Lunia Riddle

di Lunia_Riddle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricatto ***
Capitolo 2: *** Prologo ***



Capitolo 1
*** Ricatto ***


Ricatto

Lunia si guardò intorno , odiava casa sua , odiava viverci , odiava dormirci e soprattutto odiava passare il suo tempo insieme alla sua sciocca , stupida madre e al suo viscido marito. Non sapeva il perché ma li odiava , odiava i loro modi razzisti , il loro essere devoti a LordVoldemort fino alla morte e  il loro sentirsi superiori a qualunque altro essere vivente mago o babbano che fosse . Odiava quella casa da quando il suo povero papà era morto e sua madre , Pansy Parkinson  aveva sposato quella sottospecie di verme viscido ,  di nome Gregory Goyle che voleva ostinatamente chiamare l’amore della sua vita. Dal canto suo Lunia preferiva il suo papà , sempre così buono e nobile di cuore , era praticamente il suo migliore amico , quando era in vita , le mancava tanto, quasi come le fosse mancata l’aria , perché le chiacchierate con il suo papà per lei erano effettivamente ossigeno.

Lunia era felice di andare ad Hogwarts quell’anno  , in particolare perché non avrebbe più visto le tre sorelle gemelle nate dal matrimonio tra sua madre e il verme. Infatti le tre piccole bamboccette Candy , Molly e Cassie , dodici  anni , avevano espresso il desiderio di continuare ad essere istruite in casa , mentre Lunia aveva richiesto di andare ad Hogwarts malgrado avesse già i suoi quindici anni e fosse in ritardo di quattro anni.

Era assolutamente in fibrillazione all’idea di conoscere tanta gente nuova e non vedeva l’ora di partire , voleva davvero cominciare ad essere parte integrante del mondo magico , il suo mondo , il mondo di cui faceva parte il suo papà , il posto dove lei voleva stare , lontano da sorellastre , patrigni , madri cotte a puntino e case sfarzose , voleva una vita normale , degli amici , insomma quel calore umano che da quando era morto suo padre bramava così vigorosamente.

Lunia rifletté su in quale casa avrebbe voluto essere smistata una volta ad Hogwarts. Era indecisa , molto indecisa , sua madre era stata a Serpeverde , ma Lunia non voleva sentirne parlare , odiava quella casa dove erano cresciuti i più grandi maghi oscuri dei secoli scorsi. Non credeva di certo di poter finire in Tassorosso perché anche se molto leale Lunia era una grandissima scansafatiche. Rimanevano solo Grifondoro dove era stato il suo papà e Corvonero , entrambe erano possibilità molto plausibili per una ragazza intelligente e coraggiosa come Lunia , ma la ragazza aveva comunque il terrore di finire a Serpeverde e sapeva già a priori che quella notte non avrebbe dormito per niente bene , sempre ammesso che avesse  dormito almeno un po’.

Si sforzò di non pensare più alla casa in cui sarebbe stata smistata una volta ad Hogwarts , si spostò davanti allo specchio della sua camera e si guardò profondamente ammirata per la sua stessa incredibile bellezza . I grandi occhi verdi brillavano alla luce della grande abatjoure  posta sul comodino della camera e i capelli argentei legati in una coda alta emanavano una luce abbagliante , quasi impressionante . Lunia si chiese se la sua bellezza suscitasse lo stesso effetto in tutti i maghi e le streghe , come lo faceva nei babbani , che rimanevano ogni volta più incantati dalla perfezione del corpo della ragazzina.

La ragazza si gettò nel letto e continuò a leggere Cime tempestose , quel nuovo libro appena noleggiato nella biblioteca del paese , dopo quelli che le parvero solo pochi minuti mentre invece erano state ore si alzò trionfante per aver finito il libro , lo poggiò nella scrivania e cominciò a preparare il baule , per il giorno dopo , in cui sarebbe partita per la scuola.

Mise tutti i suoi vestiti , la divisa per Hogwarts , i libri di scuola e i libri di poesia che più amava al mondo e che mai e poi mai avrebbe anche solo pensato di lasciare in camera sua , dove era certa che sua madre li avrebbe gettati , dato il suo infinito e incondizionato disprezzo per le opere babbane , che secondo Lunia erano dei capolavori in piena regola . Mise tutti i regali che le sue amiche babbane le avevano fatto e si ripromise di ricambiare il favore una volta arrivata ad Hogsmeade dove avrebbe comprato una marea di cioccorane tutte per loro. Poi inserì nel suo baule il suo fidato computer e il suo mp4 . Lunia adorava la tecnologia babbana , la trovava assolutamente affascinante , ma ovviamente sua madre non ne sapeva nulla , perché la ragazzina non voleva neanche immaginare a ciò che sua madre le avrebbe fatto a scoprire la sua ossessione quasi maniacale , per gli oggetti che comunemente usavano i babbani.

Alle sette in punto Lunia si sentì chiamare dalla voce scontenta e perennemente annoiata che solo la sua cara mammina usava per parlare con lei , un tono così disgustosamente familiare da lasciare la ragazza con l’amaro in bocca.

<< Lunia , Lunia , vieni la cena è pronta >> urlò di nuovo Pansy , non sentendo risposta da sua figlia.

