Do you care if I don't know what to say?

di dizzyreads
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01. bright lights ***
Capitolo 2: *** 02. original prankster ***
Capitolo 3: *** 03. stay together for the kids ***
Capitolo 4: *** 04. if you're fucked up, you're to blame ***



Capitolo 1
*** 01. bright lights ***


brightlights

DO YOU CARE IF I DON’T KNOW WHAT TO SAY?

1. BRIGHT LIGHTS
La Poway High School di San Diego, era la tipica scuola superiore dove c’era la grande squadra di football della quale i giocatori si vantavano di essere i re del mondo, le cheerleader che ovviamente giravano intorno alla squadra credendosi di essere le loro regine, poi c’erano gli sfigati secchioni che erano ignorati da tutti e poi c’erano quelli soprannominati i “tipi strani” quelli che si vestivano in maniera più trasgressiva degli altri, anche loro erano presi di mira dagli tutti.
E poi c’erano quelli che non si identificavano in nessuno dei tanti gruppi sopra citati, Madison faceva parte di questo non-gruppo insieme alla sua migliore amica Mel, sorella di Travis Barker il batterista di un gruppo che aveva messo su insieme ai suoi due migliori amici Mark e Tom.
Mel aveva una cotta più che evidente per Mark e a lui sembrava non dispiacere ma chissà come mai nessuno dei due aveva fatto o detto niente, mentre tra Madison e Tom c’era uno strano feeling, c’era qualcosa tra i due ma non sapevano ancora cosa, peccato che Madison avesse già il ragazzo e quindi più di semplice amicizia non poteva esserci.
Il suo ragazzo era il quarterback della squadra di football, Cory, e inutile dire che non era molto apprezzato dai suoi amici, anzi nessuno lo sopportava ma lo stesso era per Cory che ce l’aveva in particolare con Mark, Tom e Travis...chissà perché poi, forse era geloso.
La scuola era ormai cominciata da un po’ ma a San Diego, non faceva mai troppo freddo, per questo la maggior parte dei ragazzi e ragazze se ne andava in giro con t-shirt o canotte e pantaloncini.
Così era per Tom che se ne stava seduto sul muretto vicino ai cancelli della scuola con una maglia nera della Hurley, un paio di pantaloni a cagarella beige che gli arrivavano a metà stinco e una cinta nera che teneva per bellezza e le sue fidate Macbeth nere e bianche ai piedi.
-Hotpants!- Sentì chiamare, alzò lo sguardo da terra per vedere il suo migliore amico, Mark venirgli incontro e salutarlo con quel suo solito sorriso da ebete per cui Tom lo prendeva spesso in giro.
-Mark Allan Hoppus!- Ricambiò il saluto lui con un sorrisetto furbo sul volto.
-Perché mi chiami con il nome per intero?- Chiese Mark appoggiandosi al muretto dove era seduto Tom.
-Oggi mi va di chiamarti così- Fece spallucce.
-Lo sai che lo odio- Affermò l’amico vagamente irritato.
-Appunto- Sghignazzò Tom, Mark alzò gli occhi al cielo e poi fece un cenno alle tre figure che gli stavano andando incontro, erano Madison, Mel e Travis.
-Ciao ragazzi- Li salutò Mad con un sorriso, mentre Travis dava varie pacche agli amici.
-Giorno ladies- Rispose Tom.
-Novità?- Chiese Mel sorridendo a Mark e viceversa.
-Mark Allan Hoppus ha una gran figata di notizia- Disse Tom tutto eccitato mentre Mark gli lanciava un’occhiataccia.
-Finiscila idiota-
-Cos’è questa cosa del nome completo?- Domandò Mel divertita.
-Stamattina si è svegliato così, vallo a capire- Borbottò Mark mentre Tom se la rideva.
-Se non lo capisci tu, allora siamo tutti fottuti- S’intromise Travis.
-Allora questa notizia? Tra un po’ arriva Cory e sapete che non vuole che sto con voi- Disse Mad guardandosi intorno.
-Quando mi darai il permesso di spaccargli la faccia così possiamo finalmente stare insieme e vivere felici e contenti?- Chiese Tom con vena scherzosa.
-Va all’inferno Tom- Rise Madison.
-Comunque, i Blink 182 hanno una serata!- Esclamò senza trattenersi dall’entusiasmo.
-Scherzi?! Davvero?- Melanie e Madison erano a dir poco entusiaste, non vedevano l’ora di sentirli dal vivo, nonostante si conoscessero da parecchi mesi ormai, non avevano mai avuto l’occasione di vederli dal vivo per un motivo o per un altro.
-Wow! Questa sì che è una notizia cazzo! Che aspettavi a dircelo! Dove e quando?- Chiese Travis.
-Ehm al ballo della scuola questo sabato, voi ci venite?- Domandò poi Mark alle due ragazze.
-Se suonate voi sicuramente, faremo coppia io e Mel- Rispose Mad ridacchiando.
-Tu verrai sicuramente con quell’idiota- Borbottò Tom contrariato.
-Attento a come parli Delonge, non mi faccio problemi a spaccare quel faccino che ti ritrovi- Disse una voce fin troppo familiare e poco gradita, Cory era arrivato e si era avvicinato a Madison per darle un bacio su una guancia.
-Uh che paura Hudson, me la sto facendo davvero addosso...- Disse fintamente impaurito Tom. -Coglione-
-Come hai detto scusa?- Sbottò questo cominciando a scaldarsi.
-Niente, non ha detto niente! Andiamo- Madison lo trascinò via dopo aver lanciato un’occhiataccia a Tom che alzò gli occhi al cielo.
-Bene, vado anche io ragazzi...vieni Trav?- Mel e Travis, come fratello e sorella che si rispettino, erano molto legati e avevano alcuni corsi insieme.
-Quando ti deciderai a invitarla al ballo Mark Allan Hoppus?- Domandò Tom non appena i due si erano allontanati.
-E tu quando ti deciderai ad ammettere che sei geloso marcio di quello stronzo di Cory?- Chiese Mark con un sorriso soddisfatto sapendo di aver fatto centro.
-Non dire stronzate-
-Puoi farla a tutti ma non a me, Hotpants- Tom sbuffò, sapeva che a Mark non poteva nascondere niente, lo conosceva meglio di chiunque altro e lo stesso era per lui, ma non l’avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso.
-Quindi la inviterai?- Insistette.
-Non so, forse...tu inviterai Mad?-
-Primo, ha il ragazzo e se quello lo sa mi ammazza davvero e poi perché dovrei?- Mark sospirò, prima o poi l’avrebbe fatto cedere.
-E da quando te ne frega se una tipa ha il ragazzo? Poi si vede che ti piace cazzo- Tom rimase in silenzio non sapeva che rispondere, sapeva che c’era qualcosa ma niente di fondato.
-Mah vedrò...- Rispose infine e Mark fece un sorriso soddisfatto.
-Come va a casa?- Chiese poi tornando serio, sapeva della difficile situazione familiare di Tom, i genitori non facevano altro che litigare da mesi ormai e Tom non riusciva a sopportare quella situazione né lui né sua sorella Kari e suo fratello Sean, per questo viveva la maggior parte del tempo nella casa della nonna che gli aveva lasciato prima di trasferirsi a Miami e poi era vicinissima a casa di Mark, ed essendo lui diciottenne poteva tranquillamente abitare da solo.
-Al solito, ieri sera sono andato a cena là...un disastro- Mark gli posò una mano sulla spalla e insieme si avviarono verso l’entrata della scuola, stava suonando la campanella d’inizio lezioni.
Per sfortuna per Tom, aveva una buona metà dei corsi con Cory ma c’era di buono che con lui c’era Mark e anche Madison peccato che stesse sempre appiccicata al ragazzo.
