L'Attesa

di KillianDestroy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** La fuga ***
Capitolo 3: *** Ricordi dolorosi ***
Capitolo 4: *** Spiegazioni ***
Capitolo 5: *** Buio ***
Capitolo 6: *** Non te ne andare ***
Capitolo 7: *** La Terra Magica ***
Capitolo 8: *** Sii mia, stanotte ***
Capitolo 9: *** E ritorno da te ***
Capitolo 10: *** Serva del Diavolo ***
Capitolo 11: *** Francesca ***
Capitolo 12: *** Poteri ***
Capitolo 13: *** Odio e passione ***
Capitolo 14: *** Triad ***
Capitolo 15: *** This is war ***
Capitolo 16: *** Preparativi ***
Capitolo 17: *** Fine ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Okay, questa è la mia prima fanfiction che scrivo. Spero vi piaccia!! =)



Mi sveglio all'improvviso e la prima cosa che vedo sono i suoi occhi, così azzurri e profondi che sembrano pezzi di cielo.
-Va tutto bene?- mi chiede preoccupato.
-Sì, tutto okay.
-Hai bisogno di qualcosa?
-Credo...di dover parlare con Tomo.
-D'accordo. È nel suo laboratorio.
Mi alzo dal divano e mi dirigo verso il lungo corridoio che conduce al laboratorio. Qui Tomo trascorre la maggior parte del suo tempo, cercando disperatamente una pozione per far tornare in vita Sonia, la sua defunta moglie, morta a causa di un cancro 10 anni fa. Apro la porta. All'interno del laboratorio non si vede niente: tutto è ricoperto da una fitta nuvola di vapore. Tomo sta versando uno strano liquido arancione in una fialetta contenente un liquido verde. Appena si accorge di me, mette via le fialette e si toglie gli occhiali protettivi. 
-Ciao Esme!
-Ciao Tomo! Allora, come va il lavoro?
-Come sempre. Non riesco a rassegnarmi all’idea di averla persa per sempre. No. Forse può sembrarti strano, ma la sento, sento la sua presenza, la sua anima è ancora qui con me. Comunque, mi volevi chiedere qualcosa?
-Sì. Ho fatto un sogno. Sognavo un’aquila che mi inseguiva. Ad un certo punto mi ritrovo in un tempio, con davanti una statua d’oro, raffigurante un’aquila, che brilla. Brilla così tanto che sono costretta a coprirmi gli occhi con le mani. E poi mi sveglio.
-Wow. È un sogno davvero molto particolare. Avevo letto da qualche parte di sogni simili, ma non ne ricordo il significato. Non preoccuparti, adesso mi metto a cercare il libro e appena lo trovo ti avviso, okay?
-Okay. Grazie mille Tomo.
-Di niente.
Esco dal laboratorio e mi dirigo verso la mia camera da letto.
-Possiamo parlare?- Jared spunta all’improvviso alle mie spalle. Deve essere preoccupato per il modo in cui mi sono svegliata e sono andata subito da Tomo.  
-Dimmi.
-Cosa ti succede? Sono giorni che ti svegli all’improvviso. Ogni volta hai il fiatone e durante il sonno farfugli parole in qualche lingua sconosciuta. Sto veramente iniziando a preoccuparmi, perché, oltretutto, ti ostini a non parlarne con me, ma preferisci parlarne prima con Tomo.
-Jared, calmati …
-Okay, io mi calmo se tu ti decidi a dirmi che diamine succede!
-Niente, è solo che da un po’ di tempo faccio dei sogni strani.
-Sicura che non ci sia dell’altro? Perché in tal caso preferirei me lo dicessi.
-No, te l’assicuro.
-Va bene, mi fido di te. E inoltre … vabbè, non importa.
Entro finalmente nella mia camera. Chiudo a chiave la porta e mi dirigo verso la scrivania. Accendo il portatile e decido di guardarmi un film. Leggo una dozzina di titoli, ma nessuno mi colpisce in modo particolare. Chiudo il portatile e mi sdraio sul letto. Non ho assolutamente voglia di dormire, sicura come sono di fare ancora quel sogno, però non ho le forze per compiere qualsiasi altra azione se non rimanere sdraiata.
È ormai tarda sera quando Tomo mi chiama per la cena. A fatica mi alzo in piedi, apro la porta della camera e vado in cucina. Qui trovo soltanto Tomo.
-Tomo, ma Jared non cena con noi?
-No, ha mangiato un’insalata e poi è uscito, ma non ho idea di dove sia andato, ha detto che aveva bisogno di fare una passeggiata.
Appena Tomo finisce la frase, Shannon entra in cucina.
-Salve a tutti!- esclama.
-Ciao Shan- rispondiamo io e Tomo contemporaneamente.
-Dove sei stato?- chiede Tomo.
-Ho provato ad avere una vita sociale, mamma.
-Piantala! E sii più maturo!  Abbiamo un serio problema da affondare e tu vai in giro a ubriacarti e fare casino!
Ecco che ricominciano con questa storia. Da quando mi è stata annunciata la profezia, in questa casa non si ha più un attimo di pace. Perché è la realtà è questa: io sono l'Attesa, colei che è stata nominata dalla Corte del Tempio, colei che salverà il mondo dei Magici. Come vorrei evitare tutto questo. Come vorrei tornare ai tempi in cui io e mio fratello vivevamo in completa serenità nella nostra casa a Toronto. Ma, purtroppo, non è possibile. Mio fratello venne imprigionato e ucciso 2 anni fa, per colpa di una rivolta di cui lui non faceva neanche parte. Da allora la mia vita è stata completamente stravolta: sono stata affidata a Jared, Shannon e Tomo e quasi ogni giorno devo seguire corsi di magia tenutisi da Tomo (e a volte anche da Shannon, ma il più delle volte si finisce col ridere e scherzare e a non combinare niente, così Tomo si arrabbia con Shan e io finisco a far lezione con Jared, cosa che mi distrae terribilmente). Inoltre non ho più una vita sociale, dato che non devo andare a scuola e non posso uscire di casa se non accompagnata da un Magico. Dato che Tomo e Shannon si ostinano a litigare, io vado in camera mia, prendo il cellulare e provo a chiamare Jared. Niente, non risponde. Dove sarà finito? 

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Capitolo 2
*** La fuga ***


voglio (anzi devo) ringraziare Mery, che mi ha saputo consigliarmi egreggiamente. Grazie inoltre per essermi accando in questo momento. Ti Voglio Bene.      

 

È da una settimana ormai che Jared è letteralmente scomparso. Ho provato a chiamarlo un’infinità di volte, ma ha persino spento il cellulare. Inoltre Shannon e Tomo non sembrano minimamente preoccupati. Io però sono decisa a scoprire il perché della sua fuga. Facendo attenzione a non fare il minimo rumore, entro nella sua stanza. Non l’avevo mai vista prima d’ora. È grande e molto luminosa. Vi sono numerose foto attaccate al muro, rappresentanti paesaggi e tramonti mozzafiato. A parte le foto, la stanza è molto semplice ed in ordine. Sembra quasi che nessuno l’abbia mai occupata. In un attimo mi immagino Jared, seduto sul grande letto bianco, che mi invita a sedermi vicino a lui, che mi stringe le spalle in un abbraccio e che mi canta sottovoce una ninna nanna. Scuoto la testa. Purtroppo mi sono veramente affezionata a Jared, tanto che spesso, nella solitudine della mia piccola camera, sogno di  passargli la mano tra i suoi capelli biondo platino, accarezzargli le labbra con le mie, potergli sussurra il mio amore per lui … Scuoto la testa e cerco di tornare alla realtà. Lui è la persona a cui sono stata affidata, una specie di “tutore legale”. In pratica un genitore. Mi avvicino alla scrivania e apro il primo cassetto. Dentro ci sono libri e quaderni che conosco bene: contengono formule magiche e incantesimi. Me li faceva leggere durante le lezioni di magia. Apro il secondo cassetto: altre foto di paesaggi. Apro il terzo ed ultimo cassetto, sperando di trovarvi qualcosa che mi possa aiutare ad arrivare a Jared. Rimango pietrificata. C’è un biglietto, con la firma del capo della Corte del Tempio. Il biglietto invita Jared a presentarsi alla riunione che si terrà tra tre giorni esatti. Fortunatamente viene indicato anche il luogo dove si terrà la riunione, non lontano da qui. Decido di non dire niente a Tomo e a Shannon, sicura che mi direbbero che Jared sta bene, che sa badare a stesso … Ma io sono sicura che ci sia dell’altro e che debba andare lì. Altrimenti, perché Jared se ne sarebbe andato più di una settimana prima? Fortunatamente, Shannon è in qualche locale a divertirsi e ubriacarsi, e Tomo è nel suo laboratorio, completamente assorto nelle sue ricerche.

Vado in camera mia, prendo il mio cellulare e tutti i miei risparmi e velocemente esco di casa, cercando di fare meno rumore possibile. Inizio a correre verso la fermata dell’autobus. Compro un biglietto e salgo velocemente. Non è molto affollato, ci sono soltanto una donna con due bambini, un ragazzo che ascolta la musica con l’IPod e un’anziana signora. Quest’ultima, appena mi vede, spalanca gli occhi. È allora che noto i suoi occhi: le iridi sono bianche il contorno nero e dalle pupille partono come piccoli rami che toccano il contorno. Questa è una caratteristica tipica dei Magici di che hanno più di 1000 anni. Credo che mi abbia riconosciuta come l’Attesa, attraverso il tatuaggio che ho sull’avambraccio sinistro: un’aquila, chiamata Mitra, il simbolo degli Attesi. Infatti, ogni secolo nasce uno Atteso, e ogni secolo i Magici del Male escono dalla loro prigione per poter combattere contro i Magici del Bene. Le leggende narrano che, all’inizio dei tempi, esistessero solamente Magici del Bene, ma un giorno ci fu un Magico, Xao, che utilizzava la magia per arricchirsi e far del male. Venne privato dei suoi poteri e chiese al Diavolo dei poteri ancora più potenti e stipulò con lui un accordo che dura fin d’allora: il Diavolo sarebbe entrato nel corpo di Xao a patto che quest’ultimo radunasse un esercito di Magici bramosi di potere, per potersi vendicare della punizione a lui inflitta dai Magici del Bene. Purtroppo, Xao riuscì a creare un esercito, ma un astuto ragazzo dall’anima pura riuscì, grazie ad un incantesimo, a imprigionarli sotto terra per 100 anni. E il mio compito un giorno sarà esattamente questo: rinnovare l’incantesimo e far sì che i Magici del Male rimangano imprigionati sotto terra per altri 100 anni.
La signora anziana mi sta ancora guardando e mi dice qualcosa in una lingua che non conosco. Mi siedo vicino a lei. Avvicina le sue labbra al mio orecchio e mi sussurra –Semper sequitur cor.
“Segui sempre il tuo cuore”. È il primo Magico che mi dice una cosa del genere. Secondo loro, il sacrificio e la ragione sono sempre al primo posto, i sentimenti vengono dopo. I sentimenti rendono deboli.
Sono arrivata a destinazione. Scendo dall’autobus e mi inizio a camminare, finché non raggiungo il “Central Golden Tower”, il luogo dove, fra pochi giorni, si terrà una riunione della Corte del Tempio. Non entro. La mia attenzione è attirata da un uomo dai capelli biondi, steso a terra e pieno di lividi e ferite. 
 

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Capitolo 3
*** Ricordi dolorosi ***


terzo capitolo...ultimamente ne sforno uno dietro l'altro perchè non ho niente da fare (però ho un'amica che mi assilla in continuaione per sapere come vada avanti!)  comunque spero che questa FF vi piaccia!!



