Alone...in the dark.

di Arimi_chan
(/viewuser.php?uid=42533)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** *Capitolo 1* ***
Capitolo 3: *** *Capitolo 2* ***
Capitolo 4: *** *Capitolo 3* ***
Capitolo 5: *** *Capitolo 4* ***
Capitolo 6: *** *Capitolo 5* ***
Capitolo 7: *** *Capitolo 6* ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Alone in the dark

Alone in the dark

Effettivamente non ci credo neanche io, ma sono tornata. 

Questa storia un pò stramba, non è altro che il seguito di Teenagers (Pubblicata due anni fà, ma solo adesso mi sono decisa a scriverne un seguito.)

Non è necessario leggere Teenagers.

Va bene anche come storia a sè stante...detto questo...gli Avenged Sevenfolod e i My Chemical, purtroppo, non mi appartengono.

Spero possa piacere.  Grazie in anticipo a chi leggerà e commenterà...baci...Arimi.

 

 

 

Gerard-

"Zio Gerard!!! Ziooooooo!"

Eh no piccola, stavolta non mi trovi.

"Papààààà, zio Gerard non si fà trovare..."

"Jess, vuol dire che zio Gerard non ha voglia di giocare, perchè non vai a giocare con zio Ray?"

Adoro la piccola Jess, la figlia di Frank. Le sono molto affezionato, è una bambina dolcissima ed esauriente. Ha sempre voglia di giocare e non si stanca mai.

Ma stavolta, mi sono nascosto per bene, la piccola non mi troverà mai. Ho anche un piccolo scherzo in serbo per lei...la farò morire di paura anche se poi mi toccherà sorbirmi Frank per almeno un ora!

Piano piano si avvicina al divano, c'è Bob, è sempre stata intimorita dal suo atteggiamento. Si siede, sbuffando, sul divano....aspetto qualche secondo e....

"Gerard, che cosa ci fai nascosto dietro al divano?"

Eccolo lui...il mio adorato fratellino...sposato da sei mesi e rompipalle come sempre. Avevo progettato il mio diabolico piano per far spaventare la piccola peste e lui mi ha rovinato tutto!

"Zioooooo...Ecco dov'eri!"

"Jess! Hai visto? Questa volta mi sono nascosto davvero molto bene, non mi trovavi più!"

E nel frattempo un occhiata omicida a quel pirla, figlio della mia stessa madre.

"Ehm...si....guardate un pò cosa ho trovato?"

Ci dirigiamo verso mio fratello...ha qualche foto in mano.

"Stiamo liberando la stanza, sapete per il bambino in arrivo, ed Alicia ha trovato queste foto."

"Mickey, sai che ti voglio bene e ti stimo, ma non pensi sia un pò troppo presto per pensare a queste cose? Del resto Alicia è solo al terzo mese di gravidanza!"

"Ahhhhh, amico, come si vede che sei solo come un cane, dobbiamo pittare le pareti, comprare la culla, gli armadi, le tutine, le scarpette..."

"Ah ah ah, che brutto!"

Ci giriamo verso Jess, che intanto ha rubato le foto a Mickey e ha iniziato a guardarle.

"Chi è brutto tesoro?" Chiede Frank, sedendosi accanto alla sua bambina!

"Questo...è tanto basso e ha dei capelli bruttissimi!"

Grande Jess...prendi per il culo tuo padre.

"Ma, tesoro, quello ero io qualche anno fà." Dice Frank arrossendo.

"E allora eri proprio brutto!"

"Perchè, quando serve, Jamia non c'è mai?" Sbuffa Frank.

"Zio Gee, ti va di guardare le foto con me?"

"Certo Jess!"

Mi siedo sul divano, la faccio sedere sulle mie gambe, ed iniziamo a guardare le varie fotografie. La prima è la più bella. Era il festival di Natale. Eravamo proprio tutti.

Ray,con le sue orribili maglie, Bob con i suoi capelloni, Mickey che abbraccia Alicia, Frank superesaltato dopo il suo primo live. E io...Superfigo!

Ridiamo ancora un pò, notando come eravamo strani, giovani e spensierati, ma soprattutto i vestiti...qualcosa di osceno!

"Questi chi sono?" Mi chiede Jess, passando alla foto successiva.

*Flashback*

Cammino per le vie della Carter high school. Sto cercando un modo per dire alla band della mia situazione. Non è facile essere diventato il ragazzo di uni dei nostri più acerrimi nemici. Zacky ed io stiamo ormai insieme da un mese, e non mi va di mentire ai ragazzi. L'unico problema rimarrebbero i suoi compagni di band.

"Wayyy!!"

"Oh signor preside, mi dica."

"Sarebbe così gentile da seguirmi nel mio ufficio, se non le dispiace?"

Oh mio Dio, cosa ho combinato stavolta?

"Certo!"

Lo seguo a testa bassa, concentrato ancora sul modo migliore per affronatare l' argomento!

Entro nello studio del preside. Lui si siede e mi fa cenno di sedermi.

"Sarò molto franco con lei, signor Way. E lo stesso farò con il suo collega, il signor Sanders..."

"Ma cos..."

"Mi faccia finire. Da quattro anni è sempre la stessa storia.Il suo gruppo contro quello del signor Sanders, può capirmi se le dico che ormai la scuola non ne può più del vostro comportamento..."

E mi lancia un occhiataccia.

"Ecco, desidererei che per il festival di fine anno nessuna delle due band partecipasse al festival scolastico, o meglio partecipiate, ma non in veste di concorrenti. Siete le due band più amate dalla scuola, quale miglior occasione dell ultimo festival di fine anno, per voi, se non quello di duettare, diciamo così, con i vostri nemici colleghi? Ecco, vi impongo, e quando dico impongo, intendo che voi eseguiate l'ordine da me imposto senza fiatare, di collaborare per un esebizione che preveda due brani...!"

"Noi?? Con loro???? Signor preside, spero che lei sia a conoscenza del...cattivo sangue che scorre tra noi, o sbaglio?"

"Oh, certo Way, certo...ma non pensa che da questa esperienza potreste imparare qualcosa??? La tolleranza vi servirà molto in futuro!"

*Fine Flashback*

Ma certo, il festival di fine anno. Ci siamo davvero tutti, quanti ricordi...

"Chi è questo, zio?"

"Quello è Matt, il papà di Tommy, ti ricordi?"

La vedo annuire.

"E questo?"

Quello? Quello dici? L'unico uomo che mi abbia mai fatto sentire amato, vivo. Quell'uomo a cui mi sono concesso e a cui ho cercato di darmi completamente.

"Jess, perchè non andiamo a chiamare la mamma?"

Grazie Frank, grazie.

-Zacky-

Dal matrimonio di Mickey sono passati sei mesi. Non vedo Gerard da allora. Bob mi ha confidato che Gerard ha ricominciato a bere, ma niente di certo, non ancora!

"Tutto ok , Zacky?"

Brian, non lo avevo sentito entrare, ha una scatola in mano.

"S-si, tutto bene...solo un pò di stanchezza. Invece, mi spieghi che ti porti dietro? Aria di trasloco?"

"Ma no, l'ho trovato in cantina."

"E sarebbe?" chiedo scettico.

"Allora, medaglia d'argento vinta al terzo anno, coppa vinta al quarto e medeglia di bronzo vinta al quinto. Ricordi?"

"Wow, fantastico...chissà dove ho buttato tutta sta roba. Probabilmente in qualche scatolone a casa dei miei!"

"Guarda qui!"

Mi passa una foto.

"Ti ricordi quella sera? Abbiamo incendiato letteralmente il palcoscenico...il pubblico impazziva per noi!"

Ultimo giorno di scuola, festival di fine anno, collaborazione con i My chemical romance.

E' una foto di gruppo, eravamo tutti e dieci.

Io e Gerard al centro, abbracciati, alla mia sinistra Matt e Bob, alla destra di Gee, Jimmy e Johnny. E in ginocchio davanti a noi, Mickey e Brian,quest'ultimo, letteralmente stritolato dall' abbraccio di Ray e Frank.

Avevamo legato molto in quei tre mesi di convivenza forzata.

Quelli che si sentono spessissimo tutt'ora sono Bob e Matt, i due giganti buoni, come mi diverto a chiamarli io.

Guardo Gerard, all'epoca era felicissimo, i suoi occhi brillavano di luce propria.

Poi ci offrirono un contratto discografico, e le cose iniziarono ad andare male, non riuscivamo a stare insieme.

Anche a loro venne offerto un contratto, e dopo un anno, quasi come un miracolo, sia noi, che loro, confermammo la presenza al Warped tour. Passammo il periodo più bello della nostra vita. Finalmente insieme, tutti.

Ma poi tornammo alle nostre vite, alle nostre band...chi in studio, chi in tour.

Gerard cominciò a bere. E il passo dal "mi faccio un bicchierino", alla dipendenza più totale fù brevissimo.

Io e Mickey riuscimmo a convincerlo a farsi ricoverare in una clinica specializzata. Sei mesi dopo, Gerard ne uscì completamente sobrio. Il suo splendido sorriso era tornato.

Tra tour, vacanze inconciliabili e stress la nostra era diventata una storia satura di liti.

Pochi mesi dopo decidemmo di concluderla lì.

"Perso nei ricordi Vengeance?"

"Eh?" Alzo la testa e vedo Matt, braccia incrociate e spalle al muro.

"Stai guardando quelle foto da almeno mezz'ora. Dì tutto al tuo cantante preferito!"

"E tu saresti il mio cantante preferito?"

"Sono sempre il cantante della band dove suoni, non ti pare?"

"Ma va a cagare Shads!"

