●Las Vegas● di littlemoonstar (/viewuser.php?uid=31225)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Sex,drug...and Twilight. ***
Capitolo 3: *** A girl's best...friend. ***
Capitolo 4: *** What do you know about them? ***
Capitolo 5: *** Sense and Sensibility. ***
Capitolo 6: *** Red Carpet. ***
Capitolo 7: *** The Tempter. ***
Capitolo 8: *** Everything Changes. ***
Capitolo 9: *** Breathing. ***
Capitolo 10: *** Sunset. ***
Capitolo 11: *** Secret. ***
Capitolo 12: *** Stay Close,don't go. ***
Capitolo 13: *** Swimming pool. ***
Capitolo 14: *** Death and all his friends. ***
Capitolo 15: *** Goodbye,my almost lover. ***
Capitolo 16: *** I walk in shadows. ***
Capitolo 17: *** Hazzard. ***
Capitolo 18: *** Dawn. ***
Capitolo 19: *** There is a light that never goes out. ***
Capitolo 20: *** BlackJack training? ***
Capitolo 1 *** Prologo. ***
Las Vegas
L'unico
modo di liberarsi di una tentazione...
...è cedervi.
(Oscar Wilde)
Il
vento mi scompigliava i capelli mentre mi preparavo a salutare
Reneè
che,ancora confusa,mi osservava appoggiata alla macchina.
-sei
sicura,Bella? Guarda che se...-
-mamma,te
l'ho già detto una decina di volte: ho già
deciso,e la decisione
non si cambia. E poi,tu e Phil avete bisogno di fare i novelli
fidanzatini,ed io vi sarei solo d'impiccio...-
-non
dire queste cose,per favore...-
-lo
sai che scherzo. - dissi svelta,afferrando la valigia – e poi
starò
bene da papà. -
-d'accordo...ma
fai attenzione. -
-non
preoccuparti. Las Vegas non può essere tanto male,no? -
Reneè
non rispose: al contrario,sul suo volto rimase quell'espressione
preoccupata e indecisa sul da farsi,un atteggiamento che ultimamente
la caratterizzava spesso.
Mi
diressi verso il
gate
d'imbarco,e con un grande respiro mi feci forza: sapevo che la vita a
Las Vegas – o la città del peccato,come la
chiamava la mamma –
era un mistero per me,che non vedevo mio padre da anni a causa
dell'ostinatezza di mia madre,restia a farmi passare le vacanze da
lui,specialmente considerando il lavoro che faceva.
Durante
il volo ripensai a Phoenix,la mia città,e a tutto quello che
stavo
lasciando per andare chissà dove.
Chiusi
gli occhi,e per qualche strana ragione riuscii ad addormentarmi e a
svegliarmi poco prima dell'atterraggio,leggermente intontita dal
cambiamento d'aria.
Perché
sentivo che l'aria stava cambiando,benché inconsapevole di
ciò che
avrei trovato fuori.
Scesi
dall'aereo appena le hostess diedero l'okay per slacciare le
cinture,e in poco tempo riuscii ad uscire dal McCarran
International Airport
con la speranza di non perdermi al primo incrocio.
Ma
non appena uscii scorsi in lontananza le prime insegne luminose dei
Casinò e dei locali più bizzarri,e un risolino
istintivo mi spuntò
sulle labbra.
Welcome
to Las Vegas,baby.
Spazio
note: Okay,è un pò enigmatica. E
pure breve. Però il prologo deve essere così,no?^^
Rieccomi qui,a fracassarvi le...ehm,non siamo volgari,che
già la fic è più spinta del solito. Ma
niente rating rosso,non preoccupatevi xD
Bene,invece che arrivare nella noiosissima e verdeggiante Forks,Bella
si ritrova a Las Vegas. E ti pareva,eh?
Ma come a Forks,anche qui incontrerà le solite persone?
Chissà...Oggi sono enigmatica,vi lascio con la suspance xD
Vi invito come al solito a leggere le altre mie storie,ma prima di
tutto a dirmi se questa vi intriga,vi incuriosisce,vi piace,vi fa
schifo,vi fa venire voglia di rincorrermi con
un'ascia...insomma,qualsiasi cosa. Giuro che mi adatto! (pure con
l'ascia,basta avvertire prima xD)
Okay,basta sparare minchiate. Insomma,fatemi sapere voi,il prossimo
capitolo è quasi pronto e aspetta solo il vostro "Via" per
essere pubblicato^^
Un bacione!
LMS*
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Capitolo 2 *** Sex,drug...and Twilight. ***
Las Vegas
1.
.Sex,drug...and
Twilight.
Las
Vegas
xxx
Sesso,droga,soldi.
Sesso,droga,soldi...
Chissà
perché,mentre mi avvicinavo al “Casinò
Tresor”,mi venivano in
mente solo quelle tre semplici parole per descrivere Las Vegas.
Sesso,droga,soldi...
Dovetti
concentrarmi su qualcos'altro per cancellare dalla mente quei
pensieri assurdi.
Come,ad
esempio,il gorilla che già da lontano mi stava scrutando
minacciosamente dalla porta del Casinò.
Avanzai
decisa,aumentando il passo,ma non rimasi in piedi ancora a lungo:
appena mi avvicinai alla grande porta di vetro trasparente contornata
da lucine rosse e piccole insegne luminose mi ritrovai la grande mano
color cioccolata del gorilla sulla spalla.
Mi
voltai di scatto,e notai che il tizio all'entrata non aveva preso
molto bene la mia spavalderia.
-dove
pensa di andare,signorina? - mi chiese con voce ferma e profonda.
-non
si vede? Devo entrare. - risposi,già abbastanza scocciata
per quei
modi così bruschi.
Ora
che lo guardavo bene,il gorilla gigante non aveva che qualche hanno
più di me,ma la stazza era quella di un lottatore di boxe
argentino:
la pelle color cioccolata e i muscoli in vista sotto lo smoking nero
non tradivano che la sua stazza celasse una forza sovrumana.
-mi
dispiace,ma non è possibile. Quanti anni hai? -
-diciassette.
- risposi,incrociando le braccia e sbuffando.
Lui
ridusse gli occhi a due fessure scure,e sistemandosi l'auricolare
tornò a guardarmi con lo stesso ghigno inespressivo di prima.
-allora
non se ne parla. - concluse,scuotendo la testa.
Che
cavolo,non pensavo di avere problemi già per l'entrata.
-ascolta,io
devo solo trovare mio padre,Charlie Swan. E credo sia molto difficile
recuperarlo fuori di qui dato che è il proprietario di
questo
posto...-
Il
ragazzone non disse più nulla,come se quella confessione da
soap
opera fosse stata una vera notizia bomba.
-tu
sei...Isabella Swan? - chiese,schiarendosi la voce.
-Bells,tesoro!
Sei arrivata,finalmente! -
Voltai
lo sguardo verso l'entrata principale,dove un uomo in elegante
smoking color cenere stava percorrendo il tappeto rosso con un grande
sorriso.
Un
uomo affascinante,con l'unica eccezione che quel tipo lì era
mio
padre.
-ciao,papà!
- risposi,avvicinandomi a lui per abbracciarlo.
-Signor
Swan,mi dispiace di aver...- iniziò il
gorillone,gesticolando.
-è
tutto okay,Embry. Dovevo avvertirti che sarebbe arrivata prima del
previsto. - concluse mio padre,con un segno breve della mano
–
vieni con me,Bells. -
Annuii,affiancandolo
e voltandomi un paio di volte verso il tizio alla porta con sguardo
vittorioso.
-allora,sei
contenta di vedermi? -mi disse lui,salutando nel frattempo molti dei
clienti del casinò che passavano di lì.
-molto,Charlie.
Mi dispiace solo di averti disturbato. -
Charlie
Swan possedeva uno dei tanti Casinò di Las Vegas,in quel
periodo
abbastanza conosciuto e frequentato grazie alla fortuna che,in quel
posto,prima o poi riusciva a girare per tutti.
-non
dirlo neanche per scherzo. Anzi,tieni questo – disse lui
porgendomi
una tesserina dorata simile ad una carta di credito.
L'afferrai,notando
il mio nome sotto di essa e la mia foto.
-cos'è?
- chiesi,cercando di capire la sua utilità.
-un
pass,piccola.
Con questo potrai accedere a tutte le attrazioni di Las Vegas.
Purtroppo io sarò molto impegnato con il lavoro,e nel caso
in cui
volessimo passare un po' di tempo insieme sarà
più facile entrare
con questo . -
Scoppiai
a ridere,anche se forse Charlie non capì: forse intuivo come
mai
Reneé fosse tanto restia a mandarmi in questo posto.
Charlie
era completamente l'opposto di quello che poteva comunemente essere
chiamato “padre ossessivo” : fosse stato per lui
avrei potuto
partecipare ad uno strip
tease
a luci rosse e ricevere persino i suoi complimenti.
In
effetti non avevo alcuna intenzione di partecipare ad uno strip,ma
l'idea di avere un po' di libertà lontano dalle apprensioni
materne
mi faceva respirare di più.
Passammo
attraverso le varie sale senza fermarci troppo,fino ad arrivare agli
uffici: quello di Charlie era pieno di foto con persone
famose,piccole statuine con premi di cui ignoravo la provenienza o
vecchie slot
machines
da collezione.
-sembri
stanca,il viaggio non è andato bene? -mi chiese
Charlie,facendomi
sedere su una delle grandi poltrone in pelle.
-no,è
solo che...devo abituarmi a parecchie cose,ora. -
-sai
bene che rimarrai qui solo quest'estate,vero? -
Rimasi
in silenzio,meditando sulle sue parole: avevo detto a Reneé
che
avrei trascorso le vacanze estive a Las Vegas,ma non avevo detto
nulla riguardo il possibile prolungamento della visita.
-lo
so,ma potrei anche restare,no? -
-problemi
d'adattamento con Phil? -azzardò lui,aprendo una scatola in
legno
intarsiato dove erano ordinatamente riposti dei sigari cubani.
-più
o meno. - risposi,mordicchiandomi un labbro – diciamo che non
mi
sento più a mio agio,mi sembra di essere una specie di terzo
incomodo. -
-non
preoccuparti,Bells. Ti ci abituerai. Ora cerca solo di goderti queste
vacanze nella magnifica Las Vegas. Ti piacerà,vedrai. -
-non
avevi smesso con i sigari? - chiesi,avvicinandomi alla scatola del
reato.
-oh,non
ho mai promesso. - sussurrò lui,lasciando che il fumo
salisse fin
sul soffitto.
Lo
fissai,scoppiando a ridere.
Forse
Las Vegas non era poi così male.
Quando
tornai a casa erano già le otto passate: Charlie aveva
chiamato la
sua limo personale – cavolo,se aveva sbancato con quel
Casinò! -
per portarmi a casa.
Dei
pochi incontri con mio padre durante l'infanzia avevo sempre il
ricordo di una casa piccola e spartana,con qualche quadro appeso alle
pareti e i vetri delle finestre oscurati con veneziane dall'aspetto
antiquato.
Ora,invece,stavo
appena varcando la soglia di una bellissima villa stile Beverly
Hills che
avevo visto solo in quei programmi tv in cui le pop star mostravano
le loro case stratosferiche con tanto di piscina all'aperto e
colonnato d'entrata.
La
casa di Charlie era una versione leggermente ridotta,ma la magnifica
visione della piscina sul retro bastò a farmi dimenticare
tutto il
resto.
Entrai
nella grande reggia – per me era un vero
paradiso,considerando il
viaggio stancante in aereo e la mancanza di un letto che,al
momento,era davvero l'unica cosa che desiderassi.
Feci
il giro della casa per circa due volte,sorprendendomi di come Charlie
avesse accumulato così tanta fortuna in poco tempo.
Mi
sdraiai sul divano bianco,ma non feci in tempo a chiudere gli occhi
che il cellulare iniziò a suonare.
Mi
accorsi di avere circa una decina di chiamate perse di
Reneé: mi
sarebbe convenuto chiamarla per evitare che lei iniziasse a chiamare
la CIA e a darmi per dispersa?
Risposi,sbadigliando
e tentando di rimanere con gli occhi aperti.
-pronto?
-
-Bells,tesoro.
Sono papà. -
-ehi,sono
contenta di sentirti. -
-ti
piace la casa? - chiese,e sentii dalla sua voce che cercava di
nascondere un sorriso trionfante.
-devi
raccontarmi qualcosa che mi sono persa,vero? - dissi,ridacchiando.
-forse.
Sei stanca? -
-un
po',ma non credo che andrò a dormire subito. Questa casa
è troppo
grande per una persona sola...-
-mi
dispiace di non esserci,ma io dormo di giorno. - mi disse,ridendo
–
comunque ho già avvertito l'autista della limousine di
tornare a
prenderti. -
Mi
misi seduta,scostando una ciocca di capelli ribelli dal viso.
-a
prendermi? Perché? -
-non
vorrai rimanere a casa da sola,vero? Non mi fido. -
Sapevo
che si fidava,in realtà.
Isabella
Swan era il ritratto della responsabilità,e sapevo benissimo
il
perché di quella proposta.
-vuoi
che mi abitui a Las Vegas dandomi alla pazza gioia,vero? -
azzardai,sicura della mia risposta.
-bingo.
Ma se sei stanca...-
Meditai
su quelle parole: stanca.
Vecchia
ciabatta stanca.
Blah.
-sai
che ti dico? Mi hai convinto. - dissi,alzandomi in piedi – in
fondo
siamo in estate,no? -
-non
sei mai stata il tipo da baldoria notturna. -
-lo
so – dissi,alzando gli occhi al cielo – ma potrei
tentare. -
Quando
uscii da Villa Swan – come l'avevo denominata in quel momento
–
la limousine splendente mi aspettava fuori dal grande cancello: non
pensavo di potermi trasformare in una specie di superstar in
così
poco tempo.
Dopo
essermi fatta la doccia e sistemata per bene avevo optato per un
caffè forte in modo da svegliarmi un po',e con qualche
minuto di
ricerca ero riuscita a trovare la mia camera da letto,una bellissima
stanza da cui si poteva vedere tutta la città,luminosa come
un
diamante.
Entrai
in macchina,riconoscendo il ragazzo che mi aveva accompagnato poco
prima,e non appena chiusi lo sportello partimmo a tutta
velocità.
Avevo
optato per un abbigliamento non troppo appariscente: un paio di
pantaloni di raso nero e una maglietta bianca un po' elegante
andavano più che bene.
-dove
andiamo,Quil? - chiesi,sporgendomi sui sedili anteriori.
-tuo
padre ti consiglia un bel giro per locali. - disse lui,con il sorriso
sulle labbra.
-e
come potrei dire di no? In fondo...-
Mi
bloccai. Eravamo arrivati nella via più bella di tutta Las
Vegas,e
proprio lì un locale attirò la mia attenzione.
Era
un edificio completamente dipinto di nero,riconobbi gli interni poco
illuminati color cremisi e le luci stroboscopiche: un incrocio fra
Moulin
Rouge
e uno di quei locali esclusivi menzionati dagli speciali sulla vita
delle star americane.
Tuttavia,c'era
qualcosa in quel luogo che lo rendeva estremamente attraente,quasi
una calamita per i miei occhi ancora poco abituati a tutto quel
lusso.
La
città del peccato, così l'aveva chiamata
Reneé: e non potei
trovare nome migliore per quel luogo.
-Quil,fermiamoci
qui. - dissi,e subito la limo si accostò accanto alla fila
interminabile di persone che aspettavano di entrare.
-cos'è
questo posto? - chiesi,curiosa.
-oh,è
solo il luogo più trasgressivo ed esclusivo di Las Vegas. Ma
non
credo che...-
-va
bene,Quil. Io mi fermo qui. -
Non
sapevo il perché di quell'attrazione quasi impossibile,ma
sapevo di
dover entrare.
Guardai
in alto,mentre il rombo della limousine si faceva sempre più
lontano.
Twilight.
Crepuscolo,così
si chiamava.
Il
mio arrivo aveva attirato l'attenzione di tutti,persino dei gorilloni
alla porta: uno di loro,un ragazzo massiccio dalla figura imponente,
mi si avvicinò.
-sei
in lista? - mi chiese,sistemandosi gli occhiali scuri sul viso: solo
allora notai che sul collo aveva un tatuaggio alquanto
inquietante,dove la scritta Felix
-forse il suo nome? - primeggiava sui contorni tribali.
-forse?
- chiesi,tirando fuori il pass
dorato.
Il
ragazzone si guardò intorno,e cingendomi le spalle mi
accompagnò
fino al cordone di velluto rosso che ci divideva dall'entrata: il
sussurrio delle persone dietro di me mi mise in soggezione,ma tentai
di passare oltre.
-benvenuta
al Twilight.
- mi disse il tipo di nome Felix,sganciando il cordone.
Senza
esitare mi avvicinai a lui,passando il cornicione.
-di
chi è questo posto? - sussurrai,ammaliata.
Felix
si voltò,sorridendomi.
-Dei
Cullen,bellezza. -
Spazio
note: Buonaseeeeera ^_^ Come avete visto non vi ho
abbandonato! Sono sempre qui a rompervi le palle! xD
Dai,siamo seri. Per prima cosa ci terrei a ringraziare tutti i favolosi
preferiti/ seguiti che hanno avuto il coraggio di inserire la mia
storia e vedere come va avanti (...vi stimo! xD),e in particolar modo
un ringraziamento speciale a
Sabry87,Tede,rodney,Aurora_Cullen,ale03,ginny89potter,Rosellina89 e
Tokiotwilighters per i vostri commenti,mi ha fatto davvero piacere
sapere che ci siete e che vi piace ^^
Bene,il primo capitolo fa entrare un pò più nella
storia,ma...ora che succede? Eheh,lo scoprirete solo quando
aggiornerò il prossimo capitolo
che,credetemi,sarà davvero una bomba sexy! (e si,ho detto
sexy ^__-)
Un bacione,e mi raccomando...fatemi sapere che ne pensate!
See you next week!
LMS*
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Capitolo 3 *** A girl's best...friend. ***
Las Vegas
2.
.A
girl's best...friend.
Las
Vegas
xxx
Quando
avevo preso la decisione di fermarmi al Twilight non avrei mai
pensato di poter entrare in un luogo del genere.
Era
davvero il luogo del peccato: un posto scuro,quasi buio,contrastato
da luci stroboscopiche o grandi pareti opache completamente
illuminate da luci cremisi o blu notte.
C'era
una sorta di aura misteriosa intorno ad ogni minimo particolare,ogni
descrizione sarebbe stata davvero inutile nel tentativo di descrivere
quel posto quasi surreale.
I
Cullen.
Scrollai
la testa,malgrado avessi davvero desiderato vederli.
Non
ero mai stata così impulsiva,e mai avrei immaginato di
entrare in
modo così deciso in un luogo come quello.
Ma
ora ero lì,e tutto quello che dovevo fare era capire
perché quel
posto mi attraeva così tanto.
Entrai
in una stanza affollata,dove un grande palco ancora oscuro avrebbe
presto lasciato spazio ad uno spettacolo:le persone che volevano
assistere erano già sedute intorno ai tavoli perlati o in
piedi,tanto che oramai era impossibile entrare.
Mi
feci spazio tra la gente,iniziando a riconoscere la musica e gli
abiti delle ballerine che,strette in corpetti e giarrettiere
sexy,stavano dando vita ad uno spettacolo stile burlesque.
Era
come tornare agli spettacoli di Chicago,o alle ballerine del peccato
del Moulin Rouge.
Doveva
essere davvero molto conosciuto,dato che la gente non faceva che
fischiare,applaudire,gridare chissà quali complimenti.
In
quel momento mi resi conto di essere davvero fuori luogo in quel
posto: che diavolo ci ero entrata a fare?
Io
non ero così: se non fosse stato per quella specie di
calamita che
mi chiamava dall'interno non mi sarei mai avvicinata nemmeno
lontanamente a quel posto,e probabilmente in un'altra occasione me ne
sarei rimasta a casa a leggermi un bel libro invece che girare per
locali troppo fuori portata.
Mi
voltai,pronta ad andarmene,quando le luci si abbassarono del tutto:
al loro posto comparve solo un fiotto di luce soffusa color rosso
scarlatto e una pioggia di piccoli lumini sul soffitto.
Gli
applausi aumentarono,e quando mi voltai verso il palco capii che
stava cambiando davvero qualcosa: le ballerine si erano disposte in
due file ordinate,come a formare un corridoio pronto ad accogliere
qualcuno: e dal fondo del palco,che scoprii essere formato da una
rampa di scale senza fine,scorsi due figure nascoste nell'ombra.
La
musica cambiò,assumendo toni più lenti.
Capivo
cosa stava accadendo: era arrivato il momento del pezzo forte.
Riconobbi
le note di Diamond
are a girl's best friends nel
momento esatto in cui la prima figura scese la scalinata: era
armoniosa,elegante e sensuale.
E
quando la luce la illuminò rimasi a bocca aperta: era la
ragazza più
bella che avessi mai visto.
Biondissima
e dalla pelle pallida e liscia,avrebbe fatto vergognare anche la
più
bella delle modelle: era stretta in un abito cortissimo e
sfavillante,e per un momento credetti che fosse completamente fatto
di diamanti.
Un
momento...
Oh,cavolo.
Quell'abito avrebbe risolto il problema del Terzo Mondo.
Uno
solo di quei diamanti sfavillanti doveva costare una fortuna.
E
cadendo alla perfezione sulla figura perfetta della ragazza
bionda,che aveva iniziato a ballare con sguardo altezzoso e sexy
lungo il palco,la rendeva in assoluto la più bella creatura
sulla
faccia della terra.
La
bellissima ragazza bionda fu affiancata da un'altra figura
più
minuta e allo stesso tempo dotata della stessa bellezza e perfezione
della precedente: indossava lo stesso abito di una tonalità
più
scura,in linea con i corti capelli corvini.
Tuttavia
c'era qualcosa che accomunava quelle due ragazze all'apparenza
così
diverse: assottigliai lo sguardo,osservando gli occhi dorati che le
accomunavano,una cascata di oro liquido unita alla brillante
lucentezza dei diamanti.
Erano
bellissime.
Le
scale dietro di loro si illuminarono,e sulla parete scura spiccarono
due nomi argentati.
Rose
& Alice.
Charlie
aveva provato a spiegarmi la dinamica degli spettacoli di Las
Vegas,ma riuscii ad intuire da sola che quelle due ballerine erano
come delle dee in quel luogo: venerate dalla folla,quasi adorate come
due divinità dalla bellezza impossibile.
Improvvisamente
mi resi conto di quanto potere potessero avere all'interno di quel
contesto: avevo sempre immaginato quel genere di ballerina come una
ragazza dai facili costumi e senza un soldo.
Quelle
due,invece,di soldi ne avevano parecchi.
Gli
applausi non accennavano a smettere,e non appena la musica
terminò
una cascata di rose rosse lanciate dal pubblico inondò il
palco.
La
ragazza mora ne raccolse un paio,lanciandone altrettante agli
spettatori nelle prime file,che risposero con dei commenti
d'adorazione.
E
quando sparirono il palco tornò a farsi buio,e le persone
iniziarono
ad alzarsi e a ballare sulle note di una musica lenta e
pro-strusciata.
Mi
feci largo all'interno del locale che,e me ne accorsi solo in quel
momento, era pieno di gente nonostante fosse davvero immenso.
Le
coppie che ballavano non la smettevano di strusciarsi l'uno con
l'altra,somigliavano a delle grattugie umane.
Alzai
gli occhi al cielo,decisa più che mai ad uscire da quella
rissa
soffocante,quando una voce attirò la mia attenzione.
-buonasera,Las
Vegas...-
Gli
applausi e le grida – soprattutto da parte della schiera
femminile
– si alzarono non appena udii quella voce così
attraente e
profonda,così sensuale ma allo stesso tempo velata di una
malizia
che riuscii a cogliere anche non vedendo in faccia nessuno.
Notai
che la voce misteriosa proveniva dalla postazione del DJ,una sorta di
isola ad un lato della stanza,rialzata in modo da avere sotto tutta
la sala,come per dirigere le danze sfrenate.
Udii
un paio di ragazze gridare “Emmett” ancora
più forte,e intuii
che si trattasse del nome del ragazzo che aveva parlato,e che stava
affiancando il DJ: era una specie di armadio,dalle spalle larghe e
dal fisico scolpito.
Sorrideva,mostrando
la lunga fila di denti bianchi che riuscii a scorgere a malapena a
causa delle luci soffuse: la camicia nera dall'aria costosa lasciava
scoperto il collo,semiaperta,e le braccia pallide e lisce come il
marmo.
-pronti
a cadere nel peccato? - disse poi lui,sorridendo al ragazzo che
già
iniziava a lanciare il primo pezzo.
-ebbene
si,signore e signori – iniziò il DJ,con una voce
decisamente più
aspra e imperfetta di quella di Emmett – questa notte Emmett
Cullen
sarà tutto per voi,pronto per la musica migliore... -
Mi
si mozzò il respiro: Emmett Cullen?
Somigliava
davvero ad un angelo caduto,o forse risalito dall'inferno.
Cercai
di non pensarci,e girando i tacchi tentai di raggiungere l'uscita:
trovai un varco proprio dietro ad un angolo,ma non appena svoltai per
trovare uno sbocco andai a sbattere contro qualcosa di duro e freddo
come il ghiaccio.
Dannazione.
Caddi
a terra,urtando la colonna d'opale scuro proprio dietro di me.
-ti
sei fatta male? -
Alzai
lo sguardo,ma mi pentii subito: davanti a me avevo l'essere
più
bello che si fosse mai visto sulla faccia della terra.
Un
ragazzo alto e dalla pelle chiara mi guardava con un sorrisetto
malizioso,squadrandomi dall'alto in basso come merce esposta: mi
offrì la mano in segno di aiuto,e dopo un attimo di
esitazione
accettai.
Lui
mi prese con forza,e in attimo fummo letteralmente a contatto:
sentivo la sua pelle fredda invadermi come una forza sconosciuta,gli
occhi scuri unirsi con bramosia ai miei: era lui,la calamita che mi
chiamava.
Lo
sentivo.
Indossava
un paio di pantaloni neri e una camicia bianca semiaperta,coperta
dalla giacca spiegazzata: davvero sexy,se non fosse stato per il
fatto che i nostri volti erano praticamente a pochi millimetri di
distanza,e il mio imbarazzo cresceva sempre di più.
Eppure,in
quell'atmosfera ovattata e quasi surreale,non riuscii nemmeno a
muovermi: ero persa nei suoi occhi,nella sua stretta salda e
stranamente calda malgrado la pelle gelata.
-ciao...-mi
disse lui strascicando l'ultima vocale,aumentando la stretta.
Tentai
di allontanarmi,ma lui me lo impedì.
-ciao.
- risposi,con un filo di voce.
Non
disse una parola: semplicemente,mi prese per mano e si fece spazio
tra la folla.
Non
sapevo perché lo stessi seguendo.
Non
ne avevo proprio la minima idea.
Eravamo
arrivati in una minuscola stanzetta – una specie di privè
più
appartato dalle pareti scure – illuminata solo da qualche
luce
soffusa e occupata da una serie di ampi divanetti color cremisi.
Cosa
stai facendo?
A
quella sciocca voce nella mia testa non riuscii a dare una risposta.
Il
ragazzo misterioso mi portò con lui vicino al divanetto,e un
secondo
dopo le sue labbra gelide si posarono sulle mie.
Non
me ne resi neanche conto.
Okay,adesso
lo prendo a schiaffi...
Ora
lo faccio.
D'accordo,è
il momento...
Ora...
Adesso
io...
Adesso
io...ero totalmente impotente di fronte a lui.
Risposi
a quel bacio dando ascolto ai miei unici istinti passionali e umani,e
in un attimo fui spostata sul soffice manto cremisi del divano
all'angolo.
Quel
bacio stava dando vita a qualcosa di molto,molto più spinto.
Bella...che
stai facendo?
Mi
bloccai.
Sul
serio,che cavolo stavo facendo?!
-no...-sussurrai,prima
di alzarmi bruscamente.
A
quanto pare non lo colsi di sorpresa,ma mi lasciò andare
comunque.
Corsi
via dalla stanzetta scura a tutta velocità,riuscendo
fortunatamente
ad intravedere un'uscita di sicurezza aperta.
Varcai
la soglia,correndo verso una meta sconosciuta: intravidi Felix
all'altezza della corda di velluto,e la fila di persone in attesa di
entrare.
Quil
non c'era.
Chiamai
il primo taxi che vidi passare,e con un groppo alla gola grande
quanto l'universo mi feci portare a casa.
Cosa
mi stava succedendo?
Era
bastata una sera a Las Vegas per lasciarmi trascinare in tutto
ciò
che avevo sempre imparato ad evitare?
Io
non ero così,e mi sentivo tremendamente in colpa.
Eppure,nonostante
quelle domande che,a quanto speravo,avrebbero dovuto risolvere i miei
pensieri,in quel momento riuscii a pensare solo a quel bellissimo
volto.
Era
davvero quello,il motivo per cui ero entrata al Twilight?
Stupida,stupida
Bella.
Mi
sentii incredibilmente sporca.
E
senza
neanche togliermi i vestiti di dosso mi avvicinai alla piscina,e
prendendo la rincorsa mi tuffai nell'acqua fredda.
Spazio
note:
Voilà! Eccomi qua,che spunto come i funghi! xD Allora,cosa
ne
pensate di questo capitolo nuovo di zecca? Devo dire che per quanto
riguarda il locale mi sono ispirata ad un ambiente scuro,molto buio ed
illuminato a malapena,ma con qualche accenno burlesque che spunta qua e
là (Riferimenti? Il Moulin Rouge,in primis,e una puntata di
Gossip Girl a completare l'opera ^^).
Ed ecco qui l'inizio scandaloso di questa storia,che
diventerà
sempre più contorta...spero continuerete a seguirmi,e a
farmi
sapere cosa ne pensate ^__^
Nel frattempo ringrazio tutte le "New Entry" che hanno aggiunto la
storia tra i preferiti/seguiti,e anche chi ha lasciato tutti questi bei
commentini che mi hanno fatto un grandissimo piacere!
E dato che oggi è Domenica (Yeahhhh *_*) ho un pò
di tempo per rispondere a qualche domandina e commentino:
Luisina:
Amoreeee! Che bello vedere i tuoi commenti,non sia quanto mi fanno
piacere! Era da una vita che volevo trasformare Charlie in un magnate
del genere,e ne vedrai ancora delle belle! Aggiorna presto anche tu!
Sabry87:
grazie mille,tesoro!Sono contenta che la mia storia ti piaccia,e
sopratttutto che continui a seguire le mie storie strampalate e a
commentare ogni capitolo^^ XoXo
bigia:
Grazie mille per il commento,spero che la storia continuerà
ad...intrigarti! Per quanto riguarda me,continuerò ad
aggiornare
il prima possibile,scuola permettendo!
Costance_Fry:Sono
felice che la mia storia ti incuriosisca,è difficile cercare
di..."attirare" già dai primi capitoli,ma da quanto mi dici
ci
sono riuscita^^ spero che la storia continui a piacerti,grazie per il
commento!^^
ale03:Grazie
tesoro!Le tue recensioni mi fanno sempre piacere,lo sai!Dai,il nostro
prossimo obiettivo sarà avere una casa come quella di
Charlie!
Magari con una piscina ancora più grande xD! Baci!
Aurora_Cullen:
Carissima,mi sa che io e te siamo telepatiche! Volevi Emmett?E neanche
a farlo apposta...Emmett in questo capitolo c'è! Mi
è
preso un colpo quando ho letto la tua recensione,pensavo mi leggessi
nella mente! Per quanto riguarda Edward,ancora non si sa se
è un
vampiro o no...ma io non svelo nulla xD Baciii!
naog94:ehi,grazie
mille per il commento! Anche a me piacerebbe andare a Las
Vegas,sicuramente ci sarebbe da divertirsi! xD Poi,se ci fosse anche
Edward...sarebbe ancora meglio! Baci
Tede:
sono contenta che la storia ti piaccia...ti va bene Edward come bomba
sexy? XD Un bacione.
Marika_BD:spero
che questo seguito ti sia piaciuto,e che continuerai a seguire la
storia: fammi sapere! Un bacione!
ginny89potter:
Carissima,eccomi qui! Sono contenta che ti sia piaciuto anche questo
capitolo...e come hai visto Bella è ancora più
inguaiata
del solito,quindi preparati! xD Un bacio
Lena89:Abbagliato?
Ma così mi fai arrossire! ^///^ Grazie mille per la
recensione
che mi hai lasciato,mi ha fatto davvero piacere. Spero che questo
capitolo ti sia piaciuto,fammi sapere!
Un ringraziamento speciale anche a Rosellina89,rodney
e Tokiotwilighters,che
hanno commentato il prologo!
Bene,il prossimo capitolo manca solo di revisione,quindi - scuola
permettendo...il che è tutto dire - farò tutto il
possibile per aggionare in fretta!
See you next week!
LMS*
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Capitolo 4 *** What do you know about them? ***
Las Vegas
4.
.What
do you know about...them?.
Las
Vegas
xxx
La
mattina seguente mi svegliai con i capelli ancora bagnati e un
terribile mal di gola.
Mi alzai,ancora intontita,per dirigermi in
cucina,e passando dalla camera di Charlie udii la sua inconfondibile
russata,memoria dei ricordi di bambina.
Dopo un caffè che ne
avrebbe racchiusi almeno cinque o sei decisi di farmi una doccia per
togliere l'odore di cloro dalla pelle,dato che una volta uscita dalla
piscina mi ero infilata sotto le coperte togliendomi i vestiti
bagnati per sprofondare in un sonno profondo e senza sogni,senza la
forza di infilarmi sotto la doccia.
Lasciai un biglietto a
Charlie in cui dicevo che sarei tornata per pranzo,e uscendo di casa
mi diressi in taxi verso il centro.
Sapevo che c'era una cosa da
fare,e di certo non mi sarei tirata indietro.
Sotto
la luce del sole il Twilight sembrava un luogo come un altro:
certo,la bellissima struttura era come un diamante in mezzo alla
schiera di Casinò tutti uguali e luminescenti.
Sembrava quasi
l'opposto di quella città così sfavillante: quel
luogo palpitava di
tentazioni come una cascata di diamanti senza luce.
Era come
tuffarsi in un mare di pece,come se la luce fioca all'interno di quel
luogo fosse emanata solo dalle persone al suo interno.
Era un
luogo surreale,quasi un sogno.
O un incubo.
Scrollai le
spalle,dirigendomi verso l'entrata semiaperta: non sapevo se mi
avrebbero arrestata entrando di soppiatto in quel modo,ma dovevo pur
trovare qualcuno lì dentro,no?
Invece,al contrario di ogni mia
aspettativa,il locale era completamente vuoto: il palco deserto,la
postazione del DJ buia e quasi invisibile sulla grande sala un tempo
gremita di gente,ed ora completamente deserta.
A vederlo così
sembrava addirittura più grande.
