L'Esercito dei Sopravvissuti

di CruellaDeVil
(/viewuser.php?uid=110824)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - La giovane sconosciuta ***
Capitolo 2: *** Capitolo Uno - Il Bambino Codardo ***
Capitolo 3: *** Capitolo Due - Le grida delle fiamme ***
Capitolo 4: *** Capitolo Tre - Base numero cinque ***
Capitolo 5: *** Capitolo Quattro - Come un fiore che sboccia ***
Capitolo 6: *** Capitolo Cinque - Ultimi istanti per vivere ***
Capitolo 7: *** Epilogo - La terza guerra ***



Capitolo 1
*** Prologo - La giovane sconosciuta ***


L’Esercito dei Sopravvissuti

E.S.

 

 

 

 




Prologo – La giovane sconosciuta

 



Le ombre si allungavano per colpa della fioca luce proveniente dai lampioni.

Una figura si aggirava nell’oscurità, cercando di non farsi notare. Le spie erano nascoste in ogni singolo luogo, senza lasciare pace alle vittime innocenti. Avrebbero attaccato in qualsiasi istante, senza crearsi problemi. Si divertivano a vederli ridotti in quel modo, dopo gli anni della rivolta.

Ormai erano diventati impotenti e nessuno sarebbe più accorso al loro aiuto.

La donna riusciva a vederla perfettamente, dietro al mantello dell’invisibilità. Deve essere giovane pensò, avvicinandosi alla figura con passo malfermo. Non era più forte e atletica come un tempo.

Sentì un fruscio proveniente dalle sue spalle e, senza pensarci troppo, si lanciò contro la persona misteriosa avvolta nello scuro cappotto.

Il cappuccio cadde, rivelando il viso di una ragazza, deformato a causa di una smorfia per la paura. La donna le avrebbe dato all’incirca diciassette anni.

<< Ssshhh >> sussurrò Hermione, nascondendo nella borsa il magico mantello. La fece alzare in piedi lentamente, stringendo forte la sua mano. La portò dietro una casa, in tempo per veder passare una grande macchia oscura, che le fece rabbrividire.

<< I Dissennatori… fanno dolci visite anche da queste parti… >> parlava da sola Hermione ma, al tempo stesso, rifletteva sulle sorti della ragazza.

Se l’avesse lasciata da sola in quel luogo, sicuramente non sarebbe tornata intera a casa. Il suo gruppo, inoltre, preferiva un carico in più e il rischio per tutti, che la morte di qualcuno e un problema in meno.

Notò che la ragazza la fissava ancora spaventata, ma almeno il suo respiro era tornato regolare. Forse aveva capito che non si trattava di un nemico, avendola salvata dal terribile bacio.

Hermione le allungò una mano, sorridendo appena. Da quanto tempo non compiva un gesto del genere, che nella sua vecchia vita trovava così naturale?

Si smaterializzarono non molto distanti, poiché altrimenti sarebbero state ritrovate all’istante. E Hermione non aveva più le forze di ritrovarsi un’altra volta contro i Mangiamorte.

<< Qual è il tuo nome? >> chiese alla giovane, scrutando il paesaggio intorno, in cerca di qualsiasi sospetto.

<< Dulcibella Barnoon >>

La donna annuì decisa, ricordandosi del fratello della ragazza. Le strinse di nuovo la mano. << Piacere. Hermione Granger >>

Strinse più forte il palmo, portandola dietro di sé. Seguivano una piccola stradina, che si faceva sempre più stretta e ripida, affaticandole.

Hermione si avvicinò a una casetta. Ogni base non era poi così lontana dal centro, ma era, almeno, abbastanza riparata. Bussò alla porta, spaventando un’altra volta la ragazzina.

Aprì un uomo imponente e con il viso pieno di cicatrici. Al posto di un sorriso radioso – che lui voleva esprimere -, spuntò un ghigno malefico, che ricoprì l’intero volto.

<< Hermione? >> la sua voce era dolce, rispetto al suo aspetto.

<< Neville, ti prego, facci entrare >>

L’uomo non domandò chi fosse la ragazzina al suo fianco e aprì leggermente la porta, lasciando quello piccolo spazio per farle entrare.

Hermione appoggiò la borsa, con il mantello all’interno, vicino al camino. Seduta su una poltrona c’era una giovane figura, nascosta sotto a una pesante coperta.

<< Dove sono gli altri? >> domandò la donna, sedendosi su un divano. Le sue gambe snelle risaltavano il corpicino magno, forse un po’ troppo.

<< Con calma, Hermione. Gli altri ci raggiungeranno tra qualche giorno >> Neville sorrise, mostrando i suoi denti leggermente scheggiati. Dopo l’ultima battaglia, era rimasto conciato molto male. << Sveglia Lavanda >> sussurrò alla donna addormentata. Lei aprì gli occhi lentamente, facendo risaltare il riflesso color nocciola.

Si alzò in piedi con un balzo, allungando la bacchetta contro il viso della ragazza.

<< E’ un’amica, non serve il tuo strano comportamento >> disse Hermione, avvicinando alle labbra la tazza colma di caffè.

Brown sbuffò e tornò a sedersi.

<< E’ la sorella di Jack, Jack Barnoon >> spiegò, incrociando lo sguardo con quello della giovane.

Aveva dei piccoli occhi azzurri che ricordavano il ghiaccio, anche se non erano freddi. Solo impauriti.

<< Mi chiamo Dulcie >>

<< Dulcibella, loro sono Neville Paciock e Lavanda Brown >> la donna indicò i due maghi, con il suo sguardo vacuo.

Ci fu uno strano silenzio, seguito da un rumore proveniente da un’altra stanza.

Lavanda andò a raggiungere l’ultimo componente del gruppo, mentre i tre rimasero a guardarsi. Neville cercò di iniziare un discorso.

Anche se era passato molto tempo e gli fossero successi molti fatti, Paciock cercava di trovare la bellezza nella vita in ogni istante. Era stato sposato con Hannah Abbott, ma i due si erano lasciati quando Greyback aveva morso Neville, trasformandolo in un lupo mannaro. La decisione fu presa dall’uomo, accettata volentieri anche dalla donna. << Se è la tua decisione… >> aveva detto, trasformando il loro amore in un perfetto rapporto di amicizia.

<< Come sta Jack? >>

<< Meglio, da quando è tornata Sally >> rispose Dulcie, fissando le mani tutte rovinate.

<< Sally Jonans? >>

La ragazza annuì, sedendosi al fianco di Hermione, che le aveva fatto segno di accomodarsi vicino a lei.

<< Scompaiono troppe persone, ormai >> commentò il mannaro, sospirano infelicemente.

Granger annuì convinta, guardando mogia il vecchio amico. A causa della vecchia battaglia, la loro generazione era invecchiata molto precocemente. Hermione aveva già rughe e borse che, forse, non si sarebbero mai più cancellate, poiché era rimasta troppo tempo sveglia alla notte, cercando di risolvere problemi del presente, ma anche rievocando i ricordi del passato.

