Every long lost dream led me to where you are

di glenn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E' tutta una questione di...musica! ***
Capitolo 2: *** Impressioni ***
Capitolo 3: *** Tu sdrammatizzi troppo, Sirius ***
Capitolo 4: *** Sorrisi ***



Capitolo 1
*** E' tutta una questione di...musica! ***



Bene, allora eccomi di nuovo qua :)  Mi è venuta l'ispirazione per una long fic abbastanza lunga, direi.. non l'ho ancora scritta tutta, ma
so già chiaramente come andrà a finire. Senza pretese, questo è il primo capitolo, so che è una scemenza assurda, ma se deciderete di
seguire questa storia vedrete che ci saranno discorsi anche un po' più seri XD
Vi chiedo, se vi capitasse di leggere, di lasciare anche solo due parole per dirmi
"fa schifo!" , insomma vorrei un vostro parere, se sia il caso di continuare a pubblicare
quello che sto scrivendo sul mio quaderno o tenermelo per me, ecco.
Dopo questo tedioso discorso, non ho da aggiungere altro, se non che spero che vi piaccia :)


Ps. Mi scuso in anticipo se notate degli errori, se ci sono non sono volontari.








“Sirius, cos'è quello?”

 

“Eh?”

 

“Che cos'è?”

 

“ Oh, questo. Sì.”

 

“ Ti vedo molto preso da quei fili.” Remus aveva un tono allegro, quasi canzonatorio. Sirius finalmente si decise a togliersi quelle cuffiette, da cui proveniva uno strano brusio, e si volse a guardare l'amico.

 

“ È un aggeggio babbano per ascoltare la musica. È uscito da poco in circolazione..Spacca! Come mia cugina d'altronde. Me l'ha prestato lei.”

 

“ Tonks? Pensavo fosse una fan sfegatata delle Sorelle Stravagarie.”

 

“ Dimentichi da dove viene suo padre, Remus.”

 

“ Lo so da dove viene, Felpato. Ma non ce la vedo bene Ninfadora ad ascoltare musica babbana con quell'affare, e nemmeno tu, se proprio vuoi saperlo” - disse quasi sghignazzando.

Dopotutto, loro erano cresciuti in un mondo dove l'unica musica che si ascoltava proveniva dalla radio. Dopo il coro di Natale di Hogwarts, ovviamente.

 

“ Dai Lunastorta, non fare il vecchio. Tieni.” Sirius gli porse una cuffietta e il licantropo, afferratala, se la mise all'orecchio.

 

“ Va messa così? Guarda che io non sono appassionato di musica. Men che meno quella dei ragazzi babbani.”

 

“ Sarà, però ammettilo che ti piacerebbe che ci fosse lei ora, qui, al mio posto, e questa cuffietta nel suo delizioso orecchio, anziché nel mio, eh?” L'ex professore arrossì violentemente e lo squadrò torvo.

 

“ Ma che diavolo stai blat- AAAH!”

 

“ Ops.”

 

Sirius aveva fatto ripartire quella sottospecie di radiolina in miniatura ( con dentro le canzoni preferite di una fan sfegatata delle Sorelle Stravagarie, e questo potrebbe bastare per capire che non dovevano essere proprio canzoni tranquille, ecco.) Remus Lupin non avrebbe dimenticato tanto facilmente quel momento, anzi le sue orecchie non lo avrebbero dimenticato. Lui era sempre stato un amante del silenzio, non certo un tipo da stadio o da concerti alla babbana.

 

Fu come una scossa elettrica, per le sue povere orecchie, da anni ormai abituate al silenzio delle biblioteche, con particolare predilezione per quella di Hogwarts, seguita a ruota da quella di Grimmauld Place. Anche se, a dir la verità, quest'ultima era forse un po' troppo lugubre. Togliamo il forse.

 

Comunque, non ci andava quasi mai nessuno, e da quando abitava con Sirius, era il posto della casa che preferiva di più.

