Silly Love Songs

di Wyrd_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capiolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Klaine cap 1


"Una relazione fra due insiemi A e B è una funzione se a ogni elemento di A associa uno e un solo elemento di B"*
Continuava a rileggere quella semplice regola da svariati minuti, tentando in ogni modo di ricordarsela e di tenere a mente i grafici rappresentati a fianco, ma le parole uscivano dalla sua testa con una facilità disarmante.
In quel periodo non riusciva a concentrarsi spesso e a studiare seriamente come aveva sempre fatto e come avrebbe dovuto continuare a fare vista che la scuola che frequentava.
La Dalton non era alla portata di tutti, ma suo padre teneva talmente tanto alla sicurezza del suo unico figlio che aveva deciso di sacrificare i soldi per la luna di miele in modo che Kurt potesse finalmente vivere in pace.
Certo i suoi vecchi compagni, i membri del Glee e i professori gli mancavano molto e di tanto in tanto tornava a trovarli, ma non dover vivere nell'ansia di ricevere presto una granita in faccia o di essere picchiato e insultato lo faceva stare meglio, ma questo solo in parte.
C'era infatti un lato di lui che continuava ad evadere dalla realtà, a sperare quasi che saltasse fuori Karofsky da dietro un angolo della scuola e lo spingesse contro il muro perchè tutta quella tranquillità lo stava uccidendo.
Con le spalle alzate e teso, seduto perfettamente su una sedia e il viso che guardava fuori dalla finestra lasciando libera la mente di vagare in chissà quale luogo fantasioso Kurt Hummel non si accorse dell'arrivo di un membro dei Warbles fin troppo sorridente ed allegro, finchè non sentì una mano posarsi sulla sua spalla e stringerla leggermente per invitarlo a voltarsi.
-Blaine, scusa non ti avevo sentito!-
Il giovane soprano sperava dentro di se di non essere apparso troppo immaturo agli occhi dell' "amico", non era da lui infatti estraniarsi dalla realtà, ma ogni tanto tutti ne avevano bisogno.
-Stai bene Kurt?-
Quegli occhi così marroni, scuri e profondi lo stavano confondendo, non sapeva più se doveva continuare a rispondere con il solito "si" flebile e poco convinto oppure osare e cercare di liberarsi di quel grosso peso che gli stava schiacciando il petto, purtroppo optò per la prima scelta, limitandosi a muovere il capo in cenno di assenso e mostrando un ampio sorriso.
Blaine gli avrebbe certamente creduto se non fosse stato per gli occhi, così azzurri e vivi, ora privi di energia, spenti come era diventato quel ragazzo.
Quando si erano conosciuti aveva cercato di spiarli in vista delle proinciali e si era dimostrato pessimo, ma aveva colpito tutti la sua esuberanza, oltre certamente ai suoi vestiti, ora il Warblers aveva davanti a se un'ameba nel corpo di Kurt, ed escludendo la teoria di una possessione doveva esserci di sicuro un problema che gli stava impedendo di godersi al meglio la sua vita.
-Qualcuno ti ha offeso?-
La voce di Blaine, calda e virile gli fece alzare lo sguardo da terra e solo allora si accorse dell'espressione preoccupata sul volto dell'amico e di come la mano di quest'ultimo stesse ancora stringendo la sua spalla, non curandosi minimamente del fatto che potesse iniziare a causargli dolore.
