Rose Garden

di Gattino Bianco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Incontro ***
Capitolo 3: *** La classe ***
Capitolo 4: *** Invito ***
Capitolo 5: *** Kako: Johan & Michela (Parte I) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Salve a tutti!
Ecco a voi il prologo della mia prima storia su Yu Gi Oh!5D's....spero che vi possa piacervi, e mi raccomando....commentate!!!!!!!!

Prologo.

Sono qui.
Sono in questo posto,dove ci siamo incontrati la prima volta.
Quando,finalmente, ho conosciuto lui.
Lui, che ha saputo vedere in me quello che gli altri non sono stati capaci di vedere.
Lui, che ha voluto volermi bene anche se continuavo a respingerlo.
Ma lui in questo momento non c'è.
E come sempre,la colpa è solo mia.Sono in questo giardino,dove ci saranno decine-o centinaia- di rose.Rose rosse, per la maggioranza.Sono in questo giardino,ha decidere il mio futuro.
Che devo fare?
Continuare a vivere circondata da persone che mi odiano,mi deridono, mi trattano come un mostro?
O andare con....lui?
In altre circostanze,avrei accettato subito.Ma ora....


*Angolo autrice*
Ehm....lo so,per ora non ha molto senso,ma vedrete che nei prossimi capitoli comincerete a capire....o almeno lo spero!
Spero di ricevere dei commenti,dei suggerimenti se qualcuno ne avesse....
Baci Mici Abbracci & Morsetti Gattino Bianco

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Capitolo 2
*** Incontro ***


Salve a tutte (E/o a tutti)!
Eccomi finalmente in azione dopo un ritardo di più o meno 3 mesi....
Yusei: solamente tu puoi impiegare tre mesi a scrivere un capitolo.... -.-''
Me: non è vero!Ho già scritto il....ehm...
Yusei: sicuramente non il terzo....
Me: -.-

Ehm, prima di lasciarvi al capitolo,ecco le risposte alle recensioni:

Keily_Neko : ciao!Certo che puoi commentare da entrambe le parti,anzi,ne sarei davvero felice!Spero che mi perdonerai per il ritardo...per il rating arancione non lo so esattamente perchè l'ho messo.... Yusei: semplice: utilizzi sempre quello! Me: -.-'' in effetti....

kiara4thebest : ciao! Allora,che ti posso dire?In teoria potrei dirti tutta la storia, ma.... Yusei: sei troppo sadica per farlo....  Me: ecsattemente! *risata maligna* Yusei: questa mi fa paura...

Ed ora *rullo di tamburi* a voi il cappy!!!!!!!!!!!

Aki Izayoi era una ragazza come tutte le altre: bella,intelligente.
Però, aveva qualcosa che che gli altri non avevano.Dei poteri.Dei poteri che le permettevano di rendere reali gli ologrammi delle carte che giocava.

Dei poteri che l'avevano allontanata dagli altri,persino dai suoi genitori.
Questi poteri, lei li considerava la sua maledizione.
I suoi genitori però decisero di aiutarla,mandandola all' Accademia del duellante, nella speranza che trovasse qualcuno che l'aiutasse.
Ebbene,la nostra storia inizia proprio all'Accademia del duellante.
 
Aki's Pov
 
Il suono della sveglia mi ridestò da un sogno popolato da incubi.
Incubi che ormai mi perseguitavano da anni.Da quel maledetto giorno in cui duellai con mio padre e scoprii la mia maledizione.
Svogliatamente, mi alzai dal letto.Le vacanze estive erano passate velocemente,ma sinceramente non mi importava.Non più di tanto,comunque.
Scesi in cucina, e come al solito, ci trovai mia madre,e come al solito,la ignorai.Mi preparai la colazione,composta da una tazza di latte con dei cereali.Mangiai velocemente,non volevo stare lì.
Salii velocemente le scale ed entrai in bagno,dove mi lavai accuratamente i denti,e il viso, mi pettinai i capelli, e tornai in camera,dove mi vestii con la divisa dell'accademia.Presi la cartella con dentro i libri e scesi le scale ed aspettai mio padre.Ecco una delle situazioni frustranti.Era mio padre ad accompagnarmi a scuola,visto che era sulla strada che percorreva per andare al lavoro.
<< Aki,andiamo >> disse mio padre.
Non gli risposi,non lo guardai.
Dopo che mi aveva dato del mostro -allora avevo solo 5 anni- non gli rivolgevo mai la parola,se non era strettamente necessario.
Mi diressi verso la limousine.Già,perchè mio padre era senatore,e quello della limousine,della bella e grande casa erano dei vantaggi che si acquisivano...l'unica nota negativa ero io.Una figlia che lui considerava un mostro.
Dopo un minuto di silenzio,mio padre parlò: << Aki,devo fermarmi da un mio amico per questioni di lavoro.A te va bene?Tranquilla,non arriverai in ritardo a scuola>>
Feci cenno di si,senza convinzione.Non m'importava,almeno,non più di tanto, comunque.
Per me,andare a scuola era una specie d'inferno.
Dopo una ventina di minuti, la limounsine si fermò davanti a una villa.Era sicuramente più grande di quella dove abitavo, ed aveva un giardino di rose.
Affascinata, vi entrai, ignorando mio padre che mi diceva di restare ad aspettarlo dentro,ed restai senza fiato quando vidi che c'erano cespugli di rose rosse,-ma anche bianche- sparse un po' dappertutto.Di un colore così intenso che non sembrava reale.
Mentre mi perdevo nella contemplazione di quel magnifico-e,per certi versi,incantato-posto,notai, che disteso sull'erba vi era un ragazzo.
Aveva i capelli neri,con delle ciocche bionde,simili a dei fulmini.Gli occhi mi erano preclusi, visto che li teneva chiusi.Sembrava che stesse dormendo.Indossa una giacca blu scuro sopra ad una maglietta nera con dei simboli rossi,dei pantalioni neri e degli stivali marroni.
Non ne capivo il motivo,ma sentivo lo strano impulso di andare da lui e parlare,parlare,parlare.
Dandomi della sciocca per questi pensieri, feci per andarmene,un po' per me,un po' per lui (non volevo disturbare il suo riposo), quando una voce disse: << Ferma li >>
Subito, il mio cuore iniziò a battere furiosamente,e non capii le emozioni che provai in quel momento.Non era ne odio,rancore,sofferenza.
Mi girai, ed incontrai due occhi color cobalto.
<< Lo sai che non è buona educazione fissare una persona e non rivolgerle neanche la parola?>> disse,con una sfumatura sarcastica nella voce.
<< Me ne stavo andando.Devo andare a scuola.Tu no?>> domandai irritata.
Scosse la testa << No >> rispose solamente.
Stupita, volli chiedere il motivo,ma la voce di mio padre che mi chiamò: << Aki dove sei? >>
Poco dopo,arrivò.
<< Ah,se qui >> disse con un sospiro.Poi,quando notò il ragazzo, aggiunse: << sono molto felice di vederti.I tuoi genitori mi hanno raccontato cosa ti è successo.Mi dispiace >>
Il ragazzo distolse lo sguardo,visibilmente infastidito.
<< La ringrazio, ma non si preoccupi: ora sto meglio >>
Stupita,rivolsi la mia attenzione su mio padre e chiesi: << cosa è successo? >>
Mio padre,visibilmente imbarazzato,continuava ad alterare lo sguardo fra me e il ragazzo.
<< Ho capito >> dissi e senza aggiungere altro, mi diressi verso la limousine.
Per tutto il viaggio, papà mi rivolse delle strane occhiate,come se si sentisse in colpa, che stesse lottando contro se stesso qualcosa di estremamente importante.
<< Aki, lo so che vorresti sapere qualcosa di più,ma davvero, non è il caso>>
Rimasi a contemplare il paesaggio che scorreva.
<< Non so di cosa tu stia parlando >> risposi freddamente.
Sospirò
<< E invece lo sai.Vuoi sapere cosa è successo a Yusei,vero?>>
Lo guardai sorpresa.
<< Lo conosci? >>
Annuì << Conosco i suoi genitori e di coseguenza conosco anche lui.Ha la tua stessa età.Quando eri piccola avrei voluto che giocaste insieme,ma... >> ma ha quel punto,avevo smesso di ascoltarlo.
Yusei.Il suo nome era Yusei.
La strana sensazione provata quando avevo udito per la prima volta la sua voce ritornò,più forte ed intensa di prima,così forte da farmi arrossire.Immmediatamente,mi ritornò in mente il suo viso e quella strana malinconia nei suoi occhi.
Persa nei miei pensieri, sobbalzai quando la portiera di fianco a me si aprì.Scesi, e mi ritrovai di fronte all'entrata della scuola.
 

Hola!Spero che siate riuscite ad arrivare alla fine senza sbadigli e robe simili....e ora,larco alle vostre domande!Alla prossima (se ci sarà)!

Baci Mici Abbracci & Morsetti Gattino Bianco!
 

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Capitolo 3
*** La classe ***


Salve a tutti!Increbilmente,aggiorno dopo neanche 2 mesi...
Yusei:  domani nevicherà rosso...
Me: esagerato!Solo perchè aggiorno!
Yusei: non è solo per quello....hai scritto un capitolo di 6 pagine e mezzo in formato Times New Roman 12...un'odissea,rispetto hai tuoi soliti capitoli...
Me: ^.^ è che....non sapevo quando terminava,e quindi...
Yusei: sei andata avanti a scrivere...ottimo!Sono orgoglioso di te!
Me: *.*
Yusei: -.-'' mi sa che dovevo stare zitto....

Comunque,prima di lasciarvi al capitolo,rispondo alle recensioni:

kiara4thebest : ciao!Per prima cosa: Tayler ha avuto assolutamente ragione quando ha detto che aggiornavo fra due mesi...spero che il capitolo ti piaccia,e che sopratutto non ti annoi...

Keily_Neko : ciao!Spero che adesso non mi dirai che non ci speravi più...perchè questa volta sono stata un pochettino più veloce,non trovi??Spero che il capitolo ti piaccia!

AlmaChan : ciao!Sono molto felice che la mia storia ti incuriosisca..non hai la minima idea di cosa farò passare a quei due... *sguardo malefico* Spero che il capitolo ti piaccia!

Ed ora....il nuovo cappy!!!
Yusei: -.-'' *sospiro* questa è irrecuperabile...


