Io, il fantasma e.... gli MCR! (titolo provvisorio)

di MY_Chemical_Romance
(/viewuser.php?uid=123611)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il fantasma di nonna Rush ***
Capitolo 2: *** L'aula di chimica e un maestro di chitarra ritmica personale molto particolare. ***
Capitolo 3: *** Spazio autrice smemorata! ***
Capitolo 4: *** Secondo colloquio con Nonna Rush ***
Capitolo 5: *** Punizioni e fumetti ***
Capitolo 6: *** Sushi e solitudine ***



Capitolo 1
*** Il fantasma di nonna Rush ***


 
Sapete? Ancora non ci credo. Mi sembra assurdo, surreale. Ma è successo. E sono felice, malgrado tutto quello che ho passato. 

Salve. Mi chiamo Elisa, ma tutti mi chiamano Morgana, come la strega. Beh, mi considerano una strega. Forse perché mi vesto solo di nero, forse perché nessuno ha mai visto i miei occhi, sempre coperti dai capelli. Sono orfana. E sono un’emarginata. L’unica cosa che mi tiene in vita sono i My Chemical Romance. Quelle cinque creaturine riescono a tenermi in piedi. E ora sono qui: in questo letto squallido di una “casa famiglia”. È orrendo. Almeno ho l’Mp3 con i My Chemical Romance. Devo dormire. 
Alcune ore dopo…
Mi sveglio di colpo. Ho sentito una voce che mi chiamava. Cazzo, sto diventando matta. Nella stanza ci sono solo io. Mi giro dall’altra parte per dormire. –Elisa-  Una voce spettrale mi chiama. Ok, calma, saranno dei coglioni che mi fanno uno scherzo. Ora la voce nella mia testa si fa più chiara: - Diavolaccio! Elisa! Sei sorda?- È una voce anziana e femminile. Io urlo indignata: - Ok, bello scherzo! Adesso basta!- La voce: - Io uno scherzo? Io sono uno spirito, maledizione!- La cosa non è molto convincente, ma sono sola, fuori dalla porta non c’è nessuno e non è una registrazione. Chiedo: - Ma chi sei allora?-  La voce risponde: - Io sono Elena..- Mi viene in mente la nonna di Gerard (lo so ho una mente malata). Riprende: - La nonna di Gerard Arthur Way e Michel James Way. – No, no, no e ancora no! Non è umanamente possibile! Questo è un dannatissimo sogno! Elena dice: - Dimentichi che non sono umana, sono uno spirito! E soprattutto non è un sogno! Guarda se mi doveva capitare sta rintontita! – Sbuffa. Poi scoppia a ridere. Urla: -Bertie! Avevi ragione! è più difficile del previsto!- Ok è troppo reale per essere un sogno quindi mi fido. Chiedo: - Cosa vuoi?- Lei si fa seria e con voce pacata mi risponde: - Hai presente la canzone I’m Not Okay?- Io annuisco. Lei riprende: - Bhe, c’è un universo parallelo in cui quella canzone è reale. Gee, Frankie, Mikey Bob e Ray frequentano quella scuola. E qui viene il problema: ai piani alti- indica il cielo -...sono successi dei casini e qualcosa nel mondo parallelo è cambiato. Sempre per colpa di questi casini Gerard, Frank, Michel, Robert e Ray passeranno all'altro mondo giovani. Non si conosceranno e "ciao ciao" My Chemical Roamnce. E, ancora per colpa dei casini si è aperto uno squarcio tra i mondi e se loro muoiono là, muoiono anche qua.- Trasalisco. -Ma cosa c’entro io?-Lei risponde: - Tu c’entri perché sei l’unica che può andare lì e rimettere tutto a posto. Io posso portarti lì attraverso lo squarcio. Lo vuoi fare?- Mi chiede speranzosa. E se muoio? Beh tanto non ho amici né famiglia. Cosa me ne frega? Dico: - Voglio farlo.- Mi guarda e dice: - Pronta a partire?- Io annuisco. Mi si annebbia la vista, tutto comincia a girare vorticosamente.-
L’ultimo pensiero che faccio è: “Elisa, sei una cretina. Parli con uno spirito dentro la tua testa.”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'aula di chimica e un maestro di chitarra ritmica personale molto particolare. ***


