All'ombra delle stelle

di akachika
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il lupo e l'agnello ***
Capitolo 2: *** Cambio di programma? ***
Capitolo 3: *** Voglio voglio voglio! ***
Capitolo 4: *** Ombre dal passato ***
Capitolo 5: *** Compleanno... e il regalo? ***
Capitolo 6: *** All'ombra delle stelle ***
Capitolo 7: *** Assassino ***
Capitolo 8: *** Ti mancherò? ***
Capitolo 9: *** Casa ***
Capitolo 10: *** Nuova vita ***
Capitolo 11: *** Bella serata e brutta notizia ***
Capitolo 12: *** Ancora una volta ***
Capitolo 13: *** Mia ***
Capitolo 14: *** Come puoi dirmi questo?! ***
Capitolo 15: *** HELP!!!!! ***
Capitolo 16: *** Non potrei mai... ***



Capitolo 1
*** Il lupo e l'agnello ***


Ehehehe  questa storia mi ronza in testa da troppo tempo quindi finalmente mi sn decisa a scriverla … hope you enjoy it ^^

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 Come il lupo e l’agnello

Era una mattina di luglio e faceva caldo, molto caldo …                                                       
- Ti prego facciamo una pausa è da ore che camminiamo fa un caldo assurdo e sto morendo di sete- si lamentò lo Jashinista                 –Hidan  è da meno di 10 minuti che stiamo camminando e se stai morendo di sete sbrigati così la smetterai di assillarmi-                             Tra i due calò di nuovo il silenzio ed il tesoriere ne era più che felice … pur troppo per lui la cosa non durò perché il suo compagno si fece presto risentire:                                                                                                                   
-Kakuzu fermiamoci a rinfrescarci un po’ a quel laghetto … ha un’aria così così….rinfrescante! Eddai se ci fermiamo ti giuro su che non ti assillerò più!- Implorò cercando di essere il più convincente possibile.                     
–ok ma se ti lamenti ancora ti cucio la bocca!- acconsentì sconfitto Kakuzu –evvai!-                                                                                                                             
-sbrigati io vado a cercare qualcosa da mettere sotto i denti ma dopo pranzo si riparte e non si fanno più pause fino a sera-                                                 
-niente pausa pipì?! -                                                                                               -niente-                                                                                                                   
-asd D:-                                                                                                          
Detto questo Kakuzu sparì tra gli alberi lasciando solo il compagno. Hidan si levò di dosso la cappa di lana imprecando sul fatto, appunto, che la non ci fosse un’alternativa estiva a quel maledetto indumento tanto scomodo quanto anti-estetico e solo perché quell’avaro del suo compagno non voleva mollare neanche il becco di un quattrino … poi si meravigliò di essere riuscito ad elaborare un ragionamento che implicasse più di due passaggi; ma i suoi viaggi mentali furono interrotti da un qualcosa che a suo parere assomigliava paurosamente al pianto di una bambina , infatti si accorse che sulla riva del laghetto c’era una bambina che piangeva…                                         
-hey tu che ci fai qui?- disse lui scocciato per l’interruzione dei suoi pensieri.
-...-                                                                                                                                                                                                                -Oh sto parlando con te! Sei sorda?!?! Ti ho chiesto cosa ci fai qui?!-                                                                                                    -e a te cosa ti interessa- disse lei singhiozzando -non posso parlare con gli sconosciuti-                                                                      -beh allora sparisci dal mio laghetto o ti faccio fuori-                                                                                                          
-non è tuo il laghetto quindi posso anche rimanere qui!-                                                
-woh che caratterino come ti chiami?!- disse lui tra lo scocciato e il sorpreso per il carattere pungente della bambina                            –Sei sordo tu allora! Ho detto che  non parlo con gli sconosciuti!-                                                                                    
Lo Jashinista uscì dal laghetto e gli si sedette accanto…                                                                                                                         - Io sono Hidan e adesso che sai il mio nome non sono più uno sconosciuto, allora me lo vuoi dire come ti chiami? E cosa ci fai qua?-                                                           
-Si può sapere perché ti interessa tanto?!-                                                          
-perché prima te ne vai e prima posso tornate a rilassarmi-                                    
-Mi chiamo Miwako e compio 6 anni tra una settimana, contento adesso?!-
-e dimmi Miwako perché non sei a casa con i tuoi genitori?!-                                
-Mi sono persa…- disse lei cercando di trattenere le lacrime.                                                                                                         
–ti sei persa?!?! Ma non c’è nessun villaggio qua vicino! Da dove vieni?!- disse lui sempre più perplesso.                                                                                     
–Io sono di Konoha…-                                                                                                
-Konoha?!?! E come hai fatto ad arrivare qua?!?!?!?!- il poverino ci capiva sempre meno.                                                                                                                                      
–I miei genitori sono molto ricchi e dei criminali mi hanno rapita per chiedere un riscatto ai miei ma io sono scappata e mi sono persa…e non so più come tornare a casa-ormai molte lacrime solcavano il viso della bambina che si buttò tra le braccia di Hidan nascondendo la faccia nel suo petto.                                              
–Ti prego mi aiuti a tornare a casa?- disse lei in preda ai singhiozzi                   
Hidan era stato preso alla sprovvista e non sapeva bene come comportarsi: rimase un paio di secondi a fissare il nulla con una faccia da ebete a pensare cosa fare poi decise di tentare di consolare la bambina abbracciandola.                                                              
–ok adesso calmati… piangere non ti aiuterà a tornare a casa.- disse lui cercando di rendere il tono di voce il più rassicurante possibile.                              
–t-tu invece?- singhizzò lei                                                                                       
-io cosa?-                                                                                                                 
-tu mi aiuterai Hidan?-                                                                                             
-ehm … si ok- disse lui più confuso che mai, non era mai stato una mente eccelsa ma adesso le cose stavano succedendo troppo in fretta e lui non ci capiva niente.                                                                                                         
–GRAZIE!- strillò Miwako che fu presa da un attacco di euforia improvviso e cominciò a stritolare Hidan.                                
–Hey hey calma così mi strozzi e se mi uccidi non posso riaccompagnarti a casa!
Poi devo convincere il mio compagno a portarti con noi e la cosa non sarà affatto semplice- Hidan si caricò Miwako in spalle e andò alla ricerca di Kakuzu e per tutto il tragitto si scervellò  per trovare una scusa plausibile per effettuare quel “piccolo” cambio di programma; ma la domanda che più lo tormentava era: “come aveva fatto a convincerlo?!”, Una bambina che non aveva mai visto lo aveva toccato con qualche lacrima?! Un feroce assassino come lui si è lasciato convincere da una bambina che piange?! Era confuso e sentiva il bisogno di tornare su i suoi passi: voleva eliminare quella seccatura!...  Gli venne in mente la storia del lupo e dell’agnello e l’agnello alla fine… Muore!  Ma uccidendo quella bambina, quell’ “agnello”, si sarebbe sentito meglio?
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Allora com’è?! Vi ho incuriosite?! Beh spero di si. . . A prestizzimo CIAùZ ^^

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Capitolo 2
*** Cambio di programma? ***


Rieccomi qua e come promesso ho aggiornato il più presto possibile… ok buona lettura!!!! ^^

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Cambio di programma?

Mentre correva tra gli alberi con la bambina in spalle era sempre più indeciso se fermarsi e ucciderla facendo finta che non sia successo niente, oppure, cercare sul serio di convincere il suo compagno a stravolgere la tabella di viaggio su cui aveva lavorato un’intera settimana, per accompagnare una bambina qualunque il che costerà tempo, il tempo è denaro e il denaro Kakuzu non lo molla; in poche parole quella era una missione kamikaze.                                                                                                     
Si fermò all’improvviso e poggiò la bambina ad un albero, si era addormentata, dormendo non si sarebbe accorta di nulla: semplicemente non si sarebbe più svegliata; prese la sua picca sacrificale e, mirando dritto al cuore, colpì.

Teneva gli occhi serrati, non aveva il coraggio di aprirli e anche se non sapeva il perché stava li immobile, con gli occhi chiusi, senza nemmeno respirare… Poi però un rumore lo costrinse ad aprire finalmente gli occhi:
-H-Hidan perché siamo qua? Cos’è successo?- Farfugliò la bambina con la voce impastata dal sonno  …                                                Aveva sbagliato mira … o l’aveva mancata volontariamente?                          
Non lo sapeva ma era felice di non averla colpita.                                                        
–Niente sta tranquilla ero stanco, adesso ripartiamo- mentì lui.                           
Riprese la bambina in spalle e si rincamminò alla ricerca del suo compagno e mentre camminava pensava al come convincerlo a stravolgere i piani: doveva trovare una scusa plausibile ma no gli veniva in mente proprio niente …                                                                    
Era da quasi un’ora che camminavano, Hidan cominciava a fare ipotesi assurde riguardo la sparizione del compagno e dopo un lungo viaggio mentale giunse alla conclusione che Kakuzu fosse stato mangiato da un orso; ma lo Jashinista dovette ricredersi dopo che andò a sbattere contro, appunto, il suo compagno che non era stato affatto mangiato da un orso.                                                                              
–Ma guarda dove vai idiota!- sbraitò Kakuzu                                                             
-scusa … ero sovrapensiero… ecco vedi stavo pensando che…-                                      
-non mi interessa sta zitto e cammina … siamo già in ritardo sulla tabella di marcia!- lo interruppe kakuzu prima che potesse finire di parlare.                        
–ecco appunto… pensavo che potevamo fare un salto a Konoha  per…-                   
-non se ne parla nemmeno!-                                                                                     
-ma perché?!-                                                                                                              
-per 2 semplici motivi: 1.mi rifiuto di andare in un posto che è dalla parte opposta di dove dobbiamo andare noi senza alcun motivo e 2. Perché nel tempo che impiegheremmo per andare li riusciremmo a catturare almeno altri 2 con una bella taglia sulla testa sono stato chiaro?!-                                       
-si ma …-                                                                                                                
-niente ma, zitto e cammina!- disse Kakuzu più determinato che mai a zittire il compagno                                                             
–ma se mi riportate a casa i miei genitori vi pagheranno fior di quattrini- intervenne Miwako che era stata svegliata dalle urla del tesoriere.                       
–e quella cos’è?!- fece Kakuzu tra il sorpreso e l’incazzato nero                                                                            
–vedi stavo cercando di spiegarti ma tu mi hai interrotto quindi adesso fammi parlare! Allora volevo chiederti se potevamo accompagnare questa bambina a casa per … -                                                                                          
- se mi portate a casa i miei genitori vi pagheranno e anche tanto- disse Miwako                                                                                
–ma perché tutti mi interrompono?!- fece Hidan completamente demoralizzato                                                                                 
–e dimmi bambina tanto quanto ci pagherebbero?!- disse Kakuzu attirato dalle parole della piccola                                               
–prima di tutto mi chiamo Miwako e non bambina secondo cerca di essere un po’ più cortese se no non ti dirò niente di neinte- disse Miwako mettendo il broncio                                                                                                   
–peperina la piccola! tuttavia se non mi dici quanto ci pagheranno credo che resterai qua!- la sfidò Kakuzu                                              -se non dici la parolina magica non saprai un bel niente e ti perderai mooolti soldi- rispose lei sfidandolo a sua volta                         
–Hei ragazzi mi sento  escluso dal discorso- disse Hidan                                        
–zitto idiota- gli ringhiò contro il compagno                                                              
–ah dovrai anche essere più gentile con Hidan se vuoi sapere quanti soldi ti darebbero –aggiunse lei                                                 
–oh questo è troppo adesso basta! Hidan sbarazzati di questa seccatura e riprendiamo il nostro viaggio!- urlò Kakuzu infuriato                 -Kakuzu aspetta parliamone, non mi sembra il caso di trattare così una bambina-  disse Hidan cercando inutilmente di calmare il compagno
–ma si può sapere che ti è preso?!?! Perché non l’hai fatta fuori subito?! Normalmente non ci avresti pensato 2 volte ad uccidere una bambina!- urlò Kakuzu                                                                                                       
-non lo so ma qualcosa mi ha detto che non dovevo ucciderla- rispose Hidan                                                                                     
-e perché non hai ucciso quel qualcosa e che diamine di solito uccidi tutto!-                                                                                   
Le cose tra i due si stavano mettendo piuttosto male e Miwako decise di farli smettere…                                                           
–i soldi che potresti prendere sono almeno il triplo della taglia che state andando a incassare…-  esclamò lei                                    
–cosa hai detto?!- Chiese Kakuzu                                                                                
–che i soldi che ti daranno i miei genitori saranno almeno il triplo della taglia che state andando ad incassare ma se vuoi puoi anche chiedere qualcosa in più…- ripetè Miwako                                                                                
– Hei Hidan… cambio di programma: si va a Konoha!-

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Allora piaciuto?! Beh spero di si! ^^ Ringrazio tutte quelle che hanno recensito il cap precedente e tutte quelle che seguono sta storia a prestizzimo ^^ ciaùz!
 