-Sto bene, non ho capito cosa diavolo sia una funzione, ma sto bene!-
Kurt si passò una mano sul ciuffo, rimettendolo nella sua giusta posizione, come a significare che il discorso sulla sua salute mentale finisse li e sbuffò per rendere il tutto più realistico, dopotutto lui era un vero attore.
-Dai allora ti do una mano!-
Lasciò roteare gli occhi e fissò il soffito, certo la compagnia di Blaine gli faceva piacere, molto piacere, ma non in quel momento.
Presero posto sulle rispettive sedie, uno vicino all'altro e la lezione iniziò.
Il moro cercava di mostrargli come funzionassero le rispettive proprietà con grafici cartesiani o sagittali e gli faceva ripetere le regole principali, ma Kurt non riusciva proprio a tenerle in mente.
-Allora cosa dice la proprietà transitiva?-
Sarà stata la quinta volta che gliela chiedeva e lui non riusciva a rispondere, ma ora stava provando ad impegnarsi e non riusciva lo stesso a trovare le parole fino a quando Blaine gli sfiorò involontariamente una mano e si chinò vicino al suo fianco per riprendere la matita appena caduta, in quel momento, forse a causa della tensione erotica accumulatasi nell'aria, gli venne il famoso lampo di genio.
-Una relazione in un insieme A è transitiva quando, per tutti gli elementi a,b e c di A, se a è in relazione con b e b è in relazione con c, anche a è in relazione con c-
Blaine lo guardò stupito, chiedendosi come mai dopo svariati tentativi ora ricordasse perfettamente parola per parola ciò che diceva il libro, ma non si volle soffermare troppo su questioni così futili e , dopo aver messo la matita che teneva in mano sopra l'orecchio di Kurt, passò alla spiegazione successiva.
Quando con piacere notò che il ragazzo ormai padroneggiava ogni regola e il modo in cui esporla, con tanto di grafici, decise che era giunta l'ora di fermarsi.
-Complimenti Usignolo*, ora cosa vuoi fare?-
Come l'aveva chiamato? Certo Blaine Anderson aveva una certa fantasia per i soprannomi, ma Usignolo?! Dopo questo poteva anche andare a casa, cosa che avrebbe fatto comunque visto che il viaggio era lungo e nei mesi invernali come quello veniva presto buio.
-Ora dovrei prepararmi per tornare a casa, ma grazie di tutto-
-Va bene allora ti accompagno alla macchina-
Kurt dopo quell'affermazione si sentì al settimo cielo, gli piaceva che qualcuno si prendesse cura di lui in quel modo e poi non poteva di certo negare a se stesso che Blaine gli piaceva dalla prima volta, quando al loro primo incontro gli aveva chiesto di "mettere le mani nei suoi jeans stretti*".
Una volta usciti dalla scuola e giunti alla macchina Kurt aprì lo sportello del passeggero e appoggiò sul sedile la sua amata borsa, per poi apprestarsi a salutare l'amico e partire, ciò che lo lasciò di stucco fu la reazione di Blaine.
-Kurt guarda che anche se sei in macchina c'è freddo comunque, tieni-.
In pochi secondi il ragazzo si ritrovò il collo avvolto dalla morbida sciarpa del moro, così soffice e profumata, non di un odore qualsiasi bensì del Warblers e sorrise, lo salutò con la mano e partì, doveva tornare a casa prima che la sua testa decidesse di abbandonarlo a causa di un over dose del profumo di Blaine, anche se era davvero molto piacevole.

