Ritrovando serietà la donna si ricompose quasi subito, ormai era abituata a quegli strani comportamenti.

 

-Naraku-sama- cominciò con la solita impostazione professionale – sono arrivati i nuovi bilanci… se vuole darvi un’occhiata-

 

Si avviò verso la scrivania noncurante del disordine, fino a poggiare il materiale sul piano studio. Mentre posava gli ultimi fogli si girò di scatto verso il direttore … di nuovo quella sensazione… di nuovo quel brivido dietro la schiena.

 

- Dimmi, Amanda – disse avvicinandosi pericolosamente a lei.

 

La donna indietreggiò verso la parete laterale – Si ..direttore?- la sua voce tradiva una nota di preoccupazione.

 

-Noi…- continuò suadente –facciamo uno strano effetto a voi umane, vero?- dicendo questo era arrivato a un metro da lei.

 

Lei lo guardò confusa

-Noi.. umane?-

Gli occhi purpurei dell’altro la guardarono divertiti.

- lascia perdere,piuttosto…- disse prendendole una ciocca dei capelli ribelli e bloccandola col suo stesso corpo al freddo muro – come stai in questi giorni? Ti vedo stanca sai?-

Come al solito non si capiva se diceva sul serio o la stesse prendendo in giro.

 

Lei ormai poteva distintamente sentire i capelli neri dell’altro sfiorarla e l’alito caldo carezzarle il viso.

-N-no.. Naraku-sama…va tutto bene io non…-

Lui si avvicinò al suo orecchio

- Davvero?- gli sussurrò.

Lo sentiva. Sentiva dal fremere delle sue forme slanciate che quella misera stava godendo nelle sue mani..amava quel senso di potere.

 

-LA SIGNORINA LEWIS è ATTESA IN SALA DI RIANIMAZIONE, RIPETO, LA SIGNORINA LEWIS è ATTESA IN SALA DI RIANIMAZIONE.-

Gli altoparlanti ripetevano senza sosta l’urgente messaggio.

Come se niente fosse il direttore si staccò dalla collaboratrice girandosi verso la vetrata.

 

- Vai… ti aspettano.-

 

La donna lo guardò un attimo smarrita, poi si risvegliò dall’emozione che la intontiva e raggiunse la porta scomparendo dietro di essa.

 

-Mpf…..AHAHAHAHAH!- un'altra risata sinistra riempì l’ufficio del direttore del Centro di ricerca.

 

 

 

 

 

 

 

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-Tieni! E sbrigati a finire di mangiare che non ho né tempo e né voglia di stare al servizio di una marmocchia viziata!-

una donna dalle spalle larghe quanto un armadio fece scivolare il piatto nella stretta fessura sotto la porta.

 

Dentro una ragazza bruna, apparentemente diciassettenne, piangeva senza sosta aggrappata alla brandina che le fungeva da letto.

-sniff… a che serve….sigh..- disse scossa dal pianto – A CHE SERVE CHE UNA MORTA MANGI??? –

E urlando questo ricadde di nuovo nel pianto disperato di prima.

 

- ancora con questa storia?-  rispose il donnone da dietro la porta di ferro.

Nell’angusto corridoio dalle pareti sporche e corrose risuonavano soltanto le grida e i pianti dell’adolescente.

 

- e va bene se è così…- sfilò il piatto da dentro la fessura – morirai davvero di fame e allora sì che piangerai, bambinetta del cazzo che non sei altro!-

 

Nessuna risposta. La “cameriera” indietreggiò con passo pesante e andò via portando con sé il vassoio dal dubbio contenuto. Intanto nella camera Rin non poteva fare a meno di piangere, di urlare, di chiedersi perché essendo morta non poteva stare con i suoi genitori… con chicchi-ue e haha-ue  che tanto avrebbe voluto riabbracciare.

Perché tanto era morta pure lei no?

Così c’era scritto sul foglietto e così doveva essere! Anche se di quel giorno non ricordava molto, nemmeno l’incidente stradale che, a quanto le avevano detto, aveva ucciso la sua famiglia… certamente anche lei era morta lì con loro.

“in quel maledetto giorno è finita la mia esistenza” si ripetè tra le lacrime

 

Se solo un momento avesse smesso di piangere.. anche solo per un secondo, avrebbe distintamente sentito le urla e il rumore di vetri rotti che invadevano l’intero edificio.

Il suono che annunciava l’inizio della sua nuova vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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[aaaaaahhhhh! Oddio non so perché ma scrivere sto capitolo mi ha preso tutte le forze e l’ha scaraventate dalla finestra… sono distrutta.  ù.ù (e te la potevi risparmià sta fatica =.= ndVoi) ma dico MAI QUALCOSA DI BUONO MI DITEEEE? T.T  (… uhm….. 9.9 ndVoi) e mo a che pensate? O.o (nulla, stavamo solo cercando di comprendere il motivo per cui dovremmo trattare bene quella che ci angustia la vita… 9.9  ndVoi) -.-… ma dai che alla fine vi piace ^^ ( nonna stai continuando a metterle il valium nel caffèlatte la mattina? =.o ndVoi) /la nonna annuisce accompagnata dal piumino/ ( aaaa ecco.. allora si spiega tutto U.U ndVoi)  O|||o ODDIO MA ALLORA è UNA CONGIURA ALLA MIA VITA?  (la solita drammatica =_= ndVoi) …. Vabò lasciamo perdere sennò piango… nonnì li vediiiiii!!!! Cacciali via che sono brutti e cattivi. ç.ç. /la nonna si avvicina all’autrice e ai lettori../ ghghghghgh è venuta la vostra fine *____* graaaab! EHI MA COSA? NONNA CHE STAI FACENDO??? Lasciamiiii…

Alla fine della storia mi ritrovo in cucina, in punizione senza poter usare il pc… che mondo ingiusto -.-

Raga spero di poter aggiornare più spesso, anche se la vedo ardua visto che questa settimana sarà piena di interrogazioni e compiti… che possano bruciare tutti *___*

Ciaooooooo alla prox!]

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Capitolo 11
*** Lacrime scarlatte ***


*_______*________*_____*______*_______*____*

 

NATO SBAGLIATO

 

CAPITOLO 11: “Lacrime scarlatte”

 

 

. ..che silenzio…. Qualcuno si ricorda della piccola Phoenix che, iniziando una ff a cazzeggio, adesso si ritrova 11 capitoli?

……

Oddio non so che dire…

Nonna: sbrigati non abbiamo tutto il tempo del mondo… devo ancora passare la polvere in cucina e sulle tue mensole ke sono inguardabili =_=

P: NOOOO’ mi rovini la catarsi del momento!!! Ufff  >_>

Voi: la cata che? O_O

P. catarsi…

Voi: O______O

P: beh che c’è? è così strano che io usi un vocabolo erudito? -.-

Uno di Voi: allora ragazzi stavolta o è kokaina tagliata male o è overdose di libri gay U_U

Il resto di voi: Concordiamo U_U

P: libri gay??? Mai ehi di che state parlando???

Voi: nulla nulla 9_9

P: per vostra informazione “il ritratto di Dorian Gray” non è affatto un libro gay *__* CAPITOOO???

Voi: O.ook qua ci vogliono i sedativi…

Uno di Voi: raska81 prendi la pistola sparaaghi

P: cosa cosa? O__O

Raska81: okkey fatto U_U

P: No ragazzi fermi non scherzate… NON SONO SCHERZI DA FARE!

Raska81: l’obbiettivo è sotto tiro ..o.=

Resto di voi: GO GO GO AQUARION!!! (oddio e mo che c’entra?  ci stiamo contagiando pure noi T_T)

P: aiut!!!! ASPETTA ASPETTA UN MOMENTO *intanto fuggo*

 

BANG

 

PONF

 Voi: l’abbiamo presa?O.o

…..

……….