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Capitolo 3
*** Voglio voglio voglio! ***


Ciaùz rieccomi qua con un altro ciappy ^^ ma quanto sono brava?!?!... Viva la mia immensa modestia! XD Ehm… Ok buona lettura ^^
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Voglio voglio voglio!
Ormai era 2 giorni che viaggiavano verso konoha e le cose stavando diventando insostenibili per i due nukenin.                                                                  
–Ho caldo-                                                                                                                   
-Sono stanca-                                                                                                           
-Ho sete-                                                                                                               
-Mi scotta la testa-                                                                                                                   
-Quando facciamo una pausa?-                                                                               
-Ho fame-                                                                                                                 
-Miwako adesso basta!- urlarono i due ormai esasperati.                                         
–è due giorni che non fai che lamentarti lamentarti e lamentarti non ne posso più!- disse Hidan con le mani tra i capelli.                                                      
–ecco adesso sai come mi sento io quando tu fai così!- fece Kakuzu con aria semi soddisfatta                                                                                          
–ma io non sono così!-                                                                                                 
-no infatti: lei è una bambina e ci può stare che si lamenti, avendo 5 anni non ha ancora superato la fase dell’ego-centrismo, ma tu quella fase dovresti averla superata da un pezzo!- disse Kakuzu                                            
-falla finita!- disse Hidan notevolmente offeso.                                                  
Così ripartirono tutti e tre con il broncio ma almeno in silenzio…… non per molto purtroppo per i due:                                                                                           
-siamo arrivati?- disse speranzosa Miwako                                                              
–no- risposero i due all’unisono …

5 minuti dopo

-siamo arrivati?-                                                                                                      
-no!-

3 minuti dopo

-siamo arrivati?-
-no-

1 minuto dopo

-siamo arrivati?                                                                                                          
–NOOOOO! NO NO e NO! Non siamo arrivati abbiamo ancora tre giorni di viaggio prima di arrivare a Konoha quindi, per favore, non chiedere più se siamo arrivati… almeno fino a domani!- urlò Kakuzu isterico.                                   
Di nuovo silenzio per circa un quarto d’ora poi…                                                     
-Voglio sedermi-                                                                                                              
-voglio una ciotola di ramen-                                                                                   
-voglio un posto comodo dove riposare-                                                                    
-voglio un nuovo giocattolo-                                                                               
-voglio essere presa in braccio-                                                                               
-Cazzo! Stai zitta! Non ne posso più! “voglio voglio voglio” ma non sai dire altro?! A casa tua sarai anche viziata come una principessa dai tuoi genitori e dai tuoi servetti ma adesso non sei a casa tua e non NON siamo i tuoi schiavi quindi vedi di cambiare atteggiamento se no ti piantiamo qua sul serio!- urlò Hidan                                                                                              
-ma ma-  Balbettò Miwako                                                                                                                    
-niente ma signorina! Adesso ti prendo in spalle però no voglio più sentire un lamento che sia uno perché se no ti scarico sono stato chiaro?!- aggiunse Hidan  con un tono che non ammetteva repliche.                                                                                                        
–ok… ma non mi sgridare più per favore- disse la piccola sull’orlo del pianto.                                                                                                                  
–va bene ma tu non farmi più arrabbiare intesi?-                                                               
-va bene- piagnucolò lei asciugandosi le lacrime.                                                         
Così ripartirono e dopo poco la bambina si addormentò, era davvero stanca. Camminarono in silenzio, nessuno dei due spiccava parola, Kakuzu era inespressivo come al solito, Hidan invece sembrava tormentato da qualcosa: si sentiva in colpa per aver urlato addosso alla bambina e il compagno sembrava averlo capito.                                                                                                                    
–Cavolo Hidan non sapevo che ci sapessi fare con i bamini!- disse Kakuzu con la chiara intenzione di prenderlo in  giro                                –smettila!- rispose lui serio                                                                                           
–mamma mia, siamo di cattivo umore eh?!-                                                                          
-ti ho detto di smetterla Kakuzu, non mi va di parlare!- ringhiò l’immortale.                                                                                      –vabbè, comunque è meglio se ci fermiamo in quella radura per la notte, è due giorni che camminiamo ininterrottamente, dobbiamo riposare- disse Kakuzu indicando lo spiazzo che avevano davanti.                                                                 
–ok- disse Hidan …

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Ok più corto di così non ci riuscivo! Vabbè spero sia piaciuto comunque ^^ Ringrazio tutte quelle che recensiscono e seguono la storia! Ciaùz! ^^

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Capitolo 4
*** Ombre dal passato ***


Holà… visto che rapidità?!?! Ok non inizio a vantarmi perché se no non la smetto più… buona lettura! ^^
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piccolo avviso… Allora dato che di Hidan non si sa praticamente niente in questo cap do una mia versione del suo passato… buona lettura! XD
Ombre dal passato


-smettila di piangere moccioso! Possibile che tu sia così inutile?! Da quando sei nato non hai fatto altro che vivere a mie spese, come un parassita, mi hai rovinato la vita! Ti odio! … Tu non saresti mai dovuto nascere!-                                                                          
-mi dispiace mamma! Io non volevo!-                                                                              
-sta zitto piccolo bastardo non ti voglio più sentire! Sei solo un mostro!-             
-m-mamma dove mi stai portando?-                                                                             
-dove potrò lasciarti così che non ti riveda mai più! E non chiamarmi mamma, tu non sei mio figlio!-                                                                            
-ma ma tu sei la mia mamma!-                                                                                  
-taci!... adesso tu stai qui e non ti muovi chiaro?!-                                            
-ma tu dove vai?-                                                                                                       -addio-                                                                                                                     
-mamma perché mi lasci qui da solo?-                                                                                       -…-                                                                                                                           
-mamma? … mamma? … mammaaaaa!-                                                                    
Il piccolo Hidan piangeva, non aveva più di 5 anni. Era solo, abbandonato da tutto e da tutti, piangeva, cercando un posto dove andare, non più dove tornare, non aveva più una casa ne una madre, non che ne avesse mai avuta una ma lui le voleva bene comunque, dopotutto era sua madre.                                 
–mamma dove sei?! Mamma mamma torna a prendermi sarò buono, non lasciarmi qua da solo ho paura, non piangerò più promesso … mamma!!!-                          
-Hidan, Hidan svegliati cazzo!- urlò Kakuzu scuotendo il compagno come un pupazzo.                                                                         –c-che c’è?-                                                                                                                
-che c’è?! Sono io che devo chiedertelo! Urlavi come un indemoniato! Si può sapere che cos’hai?- chiese Kakuzu che sembrava quasi preoccupato                
–niente … era solo un incubo…- lo liquidò Hidan cercando di evitare doma
–eh no! Non te la cavi così! Adesso che mi hai svegliato mi dici tutto!- insistette Kakuzu                                                                -Miwako dorme?- chiese Hidan                                                                                      
–si perché?, certo che ha il sonno pesante la piccola per non averti sentito!- rispose Kakuzu                                                     
–perché non voglio che senta quello che sto per dirti-                                             
-perché?!- chiese l’altro confuso                                                                                
–non ho mai parlato a nessuno del mio passato, adesso sento il bisogno di dirlo a qualcuno, puoi anche non ascoltarmi, non mi importa-                                                                                       
-parla, ti ascolto- disse il tesoriere interessato, si era sempre interrogato su come Hidan fosse diventato quello che è.                        
–ero piccolo, avevo più o meno l’età di Miwako, mia madre mi picchiava fin da quando avevo un anno, non mi importava io le volevo bene però quando mi urlava addosso piangevo e lei odiava il mio pianto, odiava me diceva che non sarei dovuto nascere, che gli avevo rovinato la vita, che ero solo un mostro. Un giorno mi prese con se e mi portò lontano da casa, mi abbandonò in un bosco, mi lasciò solo e da quella notte non la rividi mai più. Quando mi lasciò mi promisi che non avrei più pianto e così è stato: da quel giorno non ho mai versato una lacrima.-        -woh e com’è che sei diventato immortale?-                                                            
-beh un monaco mi ha trovato e diciamo “adottato” mi ha insegnato il culto di Jashin dal quale poi deriva la mia immortalità-
-Tu sei davvero immortale?-                                                                                    
-Miwako sei sveglia?-                                                                                                      
-si Hidan, lo sono da un pezzo!... non mi hai risposto…-                                          
-si sono immortale… hai sentito tutto?- chiese Hidan sconsolato                              
–si ho sentito tutto… mi dispiace…-                                                                       
-non devi dispiacerti semplicemente non tutti hanno dei genitori che ti vogliono bene come i tuoi…-                                                            -i miei genitori non sono fantastici come credi… loro mi viziano così che io stia zitta e non faccia storie ma non mi parlano mai, sono sempre da sola e non ho nessun amico… sono sola…-  piagnucolò Miwako                                                                            
-non sei sola, adesso ci siamo noi e poi sono sicuro che riuscirai a farti degli amici vero Kakuzu?!- … solo allora si accorsero che l’altro era tornato a dormire da un pezzo e scoppiarono in una fragorosa risata.                     
–Dai Miko adesso torniamo a dormire tra poco dobbiamo alzarci ed è meglio essere riposati- disse Hidan                                         –perché mi hai chiamata Miko?- chiese la piccola confusa                                        
–non ti piace?-                                                                                                   
-nono va benissimo, nessuno mi aveva mai dato un soprannome!-                              
-davvero? Beh adesso ne hai uno e torna a dormire-                                          
-buona notte Hidan-                                                                                               
-buona notte-

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Ok e anche questo è andato… un grazie speciale a orochiko, hidasasodei e liu_Qgirl che hanno sempre recensito un bacio a tutte e grazie anche a tutte quelle che leggono ^^ alla prozzima XD