“I’m not okay school” 
Wow. Sono nella scuola. Sono in quella scuola. C’è silenzio. Non è ancora arrivato nessuno. Mi rendo conto di dove sono: aula di chimica. L’aula di chimica! Vi rendete conto? L’aula di chimica!! Guardo con timore reverenziale la stanza, quella è il luogo di mille e mille fantasie della mia mente perversa.  Trovo uno zaino nero con disegni gotici rossi. Oltre ai libri di scuola trovo il libro da cui Mikes ha preso il nome per la band: "Ecstasy: Three Tales of Chemical Romance". Nello zaino trovo anche uno specchio. Mi guardo. Ho i capelli lunghi e neri, gli occhi azzurri. Sono magra. E non sono alta più di uno e settanta. Sento dei rumori. Cazzo stanno già arrivando. Guardo l’orario che ho trovato nello zaino. Prima ora: Chimica. Dio ti prego fai che sia in classe con Gee o Frankie o Bob o Ray. La gente inizia ad entrare. Sono a dir poco tesa. DOVE DIAVOLO SONO FINITI QUEI CINQUE???? Poi li vedo: Bob, nella folla. Ray è uno degli ultimi. Mikes e Gerard sono gli ultimi. Non vedo Frankie. Poi o noto: il suo metro e sessantadue è stato travolto da quei giganti. Si rialza, si ripulisce e si siede. Calmo. Come se non fosse appena stato investito da una mandria di imbecilli. Sono tutti diversi. Hanno in comune una cosa: l’espressione. Dice: “Che palle! Ma perché non ho bigiato?” Io sorrido, ma subito dopo mi faccio seria e scontrosa. È il mio carattere ed è meglio lo capiscano subito. E poi non voglio avere il sorrisino ebete da fangirl. Il prof mi presenta alla classe: - Oggi è arrivata una ragazza: Morgana. Lei viene da.. .- Sparo a caso la prima città che mi viene in mente: - Londra- Riesco a dire quell’unica parola con una carica d’odio, presunzione, ribellione e tristezza unica.  La classe mi guarda storto. Il prof mi lancia un’occhiata piena d’odio capendo che sarò una piccola ribelle e non gli darò meno grane di Way. Poi urla in modo che lo sentano tutti: - Morgana Knight con Frank Iero!- Oh, My Chemical Romance! Non ci credo. Sono con quell’adorabile nanetto che in futuro sarà tatuato-man! Io strimpello la chitarra e canto. Forse, se divento amica del piccolo grande mito riuscirò a migliorare un po’ nel suonare. Sto andando in iper-ventilazione. Calma. Respira. Okay: metti su l’espressione simpatica, fancazzista, lievemente depressa e aggressiva. Lui prima sorride, poi arrossisce e infine guarda per terra. Sembra un bambino. Ma io so che in fondo è un guerriero. Con gli adorabili occhioni da Bambi, ovvio, ma pur sempre un guerriero.  Vado al tavolo. Apro il libro e quella creatura chiamata professore inizia a parlare a raffica. Non ho la minima idea di quello che stia dicendo. Passo un bigliettino a Frank:
Ciao. Ci capisci qualcosa? Se è un sì aiutami, ti prego!
Ciao. No, non ci capisco nulla nemmeno io. Siamo nella merda se nessuno ci capisce nulla o sbaglio?
Sorrido
Sì, ma guarderemo quello che fanno gli atri e copieremo. Magari la sufficienza la raggiungiamo. Suoni qualcosa?
Lui sorride.
Speranza vana. Comunque suono la chitarra ritmica.
Faccio un sorriso. Lo sapevo benissimo.
Davvero? Anche io. Solo che non sono molto brava e non trovo uno straccio di maestro. 
Lui mi guarda e inclina la testa da un lato. 
Dopo un’eternità scrive:
Io suono da un po’. Se vuoi ti do una mano. 
È fatta!! Trattengo a stento le grida di gioia! Il mio primo successo.
Oh Dio, grazie! Quanto vuoi per lezione?
Scoppia a ridere.
Nulla. Mi piace aiutare le donzelle chitarriste in difficoltà. 
Passiamo il resto della lezione così. A parlare del più e del meno. A ridacchiare per le battute sul prof. 
Alla fine della lezione ci salutiamo. Io dico: - Grazie Fank Antony Thomas Iero Junior III. Ci conto per quelle lezioni.- Lui sorride e dice: - Ok, Morgana Knight. Ma… Come cavolo fai a sapere il mio nome completo?- Io sorrido, mi giro e me ne vado. Rido. Senza un motivo. Ho conosciuto il primo obbiettivo, e mi sta anche simpatico. Continuo a ridere. Alla fine essere qui non è poi così male. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Spazio autrice smemorata! ***