Stava letteralmente dormendo sul banco, era seduto all’ultimo banco sul fondo insieme a Mark che mentre l’amico dormiva si divertiva a fare stupidi disegnini sul suo quaderno in preda alla noia oppure scriveva qualche canzone.
-Tom...ehi Tom...- Si mise a punzecchiare l’amico che ancora dormiva placidamente appoggiato al suo braccio.
-Mmh...fff...- Mugugnò girandosi dall’altra parte.
-Che cazzo significa...svegliati coglione!- Mark gli diede un botta su un braccio e Tom alzò la testa di colpo, guardandosi intorno smarrito.
-Che c’è?- Sbottò girandosi verso l’amico.
-Ho scritto questa canzone- Disse passandogli il foglio, Tom la lesse per diversi minuti, cercando di carpirne il significato ma senza successo però era davvero divertente, infatti a stento si tratteneva.
-Che cazzo significa?- Chiese quindi ridandogliela.
-Boh, non ne ho idea- Tom si mise a ridere seguito a ruota da Mark.
-Delonge! Hoppus! Visto che vi divertite tanto...perchè non venite su alla lavagna a far divertire anche tutto il resto della classe?- Li riprese la voce acida della professoressa di matematica che li stava guardando con le mani sui fianchi e uno sguardo assassino.
-Ehm...no grazie- Rispose Tom scatenando qualche risatina.
-Non era una richiesta, venite immediatamente quassù- Ordinò alzando di qualche ottava la voce.
I due sbuffando si alzarono sotto lo sguardo dei compagni di classe e andarono alla lavagna, la professoressa con uno strano ghigno sul volto cominciò a scrivere alla lavagna una complicata e lunghissima equazione mentre i due malcapitati la osservavano con un mega punto interrogativo stampato in fronte.
-Prego, risolvetela- Disse dandogli due gessi in mano e sedendosi alla cattedra pronta a gustarsi le gaffe dei due che nel frattempo non sapevano che pesci prendere.
-Che cazzo dobbiamo fare?- Bisbigliò Tom all’orecchio di Mark.
-A me lo chiedi?! Porca puttana...non ne ho idea...magari questo lo togliamo con questo...- Borbottò l’amico facendo qualche scarabocchio alla lavagna.
-Mark non è che puoi togliere le cose come ti pare!- Mormorò guardandosi intorno sperando in qualche aiuto da parte dei compagni.
-Allora voi due?- Chiese la professoressa spazientita. –Vedo che avete fatto progressi- Commentò sarcastica.
Mentre Mark parlava con la prof, Tom si voltò verso Madison e vide che effettivamente stava cercando di suggerirgli sotto lo sguardo scocciato di Cory.
Tom cercò in tutti i modi di capire quello che stesse dicendo e più o meno era riuscito a comprendere come andare avanti.
Si girò verso la lavagna e si mise a scrivere quello che gli aveva detto Madison tutto compiaciuto, soprattutto dopo che la professoressa gli aveva detto che era tutto giusto.
-Sì! Sono un figo, sono un fiiiigo...- Cominciò a canticchiare improvvisando uno stupido balletto alla faccia di Mark che se la rideva.
-Delonge in punizione- Affermò la prof.
-Cosa?! Perché?- Sbottò shoccato.
-Per il balletto inopportuno- Mark scoppiò a ridere.
-Hoppus in punizione per aver deriso il tuo amico- A quel punto Tom scoppiò a ridere.
-E Duncan in punizione per avergli suggerito-
-Ehi! Ma...- Provò a protestare Tom ma la professoressa lo zittì con un gesto della mano.
In quel momento suonò la campanella di fine lezioni ma loro dovevano rimanere lì ancora due ore di punizione, ma per fortuna avevano un’oretta di svago in cui avrebbero dovuto pranzare.
Mark alla fine aveva deciso di chiedere a Mel se voleva andare al ballo con lui, così era andato a cercarla in biblioteca sapendo che l’avrebbe trovata lì, infatti non appena entrò la vide seduta ad un tavolo mentre leggeva un libro che poi scoprì essere di anatomia umana...era risaputo che Mel volesse diventare dottore una volta finito il liceo.
-Ehi Mel!- La salutò mettendosi seduto sulla sedia di fronte a lei.
-Mark! Che ci fai qui?- Domandò sorpresa.
-Punizione perché ho deriso Tom mentre faceva uno stupido balletto in cui mi rinfacciava il fatto che era riuscito a fare un esercizio alla lavagna suggeritogli da Mad...- Spiegò con voce annoiata, Mel si mise a ridere.
-Che disastro che siete...- Risero insieme. –C’è qualcosa in particolare? E’ strano vederti in biblioteca- In effetti ci era andato si e no due volte dall’inizio dell’anno ma era solo un dettaglio.
-In effetti sì...ehm volevo chiederti se...sì beh insomma...se ti andava di...uhm...- Strano ma vero, gli aveva preso l’agitazione e non riusciva a far altro che balbettare.
-Se mi va di...?- Lo incitò con un sorriso Mel, già immaginandosi quello che le avrebbe chiesto.
-Se...ehm...mi puoi prestare il libro di biologia? Io l’ho perso- Dopo quest’uscita si maledì mentalmente almeno cento volte, Mel rimase un po’ delusa, sperava davvero che lui le chiedesse di andare al ballo insieme e invece si era illusa inutilmente.
-Ehm...s-sì...certo...non c’è problema- Mark le sorrise un po’ imbarazzato e se ne andò continuando a maledirsi.
Nel frattempo Madison camminava per i corridoi della scuola alla ricerca di qualcuno dei suoi amici misteriosamente scomparsi, aveva litigato con Cory per essersi fatta mettere in punizione, Mel era sicuramente in biblioteca ma non le andava di andare là, Travis era tornato a casa, Mark era scomparso...e Tom...si sentì tirare per un braccio e venne trascinata dentro il bagno dei disabili.
Si girò e vide che era proprio Tom che si apprestava a chiudere a chiave la porta.
-Ehi Tom...ma che st...- Non fece in tempo a finire la frase che sentì le labbra del ragazzo premute contro le sue, ma la cosa non le dispiacque per questo lì per lì lasciò che Tom la baciasse e rispose anche al bacio, mentre Tom la faceva appoggiare alla parete.
Solo quando si staccarono per riprendere fiato, Madison si ricordò del fatto che quello che era appena successo era del tutto sbagliato e lei aveva il ragazzo.
-Tom...che stiamo facendo?- Chiese con un filo di voce, Tom non rispose le prese il viso tra le mani e la baciò ancora una volta senza lingua, un semplice bacio.
-Grazie e scusa- Disse infine con un mezzo sorriso.
-Scusa?-
-Sei finita in punizione per colpa mia...scusa- Spiegò accarezzandole una guancia, non era da lui ma era da tanto che voleva farlo.
Madison dal canto suo trovava tutta quella situazione così strana ma non poteva negare che le era piaciuto eccome e non le dispiaceva affatto, anche il fatto che avesse il ragazzo in quel momento non la preoccupava nemmeno un po’ , così fu lei a prendere l’iniziativa stavolta.
Riprese a baciare Tom con più foga e passione di prima, il ragazzo le passò le mani dietro la schiena sotto la maglietta facendole venire i brividi, lei gli tirò su la maglia fino a toglierla e lo stesso fece Tom facendola rimanere in reggiseno, poi Madison passò ai pantaloni trafficando un po’ con la cinta ma in breve entrambi rimasero in intimo.
Continuarono a baciarsi trascinandosi in giro per il bagno, Tom la prese in braccio e Madison si aggrappò con le gambe intorno alla sua vita e le fece aderire la schiena con la parete fredda del bagno, questo le provocò altrettanti brividi.
Alla fine anche le ultime rimaste a coprirli finirono a terra e poi si sa come sarebbe finita...