-cerchi qualcuno? -
Sobbalzai,sorpresa da quella domanda nel silenzio,che di certo
non mi sarei mai aspettata.
Alla fioca luce che trapelava dalla
porta aperta scorsi una ragazza minuta e formosa in veste burlesque:
riconobbi dall'abbigliamento che doveva essere una delle ballerine
dello spettacolo a cui avevo assistito la sera precedente.
-oh,io...ecco,stavo...stavo cercando...-
Diamine,non avevo
neanche una scusa decente da propinargli: il mio piano stava andando
a rotoli.
-sicura di sentirti bene? - la ragazza mi guardava in
modo strano,di certo in quel momento mi stava dando della
squilibrata.
-oh,si. Sto benissimo. Scusa,è che ieri sono venuta
qui e ho perso...un orecchino. -
-un orecchino? - chiese
lei,piegando il capo.
-si,un orecchino...molto grande,credi che
qualcuno l'abbia trovato? -
La ragazza mi fissò,e dopo qualche
secondo scoppiò in una fragorosa risata.
-non cerchi nessun
orecchino,vero? -
-ecco...- strascicai qualche altra parola,ma
oramai mi aveva scoperto – no. -
Muovendo i fluenti capelli
castani,lasciati sulle spalle dopo aver tenuto per tutta la notte una
pettinatura abbastanza elaborata,la ragazza mi fece sedere intorno ad
uno dei tavoli perlati della sala scura,sorridendomi come se
quell'incontro fosse qualcosa di perfettamente normale.
-cercavi
qualcuno? - chiese lei,massaggiandosi le tempie.
-in
effetti...si. -
D'accordo,in parte era anche così. La calamita
che mi attraeva a quel locale,in effetti,poteva in qualche modo
essere rappresentata da quel ragazzo perfetto e meraviglioso che mi
aveva quasi fatta sua in un privè, ma chissà...
-non ci siamo
neanche presentate. - disse lei,rapida,con una risatina – io
sono
Jessica. Ballerina. -
-oh,io sono Bella. Ehm...Cercatrice di
orecchini? -
Jessica scoppiò a ridere,e i suoi occhi vispi
guizzarono subito sulla mia espressione confusa e disorientata.
-vuoi...sapere qualcosa,per caso? Di questo posto,intendo. -
-mi
piacerebbe. Sono arrivata qui da poco,e non sapevo esistesse un posto
così...frequentato.-
-oh,il Twilight è il locale più
conosciuto qui,e anche oltre. Ma ciò che salta
più all'occhio sono
i proprietari...- sussurrò lei,sognante.
-i...proprietari? -
chiesi,tentando di estorcerle qualche informazione.
-si. In
effetti il vero proprietario sarebbe Carlisle Cullen,ma il locale
è
gestito da tutta la famiglia,dato che richiede un gran lavoro.
Bé,più
che essere gestito...diciamo che il resto della famiglia si diverte
parecchio. - rise di nuovo,arrossendo.
-il resto della famiglia?
-
-si,Carlisle Cullen vive insieme a sua moglie e a cinque figli:
le figlie,Rosalie ed Alice,e i tre figli. -
-Rosalie...e Alice? -
guardai il palco,e in quel momento i flash della notte precedente mi
ritornarono alla mente tutti insieme e in modo molto confuso.
C'era
una cosa,tuttavia,che ricordai alla perfezione: il nome luminoso
sullo sfondo del palcoscenico e le due meravigliose ragazze coperte
di diamanti,le due divinità venerate.
-si. - sorrise,capendo che
avevo intuito di chi stesse parlando – sono incredibilmente
belle,e
famose...tutti vengono qui per vedere i loro spettacoli esclusivi. -
Jess sospirò,come se la venerazione per quelle splendide dee
non
riguardasse solo il pubblico,ma anche lei.
Le altre ballerine
probabilmente avrebbero dato un occhio per essere perfette e famose
come loro.
-e dei ragazzi,che mi dici? -. D'accordo,forse stavo
iniziando a sembrare un po' troppo impicciona,ma Jessica
sembrò non
accorgersene. Forse le piaceva spettegolare,chissà.
-oh,sono dei
veri schianti! - sospirò ancora,ma questa volta
sembrò più un
gemito – Emmett,Jasper e...Edward. Gli esseri più
belli della
terra. - Notai che aveva esitato sull'ultimo nome –
probabilmente
il pezzo forte – e che il famoso Emmett era uno dei
proprietari.
Tuttavia in quel momento mi resi conto che la mia idea di
arrivare di soppiatto lì dentro senza neanche un piano era
totalmente idiota e inutile.
-ma non ci perderei tempo...sono
quasi irraggiungibili. - il suo sguardo era strano,sembrava mi stesse
sfidando.
Ma dopo poco il suo sorrisetto innocente tornò sul suo
volto,e cancellai quel folle pensiero dalla mia mente.
-senti,perché
non vieni stasera? - mi chiese,slacciandosi le scarpe –
stasera non
ci sono spettacoli,andiamo lì per divertirci.
Così ti faccio
conoscere anche le altre! -
-oh...-esitai,ma l'attrazione che mi
legava a quel luogo era troppo forte – d'accordo. -
-favoloso!
- miagolò lei,alzandosi per tornare nei camerini –
ci vediamo
stasera,Bella!-
-si,a stasera. -
A stasera,Twilight.
A
stasera,ragazzo misterioso.
La musica
sinuosa si muoveva come un serpente d'ebano tra le pareti scure del
Twilight,come al solito gremito di gente.
Quil mi aveva
accompagnato come al solito sul tardi,e grazie a Felix ero entrata
senza nemmeno attendere in fila.
-Bella! Siamo qui!- la voce
graffiante di Jessica mi indirizzò verso i tavoli perlati
sotto il
palco: era seduta insieme ad altre due ragazze e a due ragazzi,che
sembravano avere un paio di anni in più di me.
In effetti non mi
ero mai chiesta perché Jessica – che,a quanto mi
aveva
detto,doveva avere la mia età – fosse diventata
una ballerina,ma
il mio intuito mi aveva confermato che era meglio non sapere.
Mi
avvicinai al tavolo muovendomi con più naturalezza tra la
folla,arrivando senza alcun problema.
-Ragazzi,questa è Bella:
Bella,loro sono Angela e Lauren,lavorano qui insieme a me. E loro due
– concluse,indicando i due ragazzi – sono Mike ed
Eric. -
-ciao
a tutti. - dissi,ma la mia voce si sentì a malapena sotto la
musica
pulsante.
Rimasi con loro giusto il tempo di fare le
presentazioni,quando Jessica mi prese vicino a sé ed
iniziò ad
indicare la postazione del DJ.
-guarda lassù. - mi sussurrò
all'orecchio,e seguendo le sue indicazioni arrivai ai privè
innalzati: proprio lì,nella postazione più alta
– quasi come il
re su una scacchiera – li vidi.
Erano in quattro,seduti sui
divanetti preziosi come delle divinità.
-sono i Cullen. - mi
disse svelta Jessica,con sguardo d'adorazione –
Alice,Rosalie,Emmett e Jasper. -
Intravidi il ragazzo
muscoloso,affiancato dalla bellissima bionda seduta accanto a lui:
dalle effusioni che si scambiavano capii che c'era qualcosa che non
andava nel racconto di Jessica.
Accanto a loro intravidi la
ragazza mora,seduta in braccio all'ultimo dei fratelli,una sorta di
modello dai bei capelli biondi: ma quando si baciarono,fui sicura che
c'era decisamente qualcosa che non andava.
Malgrado fossimo
distanti da loro,lo avevo visto bene.
Guardai Jessica,a metà tra
lo sconvolto e il confuso.
-oh,non preoccuparti. Anche se a Las
Vegas “tutto è possibile”,non
c'è nessun caso di incesto. -
-cioè? - chiesi,ancora confusa.
-Carlisle e sua moglie Esme
sono molto giovani,e loro sono stati tutti adottati. -
Guardai di
nuovo quei bellissimi ragazzi,così sorridenti e perfetti
nella loro
perfezione.
Decisamente irraggiungibili.
Mi alzai,con la
scusa di cercare un bagno,e velocemente mi infiltrai di nuovo nella
folla: sentivo la testa scoppiare,e uno strano fischio nelle
orecchie.
Poi,poco dopo essere uscita dalla mischia,incrociai due
occhi scuri dalla leggera sfumatura cremisi.
Due occhi che
conoscevo bene,e che non avrei mai dimenticato.
-ciao,bellezza. -
disse il ragazzo misterioso,avvicinandosi a me.
Oddio.
Oggesùgesùgesù.
Era
lui. Era lui.
-ciao. - risposi,e non riuscii a trattenere un sorriso.
-sei
tornata per me? - chiese,con un sorrisetto sghembo dall'aria
maliziosa.
Lo guardai,stranita,e arricciai la bocca come usavo
fare quando qualcosa non mi andava bene.
-come siamo modesti...-
Sorrise. Ed io mi sciolsi.
-ieri non ci siamo
presentati,tesoro. - proseguì lui,piegando leggermente il
volto
verso il mio.
Sentivo il suo respiro inebriarmi,la sua pelle a
pochi centimetri dalla mia.
-Bella. - riuscii a dire,con un
sussurro – Bella Swan. -
-Bella. -ripeté lui,con una
radiografia completa del mio corpo. Non sapevo se avesse ripetuto il
mio nome o fatto un apprezzamento sul mio corpo.
La seconda!La
seconda!
-io sono Edward. Edward Cullen. -
Lo
fissai,stordita.
Oh,porca miseria.
Non
riuscivo ancora a crederci. Lui...lui era Edward Cullen?!
D'accordo.
Mi convinsi a respirare per evitare il collasso,ma la sorpresa fu
evidente.
-sorpresa? - mi chiese lui,sfiorandomi il braccio con
le dita fredde.
-un po'...- mentii,considerando il fatto che ero
tremendamente scioccata.
-io
invece no,Bella.
-
D'accordo,questo era un chiaro
apprezzamento al mio corpo. Avevo già gli occhi a cuoricino?
Razionalità,Bella. Devi ragionare,per amor del
cielo.
Sbuffai,e lui mi guardò con una strana espressione.
-vieni
con me. - disse,prendendomi per mano.
Ed io non potei fare a
meno,attratta dalla sua presenza,di accettare.
Spazio
note:
Eccomiii!! Scusate L?IMMENSO ritardo,ma sono praticamente rimasta
chiusa in camera in uno stato comatoso per tutta la settimana,causa
febbre^^ quindi non uccidetemi,sono già un cerotto
così xD
Cooomunque,che ne pensate di questo capitolo? Come vedete l'influenza
di Edward si fa sentire di nuovo,ma ora voglio sentire il vostro
parere: vi è piaciuto questo capitolo? ci sono cose che non
vi
sono chiare? Fatemi sapere,ed io intanto rispondo ai vostri
commenti...è stato un vero piacere leggerli!
Lena89:tesoro,grazie
mille per i complimenti^^ Mi fai arrossireeee! Comunque sono d'accordo
con te nel dire che Emmett ci sta proprio bene lì
dentro,è proprio la persona giusta per un locale del genere
xD
Un bacione!
ginny89potter:
carissima,grazie mille per i commenti che mi lasci! Non sai quanto mi
fanno piacere! comunque,come hai potuto vedere,il localino dei Cullen
nasconde delle bellissime - e sottolineo bellissime^^- sorprese...ne
vedrai anche di meglio,nei prossimi capitoli! Kiiiissss!
bigia:grazie
infinite per il commento,in effetti l'idea del bagno in piscina mi
è venuta pensando a come Bella potesse sentirsi dopo aver
ceduto
alla tentazione di Edward...e in effetti,la comprendo benissimo *_* Un
bacio!
Costance_Fry:
eccolo qui,spero che tu non sia stata troppo in ansia come mi
dicevi,altrimenti mi sento in colpa XD Ti è piaciuto questo
capitolo? Fammi sapere,un bacione!
rodney:
"Wow" lo dico io! Sono contenta che la storia ti piaccia
così
tanto! =) Spero continuerai a seguirla! Grazie mille!! <3
Marika_BD:
Grazie mille,carissima! Spero continuerai a seguire la storia! Un
bacione!
Luisina:
Amoreeeee!! Scusa se sono sparita,ma ero in coma xD Ora corro agli
aggiornamenti,intanto ti avverto che abbiamo un'altra passione in
comune: Moulin Rouge! Wow,siamo proprio gemelle separate alla
nascita,tu ed io! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo,e in
bocca al lupo con l'uni! Un bacioneeee!
Tede:grazie
per il commento,Edward-bomba sexy è veramente da sbavo *_*
Eheh,me lo sogno la notte! xD Spero ti sia piaciuto questo
capitolo,fammi sapere! Un bacione,carissima!^^
naog94:Eh
si,era proprio lui. Il bellissimo e aggiungerei da sbavo Edward
Cullen,e qui si capisce benissimo XD Grazie infinite per il
commento,tutti questi complimenti finiranno per viziarmi ^///^
ale03:Brava,è
proprio quello che ho pensato io! Il caro Edward non può
passarla liscia così,senza sudare un pochino...e vedremo che
suderà eccome! Grazie per il commento tesoro,spero che la
storia
continui a piacerti (e confermo...qui i Cullen se la spassano di
brutto...ma se lo meritano,in fondo!*_*)Un bacione!
samy90:Wooooow,grazieeeee!
E' bello sapere che le mie storie sono apprezzate! e non
preoccuparti,anche se non hai commentato fino ad ora mi ha fatto un
immenso piacere sapere che ti sono piaciute le mie storie!Ho gradito
davvero molto il tuo commento,spero continuerai a farmi sapere cosa ne
pensi! Un bacione!
Aurora_Cullen:tesoraaa!Beh,il
fatto che ti piaccia Gossip Girl basta a spiegare come mai siamo
telepatiche! xD
Lo sai che anche io avevo pensato al parallelo Emmett-Chuck? Anche se
il carattere di Emmett sarà totalmente opposto a quello del
bellissimo Chuck,per quanto riguarda la voce ci siamo...bassa e
profonda...da sbavo! Un bacioneee!
Ora che sono guarita tenterò di aggiornare prima,ma prima
devo
fare i conti con il recupero dei compiti arretrati T_T Spero di
sopravvivere,mie care^_^
See you next week!
LMS*
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Capitolo 5 *** Sense and Sensibility. ***
Las Vegas
5.
.Sense
and Sensibility.
Las
Vegas
xxx
Eravamo
tornati nel nostro
privè,e non appena varcammo la soglia di quel luogo dalle
luci
soffuse mi sentii di nuovo in colpa.
E,al
contempo,ricordai la dolce sensazione delle sue mani sulla mia
pelle...
-ieri
sei scappata. - mi disse,aprendosi leggermente la camicia.
-si.
- riuscii a sussurrare,avvicinandomi con cautela a lui.
-e
perché?-
-perché...non
sono quel tipo di ragazza. - dissi,quasi spontaneamente.
-sicura?
- mi chiese lui,cingendomi le spalle con il braccio.
Cavolo.
Cavolo,cavolo!
-si...-sussurrai,inspirando.
Stupida tentazione.
-mm...-
Edward continuava a scrutarmi,come a decidere se accettare come buona
la mia risposta o provare a farmi cambiare idea.
Si
avvicinò lentamente a me,come un leone fa con la sua preda,e
iniziò
a sfiorarmi il viso con le labbra.
Il
mio respiro si fece irregolare,il cuore accelerò.
Sentivo
il sangue pomparmi nelle vene a velocità massima,e la testa
annebbiata.
Non
avevo mai provato una sensazione simile prima: ero come chiusa in una
sfera d'ovatta,non sentivo ne vedevo nulla oltre lui.
Era
come la mia tentazione personale.
-sicura?
- chiese di nuovo,sfiorandomi le labbra.
E
adesso?
Il
trillare ripetuto del telefonino mi fece ridestare,svegliandomi e
mettendo fine a quella scena davvero strana.
-pronto?
- mi sorpresi della mia voce: ero davvero
irritata per
quell'interruzione?
-Bella?-
-Papà,che
succede? -
-oh,nulla
di importante. Sei di nuovo al Twilight? -
Aggrottai
la fronte,e istintivamente guardai Edward.
-papà,ti
stai forse preoccupando per me? - sorrisi. Charlie non era il tipo di
padre che si preoccupava.
-fai
attenzione,Bella. Las Vegas...è pericolosa. -
-non
sei stato tu a dirmi di divertirmi? -
-si,ma
sono anche un padre. D'accordo? -
-d'accordo.
- confermai,alzando gli occhi al cielo. Malgrado tutto,non poteva
nascondere la sua indole di papà.
-sono
più tranquillo,ora. E se fai la brava ti insegno a giocare a
Black
Jack!
-
Risi,e
riattaccai.
Mi
voltai,ed Edward sorrideva ancora.
-cosa
c'è di divertente? - sibilai,confusa.
-oh,nulla.
Ho solo notato che la chiamata è stata breve. -
-oh,con
Charlie è sempre...ehi,cosa stai insinuando? -
-solo
che non puoi rimanere lontano da me neanche un secondo -
-ma
sentitelo – sbottai,con una risatina amara –
davvero credi di
essere così irresistibile? -
-a
quanto pare...-
Voleva
il gioco duro? Bene,è quello che gli avrei rifilato.
Mi
alzai in piedi,stizzita,e stringendo i pugni mi voltai.
-te
lo faccio vedere io l'irresistibile,brutto fanatico...- continuai a
parlottare tra me e me,uscendo dal privé.
Sapevo
che Edward mi stava guardando,ma non mi importava.
Sul
serio,chi si credeva di essere?
Un
dio greco? Non
ha tutti i torti...
-ah,fai
silenzio.- sussurrai alla mia vocina interiore,sicura che nessuno mi
avrebbe sentito.
Una
ragazza dai corti capelli scuri entrò nel privé
con passo
felpato,quasi una piccola danza a ritmo della musica sinuosa.
-fratellino,era
davvero una ragazza
vestita quella
che ho visto uscire da qui? -
Edward
sorrise,mandando la testa all'indietro per appoggiarsi al morbido
cuscino del divanetto.
-proprio
così,Alice. Ti stupisci? -
Alice
sorrise,splendida nel miniabito paillettato color platino,e
avvicinandosi con leggiadria al fratello provò a stuzzicarlo
ancora
un po'.
-cosa
ti è successo? Niente sesso sfrenato,stasera?-
-diciamo
che è una prova di forza. -
-chi
è lei? -
-davvero
uno schianto. Si chiama Bella,e non so altro.-
-Bella?
- Alice affilò lo sguardo,riducendo gli occhi a due luminose
lunette
dorate.
-Alice?
Che c'è? -
-oh,nulla.
- squittì lei,girando i tacchi.
-lo
sai che lo scoprirò a momenti. - disse lui,sicuro che lei
avesse
sentito.
Io
non ci giurerei,pensò
lei con la solita faccia da poker.
Edward
sbuffò,accorgendosi che stava per iniziare a canticchiare
nella sua
mente l'Inno Russo con l'intenzione di tradurlo in oltre cinquanta
lingue.
Non
avrebbe mai scoperto quello che stava pensando.
Le
tende del privé si mossero di nuovo.
E
mentre Alice usciva,qualcuno stava entrando.
D'accordo,non
ero mai stata brava nelle scommesse.
E
il fatto che stessi tornando in quella dannata stanza lo dimostrava
alla perfezione.
Appena
mi avvicinai intravidi una ragazza uscire nello stesso momento: era
minuta e dalla pelle pallida,i capelli corti color pece che
contrastavano l'appariscente abitino argentato.
Nel
momento esatto in cui io varcai la soglia e lei uscì
incrociammo i
nostri sguardi.
Gli
occhi dorati di lei mi scrutarono a fondo,e prima di andare via mi
sorrise.
Un
sorriso appena accennato,impertinente.
Come
se fosse a conoscenza di qualcosa a mio riguardo.
Solo
dopo entrata mi accorsi che avevo appena sfiorato Alice Cullen.
-sapevo
che saresti tornata,piccola. -
La
voce di Edward era irritante e seducente allo stesso tempo: non
sapevo se odiarlo o amarlo.
Amarlo?
Ma che diavolo...
-non
hai ancora vinto la guerra,Cullen. - sbottai,irritata –
questo è
solo l'inizio. -
-però
sei qui. -
-e
vedo che non hai perso tempo. - risposi,alludendo all'uscita
trionfale di Alice.
Okay,sapevo
che era sua sorella,ma in fondo non avevo altro modo per ribattere.
E
poi,lui non sapeva che Jessica mi aveva praticamente mostrato l'album
della famiglia Cullen con tanto di nomi e cognomi.
-in
effetti le ho proposto una cosa a tre,ma non ha accettato. -
Cavolo,credevo
di averla fatta franca. Ma avrei avuto io l'ultima parola,anche a
costo di stare lì tutta la notte.
-sul
serio? Che peccato,sarebbe stato interessate inserire qualcosa di
divertente stasera! -
Il
sorriso malizioso spuntò di nuovo sulle sue labbra,come una
calamita
che attraeva il mio corpo verso il suo.
Si
alzò in piedi,sistemandosi la giacca.
-è
inutile negare,signorina Swan. Lei non riesce a resistermi...-
sussurrò lui,avvicinandosi.
-sei
davvero irritante,Cullen. Una delle persone più odiose che
abbia mai
conosciuto,la peggiore esperienza della mia vita! -
Mi
avvicinai a lui come un toro in corsa,pronta a scatenare tutta la mia
rabbia contro l'essere odioso che continuava a stuzzicarmi.
Per
chi mi aveva preso,per una bambola?!
-io
sarei odioso? - divenne serio,almeno per un momento – e che
dire di
te? Neanche la noia ti sopporterebbe...-
-ah,si!?
-
E'
così,brutto...
Stavo
davvero per scoppiare.
Eppure,quando
mi resi conto di essere a pochi millimetri da lui,non riuscii a
pensare a nient'altro.
E,improvvisamente,entrambi
ci avvicinammo: sentii le sue labbra sulle mie,e la passione
invadermi il corpo.
E
non mi sorpresi quando mi ritrovai a baciarlo con più
passione di
prima.
-non
stavi andando via? - mi chiese Edward,mentre le sue labbra mi
sfioravano il collo con bramosia.
-non
dovresti concentrarti a baciarmi,invece che pensare a queste
sciocchezze? - ribattei senza dargli il tempo di dire
altro,prendendogli il volto fra le mani.
Era
come una droga,non riuscivo a resistergli in alcun modo.
Sentivo
di nuovo le sue mani sulla mia pelle,anche se non avevo intenzione di
andare oltre: perlomeno,quella era l'idea.
Ma
sapevo che con lui era tutto possibile,e che con un solo cenno
avrebbe potuto far cadere la mia volontà e frantumarla in
tanti
piccoli pezzi.
Dannazione,stavo
cedendo.
-Bella...-
sussurrò lui al mio orecchio,mordicchiandolo.
Il
mio respiro si fece sempre più irregolare,quasi non riuscivo
più a
prendere fiato.
Era
impossibile resistergli.
Eppure
dovevo farlo.
Non
avrei ceduto così facilmente: dovevo dimostrare di avere un
cervello,al contrario di tutte le ochette starnazzanti che si portava
a letto.
Mi
allontanai di qualche passo,mordendomi il labbro nel tentativo di
sentire ancora il suo sapore sulle mie labbra.
-te
l'ho detto,Edward. Vinco io. - sussurrai,allontanandomi da lui senza
perderlo d'occhio.
-sei
davvero testarda. - ribatté lui,passandosi una mano tra i
capelli
perfetti.
-puoi
giurarci. - mi voltai,prendendo la mia decisione con grande
difficoltà: in fondo non avevo realmente intenzione di
lasciarlo,ma
in qualche modo dovevo resistere.
Tuttavia,quando
sentii la sua mano afferrarmi il polso con delicatezza,non potei fare
a meno di voltarmi di nuovo.
Lo
ritrovai a pochi centimetri dal mio volto,con il solito sguardo
penetrante.
-ci
vediamo domani sera,darling.
-
Sorrisi,malgrado
il mio tentativo di rimanere impassibile. Darling?
-è
un ordine? -
-oh,puoi
giurarci. -
Spazio
note:
Eccolaaaa! xD scusate il ritardo,ma sono stata impegnata con un'altra
storia che ho appena concluso...e con la scuola,ovviamente -.-
Che tristezza!
Comunque,non perdiamoci d'animo...cosa ne pensate di questo capitolo?
Diciamo che in un modo o nell'altro Alice finisce SEMPRE nei miei
racconti come personaggio rilevante perchè l'adoro! *_*
Come potete vedere il rapporto tra Bella ed Edward è molto
strano,diciamo prettamente fisico all'inizio,ma quasi senza un senso
logico. Insomma,i due sono attratti inspiegabilmente,ma vedrete che nel
corso del tempo la storia prenderà una piega tutta nuova e...
Okay,basta così! Non aggiungo altro^^
Come al solito ringrazio chi ha aggiunto le storie tra i
preferiti/seguiti,e ovviamente chi ha commentato!
luisina: Eccola
qui,la mia amoraaaaaa!^^ Come stai? Sono sempre felice di vedere le tue
recensioni,e questo lo sai bene! Lo so che è difficile
parlare
razionalmente in presenza del bellissimo Edward,così
com'è difficile per me studiare quando leggo le tue storie
con
un sexy sexy Edd xD Comunque spero ti sia piaciuto anche questo
capitolo,ti regalerò un secchio per la bava a
Natale...okay,sto
delirando! Questo è un chiaro segno di follia post
scolastica xD
Un bacio tesora,ci sentiamo presto!
Aurora_Cullen:
Tesoroooo! Che piacere sentirti,e mi stupisco ogni volta nel vedere la
tua pazienza nel recensire ogni capitolo T_T sono commossa! Comunque
ora che ci penso Edward è mooolto Chuck-izzato in questa
storia,e non me ne ero resa conto fino a quando non me lo hai fatto
notare tu!( Bè,direi che Edward+ Chuck è quasi
impossibile da immaginare,diventerebbe un ideale di bellezza troppo
lontano per noi mortali xD) Ci sentiamo presto!! <3
ale03:Carissima,che
bello vedere la tua recensione!Nno preoccuparti,lo sai che in ogni mia
storia Bella ha sempre un bel caratterino,e non si farà
certo
mettere i piedi in testa...come hai visto in questo capitolo xD Mi
raccomando,fammi sapere cosa ne pensi! Un bacione!
SognatriceCullen_182:Tesorinoooo!
Ma come faccio a scordarmi di te? In effetti non sai quanto sono
contenta nel leggere di nuovo le tue belle recensioni,e questa mi ha
fatto davvero arrossire ^_^ Insomma,mi sento lusingata! Spero che la
storia continui a piacerti,e che troverò altri tuoi commenti
nei
prossimi capitoli^^ Un bacio grandeeee!
Tede:TEh
si,purtroppo la nostra dipendenza da Edward non avrà mai
fine...direi che è impossibile resistergli! xD E in effetti
Bella non riesce a resistergli,ma come vedi gli tiene testa fino in
fondo. Grazie per il commento! Un bacio!
ginny89potter:
Ahahah..."qui mi sa che qualcuno ha cambiato dieta".
Bé,è
tutto da vedere,lo sai che non rivelo mai nulla! Però gli
occhi
scuri dovrebbero già essere un bell'indizio...grazie per
tutti i
bei commenti su ogni capitolo,mi fa davvero piacere leggerli! Un bacio!
yle_cullen:Grazieeeee!
Davvero,sono contenta che la storia ti piaccia! Tutti questi
complimenti...ve l'ho detto che arrossisco facilmente *tipo Bella* !
ahahaahahah...comunque,come hai visto Bella tiene testa ad Edward,ma
anche per lei è difficile resistergli...e chi può
darle
torto? xD Un bacioneee!
naog94:Ahahahahah
oddio,spero di non aver avuto davvero la suina,perché non me
ne
sono neanche accorta...e questo è grave xD Comunque
tranquilla,ora sono in piena forma e prontissima per continuare con la
pubblicazione dei capitoli! Che ne pensi di questo? Ti è
piaciuto? Fammi sapere! Kiss!
Sei_Nel_Anima 2009:Ti
ringrazio per tutti questi complimenti,mi fa piacere vedere commenti di
"nuovi" recensori xD Spero che la storia continui a piacerti,nel
frattempo aspetto tue notizie riguardo questo capitolo. Fammi
sapere,che sono curiosa anche iooo! xD Baciiii!
E qui mi fermo,promettendovi - ma non prendetemi troppo sul serio,la
prossima sarà una settimana davvero stressante per me -.- -
di
aggiornare il prima possibile!
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 6 *** Red Carpet. ***
Las Vegas
6.
.Red
Carpet.
Las
Vegas
xxx
-Bella?
Sei viva? -
La
voce di Charlie mi arrivò,lontana,fin sotto le lenzuola:
avevo
lasciato il Twilight con la consapevolezza che presto avrei rivisto
Edward,e per la prima volta ero caduta in un sonno profondo in cui il
tema principale era proprio lui.
Non
capivo dove avessi trovato la forza per interrompere quel bacio che
mi aveva intrappolata nella sua morsa,ma in qualche modo ero uscita
vittoriosa da quella sfida.
Eppure
non vedevo l'ora che fosse di nuovo sera per tornare lì.
Mi
rinvoltai di nuovo nel lenzuolo leggero,chiedendomi al contempo il
diavolo di motivo per cui Charlie mi stava chiamando.
Aprii
gli occhi a fatica – le palpebre sembravano pesanti come il
marmo,forse il risultato della nottata fuori? - e mi voltai verso il
comodino alla sinistra del letto,mettendo a fuoco la sveglia a forma
di mela che segnava le dieci del mattino.
Ora
accettabile,forse anche troppo presto: come mai Charlie non stava
dormendo?
-papà...-mugugnai,con
la voce ancora impastata di sonno – cosa...cosa
c'è? -
Mi
alzai,trascinandomi fino alla porta,e aprendola vidi la bellissima
figura di un papà in smoking appoggiato allo stipite della
porta.
Non
avrei mai capito cosa stesse frullando nella testa di quell'uomo.
-ma
non eri tu quello che viveva di notte? - chiesi,sorridendo e
passandomi una mano fra i capelli.
Sorrise.
-purtroppo
anche io devo fare i conti con lo spaventoso concetto chiamato
“alzataccia” -
-e
posso sapere il motivo di tutto ciò? -
-devo
tornare al Tresor,purtroppo starò via tutto il giorno. -
rispose
lui,con un sorriso trasognante.
-e
perché? -
-Bella!
- mi ammonì,grugnendo – non posso crederci,ti sei
dimenticata! -
-si...-
dissi,in ritardo,con poca convinzione.
-non
hai la minima idea di cosa stia parlando,vero? -
-in
effetti...no. -confessai,con un cenno della testa – oh,ti
prego!
Non punirmi con la tua violenta,violentissima furia! Pietà!
-
Mi
sorrise,rispondendo con un buffetto sulla guancia.
-le
parole “Gala” e “importante” ti
dicono nulla? -
Aggrottai
la fronte,per poi trattenere il fiato: che sciocca,me ne ero
completamente dimenticata.
Papà
mi aveva parlato di quella sorta di festa che si sarebbe svolta nel
suo Casinò per festeggiare la sua buona riuscita e l'aumento
della
sua fama: Charlie lo organizzava da due anni,ma avere me al suo
fianco era tutta un'altra cosa.
Probabilmente
ero troppo impegnata a rodermi dentro per Edward da non riuscire a
pensare ad altro che a lui.
-oh,hai
ragione! Scusa,l'avevo totalmente dimenticato. -
-mi
dispiace lasciarti sola anche oggi. -
-oh,non
preoccuparti – risposi alla svelta,muovendo le mani per
rassicurarlo. Ma ne uscì solo un gesto goffo e concitato
– oramai
ci sono abituata,e poi staremo insieme stasera,giusto?
Passerò a
vedere come procedono i preparativi nel pomeriggio. -
-perfetto.
-
-aspetta,devo
vestirmi elegante? -
-direi
di si,più o meno in stile “tappeto
rosso” -
-accidenti,non
ho nulla che si avvicini a quel genere di vestiario. -
-oh,ci
ho pensato io. -
Che?
Che??
Okay,era
assurdo che un padre rimediasse un abito alla figlia: non conoscevo
il gusto di Charlie,ma un rapporto solido tra padre e figlia
prevedeva un'unica regola.
Shopping
separato.
-e...com'è
successo? -
Mi
guardò,per poi scoppiare a ridere: - non preoccuparti,mi
hanno
consigliato bene.
Ta-dà!-
Da
dietro le spalle spuntò improvvisamente una busta lunga e
bianca,che
probabilmente conteneva il mio regalo.
Lo
presi con delicatezza sotto il suo sguardo fiero,aprendo la lunga zip
dopo aver poggiato il sacco sul letto.
-oh!
-. Cavolo,quel vestito era davvero favoloso!
Lo
tolsi delicatamente dal rivestimento di plastica per osservarlo nella
sua interezza: dalla lunghezza doveva arrivarmi appena sopra le
ginocchia,il tessuto leggero color blu chiaro si apriva in tanti veli
sulla gonna ampia e svolazzante,compensando il corpetto dalla
scollatura profonda.
Era
davvero bello,e a quanto vedevo doveva anche costare un occhio della
testa.
-le
scarpe sono di sotto. Spero di aver preso il numero giusto. -
proseguì lui,passandosi nervosamente la mano fra i
capelli,gesto che
ripeteva continuamente quando era agitato.
-scarpe?
- chiesi,con il vestito in mano – papà,non...non
dovevi,sul serio.
-
-è
il minimo. Ora vado,ci vediamo stasera. Quil passerà a
prenderti
alle dieci. -
Annuii,ma
non appena Charlie chiuse la porta mi resi conto di aver dimenticato
qualcosa di molto importante.
Sarei
dovuta rimanere al Casinò per tutta la notte.
E
questo voleva dire niente Twilight.
E
niente Edward.
Dannazione.
-Bella,sei
splendida! - disse mio padre,vedendomi arrivare come una rockstar
lungo il tappeto rosso del Casinò Tresor.
Ero
appena scesa dalla sfavillante limousine,tentando di non inciampare
come mio solito a causa dei tacchi alti: ovviamente,con un vestito
come quello non sarei potuta andare con le scarpe da ginnastica,ma
non avevo idea che la parola tacco coincidesse,nel gergo di Las
Vegas,con la parola “trampolo mortale”.
Salutai
Quil,già abbastanza agitata,e raggiunsi subito il braccio di
mio
padre,affiancandolo nell'arrivo in sala.
La
schiera di gente ci invase di complimenti e applausi,ed io cominciai
a sorridere forzatamente e a salutare decine di persone di cui non
sapevo neanche l'esistenza.
-mi
dispiace,so che odi essere messa al centro
dell'attenzione...-sussurrò Charlie,a denti
stretti,tenendomi
sottobraccio.
-posso
sopravvivere...spero. - risposi io,continuando a sorridere.
Somigliavamo
a due ventriloqui,ma d'altra parte non avrei messo il broncio davanti
a tutta quella gente che ci scrutava,e che era venuta lì
proprio per
Charlie.
