Io, Robert. Io, Edward. di Aisha Argentea (/viewuser.php?uid=123889)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una banda di … androidi!! ***
Capitolo 2: *** Tu...sei me?? ***
Capitolo 3: *** Robert - Edward - Robert - Edward - Edward! ***
Capitolo 4: *** Un panino wurstel e maionese? ***
Capitolo 5: *** Arrivederci Roma! ***
Capitolo 6: *** E se ti va, cercami su facebook! ***
Capitolo 7: *** La signora Rottermaier. ***
Capitolo 1 *** Una banda di … androidi!! ***
Claire
Burns, era come al solito al telefono, quando ad un tratto la sua
segretaria entrò di botto in ufficio:
<<
Signora!! Signora!! Mi scusi ancora!! >> disse tutta
rossa , Claire si girò e scosse il telefono :
<< Martine, non vedi?? Sono al telefono! >>
la rispose a bassa voce infastidita.
<<
Ma signora … il signor Pattinson è arrivato da
un’ora … >> rispose la ragazza con
un’aria quasi di supplica. Claire sbuffò
congedò il suo interlocutore e spense il telefono :
<< Fallo entrare! >> ordinò
sbuffando alla segretaria che annuì ed andò a
chiamarlo.
Robert
entrò ridendo : << Salve signora!
>>
Claire
sbuffò e pensò “Ecco, ci
mancava pure il comico” , poi sorrise e indicandogli la
poltroncina gli disse : << Buonasera signor Pattinson,
prego si sieda … >> poi gli chiese :
<<
A cosa devo la sua visita? >>
<<
Beh … lei sa che sta facendo una cosa sbagliata …
>> Robert la guardò, certo che la donna che
aveva di fronte era veramente bella.
<<
Mi scusi?? Cosa sta insinuando?? >> chiese la donna
<<
Lei è il capo di una fabbrica che produce androidi
… vero? Ecco, io non … cioè
… >> prese fiato,
poi
continuò : << Mi spiego meglio eh?, lei
produce androidi … cioè, non è che li
produce lei con le sue mani, no,
non
dico quello … >>
<<
Allora! Senta, mi ascolti … sono le 21 e 30, ed è
sera, ho avuto una giornata pesante, lei mi ha fatto appena perdere un
cliente, un cliente che si chiama Ricky Martin, ha presente? Ora, sta
balbettando cose senza senso, ma io credo di aver capito
perché è venuto qui … >>
disse Claire, esasperata, Robert tirò un sospiro di sollievo
: << Ah bene! Mi fa piacere che ha capito! Allora,
accetta? >>
<<
Signor Pattinson, lei vorrebbe pubblicizzare il suo androide, glielo
farei fare volentieri, ma sono sicura che lei mi chiederebbe una cifra
molto alta! Cosa vuole, un miliardo di dollari per una
pubblicità?? >>
Robert
scosse la testa : << No, no, no! Non è quello
che sono venuto a chiederle! La verità e che non amo tutti
questi androidi a mia immagine e somiglianza, le spiego,
arriverà un giorno, in cui passeggiando mi girerò
e mi troverò davanti ad un miliardo di me che mi fanno
“Ciao” con la mano!! Ma lei non crede che
è un incubo?? >>
<<
Signor Pattinson … lei … mi sta chiedendo di
… >> Claire stava per scoppiare dalla rabbia :
<< Bloccare la Produzione di androidi????
>> quasi urlò
<<
Beh si … >> il ragazzo si spaventò,
cercò di farsi piccolo piccolo nella poltrona, si rese conto
che aveva una leonessa davanti.
<<
Ma lei si rende conto di quello che dice?? Cioè, milioni di
dollari sprecati così … 150 androidi buttati
nella spazzatura, mandati allo scasso … tanto lavoro e tanto
sudore dei miei operati sprecato, e questo perché? Per quale
motivo? Ah si, perché il signor Pattinson non ama guardarsi
allo specchio! >>
<<
Signora Burns, cosa c’entra lo specchio ora??
>> chiese Robert
<<
Ma si guardi! Guardi come si è conciato stasera, vestito nel
modo più trasandato possibile, ma guardi, quei jeans
sbiaditi, e quella camicia sgualcita dal colore terribile!! E quei
capelli?? Mio Dio! Ma lei lavora al cinema?? I miei androidi non sono
così, vedrà! I miei androidi sono migliori!
Raffinati, puliti,
eleganti!!
>>
<<
Si e non sono come me, cioè mi somigliano, ma non sono come
me! >> disse Robert
<<
Lei non sa cosa dice, sa tutte le star di cui abbiamo prodotto androidi
ad immagini e somiglianza, sono rimaste soddisfatte!! Proprio ieri
è venuto a farmi i complimenti Hugh Grant! E oggi chi mi
trovo davanti, un attoruncolo che si lamenta! >>
urlò Claire adirata, poi sbuffò ed
intrecciò le braccia.
<<
Ma cosa fanno poi, questi androidi?? >> chiese Robert,
curioso
<<
Senta, non sto qui ad elencarle tutte le loro funzioni, che sono
tantissime, sono le 22:00 e io devo andare a casa, così come
la mia segretaria, facciamo una cosa … domattina
è libero?? >> la donna, aveva appena avuto una
brillante idea
<<
Oh sono lusingato! Solitamente le donne le invito io a colazione o a
pranzo … >> disse Robert
<<
Ma quale colazione?? Quale pranzo?? Signor Pattinson, si è
impazzito?? Le chiedevo se domattina è libero e se
può tornare qui, nel mio ufficio …
può? >>
<<
Mmmh … >> il ragazzo si mise un dito vicino
alla bocca, facendo finta di pensarci, poi rispose: << Si
si , sono libero >>
<<
Allora, venga qui alle 9: 00 in punto … e ora, fuori di qui!
Che mi ha fatto perdere troppo tempo! >> disse Claire,
lui annuì ed alzandosi chiese : << Porto
cornetti e caffè?? >> , in tutta risposta la
donna balzò in piedi e indicandogli la porta urlò
:
<<
FUORI DI QUI!! >>
<<
Okay … arrivederci!! >> disse Robert uscendo
dall’ufficio, “Mamma mia! Che donna!!”
pensò tra se, poi notò che la segretaria si era
addormentata sulla scrivania, e passandogli vicino le diede un colpo
sulla schiena : << Sveglia!! >> , la
ragazza balzò in piedi : << Buona - Buonasera
signor Pattinson! Morda poco stanotte !!>> a quelle
parole Robert si girò e ridendo disse:
<<
Mah … quello che morde non sono io!! Anzi, lei stia attenta,
che potrebbe essere morsa da un momento all’altro!
>> e con la mano indicò la porta
dell’ufficio di Claire.
Mentre
scendeva le scale dell’enorme edificio che ospitava la
signora Burns e tutti i suoi impiegati, Robert, vide che verso i primi
scalini, seduto, ad un angolo c’era un bambino.
<<
Ciao! >> lo salutò << Non sei
troppo piccolo per stare fuori a quest’ora? >>
<<
No! Sono abituato! Ma tu sei … Robert Pattinson??
>> chiese il bambino alzandosi
<<
Ah si, sono io, decisamente >> rispose il ragazzo
<<
Wow , il vampiro! E cosa ci sei venuto a fare qui? >>
<<
Ah beh … dai, sediamoci! >> gli disse facendo
cenno di sedersi sulle scale con lui. Una volta seduti sul marmo freddo
delle scale i due ripresero la loro chiacchierata : <<
Allora, come mai qui? >> richiese il bambino
<<
Beh … dovevo risolvere delle questioni …
>>
<<
Qui?? E che questioni?? >>
<<
Eh beh … religiose, sanitarie … >>
rispose vago il ragazzo
<<
Qui questioni religiose e sanitarie?? >> chiese il
bambino ridendo : << Questo non è ne un
ospedale e ne una chiesa!!>> aggiunse ridendo ed
indicando l’edificio.
<<
Tu piuttosto … come ti chiami e cosa ci fai qui?
>> chiese Robert
<<
Io mi chiamo Adam!! E non sono qui, per questioni religiose o
sanitarie, sto aspettando … mia madre >>
<<
Tua madre?? No … qui ci sono solo il capo e la segretaria,
tutti gli impiegati sono
andati via … >>
<<
Appunto … ci sono il capo e la segretaria >>
disse il bambino alzandosi
<<
E quale delle due è tua madre?? Spero non il capo!
