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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come il Mare ***
Capitolo 2: *** Come l'Estate ***
Capitolo 3: *** Come una valanga ***
Capitolo 4: *** Come Una Doccia Fredda ***
Capitolo 5: *** Come tornare a quella notte di Luglio ***
Capitolo 6: *** Come Kurt e Blaine ***
Capitolo 7: *** Come un riccio ***
Capitolo 8: *** Come un paracadute ***
Capitolo 9: *** Come la luna ***
Capitolo 10: *** Come l'unica necessità ***
Capitolo 1 *** Come il Mare ***
Ah se sei la Fra io non tivubì U.U
Come il Mare
–Ma– balbettò il
ragazzo – tu sei bisessuale? –
domandò Sam confuso.
Santana sapeva qual era la risposta a quella
domanda.
Sì, era bisessuale, ma non per sua
scelta.
Lei avrebbe volentieri risposto “No,
sono lesbica”,
ma non le era possibile.
Perché l’unica persona per
cui lo sarebbe stata non
sembrava intenzionata ad essere solo
lesbica.
Era tutta colpa sua, non era così prima
di
conoscerla, e se non fosse stato per lei
non sarebbe cambiata.
Era iniziato tutto quel giorno.
Era entrata una nuova ragazza nei Cheerios. Una
bella ragazza, ma come tutte le Cheerios dopotutto. Con le sue buffe
facce e le
sue idee bizzarre era piaciuta a tutti.
Già,
purtroppo lei piace a tutti.
Erano diventate immediatamente ottime amiche,
stavano insieme durante le lezioni, erano in coppia durante gli
allenamenti,
uscivano il pomeriggio, dividevano i ragazzi. Due amiche per la pelle
insomma.
Poi un giorno Brittany l’aveva invitata
a dormire a
casa sua, dopo uno stancate allenamento, perché i suoi non
c’erano e potevano
fare quello che volevano. Lei aveva acconsentito ed erano andate,
avevano
mangiato, avevano chiacchierato, avevano preso in giro Rachel Berry e
si erano
addormentate sul letto di Brittany. Nella notte Brittany era andata a
bere, svegliando
Santana.
Poi Brittany aveva sorriso, in un modo diverso, in
un modo sensuale e malizioso.
Le si era avvicinata mettendosi a gattoni, con
quel
sorriso strano.
Per lei non era la prima volta [oh
no, Santana ci avrebbe scommesso],
perché Brittany sapeva esattamente cosa fare.
Sapeva dove mettere quelle mani con quelle lunghe
dita affusolate, sapeva dove posare le sue labbra umide e morbide,
sapeva come
sembrare maledettamente attraente, sapeva sfilare i suoi vestiti senza
farsi
notare, sapeva tutto.
E Santana non le resisteva, non riusciva a farlo.
Non poteva non perdersi in quegli ipnotici occhi
azzurri, non riusciva a non bollire sotto le mani della bionda, non
riusciva a
non fremere quando le sue labbra la sfioravano, non era capace di
staccarsi e
fermarla.
Era stata ingannata spudoratamente.
Perché per
qualche strano motivo Brittany indossava una biancheria dannatamente
sexy,
perché profumava di cioccolato e avrebbe solo voluto
morderla, perché non era
rude e sgraziata come un ragazzo.
Con i ragazzi era più facile, comandava
lei
facilmente.
Ora era Brittany ad avere il completo controllo di
Santana.
La mora era completamente persa in Brittany, in
quella pancia piatta, nelle sue gambe chiare e lunghe, nel suo seno
così
femminile che la faceva sentire piatta.
Per nessun altro si era sentita così,
era stata
rapita in quel modo solo da lei,perché nessuno era come lei.
Nessun altro era Brittany.
Brittany era come il mare,
era forte, decisa e allo stesso tempo era dolce e
affascinante.
Ed era libera.
Tutti amano il mare, chi più chi meno.
Ma il mare
non ama nessuno.
Santana in confronto era un piccolo pesciolino
raro,
un pesciolino che molti odiano perché invidiosi. Un piccolo
pesce che ora era
costretto a vivere in un acquario stretto e triste, lontano dal suo
amato mare.
Perché Brittany era fidanzata, e
sembrava felice
anche senza di lei.
Perché nel mare
c’è un’infinità di pesci,
mentre di
mare ce n’è solo uno.
Santana si sentiva proprio come un pesce in un
acquario, e aveva bisogno di qualcuno che potesse riportarla in mare,
non
chiedeva altro.
–Santana– la voce tranquilla
della donna interruppe
i suoi pensieri, mentre il ragazzo davanti a lei attendeva ancora una
risposta.
La ragazza si voltò verso Holly.
–Puoi venire con me, vorrei parlarti di
una cosa
–le disse sorridendole. Santana buttò un ultimo
sguardo su Sam per poi seguire
l’insegnante.