Entrai in classe.La classe era esattamente come me la ricordavo.C'erano sette file di banchi,color del legno.Ogni fila era formata da quattro banchi ( due sulla destra,due al centro e due sulla sinistra) in modo tale che che al centro si formasse un corridoio.Mi sedetti in terza fila,conscia che nessuno avrebbe avuto il coraggio di sedersi accanto a me.L'aula era ancora deserta.I primi ad entrare-dopo di me- furono due ragazzi.Ovviamente li conoscevo (essendo stata in classe con loro già da un'anno): uno era biondo e molto alto mentre il secondo aveva capelli aranciono: il primo era Jack Atlas,un tipo che le modestia non sa neanche cosa sia,e Crow Hogan,un ragazzo che gli arrivava più o meno alle spalle,ma tale differenza veniva compensata grazie ai suoi capelli: sembrava infatti che avesse preso la scossa.Aveva un carattere molto altruista ed era sempre gentile con tutti.Ero ancora sorpresa del fatto che persone così diverse fossero amici.
<< Izayoi >> fece a mo' di saluto Jack,senza guardarmi.Invece Crow mi rivolse un sorriso.Sinceramente,non capivo il suo comportamento.Cosa sperava di ottenere?Cosa sperava di ottenere prendendomi in giro?Alla fine,decisi di ignorarlo.Si sedettero in ultima fila,Crow in parte al muro e Jack in parte a lui.Ad un certo punto,sentii l'aria caricarsi di tensione.Con mio stupore realizzai che Jack aveva abbandonato il suo posto: ora si trovava all'in prima fila,e guardava minacciosamente una ragazza dai capelli viola chiaro e occhi verdi. << Atlas >> lo salutò lei,con un tono che stonava con la sua voce guardandolo negli occhi. << Sasha >> la salutò lui,altrettanto minaccioso.Dopo un minuto, Crow rise nervosamente e disse: << Jack,lascia in pace Sasha >> << la stessa cosa vale per te,Sasha >> disse una voce femminile.Sasha si voltò verso colei che aveva parlato.A parlare era stata una ragazza dai capelli color blu chiaro, di nome Yumi.Lei e Sasha erano amiche fin d'asilo e si consideravano sorelle. << E' incredibile >> disse Yumi,incurante dello sguardo omicida dell'amica << la scuola non è ancora iniziata e già voi due litigate>>
L'antipatia che Sasha e Jack provavano nei confronti dell'altra era cominciata subito -avevo la sensazione che neanche loro sapessero il motivo- e da allora non facevano altro che litigare.
<< Ma è una cosa naturale,per loro >> disse una voce maschile.Tutti (compresa io) si girarono verso colui che aveva parlato.Sulla porta c'erano due ragazzi copletamente identici.Erano Shaka ed Asmita,due fratelli gemelli di origine autriaca (avevano capelli biondi e occhi azzurri) che però erano nati e cresciuti a Neo Domino.Sasha sbuffò << ha parlato colui che alle elementari ha litigato con la tartaruga di classe,caro il mio Asmita >>
Uno dei fratelli ridacchiò.Shaka,probabilmente. << Ah-ha,molto divertente >> disse Asmita piuttosto infastidito.Shaka gli mise una mano sulla spalla e gli disse: << a volte però te le cerchi >>. Asmita sbuffò e si andò a sedere in terzultima fila,nella stessa fila di Crow e Jack.Shaka invece,si avvicinò a Sasha e le disse,indicando Jack << comunque, dovreste cercare di andare più d'accordo,voi due>> << certo,certo >> disse Sasha senza entusiasmo.Shaka rise << fa come vuoi.Comunque, è bello essere di nuovo a scuola,vero?>> Sasha non rispose,ma si voltò verso di me.Come Crow, mi sorrise e in più mi salutò con la mano.Lo stesso fecero Shaka e Yumi (che fino a quel momento era stata zitta).
Ricambiai il saluto,non sapendo bene neach'io il perchè.Sasha aveva dei tratti molto dolci,che lasciavano trasparire tutte le sue emozioni e per questo era incapace di mentire.I suoi capelli viola chiaro le arrivavano fino alle ginocchia,nonostante li legasse sempre in una coda.Ancora non riuscivo a capire come facesse a lavarli: a conti fatti,le arrivavano fino ai piedi.Yumi aveva anche lei dei tratti dolci nel viso,però i suoi capelli blu chiaro arrivavano a metà schiena: deciasamente una misura più accettabile.Si sedettero davanti a Jack e a Crow: Yumi davanti a Jack e Sasha davanti a Crow.Questa disposizione non era casuale: avevo il sospetto che se Jack l'avesse avuta davanti non avrebbe resistito a tirarle i capelli.
Shaka si sedette vicino a suo fratello Asmita,il quale stava leggendo chi sa che cosa.Notai che tutti e sei si erano seduto alla fila opposta alla mia.Pian piano,la classe si riempì fra le occhiate timorose nei miei confronti da parte dei miei compagni.<< Oh,ma guarda che abbiamo qui >> disse una voce.Alzai la testa e mi accorsi che davanti a me c'era una ragazza dai capelli neri e dagli occhi dello stesso colore: Alexia.Alexia era ritenuta la ragazza più bella della scuola.peccato che questa caratteristica veniva oscurata dal suo pessimo carattere: era arrogante,presuntuosa e sopratutto troppo sicura di se.Inoltre si divertiva a demoralizzare gli altri.Da quando i miei compagni avevano scoperti i miei poteri,ero diventata il suo bersaglio preferito,anche se non le davo molte soddisfazioni,visto che il più delle volte la ignoravo.E di conseguenza,i miei compagni,fatta eccezione per Jack (che a lui gli altri non interessavano) a Crow,Yumi,Sasha (che aveva iniziato una sua personale guerra contro di lei) e i due gemelli autriaci,seguivano il suo esempio. << Ci si rivede, Izayoi >> disse il mio cognome con disprezzo << pensavo che dopo i disastri che hai combinato lo scorso anno non ti saresti più fatta vedere.Di un po', non hai mai preso in considerazione l'idea di lasciare la scuola? >> mi chiese,saccente. << ora finiscila,Alexia >> esclamò Sasha,arrabbiata.Alexia la fulminò con uno sguardo << stai zitta! >> le disse.Senza dire nulla,Sasha si alzò e le andò di fronte.Quello che avvenne mi lasciò senza parole.Il suono dello schiaffo che Alexia aveva ricevuto da Sasha era riecheggiato per tutta l'aula,lasciando tutti a bocca aperta.Sasha ritorno al suo posto mormorando un << stupida >>.
Intanto Alexia si stava massaggiando la parte lesa,furibonda.Da quello che vidi,era rimasto il segno della mano.Non c'era che dire,Sasha tirava schiaffi davvero potenti.
Guardai Jack,che deglutì,mentre delle gocce di sudore gli scendevano dalla fronte.Il biondino doveva stare molto attento ai suoi schiaffi.
Suonò la campanella e questo costrinse Alexia a tornare al suo posto,sconfitta e umiliata.La professoressa Hale entrò nel silenzio più totale,visto e considerato che tutti erano ancora sconvolti dal gesto di Sasha.Era una bella donna,sui trent'anni.Aveva capelli dorati e occhi blu,che mi ricordavano quelli del ragazzo incontrato prima.Yusei.Quando pensai il suo nome,mi sentii arrossire.Ma perchè continuavo a pensare a lui?In fondo,lo avevo incontrato una sola volta e non si era neanche degnato di presentarsi: avevo saputro il suo nome da mio padre!
<< Ragazzi>> incominciò la professoressa Hale << spero che le vacanze siano andate bene,e che siate pronti ad un nuovo anno scolastico.Come ricorderete,io insegno la storia del Duel Monsters,e in particolare,quest'anno,la storia di Judai Juki,il duellante leggendario che sconfisse le forze del male all'accademia del duellante situata su un'isola dell'oceano Atlantico >> concluse,emozionata.La cosa non mi sorprese.L'anno scorso era stato ancora peggio,visto che l'argomento delle sue lezioni era concentrato du due personaggi: il faraone Atem,che sconfisse le tenebre nell'antico Egitto, e di Yugi Muto, il leggendario Re dei Giochi.Sinceramente,ne io ne i miei compagni avevamo trovato il nesso fra questo due personaggi,ma stava il fatto che la professoressa era andata completamente in estasi.E conoscendo i precedenti,non osavo immaginare cosa avrebbe fatto quest'anno.
Visto e considerato che era il primo giorno di scuola non facemmo nulla,o quasi: la professoressa Hale fece un compito a sorpresa per vedere se ci ricordavamo la cose imparate l'anno precedente.Scrissi tutto,in fondo,quando non si hanno amici con cui passare il tempo,la cosa migliore è studiare.
Durante l'intervallo,mi trovai davanti Sasha,con un'espressione curiosa in volto,e molto,molto sospetta.<< perchè mi guardi così? >> le domandai,sospettosa.<< tu hai conosciuto un ragazzo >> disse lei.Automaticamente,a quelle parole arrossii.<< no,non è vero >> non suonai convincente neache a me.Non disse nulla,però le si leggeva in faccia che non era convinta.<< perchè pensi che mi piaccia un ragazzo? >> le domandai,dopo un minuto di silenzio.<< be', il motivo è semplice: quando la prof è entrata sei arrossita.Ho fatto due supposizioni e non credo che tu ti sia innamorata della prof,o mi sbaglio? >> mi chiese << ma sei fuori? >> << ecco,quindi è la seconda supposizione ad essere corretta: la prof ti ha ricordato il ragazzo che ti piace! >> esclamò,battendo le mani,tutta contenta.Mi ero dimenticata che una delle doti di Sasha era che era una buona osservatrice, e che nulla le riusciva a sfuggire.A parte una.Non si era resa conto che Shaka si era innamorato perdutamente di lei.Pure io, che non ci parlavo spesso,l'avevo capito.<< allora?Mi dici chi è? >> mi chiese abbassando la voce, anche se non ce ne era bisogno,visto che il classe c'eravamo solo noi due. << non c'è nessuno,davvero! >> le dissi << io non credo.Il mio intuito non sbaglia su certe cose >>disse lei,convinta. << bè,questa volta si sbaglia >> ribattei.Grazie al cielo, cambiò argomento, e iniziò a parlare della verifica.Ad un certo punto le chiesi: << perchè stamattina hai preso a schiaffi Alexia? >> << vuoi la verità?E' dallo scorso anno scolastico che desideravo farlo.Ma anche perchè...>> << anche perchè...?>>.Mi sorrise. << anche perchè stava offendendo una mia amica >> concluse.Quella affermazione mi lasciò senza parole.Non riuscivo a credere che Saasha mi considerasse una sua amica.Pensavo che mi considerasse una sua compagna di classe,nulla di più.Eppure,guardandola,capii che mi aveva detto la verità.<< ti ho portato una cosa >> mi disse,dopo un minuto di silenzio.Si mise una mano in una tasca della divisa,e tirò fuori un bracialetto,con su delle rose bianche e rosse che si alternavano.Me lo porse. << questo è per te.Appena lo visto,mi sei venuta in mente tu >> mi sorrise.Presi quel bracialetto e le dissi << ora sei tu,quella ambigua >>.Rise << può anche darsi >>.E ritornò al suo posto.
Al suono della capanella,che annunciava le fine dell'intervallo,tutti ritornarono in classe.Velocemente,misi il regalo di Sasha in cartella.Non volevo che gli altri lo vedessero.
Le ultime due ore le avremmo passate con la professoressa Ayala che insegnava scienze,la mia materia preferita.Aveva i capelli scurissimi,e gli occhi neri,che s'intonavano perfettamente con la suia carnagione scura.Aveva un forte accento spagnolo,di fatto proveniva niente di meno che da Barcellona.Per prima cosa,ci chiese le ricerche che ci aveva assegnato come compito.Naturalmente,io l'avevo fatta.La professoressa mi sorrise soddisfatta quando la consegnai: in quella materia, ero la prima della classe.Le due ore di scienze passarono in fretta, con Asmita che veniva continuamente richiamato dall'insegnante,anche se non era una novità: era il suo bersaglio preferito.
<< Ragazzi,ho un'annuncio da fare >> disse la professoressa Ayala,per attirare l'attenzione di tutti << la settimana prossima arriverà un nuovo studente nella vostra classe: spero che si possa trovare bene >> concluse.
Sentii dei mormorii dietro di me,però non ci badai.In quel momento,la campanella suonò annunciando la fine delle lezioni.Tutti uscirono spintonandosi,tranne Sasha e gli altri: loro stavano ancora sistemando le loro cose tranquillamente,senza fretta.Lo stesso facevo io.Non avevo nessuna voglia di tornare a casa,visto quello che mi aspettava.All'improvviso,mi sentii tirare il braccio.Era Sasha.<< ehi,cosa stai facendo? >> le chiesi e notai che in classe eravamo rimaste solo noi due. << voglio mostrarti una cosa >> disse.Incuriosita,la seguii.Mi portò al parcheggio della scuola,ormai vuoto,o quasi.Era rimasta una moto,di colore blu.Non ero una fan di moto,ma capii lo stesso chde si doveva trattare di un modello piuttosto costoso e veloce.Quello che mi colpì di più fu il colore.Blu.Dannazione,quel colore mi perseguitava. << Bella,vero? >> la domanda si Sasha mi riportò alla realtà. << carina >> riuscii finalmente a dire. << Carina?! Ma questo è un'insulto!Non è solo carina,è stupenda! >> eslamò,completamente in estasi.Un'estasi tale che mi ricordò la professoressa Hale.
La osservai chiedendomi se l'avrebbe abbracciata. << me l'ha regalata papà per il mio compleanno e quindi ci tengo molto>> disse con una strana luce negli occhi. << sono sicura al cento per cento che tu non mi hai portato qui solo per farmi vedere la moto,vero? >> le chiesi. << Okay,mi hai beccato >> esclamò,facendomi la linguaccia.Alzai un sopracciglio,senza dire nulla. << ti ricordi che stavamo facendo un discorsetto,noi due? >>.Capii subito dove voleva andare a parare.<< te l'ho già detto,non c'è nessun ragazzo >> dissi.Mi aspettavo che mi facesse altre domande,invece si mise il casco-anch'esso blu- e disse: << me lo dirai un'altra volta.Ciao,ci vediamo domani!>> mi salutò e se ne andò a tutta velocità sulla sua moto,lasciandomi interdetta in mezzo al parcheggio.Dopo pochi minuti,mio padre venne a prendermi.
 

Hola!Spero che vi sia piaciuto,e se avete domande,chiedete pure...
Una premessa: il ragazzo nuovo non sarà Yusei...
Yusei: ...
Me: ??
Yusei: *offeso*
Me: ???
Yusei: come hai potuto?
Me: era necessario.... -.-'''
Yusei: come hai potuto mettere Shaka e Asmita?!
Me: lo sai che mi piacciono molto....
Yusei: praticamente ci sbavi dietro...e io?
Me: qualcuno qui è geloso!!
Yusei: io?!Ti sto solo dicendo che li dovevi lasciare nel loro anime,dannazione!
Ehm...io e Yusei  siamo impegnati ha risolvere i nostri problemi,però prima di chiudere,vorrei farvi una domanda: da quanto avete letto,quali saranno le coppie che nasceranno?
Ci vediamo alla prossima (se ci sarà!)
Baci Mici Abbracci & Morsetti Gattino Bianco!

