Dancing on Stage

di Pseudonimo Letty
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ... Like a Stripper... ***
Capitolo 2: *** ... Like a Princess... ***
Capitolo 3: *** ... Meeting Bad People... ***
Capitolo 4: *** ... Meeting Nice People... ***
Capitolo 5: *** ... Becoming a Princess... ***
Capitolo 6: *** ... Falling in Love... ***
Capitolo 7: *** ... Imprisoned... ***
Capitolo 8: *** ... Finding a Friend... ***
Capitolo 9: *** ... Like a Villain... ***
Capitolo 10: *** ...Instruction to Seduction ... ***
Capitolo 11: *** ... Panico Pauuuuuura... ***
Capitolo 12: *** ... Fairs VS Villains... ***
Capitolo 13: *** ... Princess Tutù... ***
Capitolo 14: *** ... Happiness or Sadness?... ***
Capitolo 15: *** I Promise (…1) ***



Capitolo 1
*** ... Like a Stripper... ***


Salve gente! Ecco un'altro prodotto della mia testa bacata! Forse la fan fiction più sciocca che abbia mai scritto. Poche cose posso dirvi: ci sono una ragazza di sedici anni, uno stregone e tanti personaggi disney che hanno accompagnato la mia infanzia e che ancora mi fanno sognare. Buona lettura. :)

Disclaimer:

I personaggi presenti appartengono esclusivamente all’universo Disneyano. Ragion per cui non detengo diritti su alcun personaggio

L’unico personaggio su cui detengo i diritti è Chocolat    ;)

Note:

Invito chiunque legga questa storia a lasciarmi un commento, bastano anche poche parole. Risponderò tramite messaggio privato molto volentieri    :)

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DANCING ON STAGE

 

…Like a Stripper…

 

La musica inizia. Il ritmo è dettato solo dal suono di una chitarra elettrica, sola insieme ai battiti del mio cuore. Poi ad un tratto, il ritmo diventa più marcato, accentuato da altri effetti sonori.

Shandi comincia a cantare.

He doesn't mean a thing to me, just another pretty face to see
He's all over town, knocking 'em down, honey
I'd never let him next to me
” 

Inizio a ballare, sul palco ci sono solo io, la regina incontrastata di quel pavimento nero come la pece. Ballo seguendo i passi della coreografia, una coreografia che programmo da tutto l’anno praticamente. Ci aggiungo solo un pizzico della mia personalità, la ciliegina sulla torta per rendere il balletto unico al mondo. 

Unica altra presenza sul palco, oltre alla sottoscritta, è una sedia argentata. La sua posizione è molto importante, visto che è posta proprio sotto ad un secchio d’acqua che, al momento prestabilito, mi rovescerò addosso tirando una cordicella. Ho già provato decine di volte a tirare la cordicella, e sempre una secchiata di acqua mi si è riversata addosso. Ormai sono sicura di farcela.

Come in “Flashdance” sono vestita all’inizio di uno smoking che dopo due ottave mi toglierò, restando con un miniabito candido e lucido. A sua volta finirà per terra, lasciandomi addosso un body rosso che mi lascia nuda la schiena. Devo sembrare maldestra e sexy allo stesso tempo, giocare con la musica da lap dance.

Sento l’adrenalina salirmi lungo la spina dorsale, come la carezza di un amante invisibile. I brividi mi invadono, sento la pelle calda e le prime gocce di sudore mi imperlano la fronte. Non voglio fermarmi, voglio sfogarmi, sprigionare calore, energia. Voglio rendere partecipe tutti dei miei sentimenti in questo momento.

La musica sfuma lentamente, quattro minuti sono passati veloci come una freccia. “Potesse essere sempre così nella vita…” penso mentre lentamente faccio gli ultimi passi. Tremolo leggermente sopra i tacchi vertiginosi delle scarpe di scena, ma per ballare bene devo prenderci confidenza, anche se10 centimetri e più di tacchi mi spaventano non poco. Le luci violette sfumano, lasciandomi nel buio più totale, per essere sostituite da una luce più forte che illumina tutto il palco.

Sento degli applausi provenire dalle ultime file del Saschall.

“Molto bene, Chocolat, ma non hai provato a buttarti l’acqua addosso?” domanda il direttore della scuola, il supervisore di tutti i balletti.

“No, tanto l’ho già provata molte volte, era inutile riprovarlo, come unico risultato veniva fuori un palco di nuovo da ripulire” rispondo ironica dal palco riprendendo i vestiti.

“Ah, bene. Hai un quarto d’ora per cambiarti e provare “Ne-Yo”, okay?”

“Agli ordini!” sorrido per poi scomparire dietro le quinte, con l’intenzione di raggiungere il mio camerino vicino alla terrazza. Salgo le scale che portano nell’ala dei camerini e finalmente entro nel mio.

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Allora come vi sembra? Sì, forse pensate "ha sbagliato a mettere questa fan fiction nella categoria animazione", ma se leggerete i prossimi capitoli capirete tutto. A presto, con affetto

Piccola Letty =]

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Capitolo 2
*** ... Like a Princess... ***


Ecco il secondo capitolo di questa fan fiction. Spero vi schiarisca un po' le idee che nel primo caiptolo non sono chiare =)



…Like a Princess…

Il secondo balletto che devo eseguire è tutt’altro che ritmico e burlesque. Velocemente chiudo la porta alle mie spalle e mi tolgo il body rosso. Ripongo i vestiti per il balletto di “Flashdance” nell’armadietto accanto al grande specchio. Il costume di scena che devo mettermi mi attende già pronto, appeso al guardaroba e nascosto da un copri - vestito e appeso ad una gruccia.

Come un rito solenne, apro lentamente la cerniera di quest’ultimo, lasciandolo cadere per terra una volta aperta del tutto la zip metallica. Sorrido coprendomi le labbra con la mano, sorpresa.

È la prima volta che vedo il vestito per il prossimo balletto e mi piace molto, devo ammetterlo. Semplice, ma senza dubbio incantevole. Composto solamente da un body celeste e una gonna di velo blu, eppure mi sembra il vestito più bello del mondo. Delicatamente sfilo le componenti del costume e il indosso con accuratezza. Una volta indossati mi avvicino allo specchio, sono curiosa di sapere come mi sta indosso. Sorrido gioiosa, vedendo che il body mi calza a pennello e la gonna scende lieve come una nuvola sulle curve dei miei fianchi appena pronunciati.

Sto indossando il vestito di una principessa” penso dentro di me, con quell’atteggiamento di quando gioivo da bambina. Avevo sempre sognato di indossare un costume di questo genere, ma mai avrei pensato che avrei BALLATO nelle vesti di una principessa. Distogliendo l’attenzione dal mio riflesso, mi avvicino allo specchio e mi pettino veloce i capelli, per poi raccoglierli in una coda. Non ho né il tempo né la voglia di farmi uno chignon adesso. Stasera avrò più tempo per acconciare i capelli con l’accessorio finale: una coroncina finta.

Molto velocemente, scendo le scale e ritorno dietro le quinte.

“Chocolat è pronta?” chiede il direttore. Sento qualcuno assentire alla sua domanda. Prendo posizione al centro, le luci cominciano a sfumare lentamente, illuminando tutto il palcoscenico. Le note di un pianoforte accompagnano i miei movimenti lenti, assumendo la melodia di una canzone che conosco molto bene. La dolce voce di Ne-Yo invade le mie orecchie e il mio cuore. Ballo molto meglio a piedi nudi, invece che con i tacchi del balletto precedente; i “cerotti” mi proteggono da bruciature al palmo del piede. Piroetto, cercando di non sembrare goffa dopo ogni developpè e grand  bat man. Il ritornello è un tripudio di emozioni nel mio cuore. Nella mia mente le parole della canzone risuonano dolci e potenti allo stesso tempo.

 

You’re the best thing I never knew I needed
so when you were here I had no idea
you’re the best thing I never knew I needed
so now it’s so clear I need you here always

 

La musica è calda, romantica, sprigiona una melodia così melliflua che ballerei per sempre.

Quanto vorrei che i personaggi dei miei sogni esistessero ….” Penso sorridendo tra i passi. Ancora una volta sogno ad occhi aperti, immaginandomi personaggi strambi, fantasiosi e … purtroppo solo fantastici.

Più la musica diventa alta, più sentimento vorrei mettere nei passi. Le ultime note del pianoforte accompagnate, dalla voce del bel cantante, le assaporo con movimenti lenti e leggeri. Quando la musica finisce, alcuni applausi si levano dalle ultime file di sedie.

 

“Molto bene, Chocolat. Ok ragazzi, ci vediamo stasera alle dieci precise. Ciao” saluta il direttore rivolgendosi a noi, ultime ballerine a provare oggi.

Ad un tratto sento degli altri applausi venire da un angolo dell’ultima fila di sedie. Vedo una strana figura sgusciare fuori dalla porta a vetri, scomparendo nella penombra del bar ancora chiuso. Quella figura mi è sembrata per un attimo molto familiare. Scattante ritorno in camerino.

Indosso velocemente una maglietta e un paio di jeans dopo aver tolto il costume da principessa e averlo riposto nella borsa per bene. Saluto il direttore e mi dirigo verso l’uscita del teatro.

Chi sarà mai lo strano figuro uscito dal teatro? Lo scoprirete nel prossimo capitolo. A presto.

Piccola Letty =]

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Capitolo 3
*** ... Meeting Bad People... ***


Ciao! Ecco a voi il terzo capitolo ^.^

 

… Meeting bad people …

 

La strana figura è davanti a me, è così veloce che quasi fatico a camminare silenziosamente per scoprire chi è quello strano spettatore. Ad un tratto, per arrestare una possibile caduta, sfrego per terra una scarpa, provocando rumore.

Mi arresto, fissando la figura. Volta leggermente il viso dietro, in un secondo fisso il suo occhio, viola e decisamente terrificante. Mi si gela il sangue nelle vene, non è uno sguardo normale, brilla in modo diverso rispetto agli occhi di una persona, sana o pazza che sia … Uno sguardo che non avevo mai visto prima …

Scorgo una parte della sua bocca … ghigna malignamente, per poi voltarsi e procedere ancora più veloce.

Io sono rimasta ferma fino ad adesso, non so cosa mi prende. Mi sembra che abbia scagliato una scheggia di ghiaccio nel mio cuore solo guardandomi.

Riprendo a seguirlo, ma ormai è così buio che non vedo niente davanti a me. Le poche luci che illuminano l’esterno del teatro emettono una luce troppo flebile per far distinguere i colori e le forme intorno a me. Ad un tratto mi fermo, guardandomi attorno.

“Accidenti, l’ho perso di vista … Ma chi sarà mai stato??” mi domando rassegnata, con l’idea di aver perso le sue tracce.

Una risata maligna e silenziosa arriva alle mie spalle. Mi blocco come un gatto impaurito. Mi volto lentamente, fissando la sagoma nera che scorgo sotto alla luce debolissima di un lampione.

“Bene, complimenti, Chocolat. Balli davvero divinamente” dice con una voce scorrevole, senza esprimere emozioni, se non l’indifferenza. Quella voce, quella sagoma così nitida, ricomincio a domandarmi chi sia questo uomo.

“Chi sei?...” domando in posizione di difesa “E perché ho la sensazione di conoscerti?”

Ghigna di nuovo “… Forse perché è vero. Tu mi conosci molto bene, Chocolat …” dice avanzando verso la luce. Quando finalmente riesco a vederlo in volto non credo ai miei occhi.

 

Scuoto la testa, mi ripeto che è impossibile una cosa del genere.

“L’… L’…. L’Uomo Ombra ….” Dico con un filo di voce, stupita da ciò che vedo e che dico. Scuoto ancora di più la testa, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi viola.

“No … Non può essere vero, tu non sei vero” dico voltandomi e tenendomi la testa tra le mani.

Non riesco a capire: forse ho ingerito sostanze allucinogene, oppure sono diventata completamente pazza, se vedo personaggi animati …  Eppure è lì, a pochi passi da me, il cappello a cilindro calzato sulla testa alla perfezione, i suoi vestiti neri, come la notte che ci circonda, un po’ stravaganti, come si addicono ad uno stregone vodoo come lui.

“Esisto, Chocolat, e sono proprio qui, vicino a te” sento la sua voce vicino al mio orecchio sinistro. Resto paralizzata al quella voce tanto agghiacciante quanto fluente. Gira attorno a me, senza sfiorarmi, come un avvoltoio che vola attorno alla preda.

“Dimmi, Chocolat, ti piacerebbe diventare come me?” domanda ad un tratto, mi volto a fissarlo; sorride come se sapesse la mia risposta da sempre.

“Cosa?” chiedo sorpresa da tale domanda. Lui rotea il suo bastone tra le dita, girando sempre attorno a me.

“Sai bene a cosa mi riferisco … Diventare come me, della mia stessa … sostanza, possiamo dire, diventare un cartone, un personaggio animato ….” Specifica fermandosi davanti a me e fissandomi.

Mi trema il labbro inferiore, non so cosa ribadire.

“Cosa ti fa pensare che io voglia diventare come te?” domando con tono leggermente scontroso.

“Lo so. Si può leggere nei tuoi occhi tutto ciò che pensi. Tu hai sempre sognato di diventare un personaggio fantastico …” dice avvicinandosi al mio orecchio destro “… anche prima, mentre ballavi … Sognavi ad occhi aperti” sussurra piano le ultime parole, gustandosi l’espressione sconcertata del mio viso.

Mi volto lentamente, fissandolo mentre si allontana dal mio viso e facendo spallucce, sapendo di avere ragione.

Rotea il bastone in aria, formando un cerchio di fumo grande quanto una ruota. All’inizio non riesco a vedere nulla all’interno di esso, ma dopo alcuni secondi incomincio a intravedere sagome nitide e colori, come se vedessi attraverso una finestra. Ciò che vedo è una bambina, sdraiata sul suo letto, circondata da peluche e libri di favole. Si mette in ginocchio e stringe al petto uno dei libri. Riconosco la scena … Quella bambina sono io! Quello che sto vedendo è un ricordo, un frammento del mio passato. Il libro che sto abbracciando è il libro dei racconti Disney.

Cenerentola, Aladdin, La bella e la bestia e tante altre. Ricordo che da piccola non riuscivo a tenerlo in braccio, era troppo pesante. Ad un tratto la bambina (ovvero io) si alza dal letto e, trascinandosi il libro vicino alla finestra, si appoggia all’alto davanzale.

Oooh, come vorrei che i personaggi Disney fossero veri … Ti prego, fatina adorata, fai in modo che il mio sogno si realizzi un giorno” dice poggiando il libro a terra e intrecciando le mani, in segno di preghiera, sul davanzale. La stella della sera, la stella che credevo fosse la fatina di Pinocchio, risplendeva nel cielo. Un pizzico di nostalgia mi affiorò nel cuore. Mi destai dai miei pensieri solo quando la finestra magica si richiuse, ritornando semplice fumo e dissolvendosi nell’aria.

“Forse tu non lo sai, ma quella stella ti ha ascoltato per tutti questi 10 anni” disse l’Uomo Ombra ritornando davanti a me. “I bambini, certo, sono coloro che credono fermamente nella nostra esistenza, l’esistenza di un mondo magico, dove tutto può succedere. Ma le uniche persone che possono diventare come noi, sono rarissime. Forse da bambina non saresti potuta venire via, eri troppo indifesa … Ma adesso … Oh, guardati … Sei uno splendido bocciolo di rosa e hai le qualità che ti rendono ancora più unica: una fervida fantasia e,soprattutto, credi che i sogni possano avverarsi …” e così dicendo si avvicina a me, sfiorando la borsa a tracolla con incisa la famosa “D”

“… Tutti i sogni” precisa per poi guardarmi negli occhi. Sono occhi magnetici, ma allo stesso tempo mi mettono quasi paura.

“E-Ero soltanto una bambina che fantasticava …  C-Come potrei IO, un’umana, diventare come te?” domando allontanandomi di pochi passi. In testa ho tanti di quelle domande: io credo ancora in quel sogno? O forse sono cresciuta troppo per crederci davvero come prima?

Ad un tratto l’Uomo Ombra muove velocemente una mano e fa apparire un ciondolo … Riconosco subito in esso un manufatto vodoo che trasforma le persone!

“Con l’aiuto … Dei miei amici dell’aldilà, potrò esaudire il tuo desiderio” e con queste parole afferra una mia mano delicatamente, per poi aprire un pochino la bocca della maschera della collana …

NO! Non voglio diventare vittima di un destino deciso da lui! Prima che possa pungermi il dito, mi libero brutalmente dalla sua presa e scappo.

Lo sento a pochi passi da me, mi sta rincorrendo … Oh no! Non so dove andare  … Urlare aiuto? Non mi sembra il caso, dopotutto intorno non c’è nessuno che possa aiutarmi e urlare quindi sarebbe un gesto vano. Non so dove sto correndo, seguo solo l’istinto, seguo la paura che mi attanaglia.

Mi accorgo di essere finita nell’immenso parcheggio a fianco del teatro. Nessuna macchina, nessun pullman … “Oh Mio Dio, che cosa posso fare???” penso svelta nascondendomi dietro a un cespuglio di arbusti in fondo all’enorme parcheggio. Non lo vedo più, forse l’ho seminato … No, eccolo spuntare nella notte scura, vedo brillare al buio i suoi occhi viola … Indietreggio restando seduta per terra, per stare più tranquilla voglio inoltrarmi di più nei cespugli. Ad un tratto sbatto senza fare rumore contro qualcosa, credo di essere arrivata al muro. Con una mano tasto ciò che dovrebbe essere il muro di cinta, ma scopro con raccapriccio che non si tratta di una superficie piana. Ciò che sto sentendo e ciò su cui sono appoggiata sono due gambe di uomo!

Lentamente guardo verso l’alto, mi si ferma il cuore in un secondo.

Una veste rossa e nera fino ai piedi, un volto lungo e appuntito, un lungo cappello da … Gran Visir! Lo riconosco bene … è il malefico Jafar! Cerco di alzarmi per correre fuori dalle sterpaglie, ma lui prontamente mi agguanta e mi tappa la bocca.

“Lasciami andare! Lasciami andare!” grido, ma la mia voce è ovattata dalla mano affusolata del nefasto stregone. Mi immobilizza le braccia dietro la schiena con l’altra mano, mi fa quasi male. Mi spinge fuori dai cespugli, davanti a me vedo l’Uomo Ombra. Ha una sorrisetto beffardo sul volto.