***
Non chiedetemi da dove mi è venuta
questa idea
perché io non lo so. So solo che ultimamente sono arrabbiata
con la mia tesora
(Brittany) perché non lascia Artie; Santana invece la vedo
perdutamente
innamorata di Brittany e non posso farci nulla u.u
[spoiler
2x15]
La ff voleva essere un’idea di quello
che mi
aspetto della 2x15 dove Holly dovrebbe far capire a Santana e Brittany il
loro
rapporto, io l’ho leggermente alterato.
[spoiler
2x15]
In teoria dovrebbe essere una one-shot, anche se
aveva una mezza idea di farne una raccolta.. Vedrò cosa mi
verrà in mente.
Baci Miky
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Capitolo 2 *** Come l'Estate ***
Come
l’Estate
-E
ora cosa facciamo? – domanda Quinn sedendosi su una panchina,
annoiata. Anche
Brittany si annoia. Si avvicina piano all’orecchio di
Santana, sfiorandoglielo
con le labbra e facendola sussultare.
-Io
un’idea l’avrei –mormora. Santana
l’allontana bruscamente, scrollando
leggermente la testa. Brittany corruccia le labbra e le sopracciglia e
distoglie lo sguardo.
Non
sa perché Santana ha accettato di uscire con le ragazze del
Glee. Brittany sa
che non le sopporta.
Sa
che detesta Quinn, sa che non può vedere Rachel, sa che Tina
la irrita e sa che
Mercedes la fa arrabbiare. Per non parlare di Lauren. Proprio per
questo non
capisce perché ci sia tanto voluta uscire quel pomeriggio.
Inoltre
Brittany odia essere respinta da lei.
Non
capisce perché Santana non vuole che lei la baci o la
abbracci in pubblico, sa
solo che le da fastidio. Eppure lei vorrebbe sempre baciare Santana,
perché lei
non prova lo stesso? Perché lei riesce a resistere alle sue
richieste. Si sente
impotente. Non riesce mai ad attirare l’attenzione di Santana
come vorrebbe,
non riesce mai ad essere irresistibile nei suoi confronti.
Non
riesce ad essere come Santana.
Perché
per Brittany, Santana è la fine del mondo. Ogni cosa di lei
le piace, ogni cosa
l’attrae : i suoi sorrisi magnetici, i suoi occhi scuri e
profondi, i suoi
denti bianchi, i suoi capelli neri e setosi, le sue gambe magre e
lisce, il suo
profumo inebriante di frutti esotici.
Brittany
è stata con tantissimi ragazzi, ma quando era con loro non
provava niente di
quello che prova con Santana. Non gliene frega niente se Santana bacia
un
ragazzo o ci va a letto, ma è quando Santana fa certi
commenti sulle ragazze
che a Brittany si storce il naso. Santana è
l’unica ragazza che Brittany
desidera, e vorrebbe che per Santana fosse lo stesso. Vorrebbe che
quello
speciale rapporto lo avesse solo con lei.
Non
vuole che baci nessun altra ragazza, che le accarezzi i capelli, che le
legga
una favola prima di addormentarsi, che l’aiuti a ricordare i
nomi delle persone
o i significati delle parole, che faccia con lei il bagno o che le
sussurri
frasi bollenti mentre studiano.
Avrebbe
voluto dirlo a Santana, ma lei le avevo già detto quello che
pensava: le aveva
chiaramente spiegato che una ragazza può fidanzarsi,
sposarsi e avere figli
solo con un ragazzo.
Allora
Brittany si era arresa, aveva accettato di non poter sposare Santana ed
aveva
incominciato ad uscire con Artie. Non sapeva perché Artie,
sapeva solo che
doveva dimenticare Santana per non sentirsi vuota quando non erano
insieme.
Ma
Artie non era Santana, non era nemmeno lontanamente comparabile.
Artie
era come un lungo e freddo inverno. Uno di quegli inverni con venti
gelati e
giornate nebbiose.
Santana
invece era come l’estate. Una lunga estate caldissima.
Per
quanto Brittany trovasse divertentissimo sciare, i pupazzi di neve e il
Natale,
l’inverno non era il massimo per lei.
Lei
amava l’estate, le giornate al mare o in piscina, le nottate
a guardare le
stelle cullata da un vento tiepido, le feste, l’essere libera
e senza vincoli.
L’estate
era la cosa più bella dell’anno, come Santana era
la cosa più bella delle sue
giornate.
Ma
purtroppo dopo un po’ l’estate ti abbandona, e
lascia che arrivi l’inverno, che,
dopo tanto divertimento, sembra interminabile.
Brittany
era stufa di dover stare con Artie perché non poteva stare
con Santana, era
stufa di non poter mostrare a tutti quello che provava per lei, era
stufa di essere
solo un’amica.
Le voleva solo
che fosse di nuovo estate.
Brittany
si era persa nei suoi pensieri da qualche minuto. Le altre ragazze
erano andate
avanti. Santana si volta verso di lei.
