Welcome in Yggdrasil

di Norman Jayden
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Login ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Luce e Ombra ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Convivenza e Bug ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Game Start. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 - Drago Nero ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 - Sky High ***
Capitolo 7: *** Benvenuti ad Arcadia, novelli sposini. ***



Capitolo 1
*** Prologo - Login ***


Prologo - Login.

<< Benvenuto nel mondo di Yggdrasil, utente >>
<< C-Chi sei? >>
<< I tempi di registrazione durano 150 secondi. Scegliere un nickname, prego.. >>
<< Cosa ? >>
<< Scegliere un nickname, prego. >>
<< Un Nickname? >>
<< Scegliere un nickname, prego. >>
<< Dopo che avrò risposto alle vostre domande, risponderete alle mie domande? >>
<< Affermativo. Scegliere un nickname, prego. >>
<< ...Kage Hunter... >>
<< Kage Hunter disponibile. Scegliere una classe per favore. >>
<< Che classi ci sono? >>
<< Attualmente, al suo livello sono disponibili 6 classi: Spadaccino, Mago, Arciere, Predatore, Berseker e Assassino. >>
<< Io... non lo so... qual'è la consiglibile? >>
<< Attualmente, al suo livello sono disponibili 6 classi: Spadaccino, Mago, Arciere, Predatore, Berseker e Assassino. Scegliere una classe per favore. >>
<< Uhm.. err... Spadaccino... >>
<< Nickname: Kage Hunter. Classe: Spadaccino. Confer-.... >>
<< ? >>
<< ......... >>
<< Ripresa sistemo riuscita. Confermare, prego. >>
<< Confermo...? >>
<< Registrazione confermata. Registrazione terminata. Mancano ancora 120 secondi, domande, prego.>>
<< Chi sei? >>
<< Io sono un messaggio pre-registrato per la registrazione. Difatti, posso rispondere solo a determinate domande. >>
<< In che senso "registrazione"? >>
<< Lei ha appena fatto accesso al RG Yggdrasil, come da lei richiesto. >>
<< RG? >>
<< RG significa Real Game, creato dal The One, lo stesso creatore di Yggdrasil. >>
<< Che significa "creatore di Yggdrasil" ? >>
<< Yggdrasil è il nuovo mondo a cui, da ora, lei appartiene. Lei è un PG, Player Game, che dovrà combattere contro creature create da The One con lo scopo di uccidervi. Attenzione, però. Questo, nonostante sia un gioco, è reale e si muore realmente in caso di sconfitta mortale contro questi mostri. >>
<< C-Cosa?! >>
<< In caso di sconfitta mortale da parte di queste creature, avviene un decesso. >>
<< Questo l'ho capito! Come diavolo ci sono finito qui?! >>
<< Accedendo al sito www.yggdrasil.realgame.net lei ha effettuato automaticamente il login al gioco. >>
<< Quest'indirizzo... ma mi era uscita solo una pagina bianca che mi diceva che quell'indirizzo non esisteva! >>
<< Corretto. Con la visualizzazione di quella pagina, automaticamente lei è stato tracciato e nel momento in cui avviene una perdita coscienza, avviene il login vero e propio. >>
<< Perdita di coscienza? Quando si dorme? >>
<< Corretto. >>
<< Quali sono le regole di questo gioco? >>
<< Sopravvivere contro i mostri inviati da The One per uccidere lei e gli altri PG o, nei peggiori dei casi, combattere contro PG che vogliono uccidere lei. >>
<< Mi prendi in giro? >>
<< Negativo. Tutto questo è reale. >>
<< No.. non può essere reale… sto sognando! >>
<< Negativo. Tutto questo è reale. >>
<< ....Non c'è un modo per fare logout? O una cosa simile? Non voglio partecipare a questa follia! >>
<< Beep-beep. Tempo esaurito. Beep-beep. Beep-beep. Buon fortuna. Beep-beep. >>
<< Che diav..?! No! Aspetta! No! >>

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Luce e Ombra ***


Capitolo 1 - Luce e Ombra.


Il "Beep-Beep" insistente e monotono della sveglia martellò nella mente di Kage fino a farlo svegliare, costringendolo ad alzarsi e ad allungare la mano per far cessare quel rumore infernale.
<< Cosa è successo...? >> mormorò mentre cercava di fare mente locale di tutto quello che era successo. Se era successo.
Vagamente ricordò qualcosa come una registrazione ad un gioco online. Con classi e nickname, in stile RPG.
Ricordò che una voce l'aveva contatto nel sonno e che gli aveva spiegato di essere entrato in un mondo chiamato Yggdrasil. Un mondo simile ai videogiochi che però, al tempo stesso non era. Continuò a riflettere e riflettere discutendo con sè stesso sulla veriticità di quel sogno, fino a quando il suo sguardo non si posò sul televisore che aveva davanti.
Lo schermo mostrava il gioco Final Fantasy XIII in pausa, durante un combattimento feroce contro dei nemici. D'un tratto, Kage si ricordò che aveva messo in pausa il gioco e che si era promesso di andare avanti il giorno dopo, sforzandosi di ricordare anche mentre si addormentava come continuare non appena fosse tornato davanti alla sua Playstation.
<< Troppi videogiochi, Kage. Troppi. >> si disse scuotendo la testa e zoppicando contro la gamba ancora addormentata fino alla zona cucina di quell'angusto monolocale.
Velocemente si prese un bicchiere di latte e dei biscotti, cominciando da subito a fare colazione.
<< 7.10 la scuola inizia tra mezz'ora. Perfetto. >> commentò continuando a divorare con voracità la sua semplice colazione mentre si preparava a fare tutto quello che di norma faceva la mattina.
Infine, dopo neanche mezz'ora, riuscì a vestirsi, a lavarsi e a preparare la roba per la scuola.
Era ormai sul punto di uscire, quando d'un tratto si girò e guardò la sua Playstation.
<< Con te faccio i conti più tardi... >> disse prima di chiudere la porta del suo monolocale ed uscire.
La luce filtrava lenta e inquietante tra le fessure dello sporco corridoio che divideva Kage dalle scale, creando una specie di prova di coraggio ogni giorno.
Kage sospirò e si preparò ad avviarsi verso di essa quando improvvisamente, la sua attenzione venne colta da una strana busta.
Sospettoso ma allo stesso tempo curioso, Kage prese la lettera e l'aprì, cominciando da subito a leggere il testo a bassa voce.



Salve, Giocatore!

Da questo momento, lei ha due mesi di tempo per addestrarsi e perfezionarsi nella sua classe.
Questo giorno tra due mesi, la barriera che la protegge tutt'ora da eventuali attacchi da giocatori nemici o delle mie creazioni scadrà, permettendo a quest'ultimi di agire su di lei come meglio preferiscono.

In ogni caso, che lei vada oltre, ha bisogno di essere informato su almeno le prime tre regole del gioco:

Regola N°1, combattere ogni qualvolta sia necessario;
Regola N°2, non coinvolgere nessun civile in questo gioco, se non necessario;
Regola N°3, non tentare di ribellarsi contro il sistema, le conseguenze potrebbero essere... disastrose.

Infine, c'è una regola che ho dato per scontato, ma che sicuramente avrà intuito durante l'introduzione di stamani e di questa lettera, e che sopratutto dovrà mantenere in mente alla fine del "Noob Shield": sopravvivere.
Le consiglio particolarmente di rispettare queste tre regole se non vuole... "indesiderate complicazioni", sempre che lei e qualsiasi persona a lei cara voglia vivere, ovvio.
Buona giornata e buona fortuna, Giocatore.

Cari saluti, The One.


P.S. Un'ultima cosa. Tra due mesi, all'ora di pranzo le consiglio di andare nella terrazza della sua scuola. Lì avrà modo di chiarire ogni dubbio.



E non appena Kage lesse quelle righe, tutta la tranquillità di quel mattino, svanì in un'istante.


Hikari era sconvolta. Quel sogno e quella lettera rimbombavano furiosamente nella sua mente, continuando a colpire ogni emozione della ragazza.
<< Ehi, Hikari, stai bene? >> chiese Akane, la sua migliore amica.
<< Si, si... sto bene, scusa. Stavo solo pensando a cosa faremo oggi >> mentì la ragazza sforzandosi di essere la più calma e razionale possibile.
No, non stava bene, anzi stava malissimo. Non aveva la più pallida idea di cosa stesse succedendo, ma sapeva che era qualcosa di pericoloso.
Era tutto inizianto cliccando su una lettera pubblicitaria che chiedeva l'iscrizione ad un gioco chiamato "Yggdrasil". Incuriosita da quel gioco che appariva incredibilmente invitante, cliccò con l'intenzione di provarlo. Ma invece di ritrovarsi un sito che spiegava le regole del gioco, si ritrovò invece una pagina vuota che indicava che non esisteva. All'inziò pensò che si trattasse di qualche scherzo, o che forse avevano creato il gioco senza i requisiti necessarri e che l'avessero chiuso, ma tutto cambiò con il sogno di quel mattino. E la lettera. Una lettera con un'pò troppi consigli.
Il gioco esisteva ed era subito iniziato con il suo risveglio.
< Che cosa posso fare? > pensò mentre il suo cervello cercava di dare un senso logico a quello che stava succedendo.
In un primo momento pensò che si trattasse solo di uno scherzo, di un brutto sogno, ma come spiegare la lettera? Troppe coicidenze, troppe.
Improvvisamente, il suono di una campana risuonò nella testa della ragazza, strappandola a forza dai suoi pensieri e facendola sbalzare per la sorpresa.
<< Hikari! Mi hai spaventata! Ma che hai oggi? >> tuonò Akane, anche lei spaventata da quell'improvvisa reazione dell'amica.
<< S-Scusa... sono solo un'pò scossa perchè ieri sera ho visto un film horror >> rispose la ragazza ridendo e fingendo un falso comportamento innocente.
D'un tratto, Hikari si accorse di essere in classe e seduta al suo posto, come se un'incantesimo l'avesse teletrasportata magicamente a scuola. Il tempo di chiedersi come aveva fatto ad entrare a scuola senza nemmeno accorgersene che la sua attenzione venne del tutto attirata dall'ingresso di un suo compagno di classe, Kage Hunter.
Kage era un ragazzo solitario, che preferiva starsene da solo con sè stesso piuttosto che con altri che nemmeno conosce. Amava il silenzio e parlava di rado, se non per le interrogazioni.
All'inizio Hikari era sicura che Kage fosse una specie di down o qualcosa di simile e continuò così per un'anno finchè un giorno non ci parlò per sbaglio. Certo, fu una discussione breve, ma fu abbastanza per far capire alla ragazza che Kage non era il ritardato che pensava che fosse.
Capì invece che Kage non era altro che l'elemento freddo e bastardo con cui nessuno vorebbe mai avere a che fare. Difatti, tutti preferivano evitarlo.
Notò che anche quest'ultimo la stava fissando, come se entrambi nascondevano un segreto che solo loro sapevano.
< Ma che non abbiamo > si disse Hikari guardando altrove.


Due mesi dopo, ora di pranzo...


