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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Tezenis? ***
Capitolo 3: *** What's going on?? ***
Capitolo 4: *** Spiando il futuro ***
Capitolo 5: *** The sound of your heart ***
Capitolo 6: *** Dal profondo ***
Capitolo 7: *** Calore umano ***
Capitolo 8: *** Segreto ***
Capitolo 9: *** Solitude ***
Capitolo 10: *** Quando tutto cade a pezzi.. ***
Capitolo 11: *** Né con te né senza te ***
Capitolo 12: *** I'm sorry, it's just too much for me ***
Capitolo 13: *** How can I not love you? ***
Capitolo 14: *** Ad ogni costo ***
Capitolo 15: *** Amore, psiche e filosofia ***
Capitolo 16: *** Di' quello che devi ***
Capitolo 17: *** ..E tutto si ribalta ***
Capitolo 18: *** Piccoli per sempre ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
Prologo
“Sono
un romantico dall’ego isterico
disegno
ali in un cielo statico
Ascolto
finto punk e pop allergico
Scrivo
canzoni da pullman scolastico
e
quando ballo sai
sono
fantastico ma se poi bevo
BOOM
divento elettrico
Sbadiglio
in pista e insulto un dj plastico
Iconoclastico
e blu sintetico
E
se mai vorrai convincermi di crescere anche tu…
Forse
non senti che rido ancor di più
E
allora si saprò convincerti che anche se non ci sei tu..
Baby
il cielo è sempre blu….
Sono
un romantico un caso clinico
Rimpiango
un gruppo rock dal nome artistico
Guardo
la pioggia e penso sia patetico
Parlar
d’amore quando hai un cuore tossico
A
volte sclero certo ma è un classico
Vince
il cattivo e già mi sta simpatico
Spengo
il cervello oggi entro in sciopero
Alzo
il volume e canto vado al massimo
Sono
un romantico dall’ego plastico
faccio
un pronostico
sto
pezzo è troppo stupido
poco
apolitico tendente al comico
mi
preferisci se son romantico dal cuore tenero e il suono languido
se
canto rauco l’amor nostalgico
quando
alla luna dedico un cantico
e
voglio solo ciò che dimentico…”
Tutti
applaudirono alla band che aveva suonato per loro tutta la sera in
quel locale; ormai si poteva quasi dire che i ragazzi ci si stessero
ghiottamente abituando. Riposero con cura gli strumenti nelle
custodie e, prima di uscire dal locale, salutarono la zia di Lela,
ovvero la proprietaria del bar.
Lela,
diminutivo di Michela, era la tastierista del gruppo, nonché
ragazza
di Joey, primo chitarrista, e migliore amica di Raul, voce e secondo
chitarrista.
C'erano
poi gli altri componenti del gruppo, Rob alla batteria e Dario al
basso.
Suonavano
insieme da diversi anni, e questo non aveva fatto altro che
rafforzare ogni giorno di più la loro amicizia.
C'erano
sempre uno per l'altro; in particolare, tutti erano stati molto
vicini a Raul, dopo che la sua prima e, per ora, unica storia d'amore
importante, si era conclusa in un modo non esattamente carino.
Nicole,
la sua ragazza di un tempo, lo aveva tradito, dopo che lui per lei,
aveva dato l'anima, dedicandole più di una canzone, standole
vicino
dopo un incidente stradale (e anche durante lo stesso, tenendo una
mano sulla sua testa sanguinante per fermare l'emorragia),
regalandole un viaggio in Germania dall'adorata sorella che non
vedeva da mesi e facendo ragionare suo padre, prima sempre troppo
scorbutico e distante, andando contro i suoi pregiudizi,
L'uomo
infatti, al primo impatto, non aveva avuto una buona opinione del
ragazzo, dato che la famiglia di Raul, non era messa bene
economicamente, a differenza di quella di Nicole, che viveva nei
quartieri alti della città.
Di
recente però, le cose per la famiglia di Raul erano
migliorate,
tanto da permettere al ragazzo di poter andare
all'università, e
lasciare una speranza anche per la sorellina minore, Claudia.
Lui
comunque aveva un lavoro, oltre a quello di musicista nel locale:
consegnava pizze a domicilio, per il suo superiore Fred, che sapeva
stargli accanto come un amico, ma dargli consigli da adulto, grazie
alla sua veneranda età e ai suoi tre
divorzi.
Per
poter regalare quel viaggio in Germania a Nicole in tempo per il suo
compleanno, il biondo aveva dovuto però procurarsi un altro
lavoro
temporaneo, badando per circa un mese a tre pesti urlanti.
Il
ragazzo era maturato tanto nell'ultimo anno, grazie soprattutto a
Nicole, anche se poi lei lo aveva ferito come nessun altro era
riuscito a fare, tradendo lui e il loro amore.
Prima
di conoscerla, Raul era spaccone, arrogante, presuntuoso.. ma c'erano
delle cose in lui che erano sempre rimaste tali, come l'amore per la
musica, per i suoi amici e.. per l'astronomia.
Aveva
un sogno, un grande sogno: diventare astronauta.
Molti
a cui l'aveva detto, erano scoppiati a ridere ma, forte del sostegno
della sua famiglia, di Fred e dei suoi amici, lui non aveva mai
gettato la spugna, continuando ad inseguire questa aspirazione
piuttosto ambiziosa.
Ma
d'altronde a quattro anni, era riuscito ad eludere la sorveglianza di
Mirabilandia, salire sulle Torri e scendere ridendo: la stoffa ce
l'aveva.
Ed
era per inseguire questo sogno che frequentava la facoltà di
astronomia già da qualche mese. Aveva già dato
due esami, tutti e
due passati con buoni voti.
Il
21 dicembre, cioè di lì a una settimana,
sarebbero iniziate le
“vacanze”, che sarebbero durate fino al 14
febbraio. Tutto questo
tempo però non serviva per riposare, ma per preparare due
rognosissimi esami, che sperava di dare prima che ricominciassero le
lezioni: Analisi matematica e Fisica.
Il
primo lo stava difficilmente studiando da solo, ma per il secondo non
poteva fare nulla dato che l'avrebbe dovuto preparare con un gruppo
di studenti, ma il professore non aveva ancora dato direttive in
merito.
Conosceva
abbastanza persone lì, e, con gli amici, si era
già accordato per
mettere su il gruppo-studio non appena il professore avesse dato
istruzioni sul da farsi.
Al
momento però, non ci stava pensando troppo, e suonare lo
aiutava,
come al solito, a distrarsi e scaricarsi.
-Raul
-lo chiamò Joey quella stessa sera mentre uscivano dal locale
-Sì?
-Facciamo
un giro?
-Non
posso -rispose a malincuore controllando l'orologio- è
mezzanotte, e
fra esattamente nove ore ho lezione: è meglio che dorma
almeno un
po'..
-Che
palle -sbuffò l'amico
-Che
palle te! -intervenne Lela -Ti devo ricordare che sei indietro con
gli esami?
Joey
faceva giurisprudenza, ma senza molta convinzione. L'aveva scelta
perché diceva di voler fare il notaio.. il punto
è che se gli si
chiedeva cosa fosse un notaio, non ti sapeva rispondere.
Lela
stava invece frequentando architettura con passione e dedizione, ma
questo non le impediva di riprendere continuamente il ragazzo
scansafatiche.
Raul
salutò tutti e, chitarra in spalla, salì sul
motorino, guidando
tranquillamente fino a casa. Naturalmente dormivano già
tutti, così
raggiunse la propria camera senza far rumore.
Si
infilò una comoda tuta e si sdraiò sul letto, in
attesa che il
sonno lo avvolgesse.
..ma
era durante questi momenti che, invece del sonno, arrivavano ospiti
indesiderati come la malinconia. In questi momenti, quando le risate
e le chiacchiere degli amici erano lontane, si ritrovava solo con la
notte, più vulnerabile che mai.
L'ombra
di Nicole tornava sempre a farsi sentire. Anche se non l'amava
più,
spesso si ritrovava a pensare a quanto fossero stati bene insieme.. a
quanto erano stati felici. A quanto avevano volato.
Sbuffò
e si girò su un fianco.
L'amore
porta solo dolore, ecco la realtà,
pensò e, per quanto lo
riguardava, si sarebbe impegnato ad evitarlo come la peste d'ora in
avanti.
°°°
-La
lezione è conclusa -terminò il professore dopo
una luunga
spiegazione di fisica.
Raul,
come gli altri studenti, si alzò: l'ultima lezione della
giornata,
adesso a casa!
-Aspettate
cinque minuti, prego -li bloccò però l'uomo.
L'aula si voltò di
malavoglia verso di lui -Per quanto riguarda l'esame di
“Sperimentazioni di Fisica 1”, vi annuncio che
dovrete lavorare a
coppie, non a gruppi.
Un
mormorio sorpreso ronzò in tutta la stanza
-Cosa?
-fece Raul sorpreso
Andrea,
detto Pongo, al suo fianco scrollò le spalle, come a dire
che non
gliene importasse molto.
-Scommetto
che è per rendere tutto più difficile
-commentò invece Edo
-Quest'uomo è Crudelia Demon versione trans
-Qui
-continuò il professore sovrastando il vociare e indicando
un plico
di fogli -ci sono esperimenti da svolgere, diversi per tutti voi.
Dovrete procurarvi i materiali per realizzarli, relazionare tutte le
procedure che riterrete opportuno eseguire, e poi trarre le vostre
conclusioni; ovviamente sono tutti della stessa difficoltà.
All'esame vi presenterete con il vostro partner, a Gennaio, o
più
tardi con gli appelli, e mi esporrete oralmente, oltre che farmi
vedere il materiale scritto, tutto il lavoro svolto. E' tutto,
formate le coppie e ritirate un foglio; quelli che avanzano,
lasciatemeli pure sulla cattedra -concluse
-Pongo,
tu sei mio -disse subito Edo
-Va
bene -scrollò le spalle di nuovo. Pongo era un sempliciotto,
con una
discreta pancia tipica di chi il sabato sera si scola sempre qualcosa
di troppo ma, se si impegnava, in fisica era abbastanza bravo
-Hey,
aspettate ragazzi -li bloccò Raul -Io con chi cavolo sto?
-Chiedi
a Paolo -propose Pongo
-Paolo
starà sicuramente in coppia con Giulia, dato che stanno
insieme -gli
fece notare Edo
-Ah..
-E
dai, non potete mollarmi così! -insistette il biondo
-Uno
di noi doveva per forza rimanere fuori ma siamo un bordello in questa
stanza, non ti sarà difficile trovare qualcun altro -fece Edo
Raul
sbuffò, ma non poteva dargli torto. Cominciò a
guardarsi intorno
mentre i due si allontanavano.
La
sua attenzione fu catturata subito da una ragazza castana, con i
capelli leggermente mossi che sembrava essere nelle sue stesse
condizioni
-Rebecca,
ci dispiace.. -le stava dicendo una delle due ragazze con cui stava
parlando
-Fa'
niente, non preoccupatevi: qualcuno lo troverò
-commentò lei
risoluta. E in quel momento, cominciò anche lei a guardarsi
in giro,
intercettando lo sguardo di Raul.
Il
biondo si affrettò a guardare da un'altra parte, non voleva
sembrare
indiscreto.
Bella..
molto bella, si concesse di pensare prima di partire alla
ricerca
di Paolo, nella folle speranza che Giulia avesse deciso di far coppia
con qualche sua amica
-Paolo
-lo chiamò quando l'ebbe trovato
-Dica!
-fece lui, allegro come sempre da quando aveva incontrato
“l'anima
gemella”.
-Per
gli esperimenti di fisica, non è che..?
Ma
l'amico lo bloccò con un cenno -Lavoro con Giulia, mi
dispiace
-Ah,
ok. Stupido io che te l'ho chiesto.
-Scusa,
adesso vado a prendere il foglio: gira voce che gli ultimi siano i
più difficili!
-Certo..
-commentò senza molta convinzione, scansandosi per lasciar
passare
l'amico.
Neanche
Paolo era disponibile: bene! Con chi cavolo l'avrebbe preparato
l'esame?
-Hey
-una voce alle sue spalle.
Raul
si voltò, non del tutto certo che stessero chiamando lui;
poi
riconobbe la ragazza che aveva notato poco prima.
-Ciao
-disse lei con naturalezza
-Ciao
-rispose, un po' sorpreso
-Mi
chiamo Rebecca -gli porse la mano
-Raul
-rispose lui stringendola, ma sempre perplesso
-Scusa,
non ho potuto fare a meno di sentire mentre parlavi con il tuo amico,
e mi sembra che tu sia nelle mie stesse condizioni per l'esame di
fisica -esordì allora la ragazza
-Neanche
tu hai un compagno per gli esperimenti? -chiese, immaginando la
risposta
-Esatto.
Pensavo.. ti andrebbe di studiare insieme? Perché io qui non
è che
conosca ancora molte persone, quindi sconosciuto più,
sconosciuto
meno..
Raul
sollevò un sopracciglio
-No,
non mi guardare così, dico solo le cose come stanno
-proseguì lei
-Non sono un genio della fisica, ti avverto, però potremmo
provare..
Resta da vedere se tu hai voglia di studiare o meno.
-Scherzi?
-fece lui, quasi offeso -Astronomia è il mio sogno da quando
andavo
all'asilo: ci tengo a fare le cose per bene
-Bene!
-sorrise, d'un tratto pimpante come una pasqua -allora è
andata?
-Andata
-ricambiò il sorriso, contento che la questione si fosse
risolta
così facilmente.
Andarono
insieme a prendere il foglio, che per il momento, lessero solo
distrattamente
-Scusa,
sono di fretta -spiegò lei mentre arrivavano nel parcheggio
-Tanto
ci vediamo domani a lezione, no?
-Sì,
non preoccuparti, ci mettiamo d'accordo domani
-Perfetto.
Allora ciao, Raul
-Ciao!
-rispose lui
Il
foglio era rimasto in mano a lui, e lo sistemò accuratamente
fra le
pagine di un libro e poi dentro il bauletto del motorino.
Lanciò un
ultimo sguardo a Rebecca, che era intenta ad accendere il suo
motorino blu, e che pochi istanti dopo stava già partendo.
°°°
-Cosa
facciamo per capodanno? -domandò Joey -Io pensavo di
affittare uno
yatch, che ne dite?
-Sì,
magari di quelli con 300 piscine -fece Raul con tono sarcastico
-Perché
no?
I
due risero delle loro fantasticherie
-Un
altro capodanno sul mare e io ammazzo tutti -intervenne Lela con fare
minaccioso
L'inizio
dello scorso anno, per un'idea di Raul, lo avevano festeggiato seduti
attorno a un falò sulla spiaggia, con i fuochi d'artificio e
tappi
di birra qua e là. “Bellissimo” direbbe
qualcuno, peccato che la
temperatura avesse deciso di andare sotto zero proprio quella sera.
-Mamma
mia, come si pativa il freddo! -esclamò Joey
-Ho
già fatto abbastanza mea culpa per quella trovata
-ricordò loro
Raul
Il
biondo aveva finito da poco il turno da Fred e i tre stavano facendo
due passi, tutti belli imbacuccati a causa dell'aria fredda di
Dicembre.
-Io
pensavo che potremmo andare in uno di quei villaggi che allestiscono
apposta -propose Lela -uno di quelli dove nevica
-In
montagna -dedusse brillantemente Joey
-Affittiamo
una casetta, di solito non costano tanto, soprattutto se si
aggiungono anche Rob e Dario
-Be'
certo, e per dividere l'affitto, sarebbe ancora meglio se ci fosse
ancora N..
Joey
non finì di pronunciare il nome di Nicole perché
la ragazza gli
affondò un gomito nelle costole, lanciandogli uno sguardo
assassino
Raul
sospirò ma non disse niente.
-Mi
dispiace, Raul -gli disse Lela accarezzandogli un braccio
-Non
preoccupatevi -rispose lui -E' tutto ok
Non
ne avevano più parlato molto, evitando accuratamente
l'argomento; i
due si limitavano a domandargli alle volte “come
stai?”, senza
riferimenti particolari. Era comunque sembrato a tutti che si fosse
ripreso, che non ci pensasse troppo.
Ma
forse avevano sbagliato, forse certe cose è meglio tirarle
fuori.
-Ti
fa ancora male? -gli chiese Lela, con tutto il tatto possibile
Lui
scrollò le spalle -No. Cioè, a volte mi manca..
ma se poi penso a
quello che ha fatto mi convinco di aver preso la decisione giusta:
non tornerei indietro. Mi mancano i bei momenti con lei, ma
nient'altro
-Raul,
era solo un'immatura -intervenne Joey -non ha saputo parlarti quando
ce n'è stato bisogno, e ti ha scartato per il suo ex: una
ragazzina
che non sa neanche lei cosa voglia davvero dalla vita
Il
biondo annuì -Comunque è tutto apposto, davvero.
Ora devo pensare
ad organizzare per bene il compleanno di Claudia
-Quanti
anni compie? -chiese Joey con tenerezza. La bambina era follemente
innamorata di lui dall'età di 4 anni
-Nove
-rispose Raul -Farò la solita festa a casa, con tutti
bambini
urlanti che corrono da una parte all'altra -sorrise
-Se
vuoi ti diamo una mano
Il
biondo alzò le sopracciglia -Ragazzi, non è che
dato che l'anno
scorso mi ha aiutato Nicole, adesso non sono più in grado di
organizzare la festa a mia sorella come ho fatto in tutti questi anni
-Hai
ragione..
Joey
si arrese, decidendo di cambiare discorso, e i tre continuarono a
passeggiare ancora un po' per la città.
Lui
e Raul erano amici sin da bambini e gli seccava che il biondo non gli
confidasse come si sentisse veramente; ma in fondo doveva rispettare
i suoi tempi.. forse chiedergli di parlare di Nicole dopo soli 7 mesi
che la loro storia era finita, era un po' troppo
°°°
Un
altro giorno di lezioni era passato, e Raul era seduto sui gradini
dell'Università assieme a Rebecca, mentre consultavano il
famoso
foglio.
-Il
tramonto in una stanza? -lesse lei, leggendo con perplessità
-Dovremmo anche documentarlo con qualche foto ricordo, già
che ci
siamo
Il
biondo rise -avrà con l'assorbimento delle onde luminose..
-Sì
lo dice qui -confermò Rebecca indicando la seconda riga
-Dobbiamo
procurarci una vasca d'acquario, latte in polvere, acqua, e un
proiettore per diapositive.. -poi sospirò, abbassando il
foglio
-Senti, ti scoccia se cominciamo quando iniziano le vacanze?
Perché
in questi giorni davvero, non ho tempo: sono indietro con Analisi
-Anche
tu? -le chiese, quasi divertito
-Già.
Se a quell'esame prendo 18, faccio una festa -sbuffò
alzandosi -Lo
tieni tu il foglio?
-Va
bene -rispose, alzandosi a sua volta
La
ragazza si posò una mano all'altezza dello stomaco -Ho una
fame da
lupi -annunciò -Ti va di mangiare qualcosa qui al bar?
-Oh.-il
biondo fu colto alla sprovvista, ma cercò di riprendersi
-Certo. Ok.
-Bene,
andiamo -e Rebecca si voltò, i capelli leggermente
solleticati dal
vento.
Glielo
aveva chiesto come se fosse la cosa più naturale e innocente
del
mondo, e ora si stava comportando di conseguenza. Camminava infatti
tranquillamente al suo fianco, e Raul decise di adeguarsi al suo
stato d'animo, lasciando da parte quella leggera tensione che era
appena affiorata .
Si
sedette di fronte a lei al tavolinetto, mentre un cameriere prendeva
le loro ordinazioni.
-Una
volta ho lavorato anch'io come cameriere -la informò, tanto
per fare
conversazione
-E
dove? -volle sapere lei
-Non
credo che tu conosca il posto, è lontano da qui. Si chiama
“Il
Corsaro”
-Ah,
sì, ce l'ho presente. E' quel posto per ricconi tirchi che
scommetto
non ti lasciavano nemmeno 2 centesimi di mancia
Raul
rise -Sì, proprio quello
Parlando
con Rebecca, si accorse che era davvero simpatica, e che anche lei
coltivava il sogno di andare nello Spazio un giorno
-Non
ci penso nemmeno a restare ad insegnare qui -aggiunse -Hai visto in
che stato sono ridotti i nostri professori? Scommetto che il De
Santis spera di essere seppellito qua quando morirà, magari
insieme
a quella stupida lavagna
Raul
non poté fare a meno di ridere -Ogni volta che scrive fa un
rumore
atroce con il gesso
-Già
ma lui tanto non se ne accorge: è sordo e anche dislessico
ormai
In
quel momento il suo cellulare squillò, mentre addentava
l'ultimo
boccone del proprio pranzo
-Scusa
-disse a Raul prima di rispondere
-Tranquilla
-rispose lui gentilmente
La
ragazza allora si alzò allontanandosi di qualche passo, ma
non prima
che il biondo potesse sentire l'inizio della conversazione -Pronto?
Ciao, tesoro! Dimmi..
Impegnata,
dedusse Raul, ma la cosa non lo meravigliò molto.
Allungò
le gambe sotto il tavolo, sistemandosi meglio sulla sedia.
A
volte, vedendo coppie come Lela e Joey, si sentiva un po' invidioso,
non poteva negarlo. La felicità che conosceva un tempo,
quella che
deriva dall'amare e dall'essere ricambiati, gli stava sempre davanti
agli occhi, ma non era più sua.
Non
che amasse ancora Nicole, ed era contento di vedere i suoi amici
così
felici. Ma, seppure, i due sembrassero la conferma vivente che
l'amore esiste ed è bellissimo, lui stava cominciando a
pensare che
in realtà fosse tutto una gran fregatura. Una presa in giro.
Se
l'avesse sentito Lela, che ogni volta che le era possibile tentava di
spronarlo a uscire con questa e con quell'altra ragazza, lo avrebbe
preso a calci.
Ma
che poteva farci?
Nicole
aveva lasciato il segno, e non era nemmeno un segno tanto lieve.
*************************
Eccoci!!! Ma ben ritrovateee! Come
state???
Saluto anche chi ancora non mi conosce,
e legge questa storia senza aver seguito "E'
troppo piccolo il mondo per noi". L'ho resa comunque
comprensibile per tutti (almeno spero) e ci saranno riferimenti
più chiari in seguito a tutto quello che è
antecedente alla storia; l'unico problema è che non so
quando potrò aggiornare.. Ho
già in mente tutti i
risvolti di
questa storia, tanto che mi prudono le mani! Ma temo che dovrete essere
moooolto pazienti con me questa volta..mi
dispiace, ragazze, ma credetemi anche
per me è brutto non avere abbastanza tempo per scrivere!
Come si stava meglio senza scuola... T.T
Comunque, abbiamo ritrovato, o trovato
per la prima volta, Raul, Joey e Lela nel bel mezzo di un freddo
Dicembre e qualche personaggio nuovo anche per chi ha letto
è troppo piccolo il mondo per noi..
Ho deciso di andare contro i miei
principi e di svelarvi le facce che alcuni di loro hanno nella mia
mente: Raul
- Joey
- Lela
- Rebecca
Ringrazio di cuore chi ha commentato
l'ultimo capitolo dell'altra storia e, per rispondere alle domande di
alcune di voi:
..Rivedremo Nicole in futuro.. ma non vi
dico né perché né per come e
né tantomeno come reagirà Raul!
..Non farò soffrire troppo
Raul.. ma la mia vena sadica potrebbe prendere il sopravvento in
qualsiasi momento..
Insomma, tutto può
succedere.
Ringrazio le 4 nuove persone, oltre ad
alessandradichiara, che mi hanno aggiunta fra gli autori preferiti:
kia_85, izabela, manu1988 e savy85! Grazie davvero tanto =D=D
Ora però vi saluto e spero
davvero di potermi fare viva al più presto! ..me la date una
settimanetta di tempo??xD
Al prossimo
capitolo ragazze =)
Ps! Un aiutino: chi mi spiega come
faccio ad
inserire un'immagine nel capitolo?? Perché ho fatto un
banner per
questa storia con taaaanto amore, ma non riesco ad inserirlo nonostante
abbia letto e tantato di seguire le istruzioni sul forum (me molto
andicappata..). Chi mi aiuta?? xD
|
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Capitolo 2 *** Tezenis? ***
Capitolo
1. Tezenis?
Raul
la vide arrivare già da lontano sul suo scooter blu, entrare
nel
parcheggio dell'università e girare le chiavi per spegnere
il
motore.
-Ciao
-gli disse Rebecca -Scusa, ho fatto un po' tardi
-Non
preoccuparti -rispose lui -Andiamo? -le chiese
-Non
sarebbe meglio risparmiare benzina, per noi e per l'ambiente? -chiese
sollevando un sopracciglio, come rimproverandolo per non averci
pensato
-Vuoi
che andiamo con un motorino solo? -tradusse
-Esatto
-rispose lei, ancora in sella al proprio -Dai sali, ho idea che se
lascio guidare te, ci metteremmo le ore
Il
biondo acconsentì senza farsi problemi.
Le
lezioni erano finite il giorno prima, si erano dati appuntamento
all'università solo per convenienza: dovevano cominciare a
raccogliere il materiale per l'esame.
Salì
sul motorino della ragazza, aggrappandosi alle maniglie sui lati
-Mi
togli una curiosità? -gli chiese lei -Ma non te lo levi mai
il
casco?
-Come?
-Lo
avevi ancora in testa, eppure suppongo mi stessi aspettando
già da
un po'..
Il
ragazzo sorrise -E' a causa del lavoro, credo: consegno pizze e fra
una consegna e l'altra non lo levo mai.. quindi ormai ci ho preso
l'abitudine
La
ragazza aggrottò leggermente le sopracciglia -Come mai tutti
questi
lavori? Hai detto che hai fatto anche il cameriere.
Raul
sospirò, consapevole di star toccando un argomento delicato
-Diciamo
che.. nella mia famiglia non è mai stato tutto rose e fiori
dal
punto di vista economico. Quindi, per dare una mano e per potermi
pagare almeno una parte degli studi, ho deciso di lavorare. Anzi, non
ero neanche sicuro che ce l'avrei fatta a pagare la retta
dell'università
Rebecca
lo guardò un attimo, e nei suoi occhi Raul fu sicuro di
trovare
dispiacere, misto però ad ammirazione -Davvero?
-Sì
-confermò -Ora le cose vanno meglio, comunque, soprattutto
grazie
alla promozione che ha ricevuto mio padre sul lavoro
Lei
annuì pensierosa -Posso solo immaginare quanto possa essere
difficile dover lavorare e studiare contemporaneamente
Raul
scrollò le spalle -Mi ci sono abituato, ormai
-Non
lo trovo giusto, comunque. L'università dovrebbe essere
aperta a
tutti, non solo a chi se la può permettere
-commentò con una nota
di durezza nella voce e un attimo dopo partì.
Il
biondo si tenne a quelle maniglie quasi fossero un'ancora in mezzo
all'oceano: dire che Rebecca correva era come dare del ciuco a un
destriero di razza.
Sorpassarono
macchine e altri motorini, mentre i pedoni sulle strisce se ne
tornavano svelti sui marciapiedi; l'arancione del semaforo era come
il verde.
I
capelli di lei picchiettavano sul viso di lui, che sembrava molto
teso.
Quando
scesero davanti al negozio di acquari, Rebecca lo guardò
stranita
-Sei
bianco come un lenzuolo -gli fece notare
-E
tu sei una matta. No peggio, sei una piratessa della strada -rispose,
ancora traumatizzato
Lei
rise -Non sai che c'è gente che fa peggio di me, in giro?
-Sì,
e infatti di solito evito con cura i loro motorini
Rebecca
sorrise scuotendo la testa -Dai, compriamo quest'acquario
-Poi
fai guidare me?
-Neanche
per sogno! Ti sei accorto che non ci abbiamo messo nemmeno cinque
minuti ad arrivare qui?
-Sì,
ti assicuro che me ne sono accorto benissimo..
Entrando,
si trovarono davanti a una miriade di acquari, uno più bello
dell'altro.
-Buongiorno
-fece cordialmente un commesso sulla settantina -Che tipo di acquario
cercate?
-Uno
sui 50 centimetri di lunghezza -rispose prontamente Raul, poi
guardò
verso Rebecca, ma la ragazza era impegnata a contemplare dei
pesciolini tutti colorati che vagavano su e giù in una
vaschetta
-Vieni
a vedere questo, allora -lo esortò l'omino.
Ma
“questo” si trasformò rapidamente in un
“questi”. Raul si
chiese da quanto quell'uomo non avesse un cliente, dato che
continuava a mostrargli vasche, alcune anche molto più
piccole dei
50 cm; ogni tanto guardava Rebecca, nella speranza che lei potesse
dargli una mano, ma la ragazza continuava a spostarsi di qua e di
là
fissando divertita i pesci.
-..No,
questa non va bene.. ma la prima che mi ha fatto vedere era perfetta
-Ma
quella non ha le alghe, solo sassi! -replicò il venditore
-Fidati,
questa è molto più bella, i pesci ci si trovano
meglio
-Ma
noi non dobbiamo metterci pesi..
-E
cosa allora? Cadaveri di persone? A proposito, vieni a vedere i
pesci: preferite anemoni o pesci pagliaccio?
-No,
sul serio, non vogliamo pesci! -replicò, esasperato e
stranito dalla
proposta di infilare morti in un acquario.
-Magari
ti faccio vedere anche i granchi..
-Raul!
Lo chiamò Rebecca a un tratto
Dio,
grazie pensò il ragazzo dentro di sé
-Sì?
-L'ho
trovato -disse tutta contenta, indicando una vasca davanti a
sé che
gli altri due non potevano vedere
Il
biondo la raggiunse e guardò l'acquario; gli fu facile
capire perché
avesse scelto proprio quello
-50
centimetri li sono.. -fece la ragazza con semplicità
Non
c'erano pesci all'interno, ma il verde acceso delle piante, metteva
allegria e vitalità: era veramente affascinante.
-Quello
è uno dei miei pezzi migliori! -trillò l'anziano
alle loro spalle
facendoli sobbalzare: si erano incantati a guardare le foglie
ondeggiare lentamente, cullate dall'acqua
-Sì..
prendiamo questo -confermò Raul
-Bene!
Che pesci ci volete? Ne ho di tutti i tipi!
-No,
grazie -rispose Rebecca con cortesia -Nessun pesce
-Ah!
-fece il vecchio sorpreso -Il tuo ragazzo mi ha detto che ci volevate
dei granchi..
-Non
è la mia ragazza -precisò Raul nello stesso
istante in cui Rebecca
disse -Non è il mio ragazzo
L'uomo
li guardò sollevando un sopracciglio -Peccato -e detto
questo si
voltò, andando verso la cassa.
I
due si guardarono: Raul sollevò le sopracciglia, divertito,
mentre
lei sorrise scuotendo la testa per poi voltarsi dall'altra parte.
Seguirono
l'anziano alla cassa e pagarono dividendosi la spesa.
-Ecco
la scatola di imballaggio -disse poi il venditore prendendo un
contenitore stracolmo di polistirolo -Ce lo mettete voi qua dentro,
vero? Sapete, l'età comincia a farsi sentire, la mia schiena
non è
più quella di una volta!
-Non
si preoccupi, facciamo noi -rispose Raul
Sollevò
l'acquario di peso, che non era nemmeno troppo leggero, e lo ripose
con cautela nella scatola che Rebecca gli teneva aperta.
Finito
di sistemarlo, salutarono e uscirono
-Non
ho idea di come fare a reggermi e tenere contemporaneamente questa
scatola -fece Raul mentre salivano di nuovo sul motorino di lei
-Quindi ti prego di stare almeno nei 60 all'ora
Lei
sbuffò -Lo farò solo per l'acquario
-Grazie
-rispose sarcastico
Rebecca
rise e partì -Dai, non puoi negare che è magnifico
-E'
vero; tu l'avessi visto un po' prima però sarebbe stato
meglio:
quello non la smetteva più di parlare e di farmi vedere
vasche
-A
proposito: perché gli hai detto che ci volevamo i gamberi?
-Granchi
-la corresse lui
-Ah,
hai ragione. Ma perché?
-Ma
io non gli ho detto proprio niente! Ha fatto tutto da solo
Passarono
la giornata a cercare e comprare il resto del materiale che occorreva
per l'esperimento e trovarono tutto, tranne il proiettore per
diapositive. Avevano girato un sacco di negozi ma fra chi li aveva
terminati e chi li aveva in ordinazione, non c'era stato verso di
trovarne uno disponibile.
-Direi
che è andata bene -constatò Raul, all'uscita
dall'ennesimo e ultimo
negozio -abbiamo trovato tutto tranne questo proiettore
-Sì
-confermò lei -Sono solo le sei. Hai da fare?
-No..
perché?
Lei
annuì pensierosa -Quindi non ti dispiace accompagnarmi in
centro a
fare compere, vero? -chiese con viso angelico
Lui
sorrise -No, certo che no -poi rifletté un attimo -Che..
genere di
compere?
-Tranquillo
-fece lei con un sorriso a 32 denti -Niente assorbenti, reggiseni o
robe varie da donna: devo solo comprare qualche regalo di Natale
-Devo
ammettere che sto tirando un sospiro di sollievo
Rebecca
rise -Bene, allora abbiamo un appuntamento! -aggiunse con fare
scherzoso
-Certo
-rispose lui -Senza considerare che siamo stati insieme nelle ultime
due ore e che sempre insieme andremo sul luogo dell'appuntamento
-E
che ci vuoi fare, è un appuntamento strano.
-Anche
per il fatto che gireremo con questo acquario incartato per tutto il
tempo
-Giusto.
Menomale che non ci sono granchi, altrimenti li avremmo fatti
schiattare
Risero,
per poi ripartire. Non ci misero molto ad arrivare, anche se Rebecca
cercava di frenarsi per non superare di troppo il limite.
-Allora,
a chi devi fare il regalo?
-Alle
mie coinquiline -rispose mentre passeggiavano lentamente guardando le
vetrine tutte addobbate. Era già buio ma, le luci a
intermittenza
tutte colorate, uniti ai lampioni e ai fari delle macchine,
illuminavano tutta la via.
-Coinquiline?
-chiese dubbioso -Spero tu non ti stia riferendo a tua madre e tua
sorella
Dare
delle “coinquiline” alla propria madre e alla
propria sorella,
non era il massimo.
Lei
rise -Non ce l'ho una sorella, e non vivo con mia madre. Sto in una
casetta con due ragazze, che conosco sin dalle medie. Sono le mie
migliori amiche, e le ho tenute per ultime nella scelta del regalo
perché volevo pensarci bene
Raul
fece mente locale -Forse le ho viste quel giorno che il prof ha
consegnato i fogli degli esperimenti
-Probabile
-concordò lei -Abbiamo deciso di vivere insieme qui, in
quella casa
minuscola perché tutte abitiamo abbastanza lontane
dall'Università,
fuori città. Non che da dove stiamo adesso ci si arrivi a
piedi:
abbiamo il motorino tutte e tre. E poi di solito c'è sempre
un
traffico tremendo su quella strada.
-Sospettavo
che non fossi di qui
-Perché?
-chiese lei
Lui
fece un mezzo sorriso -Immagino tu non sappia niente dell'avversione
storica delle due parti di questa città, dato che non mi hai
chiesto
niente quando ti ho spiegato perché avessi già un
lavoro.
-No
-fece lei perplessa -Mi racconti?
Raul
scrollò le spalle -E' una cosa stupida. Il fatto
è che la parte
dove stiamo noi, è quella più modesta, mentre di
là abitano quelli
messi meglio.
-Oh
-fece lei -Immagino sarà piena di scuole private, macchine
di lusso
e gente noiosa con la puzza al naso
Lui
sollevò le sopracciglia -Un tempo la pensavo anch'io
così. Ma.. c'è
anche della gente apposto. Oddio, apposto fino a un certo punto..
-aggiunse subito dopo
Nicole
abitava in quella zona. E seppure gli avesse fatto passare un periodo
stupendo, accettandolo per quello che era veramente, senza badare al
fatto che non fosse della sua stessa “classe
sociale”, lo aveva
comunque tradito.. per il riccone del suo ex, oltretutto.
Rebecca
lo scrutò curiosa -Ti sei rabbuiato -gli fece notare
-No,
non è niente -tagliò corto
-Ma
perché si odiano? Le due parti, dico
-Niente
in particolare, credo. Ognuna dice all'altra che fa schifo, tutto qui
-Ed
è vero?
-Io
sono di parte. La città la adoro tutta, ma sono cresciuto
nella
downtown, è ovvio che mi piaccia di più
-Downtown
-ripeté lei -Quindi quell'altra si chiama uptown?
-Esatto..
-E
hai qualche amico di lì?
Lui
sospirò; certo che ce l'aveva, ma non propriamente un amico.
Una ex
ragazza di cui non aveva voglia di parlare -Ma questi regali? Se no
arriviamo in fondo alla via che non siamo entrati nemmeno in un
negozio!
-Giusto!
-fece lei tornando con la mente al Natale, i regali e le amiche. Si
fermò di botto per guardarsi attorno -Entriamo
là! -disse dopo
pochi istanti, prendendo Raul per un braccio e trascinandolo
dall'altra parte della strada.
Erano
entrati in un negozio della Disney, pieno zeppo di peluches.
-Quanti
anni hanno le tue amiche? -chiese Raul perplesso
Lei
lo guardò con aria di rimprovero -56 e mezzo
-Certo..
-Solo
perché una supera la ventina non deve avere più a
che fare con la
Disney? -domandò minacciosa, mettendosi le mani sui fianchi
-Oh,
be'.. ognuno ha le sue -commentò lui alzando le mani
-Guarda
che noi passiamo i pomeriggi piovosi a vederci i cartoni
-Anch'io
Lei
alzò un sopracciglio -Power Rangers, spero
-No,
no: ultimamente sempre e solo l'incantesimo del lago.
Rebecca
tentò di rimanere seria, ma alla fine gli scoppiò
a ridere in
faccia -Se vuoi ti presto la cassetta di Heidi
Cominciarono
a girare fra gli scaffali, esaminando peluches di ogni tipo, ma
Rebecca non ne trovò nessuno che la soddisfacesse.
-A
me piaceva il cuscino di Tigro -commentò Raul quando uscirono
-Ce
lo abbiamo già -rispose Rebecca -è in bella
mostra sul divano
Continuarono
a passeggiare, visitando negozi con capi d'abbigliamento,
bigiotteria, scarpe.. ma Rebecca non trovò nulla.
-Ti
stai rompendo le scatole? -gli chiese a un tratto
-No
-rispose con sincerità, anzi si stava divertendo, con
Rebecca che
guardava tutto, poi sbuffava e faceva volare scarpe e vestiti qua e
là, per la gioia delle commesse.
-Mi
uccideresti mai?
Lui
strabuzzò gli occhi -Perché dovrei?
Lei
si morse un labbro -Tezenis?
-Eh?!
-Tezenis
-ripeté lei
-Scusa,
ma l'arabo non lo parlo
-Già,
perché solo arabo può essere per voi uomini!
-commentò seccata
-Ma
che dici?
-Tezenis
-ripeté ancora, stavolta indicando l'insegna a pochi passi
da loro
-Oh!
E' un negozio -fece lui, poi guardò meglio -D'intimo..
-Lo
so che ti avevo promesso niente reggiseni, ma Frannie è
sempre alla
ricerca di completini sexy e non ho trovato niente di alternativo
Lui
annuì rassegnato -Ok..
-Sarà
una cosa veloce e indolore -assicurò lei felice come una
pasqua,
prendendolo sottobraccio -Non ho mai capito perché vi
vergognate
tanto a entrare in questi negozi..
-Mutande
e reggiseni da donna ovunque non bastano?
-Ma
sei con me! Fai finta di starmi aiutando a scegliere qualcosa che poi
mi leverai molto presto.
Raul
trasalì.
La
ragazza l'aveva detto in tutta innocenza, e non sembrava essersi
accorta del suo silenzio imbarazzato mentre lo trascinava dentro il
Regno delle Mutande.
Ma
in fondo aveva ragione lei: non c'era motivo di sentirsi in
imbarazzo.
-Allora..
-disse cominciando a cercare fra i reggiseni
Tuttavia,
Raul si guardò intorno, leggermente nervoso, ma non per il
fatto di
trovarsi nel reparto femminile di un negozio d'intimo, ma
perché
stava pensando troppo alle parole di Rebecca
-Questo
è carino! -esclamò lei cogliendolo di sorpresa.
Il
biondo si voltò nuovamente verso di lei, trovandosi un
reggiseno
rosso di pizzo davanti agli occhi
-Ah..
sì. Carino -disse cercando di mostrare interesse
-Lo
prendo rosso perché è Natale -spiegò
la ragazza soddisfatta
-Ma..
-fece poi lui guardandolo meglio -La misura non sarà.. un
po'
troppo..
-Hai
ragione! -concordò posando la quarta che aveva preso -Ci
vuole più
grande
-Cosa??
Rebecca
guardò la sua faccia incredula e scoppiò a ridere
-Sì, la mia
amica ha una quinta, anzi una sesta. Ma vuole solo quinte
perché
dice che “se strabordano è meglio”
-Be'..
ha le idee chiare sul mondo maschile, la tua amica
Ancora
una volta, Rebecca scoppiò a ridere per poi tirargli una
pacca.
Trovate
le mutande da abbinarci, la ragazza pagò e poi i due furono
di nuovo
fuori.
-Manca
l'altra amica -le ricordò Raul
-Sì..
stavo pensando di comprarle un CD..
-Il
negozio è qua all'angolo.
Entrarono
anche lì, e Rebecca si trovò subito indecisa fra
un CD degli
Slipknot e dei Metallica
-Ascolta
roba leggera -commentò Raul
-Melissa?
Sì, glielo dico sempre anch'io. Ho provato a farle sentire
un po' di
sano black metal, ma la spaventa.. che c'è?
-Io
ero sarcastico
Scrollò
le spalle -Io no. Tu che ascolti?
-Più
che altro rock. Ho anche una band
-Davvero?
E cosa suoni? -chiese, interessata
-Chitarra.
E canto. Facciamo le serate al Corsaro, quello di cui ti parlavo
l'altro giorno. Tu suoni?
Rise
-Ho provato con la chitarra, ma ho mollato dopo due anni
-Perché?
Scrollò
le spalle -Non mi riusciva, ma sinceramente ero anche un po' io che
dove non arrivavo mettevo un punto, senza sforzarmi troppo. Forse
preferirei cantare, ma per quello non ho speranza: sono più
stonata
di Avril Lavigne
Il
biondo rise -Nemmeno io sopporto quella tizia!
-Un
giorno ti voglio sentire -annunciò, pensierosa -Suonate
spesso al
Corsaro?
-Quasi
ogni sera
-Perfetto,
allora una di quelle sera ci sarò..
-Ci
conto
-..però
solo a patto che tu mi aiuti a scegliere questo CD
Raul
li guardò un attimo, pensieroso - Slipknot. Non ho dubbi
-Bene,
allora prendo i Metallica-concluse lei soddisfatta, sorpassandolo per
andare a pagare.
Il
biondo scosse la testa, sorpreso e divertito.
Una
volta fuori, le chiese -Soddisfatta degli acquisti?
-Assolutamente
sì -rispose annuendo vigorosamente con il capo -Mi dispiace
solo che
ti sia dovuto portare quell'acquario ovunque
Lui
scrollò le spalle -Non preoccuparti.
Salirono
sul motorino e in breve, furono di nuovo al parcheggio
dell'università, dove c'era rimasto solamente il motorino di
Raul
-Ti
ci sta nel bauletto? -gli chiese Rebecca indicando l'acquario -Se no
cerco di portarlo io in qualche modo
-Non
preoccuparti, ci sta -rispose lui
-E'
stata una bella giornata -commentò sorridendo
-Sì
-confermò Raul -Allora poi ci mettiamo d'accordo per quando
andare a
cercare il proiettore?
-Va
bene -rispose -a presto
-Ciao
La
ragazza ripartì, stavolta molto più spedita, non
avendo più Raul
seduto dietro.
Sì..
pensò mentre l'aria fredda le sferzava il viso proprio
una
bellissima giornata..
°°°
-Ci
serve gente, tanta gente! -stava dicendo Joey andando su e
giù per
la stanza di Raul
-Ma
gente per cosa? -domandò il biondo
-Per
capodanno!
Raul
lo guardò senza capire
-Si
è messo in testa di affittare l'intero villaggio di cui
avevamo
parlato, ti ricordi? -spiegò Lela -Ha già
invitato mezza università
-Tu
devi fare lo stesso -disse il ragazzo rivolto al biondo -Invita
tutti: Paolo, Po.. Poldo, o come si chiama..?
-Pongo
-lo corresse lui
-Ecco,
appunto: tutti! Ci pensi che bello? Tutto il villaggio per noi!
-Anche
quest'anno patiremo il freddo -concluse Lela
Raul
annuì -E' in montagna
-In
mezzo ai boschi -aggiunse Joey -Ecco perché era ancora tutto
libero
La
ragazza sospirò -Sento che mi mancherà mio nonno
che si leva la
dentiera davanti a tutti per bere meglio l'ultimo spumante
dell'anno..
*************
Ciao ragazze!
Lo so, questo capitolo non porta avanti
di molto la storia, ma serviva un po' di tempo per far conoscere Raul e
Rebecca ..spero che vi abbia strappato almeno un sorriso!
Mi sono dimenticata di dirvi che, se
qualcuna di voi la volesse ascoltare, la canzone con cui si apriva il
prologo è "Romantico" di 4tu (la trovate su youtube)
Devo assolutamente ringraziare Yu Lunae
per i "consigli di grafica" che ho seguito subito xD
Ringrazio kia_85, alessandradichiara,
Marti_18 e vallinda per aver inserito la storia fra le preferite! Mi ha
fatto piacere ritrovarvi "di qua" =D
Grazie anche a Jasmine 230, Maharet e
rodney per averla inserita fra le seguite e a chiara 84 e kitty0890 per
averla inserita fra le storie da ricordare.
Mi ha fatto veramente piacere come avete
accolto questa storia! Grazie di cuore a tutte! =)
Risposte alle recensioni:
Yu
Lunae: Grazie mille! Senza di te non sarei riuscita a
mettere il banner! Grazie anche per tutti i consigli, sia grafici che
letterali.. per quanto riguarda il carattere dei personaggi, penso che
lo farò scoprire poco a poco, senza cimentarmi in lunghe
descrizioni che, a parer mio sono un po' noiose. Peril loro 'aspetto,
invece, mi sono affidata alle foto xD Grazie per i complimenti e se
leggerai E' troppo piccolo il mondo per noi, sarò felice di
sapere cosa ne penserai!
kia_85:
Waaaa! Sei di nuovo qui che bello! xD Sono contenta che ti sia piaciuto
questo ritorno! anch'io come te, penso che Raul si meriti qualcosa di
più.. è tutto da scrivere! Grazie mille per la
recensione =D=D
Jasmine
230: Mi fa veramente piacere sapere che hai letto le altre
storie! Mi dispiace solo di averti fatta piangere.. ma non preoccuparti
presto le cose andranno meglio per Raul.. Grazie per i complimenti!!!
Ragazze adesso vi lascio.. vorrei
potervi dire "ci vediamo presto" ma vi sarete accorte che qui la
scrittura procede a rilento.. che rabbia!! >.<
Ciao
a tutte e grazie ancora di tutto! =)
|
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Capitolo 3 *** What's going on?? ***
Capitolo 2. What's going on??
“Il
ricordo della felicità non è più
felicità, il ricordo del dolore
è ancora dolore.”
(George Byron)
DRIIIIIN!
-E'
per me! -strillò Claudia scendendo di scatto dal divano
Raul,
mezzo addormentato si destò, mettendo in pausa
“L'Incantesimo del
Lago” che stava guardando insieme alla sorellina.
-Aspetta,
Claudia.. -sbadigliò stropicciandosi un occhio e alzandosi a
sua
volta per trascinarsi fino all'ingresso.
Claudia
lo intercettò a metà strada, mentre tornava
indietro dopo aver
aperto la porta -Ma perché è sempre per te? -si
lamentò mettendo
il broncio
-Eh?
-fece Raul -Chi è?
-Una
tua amica -rispose -Io vado a giocare! -aggiunse prima di scappare di
corsa in camera sua
Il
biondo dedusse che non poteva essere Lela, altrimenti la bambina
l'avrebbe riconosciuta; incuriosito, andò fino alla porta.
-Oh!
Ciao, Rebecca - salutò non appena vide la ragazza,
già dentro casa
che scrutava le foto appese ai muri dell'ingresso
-Ciao,
Raul -rispose lei -Scusa, lo so che dovevamo vederci domani per fare
gli scienziati pazzi, ma ho un regalo di Natale.. in ritardo di
qualche ora.
Ma
certo: l'albero in soggiorno, le decorazioni ovunque, il mega pranzo
di poche ore prima con tutti i parenti.. era Natale. 25 Dicembre.
E
Rebecca aveva un regalo per lui.
-Un
regalo? -si grattò la testa -Rebecca scusa.. io non ci ho
proprio
pens..
Ma
prima che potesse finire, la ragazza mostrò ciò
che teneva nascosto
dietro la schiena -Ta-daaa!
Gli
occhi di Raul si fecero tre volte più grandi -No!
-esclamò
estasiato guardando quasi con venerazione, quella scatola decorata
con una coccarda -L'hai trovato! Hai trovato quel cavolo di
proiettore introvabile!
-Sì!
-confermò lei con fierezza -Così adesso abbiamo
tutto l'occorrente!
-Sei
fantastica -le disse riconoscente, levandole il peso di mano- Come mi
sdebito?
-Bah,
per esempio venendo ad aprirmi vestito la prossima volta che piombo
qui -rispose lei con noncuranza.
E
lo superò, andando verso il salotto, lasciandolo sbigottito.
Raul si
accertò di aver capito bene, poi abbassò lo
sguardo verso i suoi
piedi.. la felpa c'era. I pantaloni no.
Cazzo!
-Me
lo fai fare un giro della casa? -gli urlò lei dall'altra
stanza
-Sono curiosa
-Emh..
certo -rispose lui, raggiungendola, per poi concludere che fosse
meglio fermarsi dietro lo stipite della porta -Magari prima recupero
i calzoni..
-Magari
-fece eco lei con un sorrisetto divertito
Lui
scosse la testa mentre si dirigeva in camera a mettersi i primi jeans
che gli capitarono sotto tiro. Quando tornò da lei, la
ragazza gli
indicò lo schermo del televisore, ancora fermo su un primo
piano di
Odette -Ecco cosa intendevi l'altro giorno quando hai detto che
guardavi sempre L'incantesimo del lago: guardi i cartoni con Claudia!
-Hai
già fatto la sua conoscenza?
-Certo
che sì. Ma non la traumatizzi a girare per casa in mutande?
-Vedi
il lato positivo e ringrazia che non abbia l'abitudine di girare nudo
Rebecca
scoppiò a ridere, poi Raul la portò a visitare la
casa.
Dopo
poco, il campanello suonò di nuovo.
-Scusa
-fece allora Rebecca -sono venuta qui senza preavviso, ma tu magari
aspettavi qualcuno
-Veramente,
no -rispose lui perplesso, andando ad aprire il portone.
Era
Joey, che non lo salutò nemmeno, cominciando subito a
parlare a
raffica -Raul, dimmi che hai le conferme di Poldo & Co per
capodanno, perché ci sono ancora delle case libere! Io ho
assicurato
che le avremmo riempite tutte!
-Ciao
Joey -fece il biondo -Si chiama Pongo, non Poldo..
-Ciao
-fece Rebecca, spuntando alle sue spalle
-Cos..?
-il ragazzo rimase un attimo scioccato -Oh! Ciao, come sono contento
di conoscerti! -disse poi riprendendosi, mentre un sorriso a 32 denti
gli illuminava il volto -Anche se non so chi tu sia.. Che bello,
quasi non ci speravo più! -poi si rivolse all'amico -Ne
discutiamo
in un altro momento, adesso voi avrete sicuramente di meglio da fare!
Io vi lascio soli! Che bello conoscerti! -ripeté, rimanendo
a
fissarli -Vi lascio soli adesso! -ma rimase immobile lì
davanti
Rebecca
lo scrutò un attimo, poi guardò Raul -Il tuo
amico si droga?
-Una
volta l'ha fatto -rispose il biondo guardando Joey con commiserazione
-e ne sta ancora subendo gli effetti, a quanto pare
-Allora
vi lascio.. -ripeté quello sempre senza muovere un muscolo
-Non
ci siamo ancora presentati anche se tu sembri così felice di
conoscermi -notò la ragazza porgendogli la mano -Io sono
Rebecca
-Joey
-rispose lui stringendola e continuando a sorridere
-Senti
Raul, adesso vado -fece poi lei -ero passata per portarti il
proiettore
-No,
resta -fece lui -lo svitato, qui, se ne va, non ti preoccupare
-Hey!
-esclamò Joey sentendosi chiamare in causa
Rebecca
sorrise -Sul serio, dai. Ci vediamo domani
Il
biondo decise di non insistere-Ok.. a domani, allora.
-E
a capodanno! -si intromise Joey
-Come?
-chiese la ragazza, stupita
Allora
Joey guardò il biondo con aria di rimprovero -Ma non
gliel'hai
detto, Raul?! C'è una festa in questo villaggio
-spiegò
rivolgendosi di nuovo alla ragazza e passandole un opuscolo che
teneva in tasca -Costa pochissimo dato che è un posto
abbastanza
sperduto; se vuoi portare qualcuno mi fai un favore! Avevo detto a
Raul di invitare ogni sua conoscenza, ma..
Rebecca
allora guardò Raul sollevando un sopracciglio, e lui
allargò le
braccia -Mi ero dimenticato completamente di questa festa -si
giustificò, ed era vero
La
ragazza scosse la testa e tornò a rivolgersi a Joey -Grazie,
ci
sarò. Penso che verranno anche due amiche, se non
è un problema..
-No,
è perfetto! Il posto è a Rimini, e il viaggio
è organizzato con un
pullman. E' tutto scritto lì, comunque.
-Va
bene, lo leggerò. Ora però devo proprio andare
-poi si rivolse a
Raul -Mi ridai il proiettore visto che domani siamo da me? L'ho
portato solo per fartelo “ammirare”
-Non
preoccuparti, lo porto io domani -rispose lui che, da bravo
gentiluomo, non voleva farla viaggiare con quell'affare
ingombrante
-Ok,
come vuoi -fece lei -Ciao, ragazzi e.. Oh! Dimenticavo: buon Natale a
tutti e due! -aggiunse con un sorriso
-Buon
Natale anche a te -le risposero i due in coro
Joey,
tutto allegro, mentre la ragazza si allontanava diede una gomitata al
biondo -Che aspettavi a dirmelo?
-Non
c'è niente da dire -rispose Raul seccato mentre si
dirigevano in
salotto -A parte che l'hai fatta andar via
-Ah!
-fece lui trionfante -Se sei così scocciato significa che
qualcosa
da dire c'è!
-No
-rispose -studiamo insieme e basta. Era venuta a portarmi una cosa
che ci serve per fisica
-E
ha detto “a domani”
-Studiamo
insieme, quante volte te lo devo ripetere?
Joey
scrollò le spalle -Mi ritengo comunque enormemente
soddisfatto del
tuo passo avanti: è la prima ragazza che frequenti dopo
Nicole
-Non
ci stiamo frequentando -ribatté il biondo -Stud..
-Studiate
insieme, sì, sì: la scusa più vecchia
del mondo
-E'
impegnata Joey! -fece allora lui -Ho sentito l'inizio di una sua
telefonata: “ciao tesoro”
-Tesoro
potrebbe anche essere il suo cane!
-Certo,
e da quando in qua i cani parlano al cellulare?
-E
che ne so, mica sono uno di loro!
Raul
sospirò sedendosi sul divano -Lela dov'è?
-A
casa, a studiare -rispose, imitandolo- Dovrei farlo anch'io in
effetti.. sai, andare a giurisprudenza non è così
esaltante come
pensassi -poi lanciò uno sguardo distratto allo schermo
-Quella è
Odette?
-Sì
-rispose il biondo prendendo il telecomando e spegnendo la TV
-Claudia ultimamente vuole vedere solo questo
-Comunque
è veramente bellissima
-Odette,
Claudia o Rebecca? -domandò Raul divertito
Joey
ci pensò un attimo -Tutte e tre. Solo che Odette
è mezza animale,
quindi perde qualche punto
Raul
rise, poi l'amico continuò -Mi riferivo a Rebecca: ha due
occhi che
parlano
-E
una bocca che guarda -lo prese in giro con una freddura
-Dai,
non mi puoi dire che è brutta
-Per
niente, infatti -concordò senza esitare -ma smettila, o
chiamo
subito Lela
Joey
sbuffò -Non è che se uno ha la ragazza non
può più fare certi
discorsi, porca miseria!
Il
biondo decise di glissare sull'argomento “Rebecca”:
erano solo
amici, e nemmeno da tanto tempo. Gli scocciava che la gente
cominciasse subito a inventarsi chissà quali grandi e
insensate
storie d'amore!
-Quante
persone ti mancano per capodanno? -chiese all'amico per cambiare
discorso
-Ne
sto cercando ovunque -rispose lui -Tu quindi mi porti Giulia, Paolo,
Andrea e Poldo?
-Sì
-rispose, sentendosi complice di un crimine orribile -Ma si chiama
Pongo -lo corresse per l'ennesima volta -Questo nome non ti entra
proprio in testa?
-Be'
perché secondo te è normale che uno si chiami
Pongo??
-Comunque,
Joey se non ti dispiace, adesso vorrei approfittarne per studiare
Analisi..
Joey
si alzò di scatto -Quando si parla di roba pallosa come la
matematica, io levo le tende!
-Bravo..
In
quel momento, il cellulare del biondo squillò annunciando
l'arrivo
di un messaggio; il ragazzo lo lesse mentre accompagnava Joey alla
porta
-Perché
fai quella faccia? -gli domandò l'amico quando si
voltò per
salutarlo
-Niente,
è che..
-Che?
-Joey cominciava a preoccuparsi -Raul?
-Tieni
-e gli passò il telefono
Buon
Natale, Raul.
Con
affetto, Nicole.
-Si
fa sentire di nuovo.. -commentò Joey con una smorfia di
disgusto che
non riuscì a nascondere.
-Già
-fece il biondo riprendendo il cellulare e cominciando a scrivere
-Che
fai?
-Rispondo,
mi pare ovvio
-Raul..
-lo ammonì con tono di avvertimento
-Scrivo
solo “buon Natale anche a te” spiegò
allora con una certa
irritazione -mi sembra normale, dato che ci siamo lasciati in modo
civile
-Sì..
però limitati a questo -c'era apprensione nella sua voce
-Joey,
non ti devi preoccupare: io non ci sto più male, davvero
L'amico
lo scrutò attentamente, cercando di leggere ogni sfumatura
del suo
volto e del suo tono di voce; quando si ritenne soddisfatto,
sospirò
-E' solo che da un po' di tempo a questa parte ti vedevo meglio..
voglio dire, a parte i primi tempi non hai mai fatto pianti assurdi e
robe varie, però non eri nemmeno.. come dire.. allegro,
sorridente.
Adesso invece è come se qualcosa ti avesse acceso di nuovo;
non
voglio che la ricomparsa di questa stronza rovini questo traguardo.