Corro verso il corpo di Jared. Gli controllo le ferite: niente di grave, solo segni abbastanza superficiali. Decido di portarlo in un albergo, almeno finché non sarà guarito. Fermo un taxi e l’autista mi aiuta a trasportare Jared all’interno della macchina.
-Dove vi porto, signorina?
-Ci sono alberghi economici in città?
-Certo, certo. Vi porto subito.
Arrivati all’albergo e chiesta una camera per due persone, porto Jared in camera e lo sdraio sul letto. Torno subito alla reception per chiedere delle bende per medicare Jared. Mentre aspetto che la ragazza me le porti, noto che la hall (se si può chiamare così) è molto piccola e nell’aria c’è odore di fumo di sigarette e di alcool. Le pareti, una volta probabilmente bianche, adesso hanno un colore grigio sporco, e non ci sono quadri, solo vecchie tende di un banalissimo verde scuro e rosso. Arriva la ragazza con un kit completo per la medicazione. La ringrazio e salgo in camera. Jared è nella stessa posizione in cui l’ho lasciato e, fortunatamente, respira. Gli tolgo la maglietta lesionata, gli disinfetto le ferite e mi sdraio di fianco a lui, sull’unico letto, matrimoniale, della stanza. Controllo il cellulare. Nessuna chiamata e nessun messaggio: Tomo e Shannon non si sono ancora accorti della mia fuga. Chiudo gli occhi e vedo davanti a me tutti i pomeriggi passati con mio fratello, quando ancora ero felice. Vengo svegliata da Jared, che si è seduto sul letto.
-Come stai?- domando io, preoccupata
-Bene. Dove siamo?- risponde lui.
-In un albergo. Sono venuta a cercarti. Ho trovato in un cassetto della tua scrivania un invito alla riunione della Corte del Tempio. Ero preoccupata. Era da una settimana che non ti facevi sentire. Sono arrivata e tu eri svenuto e pieno di ferite. Cos’è successo, me lo spieghi?- sento un groppo in gola e fatico a parlare, vorrei piangere per il nervosismo.
-Niente.
-Dio, Jared, come niente?
-Niente che tu debba sapere. Ti ringrazio di avermi salvato, ma ora non ho più bisogno del tuo aiuto.- continua a parlare con un tono freddo e distaccato. Odio quando fa così!
-Jared, eri svenuto e ferito. Ti prego, dimmi cosa è successo- ormai sento le lacrime rigarmi le guance. Si avvicina a me, tende una mano verso il mio volto e con la punta di un dito mi asciuga le lacrime.
-Mi dispiace. Ho solo paura di metterti in mezzo a tutta questa storia, non vorrei ti facessero del male- la voce gli si spezza sull’ultima frase.
-Ma Jared, forse è questo il mio destino. Il mio compito di Attesa potrebbe comprendere anche questo.
-Lo so, ma non voglio perderti. Sei troppo importante per me adesso. Sai, sto veramente compiendo in maniera completamente errata il mio compito di tutore- le sue labbra si piegano in un sorriso, stanco ma sincero.
-Perché mai? Sei un ottimo maestro e ti prendi sempre cura di me- un’idea folle mi passa per la mente. E se fosse … ? No, no, impossibile.
-Fin troppo. Credo … credo di essermi innamorato di te- continua a sorridere, ma non sta scherzando.
Mi avvicino a lui, tanto da sentire il suo respiro sul mio volto, dolce e invitante. Sento le sue mani sulla mia schiena, che mi attira ancora più vicino, finché le nostre labbra non si toccano. Lui mi prende il viso tra le mani e mi bacia con una passione così forte da far quasi male. Vedo nella mia mente alcuni suoi ricordi, e all’improvviso ci ritroviamo nelle due estremità opposte della stanza. 

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Capitolo 4
*** Spiegazioni ***



Oddio che settimana piena che ho avuto! Però sono felice di essere riuscita a postare il quarto capitolo. Vi prego di essere così gentili da lasciare un commento/recensione, così da capire se vi piace o meno, sono aperta a qualsiasi suggerimento.... *è estremamente orgogliosa di aver scritto una frase formale così dettagliatamente accurata* *è orgogliosa di essere riuscita a scrivere dettagliatamente* *sparisce dalla faccia della terra a furia di scrivere cose di cui non interessa una mazza nessuno*


-Cos’è stato?- Jared è estremamente preoccupato.
-Ho visto i tuoi ricordi- un brivido di paura mi percorre lungo la schiena.
-Cos’hai visto?- lo sento, ha paura. Ha paura che io abbia visto ciò che ho visto.
-Avevi una spada, stavi combattendo. Uccidevi molte persone, ma tutte erano Magici del Bene. Spiegamelo.
-Esme, è difficile. Si tratta di una cosa successa molti anni fa. Vieni, non aver paura di me. Sono sempre Jared, la stessa persona che fino ad un attimo fa stavi baciando …
Non fa in tempo a terminare la frase, perché io esco di corsa dalla stanza, scendo le scale e corro fuori dall’hotel. Arrivata in strada, scateno uno dei miei poteri e corro alla massima velocità. Mi fermo soltanto quando arrivo a casa. Entro subito e incontro Shannon in soggiorno, seduto sul divano.
-Dov’eri? Ringrazia il cielo che Tomo non si è accorto della tua fuga, altrimenti erano guai, sia per te che per me.
-Sono andata a cercare Jared- mi avvicino lentamente al divano dove Shannon è seduto.
-L’hai trovato?
-No- mento. Non so perché l’ho fatto, ma sento che per ora è meglio che non sappia del bacio e dei ricordi. Voglio prima scoprire se lui centra qualcosa in quella battaglia. Mi siedo sul divano, proprio vicino a Shan, tanto che le nostre gambe si sfiorano.
-Non preoccuparti. Conosco mio fratello. Sa quello che fa.
-Certo. Shan, ho voglia di fare un esperimento, se a te va bene.
-Assolutamente sì. Dimmi quel che devo fare!- dice ridendo. Fortunatamente ha sempre voglia di scherzare. La sua risata è talmente contagiosa che anche le mie labbra si piegano in un sorriso, nonostante il nervosismo.
-Okay. Chiudi gli occhi- appena ha chiuso gli occhi, mi avvicino a lui, finché non gli do un bacio a stampo sulle labbra e vedo i suoi ricordi. Lo vedo combattere contro alcuni Magici del Male. Bene. Mi stacco da lui.
-Piccola pervertita, cos’hai fatto?- Shan è senza parole. Devo ammettere che questo lo ha un po’ shockato. Però continua a sorridere.
-Volevo vedere una cosa …
-Cosa? Quanto baciassi bene? Be’, non mi ha dato la possibilità di mostrarti a pieno le mie doti …
-No. Volevo vedere se anche tu sei dalla parte dei Magici del Male- mentre parlo, fisso le mie mani. Non riesco a guardarlo negli occhi. Solo il fatto di aver potuto dubitare di lui, del mio pazzo e gioioso Shan, mi fa vergognare profondamente.
-L’hai trovato, vero?- mi prende il mento con una mano e fa in modo che lo possa guardare negli occhi.
-Scusa se ti ho mentito, è solo che io mi fidavo di Jared, eppure …
-No, tranquilla, Jared non ci ha traditi. Mai.
-Allora perché lo vedevo combattere contro dei Magici del Bene?- non riesco a comprendere a fondo le parole di Shan. Infondo, ho visto i suoi ricordi, ricordi che non può cancellare.
-Vedi, molto tempo fa, lui era uno di loro, solo che ha scelto di rinunciare ai suoi poteri per passare dalla parte del bene.
-Quindi, Jared non è più un Magico?
-Esattamente.
-Allora, perché è il mio tutore?- ancora non capisco- la Corte del Tempio mi disse che sarei andata con uno dei maggiori esponenti della Magia Buona.
-Certo, Tomo è un ottimo Magico.
-Ma allora perché è Jared il mio tutore?
-La Corte del Tempio sa che Jared, pur non avendo più i suoi poteri, farebbe di tutto pur di far sì che i Magici del Male siano ancora imprigionati, se non sconfitti. Lui ha una grandissima forza fisica e morale, ed è questo che lo rende una persona fantastica e degna di rispetto. Inoltre, potrei scommetterci la mia auto, ne sei innamorata.
-No … io non … cioè … - sono rimasta senza parola. Shannon mi sorprende spesso, ma questa volta è mi ha lasciata shockata.
-Non negare. Te lo si legge negli occhi. Ogni volta che senti o pronunci il suo nome, brillano.
-Shannon, lo sai che spesso sembri tu l’adolescente?
-Lo so- ride e mi abbraccia.
-Ti voglio bene.
-Anche io te ne voglio.
 
-Corri, Esme, corri!- mi grida Jared.
Inizio a correre nel buoi della foresta. Sento i passi del mio inseguitore dietro di me. Mi sta per raggiungere. Inciampo in una radice e cado. Chiudo gli occhi e sento una mano sulla mia spalla, che mi tira su, mi gira e prende la collana che porto al collo, un ciondolo rappresentante la Triad, l’aria, uno dei miei poteri principali. Apro gli occhi e mi ritrovo davanti il viso di Jared, i suoi occhi hanno un qualcosa di malvagio, che mi mette paura. 

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Capitolo 5
*** Buio ***


Okay, questo più che altro è un capitolo di passaggio, però era indispensabile per il capitolo sucessivo (di cui la mia mente contorta ha solo un abbozzo, che però, a mio parere, non è niente male)......Spero vi piaccia!!



-Tomo, prova a capirmi, è la quinta notte di seguito che faccio lo stesso incubo- dico disperata. Sono passati sei giorni dalla mia fuga da Jared, e lui è scomparso di nuovo. Siamo nel laboratorio e Tomo è impegnato a mischiare delle strane polveri.
-Tesoro, te l’ho detto, è normale per un’Attesa- mi ripete forse per la quarta volta, ma ancora non me lo riesco a mettere in testa. Ieri ha trovato finalmente il libro dei sogni: lo abbiamo consultato e a quanto pare gli Attesi spesso, nel periodo di sviluppo dei poteri, fanno sogni strani, che si ripetono per vari giorni.
-Ho capito, Tomo, è solo che … non so, non riesco a rendermene conto pienamente!
-Piccola, non ti preoccupare, io ci sarò sempre per te- e così dicendo lascia perdere il suo lavoro e mi stringe in un lungo abbraccio.
-Ti voglio bene, Tomislav.
-Ti voglio bene, Esmeralda.
 
 
Vado in camera mia e, sdraiato sul mio letto, trovo Jared.
-Eccoti, finalmente! Mi stavo per addormentare- mi dice ridendo. Dio, com’è bella la sua risata!
-Che ci fai qui?- cerco di resistere all’impulso di correre da lui e di stringerlo forte a me.
-È pur sempre casa mia questa … inoltre, ho già parlato con Shannon. Mi ha spiegato tutto- si alza e viene verso di me, mi prende il mento e fa sì che io lo guardi negli occhi.
-Non avrai ancora paura di me?- nei suoi occhi brilla una strana luce: vuole che io mi fidi di lui.
-No- dico in un sussurro.
-Ti amo.
Mi alzo sulle punte per arrivare quasi alla sua stessa altezza e baciarlo. Le sue labbra sono morbide, la sua bocca calda e accogliente. Le nostre lingue si cercano, in un gioco magico e passionale. Controvoglia, ci stacchiamo; abbiamo entrambi il fiatone.
-Hai visto qualcosa?
-No.
-Strano, davvero molto strano.
-Domani ne parlerò con Tomo, probabilmente lui ha la risposta.
-Forse è meglio di noi. Sai, è sconveniente che si crei un legame di questo tipo tra tutore e protetta.
-Hai ragione. Ma non preoccuparti, troverò un modo per scoprirlo.
Mi bacia di nuovo, ancora e ancora, finché non sentiamo Tomo che ci chiama per cena.
 
 
-Bentornato, Jared- lo saluta Tomo.
-Ehi, Tomo. Allora, come si è comportato questo piccolo diavoletto, durante la mia assenza?
-Credo che finalmente abbia imparato qualcosa … no, seriamente, tu e tuo fratello non siete per niente dei bravi insegnanti!- dice ridendo. Tomo non ride quasi mai, eppure ha una risata bella e contagiosa.
-Ahahah, molto spiritoso- Jared si blocca un attimo, per poi dichiarare- io penso sia arrivato il momento di insegnarle l’uso della Triad.
-Davvero? Oh, sarebbe fantastico- è da molto che aspetto questo momento. Mi hanno sempre parlato di quanto fosse grande il potere della Triad, ed io sono impaziente di provarlo.
-D’accordo, inizieremo domani, ma ora mangiate, altrimenti non avrete le forze per allenarvi- dice Tomo, mettendo in tavola la cena.
 