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Non sono molto convinta di questa storia ma ho voluta postarla ugualmente perché allo stesso tempo m'ispira, non so... ma siete voi a dover giudicare (: critiche e commenti sono ben accetti!

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Capitolo 2
*** 02. original prankster ***


original prankster 2. ORIGINAL PRANKSTER
Aveva tradito Cory.
Era l’unica cosa che le lampeggiava nella testa e non la faceva dormire, un pensiero fisso ma non si sentiva in colpa...non troppo, in fondo, sapeva che c’era qualcosa che non andava in Cory, ma ormai stavano insieme da due anni e quando ci si era messa era così contenta che uno della squadra di football si era accorto di lei che non aveva fatto caso a tutti i difetti che aveva soprattutto il suo essere così geloso e possessivo.
Poi era arrivato Tom e il modo di essere così divertente, spontaneo, idiota insieme a Mark, si divertiva un mondo stando con lui, sapeva che c’era qualcosa e finalmente aveva capito cosa: attrazione di ogni tipo.
Erano come le calamite, con l’arrivo di Tom, aveva cominciato a vedere Cory con occhi diversi dal solito, vedeva tutti i suoi difetti e non riusciva a trovare un pregio che la convincesse a rimanere con lui ma allo stesso tempo non se la sentiva di lasciarlo, sapeva che non poteva credere in una relazione stabile con Tom visto che andava a letto con mille ragazze allo stesso tempo, per questo Hotpants l’avevano chiamato.
Era una situazione di merda e non sapeva che fare.
Lo stesso era per Tom, non riusciva nemmeno lui a dormire, ripensava a quello che era successo nel bagno, probabilmente sarebbe cambiato tutto tra lui e Mad ma che ci poteva fare? Non era riuscito a resistere, era da tempo che voleva farlo e ora non riusciva a dormire.
Doveva assolutamente parlare con Mark era l’unico che potesse aiutarlo in quel momento, si alzò dal letto, si vestì come quel mattino e uscì di casa ignorando il fatto che fossero le due di notte.
Arrivato davanti casa di Mark, che abitava con la sorella Anne, ma quello era un dettaglio, Anne passava la metà del tempo dal ragazzo, aprì la porta visto che Mark gli aveva dato una copia delle sue chiavi per le emergenze ed in effetti quella era un’emergenza.
Entrò e facendo il massimo silenzio salì in camera da Mark che stava dormendo placidamente, gli si dipinse un ghigno sul volto, aveva voglia di fargli uno scherzo così si andò a sedere sul lato del letto dove Mark dormiva, accavallò le gambe e sospirò prima di cominciare a parlare.
-Ehi Mark! Come va?- Mark si svegliò di colpo e cominciò a urlare come un matto, balzò fuori dal letto e quando si accorse che era semplicemente Tom si calmò.
-Tom! Cazzo! Sei cretino? Che cazzo fai qui? Mi hai fatto prendere un infarto!- Sbraitò come una checca isterica a detta di Tom.
-Non riuscivo a dormire- Rispose semplicemente ridacchiando serafico.
-Embè vieni a svegliare a me cazzo? Ti giuro stavo per lasciarci le penne!- Tom continuò a sghignazzare.
-Devo parlarti- Mormorò appoggiando i gomiti sulle ginocchia e comprendoni il viso con le mani, Mark tornò serio di colpo, capiva che non era da Tom in effetti andarlo a svegliare alle due di notte se fosse stata una semplice cazzata, anche perché per Tom dormire è essenziale e sacrosanto.
Non riusciva a vedere l’espressione per via del ciuffo che gli copriva un occhio ma sapeva che c’era qualcosa che non andava.
-Cos’è successo Tom?- Domandò serio, l’amico sospirò.
-Credo di aver fatto una stronzata ma non mi dispiace d’averla fatta e la rifarei se potessi- Mark si grattò la testa più confuso di prima.
-Okay, andiamo di sotto che prendo un paio di birre eh? Ah comunque ho anche io una cosa da raccontarti e devo dire che sono stato un emerito coglione...- Mark continuò a blaterare.
-Sono andato a letto con Madison- Sbottò Tom mentre l’amico continuava a parlare imperterrito.
-Non so se dopo questa Mel mi vorrà più...- Si fermò un attimo. –EH?!- Esclamò shoccato.
-Beh letto non è la definizione più giusta visto che eravamo nel bagno dei disabili della scuola...ma la sostanza è quella- Spiegò Tom continuando a tenersi la testa tra le mani.
Mark rimase in silenzio non sapendo che dire, non stava a lui fargli la predica visto che molto probabilmente se l’era già fatta da solo e poi Mark non era il tipo da prediche, più che altro gli interessava sapere che avrebbero fatto.
-Che farete adesso?- Chiese per l’appunto.
-Non ne ho idea, consigli?- Mark ci pensò un po’ su.
-Beh forse dovreste parlare insomma...vedi che dice lei, a te lei piace lo so questo ma chissà se lei...-
-Ehi vacci piano con le parole...non ho detto che mi piace- Lo interruppe Tom puntando i suoi occhi scuri in quelli chiari di Mark che inarcò un sopracciglio.
-Non serve che lo ammetti, ti conosco troppo bene per saperlo già- Tom roteò gli occhi, tanto era inutile discutere con lui, quando Mark Hoppus si metteva in testa qualcosa era quella e basta ma su questo tratto erano simili loro due. –Comunque parlaci, vedi che ne pensa lei...- Tom si fece pensieroso e rimase in silenzio per qualche minuto.
-Hai ragione Mark, farò finta di niente grazie mille!- Esclamò infine soddisfatto, Mark sbuffò.
-Non capisco perché vieni a chiedermi consiglio se poi non mi dai retta ed è risaputo che io ho sempre ragione- Tom sghignazzò.
-Cos’è che hai fatto tu con Mel?- Chiese poi ricordandosi di quello che gli aveva detto prima.
-Beh ero andato in biblioteca per chiederle di venire al ballo con me ma quando sono arrivato lì l’unica cosa che mi è venuta da chiedergli è stato se mi prestava il libro di biologia- Tom lo guardò serio per un attimo ma non riuscì a trattenersi e gli scoppiò a ridere in faccia.
-E poi ti chiedi perché non ti do’ retta?!- Rise tenendosi la pancia.
Mark alzò gli occhi al cielo sospirando, uno a zero per Tom.
-Andiamo sotto ho voglia di giocare a Tekken- Sentenziò il chitarrista scendendo le scale.
-Adesso vuoi giocare alla play?- Sbottò incredulo Mark seguendolo.
-Sì perché? Tanto io non ho sonno e tu mi devi fare compagnia perciò prendi le birre che giochiamo-
-Certo, fa come se fossi a casa tua- Borbottò l’amico aprendo il frigo.
-Grazie!- Urlò di rimando Tom dalla sala.