Tuttavia,non
potevo fare a meno di pensare a quel maledettissimo locale,e la
calamita che mi attraeva a lui si faceva ogni minuto più
forte.
-guarda
un po',credevo non sareste più arrivati! - disse lui
all'improvviso,voltandosi.
Eravamo
tornati di nuovo all'entrata,e sul tappeto rosso scorsi due figure
eleganti che si avvicinavano a Charlie muovendosi
armoniosamente,quasi in sincrono: era un completarsi a vicenda,come
se i movimenti dell'uno fossero terminati dall'altro.
-Charlie,che
piacere rivederti. - disse l'uomo in elegante smoking nero: aveva la
pelle pallida e perfetta,e i capelli biondi e il sorriso smagliante
lo facevano somigliare ad un divo del cinema.
La
donna accanto a lui,che lo abbracciava teneramente e con
discrezione,aveva lo stesso colore di pelle e gli stessi occhi
dorati,contornati da una cascata di morbidi capelli leggermente
ondulati color caramello.
Indossava
un magnifico tubino nero molto semplice ed elegante,ma ciò
che
colpiva di più era il dolcissimo sorriso che mi
ricordò in modo
impressionante Reneé.
Fu
allora che iniziai a sospettare della loro perfezione,e di alcuni
tratti troppo familiari per non essere ricordati.
-Carlisle,Esme,questa
è mia figlia Bella. Bella,loro sono i proprietari del
Twilight. -
-molto
piacere,Bella. - disse Carlisle,allungando la mano verso di me.
Risposi
al saluto,senza sapere cosa dire: ero letteralmente senza parole,ed
ogni possibile iniziativa mi moriva in gola.
-il
piacere è mio. - riuscii a sussurrare con un debole
sorriso,nel
momento in cui l'espressione confortante di Esme raggiunse il mio
sguardo.
L'agitazione
mi attraversò il corpo,come una scarica di adrenalina.
Perché
se c'erano loro,allora...
-ciao,piccola.
Che combinazione...-
La
voce mi arrivò da dietro,proprio nel momento in cui mi ero
voltata:
Charlie aveva accompagnato Esme e Carlisle all'interno,e mi resi
conto di essere sola con lui.
Mi
voltai.
-Edward.
- dissi,inespressiva – non credo sia stata una
combinazione...-
-in
effetti...no. Ma avevo bisogno di uscire dal Twilight,una volta ogni
tanto. -
-e
così sei uscito con mamma e papà? -
domandai,tentando di
stuzzicarlo per riaprire la battaglia.
-già,ma
avevo un ottimo motivo per farlo. - rispose lui,avvicinandosi a me
con passo silenzioso – sei una vera bomba,stasera. -
Arrossii,maledendomi
per la mia sensibilità eccessiva.
-grazie...-
Alzai
di nuovo lo sguardo: Edward era bellissimo,anche se tremendamente
strafottente.
Eppure
non avrei potuto desiderare un incontro migliore,quella sera.
-allora,sei
ancora convinta di potermi resistere? -
Quasi
mi strozzai con lo champagne che avevo appena iniziato a bere,quando
mi accorsi che la sfida non era ancora finita.
E
che Edward era ancora accanto a me.
-sei
tu quello che mi sta sempre incollato, Mister “Super
Ego” -
risposi io,acida.
E
per la prima volta,Edward si rabbuiò.
Il
sorriso sghembo e malizioso,tuttavia,tornò sul suo viso di
marmo
dopo qualche secondo: avvicinandosi, mi cinse i fianchi con il
braccio.
Riuscii
di nuovo a sentire la passione sprigionarsi dal mio corpo,avevo
l'innato desiderio di voltarmi per incontrare di nuovo le sue labbra.
Resisti,Bella...
-oh,questa
è tutta da vedere...- mi sussurrò
all'orecchio,prima di sciogliersi
da me con un gesto davvero discreto.
-Edward,non
sapevo conoscessi mia figlia. -
-ci
siamo incontrati al Twilight, Charlie...sua figlia è davvero
una...-
La
mia gomitata lo zittì,ma mi resi conto della sua pelle di
marmo
quando il gomito iniziò a farmi male.
Ma
che aveva,la pelle d'acciaio?
-...una
bella persona. - concluse lui,con un sorrisetto impertinente.
Lo
fulminai con lo sguardo,distanziandomi da lui di qualche passo.
-Fai
il bravo con lei,Edward. - disse Esme,e dal suo sguardo
sembrò quasi
volerlo ammonire. Probabilmente mi stavo immaginando tutto. -
trattala bene. -
I
due si dileguarono insieme a Charlie subito dopo sotto il mio falso
sorriso,che nascondeva una rabbia da manuale.
-sei
impazzito,forse? -
-datti
una calmata,baby. Non ho detto niente di male. -
-oh,ma
certo! Sei davvero...insopportabile!-
-lo
hai detto anche ieri. -
-lo
so,spero che i tuoi fratelli riescano a sopportarti! -
-come?
Ho sentito bene? Tu sapevi dei miei fratelli? Anche di Alice,per
caso? -
Merda.
Mi ero fregata da sola.
Tutta
la scenata della sera precedente riguardo la sveltina con Alice
–
l'unico momento in cui ero riuscita a zittirlo – stava
andando a
rotoli.
-io...ecco...-
avevo anche iniziato a balbettare,fantastico – ah! Lasciami
in
pace! -
Girai
i tacchi,ma non feci in tempo a muovermi che sentii di nuovo la sua
mano intorno ai miei fianchi.
-vieni.
-
-d...dove?
Ti ho detto di lasciarmi...-
Sapevo
di mentire. Lo stavo facendo,stavo bluffando spudoratamente.
-fidati,Bella
Swan. - concluse,mordendomi il labbro con bramosia.
Un
gesto veloce,che passò inosservato da tutti. Ma io arrossii
comunque.
Edward
mi fece sedere su uno degli sgabelli lungo la fila di slot
machines,
e in quel momento cominciai ad avere i primi dubbi sulla sua salute
mentale.
-sei
impazzito,per caso? -
-oh,andiamo:
hai paura di una slot
machine?
-
Aggrottai
la fronte,arricciando le labbra lucide.
-te
la faccio vedere io la paura,sbruffone...-
Spazio
note:
Eccomiii! Scusate il ritardo,ma ho avuto un bel pò di cose
da
fare in questi giorni...perdonatemi!^^ Volevo aggiornare dato che
domani parto con la scuola e me ne andrò in giro per
l'Europa a
folleggiare (spero di non farmi arrestare xD),così almeno
avete
il capitolo da gustarvi in mia assenza!
Un rigraziamento speciale a chi ha recensito:
luisina:Amore
miooooo! Che bella la tua recensione,lo sai che mi paice leggere i tuoi
commenti in ogni capitolo!^^ Come hai visto Edward è sempre
più gnocco,per la tua felicità! Dovremmo fondare
una
specie di fan club,sono sicura che lo apprezzerebbe! xD Un bacione!
Aurora_Cullen:Tesoro!! Che
piacere sentirti!
Grazie per la recensione! Sono sicura che fondere i geni di Edward con
quelli di Chuck sarebbe fantastico,diventeremmo famose per aver creato
l'essere più "da sbavo" della Terra! xD E ora Edward si
mette
pure a giocare al Casinò...più Chuck di
così si
muore! xD Un bacione!
ale03:
eh si,Edward ci sta proprio nella parte del tentatore sleale! Ma
d'altra parte...chi riuscirebbe a resistergli?^^ spero che questo
capitolo sia stato altrettanto "da sbavo"...il mio intento è
quello! Vi farò innamorare tutte!
mbuahahahahahahah!...okay,la
faccio finita ^///^ Un bacione!
ginny89potter:
Yeeeee! I vampirozzi - zozzi colpiscono ancora!! Bè,diciamo
che
Alice sapeva qualcosa,e quel qualcosa riguarda Bella...non preoccuparti
tesoro,non è nulla di sconvolgente: diciamo che Alice ha
già intuito che Bella non è una delle tante^^
Diciamo che
qui sono tutti un pò diversi,quindi è chiaro che
anche
Alice deve essere un pochino stronzetta...no? ^^ Oook tesoruccio,spero
che ti sia piaciuto anche questo capitolo,fammi sapere! Un bacio!
yle_cullen:GrazieGrazieGrazieGrazie!
Ok,la smetto xD Sono contenta che la storia ti piaccia così
tanto,diventare LasVegas-dipendente è un buon segno! =)
Aspetto
di sapere cosa ne pensi di questo capitolo,un bacio!
naog94:Yeeeaaaahhh!
Edward fan club! Bè,è chiaro che non potevo che
parteggiare per lui u.u Comunque ti dico solo che ci saranno sviluppi
sconvolgenti,quindi continua a seguire la storia! Grazie per il
commentino,un bacioooo!
Marika_BD:Mi
mancavano le tue recensioni! *_* Ma non preoccuparti,anche se non ti
vedo in qualche capitolo lo so che continui a seguire la storia (sono
una veggente...xD) e mi fa un immenso piacere! Un bacione,e grazie per
la recensione!
nanerottola:
ehi,grazie mille per aver dato un'occhiata alla mia storia! Sono
contenta che ti piaccia,e spero che continuerai a seguirla e a farmi
sapere cosa ne pensi...un bacio!
E
allora...che ne pensate di questo capitolo? Secondo me la figlia del
proprietario di un casinò non può non saper
giocare
d'azzardo...=_= la nostra Bella avrà bisogno di qualche
lezione
da Edward?Lo scoprirete nel prossimo capitolo!
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 7 *** The Tempter. ***
Las Vegas
7.
.The
Tempter.
Las
Vegas
xxx
-sei
la figlia di Charlie Swan e non sai giocare neanche d'azzardo? -
Edward
mi guardava senza parole: d'accordo,sarò anche stata la
figlia di
Charlie,ma era anche vero che avevo a che fare con quel mondo solo da
qualche giorno,e non ero molto abituata a quel genere di cose.
-vuoi
uccidermi per questo? - chiesi,poggiando la mano sulle rifiniture
argentee della macchina.
-d'accordo.
Ti insegno io. - disse,e non feci in tempo a replicare che era
già
dietro di me.
-cosa...?
- chiesi,ma lui mi interruppe: mi prese le mani,stringendole fra le
sue,e lentamente mi mostrò come fare.
Tentai
di seguire,ma il fatto di averlo così vicino,di stringere le
sue
mani in quel modo...mi faceva sentire protetta.
-devi
trovare il momento giusto. Tiri la leva e poi...lasci andare
lentamente,per trovare il momento adatto. Non devi pensare a nulla.
Devi avere la mente libera e...giocare. -
Strinsi
la leva – la sua mano era ancora stretta alla mia –
e la abbassai
con forza,tenendola giù per concentrarmi sulle figure che
guizzavano
velocemente sulla bobina.
Chiusi
gli occhi di scatto,alzando la leva bruscamente.
Un
tintinnio leggero e luminoso attirò la mia attenzione,e
aprii
lentamente gli occhi.
Una
ciliegia. Due ciliegie. Tre ciliegie.
Cavolo!
-ho
vinto! - esultai,osservando il tris di figure che scintillava davanti
a me,e le monetine – almeno una decina – che
scendevano sul
piatto sottostante.
-ah,grazie!
- proseguii,voltandomi.
E
in quel momento mi resi conto di essere a pochi centimetri da lui.
-fortuna
del principiante...- sussurrò lui,guardandomi negli occhi.
-dici?
- risposi,alzando lo sguardo verso di lui.
-mm...-rispose
lui,sfiorandomi il viso con il solito sorrisetto impertinente
e
malizioso.
Chiusi
gli occhi,e lui mi prese per mano.
D'accordo,era
chiaro quello che provavo per quell'essere così
incredibilmente
scocciante e dall'ego completamente fuori dalla norma.
Era
una specie di rapporto amore/odio,quasi una calamita a doppia faccia.
E
se gli opposti si attraevano,magari questa regola poteva valere anche
per l'amore.
Edward
mi condusse fuori dalla grande sala,e da lì fui io a
guidarlo:
conoscevo il Tresor,e di certo mi sarei orientata meglio.
Salimmo
ai piani superiori,e grazie alla chiave che mi aveva dato Charlie
riuscii ad entrare negli uffici: proprio lì c'erano le
stanze che il
Tresor riservava agli ospiti,le suite
esclusive proprio sopra il
Casinò.
Quella
in cui entrammo era grande e dalle pareti color cremisi,la cui parete
di fondo era completamente coperta dal grande letto a baldacchino
rosso scarlatto.
Appena
entrammo capii di non essere molto preparata a quello che mi stava
aspettando.
Edward
mi prese per i fianchi,iniziando a baciarmi il collo con bramosia.
Il
suo bacio era come un potente veleno nelle vene: come una droga,una
dose di eroina.
Malgrado
tutti i miei sforzi,non avrei mai potuto rimanere senza.
E
neanche farne a meno,ne oppormi ad esso: e malgrado mi convincessi
che Edward era solo uno sciupafemmine senza freni,non potevo
allontanarmi da lui.
Risposi
al bacio,passando le mani nei capelli ramati: il suo profumo era
irresistibile,ma intuii che anche io non dovevo essere male per lui.
Mi
spinse sul letto,con il volto a pochi millimetri dal mio.
Dannazione.
-una
gran...- dissi,ansimando.
-come?
- chiese lui,con un altro bacio.
-cosa
volevi dire,prima? Ora puoi dirlo,i tuoi non ci sono ed io non
rischio di rompermi un braccio a forza di gomitate. -
Sorrise,iniziando
a mordicchiarmi l'orecchio – gesto che me lo ricordava
terribilmente.
-Bella
Swan è proprio una gran sventola...cosa pensavi,bellezza? -
rispose,sfiorandomi il naso con il suo.
Sorrisi.
-pensavo
a qualcosa di più volgare,avrei potuto risparmiarmi la
gomitata...-
-per
chi mi hai preso? - disse lui,ridendo – ora non dovresti
concentrarti a baciarmi invece che dire sciocchezze? -
-ehi,quella
frase è mia. Me l'hai rubata... - soffocò le mie
parole con un
altro bacio da urlo,da cui uscii senza fiato – ma immagino
che
potrei concedertela,qualche volta...-
-a
meno che non sia io a strappartela via...-
-sei
così...tremendamente sicuro di te. Insopportabile. -
-eppure
ora sei sotto di me,e ti manca il respiro. - rispose lui,mordendomi
il labbro.
Avvampai.
-vestita.
- puntualizzai,e mi resi conto che eravamo in quella posizione
già
da qualche minuto.
-vestita.
- concordò lui,giocando con la spallina del mio vestito
– ma ci
vuole un secondo per aggiungere una “s” a quella
parola. -
Risi,e
per la prima volta notai qualcosa di diverso in lui,come una
scintilla di pochi secondi nei suoi occhi cremisi.
Cremisi?
-porti
le lenti a contatto? - chiesi,sfiorandogli le guance.
Si
irrigidì: - no,perché? -
-i
tuoi occhi sembravano...più scuri,l'altra sera...-
-erano...le
luci,di sicuro. - rispose,guardandomi in silenzio.
Si
avvicinò al mio orecchio,e con voce roca iniziò a
sussurrarmi delle
cose troppo velocemente,tanto che non riuscii a capire.
Intuii
solo l'ultima cosa che disse.
-stasera
sei mia,Bella...-
Chiusi
gli occhi,e sentii il respiro fermarsi all'improvviso,per poi
accelerare come una macchina impazzita.
Edward
mi sfiorò le cosce,alzando delicatamente le pieghe del
vestito.
Rabbrividii.
Oddio,stava accadendo davvero.
Non
sapevo se ero pronta. Non sapevo più niente...
-Bella...Bella..come
sei fragile,Bella...-continuava a dirmi,mentre le sue mani si
muovevano leggermente e sensualmente sulle mie gambe.
Il
suo respiro roco mi fece trasalire,e d'istinto lo
abbracciai,baciandolo con passione.
Fu
in quel momento che avvenne.
Sentii
un altro respiro roco,ma a quel momento mi insospettii.
Era
diverso dal precedente,più cupo.
Quasi...un
ringhio.
-Edward...?
- ansimai,confusa.
Ero
come in trappola: una trappola voluta,dato che era stata una mia
scelta arrivare fino a lì.
In
effetti la passione travolgente che mi legava ad Edward era stata
talmente veloce e repentina,era arrivata in modo così rapido
–
come una tempesta nel deserto,o una tormenta in estate - che non
avevo neanche avuto il tempo di respirare.
Come
una storia clandestina,una passione concentrata in pochi giorni
invece che in mesi.
Come
se il tempo si fosse dimezzato.
Eppure,malgrado
in quel momento desiderassi davvero Edward,quel suo comportamento
iniziava ad inquietarmi.
La
sua stretta si fece più forte,e non potei fare a meno di
trattenere
il respiro.
Ti
voglio,Edward. Adesso.
Le
sue labbra si posarono sul mio collo,e rabbrividii: quel contatto
così freddo mi provocò una sensazione piacevole e
meravigliosa.
Sorrisi,sentendo
la sua lingua sfiorarmi di nuovo il collo.
E
di nuovo quel ringhio.
Aprii
gli occhi,mettendo a fuoco la sua figura su di me.
Avvenne
tutto in un attimo.
Edward
si bloccò improvvisamente,scostandosi bruscamente da me con
un
gemito a metà fra un ringhio e un verso di costrizione,come
se
stesse combattendo contro qualcosa.
Qualcosa
che proveniva da se stesso.
Mi
spaventai.
E
in un attimo anche lui sparì,uscendo rapidamente dalla porta
per
lasciarmi da sola.
Tentai
di calmarmi,ma fu tutto impossibile.
Presi
un bel respiro,ma avevo un groppo in gola da fare invidia a chiunque:
non mi sentivo più le gambe,la testa mi girava
vorticosamente e il
senso di nausea non accennava a smettere.
Cosa
diavolo sta succedendo...
Non
era solo la sua reazione ad avermi sconvolto.
Più
che altro,quella mi aveva confuso in maniera più che certa.
No,stavo
cercando di riprendermi per ignorare ben altro.
Quel
ringhio così cupo e tenebroso, e i suoi occhi.
Perché
tentai con tutte le forze di convincermi ad essermi immaginata che i
suoi occhi,almeno in quel momento,fossero rossi come il sangue.
Alice
entrò silenziosamente nel privé cremisi del
Twilight,a passo di
danza.
Edward,di
fronte a lei,le riservò una rapida occhiata per poi tornare
a
guardare il soffitto,con la testa poggiata sul bracciolo del
divanetto color rosso scarlatto.
-problemi?
- chiese lei,muovendosi nell'abitino blu.
-che
vuoi,Alice? -
-okay,non
è giornata...vuoi parlare? - proseguì,sedendosi
accanto a lui.
Edward
si alzò,e aprendo gli occhi mostrò lo sguardo
rosso alla
sorella,che scrutò il tutto riducendo gli occhi a due
piccole
mezzelune dorate.
-com'è
successo? - chiese,con un sorrisetto – hai fatto poco
rifornimento?
-
-lo
so che non sei d'accordo con la mia decisione,Alice. - rispose
lui,alzandosi in piedi – ma il fatto che voi stiate
diventando
vegetariani non mi impedisce di seguire un'altra dieta. -
-io
non ho detto nulla,Edward. - rispose lei,allungando le braccia sullo
schienale morbido e setoso del divano – so solo che Carlisle
è
vegetariano,e che tutti ci stiamo adattando. Tranne te. Non te ne sto
facendo una colpa,voglio solo che tu stia attento...-
-la
fai semplice,tu...-sbottò lui,incrociando il suo sguardo.
-è
un rosso davvero intenso...non sarà...? -
Edward
rimase in silenzio,e tentò di non incrociare il suo sguardo
vispo.
-Bella.
- concluse lei,con un sospiro quasi vittorioso -a quanto pare hai
trovato pane per i tuoi denti. -
-non
sono riuscito a morderla,Alice! - gridò lui,sotto la musica
pulsante
che inondò il piccolo privè – non sono
riuscito a trattarla
come...come sangue.
Non volevo.
-
-oh,Edward...-
disse lei,scrollando leggermente la testa.
Lui
rimase in silenzio,pensando alle sue parole.
-ti
serve uno spuntino? -
-si...-rispose
lui,annuendo – si,hai qualche ragazza a portata di mano? -
-credo
ce ne siano parecchie stasera. Vai a dare un'occhiata. -
-Bella?
Bella! -
Mi
rinvoltai nelle coperte,tentando di non sentire più la voce
di
Charlie che mi chiamava dal piano di sotto.
Che
palle!
Mi
alzai a fatica,trascinandomi fino al piano di sotto.
Charlie
era in vestaglia,e si stava facendo un caffè.
-buongiorno,papà.
- dissi,sbadigliando.
Charlie
mi guardò da cima a fondo,aggrottando la fronte.
-è
successo qualcosa? Qualcosa che non so? - chiese,sorseggiando il
caffè fumante.
-di
che parli? - risposi,vaga,versandomene un po' nella tazza accanto
alla caffettiera.
-ad
esempio del fatto che sono quasi dieci giorni che non esci,e te ne
stai chiusa in casa come un orso in letargo! Non vieni neanche
più
al Tresor,ma che diavolo ti prende? -
Ripensai
ai mille flash del Gala del Casinò Tresor,e rabbrividii.
Non
solo non ero più andata al Twilight,ma non ero neppure
uscita.
Non
sapevo cosa fare,ne cosa pensare.
Non
sapevo più niente: solo che,da quando non vedevo
più Edward,stavo
davvero male.
-non
è niente,papà. - risposi,tornando a passo lento
verso il piano di
sopra.
Spazio
note:
Eccomi qui! Vi sono mancata? Scusate ma in questi giorni ho avuto
moooolto da fare. Prima di tutto e passato da poco il mio compleanno (
e sono 18...da questo momento in poi devo smetterla di fare cavolate,o
sarò punibile penalmente) e tra il ritorno a scuola dopo il
viaggio e la marea di compiti che ci tartassano senza un
freno...bé,non ho un attimo libero xD
Allora,prima di tutto sapete che di solito
metto una foto degli abiti indossati da Bella nelle mie storie,ma per
questo ho preso ispirazione dall'abito originale che Bella indossa al
ballo di fine anno in Twilight ( prevalentemente dal libro,ma ho tratto
ispirazione anche dal vestito che indossa la bellissima KStewart nel
film^^).
Ovviamente i riferimenti al libro ci sono sempre ( a cominciare dal
nome del locale,per finire,bé...chi ha notato che la sveglia
di
Bella è a forma di mela? Andatevi a rivedere lo scorso
capitolo
xD!)
Cooomunque,la nostra Bella qui ha una bella gatta da pelare,e la
situazione si complica ulteriormente dal momento che non ha la minima
idea di cosa gli sia preso a quel gran bel pezzo di ragazzo di Edward:
teorie? Supposizioni? daaai,si può indovinare...!
luisina:amore
mioooo! Sono viva e vegeta,e spero che questo capitolo ti sia
piaciuto!Lo sai che le tue recensioni mi fanno sempre un gran
piacere,soprattutto perché entrambe condividiamo la passione
per
quel gran fico di Edward Cullen xD Aspetto tue notizie,mi raccomando!
ti voglio bene tesoro!
Aurora_Cullen:Tesoruccioooo!Se
vai a Las Vegas vengo con teeee!^^ Non vorrei correre il rischio di
trovarci davvero Edward in tutta la sua splendida bellezza xD Spero che
anche questo capitolo ti sia piaciuto,aspetto con ansia un tuo commento
per sapere cosa ne pensi!
naog94:buonasera
carissima! Sono contenta che la storia ti piaccia! Bé,come
hai
detto tu...chi non vorrebbe passare dalla parte di Eddy?? Comunque in
questo capitolo si fa un pò enigmatico...ti ho messo in
crisi?
xD Un bacione,e grazie per tutte le recensoni che mi lasci!
Marika_BD:ihihihhihihihi,tutti
i tuoi complimenti mi fanno arrossire ^//^ E comunque lo so che anche
se non commenti leggi questa storia,e la cosa non può che
farmi
piacere! Grazie per tutti i commenti positivi,sono davvero contenta che
ti piaccia! Un bacioooo!
bigia:eccomi
carissimaaaa!! Ti è piaciuto il nuovo capitolo? Questa volta
ho
fatto un pò tardi per via degli impegni,ma prometto che
aggiornerò il prima possibile! Un bacetto!
Costance_Fry:ehi,grazie mille
per il bel commento! Come hai visto per l'abito mi sono ispirata alla
descrizione dell'abito del ballo di fine anno che Bella indossa in
Twilight,ma mi sono ispirata anche al vestito che Kristen Stewart
indossa nel film...nel caso non l'avessi visto,ti metto qui una bella
foto per immaginartelo meglio^^ un bacio!
SognatriceCullen_182:ahahahahahahah! e
io che credevo che i miei capitoli alla lunga stancassero! E invece
scopro che sembrano addirittura corti perché li leggi tutti
d'un fiato...ma graaaaazie!^^ In effetti lasciare con il fiato sospeso
è il mio intento...mbuahahahahahah,sono sadica e
perversaaaa! xD Dai,spero ti sia piaciuto anche questo capitolo...che
di certo di ansia ne mette non poca e alla fine c'è proprio
un gigantesco E POI???? Un bacione,fammi sapere!
sasylove:tutta d'un fiato???
Davvero? Wow,sono contentissima che tu ti sia presa questa bella briga
nonostante la storia fosse già iniziata! Mi sento davvero
lusingata! *_* Sai,credo che "Edward-ce- l'ho-dorato" esprima in due
parole il primo approccio che in questa fic si può avere con
Edward Cullen...non avrei saputo esprimerlo meglio! Scusa la domanda -
non vorrei sembrare una mega impicciona - ma sei di Roma? Non lo
so,dalla recensione mi è sembrato di aver colto una
sfumatura "alla romana"...sarebbe bello trovare una concittadina! xD Un
bacio grande,aspetto tue notizie!
RenEsmee_Carlie_Cullen:Ciaooooo!Visto che
colpo di scena? Sono sicura che Bella questo proprio non se lo
aspettava...eheheheheheh...aspetto un tuo commento a questo capitolo,ci
tengo! Un bacioneeee!
E
allora...che ne pensate di questo capitolo? Intanto vi aggiorno un
pò su altri progetti in cantiere: ho una bella fiction
praticamente pronta ( manca solo di revisione) e un'altra che sto
scrivendo...quindi tenetemi d'occhio,potrei postare quando meno ve lo
aspettate! xD
See you next week!
LMS*
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Capitolo 8 *** Everything Changes. ***
Las Vegas
8.
.Everything
Changes.
Las
Vegas
xxx
Erano
passati esattamente quattordici giorni dall'inizio del mio letargo,e
non avevo ancora nessuna intenzione di smettere.
Non
avevo neanche la forza di alzarmi,ne di pensare ad un modo per uscire
da quello stato di coma.
Ogni
volta che pensavo a come uscirne vedevo gli occhi cremisi di Edward
fissarmi con bramosia,e sempre ogni volta mi ripetevo di essermi
immaginata tutto.
Non
potevo averlo visto davvero.
Perché
ciò che avevo visto non era vero.
Un
rumore sordo e improvviso mi ridestò,facendomi sobbalzare.
Mi
alzai dal divano,e con mia sorpresa vidi ciò che a Las Vegas
è un
evento raro: il cielo coperto di nubi,pioggia fitta e quasi
invisibile che segnava piccoli cerchi concentrici sul pelo dell'acqua
della piscina,il vento che faceva muovere le palme.
A
Las Vegas pioveva circa un paio di volte all'anno,e d'estate era
davvero impossibile trovare un giorno di pioggia all'infuori degli
improvvisi acquazzoni tropicali che colpivano la costa di tanto in
tanto.
-fantastico,mi
è toccata pure la tormenta tropicale –
sbuffai,stringendomi nella
vestaglia lilla,troppo leggera per sostenere un cambiamento
meteorologico come quello.
In
quel momento,qualcuno suonò alla porta.
Mi
alzai svogliatamente,dirigendomi verso il videocitofono,e non appena
misi a fuoco l'immagine sullo schermo non potei fare a meno di
trattenere il respiro.
-si?
- sussurrai,senza fiato. Come se non l'avessi riconosciuta.
-Bella?
Bella Swan? -
-sono
io. -
-sono
Alice Cullen. Noi non ci conosciamo,ma ho qualcosa da dirti...-
Alice
era impeccabile anche con quel tempaccio: i capelli erano
perfettamente in ordine,e lo stesso valeva per il delizioso
cappottino in tessuto leggero color panna,che metteva in risalto il
fisico perfetto e le forme sinuose.
-mi
dispiace per questa irruzione...- disse lei,con un sorriso luminoso.
-oh,figurati
– mi affrettai a rispondere – ma non capisco il
perché della
visita. -
-allora
ti ricordi di me! - esultò lei,con la sua voce squillante.
Somigliava ad un tintinnio di campanelli. - pensavo mi considerassi
una pazza. -
Piuttosto
una dea...
Scrollai
la testa,scacciando quelle idee per pensare invece al motivo per cui
Alice Cullen era in casa mia,sul mio divano,e mi guardava come se
avessi dei pupazzetti in faccia.
Sembrava
curiosa,mi scrutò da cima a fondo con estrema discrezione.
-Alice,non
capisco proprio...il perché di questa visita. -
dissi,sedendomi
sulla poltrona accanto a lei.
-è
che non ti vediamo più,al Twilight...e ci manchi. -
-vi...manco?
Ma se ne anche mi conoscete?! -
-uno
di noi si. -
Soffocai
un gemito.
Dannazione,il
solo ricordarlo mi provocava un insensato tuffo al cuore che non
riuscivo a spiegare.
-Alice...lui...-
-non
sa nulla del mio arrivo qui,sto pensando a tutti gli anagrammi
possibili da fare con il mio nome per impedirgli di...-
-anagrammi?
Ma che c'entra? -
Alice
mi fissò,la faccia a punto interrogativo,seppur immobile
come cera.
-non
importa. - concluse infine,svelta – il punto è che
lui non vuole
ammetterlo,ma io sono sua sorella e lo so. Da qualche giorno non ci
sta più con la testa,figurati che ieri sera non è
nemmeno venuto. -
-sul
serio?- chiesi,ancora poco fiduciosa.
-non
sarei qui se non fosse vero. Io...credo che lui non si diverta
più
allo stesso modo,senza di te. -
-ah...-.
Allora era solo per questo. Non si divertiva più. -non si
diverte...-
-non
fraintendermi,Bella. Sai com'è fatto Edward,lui...ama
divertirsi. E
senza di te non è più la stessa cosa. Posso dirti
solo questo. -
Annuii,ed
Alice mi sorrise:alzandosi si diresse verso la porta,ed io la
raggiunsi.
-noi...ti
aspettiamo. - disse,sorridendomi.
-dammi...dammi
ancora qualche giorno,d'accordo? -
-ancora
non ti conosco,Bella Swan. Ma dalle poche parole che ci siamo
scambiate...sei proprio favolosa! -
Uscì
in meno di un secondo,salendo su una porsche gialla fiammante dai
vetri scuri e sfrecciando a tutta velocità verso il centro.
Quella
ragazza era davvero strana.
Però,in
fondo,non era male.
Mi
aveva un po' confuso le idee,ma ci avrei riflettuto.
Le
mille luci di Las Vegas iniziarono a brillare,una volta scesa la
notte,dalla finestra della mia stanza: appoggiai la fronte al vetro
freddo,inspirando.
No,così
non poteva davvero continuare.
Sapevo
che avevo bisogno di tempo per ponderare sulla situazione –
proprio
come avevo detto ad Alice – e che non sarei di certo tornata
al
Twilight,ma questo non mi impediva di certo di uscire.
Anche
perché,se non lo avessi fatto,probabilmente sarei morta di
depressione.
Aprii
in tutta fretta l'armadio e tirai fuori i primi indumenti indossabili
– un paio di pantaloni in raso nero e una maglietta
sbracciata in
satin color cremisi – e chiamai un taxi,sicura che se avessi
provato a chiamare Quil sarei stata tartassata dal terzo grado di
Charlie.
-al
Tresor,per favore. - dissi al tassista,rilassandomi sul sedile
posteriore.
Una
volta arrivata nella via principale,tuttavia,iniziai a sentire una
strana sensazione all'altezza dello stomaco: avevo le mani sudate,e
stringevo nervosamente la borsetta nera che oramai stava sopportando
quella tortura dalla minuti.
E
quando passammo davanti al Twilight,la risposta di
quell'atteggiamento divenne quasi istintiva.
-si
fermi. -
Il
tassista mi guardò in modo strano,aggrottando la fronte,e
dopo
avergli indicato il punto esatto in cui fermarsi scesi di
corsa,allungandogli una banconota in tutta fretta.
E
mi ritrovai lì,davanti al Twilight,con la mente
completamente
svuotata e il cuore a mille.
Non
potevo rimanere in quello stato apatico,dovevo agire.
Subito.
Attraversai
la porta sotto lo sguardo impassibile di Felix,e subito mi trovai in
mezzo alla folla di persone che si muovevano a ritmo della musica
sinuosa e sexy.
Avanzai
a fatica tra la folla,cercando con lo sguardo la ragione per cui ero
arrivata lì: fortunatamente riuscii ad uscire dal folto
gruppo di
persone che stavano ballando,trovando uno spazio lasciato libero
intorno ad una delle colonne d'ebano.
Guardai
davanti a me,cercando di orientarmi.
E
in quel momento vidi ciò che probabilmente non avrei mai
dovuto
vedere.
La
borsa mi cadde dalle mani,sbattendo sul pavimento d'opale,il rumore
attutito dalla musica.
Poco
distante da me,poggiata sull'altra colonna d'ebano che ornava il
locale,c'era una coppia in atteggiamento più che
intimo,quasi da
censura.
Non
che qualcuno li notasse: insomma,lì la fase strusciata/
pomiciata
sfrenata era una cosa normale,considerato che nessuno si preoccupava
degli altri se non per rimorchiare.
La
ragazza era letteralmente ipnotizzata da lui,i morbidi capelli biondi
scendevano sulle spalle nude,cadendo a ciuffi sul miniabito nero: era
una bella ragazza,ma non mi importava assolutamente di lei.
Perché
c'era qualcosa di molto più importante: il ragazzo,quello
che se la
stava praticamente ingoiando con quei baci scandalosi.
Quel
ragazzo era Edward.
Che
stupida. Sei proprio un'idiota,Bella. E un'illusa.
Sentivo
la rabbia salire in tutto il corpo,espandersi come un fuoco ardente
lungo ogni fibra del mio essere.
Tuttavia,sapevo
che in fondo non ero così forte.
Non
lo ero mai stata e,con molta probabilità,non sarei potuta
cambiare
in così breve tempo.
Ecco
perché l'unica cosa che riuscii a fare fu soffocare quel
groppo in
gola che mi impediva quasi di respirare e lasciare il posto al vuoto
che arrivò lento e affilato come la lama di un coltello,per
tagliare
ogni possibile resistenza,ogni possibile scudo che mi ero creata
intorno.