Lavanda tornò poco dopo, seguita da un giovane uomo. Si stringevano le mani, mentre lei sfiorava delicatamente il suo palmo.

<< Dennis, ti stavamo aspettando! >> si alzò Hermione, andandogli incontro e stringendolo forte.

Canon era il più giovane di tutti, ma era stato uno tra i più forti a continuare la vita, lottando per il futuro. Lui e Lavanda aveva una relazione, poiché si erano ritrovato soli e disperati nello stesso momento, così avevano colto l’occasione.

<< Ciao, è da tempo che non ci si vede… >> aggiunse altro all’orecchio della donna, senza farsi sentire dagli altri presenti, soprattutto uno in particolare.

Neville si accomodò al fianco di Dulcie, sorridendo felice. Cercò anche lei di fare lo stesso gesto, ma si ritrovò a fare un’altra smorfia.

Anche se non sapeva che cosa fosse successo, del perché si trovasse in quel luogo e con quella gente, la giovane si sentì il cuore più leggero al fianco dell’uomo, senza sapere il perché.

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo Uno - Il Bambino Codardo ***



L'Esercito dei Sopravvissuti


E.S.






Capitolo Uno – Il Bambino Codardo

 




Luna si girò di scatto, fissando il ragazzo che credeva di conoscere. Invece, lui si comportava come un immaturo e non come la persona coraggiosa di cui lei aveva sempre assistito ai suoi gesti. << Ronald, dovremmo andare >> lo supplicò.

Ron la guardò a sua volta, con una smorfia sul volto. << Fuggi, non vedi in che stato sono? >>

<< No, Ron. Ammettilo che non hai il coraggio di venire. Forza, alzati >> affermò la ragazza, strattonando il povero ragazzo.

<< Vattene, Luna. Mi arrabbierò molto se continui a credere che io verrò via con te >>

<< Ma tu devi farlo! Fallo per te, Ron! Fallo per la tua famiglia! >> urlò la giovane, provando a farlo a ragionare.

Il ragazzo non cambiò espressione.

<< Per Hermione! >>

Ron sospirò, mentre delle lacrime scendevano sul suo viso. << Ringraziala, Luna. Ringrazia Hermione da parte mia. Dille che l’ho sempre amata e che non la scorderò mai più >>

Il giovane Weasley chiuse gli occhi per sempre, lasciando Luna da sola.

Lei appoggiò delicatamente il corpo a terra, cercando di trattenere gli spasmi violenti. Non c’era nulla da fare per il suo amico. Ormai non sarebbe più tornato indietro.

Si alzò e corse verso Hogwarts, mentre i Thestral seguivano la giovane per la prossima svolta della guerra.

Intanto, i ragni si avvicinarono al corpo di Ronald Weasley, divorando il suo cadavere. Di lui, non rimase più nulla.

 

 

_________________

 

 

George teneva stretta la mano del fratello ormai deceduto. Angelina era al suo fianco, mentre piangeva stringendosi ad un suo braccio.

Da tempo uscivano insieme, ma non aveva trovato il tempo di dare questa favolosa notizia alla famiglia a causa della guerra imminente. E adesso, si ritrovavano a perdere un amico importante.

L’unico che meritasse il loro posto d’onore.

Angelina alzò lo sguardo e vide arrivare di fretta Alicia e Katie. Quest’ultima era sull’orlo del collasso, così l’amica l’appoggiò al fianco del fidanzato.

Senza avvisare nessuno per dire dove sarebbe andata, seguì Alicia, che la portò nella vecchia stanza di Trasfigurazione. Era completamente diversa da come se la ricordava.

L’aula era stata svuotata, lasciando solamente al centro la grande scrivania della Professoressa McGranitt.

Al di sopra di questa, c’era uno spettacolo spaventoso, che le fece gelare il sangue dal terrore.

Il corpo immobile di Dean Thomas. Era stato distrutto a brandelli, completamente disfatto.

Il sangue colava lento verso il pavimento, provocando una puzza terribile.

Ma la cosa che fece svenire la ragazza fu il suo viso. Completamente cancellato. 

_________________

 

 

<< Ginny! >> urlò con un grido impetuoso Ernie Macmillan. Nessuno, però, udiva la sua voce. Nessuno riusciva a rispondere al suo richiamo disperato. << Ginny! >>

Fu un trauma, per il giovane, quel giorno così tanto disonesto nei suoi confronti.

Si ritrovò, senza sapere come, al fianco di Colin Canon. Era famoso per essere il dolce fotografo della scuola, ma quel giorno non lo era affatto. Del sangue scendeva dalla guancia sinistra, mentre il suo sguardo infuriato poteva spaventare gli stessi Serpeverde.

Però, non riuscì a salvarsi. Morì poco dopo a causa di una maledizione senza perdono, anche se l’amico provò in tutti i modi ad aiutarlo.

Lacrime scendevano dal suo viso, rigandoglielo completamente. Ritrovò la ragione quando notò un fascio di capelli rossi aggirarsi per un corridoio, girando ad un angolo.

Solo a quel punto abbandonò il corpo dell’amico per andare incontro alla ragazza. << Ginny! >>

Lei si girò, sorpresa di vederlo, ma allo stesso tempo felice. << Finalmente, Ernie! Non crederai mai che cosa sia… >>

<< Avada Kedavra! >>

Lentamente, o almeno così sembrò al ragazzo, Ginevra cadde a terra. I capelli ricoprivano il viso, che si era completamente deformato a causa della morte prematura.  

 

_________________

 

Hannah Abbott alzò lo sguardo verso lo scontro. Strinse forte la mano di Hermione, che fissava impaurita anche lei quello scenario.

Com’era passato in fretta il tempo. Proprio in quell’istante le ritornò in mente il momento dell’entrata nella Sala Grande di Hogwarts.

All’inizio era tutto così maestoso, rimanevi incanta. Poi, passando gli anni, quasi non ti accorgevi di questa magnificenza. Passavi il tuo tempo senza pensare a che fortuna avevi avuto, di essere stata iscritta nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

E, in quell’istante, tutto andava a fuoco. I loro anni passati, completamente cancellati.

Harry lottava contro Voldemort, Tom Riddle, Colui Che Non Deve Essere Nominato. Ormai, non importava come lo si volesse chiamare. Tutti erano certi che i loro sforzi non sarebbero stati vani.

Avrebbero vinto, ne era sicura anche Hermione. E lei aveva sempre ragione.

Ma quando la bacchetta del “Bambino Sopravvissuto” venne lanciata lontano da lui, il suo sguardo vacillò. Potter non sapeva che cosa dovesse fare in quell’istante. Era troppo spaventato.

Troppo spaventato per chiedere aiuto ai suoi amici, ai suoi alleati, come aveva cercato di non fare negli anni passati.

Troppo spaventato per abbracciare la morte per una seconda volta, a quella giovane età, anche se ad alcuni era successo proprio questo fatto.