Note:
*La formula, come anche le seguenti, sono prese direttamente dal mio libro d testo di Algebra.
*Usignolo se non sbaglio è la traduzione italiana di Warbles e lo trovo un soprannome più che azzeccato per lui.
*Questa frase è un pezzo della traduzione di teenage dream di Katy Perry, canzone cantata da Blaine la prima volta che Kurt va alla Dalton per spiare la concorrenza.
Per questa volta direi che è tutto, fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci Tam
s


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Capitolo 2
*** Capiolo due ***


k

Quando tornò a casa si stupì nel trovarla deserta, il silenzio regnava sovrano nell'abitazione, ma Kurt non si disperò, sicuramente qualcuno aveva avuto l'accortezza di lasciargli un biglietto.
In cucino, affisso all'anta del frigorifero, un post-it giallo svettava evidente su quella superficie bianca, sopra, scritto a caratteri minuscoli c'era un messaggio
"Kurt noi siamo al cinema, dopo usciamo per cena, tuo fratello è da Rachel. Buona notte."
Sintetico e frettoloso come al solito, Burt non gli aveva nemmeno come stava o forse Kurt stava diventando paranoico.
Il rapporto tra lui e suo padre era sempre stato contorto, si volevano sempre bene e insieme avevano superato ogni difficoltà, persino l'infarto del padre e la convalescenza, ma c'era sempre un piccolo ed insignificante particolare che impediva ad entrambi di vivere nella normalità assoluta il loro rapporto.
Avere un figlio gay per Burt era stato un colpo tremendo e non riusciva ad affrontare certi argomenti con lui, tutti quei discorsi che per anni aveva pensato di fargli ora si erano dissolti, non gli sarebbe più servito spiegare al figlio che i preservativi aiutano a non far rimanere incinta una ragazza, ormai era tutto superfluo.
Ecco che in quel delicato momento di stallo del loro rapporto erano subentrati Finn e sua madre aiutando Burt a ricominciare a vivere e a dargli un figlio davvero maschio, ma nessuno si accorse che Kurt era passato in secondo piano e dentro di se soffriva a causa di quegli avvenimenti, ma se suo padre era felice avrebbe dovuto esserlo anche lui.
Scese in camera sua, senza cenare, si coricò a letto e si addormentò con il collo ancora avvolto dalla sciarpa di Blaine e dal suo profumo.
Dormì poco e veramente male, gli incubi lo perseguitavano da parecchi mesi ormai e sentiva anche un blocco alla gola, allora si diresse in bagno e attese l'inevitabile.
Un conato gli risalì la trachea e uscì, seguito a ruota da molti altri.
A Kurt sembrava di essere rimasto rinchiuso dentro una lavatrice, la testa continuava a girargli e aveva molto caldo, fortunamente durante la notte si era tolto la sciarpa evitando di sporcarla.
Ritornò sotto le sue coperte calde, nella sua camera calda, sfiorando quella sciarpa calda con la sua mano calda, l'unica cosa fredda li dentro, alla quale si agrappò, era un sogno.
Nella sua testa rivedeva con chiarezza tutti coloro che lo avevano ferito o trattato male e ad un certo punto, dal buio opprimente di quella piccola stanza, usciva Karofsky e si avvicinava a lui, le loro faccie a pochi centimetri di distanza, la paura che l'avrebbe baciato ancora era troppo presente, ma quello "scimmione" si limitò a dargli una spinta e farlo cadere a terra per poi picchiarlo e continuò così finchè qualcuno non entrò realmente nella stanza di Kurt per accertarsi che stesse bene.
-Figliolo ti ho sentito alzarti, come stai?-
Ci mise un po' il ragazzo a rendersi conto di ciò che gli stava accadendo intorno anche perché la luce, accesa dal padre per accertarsi delle condizioni dell'unico figlio biologico che avesse, lo stava infastidendo e non aiutava la sua emicrania a placarsi.
Tentò di formulare una risposta concreta, ma dalle sue morbide labbra uscirono solo suoni insensati e flebili e rinunciò anche a parlare limitandosi a muovere la testa in segno di assenso.
Burt, troppo sveglio e abituato alle varie facce da attore di Kurt, non gli credette e, dopo avergli messo una mano sulla fronte, stabilì che probabilmente aveva la febbre alta e il giorno seguente sarebbe stato a casa a riposo.
Il giovane intuì quindi che tutto quel calore provato in precedenza, il quale tutt'ora non gli dava tregua, era colpa dell'alta temperatura e non poté fare altro che lasciarsi cullare dal buio e dalla scia di quel profumo così famigliare che il proprio padre aveva lasciato nella stanza poco prima di uscire e di dargli un leggero bacio in fronte.