 

Ultimamente, però, c'era sempre qualcuno che aveva deciso di farlo allontanare dai suoi amati libri. E di stuzzicarlo in qualunque maniera. E di strappargli un sorriso e, perché no, anche una bella risata. Quel qualcuno aveva due nomi. Chi l'avrebbe mai detto? Quel rompiscatole del suo migliore amico, nonché proprietario di tutta quella lugubre “ baracca”, come era solito chiamarla, per disprezzo ( se quella è solo una baracca allora James è Rudolph la renna dal naso rosso), e la sua cara cuginetta Ninfadora Tonks.

 

Avevano proprio lo stesso sangue Black. E si definivano pure normali. Quei due? Bah.

 

Certo, rispetto a tutti gli altri membri della famiglia, o per meglio dire, quasi tutti, erano “normali.

Non andavano in giro a torturare gente e a vantarsi del loro sangue puro, non diseredavano nessuno, e soprattutto, adoravano divertirsi, diciamo, in modo “sano e naturale”. Non fraintedete, eh.

 

Ma torniamo al povero orecchio di Remus. Il suo proprietario se lo stava massaggiando dopo aver allontanato il più possibile da sé la cuffietta attentatrice del giusto funzionamento del suo apparato uditivo. Sirius ridacchiava sfacciatamente, e alla fine si decise ad abbassare il volume.

 

“ Dannazione, te e quello stupido affare! Ma che diavolo di musica ascolta Dora? Preferisco decisamente le canzoni di Celestina Warbeck! Almeno Molly ha del gusto.”

 

“ No, Lunastorta, sei tu che sei vecchio dentro. Molly ha dieci anni più di te, nel caso non te ne fossi accorto.”

 

“ E allora? Tu chiami musica quella roba? No, non la rivoglio quella cuffietta assassina.”

 

Sirius, che gli si era avvicinato per ridargliela gentilmente, gli lanciò uno sguardo molto, molto truce.

 

“ Come vuoi, non sai cosa ti perdi.”

 

“ Oh, lo perdo molto volentieri, davvero.”





Ah, si nota molto che adoro questi tre? mmm...no,eh?
Ok, mi ritiro, che è meglio.

 

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Capitolo 2
*** Impressioni ***


Ecco il secondo capitolo, anche se è un po' corto :) Avviso a chi leggerà che è leggermente diverso dal precendente, nel senso che ho dato spazio anche
a qualche riflessione. Spero che non sia troppo noioso, in tal caso vi invito a commentare per farmi sapere che ne pensate, in tutta
sincerità. Buona lettura! :)





“ Sei il solito, Remus. Cos'ha di così malvagio la mia musica?”

 

Il licantropo si voltò, stupito, seguendo la provenienza di quella voce. Una voce che, sempre più spesso negli ultimi tempi, affollava i suoi sogni. Come pure la proprietaria di quella voce. Ah, quella ragazza. Remus non se n'era nemmeno reso conto ( o forse era il suo cervello atrofizzato che non voleva rendersene conto, come sosteneva Sirius), ma c'era qualcosa in lei, qualcosa di diverso, di speciale, di così...fuori dal normale.

 

Era talmente diversa da lui, praticamente il suo opposto. Però, nonostante tutto, una cosa in comune l'avevano: il rispetto. Lei, anche quando aveva appreso il suo “piccolo” segreto, aveva sempre continuato a trattarlo allo stesso modo di prima. Anzi, ci scherzava persino su. Tale e quale a Sirius.

 

Mah, valli a capire, i Black. Tuttavia, lui le era grato per questo. Quindi non riusciva a considerarla una ragazzina immatura, anche quando lei e quel depravato del suo migliore amico lo infastidivano apposta con domande del tutto fuori luogo, come quella volta in cui avevano pensato bene di chiedergli se preferiva i push up ai sobri top sportivi.

 

Dapprima fu dubbioso : “ Push..che??”

 

Dai, Remus! Mai sentito parlare di reggiseni push up? Va bene che non hai avuto molte esperienze, ma insomma i giornalini che ti prestavamo io e James li hai mai aperti?”