Nonna: ronf…. Ronf… Michele Cucuzza che bel figliuolo… ronf

P: =_= avete pure una cattiva mira…

Voi:……

 

Vabè adesso STATE TUTTI ZITTI !!! >.< (meglio obbedire O|||o ndVoi) iniziamo l’angoluccio dei deliri^^:

 

raska81: hai ragione… hai perfettamente ragione, sono imperdonabile XD giuro che aggiornerò regolarmente da ora in poi (o almeno ci provo)

Death Angel: thx Angel! Mi trovi perfettamente d’accordo per Sesshomaru ma il capolavoro non l’ho fatto io, la nostra adorata Takahashi ha creato questo Dio e io la venero per questo *ç*

Xkagomechan87: si pure io mi scordo e credo di aver recensito quando invece nn l’ho fatto, cmq grazie dei complimenti^^.

Betta91: thx bella!!! Eccoti il nuovo chap ^^

Inuyashalove: la nonna ti saluta calorosamente agitando il piumino a mo di bandiera *smettila no’ mi metti in imbarazzo >//<* (ufff U_U ndNonna) cmq per le scenette che speravi… beh… buona lettura ^.-

Naiike: spero di non perderla mai! Anche se ho avuto un calo tremendo in questi mesi… e anche la mia scrittura ne ha subito le conseguenze U_U cmq buon capitolo

Jessychan: ciao bella!!!! Thx dei complimenti ma poi con quel tupo come va? Tutto a posto? Vabè poi mi fai sapere su msn ^.-

Makino: lo so ke i problemi si moltiplicano, ma è inevitabile viste le teste calde che sono i protagonisti -.- (EHIII!! >_< ndCast) sono contenta che ti sia piaciuto cmq e spero ti piaccia anche questo XD

Kate92: ciao sorez! Da un po’ che non ci si sente eh? XD le domande che hai fatto nella rece troveranno risposta quanto prima vedrai , e anche Inu tornerà alla ribalta, ciauuuuuuuu

Bea: grazie di aver trattenuto giw Bea… anche perché di scene “empie con Narakuccio ce ne saranno un bel po’ ^^”””” detto da voi (praticamente seguo quasi tutte le vostre ff) fa davvero effetto il complimento. .. GRAZIEEEEE XDDD ciao raga!

Luchiananami: grazie ^^… beh non ho aggiornato proprio presto ma meglio tardi che mai ( =_= ndVoi)

Mistral: thx Mistral, sono contenta che secondo te la storia non perde tono… spero davvero che sia così. Mi dirai poi dopo questo chap.

Lalla86: le tue speranze non sono state vane XD

 

E ora, con Nonna che ronfa, potrò concentrarmi di più per questo maledetto 11esimo capitolo XD

Buona lettura! (i polpastrelli mi fanno un male cane T_T)

 

 

LEGENDA

-parlato-

“pensato”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*_______*________*_______*________*_________*________*

 

 

 

Aprì gli occhi.

Notte fonda. Era acquattato dietro uno stipite di una capanna di paglia e legno, simile a quelle che punteggiavano il panorama medievale giapponese. Che faceva lì? Come c’era finito? Volse gli occhi purpurei sulla prateria, illuminata parzialmente dalla luna e dai lumi delle casupole vicine.

Una candela vibrò sotto la sferza del vento e la sua memoria con lei si riscosse all'istante: doveva ascoltare ciò che dicevano.

All’interno della capanna alcuni individui in yukata maschili sedevano a terra, in semicerchio. Un timido fuoco scoppiettava in mezzo a loro, fornendo calda luce intermittente. Uno tra i membri presenti ruppe il silenzio, impaziente di sapere.

 

- Allora… Taisho-sama… che avete deciso alla fine?-

 

 L’interpellato, che sedeva a gambe incrociate all’apice del semicerchio, aprì gli occhi fino ad allora socchiusi nel pensare.

Decise iridi d’oro riflessero i bagliori delle braci scoppiettanti, mentre con gesto discreto lo youkai spostò i capelli argentei sistemati in una lunga coda.

 

-  Taisho-sama… - continuò un altro – è importante che voi nominiate il vostro erede, altrimenti nel caso di una vostra prematura scomparsa (potesse non succedere mai) in tutto il Duat scoppierebbe una lotta alla successione senza precedenti…Sarebbe una catastrofe- concluse quasi sospirando.

L’intruso, nascosto dietro lo stipite, vide Inu Taisho osservare con interesse il fuoco e socchiudere la bocca. La voce calda e vigorosa, ma nello stesso tempo lenta e calcolatrice del demone, colse l’attenzione di tutta la comitiva.

 

- So che il consiglio ha bisogno di una risposta ed anche io sono angustiato da questo dubbio. Ma per ora non posso dirvi nulla di certo. Io…-

All’improvviso alzò la testa puntando i suoi occhi aldilà di chi lo ascoltava.

Ringhiando sommessamente, cercò di ritrovare la calma per continuare a parlare. Senza un apparente motivo alzò il tono di voce in modo esagerato per chi gli stava vicino.

 

- Ma io credo che ci sia qualcun altro che voglia unirsi a noi. Naraku siediti, è scomodo stare appoggiati fuori.-

 

Dannazione l’aveva scoperto nonostante si fosse messo sottovento. Sollevando la tenda che chiudeva la capanna, entrò con un sorriso sornione che di certo non rispecchiava il suo stato d’animo.

 

- Taisho-sama- cominciò suadente - il tempo si fa sentire anche per un demone maggiore del vostro calibro eh? In condizioni normali mi avreste percepito molto prima.. e io che l’avevo fatto proprio per testare la vostra prontezza….-

 

Il demone cane lo guardò fisso, tra le luci e le ombre create dalla fiamma. Il suo tono di voce si abbassò diventando minaccioso per il diretto interessato.

- Gesto nobile se fatto in buona fede, Naraku. Avete ragione nel dire che i miei sensi non sono più acuti come un tempo, ma questi bastano e avanzano per difendere la mia terra.-

Seguì un greve silenzio. Lo sguardo di Inu Taisho era troppo pesante, troppo opprimente per essere corrisposto.

Distolse gli occhi rossi da quelli dorati dell’”avversario” e continuò a parlare dando alla sua intonazione una nota offensiva.

 

- Ebbene, Taisho-sama, tutto il consiglio è fremente nell’ascoltare la vostra decisione finale. Chi salirà al potere nel Duat? A mio parere è ingiusto che lo debba scegliere una sola persona… nelle vostra mente risiede forse la facoltà di sapere cosa sarà meglio in futuro per questo mondo? Presuntuosa convinzione per un saggio demone maggiore come voi… -

Lentamente la bocca mostrò un piccolo ghigno,discordante col viso raffinato, che subito si tradusse in parole.

 

- Se poi c’è la minaccia che il vostro successore sia un impuro, un mezzodemone, la cosa diventa ancor più grave…-

Il suo discorso fu interrotto dall’espressione che aveva assunto Inu Taisho, si sarebbe aspettato una reazione di pura rabbia e invece i muscoli facciali del demone si rilassarono,  le pupille prima così vitali diventarono fredde e distaccate, causando a Naraku una morsa allo stomaco. Paura allo stato puro.

La voce dell’albino fu per lui una pioggia di aghi ghiacciati.

 

-Quella  di mezzodemone è anche la TUA natura se non sbaglio… anzi tu sei differente. Un uomo che per pura malvagità richiama a sé orde di demoni per donare il suo corpo, non è nemmeno degno di chiamare in causa mio figlio. –

 

- Dal vostro ragionamento si comprende subito che in realtà il sangue umano che scorre nelle mie vene è molto scarso. Ed avete ragione riguardo vostro figlio. Non posso nemmeno nominarlo vista la sua natura bastarda che poco mi si addice: IO sono nato da un sacrificio, LUI da un deviato desiderio carnale di un demone per una ningen, che stranamente è riuscita ad attraversare la barrierugh- non fin’ la frase che si ritrovò ancorato alle pareti lignee della capanna.