Fuggì. Fuggì come solo un grande codardo può fare. Voldemort non lo seguì, ma la sua risata ripercorse nei loro corpi e rimase impressa nei loro incubi peggiori.

Hermione cadde a terra, mentre l’amica cercava di portarla alla superficie dell’abisso creatosi intorno a tutte le vittime. La guerra non era servita a nulla. Avevano perso il gioco.

Avevano perso il futuro. Avevano perso la vita ma, soprattutto, la speranza.




***


Ecco qui dei brevi flash back per capire un po' la situazione. Spero vi siano piaciuti!
Ringrazio Nocticula_Nott per aver commentato e clary87 per averle messe tra le seguite!
Aspetto le vostre recensioni ;)

CruellaDeVil

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo Due - Le grida delle fiamme ***


L'Esercito dei Sopravvissuti


E.S.






Capitolo Due - Le grida delle fiamme




Hermione chiuse silenziosamente la porta della camera da letto. Al suo interno, Dulcibella stava dormendo tranquilla. Non aveva parlato molto di sé, ma la vecchia Grifondoro aveva capito che non se la passava molto bene.

Raggiunse Neville in salotto, il quale guardava una piccola fotografia sulla sua mano.

Hermione si accomodò al suo fianco, appoggiando una mano sulla sua spalla. Lui sorrise appena, indicando i genitori.

<< La loro vendetta non è stata ancora compiuta >>

<< Vedrai che un giorno tutto si aggiusterà, Neville. Anche Ginny sarà… sarà vendicata >> concluse la donna, con le lacrime agli occhi per il brutto pensiero.

Neville la strinse a sé, iniziando a sentirsi stanco. La luna sarebbe arrivata presto e lui non poteva fare nulla in proposito.

<< Vorrei andarli a trovare, qualche volta… anche mia nonna… >> il sospiro di Neville si ripeté in tutta la stanza, a causa dell’eco.

<< Passeremo al cimitero il prima possibile, lo prometto >>

Toc. Toc.

Qualcuno aveva bussato alla porta, facendo sobbalzare i due. Neville si alzò, facendo segno a Hermione di andarsi a nascondere dietro al divano in caso di emergenza. Lei fece quello che le era stato richiesto.

L’uomo si avvicinò alla porta, girò la maniglia, alzò la bacchetta… << Cho >>

Fu una semplice esclamazione, che sorprese anche Hermione. Si alzò, dirigendosi verso l’entrata e trovando una donna grassottella, con lunghi capelli neri e occhi a mandarla. Si fermò, come se fosse bloccata, davanti a quella figura così tanto mutata.

<< Che cosa ti porta qui Chang? >> domandò infastidita Hermione.

Da quando li aveva traditi nell’Esercito di Silente, anche se non era stata una decisione volontaria, molti dei suoi vecchi “compagni” non si fidavano più di lei e non si erano alla spalle quell’oscuro ricordo, che li aveva portati alla rovina.

<< Quello che ogni viaggiatore cerca per un grande bisogno: la libertà >>

Lavanda sbucò alle spalle di Hermione, sorridendo malignamente. << E tu credi che noi non avremmo fiducia? >>

<< Datemi almeno una camera per due sere. Non chiedo altro >>

Dennis si avvicinò alla Brown, stringendola forte. Ispirò il suo buon profumo, ormai così familiare.

<< Capisci che è anche difficile per noi trovare posto ad un’altra persona >>

<< Potresti essere una spia >> aggiunse Lavanda, fissando Hermione. Anche lei non la sopportava e cercava almeno un piccolo appoggio.

Granger prese un grande respiro, fissando la strana donna davanti a lei. << Una persona in più è un pericolo assai maggiore per tutti noi. Non è una cosa da poco >> sapeva di andare contro le regole del suo gruppo, ma era cerca di essere anche dalla parte della ragione.

<< Ma siamo uniti per gli stessi motivi! >> esclamò Cho, che fissava ogni suo vecchio compare.

Si sentì un piccolo rumore dalla stanza della ragazza e Neville lasciò gli amici per non far scoprire la sua esistenza. << Per me va bene, ma che sia chiaro: massimo due notti >>

E così fu.

 

 

 

_________________

 

 

 

<< Dovresti riposare >> Dulcie sobbalzò per lo spavento, ma allo stesso tempo per l’imbarazzo.

Alzò le coperte fino al mento, per non farsi vedere.

<< Tranquilla, non guardo >> alzò le mani in segno di resa.

Lei si circondò lo stesso con il lenzuolo, per non provare disturbo. << Che cosa è successo, nell’altra stanza? >>

<< Nulla di cui una giovane ragazza come te dovrebbe preoccuparsi >> rispose pronto Paciock, sorridendo. Andò a sedersi su una piccola sedia traballante, posizionata al fianco del letto.

Gli occhi color ghiaccio incontrarono quelli color nocciola e i due si persero, rimanendo in silenzio. Neville cominciò a ridere di gusto, pensando da quanto tempo non avesse considerato una ragazza.

<< Che succede? >> domandò lei, alquanto basita.

<< Nulla, piccola Dulcibella. Presto tutto cambierà, ne sono sicuro. Tutto qui >>

<< Spero che tu abbia ragione, Neville. Perché voglio fuggire via da questo tormento >>

L’uomo rimase impressionate da quelle parole, poiché erano i suoi stessi pensieri.

L’aveva conosciuta poche ore prima, ma già sentiva un contatto diverso con la ragazza. Magari qualcosa sarebbe cambiato nell’esistenza di quello stupido mannaro.

Avvicinò la sedia al letto, fissandola attentamente. Iniziò a chiacchierare di stupidaggini e lei continuò insieme a lui. In alcuni momenti scherzavano, in altri erano seri e in altri ancora rimanevano in silenzio, fissandosi contenti.

<< Posso farti una domanda, Neville? >> senza sapere il perché il mannaro, a sentire il nome pronunciato dalla sua voce, arrivò un brivido per lungo schiena, facendolo impazzire.

<< Certo Dulcie. Non devi farti problemi con me >>

La ragazza prese un grande respiro, sfiorandosi i capelli biondi. << Quante persone hai perso nella seconda guerra? >>

<< Tante. Troppe >>

Dulcibella non osò aggiungere altro, cercando di comprendere il suo grande dolore. Ancora si domandava il perché Hermione Granger – una tra le più famose rinnegate! – fosse venuta a salvarla da quel luogo. Lei ci era andata solo per delle informazioni e sapeva benissimo che avrebbe potuto rischiare la morte, ma doveva provare a trovare le sue risposte. Suo malgrado, non era riuscita nel suo intento.

<< Justin Finch-Fletchley: era una persona a cui io mi affezionai troppo tardi. Ovviamente lui non è molto conosciuto in giro, come magari la famiglia Weasley >>

<< L’unica famiglia magica sterminata… >>

<< Sai, gli ho conosciuti quasi tutti. Ma, se andrai a chiedere in giro a uno della mia età, scoprirai che tutti avranno conosciuto la maggior parte delle vittime della seconda guerra >>

Dulcibella allungò la mano, stringendo quella del suo “nuovo” amico. Lui alzò lo sguardo, incrociando quello della ragazza. Sorrisero involontariamente, mentre il calore della ragazza invadeva anche il corpo del mannaro.