Kage era apoggiato alla ringhiera della terrazza, intento a mangiarsi il suo panino osservando la città dall'alto, come se fosse una specie di uomo che si sopraelevava dalla sua specie e guardava i suoi simili dall'alto in basso. Cosa che in fin dei conti, era vera.
Kage ormai non era solo un uomo, era di più. Una specie di gladiatore di un sanguinoso gioco per un sadico uomo che si diverte a veder morire i giocatori del suo gioco.
Perchè propio lui? Ci sono altri PG in torno a lui? Che magari conosce? Quando sarebbe stato il primo attacco?
Tante domande, nessuna risposta.
Ma ora, la vera domanda era se ci credeva davvero.
Com'era possibile una cosa simile? Contattare uno durante il sonno informandolo di essere un PG in un gioco dove si muore realmente per poi contattarlo con una lettera una volta sveglio? Tutto ciò, era semplicemente pazzesco. Surreale.
Peccato che lui ci credeva. Dopo quello che era riuscito a fare in quei due mesi, solo un'idiota o un testardo non ci avrebbe creduto.
Ricordava ancora le ultime parole della lettera: cosa l'avrebbe aspettato là sopra?
<< Ehi... ehm... Hunter-kun..? >> mormorò una voce alle sue spalle.
< Strano > pensò Kage < di solito in terrazza non ci viene mai nessuno > ed era per questo che era il suo posto preferito. E forse era per questo che doveva avvenire sulla terrazza, qualsiasi cosa essa sia.
<< Si? >> chiese il ragazzo ignorando la cosa e voltandosi, riconoscendo subito la persona: Hikari Kanzaki.
<< La mezza giornata di oggi è stata annullata. Oggi si torna a casa non appena finisce l'ora di pranzo >> rispose Hikari.
<< Non potevi aspettare di dirmelo in classe? >>
<< Sono già andati tutti a casa, io e te siamo gli unici rimasti a scuola >>
<< Ah, che carina, vorresti una ricompensa? >>
< Ma quanto è stronzo?! Voglio prenderlo e usare quella sua faccia tosta contro la ringhiera per vedere quale tra i due è più resistente! > gridò nella mente Hikari mentre sentiva il proprio sangue ribollire dalla rabbia < Ma devo stare calma. Devo sbarazzarmi di lui altrimenti non avrò mai chiarimenti su questo dannato gioco >
<< Allora? Puoi anche andare. Anzi, vattene >> continuò Kage mantendendo un tono freddo e distaccato.
<< N-No... >> mormorò Hikari trattenendo con tutte le sue forze la voglia di assalirlo e sopprimendolo con il suo solito tono gentile << io devo rimanere per alcune cose, perchè non vai via tu per primo? >>
<< Ho anchio qualcosa da fare >>
<< D'accordo, vai. Se hai bisogno vienimi a cercare >>
<< Mi spiace ma devo rimanere qua >>
< Dannazione > imprecò Hikari < che diavolo ha da fare qua sopra?! Perchè non se ne va? >
<< Se posso chiedere, perchè devi rimanere proprio qua? >> chiese la ragazza.
<< Non sono affari tuoi. >> fu la risposta secca e fredda di Kage.
Hikari era ormai al limite, non aveva mai incontrato uno così odioso fino ad ora. Era sul punto di ribattere quando improvvisamente una strana sensazione l'attraversò di colpo. Una sensazione di vertigine e pericolo.
Fu allora che entrambi i ragazzi notarono che dal terreno, uscirono delle ombre grigi assomiglianti vagamente ad uomini armati di spada.
<< Cosa diavolo sono? >> tuonò Hikari indietreggiando e fissando quelle cose avvicinarsi a loro volta facendo scintillare le loro spade d'ombra.
<< Non lo so, ma sicuramente non sono niente di buono >> rispose il ragazzo facendo lo stesso.
Era chiaro che ormai i due erano circondati, inerni contro quelle cose così surreali.
<< Sembrano ombre... ma non è possibile che le ombre si alzino da terra come se niente fosse! >> commento Hikari mentre impattò con la mano contro la ringhiera, facendo capire che non c'era via di fuga.
<< Che sia... mostri di The One? >> pensò ad alta voce Hikari.
Al sentire di quelle parole, Kage si voltò e portò tutta la sua attenzione dalle ombre davanti a sè ad Hikari: << Conosci The One? >>
<< Si... cioè.. no... non proprio... >>
<< Allora, ti decidi?! Lo conosci?! >>
<< Due mesi fa ho ricevuto una sua lettera che mi diceva di salire sulla terrazza della mia scuola e aspettare, non so altro! >>
Kage continuò a fissarla, con sguardo sbalordito e incredulo: c'era veramente qualcun'altro della sua scuola che era un PG.
<< Che.. che classe hai scelto? >> chiese il ragazzo tornando a fissarle le ombre. Prima l'azione, poi le domande.
<< Maga... >> rispose sinceramente la ragazza, con un leggero tono di imbarazzo.
<< Capisco. Hai imparato ad usare i tuoi poteri durante questi due mesi? >>
<< C-Certo! >>
<< Ottimo, anchio. Non c'è modo di scappare, quindi dovremo combattere... voglio che tu prenda quelli alla mia destra, mentre io mi occupo di quelli sulla sinistra. Ci riesci? >>
<< Ma chi sei per dirmi che devo fare?! >>
<< Non essere stupida! Ci riesci si o no? >>
<< Ovviamente! >>
<< Ottimo, al mio tre. Uno... due... tre! >>
Urlato il fatidico "tre" Kage si lanciò alla sua sinistra, facendo comparire dal nulla una spada in stile medievale nelle proprie mani, e facendola subito infrangere contro le ombre davanti a sè, mentre da sfondo c'era una rovente esplosione.
Rapidamente falciò in un colpo solo le prime creature davanti a sè, colpendole disegnando ferocemente un arco davanti a sè e dividendole in un colpo solo, dissolvendosi. Per un momento, tentennò vedendo i nemici appena sconfitti scomparire nel nulla, ma si riprese subito quando con la coda dell'occhio vide sulla destra un paio di ombre agitare le loro spade lanciandosi verso di lui.
Schivò con un abile balzo all'indietro, facendo risuonare le spade destinate a lui sul pavimento della terrazza. Subito dopo, Kage si lanciò nuovamente sulla sinistra colpendo la spada di un nemico constringendola a rimanere sul terreno e sfruttando la sua posizione per caricare e tagliare la testa dell'ombra di netto. Non ci volle troppo tempo per occuparsi anche di quelli rimasti, facendoli tutti dissolvere nel nulla.
Hikari invece, appena sentì il "tre" portò la mano alla sua destra con il palmo aperto verso i nemici << Fiamma! >> urlò facendo fuori uscire dalla mano diverse palle di fuoco che si schiantarono in una roventa fiammata tra le file delle ombre, creando un'enorme polverone caldo.
<< Niente di più facile! >> mormorò la ragazza soddisfatta di sè stessa.
<< Te la cavi, Strega. >> disse Kage avvicinandosi.
<< Sono una Maga >> sbuffò Hikari << In ogni caso, neanche tu te le cavi poi tanto male, Spadaccino. >>
<< Lo prenderò come un complimento >>
I due furono sul punto di rilassarsi, quando improvvisamente risuonò sulla terrazza il suono di un battere di mani.
<< Ottimo, signori, ottimo! >> applaudì un uomo uscendo dal nulla.
<< Chi sei?! >>urlarono all'unisono Kage ed Hikari mettendosi in posa di difesa.
<< Nè un'amico e nè... un nemico. Sono solo qui per informarvi che da ora il vostro "Noob Shield" si è dissolto. Da questo momento, Shadow e PG avversari possono attaccarvi in qualsiasi momento. >>
<< Shadow...? Vuoi dire "Ombre"? Cioè i nemici che abbiamo appena affrontato? >> chiese Hikari.
<< Eccellente sprito d'osservazione. Esatto, loro sono gli Shadow, le "Ombre" di The One create per seguirvi come ombre fino alla vostra morte. Non credete che esistano solo Shadow facili come quelli, cari. Ne esistono di ogni tipologia e forma! Quindi, non vi consiglio di abbassare la guardia solo per aver eliminato i primi nemici del... "tutorial" >>
<< Cos'hai a che fare con tutto questo? Parla! >> ringhiò Kage puntandolo con la spada.
<< Te l'ho detto... sono solo... un'informatore. Incontrerete vari nemici che vorrano farvi la pelle, forse per vedere chi è il più forte, altre solo per divertimento... Se non sbaglio, voi siete Spadaccino e Maga, giusto? >>
<< Strega >> corresse Kage.
<< Maga >> grugnì Hikari guardando male il ragazzo.
<< D'accordo, siamo Spadaccino e Maga, e con ciò? >>
<< Durante la vostra... iscrizione, c'è stato un problema e a quanto pare, voi avete bisogno l'uno e dell'altra >>
<< Cosa? >>
<< Non vi starò a spiegare cos'è successo, mi limiterò a dirvi ciò che dovete fare: dovrete semplicemente lavorare come una coppia >>
<< Come una.. coppia? >>
<< Esatto. Perchè voi operiate al massimo, avete bisogno di essere vicini il più possibile tra di voi >>
<< E perchè? >> si intromise Hikari.
<< Non posso e ve lo voglio dire. Se volete sopravvivere, avete bisogno di stare vicini. Tutto qui. Un consgilio? Spadaccino, tu vivi da solo, giusto? E anche te, Maga >>
<< E allora? >>
<< Maga, tu hai una casa a due piani tutta tua, mentre Spadaccino vive in uno squallido monolocale. Se volete sopravvivere, vi consiglio caldamente di vivere assieme. Anzi.. consideratevi praticamente già coinquilini grazie ad un certo... incentivo >>
<< C-Cosa diavolo stai dicendo!? Vivere assieme? Sei stupido?! >> ringhiò Hikari con espressione incredula.
<< Prendetevi tutta la calma che volete. Ci sono un sacco di PG nel mondo e gli Shadow non si concentreranno principalmente su di voi. Ed in ogni caso, i PG non sanno riconoscersi tra di loro e soprautto, loro seguono le regole, quindi potete stare tranquilli che non avrete attacchi a sorpresa durante le ore del giorno... almeno da parte dei PG. E' tutto, addio. >> concluse l'informatore mentre cominciava a dissolversi nel nulla in un'ambiguo inchino.
<< No! Ehi, ehi! >> balbettò Hikari, ma era troppo tardi, l'uomo scomparì come era apparso, senza lasciare nè traccia, nè segno di dove possa essere andato.
La terrazza si fece improvvisamente silenziosa, lasciando solo l'odore di zolfo della palla di fuoco di Hikari e i due ragazzi abbandonati lassù.
<< D'accordo, e ora che si fa? >> chiese Kage facendo dissolvere la lama nel nulla, nello stesso metodo dell'informatore.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Convivenza e Bug ***


Capitolo 2 - Convivenza e Bug.