La
rapidità con cui Joey sapeva passare da un atteggiamento
scherzoso e
leggero, a uno serio, confidenziale e premuroso era uno dei suoi
tratti che più stupiva Raul ogni volta, nonostante si
conoscessero
da tanto; Lela una volta aveva confessato al biondo che era stato
proprio scoprendo questa parte un po' più nascosta di lui,
che se ne
era andata via, via innamorando.
Il
ragazzo sorrise -Non chiamarla stronza -rispose, ma con morbidezza;
poi, vedendo che l'amico stava per ribattere, proseguì -Non
ne sono
più innamorato e non lo sarò di nuovo. E di certo
non basterà un
messaggio di auguri a.. “spegnermi”
Joey
rise -Non so come mi sia venuto il paragone con le lampadine.. vabe',
allora ti lascio tranquillo
-Sì,
non preoccuparti
-Anche
se non riesco a capire perché mi dici di non chiamare
stronza, una
che stronza lo è, e pure tanto!
Perché
con lei aveva passato uno dei periodi più belli della sua
vita fin
quando era durato, ecco perché.
-Ciao,
astronauta
-Ciao,
Joey
°°°
-Quindi
dobbiamo ottenere un fascio di luce arancione-rosso in questo
acquario.. -riepilogò Rebecca
-Esatto
-confermò Raul
Erano
a casa di lei, seduti sul pavimento con qualche libro aperto qua e
là. Nella camera di Rebecca, saltavano subito all'occhio la
grande
quantità di libri universitari e la chitarra classica
appoggiata al
muro. Nel complesso la stanza non era molto grande, come nemmeno
quelle di Fran e di Melissa; tutte e tre però avevano i muri
tappezzati di foto che le ritraevano insieme, scattate in tempi e
luoghi diversi. Raul aveva speso circa una mezz'ora per guardarle
tutte, mentre Rebecca gli raccontava qualche aneddoto.
La
ragazza a un tratto sospirò, e Raul si voltò a
guardarla,
interrogativo -Che c'è?
-Sicuro
che non ti scocci vedermi anche durante le feste? -domandò
la
ragazza
Il
biondo aggrottò le sopracciglia
-Voglio
dire -proseguì lei -E' Santo Stefano.. Di solito la gente
nei giorni
festivi, non sta a casa a studiare
-Se
vuoi riprendiamo dopo Befana..
-No,
per me va benissimo! Mi chiedevo se a te non scocciasse
Il
ragazzo allora le sorrise -Assolutamente no. E' piacevole passare il
tempo con te, anche studiando ..e poi abbiamo un esame da preparare!
Lei
ricambiò il sorriso -Allora forza con questo esperimento!
-Dunque
-fece Raul -dobbiamo trasformare questo raggio del proiettore di luce
in un tramonto..
-E
come facciamo?
-Non
ne ho la più pallida idea. Intanto però dovremmo
svuotare
l'acquario
-E'
un peccato: è così bello
-Già..
però ci serve vuoto
Rebecca
sbuffò -Facciamogli una foto, almeno -propose tirando fuori
il
telefonino e scattando.
Assunse
poi un'espressione soddisfatta
Il
biondo rise -Poi faremo una foto anche del dopo, quando ci
sarà un
tramonto dentro
-Già.
Dobbiamo solo capire come farlo avvenire.. magari dovremo creare un
brodo di acqua e latte
-Va
bene, allora svuoto l'acquario
-NO!
-lo bloccò lei; Raul la guardò perplesso -Emh..
ancora una foto?
Il
ragazzo rise -E' solo un acquario
-E'
il nostro acquario -ribatté lei risentita
-pretendo una foto
di noi tre insieme, prima di ucciderlo definitivamente
Il
biondo scrollò le spalle -Come vuoi
-Dai,
vieni! -lo esortò, poi gli passò il braccio
attorno alle spalle
attirandolo a sé quasi da soffocarlo
-Rebecca..
-cercò di avvisarla
-Cheese!
-esclamò sorridendo al telefonino, poi lo riportò
davanti a sé
guardando la foto -Ma puoi fare una faccia normale, per favore?
-Non
è facile se tu mi strozzi.. -rispose lui con un filo di voce
-Oh,
scusa.. -fece lei sciogliendo la presa -Comunque l'acquario si vedeva
poco, dobbiamo cambiare angolazione
-Mettiamoci
qua -propose Raul massaggiandosi il collo e sedendosi per terra a i
piedi della scrivania, dove era posato l'acquario
-Sì!
-fece lei raggiungendolo -Scatti tu?
-Va
bene
Così
prese la macchinetta e fece un'altra foto
-Poi
dici a me che non faccio facce normali? -commentò lui dopo
averla
guardata
-E'
solo una linguaccia!
-Va
bene, allora propongo una guerra a chi fa la faccia più
normale in
senso oggettivo
Rebecca
sembrò contrariata -E che divertimento c'è?
-Che
non devi ridere -rispose lui cominciando a farle il solletico e
scattando a tradimento allo stesso tempo
-Non
vale! -protestò lei
-Guarda
come sei venuta bene -la prese in giro mostrandole l'immagine
-Già
perché non ne facciamo subito un'altra? -domandò
allora fregandogli
il cellulare e tirandogli una gomitata
-Ahia!
-esclamò lui mentre la ragazza scattava
-Adesso
chi è che ha la faccia da pesce?
-Rimediamo
subito -replicò lui posando di nuovo le mani sui suoi
fianchi per
farle solletico.
Finirono
col dimenticarsi completamente della fisica, passando il pomeriggio a
rotolarsi sul pavimento fra le risate, mentre si facevano il
solletico a vicenda.
A
un tratto però, Raul si spostò troppo bruscamente
per evitare un
altro attacco di Rebecca, andando a sbattere contro la chitarra della
ragazza che finì rovinosamente a terra; il ponte si
staccò dalla
tavola con un “crack”.
-Cazzo!
-esclamò lui -Mi dispiace, Rebecca.
Dalle
risate, passarono al silenzio improvviso.
La
ragazza si avvicinò impassibile allo strumento, prendendo il
manico
spezzato; lo osservò per qualche istante per poi dire, in
una calma
solo apparente: -Vattene subito prima che ti sbatta fuori a calci
-Si
può riparare, basta portarla da un liutaio
-assicurò il ragazzo
-Non
mi interessa! -sbottò lei balzando in piedi -Ti ho detto che
non la
suono più
-Ok
-fece lui alzandosi a sua volta -Ma ribadisco che..
-Vattene!
-lo interruppe lei spingendolo verso la porta
-Rebecca,
te la riparo, conosco questo liutaio che..
-Puoi
conoscere anche tutto il mondo, io non la voglio riparare
-replicò
lei mentre arrivavano alla porta
-E
perché mi stai cacciando fuori di casa?
-Perché
abbiamo studiato abbastanza -rispose, consapevole che non avevano
nemmeno cominciato.
Raul
si lasciò cacciare definitivamente fuori; forse sapeva
perché
Rebecca aveva reagito in quel modo..
-Hey
-lo chiamò una voce alle sue spalle -Sei stato appena
cacciato da
casa mia a quanto pare
Raul
si voltò, e riconobbe subito la ragazza, pur non avendola
mai vista
-Frannie
-Sì
-rispose lei -Come sai il mio nome?
-Rebecca
mi ha parlato di te - e della tua sesta aggiunse
mentalmente
-Io sono Raul, piacere
-Piacere..
ma perché Rebecca ti ha sbattuto fuori?
E
Raul le raccontò brevemente l'accaduto -..E ho bisogno della
tua
collaborazione
-Per..?
-Basta
che tu mi faccia avere quella chitarra.. la porto a riparare e la
ridò a Rebecca
La
ragazza annuì -Sembra una buona idea, ma secondo me non ti
dovresti
dannare così tanto: non suonava più da tanto
ormai. Comunque se
aspetti 5 minuti posso farlo anche adesso, la prendo senza che se ne
accorga e te la porto
-Grazie
mille -rispose riconoscente, avendo temuto un rifiuto.
Un
regalo di Natale in ritardo.. che però non sarebbe
consistito solo
nella riparazione della chitarra.
°°°
-Fred?
Raul,
prima di uscire una volta finito il turno in pizzeria,
chiamò il suo
superiore.
-Dimmi,
ragazzo
-Ti
ricordi, quel liutaio che mi hai suggerito una volta?
-Ti
si è rotta di nuovo la chitarra, non ci posso credere! E'
per questo
che hai voluto fare lo straordinario in un giorno festivo? Per
pagarti la riparazione?
-Sì
-rispose -Ma la chitarra non è mia, è di
un'amica. Le ho
accidentalmente staccato il ponte. Anzi, se potessi darmi subito i
soldi di oggi..
-Ah!
Alla faccia del bravo dipendente! -esclamò scherzosamente
l'uomo
-Lo
so, lo so, scusa, non te lo avrei chiesto, ma a capodanno partiamo
insieme con altra gente e volevo farmi perdonare prima di allora.
Fred
sorrise aprendo la cassa ed estraendovi alcune banconote -Tieni
-disse porgendogliele -Te le sei meritate
-Grazie
davvero, Fred. Ora se mi dessi di nuovo l'indirizzo di quel liutaio,
saresti perfetto
-Io
non sono perfetto, sono la perfezione in persona -rispose tutt'altro
che modestamente scribacchiando un indirizzo su un foglio -Se
è
ancora vivo, lo trovi qui, altrimenti al cimitero
-Ok
che è un po' vecchiotto, ma così gli fai il
malocchio -osservò
ridendo
L'uomo
ghignò mentre lo scrutava -Ultimamente sorridi
più spesso. Era ora!
Ecco
perché Fred era anche suo amico oltre che suo superiore.
Nonostante
avesse una cinquantina d'anni, sapeva mettersi nei suoi panni e
capirlo come faceva Joey. Solo che lui in più aveva buone
dosi di
esperienza e maturità, che l'avevano portato a non insinuare
nulla
su questa “amica”.
Be',
un'amica piuttosto importante dato quanto ci teneva a riconsegnarle
quella chitarra come nuova e.. ad aiutarla a coltivare la passione
per lo strumento e per la musica.
****
Salve ragazze!
Allora, dato che è dall'inizio della
storia che ve ne parlo, volevo informarmi che l'esperimento su cui
stanno lavorando Raul e Rebecca, esiste sul serio, l'ho preso da
internet xD Si chiama davvero "il tramonto in una stanza" , la scuola
dove è stato fatto l'ha chiamato così.. questo
titolo mi ha ispirata appena l'ho letto!
Per quanto riguarda invece la ex di Raul, Nicole,
che per ora si è limitata soltanto ad un messaggio di
auguri, presto o tardi farete la sua conoscenza (o la incontrerete di
nuovo, per chi la conosce già)! Sicuramente non nei prossimi
capitoli.. dovrete attendere un po', ma tornerà (non so
quanto questo vi faccia piacere! :S). Come reagirà Raul
però è tutto da vedere..
Invece, riguardo a quel "ciao, tesoro" di Rebecca
al telefono, la situazione resta misteriosa.. è impegnata o
no?? vediamo come la pensate!
E la rottura della chitarra.. volevo trovare un
modo per far avvicinare questi due personaggi, e penso che suonare
insieme uno strumento sia un ottimo modo per farlo! Ho
lasciato intendere nell'ultima riga che Raul ha in mente proprio
questo: farle da "insegnante 2" e aiutarla a ritrovare quella passione
che l'aveva spinta un tempo a cominciare a suonare. Può
capitare che ci siano momenti di "magra" , come in tutte le passioni..
ma niente è perduto, per Rebebcca e la sua chitarra! xD
E naturalmente, lo dico per le lettrici che mi
seguono da tempo, sono sicura di essermi guadagnata l'appellativo di
sadica: in un modo o nell'altro, per un motivo o per un altro, riesco
sempre a far sgobbare questo povero ragazzo! Che vi posso dire, mi
piace il fatto che lui voglia guadagnarsi qualcosa non solo per
sé e la famiglia ma, in questo caso, anche per Rebecca.. e
poi dai, è stato solo per un giorno! xD A parte che non so
bene quanto costi una riparazione dal liutaio, né quanto
riesca a guadagnare un pizzaiolo in un sera..
Insomma, non prendetemi troppo sul serio, come dico
sempre! xD
Tanto per dirne una, ho scoperto di recente che chi
vuole fare l'astronauta, deve prendere non so se ingegneria o che
cos'altro.. insomma, non astronomia! ..Figura di m***a! :/
E adesso, passo alle risposte alle recensioni, che
è meglio!
Marti_18:
Ciao! Mi fa molto piacere sapere che ti sia piaciuta l'altra storia che
ho scritto e ti ringrazio tantissimo per i complimenti! Come hai visto
in questo capitolo Nicole è tronata a farsi sentire.. ma
più avanti come ho anticipato, ci sarà una sua
ricomparsa "in carne ed ossa". Spero che questa storia continui ad
ispirarti! xD Un bacione! =D
kia_85:
Sì, a Raul ha fatto decisamente bene distrarsi un po'.. ma
Nicole si è fatta viva di nuovo! Per ora la cosa non lo ha
turbato molto comunque.. Grazie per i complimenti e per essere
già una fan della coppia Raul-Rebecca! =D=D Baci!
C4rm3l1nd4:
Grazie per aver addirittura divorato E' troppo piccolo il
mondo per noi e per star seguendo Delicatamente! xD Hai capito
perfettamente il carattere di Rebecca, e sono contenta che ti piaccia
già così tanto. Grazie anche per i complimenti e
per le risate! xD Baci!
Ringrazio momi87 per aver inserito la storia fra
le seguite, C4rm3l1nd4,
deneb91, Fragoli_in_love, Glycine, lady_free, manu1988 e mondred per
averla inserita fra le seguite e micia247 per averla inserita fra le
preferite!!
Grazie davvero a
tutte =) al prossimo capitolo..
|
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Capitolo 4 *** Spiando il futuro ***
Capitolo
3. Spiando il futuro
La Terra è
rotonda, e dove può sembrare la fine
potrebbe
anche essere l'inizio"
(Ivi Braker Priest)
-Che
ci fai qui?"
Accoglienza
un po' brusca ma, d'altronde, l'ultima volta che Raul e Rebecca si
erano visti, lui le aveva accidentalmente rotto la chitarra.
Comunque,
il ragazzo non si lasciò scoraggiare.
-Anch'io
ho un regalo di Natale per te.. in ritardo -le spiegò
-Un
regalo? -chiese Rebecca sempre imbronciata, ma con un pizzico di
curiosità e sorpresa che non sfuggì a Raul
-Sì
-confermò -In segno di pace
Rebecca
incrociò le braccia sotto il petto, in attesa; Il biondo
allora,
tirò fuori da dietro la schiena il pacco che teneva nascosto
La
ragazza non poté fare a meno di sgranare gli occhi,
riconoscendo la
forma di una chitarra, mentre le braccia le tornavano distese sui
fianchi -Cosa..?
-Buon
Natale -gliela porse con un sorriso
-Raul..
-cominciò lei scuotendo la testa, poi sbuffò
-Ecco perché era
“misteriosamente” scomparsa da casa mia. Chi
è la tua complice:
Melissa o Fran?
-Perspicace!
-sviò la domanda- ..Dai, prendila, non farti pregare.
La
ragazza scosse la testa rabbuiandosi-Non suono più, te l'ho
già
detto ottanta volte
-Questo
ancora per poco -ribatté lui
-Come?
-Ho
notato che quando racconti di come hai smesso di suonare, diventi
subito triste. Ma non è tardi per ricominciare, e tu lo sai
..e lo
vorresti -affermò con assoluta certezza, gli occhi fermi nei
suoi;
Rebecca non rispose e distolse lo sguardo -E' per questo che ti sei
inferocita quando te l'ho rotta -continuò Raul, sicuro di
star
facendo centro -ed è per questo che ho scelto il migliore
per farla
riparare: suonerà come prima, vedrai.
-No
-fece lei titubante -Ti ringrazio, ma..
-Tu
riprenderai a suonare
-Non
ero portata! -esclamò allora -E ti ho detto che mi
rassegnavo
piuttosto facilmente
-Questo
non accadrà più -decretò con un ghigno
-Non con un maestro bravo
come me
Gli
occhi della ragazza guizzarono di nuovo nei suoi -Ma che dici?
-Che
ti aiuterò. Si vede da come ne parli che ti piaceva suonare:
ti sei
solo scoraggiata troppo presto, succede
Lei
sospirò, incerta -Non lo so.. Non credo neanche di essere in
grado
di suonare la canzone del sole, al punto in cui sono arrivata!
-Allora
partiremo proprio da quella -rispose risoluto
Lei
lo guardò dubbiosa e il ragazzo le fece cenno
d'incoraggiamento.
Raul
aveva cominciato ad avere sospetti sin dalla chiacchierata al centro,
poi la sfuriata del giorno di Natale glielo aveva confermato: Rebecca
si era pentita di aver smesso di suonare.
E
ora, troppo ghiotta per rifiutare l'offerta di Raul, stava lentamente
cedendo.
-Mi
spieghi almeno come hai fatto a capire tutte queste cose che io non
ti ho mai detto? -domandò la ragazza, temporeggiando
ulteriormente.
Raul
scrollò le spalle -Ti si leggeva negli occhi
Lei
rifletté un attimo -Strano..
-Perché?
-Perché
nessuno lo aveva capito, nemmeno Fran e Melissa
Il
ragazzo fece un sorriso da orecchio a orecchio -Quindi mi dai ragione
e accetti il mio aiuto!
Rebecca
lo guardò ancora un istante, poi si lasciò
finalmente convincere,
sorridendo del suo entusiasmo e annuendo con la testa -Grazie Raul
Avvicinandosi
di qualche passo, prese il regalo, poggiandolo momentaneamente contro
il muro, e abbracciò il ragazzo.
Raul
ricambiò la stretta, tutto contento -Di niente. Suonare
è una delle
cose più belle, ma anche una delle più difficili:
non vale la pena
gettare la spugna troppo presto.
-Che
è esattamente quello che ho fatto io.. Sarai paziente?
Perché penso
che ti farò vedere i sorci verdi.
Il
biondo rise -Pazientissimo, promesso
-Allora
a quando la prima lezione, maestro? -chiese staccandosi
-Quando
vuoi
-Allora
vieni -e si diresse verso casa
Lui
rise seguendola -Sei così impaziente?
-Sono
stata troppo tempo senza far nulla
-Dobbiamo
cominciare con degli esercizi per sciogliere le dita
La
ragazza sbuffò -Sono noiosissimi
-Sono
utilissimi -la corresse esattamente come un insegnate rompiscatole
dovrebbe fare.
-Va
bene, l'esperto sei tu -si rassegnò la ragazza, ma con un
sorriso
che le illuminava il volto.
°°°
Il
pullman era partito da circa 5 minuti. Era mezzogiorno dell'ultimo
giorno dell'anno, e l'allegra combriccola di universitari, sarebbe
arrivata a Rimini verso sette di sera per festeggiare tutta la notte.
Un
pullman solo non era bastato per l'intero villaggio che Joey era
faticosamente riuscito a riempire, ce n'erano ben tre.
Rob,
essendo indietro con gli esami, non era potuto venire e Melissa aveva
deciso di passare il capodanno in città con il proprio
ragazzo Ned.
-Vi
conoscevate già? -chiese Raul dopo aver appreso che Frannie
e Dario
non si stavano incontrando per la prima volta al momento delle
presentazioni
-Sì
-rispose Frannie fra i denti guardando storta il ragazzo seduto
accanto a lei
-Ci
siamo conosciuti in vacanza -aggiunse Dario, tenendosi sul vago,
molto più rilassato di lei -Così adesso studi
astronomia, eh?
-Già
-rispose Frannie -E tu?
-Ultimo
anno di economia -rispose
La
compagnia continuò a chiacchierare e conoscersi. Rebecca
parlò con
tutti senza problemi, mentre Frannie chiacchierò soprattutto
con
Dario, o meglio: i due passarono il tempo a punzecchiarsi a vicenda,
creando un'atmosfera leggermente tesa.
A
un certo punto del viaggio, Joey e Lela si addormentarono l'una sulla
spalla dell'altro.
-Siamo
rimasti in 4 -commentò Dario lanciando loro un'occhiata
-Come
i tuoi neuroni -rispose Frannie
-O
la misura delle tue tette.. no aspetta, mi sa che ti sono cresciute..
La
borsa di Frannie volò in faccia al ragazzo.
-Emh..
-Rebecca cercò di distrarli -Ho portato qualcosa da fare
durante il
viaggio.. -e tirò fuori il “Libro valigetta,
giochi da viaggio di
Geronimo Stilton”
Raul
scoppiò a ridere -Geronimo Stilton?
-Geronimo
Stilton -confermò lei con orgoglio -Qualche problema?
-Prima
i cartoni Disney e ora questo..
La
ragazza sbuffò -Ora vedrete come ci divertiamo
Alla
fine, acconsentirono tutti a partecipare al gioco, tranne Frannie
così Rebecca aprì il libro e cominciò
a leggere -Prima di tutto le
regole: “1. Si gioca solo se si ha voglia, 2. si gioca solo
finché
se ne ha voglia, 3. se si è stufi di un gioco si passa a un
altro”.
Le altre le possiamo decidere noi
Dario
colse al volo l'occasione -Regola 4: si gioca solo se gioca Fran
-Regola
5 -ribatté Frannie -Se Fran non ha voglia di giocare, non
è
obbligata! Vedi la regola 1, idiota
-Regola
6: la regola 4 annulla la regola 1
La
ragazza sbuffò ma non aggiunse nulla.
Rebecca
guardò Raul preoccupata, e lui ricambiò con uno
sguardo perplesso:
c'era evidente tensione fra i due, ma nessuno sapeva il motivo.
Scelsero
alcuni fra i giochi che erano sul libro, e Raul fu stracciato a
“la
lista della spesa” che consisteva nel ricordarsi tutti i
prodotti
che venivano elencati dagli altri giocatori
-Incredibile
-commentò Rebecca -Non te ne ricordi nemmeno cinque!
-Ho
una certa età -rispose lui
-I
suoi neuroni stanno morendo di solitudine -continuò Dario
-Ne ha
anche meno di me -aggiunse poi, rivolto a Frannie che lo
ignorò
Rebecca
voltò qualche pagina -Il gioco del nome!
-Come
funziona? -chiese Raul -Forse lo conosco
-Bisogna
definire un giocatore usando aggettivi che inizino con le lettere del
suo nome
-Bello,
mi piace -commentò Dario
-Comincia
tu, Raul -fece Rebecca con un sorriso angelico
-Ok
-Con
il mio nome -precisò poi
-Ah!
-fu colto un attimo alla sprovvista -Va bene.. -si schiarì
la voce
-Allora.. Rebecca -la scrutò qualche istante, mentre lei
continuava
a sorridergli, in attesa. Quel sorriso.. quel sorriso radioso..
-Radiosa -cominciò- Estroversa.. Bella -annuì
mentre lo diceva,
come per confermarlo e il sorriso di lei si allargò
-Esuberante,
Creativa e.. Amichevole -concluse ricambiando il sorriso di lei.
I
due non si erano accorti che gli altri erano improvvisamente
ammutoliti
-Ma..
-cominciò Dario spezzando quel silenzio -Da quando in qua
Rebecca si
scrive con una C sola?
Fran
gli diede una gomitata -Tanto tu non sapresti di certo fare meglio
-Ah
sì? Ora ti faccio vedere -fece lui -Dunque: Frannie. ..
Formosa..
-la ragazza alzò gli occhi al cielo, mentre gli altri
ridacchiarono
-Ricattatrice, sicuramente sì..
Raul
e Rebecca si scambiarono l'ennesimo sguardo perplesso: sicuramente
doveva essere successo qualcosa fra loro durante quella vacanza in
cui si erano conosciuti, ma cosa?
-A..
-Ok,
hai già detto abbastanza -lo bloccò Fran -Adesso
tocca a me: Dario
-fece una piccola pausa per poi assumere un tono ammaliante
-Determinato.. Affascinante -ammiccò -..Rincoglionito,
Idiota e
Obbriobbrioso! -ringhiò poi
-Obbriobbrioso
te lo sei inventata -replicò lui in tutta
tranquillità
-Perché
non facciamo il gioco punti? -chiese Raul girando svelto qualche
pagina del libro nelle mani di Rebecca
Il
colmo comunque fu quando giocarono a “Più forte,
ragazzi!”
usando canzoni dello zecchino d'oro. Il gioco consisteva,
nell'aumentare il volume della voce mentre si cantava, fino a gridare
a squarciagola; tutto il pullman si unì di buon grado ai
ragazzi,
svegliando di soprassalto Joey e Lela e facendo imprecare l'autista
per il mal di testa.
Quando
arrivarono a destinazione, alle 7 come previsto, si sistemarono
ognuno nella propria casetta: Rebecca assieme a Frannie, Raul con
Dario e Joey e Lela da soli.
-Siamo
tutti separati -commentò Rebecca con dispiacere circa
mezz'ora dopo,
quando si ritrovarono nel giardino del villaggio dopo aver sfatto le
poche valige.
-Tanto
non staremo un minuto da soli, immagino -rispose Raul
-Che
ne dite di una grigliata? -propose a un tratto Joey -L'alternativa
è
andare a mangiare nel ristorante del posto e aspettare il capodanno
lì, come faranno Giulia e Paolo.. però secondo me
è più
divertente se cuciniamo noi!
-Sì,
di gran lunga -concordò Raul
-Il
problema è che immagino nessuno di voi sappia come si faccia
questa
grigliata -intervenne Lela
Silenzio.
-Impareremo!
-esclamò Dario -Voi ragazze non fate niente, pensiamo a
tutto noi
-aggiunse poi -Cominciamo con l'andare a prendere la carne dalle
cucine
E,
detto fatto, i tre sparirono
-Secondo
me combinano un casino -fece Lela, rivolta alle altre due, che
annuirono
°°°
23.00
-Io
ho fame.. -si lamentò Frannie
-Non
cuoce questa cazzo di carne! -fece Joey
-Non
c'è abbastanza brace -spiegò Raul
-Forse
dovevamo cominciare a cucinare un po' prima -dedusse Dario
-Sono
2 ore che e mezza che “cucinate” -fece notare loro
Lela sbuffando
assieme a Fran
Rebecca
invece la prese sul ridere -Le donne al volante saranno anche un
disastro, ma voi uomini a cucinare siete anche peggio!
-Invece
Raul è bravo a cucinare, finché non si tratta di
grigliate -la
informò Joey -Un giorno devi assaggiare il suo
ragù
-Sì,
guarda, mi chiamano il grande chef -commentò il biondo,
sarcastico;
poi inforcò un pezzo di carne e ci soffiò sopra
per un po'
-Assaggia -disse poi porgendolo a Rebecca
La
ragazza ne staccò un morso generoso e, dopo averlo ingoiato
decretò
-O sono io che ho talmente fame che mi mangerei anche un tavolo di
metallo, oppure è finalmente tutto cotto.
-Si
mangia! -esclamò Lela balzando in piedi -Voi tre imbranati,
non vi
avvicinerete mai più a una griglia cadesse il mondo!
Mangiarono
tutto con gusto, scolando birra al posto dell'acqua.
Dieci
minuti prima della mezzanotte, decisero di andare sul tetto di una
delle proprie case, per godersi meglio lo spettacolo pirotecnico che
si sarebbe svolto di lì a poco.
Avevano
portato naturalmente spumante, ma anche vodka, gin e assenzio.
-Posso
saltare lo spumante e attaccarmi alla vodka? -domandò
Rebecca a Raul
I
due si erano seduti per primi, una volta saliti e, non a caso, Lela e
Joey avevano deciso di sistemarsi abbastanza distanti da loro, per
lasciarli soli; Dario e Fran invece stavano discutendo fitto, fitto
fra loro e non badavano agli altri.
-Sei
proprio un'alcolizzata -la prese in giro Raul prendendo due delle
tante bottiglie che c'erano: una di vodka e una di assenzio
-Sì,
ma solo di vodka: l'assenzio mi fa schifo.
-Non
sai cosa ti perdi
-No,
no: lo so e me ne tengo alla larga
-Non
lo sai apprezzare -replicò lui
-Allora
metterò tra i miei buoni propositi per il nuovo anno, quello
di
cominciare a bere assenzio
-Oddio,
non li chiamerei proprio buoni propositi..
Lei
rise -E tu? Che progetti hai per il 2012?
Raul
scrollò le spalle -Niente di che. Passare Analisi, questa
sarebbe
una bella cosa
-A
chi lo dici.. ma non può essere la tua massima ispirazione
-bevve un
generoso sorso di vodka
-Non
mi aspetto molto dal nuovo anno -rispose allora lui scrollando le
spalle -Sarà come tutti gli altri, suppongo. Che poi tanto,
a fare
progetti, ci si rimane solo male, perché niente va come ti
saresti
aspettato
La
ragazza alzò le sopracciglia -E non è proprio
questo il bello? ..Fa
anche un po' paura, sì.. ma se uno sapesse sempre cosa
doversi
aspettare dal domani, sarebbe tutto estremamente noioso
-Sì,
ma certe cose si potrebbero evitare facilmente -anche lui bevve un
sorso di superalcolico
Rebecca
sbuffò -Parli come uno che crede di averle vissute tutte,
ormai
Raul
si accigliò -Non è vero
-Sì,
invece: presuntuoso
-E
i tuoi progetti invece quali sono? -le domandò allora
Lei
rise -Suonare meglio di come sto facendo
-Guarda
che non stai andando male -la rassicurò -Anzi, hai
riacquistato
subito la scioltezza di chi suona da tempo
-Merito
del maestro
-No,
per questo devi ringraziare le tue dita. Anzi, tra poco cominciamo
con qualche canzone più seria
-Uffa,
non posso fare neanche l'alunna lecchina con te!
Il
ragazzo rise -E a parte la chitarra, altre aspettative?
La
ragazza allora tornò seria e si strinse nelle spalle
-Passare un
anno migliore del precedente, sarebbe già abbastanza
-rispose, e
Raul non poté fare a meno di notare che nei suoi occhi
azzurri era
comparsa un'ombra grigia di malumore mentre giocherellava con la
bottiglia -In genere questa giornata dell'anno mi fa sempre un po'
paura
-Per
i motivi che mi dicevi prima?
-Sì:
sai cosa ti lasci alle spalle ma non quello che trovi. E, ripeto,
questa è una buona cosa secondo me.. ma se ci penso, un po'
mi
spaventa
Il
biondo si accigliò leggermente -In fondo è una
giornata come le
altre. Non credo che bisognerebbe starci troppo a pensare
-Hai
ragione -fece allora lei -facciamo l'ultimo brindisi dell'anno?
-Solo
se tu lo fai con l'assenzio e io con la vodka
-No!
Non è giusto! Non posso bere una cosa schifosa per ultimo
brindisi
del 2011!
-Oh,
si che puoi
Alla
fine la ragazza si rassegnò, ma dopo pretese subito una
sorsata di
vodka per “pulirsi la bocca”
-Ragazzi,
ci siamo! -annunciò a un tratto Joey: il nuovo anno stava
per
arrivare.
Cominciarono
tutti e sei a fare il conto alla rovescia, strillando come sul
pullman e il 2012 fu accolto fra tappi di bottiglia che schizzavano
in aria.
I
ragazzi si versarono lo spumante e fecero cin cin al nuovo anno.
Joey
e Lela si baciarono sotto il vischio, mentre Raul scoccò un
casto
bacio sulla guancia di Rebecca.
Arrivavano
alle loro orecchie, musiche da discoteca.
-Andiamo
a ballare? -chiese Dario a Fran -Giù nel salone del
ristorante hanno
già cominciato, si sente da qui
La
ragazza, dopo qualche esitazione si lasciò trascinare.
-Noi..
-cominciò Joey mentre anche lui e Lela si alzavano -Andiamo
a... a..
-A
sfruttare la nostra casa, o meglio, il letto della nostra casa
-concluse Lela per lui, sempre molto esplicita -Ciao, ciao!
-Ciao
-li salutarono i due divertiti
Così,
Raul e Rebecca rimasero da soli e inizialmente restarono qualche
istante in silenzio, osservando i fuochi colorati che donavano ai
loro volti strane colorazioni.
A
un tratto però, il ragazzo sentì Rebecca
rabbrividire al proprio
fianco
-Hai
freddo? -le chiese
-Un
po' -ammise lei -Ma non mi schiodo da qui finché non sono
finiti i
fuochi
Raul
allora le passò un braccio attorno alle spalle, attirandola
a sé
per riscaldarla.
-Che
ne diresti di passarmi quella bellissima bottiglia di vodka? L'alcol
riscalda..
-Non
starai esagerando? -le chiese lui passandole di nuovo l'alcolico
-Forse
-scrollò le spalle -ma non ne bevevo da tanto tempo.. ed
è troppo
buona! ..Tranquillo se devo vomitare mi giro di là
-Un
po' di assenzio? -scherzò lui
-Non
berrò più quella schifezza per niente al mondo!
-esclamò
sorseggiando l'adorata vodka
Lui
rise -Immaginavo
Raul
si stupì di come anche stare in silenzio, in quella
situazione fosse
piacevole: c'erano solo loro e i fuochi d'artificio..
L'ultima
volta che li aveva visti, quei fuochi, era con Nicole.. e quante ne
avrebbe dovute passare ancora con lei.
Fortuna
che ormai apparteneva tutto al passato: era stato veramente male, ma
almeno qualcosa aveva imparato.
Dopo
un po', Rebecca parlò di nuovo -Sai è stato..
simpatico quello che
hai detto sul pullman
Il
ragazzo capì che doveva riferirsi al gioco con le iniziali
del nome
-Attenta
-l'ammonì fingendosi serio -Non sei totalmente in possesso
delle tue
facoltà mentali
-Sul
serio -ribatté lei -Radiosa, Estroversa, Bella, Creativa,
Esuberante
e Amichevole
-Complimenti:
di sicuro mi batti se giochiamo di nuovo a “la lista della
spesa”
La
ragazza sbuffò, e si fece di nuovo taciturna, mentre gli
ultimi
fuochi illuminavano il cielo: Raul non la stava prendendo sul serio,
o non ne aveva voglia, era evidente.
Lui,
dal canto proprio, tutte quelle cose che aveva detto, le pensava sul
serio, ma si era già pentito di averle dette ad alta voce.
Lui e
Rebecca erano amici, e tali dovevano restare, su quello non voleva
transigere.
Si
era trovato bene con lei a chiacchierare, scherzare e suonare.. ma
questo non doveva diventare niente di più.
L'amore,
per quello che aveva imparato sulla propria pelle, porta solo dolore,
mentre l'amicizia fra uomo e donna, è una delle cose
più belle che
possa esistere. Questo poteva dirlo con sicurezza, dato il rapporto
che aveva con Lela.
-Perché
non andiamo adesso a suonare qualcosa? -chiese lei, una volta che
anche l'ultimo fuoco aveva fatto le sue comparsa e scomparsa nel
cielo
-Adesso?
-Sì!
Tanto la chitarra l'hai portata, no?
-Sì..
pensavo che avremmo suonato qualcosa con Joey, e invece..
-lasciò
intendere il resto -Comunque va bene, scendiamo.
***********************
Salve
ragazze, scusate se ho troncato così bruscamente questo
capitolo, ma
mi stava venendo troppo lungo.. il prossimo ripartirà
esattamente da
questo punto e vedremo Raul e Rebecca suonare insieme e Dario
completamente ubriaco.. mwhahahahaha!
Mi
rendo conto che la prima parte di questo capitolo è scritta
un po'
di fretta, ma mi premeva arrivare alla chiacchierata di fine anno fra
Raul e Rebecca
Come
avete visto, Raul "teme" che fra lui e la ragazza possa
nascere qualcosa, e questo già dovrebbe dirla lunga.. voglio
dire,
se non gliene importasse nulla, considererebbe semplicemente
impossibile la faccenda e non se ne preoccuperebbe minimamente. E
invece.. ma per adesso è ancora troppo scottato per
lasciarsi andare
(accidenti alla sua ex!) e di sicuro non si metterebbe di nuovo in
gioco per una semplice cotta o un invaghimento: riuscirà
l'amore a
far (di nuovo) breccia nel suo cuore??
Comunque
sono veramente contenta che Rebecca vi piaccia così tanto e,
soprattutto, per chi ha letto "E' troppo piccolo il mondo per
noi", mi fa piacerissimo che la preferiate a Nicole (ci speravo
tanto!xD)!
Che
altro dire? spero di avervi incuriosite un po' con la storia di Dario
e Frannie! xD ora passo alle recensioni:
Marti_18:
Sono contenta che ti piaccia Rebecca e soprattutto la storia! xD
Sì,
Joey è un po' più scemo del solito,
così possiamo farci quattro
risate tutte insieme! Per quanto riguarda il tuo sfogo, più
che
lecito direi, Nicole è stata veramente stupida.. il problema
è che
lo ha capito come hai visto negli ultimi capitolo dell'altra storia,
e che quindi, prima o poi, cercherà di tornare con Raul..
Grazie
mille per i complimenti! =D bacioni!!
kia_85:
Sono contenta di averti fatta ridere! =D Raul è
riuscito a
farsi perdonare alla grande da Rebecca e di sicuro suonare insieme
rafforzerà ancora di più il loro rapporto e la
loro confidenza. Ci
tengo a dirti che mi fa moooolto piacere che ti piaccia più
Rebecca
di Nicole.. e speriamo che anche Raul la pensi così ;) Il
capodanno
comunque non è ancora finito per i ragazzi! Al prossimo
capitolo =)
Baciiiii!
C4rm3l1nd4:
ahhahahaha hai ragione: povero Raul, mi odierà! xD
Tranquilla,
Nicole (purtroppo) ricomparirà, ma non a capodanno.. penso
che ci
saranno ancora un po' di capitoli prima di ritrovarla! Mi fa piacere
che ti piaccia Fred dato che è un personaggio a
cui tengo
anche se ha un ruolo marginale nella storia =D ..L'hai trovato
l'esperimento?? In realtà penso che sia roba che fanno fare
alle
medie, al massimo al liceo, ma non di certo all'università
xD Grazie
per le recensioni! Baciii!
SarettaCullenWriter:
Non ti devi assolutamente preoccupare per il ritardo, anzi grazie per
aver recensito e per star seguendo la storia! Anch'io con tutti gli
impegni, come vedi, vado piuttosto a rilento con la pubblicazione!
>.< Sono contenta che la storia ti piaccia! =)
bacioni!!
Ringrazio
anche alessi828, Martina97, rere81, stop_the_time, wilma e _Ambra_
per aver aggiunto la storia fra le seguite e manu07 per averla
inserita fra le preferite =D Grazie mille a tutte, ragazze!
Al
prossimo capitolo! =)=)
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Capitolo 5 *** The sound of your heart ***
Capitolo
4. The sound of your heart
-Perché
non andiamo adesso a suonare qualcosa? -chiese lei, una volta che
anche l'ultimo fuoco aveva fatto le sue comparsa e scomparsa nel
cielo
-Adesso?
-Sì!
Tanto la chitarra l'hai portata, no?
-Sì..
pensavo che avremmo suonato qualcosa con Joey, e invece..
-lasciò
intendere il resto -Comunque va bene, scendiamo.
Andarono
nella casetta di lui, deserta dato che Dario era ancora a ballare con
Frannie.
-C'è
un po' di casino -fece Raul -Non ci andava di sistemare bene le
valige..
-Non
preoccuparti -fece lei -Dopo aver visto la tua vera camera, non mi
spavento più di nulla
Raul
rise -Già.. senti, torno subito, vado a mettere in frigo le
bottiglie
-Ok
Rebecca
si guardò intorno, individuando subito la chitarra con
accanto uno
spartito: forse qualcosa che Raul aveva in mente di farle suonare?
Incuriosita, si sedette sul letto e lo aprì.
Sulla
prima pagina c'erano degli accordi, tutti però
scarabocchiati. Nella
seconda, invece c'era la diteggiatura di un arpeggio, con accanto
delle parole.
Not
talkin' about a year
no, not three or four
I don't want that
kind of forever
in my life anymore
forever always seems
to
be around when it begins
but forever never seems
to be around
when it ends
[Non
sto parlando di un anno
Né
di tre o quattro
Non
voglio più
sentire in vita mia
quel
tipo di “per sempre’’,
“per
sempre’’
sembra
esserci sempre all'inizio
ma
“per sempre’’
sembra
non esserci mai
alla
fine]
-E'
solo una bozza per ora
Rebecca
quasi sobbalzò: non si era accorta del ritorno di Raul, che
era
comparso alle sue spalle.
-Oh..
quindi l'hai scritta tu, come immaginavo.
-Sì..
in genere, siamo io e Lela a scrivere i testi nel gruppo
La
ragazza annuì lanciando un'altra occhiata al testo
-Abbastanza
triste, non c'è che dire
Raul
scrollò le spalle e fece per chiudere lo spartito.
-No,
aspetta -lo bloccò la ragazza -Me lo fai sentire in
anteprima?
-Ma
non è niente di che.. -fece lui, colto alla sprovvista
-E
allora? Dai, ti prometto un parere sincero
-Su
questo non ho dubbi.. è solo che ci sono ancora note che non
vanno,
e poi è solo una strofa: te lo farò sentire
quando sarà finito
-No
-si impuntò lei -voglio sentire com'è questa
strofa allo stato
grezzo
Raul
soffocò una risata -Allo stato grezzo?
-Precisamente
-ribadì con convinzione- Guarda che tu devi essere il mio
maestro,
il mio esempio da seguire: che razza di esempio mi dai se ti rifiuti
di suonare?
Il
biondo sospirò, consapevole di non avere molta scelta -Certo
che sei
brava a rigirare le persone -la prese in giro
-Lo
so -rispose sorridendo soddisfatta, mentre lui prendeva la chitarra.
Si
sedette sul letto, sistemandosela sulle ginocchia; Rebecca si mise
accanto a lui osservandolo mentre la accordava.
La
sua concentrazione affascinava la ragazza come anche il modo in cui
inclinava leggermente la testa al suono delle corde, tendendo
l'orecchio, e la mano che girava di volta in volta le chiavi
corrispondenti.. tutti gesti compiuti con sicurezza, quasi fossero
naturali come il camminare o il parlare, ma anche con una delicatezza
e una dedizione tali che dimostravano appieno l'amore del ragazzo per
quella chitarra e per la musica.
Quando
finalmente cominciò a suonare quell'arpeggio, canticchiando
la
strofa ad occhi chiusi, sembrava davvero che uomo e chitarra fossero
diventati una cosa sola, in grado di produrre una melodia talmente
colma di tristezza da far rattristare chiunque fosse stato in
ascolto.
Quando
terminò, Rebecca infatti lo guardava piuttosto dispiaciuta,
come se
la sua malinconia toccasse anche lei.
-Che
c'è? -le chiese Raul
-“Per
sempre sembra esserci sempre all'inizio, ma mai alla fine”..
-ripeté grosso modo le parole del testo, con tono abbastanza
spento
-complimenti per la depressione contagiosa
Il
biondo sorrise -Te l'ho detto che non era un granché..
-Invece
è bello -ribatté lei con più forza -I
sentimenti che vuoi
trasmettere arrivano tutti, e non è una cosa da poco. E come
suoni
quell'arpeggio è davvero.. -non sapeva come dire,
così lasciò la
frase incompiuta -Però se proprio te la devo dire tutta, ci
sono un
paio di note che cambierei -confessò
-Quali?
-chiese lui ben felice di ricevere opinioni per migliorare la strofa
Lei
sorrise -Posso avere l'onore di suonare la tua chitarra?
Si
misero a suonare a turno, apportando di volta in volta dei
cambiamenti al pezzo, che facessero suonare tutto in modo migliore
nel complesso.
Rebecca
all'inizio fece un fatica a seguire il ritmo che Raul aveva dato alla
canzone, anche se non era velocissimo, e soprattutto a posizionare
correttamente le dita sui tasti. In questo il biondo la aiutava,
spostandole con delicatezza l'indice più giù, il
mignolo più a
sinistra e via dicendo.
Per
il ritmo invece, le dovette scandire i battiti con il piede per tre
giri completi del pezzo prima che riuscisse ad andare a tempo da
sola.
-Te
l'avevo detto che saresti dovuto essere la pazienza in persona per
lavorare con me -si scusò la ragazza
-Tranquilla
-sorrise rassicurante -Stai andando bene
-Certo,
e tu sei Mago Merlino..
Dopo
l'ennesimo cambiamento, i due si guardarono soddisfatti: la strofa
adesso andava bene, e si fecero i complimenti a vicenda per il lavoro
di squadra ben riuscito.
Proprio
in quel momento però, sentirono distintamente la voce di
Frannie che
urlava i loro nomi da fuori della casetta.
-Rebecca!
Raul! Dove siete? Mi serve una mano -strillò, pensando
probabilmente
che fossero ancora sul tetto.
I
due si guardarono preoccupati.
-Andiamo
-fece Raul posando la chitarra sul letto; due secondi dopo, erano
fuori, di fronte alla ragazza che si teneva un braccio di Dario sulle
spalle, mentre lui barcollava e ridacchiava.
Quando
li vide, Dario li additò -Satana!
-No,
Madre Teresa -rispose Raul sarcastico mentre lo teneva per l'altro
braccio -Ma che hai combinato?
-Ho
bevuto un po' -rispose lui per poi scoppiare a ridere
Fran
alzò gli occhi al cielo.
-Di
che si è ubriacato? -chiese Rebecca a Frannie
-Tu
sei ubriaca! -esclamò Dario, ma nessuno lo calcolò
-Non
lo so, avrà bevuto di tutto fra tequila, birra e tutti gli
altri
alcolici che circolavano laggiù
-Ha
già vomitato?
-No..
e infatti mi fa un po' paura stargli così vicina
-Lo
porto dentro -si offrì allora Raul -Voi andate pure, non
dovete per
forza assistere quando butterà fuori tutto..
-Scherzi?
-fece Rebecca -Noi ti aiutiamo.
-Già
-concordò Fran -Ma ci tengo a precisare che lo faccio per
voi, non
per lui
-Va
bene, allora sbrighiamoci -fece Raul
In
breve tempo, lo riportarono dentro casa, ma Dario continuava a
barcollare, e i tre non furono abbastanza svelti nel trascinarlo fino
al water: il ragazzo vomitò dritto, dritto nel lavandino
-Che
cazzo, Dario! Potevi aspettare altri 5 secondi! -si lamentò
Raul
-Che
schifo! -fece Frannie disgustata
-Rispetto
per gli ubriachi -biasciò lui sollevando un indice
-Che
facciamo adesso? -chiese Rebecca
-Gli
puliamo la faccia e lo mettiamo a letto -rispose Raul -Devi vomitare
ancora, rimbambito? -domandò poi all'amico
-Non
credo -rispose lui -Ho.. sonno. Ronf, ronf.. -aggiunse poi -Frannie
posso dormire sulle tue tette?
-Deficiente
come al solito -lo apostrofò la ragazza
-Ma
si può sapere perché siete come cane e gatto voi
due? -chiese
Rebecca
-Ve
lo rubo un secondo.. -si intromise Raul trascinando Dario verso di
sé; gli tenne ferma la testa mentre con la doccia gli
sciacquava la
faccia.
-Non
è il momento, Rebecca -rispose Fran, seria e scocciata -E
poi
saranno fatti miei, no?
-Ah
be', se proprio lo vuoi sapere anche noi due eravamo a farci i fatti
nostri prima che tu arrivassi chiedendo aiuto!
Raul
si voltò un attimo a guardare interrogativo Rebecca, ma lei
non
ricambiava: aveva capito che non era il tipo di ragazza tranquilla
che abbassa sempre la testa, ma anche il fatto che si fosse alterata
così di scatto gli sembrava strano.
Frannie
sospirò -Te la devi prendere con questo qui -e
indicò Dario -Non
con me
-Soff..
oc..
Sentendo
la voce strozzata di Dario, il biondo si ricordò di star
tenendo la
faccia dell'amico sotto la doccia già da un po', e la spense
immediatamente
-Ci
hai provato, eh? -rise Dario -Volevi farmi fuori perché ho
vomitato
sul lavandino di casa tua
-Sembra
che tu stia parlando al rallentatore -gli fece notare Raul
-Voglio
i cuscini.. -biasciò
-Sì,
ora ti portiamo a letto..
-No,
voglio i cuscini!
Raul
lo guardò perplesso: in un letto ci sono sempre stati
cuscini: era
così ubriaco da non capire più nemmeno quello?
-Lascialo
perdere -fece allora Fran -I cuscini per lui sono le mie tette
-Ah..
-rispose lui
-I
pinguini Raul! -sbottò a un tratto Dario con aria seria
afferrandolo
per il colletto del maglione -Stai attento ai pinguini.. sono
ovunque! -concluse spalancando gli occhi come un folle
-Non
preoccuparti -gli rispose il biondo con tono altrettanto serio -Non
gli permetterò di avvicinarsi
-Bravo..
Rebecca
scosse la testa -Fran io e te lo prendiamo per le gambe, e Raul per
le braccia, ok?
-Ok..
Così,
alla fine, riuscirono a trasportare Dario fin sotto le lenzuola, dove
si addormentò dopo pochi istanti.
-Accidenti,
bisogna sturare il lavandino -commentò Rebecca dopo aver
aperto la
finestra del bagno
-Ci
penso io, sul serio, voi andate -si offrì ancora Raul
-Scordatelo
-rispose lei senza ammettere repliche
A
colpi di Mr. Muscolo che trovarono nel mobiletto del bagno, i tre
riuscirono a sturare tutto.
Dopo
poco però, sentirono dei tonfi dalla stanza di Dario
-Si
è svegliato -commentò Fran -Vado a v..
In
quel momento, il ragazzo uscì, con addosso solo i boxer
-A
nuotareeeeee! -urlò correndo e sbattendo contro ogni muro
della casa
-Ma
che fa? -chiese Rebecca
-Fermiamolo!
-fece Raul rincorrendolo, ma il ragazzo era già sulla porta,
ed uscì
all'aria aperta
-Dario,
torna dentro! Non ti ricordi che è pieno di pinguini? -Fece
Raul,
raggiungendolo mentre l'altro cadeva a terra
-Oddio!
-urlò il bassista -Me ne ero scordato
-Appunto,
e stai rivelando la nostra posizione urlando così
-Scappiamo
-No:
torniamo al sicuro, ti ci porto io
-Grazie,
compare fidato
-E
io che pensavo fosse una leggenda -commentò Rebecca senza
riuscire a
nascondere una nota divertita nella propria voce mentre il biondo
trascinava di peso l'amico in casa
-Quale?
-chiese Raul
-Quella
degli ubriachi che si mettono a correre nudi
Fannie
sbuffò -Ci sono ancora i piatti della grigliata da levare,
là
fuori. Andate voi, mentre io lo rivesto?
I
due la guardarono mezzi sconcertati
-Su,
avanti -insistette lei -Ho visto più di quanto vi possiate
immaginare, quindi non c'è nessun problema
Adesso
erano del tutto sconcertati.
-Cazzo!
-fece Fran, rendendosi conto di ciò che aveva detto -Ho
bevuto
anch'io qualcosina di troppo.. non fate caso a me. Andate, su!
-Ma
sei sicura..? -cominciò Rebecca
-Tutto
apposto, andate prima che dica qualche altra cosa che non dovrei
dire..
-Se
ti serve una mano.. -fece Raul
-No,
tutto ok!
I
due si lasciarono convincere e, armandosi di sacchetto per la
spazzatura, cominciarono a ripulire il tavolo, levando piatti e
posate di carta.
-Cosa
credi che sia successo tra loro? -domandò Rebecca a Raul,
mentre lui
teneva aperto il sacchetto e lei ci rovesciava dentro tutto
ciò che
era sulla tovaglia
-Mi
sembra evidente a questo punto..
-Già,
però è strano che non ce ne abbia parlato: noi ci
diciamo sempre
tutto
-Tu,
lei e Melissa?
-Sì.
E, a proposito, è divertente dare corda agli ubriachi
Raul
rise -Tantissimo
Finito
di raccattare lo sporco, i due andarono a buttarlo e, quando
rientrarono, Fran era seduta sul divano
-Si
è addormentato, e stavolta penso definitivamente. Prima
però si è
fatto una litigata con il muro
Rebecca
rise e Raul scosse la testa mentre entrambi si sedevano accanto alla
ragazza.
Frannie
sospirò e, senza che nessuno avesse detto o fatto niente se
ne uscì:
-Va bene; visto che sono mezza brilla, magari sarà meno
imbarazzante.
Gli
altri due si scambiarono uno sguardo, appena prima che Fran spiegasse
loro le ragioni del suo comportamento verso Dario.
°°°
Dopo
aver raccontato loro tutta la storia, Fran cominciò ad
accusare un
mal di testa così forte, sicuramente dovuto al troppo alcol,
che
Raul la invitò ad andare a dormire di sopra.
-Che
racconto avvincente.. -commentò con ironia Rebecca, seduta
sul
divano con Raul
Lui
scrollò le spalle -Io non sapevo niente
-Nemmeno
io -sbadigliò -Comunque adesso che Frannie si è
addormentato nel
tuo letto ti toccherà dormire sul divano
-commentò lanciandogli
un'occhiata indagatrice che Raul non capì molto bene.
Il
biondo sollevò le sopracciglia -Non è il massimo
per iniziare
l'anno, ma non importa
-In
fondo è una giornata come le altre -rispose la ragazza
citando lui
stesso
Il
ragazzo le sorrise e lei fece un altro sbadiglio
-E'
meglio che vada -disse lei -Sto per addormentarmi
-Ok,
ti accompagno
-No,
lascia stare, ti stai addormentando anche tu
-Sei
matta? -chiese lui -Non ti lascio girovagare da sola di notte in
questo posto sperduto
-In
effetti potrebbe spuntare fuori l'uomo nero da ogni angolo..
-Sul
serio, Rebecca. E poi non mi piace l'idea che tu dorma da sola in
quella casa..
-Sul
serio, Raul: so badare a me stessa
Il
biondo sospirò -Rimani qui -le chiese -Per favore
Gli
occhi di lei rimasero per un attimo incatenati ai suoi. Si stava
preoccupando per lei.. e anche tanto.
-Oppure
-proseguì lui -Ti accompagno fin lì e mi accampo
nella stanza di
Frannie
Rebecca
sbuffò distogliendo lo sguardo -No, mi hai convinta. Meglio
rimanere
qui piuttosto che affrontare i pinguini là fuori
Il
biondo rise -Il divano è abbastanza comodo
-Come
la tua spalla -aggiunse lei poggiando la testa nell'incavo del suo
collo
Lui
sorrise, passandole un braccio attorno alle spalle -Allora buonanotte
e buon anno, Rebecca
-Anche
a te -rispose lei
Raul
guardò la ragazza adagiata sulla sua spalla, gli occhi
chiusi e un
mezzo sorriso sulle labbra; non poteva negare di star bene,
benissimo, in quella posizione.. ma aveva anche paura. Quasi come se
Rebecca fosse stata una sostanza tossica: se ne respiri troppa, ti
uccide.
Ma
non voleva spostarsi.
Pochi
minuti dopo i respiri della ragazza divennero più profondi e
lenti
mentre scivolava nel sonno.
Raul
allora sospirò, e appoggiò la testa sul morbido
schienale del
divano.
2012..
che novità avrebbe portato?
*****
Ecco il 4° capitolo! Devo dire
che sono stata indecisa fino all'ultimo nella scelta del titolo.. che
ve ne pare? Mi sembrava troppo sdolcinato.. comunque, è
riferito sopratutto alla canzone scritta da Raul (che poi è
un pezzo di "forever" di Ben Harper), perché quelle parole
descrivono perfettamente quello che adesso lui sente dentro.
Ma cosa sarà successo fra
Dario e Fran? Non preoccupatevi, lo scoprirete presto!
Come al solito mi scuso con tutte voi,
ma proprio non ce la faccio ad aggiornare più velocemente..
spero che il ritmo di un capitolo a settimana (più o meno!)
vi vada bene!
Adesso passo direttamente alle risposte
alle recensioni:
kia_85:
Mi piace il tuo ottimismo!! Grazie millissime per i
complimenti.. wow addirittura un mito!! xD Grazie! Diciamo
che fra Raul e Rebecca sta lentamente nascendo qualcosa,
sì.. ma come hai detto tu, solo il tempo potrà
dirlo! Spero che il capitolo ti sia piaciuto =) Bacioni!
C4rm3l1nd4:
Ma lo sai che ti chiami come me??? XD Ahahahah che bello siamo omonime!
Comunque... nella realtà è sempre così
purtroppo: ti rompo una cosa? Scusa e arrivederci -.- ..ma nelle FF
ovviamente tutto è possibile (specialmente se il
protagonista è Raul!) xD I tuoi istinti omicidi verso Nicole
sono più che giusti, ma ti chiedo di aspettare ancora un po'
a farla fuori perché mi serve ancora nella storia xD ...ciao
Marty!!! =D
SarettaCullenWriter:
Grazie per i complimenti!! Sono d'accordo con te, Raul si merita un po'
di felicità, ma la strada è ancora lunga.. e il
passato si ripresenterà! >.< Baci e grazie per
le recensioni!
LaNana:
ben tornataaaaaaaa! Che bello ritrovarti!! =D e sono contentissima
anche dell'aggiornamento di The Chance!! Ci speravo tanto! Ma grazie a
te per essere tornata a recensire queste creazioni del mio cervello non
del tutto normale! xD Grazie davvero! Spero che aggiornerai presto The
Canche (però non fare i salti mortali: chi va piano va sano
e va lontano ù.ù) Baci!!
Grazie
a chi ha inserito la storia fra le seguite e fra le preferite! Prometto
di ringraziarvi singolarmente nel prossimo capitolo, ma adesso devo
proprio scappare! Grazie veramente a tutti! Un bacio! =)
|
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Capitolo 6 *** Dal profondo ***
Capitolo 5. Dal profondo
“Chi
smette di amare per paura di soffrire ancora
è come se fermasse l’orologio per risparmiare tempo.”
(Anonimo)
“Parla
con me, parlami di te
io ti ascolterò
vorrei capire di più
quel malessere dentro che hai tu.
Parla con me, tu
provaci almeno un po’
non ti giudicherò
perché una colpa se c’è
non si può dare solo a te”
(Eros Ramazzotti – Parla con
me)
-Ancora?
-No, basta così.
-Speriamo vada bene
-Vedrai, stavolta abbiamo fatto le cose
per bene -Raul seduto sul pavimento accanto a lei, sorrise, come per
incoraggiarla.
L'unica luce che illuminava il viso di
Rebecca in quella stanza buia, con tapparelle abbassate e lampadario
spento, era quella flebile del proiettore.
D'altronde, affinché
l'esperimento riuscisse, dovevano essere al buio: altrimenti, che razza
di “tramonto” sarebbe stato?
Avevano fatto varie miscele di latte in
polvere e acqua, facendoci poi passare il proiettore, ma senza mai
ottenere quella luce rosso-arancio che speravano. Si erano messi allora
a calcolare le dosi e, finalmente avevano trovato le
quantità giuste.