"Ti manca molto vero?" Mi chiede serio, avvicinandosi e sedendosi acccanto a me.

"Perchè? Si vede forse?" Esclamo prendendolo in giro.

"Stavate proprio bene insieme, sicuro che non ci siano altre possibilità?"

"Sicuro Matt, sicuro. Non saprei neanche dove trovare il tempo per vederlo."

"Io lo trovo sempre il tempo per andare a trovare Val e Tommy!"

Mi fà tanta tenerezza Matt. Voi lo vedete così, con la faccia da duro, pieno di tatuaggi, a volte anche un pò sgorbutico.

E se vi dicessi che dopo la nascita di Tom ha pianto per non si sa quanto tempo?? O che al suo matrimonio ha addirittura iniziato a balbettare? I-i-io Mat-thew S-s-s-sanders.... ah ah ah...

"Oh, scusa Zack, sta chiamando Val, torno tra poco."

"Si si, certo..." Rispondo prendendolo in giro.

"Fanculo Baker! Pronto tesoro...."

Sa anche lui che probabilmente smetteranno di parlare tra un ora, se tutto va bene.

Io continuo a guardare le foto di quell'anno indimenticabile.

-Gerard-

Torno a casa dopo una giornata di lavoro stressante. Stressante perchè non sono riuscito a concludere niente. Ero distratto, sovrappensiero.

Butto le chiavi della macchina sul divano e mi dirigo verso il bagno, per una doccia che, spero, sia rigenerante.

Esco dal bagno lindo e pulito, indosso solo un pantalone di una vecchia tuta. Torno in camera solo per prendere il mio pacchetto di sigarette e vado in salotto. Apro un mobiletto e , dietro tutte le coppe e i nastri vinti da ragazzo, la mia bottiglia di whisky.

Sto guardando un programma pietoso in tv....ho già bevuto metà bottiglia, e fumato almeno cinque sigarette. La sesta si sta consumando lentamente nel portacenere. Ho iniziato a bere di nuovo. Prima combattevo per lui, non bevevo per lui, LUI mi sosteneva. Adesso non c'è più nessuno, nessuno per cui valga la pena combattere.

Lancio la bottiglia sul tavolino, offuscato dai fantasmi del passato.

Sento il rumore di vetri infranti...probabilmente domani mi toccherà anche ripulire questo macello.

Mi gira la testa, non vedo niente. Appoggio la testa sul bracciolo del divano e piano piano mi addormento...illudendomi che tu sia al mio fianco, di poter sentire il calore del tuo corpo, o il tuo buonissimo profumo.

Ad un tratto una luce, forte, e tra questa luce, vedo te!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** *Capitolo 1* ***


*Capitolo 1*

*Capitolo 1*

 

Ed eccomi tornata, ho fatto in fretta.

Avendo un mucchio di idee e buona parte della fic già scritta, almeno per adesso, posso permettermi il lusso di aggiornare più velocemente.

Grazie mille a chi ha letto, e un grazie infinito a quelle tre meravigliose personcine che hanno commentato.

friem: Mi sa che ti ho già accennato qualcosa su di una certa scena natalizia...uhm...presto arriverà...Per quanto riguarda il problema di Gerard con l'alcool...bè...per fortuna sei astemia XD! ah ah ah...grazie mille ancora per la recensione. Spero ti piacerà anche questo capitolo. Un bacione.

Kumiko_Chan_: Mi dispiace non poterti accontentare, in quanto la storia non sia una frerard, che anche io adoro. Questa coppia così insolita mi piaceva di più...la piccola Jess è un vero e proprio peperino, una mini versione al femminile di Frank, ma sono sicura che qualcun' altro riuscirà a sorprenderti in questo capitolo. Grazie mille ancora per la recensione. Fammi sapere cosa ne pensi, un bacione.

Nightingale: Cara, felicissima che tu abbia già letto Teenagers, e ti ringrazio per i complimenti che mi hai fatto. Eri curiosa no? Eccoti accontentata. Matt è come lo immagini tu?? Allora goditelo in questa nuova veste, penso ti colpirà parecchio. A presto, un bacione.

 

Ok, finito di ringraziare, detto questo, vi lascio a qualcosa di più importante...a presto!

 

-Mickey-

Sono le 5 del mattino e sono in ospedale. Mi hanno chiamato alcune ore fà dicendomi che c'è stato un incendio a casa di Gerard. Lui sta bene, per fortuna, ma non so ancora cosa sia potuto succedere. Chissà che ha combinato quel deficiente. Sto nella sala d'aspetto. Gli stanno medicando le ferite. Voglio parlare con lui. Da un pò di tempo sembra essere tornato in depressione, e ho il vago sospetto che abbia ripreso a bere.

"Signor Way? Il sergente Smith desidera parlarle." Mi dice un'infermiera.

"Certo, arrivo!"

Esco, ed un signore sulla cinquantina mi porge la mano.

"Buongiorno signor Way. Mi dispiace interromperla, ma volevo informarla che secondo i primi rilievi effettuati sul luogo dell'incidente è risultato che l'incendio è di natura dolosa, quindi provocato da suo fratello. Probabilmente causato da una sigaretta."

"Una sigaretta?"

"Si, vi è stato buttato sopra dell'alcool."

Sgrano gli occhi, i miei sospetti, quindi, erano fondati.

"Ho parlato con i dottori, che mi hanno confermato che suo fratello aveva un altissimo tasso alcolico nel sangue."

"Grazie mille sergente!"

"Non vorrei immischiarmi, ma potrei suggerirle una clinica di..."

"No grazie, sapremo cavarcela da soli."

Neanche lo saluto, e mi avvio verso la macchinetta dell'ospedale.

Ho assolutamente bisogno di un caffè.

Vedo i miei amici correre verso di me, li ho chiamati poco fà avvertendoli di quello che è successo.

"Mickey, tutto bene? Come sta Gerard?" Mi chiede Frank.

"Si sta bene, tutto ok."

"Perchè non torni a casa, sei stanchissimo!"

"Non riuscirei a dormire comunque, non preoccupatevi."

"Ma si è saputa la causa dell'incendio?"

"Alcool Bob, alcool."

Non parlano più, hanno capito che la faccenda è più delicata del previsto.

"Dobbiamo chiamare Zacky?"

"Sei impazzito Bob? Zacky non dovrà sapere niente, intesi? Gerard deve dimenticarlo, deve farcela da solo."

-Bob-

"Secondo me è il caso di chiamare Zacky" Esordisco parlandone con Ray e Frank.

"Ma sei pazzo? Sai come la prenderebbe Mickey. E poi secondo me ha ragione. Porca puttana, Gerard è grande abbastanza, non dobbiamo farlo contento ogni volta. E' peggio di un bambino viziato."

Classico di Ray. Non perchè non gli piaccia Zacky, ma perchè non ce la fà più a veder Gerard soffrire in quel modo, e lo capisco.

"Ma..." Provo a ribattere.

"Bob, mettiamola così...Mickey ci ha proibito di chiamarlo. E noi, quali suoi fedeli amici, non chiameremo nessuno. Vado a vedere a che punto sta Mickey con le pratiche dell'assicurazione." E ci abbandona.

"Frank, tu cosa ne pensi?"

Non ha praticamente aperto bocca da quando siamo qui. So perfettamente che non sa da che parte schierarsi.

"Non lo so. Hanno ragione a pensarla così, ma so anche che Gerard soffre tantissimo, e che ha bisogno di Zacky." Alza la testa e mi guarda negli occhi.

"Quindi? Che facciamo?"

"Frank...neanche io so cosa fare."

Sbuffiamo e per un pò di tempo non si sente volare una mosca. D'un tratto Frank si alza.

"Vado a vedere perchè quei due non tornano, o...li trattengo il più possibile lì dove sono."

"Che vuoi dire Frank?"

"Che la decisione spetta a te. In ogni caso li terrò occupati per un pò."

E sparisce anche lui, lasciandomi da solo. Forse ha ragione lui. Meglio sbrigarsi.

 

-Matt-

"Papà, il telefono. Papàààà!"

Il telefono, si.

"Mamma, il telefono di papà."

Il telefono, il telefono....IL TELEFONO!

Scendo di corsa dal letto e afferro il telefono.

"Bob, amico mio! Come stai?"

"Ciao Matt, dormivi?"

"Si, ma non ti preoccupare, dimmi tutto."

"Gerard..."

"Che ha combinato?"

"E' in ospedale, stanotte c'è stato un incendio a casa sua."

"Oh mio Dio, ma sta bene?"

"Certo, ma ha ripreso a bere."

"Oh cazzo, devo avvertire Zacky?"

"Mickey dice che non è il caso, che deve capire che deve superare questo momento da solo, che non ci potrà sempre essere Zacky. Ma tu sai come la penso."

"Certo, ma..."

"No, tranquilla, tutto bene. Sto un altro pò e torno a casa...si, ciao Ti amo."

Ha chiuso. E' impazzito?

"Ha ricominciato vero?" Vedo Val intenta ad abbottonarsi una vestaglia.

Annuisco.

"Non possiamo farci niente adesso, ci penseremo domattina, ti preparo una camomilla?"

"Mi servirebbe proprio."

E la vedo allontanarsi verso la cucina.

"Chi ha la bua?" Mi chiede mio figlio.

"Lo zio Gerard, si è bruciato la manina."

"Perchè stava troppo vicino al fuoco?" Mi chiede spaventato.

"Eh si, hai visto cosa succede? Non devi mai stare vicino al fuoco, devi sempre obbedire alla mamma."

"Va bene...ma poi passa?"

"Si che passa, per adesso zio deve rimanere in ospedale."