-Di
vieni – la invita prendendole la mano. Poi controlla che le
altre siano girate,le
sorride, la tira a se e, coprendo le loro teste col suo cappello di
paglia, le
regala un leggero e umido bacio sulle labbra. Poi si volta,
continuandole a
tenere la mano e avanzando.
Brittany
ride e la segue.
Com’è
calda l’estate.
***
Eccomi
nuovamente. Alla fine la one-shot è diventata raccolta (o lo
sta diventando
U.U)
Stavolta
è vista dal punto di vista di Brit, la prossima
sarà dalla parte di Santana e
si alterneranno regolarmente =)
Il
filo conduttore penso sarà il “come” nel
titolo di ogni capitolo (si italiano
che inglese :D è una cagata,lo so U.U)
Dedico
questa ff e questa raccolta in generale a La_Ari
e DreamGirl91 che mi hanno incitato
(obbligato) a continuarlo XD
Almeno
spero vi piaccia . Scusate per gli errori
di battitura :)
Bacio,Miky
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Capitolo 3 *** Come una valanga ***
Come una valanga
Oh, mirror in the sky
- What is love?
Ho
mentito, lo so. Quella volta ti dissi che non ti baciavo
perché ti amavo e perché
volevo avere una famiglia con te, ma solo perché mancava
Puck. Poi ti dissi che
preferivo i
rapporti senza sentimenti,
anzi che mi andavano bene anche quelli senza vista.
Ma
era una bugia.
La
realtà è solo che sono una codarda, orgogliosa,
bugiarda innamorata.
Non
so come fare, non posso controllarlo. Tutti questi sentimenti che provo
sono
come una valanga, che mi sotterra e mi porta via.
Quanto
ti vedo, quando mi parli, quando mi sfiori.
Nessuno
è comparabile a te.
Non
mi interessa di Puck, di Finn, tanto meno di Sam. I ragazzi non mi
interessano,
nessuno mi interessa, tranne te.
Tu,
solo tu sei l’unica cosa importante nella mia vita, quella
che illumina la mia
giornata.
E,
cavolo, non riesco nemmeno a fermare queste dannatissime lacrime calde,
che
corrono veloci sul mio volto.
Provo
così tante emozioni che non so come esprimerle per fartele
capire nel migliore
dei modi.
Well I've been afraid
of changin'
because I've built my life around
you
E’ difficile per me, è
difficilissimo dirti quello che sento
perchè ho paura di perderti e non potrei sopportarlo, non ne
sarei in grado.
Come farei a passare una giornata senza i tuoi
sorrisi, una notte
senza i tuoi baci.
Non ce la farei.
Odio questi sentimenti, per questo faccio la
stronza.
Perché sono arrabbiata,
perché perfino io, Santana Lopez, sono
stata vinta dall’amore.
E ne ho paura, non riesco a fare la dura con
l’amore.
Ma io odio essere codarda.
E’ per questo motivo che sono qui di
fronte a te, con il cuore in
mano, la voce fioca e le lacrime che mi rigano il volto.
-I
love you-
-Please, say you love me back. Please-
The landslide
will bring it down
***
Ok,
scritta in 10 minuti però volevo mettere giù
quello che
provavo. Ieri non potevo scrivere perché dopo aver visto la
puntata ero entrata
in depressione e stavo odiano Brittany, oggi è passata.
Intanto vorrei dire che
la 2x15 è stata la puntata più bella in assoluto
(detto da fan brittana).
Landslide è stata magnifica, con Santana che piangeva
capendo di amare
brittany. Poi c’è stata la dichiarazione che
è stata una cosa unica, veramente.
Nessun’altra coppia ha avuto una dichiarazione
così bella e sentita, qui è
amore vero, a parte il fatto che io l’ho visto mille volte e
che quanto santana
parte con “angry” a me parte il pianto
[sì, sono particolarmente sensibile].
Naya Rivera merita un Emmy subito, è stata bravissima
secondo me, ha trasmesso
davvero molto.
Ovviamente
la risposta di Brittany non è stata troppo bella,
però so che Brittana è endgame
intanto
amiamo Brad che ci ha dato il Brittana
Bene
la smetto di annoiarvi con i viaggi del mio cervello
Spero
vi sia piaciuta.
Baci,
Miky
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Capitolo 4 *** Come Una Doccia Fredda ***
Come
una doccia fredda
E’
stata una risposta stupida, lo so, ma in fondo tutti credono che
qualsiasi cosa
io dica lo sia.
Stavolta
ne sono sicura anche io.
Artie.
Artie
non è nulla, è solo uno stupido ragazzo, ma non
ce l’ho fatta.
Non
potevo dirti che l’avrei lasciato, non su due piedi. Lui
è sempre stato carino
e gentile con me, è stato un bravo fidanzato, non sarei
riuscita a lasciarlo.
Non volevo ferirlo, non volevo ferire nessuno.
Non
è stato così, purtroppo.
Ho
ferito te, tu che sei tutto quello di cui ho bisogno, tutto quello che
mi fa
stare bene.