E
la rabbia si dissolse,lentamente,per lasciare spazio alla
disperazione.
Chi
volevo ingannare? Chi diavolo volevo prendere in giro,fingendo di
odiare quel ragazzo che stava dando sfogo alla passione che io avevo
represso con la mia testardaggine?
Io
mi ero stupidamente infatuata di quello sbruffone,e forse non avrei
mai potuto accettarlo come in quel momento,dopo che lui si era
allontanato da me.
Non
ci capivo più nulla.
E,sinceramente,non
volevo più capire nulla.
Mi
sfiorai il viso.
E
mi accorsi che stavo già piangendo.
Mi
voltai,correndo via grazie allo spazio in cui riuscii ad incastrarmi
per arrivare prima all'uscita.
-Bella!
- sentii gridare,e quasi mi venne un colpo.
Prima
di correre via lanciai un'altra occhiata alla coppietta,e mi accorsi
che Edward stava guardando me,e aveva scansato la bella bionda con
noncuranza.
E'
così,vero? E' questo il tuo gioco?
Non
mi importava. Non mi importava più.
Qualcuno
mi afferrò da davanti prima che potessi correre via verso
l'uscita,e
riconobbi la figura esile e minuta di Alice,che mi osservava con i
brillanti occhi dorati che riuscivano a brillare anche in quella
oscurità tentatrice e ovattata.
-Bella...-
sussurrò lei,stringendomi le spalle per fermarmi con una
forza che
mai mi sarei aspettata da una ragazza così esile.
Scossi
la testa,senza riuscire a parlare.
Lasciami
andare. Ti prego,
le dicevo,con lo sguardo.
Rimase
a fissarmi,e dopo poco allentò la presa.
Sfruttai
quel momento per scappare,uscendo dalla porta principale sotto lo
sguardo di Felix,che malgrado fosse impegnato con la fila sempre
più
lunga di persone che cercavano di entrare e la sicurezza del locale
non esitò a osservarmi andare via.
In
quel momento riconobbi la limo di mio padre dall'altra parte della
strada: era davvero strano che fosse lì in quel momento,come
un
angelo pronto a salvarmi.
Come
una scatola in cui rinchiudermi.
Come
la mia ancora di salvezza.
Eppure
ancora mi chiedevo perché fosse lì,dato che
nessuno era a
conoscenza della mia fuga da Villa Swan.
Ancora
con le lacrime che scendevano,copiose,sulle guance arrossate,mi
diressi dall'altra parte della strada rischiando quasi si farmi
mettere sotto da un SUV nero che sfrecciava sull'altra corsia.
Salii
in macchina,e mi coprii il volto con le mani per tentare di calmarmi.
-andiamo
a casa,Quil. Portami a casa. -
Il
ragazzo alla guida si voltò,ed io lo scrutai
attentamente,confusa.
-Quil
era in pausa. Spero non ti dispiaccia. -
Affilai
lo sguardo,concentrandomi sui corti capelli neri e sulla tenuta
leggermente sbottonata,con un'aria da “selvaggio
represso” molto
tenera.
Mi
sorrise.
-io
sono Jacob. Jacob Black. -
Spazio
note:
Eccomi di nuovo qui,a rompervi le palle! xD Scusate l'assenza,ma la
montagna di compiti mi sta letteralmente...okay,non lo dico
più.
Oramai lo sapete =P
Che ne dite di questo capitolo? Come avete visto il caro Edward viene
colto nel fattaccio dalla povera Bella,che si sarebbe volentieri
buttata sotto la prima macchina disponibile xD Ma chi arriva a salvarla
come un supereroe con tanto di tutina mezza slacciata? Il
caro
Jacob!(messaggino per Aurora_Cullen: tesoro,sei una veggente! Hai visto
che te l'ho fatto apparire dal nulla? xD).
Per ulteriori sviluppi attendere il prossimo capitolo,che
cercherò di postare alla velocità della luce onde
evitare
il pericoloso linciaggio =P
E adesso le ultime info su questo capitolo! Prima di tutto una
delucidazione sul titolo: tradotto vuol dire "Tutto cambia",ed
è
il titolo di una canzone degli Staind (ci sono fissata,li consiglio
vivamente a tutte coloro a cui piacciono i
NickelBack)...ascoltatela,è davvero bellissima!
E infine un'ultima cosa: presto pubblicherò una nuova
storia,ma
siccome ne ho due già belle pronte non so quale
decidere,perciò mi appello a voi.
Seguendo il vosto primo istinto,quale scegliereste tra queste due
parole? Le parole sono Moto
e Scambio.
Lo so,sono contorta...ma che ci posso fare?^_^
E adeso passiamo ai ringraziamenti!
Aurora_Cullen:
Eccolo qui,il mio tesoro adorato! Mannaggia,non sai quanto ti capisco:
il mio computer è di una lentezza indescrivibile e si blocca
ogni due per tre,quindi ti capisco benissimo xD Comunque...hai
visto?Hai visto? Jake! I tuoi desideri si sono avverati,anche se qui
non svelo nulla di ciò che accadrà. E certo che
ho visto New Moon! Sarà che il libro mi è
piaciuto tantissimo...ma ho adorato il film! (sicuramente meglio di
Twilight u.u)...la fine? Bè,a me è piaciuta
tantissimo e mi ha lasciato con il fiato sospeso,tanto che
pensavo che avessero interrotto il film per sbaglio...e invece era
finito xD certo,in quel caso non si sono attenuti al libro...mi
piacerebbe sapere cosa ne pensi,e soprattutto perché non ti
è piaciuta la fine e quali sono state le tue scene
preferite! Ho proprio voglia di parlarne con qualcuno!^^ Un bacio
grandissimoooo!!
naog94: Grazie
mille per gli auguri,ho passato un compleanno davvero favoloso!
soprattutto considerando che voi mi avete fatto degli auguri
così speciali^^ E comunque non preoccuparti,la situazione
come vedi si sta evolvendo...e anche parecchio! xD Aspetto un tuo
commento,sono curiosissima di sapere cosa ne pensi! Kiss!
MissPattinson: Grazie
mille per il commento,sono contenta che ti piaccia la mia storia. Come
promesso sono andata a dare un'occhiata alle tue storie,e devo
ammettere che sono davvero molto originali! continua così!
Un baciooo!
bigia:
Ecco il continuo,come promesso (scusa se ci ho messo così
tanto,ma il computer ed io abbiamo un brutto rapporto
ultimamente,soprattutto con la connessione internet u.u)! Allora,ti
è piaciuto? Grazie mille per i complimenti,sei proprio un
tesoro! Un baciooo!
Costance_Fry: Devo
confessarlo? I complimenti mi piaaaacciono ^//^ Quindi GRAZIE! E
ovviamente ti ringrazia anche
Bella-priva-di-qualsiasi-istinto-di-sopravvivenza! xD un bacione!
SognatriceCullen_182: OHMIODIO!*_*
Come non potrei afferrare la citazione dell'Era Glaciale? Io l'adoro! E
ovviamente il giorno prima del mio compleanno ho sposato una banana,una
banana orrenda...però l'amavo xD
Grazie mille per il commento,anche se i tuoi occhi assetati di sangue
mi spaventano alquanto! xD Prometto che aggiornerò
più in fretta,prometto!! xD Ma sai com'è,la
vecchiaia che avanza porta anche problemi di memoria,oltre che alla
sciatica e alla demenza senile xD ci sentiamo presto! un baciooo!
sasylove: A
bellaaaaaa! Una romana come me,che coincidenza! E pure diciottenne! E'
stato proprio destino che ci incontrassimo,eh?^_^ Sono contenta che la
mia storia ti sia piaciuta e ti stia piacendo,fammi sapere cosa ne
pensi! Di che zona sei tu? Io abito vicino a
Cinecittà...vediamo,l'areoporto di ciampino ti dice
qualcosa? Ecco,più o meno lì! Un baciotto!
RenEsmee_Carlie_Cullen: Ahaahahah!Finalmente
senza peli sulla lingua! E chi non avrebbe spogliato Edward in quel
preciso istante nonostante il suo istinto da vampiro?? xD Concordo
pienamente con te!Grazie mille per i commenti,mi fa davvero piacere
sapere che la storia ti piace! Un bacio!
WhiteRose:ma grazieee! i
complimenti mi fanno arrossire! ^//^sono contenta che la storia ti
piaccia,e spero che continuerai a seguirla fino alla fine!un baciusss!
E,come ultima cosa...BUON NATALE E BUONE FESTE A TUTTII!
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 9 *** Breathing. ***
Las Vegas
8.
.Breathing.
Las
Vegas
xxx
Le
luci di Las Vegas sfrecciavano come macchie luminose intorno a
me,mentre la limousine si muoveva rapidamente verso la zona
residenziale.
Ma
per una volta,non volevo vedere.
-ehi,è
successo qualcosa? Stai bene? -mi chiese Jacob,guardando la strada.
Mi
asciugai rapidamente il viso,ma sembrava tutto inutile: come fermare
un fiume in piena.
-uno
schifo. - risposi,sincera. Ed era vero. Non sarei potuta stare
peggio.
-mi...mi
dispiace. Qualsiasi cosa sia successa. - disse lui,con un sorriso.
E
appena incrociò il mio sguardo,l'istinto fu quello di
sorridere.
Non
sapevo perché,ma quel ragazzo mi metteva allegria.
-grazie.
- dissi,leggermente imbarazzata per le lacrime rimaste sulle mie
guance – ti ha mandato Charlie? -
-si,è
passato da casa e non ti ha trovato,così mi ha mandato ad
aspettare
davanti al Twilight. In qualche modo sapeva che eri lì. -
-già...-sussurrai,ridendo
– Charlie sa sempre tutto. -
-oh,puoi
scommetterci. Mi ricordo che una volta...oh,ma probabilmente non mi
vuoi sentire. Scusa. -
-no!
- dissi svelta,appoggiandomi ai sedili anteriori per ascoltarlo
meglio: notai la sua pelle liscia color cioccolato e gli occhi
scuri e profondi,nonché la lunga fila di denti bianchi e
perfetti –
continua. Mi serve qualcosa per distrarmi. -
Jacob
sorrise,continuando a guidare.
E,per
la prima volta quella sera,mi rilassai.
-grazie
del giro,Jacob. Sul serio,mi è servito. -
dissi,avvicinandomi al
cancello di casa.
-di
nulla,Bella. - rispose lui,appoggiato alla limousine con la camicia
appena sbottonata – mi sono divertito. -
Rimanemmo
in silenzio per qualche secondo,guardandoci di sfuggita.
-allora...ci
vediamo. -
-Quil
tornerà domani? - chiesi,prima che potesse salire in
macchina.
-dipende.
- mi disse lui,con un sorrisetto da bambino – vuoi che torni?
-
Lo
guardai,con aria di sfida.
-chissà...forse
si,forse no. -risposi,prima di dirigermi verso casa.
Lo
sentii ridere,per poi ripartire alla volta del Tresor.
E
mi sorpresi nel vedere che ridevo anch'io.
Quando
aprii la porta di casa,però,sentii qualcosa all'altezza
dello
stomaco,quella stessa tensione farsi di nuovo presente e pulsante.
Mi
voltai di scatto,come se qualcosa nell'ombra avesse attirato la mia
attenzione.
Che
sciocca.
Salii
in camera con uno strano peso sullo stomaco,come se la lontananza di
Jacob avesse portato via anche quella momentanea e superficiale
serenità.
E
rinvoltandomi nel lenzuolo mi addormentai: una notte straziata da
incubi,o piuttosto sogni strani e multiformi,che non avevano un senso
logico.
Quando
mi svegliai,la mattina,avevo un mal di testa senza precedenti e le
idee più confuse di prima.
Dannazione.
Arrivai
fino alla cucina lentamente,trascinandomi fino alla macchina del
caffè per prepararmi una bomba che mi avrebbe di sicuro
tenuta
sveglia.
O
almeno si sperava.
Il
campanello suonò appena misi il caffè sul fuoco
grazie alla
fantastica macchinetta italiana che papà aveva nella sua
cucina
magica – e che faceva dei caffè che erano la fine
del mondo.
Andai
ad aprire,stringendomi nella vestaglia lilla di cotone leggero e
ravvivandomi i capelli.
-Jake!
Che ci fai qui? -chiesi,vedendo la possente figura di Jacob Black, in
jeans e maglietta sportiva, a pochi passi da me.
-sono
passato a trovarti. Questa mattina ho la giornata libera,Miss Swan. -
Sorrisi,a
mio agio.
-che
ne dici? - disse lui,con una buffa giravolta – meglio
così o in
stile “pinguino ingessato”? -
Ripensai
alla sua figura nella limo,costretta in quello smoking troppo
restrittivo e scomodo.
-decisamente
questa. - confermai,invitandolo ad entrare – ma immagino che
la mia
visione in vestaglia sia peggiore di quella di ieri. -
-stai
scherzando? Sembri un panino imbottino,sei davvero sexy! -
Scoppiai
a ridere,riempiendo un'altra tazza di caffè per lui.
-allora,cosa
ti porta qui? - chiesi,sorseggiando il caffè bollente.
-non
lo so neanche io. Ieri eri così giù,pensavo
volessi un po' di
compagnia. -
-grazie...-
risposi,meravigliata da quel gesto.
Durante
quella specie di pausa caffè improvvisata, Jacob mi
raccontò della
vita che faceva al Tresor,e di come d'estate molti studenti
riuscivano a trovare lavoro in Casinò o locali senza alcun
problema
d'età.
Ora
capivo come mai le ballerine del Twilight non avevano problemi ad
esibirsi.
Maledissi
me stessa per aver di nuovo pensato a quel posto,e scrollai
rapidamente la testa nel tentativo di reprimere quei brutti ricordi.
-non
vorrei impicciarmi troppo,ma...posso sapere perché ieri
piangevi? -
mi chiese lui,tentando di essere discreto.
-ho
avuto...una bella batosta. Per colpa di un ragazzo. -
-so
cosa vuol dire,le delusioni d'amore sono le peggiori. Stai
meglio,ora? -
-non
proprio. Il fatto è che Edward...lui è...-
-aspetta,questo
Edward non sarà...-
-si
– ammisi,sapendo che anche i muri conoscevano la famiglia
Cullen,in
quel posto – una bella fregatura,eh? -
-diciamo
solo che tutti qui conoscono i Cullen,e lui non ha la fama del bravo
ragazzo...- rispose Jacob,avvicinandosi.
-già...-ammisi,rabbuiandomi.
-ehi...-
Jacob mi si avvicinò,cercando il mio sguardo –
dai,tirati su.
Coraggio,non sarà una delusione d'amore a buttarti
giù! -
-lo
spero...- sussurrai,cercando di sorridere.
-ehi,Charlie
mi ha detto che sei brava a cucinare...allora,voglio assaggiare
qualcosa! Su,stupiscimi! - disse,sedendosi su uno degli sgabelli
girevoli del tavolo.
Scoppiai
a ridere,afferrando un mestolo.
-d'accordo,mi
hai convinto -
Jacob
se ne andò poco prima di pranzo,promettendomi che sarebbe
tornato
nel pomeriggio.
Ricevetti
una chiamata da Charlie poco dopo: il lavoro al Tresor gli stava
dando un bel po' da fare.
Risultato?
Fino al giorno dopo non l'avrei visto neanche di sfuggita,avrebbe
persino dormito in ufficio o in una delle stanze del Casinò
per
quanto lavoro doveva fare.
Le
frittelle che avevo preparato con Jacob mi avevano riempito a
sufficienza lo stomaco,tanto da non pranzare.
Il
cielo terso della notte precedente aveva lasciato spazio a qualche
nuvola passeggera – probabilmente un tentativo mal riuscito
di
acquazzone tropicale – che,sperai,avrebbe di nuovo lasciato
spazio
al sole in poco tempo.
Il
campanello suonò di nuovo,e quasi non ruzzolai
giù dalle scale per
aprire in tempo.
Aprii
la porta in tutta velocità,sperando di non aver fatto tardi
e
maledendo mentalmente Jacob per aver lasciato il cancello in fondo al
viale semiaperto.
Soffocai
un gemito quando misi a fuoco l'esile figura che avevo davanti.
-ciao,Bella.
Scusa l'irruzione. -
-Alice...-
Alice
si sedette sul divano bianco,continuando a scrutarmi con gli occhi
dorati e profondi.
-Alice,non
ho voglia di parlare. -
-sono
solo venuta a riportarti questa. - mi disse lei,passandomi la
borsetta nera che avevo lasciato cadere nel locale dopo aver visto
lui
con quella sgualdrina.
Me
ne ero completamente dimenticata.
-grazie...-sussurrai,con
voce tremante – l'avevo...l'avevo dimenticata. -
-mi
manchi,Bella. - disse lei,annuendo al contempo con la testa.
Istintivamente
le mie labbra accennarono un sorriso: avevo conosciuto Alice a
malapena,ma era vero che c'era stata subito un'alchimia tra noi.
-senza
di te – proseguì lei,con la sua voce trillante
– non riesco più
ad essere la stessa Alice di prima: quella che si divertiva,che
faceva baldoria,che ballava... non lo so,sarà anche l'umore
di
Edward che...-
-ti
prego. - sbottai,chiudendo gli occhi per reprimere le lacrime
– non
nominare quel nome. Ti
prego.
-
Era
incredibile l'effetto che mi faceva il solo pronunciarlo.
Mi
sentivo spezzata in mille pezzi,umiliata,illusa e poi lasciata
lì,abbandonata.
Eppure,anche
tremendamente incompleta.
-d'accordo.
- rispose lei,squittendo – ma torna...almeno per me.-
-e
come faccio?! - gridai,e già le lacrime iniziarono a
scendere sulle
guance arrossate – come faccio,se l'ultima volta che sono
venuta ho
visto Edward con un'altra?! Forse non dovrei stupirmi,ma...ma sono a
pezzi! Sto da schifo,e non so nemmeno il perché! -
Alice
mi affiancò sulla poltrona,abbracciandomi nella sua stretta
fredda e
delicata.
-non
so perché perdo tempo...non lo so...-continuai a
sussurrare,più a
me stessa che a lei.
Lentamente,Alice
si alzò in silenzio,e dandomi un bacio sulla fronte
sparì dalla
porta d'entrata,lasciandomi ai miei pensieri: era estremamente
comprensiva,in fondo.
Sapeva
quando era il caso di lasciarmi sola,quando avevo bisogno di
riflettere.
Mi
conosceva.
Mi
asciugai gli occhi,sdraiandomi sul divano per rilassarmi.
Ma
non riuscii a non pensare ad altro che al Twilight.
Quell'odioso,stupido,dannato
posto...
-Bella?
Sei in casa? - una voce,attutita e stranamente lontana,mi
arrivò
dopo qualche secondo.
-Jake?
- mugugnai,accorgendomi che mi ero addormentata sul divano e che
erano già le quattro.
-Jake!-
gridai,aprendo la porta – scusa,mi ero addormentata! E' da
tanto
che aspetti? -
-oh,ho
solo suonato una ventina di volte...- rispose lui,facendomi ridere di
nuovo.
-vieni
dentro. - dissi,accorgendomi che era uscito di nuovo il sole
– sei
andato al mare? -
Lo
guardai,indirizzando lo sguardo verso i bermuda blu che arrivavano
fino alle ginocchia: un costume da bagno,a che altro poteva servire?
-no,ma
ho pensato ad un modo per farti stare meglio. - disse
lui,guardandomi. Stringeva in mano una bottiglia di quello che intuii
essere rum.
-non
credo ci sia qualcosa che mi possa far sentire meglio. -
risposi,ripensando al volto di Alice e ai suoi occhi dorati.
-sicura?
- sussurrò lui,voltandomi verso la parete/vetrata che dava
sulla
piscina.
Lo
guardai,sorridendo.
Ed
eccoci lì,a prendere la rincorsa per un folle tuffo in acqua.
Senza
preoccupazioni,senza esitazione.
E,per
un attimo,senza tristezza.
Spazio
note:
Ecco qui il nuovo capitolo! Vi è piaciuto? Non potevo
ignorare
Jacob Black,no? xD Come vedete la svolta che ha preso la storia ricorda
un pò New Moon,con Jacob che consola Bella dopo la
separazione
da Edward...scoprirete cosa succede nel prossimo capitolo! E fatevelo
dire...sarà veramente sconvolgente!Ho notato che molti di
voi preferiscono "scambio" come parola super-segreta della mia nuova
storia,quindi ho deciso che a breve la pubblicherò (e appena
finita questa inizierò con la terza^^).
Non preoccupatevi,vi farò sapere quando inizierò
a pubblicare la nuova storia^^
Purtroppo ora vado di fretta
- causa compiti - quindi un ultimo ringraziamento alle mie fedelissime
commentatrici!
Aurora_Cullen:
ciao tesoro mioooo! Come stai? Come vedi qui il capitolo si basa
più che altro sul rapporto Bella/Jacob,quindi dovrai
aspettare
^_^ New Moon mi è piaciuto tantissimo,anche se per i 3/4 del
film avevo gli occhi lucidi xD Comunque mi è piaciuta
moltissimo
la scena dell'abbandono - tristeee -.- - e quella del tuffo dalla
scogliera,soprattutto quando lei è sott'acqua e vede Edward.
Volterra,poi,che dire? Meravigliosa! *_* La fine mi è
piaciuta
tantissimo,anche se mi ha messo ancora più voglia di vedere
Eclipse...insomma,il film è stato veramente un successone -
ah,dimenticavo un'altra bella scena...quella di Victoria nel bosco^^ -
e mi è piaciuto molto!
Come vedi anche qui do grande spazio ad Alice,che è uno dei
miei
personaggi preferiti - nel film,poi,è spettacolare^^ Ci
vediamo
al prossimo capitolo!Kiss!
luisina: Tesoro
mioooo! Le tue recensioni mi fanno un enorme piacere!Prima di
tutto...congratulazioni! 30 e lode,uau! Sei proprio il mio genietto
malefico,eh? xD Sei proprio un mito *_* Mi dispiace tantissimo per
quello che hanno fatto alla tua storia,ma come si può
plagiare
in modo così palesemente irritante? Spero che la colpevole
sia
bannata a vita dal mondo di internet u.u Comunque ho letto sul tuo
profilo che fino al 14 non ci sarai,quindi ti faccio un enorme in bocca
al lupo per i prossimi esami...ci sentiamo presto,e grazie mille per il
commento!
naog94: grande,Jacob
supereroe! xD Grazie per il commento,sono contenta che la storia ti
piaccia! un bacio grandissimo * anche da parte di Jake,lol.*
nanerottola: grazie
per il commentooooo! Eh si,con le vacanze di natale ho avuto un
pò più di tempo per scrivere e ultimare le mie
storie,anche se con tutti i compiti che ci hanno dato non ho avuto un
attimo di respiro -.- Ma ti pare? Grazie ancora,un bacione!
bigia:
purtroppo io sono una "ritardataria" doc,non ci posso fare nulla anche
volendo! xD Credo sia tipo..una cosa genetica,o che ne so! xD Edward
è un cretino,questo è assodato. Ma non
preoccuparti...vedrai che ci sarà una svolta! Un bacioooo!
WhiteRose:
ahahahah!
Beh,in effetti Edward è stato un pò un
cretino...ma come
hai detto tu...è uomo! xD Comunque non preoccuparti,tutto
quello
che leggi avrà una spiegazione^^ Un bacio!
Costance_Fry:
Non tocchiamo l'argomento Natale,ho mangiato da fare schifo T_T E poi
mi lamento che man gio troppe schifezze! xD Comunque,il nostro Jacob
sta fugendo da ottimo anti depressivo per Bella,e questo come vedi le
sta facendo bene...aspetta il prossimo capitolo! Bacio!
sasylove:
eccola qui,la mia romana doc! xD Certo che ho presente Centocelle,non
siamo neanche troppo lontane! =) Comunque sono contenta che la storia
ti piaccia,mi fa un grande piacere! Fammi sapere cosa ne pensi di
questo capitolo,sono curiosaaa! Un bacione,bella!
RenEsmee_Carlie_Cullen:
ahaahahah! Bene,noto con piacere che non ti piace Jacob - siamo in due
-.-...cioè,non è che non mi piace,è
che sono
follemente innamorata di Edward xD -...spero che il capitolo ti sia
piaciuto! Baci!
MatsuriGil: grazie
per il commento,sono felice che la storia ti piaccia! Purtroppo non
posso rivelarti nulla,ma come vedi il rapporto tra Bella e Jacob si sta
sviluppando molto in fretta - alla velocità della
luce,direi...ma a Las Vegas può accadere di tutto! ^^ Spero
di
vedere altri tuoi commenti,un bacio!
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 10 *** Sunset. ***
Las Vegas
9.
.Sunset.
Las
Vegas
xxx
-Jake!
Così non vale! - gridai,tentando di aggrapparmi al bordo
della
grande piscina.
Jacob
mi aveva preso per mano,e in meno di un attimo mi ero ritrovata in
acqua.
Dovevo
ammettere che quella decisione da commedia adolescenziale mi aveva
leggermente sconvolto,ma ora mi stavo divertendo come una bambina in
un negozio di caramelle.
Ridevo,ridevo
di continuo.
Jacob
mi diceva di rimanere seria per evitare di bere,ma questo non faceva
che scatenare altre risate.
Che
diavolo,stavo diventando matta.
Risalii
sul bordo,con i piedi ancora in acqua e i vestiti completamente
zuppi,ma non feci in tempo a prendere un respiro che Jacob mi
buttò
nuovamente dentro.
Ricordai
la prima volta che ero andata al Twilight,e il tuffo purificatore che
avevo fatto: questa volta era diverso.
Sorridevo,non
mi sentivo affatto in colpa e per una volta avevo eliminato tutte le
preoccupazioni,come se queste fossero improvvisamente cadute sul
fondo della piscina.
Come
se quelle paure fossero di piombo,ed io riuscissi a rimanere a galla.
Jacob
mi stava tenendo a galla,ed io dovevo solo ringraziarlo.
Mi
immersi completamente in acqua,chiudendo gli occhi per sentire solo
ciò che mi circondava: acqua,solo tanta acqua morbida e
sinuosa che
volteggiava avvolgendomi completamente.
Tutti
i suoni erano ovattati,tutte le sensazioni ridotte al minimo.
Risalii
in superficie,e sfruttando la momentanea distrazione di Jacob riuscii
ad arrampicarmi sul bordo,correndo verso casa.
Afferrai
un telo poggiato poco prima sul lettino di legno, asciugandomi i
capelli e il corpo come meglio potevo.
-ehi,dove
scappi! -
La
voce di Jacob mi arrivò da fuori,mentre entravo nel salotto:
rinvoltato nel telo bianco,che ovviamente non riusciva a coprire il
suo immenso corpo color cioccolato, Jake iniziò a
rincorrermi per
farmela pagare.
Ecco,come
minimo sarei scivolata.
Salii
le scale verso il piano di sopra,gridando al contempo qualcosa
affinché la morsa di Jacob non mi colpisse in pieno.
Mi
infilai in camera,ma non feci in tempo a chiudere la porta che Jacob
si infilò nella stanza,abbracciandomi con il telo
completamente
zuppo.
-ah!
Jake,mi sono appena asciugata! -
-ma
se hai i vestiti completamente zuppi! - rispose lui,osservando la
tuta scura e gocciolante.
E
dopo poco mi ritrovai sul letto,ancora immersa in una risata
fragorosa,con il suo corpo a premere contro i miei vestiti inzuppati
d'acqua e cloro.
La
luce color arancio del tramonto iniziava a trasparire dalla
finestra,mentre le prime luci di Las Vegas facevano capolino lungo la
strada principale.
-ti
sta bene, il rosso...- disse lui,mentre la luce rossastra sfumava sul
mio viso,contrastando gli occhi nocciola.
-grazie...-risposi,in
imbarazzo.
Non
ci eravamo ancora mossi di lì,ma in qualche modo lo trovai
quasi un
gesto innocente.
All'improvviso
una serie di immagini confuse mi tornarono alla mente,alla rinfusa.
I
flash confusi del Gala al Casinò Tresor, di Edward che mi
baciava
con passione sul letto,staccandosi poi bruscamente e lasciandomi
lì,sola,con mille dubbi.
L'emozione
che avevo provato nel vederlo,quella sera.
L'attrazione
che mi provocava la sua vicinanza.
Eppure,in
quel momento, non trovai per nulla sbagliato quell'atteggiamento: lo
consideravo come un appiglio,qualcosa a cui aggrapparmi in quel
momento.
L'unica
cosa che mi facesse sentire bene in quel momento era proprio
lì,di
fronte a me,e aspettava solo un gesto per proseguire.
Un
solo,piccolo e semplice gesto.
Uno...
Socchiusi
gli occhi,mentre Jacob si avvicinava lentamente a me.
Due...
Sporsi
la testa in avanti,inspirando
il suo profumo.
Tre...
E,all'improvviso,mi
ritrovai a baciare Jacob Black.
In
effetti la decisione non era stata solo mia.
Era
stata una scelta da parte di entrambi,ci eravamo avvicinati nello
stesso momento e le nostre labbra si erano sfiorate.
D'accordo,forse
il rum che mi aveva portato Jacob aveva aiutato – e anche
parecchio
– a velocizzare le cose,ma la decisione che avevo preso era
stata
mia.
Eppure,in
quel momento,mi resi conto che forse avevo fatto la scelta sbagliata.
E
ora un'unica domanda tamburellava,frenetica,nella mia mente confusa:
dove diavolo mi trovavo? E perché non ricordavo nulla dopo
il bacio?
Aprii
gli occhi,infastidita dalla luce accecante del sole di primo mattino.
Misi
a fuoco la sveglia a forma di mela sul comodino – ero ancora
a casa
mia,grazie al cielo! - e riuscii a distinguere l'ora.
Le
otto del mattino.
…
…
Che??
Aprii
gli occhi di scatto,tirandomi a sedere sul letto e accorgendomi del
terribile cerchio alla testa che mi opprimeva senza alcuna via
d'uscita.
Grazie
mille,rum del cavolo.
La
combinazione “rum e lunga dormita con i capelli e il corpo
quasi
completamente bagnati” non aveva aiutato per niente,ma il
bello
doveva ancora arrivare.
Pensai
al “corpo” perché non avevo
più i vestiti addosso.
Ero
in mutande,e in senso letterale.
Chiusi
gli occhi,mordendomi nervosamente un labbro.
E
voltandomi verso l'altro lato del letto vidi Jacob che dormiva
beatamente accanto a me.
-J-Jake...Jake!
- gridai,in preda al panico.
Porca
miseria. Porca miseria!
-mm...-
mugugnò lui,prima di voltarsi dall'altra parte.
-Jacob!
- gridai,esasperata.
-Bella?
- sussurrò lui,aprendo gli occhi.
Si
mise a sedere accanto a me,ed istintivamente mi tirai su il lenzuolo
per coprire il seno scoperto.
-Jacob,dobbiamo...dobbiamo
parlare. - dissi,con voce tremante.
Mi
sorrise,sfiorandomi il viso con il dorso della mano.
Sentivo
le lacrime pulsare e pronte a scendere: ed ognuna di esse
tagliava,incideva come lame affilate il nome di Edward sul mio viso.
Chiusi
gli occhi.
Ti
prego. Ti prego,ti prego...non lasciarmi anche tu.
-non
preoccuparti,Bella. Non è successo nulla. Tra...noi,intendo.
-
Rimasi
a fissarlo,confusa: niente? Niente niente?
-Jake...-
-avevamo
bevuto un po'...eravamo qui,ci siamo baciati,ma poi...niente. Senti
Bella,io...-
-no.
- dissi,chiudendo gli occhi.
Il
tonfo silenzioso delle lacrime sul lenzuolo risuonò
violentissimo
nella stanza.
Che
sciocca,in fondo ero in mutande: come pretendevo di farlo in quel
modo?
Eppure...mi
sentivo in colpa.
Avevo
fatto del male a Jacob.
-Bella...-
-mi
dispiace,Jake. Mi...mi dispiace davvero. -
-come?
Oh,no! Bella,non hai capito! Io non volevo...ecco...concludere
con
te.- ammise,cercando di essere elegante.
-concludere?
- ripetei io,divertita.
-tu
sei mia amica,Bella. E non so perché,dato che ti conosco da
poco. So
solo che tu...tu sei distrutta,e sei scoppiata a piangere tra le mie
braccia mentre ci baciavamo. Bella,io ti voglio bene. Davvero. Ed
essendo tuo amico devo dirtelo,che stai male. Stai male,e devi fare
qualcosa. -
-Jake...io
non so che fare. Sul serio,sono...svuotata. Completamente. -
-lo
so – disse lui,prendendomi la mano – ma non
preoccuparti,andrà
bene. -
Rimasi
in silenzio,annuendo più a me stessa che a lui.
-colazione?-
chiese lui,alzandosi in piedi.
-e
Charlie? -
-non
si è fatto vedere. Ricordi quanto lavoro ha da fare? -
-per
fortuna...-sussurrai,rossa in volto. - colazione. -
-senti...che
ne dici se usciamo,stasera? Io e te,come amici. Ci andiamo a
divertire,così ti tiri su di morale. -
-ah,si?
- scherzai,rivestendomi sotto le lenzuola.
-certo!
Hai bisogno di risolvere questo problema,no? -
-d'accordo,mi
hai convinto. - risposi,alzandomi in piedi. - dove si va? -
-pensavo
al Twilight...-gridò lui,spuntando dal bagno.
Il
suono della doccia attutì leggermente quel nome,che
arrivò verso di
me come una cascata d'acqua gelata.
Eppure,in
quel momento,sorrisi.
Perché
quel ragazzo meraviglioso aveva capito tutto.
Ed
era stato dannatamente perspicace.
Annuii,e
Jake sorrise.
Grazie.
In
qualche modo,avrei dovuto affrontare ciò che mi
opprimeva,tutto
quello che avevo dentro e che ostacolava la mia felicità.
Dovevo
capire,capire sul serio.
Perché
in quel momento arrivai ad una conclusione: Edward Cullen aveva
qualcosa di diverso dagli altri.
Dagli
altri esseri
umani.
Quando
avevo visto i suoi occhi rosso sangue avevo dato la colpa
all'annebbiamento dato da quella situazione piuttosto intima,o dalle
luce che aveva colpito involontariamente il suo sguardo,ma...
Ma
oramai non potevo estraniarmi dalla realtà,e non potevo
più fuggire
dall'idea che ci fossero troppi dubbi attorno a quella famiglia.
Lo
scroscio dell'acqua della doccia mi diede il tempo necessario per
tenere Jacob lontano il tempo necessario,così afferrai il
portatile
nero sulla scrivania,aprendolo sul letto.
Mi
collegai sul primo motore di ricerca,svogliatamente: non avevo
idee,né supposizioni.
Sapevo
solo che Edward e i Cullen erano troppo belli,troppo perfetti,troppo
pallidi.
E
che non esistevano persone con occhi rossi e luminosi come sangue
fresco.