"Uff, lo possiamo andare a trovare?"

"Non lo so, magari lo chiamiamo domani, va bene?"

"SIII!" E si accoccola tra le mie braccia.

Mi arriva un sms...ancora???

E' di Bob.

"Scusa se ho dovuto chiudere a quel modo. Ma Mickey è stato categorico, voi non dovete sapere niente. Stava arrivando Ray e ho dovuto chiudere. Salutami Val e da un bacio al piccolo Tommy. Ti aggiornerò il prima possibile, buonanotte."

Buonanotte??? Ormai il sonno è andato....Meglio pensare a cosa fare.

Zacky. Come trascinarlo dall'altra parte dell'America?

E se mi inventassi di Bob? Come se dovesse dirci qualcosa di importante?...No pessima idea.

Potremmo sempre andare a trovare i nostri grnitori. Sempre che la scusa regga.

Ma per quale motivo chiamarlo adesso. Dev'essere qualcosa di veramente urgente.

"Matt, che succede?" Val mi porge la tazza di camomilla.

"Non so come convincere Zacky a tornare."

"Giusto. Aspetta, tua sorella, non sta facendo il trasloco? Non potrebbero servirgli due baldi giovani?"

-Gerard-

Apro gli occhi e una luce mi acceca. Do il tempo ai miei occhi di abituarsi alla luce, e finalmente ci vedo.

Ho un fortissimo mal di testa, e dall'arredamento capisco di essere finito in ospedale, l'unica cosa che non capisco è il perchè. Guardo l'orologio che ho al polso, indica le... 15:25...??

Vedo Mickey avvicinarsi a me, ha le lacrime agli occhi. La sua mano colpisce con violenza la mia guancia destra. Vorrei controbattere, ma non ne ho la forza.

"Mickey, non ora!"

"Non ora? Non ora Frank? Mio fratello ha rischiato di morire!"

"E ti sembra un motivo valido per picchiarmi?" Dico cacciando, Finalmente quel paio di palle che mi ha donato mamma.

"Si, se hai ricominciato a bere!"

Mi ammutolisco.

"Cosa è successo? Perchè mi trovo qui?"

"Perchè? Perchè una maledetta bottiglia di whisky ha incendiato casa tua e tu sei vivo per miracolo!"

Calo il volto, solo adesso mi rendo conto di ciò che poteva succedere.

"Gerard, eri riuscito ad uscirne, eri di nuovo felice. Perchè hai ricominciato?" Mi chiede mio fratello con voce triste. Capisco che tutto ciò lo possa ferire. Ma come faccio a spiegargli ciò a cui ho dovuto rinunciare?

"Non sono affari che ti riguardano! E' la mia vita, non puoi decidere per me!"

A malincuore gli rivolgo queste parole, so che lo feriranno, ma sono grande abbastanza da prendermi cura di me stesso.

"Ok, allora distruggiti con le tue stesse mani, ma poi non venire a piagnucolare da me, perchè non ci sarò. Mi hai davvero deluso!" E va via sbattendo la porta.

Frank mi guarda, sa che ho esagerato, e che non penso una parola di quello che ho detto!

"Spero solo che andrà tutto bene, vado da Mickey." Mi dice il mio migliore amico, regalandomi uno dei suoi splendidi sorrisi. Poi esce e mi lascia da solo con i miei pensieri.

Lo ammetto, lo amo ancora, lo vorrei qui con me, ma non posso. Per chi dovrei continuare a vivere? Lo chiamo, gli dico tutto e la faccio finita...ha senso no?

Il telefono squilla insistentemente e mi riporta alla realtà.

"Pronto?"

"Zio Gerard!"

"Ehy Jess, tutto bene?"

"Si si....anche se Tom mi fà i dispetti! Tu stai bene? Hai ancora la bua?"

"No amore, è passato tutto. Ma, come mai c'è lì Tommy?"

"Aspetta che zio Matt vuole parlare con te. Ciao zio, baci baci!"

"Gerard!"

"Matt."

"Stai bene?"

"Ho vissuto tempi migliori, sinceramente."

"Cosa ti sei messo in testa? Ti rendi conto di quello che hai fatto?"

"Scusa Matt, scusa." E butto giù. Non ho voglia di parlare, tantomeno con lui.

-Zacky-

"Ha chiuso! Ma che cosa ha in testa quel tizio?" Sento Matt urlare dalla sala da pranzo.

Io non lo capisco a volte quest'uomo. Mi ha chiamato stamattina all'alba dicendo di preparare le valigie perchè si tornava a casa. Dobbiamo dare una mano a sua sorella con il trasloco. Ma per adesso, non siamo neanche andati a salutarla. Siamo da Bob, ha sempre la precedenza su tutti, e mi hanno costretto a fare da baby sitter al piccolo Tom. Stiamo giocando con le macchinine. Lui ne ha una rossa bellissima, nuova, a giudicare dallo scatolo buttato dall'altra parte della stanza. A me, ha dato una macchinina a cui mancano le ruote.

"Sai che zio ha la bua?" Mi dice come se mi stesse raccontando della sua ultima visita allo zoo.

"Chi?"

"Zio Gerard!"

"E che ha?" Inizio a temere di essere caduto in una delle tante trappole del signore delle ombre.

"Ha detto papà che si è bruciato la manina perchè stava troppo vicino al fuoco."

Continua lui facendo scontrare le nostre macchinine.

"Ah, non lo sapevo, vabbè dai, tanto guarisce in fretta!"

Trascinarmi qui solo perchè Gerard si è preso una scottatina mi sembra esagerato, magari si è bruciato con l'accendino! Quante volte gli è capitato? Ormai non le ricordo neanche più!

"Ha detto papà che sta in ospedale e che ci vuole un pò di tempo prima che passa!"

"Davvero?"

"Si. Ah zio, lo sai che zio Frank mi ha comprato il camioncino della polizia?"

"Davvero? Che bello...Ti dispiacerebbe giocare un attimo da solo? Il tempo che vado in bagno e torno subito!"

"Va bene zio." Mi risponde sconsolato.

Vado in sala da pranzo. Esigo delle spiegazioni.

"Allora? Vi decidete a dirmi perchè mi avete trascinato fin qui?" Chiedo sedendomi su una sedia.

"Zacky, è tutto ok. Aiutiamo mia sorella e ce la spassiamo con gli amici." Risponde Matt, che sta buttando giù il terzo caffè.

"Matt, ha più fantasia tuo figlio. Perchè non mi dite cosa è successo a Gerard e la facciamo finita?"

Mi guardano allibiti, non pensavano potesse dirmelo Tom. E invece...

"Gerard? Che vuoi che ne sappiamo noi?" Risponde Matt, come se volesse dire che il figlio abbia inventato tutto.

"Matt, non è il caso di dire stronzate." Ribatto io serio.

"Ma davvero, non crederai a Tom...è solo un bambino!"

"Mi stai facendo perdere la pazienza."

"Matt, basta. Non è mica stupido." Si intromette Bob

"Bene, posso avere le risposte che cercavo?"

"C'è stato un incendio stanotte, a casa di Gerard. Ha lasciato una sigaretta accesa. E vi ha buttato sopra dell'alcool accidentalmente!" Mi risponde Bob rassegnato.

"E..." Inizio a temere il peggio.

"E sta in ospedale con delle ustioni di secondo grado su tutto il corpo."

Non so cosa dire. Perchè dall'alcool? Ha ricominciato? E perchè non mi hanno detto niente?

Molto lentamente mi alzo, come se stessi mettendo in ordine le idee.

"Vado a fare un giro!" Esclamo, indosso la mia giacca ed esco da quella casa.

E so perfettamente dove sono diretto, così come lo sanno loro.

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** *Capitolo 2* ***


*Capitolo2*

*Capitolo2*

 

 

Non vi libererete tanto facilmente di me...infatti...sono già qui! Aggiorno praticamente ogni due giorni! Bene, oh che carine che siete state tutte quante, davvero, non mi sarei mai aspettata tanto! Grazie Grazie Grazie....ma soprattutto un immenso grazie a:

_DyingAtheist

Nightingale

Kumiko_Chan_

Chemical Lady

friem

Grazie davvero, di cuore...ma passiamo avanti...anzi, vi lascio ai nostri protagonisti....bacioni a presto!

 

 

 

-Gerard-

Che noia in ospedale...dopo la lite con Mickey non è più venuto nessuno. Ha chiamato Matt e poi nessun' altro...Non si può proprio dire che sono amato dai miei amici e dai miei parenti.

Non volevo causare quell'incendio. So che tutto questo causerà un sacco di guai...prima di tutto dovrò trovarmi una nuova casa, arredamento compreso.

Ma ciò per cui mi odio davvero è il fatto di aver ferito e mentito a mio fratello.

Fin da bambini abbiamo avuto un rapporto speciale, e questo perchè nonna Helena, la nostra fantastica nonna, ci ha insegnato il preziosissimo valore dell'amicizia. Mickey è stato il primo a sapere del mio orientamento sessuale, e quando avevo dei problemi con gente omofobica, si schierava sempre dalla mia parte e mi difendeva a spada tratta. Fù il primo a sapere di me e Zacky, e mi ricordo che tornò a casa in fretta e furia perchè voleva parlarne con me. Lasciando da sola la povera Alicia, dopo la loro prima notte insieme.

Lui mi è stato molto vicino, sapeva che non era facile, per me, ma mi ascoltava e mi stava accanto.

Quando io e Zacky ci lasciammo passai un periodaccio, abbiamo anche dovuto posticipare l'uscita del nostro album. Non riuscivo a dormire, non mangiavo, e ho dovuto avere un grande autocontrollo per riuscire a non prendere quella maledetta bottiglia nascosta addirittura in cassaforte, l'unico posto in cui Mickey non avrebbe mai potuto mettere mani.