 

- Se alla tua venuta sei stato accettato senza essere maciullato dai demoni minori – sibilò al suo orecchio il demone cane, che teneva l’altro fermo stringendo la possente mano intorno al collo bianco.  – è stato solo perché io ho avuto PIETà di te, di un essere in condizioni misere sbucato chissà come nel Duat….-

 

Lo odiava. Rinfacciargli quelle cose in quel modo… sapeva benissimo di essere in debito con lui, ma ancora per poco. Senza creditore il debito scompare giusto?

Inu Taisho strinse la morsa attorno al collo liscio del mezzodemone.

 

- non ti conviene farmi innervosire Naraku. E ancor più non ti conviene… per questo tuo bel collo candido… pronunciare o solo alludere ai miei figli e a Izayoi, chiaro?-

 

Non avrebbe risposto, non era un cane come quello che aveva di fronte. Era impossibile non deridere il puzzo insopportabile di quei figli e della cagna che si era portato a letto. Improvvisamente sentì una fitta tremenda allo stomaco: il pugno del demone era stato così inaspettato e forte da fargli sputare sangue.

 

- Chiaro?-

 

Le sottili labbra macchiate di sangue tremarono…..

- ….sì-

 

 

 

 

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AHHHH! Anf anf anf ……….Maledetto….. anf anf

L’uomo nel letto si rizzò su col busto, sudato tanto da far aderire il lenzuolo di seta al petto nudo. Tremava, e i sentimenti che gli inondavano l’animo erano troppi e troppo forti per essere espressi. La mano “umana” si affusolò in modo strano rivelando artigli di medie dimensioni, con cui squarciò le lenzuola e qualunque cosa gli capitasse a tiro. In piedi, in mezzo alla stanza in condizioni pietose, si guardò le mani e sorridendo come un folle rise di gusto. Gridava.

 

- mpf.. AHAHAAHAHAHAHAHAHAH! Anf anf AAHAHAHAHAHAHA! MA TU… TU.. GRANDE INUTAISHO… TU CHE MI MINACCIASTI …. SEI MORTO! PER SEMPRE FINITO DA ME! Anf anf AHAHAHAHAH!-

 

Quelle urla erano così radicate dentro di lui che il solo esternarle gli dava un’estasi di piacere incomparabile al normale rapporto sessuale. Ogni sua goccia di sudore era soddisfazione, orgoglio, vittoria.

Anche se… in fondo lo sapeva bene… non erano stati i suoi artigli ad  uccidere Inu Taisho.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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E alla fine erano di nuovo lì, in quella stessa posizione, sembrava ormai un’abitudine. Lui disteso sul divano privo di sensi o dormiente… difficile dirlo. Lei al suo capezzale, inginocchiata a sistemarlo meglio su quel giaciglio provvisorio. La casa era ferma e anche il frastuono della città invasa, prima così dominante, era di botto cessato. Aveva tante domande da porgli, c’erano tante cose incredibili che le erano successe in quei giorni e di cui voleva parlare, anche solo per sfogarsi.

E poi… poi c’erano quelle pillole. Era da una buona mezzora che se le rigirava fra le dita dando fondo alla sua esperienza di medicina, ma senza un qualsiasi indizio sulla cartina era impossibile capire cosa fossero. Non era una maga.

Gli occhi nocciola si posarono sul viso dell’altro. Sereno… quasi puerile. I capelli bui, lisci come fili di seta, cadevano a pioggia sulle spalle e alcuni dispettosi gli solleticavano il naso perfetto e le labbra. Il nero sulla pelle dorata del mezzodemone o umano…. ancora non capiva bene, le dava un senso di sporco. Un foglio di carta grezza macchiata di fine inchiostro nero.

Spinta da quello strano impulso che anche in precedenza l’aveva colta di sorpresa, si appoggiò al bracciolo del divano e spostò lentamente i capelli bruni dalle labbra di Inuyasha. Era di nuovo persa in quello strano vortice, quelle labbra piene e semiaperte la chiamavano, pericolose sirene ammaliatrici.

Sempre più vicine quelle maledette, il busto di Kagome andava ad aderire sempre più al ragazzo disteso sul divano, mentre senza rendersene conto era lei che avvicinava le sue labbra ingenue e inesperte al viso di lui….

 

- Kagome… -

 

Un sussurro caldo e roco che arrivò dritto nella gola di Kagome, risvegliandola appena in tempo da ciò che stava facendo, le diede la scossa per alzarsi di scatto e allontanarsi di poco. Inuyasha socchiuse un occhio nero riprendendo man mano lucidità.

 

- mhmmm….e tu che ci fai qui?-

 

Lo guardò come se fosse reduce da una sbornia… come, prima la chiama e poi le chiede “cosa ci fai qui?”. Indispettita e imbarazzata al pensiero di ciò che stava facendo poco prima, rispose tagliente.

 

- Svegliati prima di fare domande sceme, questa è casa mia o te lo sei scordato?-

 

- Si ma.. sai credevo che non stessi tutto il giorno vicino al divano a non fare un cavolo…- ribattè l’altro stiracchiandosi.

 

Aveva deciso di farla arrabbiare? Che era quell’aria da furbo? Lei si preoccupava per lui, stava lì quasi senza capire se chi aveva vicino fosse vivo o morto e questo era il “grazie”???

 

- Ah si? È così che mi ringrazi? Tu sei fuori di testa… prima ingoi queste pillole azzurre di cui non si capisce la provenienza, svieni, e poi ti lamenti se ti ho messo qui per vedere se respiravi o meno?-

 

Inuyasha notò dalla faccia infuriata di lei che le cose si stavano mettendo male.

 

 - No.. ehmn.. ok aspetta Kagome calmati.. stavo scherzando….-

Kagome smorzò un secondo il tono delle accuse e la sua espressione si rilassò per un attimo: il suo nome pronunciato da quella bocca aveva un suono forte e coinvolgente, la sfidava ma contemporaneamente la disarmava.

“ stupida stupida STUPIDA! Che vai a pensare proprio adesso… poco fa eri così preoccupata a capire cosa gli fosse successo e adesso ti perdi in idee simili?”

Riprendendo il solito tono corrugò di nuovo le sopracciglia in modo infantile.

 

- Non fa niente, lasciamo perdere Inuyasha, adesso però devi rispondermi chiaramente, me lo merito visto il triplo infarto che mi hai fatto prendere…- alzò la striscetta  di pillole tenendola tra l’indice e il medio, quasi sbattuta sulla faccia dell’altro.

- C-o-s-a   s-o-n-o   q-u-e-s-t-e?- scandì in modo minaccioso.

 

Lo sguardo dell’interlocutore si incupì, nascondendosi sotto la frangia bruna, ma non diede segno di voler rispondere.

Kagome lo guardò con un pizzico di delusione, quel silenzio dimostrava come lui non si fidasse totalmente di lei. Quella pausa carica di tensione permeò la stanza per qualche minuto finché la ventenne, stanca del mutismo di quel ragazzo cocciuto, non posò la striscetta sul divano e si girò, dandogli le spalle.

 

- Inuyasha, come vedi il posto in cui vivo e di conseguenza la mia.. vita …sono appese a un filo – dicendo questo la sua voce vibrò di timore – non posso avere vicino a me qualcuno che mi reca altre angosce nascondendomi cose simili. La decisione è tua, possiamo affrontare il caos che ci ha inghiottito insieme, nella sincerità totale, o possiamo dividerci prendendo ognuno le proprie strade-

“ho paura, una paura folle di rimanere da sola… ma non posso continuare così, scegli Inuyasha

 

-…..-

 

Nulla. La ragazza alzò un piede, che le sembrò pesante come un masso, verso l’altra stanza quando un – aspetta- soffocato le accarezzò le orecchie. Sembrava una preghiera strozzata, non se lo sarebbe mai aspettato da un caratterino come il suo.

 

- Non so cosa sono quelle …. So solo che mi rendono umano.- disse quasi sottovoce, tenendo gli occhi nero pece abbassati.

Kagome si girò di scatto.