La mattina seguente, seppe che era già giorno inoltrato grazie alla sveglia lampeggiante sul suo comodino, credette di stare vagamente meglio della sera precedente e tentò di alzarsi dal letto, ci riuscì solo dopo svariati tentativi, ma quando salì e si diresse nel grande salotto della casa si stupì di trovarlo deserto, credeva che almeno Carol sarebbe stata a casa.
Non voleva certo essere un peso, sapeva che Finn era a scuola e suo padre al lavoro, come evidentemente la sua nuova compagna, ma sperava che qualcuno sarebbe rimasto li con lui, per curarlo e tenergli compagnia.
Il silenzio e il freddo facevano da sovrani in quell'ampia stanza e Kurt prese in mano il telecomando del televisore per accenderlo e riempire la sala di rumori, si stupì però nel trovare un post-it, ovviamente giallo e ovviamente scritto dal padre, attorno all'oggetto e sorrise quando si accorse che allora a qualcuno importava di lui.
"Figliolo, noi siamo al lavoro, ma verso mezzogiorno dovrebbe arrivare una sopresa per te, riguardati fino ad allora!"
Kurt sussultò, non si aspettava una sopresa e nemmeno un simile ammonimento da parte di Burt, ma nonstante tutto lui era il suo unico figlio e di quello ne avrebbe sempre gioito.
Fissò l'orologio della televisione, le undici, mancava un'ora esatta al suo "regalo", perchè di quello doveva trattarsi, non riusciva ad immaginare nient'altro e decise che avrebbe riposato un altro po' sul divano attendendo che arrivasse l'ora X.
Strettosi il morbido panno di velluto marrone addosso e tirandolo fin sopra la testa, sentendo quel piacevole tepore invaderlo e riempirlo, trovando la pace più assoluta, fu per lui molto facile abbandonarsi ad un piacevole riposino.

Solo quando il campanello suonò varie volte ed emise quegli striduli acuti che lo contraddistinguevano Kurt si alzò svogliatamente dal comodo divano in pelle e , senza curarsi minimamente del fatto di essere in pigiama e con i capelli liberi dalla solita lacca che li obbligava a stare ordinati e compatti, aprì l'uscio per poi sbiancare dopo aver visto cos'era o per meglio dire chi era la sua sorpresa.
-Blaine che sopresa, non mi aspettavo di vederti, prego accomodati-
Il moro, con la solita camminata elegante e vestito con la solita e monotona divisa della Dalton, entrò in casa Hummel-Hudson e trovò posto sul comodo divano, ancora caldo, dove pochi minuti prima stava placidamente riposando Kurt.
-Vedi quando stamattina non ti ho visto ho provato a chiamarti, ma tuo padre ha risposto e mi ha spiegato tutto ed eccomi qui, sopresa!-
Per dare alla frase una maggiore enfasi sfoderò il suo strabiliante sorriso e Kurt in quel momento si accorse che fuori c'era il sole e che lui si trovava da solo, in casa sua, in pigiama, con Blaine seduto sul suo divano.

Continua...

Angolo Tams
Bene per prima cosa salve a tutte e grazie per essere state così gentili con le recensioni, non mi aspettavo che questa storia potesse piacere così tanto! Secondo chiedo tremendamnte scusa per il colossale ritardo, ma tra la scuola, lo sport e la scarsità di tempo non sono riuscita a postare prima, spero mi possiate perdonare. Terza cosa questa coppia per me è nuova, su di loro ho letto tante belle storie e seguo Glee dalla prima serie, dalla prima volta che è andato in onda su Sky e che mi ha colpito con le sue canzoni, il personaggio di Kurt mi ha sempre affascianto e spero davvero che tra lui e Blaine possa nascere qualcosa, nel mentre provo anche io ad immaginare una mia versione delle cose.
Dulcis in fundo la risposta alle vostre gentilissime recesioni :D

Rachel_Lullaby_R: Scusami, effettivamente non avevo scritto che sarebbe continuata e si è una storia ( o meglio un esperimento) a più capitoli e sono davvero felice che ti sia piaciuta e che ti piaccia questa coppia :)

Sweetsacrifice91: Grazie molte per i complimenti e guarda io pur di capire qualcosa di matematica proverei anche con Blaine, ovvio poi che come te gli salterei addosso invece che fare lezione!