Innanzi tutto grazie Acid_Queen! Poi volevo dire che non scrivo questa storia a scopo di lucro. Non conosco i My chemical romance (sfiga!) e non mi appartengono (Acci.!). Tutto: persone, luoghi e oggetti non hanno a che fare con il mondo reale ma sono frutto della mia mente contorta! Okora mi sento meglio. Al prossimo capitolo.
P.S Mi scuso per la cortezza allarmente dei capitoli... non riesco a sctivere più di tanto -.- ç_ç

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Secondo colloquio con Nonna Rush ***


Non scrivo questa storia a scopo di lucro. Non conosco i My chemical romance (sfiga!) e non mi appartengono (Acci.!). Tutto: persone, luoghi e oggetti non hanno a che fare con il mondo reale ma sono frutto della mia mente contorta!
 
“I’m not okay school”
Le ore dopo passarono in fretta. Alla fine delle lezioni non so dove andare. Mi rifugio nel bagno delle ragazze. Provo a chiamare: - Elena?- Una voce nella mia testa mi risponde: - Ciao Morgana.- Sembra più dolce dal nostro primo incontro. – Vedo che hai conosciuto il nano tatuato.- Ok, ritiro tutto. Però vedo che parla con affetto. In fondo li adora. Forse anche io le sto simpatica. Naaah. Annuisco. Lei mi chiede come mi sembra Frank. Io rispondo: - Frankie? Semplicemente un mito. Con quegli occhioni da Bambi mi potrebbe chiedere di comprare un aereo e io lo farei. Poi è molto bravo a suonare. È adorabile, ma so che in fondo è un metro e sessanta di perfido spirito vendicativo. E per queso mi sta ancora più simpatico. – Lei ride. Io le chiedo: - Elena? Ho un dubbio che mi assale: ma Gee e Frankie sono gay?-  Lei mi fissa e dice: - Beh questo dipende da quello che farai tu. Se farai determinate cose si sposeranno con Lin-Z e Jamia. Se ne farai altre potrebbero finire insieme. Nella mia testa la sua voce si affievolisce mentre mi dice le ultime cose: - Uno l’hai conosciuto. Te ne mancano quattro. Poi li devi far conoscere. E devi fare in modo che formino la band. Ciao, buona fortuna.- Okay. Ho una responsabilità enorme sulle spalle: togliere due miti a due ragazze che probabilmente sono delle brave persone o essere egoista e farli “capitare” insieme? Forse dovrei farli mettere insieme, ma Lin-Z e Jamia? Ma va. Loro troveranno qualcun altro.! No! Si! No! Si! No! Si! No! Si! BASTA! Ci penserò dopo. Ora mi sorge spontaneo un quesito: dove diavolo dormo io stanotte? 

Spazio autrice!!
Allora: volevo ri-scusarmi per la cortezza dei capitoli. Acid_Queen, sarebbero una bella coppia ma sono indecisa: fare una MorganaxFrank? Una MorganaxGerard? O una semplice Frerard? Consigliatemi voi!! 

 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Punizioni e fumetti ***


Non scrivo questa storia a scopo di lucro. Non conosco i My chemical romance (sfiga!) e non mi appartengono (Acci.!). Tutto: persone, luoghi e oggetti non hanno a che fare con il mondo reale ma sono frutto della mia mente contorta!