<< Arrivo  >> disse Lunia svogliatamente , mentre si alzava dal letto per scendere nella grande sala da pranzo.

Arrivata salutò il verme e sua madre << Ciao a tutti  >>  i due fecero un cenno di saluto e sua madre cominciò a lottare per chiamare le tre diavolette , mentre Goyle rideva della caparbietà di queste ultime e affermava convinto che erano tali e quali a lui quando aveva la loro età. Lunia gustò il terribile arrosto di sua madre un po’ più contenta del solito , perché sapeva che non avrebbe più sentito quel terribile sapore di bruciato che faceva da marchio ai piatti della madre .

Si alzò dal tavolo e fece per andarsene quando Goyle la bloccò e con sguardo freddo le disse << Ragazza , non vogliamo avere problemi , con la scuola intendo , fa’ sì di assumere un comportamento degno delle persone con cui vivi ,e soprattutto , cosa più importante esigiamo che tu entri nella nobile casata dei Serpeverde , non vogliamo che tu abbia a che fare con sporchi mezzosangue e ibridi , te lo vietiamo , e se la cosa non ti sta bene mi sa proprio che dovrai cercare un posto dove vivere quest’estate  >> la ragazza guardò Pansy con sguardo scioccato quasi supplicante e per tutta risposta quest’ultima si avvicinò e diede il braccio al marito << Lunia , disonoreresti , le nostre famiglie e non vuoi vero piccola ?!?>> Lunia guardò la madre e il patrigno con aria scioccata , non avrebbe mai potuto immaginare che riuscissero ad arrivare a dire cose così squallide << Non vuoi vero ?>> Lunia avrebbe voluto trattenersi ma non ci riuscì e saltò in piedi con tanta furia da far muovere il tavolo e con una faccia che non prometteva nulla di buono cominciò a parlare , anzi a urlare << Mi state minacciando ? Credete che cercherò di far  parte della vostra stessa sudicia casa solo perché minacciate di diseredarmi ?>> scoppiò a ridere , una risata fredda , sarcastica , crudele  e senza  neanche l’ombra di un minimo di spontaneità << Beh credete male , non mi importa dei vostri soldi della vostra casa e delle vostre ricchezze , troverò un modo per sopravvivere anche senza il vostro aiuto , ma mai , e dico mai , mi abbasserò a un tale sudicio livello, non farò mai ciò che dite solo per non disonorare la vostra famiglia , ma tutto quello che farò sarà per mio padre , lui mi ha davvero amata non voi due , voi avete acconsentito a tenermi con voi per puro interesse per la mia bellezza e per farmi sposare a un riccone , ma io non lo farò mai , non disonorerò me stessa , non mi umilierò per piacere a voi >> scappò in camera sua e arrivata lì scoppiò in lacrime ,lacrime inconsolabili , era come se la sua migliore amica l’avesse pugnalata alle spalle , come se il suo stesso cane l’avesse morsa .

Dopo un intera ora di crisi di pianto , la ragazza si alzò dal letto arrabbiata con tutto e con tutti , infilò il suo pigiama , prese gli auricolari , e dopo aver ascoltato un po’ di buona musica pop cadde in una sonno che neanche una sparatoria avrebbe potuto risvegliare ,  catalessi .

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Capitolo 2
*** Prologo ***


Prologo

 

I sogni spesso sono destinati ad infrangersi nella loro irreparabile dolorosa realtà. Ma sono quelli più semplici i più dolorosi, perché ci appaiono così personali, così ragionevoli, così raggiungibili. Ti sembra sempre di essere a un passo dal poterli toccare con la mano, ma mai abbastanza vicino da afferrarli, e questo basta a spezzarti il cuore e a farti male , male nel profondo , come se dentro di te qualcosa si frantumasse , come se la vita che ti rimaneva da vivere sparisse tutta in un momento , in un soffio , come quando cominci a scrivere un racconto e non trovi più il foglio .

Triste e terribilmente reale , la realtà si fa vedere ai tuoi occhi e da buon osservatore non puoi fare che notarla e accettarla , perché prima ci riuscirai e meno dolore proverai nell’attutire il colpo , perché sì , vivere nell’illusione può sembrare più facile , più bello e meno doloroso ma più doloroso della verità , c’è la consapevolezza che fino a questo momento hai vissuto in una bugia , in una vita non tua ,in un sogno svanito ,in una sfuggente sensazione di benessere.

Lunia tutto questo lo sospettava , ma taceva e viveva ancora e ancora con la certezza che nel suo piccolo mondo niente si sarebbe mai e poi mai spezzato e tutto sarebbe rimasto nel perfetto equilibrio che lo contraddistingueva. Secondo lei la vita era quella , ma si sbagliava , quello era il sogno di un mondo che non sarebbe mai stato.

Note dell'autrice

Ciao a tutti , sono contentissima che siate arrivati fino in fondo per leggere questa parte iniziale del mio racconto . Ho cominciato parlando di un argomento che sta a cuore a tutti , quello dei sogni .
Non l'ho fatto così , tanto per farlo , ma l'ho fatto per dimostrare che come noi Lunia è una ragazzina normalissima , anche se la vediamo come protagonista di un avventura. Spero continuerete a seguire la storia della piccola Lunia. Grazie e recensite in tanti . Bacioni .

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