Una debole e fiocca luce penetrò attraverso le tende bianche della camera di Kage, appoggiandosi delicatamente sul suo volto, svegliandolo.
Era la prima volta che non veniva svegliato a forza da una sveglia, e quella fu un'esperienza del tutto nuova per il ragazzo.
Lentamente, Kage si alzò dal suo morbido letto -anche quella era una prima esperienza- e cominciò a guardarsi attorno, giusto per verificare che tutto non fosse una specie di sogno.
< No... non lo è > pensò divertito: forse questa cosa della convivenza non era poi tanto male.
All'inizio Hikari contrastò in tutti i modi il fatto di ospitare Kage proprio a casa sua, ma quando scoprirono che "l'incentivo" a cui si riveriva l'informatore era il fatto che il propietario del monolocale aveva sfrattato Kage per ragioni sconosciute, Hikari non ebbe altra scelta: se l'informatore aveva ragione, più Kage ed Hikari stavano lontani, più probabilmente c'era la possibilità di attacco e sconfitta. Nonostante l'incredibile immoralità della cosa, era meglio non rischiare e andare sul sicuro. Dopo averlo aiutato a trasferirsi ( Kage in fondo non aveva così tante cose, giusto una TV, una Playstation e un cambio di vestiti, perciò bastarono due borse per traslocare facilmente ) Hikari gli mostrò casa sua, una comune casa Giapponese che si poteva trovare quasi ovunque: un bagno nel sotto scala, una cucina unita al salotto, un piccolo ripostiglio affianco al bagno, infine due camere singole più una matrimoniale al piano di sopra. Hikari gli confessò che un'pò si sentiva sollevata nell'avere finalmente qualcuno in casa, almeno adesso non si sentiva un fantasma che infestava una casa disabitata, ma il fatto che fosse un uomo il suo coinquilino, la disturbava non poco. Ovviamente, Kage prese la camera affianco a quella di Hikari. Quest'ultima, nonostate le stanze fossero separate da un muro, passò la notte a parlare con Kage attraverso il muro -che a quanto pare non era così spesso come sembrava-per assicurarsi che il ragazzo rimanesse lì e non tentasse di fare "assalti notturni" mentre lei dormiva ma, fortunatamente, Kage non era quel tipo di ragazzo.
Passarono la notte a parlare di tutto e di più, parlando delle loro vite, di quello che vorrebbero fare, di come hanno incontrato Yggdrasil, il cosa avrebbero fatto...
D'un tratto, la sveglia suonò trasciando Kage fuori dai propri pensieri, costringendola a guardarla: << Bah, 7.00 ..... torno a dormire >>
Fu sul punto di ricoricarsi per altri dieci minuti, quando improvvisamente sentì nell'aria un dolce profumo di pancetta.
Incuriosito e allo stesso tempo affamato, si trascinò fuori dal letto in mutande e si avviò in cucina, all'inseguimento di quel gustoso odore.
<< Buongiorno >> disse entrando e annusando sempre più con l'aquolina in bocca.
<< Buongiorno, Hunter-kun, oggi colazione Americana... hai dormito ben- Aaah! >> gridò Hikari girandosi e paralizzandosi improvvisamente. Immediatamente Kage si voltò di scatto facendo un rapido balzo indietro, pronto a combattere contro qualsiasi cosa essa fosse.
Ma davanti non c'era nessuno.
<< Cavolo! Mi hai spaventato, Hikari! Ancora un'pò e- >> Kage venne interrotto a metà frase venendo colpito improvvisamente da cucchiaio volante.
<< Pervertito! Che diavolo fai!? Non si va in giro per casa in mutande! >> ringhiò Hikari minacciando di lanciare qualcos'altro, stavolta un coltello.
<< O-O-Okay! Ca-ca-calma! Calma! S-Scusa, ero solo abitutato a vivere da solo e a cose come queste non ci contavo! Scusa! Ora metti giù quel coltello, okay? Okay?>> supplicò Kage assumendo una stupida posa difensiva che gli copriva volto e parti basse.
Hikari mantenne ancora per un'pò quel broncio misto tra rabbia e imbarazzo, quando improvvisamente cominciò a ridere.
<< Cosa c'è di divertente?! >> tuonò Kage, infastidito da quell'improvviso cambiamento.
<< Niente, niente >> continuò a ridacchiare Hikari << solo che non sono abituata a vedere un Hunter-kun così... normale >>
<< Devo prenderlo come un'insulto? >>
<< No, prendilo come un complimento... sai, fin da quando ti consoco, ti consideravo freddo e impassibile, incapace di provare emozioni o di altruismo, ma dopo la chiacchierata di stanotte e la tua reazione, sono felice di vedere che mi sbagliavo >>
<< Stupida, e in ogni caso ieri sera avevamo deciso di chiamarci per nome, Hikari >> mormorò Kage sedendosi a tavola.
<< E tu non ti sei ancora cambiato, Kage, và di sopra a vestirti altrimenti, niente colazione! >>
Kage sbuffò: << Certo, certo... >> mormorò alzandosi e avviandosi verso le scale mentre Hikari ritornava ai fornelli.
Rapidamente Kage si vestì e controllò che avesse tutto. Infine, prese la cartella e si ridiresse in cucina, pronto a fare colazione.
Anche quella fu del tutto un'esperienza nuova, in vita sua, non aveva mai mangiato qualcosa di così buono. Mangiò uova all'occhio di bue e beacon cotti perfettamente. Ogni punto era croccante e dorato al punto giusto, era magnifica la sensazione di quelle buonissime crostature che si spezzettavano in bocca rilasciando un gusto e un'aroma incredibilmente sapore. Grazie a questo e alla voracità della fame mattutina, Kage ed Hikari finirono molto rapidamente e dopo essersi lavati i denti, erano ormai già per strada.
<< D'accordo, nessuno deve sapere che noi due viviamo insieme, d'accordo? >> attaccò Hikari.
<< Fammi indovinare, perchè tutto questo sarebbe immorale, giusto? >>
<< Bravo, perchè non è bene che un ragazzo e una ragazza delle superiori vivano assieme nella stessa casa >>
<< Pff... come se riuscissi a fare qualcosa con te >>
<< Stai dicendo che non sono desiderabile? >>
<< Non sto dicendo che non sei desiderabile, sto solo dicendo che con te non potrei fare niente >>
<< Prego? >>
<< Come potrebbe un ragazzo normale riuscire anche solo per un'attimo ad eccitarsi pensando a te? >>
<< Ma tu non sei un ragazzo normale >> disse Hikari guardandolo maliziosamente e accelerando il passo.
<< No? >>
<< No dato che sei un'idiota! >> ridacchiò Hikari allontanandosi di corsa.
Kage si lasciò sfuggire un sorriso.
Le lezioni passarono in fretta, quasi come se non fossero mai davvero avvenute e l'ora di pranzo, arrivò in un lampo.
Come al solito, Kage prese su e si diresse verso il tetto, ma con la differenza che stavolta non aveva niente da mangiare.
Così cominciò a passare il pranzo guardando la città da quel posto che ormai era diventata una specie di seconda casa per lui.
Gli piaceva stare sulla terrazza di quella scuola. Da quella posizione, si aveva un'ottima visuale della città, permettendo di vedere la casa o l'appartamento di ogni persona che conosceva, permettendo inoltre di vedere ogni cosa che succedeva sotto di lui e oltre i cancelli della scuola. Ma la cosa che più gli piaceva di quel posto era la brezza della giornata lo attraversava accarezzandogli dolcemente il viso, rilasciando un piacevole odore di fresco misto con un leggero odore di fumo, rievocando in lui quei momenti di due mesi fa.
<< Elisa... >> mormorò perdendosi nell'osservare le infinite persone davanti a lui, mescolarsi tra loro come formiche che lavorano efficaciamente.
Improvvisamente, sentì la porta della terrazza aprirsi, seguito subito da un suono di passi leggeri ma udibili.
<< Ehi, Kage, ti senti solo? >> domandò Hikari, lanciandogli un panino che Kage prese al volo.
<< No, ma avevo fame. Grazie. >> rispose Kage scartando il panino e cominciando a magiarlo.
<< Ancora niente? >> chiese la ragazza avvicinandosi e imitando Kage si appoggiò alla ringhiera mettendosi ad osservare gli studenti sotto di sè..
<< In che fenho? >> muggì Kage a bocca piena.
<< Non si parla a bocca piena, stupido >>
<< Quanto sei noiosa, comunque intendi per gli Shadow? No, ancora nessuna traccia >>
<< Non posso ancora credere che tutto questo sia reale >> mormorò Hikari schioccando le dita e facendo comparire una fiamma sull'indice della mano.
<< Bè, una cosa è sicura: dovremo tenere alta la guarda. Non sappiamo quando potrebbero attaccarci e quindi dobbiamo cercare di essere sempre pronti >>
<< Lo so, è solo... che mi sembra così... impossibile... >>
<< Ne abbiamo già discusso ieri sera, tutto questo è reale e se non ci sbrighiamo a rendercene conto, finiremo ammazzati >>
Hikari rimase in silenzio e continuò ad osservare tutto quello che accadeva là sotto, rapita da quella ambientazione così tranquilla. Anche lei una volta era una di quelle persone, con i pensieri rivolti solo agli studi, agli amici e talvolta anche a qualche amore. Ma ormai, nè lei e nè Kage facevano parte di quella società così normale.
Ora appartenevano ad un mondo sotteraneo che avrebbero potuto solo immaginare in libri fantasy o videogiochi, un mondo dove si rischia la vita in continuazione.
<< Non posso crederci. >> tuonò improvvisamente una voce alle loro spalle.
Rapidamente Kage ed Hikari si voltarono e notando fin da subito un ragazzo vestito con una specie di calzamaglia di pelle aderente nera.
<< Chi sei? >> disse Kage osservandolo dritto negli occhi.
<< Oh, scusa ma non sono riuscito a trattenermi, il mio nickname è Black Soul, piacere >>
<< Nickname...? Sei un PG? >> domandò Hikari.
<< Cosa vuoi? >> ringhiò Kage facendo comparire la propria spada ed esibendola minacciosamente.
<< Quanta ostilità! Non sono qui per combattere, ero solo curioso di vedere il primo Bug del sistema della storia di Yggdrasil, tutto qui. >>
<< Primo.. Bug? >>
<< Da che cosa credi che sia governato il gioco? Solo da The One? Non ha così tanto tempo da perdere. Il gioco è manovrato principalmente da un Sistema.>>
Kage non rispose, lasciò Black Soul continuare il suo parlare.
<< Il Sistema di Yggdrasil è assolutamente perfetto. Non sbaglia, non tentenna, non dubita, non crede. Il Sistema sa. Non esiste virus in grado di sfiorare la centralina di Yggdrasil e non esiste modo di aggirarla o "crackare" il sistema. In altre parole, è impossibile non giocare con le regole di Yggdrasil. Almeno fino ad ora. >>
<< Cosa vorresti dire? >>
<< Kage, caro... tu sei un Bug, il primo errore di Sistema. Non so come sia potuto accadere, ma durante il tuo login, il sistema ha sbagliato. Capisci cosa intendo? Ha sbagliato! Per tutti questi anni, migliaia di PG hanno provato a contrastare le sadiche regole di questo gioco, ma quando capivano che era impossibile, tutti si arrendevano. Ma ora, tu sei la prova vivente che il Sistema può sbagliare! Tu sei la speranza! >> cominciò a farneticare Black Soul, senza preoccuparsi di nascondere tutta l'eccitazione in quel discorso.
<< Cosa dovrei avere di speciale? >>
<< Per iniziare? Tu sei un "Double Class", un PG con la fantastica capacità di avere non una ma ben due classi! Ti sei mai chiesto il perchè riuscivi ad evocare la tua spada? Pensavi che fosse normale? Ti sbagli. Normalmente, al di fuori dei maghi, nessuna classe può evocare armi. Quindi dove voglio arrivare? Voglio arrivare al fatto che tu sei una specie di ibrido tra la classe Spadaccino e Mago! Ti rendi conto?! Tu->>
<< Basta così, Black! Hai detto abbastanza!>> tuonò improvvisamente una donna vestita nello stesso modo di Black Soul, solo che il colore dei vestiti era bianco.
<< White Soul! Come diavolo ti permetti di interrompermi durante un momento così delicato?! >> ringhiò Black Soul fissando con arroganza la donna apparsa dal nulla.
<< Hai trasgredito alla regola imposta dalla Gilda! >>
<< Quella regola è una cazzata! Che cosa vuol dire che nessuno doveva avere contatto con il Bug?! Finalmente, dopo anni, si era presentata l'occasione di sconfiggere il Sistema e la Gilda cosa fa? Ci impedisce di prendere contatto con il Bug dicendoci solo di studiare quello che già sappiamo! >>
<< Black! Smettila! Lo sai che Soul non ama che le sue regole vengano trasgredite, e lo sai che ama invece punire nel modo più sadico possibile! Smettila e vattene, altrimenti sarò costretta a fare rapporto! >>
Black Soul fece un grugnito d'odio, guardando la donna con disprezzo, sputò per terra.
<< Tsk. Mi ritiro! >> ringhiò come se avesse letteralmente buttato fuori quelle parole.
Infine, si rannicchiò sulle gambe e fece un rapido balzo, scomparendo nel nulla.
In un lampo, il silenzio si rimpadronì della terrazza, portando solo il lieve e distante chiacchierare dei ragazzi.
Kage ed Hikari rimasero in silenzio fissando la donna chiamata White Soul, intenta a sua volta a fissare i due ragazzi.
<< Di cosa... che sta succedendo? >> azzardò Kage, interrompendo improvvisamente quel silenzio così strano.
<< Kage. >> disse la donna guardandolo dritto negli occhi << Fortunatamente, per ora solo noi sappiamo che tu sei un... no... IL Bug del Sistema, ma non ci metteranno molto le altre Gilde a scoprirlo, e quando lo scopriranno, verrano a cercarti. In molti. >>
<< Cos..? Ma si può sapere che sta succedendo? >>
<< Vedila così: tu sei un raro... anzi, l'unico esemplare di una privelegiata specie e tra non molto, migliaia e migliaia di collezionisti senza scurpoli, saranno disposti a darsi guerra per catturarti >>
<< Per catturarmi? >>
<< Esatto. Non hai la minima idea del caos che si provocherà non appena i PG scopriranno che un semplice utente appena iscritto come te, sia riuscito a far breccia nel cuore del Sistema e a cambiare il proprio destino. E come ho già detto, migliaia e migliaia di persone faranno di tutto per scoprire come hai fatto >>
<< Ma io non ho fatto nulla! >> rispose Kage fissandola con occhi colmi di confusione.
<< Lo sappiamo, ed è per questo che noi cercheremo di proteggerti. >>
<< Noi chi? La tua Gilda? Come si chiama? >>
Ma improvvisamente, Kage si accorse che White Soul era semplicemente scomparsa nel nulla, come se si fosse dissolta davanti ai propri occhi.
D'un tratto, il vento gli sussurrò lievemente una parola nell'orecchio: << Anime Dannate >>

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Game Start. ***


Capitolo 3 - Game Start.

Il Guildmaster Angel era letteralmente catturato nella lettura di un libro, coccolato dal dolce calore che emanava il camino davanti a lui e dalla magica atmosfera fiabesca che creava la sua immensa biblioteca privata in stile rinascimentale.
Improvvisamente, un'ombra si mosse silenziosa e veloce alle spalle di Angel, muovendosi tutt'uno con l'oscurità e muovendosi con una considerevole libertà.
<< Volevi vedermi? >> chiese l'ombra alle spalle del Guildmaster, come se gli stesse facendo notare che avrebbe potuto uccidere in qualsiasi momento.
<< Oh, Raven, avevo proprio bisogno di te. Rapporto. >> rispose con tono tranquillo e sicuro, senza distogliere l'attenzione dal testo.
<< Sissignore. Secondo i nostri informatori, in queste ultime settimane sono morti oltre 87 PG della Gilda Anime Dannate. >>
<< Non c'è dubbio che stiano dando il tutto per tutto per proteggere il Bug >> commentò Angel, voltando pagina.
<< Lo penso anchio... Stanno sacrificando i loro membri facendoli passare per i Bug in modo che le Gilde che sanno della sua esistenza non lo trovino così facilmente, inoltre stanno addirittura passando informazioni false a tutti, compresi i loro alleati, uccidendo chi sa la verità e insabbiando le prove anche al costo di sacrificare loro stessi. Fino a due mesi fa, vantavano circa i 220 membri e in un mese, con l'avvenuta del bug, il loro numero è sceso drasticamente. Ho come l'impressione che tra meno di un mese, le Anime Dannate saranno ridotti ad un pugno di dieci membri. >>
<< E' necessario, lo sai. >>
<< Si... è solo che mi sembra tutto così... sbagliato... perchè sacrificare i PG migliori delle Anime Dannate solo per proteggere un ragazzo così... insignificante? >>
<< Non è poi così insignificante... è stato addestrato da Knight, e sai che lui non solo non accetta allievi, ma che inoltre gli unici due studenti che ha mai accettato sono i migliori. Dopo di lui, si intende. >>
<< Già... lei e Soul... >>
<< Esattamente. >>
<< Tornando alle Anime Dannate, non credo che dovremmo tenerle in prima linea ancora a lungo, come ho già detto, sono ormai vicini alla decimazione >>
<< Immagino. Non vorremo di certo perdere i nostri migliori alleati >>
Raven non disse nulla, si limitò solo a tacere, acconsentendo in silenzio.
<< Comunque >> riprese Angel posando il libro, rilassandosi sulla poltrona e osservando il fuocherello scoppiettare vivaciamente << Hai ragione. Se continua così le Anime Dannate saranno a rischio di estinzione. E' per questo che ti ho chiamata qui. >>
<< Di cosa hai bisogno? >>
<< Voglio che contatti Sky e che gli dica di andare in Giappone. >>
<< Per quale motivo? >>
<< Deve prendere i Bug e scortarli immediatamente all'accademia della nostra Gilda >>
<< I... Bug? >>
<< A quanto pare ci siamo sbagliati. Kage non è l'unico Bug della Yggdrasil, c'è n'è anche un secondo... o meglio, una seconda. >>
<< E' una lei? >>
<< Hikari Kanzaki. Non so cosa sia successo, ma a quanto pare quei due si sono registrati nello stesso momento ricevendo lo stesso errore di sistema. >>
<< Capisco... le Anime Dannate lo sanno? >>
<< Ovviamente no. Se lo sapessero, sacrificherebbero il doppio dei membri. >>
<< D'accordo. E se Sky dovesse chiedere le ragioni del trasferimento? >>
Angel riprese il libro, rimettendosi a leggere.
<< Molte Gilde ormai sanno dell'esistenza del Bug, e se lo nascondiamo nella nostra Accademia, dubito che lo scopriranno >>
<< E nel caso lo scoprissero, non attacherebbero mai l'Accademia della Last Order, la Gilda più forte di Yggdrasil. >> aggiunse Raven con una lieve nota di soddisfazione.
<< Esattamente. >>
Uno strano silenzio si impossessò della stanza, portando un'ambigua pausa di tensione.
<< C'è dell'altro, vero? >> domandò Raven.
Angel sospirò << Il Marchio si sta per attivare. >>
<< Il Marchio?! >> tuonò Raven, facendo riusuonare la sua candida voce sorpresa per la biblioteca <>
<< Si.. Se ho ragione, lui è l'unico capace di distruggere Yggdrasil e salvarci tutti. >>