Scrollai
la testa,battendo nervosamente le mani sulla tastiera: che diavolo
andavo a pensare?
Ero
forse totalmente impazzita?
Sangue
fresco.
Chiusi
il portatile,rabbrividendo.
Jacob
uscì dalla doccia un attimo dopo,con il solito sorriso
sbarazzino a
rallegrarmi.
-allora?
Hai una faccia...che hai fatto? -mi chiese,asciugandosi i capelli.
-niente
– risposi,e un brivido mi attraversò la schiena.
Presi
un bel respiro,e tentando di mascherare un sorriso soddisfacente
accompagnai Jacob al piano di sotto.
Il
Twilight era più bello del solito,quella sera.
C'era
molta gente,e le pareti scure che lo avvolgevano sembravano
più
brillanti del solito.
Mi
accorsi anche che sull'insegna luminosa e avvolgente vi era una mela
rossa,che avevo anche visto al centro dei tavoli perlati: ero stata
talmente presa da Edward da non accorgermi di tutti quei particolari
che rendevano quel locale ancora più strano e peccaminoso.
Jacob
mi strinse la mano,facendomi coraggio: senza accorgermelo avevo
iniziato a tremare.
Le
mani non accennavano a smettere,così tenni stretta la mano
di Jacob
e mi avvicinai a Felix,titubante.
-andrà
bene,rilassati. - mi disse Jake,aumentando la stretta e guidandomi
lungo il buio corridoio dalle pareti color cremisi.
Sorrisi:
in fondo,eravamo lì per divertirci,no?
Strinsi
la sua mano,aumentando il passo.
Welcome
to Las Vegas,baby.
Spazio
note:
Eccomi di nuovo quiii! =) Scusate se sono misteriosamente sparita,ma
non preoccupatevi: non sono stata rapita dagli alieni,sono viva!^^
Purtroppo in questi giorni sono sommersa dai compiti,ed è
per questo ho utilizzato questo momento per aggiornare...almeno prendo
fiato,poi si ritorna in apnea con il secondo quadrimestre O.O
Voi che mi raccontate di bello? Sono curiosa di sapere cosa ne pensate
di questo capitolo! Purtroppo oggi non posso dedicare lo spazio che
vorrei a voi e alle vostre meravigliose recensioni,ma ci tengo comunque
a dire che mi prenderò un pò di tempo per
commentare ogni singola recensione fatta come faccio sempre!
Intanto un enorme ringraziamento a chi ha aggiunto questa storia tra le
preferite/seguite,e ovviamente alle mie fedeli commentatrici! Come
farei senza di voi?
Quindi un ringraziamento speciale a Aurora_Cullen,naog94,MatsuriGil,nanerottola,bigia,Costance_Fry,Samy90,
RenEsmee_Carlie_Cullen e
piccolinainnamora.
Inoltre vorrei
utilizzare questo piccolo angoletto per mandare un messaggino alla
fantastica
luisina,che ultimamente non
è molto presente su Efp a causa degli esami
all'Università e ha perso un pò la voglia di
scrivere perché ultimamente è stata plagiata.
Vorrei solo incoraggiarla a ricominciare e a continuare le sue storie
meravigliose: tesoro,sei un'autrice fantastica oltre che una splendida
persona,e noi ti sosterremo sempre!
Bene,per ora è tutto: ci rivediamo presto...al prossimo
capitolo! ^_^
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 11 *** Secret. ***
Las Vegas
10.
.Secret.
Las
Vegas
xxx
L'atmosfera
era proprio come la ricordavo: la musica sinuosa,ovattata e le luci
soffuse mi riportarono alla mente tanti di quei ricordi che ci volle
un po' per abituarmi di nuovo a quel luogo.
Jacob
ed io rimanemmo qualche secondo sulla soglia,a guardarci intorno:
ovviamente non passarono nemmeno trenta secondi che scoppiai a ridere
come un'idiota per le assurde battute che faceva sulle galline che
ballavano in modo troppo spinto o sulle coppiette sconce e
appartate,così mi rilassai.
Guardando
a sinistra scorsi la figura minuta di Jessica,che parlava attorno ad
uno dei tavoli d'opale con i due ragazzi che mi aveva presentato una
delle prime volte che ero andata lì.
-vieni
– dissi,attraversando un primo gruppo di persone.
Quando
Jessica e Angela mi videro rimasero a bocca aperta per la sorpresa:
-Bella?
Non posso crederci,sei tornata! - gridò Jessica,baciandomi
la
guancia.
-non
ti vediamo da tanto di quel tempo! - proseguì Angela,con un
sorriso.
-scusatemi,non
sono potuta passare per un po' di tempo. Oh,lui è Jacob,un
mio
amico. Jake,loro sono Angela e Jessica. -
-ciao,ragazze.
- salutò Jacob,con un cenno della mano.
-rimanete
a bere qualcosa con noi? Fra poco arrivano anche Lauren e le
altre...- mi disse Angela,alzandosi in piedi.
-d'accordo,ma
prima Bella dovrà ballare con me. -
-c-come?!
- mi voltai di scatto,verso Jacob che ancora sorrideva –
Jake,starai scherzando...-
-perché?
-
-perché
non so ballare! -
-andiamo,Bella...-Jessica
mi spronò,avvicinandomi alla folla – non dirmi che
con tutte le
volte che sei venuta qui non hai ballato! -
Arrossii,pensando
a ciò che avevo fatto al Twilight invece di ballare.
Jacob
non aspettò la mia risposta,e invece di assecondarmi mi
prese per
mano trascinandomi nella folla.
Mi
lasciai trasportare da lui,che si muoveva davvero bene: io mi
limitavo a sbuffare di tanto in tanto e a ridere dei suoi tentativi
di invogliarmi a muovermi.
-sei
pessima,Bella! - mi gridò all'orecchio,scherzando.
-oh,scusami
tanto, “Nureyev”...-risposi,ridacchiando.
In
quel momento una mano si posò sulla mia spalla.
Mi
voltai di scatto – pronta ad una bella scazzottata
– e per poco
non smisi di respirare.
-Bella.
-
Non
potevo più muovermi. Non ne avevo la forza.
-cosa...cosa
vuoi? - sibilai,senza dare importanza al fatto che probabilmente le
mie parole non erano arrivate alle sue orecchie – cosa vuoi
da
me,Edward? -
Edward
era ancora più bello di come lo ricordavo: forse la distanza
lo
aveva reso ancora più perfetto ai miei occhi?
-devo
solo parlarti. - mi rispose,cercando il mio sguardo.
La
stretta al braccio che sentii fu,inaspettatamente,quella di Jacob: mi
stava forse invitando ad accettare?
Sbuffai,voltandomi
verso Jacob,e con un bacio sulla guancia mi allontanai da
lui,superando Edward e dirigendomi a passo svelto verso il
privè.
Entrai,scalpitando,e
infuriata mi voltai di nuovo verso di lui.
-cosa
c'è? - chiesi,irritata.
-mi
dispiace,Bella. Per quello che hai visto. -
Lo
guardai,allibita: il playboy Edward Cullen stava...chiedendo il mio
perdono?
-cosa
vuoi da me,Edward...- sussurrai,senza comprendere.
-voglio
che mi perdoni. Ti
prego.
-
Jacob
tornò al tavolo delle ragazze,sperando di rimediare qualcosa
da
bere: non era completamente tranquillo per la situazione in cui si
trovava Bella,ma avrebbe tenuto gli occhi aperti.
-ehi,Jacob.
- Jessica gli offrì un bicchiere ricolmo di una bevanda
densa e
azzurrognola,sorridendo – ti presento le altre. -
-le
altre? - chiese lui,aggrottando la fronte.
Jessica
rise in modo frivolo,muovendo i fluenti capelli scuri.
Al
tavolo erano sedute altre due ragazze e un ragazzo: la prima era
bionda e slanciata,dalla pelle chiara,ed era affiancata da un ragazzo
che stava ridacchiando insieme ad Angela,probabilmente a causa del
troppo alcool che gli aveva dato alla testa.
Ma
colei che attirò la sua attenzione fu l'ultima ragazza,una
vera
bellezza dai morbidi boccoli castani e dagli occhi color cioccolato:
aveva un sorriso meraviglioso e un fisico perfetto,stretto in un
abitino rosso magenta.
-oh...-sussurrò
Jessica,vedendo che il ragazzo continuava a fissare l'amica. - Jacob?
-
Il
ragazzo chiuse gli occhi,per poi riaprirli rapidamente.
-oh,scusatemi,ero
sovrappensiero – si scusò,allungando la mano
– piacere,io sono
Jake. -
La
ragazza accanto a Jessica gli sorrise,rispondendo al saluto con una
stretta di mano delicata.
Jacob
non capì più nulla,ammaliato dalla sua bellezza.
-ciao,io
sono Renesmee. -
-Edward...-sussurrai,vedendolo
avvicinarsi.
-ho
cercato di...di fingere. Fingere che fossi sotto il mio
controllo,totalmente assuefatta dalla mia presenza...ma era tutto
inutile. La verità è che sono io,a cercarti. Io
ad osservarti,a
cercare di leggerti. Sono io a desiderarti,Bella
Swan. -
-certo.
- risposi,cercando di non mostrare i primi segni di cedimento davanti
a quella confessione così dolce e sincera – Edward
Cullen che si
comporta così...e come faccio a crederti? Come faccio dopo
che ti ho
visto con i miei occhi? -
Sapevamo
entrambi a cosa mi stavo riferendo: quando l'avevo visto tra le
braccia di quella bionda da urlo avevo provato tanta di quella rabbia
da poter distruggere l'intera Las Vegas.
Eppure
– ma questo continuavo a negarlo – in mezzo a tutta
quella rabbia
c'era anche tanta,troppa gelosia.
-non
è come pensi. - rispose lui,incrociando il mio sguardo.
-ah,no?
- risposi,senza parole – e allora cosa dovrei pensare? -
-non
lo so. Io non so...cosa pensi. - disse,e in quel momento la sua
risposta mi incuriosì.
Più
che altro,mi soffermai sul tono in cui pronunciò quelle
parole:
certo che non sapeva cosa pensavo,mi aveva davvero preso alla
lettera? Non poteva leggermi nella mente!
Non
puoi...vero?
Edward
mi fissò,cercando forse di dirmi qualcosa con lo sguardo
dorato.
Dorato?
-i
tuoi...i tuoi occhi...-notai,iniziando a temere di essere pazza.
Gli
occhi rossi di cui tanto avevo sospettato avevano improvvisamente
cambiato colore: come era potuto accadere?
-dimmi
cosa pensi. Bella,ti prego: dimmi a cosa stai pensando. -
proseguì
lui,terribilmente vicino.
-io...io
non lo so,non lo so cosa devo pensare! - gridai,sentendo le lacrime
battere sulle palpebre come gocce brucianti.
Stavo
impazzendo.
Non
ce la facevo più.
-Edward...-
sussurrai,sedendomi sul divano e affondando la testa tra le mani
–
ti prego,dimmi...dimmi cosa
sei. -
La
risposta a quella domanda avrebbe confermato le mie teorie?
Già
aspettavo la risata fragorosa di Edward per quelle assurde
supposizioni,ma questa non arrivò.
Semplicemente,Edward
rimase in silenzio,mentre la musica all'esterno faceva rimbombare le
pareti.
E
in quel momento capii che le mie assurde supposizioni da film horror
erano del tutto fondate.
-a
quanto pare non manchi di immaginazione. - sussurrò
lui,squadrandomi
con uno sguardo intenso: era nuovo,diverso.
Terrificante.
Come
un predatore che si avvicina lentamente alla sua preda,pregustando il
momento tanto atteso.
Alzai
lo sguardo verso di lui,e in quel momento mi resi conto di tutti i
particolari che mi erano sfuggiti: la pelle marmorea e
pallida,l'incredibile bellezza e l'attrazione che tutti i Cullen
riscontravano nelle loro vittime.
Si,vittime.
-Edward.
- dissi,con voce ferma – io non so a cosa credere. Spiegami.
-
Ero
decisa,non volevo abbassare lo sguardo – o almeno ci stavo
provando,data la grande intensità dei suoi occhi.
-Edward...-
una voce frivola e starnazzante mi arrivò alle
orecchie,costringendomi a voltare lo sguardo: una bellissima ragazza
dai folti riccioli scuri si avvicinò ad Edward entrando
improvvisamente nel privé con un bicchiere in mano.
Traballava
e ridacchiava in modo davvero fastidioso,ubriaca com'era avrebbe
potuto rischiare il collasso da un momento all'altro.
-vuoi
davvero sapere cosa sono? - mi chiese lui,sprezzante. - allora sta' a
guardare. -
Non
feci neanche in tempo ad incrociare lo sguardo della sgualdrina che
quest'ultima si voltò nuovamente verso Edward,cadendo tra le
sue
braccia.
-vieni,tesoro...vieni
da me. -
Era
come ipnotizzata dalle sue parole,il mix di Edward e alcol era
fatale.
-si...arrivo.
Edward,ti amo...- sussurrava lei,inconsapevole,sotto la sua morsa
ferrea.
Accadde
tutto in un lampo.
In
pochi secondi i denti di Edward affondarono nel collo pallido e
liscio della ragazza,che emise un gemito leggero per poi cadere in un
sonno profondo a causa del binomio sbronza da vodka/ morso del
principe azzurro dissanguatore.
Urlai,ma
il mio grido fu attutito dalla musica frenetica.
Edward
era un vampiro.
E
ancora non riuscivo a credere a ciò che stavo vedendo.
-soddisfatta,ora?
- mi disse lui,facendo cadere la ragazzina per terra.
Notai
che non era minimamente sporca di sangue,ma due piccoli fori sul
collo – appena accennati,forse era ancora in tempo per essere
salvata? - mostravano il morso appariscente.
Mi
tappai le labbra con la mano,per evitare di urlare.
Ero...spaventata,spaventata
a morte.
Ma
in qualche modo – benché cercassi di negarlo
– terribilmente
attratta
da lui.
-sono
un mostro,un assassino. Sono un predatore feroce,e tu sei in
pericolo. - sibilò lui,gli occhi di nuovo neri come la pece.
Sentivo
le gambe molli,come prima di un calo di zuccheri o uno
svenimento,sudavo freddo e sapevo di essere bianca come uno straccio.
-scappa,Bella.
Scappa finché sei in tempo. - sussurrò poi,mentre
la ragazzina ai
suoi piedi si muoveva lentamente,in preda al sonno profondo
post-sbronza.
Chiusi
gli occhi,reprimendo le lacrime che non dovevano scendere,almeno non
di nuovo.
Uscii
dal privé in preda agli spasmi,sommersa dalle persone che
continuavano a ballare.
Mi
avevano ingannato,tutti quanti.
Guardai
verso il piccolo privé extra-lusso che troneggiava dall'alto
su
tutti,occupato come al solito dai Cullen.
Erano
lì,ed erano tutti degli impostori.
Improvvisamente
lo sguardo penetrante e dorato di Alice mi attraversò come
una
scarica elettrica: nonostante fossimo così lontane,la sentii
proprio
accanto a me.
E
in quel momento capii che stavo facendo un errore: stavo
scappando,come al solito.
Scappando
da tutto,come ero solita fare quando non volevo affrontare i
problemi.
Sostenni
il suo sguardo,mentre le lacrime continuavano a scendere sul mio
volto oscurato dalle luci soffuse.
Presi
un bel respiro,e distolsi lo sguardo.
In
fondo non potevo controllare il mio cuore,e sapevo che qualsiasi cosa
avessi fatto – rinchiudermi in casa senza uscire,fare un
bagno
purificatore a mezzanotte,baciare Jacob Black – non avrei mai
potuto cambiare rotta.
-io
non ho paura di te. Tu non mi farai del male. - esordii,rientrando
nel privé.
Edward
alzò lo sguardo: era seduto sul divanetto cremisi come una
stata di
cera,fissando il pavimento.
E
di sicuro,quando mi vide rientrare,la sorpresa fu vivida e visibile
nei suoi occhi,come una luce che all'improvviso aveva accecato il suo
sguardo di nuovo dorato.
-io
non ho paura di te. - ripetei,sotto il suo sguardo impietrito.
Per
la prima volta,forse,riuscii a sembrare più sicura di lui.
Spazio
note:
Eccomi quiiii! Avete visto quanto sono stata veloce? ^^ Sembra
strano,ma non potevo farvi attendere oltre,anche perché ho
una bellissima notizia per voi! Ricordate quando vi ho chiesto di
scegliere tra le parole "scambio" e "moto"?
Alla fine è risultato che la parola che attirava di
più era "scambio"...bene,avevo fatto quel sondaggio
perché avevo due storie in cantiere e non sapevo qualche
pubblicare per prima,ma dopo la vostra preferenza non ho saputo
attendere oltre.
HO PUBBLICATO LA MIA STORIA! =) Sono tanto orgogliosa,e spero che
andiate a leggerla!
Si intitola "In her shoes"
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=466841<--- potete
trovarla cliccando sul link) e spero vi piaccia!
Bene,adesso passiamo a questa storia: alla fine Edward si è
deciso a rivelare un'anticchia del suo segreto,e Bella (che non ha
alcun senso del pericolo,come suo solito xD) non si è tirata
indietro.
Spero che commentiate in molti,mi fa sempre piacere leggere i vostri
commenti!
E ora passiamo alle risposte!
naog94: "Perplesso"? Mm,diciamo che
questo capitolo è proprio incasinato,tu sei stata elegante!
xD comunque spero che il tuo cervellino malefico sia meno confuso con
questo capitolo...voglio sapere le tue teorie,tesoro! Un bacio! ^^
nanerottola: ehiiii! Ti è
piaciuto il capitolo? Non preoccuparti,Jacob è un uomo
elegante,non usa ne parole troppsconce ne si approfitta di ragazze
ubriache e appena uscite da una piscina...è un ragazzo
serio,lui xD Comunque spero ti sia piaciuto anche questo capitolo,e
spero leggerai la mia nuova storia! Un bacioneee!
bigia: grazie tesorooo!
Lo so che posso contare su di voi,e non sapete quanto mi faccia piacere
sapere che la mia fic è apprezzata^^ Spero che questo nuovo
capitolo ti piaccia e che leggerai la mia nuova storia! Un bacio grande!
Costance_Fry: tesoroooo! Ti
è piaciuto il capitolo? Spero di si,questa volta ho cercato
di rendere Jacob "l'amico della situazione" xD In effetti io sono una
fedelissima pro-Edward,quindi non ho potuto fare a meno di metterlo un
pò nel cantuccio u.u Però in questo capitolo gli
va bene anche a lui,su su! ^^ Aspetto il tuo commento!
samy90: Nooo,ti prego! Non
voglio farti perdere anni di vita,mi senti in colpa! Eheheh,comunque ci
hai azzeccato con la tua "previsione" del commento precedente,Edward
è un pochino geloso xD Aspetto il tuo commento a questo
capitolo! Un baciooo!
RenEsmee_Carlie_Cullen: ahahaha
bé diciamo che non sei l'unica ad odiare le BellaxJacob xD
Insomma,Bella ed Edward sono fatti per stare insieme! Che c'entrano i
lupi,adesso? =_= Comunque non preoccuparti,come vedi qui ha
già fatto la sua bella conquista! Un bacioneee!
blu_ice: Gli alieni non mi hanno
rapita! Oleeee! xD No,l'idea di abbandonare una fic a mezz'aria non mi
piace per niente. Mi darebbe un fastidio terribile leggere una storia e
non vederla finire u.u Spero che questo capitolo ti sia piaciuto,come
vedi ho aggiornato in fretta...perdonata? ^^ Ah,se hai tempo dai
un'occhiata alla mia nuova storia! Un bacione!
See you next week!
LMS*
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Capitolo 12 *** Stay Close,don't go. ***
Las Vegas
11.
.Stay
Close,don't go.
Las
Vegas
xxx
-non
sai quello che dici. -sussurrò Edward sostenendo il mio
sguardo,benché sapessi che quella confessione improvvisa lo
aveva
particolarmente stupito.
Lo
vedevo dai suoi occhi,di nuovo di quel brillante color dorato
che,adesso,risplendeva con una luce particolare.
Come
se si fosse improvvisamente accesa una piccola luce di speranza.
-forse
hai ragione. Sto cercando solo di...capire. - sussurrai,avvicinandomi
a lui con cautela.
-non
dovresti. -
-e
perché?! Perché non dovrei!? - sbottai,tentando
di controllarmi
senza alcun risultato.
La
verità era che nonostante tutto,nonostante Edward fosse il
più
insensibile,strafottente uomo in tutta Las Vegas...non potevo fare a
meno di lui.
-perché
potrei non controllarmi,con te. Il tuo profumo,tutto di te...sei
irresistibile. -
Arrossii.
Questo di certo non me lo aspettavo.
-il
mio profumo è irresistibile? - chiesi,rossa in volto.
Sorrise
della mia reazione,sfiorandomi la guancia con cautela.
-è
come una droga,per me. Non riuscirei a starti lontano nemmeno se
volessi. Ecco perché me ne sono andato così
all'improvviso,quella
sera al Casinò di tuo padre: avevo paura di farti del male.
-
-farmi...non
capisco. - sussurrai,confusa – e le altre donne? Quelle
che...si,insomma...-
-diciamo
che non...mi importava molto della loro incolumità
– mi interruppe
lui,capendo il mio discorso imbarazzato.
Rabbrividii.
-ah
– riuscii a dire,pensando a tutte le donne che Edward si era
portato a letto e che,dal suo discorso,avevo capito si trattassero
solo di vittime della sua sete.
-la
mia famiglia è diversa da me: tutti stanno cercando di
adattarsi
alla dieta vegetariana,a nutrirsi solo di sangue animale. Carlisle ed
Esme si sono già adattati,e per i miei fratelli il percorso
è molto
più semplice grazie alla presenza dei rispettivi compagni.
Credo si
aiutino...con l'amore. - sussurrò,trovando
difficoltà con quella
parola che probabilmente non aveva mai usato prima. - io invece sono
solo,e fino ad ora continuavo a mietere vittime con la scusa del
Twilight. Il sangue umano è molto più dissetante
di quello
animale,e l'idea di essere solo un mostro non mi spaventava. -
Ascoltavo
quelle parole con timore e attrazione allo stesso tempo: sembrava il
copione di un film horror o di un libro di Poe,con l'unica eccezione
che era tutto stranamente,sorprendentemente vero.
-è
per questo che i tuoi occhi cambiano colore? - chiesi,guardandolo
intensamente.
Ricambiò
lo sguardo,e ci trovammo a pochi centimetri l'uno dall'altra senza
neanche accorgercene.
-quando
ci nutriamo di sangue umano ci avviciniamo molto di più agli
animali,i nostri occhi sono rossi come il sangue e crescono di
intensità con l'astinenza. Gli occhi dei vegetariani sono
dorati,o
neri,nel caso in cui non si vada a caccia per molto tempo. -
Mi
soffermai sull'oro liquido dei suoi occhi,cercando quasi di leggere
ciò che il suo sguardo tentava di dirmi.
-i
tuoi occhi sono dorati...questo vuol dire che...-
-da
quando mi hai visto con quella ragazza,qualche settimana fa...non ho
più avvicinato una donna. Andavo a caccia con i miei
fratelli o da
solo,bevevo sangue animale. -
Edward
si avvicinò al mio viso,e il suo respiro freddo mi
colpì come un
vortice impetuoso.
-non
volevo nessun'altra donna che non fosse quella per cui bere sangue
umano era diventata una condizione mostruosa. Non volevo nessuna al
di fuori di te. -
Sussultai,e
il mio cuore mancò un battito: sul serio Edward Cullen stava
dicendo
quelle cose a me?
A
Bella Swan?
-Edward...sul
serio? -
D'accordo,avevo
preparato una risposta molto più decente di un semplice
“sul
serio”: ma in quel momento la mia testa era totalmente
assuefatta
dalle sue parole.
-sul
serio – rispose lui,ridendo dopo tanto tempo.
Da
quanto non lo sentivo.
Mi
era mancato! Dannazione,mi era dannatamente mancato!
-non
credevo fossi così sentimentale...-sussurrai,cercando di
stuzzicarlo.
-non
preoccuparti,dolcezza...posso sempre rimediare...- mi rispose,facendo
uscire l'Edward Cullen strafottente e così tremendamente
dolce nella
sua impertinenza di cui mi ero...
...Innamorata.
Edward
mi aveva detto talmente tante cose al di fuori del mondo crudele e
reale in cui vivevo che avevo paura di dimenticare tutto e svegliarmi
di nuovo nel mio letto una volta uscita da quel maledetto
privé.
Sapevo
di non poter rimanere in eterno,ma nonostante tutto ora sapevo di
potermi fidare.
Arrivai
di fronte a casa con il sorriso sulle labbra,consapevole che il
giorno dopo sarei riuscita a tornare lì senza preoccupazioni.
Una
volta uscita dal Twilight avevo intravisto Jacob con una ragazza
davvero molto carina,e mi era sembrato davvero doveroso andarmene per
lasciarli soli.
In
fondo glielo dovevo.
In
quel momento il trillo del cellulare mi ridestò dalla calma
improvvisa che mi aveva completamente avvolta durante il tragitto.
Era
un messaggio di Jake,e già sospettavo cosa poteva esserci
scritto.
Perché
non mi hai avvisato?
Potevo
accompagnarti a casa...
J.
Sbadigliai,e
digitai velocemente la risposta prima di riporre il telefonino nella
pochette nera.
Non
credo,eri in compagnia di una bella
sventola
e non volevo di certo
rubarti
la scena...
Devi
raccontarmi qualcosa?
Bells.
La
risposta di Jacob arrivò solo più tardi,quando
ero già entrata in
casa e salita al piano di sopra.
Touche...ci
risentiamo domani.
Credo
proprio di doverti raccontare
qualcosa...
Buonanotte,Bells.
Jake.
Sorrisi,e
spegnendo il telefono mi sciacquai il viso e mi lavai i
denti,ravvivandomi i capelli con una spazzolata veloce.
Uscii
dal bagno,ma una volta entrata in camera mi resi conto che
probabilmente stavo già dormendo.
Perché
se fossi stata sveglia non avrei visto qualcuno sul mio letto.
Ops,dovetti
correggermi.
Perché
se fossi stata sveglia non avrei visto Edward guardarmi con malizia
sul mio letto.
-che
ci fai qui? - chiesi,passandomi un mano fra i capelli con evidente
imbarazzo e tentando di riepilogare tutte le mie azioni fino a quel
momento per controllare se avessi dimenticato qualcosa di importante.
Come
ad esempio di essere in mutande o di avere un pigiama strambo.
Fortunatamente
lo scambio di messaggi con Jacob aveva rallentato le mie azioni,e non
avevo avuto il tempo di svestirmi.
Dovrei
fare una statua a quel ragazzo. Si,gli devo una cena.
-che
ci fai qui? - chiesi di nuovo,sorpresa.
-sono
venuto a trovarti...non sei contenta? - disse lui,sorridendo della
mia espressione.
-non
conosci il concetto di privacy?
-
-e
tu quello di
gentilezza?
-
-e...-
mi fermai,senza sapere cosa dire – come hai fatto ad entrare?
-
-dalla
finestra. - disse,come se la risposta fosse ovvia.
-ah,giusto.
- commentai,stando al suo gioco – come ho fatto a non
pensarci
prima! -
-ti
ho disturbato? -
-no!
- dannazione,il mio tempo di reazione era davvero minimo. Rimasi
sconvolta accorgendomi di quanto avessi bisogno di lui –
ehm,cioè...n-no...-
Rise,alzandosi
dal letto per avvicinarsi a me.
-no?
Perché se devi cambiarti posso aspettare...-mi
sussurrò,vicinissimo
– non ti preoccupare,guardo ma non tocco.-
Risi.
-che
scemo...- sbuffai,allontanandomi di qualche passo per evitare di
collassare in quel momento delicato.
-in
realtà volevo farti conoscere la mia famiglia –
disse alla
fine,sfiorandomi i capelli.
-ora?
Alle tre di notte? - chiesi,con una rapida occhiata alla sveglia a
forma di mela.
-noi
non dormiamo mai. - sussurrò lui,con malizia.
-ma
io si – dissi,mordendomi un labbro.
-se
vuoi posso dormire con te,non c'è problema. -
disse,ridacchiando.
-ci
hai provato,Cullen. E comunque...- guardai fuori dalla
finestra,sorridendo – mi piacerebbe conoscere la tua
famiglia. -
-perfetto.
- disse lui,ma non feci in tempo a rendermi conto di ciò che
stava
accadendo che Edward mi aveva già preso sulle sue spalle.
E
in quel momento,quando saltammo fuori dalla finestra e ci ritrovammo
sul tetto di casa con tutta Las Vegas ai nostri piedi, mi resi conto
di cosa volesse veramente dire essere un vampiro.
E
ora ne dovrai conoscere una famiglia intera...Buona Fortuna,Bella!
-si
parte – sussurrò Edward,ed io mi strinsi a lui.
E
in pochi attimi ci ritrovammo di nuovo in volo.
Quando
mi ritrovai davanti alla maestosa villa dei Cullen non avevo idea di
quanto una famiglia di vampiri potesse arricchirsi con il passare dei
secoli.
Adesso,vedendo
quella magnifica villa in perfetto stile Las Vegas/ California/
Beverly Hills/ Orange County ( mi vennero in mente tutte le possibili
serie adolescenziali dall'ambientazione simile) con la solita aura
ovattata e misteriosa che la rendeva ancora più esclusiva,ne
ebbi
una vaga idea.
-è...-
non riuscii a concludere la frase,ed Edward capì
perfettamente.
Rise,e
passandomi un braccio attorno alle spalle mi condusse attraverso
l'entrata maestosa,fino a quando il debole suono che avevo sentito al
cancello – un rimbombo lontano,indefinibile – si
fece sempre più
vicino,fino a che non capii che si trattava di musica proveniente
proprio da Villa Cullen.
-e
se non dovessi piacergli? - chiesi,a metà strada,presa dal
panico di
incontrare altri essere perfetti.
-non
essere stupida,Bella. - disse lui,come se la mia paranoia fosse solo
una sciocchezza – rilassati. -
Arrivammo
davanti alla porta di casa,attraverso un ampio porticato di colonne
di marmo bianco in stile classico,illuminato da tante piccole lucine
allineate.
-e
come faccio a rilassarmi? - chiesi,con un tremito: non mi spaventava
l'idea di essere circondata da vampiri,ma di non andare a genio a
quella famiglia di divinità immortali sotto cui mi sarei
sicuramente
sentita inferiore.
Edward
mi prese per le spalle,fissandomi con lo sguardo dorato.
Gli
occhi si ridussero a due fessure dorate e luminose,anche in quella
notte ovattata e buia.
Si
chinò verso di me,prendendomi di sorpresa.
Assaporai
il suo bacio sulle mie labbra,e questo mi diede la forza necessaria
per affrontare la famiglia perfetta.
-va
meglio,ora? - disse,e il suo braccio si posò intorno ai miei
fianchi.
Era
il primo,vero gesto di assoluta dolcezza che riconoscevo in lui: lo
scudo che si era creato intorno aveva,per un attimo,abbassato le sue
difese.
Sorrisi,annuendo.
-andiamo.
-
Spazio
note:
Eccomi di nuovo qui,bella gente! Allora,che ne pensate di questo
capitolo? Vi è piaciuto? Diciamo che è un
pò più "zuccheroso" del solito,ma non vi ci
abituate troppo! xD
Vi informo di nuovo che ho pubblicato una nuova storia,ma non sta
avendo molto successo a quanto vedo ^_^" e vabé,ne ho molte
altre in cantiere da proporre,spero che prima o poi riuscirò
a pubblicarle tutte =)
Nel frattempo ringrazio di cuore chi ha aggiunto la
storia alle preferite/seguite e chi ha commentato! Un grazie speciale a
RenEsmee_Carlie_Cullen,Aurora_Cullen,yle_cullen,samy90,Carly_31,
_alice cullenzina_,bigia,naog94 e Costance_Fry.
siete
incredibili,ragazze! vi ringrazio davvero per le bellissime recensioni
che mi lasciate,mi invogliate davvero a scrivere e a concludere le mie
storie! Guarda qui,adesso mi commuovo pure ^ /// ^
Piccolo
appunto: il titolo del capitolo è,in realtà,il
titolo di una bellissima canzone dei Secondhand Serenade: consiglio a
tutti voi di ascoltarla,è una canzone davvero fantastica!
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 13 *** Swimming pool. ***
Las Vegas
12.
.Swimming
pool.
Las
Vegas
xxx
Quando
entrammo mi ritrovai di fronte ad un gigantesco salone dagli alti
soffitti e dal parquet di legno chiaro e dai colori caldi:
l'arredamento moderno mi fece dimenticare la mia idea di bare e
lapidi,e in quel momento riuscii a rilassarmi.
Notai
che,nonostante fosse tutto illuminato,il salotto era vuoto,mentre
dall'esterno proveniva la stessa musica pulsante e sinuosa che avevo
sentito al Twilight.
-ehi,tesoro!
- una voce dolcissima e affettuosa arrivò dalla cima delle
scale,e
finalmente intravidi la perfetta e longilinea figura di Esme Cullen
che ci guardava con i magnifici occhi dorati,lasciando ondeggiare i
morbidi capelli color caramello sull'elegante abito a tubino color
blu elettrico che la mostrava ancora più bella di quanto non
fosse
già.
Nonostante
in quella famiglia fosse lei la figura materna era molto giovane e
vitale.
Esme
fu seguita da Carlisle,che mi accolse in casa sua con un sorriso
smagliante da modello.
-benvenuta,Bella.
- mi disse,avvicinandosi.
-noi
andiamo,ragazzi. Ci vediamo dopo – disse Esme,con un'occhiata
eloquente verso Edward – fate i bravi -
-non
preoccuparti – rispose Edward,come un bambino educato.
Quell'atteggiamento
verso la madre mi fece sorridere.
-ci
vediamo dopo – concluse Carlisle,e la coppia sparì
in un secondo
Edward
li osservò andare via,poi tornò a me e mi
condusse attraverso la
grande parete a vetri che dava sull'enorme piscina illuminata dalle
luci al suo interno,che le davano un'atmosfera quasi magica.
Il
resto era illuminato solo da alcune candele che emanavano un
buonissimo profumo di fiori e miele disposte agli angoli della
piscina e in ogni punto possibile per creare l'atmosfera.
Intravidi
la maestosa figura di Emmett dall'altra parte della piscina,seduto
affianco alla bellissima Rosalie su un divano in vimini e stoffa
bianca.
-Bella!
Sei arrivata,finalmente! - la squillante vocina di Alice mi prese do
sorpresa in quell'atmosfera così ovattata e surreale:
indossava un
abitino attillato di paillettes dorate che le scendeva perfettamente
sui fianchi morbidi e lisci come marmo,ed era accompagnata da
Jasper,quello che a quanto avevo capito doveva essere il suo
compagno.
-sono
così felice di rivederti,honey...-
proseguì lei,sorridendomi.
-anche
io,Alice. - dissi,sincera.