 


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Capitolo 4
*** Invito ***


Salve a tutte/i!
E' da un po' che non ci si vede,eh?
Yusei: -.-'' per forza,ci impighi una vita a scrivere...
Me: ^.^'' eh,già
Minato: dai....non essere cattivo con lei!
Yusei: << quanto lo odio... >> comunque,era ora che postassi!
Me: ...
Yusei: ?
Minato: ^.^'' credo che sia sparita...
Yusei: ehhh??!!
Me: hiiiiii...è così bello vederti,tesoro! *.*
Minato & Yusei: ehhh??Ma quello è...
Me: si...è Sebas-chan! *.*
Yusei: << evvai,un'altro...-.-'' >>
Sebastian: ^.^
Ehm...andiamo avanti....questo capitolo era pronto già martedì,ma l'ho voluto postare oggi per un semplice motivo: oggi festeggio il mio primo anno su EFP!Ricordo come se fosse ieri la mia iscrizione....avevo appena sistemato il mio indirizzo e-mail (visto che di quello vecchio avevo perso la password ^.^'') e mi ero subito fiondata su EFP ha registrarmi...non immaginate neanche che emozione ho provato quando ho visto sulla homepage,nello spazio "ultimo registrato" Gattino Bianco... *.*
Yusei: sto portando avanti una petizione per farla togliere...se qualcuno vuole firmare lo dica subito u.u
Me: -.-''
Comunque,adesso basta parlare: di sicuro qualcuno sarà morto di noia (Yusei: si,io)

Risposta alle recensioni:


AlmaChan: ciao!Sono felice di sapere che il capitolo ti sia piaciuto ^.^ Forse hai ragione che è un po' presto per dare un giudizio sui personaggi,ma mi interessava sapere come era stato l'effetto a pelle,diciamo...spero che questo capitolo ti piaccia,anche perchè non ne sono molto convinta ^.^

kiara4thebest: Kiaraaaaaa!!!Yusei: -.-''Trovo la tua idea di mettere Sasha con Jack davvero interessante...non ci avevo pensato! ^.^Anche se per uno avrei altri progetti,esattamente come per l'altra.Per gli altri personaggi: è vero che per il momento non hanno fatto nulla di che,ma vedrai che avranno anche loro una loro importanza...Spero che questo capitolo ti piaccia,e che non ti faccia schifo...come invece lo fa a me -.-''.Sono molto felice che ha Tayler sia soddisfatto per la lunghezza del capitolo...hihihihihihihiihi...

Yusei94: ti ringrazio molto per i complimenti per lo scorso capitolo e mi dispiace tanto di averti fatto aspettare così tanto per leggere il seguente,ma ero un po' in crisi e non sapevo cosa scrivere di preciso,poi all'improvviso...mi è venuta la genialata! (Yusei: se si può chiamare così...)Spero che ti piaccia!

Keily_Neko: ciaooo!!Sono molto felice che il capitolo ti sia piaciuto,davvero.Per quanto riguarda aver introdotto così tanti personaggi in poco tempo,c'è una ragione: questa storia bene o male durerà almeno 20 capitoli (Yusei: >.< nooo...quindi ti dovrò sorbire per almeno altri 16 e passa capitoli?!Povero me... Me: ^.^ eh,già)Spero che il capitolo ti piaccia,e che non lo troverai orrendo

DeathNote666: ciao luca!Volevo ringraziarti di cuore per aver letto la mia storia e per il fatto che l'hai trovata bella ^.^'' Inoltre,ti devo ringraziare: hai fatto risvegliare in me l'istinto sadico ^.^ So che questo capitolo lo attendevi da molto,ed eccolo qui (Yusei: -.-'' secondo me Jack la uccide,alla fine... Me: non ci riuscirà: ho Itachi,Sebastian,tu,Minato,Johan... Yusei: ho capito,ho capito!Non c'è bisogno di farmi l'elenco! Me: ^.^ ho anche Hidan Yusei: 0.0'' no...lui no...)Spero che il capitolo ti piaccia!

 

Un ultima cosa: questo capitolo lo vorrei dedicare a kiara4thebest  e a DeathNote666
che nel giono del mio compleanno mi hanno dedicato rispettivamente una one-short e un capitolo. ^.^
Vi ringrazio,ragazzi.
Un'altra cosa: la storia è dedicata ha tutti coloro che hanno messo la mia storia tra le preferite,le seguite (ma anche chi legge e basta) e chi mi ha messo fra gli autori preferiti: un enorme,sentito Grazie dal profondo del cuore.


 