Kage si lanciò verso gli Shadow davanti a lui, squarciando le ombre come una torcia nel buio.
<< Questo è l’ultimo! Hikari hai finito? >> domandò il ragazzo non appena vide l’ultimo Shadow davanti a lui dissolversi.
Hikari invece continuava a schivare i rapidi colpi dello Shadow davanti a lei, creando piccoli e immediati scudi color ambra con la mano e rifugiandosi dietro di essi quando capiva che era impossibile schivare quei colpi.
<< Quasi! >> disse accucciandosi e prendendo una notevole distanza dal nemico con un rapido balzo. Velocemente, puntò con l'indice della mano lo Shadow davanti a lei imitando una pistola a pugno chiuso con il pollice verso l’alto. << Fulmine! >> urlò facendo fuoriuscire dal dito una veloce quanto letale scarica elettrica simile ad una freccia, colpendo in pieno lo Shadow e dissolvendolo all’istante.
<< Fatto. >> disse soffiando sul dito.
<< Che ore sono? >> chiese Kage avvicinandosi e facendo scomparire la sua spada.
Hikari si controllò l’orologio << Sono ormai le otto… >>
<< Ceniamo a casa o fuori >>
<< A casa, ho lo stufato sulla pentola. >>
<< Quando l'hai messa su? >>
<< Verso le sette e mezza, credo che sia meglio correre >>
<< Non ci credo >> rispose Kage guardando lasciandosi sfuggire un sospiro scocciato << andiamo! >> mormorò incominciando ad accelerare il passo sempre più rapidamente.
Erano ormai passate tre settimane da quando Kage ed Hikari si erano “iscritti” a Yggdrasil e le giornate passavano tranquille e spensierate e ogni giorno era più un giorno da normali studenti che da “gladiatori” per i due. Certo, ogni tanto venivano attaccati da alcuni Shadow, come sempre, ma la cosa non era quasi mai un problema dato che erano sempre deboli. Ed era questo la cosa che stava preoccupando il ragazzo. Se c'era una cosa che Kage odiava, quella era "la calma prima della tempesta".
<< Quando qualcosa va fin troppo bene, vuol dire che dopo andrà due volte peggio. >> diceva sempre Kage ogni volta che se lo domandava.
Lui era il Bug, allora perchè non aveva ancora visto nessun PG attaccarlo o per lo meno seguirlo? Forse erano troppo bravi a nascondersi, o forse perchè ancora non sapevano di lui.
Ma la risposta più probabile era che erano troppo bravi nel nascondersi per farsi notare.
Sicuramente stava succedendo qualcosa, e sicuramente c'entrava la Gilda che lo stava proteggendo, le Anime Dannate. Forse stavano uccidendo chi lo voleva, forse stavano disseminando false piste, forse entrambe.
<< Che palle, cazzo. >> si lasciò sfuggire Kage.
C'erano troppe domande senza risposta e alcuna possibilità di poterle soddisfare.
Ma in ogni caso, sentiva che ben presto avrebbe scoperto la verità. E quando l'avrebbe scoperto, tutto sarebbe cambiato. La sua vita da studente, la sua vita normale... tutto sarebbe diventato solo un ricordo o una parte di una falsa identità. Sapeva che ben presto, qualunque cosa stesse succedendo l'avrebbe raggiunto. Se lo sentiva.
<< Hikari... >> mormorò mentre si avvicinava alla porta di casa.
<< Si... dimmi... >> rispose la ragazza affanata per la corsa.
<< Cerchiamo di goderci questi nostri ultimi momenti da normali... ragazzi. >> disse Kage senza nemmeno voltarsi, continuando a guardare la porta come se stesse cercando di capire cosa ci fosse dietro.
Hikari rimase zitta e ferma, fissando Kage per qualche istante. Infine capì.
<< Certo >> disse sorridendo e affiancando Kage.
Improvvisamente, i due sentirono odore di bruciato e annusando l'aria urlarono all'unisono << Lo stufato! >>



<< E' qui? >> chiese Kirin atterrando su una casa.
<< Dovrebbe. Secondo le nostre spie, il Bug è qui. >> rispose Fish imitandolo.
<< Speriamo he sia quella giusta, cazzo. Fino ad ora abbiamo ucciso 45 Bug tutti dannatamente falsi. Giuro che se questo non è quello giusto, ti ammazzo, ammazzo l'informatore e ammazzo tutti quelli del Drago Nero. >>
<< Certo, ci puoi anche provare, ma non ti garantisco l'esito postivo. Almeno per te. >>
<< Fottiti. Se solo volessi potrei ucciderti tre volte di seguito. Con un braccio solo! >>
<< E' sempre bello vedere i nabbi credersi i migliori >>
<< Nabbi?! Come cazzo ti permetti? Io sono potentissimo! >>
<< Certo, e io sono The One. Contaci. >>
<< Fish! Fottiti, cazzo! Se solo non fossimi della stessa Gilda a quest'ora ti avrei trucidato! >>
<< Se solo non fossi della stessa Gilda e un tuo superiore, in livello e grado. >> rispose Fish facendo un balzo e scomparendo nella notte.
<< Vaffanculo! Ancora un'pò e ti potrò battere senza nemmeno estrarre la spada! >> ringhiò Kirin lanciandosi al suo inseguimento, dritti verso la casa di Hikari Kanzaki.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 - Drago Nero ***


Capitolo 4 - Drago Nero.

Kage ed Hikari erano seduti sul tetto di casa, intenti ad osservare le stelle.
Il panorama sopra di lui era magnifico. Era come osservare migliaia di lucciole immobili sopra un laghetto scuro come la pece.
Ogni volta che alzava lo sguardo, Kage si perdeva inesorabilmente nel fissare quelle stelle così luminose come luci di speranza in un mondo scuro. Pultroppo, in città le stelle stavano cominciando a diventare poche, se non rare. Ma non quel giorno.
Quel giorno il cielo era sorprendentemente luminoso, illuminato dalla chiara luna e dalle piccole stelle. Ed era un spettacolo incredibilmente raro quanto bello.
<< Ehi, Kage.. >> aprì bocca Hikari senza distogliere lo sguardo dal cielo.
<< Dimmi >> rispose il ragazzo facendo lo stesso.
<< Stavo pensando a quello che hai detto prima.. >> continuò Hikari guardandolo dritto in volto e facendosi più vicina , come se non volesse che altri ascoltasse la loro conversazione << Secondo te... quanto durerà ancora la nostra vita da normali studenti? E cosa ci aspetterà "dall'altra parte"? >>
Ma Kage non rispose, si limitò a continuare a fissare il soffitto stellato come se stesse cercando una risposta.
<< Io... non lo so >> disse chiudendo gli occhi per un'istante.
Hikari rimase a fissarlo ancora un'pò, come se fosse indecisa nel fargli una domanda importante, una domanda che avrebbe deciso molte cose.
<< Sai... sto avendo paura... >> si confidò la ragazza, raccogliendo ogni singola parcella di coraggio in sè. Aveva bisogno di dirlo.
<< Di cosa? >>
<< Di tutto.. di questa storia... degli altri PG.. degli Shadow.. di te.. di me... di tutto... >> mormorò la ragazza con tono triste.
Ancora una volta, ci fu un'altra pausa di riflessione, una pausa che durò istanti ma che parve minuti.
<< Lo so. >> disse il ragazzo << Perchè anchio ho paura. >>
Hikari continuò a fissarlo, incredula a quelle parole. Kage era sembrato sempre uno che aveva il controllo della situazione, uno che sapeva sempre cosa fare quando succedeva un'imprevisto. Hikari immaginava che Kage non avesse paura, ma solo coraggio. Il coraggio di affrontare le cose orribili, un coraggio che a lei mancava.
<< Ma.. non mi sei mai sembrato.. impaurito >> mormorò timidamente la ragazza.
<< Lo so... fino ad ora non lo hai mai notato perchè preferisco mantenere un aspetto freddo e calmo, un aspetto che dia l'impressione di avere sotto controllo la situazione. Mi aiuta sai? Spesso quando vedo troppi Shadow, oppure degli Shadow che non ho mai visto, ho paura di non farcela. Ho paura di andare in panico e mollare tutto. Ma fortunatamente, grazie a questo mio aspetto e a te riesco a domare questo mio timore ed andare avanti >>
<< Grazie a me? >> domandò Hikari, osservandolo confusa << Ma io non ho mai fatto niente che potesse esserti.. utile >>
Kage staccò gli occhi dal cielo e fissando un punto immaginario nel paesaggio urbano davanti a loro, sbuffò << Ti sbagli. Sai... ad essere sincero tu sei l'unica ragione che mi spinge a continuare questo stupido gioco. L'unica ragione che mi spinge a combattere. Senza di te, probabilmente a ques'ora sarei morto. >>
<< Ma io... non.. >>
<< No, Hikari. Tu hai fatto molto più di quello che credi. Senza di te e il tuo sorriso che mi sostenevano, non sarei mai riuscito a combattere gli Shadow. Senza di te e la tua personalità, non avrei mai trovato il coraggio di estrarre la spada e lanciarmi contro quelle cose. >>
<< Non mentire.. la realtà è che io sono solo un personaggio di supporto.. l'unica cosa che riesco a fare è fare le magie... tu invece.. riesci sempre a combattere gli Shadow senza difficoltà, finisci di uccidere la tua parte sempre per primo metre io spesso ho sempre bisogno del tuo aiuto per finire il mio di scontro.. io ...>> disse la ragazza mentre gli si inuminidivano gli occhi << Io ho paura... se d'un tratto tu sparissi e io mi ritrovassi ad affrontare dei nemici da sola... ho paura di non farcela... Non so cosa farei se tu non ci fossi a proteggermi... >> continuò tirando a forza quelle parole dal proprio cuore. Di solito lei non era così sentimentale, ma da quando era iniziata tutta quella storia, sentiva l'enorme bisogno di dirlo a qualcuno. A qualcuno che l'avrebbe ascoltata e l'avrebbe capita. Qualcuno come Kage.
<< E allora >> disse Kage alzandosi e fissandola con un sorriso sincero e puro << Prometto che da oggi sarò sempre al tuo fianco e ti proteggerò per sempre. Che ne dici? >>
Hikari fissò Kage con una strana espressione mistra la commossione e la felicità. Non sapeva il perchè ma quelle parole la rendevano così felice. Rimase a fissare il sorriso di Kage risplendere deciso e sincero alla luce della luna, come uno stagno a mezzanotte.
Era letteralmente rapita da quello sguardo così profondo e reale, quasi magico. Sentiva dentro di sè qualcosa di molto strano, sentiva svolazzare le farfalle nello stomaco... sentiva che il suo cuore batteva così forte che poteva uscire dal petto. Lo sentiva scavare e battere in ogni parte di sè. Nessuno gli aveva mai detto parole simili. Improvvisamente, sentì tutto il suo corpo ribollire.
<< Hikari? Che c'è? Sei arrossita... >> disse Kage osservando curioso la ragazza.
<< N-Niente, s-stupido! >> tuonò la ragazza scattando lei in piedi << A q-quanto pare non c'è niente d-da fare! C-Conoscendoti non sapresti mai badare a t-te stesso d-da solo, q-auindi d-dato c-che h-hai bisogno d-di m-me, d-dovrò per f-forza s-stare c-con t-t-te! >> balbettò la ragazza dandogli le spalle e fingendosi scocciata.
<< Certo, grazie. >> rispose Kage mantenendo un tono gentile e allo stesso tempo dolce.
Hikari continuò a fissare un punto davanti a sè, sforzando di immaginarsi l'espressione dolce di Kage alle sue spalle.
<< Bleah! Mi fate vomitare! >> ringhiò una voce alle loro spalle.
<< Chi diavolo sei?! >> tuonò Kage, voltandosi seguto subito da Hikari.
Davanti a loro c'erano due uomini: il primo, che assomigliava esageratamente ad un giocatore di Rugby, era vestito con una possente corazza con uno stemma raffigurante un drago nero al petto e dei pantaloni verdi. Inoltre, alle spalle aveva un gigantesco spadone, coperto da uno scudo delle medesime proporzioni e con davanti raffigurante lo stesso stemma sul petto.
L'altro invece era più piccolo, ma si vedeva subito che era il più intelligente. Era vestito similmente al primo, ma al posto della della corazza, aveva una leggera cotta di maglia. Alle spalle, aveva solo una semplice balestra.
Entrambi portavano quello che sembrava una specie di passamontagna mentre le loro armature risplendevano minacciosamente alla luce della notte, facendoli sembrare luminosi fantasmi armati.
<< Sei tu Kage Hunter? >> chiese il più piccolo, quello armato di una balestra.
<< E se anche fosse? >> rispose Kage allungando alle sue spalle una mano per assicurarsi che Hikari fosse dietro di lui.
<< Rispondi, sfigato! >> tuonò quello armato dello spadone.
<< Calmati, Kirin. Sei tu vero? >> domandò quello di prima.
<< E allora? Cosa volete? >>
<< Ottimo. Se non ti dispiace, lo uccido io. >> disse l'energumeno di prima estraendo la spada e buttandosi verso Kage.
<< Hikari, vattene! >> tuonò Kage allontanando Hikari con una spinta e facendo comparire la propria spada, pronta ad intercettare quella del nemico.
Le lame si incontrarono in un'impatto a dir poco disastroso, un'impatto che fece sprofondare Kege nel tetto per pochi centimetri.
 < Dannazione! Che forza! > pensò Kage mantenendo una posizione solida e impenetrabile.
<< Kage! >> urlò Hikari lanciando una palla di fiammata contro l'energumeno. Con un balzo, quest'ultimo si allontanò da Kage tagliando i due la palla di fuoco e atterrando quasi nella stessa posizione di prima.
<< Di sicuro questi sono molto più resistenti degli altri 45. >> commentò l'omaccione esponendo un sadico ghigno divertito.
<< Sicuramente. Io sono Fish, lui è Kirin. Piacere di uccidervi. >> presentò l'uomo con la balestra.
<< Siete PG?! >> tuonò Kage.
<< Per la precisione, PG del Drago Nero. >>
<< Drago Nero? >>
<< E' una delle tante Gilde di Yggdrasil, ma lasciamo stare, tanto tra poco morirete tutti! >> rispose Kirin partendo nuovamente all'attacco.
Senza esitazioni, Kage si lanciò a sua volta contro l'uomo, incrociando una seconda volta le spade.
Cominciarono immediatamente a meneare rapidi e potenti fendenti, fendenti che venivano subito parati con un'altro fendente. Le scintille comiciarono ad illuminarsi accendendo la notte e incominciando fin da subito ad intendere che sarebbe stato un'arduo scontro.
 < D-Dannazione! Non so che fare! Finchè quei due rimarranno così vicini, non posso usare la magia! > pensò scocciata Hikari mentre osservava il combattimento.
Con un colpo, Kage respinse Kirin che atterrò proprio a qualche centimentro di distanza.
<< Sei forte >> elogiò Kirin.
Kage non rispose, si limitò a fissarlo con rabbia e tensione.
<< Arrivo! >> gridò Kirin partendo impugnando la sua spada a due mani e caricando su Kage.
Il ragazzo sapeva che non avrebbe retto il colpo e con un rapido balzo, si portò alla sua destra e menò un fendente che venne parato all'istante. Il tempo di capire che ora era la mossa dell'avversario, che Kirin lanciò un possente pugno allo sterno del ragazzo, facendolo arretrare per il dolore.
<< Kage! >> gridò Hikari.
Con la coda del'occhio Kage vide Kirin portare il suo spadone verso l'alto, pronto a farlo scendere su di lui al primo momento e ucciderlo. Senza esitazione, Kage si tuffò all'indietro atterrando bruscamente a qualche centimetro più in là evitando la lamate e cominciando a scivolare giù dal tetto.
<< Cazzo, cazzo, cazzo! >> cominciò a ripetere Kage mentre cercava un'appiglio su cui sostenersi prima di cadere di sotto.
Improvvisamente sentì dietro di sè un suono simile a quella di qualcosa di grosso che faceva breccia in un tronco di legno spaccandolo.
Rapidamente voltò lo sguardo in alto e vide Kirin buttarsi su di lui con la lama conficcata nel tetto che scendeva sempre più velocemente, come una ghigliottina.
<< Ma porca..! >> imprecò Kage rotolando in piedi ed evitando per un soffio il colpo e facendo continuare Kirin fino in fondo, finchè non volò letteralmente giù. Rapidamente Kage afferrò il buco appena fatto dallo spadone dell'energumeno e si fermò di colpo.
<< Ci sono andato vicino... >> mormorò Kage lasciandosi sfuggire un sospiro di sollievo.
<< Non così in fretta! >> urlò Kirin sbucando proprio da dove era appena caduto.
Senza perdere tempo, Kage si girò e cominciò ad arrampicarsi verso il tetto, sentendo dietro di lui le infinite sferzate di Kirin infrangersi sulla casa.
<< Oh, no! La casa! La casa! E' dei miei genitori! Mi ammazzeranno non appena vedranno quella roba! >> girdò Hikari incredula nel vedere la parte sinistra della sua casa demolita a forza di spadate.
Ignorando la voce di Hikari, Kage fece un'ultimo scatto in alto ed evitando a bruciapelo un colpo fatale, si librò in aria atterrando nuovamente sul tetto.
<< Sei veloce a scappare, topo >> sorrise Kirin conficcando la spada nel tetto.
<< La casaaaa! Nooo!! Dannazione! La casaa! >> gridò Hikari in preda ad un'attacco di panico. Kage fu sul punto di girarsi e di dire qualcosa ad Hikari ma improvvisamente la ragazza si zittì in un curioso squittio.
<< Direi che se continua così, non andremo da nessuna parte. >> disse Fish alle spalle di Hikari mentre gli puntava una freccia dietro alla nuca << Fai un'altra mossa, e la uccido. >>
<< K-Kage! >> mormorò Hikari avvertendo la fredda punta dell'acciaio dietro di lei.
<< FIglio di...! Lasciala andare! >> gridò Kage, mentre rimaneva pietrificato sul posto.
<< Con vero piacere, però prima, fatti uccidere con calma e senza troppe acrobazie da stuntman.. grazie. >>
<< Dannato..! >> mormorò Kage a denti stretti.
<< Questa non me la perdo! Ora stai fermo così posso decapitarti come si deve! >> rise sonoramente Kirin avvicinandosi impugnando con due mani il suo spadone.
<< Kage! Non lo fare! Vattene! Non pensare a me! >> urlò Hikari mentre il sentimento che provava per Kage contrastava enormemente la sua paura di morire.
Kirin intanto avanzava lentamente e facendo oscillare la sua spada al chiarore della luna, si preparò a ragliare di netto la testa di Kage.
<< Non posso.. >> mormorò Kage sorridendo << Ho giurato che ti avrei protetto, no? >>
<< Kage! >> urlò Hikari mentre avrebbe dato l'anima per essere al posto di Kage.
Ma improvvisamente, Kirin gridò.
Kage si voltò di scatto, del tutto allarmato.e vide la mano dell'energumeno a terra mentre il tetto si spargeva di sangue proveniente dal braccio di Kirin.
<< Aaaah! Dannazione! Che cazzo sta succedendo?! >> gridò Kirin indietreggiando con gli occhi spalancati.
<< Merda! >> imprecò Fish mentre osservava che non la sua balestra non aveva più la freccia.
<< Sembra che sia arrivato giusto in tempo. >> disse un uomo in piedi su un palo dagli occhi neri come l'oscurità e i capelli blu come il mare. Era vestito soltanto con una grande tunica nera, dello stesso colore degli occhi, dandogli un'aspetto misterioso ma autoritario.
<< Chi cazzo sei?! >> ringhiò Kirin guardando l'uomo con rabbia e tenendosi stretto il polso.
<< Dannazione! E' Sky! Kirin, andiamocene! >> tuonò Fish mentre il suo atteggiamento calmo e sicuro di prima si trasformò di colpo in panico.
Kirin avrebbe voluto tanto dire o fare qualcosa, ma sapeva che quando Fish perdeva le staffe, significava che qualsiasi ordine il suo superiore gli dava, doveva essere svolto immediatamente << Sono dietro di te! >> gridò raccogliendo la sua mano e correndo verso Fish. Infine, i due scomparvero con un balzo.
<< Kage! >> urlò Hikari lanciandosi tra le braccia del ragazzo.
<< Stai bene? >> chiese il Bug mentre l'accoglieva in un'abbraccio caloroso.
<< Oddio, Kage... non sai quanto ho temuto per quello che stesse per succedere.. oddio... >> continuò Hikari versando lacrime di preoccupazione trattenute durante tutti gli eventi di prima.
<< Non ti preoccupare... è tutto finito... adesso calmati. >> la consolò Kage accarezzandogli dolcemente i capelli.
<< Ahem. >> tossì una voce alle loro spalle << Il mio nome è Sky High. Possiamo accomodarci dentro così vi spiego perchè sono qui? Grazie. >>