 

 

 

 

_________________

 

Dennis si alzò nella notte. Il cielo era coperto e la stanza completamente buia.

Indossava ancora gli abiti della sera prima, per sua fortuna, ma aveva sentito un calore sospetto venire dal soggiorno. Fu un miracolo che, almeno lui, avesse notato questo cambiamento “climatico” poiché, appena aprì la porta della camera, il fuoco bruciò una parte della sua giacca.

Si riscosse dallo spavento e spense le fiamme, richiudendo velocemente il passaggio. Scosse Lavanda, che si svegliò ancora mezza addormenta, ma abbastanza lucida.

<< Io vado dagli altri, tu vai ad avvisare Cho >> gli sussurrò all’orecchio, dopo averla informata dell’importante questione. Le diede un leggero bacio sulle labbra, che lei ricambiò appassionatamente. Però aveva poco tempo da perdere, così corse verso la camera della donna.

<< Svegliatevi! Correte via! Fuori! >>

Dulcibella si alzò di scatto dal letto, aprendo la porta. Si ritrovò davanti il mannaro, con il fuoco dietro di lui che gli risaltava le cicatrici, mettendole terrore.

<< Usciamo dalla finestra! Non c’è altro modo! >> esclamò, prendendola per un braccio.

Dulcie si ritrovò fuori dalla finestra, tra le grandi braccia possenti di Neville. Si sentiva così impotente, al suo fianco.

La appoggiò delicatamente a terra e, quando si girò per guardarsi intorno, trovò solamente Hermione e Dennis.

<< Dov’è Lavanda? >> chiese il compagno, aggirandosi intorno alla casa.

<< E Cho? >> Hermione era molto arrabbiata ma, allo stesso tempo, anche spaventata.

I quattro rimasero in silenzio, fissando la casa bruciare. Il tetto aveva iniziato a crollare più velocemente, provocando un senso di minaccia per i poveri disgraziati.

<< Qualcuno ci ha traditi! >> esclamò Neville, digrignando i denti.

Un urlo arrivò dalla casa. Da una finestra, si poteva notare la figura di una donna. Si trattava di Lavanda.

Lei si tirava i capelli e andava a sbattere contro una delle piccole finestre della cucina.

Gli uomini le andarono incontro, cercando di aprire la finestra, anche con la magia, ma non ci riuscirono. Tutto era perduto e la povera non riuscì a resistere a lungo.

Lavanda era morta, mentre Cho era scomparsa nel nulla. Li aveva traditi un’altra volta.





***


Eccomi qui con il nuovo capitolo!
Ho deciso di postarne uno al giorno, quindi la storia finirà presto (i capitoli sono solamente cinque con l'aggiunta del prologo e dell'epilogo!).
Specifico che ho deciso di prendere spunto più dal film che dal libro, per questo capitolo. Nel film è Cho Chang che tradisce l'E.S., mentre nel libro è la sua amica... mi è sembrato meglio basarmi sul film :)
Ringrazio Nocticula_Nott, eleonora96 e clary87 per aver commentato e continuato a seguirmi! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento :D

Aspetto le vostre recensioni,
CruellaDeVil 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo Tre - Base numero cinque ***


L'Esercito dei Sopravvissuti


E.S.






Capitolo Tre - Base numero cinque



La grande carrozza si muoveva velocemente, scompigliando i lunghi capelli di Hermione.

Dall’ultima guerra, la donna non aveva cambiato più di tanto il suo aspetto. Se non fosse stato per le rughe, la si sarebbe potuta scambiare per una semplice adolescente. Forse il problema era il perché Ron non ci fosse più e che sperava in un suo ritorno. Anche la scomparsa dei genitori era un altro problema, poiché da quando gli aveva cancellato la memoria, non li aveva più trovati. Con ogni probabilità, non erano più in vita.

Per l’intero viaggio, nessuno scambiò parola. Fu veramente triste quella scena. Perdere un’altra amica, una compagna… non era facile per loro, soprattutto in quel momento. A troppe persone avevano dovuto dire addio.

Dulcibella fu tra le braccia di Neville, senza che se ne rendesse conto. E si addormentò, per l’intero viaggio. Non ascoltò nessuna conversazione degli “adulti”, ma capì che avevano deciso di tenerla nel gruppo. Se Cho era una spia ed era riuscita a vedere il suo volto, o solamente a essere conoscenza del suo nome, Dulcibella era in grave pericolo. Anche per questo avevano preso la decisione di andarsene dalla città.

<< Sveglia, piccola. Dobbiamo scendere >> mormorò Neville, facendo alzare la giovane Dulcie.

Lei si guardò intorno spaesata, mentre la vista le diventò appannata.

<< Dove ci troviamo? >> domandò, stringendo la mano di lui e scendendo dal mezzo.

<< Alla Base numero cinque! >> sorrise l’uomo, indicando il paesaggio.

Una piccola isola si trovava al centro di un lago gigantesco. Quest’ultimo aveva dei riflessi scuri, che mettevano i brividi. Dulcibella si domandò che cosa ci fosse al di sotto, provando un grande brivido.

In lontananza si poteva notare una grande rovina.

<< Ma quella è… >> cominciò la ragazza, senza trovare le parole per continuare. Non poteva credere all’unico posto che lei pensava che fosse.

<< La Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts >>

Dulcie lo fissò sorpresa, scoppiando in una sonora risata. << Dai, non prendermi in giro! >>

L’uomo alzò un sopracciglio, guardandola intensamente. << E perché dovrei scherzare? >>

La ragazza era a bocca aperta. Hogwarts era uno dei pochi reperti antichi della seconda guerra, che erano stati distrutti a causa del Signore Oscuro. Era vietato metterci piede.

Non ebbero il tempo di continuare il discorso, perché Dennis li chiamò a gran voce. Dovevano usare una passaporta, oggetto che era stato bandito tra i maghi, ma usato molte volte nel passato.

<< Sai come funziona? >> le domandarono.

Annuì decisa, per poi allungare la mano e toccare quel vecchio ombrello. Suo fratello, per fortuna, gliene aveva parlato.

Si ritrovò scaraventata in aria e poi schiacciata al suolo davanti a un’altra casetta. L’erba era bagnata e le rovinò gli abiti.

Una donna dai lunghi capelli bianchi venne loro incontro. << Forza, tutti dentro. Veloci >>

 

 

 

_________________

 

 

 

Luna non era molto cambiata da quando era una semplice ragazzina. Era stata lei a preoccuparsi per tutti e decidere di riunire i resti dell’Esercito di Silente, anche se erano realmente pochi.

Dopo la morte di suo padre, disse che tutte le strane creaturine si erano riunite in una piccola isola, vicino Hogwarts. La futura Base numero cinque.