Ed ora: ecco a voi il cappyyyyyyyyy *lo dice mentre stritola Sebas-chan*
 

Aki's POV

Non parlammo,durante il viaggio di ritorno.Ero ancora arrabiata per quello che era successo quella mattina.Però non potei evitare il sorriso che mi attraversò il volto quando ripensai a Sasha e al suo regalo.Guardai fuori dal finestrino.Era un'abitudine che avevo preso quando ero piccola,quella di vedere il paesaggio scorrermi davanti, e da allora,non avevo mai perduto quest'abitudine.In quel momento,vidi solo automobili di diverso colore.Rimasi un po' scioccata alla vista di un'auto rosa che ci sorpassava.Però rimasi altrettanto scioccata quando mi sembrò di scorgere dietro di noi una moto blu.Sgranai gli occhi.Non era possibile che Sasha ci stesse seguendo,ma conoscendola,sapevo che sarebbe stata capace benissimo di farlo: per lei niente era impossibile.Gettai un'altra occhiata fuori e rimasi sorpresa nel constatare che la moto blu era sparita.In quel momento,pensai che me l'ero sognata.Tornai con lo sguardo alla mia cartella,dove era custodito il regalo di Sasha.Ancora non riuscivo a credere che qualcuno mi avesse fatto un regalo.Un regalo vero,fatto con il cuore, e questo mi rese felice,felice come non ero mai stata in vita mia.Persa nei miei pensieri,non mi accorsi che eravamo arrivati a casa e che ci eravamo fermati.Velocemente,scesi dalla limousine e corsi verso casa.Nell'esatto momento in cui appoggiai la mano sulla maniglia di casa mia,sentii il rombo di un motore e più precisamente,di una moto.Quando mi girai,rimasi a bocca aperta.Era Sasha.Quindi prima non mi ero sognata,era davvero lei!
Mio padre,confuso, la osservò mentre scendeva dalla moto,mentre si toglieva il casco e mentre andava da lui. << Buongiorno,signor Izayoi >> lo salutò. << B-buongiorno a te,Sasha >> ricambiò mio padre,ancora sorpreso.Non mi stupì il fatto che sapeva chi era.I suoi genitori erano persono molto importanti. << cosa ti porta qui? >> le domandò mio padre.Sasha sorrise. << vorrei chiederle se può dare il permesso ad Aki di venire con me a casa di Yumi Sasaki domani. >> chiese lei.Se possibile,mio padre si stupì ancora di più << e per quale motivo? >> chiese,non nascondendo la sua sorpresa. << bè >> iniziò Sasha << ogni tanto facciamo delle serate fra di noi,così,per passare il tempo insieme...e vorremmo che ci fosse anche Aki,questa volta e non si preuccupi: Yumi ne ha già parlato con i suoi genitori,e loro hanno detto di sì >> disse,con un sorriso.
Mio padre era senza parole.Rivolse un'occhiata prima a Sasha,poi a me.Poi,si rivolse a Sasha << V-va bene.Mi raccomando solo >> e mi lanciò uno sguardo eloquente, << di non fare schiocchezze >> disse solo mio padre,ancora sorpreso.Andò velocemente dentro casa,lascianomi sola con lei.Prima che potessi dire anche mezza parola,lei mi disse: << mi dispiace non avertelo detto prima ma...me l'ero dimenticato! >> ammise,sorridendomi e in contemporanea facendomi la linguaccia.
Risi.Era molto buffa.<< comunque >> continuò << vieni domani? >> mi chiese,sorridendo.Ricambiai il sorriso << certo,mi farebbe davvero piacere >> le risposi. << evvaiii!! >> esclamò,mettendosi a saltellare come un canguro impazzito.Ad un certo punto,smise di saltellare,e avviandosi verso la moto disse: << bene,è ora che io vada >> << aspetta! >> esclamai,mentre si infilava il casco. << sei sicura di non voler restare? >> le chiesi.Non volevo che se ne andasse.Non adesso.Sorrise << credo che domani avremo tutto il tempo del mondo...ti avviso già da subito: ti farò talmente tante domande sul ragazzo che ti piace che alla fine mi odierai >> sorrise.Arrossii. << ti ho già detto che non c'è nessun ragazzo >> dissi.Alzò un sopracciglio << si certo,come no.Adesso devo proprio andare,mia madre si starà chiedendo se in questo momento stia occultando il cadavere di Jack >> rise della sua stessa battuta.<< okay >> le risposi,trattenedo le risate.Non avevo nulla contro Jack Atlas,ma vedere Sasha fare previsioni omicide nei suoi confronti era molto divertente.Se mai-per qualche disgraziato evento-Jack sarebbe passato a miglior vita,sarebbe stato meglio che nessuno sapesse quello che girava nella testa di Sasha.
Seguii con gli occhi la moto blu finchè non scomparve.Sospirando,scossi il capo.Quella ragazza era incredibile.Era venuta fino a casa mia solo per dirmi una cosa che si era dimenticata.Tornai in casa e li trovai mia madre che mi guardava sorpresa.Evidentemente papà le aveva detto della proposta di Sasha.
<< Aki >> disse,titubante.Sembrava che nei pochi minuti in cui ero rimasta fuori con Sasha lei si fosse preparata una specie di discorso.Però rinunciò quasi subito,infatti abbassò la testa e smise di parlare.Senza dire niente,mi diressi verso la cucina,intenzionata a mangiare qualcosa. << spero che ti diverta,domani >> quando le parole di mia madre mi raggiunsero,rimasi stupita.Di solito non mi diceva queste cose,anzi,non diceva niente e basta.Oggi è proprio la giornata delle sorprese pensai.Anuii e sentii mia madre andarsene,senza dire nulla.
Salii in camera mia,dove mi cambiai.Indossai una maglietta bianca e dei pantaloncini neri e mi sedetti alla scrivania,dove accesi il mio computer,mettendomi le cuffie,in modo tale che la musica non si sarebbe sentita per tutta casa.Misi una delle mie canzoni preferite come sottofondo e cominciai a scrivere.Scrivevo una sottospecie di diario elettronico,in modo tale che potessi sfogarmi se non con qualcuno,almeno con qualcosa.Non è che scrivessi spesso: l'ultimo appunto era segnato con la data del mese precedente.Scrissi quello che era successo oggi,come se scriverlo da qualche parte mi confermasse che era successo davvero.Mi resi conto solo adesso che il bracialetto che mi aveva regalato Sasha si trovasse ancora nella cartella.Velocemente, presi la mia cartella e lo tirai fuori.Era ancora più bello che mai.Lo misi misi velocemente nel cassetto della mia scrivania, temendo di perderlo.Era una cosa insensata,visto che ero dentro casa e che non potevo perderlo facilmente.
Quando mi stancai di usare il computer,dopo un'ora,decisi di scendere.Avevo l'intenzione di andare a fare una passeggiata,visto che era una bella giornata.
Il viso di quel ragazzo,Yusei,balenò subito nella mia mente.E subito mi ritrovai a sperare di incontrarlo,durante la mia passeggiata.Passeggiata,che però vidi sfumare quando il telefono di casa squillò.Sbuffando,risposi << pronto? >> dissi,irritata. << Aki?Aki sei tu? >> chiese una voce inconfondibile.Sgranai gli occhi. << Sasha?!Ma come...? >> chiesi,lasciando la frase a metà.Come faceva ad avere il mio numero di telefono?
La sentii ridere.<< Bhè,non è difficile cercare il nome "Izayoi" sull'elenco telefonico,non trovi? >> domandò,divertita.Sospirai. In effetti,aveva ragione lei.Non era difficile trovare il mio numero di casa sull'elenco telefonico.Anche se... << Sasha,guarda che il numero di casa mia non compare sull'elenco telefonico >> le dissi.Rimase un'attimo in silenzio. << Ah,già,è vero.Il numero l'ho preso dall'agenda di mio padre >> disse,e anche se non la vedevo,ero sicura che stava sorridendo.<< lasciamo stare... perchè mi hai chiamato? >> le chiesi,cortese << bhè,ecco...mi sono dimenticata di dirti una cosa >> Alzai un sopracciglio << un'altra? >> chiesi diffidente.Rise,nervosamente. << si scusa,è che me la sono ricordata quando ero ormai a casa >>.Sospirai << che cosa devi dirmi? >> chiesi << volevo dirti di portare dei vestiti di ricambio,visto che Yumi ci lascerà libere solo fino a dopodomani >> anche se non la vedevo,ero sicura che stesse sorridendo.<< aspetta...dopodomani?>> chiesi,stupita. << Certo,domani restiamo a dormire da lei...e io avrò tempo per fare il terzo grado ad entrambe >> la sentii ridacchiare << okay,e cosa dovrei portare? >> chiesi,ignorando l'ultima parte della frase.<< dei vestiti qualsiasi.Mi raccomando,ricordatelo >> disse << okay..ci vediamo domani a scuola >> risposi. << ricordatelo >> disse solo e poi riattaccò.Riattaccai, dicendo addio alla mia passeggiata.
Dopo la bellezza di due ore,finalmente avevo finito di preparare tutto.Avevo scelto dei jeans chiari che mi arrivavano sotto il ginocchio,una maglietta nera a mezze maniche e un paio di sandali beige.Pur essendo settembre,faceva ancora abbastanza caldo.Misi i vestiti che avevo scelto dentro una borsa a tracolla dove avevo messo tutto l'occorrente per trascorrere la notte.
Passai il resto della giornata a pensare a quel ragazzo.A pensare a Yusei.Mi tornò in mente tutto di lui: i suoi occhi,il suo viso,la sua voce.Ed ogni volta provavo quella stranissima sensazione che avevo provato la mattina.Ma poi sentii montare la rabbia. Perchè non mi aveva voluto dire il suo nome?Perchè pareva infastidito della presenza mia e di mio padre?E domanda più importante: cosa gli era successo?
Rimuginai su questo per tutto il resto del pomeriggio e della sera.Sussultai quando mia madre mi chiamò per la cena.Come al solito,mangiai il più velocemente possibile e mi rifugiai in camera a pensare ancora a lui.Ormai era diventato il mio pensiero fisso.Mi domandai se l'avessi ancora visto,dopo l'incontro di oggi.Pensai anche a Sasha,che era stata capace di vedere oltre i miei poteri,come invece non erano riusciti glia altri.Nemmeno i miei genitori.Mi addormentai,e per la prima volta dopo tanti anni, riuscii a sognare.Sognai una figura dagli occhi blu cobalto e dai capelli neri,con riflessi biondi.
Come al solito,fu il suono della sveglia a svegliarmi.Come ogni mattina feci colazione molto velocemente e mi vestii,attenta a non dimenticarmi della borsa che avevo preparato il pomeriggio precedente.Quando finalmente scesi le scale,trovai mio padre che mi aspettava e aveva un'espressione strana sul volto.Senza dire nulla,uscimmo di casa e salimmo sulla limousine.Nell'attimo in cui salii,mi sentii improvvisamente nervosa.Avrei incontrato Yusei di nuovo?Mi chiesi anche del perchè volessi reincontrarlo. Scossi la testa energicamente.Non dovevo pensare a lui.Quello di ieri era stato un incontro isolato,che non si sarebbe ripetuto mai più.Ma allora perchè sentivo un dolore nel petto-proprio all'altezza del cuore- che mi faceva stare male?Un male profondo,molto più intenso di quello provato quando qualcuno mi dava del mostro o della strega.
Con un sospiro,mi lasciai andare sul sedile e diedi un'occhiata fuori dal finestrino.Il traffico scorreva tranquillamente,senza indugi.Poco tempo dopo,ci fermammo,a causa di un semaforo che era diventato rosso.Nel constatare questo,guardai fuori.Non avevo voglia di rivolgere uno sguardo truce verso mio padre.Il mio sguardo era rivolto a una limuosine bianca,che si trovava proprio vicino alla nostra.Non rimasi sorpresa che andasse nella nostra stessa direzione,visto che quella era una strada a doppia corsia.
E fu in quel momento che lo vidi.Rividi quei occhi blu cobalto che-pur essendo passate solo ventiquattro ore-mi erano mancati moltissimo.Non mi guardava.Guardava un punto fisso davanti a se,totalmente assente.Notai che era più pallido rispetto a ieri.Non aveva un bell'aspetto.Maledii il semaforo quando diventò verde.Vidi le nostre limousine andare nelle direzioni opposte,io a scuola,lui da qualche parte a me sconosciuto.Se da una parte l'odiavo,dall'altro lo ringraziavo: quel semaforo aveva fatto in modo che ci incontrassimo-anche se per pochissimi minuti e lui non si era accorto di me-e questo mi aveva reso felice.
Quando arrivai a scuola,la prima cosa che notai fu la presenza di una limousine blu scuro parcheggiata davanti davanti ad essa.Ma la cosa che mi colpì in assoluto,fu vedere Sasha scenderci.Avrei detto che sarebbe arrivata in moto,come ieri.Anche Yumi era già arrivata e le stava venendo incontro.Notai che anche Yumi aveva una borsa.Scesi velocemente dalla limuosine,e le raggiunsi.<< ciao Aki >> mi salutò con un sorriso timido Yumi << ciao Yumi >> ricambiai il sorriso. << ciao ragazze! >> esclamò Sasha.Notai che la sua limousine era ancora li.<< ciao Sasha >> la salutai con un sorriso,e lo stesso fece Yumi.Notò la borsa che Yumi aveva in mano e fece un sorriso sadico << te ne sei ricordata!Brava! >> disse.Poi si rivolse a me << mi dispiace non avertelo detto ieri per telefono, e che... >> << e ne eri dimenticata.>> conclusi per lei << esatto >> fece lei,imbarazzata.Yumi ridacchiò.<< A proposito,cosa c'è dentro? >> chiesi,indiacando la borsa che Yumi aveva tra le mani.Ecco che riapparve sul suo volto il sorriso sadico << lo vedrai,lo vedrai >>.Yumi fece una risata nervosa.<< allora...Aki ha l'occorrente per stassera,mentre Yumi quello per oggi...la mia borsa è dentro la limousine...direi che siamo apposto! >> fece Sasha,con un sorriso. << ehm...Sasha? >> la chiamò timidamente Yumi.Sasha immediatamente la guardò << si? >> chiese << sei proprio sicura di quello che vuoi fare? >> le chiese.Sasha annuì. << certo,sono sicura al cento per cento >> disse sicura.Yumi sospirò << Jack ci ucciderà di sicuro >> mormorò a mezza voce.
Improvvisamente,dietro a Sasha comparve un'uomo.Era alto,aveva capelli castani non molto lunghi e occhi azzurri,che sembravano due pozze d' acqua trasparente.La sua pelle era chiara. << mi scusi,signorina Sasha >> disse,gentile.La sua voce era calda,rassicurante.Appena sentì quella voce,Sasha si girò. << ah,sei tu Sebastin >> disse e si si rivolse a noi. << Aki,ti presento Sebastian,il mo autista e-cosa molto più importante-il mio migliore amico! >> disse,attaccandosi ad un braccio del diretto interessato, il quale arrossì vistosamente. << così mi mette in imbarazzo,signorina >>disse imbarazzato,e poi si rivolse a me << è un vero piacere conoscerla,signorina Izayoi >> << anche per me >> dissi,imbarazzata da tanta cortesia. << senti Sebastian...dovresti farmi un favore >> gli chiese Sasha,quando finalmente si staccò dal suo braccio << mi dica >> disse lui,con un sorriso.Alle parole di Sebastian,la sua espressione ritornò sadica,esattamente come pochi minuti prima.C'entrava sicuramente il contenuto della borsa che Yumi aveva con se.Fece segno a Sebastian di abbassarsi e gli disse qualcosa all'orecchio.Sebastian annuì e commentò: << tipico di lei >>.
Prese la borsa dalle mani di Yumi.Quest'ultima fece un sorriso di scuse,non potendo fare altro.Poi prese la mia di borsa.Per rispondere alla mia espressione confusa,Sasha disse: << non ti preuccupare,la sta portando a casa di Yumi insieme alla mia.Alla fine della scuola verrà a riprenderci e ci accompagnerà lui. >> << la signorina Sasha ha ragione,signorina Izayoi >> disse lui. << ti ho detto e ripetuto che mi devi dare del tu!Perchè non lo fai? >> gli chiese lei,con tono lamentoso.Sorrise << semplice,non posso farlo,signorina >> << lo sai che non sopporto certe formalità >> mormorò lei.Sbuffò. << Ora è meglio che andiate.Non si preoccupi signorina: svolgerò quello che mi ha chiesto con tutto l'impegno e la passione che ci metterebbe lei,al suo posto! >> fece lui,con gli occhi che gli brillavano.E poi si rivolse a noi << Buona giornata, signorina Sasaki,signorina Izayoi.Mi raccomando,signorina Sasha...niente omicidi! >> si raccomandò Sebastian.Sasha sbuffò << okay... >> acconsentì, riluttante.<< grazie Sebastian >> lo ringraziammo io e Yumi.Sebastian fece per andarsene,ma Sasha lo chiamò: << Sebastian? >>.Si voltò << Si?> >> << non dimenticare >> disse solo,indicando la borsa che fino ad un momento prima si trovata nelle mani di Yumi,la quale fece una risata nervosa,di cui non compresi il motivo. << forza andiamo! >> eslamò Sasha,dirigendosi verso l'entrata della scuola.Io e Yumi la seguimmo senza dire niente.
La giornata di scuola sembrò trascorrere in un attimo.Avevamo avuto-con sommo dispiacere di Asmita-la professoressa Alaya,le quale ci comiunicò che la nostra insegnante di spagnolo,la signorina Rodigruez si era dovuta trasferire,e che sarebbe stata lei stessa a sostituirla.Come se fosse ovvio,Asmita continuò a lamentarsi con il suo vicino di banco,cioè suo fratello Shaka,il quale la notizia non fece ne caldo ne freddo.Un'altro a restarci male fu Crow,ma a differenza di Asmita,non era dispiaciuto della sostituta,ma di chi se n'era andato.Infatti la professoressa Rodriguez era molto amata,sopratutto dai maschi.
Per quanto riguardava la classe,oggi non era successo nulla in particolare.Quando eravamo entrate in classe, Sasha si era messa a discutere con Jack-situazione normale,se la si vede da un certo punto di vista-e venivano rimproverati uno da Crow,mentre l'altra da Shaka.Alexia non disse una parola,in compenso lanciò varie ochiatacce a Sasha.Lei semplicemente la ignorava,e questo bastò per far aumentare la rabbia di Alexia.Quando quest'ultima non fu in vista,Sasha sorrise.