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 - Sky High ***


Capitolo 5 – Sky High.
 
Il vento era praticamente assente in quella sera, e le stelle brillavano ancora più forti, come se fossero esuberanti e soddisfatte dal combattimento appena assistito.
<< No, grazie. Perché invece non ci facciamo una chiacchierata qua fuori? >> chiese Kage fissando l’uomo dai capelli blu marino, tenendo la mano armata avanti e la mano libera vicino ad Hikari.
<< Come vuoi. Risparmieremo tempo. >> disse l’uomo avvicinandosi.
<< Non fare un altro passo! Chi diavolo sei?! >> ringhiò Kage.
<< Il mio nome è Sky, Sky High. Ma per voi è Mastro Sky >> si presentò l’uomo fermandosi davanti ai ragazzi.
<< Cosa vuoi? >>
<< Ho solo bisogno che tu venga con me >>
<< Dove? >>
<< Andremo in un posto… l’unico posto sicuro per te >>
<< L’unico posto sicuro? >>
<< Ormai le Gilde sanno della tua esistenza, e come hai potuto constatare oggi, sanno anche dove trovarti. Quindi, se ci tieni alla tua vita, è consigliabile che tu venga con me >>
<< E chi mi assicura che non sia un’altra stupida trappola? >>
<< Nessuna garanzia. Dovrai soltanto fidarti della mia parola. O ti fidi e vieni con me, o non ti fidi e perirai qui contro le migliaia di PG che le Gilde di tutto il pianeta stanno inviando qua >>
<< Non c’è problema. Li affronterò uno ad uno >>
<< Morirai >>
<< Chi te lo dice? >>
<< Il semplice fatto che ti sei quasi fatto uccidere dai due membri del Drago Nero che sono venuti qui >> disse Mastro Sky mettendosi di profilo << e che se non fosse stato per me, a quest’ora saresti morto >>
Kage rimase a fissarlo per qualche istante, in dubbioso se fidarsi o meno. < L’unico posto sicuro? > pensò Kage valutando per un’istante se andare con quell’uomo o meno.
<< E perché dovreste aiutarmi? >> chiese il ragazzo << Perché mi state aiutando? >>
Kage sentì per un’istante Mastro Sky ridere. Ma non era una breve risata come quella che si fa quando si è in compagnia di amici, ma era una risata fredda, cruda… quasi malvagia.
<< Perché tu sei il Bug. Ci interessi. >> rispose Mastro Sky tornando a fissare il ragazzo con uno sguardo misto tra crudeltà e felicità.
<< E perché? Alle altre Gilde no? Perché dovrei seguire te se anche te hai lo stesso scopo di qualsiasi altro bastardo che –se hai detto il vero- si sta dirigendo qui? Cosa dovremmo indurmi a seguirti? >>
Mastro Sky non rispose, si limitò solo a fissarlo come se stesse cercando quelle parole che avrebbe assicurato un ragazzo spaventato e confuso come Kage.
<< Perché a differenza delle altre, noi ti forniremo un’istruzione, la possibilità di farti degli amici, protezione. Mentre le altre Gilde si limiteranno a catturarti e rinchiuderti in un qualche buco nell’attesa di usarti e capire come funzioni come se tu fossi un topo da laboratorio. Lo sto facendo… anzi… lo stiamo facendo per il tuo bene. Vieni con me e ti prometto sul mio onore, che ti proteggeremo. >>
Anche stavolta Kage non disse nulla. Si limitò nuovamente a fissarlo con aria dubbiosa. Pensò rapidamente a tutto quello che era successo, e a tutto quello che probabilmente succederà. Mastro Sky aveva ragione, non poteva stare lì. Se i nemici che avrebbe affrontato sarebbero stati come Kirin, dubitava di uscirne fuori vincitore. Rapidamente, lanciò un’occhiata indietro.
Hikari era lì, nascosta dietro di lui salda al suo braccio, come se cercasse di non separarsi da Kage per nessun motivo al mondo. Aveva gli occhi confusi, come quelli di Kage, ma sicuramente molto di più. Nonostante sembrasse calma e razionale, la sua espressione tradiva ogni altra cosa: aveva paura. Kage non poteva perdere un’occasione simile. Doveva proteggere Hikari, a qualsiasi costo. L’aveva promesso. < Chissà a cosa starà pensando > si chiese Kage lasciandosi sfuggire un sorriso. Infine sospirò.
<< D’accordo, verrò con te >> disse rilassandosi e dando l’impressione di abbassare la guardia << ma ad una condizione >>
<< Quale? >> chiese Mastro Sky con tono leggermente scocciato.
<< La ragazza viene con me >> rispose Kage indicando Hikari con un cenno del mento.
<< Kage? >> chiese la ragazza, sorpresa.
<< Esatto. Tu vieni con me, non ti abbandono qui mentre migliaia di nemici si stanno dirigendo qui con l’intento di uccidre ogni cosa collegata a me >>
<< Ma Kage… >>
<< Niente ma, Hikari, se Sky ha ragione, in quell’accademia saremo al sicuro. E poi… e poi ti ho promesso che sarei sempre rimasto al tuo fianco, giusto? >>
Hikari rimase ancora una volta a fissarlo con sguardo perso e arrossito, con il cuore che pulsava ancora più rapidamente e i pensieri fissi su un unico bersaglio: Kage.
<< D'accordo >> disse la ragazza esibendo un bel sorriso determinato << verrò con te >>
<< Suppongo di non avere altra scelta >> mormorò Sky lasciandosi sfuggire un sospiro rassegnato << la carrozza arriverà tra un’oretta.. forse meno. Avete mezz’ora per prendere tutto il necessario in un’unica valigia. >>
 