Così alla fine si ritrovarono svaccati sul divano con i joystick in mano ad insultare i personaggi alla televisione e la birra aperta davanti a loro, alle tre di notte.
Il mattino dopo si svegliarono tutti indolenziti sulla schiena e il collo, Tom aveva dormito sul tappeto appoggiato al divano e la testa all’indietro, mentre Mark direttamente steso per terra abbracciato al joystick e una stesa di pop corn di fronte a loro.
-Aah...- Mugolò dolorante Tom alzandosi e stiracchiandosi, si guardò intorno, quella stanza era un disastro birre vuote, la ciotola di pop corn mezza svuotata, la prese e cominciò a mangiare lanciando qualche pop corn a Mark che ancora dormiva steso a terra.
Continuò finche non si svegliò.
-Tom...- Sbadigliò sonoramente alzandosi. –Che ora è?- Borbottò strofinandosi gli occhi.
-Uhm le otto- Constatò Tom guardando l’orologio a forma di gufo appeso alla parete; Mark sgranò gli occhi.
-Cazzo! E’ tardissimo! Dobbiamo essere a scuola a quest’ora!- Esclamò in preda al panico. –Adesso c’è quella stronza di matematica!- Tom spalancò la bocca, lanciò via la ciotola di pop corn che cadde a terra svuotandosi sul pavimento.
-Vado e torno!- Disse prima di correre via sentendo in lontananza Mark che lo insultava per aver fatto ancor più casino di quanto non fosse già.
Arrivò a casa e corse di sopra a cambiarsi, si mise un paio di pantaloni neri soliti molto calati, la cinta con le borchie e una maglia nera dell’Atticus.
Si lavò i denti e sciacquò la faccia, si guardò allo specchio, aveva una faccia stravolta con due occhiaie da far invidia a un panda, sospirò.
Avrebbe rivisto Mad e non aveva idea di come doveva comportarsi, certo aveva detto che avrebbe fatto finta di niente, ma se non ci riusciva? Che situazione di merda.
Complimenti Delonge, sempre nei guai ti devi ficcare se no non sei contento... Pensò scuotendo la testa.
Uscì di casa e cominciò a correre verso casa di Mark, non appena arrivò lo vide uscire di casa.
-Muoviti!- Gli urlò questo prendendo lo skate e ne diede uno pure a Tom che molto intelligentemente aveva dimenticato; in fretta e furia arrivarono alla scuola.
La campana era già suonata da un pezzo e arrivati davanti alla loro classe sentirono la voce acida della prof spiegare.
-Che facciamo entriamo?- Domandò titubante Mark.
-Ehm...direi di no, entriamo alla seconda- Mark annuì e non appena si girarono si trovarono davanti il bidello che li guardava male.
-Se non entrate lo dico al preside- Li minacciò con uno sguardo assassino.
I due sbuffarono ed entrarono nella classe, non appena misero piede dentro la stanza tutti si zittirono e tutti gli sguardi erano puntati su di loro, Tom notò che Madison era seduta vicino a Cory, forse avevano fatto pace.
-Delonge! Hoppus! Vi rendete conto dell’ora?- Sbottò la prof irritata e indicandogli l’orologio.
-Ehm...le...ehm...non lo so- Borbottò Mark con un debole sorriso.
-Le otto e venti! Ben venti minuti di ritardo! Qual è la vostra spiegazione?- I due si guardarono sperando che a uno dei due venisse una buona idea.
-Ehm...sì beh...ecco...- Mark non sapeva che pesci pigliare e Tom sbuffò.
-Fanculo...- Mormorò mordendosi poi la lingua.
-Tom! Che cazzo dici!- Mark si portò una mano alla bocca, se c’era una cosa che la professoressa di matematica non tollerava proprio, erano le parolacce in sua presenza e i ritardi e loro avevano infranto entrambe le regole.
-Dal preside!- Ordinò.
-No no prof! Aspetti...io non volevo dire fanculo...cioè oh...cazzo! ehm no! Scusi, scusi!- Farfugliò Tom facendo ridere la classe tranne che la prof che lo guardava non male, di più.
-Tom?- Lo chiamò Mark. –Sta zitto-
-Sì- Abbassarono lo sguardo ma non potevano far a meno di ridacchiare, che situazione assurda, era alquanto comica, certo se i genitori di Tom avessero scoperto che era andato di nuovo dal preside sarebbero stati cazzi amari ma che ci poteva fare? Lui non era fatto per la scuola.
-Dal preside, ho detto!- I due sbuffarono ancora e fecero come richiesto, tanto peggio di così non poteva andare.
Alla fine il preside decise di lasciarli andare per disperazione, gli aveva dato qualche ora pomeridiana di punizione, e il resto della mattinata fino al pranzo filò liscia.
Durante la pausa, erano tutti seduti al solito tavolo di fuori in cortile, Travis, Mark e Tom chiacchieravano di stronzate come loro solito mentre Mel e Mad parlavano tra di loro di cose da ragazze che i tre non avevano intenzione di stare a sentire.
Tom e Mad non si erano parlati, di tanto in tanto si lanciavano qualche occhiata molto significativa e Tom fremeva dalla voglia di poter baciare di nuovo quelle labbra che in quel momento erano così sensuali.
Sapeva che non poteva resistere, lo sapeva, si maledì nuovamente...era sicuramente nel suo DNA incasinarsi da solo.
-Ehi Mark... il libro di biologia che volevi- Disse Mel dandogli il suddetto libro, Mark sorrise imbarazzato e a Tom scappò una risata beccandosi poi una gomitata tra le costole.
-Spero tu stia ridendo perché stanotte ti ho strabattuto alla play- Disse Mark a denti stretti.
-Mh...te l’avevo detto che non sono bravo in queste cose- Si giustificò il chitarrista.
-Ma chi te l’ha fatto fare di venire a casa mia alle due di notte!- Sbottò il bassista.
-Ragazzi ma che cazzo fate voi due di notte?- Domandò Travis dando voce ai pensieri anche delle due ragazze.
-Tom e i suoi problemi esistenziali, stanotte è entrato in casa mia e mi ha fatto prendere un infarto! Poi ha voluto giocare alla play e ora si lamenta perché l’ho battuto almeno una centinaia di volte- Spiegò Mark tra i continui sbuffi dell’amico.
Tom spostò lo sguardo su Mad che lo guardava ridacchiando, gli fece un cenno verso la scuola con un occhiata che lasciava intendere di seguirlo.
-Bene, visto che vi divertite a insultarmi brutte checche, io ho un affare da concludere...in ehm...là- Si alzò sotto lo sguardo confuso e divertito degli amici e si diresse verso la scuola.
Dopo qualche minuto anche Madison si alzò.
-Ragazzi, vado a cercare Cory...non mi rivolge ancora la parola- Annunciò Mad consapevole del fatto che in quel momento Cory era l’ultimo dei suoi pensieri.
-Okay, saluta lo stronzo- Disse ironicamente Mark, lei sorrise e li salutò.
A Mark tutta quella storia puzzava alquanto ma tanto lui era il primo a dover star zitto visto che la sua situazione con Mel era un disastro sotto ogni punto di vista.