-Eccolo! -esclamò a un tratto
Rebecca -Guarda, guarda! -quasi urlò, prendendo Raul per un
braccio e stritolandoglielo
Lui non si lamentò,
osservando sorridente la luce che cambiava piano, piano fino a
raggiungere la tonalità sperata
-Un giorno, per festeggiare, dobbiamo
andare a guardare un tramonto vero -le disse
-Certo che sì! -rispose lei
soddisfatta e contenta -Ci siamo riusciti! ..Sarebbe anche romantico se
fosse vero
Lui scrollò le spalle -Ma
questo l'abbiamo fatto noi, quindi è anche meglio.. certo
poi se pensi che è fatto di latte in polvere e con un
proiettore marcio, la cosa perde un po', però..
Rebecca rise -Delle volte sembra proprio
che tu abbia due personalità contrastanti
-Che vuoi dire?
-Prima dici una cosa carina e poi te la
smonti da solo. Sei romantico e cinico allo stesso tempo.. un romantico
frustrato o un cinico addolcito? -poi rise di nuovo per sdrammatizzare
quello che invece era stato un ragionamento serio
Raul alzò entrambe le
sopracciglia -Be', se non altro sei un'amica sincera
Passò qualche istante prima
che lei ripetesse -Amica? -come fosse una parolaccia; si riprese quasi
subito, nascondendo quell'espressione contrariata che il ragazzo non
aveva notato perché intento a guardare il loro
“tramonto”.
-Credi che abbia bisogno di un
esorcista? -le chiese, con tono divertito
-No -rispose lei, d'un tratto seria e
decisa -E' bello il contrasto che fa
Raul le lanciò un'occhiata
furtiva, leggermente teso; cercò dunque di sdrammatizzare
-Se non sapessi che hai il ragazzo comincerei a preoccuparmi
-scherzò lui, leggermente teso.
Bellissima, come aveva detto Joey;
bellissima, come infatti era; bellissima e a pochi centimetri da lui.
Già, ma erano solo amici e
questo a Raul andava più che bene.
-Oh! -esclamò Rebecca- E chi
sarebbe costui?
-Chi? -immerso in quel ragionamento,
aveva perso il filo del discorso
-Questo ragazzo di cui parli
Ah, sì, il suo ragazzo.. che
evidentemente però non esisteva.
-Ah, non..?
Rebecca sollevò un
sopracciglio -Perché pensavi che avessi il ragazzo?
-Non lo so -rispose, sorridendo
istintivamente -mi era sembrato così: un giorno al bar, ti
ha squillato il cellulare e ti ho sentita rispondere
“tesoro”, pensavo..
-No, non c'è nessuno -lo
interruppe lei -Sarà stata Melissa oppure Fran. Il ragazzo
che avevo mi ha lasciata diversi mesi fa
-Ah. Mi dispiace..
Raul sentì la sua spalla, a
contatto con il suo braccio, alzarsi per poi abbassarsi di nuovo -Ormai
me ne sono fatta una ragione. E' stato il mio primo amore, ma
è finito.. Tu invece?
Raul serrò istintivamente la
mascella; Rebecca, dopo qualche istante di silenzio, aggiunse -Un'
AMICA può permettersi questa domanda, no? -calcò
bene la parola “amica”.
-Sì.. certo -rispose lui, poi
si decise a parlare -La mia ex non mi ha lasciato.. l'ho trovata con un
altro, e poi l'ho lasciata io. Sono passati quasi otto mesi
-Cioè, ti ha..?
-Tradito, sì -la precedette
con una smorfia
Lei sospirò -Mi dispiace
davvero..
-E' passato tanto tempo -disse lui
-All'inizio dispiaceva anche a me, ma adesso è passata
-Come si chiama?
-Nicole. Anche per me, lei è
stata.. il primo amore
-Ecco spiegata la tua doppia
personalità -commentò lei
Lui rise -Così mi fai passare
per un matto! Comunque ormai penso di star diventando sempre
più cinico
-E perché?
-Perché l'unica cosa che ho
imparato da tutta questa storia è stata che l'amore
è una gran fregatura -confessò con amarezza
storcendo impercettibilmente gli angoli della bocca.
A quel punto Rebecca si sporse
bruscamente in avanti per arrivare all'interruttore della luce e
ricolorare tutta la stanza; poi tornò comoda, a guardare
Raul fisso negli occhi
-Che c'è? -chiese lui; i suoi
occhi sembravano volergli leggere ogni singola sfaccettatura
dell'anima, ed erano determinati come non li aveva mai visti
-Non puoi dire una cosa del genere:
l'amore non è una fregatura -affermò
Lui scosse la testa -Tu dai l'anima per
una persona, e il giorno dopo la ritrovi sotto le lenzuola con un
altro.. ed era lo stesso letto dove tante volte ero stato io con lei.
L'amore porta solo dolore, prima o poi ti lascia fregato.
-Pensa al tempo con lei -gli
suggerì allora Rebecca, spostandosi davanti a lui -Pensa a
tutte le cose belle passate insieme, a come ti sentivi felice di amarla
e di sentirti ricambiato
-Se tu mi avessi fatto questo discorso
qualche mese fa, penso che ti avrei uccisa..
-Sul serio, Raul: pensaci! Eri felice?
Lui distolse lo sguardo -Sì
-Ecco. Vale davvero la pena, allora,
tenersi lontano da un sentimento che è stato capace di farti
sentire così? Cos'è che ci fa sentire davvero
felici, se non l'amore?
Lui la scrutò per un lungo
istante -Quindi tu ci credi
-Nell'amore? Certo.
-Nell'amore eterno, quello delle
favolette che non esiste nella realtà -precisò,
quasi con tono di rimprovero
Rebecca sospirò -Io non so se
l'amore è eterno, e non credo che vivrò mai
abbastanza per darti una risposta. Non credo più alle
favole, ti ho detto che anch'io sono stata lasciata e non di certo con
le buone.
Raul ebbe la certezza che c'era ancora
qualcosa che non gli aveva detto ma che probabilmente desiderava tenere
per sé.
Cominciava a memorizzare le sue
espressioni, a capire il linguaggio del suo corpo, a saper riconoscere
un suo sorriso vero da uno falso.. persino a riconoscere la sua
camminata che tendeva a strascicare i piedi: stava diventando
familiare, soprattutto in quel momento che erano seduti l'una di fronte
all'altro a parlare d'amore.
Parlare d'amore!
-Ma, Raul -proseguì lei -Io
non ho smesso di crederci, di avere fiducia
-E perché? -volle sapere
Rebecca corrugò le
sopracciglia, assumendo uno sguardo più profondo
-Perché non potrei né vorrei vivere, sapendo che
i miei sogni più grandi non si realizzerebbero mai.
Lui sorrise del timido rossore che era
apparso sulle sue guance, mentre gli rivelava uno dei lati
più intimi del suo carattere: quello di sognatrice.
Lei sbatté le palpebre, poi
distolse lo sguardo, forse temendo di essersi esposta troppo.
-Ti ammiro -le disse allora Raul, e gli
occhi di lei guizzarono di nuovo nei suoi -sei coraggiosa, nonostante
tu ci abbia già sbattuto la testa
La ragazza ghignò -Quindi tu
saresti un codardo?
-Precisamente -sospirò -Penso
che se qualcuno mi dicesse “ti amo” adesso, gli
riderei in faccia
Rebecca alzò un sopracciglio
-Gli rideresti in faccia, eh? -annuì -Sì, stai
decisamente diventando cinico. Non invecchiare prima del tempo, per
favore: è veramente una brutta cosa.
°°°
-Mi racconti di Dario? -gli chiese Lela
in un sussurro -Sono curiosa! Hai detto che Fran vi ha raccontato..
I ragazzi erano nella saletta delle
prove, adesso in una breve pausa, ognuno con i propri strumenti adorati
affianco.
-Vuoi sapere cos'è successo
tra loro? -chiese Raul, sapendo bene che era così
-Sì -ammise Lela
-Pettegola...
-E dai Raul!
Il ragazzo rise della sua impazienza,
poi decise di raccontarle.
*FLASHBACK*
-Ho conosciuto Dario quest'estate,
eravamo in vacanza tutti e due -cominciò Frannie torcendosi
le dita quasi a volersele strappare -E voi lo sapete com'è,
no?
-Com'è cosa? -chiese Raul
-In vacanza: uno ha voglia di divertirsi
e non pensare a niente.. e così abbiamo fatto noi
-spiegò, imbarazzata -La prima sera che ci siamo conosciuti,
in una discoteca..
Raul alzò le sopracciglia,
decidendo diplomaticamente di astenersi dal fare ogni commento.. tanto
ci pensava Rebecca!
-Ah, però! -fece infatti la
ragazza -Questo vuol dire prendere alla lettera il famoso
“carpe diem”
-Sì lo so, ma sei pregata di
non farmelo notare!
-Ho capito, ma nemmeno vi conoscevate!
-Ti ho detto che ero in vacanza e mi
volevo divertire.. poi lo sai come sono i ragazzi!
-Come siamo? -chiese Raul con un ghigno
Frannie sbuffò amareggiata -E
io che pensavo che non sarebbe stato poi così terribile
parlarne.
I due allora si scoccarono uno sguardo,
decidendo tacitamente di essere più comprensivi
-Naturalmente non mi aspettavo che
nascesse qualcosa -proseguì Fran -Mi ha chiesto lui se
volevo.. e gli ho detto di sì, a patto che si mettesse a
ballare davanti a tutti una canzone che stava passando in quel momento
-Ecco perché ti ha chiamata
Ricattatrice! -dedusse Rebecca
-Dario che balla?! -domandò
Raul stupefatto
-Sì -Fran rispose a tutti e
due -Mi aveva detto quanto odiasse ballare, ecco perché
avevo deciso di ricattarlo in quel modo.. non pensavo che l'avrebbe
fatto e invece.. comunque non mi è dispiaciuto per niente
-Spero che tu ti stia riferendo al
balletto -commentò Rebecca
-Che canzone era? -chiese Raul, curioso
-Don't stop 'till you get enough di
Michael Jackson
Il biondo scoppiò a ridere
immaginandosi la scena, mentre Rebecca esclamava -Proprio adatta!
-Chissà che figurone
avrà fatto a ballarla davanti a tutti.. -fece Raul
-Non la smettevo più di
ridere, ti dico solo questo -rispose Fran -comunque non ero preparata a
tutta la freddezza con cui mi ha trattata il giorno dopo.
-Davvero? -chiese il ragazzo stupito e
allo stesso tempo risentito per il comportamento dell'amico
-Davvero -confermò la ragazza
-E la sera è partito senza farsi più sentire
-Che stronzo -commentò Rebecca
-Non ci eravamo promessi niente, era
solamente una notte di divertimento per tutti e due -precisò
lei -infatti non ero arrabbiata, solo che.. -temporeggiò
giocherellando con le dita
-Solo che adesso ti sta molto addosso
-concluse Raul per lei
-Che vi devo dire? -rispose lei, quasi
rassegnata -Non ci capisco niente e non so se dovrei fidarmi o no
-Ma.. -cominciò Rebecca -a te
interessa?
Frannie sbuffò -Si
è dissolto senza lasciar traccia dopo essere stati a letto
insieme e adesso fa il cretino così.. pensi che mi dovrebbe
interessare un idiota simile?
-Sì -rispose la ragazza,
senza peli sulla lingua
Fran stava per ribattere, poi decise di
arrendersi -Merda. Hai ragione
*FINE
FLASHBACK*
-Cavolo -commentò Lela -Non
lo facevo così stronzo
-Neanch'io -rispose lui -Però
da come si sta comportando adesso..
-..o la vuole prendere in giro di nuovo
o gli interessa -concluse Lela per lui
-Già
La ragazza scrollò le spalle
-Chi può saperlo?
-Mi stupisce anche che lei non lo abbia
ammazzato quel giorno che lo ha rivisto.. e soprattutto che non si sia
arrabbiata quella mattina!
-Raul -lo chiamò a un tratto
Joey
-Sì?
-Come va con il pezzo nuovo che stavi
scrivendo?
Il biondo capì immediatamente
a che brano si stesse riferendo Joey: quello che aveva iniziato a
scrivere prima di Natale e che aveva suonato e modificato insieme a
Rebecca la notte di capodanno
-Meglio -gli porse lo spartito -Questo
arpeggio mi convince più del precedente
Joey lo lesse per qualche istante, poi
lo sistemò sullo spartito cominciando a diteggiarlo
-Sì è vero -confermò mentre suonava
-così suona meglio di prima
-Pensavo che magari poteva restare un
duetto chitarra-voce, senza altri strumenti
-Sì, mi piace: tutto il palco
per noi due!
-Megalomani -li apostrofò
Lela scuotendo la testa -Comunque questa non sembra nemmeno la tua
scrittura
-Mi ha aiutato Rebecca a modificarlo
-spiegò allora Raul -la notte dell'ultimo dell'anno
Joey allora smise di suonare e si
voltò di scatto verso di lui, mentre Lela sorrideva -Suonate
insieme?
-Sì -fece Raul -ma niente di
più -specificò fulminando il suo migliore amico
-E chi ha detto niente? -chiese Joey
-Però.. stareste bene insieme
-E' vero, siete affiatati
-confermò Lela
-Certo.. ricominciamo a suonare -li
esortò per troncare il discorso.. anche se quella mattina
gli aveva fatto piacere confidarsi con lei, e ascoltare a sua volta, le
sue confidenze.
Perché erano amici; ottimi
amici, ma solamente amici. ..o forse avevano ragione Lela e Joey? Forse
sarebbero stati davvero bene anche come copp..
Raul scosse la testa e
scacciò via quei pensieri assurdi.
-Ok.. -fece Joey -Raul,
perché non duettiamo la canzone che hai scritto con Rebecca?
E ti pareva pensò
il biondo. Joey si era talmente fissato, che trovava sempre e comunque
un modo per farlo pensare a lei..
°°°
-Salve a tutte! -salutò
Rebecca quella stessa sera entrando in casa
-Ciao -risposero in coro Melissa e Fran,
la prima seduta a gambe incrociate sul piccolo divano mentre si gustava
uno snack e la seconda tutta intenta a darsi lo smalto.
-Ci siete riusciti questa volta? -le
chiese Fran
-Sì -rispose radiosa la
ragazza -Ora dobbiamo solo mettere tutto su carta
Frannie sbuffò e Melissa
decise di fare da interprete dato che Rebecca aveva assunto
un'espressione perplessa -Lei non voleva sapere dell'esperimento,
Rebecca.. voleva sapere di te e Raul
-Come?! -la ragazza spalancò
gli occhi
-E' da capodanno che penso che insieme
sareste perfetti! -esclamò la ragazza
-Io l'ho visto a lezione -si aggiunse
Melissa -Non è per niente un brutto ragazzo..
-Ma.. -balbettò la ragazza
-E poi è stato
così carino con la storia della chitarra.. Stai arrossendo,
Rebecca -la informò Frannie con una certa malizia
Melissa invece ebbe più
tatto, incoraggiandola con dolcezza -Non ci siamo mai nascoste nulla e
siamo come un libro aperto l'una per l'altra: ci siamo accorte che non
ti è del tutto indifferente..
-Io me ne sono accorta quando quella
notte mi hai guardato quasi mi volessi ammazzare perché vi
avevo interrotti mentre facevate “gli affari
vostri” -la citò con un certo risentimento
-Scusa.. -fece Rebecca
Poi sbuffò e si sedette sul
divano accanto a Melissa; Fran si avvicinò di più
a loro
-Ok, beccata, avete ragione. Ma non
credo di poter ottenere molto, dato che oggi pomeriggio mi ha detto che
secondo lui l'amore non esiste, che è solo una fregatura
-Tipico degli uomini
-commentò Fran stizzita
-Ma come siete arrivati a parlarne?
-chiese Melissa, interessata
La ragazza scrollò le spalle
-Parliamo quasi di tutto. Mi considera un'amica -aggiunse
con rabbia
-Fagli cambiare idea -suggerì
risoluta Frannie -Le carte in regola ce le hai, e anche il tempo
è dalla tua visto che siamo solo all'inizio di 5 anni da
passare dentro quell'università, forse anche di
più.. oddio, non mi ci far pensare!
Rebecca scosse la testa -La sua ex l'ha
tradito. Da quello che mi ha detto e soprattutto da come lo ha detto,
ho capito deve essere stata molto importante per lui.. Ha smesso di
credere nell'amore quando l'ha trovata con un altro...-si morse un
labbro prima di proseguire -come potrei io, arrivata adesso, fargli
cambiare idea? Per quello che ne so potrebbero essere stati insieme per
millenni e lui potrebbe amarla ancora
-No! -tuonò Frannie
così all'improvviso da spaventare le altre due -Non iniziare
già con questi maledettissimi film mentali: non crearti
problemi dove non ci sono!
-Non me lo sto creando io! -rispose
Rebecca, indignata -Potrebbe essere davvero così. A me
farebbe piacere pensare che sia tutto rose e fiori, ma purtroppo non lo
è
-E' vero -commentò Melissa
-Se è stata davvero così importante per lui,
potrebbe non averla ancora dimenticata.. e più fa male
più te ne ricordi, è sempre così.
-Be', allora perché non
spingerlo a tornare con lei a questo punto? -insistette Fran, con tono
sarcastico -Ma dico, non dovete essere così negative!
-E' questione di mettersi davanti tutte
le ipotesi possibili, non di essere negative -replicò Melissa
-Comunque c'è sempre un modo
per far cadere qualsiasi ragazzo ai nostri piedi -replicò
Fran -Basta togliersi i vestiti davanti a lui
-FRAN! -la riprese Melissa -Ma che
diavolo di consigli dai?
-E' un suggerimento -ribatté
lei
-Sì, e poi cosa ci
guadagnerebbe Rebecca, alla fine?
Frannie scrollò le spalle
-C'è chi farebbe di tutto per una notte d'amore..
-Sesso, Frannie -la corresse Melissa
-Sarebbe solo sesso, e non mi sembra proprio il caso! Pensa a come
starebbe il giorno dopo! ... guarda te e Dario!
-Eeeeh, per favore, non cominciamo a
parlare di Dario..
Ma ovviamente, il discorso
finì proprio su quell'argomento; Rebecca le ascoltava solo
distrattamente.
La sua mente, era alla conversazione con
Raul.. a come lui le aveva detto chiaro e tondo di considerare l'amore
meno che zero, e a come lei aveva stupidamente risposto di crederci con
tutte le proprie forze.
Ma era la verità, non poteva
tenere nascosta la sua indole, non poteva nascondere sé
stessa.
E Raul l'aveva immediatamente
rassicurata, dopo che lei si era esposta così tanto; forse
lui avrebbe voluto riuscire a credere ancora nell'amore, solo che non
ne trovava la forza.
E ammesso quindi che stesse ancora
cercando questa forza di crederci, ma non la stesse trovando dentro di
sé, quando avrebbe cominciato (o forse ricominciato) a
cercarla in qualcun altro? Qualcun altro che magari sarebbe potuta
essere proprio lei..
Lo conosceva da così poco,
eppure poteva dire di sapere molto di lui. Ed era per questo che stava
cominciando ad invaghirsene: non per i suoi occhi dolci o per il suo
sorriso magnifico, ma perché riusciva a vedere la
maturità nel velo azzurro cielo di quelle iridi, la dolcezza
dei suoi modi, le premure che aveva sempre verso di lei, ma anche la
decisione e la forza d'animo che sapeva dimostrare.
E soprattutto, lo aveva visto prendersi
cura del suo amico, ubriaco e irresponsabile a differenza di lui;
quella sera non aveva potuto fare a meno di stringersi a lui nella
notte, sentendolo caldo e rassicurante. Per sentirlo vicino, almeno per
un po'.. per abbracciarlo, per provare disperatamente a farlo ricredere
su quelle idee malsane dell'amore che non facevano altro che farlo
soffrire.
Chissà se la
“cura” a questa sofferenza sua, ma anche di
Rebecca, non potesse essere qualcosa come quello di cui aveva parlato
Fran..
***************************************************
Ciao ragazze =)
Con questo capitolo spero di avervi fatto capire
qualcosina in più sui personaggi.
Ed ecco la certezza che tutte aspettavate: Rebecca
si è invaghita di Raul (e noi la capiamo benissimo, vero??
=D)! Però lui la considera un'amica, e le ha detto senza
mezzi termini come la pensa in quanto a sentimentalismi vari.. la
situazione si complica, ma sappiamo di che pasta è fatta
Rebecca: non mollerà tanto facilmente!
Nel frattempo ci pensa Fran a metterle idee
"malsane" nella testa.. a proposito! Finalmente vi ho svelato come sono
andate le cose fra lei e Dario.. e ora vi svelo anche la faccia di
Dario: FOTO
A voi il giudizio (ammesso che riusciate a staccare
gli occhi da quella foto prima o poi..XD)!
Adesso rispondo alle vostre meravigliose recensioni:
Marty_18:
Non ti preoccupare, anzi grazie per la recensione xD Ti capisco, sai,
anche io ho pochissimo tempo per scrivere per colpa di questa cavolo di
scuola! Grazie mille, sono contenta che mi consideri sempre
più brava xD Spero che il capitolo ti sia piaciuto! =) a
presto! <3
LaNana:
Ahahahahaha mi immagino la scena dei clienti scandalizzati
che ti guardano come tu fossi un'aliena xD In effetti mi sono divertita
molto a scrivere quella scena e mi sento realizzata dato che ha fatto
ridere così tanto anche te! xD Grazie per aver inserito la
storia fra le preferite =) Comunque il mio nome è Martina..
io il tuo lo so, l'ho sbirciato nella tua pagina xD sono contenta che
tu stia lavorando a The Chance perché sono proprio curiosa
di vedere cosa combinerà Liz adesso che lei e Dani sono
"vicini di porta".. a presto Alison =)
C4rm3l1nd4:
Ho chiarito i tuoi dubbi sul "ciao tesoro" e su Fran e Dario
xD Ahahahaahhahah hai ragione, devo smetterla di essere così
sadica XDXD ..Sì è vero, Raul e Rebecca hanno le
stesse iniziali, e non l'ho neanche fatto apposta.. cercavo un nome che
fosse adatto alla personalità della ragazza, e Rebecca
è stato il primo a venirmi in mente! La tua recensione di
delirio mi ha fatto scoppiare a ridere e ti prometto che
lascerò Nicole tutta per te (e per le tue torture) appena
potrò XD Grazie per i complimenti ;) bacii Marty!!
kia_85:
Ecco, ora sai cosa c'è stato tra Fran e Dario: la cotta di
un'estate (ma nemmeno.. meglio dire la toccata e fuga di una notte!)
che ora POTREBBE diventare qualcosa di più, come anche l'
"amicizia" fra Raul e Rebecca. La tua sensazione comunque è
giustissima: Rebecca sa perfettamente, come Raul, cosa sia la
sofferenza per amore, anche se forse l'hanno sperimentata in modo
diverso.. Grazie per essere paziente, ho sempre paura di metterci
troppo a scrivere e mi serviva un po' di sostegno! ..e grazie per aver
definito "splendidi" questi capitoli =D Baciiii, a presto!
SarettaCullenWriter:
ti regalerò un pinguino xD comunque grazie per i
complimenti, e su Dario e frannie ci avevi azzeccato! Ora
c'è da vedere cosa succederà fra loro.. Frannie
potrebbe decidere di passare sopra al suo comportamento molto poco
carino di quella notte oppure di cancellarlo per sempre dalla sua
mente.. chi lo sa?? Baci! =)
Grazie a bonsai, Ginna3, VaMpIrA89, dallas1,
Martina97, piacique, rossy87 e Ukyu93 per aver inserito la storia fra
le seguite e deb87, Martina 97 (di nuovo xD), _Manto_ e LaNana per
averla inserita fra le seguite. Grazie anche a tutti quelli che leggono
senza commentare =) Al prossimo capitolo!
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Capitolo 7 *** Calore umano ***
ioejo
Capitolo
6. Calore umano
“Concedimi la
serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il
coraggio di cambiare le cose che posso cambiare, e la saggezza per
riconoscerne la differenza”
[Preghiera
Cherokee]
-Raul, mi puoi
fare un favore? -Raul sentì la voce di sua madre ancora
prima che la donna arrivasse nella sua stanza
Il
biondo si voltò e un istante dopo Camilla apparve sulla
soglia della porta.
-Dimmi
-rispose
Lei
lo scrutò un istante -Stai uscendo?
-Sì:
esco con Rebecca
I
due universitari, avevano deciso di concedersi una pausa dai libri e
andare a fare quattro passi, dato che l'esperimento era perfettamente
riuscito.
Camilla
sospirò -Allora non fa niente, non preoccuparti
-Un
po' di tempo c'è ancora, dimmi cosa volevi -insistette Raul
-Devo andare a comprare qualcosa?
-No,
no -rispose la donna; dall'espressione, pareva si stesse sentendo molto
in colpa -Avevo promesso a Claudia che oggi la sarei andata a prendere
a scuola, ma mi ero dimenticata che fra mezz'ora ho un appuntamento
importante: devo andare a pettinare una sposa
Sua
madre faceva la parrucchiera e, qualche volta, svolgeva anche visite a
domicilio.
-Me
l'ero completamente scordato -proseguì la donna -Oggi la
cliente mi ha chiamato per posticiparlo di un'ora... Tuo padre
è al lavoro, ma tu non preoccuparti: mi arrangerò
e chiederò alla madre di qualche sua amichetta di
riaccompagnarla, come al solito. Mi dispiace tanto però: per
una volta che avevo, o meglio, ero convinta di avere un pomeriggio
libero per andarla a prendere, non se ne fa nulla.. Era tutta contenta..
Era
un dato di fatto: Raul adorava la sua sorellina e avrebbe fatto di
tutto per lei, e proprio su questo tasto aveva fatto leva l'astuta
donna.
-Dai
mamma, ho capito -si arrese infatti il biondo -La vado a prendere io
-Sei
un tesoro! -esultò allora abbracciandolo. Raul scosse la
testa, ma non si divincolò -E poi ti farà bene un
po' di divertimento -proseguì Camilla; adesso il suo sguardo
era diventato apprensivo, e Raul capì immediatamente dove
sarebbe andato a parare il discorso -Hai più visto Nicole?
Appunto.
-No
-rispose in tono piatto, poi sospirò -Mamma, so quanto ti
piacesse, però se tu evitassi di continuarmi a chiedere di
lei, mi faresti un favore.
-Alt
-lo bloccò lei, indignata e con fare autoritario -Mi
piaceva, è vero: una ragazza carina, educata e gentile..
fino a quando non ti ha tradito. Puoi giurare che da allora ha smesso
completamente di piacermi
Raul
si accigliò -Pensavo che non vedessi l'ora che tornassi con
lei
-Ti
sbagli: rispetto la decisione che hai preso. Quando ti chiedo di lei
è per vedere come stai -sorrise, materna come solo una madre
può essere
-E..
non è più facile chiederlo e basta?
-No,
altrimenti tu mi dici che stai bene, scrolli le spalle, dici che ti
è servito a capire che l'amore non esiste bla,bla,bla, e te
ne vai.
Il
biondo ci pensò su, aggrottando le sopracciglia -Davvero
faccio così?
-Sì.
Invece se ti chiedo direttamente di Nicole, posso vedere la tua
reazione: quando te l'ho chiesto quest'estate e sei scoppiato a
piangere come non ti vedevo fare da quando eri bambino, mi sono
preoccupata.
Raul
annuì e alzo le sopracciglia: non ricordava molto di quei
giorni, era come se fossero solamente un ammasso di tempo ristagnante,
grigio. Era stato così fino a poco tempo prima.
Sì,
con gli amici si divertiva e sapere di star coltivando il proprio sogno
ogni giorno di più, gli dava carica.. ma non poteva negare
che l'atmosfera si fosse un po' spenta da quando era arrivato a
quell'amara concezione che aveva dell'amore e che non lo abbandonava.
-Allora
chiamo Rebecca -annunciò poi -usciremo un altro gior..
Ma
non riuscì a finire la frase che il campanello
suonò
-Ma
che ore sono? -domandò allora
-Le
quattro, perché?
-Cavolo!
Non mi ero reso conto, che fosse così tardi; questa dovrebbe
essere lei
Così
andò ad aprire, trovando Rebecca davanti a sé.
-Ciao!
-lo salutò allegramente la castana -Salve, Camilla
La
donna ricambiò il saluto; si erano conosciute quando la
ragazza e Raul avevano cominciato a studiare insieme.
-Ciao
Rebecca -cominciò Raul- senti, mi dispiace, dovevo
avvertirti, ma..
-Scusami,
Rebecca -intervenne Camilla -è colpa mia, che gliel'ho
chiesto all'ultimo minuto
-Emh..
credo di essermi persa qualche pezzo -fece la ragazza guardando con
aria interrogativa prima uno poi l'altra
-Devo
andare a prendere Claudia a scuola -spiegò allora il biondo
-Ah!
-fece lei -E dov'è il problema? Ti accompagno
-Davvero?
-domandò Raul, d'un tratto entusiasta
-Certo,
se non è un problema..
-No,
anzi! Aspetta, prendo la giacca
-Ah,
menomale -fece Camilla mentre il figlio spariva dentro casa -Pensavo di
avervi rovinato la giornata
-No,
ma cosa dice? -fece la ragazza -Anzi sua figlia è
carinissima, mi fa piacere conoscerla di più
Le
due parlarono per un po' della bambina fino a che Raul non
tornò con la giacca in mano
-Ci
hai messo molto tempo -gli fece notare sua madre
-Col
macello che ha in camera, mi sorprende che sia già qui
-commentò Rebecca facendo ridere la donna
-Io
ho rinunciato a metterci le mani! -fece Camilla
-Prima
o poi affogherà nei suoi stessi vestiti
-Quando
avete finito di sparlare di me, possiamo andare -le interruppe Raul con
fare divertito
-Aspetta
-lo bloccò la donna -prendi queste -e gli porse le chiavi
della macchina
-Sicura?
-fece Raul titubante -E tu come ci vai dalla sposa?
I
suoi non usavano quasi mai la macchina perché suo padre
preferiva spostarsi con i mezzi, mentre sua madre aveva il negozio
vicino casa; quando però la donna andava a pettinare a casa
i clienti, di solito raggiungeva le loro abitazioni in auto.
-In
autobus -rispose comunque lei -In tre su un motorino non ci state,
quindi..
-Grazie,
allora
I
due salutarono e salirono a bordo.
-Lo
sapevo -commentò Rebecca dispiaciuta mentre Raul partiva
-Dovevo venire in motorino, invece che con i mezzi..
-No,
non preoccuparti -rispose Raul -Mia madre non è mai troppo
contenta quando faccio salire Claudia sul motorino
-Ma
come?! Con la tua guida da lumaca io sarei tranquillissima al posto suo
-Guida
da lumaca io? Sei tu che sei una pazza!
-Sono
i limiti di velocità che sono sbagliati
-Il
giorno in cui qualcuno finirà sotto le tue ruote ti pentirai
di non aver ascoltato i miei avvertimenti
-Disse
il vecchio saggio
Fra
chiacchiere e risate, arrivarono nel giardino della scuola elementare
mentre le maestre accompagnavano fuori i bambini.
Raul
fece cenno alla sorellina, che corse verso di lui
-Ciao,
piccoletta -la accolse prendendola in braccio
-Ciao
-rispose lei salutando anche Rebecca -Dov'è mamma?
-La
mamma non è potuta venire -spiegò Raul e,
immediatamente Claudia si rabbuiò
-Ma
come? Mi aveva promesso che oggi ce la faceva..
-Sì,
ma si era scordata che aveva aveva preso appuntamento per pettinare una
sposa e..
-Uffa!
-esclamò la bambina divincolandosi e scendendo a terra, per
poi avviarsi verso l'uscita.
-Ci
teneva veramente tanto.. -commentò Rebecca mentre i due
seguivano la bambina
-Già
-rispose Raul -Mia madre è sempre al lavoro quando lei esce
da scuola, perciò la riaccompagna a casa sempre la madre di
qualche amichetta. Quando arriva a casa c'è sempre mio
padre, che però è appena tornato dal lavoro: non
avrebbe il tempo di arrivare a scuola in tempo per portarla a casa. A
volte la vado a prendere io, ma non capita spesso
-Se
vuoi possiamo cambiare gli orari di studio -propose allora Rebecca
-Invece che vederci alle tre possiamo fare.. che ne so, alle cinque
-No,
non ti preoccupare, anche perché così finiremmo
troppo tardi.
Quando
la bambina si fermò davanti alla macchina, Raul fece lo
stesso
-Sono
offeso -dichiarò
-Perché?
-chiese Claudia, sempre con il broncio
-Perché
non sei contenta che ti sia venuta a prendere io
-Sì,
invece!
-Non
è vero -replicò -altrimenti mi faresti almeno un
sorriso
Claudia
fece una specie di smorfia
-Un
sorriso vero -precisò allora il biondo
La
bambina sbuffò di nuovo
-Senti,
Claudia -intervenne allora Rebecca chinandosi per arrivare alla sua
altezza -Ti va se andiamo a prendere un gelato tutti e tre insieme?
Claudia
si mostrò subito più interessata -Che gelato?
-Quelli
di Emma -rispose la ragazza -I più buoni che ci siano
-Mmm..
-cercò di fare l'altezzosa, ma alla fine cedette -Va bene!
-Finalmente
-fece Raul -un sorriso!
Claudia
si sistemò nei sedili posteriori mentre Raul e Rebecca
andarono davanti
Mentre
metteva in moto, il biondo sorrise alla ragazza.
Una
volta arrivati alla gelateria, Claudia divorò tutta contenta
il proprio gelato, finendolo quando gli altri due non erano ancora a
metà.
Stavano
giusto ridendo di questo, quando la bambina si incupì di
nuovo e chiese: -Ma quanto ci mette mamma a pettinare la sposa?
-Tornerà
a casa alla solita ora -rispose Raul
-E
domani? Domani pomeriggio non può venirmi a prendere?
Il
biondo scosse lentamente la testa -Lo sai che è impegnata
-Ma..
-la bambina guardò dritta negli occhi il fratello- ma lei mi
vuole bene?
Rebecca
sorrise teneramente di quella domanda mentre Raul posava la coppetta di
gelato sul tavolo e si avvicinava alla sorella
-Hey..
dubbi del genere non devi farteli venire mai, ok?
-Ma
le mamme delle altre mie compagne vanno sempre a prenderle!
-protestò
-Ascoltami:
la mamma non ti vuole solamente bene, ti adora e verrebbe a prenderti
tutti i giorni se potesse. Ti vuole più bene di quanto le
altre mamme ne vogliano alle loro figlie
-Davvero?
-Certo.
Ti pensa sempre ed oggi era dispiaciutissima di non essere potuta venire
E
Raul riuscì a strappare un sorriso alla sorellina -Allora
stasera le devo dire che non sono arrabbiata e che anch'io le voglio
bene
-Brava
-E
sono contenta anche che siate venuti voi due
-Adesso
va meglio! -commentò Raul scompigliandole i capelli
Rebecca,
si affrettò a dire qualcosa per non dare a vedere di essersi
incantata, rapita da quel rapporto bellissimo che non sapeva esistesse
fra i due -Allora.. ti sei divertita?
-Tantissimo!
-rispose la bambina quasi strillando -anche se..
-Anche
se?
-Se
c'era anche Joey con noi era meglio..
-Chi
avresti voluto che ci fosse, prego? -fece Raul con fare scherzoso
tendendo l'orecchio come se non avesse sentito
-Joey
-ripeté la bambina, arrossendo e ridendo
-Joey?
-ripeté Rebecca confusa
-Sono
innamorata di Joey -spiegò la bambina dandosi un tono
importante
-Ah,
adesso capisco! -fece la ragazza ridacchiando
-Di
chi?-domandò ancora Raul, indignato -Guarda che mi
ingelosisco, lo sai
-Di
Joey!-esclamò Claudia ridendo, avendo fatto tante volte
quella sorta di “gioco” con Raul
-La
tua ultima possibilità, altrimenti ti mangio!
-JOEY!
-urlò per poi scappare; Raul le diede qualche istante di
vantaggio per poi raggiungerla e prenderla al volo
Claudia
strillava e rideva, mentre Raul faceva finta di mangiarle la pancia;
Rebecca, nel frattempo, li guardava sorridendo, in ammirazione. Aveva
già capito che Raul volesse un bene dell'anima alla sorella;
si vedeva da come la guardava, che per lui significava veramente tanto,
ma non aveva immaginato che potessero essere così affiatati.
Il biondo sapeva capire al volo la bambina, e farle tornare il sorriso
in men che non si dica: insomma, un fratello con la F maiuscola.
Passarono
il pomeriggio a passeggiare e i due tennero sempre per mano Claudia,
facendole fare talvolta il classico “vola, vola”.
Verso
una cert'ora, decisero di tornare; Raul parcheggiò la
macchina davanti casa e i due accompagnarono Claudia dentro.
-Ti
va di fare due passi o è tardi? -chiese Raul a Rebecca
-No,
va bene -rispose lei con un sorriso -Oggi è una giornata
all'insegna del passeggio
-In
fondo era questo che volevamo fare, no?
-Certo:
tutto pur di staccare un po' da quei malloppi di libri
La
loro giornata di pausa dallo studio l'avevano avuta e l'avevano
trascorsa a passeggiare con
Claudia.. A Rebecca venne spontaneo farsi domande sul fatto che Raul,
nonostante questo e nonostante fosse quasi ora di cena, le avesse
chiesto di passeggiare di nuovo; che volesse stare un po' da solo con
lei?
Cercò
si scacciare dalla mente quei pensieri, che dubitava l'avrebbero
portata da qualche parte.
Chiacchierarono
tranquillamente, nonostante la ragazza sentisse chiara e tonda, e pure
con un certo stupore, la voglia che aveva di farsi stringere dalle sue
braccia, di sentire le sue labbra contro la propria pelle. Mai aveva
sentito così forte e decisa la voglia di stare con
qualcuno.
E
in quel momento, dove c'erano solamente loro due sul marciapiede
deserto nell'intimità della notte, le parole di Frannie non
le sembrarono poi così sbagliate o
“immorali” come le aveva definite Melissa. Non
erano più incomprensibili, ma erano pura e semplice
realtà. Se c'era un modo per sentirlo, o meglio, per crederlo suo
almeno per una notte..
Ma
si fermò all'improvviso, sia con quel ragionamento che con
le gambe; Raul la superò di un passo o due, per poi voltarsi
e guardarla interrogativo.
Seguì
poi lo sguardo di lei, voltandosi di nuovo: un ragazzo, più
o meno della loro età, veniva verso di loro, tenendo lo
sguardo fisso in quello di Rebecca.
-Lo
conosci? -chiese il biondo guardandolo sospettoso
-Sì
-rispose lei con tono aspro -E' il mio ex
-Ah!
-esclamò colto alla sprovvista e lanciando un'altra occhiata
al tipo -Vuoi che..?
-No,
resta per favore -rispose, deducendo la domanda prima ancora che lui
finisse di parlare
Pochi
passi, e il ragazzo fu davanti a loro
-Ciao
-disse con tranquillità rivolto a Rebecca
-Ciao
Tom -rispose lei in tono piatto
-Come
mai da queste parti? -chiese lanciando uno sguardo di sbieco a Raul
-E
tu?
A
Raul tornarono in mente la parole di Rebecca, quando gli diceva che
questo ragazzo non l'aveva lasciata con le buone; il suo tono infatti,
era acido come un limone e lo sguardo freddo da gelare chiunque, mentre
parlava con lui che doveva averla fatta soffrire parecchio.
Tom
fece un sorrisetto divertito -Ce l'hai ancora con me? Eppure non mi
sembra che tu ci abbia messo molto a consolarti -replicò
lanciando un'altra occhiata a Raul che sostenne il suo sguardo e decise
di aiutare la ragazza
-Questi
sono fatti suoi -disse infatti
Rebecca
lo guardò, senza dire nulla, ringraziandolo tacitamente
-Ah:
con me no, ma con lui si, eh? -fece Tom senza calcolare il ragazzo
Il
biondo non capì minimamente cosa volesse intendere; vide
solo che Rebecca alzava gli occhi al cielo -Lasciami in pace, ok? E' un
discorso chiuso
-Oh,
su questo ti do pienamente ragione -sghignazzò -E adesso le
cose vanno molto meglio per me
-Anche
per me -replicò con una voluta faccia da schiaffi -e adesso,
se non ti dispiace, noi ce ne andiamo
-Come
no. Buona passeggiata
E
Rebecca lo superò a grandi passi, trascinando Raul per un
braccio e mormorando un “vaffanculo” fra i denti.
-Va
tutto bene? -domandò Raul dopo un po'
-Certo
-rispose lei
-E
allora perché stai correndo come un treno?
La
ragazza allora si fermò di botto davanti a lui -Non ne
voglio parlare, ok? -affermò, con tono agitato
-Ok
-rispose Raul accondiscendente -Vuoi che ti porti a casa?
-No,
vado con l'autobus
Lui
assunse un'espressione scettica -Perché secondo te ti faccio
andare da sola a quest'ora?
Lei
lo guardò incredula -Sei peggio di mia madre! Non mi hai
lasciato andare a 20 metri di distanza per capodanno e ora non mi lasci
tornare a casa da sola?
-Esatto.
Dai, andiamo alla macchina -e si avviò
-Raul,
ho vent'anni
-Anch'io
-So
difendermi -continuò allora, costretta e seguirlo per non
urlare
-Ci
credo -rispose sincero -Ma non voglio rischiare
A
quel punto gli lanciò uno sguardo abbastanza significativo,
e lui rispose con un sorriso.
La
ragazza non trovò altro da dire, e si rassegnò,
sbuffando per poi limitarsi a camminare silenziosamente al suo fianco.
Salirono
in macchina e il biondo come prima cosa, accese il riscaldamento;
Rebecca gli indicò di volta in volta la via da prendere ma,
dopo un po', rimasero imbottigliati nel traffico.
-Me
l'avevi accennato che questa strada è sempre intasata
-ricordò lui
-Sì:
ecco perché adoro il motorino
-Rassegnamoci
ad aspettare
La
ragazza allora allungò un braccio verso la radio -Posso?
-Certo
Nella
macchina, si diffusero le note di Breakaway, di Kelly Clarkson, una
musica lenta e soft.
-Pensavo
ascoltassi qualcosa di più movimentato, in genere -fece lui
-Infatti
è così, ma questa mi piace -rispose lei
scrollando le spalle
-Allora
direi che le vie di mezzo non sono il tuo forte
-No,
infatti
Alle
volte si faceva sentire qualche clacson, ma l'atmosfera che donava
quella canzone all'abitacolo era di pura tranquillità.
-Grazie
comunque per.. oggi -fece lei dopo un po'
Il
biondo capì che si riferiva a quando l'aveva aiutata con
Tom; le sorrise -Di niente.
Rebecca
decise allora di appoggiare silenziosamente la testa sulla sua spalla;
i suoi capelli, solleticavano leggermente il collo di Raul che non
rimase stranito da quel gesto. Anche la notte di capodanno la ragazza
si era adagiata sulla spalla, addormentandosi come un ghiro poco dopo.
La mattina dopo, quando si erano risvegliati a causa di Frannie che
aveva deciso di svegliare Dario a suon di urla, si erano ritrovati
entrambi sdraiati, lei accomodata sul suo petto e lui che le cingeva la
schiena con un braccio.
Con
un sorriso che lei non poté vedere, decise di passarle un
braccio attorno alle spalle anche stavolta, contento del fatto che
né Fran né Dario fossero nelle vicinanze.
-Non
addormentarti -le disse -Il braccio dopo mi serve per guidare
E
chi si addormenta?! Pensò
la ragazza contenta che la telepatia fosse solo fantascienza
-Userai
l'altro -decretò con noncuranza, sistemandosi meglio contro
di lui
Lo
sentì soffiare contro i suoi capelli, come se stesse ridendo
e, poco dopo, sentì la sua mano accarezzarli.
Lo
aveva già detto in tutta chiarezza: secondo lei, Raul aveva
due personalità. Una disillusa e ferita e l'altra invece
ancora capace di regalare semplici gesti, dolci e inaspettati.
Ad
occhi chiusi, gli cinse la vita con le braccia, chiedendosi se forse
non si stesse spingendo troppo oltre.
Raul,
da quell'abbraccio, si accorse quanto gli fosse mancato un po' di sano
contatto umano, ritrovandovi piacevoli sensazioni che pensava di aver
perso; percepiva il calore del corpo di Rebecca anche attraverso i
vestiti e gli venne voglia di stringerla anche con l'altro braccio.
Fu
in quel momento che decise che era meglio staccarsi: si
raddrizzò, sciogliendo con delicatezza ma anche decisione
l'abbraccio
-Che
succede? -chiese Rebecca, guardandolo perplessa
-La
fila si sta muovendo -rispose lui guardando dritto davanti a
sé
Rebecca
lanciò uno sguardo alla strada -A me sembra tutto uguale a
poco fa
-No,
no: adesso partono -rispose lui
La
ragazza sollevò le sopracciglia, per poi decidere di lasciar
perdere e appoggiarsi contro il vetro del finestrino.
Lo
sapevo pensò
la ragazza inutile
illudersi
Cosa
cazzo ti salta in mente? Si
chiese Raul scuotendo la testa.
Niente
di preciso a dire il vero ma, comunque fosse, l'ultima cosa che voleva
in quel momento era scoprirsi a provare qualcosa per Rebecca.
Per
questo non desiderava affatto andare a fondo nelle ragioni di
quell'improvvisa voglia di abbracciare la ragazza, che poteva essere
intesa sia come una mancanza di contatto umano di cui da tempo era
vittima, sia come.. qualcosa di più.
In
effetti, quando lei gli aveva detto di non essere impegnata, la cosa
non gli era rimasta del tutto indifferente.. e l'avversione per quel
Tom, dipendeva davvero solamente dal tono poco carino e sbruffone che
aveva usato con la ragazza?
Non
voleva rispondersi.. non voleva soffrire di nuovo.
Arrivato
davanti casa delle tre ragazze, Raul accostò senza
però spegnere il motore
-Allora
ciao -le disse
-Ciao
-rispose lei -e grazie per avermi riaccompagnata
-Figurati
Vide
che la ragazza fece per aprire la portiera e, mosso dall'istinto, le
posò una mano sulla spalla e le labbra sulla guancia,
scoccandole un tenero bacio, ma di quelli che durano un attimo in
più.. l'attimo in più che racchiude mille e
più significati nascosti.
Quando
si staccò, lei lo guardo un secondo, poi gli sorrise.
Lui
ebbe un attimo di esitazione -Ci vediamo -le disse rimettendo la mano
sul volante
-Oh
-il sorriso andò via dalle labbra di Rebecca rapido come era
venuto -Certo. Ciao
-Ciao
Incredibile
come questo ragazzo riesca a imbambolarti e farti una doccia gelata in
meno di dieci secondi pensò
sbuffando.
Scesa
dalla macchina e raggiunse il portone; solo dopo che fu entrata, Raul
ripartì.
*****************************
Salveeeeeeeee
=)
Ed
ecco che la situazione comincia a scaldarsi.. posso dirvi che "nella
prossima puntata" ne vedremo delle belle! In questo capitolo ho cercato
di farvi capire quanto Raul sia legato alla sorellina, ma non sono
rimasta molto soddisfatta di come l'ho scritto! Grrrr.... chi ha letto
"E' troppo piccolo il mondo per noi" sa quanto tengo al rapporto fraterno
tra loro *.*
Comunque,
le strade trafficate non sono mai piaciute così tanto a
nessuno come a Rebecca (e forse anche a Raul.....) in questo capitolo!
Scommetto
inoltre che questo Tom starà antipatico a molte di voi, ma
non immaginatevi chissà quale dramma dietro la fine della
storia fra lui e Rebecca..
Detto
questo, rispondo alle recensioni:
_Manto_: Ciao
Francesca! Fortuna mia che tu abbia trovato questa storia e che ti sia
piaciuta! =D Hai ragione, molto spesso speriamo con tutte le nostre
forze in un lieto fine coi fiocchi (parlo della vita reale!) ma spesso
non va così, per mille ragioni.. ma non per questo bisogna
smettere di provarci, cosa che invece ha fatto Raul! >.<
Ma, come hai visto, Rebecca è sulla buona strada
per fargli cambiare idea.. Sono strafelice che ti piaccia il rapporto
tra le tre donzelle, perché è ispirato
all'amicizia che ho stretto già da anni con due ragazze
realmente esistenti xD ..a proposito di Dario invece, non sapevo chi
fosse il tizio nella foto, ma tra tutti i volti che ho visto su
internet, somiglianti all'idea mentale che ho di questo personaggio,
lui era quello che ci si avvicinava di più. Appena posso mi
guarderò quel film perché mi hai incuriosita!
..Grazie mille per la recensione!! Bacii =)
kia_85: Anche
secondo me Fran non dà consigli saggi! xD Però
vedremo cosa sceglierà di fare Rebecca e che cosa
comporterà questa scelta.. ahahahahahah dopo il fanclub di
Raul, adesso nasce quello di Dario!! Be', devo ammettere che i miei
personaggi maschili sono tutti belli ù.ù Ti
ringrazio della fiducia, comunque, e spero che questo capitolo sia
stato di tuo gradimento xD ..ma certo che non voglio averti sulla
coscienza! Però ne devono succedere ancora taaaaaante......
Baciiii!! =D
C4rm3l1nd4:
Ormai è un dato di fatto: ogni volta che leggo le tue
recensioni mi ammazzo dalle risate! xD Avrei voluto vedere le facce di
quelli di classe tua! Le ore di informatica sono utilissime per farsi
un giretto in rete ;) ..ho il forte sospetto che la tua lista
"Motivi-Per-Uccidere-Nicole" stia diventando lunghissima,
più di quella di mia madre quando va a fare la spesa (che
è una cosa assurda!); continua a scrivere, così
poi quando te la regalerò alla fine della storia, gliela
fari pagare per tutto quello che ha fatto! xD ..ahahahhaha noi che ci
chiamiamo Marty siamo superiori ù.ù ...Grazie
mille, bacii =)=)
SarettaCullenWriter:
Grazie per tutto l'entusiasmo! Il pinguino arriverà con
tanto di fiocchetto rosso xD Scoprirai presto cosa è
successo fra Rebecca e il suo ex, questo Tom, ma forse non è
una cosa così grave come pensi! Per il resto, se fra lei e
Raul sta nascendo qualcosa.. chissà. L'attrazione
c'è, bisogna vedere se Raul deciderà di aprirsi
di nuovo con lei come ha fatto con Nicole.. Baci!! =)
LaNana:
Ahahahahahahah "Becca (checccccculo)" hai ragioneeee! xD Mi fa piacere
che questa storia ti stia piacendo più dell'altra anche se a
me non sembra di starla rendendo così bene come vorrei T.T
Credo che meriterebbe più attenzione verso i personaggi,
soprattutto Raul, che invece sto dando un po' per scontato dato che
molte di voi lo conoscono già.. ma il tempo è
quello che è, purtroppo! Comunque siamo tutte in attesa del
prossimo capitolo di The Chance (mettici anche Luke per favoreeee)!!!
Baciii <3
Grazie
a alixe, ninacri e Veronica91 per aver inserito la storia fra le
seguite! Grazie a Xxscrittrice89xX per averla inserita fra le preferite
=)
Grazie,
ragazze! Al prossimo capitoloooooo!!
|
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Capitolo 8 *** Segreto ***
Capitolo
7. Segreto
"She's
all that he wants, she's all
that he needs
She's everything he just won't believe
Take away
his doubt, turn him inside out
Then she can see what he's been
dying to say
but things don't always turn out that way"
[Lei
è tutto quello che lui vuole, lei è tutto quello
di cui ha
bisogno
lei è tutto quello in cui lui non vuole credere
spazza
via i suoi dubbi, gira fuori e dentro di lui
Lei può capire cos'è che
lui desidera dire così ardentemente
ma le cose non sempre vanno
per il verso giusto]
(The
Calling - things don't always tur out that way)
Una
volta messo per iscritto il loro esperimento, le procedure, le
conclusioni e tutto il resto, Rebecca e Raul avevano cominciato a
studiare insieme Analisi.
Il
tempo non sembrava mai abbastanza, dato che l'esame era praticamente
attaccato a quello di fisica, con la differenza che sarebbe avvenuto
circa una settimana dopo, a lezioni ricominciate; non era uno studio
pazzo e autolesionista come quello a cui il ragazzo si era
sottoposto, assieme a Joey e Lela, prima della maturità,
anzi.
Durante le varie pause, si distraevano a parlare d'altro, sdraiati
sul pavimento delle loro stanze
-Cosa
sono quei segni sul soffitto? -gli chiese lei, il giorno prima
dell'esame -E' da un po' che me lo chiedo..
In
un modo o nell'altro, qualcuno tornava sempre sull'argomento
“Nicole”, anche senza volerlo come in questo caso.
Raul
rispose senza particolari inflessioni -Prima c'erano attaccate delle
stelle
Rebecca
si voltò verso di lui e lo guardò scettica.
-Stelle
di plastica, di quelle che si illuminano al buio -precisò
allora
-Orione. Un regalo di Nicole
-Ecco
perché non c'è più
-Già.
-Però
lo potevi tenere: Orione è bello
Lui
scrollò le spalle -Non ci ho pensato: ho passato le prime
settimane
a eliminare qualsiasi traccia del suo passaggio
Rebecca
sbuffò -Sei uno di quei piromani che bruciano le foto?
-No,
quelle le ho affidate alla differenziata
-Allora
va bene -poi si alzò -Ti va di fare un giro? Tanto ormai di
fisica e
tramonti-fai-da-te ne sappiamo più di Einstein
-E
analisi? -domandò lui alzandosi a sua volta
-Un
altro giorno -rispose risoluta -Però sta andando bene anche
quella,
non trovi?
-Sì
-confermò lui -Dove non arrivo io arrivi tu, e viceversa
Lei
sorrise -Siamo una bella squadra ..e ci meritiamo quindi una pausa
degna di nome.
°°°
Qualche
giorno dopo, all'esame di fisica, arrivarono preparatissimi, ed
esposero tutto quello che c'era da esporre e da ripetere come Dio
comanda.
Il
professore si complimentò, e li congedò con due
bei 28.
-Ti
va di venire da me a festeggiare? -gli chiese Rebecca quando furono
saliti in macchina, tutti contenti e sorridenti.
Raul
aveva deciso di prendere la macchina per trasportare più
comodamente
l'acquario e soprattutto per evitare di far guidare quella pazza di
Rebecca.
-Ci
deve essere dello spumante avanzato a casa, dato che Melissa e Ned
hanno passato lì il capodanno -aggiunse lei
-Va
bene -rispose il biondo -Prima ceniamo da qualche parte?
Era
quasi sera, e gli stomaci iniziavano a brontolare, così la
ragazza
acconsentì di buon grado e si fermarono al primo ristorante
che
incontrarono sulla strada.
-Perché
non chiami anche Melissa e Fran? -le suggerì Raul mentre
entravano
-No,
stasera sono fuori tutte e due -rispose lei
Mentre
pronunciava quelle parole, un pensiero si insinuò
prepotentemente
nella sua mente, e non l'avrebbe abbandonata per tutta la cena: la
casa sarebbe stata libera quella sera..
-Solo
io e te, quindi -fece Raul
-Già..
Le
lanciò un sorriso tanto enigmatico quanto bello.
A
Rebecca sembrava di sentire la voce di Mel nella sua testa: non
ti
montare la testa, non fare cazzate, non..
Ma
il ricordo delle parole che aveva davvero
pronunciato Frannie,
era più forte e vivido dentro di lei. E le premesse per
arrivare a
qualcosa di più di un semplice brindisi tra amici quella
sera,
c'erano tutte: forse era solo suggestione, o forse era a causa
dell'euforia per il 28, ma Raul le sembrava diverso dal solito..
In
auto, imbottigliati nel solito traffico della via, non si scambiarono
molte parole, anche se, di tanto in tanto, lo sguardo di Raul
guizzava su di lei, forse stupito da quell'improvviso silenzio.
Una
volta a casa, Rebecca prese due bicchieri
riempiendoli
di spumante fino all'orlo.
-Vieni,
Rebecca -la chiamò a un tratto
Raul.
La
ragazza, curiosa andò in salotto,
sempre con i bicchieri in mano, ma lui non c'era.
-Sono
qui -le disse allora lui sbucando
dal terrazzo
-Oh!
Ecco perché non ti trovavo -fece
lei raggiungendolo
-Scusa,
era aperto e..
-Non
ti preoccupare -lo bloccò lei -Te
l'ho detto: fa come se fossi a casa tua -e, con un sorriso, gli porse
uno dei bicchieri
Lui
ricambiò, poi si voltò e le
indicò il cielo -Guarda.
Rebecca
seguì la direzione del suo
indice -La luna piena -disse con dolcezza
-Io
la trovo sempre bellissima
-Anch'io
Si
avvicinarono alla ringhiera,
appoggiandovisi e la ragazza lo guardò con la coda
dell'occhio: lui
era impegnato a rimirare la luna, con il naso all'insù e
pareva non
si fosse accorto di lei che adesso lo fissava.
Lo
fissava.. e immaginava che lui,
anche per un solo istante, la guardasse come stava facendo con quel
corpo celeste. Con la stessa ammirazione mista a ingenua
incredulità.. sì, perché Raul riusciva
sempre a farsi incantare
dalle stelle, dal cielo e dalla luna.. ma non più
dall'amore, questo
lo aveva capito. Provò una tristezza profonda, come se un
vuoto si
fosse aperto in lei, sotto quel cielo notturno, limpido e stellato:
Raul era troppo, troppo maledettamente distante da
lei e da
tutto quello in cui lei gli aveva stupidamente rivelato di credere.
Ma
chi era questa Nicole che lo aveva
ridotto così? Di sicuro una pazza, una di quelle persone che
non si
accontentano mai di niente, che non hanno cura di ciò che
hanno.
Viziata.
Raul
le sorrise con tenerezza quando si
accorse che lo stava guardando.
Eppure
Raul se ne era innamorato una
volta, ed era stato solo suo. Come diavolo si può pensare di
tradire
un ragazzo del genere una volta che ti consegna il proprio cuore?
Lei
non gli avrebbe mai fatto del
male.. ma probabilmente Raul non le avrebbe mai dato l'occasione per
dimostrarglielo.
Ma
il bisogno che la ragazza sentiva di
lui cresceva a dismisura, soprattutto in quegli infiniti istanti
notturni dove regnava il silenzio più assoluto per tutta la
casa..
dove c'erano solamente loro.
-Penso
che dovremmo festeggiare -disse
allora Rebecca -C'è la luna piena; tutti e due abbiamo avuto
le
nostre esperienze difficili ma adesso siamo qui; abbiamo passato
benissimo fisica e anche con analisi non sta andando male. Sono tutti
ottimi motivi
-Stiamo
festeggiando -le fece notare
lui bevendo l'ultimo sorso del suo bicchiere
Rebecca
lo imitò; ormai aveva deciso,
e non si sarebbe tirata indietro.
Si
avvicinò di più a lui, troppo, e
gli sfilò il bicchiere dalle mani -Li posiamo in cucina?
-gli chiese
sollevando il volto e trovando le sue labbra vicinissime, eppure
ancora lontane per lei
-Sì..
-rispose lui un po' stupito -Ti
accompagno
Lei
sorrise, più maliziosa del solito
e si voltò rientrando in casa; non aveva molto senso che
facessero
quella spedizione al lavandino per due bicchieri, ma la ragazza non
voleva dare spettacolo in terrazzo.