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Capitolo 5
*** Compleanno... e il regalo? ***


Yeeeeee rieccomi qui! XD… buona lettura! ^^
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Compleanno … e il regalo?
Era ormai mattina ma nessuno dei tre si era ancora svegliato… La luce del sole stava diventando sempre più forte e più fastidiosa…                                         
-svegliaaaaaaaaaaaaaaaa siamo in straritardo su su dai muoversi!- esclamò Kakuzu a gran voce, che, nonostante fosse mattina sembrava fresco come una rosa (beato lui, io sembro un carciofo lesso la mattina ndme)                              
–sono sveglia, sono sveglia non urlare!- disse Miwako                                             
–ancora 5 minuti… per favore!- farfugliò Hidan tra uno sbadiglio e l’altro 
–no! Alzati, ADESSO!, se no ti faccio a polpette!- ringhiò Kakuzu, ma prima che potesse usare il compagno come un pungiball, Miwako cominciò a saltare ininterrottamente sulla schiena di Hidan, che per salvare la sua spina dorsale fu costretto ad alzarsi.                                                                   
–uff che palle! ma è presto!- si lamentò lo Jashinista                                                
–presto?! Presto?! È tardi! Oggi niente pause se no a Konoha non ci arriviamo più!- disse Kakuzu alterato                                           
–e rilassati, abbiamo tutto il tempo di questo mondo!- lo prese in giro Hidan                                                                                       
-no non mi rilasso! E tu sta zitto!-                                                                             
Miwako si era stufata di sentirli litigare quindi decise di mettersi in mezzo.                                                                                   
–oggi è il mio compleanno… che regalo mi avete preso? Qualcosa di grande e costoso immagino- disse Miwako.                                    Kakuzu nel sentire le parole “regalo” e “costoso” nella stessa frase gli venne un triplice infarto e si schiantò a terra.                         –complimenti! L’hai steso … non potevi giocargli scherzo peggiore! hai tutta la mia stima!- disse Hidan con le lacrime agli occhi per le risate
–io non scherzavo affatto! Oggi è il mio compleanno e VOGLIO un regalo!- esclamò la piccola offesa                                                
–sei davvero uno spasso!...COSA?!?! è davvero il tuo compleanno?!-                          
-sì è il mio compleanno, è la 3° volta che lo dico!-                                                   
-woh… auguri!-                                                                                                       
–dov’è il mio regalo?!- strillò la piccola                                                                      
–non c’è nessun regalo…- fece Hidan                                                                      
–ma è il mio compleanno!- disse Miwako mettendosi a piangere                                                       
–su dai non fare così… prima di sera prometto che ti trovo un bel regalo- disse Hidan cercando di consolarla.                                    –davvero ?... grazie!- disse Miwako asciugandosi le lacrime.                               
Intano Kakuzu si era ripreso, quindi li invitò calorosamente a riprendere il cammino.                                                                     
Ormai era quasi mezzogiorno e lo stomaco della piccola Miwako cominciava a brontolare …                                                              
-ho fame!-                                                                                                              
-mi spiace ma non credo che oggi ci fermeremo per una pausa pranzo- disse sconsolato Hidan                                                          
–ma io ciò fame!-                                                                                                                
-anch’io ho fame Miko, ma non devi parlare con me… è lui che devi convincere!- fece Hidan indicando Kakuzu con fare accusatorio.        –Kuzu… ci fermiamo ?!... per favoreeee!- disse Miwako facendo gli occhioni, era una tecnica che non aveva mai fallito; purtroppo però questa volta non funzionò:                                                                                               
-no! Siamo in ritardo!- rispose lui secco                                                                   
–ma è il mio compleanno!- piagnucolò lei                                                                 
–e allora?!-                                                                                                               
-se non mi fate mangiare qualcosa lo dico ai miei e tu non vedrai il becco di un quattrino!- lo sfidò lei                                               
–se non la smetti di lagnarti non ti portiamo a casa!- la canzonò lui                         
–per me va bene! Mi piace stare con voi! È divertente!... potremmo andare spesso a fare SHOPPING…- concluse la piccola                   –Hidan cosa aspetti a trovare qualcosa da mangiare a questa povera bambina?!? Su su sbrigati non vedi che ha fame?!-  disse Kakuzu con un tono che non ammetteva ne repliche ne commenti.                                               
Hidan guardò esterrefatto prima il compagno e poi la piccola che aveva un sorriso soddisfatto stampato in volto.                            
Dopo aver fatto un pranzo più che abbondante ripartirono a stomaco pieno e camminarono ininterrottamente fino a tardo pomeriggio, quando il sole cominciò a tramontare.                                                                                                         
–Hidan dov’è il mio regalo?- chiese Miwako                                                    
–il tuo regalo?-                                                                                                              
-si, non ti ricordi … me l’hai promesso!-                                                                    
-ehm… si certo che mi ricordo…-                                                                                
-beh dov’è?- chiese la piccola curiosa                                                                                     
–ecco vedi… devi aspettare sta sera…-                                                                      
-ma perché?!?!- piagnucolò lei                                                                                
–sorpresa!-                                                                                                                                                        
-sono proprio curioso di vedere cosa ti inventerai!- intervenne Kakuzu                
-ehehe… anch’io…- disse Hidan preoccupato e a corto di idee……

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Ok finito anche questo! XD ringrazio tutte quelle che recensiscono … sorry se non faccio nomi ma devo scappare Ciaùz! ^^
 

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Capitolo 6
*** All'ombra delle stelle ***


Mwahahaha oggi conquisterò il mondo! Ehm… non fateci caso… capita a tutti di aver voglia conquistare il mondo… ^^" … ok buona lettura XD
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All’ombra delle stelle
Ormai il sole stava tramontando e quindi cominciarono a cercare un posto per la notte… Si accamparono ai piedi di una collina dove accesero un piccolo bracere. Cenarono come fosse un campeggio tra amici e quando finirono il sole era tramontato del tutto e il celo era ormai scuro.                                         
–Hidan dov’è il mio regalo?- chiese Miwako che ormai stava morendo dalla curiosità                                                                         –ehm… ancora un attimo Miko-                                                                               
-pensa pensa pensa! Eddai ci sarà qualcosa che posso inventare! … Jashin aiutami!- disse Hidan tra se e se , non voleva deluderla!          Erano più o meno 5 minuti che fissava il cielo senza proferire parola poi però si girò verso Miwako con un sorriso a 84 denti stampato in volto
–vieni con me!- disse Hidan allegro                                                                                                               
–dove andiamo?- chiese perplessa la piccola                                                             
–non lo volevi il regalo?-                                                                                               
-siiiiii evvai! … alla faccia tua!- fece lei rivolta a Kakuzu facendogli la linguaccia per poi correre ad abbracciare Hidan.                    –aspettaci qua… torniamo subito- disse Hidan al compagno, poi si caricò la bambina in spalle e cominciò a risalire la piccola collina.      Kakuzu guardò il compagno sparire nell’oscurità insieme alla bambina poi si voltò verso il fuoco sorridendo impercettibilmente sotto la maschera.                                       
–dove mi stai portando?- chiese Miwako                                                                  
–chiudi gli occhi … è una sorpresa!-                                                                             
-siamo arrivati?-chiese lei                                                                               –si…-                                                                                                                             
-posso aprire gli occhi?- chiese lei più impaziente che mai.                              
–non ancora prima voglio farti una domanda-                                                             
-dimmi…- disse lei perplessa                                                                                           
–cosa sono per te le stelle?-
-come dici? Le stelle? Beh le stelle secondo me sono le cose più belle che ci siano, con la loro luce illuminano il cielo notturno, rendendolo più bello a sua volta… - rispose Miwako                                                                                                           
–quindi secondo te le stelle sono le cose più belle?-                                                                   
-si… ma perché me lo chiedi?-                                                                                    
-ti svelerò un segreto… per quanto una stella possa essere bella e luminosa, la sua luce e la bua bellezza non potranno mai farti ombra: lei non prova niente, non potrà mai ne ridere ne piangere, non potrà mai lamentarsi di fame o stanchezza, non sarà mai bella quanto te.-                             
-ma che stai dicendo?! … non potrò mai essere più bella di una stella…-                  
-quella della stella è solo una metafora, quello che voglio dirti è che… lascia stare, un giorno lo capirai come ho fatto anch’io- concluse Hidan               
-adesso posso aprire gli occhi?-                                                                              
-sì apri pure…-                                                                                     
Quando Miwako aprì gli occhi rimase a bocca aperta a guardare il cielo stellato, che dalla cima della piccola collina era ancora più bello. –è…-è bellissimo, non ho mai visto un cielo così!...- disse lei                                        
–guarda bene e poi scegli una stella… quella sarà tua: potrai rivolgerti a lei quando non hai nessuno, così non sarai mai sola!- disse Hidan    -ma adesso ci siete voi!-                                                                                                  
-sì, ma vedi Miwako una volta arrivati a Konoha non ci rivedremo più, tu devi tornare alla tua vita di tutti i giorni e noi alla nostra…-  -allora quella sarà la nostra stella così ogni volta che la guarderemo ci ricorderemo del tempo che abbiamo passato insieme- fece Miwako indicando una piccola stella che però brillava più delle altre                                    
–mi sembra un’ottima idea- disse Hidan accarezzando la testa della bambina che cominciava ad avere sonno                                     
–dai adesso torniamo giù prima che Kakuzu ci dia per dispersi- disse lui prendendo in spalle la piccola. Una volta arrivati ai piedi della collina, dove si erano accampati, la piccola si era ormai addormentata; Hidan la posò a terra stando attento a non svegliarla.            
–allora com’è andata?- chiese Kakuzu al compagno                                                     
Hidan non rispose, si limitò ad abbozzare un sorriso, poi si sdraiò per guardare il cielo stellato.                                                       
-… è davvero bellissimo-

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Tattadà finito anche questoXD Piaciuto? beh spero di si C= … ciaùz a prestizzimo ^^

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Capitolo 7
*** Assassino ***