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Grazie per le recensioni *w* comunque so benissimo che le firme atticus, macbeth e famous sono state create anni dopo il liceo, ma vabè io me li immagino così (:

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Capitolo 3
*** 03. stay together for the kids ***


3. STAY TOGETHER FOR THE KIDS
 
Madison camminava ancora una volta per i corridoi, cercando di capire dove si fosse nascosto Tom ma per la seconda volta si sentì trascinare da una parte, questa volta dentro lo sgabuzzino dei bidelli.
-Mi porti sempre nei posti migliori Delonge- Scherzò prima che Tom appoggiasse di nuovo le labbra sulle sue in un bacio pieno di passione e desiderio, Madison lasciò che le sue mani scorressero indisturbate lungo la schiena e si infilassero sotto la maglietta di nuovo mentre lei intrecciò le mani nei suoi capelli scuri.
Dopo infiniti minuti, si staccarono per riprendere fiato.
Tom sospirò. –Volevo farlo da tutta la mattina- Disse infine accarezzandole i capelli.
Si sentiva strano, non era da lui essere così dolce con qualcuno, anzi era molto strano ma sarà che quella era una sua amica e si sentiva in qualche modo più legato a lei.
-Strano detto da te- Commentò sarcastica ma con un sorriso, gli si avvicinò e gli diede un bacio a stampo.
-Ah ah anche io ho un cuore eh- Le passò le braccia intorno ai fianchi facendola avvicinare a lui.
-Ah non lo metto in dubbio, devo andare ora...- Disse poi abbassando allo sguardo.
-Vieni al ballo con me?- Chiese invece lui senza staccarle gli occhi di dosso.
-C’è Cory lo sai- 
-Embè? Dai vieni al ballo con me- 
-Non posso Tom, mi dispiace, se Cory mi vede con te sono cazzi per tutti e due- Rispose preoccupata.
-Me ne fotto di quel cazzone, sono molto meglio io- Si pavoneggiò anche se Madison si ritrovò a dargli ragione mentalmente.
Mad sorrise. –Devo andare davvero, la prossima volta dove mi porterai? Nell’ascensore?- Scherzò facendo ridere Tom.
-Mmh...sexy- Tom la baciò ancora e ancora finche non pensarono che era meglio dividersi, la campanella sarebbe suonata a momenti e tutti gli studenti avrebbero affollato di nuovo i corridoi, sarebbe stato un problema uscire di lì.
Tom aprì la porta si guardo un po’ intorno, non c’era nessuno.
-Via libera- Si sistemarono contemporaneamente e se ne andarono ognuno in una direzione diversa come se niente fosse.
Quando Tom tornò a casa quel giorno pensò bene di passare a vedere come andavano le cose con i suoi genitori e non appena entrò lì trovò tutti seduti sul soggiorno, fratello e sorella compresi.
-Thomas, sei arrivato giusto in tempo- Gli disse suo padre facendogli cenno di sedersi sulla poltrona vuota accanto a Sean.
-In tempo per cosa?- Domandò allora confuso.
-Abbiamo qualcosa di importante da dirvi- Continuò Connie con estrema calma che fece innervosire Tom.
-Beh come avrete notato io e vostra madre litighiamo sempre più spesso in questo periodo e...abbiamo deciso di divorziare- Il silenzio calò tra i presenti, Kari spalancò la bocca shoccata, Shon in qualche modo se l’aspettava quindi si limitò a scuotere la testa mentre Tom cercava in tutti modi di mantenere la calma e non scoppiare.
-Co...cosa?- Farfugliò dopo un infinito silenzio Kari.
-E’ la decisione migliore- Rispose Connie.
-La decisione migliore o quella più facile? Siete dei cazzo di ipocriti- Disse Tom guardando i suoi genitori con grande rabbia.
-Thomas, non parlare così a tua madre- 
-Ah adesso la difendi? Che cazzo...siete...vaffanculo ok? Vaffanculo- Kari gli poggiò una mano su un braccio per farlo calmare.
 -Non ci posso credere, io...come avete potuto?- Chiese Kari con le lacrime in procinto di uscire.
-Voi dovete stare insieme cazzo, se ci amate come dite tanto dovete stare insieme per noi!- Si intromise Tom lasciando fuoriuscire tutta la rabbia.
-Ci abbiamo provato ma è troppo difficile, ci sono troppi problemi- Si difese il padre.
-Non ci provate neanche a risolverli! Che razza di genitori siete?!- Sbottò sempre più arrabbiato.
-Thomas per favore...-
-Per favore un cazzo, me ne vado!- Detto questo si alzò e si diresse verso la porta.
-No Tom! Aspetta!- Kari gli corse dietro quando ormai era sulla soia e lo abbracciò.
-Non te ne andare, non mi lasciare qui con loro- Lo pregò, Tom dal canto suo non voleva passare un altro minuto in più lì in quell’inferno di casa.
-C’è Sean- 
-Non è vero, lui se ne sta andando...ti prego Tom, non puoi lasciarmi qui da sola...- Tom sospirò, aveva ragione, nemmeno lui riusciva a starci figurarsi Kari che era più piccola.
-Prepara la valigia, vieni da me- Kari lo abbracciò con un grande sorriso e corse di sopra, Connie aveva ascoltato tutto.
-Thomas, prenditi cura di lei- Disse Connie abbracciando il figlio che non sapeva che dire, non credeva l’avrebbe presa così ma era lo stesso molto arrabbiato con lei e con suo padre.
 