"Signor way!" L'infermiera. Sarà venuta per il solito giro di controllo.

"C'è qualcuno che le è venuto a trovare. Posso lasciarlo passare?"

Wow, qualcuno allora si è ricordato di me! Sicuramente è Mickey, gli ho mandato un sms in cui gli chiedevo di portarmi almeno il cambio per domani. E dovrò anche chiarire questa faccenda una volta per tutte...guardondolo negli occhi e facendo parlare il cuore.

"Certo, faccia entrare mio fratello!"

Aggiusto un cuscino, giusto per non stare sdraiato, o chi lo sente quella mammina iperprotettiva...

Prendo il giornale e inizio a far finta di leggere, non ho ancora il coraggio di chiedergli scusa e guardarlo in faccia.

"Il giornale è al contrario Gee!"

Questa voce...Zacky....cosa ci fà lui qui? Dovrebbe essere in California a registrare il nuovo album.

Piano piano abbasso il giornale e lo vedo.

Perfetto, solo questo...Mi guarda negli occhi, e capisco che sa. Sa perchè sono qui, e che cosa ha provocato l'incendio.

"Z-zacky..."

 

 

-Zacky-

Arrivato in ospedale chiedo subito informazioni. Mi dicono che si trova al secondo piano. Salgo pieno di dubbi. Cosa dirgli? Che mi dispiace? Che vorrei non facesse più certe cose ? Non lo so.

"Scusi? Mi potrebbe dire dov'è diretto?"

Classico di Mickey. Avrà fatto mettere un'infermiera che controllasse il piano. Alcuni fan sono incredibilmente tenaci.

"Ehm, camera 275. Sono qui per vedere il signor Way."

"E' un parente?"

"Si, sono suo cugino."

L'infermiera mi guarda perplessa. Probabilmente non vede nessuna somiglianza tra noi.

"Va bene. Solo un secondo."

Mi lascia per entrare in camera di Gerard. Dopo un pò la vedo tornare sorridente.

"Può entrare."

"Grazie mille." Le rispondo.

Entrando in camera vedo Gerard intento a leggere un giornale, al contrario.

Classico. Sicuramente si aspettava un suo compagno di band,venuto per fargli la predica.

"Il giornale è al contrario Gee!"

Nessuna reazione. Poi abbassa, lentamente, il giornale, e mi guarda.

"Z-zacky..."

Sorrido.

"Come stai?" Gli chiedo sedendomi sul letto.

"Potrebbe andare meglio. Tu?"

"Anche, grazie."

Silenzio. Per almeno cinque minuti nessuno dei due ha avuto il coraggio di parlare. Strano ma vero, non so cosa dire. Mi sento in imbarazzo. Con l'uomo che amo.

"Perchè sei qui?" Mi chiede piangendo. Ero troppo preouccupato per me, che ho finito per ignorare i suoi sentimenti.

"Mi ha trascinato qui Matt con una balla colossale. La verità me l'ha detta Tom. Ci credi? Tom..." E faccio un piccolo sorriso.

"No, perchè sei venuto?"

Già, perchè?

"Perchè volevo vedere come stavi."

Ancora silenzio. Ci sentiamo troppo imbarazzati. Non riusciamo neanche a guardarci negli occhi.

"Hai ricominciato Gerard?"

"Ho 27 anni, so quello che faccio."

"Non ho dubbi. Ma non pensi che, a lungo andare, potrebbe farti del male?"

"Te lo chiedo per l'ultima volta. Che sei venuto a fare qui?"

"Sono venuto per parlare con te. Perchè, nonostante tutto, sono molto affezionato a te e ti voglio..."

"Sta zitto."

"Cosa?'"

"Sta zitto!" Mi urla in faccia.

"Dov'eri tu quando non riuscivo ad alzarmi da un fottuto letto? E dov'eri quando mi rifiutavo di mangiare? E quando ho ripreso a bere? Dov'eri Zacky, dove?"

Non c'ero. Non c'ero perchè pensavo di farti soffrire di meno. Ma a quanto pare mi porti ancora del rancore.

"Scusate, qualche problema?" L'infermiera, maledizione.

"No, va tutto bene. Vorrei solo riposare." Risponde Gerard. E già so che cosa mi chiederà quella rompiscatole.

"Mi scusi..."

"Si, vado. Ehm...Gee. Posso chiamarti stasera?"

"Non ti assicuro che risponderò."

E vado via.

Ho bisogno di stare da solo. Di pensare. Ho agito troppo d'impulso.

Il posto mio e di Gee...il nostro giardinetto nascosto, ecco dove posso rifugiarmi.

Mi fermo a comprare delle sigarette e dopo circa dieci minuti sono arrivato. Circondato dalla natura, come piaceva a lui.

Non sono solo però. C'è un uomo, che piange.

Non so se avvicinarlo. Bah...farò la mia buona azione quotidiana.

"Scusi, ha bisogno di aiuto?"

Il soggetto si gira e con stupore scopro che lo conosco. E bene pure.

"Che ci fai tu qui? Chi ti ha detto di venire?"

Mickey....non fare così...

"Non ti rendi conto che peggiorerai solo la situazione? Che mio fratello sta in quello stato per colpa tua?"

Ancora batoste. In fondo, me le merito.

"Mi ha trascinato qui Matt con l'inganno. Non sapevo niente. L'ho saputo per caso. Non so come lo sia venuto a sapere!"

"Bob....è stato sicuramente lui." Adesso è veramente arrabbiato.

"Non pensi che questa visita potrebbe fare bene a Gerard?"

"No. All'inizio si sentirebbe bene. Ma dopo soffrirebbe. Come è successo l'ultima volta."

Cosa devo fare? Come posso far si che Gerard smetti di avercela con se stesso?

 

 

-Mickey-

Sto per strada con Zacky. Non parliamo di Gerard, non ne ho voglia. E scommetto neanche lui.

Ci limitiamo a parlare del nostro lavoro.

"Bè, adesso siamo in vacanza, ma tra qualche mese, verso dicembre, torneremo in studio. Vorremmo far uscire il nuovo cd per l'estate." Mi dichiara.

"Capisco, noi non sappiamo ancora niente, ma penso che usciremo pochi mesi dopo."

"Ci avresti mai pensato? Cioè, noi che ci odiavamo..."

"Io ti odio ancora Baker!"

Ridiamo al ricordo.

"Dopo quasi dieci anni ci ritroviamo qui, al punto di partenza."

"Parla per te! Io sono diventato davvero bravo." Mi risponde scherzando.

"Ricordi quando organizzavamo gli scherzi? Lo dobbiamo fare qualche volta. Un bel ragnetto nella custodia della chitarra non sarebbe male!"

"Maledetto! Non lo fare, non voglio morire d'infarto!."

Ancora risate.

"Dopotutto, mi piaci, sei un bravo ragazzo." Adesso sono serio.

"Way, non ci provare. Sei sposato adesso. O lo hai già dimenticato?"

"Stupido! Dico davvero. Siete dei ragazzi stupendi, molto gentili ed onesti. Vi apprezzo molto."

"Sono bellissime parole Mickey, grazie."

E mi rivolge un sorrisino malinconico. So a cosa pensa. Che cosa si crede...che io abbia dimenticato? Ricordo ancora quanto eravamo amici, le partite a baseball, le bevute collossali dopo ogni live...e le sue guance bordeaux quando mi parlava di mio fratello.

Mio fratello.

"Sei stato da Gee vero?"

"Si."

Eccola. La parte che stavamo aspettando.

"Ti ama ancora, sai?" Gli confesso.

Sorride.

"E tu lo sai che è ricambiato, vero?"

"Certo che lo so. E so anche che sei il miglior ragazzo che avrei mai potuto sperare per mio fratello. Ma, il problema è farvi tornare insieme."

E lui sorride. Non vuole aprirmi il suo cuore.

"State da Bob giusto?" Forse è meglio cambiare discorso.

"Si, oh cavolo! Avevo promesso a Tom che avremmo giocato con il camion della polizia. Adesso chi lo sente Shads..."

"Wow, figo! Immagino che bello. Fai scontrare due macchinine e poi, magicamente...arriva il camion! Ah ah ah...!"

"Invece di ridere, perchè non inizi a fare un pò di pratica, paparino?"

"Zitto Baker...non me lo ricordare. Sto praticamente morendo di paura, piuttosto, a te che ti serve tutta questa pratica, se non avrai figli?"

"Io posso sempre giocare con i miei nipotini....o no?"

Altre risate. E' sempre stato così con lui. Gli voglio bene. E' tanto riservato, ha cercato più volte di eludere le mie domande. Ma in fondo, è riuscito a tirarmi su di morale.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML E

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** *Capitolo 3* ***


*Capitolo 3*

*Capitolo 3*

 

Ed eccoci di nuovo qui. Ringrazio immensamente tutte le persone che seguono questa storia, mi rendete ogni giorno più felice!

Un grazie và in particolare a chi recensisce. Quei dolci angioletti che mi fanno tanti complimenti, che io adoro...grazie grazie grazie!

Vale Vengeance Sevenfold

Nightingale

_DyingAtheist

Questo, ahimè, è l'ultimo capitolo del 2010, quindi, ne approfitto per augurarvi Buon Natale, e un felicissimo anno nuovo e sereno. E mi raccomando, il 28 Dicembre, spendete anche un minuto, in omaggio a quel fantastico uomo che è stato e rimarrà sempre The Rev, che in questo capitolo farà una piccola apparizione. Se poi, visto che a Natale siamo tutti più buoni (Io per esempio sto pubblicando un capitolo moooooolto interessante dal punto di vista di Gerard XD) qualche recensioncina in più mi farebbe piacere.