 

- ma perché lo hai fatto? Non sai cosa siano… potrebbero danneggiarti in qualche modo e…-

 

- ZITTA! Lo decido io… so io perché lo faccio. – alzò il volto mostrando uno sguardo fiero e sicuro, ma dentro si sentiva morire.

A quel tono brusco lei si intimidì per un attimo, non era mai stato così violento. La mente della giovane fece un piccolo salto nel tempo, fino a ricordare alcune parole che le erano rimaste impresse…

 

- Lo so, io non mi facevo mai trovare dagli inservienti perché mi dà fastidio ricevere visite-  il suo viso si rabbuiò

 - … mi da fastidio che la gente mi guardi a quel modo, come un mostro….-

 

 

Inuyasha è per questo?...”

 

Il moro era ancora in sguardo di sfida, sicuro che il dialogo si sarebbe trasformato in un’accesa lite a causa dell’ultima frase.

Lei lo guardò cambiando gradualmente espressione, si avvicinò a lui e gli strinse la mano intrecciando le fini dita di donna con le altre virili. Per qualche secondo, come la prima volta che si incontrarono, i loro occhi rimasero incatenati nel riflesso dell’altro. Rompendo l’incanto Kagome girò sui tacchi ritraendo la mano e con aria da bimbetta dispettosa inclinò il capo verso un Inuyasha sbigottito.

 

- Beh che aspetti? Gli scatoloni di cibo non vanno da soli negli stipi…-

 

Dicendo questo sparì dietro lo stipite della cucina. Poco prima di lasciare quella manina il mezzodemone aveva visto in lei un’espressione strana, comprensiva e calda, quasi… materna.

 

TUMTUM

All’improvviso le orecchie presero a fischiargli e le tempie pulsavano simili a tamburi di guerra. Con le mani coprì la testa inginocchiandosi per la fitta di dolore: chiuse gli occhi mentre una fitta più forte sembrava distruggergli la testa.

 

 ***********

…. Un viso… un viso femminile… una lacrima attraversa lentamente una guancia nivea…

 Occhi neri, illuminati da umide lacrime lo osservano colmi di tristezza, paura e malinconia…..

 

-Inuyasha, piccolo mio-

 

La goccia salata stilla da quel viso perfetto bagnando il nasino di un piccolo fagotto, stretto fra tenere braccia di donna.

Un’altra goccia, stavolta più densa, macchiò il viso del bimbo di un vivido rosso vermiglio.

Un grido.

 

*******

TUM TUM

Così come era iniziato il dolore scomparve all’istante, lasciandolo confuso e senza fiato. Quegli occhi non abbandonavano il suo campo visivo… chi piangeva? E ancor più importante, chi aveva versato sangue per lui?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Lacrime… lacrime su lacrime. I brillanti capelli neri nascondevano il visino umido della ragazza, la quale non demordeva dal tenere la testa poggiata sulla sudicia brandina.

Perché piangeva? Per se stessa, per i suoi genitori, per la situazione assurda in cui si trovava… una morta senza il diritto all’oltremorte.

Forse quello non era altro che il famoso posto tra gli Inferi e la Terra, il Limbo: probabilmente dovevano ancora decidere dove mandare la sua anima. Ma di quale misfatto si era macchiata durante la vita terrena? Haha-ue e Chichi-ue non avevano forse sempre vegliato su di lei affinché fosse una brava bambina?

La diciassettenne, stanca delle volute mentali che ormai le riempivano le giornate, alzò la testa dal materasso. Gli occhi velati di teneri lucciconi si posarono sulla finestra da cui sporadici bagliori, generati da esplosioni lontane, filtravano dalla rete metallica proiettando fulminea luce nella stanza.

Neanche la luna entrava in quel luogo dimenticato da Dio.

 

- Dove siete?- sussurrò rivolgendosi al ritaglio di giornale posto sul comodino vicino a un bicchiere d’acqua.

-Haha-uesighChichi-ue… c’è qualcuno che si ricorda di me?-

 

Si sporse dal letto per prendere l’ingiallito necrologio quando uno strano evento attirò la sua attenzione. Sulla superficie d’acqua del bicchiere si formavano inusuali cerchi concentrici. Il liquido era sempre più torbido , e ben presto al suo fremere si aggiunsero rumori provenienti fuori la cella.

 

TUTRUM

Grida… vetri rotti.

 

TUTRUUM

Porte sbattute… grida sempre più forti.

 

TUTRUUUM

Inquietanti singulti.. stridori metallici.

 

TUTRUUUUM

Qualunque cosa fosse si stava avvicinando ad una velocità sorprendente.

 

La giovane Rin, colta dal panico, si rannicchiò alla parete opposta alla porta, proprio sotto la finestra. Il cuore le pulsava in gola e le gambe sembravano pastafrolla, difatti non la ressero facendola cadere in ginocchio. Era questo il momento? I demoni infernali l’avrebbero portata al suo eterno castigo?

Non ebbe il tempo di pensare: un fragore potentissimo e il polverone che lo seguì la spinsero a coprirsi il viso con le mani, rannicchiandosi a terra.

Le macerie continuavano a cadere ma gli altri rumori erano cessati. Le grida, gli scricchiolii, le esplosioni… tutto era immobile.

Lentamente alzò il volto dalle mani che lo nascondevano e in quello stesso istante l’ennesima esplosione illuminò la stanza. Un flash. Una sagoma alta e slanciata, fili argentati sulle spalle e… occhi di uno stupefacente oro puro.

Un altro bagliore notturno invase la stanza e stavolta notò che le dita dell’estraneo terminavano con affilati e brillanti… artigli…

 

“chi è, anzi, cos’è questo?”

 

-Alzati-

La voce atona, elegante e melodiosa di colui che le stava davanti la impressionò non poco.

Di nuovo.

 

- Alzati. Abbiamo poco tempo.-

 

- Chi.. chi sei?-

 

- vuoi fuggire si o no?- il tono dell’altro non cambiava mai. Era quasi impossibile non obbedirgli.

 

- E dimmi…- disse reprimendo le lacrime che premevano per uscire – a che mi serve fuggire? Questo è il mio luogo… non posso fuggire, sono morta capisci?-

Lui non rispose. La guardò un attimo e poi continuò.

 

- Non essere stupida, respiri, non puoi essere morta-

 

- E INVECE è COSì TI DICO! – ormai le lacrime erano incontrollabili – io non faccio parte di questo mondo … sono morta con haha-ue e chichi-ue, tanti anni fa-

Lo strano individuo si avvicinò a lei piano, a passi felpati. Rin premette ancor di più le spalle alla parete, illudendosi di potersi distanziare da lui. Le iridi d’oro, di taglio maturo e raffinato, la squadrarono da cima a fondo soffermandosi sulle lacrime che copiose bagnavano il candido visino.

Un altro flash illuminò la stanza, mettendo in evidenza stavolta una mano alzata da cui gli artigli spiccavano minacciosi. Gli occhi neri della ragazza si spalancarono dal terrore.

 

- tsk… Patetico-

 

Solo questo disse prima di abbassare istantaneamente il braccio, mettendo a segno  il colpo.

 

- KYAHHHHHHHHH!!!!... a-ahi..-

Rin si guardò la mano, le aveva procurato solo un piccolo taglietto sul dorso. Poi vide lo pseudo-ragazzo stringere serratamene il pungo della stessa mano che l’aveva ferita, fino a far trapelare denso sangue dalle dita chiuse…

Si avvicinò ancor di più verso di lei facendola tremare di paura.

 

- cosa… cosa vuoi fare?-

Ignorandola le prese la mano ferita con la forza e la pose sotto la sua sanguinate.

La goccia color porpora stillò con precisione sulla ferita di Rin, la quale assunse un’espressione stranita.

- Lo senti vero?- sussurrò roco, avvicinandosi al viso della ragazza - il mio sangue ha la stessa temperatura del tuo, quindi SEI viva.-

 

La mora era ancora incredula. No, era solo una menzogna.