La settimana proseguì liscia, Kari si era stabilita a casa di Tom e nonostante tutto il loro rapporto si era rinforzato, erano più uniti ma ovviamente non potevano mancare i battibecchi tipici di ogni fratello e sorella che si rispetti ed era terribilmente dura andare avanti sapendo che la loro madre era da sola in casa e il padre in giro a spassarsela con chissà chi, era dura pensare che non li avrebbero più visti insieme come una volta, che tutto quello che li legava e faceva di loro una famiglia unita, era andato in frantumi.
Tom aveva addirittura scritto una canzone dove esprimeva i suoi sentimenti riguardo il divorzio dei genitori e aveva deciso di far cantare le strofe a Mark mentre lui faceva il ritornello, Mark che lo capiva così bene perché anche lui c’era già passato in una situazione del genere.
L’avevano provata tutta la settimana, avevano intenzione di suonarla al ballo della scuola che era arrivato ormai.
-Tom, possibile che anche in queste occasioni devi vestirti da sciattone come tuo solito?- Chiese Kari affacciandosi alla camera del fratello che indossava i soliti pantaloni neri, le immancabili Macbeth, una maglia rossa della Hurley e un cappello nero dell’Atticus che gli lasciava cadere il ciuffo da un lato.
-E tu possibile che non sai apprezzare il mio stile? Sono un figo cazzo- Si pavoneggiò facendola ridere.
-Certo, se lo dici tu...-
-Sicura che non vuoi venire? Insomma...tu...da sola...- Kari ridacchiò.
-Thomas Matthew, per tua informazione anche io ho una vita eh...ho amiche e ho anche un fidanzato- Tom spalancò la bocca.
-Tu hai un...COSA? Chi cazzo è? Devo fargli un discorsetto a quel bastardo...- Kari scoppiò a ridere.
-Non fare l’idiota, non ci pensare neanche minimante di avvicinarti al mio ragazzo...tu piuttosto che vai con mille ragazze insieme- Tom alzò gli occhi al cielo, possibile che persino sua sorella glie lo rinfacciasse?
-Primo, devo mantenere alta la mia reputazione da Hotpants; secondo, sei troppo piccola per avere un ragazzo e terzo, le ragazze non possono fare a meno di me- Spiegò elencando tutto sulle dita della mano.
-Ma se tu alla mia età avevi già perso la verginità da un pezzo ormai!- Rise.
-Perché tu invece fai sesso? Non ci pensare neanche sei troppo piccola cazzo!- 
-Non sono affari che ti riguardano Hotpants- Disse allontanandosi mentre Tom rimaneva a bocca aperta.
-Che significa? Torna immediatamente qui! Non puoi andartene! EHI!- Gli sbraitò da lontano mentre Kari continuava a ridere.
-Sono le nove! Sei in ritardo!- Gli urlò dalla sua stanza.
-Non cambiare discorso...aspetta...le nove?! CAZZO! Porca...oh ehi...non finisce qui eh! Quando torno facciamo i conti!- Disse frettoloso prendendo lo skate e uscendo di casa.
Mark l’avrebbe ucciso, come minimo, e anche Travis, loro dovevano suonare alle nove! Cazzo! Fortuna che la chitarra l’aveva lasciata a scuola visto che quel pomeriggio avevano fatto le prove generali, la palestra non aveva un’acustica fantastica...anzi era proprio pessima, ma era il meglio che potevano pretendere perciò dovevano adattarsi.
Arrivato a scuola, era pieno di gente, tutti vestiti di tutto punto...per un momento si era sentito fuori posto, ma solo per un brevissimo momento, per poi ricordarsi chi era e che effetto faceva alle ragazze, infatti appena entrò due gli fecero l’occhiolino sorridenti.
-Tom! Sei in ritardo! Mark sta dando di matto!- Disse Mel che lo fermò proprio mentre stava andando verso la palestra.
-Lo so, lo so...ci vediamo dopo- Rispose sbrigativo, aveva paura di cosa gli avrebbe fatto Mark non appena l’avrebbe visto.
Non appena entrò negli spogliatoi, Mark e Travis si alzarono e gli andarono incontro con uno sguardo assassino.
-Ok, posso spiegare- Disse subito mettendo le mani avanti.
-Lo spero bene, ma siamo in ritardo quindi spiegherai dopo, ora dobbiamo portare i nostri bei culi sopra il palco- Solo in quel momento Tom notò come era vestito Mark: t-shirt di un orribile rosa, pantaloni a metà stinco, Vans e capelli sparati in tutti le direzioni.
-Ti senti gay stasera?- Chiese sghignazzando, Travis scoppiò a ridere.
-Un po’- Ammise il bassista con un sorriso.
-Immaginavo- Travis diede una pacca sulla spalla ad entrambi e salirono sul palco improvvisato e vari urli di approvazione e applausi si alzarono tra i ragazzi che si erano avvicinati al palco.
Presero gli strumenti in mano e Travis si posizionò dietro la sua batteria, poi Mark prese il microfono in mano.
-Sera ragazzi! Siamo i Blink 182 e questa è una canzone che ho scritto durante l’ora di matematica- Disse al microfono.
-Hoppus! In punizione!- Si sentì urlare tra la folla, quella voce così familiare che poi si scoprì essere proprio l’acida voce della prof di matematica.
-Non stasera prof! Mi dispiace...allora questa è Family Reunion!- Non appena cantarono i primi versi, i ragazzi sotto al palco scoppiarono a ridere sotto lo sguardo shoccato dei professori, soprattutto sul finale: I fucked your mom! 
-No okay, passando a cose serie...- Tornò serio Mark.
-E quando mai...- Commentò ghignando Tom.
-Ah ah...questa è What’s my age again?- Tom fece il riff iniziale che alcuni tra la folla riconobbero visto che non era la prima volta che lo suonavano in pubblico e cominciarono a saltare e urlare.
-Grazie! Grazie mille...ehi la prossima canzone è sull’innamorarsi!- Annunciò con un sorriso.
-Di cos’è che parla?- Chiese Tom al microfono.
-Non lo so...- Risero entrambi. –Questa canzone è sull’amore!- Travis fece rullare i tamburi.
-Vi dirò che cosa amo!- Disse Tom.
-Lo sai qual è la parte più bella dell’innamorarsi?- Chiese Mark all’amico.
-Sesso!- 
-Tutto sesso!- 
-Giusto!-
-E’ un piacere-  Il pubblicò rise di gusto, dato che la maggior parte era d’accordo con loro ma non si poteva dire lo stesso dei professori ma in quella serata era concesso tutto, perciò non potevano far altro che stare lì a guardare.
-Questa è Feeling This!- Il pubblicò urlo, era una delle più belle che avevano scritto e persino i professori cominciarono ad entrare nel vivo della festa, lasciandosi trasportare dalla musica.
-Ehi grazie mille! Questa è una vecchia...- Disse Tom cominciando a suonare Dumpweed che si concluse con un assolo improvvisato di Travis.
-Vai Travis!- Si sentì urlare tra le ragazze, sicuramente era Mel.
Proseguirono con Josie e Carousel, una delle canzoni preferite di Tom.
-Ed ora...- Cominciò Mark ma fu subito interrotto da Tom che intonava una canzoncina molto conosciuta che facevano spesso nei live e che faceva sempre ridere il pubblico.
-It would be nice...to have a blow job, it would be nice to have a blow job...- Canticchiò seguito da Mark che non riusciva a rimanere serio.
-From your mom!- Conclusero come al solito, facendo ridere tutti.
-Okay, comunque...questa canzone l’ho scritta qualche giorno fa...perchè beh...ho avuto qualche problema e così ho scritto, questo è il risultato...è una canzone sui genitori...penso che capirete tutto già dal titolo: Stay together for the kids- Mark gli fece un cenno per cominciare, sapeva quanto era dura per lui sopportare tutto questo, ma suonare era l’unica cosa che lo faceva sentire meglio.
Tom cominciò il riff iniziale e poco dopo Mark cantò la prima strofa, seguita dal ritornello che Tom cantò mettendoci tutto se stesso, tutti i suoi sentimenti, tutto quello che sentiva...la rabbia, frustrazione...tutto e se ne accorsero tutti, il che rendeva la canzone ancora più bella.
A fine canzone, urli e applausi si levarono tra i ragazzi.
-Ehi grazie...adesso vogliamo sentirvi urlare e scatenarvi perché questa è The rock show cazzo!- Altri urli ancora e cominciarono tutti a saltare, compresi Mark e Tom sul palco che suonavano le prime note della canzone.
-Ehi, Mark si sente un po’ gay stasera, fategli un applauso!- Disse Tom mentre i ragazzi eseguivano.
-Tom fotte i cani- Altre urla e risate.
-Ehi questa canzone la dedichiamo alle nostre M&M’s laggiù...- Tom si divertiva a chiamare così Mel e Madison per via delle loro iniziali uguali e perché stavano sempre insieme, partirono con All the small things anche questa conosciuta praticamente da tutti, era con questa canzone che si erano fatti conoscere in giro per i locali.
-Grazie! Questa è l’ultima la canta Mark!- La canzone di chiusura era Dammit, i ragazzi erano un po’ dispiaciuti che era già finito visto che ormai si stavano divertendo molto e il gruppo era davvero forte.
Alla fine i ragazzi salutarono e scesero dal palco e si diressero verso gli spogliatoi per farsi una doccia veloce per poi prendere parte ai festeggiamenti.
-Wow! Che cazzo di figata...avete visto quello di ginnastica come saltava? Sembrava assatanato- Disse Travis facendo ridere gli amici.
-E’ vero! Ma ho la strana sensazione che quella di matematica ci metterà in punizione lunedì- Borbottò Mark.
-Già, penso anche io- Gli diedero corda Tom e Travis.
-Ohi dopo con Mel come è andata a finire?- Chiese il chitarrista improvvisamente curioso, con la gaffe del libro di biologia ce l’aveva preso in giro per tutto il resto della settimana.
-Non gli ho detto più niente, alla fine ci è andata con il giocatore di football, Jonathan- Rispose caricando l’ultima parola con un tono di disgusto.
-Ah Hoppus sei un tale coglione- Lo prese in giro Travis, è vero era il fratello di Mel ed era molto possessivo nei suoi confronti ma non gli dispiaceva che le facesse il filo Mark, anche perché era uno dei suoi migliori amici e poi sembravano piacersi, peccato che uno era più ritardato dell’altro per quel genere di cose.
-Ma davvero- Confermò Tom annuendo.
-Tu piuttosto la tua storia con Madison?- Domandò Mark spostando il discorso via da lui.
-Non esiste nessuna storia tra noi...mai esisterà, beh siamo solo amici con benefici che poi di benefici ce ne sono pochi visto che ha fatto pace con quella testa di cazzo- Rispose Tom sbuffando.
-Delonge, la gelosia ti si porta via, ho persino fatto la rima! Schiaffa Trav!- Travis batté il cinque a Mark che sorrideva soddisfatto, mentre Tom roteava gli occhi.
-Che idioti che siete- Sentenziò scuotendo la testa.
-Disse lo scemo del villaggio- Rise Travis seguito a ruota dai due.
-Touchè- Sghignazzò il chitarrista. –Vado a farmi la doccia- 