“Pensavi male a scappare in quel modo, Chocolat” mi dice avvicinandosi. Sento la paura che avevo prima trasformarsi in rabbia, scalcio furiosa. Lui si allontana da me di un passo, sorridendo contento. Mi fai arrabbiare ancora di più.

“è inutile che mi guardi a quel modo …  presto mi ringrazierai di ciò che farò. Jafar, tienila ferma, mi raccomando” dice allo stregone.

“Tranquillo” gli risponde lui, stringendo ancora di più la presa sui bracci. L’Uomo Ombra tira a sé il mio braccio sinistro e, velocemente, punge il mio dito indice con il ciondolo vodoo. Sento un lieve dolore al dito, un lieve bruciore che sparisce subito. Jafar riprende il mio braccio, lasciandomi la bocca scoperta.

“Finalmente potrai diventare come noi …” dicono insieme, mentre l’Uomo Ombra mi mette al collo il ciondolo. Chiudo gli occhi mentre me lo poggia sulle spalle.

Sento Jafar lasciarmi improvvisamente, li vedo ridere, mentre un velo magico azzurro mi avvolge. Cerco di togliermi quella strana trasformazione di dosso, strusciano sul braccio con la mano destra, ma la strana sostanza non si ferma, mi avvolge anche le gambe. Mi porto le mani agli occhi, ho troppa paura per guardare ciò che mi sta accadendo.

 

Lo so, è una storia sciocca (per non dire altri aggettivi), però l'idea di una persona reale che incontra personaggi fantastici mi è sempre rigirata nella testa... xD e così ho deciso di darle una forma dopo un po' di tempo! A presto! Se volete commentate pure!

Piccola Letty =]

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Capitolo 4
*** ... Meeting Nice People... ***


Buonasera! Scrivo il capitolo qua sotto mentre divoro il mio buon gelato alla Nutella (classica sindrome di fame improvvisa che mi viene una volta ogni mese... settimana ... okay tutte le notti quasi! xD). Cooomunque, scusate se non sono andata avanti prima, ma avevo da fare un sacco di cose (va bene, solo due: recuperare alcuni voti a scuola e prepararmi per il mio SAGGiO Di DANZA che si terrà questa domenica al SASCHALL!). Vabbè, non voglio tediarvi, leggete pure il quarto capitolo:

… Meeting Nice people … 

 

Riapro gli occhi, ancora spaventata da ciò che ho visto e sentito sulla mia pelle.

“Oooh! Bene! Vedo con piacere che la trasformazione ha avuto effetto! Guarda tu stessa” esulta l’Uomo Ombra, appoggiato tranquillamente ad un muro, a pochi metri di distanza, indicando qualcosa di fronte a me. Lo guardo interrogativa, poi fisso davanti a me, restando sbigottita da ciò che vedo.

Davanti  a me c’è un lungo specchio che riflette la mia immagine … o meglio, riflette LA MIA NUOVA IMMAGINE! Sono diventata un cartone animato! Sono identica a come sono in realtà, ma ho le caratteristiche principali delle animazioni. Ho sempre i miei soliti capelli castani, la frangia che mi cade sulla fronte, gli occhi verdi e un fisico snello…

“Sei splendida …” sento commentare l’uomo dalla pelle color cioccolato. Solo ora mi accorgo del ciondolo a forma di mezzaluna che ho al collo, deve essere il ciondolo vodoo che mi ha trasformata.

“Io … Non so cosa dire …” balbetto sorpresa.

“Ho tranquilla, del resto prima non potevi essere tranquilla: la paura, l’agitazione e tutto il resto” dice sorridendomi tranquillo per poi trascinarmi per un braccio verso l’uscita del vicolo dove ci troviamo.

“Forza e coraggio. Dobbiamo andare, siamo molto in ritardo” dice convinto e con un pizzico di emozione nella voce. Si ferma improvvisamente.

“Aspetta” si volta fissandomi “non puoi presentarti così conciata. Per carità, sei carina anche così, ma per entrare nel Topoclub forse è meglio qualcosa di classico …” spiega per poi roteare leggermente il bastone in aria.

Addosso mi compare un vestito azzurro e bianco.

“Starai scherzando, vero?” gli domando acida. Lo sento mugugnare pensieroso.

“Hai ragione. Meglio qualcosa di più moderno per una ragazza del duemila come te …” e con queste parole fa apparire al posto del vestito un paio di pantaloncini in jeans e una maglietta rossa, molto chic, che mi calza a pennello, rendendo le mie poche curve un po’ più marcate. Sorrido soddisfatta, anche l’Uomo Ombra sorride, congratulandosi silenziosamente con se stesso.

“Ora sei perfetta, possiamo andare!” esulta con quel tono di voce enigmatico per me.

Ora sono pronta, o perlomeno, così sembro. Cammino dietro a lui, sono ancora leggermente sorpresa dalla mia nuova forma.

Ad un tratto ripenso ad alcune parole che ha appena pronunciato … “il Topoclub”?? Vuole dire …

La risposta mi si presenta davanti, sorriso raggiante. La scritta luminosa della “House of Mouse” o detto semplicemente Topoclub è davanti ai miei occhi. Da dentro si sentono risate e voci mischiate a musica di sottofondo. Sono emozionatissima adesso. Il club più esilarante che sia mai esistito e che avevo sempre sognato è adesso una realtà per me! Sorrido raggiante, entusiasta di trovarmi per la prima volta con quel nuovo aspetto, ritorno seria non appena l’Uomo Ombra si volta a fissarmi.

Mi tende una mano, un gesto che reputo quasi cavalleresco, ma che, fatto da un tipo come lui, è un po’ spavaldo. Sorrido sincera e mi appoggio al suo braccio.

Quando siamo davanti alla porta, un elegante pinguino – cameriere sposta una delle ante e ci lascia passare, dandoci un gentile “Benvenuto” con una vocetta nasale.

Mi metto una mano sulla bocca, restando per un secondo immobile. Tutto ciò che mi circonda è esattamente come lo vedevo in televisione.

Tanti tavoli rotondi sono sparsi nel grande salone, su di una lato c’è un largo palco, dove intravedo tre piccoli paperotti suonare rock. Mi distolgo dalla mia posizione quando sento Facilier strattonarmi lievemente al braccio.

“Resta qui” mi dice, lasciandomi e dirigendosi verso un bancone dove vedo seduta una bella papera con un largo fiocco in testa.

L’Uomo Ombra le sta dicendo qualcosa, ma con tutta la musica e le voci che sento non riesco a capire cosa stia dicendo. La graziosa Paperina annuisce contenta e chiama un pinguino. Mi indica per un secondo e poi torna alla sua postazione. Il piccolo cameriere arriva davanti a me.

“Prego, da questa parte” mi invita con una vocetta nasale anch’esso. Lo seguo a pochi passi di distanza, passando attraverso le lunghe file di tavoli stracolmi di personaggi che conosco bene.

Ad un tratto sento gli sguardi di un gruppetto provenire da un tavolo. Mi volto verso sinistra e li vedo. Un concentrato di malvagità e malizia mi osserva; un quadretto di malignità: Jafar, Ursula, Ade e Crudelia mi osservano divertiti. Ridacchiano e commentano silenziosamente tra di loro qualcosa, continuando a fissarmi costantemente.

Vorrei scomparire! Mi sento davvero imbarazzata, i loro sguardi mi danno il tormento. Distolgo lo sguardo velocemente, non sopporto di sentirmi timida e impacciata, tantomeno di fronte a dei tipi come loro. Arriviamo dopo alcuni passi al tavolo, il pinguino mi faun lieve cenno  ed elegantemente mi siedo.

“Se vuole può ordinare qualcosa” mi informa il piccolo pinguino. Lo ringrazio, congedandolo dal servirmi per adesso.

Guardandomi attorno noto che, al tavolo dei quattro cattivi, adesso c’è un'altra figura: l’Uomo Ombra si è aggregato la gruppo di cui fa parte. Chiacchiera molto scorrevolmente con loro, riesco a leggere sulle sue labbra alcune parole.

“Ho chiesto un tavolo per lei” … “così è ancora più carina” … “presto si abituerà”. Ursula ad un certo punto sembra dire “Attento a non diventare buono, Facilier…”

Tsk! Lui buono? Non mi sembra proprio” penso scuotendo la testa e fissandoli.

Senza farci caso incontro gli occhi glaciali di Ade. Mi volto di scatto… quegli occhi sembrano impregnati di morte!

Ripassa mentalmente, Chocolat. Ade è il Re dei Morti, quindi è chiaro che incute un po’ di paura il suo sguardo!” penso mentre osservo gli altri personaggi, i più “buoni” del locale.

Sospiro lievemente, tranquillizzata al pensiero che non tutti questi personaggi sono cattivi.

Per distrarmi comincio a sfogliare il menù che trovo sul tavolo.

“Che cosa posso portarle, signorina?”. Una voce molto familiare mi arriva alle orecchie, voltandomi constato che è proprio Lui. Un giovane e galante Max mi sta domandando cosa  vorrei ordinare! Sorrido leggermente divertita dalla sua espressione quando mi vede in volto. È arrossito, ihihih che carino!

“Dammi pure del “tu”, Max” sorrido sicura.

“Beh, allora, se posso permettermi, non ti ho mai vista qui … Come ti chiami?” domanda imbarazzato.

“Sì, è vero. Sono nuova … il mio nome è Chocolat” mi presento tendendogli una mano.

“Il piacere è tutto mio …” sorride, stringendo la mia mano in maniera gentile e cortese.

“Cosa ti posso servire?” domanda tornando a fare il suo lavoro.

“Mmm…  niente di speciale, una fetta di crostata alla frutta” scelgo.

“Benissimo, tra poco te la porterò” dice sorridendomi e andando verso le cucine. Sorrido, ora mi sento davvero a mio agio.

In fondo … Di cosa dovrei aver paura? Qui ci sono per la maggior parte personaggi gentili e affidabili ” penso tra me e me.

“Allora, come va?” . La voce dell’Uomo Ombra mi desta dai miei pensieri. Lo trovo accanto a me, non l’ho neppure sentito arrivare. Ha quel suo solito sorrisetto furbetto sulle labbra.

“Bene … Perché sorridi a quel modo? ” domando interrogativa.

“Vedo che ti sei data da fare eh?” risponde indicando Max lontano.

“Cosa c’è di male? In fondo, perché dovrei non fare nuove amicizie? Mi hai trasformata tu, ed io ora sfrutto questa opportunità …” spiego facendo spallucce, sorridendo appena.

“Bene, brava…. Vedi però di non essere tanto confidenziale con … le persone sbagliate …” dice battendo lievemente la sua mano sulla mia. Lo guardo interrogativa, ma non ho il tempo di domandare spiegazioni che lui è già ripartito, tornando al tavolo dove i suoi degni compari lo attendono.

Appena si siede, tutti lo guardano con un sorrisetto malizioso; quando mi guardano sorrido a mia volta, non mi importa ciò che pensano adesso. Max ritorna al mio tavolo con una fetta di crostata. Molto tranquillamente, mastico a piccoli pezzi quella prelibatezza, osservando i presenti in sala.

Bene bene! Se siete arrivati alla fine di questo capitolo non vi resta che leggere anche queste mie poche righe xD

Come ben avrete capito in questa mia Fan Ficiton cercherò di citare molti personaggi creati dalla Disney. Facilier/L'Uomo Ombra ovviamente è il cattivo de "La Principessa e il Ranocchio" e poi vabbè, i principali Cattivi Disney li conoscete ^.^ quando citerò altri personaggi metterò sempre in fondo la relativa descrizione e da quale classico provengono.

 

Un grazie davvero grande a  Recess95 !!! grazie dei bei complimenti, mi commuovo *-* (okay la pianto xD). Diciamo che questa fan fiction è nata molti anni fa, quando da piccola feci un sogno che reputo uno dei più belli che ricordi, ovvero incontravo tutti quei personaggi che amavo sempre vedere da piccola (ma anche ora). Una notte poi l'ho risognato ed è stato ancora più bello di prima *-* non volevo più svegliarmi da quanto era bello e pieno di ricordi per me

Commentate pure questo capitolo! Un grosso bacione e a presto!

  Piccola Letty =]

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Capitolo 5
*** ... Becoming a Princess... ***


Salve! Come state? Io sto benone. Sono tutta piena di dolori perchè ieri sono stata in piscina e, ovviamente, mi sono rfacassata tutta! mentre si faceva lo scivolo mi veniva in mente la canzone "I Wanna be Like You" rifatta dai Jonas Brothers (I Love Joe! By Me *-*), ci stava bene con tutta quell'allegria che avevo ieri xD

Tralasciando tutto ciò, ecco a voi il quinto capitolo della storia. Buona lettura ^.^

…Becoming a Princess…

 

Ad un tratto alcune voci provenienti dall’entrata attirano la mia attenzione.

“La prego signore, non si arrabbi” implora un pinguino molto piccolo; forse è ancora cucciolo vista la piccola statura.

“Mi arrabbio come e quando mi pare piccolo sgorbio! Liberaci subito un tavolo oppure la pagherai!” grida con una voce roca l’individuo scagliando lontano il piccolo… Lo ha colpito con una chela!

Due occhi scintillanti e giallastri, un corpo da aracnide e un atteggiamento malvagio …

Ho capito chi è!” penso alzandomi e raggiungendo velocemente il piccolo pinguino ancora a terra, stordito dal colpo.

 

Quando lo sollevo da terra rimane quasi stupito da tale gesto.

“Povero piccolo …” dico asciugando con un dito le lacrime che gli scorrono sul musetto dolce.

Mi volto di scatto verso colui che ha creato questo casino.

“Dovresti vergognarti! Prendertela con un cucciolo come lui e per un futile motivo, sei un essere spregevole, Scroop!” grido, attirando ovviamente l’attenzione di tutti.

Il gigantesco ragno mi fissa con occhi irati. Non ho paura, sono furiosa anche io per quello che ha fatto al piccolo pinguino.

“Di cosa ti impicci, mocciosa?”

“Mi impiccio di quello che mi pare! Soprattutto quando qualche imbecille fa del male ai più piccoli!” rispondo sicura fissandolo. Di certo non sarà un tipo come lui a farmi paura. Non sono un cuor di leone, ma se succedono fatti di questo genere divento una belva!

“Perché non te la prendi con qualcuno più grande?” gli urlo contro … OPS! Credo di aver commesso un errore!

Ma ora è troppo tardi, lo vedo avvicinarsi minaccioso, le chele aperte, pronte a stritolarmi se necessario! Intorno a noi si è ora formato un silenzioso sottofondo di brusii, tutti ci fissano.

“Vuoi dire qualcuno come TE?!” domanda ad alta voce avventandosi su di me. Lo scanso appena in tempo, scivolando assieme al cucciolo. Lo cedo volentieri ad un gruppetto di camerieri che si è formato vicino e mi rialzo voltandomi.

“Credi che fare del male ai più piccoli ti renda forte? Ti sbagli! Ti rende solo un debole e un rammollito!” grido. Ad un tratto mi ritrovo sollevata a un metro da terra, dannazione! Mi ha afferrata!

“Ti faccio vedere io, chi è il più forte, mocciosetta!” dice puntandomi la parte affilata di una chela sotto il mento.

Okay Chocolat … Pensa, pensa,  pensa …. Trovato!” rifletto per poi agire. Con tutta la forza che ho, sollevo le gambe e scaglio un potente calcio verso le spalle del ragno. Ce l’ho fatta, lui cade a terra supino. Anche io cado a terra, ma non mi faccio niente. Lo fisso seria, mentre si rialza.

“Beh, cosa succede qui?” una figura si fa spazio tra la folla intorno a me. Un omone alto e grasso mi fissa dall’alto della sua statura.

“Uff … Scroop è davvero un imbecille, arrabbiarsi per queste sciocchezze … Grazie piccolina” dice tendendomi una mano e aiutandomi ad alzarmi. È Silver, il cyborg. Mi fissa sorridendo con il suo occhio meccanico.

“Hai fegato, ragazzina!”dice battendomi la grossa mano sulla testa, affettuosamente. Sorrido a mia volta.

“Ho fatto solo ciò che mi sembrava giusto fare, signore” spiego il perché di tale mio gesto. Lui annuisce, credendomi. Poi ad un suo fischio, due strambi pirati della galassia prendono sottobraccio il ragno mezzo svenuto e lo portano via.

 

Improvvisamente una luce di un riflettore sul palco mi illumina completamente, attirando l’attenzione di tutti i presenti. Mi volto in tutte le direzioni.

“Oh-oh! Abbiamo una nuova stella tra di noi, amici …” . Topolino è davanti a me, si erge in tutti i suoi cinquanta centimetri di statura. Com’è buffo! Elegante nel suo smoking senza papillon che gli dona un aspetto ancora più tenero.

“Come ti chiami?” domanda.

Calmati, Chocolat, dopotutto hai solamente lo sguardo di migliaia di persone puntato addosso!” penso svelta, arrossisco leggermente, imbarazzata da tante attenzioni.

“M-Mi chiamo Chocolat …”

“Chocolat? Che bel nome!” risponde lui facendo un piccolo inchino.

“Sei una principessa??” mi domanda un piccolo Michele (di Peter Pan), avvicinandosi curioso.

“Ma cosa dici? È una fata! Vero che sei una fata?” mi domanda quello che sembra Red, una piccola volpe dolce e malandrina. Scuoto la testa, sorridendo a tanta sincera curiosità.

“Cosa sai fare, Chocolat?” mi domanda Topolino. Io non faccio che torcermi le dita delle mani, sono imbarazzata.

“Beh … Ecco … Io …”

“… Sa ballare!”. La voce di Facilier mi precede, lo vedo farsi spazio tra le persone intorno.

“Fidati, Topolino, ho visto questa fanciulla ballare e devo ammettere che è molto brava”, la sua voce è scorrevole, sicura e molto convincente devo ammetterlo! Topolino mi squadra pensieroso, una mano sotto al mento in una posa pensosa, per poi sorridere.

“Se è vero ciò che mi dici, allora dovrà esibirsi!” esulta guardandomi. Io scuoto il capo.

“No, io non…”

“… Ovviamente! Si esibirà prestissimo!” mi interrompe di nuovo Facilier. Lo guardo irritata, mentre Topolino si consulta con i suoi amici più fidati.