Durante l'intervallo,Sasha si sedette vicino a me,come il giorno prima.Le chiesi di cosa dovessi occuparsi Sebastian con quella borsa,ma lei disse solamente: << ho preparato qualcosa di divertente >> e dal suo sguardo capii che Jack-in un modo o nell'altro-c'entrasse qualcosa.
Quando suonò la campanella che annunciava la fine della scuola,notai che Sasha aveva fretta.La guardai stupita: di solito non si comportava in quel modo.Dal canto suo,Yumi non disse una parola riguardo allo strano comportamento dell'amica.Si limitò a scuotere la testa e sospirare.Quando uscimmo dall'edificio,non trovammo traccia di Sebastian o della limuosine.Che Sebastian si sia dimenticato? pensai e scoccai un'occhiata a Sasha,che si stava guardando in giro.
Il pensiero che Sebastian si fosse dimenticato che doveva venirci a prendere svanì quando lo vedemmo comparire dalla parte destra dell'edificio << come è andata oggi,signorine? >> ci domandò con un sorriso. << bene >> rispose Sasha per tutte e tre.Ma subito si fece seria e domandò << hai preparato tutto,vero? >>.Quando Sebastian annuì,Sasha sorrise.
Senza che potessimo dire nulla,lei ci tirò tutte e due dalla parte dove era sbucato Sebastian,e ci mollò solamente quando non fummo nascoste.Notai che la limousine era parcheggiata lì,ed era per questo che quando eravamo uscite non l'avevamo vista.Notai inoltre che Sebastian teneva in mano una specie di cordicella attaccata al muro.Incuriosita,seguii il percorso che formava: dalla mano di Sebastian andava fino alla finestra del secondo piano,e li c'era una specie di gancio che la collegava alla finestra affianco,quella che dava proprio sull'entrata ed anche questa aveva un gancio,da cui la corda era stata fatta passare e fatta penzolare.In quel momento capii il piano di Sasha.Quello che veniva fatto penzolare era un secchio. << signori e signore...sono aperte le scommesse! >> dichiarò Sasha.La fissammo.Non c'era bisogno di scommettere,sapevamo tutti a chi era destinato il contenuto del secchio.
Dopo circa cinque minuti,le figure di Shaka ed Asmita fecero la loro comparsa,e quest'ultimo era davvero triste.Non saprei dire per quale motivo in particolare.Qusi in contemporanea con la loro uscita da scuola,una Mercedes grigio metalizzato fece la sua comparsa davanti alla scuola e senza esitare,aprirono le portiere dei sedili posteriori e salirono.La macchina scomparve velocemente.<< a quanto pare,quest'anno hanno deciso di venire con la Mercedes,a scuola >> commentò Sasha,la quale stava fremendo d'impazienza. << credo che si siano stancati di andare sempre in giro in modo così appariscente >> commentò Yumi, in difesa dei due biondini.Diedi un'occhiata nel parcheggio,ormai vuoto.C'erano solo due D-Wheel,una bianca e una nera,con delle sfumature arancioni.
Dopo altri dieci minuti d'attesa,finalmente uscirono Jack e Crow.Poco prima che uscissero,Sasha si era messa a fare il conto alla rovescia: << cinque,quattro,tre,due,uno...zero! >> proprio in quel momento,Jack era proprio sotto il secchio,e Sebastian lasciò andare la cordicella e così il secchio finì addosso a Jack,ricoprendolo tutto di vernice rosa.
Questo scatenò le risate di tutte noi anche se cercavamo-senza troppo successo- di stare zitte per non farci scoprire: guai se Jack ci avesse scoperto in  quel caso Sasha non sarebbe stata la sola a subire la sua furia.C'era però da dire che anche Crow,non si stesse divertendo: sembrava quasi che stesse per stramazzare al suolo per le troppe risate.Dal canto suo,Jack non disse niente,ma era difficile dirlo: la vernice gli copriva completamente la faccia,e non potevamo dire con certezza quali fossero i suoi reali sentimenti.Avevamo smessio di ridere,ma quando Crow disse << sembri un maialino! >> scoppiamo di nuovo a ridere.Quando-finalmente- smettemmo totalmente di ridere (Jack aveva minacciato di ucciderlo se Crow avrebbe fatto un'altra battuta) salimmo sulla limousine di Sasha e ci dirigemmo verso la casa di Yumi.Arrivammo alla villa dopo mezz'ora.Era bellissima.Non era tanto grande,ma era comunque,stupenda.I muri esterni erano bianchi con delle sfumature dorate.La terrazza del secondo piano era collegata all'ingresso attraverso una scalinata.La csa era circondata da un'aiuola con tantissimi fiori.Yumi mi disse che era sua madre che se ne occupava.Rimasi senza parole. << bella,vero? >> mi domandò Sasha facendomi l'occhiolino. << si,molto. >> le risposi.
Sebastian se ne andò quasi subito,visto che il padre di Sasha lo aveva chiamato urgentemente per un'incontro importante... chissà se era dove pensavo io...
Scossi la testa,e seguii le ragazze dentro casa.Qunado varcammo la soglia di casa Sasaki,ci accolse una signora dai capelli blu e occhi verdi.<< bentornate ragazze >> disse e poi si rivolse a me: << tu sei Aki,vero?Sono molto felice di conoscerti.Mi presento sono Asuka Sasaki,piacere di conoscerti >> si presentò.
Arrossii. << è un piacere conoscerla,signora Sasaki >> le risposi,imbarazzata.Sorrise e poi si rivolse alla figlia.<< come è andata oggi? >>.Yumi rise << benissimo.Dovresti vedere che scherzo Sasha ha fatto a Jack...da morire dalle risate! >>
La signora Sasaki fece una risatina nervosa. << scommetto che avete usato quella vernice, giusto? >> domandò.
Sasha anuì,con fare solenne. << certo.Quella è la nostra speciale vernice! >> disse,facendo un cenno d'intesa a Yumi,la quale sospirò.All'improvviso,si sentì qualcuno dire: << mi sono perso qualcosa? >>.Era una voce mascile.Nel momento stesso in qui sentimmo la voce,un'uomo entrò.Era alto,aveva i capelli castano chiaro e gli occhi blu. << signor Sasaki! >> lo salutò Sasha. << ciao papà >> disse Yumi.Lui sorrise. << ciao tesoro,ciao Sasha.Come è andata a scuola?Sasha ha finalmente ucciso quel vostro compagno? >> chiese con una naturalezza che mi stupì. << no,non ancora >> disse la diretta interessata.Poi il signor Sasaki si accorse di me. << tu devi essere Aki,la nuova amica di Cip e Ciop,giusto? >> mi chiese sorridendo,indicando la figlia e Sasha che esclamarono un << ehi! >> molto alto.Risi.Non le si poteva definire in altro modo. << si,sono Aki.piacere di conoscerla,signor Sasaki >> risposi,con un sorriso. << papà,da quando io e Sasha siamo diventati due scoiattoli?! >> chiese Yumi,le braccia incrociate sul petto e un sopracciglio alzato. << sonceramente non me lo ricordo...ma penso da quando andavate all'asilo>> rispose lui,sorridendo.Tutti-eccetto Yumi e Sasha-scoppiarono a ridere.
<< forza andiamo a mangiare,sto morendo di fame! >> disse all'improvviso Sasha. << voi andate avanti >> disse Yumi << io devo parlare un attimo con mia madre >> disse,seria.<< o-okay >> acconsentì Sasha,spiazzata dalle parole dell'amica. << vi ringrazio >> rispose lei,con un sorriso.Senza dire nulla,io e Sasha ci dirigemmo verso la cucina,ma appena varcai la soglia Sasha mi trascinò vicono a lei e tenendo la porta aperta (cioè abbastanza da vedere quello che stava succedendo) si mise ad ascoltare. << lo sai che quello che stiamo facendo è sbagliato,vero? >> le chiesi.Lei mi lanciò un'occhiata penetrante << certo...ma sono giorni che Yumi è strana e voglio capire perchè >> detto questo,si mise ad ascoltare,insieme a me.
<< che vuoi sapere? >> chiese la signora Sasaki alla figlia. << bè... >> iniziò lei << vorrei sapere quando hai capito di essere... come dire...innamorata di papà >>.La signora Sasaki rimase molto stupita dalla domanda di Yumi.A rispondere alla domanda,fu suo padre: << io non so quando tua madre ha capito di essere innamorata di me,ma per quanto mi riguarda,lo capii subito: come si faceva a resistere a una simile donna?Capace di essere contemporaneamente un agnellino e una tigre >> disse,guardando dolcemente la moglie,la quale rise. << per quello devi ringraziare mia madre....ho preso tutto da lei >> disse ma lui scosse la testa << non proprio tutto...infatti i tuoi bellissimi capelli e i tuoi meravigliosi occhi li hai presi da tuo padre >> <> chiese Yumi,che oramai-si vedeva-stava morendo dalla curoisità. << quello...me lo hanno dato in ricordo di una carissima amica di tuo nonno >> rispose la madre.Yumi sorrise,senza dire nulla.Dopo aver ringraziato i genitori di diresse dalla nostra parte.Sasha velocemente mi tirò verso il tavolo,mi fece sedere e andò verso il frigorifero.Tutto questo avvenne pochi minuti prima dell'arrivo di Yumi, la quale sembrò molto sorpresa di trovare Sasha davanti al frigorifero.Forse pensava- non a torto-che la sua amica non avrebbe resistito nello spiarla.Durante il pranzo,però,Yumi continuava a guardarla in modo sospettoso,convinta che prima o poi si sarebbe tradita.Questo non avvenne,seppur notando la fatica di Sasha di non lanciarle occhiate allussive.
Dopo pranzo,andammo in camera di Yumi.Le pareti della sua camera erano di un arancione chiaro,e la cosa mi stupì: avrei detto che fossero blu,invece di arancioni.Il letto si trovava vicino ad una finestra,dalla quale si poteva vedere il giardino pieno di fiori,che però a me ricordò un altro giardino. parallelo al letto c'era una scrivania di legno,con su un computer portatile anch'esso arancione.Notai che tutto in quella stanza era arancione: le pareti,le coperte,il tappeto,il computer.Non c'era che dire: Yumi aveva una vera e proprio fissazione per quel colore.In parte alla scrivania c'era una porta: il bagno,e in parte ad essa,c'era la mia borsa,in parte a quella di Sasha. << bene...vado a cambiarmi >> disse Sasha prendendo la sua borsa ed entrando in bagno.Dieci minuti dopo,ne uscì con addosso con una maglietta nera e dei pantaloni anch'essi neri.Sulla maglietta c'era scritto una frase in inglese,che diceva più o meno: << nato per uccidere >>.Feci una risatina nervosa: tipico di Sasha indossare magliette di quel genere. << il bagno è tutto tuo >> mi disse,sorridendomi.Forse aveva notato la mia espressione stupita.Presi anche io la mia borsa,ed entrai in bagno.Era un bagno grande,con mattonelle color giallo chiaro: strano,mi sarei aspettata di trovarle arancioni.Mi cambiai velocemente,conscia del fatto che anche Yumi dovesse utilizzarlo.Quando ne uscii infatti,vi entrò velocemente con dei vestiti appoggiati qul braccio.Qunado uscì,indossava una maglietta rossa,e dei pantaloncini di jeans.Ci sedemmo per terra,sul tappeto che si trovava al centro della stanza e ci ci mettemmo a parlare del più e del meno.Ad un certo punto,non resistendo più,Sasha le chiese: << come mai hai fatto quella domanda hai tuoi? >> Lei arrossì. << A dire il vero... >> << ho capito,ti piace qualcuno!Chi è? >> le chiese,con gli occhi che le brillavano.Se possibile,Yumi arrossì ancora di più. << nessuno...davvero... >> disse,ma poi assunse un'altra espressione,come se si fosse ricordata qualcosa e aggiunse: << allora era vero che mi stavi ascoltando!! >>.E questo fu il turno di Sasha di arrossire.<< p-può darsi che abbia ascoltato qualcosa >> disse,imbarazzata. << certo >> rispose Yumi, per nulla convinta.Per evitare ulteriore imbarrazzi,cambiammo argomento,e passammo ai nostri compagni di scuola,in particolar modo a tre: << povero Jack...quest'anno penso che Sasha ci andrà giù pesante con lui... >> mi disse Yumi e poi si rivolse a Sasha << hai persino utilizzato quella vernice...non si meritava tanto,ed era da utilizzare solo in casi d'emergenza! >> << scusate >> feci io,confusa << ma cosa ha di speciale quella vernice? >> Yumi fece una risatina nervosa. << ti dico una sola cosa: auguarti che non ti arrivi mai addosso >> << perchè? >> le chiesi,sempre più confusa. << in quella vernice abbiamo aggiunto dell'acqua ragia >> disse Sasha,senza farsi troppi problemi.Rimasi stupita: acqua ragia?!E cosa volevano farci di una vernice che aveva come aggiuntivo l'acqua ragia?Come per rispondere ai miei pensieri,Yumi disse: << voleva dare fuoco a Jack,quando l'abbiamo preparata >>.Li rimasi totalmente sconvolta: addirittura dargli fuoco?Certo che Sasha aveva idee come dire...sadiche. << anche se >> fece la protagonista dei miei pensieri in quel momento << l'idea originale era di usare l'acido solforico >>
A quelle parole sgranai gli occhi.Usare addirittura l' acido solforico?Questo mi bastò per formilare un pensiero,cioè mai mettersi contro Sasha,altrimenti sono dolori.E questo mi fece compatire il povero Jack,che si sarebbe dovuto sorbire tutti i suoi scherzi innocui.Innocui, per in momento.
Poi fu il turno di parlare di uno dei due fratelli austriaci,Asmita. << povero Asmita,quest'anno credo proprio che impazzirà di brutto >> disse Sasha.Poi Yumi aggiunse: << la signorina Rodriguez era l'unica cosa che gli faceva sopportare la professoressa Ayala.Sapendo che quest'anno non ci sarà più la prima e che la seconda prenderà il suo posto,avrà voglia di buttarsi giù da un ponte >> concluse,e scoppiò a ridere seguita da me,ma non da Sasha.<< perchè non ridi? >> le chiese Yumi,dopo aver smesso di ridere. << a consolarlo ci sarà il suo libro... >> fece Sasha usando uno strano tono. << perchè,che libro è? >> le chiese Yumi,confusa. << meglio che tu non lo sappia. >> rispose,e scosse la testa.
Poi fu il turno di parlare di un terzo compagno,del quale però non conoscevamo niente,visto che sarebbe arrivato solo fra meno di una settimana. << sono curiosa di sapere che tipo di persono è >> stava dicendo Sasha,curiosa << di la verità: tu vuoi sapere se è carino >> fece Yumi,sorridendole. << bè,allora spero che le piaccia >> dissi io << così la smetterà di torturare Jack e di fare l'impicciona >> conclusi,con un sorriso. << sta pur certa che neanche un ragazzo mi può far dimenticare di torturare Atlas >> incominciò << neanche se fosse il ragazzo più bello del mondo >> concluse poi,con ovvietà.Scoppiammo a ridere,e in quel momento,qualcuno bussò alla porta.<< posso entrare? >> domandò la persona fuori dalla porta. << si >> acconsentì Yumi,intenta ad asciugarse le lacrime scese per le troppe risate.La porta si aprì,rivelando la figura della signora Sasaki,che aveva in mano un vassoio con sopra tre bicchieri di tè freddo insieme con delle fette di torta. << vi ho portato qualcosa da mangiare >> disse,appoggiando il vassoio nello spazio in mezzo che avevamo lasciato.La ringraziammo.<< prego >> disse lei,uscendo.<< ora di che cosa parliamo? >> chiese Yumi,dopo aver addentato un pezzo di torta. << non lo so >> le dissi,prendendo il bicchiere di tè.<< io un'idea ce l'avrei >> incominciò Sasha << che ne dite se parliamo un po' del programma della professoressa Hale?A me mi sembra molto carino...ma ci pensate?Studieremo la vita di Judai Juki,il miglior duellante della storia dopo Yugi Muto!E dire che è vissuto appena 70 anni fa! >> concluse,emozionata.Per qualche strano motivo,Yumi s'incupì.Sasha se ne accorse subito << che c'è,Yumi? >> le chiese. << niente...a dire il vero,io vorrei saltare le sue lezioni,quest'anno.... >> rispose,con uno strano imbarazzo. << perchè mai? >> le chiesi io.Perchè avrebbe dovuto saltare le lezioni della signora Hale?Per quanto ne sapevo io,Yumi oltre ad essere la studente migliore del suo corso,era anche la sua preferita.Oppure mi sbagliavo?
Guardai Sasha,che la stava guardando con la stessa espressione stupita che forse avevo io. << già...perchè? >> le chiese a sua volta.Intanto bevve un po' di tè.Yumi diventò rossa: << vedete...mio nonno...conosceva Judai Yuki >> rispose alla fine.Fu un miracolo se a Sasha non andò di traverso il tè. << c-come?!T-tuo nonno lo conosceva?! >> le domandò,stupita.Yumi annuì. << dire che lo conosceva è un po' riduttivo...erano grandi amici >> aggiunse,dopo un minuto di silenzio.A Sasha rischiò di andare di traverso il tè,un'altra volta. << C-come??!!Ma si può sapere chi è tuo nonno??!! >> le domandò stupita.Yumi arrossì ancora di più e mormorò: << Johan Andersen >>.Detto questo Sasha -per la terza volta in pochi minuti- rischiò di strozzarsi da sola. << c-cosa...hai detto? >> riuscì a dire alla fine. << che Johan Andersen era mio nonno...e che era molto amico di Judai Yuki...anche se... >> << anche se? >> la esortai ad andare avanti.La cosa era troppo interessante per venire abbandonata.<< anche se in un periodo della loro vita...non lo sono stati più >> disse Yumi.<< come mai? >> chiesi io,mangiano un pezzo di torta.Era meglio stare lontani dal tè,finchè non avesse finito di raccontare.Cosa che però non fece Sasha,che si accostò il bicchiere alle labbra. << per via di mia nonna >> disse Yumi.A Sasha brillarono gli occhi << fammi indovinare: tutti e due si erano innamorati della stessa ragazza,giusto? >> le domandò.Yumi fece una risatina nervosa e disse: << non credo proprio,ma era per qualcosa del genere >>.Ma per Sasha non era abbastanza. << in che senso? >> chiese,curiosa.Yumi fece un respiro profondo << vedete...mia nonna....era la sorella maggiore di Judai Yuki >> rispose alla fine.
Calò il silenzio.
E dopo di questo,io e Sasha esclamammo un << che cosa?! >> che probabilmente fu udito in tutta Neo Domino.
 