 

Senti Felpato, lo sai che non mi interessano queste cose. Pensavo lo sapessi. Cos'hai da ridere, Dora?”

 

Tonks, fin da quando Sirius aveva fatto quella inopportuna domanda all'amico, aveva cominciato a ridacchiare, ma ora il volume delle sue corde vocali stava decisamente aumentando. Non riusciva a trattenersi, era più forte di lei. Quell'uomo era così dannatamente ingenuo, così pacato, da piacerle, quasi. Ops.

 

Avanti Tonks, fai vedere a questo qui cos'è un vero push up. Per Morgana, Remus, convivi con un'animo che trasuda istintualità pura, perché non cerchi di usare questa parte di te non solo quando mangi?” - Sirius lo guardò con un sorriso che aveva tutta l'aria di essere molto malevolo.

 

Tonks, alla proposta di Sirius, con sua sorpresa, arrossì un poco.

 

Sirius, per la miseria! Se proprio volete, ve ne porto uno quando ripasso, così Remus può darci un'occhiata.” - si girò verso il licantropo e gli fece un debole sorriso, ancora rosea in volto. “ Ma non sto certo qui a spogliarmi per i tuoi perversi pensieri, cugino.”

 

Scusa. Comunque non tanto per me, ma penso che Lunastorta, qui, avrebbe gradito.”

 

In quella, fu la volta di Remus di arrossire. E di rivolgere a quello che entro poco tempo sarebbe strebbe stato il suo ex amico uno sguardo assassino.

 

Sirius piantala con queste scemenze, per favore.”

 

Cos'avrò mai detto di così male. Ma che avete oggi? Passi Remus, ma tu, cuginetta, non sei molto di aiuto oggi.”

 

Che vuoi farci, oggi va così.”

 

Ad ogni modo. Sirius non rinunciò. “ Comunque portane uno, la prossima volta.”

 

Si divertivano così, come due stupidi adolescenti. Due stupidi adolescenti che, però, lo accettavano per come era, facendo diventare quel suo “fastidioso” problema nient'altro se non una semplice e pura risata. Uno scherzo, un aspetto della sua natura che ai loro occhi non lo cambiava da ciò che realmente era . Per questo Remus non poteva che essergliene davvero grato.

 

Come a scuola, tanti anni prima,quando c'era anche James, quando c'era anche Lily. Quando niente sembrava essere più perfetto, persino quelle notti, ogni mese.

 

Non fece in tempo a voltarsi indietro per non incontrare lo sguardo della ragazza appena entrata in cucina, che era già rosso in faccia. Non come un peperone, ma quasi.

 

Di solito non aveva queste reazioni con le donne con cui faceva amicizia. Anche se non erano state molte, a dir la verità. Dopo la morte di James e Lily, aveva cercato di isolarsi il più possibile dal resto del mondo. Voleva condividere il suo dolore solo con sé stesso, perché era un male al cuore che nessun altro avrebbe compreso.

 

Il resto del mondo non aveva un altro malandrino, come lui, come loro, da donargli.

Era rimasto solo, tradito, senza nessuna spalla su cui piangere, se non la sua. Perchè nessuno voleva essere amico di un mostro. E non voleva delusioni, altre sofferenze.

 

Poi, quando aveva ricevuto quel gufo da Silente, per un attimo credette di trovarsi ancora in uno dei suoi maledetti sogni. Ma dopo la classica prova del pizzicotto, rimase con gli occhi sgranati su quella lettera. Non poteva crederci. Ma doveva, perché era meravigliosamente vero. Tornava a casa. L'unico posto in cui aveva imparato il significato della parola felicità. E amicizia. E tante altre parole, che portavano altrettanti sorrisi e risate.

 

Anche se stavolta ci tornava solo, senza quegli scalmanati dei Malandrini. Ma era pur sempre Hogwarts! E, se non faceva male i suoi conti, avrebbe visto anche il figlio di James, Harry!