Tu
che sei tutto.
Ho
evitato di ferire Artie per ferire te, è stata proprio una
cosa da stupidi.
La
realtà è che ero confusa, ero confusa anche io,
non solo tu.
Ero
confusa perché anche se avevo chiesto di parlarne, io non
avevo ancora capito
quello che provavo.
Non
avevo capito quello che tu provavi.
Mai
mi sarei aspettata una dichiarazione del genere, mai.
Una
dichiarazione così dolce e sincera da te, tu che sei
orgogliosa e che odi i
sentimenti, che detesti le etichette e quello che dice la gente; come
potevo
aspettarmela?
Ho
risposto così per questo motivo, non me
l’aspettavo, è stata come una doccia
fredda.
Tu
non mi avevi mai dato motivi per pensare che mi amassi.
In
fondo eri stata tu a spingermi tra le braccia di Artie.
Santana,
mi ha sempre ripetuto che il sesso non è amore, che non
significa stare insieme.
Mi
hai spesso ripetuto che non mi baciavi perché mi amavi,
né tanto meno perché avevi
progetti futuri con me. Dicevi che mi baciavi perché mancava
Puck e tu dovevi
soddisfare i tuoi piaceri, che sceglievi me solo perché ero
libera.
Eri
la mia migliore amica, ma non volevi altri legami con me.
Come
avrei potuto mai pensare che tu mi amassi? Come?
Io
non sempre capisco bene le cose, lo sai, spesso me le devi ripetere o
spiegarmele in maniera differente. Ma se sai questo, come potevi
pretendere che
io capissi che stavi mentendo, che ti stavi nascondendo dietro il tuo
orgoglio
per non mostrare quello che veramente provavi.
Avevi
creato un muro con me, quello che volevo era entrare da una porta,
invece tu l’hai
buttato giù prima che io fossi pronta, per poi ricostruirlo
subito dopo, più
alto e impenetrabile.
E
ora mi odi.
Odi
il fatto che io abbia scelto Artie a te, ma non è
così.
Avevo
bisogno di tempo per capire, per scegliere cosa fare e come affrontare
la
questione con lui. Come non spezzargli il cuore come ho fatto con te.
Poi ho
deciso, ho capito che dovevo dire la verità sia a lui che a
te.
Con
lui è stato più facile del previsto. Nonostante
gli abbia detto che non lo
amavo perché amavo te, quando sono scoppiata in lacrime mi
ha abbracciato e mi
ha detto che l’aveva capito, che aspettava che io fossi
pronta per dirglielo.
Con
te è stato più difficile.
Sono
venuta da te, con tutto il coraggio che avevo e ti ho detto tutto. Ti
ho detto
che ti amo, da sempre amo solo te, che non avevo lasciato subito Artie
perché ero
confusa, perché non ero preparata alla tua dichiarazione.
Aspettavo che tu
aprissi le braccia e mi abbracciassi, cullandomi e asciugandomi le
lacrime. Tu
invece stavi lì, senza dire nulla, senza reagire.
Poi
mi hai detto che era tardi, che ormai non potevo riparare a quello che
avevo
fatto.
E’
stata un’altra doccia fredda. Gelata.
***
Finalmente
aggiorno. Shot molto triste e malinconica, molto angst, non da me. Io
odio l’angst
C’è
troppo Bartie -No
me gusta!
Sinceramente
non so bene come sia venuta fuori ‘sta cosa…
Sarebbe
un continuo della 2x15, e più o meno anche in Glee potrebbe
andare così perché,
secondo me, sicuramente tra un po’ il Bartie
finirà (aaaaalleluja, aaaaalleluia,
alleluja alleluja!!) ma [spoiler]
Santana
avrà un nuovo interesse amoroso [/spoiler]
-.-‘
Ovviamente
se dovessi continuare questa one shot alla fine Santana andrebbe da
Brit, si
amerebbero e vivrebbero felici e contente
per sempre.
La
prossima sarà più allegra e più lunga,
prometto :) e quella
dopo ancora anche divertente (e potrebbero esserci Kurt e Blaine, non
come
Klaine però -.-‘)
Bene,
ho finito. Ringrazio SB_Honey
perché
recensisce sempre J
Poi
ringrazio particolarmente le mie ragazze preferite DreamGirl91
e La_Ari perché
sono sempre molto carine e obbedienti XD
Bene,
alla prossima.
Besos,
Miky
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Capitolo 5 *** Come tornare a quella notte di Luglio ***
Come tornare a
quella
notte di Luglio
Rachel
Berry aveva organizzato una festa a casa sua. Ok, non era il massimo,
ma Puck
aveva assicurato gli alcolici. Purtroppo poi, quando era arrivata, la
Berry le
aveva rifilato un bigliettino per la consumazione di due bevande.
Alquanto
squallido .
Per
rimanere lì aveva bisogno di bere, le servivano super
alcoolici, subito.
