Post-Traumatic Stress Disorder di Burnt Orchid (/viewuser.php?uid=20080)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Evitamento ***
Capitolo 2: *** Incubi ***
Capitolo 3: *** Hyperarousal ***
Capitolo 1 *** Evitamento ***
Evitamento
Paziente: Harry
James Potter
Diagnosi: Disturbo
da stress post traumatico
Sintomo: Evitamento
Harry
si sdraiò nel lettino confortevole dell'ufficio del dottor
Brianson.
"Signor
Potter. Se la sente di parlare oggi?"
La
voce calda e
profonda dello psicologo penetrò nei pensieri di
Harry.
Era la sua terza seduta e nei precedenti incontri il Salvatore del
Mondo Magico aveva solamente chiuso gli occhi e ascoltato il ritmico
ticchettio meccanico dell'orologio posato sul tavolino accanto al
divano.
Bel pezzo d'antiquariato, tra
l'altro, pensò.
Non
che lui se
ne intendesse, ma lo faceva sentire intelligente formulare un tale
pensiero. Non voleva pensare a cose di cui s'intendeva per davvero.
Come la guerra o la morte.
Se
c'avesse pensato avrebbe sicuramente afferrato quel bel pezzo
d'antiquariato e l'avrebbe scagliato con furia contro il muro.
E
allora non avrebbe più potuto pensare cose come "Bel pezzo d'antiquariato".
Avrebbe
solo
guardato i mille pezzi sparsi sul pavimento e vi avrebbe scorto i
frantumi delle mura di Hogwarts o i brandelli sanguinanti di pelle
martoriata dai colpi fendenti di crudeli bacchette.
"Cosa
sta pensando, signor Potter?"
"Che
quest'orologio è proprio un bel pezzo d'antiquariato."
SPAZIO
AUTRICE
Saranno
una serie di Flashfic su ipotetiche sedute da uno psicologo. Per ora ho
creato quelle del magico Trio. Credo che dopo che le avrò
pubblicate tutte e 3 la lascerò completa così, ma
se mi
verrà in mente qualche altra idea, la aggiungerò.
E'
solo stata un'idea, non pretendo che venga acclamata come un'opera
d'arte, anche perché l'ho scritta di getto mentre avrei
dovuto
fare qualcos'altro. Spero comunque che vi piaccia e che la recensirete.
So
che è improbabile che i maghi vadano dallo Psicologo
babbano,
ma, hey, questa è la mia mente, e non ho mai detto di essere
sana.
Baci,
pikkola prongs.
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Capitolo 2 *** Incubi ***
Incubi
Paziente: Hermione
Jane Granger
Diagnosi: Disturbo
da stress post traumatico
Sintomo: Incubi
"Si
sieda, signorina Granger."
"Grazie,
dottore."
"Allora,
signorina Granger, come va?"
"Bene,
grazie."
Non
si trattava di reticenza: Hermione stava davvero bene.
"Continua
ad avere gli incubi?"
Hermione
annuì con un movimento appena accennato.
"Perché
non me ne parla?"
"No,
grazie, dottore."
"Credo
che dovremmo davvero discuterne, signorina Granger."
"Ma
io sto
bene. Sì, ho ancora gli incubi, ma non mi toccano. Non
influiscono sulle mie abitudini quotidiane. Sto bene. Davvero, dottore.
Deve credermi."
"Mi
è
difficile crederle, signorina Granger. Le esperienze che ha vissuto
durante la guerra potrebbero essere davvero disturbanti. Per esempio,
perché non mi racconta di quello che le ha fatto Bellatrix
Lestrange."
"Non
mi va."
"Si
sentirà meglio dopo."
"Ma
non conta niente!"
Lei
era morta.
Ora non poteva più farle del male. E anche se le sue notti
erano
stordite dalla voce folle di Bellatrix, Hermione stava bene. Stava
bene, avete sentito anche voi, no?
"D'accordo,
signorina. Ne parlermo alla prossima seduta. Ora si rilassi."
Hermione
sospirò sollevata. Poi si sdraiò sul lettino,
chiuse gli
occhi e lasciò che singhiozzi isterici le sconquassassero il
petto.
Sì,
stava molto bene.
SPAZIO
AUTRICE
Che
ne dite di questo? Fatemi sapere.
Mi dispiace un po' che nessuno abbia recensito il primo capitolo, ma
non importa. D'altronde, non avevo grandi pretese.
Baci,
pikkola
prongs.
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Capitolo 3 *** Hyperarousal ***
Paziente: Ronald
Bilius Weasley
Diagnosi: Disturbo
da stress post-traumatico
Sintomo:
Hyperarousal (irritabilità, aggressività)
"Che
cosa mi dice oggi, signor Weasley?"
Ron
alzò le spalle. Non si sentiva a proprio agio in quella
stanza. Era fredda, gelida. Ma era qui per parlare, così
qualcosa doveva dire.
"Mia
madre sta male. Per la morte di mio fratello, sa."
Il
dottore annuì e Ron aveva imparato che questo significava
che doveva andare avanti, perché non era ciò che
il dottore voleva sentire.
"Piange
giorno e notte. Come posso aiutarla?"
Il
dottore fece un sorriso indulgente.
"Credo
che dovrebbe concentrarsi sui suoi sentimenti, signor Weasley."
"Ma
io sto bene. Devo pensare a mia madre."
"Se
sua madre avrà bisogno d'aiuto potrà venire a
parlare con me, ma oggi è Ronald il mio paziente."
Se
parla con me di me in terza persona, devo essere messo proprio male,
pensò Ron.
"Che
cosa le devo dire?"
"Se
c'è qualcosa che la turba."
Ron
avrebbe voluto ucciderlo. Si alzò, concitato.
"Secondo
lei cosa mi turba? Il fatto che ho dovuto seppellire mio fratello? Il
fatto che ho creduto che il mio migliore amico fosse morto per circa
mezz'ora? O il fatto che la mia ragazza ha rischiato di venire UCCISA
DI FRONTE AI MIEI OCCHI?!"
Essendo
rimasto senza respiro, ricadde sul divano. "Cazzo", disse, dando un
pugno al cuscino accanto a lui.
Cazzo.
-fin
SPAZIO
AUTRICE
Eccoci
qui! E' finita. Se volete farmi felice, non vi costa niente lasciarmi
un commentino, no?
Baci,
pikkola
prongs.
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