 

- Finchè il mio sangue sarà caldo anche il tuo lo sarà… e adesso muoviti- la prese in braccio con la forza dopodichè ruppe la recinzione metallica della finestra.

Mentre saltavano da palazzo in palazzo, sovrastando la città, la piccola Rin vide qualche cosa brillare al collo del suo aggressore.

Una piccola croce con doppio legaccio scuro.

Subito aprì la bocca in un’espressione di stupore e solo una domanda fece capolino nella mente prima tanto affollata.

 

MaruMaru-chan?”

 

 

 

 

 

 

 

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E anche la seconda coppia si è riunita… beh oggi ne avete avuto abbastanza di miele no? Bene… perché adesso le cose diventeranno difficili per i nostri eroi (ma come stai parlando? ndVoi) ZITTI FATEMI FINIRE! >.< (…okndVoi)

Non fraintendetemi, i loro sentimenti andranno avanti insieme alla storia (mooolto avanti), ma il passato di Inuyasha e Sesshomaru si farà sempre più minaccioso e sarà sempre più ncessario RICORDARE.

Ok.. non vi dico più nulla ^^ (O___O *letteralmente traumatizzati* ndVoi)

Sayonaraaaaaaa alla prox! (^.^)b

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** La spia Irlandese ***


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NATO SBAGLIATO

 

 

CAPITOLO 12: " La spia Irlandese"

 

Ore 23.00

In una cabina del lato ovest della Biologic Control dita nervose compongono una serie di numeri sulla tastiera metallica.

La chiamata viene inoltrata.

cli-click

<< Pronto? … pronto chi è?>>

<< …>>

<< Am… Amanda? Amanda sei tu?>>

<<….>>

L'uomo dall'altro capo della cornetta soffoca un singhiozzo, cercando di mantenere un barlume di dignità, per quanto assurdo possa essere nella depressione che da anni lo imprigionava .

<< Oddio, sei tu non è vero? Ti prego fatti sentire… Mandy…>>

<< ..papà…>>

<< Mandy! Sei proprio tu! Stai bene? Dove sei? >>

La voce dell’interlocutore trema in modo evidente.

La donna copre gli occhi oliva col palmo della mano sinistra, mentre una lenta lacrima si fa strada sulla sua pelle.

<< Mandy ci sei? Man…>>

Tlack

Con uno scatto isterico dell’avambraccio la giovane rossa termina la comunicazione senza aggiungere altro. Appoggia fiaccamente le spalle al vetro della cabina… un vetro maledettamente freddo.

 

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Ore 2.00

Dalla vasca di gesso bianco, nell'appartamento assegnatole dalla Biologic control, si espandeva il suono gorgogliante dell’acqua del rubinetto. Con mosse lente una mano affusolata avvolse la manopola ruotandola verso destra, così da interrompere il flusso. Scavalcò il bordo della vasca immergendo prima un piede… poi l’altro.. le ginocchia… i fianchi… il seno… le braccia… In breve l’acqua ricoprì languidamente tutto il corpo della giovane irlandese ispirandole un profondo respiro di sollievo.
Amanda Lewis si concedeva un bagno ristoratore dopo una giornata fitta impegni, aveva bisogno di riflettere. Ma c’era poi molto su cui riflettere?
Ogni passo, ogni scoperta, ogni evoluzione che lei compiva nella sua ricerca corrispondeva ad un’altra vita mozzata fuori da quelle mura.

All’inizio di tutto, il giorno in cui Naraku-sama l’aveva accolta nell’azienda, lei non poteva certo immaginare una realtà tanto orribile… ma qualche mese dopo la verità le era balzata agli occhi e lei l’aveva volutamente ignorata.

Quando si dice "accecati dall’ambizione".

E adesso un senso di colpa immenso la attanagliava, rabbia verso la sua fragile natura che non era mai cambiata da quando aveva abbandonato i verdi prati d’Irlanda. Che illusa che era stata a pensare che la sua vita potesse cambiare solo salendo su un aereo…

L’acqua lambiva lentamente le forme della donna che si intravedevano, morbide, da sopra la piccola vasca.

Avrebbe voluto dormire, perdersi nell’oblio più piacevole, scomparire… uccidersi forse? No, non era da lei, era debole ma non fino a quel punto.

Come modesta alternativa scivolò nella vasca fino a far scomparire la testa nell’acqua: lì sì che la sua mente si placava, nessun rumore, nessun ordine, nessuna realtà… solo il silenzio.

CRASH… TUTRUMP!

Cos’era stato?

Repentinamente alzò la testa dall’acqua rivolgendo lo sguardo alla porta bianca del bagno. Indossò l’accappatoio candido di spugna e socchiuse la porta con cautela… non sentiva più nessun rumore. Decise quindi di avanzare verso il salone e in punta di piedi arrivò alla colonna che divideva la zona notte dalla zona giorno. Si fermò. Cercò disperatamente di regolarizzare il suo respiro reso affannoso dalla paura, così da poter udire eventuali rumori sospetti…

Nulla aldilà del pulsare incessante del suo cuore in gola, cui facevano eco le gocce d'acqua che si infrangevano a terra dalle sue caviglie nude: l'appartamento doveva essere vuoto, sperava in cuor suo che fosse così… improvvisamente una folata di vento freddo le percorse la schiena umida, dovette stringersi nell'accappatoio per non tremare. Ritrovato il coraggio passò la solida colonna ed entrò nel salone.

Non seppe nemmeno lei come fece a non urlare all'inizio.

Sulla moquette blu del pavimento era disteso un corpo senza vita, uno youkai morto, attorniato dai vetri della finestra poco sopra di lui. Qualcuno aldifuori dell'edificio aveva lanciato la carcassa all'interno dell'appartamento, con forza e precisione a dir poco sovrumani.

In queste occasioni faceva la sua comparsa la seconda Amanda, calcolatrice distaccata di ciò che avviene intorno a lei… il suo lavoro e "le e occupazioni" rigettavano miseramente le donne sensibili e impressionabili. Evitò la testa del cadavere e girò attorno ad esso, ritrovandosi all'altezza del suo petto, i capelli rossi ancora umidi sfuggirono al controllo delle spalle coprendole metà del viso mentre si chinava ad esaminarlo: era uno youkai maschio, alto circa 1.80, di stazza media, appartenente quasi sicuramente al ceppo dei neko-youkai*. Gli occhi verdi, freddi e razionali, furono attirati dalla macchia scura che stava man mano espandendosi sulle setole del pavimento. Sangue.

Cercando di soffocare la sua indole impulsiva che le imponeva di scappare via seduta stante, avvicinò il collo del piede nudo al fianco del demone per poi rivoltarlo di schiena. Appena i suoi occhi scorsero i segni marchiati a sangue sul dorso del cadavere tutti i suoi istinti di sopravvivenza si placarono, e un sorriso a metà tra il preoccupato e il soddisfatto si dipinse sulle labbra lucide d'acqua.

"Hai imparato il trucchetto, Sesshomaru"

Dietro la schiena dello youkai vi era inciso un indirizzo: via Takeruwada Yuè, angolo est.

"Takeruwada Yuè angolo est… cazzo Sesshomaru è troppo lontano per mandare uno di loro…"

Dei passi udibili dal corridoio sopra quel piano distrassero i suoi ragionamenti tattici, i sensori della security dovevano aver percepito che una delle finestre era stata infranta. Non poteva lasciare che trovassero l'indizio o sarebbe stata la sua fine davanti a Naraku-sama.

Non curandosi dell'accappatoio che tendeva a scoprire sempre più i floridi seni, corse nella cucina ad angolo nella zona giorno, aprì il cassetto delle posate e ne estrasse un coltello da macellaio a lama larga e ricurva. Ritornò nuovamente in salotto, si inginocchiò vicino alla carcassa e alzò l'arma impugnandola stretta, la lama pendente verso il basso non aspettava che il via per adempiere al suo compito.