 Detto questo...vi lascio alla storia. un bacione a tutti...Simmy...

 

 

-Matt-

Dove si è cacciato quel maledetto chitarrista? Sono quasi due ore che se n'è andato. Ha scoperto tutto, e perchè? Perchè mio figlio, da bravo bambino ingenuo qual'è, ha spiattellato tutto. E senza esitazioni, il mio migliore amico si è precipitato in ospedale. Nel frattempo parlo con Jimmy al telefono, gli ho spiegeto un pò la situazione, dovrebbe raggiungerci domani.

"Matt, secondo te, stanno facendo qualcosa?"

"Che intendi dire?"

"Insomma, staranno facendo quello che fanno le coppie normali?"

E' andato. Cristo santo, sono passati dici anni. Sono stati insieme per tantissimo tempo....e si ricorda di farle adesso certe domande?

"Jim, loro erano una coppia normale. Tom, scendi subito dal tavolo!" Dico cercando di prendere mio figlio prima che capitomboli giù dal tavolo.

E chissà perchè la mia mente torna indietro di qualche anno. Precisamente al giorno in cui Jimmy ha picchiato Zacky. Quanto è cambiato il nostro batterista. Di uguale ha lasciato solo il soprannome, The Rev...Ricordo che aveva deciso di farsi chiamare così perchè era seriamente intenzionato a celebrare il matrimonio di quei due...

"Mah...mica tanto. Comunque, esco, vado a farmi un bicchierino."

"Hey, anche tu, cerca di non esagerare."

"Si papà!" E chiude.

Questo è un altro da tenere sott'occhio. Che soggetti. Ma tutti io me li dovevo trovare?

"Siamo tornati!!!"

Grazie al cielo. Sembra piuttosto felice...vuoi vedere che Jim ci ha azzeccato?

Con Zacky c'è Mickey. Ecco il motivo di tanto buon umore.

"Sei un idiota!" Gli urlo.

"E perchè?" Mi chiede innocente.

"Perchè Tom ti ha aspettato piangendo per due ore. Ti rendi conto?" E gli faccio l'occhiolino per fargli capire che scherzo.

"Davvero? Mi dispiace. Anzi, sai che faccio? GLI VADO A COMPRARE UN BEL CAMION DELLA POLIZIA!!!" Urla sperando che Tom senta.

Sentiamo il rumore di piccoli passettini e poi, Tom, già in pigiama, si affaccia dalla porta con la sua testolina bionda.

"Non lo voglio. Io voglio quello dei pompieri!"

Subito Zacky raggiunge mio figlio. Gli deve ancora una gara che perderà sicuramente.

"Almeno rimaniamo in tema." Dice Mickey sottovoce.

Io lo sento e sorrido, non ha tutti i torti.

"Caffè?" Chiedo.

"Sarà almeno un' ora che non ne prendo uno, ottima idea Shads!"

Penso a quante ne dobbiamo sopportare ancora, di giornate, stupide, come questa.

-Zacky-

Finalmente Tom è andato a dormire. Mi ha stressato con quelle maledette macchinine. Le abbiamo fatte scontrare centinaia di volte, causando migliaia di feriti e urla immaginarie finchè...non arrivava il benedetto camioncino della polizia che sistemava le cose. Ovviamente, erano sempre i miei passeggeri ad essere colpiti, i suoi se la cavavano sempre con qualche graffio. E poi dicono che fare il padre sia difficle, perchè, fare lo zio è facile??

Sono le 20:00. Avevo chiesto a Gerard il permesso per poterlo chiamare. Ma ha esplicitamente detto che forse, molto probabilmente, non avrebbe risposto. Sono tentato dal mandargli un sms. Almeno sono sicuro che lo legge.

"Zack, noi andiamo a bere qualcosa, ti va di uscire con noi?" Mi chiede Shads.

"No, Grazie. Penso che andrò a letto presto! Voglio essere carico per domani."

"Eh? E che devi fare?"

"Stai diventando proprio vecchio...alzhaimer??? Dobbiamo aiutare tua sorella, ricordi?"

Vedo che scuote la testa.

"Ma non hai ancora capito che quella del trasloco era una scusa? E poi mia sorella sta alle Hawaii! Povero Vengeance...allora, vieni?"

"Ehm...magari domani, non ne ho proprio voglia."

Devo chiamare Gerard, rischiare il tutto per tutto.

"Ok, ehm...Zack, tutto bene, si?"

"Oh, certo certo."

"Noi andiamo, buonanotte!"

Sento la porta sbattere, e capisco che sono andati via.

Prendo il telefono e compongo il suo numero.

Resto a fissare quel dannato telefono per non so quanto tempo. Solo un misero tastino verde mi divide da Gerard. Chiamarlo non sarà la cosa giusta. Verrei sopraffatto da mille pensieri, mille emozioni, e finirei per sembrare un ragazzino alle prese con la prima cotta. Ma mi vedo costretto a farlo. Soprattutto se voglio, in qualche modo, cercare di salvare la vita della persona che amo.

Prendo un pò di coraggio e lo schiaccio. E' libero. Ha almeno avuto la decenza di lasciarlo acceso.

Dopo appena tre squilli, risponde.

"Pensavo te ne fossi dimenticato."

"Buonasera anche a te." Cerco di fargli notare il fatto che non mi abbia salutato.

Ma se ha risposto così, significa che questa chiamata la aspettava.

-Gerard-

Zacky non chiama ancora. Ho tanta voglia di sentire la sua voce. Oggi, dopo quella sorpresa, mi sono sentito strano, diverso, amato. Era l'ultima persona che mi aspettavo di vedere, anche se era l'unica che desideravo vedere. E' dimagrito. O forse sono i muscoli? Effettivamente sembrava più simile al vecchio Shads che al magrissimo Reverendo.

L'ho praticamente cacciato dall'ospedale. Non vedo l'ora di potergli chiedere scusa. Anche se probabilmente non chiamerà. Mi conosce. Sapeva che prima, quando gli ho detto che molto probabilmente non avrei risposto, non scherzavo. Ma adesso ho un infinita voglia di lui.

Il telefono squilla. Oddio, è lui. Di corsa prendo il telefono, per poi accorgermi che è un messaggio di Bob. Ecco, anche un sms mi andrebbe bene. Adesso come adesso sono così disperato che anche leggere una di quelle vecchie lettere scritte al liceo, mi farebbe stare meglio.

Bob si scusa. Dice di aver avvertito lui Matt, che poi ha avvertito Zacky. Spera che riesca a perdonarlo e che mi augura tutta la felicità di questo mondo. Io gli rispondo che non è un problema e che, anzi, lo ringrazio per la magnifica sorpresa.

Il telefono squilla. Maledetto Bob. Lui e questa mania dei messaggi. Non li sopporto, sono freddi e distaccati, una bella chiamata avrebbe fatto più effetto...

Mi dice che è molto felice per me e che domani passerà sicuramente con Matt e Valary.

Oh, bene. Mi dovrò sorbire il tenebroso Shadows.

Il telefono squilla. Ancora. Lo prendo svogliato. Non sopporto più tutti questi amici falsi che mi chiamano per sapere come sto. Non preoccupatevi, non sono morto. Continuerò a fare dischi e a stravendere, maledetti invidiosi. Da stamattina ho ricevuto un sacco di chiamate, anche da gente, famosa, che non conosco di persona, mi fa assolutamente schifo questa specie di interessamento passivo.

Ma il nome sul display parla chiaro: Zacky.

Ha chiamato. Sta chiamando. Devo rispondere.

E senza pensarci due volte, apro la chiamata.

"Pensavo te ne fossi dimenticato!" Gli dico con tono assente, ma per fargli capire che in verità, quella chiamata, la aspettavo dal momento stesso in cui aveva messo piede fuori dalla mia stanza.

"Buonasera anche a te." Mi dice ridendo. Il solito perfezionista educato, buongiorno e buonasera sono d'obbligo.

"Si si, buonasera."

"Ti sei calmato?" Mi chiede...Dio quanto è sexy la sua voce.

"Ehm...veramente non sono mai stato nervoso."

"Si certo, come no. Tutto ok? E' passato Mickey?"

"Come fai a sapere che Mickey è passato?

"Bè, l'ho incontrato dopo che me ne sono andato. Abbiamo chicchierato un pò."

Ecco spiegato il mistero di tanto buonumore.

"Gee, pensi ci vorrà molto tempo prima che tu esca dall'aspedale?"

"No, il dottor Filan ha detto che dopodomani posso tornare a casa. Non so quale, dato che la mia è diventata un grande falò, ma posso tornare. Perchè?"

"Sai che ci sono parecchie cose da chiarire vero? E non solo con me."

Sta parlando di Mickey, e della band. Devo delle scuse anche a loro. Non avevo intenzione di causare tanta sofferenza, e a ripensarci mi sento peggio.

"Zack, io metterò l'orgoglio da parte, per chiarire con i miei amici ma... tu cosa c'entri?"

"Gee..."

E' tornato nella mia vita improvvisamente, non gliel'ho chiesto io. Ci sto ancora male, e se ho ricominciato a bere è solo perchè non lo posso più avere accanto. Era piacevole anche solo parlarci con lui. Quando, per nasconderci, dovevamo andare al nostro <>. Smettevamo di essere quegli stupidi personaggi creati dalla, scarsa, notorietà scolastica.