Ciaùz ! rieccomi qua con un nuovo ciappy! ^^ vabbè buona lettura… X3
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Assassino
Quella mattina si svegliarono presto per riprendere il viaggio ma prima che potessero riprendere il cammino vennero accerchiati da una banda di briganti, i due nukenin non sembrarono affatto preoccupati, ma i briganti non erano li per loro, bensì per la piccola che terrorizzata si era messa a piangere.                                                                                                               
–Kakuzu portala via … qua ci penso io- disse Hidan                                                 
–te la cavi da solo?- chiese il compagno                                                                   
–mi stai sottovalutando?- disse Hidan fingendosi offeso                                             
–no… sbrigati non perdere tempo in rituali vari!-                                                      
-falla finita miscredente!-                                                                                       
-a dopo allora, Miwako vieni con me-                                                                      
-ma Hidan?!? Non possiamo lasciarlo qui da solo!- piagnucolò Miwako                                                    
-tranquilla, tornerà tra poco-                                                                                 
 I due fecero per andarsene ma uno della banda si scagliò contro di loro, tuttavia fu prontamente fermato da Hidan che gli si parò davanti consentendo così al compagno di allontanarsi con la piccola.                                    
–non ce l’ho con te, voglio solo la bambina, ma se non ti levi di mezzo ti faccio fuori- disse quello che sembrava essere il capo di tutta la banda.                 
–spiacente ma sono costretto a rifiutare la tua “gentile” offerta, però ti faccio io una proposta: adesso tu e la tua banda girate i tacchi, muovete il culo e sparite dalla mia vista così nessuno di voi morirà … allora che ne dite?!- rispose Hidan fingendo un sorriso                                                                                         
–non sei nelle condizioni di fare lo sbruffone ragazzo, vedi noi siamo 13 e tu sei da solo, ci metteremo meno di 2 minuti ad ucciderti- rispose il criminale                                                                                                                              
-beh io ho qualche dubbio a riguardo, comunque, una possibilità ve l’ho lasciata … ora sarete tutti sacrificati all’altare di Jashin – esclamò Hidan impugnando la falce; prima che potesse attaccare però, un brigante lo attaccò da dietro trafiggendolo in pieno petto con una katana.                                                                                          
Hidan rimase immobile, poi con un movimento fulmineo del braccio girò la falce e decapitò lo sventurato.                                        
–non è leale attaccare alle spalle, ma bando alle ciance che ne dite di fare sul serio?!- disse Hidan con tono canzonatorio.                                                            
I criminali si ripresero dallo shock e tutti insieme attaccarono l’immortale.                                                                                                                          
In tanto Kakuzu e Miwako si erano fermati poco distati dal “campo di battaglia” quanto bastava perché la piccola non corresse alcun pericolo.                                                                                                     
–Perché Hidan non torna?! Non è che gli è successo qualcosa?!- chiese la piccola, ma non ricevette alcuna risposta.                                                    
Girandosi si accorse che Kakuzu era distratto, così scappò per andare da Hidan. Quando arrivò sul campo lo scontro era finito da un pezzo e ciò che restava era un lago di sangue: c’erano dodici corpi sventrati e al centro di quel massacro c’era quello che fino a poco prima era il suo eroe: Hidan era disteso su uno strano simbolo, disegnato anch’esso col sangue, con un paletto conficcato nel cuore. Miwako rimase pietrificata davanti a quella scena, Hidan non si accorse subito della sua presenza, ma poi sentì il suo pianto e andò subito verso di lei, ma lei indietreggiò spaventata.                           
–Hei tranquilla sono io, adesso sei al sicuro- disse lui cercando di rassicurarla                                                                               
–no! … tu, tu sei solo un assassino- disse lei piangendo prima di scappare via. Hidan rimase li come pietrificato, quelle parole furono come una pugnalata in pieno petto, ma faceva più male. In quel momento Kakuzu lo raggiunse:                                                                                                   
-Miwako è con te?!... io mi sono girato un attimo ed era sparita-  disse Kakuzu                                                                              
-dovevi tenerla lontana da tutto questo!- urlò Hidan                                                   
–perché non è con te?!- chiese il tesoriere                                                            
–no! È scappata! Adesso ha paura di noi! Avrei dovuto dirgli da subito quello che siamo-                                                               
-si ottima idea genio! Così sarebbe scappata prima!... tranquillo vedrai che torna -                                                                                  -dobbiamo trovarla! È in pericolo, uno di loro mi è sfuggito potrebbe trovarla!- disse Hidan notevolmente preoccupato.                     
–da che parte è andata?- chiese Kakuzu                                                                
–verso est- rispose Hidan                                                                                       
-muoviti Hidan, andiamo a cercarla!-                                                                        
-sì …  ti seguo-
……

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Evvai!  Finito anche questo! XD … a prestizzimo ^^ ciaùz C=
 
 
 

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Capitolo 8
*** Ti mancherò? ***


Holà… sorry per il ritardo D: tornando a noi volevo avvisare che purtroppo dopo questo dovrò ritardare di nuovo perché parto per l’infinito e oltre! (montagna)… ok vi ho già rotto abbastanza XD buona lettura!
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Ti mancherò?
Era da quasi un’ora che cercavano ma della bambina neanche l’ombra.        
I due nukenin trovarono una scia di sangue, temevano il peggio per la sorte della piccola; Hidan cercava in tutti i modi di auto convincersi che il sangue appartenesse al criminale, dopotutto l’aveva ferito, tuttavia però l’angoscia non lo abbandonava; anche Kakuzu sembrava preoccupato, Hidan aveva capito che non lo era per i soldi del riscatto ma che sotto sotto era in pensiero per Miwako. Sentirono un debole lamento provenire da poco lontano, lo seguirono e giunsero in una radura dove trovarono la piccola legata e imbavagliata e poco distante c’era anche il suo aguzzino che tentava di medicarsi.                                                                                         
Appena li vide scattò verso la bambina sollevandola di peso e puntandogli un kunai alla gola.                                                               –andatevene o giuro che l’ammazzo!- urlò lui con un velo di pazzia nella voce.                                                                               
Ma prima che potesse muoversi fu scaraventato vai da Hidan che prontamente prese la bambina poggiandola ad un albero.                
Il nukenin si lanciò subito contro il nemico uccidendolo con un solo preciso colpo. Subito dopo si diresse verso la bambina per accertarsi che stesse bene; per fortuna non aveva niente di grave, solo qualche graffio qua e là. –non devi scappare mai più! Hai capito?! Potevano ucciderti!- la rimproverò Hidan                                                                                                                       
–mi… mi dispiace… mi sono spaventata, scusami! Non volevo!- piagnucolò la piccola                                                                           
-non devi piangere adesso è tutto finito, nessuno ti porterà via, e per quanto riguarda quello che hai visto prima … beh sappi che non ti farò mai del male!-                                                                                                              
-lo so… -                                                                                                                   
-muovetevi!!!!-esclamò Kakuzu                                                                                                              
-dai adesso non parliamone più adesso andiamo … se tutto fila liscio domani per quest’ora sarai a casa tua!- disse Hidan prendendo in spalle la bambina                                                                                                          
–grazie … questa volta mi hai salvata! … la prossima volta  sarò io a proteggerti!- esclamò Miwako -                                                
-ne sono sicuro-
Il viaggio proseguì tranquillo, interrotto solo da quella ormai immancabile pausa pranzo, ma senza particolari litigi … ormai i tre cominciavano ad andare d’accordo … La sera si fermarono a cenare, ormai Kakuzu aveva rinunciato all’idea della tabella di marcia, quella sarebbe stata l’ultima sera che i due nukenin avrebbero passato in compagnia di Miwako e tutti e due erano notevolmente dispiaciuti… nessuno aveva voglia di attaccare un discorso quindi fu una cena silenziosa, al contrario di quelle precedenti. Anche Miwako sembrava essere piuttosto giù di morale, certo era felice che da li a poco avrebbe rivisto la sua famiglia e sarebbe tornata ad essere la principessa servita e riverita che era prima, ma gli sarebbero mancati quei giorni passati con loro. Si fece tardi e Miwako si sdraiò affianco a Hidan …
-Hidan non ti dimenticherai di me vero?!- chiese la piccola                                                                                                                       -certo che no sta tranquilla però anche tu mi devi prometti che ti ricorderai di noi!-disse                                                              
-timancherò?-                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   -si mi mancherai- rispose lui                                                                                                                                                        
–e a te Kakuzu? Ti mancherò?- chiese Miwako                                                         
–niente affatto sei una seccatura!- gli rispose prendendola in giro                       
–sei cattivo!- disse Miwako mettendo il broncio                                                      
–sto scherzando… si forse un po’ mi mancherai…-                                                         
-solo un po’ ?!-                                                                                                                
-e io ti mancherei?!- disse Hidan  prendendo in giro il compagno?!-                      
-no! Neanche un pochino!- rispose Kakuzu  girandosi dall’altra parte                                                                                 
-antipatico!- gli gridò dietro Hidan                                                                        
–quando sarò di nuovo a Konoha mi verrete a trovare ogni tanto?!- chiese la piccola speranzosa                                                       
–Mi dispiace ma temo che non potremo… vedi Miko noi siamo dei criminali, nel tuo villaggio siamo ricercati se venissimo ci catturerebbero…- rispose lui                                                                                                                             
–allora quando verrò io da voi, si! Quando sarò grande scapperò e verrò da te così potremo sposarci!- disse lei convinta.                        Hidan si dovette sforzare per trattenere una risata e a stento ci ruscì…                                                           
-si certo Miko! … adesso però dormi che domani ci dobbiamo svegliare presto … buona notte- fece lui tentando di sembrare il più serio possibile
–buona notte… Hidan-

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Ciaùz … piaciuto? Spero di si! ^^ … ade scappo a presto … se sopravivo alla montagna XD

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Capitolo 9
*** Casa ***


Ciao e tutti! Scusatemi per il mostruoso ritardo! Prima di iniziare volevo dire di fare una piccola preghiera o anche solo un pensiero per tutti i terremotati del Giappone.                                            Grazie e buona lettura! ^^
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Casa
Quella mattina il nostro trio si svegliò all’alba per proseguire e, concludere il loro viaggio … Ormai Konoha, il villaggio natale della piccola, non era molto distante e l’avrebbero raggiunto prima di pomeriggio. Tutti avevano un muso lungo tanto da toccare terra e nessuno spiccava parola … tutto d’un tratto la piccola esordì con una frase che spiazzò i due nukenin:
-io a casa non ci torno!- disse Miwako incrociando le braccia al petto                  
–cosa cosa cosa?! Eh no cara mia ci hai fatto stravolgere la tabella di marcia, cambiare totalmente programma, causato un mucchio di guai e fatto perdere un mucchio di tempo per farti accompagnare e adesso dici di non voler tornare?!- esclamò Kakuzu rischiando un infarto     –esattamente- rispose semplicemente lei                                                             
–tu sei tutta matta!- disse il contabile                                                                       
-era un si?!-chiese speranzosa la piccola                                                                      
–ma te lo puoi scordare! Oggi pomeriggio tu sarai a casa tua!-                               
-no no e no non ci voglio tornare! È tutto così noioso là! Con voi è molto più divertente!- disse convinta Miwako                              
-eddai non ti mancano i tuoi genitori?!- chiese Kakuzu, sperando che con questo approccio sarebbe riuscito a convincerla               
–beh si ma … tanto non hanno mai tempo per me…- disse lei triste                
–sono sicuro che sono molto preoccupati per te- intervenne Hidan                           
–e allora perché non sono venuti a cercarmi?!?!- esclamò lei arrabbiata            
Hidan, sorpreso dalla risposta ricevuta non disse nulla.                                               
-Dai adesso non parliamone più- disse Kakuzu per calmare la bambina che ormai singhiozzava.                                                     
Il resto del viaggio fu silenzioso … nessuno attaccò discorso finche …                      
-eccoci qua! Konoha, sei a casa Miwako!- disse Kakuzu con un filo di tristezza nella voce.                                                     
Le porte di Konoha erano di fronte a loro.                                                                
–Beh siamo al capolinea… credo sia il momento di salutarci… - Disse Hidan  
-mi mancherai tantissimo! … non dimenticarti della promessa che mi hai fatto!- disse Miwako correndo ad abbracciare Hidan                –certo Miko non me ne dimenticherò! E tu ricordati di guardare la nostra piccola stella ogni tanto…- disse lui stringendola a se.          Quando la lasciò lei si diresse verso Kakuzu, che, anche se riluttante, l’abbracciò.                                                                           –grazie di tutto anche a te! E scusa per tutti i guai e ritardi che vi ho causato!- disse la piccola                                                       
–non ti devi scusare è tutto a posto, è stato bello conoscerti… ma… adesso vai … su, i tuoi genitori ti aspettano…- disse lui               
–ma i soldi del riscatto?- chiese Miwako perplessa                                                    
–non ti preoccupare… consideralo il tuo regalo di compleanno…- disse Kakuzu salutandola con la mano mentre si incamminava. Hidan rimase pietrificato da quell’affermazione per un paio di minuti buoni, finchè il compagno gli piazzò un pugno in testa.                                     –ma?!-disse Hidan                                                                                                     
–non una parola!- rispose Kakuzu                                                                             
Hidan si girò un’ultima volta a salutare la piccola e guardandola una lacrima, dopo tanti anni, gli solcò il viso.                                       Miwako guardò i suoi amici sparire tra gli alberi per poi correre verso il suo villaggio.                                                                    Correva, correva, voleva rivedere i suoi genitori, anche se badavano poco a lei erano pur sempre i suoi genitori.                               –Mamma! Papà! Sono a casa! Sono tornata- urlò la piccola spalancando la porta di casa.                                                                  –Miwako?! Miwako sei proprio tu?!- esclamarono in coro i suoi genitori.                   
–ma, ma come hai fatto?!- Chiese sbalordito il padre                                                      
–non ha importanza, adesso sei a casa! Ci racconterai tutto dopo tesoro- disse la madre in lacrime.
Si fece sera e la piccola si ranicchiò nel suo letto comodo …                                                                                                            
-che hai piccola perché non dormi?!- chiese la madre                                              
–mi puoi aprire la finestra mamma?-                                                                                 
-certo ma perché?-                                                                                              
-voglio vedere la nostra stella… -                                                                             
-vostra di chi?- chiese la madre curiosa                                                                    
–Hidan… se non fosse per lui non sarei qui adesso… mi manca tanto!-                       
- ok... ti lascio la finestra aperta così puoi guardare la tua stella… adesso dormi però…-                                                                   -buona notte mamma-                                                                                             
-buona notte tesoro-                                                                                                
la madre uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. Miwako si girò a guardare la piccola stella…                                           
-buon notte Hidan-