La osservò per un millesimo di secondo, il suo sguardo ritornò istantaneamente ad essere quello della bimba impaurita che guardava suo padre picchiarsi a sangue con uno straniero, per difendere le sue origini irlandesi. Ma fu solo un battere di ciglia, e poi il coltello scese di colpo per affondare nella carne. Ancora, ancora, e ancora… doveva cancellare tutto. Ancora ancora e ancora il suono viscoso della carne dilaniata le faceva salire in gola un conato di vomito tremendo. Ma come sempre seppe trattenersi.

I passi veloci ormai erano arrivati al corridoio del suo piano: non c'era più tempo. Si alzò sovrastando il cadavere e assicurandosi che l'indirizzo non fosse più leggibile, corse in cucina e buttò il coltello nella spazzatura. Lavò le mani lasciandole gocciolanti per poi posarle sulle guance e mimare un viso rigato dal pianto.

KNOCK KNOCK KNOCK!

<< Signorina Lewis è lì dentro?>>

L'uomo alto e slanciato, in tuta nera, sentì un pianto convulso provenire da dentro l'appartamento.

<< Signorina Lewis, si calmi, siamo della security e abbiamo rilevato un'anomalia nell'interno 256… ci può aprire?>> concluse in tono pacato ma estremamente serio.

La porta bianca si aprì lentamente, cigolando di poco, e rivelando una donna dal volto sconvolto che si teneva a stento sull'uscio. Gli uomini dietro di lui corsero dentro sorpassando senza troppe cure la donna e come se nulla fosse cominciarono ad alzare il cadavere.

<< Io… io non sono nemmeno riuscita a gridare…>> ripeteva lei fra i singhiozzi.

<< Non si preoccupi, stia un attimo fuori dall'appartamento, ce ne occupiamo noi.>>

Appena l'agente della security si fu girato i tratti del viso di Amanda si rilassarono, assumendo un cipiglio serio e professionale. Improvvisamente sentì qualcosa bagnarle il piede e vide con orrore un lembo della corda dell'accappatoio macchiato di sangue. La paura la divorò letteralmente e prese al volo l'estremità del cordone tenendola in una mano chiusa a pugni.

Già troppe cose stavano andando male, stavolta doveva fare da sola … sarebbe andata di persona dal potente inu-youkai.

 

 

 

 

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A molti isolati da lì, nell'appartamento al secondo piano di via Aimei, Inuyasha contemplava il buio denso, quasi tangibile che regnava aldifuori della finestra del salotto. Pioveva fitto ma le gocce erano di un'inusuale sottigliezza, con la grazia di una madre affettuosa una morbida nebbiolina si posava sulle membra umane e demoniche lasciate a decomporsi agli angoli delle strade.

Inuyasha non riusciva a dormire. Non che ci fosse mai riuscito veramente visti i suoi sensi sempre allerta, ma a quanto pareva anche da umano le sue abitudini non cambiavano.

Indossava solo i pantaloni della tuta bianca che usava nella clinica, il resto era ancora da rattoppare. Appoggiato con i gomiti sul davanzale della finestra, osservava pensieroso il vetro lucido davanti a lui: non più ciò ch'era oltre di esso, ma il riflesso del suo volto sul nero pece della notte. Vedeva i suoi zigomi alti, la mascella pronunciata ma efebica tale da conferirgli quell'aria da eterno adolescente, i capelli che quasi non si distinguevano col colore della notte esterna così come i suoi occhi. Alzò le palme delle mani e le esaminò curioso.

" Mani umane" pensò, un'ovvia affermazione in fondo.

Aveva scelto di essere umano per tenersi stretta l'unica persona che fino a quel momento gli aveva dato qualcosa di simile a una casa. L'aveva fatto solo per lei? Certo…

" No, non l'ho fatto solo per lei, bugiardo senza vergogna che non sei altro…"

 Aveva ingoiato quelle pillole consapevole che dopo le contrazioni, dopo gli spasmi di dolore sarebbe stato un essere completo… anche se temporaneamente. E se poteva scegliere di essere un simile di Kagome, ancora meglio no? Già… Kagome.

Et voilà, involontariamente i suoi pensieri si erano concentrati ancora su di lei.

" Quella ragazza… a volte faccio strani pensieri su di lei e provo istinti… ambigui. Quando mi si avvicina faccio fatica a controllarmi.. AHHHH BAKA!!! Di nuovo questi pensieri senza senso!"

Come cavolo faceva quella a confonderlo così tanto da prendersi ad insulti da solo? Tirò un sospiro poggiando le mani sul davanzale per riconcentrarsi sul panorama esterno, quando all'improvviso il suo petto cominciò a pulsare convulsamente. Una scossa elettrica, di pura potenza, lo scosse da parte a parte.

Il vetro, muto spettatore, rifletté una chioma mossa da un'invisibile forza accendersi dei bagliori della luna; delle morbide orecchie spuntarono dalla frangia e ad ogni cambiamento il corpo atletico si contorceva sempre più. Inuyasha si aggrappò con troppa forza al davanzale, tanto da graffiarlo con gli artigli appena riapparsi dalle dita virili. La bocca, da cui ora si intravedevano dei pericolosi canini appuntiti, si aprì in un singulto di dolore.

 

- N-no! Agh.. Non ora! Ti prego…anff… fammi rimanere così un altro… po’…-

Ma il processo era già completato. Quando poté respirare senza affanno aprì lentamente gli occhi costatando il loro colore caldo attraverso la finestra.

" Dannazione!!! Sono già ritornato normale…"

Maledì quelle pillole, l'effetto permaneva per un lasso di tempo troppo breve. Tirò un pugno all'aria dal nervosismo.

- Mmmmh…-

Un mugolio dalla stanza accanto lo fece voltare di scatto. Stava per andare a verificarne l'origine quando una scossa identica a prima lo travolse, stavolta però anche la circolazione e il cuore sembravano impazziti. Si afferrò il petto senza capire.. la trasformazione era già avvenuta no? Possibile ci fosse qualche effetto collaterale? Nonostante le pulsazioni si girò di nuovo verso il vetro freddo, come se qualcosa o qualcuno lo avesse chiamato, e subito sbarrò gli occhi sbigottito.

" Ma cosa…?"

Diversamente da prima vide riflesso sull'anta lucida un volto sconosciuto, dai tratti identici ai suoi, guardarlo dritto in faccia. Le sue pupille erano dilatate e iniettate di sangue, le iridi si tingevano di un freddo blu e i canini sporgevano eccessivamente dalle labbra.

Su quel volto solo una cosa si poteva leggere chiaramente: la voglia disperata di uccidere.

Sconvolto, Inuyasha indietreggiò inconsciamente di qualche passo fino a sbattere al divano dove era rimasto sdraiato fino a poco tempo prima. Cercò con gli occhi qualcosa per tutta la casa, poi si diresse in fretta e furia allo specchio che aveva individuato essere tra un quadro e la porta che dava alla cucina.

 Prese coraggio e guardò il riflesso…  

Nulla.

Davanti a lui stavolta si stagliava il solito mezzodemone… niente occhi rossi, niente zanne prominenti.

Quel volto e quelle emozioni travolgenti lo avevano inghiottito e abbandonato fulminee, svuotandolo di qualsiasi percezione e lasciandolo in lieve stato confusionale. Deglutì un paio di volte a vuoto guardando il pavimento.

<< Possibile che io abbia… sognato ad occhi aperti? Ma cos'era quel volto così simile al mio eppure così differente? O meglio… CHI era?>>

 - Uhmmm -

Un altro suono simile a quello precedente arrivò alle orecchie canine. Lentamente appoggiò le mani sulle ginocchia e si alzò, recuperando le forze: decise di ignorare quel che gli era accaduto dato che i problemi da affrontare erano già troppi, e non c'era affatto bisogno di rincarare la dose.

Con passi felpati, nell'intento di non svegliare Kagome, si avvicinò alla sua camera sentendo i mugolii farsi più insistenti… probabilmente stava avendo un incubo.