Hola!
Non so cosa pensate adesso:vi dico solamente che l'idea della sorella di Judai l'avevo già in mente da un bel po' di tempo...e sono molto felice di poterla utilizzare ^.^
Per quanto riguarda lo scherzo a Jack...all'inizio era acqua,ma ho voluto fare una piccola modifica ^.^
Sasha: ed hai fatto bene!Di una sola cosa non sono contenta...
Me: di cosa?
Sasha: non mi hai fatto avere l'accendino con me >.<
Me: ^.^'' mi dispiace, ma (pultroppo) Jack ci serve per la storia
Sasha: -.-
Prima di lasciarvi (e ricomparire fra qualche mese) vorrei sentire delle teorie riguardo a due cose:
1.Che cosa mai ci sarà scritto nel libro in cui Asmita trae conforto?
2.Cosa sarà mai successo tra Johan e Judai?
Questo (e molto altro) nel prossimo capitolo (forse)!
Ci vediamo presto,al prossimo capitolo (se ci sarà)!
PS: qualcuno di voi possiede MSN e vuole parlare con me?
Yusei: siiii...tutti volgliono parlare con te... *sarcastico*
Me: -.-''
Alla prossima!
Baci Mici Abbracci & Morsetti Gattino Bianco

 HH
 

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Capitolo 5
*** Kako: Johan & Michela (Parte I) ***


*entra strisciando*
Ehm...Salvi a tutti!
Lo so,non sono in ritardo,ma in super-ritardo!
Yusei: puoi dirlo forte! Hai dovuto perdere una scomessa per aggiornare!
Me: -.- dovevi proprio dirlo?
Yusei: si u.u
Loki: ^^''
Yusei: non ci credo...sei stato trascinato qui pure tu? -.-
Loki: ehm...si ^^''
Yusei: -.- *rivolto all'autrice*
Me: ^^''

Comunque,comunque! ^^''
Una cosa: il capitolo non sarà lungo come gli altri,perchè una persona (giustamente) mi ha fatto notare che gli faccio troppo lunghi e diventa noioso leggere ^^''.
Un'altra: l'ho diviso in due per una ragione: c'erano cose che volevo mettere e se lo accorciavo dovevo tagliare alcune parti che mi dispiaceva tagliare
Ultima: da ora in poi sarò più veloce nell'aggiornamento,lo prometto.
In quest'anno che non mi sono fatta sentire sono successe tante cose,sia belle che brutte,che mi hanno allontanato dalla scrittura e che mi hanno bloccato,infatti non sono soddisfatta del capitolo e mi scuso già adesso se sarà orrendo ^^''
Buona lettura.
Ci vediamo in fondo! :) 




Aki's POV
 
<< che cosa?! >> ripetemmo incredule. Yumi sospirò,nella voce dell'evidente imbarazzo 
<< mia nonna era la sorella maggiore di Judai Yuki, mentre mio nonno era Johan Andersen >> ripeté, imbarazzata. 
<< questo l'abbiamo capito >> disse Sasha, lentamente 
<< ma come è successo? >> aggiunse poi, curiosa.
Per quello che mi riguardava, non riuscivo a dire nulla. Ero troppo stupita per la rivelazione che la nostra amica ci aveva appena fatto. Ora capivo come mai si trovava così in imbarazzo: in fondo, avrebbe dovuto fare delle lezioni su una parte della sua famiglia. Forse lei sapeva cose che neanche gli autori dei nostri libri di testo erano a conoscenza. Yumi sospirò. 
<< so la storia a grandi linee, cioè quello che mia madre mi ha raccontato quando ero piccola >> disse, arrossendo. Da quella semplice reazione intuivo che non le piaceva mettersi in mostra,anzi,faceva di tutto per passare del tutto inosservata, senza rendersi conto di quanto era speciale. 
<< possiamo chiedere la storia in versione integrale a tua madre, allora >> affermò Sasha, per nulla scoraggiata dalle parole dell'amica. 
<< non so se vorrà... >> cercò di ribattere Yumi, con scarsi risultati. Di certo sapeva quanto inutile era cercare di far desistere la sua amica dai suoi progetti, anche se erano assurdi o illegali. 
<< ti prego... >> la pregò Sasha facendole gli occhi dolci. Ero sicura che Sasha si divertisse nell'assumere certe espressioni: sfidavo chiunque a resistere alla tenerezza che esprimeva in quel momento, celando un lato sadico spaventoso. Yumi si arrese con un sospiro 
<< va bene... >> a quelle parole, Sasha emise un << si! >> che probabilmente si sentì in tutta la villa Sasaki.
<< ti ringrazio >> mi disse Yumi quando stavamo scendendo le scale per cercare sua madre 
<< per cosa? >> domandai io, confusa. 
<< per non aver detto niente >> disse, con in volto un sorriso sincero. Stupita, non riuscii a dire nulla. "Perché mai dovrebbe ringraziarmi di essere stata zitta?" mi domandai, sempre più confusa. Come se avesse la capacità di leggere il pensiero e di aver appena letto il mio, Yumi disse << se avessi detto qualcosa, credo che la curiosità di Sasha sarebbe aumentata a dismisura e pur di sapere tutto sarebbe andata al cimitero >> 
<< sarebbe capace di farlo? >> domandai, incredula. Okay fare scherzi un po' pesanti a Jack, ma andare a disturbare i morti...! Questo era troppo, persino per una come Sasha.
<< vi muovete? >> ci domandò l'interessata. Per evidenziare la sua evidente impazienza, scendeva due scalini alla volta. Senza darci il tempo di rispondere alla sua domanda, ci strattonò per la mano, rischando di fare cadere noi e se stessa. << volete muovervi sì o no? >> domandò ancora, sempre più impaziente.
<< Sasha calmati, mia madre mica scappa! >> rispose Yumi all'amica. Le due si guardarono per alcuni minuti in silenzio, per dopo scoppiare a ridere, sotto il mio sguardo stupito. E mi stupì ancora di più l'occhiata fredda che Sasha rivolse all'amica << mi deludi Yumi. Dovresti sapere che quando divento curiosa... >> iniziò Sasha 
<< ...potresti fare del male anche alla tua migliore amica >> finì Yumi per lei, lanciando un'occhiata al cielo. 
Sasha sorrise << a quanto vedo, te lo ricordi >> disse e scese velocemente le scale ed aspettandoci alla loro fine. Yumi sospirò di nuovo e riprese a scendere le scale con me che la guardo scioccata. 
<< alla buon ora >> commentò Sasha poco dopo, come se fossimo in ritardo di almeno due ore per un appuntamento importante.
Yumi la guardò alzando un sopracciglio << ci siamo viste meno di un minuto fa >> commentò lei, impassibile.
Sasha sorrise e poi ci prese per mano << andiamo >> disse poi, cambiando discorso.
<< sai almeno dove si trova? >> chiese Yumi, scettica. L'espressione che Sasha utilizzò poco dopo lasciò intendere che non ne aveva la minima idea. Yumi sospirò per l'ennesima volta in pochi minuti << lo sapevo >> disse lei, liberandosi dalla presa dell'amica e iniziando a farci strada. 
<< mi sa che hai un po' esagrato, prima >> dissi a Sasha, riprendendo a camminare. Per tutta risposta, lei mi fece una linguaccia con un'espressione imbarazzata che cercava di nascondere. 
<< chiedo scusa, non volevo >> 
Questa volta fu il mio turno di ridere << non ti preoccupare, ti capisco benissimo. In fondo nessuno si aspettava che le parentele di Yumi fossero così importanti >> dissi, sincera.
<< è stata una rivelazione anche per me >> disse Sasha e in quel momento mi sembrò di percepire una nota di rancore.
<< adesso capisco il suo disagio nel far lezione sulla storia di quel duellante >> le sorrisi, senza dire nulla e nel più totale silenzio continuammo a seguire Yumi che si stava dirigendo verso la porta d'ingresso << dove stiamo andando? >> domandai a Sasha non capendo appunto dove ci stavamo dirigendo.
Lei mi sorrise << ricordi la passione della signora Sasaki è il giardinaggio? Ebbene, di solito a quest'ora è fuori a curare le piante >> 
<< ah, è vero >> dissi, sorridendo nervosamente.
Uscimmo di casa e ci dirigemmo verso la figura della madre di Yumi che stava innaffiando delle rose blu, che erano bellissime, ma mai come quelle di quel giardino incantato dove avevo incontrato un paio di occhi blu pieni mi malinconia. Senza che me ne rendessi conto, mi ritrovai a sperare che quel ragazzo, Yusei, spuntasse all'improvviso per passare del tempo con me.
Solo quando mi sentii osservata capii che Sasha mi osservava, con un'espressione preoccupata in volto. Per rassicurarla le feci un sorriso che lei subito ricambiò. 
<< ehm, mamma >> incominciò Yumi in imbarazzo.
<< si tesoro? >> le domandò la signora Sasaki con un sorriso, pulendosi le mani nello strofinaccio che si era portata appresso. Yumi arrossì ancora di più << Aki e Sasha vorrebbero conoscere la storia della nonna >> finì lei, diventando completamente bordeaux 
<< non vorremmo disturbare e tantomeno intrometterci nei vostri affari di famiglia >> mi affrettai a dire, stranamente in imbarazzo. 
La madre di Yumi mi sorrise, incoraggiante << non ti preoccupare, in un certo senso amo raccontare quella storia >> disse la donna, ridendo. 
Appena Sasha sentì quella frase, si mise a saltellare, felice. Yumi imitò la madre, ridendo a sua volta, guardando l'amica. 
<< quanta curiosità...Sasha mi stupisce ogni volta >> commentò la signora Sasaki, con la stessa espressione della figlia. 
Ad un certo punto, il canguro (cioè Sasha) smise di saltellare e sorridendo, tornò da noi e si rivolse alla madre di Yumi << può cominciare >> molto probabilmente io e Yumi avevamo la stessa espressione sconvolta dall'atteggiamento della nostra amica. Sasha era veramente una persona davvero imprevedibile: non sapevi mai che reazione aspettarti, da lei. 
<< va bene. Possiamo sederci, la storia è alquanto lunga >> disse la signora Sasaki sedendosi per terra, imitata subito da me e da Yumi, mentre Sasha decise di rimanere in piedi. << per prima cosa >> iniziò la madre di Yumi << vi racconterò del loro primo incontro >> e con quelle parole, iniziò un racconto che aveva in sé qualcosa di magico.
 