>>
<<
Segreto!! >> disse il bambino scappando su per
l’edificio ed entrando nell’enorme portone.
Robert
rimase sbalordito, poi si avviò, tranquillo, verso casa.
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Capitolo 2 *** Tu...sei me?? ***
Ciao a tutti voi, mie
lettrici e miei lettori!! Siamo al secondo capitolo, di questa
fanfiction comica :) Cosa ne pensate?? Vi è piaciuto il
primo capitolo!! Beh ce ne saranno di sorprese :) Seguitemi e vedrete!!
Lasciatemi dei commenti, mi piacerebbe sapere ogni vostro singolo
pensiero ... GRAZIE MILLE :D
Alle
9:00 in punto della mattina dopo, Robert salì le scale
dell’edificio, ed appena entrò vide che ad
aspettarlo davanti alla porta c’era la segretaria di Claire,
Martine, che lo salutò cordialmente:
<<
Salve signor Pattinson! >>
<<
Ciao … devo salire su, dal tuo capo >> gli
disse il ragazzo
<<
Certo, mi segua >> disse la ragazza facendogli cenno di
seguirla. Presero l’ascensore e salirono su, poi la ragazza
lo condusse all’ufficio di Claire, e bussò alla
porta.
<<
Avanti! >> urlò Claire dalla scrivania
<<
Buongiorno madame! >> Robert entrò sorridendo,
poi la sua attenzione venne attirata da una scatola, alta quasi due
metri dove c’era scritto “FRAGILE- Maneggiare con
ESTREMA ATTENZIONE”
<<
Cos’è? >> chiese
<<
Si sieda, forza che ho da fare! >> lo invitò
Claire, poi prese un foglio ed indicandogli una striscia gli disse:
<< Firmi qui, senza esitare >>
Robert
annuì, prese una penna dalla scrivania e firmò:
<<
Ecco fatto … tutto questo casino per un autografo?? Ma
signora mia >> gli disse unendo le mani e scuotendole
<<
La prego, stia zitto e mi ascolti >> disse Claire, poi si
alzò dalla poltrona di pelle nera e si avvicinò
alla scatola enorme:
<<
Vede questa scatola? Bene, questa è sua >>
<<
Eeeh?? >> Robert spalancò gli occhi
<<
Si, è sua, se la porti a casa e la apra, troverà
la risposta a tutte le sue domande >> disse la donna con
tono rassicurante
<<
No, mi scusi … la risposta a tutte le mie domande?? A tutte
tutte?? >>
Claire
annuì : << Certo >> poi mise una
mano nel taschino della sua giacca ed estrasse un piccolo telecomando
con due bottoni rossi, “On” ed
“Off”, e lo porse al ragazzo che lo
afferrò curioso.
<<
Non clicchi! >> esclamò la donna
<<
A cosa serve?? >> chiese Robert, scrutandolo.
<<
Vedrà, ora non posso dirle nulla, comunque sotto
c’è un camion con due uomini che prenderanno il
pacco e lo porteranno direttamente a casa sua >>
<<
No no … me lo porto a casa da solo, tranquilla!
>>
<<
Signor Pattinson, guardi che pesa … >> disse
Claire mentre Robert cercava in qualche modo di spingere la scatola
<<
Poi ci sono le scale, mi dice come farà? >>
<<
Ah tranquilla signora … signora? Ah si! Burns!
>> rispose il ragazzo mentre spingeva lo scatolone, poi
lo poggiò sul pavimento orizzontalmente e lo
sollevò dal lato destro.
<<
Mi apre la porta?? >> chiese, e la donna andò
ad aprirgli la porta dell’ufficio: << Cazzo
come pesa! >> esclamò
<<
Signor PATTINSON! Queste parole nel mio ufficio non sono ammesse!
>> lo riprese, severamente, Claire.
<<
Okay … uff … ciao bambola!! >>
disse uscendo Robert mentre la donna gli sbatteva la porta dietro le
spalle.
<<
Ha bisogno di una mano?? >> chiese Martine con tono di
preoccupazione, vedendo il ragazzo che con affanno spostava
l’enorme scatola.
<<
No no tranquilla >> rispose Robert, poi si
avvicinò alle scale, mollò la scatola sul
pavimento e la spinse con un piede:
<<
Vaii scendiii!!! >> disse, e la scatola
scivolò giù per le scale. Fece così
per tutte le tre rampe di scale e infine la scatola balzò
dritta davanti al portone. Un gruppo di uomini si girò di
colpo per il rumore.
<<
Eccoci!! >> esclamò Robert balzando vicino
alla scatola
<<
Ma è … matto?? >> chiese un anziano
con la ventiquattro ore tra la mani.
<<
Ma no caro!! >> rispose Robert ridendo, mentre spingeva
la scatola fuori. Poi la buttò giù dalla lunga
scalinata di marmo bianco, dove ai piedi c’era il piccolo
Adam che rideva sommessamente.
<<
Adam!! Spostati!! >> urlò Robert e il bambino
si spostò, poi la scatola arrivò giù e
Robert raggiunse Adam.
<<
Ciao! >> lo salutò il bambino, poi gli chiese:
<< Ma è così che trasporti le
scatole, solitamente?? >>
<<
Eh beh si! >> disse Robert sollevando la scatola dalla
parte destra poi lo guardò e gli chiese: << Ma
quanti anni hai? E perché non sei a scuola??>>
<<
Io ho 11 anni, e beh non sono a scuola perché non
c’è nessuno ad impormelo! >> rispose
Adam ridendo.
<<
Ma tua madre è un incosciente? Dai vieni con me
>> gli disse Robert facendogli cenno con la testa di
seguirlo.
<<
Vuoi una mano? >> gli chiese Adam mentre Robert
trascinava con forza e con affanno la scatola misteriosa.
<<
N-No … tranquill … uff! Come pesa!
>>
<<
Chi è? >> chiese il bambino ad un tratto
<<
Chi è … chi?? >>
<<
Nella scatola … chi c’è?
>>
<<
Scusa Adam, non capisco … oooh!! Pesanteee!! Dicevo, chi
c’è? In che senso??>>
<<
Scusa non hai acquistato un androide?? >>
<<
No Caro! Io non acquistato un bel niente! Qui c’è
la risposta a tutte le mie domande! >> rispose fiero
<<
Ma chi te l’ha dato?? >> chiese ancora Adam
<<
Quella belva della Signora Burns! >> rispose Robert poi
continuò : << Che poi tanto belva non
è, è una gnocca
pazzesca!
>>
Adam
in tutta risposta scoppiò a ridere poi disse:
<<
Robert, io devo andare … mi fermo qui, e torno a casa
>>
<<
Va’ a scuola, piuttosto! >> gli disse Robert,
poi si salutarono e il ragazzo continuò il suo tragitto con
la scatola. Poi vide una strettoia e decise di entrarci e di posare un
po’ la scatola per riposarsi. Poggiò la scatola
per terra orizzontalmente e ci si sedette sopra sul lato destro, era
stanco, tutto sudato e per di più il suo appartamento era
ancora lontanissimo “Perché non sono uscito con
l’auto?? Ma forse meglio così, la scatola
è troppo lunga e non sarebbe entrata”
pensò, poi sbuffò e prese il cellulare.
C’era un messaggio, lo aprì:
“Dove
cavolo sei finito? Bette. “ Bette era la sua ragazza, era
molto apprensiva e spesso Robert la trovava molto fastidiosa.
Rispose
al messaggio: “ Puffetta, tranquilla, sto bene, nessuno mi ha
mangiato, sono ancora vivo. Sai che sto lavorando e quindi ho poco
tempo per noi!”. Bugia. Aveva appena finito di girare New
Moon e quindi non aveva da lavorare, voleva rilassarsi, voleva stare
lontano da tutti e soprattutto da lei. Inviò il messaggio e
spense il cellulare, poi lo ripose in tasca e prese il piccolo
telecomando che la signora Burns gli aveva dato. Lo guardò
ed iniziò a premere i due tasti velocemente
“On-off-on-off-on-off-on-off-on” e lo ripose in
tasca. Si distese sulla scatola, ed iniziò a fischiettare le
note di “I will survive”, guardò il
cielo e pensò alla signora Burns
“Chissà qual è il suo nome …
chissà se è sposata … di sicuro
è più grande di me … ma è
bellissima … acida peggio di un limone … ma
bellissima … è uno spettacolo “ poi si
stiracchiò e si rimise a sedere sulla parte destra della
scatola.