Fu l’unica, di tutto il gruppo, ad avere un bambino con Terry Steeval. Però, il dolce Patrick era stato preso in affidamento da degli amici del padre, che giurarono di portarlo al sicuro e lontano da quella spaventosa guerra.

La donna li fece accomodare su un grande divano e con un grande sorriso sul viso, chiamò Susan Bones.

Quest’ultima arrivò in gran fretta, porgendo agli ospiti della zuppa calda. Faceva molto freddo quell’inverno e loro avevano appena passato un lungo viaggio.

Quando arrivarono gli altri tre componenti, Padma Patil, Zacharias Smith e Terry, si misero d’accordo per l’incontro con altri due gruppi.

<< Non dobbiamo separarci un’altra volta. Se saremo uniti, forse riusciremo a finire il tutto, per una buona volta >> affermò Zacharias, porgendo il piatto vuoto a Hermione, che raggiunse le vecchie amiche in cucina.

Gli uomini continuavano a confabulare tra loro, senza accorgersi della piccola Dulcie, la quale venne chiamata dalle donne nell’altra stanza.

Le raggiunse camminando lentamente. Si accorse di essere molto stanca e che forse non sarebbe rimasta sveglia a lungo. Erano passati soltanto cinque giorni da quando si trovava insieme al gruppo, ma non era ancora a proprio agio con loro.

<< Vuoi della cioccolata calda? >> chiese l’indiana, porgendole una grande tazza. Lei sorrise in risposta, gustandosi quella buona bevanda.

Ad un certo punto si ritrovò il viso di Luna Lovegood al suo fianco, facendole fare un salto per lo spavento. Indossava dei grandi occhiali colorati, che le facevano sembrare il viso più piccolo.

<< Devi stare attenta, altrimenti i gorgosprizzi ti confonderanno >> sussurrò, per poi saltellare nell’altra stanza. Dulcie non ebbe il tempo di ripensare a quella affermazione, perché appena finì la bevanda, si addormentò sul tavolo e venne portata in una delle stanze da Terry. La ragazza fece tornare più vivi i ricordi del figlio e, quando la distese sul letto, le accarezzò delicatamente i capelli, dedicandole la dolcezza del padre che credeva di aver dimenticato. 

 

 

_________________

 

 

Gli occhi neri di Dennis incrociarono quelli grigi di Luna. << Aggiornaci >>

La donna prese un lungo respiro, stringendo la mano del marito. Era diventata ancora più pallida, dall’ultima volta che si erano visti. << Non sono buone notizie, ricordatevelo >>

I due gruppi si trovavano dentro una grande stanza, che era stata soprannominata “la Stanza delle Necessità”, in ricordo dei tempi passati. Le foto dei vecchi compagni erano state appese sulle pareti. Sorridevano e salutavano, ignari del loro futuro.

Ovviamente c’erano tutti tranne uno, Harry Potter. Sapevano che non sarebbe più tornato indietro e, inoltre, erano a conoscenza che non sarebbero riusciti a distruggere Voldemort.

Luna mise gli occhiali, aveva iniziato ad avere dei problemi di vista, e prese un foglio, cominciando a leggere. << Cinque mesi fa è scomparsa Katie Bell >>

Hermione cercò di trattenere le lacrime, inutilmente. << Di quale gruppo faceva parte? >>

<< Il numero nove con Alicia Spinnet, Hannah Abbot e Michael Corner >>

<< Loro come stanno? >> domando Neville, stringendo forte Hermione che si era lasciata andare dal dolore.

<< Ci raggiungeranno la prossima settimana, sperando che non ci siano imprevisti >>

Rimasero in silenzio, senza guardarsi. Perdere un’altra persona non era una cosa molto buona, poiché un alleato non avrebbe dato l’aiuto necessario in una prossima guerra. Ma, soprattutto, non aveva più le forze di accettare altre morti.

Ormai, anche solamente chi non riuscivano a sopportare quando erano a Hogwarts, che non si voleva incrociare per i corridoi, se perdeva la vita o non si era a conoscenza di che fine avesse fatto, lasciava un vuoto nel cuore, a tutti.

<< Passiamo ai prossimi >> sussurrò qualcuno.

<< Ernie Macmillan, scomparso lo scorso mese >> continuò Luna.

Quello era soltanto il secondo di una lunga lista.

 




***


Eccomi qui con il terzo capitolo!
So che non è molto lungo, ma spero sia di vostro gradimento ;)
Questo è molto importante, poiché si viene a conoscenza dell'esistenza di altri gruppi, uno dei quali si trova vicino a Hogwarts!
Avviso che il prossimo sarà ancora più corto - è di passaggio - ma potrebbe piacervi, poiché svelerà una delle vostre richieste :D
Ringrazio Nocticula_Nott, eleonora96 e clary87 per aver commentato e GinnyMollyWeasleyPotter per averla messa tra le seguite!

Aspetto le vostre recensioni,
CruellaDeVil

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo Quattro - Come un fiore che sboccia ***


L'Esercito dei Sopravvissuti


E.S.






Capitolo Quattro - Come un fiore che sboccia




Seduta su una piccola altalena, Dulcibella guardava i resti della grande e maestosa Hogwarts.

Da quando era bambina, una piccola e fragile bambina, il suo unico sogno era quello di poter andare a studiare in quel luogo, ma questo non fu mai avverato.

Per sua fortuna, riuscì lo stesso a imparare ad usare la magia, poiché era figlia di purosangue. Di certo non era andata in una scuola di classi alte, ma l’importante era che lei sapesse usare la bacchetta.

Questo oggetto magico veniva conferito alle famiglie poco prima della nascita del bambino. Se non arrivava, significava che il figlio non meritava questo grande privilegio.

Non si sapeva più nulla dei poveri maghi nati Babbani, che secondo Dulcie erano solo delle leggende narrate dai genitori, ma si diceva in giro che, se qualcuno di questi fosse riuscito a creare piccoli incantesimi, venivano rapiti e poi uccisi.

<< Posso unirmi a te? >> Dulcibella si girò verso Neville, che le veniva incontro con un leggero sorriso.

<< Dimmi il perché tu sei sempre così tranquillo >>

<< Perché io credo nella giustizia, nell’amore e nell’amicizia >> rispose lui, sorridendo un’altra volta.

Dulcibella guardò l’orizzonte, sentendo che l’uomo si era avvicinato. Il suo cuore cominciava a battere più velocemente.

<< Siete sempre stati così? >> domandò, senza sapere il perché. Forse voleva conoscere meglio quell’uomo misterioso.

<< Così come? Dovresti spiegarti meglio, alcune volte >>

La ragazza rise. << Oh beh, nel senso del vostro modo di essere >>

<< Secondo me sì. La guerra ci ha cambiati un po’, ma siamo sempre gli stessi ragazzini >> alzò una mano verso i capelli, cercando di rimetterli in ordine. Aveva ancora il segno del cuscino.

<< Tu com’eri da ragazzo? >> gli scappò uno sbadiglio.