“è inutile che mi guardi così, non fai paura sai? … Non faresti mai pura, con gli occhi incantevoli che ti ritrovi …” sussurra per non farsi sentire, passandomi il dito indice sotto il mento. Mi scosto appena, infastidita. Alla fine sorrido rassegnata, roteando gli occhi in aria.

Non faccio in tempo a fare un passo in avanti, che mi sento strattonare ad un braccio. Una frizzante Minni mi sta trascinando verso l’entrata di un camerino.

“Vieni! Se ti devi esibire, dovrai darti una ritoccata” esulta con la sua vocetta dolce. Arriviamo in un camerino, dove ci attendono Paperina e Clarabella.

Mi buttano su una sedia e cominciano a torturarmi letteralmente. Mentre Paperina mi acconcia i capelli , Clarabella e Minni rovistano in un guardaroba in un angolo della stanza.

Mi sembra di essere tornata bambina, quando la mamma mi preparava ad ogni balletto … Uff, ma perché dovrei esibirmi?

“Perché devo esibirmi?” domando più a me stessa che a loro.

“è una tradizione del Topoclub: quando un nuovo personaggio arriva per la prima volta, se è una ragazza deve ballare o cantare, mentre se è un ragazzo deve compiere un’impresa” mi spiega Paperina per poi raccogliere i miei capelli in uno chignon tirandomi indietro anche la frangia.

“E come tocco finale …” dice paperina, aprendo un barattolino blu “… un pizzico di polvere di stelle” conclude spalmandomi sugli zigomi una specie di gel mischiato ad alcuni brillantini.

Guardandomi nello specchio davanti a me non posso fare a meno di notare che Paperina è molto brava come truccatrice e parrucchiera… Sapessi anche io fare lavori come lei sarei senza dubbio la ballerina più bella del gruppo!

“Ecco il vestito che abbiamo scelto per te!” mi annuncia Clarabella, mostrandomi un tutù esattamente identico a quello del mio balletto, solo di colore rosso!

“Ti piace?” mi domanda Minni vedendo la mia espressione sorpresa.

“Altroché, il rosso è il mio colore preferito” rispondo allegra sfiorando la stoffa del vestito.

Il rosso mi piace davvero tanto: dopotutto è il colore dell’amore, della passione, delle ciliegie e della fragole di cui sono ghiotta.

 

Prima che possa indossare il bel costume che ho davanti però, un sonoro “toc, toc” desta la nostra attenzione. Dopo alcuni istanti la porta si apre mentre io mi alzo dalla sedia…

Senza accorgermene mi ritrovo a trattenere il respiro dall’emozione!

“Scusate cercavo …” comincia il ragazzo che è appena entrato per poi interrompersi quando i suoi occhi incontrano i miei.

Accidenti, che occhi! Azzurri come il cielo. Davanti a me uno stupendo James mi fissa altrettanto stupito.

“Wow … Ehm, cioè … Tu sei Chocolat vero?” mi domanda. Annuisco sorridendo come una ebete.

“Ti… Ti volevo ringraziare per aver aiutato Moph prima, con Scroop …” mi spiega. Dietro di lui appare il piccolo pinguino cameriere. Ma dopo alcuni secondi un esserino metamorfico mi appare a pochi centimetri dal viso.

“Wow! Ciao Morph!” dico sorpresa, mentre il piccolo essere rosato mi si strofina sul viso.

“ Wow Moph! Ciao Morph!” ripete lui con la sua voce così surreale.

Che tenera creaturina” penso mentre sorrido guardando James.

Oh mio dio com’è carino … Calma Chocolat, calma … ma cosa mi succede???” mi domando in testa.

Sento divampare le guance, credo di essere arrossita. Mi piace il suo dolce sorriso mentre mi guarda. Continuerei a fissarlo per sempre se potessi.

Sfortunatamente, una Paperina molto frettolosa mi spinge di nuovo verso lo specchio.

“Grazie Jim, scusa ora deve finire di prepararsi” dice chiudendogli la porta letteralmente in faccia. Io non protesto, sono troppo presa di nuovo ad immaginarmi i suoi occhi color del cielo.

“Riprenditi adesso, cara. Penserai dopo al tuo bel ragazzo” mi interrompe facendomi tornare alla realtà. Non mi son nemmeno accorta che mi hanno fatto indossare il costume rosso.

“Ma cosa dici, Paperina? Non lo conosco neppure James, come potrei …” cerco di fare la gnorri, ma lei non ci casca

“… Si come no. Vedevo come lo guardavi … Ti brillavano gli occhi in parole povere!” mi dice chiudendomi la zip dietro la schiena.

“Fidati: non c’entra quanto lo conosci… L’amore nasce anche solo con uno sguardo” mi dice sorridendomi.

Ora sono pronta.

Mi trascinano sul palco e subito sento la musica. Il silenzio cala tra i tavoli.

“Never Knew I Needed”, la musica che ascolto da tanto tempo riempie la sala.

Senza neppure farci caso, comincio ad eseguire i soliti passi di sempre, la coreografia è impressa bene nella mia mente. Piano piano, mentre ballo, sento l’agitazione andare via, il corpo più fluido mi impone di compiere altri passi a tempo di musica.

 

Ballando mi ritrovo a girare tra i tavoli, tutti mi fissano, oddio che bella sensazione!!! Non hanno sguardi critici, ma sembrano ammaliati dalla mia danza… Una cosa che non avevo mai visto prima d’ora.

L’unico suono che riempie la sala è questa dolce musica che mi fa sognare come quando ero una bambina. Inaspettatamente mi ritrovo a ballare tra due tavoli: nel tavolo alla mia sinistra c’è Facilier e la sua banda di cattivi, nel tavolo a destra invece c’è Jim.

Facilier ha uno sguardo sfacciato, sembra pensi “Tanto so che verrai da me …”

Che sfacciato! Ma cosa mi aspetto, è un cattivo dopotutto” penso veloce.

Jim invece mi sorride dolcemente e… Mi porge una rosa bianca!

Sorrido, arrossendo per un gesto tanto romantico. Avanzo a ritmo di musica verso il ragazzo e, dopo aver preso delicatamente la rosa tra le mani, mi avvicino e gli schiocco un bacio sulla guancia. Quando lo rifisso negli occhi lo vedo arrossire leggermente; sorrido a mia volta per poi mettere la rosa dai petali candidi alla vita, fermata dal nastro rosso intorno ad essa.

Riprendo a ballare, allontanandomi dai tavoli e ritornando sul palco. Quando la musica finisce, un fragoroso applauso mi investe. Sorrido contenta, non posso credere di essere accettata nel Club!

Topolino mi si avvicina sorridendo.

“Congratulazioni! Sei ufficialmente membro della House of Mouse! Un grosso benvenuto a Chocolat, principessa del ballo!” esulta, un applauso ancora più forte lo accompagna.

Io sono senza parole, mai nella mia vita tanta gente mi aveva applaudita così calorosamente. Sorrido felice, mentre ritorno verso i camerini, assieme a Minni e Paperina.

Vediamo un po', meglio passare in rassegna alcuni personaggi che forse sono poco noti:

- Scroop: è uno degli antagonisti nel film "Il pianeta del tesoro". è un gigante ragno con delle chele come braccia. Viene definito "psicopatico" da Jim nel film xD

ecco un immagine: http://i36.tinypic.com/2m4d7rl.gif

- John Silver: è un cyborg, inizialmente antagonista, ma poi alleato di Jim nel film. nonstante l'aspetto, nasconde un uomo fedele agli amici e ai compagni

Immagine: (a sinistra: Silver, a destra: Jim) http://www.unreel.co.uk/reviews/t/Treasure_Planet/co6.jpg

- Morph: è un esserino metamofico preso da Silver come animale da compagnia; come Scroop, Silver e Jim, viene dal film "Il pianeta del tesoro". è giocherellone e dolce, riesce a mutare forza e a diventare una copia esatta di un oggetto

Immagine: http://i168.photobucket.com/albums/u195/genoveva_v/treasure%20planet/morph.jpg?1277992096

James (Jim) Hawkins: è il protagonista de "Il Pianeta del tesoro". Dolce e ribelle (mamma mia lo adoroooo! Nd Me xD), nel film che lo vede protaognista crede di non avere un futuro, ma dopo il viaggio verso il Pianeta del tesoro diventa un personaggio importante e stimato (Per la serie bello e bravo *.* Nd Me)

Immagine: http://bp3.blogger.com/_ApXyKifbuE4/SHQsRylSqVI/AAAAAAAAAEc/J9CoWeWnkg4/s400/AH+jim.bmp

Come avrete capito bene, mi piace anche a me (come alla nostra Chocolat) Jim. Devo ammettere che mi piaceva fin da bambina xD con quegli occhioni azzurri e i capelli castani *.* ... okay la smetto subito xD

 

Ringrazio di cuore Recess95 sono davvero contante che ti piaccia così tanto la mia storia (è davvero leggibile? Miracolo! Pensavo fosse complicata da capire xD).

Io da piccola avevo paura di Jafar (la risata mi terrorizzava e quando si trasformava in serpente mi avvinghiavo al cuscino sul divano xD), mi spaventava tanto Medusa, la donna di Bianca e Bernie (forse perchè urlava tanto xD) e anche di Chernabog (infatti la parte dove c'era lui in Fantasia la saltavo sempre perchè mi inquietava molto). Tranquilla, come vedi anche io non sono da meno xD Un'altra cosa che non sopportavo riguardo Aladdin, era quando Jasmine baciava Jafar (bleah! xP) ero sempre schifataa quella scena x°°°D

Un grande bacio e a presto ^.^ 

Piccola Letty =]

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Capitolo 6
*** ... Falling in Love... ***


Buongiorno!!! Come state? Io finalmente sono al MARE! Che soddisfazion! xD vabbè ecco il sesto capitolo! ^.^

…Falling in Love…

 

“Chocolat, sei stata grande!” gioisce Paperina con la sua vocina.

Sorrido, lusingata da tanti complimenti. Mi siedo davanti allo specchio e, mentre Paperina mi ripettina i capelli, io ho la testa da tutt’altra parte: in mano tengo la rosa bianca che Jim mi ha donato prima; sospiro persa nei miei pensieri.

Che dolce… Una rosa bianca. Secondo il linguaggio dei fiori, significa amore puro … Che lui mi abbia dato questa rosa cercando di farmi capire che gli piaccio?” penso mentre sfioro i petali luminosi.

“Gli piaci, si vede da un miglio di distanza” commenta Paperina alle mie spalle. Io la guardo attraverso il riflesso dello specchio, diventando rossa come un peperone e facendola sghignazzare.

Quando sghignazza diventa ancora più amabile, fa tutt’altro effetto rispetto a ciò che sento quando sghignazza Facilier …

Ma và, che intelligente… Sveglia! Lei è una papera per bene! Non è mica come lui …” penso facendo spallucce.

“Secondo te potrebbe essere vero?” domando, paperina sorride annuendo.

“Credo proprio di sì, Jim non ha nessuna compagna, quindi magari potresti essere tu quella giusta per lui” mi spiega per poi porgermi un abito nuovo. Io la fisso interrogativa.

“Dato che hai reso questa serata diversa, ci sarà un ballo per festeggiare il tuo benvenuto tra noi … Meglio che ti prepari! Appena esci, sali le scale verso il primo piano, ovvero il salone da ballo” mi informa per poi uscire.

Osservo il vestito che mi ha appena consegnato: ha il design di un vestito lolita ed è rosa e lilla. Devo ammettere che mi piacciono i gusti di quella papera, tanto frivola e dolce. Il vestito mi calza a pennello, grazie  a Paperina sono pronta per tornare dagli altri.

 

Dopo aver chiuso la porta, mi dirigo verso le scale dall’altra parte del salone al piano terra. Intorno a me non c’è più nessuno, probabilmente tutti si sono spostati nel salone al piano di sopra. Attraverso la sala, ascoltando il ticchettio delle ballerine rosa abbinate al vestito, arrivando subito davanti alla grande scalinata a chiocciola. Sorrido tranquillizzata dal fatto che non mi sono persa e, dopo aver preso velocemente un lungo respiro, comincio a salire le scale. Dopo una ventina di gradini intravedo la grande porta che da accesso alla sala, dalla quale sento provenire una musica celestiale.

Accelero il passo, emozionata e allo stesso tempo curiosa di vedere la stanza. Mi arresto a tre scalini di distanza dal primo piano quando incontro tre dame in nero: Ursula, Malefica e Morgana

Mi stanno fulminando con lo sguardo!

Mamma mia, che facce da paura! Che cosa hanno da guardare? Forse ho una macchia sul vestito?” mi domando tra me e me guardando prima il mio vestito poi di nuovo le tre signore.

Inizialmente resto seria, ma poi cerco di rompere il ghiaccio, sorridendo e salendo gli ultimi scalini. Senza fermarmi passo svelta vicina alle donne in nero e, molto silenziosamente, mi appiattisco al lato dell’entrata del salone, in modo da sentire quello che dicono senza essere vista.

“Hai visto che vestito?” sento la voce di Ursula

“Ma dai, sorella, non mi dire che sei invidiosa di quella ragazzina?” le domanda beffarda Morgana.

 “Che faccia tosta! Vabbè, è Morgana e a maggior ragione stuzzica la sorella” penso roteando gli occhi.

“Beh, un po’ di invidia fa anche a me … Non c’è da chiedersi perché Facilier abbia voluto trasformare proprio lei … I suoi PARAMETRI ESETICI sono buoni” ridacchia alla fine assieme alle due piovre.

 

Io mi allontano subito, in direzione di un tavolo libero ad un angolo della sala. Solo quando mi siedo mi accorgo di quanto sia bella questa sala. È grande quanto quella del piano terra e, in aggiunta, ha un balcone stupendo e spazioso. Il pavimento della sala è piastrellato con mattonelle che formano nel complesso una spirale bianca e nera… Wow, bello stile devo ammetterlo!

Intorno a me vedo molte coppie che ballano: Cenerentola e Biancaneve con i rispettivi Principi Azzurri, Aurora abbracciata a Filippo, Belle avvolta nel caldo abbraccio di Adam e Tiana cullata beatamente dalle braccia di Navee … Un sospiro di ingenua invidia mi esce dalla bocca.

Beati loro. Sono delle coppie così romantiche che quasi stento a non commuovermi vedendoli ballare. Magari capitasse anche a me una storia d’amore del genere …” penso poggiando un gomito sul tavolo e poggiando la testa sulla mano destra.

 

Ad un tratto scorgo in mezzo alla folla, proprio dall’altra parte della sala, un ragazzo seduto da solo ad un tavolo. Jim se ne sta là, poggiato sul tavolo, senza nessuno attorno. Il suo viso mi appare…. Triste.

Provo una grande tenerezza per lui, è così tenero in quella posa.

Mi alzo dal tavolo, il desiderio di raggiungerlo mi assale. Invece di fare il giro della sala, dove le persone sono sedute ad alcuni tavoli, preferisco tagliare attraverso la pista da ballo. All’inizio lentamente, comincio a inoltrarmi verso il centro del salone, accelerando un pochino il passo.

Sto per compiere un altro passo, quando sento qualcuno prendermi per mano. Mi volto e incontro gli occhi cremisi di Jafar. Sorride in modo molto strano, quasi mi fa paura al primo impatto.

“Posso avere l’onore di questo ballo?” mi domanda tendendomi l’altra mano. Un po’ indecisa, appoggio la mano su quella dinoccolata dello stregone e cominciamo a ballare.

 “Balla bene, per essere un cattivo” penso mentre volteggio, facendomi guidare dal Gran Visir.

“Stai bene con questo vestito, Facilier ha davvero svolto un lavoro eccellente. Grazie alla sua magia sei ciò che sei adesso…”

”… La magia non deriva dai poteri di Facilier” lo interrompo “Tutti qui hanno un pizzico di magia dentro di loro… è nel DNA di tutte le persone la magia” riferisco ciò che penso al Gran Visir.

Ad un tratto sento qualcuno chiamarmi, battendo un dito sulla mia spalla. Mi volto e mi ritrovo davanti all’Uomo Ombra. Fa un profondo inchino e, mentre Jafar si allontana, mi porge una mano.

“Posso avere l’onore di danzare con la Principessa del ballo?” mi domanda, sorridendo furbamente.

Sorrido appena, accettando l’invito. Anche Facilier sa ballare bene, ma è più delicato nei miei confronti rispetto a Jafar. Volteggio in modo più scorrevole, come se fossi una bambola tra le sue braccia.

“Come ti senti ora? In questa forma nuova?” mi domanda ad un certo punto.

“Oh, molto bene … Mi sembra di vivere un sogno” sorrido rispondendo. Anche lui sorride, adesso ha un sorriso sincero sulle labbra.

“Sono … felice, che ti piaccia stare qui” dice fissandomi negli occhi

“E dimmi, non ti piacerebbe stare qui con noi … per sempre?” mi domanda.

Torno seria sul viso, è una domanda che non mi aspettavo di certo. La risposta è difficile: certo qui sto bene, ho amici e tutti mi accettano … ma ora ricordo anche che, nel mio mondo, ho i miei genitori, i miei amici, delle persone che amo.

“Ecco, io …” sto per rispondere quando vengo interrotta dalla voce di una ragazzo.

“Scusate, Facilier, potrei danzare con Chocolat?” domanda un sorridente Navee alle spalle dello stregone. Facilier, seppur controvoglia, cede il posto al bel principe e si allontana, in direzione dei suoi compagni di sempre.

Navee mi stringe a sé, come se volesse proteggermi da un pericolo invisibile, e cominciamo a ballare. Io tiro un sospiro di sollievo, gli occhi verdi del principe mi rassicurano.

“Grazie” gli sussurro. Lui sorride appena.

“Dovere. Se vuoi un consiglio da un amico, non ascoltare l’Uomo Ombra. Potrebbe giocarti un brutto tiro, credimi” mi consiglia a bassa voce.

“Lo so. Ti credo… Quando ti ha trasformato in ranocchio, promettendoti “il verde” hai capito chi è realmente” riassumo.

Vedo una nota di sorpresa nei suoi occhi.

“Come fai a sapere cosa mi è capitato?” mi domanda, ma prima che possa rispondere (o inventarmi una risposta plausibile) Tiana ci interrompe.

“Meno male, Navee, l’hai tolta dalle grinfie dell’Uomo Ombra” commenta a bassa voce sorridendo.