<<
Mi chiedevo se per caso ti va di togliere il culo dalla mia faccia
>> disse una voce, Robert balzò in piedi e
sentì un sospiro di sollievo.
<<
Ma chi è? Chi parla?? >> chiese spaventato, ma
nessuno rispose. Poi si guardò intorno e non vide nessuno,
si piegò e sollevò la scatola : <<
Piano, prego >> disse nuovamente la voce sconosciuta e
Robert dallo spavento lasciò bruscamente la scatola che
cadde.
<<
AHIA! >> urlò la voce
<<
AAAAAHH!! Chi èèè?? >>
urlò il ragazzo e ad un tratto la scatola si mosse:
<< Apri! Apri! Apri o soffoco!! >> disse la
voce sconosciuta, Robert si fiondò sulla scatola e
iniziò a rompere il cartone, aprì la scatola e si
spostò. Dalla scatola misteriosa, tra un mucchio di
polistirolo si alzò una figura che si scuoteva per far
cadere tutte quelle fastidiose palline bianche. Robert dalla
curiosità si avvicinò : << Eeeeeh??
Ma tu sei …me??? >> esclamò.
<<
Ciao, sono Edward, sono il tuo androide >> rispose
l’androide ad immagine e somiglianza di Robert.
<<
Ma sei proprio uguale a me!! >> esclamò ancora
il ragazzo scrutandolo con curiosità.
<<
Non proprio, non sono uguale a te, certo fisicamente si, ma
caratterialmente no >> rispose Edward in tutta la sua
compostezza.
<<
No, ma io non ti voglio … cosa me ne faccio di te?
>>
<<
Robert, tu, sei una persona così superficiale …
cosa credi? Che noi androidi veniamo creati per nulla? >>
<<
Non dirmi “superficiale” !! Chiaro?? Io sono
… il tuo capo! Vedi, se non c’ero io tu non
esistevi >> rispose Robert beffardo
<<
Questo non è affatto vero, se tu non c’eri, io
c’ero, solo sotto sembianze diverse, ma c’ero,
esistevo, come esisto, ci sono e ci sarò >>
rispose Edward
<<
Ora devi tornare nella scatola, vedrò se portarti a casa mia
o meno >> gli ordinò Robert
<<
Tu stai scherzando, vero? Mi hai attivato quindi … andiamo a
casa insieme, a casa tua naturalmente. >>
<<
No senti un po’, tu, androide in smoking, non comandi nulla!!
Io comando te, semmai, e ora torna nella scatola!! >>
Edward
vide il telecomando di attivazione che era caduto a Robert a causa
dello spavento, avvicinò il piede e con nonchalance lo
schiacciò : << Ora non comandi più
>> gli annunciò
<> disse Robert, ma in
tutta risposta Edward si piegò, afferrò la
scatola e facendogli un cenno con la mano disse: <<
Prego!! Entra tu nella scatola, dai! >>
<<
Non ci penso proprio! >> disse Robert incrociando le
braccia al petto.
<<
Facciamo decidere al fato … >> propose
l’androide che indossava un bellissimo smoking nero con il
papillon.
<<
Ma che fata?? Le fate non esistono!! >>
<<
Robert, intendo il destino, facciamo decidere al destino, chiediamo al
destino >> rispose Edward
<<
E come facciamo?? >> chiese Robert
<<
Ti va una morra cinese? >>
Allora, vi è
piaciuto questo capitolo?? Cosa ne pensate?? Secondo voi, chi
vincerà la morra cinese, Robert o l'androide Edward?? Fatemi
sapere attraverso una recensione!! Presto il terzo capitolo!! Bacii :)
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Capitolo 3 *** Robert - Edward - Robert - Edward - Edward! ***
Ed
eccoci al terzo capitolo, Robert si trova nella scatola trascinata dal
sapiente Edward e ... su leggete!! Baci a tutti e grazie per esserci
sempre! :D
In
fondo non si stava così male in quella scatola tra tutto
quel polistirolo. Robert estrasse il cellulare dalla tasca del giubbino
e lo accese per farsi luce, si la scatola era comoda, ma era buia.
Aveva giocato alla morra cinese con Edward, l’androide
antipatico che la signora Burns gli aveva rifilato, aveva perso e
quindi toccava a lui a stare nella scatola. Edward era proprio uguale a
lui, fisicamente non caratterialmente, era così perfettino,
educato e severo che Robert già lo odiava.
Edward, pur trascinando a scatola con forza e con
nonchalance, salutava cordialmente tutti i passanti e ad un
tratto Bette, la fidanzata di Robert, lo vide e gli corse incontro.
<< Robert!! >> chiamò la
ragazza,
Edward si girò: << Salve, lei? Cioè
tu? >>
<< Ma dov’eri? >> chiese Bette,
poi guardò la scatola :
<< E questa?? Cosa c’è dentro??
E’ tua? >>
“Ecco ci mancava la rompipalle!!” pensò
Robert nella scatola.
<< Si, certo, è mia. Tu?? Che ci fai qui??
>> chiese Edward, la ragazza lo abbracciò e
lui fece cadere bruscamente la scatola.
<< AHI!! >> urlò Robert
<< Cos’è?? >> chiese
Bette
<< Hai un piede sul mio piede. >> Rispose
Edward in tutta la sua compostezza, anche se la ragazza lo stava
abbracciando lui era rimasto fermo, con le braccia dritte, sembrava un
soldatino in attenti.
<< Robert … tesoro, tu stai lavorando troppo
… sei stressato >> gli sussurrò la
ragazza dolcemente
<< No … ragazza, io non lavoro in questo
periodo >>
<< Come non lavori?? Non stai girando New Moon? E poi,
perché mi chiami “ragazza“? Hai
dimenticato come mi chiamo? >> chiese Bette furiosa,
liberandolo dall’abbraccio.
<< No, certo che mi ricordo sei … mia sor
… ah, senti per sbaglio ho cancellato il tuo numero di
cellulare … sai, quei tasti fastidiosi … potresti
farmi uno squillo? >>
La ragazza lo guardò stranita ed annuì, poi prese
il cellulare dalla borsa e compose il numero di Robert. Ad un tratto
dalla scatola si sentì la suoneria del cellulare:
<< Ma?? >> fece la ragazza.
<< Pardon >> fece Edward aprendo la scatola
ed infilandoci la testa.
<< Cavolo d’imbecille …
>> gli disse Robert passandogli il cellulare
<< Chi è quella donnina ispida là
fuori? >> chiese l’androide a voce bassa
afferrando il cellulare.
<< Si chiama Bette, ed è la mia ragazza
>>
Edward richiuse la scatola e si girò verso la ragazza:
<< Bette, tesoro, perdonami per prima …
>>
<< Hai memorizzato il numero?? >> chiese
Bette scocciata
<< Si si … questo maledetto cellulare mi era
caduto nella scatola quando mi sono piegato per posare …
insomma … il regalo
per … >>
<< ME?? Amore mi hai fatto un regalo?? >>
lo bloccò la ragazza ansiosa di sapere la risposta.
“Ma quando mai!! Rispose Robert … uff …
questo androide falsamente elegante sta combinando solo
casini”
<< Tesoro è una sorpresa! >>
rispose Edward sorridendo
<< Ma è per me? Robert dai … dimmi
la verità … non mi hai mai fatto un regalo
>>
<< Cara Bette, è pur vero che non ti ho mai
fatto un regalo, e quindi in questo pacco enorme
c’è un regalo che compenserà tutti i
regali che non ti ho fatto … vedrai …
>>
<< Tesoro posso aprirlo?? >>
<< NO!! Mia cara, no! Ho in mente di organizzare una cena
romantica con te, mia dolcezza >> rispose Edward
dolcemente baciandole la mano.
<> disse Bette tremando, poi
chiese: << Quando ceniamo insieme?? >>
<< Domani sera mia dolce principessa … ora,
però, vai, vai, vai >>
Bette lo guardò con occhi sognanti e si avviò :
<< Ciao tesoro! >>
<< Vai, vai e non ti voltare >> disse Edward
“Ma cosa diamine …??” si chiese Robert,
al buio della scatola.
Bette sparì tra la folla ed Edward riprese a spingere con
forza il pacco affrettando il passo.
Durante il tragitto, un uomo dagli occhi azzurri con i capelli neri,
sulla quarantina, si fermò con la sua limousine :
<< Robert!! Robert ma sei tu?? >>
Edward si girò: << Salve! Si sono io!