Passò lo stipite della porta e la vide immersa nella penombra, distesa di lato nel letto con le mani avvinghiate al cuscino; a causa di movimenti involontari il lenzuolo non la copriva più, tanto che quella specie di camicia da notte (che altro non era che una T-shirt over-size) le avvolgeva a malapena le curve del fondoschiena.

Inuyasha d'istinto arrossì, non sapeva nemmeno lui il perché ma d'improvviso si sentì avvampare.

 

Povero Inuyasha, relegato anni ed anni in quella prigione di sieri e sedativi, di certo nessuno gli aveva mai spiegato il significato di "attrazione sessuale".

 

"Di nuovo questo impulso… io vorrei solo… toccarla? Sì toccarla, carezzarla, esplorarla…"

Improvvisamente sbarrò gli occhi, rendendosi conto dei suoi effettivi pensieri.

"M-A C-O-S-A M-I S-T-A P-R-E-N-D-E-N-D-O ??? STUPIDO! IDIOTA! MA CHE SCEMENZE DICI?"

Mentre la sua mente era ancora intenta ad insultarlo, lo sguardo gli cadde "inavvertitamente" sulle mutandine bianche che si intravedevano dispettose sotto l'orlo della T-shirt: adesso il colorito di Inuyasha tendeva al bordeaux e la mascella pendeva senza vita dal resto del viso.

Strinse i pugni per cercare di recuperare l'autocontrollo, respirò lentamente, e il sangue sembrò calmarsi nelle sue vene… quando fu certo che il suo temperamento fosse tornato quello di un tempo aprì gli occhi.

Kagome aveva ricominciato ad agitarsi nel sonno ed anche il cuscino stava per fare la fine del lenzuolo spinto in un angolo, i sogni di quella ragazza dovevano essere tutt'altro che d'oro.

All'improvviso cominciò ad ansimare.

- Sota… no! Ma… mma… Mamma..sto arrivando.. Nonno…-

Inuyasha sbarrò gli occhi come fulminato.

"Ma certo… la sua famiglia! In tutti questi giorni non ho minimamente pensato alla possibilità che Kagome potesse avere una famiglia e che volesse poterla rivedere! Il fatto che io non cel'abbia non vuol dire che per tutti debba essere così…"

Tristemente, forse con rammarico, si avvicinò al capezzale di Kagome per rimetterle a posto il lenzuolo sulle gambe scoperte. Era egoista, aggressivo, scontroso, irascibile… ma almeno questo poteva farlo.

Vide la manina bianca di Kagome ancora aggrappata al cuscino, così la prese delicatamente e la intrecciò alla sua con l'intento di calmarla… funzionò, dopo qualche minuto la ragazza era serena tra le braccia di Morfeo. Si sedette a terra poggiando la schiena al letto e chiuse gli occhi, un sonno leggero s'impadronì di lui ma prima di sprofondarvi formulò un ultimo pensiero.

"Kagome… andremo dalla tua famiglia, te lo devo"

 

 

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Camminava piano, avvolta dal suo impermeabile doppio petto rosso mogano, sicura che da lì a qualche secondo avrebbe rischiato la vita. Una ciocca di capelli rossi le invase il viso a causa di una folata di vento, tolse una mano dalle tasche dei jeans e la ravviò dietro le orecchie.

In quella zona della città l'umidità era nettamente superiore, il che rendeva ancor più putrida l'aria intrisa degli odori di morte.

Rapidamente, con evidente nervosismo, svoltò l'angolo e vide il cartello un po’ scalcinato che segnava il nome della via.

Takeruwada Yuè

Gli occhi verdi della donna si illuminarono, accompagnati da un sospiro di sollievo, mentre cercava disperatamente colui che l'aveva mandata in quell'angolo d'inferno. Guardò attentamente la strada, il marciapiede, vicino i negozi abbandonati: non c'era nessuno. I suoi sensi ritornarono all'erta e una nuova paura si insinuò in lei.

"Possibile che questa sia… una trappola? Naraku-sama ha forse scoperto il mio doppio gioco? No.. non è possibile che abbia capito da chi deriva la fuga d'informazioni…"

Ispezionò lentamente la zona, con passi calibrati, cercando di non farsi prendere dal panico; arrivata al fianco di un edificio a sei piani, un condominio ormai disabitato probabilmente, una mano le tappò la bocca mentre l'altra la spinse con forza in un adiacente vicolo molto stretto.

Tentò di urlare, morse quella mano, e si dibattè fin quando non riconobbe quei capelli argentei sotto i bagliori della città in rovina, quindi alzò gli occhi e lo vide.

Sesshomaru, il principe degli youkai, uno degli eredi al Duat.

Quelle pozze d'oro colato la scrutarono impassibili, distaccate, e di scatto lasciò la presa (evidentemente si era accorto che lei l'aveva riconosciuto).

- Non ero sicuro che avessi ricevuto il messaggio-

Quella voce tagliente la stordì un attimo, poi Amanda Lewis scomparve per lasciare posto alla donna calcolatrice che aveva in precedenza esaminato il cadavere.

- E' difficile non notare un cadavere volante, Sesshomaru.-

Ovviamente lui non fece una piega.

- Tu sai molte cose che io non so, per prima cosa devi dirmi qual è il vero obbiettivo di Naraku-

- Il vero obbiettivo? Ma a te non interessa… pensa ai tuoi obbiettivi invece, come recuperare quella ragazzina…-

Dopo che ebbe pronunciato queste parole sentì una trave scalcinante cadere, si girò guardando attentamente il vicolo e poco lontano da Sesshoumaru vide una figura esile, stretta nelle spalle. Fece un ulteriore sforzo per vederla nonostante la fioca luce dei lampioni lontani e della luna appannata da nubi sfuocate…

Piccina, 18 anni al massimo, capelli medio lunghi e una codina di lato.

- Oddio… Sesshoumaru ma tu l'hai… l'hai già rapita?- Amanda era a dir poco meravigliata e preoccupata… non se l'aspettava di certo. E se Naraku si fosse accorto della sparizione dell'ostaggio durante la sua assenza? L'avrebbe mandata a chiamare e non l'avrebbe trovata, sarebbe stata morte certa per lei. Durante le sue elucubrazioni Sesshoumaru cominciava a perdere la pazienza. Le sue palpebre si abbassarono di poco velando gli occhi dorati, e Amanda poté notare nonostante la penombra che il viso era diventato ancor più glaciale.

- Rispondi alla mia domanda, donna-

La sua voce dava un chiaro avvertimento… si era irritato abbastanza, odiava perdere tempo. Capì che doveva rispondergli in fretta, ma come faceva a spiegargli tutta quella situazione?

- T-tu… Sesshomaru… ti sei mai chiesto da dove vieni?- cominciò esitante.

La guardò ancora più seccato.

- Bada, non ho tempo da perdere- accompagnò l'implicita minaccia alzando la mano e rivelando gli artigli demoniaci.

- Non ti sto facendo perdere tempo, te lo assicuro, sto solo rispondendo alla tua domanda. Vuoi sapere cosa fa Naraku-sama? Allora devi seguire ciò che ti dico.-

"Questa presa di posizione non mi va affatto bene" pensò lo youkai "ma tu sei l'unico contatto che possiedo all'interno della Biologic Control…devo mantenere la calma"

Abbassò gli artigli e respirò lentamente per placarsi.

- Parla allora-

- Bè… Sesshoumaru, la tua terra d'origine si chiama Duat, non è sulla terra… o almeno non esattamente. Si trova in un'altra dimensione contigua alla terra.-

Il silenzio del demone la esortò a continuare.

- Naraku-sama non vuole fare altro che riaprire il varco dimensionale per creare un ponte tra la Terra e il Duat-

Sesshoumaru aggrottò le sopracciglia, ma nemmeno la sua interlocutrice poté accorgersene vista l'impercettibilità del cambiamento. Perché mai Naraku cercava un ponte con questo fantomatico "Duat"? Cosa c'era di tanto importane lì per quell'uomo? E questo qualcosa poteva avere importanza anche per lui? Ma comprese subito che era inutile ricercare le cause delle azioni di quel pazzo.