“Stai più attenta eh?” mi raccomanda carezzandomi la guancia sinistra, io sorrido rassicurandola. La coppia si allontana un pochino e ricomincia a ballare. Mentre ballano sprigionano voglia di amare da tutti i pori. Sento avvicinarsi qualcuno alle mie spalle, ma prima di essere raggiunta dall’Uomo Ombra di nuovo, mi avvicino veloce verso Jim, rimasto sempre nella sua posa solitaria.

“Ciao” lo saluto sorridendo. Quando incontro i suoi occhi sento una sensazione bellissima fluirmi dentro.

“Ciao” mi risponde. Nel suo sguardo vedo chiaramente cosa prova: è davvero triste e questo rende anche me infelice.

Oh Jim… Perché sei così triste? Come vorrei vederti sorridere invece …” penso tendendogli una mano.

“Ti va di ballare?” domando istintivamente, quasi senza rendermene conto. Lui mi fissa stupito.

“Io … Non so ballare come te, anzi, sono negato …” si scusa; io sorrido sincera e, afferrata la sua mano con delicatezza, lo trascino piano verso la pista.

“Non serve essere bravi a ballare … Non pensare ai passi da fare, piuttosto, … Ti prego … Sorridi. Sorridi come quando mi hai donato questa” sussurro per poi sfilarmi la rosa dalla testa, dove saggiamente l’avevo incastrata per raccogliere i capelli.

Fisso i suoi occhi, ora brillano di nuovo, come un cielo pieno di stelle, un cielo dove vorrei perdermi per sempre. Sorride, mentre cominciamo a ballare un po’impacciati.

Rompo il silenzio tra di noi parlando.

“Dimmi, perché prima Morph aveva le sembianze di un pinguino?” domando.

“Il vero pinguino piccolo sta un po’ male, e Morph si è offerto di lavorare al posto suo” mi spiega facendo spallucce. Sorrido pensando al piccolo esserino metamorfico.

“Tu invece, come fai a conoscere Facilier?” mi domanda a sua volta.

“Beh, mi ha portata lui qui. Lo conosco da tempo”

Da un anno e più quasi, visto che è nato nel 2009!” penso.

Cominciamo a ballare una musica più lenta, entrambi ancora un po’impacciati, ma allo stesso tempo sorridenti.

Che sensazione stupenda sento quando sorridi … Il cuore mi sembra impazzire nel petto, mi sembra di toccare il cielo con un dito” penso mentre ci stringiamo delicatamente uno all’altro, sulle note di “Everything I Do” di Bryan Adams. Appoggio la testa sulla sua spalla e socchiudo gli occhi.

Guardami negli occhi e vedrai cosa significhi per me … ” penso mentre il dolce profumo della rosa e il suo buon odore mi inebriano i sensi.

Lo sento insicuro e spaventato quanto me, spaventati da questa nuova emozione che proviamo.

Ad un tratto sento l’impulso di cercare di nuovo i suoi occhi e quasi rimango stupita nel vedere che anche lui mi fissa. Un momento durato un eternità.

Siamo talmente vicini che i nostri nasi si sfiorano. Il cuore batte sempre più veloce, mentre ci avviciniamo sempre di più, togliendo lentamente ogni millimetro di distanza tra le nostre labbra. Mi sembra di vivere in una favola, mi sembra tutto così surreale che quasi stento a crederci. Il ragazzo dei miei sogni sta per baciarmi, in mezzo a una pista da ballo, durante una festa e per giunta mentre la canzone d’amore che preferisco risuona nell’aria. Ormai manca poco, pochi millimetri e ci baceremo … Chiudo gli occhi assieme a lui …

La musica è l’unico suono che arriva alle mie orecchie…

Ma … A un millimetro di distanza …

STOP! Passiamo alla pubblicità! xD (ora mi lapiderete vero? xD)

Cooomunque, siccome ho poco tempo (il sole e il mare mi richiamano xD) dico solo che vestito è quello delle scena de ballo di Chocolat.

Eccolo qua: http://i25.tinypic.com/308z9ls.jpg 

Ora scappo! Un grazie a Recess95: Oioi anche a me quella scena mi fa morire di risate xD, anche la scena in cui Morph dice "Psicopatico!Psicopatico!" mi piace molto xD

Ora volo verso il mare! A presto! Un saluto dalle mie "Amiche-GUFETTE" x°°°D (lasciate fare, è una storia lunga)

Piccola Letty =]

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Capitolo 7
*** ... Imprisoned... ***


Sera gente! Come state? Aggiungo questo capitolo mentre guardo TOY STORY 3 ... Mammma mia com'è bellino!
11 ANNI ho aspettato e finalmente posso vedere l'ultimo film della saga xD. La prima parte mi fa quasi piangere, con la musica di sottofondo di "Un vero amico in Me"... Ma passiamo al capitolo successivo della mia fan fiction. Eravamo arrivati al bacio tra Choco e James no? Beh.... Ecco come continua! ;-D

…Imprisoned…

 

La musica dolce e armoniosa viene sostituita da una musica più tetra, fa venire i brividi solamente ascoltandola.

Riapro gli occhi e noto subito l’espressione stranita di James e dei presenti in sala. Tutti non fanno che guardarsi attorno, proprio come me…. La situazione non promette niente di buono.

Mi volto nella direzione da dove proviene la musica e, con raccapriccio, vedo i cattivi riuniti in un unico gruppo. Un brivido e uno strano presentimento mi attraversano il corpo. Le luci, da sfumate di celeste, verde e arancione, diventano rosse, blu e viola, come impazzite per colpa di una forza misteriosa.

“Cambio di programma gente” spicca dal gruppo Facilier. Mi avvicino al gruppo, tenendomi per mano con James.

“Cosa significa, Facilier?” domando con tono brusco e duro.

“Significa che ci saranno dei cambiamenti da stasera … Come … La gestione del Topoclub!” finisce facendo apparire il suo bastone magico. Scuoto la testa leggermente impaurita.

“N-Non penserai mica di …”

“… Oh, invece sì, Chocolat … Invece sì” dice sicuro, schioccando le dita. La canzone che ormai è inevitabile risuona nelle orecchie di tutti i presenti, smarriti e immobilizzati da una strana paura, la stessa che proviamo io e James.

 

Che posto divertente,

Guarda quanta bella gente!

Che relax!

Che allegria!

Mi sento come a casa mia!

Io mi stringo a James, sono spaventata da tanta malvagità, ma sono anche irata, piena di rabbia per quelle persone che stanno di nuovo cercando di impadronirsi della House of Mouse. Al coretto si uniscono le streghe e le dame malvagie.

è proprio un’agonia

Tutta questa cortesia!

Sogniamo la malvagità!

Mentre finiscono queste parole, il mio sguardo punta sull’orologio a pendolo in fondo alla sala…

Tre… Due… Uno…

Lo scoccare della mezzanotte è appena iniziato! Resto immobile, abbracciata a James, cercando di pensare a cosa fare per fermarli.

La House of Mouse finisce qua!” grida Facilier.

Sento la rabbia crescermi dentro. Mi stacco repentinamente da Jim e corro verso il gruppo, voglio dare loro una lezione. Ma prima di raggiungerli, uno stormo di pipistrelli neri mi si avventa addosso, facendomi perdere l’equilibrio e facendomi cadere all’indietro.

Andate via! Andate via!

Non c’è spazio qui per voi!

I Padroni siamo noi!” gridano tutti in coro.

Mi rialzo e cerco di attaccare. Sfortunatamente, vengo circondata dalle spire di Kaa, sollevandomi da terra di almeno un metro.

Andate via!

Hip urrà per la slealtà!

Brinderemo in compagnia,

Andate via!” cantano beffardi, terrorizzando i personaggi più buoni del Topoclub.

Cerco di muovermi, ma la stretta di Kaa è salda attorno a me. Ad un certo punto, due figure sinuose scendono repentine dalle spire del pitone, avvicinandosi a me.

Questa casa fa venire i brividi … Miaaaaaaao!” mugugnano i Siamesi gemelli.

Finalmente un posto adatto a me!” sento Malefica gioire freddamente, trasformandosi in un pauroso drago, avvolta dalle ali di Chernabog.

Creeeeedimi, non sssssiamo così perrrrrrfidi” mi sibila Kaa, cercando di ipnotizzarmi invano. Resisto all’ipnosi benché debole per i vani tentativi di divincolarmi dalle sue spire.

Mi spiace sai,

ma tocca  a noi!

La gloria sfuma prima o poi!” continuano mentre Kaa mi libera improvvisamente dalla sua stretta, facendomi cadere a terra. Vengo soccorsa da Jim immediatamente.

Andate via! Andate via!

Fuori tutti i rifugiati,

O saranno decapitati!

Andate via!

Viva la malvagità!

Andate via!”

In poco tempo veniamo circondati da tutti i cattivi, anche i buoni presenti sono circondati come noi due. Le carte-soldato della Regina di Cuori puntano le loro lance con la punta a forma di cuore sui principi.

D’improvviso sento dei tentacoli tirarmi via da James, prontamente afferro la mano di quest’ultimo. Anche lui viene tirato via; stanno cercando di separarci.

“Jim!” grido tra la folla, non riesco a tenermi stretta a lui a lungo. Le gemelle-polipo (Ursula e Morgana) hanno una forza incredibile. Molliamo la presa che ci tiene uniti, lo vedo allontanarsi, stretto tra le grinfie di Morgana e Capitan Uncino.

“Lasciatemi! Lasciatemi!” urlo, furiosa. Sento Ursula allentare la presa, cerco di avvicinarmi a Jim, ma prontamente Jafar mi afferra uno dei bracci. Cerco di divincolarmi, la rosa bianca che tenevo tra i capelli scivola via, cadendo a terra. Cerco di riafferrarla, per me è un dono prezioso.

Sento a risata silenziosa di Facilier avvicinarsi.

“Suvvia, Chocolat. Non essere così sentimentale …” dice per poi pestare con un piede la rosa, rovinandola. Rimango sconcertata da tale gesto, sono arrabbiata e allo stesso tempo spaventata. Lo fisso negli occhi, una lacrima mi scende dal viso, ricolma di questi due sentimenti.

“Come hai potuto?” sussurro furiosa. Lo vedo sospirare, massaggiandosi la fronte, come per dire che è una cosa ovvia.

“Non ricordi? Ti avevo detto di non fare amicizia con … le persone sbagliate” finisce la frase additando Jim. “Cosa? Lui non è sbagliato! Lascialo andare assieme agli altri!” grido minacciosa. Lui mi sorride, tranquillo. Mi fa ancora più arrabbiare. Da una tasca tira fuori un pugnale.

“Dimmi, che cosa succederebbe se invece non ti ascoltassi?” domanda avvicinando la punta tagliente al collo di Jim.

“No! Fai del male a me, ma non a lui! Se provi solo a toccarlo giuro che ti uccido!” urlo furiosa. Mi libero dalla presa dello stregone e corro verso Facilier. Prima di raggiungerlo, questi mi punta contro il coltello. Mi arresto appena in tempo prima che mi infilzi il collo.

“Sai, potrei anche farti del male. Dopotutto hai appena dimostrato affetto per queste persone, specialmente per questo ragazzo … Tuttavia … per noi, per me soprattutto, sarebbe davvero triste perderti” dice toccandomi con il pollice e l’indice il mento.

Fisso il pavimento per alcuni secondi, per poi tornare a fissarlo; adesso ho capito.

“Quindi era questo il tuo piano, fin dall’inizio … Mi hai portata qui per diventare una di voi, una Cattiva” dico con tono leggermente sorpreso.

“Molto perspicace. Vedi, quando ti ho vista per la prima volta, ho pensato subito che eri adatta a diventare come noi: hai sale in zucca e sei furba. Ma soprattutto sei una ragazza molto affettuosa e dolce… forse è anche per questo che ti ho trasformata …” spiega prendendomi una mano.

“Anche a me piacerebbe sapere amare così candidamente… Mi piacerebbe ancora di più essere amato almeno da qualcuno … e insieme a tale persona avere il mondo ai miei piedi. Tu hai le capacità e i mezzi per diventare una di noi … Avresti il mondo ai tuoi piedi se solo accettassi” spiega accarezzandomi il dorso della mano. Le ultime parole mi suonano come un eco fastidioso nelle orecchie.

Con forza, tolgo la mano dalla sua presa e gli tiro uno schiaffo. Il gesto viene accompagnato da un “Ooh” generale. Facilier sembra stupito, ha gli occhi sgranati.

“Sei uno sciocco se credi di conoscermi. Avrò anche i mezzi, come dici tu, ma non voglio il potere, non aspiro a ridurre in schiavitù il mondo! Sei solo un illuso se speri di incantarmi con lusinghe e favori. Non è così che ci si fa amare dalle  persone!” finisco gridando, mentre vedo accendersi negli occhi dello stregone vodoo una scintilla rossa. Senza farmi intimorire da tale sguardo, lo sorpasso e mi avvicino a Jim, appoggiandomi al suo braccio. Non servono parole per fargli capire che sono dalla parte dei buoni.

“Molto bene, hai fatto la tua scelta. Sono molto deluso del tuo comportamento e dato che ti sei schierata dalla parte degli avversari, ti unirai con loro nella sorte …” parla facendo apparire il suo bastone. “Catturateli!” sento gridare la Regina di Cuori. Le carte ci circondano di nuovo, afferrando ognuno di noi e conducendoci  fuori dalla stanza.

Scendiamo le scale e, accompagnati da una processione di guardie, veniamo introdotti in una stanza poco illuminata, nascosta alla vista di chiunque entri nel club. Vicino a me ci sono Topolino e Pippo.

“Oh no” sento sospirare il piccoletto.

“Ci metteranno nella cantina” continua triste Pippo. Max e dietro di me e lo sento sospirare, rassegnato quasi.

Le cantine? Cosa ci sarà mai nelle …

La risposta mi si presenta davanti. Nella cantina c’è una gabbia molto spaziosa, potrebbe contenere tutti noi! Uno per uno, entriamo dentro la grande gabbia.

“Questa volta abbiamo preso tutte le precauzioni. Non riuscirete a scappare” sento commentare una carta quando entro io. Mi ammasso assieme ai miei compagni, Jim e Max si siedono uno alla mia destra e uno a sinistra, sono l’unica ancora con un’espressione arrabbiata in volto. Quando l’ultima persona è stipata nella gabbia, le carte chiudono a chiave la porta e ci lasciano soli tra di noi. Io balzo in piedi, furiosa.

“Come è possibile tutto questo?! Eppure sembrava che avessero capito la lezione la prima volta che provarono a prendersi la House of Mouse!” ragiono ad alta voce.

“Aspetta … Come fai a sapere tutto ciò? Non c’eri tu quando i cattivi provarono a prendersi li nostro club…” mi interrompe Topolino. Io mi fermo e lo fisso atona.

“Ha ragione Topolino” aggiunge Max “Tu non appena sei entrata sapevi già il mio nome, eppure non hai parlato che con l’Uomo Ombra”;

“è vero, come facevi poi a sapere che io sono stato trasformato da lui?” mi domanda Navee infine. Io sospiro, ormai è chiaro che devo dire tutta la verità.

“Io so tutto di voi” spiego avvicinandomi a Cenerentola

“Tu, Cenerentola, hai quasi perduto il tuo principe per colpa di Anastasia, la tua sorellastra. Tu invece, Maxie, sei un asso nello skateboard e hai trascorso il periodo dell’università assieme a tuo padre, Pippo” faccio esempi di ciò che conosco degli altri. Mi avvicino infine a Paperone.

“Tu invece, Paperone, hai un deposito a Paperopoli che viene sempre preso di mira dai Bassotti, da Gamba di Legno e Amelia, la quale vuole la tua “numero uno”, il tuo primo guadagno” finisco tornando alla porta chiusa a chiave della gabbia.

“è da quando sono nata che vi seguo, so a memoria le vostre storie e vi ammiro fin da bambina. Confesso che tante volte ho dubitato che esisteste, altre volte invece mi avete aiutato inconsciamente” sussurro poggiandomi a una sbarra con la testa, ho la voce rotta da un pianto interiore.

Topolino si avvicina e mi prende per mano. Mi volto e mi siedo, raggiungendo l’altezza del piccolo personaggio.

“Non ci credo … Se tu sai queste cose … Non puoi che essere … UMANA” finisce la frase carezzandomi la faccia. Annuisco senza parlare, tutti adesso farfugliano sottovoce, sorpresi da tale fatto.

“Sei una del mondo reale, ma come hai fatto ad arrivare quaggiù?” mi domanda Paperina.

“è stato Facilier. Mi ha trasformata tramite il potere vodoo” dico prendendo in mano il ciondolo a spicchio di luna.

“Assieme a Jafar mi hanno intrappolata e mi hanno trasformata” finisco poggiando la schiena alle sbarre. Tutti mi fissano interrogativi, solo Topolino sembra tranquillo.

“Evidentemente Facilier ha scoperto il passaggio per il mondo reale” farfuglia con una mano sul mento.

“Vuoi dire … Lo SPECCHIO nel vicolo accanto alla House of Mouse?” domando. Topolino annuisce.

“Quel passaggio è l’unico appiglio tra di noi e il tuo mondo … Lo usiamo soprattutto per apparire in sogno dei bambini e … degli speciali” spiega guardandomi alla fine. Schiocca un dito, intuendo tutto.

“Ma certo! Facilier ha sbirciato nell’elenco degli speciali e, una volta capito dove tu ti trovassi, ha usato il passaggio per venire a prenderti!”

“Ma… cosa sono questi speciali?” domando stranita.

“In poche parole sono coloro che ancora credono nella nostra esistenza, che credono che siamo aiuti per loro, portatori di ideali come l’amicizia, la lealtà …”

“… Tutto ciò che ho imparato da piccola” finisco io la frase. Mi asciugo la lacrima scesa precedentemente e mi rialzo.

“Adesso però non è il momento di pensare da dove provengo. Dobbiamo cercare una soluzione a questo pasticcio” dico voltandomi e afferrando una sbarra.

“Caso importa a te? Tanto, non sei una di noi” commenta Paperone.

“Ha ragione, tu non c’entri in questa storia” afferma convinta anche Clarabella.

“Primo: c’entro quanto voi in questa storia, visto che mi hanno imprigionata con voi. Secondo: sono dalla vostra parte, ho scelto così è non torno indietro” mi avvicino a Clarabella, prendendole la mano, come per cercare fiducia in lei.