Terminata la cena, vado in camera mia. Apro la porta e cerco di accendere la luce, ma dev’essersi fulminata la lampadina, perché questa non si accende. Sento una mano che tiene ferme le mie ed un braccio intorno la vita mi stringe forte. Ad un tratto, non sento più niente. 

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Capitolo 6
*** Non te ne andare ***


Okay, sesto capitolo scritto alla velocità della luce. Ringrazio franciii per i messaggi pazzi ricevuti in questi ultimi giorni, la mia bella e adorata Daya (o Mery), che veramente non saprei cosa fare senza di lei, e chiunque è così masochista da continuare a leggere le mie storie.


Apro gli occhi. Sono sdraiata sul mio letto. Mi sento pulsare la testa. Jared è seduto su una sedia di fianco al letto. Ha un’espressione molto preoccupata, mista ad ansia e paura.
-Hey-  gli dico, cercando di attirare la sua attenzione. Il suo volto è vuoto, il suo sguardo lontano.
-Esmeralda! Come stai?- mi domanda Shannon, in piedi vicino alla porta.
-Mi fa male la testa, ma niente di che preoccuparsi- Jared sembra non udire le mie parole-cosa è successo esattamente?
-Hanno cercato di aggredirti, ma fortunatamente Shannon è riuscito a mettere a tappeto il tuo aggressore- mi spiega Tomo, avvicinandosi dalla scrivania al mio letto.
Jared si alza dalla sedia e esce dalla camera. Shannon prende il suo posto e mi dice –Per fortuna che c’è qui il tuo Shan, che si prende sempre cura di te e che ti protegge!
-Già, hai perfettamente ragione, fratellone! Senza di te non so dove sarei in questo momento- gli dico, sorridendo.
 
 
 
Entro nella camera di Jared. Lui è sdraiato sul letto, ha gli occhi chiusi, ma li spalanca appena sente la porta aprirsi.
-Jared, che succede?
-Niente, piccola, niente- la sua espressione non è mutata da quando mi sono svegliata, il suo sguardo è vuoto, non esprime alcuna emozione se non un misto di ansia e paura. Si alza e ci ritroviamo a pochi centimetri di distanza.
-Non può dirmi che non c’è niente! Dimmi cosa ti preoccupa, ti prego, parlami- sento un forte dolore crescermi dentro al petto. Ho già vissuto una scena simile, con Davide, mio fratello, pochi anni fa. Sentiva che doveva andarsene, ma aveva paura a dirmelo. All’improvviso, mi arriva un’illuminazione: e se Jared, proprio come Davide, avesse bisogno di andarsene? La mia vista si fa annebbiata e sento le lacrime rigarmi le guance, così calde da bruciare. –Te ne vuoi andare?
-Credo … credo che sia la scelta più giusta.
-Come può esserla? Io sono l’Attesa, è ovvio che qualcuno mi voglia uccidere, così da poter liberare i Magici del Male e sottomettere il mondo ai suoi voleri. Non capisco come tu possa pensare di essere la causa dei miei guai.
-Non lo penso, lo so! Chi ti ha aggredita non voleva far del male a te, ma a me. È me che vogliono eliminare. Li ho traditi, ho infranto un giuramento di totale fedeltà a Xao, sono passato dalla parte dei Magici del Bene. Inoltre pensano che tu sia troppo debole per poter riformare l’incantesimo.
-Non te ne andare. Resta. Io, io ti amo, lo sai- gli prendo un braccio e lo stringo forte. Lui mi abbraccia e io vorrei non lasciarlo mai andare. Improvvisamente, ho una visione: un uomo si butta tra le fiamme. Cerco le labbra di Jay, voglio vedere di più. Appena si sfiorano, la mia visuale è più ampia e vedo anche altri uomini, tutti con un tatuaggio sul viso. Un uomo legge un’antica formula ad alta voce e, uno dopo l’altro, gli uomini si buttano nel fuoco. La visione diventa buio.  Jared mi scuote, cercando di farmi tornare alla realtà. Lo guardo negli occhi, simili a pozze di rugiada. Le punte dei nostri nasi si sfiorano. Gli accarezzo una guancia e lui mi prende in braccio, portandomi sul letto. Sento il suo calore sulla mia pelle, sempre più intenso. Ricominciamo a baciarci, frenetici e pieni di energia e passione. Lui mi sfila la maglietta e io mi abbandono completamente a lui.
 
Il mattino seguente mi ritrovo sdraiato sul suo letto, sola. Al posto di Jared, trovo un biglietto.
Mi dispiace, amore, ma, dopo stanotte, ho capito ciò che devo fare veramente. Non sto scappando, vorrei tanto rimanere con te, ma ho una missione da compiere.
Una fitta, al petto, mi distrugge, facendomi soffrire come mai prima. 

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Capitolo 7
*** La Terra Magica ***



Allora, allora, allora... sono già a quota 7 capitoli: WOW! Come al solito ringrazio quella pazza di franciii e la mia adorata Daya (anche per il fantastico 'Green Day'!) Vabbe', enjoy this chapter!


Sto male. Jared se n’è andato, e forse non lo vedrò mai più. Piango, perché almeno le lacrime mi sembrano reali, tutto il resto è diventato nebbia. Oggi è il mio sedicesimo compleanno. Vengo svegliata dal suono della batteria di Shannon e dal profumo di una squisita colazione. Scendo in cucina. È come se tutto voglia esprimere gioia e felicità, ma questi sentimenti non riescono a oltrepassare il muro di dolore che mi circonda.
-Buongiorno, piccolina- mi saluta Shannon – Credo che tu debba ricevere il mio regalo, prima di tutto.
-Shan, sei molto gentile, ma io non voglio regali …
-Oh, sono certo che cambierai idea!- e così dicendo mi prende per mano e mi trascina su per le scale, fino ad una porta blindata che non avevo mai notato prima d’ora.
-Che cos’è?- chiedo curiosa.
-Il tuo regalo! Apri la porta- l’apro. Dietro di essa non c’è una stanza come le altre, ma il Paradiso. O almeno, credo che lo sia. Tutto è ricoperto di nuvole profumate e soffici, i colori variano dal celeste al rosa candido, e non c’è nessuno.
-Ma … che posto è questo?
-È la Terra Magica. Non ne hai mai sentito parlare?- faccio segno di no con la testa. Sono senza parole!-È il luogo in cui i poteri sono amplificati.
-Ma non è pericoloso? Cioè, se uno volesse scatenare un incantesimo malvagio …
-Non ci riuscirebbe. Qui può entrare solo chi ha pensieri buoni, degni di un Magico del Bene,altrimenti si ritrova automaticamente fuori dalla Terra Magica. Ma ora scendiamo, di sicuro Tomo vorrà darti il suo regalo- e così dicendo, scendiamo di nuovo in cucina, dove, dopo aver mangiato tutto il ben di Dio che mi aveva preparato, Tomo mi da il suo regalo.
-Spero ti possa essere utile un giorno- dice estraendo da una piccola scatoletta viola una collana con un ciondolo a forma di Triad, lo stesso che avevo sognato, quello che Jared mi strappava dal collo- amplifica i tuoi poteri. Oggi, se hai voglia, potremmo iniziare il tuo allenamento.
-Sì, Tomo, vorrei iniziare subito.
 
 
Sono stanchissima. Il potere della Triad è potente quanto difficile da usare. Riesco a malapena a raggiungere il letto, prima di sprofondare in un sonno profondo.


Mi sveglio all’improvviso. Guardo l’ora sul cellulare: sono le 3 e mezzo del mattino. Mi alzo dal letto, non ho più sonno. Mi dirigo verso la porta che conduce alla Terra Magica. La apro e subito mi sento tranquilla come mai prima da quando Jared se n’è andato. Chiudo la porta alle mie spalle e incomincio a correre. Giungo nei pressi di una cascata e vedo apparire Jared, in tutta la sua perfezione: i capelli biondi sono leggermente bagnati, le labbra piegate in un sorriso; è a petto nudo, i muscoli in bella mostra non hanno niente da invidiare a quelli di un culturista, ma non sono esagerati, solo perfetti; indossa un paio di pantaloni neri larghi, ed è a piedi nudi. Gli occhi brillano come due stelle, se non di più. Gli corro incontro, non vedo l’ora di abbracciarlo, ma solo quando lo sfioro capisco che non è reale, sono stata io a crearlo. Scompare. Al suo posto vi è una donna dai lunghi capelli castani e dagli dolci occhi verdi.
-Ciao, Esmeralda. Il mio nome è Sonia. Probabilmente hai già sentito parlare di me- Sonia … Sonia … Ma certo, la moglie defunta di Tomo!- sono il suo spirito. Vorrei che dessi questo a Tomo – mi porge una pergamena – e che gli dicessi che, nonostante tutto, lo amo.
-Certo, non ti preoccupare- non faccio in tempo a terminare, che si è già dissolta.
Decido di uscire dalla Terra Magica e mi ritrovo davanti alla porta. Fortuna che qui basta pensare qualcosa perché si avveri! Mi dirigo verso la camera di Tomo. Le imposte sono già spalancate e il letto rifatto. Tomo è seduto sulla sedia della scrivania, chino su di un libro.
-Tomo, questa è per te- dico porgendogli la pergamena- me l’ha data Sonia nella Terra Magica.
Alza la testa e riesco e vedergli gli occhi, pieni di lacrime al solo nominare il nome della sua amata. Prende la pergamena e la legge, più e più volte, fino a che non la sa a memoria; allora va in laboratorio. Io rimango lì, prendo la pergamena e faccio per leggerla quando il rumore di un’esplosione, proveniente dal piano di sotto, non mi distrae. Corro in salotto e vi trovo Shannon, seppellito sotto un mucchio di calce, che cerca di liberarsi da delle catene. 

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Capitolo 8
*** Sii mia, stanotte ***



Allora, visto che oggi è il 9 marzo (e quindi il compleanno di Shan) ho ddeciso di dargli uno spazio maggiore, almeno in questo capitolo. Al solito, ringrazio franciii (e ti ricordo che tocca a te pubblicare!). Baci, Manu


Raccolgo tutte le mie energie, rompo il sigillo e sprigiono i miei poteri. Sento una scarica elettrica all’interno del mio corpo. Non è la prima volta che lo faccio, ma ora è diverso, è tutto più intenso. Nelle mie mani si forma una sfera di energia, nera. Lancio la sfera in direzione di Shan, e all’improvviso la calce sparisce, ma le catene sono rimaste. Mi avvicino a lui. Le catene gli bloccano le braccia e le gambe, inchiodandolo a terra. Provo a romperle con un’altra sfera di energia, ma è tutto inutile. Allora estraggo dal mio stivale un coltellino, con il quale mi faccio un piccolo taglio sul palmo della mano. Aspetto che la lama si impregni del mio sangue e allora cerco di tagliare le catene. Queste si rompono al minimo contatto con la lama.
-Shan, stai bene?- gli chiedo mentre finisco di tagliare le altre catene.
-Sì, sì … Dio, fortuna che vivo con un’Attesa! Il tuo sangue mi salverà la pelle, giuro- dice ridendo, anche se io non ci trovo niente da ridere. Shannon è così: ride sempre, prende tutto alla leggera. Vorrei tanto essere come lui. Almeno riesce a vivere!
-Ora ti faccio una domanda molto semplice, a cui sei obbligato a rispondermi, chiaro?- voglio che almeno ora sia serio, anche se lo devo trattare come un bambino. Lui fa segno di sì con la testa- Allora, cosa è successo?
-Vediamo: stavo qui, bello seduto sul divano a guardarmi un film, quando all’improvviso chi mi compare davanti? Xao. Mi dico: è impossibile, lui è rinchiuso nella Prigione! Mi lancia un incantesimo e mi ritrovo bloccato a terra da queste maledettissime catene. Mi dice ‘Adesso sai come ci si sente ad essere imprigionati’ e scompare, lasciando al suo posto della dinamite che esplode. Fortuna che questa casa è protetta da un incantesimo, altrimenti sarebbe crollata! Ora, potresti gentilmente togliermi anche l’ultima catena, così finalmente mi posso alzare in piedi?
Detto, fatto. Lui si alza in piedi e si massaggia i polsi indolenziti.
Non so perché, ma lo abbraccio. Lo abbraccio forte, vorrei non dovermi mai staccare da lui. Certo, amo Jared, ma Shan forse è l’unico che mi fa sentire sempre a casa. Lui è la mia famiglia.
-Che c’è, piccola? Su, non piangere. Va tutto bene- mi dice, perché, senza accorgermene, le lacrime mi stanno rigando il viso.
-Non voglio perdere anche te.
-Tu non mi perderai, mai. Io sarò sempre con te. Hai bisogno di riposare- e così dicendo, scoglie l’abbraccio, mi prende per mano e saliamo in camera mia. Mi fa coricare e, per farmi addormentare, mi accarezza le guance; la sua mano è fresca contro il mio viso accaldato. La prendo fra le mie e la porto al cuore. Lui si china per baciarmi la fronte, ma io lo trattengo e le nostre labbra si sfiorano. Non è la prima volta che lo bacio a stampo, ormai è come dirci ‘ciao’, però questa volta è diverso. Questa volta è più intenso. Ci baciamo, ci baciamo veramente. Lui mi mette seduta sulle sue gambe senza interrompere il bacio. Le sue mani scivolano sulla mia schiena, infilandosi sotto la maglietta. Il contatto mi fa rabbrividire. Si toglie la maglietta, rimanendo a petto nudo. Gli accarezzo con una mano gli addominali scolpiti e, risalendo, la poso sul suo cuore. Il battito è veloce e mi sento scogliere. Gli bacio il collo. Respiro il suo profumo, così familiare. Famiglia. Io infondo non ho mai avuto una vera e propria famiglia. Ora come ora, Shan è la mia famiglia. Ma allora questa  passione? Da dove nasce? Sarà che mi manca Jay? Oppure amo veramente Shannon? Si possono amare due persone contemporaneamente?
-Smettila di farti queste domande, Esme- accidenti, mi aveva letto nel pensiero!- dimentica Jared, dimentica la Profezia, dimentica tutto. Sii mia, almeno per stanotte.
Obbedisco: cerco di liberare la mente da tutto, concentrandomi solamente sul respiro di Shan sul mio collo.  