Non
si illudeva, sapeva di non poter
ottenere niente di concreto da quella serata, ma era arrivata al
punto, che anche sentirlo vicino per una sola notte e poi mai
più le
avrebbe fatto meno male di quella tremenda voglia di lui che la
attanagliava: Frannie aveva avuto ragione, ma sapeva anche, che il
giorno dopo avrebbe dovuto fare i conti con la sofferenza di cui
parlava Melissa
Sentire
i passi di Raul alle sue spalle
che la seguivano, la incoraggiava e le dava forza.
Non
era stupida, si era accorta di
certe occhiate di lui, troppo lunghe e troppo espressive per credere
che stesse pensando a cosa cucinare per cena, specie quella sera. E
quel bacio in auto.. non era stato un semplice bacio sulla guancia.
Sapeva comunque che lui la considerava un' AMICA (che parola odiosa
in quel contesto!) e che quindi molto probabilmente l'avrebbe
rifiutata.. ma sapeva anche come usare in modo convincente le proprie
arti femminili.
Posò
delicatamente i bicchieri, poi si
voltò verso di lui, fingendosi dispiaciuta -Tutto qui? -gli
chiese e
lui, a pochi passi da lei, la guardò interrogativo -Abbiamo
già
finito di festeggiare? -aggiunse allora
-Vuoi
altro spumante? -le chiese, in un
tono apparentemente rilassato, ma alla ragazza, nella penombra della
stanza, non era sfuggita la sua espressione leggermente tesa. Raul
non era stupido, e forse aveva già iniziato a capire quali
fossero
le intenzioni di Rebecca
Scosse
lievemente la testa,
avvicinandosi di qualche passo -Intendevo festeggiare in un modo
migliore..
-Rebecca..
-cominciò lui non potendo
più nascondere di aver capito; indietreggiò.
-Raul
-fece lei con voce ferma, non
lasciandosi intimorire da quel passo indietro -Ti andrebbe di.. -si
bloccò e respirò aria fresca, mentre il cuore le
batteva
all'impazzata - ..fare l'amore con me?
“Fare
l'amore?” Ma come accidenti
le era venuto in mente di usare parole del genere?! Sarebbe stato
meglio dire “venire a letto con me” o anche
“fare sesso con
me”.. ma non fare l'amore! Non adesso che
sapeva
perfettamente cosa pensasse lui riguardo a quel sentimento..
Comunque,
non si lasciò sopraffare da
questa partenza non del tutto adeguata.
Lo
vide dischiudere le labbra, rimanere
per un attimo senza parole, fare una specie di risata mozzata che
sembrò più un sospiro, e poi dirle -Sei ubriaca
-Ubriaca?
-ripeté lei alzando un
sopracciglio -Ti ricordi quanto ho bevuto a capodanno? -avvicinandosi
di nuovo -Ero sempre lucida
-Sì,
ma.. -indietreggiò ancora,
andando con le spalle contro il muro
Rebecca
sorrise, facendo ancora un
passo per arrivare ad intrecciare le mani dietro al suo collo
-Non
è una buona idea -decretò lui
La
ragazza assunse un tono di voce
sensuale -Non ti piaccio? -domandò con finta innocenza
-Non
è questo -rispose lui come se
qualcuno gli avesse appena chiesto se in Africa c'è la neve.
-E
allora cosa? -domandò cominciando a
giocherellare con i capelli di lui.
Non
la stava spingendo via. Non le
stava nemmeno dicendo di sì, ma non la stava spingendo via.
E il suo
respiro si era già ingrossato.
-Non
avrà un seguito -continuò lei,
cercando di intuire cosa stesse pensando -So come la pensi, non
preoccuparti. Domani mattina potrai svegliarti e fare come se non
fosse successo niente -disse, mentre il suo cuore le urlava di
smetterla di tagliarsi le vene da sola.
-Ma
che dici..
-Solo.
Una. Notte. -scandì bene le
parole, buttando giù il groppo che aveva in gola
Raul
sospirò, ma Rebecca poteva
vederlo con chiarezza: stava cedendo
-Rebecca..
-Toccami
-disse in tono suadente,
prendendogli la mano e posandosela su un fianco; la fece poi
risalire, sotto i vestiti
-Rebecca..
-fece di nuovo lui, ma
questa volta in un sussurro strozzato
-Dimmi..
-rispose lei sollevandosi in
punta di piedi, in modo che quel bisbiglio gli arrivasse dritto sulle
labbra, e contemporaneamente, facendo aderire i seni al suo torace.
Lasciò
andare la mano di Raul: ormai
ci stava da sola sulla sua vita anzi, l'aveva raggiunta anche
l'altra. Un lieve rigonfiamento era nato nei suoi pantaloni e stava
via, via crescendo
-Toccami,
Raul -sussurrò di nuovo,
quasi arrivando a sfiorargli le labbra con le proprie, mentre sentiva
le sue mani calde scorrerle lungo la schiena e chiudeva gli occhi a
quel tocco.
Lo
sentì sospirare, ma non era ancora
abbastanza convinto
-Niente
storie importanti e niente
coinvolgimenti emotivi -disse ancora, riaprendo gli occhi e
disegnando il contorno della sua mascella con un dito mentre gridava
il falso, almeno per sé stessa -Solo una notte -e, finita la
frase,
portò velocemente la mano fino alla sua erezione,
stringendola
attraverso i jeans.
Fu
un attimo, e le labbra del ragazzo
erano incollate alle sue, in un bacio che tante, troppe volte Rebecca
aveva sognato
-Sei
una diavola tentatrice -le
sussurrò divertito, respirando forte contro il suo collo,
mentre la
sollevava di peso per portarla in camera da letto.
-Lo
so -rispose maliziosa
Si
baciarono con passione, ma Rebecca
non si permise mai di aggiungere echi di dolcezza, per quanto avrebbe
voluto.
Raul
dal canto proprio, era rimasto a
dir poco stordito dal comportamento della ragazza, deciso come al
solito ma straordinariamente sensuale.. e dalla sua bellezza,
soprattutto in quel momento che se ne stava in piedi davanti a lui
con un completino che raccoglieva perfettamente le morbide e sensuali
curve del suo corpo.
Aveva
un piercing all'ombelico, che
ipnotizzò lo sguardo di Raul per qualche istante, fino a che
non
tornò a guardarla negli occhi
-Non
sei solo una diavola tentatrice..
Sei splendida -le sussurrò, anche se
“splendida” non gli
sembrava abbastanza. Incredibile, sensuale, provocante,
straordinariamente sexy.. questi aggettivi sarebbero stati
più
adatti
-Vieni
qui, allora.. -lo chiamò, come
a conferma di quello che il ragazzo aveva appena pensato.
Raul
non se lo fece ripetere due volte,
tornando a baciarla con passione, spogliandosi a sua volta, e poi
portandola di nuovo sul letto.
Non
riusciva a pensare con lucidità in
quel momento, perciò non era del tutto sicuro se quello che
stavano
facendo fosse o meno la cosa giusta.
Per
Rebecca, non per sé.. a lui non ci
era voluto nemmeno un minuto per decidere: desiderava Rebecca, ormai
non era più un segreto. E una notte senza conseguenze, era
tutto
quello che chiedeva.
Tuttavia
però, nonostante fosse stata
lei a proporla e anche con una certa determinazione, non gli sembrava
giusto fare questo a una ragazza, soprattutto a lei.. non era
più il
tipo di una volta, che si divertiva a usare le persone.
Te
l'ha chiesto lei.. si ripeté,
e la voce di lei che ansimava il suo nome, lo convinse a non avere
ripensamenti: gli stava chiedendo di andare al dunque.
Ma
mancava ancora una cosa
-Rebecca..
I preservativi..
Non
ne aveva con sé (come avrebbe
potuto immaginare che la serata si sarebbe conclusa in quel modo?) e
sperava ardentemente che la ragazza li tenesse da qualche parte.
-Terzo
cassetto
Che
ragazza stupenda pensò.
Adesso
erano completamente nudi, l'uno
avvinghiato all'altra.
Quando
però giunse il momento,
la ragazza lo bloccò
-Raul..
Era
ancora ansante e lo sguardo era
caldo di passione.. ma il biondo notò anche una certa
apprensione
dipinta sul suo volto. Che ci stesse ripensando? Se così
fosse
stato, non avrebbe insistito per fare niente. La rispettava, e
soprattutto non si sarebbe mai sognato di costringerla a fare
ciò
che non voleva.
-..Delicatamente..
-disse invece lei
senza ombra di ripensamenti -E'.. la prima volta
La
prima volta.. Come la prima
volta?? No, non poteva essere.
-Come?
-chiese infatti Raul
-E'
un problema
per te?
Per
lui? Ma come
poteva pensare a lui invece che a se stessa in un momento simile?
-No
-rispose -Per
me no.. ma.. per te..
Sapeva
che le
ragazze vivevano la sessualità in modo diverso dai ragazzi..
e
specialmente per Rebecca che, a quanto pareva a 20 anni era ancora
vergine, doveva essere una cosa importantissima: cosa ci faceva in
quel letto con lui, con la promessa di una notte e via?
-Non
lo è -disse
invece -Ma è un problema il fatto che tu ti sia fermato
proprio
adesso
E
prese ad
accarezzargli il petto, riscaldando nuovamente il suo corpo, che
aveva avuto un considerevole attimo di esitazione.
Raul
sospirò di
piacere, soprattutto quando lei si mosse verso di lui.. ma non gli
sfuggì l'espressione di dolore che tradì il suo
volto.
-Piano..
-sussurrò
al suo orecchio, accarezzandole i capelli.
Era
al limite, e
Rebecca sembrava decisa, nonostante tutto. Non voleva fermarsi e lei
non glielo stava chiedendo; il suo corpo, nudo e divino fra le sue
braccia, era un richiamo troppo forte per resistergli, appannava la
sua mente, inebriava i suoi sensi.
La
baciò di
nuovo, e la sentì rilassarsi, quasi a volergli dire che si
fidava di
lui.
Raul
le prese la
mano, tenendola stretta per tutto il tempo, e fece tutto con estrema
delicatezza, come gli aveva chiesto lei.
La
ragazza gli
sorrise, e quella notte di passione sarebbe rimasta ben impressa
nella mente del biondo.
Dopo
pochi istanti
che i due erano distesi l'uno accanto all'altro, ansanti, Rebecca
però si voltò su un lato, dandogli le spalle.
Forse
se ne era
pentita.. forse si stava sentendo usata.
Ma
Raul non voleva
che l'idea di sentirsi considerata un oggetto la sfiorasse anche per
un solo istante; la abbracciò da dietro, scoccandole un
bacio sulla
spalla. Non l'avrebbe lasciata sola quella notte.
La
sentì
sistemarsi meglio e fargli una rapida carezza sul braccio, per poi
rimanere immobile.
-Rebecca..
-la
chiamò dopo un po', ma lei non rispose.
Il
ragazzo
dubitava che si fosse già addormentata, pensando
più che altro che
non avesse voglia di parlare.
Per
quella notte
lasciò perdere, ma la mattina dopo avrebbe almeno cercato di
capire.. perché tutto quello che era successo non aveva
molto senso
nella sua mente.
E qui c'è un MISSING
MOMENT ROSSO
della nottata, che posterò fra qualche giorno mettendo QUI
il collegamento ;)
*******************
ALT!
Prima di dire che è prematuro, lasciatemi dire che non
c'è nessuna storia fra Raul e Rebecca (quella, se
verrà, verrà dopo..)! E, bando alle apparenze,
credetemi: questi due ne hanno di strada da fare.. e diciamo che le
conseguenze che porterà questa notte fra loro, saranno
determinanti.
Spero
non vi faccia troppo strano che Rebecca alla fine abbia "scelto" di
seguire il consiglio di Fran; ho cercato di spiegare quali fossero le
sue sensazioni, cosa ci fosse nella sua testa.. spero di esserci
riuscita >.<
Per
quanto riguarda il missing moment che vi ho promesso, ho già
iniziato a scriverlo quindi penso di riuscire a postarlo a breve! Ho
deciso di non inserirlo all'interno della storia, che è a
rating arancione, non mi sembrava per niente corretto; e inoltre
lascerò parlare Rebecca in prima persona, quindi non c'entra
un tubo con la narrazione in terza che sto usando per Delicatamente.
Spero,
per chi di voi vorrà leggerlo, che terrete conto che
è in assoluto la prima volta che mi cimento nello scrivere
qualcosa di "rosso" e che quindi sarete clementi!
Detto
questo, torno a Delicatamente: immagino vi siate accorte che (guarda
caso..) Rebecca abbia pronunciato proprio questa parola mentre era con
Raul.. ma non ve ne scordate! Non sarà solo questo il motivo
che ha dato il titolo alla storia..
E
ora rispondo alle vostre recensioni =D
Jasmine 230: sono
contenta che adori Claudia, e ti do ragione sul fatto che Raul abbia
subito grosse ferite, ma prima o poi deve pur arrivare un punto di
svolta... in un modo o nell'altro. Grazie per la recensione =D Baciiii!
LaNana: mentre
sbirciavo la tua pagina per vedere se avevi aggiornato The Chance, ho
letto la tua presentazione: mi è piaciuta, davvero simpatica
xD Comunque, non illuderti dopo aver letto questo capitolo: Raul non si
è ancora "sciolto", ha preso questa notte come un'unica
notte di passione senza conseguenze.. ma non sa cosa lo aspetta,
ovviamente! Baciii! =)
snail: ciaoooo! che
bello avere nuovi lettori! xD Mi fa veramente piacere che la storia ti
abbia presa, ne sono onorata! Grazie mille per i complimenti e per aver
aggiunto la storia fra le seguite! Spero che anche questo capitolo ti
sia piaciuto come gli altri. Bacii=)
kia_85: Ciao! Nel
prossimo capitolo vedrai se ci hai azzeccato con Rebecca e Tom.. per
ora posso dirti che hai ragione sul fatto che ci vorrà
ancora un po' di tempo perché quella fra Raul e la ragazza
diventi una storia seria.. Mi piace curare di tanto in tanto anche
certi aspetti magari più secondari nella storia, come il
rapporto tra fratello e sorellina, e sono contenta se qualcuno lo
apprezza, quindi grazie! xD Spero che questa storia
continuerà a piacerti sempre così! Baciiii =D
C4rm3l1nd4: be'
sarebbe una bugia dire che non mi faccia piacere che questa storia ti
prenda così tanto xD ...Ahahahahahahah Tom e Nicole che
vincono il guinness per stupidità! Comunque non lo so da
dove mi è uscito, ma vedo che ha già suscitato
l'antipatia che Nicole ha riscosso nel corso di un'intera storia,
quindi ne vado fiera xD ..perché avevi paura di questo
capitolo?? Immaginavi una cosa simile? xD A proposito di Raul e Rebecca
con Claudia invece, era proprio quella l'idea che volevo dare e sono
contenta che ti sia piaciuta! Un bacione Martyyy! =DDD
Marti_18:
tranquilla, di Tom non ti devi preoccupare! Per quanto riguarda il
prologo, ormai penso di potertelo dire, dato che tanto sarà
più o meno l'inizio del prossimo capitolo: sì, si
riferisce a raul e Rebecca! Mi fa piacere che tu abbia visto loro due e
Claudia come una famiglia nel capitolo precedente perché era
proprio quella l'idea che volevo dare! xD Grazie mille dei complimenti!
Baciii! :)
SarettaCullenWriter:
Grazie mille per i complimenti! Sono contenta che tu veda Raul e
Rebecca così bene come coppia, vuol dire che sto riuscendo
nel mio intento XD Nonostante questo capitolo comunque, che a prima
vista sembrerebbe voler dire che les jeux sont fait o come cavolo si
dice, la situazione si deve ancora smuovere! Baci, al prossimo capitolo!
Grazie
a lasimo per aver inserito la storia fra le ricordate, a
monicamonicamonica e snail per averla inserita fra le seguite e a
layla493 per averla inserita fra le preferite! Grazie anche a chi legge
senza commentare =)
Al
prossimo capitoloooooo!
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Capitolo 9 *** Solitude ***
Ciao ragazze! Oggi parlo
qui per ricordarvi che se volete leggere il MISSING
MOMENT ROSSO DEL
CAPITOLO PRECEDENTE l'ho
postato
Grazie mille a chi l'ha
letto (o lo leggerà) e a kia_85, namina89 e york
per aver lasciato una recensione!! ...Grazie anche a rodney per averlo
inserito fra le storie da ricordare e a kia_85 (di nuovoxD) e laga92
per averlo aggiunto ai preferiti!
...E grazie ancora a
laga92 e namina89 per avermi aggiunta fra gli autori preferiti!*.* Ogni
volta che qualcuno lo fa mi sento moooooooooolto fiera
ù.ù Grazie davvero tanto ragazze! <3
"I need you right now"
è stato il mio primo scritto in "rosso" e sono contenta che
vi sia piaciuto!Chiedo
invece scusa per il ritardo con questo capitolo, ma un po' di tempo mi
è servito per il missing moment, e quindi Delicatamente
è rimasta ferma.. e poi ho voluto soppesare con cura le
reazioni del mattino dopo..
Vi chiedo di nuovo scusa
(in anticipo) perché anche in questo capitolo
verrà nominata Nicole (personaggio che, giustamente, molte
di voi, per non dire tutte, non sopportano!!).. il fatto è
che la vedremo ricomparire molto presto (leggi: probabilmente fra 2 o 3
capitoli), e non vorrei che vi dimenticaste di lei (come se si potesse
dopo tutto il casino che ha combinato!)
Ecco, ora ho la certezza
che mi odierete alla follia. xD
Comunque, godetevi
questo risveglio, non del tutto dolce, che avrà la nostra
dolce e grintosa Rebecca..
Le risposte alle
recensioni (anche a quelle per il missing moment) le trovate alla fine
=)
Baci a tutte!!!
Captiolo
8. Solitude
"Non mi dire, ti prego
dammi una scusa per far finta che sia
solo un'altra avventura"
(Ovunque
sei - 4tu)
Raul, steso di schiena con le mani
intrecciate dietro la testa, era sveglio già da un po';
Rebecca invece, dormiva al suo fianco, agitandosi piuttosto spesso ma
senza mai svegliarsi.
Continuava a ripensare alla notte
precedente.. a come lei avesse aspettato fino all'ultimo, quando ormai
non avrebbero più potuto fermarsi, per dirgli che non
l'aveva mai fatto.
Ma perché? Perché
con lui, in una notte che non avrebbe avuto seguiti?
Forse perché per lei quello
della notte scorsa non era stato solo “un modo migliore per
festeggiare il 28 all'esame”..
Sospirò sperando con tutte le
forze che non fosse così.. ma allora perché
l'avrebbe fatto?
I chiarimenti, comunque, non tardarono
ad arrivare.
Appena la ragazza si svegliò,
infatti, cominciò l'interrogatorio.
-Perché non me lo hai detto
prima?- le chiese bruscamente.
Lei sbuffò e si
stropicciò gli occhi per metterlo a fuoco -Buongiorno anche
a te
-Scusa. Buongiorno- fece allora lui, con
più calma, per poi ripetere -Perché non me l'hai
detto prima?
-Non mi pare che ieri notte ti sia fatto
molti problemi- ribatté seccata.
Lui alzò entrambe le
sopracciglia -Sai, non era facile ragionare con te che non facevi altro
che strusciarti sul mio... -preferì non finire la frase
Rebecca sospirò -Tanto ti
saresti messo a ridere.. -mugugnò con amarezza fra i denti
-A ridere?
Cercò di tagliar corto
-Senti, non volevo che tu mi travolgessi con questo fiume di domande,
ecco perché non te l'ho detto
Lui si accigliò -Che vuoi
dire?
-Che volevamo semplicemente una notte di
divertimento tutti e due, solo che siccome sono stata io a proporla, la
cosa sembra strana! Questo è l'egoismo di voi maschi -e, con
il lenzuolo arrotolato attorno al corpo, recuperò in fretta
i vestiti e andò in bagno
-Questo adesso cosa c'entra? -chiese
Raul raggiungendo la porta senza trovare una coerenza fra l'egoismo
maschile e quello che era successo fra loro -Vorrei solo capire
perché hai deciso di regalare a me una cosa così
importante
Rebecca, intenta a rimettersi i jeans,
si bloccò, mentre i battiti del suo cuore invece
acceleravano; decise però di bloccare quei salti di gioia
sul nascere, in attesa che la seconda personalità di Raul,
contorta e malefica, rovinasse tutto
-Era la prima volta per te.. -aggiunse
infatti lui
Ma certo: non era “una cosa
così importante” perché il corpo era il
suo, ma semplicemente perché non lo aveva fatto suo nessuno
prima di allora.
Sbuffò, tirandosi su la lampo
con violenza
-Senti -disse con tono scocciato -Te lo
ripeto, io avevo voglia di divertirmi, tu anche. Punto!
-ringhiò infilandosi il maglione e lanciando solo uno
sguardo distratto nello specchio alla propria immagine sconvolta, che
testimoniava quanto poco fosse riuscita a dormire quella notte dopo
essere stata con Raul.
Poi aprì la porta,
ritrovandoselo davanti.
-So che a casa tua sei abituato a girare
in uno stato pressoché simile a quello dell'uomo erectus
-disse distogliendo subito lo sguardo dal suo corpo -ma almeno quando
sei qui, sei pregato di metterti qualcosa addosso
Fece per andarsene, ma Raul la
bloccò trattenendola per un braccio -Rebecca
-Che vuoi?
Non le piaceva quello sguardo serio e
penetrante, la sua espressione diceva tutto: stava cominciando a capire
quello che lei provava nei suoi confronti, il motivo reale per cui era
stata con lui, e questo Rebecca non poteva permetterlo. Altro che
festeggiare uno stupido voto a uno stupido esame..
-Ok, vuoi tutta la storia? -chiese
allora mentre la sua mente lavorava in fretta per escogitare qualcosa
-Sì -fece lui con decisione,
lasciando andare il suo braccio
L'illuminazione arrivò
repentina e Rebecca decise di tirare in ballo il suo ex.
-Tom mi ha lasciata perché
non volevo fare sesso con lui -spiegò allora -Qualcosa abbiamo
fatto, ma non gli bastava, e io volevo.. dimostrare a me stessa di non
essere quella “bambina testarda e insicura” che lui
diceva che fossi. E qui entri in gioco tu -deglutì e decise
di rendere il tutto ancora più convincente -Quando lo
abbiamo incontrato l'altra sera, la voglia di dimostrarmi tutto questo,
è diventata ancora più forte e quindi..
-allargò le braccia.
Aveva detto tutto fissando un punto
indeterminato oltre le sue spalle, nonostante il suo sguardo perforante
le fosse addosso: non voleva che capisse che stava mentendo. La prima
parte era vera: Tom l'aveva davvero lasciata per quello e le aveva
davvero dato della bambina testarda e insicura, ma tutto il resto, era
una bugia bella e buona. Lei amava Raul, ecco perché quella
notte, era stata in quel letto con lui.
Si arrischiò a guardarlo di
nuovo. I suoi occhi la scrutavano, preoccupati e non del tutto convinti
-Se è davvero
così.. -disse infatti -scusa
-Eh? -fece lei senza capire
-Scusa perché ti ho aiutato a
fare una delle più grandi cazzate della tua vita
-Ma cosa stai dicendo? -chiese,
indignata dal fatto che la più bella cosa che le fosse mai
successa venisse definita una cazzata proprio da lui
-Perché non funziona
così! -spiegò lui -Non puoi rifugiarti al letto
col primo che passa per una ripicca contro il tuo ex
-Primo non era assolutamente una
ripicca, te l'ho spiegato, e secondo tu non sei il primo che passa!
No, decisamente non era il primo che
passa.
-Ma non sono neanche la persona che ami
-ribatté lui
Oh, quante cose che non sai.. e
soprattutto che non vuoi sapere, come dice Elisa
-Vuoi dirmi tu con chi avrei dovuto fare
l'amore la prima volta? -ancora quel termine
“sbagliato”..
-Non con me
Crack.
Mille pezzettini di cuore si
frantumarono in un istante solo. Erano bastate tre parole.
Non con lui. Non
io e te..
Rebecca deglutì stringendo i
pugni -Potevi dirlo prima che non ti andava -sibilò fra i
denti guardandolo con una rabbia che non avrebbe mai pensato di poter
provare nei suoi confronti. Ma probabilmente erano le scariche
elettriche che precedono il dissanguamento; come una lampadina che
prima di rompersi definitivamente, emana la luce più
brillante che abbia mai fatto.
-Non intendevo questo -fece Raul
-Lo hai espresso benissimo cosa
intendevi -replicò lei posandosi le mani sui fianchi
-Rebecca, tu mi piaci e anche tanto
-fece allora lui, cominciando a spazientirsi -mi sembra che sia chiaro
Non ti piaccio io, ti piace il
mio corpo..
-E a me sembra chiaro anche che non
tutte siamo come la tua cara Nicole -ferita dalle sue parole, decise di
fargli male, in alternativa allo scoppiargli a piangere addosso
-scommetto che sei stato il primo per lei!
-Che c'entra adesso? -chiese con un tono
improvvisamente stanco passandosi una mano sulla fronte
Ben ti sta pensò
Rebecca con cattiveria. Voleva solo che se ne andasse di lì,
che la lasciasse a crogiolarsi da sola, in pugno al dolore, e
più lo trattava male, più speranze aveva di
ottenerlo.
-C'entra che se lei la prima volta ti
dice che
lo fa per “amore” -mimò le virgolette
con le dita - ma poi ti tradisce, sempre per
“amore” ovviamente, io posso benissimo farlo con il
primo che passa senza
ferire nessuno!
Lui, prima di parlare,
inspirò, con la mascella serrata -Ok, meglio che vada
-Sì -concordò lei
Raul tornò in camera e si
vestì rapidamente, mentre Rebecca rimase appoggiata al muro
del corridoio, senza dire una parola.
Aveva ottenuto quello che voleva: Raul
se ne stava andando, e forse era riuscita persino a fargli provare un
briciolo di dolore in risposta alla sofferenza che le sue parole le
avevano causato.. e allora perché non si sentiva per niente
soddisfatta? Perché sentiva che era tutto sbagliato?
Quando il biondo fu pronto, raggiunse il
portone sempre senza dir niente, girandosi a guardarla solo un attimo
prima di uscire.
Lei ricambiò lo sguardo, ma
non ci fu nessun accenno di saluto né di sorriso; Raul
uscì e, poco dopo, la ragazza sentì il rombo
dell'auto che partiva e si allontanava.
Fu allora che si accasciò a
terra cominciando a piangere.
°°°
-Io pensavo che non ti avrei
più rivista
-E questo ti ha autorizzato a trattarmi
da schifo?
-Non ci eravamo promessi niente
-Già, però almeno
un “ciao” me lo avresti potuto dire!
Fran sbuffò seccata, quella
conversazione non aveva né capo né coda. Era
nella saletta di musica con Dario, in attesa del resto della band; il
ragazzo le aveva chiesto di venire ad assistere alle loro prove e lei
aveva accettato di buon grado, non immaginando però che
Dario l'avrebbe fatta andare lì un'ora prima dell'arrivo di
tutti gli altri.
-Non c'era mai tempo per parlare, per
spiegarti.. così l'ho creato -si era giustificato
-Ti è mai passato per
l'anticamera del cervello che forse io non voglia parlare con te di
questo?
-Sì, ecco perché
ti ho fatta venire qui senza dirti che gli altri sarebbero arrivati...
un po' dopo
-Arrogante e presuntuoso come al solito!
Ed ora erano lì
già da tanto, ma senza aver concluso niente.
-Senti, mi dispiace per quello che ho
fatto -ripeté Dario per la quinta volta
-Ti dispiace perché ci siamo
reincontrati -sbraitò lei -Altrimenti saremmo stati tutti
tranquilli, no?
-Non è così
-Certo, d'altronde sei un stinco di
santo che pensa prima agli altri che a se stesso -disse in tono ironico
e acido
-Dovevamo partire tutti e due, eravamo
in vacanza -ribatté lui -Non volevo legarmi a te
-In effetti dicendo un semplice
“buongiorno” o anche un “ciao”
si instaura un legame particolare fra due persone -commentò,
sempre sarcastica
Dario sospirò, massaggiandosi
le tempie -Perché devi essere sempre così
polemica? Io ci sto provando, ok? Ma così non mi aiuti
-Ma provando a fare cosa?!
-urlò con voce estremamente acuta -Io non voglio che tu
provi a fare nien..
-A dirti che mi piaci!
-replicò lui sovrastandola -Mi piacevi e mi piaci anche
adesso!
Frannie fece una smorfia, ma
abbassò il tono e distolse lo sguardo -E ti viene in mente
adesso! Forse ti piacevo ma non abbastanza da impegnarti in quella che
sarebbe potuta essere una storia a distanza
Lui annuì -Bene, su questo ti
do ragione: non sono perfetto, non sono il principe azzurro. Ma tu mi
piaci, mi piaci davvero, e ora siamo qui tutti e due. Non ti sto
chiedendo di perdonarmi oggi.. ma di pensarci, almeno.
La ragazza lo guardò e
incrociò le braccia sotto al petto-Sei uno stronzo
-Lo so. Scusami
-Ma vaffanculo, Dario!
Lui sospirò -Ci penserai?
Frannie fece la vaga, scrollando le
spalle -Forse
Il ragazzo, tutto sommato, sorrise -E'
già qualcosa. E io confido in quella minuscola parte di te
che sembra volermi dare un'altra possibilità
Fran sollevò un sopracciglio
-Tu sei convinto che ci sia? Perché io non tanto..
-E allora perché la sera di
capodanno ti sei presa cura di me in quel modo?
Sbuffò -Perché sei
il solito coglione che non sa badare a se stesso, mi pare ovvio
-scrollò le spalle -Qualcuno doveva pur pensarci a te.
Lui sorrise e si avvicinò per
darle un bacio sulla guancia
-Levati! -protestò
spingendolo via
-Agli ordini -fece un passo indietro
sollevando le mani
In quel momento, la porta della saletta
si aprì
-Ciao Raul! - salutò Dario
-Ciao -rispose lui senza nemmeno
guardarli
Dario e Fran si scambiarono uno sguardo
perplesso
-Tutto ok? -chiese Frannie
Lui allora sollevò lo sguardo
con stupore -Ciao, Frannie
Dario lo guardò con sospetto
-Ma che hai fatto? -era talmente per i fatti suoi da non accorgersi
nemmeno chi ci fosse in sala e chi no
-Niente -rispose lui con una faccia che
diceva l'esatto opposto -Gli altri?
-Dovrebbero arrivare tra poco, sei in
anticipo.
Di fatti, poco dopo arrivarono tutti.
-..Non importa, ti ci devi impegnare!
-stava dicendo Lela, entrata senza nemmeno salutare gli altri
perché troppo intenta a discutere con Joey
-Ma perché?
-ribatté lui -Non mi piace e non ci capisco niente!
-Come al solito, Joey
-commentò Dario -Di cosa non capisci nulla questa volta?
-Bravo, hai detto bene -fece Lela
Joey sbuffò -E' per un esame
che avrò tra qualche giorno
-Non ha aperto un libro!
-esclamò Lela come se stesse rivelando che il suo ragazzo
avesse appena ucciso qualcuno
-Anche se studiassi, non arriverei al 18!
-Questo lo dici tu!
-Oggi c'è tensione ovunque a
quanto pare -commentò Rob guardando i due che
battibeccavano, la faccia scura di Raul e il malumore che sembrava
correre fra Dario e Fran -Magari proviamo un altro giorno..
-No! -urlarono tutti in coro; suonare,
era sempre stata una valvola di sfogo per tutti
-Ok, come non detto..
°°°
-Perché oggi non siete venute
a sentire i ragazzi? -chiese Fran mentre cenava con le altre due
ragazze.
-Io ieri sera sono stata con Ned
-spiegò Melissa -E anche oggi pomeriggio..
-Giusto: il vostro primo anniversario!
Auguri!
Melissa sorrise -Grazie
-E tu perché non sei venuta,
Rebecca?
La ragazza scrollò le spalle
-Avevo sonno, ho passato la giornata a dormire
Il che, naturalmente, non era vero:
aveva passato buona parte del tempo a piangere, come una stupida.
Non rimpiangeva di aver mandato via
Raul, non avrebbe voluto piangere di fronte a lui ma l'astinenza da
lui, dopo averlo sentito così vicino, era tremenda, forse
anche più di quanto sarebbe stato averlo di nuovo come
“amico”: ecco perché aveva deciso che
prima o poi, trovata la forza, sarebbe andata a chiedergli scusa per
come lo aveva trattato quella mattina.
Allora forse le cose si sarebbero
aggiustate.. o forse no.
-Hey, Rebecca, cos'hai? -chiese Melissa
allarmata
Rebecca sollevò lo sguardo e
vide che anche Fran la guardava preoccupata: senza accorgersene quasi,
si era presa la testa fra le mani, chiudendo gli occhi e sospirando
-Niente -mentì -Scusate, sono
veramente rintronata oggi.. dicevate?
Le due si scambiarono uno sguardo
-Sicura che vada tutto bene? -chiese
Melissa
-Benissimo
Non poteva dirlo alle sue amiche.. o
forse non voleva. Da ragazzina, si era sempre immaginata la
chiacchierata con loro riguardo “la prima volta”
come qualcosa di allegro, bello, fantastico, anche misterioso, con
sorrisetti e sguardi divertiti, magari chiuse in una stanza a parlare
sottovoce..
Ma adesso che era cresciuta, si rendeva
conto che la realtà era ben diversa, che “niente
va come ti saresti aspettato”, come le aveva detto Raul, in
quella serata di capodanno che sembrava lontana secoli.
-Sei strana -commentò Frannie
-Lo siete tutti oggi!
-Che vuoi dire? -chiese Melissa
-Anche Dario e Raul erano strani
-rispose la ragazza e, immediatamente, guadagnò l'attenzione
di Rebecca -Raul era taciturno, sembrava parecchio pensieroso.. non ha
preso nemmeno un accordo giusto, ripensandoci
Rebecca distolse lo sguardo. Forse
pensava a lei.. e provò di nuovo un brivido di paura
ripensando alla sua espressione, quando le era sembrato che avesse
capito tutto.. perché Raul era bravissimo a capire gli
altri, questo era sicuro, però forse lei era riuscita a
confonderlo con quella storia per metà vera su lei e Tom.
-E Dario invece che aveva? -chiese
Melissa
Frannie sospirò e
raccontò del discorso che le aveva fatto.
Rebecca lasciò da parte i
propri pensieri, concentrandosi sull'amica e su quello che, lo sapeva
bene, era stato sicuramente un momento importante per lei -E.. che cosa
pensi di fare? -le domandò
La ragazza scrollò le spalle
-Non lo so , non mi importa niente
-Certo, dici sempre così -la
canzonò Melissa
-Vedremo se saprà meritarmi!
-esclamò allora con un fare altezzoso che fece ridere le
altre due
-Secondo me dovresti dargli una seconda
possibilità
-Tu daresti una seconda
possibilità a chiunque, Mel -le fece notare Rebecca
-Però penso che Dario ne
abbia davvero diritto
Fran storse il naso -Forse.
Rebecca rise -Menomale che non gliene
fregava niente -bisbigliò sottovoce, e Melissa le fece
l'occhiolino.
Nonostante le risate delle amiche e la
loro compagnia, la tirassero sempre su di morale, quella notte Rebecca,
da sola in quello stesso letto, sentì un freddo enorme, di
quello che viene da dentro; impensabile dato che, circa 24 ore prima,
stava invece ardendo di passione come mai prima.
Ma adesso tutto sembrava invecchiato,
vuoto.. lo stesso letto era fin troppo spazioso, e le lenzuola troppo
fredde senza il corpo di Raul a riscaldarle.
Lacrime silenziose la accompagnarono nel
silenzio di quella lunga e insonne notte.
Sapeva che il “dopo”
avrebbe fatto male, malissimo.. sapeva che soffrire per amore non
è paragonabile a niente che sia altrettanto doloroso.. ma
non immaginava tanto.
**********************************
SarettaCullenWriter:
Sì sei stata la prima!=D Comunque dalla notte fra Rebecca e
Raul non è nato niente, anzi, hanno pure "litigato"! xD
Sarebbe prematuro far nascere adesso una storia fra loro.. anche se
Rebecca ormai è palesemente cotta.. il problema
è Raul!! Bacioniiiii!
C4rm3l1nd4:
Ahahahahhaha il radar per le vergini lo dovevo ancora sentire XDXDXD
Comunque vedi che Nicole è servita a qualcosa alla fine?
Essendo stato prima con lei, Raul ha saputo rapportarsi meglio con
Rebecca ù.ù Giusto a questo però....
No, non credo che vedremo mai Nicole incinta (come ti è
venuta l'idea??) ma certo è che tornerà.. ti
chiedo di nuovo scusa per la presenza stressante di questo personaggio
malefico, ma è necessaria.. Grazie mille per i complimenti e
per le recensioni sempre divertenti! xD Bacioni =)
Marti_18:
"Il Bambolotto" XDXDXD in effetti gli si addice: biondo occhi azzurri,
roba da far concorrenza a ciccio bello! ..Tu sai però che
non ti posso rispondere, vero?? Altrimenti che gusto ci sarebbe?! xD
(sia per te che leggi che per la mia vena sadica.. mwhahahaha!)
Comunque se Raul tornerà con Nicole lo scoprirai presto, non
ti preoccupare.. Mi fa piacere che ti sia piaciuto il pezzo in cui
Rebecca dice "Delicatamente" anche perché, sì,
è stato quello a dare il titolo alla storia (e non solo.. ma
di questo ne parleremo negli ultimi capitoli xD) Ti ringrazio per i
complimenti!! Baci =)=)
LaNana:
Dai tempo al tempo, sia per il tuo capitolo che per Raul: al primo
perché così verrà meglio e
convincerà di più anche te (me golosa di The
Chace *.*) e al secondo perché devono ancora succedere
taaante cose interessanti... Ps sono contenta se non ti piacciano Liz e
Dani.. perchè questo vuol dire più speranze per
Luuuuuuuuuuuuuuuke!! =D=D ..Bacioni!!
kia_85:
La risposta alla tua domanda non è ancora arrivata. Rebecca
vuole cercare di instaurare di nuovo un rapporto di amicizia, ma
sarà possibile? O il tentativo fallirà in poco
tempo? Comunque grazie mille per i complimenti per il missing moment!!
Sono contenta di essere riuscita a trasmettere le sensazoni di Rebecca,
e accetterò molto volentieri il tuo tir di cioccolato
(gnamgnam!)xD Baciiii!
Jasmine230:
tranquilla, la penso come te: niente storie, per il momento. Solo col
tempo si vedrà... grazie per il complimento! Bacii!
namina89:
Hola anche a te!xD Grazie mille per il "fantastica" e per avermi
aggiunta fra gli autori preferiti =D=D ..Facendo sognare voi (e sono
contentissima di riuscirci, grazie per avermelo detto!)
contemporaneamente sogno anch'io XD Ecco perché mi piace
così tanto scrivere *.* Grazie ancora e spero anche questo
chap ti sia piaciuto. Baci!
York:
Purtroppo è vero, Rebecca non sarà certo la sola
ad aver vissuto una situazione del genere.. grazie comunque per il
complimento =) A presto!
Grazie
a ilary92, freya, angio, vallinda (bentornata!=D), Oo_Vanessa_oO,
bimbic, mimi14, mayetta e LeleChan97 per aver inserito Delicatamente
fra le sotrie seguite; grazie a Newille e lampra per averla inserita
fra le storie da ricordare e a laga92 per averla inserita fra le
preferite =DDDDD
Naturalmente
grazie anche a chi legge in silenzio ;)
Baci a tutte mie care, al
prossimo capitolo!
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Capitolo 10 *** Quando tutto cade a pezzi.. ***
Capitolo
9. Quando tutto cade a pezzi..
“I'm
strong on the surface..
Not
all in the way through”
(Linkin
Park – Leave out all the rest)
DRIIIIIN
-Che
palle -commentò Raul stropicciandosi gli occhi mentre andava
ad
aprire la porta
Il
campanello suonò di nuovo
-Arrivo
Joey! -urlò, per poi andare a sbattere contro un muro -Porca
miseria..
Arrivato
indenne alla porta, aprì
-Come
facevi a sapere che ero io? -domandò Joey senza aspettare
che
l'amico lo invitasse a entrare
-Chi
altri può essere che alle 9 di mattina dell'ultimo giorno di
vacanza
si attacca al campanello di casa mia come un ossesso?
-domandò
retoricamente
-Io!
-rispose Joey
-Come
se fosse una cosa bella..
-I
tuoi? -chiese accomodandosi sul divano
-Al
lavoro -rispose imitandolo -E Claudia è a scuola.. e io ero
nel
letto a dormire!
-Ecco
perché hai questa faccia da zombie! Ma non hai freddo in
mutande?
Raul
sbuffò -No, è la mia tenuta notturna e anche
mattiniera quando non
c'è lezione.. comunque, che ci fai qui?
-Ti
devo parlare
Il
biondo sbadigliò -Dimmi..
-Però
non addormentarti, è una cosa seria
-Ok
-rispose, reprimendo un altro sbadiglio
Joey
sospirò -Non mi piace giurisprudenza
-Non
è una novità
-Lo
so. Ti ricordi l'esame per cui Lela mi incitava a studiare?
-Sì
-Ho
preso 13
Raul
sospirò -E' abbastanza grave.. forse dovresti solo stud..
-Non
mi va di studiare di più -lo interruppe lui -Io voglio..
lasciare.
-Come
vuoi lasciare? -saltò su Raul, d'un tratto sveglissimo -Ma
sei
matto? I laureati faticano a trovare lavoro, tu che vorresti fare,
che hai solo il diploma?
-Non
lo so.. E c'è anche un'altra cosa: Lela era così
contenta quando ho
scelto giurisprudenza.. diceva che era una cosa da
“cervelloni”..
non so come dirglielo, adesso
Raul
ci pensò qualche istante -Cambia facoltà. Lascia
giurisprudenza, ma
non lasciare l'Università
Joey
sospirò grattandosi la testa -E che vado a fare?
-Qualcosa
che ti piaccia sul serio
Joey
scrollò le spalle -Ho scelto giurisprudenza
perché mi sarebbe
piaciuto fare il notaio e guarda come sono finito
-Joey,
tu non sapevi nemmeno cosa fosse un notaio, e scommetto che non lo
sai neanche adesso
-Dettagli..
-Dai,
ci sarà pur qualcosa che ti piace fare
-Certo:
suonare
-A
parte quello..
-Ora
non mi far dire cose sconce!
Raul
sbuffò -Ti prego, non iniziare di prima mattina, non
è davvero il
momento più adatto
-E'
sempre il momento, invece! -e gli diede una gomitata
-Se
il tuo discorso serio è finito qua, puoi anche andartene
-Hey!
-fece Joey risentito -Perché d'un tratto sei diventato la
personificazione vivente di un limone? Volevo solo dire una cosa
simpatica
-Be',
non ci sei riuscito!
Joey
lo scrutò un attimo -Sai una cosa? Ti ci vorrebbe proprio un
po' di
sano sesso
-Ma
che ti salta in mente?!
-E
che cavolo, ti sei infastidito per una mezza battutina.. Non mi dire
che dopo Nicole non c'è stata nessun altra
-Non
sono fatti tuoi -sentenziò alzandosi -Ora, se non ti
dispiace,
vorrei tornare a dormire
-Come
non sono fatti miei?! -chiese, rimanendo ben ancorato al divano -Sono
il tuo migliore amico!
-Sì,
ma certe cose me le tengo per me
-E
da quando?
Raul
sospirò e Joey lo scrutò con ancora
più attenzione; il biondo non
si oppose, né cercò di sfuggire al suo sguardo,
tanto sapeva che
prima o poi Joey, che praticamente lo conosceva meglio di sua madre,
ci sarebbe arrivato
-Tu..
tu sei stato con qualcuna! -esclamò infatti
Il
biondo non disse niente, continuando a sorreggere il suo sguardo.
Distinse nettamente l'attimo in cui Joey realizzò,
perché un lampo
di comprensione si accese nei suoi occhi -No! -esclamò
felice come
una pasqua -Rebecca!
A
quel punto, il biondo si sedette di nuovo accanto a lui
-Quanto
ci speravo! Mi avete fatto vincere 20 euro!
-Come?!
-fece Raul
-Niente
lascia stare, una scommessa con Lela: secondo lei l'avreste durata
fino a primavera -sorrise compiaciuto
-Che
carini che siete.. comunque ti prego di non appendere i manifesti
-Ok,
muto come un pesce! Ma quando è stato?
-Tre
giorni fa -rispose subito
-Quindi
state insieme?
-Certo
che no! -esclamò Raul, e il sorriso dell'amico
andò via rapido come
una scheggia -A dire il vero non ho capito bene neanch'io come ci
siamo arrivati su quel letto..
Così
Raul raccontò di come Rebecca avesse proposto quel modo
“alternativo” di festeggiare
-Sesso
fra amici -commentò Joey -Quindi ora siete trombamici
-JOEY!
-Scusa,
è più forte di me, ma ora faccio la persona seria
-piccola pausa
-Vai avanti
Gli
disse che per lei era stata la prima volta, e gli ripeté la
spiegazione che gli aveva fornito in merito
-E
tu ci credi?
Lui
scrollò le spalle -Non lo so Joey, c'era qualcosa che non
quadrava.
Anche perché poi ha cominciato a parlare di Nicole
-Nicole?
E perché?
-Bella
domanda.
-E
tu che hai fatto?
-Sono
andato via
-Oh
-fece Joey -Lela ti riempirebbe di accidenti e forse anche di
cazzotti a questo punto
-Guarda
che è lei che ha voluto mandarmi via! Se avessi voluto
andarmene
come un perfetto stronzo, l'avrei fatto direttamente quella sera,
subito dopo essere stato con lei.
-Ok..
ma perché voleva mandarti via?
-Perché
continui a farmi domande a cui non so rispondere?
Joey
sollevò le sopracciglia -Non sai o non vuoi rispondere?
Raul
sospirò, prendendosi la fronte -Non lo so
-Tu
lo sai vero, che se una ragazza arriva vergine ai 20 anni e
improvvisamente decide di fare l'amore con te inventandosi una storia
sul suo ex, il motivo non può che essere uno solo..
-Invece
magari quella storia non se l'è inventata
-ipotizzò Raul come
ultima speranza -Lei è una ragazza sincera
-Metti
allora che fosse vero il fatto che lui l'ha lasciata perché
lei non
voleva farci l'amore, questo ci può stare. Ma Rebecca non mi
sembra
la tipa che per “dimostrare qualcosa a se stessa”
abbia bisogno
di fare una cosa del genere..
-Neanche
a me -sospirò Raul rassegnato
-E
allora la risposta è chiara
Il
biondo scosse la testa -Adesso mi sento uno stronzo, anche se l'idea
è stata sua
-Tu
non potevi sapere
-E
ora che so, che devo fare?
Joey
ci pensò su qualche istante -Assecondarla, credo. Se lei
vorrà
ristabilire un rapporto di amicizia con te, non glielo devi negare.
Magari non ci andare a letto un'altra volta, questo no.. ma Raul.. tu
sei sicuro che non vorresti..?
-No
-rispose ancora prima che l'amico finisse la frase -Niente storie,
niente impegni, niente amore. Che poi lo vedi, questa è
l'ennesima
conferma che fa solo soffrire!
-E
allora io e Lela? Siamo un caso a parte?
Lui
scosse la testa -No.. anche voi avete avuto i vostri momenti bui,
quando vi siete lasciati per quel periodo.. era proprio capodanno se
non sbaglio.
-Sì
-rimembrò Joey con un groppo alla gola.
Infatti,
l'anno precedente Joey era finito nei casini con la droga.
No,
non era diventato né un tossico né uno
spacciatore ma, una sera ad
una festa dove circolava “roba”, lui era talmente
ubriaco che si
era lasciato convincere da dei tipi piuttosto loschi a farsene un bel
po'.
Naturalmente
il giorno seguente era stato malissimo e questo lo aveva convinto a
non cercare più per niente al mondo di farsi una dose.
Il
punto era che quei tizi, in un modo o nell'altro, erano riusciti a
rintracciarlo, informandolo che la roba non era stata un regalo e
pretendendo una somma molto, troppo elevata in cambio.
Joey
aveva cominciato con il restituirne solo poche parti alla volta,
suscitando l'ira degli spacciatori che così avevano
cominciato ad
avanzare minacce non contro di lui, ma contro le persone più
vicine
a lui. Il ragazzo, preoccupandosi degli amici, e principalmente di
quella che già allora era la sua ragazza Lela, aveva
cominciato a
distaccarsi da loro, estraniandosi sempre di più nel
disperato
tentativo di riuscire a proteggerli in tal modo.
Ma
tutto quello che aveva ottenuto, era stato essere lasciato da Lela,
troppo frustrata a causa del suo comportamento sfuggente.
A
Raul però questa faccenda era sempre puzzata e
così aveva deciso di
“indagare”, scoprendo alla fine tutto quello che
era accaduto
all'amico. Gli spacciatori però, vedendoli insieme, avevano
deciso
di prendersela con Raul per concretizzare le minacce fatte a Joey.
Il
biondo le aveva prese, ma anche date e, grazie a questo, era riuscito
a scendere a patti con loro, facendo concedere a Joey un ulteriore
mese per pagare il prezzo della schifezza che si era fatto.
I
due avevano informato il resto del gruppo, compresa Lela, della
situazione e, insieme, avevano iniziato a suonare al Corsaro Rosso,
il locale della zia di Lela dove ancora adesso continuavano a
lavorare; con la somma ricavata, Joey aveva pagato quei tizi, che non
si erano più fatti sentire.
Lela,
compresa la situazione, era tornata da lui e i due da allora non si
erano più lasciati.
-Noi
ne siamo usciti -Joey decise di portare la propria storia come
esempio -Io e Lela abbiamo sofferto, ma poi ci siamo amati anche
più
di prima
Raul
annuì -Infatti siete fortunati. Anche io e Nicole abbiamo
sofferto,
e guarda com'è finita
Joey
sbuffò reclinando la testa all'indietro -Ti stai flagellando
da solo
con questa psicologia del cazzo, lo sai, vero?
-Lascia
stare, Joey, tu non..
-Io
posso capire -lo precedette con esasperazione, quasi rabbia
-Perché
ho visto come stavi dopo il tradimento di Nicole e che tu ci creda o
no, ho sofferto con te, l'ho odiata con te! Ho rispettato i tuoi
tempi, comprendendo che un po' ce ne sarebbe voluto prima che tu ti
rimettessi in sesto.. ma cazzo, Raul ormai ne sono passati di mesi!
E' tempo che tu cominci anche un po' a riaprirti al mondo esterno,
invece di stare sempre così a dire che tutti ti vogliono
fregare.
Non premettere a quella stronza di condizionarti anche adesso che se
ne è andata!
Il
biondo si grattò la testa, piuttosto impressionato dalle
parole
dell'amico -A volte mi fai paura
-Perché?
-domandò senza capire -Comunque devi darti una smossa, sul
serio..
oppure, perché no, lasciare che sia Rebecca a smuoverti.
Raul
scosse la testa
-Un
po' ti piace se ci sei finito a letto -gli fece notare
-Certo,
ma..
-E
non solo fisicamente -precisò -Non puoi negarlo, e non puoi
negare
nemmeno che un po' ti è mancata in questi tre giorni
-considerò una
conferma la smorfia che fece l'amico -Lascia che questa ragazza ti
sconvolga, dalle la possibilità di prenderti come fece un
tempo
Nicole.. e vedrai che questa volta andrà bene.
A
Joey quasi non sembrò vero: osservò l'amico,
tutto concentrato
sulle sue parole, e gli sembrò che un accenno di sorriso
stesse
lentamente comparendo sul suo volto.. poi però
tornò freddo e serio
come volevasi dimostrare.
-No
-decretò
Joey
annuì -Mi aspettavo una risposta del genere. Però
sono convinto di
averti messo in crisi, almeno un po'
Il
biondo sospirò
In
quel momento, il campanello suonò ancora
-Chi
è? -chiese Joey a Raul
-E
che ne so mica ho la palla di cristallo -si alzò
-Vedi
che non sono l'unico che si diverte a tirarti giù dal letto
nell'ultimo giorno in cui avresti potuto dormire?! -gli fece notare
mentre lo accompagnava all'ingresso
Raul
aprì, trovandosi di fronte l'ultima persona che si sarebbe
aspettato
in quel momento; non disse niente e, anche lei come lui, lo fissava
in silenzio, avvolta in una sciarpa pesante.
-Ciao,
Rebecca -fu Joey a rompere allegramente il ghiaccio una volta apparso
alle spalle di Raul -Entra -la invitò come se fosse a casa
sua -Io
stavo andando via
-Ciao
Joey -rispose allora lei scollando gli occhi da quelli di Raul e
sorridendo al ragazzo
Joey
lanciò un ultimo sguardo a Raul, salutando con un cenno che
il
biondo ricambiò solo distrattamente.
Quando
furono soli, Raul chiuse la porta, rimanendo di fronte a Rebecca
senza trovare niente da dire; fu lei a parlare per prima
-Perché
tutto questo disprezzo verso i pigiami?
Lui
all'inizio non capì, poi abbassò lo sguardo in
quello che sembrava
un flashback di qualche settimana prima e rise -Hai ragione, adesso
vado a vestirmi
-No,
lascia stare -fece lei scrollando le spalle e dirigendosi in salotto
-Tanto, ormai..
Raul
deglutì e la seguì, sedendosi a sua volta -Sei..
mattiniera -disse,
tanto per non far calare un silenzio imbarazzante.
Si
ritrovò all'improvviso a rimpiangere quegli attimi in cui
era stato
consapevole di poter dire di trovarsi bene con lei sia a
chiacchierare che a stare in silenzio.. a quando suonavano insieme e
le loro mani si sfioravano, anche per sbaglio.. a quando ridevano per
niente, a quando parlavano d'amore distesi sul pavimento.. a quando
lei si era addormentata sulla sua spalla..
-Un
po' -rispose lei tenendosi sul vago -Invece scommetto che tu dormivi
ancora quando Joey è passato qui
-Sì
-sorrise, ma non di un sorriso del tutto spontaneo
Rebecca,
che non sopportava tutto quello stressante imbarazzo, decise di
andare subito al dunque -Senti, Raul, volevo chiederti scusa per
quello che ho detto l'altra mattina. Mi dispiace, non dovevo, io non
conosco questa Nicole e..
-Non
preoccuparti -la interruppe lui -Non fa niente, sul serio.
Ripensandoci, anzi, avevi anche ragione -aggiunse
Lei
sospirò -Quindi è tutto come prima?
-Tutto,
no..
-A
parte quello -precisò allora lei, come fingendo che fosse
stata una
cosa da niente -Possiamo tornare ad essere amici?
Il
biondo non sapeva quanto la ragazza credesse veramente alle proprie
parole, così la scrutò qualche istante.
-Dai,
non guardarmi così! -si spazientì lei -Sono
sempre io, non è che
mi hanno scambiata con qualcun'altra
Invece
sembra proprio così pensò Raul.
La
Rebecca che conosceva lui, diceva sempre quello che pensava chiaro e
tondo, bello o brutto che fosse; adesso invece, aveva il sospetto che
la ragazza gli stesse nascondendo qualcosa, qualcosa come i veri
sentimenti che provava nei suoi confronti.
Non
che volesse sentirselo dire, ovviamente no. Ma aveva anche paura che
la ragazza, così facendo si stesse facendo solo del male..
stargli
vicina come amica, ma in realtà celare molto più
dentro sé..
“Ti
metteresti a ridere”, ricordò le sue parole la
mattina dopo che
erano stati insieme.. e si ricordava di aver detto, in una delle loro
innumerevoli conversazioni, che si sarebbe messo a ridere se qualcuno
gli avesse detto “ti amo”.
Cazzo.
-Va
bene -si affrettò a dire con un sorriso -Amici come prima
Anche
lei sorrise. Ma Rebecca era un tipo schietto, e probabilmente non
sarebbe riuscita a tenersi tutto dentro ancora per molto..
°°°
Il
primo giorno di lezione dopo le vacanze è sempre un dramma:
lo
testimoniavano le facce sconvolte degli studenti che uscivano
dall'università dopo la fine delle spiegazioni.
Rebecca
e Raul camminavano in silenzio l'uno affianco all'altra per i
corridoi, mentre Fran e Melissa alle loro spalle chiacchieravano
allegramente.
-Oggi
hai da fare? -provò a chiederle Raul
-No,
perché? -domandò
-Potremmo..
ricominciare a studiare per Analisi. Se ti va.
-Certo
-sorrise
Eppure
Raul ricordava certi suoi sorrisi molto più belli e molto
più
veri.. è proprio vero che il sesso cambia tutto
pensò con
tristezza. Quella Rebecca era più forzata, meno spontanea di
quella
che aveva conosciuto un tempo.. quella che gli mancava.
-Bene
-disse apparentemente tranquillo -Allora andiamo a casa mia?
-Ok
-rispose lei
Ma
una volta arrivati al parcheggio, la situazione mutò
notevolmente:
Raul si bloccò di botto, mentre gli occhi presero a fissare
un punto
ben preciso avanti a sé.
-Perché
ti sei fermato? -chiese Rebecca perplessa; poi seguì il suo
sguardo,
che conduceva al suo motorino.. dove c'era, girata di spalle, una
ragazza alta e magra dai lunghi capelli biondi.
-La
conosci? -gli chiese dato che sembrava proprio che la ragazza
aspettasse qualcuno.
-Sì
-rispose lui, sempre fissandola.
In
quel momento, Nicole si voltò.
*****************
Ta-da-da-daaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa..
ta-da-da-daaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
Ok, so che già mi avreste
uccisa volentieri a causa dell'ENORME ritardo nel pubblicare questo
capitolo, ma adesso con questa bella sorpresina, ho il forte sospetto
che vi farete venire in mente cose altamente peggiori.........
No, davvero, scusatemi tanto, ma fra
un'autogestione (che sottolineo durava fino a sera
ù.ù) diventata poi occupazione vera e propria,
nelle scorse due settimane ho vissuto a scuola.. comunque da adesso
riprenderò a pubblicare normalmente, anche se per il
prossimo capitolo credo prorpio che dovrete aspettare le vacanze
natalizie...
Parlando invece di questo capitolo, mi
sono divertita a riprendere il rapporto d'amicizia tra Joey e Raul che
mi sembrava di aver trascurato un po' troppo fino ad ora.. quella
specie di riassunto dell'avventura di Joey con la droga era per far
capire a chi non avesse letto l'altra storia quello che è
successo :P
Non ho nemmeno nominato Dario e Fran...
ma questo avrebbe comportato un capitolo più lungo e quindi
altri giorni d'attesa (comunque non me li sono dimenticati, tranquille
xD).
Per il resto, come vi ho anticipato tra
le righe, la verità di Rebecca verrà a galla in
un modo o nell'altro.. ma cosa combinerà Nicole??