Un
po’ perché c’era Artie nella stanza, un
po’ perché era la festa di Rachel
Berry.
Per
cercare di passare al tempo s’incollò alle sue
labbra da trota preferite, senza
esserne pienamente soddisfatta.
Grazie
al cielo esisteva Noah Puckerman.
Appena
l’alcool cominciò a scorrere nei loro bicchieri e
nelle loro vene tutto divenne
molto più divertente, e Santana cominciò a
divertirsi come tutti.
-Ci
vorrebbe un body shot – bonfichiò ridacchiando.
-Un
body shot? Cos’è??- strillò Rachel
curiosa, portando la bottiglietta col
liquido rosa alle labbra. Santana alzò un sopracciglio
allibita.
-Berry,
sei proprio una vergine- esclamò, facendo ridere tutti,
Rachel compresa. Ogni
cosa che dicevano sembrava dannatamente divertente.
-Bè, ora ne
vedrai uno!- esclamò Santana
portando una mano verso l’alto, barcollando.
-Briiiit-
miagolò attirando l’attenzione della bionda.
Brittany sì girò sorridente, corse
da Santana e l’abbracciò.
-Sdraiati
sul tavolino- le sussurrò la mora all’orecchio.
L’altra annuì divertita e fece
quello che le aveva chiesto. Santana spostò con decisione la
giacca della
ragazza, scoprendole il busto perfetto.
-Stai
attenta Berry!- esclamò la latina, versandosi della tequila
in un bicchierino e
avvicinandosi al corpo profumato di Brittany.
Avrebbe voluto posizionare
il bicchiere tra le
coppe di quel reggiseno a pois, ma optò per tenerlo in mano.
Sogghignando
afferrò la boccettina di sale. Ne versò un poco
sull’ombelico di Brittany.
Sorrise
maliziosamente, dopodiché leccò quella pelle
morbida e candida, sentendo il
sapore forte del sale.
Per
un secondo le sembrò di essere lucida e un
ricordò s’impossessò della sua
mente.
Fu
come tornare a quella notte di Luglio, quando anche allora la pelle di
Brittany
sapeva di sale.
Era
una normale notte di estate di qualche anno prima, erano uscite con un
gruppo
di ragazzi carini ed erano state ad una festa sulla spiaggia,
probabilmente
erano anche un po’ brille; poi avevano salutato i ragazzi per
andare a fare una
passeggiata sul lungomare. Brittany indossava solo il costume, avendo
perso da
qualche parte il vestitino bianco, e reggeva le ballerine con due dita,
facendole dondolare. Santana le camminava a fianco mentre
chiacchieravano
allegramente.
-Sono
stanca- borbottò Brittany buttandosi a terra e chiudendo gli
occhi chiari.
Santana le si sedette a fianco, levandosi le infradito.
-Non
possiamo dormire qui, siamo troppo vicine al mare. Ci sveglieremmo
tutte bagnate-
affermò Santana, dispiaciuta per aver infranto il desiderio
dell’altra. Brittany
non se ne curò più di tanto, sbuffò
solo, senza aprire gli occhi. Ad un tratto
però alzò il busto, spalancando le braccia,
sorridendo allegra.
-Però
potremmo fare il
bagno- trillò,
guardando Santana elettrizzata. La mora annuì
d’accordo.
-Ok,
a me va!- accettò l’altra alzandosi e offrendo le
mani a Brittany per fare lo
stesso. Brittany sorridendo le afferrò, facendosi leva per
drizzarsi. Si
avvicinò poi maggiormente al viso dell’amica.
-Hai
mai fatto il bagno nuda?- chiese, mentre una luce strana si accendeva
nei suoi
occhi azzurri che risplendevano anche nella notte. Santana
arrossì leggermente,
ma grazie al buio non si notò.
-No!-
rispose stranita dalla domanda – E’ una cosa senza
senso, da incoscienti!-
borbottò.
-Ma
io le cosce le ho e l’ho fatto lo stesso!- disse Brittany
facendo sorridere l’altra
– e se non vuoi farlo con me, allora lo farò da
sola- concluse decisa. Si
diresse verso il mare, tirando il cordone dietro il collo, facendo
così slegare
il fiocco. Fece lo stesso con quello sulla schiena, poi
lasciò cadere il pezzo
di stoffa verde sulla sabbia. Voltò per un secondo il viso
verso l’amica che
non si era mossa. Portò le mani sui fianchi e fece cadere
per terra gli slip,
entrando poi nell’acqua. Santana deglutì. Non era
la prima volta che vedeva
nuda Brittany perché spesso faceva la doccia negli
spogliatoi, né tanto meno era
la prima volta che vedeva farle fare cose strane, però
quella volta fu diverso.
-Santanaaa-
la chiamò l’altra scocciata.
-Arrivò-
le sorrise lei.
-Se
non te lo togli, lo farò io. E in mare lo perderai
– le chiarì la bionda. La
mora attese un attimo.