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Capitolo 9
*** E ritorno da te ***


Ce l'ho fatta!!! Eccovi il nono capitolo. Sono un po' di fretta, quindi semplicemente ringrazio chiunque segua/legga/recensisca la mia FF.
Baci
Manu


I raggi del sole mi svegliano. Guardo l’ora sul cellulare: sono le sette di sera. Shannon è ancora coricato sul mio letto, al mio fianco. Dorme beatamente, sembrerebbe un angelo se non fosse per i suoi lineamenti troppo selvaggi. Gli accarezzo una guancia con la mano, disegnando il profilo delle labbra piene e invitanti. Gli bacio la fronte e, mentre mi sto alzando, lui mi prende con una mano il polso e mi fa di nuovo sdraiare. È sopra di me, i suoi occhi nocciola guardano fissi nei miei, bramosi e appassionati. Mi bacia, il suo sapore incredibilmente dolce e, allo stesso tempo, selvaggio, lo sento mio. Mi invade una energia tale che gli avvolgo le braccia intorno al collo e, in un attimo, ribalto la situazione. Lui mi fa scendere e si mette seduto. Io gli bacio il collo nudo, traccio con le dita il contorno del suo tatuaggio e, lentamente, lo avvolgo in un abbraccio. Una visione mi compare davanti agli occhi:
Un  angelo. Le sue ali bianche  mi ricoprono e proteggono. La sua veste candida emana luce e calore. Non riesco a vedergli il volto. Non parla, sembra statuario, ma non freddo. Poco a poco la luce si affievolisce e ne riconosco i tratti spigolosi ma, allo stesso tempo, delicati;gli occhi azzurri come il cielo guardano i miei, come a cercare qualcosa. Lentamente si avvicina a me e le sue labbra trovano le mie.
Shannon si gira, interrompendo la mia visione e il nostro abbraccio.
-Perché … perché ci deve sempre essere lui?- lacrime di rabbia gli scendono dagli occhi- Io … io ti amo, Esme, ti amo.
Mi bacia con forza, troppa. Cerco di staccarmi da lui, mi stringe a se, facendomi male. Non riesce a ragionare, la sua mente è offuscata da tutta la rabbia e il dolore che sta provando in questo momento. Smetto di dimenarmi e attendo. Dopo qualche minuto, si ferma e mi lascia andare. Si alza ed esce dalla stanza, chiudendo la porta chiave.
-Shan! Shan! Apri la porta, ti prego!- urlo, cercando di aprire la serratura con la magie, ma non ci riesco. Le serrature delle porte di tutta la casa sono protette da un incantesimo potentissimo che non può essere spezzato. Di conseguenza si possono aprire solo con la chiave. Cado a terra stremata. Lacrime infinite rigano le mie guance, non so se più per il fatto di essere rinchiusa, o perché è stato Shannon a rinchiudermi. Pian piano le palpebre si fanno pesanti e cado in un sonno profondo.
 
 
Mi risveglio dopo qualche ora. La porta è ancora chiusa. Cerco il cellulare, ma è scomparso. Deve averlo fatto sparire Shannon. Provo a urlare, ma la gola mi fa male. Ad un certo punto sento scattare la serratura e vedo entrare Shan. È molto dispiaciuto, lo capisco dai suoi occhi.
-Mi dispiace, Esme, sul serio. Non avrei dovuto, ma … mi sono fatto prendere dalla rabbia. Dicevo sul serio, prima, io ti amo. Però non è giusto costringerti ad amarmi.
-Shan … io amo Jared. Però tu sei … sei la persona più cara che io abbia. Senza di te non saprei come fare.
-Vuoi … vuoi che ti aiuti a trovare mio fratello?- una parte di lui spera che io non lo voglia. Una parte di lui spera che io resti a casa, con lui.
-No- dico, e i suoi occhi brillano- mi ha lasciata per un motivo preciso, lo so, sarebbe inutile andarlo a cercare.
-Va bene. Scendi giù, è pronto in tavola- dice chiudendosi la porta alle spalle, questa volta senza chiave.
Ma, ho fatto la cosa più giusta? Infondo, vorrei con tutta me stessa riavere Jay qui con me, però … non lo so.
Vado in cucina. Shan sta cenando, ma Tomo invece non c’è.
-È nel suo laboratorio. Ha detto che questa volta riuscirà a riportare in vita Sonia.
-E infatti ce l’ho fatta!-Tomo arriva di corsa in cucina con al suo fianco una bellissima donna dai capelli marrone scuro, leggermente  mossi e lunghi appena sotto le spalle. I suoi occhi sono di un verde scuro splendente e la pelle chiara sembra di porcellana. È Sonia, la stessa Sonia che avevo incontrato nella Terra Magica, solo che ora è reale e molto più bella.
-Ciao Shan. Piacere di rivederti, Esmeralda- la sua voce è dolce e delicata, quasi un sussurro.
-Bene. Ora noi dobbiamo andare, abbiamo tanto di cui parlare. Ci vediamo domani. Buonanotte- dice Tomo prendendo per mano Sonia.
Appena hanno lasciato la stanza, Shannon prende il telefono e chiama qualcuno- che stai facendo?- gli domando.
-Chiamo Jared. Questa storia proprio non mi convince! 

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Capitolo 10
*** Serva del Diavolo ***


Eccomi qui (senza voce)! Allora, grazie millemillissime a franciii e a kiarame_86 per le recensioni. (franciii, spero che la sorpresa ti piaccia!) Grazie anche a Daya, non so perchè, ma mi sa che la dovrò ringraziare oppure mi affibierà un altro dei suoi soprannomi (MARZAPANE??!!!!)  So, enjoy the chapter (and the silence)!
Baci
Manu


Shannon va in camera sua, mentre parla al telefono con Jared. Io lo seguo, silenziosa, cercando di non farmi notare. Rimango dietro la porta socchiusa, ascoltando quel che riesco della conversazione.
-Te l’ho già detto Jar, la faccenda non mi convince! È tutto troppo … troppo strano- fa una pausa e dal cellulare esce un brusio  indecifrabile- Jay, non mi puoi fare questo. Senti, se non vuoi tornare solo per non dover incontrare Esmeralda, non ti preoccupare. Potremmo affidarla a qualcuno, per esempio a nostra madre … okay, okay, ho capito. Esme non centra niente, però mi devi credere: ho bisogno del tuo aiuto! – fa un’altra pausa e attende una qualche risposta del fratello- No! Non lo farò! Lei … lei non va bene. Sì, lo so che è molto brava, però … No, non intendevo quello, è solo che … Non lo so – e sbuffando aggiunge – e va bene! D’accordo, la chiamo subito.
Termina la telefonata con Jay e, aspettando qualche minuto, forse riflettendo e se farlo o meno, chiama qualcuno. Fortunatamente mette il vivavoce, così riesco a sentire tutta la conversazione.
-Pronto? Shan, sei tu?
­-Sì, sono io. Come stai, Francesca?
-Bene, bene, tutto bene qui. Tu e Jared come state?
-Noi stiamo bene, grazie. Senti, avremmo bisogno del tuo aiuto, se è possibile.
-Certo, dimmi pure!
-Beh, devo dire che non è facile chiedertelo, Fra. È solo che … vedi, Tomo è riuscito a riportare in vita Sonia.
-Oh, beh, ma è fantastico! Cosa c’è che non va?
-A me questa storia risulta troppo strana. Cioè, è impossibile riportare in vita qualcuno, se l’anima di questi era dannata, giusto?
-Effettivamente hai ragione. Magari l’anima di Sonia non era dannata. Come fai ad esserne sicuro?
-L’ho visto con i miei occhi, ricordi. Sonia era una serva del Diavolo …
-Sì, me lo ricordo. Però è anche possibile che abbia chiesto la redenzione e che l’abbia ottenuta.
-Non ne sono così sicuro. Forse avremmo fatto meglio a dire tutto a Tomo anni e anni fa, almeno avrebbe lasciato perdere e sarebbe andato avanti.
-Shan, oramai, quel che è fatto è fatto. Non si può tornare indietro.
-Lo so. Senti, perché non vieni qui a controllare la situazione di persona? Così magari capiresti meglio.
-Certo, però mi ci vorrà una settimana come minimo prima di poter partire. Ho alcune faccende da sbrigare.
-Okay, va benissimo. Allora, chiamami quando arrivi all’aeroporto.  
-D’accordo. A presto Shannon.
-A presto Francesca.
Entro nella stanza dopo che Shan ha messo giù. Mi guarda stupito, probabilmente non si era reso conto che stavo ascoltando.
-Siediti, Esme- faccio come mi dice, mettendomi sul letto, vicino a lui. Prende le mie mani, le stringe nelle sue e guardandomi negli occhi mi dice mi racconta tutto- Sonia e Tomo si sono conosciuti esattamente 15 anni fa. Tomo si è subito innamorato di lei, e quest’ultima pareva un angelo talmente era bella e gentile. Solo che era tutta una maschera, perché in realtà la sua anima era impura. Era una schiava del Diavolo, una sua alleata. Capisci cosa intendo, vero? Lei … lei era crudele, spietata, bramosa di potere. Però Tomo non se n’è mai accorto. Lui ha continuato a considerarla il suo angelo. Un giorno però, ho assistito ad un rituale che Sonia stava compiendo in giardino. Probabilmente pensava di essere sola a casa, però io ero tornato prima e l’ho vista. Dio, giuro che è stato lo spettacolo più spaventoso al quale io abbia mai assistito! Allora io …. Io l’ho uccisa. Ho preso un coltello e gliel’ho lanciato contro, trafiggendole il cuore. Vedi, Francesca era con me. Lei è una cara amica di me e Jared. Ci conosciamo da quando eravamo bambini. Lei ha testimoniato a mio favore. Insieme abbiamo deciso di dire a Tomo che Sonia era malata, dopo aver nascosto il suo corpo. Dopo qualche settimana gli abbiamo detto che era morta di cancro e allora abbiamo celebrato un funerale. La tomba era chiusa, perché il corpo non c’era più. Era scomparso dopo un paio di giorni. Pensavamo se lo fosse ripreso il Diavolo. Non mi so spiegare la sua ricomparsa.
È molto preoccupato per tutta questa situazione. Vorrei aiutarlo, ma non so come. In fondo è colpa mia se Sonia è qui, sono io che ho dato quel foglio a Tomo. Probabilmente sopra c’era scritto come riportarla in vita. Ripenso alla scena avvenuta nella Terra Magica, cosicché Shan la possa vedere. Però lui non si arrabbia con me. Al contrario, mi stringe forte contro il suo petto.  Lentamente, mi prende il mento e fa sì che le nostre labbra siano a pochissimi centimetri di distanza, il suo respiro caldo sul mio viso mi fa scogliere.
-Lo so Esme che non mi ami. Ma io … io ti amo lo stesso. È più forte di me. Fermami, se vuoi.
Io però non lo fermo. È come se ci fosse una forza, impossibile da ignorare, che mi attrae a lui. Non posso evitarlo, anzi sì, potrei, dovrei solamente dire di no … se solo fosse così semplice! Lo sento premere le labbra sulle mie, la sua lingua cercare la mia. Le sue mani corrono lungo tutto il mio corpo, facendomi venire i brividi. Gli avvolgo le braccia intorno al collo e, quando lui cerca di dirmi qualcosa, staccando le nostre labbra, io non glielo permetto, gli tolgo la maglietta e gli bacio il collo e poi il petto nudo, facendolo gemere.  
-È questo che vuoi?- mi chiede con un sussurro.
-Voglio te, ora.
-Perché?
-Perché così deve essere- questa è la mia unica certezza.
 