“In qualche modo siete sempre stati miei amici. Non isolatemi solamente perché non sono della vostra stessa origine … Vi voglio aiutare e giuro che riavrete il vostro club. Ti prego, Clarabella, abbi fiducia in me” la supplico sorridendo. La vedo titubante, ma alla fine sorride anche lei, stringendomi la mano.

“Va bene, ho fiducia in te, tutti noi abbiamo fiducia in te, Chocolat” dichiara.

“Ora non ci resta che trovare un piano … Innanzitutto dobbiamo cercare di prendere il cappello dell’Apprendista Stregone. Solo con quello possiamo sconfiggere i cattivi” penso ad alta voce, camminando avanti e indietro per la gabbia.

“Mmm … Noi siamo qui, fuori ci sono loro; Loro sono tutti Cattivi … Tutti … Tutti … Tutti? No! C’è qualcuno forse che ci può aiutare!” finisco esultando, schioccando le dita.

“Ragazzi! Ho un’idea” sussurro, dato che nella stanza sono entrati due cattivi, Pena e Panico.

“Hey, perché siete qui?” domando ai due.

“Facciamo il turno di guardia” risponde Panico. Nell’istante in cui finisce la frase, Pena gli assesta una gomitata nelle costole.

“Che cosa ti interessa? Tanto starete qui finché non verrà deciso cosa fare di tutti voi! Hahaha” ride alla fine, io gli tiro un pugno, colpendolo in piena faccia. Lo vedo rimbalzare all’indietro, finendo proprio addosso a Panico. Una risata generale dei miei compagni di gabbia risuona nella cantina. Vediamo scappare via i due demonietti gregari di Ade. Sorrido soddisfatta: almeno ho dato loro una lezioncina.

“Tornando a prima, Topolino, ti domando: in questa cantina ci sono per caso delle NOCCIOLE?” chiedo.

“Sì, sono proprio qui nella gabbia” mi indica una botte colma di frutta secca.

“Bene … evidentemente i cattivi faranno la guardia uno per uno … e sono sicura che presto arriverà a anche Lei …” sorrido sicura. Topolino ha intuito, gli altri si domandano CHI dovremmo aspettare dei Cattivi.

“Presto capirete, adesso dobbiamo solo aspettare … sappiate solo che, quando arriverà la nostra persona, dovrete mangiare assieme a me queste nocciole” spiego, sedendomi accanto a Jim. Sento un suo braccio cingermi la vita.

“Mi fido di te” mi sussurra stringendo mia sé.

Mi dispiace James, mi dispiace di non averti detto prima chi sono, ma  volevo essere apprezzata per come sono, non per la mia origine … Sento il tuo cuore battere quanto il mio, allora … Non mi hai respinta?” penso.

“Grazie Jim … Anche io mi fido di te” rispondo per poi chiudere gli occhi, per riposarmi un pochino.

E rieccomi. Allora, innanzitutto la canzone che cantano i cattivi all'inizio proviene da "Topolino e i Cattini Disney", un episodio speciale della House of Mouse. Lo so, forse il testo non combacia perfettamente, il problema è perchè sono io che alla fine non capisco un paio di parole e quindi ho improvvisato una rima. Consiglio di vederlo, c'è su You Tube e megavideo, ma si vede meglio su You Tube.

Poi poi poi... Rispondo a chi ha recensito:

Recess95: heheeeeeeeee, ti avevo lasciata sulle spine. xD no, poerino Facilier, via su, diciamo che si è mezzo innamorato di lei xD; Eggià... L'amour... Quella scena la volevo fare mooooolto romantica, proprio come si deve per i racconti Disney. Sì, è vero, che comapgni di ballo! Ma volevo far parteciparee un po' anche i Cattivi (io non sognerei MAI di ballare con nessuno di loro... Only for James e principi buoni xD) Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo. A presto e grazie ancora per i commenti che lasci!

Un saluto a tutti! :-)

 

Piccola Letty =]

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Capitolo 8
*** ... Finding a Friend... ***


Salve! Quest'oggi aggiorno con non uno, ma DUE capitoli, anche perchè non si capirebbe il motivo di questo capitolo sottostante. Ad ogni modo, ho calcolato un po' il numero di capitoli e penso che saranno quasi 20... ,ah, poi vedrò un pochino xD

Ecco l'ottavo capitolo.

…Finding a Friend…

 

Finalmente, dopo un po’ di tempo (non so esattamente quanto), vedo spuntare Lei da dietro la porta della cantina. Una veste da strega, capelli color zafferano e un grande cappello viola sulla testa, un po’ sgualcito, ma molto dignitoso.

“Okay ragazzi, cominciate …” sussurro aprendo rumorosamente la botte piena di nocciole.

“Come sono buone queste nocciole! Sono tostate al punto giusto e lasciano un sapore così buono in bocca!” comincio a recitare, rompendo e gustando una nocciola. Noto subito di aver attirato l’attenzione della nostra guardia.

“Davvero! Sono gustose! Croccanti e conservate molto bene!” continua Maxie, recitando bene la parte del “golosone”. La guardia si avvicina, io mi volto con faccia da finta sorpresa.

“Oh, Nocciola, come stai?” domando fingendo di non averla sentita arrivare. Fissa prima me, poi il barile vicino, ricolmo di nocciole.

“Chi vi ha dato il permesso di mangiare quelle nocciole?” domanda acida. Io sorrido soddisfatta del fatto che ha reagito come pensavo.

“Che c’è? Ne vuoi un po’ eh?” domando “Vieni a prenderle allora” la incito, quasi la sfido.

La vedo afferrare qualcosa dentro una manica della tunica viola e, dopo alcuni secondi, la vedo infilare e girare la chiave nella serratura della cella.

Il piano ha effetto … Aprite un varco tra la folla, non provate a scappare per nessuna ragione al mondo!” ripeto nella mente il piano, mentre i miei amici fanno ciò che ho detto loro prima.

Nocciola, la piccola Strega (piccola di statura, non di anni) si avvicina al barile, i suoi occhi ingannano la sua apparente indifferenza, facendo trasparire la sua golosità per quel barile di frutta secca.

Appena tocca in barile, scatta il segnale.

“Ora!” grido e tutti quanti si precipitano addosso alla povera streghetta.

“Lasciatemi! Guai a voi! Se non mi lasciate subito vi  trasformo tutti in rospi!” ci minaccia, ma imperterriti, la immobilizziamo con una corda.

“Chiariamo subito una cosa, Nocciola … Tu sei buona o cattiva?” domando alla strega legata come un salame. Fa una faccia davvero sorpresa, non si aspettava questa domanda. Sembra quasi … Dubbiosa.

“Ha importanza?” mi domanda acida, cercando di liberarsi a strattoni.

“Si, è importante, perché vorrei sapere da che parte stai veramente” rispondo a tono. La strega mi guarda con faccia davvero sorpresa, per poi assumere una faccia pensierosa.

“Tu non sei cattiva, non sei mai stata capace di fare del male. Sai fare dispetti, ovvio, ma non fai del male come lo fanno Facilier e i suoi compagni” espongo ciò che penso.

Lei fissa il pavimento, si vergogna.

“Se davvero sei buona, ti prego, aiutaci a ritornare liberi” la imploro poggiando una mano sulla sua spalla. A prima vista appare molto piccola e fragile. Ma io so con certezza che è forte come un leone, come un drago, anzi … come una strega! Sorrido, per rassicurarla, anche lei ora sorride.

“Lo sai … Io credo nelle streghe, e credo anche nei tuoi poteri” le svelo.

Nei suoi occhi vedo una scintilla, come se adesso fosse piena di una energia nuova, più sicura di sé stessa.

“Va bene … Sono stufa di stare ai servizi di quei pomposi, giuro che vi aiuterò a uscire e a riprendervi il Topoclub … in cambio di quel barile di nocciole” propone tendendomi una mano. Io la stringo convinta. Ora abbiamo un accordo.

“Ora ci occorre un piano efficace” spiego camminando avanti e indietro.

“E se dicessimo che siamo in missione per conto di qualche forza onnipotente?” domanda Timon. Assieme a Pumbaa indossa un compleo nero con occhiali scuri.

“Non ci servono scuse insensate, ridicoli frasi … e tantomeno i Blues Brothers” finisco levando loro gli occhiali, gettandoli alle mie spalle.

“Mmm… Ho trovato!” annuncio, per poi esporre la mia idea.

 

Bene bene bene, ho poche cose da dire riguardo questo capitolo, anzi una sola cosa: Descrivere un pochino Nocciola

Il suo nome per intero è Nocciola Vildibranda Crapomena, ma è conosciuta come semplicemente Strega Nocciola. A cavallo della sua fedele scopa (Belzebù), terrorizza tutti gli abitanti di Paperopoli. Io l'ho voluta descrivere come un personaggio buono perchè, in molti fumetti, aiuta Topolino e i suoi amici a risolvere alcuni problemi ( anche se in alcuni preferisce fare dispetti a Paperino xD). La sua preoccupazione più grande è far credere a Pippo che lei è una strega VERA, anche se il primo non le crede per nulla, credendola solo una vecchia malata xD

Ecco una sua immagine: http://www.irifugidellospirito.org/immagini/indovinello/strega%20nocciola.gif

E adesso passiamo al ringraziamento per il commento del capitolo precedente.

(rullo di tamburi, squillo di trombe, folla in delirio...)

Lady Sarah Kaulitz !!!!!!! Cara ColleGaga (xD) che piacere vedere che (finalmente!) hai commentato la mia storia! Sono davvero contenta che tu abbia scritto siffatto commento che mi rallegra la giornata e mi rende soave il pomeriggio ... okay la smetto subito xD. Mi manchi moltoooo, ricordati della tua CognataH rilegata al mare assieme al suo Joe e Tay che ti vuole tanto beneeee!!! non vedo l'ora di risentirti!

Beh, non saluto anche perchè dovete leggere il prossimo capitolo! ^.^

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Capitolo 9
*** ... Like a Villain... ***



…Like a Villain…

 

Il piano è completato.

è molto rischioso, ma è l’unico modo per riprenderci la House of Mouse. Nocciola fingerà di aver trovato un metodo per renderci tutti cattivi e userà me come cavia. Io fingerò di essere diventata malvagia e riuscirò a convincere i Cattivi che sono cambiata. Verrò a prendere voi principesse per prime e, come me, fingerete di essere diventate malvagie (in realtà l’incantesimo che Nocciola farà a me e a voi  cambierà solo il colore degli occhi e i vestiti). Mentre noi ragazze distrarremo i Cattivi, i principi e tutti gli altri usciranno con la chiave che Nocciola lascerà a voi e cercheranno di arrivare al camerino di Topolino, affinché quest’ultimo possa trovare il cappello dell’Apprendista Stregone e sconfiggere con la magia Jafar e Facilier, i due in classifica più potenti.

Penso e ripenso il piano, dettato cento volte agli altri. Ora stiamo aspettando che Nocciola arrivi qui per portarmi davanti ai Cattivi, per trasformarmi (per finta, ovvio!).

Se tutto va bene … riavremo il Topoclub. Non ci sono piani alternativi … O la va o la spacca” avevo sentenziato. Anche gli altri sono d’accordo.

Ad un tratto sento qualcuno abbracciarmi da dietro le spalle, il viso roseo di Jim affonda tra i miei capelli.

“Non voglio che tu vada sola… è troppo pericoloso” mi sussurra preoccupato. Mi giro e incontro i suoi occhi color cielo.

“Non sarò sola, c’è Nocciola con me” sorrido appena, carezzandogli una guancia

“Non preoccuparti, andrà tutto bene” lo abbraccio.

Mentre respiro il suo profumo, sento aprirsi la porta della cantina. Facilier e due guardie-carte stanno venendo a prendermi.

“Da questo momento recito” sussurro solo a Jim, per poi voltarmi a guardare Facilier varcare la soglia della cella. Assumo uno sguardo da impaurita.

“Nocciola ti vuole. Vieni con noi” mi impone lo stregone. Io scuoto la testa, fingendomi spaventata.

“No, non io non mi muovo” dico quasi con voce tremolante. Lo stregone sembra soddisfatto di vedermi spaventata. Con uno scatto, mi afferra il braccio destro, strattonandomi fuori dalla gabbia, dove le carte-guardie mi puntano le lance a forma di cuore. Io fisso prima Facilier, poi di nuovo Jim. La porta della cella si sta per chiudere, ma io prontamente la tengo aperta, infilandomi con il busto tra questa e la chiusura. Abbraccio Jim, recitando.

“Jim, ho paura” dico terrorizzata (per finta o realmente??).

“Andrà tutto bene, vedrai” recita fingendo di rassicurarmi.

“Allora, andiamo!”  ripete l’Uomo Ombra. Il suo tono di voce è diventato molto più serio e grave da quando ho rifiutato la sua proposta di allearmi con lui e la sua mezza proposta di amarlo.

“Non ti voglio lasciare” fingo di singhiozzare, restando abbracciata a Jim e ignorando palesemente le parole dell’uomo dalla pelle scura. Ad un tratto ho un’idea.

Un gesto affinché dopo io possa sembrare diversa da prima …” penso, prendendo il viso di James tra le mani e poggiando le mie labbra sulle sue.

Il nostro primo bacio, il nostro primo contatto. Mi sento avvampare, anche lui è arrossito. Lo riabbraccio.

“Ti amo … Questo è sincero” sussurro le ultime parole a lui solamente.

Mi sento strattonare alla spalla destra. Lo stregone insiste nel seguirlo (e dargli anche un pizzico di attenzioni). Mi rialzo in piedi e, buttando un ultimo sguardo sulla cella, vedo la porta chiudersi, imprigionando di nuovo i miei amici, questa volta senza di me.

 

Seguo le guardie e Facilier fino alla sala grande, restando in silenzio. Appena arriviamo in prossimità del tavolo dove stanno seduti i principali artefici del piano dei Cattivi, l’Uomo Ombra mi afferra alle braccia, stringendo così forte da farmi male. È il suo modo per manifestare la gelosia verso il ragazzo che veramente amo.

“Oh, finalmente, perché ci avete messo tanto?” domanda Uncino. Facilier mi stringe ancora di più le braccia.

“Tutta colpa sua … Ha schioccato un bacio al suo amato” spiega con voce mielosa, teatrale, prendendomi in giro con tono acido. I suoi compagni ridacchiano silenziosi.

“Cos’è? Sei geloso per caso?” domando provocandolo. Sento la sua stretta diventare più forte.

“Sono deluso … Ti facevo più intelligente” mi dice con tono aspro.

“Se intendi per intelligente restare al tuo fianco come compagna e alleata, sappi che preferisco restare per sempre una stupida pazzoide con lui allora … Io amo Jim e nessun altro” dico, non nascondendo il dolore che sento dalle braccia.

Mi spinge, facendomi cadere a terra. Lo vedo dritto in faccia ora: ha gli occhi scarlatti, colmi di odio. Ma dopo alcuni secondi, vedo ritornare sul suo volto la stessa espressione saccente di quando l’ho incontrato per la prima volta.

“Tuttavia, Nocciola potrebbe guarirti … Vero?” domanda di nuovo. Nocciola annuisce, con volto maligno.

“Bene … Legatela” ordina l’Uomo Ombra alle carte. Vengo legata, fingendomi però contraria a farmi fare ciò. Nocciola si posiziona di fronte a me, a due metri di distanza.

“Ora non resta che pronunciare le parole magiche … hehehe” sghignazza.

Un dubbio mi assale: e se mi avesse ingannata fin dal primo istante?

Muove le dita velocemente e, pronunciando parole incomprensibili al mio orecchio, allunga mani e dita verso di me. Una piccola scossa elettrica mi percorre il corpo, sollevandomi in aria di qualche metro. Fingo di soffrire molto, fingendo di trattenere qualche urlo di strazio.

“Nero della notte … fiorisci nel suo cuore!” finisce, mandandomi una scarica leggermente più forte. Fingendo di provare sofferenza, urlo, per poi accasciarmi a terra, accovacciata in posizione fetale. Riapro gli occhi dopo dieci secondi, fissandomi attorno come se tutto intorno a me fosse nuovo.

Sono tutti così sorpresi … Wow!” penso mentre alterno lo sguardo tra me e il gruppo.

Il vestito che ora ho addosso è nero come la pece e ha alcuni lembi più lunghi e più corti, come se fosse stato dilaniato da una belva dagli artigli e le zanne affilate.

“Gu-guardate! I suoi occhi! Adesso sono diventati rossi!” sento parlare un Ade stupefatto. Io lo fisso interrogativa, poi cambio espressione cerco di fare paura a chi mi sta intorno.

Evvai! Sono tutti intimoriti dai miei occhi rossi! Chi l’avrebbe mai detto che sarebbero stati spaventati da due lenti a contatto? Ihihih” rido dentro di me, mentre si congratulano con Nocciola.

Cara Nocciola, scusami. Per un momento ho pensato che mi avessi ingannata … Ti chiedo perdono. Sei buona e leale” penso mentre vengo accolta da tutti come una gemma preziosa, inestimabile.

“è davvero strano vederla così … Mi piace!” esulta Gamba di Legno.

“Adesso è davvero più affascinante” commenta Jafar passandomi un dito sotto al mento, io lo scanso con uno scatto.

“Non ci provare con me, Jafar” dico scontrosa. Questo mi fissa soddisfatto.

“Il carattere è molto simile…  ma vediamo se è davvero cambiata”  pensa ad alta voce il Gran-Visir, avvicinandosi a me.

“Chi è che ami tu?” mi domanda semplicemente. Lo guardo sicura, ho già la risposta pronta.

“Amare? Tsk, io non amo nessuno. L’unica cosa che amo e desidero è il potere” dico per finire di parlare carezzando il bastone a forma di serpente dello stregone. Il suo sguardo non mente: è soddisfatto e stupito insieme della mia risposta.

“E… Jim?” domanda.

“Jim? E chi sarebbe? Non conosco nessun Jim io!” sostengo sicura, fingendo di aver dimenticato i miei sentimenti per lui.

“Possiamo decretare che è davvero diventata una di noi” annuncia. Un applauso mi investe, i Cattivi festeggiano la riuscita dell’incantesimo di Nocciola.

Avrei giurato che non ci sarebbero mai cascati così facilmente … Sono un po’ più ottusi di quanto mi immaginassi” penso mentre mi fanno sedere tra Facilier e Uncino. Il secondo parla intensamente con Crudelia, il primo invece non fa che fissarmi intensamente. Anche se non lascio trasparire nulla dal mio viso, dentro di me sono un po’ intimorita dal suo sguardo.