Da qualche parte nel bosco

-Che bel cielo, non c’è una nuvola…- Disse Kakuzu                                                   
–già è stupendo-                                                                                             
Hidan si girò a guardare la piccola stella…                                                     
-buona notte Miko-
……

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Ecco qua… lo so un po’ triste ma è così poi . . . si vedrà XD alla prossima Ciaùz! ^^
 

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Capitolo 10
*** Nuova vita ***


Holà! Rieccomi! :)… X favore non uccidetemi x il ritardo D: … beh non ho scuse a mia discolpa quindi sto zitta >///< … beh buona lettura!  ;)
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Nuova vita
Erano passati ormai diversi anni da quando Miwako era tornata al villaggio. Lei ora aveva 17 anni, era una ragazza: lunghi capelli biondo scuro, di media satura magra ma non troppo; nel complesso una bella ragazza se non fosse per il suo caratterino.                               
Era cambiata molto dopo la morte di suo padre, è stata costretta a cambiare: finche c’era suo padre ha vissuto nel lusso ma dopo la sua scomparsa la sua famiglia perse tutto, compresa l’enorme villa che era la sua casa; la morte del padre la sconvolse parecchio, aveva solo 12 anni, poi sua madre cominciò a lavorare come domestica e lei decise che l’avrebbe aiutata a portare avanti la famiglia.                       
Ora vivevano in un piccolo appartamento, certo non era una villa ma era confortevole e gli dava tutto ciò di cui avevano bisogno, tutto questo lo ottennero grazie agli enormi sforzi e sacrifici di Miwako che da 3 anni porta avanti 2 lavori: faceva la cuoca/cameriera in una locanda di giorno, di notte invece lavorava al banco in un locale notturno in più si allenava ogni giorno 2 ore in palestra, il suo sogno era diventare ninja , ma dovette archiviarlo per aiutare sua mamma sperando che un giorno avrebbe potuto realizzarlo.                                                            
Era un’ afosa mattina di luglio, la sveglia segnava le 6.58 del mattino, Miwako entrò in camera con delle occhiaie che toccavano terra, non si tolse nemmeno le scarpe, si buttò letteralmente sul letto addormentandosi all’istante.                                                                            “BEEP BEEP BEEP BEEP” Un fastidioso rumore proveniente dalla sveglia la strappò dalle braccia di Morfeo                                        –Non è possibile cazzo!- esclamò la ragazza tirando un violento calcio alla sveglia che segnava le 7.00 del mattino. 
Si alzò a malavoglia dal letto imprecando in tutte le lingue: dal russo all’aramaico antico, prese il grembiule da cameriera e andò in bagno a sistemarsi i capelli perennemente spettinati                                                                                                                                         –cazzarola! Sembro Tarzan sta mattina- si disse mentre tentava invano di pettinarsi poi buttò un occhio all’orologio: 7.18.                   –COSAA?!?!?- urlò in preda al panico correndo verso l’uscita, si precipitò per prendere le scarpe e uscì senza nemmeno fare colazione. Appena fuori di casa chiamò l’ascensore (loro abitano al 5° piano, l’ultimo) che però si trovava a piano terra quindi prese a correre a perdifiato giù per le scale. Uscita dalla palazzina trovò il marcia piedi stracolmo di vecchietti/e mattinieri che passeggiavano con calma, MOLTA calma.                                        
–ma che cazzo hanno da fare a quest’ora?!?! Loro possono dormire e si svegliano alle 7?! Certo che la gente è proprio strana!- disse tra se e se mentre cercava disperatamente la corsia di sorpasso… 20 minuti dopo arrivò al Girasole, la locanda dove lavorava.                        
–Sei in ritardo!- disse una voce proveniente dalla cucina                                        
-Scusa Maria mi farò perdonare, oggi resterò di più…- disse Miwako dirigendosi verso la cucina dove salutò con un cenno della testa un donnone enorme: Maria, il suo capo.                                                                         
–Ma non ti preoccupare tesoro! Non fa niente! Lo sai che non sono così fiscale!- disse Maria con tono affettuoso                               –Grazie! Sei la migliore!- rispose Miwako che nel frattempo aveva messo il grembiule, passò di fianco a Maria battendogli il 5 per poi andare alla sua “posizione”.                                                                                                                  
Alle 10.00 Miwako stava preparando le solite cose finche…                                       
-Miwa vieni qua! Porta queste ciambelle al tuo amico là e questo bombolone al cioccolato invece è per te! Su vai li, fa 2 chiacchere e prenditi una pausa! Se passi tutta la mattina in quella cucina finirai per cuocere anche tu!- disse Maria sorridendo                               –grazie ma…-disse Miwako insicura                                                                               
–tranquilla ! guarda che ti pago comunque! Anzi se non la smetti un attimo di lavorare non ti pago!- concluse Maria.                            
La ragazza le sorrise riconoscente, prese i piatti con le ciambelle e il bombolone e si diresse al tavolo dove stava seduto un ragazzo biondo con gli occhi azzurri e la faccia da morto di sonno.                                                         
–Ciao Naruto!- disse Miwako sedendosi di fronte al ragazzo                                    
–Ciao Miwa! Come va?- chiese il ragazzo cercando con tutte le forze di sorridere, cosa che però gli risultava troppo faticosa         
–tutto bene grazie, ecco a te!- disse Miwako porgendo le ciambelle all’amico. Gli occhi di Naruto divennero a forma di cuoricino e gli colò la bava dalla bocca alla vista delle sue solite ciambelle ripiene di cioccolato e ricoperte di zucchero caramellato. (*ç* le voglio! Nd me) (sono mie, sono il mio tesssoroo! Nd Naruto) (O.O nd me)                                                                     
–Grazie!- disse Naruto cominciando a sbranare la sua colazione.                                
I due chiacchierarono per una mezzoretta poi la ragazza si alzò per tornare a lavoro …                                                               
-Ah Miwa quasi dimenticavo sta sera io Sakura e Sai andiamo a mangiare qualcosa fuori con Jiraiya vieni?- chiese Naruto entusiasta come un bambino
–no Naruto mi dispiace ma non posso, io lavoro la sera … mi dispiace davvero!- disse Miwako triste                                      
–Eh no signorina ! tu sta sera uscirai con loro e hai l’obbligo di divertirti! Non hai mai preso un giorno di ferie o di malattia quindi una serata è più che meritata! E sono sicura che anche Kain sia d’accordo! E comunque ci parlo io con lui… tu va tranquilla!- a parlare era stata Maria dalla cucina     
–Grazie Maria,  grazie davvero!- disse Miwako felice. Il pomeriggio passò veloce; alle 16.00 Miwako salutò Maria e si avviò verso la palestra per i suoi soliti allenamenti. Arrivata in palestra si preparò e raggiunse il suo maestro                                                          –ciao Kain!- disse Miwako                                                                                             
–ciao!- Rispose il ragazzo sorridendole –prima di iniziare volevo chiederti se stasera potevo prendermi la serata libera per uscire con degli amici, solo per una volta…-chiese Miwako                                                                        
–certo! Anzi dovresti farlo più spesso! Non ti riposi mai un attimo! E comunque Maria me ne aveva parlato… - rispose Kain                 –grazie mille- disse lei abbracciandolo e scoccandogli un bacio sulla guancia                                                                          
–ma sei sicuro che non ti serve aiuto al banco sta sera?- chiese la ragazza –non ti devi preoccupare ! pensa solo a divertirti! E adesso passiamo agli allenamenti!- concluse Kain.                                                                               
Finiti gli allenamenti erano le 18.30, aveva appuntamento con Naruto e gli altri alle 20.00 quindi aveva tempo a sufficienza per una doccia e preparazioni varie. Mentre camminava pensava a Kain, lui è stato quello che gli ha offerto di lavorare al suo locale anche se non aveva alcun tipo di qualificazione e poi si era anche offerto di allenarla gratuitamente, gli doveva molto. E con questi pensieri arrivò a casa.  –ciao mamma! Io faccio una doccia veloce poi esco! Sta sera vado a mangiare fuori con degli amici, non aspettarmi sveglia- urlò la ragazza
–ok tesoro! Mi raccomando divertiti! – rispose la madre                                         
–contaci mamma!-
………

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Ecco qua… uhm non sono molto convinta però lascio a voi i giudizzi!  Grazie ^^ a presto spero! C= Ciaùz! Kisses <3

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Capitolo 11
*** Bella serata e brutta notizia ***