 
Un messaggio di Jared sul cellulare mi lascia stupefatta:
Aspetta, Esme, e fidati delle persone giuste …
 
  

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Capitolo 11
*** Francesca ***


eccomi qui!! sì, sono ancora viva, solo che non avevo nè tempo nè ispirazione per scrivere. grazie a franciii, kiarame_86 e Echelon Iaia per le recensioni. grazie sempre e comunque alla mia Daya e alla mia Bella.
Baci
Manu




Shannon continua a gironzolare per casa senza una meta precisa. Tra pochi minuti dovrebbe arrivare Francesca, la amica sua e di Jared. Shan mi ha detto che viaggia sempre per il mondo in cerca di nuove avventure e che quindi non si vedono molto spesso, ma hanno trascorso l’infanzia insieme e quindi la considerano una di famiglia.
-Eccola, è arrivata!- esclama Shannon andando ad aprire la porta anche se il campanello non è suonato. Entra una donna stupenda, alta e magra. I lunghi capelli castani le ricadono lungo la schiena, formando dei ricci perfetti. I suo occhi sono come magnetici, di un castano chiaro tendente al dorato, contornati da foltissime e lunghe ciglia nere. Le sue labbra sottili e rosee sono piegate in un sorriso probabilmente gentile, ma non per me.
-Ciao Esme. Io sono Francesca, piacere di conoscerti-mi dice porgendomi la mano. La stringo un po’ controvoglia, gelosa di questa donna così bella e perfetta. Per fortuna Shan non è più in grado di leggermi nella mente, sono riuscita a creare una barriera che protegge i miei pensieri e che è sempre attiva, perché sono sicura che a lui farebbe piacere che io e Fra facessimo amicizia.
-Vieni, Fra, ti accompagno nella stanza degli ospiti- Shan la prende per mano e la porta su per le scale. La mia gelosia aumenta a dismisura. Mi concentro, raccolgo tutte le mie energie e pronuncio la formula “patet fac ut aere vacuo tacuit”, diventando invisibile. Li seguo nella camera degli ospiti, entrando proprio nell’attimo in cui la porta si chiude. Shannon l’abbraccia. Rimango così per un po’ di tempo, troppo per i miei gusti. Fra si sdraia sul letto, mentre Shan passeggia per la stanza; entrambi rimangono in silenzio, finché Fra non dice
-Sai, qualche giorno fa, dopo la tua chiamata, ho avuto una visione …
-Cos’hai visto?- le chiede Shan sedendosi su una sedia, vicino al letto.
-Eravamo tutti ad una festa e lì Esme rinnoverà l’incantesimo.
-Quando credi che sarà la festa?
-Penso sia quella del solstizio d’estate- faccio quattro calcoli a mente: manca circa un mese.
-Così presto?! Bisogna terminare il suo allenamento, e in fretta anche! Ma ci riuscirà?
-Non l’ho visto … Tu cosa ne pensi?
-Non lo so, in fondo è la prima ragazza che ha questo compito. E solitamente accade dopo il compimento dei 21 anni …
-Shan, vieni qui- dice Fra, mettendosi seduta e picchiettando la mano sul materasso, vicino a lei. Shan si siede lì e le prende le mani.
-Mi ami ancora, vero? Dimmi che non mi hai dimenticata, nonostante tutto. Dimmi che Esme è solo un passatempo, e nient’altro. Dimmi che sono l’unica … Shan, io ti amo.
-Ti amo – due parole che mi spezzano il cuore. Io forse non lo amo, ma lo desidero così fortemente che spesso fa male. E poi lui … lui mi ha ripetuto cento volte il suo amore e adesso? È tutto sparito. Vedo le loro labbra che s’incontrano. Dimitte me dico, visualizzando camera mia. Subito mi ritrovo sdraiata sul mio letto, con le lacrime che mi rigano le guance. Piango, piango finché non ho più lacrime da consumare. Prendo il cellulare e chiamo Jared, sicura che non mi risponderà. Invece mi risponde subito.
-Esme! È successo qualcosa?
-Jared, finalmente! Non hai mai risposto alle mie telefonate, né ai miei messaggi. Dove sei?
-Qui- dice, alle mie spalle. Mi volto  finalmente rivedo i suoi occhi, azzurri come il cielo e altrettanto luminosi. Mi prende il volto con le mani e asciuga le mie guance ancora bagnate dalle lacrime.
-Vieni qui – mi dice, aprendo le braccia e aspettando che io mi infili in mezzo. Lo faccio e finalmente mi sento tranquilla, sicura circondata da lui- cosa c’è che non va? Dimmi tutto e non ti preoccupare, non mi arrabbierò.
-Non ti credo. Sono sicura che non mi vorrai più.
-Invece ti sbagli, perché io so già tutto. Solo che lo voglio sentire da te. Fidati, alla fine starai meglio.
Gli racconto tutto. Di me, di come mi sono sentita quando se n’è andato di nuovo. Di Shannon, di come lo desideri, e di Francesca, di  quello che è successo pochi minuti fa, e che probabilmente sta continuando a succedere. Sono felice: Jared è qui, con me, e finalmente posso parlare con qualcuno. Allo stesso tempo però sono arrabbiata e ho paura, paura che Jared mi lasci, che se ne vada di nuovo, all’improvviso.
-Non mi lasciare- gli dico, come supplicandolo, sperando che questa volta mi ascolti.
-Non ti preoccupare, questa volta rimango.
Mi bacia, e solo ora mi accorgo quanto mi sia mancato. Il suo profumo, il sapore delle sue labbra, di lui, il calore e la forza che emana e che mi fanno sentire leggera e felice. Lui è la mia droga, senza la quale non vado avanti. Shan … Shan è soltanto un sbronza che poi passa, Jared invece mi brucia i neuroni, lasciando un’impronta indelebile in me.  

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Capitolo 12
*** Poteri ***


Non Ci Posso Credere!! Sono già al 12esimo capitolo! Dai, ancora non manca molto alla fine ... soltanto un'altro centinaio di capitoli ... scherzo ovviamente, non so quanti ne mancano esattamente, forse altri cinque o forse di più o forse di meno. Comunque ora vi lascio alla vostra lettura. Ah, quasi dimenticavo, grazie come sempre a franciii, kiarame_86, Echelon Iaia, Daya e Bella
Baci
Manu



-Jared, hai di nuovo i tuoi poteri?- gli chiedo, mentre sono impegnata a rifare il letto.
-Cosa?- risponde non capendo il senso della mia domanda.
-Prima, sei comparso all’improvviso alle mie spalle.
-Siediti- mi dice, indicando il letto. Faccio come mi dice e subito lui si siede vicino a me e mi prende le mani. –È complicato … vedi, ho provato molte volte, ma non ci sono mai realmente riuscito. Tornavano, e dopo qualche giorno, scomparivano. Ma questa volta, questa volta è diverso. Ho capito come fare, e li sto riacquisendo uno alla volta. Ci vorrà tempo, lo so, ma è l’unico modo. Ora sono a quota tre … -mi guarda, per accettarsi che lo segua con il suo ragionamento – il teletrasporto, l’uragano e … la manipolazione delle menti.
Ripenso alla visione, quella di Jared, vestito da angelo. Possibile che fosse realmente una visione, ma soltanto un’immagine nata per volere di Jared?
-Quindi tu hai … - domando e, senza che io possa finire la frase, lui risponde.
-Sì, ero io … ero geloso, tutto qui. Pensavo mi avessi dimenticato.- i suoi occhi si fanno timidi, come quelli di un bambino dopo aver combinato qualcosa e averlo confessato alla mamma. Gli prendo il viso tra le mani, rimanendo ancora una volta senza fiato per il solo fatto di avere con me un uomo talmente bello, da sembrare un angelo.
-Come potrei dimenticarti? Tu sei l’unica persona che ami veramente. Tu sei tutto per me- si avvicina per darmi un bacio, ma io lo fermo prima che sia troppo tardi. – Ho un’altra domanda da farti.
-Dimmi pure.
-Mi spieghi il significato del tuo messaggio?
-Beh, mi pare ovvio … Ti dicevo di aspettare, tu hai aspettato, ed ora, eccomi qui!- dice ridendo, ma non è questa la parte di cui voglio una spiegazione. Il fatto di aspettare era chiaro, ma quello di fidarsi delle persone giuste …
-Quali sono, a tuo parere, le persone di cui bisogna fidarsi?
-Vedi, secondo me è soggettivo. Conta però che di me ti potrai sempre fidare, ciecamente.
-E di Shannon?
Non sa cosa rispondermi. Non sa se mettermi contro suo fratello o no, non sa se è tutto frutto della sua gelosia … glielo leggo negli occhi, ormai troppo familiari per nascondermi qualcosa.
-Fidati di lui, ma non aspettarti troppo … cerca di non rimanere delusa.
Mi avvicino e lo bacio, lo voglio far guarire dalla sua gelosia, che come una malattia lo prende e lo svuota. Non posso credere di avergli potuto fare così male, solo ora lo capisco. I miei baci, le mie notti passate con Shan lo hanno piano piano lacerato, ed ora posso solo cercare di curargli le ferite …
 
 
-Concentrati … sprigiona tutta l’energia che hai nel tuo corpo, devi poter sentire una scarica elettrica nelle vene … Bene, ora forma una sfera di energia pura nelle tue mani- faccio come Jared mi dice, anche se non è semplice. Tomo mi ha privato momentaneamente dei tre quarti dei miei poteri per potermi aiutare a svilupparli. Ci stiamo esercitando da appena un quarto d’ora, ma sono già stanca. È la terza volta che provo a sprigionare un uragano, inutilmente- dai, ci sei quasi … ecco! Ora,  prova ad ingrandire la sfera …. Esatto, così! Lancia la sfera verso il terreno, con tutte le tue forze.
Una forte scossa di terremoto avviene non appena la sfera tocca terra. Davanti i miei occhi compare un uragano, altissimo, enorme e potentissimo. In un secondo Jared lo fa scomparire, per evitare che faccia danni. Mi viene incontro e mi abbraccia, staccandomi da terra e baciandomi in continuazione.
-Sei stata bravissima! Sei proprio molto forte, per essere così piccola.
-Sarò pure forte, però sono stanchissima … possiamo andare a letto?
-Beh, ma se andiamo a letto ti stancherai ancora di più- e i suoi occhi si riempiono di malizia, mentre lui si passa la lingua sulle labbra e brividi di piacere mi scorrono lungo tutta la schiena.
-Jay, sono stanca, ho voglia di dormire. Dopo avremo tutto il tempo per goderci la nostra compagnia.
-E va bene … andiamo a dormire! – dice sbuffando. Avrebbe veramente preferito fare l’amore, ma mi mancano perfino le energie per rientrare in casa e andare in camera.
In soggiorno troviamo Francesca, tutta impegnata nel cucire delle stoffe che sembrano pregiate. Chissà cosa avrà in mente … Dalla cucina compare Shan, con in mano una lettera, un tempo chiusa con la ceralacca.
-Eccovi qui! È arrivato prima un invito a partecipare al ballo del solstizio d’estate. Sarà una festa molto importante, Esme, ed è quindi indispensabile che tu ti presenti ai principali Magici come si deve. Per questo motivo Francesca si è proposta di confezionarti un abito adeguato per l’occasione. Dimmi, non è stata gentile?
-Sì, gentilissima- dico, sputando le parole controvoglia. Questa Francesca forse non mi andrà mai a genio, ma Shan la ama, e io gli voglio molto bene e preferisco non deluderlo.
-Non preoccuparti, Esme, ti piacerà- dice sicura lei, con quel suo eterno sorriso che vorrei sparisse.
-Shan, Tomo è con Sonia?- domanda all’improvviso Jared.
-No … Sonia è uscita a fare la spesa. Sai com’è, praticamente non abbiamo più scorte di cibo!
-D’accordo – e all’orecchio mi sussurra- vai a dormire adesso, io ti raggiungerò più tardi.
Faccio come dice e non appena mi sdraio sul letto, cado in un sonno profondo, senza sogni.
 