 
Quando Kage ed Hikari si svegliarono, rimasero letteralmente agghiacciati da come il mondo intorno a loro era improvvisamente mutato.
Ma non dissero niente. Mastro Sky li aveva avvertiti che per arrivare nel posto desiderato, era necessario attraversare una specie di foresta-dimensionale, un posto dove magia e realtà trovavano coesistenza.
Ma in ogni caso, l'oscurità fuori era paralizzante. Non ci sarebbe stata ombra di luce se non fosse stata per le torce di fuoco della carrozza nera e decorata con filamenti in oro in stile rinascimentale, come quelle dei nobili. Fuori non si vedeva nulla o quasi. L'unica cosa che si poteva riconoscere, erano poche e occasionali sagome di alberi o cespugli asserragliati come mura, forzando il conducente a seguire una sola strada. Il cielo era inoltre coperto da oscurità: niente stelle, niente luna. Solo buio.
La carrozza su cui i due ragazzi accompagnati da Mastro Sky stavano viaggiando, si muoveva con passo lento ma deciso, senza dare la minima idea di volersi arrestare. Era un veicolo trainato semplicemente da quattro bellissimi cavalli scuri come l'oscurità, facendolo più assomigliare ad una carrozza della morte che ad altro. Hikari e Kage erano entrambi seduti vicini su un lato, mentre davanti avevano Mastro Sky intento a fissare l'esterno, come se fosse alla ricerca di qualcosa da pensare. Dall'inizio del viaggio, nessuno osò dire una parola, nè a proposito della carozza apparsa dal nulla, nè al come erano arrivati in quel bosco se prima di dormire erano ancora nel cuore della città.
<< Non posso credere che lo stiamo davvero per fare >> disse Hikari interrompendo quel silenzio di tomba.
<< Beh... e invece lo stiamo per fare >> rispose Kage.
<< Ma cosa penseranno i nostri compagni di classe? E i miei amici? Cosa penseranno scoprendo che siamo scomparsi di punto in bianco lasciando il tetto della mia casa mezzo distrutto? >>
<< Non vi preoccupate di questo >> intervenne Mastro Sky non potendo non ascoltare la conversazione << il  tetto verrà riparato entro domani e dei moduli che spiegano il vostro trasferimento è già stato inviato. Per gli altri, apparirà un semplice e improvviso cambio di scuola >>
<< E cosa penserà Akane quando scoprirà che la sua migliore amica si è trasferita senza nemmeno dire un'addio? >> chiese Hikari.
<< Su questo... beh... su questo non ci possiamo far nulla >>
Hikarì si lasciò sfuggire un piccolo sciocco di labbra scocciato. Sarebbe mai tornata alla normalità? Sarebbe mai tornata da Akane? E sopratutto, come si sarebbe giustificata?
Per un'istante Hikari sentì l'impulso di chiederlo, ma sentiva anche che la risposta già giaceva nella sua mente: < Non lo so >
<< In ogni caso >> parlò Kage << com'è fatta la nostra nuova scuola? Cosa ci aspetterà? >>
Mastro Sky parve esitare per qualche istante osservando l'esterno della carrozza, infine, ritornò a fissare Kage con i suoi inquietanti occhi neri.
<< L'accademia della Last Order è simile ad una specie di fortezza. E' circondata da alte mura disposte in modo ottagonale intorno alla struttura. Inoltre il posto è diviso in settori: a nord c'è l'Arena, a sud i dormitori di quelli del primo e secondo anno, a est e ad ovest ci sono rispettivamente tre zone, per un totale di otto. Al centro dell'accademia c'è anche un piccolo fortino circondato da altre mura, stavolta esagonali, che proteggono i dormitori degli insegnati, quelli del terzo anno e il castello del Preside. Inoltre, a sua volta, l'Accademia è al centro di una città, una città dove normalmente potrete girovagare liberamente solo dopo le 14 e fino alle 23. Domande? >>
<< Cos'è l'Arena? >> domandò Kage, alquanto catturato dalla discussione.
<< L'Arena serve principalmente per combattere tra PG. Infatti, solo all'Arena è permesso combattersi a vicenda e se si combatte al di fuori di essa, c'è il rischio che il Comitato Disciplinare Studentesco venga a farvi visita. E vi assicuro che non è bello diventare nemico di una scuola in qui si è destinati a rimanere all'interno per parecchio tempo >>
<< Capisco... cosa ci insegneranno? >>
<< Per quattro ore farete materie umane come scienze, storia, letteratura e via scorrendo, mentre per le restanti due imparerete ad usare al meglio le vostre abilità >>
<< Ma noi sappiamo già usarle al meglio >> sottolineò Kage.
<< Lo sappiamo, ma non la maggior parte degli studenti del primo anno. Anche se le vostre abilità dovrebbero come minimo farvi accedere direttamente al terzo anno, in base al regolamento, dato che siete nuovi dovrete per forza iniziare da zero. >>
<< Che palle >>
<< Immagino. In ogni caso, scoprirete il resto una volta là. >>
<< Cos’è questa distinzione tra gli anni? E i dormitori saranno misti? >> domandò Hikari.
<< Non è ovvio? In base all'anno, si dimostra quanto si è forti. Quelli del primo anno, sarà già tanto se riusciranno a sconfiggere due o tre Shadow, quelli del secondo ci si aspetta qualcosa come sconfiggere uno del terzo anno in un duello due contro uno -quello solo è quello del terzo anno- mentre il terzo ovviamente è l'elite. In ogni caso, la zona dormitori è mista ed è stata divisa in due in modo da separare quelli del primo anno da quello del secondo >>
<< D'accordo... credo che non ci siano altre domande... quando arriveremo? >>
<< Tra un'pò. Ci fermeremo nella città fuori della mura per fare provviste, comprare le vostre divise, i libri di scuola  e altre cose necessarie per poi avviarsi a piedi all'Accademia >>
Kage non fece in tempo a dire qualcos'altro che improvvisamente notò con la coda dell'occhio un'intensa luce bianca uscire lentamente dalla finestra.
<< Siamo usciti! >> esclamò Hikari affacciandosi e notando l'immensa prateria verde che circondava la stradina su cui viaggiava la carrozza.
Anche Kage fece lo stesso e rimase letteralmente meravigliato.
Davanti a lui c'erano metri e metri di verdi campi incoltivati pascolati da occasionali mucche e  immensi campi di grano con vari giganteschi mulini piazzati a casaccio qua e là. Guardando oltre la stradina che la carrozza stava per percorrere, si vedeva una grandissima città in stile rinascimentale con al centro una fortezza ottagonale del medesimo stile: l'Accademia. Alcune delle case che circondavano la scuola, rilasciavano dai camini lente e meravigliose colonne di fumo grigio, assomigliando incredibilmente ad un gioco MMORPG (Massive Multiplayer   Online Role Playing Game) fantasy-medievale.
Ma tutto quello non era finzione.
Kage sentì l'odore del pane caldo appena sfornato entrargli nelle narici e accarezzargli il palato, facendogli venire un'incredibile aquolina in bocca.
Quel posto, era semplicemente fiabesco. Sembrava tirato fuori da un racconto di Harry Potter, o da qualche altro libro fantasy che la gente normale avrebbe potuto solo immaginare e sognare.
<< Eccoci arrivati >> disse Mastro Sky con un'evidente tono compiaciuto << Bevenuti ad Arcadia, la capitale del mondo di Yggdrasil >> 

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Capitolo 7
*** Benvenuti ad Arcadia, novelli sposini. ***


Capitolo 6 - Benvenuti ad Arcadia, novelli sposini.