********
Dopo mesi sono tornata ad aggiornare questa storia, beh è tornata l'ispirazione che devo dire...(: comunque questo capitolo non mi convince più di tanto, ma vabè, è il meglio che sono riuscita a partorire (pensa un po') e sì, il live l'ho ripreso da un vecchio live dei blink, traducendo i discorsi che facevano tra una canzone e l'altra ahah che geni...infine, volevo ringraziarvi moltissime per chi commenta, chi segue, chi legge e basta...qualsiasi cosa, un infinito grazie :D cercherò di aggiornare questa storia il più presto possibile, l'altro capitolo è già pronto :3 Ps. piccola nota su "Stay together for the kids" so bene che Tom non l'ha scritta in questo periodo, come tante altre canzoni che compaiono nel live che ho descritto...però ci stava bene e ho voluto metterla a tutti i costi, come anche Feeling This (:

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Capitolo 4
*** 04. if you're fucked up, you're to blame ***


04.  IF YOU’RE FUCKED UP YOU’RE TO BLAME

La festa stava proseguendo alla grande, tutti si divertivano come sempre e i professori socializzavano tra loro, tipico di ogni party scolastico.
-Ragazzi!Siete stati fantastici!- Esclamò Madison andando ad abbracciare i nostri tre moschettieri che se ne stavano bellamente al bar a bere qualcosa.
-Sì beh modestamente...- Si pavoneggiò Tom ricevendo in cambio uno scappellotto dietro la testa proprio da Madison.
-Mel?- Chiese Mark con gli occhi che gli brillavano.
-Ehm...- Madison si guardò intorno e la vide appiccicata a Jonathan sulla pista da ballo, Mark seguì il suo sguardo e la vide, ma in fondo come poteva biasimarla? Era colpa sua se ora era tra le braccia di quel fantoccio e non tra le sue.
-Io gli spacco la faccia a quello!- Esclamò Travis vedendo sua sorella.
-Non mi sembra il caso Trav- Lo calmò Mark anche se era completamente d’accordo con lui.
-Maddy!Eccoti...- Cory comparve alle spalle della ragazza baciandole la guancia, Tom alzò gli occhi al cielo. –Ragazzi...siete stati bravi stasera, complimenti- Rimasero tutti a dir poco stupiti da quel complimento, in cinque anni di liceo era la prima volta che accadeva qualcosa del genere.
-Ehm...grazie- Rispose Mark stranito, Tom dal canto suo gli veniva il voltastomaco ogni volta che vedeva Cory scambiarsi effusioni con Madison, era davvero geloso? Scosse la testa.
Mi sto fottendo il cervello da solo, che cazzo di pensieri...
Prese la birra da sopra il tavolo e si diresse fuori dalla palestra, dopo aver lanciato un occhiata molto significativa a Mark che ovviamente capì subito.
Fuori si stava bene, nonostante fosse novembre inoltrato, non era troppo freddo ma nemmeno caldo, in fondo erano in California cosa potevano pretendere? Là non si vedeva un inverno con i controcazzi da chissà quanto tempo.
-Tom...- Si sentì chiamare quando si voltò notò con sorpresa Madison di fronte a lui.
-Ehi- Prese un lungo sorso dalla birra.
-Dobbiamo parlare- Disse con una serietà che non ammetteva repliche, Tom la guardò curioso. –Non qui, c’è troppa gente- Detto questo lo prese per mano e lo portò in un posto più appartato, a Tom si dipinse in faccia un ghigno furbo.
Una volta soli e lontani da tutti, rimasero a guardarsi per minuti che gli parvero infiniti, l’attrazione era tanto e infatti in men che non si dica si trovarono con le labbra incollate in un bacio che era tutto fuorché casto e semplice.
-No...aspetta- Madison lo fermò quando si accorse che il bacio si andava approfondendo. –E’ di questo che volevo parlarti- Tom la guardò confuso.
-Che c’è?-
-Questa cosa deve finire- Disse evitando accuratamente di guardarlo negli occhi perché altrimenti avrebbe sicuramente cambiato idea.
-Cosa? Perché? – Domandò sorpreso e stranito anche il ragazzo.
-Perché io ho Cory e mi sento in colpa a tradirlo così, lo sai...ti prego Tom deve finire...-
-Andiamo ma quello è un coglione, sai con quante ragazze andrà allo stesso tempo?-
-Perché tu non lo fai? Andiamo Hotpants, lo saprò no?!- Tom rimase in silenzio, che poteva dire tanto? Era vero, cazzo se era vero ma non gli andava giù la storia.
-Io non sono il tuo ragazzo...- Rispose ovvio, Madison inarcò un sopracciglio.
-Perché se lo fossi non lo faresti?-
-Cazzo, mi credi così senza cuore?! Non è che mi metto con una ragazza così tanto per...se lo faccio è perché mi interessa davvero e non avrei nessun motivo per tradirla- Peccato che non era mai stato così innamorato da non farlo, ma questo era un dettaglio, non serviva che glie lo dicesse.
-Ah ma davvero? Questa parte mi era sfuggita- Rispose sarcastica, Tom la guardò con un sorrisetto ironico.
-Okay...vuoi sapere una cosa?- Chiese Tom continuando a ghignare.
-Cosa?-
-Tu mi piaci okay? C’è attrazione tra di noi...non puoi reprimerla così!- Madison spalancò gli occhi, di certo non si aspettava una rivelazione del genere ma era anche vero che era di Thomas Delonge di cui stavamo parlando, chi poteva dire cosa gli passava per la testa? Nemmeno lui lo sapeva.
-So cosa c’è tra di noi...ma io ho un ragazzo, te lo ripeto, tante volte il tuo cervellino bacato l’avesse dimenticato- Tom sghignazzò ancora per niente turbato dalle sue parole. –Ma che hai da ridere tanto?- Sbottò esasperata, Tom rise di gusto.
-Perché sei una comica...- Rispose semplicemente.
-Sei uno stronzo! Mi spieghi qual è il tuo problema? Io sto con Cory fattene una ragione!- Tom roteò gli occhi.
-No cazzo non me ne faccio una fottuta ragione! Il mio problema è lui...mollalo cazzo, tu mi piaci e io ti piaccio- Neanche si rendevano conto che stavano urlando uno contro l’altro e si stavano avvicinando sempre di più.