Per stanotte ho dormito a scuola. Ho un mal di schiena boia. Ma giuro che faccio una cazziatone a Elena. È buona, lo so. Ma farmi dormire sul pavimento è crudele! Oggi a scuola non devo fare nulla. Sarà fuori che “lavorerò”. Le ore passano con una lentezza assurda e tutti i prof dicono pressoché la stessa cosa: - Knight! La ringrazio per essere tornata tra noi. Ora risponda alla domanda che ho appena fatto.- E io rispondo, perfettamente calma: - Non so cosa cazzo stava dicendo prof. E sinceramente me ne frego di come tizio ha vivisezionato una rana scoprendo una roba pallosssima e ovvia. – Ho fato tre viaggi dal preside. Mi ha messo in punizione. Evviva! Diciamo addio al piano! Mi tocca stare un’ora in aula in religioso silenzio. Ma perfavore! Io in religioso silenzio? Io, che non so stare zitta per pi di trenta secondi? Ok, sono matti. Comunque alla fine delle lezioni vado nell’aula prestabilita e chiudo la porta. Mi siedo. Perfetto, sono anche sol… SBAM! MA CHE DIAVOLO…? Uh. No. non è umanamente possibile avere una fortuna così dannatamente sfacciata! Sulla soglia c’è un ragazzo: capelli neri e lunghi, occhioni verdi stupiti. Si siede lontano. Vado vicino a lui. – Morgna Knight, sono di Londra.- Lui annuisce. – Non vuoi dirmi il tuo nome?- Lui fisa il vuoto e i ignora. – Peccato Gerard Arthur Way.- Sguardo stupito da parte sua. Sorrisino da parte mia. – Come diavolo fai a sapere il mio nome?- Chiede. Io rispondo: - Me l’ha detto un’amica qui a scuola.- Lui scuote la testa.: - Innanzitutto in pochi sanno del mio secondo nome. E poi ho sentito parlare di te. Tu in questi giorni di scuola hai parlato solo una volta cn qualcuno. Un tipo… come si chiamava? Ah sì: Frank Iero. In più lui non mi conosce -  è bene informato per essere un “reietto”! – Come mai sei qui?- Gli chiedo innocentemente. Lui sa benissimo che voglio solo cambiare argomento ma i risponde comunque: - Non ne ho idea Il preside è entrato urlando nella mia classe e mi ha messo in punizione, così senza un motivo. – Qui c’è lo zampino di Elena. La ringrazio mentalmente e mi scordo di aver dormito sul pavimento. – Tu?- Mi chiede. – Io ho risposto male a ogni singolo professore che mi ha rotto.- Lui ridacchia. L’allarme antincendio scatta. – Lui sorride e dice: - Mi fratello è venuto a salvarmi!- E senza dire nient’altro corre via. Ooooook. Esco anche io. L’ho conosciuto, ma non lo vedrò mai più a meno che Elena non faccia gli straordinari e lo faccia mettere in punizione ogni santo giorno. Esco dalla scuola e decido che devo cercarlo. Ma non ho l’indirizzo di casa e non mi sembra giri molto per le strade. Poi m’illumino: negozio di fumetti. – lena dov’è il negozio di fumetti?- Lei subito mi dà le indicazioni. Corro. Arrivo, ansimante. Lo vedo. Entro come se nulla fosse. Lui mi guarda e dice: - La finisci di seguirmi?- Io mi fingo stupita. – Scusa, non ti avevo visto! – Mi metto sfogliare un paio di fumetti. Stavolta è lui che mi parla: - Anche tu leggi fumetti? – Io annuisco: - Sì, a casa ne ho una collezione. Se vuoi vieni ogni tanto. Abito lì!.- Indico un punto a caso. Lascio i fumetti e me ne vado. Uscita grandiosa! Sono un mito ( evviva la modestia NdA)! Sorge un problema: come faccio? Non ho né una casa, né una collezione di fumetti né una chitarra acustica. Non ho soldi. Nada. Elena? ELENA AIUTAMIII!!!!!

Spazio autrice!!
Ringrazio per le rencensioni ( fedele Acid_Queen e ringrazio anche _Music_6277 )e chiedo umilmete perdono per lo schifo di questo capitolo. Scusate ho un blocco e non riesco a scrivere nulla..

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sushi e solitudine ***


La solita pappardella: non scrivo questa storia a scopo di lucro. Non conosco i My chemical romance (sfiga!) e non mi appartengono (Acci.!). Tutto: persone, luoghi e oggetti non hanno a che fare con il mondo reale ma sono frutto della mia mente contorta!