Salve gente! Scusate il ritardo ma è successa una cosa molto brutta :’( … beh dai non ci devo pensare! Buona lettura! ^w^
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Bella serata e brutta notizia
Ore 20.04 … Oh cazzo! Sono in ritardo! Pensò Miwako mentre correva verso il punto di ritrovo, ovvero, una panchina… (ma che razza di riferimento è?! Ndme). Svoltò l’angolo, evitando per un pelo di travolgere un fattorino, e si trovò davanti alla fatidica panchina dove c’erano già Sai e Sakura.                                                                                                               
La rosa indossava un abito nero che gli arrivava fino a mezza coscia, decisamente corto, scarpe con un tacco tanto alto che servirebbero le scale per salirci, capelli legati in una specie di complessa coda e trucco molto leggero… era davvero bellissima!                                                                                       
Sai invece indossava dei Jeans e una camicia bianca, semplice ma elegante. Miwako invece indossava un corpetto nero che gli lasciava scoperte le spalle e una parte dell'addome, dei Jeans larghi a vita bassa e delle scarpe da ginnastica anch’esse piuttosto abbondanti… non aveva niente di meglio ma a lei non dispiaceva affatto vestirsi così.
–Hei! Ciao ragazzi! Scusate per il ritardo!- disse Miwako cercando di riprendere fiato                                                                  
–non preoccuparti cara! Siamo qua da meno di 5 minuti!-disse Sakura sorridendo all’amica e salutandola con un bacio sulla guancia                     
-ah ok! Pensavo peggio!-disse la bionda con un sorrisino isterico                     
Ore 20.09 … -Salve ragazzi … allora ci siamo tutti?! Possiamo andare?- disse Jiarya appena sbucato da dietro l’angolo                                                      
–ehm a dire la verità manca Naruto all’appello- disse Miwako alzando gli occhi al cielo                                                                                                       
Ore 20.15 : di Naruto non era ancora arrivato                                                  
Ore 20.22 : di Naruto neanche l’ombra                                                              
Ore 20.37 : ancora il nulla totale                                                                             
Ore 20.49 : nada de nada                                                                                        
–secondo me quelli dell’Akatsuki l’hanno accoppato- disse Miwako                           
–ah! lo spero proprio per lui! Perchè appena lo vedo giuro che gli faro subire la morte più lenta e dolorosa che si possa immaginare!- disse Sakura leggermente alterata                                                                                  
Ore 20.52 : -ehilà! Scusate il ritardo ma … ehm … avevo sbagliato panchina- disse Naruto grattandosi la testa con un’espressione ebete           
–BAKA! Hai idea da quando ti stiamo aspettando?!!?!?!- urlò Sakura che ormai non era più alterata ma bensì incazzata nera                                           
–susu quante storie! Stai solo perdendo tempo a urlare quando potevamo già andare…- disse Naruto cercando di assumere un’aria seria, tentativo che però fallì miseramente                                                                                
A Sakura fumava la testa e aveva assunto un colorito che tendeva dal rosso al violetto il che era sinonimo di Guai Grossi per Naruto … Poi però si ricompose e disse                                                                                               
–non ti uccido solo perché non voglio sporcarmi di sangue-                            
Quella frase fece riaffiorare nella mente di Miwako l’immagine di un campo pieno di sangue e di corpi sventrati; scosse la testa cercando di cancellare quell’immagine dalla testa … non riusciva proprio a ricordarsi dove potesse aver visto una scena tanto orribile quindi decise di non pensarci e incamminarsi insieme ai suoi amici.                                                       
La serata fu ovviamente a base di ramen; si divertirono un mondo con Naruto che faceva il finto ubriaco, Jiraya che ci provava con tutte la cameriere, Sai che non capiva il comportamento delle ragazze che ci provavano con lui e Sakura che sclerava tentando di tenerli a bada … Per quanto riguarda Miwako invece si limitava a guardare i suoi amici e ridere di gusto per le loro cavolate … continuava a pensare cosa avrebbe fatto senza di loro, gli sono sempre stati vicini anche nei momenti più difficili e bui, quando non faceva altro che piangere e pregare una stella senza nemmeno ricordarsene il motivo.                                                                    
Grazie a loro aveva superato tutte le difficoltà ma quando era sola ancora parlava alla stella, si sentiva una stupida ogni volta ma ne sentiva il bisogno … distogliendosi da quei pensieri tornò a guardare la scena assurda che aveva davanti: Jiraya  era caduto dalla sedia e Naruto sosteneva di avere il ramen nel naso … Miwako scoppiò a ridere insieme a Sakura.                                                                                                                                           
La serata passò serena e tra risate e scherzi si era fatta l’1.00am. Miwako salutò gli amici e s’incamminò verso casa felice di aver passato una bella serata. Appena entrata a casa sua madre era ancora sveglia il che la sorprese e non poco.                                                                                                
–Ciao tesoro! Ti sei divertita?- gli chiese la madre sorridente                                  
–si mamma! Cosa ci fai ancora sveglia?!- rispose Miwako                                
-perché ho una splendida notizia! … : Akagi Horuki, appartenente a una famiglia molto ricca, ha chiesto di averti in moglie e tu erediteresti il suo patrimonio di famiglia!- concluse la madre sempre sorridendo. Miwako ascoltava quelle parole incredula, dopo tutto quello che aveva fatto, dopo tutti i sacrifici che ho fatto per permetterci questa vita, mi chiede questo?! Pensò Miwako che si sentiva svuotata dentro                                          
–ma mamma! Ho solo 17 anni! Non posso sposarmi e tanto meno con un uomo che nemmeno conosco!- disse Miwako cercando di mantenere la calma che non aveva                                                                                               
–beh avrai tutta la vita per conoscerlo e poi pensa potremo tornare a vivere nel lusso!- esclamò la madre convinta                                                             
-solo di questo ti importa?! Del lusso ?! non pensi a tutto quello che ci siamo guadagnate fino ad adesso?!- chiese Miwako sconcertata                               
–adesso niente storie signorina! Tu sposerai quell’uomo punto e basta!- concluse la madre con tono autoritario. A quel punto Miwako era davvero terrorizzata e delusa, profondamente delusa, corse in camera cercando di trattenere le lacrime che però, una volta varcata la soglia della stanza cominciarono a scendere abbondanti. Si buttò sul letto e cominciò a singhiozzare poi si girò verso la finestra a guardare la sua stella … solo una cosa riuscì a dire : -perché?!-

Da qualche parte chissà dove

-Uffa ma che palle! Fino a Konoha dobbiamo andare?!-                                             
-non cominciare adesso Hidan, perché già non ti sopporto più! Questi sono gli ordini quindi tappati quella fogna e cammina!-                                                                                                 
-ma perché?!?!-

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E walà (non so come si scriva >__<) … vabbè piaciuto?!?! Ovvio che si perché sono immensamente brava ù__ù ok basta ^__^ " ehm… evviva la mia modestia! ovviamente sto scherzanto... il giudizio a voi XD beh ciauuu! Alla prossima ;)

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Capitolo 12
*** Ancora una volta ***


Hey! Eccomi con un altro ciappy! X3 visto che rapidità?!?! … ehm ok non vi annoio più ^^” …            Buona lettura! :)
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Ancora una volta
-Perché?!- gridava Miwako, piangeva, piangeva e non riusciva a smettere … era disperata, non poteva crederci! Dopo tutto quello che aveva fatto, dopo tutti i suoi sacrifici come poteva sua madre chiederle una cosa del genere?!
Cercava di convincersi che fosse tutto un brutto sogno e che da lì a poco si sarebbe svegliata ma purtroppo non fu così.
Continuò a piangere per più di un’ora poi la sua razionalità prese il sopravvento… continuando a piangere non avrebbe certo cambiato nulla, per questo non piangeva mai, si desse della stupida per averlo fatto, quindi pensò che sarebbe stato meglio rassegnarsi, sposare quell’uomo di cui nemmeno si ricordava il nome e fare contenta una volta per tutte sua madre…
“Un attimo? Rassegnarsi? Arrendersi? Non sono termini che appartengono al mio vocabolario, se mi fossi arresa tempo addietro adesso probabilmente vivremmo per strada chiedendo l’elemosina… quindi troverò una soluzione!” pensò.                                                                                                           
Cominciò ad arrovellarsi per trovare un buon modo per tirarsi fuori da quella pessima situazione e alla fine ci arrivò…                                                        
-Scapperò di casa!, andrò lontano e troverò quello che cerco, qualunque cosa sia! Si! dopo tutto l’avventura è sempre stata il mio sogno!-disse, solo dopo si rese conto di aver urlato rischiando di svegliare tutta la palazzina. Preparò in fretta uno zaino con tutto l’occorrente: un cambio di vestiti, qualche spicciolo, e un po’ di roba da sgranocchiare.                                          
Prima di uscire di casa guardò la stella: -aiutami ti prego!-                          
Detto questo uscì di casa per poi cominciare a correre a perdifiato, corse per più di 2 ore poi si accorse di essere chissà dove in mezzo al bosco. Si guardò intorno, si era persa alla grande! Corse in cerca di una radura ma era sfinita e si accasciò accanto a un albero.                                                           
–cosa ho fatto?!?!- si disse prendendo la testa tra le mani                                        
–che cazzo mi è passato per la testa?!?! Ho abbandonato mia mamma, tutti i miei amici: Naruto Sai Sakura Jiraya Kain e Maria, loro che avevano fatto tanto per me, e io gli ho abbandonati per un mio capriccio! Pensavo di essere forte invece sono solo una debole che non ha il coraggio di affrontare le difficoltà!- si disse.                                                                    
Mentre parlava non si accorse che qualcuno la osservava da un po’ di minuti.                                                                                                                    
-che fai? Parli da sola?- chiese una voce da dietro l’albero                            
Miwako non rispose, si girò e con un movimento fulmineo colpì in pieno volto l’individuo che aveva parlato e lo stese al suolo.                                              
–ehy! Ma dico sei matta?!- chiese il ragazzo                                                            
–chi sei e cosa vuoi?! Ma soprattutto perché mi spiavi?!?!- disse Miwako furiosa                                                                                                                   
–spiarti?! Ma ti pare? Stavo cercando il mio compagno, ho sentito parlare e sono venuto a controllare… comunque bel monologo!- disse ridacchiando
–ehy guarda che ti rompo il setto nasale!- rispose Miwako offesa                         
–no no per l’amor del cielo! Però non mi hai risposto… chi sei?-                                
-non parlo con gli sconosciuti- rispose fredda Miwako                                              
–però li prendi a pugni…-                                                                                            
-senti scusa ho reagito male però tu non dovevi spiarmi- si giustificò la ragazza                                                                                                                   
–mica non dovevi parlarmi?-                                                                                     
-oh smettila sei davvero irritante! Si può sapere cosa diavolo vuoi da me?!- chiese Miwako sull’orlo di una crisi di nervi                                                
–niente, solo il tuo nome e già che ci siamo se hai visto passare un tipo alto, robusto e antipatico…-                                                                                     
-ma tu chi sei?-chiese la ragazza                                                                          
–io non parlo con gli sconosciuti- la canzonò lui                                                       
–se non la pianti giuro che ti ammazzo- ringhiò la ragazza furibonda                                       
–ah tanto non puoi, sono immortale-                                                                           
La ragazza rimase sorpresa da quell’affermazione buttata lì come fosse la cosa più normale del mondo poi però si riprese subito.                                               
–si e io sono il coniglietto pasquale… ma per favore! E comunque se la metti così… o la smetti o ti castro!- concluse la bionda soddisfatta nel vedere impallidire il suo interlocutore                                                                  
–ok ok ok! hai vinto tu … io sono Hidan , adesso mi dici come ti chiami?!-            
-Hidan??- disse Miwako "dove l'ho sentito 'sto nome" pensò                                                                                           
–si, mi chiamo così! E tu  invece? Ce l’avrai un nome?- chiese Hidan                         
–Miwako…-                                                                                                               
-Miwako?!?! Ma sei proprio sicura?!?!- chiese Hidan con la stessa espressione di chi ha appena visto un dinosauro                                                      
–certo! Che domande sono?!?! Guarda che so benissimo come mi chiamo imbecille!-                                                                                                                 
-scusa scusa! … e dimmi Miwako quanti anni hai?- chiese Hidan che si ricordava più che bene quello che era successo anni prima                                      
–ma perché tutto questo interesse?!?! Se te lo dico poi mi lasci in pace?!?!- chiese Miwako esasperata                                        
-...-                             
–si promesso-                                                                                                               
-ok ho 17 anni… a luglio 18…-                                                                                    
-luglio dici?-                                                                                                             
-si luglio ! luglio! Adesso sparisci e lasciami da sola!-                                               
-Ok come desideri… addio … Miwako-                                                                  
Hidan si allontanò lasciando la ragazza da sola, era quasi certo che fosse lei anzi ne era sicuro, ma lei non sembrava ricordare molto e Hidan pensò che fosse meglio così, almeno per lei.                                                                       
“Ma chi era quel tizio?!?! Eppure mi è terribilmente famigliare, come se l’avessi già incontrato” pensò Miwako mentre guardava la sua stella e più la guardava e più dubbi gli saltavano in testa.                                                         –ehy-                                                                                                                          
-ancora qua?!?!?- chiese Miwako alzando gli occhi al cielo                                          
–eheh… mi sono perso… e non trovo il mio compagno… quindi credo che ti terrò compagnia finche non sarà lui a trovare me…-                      disse Hidan con un sorrisetto isterico, sapeva che era una scusa pessima ma non gli era venuto in mente niente di meglio per stargli vicino, ancora non riusciva a credere di averla ritrovata, anche se non si ricordava quasi niente. Però stando un po’ con lei magari… si sarebbe ricordata.                             
–allora da quanto ho capito dal tuo monologo sei scappata di casa- disse Hidan cercando di attaccare discorso                                                                   
–lasciami in pace!- rispose la ragazza cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime ma Hidan non demordeva                                                      
–che guardi- chiese  mentre osservava Miwako che a sua volta guardava il cielo                                                                                                                       
–non sono affari tuoi- rispose Miwako con la voce tremante                                                                                               
-invece credo di si… tu non ricordi il motivo perché ti rivolgi sempre a quella stella vero?- disse Hidan indicando la piccola stella                                     
–e tu come faresti a saperlo?!?!-                                                                           
-Proprio non ti ricordi di me?... Miko?-                                                                      
-… Hidan sei proprio tu?!-                                                                                                                      
Una lacrima, due lacrime, tre lacrime; Miwako soppiò a piangere buttandosi tra le braccia di Hidan.                                                                  
“ancora una volta ci siamo incontrati puro caso o era destino? Non ha importanza perché infondo lo sapevo che ti avrei rivista un giorno; ancora una volta ti sei persa e io ti ho trovata; ancora una volta non volevi parlarmi; ancora una volta abbiamo litigato; ancora una volta stai piangendo tra le mie braccia… Non sembri affatto cambiata dall’ultima volta che ci siamo visti” pensò Hidan mentre stringeva Miwako a se.                                                                                          
–Hidan…mi … mi riporti a casa?- chiese Miwako con la voce spezzata dai singhiozzi                                                                                                                
–cosaaaaaaaaaa?!?! E ‘sta volta cosa racconto a Kakuzu?!?!?!?!-