In
effetti non avevo mai pensato seriamente al rapporto che si stava
creando tra quel piccolo folletto e me,ma dopo qualche giorno
cominciavo a sentire la sua assenza.
Ma
che mi stava succedendo?
-oh,lui
è Jasper. Gli ho parlato tanto di te. - concluse lei,e vidi
avanzare il supermodello biondo che,con un sorriso,mi porse la mano.
-piacere
di conoscerti,Bella. -
-a
quanto pare ti sei adattata subito alle notti di Las Vegas,eh? -
squittì Alice,riferendosi all'ora che,di certo,per un
qualsiasi
umano non sarebbe stata l'ora di un party in piscina.
-diciamo
che ho avuto gli stimoli giusti...- risposi,con un'occhiata eloquente
verso Edward che continuava a cingermi i fianchi con la mano fredda.
Alice
mi prese per mano,e dirigendosi verso l'altro lato della piscina si
avvicinò ai due fratelli seduti sul divano,che mi
osservavano da
lontano parlottando fra loro.
-Bella,loro
sono Rosalie ed Emmett. - trillò Alice,con un gesto della
mano.
-ehi,Bella!
- Emmett si alzò,abbracciandomi. Fu come stringere una
montagna,o un
grande orsacchiotto di peluche. - benvenuta dai Cullen! Ehi,Edward!
E' proprio una sventola! -
La
sonora gomitata di Rosalie rimbombò sul corpo di marmo del
ragazzo,che si scusò subito stampandole un bacio sulle
labbra
scarlatte.
-non
farci caso,di solito non è così...a volte
è anche peggio. -
proseguì la bionda,con un sorrisetto – io sono
Rosalie. -
Non
feci neppure in tempo a rispondere a quell'accoglienza così
strana e
allo stesso modo così calorosa che Alice mi
trascinò poco lontano
da lì,mantenendosi a bordo piscina.
-allora?
Che ti avevo detto? - sussurrò,ridacchiando come una bambina.
Sorrisi.
-tu
non mi hai detto niente,Alice. E' questo il problema. -
risposi,scuotendo la testa.
-lo
so,ma in realtà non era nei piani rivelarti...tutto. -
ammise,sedendosi sul bordo della piscina.
Mi
accorsi che era scalza solo quando immerse i piedi in acqua: aveva
un'aria così eterea che non avevo il coraggio di avvicinarmi
e
rovinare quella magnifica scena.
Mi
sedetti lentamente stando attenta a non bagnare la minigonna nera in
stoffa leggera,e togliendomi le ballerine in vernice scura immersi i
piedi nell'acqua.
-non
era nei piani? - chiesi,guardando la superficie dell'acqua formare
tanti cerchi concentrici intorno alle mie gambe.
-gli
umani non devono sapere della nostra natura. Edward però non
aveva
alternativa. Abbiamo provato a fermarlo,ma lui non voleva proprio
ragionare. -
-sul
serio? - chiesi,con una punta di sorpresa e soddisfazione.
-si.
- rispose lei,con uno sguardo che diceva tutto – non credevo
fosse
possibile,ma ci tiene davvero a te. -
-grazie
per quello che mi hai detto,Alice – dissi,incrociando il suo
sguardo – anche se non ho ancora capito la storia degli
anagrammi...-
-immagino
che Edward non ti abbia detto delle nostre doti speciali. -
-doti
speciali? - chiesi,sconvolta. Come aveva potuto nascondermi una cosa
simile?
-si,quasi
tutti i vampiri hanno un potere diverso e più intenso
rispetto agli
altri. Io vedo nel futuro,ad esempio. Ed Edward legge nel pensiero:
per evitare che scoprisse le mie “scappatelle” a
casa tua dovevo
pensare a tutt'altro,in modo che non riuscisse a scoprire i miei
pensieri. -
-legge...oh,mio
dio! - mi voltai,e vidi Edward che mi fissava con un sorrisetto
compiaciuto.
Era
un dramma! Probabilmente aveva sentito tutti i miei pensieri
più
intimi,anche quelli...
...su
di lui.
Non
era un dramma: era l'apocalisse!
-non
preoccuparti – si affrettò a dire lei,sorridendo
– non riesce a
leggere nella tua testa. E' come...se tu fossi protetta. -
Un
sospiro di sollievo mmi uscì dalle labbra,con la conseguente
reazione di Alice,che scoppiò a ridere davanti a me.
Rosalie
affiancò Alice,affondando le lunghissime gambe di marmo
nell'acqua
celeste,splendida nel suo vestito rosso cremisi che la rendeva ancora
più sexy e impeccabile.
-ehi,la
tua reazione vuole forse dire che hai dei pensieri nascosti? - mi
domandò Alice,maliziosa.
Avvampai:
- smettila! N-non è il luogo adatto per parlare di queste
cose! -
Edward
mi guardava,da lontano,e sorrideva: chissà a cosa stava
pensando,in
quel momento.
Mi
si avvicinò solo quando iniziai a dare i primi segni di
cedimento,tentando senza speranza di mantenere gli occhi aperti e di
combattere il sonno.
Mi
separai dall'acqua rinfrescante,e in pochi minuti fui di nuovo pronta
a tornare a casa.
Edward
mi affiancò con il solito sguardo scrutatore di cui non
capivo il
fine.
-allora
ci vediamo domani,Bella! - gridò Emmett con la sua voce da
orso,salutandomi con un gesto della mano che,nonostante la sua
imponente stazza,risultava così aggraziato da sembrare
impossibile
per quella massa di muscoli.
Alice
continuava a guardarmi insistentemente con il solito risolino di chi
ha in mente qualcosa di estremamente ingegnoso,ma ignoravo nonostante
tutti gli sforzi cosa diavolo stesse progettando.
La
stretta salda di Edward mi fece dimenticare tutte quelle paranoie,e
in pochi minuti ci ritrovammo di nuovo nel portico buio.
-è
andata bene,no? - disse,fermandosi accanto alla colonna bianca.
-per
fortuna...mi piace la tua famiglia,sai? - risposi,sincera.
La
mia era sempre stata una famiglia molto incasinata: Reneé
era sempre
super esaltata per Phil e tutto ciò che lo riguardava,mentre
Charlie
– nonostante fosse un padre fichissimo di Las
Vegas,circondato da
soldi e donne – non era stato particolarmente presente nella
mia
vita.
Bé,non
fino a quel momento.
Edward
mi fissava con quel sorriso sghembo e malizioso,e rendendomi conto di
essere stata circa cinque minuti completamente assorta nei miei
pensieri tentai di rimediare.
-a
cosa pensi? - mi chiese,prima che potessi aggravare ulteriormente la
situazione.
-oh...scusa,mi
capita spesso di imbambolarmi in questo modo...- ammisi,arrossendo.
-sei
bella quando sogni. Anche quando dormi,sembri...serena. Tranquilla. -
-mi
osservi mentre dormo? - chiesi,aggrottando la fronte.
-si,è
rilassante. - rispose lui,giocando con i miei capelli.
-ehi,che
fine ha fatto lo sfrontato Edward Cullen? - chiesi,stuzzicandolo.
-credo...che
abbia momentaneamente abbassato le difese. -ammise lui,seriamente.
L'oro
liquido dei suoi occhi si fuse momentaneamente con i miei,mandandomi
in tilt.
-non
preoccuparti,ti difendo io. - sussurrai,arrossendo: perché
benché
mi fossi proposta di non farmi ingannare dagli uomini,non potevo fare
a meno di stare lontana da lui neanche per un attimo.
Mi
avvicinai,alzandomi sulle punte dei piedi,ma non feci in tempo a
sollevarmi che Edward si abbassò velocemente verso di
me,stringendomi a se con le braccia forti strette nella giacca di
pelle.
Nessuno
ci vide,in quel momento: persino io,nel buio del portico,riuscivo a
vederlo a malapena grazie alle tante lucine calde che ci circondavano
come piccole lucciole in movimento.
Sorrisi
sulle sue labbra,sicura che avesse capito.
-torniamo
a casa – mi disse,mordendomi il labbro in un gesto molto
“strafottente”.
-mm,interessante.
- dissi,cercando di stare al suo gioco.
Ma
non avevo bisogno di fingere.
Nel
suo gioco ci ero caduta già da un pezzo,e nonostante i dadi
fossero
stati spesso in mio sfavore, marciavo a grandi passi verso la mia
meta.
O,probabilmente,ci
ero già arrivata da un pezzo senza accorgermene.
Il
trillo fastidioso della sveglia a forma di mela mi fece capire che
nonostante fossero le undici e mezza di mattina non avevo dormito
abbastanza per recuperare le ore di sonno della sera precedente.
Un
momento...
Solo
quando mi decisi ad aprire gli occhi e – connettendo due
neuroni –
mi ricordai di non aver messo alcuna sveglia,mi resi conto che c'era
decisamente qualcosa che non andava.
Aprii
gli occhi,focalizzando una figura davanti a me che non indicava nulla
di buono.
-sveglia,Bella.
Abbiamo da fare! - squillò la misteriosa figura con una voce
che mi
arrivò ancora troppo lontana,ingabbiata dal sonno.
-c-che?
- mugugnai,con voce impastata.
Solo
quando misi a fuoco gli stretti jeans chiari e il vestitino blu mare
che copriva i fianchi e le braccia marmoree,i capelli corvini e
sbarazzini e il sorriso smagliante capii che stava accadendo qualcosa
di strano.
-Alice?
- mugugnai,confusa.
-bene,il
fatto che mi hai riconosciuta conferma che sei abbastanza sveglia da
camminare. - detto questo mi lanciò sul letto un paio di
jeans e la
prima maglietta che aveva trovato nel mio armadio e scostò
le
coperte dal mio corpo.
D'accordo,probabilmente
non avrei mai vinto in un confronto testa a testa con lei.
Mi
misi a sedere,cercando di recuperare lucidità: no,avevo
decisamente
troppo sonno.
-non
preoccuparti,dormirai durante il trattamento... - mi
sussurrò
Alice,felice come una bambina in un negozio di giocattoli.
-trattamento?
- chiesi,ravvivando i capelli con la mano – che trattamento? -
-stasera
dovrai venire al Twilight,no? - mi rispose lei,arricciando le labbra
rosee – bé,affidati a me: sarai da urlo! -
Spazio
note:
E il premio per la ritardataria dell'anno va a...me! Lo so,lo so,lo
sooo! sono in un ritardo quasi imbarazzante,ma purtroppo in queste
settimane sono sommersa dallo studio,la maturità si avvicina
e con essa anche la mia terribile ansia! ç_ç
Comunque non è una giustificazione sufficiente,quindi siete
libere di rincorrermi con un martello gigante * stile Rossana,per
intenderci xD*
Allora,per prima cosa voglio assolutamente sapere come state,cosa mi
raccontate e se mi odiate per non aver aggiornato,è da
tantissimo che non accendo il pc xD
Come seconda cosa...che ne pensate di questo capitolo? Lo
so,è un pò corto,ma provvederò ad
aggiornare nuovamente e il prima possibile per farmi perdonare!
Ah,una piccola informazione di servizio: come vi avevo accennato
qualche capitolo fa,ho iniziato a pubblicare una nuova storia, " In her
shoes" ma a causa degli impegni scolastici e di altri impicci vari ho
deciso di sospenderla momentaneamente,in modo da potermi concentrare
esclusivamente su questa per non farvi attendere troppo^^
Riprenderò ad aggiornare l'altra fic quando avrò
un pò di tempo libero e la scuola mi lascerà in
pace u.u
Bene,questo capitolo è dedicato a coloro che hanno
commentato il capitolo precedente,ovvero ,Aurora_Cullen,Sandy69,chi61, RenEsmee_Carlie_Cullen,samy90,naog94 e Costance_Fry.
Perché
senza di voi questa fic non esisterebbe,dato che i vostri commenti e le
vostre recensioni così belle mi spingono ogni volta a
continuare^^
Ma ora voglio sapere di voi! Raccontatemi,ragazze,e fatemi sapere cosa
ne pensate di questo nuovo capitolo!
See you next week!
LMS*
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Capitolo 14 *** Death and all his friends. ***
Las Vegas
13.
.Death
and all his friends.
Las
Vegas
xxx
Non
capii i piani sadici di Alice fino a quando non fui sballottata nella
sua fiammante Porsche giallo canarino e portata direttamente nella
grande villa dei Cullen,in quel momento completamente vuota.
-dove
sono tutti? - chiesi,sbadigliando.
-Esme
e Carlisle sono al Twilight,a sbrigare alcune faccende. Edward e gli
altri sono a caccia. - mi disse lei,conducendomi lungo l'ampia
scalinata che portava ai piani superiori.
-e
tu? -
-non
preoccuparti,sono coperta a sufficienza. Dovevo essere in forma
smagliante per il lavoro che ci aspetta oggi...- il suo risolino era
davvero inquietante,in certi contesti.
-stai
cominciando a farmi paura,sai? - sussurrai,entrando in quello che
doveva essere il suo guardaroba: una stanza gigantesca con pareti
letteralmente ricoperte di scarpe,borse,accessori di ogni genere
riposti ordinatamente in cassetti rivestiti in velluto e scomparti
segreti.
Alice
manovrava tutto tramite un piccolo telecomando tempestato di
brillantini argentati tramite cui riusciva ad avere accesso ad ogni
scomparto.
Sembrava
un labirinto infinito,ogni abito era ordinatamente riposto nei vani
–
armadio e protetto da un rivestimento in stoffa leggera color rosa
acceso.
-Alice...-sussurrai,spaventata:
purtroppo avevo finalmente capito cosa avrei dovuto sopportare per le
prossime...quante ore?
Forse
non avremmo finito mai!
Alice
afferrò una spazzola,soddisfatta.
-si
comincia -
L'orologio
appeso al muro segnava le undici di sera: durante l'intenso
pomeriggio con Alice avevo subito – non che mi dispiacesse,ma
giocare alla bambola da truccare con lei sarebbe potuta davvero
diventare un'abitudine – un trattamento completo di bellezza
con
tanto di maschere al viso,trucco,parrucco e sfilata compresa.
Ma
alla fine – e questo dovevo concederglielo – aveva
fatto un
lavoro eccezionale.
La
musica pulsante proveniente dal locale arrivò fino a noi,che
ci
trovavamo in quel bellissimo privè che,a quanto avevo
capito, era
riservato ai soli Cullen: la porta in fondo alla sala conduceva alla
scalinata che si poteva vedere dalla pista,e che era collegata con il
privé dei Cullen accanto alla postazione del deejay,dove
potevano
vedere tutti e tutto come divinità.
Finalmente
capivo come riuscivano a salire lassù!
Alice
mi mise davanti ad un lungo specchio a parete,e quasi non riuscii a
credere ai miei occhi: ero davvero io quella?!
La
pelle levigata e rilassata sembrava liscia e perfetta come la
loro,fasciata in un abitino nero davvero meraviglioso: regalo di
Alice,l'abito mi arrivava sopra le ginocchia ed era molto
semplice,dall'ampio scollo a V e la cui unica decorazione era una
stretta fascia sotto il seno tempestata di diamanti.
-Alice,questi
sono...diamanti veri? - chiesi,sbirciando la decorazione elegante e
al contempo sorprendendomi del trucco naturale e perfetto che aveva
creato sul mio viso.
-questo
è irrilevante,ora andiamo,manchiamo solo noi! -
squittì
lei,liquidando il mio dubbio come una sciocchezza da nulla.
Spalancò
la porta,e la musica mi arrivò alle orecchie
all'improvviso,scuotendomi da quel torpore che mi aveva accompagnato
fino a quel momento: sperai con tutto il cuore di non inciampare
sulle scale a causa del tacco alto che Alice mi aveva costretto ad
indossare,e per fortuna riuscii nel mio intento.
Una
volta completata la parte più difficoltosa riuscii a
muovermi meglio
sulla passerella piana: intravidi gli sguardi dei fratelli Cullen,che
mi osservavano sbalorditi,ma in particolar modo quello di Edward.
In
effetti non ero cambiata molto: mi ero solo convinta a mostrare
ciò
che tentavo di nascondere.
Mi
sentivo più sicura,e tutto grazie a quel folletto stralunato
di
Alice,nonostante lo sguardo penetrante di Edward mi fece arrossire
come al solito.
I
morbidi capelli color nocciola mi scesero,fluenti e a morbide onde,
sulle spalle nude: ricambiai lo sguardo di Edward con un sorrisetto
compiaciuto.
Per
una volta era lui a rimanere senza parole.
-ciao-
dissi,alzando gli occhi verso il suo volto perfetto.
-ciao...-sussurrò
lui,guardandomi dall'alto in basso – sei...splendida. -
-grazie.
- risposi,mordendomi un labbro. Dannazione,ero proprio nervosa!
-sono
un genio! - trillò Alice,la voce acuta e melodiosa dietro le
mie
spalle.
Sorrisi,prendendo
la mano di Edward con naturalezza per avvicinarmi agli altri membri
della famiglia: Emmett e Rosalie mi salutarono dal divanetto color
cremisi su cui erano seduti,mentre Jasper accolse Alice con un bacio
per poi fare i complimenti ad entrambe.
-mi
dispiace per Alice,il suo trattamento dev'essere stato terrificante
–
mi disse Jasper,ridacchiando sotto le lamentele di Alice.
-oh,alla
fine il risultato mi ha ripagato – risposi,soddisfatta.
-ehi,e
a me? Nessun ringraziamento? - squittì lei,aggrottando la
fronte
perfetta.
Jasper
la baciò piegandosi sul suo corpo minuto:
-d'accordo.
Vieni,ti porto a ballare -
-oh,si!
- esultò lei,saltellando –
coraggio,Bella...andiamo! -
Guardai
Edward,che aspettava la mia reazione: sapeva bene che non sapevo
ballare,e che mi vergognavo a morte sulla pista.
Ma
quella sera mi sentivo molto più sicura di me stessa,e di
certo non
mi sarei tirata indietro.
-andiamo?
- dissi,prendendolo per mano.
Non
mi voltai ad osservare la sua espressione mentre scendevamo in
pista,ma di certo doveva essere più sconvolta di chiunque
altro
quella sera.
Alice
e Jasper ballavano divinamente,avevano una grazia paurosa per ogni
singolo movimento,sensuali ed eleganti allo stesso tempo.
Le
note di Boom
Boom Pow
dei Black Eyed Peas sembravano troppo veloci per essere ballate da
una persona così armoniosa e perfetta,ma in qualche modo
riuscirono
a stupire tutti.
E
dalle loro espressioni si divertivano da morire.
Sorrisi,con
un'occhiata verso Edward,che continuava a fissarmi lasciando che
iniziassi.
D'accordo,non
puoi essere così crudele.
-ehi,tu
dovresti aiutarmi,no? - chiesi,avvicinandomi.
-questa
è la tua serata,Bella...voglio solo vedere come te la cavi.
-
rispose lui,con il solito sorrisetto impertinente.
-credi
che non ne sia capace? - chiesi,con aria di sfida.
-e
chi lo sa? - mi rispose lui,stuzzicandomi.
Non
lascerò che tu mi prenda in giro,Cullen.
Iniziai
a muovermi lentamente,senza pensare molto ai passi: più che
altro mi
lasciai trascinare dalla musica ritmata e incalzante,che
riuscì
quasi ad ipnotizzarmi con quel ritmo così veloce.
In
quel momento essere lì,su quella pista,mi
sembrò...divertente.
E
facile!
Avevo
sempre pensato al ballo come una specie di impedimento per chi non
aveva la coordinazione necessaria come me,ma i movimenti non pensati
in fondo non erano così complicati,e non richiedevano l'uso
di una
particolare coordinazione.
Mi
resi conto di aver chiuso gli occhi,perciò li riaprii per
vedere
l'espressione di Edward: mi osservava,a metà tra malizia e
il
“saltami-addosso” che avevo sperato di suscitare in
lui.
-ehi,dove
ti eri nascosta? - chiese,iniziando a muoversi con me in modo
decisamente più armonioso.
Ma
non mi importava,perché in quel momento mi sentivo davvero
sexy,e
sapevo di suscitare un parere simile anche nella gente che si fermava
a guardarci: eravamo davvero perfetti.
-credevi
che non ne fossi capace,eh? - sussurrai,con finta innocenza.
-d'accordo,hai
vinto. - concluse lui,sfiorando le mie labbra con le sue.
Alice
e Jasper ci affiancarono,e Alice – splendida nel suo
sfavillante
abitino nero coperto da tanti brillantini sparsi ovunque sul corpetto
e sulla gonna – mi abbracciò come una mamma
orgogliosa.
-non
mi avevi detto di saper ballare così bene,tesoro! -
gridò lei,con
la sua voce simile a tanti campanellini.
-non
lo sapevo nemmeno io! - risposi,sconvolta.
Sentii
le braccia di Edward cingermi i fianchi da dietro,così mi
voltai di
nuovo verso di lui.
-vieni,andiamo
a bere qualcosa – mi sussurrò all'orecchio,e in
pochi secondi ci
ritrovammo di nuovo a brindare nel privé.
Emmett
alzò il bicchiere da Martini,dentro il quale c'era un denso
liquido
rosso e rilucente.
-bene,direi
che a questo punto possiamo brindare a questa serata...-
iniziò
lui,con le sue movenze da orso – e a Bella,la nuova entrata
nella
nostra famiglia. -
Sorrisi,onorata
per quel brindisi riservato in parte a me: mi concentrai sul liquido
rossastro,intuendo al volo cosa potesse essere.
Edward
si avvicinò al mio orecchio,sorridendo.
-non
preoccuparti,il tuo è solo un Bloody
Mary.
-
Emettei
un sospiro di sollievo,scoppiando a ridere.
Si,quella
era decisamente la mia serata-tipo.
Quando
mi svegliai,la mattina seguente,i flash della serata passata al
Twilight tornarono,confusi,nella mia mente ancora addormentata.
Sorrisi,aspettandomi
di udire il sonoro russare di Charlie nella sua stanza: doveva essere
davvero molto stanco in quei giorni,poverino.
Eppure,nonostante
mi sforzassi,in casa regnava il silenzio più totale: Charlie
non era
tornato a casa?
Mi
voltai,riconoscendo la figura bellissima di Edward sdraiata accanto a
me: mi venne quasi da piangere,quando incrociai il suo sguardo.
-che
ci fai qui? - chiesi,commossa.
-te
l'ho già detto. Non posso più starti lontano. Ma
se vuoi posso...-
-no!
- gridai,mettendomi a sedere sul letto disfatto – non...non
andare
via...-
Edward
mi guardò,un'espressione dolcissima sul suo viso,e
sfiorandomi i
capelli ancora ondulati e scomposti mi baciò la fronte.
-d'accordo.
Dormito bene? -
Annuii:
- forse perché c'eri tu accanto a me. La tua presenza deve
avere
qualche effetto positivo su di me- scherzai,buttandomi di nuovo sul
cuscino.
-ah,si?
- disse lui,ridacchiando – allora mi toccherà
starti vicino
spesso...-
Mi
baciò di nuovo,questa volta sulle labbra: di sicuro un
ottimo
risveglio.
Il
suono del telefonino interruppe quel momento perfetto.
Dannazione!
Perché proprio ora,stupido telefono?!
Sbuffai,ed
Edward scoppiò a ridere.
Mi
alzai a fatica,trascinandomi fino alla scrivania: sulla sedia dove
avevo poggiato il vestito nero era nascosta anche la mia pochette,e
dopo essermi rotta la testa per cercare di aprirla riuscii finalmente
a trovare il telefono.
-pronto?
- risposi,affaticata.
-Bells?
-
-papà!
Ehi,non ti ho sentito rientrare...tutto okay? -chiesi,stranita per
quella telefonata di prima mattina.
-si...tutto...tutto
okay. - rispose lui,ma nella sua voce sentivo qualcosa di
strano,qualcosa che di certo non andava bene.
-sicuro?
C'è qualcosa che non va? -
-oh,nulla.
Non preoccuparti. Ha chiamato tua madre,ha perso il vecchio telefono
e non è riuscita a ritrovare il tuo numero da nessuna
parte,così
ha chiamato me. Era piuttosto agitata,e...-
-come?
Agitata? Charlie,cosa le è successo? -
Con
la coda dell'occhio intravidi Edward ancora accanto a me,che mi
guardava cercando di capire a cosa stessi pensando.
-non
lo so,Bella. E' caduta la linea,e lei piangeva...ho provato a
richiamarla ma...-
-piangeva?C...come?
-
Cosa
diavolo stava succedendo a mia madre?
Sapevo
che era tremendamente instabile e lunatica,ma arrivare addirittura a
chiamare Charlie per chiedere qualcosa – forse aiuto? - era
davvero troppo.
-la
chiamo io,grazie dell'avvertimento. -
Mi
alzai in tutta fretta,ma la mano fredda di Edward mi fermò
prima che
potessi fare un passo avanti.
-Bella...-
-Edward,non
so...non so che succede. Mia madre...-
-lo
so – mi disse lui,interrompendomi – resta
calma,magari non è
nulla. -
Presi
un bel respiro,ringraziando il cielo di averlo accanto a me.
Con
un bacio mi tranquillizzò,e cercando il numero del nuovo
telefono di
Reneè in Rubrica mi porse il telefono.
-grazie
– dissi,appoggiandomi a lui.
-pronto?
- la voce di mia madre in lacrime era inconfondibile.
Edward
mi strinse a se.
-mamma!
Che è successo,Charlie mi ha chiamato e...-
-Bella...-non
riuscivo a capirla,era così sconvolta da non farmi sentire
nulla –
oh,Bella...-
-mamma,ti
prego,cos'è successo? -
-non...non
c'era nessuno in strada,e Phil andava piano,non è stata
colpa sua. E
quella macchina ci ha spinto fuori strada e...oh,Phil! -
Mi
mancò il respiro: un incidente stradale? Quando? E come?!
-mamma...-
-Phil
morirà,Bella...le speranze sono pochissime ed io...io non ce
la
faccio. -
Una
lacrima mi rigò il viso: Phil stava morendo,mia madre era da
sola.
Ed
io dovevo tornare a casa.
Spazio
note: Okay,so che in questo momento chiunque di voi
desidererebbe rincorrermi con un'ascia o con qualche altro oggetto
contundente e farmi davvero male!
Sono davvero dispiaciuta,sono sparita per tutto questo tempo senza
neanche avvertirmi. Avevo deciso di prendermi una pausa da Efp -
più che altro è stata una cosa automatica,con la
maturità,i test per l'Università ecc ecc - ma non
ho pensato di avvertirvi,il che mi rende una persona orribile che
può essere facilmente inseguita con gli oggetti contundenti
sopra citati xD
comunque,per chiunque volesse continuare a seguire questa storia,sappia
che adesso ricomincerò a postare regolarmente e che mi
scuserò all'infinito per ottenere il perdono ^^
Detto questo,spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Per vostra
gioia in questo periodo ho ultimato questa bellissima
fanfic,perciò potrò postare i capitoli molto
più velocemente =)
Oh,un'ultima info: probabilmente fra qualche giorno posterò
un'altra fic ( sappiate che sono anche un'amante di manga e
anime,perciò sarà un incrocio tra Naruto e
Twilight :3 ) che avevo iniziato a pubblicare poco tempo prima della
mia pausa,ma che avevo deciso di cancellare in modo da riprenderla con
più calma.
Spero vi piaccia :3
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 15 *** Goodbye,my almost lover. ***
Las Vegas
14.
.Goodbye,my
almost lover.
Las
Vegas
xxx
Il
mio sguardo si posò nuovamente sul soffitto bianco della mia
stanza,vacuo ed inespressivo.
Non
sapevo cosa fare.
Affondai
il viso nella giacca scura di Edward,che era rimasto accanto a me ed
in silenzio nonostante tutto,sempre e per sempre.
L'idea
di lasciare Las Vegas mi terrorizzava: appena arrivata in quel posto
il mio unico desiderio era quello di andarmene,tornare a Phoenix e da
Reneè.
Ma
ora...
Ora
avevo ritrovato Charlie,e una nuova famiglia in cui mi sentivo
così
bene...
Avevo
trovato Edward,e questo bastava per farmi rimanere in quel posto per
sempre.
-Bella...-
mi sussurrò lui all'orecchio,sfiorando la mia pelle
accaldata
rispetto alla sua.
Mi
alzai a fatica,asciugando le lacrime rimaste sul volto arrossato,e
afferrandomi nervosamente i capelli – gesto usuale,quando ero
nervosa – iniziai a girare per la stanza senza uno scopo
preciso.
Edward
fu vicino a me in un attimo,e afferrandomi le spalle mi scosse
lentamente e più volte:
-Bella,ti
prego. Calmati. -
-io
non so...che devo fare. - sussurrai,con voce tremante.
A
dire il vero sapevo esattamente cosa fare,ma non volevo ammetterlo.
Lo
sguardo che mi lanciò Edward era carico di amore,ma allo
stesso
tempo di tristezza:sapevo cosa avrei dovuto fare.
-devi
andare – disse finalmente lui,stringendo la presa come se le
parole
non corrispondessero alla sua volontà.
-no!
No,no! Non voglio...non voglio lasciare Las Vegas! Non voglio
lasciare te!
- gridai,anche se sapevo quando avrei voluto avere Reneè tra
le mie
braccia di nuovo.
-devi,Bella.
Non preoccuparti,andrà tutto bene. -
-non
è vero...- sussurrai,in preda al panico. - dov'è
finito l'Edward
strafottente di prima? Odiami,dimmi che non ti importa...dimmi di
cavarmela da sola...-
Edward
sorrise,e per tutta risposta mi strinse a se,baciandomi i capelli
fluenti.
-non
posso. Non posso più,ormai...- mi rispose
lui,tranquillizzandomi.
Sapevo
che l'unico modo era andare,e da sola: Edward non poteva certo
accompagnarmi nella città più soleggiata degli
Stati Uniti.
E
comunque sentivo che dovevo affrontare quel problema da sola,con le
mie sole forze.
Ma
questo significava...addio?
Ultima
chiamata per il volo AZ-546 diretto a Phoenix,Arizona. Ultima
chiamata...
Salii
sull'aereo con un groppo alla gola terrificante,trovando il mio posto
con facilità.
Mi
appoggiai al finestrino – non c'erano molte persone dirette a
Phoenix,quel pomeriggio – e tentai di ritrovare la calma
attraverso
il freddo della vetrata,che mi ricordò in maniera
incredibile la
pelle marmorea di Edward.
In
quel momento il telefonino trillò,e illuminando il display
notai la
presenza di due messaggi non letti.
Aprii
il primo,sperando di non ricevere il richiamo della hostess:
Ho
saputo,mi dispiace di non essere passato prima della
partenza,ma
sei andata via così velocemente...
Ti
prego,chiamami appena puoi.
E
torna presto.
Ti
voglio bene.
Jake.
Tentai
di ignorare le lacrime che pungevano già sugli occhi
arrossati,così
infilai le mani nella borsa alla ricerca degli occhiali scuri e me li
infilai sul viso con noncuranza,passando a leggere il secondo
messaggio.
Ti
prego,chiama appena arrivi.
Mi
manchi tanto,e l'idea di non rivederti mi fa
stare
male.
Ti
siamo vicini,e ti vogliamo bene.
Alice.
Il
messaggio,probabilmente,era da parte di tutti i Cullen: notai un paio
di chiamate perse di Alice,un'altra di Jacob e altre due di
Reneè,ma
l'arrivo di una signorina in uniforme blu mi distrasse:
-signorina,devo
chiederle di spegnere il cellulare – mi disse,sorridendo
– siamo
pronti al decollo. -
-ma
certo...mi scusi. - sussurrai io,spegnendo il telefono e tornando ad
osservare l'aereo che dava sulla grande vetrata del McCarran
International Airport.
E
nel momento in cui l'aereo fu vicinissimo alla struttura intravidi
Edward attraverso il vetro.
E
sperai con tutto il cuore – mai in fondo già lo
sapevo – che
anche lui riuscisse a vedere me.
Tornerò.
E' una promessa.
L'ospedale
di Phoenix era così grande che chiunque avrebbe perso la
strada
senza le indicazioni necessarie: il volo da Las Vegas era stato molto
rapido,benché per tutto il tragitto non avevo fatto altro
che
ripensare a quello che stavo facendo.
Ma
soprattutto a ciò che stavo lasciando.
All'accettazione
una ragazza minuta e dal sorriso ampio e luminoso stava armeggiando
con dei fogli colorati da impilare nei vari scaffali dietro l'ampio
bancone bianco.
Mi
avvicinai,chiedendo di Phil: in effetti non sapevo in che reparto si
trovasse – Reneè era talmente scossa da non
ricordarsi quasi il
nome dell'ospedale – ma fortunatamente riuscii ad avere le
indicazioni necessarie per raggiungere mia madre.
E
il fatto che si trovasse in terapia intensiva mi bloccò il
respiro.
Raggiunsi
il quarto piano,contando mentalmente i secondi più volte per
tentare
di tranquillizzarmi.
Quando
uscii lo spettacolo fu orribile: c'era un silenzio di tomba,e seduta
sulle poltrone all'angolo della sala vidi mia madre,con la testa tra
le mani.
I
capelli castani le ricadevano,scomposti,sul viso e sulle braccia,e
quando alzò lo sguardo notai un graffio profondo all'altezza
della
tempia e un cerotto di garza bianca sulla fronte.
Era
pallida,gli occhi arrossati e le guance rigate da lacrime macchiate
dal trucco quasi scomparso: stava malissimo.
-mamma...-sussurrai,prima
di raggiungerla a grandi falcate.
-Bella!
- ricambiò il mio abbraccio,scoppiando a piangere prima che
potessi
dire qualsiasi cosa.
-Phil?
- chiesi,in un sussurro.
-sto...aspettando.
I suoi genitori sono appena andati a dormire,sono rimasta qui
perché
volevo...-
-andrà
tutto bene. D'accordo? Phil non se ne andrà,non ti
lascerà sola. -
dissi,ascoltando le parole di Edward nella mia mente,nella speranza
di un conforto.
Mia
madre mi scrutò,smettendo di singhiozzare.
Ahiahi.
Sapevo cosa voleva dire con quello sguardo.
Mamma
stava
ipotizzando.
E le sue ipotesi non erano mai buone.
-da
dove viene tutta questa saggezza? - mi chiese,tirando su con il naso.
Cercai
il pacchetto di fazzoletti che avevo trovato in casa poco prima della
partenza,ed estraendone uno glielo offersi velocemente.
-l'estate
fa maturare. - dissi,divagando.
-l'estate
a Las Vegas non fa maturare,Bella: ti spinge nel tunnel della
droga,o...dell'alcool. -
-mamma...-
-d'accordo,sto
zitta. - disse lei,facendo segno di chiudere la bocca a chiave
–
allora...un ragazzo? -
Arrossii,distogliendo
lo sguardo.
-forse
– ammisi,tentando di lasciar cadere l'argomento.
-almeno
mi hai fatto distrarre. - Reneè tornò a
sedersi,sospirando – ne
avevo bisogno. Mi sei mancata,Bella. -
In
quel momento ebbi una fitta al cuore: come se una spada affilata mi
perforasse da una parte all'altra,distruggendomi.