La divisa maschile dell'Accademia della Last Order era costituita da un golf scuro senza maniche con sotto una camicia bianca a a maniche lunghe. La parte bassa invece era costituita da un paio di pantaloni di seta neri, una cintura di cuoio e delle scarpe in pelle grezza del medesimo colore dei pantaloni, dando così a Kage un'aspetto studentesco e allo stesso tempo importante.
Il tutto era abbellito da un mantello con cappuccio scuro come l'oscurità con raffigurato sopra lo stemma della Last Order: l'elmo argentato di un cavaliere circondato alle estremità da due leoni dorati che impugnavano tra i denti una spada. Dietro di loro si destava una fenice color cremisi che sembrava poter avvolgere l'intero stemma da un momento all'altro. Infine, come "sfondo contenitore" c'era uno scudo del medesimo colore del mantello, delineato da delle semplici linee bianche. Inoltre, lo stesso stemma era stampato nel petto a sinistra, vicino al cuore.
La divisa femminile invece ricopiava solo alcune parti quella maschile, prendendo il golf nero, la camicia a maniche lunghe, le scarpe scure di cuoio grezzo e il mantello con cappuccio. Ma sotto, invece di avere i pantaloni, avevano una gonna scura lunga fino alle ginocchie.
<< Certo che sono davvero belle >> commentò Hikari facendo una rapida giravolta su sè stessa.
<< Mah... accettabili >> rispose Kage facendo invece movimenti che sembravano testare la mobilità del vestito.
<< Smettetela voi due e continuate a camminare, devo ancora mostrarvi il dormitorio e la prima ora inizierà tra mezz'ora >> si intromise Mastro Sky intimando loro di seguirli con un gesto della mano..
La città sembrava un misto tra l'epoca medievale e rinascimentale. Le strade erano costituite da piccole pezzi di pietra che sembravano costruire una strada di cemento improvvisato.
Le case, costruite diligentemente con mattoni, tegole e arredate in modo appariscente ma più o meno simili tra di loro, davano una sensazione tranquilla e serena all'ambiente, dando anche l'impressione di una città fiorente e ben organizzata. I loro abitanti erano vestiti con abiti semplici, abiti che ricordavano molto quelli del medievo: c'erano fabbri, stallieri, uomini a cavallo, guardie armate che pattugliavano a coppie o in gruppi e infine donne che da come erano pesantemente vestite, sembravano suore ma che al tempo stesso non erano... tutto aveva un'aspetto assolutamente magico... del tutto fiabesca.
Hikari e Kage non riuscirono a non trattenersi nello stupirsi nel vedere una comunità così diversa a quella in cui avevano vissuto per ben 15 anni, una comunità fatta di cemento e tecnologia. E inquinamento.
Quel posto era magnifico, non c'era il minimo odore di smog e l'unico odore che riempiva l'aria era quello del pane fresco appena sfornato. Era come essere tornati indietro nel tempo.
<< Mastro Sky... >> disse improvvisamente Kage << dove siamo... esattamente? >>
Sky non disse nulla, ma si lasciò sfuggire un lento e distinguibile << Hmm? >>
<< Quando siamo partiti era mezzanotte, e dalla luce fresca e intesa di questo posto, direi che è mattina, probabilmente le otto... in quel lasso di tempo, non ci possiamo essere allontanati così tanto dalla civiltà giapponese a tal punto di non sentire nemmeno una filo di inquinamento... dove siamo? >>
Mastro Sky continuò a non dire nulla, si limitò solo a continuare a camminare, forse tardando nel dare una risposta, o forse per il semplice motivo che non voleva rispondere. O forse perchè non lo sapeva nemmeno lui.
<< Questa terra... >> rispose Sky, continuando a puntare dritto << si trova in un continente diverso da quello giapponese, anzi.. si potrebbe dire che nemmeno sia sulla terra >>
<< Vorresti dirmi che siamo su un'altro pianeta? >>
<< No, un'altra dimensione >>
Quelle parole colpirono Kage dritto al cuore, facendogli fare un'impercettibile sussulto di sorpresa, incredulo alle parole appena udite. E in un certo senso, la cosa fu la stessa per HIkari.
<< U-un'altra dimensione? >> domandò Hikari, intromettendosi nella conversazione.
<< Diciamo di sì. Arcadia si trova su un pezzo di terra irraggiungibile se non attraversando la foresta che abbiamo attraversato poco fa, la "Foresta del Peccato". >>
<< Foresta del Peccato? >>
<< Esatto. E' un nome attribuitogli dai giocatori di Yggdrasil per il semplice motivo che se lo si attraversa senza le dovute precauzioni, la possibilità di uscirne vivo sono bassissime, anzi pari a zero. Quindi di solito dentro di essa ci mandano i criminali, le persone che violano le leggi di Arcadia: li prendiamo, le addormetiamo, li mettiamo su un cavallo e lo lanciamo al galoppo dentro alla foresta, in questo modo lo possiamo dare per morto >>
<< Ora capisco il perchè del "Peccato" >>
<< Ma è orribile! >> commentò Hikari.
<< Lo so, ma è la regola che ha imposto Angel, e non può essere cambiata >>
<< Angel? >> chiese Kage.
<< E' il nostro Guildmaster e il sindaco di Arcadia. Non ci vuole altro per capire che è il pezzo grosso qua intorno >>
<< Capisco >>
<< Comunque, è stato lui ad invitarvi qui, dovreste ringraziarlo >>
<< C'è una possibilità di incontrarlo? >>
<< Impossibile. Solo io e una mia collega possiamo incontrarlo, quindi, se vorreste dirgli qualcosa dovreste rivolgervi a me >>
Senza dire altro, i tre continuarono il loro camminare tra le strade di Arcadia, confondendosi perfettamente con la folla. Durante il percorso, Kage notò che mano a mano che continuavano, c'erano sempre più ragazzi della sua età che indossavano la sua stessa divisa: erano ormai vicini all'accademia.
D'un tratto, arrivarono davanti ad un'immensa porta incastrata in una gigantesca muraglia di pietra.
Era un cancello in perfetto stile medievale, con un portone di legno aperto verso l'interno, una grata di ferro alzata su di esso e infine due guardie poste all'estremità della porta che tenevano d'occhio il viavai di gente che entrava ed usciva dal cancello.
<< La porta dell'Accademia, suppongo >> pensò a voce alta Kage, fermandosi ad ammirare il gigantesco ingresso.
<< Esatto >> rispose Mastro Sky continuando ad avanzare, seguito subito dai due ragazzi.
L'interno dell'Accademia non era poi tanto diverso dalla città, con l'unica differenza che c'era più gente vestita nello stesso modo di Hikari e Kage, facendo subito intendere che quel posto era una zona per gli studenti.
Continuarono a passeggiare, ammirando gli edifici dai tetti color cremisi che rispldendevano come una fiamma nell'oscurità alla luce del sole e le persone che continuavano a chiacchierare e a ridere senza degnare di un minimo sguardo ai tre, se non qualche lieve o fugace occhiata per riconoscere sei i due ragazzi erano una qualche vecchia conoscenza.
Fecero ancora qualche passo, avvicinandosi velocemente ad un'altra muraglia attaccata orizzontalmente a quella che Kage ed Hikari avevano appena sorpassata, come se stesse facendo notare che quella zona era un posto a parte.
Attraversarono un'altra porta in quel muro di pietra, stavolta senza nè guardie nè cancelli, ed entrarono in un luogo disseminato di grandi case a due piani disposte ordinatamente su due file fino in fondo, dove finiva in un'altra porta che conduceva chissà dove. Erano abitazioni grandi più o meno quanto un campo da calcio e alti due piani, con sei porte sopra e sei porte sotto. Il piano superiore aveva un balcone di supporto che fungeva da passerella fatta di legno di quercia scuro, così come la recinzione che evitava agli occupanti di cadere di sotto.
Inoltre i tetti erano di uno strano rosso acceso, mentre l'intero edificio era colorato di un sinistro grigio opaco probabilmente dovuti al fatto che erano fatti tutti di pietra.
Gli edifici inoltre erano tutti rivolti verso il centro, come se stessero osservando la striscia di giardino che in un certo senso divideva distintivamente il lato destro dal lato sinistro.
<< Questo è la zona dormitori >> disse Mastro Sky continuando a camminare e senza voltarsi verso i ragazzi, come sempre << A sinistra ci sono i dormitori maschili e a destra quelli femminii >>
I dormitori erano quasi uguali tra di loro se non fosse per i cartelli che avevano ben in vista all'entrata.
Ricordavano molto gli appartamenti standart delle università Giapponesi per studenti dato loro struttura semplice ma allo stesso tempo abbastanza complessa da soddisfare ogni esigenza di un'adolescente.
<< Carino, non trovi? >> chiese Hikari guardando Kage.
<< Si, lo penso anch'io anche se sicuramente c'è di meglio >> rispose il ragazzo lasciandosi sfuggire un sorriso mentre continuava con la mente a farsi una mappa iniziale dell'area.
<< Scherzi? >>
<< No >>
<< Scemo, scommetto che questo posto ti piace, dì la verità >>
<< Beh, sicuramente è meglio di casa tua >>
<< Cosa vorresti insinuare? >>
<< Che questo è un dormitorio, quindi maschi e femmine saranno separati, perciò almeno qui potrò riposare in pace senza averti tra i piedi >>
<< Ah, si? >> domandò Hikari lasciandosi sfuggire un leggero sorriso furbetto << Allora credo che per colazione non avrai niente oggi >>
<< Oggi? Sicuramente avranno una mensa, non ho bisogno che tu mi prepari da mangiare >>
<< Stupido >> sbuffò Hikari guardando di scatto da un'altra parte, scocciata.
Il gruppo continuò ancora per un buon minuto, arrivando in un'edificio non diverso dagli altri ma distinguibile da un cartello che aveva scritto in caratteri cubitali "Dormitorio E - M". C'erano molti maschi intorno a quell'area, inutile dire che la "M" nel cartello indicava che quello era un dormitorio maschile.
Salirono le scale e dopo aver continuato per la passerella di legno per alcuni metri, si fermarono davanti ad una porta numerata con il numero "4". Rapidamente Sky si mise una mano in tasca ed estrasse una chiave. Infine, infilò la chiave nella serratura, e dopo averla aperta si spostò di alcuni centimetri. I due ragazzi afferarono subito l'invito ad entrare per primi, e senza dire altro, entrarono dando immediatamente una prima occhiata alla stanza.
Era un grandissimo monolocale, più assomigliante ad un'appartamento che ad altro. Le pareti erano alquanto spartane dato che non solo erano costituite da altra pietra, ma anche perchè l'unica cosa veramente "attacata" alla parete era un'armadio da muro con porte scorrevoli disposto in mezzo a due letti disposti a loro volta verticalmente verso destra, come per far notare fin da subito se qualcuno stesse dormendo o meno. Seguendo con lo sguardo la direzione dei letti, si potevano immediatamente notare che c'erano due scrivanie posizionate in modo da capire subito a chi era destinata ciascuna "postazione di lavoro". Più in là, oltre il secondo letto dall'entrata, c'era una veranda coperta da delle graziose tendine blu, destinate a nascondere il piccolo balconcino che portavano dietro di loro. Il pavimento inoltre era fatto di legno, un legno sicuramente pregiato e rifinito a mano: quel posto sembrava più una casa estiva per ricchi che ad un normale appartamento.
<< Wow! E'.. è magnifica >> commentò Hikari togliendosi le scarpe e facendo qualche passo, addentrandosi nel luogo.
Non appena entrò, girò lo sguardo e notò -con piacere- che c'era un frigo, uno spazio con rubinetto per lavare i piatti, dei fornelli e anche degli spaziosi ripiani su cui appoggiare le pietanze da cucinare. Infine, davanti a loro c'era un grande tavolo su con una tovaglia -sempre bianca- con due sedie disposte in modo che chi doveva mangiare era disposto uno davanti all'altro.
<< Fantastico! Uno spazio dove si può cucinare! >> esclamò Hikari tuffandosi subito nella cucina e cominciando da subito a prenderci confidenza.
Kage entrò subito dopo di lei e dopo essersi tolto anche lui le scarpe, si avviò nella zona letti.
Dopo un rapido sguardo, notò una porta aperta vicino all'armadio che mostrava un bel bagno che offriva tutti i tipi di optional per ogni esigenza.
Fece ancora qualche passò e dopo aver aperto la veranda del balcone, ci si affacciò.
Davanti a lui si destò uno spazio verde e pieno di alberi e cespugli creando un meraviglioso pezzo di terra che continuava fino in fondo, dove anche lì, c'era ad aspettare un muro di pietra.
< Dev'essere il fortino di cui ci aveva parlato Mastro Sky > pensò immaginandosi per un momento cosa ci fosse dietro a quelle mura. Infine, dopo aver guardato gli altri dormitori intuendo che dato la loro disposizione uguale a quella del "Dormitorio E" dovevano avere lo stesso panorama, rientrò.
<< Questo posto è davvero bello >> disse Kage osservando Mastro Sky entrare chiudendo la porta << ma chi sarà il mio compagno di stanza? >> domandò indicando con il mento il secondo letto.
<< A dir la verità è già qui >> rispose Sky, indicando Hikari.
<< Cosa?! >> tuonarono all'unisono i due ragazzi.
<< Ma questo è un dormitorio maschile! Non può stare qua! >> protestò Kage.
<< Ha ragione! Sarebbe immorale! >> fece da eco Hikari.
<< Ho l'autorizzazone da Angel, inoltre so che avete vissuto da soli per un bel pò voi due e se non è successo niente, non vedo che c'è di male nel continuare, se invece è successo qualcosa... tanto meglio per voi >>
<< E riguardo agli altri? Non pensa che potrebbero nascere voci su questo fatto? >>
<< Pazienza >>
<< Pazienza un cavolo! >>
<< E allora come avreste intenzione di fare? So che se state lontani vi indebolite, e il dormitorio femminile è dall'altra parte della strada... pensate di riuscire a dormire la notte? >>
I due ragazzi non risposero, limitandosi solamente a tacere. Aveva ragione.
Quando erano ancora in Giappone, avevano provato più di una volta a dividersi, come ad esempio quando Kage doveva andare in edicola e Hikari a fare la spesa, ma dopo qualche minuto dalla loro separazione i due cominciarono a sentirsi più deboli, cominciando a provare forti crampi allo stomaco che si dissolvevano solo con il contatto diretto con l'altro partner.
<< Non c'è scelta >> disse infine Kage rassegnandosi e sdraiandosi su un letto.
Hikari invece non disse nulla, si limitò solo a fissare il suolo cercando di nascondere il suo rossore in volto. Non sapeva se essere felice di rimanere accanto a Kage anche durante la notte oppure imbarazzata dal fatto che non avrà mai più un minimo di privacy femminile.
<< In ogni caso, dovete sapere che le voci riguardo al Bug si sono già sparse per la scuola, e dato che vogliamo che nessuno sappia che l'uomo più parlato al momento è in questa scuola, voglio la massima segretezza. Anzi, dovete dimenticare completamente che Kage è il Bug >> disse freddamente Sky, sembrando più una minaccia che un consiglio.
<< Certo >> rispose Kage girandosi su sè stesso e sembrando sul punto di dormire.
<< D'accordo.. e per i nostri libri? >> domandò Hikari.
<< Ora non ci sono, ma quando arriveranno, ve li farò avere subito nella stanza. Tanto per oggi non ne avrete bisogno >>
<< Perchè? >>
<< Questo è il primo giorno di scuola per tutti le reclute come voi. Come nelle scuole "dell'altra parte", qui il primo giorno non si lavora >>
<< Capisco >>
<< In ogni caso, ricordate: i primini sono tutti dei PG inesperti, considerateli pure "noob" di livello 1 che non hanno mai giocato ad un videogioco in vita loro, quindi, cercate di sembrare i più deboli possibile >>
<< Mi prendi in giro? Ma noi sappiamo combattere, e anche bene! >> tuonò Kage scattando in piedi.
<< Certo, ma se vogliamo mantere le vostre identità intatte, dobbiamo cercare di seguire il copione >>
<< Se non sbaglio quelli della terzo anno sono l'elitè, perchè allora non ci avete fatto iscrivere subito da quell'anno? >>
<< Te l'ho detto, lo avremmo potuto anche fare, ma non sareste passati inosservati. Non è mai successo che due sconosciuti che si iscrivono per la prima volta all'Accademia passiono subito al terzo anno >>
<< Che scocciatura... >> sbuffò Kage alzandosi dal letto e fissando il cielo attraverso il balcone, l'unica finestra oltre a quella del bagno e della cucina che garantiva della luce naturale nell'appartamento.
<< Bene >> concluse Mastro Sky dirigendosi verso l'ingresso << se non ci sono altre domande io vado. E ricordate: nessuno deve sapere chi è il Bug e che sapete combattere. Se qualcuno dovesse sfidarvi, perdete intenzionalmente. La prima ora inizia tra dieci minuti, la vostra classe è la 1A >>
<< Ma dov'è la 1A? >>
<< Non mi va di dirvelo, chiedete in giro >> rispose Sky scocciato.
< Che stronzo > pensò frustrato Kage, guardandolo andarsene.
<< Ah, giusto >> disse improvvisamente Sky << qui c'è la regola di mettere i suffissi, perciò ricordate di chiamare i maestri "Sensei" e di attribuire ai personaggi importanti "sama" >>
<< D'accordo >>
Sky aprì la porta e fu sul punto di andarsene quando improvvisamente, sentì Kage aprire bocca: << Un'ultima cosa, Mastro Sky >>
L'uomo si girò, intimandogli con lo sguardo di parlare.
<< Se sapevi che io ed Hikari non potevamo stare lontani, perchè quando ho chiesto che venisse con me avevi una faccia... contrariata? >> domandò Kage, fissandolo dritto negli occhi.
Per la prima volta, Sky sorrise << Non è che ero contrariato, ero solo... disgustato. La mia collega mi aveva raccontato tutto su di voi e sullo strano vincolo che vi lega... così mi sono domandato se ti saresti portato dietro Hikari ugualmente senza che io te lo dicessi.. ero curioso di vedere se qualcuno di voi volesse qualcosa di più... di una semplice amicizia >> disse Mastro Sky sorridendo maliziosamente e fissando il volto di Hikari << e ho ottenuto ciò che cercavo. >>
Nel sentire quelle parole, Hikari arrossì. Che Mastro Sky stesse pensado che ad Hikari piacesse Kage? < Assurdo > pensò la ragazza mettendosi a fissare Kage < Io per Kage provo soltanto un grande rispetto come amico e compagno d'armi.. ormai per me è come un fratello, che c'è di male nel guardarlo con ammirazione ogni tanto? >
<< Che scocciatura >> mormorò Kage non appena Sky uscì dalla stanza << ho fame >>
<< Al momento le unice cose da mangiare sono pane con burro d'arachidi e latte >> disse Hikari entrando nella zona cucina e cominciando a prepare la colazione.
<< Ottimo, vuoi una mano? >> domandò il ragazzo occupando un posto a tavola.
<< No, tanto tu oggi non mangi >>
<< Perchè? >>
<< Mi sbaglio o prima ti ho detto che oggi non fai colazione? >>
<< C-Cosa?! Ma pensavo che stessi scherzando! >>
<< No,no. Ero serissima >>
<< Non dirmi che era per il fatto che a casa tua stava male! Scherzavo! >>
<< Ormai il danno è fatto, itadakimasu! >> esclamò Hikari addentando il suo gustoso panino appena fatto, lasciandosi sfuggire un sorriso beffardo e soddisfatto.
<< Non costringermi a prendere il cibo con la forza! >> esclamò Kage esibendo un ghigno e alzandosi, pronto ad assaltare la cucina.
<< Fatti sotto se ne hai il coraggio! >> ringhiò Hikari tenendo il panino in una mano e facendo comparire brevi ma visibili scosse di pura elettricità nell'altra.
Improvvisamente qualcuno bussò alla porta.
<< Si? >> chiese Hikari lasciando perdere la questione della lotta e aprendo la porta, subito affiancato da Kage, curioso di sapere sul chi possa essere.
Davanti a loro comparve Mastro Sky, armato di un piccolo cofanetto e un ghigno poco raccomandabile << Finalmente sono pronti >> disse entrando.
<< Arrivati cosa? E poi non eri andato via poco fa? >> chiese Kage.
<< Ditemi, vi interessa allontanarvi senza subire conseguenze anche solo per un'ora? >> domandò Sky, guardandoli maliziosamente e ignorando la domanda di Kage.
<< Certo! Perchè? >>
<< Ottimo >> disse il Maestro aprendo il cofanetto e facendo vedere due anelli dorati.
Kage ed Hikari si avvicinarono e rimasero all'unisono molto colpiti da degli anelli così incantevoli nonostante la loro semplicità.
<< Anelli >> comentò Kage << Davvero belli, vuoi sposarti Mastro Sky? >>
Mastro Sky espresse un'altro ghigno << Non proprio >>
<< E allora che diavolo sono questi affari? E perchè sono qui? >>
<< Era da molto che la Gilda sapeva del Bug e dal fatto che tu ed Hikari avevate questa "malattia" che induce l'altro ad essere sempre vicino al partner. Così, qualche settimana fa, io e Angel abbiamo tirato su una squadra di ingegneri specializati dediti alla creazione dei "Ring One" >>
<< I Ring One? >> chiese Hikari.
<< I Ring One sono anelli speciali creati appositamente per voi dalla Last Order >>
<< E allora? >> domandò Kage.
<< Per giorni vi abbiamo pedinato e raccolto ogni sorta di informazioni su di voi, che vadano dalle impronte digitali a quelle DNA. Così, grazie a sviluppati "aiuti segreti" siamo riusciti a produrre due anelli capaci di "inibire" il vostro probelma per un'ora al giorno >>
Quelle parole, risuonarono come un toccasana rilassante a sorpresa nelle teste dei due, che accendendosi, spalancarono gli occhi << D-Davvero?! >> esclamarono all'unisono.
<< Certo, però ad una sola condizione >>
<< E sarebbe?! >>
<< Dovrete indossare gli anelli e metterli nell'anulare della vostra mano sinistra >>
Sentendo quelle parole, Hikari arretrò di un passo, del tutto confusa.
<< C-Cosa... ? >> mormorò sperando di aver capito male.
<< E basta? >> domandò Kage, molto sospettoso.
<< E basta. Indossateli fin da ora nell'anulare della mano sinistra e non toglieteveli mai. Così facendo, una volta al giorno, allo scoccare della mezzanotte, per un'ora potrete separarvi senza subire conseguenze >>
<< Fantastico! >> gridò Kage, all'apice della gioia.
< A-Aspetta?! Anulare della mano sinistra?! Ma non lo fanno le coppie sposate?! > pensò Hikari, paralizzata.
<< M-Ma... >> mormorò timidamente la ragazza, venendo subito interrotta da Kage.
<< Possiamo averli? >> chiese il ragazzo, allungando già da subito la mano verso i cofanetti.
<< Li ho portati qui solo per questo >>
Senza perdere tempo, Kage li prese e ne indossò subito uno, porgendo l'altro ad Hikari.
<< Forza, prendi >> disse sorridendo. Non poteva credere che, anche se per un'ora, la maledizione potesse essere spezzata.
Hikari continuò a fissare l'anello, con un'espressione mista tra incredulità e confusione. Non aveva la minima idea sul cosa fare: prenderlo e indossarlo come se nulla fosse o dire a Kage, che a quanto pare ancora non aveva capito, che quelli erano degli anelli matrimoniali?
<< M-Ma che diavolo è questa roba?! >> ringhiò Hikari, del tutto scandalizzata.
<< Hikari? >>
<< Kage, questi anelli sono Anelli Matrimoniali! Se li indossiamo nell'anulare della mano sinistra, sembrerà che siamo una coppia sposata! >>
Kage rimase un'attimo in silenzio, ritraendo la mano e fissando l'anello come se stesse riflettendo sulle parole appena sentite.
<< Lo so >> disse sorridendo << Ma se vogliamo spezzare la maledizione, anche solo per un'pò, è necesario. >>
<< M-ma è stupido! >>
<< Hikari, Immagina quante cosa potremmo fare stando lontani per un'pò: io potrei comprarti una sorpresa e tu potresti prepararmi una cena a sorpresa. Per non parlare degli amici. Conoscendoti, ti fare delle amiche e sicuramente avrete bisogno di intimità femminile per parlare liberamente fra di voi Mi sembra giusto avere un'pò di privacy almeno una volta al giorno, non credi?>>
Hikari si mise a fissare Kage con silenzio tombale, con il cuore che ancora batteva forte per ciò che stavano facendo. Ma una cosa era certa: aveva ragione.
<< D-D'accordo! >> tuonò prendendo l'anello e mettendoselo al dito, rossa in viso e ancora scossa da quella specie di proposta di matrimonio.
Il cuore gli batteva forte, estremamente forte. Sembravano una vera e propia coppia sposata con quegli anelli al dito.
<< Bene. >> disse Sky aprendo la porta ed uscendo << Ora vi consiglio di andare a lezione, la prima ora sta per iniziare e dovete ancora trovare l'aula >>
<< Dannazione! Hikari, andiamo! >> gridò Kage scattando via.
<< K-Kage! A-Aspetta! >> fece da Eco Hikari inseguendolo.