 
Un ragazzo dai capelli dai capelli blu e dagli occhi verdi stava disputando la finale di un torneo di Duel Monsters, in Svezia. Quel duellante era Johan Andersen, ex studente dell' Accademia del Duellante del Nord e migliore amico di Judai Yuki, il famoso duellante conosciuto in tutto il mondo per le sue doti di duellante e per la capacità di parlare agli Spiriti dei Duelli. Anche conosciuto con il "Duellante Girovago", in quanto stava girando il Mondo per sfidare e sconfiggere i migliori duellanti del Mondo. Dopo un duello in cui il giovane Andersen aveva dimostrato grandi abilità nello sconfiggere il suo avversario, il duellante dei cristalli notò che in mezzo al pubblico che lo applaudiva per la vittoria una ragazza che lo osservava con particolare interesse. Ella aveva i capelli castani e gli occhi dello stesso colore ed era vestita in modo abbastanza insolito, in quanto indossava dei pantaloncini di jeans e una maglietta a mezze maniche blu. Johan pensò che doveva essere molto coraggiosa, se andava in giro vestita in quel modo in pieno inverno. Dopo aver ritirato il trofeo che testimoniava la sua vittoria, Johan uscì dall'arena, felice di aver vinto. Era molto tardi, quindi tornò a casa si mise subito sotto le coperte e nell'addormentarsi, rivide quegli occhi che l'avevano colpito in quel modo particolare.
La mattina successiva, il ragazzo si svegliò molto presto e -indossando una tuta da ginnastica che usava ogni mattina- uscì di casa per la sua corsa mattutina abituale. Perso nei suoi pensieri si accorse troppo tardi che stava andando addosso ad una ragazza, che era la stessa che il giorno prima aveva notato fra il pubblico. 
Con un sonoro tonfo, entrambi finirono a terra << mi dispiace! >> si scusò il ragazzo quando si rialzò da terra, tenendosi il sedere.
<< non preoccuparti >> disse la ragazza, con un sorriso, cercando di rialzarsi da terra. Johan le porse una mano che lei prontamente accettò. 
<< grazie >> lo ringraziò lei, quando riuscì ad alzarsi. 
<< mi dispiace averti travolta...ero distratto >> ammise il ragazzo arrossendo, nel tentativo di scusarsi.
<< tranquillo, non mi hai fatto niente... e poi capita a tutti di distrarsi >> disse lei, continuando a sorridere. Subito Johan ricambiò il sorriso.
<< come ti chiami? >>
<< Michela. E tu devi essere Johan Andersen, giusto? Ti ho visto ieri notte durante il torneo. Complimenti per la vittoria >> si complimentò la ragazza. Johan si portò una mano alla nuca e distolse lo sguardo. << si sono proprio io >> confessò lui, arrossendo questa volta per l'imbarazzo di essere diventato famoso.
Lei, continuando a sorridere, si scrollò di dosso la neve che le era rimasta sui pantaloncini e fu quel gesto a far notare al duellante dei cristalli lo strano abbigliamento della ragazza, che era lo stesso della sera prima.
<< come mai sei vestita così? >> prima che potesse solo aver il tempo di pensare quella domanda che era già uscita dalla sua bocca. Dentro di se sorrise, felice di farle finalmente quella domanda. La risposta di Michela lasciò il ragazzo di stucco << qui fa abbastanza caldo >> rispose lei, lasciando a bocca aperta il ragazzo "Ha caldo?! Ma come è possibile, ci sono solo 10° gradi stamattina!" pensò Johan, sconvolto << H-hai caldo? >> ripeté lui, sperando di aver capito male e dando così voce alle sue domande interiori. 
<< sì perché? >> nello sguardo della ragazza si poteva leggere la confusione che Johan - o per meglio dire di tutti quelli sani di mente - provava in quel momento.
Il ragazzo, preso in contropiede da quella risposta riuscì ad emettere solo un << ah >> e poi riuscì a trovare una risposta da dare alla ragazza << perché è pieno inverno e stamattina fa più freddo del solito >> 
<< ah >> disse lei, per dopo aggiungere: << io sento caldo >> 
Come se fosse un riflesso involontario, Andersen le mise una mano sulla fronte per controllare che non avesse la febbre, quasi sicuro che ce l'aveva e che in quel momento di follia pure stesse delirando. Non appena toccò la pelle della ragazza, Johan sentì come una forte scossa elettrica attraversargli il corpo e come scottato, la ritrasse immediatamente. Dal canto suo, anche Michela aveva avvertito la scossa e non essendo abituata ad avere rapporti umani, non riuscì a trattenere il rossore che si diffuse sul suo viso. 
<< c-che cosa...? >> domandò la ragazza balbettando, non sapendo esattamente cosa chiedere.
<< v-volevo controllare se avessi la febbre, tutto qui... in fondo è strano avere caldo in questa stagione e qui >> rispose lui abbassando lo sguardo, imbarazzato. Anche Michela abbassò lo sguardo, con una strana espressione sconsolata in volto << non ho tanto freddo... dove abitavo prima le temperatura arrivava anche a meno venti nelle giornate di sole >> spiegò lei, nella voce una strana nota di malinconia, per dopo rivolgere un sorriso sincero al ragazzo. 
Johan lo guardò stupito << dove vivevi prima? >> domandò lui curioso, facendo finta di aver colto il tono usato dalla ragazza.
<< in Tibet >> rispose meccanicamente lei, continuando a sorridere.
<< ah, adesso capisco >> affermò il duellante dei cristalli, sollevato dalla spiegazione di Michela << ti posso offrire qualcosa? Sai, per farmi perdonare per averti fatto cadere >> propose Johan, arrossendo vistosamente.
<< non vorrei disturbare...accetto solo se abiti da queste parti >> se possibile la risposta di Michela sorprese il ragazzo ancora di più.
Non mostrando la sua sorpresa, il ragazzo annuì, continuando a sorridere, anche se nervosamente. Sorriso che venne ricambiato dalla ragazza, che non aveva perso il suo neanche per un minuto.
<< allora accetto molto volentieri >> fu la risposta finale di Michela.
<< andiamo, allora >> disse Johan, prendendo per mano la ragazza, come se fosse un riflesso involontario. Se il gesto stupì Michela, non lo diede a vedere.
 
Quando entrarono in casa del ragazzo, successe una cosa che Johan non aveva calcolato ma che certamente non avrebbe potuto immaginare. Il caro Carbuncle rubino, sentendo il ragazzo rientrare a casa, era diventato uno spirito e si era diretto verso l'ingresso, raggiungendolo. Ma prima che potesse farlo, venne preso in braccio da Michela, sorprendendo il duellante dei cristalli. La ragazza, che non era per nulla sorpresa dallo spirito dei duelli, cominciò ad accarezzarlo e a coccolarlo << ma quanto sei carino >> disse la ragazza, mentre continuava a spupazzare il gattino, che non era per nulla dispiaciuto. Carbuncle cominciò a fare le fusa: nonostante fosse uno spirito era sempre un gatto e quelle moine gli piacevano un sacco e, non sapendo come, diventò un essere reale.
<< il tè è pronto >> disse Johan, che era comparso nell'ingresso per avvisare la ragazza, rimase molto sorpreso della situazione che si era venuta a creare: rubino fra le braccia della ragazza che aveva appena conosciuto e soprattutto reale, nonostante nessun duel disk fosse attivo e il suo deck era ben custodito nella tasca destra dei pantaloni nell'armadio. Dal canto suo Michela non fece una piega e continuò a coccolare rubino come se nulla fosse. Accorgendosi della presenza del ragazzo, sorrise << il tuo gattino è belissimo, complimenti >> disse lei, sincera.
<< ma ti sei accorta che non è un gatto normale, vero? >> chiese lui curioso, facendole segno di seguirlo nel salotto. In silenzio e con un sorriso sul volto, Michela lo seguì e si sedette sul divano, per poi dare uno sguardo al gattino che teneva fra le braccia. Johan non fu capace di interpretare il sorriso di scuse che la ragazza assunse poco dopo << scusa >> iniziò lei, continuando a accarezzare rubino << mi sa di averlo reso reale senza neanche accorgermene >> s'interruppe facendo una risata nervosa << come al solito combino un sacco di pasticci >> finì lei, poco dopo. Johan, dopo qualche minuto di silenzio, prese la parola << tu riesci a rendere reali gli spiriti del Duel Monsters? >> domandò il ragazzo, scioccato "questa ragazza è incredibile!" pensò il duellante dei cristalli. 
Michela annuì << quando vedo uno spirito carino come questo non riesco a resistere e senza accorgermene lo rendo reale >> rispose lei, strofinando la guancia contro quella di Carbuncle, che ricambiò con una leccatina.
Dal canto suo, Johan era senza parole. Quella ragazza era stupefacente, esattamente come il suo amico Judai Yuki, che non sentiva da tanto tempo. << e-ecco il te, comunque >> balbettò lui, mettendole una tazza di te fumante davanti.
<< grazie >> lo ringraziò lei, mettendosi rubino sulle gambe e prendendo la tazza con entrambe le mani.
I due parlarono per ore e al momento di congedarsi l'uno dall'altro furono invasi entrambi dalla tristezza ma comunque felici di essersi conosciuti.
<< ho passato una bellissima mattinata con te, Johan >> disse Michela, avviandosi verso la porta d'ingresso, dove quella mattina era entrata. Rubino, che in quel momento era tra le braccia del ragazzo, si sporse verso di lei facendole gli occhi dolci, un chiaro segnale che neanche il piccolo gattino non volesse che la ragazza se ne andasse, sentimento condiviso sia da lei che da Johan.
In silenzio, Michela prese uno dei post-it che si trovavano all'ingresso e scrisse un numero di cellulare e glielo porse. Johan lo guardò con aria interrogativa << cosa è? >> domandò il ragazzo.
<< il mio numero di telefono >> rispose la ragazza, mentre Rubino si sporgeva della braccia del ragazzo e prendeva fra i denti il foglietto, mentre Michela gli accarezzò la testa, continuando a sorridere.
<< fa il bravo >> disse e poi si rivolse a Johan << dovrebbe tornare uno spirito fra qualche ora >> disse la ragazza, in imbarazzo.
<< va bene >> disse lui, incapace di dire altro.
<< mi dispiace tanto >> ripeté la ragazza, per l'ennesima volta.
Lui sorrise << tranquilla, non è successo nulla di grave, anzi, ti dovrei ringraziare: ho sempre sognato che Rubino fosse reale al di fuori dei duelli >> disse il ragazzo, facendo un grattino alla testa del micio e mettendolo a terra poco dopo, che iniziò a correre per casa felice, tenendo il foglietto di Michela fra i denti. I due ragazzi risero. 
<< adesso devo proprio andare. Ci vediamo! >> lo salutò la ragazza, uscendo dalla casa di Johan, che ricambiò il saluto un << ci vediamo! >> un po' triste.
 
Verso l'ora di pranzo Michela rientrò nel suo appartamento, che si trovava nel centro della città e appena mise piede in casa il suo cellulare suonò. La ragazza, guardò di riflesso chi la stesse cercando, rimanendo delusa nel constatare che era il fratello e non quel ragazzo dai capelli blu che aveva incontrato la mattina. "adesso mi sente" pensò la ragazza sorridendo in un modo terrificante ed accettando la chiamata. Era delusa che fosse lui, ma in un certo senso sollevata: pur essendo fratelli, non si sentivano quasi mai e questo irritava molto la ragazza. << finalmente ti fai sentire >> Michela non esitò a mostrare tutto la sua irritazione che provava per il fratello quando non si faceva sentire per giorni, o addirittura mesi.
<< c-ciao Michela >> balbettò la voce maschile dall'altro capo del telefono.
<< ciao fratellino >> ricambiò il saluto la ragazza, cambiando improvvisamente umore, passando dalla collera alla felicità. Nonostante non si facesse mai sentire lui rimaneva il suo amato fratello minore che da piccolo si metteva nei guai. << è da tanto che non ti fai sentire >> aggiunse poco dopo lei, facendogli notare la cosa.
Il fratello fece una risata nervosa << mi dispiace, non accadrà più te lo prometto. Dove ti trovi, a proposito? >> domandò lui, curioso.
<< mi trovo in Svezia, perché? > >domandò di riflesso la sorella. 
<< così per sapere >> fu la risposta poco convincente del ragazzo.
"il solito iperprotettivo..." pensò Michela, sospirando silenziosamente << e invece tu dove sei? >> chiese lei << a patto che tu possa dirmelo >> aggiunse poco dopo, sarcastica. Una delle cose che la facevano più arrabbiare di suo fratello era che pretendeva di sapere tutto e al contrario, di non dire nulla. 
Calò il silenzio. Quando Michela aprì bocca per parlare, finalmente il ragazzo si decise a rispondere << sono in Italia, precisamente a Venezia >> rispose lui nervoso, ignorando il sarcasmo usato della ragazza. Questa volta fu il turno di Michela di farlo aspettare e, visto che dopo cinque minuti non si decideva a parlare, il fratello riprese la parola << in che parte della Svezia ti trovi? >> chiese lui, ostentando una disinvolte za che non gli apparteneva. 
Sentendosi porre quella domanda, Michela ridacchiò nervosamente "adesso si divertirà come un matto e mi prenderà in giro per almeno due mesi" pensò lei, imbarazzata. Sembrava incredibile da credere, ma non ne aveva più la pallida idea. Per non fare brutta figurala ragazza pensò di mentire, ma rinunciò subito, sapendo che sarebbe stato inutile, il fratello avrebbe beccato la bugia nel momento in cui lei avrebbe aperto bocca. Decise però di temporeggiare.
<< non te lo dico >> disse lei, sperando che, poco interessato alla cosa, il ragazzo lasci perdere. Speranza che però venne brutalmente spazzata via quando lui parlò, o per essere precisi sbuffò. << dai smettila >> sentendo il fratello leggermente infastidito, la ragazza decise di dire la verità, anche se imbarazzante.
<< in realtà non ne ho la minima idea >> confessò la ragazza. 
Il silenzio che seguì era denso di molti significati. Quando alla fine riuscì a rispondere, il ragazzo mormorò un << ah >> 
<< senti, adesso guardo dove sono - esattamente - e ti mando un messaggio, va bene? >> propose la ragazza, ansiosa di terminare quella conversazione, che stava diventando sempre più imbarazzante. Lui ci pensò su << okay, ci sentiamo presto, ciao >> la salutò lui, improvvisamente di fretta, chiudendo la conversazione. Anche Michela chiude la conversazione, osservando il suo appartamene arredato in stile tibetano, che la facevano sentire a casa.
Andò a farsi una doccia, pensando all'incontro inaspettato che aveva fatto quella mattina e alle sensazione che Johan Andersen scatenavano in lei e alla telefonata di suo fratello. Nonostante le piacesse stare sotto l'acqua, uscì presto dalla doccia, non riuscendo a levarsi di dosso il nervosismo che provava. Si asciugò lentamente e con i capelli ancora umidi si vestì, in tutta calma. Stessa calma utilizzò per asciugarsi i capelli e per questo ci impiegò parecchio tempo, in quanto erano molti e soprattutto molto lunghi. Essi infatti arrivavano a metà schiena. Dopo andò a prepararsi il pranzo, in modo molto veloce. Quel giorno non si riconosceva. Le pareva infatti di compiere ogni gesto in maniera meccanica, come se fosse un robot. Quella sensazione non l'abbandonò neanche il pomeriggio, quando stava controllando la posta elettronica, nel notare la presenza di un messaggio del direttore Semejima, che la informava dell'imminente rimpatriata della sua classe. La ragazza rimase molto sorpresa nel leggere il nome di Yusuke Fujiwara. "allora è ancora vivo!" pensò sollevata Michela, ripensando ai momenti in cui il direttore aveva annunciato alla scuola la sua scomparsa, insieme a quella di molti altri studenti da quello che dopo venne chiamato "il Dormitorio Abbandonato".
Lei, avendo capito il motivo della loro scomparsa, aveva deciso di abbandonare l'Accademia, per tornare nel Tibet, temendo di essere la prossima a scomparire. Questi pensieri la riportarono indietro nel tempo, quando, tempo addietro, aveva incontrato Fubuki per caso e credeva di essere vittima di un'allucinazione, prima di rendersi conto che il ragazzo era reale e che stava bene, anche se però non le aveva riferito del ritorno anche di Yusuke. Soprappensiero, la ragazza rispose all'e-mail confermando la sua partecipazione e informando che avrebbe portato una persona esterna come ospite. "sono certa che Johan sarà felice di venire con me" pensò la ragazza sorridendo e arrossendo. Era per l'appunto il bel Andersen la persona che la ragazza voleva portare, anche se lo conosceva da pochissimo tempo, sentiva di avere con lui un legame speciale, come se fossero due anime che si ritrovano dopo lungo tempo ed una faticosa ricerca. Quel ragazzo l'aveva colpita: non l'aveva trovata strana per il suo potere di rendere gli spiriti dei duelli reali, come invece facevano le altre persone. 
Nell'attesa della risposta del direttore, Michela provò a scoprire dove esattamente si trovava, ma alla fine decise di lasciar stare: in fondo non era obbligata a dire al fratello dove si trovava. In fondo, lui con lei faceva la stessa identica cosa, cioè comunicava la sua posizione solo e quando era lei a chiederglielo. Per quanto ne sapesse, poteva essere appena tornato dal Polo Sud.
Il resto della giornata passò molto velocemente e prima di andare a dormire Michela ricontrollò velocemente la sua e-mail per vedere se era arrivato qualcosa. Quando vide che ciò non era avvenuto, spense il computer. Controllò anche i messaggi sul cellulare e - con grande irritazione - notò che due dei tre messaggi erano stati lasciati da suo fratello. Li cancellò senza nemmeno leggerli. Il terzo invece proveniva da un numero sconosciuto. Con le mani che le tremavano, l'aprì. Il testo era:
 