-Dannazzione
Pierce – mugugnò prima di sfilarsi il vestito e il
costume e di correre in
mare. Sperò solo che nessuno fosse nei paraggi. Velocemente
Brittany nuotò da
lei, estremamente divertita e soddisfatta.
-Non
capisco cosa cambia farlo senza il costume- bofonchiò la
mora non del tutto a
suo agio.
-E
allora non c’è problema- le sorrise
l’altra che invece sembrava essere comoda
così.
-L’avevi
veramente già fatto?- chiese Santana mentre la bionda le
volteggiava attorno.
-Sì,
qualche mese fa, con un ragazzo – le raccontò
facendo spallucce –aveva detto
che sarebbe stato fantastico-
-Brit,
era solo una scusa per fare sesso – cercò di farle
capire Santana, delusa dalla
banale spiegazione. Brittany a quelle parole le si avvicinò
pericolosamente,
legando le sue braccia chiare intorno al suo collo, facendo aderire i
loro
corpi.
-E
perché pensi che io ti abbia convinta?- le
sussurrò, sorridendo maliziosamente,
come mai aveva fatto. Santana rimase allibita dalla risposta, avrebbe
voluto
dire qualcosa ma due labbra soffici e una lingua prepotente si erano
posate
sulla sua bocca socchiusa. Aveva già baciato Brittany, a
stampo ovviamente, era
una cosa quasi normale per loro, ma non il sesso e nemmeno quel bacio
passionale. Avrebbe voluto fermarla forse, per capire cosa stava
facendo, ma
Brittany stava giocando con la sua lingua la quale ne sembrava
compiaciuta. Le
mani della bionda le avevano accarezzato tutta la schiena, facendola
inarcare.
A quel punto tutte le sue buoni intenzioni erano sparite.
Brittany non si sarebbe
fermata, lo sapeva, ma
era proprio quello che voleva.
Voleva
Brittany, i suoi baci,le sue carezze, i suoi morsi, i suoi gemiti.
La
desiderava e sapeva che per la bionda era lo stesso. Si
staccò dalle sue labbra
a fatica, ansimando e cominciò a percorrere la sua pelle con
avidi baci,
leccando quella cute così chiara e liscia. Sapeva di sale,
ogni suo piccolo
punto sapeva di sale, ma sapeva anche di Brittany e questo la faceva
impazzire.
Quella
notte di Luglio capì di amare fare il bagno nuda nel mare.
Il
sapore aspro del lime la riportò nella taverna della Berry.
Bevve velocemente
il suo shottino e scoppiò a ridere tra le grida entusiaste
di Rachel, Sam e
Brittany. Quest’ultima alzò le gambe e fece una
capriola all’indietro per
scendere dal tavolino, sdraiandosi a terra senza smettere di ridere.
Con l’indice
della mano destra si pulì il sale rimasto, per poi leccarlo.
-Il
sale mi ricorda Luglio!- trillò abbracciando Santana e
scoppiando nuovamente a
ridere.
Risero
anche gli altri anche se Santana fu l’unica a capirne il
significato.
***
Ok,
lo so, è un viaggio pazzesco della mia mente. Figurati se
San ha il tempo di
pensare a tutto ciò in quel nanosecondo tra il sale e il
lime. Va bè,
tralasciando, sono tornata alla loro prima volta che è
diversa da quella del
primo capitolo. Finchè non me la faranno vedere in Glee io
continuerò ad
immaginarmela diversa, quindi vediamo di mostrarla =)
Che
altro, io ho adorato la festa a casa di Rach e penso che il momento
migliore
fosse proprio questo.
Ho
adorato tutta la 2x14 in effetti u.u
Il
prossimo capitolo spero di riuscirlo a fare divertente ;)
Besos,
Miky
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Capitolo 6 *** Come Kurt e Blaine ***
Come
Kurt e Blaine
Brittany
entrò nel locale alla ricerca di una sirena. Era sicura di
non aver sbagliato,
c’era nell’insegna e aveva anche due code. Cercò
sia nella sala abbastanza
affollata, sia al secondo piano, sotto lo sguardo confuso e scocciato
del
ragazzo al bancone.
Niente,
all’interno non c’era nessuna traccia di lei.
I
proprietari di quello Starbucks Coffee
era proprio dei bugiardi, si ritrovò a pensare annuendo e
fece per uscire.
-Brittany-
la chiamò una voce strillante alle sue spalle. Si
voltò subito, cercando tra le
persone un viso familiare. Ahn Eccolo!
Sorrise
allegramente e si avvicinò ai due ragazzi seduti uno di
fronte all’altro nel
tavolino.
-Ciao
Kurt- trillò senza sedersi.
-Cia
Brit- la salutò lui a sua volta, abbracciandola ed
invitandola ad accomodarsi.
Scrutò l’altro ragazzo non riconoscendolo, ma
quando posò lo sguardo sulle
sopracciglia folte e triangolari fu tutto più chiaro.