Silv_: Si, mi sembra di aver capito che sia stupenda, però grazie mille e spero che questo capitolo ti sia piaciuto come il precedente!

Rutile Pleinenuit: Wow il tuo nickname è stranissimo, mi piace molto! Beh veniamo alla storia e alla tua recensione u.u
Grazie mille e spero di non averti deluso con questo secondo capitolo  e si anche io voglio Blaine che mi spieghi queste cose!

Lolita03: Anche io amo questa coppia e l'episodio di S.Valentino mi ha davvero deluso, tranne alla fine con la canzone che da il titolo a questa storia e che ho molto apprezzato. Ti ringrazio per averla aggiunta alle seguite e per i tuoi complimenti e mi auguro di non aver deluso le tue aspettative.

Ragazze grazie a tutte, i vostri commenti sono stati tutti ben accetti, se in questo capitolo ci dovessero essere delle incongruenze o cose che non vi piacciono non tardate a farmelo sapere :)

Baci a tutte
Tams





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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Silly love songs cap.3


(cap.2)
-Blaine che sopresa, non mi aspettavo di vederti, prego accomodati-
Il moro, con la solita camminata elegante e vestito con la solita e monotona divisa della Dalton, entrò in casa Hummel-Hudson e trovò posto sul comodo divano, ancora caldo, dove pochi minuti prima stava placidamente riposando Kurt.
-Vedi quando stamattina non ti ho visto ho provato a chiamarti, ma tuo padre ha risposto e mi ha spiegato tutto ed eccomi qui, sopresa!-
Per dare alla frase una maggiore enfasi sfoderò il suo strabiliante sorriso e Kurt in quel momento si accorse che fuori c'era il sole e che lui si trovava da solo, in casa sua, in pigiama, con Blaine seduto sul suo divano.






-
Allora? Come stai? Perchè non sembri avere una bella cera, non che tu sia brutto, è solo che..-

-Blaine, stai straparlando!-

-Sì, giusto, scusa.-

Accadeva spesso, specialmente negli ultimi tempi, che il moro fosse, se possibile, ancora più esagitato, specialmente in sua compagnia. Kurt non poteva negare che non gli fosse venuto qualche dubbio, ma se solo si sforzava di pensare che un ragazzo del calibro di Blaine - bello, composto e talentuoso, per intenderci- potesse provare qualcosa di vagamente profondo per uno come lui - timido, insicuro e melodrammatico- capiva che  quella cozzaglia di caratteristiche stonava e, anche se aveva sempre sentito dire che gli opposti si attraggono, nel loro caso non ci credeva.

-Comunque sto meglio, grazie per la preoccupazione-

E anche se il soprano cercò di sembrare il più credibile possibile, Blaine colse qualcosa nel suo sguardo, una sfumatura malinconica che lo portò  a rivolgere a Kurt una tra le tante fatidiche domande che gli ronzavano in testa.

-Ancora gli incubi?-

Il più vecchio dei due si stupì e non poco, quel ragazzo riusciva a leggergli dentro come nessuno al mondo aveva mai fatto. Era anche per quello che si era affezionato molto all'usignolo, con lui le parole diventavano superflue e Blaine sapeva sempre come aiutarlo.