Eravamo solo amici, solo amici e nient'altro. Due persone normalissime a cui piaceva bere e raccontarsi storie stupide. O magari scambiarsi pareri, su qualsiasi cosa, perchè, per quanto ne possiate pensare, Zacky era, ed è, un ragazzo intelligentissimo. Eravamo due fottuti ragazzi cresciuti insieme strimpellando una chitarra. Due persone che sono riuscite a mantenere il segreto più importante della loro vita, e tutto questo, per riuscire a tenere in piedi un'amicizia, per entrambi, sacra. Quando decidemmo di chiudere la nostra amicizia, anni fà, abbiamo sofferto come cani. E con il tempo, sono giunto alla conclusione che quel periodo ci è servito molto. Ci ha fatto capire cosa provassimo esattamente l'uno verso l'altro. Ma adesso rimpiango la nostra amicizia. Dopo una relazione come la nostra, non è possibile essere ancora amici. Non è possibile per tanti fattori. E non c'è cosa che mi rechi più dolore.

"Dimmi Zacky." E so già cosa mi dirà.

"Voglio seriamente parlare con te. Anche per ore, se necessario. Ma ho bisogno di capire alcune cose."

Quando ci lasciammo, gli feci una grande sfuriata. Non riuscivo a perdonargli il fatto che per lui fosse più importante la band. Io cercavo sempre di liberarmi, ma lui no...aveva la band. Io gli organizzavo bellissime sorprese, ma lui non c'era. Era a fare concerti. Siamo stati insieme sei anni, e solo il nostro primo anniversario lo abbiamo passato insieme...gli altri, li ho passati da solo a casa nostra.

Si, perchè comprammo anche casa. Era bellissima, non troppo grande, e nemmeno troppo eccentrica. Era la classica casa americana in stile famigliola felice. Avevamo un grande salotto, dove spesso organizzavamo feste con le band, una cucina in cui non abbiamo mai cucinato, un bagno con vasca idromassaggio e due camere da letto. Ognuno aveva la sua stanza, il suo mondo, ma passavamo tutte le notti insieme. Perchè ci piaceva così, lui era circondato da chitarre e spartiti, io da fogli bianchi e matite. Ma poi, dopo la nostra lite, traslocai, così come fece lui. Non abbiamo ancora venduto quella casa. Ogni settimana una ditta di pulizie passa di lì e gli dà una sistematina.

"No, non dobbiamo parlare di niente. Sai come la penso e non ho voglia di ripetermi."

Quanto mi costa dire una cosa del genere? Quanto?

"Gee, per favore, so che mi ami ancora."

"Io? Zacky, chi ti ha detto questa stronzata? Sono passati due anni!" Chiudo gli occhi per l'eccessivo sforzo. Mentirgli mi provoca uno strano dolore al petto.

"Quindi, non c'è più speranza?"

"No Zacky, mettitelo in testa."

"Ok, domani non vengo con Matt e Val, quindi...me ne torno direttamente in California!"

"Addio!"

"Ciao Gee..."

E rinuncio definitivamente alla persona che amo di più al mondo. In questo momento sento il mio corpo pesante. Come se mi stessero portando giù... giù, verso quel posto chiamato inferno.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** *Capitolo 4* ***


*Capitolo 4*

*Capitolo 4*

 

 

Ed eccomi tornata tra i comuni mortali. Per la vostra gioia, spero.

Mi dispiace non aver potuto aggiornare prima...insultatemi se volete.

Ringrazio immensamente tutte le persone che leggono e che mi seguono. Grazie.

Come sempre un grazie particolare a quelle personcine che mi riempiono il cuore di gioia. Ovvero:

_DyingAtheist

Vale Vengeance Sevenfold

nishe

friem

Nightingale

 

Sappiate che vi adoro!!! <3

Mi dispiace solo che il capitolo sia così corto, spero possiate perdonarmi...Buona lettura, un bacio!

 

-Zacky-

E' finita. E' fottutamente finita, per sempre.

Ed è solo colpa mia...gliene ho combinate di tutti i colori. Non ci sono mai stato, nè prima, nè adesso.

Nella nostra relazione era lui quello che dava il massimo, cercava sempre di far coincidere i nostri periodi di pausa, aveva ogni giorno una sorpresa diversa. Quando eravamo costretti a stare lontani, anche le nostre telefonate erano diverse. Lui era sempre felice, amava raccontarmi la sua giornata, il successo che avevano ottenuto, le domande strane di quella o quell'altra intervistatrice che cercava di fare la sexy con lui. Io...io mi lamentavo sempre. Di quanto mi mancasse, di come mi annoiavo alle interviste, di come odiavo passare le giornate sopra un maledetto tourbus. Non c'era nulla che lo potesse rendere felice ed orgoglioso di me. Anche quella volta, quando decidemmo di lasciarci di comune accordo. Io, dov'ero?

Adoravo stringere a me il suo corpo...era così caldo, pieno di affetto e gentilezza.

Quella stessa gentilezza che usava quando sfiorava il mio corpo, quella che mi dimostrava quando mi accoglieva tra le sue braccia ed io non facevo altro che provare un forte, intenso, senso di beatitudine. Tutto spariva quando stavo con lui, ogni pensiero scivolava via come acqua. Era diventato estremamente indispensabile per me e nulla riusciva a placarmi come lui.

Pensandoci a mente fredda, dopo due anni, non sono riuscito a concludere niente di permanente nella mia vita. Ho una band, si, ma non ci saremo per sempre, magari tra una decina di anni ci stancheremo e decideremo di scioglierci, rimarranno solo canzoni, di cui probabilmente un giorno, mi dimenticherò anche dei pezzi. Ma lui era davvero importante, era lui che credevo tassello indispensabile della mia vita vuota, piatta e monotona. Quell'unica persona che avrebbe accompagnato e migliorato, per sempre, la mia vita.

Una calda lacrima scivola giù dal mio occhio per posarsi su un paio di pantaloni. Sto facendo le valigie, è ora di tornare alla vita di sempre, fatta di successi, concerti e solitudine. Si, perchè quando sei famoso e sei costretto a sopportare gente tutto il giorno, stare a casa a guardare vecchie foto o vedere stupidi video è l'unica cosa che riesce a salvarti dal baratro in cui stai, inesorabilmente, cadendo giù.

-Gerard-

Gliel'ho detto. Finalmente più niente mi legherà a quell'uomo.

E' triste, tanto tanto triste. Non avrei mai immaginato di fare una cosa simile. Siamo diversi, troppo. Ma mi manca, e niente e nessuno me lo porterà indietro.

Non lo faccio per me. Fosse stato per me, l'avrei implorato di correre qui da me e poi l' avrei baciato, dicendogli magari tutte quelle cose rimaste sepolte nel mio cuore per due anni.

Lo faccio per loro, i miei compagni di band, magari anche i suoi, ma io non ne posso sapere niente.

So che la mia, di band, non tollera più che io soffra per lui. Gli ho mostrato il peggio di me negli ultimi due anni. Ero sempre nervoso e solitario, non festeggiavo mai con loro. Anche al matrimonio di Mickey ero abbastanza depresso. Non mi andava di festeggiare la felicità di qualcun' altro, quando invece, avrei voluto festeggiare la mia, di felicità. Non c'è stato niente che mi abbia potuto ferire di più. Vederlo lì, con noi, splendido e sorridente come sempre, senza neanche un briciolo di tristezza per la nostra felicità manacata. Senza pensare che magari, un giorno, potevamo esserci noi lì, festeggiati e amati dai nostri amici.

Non posso pensare che anche lui sia stato male come me. Non mi resta che odiarlo, odiarlo dal profondo del mio cuore, cercando magari di dimenticarlo. Senza pensare a lui come l'unica persona in grado di rendermi felice, perchè se sono in queste condizioni, è anche colpa sua. Colpa sua perchè non è stato in grado di mantenermi con lui, di stringermi tanto forte da farmi realmente suo, di dichiararmi il suo incondizionato amore. Potrei anche credere che lui mi ami ancora, ma chi mi assicurerebbe mai, che tutto tornerebbe come prima?

Ci pensa l'infermiera di turno a riscuotermi dai miei pensieri. E' arrivato qualcuno, per me, sicuramente sono Matt e Val. Avevano promesso che sarebbero venuti. Vedo entrare un uomo, non lo conosco, è...un fattorino? Cosa ci fà un fattorino nella mia camera?

"Buonasera signor Way! Sono stato mandato qui dal signor Zachary Baker, mi ha detto di consegnarle questo pacco."

Cosa ha in mente quel disgraziato? Cerca di riempirmi di regali? Neanche fossimo due stupidi liceali alle prese con la prima cotta.

Apro il pacco e trovo un'altra scatola. Mi prende in giro?

Questa, però, è diversa dalla prima.

E' una scatola si, ma ha una bellissima carta che la avvolge, con una grande coccarda rossa.

Sento un fremito lungo la mia schiena. Ho già capito cosa contiene questa scatola.

E sto cercando di trattenere queste dannate lacrime che spingono per scendere giù.

In fretta e furia, quasi come un disperato, tolgo quella bellissima carta, e mi ritrovo davanti uno splendido cofanetto in legno. Lavorato ed intagliato perfettamente. Lo pagai fior di soldi, e lo regalai a Zacky per il nostro primo anniversario. Dentro, c'erano le copie delle nostre chiavi di casa.

Ho paura. Non so cosa ci potrà essere dentro. Questo regalo sarà stato inviato con rabbia, forse neanche lui sapeva cosa stesse facendo, e spero, con tutto il cuore, di non trovare la sua chiave, quasi fosse un invito esplicito. "Non voglio più entrare in quella casa. E' tutta tua fanne ciò che vuoi!"