–Ciao
Blaine Piccione- sorrise.
-Hey
Brittany, è Usignolo- la corresse sorridendole.
-Come
vuoi, Usignolo Piccione- alzò lei le spalle, facendo
ridacchiare Kurt.
-Cosa
ci fai qui?- le domandò il ragazzo dagli occhi chiari,
sorseggiando il suo
cappuccino.
-Cercavo
la sirena- spiegò, indicandola sul bicchiere di carta che
aveva in mano Blaine –purtroppo
non c’è, ho controllato- sbuffò delusa.
I due ragazzi alzarono le sopracciglia sconcertati.
-Voi
invece?- chiese, riacquistando la sua tipica allegria.
-Eh
sai com’è, facciamo colazione!- esclamò
Blaine, offrendole un cornetto caldo e
profumato che lei rifiutò scuotendo la testolina bionda.
-Come
va al McKinley dopo la vittoria delle regionali?- domandò
Kurt curioso.
Lei
sbuffò, corrucciando le labbra.
-Come
sempre, anzi ora Kurofsky ha preso di mira anche San. L’altro
giorno le ha
tirato una granita in faccia- s’imbronciò,
incrociando le braccia. Kurt
borbottò qualcosa d’incomprensibile, probabilmente
a riguardo del bullo.
-E
come va tra te e Santana?- chiese Blaine. Brittany alzò per
un momento lo
sguardo su di lui, poi tornò al suo broncio, sbuffando.
-Non
siete più amiche?- domandò ingenuamente Kurt, che
probabilmente non si era mai
accorto di nulla.
-Sì,
ma non come prima- mugugnò lei – ora siamo solo
amiche, quasi conoscenti- sottolineò il
“solo”, abbattuta.
-In
che senso solo?- cercò di capire un Kurt ancora confuso.
Blaine gli lanciò un’occhiata
alquanto eloquente.
-Non
vorrai dire che..- farfugliò mentre Blaine annuiva. Hummel
spalancò la bocca
scioccato.
-Tu
e Santana avevate una storia?- squillò voltandosi di scatto
verso la ragazza.
Lei
lo guardò storto –E’ ovvio-
scandì –Tutti abbiamo una storia. Sono nata
diciassette anni fa, in un ospedale di Lima, mi chiamo Brittany Susan
Pierce
..- cominciò per poi essere interrotta dall’amico
che roteò gli occhi.
Con
Brittany bisognava essere molto più chiari.
-Nel
senso, voi stavate insieme come coppia?- specificò
avvicinandosi alla bionda.
-Io
sto con Artie- rispose lei. Kurt sospirò per mantenere la
calma. Ci voleva
molta pazienza.
-Ma,
non è che per caso tu e Santana vi siate mai baciate, o
anche qualcosa di meno…-
indagò Kurt, fermandosi poi quando vide comparire sulle
labbra di lei un
sorrisetto compiaciuto.
-O
qualcosa di più- sussurrò lei, lasciando di
stucco l’amico.
-Tu
come facevi a saperlo?- chiese stupito all’usignolo.
-Sesto
senso- sorrise Blaine alzando le spalle.
Brittany
portò la mano sotto il mento, assumendo uno sguardo
pensieroso –E’ probabile
che quelle sopracciglia triangolari siano magiche- concluse. Blaine
ridacchiò.
-E
così… tu e Santana siete …lesbiche?!-
Kurt non riusciva proprio a capire come
non l’avesse mai notato.
-Non
so- borbottò Brittany – la cosa mi crea una
confusione terribile- corrucciò
nuovamente le labbra.
-E’
facile- disse Blaine andandole più vicino
–preferisci qualsiasi ragazzo con cui
sei stata, anche il più bello e bravo a letto, o le
ragazze?- cercò di
aiutarla.
-Non
lo so- farfugliò lei – preferisco Santana-
-Bè
questo probabilmente perché la ami- disse Blaine con la sua
solita calma – non
vuole dire che tu sia lesbica. Però potresti esserlo.
Esattamente come io e
Kurt siamo gay-. Le sorrise, ma la sua risposta l’aveva forse
più confusa di
prima.
Lei
e Santana erano come Kurt e Blaine?!?
Le
sembrava impossibile.
Primo
perché loro due erano sicuramente più belle, poi
era quasi certa che quei due
sotto le mutande avessero quello che a lei e Santana mancava.
Però
forse non era proprio un’assurdità.
A
Kurt piacevano i maschi come lui e a Brittany piaceva Santana, che era
una
femmina come lei.
Era
tutto così difficile, perché tutti dovevano usare
questi paroloni.
Lei
amava Santana, punto; cosa importava se era gay, lesbica o altro?!
-Non
lo so- ripetè, non essendo riuscita a far chiarezza
–però sono sicura che
essere come voi due è proprio quello che spaventa Santana-
mugugnò.
-E’
ovvio, è spaventata a causa di quello che è
successo a Kurt. Ma un giorno non
sarete più in quella scuola. Un giorno potrete liberamente
essere come me e
Kurt- le sorrise stringendole la mano.