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Un po’ lunghino però devo dire che sono abbastanza soddisfatta ù__ù … ma come sempre il giudizio a voi! ^___^ alla prossima ciauuuuuuu! ^w^ baci baci

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Capitolo 13
*** Mia ***


ECCOMI!... Waaaa *schiva un pomodoro*                     
ok.. scusate lo so sono in ritardo *schiva una scarpa* … lo so avevo promesso di fare più in fretta e non ho scuse…. Aiutooo *schiva uno yak* …
Uno yak?!?!?! Chi c***o mi ha tirato un yak?!?!?!  … va bene avete ragione ma non lanciate animali che pesano più di una tonnellata… ù.ù                               
OOOOK  buona lettura! :)

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Mia
–Hidan…mi … mi riporti a casa?- chiese Miwako con la voce spezzata dai singhiozzi                                                                                                                
–cosaaaaaaaaaa?!?! E ‘sta volta cosa racconto a Kakuzu?!?!?!?!-
 
-per favore! … non dovremmo essere tanto distanti da Konoha…- disse Miwako mentre si asciugava le lacrime                                                                  –aspetta un attimo… noi stiamo andando a Konoha quindi non dovrebbe essere un problema convincere Kakuzu…- disse Hidan pensando ad alta voce  –però c’è un altro problema … non ho la più pallida idea di dove si trovi…- disse Hidan grattandosi la testa con un espressione ebete                                  
–beh cerchiamolo no?- chiese Miwako anche se sembrava più un’imposizione che una domanda                                                                                 
–ti riprendi in fretta eh?-                                                                                     
-già-                                                                                                              
-ma perché sei scappata?-                                                                          
-perché… non lo so diciamo che … beh ecco… oh insomma è una lunga storia- tagliò corto Miwako                                                                                        –vabbè ne abbiamo di tempo … racconta, ti ascolto!- disse Hidan                            
–ma non ti hanno mai detto che quando qualcuno dice “è una lunga storia” vuol dire “fatti una padella di cazzi tuoi!”-  ringhiò Miwako acida                                                              
-minchia scusa se mi sono intromesso nella tua segretissima vita privata ma sai ti ho salvato il culo giusto un paio di volte quindi mi sentivo autorizzato a sapere qualcosa- disse Hidan notevolmente irritato              
Miwako rimase sorpresa dalla reazione di Hidan, non se lo ricordava così irritabile, anzi! Quindi abbassò la testa e raccontò tutto a Hidan, dalla morte di suo padre a quel momento; mentre raccontava però non riuscì a trattenere le lacrime quando parlava di suo padre.                                                    
Hidan ascoltò attentamente e in religioso silenzio tutto ciò che disse la ragazza.                                                                                                          Quando Miwako ebbe finito di parlare, tra i due, calò un silenzio piuttosto imbarazzante; a Hidan dispiaceva per aver trattato così Miwako, senza sapere niente di quello che gli era capitato l’aveva costretta a rievocare dei brutti ricordi e per questo si sentiva in colpa però non sapeva come scusarsi…                                                                                                              
-mi dispiace, per quello che ti è successo ma anche per averti costretto a parlarmene, non dovevo … scusa…- disse Hidan senza guardarla                         
–non ti preoccupare, non potevi saperlo …- rispose Miwako carezzandogli una guancia.                                                                                                   Hidan rimase sorpreso da quel gesto, piacevolmente sorpreso.                      
Rimase a fissare per un po’ la ragazza che sentendosi osservata ritrasse la mano e distolse lo sguardo per non dare a vedere il rossore che aveva sulle guance.                                                                                                   
Lui fu infastidito dall’interruzione di quel contatto ma non potendo dire niente ripresa a camminare seguito dalla ragazza.
Il nukenin era rimasto parecchio shockato e infastidito dalla storia di Miwako, gli sembrava impossibile che fosse cambiata così tanto e la notizia del matrimonio l’aveva irritato parecchio.  Camminarono in silenzio per più di un’ora, ormai cominciavano a intravedersi le primissime luci dell’alba e del caro contabile neanche l’ombra.                                                                                     
Poi però Hidan decise di attaccare discorso:                                                               
-quando torni cos’hai intenzione di fare? Ti sposerai?- chiese poco convinto                                                                                                                     –uhn? … beh ecco vedi… non ho altre alternative, sono costretta quindi sì, mi sposerò- disse Miwako triste                                                              Hidan non rispose, si limitò ad osservarla in silenzio e così passò una mezzora buona…                                                                                                     
–Hidan fermiamoci ti prego, sono stanchissima- biascicò Miwako                        
Hidan non rispose, si limitò a prenderla a cavalluccio senza alcuna fatica. Miwako certo non si aspettava una mossa del genere e arrossì violentemente … ormai non era più una bambina!                                            
-Hidan che stai facendo?-                                                                                     
-ti ho presa in spalle, mi sembra evidente… l’ultima volta non facevi tante storie-                                                                                                                   -ma non sono più una bambina …-                                                                             
Hidan di nuovo non le rispose, la lasciò cadere a terra in malo modo.                                      
–allora non lamentarti della stanchezza e cammina senza tante storie- disse Hidan freddo                                                                                       Miwako ci rimase molto male dalla sua reazione, lei forse non doveva essere così rigida perché in fondo le piaceva ma lui aveva esagerato!                   
–perché fai così?- chiese Miwako trattenendo a stento i singhiozzi                         
–Io?!?!?! Piuttosto tu cos’hai! Non ti lasci nemmeno sfiorare manco fossi un cane con la rabbia! Mi parli a malapena! Tu sei cambiata!- urlò Hidan, era davvero arrabbiato                                                                                               
–si può sapere che ti prende?!?!- gli urlò di rimando la ragazza che ormai piangeva                                                                                                                 –certo che sono cambiata, ho dovuto cambiare!- continuò lei tra i singhiozzi                                                                                                                    
–oh si certo lo vedo! E come se lo vedo! Sei cambiata così tanto che decidi di sposare un tizio di cui nemmeno conosci il nome ! complimenti!- disse Hidan con tono velenoso                                                                                        
- e anche se fosse?!?! Tu non ti devi impicciare nelle mie scelte! Non ti deve interessare con chi mi sposo! Non sono fatti tuoi!- gridò Miwako piangendo disperatamente.                                                                                     
Hidan vedendo la ragazza piangere così si sentì di nuovo una merda per averla aggredita però non volle demordere, sapeva che se non avrebbe detto quello che pensava in quel momento se ne sarebbe pentito per tutta la vita, per l’eternità.                                                                                             
–invece mi interessa- disse calmo                                                                              
–ah sì?! E perché mai?!?!- rispose la ragazza tra le lacrime                                               
-perché tu sei mia-

......
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Finito anche questo … waaaaa *schiva un ananas* e basta però! … ok vi saluto prima che qualcuno mi lanci una macedonia intera! ;) alla prossima!!! Ciau! *schiva un ribes*  bastaaaaaaa! >__<                           
*viene colpita in pieno da una ciabatta*  ahia! O__o

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Capitolo 14
*** Come puoi dirmi questo?! ***


Salve gente… ^^” … ehm ok non dico più niente x evitare di essere bersagliata di nuovo con degli yak… quindi… buona lettura! XD
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Come puoi dirmi questo?!
–ah sì?! E perché mai?!?!- rispose la ragazza tra le lacrime                                                
-perché tu sei mia-