>>
<< Ma … stai trascinando una scatola di quelle
dimensioni, con lo smoking?? >> chiese l’uomo
<< Ah ma lei è quello di “About a
Boy“! >> esclamò Edward cercando di
ricordare il nome.
<< Hugh Grant >> disse a voce bassa Robert
dalla scatola
<< Sa, Hugh faccio fitness >>
<< Fitness? Ahahahahah >> Hugh Grant
scoppiò a ridere, poi facendogli cenno di avvicinarsi lo
invitò:
<< Vieni che ti do un passaggio >> poi
sussurrò qualcosa all’autista che scese
dall’auto e si avviò verso Edward.
<< Le do una mano >> gli disse aiutandolo a
sollevare la scatola che infilarono insieme nell’auto.
Poi l’androide prese posto vicino al noto attore e lo
guardò curioso: << Sa, non l’avevo
mai vista da così vicino … ma sono un suo fan
>>
Hugh lo guardò dubbioso: << Robert
… dici sul serio o stai scherzando? Noi siamo …
amici! >>
<< Noi siamo AMICI?? >> chiese Edward
spalancando gli occhi, poi si diede una botta in testa:
<< Sono o non sono un bravo attore, eh Hugh??
>> chiese ridendo.
Hugh tirò un sospiro di sollievo e disse: <<
Dio mio!! Pensavo fossi impazzito!! >>
<< No no … Hugh sai che amo scherzare
>>
<< Allora cosa fai in questi giorni?? >>
chiese l’uomo
<< Beh … devo organizzare una cena romantica
per la mia ragazza e darle il regalo che ho nella scatola
>>
<< Ah … a proposito, cosa
c’è nella scatola? Nel senso, è enorme,
troppo enorme >>
<< C’è una riproduzione di Bette, in
pura ceramica, insomma una sua statua ad immagine e somiglianza
>> rispose Edward
<< Ma è un regalone!! Scusa ma
l’avrai pagato milioni di
dollari!! >> esclamò Hugh
<< Si … >> disse Robert
aggiustandosi il papillon: << Milioni e milioni
>> confermò.
Allora! Vi
è piaciuto questo capitolo?? Secondo voi cosa
succederà alla cena con Bette?? Ma soprattutto chi ci
paarteciperà, Edward o Robert?? L'appuntamento è
al prossimo capitolo!!
Ps: vorrei sapere cosa ne pensate :) lascetemi delle recensioni!! Ve ne
sarei grata!! E se scrivete passerò anche dai voi!!
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Capitolo 4 *** Un panino wurstel e maionese? ***
<< Robert
Pattinson, fossi in te mi sveglierei!! >> urlò
Edward dando una botta alla branda di paglia dove Robert dormiva.
<<
Ahhh!! >> Robert si spaventò <<
La branda di Brandon!! >> urlò assonnato.
<<
Se già a quest’età il cervello ti gioca
questi scherzi, figurati a novant’anni cosa ti
combinerà >> disse Edward lucidando
l’argenteria.
Robert si
stiracchiò e si strofinò gli occhi :
<< Scusa, ti pare una cosa giusta che ti sei appropriato
del mio letto?? >> chiese.
<<
Mmmh ieri sera ti sei giocato tutto alla morra cinese, ed hai perso
… ricordi? >> chiese l’androide
<<
Ma ero ubriaco, mi hai fatto beree!! >>
Edward a quelle
parole lanciò lo strofinaccio sul tavolino e con fare
minaccioso si avvicinò a Robert: << Io sono
CONTRO l’uso degli alcolici, figurati cosa penso di chi ne fa
fin troppo uso >>
<<
Quindi mi sono giocato tutto?? Ma tutto tutto?? >>
<<
Si, ma io da persona intelligente ho preso solo il letto …
anche se ho vinto tutta la casa >>
<<
Coosaa?? >> esclamò Robert spalancando gli
occhi e balzando dalla branda
<<
Mh si! >> confermò Edward in tutta la sua
compostezza
<<
Ed oltre alla casa … cosa mi sarei giocato alla morra
cinese??
>> chiese il ragazzo curioso
<<
Di tutto … pensa che ti sei giocato anche il
… >> Edward si bloccò con
un espressione indignata
<<
Il che?? >> poi capì e si guardò
lì, in basso, dove il sole non batte, poi alzò la
testa e guardò l’androide cercando una risposta.
<<
Si caro!! Mi hai detto … “ và se vinci
questo giro te lo regalo, visto che tu ce l’hai meccanico e
per farlo funzionare ci vuole la pila … invece ti do il mio
che funziona al naturale” poi hai incominciato a ridere e a
fare battute senza senso … abbiamo giocato ed hai perso
>>
<<
Ehm … scusa Edward non volevo … però
la battuta non era male ahahahahaahahahaahah >> rispose
Robert ridendo poi allo sguardo severo dell’androide si
bloccò : << Scusa … ma …
ehi!! Mica lo vuoi?? No, vero?? >> chiese spaventato
<<
Non sono un cretino come te >> rispose Edward prendendo
il cappotto dall’armadio, poi continuò:
<< Se non hai capito, certo che non lo voglio e non
m’interessa neanche ne sapere ne vedere, hai capito?
>>
Robert
annuì poi gli chiese: << Ehy ma dove vai?
>>
Edward lo
guardò severo: << Punto primo, io non mi
chiamo “Ehy”; punto secondo, vado a fare la spesa,
nel frigo hai solo schifezze immangiabili e stasera hai una cena
romantica, cosa vuoi offrire a Bette, un panino wurstel e maionese??
>> disse e uscì sbattendo la porta senza dare
tempo a Robert di rispondere.
Robert
deglutì, “Mi sono cacciato in un bel
guaio” poi andò in cucina, aprì il
frigo e prese una torta cioccolata e panna che divorò
veracemente con il cucchiaino “Questo mi mette a dieta,
grrrrrr, è meglio che mangio prima tutto quello che non
avrò poi” e prese un gelato dal freezer.
Poi ad un tratto
il cellulare squillò, Robert lo prese e rispose:
<< Pronto? Haloa?? >>
<<
Dimmi un po’ stupido incosciente, stasera hai una cena
galante, ti stai abbuffando a più non posso, guarda che ci
devi entrare nello smoking >> era Edward
<<
Ma tu come fai a sapere cosa sto facendo?? >>
<<
Si chiama microspia >> disse Edward e chiuse il telefono.
Robert si guardò intorno, ma dove l’aveva
piazzata?? Niente, non vedeva nulla.
Il citofono
suonò e Robert sbuffando aprì senza chiedersi chi
fosse, poi qualcuno bussò alla porta del suo appartamento e
lui corse ad aprire: << Hai dimenticato le chiavi??
>> sbraitò, ma alla porta non c’era
Edward ma Adam.
<<
Ciao … beh, le chiavi io non ce le ho
…>> disse il bambino
<<
Ah sei tu?? Dai entra … >> disse il ragazzo
facendogli cenno di entrare.
<<
Ma non dovevi essere a scuola? >> gli chiese curioso
<<
Si ma … ci stavo andando … poi ho pensato che il
mondo è fuori e va vissuto >> rispose Adam
prendendo posto sul divano in pelle nera.
<<
Mamma mia … sei un bambino e già ragioni
così? Cioè sei molto maturo rispetto alla tua
età >> affermò Robert
<<
Certo, quando cresci solo è così, mia madre e mio
padre sono divorziati, mio padre non l’ho più
visto da quando è andato via per sempre da casa, mia madre
è sempre al lavoro e mi ha sempre consegnato a babysitter
deficienti, che pensavano solo a limonare con i loro fidanzati sui
nostri divani e a svuotare il frigorifero, e quindi è come
se fossi cresciuto da solo, poi negli ultimi mesi ho avuto un
babysitter severo e molto rigido, però mi ha insegnato tante
cose e mi ha fatto capire il vero senso della vita facendomi maturare
prima >> spiegò il piccolo
<<
Ah … e dov’è ora questo babysitter?
>>
<<
Prova un po’ ad indovinare? Dai ti do qualche indizio:
rigido, severo, un pochino antipatico, perfettino … eh? Ci
sei?? >>
Robert ci
pensò un po’ su, poi scosse la testa e rispose:
<<
No, non ci sono proprio … non ho in mente nessuno
>>
Ad un tratto la
porta dell’appartamento si aprì ed Edward carico
di sporte della spesa entrò in tutta la sua compostezza:
<<
Eccomi, ho comprato tutto per questa sera >> disse, poi
notò Adam sul divano : << Tu?? Cosa ci fai
qui?? A quest’ora dovresti essere a scuola. Adam, Adam, Adam,
quante volte ti ho detto che la scuola è molto importante?