Anche stanotte ho dormito nel bagno delle ragazze a scuola… Devo trovarmi una casa! Tralasciando le cose più importanti … Oggi voglio conoscere Mikes! Di lui so poco. So solo che adora il sushi. Per questo oggi lo seguirò e gli offrirò un po’ del sushi che ho comprato. 
Oggi sono riuscita a non farmi mettere in punizione. Una grande vittoria per me. Vado in mensa ma non c’è. Poi lo vedo, fuori. È con suo fratello. Esco anche io. Mi siedo vicino a Gee. Lui mi guarda e fa: - Knight, cosa ci fai vicino a me?- Io sorrido e dico innocentemente: - Mangio. – Lui mi fissa e dice: - Nessuno ti ha invitato. – Io lo guardo, mi fingo offesa e alzandomi mormoro, ma a voce udibile: - Peccato, avevo dell’ottimo sushi da dividere e volevo che io e te ci mettessimo d’accordo perché volevo farti leggere alcuni dei miei fumetti che sono sicura non hai. – Mi giro e faccio per andarmene. – ASPETTA!- Un urlo alle mie spalle da parte dei fratelli Way. Mi giro – Si?- Gee sospira: - Siediti.- Mi accomodo e porgo il sushi a Mikes. – Vuoi?- Lui annuisce Glielo porgo. – Comunque io sono Morgana. – Io gli tendo la mano – Mikes- Mela stinge. Sorride. È conquistato. Più facile del previsto! Vedo passare Frankie. – Frank! Frankie! Donzella chitarrista a ore tre!!!- Lui si gira. Gli corro incontro. È più forte di me. – Ciao.- Mi dice sorridendo. – Muoviti, devo farti conoscere qualcuno.- Lo trascino. Lui è a dir poco stupito. Lo faccio sedere vicino a Gee, me ne frego del futuro, al momento li voglio vedere vi-ci-ni! – Ragazzi questo è Frank. Frank il capellone è Gerard, quello con la faccia da topo Mikes. -  Cala il gelo. Ghiaccio. Neve. Vento gelido… Mi sono spiegata no? Devo trovare un argomento. Fatto! – Vi dirò una cosa interessante: so molte cose di voi. – Loro mi guardano. Mikes fa: - Tipo?- Io snocciolo: - Per esempi posso dire che tu, Michael James Way, hai una passione per sushi e caffè, la seconda passione l’hai presa da tuo fratello. Posso dire che voi due siete italo-scozzesi, italiani da parte di madre e di nonna. – Enfatizzai nonna ed Elena nella mia testa ridacchiò. – Posso dire che vivete in quartiere pericoloso e che quando eravate bambini non vi lasciavano uscire così siete rimasti chiusi in camera. Luogo dove Gee ha sviluppato un’enorme fantasia e ha realizzato la morte. Posso benissimo dire che il piccolo Gee ha imparato a disegnare e a cantare dalla nonna che adora. A nove anni hai fatto Peter Pan. Poi ti sei a quello che sei ora. Sei empatico. Vieni preso in giro per il peso. Come Mikes per gli occhiali. Frank. Posso dire che ti prendono in giro chiamandoti Pansy, nome che hai dato all a tua chitarra. Vieni chiuso negli armadietti della scuola. Tuo padre è musicista. Sei di salute cagionevole. LA momento posso dire solo questo perché dire altro sarebbe troppo perfino per voi, rocce. Poso dire infine: vi capisco, vi sono vicina, sono come voi. Non cercate di capirmi, non aiutatemi, non siate gentili con me. È inutile. Solo: ascoltatemi, fatevi aiutare. Io sarò sola per sempre però per voi c’è una speranza chiamata My Chemical Romance.- Lancio il libro a Mikes. Me ne vado. Esco dal perimetro della scuola. Corro per le strade. Arrivo n un vicolo. Urlo: - Ma chi sono io davvero? Perché devo avere un’esistenza di dolore? Perché sono sola?- Piango. Non piangevo da anni. Tutti hanno qualcuno. Io no. io sono sola e lo sarò per sempre.

Spazio Autrice
Ringrazio i recensori nuovi e "vecchi"! Attenzione: questo capitolo e leggermente triste! 
Alla prossima! 
P.S. Acid_Queen mi ha contegiato con il saluto!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=654934