-anche
tu. - dissi,con le lacrime agli occhi – e non
preoccuparti...resterò con te. -
-come?
Non vuoi...tornare a Las Vegas? -
-credo...credo
che il mio posto sia qui,con te. Dobbiamo rimanere unite,per Phil. -
dissi,con il groppo alla gola.
Reneè
esitò un momento,ma alla fine tornò ad
abbracciarmi.
-grazie
-
Non
riuscii a risponderle: forse perché non c'era altro da dire.
O
forse perché stavo facendo i conti con il mio cuore in
frantumi.
-dottore,la
prego,come sta...? -
-mi
dispiace,non possiamo ancora dirle nulla. -
-dottore,possiamo
sapere qualcosa? -
-mi
dispiace,signorina...le sue condizioni sono critiche,è
ancora troppo
presto...-
-dottore,come
sta? -
-non
posso dirle nulla,mi dispiace. -
-dottore,Phil...-
-le
sue condizioni...stanno peggiorando,Reneè. Mi dispiace. -
Tutto
questo per una notte intera e gran parte del pomeriggio.
Non
potevo più sopportarlo.
La
macchinetta emise qualche rumore sinistro,e il caffè
iniziò ad
uscire a deboli fiotti.
Se
non lo avessi portato subito alla mamma probabilmente sarebbe
crollata davanti ai miei .
Un
cellulare suonò,e dopo qualche squillo mi accorsi che era il
mio.
Ero
davvero a pezzi,avevo sonno ed ero poco lucida.
Forse
avrei preso un caffè in più.
-pronto?
- sussurrai,senza controllare il numero sul display.
-Bella...-
La
borsa mi cadde dalle mani.
Ti
prego,non farmi questo.
-ciao...-sussurrai,afona.
La
voce di Edward era ancora più bella dopo quei due giorni
d'assenza.
-come
stai? -
-da
schifo. - dissi,sincera. In fondo non potevo mentigli,lo avrebbe
sicuramente scoperto.
-come
sta Phil? -
-non
lo sappiamo. Non ci dicono nulla. - risposi,con un groppo alla gola.
Gli
occhi pungevano e bruciavano terribilmente,cercai di spingere dentro
le lacrime per evitare di piangere con lui.
Sapevo
quello che dovevo dirgli.
E
molto probabilmente lo sapeva anche lui.
-qui
manchi a tutti. Alice si sta disperando. - rise,ed io con lui.
Ridere
e piangere insieme non faceva un bell'effetto,e di certo io non
facevo proprio una bella figura.
-anche
voi mi mancate,ma devo rimanere qui con Reneè. -
dissi,soffocando un
singhiozzo.
E
quindi non tornare, ma
questo non lo dissi.
Quella
conversazione non diceva nulla,sembrava un dialogo così
normale.
Ma
in fondo evitavamo di dire le cose più importanti.
-lo
so. -
-dì
ad Emmett di non esagerare,altrimenti Rosalie diventa gelosa. Oh,e
dì
a Jasper che il modo migliore per tranquillizzare Alice è
portarla a
fare shopping,e fagli le mie condoglianze per questo. -
Lo
sentii ridere,e questo mi sollevò.
-d'accordo,e
tu vedi di non combinare guai a Phoenix,altrimenti dovrò
venire a
salvarti. -
Sorrisi,ma
anche lui si accorse delle lacrime che continuavano a scendere
ininterrotte dai miei occhi.
-allora...ciao,Edward.
-
Addio,Edward.
-ciao,Bella
Swan. - rispose lui,con una voce così dolce da farmi sentire
male.
Addio,Bella
Swan.
Attaccai,senza
andare oltre.
E
poco dopo mi accasciai sulla parete,cadendo in ginocchio come
un'idiota.
Ma
non avevo più la forza di proseguire.
Non
più.
Spazio
note:
Ma buonaseeeera :3 Visto che brava,questa volta ho aggiornato un
pò prima del solito! Vi è piaciuto il capitolo?
Il titolo
è tratto da una bellissima canzone, "Almost lover" di A Fine
Frenzy,che consiglio vivamente di ascoltare.
Per il resto,sono davvero felice che abbiate continuato a seguire
questa storia: ultimamente i miei impegni sono
aumentati,perciò mi fa piacere che continuate a leggerla
nonostante non aggiorni regolarmente -.-
Coooomunque,spero che questo capitolo vi sia piaciuto,i commenti mi
hanno fatto davvero tanto piacere,siete davvero tutte carinissime! :3
Non manca poco alla fine della storia,perciò rimanete
incollate allo schermo! <3
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 16 *** I walk in shadows. ***
Las Vegas
15.
.I
walk in shadows.
Las
Vegas
xxx
In
qualche modo,malgrado avessi bevuto un bicchiere di caffè
che
avrebbe potuto sommergere Phoenix,riuscii ad addormentarmi.
Fu
un sonno scosso da incubi confusi e terrificanti,senza logica,senza
un senso preciso: quando mi svegliai ero completamente sudata,le mani
mi tremavano e non riuscivo nemmeno a capire cosa mi stesse accadendo
intorno.
Reneè
non c'era: ero sola,nell'ampio corridoio vuoto del reparto di terapia
intensiva.
-Bella...-
Alzai
lo sguardo,e non riuscii a credere a quello che stavo vedendo.
-E-Edward?
- balbettai,singhiozzando.
Era
lì,proprio davanti a me. Ed era venuto a
prendermi,nonostante ci
fossimo detti addio.
Mi
alzai,e barcollando avanzai verso di lui: mi sentivo strana,come
estranea al mio corpo.
Il
corridoio sembrava più lungo di quanto non fosse mai
stato,ma alla
fine raggiunsi la mia destinazione.
Ero
a pochi centimetri da lui,e sorridendo mi fiondai tra le sue braccia.
Quello
che accadde dopo non riuscii a spiegarlo nemmeno io: mi ritrovai per
terra,come se avessi abbracciato il nulla.
Edward
mi fissava,di nuovo davanti a me,con un'espressione che non avevo mai
visto sul suo volto.
Aveva
sempre quel sorrisetto che lo contraddistingueva,ma sembrava lontano
da me,come distante anni luce.
-che...che
succede? - chiesi,spaventata,rimanendo a terra.
-non
puoi abbracciarmi,Bella. -
-perché?
-
-perché
io sono morto. - mi rispose,come se la risposta fosse ovvia.
Sentii
un vuoto incredibile all'altezza del cuore,come se quest'ultimo fosse
stato rimpiazzato da un blocco di piombo.
-no...no,tu
non puoi morire...tu sei un vampiro,non puoi...-
-un
vampiro? -
-Edward,tu...tu
non...-
Non
sapevo più cosa dire:l'unica cosa che avrei voluto sarebbe
stata
impossibile.
L'idea
di riaverlo accanto a me sarebbe stata impossibile.
Io
sarei
stata impossibile,senza di lui.
-addio,Bella
Swan. - ripeté lui,con le stesse ultime parole della
telefonata.
Il
mio grido risuonò,rimbombando in quelle pareti che
sembravano farsi
sempre più impalpabili e distanti,come se tutto si stesse
allontanando da me.
Anche
le mie grida divennero pian piano solo sussurri.
Edward!
-Bella!
Bella,svegliati! -
Reneè
mi scosse violentemente,e quando aprii gli occhi la vidi molto
preoccupata.
-mamma...che
cosa è successo? -
-hai
avuto un incubo,immagino. Oh,tesoro...ti agitavi terribilmente,e poi
hai gridato e io mi sono spaventata...-
Era
tutto un sogno. Un orribile,terrificante sogno.
Oppure
no?
In
effetti la conclusione era simile al reale: Edward ed io ci stavamo
allontanando,ed io non avrei potuto sopportarlo.
Reneè
mi osservò a lungo,senza parlare,mentre riprendevo fiato.
-Bella...-
iniziò a dire,ma un rumore dall'interno del reparto
interruppe il
nostro discorso.
-signora
Dwyer? - il medico dai capelli grigi che aveva assistito Phil fino a
quel momento ci si avvicinò,con aria impassibile.
Rimanemmo
a fissarlo,immobili,e sentii la stretta di Reneè sul mio
braccio
ancora sudato e accaldato.
-dottore...-
sussurrò lei,sgranando gli occhi.
-i
segni vitali di suo marito stanno migliorando. Lentamente,ma
migliorano. E' un uomo molto forte,il suo fisico ha reagito bene alla
terapia d'urgenza...-
Da
quel momento Reneè perse ogni altra parola: la conoscevo,mia
madre,e
sapevo che non ci capiva molto di medicina e in quel momento pensava
solo al suo caro Phil e alla sua salute attuale.
-sta
bene? - chiese,con un singhiozzo.
Per
la prima volta il medico sorrise,guardando entrambe.
-si
riprenderà. - disse solamente,con un'occhiata rivolta a me.
Sorrisi,poggiando
la testa sulla spalla di mia madre: ero talmente tesa che gli unici
momento di sonno erano stati interrotti da incubi terrificanti.
E
dopo quella bella notizia bastarono dieci secondi esatti per farmi
crollare,sulla spalla di Reneè,in un sonno finalmente
pacifico.
Quando
mi svegliai non ero più in sala d'aspetto: ero su un
lettino,in una
camera luminosa e ariosa dell'ospedale.
Mi
misi a sedere,focalizzando il tutto,e voltandomi riconobbi mia madre
seduta su una poltrona in pelle scura.
E
Phil,proprio nell'altro lettino.
-mamma...?
- sussurrai,con la voce ancora impastata.
-ben
svegliata,Bella. Hai dormito,finalmente. - mi disse lei,la voce
più
rilassata e l'espressione più serena.
Mi
voltai vero Phil,che sorrideva: aveva graffi e ferite sul viso e
sulle spalle,ma dai segnali regolari e dai bip
delle macchine intuii che stava avvenendo un miglioramento.
-come
ti senti? - gli chiesi,avvicinandomi.
-meglio.
- mugugnò lui,a fatica – grazie per essermi stata
vicina,Bella.-
Gli
sorrisi,abbassando lo sguardo.
Reneè
mi prese per mano,trascinandomi fuori.
-mamma,che
succede?! - chiesi,confusa e scombussolata.
-devi
tornare a Las Vegas,Bella. -
-c-come?
No! Io devo...devo restare con voi,voglio aiutarti. - risposi,anche
se non ero molto sicura della mia risposta – io devo...devo
aiutarti,non puoi farcela da sola. -
-si,si
che ce la farò. - mi rispose lei,sfoderando il solito
sorriso
innocente – sei tu che non ce la farai a Phoenix,tesoro. Las
Vegas
ti manca,e soprattutto chi abita lì. -
Diamine,era
davvero diabolica. Aveva capito tutto.
-ma
io...io devo...-
-appunto,devi.
Ma non
vuoi.
- disse con la solita parlantina sciolta e soave. - io me la
caverò.
Mi prenderò cura di Phil,e potrai venirci a trovare quando
vorrai.
Ma il tuo posto è lì,con tuo padre e...-
Edward.
-...Edward.
- conclusi,esprimendo per una volta quello che pensavo davvero.
-Edward.
- mi imitò lei,sorridendomi.
La
abbracciai,commossa,e velocemente mi ravvivai i capelli per
riprendere possesso del mio corpo.
Chi
volevo ingannare? Il mio posto era a Las Vegas,e non avrei potuto
lasciarlo.
-che
ore sono?- chiesi,cercando un orologio sulle pareti del corridoio.
-le
cinque e mezza del pomeriggio,amore. - mi disse lei,consegnandomi la
valigia che aveva portato in camera di Phil – vai,prendi il
primo
volo e...corri. -
Correvo.
Correvo
verso l'aeroporto,verso Las Vegas.
Verso
Edward.
Correvo
per non soffrire,correvo perché volevo finalmente fare
qualcosa per
me stessa,scegliere la strada da percorrere per essere felice.
Non
volevo fuggire dai problemi,non più.
Volevo
andargli incontro,scontrarmici per tentare di districare la matassa
che mi opprimeva.
Ero
riuscita a trovare un taxi appena uscita dall'ospedale,ma la coda
chilometrica che avevo trovato in centro mi aveva invitato
apertamente a proseguire a piedi.
Arrivai
nella grande hall dell'aeroporto di Phoenix con il fiatone per la
corsa e il peso del borsone a tracolla che pesava sulla spalla.
Mi
avvicinai al primo banco informazioni senza neppure riprendere
fiato,e la signorina in tenuta verde mi sorrise,mostrando la lunga
fila di denti splendenti sotto il rossetto color ciliegia.
-buonasera,signorina.
-
-salve
– dissi io,con un respiro profondo – deve aiutarmi.
-
La
ragazza mi guardò,guizzando sulla mia valigia con i grandi
occhi
verdi.
-devo
arrivare il prima possibile a Las Vegas. - dissi
semplicemente,implorandola con lo sguardo.
Stupida,stupida
Bella. Come hai potuto andartene così!?
Sentivo
il picchiettare delle dita sul computer,e gli occhi color smeraldo
saettare da una parte all'altra dello schermo illuminato in cerca del
volo giusto.
-mi
dispiace,il primo volo diretto è per domani a mezzogiorno. -
rispose
lei,scuotendo la testa.
Tossii,sorpresa
e sconfitta. Possibile che la mia sfortuna fosse così
illimitata?
-però...-
Alzai
lo sguardo, un barlume di speranza si accese nei miei occhi.
-c'è
un volo diretto per Los Angeles alle sette e quarantacinque,e una
volta fatto scalo lì potrai prendere il diretto per Las
Vegas delle
dieci e mezza. E' un percorso più lungo,ma di sicuro ci
metterai
molto meno che aspettando il volo di domani. -
Le
sorrisi,e annuendo tirai fuori i soldi necessari per il biglietto
ridotto a causa della tariffa last
second che
mi stava agevolando moltissimo.
-grazie
– le dissi,prima di recuperare il borsone per dirigermi
velocemente
verso il gate
numero
quindici,dove le hostess avevano appena aperto l'imbarco semi vuoto.
Il
volo per Los Angeles mi sembrò incredibilmente lento
– forse
perché volevo arrivare alla meta il più in fretta
possibile – e
silenzioso.
Tra
l'imbarco,la partenza e l'arrivo al
Los Angeles International Airport,
riuscii ad essere di nuovo in corsa per le nove e mezza.
Fortunatamente
avevo già fatto il biglietto per il volo Los Angeles
– Las
Vegas,altrimenti non avrei mai fatto in tempo a raggiungere
l'imbarco.
Eppure,quando
arrivai davanti al tabellone delle partenze,il volo per Las Vegas non
era nemmeno menzionato.
Mi
avvicinai al banco informazioni,trascinando a fatica il borsone: una
ragazza minuta e dalla pelle chiara stava armeggiando con dei fogli,e
teneva gli occhi fissi sul computer acceso.
-mi
scusi...-sussurrai,assonnata. - il volo per Las Vegas? -
La
ragazza mi guardò,arricciando le labbra.
-mi
dispiace,ma abbiamo avuto dei problemi tecnici. Il volo
ritarderà di
un'ora. -
Dannazione.
-un'ora?
- balbettai,dando un'occhiata al grande orologio alla parete.
Erano
già le dieci,e se l'aereo fosse partito alle undici e mezza
sarei
arrivata in piena notte.
Sbuffai,e
ringraziando la ragazza in uniforme blu mi andai a sedere in una
delle poltrone rosse che circondavano l'isola del banco
informazioni,posando la borsa sulla poltrona affianco.
L'aeroporto
era quasi deserto,e tra le poche persone che aspettavano riconobbi
solo un gruppo di campeggisti e qualche hostess assonnata,oltre al
grande numero di uomini d'affari in giacca e cravatta che,di cattivo
umore,vagavano nei corridoi con aria scocciata e stanca.
Chiusi
gli occhi,sbadigliando: dovevo aspettare quasi due ore,che male mi
avrebbe fatto dormire un po'?
-signorina...signorina?
-
Mi
svegliai di soprassalto,e una fitta alla schiena mi ricordò
che
avevo appena dormito su una poltrona scomoda.
Un
momento...
-che...che
ore sono? - chiesi,assonnata.
La
signorina che mi aveva svegliata era la stessa del banco
informazioni,ma adesso teneva i capelli lunghi sulle spalle invece
che legati in una coda curata e tiratissima.
-l'una
e mezza. -
Il
mondo mi crollò addosso: era davvero così tardi?
-le...l'una
e mezza? Così tardi? Oh,no! Ho perso il volo,ho...-
-non
si preoccupi!- rispose svelta lei,piegandosi sulle ginocchia
– il
volo è stato cancellato,ma stiamo imbarcando tutti i
passeggeri per
Las Vegas in un volo delle due. -
Rimasi
a fissarla,e alzandomi in tutta fretta mi feci dire il numero del
gate.
-grazie!
- gridai,correndo.
Mentre
cercavo il gate
giusto
tirai fuori il telefono dalla tasca: era impostato in
modalità
Silenzioso,proprio
come l'avevo lasciato in ospedale,e sorprendentemente trovai ben
cinque chiamate perse.
Tutte
chiamate di...
-Alice?
- sussurrai,tra me e me. Perché tutte quelle chiamate a
distanza di
minuti?
Composi
velocemente il suo numero di telefono,ma non feci in tempo ad avviare
la chiamata che fu qualcuno a chiamare me.
-pronto?-
-Bella!-
-Alice?-
Spazio
note:
Tadadadaaaan! Colpo di scena! Perchè Alice abbia chiamato
Bella...bè,non sarò certo io a dirvelo! (
uh,quanto sono
sadica). Dovrete aspettare il prossimo capitolo,che sarà
decisamente sconvolgente.
Oh,ultimamente mi piace dare ai capitoli i titoli delle canzoni: questa
volta il titolo è tratto da una canzone degli Escape the
Fate,
il titolo è "My Apocalypse",la consiglio a tutti,soprattutto
alle amanti del genere Metal/Hardcore ecc.
Per il resto, vi ringrazio immensamente per tutti i commenti
carinissimi che mi lasciate,leggerli mi fa capire che c'è
ancora qualcuno che apprezza i parti della mia mente xD Un grazie
speciale a samy90,chi61,fabiiiiii,Renesme_Carlie_Cullen,_MiSS CuLLeN_ e alice_cullen_granger,che
hanno recensito l'ultimo capitolo! :3
Spero di aggiornare il prima possibile,intanto vi aggiorno sulle ultime
novità: ho pubblicato una nuova fic. Eggià,sono
tornata alla carica! Si parla sempre di vampiri,la storia è
ispirata a Twilight ma il fandom è Naruto,quindi consiglio a
tutti gli appassionati ( e non) di darci un'occhiata! Spero di avere un
pò più di tempo per scrivere,avevo intenzione di
realizzare qualcosa anche nel fandom di Sailor Moon ma non ho proprio
tempo >.< Aspetterò che passino gli esami
all'università u.u
Noi ci vediamo la prossima settimana! (ps. I commenti sono molto
graditi e apprezzati,cocche! <3)
See you next week!
LMS*
|
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Capitolo 17 *** Hazzard. ***
Las Vegas
16.
.Hazzard.
Las
Vegas
xxx
Perché
Alice mi stava chiamando? E come mai tutta questa fretta?
-Bella!
Oh,Bella...sei davvero tu,finalmente! - squittì lei,ma la
sua voce
tradiva un'ombra di preoccupazione.
-cosa...che
succede,Alice? - chiesi,titubante.
-Bella,perché
sei a Los Angeles? Che ci fai lì? -
-mi
hai
visto?
- chiesi,annuendo.
-si,e
anche Edward. E' riuscito a leggermi nella mente. Ti abbiamo vista a
Los Angeles...-
-si
– la interruppi,senza capire il senso delle sue parole
– si,sono
a Los Angeles. Ma cosa...perché sei così
preoccupata,Alice? Io
non...non capisco...-
Rimasi
ad ascoltare il suo silenzio,senza preoccuparmi dell'imbarco: ora
c'era qualcosa di più importante.
-perché
tu dovresti essere morta,Bella. - rispose lei,una punta di stupore
nella sua voce cristallina.
In
quel momento tutto intorno a me si fece lontano e confuso,come
offuscato dalla nebbia.
Iniziai
a sentire le voci lontane e ovattate,sempre più distorte.
Morta?
Come,morta?
-morta...?
- sibilai,senza fiato.
In
quel momento il sogno terrificante che mi aveva perseguitato
all'ospedale si ripresentò come una serie di flash ripetuti
e
rimbombanti nella mente.
-non
puoi abbracciarmi,Bella. -
-perché?
-
-perché
io sono morto. -
Forse
quel sogno non aveva tutti i torti.
-Alice,come...che
vuol dire,che dovrei essere morta?
- in preda al panico,mi passai freneticamente una mano nei
capelli,tentando di reprimere le lacrime che mi pungevano gli occhi.
-non
lo so,Bella...io ti ho vista. Ti ho vista a Los Angeles,in
quell'incidente...non è possibile,tu eri morta! Sotto quella
macchina! -
Sotto
quella macchina.
-Alice,io
non sono morta,okay? Sto parlando con te,adesso. Com'è
potuto
accadere...- sussurrai,in preda al panico.
-non
lo so...Bella,perché sei a Los Angeles? -chiese lei,con la
sua voce
trillante.
-ho...ho
preso un aereo da Phoenix,ho fatto scalo qui e ora sto ripartendo.
Torno a Las Vegas. -
-Ma
io...io non l'ho visto. - rispose lei,sconvolta.
Era
la prima volta che la sentivo così confusa: le sue visioni
l'avevano
confusa parecchio,e nessuna di noi sapeva come risolvere il problema.
-non
importa,d'accordo? Io sto bene,Phil si rimetterà e sto
arrivando. E'
tutto okay. -
-no.
No,invece. - rispose lei,risoluta.
-che...che
vuoi dire? - chiesi,sussurrando.
-Edward
è scappato. -
Allacciare
le cinture. Pronti per il decollo.
Tra
i pochi passeggeri che si trovavano sull'aereo nessuno avrebbe mai
indossato gli occhiali scuri alle due di notte.
Nessuno,eccetto
me.
In
quel momento gli occhiali scuri mi coprivano il volto,evitando di
mettere allo scoperto le lacrime che mi rigavano il viso.
La
conversazione con Alice era impressa nella mia mente come su carta
stampata,e sarebbe stato inutile per me tentare di rimuoverla.
-scappato?
Dove?! Alice,dov'è andato? -
-la
mia visione ti vedeva sotto un fuoristrada,sulle strade di Los
Angeles. Ho provato a tenerglielo nascosto,ma lui l'ha trovato nei
miei pensieri. Crede che tu sia morta. -
-oh,no...no,non...Alice,chiamalo!
Chiamalo subito! -
-non
posso. Ha lasciato il telefono,non sappiamo dove sia andato e non
riusciamo a trovarlo...-
-no...Edward...che
vuole fare,cosa?! -
-credo...voglia
esporsi al sole. -
Chiusi
gli occhi,stringendo quasi a farmi male.
Erano
le due e mezza,il volo era appena decollato ed io non mi ero accorta
di nulla: il bip
tranquillizzante
per la chiamata della hostess mi riportò alla
realtà,ma
inutilmente.
A
quanto pare esporsi al sole non uccideva i vampiri,ma provarci
scatenava una reazione più che prevedibile: nessuno doveva
entrare a
conoscenza della loro esistenza,e chiunque avesse provato a mettere
alla luce la verità avrebbe pagato caro con la morte.
Nessuno
mi aveva mai raccontato degli “altri”: altri
vampiri,una specie
di setta che si occupava del controllo e della serenità in
ogni
paese del mondo.
E
non appena Edward si fosse esposto al sole,sarebbe stata la fine per
lui.
Alice
aveva detto che dalle sue visioni non riusciva a vedere la reale
posizione di Edward,ma a quanto era riuscita a capire non doveva
essersi allontanato da Las Vegas.
-i
vampiri che controllano il nostro segreto sono anche qui,di sicuro
vorrà esporsi davanti a loro...-
-ma
perché mi hai visto sotto ad una macchina? Com'è
possibile?! -
-sarebbe
stato il tuo destino...se fossi uscita dall'aeroporto. -
-invece...mi
sono addormentata lì...-
-a
quanto pare se avessi deciso di prendere il volo del giorno seguente
avresti avuto quell'incidente...ed Edward crede che tu sia...-
Morta.
Repressi
un singhiozzo,per non allarmare nessuno.
Edward
doveva essere distrutto dalla mia assenza come io lo ero per lui: in
un momento di lucidità avrebbe titubato sulle visioni di
Alice,cercando almeno di controllare,verificare.
Forse
era stato convinto dal fatto che non rispondevo al telefono,oppure
era ancora troppo debole,troppo istintivo.
O
forse ci amavamo troppo.
-ha
chiamato Reneè...lei ha detto che eri partita e che avresti
fatto
scalo a Los Angeles per la notte...-
-si,le
ho mandato un messaggio prima di partire da Phoenix...-
-quella
è stata la conferma sufficiente per lui. E ora non so dove
sia,non
riesco a vederlo,cambia decisione momento per momento per evitare di
farmi vedere...-
Maledizione.
Controllai
l'ora,ed erano ancora le tre.
Non
avrei sopportato ancora per molto quella tortura,e dovevo arrivare
prima dell'alba a qualunque costo.
-signorina...-
Alzai
lo sguardo,tentando di sembrare serena,anche se il mio tentativo non
andò a buon fine.
-si?
- sussurrai,distrutta.
-ci
sarà qualche turbolenza,allacci la cintura. Il volo
subirà un
leggero ritardo,ma nulla di preoccupante. -
-grazie...-
riuscii a dire,senza fiato.
No,non
potevo ritardare.
Non
potevo perdere tempo.
Dovevo
arrivare,a qualunque costo.
L'aeroporto
di Las Vegas era proprio come lo ricordavo:quando ero arrivata c'era
il sole,e mai avrei pensato di rivivere una situazione come questa.
Ora
erano le quattro e mezza di notte,e non sapevo cosa fare.
Uscii
dalla porta principale,prendendo un bel respiro.
E
mi si mozzò quasi il fiato quando vidi una luminosa porsche
giallo
parcheggiata,in solitudine,nel grande spiazzo vuoto esterno
all'aeroporto.
-Alice...-
Alice,poggiata
con grazia allo sportello della macchina,sembrava una statua di cera
sotto la luce lunare.
-Bella...-
sibilò,come il canto di una sirena.
I
capelli scuri e perfetti sembravano quasi perlati sotto la pallida
luce della luna,che illuminava il grande spiazzo del parcheggio con
un alone quasi misterioso.
Corsi
attraverso il grande spiazzo,il fresco sferzante della notte mi
tagliava la gola impedendomi di respirare.
Non
mi importava di niente,la cosa essenziale era raggiungere quella dea
che era arrivata lì solo per me,a prendermi in quel momento
difficile.
E
che – e me ne rendevo conto solo allora – mi era
mancata
terribilmente.
Quando
l'abbracciai mi scontrai con la sua liscia pelle di marmo,che
tuttavia mi trasmise tutto il calore di cui avevo bisogno nonostante
il contatto con la pelle fredda.
Fu
come stringere una delicata bambolina di porcellana,con l'unica
eccezione che scoppiai a piangere non appena sentii le sue braccia
minute rispondere al mio abbraccio.
-mi
sei mancata – sussurrai al suo orecchio,sicura che mi avesse
sentito.
-anche
tu – rispose lei,asciugandomi le lacrime.
-dov'è...-sibilai,la
voce rotta dal pianto. Non sapevo neanche se quella era una domanda.
Lei
si limitò a scuotere la testa,e baciandomi la fronte
tornò ad
abbracciarmi.
-sono
quasi le cinque. - sussurrò dopo avermi fatto sfogare.
Capii
cosa voleva dire: era ora di mettersi in marcia.
Fra
poco più di un'ora sarebbe sorto il sole,ed Edward avrebbe
potuto
esporsi liberamente: avrei voluto gridare al mondo che ero viva,che
lo amavo.
Dannazione,io
lo amavo! Lo amavo!
E
lo avrei volentieri gridato,se ne avessi avuto la
possibilità.
Solo
in quel momento mi resi conto di quanto la nostra lontananza avesse
potuto farci del male: ed Edward aveva sofferto il doppio,a causa
della sua fragilità da astinenza.
Credo
si aiutino...con l'amore...
Non
volevo nessun'altra donna che non fosse quella per cui bere sangue
umano era diventata una condizione mostruosa. Non volevo nessuna al
di fuori di te...
Sentii
le lacrime pungermi di nuovo gli occhi mentre salivo sulla porsche
gialla di Alice.
Lei
mi strinse la mano,prima di sfrecciare sulle strade illuminate della
mia
Las
Vegas.
Si,perché
in quel momento non c'era nessun altro posto che avrei potuto
definire casa.
Arrivammo
– sorprendentemente – al Twilight,illuminato solo
dalla luce
tenue al suo interno.
Alice
mi condusse attraverso la porta vuota,sotto il mio sguardo confuso.
-oggi
non abbiamo aperto. Stavamo aspettando te. - disse lei,sorridendomi.
E
quando mi voltai vidi l'intera famiglia Cullen che mi
osservava,attendendo il mio aiuto.
E
in quel momento capii che il pericolo era maggiore di quanto mi
aspettassi.
Mi
sorrisero,e questo bastava per farmi capire quanto fossi mancata
loro.
Esme
mi prese una mano,stringendola delicatamente.
-abbiamo
perlustrato tutta la zona,ma di lui nessuna traccia. Sembra quasi
sparito. - disse Emmett,guardando il pavimento.
-tipico
– rispose Rosalie,con il suo sguardo di ghiaccio –
sta aspettando
il sole. -
-ma
com'è possibile? Come facciamo a non percepirne neppure
l'odore? -
chiese Jasper,affiancando Alice.
-semplice.
Sta usando qualcosa,qualcosa che non mi permette di vederlo nelle
visioni...o di riconoscerne l'odore. - squittì
Alice,sedendosi su
uno dei tavoli perlati della sala grande.
-dev'essere
qualcosa di lontano e confuso...che non richieda alcun pensiero. -
sussurrò Carlisle,immerso nelle sue supposizioni.
Eppure
tutte quelle ipotesi continuavano ad avere un significato chiaro per
me,ma ancora lontano,come se non riuscissi ad afferrarlo pur
conoscendolo bene.
Non
devi pensare a nulla. Devi avere la mente libera e...giocare.
Oh,dannazione.
Riuscii
a sentire il pallore improvviso sul mio viso,ero letteralmente
sbiancata.
-alle
slot.
- sussurrai,alzando lo sguardo.
-come?
- chiese Esme,con un velo di preoccupazione nella sua voce.
-sta
giocando. - risposi,sicura – sta giocando d'azzardo. -
Spazio
note: Eccoci
con un altro capitolo che sicuramente vi piacerà :3 Una
corsa
contro il tempo,come si direbbe! Per chi non lo ricordasse,le ultime
frasi sono le parole che Edward ha detto a Bella al
Casinò,quando le ha insegnato a giocare alla slot machine :3
Ma
adesso cosa succederà?
Anche se sono all'acqua alla gola perchè oggi vado veramente
di corsa,non potevo dimenticarmi di aggiornare! Fatemi sapere cosa ne
pensate,attendo di leggere i vostri commenti sempre così
carini ^^
See you next week!
LMS*
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Capitolo 18 *** Dawn. ***
Las Vegas
Avevo
immaginato di tutto: che fosse fuggito in Europa,o che si fosse
nascosto nelle profondità dell'oceano o in solitudine tra i
ghiacciai dell'Alaska.
Ma,d'altronde,eravamo
a Las Vegas: e quale sarebbe stato il luogo migliore?
-non
serve pensare,la mente è vuota. Basta solo giocare,e nella
confusione totale del Casinò. Con tutti i posti che ci sono
a Las
Vegas...non lo troveremo mai. - sussurrai,e le parole mi morirono
sulle labbra.
Esme
trattenne il respiro: era davvero preoccupata,e questo mi fece stare
ancora più male.
Guardai
l'ora: le cinque e mezza.
Era
tardi.
Troppo
tardi.
-però
è strano. - proseguì Emmett,avvicinandosi a
Rosalie – fuori dai
Casinò non c'è mai nessuno,dovrebbe trovarsi in
un luogo pieno di
gente per scatenare la reazione desiderata. -
-Emmett
ha ragione,se l'ipotesi di Bella è esatta si
starà già spostando.
- disse Carlisle,concentrato.
-ma
Las Vegas alle sei del mattino è completamente vuota
– ribatté
Jasper – sono tutti nei Casinò,o nei locali. -
-non
oggi. - sussurrò Alice,con la sua voce cristallina.
La
guardai,confusa.
Aveva
in mano un foglio,preso da una pila sottile disposta ordinatamente
sul tavolo perlato: sembravano volantini,ma per me non avevano nessun
significato.
-che
giorno è oggi? - sibilò,mostrando il foglio agli
altri.
-dannazione
– imprecò Emmett,stringendo i pugni.
C'era
sicuramente qualcosa che mi sfuggiva: afferrai uno dei fogli dalla
pila,leggendo attentamente.
.Aspetta
l'alba con noi.
-di
cosa si tratta? - chiesi,tentando di proseguire nella lettura.
-è
la festa al chiaro di
luna. - mi spiegò Alice,velocemente –
invece
che passare la serata nei locali,tutti si recano nella piazza
centrale,dove aspettano l'alba. C'è sempre tanta gente,alcol
a
fiotti e musica. Una grande...-
-confusione.
- conclusi,ma le parole oramai mi si spezzavano sulle labbra,coperte
da singhiozzi silenziosi.
-dobbiamo
fare qualcosa! Di sicuro andrà lì e...ed
è troppo tardi. -
-no.
Non è troppo tardi. - mi disse Alice,prendendomi per mano
–
dobbiamo muoverci. -
A
passo svelto arrivammo all'entrata del Twilight,ma ci bloccammo
all'istante.
Il
chiarore tipico dell'alba si faceva già sentire con la
luminosità
fioca e ovattata che precede il sorgere del sole. Era troppo tardi.
-Alice,devo
andare da sola. Non puoi...- sussurrai.
-no,rischierò.
Ce la faremo,devo solo...- guardò di nuovo l'orologio,per
poi
tornare con gli occhi dorati su di me.
Sapeva
anche lei quanto potesse essere rischioso arrivare in pieno centro
con il sole in mezzo a tutta quella gente,e di certo se avessimo
perso tempo con la copertura di Alice avremmo fatto tardi.
Avrei
dovuto proseguire a piedi?
-Bella.
-
Mi
si mozzò il respiro: quella voce. Quella
voce!
Calda,che
tanto mi era mancata.
Alzai
lo sguardo: appoggiato ad una bellissima moto da corsa nera c'era
l'unica persona che forse sarebbe stata in grado di aiutarmi.
-Jake...-sussurrai,e
quasi mi venne da piangere quando lui mi sorrise.
Era
proprio come lo ricordavo: le braccia muscolose,la pelle abbronzata e
i corti capelli scuri che incorniciavano gli occhi nerissimi e
profondi.