Per scrollarmi di dosso tutta la paura, lo fisso anche io. Funziona: i miei occhi cremisi gli incutono timore! Si volta a parlare con Jafar, alla sua sinistra; non ha dimostrato esplicitamente il suo timore nel fissarmi, ma sono stata capace di vederlo chiaramente nei suoi occhi viola.

Mi appoggio svogliatamente al tavolo con un gomito. Ascolto in silenzio gli altri parlare.

“Che ne dite allora di assalire per primo il regno dei sette mari?” propone Ursula.

“No, troppo rischioso, meglio prima invadere l’Isola che non c’è” afferma convinto Uncino.

“Ma no, è un piano assurdo, meglio prima conquistare l’Olimpo” sostiene Ade. L’atmosfera è molto tesa: credo che, se non intervengo subito, ci sarà una rissa generale.

Lentamente mi alzo in piedi, fissando il tavolo. Tutti si voltano a guardarmi, proprio ciò che voglio.

“Io avrei un’idea …” comincio, guardandomi attorno.

“Se dovessimo conquistare qualunque territorio, credo che la prima cosa da fare sarebbe trovare nuovi alleati … o crearli” aggiungo sorridendo malvagiamente (per finta,ovvio!).
“Ma certo!” intuisce Facilier “potremmo trasformare altri buoni in Cattivi, no?” propone, tutti annuiscono, sono d’accordo con lui.

“Lasciate che ve li porti io, uno alla volta” chiedo dirigendomi verso le celle, accompagnata da Nocciola. Nessuno mi ferma, sono convinti davvero che io sia diventata una Cattiva.

Okay. Per oggi ho finito di postare. Spero vi siano piaciuti e spero commenterete. A presto!

 

Piccola Letty =]

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Capitolo 10
*** ...Instruction to Seduction ... ***


…Instruction to Seduction …

 

Non appena chiudo la porta alle mie spalle, tiro un sospiro di sollievo. La prima parte del piano è andata bene. Non appena gli altri mi vedono arrivare, sorridono.

“Chocolat! Chocolat!”

“Meno male, stai bene!”

“Ma cosa hai fatto ai vestiti?”

“Sei ancora buona o sei Cattiva?”

Le domande sono tante, sorrido dolcemente ai miei amici, mentre entro nella cella.

“Tranquilli, sono sempre la stessa. Il piano ha funzionato fino ad ora” spiego sedendomi un secondo tra di loro. Ora che sono tra i miei amici mi sento più sicura e tranquilla.

“Nocciola mi ha solo trasformato i vestiti e gli occhi… vedete?”

“Veeeero, fai davvero paura con questi occhi rossi” commenta Pinocchio. Il suo naso rimane normale: non ha detto una bugia allora. Sorrido divertita dalle loro facce.

“Ascoltate, adesso, porterò una alla volta voi principesse fuori; ricordate che, una volta trasformate, dovrete aiutarmi a distrarre i Cattivi” spiego.

“Ehm, scusa Chocolat, ma… come ci dobbiamo comportare dopo?” domanda Aurora.

“Da Cattive, è ovvio no?” rispondo sicura. La sfumatura di dubbio che ha negli occhi non scompare.

“Ecco …. È questo il punto. Come … Come ci si comporta da Cattivi?” domanda un po’ imbarazzata dalla domanda. Sorrido rassicurandola, è una domanda riflessiva, da prendere in maniera seria nella nostra situazione.

“Beh, diciamo che dovete evitare di essere gentili con i Cattivi, quando verrete trasformate magari fate gruppetto, fate vedere che siete un gruppo ma che non ci sono dolcezze o favori di ogni tipo” spiego. Anche per me però spiegare come essere Cattivi è difficoltoso.

“Sappiate che è più difficile apparire malvagie che sedurre un ragazzo” dichiaro sbuffando alla fine.

Le principesse mi fissano interrogative.

“Cosa significa SEDURRE?” domanda Belle.

Questa domanda mi lascia di stucco, non posso credere alle mie orecchie.

“Non sapete davvero cosa voglia dire sedurre un ragazzo?” domando incredula.

Tutte tranne Jasmine e Ariel fanno cenno con la testa di “no”. Mi gratto con un dito la testa e intanto mi accorgo che James è appoggiato alle sbarre della prigione.

“Beh, è imbarazzante un pochino spiegarlo, ma…” inizio, per poi posare lo sguardo sugli occhi di James…. Cavoli! Mi sta letteralmente mangiando con gli occhi!

“Ecco” ricomincio a parlare cercando di riassumere un tono di voce normale “sedurre vuole dire ammaliare, raggirare qualcuno con la propria bellezza” e così dicendo mi avvicino a James.

Lo vedo staccarsi dal muro, vedendo verso di me.

“Sedurre è un’azione divertente, per certi aspetti…” continuo fissando quelle iridi color cielo.

Intorno a noi si forma un cerchio dove possiamo tranquillamente camminare io e lui.

“Se poi si seduce la persona che ci piace, la cosa si fa ancora più interessante”

“Ma davvero?” mi domanda James alzando leggermente un sopracciglio.

“Oh sì” annuisco, arrossendo leggermente.

“Mi domando solo questo: come fa una così dolce ragazza a sapere tutte queste cose?” mi provoca Jim con un mezzo sorriso.

“Beh, io… Non ho mai sedotto un ragazzo” confesso sorridendogli restando al gioco.

“Ma sul palcoscenico sono piuttosto brava a fingere” finisco fissandolo.

“Fingere? Tu?” mi domanda con un’espressione divertita e stupita allo stesso tempo.

“Ah-ha” annuisco con la voce.

“Ogni artista che si rispetti deve saper fingere qualsiasi emozione gli venga richiesta; la danza, il canto, la recitazione, sono forme di arti che richiedono costantemente che una persona finga le più disparate emozioni… E Ballando Sul Palcoscenico io posso essere ciò che voglio ed esprimere emozioni in modo che sembrino reali…”.

 “Perché, tu forse ne sai qualcosa più di me?” domando scherzosamente; lo vedo fissarmi leggermente stupido ma sempre sorridendo.

“Di sicuro più di te, cara New Villain” mi provoca avvicinandosi ancora un po’.

Rido sommessamente, mentre mi perdo nel chiarore dei suoi occhi.

“E… Con me?” domanda.

“ ”Con te” cosa?” domando nonostante abbia già capito la sua domanda.

“Con me… Fingi… oppure…?” lascia in sospeso la domanda.

A questo punto, i nostri volti sono così vicini che ci separano soltanto pochi centimetri.

“Fingere è un’azione divertente… Ma quello che provo adesso… è molto più soddisfacente” sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra.

Mi scanso (a malincuore) da lui, tornando a guardare le principesse.

“Ecco cosa vuol dire sedurre… Fatene buon uso, ragazze” dico facendo l’occhiolino e loro e poi a James, che contraccambia divertito.

Le altre ragazze mi guardano come se avessi appena parlato in una lingua a loro sconosciuta. Faccio spallucce sorridendo innocentemente.

“Ma…. Non è che ci scappa il bacio vero??” mi domanda una spaventata Aurora.

“AH NO! Io non lo bacio di nuovo Jafar, una volta m’è bastata” chiarisce subito Jasmine, ripensando a quel bacio forzato per far avvicinare Aladdin alla lampada.

“Tranquille ragazze, non bacerete nessuno, promesso. Dobbiamo solo sembrare Cattive e renderci partecipi dei piani dei veri Cattivi. Non si tratta di sedurli (e chi vorrebbe!), quella era solo una parentesi” dichiaro sicura. Le vedo però ancora perplesse. Ma subito una audace Megara avanza tra le altre, assieme a Jasmine.

“Forza, ragazze. Cosa possiamo fare sennò?” domanda Meg.

Anche le altre annuiscono, ora sono sicure.

“Bene, Ariel, tu sarai la prima. Ricordate: rendetevi partecipi e dimostratevi malvagie anche tra di voi a volte, punzecchiateli e punzecchiatevi” annuncio prendendo per un braccio la Sirenetta.

Ooookay, so che è una capitolo mediocre, e infatti.... Andate avanti e troverete un altro capitolo!

Ringrazio di cuore:  

Recess95 : bellina! Facilier ingannarlo! xD (si butta via dal ridere). Sono contenta che ti sia piaciuto questo capitolo, sembra filare tutto liscio come l'olio e invece... Tadadaaaaaaaaaan! SORPRESA non tanto sorpresa. He sì, Jim mi sta ancora ringraziando per la scena del bacio (xD) e Ade resta un mitico cattivo, coi capelli al vento! xD

Tensi: Grazie dei complimenti. Eggià, i Cattivi ci sono cascati in pieno, ma comprendiamoli: sono tutti fogahi (fogati, excuse-moi! xD) nel loro diabolico piano

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Capitolo 11
*** ... Panico Pauuuuuura... ***


Ecco l'unico capitolo con un titolo italiano (sì,tratto da Panico Paura dello zoo di 105! xD)

… Panico Pauuuuuuura...

 

“Eccellente! Vai a prendere l’ultima, Chocolat: Giselle” mi ordina Ursula.

Io annuisco fingendomi d’accordo. Le mie amiche sono tutte raggruppate assieme, sono davvero tetre nei loro nuovi vestiti dalle sfumature scure di viola e blu navy. Occhi cremisi, pervinca e nero pece si aggregano agli sguardi malvagi, confondendosi, mischiandosi tra i Cattivi.

Sembrano a loro agio, dopotutto si sono messe tutte in gruppo, sembrano una persona sola quasi quando si muovono tutte assieme. Capisco il perché: hanno paura e quindi, se stanno tutte assieme, si sentono anche più sicure.

Amicizia, ecco la parola che spiega il loro stare unite. Spero solo che nessuno dei Cattivi faccia loro richiesta di separarsi” penso mentre mi dirigo assieme a Giselle verso Nocciola. Anche lei viene “camuffata”: il suo abito è nero e blu scuro e ha gli occhi color ghiaccio. A vederle a prima vista mettono davvero tutte paura. Quando siamo al completo, un applauso si leva dai tavoli di tutta la sala.

Bene, ora non resta che aspettare che gli altri escano con la chiave che Nocciola gli ha dato prima…” penso mentre applaudo fingendomi contenta di tale situazione.

“… in questo modo potranno arrivare ai camerini e prendere il cappello dell’Apprendista Stregone” rifletto ritornando dalle mie amiche (quelle vere).

“Wow, la tua formula è portentosa, Nocciola” si congratula Malefica con la piccola strega.

“Già, abbiamo pensato male quando ti abbiamo classificata come un’alleata di serie B. Sei potente quanto me … quasi” continua Jafar finendo con un tono vanitoso. Io sghignazzo inevitabilmente.

 

“Ora non ci resta che decidere dove attaccare” spiega Facilier, tornando al tavolo dei suoi principali alleati.

“Hey! Mi è venuta un’idea! Perrrrrrrrrrrrrrrrrché non attaccare prrrrrrrrima la giungla???” sibila Kaa.

“E per cosa? È una goccia nell’oceano, dovremmo cominciare da qualcosa di più grande, tipo… Lo spazio!” pensa intuitivo.

Oh-ho, perché mi sento ad un tratto preoccupata??!!” penso veloce.

Lo vedo sorridere diabolicamente.

“Nocciola, vai a prendere Hawkins” dice sghignazzando.

Io non faccio niente, non parlo, devo appoggiarmi a Jasmine per non tremare dalla preoccupazione.

Nocciola si avvia verso le cantine, prima di entrare volge un ultimo sguardo a me e alle mie amiche.

Una domanda mi ronza in testa: Che cosa avrà in mente Facilier?

 

Dopo alcuni minuti Nocciola e Jim sbucano dalla porta delle cantine. Mi sento improvvisamente stordita, come se qualcuno di invisibile mi avesse appena dato una botta in testa.

Chocolat, non reagire. Qualsiasi cosa Facilier faccia o dica a Jim non reagire in alcun modo

La voce di Nocciola mi penetra in testa, come se avessi la strega vicino all’orecchio. Ma invece è a un paio di metri di distanza da me, ha la bocca serrata e gli occhi scintillanti come fiammelle: mi sta comunicando telepaticamente.

Hey! Questa è violazione della privacy! Comunque va bene, anche se… non sono tranquilla … per niente tranquilla” rispondo pensando solamente le parole. Sento quasi subito la risposta.

Non reagire, ora smetto, anche perché … è un grosso dispendio di energie …  per me … parlare con la telepatia” finisce, la “voce” della strega nella mia testa è un po’ affaticata in effetti.

Quando si avvicinano, i miei occhi e quelli di Jim si incontrano per un istante: entrambi siamo preoccupati. Non era prevista nei piani questa situazione …

E se ci facessimo prendere dal panico? Potrebbero scoprirci tutte quante e rinchiudere assieme a noi anche Nocciola… Cosa possiamo fare??!!

Jim viene fatto inginocchiare a terra. Facilier gli si avvicina minaccioso.

“Dove hai nascosto la mappa?” gli domanda. Intuisco subito cosa vorrebbe avere: la mappa del Pianeta del Tesoro!

Jim non risponde, non fa che guardarlo male, uno sguardo pieno d’odio. Facilier non usa mezzi termini: fa apparire il suo bastone e lo colpisce alla spalla destra, facendolo volare a due metri di distanza. Io trattengo un gemito di rabbia, le mie amiche mi trattengono … per adesso.

Facilier gli si avvicina.

“Forse non mi hai sentito … Dove – Si – Trova – La – Mappa??” gli ridomanda. Tutti guardiamo silenziosi, io ho il cuore in gola. Con uno scatto, Jim si alza e tenta di colpire lo stregone con la testa, ma prontamente l’Uomo Ombra lo colpisce, questa volta in faccia!! Quando Jim ricade a terra, un piccolo rivolo di sangue sulla sua bocca scivola sul pavimento. Mi sento divampare, vorrei controbattere, aiutarlo, soccorrerlo, ma le mie compagne mi trattengono, anche se a stento, dato che sto cercando di liberarmi.

Per tre volte di seguito, Jim non risponde alla domanda e riceve i colpi del bastone dello stregone vodoo. All’ultimo colpo e all’ultima caduta, tutti si aspettano che Jim si ribelli, che si rialzi … Niente, Jim rimane immobile. Sono l’unica a capire che un'altra scena muta gli sarà fatale.

Facilier gli poggia un piede sulla spalla, un gemito di dolore soffocato esce dalla bocca del mio amato.

“Stupido, pensi di essere forte comportandoti così? Ti sbagli. Non hai nessuno ora: non hai amici e… ” mi fissa; io nascondo ancora di più la mia rabbia “… tantomeno l’amore di qualcuno” finisce alzando in aria il bastone. Il respiro mi si accorcia, sento una forza immensa invadermi … la rabbia nutre la mia forza, intorno a me vedo tutto fasi di nuovo nitido, le lenti a contatto stanno scomparendo.

“NOOOOOOOOOO!!!” grido furiosa, divincolandomi dalla stretta delle principesse e buttandomi su Facilier. Lo colpisco prima che possa reagire, rotoliamo per un metro. Io non faccio che colpirlo con calci, pugni e schiaffi. Non ho mai picchiato nessuno, ma mentre lo picchio mi sembra di essere diventata una campionessa di lotta.

“Non toccarlo! Prova solo a ritoccarlo e ti concio per le feste!!!” urlo, mentre tutti, osservano la scena, ammutoliti.

Facilier mi spinge lontano da sé, quando si alza noto i segni che gli hanno lasciato i miei pugni sul viso e sul vestito nero. Alzandosi noto che zoppica, viene aiutato da Jafar e Ursula a camminare meglio. Quando è abbastanza distante da me, si gira e mi fissa. Negli occhi ha le fiamme; io mi avvicino gattonando a Jim, lo aiuto a mettersi a sedere. Sorrido rassicurandolo, anche lui sorride adesso. Assieme guardiamo i tre Cattivi.

“Che stupido, come ho fatto a non capirlo? Era tutta una montatura” commenta Facilier.

Io sorrido beffarda.

“Molto perspicace … ADESSO!” grido, una valanga di personaggi escono dalle cantine, armati solamente di poche spade e tanto coraggio.

Et Voilà! Per oggi ho finito (anche perchè sennò rompo l'anima alla gente e basta xD). Vi lascio a commentare, a presto!

Piccola Letty =]

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Capitolo 12
*** ... Fairs VS Villains... ***


Ma salve gente!! Finalmente sono tornata a casa miaaaa!!! Che bello, ritornare dopo due estenuanti mesi di vacanze. Ieri sera sono uscita con delle mie amiche e sono andata per la prima volta sul TAGADà!!! è stato troppo ganzo!!!! Oddio, all'inizio avevo un po' di paura, ma dopo cinque secondi che giravo ho cominciato a ridere, ero troppo felice!

Passiamo alla storia: Scusate per l'attesa, ma ero tutta presa a gustarmi gli ultimi giorni di mare che non ho scritto per un po'. Ecco a voi il capitolo numero 12! Buona lettura, spero vi piaccia! ^.^

… Fairs VS Villains…

 

La battaglia ha inizio:

Schieramenti:  Buoni contro Cattivi

Buoni – non hanno grandi poteri, ma sono in superiorità numerica

Cattivi – hanno poteri magici ma sono in numero minore rispetto ai Buoni

Probabilità di vincere: 50 e 50

 

Mentre schivo gli attacchi e colpisco con quello che mi capita sottomano gli avversari, cerco disperatamente Topolino. Lo scorgo assieme a Paperino e Pippo.

“Topolino! Raduna qualcuno e andate a prendere il cappello!” grido per poi stoppare in tempo un colpo alle spalle, architettato da Jafar.

“Ora vedrai di cosa sono capaci gli stregoni quando si arrabbiano” mi sibila, io non mi faccio intimorire.

“Tranquillo, viscido serpente, ne ho anche per te!” dico per poi spingerlo lontano da me. Lo vedo crollare su alcune carte-soldato.

“No Chocolat, dovrai andare tu al posto mio!” mi risponde Topolino

“Abbiamo un piano: noi li distraiamo, tu vai e prendi il cappello” mi spiega ad un orecchio; nonostante ci sia un gran baccano, sento chiaramente e, dopo aver annuito, corro verso l’ala dei camerini.