La nuova classe di Riku era davvero spettacolare.
L'aula pareva fatta di legno, così come i banchi. La stanza era decorata con pareti e pavimenti di pietra mentre il soffitto era costituito da legno e travi della medesima materia solidissimi.
La classe era costituita da giganteschi banchi da due raccolti intorno alla cattedra e messi uno sopra l'altro come dei giganteschi gradoni, creando così una specie di anfiteatro dove tutti potessero vedere bene l'insegnante. In tutto c'erano quattro "colonne" di banchi da due, costituite a loro volta da tre gradoni, per un totale di dodici studenti. Infine, erano state disposte quattro grandi finestre ad arco sopra ad ogni colonna, in modo da favorire l'illuminazione agli studenti e al tempo stesso un'ottimo panorama durante i cambi d'ora. Come si era fin da subito aspettato, la stanza assomigliava più ad un reperto storico rinascimentale che ad una vera e propria classe. Ma in fin dei conti erano solo dettagli.
Riku Harets era un ragazzo dagli intensi occhi azzurri e dai lunghi capelli argentati, tirati del tutto indietro e lasciati andare fino alla fine della nuca e l'inizio del collo. Aveva un fisico molto palestrato dato che prima di entrare nel mondo di Yggdrasil era un pugile e un'atleta. La sua classe era "Berseker", una classe più pensata per o un'agguerrito attacco e una pessima difesa o un'impenetrabile guardia e un'offensiva pari a zero. Una classe che gli si addiceva benissimo dato che un Berseker in teoria è molto più forte di uno spadacino, sia in attacco e sia in difesa. Ma questo valeva solo per uno dei due dato che se i nemici fossero stati due, sarebbe stato difficile, se non impossibile, continuare a passare da un "Berseker" all'altro.
<< Harets Riku? >> domandò l'insegnante, riportando il ragazzo alla realtà.
<< Presente >> rispose il ragazzo alzando la mano.
<< Hunter Kage? >> chiese la Professoressa alzando gli occhi dal registro, alla ricerca di Hunter.
Ma nessuna risposta.
La Sensei alzò le spalle e con un'espressione contradditoria e scocciata, prese la penna e scarabocchiò qualcosa sul registro, infine tornò a fissare i banchi intorno a lei << Kanzaki Hikari ? >>
Anche stavolta non ci fu risposta, suscitando un silenzioso ronzio dello chiacchierare degli studenti < In effetti eravamo solo in dieci.. chissà dove sono... magari hanno fatto fuga > pensò fissando l'insagnante scarabocchiare qualcos'altro sul registro e scuotendo la testa.
<< Indicibile >> disse alzando gli occhi non appena finì di scrivere << Spero per loro che abbiano una buona spiegazione altrimenti peggio per loro, hanno già iniziato male l'anno >>
<< Chissà dove sono >> mormorò il compagno di banco di Riku, Hitzumachi Alphonse.
Riku sorrise << Già, chissà >> disse cercando di essere il più figo possibile.
Uno degli obbiettivi primari di Riku era quello di farsi rispettare nell'Accademia, fare in modo che quando si pensasse ad uno forte, si pensi a Riku. Non lo faceva principalmente per la fama, cioè, si, lo faceva anche per la fama, ma sopratutto lo faceva per acappararsi le migliori ragazze dell'Accademia. Aveva previsto, dopo anni e anni di studio, che se fosse diventato famoso e fosse sembrato uno "con cui non scherzare" le ragazze sarebbero cadute ai suoi piedi. In sedici anni, non ha mai avuto una ragazza e ora, era l'ora di vendicarsi contro il suo crudele fato. Per ora il suo piano stava procedendo a gonfie vele dato che a quanto pare alcune ragazze della sua classe avevano messo gli occhi su di lui, probabimente interessate.
< Si! Finalmente potrò morire dicendo di aver avuto una ragazza almeno una volta nella mia vita! > si urlò trattenendosi dalla gioia.
Improvvisamente, la porta scorrevole dell'aula si aprì di colpo.
<< Ci scusi, Sensei! >> urlò una ragazza entrando di corsa, del tutto affannata << E' questa la 1A? >>
Riku rimase molto colpito dalla ragazza, dato che era bellissima. E non fu il solo, l'intera parte maschile della classe sembrava "ipnotizzata" dalla nuova arrivata.
La ragazza aveva dei magnifici capelli castano chiaro lasciati andare a caschetto fino allle spalle, mentre le ciocche davanti erano portati di lato da una piccola molletta lasciando ben visibili la fronte e i suoi bellissimi occhi marroni. Snella, alta e ben bilanciata, con la pelle leggermente abbronzata, ne facevano una ragazza davvero attraente.
<< Q-Quello schianto fa parte della nostra classe?! >> tuonò a bassa voce Hitzumachi, del tutto piacevolmente sorpreso.
Riku non rispose, era troppo affascinato per dire qualcosa.
<< Si, è questa, lei è..? >> domandò la docente, del tutto indifferente.
<< H-Hikari Kanzaki... >> mormorò la ragazza, ancora annaffando.
<< Bene, io e lei dobbiamo farci una chiacchierata... è con lei l'altro ritardatario? Hunter Kage? >>
Hikari fu sul punto di dire qualcosa, quando improvvisamente un ragazzo entrò di corsa dalla porta ancora spalancata.
<< Scusi, è questa la 1A... Ah.. Hikari >> mormorò il ragazzo, anche lui annaffato.
<< Si, è quesa, sei Hunter Kage? >> domandò la Sensei, guardandolo con sguardo molto serio.
<< S-si >> rispose timidamente il ragazzo.
Kage un ragazzo leggermente più alto di Hikari, aveva dei capeli corti e di color castana scuro un'pò arruffati. Aveva degli occhi irradiati di un'inquetante color ambra, facendolo assomigliare più ad un gatto che ad altro. Aveva una corporatura che sembrava normale, quasi fiacca. Ma l'occhio allenato di Riku intuì che invece era perfettamente addestrato: sapeva riconoscere subito chi era forte e chi debole, e sicuramente, Kage non era tra quest'ultimi.
<< Va bene... >> sospirò la docente ad occhi chiusi << voi due andatevi a sedere laggiù, per oggi ve la faccio passare liscia ma la prossima volta non sarò tanto indulgente >> disse la Professoressa indicando il doppio-banco vuoto in fondo all'aula.
<< Grazie, Sensei >> dissero all'unisono Hikari e Kage facendo un'inchino e avviandosi a passo spedito verso i banchi.
<< Cristo, guarda quanto è bella! Dì la verità, interessa anche a te, eh? >> sussurrò Hitzumachi maliziosamente dando a Riku qualche leggero colpetto accusatorio con il gomito.
<< Molto bene, ora che ci siete tutti, vi illustro le regole dell'Accademia. State attenti se non volete passare guai con il Comitato Disciplinare Studentesco >> disse l'insegnante mettendo mano ad un libro preso apparentemente a casaccio.

L'ora passò rapidamente e l'insegnante dichiarò di chiamarsi Teresa Minato, la loro Docente responsabile. Passò l'ora a spiegare ciò che Riku già sapeva. Finita l'ora, Miss Minato se nè andò dicendo che da ora avevano la giornata libera e di sfruttare la giornata per visitare l'Accademia trammite le numerose "guide turistiche studentesche" disseminate per la scuola e di fare conoscenza con i nuovi compagni di classe. Difatti, non appena la campanella suonò, il primo pensiero di Riku fu quello di andare a parlare con Hikari, deciso a scoprire tutto su di lei. Ma rimase leggermente deluso quando vide che non fu l'unico ad avere quell'idea.
Intorno al banco di Hikari erano disseminate le cinque ragazze della classe, intente a fargli ogni genere di domanda.
Notò con piacevole interesse che Kage sembrava del tutto distaccato dai discorsi di Hikari, nonostante gli fosse così vicino.
< Ottimo, vuol dire che non ha interesse per lei: un rivale in meno > pensò Riku avvicinandosi.
<< Allora, Kanzaki-san, c'è l'hai una ragazzo? >> chiese una ragazza.
<< Beh, a dir la verità... >> rispose Hikari, interrompendosi per sentire le discussioni di Kage.
<< Hunter-kun, che tipo di ragazze ti piacciono? >> chiese un'altra.
Hikari allungò l'orecchio: questa la voleva proprio sentire.
<< Uhm.. tu sei il mio tipo >> rispose Kage molto sarcasticamente << che ne dici di metterti con me? >>
<< I-Io.. bè... non.. >> cominciò a farfugliare la ragazza, imbarazzata.
Come una fiamma che viene alimentata da della benzina, Hikari scattò in piedi e prese per il collo Kage, chiudendolo in una presa simile a quella dei bulli quando ricattatano lo sfortunato di turno.
<< Che diavolo stai dicendo, Kage!? >> ringhiò allungado la mano sinistra chiusa in pugno sul suo volto.
<< E-Ehi, Hikari, s-stavo scherzando! >> si difese Kage alzando le mani in segno di resa, cercando di calmarla.
<< Perchè vi chiamate per nome? Vi conoscevate già? >> chiese una ragazza. Anche Riku sembrò interessato alla discussione e allungò l'orecchio mentre notava che c'era sempre più gente ad avvicinarsi, anch'essi incuriositi.
<< Oddio! >> esclamò improvvisamente qualcuno con un'evidente agitazione << Guardate la loro mano sinistra! Le sinistra! La sinistra>>
Come da comando, tutti i presenti si misero a fissare le loro mani, Riku compreso.
Ma quando notò un particolare che accumunava le loro mani, trasalì sentendo il proprio sangue gelare.
<< L-la f-fede n-nuziale?! >> tuonò qualcuno, con voce altamente sorpresa mentre il panico cominciava a diffondersi come una malattia.
<< S-Siete sposati!? >> urlò qualcun'altro.
Al sentire di quelle accuse e imbarazzati Kage ed Hikari ritrassero immediatamente le propie mani nascondendole e cercando di coprire i loro anelli.
<< M-Ma che c-cazzo?! >> gridò un'altro.
Varie voci di dissenso cominciarono a liberarsi nell'aria, tempestando i due sempre più di domande, senza nemmeno lasciare loro il tempo di rispondere.
Ma l'unico che rimase più sorpreso di tutti fu Riku, che paralizzato, rimase a fissare i due mentre erano messi alle corde dalle domande.
 << Cazzooooooo!! >> gridò Riku con tutto il fiato in corpo e facendo una buffa  faccia deformata dalla sorpresa.

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Nota dall'Autore:

Desidero ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito fino ad ora, ovvero i miei 3 ( unici XD ) recensitori: Exter, Queen e Lulù. Spero con tutto il cuore che mi stiate continuando a seguire! :D

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Anticipazioni!

(Gestite dalla mia sorellina, io ho gestito solo errori e ordine. Per eventuali lamentele, rivolgersi a lei)


Capitolo 7 - Riku vs Kage, battaglia per Hikari!


Hikari:  Woah! U-Una battaglia per me?! 8D
Kage: Come diavolo ci sono finito in questa situazione... :|
 Riku Non perderò, Kage! >:(
Kage: .....  -.-
Hikari: A-Accidenti! Sembra che Riku faccia sul serio! 8O
Riku: Si! Perchè sono disposto a tutto per te! Chi vincerà sarà degno dell'Amore di Hikari! E avrà il diritto di stargli accanto come amante! >:O
Kage: ..... ora posso andare? :O
Hikari: Oh! Allora non perdere Kage! Faccio il tifo per te! :D
Riku: Eh? °-°
Kage: ..... °-°"
Hikari: N-Niente! °\\\°

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