Tu devi andarci perché è lì che
conoscerai il mondo e la sua storia >> disse in tono di
predica. Robert capì, poi sbuffò e
pensò : “ Ehy io non ho bisogno di un babysitter!!
“
Allora!! Vi è
piaciuto questo capitolo?? Avete gradito?? Avete riso?? eheheh ma
quante domandeee!! Naturalmente, scherzo! Comunque fatemi sapere cosa
ne pensate!! E preparatevi al V capitolo!! Baci Baci!!
Aisha!
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Capitolo 5 *** Arrivederci Roma! ***
Bagnò la
carne con del pregiatissimo vino bianco, aggiunse del sale e mise in
forno. Ecco, l’arrosto era quasi pronto.
<<
Hai finito?? >> sbraitò Edward verso il bagno
<<
Un momento!! Devo finire di lucidare la vasca >> rispose
Robert mentre spruzzava del prodotto nella vasca di ceramica,
Edward
l’aveva conciato proprio bene, gli aveva fatto indossare un
grembiule di plastica e una bandana in testa, tutti e due decorati da
fiorellini, e Robert sembrava proprio una lavandaia.
<<
Quanto tempo vuoi ancora?? >> gli chiese Edward mentre
affettava le patate e le posava nella teglia.
<<
Non so … non ho mai lavato un bagno!! >> poi
congiunse le mani, avvolte da guanti in plastica fucsia, come
se stesse pregando e guardando in alto sussurrò:
<< Dio! Ti prego aiutami tu! Io non ho mai fatto queste
cose, non ho mai lavato i pavimenti ne pulito nulla. Lui, quel mostro
in cucina mi ha licenziato la governante! >>
<<
Guarda che Lui, non scenderà mai giù per lavarti
i pavimenti! E se ti ho licenziato la governante l’ho fatto
per una buona causa! >> lo riprese Edward mentre condiva
le patate con del rosmarino e dell’olio. Robert si
girò e si guardò intorno spaesato “Come
ha fatto??” si chiese. L’androide mise la teglia
nel forno e raggiunse il ragazzo che pregava in bagno.
<<
Ancora così?? >> lo riprese
<<
Eeeh … senti, come ti chiami, io non ho mai fatto questo
genere di cose >> disse Robert spalancando le braccia.
<<
Mi chiamo Edward! E comunque è ora che tu incominci a fare
queste cose, un uomo deve essere autosufficiente sai? >>
<<
Uff … perché la vita è così
difficile? >> chiese Robert riprendendo a lucidare con la
spugnetta.
<<
Chiedilo a chi lo sa, non a me! >> rispose Edward uscendo
dal bagno, poi andò verso l’armadio e prese il suo
cappotto.
<<
Io esco, devo comprare il regalo per Bette ed alcune cose
>> annunciò, Robert uscì dal bagno
con la spugnetta piena di schiuma tra le mani, e la sua
“mise” da lavandaia:
<<
Scusa, che hai intenzione di comprarle? >> gli chiese
<<
Un abito rosso con le paillette, l’ho già visto
nella vetrina del negozio di Chanel, problemi? >>
<<
No, scusa, ma non credo sia il caso … vedi, io ho intenzione
di lasciarla … >> annunciò Robert a
voce bassa
<<
Questo l’avevo capito, ma è pur vero che non le
hai mai fatto un regalo decente e quindi stasera glielo farai
così avrà un bel ricordo di te >>
affermò Edward avvolgendo il suo collo in una morbidissima
sciarpa blu. Robert annuì e l’androide uscendo
disse: << Il forno è programmato, non
permetterti di toccarlo, o rischi di bruciare l’arrosto con
le patate >> chiuse la porta ed andò via.
Finito di
lucidare il bagno, Robert si fece una doccia, si asciugò i
capelli ed esausto si lanciò sul divano, il profumo
dell’arrosto si impadronì del suo naso:
“mmmh sarà un ottimo cuoco”
pensò, poi prese il cellulare e compose il numero di Adam
per accertarsi che fosse rientrato a casa sano e salvo.
<<
Pronto? >> rispose il bambino
<<
Ciao Adam, sono Robert, dove sei? A casa? >>
<<
Si si, sono tornato da un pezzo e sto giocando alla Play Station
>>
<<
Ah bene, sei solo? >>
<<
Si … ma fra poco viene la signora Lao, così gioco
con lei a carte >>
<<
Viene a farti compagnia? >>
<<
No, semmai sono io che faccio compagnia a lei, sai è vedova
da 4 anni e nessuno viene mai a trovarla, così ha trovato in
me il nipote che desiderava e ogni tanto viene a trovarmi
>>
<<
Ah capisco … senti Adam, domani torni a scuola vero?
>> chiese Robert
<<
Si >>
<<
Promesso? >>
<<
Certo, te lo prometto >> rispose Adam
Poi i due si
salutarono e Robert corse a vestirsi.
Ad un tratto
Edward spalancò la porta: << Devo fare tutto
io qui?? >> sbraitò e Robert corse ad
aiutarlo. Edward si era davvero caricato, in un braccio portava il
manichino con l’abito rosso incartato con del nylon, e
nell’altro aveva scatole varie.
<<
Karaoke?? >> chiese Robert guardandolo incuriosito ed
indicando una scatola.
<<
Karaoke, si, non sai cantare? >>
<<
Beh, sono abbastanza stonato >>
<<
Io no >> disse Edward sfilandosi il cappotto.
<<
E con questo? Cosa farai? >> chiese Robert toccando il
manichino
<<
Vedrai, ora portalo in camera da letto >>
ordinò l’androide
<<
La smetti di darmi ordini? Siamo a casa mia!! >>
sbuffò Robert.
<<
Bla bla bla >> canticchiò l’androide
andando verso la cucina.
Erano le 19:30 e
tutto era perfetto, il cibo era pronto, la casa pulita e Robert
… ancora in mutande!!
<<
Ti sbrighi?? >> lo riprese Edward
<<
No, daiiii, finisco la partita alla PSP e vado a cambiarmi!
>>
<<
Uff … ma tu guarda a chi mi doveva affidare la signora
Claire! >> disse sbuffando l’androide guardando
in alto.
<<
Claire? Chi Claire? >> chiese Robert giocando
<<
Stasera l’argomento è Bette, non Claire! Ora alza
le chiappe e vatti a vestire!! >> a quelle parole Robert,
mollò la PSP sul divano e andò nella sua camera,
anzi, nella camera di Edward!
Edward si tolse
il grembiule e prese posto sul divano.
<<
Scusa ma il mio vestito è uguale al tuo!! >>
urlò Robert dalla camera
<<
Imbecille, si, sei un imbecille, indossalo e basta! Ti
servirà essere vestito come me! >> rispose
Edward, poi si alzò prese l’accendino e accese le
tre candele sul tavolo.
<<
Guardami! Sono uguale a te! >> si lamentò
Robert uscendo dalla camera
<<
Beh, devi sentirti onorato di somigliare ad uno come me!! Ed ora fila
in cucina e siediti >> gli ordinò
<<
No scusa, perché dovrei andarmene in cucina? >>
<<
Vai e basta, non fare storie, vuoi che la serata sia perfetta? Allora
fai quello che dico! >>
Robert
sparì in cucina ed Edward si sedette ad aspettare.
Alle 20:00 in
punto Bette arrivò, ed Edward la accolse con tanta eleganza
e cordialità:
<<
Ma sei Robert? >> chiese lei sorpresa
<<
Perché me lo chiedi? >> chiese Edward poi le
fece cenno di sedersi alla sedia, lei si sedette e lui la spinse
dolcemente vicino al tavolo.
<<
Wow … tutta questa galanteria … non è
un’offesa, ma da parte tua, non c’è mai
stata >> disse la ragazza
<<
Bette, mia cara, lo sai, quando una persona lavora troppo da il peggio
di se stessa a chi non se lo merita >> disse Edward
baciandole la mano, poi aggiunse sorridendo:
<<
Comunque si, sono Robert >>
Edward e Bette
incominciarono a cenare, poi arrivò la volta
dell’arrosto:
<<
Mmmh buono >> disse lei : << Ma lo hai
preparato tu, con le tue mani? >>
<<
Si, certo >> disse lui annuendo
<<
Robert Pattinson che cucina?? Allora vediamo … con cosa
l’hai cucinato? >>
<<
Vuoi tutta la ricetta? >>
<<
No … però dimmi almeno le spezie che hai usato
per condirlo, così mi assicuro che l’hai fatto tu
>> gli disse lei sorridendo
<<
Allora, l’ho condito con rosmarino, salvia e aglio e ho usato
anche del sale >>
<<
Wow … e ultima domanda, e che taglio di carne è?