Spero di avervi incuriosite abbastanza
xD
Vi chiedo ancora scusa per l'attesa...
un bacio grandegrande a tutte voi, mie pazientissime lettrici *.*
namina89:
Salve! Rebecca non è una che si accontenta facilmente.. ha
fatto l'amore con Raul, ma non le basta questo, o tutto o niente.. ecco
perché quella in cui si trova in questo capitolo
è solo una fase di transizione! Sono comunque contenta che
ti sia piaciuto il capitolo (bella la frase a effetto xD)! Bacioniiii
Jasmine230:
Grazie mille per i complimenti e scusa per l'attesa! Stiamo tutte
soffrendo con Rebecca T.T ..e ora è arrivata pure Nicole!
Che succederà??
SarettaCullenWriter:
Raul e Rebecca hanno fatto pace... in teoria. Perché in
verità i rapporti tra loro sono ancora molto tesi, ed ora
è anche tornata Nicole tanto per complicare le cose.. sono
contenta che tu sia una sostenitrice di Dario e Fran! :D Bacioni!!
kia_85:
Ahahahaha "doddo" xD comunque no, Raul non ci ha creduto! Ma quando ha
capito ha fatto finta di niente -.- Uomini con le palle..
però secondo me sei una veggente: hai azzeccato in peino
quando sarebbe ricomparsa Nicole!xD ..Frannie e Dario stanno messi
meglio di loro.. vedremo cosa succederà! Bacioni e grazie
per i complimenti!
C4rm3l1nd4:
ahahahahaha ti do perfettamente ragione: ai maschi va spiegato tutto! E
qlle rare volte in cui capiscono qualcosa, sono subito pronti a far
finta di niente.. ma Raul si rifarà valere, promesso..
ahahahahahah l'applauso a Dario è stato fantastico! aspetta
prima di prendere a calci Rebecca, è solo
questione di tempo prima che la verità esca fuori.. e di
casini, anche, dato che è tornata Nicole! >.<
Ciao Marty!! Baci <3
stefuzzola
xD: sono contentissima che ti siano piaciute le mie storie
:D è sempre bello avere nuove lettrici xD Grazie mille per i
complimenti e per aver aggiunto la storia fra i preferiti, spero che la
storia ti continui a piacere! Baci!
Grazie
a kera per aver aggiunto la storia fra le ricordate, a Bliss-93,
francullen, ElisynaUchinha, PinkPrincess, Iris92, lady_rose, lampra e
_DarkAnima_ per averla aggiunta fra le seguite e a ale_9038, icesaroni
(divertentissima serie tv, la seguo anch'io xD), stefuzzola e laspy per
averla aggiunta fra le preferite!
Ok ragazze,
ho detto tutto.. il nuovo capitolo arriva sicuramente entro l'anno non
temete xD Un bacione a tutte, ciaoooooooooooo!
|
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Capitolo 11 *** Né con te né senza te ***
Capitolo
10. Né con te né senza te
“O
ti amo o ti ammazzo,
pioggia
che annega ma rinfresca
sei
una chicca che mi fotte la testa"
(Ti
amo o ti ammazzo - J-ax)
Raul
andò verso la ragazza, continuando a fissarla come lei
fissava lui.
Avvertiva solo distrattamente la presenza di Rebecca al suo fianco
che lo seguiva
-Ciao
-esordì Nicole tormentandosi le mani quando lui la raggiunse
-Ciao
-rispose lui senza particolari inflessioni
Seguì
gli occhi scuri di lei, che guizzarono interrogativi verso Rebecca; a
quel punto, Raul si ricordò delle buone maniere
-Lei
è Rebecca, una mia amica -esordì
Rebecca
incassò questa ennesima pugnalata in silenzio
-Rebecca
-proseguì lui -Lei è Nicole
Questa
non poté non darla a vedere: sgranò leggermente
gli occhi
socchiudendo le labbra. Nicole.. Nicole, la sua ex che lo aveva
tradito!
Nicole..
bella, bionda.. che aveva saputo catturare al volo l'attenzione di
Raul solo con la propria presenza. Nicole, la ragazza che
probabilmente glielo avrebbe portato via per sempre.
Nicole..
la ragazza tanto fortunata da essere stata amata da lui, ma tanto
stupida da aver gettato tutto alle ortiche.
-Piacere
-fece la bionda, porgendole la mano
Rebecca,
tentò di sorridere, ma le uscì solo una smorfia
mentre stringeva di
malavoglia la mano di quell'arpia.
-Posso
parlarti? -gli chiese -Da soli..
Non
solo il fisico, ma anche la voce era bellissima.
-Certo
-rispose Raul, disponibile come al solito. In quel momento Rebecca
desiderò che fosse giusto un pizzico più stronzo,
o forse solo un
po' più giusto, per mandare a quel paese quella celebrolesa
che se
l'era lasciato scappare.
Ma
forse lui non voleva mandarla a quel paese.. forse in quel momento,
mentre lei stava soffocando dallo sforzo di non mettersi urlare di
dolore, lui stava invece facendo i salti di gioia dentro di
sé.
Perché
Nicole, la bellissima Nicole, primo ed ultimo suo grande amore, era
finalmente tornata da lui.
-Io
vado -disse in fretta Rebecca
-Rebecca..
-fece Raul; la ragazza attese qualche istante ma il biondo, come era
ovvio che fosse, non aveva in realtà niente da dirle. Era
diventata
di troppo. Scomoda, ingombrante.. superflua.
Sorrise
-Ciao -e voltò loro le spalle, raggiungendo il motorino
senza più
voltarsi.
Si
infilò il casco velocemente e, una volta salita in sella,
guidò più
follemente che mai
Prova
a dirmelo adesso di non andare forte pensò con
rabbia ma no,
adesso hai da fare..
Accelerò
ancora, sempre più forte, sempre più disperata.
Nicole
era tornata, fine dei giochi e delle, seppur remote, speranze.
Adesso
Raul non avrebbe avuto occhi che per lei e arrivederci e grazie; Lei
stessa sarebbe rimasta solamente il ricordo di una notte, magari
neanche tanto bello visto come lo aveva trattato la mattina seguente.
Respinse
le lacrime, per non andare a sbattere contro qualche macchina nella
sua pazza corsa verso casa.
Una
volta arrivata, incolume e sentendosi come invecchiata di vent'anni,
corse in camera, salutando di corsa Melissa, che non era andata a
lezione quel giorno e che stava parlando al telefono, probabilmente
con Ned.
Chiuse
la porta e si buttò sul letto.
Ecco,
anche quelle stronze delle lacrime si erano messe contro di lei,
adesso! Prima, le saltano agli occhi nei momenti più
sbagliati,
rischiando di farle fare un incidente e poi, quando invece le
sarebbero state davvero utili per sfogarsi un po', non si facevano
sentire nemmeno per sbaglio.
Che
rabbia! Pensò Rebecca, scaraventando il cuscino
con forza contro
la piccola libreria.
Qualche
soprammobile venne giù.. ecco quale sarebbe potuto essere il
suo
sfogo sostitutivo al pianto.
Cominciò
a tirare tutti i peluches che teneva ai piedi del letto, da quelli
Disney a Geronimo Stilton; dal mobile intanto, oltre ai soprammobili,
cominciarono a venir giù libri, scatolette, quaderni e
portapenne..
Quando
tirò la sveglia che si fracassò contro uno
spigolo e poi finì di
frantumarsi sul pavimento, ghignò soddisfatta. Non si stava
immaginando facce di nessuno, né di Nicole, né di
Raul; stava
semplicemente sfogando contro quell'innocente libreria tutto il
dolore che provava.
Quando
cominciò con il tiro al bersaglio facendo venire
giù parecchi
portafoto, una in particolare catturò la sua attenzione.
L'acquario
sullo sfondo.. lei che rideva come una matta e Raul tutto intento a
farle il solletico.
Melissa
la interruppe bussando alla porta.
-Vieni
-fece Rebecca con voce leggermente tremante; stringeva ancora la foto
con la cornice intatta ma il vetro spezzato.
Sentì
Melissa aprire cautamente la porta; forse aveva paura che le
arrivasse qualcosa in faccia
-Emh..-cominciò
lanciando un'occhiata preoccupata al disastro nella stanza -Potrei
sapere perché hai deciso di distruggere camera tua?
Rebecca
la guardò un attimo e, inavvertitamente, scoppiò
a ridere
sguaiatamente -Hai ragione, sto facendo un casino
Melissa
la guardò come si guardano i pazienti che portano una
camicia di
forza e, tempo cinque secondi, quella risata isterica si
tramutò in
un pianto a dirotto
-Hey..
-le si avvicinò prendendola per le spalle -Che succede,
tesoro?
Rebecca
si accasciò sulla sua spalla continuando a piangere -E'
tornata..
-Chi?
-L'arpia
è tornata e se lo riprenderà.. e io come una
stupida.. oddio, che
ho fatto! -e singhiozzò ancora più forte -Avevi
ragione tu
-Rebecca,
calmati e raccontami tutto per favore. Non sto capendo niente ed
è
da ieri sera che sei strana e mi stai facendo preoccupare con questa
isteria.. -poi notò la foto, che la ragazza ancora stringeva
-C'entra Raul.
Non
era una domanda; le accarezzò i capelli sciogliendo
delicatamente la
presa da quella foto -Questa lasciala, che rischi di graffiarti.. ne
vuoi parlare?
Rebecca,
fra le braccia dell'amica, le raccontò tutto. Melissa,
ascoltò
tutto senza interromperla mai, nonostante fosse stata contraria a
quell'idea sin dall'inizio; del resto, era bravissima ad ascoltare
gli altri.
-Capisci
cosa ho combinato? -chiese Rebecca infine
Melissa
sospirò, scostandole dalle guance umide di pianto i capelli
che vi
si erano appiccicati -E' un bel casino in effetti.. ma è
umano fare
delle stupidaggini
-Ma
non così grosse!
-Riguardo
a Nicole, io non credo che Raul tornerà con lei
Rebecca
si divincolò dall'abbraccio -Non dire così,
altrimenti finisco col
crederci veramente -cominciò ad asciugarsi le lacrime
Mel
la guardò con apprensione -Sei innamorata?
La
ragazza sospirò -Sì. Che sfiga, eh? Innamorata
del Re della
Disillusione.
-Guarda
che il Re va sempre con la Regina -e la indicò -non con le..
arpie.
Questo
riuscì a strappare un sorriso a Rebecca, anche se non era
convinta
di quelle parole.
-Questa
non è una favola -scosse la testa -Il fatto è
che.. io ho sempre
creduto nell'amore, e sempre ci crederò. Ho sempre creduto
che da
qualche parte ci fosse la persona adatta a me.. Ho dovuto difendere
questi sogni con le unghie e con i denti, mentre il mondo fuori mi
urlava che erano tutte cazzate; e adesso che l'ho incontrato davvero,
adesso che ho incontrato Raul, lui.. -soffocò un attacco di
pianto
-Non mi sta dando neanche una possibilità.. Non è
giusto.. non è
per niente giusto tutto questo!
Melissa
le accarezzò dolcemente la schiena, colpita da quel
discorso.
Conosceva bene l'indole sognatrice della sua amica, e le dispiaceva
vederla soffrire così tanto: aveva finalmente trovato
ciò che
cercava da tempo, ma stava andando tutto al contrario di come si
aspettava.
-Sai
che facciamo? -tentò di distrarla- Mentre preparo il pranzo,
ci
mettiamo a sentire a palla gli Iron Maiden, ti va? Oppure se vuoi
anche un po' di quella gente che ascolti tu, quella strilla neanche
la stessero squartando.. O magari J-ax, che dici sempre che
è un
mito! Cosa preferisci?
La
castana sorrise teneramente -Grazie, Mel. Sei come una mamma
-Però
ora vieni di là con me, non ti ci lasciò qui da
sola a deprimerti
-Va
bene
-E
ricorda che non è ancora detta l'ultima
A
un tratto, si sentì un rumore di chiavi nella serratura e la
porta
venne spalancata
-Melissa!
-Fran entrò di corsa in casa -Devo dirti.. oh! -si
bloccò quando,
raggiungendo la cucina, vide che c'era anche Rebecca.
-Ciao,
Fran. Che c'è?
-Niente
-fece la ragazza guardando con dispiacere la faccia scura di Rebecca
-Lo sa già a quanto pare
-So
già cosa? -fece lei andandole incontro.
Melissa
lanciò uno sguardo di rimprovero all'amica, che si
affrettò ad
inventarsi qualcosa -Niente, che... emh.. no, non ricordo.
Mel
si batté una mano sulla fronte scuotendo la testa e Rebecca
la
guardò come se la volesse uccidere -Fran, cosa hai visto?
Dimmelo,
prima che mi si corroda il fegato
Frannie
sospirò -Ho visto una bionda sul motorino con Raul, ecco
tutto.
Scusa, non pensavo che fossi già arrivata a casa, dato che
sono
andata piuttosto veloce per strada
-Io
più di te -rispose lei con l'amaro in bocca prendendosi la
testa fra
le mani
-Bec..
-la chiamò Melissa in un diminutivo affettuoso
-No,
va bene -la interruppe la castana -E' tutto ok, me lo aspettavo.
Tutto ok -soffiò con una faccia che diceva tutto il
contrario.
°°°
Raul
guardò la castana allontanarsi per qualche istante.
Perché
non era riuscito a dirle tutto quello che voleva? Perché
semplicemente erano troppe cose.. e non avevano senso.
Perché
improvvisamente gli era venuta voglia di gridarle di restare? Di non
preoccuparsi di Nicole e di andare insieme a casa?
Paura
di affrontare Nicole? O era qualcosa che c'entrava di più
con
Rebecca?
Comunque,
ormai era andata, quindi si voltò di nuovo verso Nicole, in
attesa.
-Lei..
-cominciò la bionda indicando nella direzione di Rebecca
-Non
è la mia ragazza -Raul intuì la domanda
-è un'amica, te l'ho detto
-Oh.
Ok -fece Nicole -Senti.. ti va se pranziamo da qualche parte?
Così
parliamo un po'
-Nicole,
non credo che..
-E'
solo un pranzo -ribatté lei -per fare due chiacchiere
Il
biondo sospirò, non aveva molta voglia di discutere -Ok. Sei
a
piedi?
-Sì..
Così
la fece salire di nuovo sul motorino, mentre cercava un locale vicino
dove pranzare.
-Allora..
come va? -gli chiese lei una volta seduti uno di fronte all'altro.
Lui
la guardò sospettoso: qualunque cosa volesse dirgli, aveva
deciso di
prenderla alla larga
-Bene
-rispose -Tu?
-Insomma
-rimase sul vago -Ti piace astronomia?
-Da
morire
Lei
annuì cominciando a giocherellare con il bicchiere sul
tavolo -Sai..
mi mancano i tuoi discorsi sulle stelle, sull'universo.. ti ricordi
tutte le sere che siamo rimasti con il naso all'insù a
guardare il
cielo?
Raul
sospirò -Certo che mi ricordo
Cosa
vuoi ancora da me? Pensò
Nicole
sorrise e distolse lo sguardo -Erano veramente momenti bellissimi
-riportò lo sguardo su di lui, che ricambiava in modo
significativo.
-Che
vuoi dirmi, Nicole? -le domandò sempre con gli occhi fissi
nei suoi
-Ci
pensi ancora, a volte, al viaggio in Germania? -chiese senza
rispondere alla domanda
-Questo
cosa c'entra?
-C'entra
che sono stati i giorni più belli della mia vita -rispose
lei mentre
un vago rossore le invadeva le guance -Lì.. abbiamo fatto
l'amore
per la prima volta -inspirò per darsi coraggio e
tirò fuori
qualcosa dalla borsa -Raul, io in questi mesi ho.. cercato di
dimenticarti, di non pensare più a te.. ma non ci riesco -la
voce le
tremò leggermente -Io ho sbagliato, ma ho pagato per questo;
la
lontananza da te è stata.. devastante. Ricordo quello che mi
hai
detto quest'estate, ma è passato del tempo e.. non credi che
potremmo riprovarci?
Poggiò
la mano su quella di lui -Io ti amo ancora, Raul
Il
ragazzo guardò i suoi occhi lucidi e le loro mani a contatto
come
non erano da tempo. Si era quasi scordato il profumo dei suoi
capelli.
Ripensò
alla sera in cui aveva parlato con Fred del tradimento di Nicole; lui
allora gli aveva raccontato di come a sua volta fosse stato tradito
dalla sua seconda moglie. Si erano lasciati e non si erano
più visti
per un bel periodo di tempo; poi però, dopo essersi
reincontrati
casualmente per strada, avevano ripreso a parlare, a uscire, a
frequentarsi.. avevano ricominciato tutto da capo, insomma, e dopo
poche settimane erano finiti di nuovo insieme.
Che
la stessa cosa stesse accadendo anche fra lui e Nicole? Che l'amore
che un tempo lui aveva provato per lei fosse tornato a farsi sentire?
Era
stato malissimo quando aveva scoperto il tradimento, tanto da
lasciarla, convinto che un giorno sarebbe tornato a sorridere senza
di lei.
Ma
se la soluzione fosse stata lì davanti a lui, invece? Se la
luce in
fondo al tunnel provenisse dalla stessa fonte che un giorno l'aveva
fatto sprofondare nel buio?
Forse
tutto questo voleva dire che doveva darle un'altra
possibilità..
-Volete
ordinare? -li interruppe all'improvviso un cameriere, facendolo quasi
sobbalzare.
Ma
allora perché Raul non sentiva il cuore fremere di gioia?
Perché
nessuna luce arrivava a ricolorare tutto come accadeva nei film?
Perché non trovava niente di dolce o di giusto nelle carezze
che
Nicole stava facendo sul palmo della sua mano? Perché non
gli era
comparso un sorriso sul volto non appena l'aveva vista?
Tolse
la mano dalla sua.
La
luce del sole non era ancora tornata, ma questo non dipendeva da
Nicole.. forse dipendeva più dal fatto che era stato lui
stesso a
chiudere tutte le porte.
Per
quanto riguardava Nicole, invece, la sua decisione l'aveva
già presa
in quel giorno d'estate, quando l'aveva salutata per l'ultima volta.
-Nicole
-disse, intuendo dall'espressione della ragazza, che aveva
già
capito cosa stesse per dirle -Io non sono più innamorato di
te
La
ragazza, dopo un evidente attimo di panico, si girò e
sorrise
nervosamente al cameriere -Ci scusi un attimo
-Certo
-rispose quello, un po' perplesso, allontanadosi.
Nicole
deglutì, e ripartì subito in quarta -Capisco
quanto possa essere
difficile per te, ma.. io ti rivoglio, Raul! Non voglio più
stare
senza te, questa distanza fa male a tutti e due. Basta con i rancori
e le ripicche, che ne dici? Ricominciamo da zero, solo io e te.
Guarda -e gli mostrò finalmente ciò che teneva in
mano -Due
biglietti per la Germania: ci andiamo insieme, partiamo, ci scordiamo
di tutto.. ricominciamo.
Lo
guardò con un sorriso colmo di speranza.
Il
biondo li guardò un attimo, poi spostò lo sguardo
sulla ragazza.
Non aveva senso che si accanisse così, possibile che non
riuscisse a
capirlo?
Scosse
la testa -Non servirebbe a nulla tornare in Germania, Nicole.. e non
c'entrano i rancori e nemmeno le ripicche -precisò -Quello
che un
tempo provavo per te.. non c'è più
Ma
come altro doveva dirglielo? Non gli piaceva starne a parlare, non
con lei, dato che sembrava farla soffrire molto.
La
ragazza infatti fremette trattenendo un gemito; strinse le labbra e
distolse lo sguardo
-Ascolta..
-cominciò lui
-No
-lo interruppe lei -Non.. non mi devi rispondere subito,
così a
bruciapelo, puoi.. pensarci un po', magari..
-Pensare?
-domandò lui incredulo -Non mi serve pensarci. Io non sento
più..
-sospirò -L'amore
non si pensa, si
sente, si avverte -disse -Perché sei qui
Nicole? Ne avevamo
già parlato diversi mesi fa
Una
lacrima le rigò il viso -Non lo so. Forse.. forse avevo solo
voglia
di vederti
Lui
annuì, grave -Senti.. Non serve aggrapparsi ai ricordi -le
disse in
tono morbido -Siamo stati bene, benissimo insieme,
ma adesso è
tempo che tu vada avanti
Gli
sembrava strano di essere proprio lui a farle quel discorso. Ma,
stupido o troppo buono che lo si volesse chiamare, gli dispiaceva
vedere Nicole piangere
-Sai
perché non riesco a farlo? -domandò lei con
risentimento,
stringendo una forchetta nella mano -Perché è
stata colpa mia.
Sono stata io a perderti.. se non fosse stato per me, a quest'ora
staremmo ancora insieme. Non riesco ancora a perdonarmi per questo
Il
biondo aveva i suoi dubbi su questa teoria; erano arrivati a un punto
critico nella loro storia anche prima del tradimento di Nicole, senza
quasi accorgersene.
-Scusa
se ti ho fatto perdere tempo -fece la ragazza alzandosi; Raul fece lo
stesso, e la seguì mentre si allontanava dal locale
-Ti
riaccompagno a casa? -si offrì con cautela
Lei
sorrise tristemente -No, lascia stare. E' meglio che vada da sola. Ho
sbagliato a cercarti di nuovo, adesso me ne vado sul serio.. anche se
-fece un sospiro mozzato -mi mancherai -disse in un sussurro
Raul
la vide tremare leggermente, forse per l'emozione, forse per lo
sforzo di trattenere il pianto o forse per tutti e due.
-Ciao..
-disse lei cercando di sorridere
-Ciao -rispose
E
la ragazza si diresse svelta a una fermata, dove proprio in quel
momento passò un autobus.
Raul,
pensieroso, ma convinto della propria decisione, fece per risalire
sul motorino, quando una mano lo afferrò con forza
strattonandogli
il braccio
-Mi
spieghi che cazzo ci facevi con quella puttana?
-Lela
-fece lui ancora prima di voltarsi, riconoscendola dal tono colorito
della frase
-Sì,
sono io, e tu sei uno stupido -ribatté lei
-Frena
-le intimò
-Ti
devo ricordare quello che ti ha fatto, come sei stato e tutto il
resto? E hai presente il motto “il lupo perde il pelo ma non
il
vizio”? Ti sei chiesto..
-Lela
-cercò di bloccarla, ma non servì a niente,
così decise di
aspettare pazientemente la fine di tutta la parlantina
-..e
guarda che se poi ti vedo di nuovo a pezzi come l'altra volta, ti
finisco a suon di calci dove so io, è una promessa!
-ringhiò
parecchi minuti dopo per poi riprendere fiato
Raul
ne approfittò -Non è successo niente; con Nicole
non ci torno.
La
ragazza si bloccò, palesemente stupita -Ah, no?
Scosse
la testa -No
Lela
lo guardò, restando per un attimo sconcertata, poi sorrise
-Bravo!
Devo ammettere che non me lo aspettavo
-Grazie
per la fiducia -rispose scettico
-Temevo
questo giorno, proprio perché ero convinta che se lei avesse
insistito ancora per tornare con te, tu avresti ceduto
Scrollò
le spalle -Invece no
La
ragazza ghignò -Non prendertene tutto il merito
però
-Che
vuoi dire?
-Chiodo
scaccia chiodo
-Oggi
ti sei fissata con i proverbi!
-Voglio
dire che penso proprio di non sbagliarmi se dico che qualcosa c'entra
anche Rebecca
Giusto:
Rebecca!
Doveva
andare da lei.. per fare cosa non lo sapeva, forse semplicemente per
spiegarle che con Nicole era finito tutto da tempo.. ma
perché? In
fondo Rebecca non aveva fatto nessuna domanda, se ne era
semplicemente andata..
In
quel momento, arrivò Joey
-E
tu che ci fai qui? -domandò rivolto a Raul
-Ti
sto tradendo con Raul -scherzò Lela -visto che oggi
è tornato in
campo l'argomento “tradimento”
-Eh?
-Joey non capiva niente come al solito -Io sapevo solo che io e te
dovevamo pranzare insieme qui
-Infatti
-si intromise Raul -Pranzate, io vado, che ho da fare
-Dove
vai? -chiese Lela minacciosa
-Devo
passare da Rebecca
-Ma
lei ti ha vista con Nicole?
-Nicole??
-fece Joey spalancando gli occhi -Dove? Come?
Lela
prese entrambi sottobraccio -Sapete che vi dico? Adesso noi tre ci
facciamo una bella chiacchieratina davanti a un piatto di spaghetti,
così vi spiego qualcosa sulle donne..
I
due ragazzi si lanciarono uno sguardo perplesso e insieme allarmato,
ma si lasciarono portare dentro.
Il
biondo raccontò a Joey dell'incontro con la sua ex, e di
come
Rebecca se ne era andata.
-Be'
mi pare normale -commentò il ragazzo -Però mi
dispiace per lei,
chissà come ci è rimasta male
-E'
bello poter sempre contare su una tua parola di conforto -rispose
Raul -Stavo andando da lei proprio per questo -e fece per alzarsi,
pur avendo ancora metà pasto da finire davanti a
sé
-Aspettate
-li interruppe Lela spingendo il biondo nuovamente a sedere -Quindi
mi state dicendo che Rebecca era come dire.. gelosa del ritorno di
Nicole?
Raul
sbuffò -Non gelosa, no..
-Sì
-rispose Joey -Fidati di me, io sono imparziale, lui ti dice le cose
come vorrebbe che fossero
-Quindi
gli piaci -dedusse ancora Lela
Prima
che Raul potesse ribattere qualcosa, Joey esclamò -Certo che
gli
piace! Altrimenti perché sarebbero finiti a letto insieme,
scusa?!
-COSA?
-fece Lela
-Coglione
-Raul apostrofò Joey
-Scusa,
mi è scappato -si giustificò
Naturalmente
a quel punto, Raul, seppur di malavoglia, fu costretto a spiegare a
Lela quello che era successo.
-Adesso,
puoi andare da lei -lo “autorizzò” Joey
mentre pagavano e si
alzavano dal tavolo, quando il biondo ebbe finito di parlare
-No
-li bloccò Lela -A maggior ragione, vale quello che volevo
dirvi
prima -piccola pausa -Raul, perché andresti da Rebecca?
Lui
si accigliò -Per parlarle e basta, non vi mettete in testa
cose
strane!
-Ecco,
appunto -continuò la ragazza -A parte il fatto che
è sospetto che
tu ti senta in dovere di andarle a dare spiegazioni riguardo alla tua
ex.. -ammiccò e Raul sbuffò, stufo di gente che
lo voleva a tutti i
costi vedere insieme a Rebecca -ma, a parte questo, non andare.
Joey
la guardò incredulo -Ma sei matta? Per una volta che si era
deciso
a..?
-Non
va lì per dichiararsi o chissà cosa
-replicò la ragazza -ma per
parlarle!
I
due si guardarono senza capire
-Non
posso più parlarle? -domandò Raul
-No
-scherzò Joey -Dopo che fai sesso con una persona perdi
questa
facoltà: almeno adesso ho scoperto perché Lela
non mi calcola mai!
-Il
fatto è che a volte faccio finta di non sentirti
perché mi cascano
le braccia -replicò la ragazza -ma quello che volevo dire
è che
adesso lei sarà a pezzi a pensare a te e Nicole insieme
-E'
proprio per questo che voglio andare a dirle che non è
successo
niente! -esclamò Raul, ancora più motivato
-No!
-fece Lela arrabbiandosi -Non puoi, cazzo! Tu hai deciso di giocare a
nascondino con i sentimenti, ma non puoi giocare con quelli degli
altri per questo! Devi schiarirti le idee prima di andarci a parlare.
Le cose sono due: o ti decidi e la smetti con questa tua stupida fuga
dall'amore, vai là, la prendi fra le tue braccia e le dai un
bacio
di quelli che si ricorderà per sempre, oppure la lasci
stare! Perché
se tu vai là a dirle che non sei tornato con Nicole, lei
penserà
che tu l'abbia fatto per lei, perché ne sei segretamente
attratto. E
questo potrebbe anche essere vero secondo me.. ma non sarebbe giusto
per lei, che ne soffrirebbe ancora di più con tutti i tuoi
tira e
molla fatti di “ora sì, ora no, forse, non so,
però..”. O
dentro o fuori, Raul. O ci vai per restare o non ci vai proprio.
Fallo per lei, non illuderla, non farla soffrire ancora di
più.
Raul
aggrottò la fronte mentre ragionava su quelle parole. Non
facevano
una piega..
-Cavolo
-fece Joey -Voi donne siete proprio contorte
-No
-lo contraddisse Lela -siete voi uomini che siete degli stronzi
approfittatori -e tirò un calcio sugli stinchi a Raul, che
nemmeno
si lamentò.
-Ma
che fai? -domandò Joey
-Se
lo merita -rispose Lela
-E'
vero -sospirò il biondo, perfettamente d'accordo con lei
-Sentite,
allora vado a casa..
Non
aveva più voglia di stare in giro, preferiva starsene un po'
da
solo.
-E'
meglio -convenne la ragazza
Così
il biondo li salutò e salì sul motorino, partendo
qualche istante
dopo, diretto a casa.
Lela
sospirò scuotendo la testa -Che impiccio..
-Ma
perché? -domandò Joey -Perché non la
smette di fare il duro e non
si lascia andare con Rebecca? Lei non solo è bellissima, ma
è anche
intelligente, spontanea, condivide i suoi interessi..
La
ragazza lo guardò storto -Perché non ti ci metti
tu, allora?!
-Ma
no, Lela, non volevo dire questo..
-Certo
-ribatté -A volte penso che dovrei mollarti per un
cervellone di
quelli che ci sono ad architettura, che sembrano capire tutto al volo
L'aveva
detto scherzando ovviamente, ma Joey si rabbuiò leggermente;
la
parola “cervelloni” compariva così
spesso sulle labbra di Lela,
che rischiava di farlo impazzire
-A
proposito -chiese ancora la ragazza -Quell'esame?
-Emh..
quale? -Joey temporeggiò, pur sapendo benissimo che la
ragazza si
riferiva all'esame dove aveva preso 13
-Dai,
quello che hai avuto un po' di tempo fa, l'ultimo! I risultati
saranno usciti ormai, no?
-Certo..
-tossicchiò -Ho preso.. 23
-Sì!
-esultò Lela battendo le mani -Lo vedi che se ti ci impegni,
le cose
ti riescono?! Vieni qui! -e lo attirò a sé
stampandogli un bacio
sulle labbra.
-Già
-commentò lui mentre la ragazza lo prendeva per mano.
Odiava
mentirle.. ma odiava anche l'idea che lei stesse con un deficiente
come lui invece che con uno di quei cervelloni di
architettura.
Molte
volte, da quando aveva iniziato l'università, si era
ritrovato a
pensare che lei meritasse di più di uno come lui che non
sapeva
minimamente cosa fare della propria vita.
Lei
era appassionata di architettura e c'erano tutte le premesse
perché
diventasse un bravissimo architetto; Raul aveva scelto la sua strada,
o meglio il suo universo, ancora prima di nascere un altro po'; Rob e
Dario stavano entrambi terminando gli studi di economia,
cioè la
facoltà che dà più lavoro..
Rimaneva
lui, che si era accorto di aver sbagliato completamente nella scelta
della facoltà ma che non voleva dirlo a Lela per non
deluderla..
forse il suo futuro prevedeva di finire a servire in qualche
squallido bar all'angolo.. e lei, furba e talentuosa, che ci avrebbe
fatto con uno così?
**************************
Ciao ragazze! Come state passando queste
vacanze?? Io alterno momenti di intensa scrittura a giornate passate
interamente con i parenti (tipo ieri -.-')
Comunque spero che abbiate trascorso un
buon Natale e vi auguro buon anno in anticipo! ..E naturalmente
abbuffatevi di pandoro, panettone e torrone! XD
...Mi odiate un po' di meno adesso che
ho fatto sparire l'arpia?? xD Certo, Raul è proprio di
coccio e Rebecca soffre molto, ma vedrete che piano, piano..............
Vi GIURO che nel prossimo capitolo
torneranno Dario e Fran! In questo ho lasciato più spazio a
Joey e Lela ma capisco che vi manchino i due piccioncini.. anzi, vi
anticipo già che ne vedremo delle belle la prossima volta (e
non solo riguardo loro due!)
Ah, per quanto rigurda l'elogio a J-ax,
dovete scusarmi ma da quando me lo hanno fatto "scoprire" sono andata
in fissa, non fateci caso (lo sto sentendo anche adesso!) xD
Un'ultima cosa poi passo alle recensioni
(sì,
oggi i nomi sono in rosso e verde per decorare un po' la pagina xD).
..Un grazie di cuore veramente a tutte
voi! Mi
fa sempre piacere sapere che apprezziate questa storia e il mio modo di
scrivere :) Davvero, mi fate veramente contenta, mi riempie di orgoglio
non so come spiegarvelo.. mi fate ingrassare con i complimenti XDXD Grazie grazie grazie :-*
LaNana:
Ciao Alison! Bellissimo il tuo capitolo, pieno di sorprese *.* (tutto
quello che pensavo te l'ho scritto nella recensione!... forza
Luuuuuke!) Comunque tranquilla, sembra prorpio che Nicole non
rappresenti più una minaccia ormai.. il vero problema
è Raul è.é
kia_85:
Ciaoooo! Sono contenta che ti sia piaciuta la chiacchierata tra amici
:) Le tue paure sulla possibile reazione di Raul sono lecite.. vedremo,
vedremo ù.ù Grazie mille per la recensione =D
Baciiiiii!
Marti_18:
Grazie mille per gli auguri, che ricambio! xD Alla fine Nicole non ha
combinato nessun guaio.. per quello basta Raul -.- Bacioni!
thatsamore:
Wow, due ore di fila! Mi sento onorata, grazie mille =D Sono contenta
che ti piaccia questa storia e grazie per averla aggiunta fra le
seguite! Baci e buone vacanze ;)
stefuzzolaxD:
Ciaooo! Ahahahahaha scusa, ma era per creare suspance e devo ammettere
che mi sarebbe piaciuto sul serio vedere la tua faccia xD Comunque, hai
visto questa volta ci ho messo meno ad aggiornare, dai :P
..spero di essermi fatta perdonare con le lacrime dell'arpia! xD Ciao,
baciiiiii <3
Ginna3:
purtroppo Rebecca è uscita di scena quando è
arrivata Nicole.. in effetti sarebbe stato interessante fargliene
sparare quattro xD Comunque adesso il problema "Nicole" sembra
passato.. se sarà necessario farò riscendere in
campo Joey per scuotere Raul! xD Baciii <3
C4rm3l1nd4:
Ahahahahahhaah hai perfettamente ragione, e infatti Nicole ha preso il
benservito (dillo che sei sadicamente contenta! xD)... ora il problema
è Raul (e sono cavoli amari..) E' vero Joey sembra
un po' stupido e invece sotto, sotto... grazie mille per i complimenti sono
contenta di riuscire a trasmetterti tante emozioni scrivendo di questo
delirio ;)
Jasmine230:
Innanzitutto grazie per quello che hai detto *.* Mi dispiace di aver
troncato il capitolo precedente in quel punto ma volevo creare suspance
xD Spero ti sia piaciuto l'addio a Nicole ;D Bacioni!
SarettaCullenWriter:
Ahahah tranquilla, Raul non ci pensa nemmeno a tornare con Nicole
ù.ù Però per il momento non pensa
nemmeno a stare con Rebecca.. Se vuoi ti regalo un Raul in mutande per
Natale (in ritardo!) xD Ciao, ciao bacioniiii <3
Grazie a BuffySummers87 per aver
aggiunto la storia fra quelle da ricordare e a thatsamore, Carocimi,
paci, _Grumpy, moduine, jester248 per averla aggiunta fra le seguite!
Grazie anche a chi sta leggendo E'
troppo piccolo il mondo per noi e a chi ha letto le one-shot! :)
..e naturalmente grazie anche a chi
legge in silenzio!
un
bacio a tutte quante e buon proseguimento delle vacanze :D
|
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Capitolo 12 *** I'm sorry, it's just too much for me ***
Capitolo
11. I'm sorry, it's just too much for me
“These walls we made
are glass
And they have been known to crack
But until then
You'll keep pushing my way
And I'll keep pushing you away”
[Questi muri che abbiamo
creato
sono fatti di vetro
E hanno
già iniziato a cedere
..Ma fino a quel
momento
tu continuerai a
spingermi per la mia strada
E io
continuerò a spingerti via]
(The
Calling - If Only)
-No,
no e no! -esclamò Frannie
-Ma
perché? -domandò Melissa -Cosa ti costa?
-Io..
non so se voglio fidarmi ancora -fece la ragazza
-Ti
ha chiesto di uscire -commentò Rebecca con
acidità -Mica di
sposarlo -sospirò mentre infilava l'ultimo libro nello
zaino; le
altre due erano già sulla porta ad aspettarla per andare
all'università e nel mentre discutevano animatamente se
Frannie
dovesse o meno accettare l'invito a uscire di Dario
-Fran,
è palese che almeno un po' ti interessi -le fece notare
Melissa
-quindi perché non provarci? Avrai tutto il tempo di
ricrederti,
poi, se vorrai
-Ma
io non..
-Che
palle, Fran! -sbottò Rebecca -Ma ti vuoi decidere? Non
è così
difficile: tu piaci a lui, lui piace a te, uscite, vi parlate, vi
baciate e siamo tutti felici e contenti -e le sorpassò
uscendo di
casa
Frannie,
dopo essersi scoccata un'occhiata apprensiva con Mel, sbuffò
-Va
bene, va bene, ci uscirò, ma smettiamo di parlarne! Ci sono
cose più
serie.. come il tuo muso lungo
La
ragazza si voltò e sollevò lo sguardo su di loro
-Che c'entro io?
-chiese, ancora irritata
Mel
la guardò con tenerezza -Come stai?
Rebecca
scrollò le spalle -Bene -disse, sempre imbronciata ma con
tono più
morbido; poi spostò lo sguardo altrove, con espressione
seria- Ma
devo fare una cosa
-Cioè?
-chiese Frannie
Ci
aveva pensato tutta la notte, esclusi quei due o tre minuti in cui
era riuscita a dormire, ed era arrivata alla conclusione che fare
chiarezza con Raul, a proposito di tutto quello che era successo fra
loro, le avrebbe fatto bene. Basta falsi sorrisi, falso atteggiamento
da amici, che poi non faceva altro che farle ancora più
male.
Stargli vicino, fingendosi serena e tranquilla, mentre dentro
bruciava era una tortura.
E
come avrebbe potuto fingersi felice per lui, come una brava amica
avrebbe fatto, per il ritorno della ragazza che amava? No, non ci
sarebbe riuscita, sarebbe stato troppo persino per lei.
Fine
dello show, che non era riuscita a tenere in piedi nemmeno per due
minuti.
E
pensare che un po' ci aveva anche sperato, si era illusa.. ma adesso
comunque era davvero tutto finito, ammesso e non concesso che
qualcosa fosse mai iniziato.
Ecco
perché si arrabbiava tanto con Frannie e la sua immotivata
indecisione: lei aveva l'opportunità di stare con Dario,
cosa che
bramava da tempo.. perché allora temporeggiare?
A
lei invece, tutto quello che rimaneva, erano i ricordi di quella
notte speciale. Quando le labbra di lui avevano toccato per la prima
volta le sue, o meglio, aggredito..
Basta!
Basta pensarci.. adesso bisognava agire.
°°°
-Mi
si è fuso il cervello -commentò Pongo sistemando
dei libri nella
cartella.
Il
prof aveva appena terminato di spiegare un bel malloppo di roba, come
se lo studio per l'imminente esame di analisi non fosse già
abbastanza.
-Fra
quanti giorni è l'esame? -chiese rivolto a Raul
-Tre
-rispose il biondo
-Ho
capito, devo chiudermi in casa a studiare, se voglio sperare almeno
in un 20.. Ciao, io scappo
-Ciao
-rispose lui senza molto entusiasmo.
Era
la stessa cosa che avrebbe dovuto fare a sua volta; prima, quando
studiava con Rebecca, le cose filavano lisce come l'olio, ma adesso..
comunque l'esame non era esattamente al primo posto nei suoi
pensieri.
E,
proprio mentre pensava a lei, eccola spuntare dalla massa di studenti
che uscivano dall'università
-Rebecca!
-esclamò lui ritrovandosela davanti
-Ciao
-rispose lei, senza particolari inflessioni. Aveva le braccia
incrociate sotto il petto, e l'espressione più tirata del
solito,
forse anche più stanca.
Raul
notò subito che sembrava di fretta, come se, qualsiasi cosa
gli
volesse dire, fosse come un peso da levarsi.
-Devo
parlarti -esordì infatti
-Se
riguarda N..
-No
-lo interruppe lei con decisione portando una mano avanti a
sé
-Lasciami parlare
Raul
obbedì; sentiva chiaramente che era arrivato il momento in
cui la
ragazza gli avrebbe rivelato come stessero realmente le cose fra
loro.
-Dunque..
-cominciò Rebecca, guardandolo dritto negli occhi -Io
pensavo di
riuscire a far finta di niente, a comportarmi come se tutto andasse
bene.. e invece non è così -corrugò la
fronte -L'ho capito quando
ieri.. è tornata quell'ar.. -si morse la lingua- la tua ex
Ovvero
quando lei se ne era andata.
Raul
stava per ribadire che non era “tornata” proprio
per niente, che
non sarebbe stato di nuovo con lei, ma poi si ricordò tutto
il
discorso di Lela e decise di tacere.
-Io
non ci riesco -proseguì lei, con un tono che sembrava
autorimproverarsi questa debolezza -Non ci riesco a far finta di
essere solamente tua amica perché -sospirò e lo
guardò dritto
negli occhi -perché tu per me sei molto di più..
perché io ti amo,
Raul
Lo
disse con la stessa convinzione, la stessa decisione e la stessa
forza che erano sempre stati parte integrante del suo carattere ma in
realtà dentro soffriva parecchio, consapevole che non
sarebbe mai
stata ricambiata.
Raul
aveva già intuito i sentimenti della ragazza, tuttavia non
poté
fare a meno di contrarre la mascella e distogliere lo sguardo,
perché
solo guardarla mentre lei gli apriva il suo cuore, gli ricordava
quanto fosse stato stronzo quella notte, e quanto sarebbe stato
stronzo di lì a poco respingendola.
-Ecco
-fece lei sospirando -Adesso te l'ho detto, sai tutto e.. sai anche
perché è successo quello che è
successo
-Rebecca..
-cominciò quel discorso che non piaceva per niente neanche a
lui
-Non
dire niente, non ce n'è bisogno -lo bloccò lei
con fermezza; voleva
andare fino in fondo, ma per farlo aveva bisogno di non essere
interrotta -Ho sempre saputo che non mi avresti mai ricambiata, anche
quella notte.. quindi non te ne fare una colpa e non sprecare parole
inutili. Volevo dirti quello che sentivo, l'ho fatto.. adesso sai
perché d'ora in poi cercherò di incrociarti il
meno possibile e
perché non ti saluterò per i corridoi quando ti
vedrò
Il
ragazzo annuì, con espressione cupa -Mi dispiace -era sincero
Rebecca
chiuse gli occhi con forza-Niente parole inutili -ripeté fra
i
denti, poi fece un respiro profondo -Adesso me ne vado. Ciao, Raul
Fu
tentato di fermarla, di dirle qualcosa per trattenerla.. ma aveva
ragione Lela: lui non poteva darle quello che desiderava, non era in
grado di ricambiare i suoi sentimenti e aveva già fatto
abbastanza
danni. Ora doveva lasciarla andare.
-Ciao,
Rebecca..
°°°
-E'
un modo per farmi capire che mi stai facendo un favore a uscire con
me? -domandò Dario
Frannie,
seduta di fronte a lui a un tavolino di un bar con una Fanta in mano
riportò lo sguardo su di lui -Eh?
Dario
sospirò esasperato -Ma hai ascoltato almeno una parola di
quello che
ti ho detto da quando ci siamo seduti qua?
-No
-rispose semplicemente
Il
ragazzo annuì -Bene.. -si alzò
Frannie
capì che stava per andarsene e posò al volo la
bevanda
acchiappandolo per un braccio -Aspetta -lo bloccò
Lui
la guardò, in attesa ma con espressione sostenuta
La
ragazza abbassò la testa, facendosi seria -Scusa -disse
Dario
allargò le braccia -Io non so più che devo fare
-confessò -Prima
accetti di uscire, poi mi tratti come se fossi uno zerbino..
-Non
è per te -fece lei -è che sto pensando a.. a noi
Dario
la guardò interrogativo -A noi?
-Sì.
Lo
sguardo del ragazzo tornò più rilassato, ma anche
investigativo -E
che pensi?
Fran
sospirò -Che dici paghiamo e facciamo due passi?
Così,
dopo aver chiesto il conto, andarono alla cassa, pagarono e uscirono.
L'aria di Febbraio era ancora piuttosto fredda, seppur non rigida
come a Dicembre e Gennaio.
-Allora?
-chiese Dario dopo un po'
La
ragazza decise di temporeggiare, lasciando fare a lui la prima mossa
-Cosa vuoi sapere?
-Voglio
sapere se hai deciso e cosa hai deciso.
Fran
alzò gli occhi al cielo -Ma non capisci che così
mi metti fretta?
Alzò
entrambe le mani -Era solo una domanda, oltretutto in risposta alla
tua
-Ti
risponderò quando una risposta ce l'avrò, per il
momento sei
pregato di non stressare!
-Cosa
c'è da pensarci tanto? -sbottò- Io ti piaccio? La
risposta è sì.
Puoi passare sopra a tutto quello che è successo
quell'estate?
Questa è la vera domanda, ma non capisco perché
ti ci stiano
volendo i secoli per deciderti.. colpa dell'orgoglio?
-Il
solito idiota e presuntuoso! -ringhiò lei -Primo non
è detto che tu
mi piaccia, mettitelo bene in testa e secondo io mi prendo tutto il
tempo che voglio per le mie decisioni, chiaro?
Lui
annuì -Sono d'accordo. Ma dato che questa decisione riguarda
anche
me, ti consiglio di velocizzare un po' i tempi
-Perché
se no che fai? Te ne vai? -chiese in tono di sfida
-Non
voglio doverti aspettare in eterno, Fran
La
ragazza, non aspettandosi quella reazione, rimase un attimo senza
parole, mentre l'irritazione saliva.
-Bene
-disse poi -Se così stanno le cose, forse non ti interesso
poi
tanto!
Dario
sospirò -Fran, non volevo dire questo
-E
allora che volevi dire? Che hai mille altre ragazze a fare la fila? E
allora vai da loro! Perché se non hai la pazienza di
aspettare che
io prenda una decisione, con me hai chiuso!
E
si girò di scatto sui tacchi, inferocita e camminando
spedita per
andarsene
Il
ragazzo seguì con lo sguardo qualche suo passo svelto poi le
urlò
-Io voglio stare con te Fran. Vorrei starci adesso, vorrei starci da
quella notte, adesso che so cosa mi sono perso in tutto questo
tempo.. ed è per questo che sono impaziente.
Fran
si fermò, ma si voltò solo dopo qualche istante;
attese che lui la
raggiungesse, muovendo lentamente qualche passo.
-La
tua occasione l'hai avuta -commentò con durezza, ma la sua
voce
tradì una nota tremula -Ora sta a me decidere se
concedertene
un'altra, sia che tu sia impaziente o meno.
-Hai
ragione -rispose Dario in tono conciliante -Il punto è che..
allora
non sapevo niente di te, né chi fossi, né cosa
facessi, oltre a
passare le nottate con gente sconosciuta; ma adesso che ho imparato a
conoscerti, che penso di aver capito qualcosa di chi tu sia
veramente, mi sento uno stupido per averti trattata come una delle
tante.. perché tu sei tutto, meno che uguale alle altre
Frannie,
colta alla sprovvista dall'effetto che quelle parole ebbero su di
lei, rimase qualche istante a fissarlo in silenzio mentre le braccia,
prima incrociate sotto il petto, si distendevano lentamente lungo i
fianchi; Dario le sorrise e lei si accorse solo in quel momento di
starlo fissando, così distolse lo sguardo e si
sfregò nervosamente
un braccio.
Anche
lei aveva iniziato a capire qualcosa di Dario, come per esempio il
fatto che avesse un modo tutto suo di farla sentire speciale.
Lui
è lo stesso che quella mattina se ne è andato
come uno stronzo,
le suggerì un diavoletto sulla sua spalla; ma
è lo stesso che ti
sta chiedendo scusa da settimane,
replicò l'angioletto sull'altra spalla
Tutti
meritano una seconda possibilità..
intervenne anche Mel ..che c'entrava Mel fra angeli e diavoli vari?!
Comunque,
il risultato era di due contro uno e lo sguardo caldo di Dario
immerso nel suo.
Basta
prendersi in giro: era ovvio che, se avesse voluto dirgli di no, lo
avrebbe fatto già da molto tempo.. quel temporeggiamento
somigliava
più a una penitenza da infliggergli che a tempo preso per
riflettere.
E'
anche vero però, che non poteva cavarsela così
facilmente: serviva
un.. un compromesso..
Ma
certo!
Frannie
sorrise malefica, soddisfatta del suo “piano
diabolico”.
Il
giorno dopo..
-..E
poi? -chiese Mel tutta presa dal racconto dell'amica
-E
poi gli ho spiegato cosa avessi in mente prendendo il discorso alla
larga.. -rispose Frannie -gli ho detto che non odio la gente stronza,
perché anch'io a volte mi diverto a comportarmi
così.. ma odio la
gente ipocrita e falsa; quindi, per quella mattina ci sono passata
sopra, dato che avevamo deciso di comune accordo una notte e via.. ma
gli ho detto anche che se adesso mi stava prendendo in giro, allora
avrebbe subito la mia vendetta, ma una vendetta del tipo che anche
Crudelia Demon si sarebbe messa a piangere!
Melissa
rise portandosi una mano davanti alla bocca, mentre Rebecca
commentò
-Sempre esagerata
-Volevo
essere chiara.. -si giustificò
Le
tre erano partite con il sano proposito di passare il pomeriggio a
riordinare gli appunti delle lezioni in vista dell'esame di Analisi
che ci sarebbe stato fra due giorni, ma la loro attenzione era adesso
concentrata su Frannie, che raccontava del giorno prima con Dario.
-E
lui che ti ha risposto? -domandò ancora Rebecca
Frannie
scrollò le spalle -Mi ha sorriso e ha detto che non mi devo
preoccupare..
-E..?
-incalzò Mel intuendo che ci fosse dell'altro
La
ragazza sbuffò e arrossì leggermente -Ha detto
che.. non vuole più
perdermi
Mel
emise una specie di urlo di gioia e abbracciò la ragazza
-Sono tanto
contenta per voi, Fran!
Rebecca
sorrise, sperando di riuscire a nascondere il proprio malumore per
lasciare spazio alla felicità dell'amica.
Non
era il dolore che provava per Raul a distrarla, con quello ormai
aveva imparato a convivere; non lo dava a vedere alle amiche, cercava
di tenerselo per sé e di mostrarsi sempre serena, anche a
lezione,
tutte le volte che lo incrociava (per
quanto cercasse di evitarlo, infatti, era scontato che frequentando
la stessa facoltà della stessa università, si
incontrassero
praticamente sempre).
Era
invece, come se ci fosse un qualcosa di estremamente fastidioso che
ronzava nella sua testa deviando i suoi pensieri.. già ma
cosa? Più
ci pensava, più le sfuggiva, come quando, appena svegliati,
si cerca
di ricordare un sogno, o come quando si fanno le valige per un
viaggio: sembra sempre che qualcosa ci sfugga.
Frannie
sospirò senza trattenere il sorriso -Anch'io sono contenta..
Dario
ha un modo tutto suo di essere dolce.. un po' mi ci devo ancora
abituare!
-Ne
avete di tempo!
Lei
annuì -Dopo mi ha baciata.. bacia meglio di quanto
ricordassi!
-E
questo è uno dei motivi per cui avete fatto così
tardi suppongo..
-Guarda
che non siamo andati oltre -la contraddisse la ragazza -Non ho voluto
-E
perché?
-E'
il mio piano diabolico, il compromesso che cercavo: niente sesso
finché non lo decido io -spiegò con aria
altezzosa e importante
Questo
riuscì a far ridere Rebecca.
-E
menomale che ci passavi sopra! -commentò Melissa
-Fino
a un certo punto.. -ragionò qualche istante -alla fine
è una
punizione anche per me, però.. non credo che
resisterò a lungo
-Non
credo nemmeno io..
-Sapete
cosa dovremmo fare? -chiese Fran d'un tratto tutta entusiasta
chiudendo definitivamente il libro che per tutto quel tempo era
rimasto poggiato sulle sue gambe incrociate -Andare al mare e
rilassarci un po', se no arriviamo all'esame che siamo stanche morte
e raccontiamo fischi per fiaschi.
-E'
una buona idea -approvò Melissa con un sorriso
Rebecca
invece assunse un'espressione di delusione -Non posso.. credo che mi
debba venire il ciclo in questi giorni
-Rebecca,
siamo all'inizio di Febbraio -le fece notare Frannie -Non ci
metteremo certo in costume! E' per fare una passeggiata
-Giusto
-fece allora la ragazza -Non avevo pensato che.. -ma si
bloccò e
sgranò gli occhi
-Che
c'è? -chiese Melissa
Inizio
di Febbraio..
Ecco
cos'era quella cosa..
-Rebecca?
-Fran le sventolò una mano davanti al viso, ma non
servì a niente
-Merda..
-sussurrò la ragazza
Mel
e Frannie si scambiarono uno sguardo allarmato ma, quando guardarono
di nuovo verso di lei non la trovarono, perché era scattata
verso la
cucina
-Ma
che succede? -domandò ancora Frannie mentre le due la
raggiungevano.
Rebecca
nemmeno le stava ascoltando, impegnata com'era a controllare
freneticamente il calendario. Le due la videro sgranare di nuovo gli
occhi e diventare bianca come un lenzuolo
-Oddio..
Oh mio Dio! -ansimò
-Ci
vuoi dire cosa diavolo ti prende? -chiese Frannie, piuttosto
impazientemente -Ci stai facendo preoccupare
-No..
no, ti prego no.. -sussurrò Rebecca controllando ancora una
volta
tutte quelle date
-Fran
-la bloccò Melissa, che stava fissando l'amica con aria fin
troppo
seria.
-Che?
Rebecca
si affannò ancora un po', poi sollevò lentamente
lo sguardo da quel
calendario e intercettò quello di Melissa -Mel.. dimmi che
non sta
succedendo a me
Melissa
chiuse gli occhi quando le arrivò così conferma
di ciò che stava
pensando; Rebecca si prese la testa fra le mani stringendo forte i
capelli, quasi da staccarli. Avrebbe voluto urlare, ma le
mancò la
voce
-Mi
volete rendere partecipe, per favore? -chiese Fran
-Frannie,
non.. -cominciò Melissa, ma Rebecca la bloccò
-Fran..
ci sono un po' di cose che devi sapere -disse, ma con tono assente e
distante
-A
proposito di che?
-Di
qualcosa che è successo tra me e Raul.. e che.. che
-serrò le
labbra, non riuscendo a continuare la frase.
-Rebecca,
forse non è così -fece Melissa -Forse non..
-Ma
forse cosa?? -domandò Fran, irritata dal fatto di non
capirci niente
Allora
Rebecca decise di parlare o meglio, quasi di strillare per rendere
tutto più breve, ma non meno terrificante -Forse sono
incinta!
-esclamò, per poi nascondersi il viso con le mani, ma senza
trovare
il coraggio di piangere, come se anche le lacrime fossero talmente
spaventate da quella situazione da volersene rimanere in disparte.
Calò
un denso silenzio in tutta la stanza, mentre Melissa si avvicinava a
Rebecca accarezzandole una spalla e Fran la guardava sbigottita
-Ma..
-cominciò, ma non trovò il tatto per porre quella
domanda e
rinunciò. Melissa però, avendo intuito cosa
frullasse nella mente
della ragazza mimò un nome con le labbra:
“Raul”.
****************************
Provo a immaginare le vostre facce
-----> O.o''
Ok, ok... innanzitutto Buon
anno a tutte voi =) Auguri per il cenone, le feste, e
tutto quello che farete stasera!
Invece, per quanto riguarda la storia,
vi avevo detto che ne avremo viste delle belle ;) ma per ora non voglio
dirvi niente.. prendetela così com'è, poi dalla
"prossima puntata" capirete perché ho deciso per questa
follia.
Mi sono piaciute tanto nelle vostre
recensioni la stima per Lela e la soddisfazione per il 2 di picche che
Raul ha dato a Nicole ;D è bello farvi contente (anche se
credo di avervi lasciate un po' così con questo
capitoluzzo..........)
Spero di aver chiuso il 2010 in bellezza
xD
Ora rispondo alle vostre
recensioni (sì lo so, sono stata un po' sintetica, ma come
ho detto è tutto rimandato alla prossima volta..)
kia_85:
Mi fa piacere che Raul ti sia piaciuto nell'altro capitolo.. immagino
che adesso invece abbia perso qualche punto >.< Tutto
questo bel casino porterà ancora più sofferenza a
Rebecca.. ma forse non dovrà affrontare tutto da sola!
L'indole sognatrice è preziosa ma spesso porta molto
dolore.. a meno che non arrivi una svolta! Sai una cosa, credo proprio
che siamo in 3 qui ad essere malate di film mentali e romanticismi vari
xD ..Joey invece ci metterà un po', ma alla fine si
farà valere, in un modo o nell'altro. Spero che Fran e Dario
ti siano piaciuti qui.. il compromesso di Frannie è un po'
..insolito, sì, ma d'altronde da una come lei ci si aspetta
questo ed altro ;) Bacioni e auguri per un 2011 coi fiocchi! <3
snail:
Ti ringrazio tantissimo per i consigli che cercherò di
seguire! Non devi avere paura a dire certe cose, anzi, mi ha fatto
piacere =) Sono contenta quando voi "recensore xD" mi fate presente
qualcosa che non va: aiuta a migliorare la storia e il mio modo di
scrivere.. quindi grazie! Hai ragione, non è carinissimo
dire "il biondo" o "la castana" ma, metti caso, l'alternativa fosse
scrivere tre volte nella stessa riga i loro nomi, dovrò fare
un'eccezione >.< Comunque, adesso che Nicole è
fuori dalle scatole è arrivato un altro problema.. un GROSSO
problema.. come lo affronterà Rebecca? ;) Bacioni e grazie
ancora per il consiglio :)
Ginna3:
"su certe cose gli uomini non ce la possono proprio fare"
ahahhaahahahahahhah mi hai fatta morire xD Per fortuna dove non arriva
Raul interviene Lela! Per risolvere i problemi con Joey però
dovrà aspettare ancora un po' (proprio nel senso "un po' di
capitoli"!) perché adesso in primo piano c'è
Rebecca.. mi è piaciuto molto il tuo finale poetico e ti do
pienamente ragione! :) Buon 2011 e buon festeggiamento! Bacioni!!