Beh, il resto della storia la sappiamo.

 

Insomma, a lui quella maldestra (miseria, se era maldestra!) cugina di Sirius piaceva. E parecchio, anche. E a Sirius non era sfuggito, ovviamente. Chi non lo conosceva meglio di tutti, se non quel “cagnaccio pulcioso”, come lo chiamava a volte? Ah, l'amore. Quello sì che è magia!

 

“ Ciao, Ninfadora.”

 

“ Remus, allora, passi che non ti piace la mia musica, ma per l'ultima, centesima VOLTA..  NON – CHIAMARMI - …”

 

“ Ninfadora, lo so so. Ciao, Tonks.”

 

“ Così va decisamente meglio.” - disse con un largo sorriso la ragazza.

 

Quant'era bella? L'ex professore dovette mantenere tutto il suo autocontrollo ( che non era ancora in riserva, per sua fortuna) per non mostrare un'aria troppo ebete nel guardarla.

 

“ Allora, che cos'ha che non va la mia musica, eh, Remus?” - lo osservò, divertita.

 

Sapeva quanto era timido, ma perché aveva l'impressione che ultimamente con lei lo fosse un po' di più che con gli altri? Oh, ma che vai a pensare, Tonks! Lo è sempre stato, da quando lo conosci è sempre stato così.

 

Sì, come no.



Allora, mi fate sapere? *occhi da cucciolo*
Ps. Ringrazio vivamente GiuniaPalma per la recensione e anche chi ha inserito la storia tra le seguite :)

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Capitolo 3
*** Tu sdrammatizzi troppo, Sirius ***


Buonaseeera ^^ Eccomi di nuovo qui a rompere le balle con un nuovo capitolo! spero che vi piaccia e che non risulti troppo noioso, in ogni caso fatemi sapere ok?
Ne ho bisogno! Grazie in anticipo :)

Buona lettura!




Allora, che cos'ha che non va la mia musica,eh, Remus?”

Perché insisteva sempre nel chiamarla con quell'orrido nome?

La prendeva in giro, lo faceva apposta. Di sicuro era così. D'altronde, cosa poteva aspettarsi dal migliore amico di Sirius?

“ Oh, niente, niente...forse i cantanti urlano un po' troppo per i miei gusti, però..”

“ Dici? A me ispirano adrenalina,invece. Soprattutto alla mattina quando devo presentarmi in quel posto di matti.”

“ In effetti,cuginetta, non capisco perché tu continui ad andarci. Caramell non capisce niente, e probabilmente ci sono degli infiltrati,sarà come l'ultima volta. Ti ricordi, Remus? L' Imperius era diventato così di moda! Ci mancava solo che lo scrivessero anche sui vestiti!

 

Fashion Imperius: Why did you not use it yet?”

 

“ Sirius, non è il caso di fare del sarcasmo..”

Remus stava osservando l'amico parlare, e alla sua ultima affermazione aveva scosso la testa.

Ma cos'aveva in mente quel giorno in cui erano diventati amici? Segatura? Pura lana Merinos?

Tonks si mise a ridere, e sembrava non voler smettere così presto. Remus si rassegnò.

Ma perché tutte a me??

 

Eppure la sua risata era così fresca, allegra,limpida, come l'acqua di un ruscello di montagna....

 

Ok,ora basta, Remus. Datti una regolata. Non puoi metterti a pensare certe cose. Non su di lei, poi. Perchè non potrai mai avere una storia, non potrai mai amare. Non puoi, non ne hai il diritto. Sei un mostro e tale resterai, finchè la morte, tua unica speranza, non verrà a prenderti, finalmente. Anche se qui ti rimane Sirius, vorresti rivedere James e Lily, qualche volta. La morte, questo, può farlo. Può farlo per te, Remus. Può farteli rivedere.

 

Ma forse non vorranno stare con te, magari ci avranno ripensato e avranno capito che sei solo un mostro, che non meriti la loro amicizia. E forse si convincerà anche Sirius. In ogni caso, se lui avrà la fortuna di sopravvivere a questa maledettissima guerra, avrà la possibilità di farsi una famiglia, prima o poi. Tu no.