>>
<<
In che senso? >> chiese Edward
<<
Noce, lombata, sottofesa o girello? >>
<<
Aaah ora capisco, scusa non te ne accorgi che è lombata?
>>
<<
Si che me ne ero accorta >> confermò Bette
<<
Allora signora, ho superato l’esame? >> chiese
Edward scherzando
<<
In pieno! >> rispose lei ridendo
<<
Aspetta un attimo, mancano le patate >> disse lui
alzandosi, poi andò in cucina e chiuse la porta.
Robert si era
addormentato con la testa appoggiata al frigorifero, “Ma tu
guarda questo” pensò Edward, prese la teglia con
le patate dal forno e si avvicinò all’addormentato.
<<
Sveglia!! Tocca a te!! >> gli urlò
nell’orecchio
<<
Mmmh mamma … un altro po’! Sto così
fresco qui! >> mugolò Robert con gli occhi
chiusi. Edward gli diede una botta sulla schiena e lui
spalancò gli occhi dal dolore :
<<
Cazzo!! Mi fai male!! >> urlò Robert
<<
Shhh non urlare!! C’è Bette di là,
ricordi? >>
<<
Si, ma tu mi hai chiuso qui! >> protesto Robert
strofinandosi gli occhi
<<
Su, datti una veloce aggiustata e vai da lei! Alzati dai!
>>
Robert si
alzò, Edward gli diede la teglia con le patate e disse:
<<
Và, sta aspettando >>
Robert
uscì tutto stordito dalla cucina: << Ciao
>> bisbigliò
<<
Tesoro … mi hai fatto aspettare! >> disse
Bette facendo finta di protestare, lui le passò la teglia :
<< Tieni, serviti, prendi quello che vuoi …
che ti va >>
Lei lo
guardò stranita e prese la teglia : << Non mi
servi come hai fatto prima con l’arrosto? >>
chiese
<<
Chi? Ah … io avrei … certo tesoro è
che, una volta ciascuno, dai! >> disse lui
<<
Ah … no prima mi hai detto “sarai servita e
riverita come una regina” ecco perché ti ho fatto
quella domanda >>
<<
Ero sotto l’effetto del vino, Bettina mia >>
disse lui ridendo, lei lo guardò nervosa : <<
Bettina non mi piace! Tutto, ma non Bettina!! >>
“Mio
Dio, sta rovinando tutto!” pensò tra se Edward che
li stava spiando dalla microspia che aveva piazzato sul lampadario.
<<
Ma tesoro mio, lo sai che … eh! Mi diverto a chiamarti
così! Dai fai la brava >> disse Robert in tono
di scuse
<<
Certe volte ti odio, ma stasera mi hai preparato una cena favolosa
>>
<<
Visto?? >>
<<
Buone queste patate, come le hai condite? >> chiese lei
<<
Ehm … con … beh, sale, prima di tutto
>>
<<
Poi? >>
<<
Come poi? Non c’è solo il sale, le hai fatte al
forno vero? >>
<<
No, cioè certo al forno … >> Robert
si stava arrampicando sugli specchi
<<
Le hai comprate alla rosticceria, vero? >> chiese lei
arrabbiandosi
<<
No!! No!! >>
“Maledetto,
sta rovinando tutto!!” pensò Edward con una mano
nei capelli, tutto esasperato.
<<
Le hai fatte tu? Allora dimmi cosa diamine hai usato! Dimmelo,
dimostrami che non mi hai mentito! >>
Robert si mise
in bocca un po’ di arrosto e disse :
<<
Mmmh ottimo!! Tesoro, davvero, complimenti, sei davvero brava in
cucina! >>
<<
Ma Robert Pattinson!! Quello lo hai fatto tu!! Non IO!!
>> urlò Bette e ad un tratto dalla cucina si
sentì un forte rumore.
Robert quasi
spaventato, balzò in piedi e corse in cucina, appena
entrò, Edward tuonò: << Scusa? Cosa
stai facendo? Ho cucinato tutto io!! Hai fatto solo casini!! Ora
siediti e resta qui, vediamo se riesco a mettere in ordine la serata!!
>>
Poi
uscì dalla porta, guardò Bette e sorrise
dolcemente:
<<
Tesoro, eccomi. >>
<<
No io vado via >> annunciò Bette scuotendo il
capo e alzandosi dalla sedia.
<<
Bette, stavo scherzando, dai siediti, c’è il dolce
>>
<<
Robert io, io non ti credo più >> disse lei a
voce bassa
<<
Ma tesoro, c’è il Karaoke dopo, dai
>>
<<
Non m’importa … >>
<<
Ho un regalo per te … ma ti va di cantare prima?
>>
<<
No Robert >> lei s’infilò il
cappotto ed Edward corse ad accendere la TV per fare il karaoke.
<<
C’è la tua canzone preferita!!
“Arrivederci Roma” >> le
annunciò prendendo il microfono, poi le fece cenno di
avvicinarsi, lei si avvicinò guardandolo con un certo
sconcerto, la musica incominciò, Edward
incominciò a cantare:
<<
T’invidio turista, che arrivi, t’imbevi de Fori e
de scavi, poi tutto d’un colpo te trovi Fontana de Trevi
>>
<<
Come canti bene, non ti ho mai sentito cantare >> disse
lei dolcemente abbracciandolo, lui sorrise :
<<
Ho tante risorse nascoste >>
<<
Si ma … >> sussurrò lei guardando
in basso, Edward rimase in silenzio mentre la canzone andava avanti poi
la guardò e disse:
<<
Aspetta qui, ho il regalo >> e si avviò verso
la camera da letto.
Poi
tornò con un enorme scatolo, Bette spalancò gli
occhi:
<<
Per me?? >>
<<
Si dai, apri! >>
Bette
incominciò ad aprire lo scatolo e spalancò gli
occhi alla vista del contenuto, infatti un bellissimo abito rosso con
delle paillette indossato da un manichino troneggiava al centro dello
scatolo.
<<
Mio Dio, Chanel! Non posso accettare Robert >>
Edward,
sfilò dal manichino l’abito e glielo diede :
<<
E’ solo ed esclusivamente tuo >>
Lei lo prese ma
disse piangendo : << Robert, tra noi è finita
>> e scappò via correndo mentre il karaoke
cantava:
<<
Arrivederci Roma … good bye … au revoir
>>
Edward
entrò in cucina e guardò Robert: <<
Mi spiace, ho fatto di tutto, ma lei … ti ha mollato!
>>
Robert
balzò dalla sedia e urlò ballando:
<<
Evvaiiiii!!!!
Urràààààà!!!
>>
Edward si diede
una botta sulla fronte e pensò:
“Dio
mio!! A casa di chi sono capitato??”
Allora?? Vi è
piaciuto questo capitolo?? Questo è sicuramente il
più lungo e spero non vi annoierete, o non vi
siete annoiati, a leggerlo...Fatemi sapere cosa ne pensate...Daiiii!!!
Ps: Chi viene a cena da
Edward??
|
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Capitolo 6 *** E se ti va, cercami su facebook! ***
Ciao a tuttiii scusate il
mio ritardo ma in questi giorni non ho avuto tempo per postare questo
sesto divertentissimo capitolo!! :D spero vi piaccia!! E fatemi sapere
cosa ne pensate vi prego...per me è molto importante il
vostro parere!! Bacioni!! Aisha :)
Edward si alzò
presto, andò nel salotto, dove Robert dormiva sulla branda
che avevano appeso tra due pilastri che ricordavano le colonne greche,
aprì il portatile e si connesse ad internet.
Controllò le ultime news ed aprì facebook :
<< Vediamo … quante richieste
d’amicizia ho … ah ben 120 …
>>
affermò guardando nella lista delle richieste. Poi
andò nel profilo di Adam e gli lasciò un
brevissimo messaggio in bacheca:
“ Ciao piccolo, come stai? Mi raccomando, non starci troppo
su questo sito! J” poi entrò nel profilo di
“Claire B.” e gli mandò un messaggio
privato aggiornandola di come stava e di come si trovava a casa di
Robert Pattinson.