Al mio risveglio Jared è sdraiato accanto a me. Ha gli occhi chiusi, ma non sta dormendo.
-Perché sei andato da Tomo?
-Perché finalmente ho scoperto veramente chi è Sonia e cosa vuole da noi. 

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Capitolo 13
*** Odio e passione ***


Questo capitolo è scritto dal punto di vista di Francesca. Un grazie a tuttissimi...
Baci
Manu



La stanchezza inizia a farsi sentire. Le dita mi fanno male a furia di cucire. Quella Esme, sembra tanto dolce infondo, solo che ha alle spalle dei momenti difficili, e la capisco. Solo che un barlume di rabbia e gelosia spesso si fa sentire, nascosto in un angolo della mia mente. Riesco appena a trovare riposo sul letto morbido della camera degli ospiti quando qualcuno bussa alla porta. Shannon.
-Entra pure, la porta è aperta- dico con il volto tra i cuscini. Sento solamente la porta aprirsi e chiudersi e dei passi fino ad una mano che mi accarezza la schiena. Mi giro lentamente e mi metto seduta, i miei occhi castani riflessi nei suoi verdi. Ripenso a tutti i pomeriggi trascorsi a giocare all’aria aperta, oppure a lezione di magia, che nessuno seguiva. I fratelli Leto mi sono sempre piaciuti, e Shannon in modo particolare. Lo sempre voluto mio, e pensare che ha avuto altre donne oltre me mi fa star male. Però non sono poi così triste, perché adesso è qui con me, e non con un’altra. Fermo il flusso dei miei pensieri solo nell’attimo in cui mi ricordo che è in grado di leggere il pensiero.
-Amore, io ti amo, lo sai.
-Allora perché lo hai detto anche ad altre? A Rose, a Maria, a Nathalie … a Esmeralda! – quest’ultimo nome esce dalla mia bocca come un insulto, ma in fondo credo di avere ragione. Esme dovrebbe rimanere solamente la sua protetta, e invece nell’arco di poco tempo ha avuto sia Jared che il mio Shannon.
-Con Esme è diverso. Noi … noi siamo attratti l’uno dall’altra in maniera indescrivibile, che non può essere impedita. Mi dispiace.
-Non importa.- dico con le lacrime che mi offuscano la vista. Scuoto la testa, infondo mi ama, no?
-Certo che ti amo. Francesca – il mio nome è così dolce pronunciato dalle sue labbra, sembra quasi una preghiera- tu sei la cosa più meravigliosa che mi sia mai capitata. Te lo giuro, ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo … potrei dirtelo un’infinità di volte. Perché è la verità.
Mi aggrappo a questa verità, sperando che la sia veramente. Intreccio le braccia intorno al suo collo e mi avvicino a lui. Cerco il tocco caldo delle sue labbra, e appena lo trovo, scaturisce in me come un fuoco, che arde di passione. Mi sento rinata dopo tanto tempo. Lui mi stringe i fianchi e si sdrai, io sopra di lui, con molta passione da bruciare. Gli levo la maglietta, per poter osservare i suoi addominali scolpiti, interrompiamo il bacio solo per un momento e subito le nostre labbra si rincontrano. Sento una sua mano risalire, slacciarmi i bottoni della camicetta bianca che indosso, per poi strapparmela via. Gli bacio il collo, piano, fino a scendere giù all’altezza del cuore. Qui poso un orecchio ad ascoltarne il battito veloce. Un pensiero rimbomba nella mia mente, fisso, che non mi lascerà molto presto: mio, Shannon è soltanto mio, e di nessun altro.
-Certo che sono tuo, e tu sei solo mia.
-Ti amo, anche se non vorrei.
-Perché non lo vuoi?- mi guarda, con quei suoi occhi da cerbiatto, spaventati dalle mie parole.
-Perché so che mi ferirai. Ma non ti preoccupare, per ora ti credo. – dico, ricominciando a baciarlo.
 
 
 
Un cellulare squilla, il suo. Dannato I-Phone! Si alza, ancora scombussolato e nel mondo dei sogni. Fa tacere finalmente quel stramaledettissimo cellulare.
-Come? Tra un’ora? Va bene, ci sarò, non ti preoccupare.
-Chi era?- domando, anche se so già la risposta.
-Tomo. Dice di andare tra un’ora al Palace of Dreams, ma non mi ha detto il motivo.
-Vai pure da solo, io ho voglia di dormire un altro po’.
-D’accordo Amore- mi da un bacio sulla guancia e esce dalla stanza.
 
Il sonno mi è passato, ho cose più importanti da fare. Devo trovare quella ragazzina e parlarle. Quel briciolo di compassione è scomparso appena mi sono resa conto che Shannon l’ama. Mi ha mentito, lo so che non mi ama. Ama quella bambina, forse perché non è sua. E non la sarà mai. Piuttosto, preferire ucciderla che vederla tra le sue braccia.  

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Capitolo 14
*** Triad ***


spero sia inutile dire quanto sia dispiaciuta di aver pubblicato dopo così tanto tempo, ma ve lo giuro, mi mancava il tempo di batterla a computer. comunque ora sono qui, con la continuazione. come sempre un grazie grazioso a franciii, a Daya e a Bella.
Baci
Manu






La casa è inondata da un profondo silenzio. Jared e Shannon sono stati chiamati da Tomo al Palace Of Dreams e Sonia e Francesca sono nelle rispettive camere. Stesa sul letto, giro tra le dita la Triad, che porto ancora il collo. Emette luce, flebile e calda, e ancora non capisco perché. Una domanda che si aggiunge a tutte le altre. Sono troppe, e sento un forte dolore alla testa. Ho troppi pensieri, troppe preoccupazioni. Due, due in particolare, mi incuriosiscono più degli altri: Sonia e Francesca. Sonia però è un pensiero buono, in fondo è un angelo, perché l’anima della vera Sonia sta ancora bruciando all’inferno. La Sonia di questi giorni è un angelo che ha preso l’aspetto della moglie di Tomo, per poter vegliare meglio sui miei poteri. Come faccio a saperlo? Jared lo ha scoperto poche ore fa, domandando a Tomo in che modo l’ha riportata in vita. Il rituale compiuto era in realtà un modo per dare ad un angelo l’aspetto umano che si desidera, solo che Tomo ne era, e ne è ancora adesso, all’oscuro. Francesca invece è un pensiero per niente buono, che mi tormenta in continuazione. Non mi so spiegare l’antipatia che c’è tra noi, ma che solo io sento. Lei è sempre gentile e disponibile, ma in fondo so che finge, anche senza saperlo. Oppure è semplicemente la gelosia, il fatto che Shannon l’ami, ma tutto questo non ha senso … Il suono di qualcuno che bussa alla porta mi distrae dai miei pensieri. Mi alzo e apro la serratura, trovando sull’uscio Francesca, in tutta la sua perfezione.
-Hey, ciao Esme! Io ho finito il vestito – dice, porgendomi un abito color crema- provatelo, così vedo se devo fare qualche modifica.
Lo indosso e, guardandomi allo specchio, quasi non mi riconosco: i miei capelli, un tempo lunghi appena sopra le spalle, mi ricadono lungo tutta la schiena, neri e liscissimi; sono dimagrita, ma allo stesso tempo, la mia muscolatura è aumentata, facendo diventare il mio fisico come quello di una ballerina; il volto un po’ mi spaventa, le mie guanciotte da criceto sono decisamente sparite, mettendo così in mostra dei bellissimi zigomi alti, ma gli occhi sono stanchi e affaticati, con occhiaie non troppo scure ma ben segnate, però non hanno perso il loro colore grigio chiaro che da sempre li caratterizza. Il vestito mi cade bene, mettendo forse un po’ troppo in evidenza la pelle diafana.
-Allora, come ti sta?- chiede eccitata Fra, da dietro la porta.
-Non lo so, vedi te- le dico. Lei entra e rimane senza parole.
-Ma è assolutamente PERFETTO! Vedrai, farai un figurone.- e sempre sorridendo, lascia la stanza, mentre io, stanchissima senza neanche aver fatto niente, mi sdraio sul letto, sperando che il sonno prenda il sopravvento. Ma non accade, perché le Triad emana improvvisamente una luce quasi accecante, sprigionando successivamente una forza energetica molto potente, che entra dentro di me. Rischio di soffocare a causa della sua forza, ma qualcuno mi strappa la collana di dosso e la chiude in uno scrigno. Alzo gli occhi e trovo i suoi, sempre presenti quando ho un immenso bisogno di aiuto.
-Jared, ma cosa è successo? La Triad deve essere impazzita! Stavo per soff … -ma non mi lascia finire.
-Chi era qui prima?-chiede evidentemente molto preoccupato.
-Cosa? C’era … Francesca! Mi ha fatto provare il vestito, mi ha lasciata da sola e dopo poco la Triad si è illuminata in questo modo, ma nessun altro è entrato nel frattempo, né mi si è avvicinato … Ma questo cosa vuol dire?- domando, sempre più sicura di aver avuto sempre ragione riguardo Francesca.
-Lo sai- risponde gelido, per poi lasciare la stanza velocemente. Sento sbattere violentemente la porta di una stanza e allora corro da lui. Ovviamente era la camera degli ospiti, quella dove Francesca dorme. E lei era lì, seduta sul letto a parlare con Shannon, che guarda il fratello preoccupato.
-Non ti avvicinare a lei- dice, alzandosi in piede, pronto a difendere la donna anche a costo della sua vita.
-Vuole uccidere Esme! La Triad ha sprigionato il suo potere dopo che l’aveva avvicinata- urla Jared, terrorizzato dalle sue stesse parole.
-Io non voglio ucciderla. Perché mai dovrei? È così dolce … - dice Francesca alzandosi in piedi dietro a Shannon, con il suo solito sorriso stampato in faccia, falso come non mai.
-Zitta! Quante volte ci hai mentito? Immagino tante, visto il coraggio con cui stai mentendo in questo momento.
-Jared, non azzardarti a parlarle così, cosa ne sai tu? Ha qualche prova? Qualcuno potrebbe essere entrato nella sua camera senza che lei se ne accorgesse.
-È praticamente impossibile, dimentichi che la casa è protetta da un incantesimo …
-Ma ti ricordo che Xao è riuscito a romperlo. Sai, quando sono stato incatenato al pavimento …  a già, dimenticavo che tu non c’eri. Con che coraggio sei tornato, fratello? L’hai abbandonata e ora provi a rimediare facendole da balia e, per metterti in bella mostra ai suoi occhi, cerchi un colpevole facile da catturare!
-Ma non capisci? Ti sta facendo il lavaggio del cervello! Sta manipolando la tua mente … scommetto che ti è perfino difficile leggere nel pensiero, ultimamente. Bro, sono tuo fratello, perché mai dovrei mentirti? – Jared cerca di far ragionare Shan, ma inutilmente, perché tutti, nella stanza, sappiamo che Shannon non cambia idea facilmente a causa della sua testardaggine. Inoltre Francesca gli ha fatto veramente il lavaggio del cervello e ora crede soltanto a lei. Lei, che ride soddisfatta alle sue spalle, che mi guarda con uno sguardo assassino, accentuato dalla sua naturale bellezza … chissà se poi è veramente così naturale!
-Ehi, perché allora non fa un giro nella Terra Magica- propongo io, colpita da un’idea geniale- se non è cattiva sicuramente non avrà problemi ad entrare.
A questo punto il suo sorriso si fa più nervoso, ma non si perde.
-Perché mai dovrei? Non sono colpevole, e non devo fare giochetti da bambini per dimostrarlo.
-Suvvia, Fra, come sei noiosa, e poi non dovresti preoccuparti, in fondo lo dici anche tu che non sei colpevole!- Jared ha capito dove voglio arrivare e quasi ride, ma cerca di trattenersi.
-Fra, dai, fallo, altrimenti rischio di spaccargli la faccia- ringhi Shannon, con i nervi tesi come le corde di una chitarra.
-E … e va bene, lo farò! 