Jasmine230:
Lo stimi ancora così tanto Raul?? Dai, giuro che
riguadagnerà punti nei prossimi capitoli XD Claudia, uhmmm..
non so quando la rivedremo, ma di sicuro non farò finire la
storia senza fartela rivedere :D Adesso però come avrai
già capito in primo piano per un po' ci sarà
Rebecca.. Anche Joey tornerà, ma solo tra un po'.. e vedrai
che saprà come riconquistare terreno! Bacioni e buon anno
nuovo! =D
C4rm3l1nd4:
be' una volta avevi ipotizzato l'idea di Nicole incinta.. avevi solo
sbagliato personaggio! No, scherzo: non è ancora detto
ù.ù per ora c'è solo il sospetto..
ahahahha non ti preoccupare dei saluti e continua a ghignare per il NO
secco di Raul a Nicole.. poi il fatto che abbia respinto anche Rebecca
è un po' meno bello, lo so.. ma non è ancora
detta l'ultima, soprattutto adesso... Non preoccuparti
spedirò presto Raul a un corso di "psiche femminile: tutto
quello a cui le menti maschili non potranno mai arrivare" tenuto da
Lela in persona xD Poveri maschietti, li sottovalutiamo sempre.. chi
dice che Raul non possa stupirvi nei prossimi capitoli?? Ciao
Marty, buon 2011! <3
SarettaCullenWriter:
ahahahah grazie per gli auguri di Natale in ritardo! xD Ricambio subito
gli auguri per un buon 2011 visto che sono ancora in tempo (giusto per
qualche ora!). Non preoccuparti per Nicole, Raul l'ha liquidata ormai
ù.ù Mi dispiace, il pacchettone con Raul in
mutande deve essere ancora in giro.. eppure l'ho spedito con la
prioritaria >.< va be', se tu fai davvero il monumento a
Lela, io te ne spedisco un altro (sai, qui li fanno in serie...)
Accetti??? ...Uhmmm Raul e Rebecca insieme? Forse sì, forse
no... prima c'è da sistemare un po' di cosucce, come la
possibile gravidanza di lei... poi si vede xD Bacioni, e buon anno
nuovo! :)
Grazie a GossipGirl_____, pinuccia2605,
alina81, debby92, Idril Inglorion, mery_gio, DontJumpMelanie, 96opal
per aver aggiunto la storia fra le seguite, a francullen per averla
inserita fra le ricordate, a CrisAngels, ArYeTtA, biebsale97 e
xitsbenny per averla aggiunta fra le preferite, e di nuovo a Idril
Inglorion per avermi aggiunta fra gli autori preferiti *.* (grazie
mille, davvero!!)
Grazie anche a chi legge la storia senza
recensire o senza aggiungerla da nessuna parte =)
Buon anno a tutte voi.. ci vediamo nel
2011! :P
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Capitolo 13 *** How can I not love you? ***
Capitolo
12.How can I not love you?
“La
prima volta mi sono innamorato
dello splendore dei tuoi occhi
del
tuo riso
della tua gioia di vivere
Adesso
amo anche il tuo pianto
e la tua paura di vivere
e il timore di
non farcela
nei tuoi occhi.
Ma
contro la paura
ti aiuterò
perché la mia gioia di vivere
è
ancora lo splendore dei tuoi occhi”
[Eric
Fried]
Calma,
tranquillità, spensieratezza.. solo adesso che Rebecca non
aveva più
tutte queste cose ne capiva il vero significato. Non riusciva a
trovare pace nemmeno adagiata sul divano di casa fra le sue due
migliori amiche che la sostenevano come meglio riuscivano.
Tutti,
ma proprio tutti i pensieri che aveva prima,
svanivano di
fronte all'eventualità di quel problema, troppo grande per
lei.
-Devi
aspettare almeno 10 giorni -ripeté Melissa per l'ennesima
volta
La
ragazza si nascose il viso fra le mani per qualche istante, cercando
di calmare l'ansia che le faceva martellare il cuore nel petto e che
le faceva tremare le gambe, poi tornò a guardare l'amica
-Melissa è
passata una settimana.. possibile che non sia sufficiente?
-No
-rispose categoria -Tutti i test di gravidanza per essere attendibili
devono essere fatti almeno 10 giorni dopo il rapporto
-Una
settimana barra dieci giorni -precisò Fran
-Se
lo facesse adesso -spiegò allora Melissa -e risultasse
negativo,
scommetto che sarebbe subito un festa.. ma se poi lo rifacesse fra
tre giorni e risultasse positivo?
Rebecca
si immaginò la scena e sentì un brivido congelato
attraversarle
tutta la spina dorsale
-Insomma
-proseguì Mel -diamo tempo al tempo: fra tre giorni, farai
questo
test, non prima -e posò la scatoletta sul comodino, per poi
accarezzare il braccio dell'amica -Fidati di me -le disse in tono
rassicurante
-Certo
che mi fido di te -rispose Rebecca -Voi due siete le mie rocce in
questo momento, anzi vi ringrazio di essere qui nonostante sareste
dovute uscire con Dario e Ned..
-Non
ti lasciamo sola adesso -fece Frannie con un sorriso rassicurante
Rebecca
sospirò -E' solo che vorrei farlo subito..
-confessò lanciando
un'occhiata alla scatoletta
-Sì,
ti capisco -concordò Mel -Però ricordati anche
che eravate in due
quella notte: questa responsabilità non è solo
tua e non è giusto
che te la addossi tutta tu
-Dovresti
parlarne con Raul -esplicitò Fran
Rebecca
scosse la testa -No. Voi non capite..
-Chi
se ne frega se quella doveva essere “una notte senza
conseguenze”!
-sbottò -Le cose sono andate diversamente, e riguardano
tutti e due
Frannie
non era rimasta poi tanto stupita dal fatto che Rebecca e Raul
fossero stati a letto insieme, era convinta che prima o poi sarebbe
dovuto succedere; certo però, era rimasta senza fiato di
fronte a
quanto questo, con tanto di preservativo, avesse comportato.
-Io..
-cominciò Rebecca. La voce le tremò, ma non si
spezzò. Non si era
fatta nemmeno un pianto da quando il dubbio di essere incinta si era
insediato in lei; aveva solo una grande, immensa paura, che talvolta
arrivava quasi a toglierle il respiro.
Dalla
sera prima sospettava.. ma dalla sera prima le sembravano trascorsi
circa due secoli. Le ore non passavano mai, i secondi erano secondi
d'ansia.. ogni ticchettio dell'orologio le ricordava che il tempo
passava inesorabilmente, che nessuno era riuscito né sarebbe
riuscito mai a fermarlo; che non guarda in faccia nessuno, che scorre
imperterrito e che 9 mesi passano prima o poi.
Non
riusciva a rilassarsi, la sua mente scorreva rapida tutti i possibili
scenari che si sarebbero potuti prospettare di fronte a lei, nel caso
quel test fosse risultato positivo.
Cosa
avrebbe fatto? Lo avrebbe tenuto?
E
se sì, cosa avrebbero detto i suoi genitori quando li fosse
andati a
trovare con cinque o sei taglie in più?
Ma
era veramente pronta a tutto questo, a crescere un bambino,
a
proteggerlo? A
insegnarli tutto di una vita di cui lei non era nemmeno a
metà e di
cui non aveva poi capito molto?
No,
ovvio che no, non sarebbe stata all'altezza.
Lei
era solo una studentessa di astronomia, vent'anni e un cervello
talmente minuscolo da riuscire a farsi mettere (forse) incinta la
prima volta che lo fa.
Rischiava
di diventare una ragazza madre.. tremava solo all'idea.
-Lui
ti starebbe vicino, ne sono convinta -fece Mel
-Non
puoi non coinvolgerlo -ribadì Fran
Rebecca
sospirò e si prese la testa fra le mani -Ragazze io.. non so
se ce
la faccio ad affrontare tutto questo. Oddio, davvero, menomale che ci
siete voi
-Ti
ripeto che anche Raul ti starebbe vicino
-Ti
ripeto che non so che fare.. -soffiò allora lei -Ora come
ora non mi
sembra giusto coinvolgerlo
-Ma
sei matta? -fece Fran
-Tranquilla
-la bloccò Melissa -Tanto prima o poi si dovranno parlare
per forza
Rebecca
sospirò; era semplicemente esausta, ed era solo il primo
giorno di
quegli interminabili tre. Avrebbe voluto chiudere gli occhi per poi
riaprirli e scoprire che era stato tutto un sogno, che non stava
capitando veramente a lei.
C'era
mancato poco che all'esame di analisi quella mattina non avesse
scritto sul foglio “SVEGLIATEMI, VI PREGO” al posto
del nome.
Dopo
la notte insonne, lo shock e la paura improvvisi e duraturi, era
sicura di aver sbagliato tutto, ma ovviamente, era l'ultimo dei suoi
problemi.
L'università,
lo studio.. a rotoli. Non aveva la testa per stare dietro a tutto,
semplicemente la sua mente non reggeva lo stress.
Stava
accumulando tutto dentro, dalla solitudine in campo amoroso a tutto
quello che sarebbe potuto esserci nel suo ventre in quel momento.
Perché se c'era veramente qualcosa, quei tre giorni
sarebbero
diventati tutta una vita.
Non
riusciva più a guardarsi allo specchio, per paura di
trovarsi
improvvisamente, vistosamente incinta.
Stava
andando letteralmente in cortocircuito, le sue facoltà
mentali le
stavano facendo ciao, ciao.
°°°
Due
giorni dopo..
-Pronto,
Raul!
-Che
c'è Joey?
Il biondo, telefonino in mano con Joey
all'altro capo, era appena
entrato nell'Università con passi lenti e senza troppa
voglia.
Pioveva a dirotto, tanto che era stato costretto a venire in macchina
anziché con il motorino; i nuvoloni neri non lasciavano
passare
nemmeno quello spiraglio di sole che ancora sarebbe dovuto esserci
alle sei del pomeriggio
-Dove
cavolo sei? -gli chiese l'amico
Raul
corrugò la fronte -All'università: ve l'avevo
detto che oggi non
potevo venire alle prove perché uscivano i risultati di
Analisi, no?
-Ah,
già! -esclamò allora il ragazzo -Me l'avevi detto
che li mettevano
subito! Allora suoneremo senza di te per oggi, ma domani DEVI esserci
-Certo..
Poi
Joey ci ripensò un attimo -Ma sei proprio sicuro di non
riuscire a
venire? Perché non sai che ti perdi -soffocò una
risata -Dario ha
trovato pane per i suoi denti!
-Che
vuoi dire?
-Niente,
te lo spiego un'altra volta -sghignazzò -Detto per telefono
perde
tutta la sua efficacia! Fran è un genio!
-Va
be'.. ciao, Joey a domani
-Ciao!
Finita
la telefonata, fece qualche rampa di scale, per poi sboccare in un
corridoio dove c'era già una discreta massa di studenti, che
scrutava un tabellone.
C'era
sia chi faceva salti di gioia, e sia chi aveva facce lugubri e
demoralizzate.
Raul
si avvicinò e cercò il proprio nome nell'elenco
delle matricole..
si trovava accanto a un bel 25.
Sorrise,
compiaciuto del proprio voto; realizzò al momento che, se si
sbrigava, poteva raggiungere gli amici in sala prove e suonare con
loro.
Gli
venne però istintivo cercare anche un altro nome in quella
lista..
quello di Rebecca. Quando lo trovò, ricontrollò
più volte di non
essersi sbagliato: possibile che Rebecca non avesse passato l'esame?
No, ovvio che no dato che era sempre stata brava.
Con
lo sguardo, cercò allora tra la folla, speranzoso di
trovarla lì,
ma niente, nemmeno l'ombra di lei o delle sue amiche.
Ancora
perplesso, tornò verso il parcheggio.
Gli
sembrava abbastanza stupido ed egoista pensare di essere la causa di
questo suo calo nel rendimento: Rebecca non era il tipo che si
lasciava condizionare così, e infatti aveva trovato sin da
subito un
modo per affrontare il problema, da quando gli aveva confessato i
propri sentimenti. Lui aveva fatto esattamente come lei aveva
chiesto: non una parola, non un saluto.
Ci
doveva essere qualcos'altro a turbarla.. ma cosa?
Stava
per avviarsi di nuovo sotto la pioggia per raggiungere la macchina,
quando la vide, a pochi passi da lui con un casco in mano e i vestiti
umidi come i capelli; anche lei stava per tornare a casa.
Non
lo aveva visto.
Raul
tentennò, indeciso fra l'andarle a parlare o meno,
rispettando ciò
che lei gli aveva chiesto. Ma infondo ci teneva a lei, e anche
tanto.. voleva sapere che cosa non andasse. Non era solo strano il
fatto che non fosse passata, ma anche la sua espressione
tremendamente stanca, quasi assente.
Cos'era
che la stava preoccupando e sfinendo così tanto?
Si
diresse verso di lei.
La
ragazza intercettò il suo sguardo prima che lui potesse
chiamarla, e
Raul fu sicuro di vedere un lampo di paura cieca nei suoi occhi.
-Rebecca
-fece quando fu abbastanza vicino
-Ciao
-lo accolse lei mettendo le mani in tasca; sosteneva il suo sguardo,
come al solito, ma si torturava le labbra una con l'altra.
-Senti..
-cominciò Raul -Lo so che mi avevi chiesto di ignorarti ma..
-non
ce la faccio-..ho visto i risultati: che è
successo all'esame?
Rebecca
lo guardò con un attimo di disappunto, poi
realizzò -Ah, l'esame.
Non lo so, non ero concentrata.. a te come è andato?
Il ragazzo guardò ancora
senza capire la sua aria assente e quella sorta
di menefreghismo, del tutto inusuale per lei.
-A
me bene -rispose -Ma.. è tutto apposto?
Non
sapeva se si poteva permettere di farle quella domanda; non ci capiva
più niente del loro rapporto.
Rebecca
lo guardò a lungo poi annuì con la testa per poi
subito dopo
negare; Raul alzò un sopracciglio, in attesa di spiegazioni.
La
ragazza allora trasse un lungo e profondo respiro per poi guardarlo
ancora, scrutandolo a fondo, come se lo stesse valutando, poi
finalmente parlò -Pensavo di averti già detto
quanto di più
difficile ci fosse da dire, e invece.. -allargò le braccia,
poi alzò
di nuovo lo sguardo su di lui -L'esame è solo uno di tutti i
casini
che ho creato ultimamente
-Ma
che stai dicendo? -domandò
-Io..
non vorrei mettermi in mezzo adesso che Nicole è tornata e
che..
-Nicole?
-ripeté -Che c'entra?
Rebecca
lo guardò con improvviso odio -Raul, non fare il vago con
me: è una
cosa seria, quella che devo dirti
-Non
sto facendo il vago -rispose, stanco di quell'assurda situazione e
decidendo di lasciare da parte il discorso di Lela -La storia fra me
e Nicole è finita mesi fa
Se
fosse stata in condizioni normali Rebecca avrebbe non esultato, ma
almeno sorriso, mostrato contentezza.. ma, visto come stavano le
cose, dato il fardello enorme che si portava dietro, riuscì
solo ad
annuire -Ok..
Il
biondo sospirò -Me lo vuoi dire che hai?
-Sì
-rispose -Anche se non penso che saresti così entusiasta di
saperlo..
Sul
volto di Raul si dipinse l'ennesima espressione di incomprensione che
la ragazza non poté vedere perché troppo
concentrata
nell'organizzare un discorso coerente in tutta quella massa di cose
incomprensibili che erano accadute troppo in fretta.
-Raul..
-cominciò. In quel momento capì che non aveva
senso fare giri di
parole, che non sarebbe cambiato niente: meglio dirlo e basta -Ho un
ritardo
Se
non altro fu felice del fatto che Raul capì al volo, senza
frasi del
tipo “ma no, sei puntualissima” di quelle che si
sentono nei
film: la comprensione seguita subito all'incredulità si
dipinse sul
suo volto mentre sgranava gli occhi e socchiudeva le labbra.
Rebecca
distolse lo sguardo. Era tutto vero: nessuno striscione con su
scritto “scherzi a parte”, nessuna candit camera.
Stava
succedendo davvero.
Raul
la fissò ancora per qualche lungo, lunghissimo istante, ma
lei
continuava a non ricambiare
-Che..
-cominciò Raul -Cosa aspettavi a dirmelo?
Rebecca
spostò nuovamente l'attenzione su di lui -Lo so da tre
giorni -cercò
di giustificarsi ma, evidentemente, avrebbe potuto dirglielo anche
tre giorni prima.
Il
ragazzo si posò una mano sulla fronte; era sconvolto e
Rebecca
ipotizzò che la sua espressione potesse essere come la sua
quando si
era accorta del ritardo.
-Ma
come è possibile? -chiese, a nessuno in particolare
Rebecca
sospirò -Scusa -disse -sono io che ho creato questo casino,
perché
ho voluto io che..
-Hey
-la bloccò lui riprendendosi e andandole più
vicino -Se quella
notte eravamo insieme, era perché lo volevamo tutti e due,
non solo
tu; abbiamo fatto tutto in due -poi roteò gli occhi, mentre
ragionava -eppure avevo controllato..
-Cosa?
-Che
il preservativo non fosse rotto, dopo che..
-Senti
-lo bloccò lei; non voleva parlarne ancora, faceva
già abbastanza
male così -Adesso devo andare, tu non preoccuparti, non..
-Cosa
stai dicendo? -la interruppe lui, con tono scioccato e severo allo
stesso tempo; lei si bloccò, interdetta
-Non
ti lascio sola, Rebecca -decretò -Questo casino lo abbiamo
combinato
insieme
Lei
scosse la testa -Non devi sentirti obbligato, posso benissimo farcela
da sola
-Vedo
-rispose sarcastico, indicando il corridoio con i risultati degli
esami; Rebecca sbuffò -Non mi sento obbligato
-proseguì -Lo faccio
perché a te ci tengo e perché non voglio farti
affrontare tutto
questo da sola
-Perché,
tu sai come gestirla? -domandò scettica
-Certo
che no, ma in due è meglio che tu da sola. Lasciati aiutare
Rebecca
a quel punto chinò il capo e non rispose. Certo che avrebbe
voluto
un aiuto, eccome.
Improvvisamente,
sentì tutto il peso di quella situazione, e capì
tutto d'un colpo
quello che sarebbe potuto succedere. Era la realtà: la
parola
“incinta” non le era più estranea.
Cominciarono
a bruciarle gli occhi, e Raul si accorse del sottile strato di
lacrime, trattenuto a forza, che velava il suo sguardo
-Vieni
-le disse allora passandole un braccio attorno alle spalle -Ti
riporto a casa io
Lei
annuì, senza dire niente; camminarono velocemente sotto alla
pioggia, fino alla macchina. Rebecca poggiò il casco su uno
dei
sedili posteriori mentre Raul azionava il riscaldamento, in un gesto
che risultò familiare e confortevole alla ragazza.
La
guida di Raul era molto più tesa del solito, a scatti,
mentre
raggiungeva la solita trafficatissima strada per andare a casa della
ragazza; rimasero imbottigliati, come di consuetudine.
Lanciò un'occhiata furtiva a
Rebecca, che fissava la pioggia
picchiare imperterrita contro il vetro del finestrino.
Perché non
gli parlava? Con “starle vicino” lui non intendeva
solo starle
accanto su un sedile di un'auto, ma sostenerla in quello che di certo
era un momento di estrema difficoltà; non solo per lei,
bensì per
entrambi.
E
se fosse stato solo un semplice ritardo? Perché c'era anche
questa
rosea possibilità, nonostante lui non riuscisse a pensare ad
altro
se non al peggio.
Avvertì
il rumore di quando ci si sfregano le maniche di un cappotto, e si
girò verso Rebecca, che aveva portato le braccia strette
attorno
alla propria vita.
Che
avesse freddo? Gli sembrava strano dato che il riscaldamento era
acceso a palla.
Una
volta aveva sentito una frase, che gli tornò alla mente come
un
lampo: “Un uomo diventa padre solo quando il figlio nasce,
mentre
la donna è già mamma al momento della
gravidanza”.
Forse
lui ancora non si rendeva conto, forse la notizia gli era giunta da
troppo poco tempo.. ma Rebecca era conscia al 100% della situazione.
Tamburellò
le dita sul volante per qualche istante, in cerca di qualcosa di
sensato da dire ma lei, come se gli avesse letto nel pensiero, lo
precedette
-Io
non pensavo potesse capitare davvero -confessò -non a me
-scosse la
testa, poi si toccò il ventre -Secondo te.. ammesso che qua
dentro
ci sia veramente qualcosa.. -si morse un labbro, lo sguardo lucido e
fisso sulla propria mano -sono un mostro a desiderare che sparisca?
Il
biondo sospirò, intenerito dalla nota mesta e timorosa nel
tono di
Rebecca -Ma certo che no, non ti devi sentire in colpa.
Lei
annuì stringendo le labbra e Raul notò ancora una
volta dalla sua
espressione, quanto fosse provata
-Di
quanto è il ritardo? -chiese poi lui
-Poco
più di una settimana
Di
nuovo silenzio.
Forse
Rebecca non riusciva ad aprirsi del tutto con lui, perché
ancora
convinta che da un momento all'altro decidesse di scappare; no, non
doveva neanche minimamente lasciarglielo pensare.
Lasciò
lentamente il volante e le prese la mano, stringendola con decisione
ma attento a non farle male.
-Che
fai? -chiese lei
-Rebecca..
io non vado da nessuna parte, comunque vada
La
ragazza lo guardò come se fosse pazzo -Perché,
pensi che ti
lascerei scappare adesso che hai detto di volermi aiutare?
-domandò
ritrovando un briciolo di forza e di quella sfacciataggine che erano
sempre piaciute a Raul
Tuttavia
al ragazzo non sfuggì l'espressione di sincera gratitudine
mascherata fra le altre.
Sorrise
-No, certo che no. Ma volevo che ne fossi sicura: io resto vicino a
te
La
ragazza abbassò lo sguardo e annuì -Menomale..
perché ho bisogno
di te, adesso
Sentendo
quelle parole, le lasciò la mano e si sporse oltre il cambio
marcia
che divideva i loro sedili per abbracciarla; Rebecca, dopo un attimo
di indecisione, si strinse alle sue spalle e scoppiò
finalmente a
piangere, per la prima volta da quando aveva scoperto il ritardo.
Il
picchiettare della pioggia sul vetro, forte e continuo, si univa a
quello dei tergicristalli che facevano avanti e indietro sul
parabrezza senza riuscire mai a pulirlo del tutto, battuti sul tempo
da quelle gocce trasparenti e incessanti; fuori soffiava il vento, ed
era ormai calato il buio della sera.
In
quell'abitacolo, stretto e riscaldato, dove c'erano solo loro due,
regnava un'atmosfera molto raccolta, intima, ma carica di
preoccupazioni che giovani della loro età non avrebbero
dovuto
avere; uno spazio così piccolo per un problema
così grande.
-Raul..
-fece lei fra le lacrime, stringendo forte i bordi della sua giacca
-Ho paura
Anch'io
avrebbe voluto risponderle lui, tantissima.
Ma
a cosa sarebbe servito? Non l'avrebbe di certo confortata; doveva
mostrarsi forte per lei, sostenerla, aiutarla.
-Ci
sono io -le disse infatti, stringendola più forte a
sé
-Come
farò se..?
-Come
faremo -la corresse con dolcezza, accarezzandole i capelli -Ci
prenderemo le nostre responsabilità, affronteremo insieme
tutto
quello che verrà. Non sarà facile, ma un modo lo
troveremo.
Dopo
qualche istante, sentì la testa di Rebecca, appoggiata sulla
sua
spalla, fare su e giù mentre la ragazza annuiva, seppure
ancora
molto, molto spaventata da tutto quello che avrebbe potuto
attenderli.
-Potrebbe
anche non essere niente -aggiunse Rebecca
-Infatti
-rispose Raul
I
due si guardarono e l'uno lesse nella faccia dell'altro che
quell'ipotesi sembrava troppo rosea, troppo facile
per essere
vera.
Il
ragazzo le accarezzò una spalla, mentre Rebecca chiudeva gli
occhi.
La
sua mano, che lenta la sfiorava, le infondeva tranquillità;
temporanea sì, ma era già qualcosa. Qualcosa in
cui era riuscito
solo Raul al momento.
Sapeva
che stare fra le sue braccia in quel modo non le avrebbe fatto bene a
lungo termine.. nuovamente così vicino, sarebbe poi tornato
lontano
e distante nel caso quel maledettissimo test che la faceva fremere
dall'ansia di sapere, fosse risultato negativo.
Per
carità, non chiedeva altro che scoprire di non essere
incinta; e,
per tutto il bene che le avesse potuto fare Raul in quel momento,
ogni istante passato con lui avrebbe reso più doloroso
salutarlo di
nuovo.
Ma
d'altronde non poteva farci niente: aveva bisogno di lui come di
nessun altro in quella situazione.
E
più lui le stava vicino, più le dava forza,
più si mostrava
coraggioso di fronte a questa situazione che, ne era sicura, faceva
paura anche a lui, più lei se ne innamorava. Per ogni parola
dolce,
per ogni istante in cui stava con lei senza abbandonarla come avrebbe
fatto la maggior parte dei ragazzi della loro età, sentiva
il
sentimento crescere, irrefrenabile e prepotente.
Chiuse
gli occhi, mentre Raul le scoccava un bacio sulla fronte e le
asciugava con il pollice gli ultimi residui di lacrime.
Come
faccio a non innamorarmi di te? Si chiese retoricamente,
rassegnata a restare in balia dei propri sentimenti ancora per molto,
molto tempo.
Ma
ecco che il calcson seccato e forte da perforare i timpani dell'auto
dietro di loro, ruppe l'atmosfera: la fila aveva ricominciato a
muoversi già da un po', seppure lentissimamente.
Raul
rimise di malavoglia una mano sul voltante; sentì Rebecca,
sotto
l'altro braccio, cominciare a spostarsi.
No
pensò: non voleva sciogliere quell'abbraccio
-Resta
così -le intimò infatti
Lei
lo guardò storto -Guidi con un braccio solo?
-Sì
-L'altra
sera che mi hai riaccompagnata hai detto che non ce la facevi -gli
ricordò
-Stasera
ce la faccio, tanto vanno come lumache -rispose con
semplicità,
attirandola di più a sé mentre cominciava a
spingere lievemente
sull'acceleratore.
-Mai
lenti quanto te.. -boffonchiò la ragazza appoggiandosi
contro la sua
spalla
-Cosa
hai detto? -domandò lui pur avendo sentito benissimo
Rebecca
sorrise -Un bradipo al volante
Era
confortante scoprire che certi atteggiamenti fra loro non erano
cambiati, e che riuscivano ancora a strappare una risata, persino in
un momento come quello.
-Stasera
il bradipo si ferma a casa tua, se ti va
La
ragazza annuì -Grazie
*****************************
Salve a tutte carissime! Spero che il 2011 sia
iniziato bene e vi ringrazio tutte quante per gli auguri ;)
Allora, facciamo il punto della situazione: Rebecca
ha messo Raul al corrente della situazione, e il nostro Sig.
L'AmoreFaSchifo non ha pensato minimamente di tirarsi indietro, anzi...
che dite, lo ha riguadagnato qualche punto?? Se la risposta
è no, non preoccupatevi: nel prossimo capitolo
darà il meglio di sé... oddio come sono
enigmatica, certe volte mi odio da sola! >.<
Comunque volevo precisare che NON è
ancora detto che Rebecca sia in dolce attesa, come ho visto che alcune
di voi pensavano.. tutto può succedere!
Anzi, chissà che questa situazione non
faccia riavvicinare i due sciagurati.. vedremo!
..Per informazione, il titolo del capitolo l'ho
preso dalla canzone di Joy Enriquez. E' molto bella, se non la
conoscete vi consiglio di ascoltarla ;)
T.T Questa è l'ultima volta che
potrò divertirmi a colorare i nomi per "addobbare la
pagina"... maledetta epifania che tutte le feste porta via!! Grrrr..
Ginna3:
Eh già, Raul non è stato proprio spettacolare nel
capitolo precedente, ma spero che qui sia andata un po' meglio! Per
quanto riguarda Rebecca sta passando non le pene dell'Inferno ma
quasi.. Raul è con lei per aiutarla.. ma forse le
farà solo più male. Vedremo come andranno le cose
fra questi due! Per adesso puoi stare (quasi) tranquilla: non
è ancora detto che Rebecca sia incinta! Baciii!!
C4rm3l1nd4:
Se Rebecca è incinta o meno lo scoprirai presto,
tranquilla.. per ora accontentati di un Raul dolce e premuroso!
Sicuramente questa "cosa", comunque si risolva, li farà
avvicinare ancora di più.. vedremo poi quello che ne
verrà fuori xD Frannie purtroppo è solo nominata
in questo capitolo... spero non ti dispiaccia troppo, ma adesso
c'è quest'altra coppia di combinaguai di cui devo occuparmi
;) Bacioni a presto! <3
kia_85:
Ci avevi visto giusto, Raul non l'avrebbe mai abbandonata in un momento
simile =) vedremo ancora di più nel prossimo capitolo,
quanto davvero sia disposto a fare per lei.. sperando di averti
incuriosita abbastanza, passo a Dario e Fran xD sono contenta che ti
sia piaciuto il piano diabolico di Frannie, anche se per un po' questa
coppia resterà in fase di stallo, temo >.<
(prenditela con Raul e Rebecca, non con me!!) Grazie mille per gli
auguri, e vale lo stesso per te ;) baci, al prossimo capitolo!!
<3
Jasmine230:
Mai credere che uno come Dario sia inutile, anzi ;) Rebecca ne sta
passando tante in effetti.. ma ti ricordo che questa potrebbe anche
essere niente, nonostante lo stress e la paura.. mi dispiace ma
dovrò lasciarti ancora con la suspance su questo punto xD
Baci e grazie per i complimenti!!
stefuzzolaxD:
non ti preoccupare assolutamente, anzi grazie per i complimenti :) Sono
contenta di averti sconvolta xD Spero ti sia piaciuta la reazione di
Raul.. e vedrai che saprà fare anche di meglio mwhahahhaah!
Non posso dirti altro, tanto lo leggerai nel prossimo cap! Bacioni!! =D
DontJumpMelanie:
Ahahahaha quindi ho reso l'idea! menomale xD Spero che il cap ti sia
piaciuto ;) Baci!
LaNana:
ahahahaha non ti preoccupare per la recensione mancata, non ti
insulterò! xD Nicole è uscita di scena, ormai;
adesso però c'è questo picc.. grande problema di
Rebecca! Ma potrebbe anche essere tutto un falso allarme.. vedremo se
farà riavvicinare lei e Raul... Bacioniiii XD
Marti_18:
Non preoccuparti anzi grazie per gli auguri =D Spero che Raul ti sia
piaciuto, anche se è un deficiente come hai detto tu xD
Comunque non è sicuro che Rebecca sia incinta, quindi non
saltare a conclusioni affrettate! Io ho preferito che Rebecca dicesse a
Raul come stanno le cose perché mi sembrava giusto che ne
fosse al corrente.. voglio dire, SE lei fosse davvero incinta, lui
sarebbe il padre del bambino, e quindi avrebbe tutti i diritti di
sapere che esiste e di stare con lui.. come anche questo fantomatico
bambino avrebbe tutto il diritto di poter conoscere il padre!
Cioè secondo me è una cosa che va oltre il
rapporto di una coppia.. a meno che uno dei due genitori non sia un
tossico, alcolizzato, assassino o quant'altro, l'altro deve dargli la
possibilità di stare con il bambino.. ma questo è
solo un mio punto di vista! xD Spero comunque che ti sia piaciuto il
capitolo :):) Bacioni!!
Oggi siete veramente tante da ringraziare che bello
:D:D
Grazie a Aislinn_05, EleMasenCullen, Sivyb, Oasis,
Olthir_84, meredhit89, fallsofarc (sono una drogata di LDS e adesso "Un
findanzato di troppo" mi sta facendo fare la stessa fine! Che bello
trovarti qui!! xD), Lady_Jessica Malfoy, Agathe, araba89, Princesa18,
Ami_chan, Crystalya, Briciolina, Truelove, bells7791, Crystal 1989,
GiulyRedRose, Lion E Lamb, pittolaFede, valemyni e _Principessa di
Cristallo_ per aver aggiunto la storia fra le seguite ;)
Poi ringrazio Aislinn_05, MellSHake e Nickyley per
averla aggiunta fra le storie da ricordare :)
Un grazie anche a Sissii_Smile e hypocrite per
averla aggiunta fra le preferite! =D
Sbirciando fra chi segue le storie ho visto che
alcune di voi stanno leggendo anche E' troppo piccolo il mondo per
noi.. un grazie di cuore anche a voi! Mi fa piacere che l'apprezziate
anche se avete letto prima Delicatamente e di conseguenza sapete
già cosa si rivelerà Nicole (non lo dico per non
essere volgare ù.ù)
Insomma, grazie a tutte ragazze!! Al prossimo
capitolo e passate bene la fine di queste vacanze ;) Ciaoooo! <3
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Capitolo 14 *** Ad ogni costo ***
Capitolo 13. Ad ogni costo
"Sai
che e il tuo bacio confonde quest'anima tormentata.
E ho scoperto che tutti noi spezziamo cuori
..che
tutti noi siamo cuori spezzati"
[The
Calling – If Only]
La sera precedente, Raul, Rebecca,
Melissa e Fran avevano cenato insieme, parlando ovviamente della
situazione di Rebecca, ma anche cercando di deviare la conversazione su
argomenti più leggeri.
Poi però, al momento di
andare a dormire, Rebecca aveva preferito restare da sola, offrendosi
di andare sul divano e lasciare a Raul il letto della propria stanza.
Il ragazzo ovviamente si era rifiutato, risolvendosi a portare qualche
coperta sul divano dove aveva poi passato la notte.
Quella mattina, erano andati a lezione
tutti insieme e Raul e Rebecca si erano seduti vicini, senza riuscire
però a seguire nemmeno una parola di quello che dicevano i
prof.
-Domani mattina posso fare il test
-disse Rebecca a Raul, con aria grave, una volta che furono tornati
tutti a casa.
Il ragazzo annuì deglutendo
-Resto con te anche stasera
-Ok -fece lei, contenta di non
averglielo dovuto chiedere.
-Ma i tuoi non ti reclamano a casa?
-domandò Frannie a Raul
-Per ora no, comunque sanno dove sono.
D'un tratto, Rebecca sbiancò
-Oddio..
-Che c'è? -le chiese
allarmata Mel andandole vicino e prendendola per un braccio -Hai un
capogiro? Nausea?
-No -rispose lei
terrorizzata all'idea di cominciare a manifestare sintomi di
gravidanza -Ma mi ero dimenticata, con tutto questo casino..
-Cosa? -volle sapere Raul
-I miei -rispose Rebecca con l'aria di
chi ha visto un fantasma -Mi avevano fatto giurare che sarei andata a
trovarli
-Oddio.. Quando? -Melissa versione
investigatrice terrorizzata
La ragazza guardò Raul con
aria colpevole -Stasera
-Oh! -fece Mel; Raul contrasse la
mascella, senza dire nulla per il momento
-Ma scusate dov'è il
problema? -se ne uscì Frannie -Basta che non gli dici
niente, anche perché non è ancora detto che..
-Non funzionerebbe -la interruppe Raul
Rebecca sospirò capendo dove
volesse andare a parare -Non sono riuscita ad abbindolare te con quella
storia di Tom, figurarsi se riesco a farla a mia madre.
Lui annuì in silenzio, per
confermare.
-Cioè -cercò di
capire Fran -Glielo vuoi dire?
-No -rispose Mel per lei -Se non si
accorgono di niente di strano, è meglio tacere. Ma se
cominciano a fare domande è la fine: Rebecca è
una pessima bugiarda.
-Basterà non sfiorare
l'argomento nemmeno per sbaglio -fece Frannie -Perché uno
dovrebbe parlare di gravidanze a bambini a tavola?
-La fai facile tu -ribatté
Rebecca lasciandosi sprofondare nel divano.
Raul la guardò, indifesa come
non mai, fragile come non l'aveva mai vista; stava diventando anzi era
già, troppo, troppo e tutto insieme. E più si
andava avanti, più i problemi sembravano aumentare.
Andò a sedersi accanto a lei,
prendendole la mano.
-Raul -cominciò lei
sentendolo accanto a sé -Non serve che ci sia anche tu,
glielo dico io ai miei..
Il ragazzo strabuzzò gli
occhi -Cosa? Stai scherzando, spero.
-Mai stata così seria
-Scordatelo -fece, senza ammettere
repliche -Ti ho detto che resterò con te d'ora in poi e che
affronteremo tutto, e dico tutto,
insieme.
-Ma tu non capisci! -sbottò
lei -Mio padre ti ammazza, e ovviamente dopo ammazza anche me!
Raul scosse la testa -Rebecca.. come
faccio a farti capire che non sei sola? Quando ho detto che sarei
rimasto al tuo fianco, intendevo in qualunque situazione. E affrontare
i tuoi non è nemmeno la più difficile che possa
capitare.
Rebecca sospirò -Non
è una buona idea
Ma la ragazza non lo ingannava: per
quanto lo volesse tenere fuori da quella faccenda, Raul non aveva
dimenticato quel “ho bisogno di te” che gli aveva
sussurrato in macchina.
-Davvero mi stai dicendo che
preferiresti affrontarli da sola?
-No, ma...
-Appunto -concluse, risoluto -Stasera
vengo con te
La ragazza si passò la mano
libera tra i capelli, pensierosa e preoccupata -Spero solo che non
salti fuori l'argomento.
Melissa guardò Raul con
ammirazione e le scappò persino un sorriso, che
però il ragazzo non vide perché impegnato a
scrutare Rebecca
-Ovviamente dovrete fare la parte dei
fidanzatini -decretò Frannie -Altrimenti perché
andreste là insieme?
-Pure? -chiese Rebecca, con tono quasi
disperato. La vicinanza di Raul, il suo essere così
premuroso, le loro mani intrecciate.. tutto questo sarebbe finito prima
o poi, e se a questa amara consapevolezza di evanescenza ci si
aggiungeva anche la recita degli innamorati (che per lei ovviamente non
sarebbe stata una recita), davvero diventava una cosa devastante.
Raul le strinse di più la
mano, accarezzandole il palmo con il pollice; Rebecca alzò
lo sguardo su di lui, che la stava già guardando, con quegli
occhi caldi e liquidi.
-Sta' tranquilla -le disse con tono
rassicurante, ma serio.
Il pomeriggio lo dedicarono ad elaborare
alcuni particolari della loro “storia” che poi non
differiva molto dalla realtà: si erano incontrati
all'università, avevano cominciato a studiare insieme, a
conoscersi, e alla fine si erano innamorati.
Rebecca aveva chiamato i suoi, per
avvertirli che avrebbe presentato loro “il suo
ragazzo” e i due si erano detti entusiasti.
Avevano pensato anche ad alcuni dettagli
da raccontare, per tenere banco nella conversazione ed evitare di
parlare di argomenti quali ritardi mestruali, premaman e quant'altro.
A un certo punto però, lo
squillo del cellulare di Raul interruppe quella sorta di brain
storming, al quale stavano partecipando anche Fran e Mel per aiutarli.
-Scusate -fece il ragazzo -è
Joey, mi ero dimenticato che avrei dovuto suonare oggi.. torno subito.
Rebecca lo guardò
allontanarsi mentre rispondeva.
-Tutto bene? -le chiese Frannie, poi ci
ripensò -Scusa, decisamente una domanda sbagliata
-Non fa niente -fece Rebecca sospirando
Quella che si dice la fortuna nella
sfortuna: Rebecca si era innamorata del ragazzo giusto, disposto a
starle vicino persino in quella situazione.. peccato che lui non
ricambiasse.
-Non vedo l'ora che sia domani mattina,
quando finalmente potrò fare quel cavolo di test
-confessò, sperando ardentemente che risultasse negativo.
-Pronto?
-Oggi non hai scuse -esordì
Joey piuttosto alterato -Dove cazzo sei? Sei sparito!
Raul sospirò -Lo so, avevo
detto che oggi sarei venuto, ma..
-E' già la seconda volta che
ci dai buca! -si lamentò l'amico -Ho capito che io sono
dieci volte più bravo di te alla chitarra, ma mica posso
fare tutto da solo! -si pavoneggiò
-Joey, ascolta, ho un problema serio,
non..
-Sì, certo fammi indovinare:
ti sono venute le tue cose. E' la scusa che usa sempre Lela quando..
-Magari.. -commentò il biondo
-Che vuol dire magari? -chiese Joey,
confuso
-Senti, mi dispiace, ma oggi proprio non
posso venire
Qualche istante di silenzio.
-Raul, ti sento troppo agitato -fece
poi, più calmo -E' successo qualcosa?
-Sì -rispose -decisamente
sì
-Cosa? -ed ecco la versione seria di
Joey, matura e posata.
-Un ritardo
-Di chi?
-Rebecca
-E dove vi dovevate vedere?
Ti pareva. Il
biondo sospirò -Joey, non è un ritardo
è... un ritardo
Nei secondi di mutismo che seguirono,
Raul si immaginò l'amico che aggrottava le sopracciglia, si
grattava la testa stile scimpanzé, e poi finalmente
realizzava -Aaaaah!
-Eh..
-Ho capito ..oh cazzo! Ma..?
-Domani -anticipò la domanda
-lo sapremo domani. Ora sono da lei.. e stasera dai suoi genitori
-COSA?
-Le starò vicino Joey, sia
che.. sia incinta che non.
-Certo, è giusto. Ma non
farti ammazzare
-Da chi?
-Dai genitori, ovvio. E, Raul.. se avete
bisogno di qualsiasi cosa, anche di un tetto se la sbattono fuori di
casa..
-Vive con Melissa e Frannie -gli
ricordò
-Sì. Comunque io ci sono.
-Grazie, Joey
-Direi che sei giustificato per le
buche.. domani quando esci dall'università vengo a prenderti
così mi dici com'è andata e se..
-lasciò la frase in sospeso
-Ok -poi si ricordò che anche
l'amico frequentava l'università -Ma tu?
Joey sbuffò -Io non ci vado
più a giurisprudenza e, prima che inizi a farmi la predica,
ti ricordo che ci sono problemi più seri, come la tua
possibile paternità
-Smettila di fare il cretino -lo
apostrofò con tono serio
-Scusa, volevo solo deviare la tua
attenzione
-Allora a domani?
-Sì.. chiamami se hai bisogno
-Va bene.
Attaccò e stava per tornare
dalle ragazze, quando si ricordò che quella sera Fred lo
aspettava in pizzeria: altra telefonata.
-Pronto?
-Fred?
-Oh, dimmi Raul!
-Senti, puoi trovare qualcuno che mi
sostituisca per stasera?
Sentì l'uomo sbuffare
dall'altra parte -Aspetta un altro po' a dirmelo..
-Lo so, scusa è che ho avuto
un.. no, non si può definire semplicemente un imprevisto
-scosse la testa appoggiandosi al muro
-Hey, tranquillo scherzavo: trovo
sicuramente qualcuno. Ma che è successo?
Raccontarlo di nuovo? No, non in quel
momento: doveva tornare da Rebecca
-Ti spiego domani, Fred
-Come vuoi. Dimmi solo se è
tutto apposto
Il biondo sospirò di nuovo
-Vorrei tanto saperlo
E, conclusa anche quella telefonata
tornò a prepararsi per la fatidica cena.
°°°
-..Vado a prendere il dolce!
-cinguettò la madre di Rebecca alzandosi da tavola.
-Era tutto squisito -si
complimentò Raul, un po' perché era vero e un po'
perché era ciò che gli aveva suggerito di fare
Rebecca quel pomeriggio: sua madre era una fanatica della cucina, e
magari sarebbero riusciti a intavolare una conversazione sulle ricette.
Tutto mirava a fra passare il tempo discorrendo di argomenti leggeri
quella sera.
-Oh, grazie Raul! Si vede che mia figlia
li sa scegliere bene i gentiluomini!
Rebecca rispose con una risatina per
niente spontanea mentre la donna si allontanava in cucina.
Enrico, il padre, con cui aveva
conversato tranquillamente (almeno in apparenza) per tutta la cena, si
alzò a sua volta per levare i piatti e portarli in cucina.
Un volta che Rebecca e Raul furono
rimasti soli, la ragazza appoggiò i gomiti sul tavolo
prendendosi la testa fra le mani e sospirando
-Che hai? -le chiese Raul
-Niente
-Non è vero
Lei sbuffò, poi si decise a
cacciare fuori il rospo -E' esasperante
-Lo so
-No, tu non lo puoi sapere!
-sbottò irritata, ma sottovoce -Non mi sto riferendo solo al
dubbio di essere incinta, ma.. al fatto di dover inscenare questa
stupida storia di noi due
-Era.. necessario -cercò di
giustificare
-Lo so, lo so, ma.. parlare con te come
fossimo una vera coppia, quando.. -si interruppe mordendosi un labbro
Raul, abbassò lo sguardo,
avendo capito perfettamente
-Lo sai come stanno le cose
-proseguì infatti Rebecca -e starti così vicina
non mi aiuta
Il ragazzo tornò a guardarla,
quasi con aria colpevole -Scusa, ma.. non so come altro avremmo potuto
fare.
-Non è colpa tua, te l'ho
detto. Anzi, stai facendo anche troppo -sbuffò -Fa' come se
non ti avessi detto niente, ok?
-Rebecca.. -cominciò,
sporgendosi leggermente verso di lei.
E in quel momento, la ragazza ebbe la
certezza che stesse per iniziare un discorso serio, che stesse per
dirle qualcosa di importante.. ma furono interrotti dai genitori di lei
che fecero ritorno. Il biondo si ritrasse, senza dire niente.
-Ecco la torta -esordì la
donna, guardandoli tutta contenta -Oh, ma non vi preoccupate! State
pure vicini, siete così carini insieme
-Mamma, per favore.. -fece Rebecca,
mascherando la stanchezza; guardò anche il padre, in cerca
di supporto, ma l'uomo scrollò le spalle. Le possenti spalle
da cui partivano quelle braccia muscolose che Raul non aveva potuto
fare a meno di notare con un briciolo d'apprensione.
-Dico sul serio -continuò la
donna -Non vi siete scambiati nemmeno un bacio, da quanto siete qui
-Mamma! -fece la ragazza, seccata
più che in imbarazzo.
-Siamo piuttosto riservati
-cercò di aiutarla Raul
-Be' ma non dovete esserlo anche con
noi, vero caro? -chiese, senza però attendere la risposta
del marito -Io sono una di larghe vedute, per vostra informazione, e mi
piacerebbe vedere almeno un bacio fra voi
-Ma cosa dici?!
-E dai, cosa vi costa?
Rebecca sospirò rassegnata e,
in meno di mezzo secondo, si voltò verso Raul stampandogli
un rapidissimo bacio a fior di labbra nel quale lo sfiorò
appena e poi tornò a rivolgersi alla donna -Contenta?
Raul adesso aveva la bocca socchiusa, e
ancora cercava di rendersi conto di quello che era successo; poi si
ricordò che in una coppia, i baci non sono un evento
sporadico, così cercò di assumere nuovamente
un'espressione normale.
La madre di Rebecca sbuffò,
in risposta alla figlia -Ma questo non è un bacio! Io mi
ricordo che con tuo padre da giovani..
-Cara -la interruppe Enrico, forse
leggermente in imbarazzo -Quando un genitore comincia un discorso della
serie “io alla tua età..”, rischia di
far addormentare chiunque
-Hai ragione -concordò la
donna -Ma resta di fatto che quello non ricordava nemmeno lontanamente
un bacio, o no? -chiese guardando Raul in cerca di conferma.
Il ragazzo riuscì a fare solo
un sorrisetto nervoso.
Rebecca alzò gli occhi al
cielo -Sarai anche una di larghe vedute, ma sei proprio insistente
-Lo so -e incrociò le
braccia, in attesa
La ragazza allora si voltò di
nuovo verso Raul, questa volta con lentezza ed espressione rassegnata,
forse anche con aria di scuse.
Ma fu Raul che cominciò ad
avvicinarsi, con un'insolita dolcezza negli occhi .
Se continua a guardarmi
così è la volta buona che non rispondo
più di me stessa.. pensò
la ragazza spostando lo sguardo sulle sue labbra, sempre più
vicine. Dopo una serata intera a fingere di essere felicemente
fidanzata con il ragazzo dei suoi sogni, a tenerlo per mano, a
rispondere alle domande dei suoi, e tenendo nascosto il fardello
dell'eventuale gravidanza, quel bacio sarebbe stato solo l'ennesima
botta che le sarebbe stata inflitta al risveglio da tutta quella messa
in scena. Ammesso che ci sarebbe stato un risveglio; perché
se fosse stata incinta davvero, probabilmente avrebbero dovuto
continuare a fingere.. anche se forse a quel punto sarebbe stato meglio
dire semplicemente tutta la verità..
Ma quei pensieri sembravano
così astratti, persino lontani, mentre le labbra di Raul si
posavano sulle sue, schiudendole dolcemente.
Se davvero non c'era sentimento in quel
bacio, Raul era un bravissimo attore; per quanto riguardava Rebecca, la
ragazza non poté fare altro che cedere alle emozioni, alla
voglia che sentiva di lui e che non aveva la forza di combattere, non
in quel momento. Ricambiò il bacio come le venne spontaneo
fare, come lui si sarebbe sicuramente accorto non essere finzione.
Gli passò una mano fra i
capelli mentre lui le stringeva la vita. Quel bacio le diede una forza
improvvisa.
Alla fine Platone aveva sempre avuto
ragione: sai di essere veramente innamorato di qualcuno quando sai che
con quella persona al tuo fianco, potresti sfidare anche gli dei.
E se anche il test fosse risultato
positivo, con Raul al suo fianco, sarebbe stata in grado di affrontare
tutto, ma proprio tutto; anche l'impresa di crescere un figlio a
vent'anni.
-Coff, coff..
Qualcuno che tossicchiava. Ma certo: la
casa dei suoi, i suoi, la messa in scena..
Rebecca si staccò bruscamente
da Raul.
Suo padre li guardava un po' storto, era
stato lui a tossicchiare, mentre sua madre sembrava felice come una
pasqua
-Sono veramente contenta per voi -disse
-Si vede quanto siete innamorati
-Certo.. -commentò Rebecca
massaggiandosi una tempia; Raul appoggiò il braccio sullo
schienale della sua sedia, mentre la donna tagliava il dolce e
ricominciava a fargli domande, questa volta sull'università.
A quanto pareva, aveva deciso di saperne abbastanza sulla loro storia e
sul loro rapporto, specialmente dopo quel bacio.
E che bacio.. Rebecca
scosse la testa cercando di non pensarci più.
Finito di cenare, si sedettero tutti
quanti in salotto sul divano ma, essendo già una cert'ora e
avendo lezione l'indomani, Rebecca dopo poco annunciò che,
con grande
dispiacere, dovevano andarsene.
-Vi prendo le giacche -si
offrì la donna mentre Enrico li accompagnava alla porta.
Se non altro, non era minimamente
saltato fuori l'argomento “incinta”.
Proprio mentre Rebecca tirava un sospiro
di sollievo, e si dava della stupida per aver temuto così
tanto di essere scoperta, sua madre ricomparve davanti a loro, con le
giacche in mano e un'espressione atterrita sul volto.
-Che succede? -le chiese il marito
mentre lei avanzava lentamente
Rebecca lanciò uno sguardo
ansioso a Raul, che fissava teso e serio la donna.
-Ragazzi.. -fece quella sollevando un
pezzo di carta che aveva tutta l'aria di essere uno scontrino -Ho
trovato questo nella tasca del cappotto di Rebecca -deglutì
-A che vi serve un test di gravidanza, me lo spiegate?
-COSA? -tuonò il padre di lei
-Mamma.. -cominciò Rebecca,
ma non sapeva cosa dire
-Possiamo spiegare -fece Raul
-Spiegare? -ripeté l'uomo con
aria minacciosa, come a compensare l'atteggiamento scioccato della
moglie -Si può sapere cosa hai fatto a mia figlia?!
-Papà -fece Rebecca -Non
prendertela solo con lui
-Tranquilla, dopo ce n'è
anche per te
-Senta.. -cominciò Raul ma
non ebbe tempo di aggiungere altro perché l'uomo gli
tirò un cazzotto dritto in faccia, cogliendolo alla
sprovvista e costringendolo a indietreggiare di molti passi, mentre si
portava una mano al labbro sanguinante.
-Papà!
-strillò Rebecca nello stesso istante in cui la moglie
strillò -Enrico!
-Ma vi rendete conto che avete a stento
40 anni in due? -continuò l'uomo
Rebecca era andata vicino a Raul
prendendolo per un braccio e guardandolo con aria preoccupata
-Tutto bene -le sussurrò lui
che aveva messo in conto una possibile reazione del genere.
-Ma ti sembra il modo? -chiese la madre
al coniuge -E' ovvio che non lo avranno fatto apposta!
Ed ecco che la signora si
rivelò davvero “una di larghe vedute”
come aveva affermato di essere poco prima.
-E ci mancherebbe! -continuò
Enrico -Ma adesso che è successo, cosa pensi che faranno?
-Non è ancora detto -li
interruppe Rebecca sempre stringendo il braccio di Raul -Lo sapremo
domani
-Nel caso Rebecca fosse davvero incinta
-aggiunse Raul attirando nuovamente su di sé lo sguardo
minaccioso di Enrico -sono pronto a prendermi cura di lei e del bambino.
La ragazza socchiuse inconsapevolmente
le labbra, mentre quelle parole la stordivano rimbombando nell'aria.
-Ma se non sapete nemmeno cosa voglia
dire la parola "bambino" a questa età! -ribatté
il padre
-Impareremo -fece Raul
-E i soldi per mantenerlo?
-Ma è ovvio che li aiuteremo!
-fece la donna, ma il marito non diede segno di averla ascoltata
-Ho già un lavoro -rispose
Raul -Ne troverò un altro se necessario, lascerò
l'Università
-Che dici? -chiese Rebecca, ma la
domanda le uscì con un filo di voce così sottile
che poté sentirla solo Raul; ricambiò per un
attimo il suo sguardo, prendendole la mano.
-Ma se hai detto che studi per diventare
astronauta -gli ricordò, con una nota di scetticismo che
fece irritare Raul
-E' la stessa cosa che fa anche nostra
figlia -fece la moglie
-Lascerò -rispose lui e
Rebecca, conoscendo ormai bene il suo viso notò quanto gli
costasse quell'affermazione, ma anche quanto fosse deciso e sincero.
Raul era un ragazzo d'oro e lei si
sentiva tremendamente in colpa di fronte alla consapevolezza di sapere
a quanto avrebbe rinunciato per lei, che non aveva fatto altro che
creargli casini (ciliegina sulla torta, il pugno di suo padre).
-No.. -sussurrò sull'orlo del
pianto, e la stretta di Raul aumentò
L'uomo sospirò -Ma
perché noi genitori non possiamo mai stare tranquilli, me lo
spiegate?
-Lasciamoli andare adesso -propose la
madre, e a Rebecca non sembrò vero -Non vedi quanto sono
stanchi? Tu pensi solo a noi, ma cerca di capire anche quanto possa
essere difficile per loro
-Certo, giustifichiamoli, adesso! -poi
sbuffò e guardò dritto negli occhi Raul -Voglio
dirti due parole a quattr'occhi prima
-Papà.. -fece Rebecca
apprensiva
-Non gli torco nemmeno un capello
-assicurò l'uomo
Tuttavia, quando Raul fece per lasciarle
la mano, Rebecca strinse di più
-Tranquilla -le fece allora lui con aria
rassicurante. Ma più la ragazza guardava il suo labbro
sanguinante, meno tranquilla stava.
-Rebecca -fece allora sua madre -Fidati
di tuo padre.
Di suo padre non si fidava molto dopo
quel cazzotto, ma di sua madre sì: lasciò andare
Raul, che le rivolse ancora uno sguardo prima di seguire Enrico in
un'altra stanza.
La ragazza sospirò e si
appoggiò contro il muro prendendosi la testa fra le mani; la
madre le andò vicina e le accarezzò i capelli
-Come stai?
Rebecca la guardò e scosse la
testa -Non lo so. Immagino abbastanza male.
La donna annuì
-Ti ho delusa, mamma? -chiese
-Avete usato le protezioni?
-Certo che sì!
-Allora non mi hai delusa. Sono cose che
purtroppo accadono a volte, ma se tu sei stata responsabile come io
ritengo di averti insegnato ad essere, non mi hai delusa. Solo mi
dispiace per voi perché se domani quando farai quel test,
risulterà positivo, sarà dura, anche col nostro
aiuto
Rebecca annuì -Lo so.
L'importante è sapere che tu non prenderai a pugni Raul
quando uscirà dalla stanza
La donna sorrise -No, tranquilla; tuo
padre è troppo impulsivo, ma vedrai che anche lui
capirà. Quel Raul invece mi piace veramente tanto,
è un ragazzo come pochi. Sei fortunata ad avere lui al tuo
fianco in questa situazione
-Lo so..
-E sei fortunata ad averlo come ragazzo,
è ovvio
La ragazza strinse i denti, ma non
bastò per trattenere le lacrime, che cominciarono a scendere
in silenzio.
-Su, su -fece la donna abbracciandola
-Non è facile, ma non è la fine del mondo -le
disse, fraintendendo il motivo del pianto -E tu sai bene che potresti
anche non essere incinta
Rebecca annuì, riprendendosi
e staccandosi.
-Posso dirti ancora una cosa? -chiese la
madre
No! -Certo
-rispose asciugandosi il viso
-Si vede che è proprio
innamorato di te
La ragazza annuì nascondendo
lo scetticismo senza aggiungere altro e, in quel momento, Raul e suo
padre tornarono; nessuno dei due sembrava tumefatto, ed era
già qualcosa.
-Domani mattina chiamateci -disse l'uomo
guardando entrambi; sembrava più rilassato
-Certo -rispose Raul
-Ciao ragazzi -fece la donna -Mi
raccomando, fateci sapere..
Così, i due si congedarono e
tornarono alla macchina.
-Guido io -si offrì Rebecca
prima di dire qualsiasi altra cosa
Raul, che si stava massaggiando il mento
offeso, per una volta acconsentì a lasciar guidare
“la piratessa” cedendole le chiavi dell'auto.
-Si può sapere che ti ha
detto mio padre? -chiese lei mentre metteva in moto
-Voleva assicurarsi che fossi davvero
disposto a mantenere una famiglia, nel caso. E mi ha messo davanti
tutte le difficoltà, i problemi..
La ragazza strinse di più il
volante, mentre accelerava -Quello che hai detto..
-Lo farò veramente, Rebecca
-Non mi sembra giusto
-A me sì.
La ragazza sospirò -Mi
dispiace per il tuo labbro -ovviamente non si riferiva solo a quello
-Non preoccuparti. Tu invece come stai?
Lo guardò di soppiatto -Bene
-mentì -voglio solo arrivare a casa
-Ma.. posso farti una domanda?
-Sì -rispose deglutendo e
aspettandosi chissà che
-Hai mai guidato un'auto?
Facile. -No
-Ma sei matta?! -si agitò
subito -Accosta!
-Raul, rilassati, so come fare
-replicò prendendo una curva a tutta velocità
-No -fece lui -Per il nostro bene,
accosta, per favore!
Lei si voltò a guardarlo -Ti
calmi? Stai facendo agitare anche me!
-Attenta! -esclamò mentre
l'auto della corsia opposta che Rebecca aveva appena invaso suonava il
clacson venendo dritta verso di loro
-Oddio! -strillò Rebecca,
senza sapere che fare
Raul si sporse verso il volante,
girandolo con forza e riportando la macchina sulla corsia giusta.