Robert si stiracchiò, aprì gli occhi e vide
Edward che era al computer: << Ti sei già
alzato? >> gli chiese sbadigliando
<< Caro Robert, hai mai sentito che il mattino ha
l’oro in
bocca? >> gli rispose Edward mentre scriveva nel motore
di ricerca di facebook il nome “Robert Pattinson”,
poi cliccò su “ricerca” e gli uscirono
più di mille risultati tutti con il nome di
“Robert Pattinson” e con le foto che ritraevano la
stessa persona, solo in pose diverse.
<< Mamma mia! >> esclamò
<< Cosa?? >> chiese Robert dalla branda
<< No, nulla … mi chiedevo, hai facebook?
>>
<< Si … ma ho un profilo falso …
sai ci sono più di mille persone che si spacciano per me
… perché me lo chiedi? >>
<< No … così >>
rispose Edward mentre caricava un video su Youtube.
<< Tu ce l’hai? >>
<< Si certo, ma ci entro poco >>
<< Ah si?? Non me lo sarei mai aspettato >>
<< Non provare a farmi la richiesta d’amicizia,
non accetterei mai >> disse Edward seccamente
<< Come potrei, non so il tuo cognome! >>
disse Robert
<< Un cognome non ce l’ho … lo sai
>>
<< Ah … no non lo sapevo >>
rispose Robert, poi chiese scherzando: << Qual’
è la tua password?? >>
<< Non sono affari tuoi … ti pare che io ti
dica la mia
password? >> rispose Edward poi gli chiese:
<< la tua mail? Potrei saperla? >>
<< Ficcanaso, comunque non ho problemi a dirtela
homersimpson@marge.it >>
<< Ah okay >> disse Edward, poi spense il
computer ed andò a cambiarsi mentre Robert richiuse gli
occhi sulla branda.
Homer Simpson era l’idolo di Robert, e quindi doveva avere
una certa importanza nella sua vita, era diventato la sua e-mail, la
suoneria del suo cellulare, tutti i suoi pigiami avevano le magliette
con la sua faccia stampata sopra, la sua personalissima tazza per il
caffè aveva il volto di Homer sopra. Insomma Homer Simpson
faceva parte di Robert Pattinson, e poi ammettiamolo, Robert
caratterialmente assomigliava ad Homer.
<< Io esco! >> annunciò Edward
infilandosi il cappotto
<< Dove vai? >> chiese Robert mentre
mangiava una ciambella con la glassa e beveva il suo caffè.
<< A prendere un po’ d’aria! Ciao!!
>> rispose l’androide uscendo.
“Ma tu guarda questo!” pensò Robert, poi
il suo sguardo si posò sul computer mollò la
mezza ciambella sul tavolo e con la tazza si diresse alla scrivania.
Accese il computer, si connesse ad internet ed aprì
facebook, naturalmente Edward si era disconnesso dal suo profilo ma
aveva dimenticato di cancellare la sua e-mail dalla pagina iniziale.
“Bene!” pensò Robert, “ora
devo solo indovinare la password e i segreti di Edward saranno i
miei” . Poi si mise a pensare quale fosse la password:
“Edward? Adam? Burns? Androide? Iosonounandroide? Educazione?
Severo? Robot? Scassapalle? RobertPattinson?
Robertpattinsonèpiùbellodime?
Iosonointelligente?” le provò tutte ma non
riuscì ad entrare … poi gli venne
un’idea << AH! >>
esclamò : << CI SONO! >> e
scrisse nella casella della password
“nonsonoaffarituoi” cliccò su
“Accedi” e puff! Magicamente entrò nel
profilo di Edward!
La prima cosa che fece, fu cliccare su “Profilo” e
su “Informazioni” ed incominciò a
leggere ad alta voce:
<< Sesso: Uomo. Io avrei scritto “Non lo faccio
mai”;
Data di nascita: Non c’è
… questo non è mai nato;
Città Natale: Las Vegas … ah
provengono da lì questi robot;
Relazione: Single … ma dai! Non ci
avrei scommesso;
Mi Piacciono: Uomini …
eeeeeeeeeeeeeehhh??
In cerca di: Amicizia, Una relazione???
Networking??
Cosaaaa?? Edward è gayyy??
>> esclamò Robert
spalancando
gli occhi.
<< Prendo un computer >> disse Edward alla
signorina dietro al bancone di un internet cafè .
<< Sono cinque dollari all’ora …
quanto tempo ha intenzione di stare qui? >> chiese la
cassiera
<< Mah. in mezz’ora credo che
risolverò tutto >> rispose Edward
<< Sono comunque cinque dollari, signor Pattinson
>>
<< Ah okay >> rispose l’androide
avviandosi verso un computer vuoto
<< Scusi? Può tornare un attimo qui?
>> lo richiamò la ragazza, Edward si
girò e ritornò alla cassa: <<
Qualcosa non va? >>
<< No, mi chiedevo se le va di farmi un autografo
>>
<< Scusi, non sono qui in qualità di Vip o Big
o qualcosa del genere, sono qui in qualità di essere umano,
un essere umano come tutti, che paga cinque dollari all’ora
come tutti, e che ha bisogno di un computer per usufruire di internet
come tutti >>
La ragazza alzò le mani e si scusò:
<< Mi scusi, non volevo disturbarla >> ed
Edward ritornò ad occupare il computer.
“Allora vediamo, vediamo il caro Robert Pattinson
cos’ha su facebook, e soprattutto vediamo come si chiama su
facebook” pensò Edward mentre scriveva
l’e-mail nell’apposita casella, poi
pensò alla password “In fondo, non è un
ragazzo dall’enorme intelligenza, quindi la password
sarà stupida … la potrebbe indovinare anche un
bambino … quindi è …
homersimpson?” si chiese digitandola, poi cliccò
su “accedi” ma niente, accesso vietato, password
sbagliata, poi pensò: “Ah okay, ho capito, come ho
fatto a non pensarci prima” poi cliccò nella
casella della password “robertpattinson” ,
cliccò su “accedi” e voilà
entrò nel profilo di “Deehih Ihohoh” che
aveva come immagine Homer Simpson che rideva. “Ma certo
De-eh-ih-ih-oh-oh è la mitica risata di Homer Simpson, ah
che stolto!” poi cliccò su
“profilo” ed incominciò a guardare la
bacheca, c’erano stupidi aggiornamenti di stato tipo
“eh eh” oppure
“Mitico!” o
“D’oh!”, insomma frasi del genere poi ne
lesse una che lo fece scoppiare a ridere:
“D’accordo niente panico. Mi rifarò del
denaro vendendo uno dei miei fegati. Posso sopravvivere con uno
solo.”
<< Ma la pensa davvero così? O sta scherzando?
>> chiese a bassa voce.
Poi lesse “ Deehih Ihohoh ha pubblicato qualcosa sulla
Bacheca di Bette Shaun” cliccò sulla parola
Bacheca e lesse: “ Sai cosa penso del matrimonio? Per me, il
matrimonio è una bara e ogni figlio è un chiodo
in più!! Ahahahahahahah!”
Poi lesse l’ultimo aggiornamento di stato: “Bisogna
essere in due per mentire: uno che mente e l’altro che sente.
Bene, quello che mente sono io, l’altro è
l’androide … buahahahahahah!!”
“Questo è proprio impazzito”
pensò Edward scuotendo la testa, poi cliccò su
informazioni e lesse in Citazioni : “ Il ragnino viscidino
schizza dalle mani di papino, papino si sente offeso mangia la torta e
diventa obeso. Io non credo nella psicanalisi, rivolta le mogli contro
i mariti, i figli contro i padri, i vicini di casa contro me
… non c’è bisogno di pagare dieci
dollari l’ora ad uno psicanalista
“Sci-sciuè-al-fal-fà” per una
psicanalisi di prima qualità. Non sono solitamente un uomo
che prega, ma se sei lassù, per favore salvami, Superman.
All’Alcol!! La causa di, e la soluzione a, tutti i problemi
della vita.”
<< Dio mio! Questo ragazzo è proprio convinto
che la vita sia una favoletta! >> disse Edward a voce
bassa scuotendo il capo. Poi nel motore di ricerca inserì il
suo nome e cercò il suo profilo, “bene, ora mi
farò una richiesta d’amicizia da parte
sua” pensò ridendo. Clicco su “Aggiungi
agli amici” e confermò. Poi tornò nella
pagina iniziale e mentre sbirciava tra le foto del
“falso” Homer. Arrivò una notifica, lui
ci cliccò sopra e lesse “Edward Drawde ha
accettato la tua richiesta d’amicizia”
<< Ma come?? >> esclamò Edward
spalancando gli occhi.