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Capitolo 15
*** This is war ***



Sono ancora viva, non vi preoccupate, solo che ho avuto tempo pari a zero. Un grazie come sempre a franciii EchelonIaia , kiarame_86 ,  Daya ,  Bella e Giuls.  (franciii : non uccidermi per quello che leggerai, ti pregoo!!)
Baci
Manu








Ci dirigiamo verso la porta della Terra Magica, ma questa non c’è. Al suo posto vi è solamente il muro bianco.
-È possibile farla sparire?- chiedo con gli occhi sbarrati a Jared, guardando verso il muro.
-Sì, così come la puoi far apparire, però deve essere sempre la stessa persona … - si volta verso il fratello, lo spinge verso il muro e alzandolo per la maglietta gli urla- Shan, torna in te, cazzo! Non è possibile che ti fidi di lei. Non ti ricordi i suoi tradimenti? Non ti ricordi il dolore che provavi ogni volta? E quando poi la perdonavi, beh, ero io a soffrire, perché sapevo che non saresti stato bene. Lo vuoi capire lei ti sta usando per non essere scoperta?
-Jared, lasciami immediatamente. Ti voglio dire solamente che quello è il passato, e tu per primo dici che bisogna sempre guardare avanti. Non voglio che andiate nella Terra Magica, mai più. Stai diventando pazzo, fratellino. Credo sia quel posto il responsabile di tutto.- dice beffardo. Ma come è possibile che sia cambiato così tanto? Il mio dolce Shan … scomparso. E tutto perché è arrivata lei. I suoi occhi sono cambiati, sono diventati neri, troppo scuri in confronto al suo solito color nocciola. E inoltre sono … crudeli. Mi avvicino a lui. Ormai si è liberato della presa del fratello, scaraventandolo dall’altra parte del corridoio. Lo tocco e lo sento estremamente gelido, e finalmente riesco a vederlo veramente, come se un velo invisibile nascondesse la sua pelle stranamente pallida, la sua aria malaticcia e i suoi segni sul viso. Delle cicatrici gli rigano le guance, solitamente piene, ora incavate. Ci sono graffi sulla sua fronte, come disegnati ma veri, talmente veri che anche io riesco a sentirne il dolore. I suoi occhi sono ancora più gelidi e cruenti di prima, e non posso fare a meno di piangere. L’ho perso, purtroppo, lui non è più Shan. È un mostro con il suo corpo, ma senza la sua anima. Interrompo il contatto, ma il velo non ricompare. Mi volto verso colei che me lo ha portato via e le vedo in mano un pugnale, con la lama lunga e appuntita ed il manico d’argento. Lo stringe con entrambe le mani e, alzandole, viene verso di me, con l’ovvio intento di colpirmi.
-Shannon è mio e solo mio! Lui deve amare me, ed ora che mi ama, non voglio che possa cadere in tentazione!- la sua voce sembra quella del demonio, gelida e terrificante. Cerca di colpirmi, ma riesco a scansarmi in tempo. Noto alle sue spalle il corpo di Jared, steso a terra, inerte. Forse ero troppo presa da Shan per accorgermi dell’attacco a Jay. Materializzo un pugnale, decisa ad uccidere quella creatura dalle sembianze umane che altro non è che un mostro. Un mostro geloso, per di più. Combattiamo ad armi pari ora, come un duello medievale, di quelli che si vedono nei film, ma questo è reale. Non riesco a fermarmi un attimo senza rischiare di venire uccisa, e per usare la magia ho bisogno di concentrarmi. Riesce a farmi volar via dalle mani il mio pugnale, e con il suo punta alla mia gola. Sento la punta della lama a meno di un centimetro da me, mentre lei mi guarda e ride.
-Non ci posso credere. E tu saresti l’Attesa? È stato estremamente facile metterti con le spalle al muro. Lo sai che tra poco morirai, vero? Guardalo- indica Shannon – purtroppo per te non hai capito in tempo che lui è mio, e di nessun’altra. Oh, non preoccuparti, cancellerò la memoria, a lui e al suo bel fratellino, come a tutti gli altri che sanno della tua esistenza. E Shannon mi amerà anche senza incantesimi. Sai, mi piaceva di più prima, ora… ora forse mi somiglia troppo, però non nasconde la sua malvagità a nessuno. Bene, però ora è meglio che ti faccia fuori, infondo sto parlando solo io, e mi annoio. E poi ho molto lavoro da fare, quindi  mi devo sbrigare.
Si avvicina ancora di più, troppo,  la lama è sulla mia gola, quando la Triad si illumina e la acceca. Solamente lei, perché io ci vedo comunque benissimo. Le scivola il pugnale dalle mani,  mentre cerca di coprirsi gli occhi dalla luce. Velocemente, prendo la lama ai miei piedi e gliela conficco nel cuore, con tutta la rabbia nel mio corpo. La vedo cadere a terra, senza più uno spiraglio di vita. La Triad smette di brillare e il suo corpo diventa polvere. Per qualche attimo non riesco a rendermi veramente conto di ciò che è successo, finché non sento un braccio stringersi intorno alle mie spalle e tirarmi a sé, abbracciandomi. Jared intanto sta controllando le polveri sul pavimento, assicurandosi che non ci sia nulla di pericoloso. Alzo gli occhi e rincontro i suoi, di nuovo nocciola, di nuovo dolci. È tornato com’era prima. Anche il suo tocco si è scaldato, e lei cicatrici sono scomparse. Mi sorride, le guance paffute che lo fanno sembrare un orsetto sono tornate.
-Esme, stai bene? Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tutto questo, infondo è colpa mia …
-No, Shan, non te lo potevi aspettare. E naturalmente non hai potuto dare retta a Jay perché eri già sotto incantesimo. L’importante ora è che noi stiamo bene, Fra non c’è più e tra pochi giorni ci sarà il ballo.
-Ha ragione. Ora è meglio che ti riposi, anzi che tutti ci riposiamo, è stata una giornata stancante.- Jared mi prende per mano e mi stacca dall’abbraccio di Shannon. mi porta in camera mia, mi fa sdraiare, mi da un leggero bacio sulle labbra, ma non rimane con me.
-Scusa, ho da fare.- dice, lasciando la stanza.
 
 
-Sono venuto a vedere se stavi bene. Io non riesco a dormire- Shan si siede sul mio letto, guardandomi con una faccia da cane bastonato.
-Neanche io. Però, veramente Shan, non c’è nulla perché tu possa sentirti in colpa. E poi, ormai è successo, non si può tornare indietro.
-Lo so, piccola, però … è solo che io ti amo ancora. Non sai cosa darei per poterti stare sempre vicino, in ogni istante. Ma questo è riservato solamente a Jared, perché tu lo ami. E lui? Lui se ne va, ti lascia sola, più e più volte. Dove credi che sia andato?
-Non lo so, ma mi fido di lui, e so che tornerà- non è vero. Lo so io, lo sa Shan, e allora perché continuo a mentire? Ora sicuramente Jared sarà da qualche parte in capo al mondo a combattere qualcosa che io mai capirò.
-Beh, non mi interessa, da ora tra me e Jared non ci sarà più nessun legame. Ha avuto ciò che voleva già una volta, togliendolo a me, e non accadrà di nuovo. Io lotterò per averti, e anche se lui parte in vantaggio, dato che ti ha, dovrà guardarsi bene le spalle per non perderti. Te lo prometto, questa è guerra!  

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Capitolo 16
*** Preparativi ***


Questa volta è molto molto molto probabile che troviate degli errori, però sono veramente molto di fretta che devo ancora finire di preparare la valigia ed è l'una passata. Devo pubblicare per forza oggi che non sarò a casa fino a mercoledì e al mare non ho la connessione ( o magari riesco a prenderla da un'hotel vicino, mi è già successo ... ). Comunque, sono quasi giunta alla fine. Ringrazio come sempre tutte coloro che continuano a seguirmi. un grazie particolare a franciii, Echelon Iaia e kiarame_86. Ragazze, siete favolose, seriamente. Ora, scappo. ci si sente settimana che viene.
Baci
Manu




Mancano poche ore al gran ballo. Solo ora mi rendo conto di come la mia vita stia per finire; stasera sicuramente dovrò compiere l’incantesimo. Almeno, stando alle parole di Francesca, questo è il programma. Shannon si comporta normalmente con Jared, e questo mi preoccupa di più. Chissà cosa starà architettando … non ho dimenticato le sue parole, piene, per la prima volta, dell’odio più puro. Ma com’è possibile? Shan non è mai stato così, ma infondo neanche io sono così. Anche se non ho molti ricordi della mia vita prima della Profezia, rammento solamente che ero la tipica ragazza a cui importava solamente il divertimento. Ai tempi frequentavo un gruppo chiamato “Ampaa”, di cui faceva parte anche mio fratello, e la scuola per noi non esisteva. Passavamo tutte le discoteche della scuola e, anche se eravamo in gran parte minorenni, ci ubriacavamo e, ovviamente, drogavamo. Non avevamo nessun ritegno, io meno degli altri. Ma la morte di Davide mi ha completamente cambiata. Certo, la sua morte non riguardava per nulla le discoteche, gli alcoolici o le droghe, ma mi ha fatto capire che è inutile buttare via la vita che per alcuni può terminare all’improvviso.  Ricordo ancora il giorno in cui mi portarono al Palace of Dreams e mi lessero la profezia: ero senza parole. Infondo ero una ragazzina senza ritegno, come potevo minimamente pensare di avere un compito del genere? Ed ora, eccomi qui, davanti ad uno specchio, con il continuo ticchettare dell’orologio che mi ricorda il poco tempo mancante alla mia fine. Non ho un vestito per la cerimonia e mi rifiuto di mettere quello confezionato da Francesca. Ma non mi interessa; ho troppa paura. Lo so, è tremendamente stupido; dovrei essere coraggiosa, sono un’Attesa! Jared mi distrae dai miei pensieri, entrando nella stanza.
-Hey, piccola, ti ho trovato un vestito per stasera.
-Grazie mille, Jay.
-Come va? Immagino come ti possa sentire, però sappi che io sarò lì, al tuo fianco.
Gli corro in contro e lo abbraccio. È così dolce!
-Ti amo, Jay.
-Ti amo anche io, Esme- mi sussurra tra i miei capelli, stringendomi sempre più- tranquilla, andrà tutto bene. Andrà tutto bene. Ora, è meglio che ti prepari. Vuoi una mano?
-Jared, mi spieghi come puoi essermi d’aiuto? Sei capace per caso di sistemarmi i capelli o truccarmi?- gli dico ridendo.
-No, però potrei aiutarti a toglierti i vestiti … - un sorriso maliziosi gli nasce sul viso. Beh, sarebbe una buona, anzi, un’ottima idea …
-Jared, ti prego … E poi hai da fare! Non devi prepararti?
-Ma mancano ancora tre ore! Intanto …
-Intanto potresti parlarmi del perché in questi ultimi giorni tu e Tomo continuiate ad andare al Palace of Dreams.
-Affari di lavoro. Cose che avevamo lasciato in sospeso anni addietro, e che dovevamo chiarire- risponde frettolosamente.
-Per esempio?
-Niente che ti riguardi.- e aggiunge, dopo avermi sentito sbuffare- Sul serio, amore, non complicarti la vita con affari che non ti riguardano. Credo che tu abbia già troppi problemi.
-E va bene. Ora, lasciami da sola che mi devo preparare- gli dico, spingendolo fuori dalla stanza.
Indosso il vestito, blu scuro come la notte, impreziosito da brillanti che ricordano le stelle. È lungo fino le caviglie, con le bordature in pizzo bianco, un corpetto e la scollatura ampia. I guanti sono bianchi e lunghi fino al gomito. E anche incredibilmente scomodi. Le scarpe sono classiche, bianche, con poco tacco e adatte per ballare. Raccolgo i capelli in un semplice chignon, lasciando qualche ciocca scura a incorniciarmi il viso. Passo al trucco, leggero sulle gote, utilizzando in modo particolare l’ombretto blu scuro sulle palpebre, per richiamare il colore del vestito, e un po’ di bianco brillanti nato, donando così un po’ di luce. Indosso la Triad, nascosta però da un altro ciondolo più vistoso, ed eventuali bracciali anch’essi parecchio vistosi, ma non per questo volgari.
Scendo le scale, facendo attenzione a non inciampare ed avere allo stesso tempo un portamento adeguato. In soggiorno Jared e Shannon mi stanno aspettando seduti sul divano, guardando la televisione senza realmente prestarvi attenzione. Appena si accorgono di me, si girano ed entrambi sono sorpresi. Jared mi viene incontro, prendendomi il viso tra le mani con delicatezza e posando dolcemente le labbra sulle mie.
-Sei bellissima … non esistono parole per descriverti- mi sussurra, con la bocca vicinissima alla mia.
-Hai proprio ragione, fratellino. Esme, sei a dir poco incantevole, lascerai tutti senza fiato.- Shannon non si è avvicinato, ha preferito apprezzarmi da lontano. Vedo i suoi occhi, pieni di desiderio, ma allo stesso tempo di affetto, e non capisco se è il mio Shan, o quello segnato dal controllo di Francesca.
-Oh, ragazzi, però così mi fate arrossire- dico io, abbassando lo sguardo e sentendo le guance avvampare- possiamo andare?
-Certo che sì. Tomo e Sonia ci raggiungeranno più tardi.- dice Jared circondandomi la vita con un braccio e dirigendosi verso la porta. Fuori una macchina bianca ci sta aspettando. Ha una linea classica, come quelle degli anni Cinquanta, sicuramente appena lucidata. Jared apre la portiera e mi fa accomodare sul sedile anteriore, prendendo poi il posto di guida, seguito da uno Shannon sbuffante che si siede nei posti dietro. Durante il tragitto nessuno parla, inizia a calare la sera e il cielo è colorato di arancione. Giunti a destinazione, attendiamo qualche minuto prima di scendere dalla macchina. Fatico a reggermi sulle mie gambe e Jared è obbligato a sostenermi, mentre ci dirigiamo verso il grande palazzo che segnerà, sicuramente, la mia fine. 