Con mano tremante apro la scatola. C'è un biglietto. Lo prendo, voglio leggere le ultime parole che mi dedica. Mentre prendo il biglietto uno strano rumore, proveniente dalla scatola, quasi un tintinnio, mi distrae.

E la vedo. La chiave. Mi assale un forte senso di inquietudine, di solitudine e angoscia. Cosa ha intenzione di fare? Molto lentamente apro quella lettera, sempre più spaventato dal contenuto. Finalmente l'ho aperta. Non è una lettera lunghissima, poche parole, breve ed essenziale, come al solito.

"Caro Gerard,

Adesso hai bisogno di una nuova casa, di ricostruire la tua vita ed andare avanti.

Puoi andare a trasferirti da subito in quella casa, se vuoi. La tua è, ormai, inagibile, e non potrai entrarci. Ho pensato che fosse meglio, per te, vivere in posto accogliente e che già conosci, senza bisogno di doverti riambientare in una nuova abitazione.

Ti lascio la mia copia in modo che tu possa sentirti più tranquillo, non verrò a disturbarti, a meno che non me lo chieda esplicitamente tu.

Fanne buon uso, e vivi in quella casa anche per me.

Con immenso amore,

Tuo Zacky V."

Ed è in questo momento che le lacrime scendono inesorabilmente, senza sosta, nessuno sarà in grado di fermarle. Nonostante il male che gli ho appena fatto, lui mi ha fatto un regalo stupendo.

E solo adesso, inizio a pensare, che in verità, ho lasciato quell'uomo, perchè non sono alla sua altezza...

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** *Capitolo 5* ***


*Capitolo 5*

*Capitolo 5*

Uhm...mi dispiace immensamente per il ritardo...chiedo scusa in ginocchio! Tra la fantasia che non collabora e il maledetto esame della patente che si avvicina, il tempo scarseggia sempre di più...Sono molto felice di vedere quante persone mi seguono ancora, grazie mille, non avrei mai pensato che questa storia venisse apprezzata, considerando il fatto che è il seguito di una precedente fanfiction. Questo capitolo è solo di passaggio, mi serviva per anticipare quello che succederà nei prossimi due, chissà, sicuramente capirete tutti e vi chiedo scusa già da adesso se ci metterò un pò di tempo per riaggiornare, ma i prossimi due capitoli penso che mi terranno sveglia anche di notte! XD

Detto questo, come sempre, ringrazio quei magnifici tre angioletti che hanno recensito il capitolo scorso. Grazie grazie greazie!!!

Penso di aver detto tutto...buona lettura! Un bacione Simmy!!

 

 

 

-Zacky-

"Torno ad Huntington Beach per il Natale!"

"Stai scherzando?? Ma avevamo deciso che avremmo passato il Natale a New York tutti insieme!" Urlo io di rimando.

"Abbiamo passato tante volte il Natale insieme. Questo lo vorrei passare con la mia famiglia!"

Mi arrendo alla volontà di Jimmy.

In fondo non lo posso mica obbligare. E non posso neanche dire la verità.

"Scusatemi, io me ne torno a casa!" Dico ancora rosso in viso per la sfuriata con Jimmy.

Nessuno dice niente, non si sente volare una mosca. Quasi stessero sperando che io dicessi una cosa del genere. Raccatto la mia roba ed esco dagli studi di registrazione. Stiamo registrando il nuovo album, e sembra essere più difficile del solito. Ultimamente abbiamo idee molto diverse e sembra che non riusciamo ad andare daccordo. Chissà cosa ne uscirà fuori.

Prendo una Marlboro dal pacchetto e la accendo, dirigendomi molto lentamente alla mia Mercedes.

Probabilmente provo invidia, lui rivedrà gli altri, rivedrà lui.

Se c'è una cosa che mi fà sentire un fallito è vedere che la mia band prova compassione per me. Non mi lasciano un attimo da solo, cercano sempre di farmi conoscere gente nuova. Ma non basta, non basterà mai.

Torno a casa e vedo lampeggiare il telefono. Un messaggio in segreteria. Faccio partire il messaggio e nel frattempo poso la mia chitarra e tolgo la felpa.

E' Mickey, insieme alla band...non tutta ovviamente. Mi fanno gli auguri di buon Natale e chiedono di andarli a trovare il prima possibile.

Sarebbe squallido rispondergli con un sms, quasi quasi lo chiamo.

Afferro il cellulare dalla tasca dei pantaloni e lo cerco in rubrica. Mickey Mouse Way...trovato!

Faccio partire la chiamata e attendo la risposta.

"Spero tu abbia un buon motivo Vengeance, perchè non sono caduto dalle scale per una stronzata!"

"Sei caduto dalle scale?"

"Certo per colpa tua, adesso, cosa ti succede?"

"Ah ah ah, niente, volevo ricambiare gli auguri a tutti, mi ha fatto molto piacere la vostra chiamata."

"Oh ma che gentile... grazie mille idiota! Ci siamo dovuti chiudere in bagno per quella telefonata..."

"E l'idiota sarei io??? "

"OK, siamo in due. Ah ah ah, tornate a casa per le feste?"

"No, torna solo Jimmy, noi andiamo a New York. Torniamo il 27 Dicembre."

"Allora ci vediamo.Magari organizziamo il capodanno insieme..."

"Meglio di no Way!"

"No problem...il fratellino parte per le Maldive il 30!"

"A una condizione!"

"Vengeance, devo finire di mettere le luci, ci muoviamo?"

"Niente scherzi e fiumi di birra...o non vengo!"

"Sicuro Baker...salutami gli altri allora...Buon Natale!"

"Buon Natale anche a voi! Ah dimenticavo..."

"Sta bene Zacky, non preoccuparti."

E la telefonata finisce lì.

Vado a farmi un bel panino, mi è venuta proprio fame pensando al cenone di capodanno.

-Gerard-

Mi sveglio di soprassalto. Non so neanche io cosa mi stia succedendo in questo priodo. Incubi su incubi. Non riesco neanche a dargli un senso, ma la cosa che più mi sorprende è che il sogno è sempre lo stesso. Zacky che piange, disperato, che non riesce a spiegarmi cosa sia successo, ed io, che più cerco di avvicinarmi a lui, più mi allontano, come se una forza superiore mi trattenesse. Ormai non ci faccio più neanche caso e come tutte le mattine, dopo esser sceso dal letto, vado a farmi un buon caffè. Ho imparato ad ignorare anche la tazza con su scritto il suo nome, quando apro la credenza.

Tornare a vivere in questa casa non è stato facile, c'erano troppi ricordi. Ricordi che non potevo neanche affogare nell'alcool. Non bevo ormai da tre mesi, e le bruciature di quella maledetta notte sono ormai un ricordo lontano, a parte qualche cicatrice. Mi sono reso conto che piangere non ha senso, significherebbe essere deboli. E' un pò come smettere di fumare. Che senso ha stare solo con gente che non fuma? Lo sforzo è minimo. Quando invece stai con tanti fumatori e sai che non puoi fare neanche un maledetto tiro, ti verrebbe voglia di strappargli quelle schifose sigarette e fumarle avidamente, ma ti trattieni. E quando torni a casa, sapendo di aver represso quel tuo grande desiderio, ti senti un uomo migliore. Un uomo capece di superare mille avversità.

E così è stato per me. Tanta forza di volontà. Ho rinchiuso in angolo segreto del mio cuore tutto ciò che mi ricorda lui. Adesso entro addirittura in camera sua. Ci sono i suoi vestiti, i suoi regali, c'è ancora una delle sue chitarre. La sfioro piano, e a volte sembra di tornare indietro nel tempo, a quando, mentre ero rinchiuso in camera mia, cercando di scrivere un buon testo, sentivo lui suonare. Ma adesso non fà più molto male, perchè appartiene comunque ad un passato bellissimo, che purtroppo, io, non voglio dimenticare.

Questo è il numero tre. Si, il terzo Natale che passo senza...Zacky. Fà ancora male pensare al suo nome. Il semplice "lui" è sempre andato bene. Sarà il terzo Natale di seguito che passerò con la mia famiglia. Do solito andavamo in qualche bella località esotica, dove potevamo essere solo Gerard e Zacky, due ragazzi che si amano. Ed è pensando a quei giorni che ho deciso di far passare due settimane di tranquillità ai miei genitori, a cui non ho mai fatto un vero e proprio regalo, neanche dopo tutto il successo e i soldi che ho ottenuto.

Ho regalato loro una fantastica crociera nel mediterraneo, quindi mi toccherà passare queste feste con il fratellino e la cognatina. Niente di spettacolare. Parleranno solamente della piccola peste in arrivo. Il ventre di Alicia inizia finalmente a vedersi, e non riesco ancora ad immaginarla grassa come una mongolfiera, tra qualche mese non riuscirò neanche a guardarla che scoppierò a ridere.

Ma per fortuna stasera ci sarà anche il mio angelo personale. La piccola e terribile Jess. E' così ingenua e così...piccola, che tutto quello che gli passa per la mente finisce per coinvolgerti e ti trasporta in quel suo mondo fatto solo di bambole e cartoni animati.

Non sono mai stato un grande Cristiano, ma il Natale è comunque una delle più belle feste che ci contraddistingue. Fatta di addobbi, dolci e grandi abbuffate...ah anche di regali.

Che adesso aspettano solo di essere scartati, e che mi guardano da sotto il meraviglioso albero che ho fatto insieme alla mia Jess la settimana scorsa.

E per adesso mi basta. Cercherò di nascondere i miei sentimenti e sorridere per ogni nostra piccola conquista. In fondo, è solo colpa mia se è finita in questo modo. Niente ripensamenti, niente solitudine e niente alcool. Questo è quello che mi aspetto da stasera.