-Sì, ancora gli incubi, ma ormai mi sto abituando. Ci ho preso quasi gusto sai? Perchè stavo quasi inziando a vivere come una persona normale - che poi non capisco ancora cosa intenda la gente per "normalità"!- ma i miei fantasmi tornano sempre a ricordarmi che sono un abominio, che non c'è posto per me se non tra le fiamme divoratrici dell'Inferno e che non potrò mai vivere come tutti gli altri, che non merito di essere felice.-

E per quanto il soprano si sforzasse di essere forte, non riuscì a trattenere le lacrime che, traditrici, iniziarono a solcargli le guance. Blaine allora lo abbracciò forte, facendogli appoggiare la testa nell'incavo tra il suo collo e la spalla e, lasciandolo sfogare, gli sussurrò parole dolci, confortanti e Kurt, per la prima volta dopo molto tempo, si sentì protetto.

Dopo quelle che ad entrambi sembrarono ore interminabili, il soprano si sforzò di rialzare il viso così da poter guardare meglio in faccia il suo "Principe Azzurro", corso in suo soccorso per salvarlo dai demoni del passato tornati per cercare di distruggerlo, di affondarlo.
Però lui era un Hummel, era forte e fin troppo coraggioso - una delle tante prove a testimonianza di ciò era l'aver affrontato Karofsky da solo, faccia a faccia, nonostante la costante paura di rischiare di tornare a casa con qualche osso rotto - non si sarebbe lasciato abbattere così facilmente e con Blaine al suo fianco sentiva di poter arrivare ovunque.

-Va un po' meglio ora?-

-Sì, ti ringrazio-

Fu in quel momento, mentre Blaine stringeva con decisione la sua mano e legava il suo sguardo cangiante con quello celeste dell'altro che Kurt realizzò di dover fare qualcosa, di dover agire in fretta prima di perdere l'occasione giusta.
"Carpe Diem" avrebbe detto il saggio Burt!

-Intendevo grazie di tutto, Blaine. Di esserci sempre stato, di avermi aiutato, di avermi sostenuto e di avermi fatto coraggio quando ero pronto a cedere alle torture di quei bruti e, soprattutto, grazie di avermi fatto sentire un ragazzo apprezzato per ciò che sono e non un rifiuto della società-

Poi allungò leggermente in collo e lasciò un bacio sulla guancia ispida dell'amico che, ancora una volta, aveva uno sguardo strano, qualcosa tra stupore e felicità.

-Tu, Kurt Elizabeth Hummel, sei la persona più straordinaria che abbia mai avuto il piacere di conoscere e farò tutto ciò che è in mio potere per farti stare bene-

Il soprano potè sentire con chiarezza il suo cuore fare un salto all'indietro e tornare al suo posto, ma non volle darlo a vedere perchè dentro di sè albergava ancora quel pensiero, quello che vedeva lui e Blaine come semplici amici.
Quella volta però voleva solo godersi il momento, così rimise la sua testa sulla spalla del compagno e chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare dal ritmo del respiro dell'altro e, mentre cadeva sempre più velocemente tra le braccia di Morfeo, potè quasi giurare di aver sentito i loro cuori battere all'unisono.



Angolo Doc_
Buon anno a tutti! E buona Befana!
Ormai i miei ritardi cronici sono un'abitudine, ma tra i troppi impegni e l'ispirazione che era andata in vacanza - beata lei!- sono riuscita a scrivere queste poche -scusatemi!- righe e spero davvero che vi possano piacere.
La storia non ha una gran trama, è il lento cambiamento del rapporto di questi due cuccioli di pinguino da amici a innamorati, con tanto di ostacoli che è solo la mente di Kurt a creare, perchè, non so a voi, ma a me è capitato u.u
Detto ciò vi lascio due link se volete farci un salto:
Perfect for eachother    la mia prima CrissColfer di soli 3 capitoli
Doc_ di EFP        La mia pagina autrice su Facebook! se vi va di chiaccherare mi trovate lì (:

Detto questo ci sentiamo nelle recensioni per consigli, critiche o qualunque tipo di commento!
Buon rientro a scuola a tutti!
Baci Tams

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