La ragazza alzò lo sguardo verso il nukenin che la fissava a sua volta, poi Miwako si rialzò asciugandosi le lacrime.
–ti sbagli, io non sono di nessuno, ne tanto meno tua!- disse lei fredda incamminandosi
–invece sei tu a sbagliarti- rispose Hidan calmo afferrandola per un polso, Miwako fece per divincolarsi ma la sua presa era troppo forte
–lasciami andare!-urlò lei
–no, non un’altra volta- disse lui mantenendo un tono abbastanza calmo ma deciso
–resta con me, potresti avere la vita che hai sempre desiderato … invece di tornare a Konoha dove saresti costretta a trascorrere una vita che qualcun altro ha scelto per te- continuò il nukenin abbracciando la ragazza da dietro.
Miwako rimase ferma tra le sue braccia, pensava che in fondo Hidan aveva ragione tuttavia non se la sentiva di abbandonare il suo mondo, sua madre e soprattutto i suoi amici che le erano sempre stati vicini …
Si girò guardando Hidan in faccia, fece per rispondere ma lui la precedette: -facciamo così , io adesso ti  riporto a Konoha, tanto è li che devo andare, quando avrò concluso la missione e magari anche recuperato il mio compagno, ti verrò a prendere e allora deciderai se restare o venir via okkei?- chese lui sperando di esser riuscito a far ragionare la ragazza; Miwako esitò un attimo poi rispose:
–okkei…- disse con poca convinzione, quella non sarebbe stata una decisione facile da prendere!
Solo allora però si rese conto che era ancora abbracciata ad Hidan, fece per staccarsi ma prima di farlo gli scoccò un bacio a fior di labbra. Il nukenin rimase imbambolato per 5 minuti buoni finche la ragazza, già 50mt più avanti, richiamò la sua attenzione: -ehi, da che parte si va?!-chiese facendo finta che non fosse successo niente
–ehm … Ehm, destra! Almeno credo,spero …
- rispose Hidan meno convinto che mai –ok- disse Miwako facendo spallucce. Procedettero per un po’ in religioso silenzio poi Miwako fece una domanda che Hidan aveva pregato che non facesse:
-che genere di missione devi portare a termine a Konoha?- chiese la ragazza
–ecco vedi… forse è meglio che tu non lo sappia …- disse Hidan serio –eddai! Non dovrai mica uccidere qualcuno, a me puoi dirlo … “Bingo, e adesso cosa le dico?! La verità?! Così scappa e mi odierà per sempre. Una bugia?! Così quando scoprirà la verità mi odierà per sempre … Merda, sono con le spalle al muro! … beh ormai tanto vale dirle la verità sperando che non la prenda troppo male …” pensò Hidan
–in effetti è così, sono qua per uccidere…- disse Hidan con la voce ridotta a un sussurro
–ahahaha allora terrò la bocca chiusa a riguardo signor sicario!-disse Miwako ridacchiando
–eh?!- O_o disse Hidan –uhm… beh sono felice che tu l’abbia presa così bene- continuò
–no dai seriamente cosa vieni a fare a Konoha?- chiese nuovamente Miwako che non aveva preso sul serio ciò che aveva detto Hidan
–Miko… io ero serio, sono qui per prendere il jinchuuriki della volpe… - ripetè Hidan con un fil di voce.
Miwako s’immobilizzò non sapendo più cosa rispondere “possibile che sia serio?!, che sia qua per uccidere Naruto?!... No! Non è possibile! Non ci posso credere, non ci voglio credere!” penso la ragazza.
–Hidan smettila! Non è divertente!- disse la ragazza più seria che mai
–mi dispiace Miko, non sto scherzando, io sono un nukenin, questo è il mio lavoro…- rispose Hidan abbassando lo sguardo per non incontrare gli occhi della ragazza che si stavano riempiendo di lacrime.
–COME PUOI DIRMI QUESTO?!?!- urlò la ragazza
–Miko ascoltami-tentò di dire Hidan
–Non chiamarmi così! Anzi non chiamarmi affatto! Io mi fidavo di te, IO MI FIDAVO DI TE! E tu cosa fai?! Mi vieni a dire che sei qua per uccidere il mio migliore amico?! Sei un mostro! Come puoi pensare di ucciderlo? Che ti ha fatto di male?! Lui mi ha aiutata quando non sapevo più cosa fare, lui mi è sempre stato vicino e adesso tu vorresti portarmelo via?!- ringhiò Miwako ormai in preda a un pianto disperato.
Hidan non rispose “cosa dovrei dirgli? Ha ragione non posso di certo biasimarla… forse è meglio così in fondo … “ pensò il nukenin
–non voglio mai più rivederti! Tu prova anche solo a metter piede a Konoha e giuro che ti uccido con le mie mani, non me ne fotte un cazzo se sei immortale o meno; tu vieni a Konoha e io ti ammazzo!- disse la ragazza con un tono gelido.
Miwako diede le spalle al nukenin e si mise a correre alla ceca, non le importava come, voleva solo tornare a casa.

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Evvai, più corto era impossibile! -.- vabbè spero sia stato di vostro gradimento… non uccidetemi per il ritardo … adesso che la sQuola (XP) è quasi finita cercherò di aggiornare più in fertta… ^^” a presto! Kissoli <3 Kidda

 
 

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Capitolo 15
*** HELP!!!!! ***


Salve gente ... allora so che non ho scuse per questo immenso ritardo però proprio non so come continuare questa storia quindi eccomi qua ad asfaltare i c******i a voi ^^ dunque dunque dunque ...
Quando ho iniziato a scrivere questa storia non mi aspettavo che sarabbe piaciuta purtroppo però non ho mai avuto una schema preciso per continarla, insomma, quando iniziava a scrivere un nuovo capitolo inventavo al momento; quello che mi veniva in mente lo buttavo giù u.u ... ma adesso sono completamente priva di idee!
Tuttavia non ho assolutamente intenzione di interrompere o abbandonare la storia anzi vi sarei immansamente grata se voi, mie care lettrici, mi diceste come vi piacerebbe che continuasse codesta storia ... scrivete qualunque cosa vi venga in mente ...
certo non posso ascoltare tutti ma farò del mio meglio per accontentarvi! :)
GRAZIE DI TUTTO :D
bacioni

Marty


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Capitolo 16
*** Non potrei mai... ***


Ed ecco qua la vostra Marty …
che dopo moooolto (troppo) tempo si è decisa a postare un altro ciappy di codesta storia.
Ho però, un’ottima giustificazione per il mio ritardo u.u : durante la mia assenza ho: fatto una partita a monopoli con gli alieni, mi sono allenata con Chuk Norris e ho bevuto un Esta The con la regina d’Inghilterra … U_U ok vabbè ^^”
buona lettura!!!

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Non potrei mai…

Miwako correva a rotta di collo, senza sapere dove stesse andando.
Voleva solo ritornare a casa e far finta che non fosse successo niente, tornare a casa prima che sua madre si accorgesse che lei fosse uscita e dimenticare tutto un’altra volta; purtroppo però non poteva dimenticare, non poteva far finta di niente: doveva avvisare Naruto, doveva aiutarlo!
Si guardò intorno “ma dove diavolo sono finita???” pensò cercando di orientarsi in qualche modo ma nulla le sembrava familiare, tutti quegli alberi erano tutti dannatamente uguali!
Fece per riprendere la sua corsa ma qualcosa o meglio qualcuno l’afferrò per la gola.
–Lasciami!- urlò la ragazza dimenandosi e cercando di colpire il suo aggressore in tutti i modi, purtroppo per lei la presa dell’individuo era piuttosto ferrea, a lei cominciava a mancare l’aria e la vista le si stava annebbiando
–L-lasciami subit…- non riuscì a finire la frase; si accasciò a terra priva di sensi sperando solo in una fine rapida.
Sentiva una voce, lontana, sembrava però che ce l’avesse proprio con lei; poi si fece più chiara ed era anche abbastanza familiare
–Miwako, Miwako svegliati!!!- e a quanto pare sapeva anche il suo nome!
La ragazza aprì timidamente un occhio e poi l’altro, subito si riparò lo sguardo con un braccio per via della luce intensa; mise a fuoco ciò che la circondava: era nel bosco con la schiena appoggiata al tronco di un albero, davanti a lei c’era Hidan, le stava tenendo la mano; era lui che la stava chiamando, ecco perché la voce le era familiare!
Miwako si liberò dalla presa del nukenin e scattò in piedi ma il rapido cambiamento di posizione le provocò un giramento di testa più forte di quello che aveva previsto, capitombolò rovinosamente a terra ma qualcuno l’afferrò prima che toccasse il suolo; la ragazza alzò lo sguardo verso il suo “salvatore” lo riconobbe quasi subito: era il compagno di Hidan, Kakuzu.
Si liberò anche dalla sua presa ma questa volta stando attenta a non fare movimenti troppo bruschi.
–Che mi avete fatto?!- chiese brusca e un po’ intimorita dal cadavere che giaceva sotto l’albero di fianco a lei
–Niente, pensavo che fossi un ninja di Konoha e quindi ti ho tramortita, stavo per ucciderti ma Hidan mi ha fermato- spiegò pratico il tesoriere.
Miwako non sapeva cosa fare: scappare senza dire niente? No! L’avrebbero presa per matta.
Attaccarli? No! Missione kamikaze.
Stare li impalata a pensare cosa fare? Si … era esattamente quello che stava facendo.
-Miko vieni con noi? … ti riportiamo a casa…- disse Hidan sperando che la ragazza non desse in escandescenze come la sera precedente
–Beh dato che non ho la più pallida idea idea di dove mi trovi direi di si. Ma ciò non cambia che se anche solo proverai a fare del male a Naruto ti ucciderò … e ora seguitemi- concluse la ragazza con tono deciso poi s’incamminò.
–Dove stai andando di preciso??- chiese Kakuzu prendendo il cadavere e mettendoselo in spalla come fosse un sacco di patate
–Mi sbaglio o ti eri persa??- continuò –Dovresti essere tu a seguire noi…- la ragazza non disse nulla, abbassò solo la testa per nascondere il rossore sulle guance causato dalla figuraccia appena fatta.
Camminarono in silenzio, Miwako pensava che molto probabilmente sua madre si fosse già accorta della sua assenza e che poi si sarebbe dovuta giustificare in qualche modo, si ma quale??
Lei camminava dietro ai due che stavano qualche metro davanti a lei… “quando ero piccola era molto più bello” pensò e proprio mentre ricordava i bei momenti passati insieme ai due Hidan le si affiancò, lei alzò lo sguardo verso di lui aspettando che parlasse ma il nukenin non disse nulla si limitò a starle vicino.
Camminarono così per un po’ finche Kakuzu non si fermò davanti ad un edificio dicendo che doveva riscuotere una taglia.
Hidan disse che l’avrebbe aspettato fuori, Miwako si limitò a guardare il tesoriere che entrava nell’edificio, poi spostò la sua attenzione sull’immortale che si era seduto sulla scalinata lui la guardò a sua volta e le fece segno di sedersi accanto a lui; la ragazza esitò un attimo poi ubbidì ma sedendosi mantenne un poco di distanza dal nukenin, lui la guardò triste pensando a quando lei gli si buttava tra le braccia per farsi coccolare; adesso era tutto diverso.
–Mi odi… Non è così?- chiese senza guardarla, come se, nonostante la sua fosse più un’affermazione che una domanda, avesse paura della sua risposta.
–No-  
-Guarda che non ti uccido se dici di si-
-Lo so bene. Ma vedi, per quanto possa disprezzare ciò che sei e ciò che fai non potrei mai, mai odiarti-
                                                                                                                                                                                                                           Continua...

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Oh mamma mia!!!
Non sono mai stata così sdolcinata in vita mia!!! >_< ma che mi prende???
Mah… beh spero che vi sia piaciuto almeno perché è stata una vera faticaccia scriverlo … ma come sempre il giudizio a voi un grazie a tutti e in particolare a
liu_Qgirl
milla96
Nadir
Kakuzu_Eyes &
LeslieJane
che mi hanno aiutata tantissimo ^^
ciau ciau
Marty  

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