Nel lungo corridoio non c’è nessuno, sono tutti a combattere nella sala. Mi fermo a riprendere fiato.

Quando penso di aver seminato tutti, una voce mi giunge alle spalle.

“Ma guarda guarda, la mocciosa” mi insulta Uncino, sguainando la spada

“Combatti se hai coraggio!”

Io mi volto e lo fisso seria, da terra afferro una spada, forse usata dai pirati del capitano davanti a me.

In pochi istanti mi ritrovo a combattere contro il nemico giurato di Peter Pan. Quasi mi terrorizzo per un colpo che, astutamente, Uncino mi sferra quasi subito, provocando un largo taglio sul pezzo del vestito su una spalla. Fortunatamente però non riesce a ferirmi … o almeno è quello che credo!

Paro alcuni colpi e comincio ad acquisire manualità nel maneggiare la spada. Ma ad un tatto, un passo falso permette al capitano di farmi sbattere contro il muro. Prima che possa difendermi, la lama del capitano mi passa veloce su un braccio, ferendomi. Il sangue comincia a uscire dal taglio profondo, un dolore acuto e penetrante mi attanaglia. La lama insanguinata è a pochi centimetri dal mio collo.

“Arrenditi!” mi ordina. Io supero il dolore e lo guardo dritto negli occhi, trattenendo una smorfia di dolore.

“Mai!” grido; in quel momento, un’altra voce accompagna la mia. Dal soffitto appare rapido Peter Pan. Sono salva!

Col pugnale in mano, puntato contro Uncino, distrae quest’ultimo, allontanandolo da me.

“Corri! Va a cercare il Cappello!” mi grida mentre para tutti i colpo del suo rivale.

Io corro verso il camerino in fondo al corridoio. Sopra alla porta c’è scritto, a caratteri dorati “Topolino”. La porta è aperta e, con un sospiro di sollievo, entro dentro il camerino.

“Cappello, cappello, cappello … Dove potrebbe averlo messo?” mi domando ad alta voce, cercando in tutti i cassetti del mobiletto sotto lo specchio. Niente.

Controllo nell’armadio. Niente.

L’agitazione mi perseguita.

“Ma dove si trova??” domando inginocchiandomi a terra. Il mio sguardo si posa su uno specchio sotto una sedia … è lo specchio della Bestia! Velocemente, lo afferro e lo porto vicino al mio viso.

“Mostrami il Cappello dell’Apprendista Stregone” ordino.

Una luce verdastra illumina lo specchio per alcuni secondi e, come per magia, nel piccolo specchio appare l’immagine di un armadio piccolo e scuro; un’anta si apre, mostrando la tonaca e il cappello che cerco. Poi l’immagine cambia,rivelandomi una strana apertura su una parete legnosa. Mi guardo attorno e subito intuisco DOVE ho visto quella strana apertura a muro. Velocemente, riapro l’armadio che avevo rovistato prima e, dopo aver scostato le grucce zeppe di vestiti, la vedo … Un’apertura nascosta nell’armadio!

La piccola porta è semi aperta e, facendo attenzione alla testa, riesco a entrare nella stanzetta dall’altra parte del muro. Davanti a me si trova un corridoio tappezzato di articoli di giornale che ritraevano Walt Disney e Topolino, nei suoi primi anni di vita, quando ancora era un cartone muto.

In fondo al corridoio, trovo finalmente l’armadio.

“Fantastico! È chiuso da una magia … come faccio ad aprirlo??” mi lamento,cercando qualche indizio. Le uniche cose che trovo attorno ad esso sono delle scritte a semicerchio.

 

Benvenuto, mio signore

Non abbiate paura

Vi riempirò di onore

Se di me avrete cura.

Yen Sid è il mio signore

E Topolino il mio sorvegliante

Se del primo pronuncerete il nome

Appena uscito sarò zelante

 

“Il nome? Ma c’è già scritto … Yen Sid …” penso, carezzando le lettere incise nel legno.

“Yen Sid è il mago dell’Apprendista Stregone … Yen Sid … Yen Sid … ma certo!” esulto, ho capito l’indovinello.

Sicura pronuncio la parola d’ordine.

“DISNEY”.

L’anta sinistra si sposta fino ad aprirsi completamente, rivelandomi il contenuto che già conosco. Afferro in pochi secondi il cappello e la tunica rossa e, correndo come il vento, esco dalla stanza segreta e mi avvio verso il salone principale.

Bene bene bene. Passiamo a ringraziare chi ha recensito :-)

 Kaze91: Grazie dei complimenti. Sono felice che ti sia piaciuta (non sono la sola allora a sognare che i personaggi Disney diventino reali *.*). Spero che continuerai a leggere il seguito, anche perchè siamo quasi alla fine eh? Un bacione e ancora grazie!

 Tensi:  beh, che ci vuoi fare, Chocolat è fatta così: quando gli toccano qualcuno caro, non ha mezze misure e, come hai detto tu... l'amour è l'amour! *.* Sì, credo proprio che Facilier l'abbia fatto apposta (devo domandarglielo xD) , però così gli sta bene, anche perchè Jim è l'amore di me e Chocolat (è troppo carinoooo!!! >////<)

 Recess95: altro che situazione piccante, è caldissima, quasi ustionante! Non so come mi è venuto in mente il capitolo della seduzione... Ho sempre pensato che quasi tutte le principesse fossero innocenti e senza un filo di malizia xD. Un debole per DiMiTRi?? WOOOOW!!! è carino, lo ammetto ^_^ io però preferisco Jim *___* (SBAV!)

Ora scappo, sono in ritardo!!! xD

Per i consigli: li terrò a mente anche perchè ormai ve lo voglio svelare: ci sarà un SEGUITO di questa storia!! A presto! Bacioni e saluti a tuttiiii!!!

Piccola Letty

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Capitolo 13
*** ... Princess Tutù... ***


Salve! Vi sono mancata??

... (grilli di sottofondo)... Oookay, va bene! Mi scuso per averci messo così tanto tempo per scrivere un altro capitolo ma... Sono tornata da uno dei viaggi più belli della mia vita! Sono stata in AMERICA! E non in un luogo qualunque... a NEW YORK! Sono andata con la scuola (facevo uno scambio culturale) e sono stata ospitata in casa di un ragazzo americano assieme a una mia compagna di classe. All'inizio avevo paura di stare in una casa diversa dalla mia, ma dopo i primi due giorni mi sono sentita a mio agio. Ho pianto perfino quando sono andata via, ovvero il 4 ottobre. Comunque sia, il capitolo che ora metterò l'ho scritto ieri sera, dato che avevo FINALMENTE, dopo un po' di tempo, un momento per scrivere.

Signore e signori, ecco a voi il tredicesimo e TERZ'ULTIMO capitolo della mia storia! :)

… Princess Tutù…

 

Appena rientrata nella sala, un enorme frastuono giunge alle mie orecchie. Cerco da tutte le parti Topolino e, appena lo avvisto, gli corro incontro.

“Topolino! Ecco il cappello” lo informo, infilandogli il cappello sulla testa. Lui indossa subito anche la tunica e, appena finisce di indossarla, un varco si apre tra la folla che combatte. Jafar è l’unico che non si sposta, io rimango per un istante rigida, in ginocchio accanto a Topolino.

“Spostati Chocolat” mi dice con tono quasi rassicurante, ma serio. Ora i due si trovano a pochi metri di distanza, ognuno di loro ha grandi poteri,ma chi vincerà?

Comincia la lotta. È più impegnativa di quella avvenuta anni fa. Uno scaglia un colpo, l’altro lo para. Nessuno dei due cede. Gli altri continuano la loro lotta a gruppetti.

Ad un tratto scorgo Jim e Facilier lottare uno contro l’altro. Vorrei correre verso di loro, ma Ade mi tiene occupata, scagliandomi colpi di fuoco che io, repentinamente, scanso.

Mentre scanso i suoi colpi, con lo sguardo torno un secondo verso Jim. Quest’ultimo ad un tratto sferra un pugno allo stregone, facendogli cadere dalle mani il bastone magico.

Scanso un altro colpo di Ade. Ritorno a guardarli.

Ora stanno facendo a pugni, come se avessero sempre fatto così dall’inizio. Cadono a terra. Jim viene immobilizzato.

Un colpo mi raggiunge, Ade mi ha presa in pieno. Cado a terra, strusciando per un metro a terra. Non ho la forza di rialzarmi, resto immobile a fissare Jim e l’Uomo Ombra lottare.

“Preparati perché ti sto per fare a pezzi” mi sussurra Ade, afferrandomi il collo. La sua presa salda mi fa tornare in mente il bisogno di respirare. Annaspo, cercando di allentare la presa del lugubre dio.

Niente da fare: sono troppo debole. Lo fisso negli occhi, ad un tratto qualcosa dietro di lui lo colpisce: è il braccio meccanico di John Silver!

“Tutto bene?” mi chiede appena cado a terra.

Io annuisco, per poi vederlo tornare a combattere contro Ade. Io mi rivolto verso Jim. È a terra, solo. Facilier sta strisciando verso il suo bastone, dopo averlo mezzo stordito con un colpo alla testa. Non riesco a leggere cosa dice, ma intuisco che non è niente di buono. Afferra il bastone e lo punta contro Jim. Una luce viola si sprigiona dalla sfera in cima e si ingrandisce fino a diventare grande quanto un masso.

Nell’istante in cui Facilier scaglia il colpo, io ho l’impulso di correre.

Ed è ciò che faccio: con uno scatto, mi butto verso Jim, abbracciandolo. Una luce fortissima ci abbaglia. Il colpo di Facilier ci ha centrati.

Eppure né Jim né io sentiamo dolore, anzi, non sentiamo nemmeno arrivarci addosso il colpo; come se non ci fosse mai stato un attacco da parte di Facilier.

Quando la luce si dirada, riapro gli occhi precedentemente chiusi per la paura. Io e Jim siamo illesi … Una barriera ci ha protetti miracolosamente.

Come una gigante bolla che ci protegge, la barriera risplende di colori dell’arcobaleno … La barriera proviene da me!

Fisso il mio corpo, ho indosso qualcosa di nuovo:  Un vestito composto da maglia bianca e gonna corta mi arriva un po’ sopra al ginocchio. La gonna di tulle brilla dei colori dell’arcobaleno  e, ai piedi, calzo delle mezze punte, anch’èsse bianche.

Sulla schiena sento uno strano formicolio. Quando mi volto scopro che è provocato da un paio di piccole ali di fata.

“Ma cosa…” balbetto fissando prima me poi Jim.

Pur sentendomi davvero strana, vengo rassicurata dal sorriso di Jim. Quest ultimo, anche se debolmente, si mette a sedere e mi bacia.

“Sei bellissima” mi sussurra quando si stacca.

Dentro di me sento una forza sovrumana crescere. Sento il cuore quasi scoppiare dall’emozione.

Mi volto verso Facilier, ora mi sento più sicura.

“Non riuscirai a fargli niente, finché ci sarò io vicino a lui!” dichiaro stringendo i pugni.

Lo vedo indietreggiare di un passo, lo sento insicuro, ma la stretta sul suo bastone magico sembra aiutarlo a rimanere coi nervi saldi.

E adesso cosa faccio? Certo, a parole sono bravi tutti… ma ora come lo batto?” penso confusa.

Certo, ora mi sento più forte, ma cosa ho in pugno per battere uno stregone vodoo potente come Facilier?

Ad un tratto sgrano gli occhi, stupita da ciò che succede, o meglio… da ciò che sento!

Intorno a me sento crescere piano piano una melodia, come se qualcuno alzasse lentamente il volume di uno stereo, fino a che la musica non riempie tutta la sala, come ad incitarmi a cominciare a ballare.

“Sento…. Sento la musica… La musica dentro di me…” sussurro più a me che alle persone nella sala.

La musica a ritmo del mio cuore; il mio cuore a ritmo della musica… Non è una semplice canzone a risuonare: a tratti sento note di canzoni tristi, altre volte canzoni con un ritmo molto veloce… La musica provocata dalle mie emozioni più nascoste si sta riversando nella sala.

Mi muovo sicura, seguendo i passi dettati dal cuore e dall’istinto. Mi sento libera, sento che posso fare tutto ciò che voglio con questa nuova magia… anche battere Facilier mi sembra adesso una cosa meno difficile.

“Adesso basta coi giochetti!” grida furioso lo stregone scagliandomi un colpo.

Questo mi centra, ma viene bloccato dalla barriera trasparente attorno a me. Piroetto due volte verso destra e, fermandomi in terza posizione, mi preparo per sferrare il mio attacco.

 “Preparati, Facilier!” dichiaro.

Non mi sono accorta nemmeno che la ferita sul braccio sanguina ancora, ma non sento nessun dolore.

Tendo le braccia e avvicino le mani tese, con i palmi rivolti verso lo stregone. Un nastro bianco prende forma partendo dalle mie mani, allungandosi di alcuni metri. Mi muovo di nuovo, questa volta verso sinistra, avvicinandomi allo stregone di pochi metri. Il nastro segue i movimenti delle mie mani, componendo disegni come fosse il nastro di una ginnasta.

Ad un tratto tendo di scatto il braccio e le dita, il nastro si lancia verso lo stregone, ma viene parato dal bastone magico del mio antagonista.

Ora è lui ad attaccarmi, lanciandomi quelle che ai miei occhi sembrano frecce violacee. Io le scanso una per una, solo l’ultima mi sfiora il braccio ferito. Un leggero tremolio derivante dal dolore mi percorre il corpo, ma subito torno concentrata più di prima.

Congiungo le mani, per poi staccarle lentamente, lasciando le dita a staccarsi per ultime. Il nastro adesso è sparito; quando separo i polpastrelli, scopro sorpresa che le mie unghie sono illuminate di mille colori. Muovo una mano e scopro che, per pochi secondi, si possono formare dei nastri colorati uguali alle unghiate di un felino. Sorrido tenace e, con uno slancio, aiutata dalle ali, riesco ad arrivare vicinissima a Facilier. Senza aspettare altro tempo, gli sferro un unghiata sul braccio che tiene il bastone. Facilier molla quasi subito la presa dell’oggetto, scaraventandolo lontano di qualche metro.

“Basta combattere Facilier, finiamola qui” cerco di smetterla, dopotutto combattere sarebbe stata l’ultima cosa a cui avrei voluto pensare.

“No! Non mi arrenderò mai!” grida per poi fischiare.

In quel momento, qualcosa alle mie spalle mi afferra… Sono le ombre dell’Aldilà che l’Uomo Ombra domina e usa!

Mi trascinano più distante dallo stregone, dandogli il tempo di riprendere il bastone.

 

Cerco di liberarmi, ma per quanta forza possa avere, non posso fare niente contro delle ombre…

“Non puoi  sconfiggere le Tenebre, Chocolat” dice Facilier muovendo qualche passo verso la mia direzione.

“Questo lo dici tu!” Dice una vocina che conosco bene.

“C’è una sola cosa che sconfigge le Tenebre… la luce! Avanti ragazzi, tutti insieme!” grida Ray, la piccola lucciola, prima di scagliarsi assieme ad altre migliaia di lucciole contro le ombre dalle inquietanti forme. Vedo diradarsi quelle sagome oscure che mi tenevano prigioniera fino a pochi secondi fa.

“Grazie Ray” sorrido alla lucciola.

“Di nulla, piccola” dice prima di continuare a lottare contro altri Cattivi.

Ritorno con lo sguardo verso il mio avversario.

Intreccio le dita come se volessi fare “specchio riflesso”.

Quando districo le dita, altri nastri, questa volta bianchi e splendenti, escono dalle punta delle dita. Con abilità, distendo braccia e dita di fronte a Facilier, distendendo a mia volta i nastrini sottili. Questi ultimi si proiettano verso lo stregone, raggiungendolo.

L’Uomo Ombra cerca di schivare ogni mio attacco, credendo che li stia lanciando alla rinfusa. Quando mi arresto per un secondo, vedo un sorriso diabolico spuntare sulle sue labbra.

“Non puoi sconfiggermi, Chocolat, sono un avversario troppo potente per te” dice fissandomi convinto negli occhi. Ma il suo sorriso scompare subito alla vista del MIO sorriso.

“Mi dispiace, Facilier…” dico, tirando verso di me i nastri.

Ciò di cui non si è accorto minimamente è che, mentre lui schiava i colpi, altri nastri stavano girando attorno a lui, in modo da intrappolarlo in una figura composta dai nastri stessi. Vedo lo stregone stringersi, legato stretto dai nastri magici.

“… ma questa volta ho vinto io” dico sicura, avvicinandomi.

Ormai non può più liberarsi.

In un istante i combattimenti attorno a noi si arrestano, come se qualcuno avesse premuto il tasto “pause” del registratore. Tutti fissano me e poi Facilier, legato come un salame.

I BUONI hanno vinto.

“Jafar! Arrendetevi se non volete che vi leghi uno per uno!” gli impongo seria.

Lui, sempre impassibile, risponde facendo cadere a terra lo scettro a forma di serpente. Lo stesso fanno gli altri, facendo cadere le proprie armi oppure alzando le braccia in alto.

Quando anche l’ultimo dei cattivi si arrende senza imporsi, uno scroscio di applausi si leva dai miei compagni. Esultano per la nostra vittoria, non riesco a ancora a pensare che abbiamo vinto.

 

Sorrido debolmente, improvvisamente mi sento debole. Mi inginocchio a terra, mi sento intorbidita e quasi assonnata. La vista mi si fa appannata e sfocata.

“Chocolat!” sento chiamarmi da Jim, ma non faccio in tempo a vederlo vicino a me, che svengo dalla debolezza. L’ultima cosa che sento è il calore provocato dal sangue che sgorga dalla ferita profonda sul braccio.

Bene bene bene! Un grazie grande quanto gli Stati Uniti a:

Tensi: Eggià, adesso sono mazzate per i cattivi! Certo, ho cercato di non essere tanto manesca, visto che è una Fan Fiction della/sulla Disney xD

CREPI per il contest e in bocca al lupo anche a te :)

 alby4ever: Grazie del tuo commento, mi lusinghi così ^///^. Lo ammetto, ho messo me stess quasi nel personaggio di Chocolat, non ne ho potuto fare a meno :)

Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. A presto e grazie ancora di aver commentato!