Desidero passare una bella serata insieme agli amici di sempre, senza pensieri.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** *Capitolo 6* ***


*Capitolo 6*

*Capitolo 6*

 

 

 

E sono tornata, che dirvi, capitolo nato da un piccolo sclero alle tre di notte. Non so se vi piacerà, in realtà è una piccola riflessione di Gerard...riflessione che avviene dieci anni dopo la storia. Dal prossimo capitolo si ritornerà al passato, e la storia proseguirà normalmente.

Sono davvero molto felice di vedere quante persone seguono, certo, non ci sono molte recensioni, e me ne dispiaccio. Vuol dire che forse farei meglio a trovarmi un altro hobby??? Chi lo sa....

Un grazie infinito a quei due angioletti che hanno recensito l'ultimo capitolo:

friem

Vibeke Vengeance_Sevenfold

Ragazze vi adoro!!!

Detto questo, spero possa piacervi e incuriosirvi, e spero che nessuna riesca a capire di cosa parlo in questo capitolo...ah ah ah....Aspetto domande!!! XD

Un bacione, alla prossima, Simmy!

 

 

 

-Gerard-

Scendo piano dal letto, per evitare di svegliare l'uomo che dorme accanto a me.

Scendo le scale di casa nel silenzio più assoluto, in fondo sono ancora le cinque del mattino.

E' il 25 Dicembre 2019, e come ormai faccio da dieci anni, proprio in questo giorno e a quest'ora, mi siedo in cucina, una tazza di latte caldo a riscaldarmi e una sigaretta.

Ed inizio a pensare a quel giorno, quel mese, quell' anno. A pensarci bene, mi serve più di una sigaretta per affrontare di nuovo il passato.

Nonostante siano passati dieci anni e sia finalmente felice e soddisfatto della mia vita, tornano i fantasmi del passato, che rovinano ogni momento di puro amore e felicità. Ed improvvisamente mi sento un approfittatore.

E mi vergogno di me stesso.

Pensandoci dopo parecchi anni, è strano che io ricordi tutto alla perfezione di quel giorno, ma ho anche imparato che certe cose capitano e basta, ed è come se la mente percepisse ciò che potrebbe succedere e ti fà dei regali inaspettati. A me è rimasto forse il più bello.

Il ricordo di quel giorno.

Ricordo perfettamente quell'anno. E ricorderò per sempre anche quel Natale.

Fù uno dei più belli della mia vita. Tutto era iniziato con un' abbondante nevicata nella notte tra il 24 e il 25 Dicembre. La neve ricopriva ogni cosa. Intorno a me, era tutto bianco. Come in uno di quegli stupidi film per bambini. Ed era così che effettivamente mi sentivo.

Feci colazione e subito mi preparai per il pranzo natalizio che da lì a poco mi avrebbe accompagnato per tutta la giornata. I pranzi di Natale, da noi, sono come i matrimoni. Sai quando inizi e non sai quando finisci.

Uscendo per strada mi accorsi che non faceva poi così freddo, anzi era proprio una bella giornata di sole, non c'era una nuvola in cielo e quelle poche folate di vento gelido mi pizzicavano stranamente il viso.

Le strade erano piene di persone, tutti avevano almeno un regalo sottomano. E i bambini si divertivano a giocare con la neve e a costruire strani e deformati pupazzi.

Non mi sono mai fatto travolgere dall' atmosfera natalizia, dalla strana aria che si respira.

Non mi sono mai fatto coinvolgere dalla pura eccitazione dei bambini, in fondo, da piccolo, mi sentivo già un adulto bello e pronto.

Ma quell'anno si. Ero tornato indietro nel tempo. Come se dopo quell'incendio io fossi rinato. Non bevevo ormai da tempo e Zacky era comunque un pensiero costante nella mia mente, ma non faceva più male, non come prima.

Mi ero ripromesso di divertirmi quella sera, senza bisogno di utilizzare i paradisi artificiali che riescono solo a distruggerti l'esistenza.

E sarò sincero. Quella sera, da Mickey, mi divertii parecchio.

I miei compagni di band erano felici ed allegri come non mai...Probabilmente avevano anche loro capito che qualcosa stava per stravolgere le nostre vite.

Come immaginavo i gridolini di gioia erano tutti destinati ad Alicia e al pargolo in arrivo...le donne di casa le avevano regalato tutto il corredino necessario per il bambino.

Ma chi mi sorprese, in tutta la sua tristezza, fù Jess.

La mia nipotina preferita, anche perchè era ancora l'unica, aveva un piccolo problema.

Piccolo per me, ma quando si tratta di una bambina di 5 anni, il problema è insormontabile.

Dopo un pò di insistenza, da parte mia, decise di parlarmene.

La sua migliore amica, all'asilo, aveva un fidanzatino, e lei no.

E non riusciva a trovarlo perchè il bimbo che le piaceva non abitava nella nostra città. Il fortunato era un certo Tom Sanders.

Mi ripetè decine di volte quanto lui fosse carino e gentile con lei, delle loro brevi telefonate in cui lui le diceva di volerle bene e che sarebbe stata per sempre la sua migliore amica.

La mia nipotina acquisita aveva già problemi d'amore, tra l'altro un amore a distanza.

Tutti i piani miei e di Frankie non servirono  a placare la giovane Jess.

Ci avevamo scherzato parecchio su, quando i due bambini erano dei lattanti.

"E se poi si innamorassero?" Diceva Jimmy.

E partivano risate e progetti strampalati che ci impegnavano fino a notte fonda.

Eppure, quei due erano proprio destinati a stare insieme, anche adesso che di anni ne hanno 15.

Il pranzo iniziò per le due e si protrasse fino alle sei. Mangiammo di tutto, le donne di casa Romance si erano impegnate davvero tanto.

Alle sei e mezza per la gioia di Jess e anche di noi adulti, aprimmo i regali, davanti al camino di casa Way.

L'unico momento un pò cupo della serata fù la chiamata di Matt.

Erano le sette di sera, più o meno. E chiamò me...mi chiese di mettere in vivavoce, perchè suo figlio voleva fare gli auguri a tutti quanti recitando la poesia che aveva imparato all'asilo. Jess  era davvero felice, e non faceva altre che lanciarmi occhiate felici. Stava per sentire il suo Tom. Un momento fantastico e epico, oserei dire...con Frankie che lo interrompeva, ogni 5 secondi, facendo un applauso. E Tom ricominciava da capo. In tutto la poesia è durata...si, 20 minuti buoni. Ma finito con Tom, iniziarono gli auguri per me.

Avevo tenuto il telefono spento per due giorni interi, non volevo sentire nessuno di loro, ma ben presto mi accorsi che non potevo far finta di non avere un telefono. E almeno a Natale lo accesi, e quel grande figlio di buona madre, qual'è Matt, scelse il momento migliore per chiamare.

Sempre in vivavoce scambiai gli auguri con Johnny e Syn, dicendo le solite paroline di convenienza, spesso commentate da quei burloni di Frankie e Ray. E questo diede vita ad un'altra conversazione di parecchi minuti.

Jimmy era tornato a casa per le feste, e mi ero ripromesso di andarlo a trovare l'indomani.

Restava solo lui, e qualcosa nella mia testa mi diceva che non avrebbe detto niente, non avrebbe parlato con me. E come al solito mi sbagliai.

Quando Matt  disse che mi avrebbe passato Zacky, tutti in simultanea, quasi a farlo apposta, si girarono verso di me. Avevano gli occhi spalancati, quasi temessero una mia pessima reazione. Tolsi semplicemente il vivavoce e uscii in giardino per fumare una sigaretta. Non fù una lunga e brillante conversazione, poche parole, giusto per stabilire un piccolo contatto tra noi. Poche domande e poche risposte, e solite domande. "Come stai?" "Ti diverti?" "Che hai ricevuto?"...

Stranamente mi sembrò di tornare indietro nel tempo, quando, durante la scuola, ci chiamavamo il giorno di Natale facendoci queste stupide domande e ridendo come due adolesenti.

Eravamo tornati ad essere due amici, e mi sorpresi davvero tanto nel sentire la sua risata cristallina, così come mi sorpresi a sentirmi  ridere...con lui.

Per questo ricorderò sempre quel giorno, perchè diede vita ad un nuovo rapporto tra me e Zacky.

Un rapporto nuovo, ma che durò davvero pochissimo.

 

 

In quel momento nessuno dei due immaginava cosa aveva in serbo il destino.

A pensarci bene nessuno, nè dei My Chemical Romance, nè degli Avenged Sevenfold, poteva sapere.

C'era solo una persona che sapeva tutto...sapeva che cosa stava per succedere, cosa avrebbe potuto causare e nonostante questo, non parlò mai, si limitò a fare quello che è nella natura di tutti gli uomini, essere egoista.

Non sono qui per giudicare. Sarei l'ultimo sulla faccia della terra a poterlo fare. Lo stesso atto di egoismo l'avrei voluto fare io più volte, ma a quanto pare sono sempre stato un fifone.

Ma questa persona è comunque consapevole di ciò che ha creato. E' stato grazie a lui e al suo egoismo, se in dieci anni molte cose sono cambiate.

E, come ormai faccio da dieci anni, cerco di trovare la risposta a tutto. Ma puntualmente non arriva, e sarò costretto, probabilmente, a ripetere questo rito ogni Santo Natale della mia vita.

Quando penso che la mia felicità è nata dall'infelicità altrui, una domanda sorge sempre spontanea.

Ma se la persona in questione, quel giorno, non avesse peccato di egoismo, di me e della mia vita, cosa ne sarebbe stato?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=616163