<< Perché dobbiamo parlare sempre di me? >> ribatté lui. << Parla un po’ di te, invece >>

La ragazza si alzò dall’altalena, sedendosi sul terreno. Tirava i piccoli fili d’erba, per avere le mani occupate.

<< Ho diciannove anni, anche se ne dimostro meno. Sono nata l’anno in cui è finita la seconda guerra. Penso sia il periodo peggiore per crescere >>

<< Non sai quanto mi renda infelice questo pensiero >> si sedette vicino alla giovane, stringendole la mano.

Lei ripeté il suo gesto. << Vorrei che tutto finisse >>

<< Finirà, te lo prometto >>

Dulcibella rimase con lo sguardo fisso nel vuoto. << Non ci conosciamo neanche >> sbottò. << Come potrei fidarmi di te? >>

<< Dovresti, invece. Sai che noi stiamo organizzando la rivolta da anni. Siamo dei professionisti, ci lavoriamo da quando eravamo più giovani di te >>

<< Non intendevo questo. Io parlavo di… >>

<< Di che cosa? >>

La ragazza sospirò, girandosi a guardarlo. << Non lo so, sono così confusa… non so nemmeno dove siano i miei genitori… >>

Il volto di Neville si avvicinò al suo e lei fece lo stesso gesto.

<< Alcune volte vorrei fuggire da questo inferno >> mormorò l’uomo, toccandosi il viso.

La ragazza stinse le sue mani, avvicinandosi ancora.

Lentamente, le loro labbra si unirono, creando scintille dentro i loro corpi ghiacciati.

 

_________________

 

 

L’uomo si staccò da quello strano bacio, con uno sguardo sorpreso. Lei si alzò di corsa, chiedendo scusa.

<< Non so che cosa mi sia preso… >> e corse via.

Neville era una persona buona e ancora un po’ tonto nel contesto dell’amore, come quando era semplicemente un ragazzino.

Se pensava a lui da piccolo, di quando cercava Oscar, dei suoi amici… credeva di ricordare un’altra persona, non lui.

Scacciò via quel pensiero, rientrando in casa.

Luna stava lavando i piatti, cantando una canzoncina. Si avvicinò a lei, chiedendole se avesse bisogno di una mano.

<< Hai notato che i Nargilli sono sopra a quel vischio >> sorrise, chinando la testa da un lato. << Potrebbero farti perdere le cose, ricordi Neville. Anche il coraggio >>

L’uomo forse capì, perché il suo sguardo cambiò per un attimo. Notò che gli altri erano già pronti per la cena, ma della ragazza non c’era traccia.

<< Sarà nella sua camera >> disse Hermione, concentrata a finire una partita a carte con Padma, che sorrise mentre faceva l’ultima mossa vincente.

Le lasciò alle spalle correndo in corridoio, mentre Luna parlava da sola. << Spero di essere ancora tua amica >>

Neville aprì, senza aspettare il consenso, la porta di Dulcie. La trovò ai piedi del letto, mentre piangeva. Cercò di smettere alla vista dell’uomo, ma non ci riuscì.

Il mannaro si chinò al suo fianco e sfiorò il suo viso. Poi la baciò.

<< L’amore non ha alcun senso. Nasce velocemente, come un fiore che sboccia >>

Andò a chiudere la porta, dimenticandosi la cena e tutto il resto. Avevano bisogno solo di sé stessi, in quel momento.

 

 




***


Finalmente siamo arrivati al quarto capitolo!
Mi dispiace che sia un po' corto, ma è solamente di passaggio. Il prossimo sarà veramente scoppiettante, e poi mancherà solamente l'epilogo! :D
Spero di non aver deluso le vostre aspettative!
Adesso è nata una piccola storia d'amore, ma un senso di strana amicizia c'è nell'aria... ho voluto dare questa impressione da parte di Luna, poiché tutto ormai è cambiato, ma lei ancora è un po' titubante con questo approccio. Ricordiamo, inoltre, che lei è sempre stata molto amica di Neville, ed è stato anche detto che, sul soffitto della sua camera, ci sia la loro foto con la scritta "Amici"... sempre che io non ricordi male! XD
Ringrazio Nocticula_Nott e clary87 per aver commentato! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento ;)

Aspetto le vostre recensioni,
CruellaDeVil




Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo Cinque - Ultimi istanti per vivere ***


L'Esercito dei Sopravvissuti


E.S.






Capitolo Cinque - Ultimi istanti per vivere



Quella sera sarebbe arrivata la luna e Neville era dovuto andare via. Era passato circa un mese da quando Dulcibella si era unita a quello strano gruppo. Era giunta voce che i Mangiamorte erano alla ricerca della ragazza e, che lo volessero o meno, tutti sapevano che sarebbero venuti alla Base numero cinque. Per questo gli altri gruppi gli avrebbero raggiunti il prima possibile.

Dovevano arrivare circa tre giorni prima, ma con le spie attorno a quel luogo, era difficile non essere scoperti.

Gli adulti erano a conoscenza della storia d’amore tra Neville e Dulcie, ma facevano finta di non sapere nulla. Certo, la ragazza veniva trattata ancora come una bambina, ma in modo differente. In fondo, era la compagna del famoso Paciock.

Quel giorno, l’uomo non si era quasi fatto sentire per tutto il tempo, finché Dulcie non prese coraggio ed entrò nella sua stanza. Lo trovò sdraiato sul letto, mentre cercava di placare quel dolore terribile.

<< Neville… >> sussurrò la ragazza, andandogli incontro. Gli diede un leggero bacio sulla fronte, per poi chinarsi a terra e fargli compagnia.

Dopo qualche ora, per sua sfortuna, arrivò Dennis a prenderlo. << Faremo tardi, altrimenti >>

L’uomo si lamentava ad ogni passo.

Dulcibella lo guardò uscire dalla stanza, rimanendo da sola in compagnia di quelle tenebre.

 

 

 

_________________

 

 

 

 

<< Dovresti stare più attenta >> Hermione mollò la presa del piatto, facendolo frantumare in mille pezzi. Luna si chinò a raccogliere i frammenti, poiché era meglio usare solo in caso di emergenza la magia.

La donna si trovava in piedi davanti alla finestra, mentre lavava i piatti sporchi dopo la cena. Era rimasta a fissare l’esterno, senza rendersi conto di quello che stava facendo, per questo l’amica era venuta in soccorso. Magari per farle solamente un po’ di compagnia, o forse per non farsi del male da sola.

<< Non ce la faccio più >> esclamò Hermione, sedendosi su uno sgabello. I suoi capelli crespi erano diventati indomabili e le occhiaie sempre più evidenti.

<< Finirà, questa guerra. Ne sono certa >> affermò Luna con un sorriso, buttando il resto dell’oggetto dentro un sacco. Si avvicinò a lei e si accomodò sulla cucina, davanti a Hermione. Si guardarono negli occhi, esprimendo pensieri di cui solo loro erano a conoscenza.