 

Questi erano i pensieri che gli si arrovellavano in testa, velocemente, senza controllo, mentre Sirius replicava,scocciato:

“ Oh insomma, Remus, non essere così pignolo. Era per sdrammatizzare un po'.”

“ Tu sdrammatizzi troppo, Sirius.”

“ Per me fa bene. Già abbiamo a che fare con questa guerra tutti i giorni, fuori da questa casa, almeno qui un po' di allegria ci vuole. E poi, è nella mia natura, dovresti saperlo. E dovresti avere anche tu un po' di questa natura. Una volta l'avevi, Remus. Se fossimo tutti come te, a quest'ora ci saremmo già impiccati per depressione cronica.”

Sirius si stava leggermente alterando. A volte non lo capiva proprio, quel lupo da strapazzo. Certo, James e Lily erano morti, e lui aveva passato 12 anni in prigione, ma non era così depresso dopo tutto quel tempo, per la miseria!

Come quando erano a scuola, Remus prendeva fin troppo sul serio i problemi. E questo non era affatto un bene.

“ Scusate tanto, se io sono condannato sin da quando ero piccolo. Non è depressione, la mia. È solo rassegnazione. Rassegnazione a una vita che non mi ma mai risparmiato niente. Ora, se volete scusarmi.”

Detto questo, l'ex professore si alzò in fretta e uscì dalla cucina, sbattendo con forza la porta. Gli altri due non fecero nemmeno in tempo ad alzarsi per fermarlo. Erano allibiti.

“ Ma che gli è preso?” Tonks era sbalordita. Non l'aveva mai visto comportarsi in quel modo.

“ Credo che sia di nuovo in una delle sue fasi da depresso odiato dal mondo, sai. Solo che stavolta è un po' più complicata la faccenda. Per lui, almeno. Per te non credo ci siano cos' tanti problemi. E dire che di solito è la donna quella complessata. Mah.”

La ragazza fissò il cugino, non poco confusa. Cosa stava blaterando?

“ Eh?”

“ Niente, lascia perdere.”

“ Sì, ma continuo a non capire! Insomma, a Hogwarts aveva voi,e anche dopo...Voglio dire, anche noi dell' Ordine, lo sappiamo tutti, del suo problema. Ha noi, anche se là fuori è considerato al pari di una bestia, ha pur sempre noi.”

Sirius sorrise. Per fortuna non tutto il marcio del sangue dei suoi era sopravvissuto.

“ Sì, questo lo sa, ma il suo vero problema è che non ha abbastanza autostima. E cervello. A volte gli viene in mente che potrebbe essere un peso, di non meritare nessuno. Pensa che, a scuola, quando io e James gli avevamo detto che sapevamo, che avevamo scoperto quello che aveva, non ha voltuo nemmeno guardarci in faccia. È rimasto lì, davanti a noi, in lacrime. Noi eravamo un po' delusi, ma perchè avremmo voluto saperlo prima, per poterlo aiutare. Dopo l'abbiamo fatto ragionare, e l'ha capito, che poteva contare su di noi.”

“ Comunque sia, non voglio lasciarlo in quello stato, Sirius. Proviamo a farlo ragionare, no?”

“ D'accordo. Vai tu, però. Poi dimmi.”

Tonks gli lanciò un'occhiataccia.

“ Perchè non vieni anche tu? É il tuo migliore amico!” Sembrava indignata.

“ Ha già sentito troppe volte la mia voce perché possa contare ancora qualcosa. Dammi retta. Se gli parli tu forse si rende meglio conto che deve piantarla di fare il depresso cronico e godersi la vita e i suoi amici. Faglielo capire, che lui ha degli AMICI. E forse non solo quelli.”

“ Che intendi dire, cuginetto?”

“ Niente di più di quello che ho detto. Dai, vai, c'è caso che abbia già rimediato la corda da Kreacher.”