Indossava
un paio di jeans scuri ed una canottiera aderente color panna,che
lasciava scoperte le spalle possenti illuminate dal chiarore del
giorno.
Jacob
lanciò una strana occhiata ad Alice,e lei annuì:
guardai
entrambi,aguzzando la vista.
Possibile
che Jacob avesse capito tutto?
-dobbiamo
muoverci – disse infine,avvicinandosi a noi.
Annuii,ancora
sotto l'effetto di quello scambio muto.
-buona
fortuna. - sussurrò Alice,forse ad entrambi,con un altro
sguardo
rivolto verso di lui.
-grazie.
Riparatevi,ora ci penso io – sorrise,e a quel punto fui
sicura
della mia ipotesi.
Riparatevi.
Non
sapevo come avesse fatto a scoprirlo – forse lo aveva sempre
sospettato,o Alice aveva chiesto il suo aiuto – ma in quel
momento
non era importante.
Salii
velocemente sulla grande moto nera,stringendomi al corpo forte come
il marmo di Jake.
-reggiti
– mi disse,prima di partire a tutta velocità verso
il centro.
Chiusi
gli occhi per un istante: quella corsa folle mi ricordò
incredibilmente il folle volo con Edward,quella notte in cui mi aveva
portato a casa sua ad una velocità inaudita.
Sentii
gli occhi pungere di nuovo,ma ora non potevo cedere.
Dovevo
essere forte,e combattere.
Dopo
qualche minuto iniziai a sospettare che fosse davvero troppo tardi:
si faceva sempre più chiaro,e a breve sarebbe sorto il
sole,portando
con se la fine di Edward.
E
la mia.
-corri,Jake!
Più veloce! - gridai,la voce sommessa e coperta dal vento
che ci
veniva contro durante la corsa in moto.
Jacob
accelerò,il rumore del motore era quasi assordante.
Improvvisamente
cominciai a notare dei gruppi di ragazzi percorrere il nostro stesso
tragitto a piedi,stringendo in mano bottiglie di birra o alcolici dai
colori strani.
Uno
di loro portava persino uno stereo,e ci misi poco a capire che
eravamo vicini al party di mezzanotte.
La
strada iniziò a farsi sempre più affollata,fino a
che fummo
costretti a guidare a passo d'uomo a causa di tutte le persone
che,davanti a noi,ci impedivano di passare: la piazza doveva essere
piena,se le strade erano già così affollate.
La
musica mi rimbombava nelle orecchie,mentre la voce metallica di
qualcuno risuonava in lontananza.
-è
quasi ora,gente...fra poco l'alba di Las Vegas ci
accoglierà! Pronti
a scatenarvi? -
A
quella proposta seguì l'applauso automatico della folla,che
si
scatenò alzando il volume della musica e della voce.
-Jake...-
sussurrai,senza un filo di voce.
Jacob
si fermò,e mi sentii persa.
Mi
fece scendere dalla moto,stringendomi le spalle.
-ascoltami,okay?
- mi disse,con voce ferma – non possiamo proseguire con la
moto. Ma
se corri...se corri ce la farai. -
Rimasi
a fissarlo,incredula: davvero credeva di poter affidare un compito
del genere a me?
Me??
La
regina della goffaggine?
Scossi
la testa,poco convinta.
-Bella...-
strinse la presa,guardandomi intensamente.
-io
devo farlo...- sussurrai,senza che lui mi dicesse altro.
Avevo
capito,capito tutto.
Non
potevo tirarmi indietro,non ora che avevo deciso di affrontare
qualsiasi cosa: ero arrivata fin là,e non avrei lasciato
Edward.
Dovevo
trovarlo,perché senza di lui la mia vita non sarebbe
più valsa a
nulla.
Come
avevo anche solo potuto esitare?
-ce
la farai – mi rassicurò lui,abbracciandomi.
-si
– dissi,ancora insicura. Ma pronta a tutto. - si. Grazie. -
-corri.
-
Mi
voltai,trovandomi davanti i primi capannelli di persone.
E
corsi.
Corsi
fino a svenire,fino a che non sentii i polmoni scoppiare,il cuore
battere a velocità doppia,tripla,fino a scoppiare.
Edward.
Edward,ti prego. Ti prego...
Le
persone aumentavano,il percorso sempre più arduo e la piazza
più
vicina.
Sentivo
il rumore metallico dei ragazzi al microfono sempre più
vicino,la
musica rimbombante e le grida più alte.
Rischiai
quasi di inciampare su una bottiglia lasciata andare per strada,ma
riuscii a recuperare l'equilibrio e a ricominciare a correre.
Sentivo
il calore sulla pelle,e i primi raggi spuntare dietro l'orizzonte.
Avevo
poco,pochissimo tempo.
-cinque...quattro...-
il rumore del microfono era insopportabile.
Ed
era quasi ora,ed io ero appena arrivata al bordo dell'immensa
piazza gremita di gente.
Come
diavolo avrei potuto trovarlo?
Forse
era già lì,in mezzo a tutti,ed io non me ne sarei
accorta.
In
quel momento squillò il telefono.
Fui
quasi tentata di non rispondere,ma alla fine lo afferrai velocemente
sperando con tutto il cuore che si trattasse di Jacob con notizie
rassicuranti.
-pronto...-
-Bella,lo
vedo. -
-Alice!
Dove? Dov'è? - chiesi,concitata.
Dall'altro
lato della piazza,uscirà dal porticato del Casinò
Rouge -
Alice
riattaccò prima che potessi dire qualcosa o ringraziarla,e a
quel
punto iniziai a guardare al di là della piazza.
-tre...due...-
Il
fisico scolpito di Edward era inconfondibile: mi trovavo al centro
della piazza,ma riuscii a riconoscerlo ugualmente,così
luminoso e
perfetto.
Sapevo
che tutte quelle persone si sarebbero presto accorte di lui.
Dannazione.
-Edward!
No! Sono qui,Edward! - gridai,ma la mia voce sembrò quasi un
sussurro.
A
quel punto non capii più nulla.
Mi
buttai nella fontana,la via più breve per raggiungerlo,e
attraversando rapidamente l'altra metà della piazza tentai
di
raggiungere la strada,per arrivare al porticato del Casinò.
-Edward!
- gridai,ma ero ancora troppo lontana e non avevo più fiato.
-uno...-
I
primi raggi di sole comparirono nel cielo rosato,illuminandomi: il
Casinò Rouge si tinse di rosa,splendendo insieme alla piazza.
Edward
lasciò la camicia a terra,ed io riuscii finalmente a
raggiungere la
strada.
Inciampai.
No.No,no!
-zero!
-
Le
grida della folla mi inondarono.
Mi
rialzai,e ricominciai a correre,sicura che non ci fosse più
tempo.
-EDWARD!
-
Spazio
note: Eccoci qui,bella gente! Sprezzante del
pericolo,la vostra autrice è riuscita a pubblicare un altro
capitolo nonostante l'immensa mole di studio che la guarda da lontano!
( molto,molto lontano...ma prima o poi mi ci dovrò
avvicinare,a malincuore xD). Insomma,che ne dite di questo capitolo? Ho
deciso di dedicare la scena clou a New Moon,che ho riletto recentemente
( tipo per la centesima volta),e che mi ha ispirata!
Il titolo del capitolo,"Dawn",significa Alba. Adesso,per sapere cosa
succederà,dovrete rimanere sintonizzati! xD
See you next week!
LMS*
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Capitolo 19 *** There is a light that never goes out. ***
Las Vegas
19.
.There
is a light that never goes out.
Las
Vegas
xxx
Arrivare
fino a lui fu come raggiungere quell'obiettivo che non ero mai
riuscita ad afferrare.
Scontrarmi
con la sua pelle di granito fu come sbattere contro un muro in
cemento armato,ma non mi importava del dolore.
Non
sapevo se mi sarei svegliata nel mio letto,o se improvvisamente mi
fossi resa conto di non avercela fatta,dato che i miei neuroni non
connettevano ancora granché.
Ma
quando sentii le mani fredde di Edward sfiorarmi le spalle,recuperai
lucidità.
Alzai
lo sguardo,gli occhi ormai lucidi e le mani arrossate: sentivo le
gambe pesanti,ma l'oro liquido negli occhi di Edward mi ridiede tutta
l'energia di cui avevo bisogno.
Lo
spinsi con tutta la forza che mi era rimasta all'interno del
portico,nel punto più adombrato possibile,anche se quella
che
credevo una forza sovrumana era riuscita a smuoverlo solo di qualche
passo.
Edward
continuava a guardarmi,senza dire una parola.
Poi,improvvisamente,i
suoi occhi si illuminarono.
-non
pensavo che dopo la morte si potesse ancora sognare...-
sussurrò
lui,senza alcun contatto con la realtà.
-ma
quale sogno! Edward,sono qui! Cosa credevi di fare,eh?! - gridai,ma
la musica e le grida della folla poco distante da noi attutirono
qualsiasi tentativo di impormi.
Sentivo
le lacrime a fiotti sulle guance,le mani tremanti di rabbia.
-Bella...-sussurrò
lui,guardandomi ancora.
-sei
vivo,sono qui! Volevi...cosa credevi di fare!? - ripetei,senza sapere
più cosa dire.
L'angoscia
aveva lasciato posto alla tristezza,la tristezza alla rabbia.
Edward
spalancò gli occhi,iniziando al contempo a sfiorarmi le
spalle e il
viso,come a verificare che fossi lì in carne ed ossa.
Poi,improvvisamente
e senza alcun preavviso,mi prese il volto fra le mani e
avvicinò le
labbra alle mie.
Quando
sentii il suo bacio riuscii a capire il diavolo di motivo per cui
avevo affrontato ore e ore di viaggi in aereo e una folle corsa
contro il tempo: perché l'amore che provavo per lui
– e ora me ne
rendevo conto – riusciva a spazzare via tutta la rabbia,la
tristezza.
La
solitudine.
Non
mi sentivo più sola,ne indifesa.
Risposi
al bacio dopo qualche istante,intrecciando le mani nei suoi
bellissimi capelli e lasciando che il mio corpo accaldato si
adattasse perfettamente al suo.
-non
puoi essere vera...- mi sussurrò ad un orecchio,continuando
a
baciare ogni parte del mio viso,i capelli,il collo.
-si
che lo sono,idiota – dissi,commossa – che cosa
volevi fare?
Lasciarmi qui da sola? -
-non
pensavo di meritare un dono così bello,piccola. - rispose
lui,riacquistando lucidità.
Piccola.
Eccolo,il
mio Edward.
Gli
gettai le braccia al collo,come per non perderlo in tutta quella
confusione.
-non
farlo più – mugugnai,premendo contro il suo
orecchio – mai più.
-
-Bella,tu...eri
a Los Angeles? - mi chiese,un velo di tensione negli occhi.
Annuii.
-ma
non è successo. -risposi,svelta,alla sua domanda implicita.
Sorrise,stringendomi
in un altro abbraccio.
-perché
stavi per fare questa pazzia...- sussurrai,stringendomi a lui.
-perché
non avevo ancora capito quanto potessi soffrire la tua mancanza.
Stavo male già quando eri lontana,poi Alice ha visto la
tua...fine a
Los Angeles – pronunciò le ultime parole quasi con
disgusto – ho
capito che era finita anche per me. -
Sentivo
gli occhi pungere terribilmente.
-ah,dannazione..-
mugugnai,con una risata quasi isterica.
Forse,dopo
tutta quella tensione,cercavo di scaricarla a modo mio.
Eravamo
lì,soli e al sicuro,nell'ombra: e in quel momento capii di
avercela
fatta.
-Bella...-Edward
mi attirò di nuovo a se – può sembrare
una cattiveria,ma non mi
importa: dirti di andare via è stata la cosa più
terrificante che
ho potuto dire nei miei cento anni. Non voglio che la tua vita sia
condizionata da me,ma...-
-non
andartene. - conclusi,forse richiedendolo io stessa.
In
fondo desideravamo la stessa cosa: meglio di così?
-Bella.
- mi richiamò lui,ma in fondo non ce n'era bisogno: ero
completamente persa nel suo sguardo,e non lo lasciavo nemmeno per un
attimo.
-so
che forse dovrei dire qualcosa che riesca a stupirti...-
proseguì,e
subito lo immaginai esordire con un
hey baby,sei proprio uno schianto oggi!,tipica
dell'Edward strafottente e irritante.
-...ma
l'unica cosa che posso dirti è la più semplice
che mi viene in
mente. -
Rimasi
in silenzio,e in attesa.
-ti
amo. -
Okay,forse
non era l'Edward strafottente e irritante...ma al diavolo,dopo quella
confessione avrei accettato di tutto.
Lo
baciai con foga inaspettata,sorridendo sulle sue labbra fredde
riscaldate dal mio calore.
-anch'io
ti amo...e questa è la cosa più originale che
potessi dirmi. -
risposi,rimanendo incollata a lui.
-puoi
scommetterci,piccola.
- rispose lui,sorridendo.
[...]
-pronto?
-
-Bella!
Oh,tesoro,che bello sentirti! -
Reneè
era particolarmente allegra. Buon segno.
-ciao,mamma!
- risposi,senza trattenermi – come va a Phoenix? Phil? -
-ti
saluta,purtroppo dovremo restare in ospedale ancora per un po',ma
nulla di cui preoccuparsi. E tu? - mi chiese,senza approfondire la
domanda.
Sorrisi.
La festa di Las Vegas era durata tutto il giorno,e con il sole che
c'era non avevamo potuto fare altro che rintanarci nel
Casinò Rouge
per aspettare la sera.
Non
che fosse impossibile uscire da lì – in fondo
potevamo benissimo
sfruttare i momenti meno soleggiati o l'appoggio dei Cullen e delle
loro macchine dai vetri scuri – ma in tutta
sincerità non avevamo
alcuna intenzione di muoverci.
Volevamo
rimanere l'uno accanto all'altra,almeno quel giorno,per recuperare i
pochi giorni di assenza,che erano sembrati durare
un'eternità.
Avevamo
raggiunto Villa Cullen solo al tramonto,quando la festa era ormai
finita e il sole sparito dietro la linea dell'orizzonte.
Non
appena avevamo varcato la soglia mi ero sentita a casa: sensazione
strana,considerando il mio stato.
Eppure
ci avevano accolto nel migliore dei modi possibili: Alice mi era
praticamente saltata in braccio,continuando a ripetere quanto fosse
fiera di me con la sua voce trillante.
Anche
Edward fu accolto bene,anche dopo la sua reazione irresponsabile.
-non
farlo mai più,hai capito? - aveva detto Esme,senza
arrabbiarsi
realmente con lui,una volta arrivata di fronte al figlio.
Edward
aveva sorriso,e per tutta risposta lei lo aveva abbracciato: quella
scena mi aveva fatto sciogliere il cuore.
Ed
ora eravamo lì,insieme,dopo una lunga giornata passata nella
grande
villa dei Cullen,a prepararci per l'apertura del Twilight: in effetti
non ero molto convinta di questa folle idea di tornare subito
lì
dentro,ma Edward mi aveva detto che di certo sarebbe stato meglio
tornare alla vita di tutti i giorni,piuttosto che ripensare agli
ultimi eventi.
-sei
pronta? - mi chiese Alice,squittendo allegramente dalla camera: mi
guardai allo specchio,meravigliandomi sempre di più delle
qualità
di Alice in fatto di trucco e capelli.
Quella
sera indossavo un bellissimo abito che Alice mi aveva prestato
assicurandomi che “sarei stata unica e avrei avuto tutti gli
occhi
su di me”.
Inizialmente
non ero molto convinta sul suo utilizzo,ma Alice mi aveva quasi
ringhiato contro quando avevo pensato ad un altro abito più
semplice.
Era
completamente coperto di minuscoli lustrini sfavillanti,ovviamente in
tono con scarpe e borsa. Alice era dannatamente perfezionista.
-andiamo,esci
da lì! - squittì lei da fuori.
-tanto
mi avrai già visto in quella tua folle mente veggente,no? -
risposi,sbuffando.
-e
so già che sarai favolosa! - disse lei,ridacchiando.
Uscii
dal bagno della stanza di Alice facendomi forza,e non appena
incrociai il suo sguardo vidi i suoi occhi illuminarsi.
-Tu.
- disse,alzandosi dal letto ed iniziando a saltellare –
Tu.Sei.Perfetta! -
Il
Twilight era più affollato del solito,e l'atmosfera che si
respirava
era sempre la stessa.
Sesso,droga
e perversione.
Ma
ormai ci ero abituata,e soprattutto sapevo bene che non avevo nulla
di cui preoccuparmi.
Alice
mi prese per mano,conducendomi nel privé sopraelevato,dove
Emmett e
Jasper stavano brindando con due eleganti bicchieri da Martini.
-ciao,bellezze!
- ci salutò Emmett,con le solite movenze da orso –
siete due
bombe,stasera! -
-grazie,tesoro,ma
questo lo sapevamo già – ribatté
Alice,sorridendo. - bene,io
vado. -
-Rosalie
si sta preparando – Jasper guardò verso la porta
in cima alle
scale.
-perfetto!
Allora ci vediamo dopo. - squittì lei,dirigendosi verso il
palco
dove avrebbe duettato con Rose per lo spettacolo esclusivo che avevo
già avuto l'onore di vedere la prima volta che avevo messo
piede nel
locale.
Mi
accomodai sul divanetto bianco,e Jasper mi offrì una bevanda
dal
colore azzurrino che non avevo mai assaggiato.
Con
loro non ci si annoiava mai,ed ora mi sentivo davvero bene.
-Ehi,fratellino!
- gridò Emmett all'improvviso,salutando Edward.
Bellissimo
come sempre,mi sorrise e si accomodò accanto a me.
-com'è
andata la caccia? - chiesi,appoggiandomi a lui.
-bene,una
bionda e due morettine davvero molto sexy...-
-smettila!
- gridai,ridendo – sei proprio terribile! -
-dubiti
di me? Credi davvero che potrei avvicinare qualche altra donna
all'infuori di te...? -iniziò lui,avvicinandosi al mio collo
nella
solita mossa “pro-struscio”.
Sorrisi,abituata
alle sue battutine di spirito.
-divertente,Cullen.
Fammi arrabbiare e vedrai cosa ti combino...-risposi,stando al gioco.
-oh-oh!
Attento,fratello,o ci rimetterai le penne! - proseguì
Emmett,che nel
frattempo si era alzato per prendere un altro Mojito.
A
quanto pare i superalcolici non facevano così schifo,ai
vampiri.
Improvvisamente
la musica cessò,e il palco si illuminò mostrando
le due splendide
vampire nella loro seguitissima esibizione burlesque,molto sensuale e
divertente.
Indossavano
entrambe un abito nero molto corto ricco di frange lunghe e
sottili,che si muovevano insieme al loro corpo perfetto,e uno scialle
di piume bianche davvero molto costoso.
Lo
spettacolo fu un successo,loro due splendide e il pubblico
andò in
delirio.
Quando
lo spettacolo terminò il DJ ricominciò con la
musica,accompagnato
da Emmett.
Le
ragazze salirono dopo qualche minuto,ricevendo qualche altro
applauso.
-allora?
- chiese Alice,avvicinandosi.
-favolose
– dissi solamente,sorridendole.
-hai
sentito,Rose? Favolose! -
-avevi
dubbi? - rispose lei,atteggiandosi a diva – dopotutto,siamo o
non
siamo le ragazze più sexy che si siano mai viste? -
Scoppiammo
a ridere,divertite dal suo atteggiamento frizzante.
Rosalie
affiancò Emmett alla postazione del DJ,sussurrandogli
qualcosa
all'orecchio.
Lui
mi guardò,sorridendo.
-allora,ti
va di ballare o hai ancora paura? - mi chiese Edward,porgendomi la
mano.
Sorrisi.
-paura?
Io? Lo vedrai,Cullen -
Mi
strinse a se,mozzandomi il fiato.
Scendemmo
in pista mano nella mano,e non appena fummo in mezzo alla folla mi
cinse il bacino,avvicinandosi.
Improvvisamente,la
musica rallentò fino a diventare un suono basso e di
sottofondo.
-scusate
l'interruzione,gente – Emmett sorrideva,parlando nel
microfono del
DJ – so che è un evento unico e raro,ma questa
sera è una serata
speciale...-
Non
capii subito cosa intendesse dire,ma la musica che fece partire mi
chiarì le idee.
Era
una melodia lenta e molto dolce,di certo non si era mai sentita al
Twilight.
Ripensai
alle occhiate di Emmett,e improvvisamente capii il loro subdolo
piano.
Edward
mi sorrise,avvicinandomi a se. Cavolo,era bravo pure nel lento!
C'era
qualcosa che non sapesse fare?
-visto?
Anche io so essere dolce qualche volta...- mi sussurrò
all'orecchio,muovendosi con grazia.
-già
lo sapevo – dissi,alzando lo sguardo – ma ti amo
per quello che
sei: un ragazzo di cento anni strafottente,irritante...ed
estremamente dolce. Insomma,sei...perfetto. -
-no,tu
lo sei. - rispose,avvicinando le labbra fredde alle mie,già
accaldate dalla situazione.
La
musica ci cullava come in una ninna nanna,come se fossimo
improvvisamente sospesi in aria.
Mi
strinse a se,e vidi che anche la folla aveva iniziato a volteggiare
intorno a noi in quel lento unico nella storia del Twilight:
intravidi Rosalie ed Emmett abbracciati,nel privé,insieme a
Jasper,Alice e...
Jacob?!
-Jake...-sussurrai,sorpresa,vedendolo
brindare con i Cullen insieme alla bellissima ragazza di cui ancora
doveva parlarmi.
-a
quanto pare non è poi così male...-mi disse
Edward,sfiorandomi il
viso.
Sorrisi,posando
la testa sul suo petto.
-credo...credo
che andrà meglio. D'ora in poi,intendo. -
Si
allontanò leggermente,squadrandomi con i bellissimi occhi
dorati.
Sorrisi.
Probabilmente
avrebbe dovuto ritenere ovvio il fato che avevo deciso di vivere a
Las Vegas con Charlie,ma la sua espressione sorpresa mi
affascinò
ancora di più.
-sembra
che ti starò fra i piedi ancora per tanto,tanto
tempo...-sussurrai,ridacchiando.
-oh...-rispose,al
settimo cielo – vedrai che averti tra i piedi sarà
la cosa più
bella che mi capiterà d'ora in poi.-
Mi
avvicinai di nuovo alle sue labbra,assaporando un nuovo bacio.
Il
primo di una lunga,eterna
serie.
Spazio
note: Ed eccolo qui,il tanto atteso capitolo! :3
Non ve l'aspettavate che avrei aggiornato così presto,eh? La
verità è che Mercoledì ho un esame,e
anche se l'ho già preparato domani sarò impegnata
nel ripasso generale,quindi non avrei avuto tempo per pubblicare.
Quindi eccolo qui,con un giorno di anticipo! *w*
Cosa ne pensate? Per una volta ho voluto mostrare un Edward un
pò più romanticone e sdolcinato,anche se solo per
poco xD Però ci voleva,dopo diciotto capitoli di
stronzaggine ( scusate il termine U.U) alla povera bella un
pò di zucchero serviva!
Vi informo che siamo quasi giunti al termine: questo è il
penultimo capitolo,e presto posterò l'epilogo a questa
storia!
Poi,poi,poi...ah! Un ringraziamento speciale alle ragazze/i che
continuano assiduamente a commentare i miei capitoli,mi fa davvero
piacere :3 (lo so,siete liberi di insultarmi a vostro piacimento
perchè non rispondo alle recensioni).
E per finire,il titolo di questo capitolo: "There is a light that never
goes out" è una canzone dei The Smiths,un gruppo alternative
rock inglese che adoro. Ho ritirato fuori questa canzone
perchè qualche giorno fa ho visto il film "(500) giorni
insieme",e questa canzone era nella colonna sonora. Qualcuna di voi
l'ha visto? Io me ne sono innamorata *w*
Ma basta parlare,altrimenti questo commento diventa più
lungo del capitolo -.-
See you next week!
LMS*
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Capitolo 20 *** BlackJack training? ***
Las Vegas
20.
.BlackJack
training?.
.Epilogo.
Las
Vegas
xxx
-finiscila,Jacob
Black! - gridai,ridacchiando e afferrando al volo un altro biscotto
dalla busta gigante che Jacob aveva portato a casa.
-lo
faccio per te,così eviterai di ingrassare! - rispose
lui,ingoiando
una manciata di biscotti.
-d'accordo,mi
arrendo. - mi buttai sul divano bianco,controllando i messaggi che
lampeggiavano impazziti sullo schermo del cellulare.
Uno
era di Charlie,diceva che sarebbe tornato a casa prima di
pranzo,mentre il secondo era di Reneè: difficile immaginarla
con un
qualsiasi apparecchio tecnologico in mano,e soprattutto scrivere un
sms.
Stava
bene,e Phil si riprendeva rapidamente: l'avrei chiamata nel
pomeriggio,magari cercando di combinare un appuntamento.
Avevo
talmente tanta voglia di rivederla.
-Bella?
- Jacob mi si avvicinò,probabilmente ero di nuovo tra le
nuvole e lo
avevo completamente dimenticato.
-scusa,Jake.
Dicevi? -
-sono
contento che tu rimanga a Las Vegas. Può sembrare una
città
sbagliata...-
-sai
che ti dico? Non mi importa cosa dice la gente. Las Vegas
sarà anche
nominata la “città del peccato”,ma
è l'unico posto in cui abbia
trovato dei veri amici. E...bé,Edward. -
-e
questo spiega tutto. - concluse lui: Jake ed io eravamo diventati
complementari,l'uno finiva le frasi dell'altro,scherzavamo come amici
di vecchia data e non ci annoiavamo mai.
A
quanto pare era seriamente coinvolto nella relazione con Reneesme,che
avevo conosciuto al Twilight la sera del mio ritorno: in quel momento
mi ero resa conto che quello che c'era stato tra me e Jacob non
poteva andare oltre l'amicizia,e a me andava benissimo così.
Sorrisi,mangiando
un altro biscotto con la testa immersa in quei pensieri.
-meglio
che vada,Nessie mi starà aspettando...- disse lui,alzandosi
in piedi
per dirigersi verso la porta.
-Nessie?
- chiesi,appoggiandomi allo stipite del portone – oh,Jake.
Non puoi
chiamare la tua ragazza con il nome del mostro di Lockness,ti
pianterà in meno di un secondo! -
-a
lei piace. - si giustificò lui,sorridendo al pensiero di
quella
ragazzina così bella e semplice,perfetta per lui.
-allora
va bene. - riuscii a dire,ipnotizzata dal suo sguardo assorto. Ero
davvero felice per lui.
-vai
da Edward,ora? - mi chiese,aprendo la porta.
-si,dai
Cullen. Edward viene a prendermi fra poco. -
-allora
ci vediamo stasera al Twilight. - concluse lui,salendo sulla moto
parcheggiata nel vialetto.
Sorrisi,annuendo.
Niente mi sarebbe sembrato più perfetto.
-si,a
stasera. -
*
* *
Il
liceo di Las Vegas era totalmente diverso da come mi sarei aspettata:
come minimo immaginavo un corso di gioco d'azzardo o di strip
poker,invece era una normalissima scuola,come tutte le altre.
Peccato,avrei
voluto imparare a giocare a Black Jack.
Difficile
immaginare che Las Vegas,da un lato, fosse una città normale
e
persino seria,e questo mi rincuorò.
Camminai
lungo il porticato con passo aggraziato,attirando lo sguardo
ammaliato di tutti. Sorrisi.
In
fondo,non ero poi così male. Dici?
Mi
avvicinai al mio armadietto,pronta per il primo giorno nella nuova
scuola,e aprendolo vi posai i primi libri.
-pronta,bellezza?
- una voce alle mie spalle mi prese alla sprovvista,anche se avevo
udito i suoi passi da molto tempo.
Riuscivo
percepire ogni cosa,oramai,che si trovasse anche a metri di
distanza: d'altra parte era stata una mia scelta,no?
-Alice!
- gridai,e la mia voce cristallina si sparse lungo il corridoio pieno
di studenti. -che ci fai qui? -
-vado
a scuola,che domande...- rispose lei,mostrandomi dei libri che teneva
in mano.
-a
scuola? -
-ehi,ricordati
che io ho la tua età,tesoro...- si avvicinò al
mio
orecchio,sussurrando – mi serve una copertura per
l'inverno,no? -
Sorrisi.
Dannati Cullen,mi avevano tenuto nascosto l'elemento più
importante
del mio nuovo anno scolastico!
I
miei occhi dorati guizzarono da una parte all'altra
del
corridoio,riconoscendo la figura di Jasper all'entrata,affiancata da
un ragazzo più alto e allampanato,stretto in una giacca di
pelle...
-oh,santo
cielo! - mugugnai,strabuzzando gli occhi.
-bé,sorpresa.
- disse Alice,tranquilla.
-s-sorpresa?
- ripetei,senza più alcuna connessione con il cervello.
-buongiorno,schianto...-
sussurrò Edward,avvicinandosi a me e cingendomi le spalle.
-hai
dimenticato di dirmi qualcosa? - chiesi,riducendo gli occhi a due
minuscole fessure dorate.
-mm...in
effetti credo di avertelo detto durante la trasformazione,ma immagino
tu non abbia afferrato granché...- disse lui,ridacchiando.
-molto
divertente – risposi,rabbrividendo al ricordo dei terribili
giorni
in cui avevo subito la trasformazione in vampiro – vuoi dire
che
staremo nella stessa scuola? -
-credi
di poter resistere al mio fascino come io cercherò di
resistere al
tuo? -rispose lui,stuzzicandomi.
Mi
avvicinai lentamente,stringendo la presa attorno al suo collo: le mie
labbra erano a pochi millimetri dalle sue.
Sorrisi,allontanandomi
di scatto.
Alice
si avvicinò a me,e prendendomi per mano mi
trascinò dall'altra
parte del corridoio,incamminandosi verso l'aula della prima ora.
Edward
e Jasper rimasero immobili e imbambolati,come due pupazzi di cera:
l'espressione di Edward era indescrivibile.
-credo
che ce la farò – gridai,già
lontana,salutandolo con la mano – e
tu ci riuscirai? -
Edward
sorrise,abbassando la testa.
-credo
di no...- sussurrò,ma con i miei super sensi riuscii a
sentirlo.
E
non avrei potuto desiderare di meglio.
Benché
fosse iniziato il periodo invernale,il sabato sera il Twilight era
più pieno che durante il periodo estivo.
Avevo
appena lasciato Jake e Renesmee,dirigendomi nel privé
sopraelevato
dei Cullen: la musica rimbombava nelle pareti,creando un ritmo ed
un'armonia riconoscibile solo lì dentro.
Riuscivo
quasi a vederla,sinuosa e morbida nelle venature delle colonne
d'opale circondate da ragazza e ragazzi schiacciati l'uno sull'altra
in una danza sexy e pulsante.
Tutto
ciò che non avrei mai pensato come parte della mia vita ora
era
lì,in un movimento dinamico e ovattato,quasi una danza
sinuosa che
si sarebbe protratta per sempre.
Per
l'eternità.
-ehi,bellezza...-
Edward mi cinse i fianchi,affiancandomi prima che potessi
accorgermene.
-c'è
gente,stasera,vero? - dissi,con uno sguardo alla folla: riconobbi
Angela,Jessica e molti altri ragazzi intravisti a scuola,ma il mio
sguardo andava continuamente e senza via d'uscita a posarsi sulla
persona che avevo affianco.
Ci
incamminammo lungo la scalinata,salendo nella camera privata dei
Cullen: la visione del lungo specchio alla parete mi ricordò
del
pomeriggio passato con Alice a fare la barbie.
Di
certo quei ricordi sarebbero divenuti più sfocati con il
tempo,e
soprattutto dopo la trasformazione,ma avrei cercato di non
dimenticare.
Di
tenerli sempre con me,in qualsiasi modo.
Edward
mi si mise davanti: finalmente non dovevamo avere paura l'uno
dell'altra,e soprattutto non potevo più dire di essere una
fragile
umana che rischiava di essere spezzettata dalla sua vicinanza.
Ora
eravamo liberi.
-ora
che vivi a Las Vegas dovrai imparare a giocare d'azzardo...-disse
Edward,ridacchiando.
-bé,ho
imparato a ballare,a giocare alle slot...so cos'è la festa
al chiaro
di luna,sono diventata un vampiro e mi sono innamorata di un ragazzo
super sexy che è anche un gran baciatore...direi che una
partita a
black
jack
non è una grande sfida...-
-ah,si?
- proseguì lui,sorprendendomi con un bacio – lo
vedremo,nessuno mi
ha mai battuto...-
-mm...-
-che
c'è? - chiese lui,stringendomi a se.
-io
avrei un'idea migliore...-dissi,sfoderando uno dei miei sorrisi
brillanti.
-interessante...-
Non
feci in tempo a ribattere che Edward mi aveva già preso in
braccio,diretto verso la nostra bellissima suite al piano superiore.
Mi
resi conto in quel momento che la mia nuova vita sarebbe stata
perfetta,e non avevo alcun rimpianto.
Tranne,certo,quello
di non aver imparato a giocare a black
jack.
Ma
c'era tempo anche per quello.
Un'eternità
di tempo.
Spazio
note:
Okay,sappiate che quando finisco una storia sono sempre in depressione
profonda -.- Eggià,perchè una storia -
specialmente se
dopo tanti capitoli,come in questo caso - mi coinvolge sempre
tantissimo. E anche perchè ci siete voi,che commentate ogni
volta e leggete assiduamente ogni capitolo *w* Cooomunque,bando alle
ciance e ditemi cosa ne pensate di questo capitolo,suvvia! u.u
Non ci deprimeremo per così poco,no? :3 Inizio con il
rispondere
ad una recensione nello scorso capitolo: per il momento non ho
intenzione di dare un seguito a questa storia ( Tipo: Las Vegas 2 - La
vendetta) perchè penso di aver già detto tutto in
questi
capitoli,però chissà...magari un giorno mi torna
l'ispirazione e comincio a scrivere! xD
Ma non demoralizzatevi,belle/i mie/miei! Ho in cantiere un'altra storia
che penso proprio di pubblicare,dato che sono tornata attivamente in
questo bel sito u.u quindi continuate a dare un'occhiata di tanto in
tanto sulla mia pagina,un giorno di questi potreste ricevere una bella
sorpresa *o*
Per il resto,ultimamente mi sono data alla scrittura per altri fandom:
una storia già iniziata sempre in tema "vampiresco" nel
fandom
di Naruto e due piccole flashfic in quello di Sailor Moon *w*
Ma la prossima storia che pubblicherò - se,e ripeto, SE -
sarà sicuramente nel fandom di Twilight u.u
Quindi,ragasssuoli,è l'ora di salutarci! Spero che questa
storia
vi sia piaciuta,vi abbia fatto ridere o piangere,qualsiasi cosa,anche
solo tenuto compagnia :3
Ci vediamo alla prossima! =*
LMS*
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