"Mi ha fatto molto piacere incontrarti oggi. Spero di sentirti al più presto! 
Con affetto, Johan"
 
Senza perdere tempo, come se il numero si sarebbe cancellato dopo pochi scendila ragazza lo salvò: non voleva perderlo. Se fosse successo si sarebbe talmente insultata che avrebbe fatto piangere se stessa. Anche se poco dopo si rese conto che quella fretta matta non era giustificata: Johan aveva il suo e avrebbe potuto contattarla ogni volta che voleva. Dopo aver salvato il numero del ragazzo, rispose al messaggio.
 
"Anche io spero di incontrarti al più presto! Sei molto simpatico e carino!" scrisse, per poi aggiungere una faccina sorridente prima di mandarlo.
Continuarono a messaggiare per tutta la notte, interrogandosi a vicenda sulle passioni dell'altro, fino a quando Johan - che aveva preso coraggio durante la conversazione e per il fatto che non era lì davanti a lei - la chiamò.
<< ti andrebbe di uscire con me domani sera? >> chiese il ragazzo, un po' esitante. Michela ridacchiò, e il ragazzo lo trovò una reazione strana. << forse intenderai stasera >> lo corese la ragazza, guardando sorridendo l'orologio sul comodino. Accorgendosi della gaffe appena fatta, Johan rise anche lui << hai ragione >> confermò lui.
<< a che ora ci vediamo? >> 
<< alle sei va bene? >> 
<< certo >> rispose lei, continuando a sorridere, felice dell'invito che aveva appena ricevuto. << adesso è meglio dormire un po'. Ci vediamo stasera! >> aggiunse lei, dopo alcuni minuti di silenzio.
<< va bene, a stasera! >> ricambiò lui, chiudendo la conversazione come fece la ragazza.
 
Diverse ore dopo, Johan si svegliò abbastanza riposato nonostante si fosse addormentato molto tardi. Meccanicamente guardò l'orologio, che segnava le due del pomeriggio. "alla faccia del dormire qualche ora..." pensò il ragazzo a disagio. Velocemente mangiò qualcosa e si vestì, ansioso che arrivasse la sera e più precisamente, il momento in cui avrebbe rivisto e passato del tempo con Michela, anche se la cosa gli sembrava ridicola: in fondo, si erano conosciuti il giorno prima e lui subito le chiedeva un appuntamento?! "avrò fatto la figura del maniaco" pensò il ragazzo, sconsolato. Senza rendersene conto era arrossito e Rubino (incuriosito dal rossore dell'amico) aveva capito subito i sentimenti che il giovane Andersen provava per la ragazza e ai quali non riusciva a dare un nome. Anche lui provava qualcosa per la ragazza, ma erano sentimenti innocenti, quali l'affettuosità e la simpatia: infatti il piccolo gattino viola adorava stare fra le braccia della ragazza.
Per passare il pomeriggio, i due amici guardarono un documentario sui pescespada, da sempre l'animale preferito del duellante dei cristalli. Arrivate le cinque e mezzo, il nervosismo e l'ansia che aveva torturato il ragazzo per tutta la giornata prese il sopravvento. Velocemente si vestì ed uscì di casa. Non appena mise piede fuori dall'abitazione però, si verificò un inconveniente. Johan, che aveva pianificando la serata nei minimi dettagli, si rese conto di non aver concordato con la ragazza il loro luogo d'incontro!
Velocemente chiamò la ragazza, che rispose al primo squillo. 
<< pronto? >> domandò lei, rispondendo al telefono.
<< C-ciao Michela >> balbettò il ragazzo, in imbarazzo.
<< ciao Johan >> lo salutò la ragazza, nella voce un sorriso che lui non notò. << cosa succede? >> domandò poi confusa, non riuscendo a capire il motivo di tale telefonata, temendo che il ragazzo volesse annullare la loro uscita.
<< ehm...abbiamo un piccolo problema >> rispose lui, arrossendo vistosamente e portandosi una mano alla nuca.
<< quale? >> domandò la ragazza, stupita.
<< non abbiamo concordato il luogo d'incontro >> confessò imbarazzato e rosso fino alla radice dei capelli per aver tralasciato un così importante dettaglio. Seguì un momento di silenzio, rotto dalla risata della ragazza. "Ecco, ho fatto la figura del cretino" pensò Johan sospirando silenziosamente.
<< non preoccuparti: ci troveremo sicuramente >> affermò la ragazza, chiudendo la conversazione e lasciando di sasso e in crisi il povero Johan. Crisi che durò pochi minuti, quanto bastò al ragazzo per capire cosa Michela volesse dire e nel realizzare la cosa, il duellante dei cristalli scoppiò a ridere. << certo, che stupido! >> esclamò il giovane duellante, iniziando a correre. In poco tempo, Johan raggiunse il parco dove il giorno prima si erano incontrarti, trovandola lì, che lo stava aspettandola ragazza indossava uno splendido abito blu chiaro.
<< ciao >> la salutò lui, con il respiro affannoso. Quando la vide meglio rimase senza fiato: quell'abito rendeva la ragazza ancora più bella di come la ricordava.
Lei gli sorrise << ciao. Tutto bene? >> domandò lei. Johan le rivolse un sorriso imbarazzato. << si tranquilla >> rispose il ragazzo, mentre lei continuava a guardarlo.
Quando finalmente Johan tornò a respirare, i due si avviarono in un ristorante così lussuoso che la gente normale non avrebbe potuto metterci piede, per i prezzi troppo alti.
<< che posto carino >> commentò Michela sottovoce, guardandosi attorno. Johan le sorrise << è il miglior ristorante della città. Per trovare un tavolo libero si deve prenotare almeno due mesi prima, se si è fortunati >> le spiegò lui. Michela gli rivolse un'occhiata incuriosita << e tu come hai fatto a trovare un posto in così poco tempo? >> osservando i bicchieri davanti a lei. Il duellante dei cristalli arrossì << nel premio del torneo era compresa una cena per due in questo ristorante, che sponsorizzava l'evento e quindi... >> rispose lui, in imbarazzo. La ragazza rise del tono imbarazzato di Johan << tranquillo, era solo una domanda, non c'è bisogno che tu mi dia spiegazioni >> lo rassicurò Michela.
Johan si lasciò sfuggire inavvertitamente un sospiro di sollievo << meno male >> appena si accorse di aver detto quelle parole, il ragazzo si tappò la bocca, maledicendosi per la sua lingua che quella sera aveva deciso di giocargli un brutto, bruttissimo tiro. " Ecco, adesso le sembrerò un cretino" pensò ancora una volta il bel Anderson, mentre la ragazza si lasciava andare ad una sonora risata. Furono le parole della ragazza a distoglierlo dai suoi pensieri pessimistici.
<< scusami, ma è la prima volta che un ragazzo ha il coraggio di dirmi la verità. Di solito si inventano mille storie per far bella figura! >> disse la ragazza, stupendo per l'ennesima volta Johan. "Dio, se è vero che esisti ti ringrazio" pensò il ragazzo, sul punto di mettersi a piangere dalla felicità << ... i ragazzi che fanno così mi irritano. Sei un ragazzo davvero speciale, Johan >> perso nei suoi ringraziamenti, il duellante dei cristalli non si era accorto che la ragazza aveva continuato a parlare. Johan arrossì, sia per l'imbarazzo delle parole di Michela sia per quello che provava per essersi perso delle parole pronunciate dalle ragazza dei suoi sogni. 
Nel corso della cena il duellante dai capelli blu rimase molto impressionato dalla semplicità con cui le aveva rivelato la sua passione per i pescespada. Anche se la sorpresa maggiore era stata certamente la reazione iniziale della ragazza << è una bella passione >> aveva detto lei, quando Johan d'istinto le aveva confessato del suo "amore" per quella specie di pesce. L'aveva guardato negli occhi e sorridendo gli aveva detto: se credi che sia una "strana" passione, ti sbagli. Conosco un tipo che ha la fissazione per il ghiaccio: pensa che se non ci fossero i suoi amici a controllarlo di infilerebbe nel freezer per minimo una settimana >> 
<< nel freezer? >> domandò Johan, sconvolto.
<< non chiedermi come fama riesce a infilarsi in quel poco spazio e non è tutto: rimane pure dello spazio inutilizzato >> a quelle parole, Johan non sapeva cosa dire.
Michela rise << dovresti proprio vedere la tua faccia: sei sconvolto! >> esclamò lei, divertita.
<< beh, come pretendi di sentire una cosa del genere e di non rimanere sconvolti? >> replicò il ragazzo, sorridendo nervosamente. 
Il sorriso della ragazza si allargò << forse hai ragione >> acconsentì lei. 
Johan alzò un sopracciglio, scettico << forse? >>
<< okay, senza il forse >> si corresse subito la ragazza, divertita. Senza preavviso, il duellante prese per mano la ragazza << settimana prossima >> iniziò lui serio << ho un torneo in Italia. So che ci conosciamo da pochissimo tempo, ma...vuoi venire con me? >> domandò Johan, distogliendo lo sguardo.
La risposta della ragazza non tardò ad arrivare << certo >> rispose lei, sorridendo in modo dolce. Sentendo quelle parole, Johan la guardò << c-come? >> domandò lui, incredulo. Il sorriso della ragazza si allargò << sì, verrò con te >> ripetè la ragazza. 
<< evviva! >> esclamò il ragazzo, felicissimo della risposta di Michela.
 
Pochi mesi dopo, la coppia decise di ritornare in Svezia, con l'intenzione di dire all'altro ciò che ognuno provava per l'altro. << è già da un po' di tempo che volevo dirtelo >> iniziò il ragazzo, nervoso. Erano seduti su una delle panchine del parco dove si erano incontrati, o per meglio dire, scontrati.<< ma non ci sono mai riuscito. Michela >> la chiamò Johan, osservandola intensivamente << io ti amo >> concluse il ragazzo, diventando bordeaux. Calò il silenzio, che durò per pochi minuti. << quando avevi l'intenzione di dirmelo, sciocchino? >> domandò la ragazza, mentre Johan come al solito stava facendo pensieri negativi. Il duellante la guardò stupito. << c-come? >> chiese lui, incredulo.
<< ti ho chiesto quando avevi l'intenzione di dirmi ciò che provavi per me >> ripeté la ragazza, specificando meglio.
<< q-questo vuol dire che tu... >> balbettò il ragazzo, capendo dove Michela volesse andare a parare.
Sorridendo come solo lei sapeva fare, Michela annuì.
Non ci fu il tempo di dire aggiungere altro. 


Eccomi qua! :)
Nella seconda parte ci sarà l'incontro/ scontro fra Johan e Judai! Alla prossima! :)
PS: chiedo perdono se non rispondo alle recensioni,ma in questo momento non è che mi sento un granchè bene ^^'' aggiorno perché se no trovavo il modo di prendermi a calci da sola ^^''
Baci Mici Abbracci & Morsetti Gattino Bianco

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