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Capitolo 17
*** Fine ***


Entriamo nel grande palazzo;un lungo corridoio dorato ci porta fino ad una piccola saletta, anch’essa con decorazioni d’oro, arredata da divanetti vittoriani e mobili antichi. Un maggiordomo, vestito di tutto punto, ci accompagna nel salone principale dove vi è una enorme pista da ballo e, a lato, un’unica tavolata con un assortimento di stoviglie e candelabri degni di un re. Nonostante tutto sia pronto, non c’è nessuno se non un’orchestra. È tutto così incredibilmente fiabesco, come se all’improvviso fossimo tornati nel medio evo. Ma infondo deve essere questa l’intenzione: far sentire i Magici più anziani a loro agio. Per quel che so, il Magico più anziano di tutti nacque nel 503, ma la maggior parte sono del periodo medievale. L’orchestra suona un valzer e, delicatamente, Jared mi porta verso la pista.
-Jay, non so ballare questo genere …
-Shh, non ti preoccupare, ti guido io- dice cingendomi con una mano la vita e prendendo la mia mano con l’altra. Poggio la mano sulla sia spalla e, come per incanto, iniziamo a ballare. Sento che i miei piedi si muovono, senza che io li controlli. Balliamo, guardandoci sempre negli occhi. I suoi, pieni d’amore e di un azzurro così caldo, mi fanno sciogliere il cuore. Sembra tutto perfetto, finché … non si irrigidisce. Si blocca, il suo sguardo è vuoto e il suo volto inespressivo. Mi cade addosso ed io, mentre cerco di sostenerlo, gli passo involontariamente una mano sulla schiena. È bagnato. Mi guardo la mano ed emetto un potentissimo urlo appena la vedo rossa. Rossa come il sangue. Stendo a terra il corpo ormai morente di Jared, con la schiena verso l’alto, notando il foro che lo oltrepassa nella parte sinistra, dove c’è il cuore. Lo sento tendere una mano verso la mia, tremante, e stringerla.
-Esme … - riesce appena a sussurrare, ormai senza forze – Esme, ti amo. – la sua stretta si fa nulla intorno alla mia mano, segno che non c’è più vita nel suo corpo.
-Ti amo anche io, Jared- dico con fatica, la voce rotta dal dolore e le lacrime che ormai libere mi bruciano il volto. Alzando lo sguardo vedo un uomo, con in mano una pistola d’oro. Sento che il mio cuore vuole scoppiare, e una voce nella mia mente continua a dirmi che non è cero, che lo sto immaginando … che quell’uomo non è Shannon. Invece è proprio lui, che sorride beffardo mettendo in tasca la pistola, prendendo poi una sedia e accomodandosi. Mi alzo, con tutta la mia forza di volontà e noto che i musicisti hanno lasciato la stanza, spaventati ma indifferenti alla morte di Jared.
-Perché lo hai fatto?- la mia voce è carica d’odio. Odio che non ho mai provato per nessuno in questo modo.
-Te l’ho detto, io e Jared siamo in guerra.
-Come … come hai potuto ucciderlo? Era tuo fratello.
-Beh, Caino uccise Abele per gelosia. Lo stesso è successo con i fratelli Leto. E pensa po’ che coincidenza, Caino era il fratello maggiore …
Un ringhio esce dalle mie labbra, senza che io abbia potuto fermarlo. Come può essere così tranquillo? In preda alla rabbia più cieca, mi avvento su di lui, utilizzando la magia per fargli provare dolore. Milioni di fulmini gli lasciano cicatrici su tutto il corpo, lacerandogli i vestiti; le mie unghie segnano la sua pelle con strisce di fuoco. Cerco in tutti i modi che non muoia. No, sarebbe troppo poco. Voglio che soffra carnalmente, come sto soffrendo io dentro di me. Mi fermo solamente quando sono certa che, se avessi continuato anche solo un secondo di più, l’avrei ucciso. Si accascia a terra, senza forza e con il corpo ricoperto dai segni delle mie torture.
All’improvviso, entrano nel salone degli uomini, vestiti di nero, con occhiali scuri, guanti e cappelli che mi ricordano i mafiosi nei film americani. Loro però non hanno armi, non gli servono.
-Mi sa proprio che siamo arrivati tardi- dice uno, con un sorriso ironico- il bambino è già andato a ninna.
-Chi siete?
-Ahahah … beh, di noi ti interessa sicuramente sapere che volevamo il biondo. Avrai capito da sola chi siamo, vero bella bambina?
-Voi siete dei Magici del Male?
Prima che mi risponda, un suo compare scaglia una saetta verso Shannon, uccidendolo.
-Wow, mi stupisci, ragazzina. Sei molto brava. Scommetto che tu sei l’Attesa, non è così? Forza, guardami negli occhi, così ce ne possiamo andare.- si toglie gli occhiali e io, d’istinto, non lo guardo. È sicuramente un Pietrificatore, e basta il suo sguardo per ridurti in statua.
-Eddai, su … cosa fai, i capricci?- mi si avvicina prendendomi il volto con una mano e voltandolo verso di lui – GUARDAMI! Non ho tempo da perdere!
Proprio mentre sto per cedere, una luce bianca inonda la stanza, accecandoci. Scappo dalla presa dell’uomo e, voltandomi, vedo la figura di un oracolo.
-Compi il tuo incantesimo – mi dice nella mia mente – fallo, ora, o sarà troppo tardi …
Faccio come mi dice, e senza che nessuno me le abbia mai insegnate, pronuncio le parole dell’incantesimo.
Quaero aeris vim fulminis
Tester terra sub igne
Quaero populo et robore moralis
Est ne malum
nos trahat

 
 
Intorno a me si crea un’aura di energia, che spingo verso il pavimento che, come un tappeto, lo ricopre. Dopo qualche minuto sono ancora nella stessa posizione, attendendo che l’energia cessi di vibrare. Quando questo avviene, mi avvio verso l’oracolo, che mi parla nella mente.
-Esprimi il tuo desiderio.
-Voglio che Jared e Shannon tornino in vita, e che Shannon riacquisti la sua salute mentale.
-Puoi riportarne in vita soltanto uno, che ovviamente sarà mentalmente e fisicamente in ottimo stato, ma solamente uno.
Jared o Shannon? Il mio amore o il mio fratello? Non mi è possibile scegliere. Inoltre, loro non possono vivere senza il sostegno reciproco. Questi ultimi mesi ne sono stati la prova: erano uno contro l’altro, e non erano felici. Sono … sono io la causa dei loro litigi. Ecco, ho capito. Ho capito qual è il mio desiderio.
-Desidero che Shannon torni in vita.
-Così sarà fatto …
-E voglio che prenda la mia vita al posto di quella di Jared.
-Ne sei sicura?
-Sì- dico con convinzione. Non ho rimpianti, è la cosa più giusta da fare.
-Seguimi. Non appena varcherai quel cancello, loro torneranno in vita.
Lo faccio. Varco il cancello e mi trovo in paradiso.
 
 
-Esmeralda, sai perché ti ho chiamata qui?- mi domanda la Voce. Lei è la regina del paradiso, non ha un corpo, ma la sua essenza è racchiusa in una statua a forma di tigre.
-No, vostra Maestà.
-Guarda nello specchio.
Mi avvicino alla Porta del Mondo, uno specchio che mostra la vita sulla terra. Vedo Jared, il suo viso pieno di dolore, seduto al tavolo della cucina, che guarda un foto. Siamo io e lui, abbracciati e sorridenti. Risale a quando andava tutto bene, quando non c’era ancora Francesca o Sonia, e nessuna bugia era stata ancora detta. C’è anche Shannon, in piedi, con lo sguardo fisso nel vuoto. Anche il suo volto è triste e affranto. Sono nel paradiso ormai da circa un anno terrestre, e il loro dolore non si è ancora affievolito.
-Ti voglio fare un dono. Ti dono la possibilità di tornare sulla terra, di riprendere la tua vita con loro.
-Perché?
-Jared è stato un mio amante, quando avevo ancora un corpo, anche se lui non sapeva chi fosse. Mi sono legata a lui, e non posso vederlo soffrire. Inoltre, ti voglio ricompensare per la tua forza d’animo, per il sacrificio che sei stata in grado di fare. Ora vai, cammina per il sentiero del Bosco dei Mille Volti. Alla fine troverai una porta. Aprila. Sarai a casa.
-Grazie, grazie infinite Maestà.
Percorro il lungo sentiero, apro la porta e mi ritrovo alle spalle dei miei cari e amati ragazzi che, appena si accorgono della mia presenza, mi avvolgono in un abbraccio.
E Tomo? A quanto mi hanno raccontato le serve della Voce, ha scoperto la vera identità di Sonia, ma si è innamorato dell’angelo. Viaggiano in giro per il mondo. Shannon ha conosciuto una ragazza, anche lei a dir poco angelica, e anche loro sono innamorati insieme. Sono felice. Felice, finalmente. E so che questa felicità durerà a lungo. 






FINE





Incredibile, ancora non ci posso credere. Ce l'ho fatta! Ho trovato un finale abbastanza decente. Lo so, in realtà fa pena, però di meglio non mi veniva. Un grazie enorme a chi mi ha sostenuta con le sue recensioni. RAGAZZE VI VOGLIO BENE!! Mi sto facendo prendere da sentimentalismi vari, lo so, ma non ne posso fare a meno. franciii , kiarame_86 , Echelon Iaia e poi Daya, Maggie e Giulz ... GRAZIEGRAZIEGRAZIE. E scusate se non ho risposto alle vostre ultime recensioni, ma non ne ho avuto il tempo! Sorry sorry sorry

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