Ridacchiarono per qualche secondo, poi la ragazza si alzò e uscì, dirigendosi di sopra a passo spedito. Certo che quel Black era proprio strano.

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Capitolo 4
*** Sorrisi ***


 



Salve! Allora, innanzitutto ringrazio Thiana per i suoi preziosi suggerimenti ^^
Poi, volevo scusarmi per chi segue questa storia se pubblico questo capitolo solo ora, ma sono stata impegnata
parecchio ultimamente e non sono riuscita a pubblicarlo prima...detto questo, spero che mi diciate che ve ne pare,
se vi piace almeno un po', ma anche le critiche negative sono ben accette, dopotutto non sono una scrittrice ^^
 Non mi resta che augurarvi buona lettura! A presto, spero :)

P.S. Scusate se è corto anche questo capitolo, ma più di così, per ora, non riesco a fare ( o meglio, a scrivere) :(







Era convinta che Remus fosse tornato in camera sua. O forse si era rintanato in biblioteca alla ricerca di uno dei soliti noiosissimi libri da leggere? Arrivata davanti alla porta della camera di lui, esitò un momento prima di bussare. Nessuna risposta. Se l'era aspettato, d'altronde. Ritentò. Ancora niente.
 
“ Remus, lo so che sei lì dentro. Si può sapre che ti è preso?! Non sei solo, hai noi, che non ti stiamo vicino per compatimento o per altro, ma perchè ti vogliamo bene! Mi hai capita, Remus? NOI TI VOGLIAMO BENE! E te ne vorremo sempre, mettitelo bene in testa!”
 
Una chiave girò nella fessura della porta, e questa si aprì. Quello che apparve era un Remus con una faccia alquanto..diversa dal solito. Sembrava avesse pianto – e Tonks non l'aveva mai visto piangere, anzi a dire il vero non l'aveva mai visto scomporsi in quella maniera – ma doveva aver lottato per non far uscire quelle dannate lacrime. Sembrava, se possibile, invecchiato di almeno 10 anni da quando si era allontanato dalla cucina. Tonks era quasi senza parole.
 
“ Oh, Remus...I- Io..”
 
“ Dora, lo so che mi volete bene, ma io rimango comunque quello che sono: un pericolo per tutti. E non puoi farmi cambiare idea.”
 
Lei gli rivolse un'occhiata truce, determinata a non dargliela vinta.
 
“ Oh, ma fammi il piacere. Sirius e James ti hanno accettato fin da subito, hanno continuato a volerti bene, e anche io. E anche Silente e tutti gli altri, Harry, i Weasley, Hermione, Moody..vuoi che continuo? Non pensavo fossi così stupido sai?”
 
“ Pensi che io sia stupido, eh?”
 
“ Sì che lo sei! Non vuoi accettare il fatto che ci sia qualcuno che a te ci tiene!”
 
L'ex professore distolse lo sguardo da lei. Non sopportava la vista dell'incarnazione stessa della sua felicità dargli contro in quel modo.
 
“ Dora, smettila, per favore. Almeno dalla stupidità si guarisce, mentre io sono e resterò sempre un mostro.”
 
“ Lo vedi?? Uno come te, così studioso e intelligente, pensavo avesse abbastanza testa da non farsi condizionare dai giudizi della gente là fuori!”
 
Lui la guardò basito, quasi sorridendo.
 
“ Ehm..Credevo di essere uno stupido per te fino a qualche secondo fa. Sono diventato intelligente tutto ad un tratto?”
 
“ Non fare lo spiritoso.” Tonks si appoggiò al muro di fronte alla porte, incrociando le braccia.
 
“ Dora, tu non puoi cambiare la mia natura, e neanche Sirius, e nemmeno gli altri membri dell'Ordine. Tantomeno i pregiudizi della gente.”
 
“ Ma i pregiudizi non sono una cosa positiva, Remus! Anche io, che ti credi, che non venga derisa per la mia poca usta? Non cado o inciampo mica di proposito!”
 