-Accosto -fece Rebecca senza che lui
dovesse dirle più niente
-Brava...
Si fermò sul ciglio della
strada buia -Andavo così male? -chiese
Il ragazzo sospirò -Di solito
quando uno guida deve guardare la strada, Rebecca
-Ah, giusto..
-Tu sei pazza
-Me l'hai detto almeno un milione di
volte -rispose aprendo lo sportello e scendendo; Raul la
imitò.
Quando si incontrarono a metà
strada lei guardò meglio il suo labbro -Ti fa male?
-No -rispose -Lo sai che è
assurdo che ti preoccupi per un pugno in questa situazione?
Lei scrollò le spalle -Il
verdetto è domani
-Già.. anzi, andiamo a casa
che è tardi
-Sì..
Una volta arrivati, Rebecca
andò in bagno a prendere del cotone e del disinfettante.
-Che fai? -le chiese Raul,
già sistemato sul divano quando la vide con quegli attrezzi
-Chiudi la bocca -ribatté lei
-Non per essere scortese, ma perché non penso che tu voglia
assaggiare il qui presente disinfettante
Allora, il biondo capì
-Rebecca, non serve che disinfetti..
-Invece sì -lo
bloccò sedendosi accanto a lui e versando il liquido sul
batuffolo di cotone -Dai, chiudi
Raul si rassegnò ad ubbidire
e Rebecca appoggiò lentamente il batuffolo sulla ferita
-Ahi! -fece lui ritraendosi -Brucia!
Rebecca ridacchiò -Sei peggio
di un ragazzino
-Vorrei vedere te!
-Dai, forza, non ho finito
-Ma è una tortura -si
lamentò riavvicinandosi
-Sopporta in silenzio -ordinò
lei, mettendogli una mano dietro la nuca per evitare che si spostasse.
Continuò a pulire la ferita e Raul non si lamentò
più, né staccò un attimo gli occhi dal
suo viso.
-Fatto -disse lei dopo un po' -Va meglio?
-Insomma..
Sospirò -Che stupida che sono
stata ad aver lasciato quello scontrino in tasca! -si
apostrofò scuotendo la testa
-Mi fai un favore? Smettila di
incolparti di tutto
-Non vedo l'ora che sia domani: odio
questo stare nel dubbio -confessò con stanchezza
-Però.. più domani si avvicina, più mi
fa paura
-Lo so -fece Raul -lo so.. ma adesso
avresti bisogno di dormire: è tardi e stare qui a dannarti
non risolverà il problema.
Rebecca annuì chiudendo gli
occhi -Hai ragione.. vado -e si alzò -'Notte, Raul
-Buonanotte
L'enorme stanchezza, nonostante la paura
e l'ansia, fece addormentare la ragazza in pochi minuti.
Raul invece non riuscì ad
addormentarsi subito, e rimase sveglio nella penombra fissando il
soffitto, a pensare....
*************
Eccoci qua! =D
Lo so, sto tirando troppo la corda, ma prometto che
nel prossimo capitolo si saprà se Rebecca è
incinta o meno, LO GIURO ;)
Per ora spero vi siate godute questo Raul dolce e
forte allo stesso tempo e il bacio che ha dato a Rebecca... E poi sono
contenta che non vi siate meravigliate della sua reazione quando
Rebecca gli ha spiegato la situazione, vuol dire che sono riuscita a
creare un personaggio coerente con se stesso (me fierissima!!) xD
Questo capitolo mi è venuto
più lungo del solito, ma spezzarlo non mi sembrava una buona
idea. E' quello che più di tutti mi ha presa nello scrivere
sin ora in questa storia :D Il quasi-incidente e la telefonata
semi-seria con Joey erano per sdrammatizzare un po' tutta la situazione
e, nel secondo caso, anche per farvi sapere che gli altri personaggi
non sono morti ma solo "congelati" in attesa che si risolvano i casini
di questi due xD
E ora veniamo alle brutte notizie.. ragazze ancora
tre-quattro capitoli circa, non di più mi dispiace :( ma lo
capite anche voi che non avrebbe senso continuare all'infinito, no? Io
sono convinta che dopo un po' i personaggi "invecchino"..
cioè, per quanto ci si possa essere affezionati,
alla fine l'effetto è lo stesso delle serie tv infinite: o
rinnovi del tutto i protagonisti, o parlare sempre dei soliti ti fa
sfociare nella banalità e nelle ripetizioni.
Non che questa storia sia qualcosa di
così originale, ma credo davvero che "forzare la fantasia"
non porti niente di buono in questi casi.
E' tanto che vi racconto di Raul (parlo per chi
l'ha seguito dai tempi di Nicole, quest'estate), il suo personaggio
è cresciuto e maturato abbastanza, secondo me.
Non sto dicendo che voglio scrivere altre storie
con altri personaggi, ma vi sto solamente spiegando perché
dopo la fine di Delicatamente non ci sarà un altro seguito.
Mancherà anche a me questo chitarrista-astronauta
combina/risolvi casini, ma che posso farci?
Dai, ora veniamo alle recensioni e non odiatemi
troppo, per favore!! :)
LaNana:
che l'iceberg (paragone azzeccatissimo) si stia finalmente cominciando
a sciogliere? Mah.. nel prossimo capitolo risponderò alla
tua domanda, non ti preoccupare ;) Spero ti sia passata l'influenza!! ..E
spero che Liz torni presto =D Baciiiii, a presto!
Ginna3:
sì, devo ammettere che la suspence è uno degli
effetti che amo di più, nella lettura come in un film xD
Sono contenta che la tua attenzione sia caduta sulla frase giusta nello
scorso capitolo: Raul resterà vicino a
Rebecca comunque vada.. e fai bene a chiederti quale sia la chiave di
lettura giusta ;) ..Povera Bec comunque, se gli effetti che produce un
Raul "cartaceo" sono questi, figurarsi ad averlo davanti realmente! xD
Bacionii
biebsale97:
ciao!! Se non altro questo problema ha fatto avvicinare parecchio
Rebecca e Raul.. vedremo se tra loro nascerà o se sta
già nascendo qualcosa di più ;) Baci! ps: scusa,
non mi ero accorta del cambiamento di nickname! xD
kia_85:
Credo che tu ci abbia visto giusto sulla svolta importante che che
avrà il loro rapporto dopo tutta questa storia, e forse hai
ragione anche nell'interpretazione di quei piccoli segni,
chissà.. non vorrei dirti troppo ;) E non ti preoccupare, io
adoro i commenti-fiume! xD anzi, grazie mille per i complimenti *.*
spero che anche questo cap ti sia piaciuto... bacioni!!
C4rm3l1nd4:
In effetti è dura trovare spazio per paralre di tutti xD Qui
infatti ci sono solo Raul e Rebecca, ma non mi sarebbe riuscito
inserirci pure gli altri >.< Ti giuro, l'attesa
è quasi finita: nel prossimo capitolo saprai se Rebecca
è incinta o no! Nel frattempo spero di averti fatta felice
con un capitolo dedicato interamente alla versione dolce e premurosa di
Raul piuttosto che a quella fredda e stronza! xD Grazie mille per i
complimentissimi xD Baciiii Marty!! <3
Jasmine230:
Rebecca è fortunata ad avere due amiche come Frannie e
Melissa.. un po' meno fortunata per il fatto che Raul le stia
confondendo le idee alla grande. Vedremo cosa combineranno nel prossimo
capitolo, a seconda se il tes sarà positivo o negativo...
baci!!
t3sor4:
Grazie mille per i complimenti e soprattutto sono contentissima che tu
abbia deciso di riprendere E' troppo piccolo il mondo per noi e che ti
sia appassionata anche a Delicatamente! :) Grazie ancora, bacioni!
Grazie
a ellie_sama, iris89 e Leuzza per aver aggiunto la storia fra le
preferite, a sassybaby e LoLitaLOVE per averla aggiunta fra quella da
ricordare , a blair93, SunshinePol, Nalhia, fefasdt23 e HoneY per
averla aggiunta fra le seguite.
E
grazie di nuovo a Leuzza per avermi aggiunta fra gli autori preferiti
=D=D
Grazie anche
a tutte quelle che leggono in silenzio :) Bacioni a tutte, al prossimo
capitolo ;)
|
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Capitolo 15 *** Amore, psiche e filosofia ***
Capitolo
14. Amore, psiche e filosofia
“Love
has been right by your side
so
close that you couldn't see it
If
love could speak
it
would shout to the sky
I've
always been here”
[L'amore
è stato sempre accanto a te
così
vicino che non riuscivi a vederlo.
Se
l'amore potesse parlare,
urlerebbe
al cielo
sono
sempre stato qui]
(Open
your eyes to love – LMNT)
Dei
passi per la casa, nonostante la sveglia non fosse ancora suonata;
Raul, nella fioca luce del mattino, alzò la testa dal divano
e
strizzò gli occhi per farli abituare alla
luminosità.
Non
che avesse dormito, anzi: non era quasi riuscito a chiudere occhio per
tutta la notte, consapevole che quella mattina avrebbe potuto segnare
per sempre il suo futuro e quello di Rebecca.
Riuscì
a distinguere proprio la sagoma della ragazza, che era appena
comparsa sulla porta; il biondo scostò le coperte e si mise
a sedere.
-Ciao
-le disse
-Ciao
-rispose lei sistemandosi vicino a lui
-Sei
riuscita a dormire? -le chiese scrutandola in viso
-Stranamente
sì.. ma adesso sto peggio di prima -e Raul notò
che fra le mani
stringeva quel test di gravidanza, dalla scatola ormai tutta
rovinata, dato che non aveva fatto altro che rigirarselo fra le mani
per giorni e giorni
-Ho
aspettato questa mattina da quando ho scoperto di essere in ritardo
-proseguì con lo sguardo basso -ma il fatto è
che.. se questo coso
risulterà positivo, tutto questo non sarà stato
nemmeno una
briciola rispetto a quello che verrà
Raul,
da come la ragazza si torceva le mani, dedusse che doveva essere
molto più in crisi di quanto desse a vedere; attese qualche
attimo
grattandosi la testa, alla ricerca di parole che potessero darle
coraggio, farla sentire capita.
Ma
forse era proprio questo il punto: per quanto lui si sforzasse, non
avrebbe mai compreso fino in fondo tutto quello che Rebecca viveva
minuto per minuto, secondo per secondo da quando era iniziata quella
faccenda.
Per
lui era tutto molto più astratto, e si vedeva dal fatto che
il suo
pensiero principale in quei giorni era stato come far sentire meglio
Rebecca, come starle vicino, e non robee del tipo “cosa
farò
quando diventerò padre?”. Certo, aveva messo in
conto tutte le
rinunce e i sacrifici che avrebbe dovuto fare, primo fra tutti il
sogno di diventare astronauta, ma non era questo il punto. Lui
non si era mai immaginato con un bambino imbraccio o con un biberon
in mano; per lui quel (presunto) bambino non era ancora reale,
né lo
sarebbe stato finché non l'avesse visto con i propri occhi,
nonostante le conseguenze della sua possibile esistenza fossero
già
nell'aria.
Poteva
invece scommettere che Rebecca ci avesse pensato eccome, a tutte
queste cose, e ci stava pensando anche in quel momento, mentre
portava quasi inconsapevolmente una mano sul proprio ventre.
Sospirò,
realizzando che per quanto avesse e avrebbe ancora potuto aiutare la
ragazza, non sarebbe mai riuscito a capirla e a starle vicino come
avrebbe voluto e come solo un'altra donna nelle sue stesse condizioni
avrebbe saputo fare.
-Mi
dispiace Rebecca -le disse- So che per te è tutto molto
più..
difficile che per me. Io non riesco a viverla come la vivi tu.. Forse
io non capirò mai cosa stai passando in questi giorni, anzi
sicuramente. Ma voglio stare con te, aiutandoti più che
posso, come
posso, e finché avrai bisogno di me. Non è
abbastanza, ma è tutto
quello che ho da offrirti; quindi se vuoi piangere, sfogarti o
semplicemente parlare.. io sarò qui, qualsiasi cosa accada.
Rebecca
restò in silenzio ancora per un po', respirando la dolcezza
che
quelle parole avevano lasciato nell'aria e di cui forse Raul non era
nemmeno consapevole.
-Dici
che non è abbastanza -ripeté -io non so con chi
tu abbia avuto a
che fare fin ora.. ma ti assicuro che invece è tutto quello
che mi
serve.. sapere che ci sarai, se.. -non finì la frase,
preferendo
mostrargli ancora una volta il test e stringendo i denti per farsi
coraggio.
Raul
allora la prese fra le sue braccia -Io ci sarò, di questo
non devi
dubitare
Lei
appoggiò la testa sul suo petto, sentendolo caldo e forte, e
chiuse
gli occhi intrecciando le braccia attorno alla sua vita; quel lento
su e giù del suo respiro le infondeva calma e
tranquillità.
-Hai
tutto il tempo -le sussurrò Raul accarezzandole la schiena, e il soffio del suo respiro le
scompigliò qualche capello -Puoi
anche farlo domani o..
-No
-rispose subito lei -Voglio farlo adesso
-Ok
-acconsentì Raul chinando il collo per scoccarle un bacio
sulla
guancia, poi la strinse più forte -Coraggio
La
ragazza annuì e riaprì gli occhi, sciogliendo
delicatamente
l'abbraccio-Vado.
Raul
annuì e la seguì con lo sguardo mentre si alzava
e, con passi
svelti e decisi si dirigeva verso il bagno.
Il
rumore della porta che si chiude: adesso cominciava l'attesa..
Un
minuto:
Cominciò
a fissare intensamente le lancette dell'orologio appeso al muro
Due
minuti:
Il
suo piede scalzo batteva freneticamente sul pavimento, come a
scandire il tempo di una canzone inesistente
Tre
minuti:
Si
alzò e si mise a guardare fuori dalla finestra, alla ricerca
di
qualcosa di così interessante da riuscire a distrarlo
persino in un
momento simile
Tre
minuti e cinque secondi:
Rinunciò
e cominciò a passeggiare per tutta la sala
Quattro
minuti:
Decise
di sedersi di nuovo per non scavare un solco nel pavimento
Cinque
minuti:
La
porta del bagno si riaprì.
Raul
non fece in tempo ad alzarsi perché Rebecca
arrivò correndo e lo
assalì buttandosi su di lui
-Raul!
-esclamò
Il
tono felice, la corsa, il sorriso..
-Non
siamo incinti! -urlò infatti Rebecca, stringendolo forte
quasi da
soffocarlo
Un
po' per sollievo e un po' per divertimento, Raul sentendo quelle
parole scoppiò a ridere di spensieratezza, ricambiando la
stretta di
Rebecca.
La
ragazza allora si scostò per guardarlo negli occhi -Grazie
per non
avermi lasciata sola
Lui
sorrise e scosse la testa, facendole una lieve carezza sulla guancia
-E' finito tutto bene
Si
stupì di vederla tornare improvvisamente seria, mentre
distoglieva
lo sguardo e si allontanava un po'.
Il
rumore di passi che venivano nella loro direzione piuttosto
velocemente li distrassero: Melissa e Fran erano state svegliate
dalle urla della ragazza
-Che
succede? -chiese la prima -Hai fatto il test?
Rebecca
ritrovò il sorriso, mentre andava verso le amiche per
raccontare
loro ciò che era accaduto poco prima.
°°°
-Negativo!
-ripeté Joey esultando
-Sì
-confermò ancora Raul
I
due stavano passeggiando assieme a Lela per le vie della
città.
L'amico
lo scrutò meglio -Ma allora perché hai questa
faccia? Mi sembra una
bella notizia, no?
-Certo
che lo è -rispose -Ma poi sono andato a casa a cambiarmi, e
quando
ci siamo incontrati all'università Rebecca mi ha detto a
malapena
ciao.
-Be'
mi pare ovvio -commentò la saggissima Lela -guarda che per
lei non è
cambiato niente: è ancora innamorata di te
Il
biondo sospirò senza aggiungere altro.
-Scusate,
io adesso devo tornare a casa -informò la ragazza -Sto
studiando per
un esame importante
Joey
sbuffò -Studi troppo, amore
Lela
lo fulminò con lo sguardo -Sei tu che sei abituato a
studiare troppo
poco! Mi sorprende che tu abbia preso 23 a quell'esame! Va be'.. ci
vediamo, ragazzi
-Ciao
-risposero i due mentre Lela si allontanava senza nemmeno aver dato
un bacio a Joey.
Raul
cominciò a guardare in modo sospettoso l'amico.
-Che
c'è? -fece lui
-Joey,
l'esame di cui parlava Lela.. è quello dove hai preso 13?
-SHHHT!
-fece lui guardandosi freneticamente alle spalle
-Tranquillo,
si è già allontanata. Mi rispondi?
Il
ragazzo sospirò -Sì, è quello
-Ma
perché le hai mentito? -domandò con tono di
rimprovero
Joey
scosse la testa -Per te è facile: astronomia ti piace, non
ti pesa
studiarla, anzi; ma io, che la giurisprudenza non la posso proprio
soffrire, non riesco a prendere un 18 che sia uno! E non mi sento
alla sua altezza, che invece non prende mai meno di 25, come anche
tutti i suoi “fantastici compagni di corso”. E bada
bene, parla
sempre di compagni, mai di compagne! Cervelloni del cazzo! -si
sfogò
tirando un calcio a una lattina accartocciata e abbandonata per
terra, che fece parecchio rumore.
Raul
sospirò mettendogli una mano sulla spalla -Capisco come ti
senti, ma
dirle bugie non risolve la faccenda
-E
che dovrei fare, allora?
-Te
l'ho detto: devi fare marcia indietro e scegliere una
facoltà che
veramente ti piaccia. Di sicuro ti riuscirebbe meglio, prenderesti
voti più alti facendo contenta Lela ma soprattutto te stesso.
Lui
scrollò le spalle rassegnato -A me non piace studiare. Pensi
che a
Lela piacerebbe stare con un idiota che non è riuscito a
prendere
una fottutissima laurea e che ogni sabato si ubriaca al bar?
-Ti
ubriachi ogni sabato?
-No,
ma ho il forte presentimento che il mio futuro diventerà
qualcosa di
molto simile
Raul
scosse la testa -Devi solo trovare la tua strada
-Pare
facile.. -il ragazzo, un po' perché aveva già
fatto quel discorso
con l'amico e un po' per non tornare su una questione irrisolta,
decise di cambiare argomento:- ma tornando al discorso di prima..
-Quale?
-Il
tuo muso lungo nonostante tu non stia per diventare padre.. c'entra
Rebecca, ovvio.
Raul
sbuffò.
-Mmm..
-fece Joey -Reazione piuttosto equina..
ma di sicuro non è una negazione, e io sono un convintissimo
sostenitore del proverbio “chi tace acconsente”
-Non
lo so Joey -fece allora il ragazzo, scrutando dubbioso la strada
avanti a sé
-Indecisione
-fece allora Joey -Starle così vicino in questi giorni ti ha
fatto
cambiare idea riguardo i tuoi recenti ideali?
-Ma
come parli?? Comunque... no.
-Hai
esitato, ed era un “no” per niente convinto
-attese, ma Raul non
aggiunse altro -Raul.. se provi qualcosa per lei, o se perlomeno
pensi che stia nascendo del sentimento.. non lasciarlo andar via.
Questa situazione che avete affrontato insieme, non ti ha dimostrato
quanto ci si senta più forti in due, piuttosto che da soli?
E hai
detto che soffrivi con lei, per lei, che avresti
fatto di
tutto per farla star meglio.. e adesso ti manca. Raul, non puoi
tagliare fuori l'amore dalla tua vita, perché quello
sarà sempre
più forte di te, sempre. E cercando di
resistergli ti stai
solo facendo del male.
-Io..
-E
non solo -lo interruppe Joey -Stai facendo del male anche a Rebecca.
Scacco
matto.
Joey
scrutò attentamente l'amico, palesemente scosso da quelle
parole,
aspettando qualche istante per avere una reazione degna di nome
-Guarda
che sei ancora in tempo -fece il ragazzo quando vide che il biondo
non rispondeva -Basta che tu vada da lei, anche subito. Dalle un po'
di fiducia -decise di rincarare la dose -cosa ti fa pensare che anche
lei ti tradirebbe come ha fatto quella stronza di Nicole? A me sembra
molto, ma molto più adulta e leale di come era lei.
Raul
rimase in silenzio ancora per un po', poi guardò Joey e
sorrise
-Psicologia
-Eh?
-fece quello, confuso -Guarda che dovevi dire “ok, mi
precipito da
lei, che idiota che sono stato fin ora e bla bla bla”!
-Devo
essere da Fred fra 10 minuti -rispose lui -Psicologia è la
facoltà
che secondo me dovresti prendere.
Joey
ci rimase di sasso -Io?
-Tu
-confermò
-A
psicologia? Io uno strizzacervelli?
-Esatto
-rise della faccia sconvolta dell'amico -Pensaci, sul serio. Fra il
discorso di oggi e quello che mi hai fatto quando ti ho detto di aver
fatto l'amore con Rebecca, mi hai saputo capire e consigliare meglio
di quanto io abbia fatto con me stesso
-Aspetta..
-fece Joey mostrandogli il palmo della mano -Hai appena detto
“fare
l'amore” e che io ti ho capito. Quindi..
Raul
sorrise -Ciao Joey, devo andare
-Aspetta!
Dimmi se andrai da lei domani
-Un
bravo strizzacervelli come te non riesce a capirlo? -e, detto questo
con un sorrisetto, si avviò
°°°
-E
dai! E' tanto che non metti il naso fuori di casa, se non per andare
a scuola -fece Mel
Rebecca
era seduta sul divano con un libro di analisi matematica in grembo,
tutta intenta nello studio.
-Tu
e Fran avete passato l'esame -rispose lei con fare decisivo -Io no:
devo studiare
Melissa
sbuffò -Mica ti sto dicendo di non studiare, ma di fare
almeno una
passeggiatina fuori tutte e tre insieme
-Non
posso davvero, scusami: sono indietrissimo
-..E
ti manca Raul -concluse la ragazza per lei -Stando in casa non
risolvi le cose, anzi dovresti distrarti.
-Non
è per Raul che sto in casa! -rispose lei indignata -Lo vedi
questo
tomo? Lo devo sapere come l'Ave Maria per il prossimo appello,
ergo... Domani comunque esco, ho bisogno di andare
in un
posto.. ma oggi passo, sul serio
Melissa
sospirò -Ok, aggiudicato. A proposito, hai chiamato i tuoi
dopo che
stamattina hai fatto il test?
-Sì,
erano contenti.. volevano parlare anche con “il mio
fidanzato”,
ma gli ho detto che era a studiare a casa sua. Mio padre voleva
persino scusarsi per il pugno.
-Capito..
-Dai,
tu e Fran uscite, prima o poi riuscirò ad arzigogolarmi fra
tutti
questi numeri e leggi varie.
-Sicura?
-chiese dubbiosa -Mi sento in colpa a lasciarti qui a studiare quando
fino a ieri, ti sono stata appiccicata come le mutande..
-Non
sono né incinta, né in menopausa: non preoccuparti
-Ok..
-Mel rise dandole un buffetto fra i capelli e, in quel momento, fece
capolino anche Fran
-Frannie!
-la accolse Melissa -Andiamo da qualche parte, visto che sei
già
vestita?
-Emh..
veramente, io..
-Cosa?
In
quel momento suonò il campanello
-Vado
io -si offrì Mel
-No!
-la bloccò Frannie -E' per me.. è Dario. Scusa,
Bec..
-Ma
figurati! -rispose lei -Mica perché a me è andata
male, tu non hai
più il diritto di essere felice con Dario! Vai -le sorrise
Frannie
ricambiò, mentre Melissa alzò gli occhi al cielo
-Ok, passeggerò
da sola come una vecchietta solitaria, ho capito..
Rebecca
rise.
..Un'illusione
durata a lungo, bella, bellissima, ma che adesso bruciava forte.
°°°
-..Raul!
Dove ti eri cacciato? -lo accolse Fred con un sorriso tutto denti
-Ciao
Fred -fece lui ricambiando il sorriso con stanchezza -Scusa, ho avuto
dei problemi..
Il
pelato lo scrutò a fondo -Lo so, me lo hai detto al
telefono.. e
sembra che tu non dorma da settimane! Che hai combinato?
Il
biondo sospirò -Una storia lunga..
-Ti
va di parlarne?
Inutile
dirlo: parlare con un adulto (che non fosse un genitore che
altrimenti si sarebbe messo a urlare) di tutta quella storia, specie
se l'adulto era Fred, era un toccasana.
Si
sedettero, Raul gli raccontò quanto accaduto, ma
dall'inizio, ovvero
da quando aveva conosciuto Rebecca; Fred, dopo un attimo di
incredulità, alcune domande e qualche chiarimento, comprese
la
situazione.
-Sono
fiero di te -gli confessò, riempiendolo d'orgoglio -diventi
ogni
giorno più adulto,e non lo dico tanto per dire -gli
indicò la foto
appesa alla parete di una ragazza sui quindici anni, dai capelli
riccissimi e con due occhi grandi e caldi; Raul la riconobbe
all'istante
-Jamine
-disse -Tua figlia
Aveva
conosciuto Jamine in quella pizzeria, una delle tante volte che era
passata a trovare il padre.
-Esatto.
L'ho avuta con la mia terza moglie, ma non è stata una cosa
programmata. Pensa che avevo già un bel po' di anni
più di te, ma
nonostante ciò, in un primo momento ho quasi pensato di
tirarmi
indietro
-Ma
non l'hai fatto
-Certo
che no. E adesso so che Jamine è la cosa migliore che mi sia
capitata.
Raul
sorrise.
-Ma
ritornando a noi.. questa ragazza è la stessa amica a cui
hai
riparato la chitarra -dedusse l'uomo
-Sì.
Te lo ricordi ancora?
-Non
sono più un giovinetto, ma la mia memoria è
quella di un ventenne,
che credi?
-Non
lo metto in dubbio -rispose Raul divertito
-Invece
parliamo del fatto che lei sia ancora soltanto un'amica per te:
questo lo metti in dubbio?
Il
ragazzo sospirò e congiunse le mani, mentre la sua gamba,
cominciava
a fare nervosamente su e giù.
-Prima
di rispondere -proseguì Fred -ricordati che se ti fai da
parte già
alla tua età, quando arriverai a sessant'anni ti ritroverai
ad
essere un vecchio babbione solitario che ha guardato la sua vita da
lontano, senza mai averla vissuta davvero.
Gli
occhi del biondo guizzarono nei suoi, ammirati e stupiti -Fred, sei
un poeta quando ti ci metti
-Modestamente!
-fece finta di riavviarsi i capelli fantasma
-Però
anche tu hai sessant'anni: ti sei dato del babbione
-Ma
che dici?! -chiese indignato -Io mica ho sesant'anni.. al massimo
trenta.
-Ah,
giusto -lo assecondò Raul con divertimento
-La
verità è che ogni volta è un po' come
un salto nel buio, un tuffo
a occhi chiusi -riprese, con serietà - non sai mai cosa ti
porterà
un nuovo amore, se gioia e felicità o dolore e delusione,
né sai se
sarà quello giusto.
Raul
annuì -E tu questo lo sai bene, visto che ti sei separato
tre volte.
-Ragazzo
la vita va vissuta, affrontata, goduta: io ho divorziato tre volte
sì, ma soprattutto mi sono sposato tre
volte. Ho amato tre
donne così tanto da portarle all'altare, ed ho anche una
figlia che
adoro! C'è gente che non si innamora mai: direi che posso
ritenermi
soddisfatto!
Raul
sorrise della visione positiva che l'uomo aveva della propria vita;
chissà se sarebbe riuscito anche lui ad averne una simile
alla sua
età..
-Non
chiudere la porta all'amore, perché è un bene
raro e stupendo
-terminò Fred -E ora, se non vuoi mandarmi in rosso, fila a
lavorare
-Certo
-rise Raul mentre l'uomo si alzava
Accadde
però una cosa strana: l'uomo d'un tratto ansimò,
tossendo
bruscamente, e fu costretto a sedersi di nuovo
-Che
succede? -chiese Raul allarmato mettendogli una mano sulla spalla.
La
crisi durò qualche istante, poi l'uomo si riprese, ancora
rosso in
volto.
-Niente,
niente -rispose Fred tossicchiando ancora un po' -E' che..
-abbassò
la voce -Non è vero che ho trent'anni: i miei polmoni non
sono più
quelli di una volta! -rise, nel tentativo di sdrammatizzare
Raul
però, mentre l'uomo si alzava di nuovo, non era ancora
convinto
-Fred.. mi devo preoccupare?
-E
di che? -domandò lui -Sono sano come un pesce! Tu,
piuttosto, fammi
un favore: quando deciderai di aprirti con questa ragazza.. fammelo
sapere. Io credo che lo farai.
-Va
bene, sarai il primo.
-Davvero
Raul -assunse un'espressione più seria e importante -Mi sta
a cuore
questa faccenda perché mi stai a cuore tu. E ho come la
sensazione
che tu stia sprecando i tuoi anni migliori. Devi cogliere l'attimo
fuggente, ragazzo, perché anche se spesso pensiamo di avere
a
disposizione tutto il tempo del mondo, non è
così: non si vive per
sempre, purtroppo.
Il
biondo, era rimasto sinceramente colpito da quelle parole, ma
soprattutto del tono confidenziale ma deciso dell'uomo che poi,
ciliegina sulla torta, lo abbracciò
-Fred..?
-fece lui confuso mentre l'uomo lo stritolava fra le sue braccione
-Che
altro vuoi che ti dica? -chiese sciogliendo la stretta -Non posso
trasmetterti tutta la mia saggezza in così poco tempo! -e si
strofinò rapidamente un occhio
-Hai
gli occhi lucidi -gli fece notare Raul, con una certa apprensione
-Fred, mi dici cos'hai?
-Niente
-rispose l'uomo -Ricordi dei tempi andati! Forza, adesso: al lavoro!
-Ma..
-Non
voglio sentire storie, sbrigati! -rispose spingendolo via e sparendo
nelle cucine.
Raul
si ripromise di approfondire quella faccenda, che non lo lasciava per
niente tranquillo.
****************************
"Scacco
matto": quante di voi hanno esultato in questo punto?? xD domanda
inutile..
Giornatina
piuttosto lunga per i nostri protagonisti perché
sì, Rebecca non è incinta e di questo sono tutti
felici e contenti, ma la ragazza soffre più di prima per
Raul.. il quale è rimasto piuttosto scosso dal possente
attacco di tosse che ha avuto Fred.. ma di questo per ora non parliamo.
La
parte del test di gravidanza, ho preferito scriverla dal punto di vista
di Raul dato che, anch'io come lui, non posso capire fino in fondo come
si sia sentita Rebecca! Perdonatemi questa piccola "scorciatoia", ma
avrei rischiato di buttar giù solamente un mucchio di
banalità e di interpretare in modo sbagliato le sensazioni
della ragazza..
Definire
Lela "saggissima" mi sembrava il minimo.. come ce lo vedete Joey
strizzacervelli?? XD Magari con le pazienti donne può farsi
aiutare da Lela ;)
E' comunque
accertato che Raul sia fortunato ad averlo come amico: gli ha aperto
gli occhi! Ma cosa succederà adesso lo vedrete solo nel
prossimo capitolo... (lo so, lo so sono odiosa quando faccio
così! xD Mwhahahahah!)
Jasmine:
felice che ti piacciano più
questi suoceri degli altri ;) Enrico è stato troppo
impulsivo, ma
alla fine penso si possa capire.. Rebecca è sempre
più innamorata e
in questo capitolo ha ricominciato a soffrire come anzi peggio di
prima. Resta da vedere cosa avrà deciso Raul! Baciii
<3
Ginna3:
la tua speranza è aumentata o
diminuita dopo questo capitolo? :P ..per quanto riguarda Raul, ha
tutte le carte in regola per scatenare eros e cupidi vari, e Rebecca
ne è la prova vivente.. cosa succederà fra loro??
..sono
dispiaciuta anch'io che non manchi molto alla fine, e sono contenta
che tu abbia capito le mie motivazioni :) Baci!!
kia_85:
in quanto ambiguità, qui forse
si inizia a fare chiarezza.. ma ovviamente ogni dubbio sarà
dissipato totalmente solo nel prossimo capitolo.. vedremo, vedremo.
..Sì, il fatto di lasciare lo scontrino nella giacca
è stato un
gesto un po' ingenuo da pare di Rebecca e, lo ammetto, una mancanza
di fantasia da parte mia! >.< però alla fine
peso ci possa
stare: tutto lo stress, la tensione, la paura, la sofferenza.. in un
clima del genere penso sia umano compiere senza accorgersene almeno
una sciocchezza. Grazie mille, sono contenta che la storia ti piaccia
sempre di più e che tu non mi voglia trucidare per averne
annunciato
la fine xD Baciiii! <3
Leuzza:
Spero di essere arrivata in
tempo e di non averti fatta diventare matta! XD Comunque la madre di
Rebecca era sotto choc, voleva chiarire subito la situazione,
è per
questo che le ha chiesto tutto davanti a Raul.. per quanto riguarda
lo scontrino nella tasca, è stato frutto della mente
affaticata e
stanca della ragazza dopo tutto quello che stava passando.
Chissà se
siamo finalmente giunti a un punto di svolta...;)
..Sììììì! Sei
la prima che riconosce Raul/Gabriele Rossi xD anch'io l'ho adorato..
come potevo non dare il suo visino angelico a questo personaggio che
sta facendo strage di cuori fra voi lettrici? XD Bacioni e grazie
ancora per avermi aggiunta e per i complimenti!
C4rm3l1nd4:
ahahahahah ciao Marty! XD
Grazie per tutto l'entusiasmo!! Mi fa piacere che ti sia piaciuto
così tanto il capitolo :) ..sto cercando di immaginarmi Raul
con i
capelli bianchi.. mmm.. naaaa, meglio biondo, leviamo Rebecca dal
volante! XD Comunque, sei contenta? Il grande mistero della
gravidanza è risolto! Resta da vedere cosa farà
il biondino
adesso.. tu che dici?? Baciiii! <3
LaNana:
..e con il tuo spirito (e non
solo)! XD ..Non ho mai pensato di far rimanere Rebecca incinta sul
serio, come hai detto tu avrebbe levato la spensieratezza alla storia
e, a parte questo, non credo che sarei mai riuscita a scrivere di
sensazioni, emozioni, stati d'animo che conosco solo per sentito
dire, non essendo mai stata incinta (e grazie al cavolo!
>.<)
..L'iceberg non è più tanto iceberg, ma la
situazione è ancora da
chiarire del tutto ;) Baciiii !<3
stefuzzolaxD:
ahahahaahaha, la fila di
questo personaggio cresce di capitolo in capitolo!
xD ..perché avresti voluto Rebecca incinta? Ti attirava
l'idea di un
mini-Raul?? xD Scherzi a parte, ho preferito far risultare negativo
il test, gli sviluppi di una storia con la protagonista femminile
incinta sarebbero stati troppo elevati per me (e per questi poveri
personaggi!) Raul non dovrà rinunciare al suo sogno,
comunque.. e
ora vediamo cosa ha in mente di fare.. Baciii! <3
annina_thebest:
Grazie mille!! spero
che anche questo capitolo sia stato di tuo gradimento :) Baci!!
Grazia
a _Sklery_, victorialol, bettybionda, rocks, angeleyes, KeilL, zafira00
e Ladia per aver aggiunto la storia fra le seguite, a sheila, zucchina,
elisLdaisy e mazzo per averla aggiunta fra le seguite e a
giody, dolcissima92, bimbamanu87 e PIGRECO per averla aggiunta fra le
preferite! =)=)=)
Grazie a tutte voi! Buon weekend
(e spero che da voi non piova come qui! >.<)!
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Capitolo 16 *** Di' quello che devi ***
Capitolo
15. Di' quello che devi
“Mentre
il sole alle spalle pian piano va giù
e
quel sole vorresti non essere tu”
(Ligabue
– L'amore conta)
Quel
pomeriggio, con le chiavi del motorino in mano, dopo una fredda
mattinata all'università, passata a lanciare sguardi a
Rebecca che
la ragazza non aveva mai ricambiato, Raul sapeva esattamente dove
andare; stava temporeggiando non per indecisione, ben lontana dalla
sua mente ormai, ma per un'ispirazione improvvisa..
Prese
lo spartito che teneva in camera vicino alla chitarra, vecchia e
fedele compagna di tante avventure, e buttò giù
quella canzone che
gli ronzava in testa da un po'..
°°°
-Ho
detto che non ho la minima intenzione di guardare! -ripeté
Melissa
tenendo ben salde le mani sugli occhi
-E
dai -fece Ned divertito -Ti stai perdendo la scena più
bella: si
stanno sgozzando a vicenda!
-Che
schifoooo! -fece lei disgustata
A
Melissa non erano né sarebbero mai mai piaciuti i film
dell'orrore;
Ned invece ne era un grande appassionato e, ogni tanto, anche un po'
per divertimento, provava a convincere la ragazza a guardarne
qualcuno insieme.
Mel
accettava quasi sempre, in fondo si trattava di un'ora e mezzo, due
al massimo, con il viso nascosto sul petto di lui, accoccolata fra le
sue braccia, a godersi il suo abbraccio mentre lui si godeva la gente
che si sgozzava alla TV.
In
quel momento, il suono del campanello interruppe la loro
conversazione.
-Vado
ad aprire -fece la ragazza alzandosi ed evitando con cura di guardare
lo schermo
-Vuoi
che lo blocco così non ti perdi niente?
-Spiritoso..
Poi
aprì, trovandosi davanti Raul, non senza un certo stupore.
-Ciao
Melissa -la salutò lui con un sorriso
-Ciao
-rispose lei guardandolo con aria sospettosa -Cerchi Rebecca?
-Sì.
E' in casa?
In
quel momento si avvicinò anche Ned e Melissa li
presentò.
-Rebecca
non c'è, comunque -rispose
-Ah..
-fece il biondo con una vaga traccia di delusione -Sai dove posso
trovarla?
Melissa
si strofinò il mento mentre ragionava -Aveva da fare oggi,
ma non mi
ha detto cosa. Credo di ricordarmi le parole precise:aveva bisogno di
andare in un posto.. non so a cosa si riferisse
Raul
annuì, corrugando la fronte pensieroso e ragionando su quel
“bisogno”; il sole stava già iniziando
la sua lenta discesa alle
loro spalle
-Ma
certo! -esclamò a un tratto facendo sobbalzare i due -Il
tramonto!
-Eh?
-fecero in coro
-Grazie,
Mel -fece lui tutto contento, mentre si avviava verso il motorino -Ci
vediamo! Ciao, Ned, piacere di averti conosciuto!
Il
ragazzo rispose con un cenno che Raul non poté vedere
perché si era
già avviato.
-Ciao..
-rispose a vuoto Melissa, perplessa
-Ma
tu hai capito? -le chiese Ned
-Ho
capito che Raul ha capito dove sia Rebecca.. ma non ho capito
dov'è
che sia effettivamente.. però forse sta per succedere
qualcosa fra
quei due!
-E
a noi cosa sta per succedere? -chiese lui circondandole la vita con
le braccia -Fran è con Dario, Rebecca è
chissà dove e la casa è
tutta per noi.. -elencò per poi darle un bacio a stampo
-Ma
tu non dovevi vedere certi sgozzamenti in TV? -chiese lei ricambiando
il bacio
-Sgozzamenti?
Quali?
Melissa
rise e, insieme, si diressero in camera di lei.
°°°
Rebecca
se ne stava seduta sulla sabbia, scalza e con i jeans arrotolati fino
al ginocchio; qualche granello di sabbia le si era attaccato alle
gambe sottili, mentre lasciava il vento scompigliarle i capelli come
più preferiva.
Il
tramonto sul mare era sempre stato uno spettacolo meraviglioso per i
suoi occhi, non solo per il colore rosso fuoco che assumevano l'acqua
e il cielo, e le nuvole che sfumavano nel rosa chiaro, ma anche per
l'atmosfera che creava.
Come
un corridore che, arrivato finalmente al traguardo, riceve un premio:
ecco, quel tramonto caldo, calmo e denso, era il suo premio per
essere arrivata tutta intera a superare le difficoltà degli
ultimi
giorni.
Ma
è vero anche che il successo non serve a molto se non lo
puoi
condividere.
Si
alzò, e raggiunse il mare, lasciandosi sfiorare la pelle da
quell'acqua ancora troppo fredda per i suoi gusti.
Resto
lì sulla riva a osservare le onde che si susseguivano lente
una dopo
l'altra, grattando via i granelli di sabbia sul fondo e scomodando
qualche conchiglia.
Non
poteva sapere che qualcuno, sulla strada, stava scendendo dal
motorino per venire verso di lei.. qualcuno biondo, con gli occhi
azzurri e di nome Raul.
Il
ragazzo rimase qualche istante a guardarla, mentre passeggiava
pensierosa sulla riva di quel mare infuocato.
Sorrise,
trovandola bella come non mai.
Stava
per levarsi le scarpe e raggiungerla, quando il suo cellulare
squillò; sbuffò e fu tentato di non rispondere,
ma poi sul display
lesse “Da Fred”.
Perché
Fred lo stava chiamando con il telefono della pizzeria e non con il
cellulare?
Perplesso,
rispose, ma dall'altra parte trovò un collega, non Fred.
-Pronto?
..Ciao, dimmi. ..Come? -se qualcuno fosse passato in quel momento, lo
avrebbe visto diventare bianco come un lenzuolo -Ma cosa stai
dicendo? -recuperò freneticamente il casco, allacciandoselo
velocemente -Ok, arrivo subito -concluse attaccando.
Salì
alla svelta sul motorino, con il cuore che fremeva dalla paura e col
sudore freddo sulla fronte; lanciò un ultimo sguardo a
Rebecca, poi
ripartì, con un rombo a cui lei non fece caso.
°°°
-Ciao
-Rebecca salutò le amiche rientrando in casa; aveva ancora
la sabbia
nei calzini
-Ciao
-risposero Mel e Fran.
Posò
le chiavi sulla mensola e si levò con pigrizia il pesante
cappotto.
C'era qualcosa di strano, però: sollevò lo
sguardo e trovò le
amiche che ancora la fissavano, e sembravano aver stampato in faccia
la frase “Il Gossip Fa Bene Alla Salute”
-Che
avete da fare quelle facce? -chiese
-Dai,
non fare la finta tonta! -la esortò Frannie tirandole uno
dei
cuscini sul divano
La
ragazza lo schivò, cominciando ad irritarsi -Non vi sto
nascondendo
niente -decretò -Se vi state chiedendo dove sia stata oggi
la
risposta è sul mare, e da sola.
-Io
non ci credo -sentenziò Frannie, e si girò verso
Melissa in cerca
d'appoggio; quest'ultima aveva però cancellato del tutto
l'espressione di poco prima e adesso sembrava corruciata.
-Cioè
Raul non è venuto da te? -chiese
-Raul?
-ripeté Rebecca con una fitta di nostalgia a cui ormai non
faceva
nemmeno più caso -Che c'entra adesso Raul?
-Come?!
-Fran era confusa
-E'
passato di qua e ci ha chiesto dove fossi -spiegò allora Mel
-Mi era
sembrato che avesse capito quando gli ho ripetuto le tue parole
-Quali
parole?
-“Ho
bisogno di andare in un posto” -la citò
-Certo
che ha capito -collegò allora la ragazza -Che presuntuoso!
-vedendo
le facce perplesse delle amiche, decise di spiegare -Quando ci
riuscì
l'esperimento del tramonto in una stanza, mi promise che un giorno
saremmo andati a vederne uno vero di tramonto.. cosa mai fatta,
ovviamente -concluse con disprezzo
-Ma
ce ne fosse uno di uomo che mantiene le promesse! -caricò
ulteriormente Frannie
-Aspettate,
ragazze -le bloccò Mel con una certa apprensione
-Perché Raul non
ti ha raggiunta?
Rebecca
scrollò le spalle -E che ne so? Forse è meno
intelligente di quanto
credessi e ha capito fischi per fiaschi
-No,
credimi, sembrava sicuro.. anzi ha anche parlato di tramonto, ora che
ci penso -ricordò Melissa -Deve essere successo qualcosa
-Come
sei tragica! -commentò Frannie
-Sarò
pure tragica, ma secondo me la situazione non preclude niente di
buono..
-Ma
ti pare? Data la lentezza con cui guida magari è ancora per
strada..
-ribatté Rebecca, ma in realtà il dubbio si stava
insinuando anche
in lei
-Non
lo so Bec -continuò l'amica -Io non sono tranquilla
-Ma
scusa, che doveva dirmi? -chiese allora
-Aveva
tutta l'aria di chi finalmente si è deciso.. -rispose
-Oh..
-Rebecca,
chiamalo per favore -continuò Mel
-Sì
-annuì dopo un po' la ragazza
D'accordo
che la guida di Raul era sempre stata prudente, e che si era
dimostrato anche pronto di riflessi quando quella sera di ritorno dai
suoi aveva evitato un incidente strappandole il volante di mano, ma
la cosa era comunque strana.
Cercò
velocemente il suo numero nella rubrica e attese paziente che lui
rispondesse
-Rebecca!
-fece lui dall'altra parte. Sembrava molto agitato e aveva
pronunciato il suo nome come se stesse vedendo la luce dopo una
tempesta
-Raul
-rispose lei con tono invece di sollievo e lasciandosi scappare un
sorriso -Sei vivo!
Qualche
istante di silenzio -E' uno scherzo?
-Eh?!
-fece lei confusa -Quale scherzo?
-Scusa,
hai ragione.. non puoi sapere
-Sapere
cosa? -domandò, di nuovo preoccupata
Lo
sentì sospirare e quando parlò, le
sembrò invecchiato di dieci
anni -Rebecca.. sono all'ospedale
-All'ospedale?!
-ripeté lei con un tono di voce più alto e
agitato.
Nella
sua mente si dipinse l'immagine di sua sorella attaccata a qualche
macchina o di sua madre in sala rianimazione; deglutì,
mentre
Melissa la guardava sgomenta con una mano sulla sua spalla, e Fran si
portava le mani davanti alla bocca
-Sì
-rispose Raul dopo quelli che le sembrarono secoli -E' Fred
-rivelò,
con un tremito nella voce
-Il
tuo superiore -ricordò la ragazza, rilassata al pensiero che
non
fosse uno dei familiari; poi però si ricordò che
quell'uomo per
Raul era una sorta di secondo padre o di fratello maggiore, e
l'angoscia tornò.
-Senti..
-continuò il ragazzo -Non te lo chiederei, ma.. non
è che
potresti..?
-Certo
-lo anticipò Rebecca riprendendo al volo la giacca -Arrivo
subito
-Grazie
-le disse con immensa gratitudine
Quando
la ragazza attaccò, le amiche le chiesero spiegazioni
-Raul
è all'ospedale-disse loro -Si tratta di Fred: non credo che
sia..
morto, però dal tono di voce di Raul, non deve stare per
niente bene
-Veniamo
con te -si offrì Fran
-No
-rispose Rebecca -Scusate, ma..
-Raul
vuole te, non noi -concluse per lei Melissa, sempre comprensiva -Non
aspettare ancora: vai
La
ragazza annuì e, prendendo le chiavi al volo,
uscì di nuovo,
guidando a tutta velocità verso l'ospedale.
°°°
La
sala d'attesa era piena, ed erano quasi tutti i dipendenti della
stessa pizzeria, Da Fred.
-L'aveva
detto solo a noi -continuò Jamine, con la mano della madre
poggiata
sulla spalla; i suoi occhi di quel marrone così intenso da
sembrar
nero, erano arrossati e gonfi di pianto mentre parlava con Raul -Lo
sapeva già da tempo, ma non voleva la compassione di
nessuno. Voleva
vivere gli ultimi giorni in serenità, come se niente fosse
-Non
parlarne come se non ci fosse più, tesoro -fece la madre
stringendola di più
Jamine
non disse niente ma scosse la testa mentre un'altra lacrima le rigava
il viso.
Ancora
una volta Raul ammirò il coraggio di quella ragazzina:
sebbene la
donna avesse rivelato loro le condizioni di Fred, e quindi tutti
sapessero come stava, solo Jamine aveva avuto il fegato di dire che
probabilmente non sarebbe mai uscito da vivo dalla sala operatoria
dove si trovava.
Si
massaggiò la fronte con una mano, poi decise di fare due
passi nel
corridoio, per vedere se Rebecca fosse arrivata.
Si
era sentito piuttosto egoista a chiederle di raggiungerlo, ma non
aveva potuto farne a meno.
-Raul!
Il
ragazzo si voltò, e finalmente la vide, che saliva di corsa
gli
ultimi scalini del piano e poi arrivava da lui, il respiro lievemente
affannato
-Rebecca..
-la accolse lui senza sapere bene cosa dire
La
ragazza scrutò con dispiacere i suoi occhi lucidi e il
pallore
insolito del suo volto; gli poggiò una mano sulla guancia
accarezzandogli il viso reso pungente dalla barbetta. Era fredda a
causa del gelo fuori, ed era strano per Raul come questo facesse
contrasto con tutto il calore che gli stava infondendo.
-Come
stai? -gli chiese lei con dolcezza
-Bene
-rispose lui, e Rebecca nascose lo scetticismo -E' Fred che.. -scosse
la testa, poi aggiunse -Mi dispiace di averti fatta venire fin qui -e
posò la mano su quella di lei
-Ma
che dici?! -sbottò lei
-A
proposito, ma eravamo al telefono neanche cinque minuti fa.. quanti
limiti hai superato per strada?
-Non
mi sembra il momento di preoccuparsi di me e del mio motorino
-brontolò lei
-Be',
grazie comunque per.. esserci
Lei
ricambiò il sorriso e fece ancora un passo per poi
abbracciarlo
-Se
vuoi parlare ti ascolto -gli sussurrò, appoggiata sulla sua
spalla
-Non
c'è molto da dire.. Fred mi stava morendo sotto agli occhi e
io
nemmeno me ne sono accorto! -disse con rabbia
-Avevi
altre preoccupazioni per la testa -gli ricordò lei
-Sì,
ma ieri.. dovevi vederlo, stavamo parlando e a un certo punto ha
cominciato a tossire come un forsennato -Rebecca lo sentì
stringere
una mano a pugno -E' durata poco, io non gli ho dato peso lì
per
lì.. -sospirò
-Avresti
potuto cambiare qualcosa se ti fossi accorto del male che aveva? -gli
chiese allora lei allontanandosi quel tanto che bastava per guardarlo
negli occhi e tenendogli le mani sulle spalle
-No,
ma..
-Pensi
che l'avrebbe fatto star meglio dirti che stava per morire, o che
avrebbe fatto meglio a te saperlo?
-Io..
-il ragazzo rimase interdetto
-Ascoltala,
Raul -intervenne Jamine, sbucando dalla sala d'aspetto; i due si
staccarono, rivolgendo la loro attenzione alla ragazza -Ha ragione -e
scoccò uno sguardo d'intesa a Rebecca, pur senza conoscerla,
che
ricambiò
Raul
si ricordò di fare le presentazioni -Rebecca, lei
è Jamine.. la
figlia di Fred
La
ragazza allora guardò di nuovo Jamine, stavolta con
tristezza e
dolore, socchiudendo la bocca.
Sono
cose che non dovrebbero mai succedere a quest'età,
pensò, ma
preferì non dirle niente: chissà da quanti aveva
già sentito la
stessa frase, senza che però fosse cambiato niente.
Jamine
abbassò lo sguardo, poi continuò -Mio padre non
voleva nemmeno che
noi familiari sapessimo della malattia, quindi figurati voi.. a noi
ha dovuto dirlo dato che lo vedevamo sempre prendere le medicine e..
-scosse la testa preferendo passare oltre -Lui ha fatto in modo che
nessuno se ne accorgesse, proprio perché voleva godersi
questi
ultimi tempi, senza che la gente scoppiasse a piangere solo
guardandolo -tirò sul col naso -io questo non sono riuscita
a
farlo.. da quando me l'ha detto non ho fatto che piangere.. non ce
l'ho fatta a mostrarmi serena nonostante fosse l'ultima cosa che ha
chiesto -le si spezzò la voce e cominciò a
singhiozzare
Rebecca
e Raul si scambiarono uno sguardo, poi il ragazzo le si
avvicinò e
le posò entrambe le mani sulle spalle -Non devi fartene una
colpa
-le disse -e sono sicuro che anche tuo padre la pensa così.
Sai che
mi ha detto ieri?
Jamine
fece cenno di no con la testa asciugandosi le lacrime
-Ha
detto che sei la miglior cosa che gli sia mai capitata, e che ti
adora -le disse con tenerezza, riuscendo a farla sorridere fra le
lacrime; poi però il pianto ricominciò
più forte e Jamine si coprì
il volto con le mani
-Mi
mancherà -singhiozzò
Allora
Raul la circondò in un abbraccio che sperò essere
confortante
-Mancherà a tutti
Anche
Rebecca si avvicinò e accarezzò la schiena di
Jamine, tentando di
confortarla.
In
quel momento, la porta della sala operatoria si spalancò, e
ne uscì
un chirurgo intento a togliersi la mascherina dalla bocca.
Jamine
lo fissò un attimo, interrompendo il pianto, poi
tornò a stringersi
alla vita di Raul; forse anche lei, negli occhi di quell'uomo, aveva
visto la stessa cosa che vedeva lui.. e faceva paura. Tanta,
tantissima paura.
Raul
chiuse gli occhi, e avrebbe voluto deglutire se solo gli fosse
rimasto un briciolo di saliva in gola.
Sentì
la mano di Rebecca scivolare nella sua e stringerla forte: aveva
capito anche lei. Ora la parte più difficile stava nel dirlo.
*************
Ciao
ragazze! Scusate ci ho messo un
po', ma è stato un finesettimana decisamente.. come dire??
Va be'
insomma avete capito xD
Venendo
alla storia.. questi
personaggi non riescono mai a stare un po' tranquilli!
Non
so perché, ma mi andava di farvi
conoscere Ned! Che dite, vi sta abbastanza simpatico??
Felice
che tutte voi siano state felici
del fatto che Rebecca non fosse incinta, e che vi siano piaciuti i
discorsi di Joey e di Fred! =D ..E soprattutto sono contenta del
fatto che abbiate subito apprezzato l'idea di Joey psicologo!!
Comunque..
so quanto siete impazienti
(ormai direi scalpitanti) di vedere Raul e Rebecca insieme, ma qui le
complicazioni non finiscono mai..
Anzi,
mi smentisco subito: mancano
solamente 2 capitoli alla fine :( Ok, non tocchiamo oltre questo
tasto dolente..
Per
quanto riguarda Fred.. be', non
siate troppo ottimiste.. Lo so che mi considerate una sadica spietata
(e avete ragione!), ma nelle chiacchiere del prossimo capitolo vi
spiegherò come mi è venuta questa crudelissima
idea.
Oggi
ben 10 recensioni che bellooooo =D
Mi sento potente xDxD
kia_85:
Rebecca, da brava romanticona
doc, doveva andare a godersi il tramonto :) E Raul l'aveva capito, ma
è dovuto correre via.. Mi dispiace per Fred! Grazie mille
per il
complimento;) Baci!
Marti_18:
Grazie! Raul aveva finalmente
deciso di andare da Rebecca e dirle tutto, ma poi Fred... le tue
paure erano fondate! Mi dispiaceeee!>.< Bacii
C4rm3l1nd4:
non dovrai prendere a calci
Raul, stavolta non è stata colpa sua ma mia e della mia vena
sadica
>.< Ahahahah carina la pubblicità tipo serie
TV xD Comunque
sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo :):) Baciii
Jasmine230:
Nel prossimo capitolo
rivedrai Claudia, per la tua felicità :) Comunque no, non ho
una
scadenza regolare nell'aggiornare.. cioè PROVO a non andare
mai
oltre i 10 giorni, ma come vedi non ci riesco sempre >.<
Baci!
Leuzza:
Raul si è svegliato!! Tra poco
anche Joey aggiusterà le cose con Lela, vedrai.. e
diventerà uno
strizzacervelli doc xD bacioni!!
annina_thebest:
Sono contenta che ti
sia piaciuto :) Raul stava per dichiararsi.. ma è
sopraggiunto il
malore di Fred >.< Prima o poi ce la faranno.. Baci!
Ginna3:
Sìsì qui diventano tutti
filosofi xD Sono contenta che Joey abbia il tuo sostegno =D Avevi
ragione... Fred non sta per niente bene. E in tutto questo ci sono
sempre Rebecca e Raul, che qui sono andati a un pelo dal mettersi
insieme, ma poi.. Baci!!
LaNana:
Ahahaha sono contenta che ti
sia piaciuto! XD Sì, il ghiaccio è decisamente
bollito.. Joey ti
ringrazia per il sostegno e la fiducia! :) Sicuramente vedrai la
scena di Rebecca con il ciclo xD Baci!
SarettaCullenWriter:
Il piccolo Raul
potrà venire, ma magari fra un po' di anni xD Qui Raul
senoir si
stava per dichiarare, ma poi è arrivata quella chiamata.. Mi
dispiace per Fred! Grazie per i complimenti! Baci :)
stefuzzolaxD:
Non preoccuparti, Rebecca
e Raul non si stanno allontanando, anzi.. però Fred sta
male, su
questo non c'è dubbio. Non preoccuparti, presto Joey
sistemerà
tutto ;) Bacioni!!
Grazie
a delenina 95, robbycullen e
Puffa 95 per aver aggiunto la storia fra quelle da ricordare; grazie
a adrianoemartina, HOLLYWOOD e mokyy per averla aggiunta fra le
preferite e grazie a LadyMoonlight, elepina, kikka_akachan,
farfallina 1000 e zsusy93 per averla aggiunta fra le seguite :)
Grazie
anche a chi legge in silenzio!
Un
bacio a tutte, al prossimo capitolo
:)
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Capitolo 17 *** ..E tutto si ribalta ***
Capitolo
16. ..E tutto si ribalta
I
never know what the future brings
But I know you are here with me now
We’ll make it through
[Io
non saprò mai ciò che il futuro riserva
Ma so che tu ora sei qui
Ce la faremo]
(If
you're not the one - Daniel Bedingfield)
I
fiori, la gente che piange, cercare inutilmente di consolare Jamine..
Raul
non ascoltava minimamente le parole del prete, che erano solo un
lungo monologo, atono e privo di senso.. privo di
personalità, come
se Fred fosse solo uno dei tanti che muoiono per qualche infame
malattia assassina.
Invece
no, invece era tutto diverso: era Fred ..e adesso non c'era
più.
Il
biondo fu scosso solo quando sentì del movimento alla sua
sinistra:
il patrigno di Jamine che la accompagnava fuori. Era una ragazza
forte, ma così tante emozioni erano troppo dolorose per i
suoi,
seppur maturi, 15 anni. Rimaneva solo la madre, terza moglie di Fred,
le guance allagate da lacrime silenziose.
Raul
si voltò, seguendo per qualche istante Jamine che si
allontanava,
aggrappata al patrigno. Intravide Joey, in giacca e cravatta come e
lui, e Lela che piangeva sulla sua spalla; dietro di loro c'erano
Rob, Dario, Frannie e Melissa. Tutto quel nero era opprimente.