Piccola Letty =]

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Capitolo 14
*** ... Happiness or Sadness?... ***


Ciao a tutti. Scrivo questo capitolo alle 23.56... Chissà perchè riesco ad essere più lucida di notte che di giorno. Comunque, perdonatemi per il ritardo nell'aggiornare, ma sono stata sommersa da problemi vari (scuola, altre storie (INEDITE) e... scuola l'ho già detta? xD). Ad ogni modo eccomi qua, ed ecco a voi il penultimo capitolo della mia storia. Buona lettura! :)

… Happiness or Sadness?…

 

L’unica cosa che sento adesso è il battito del mio cuore… Musica. La magia più grande che ho sempre avuto… Era dentro di me…

Percepisco un lieve dolore dal braccio, come se qualcuno stesse… cucendo la ferita??

 

“Guarda, sta riprendendo i sensi” sento sussurrare attorno a me, le voci si fanno meno ovattate, mentre riapro gli occhi e lentamente la vista mi ritorna normale.

Attorno a me vedo Topolino, Minni e la Fata Turchina di Cenerentola.

“D-Dove sono?” riesco solo a domandare debolmente.

“Tranquilla, Chocolat. Siamo nell’infermeria. Hai perso i sensi per colpa della ferita che hai sul braccio” mi spiega con voce calda Smemorina. Lentamente trascino la mano verso la spalla dove si trova la ferita e con stupore mi accorgo che, dove prima sentivo col tatto il sangue, adesso sento sottili fili che chiudono il taglio.

“Non c’era altro modo che chiuderla con un filo, era troppo profonda per essere solo tamponata” prosegue, come se volesse scusarsi. Sorrido leggermente.

“Grazie Smemorina… Ora… Ora sto meglio” dico voltando a osservare i personaggi attorno a me. Mi soffermo su Topolino.

“Ora siamo di nuovo padroni della House of Mouse” mi dice contento e tranquillo il piccolo amico, mentre usciamo dall’infermeria e ci dirigiamo verso l’uscita dell’edificio.

Intorno a me la sala è già stata ripulita; chissà quanto devo essere stata priva di sensi. Attraversiamo l’entrata deserta come la sala precedente e ci dirigiamo verso il vicolo dove si trova il portale.

 

Resto sorpresa dalla quantità di gente che è sparsa per tutta la strada.

I miei amici mi osservano arrivare, hanno tutti un sorriso sincero sulle labbra; tutti tranne i Cattivi che, legati tutti come salsicce, mi squadrano con occhi pieni di odio. Gli occhi viola di Facilier sono quelli più intensi tra tutti. Lo fisso, fermandomi davanti a lui. Non ho più paura adesso di ciò che pensa, che tutti loro pensano di me.

“Beh, che hai da guardare? Hai vinto, non ti basta?” mi chiede con voce velenosa.

Io scuoto la testa sempre fissandolo. Mi avvicino a lui, raccogliendo il cappello nero che gli è caduto precedentemente.

“Ma non sai pensare ad altro che al potere tu?” dico sorridendo, per poi schioccare le dita. Le corde che lo tengono legato si dissolvono magicamente.

“Ma…. Come hai fatto?” mi domanda stupito.

“La magia è in ognuno di noi… Me lo hai insegnato tu no?” dico sorridendo e mettendogli il cappello.

L’uomo Ombra mi guarda interrogativo, per poi sorridere.

“Vi restituisco la libertà, a patto che non creiate casini come questa sera… Ci stai?” propongo tendendo una mano allo stregone.

“Sai, quando ti ho conosciuta avevi lo sguardo pieno di paure, ma adesso invece non vedo nemmeno una sfumatura di timore nei tuoi occhi… Mi accontenterò di averti resa più coraggiosa. Ci sto” accetta stringendo la mia mano. In un lampo, tutti i Cattivi si ritrovano liberi.

“Chocolat” comincia Topolino “Noi tutti ti ringraziamo per tutto ciò che hai fatto”.

Io mi chino e lo abbraccio.

“Grazie a te Topolino, grazie a tutti voi, amici. Con voi ho passato dei momenti stupendi” dico osservando tutti e sorridendo.

“Se vuoi puoi rimanere con noi per sempre” aggiunge il piccolo roditore. Io ritorno seria.

“Mi piacerebbe davvero molto restare qui con voi. Conoscervi è sempre stato il mio sogno più grande… Ma a casa ho tante persone che mi aspettano, che mi amano, e che sentirebbero molto la mia mancanza se non tornassi più” dico fissando il pavimento.

Alzando lo sguardo incrocio gli occhi azzurri di James, distolgo lo sguardo dopo pochi secondi, incapace di trattenere le lacrime.

“Se è così, allora lo specchio ti riporterà nel tuo mondo. Arriverai in tempo per il saggio di danza” finisce la frase. Le lacrime sgorgano dai miei occhi piene di tristezza. Non vorrei lasciare questo mondo di favole, ma so che è impossibile restare.

Prima che possa parlare, sento un abbraccio caldo stringermi. Jim mi culla tra le sue braccia, le sue lacrime calde mi scendono sulla spalla. Ricambio l’abbraccio con altrettanta forza, affondando le unghia nel suo giubbotto. Vorrei restare così per sempre, assieme alla persona che amo.

“Ti amo” mi sussurra all’orecchio, tra i singhiozzi.

“Ti amo anch’io” rispondo. Ora le sue mani mi accarezzano il viso, togliendomi con i pollici le lacrime dalle guance. Sorridiamo assieme, debolmente ma pur sempre con un pizzico di felicità di quel momento assieme.

Ancora mi sembra strano che io mi sia innamorata con così tanta facilità e per di più di un ragazzo di fantasia… O almeno che così credevo.

Un dolce bacio ci unisce sotto gli occhi di tutti, un applauso ci raggiunge, proveniente da ogni personaggio attorno a noi. Quando lo riguardo negli occhi sorrido, tornando felice.

“Questo non è un addio, ma un arrivederci. Io tornerò, te lo prometto” dico riabbracciandolo.

Lo lascio lentamente, per poi voltarmi e camminare verso lo specchio. Arrivata davanti, continuo a  camminare, entrando dentro lo specchio come se non ci fosse nessuna barriera.

Come se entrassi dentro una vasca piena di acqua colorata, mi ritrovo immersa in un liquido dai mille colori dove posso respirare, chiudo gli occhi, preoccupata e allo stesso tempo ancora triste per aver lasciato il mondo dei miei sogni.

é un capitolo molto corto, lo ammetto non mi sono impegnata molto, ma spero vi sia piaciuto.

x  alby4ever:barbie schiaccianoci? Wow! Me lo ricordo appena se devo essere sincera, comunque sono contenta che ti sia piaciuto lo stile di battaglia di Chocolat ^.^

Al prossimo capitolo! A presto ^.^

Piccola Letty =]

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Capitolo 15
*** I Promise (…1) ***


Salve! Scusatemi tanto, sono mortificata per l'attesa, ma questo capitolo era talmente difficile da scrivere che c'ho dovuto lavorare molto. Ma basta parlare, vi lascio all'ultimo capitolo di Dancing On Stage. Buona lettura :)

I Promise (…1)

 

Musica. Silenzio.

Colori. Buio.

Suoni ovattati. Suoni assordanti.

Mi gira tremendamente la testa. Mi volto di fianco. Il divanetto del camerino è duro come una pietra… Un momento? Il DIVANETTO??

Apro gli occhi di scatto, per poi richiuderli, colmi di sonnolenza. Dopo alcuni secondi mi guardo attorno stupita e disorientata.

“Che… Che cosa ci faccio qui?” mi domando, sedendomi.

Ma allora… è stato tutto un sogno??” penso, alzandomi e dirigendomi verso lo specchio: davanti a me trovo una ragazza con i capelli spettinati e gli occhi assonnati.

Sì… è stato tutto un sogno…. O forse no?” Penso, pettinandomi.

Com’è possibile? Che mi sia immaginata tutto? Che abbia davvero provato quei sentimenti tanto contrastanti?

Ad un tratto sento battere insistentemente alla porta del camerino; velocemente, sblocco la serratura e apro la porta.

“Chocolat! Allora eri arrivata! Claudio ti stava cercando: lo spettacolo è appena iniziato” mi informa Clara, la sovraintendente del teatro. Io annuisco, ancora un po’ assonnata, per poi chiudere la porta lentamente dopo averla ringraziata.

Mi preparo per il balletto di Flash Dance, almeno sarò già pronta per la fine del primo tempo.

Body rosso, miniabito bianco e smoking. Mi cotono i capelli e mi trucco con l’ombretto color argento.

Sono pronta. Dovrei essere emozionata, afflitta da crisi di panico e domandarmi se ce la farò a fare quel dannato passo incrociato sui tacchi… e invece la mia testa è vuota, nessuna idea mi ronza in testa…

Solo una domanda ancora non se ne va dal cervello: Era davvero tutto un sogno?

Penso sempre a questa domanda, cercando una risposta, e mentre mi interrogo nella testa, non mi accorgo neppure che il tempo passa; è il mio turno. Devo chiudere in bellezza il primo tempo dello spettacolo.

Dopo alcuni applausi, la musica inizia.

Il balletto lo conosco a memoria, i passi sono precisi, ma allo stesso tempo naturali. La secchiata d’acqua mi risveglia improvvisamente da quello stato di sonnolenza e assopimento che mi pervadeva.

“Era…  tutto un sogno” dico con un filo di voce, mentre le luci sfumano, il sipario cala, e gli applausi riempiono il teatro.

 

Risalgo nel camerino; nonostante molta gente mi voglia fare i complimenti per il balletto ben riuscito, corro velocemente su per le scale, chiudendomi dietro la porta del camerino.

Mi fisso di fronte al grande specchio con occhi spenti. Mi avvicino al mio riflesso, e, sempre con lo sguardo perso nel vuoto, mi asciugo e mi pulisco il viso dal trucco sbafato e l’acqua gelida.

La mia testa è incredibilmente vuota mentre mi spoglio del body rosso e mi asciugo il corpo umido.

 

Vado verso l’armadio e, malinconicamente, afferro il vestito azzurro appeso alla gruccia.

Lo indosso con la stessa delicatezza della prima volta, mi pettino i capelli in uno chignon e, molto attentamente, tingo i miei occhi di un ombretto argenteo molto lieve.

Sono tranquilla e rilassata, una cosa che invece non mi è mai accaduta prima di una performance.

Davanti alla folla della House of Mouse ero emozionata, invece ora…  non provo nulla” penso tristemente.

“Svegliati Chocolat! La realtà è questa” penso ad alta voce, battendo un pugno sul tavolo

”Quello era solo un sogno… Un sogno…. e basta ”.

Mi viene da piangere, voglio piangere; le emozioni che credevo reali si sono rivelate solo frutto della mia immaginazione. Mi metto le mani sul viso, col capo chino sento le lacrime scendere inesorabili.

“Attenta, Chocolat… Ti rovinerai il trucco così”

Quella voce…. Quella voce tranquilla e maliziosa mi è familiare. Mi volto di scatto verso le mie spalle. Non c’è nessuno oltre a me nella stanza.

Mi rivolto verso lo specchio, dandomi della pazza da legare. Altre lacrime mi rigano il viso.

“Te lo ripeto: se non la smetti di piangere, finirà che quel bel faccino si sporcherà con il trucco” sento di nuovo ripetere. Lentamente alzo lo sguardo allo specchio e…

Due occhi viola, scintillanti e magnetici mi fissano. Non posso credere a quello che vedo.

“F-Facilier…!” esclamo a bassa voce, prima di mettermi la mano sulla bocca.

“Ecco, finalmente hai smesso di singhiozzare” sorride furbescamente.

Io rido debolmente, incredula.

“Ma allora… non è stato un sogno. Tu… Sei vero” dico,esprimendo tutta la mia felicità sorridendo vivacemente.

“Ovvio, cara. Cosa credevi? Che fosse tutta finzione? Guarda il tuo braccio sinistro” mi indica col bastone. Fisso il braccio e… la cicatrice del taglio di Uncino è ben visibile, chiara come il sole. Ritorno a fissare Facilier, appoggiato allo stipite della porta, con aria disinvolta.

Mi volto a veder dietro di me, ma non vedo nessuno.

“… Io… Non so cosa dire” dico voltandomi verso lo specchio, facendolo sghignazzare come fa sempre.

“Io invece sì” dice inchinandosi davanti, o meglio, dietro di me.

“Ti ringrazio ancora di essere stata in mia compagnia” sogghigna furbescamente, anche io sorrido.

“Beh, allora anche io voglio ringraziarti, per avermi portato nel mondo dove i sogni diventano realtà” dico facendo un plié con sguardo complice, sempre guardandolo dallo specchio.

Mi osserva interrogativo. Quando si mette in posa per pensare è davvero buffo!

“Mmm… questo vestito mi pare del colore sbagliato” commenta, roteando il bastone in aria, disegnando un cerchio.

Il colore freddo che decora il vestito sfuma, diventando un rosso acceso; proprio come il tutù che avevo al Topoclub. Anche il trucco che ho steso sulle palpebre cambia, diventando una sfumatura tra il rosa scuro e il bianco. Sorrido di nuovo, rincuorata dal vedermi di nuovo in sembianze familiari.

“E inoltre… Voglio informarti che questa… non è stata la tua unica visita” dice, sorridendo.

Io spalanco la bocca, un espressione infantilmente incredula mi percorre il viso.

“Davvero?” domando come se fossi una bambina di sei anni alla quale si annuncia una sorpresa in arrivo.

Lui annuisce semplicemente, contemplando soddisfatto la mia espressione.

“Ora vai. Balla come ti ho vista poche ore fa… E fatti onore, noi tutti contiamo su di te” dice, per poi dissolversi in una nuvola di fumo nerastro.

Rido silenziosamente. Sento di nuovo la felicità che provavo poche ore fa scorrermi nelle vene. Mi sento di nuovo viva, me stessa.

Sono così felice che mi ritrovo a canticchiare “Never Knew I Needed” mentre rimetto in ordine i vari accessori sulla tavola. Ad un tratto sento un’altra presenza nel camerino.

“Sei semplicemente bellissima” mi sussurra Jim.

I suoi occhi color cielo mi guardano dolcemente, la testa inclinata e appoggiata allo stipite della porta come la spalla.

Anche lui è presente nel riflesso dello specchio, ma non è presente nella stanza.

“Jim…” riesco a dire, per poi sorridere al ragazzo che amo.

Lo vedo avvicinarsi alle mie spalle, sento il cuore battermi sempre più velocemente.

Appena sfiora la mia testa, il mio corpo viene avvolto da una lieve luce; sotto il suo tocco, ridivento un personaggio animato, come lui.

Senza parlare, ma semplicemente sorridendomi, mi scioglie lo chignon che avevo sapientemente fatto per il balletto. Il tocco delicato delle sue dita sul mio collo si mischia alla carezza dei capelli sciolti.

“Sei più bella così…” dice, continuandomi ad accarezzarmi il collo.

I brividi di piacere che provo mi percorrono tutto il corpo. Socchiudo gli occhi e sorrido quando le sue labbra sfiorano la mia nuca.

Il mio sorriso si affievolisce tutt’ad un tratto.

“Che cosa c’è?” mi domanda tranquillo fissandomi negli occhi.

“Sai… Facilier mi ha detto che questo non è stato il mio ultimo viaggio. Mi domando quanto dovrò aspettare, quando ti potrò rivedere” spiego malinconicamente, fissando il tavolo.

Sento le sue dita accerchiarmi delicatamente il collo; percepisco il peso di una collana.

Allo specchio vedo una catenella al collo e, appesa ad essa, c’è un ciondolo rotondo di bronzo, con al centro una pietra trasparente.

“La pietra al centro cambia colore” spiega, e infatti, appena il ciondolo tocca la mia pelle, cambia colore, diventando un pallido rosa.

“è…. Bellissima James… Grazie” sorrido.

Sento che, se soli avessi le ali, potrei volare dalla felicità.

Jim mi stringe alla vita, appoggiando il mento sulla mia spalla. I nostri occhi si incontrano nel riflesso dello specchio. Non mi sento più triste, anzi mi sento in pace con me stessa.

“Ti potrò rivedere?” domando speranzosa.

Lui distoglie il suo sguardo, per poi cominciare a giocherellare con una mia ciocca di capelli.

“Questo dipende solo da te”

“Da me?” domando. Vorrei voltarmi, ma rimango ferma, osservandolo dallo specchio.

“Se davvero vuoi rivedermi, allora giura di non dimenticarmi…”

“Dimenticarti? Stai scherzando? … Questo non succederà mai, James… Tu sarai sempre nel mio cuore e nei miei pensieri. Te lo prometto con tutta me stessa” dico sicura.

Il mio sguardo è serio, io sono seria; credo fermamente in quello che dico. Ci fissiamo di nuovo, poi lui sorride.

“Il tempo renderà le nostre risposte sicure, e un anno passa veloce come una freccia. A un anno e un mese da oggi, se i tuoi sentimenti resteranno come sono, ci rivedremo… è una promessa” mi dice prendendomi la mano.

Avrei ancora così tante cose da dirgli, domande alle quali vorrei ricevere una risposta, ma l’unica cosa che riesco a dire sono poche parole.

“Va bene. Io ti prometto che il sentimento…  Il sentimento che provo per te non sparirà né si affievolirà. Desidero rivederti e la mia fedeltà sarà il sigillo del nostro patto…. Lo prometto

“… la NOSTRA fedeltà” mi corregge con un lieve sorriso Jim. Sorrido felice.

“Ora devi andare, il tuo turno è arrivato” mi sussurra, prima di lasciarmi e allontanarsi alle mie spalle, senza voltarsi. Il mio riflesso torna normale, mentre vedo dissolversi la persona che amo di più al mondo.

Un’ultima lacrima solitaria mi scende sulla guancia. Con il dorso della mano la tolgo dal viso.

La promessa mi da coraggio; con il sorriso sulle labbra, scendo le scale e mi dirigo verso il palcoscenico.

La voce del presentatore annuncia il mio balletto. Mi posiziono al centro del palco.

Sono pronta.

E mentre la dolce musica comincia a riempire la sala, non posso fare a meno di sentire alcune strane voci, che gridano:

“Balla per i tuoi sogni… Siamo tutti con te. A presto, Principessa Tutù!”

 

Fine

Un grazie a  cullen_best  per il commento. Mi ha fatto molto piacere sapere che ti piace questa mia storia ^.^

Grazie a tutti coloro che hanno letto e/o commentato questa storia.

Con affetto

Piccola Letty =]

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