Allora ... vi è
paciuto questo capitolo?? Cosa ne pensate!! Piccolo indovinello per voi
... Edward Drawde ... perchè di cognome fa Drawde se un vero
e proprio cognome non lo ha?? mmmh ... pensateci su e fatemi sapere!!
<3
A proposito di facebook ... presto, creerò anche io il mio
profilo... Aisha Argentea :)) presto ci potremo trovare anche
lì ... il mio profilo si chiamerà "Aisha Argentea
EFP" ed avrò la stessa immagine che ho qui :))
Presto...molto presto...Bacii!!
|
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Capitolo 7 *** La signora Rottermaier. ***
Ciao Dolcissime
stelle!! Oggi è il secondo capitolo di questa storia che
pubblico! Sapete a causa della mia assenza vi ho rimaste un
pò a "Secco", ma non parliamo di lavatrici! XD Buona
lettura!! Fatemi sapere cosa ne pensate!! Baciiii!!
<< Da quando
sei sbarcato con tutta la tua arroganza a casa mia, la mia vita
è cambiata!! Sei un … un … una cosa
indescrivibile!! Poi hai aperto anche la mia personalissima pagina di
Facebook!!
>> urlò Robert
<< Ma
tu senti chi parla, il ragazzo perfetto, naturalmente, quello che, mmmh
come dire? Il ragazzo che è così perfetto che non
si può toccare. Il ragazzo che ha una casa che è
un disastro, è un guaio con le donne, da ragione ad un
bambino di 10 anni, e sbircia i profili degli altri sui social network,
ora sono io o sei tu quello che fa più danni?
>> chiese Edward in tutta la sua compostezza e la sua
calma.
<<
AAAAAH!! Ora BASTA!! >> urlò Robert
<< No!
Basta lo dico io!! >> s’intromise Claire
urlando, poi tirò un respiro ed incominciò a
parlare con tranquillità:
<< Ve
lo spiego per l’ennesima volta, non vi ho convocati qui, nel
mio ufficio per urlare e non darò ragione a nessuno dei due.
Sapete, nessuno è perfetto, si cerca di essere perfetti ma
non lo si è mai completamente. Bene, ora, vi ho convocati
qui per sapere se insieme vi trovate bene, e a quanto pare no. Vi dico
già che non ho intenzione di dividervi >>
<<
Cosa?? >> chiesero Edward e Robert all’unisono
<<
Ripeto. Non ho nessuna intenzione di dividervi. Ora, io non sono una
consulente che risolve i problemi, ma mi sembra di capire che tra di
voi ce ne sono fin troppi, quindi, vorrei potervi risolvere almeno
qualcuno. Edward che problemi hai con Robert? >> chiese
Claire rivolgendosi ad Edward
<< Beh,
non riesco proprio a capirlo. Cioè dico, Dio! è
un uomo, è famoso, bello, perché è
così sciatto? Perché si comporta in maniera buffa
e rozza? Perché è … così?
>> chiese Edward facendo segno verso Robert che aveva
stretto i pugni e lo guardava severamente.
<< Tu,
Robert? Che problemi hai verso Edward? >> chiese ancora
Claire questa volta rivolgendosi al ragazzo.
<< Ah e
me lo chiedi? Dico, non lo vedi? Prima cosa è duro peggio
dell’uomo di latta, poi ha il carattere della signora
Rottermaier del cartone Heidi, così perfettino,
così severo con gli altri e con se stesso, così
rigido, così insopportabile, così maledetto,
così troppo educato … insomma ho finito i
così, io non lo sopporto più
>> finì Robert sbuffando.
<<
Bene, ho la soluzione. Vedete, siete due personaggi uguali fisicamente,
ma tanto diversi caratterialmente. Ma devo dire, che nessuno di voi due
è perfetto e tra i due il migliore è impossibile
individuarlo, e l’uno ha bisogno d’imparare
dall’altro. Ho la soluzione, da oggi in poi per 10 giorni vi
scambierete i ruoli, Robert entrerà nei panni di Edward e
vestirà come lui, sarà perfetto e pulito, mentre
Edward sarà Robert si comporterà come lui e si
vestirà sciatto come lui >>
annunciò Claire
<< No,
Claire, questo è un insulto bello e buono alla mia perfetta
personalità >> ribatté Edward
indignato.
<< Non
se ne parla >> rispose Robert scuotendo la testa.
<<
Invece si … >> rispose la donna annuendo.
<<
Claire, mi stai chiedendo di fare un sacrificio enorme, se proprio sono
costretto lo farò >> disse Edward chinandosi
alla decisione della signora Burns
<<
Signora Burns, c’è però un problema
… >> incominciò Robert
<<
Quale? >> chiese la donna
<<
Nessuna offesa, ma Edward preferisce gli uomini, io no!
>> esclamò il ragazzo
<< Ehi!
Robert, non ti permetto di dire certe cose! >> lo riprese
l’androide in smoking
<<
Aspettate ragazzi!! Effettivamente questa è
l’unica pecca, ma dai 10 giorni, ci riuscirete! Allora,
accettate? >>
<< Beh,
oggi sei più calma del solito, fatto la carica di
camomilla?? Allora si accetto, ma 10 giorni non di più
>> rispose Robert
<< Lo
sai, ho detto di si, cara Claire, anche se mi stai mandando alla forca
>> rispose Edward con l’aria da vittima.
<<
Bene, vedete quella porta? Quello è il bagno, entrate
insieme e scambiatevi i vestiti su! >> ordinò
Claire indicando una porta bianca. I due sbuffarono ed entrarono nel
bagno.
<<
Figurati se ti faccio indossare le mie mutande! >>
esclamò Robert
<< Su,
spogliati, devi darmi i vestiti >> gli disse Edward
<< No,
davanti a te no, mai! >>
<<
Perché sono gay?? >>
<< Che
ne so!! Chiedilo a chi ti ha programmato, perché ti ha
programmato gay! >>
<< Ma
dicevo, non vuoi spogliarti davanti a me perche sono gay?? Ma non
capisci proprio?? >>
<< No,
non è per quello, non ti conosco bene per farmi vedere nudo
da te, poi con il mio ciondolo di fuori, scherziamo? >>
Alla parola ciondolo
Edward scoppiò a ridere :
<<
Ciondolo?? Ahahahahahahahahah lo chiami ciondolo??? >>
<< Cosa
ti ridi? Perfettino! >>
<<
Tanto per 10 giorni lo farai, il perfettino >>
<< Mah!
Ho qualche dubbio! A chi piacerebbe essere te?? >>
<< Caro
Robert, fossi in te mi farei la stessa domanda guardandomi
allo specchio, e ora passami i tuoi indumenti che io ti passo i miei
>>
<< Vado
a cambiarmi nel box doccia >> annunciò Robert
avviandosi verso la doccia
<< Okay
… intanto io mi spoglio >>
<< Ma
tu hai il …?? >>
<<
Certo, è molto meglio del tuo! E comunque me l’hai
già chiesto, almeno così mi pare >>
rispose Edward togliendosi i pantaloni
<< Bla
bla bla …BLA! >> fece Robert dalla doccia,
completamente nudo << allora, ti sei spogliato??
>> chiese
<<
Certo, ora tira una mano fuori dal box che ti passo tutto, e poi
passami i tuoi >>
Così
fecero e quindici minuti erano uno davanti all’altro.
<< Mio
Dio, questo abito è stretto, come mi stringe!
>> si lamentò Robert tirandosi il colletto
della camicia
<< Sei
grasso. Punto. E io cosa devo dire? Abiti extralarge, puzzolenti e
sciatti >>
<<
Puzzolenti, no! >> ribatté Robert
<< Mah
… se proprio dobbiamo farlo, facciamolo >>
concluse Edward aprendo la porta del bagno.
<<
Aaah! Eccovi, trenta minuti solo per cambiarvi! >> disse
Claire ridendo
<< Come
farò a comportarmi come la signora Rottermaier??
>> chiese Robert indicando Edward
<< Non
sono una signora! >> sbuffò
l’androide
<<
Imitatevi. Imitatevi l’un l’altro, e ora fuori di
qui. >> disse Claire uscendo dalla porta. Ecco, erano
nati, due nuovi mostriciattoli.
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