-Come…-

- Eh?-

- Come ha intenzione di fare una cosa simile?-

Amanda lo guardò esitante, i suoi occhi indugiarono sulla figura imponente dello youkai e senza rendersene conto cominciò a mordersi freneticamente il labbro inferiore.
No… questo non poteva dirglielo.

Fulmineo lo youkai la girò con le spalle alla parete e la bloccò ancorando le braccia poco sopra le sue spalle. La visuale di Amanda fu per un attimo offuscata da quei fili argentati che richiamavano la luna…stupendi. Ma poi la sua attenzione fu ricatturata dallo sguardo omicida dello youkai che le fece bloccare il sangue nelle vene.

Si chinò verso di lei con una lieve espressione di disgusto, mostrando di poco i canini appuntiti.

- Non mi piace uccidere gli umani, siete immondi, il vostro puzzo mi rimane addosso e non riesco a liberarmene per giorni interi. Ma se tu non mi riveli subito ciò che voglio sapere…- Allontanò una mano dalla parete e sfiorò il collo della rossa poco sotto la carotide con gli artigli, lasciandole sulla pelle una scia di vago prurito - sarai l'eccezione alla regola…-

 Amanda si strinse più che poté contro la parete per distanziarsi dal quel potenziale assassino, ma lei stessa sapeva quanto inutile fosse il suo gesto: avvertiva gli occhi del demone che le leggevano dentro la paura, la afferravano, la manipolavano a loro piacimento gettandola in un labirinto di gelido terrore; sentiva le lunghe ma virili gambe maschili aderire alle sue, per impedirle la fuga.

- Tsk… allora vuoi proprio morire, stupida donna.- scandì lentamente queste ultime parole, con una voce che lasciò a fiato corto la donna, come faceva a essere tagliente come un coltello ma allo stesso tempo così provocante?

- I-io… non…-

Vide lo youkai alzare la testa, guardando oltre le sue spalle all'imbocco della via principale del vicolo… gli occhi gli si ridussero a due fessure. Che succedeva ora?

All'improvviso si sentì spinta con tutto il corpo dello youkai verso la parete, aderiva al torace sviluppato e longilineo, alle gambe, al sesso… una mano affusolata si chiuse sulla sua gola alzandole il capo verso l'alto.

Verso il suo viso, anzi no, verso la sua bocca.

Non ebbe il tempo nemmeno di gridare che sentì una lingua guizzarle fulminea in gola, violentare la sua fino a costringerla a partecipare, mentre le teneva il mento come un calice da cui beveva avido l'essenza più intima dell'irlandese.

Le prese la nuca con forza per approfondire il contatto mentre con l'altra mano le artigliava una parte del maglione lasciandole un fianco scoperto, vi infilò repentino la mano fino a toccarle un seno coi polpastrelli.


Il corpo della donna era rigido, non ci capiva più niente… la voleva forse violentare? E a che pro?


Non riusciva più nemmeno a respirare, le labbra piene e ruvide del suo assalitore non permettevano la fuga di un solo sospiro. I canini le ferirono la bocca, sembrava che la stessero divorando affamati.
La mano che esplorava dentro il maglione andò oltre il fino tessuto del reggiseno e iniziò a giocare con i capezzoli del seno pieno, che ancora profumava del bagnoschiuma usato quella notte.
A quel punto Amanda inarcò la schiena… non ce la faceva più, anche se controvoglia il suo corpo reagiva a quelle "carezze". Che sgualdrina che era, sia con lui che con Naraku-sama. Si faceva schifo.
Fece aderire i seni al torace di Sesshoumaru e alzò le braccia fino a toccargli la morbida cute canuta.

- Aaahhh-

In preda all'onda di piacere non si accorse di due figure che si avvicinavano dalla strada principale: due demoni lucertola.
Sentirono i gemiti della donna e sbirciarono dal vicolo per gustarsi la scena, uno di loro cominciò a sghignazzare fragorosamente.

- Complimenti bello! Quando finisci me ne lasci un po’?-

- ahahahahah!-

- Non se ne trova più di carne buona da queste parti… ghghghgh-

- Già, dopo un po’ si stancano tutte!-

- Se dopo le smembri ci credo sai!-

- eheheheheh-

Dimenticandosi della coppia i due demoni sparirono in un bivio, inghiottiti dal buio di quella strana notte.

La lingua possente di Sesshoumaru si fermò, facendola respirare, e subito si allontanò da lei lasciandola ansimante appoggiata alla parete, col braccio destro che copriva lo squarcio ferino fatto al maglione. Come se nulla fosse il demone continuava a guardarla.

- anf. Anf…- Gli occhi della rossa erano pieni di domande e perché ma… dopo pochi secondi di lucidità capì tutto.

- Era… anf.. era… tutta scena? Per non creare… sospetti in quei tizi?…anf anf-

La guardò gelido, con una punta di disprezzo.
- Cosa ti aspettavi, donna? Potrebbe mai darmi piacere una come te?-

-…-

Un angolo della bocca divoratrice del demone si sollevò di poco, mostrando un sorrisetto lievemente derisorio. La squadrò dal basso verso l'alto.
- Pare che a te invece abbia fatto alquanto effetto… dottoressa…-

"Brutto stronzo che non sei altro! E' per te che sono venuta qui rischiando la vita… dovresti solo dirmi grazie!"

- Ma torniamo a noi-
Quella parvenza di sorriso abbandonò subito il volto dai tratti eleganti, per ricreare la consueta maschera algida e impassibile.
- Come ha intenzione di fare Naraku? Come ha intenzione di aprire il varco tra questi due mondi?-

Il mutismo della donna lo fece di nuovo innervosire. Arcuì gli artigli conferendo loro sinistri bagliori alla luce lunare.

- Ti devo rispiegare i motivi per cui TI CONVIENE parlare?-

- Per… per farlo ha bisogno di un grande potere…-

I grandi occhi verdi di Amanda, sinceri e timorosi, raggiunsero le iridi ambrate del demone guardandolo deciso.

- Il potere celato nel sangue di tuo fratello-



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Scusate se non ringrazio ogni singola persona che ha pazientemente commentato e aspettato per questo capitolo… ma domani devo partire e ho davvero poco tempo. Ci tenevo a postarlo prima di aspettare un ulteriore settimana.

Come avete potuto notare per questo capitolo, un quesito si risolve e altri 100 se ne creano …

Tutti: e che rottura =__=

Nonna: già già… ^_^

P: E se vi rompe così tanto che ci fate ancora qui… in camera mia per giunta? -.-*

Tutti:…. TUA NONNA HA PROMESSO DI FARCI GLI GNOCCHI DOMANI! ^__^

Nonna: Piccirilli mia… ^__^

P: CASA MIA NON è UN ALBERGO! >_<

Tutti: imagine aaaal the peooooplee …

 

P: mi ignorano pure °__° E ma io ho la mia arma segreta ghghghghghghg

Colonna sonora di Imagine si spegne all'istante

P: *____*

Tutti: O__o

Dal corridoio si sente un mormorio lontano… piano piano diventa più chiaro….

: Weoo Weooo andiam ad ammazzàr! Fii Fii FII FII FIIIII FII FIII… Weooo Weooooo…

Tutti: no… è impossibile… O||o

P: muahahahahahahahahaah!

DA QUESTO MOMENTO IN POI I NANI DA GIARDINO PRENDONO POSSESSO DELL FANFIC… Costruite miniere per la nostra Lega! ^__^

Phoenix spinge 3 nani che fanno gli equilibristi per scrivere sulla tastiera

E levatevi!!! -.- **** Bene lettori, spero che il capitolo non abbia deluso le vostre aspettative, e spero che il numero di commenti non deluda le mie V_V

Alla prossimaaaaaa XD

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