Nessuno sapeva dove fosse andata Hermione, poco prima trovare Dulcie. Molti pensavano che fosse per la ricerca tanto esasperante dei genitori, ma Luna sapeva che non era così, poiché l’aveva accompagnata lei stessa in un luogo nel quale non aveva messo più piede.

Era stata Hermione a chiederle questo immenso favore, dopo averle domandato se sapesse dove fosse avvenuto il fatto. Per poter sentire un’altra volta la sua presenza, rimembrare i suoi ricordi. << Non mi sembra che sia mai esistito… alcune volte faccio fatica a ricordare i loro sguardi… ho solo i nomi impressi nella mente, ma poi il nulla… >>

Queste erano le parole che avevano convinto Luna a rivelare il tutto, a riuscire finalmente a dichiarare a Hermione che cosa fosse successo realmente quella terribile notte. La morte di Ron.

Era sempre stata un po’ titubante, poiché non credeva che fosse abbastanza forte per poter sopportare quell’immane tragedia. Ma quando la portò alla Foresta Proibita, o almeno quello che ne restava, lei non pianse. Si avvicinò a un punto qualsiasi, con qualcosa in mano. Appoggiò l’oggetto a terra e si poté notare che fosse il Deluminatore, il prezioso regalo datogli nel testamento di Albus Silente, quel vecchio preside al quale molti facevano fatica a ricordare le sue grandi imprese.

<< No, Luna. Magari sbaglierò, ma sento che questa guerra non finirà mai, ed è colpa di una sola persona >>

I gruppi non parlavano mai di Harry Potter, non ne avevano il coraggio. Avevano sacrificato la vita per lui, erano sempre stati al suo fianco, avevano creduto nelle sue gesta, quando l’intero mondo magico ci andava contro. Lui, però, non era mai stato coraggioso come loro.

<< Io lo capisco, invece. Avrà avuto… >>

<< No, Luna! Noi eravamo suoi amici! Non poteva aver avuto questa possibilità! Non poteva! >> sbottò Hermione, alzandosi e dirigendosi dall’altra parte della stanza.

<< Gli amici devono anche accettare le decisioni degli altri, se hanno veramente un buon rapporto >> sussurrò Luna, fissando fuori dalla finestra. Notò uno strano luccichio e capì che era arrivato il momento.

Stavano arrivando, ormai. Altri due gruppi si sarebbero uniti, finalmente.

 

 

 

_________________

 

 

 

Zacharias correva fuori dalla casa, incontro a qualche persona. Gli altri erano rimasti dentro, in caso di emergenza, inoltre Terry era ancora insieme a Neville e non si sapeva quando sarebbe tornato.

Un colpo alle spalle li fece sobbalzare e corsero a vedere che cosa fosse successo. Anche Dulcie li segue, non volendo rimanere da sola.

Trovano Seamus Finnegan, il loro vecchio compagno di scuola. Aveva il fiatone ed era ricoperto di sangue. Hermione cercava di aiutarlo, ma lui negava ogni suoi incantesimo.

<< Sono arrivati >> cercava di avvisarli. << Scappate, finché potete. Scappate! >>

Senza aspettare altri suoi lamenti, le donne presero l’uomo e lo trascinarono dentro la casa. Hermione e Luna crearono degli incantesimi di protezione, stando attente a chiunque si sarebbe avvicinato alla casa. Poteva essere un nemico e non dovevano rischiare troppo. Seamus comunicò che molti erano ormai morti, come Calì Patil, la sorella di Padma. Provocò in lei un grande dolore. Dovettero farla sdraiare sul pavimento, a causa degli spasmi violenti.

E mentre fuori grandinava, si sentì un colpo fuori dalla finestra.

 

 

 

_________________

 

 

 

Zacharias sbatteva forte le mani contro quel vetro bagnato. Lui voleva vivere, non poteva perdere proprio in quel momento. Lui aveva lottato, aveva vissuto per altri lunghi e terribili diciannove anni, cercando di trovare il metodo migliore per sconfiggere Voldemort. E allora perché stavano perdendo? Perché il Preside Silente ha sempre detto loro che l’Amore vince sempre sopra ad ogni cosa? Ad ogni malvagità?

Lui ci aveva creduto, fino a poco tempo prima. Ci aveva creduto fino a quando non aveva superato quella porta, credendo di andare incontro ai suoi amici. Non era così e si era ritrovato al centro di una trappola.

Colpi di bacchetta lo avevano circondato, senza pietà. E poi, lui mica di pietà ne voleva.

Sperava solamente che i suoi amici lo salvassero, per lottare un’ultima volta.

 

_________________

 

 

 

<< Non aprire! >> urlò Hermione, cercando di trattenere Luna. Lei la guardò con uno sguardo supplicante, come se non avesse capito nulla.

<< E’ uno della mia squadra, deve essere salvato! E’ un mio amico! >> si staccò dalla donna, dirigendosi verso la finestra. La aprì e cinse con le braccia il corpo di Zacharias.

Lui sorrise, mostrando riconoscenza. Poi alzò la bacchetta, verso Luna. La donna non riusciva a comprende che cosa stesse facendo, ma continuò a soccorrerlo e a portare all’interno della casa.

Peccato che quell’uomo non fosse Zacharias, ma uno dei Mangiamorte. Il viso di lui mutò, diventando quello di un assassino.

Poi Luna cadde a terra.

 

 

 

_________________

 

 

 

 

Terry e Neville si trovavano lontano dalla Base numero cinque, lontano da tutte le persone a cui avrebbero potuto fare male. Non vedevano l’ora di riabbracciare le loro amate, per paura di perderle. Ogni minuto passato lontano da loro era un’altra pugnalata al cuore sempre più forte.

<< Torna dagli altri >> mormorò Neville, fissando il cielo, sperando di non avvistare la luna. Terry annuì e strinse forte la mano dell’amico, incamminandosi poi verso la strada di casa, perché ormai la Base numero cinque era la sua casa.

Sentì un movimento per gli alberi e decise di andare a vedere, ma qualcosa –o meglio, qualcuno- gli era saltato addosso. << Anthony! >>

<< Svelto, ci hanno circondati! Non sono da solo, Hannah è qui con me >> una donna dai capelli rossicci apparve alle sue spalle, letteralmente spaventata per i fatti appena accaduti.

<< Dov’è Neville? >> sussurrò, ma tutti riuscirono a sentirla. C’era un silenzio così pauroso, che si riusciva a sentire il cuore dell’altro battere anche a distanza di venti metri.

<< Al solito posto, questa sera c’è la luna. No, Hannah! >> ma la donna stava già correndo dall’altra parte della direzione che doveva prendere.

Gli uomini si guardarono, fecero un segno di assenso e la seguirono. Il loro fiato era corto, a causa degli ultimi fatti accaduti, delle ultime perdite e di quelle future.

Terry correva più veloce di Anthony ed a un certo punto non sentì più il suo fiato sul collo. Quando si girò, una luce gli venne addosso, distruggendo le sue speranze.