-Certo io lo lascio e poi? Tu che cazzo fai? Lo sai persino tu che non sei uno che si impegna, tu ti scopi tutte e io non voglio far parte delle tue amichette!- Tom si aprì in un sorriso ironico che dava i nervi a qualsiasi essere umano presente sulla terra mentre giocherellava con il piercing con la sua lingua.
-Bene- La prese per un braccio e l’avvicino a sé, per poi baciarla. –Questo per dirti che non mi arrendo cazzo- Detto questo finì la sua birra e si allontanò dalla ragazza che rimase lì senza dire una parola anche perché lui non le aveva lasciato scelta.
Ma in che diavolo di guaio si era ficcata? Non che le dispiacesse, le era sempre piaciuto Tom...non l’aveva mai ammesso ne a se stessa ne a nessun’altro nemmeno Mel sapeva niente, ma quando cominciarono ad incontrarsi negli sgabuzzini e nei bagni della scuola di nascosto, quel pensiero cominciò a prendere forma e a diventare realtà peccato che lei aveva ancora Cory e non se la sentiva di lasciarlo per cosa poi? Sapeva benissimo che con Tom non avrebbe funzionato, lui diceva tanto ma in realtà era solo testardo come pochi e quando si metteva in testa una cosa, non si arrendeva finche non l’aveva...era solo perché quando vuoi troppo una cosa finche non ce l’hai non ti accontenti e poi quando alla fine la ottieni, non la vuoi più.
Sicuramente era quella la filosofia di Tom, pensò Madison un po’ amareggiata, ma in fondo che poteva pretendere? Magari un giorno sarebbe arrivata quella che l’avrebbe fatto capitolare, ma fino ad allora niente sarebbe cambiato.
Tom era rientrato nella palestra e si prese un’altra birra, quella conversazione l’aveva turbato non poco e tutto quello che voleva fare era bere finche non sarebbe stato più capace di fare niente.
In quel periodo andava tutto a puttane, i suoi genitori, la sua “vita sentimentale”, la scuola...su che cosa cazzo poteva contare? Sulla musica e su Mark e Travis, su loro poteva sempre contare ma fino a che punto? Aveva sempre creduto che avrebbe potuto sempre contare sui genitori e invece erano stati i primi a pugnalarlo alle spalle...
Ben presto le birre divennero due e poi tre...e via dicendo finche non perse il conto e si aggirava per la festa barcollando pericolosamente con l’ennesima bottiglia di birra in mano.
-Delonge!- Si sentì chiamare da dietro, si voltò e c’era Travis.
-Eeeeehi! Traaav! Amico mio, mi prometti che rimarremo amici per sempre?- Chiese abbracciandolo.
-Ma quanto cazzo hai bevuto...- Travis tentò di sorreggerlo come meglio poteva mentre Tom continuava a tracannare birra. –Vieni, ti porto da Mark-
Lo portò da Mark che stava di fuori a discutere con Mel, e purtroppo per Tom c’era anche Cory con Madison.
-Maaaark! Oddio Mark, mi è successa una cosa...- Tom si aggrappò a Mark.
-Ha bevuto?- Domandò il bassista a Travis.
-Secondo te?- Mark pensò che effettivamente aveva fatto una domanda davvero idiota, visto che neanche due secondi dopo Tom si mise a blaterare di cospirazioni aliene e del fatto che proprio un alieno aveva tentato di rapirlo nel bagno della scuola poco prima.
-Sì, immagino Tom...- Gli diede ragione sorreggendolo.
-Mark, comunque sia, quello che faccio non ti deve interessare- Disse Mel decisa e fin troppo seria.
-Certo che mi interessa cazzo!- Rispose Mark lasciando perdere un attimo le stronzate di Tom.
-Interessa anche a me eh!- Si intromise Travis.
-Trav, finiscila di starmi addosso! Non ho dieci anni so cavarmela chiaro? Non mi serve l’angelo custode e, Mark, con chi esco o che cosa faccio non sono cose che ti riguardano, okay? Ora levatevi dalle palle tutti e due!- Mel era decisamente furiosa, nessuno dei due sapeva come rispondere, non credevano una reazione del genere, non se la sarebbero mai aspettata da una come Mel era sempre stata una ragazza tranquilla e gentile, ma mai stuzzicare il can che dorme no?!
-Te l’avevo detto- S’intromise Tom con tono solenne, Mark gli diede uno scappellotto dietro la testa.
-Forse è meglio se lo riportate a casa- Disse Madison preoccupata.
-Ah non vedi l’ora che me ne vado eh...per quello che ti ho detto...- Madison lo fulminò con lo sguardo mentre lui ghignava furbo.
Cazzo, se solo avesse aperto bocca e detto qualcosa di troppo, sarebbe stata la fine per lei, Cory non era uno che perdonava facilmente e se avesse scoperto delle sue scappatelle con Tom...non osava neanche immaginare, come minimo sarebbe andato a spaccargli la faccia.
-Di che cosa sta parlando?- Tuonò Cory appunto.
-Niente è ubriaco non sa quello che dice- Rispose dura Madison lanciando un’occhiata molto significativa a Mark.
-Andiamo Tom, tua sorella mi decapita- Sentenziò scuotendo la testa, trascinandolo via seguito da Travis.

*****
Non mi sputate, vengo in pace :D so che sono in un ritardo schifoso, il fatto è che mi ero bloccata con questa fanfiction e non riuscivo più a scrivere niente, se avessi aggiornato mi sarei fermata subito dopo qualche capitolo e sareste rimasti a bocca asciutta D: peeeeeeeerò ho ricominciato a scrivere, l'ispirazione è tornata e viva la vida! come direbbero i Coldplay...ok basta u__ù ho scritto la stessa cosa nel capitolo precedente, vabè lo so che questo capitolo è schifosamente corto, si è uno sputo di capitolo però spero proprio di aggiornare presto visto che l'altro è pronto (:
beh come sempre vi ringrazio infinitamente, che continuate a seguirmi, grazie davvero *AA* spero vi piaccia <3

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