“ Il tuo è un problema molto diverso, facilmente risolvibile con un po' di attenzione in più.”
 
Sbuffando contrariata, lo guardò male per l'ennesima volta. Stava cominciando ad averne abbastanza.
 
“ Sono fatta così, è da quando ero piccola che ci provo, sai?”
 
“ Non è comunque paragonabile al mio, di problema. Per quanto questa guerra limiti certi aspetti della nostra vita, voi, dopo, questa vita potrete godervela. Io sono un rifiuto della società.”
 
“ Dopo questa guerra sono sicura che tutto andrà bene, ce la farai anche tu. Combatti nell'Ordine, per Morgana! E questo il Ministero non potrà certo ignorarlo, se vinciamo. In ogni caso, Moody e io  ti appoggeremo, e il dipartimento Auror è molto rispettato, lo sai. Non faranno obiezioni ad affidarti un lavoro di tutto rispetto, vedrai. O mgari Silente ti riprenderà ad Hogwarts! Tornerai a insegnare, e sarai di nuovo ammirato dai tuoi studenti. Sarai un eccellente professore che una volta al mese avrà una calda pelliccia sulla pelle. Con la pozione di Piton sei addirittura mansueto, meglio di così.”
 
Remus era rimasto ad ascoltarla, in silenzio. La guardava negli occhi, mentre lei parlava, e nei suoi occhi brillava una luce, un riflesso di colore indescrivibile. Una luce di speranza, determinazione, di amore. Di quest'ultima luce, però, lui non poteva sapere. E neanche lei.
Tonks voleva soltanto farlo tornare il Remus che lei aveva conosciuto, un po' noioso come al solito, calmo, pacato, gentile – perché era gentile soprattutto con lei? Più di una volta l'aveva sorretta e salvata da una caduta nell'ingresso o sulle scale – ma anche divertente, a volte.
 
“ Non lo so, Dora. Non so se vinceremo. Piuttosto preferisco morire.”
 
“ E se vinciamo? Potrai farti una famiglia! Anche Sirius..Insomma, saresti felice, no?”
 
“ Combatterò perché è giusto, per vendicare James e Lily, e tutti i morti innocenti, ma non so se sarà come dici tu, Tonks.”
 
Lei guardò per un attimo il soffitto, passandosi una mano tra i capelli. Ma perché si ostinava a non capire? O meglio, a non voler capire?
 
“ Certo che lo sarà! Almeno provaci, no? Lo stiamo facendo tutti! Sirius era innocente ed è fuggito da Azkaban. Tu sei un uomo – non una bestia, Remus, ma un uomo – e devi combattere anche per la vita che desideri avere! Puoi vivere anche adesso, ne hai tutto il diritto! Lo vuoi capire o no?”
 
Tonks non seppe mai cosa accadde nella testa dell'uomo che aveva di fronte in quel momento. A volte, ripensandoci in futuro, era arrivata a chiederselo, ma lui ogni volta sembrava divertirsi a tirar fuori l'animo da Malandrino e quindi il mistero, come al solito, rimaneva irrisolto.
Forse anche perché, in fondo, nemmeno lui sapeva cosa risponderle.
 
Fatto sta che, dopo qualche attimo di silenzio, Remus, che per tutto il tempo era rimasto in piedi di fronte a lei con gli occhi rivolti al pavimento, alzò lo sguardo e sorrise, un po' timidamente.
 
Lei parve rincuorata, almeno un po'.
 
“ Oh, vedi che se vuoi ci arrivi? E non devi farlo perché ho insistito oggi, adesso. Cioè, anche, ma soprattutto fallo per te stesso. Davvero, Remus, sei una delle persone più buone che abbia mai conosciuto. Sei buono dentro, quello che ti è capitato non l'hai voluto tu, e lo sai. Fidati, sono molto più bestie i Mangiamorte d i te.”
Gli sorrise. Era un sorriso ampio, sincero, pieno di luce.

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