 

 

_________________

 

 

 

<< Hermione, corri >>

<< Hermione, non lasciarmi >>

<< Hermione, ho freddo >>

<< Hermione, ti amo >>

<< Hermione, sii coraggiosa >>

La donna si muoveva velocemente, dirigendosi nella parte opposta da quella che le era stata assegnata. Poco le importava, lei avrebbe lottato fino all’ultimo respiro.

Non c’era più nessuno a cui lei teneva per poter rimanere in vita. Le persone con cui aveva passato l’intera adolescenza, non c’erano più. Ed era difficile da poter accettare, ripensando ai tempi passati.

A tutte le persone che avevano lottano, solo per lui. E lui si era ritirato, come solo un codardo può fare.

<< Hermione, non morire >>

Quanto avrebbe voluto non lasciare questo luogo, ormai diventato una maschera che si prende gioco di lei.

<< Hermione, vivi per me >>

No, la donna non lo avrebbe fatto. Stava solamente portando via quella sfortuna ragazzina, che lei aveva portato in quell’inferno. Non avrebbe accettato che pure lei perdesse la vita, non per mano sua.

<< Hermione, noi siamo amiche >>

Dulcibella guardò per un’ultima volta quegli occhi marroni, che avevano passato tante avventure, preoccupazioni ma, soprattutto, sconfitte.

<< Hermione, torna da me >>

E, quando ritorna dalla Foresta Proibita, Hermione si ritrova circondata da Mangiamorte. Il suo compito era finito, ma qualcuno avrebbe finito la guerra per conto suo.

 

_________________

 

Un lupo ululava alla luna. I tempi dei giochi erano finiti da tempo, ma in quell’istante si distrussero in mille pezzi. Come il suo cuore, che ormai quasi era scomparso del tutto.

Stava piangendo qualcuno. Non si potevano sentire i suoi lamenti, poiché era nascosto dentro ad un mostro.

Dovevi piangere Neville, poiché non ti saresti più risvegliato. Il tuo corpo non sarebbe più tornato e sarebbe scomparso per l’eternità. Neanche quella creatura ti avrebbe reso merito.

La luna tornava nei suoi passi, lasciando dietro i corpi dei poveri uomini.

Come per magia, questi tornano giovani, per unirsi un’altra volta.

La storia ricominciava, si tornava bambini, tra gioie e manicaretti, per rivivere le stesse emozioni e gli stessi dolori. Quelli sarebbero stati solo gli ultimi istanti per vivere.

 

 




***


Scusate il ritardo, ma sono stata male quindi non sono riuscita ad avvicinarmi al computer ):
Ecco qui la fine dell'E.S. Spero vi sia piaciuta!
Non so che cosa dire, sono ancora un po' intontita XD, quindi se avete bisogno di qualche informazione più dettagliata per qualche morte... basta chiedere ^^
Ringrazio Nocticula_Nott e clary87 per aver continuato a commentare e fri rapace per averla messa tra le seguite!

Aspetto le vostre recensioni,
CruellaDeVil


Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Epilogo - La terza guerra ***


L'Esercito dei Sopravvissuti


E.S.






Epilogo - La terza guerra



Erano passati cinque anni da quella sua favolosa esperienza, che l’aveva cambiata completamente.

Dulcibella stringe forte la mano dell’amato fratello Jack, che continua a fissare le strade vuote davanti a loro. Era una sera così silenziosa e il tempo era a favore.

Li avrebbe rovinati tutti, questa era la sua promessa fatta a quelle persone. Lei non gli aveva conosciuti per molto, ma loro non erano riusciti a finire il grande lavoro.

Per questo avrebbero attaccato nella notte. Proprio come loro si comportavano per i poveri sottomessi, entrando di notte per rapire i loro figli o, semplicemente, per ucciderli. E perché li uccidevano? Per il gusto di farlo.

Dulcie aveva imparato tanto in quei due semplici mesi in loro compagnia. L’unione faceva la forza, solamente questa avrebbe distrutto il tutto.

Un grido sovrumano uscì dalla sua bocca, facendola tremare violentemente. Non c’era tempo per piangere su sé stessi, bisognava attaccare.

Tantissime persone uscirono dai nascondigli, precipitandosi dentro quelle case di alti borghesi. I Mangiamorte e le loro famiglie vivevano in quei posti, tranquilli e facendo vivere una vera infanzia ai loro figli. Non come Dulcibella, che aveva passato ventiquattro anni con il terrore che qualcuno della sua famiglia potesse essere catturato, grazie a un loro semplice schiocco delle dita.

Persone di ogni genere facevano uscire i “cattivi” da fuori dalle abitazioni. Li bruciavano, portando anche loro il rispetto che avevano dato ai loro figli.. Se lo meritavano, eccome se lo meritavano.

Un bambino biondo continuava a urlare, spaventato dalle fiamme. Nessuno si preoccupò di lui, anzi. Lo attaccarono, riportando pace per i loro figli persi. La guerra era così: senza cuore.

Dulcibella corse ancora più velocemente, dirigendosi verso una tra le casi più grandi. Non le interessava chi ci abitasse, lei voleva solamente la sua vendetta.

Lei voleva far rinascere Hogwarts, far avverare il suo sogno per altri bambini e tornare a un periodo di pace. Tutto qui, proprio come voleva Neville.

Neville voleva essere un insegnante, non una delle tante vittime mai ritrovate.

Gira forte la maniglia, frantumandola in mille pezzi. Proprio come la sua anima, che non si unirà più all’unico uomo che era riuscita ad amare e che non era mai riuscita a dimenticare.

Solamente per questo era riuscita a tornare indietro nei suoi passi, ricongiungersi con un fratello che credeva perduto e, nei cinque anni passati, cercare altre persone che potessero aiutarla per l’idea dei gruppi, scoprendo che nemmeno una persona di questi era sopravvissuta.

Si risvegliò dai suoi tristi pensieri, concentrandosi sulla casa completamente vuota. Aveva avuto sfortuna, non c’era nessuno. E mentre salivale le scale, iniziò a sentire strane presenze alle spalle.

Non si sorprese affatto di trovare una donna, seduta su una grande poltrona. Avvicinandosi notò che era molto anziana, un fatto molto brutto. I migliori Mangiamorte erano tutti anziani e non dei giovanotti.

Quando si alzò, veloce come un fulmine, le puntò la bacchetta alla gola. Il suo ghigno malefico l’aveva impressionata così tanto quando era bambina, che non fece fatica a riconoscerla come Bellatrix Black. Aveva i capelli bianchi, la pelle piena di rughe, ma sempre uno sguardo folle.

La sua vita era finita, non avrebbe mai saputo se la guerra sarebbe potuta concludere bene o meno. Ma una certa idea ce l’aveva e di sicuro non era qualcosa di speranzoso, sapeva che i suoi enormi sforzi sarebbero stati vani.

 


***


Ecco qui la fine di questa FF. Spero vi sia piaciuto l'epilogo ;)
Ringrazio clary87 e Nocticula_Nott per aver continuato a seguirmi!

A presto,
CruellaDeVil

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=655524