Tornò
a rivolgersi a quella tomba, che sembrava troppo piccola per ospitare
quello che era stato per lui un grande uomo.
Sospirò
e la mano di Rebecca, stretta nella sua, aumentò lievemente
la
presa.
Il
prete continuava a leggere pezzi di Vangelo, sempre gli stessi per
ogni funerale.. chissà quante volte doveva ormai averlo
fatto.
Guardò
la ragazza che dopo qualche istante se ne accorse, e
ricambiò.
Rebecca non aveva avuto la fortuna di conoscere Fred, ma i suoi occhi
erano tristi, come quelli di tutti i presenti.
-E
ora, se qualcuno vuole dire qualcosa.. -fece il prete chiudendosi poi
in un improvviso mutismo
-Raul?
-lo chiamò la madre di Jamine facendolo voltare -Ti
spiacerebbe..
dire qualcosa? -chiese fra le lacrime
-Come?
-Fare
un discorso -si intromise allora Rebecca evitando alla donna la
fatica di parlare di nuovo sopprimendo i singhiozzi -...Per Fred
Il
biondo si ritrovò spiazzato -Io.. non saprei, non ho
preparato
nulla..
-Non
importa, deve essere qualcosa che ti venga dal cuore -insistette la
donna -Io non sono in grado di farlo -altro singhiozzo -ma mi
piacerebbe se fossi tu a dire qualcosa.. so quanto tenesse a te
Il
biondo mandò giù un groppo di nostalgia.
-Vai
-gli sussurrò dolcemente Rebecca richiamando la sua
attenzione -sono
sicura che avrebbe fatto piacere anche a lui -disse, tentando di
sorridere
Raul
allora si convinse, e si avvicinò al prete che, vedendolo,
gli porse
il microfono. Immediatamente, si trovò davanti a tutte
quelle
persone che si aspettavano dicesse loro qualcosa di Fred, qualcosa di
brillante, qualcosa di commovente.. tutte cose che non sapeva fare, e
intanto stava muto, mentre la gente aspettava.
Intercettò
lo sguardo di Joey, corrucciato e serio, quello di Lela, liquido e
triste.. poi guardò nel punto dove si trovava lui stesso
poco prima,
e dove adesso c'era Rebecca. Un lungo sguardo, e un cenno di assenso
di lei, lo convinsero a parlare
-Fred..
-cominciò -ha preferito non dirci nulla, tenerci segreto
quanto
stesse male. E se noi oggi soffriamo per.. il suo abbandono,
c'è chi
soffre da più tempo, come Jamine e sua madre.. le uniche a
sapere
come lui stesse davvero. Ma è da oggi che si comincia a
stare senza
di lui.. e ancora non ci credo.
Sospirò,
incrociando lo sguardo commosso della donna; ma non stava dicendo
tutto quello che avrebbe voluto, sentiva di non star rendendo onore a
Fred. Basta con le banalità, basta con le frasi fatte e
già
ripetute dal prete.. doveva dire qualcosa che gli venisse dal cuore,
come diceva la donna.
-Io..
mi ricordo delle volte, dopo il lavoro, quando finivamo un po' prima,
e andavamo a prenderci una birra insieme. Perché Fred, prima
di
essere mio superiore, anzi superiore di tutti noi che lavoravamo alla
sua pizzeria, era nostro amico -sorriso malinconico -Con lui in
quella birreria, ci siamo fatti chiacchierate durate ore, sia serie
che non. Per me era normale, davo per scontato che sarebbe stato
sempre così. Che lui sarebbe stato sempre lì, a
darmi un giorno del
ragazzino e il giorno dopo dell'uomo, a ridere e a mettermi in
guardia, ad ascoltarmi o a farsi ascoltare.. e invece tutto questo
non ci sarà più. Quella birreria per me adesso
è un ricordo, uno
dei più belli che ho. Fred mi ha aiutato a crescere -sorrise
-vi
lascio immaginare come: tutti sapevamo i suoi modi bruschi e bonari.
Alcuni
sorrisero, qualcuno fece addirittura una mezza risata.
-Una
volta mi disse -continuò Raul - “se c'è
una cosa che ho imparato
è che si nasce sani, completamente immacolati.. ma non
c'è n'è uno
che si salvi dalla benedetta follia di questo mondo” -la ex
moglie
annuì, doveva essere una frase che ripeteva spesso-
Però lui ci si
sapeva muovere bene in questa follia, ha saputo vivere la sua vita..
e so che considerava sua figlia un tesoro prezioso, la più
bella
cosa che fosse mai riuscito a fare.
-Spesso
mi ha incitato a seguire la mia strada, a non arrendermi di fronte
alle difficoltà, a vincere la paura.. perché
quello che ne vien
fuori è qualcosa di meraviglioso. Questa era la sua
filosofia di
vita, ed era quest'ottimismo che ha cercato di trasmettere in tutti
noi.. siamo tantissimi qua dentro, perché in tantissimi gli
volgiamo
e gli vorremo sempre bene. Le nostre vite andranno avanti, certo: lui
per primo non avrebbe mai voluto che ci lasciassimo andare. Noi tutti
torneremo a scuola, a casa, al lavoro.. anche se lui non c'è
più.
Non è crudeltà, è semplicemente
così che andrà.. ma noi tutti,
dentro di noi, terremo sempre vivo il suo ricordo. Perché se
lui è
riuscito a far passare, a trasmettere anche a uno solo di noi il suo
ottimismo, la sua gioia di vivere, il suo combattere anche se
impauriti da qualcosa di più grande di noi.. ci
sarà rimasto
qualcosa di lui, e lui non morirà mai.
Guardò
Rebecca corrugando leggermente le sopracciglia -Con me ci è
riuscito. Grazie a lui ho capito non che la vita è dura,
perché lo
sapevo già, ma che volendo, mettendoci tutti noi stessi,
tutte le
nostre forze, possiamo farla diventare bellissima. Basta... buttarsi,
provare. Non avere paura.
La
ragazza socchiuse impercettibilmente la bocca, mentre Raul tornava a
rivolgersi alla folla, che sembrava essere rimasta molto colpita
dalle sue parole
-Questa
non è solo un'illusione, non sono solo parole. Lui ci
credeva
davvero, e se ne è andato con il sorriso sulle labbra,
contento
della propria vita. Io voglio poter fare altrettanto quando
toccherà
a me, voglio crederci.
Rebecca
si sentì correre un brivido lungo la schiena mentre mormorii
d'assenso si diffondevano nella sala
-Io
so -riprese Raul- che lui non potrà esserci quando..
-scrollò le
spalle mentre pensava -quando sua figlia si laureerà, quando
si
sposerà.. -sospirò -Ora, non voglio stare qui a
dirvi che lui ci
sarà comunque, che ci guarderà da
lassù, perché a queste cose ci
si può credere come non.
Il
prete storse un po' il naso, ma non disse niente
-Ma
lui ci ha lasciato tanto qui, veramente tanto.. basta fare tesoro di
tutto questo.. di tutto ciò che Fred era, e che ci ha
insegnato. E'
così, che lui potrà realmente esserci, in ogni
momento, e in ognuno
di noi.. Spero di essere riuscito a fargli onore con queste.. parole.
-e porse di nuovo il microfono al parroco, mentre tornava a sedersi.
Qualcuno cominciò a battere timidamente le mani, seguito poi
da
qualcun altro; l'applauso divenne più deciso, e coinvolse
tutta la
chiesa.
Il
prete riprese la parola recitando qualche frase di chiusura, mentre
la madre di Jamine abbracciò con talmente tanto impeto Raul
da
rischiare di soffocarlo
-Grazie
mille -singhiozzò -Sono state parole bellissime.. lo
rispecchiavano
totalmente.
In
quel momento tutti si alzarono, cominciando lentamente ad uscire,
come se nessuno in realtà avesse voglia di lasciare quella
sala..
perché avrebbe voluto dire lasciare Fred per sempre; la
donna allora
sciolse l'abbraccio per andare alla ricerca della figlia e del
compagno. Era un cosa che andava fatta, volenti o non.
Raul
la guardò allontanarsi per qualche istante, poi si
voltò verso
Rebecca, che gli si stava avvicinando; adesso aveva gli occhi lucidi
anche lei
-Doveva
essere una persona magnifica -disse
Raul
annuì -Lo era
La
ragazza lo abbracciò, e lui non si preoccupò di
trattenere il
pianto, stringendola forte e chinando la testa nei suoi capelli
Dopo
un po' sentì Rebecca scostarsi con delicatezza; all'inizio
non ne
capì il motivo, poi le braccia di Joey lo cinsero con forza.
-Forza,
amico -lo incitò battendogli una mano sulla schiena.
Poi
lo abbracciò Lela, poi il resto del gruppo, poi le amiche di
Rebecca, poi i colleghi e gli amici.. fu tutto molto veloce, come
anche la sepoltura, l'ultimo addio.
La
gente cominciò ad andarsene, tra lacrime e sospiri; Raul
salutò
Jamine con un bacio sulla fronte, ma la ragazzina probabilmente
nemmeno se ne accorse da tanto che era presa dal pianto.
I
ragazzi rimasero insieme ancora a lungo, camminando a zonzo o
accomodandosi su qualche panchina di tanto in tanto; nessuno parlava
molto, e Raul era grato loro per questa compagnia silenziosa. Non
c'era molto da dire, in effetti.
-Vuoi
che andiamo da qualche parte? -gli chiese Joey a qualche ora dal
funerale. Erano rimasti lui, Lela e Rebecca con Raul.
Il
ragazzo scrollò le spalle -No, non credo.. tu hai in mente
di andare
in qualche posto?
-No,
in realtà no
Lo
guardò: era già abbastanza tardi, gli altri erano
andati a dormire.
Joey soffocò uno sbadiglio
-Perché
non vai a casa? -lo invitò -Hai sonno, si vede
-Ma..
-Sei
stato con me tutto il giorno -lo bloccò sorridendo -Grazie,
amico ma
non voglio trattenerti ancora
Joey
allora guardò Lela che annuì con la testa e, un
po' per quello e un
po' perché stava crollando dal sonno, si arrese -Ok.. a
domani. In
gamba come sempre, mi raccomando
-Certo.
Buonanotte -i due si abbracciarono
Anche
Lela salutò i due, abbracciando Raul un'ultima volta, poi si
allontanò mano nella mano con Joey.
-Raul
ha ragione -disse lei dopo un po'
-Su
cosa?
-Hai
una faccia.. cos'hai fatto stanotte invece di dormire?
Joey
si tenne sul vago -Io? Niente, che vuoi che faccia?
La
ragazza lo guardò tagliente -Joey, mi devo preoccupare?
-Ma
certo che no! Cosa credi che abbia fatto?
-E
che ne so.. te l'ho chiesto!
Il
ragazzo prese un lungo sospiro e si grattò nervosamente la
testa:
era giunto il momento di dirglielo..
-Joey
-insistette Lela -Mi stai facendo agitare..
-Sono
stato a leggere
-Eh?!
-fece Lela senza capire -Leggere?
-Sì:
leggere. La cosa ti stupisce?
-Sì
-rispose, delicatezza a parte -L'ultimo “libro” che
ti ho visto
prendere in mano era un Dylan Dog di un anno fa..
-Invece
leggo anche roba intelligente -ribatté risentito
-E
cosa hai letto? -chiese trattenendo una risata
Joey
la guardò e sospirò di nuovo, ma questa volta
seccato -Perché la
cosa ti sconvolge così tanto? Credi di stare con un perfetto
idiota?
-Joey,
io non..
-Se
è così ti sbagli! -continuò lui
lasciandole la mano e fermandosi
davanti a lei -Forse non sarò come i tuoi amici cervelloni
-sottolineò la parola- di architettura, ma per tua
informazione non
c'è solo Dylan Dog nel mio bagaglio culturale
-Ma
che c'entrano i miei amici? -ribatté lei altrettanto
alterata -Ti ho
chiesto cosa altro hai letto oltre ai soliti fumetti. E se proprio lo
vuoi sapere, non nascondo il fatto che mi sembri un evento
eccezionale!
Joey
annuì -Quindi mi consideri un cretino, proprio come pensavo
-Joey,
ma che hai? -domandò -E' il funerale? Guarda che siamo tutti
dispiaciuti, ma non per questo diamo di matto
-Sì,
è il funerale -rispose lui con convinzione, come se si fosse
illuminato all'improvviso -è che ti svegli un giorno e non
c'è più
tempo. Le cose che volevi fare, tutto quello che volevi dire.. non
hai più tempo per farlo. Ecco perché ho deciso di
farlo adesso, non
voglio più sprecare nemmeno un secondo.
-Ma
fare COSA?
-Iscrivermi
a psicologia
La
ragazza rimase con la bocca aperta, ma senza pronunciare parole.
Joey
la scrutò un attimo, poi sospirò e scosse la
testa rassegnato -Lo
sapevo che avresti reagito così, ma ormai ho preso la mia
decisione,
Lela. Mi dispiace, ma non sarò mai un grande avvocato o un
grande
architetto, né ora né mai, non fa per me.
Lela
lo ascoltò con attenzione, poi sorrise e fece un saltello
per
intrecciare le braccia dietro al suo collo; il ragazzo la
guardò con
non poco disappunto
-Joey
è meraviglioso! -fece Lela -Finalmente hai trovato qualcosa
che ti
piace
-Non..
capisco -fece lui, cauto -Stai sempre a parlare dei cervelloni
architetti, poi mi dicevi sempre che giurisprudenza era stata
un'ottima idea.. pensavo che avresti accolto questa mia scelta con un
scenata e che..
-Ma
vuoi stare zitto un attimo?! -lo interruppe divertita -Primo non so
perché tutti questi confronti con i miei compagni di
architettura;
sono bravi sì, ma che noia uscire con loro.. sempre i soliti
discorsi!
-Oh!
-fece Joey stupito -Questo non me l'avevi mai detto
-Tu
non me l'hai mai chiesto -ribatté lei -Ogni volta che poco
poco ne
nominavo uno, ti incavolavi o ti zittivi neanche ti avessi tagliato
la lingua -sospirò -Per quanto riguarda giurisprudenza ero
contenta
che l'avessi scelta perché pensavo ti piacesse; mi sono
preoccupata
quando invece hai cominciato a dimostrare tutto il contrario con quei
15.. ma se adesso hai trovato la tua strada, sono felicissima!
-Davvero?
-Certo!
E poi sai quante cose interessanti imparerai! Psicologia è
davvero
una bella facoltà!
-Non
pensi sia un po'.. -scrollò le spalle- una follia per uno
come me?
-Joey..
io non so con gli altri, ma almeno per quanto mi riguarda, tu riesci
a capirmi benissimo, ogni volta che lasci esprimere la tua parte
migliore. Sai ascoltare, e la gente ha bisogno di questo
Il
ragazzo sentendosi spalleggiato, ma soprattutto incoraggiato da Lela,
sorrise spontaneamente e l'abbracciò
-Grazie,
amore. Avevo bisogno del tuo appoggio
-Levami
una curiosità, però: cosa c'entra questo con il
fatto che ieri sera
sei stato a leggere?
-Ho
comprato un libro che parlava di queste cose.. l'ho letteralmente
divorato
-Vedi
che allora hai scelto la strada giusta?!
-Stavolta
credo proprio di sì
Lela
sorrise, contenta per lui -Ti amo
-Ti
amo anch'io
I
due si baciarono a lungo, poi ripresero a camminare a braccetto.
-Come
ti è venuta l'idea di psicologia?
-A
dire il vero me l'ha messa in testa Raul..
E
cominciò a raccontarle della loro chiacchierata
Raul
intanto, seduto su una panchina, era rimasto solo con Rebecca ed
entrambi seguirono con lo sguardo per qualche istante Lela e Joey che
si allontanavano
La
ragazza sospirò impercettibilmente tornando a guardare Raul
-Come
stai? -gli chiese -So che probabilmente non hai voglia di parlarne e
che può sembrare una domanda banale.. invece è
importante, e poi
sei stato in silenzio fin ora.. non credi sarebbe meglio buttare
fuori tutto?
Il
biondo alzò lo sguardo da terra per incontrare il suo e
sorriderle:
un sorriso stanco, ma comunque un sorriso
-Sei
sicura di volerlo sapere? -le domandò, quasi ironicamente
-Certo
-rispose lei, serissima, posandogli una mano sul braccio -Lo sai che
ci tengo a te
Lui
annuì e prese un po' di tempo per poi rispondere -Mi scoppia
la
testa. Mi sento come se una parte di me se ne fosse andata.. ed
è
proprio questa la realtà: Fred non c'è
più. Vorrei spaccare tutto,
ma allo stesso tempo mi sento.. come svuotato da ogni forza fisica.
Sai, voleva essere il primo a sapere quando mi sarei deciso..
perché
lui era sicuro che ce l'avrei fatta alla fine
-Deciso
a fare cosa? -chiese Rebecca
Il
ragazzo non rispose subito ma intrecciò le dita con le sue
prendendole la mano -A vincere la paura
La
guardò, e intuì dal suo sguardo che stava
iniziando a capire dove
volesse arrivare
-Rebecca..
-Raul,
aspetta -lo bloccò lei, titubante; Raul sentì la
sua mano scivolare
appena, come se avesse voluto in un primo momento allontanarla ma poi
ci avesse ripensato. Lo guardò con aria improvvisamente
stanca, ma
anche estremamente determinata -Non giocare con me -gli disse in un
tono che era a metà tra l'ordine e la supplica.
-Non
voglio giocare, è l'ultima cosa che farei in una giornata
come
questa.-rispose lui, altrettanto deciso - Stavo venendo da te quando
mi hanno chiamato dicendomi che Fred era stato ricoverato.. ti ho
vista sul mare, al tramonto.. quel tramonto che avremmo dovuto vedere
insieme
La
scrutò, ma lei non rispose subito: adesso era lei l'indecisa.
-Rebecca
fidati, ti prego -fece allora lui, intuendo i suoi pensieri -Non ti
sto prendendo in giro, e non mi rimangerò quello che ti sto
dicendo
-lei lo guardava in modo penetrante, senza perdere di vista i suoi
occhi nemmeno per un istante, cercando anche la più piccola
traccia
di menzogna nel suo sguardo -Tu mi hai fatto capire quanto fosse
idiota il mio ragionamento, il mio continuare a fuggire.. quanto non
servisse a niente.
Ci
fu qualche istante di silenzio mentre i due continuavano a fissarsi,
a cercare di leggere l'uno negli occhi dell'altra qualsiasi cosa
fosse possibile catturare.
-Non
si può fuggire -fece eco lei dopo un po'; poi distolse lo
sguardo e
accennò un sorriso che il ragazzo non capì.
-No,
infatti, adesso lo so -le strinse di più la mano-Tu sei
molto più
coraggiosa di me sotto questo punto di vista
Rebecca
ridacchiò -Solo su questo?! -lo punzecchiò
tornando a guardarlo,
stavolta divertita
-Cosa
vorresti insinuare? -fece lui alzando un sopracciglio
La
ragazza rimase un attimo in silenzio, spostando lo sguardo sulle sue
labbra.
Avvicinò
di più il viso a quello di lui e gli accarezzò
una guancia ispida
con la punta delle dita, tornando a guardarlo; Raul attese, non
voleva piombarle addosso rovinando tutto, anche se la tentazione era
molto forte.
Guardandola,
tuffandosi nell'azzurro limpido dei suoi occhi, inconsapevolmente
escluse tutto quello che era altro da loro, chiedendosi come avesse
fatto ad essere così stupido da aspettare tanto.. da farla
soffrire.
Avrebbe
voluto prendersi a schiaffi, ma poi lei gli sorrise e
bisbigliò
sottovoce -Voglio dire che non mi hai ancora baciata, scemo -sorrise,
senza la minima traccia d'imbarazzo.
Era
felice, e non aveva paura di mostrarlo; era innamorata, e glielo
aveva non solo detto a chiare lettere, ma anche dimostrato.
Era
stata con lui all'ospedale, poi al funerale: gli era stata vicina
nonostante le facesse male, nonostante lui non avesse risposto con un
bacio al suo “ti amo”. L'aveva abbracciato, l'aveva
sostenuto.
Il
ragazzo affondò una mano fra i suoi capelli morbidi e folti
e la
osservò chiudere lentamente gli occhi.
Anche
lui aveva fatto lo stesso con lei quando pensava di essere incinta,
ma era stato talmente sordo da non accorgersi dei segnali chiari che
gli arrivavano da dentro: anche lui era innamorato di lei, e
chissà
da quanto.
Forse
dal momento stesso in cui con lei aveva ricominciato a sorridere, ad
essere felice.. a vivere.
Ma
come al solito, non c'è peggior sordo di chi non vuol
sentire.
Si
era avvicinato, pochi centimetri ancora e avrebbe finalmente sfiorato
quelle labbra.
Invece
le sfiorò la guancia con la punta del naso e poi si sporse
per
arrivare al suo orecchio, scostandole delicatamente i capelli.
Avvicinò
le labbra al lobo, quasi da sfiorarlo.
-Ti
amo -sussurrò, sentendosi improvvisamente bene, talmente
bene che
avrebbe voluto mettersi a cantare. L'angoscia per Fred, le lacrime,
il dolore.. c'erano ancora, ma con Rebecca al suo fianco, con il
coraggio dei propri sentimenti finalmente avuto, sentiva di poter
superare quello che era successo in quei giorni.
La
sentì lasciargli la mano per stringersi a lui
-Era
ora -commentò facendolo ridere.
Aveva
ragione.
Tornò
a guardarla, inclinò il collo, e finalmente la
baciò.
L'aveva
già baciata sì, la notte in cui avevano fatto
l'amore e quella sera
dai suoi genitori.. ma stavolta era tutto diverso. Stavolta aveva la
consapevolezza di amarla, di aver solamente iniziato; non si trattava
più di una notte o di un momento. Quella era la loro storia
adesso,
qualcosa di magnifico da condividere.
Rimasero
a baciarsi a lungo, con le mani sul viso, tra i capelli.. sotto la
maglietta
-Aspetta
-lo bloccò Rebecca staccandosi all'improvviso
-Che
c'è? -fece Raul con disappunto
Lei
lo guardò e fece una mezza risata -Tranquillo, nessun piano
malefico
come quelli di Fran..
Fran..
sì, c'era qualcosa a proposito di Frannie che Joey gli
doveva dire,
ma non aveva mai saputo cosa.
-Ti
ricordi che non sono incinta? -continuò lei
-Certo!
-Ecco..
quindi.. -lasciò in sospeso la frase, aspettando che lui
capisse
-Oh!
-Raul realizzò: il ciclo -Hai ragione, scusa, non ci avevo
pensato..
Lei
scrollò le spalle -Possiamo stare ancora un po' qui
però..
-Anche
tutta la notte -rispose e, un attimo dopo, Rebecca lo stava tirando
per la giacca e baciando di nuovo.
°°°
-Aspetta
-disse Fran mentre Dario accostava con la macchina
-Hai
cambiato casa? -le chiese lui perplesso
-No..
ma fermati anche tu
Dario
la guardò un attimo senza capire -Da te?
-Sì
-rispose lei sostenendo il suo sguardo
Il
ragazzo aveva intuito quali fossero le sue intenzioni, ma ancora gli
riusciva difficile crederci -Cosa ho fatto per farti prendere questa
decisione?
La
ragazza scrollò le spalle -Assolutamente niente
-Ecco
-commentò con un pizzico di delusione
-E'
che.. oggi ho capito tante cose -lo guardò negli occhi -La
vita è
troppo breve. Io non voglio che per questa mia stupida ripicca
perdiamo l'occasione di.. stare insieme
-Hey
-fece lui avvicinandosi e accarezzandole una guancia -Guarda che
abbiamo tutto il tempo che vuoi, io e te. Cioè, io sono ben
felice
se la tua decisione è questa ma.. tu vuoi farmela pagare, e
hai
ragione..
-No
-lo interruppe -Mi hai già dimostrato di volermi bene
davvero,
aspettandomi fino ad ora: adesso basta con le stupidaggini -e si
sporse sulle sue labbra per dargli un bacio passionale e intenso
Dario
si lasciò trasportare ma poi, quando lei la
staccò, cercò di
riprendersi guardandola con serietà -Sei sicura?
-Certo.
Anche perché ti ho già detto che se solo provi a
rifarlo, sai come
finisci.
Frannie
sorrise e scese dall'auto, mentre Dario la imitava divertito.
-E
Dario.. -lo chiamò poi avvicinandosi
-Sì?
-rispose lui
La
ragazza sospirò e si buttò fra le sue braccia
-Non morire mai
Lui
la strinse forte accarezzandole i capelli -Tranquilla.. deve ancora
nascere chi o cosa mi farà fuori
Frannie
sorrise, poi sciolse l'abbraccio per prenderlo per mano e portarlo in
casa.
°°°
Era
ormai notte fonda, e Raul stava rientrando in casa dopo aver
riaccompagnato Rebecca.
Posò
le chiavi cercando di non far rumore e si tolse le scarpe.
Arrivò
con passo felpato fino alla propria camera dove, inevitabilmente, la
maglietta arancione, ovvero la sua divisa di pizzaiolo,
catturò la
sua attenzione.
La
prese con cura, strofinandola leggermente tra le dita come se la
vedesse per la prima volta; su di essa troneggiava la scritta
“Da
Fred”.
-Hai
visto, Fred? -bisbigliò alla maglietta, con un bruciore
intenso di
pianto che cominciava a nascergli in gola -Ce l'ho fatta.. spero che
tu sia fiero di me -sospirò, sedendosi sul letto -Vorrei
potertelo
dire a voce.. vorrei che tu fossi ancora qui. Non te lo meritavi.
-Raul..
Il
ragazzo sobbalzò, voltandosi di scatto e trovando la sua
sorellina
sul ciglio della porta
-Claudia
-fece allora riponendo la maglietta -Mi hai fatto prendere un colpo!
Vieni, entra
La
bambina obbedì sistemandosi accanto a lui
-Perché
non dormi? -le chiese accarezzandole il visetto
-Non
ho sonno.. Oggi è successo qualcosa di brutto, vero?
-domandò lei,
con le labbra piegate all'ingiù
Il
ragazzo ci rimase un attimo e non rispose subito -Perché
pensi
questo?
-Eravate
tutti tristi, e papà ha anche pianto.. tu sei uscito vestito
tutto
di nero: quando le persone si vestono tutte di nero di solito vanno a
un funerale..
Raul
allora sospirò -L'ho sempre detto che sei troppo
intelligente per la
tua età
-Non
mi piace non sapere le cose
-Ok,
vieni qui -e la prese imbraccio, sistemandola sulle proprie ginocchia
-Vedi, Claudia.. -prese qualche istante di tempo-Tu lo sai che le
persone a volte.. muoiono -si rassegnò a dire quella parola,
seppure
troppo cupa e troppo dolorosa per i suoi gusti... ma sfortunatamente
vera
-Sì
-rispose -ma non si può fare niente? Voglio dire, se tutti
siete
così tristi vuol dire che non avreste voluto che qualcuno
morisse..
perché non lo avete impedito?
Raul
sorrise della sua candida innocenza e di quella dolce illusione che
un tempo faceva dormire tranquillo anche lui -Sarebbe il sogno di
tutti, poter evitare che succedano cose brutte
-Ma
perché.. si muore?
Bella
domanda. Ma come si fa a spiegare la morte a un bambino?
Il
ragazzo scosse la testa -Dipende.. di solito quando si è
troppo
vecchi
-Quindi
non può succedere all'improvviso?
Lesse
la paura nei suoi occhioni -No, certo che no -mentì
-Quindi
tu, mamma e papà..?
-Saremo
con te ancora per molto, molto tempo -la rassicurò
stringendola
forte
Claudia
sembrò tranquillizzarsi -..E Joey? -chiese con una risatina
-Joey??
-ripeté Raul strabuzzando gli occhi -Ma come osi
preoccuparti per
lui?
La
bambina rise -Sei geloso!
-Certo
che lo sono! Comunque lasciamo stare i brutti discorsi, ok? -le
propose poi- Mica sono successe solo cose brutte oggi -tentò
di
sviare l'attenzione della bambina da quel discorso troppo pesante per
la sua età
-E
che è successo?
-Ti
piace Rebecca, non è vero?
-Certo!
Vi siete fidanzati?
-Non
ti si può nascondere niente, Sherlok!
-Sì!
Così adesso possiamo fare le cene a quattro io te, lei e
Joey!
-Ma
quali cene a quattro?! -e prese a farle il solletico mentre lei
rideva -Basta parlare di Joey!
Rimasero
a giocare ma dopo un po' Claudia, vinta dalla stanchezza, si arrese
-Dai,
ti accompagno a letto mostriciattolo -fece allora Raul sollevandola
di peso
-Va
bene ma..
-Ma?
Claudia
sospirò tornando seria -Non è che.. te
ne vai mentre dormo?
Raul
sorrise intenerito -No. Te lo giuro, mi troverai sempre qui.
-Va
bene.. 'notte fratellone. Ti voglio bene
-Ti
voglio bene anch'io, piccoletta.
****************
Spero
che non me ne avrete troppo... ora vi spiego perché questa
folle
scelta di far scomparire un personaggio così amato.
Come
Raul era stato vicino a Rebecca in quel momento difficile, lei ha
saputo fare altrettanto, ha contraccambiato. Volevo che si capisse il
sentimento profondo di Rebecca oltre che dalla sua sofferenza, anche
dalle sue azioni: infatti, non ha esitato un attimo quando Raul l'ha
chiamata, pur sapendo di farsi male a stargli vicina.
Poi
fortunatamente la situazione si è evoluta e i due sono
diventati
coppia ufficiale ;)
Mi
piaceva che Raul confessasse i suoi sentimenti in un modo un po'
diverso dal solito (nel bel mezzo di un discorso da funerale -.-'');
riprendo direttamente il pezzo del capitolo per farvi capire:
“..Perché
se lui è riuscito a far passare, a trasmettere anche a uno
solo di
noi il suo ottimismo, la sua gioia di vivere, il suo combattere anche
se impauriti da qualcosa di più grande di noi.. ci
sarà rimasto
qualcosa di lui, e lui non morirà mai.
Guardò
Rebecca corrugando leggermente le sopracciglia -Con me ci è
riuscito. Grazie a lui ho capito non che la vita è dura,
perché lo
sapevo già, ma che volendo, mettendoci tutti noi stessi,
tutte le
nostre forze, possiamo farla diventare bellissima. Basta... buttarsi,
provare. Non avere paura.”
Insomma,
è a questo punto che Rebecca ha iniziato a capire qualcosa,
anche se
poi ha avuto delle titubanze, che Raul ha saputo dissipare (*sospiri
d'approvazione* XD)
A
proposito del discorso, spero non vi sia sembrato troppo esagerato..
secondo me poteva starci considerando quanto Raul fosse legato a
Fred.
Comunque,
questo brutto episodio, ha dato una svolta anche nella storia delle
altre coppie: Frannie che si decide a fidarsi di nuovo e totalmente
di Dario e Joey e Lela che si chiariscono.
Mi
dispiace se il capitolo vi è risultato troppo pesante, ma
nel
prossimo avremmo il lieto fine con un classico
“regalino” alla
Raul :)
Ginna3:
Adesso puoi far partire la colonna sonora romantica! XD Raul e
Rebecca finalmente stanno insieme :) Baci!
stefuzzolaxD:
Rebecca e Raul finalmente ce l'hanno fatta e sì, purtroppo
il
prossimo capitolo sarà l'ultimo :( Baciii!
Leuzza:
Sono contenta che ti sia piaciuto nonostante la tristezza, e spero
che valga l stesso per questo capitolo >.< Baci!
Jasmine230:
Grazie mille per i complimenti e spero che Raul e Rebecca ti siano
piaciuti ;) non ti preoccupare, anzi oggi anch'io sono di fretta
quindi scusa tu! XD Bacii!
Kia_85:
Hai detto bene, e finalmente Raul e Rebecca se lo sono detti ;)
Grazie, sono contenta se sono riuscita a farti viaggiare un po' con
la fantasia con questa storia =) Baciii!
SarettaCullenWriter:
Raul e Rebecca si sono avvicinati, sì xD Grazie mille per i
complimenti, ora manca solo l'happy end con il prossimo capitolo ;)
Scusate,
sono un po' di corsa oggi (lo avrete notato nelle risposte
striminzite >.< scusateeeeeee), ringrazierò
una per una chi ha
aggiunto la storia fra preferiti, seguite e ricordate nel prossimo
capitolo
:)
Un
bacio a tutte :):)
|
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Capitolo 18 *** Piccoli per sempre ***
Capitolo
17. Piccoli per sempre
“Penso
che è stupendo restare al buio abbracciati e muti,
come
pugili dopo un incontro.
Come
gli ultimi sopravvissuti.
Forse
un giorno scopriremo che non ci siamo mai perduti
e
che tutta quella tristezza in realtà, non è mai
esistita”
[Renato
Zero – I migliori anni della nostra vita]
Rebecca,
ancora assonnata e con i capelli arruffati, si diresse verso il bagno
in quella pigra domenica..
Pigra
sì, ma anche cominciata benissimo: svegliarsi e trovare
Dario tutto
nudo sotto la doccia è decisamente un buon modo per darsi il
buongiorno.
No,
aspetta... Dario??
-Ma
che cazz...?! -esclamò sgranando gli occhi; lui si
girò di scatto e
quasi rischiò di scivolare
-Rebecca!
-esclamò recuperando agilmente l'equilibrio -Emh.. come va?
-sorriso
a 32 denti
La
ragazza alzò un sopracciglio -Oh, benissimo. Questa sarebbe
anche
una conversazione normale se tu non fossi nudo nella doccia di casa
mia..
-Nudo
-ripeté lui come se la ragazza avesse centrato il nocciolo
di un
discorso importantissimo -Proprio perché sono nudo.. ti
dispiacerebbe chiudere la porta? Cioè, se vuoi rimanere a
goderti lo
spettacolo va bene, ma stanno entrando un sacco di spifferi
Rebecca
rimase un attimo scioccata dal suo tono strafottente, poi sorrise e
varcò la soglia del bagno
-Sai,
ero piuttosto ironico quando ho detto che potevi restare -fece allora
lui
-Tranquillo
-rispose lei spalancando la finestra e ricevendo in cambio una
ventata gelida dell'aria di febbraio -Me ne vado subito
-No,
ma che fai?! -fece Dario -Dai, scherzavo!
-Buona
doccia -concluse lei uscendo soddisfatta lasiandolo a congelare sotto
gli occhi dei vicini
Poi,
raccogliendo quanto fiato aveva in gola, urlò -FRAAAAAAN!
Fu
una questione di pochi istanti.
-Cosa?
-chiese Frannie precipitandosi fuori dalla propria camera; indossava
solo una camicetta da notte sexy e striminzita -Che è
successo?
-Dimmelo
tu!
-Che
vi urlate a quest'ora del mattino? -domandò Mel uscendo come
un
zombie dalla propria stanza
-Mel,
è mezzogiorno -la informò Rebecca
-E'
uguale, mi sono appena svegliata.. per colpa vostra!
-C'è
Dario NUDO nel NOSTRO bagno! -spiegò Rebecca a gran voce
indicando
la porta -E fa anche lo strafottente!
-Tu
hai visto il mio ragazzo nudo? -domandò Fran indignata
-Sì,
e sarei anche stufa di gente che ama mostrarsi ai quattro venti: fra
lui e Raul che dorme in mutande anche se fanno -10°C, mi stanno
traumatizzando!
-Aspetta,
aspetta, aspetta.. Dario ha dormito qui? -domandò Mel
-Frannie, hai
tolto il veto sul sesso?
-Ebbene
sì! -rispose lei fiera -Ragazze, avrei dovuto farlo moooolto
prima..
Evidentemente il passato non mi ha insegnato nulla!
-Hey!
-una voce alle loro spalle, naturalmente quella di Dario, che
uscì
dal bagno ancora mezzo bagnato e con solamente un asciugamano
striminzito attorno alla vita -Ho creato qualche problema? -chiese,
forse con innocenza, più probabilmente con malizia
-Nessun
problema -rispose Fran andandogli vicino e scoccandogli un bacio
sulle labbra
Rebecca
sospirò -Lo sapevo che avrei fatto meglio a rimanere da Raul
-Raul?
-chiese Mel -Hai novità anche tu? E dire che la domenica
dovrebbe
essere una giornata tranquilla!
-..Che
ne dite di una bella colazione?? Così ne approfittiamo per
fare due
chiacchiere..
Qualche
giorno dopo..
-Ti
sei cimentata in altri attentai contro Dario? -chiese Raul divertito
mentre passeggiava mano nella mano nel parco con Rebecca
-No,
grazie al cielo non ce n'è stato bisogno -rispose lei
-Invece dimmi
di Joey.. hai detto che ha deciso di lasciare giurisprudenza?
-Sì.
Sta già studiando da solo per psicologia: spera il prossimo
anno di
recuperare tutti gli esami del primo che si è perso e di
riuscire a
darne anche qualcuno del secondo
-Ma
è da pazzi! -commentò lei -Io sto sclerando per
un solo esame,
figurati lui quanti ne avrà..
-Anche
secondo me è un suicidio, ma ormai se l'è messo
in testa, e ci si
sta anche impegnando parecchio -poi la guardò interrogativo
-L'esame
che ti fa dannare è Analisi?
-Già..
-rispose lei -con tutto quello che è successo non solo sono
rimasta
indietro, ma mi sembra anche di aver fatto piazza pulita di tutto
quello che sapevo -fece gli occhioni dolci -Invece tu sei stato
così
bravo, l'hai passato subito, senza problemi, così
preciso........
-Non
serve che fai la ruffiana -la interruppe ridendo -Ti aiuto volentieri
-Stasera
da me? -colse l'occasione al volo
Raul
corrugò leggermente la fronte -Veramente stasera non posso,
suoniamo
al Corsaro; anzi, te lo volevo dire già da prima
-Perché?
-Ti
ricordi? Mi hai detto che un giorno saresti venuta a sentirci.. che
ne dici di stasera?
-Vada
per stasera -accettò lei -Ma giura che da domani..
-...da
domani duro lavoro, promesso -la precedette lui posandosi la mano
libera sul petto
-Bravo
-fece allora lei dandogli un rapido bacio a stampo.
-E
pensi di cavartela così? -le chiese malizioso per poi
fermarsi e
attirarla a sé
-E
io che pensavo lo facessi per altruismo.. -commentò alzando
gli
occhi al cielo
-Anche..
-rispose un attimo prima di chinarsi sulle sue labbra.
Rebecca
gli poggiò le mani sulle spalle mentre lui le cingeva la
vita con le
braccia; le labbra si dischiusero dolcemente per accogliere il suo
bacio, e le mani scivolarono lentamente dalle spalle al petto, mentre
Raul le accarezzava i capelli.
Si
staccarono, ma rimanendo a pochi centimetri l'uno dall'altro
Rebecca
scrutò attentamente i suoi occhi carezzandogli una guancia
con il
pollice
-Va
meglio? -gli chiese quasi in un sussurro
-Mi
ci sto abituando -rispose lui senza dover chiedere di cosa stesse
parlando. Le prese una mano scoccandole un bacio sulle nocche.
Le
aveva parlato tanto di Fred in quei giorni, gli faceva bene. E lei
era sempre stata disponibile ad ascoltarlo e, quando serviva, a
consolarlo. Rideva con lui quando le raccontava gli aneddoti
più
divertenti che l'avevano visto protagonista e sospirava apprensiva
quando si parlava di Jamine.
-Sai
una cosa? -le domandò accarezzandole la schiena
-Cosa?
-In
questi giorni abbiamo parlato solo di Fred.. mai di noi
-Mmm..
sembra interessante -commentò senza sapere bene cosa
aspettarsi
Lui
la guardò con espressione seria -Mi dispiace per averti
fatta
soffrire -disse. Rebecca aprì la bocca per replicare ma lui
non
gliene diede il tempo -Tu mi ha sempre fatto solo del bene, da quando
ti ho conosciuta, da quando hai cominciato a farmi riaprire a tutto
quello che mi stavo perdendo, a oggi che mi ascolti ogni volta che ne
ho bisogno. Ti amo per questo, ti amo perché ti ho vista
cambiare da
così a così a seconda delle situazioni, pur
rimanendo sempre te
stessa.. ti amo per quello che sei, ti amo perché sei tu che
mi hai
insegnato ad amare di nuovo.. -sorrise, caldo e dolce -ti amo
perché
quando ti guardo mi sento a casa.
Rebecca
avrebbe avuto tutto il tempo di replicare adesso, ma non ci
riuscì;
semplicemente, rimase immobilizzata, guardandolo senza riuscire a
spiccicare parola, mentre il cuore perdeva vari battiti dandole le
vertigini allo stomaco.
Le
nacque un sorriso spontaneo sul viso e fece un passo per far
diventare quella stretta un abbraccio vero e proprio
-E'
vero -disse stringendo le sue spalle -Ho sofferto per te. Ma tu non
mi hai solo fatta star male, anzi.. quando ho avuto bisogno io di te,
ci sei stato.. ci sei sempre stato. E quella sera, quando mi hai
detto di amarmi, per la prima volta.. -scrollò le spalle
senza
parole per descrivere tutte le emozioni che aveva provato -Sono
felice con te, adesso, siamo felici. E' questo quello che conta.
Il
ragazzo sorrise e le sollevò il meno con i polpastrelli,
inclinò
leggermente il viso, mentre si avvicinava, ma lei lo bloccò
improvvisamente posandogli un dito sulle labbra.
-La
vuoi sapere tu una cosa adesso?
Raul
annuì, colto di sorpresa
Rebecca
disegnò il contorno delle sue labbra con il dito, poi
tornò a
guardarlo negli occhi -Da quando ho imparato a conoscerti.. ho capito
che Nicole è stata veramente una pazza a fare quello che ha
fatto.
Lui
rise e la abbracciò di nuovo per poi finalmente baciarla.
°°°
-Sicuro
che te lo ricordi?
-Cazzo,
Raul, è la quarta volta che me lo chiedi! Ti vorrei
ricordare che
suono meglio della Grane Orchestra messa insieme, quindi smettila di
preoccuparti -rispose Joey spazientito
-Su
questo ho i miei dubbi, Scrutatore Dell'Occulto Nella Menti Umane e
Non -commentò Lela diteggiando distrattamente qualcosa sulla
tastiera
-Come
ti hai chiamato? -fece Raul perplesso
-Lascia
perdere.. mi avrà dato almeno 50 soprannomi diversi da
quando le ho
detto di psicologia
-E
questo è uno dei meno originali -aggiunse la ragazza con
fierezza
avvicinandosi ai due -Potrei farti da consulente quando avrai clienti
donne, che ne dici? O magari è la volta buona che cominci a
capirci
qualcosa anche per i fatti tuoi
-Attenta
-la avvertì lui -Con gli studi che sto facendo, potrei
facilmente
escogitare un modo per farti impazzire in meno di cinque minuti
-Per
quello non servono i libri.. -commentò lei allusiva; poi
però si
voltò verso Raul e gli posò una mano sulla spalla
-Tu stai
tranquillo: abbiamo provato la tua canzone tante di quelle volte, che
ce la ricorderemo anche fra cent'anni
-Così
poco? -fece eco Dario con un plettro in mano e il basso a tracolla
-Fino
ad ora le ragazze sembrano aver gradito -commentò Rob
indicando con
un cenno del mento Rebecca, Melissa e Fran sedute a uno dei tavolini
del bar con tre bibite davanti che stavano chiacchierando tra loro.
-Ok
-fece Raul, finalmente deciso -Suoniamola
Lela
gli sorrise -Una canzone molto.. delicata.
-Dopo
io e te finiamo il discorso.. -le sussurrò Joey
Il
biondo rispose al sorriso mentre si preparava a cantare e suonare
quella canzone scritta interamente da lui.. per lei. Che ancora non
lo sapeva, ma che sicuramente avrebbe capito, anche senza troppi
annunci e pubblicità che di sicuro non avrebbe gradito.
Riprese
la chitarra elettrica e se la mise a tracolla, mentre Joey faceva lo
stesso con l'acustica
Si
girò verso Rob che, seduto dietro il suo strumento gli fece
cenno
d'assenso per dirgli che era pronto; Lela e Dario aspettavano solo
che qualcuno dicesse loro di cominciare
Quando
Raul annunciò il titolo della canzone al microfono,
“Delicatamente”,
Joey cominciò a stuzzicare le corde in quel gioco di note
allegro e
leggero che apriva il pezzo; dopo poco entrò lui con
l'elettrica,
seguito da tutti gli altri strumenti. (ASCOLTA)
Lanciò
uno sguardo a Rebecca, che ricambiava, in attesa che cominciasse a
cantare.
Dopo
il funerale aveva cambiato la strofa iniziale.. glielo doveva. E
pensò a lui, a Fred mentre cantava quelle prime righe,
sperando che
lo sentisse in qualche modo, che sentisse quel riferimento e che
sentisse quanto fosse innamorato di Rebecca
Vorrei
sapere quanto in fondo poi che si muore,
vorrei
andare più in alto più in alto del cielo adesso
volare....
Guardò
di nuovo Rebecca che lo osservava con un'aria leggermente intristita.
Lei era
l'unica a sapere come stesse veramente. Era fra le sue braccia che
aveva pianto anche dopo il giorno dell'addio.
E
averti vicino sfiorando il tuo respiro,
sentirne
l'odore cucire la tua ombra al vento e farla vibrare
Un testo
anonimo, bello ma anonimo, che sarebbe potuto essere dedicato a
qualsiasi donna.. fino a questo punto.
Delicatamente
amore
...sei
delicata, amore
Accarezzò
con cura quelle parole, come con cura quella notte in cui lei gli
aveva sussurrato “delicatamente”, l'aveva amata,
cercando di non
farle male.
Adesso
Rebecca aveva capito, e lo guardava con le labbra leggermente
socchiuse. Continuando a suonare in quell'intervallo musicale fra una
strofa e l'altra, osservò le sue labbra curvarsi lentamente
all'insù
e desiderò posare lì la chitarra e andare a
baciarla; gli venne
spontaneo sorridere di rimando mentre sapeva di starla facendo
felice, dopo tanta sofferenza.
Fran e
Melissa continuavano a seguire ignare di tutto la melodia, come anche
gli altri presenti; solo lui e Rebecca sapevano, perché solo
loro
c'erano quella notte.. e solo per loro quella parola aveva un
significato importante.
Stordirmi
col sapore
di lacrime salate del tuo cuore
succhiarne il
calore
Il suo
dolore.. il dolore di chi ama senza essere ricambiato. E la sua paura
di essere rimasta incinta, la paura di non farcela.
Ora
ti vedo sfumare nei contorni del sole
graffiando il mio nome
mentre scivoli lieve all'imbrunire
rapace il dolore
e un
altro giorno si spegne senza far rumore....
Sorrideva
ormai apertamente e Raul ricambiava; non c'era altro al di fuori dei
loro sguardi incatenati. Quella canzone parlava di loro, di quello
che era successo.. della delicatezza di un bacio, di un amore che non
era durato solamente una notte, andando contro ogni
probabilità.
..Delicatamente
amore...
sei
delicata, amore..
delicatamente
amore
..Delicatamente..
La
guardò ancora a lungo mentre la gente intorno applaudiva.
Vide Fran
darle un pizzicotto, come per ricordarle di applaudire, ma il suo
sguardo valeva più di mille parole per lui. Si
alzò, e cominciò a
camminare verso di lui, senza staccare un attimo lo sguardo dal suo e
lasciando perplesse la amiche accanto a lei.
-Questa
la prendo io, non vorrei vi.. intralciasse -fece Joey malizioso
mentre gli sfilava la chitarra di dosso
-Te
ne approfitti perché è imbambolato e non
può darti la gomitata che
ti meriti -gli fece notare Lela
-E'
divertente per questo! -ribatté lui
Raul
non poté sentirli dato che stava andando incontro a Rebecca;
la
ragazza non disse niente, si limitò ad
“assalirlo” afferrandolo
per il mento e baciandolo con passione, mordendo il suo labbro
inferiore, giocando con la sua lingua.
-Ti
amo -gli sussurrò, con le labbra così purpuree e
così vicine alle
sue da sfiorarle in ogni piccolo movimento fatto per parlare
-Ti
amo anch'io -le rispose lui mentre le stringeva la vita -E voglio che
tu sappia che di quella notte.. non ho dimenticato nulla
-Bene
-rispose lei -altrimenti ti ci sarebbe voluto molto tempo per farti
perdonare
Lui
sorrise -Lo immaginavo
Gli
morse un labbro, e fu felice di vederlo chiudere gli occhi e
aumentare la presa sui suoi fianchi.
-Andiamo
da me -disse poi lei, con lo sguardo di chi ha deciso.
-E
Fran e Melissa?
Lei
scrollò le spalle -A quanto pare rimarranno qui ancora un
po'.. sono
a chiacchiera con i tuoi musicisti
-Allora
hai proprio cattive intenzioni.. -commentò maliziosamente
Rebecca
lo guardò con quell'aria di sfida che lo aveva sempre
intrigato
tanto, poi sorrise provocante, tirandolo lievemente per il colletto
della felpa in modo da far aderire di nuovo le loro labbra.
Ne
disegnò lentamente il contorno con la lingua, sentendo il
respiro di
lui crescere ad ogni istante mentre con le mani risaliva dalla vita
alla schiena.
Quando
lo baciò, lo sentì piacevolmente caldo ma nel
momento in cui anche
la situazione cominciò a scaldarsi troppo, si
staccò fissando un
attimo i suoi occhi liquidi e vogliosi.
Maledetti
clienti! Pensò Perché non se
ne vanno e non ci lasciano qui
da soli?!
Allungò
il collo fino al suo orecchio -Cattivissime -sussurrò -ma
qui è
troppo.. affollato.
Lo
guardò ancora, con un sorrisetto divertito mentre si mordeva
il
labbro inferiore; gli voltò le spalle e si avviò
verso l'uscita.
Raul,
rimasto palesemente imbambolato, si riprese scuotendo la testa, e la
rincorse fino ad abbracciarla da dietro
-Penso
che adesso a fare follie al volante sarò io
-decretò mordendola sul
collo mentre camminavano a passo svelto, impazienti di stare insieme
dopo tanto tempo.
Rebecca
rise -Non ci posso credere!
-Vedrai
-Lo
spero proprio.. -rispose alludendo a tutt'altro
Raul
corrugò le sopracciglia -Forse sei tu che hai dimenticato
qualcosa
di quella notte
-E
allora rinfrescami la memoria -rispose sollevandolo le sopracciglia e
superandolo di nuovo uscendo finalmente dal locale.
-La
adoro.. -fece Raul in sussurro mentre la ragazza si voltava a
guardarlo sorridendo..
°°°
-Non
avrei mai immaginato che il cambio marcia piantato nella schiena
fosse così fastidioso -dichiarò Rebecca seduta
sul tettuccio
dell'auto assieme a Raul.
-Ti
fa ancora male?? -chiese soffocando una risata
-No,
dai.. è sopportabile -rispose facendo spallucce.
Erano
arrivati fino a casa di lei, che si era ricordata con sgomento di
aver lasciato le chiavi a Mel; non potevano andare a casa di Raul
perché c'erano Claudia e i genitori, così avevano
optato per.. la
macchina e quella stradina dimenticata da Dio che passava in mezzo a
una specie di boschetto.
Adesso
erano lì, lei semi sdraiata e appoggiata con la schiena al
suo
petto, lui che la abbracciava accarezzandole il viso di tanto in
tanto.
-Abbiamo
fatto l'amore in macchina, in una stradina che non è nemmeno
segnata
nelle carte, siamo nel bel mezzo del nulla -fece lei -Tutto questo
è.. -temporeggiò cercando la parola adatta
-Da
irresponsabili e immaturi? -tentò di aiutarla lui ridendo
-E
allupati, sì, direi che casca a pennello -sorrise -ma quello
che
volevo dire è.. meraviglioso
Raul
chinò la testa per raggiungere le sue labbra con un dolce
bacio.
-Hai
visto? -chiese poi lui indicandole il cielo -stanotte è
pieno di
stelle
Lei
annuì -Le adoro le notti così.. -rispose
stringendo più a sé il
braccio di lui
-Un
giorno guarderemo questo boschetto da lassù -e le
indicò la luna
Rebecca
rise -E come faremo a riconoscerlo fra i tanti, scusa?
-Mmm..
-fece lui pensieroso -Ci vuole un segno di riconoscimento..
-Un
segno di riconoscimento? -ripeté scettica
-Esatto..
aspetta!
E
detto fatto, fece spostare delicatamente la ragazza per alzarsi e
scese dal tettuccio
-Devo
solo trovare un sasso.. -borbottò tra sé
setacciando il terreno con
lo sguardo
-Ma
che vuoi fare? -chiese la ragazza senza capire
-Eccolo!
-esclamò a un tratto, raccogliendo un sasso piuttosto
appuntito; si
girò verso Rebecca e le sorrise, per poi dirigersi
misterioso verso
un albero.
La
ragazza lo seguì con lo sguardo per un po', poi decise di
scendere
per andare a vedere da vicino cosa stesse combinando.
-Cosa..?
-venuta più vicino, capì -Fermati immediatamente!
-tuonò -Ma ti
sembra il modo?? Povero albero, cosa gli stai..?
-Aspetta
-fece lui dopo aver inciso velocemente ma con cura qualcosa nel
tronco di quell'albero -Guarda -le disse con dolcezza -Adesso, quando
guarderemo questo posto dal bel mezzo dell'Universo, sapremo
esattamente dove tante notti prima ci siamo fermati a fare l'amore.
Due
“R”. Due R dentro un cuore, in una grafia che su un
foglio di
carta sarebbe sembrata quella di un bambino.
Rebecca
fissò quel tronco intagliato per un po', mentre Raul la
abbracciava
e la guardava con una certa soddisfazione mista a tanta, tanta
dolcezza.
-Sei
uno schifoso vandalo deturpatore, lo sai? -lo accusò dopo un
po'
voltandosi a guardarlo con durezza
Raul
in tutta risposta sorrise, decifrando alla perfezione ciò
che la
ragazza intendesse dire in realtà -Ti amo anch'io
Rebecca
allora si sciolse e lo abbracciò; lasciandosi cullare,
alternava
sguardi al suo viso e alle loro iniziali incise su quell'albero
-Ti
riporto a casa? -le chiese lui dopo un po' sfiorandole la guancia con
il dorso della mano
-No
-rispose lei guardandolo dritto negli occhi -Adesso questo posto
sperduto mi piace.. restiamo qui un altro po'
Lui
annuì con un sorriso -Tutto il tempo che vuoi
Rebecca
ricambiò e avvicinò le labbra alle sue fino a
quando non
s'incontrarono in un bacio.
Rimasero
lì ancora a lungo, testimone quella notte stellata, in
quella
stradina dove sarebbero tornati molto spesso, il bosco alle spalle e
la luna di fronte.
“Non
si arriverebbe mai al possibile senza tentare l'impossibile”
***********************************************
Ta
daaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Che ve ne pare di questa storia ad
“opera”
terminata??
Lo
so, mi dispiace, ne ho fatte passare così tante a questi
personaggi
che è crudele finirla proprio adesso che stanno bene..
però c'è
stato l'happy end nonostante tutto, no? :)
L'ultima
citazione è di un filosofo, ma non chiedetemi chi; l'ho
sentita per
caso, e non ho badato al nome di chi l'ha partorita (se qualcuna di
voi lo sa mi farebbe piacere scoprirlo!). Il titolo invece è
l'omonimo di una canzone di J-ax.
Spero
che la dolcezza di Raul nelle parole, nella canzone (era questo il
regalo!xD ps l'ha scritta 4tu, vi ho messo il collegamento nel testo
se la volete sentire), nei gesti e “sull'albero”,
abbia ripagato
tutta la sofferenza di Rebecca.
Be',
ha dovuto sudare ma secondo me ne è valsa la pena.. voi che
dite? ;)
Spero
non siate tristi per la fine di questa storia; l'ho scritta per
divertirmi e tentare di divertire voi.. ma soprattutto per credere
nel sogno che se ti impegni, se ci metti tutte le tue forze.. magari
qualcosa poi lo ottieni, anche quando sembrava impossibile.
Spero
di essere riuscita a farvi viaggiare un po' con la fantasia, o
perlomeno di avervi strappato un sorriso :)
Grazie
di cuore a tutte voi, davvero.
Mi
dispiace immensamente pensare che queste saranno le ultime recensioni
della storia a cui risponderò :(
Leuzza:
lo so, quello di Fred è stato uno dei punti più
tristi... però
alla fine ho cercato di lasciare tutti con un sorriso :) Sono
contenta che ti sia piaciuto quel “ti amo” e spero
che ti siano
piaciuti anche quelli in questo capitolo xD! Grazie di cuore! Baci
<3
Ginna3:
Ahhahahaha sì, credo che tu abbia centrato il punto XD Il
regalino è
stato come te lo aspettavi?? Grazie mille per le recensioni =) Baci
<3
kia_85:
Mi fa piacere! XD Comunque in questo capitolo ho cercato di dare
spazio solo alla vena allegra e dolce di Raul e Rebecca, lasciando da
parte la brutta vicenda di Fred. Grazie davvero, ero un po'
preoccupata per il discorso di Raul xD Grazie anche per
tuuuuuuuuuutte le tue recensioni, da quest'estate ad ora!
Sarò ben
felice di ricevere il tuo tir, in cambio ti regalerò un
Raul, un
Joey o un Dario, a tuo piacimento ù.ù Grazie
davvero infinite! :):)
Baciiii <3
LaNana:
cavolo mi dispiace! Ma sono sicura che il tuo weekend romantico
sarà
andato sicuramente benissimo! Spero che il finale ti sia piaciuto :)
Baci e grazie mille per tutte le recensioni! <3 (e buon
proseguimento con The Chance, aspettiamo tutte il prossimo
capitolo!!)
C4rm3l1nd4:
Ahahaha non ti preoccupare, ti capisco! T.T molto saggio quello che
hai detto, e hai ragione ù.ù e sono contenta che
ti sia piaciuto il
discorso di Raul :) Grazie per tutte le recensioni divertenti xD
Baciii e W le Martineeeeeee!;) <3
Jasmine230:
Sono contenta che ti sia piaciuto il ritorno di Claudia xD
Sì,
putroppo questo è l'ultimo capitolo.. Raul e Rebecca sono
felici e
contenti e finalmente possono stare insieme come si deve ;) Baci e
grazie mille! =D
Grazie
a Kandy_angel, ____ciri, shy angel, _Miss_, Ditta Bobby per aver
inserito la storia fra quelle da ricordare; grazie a Melikes,
SYLPHYDE88, sbrodolinalollypop e vemarilu per averla inserita fra le
preferite e grazie a Kalimera92, La Evans, dendina Cullen, Stella76,
Cullendipendent, Cate 1994, Melikes (di nuovo xD), Desyree92,
SweetCherry, blu24, Aislin, Jessikina Cullen, cuchiric, Emmeti e
ketax per averla aggiunta fra le seguite :)
Grazie
infinite a shy angel per avermi aggiunta fra gli autori preferiti! =D
Grazieeee!
Un
grosso bacio a tutte voi, che mi avete seguita fin qui.
Grazie
millissime, vi adoro.
Martina<3
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