-Ah,
quindi anche voi due vi divertite
come facevamo io e San- squillò, maliziosa.
Blaine
ridacchiò scuotendo la testa, mentre l’altro si
tinse di rosso – No!- strillò
imbarazzato.
Brittany
alzò le spalle, non del tutto convinta.
-Grazie
della compagnia- ringraziò alzandosi, guardò
l’orologio e sgranò gli occhi –Cavoli,
sono in ritardo!- disse buttandosi poi alla porta - Ah, e se vedete la
sirena,
chiamatemi!- urlò ai due, agitando la mano in segno di
saluto.
-Certo!-
esclamò Kurt salutandola.
-Courage!- le urlò Blaine
allegramente.
Quel
piccione dalle folte sopracciglia inventava sempre parole buffe,
pensò
sorridendo.
***
Ok,
rieccomi! :)
Mi
scuso per il ritardo e anche per questo capitolo. Veramente non so come
mi sia
uscito =.=
Precisazioni :
-
Non sono una fan Klanie, anzi se dovessi proprio scegliere con chi
abbinare
Kurt, lo accoppierei con Dave
-Io
e Kurt non siamo proprio amici
-Blaine
mi sta abbastanza simpatico, ma adoro prenderlo in giro ;)
-Non
ho mai scritto di loro due e non essendo particolarmente affezionata a
loro non
so quanto i personaggi siano IC, spero abbastanza.
-Ovviamente
la sirena che cerca Brit è quella del logo di Starbucks
Mi
scuso per errori di ortografia/battitura ;)
A
presto, spero!
Besos,
Miky
|
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Capitolo 7 *** Come un riccio ***
Come
un riccio
Santana
abbracciò Brittany, la strinse forte forte e le diede un
leggero bacio sulla
guancia. Le due poi si staccarono sorridendo.
-Devo
andare a lezione- sussurrò la mora, accarezzando i capelli
biondi e mossi dell’altra.
-Certo,
ci vediamo oggi pomeriggio a casa mia. Io ho il cioccolato, non
dimenticare la
frutta- esclamò l’altra. Poi stampò un
bacio sul naso dell’ispanica e uscì.
Santana si avviò verso la classe sorridendo felice. Con una
mano si asciugò gli
occhi ancora lucidi.
“Non sta più con 2 ruote!
Andremo al ballo
insieme.
Confesserà
tutto a
Fondue For Two.
Confesserò tutto a Fondue For Two.
Oggi pomeriggio.
Tutti sapranno.”
Santana
si bloccò di colpo. Un’improvvisa ansia la colse.
Brittany
le aveva proposto di partecipare ad uno di quei suoi video che faceva
girare
per YouTube, le aveva detto che avrebbe confessato a tutti quello che
provava e
che l’avrebbe invitata al prom.
Sebbene
Santana fosse entusiasta di quella proposta, ne era anche spaventata.
In
quel modo tutto il McKinley avrebbe scoperto la realtà,
avrebbe saputo che lei
era lesbica.
Già
con quel “Santana gioca
nell’altra
squadra, posso confermare al cento percento” di
Brittany di pochi giorni fa,
erano cominciate a girare strane voci e gli sguardi erano cambiati.
Aveva
notato qualcuno ridacchiare mentre guardava nella sua direzione, aveva
visto
qualche ragazza ammiccarle per poi scoppiare a ridere. Ovviamente le
aveva insultate
in spagnolo, trattenuta (facilmente) da Dave per non causare una rissa.
Se
solo quegli stupidi pettegolezzi avevano fatto tutto ciò,
chissà cos’avrebbe
fatto la realtà.
Cosa
le sarebbe successo quando tutti sarebbero venuti a conoscenza che lei,
Santana
Lopez, era attratta dalle ragazze. Quanti avrebbero colto
l’occasione per
deriderla, quanti si sarebbero voluti vendicare per tutte le cattiverie
che lei
aveva detto loro in passato? Inoltre sbandierare ai quattro venti di
essere
lesbica in quella scuola era una specie di suicidio. Avrebbe ricevuto
granite
in faccia non solo ogni giorno, ma ogni ora. Avrebbe ricevuto
frecciatine e
battutine poco piacevoli ogni giorno, soprattutto alle spalle. Non
avrebbe
retto agli sguardi degli altri, non più di un giorno. Non
poteva farlo, non
poteva permetterselo, non ne sarebbe stata capace.
E
se poi nemmeno Brittany lo avrebbe retto? Se anche lei sarebbe riuscita
a
fregarsene, come avrebbero fatto?
Quanto
una notizia circola, non puoi più metterla a tacere.
Non
poteva farlo. Non riusciva nemmeno a capire come Brittany
l’avesse pensato.
Bè
forse lo sapeva, Brittany non era come lei.
Brittany
era forte, era coraggiosa. A lei non importava mai quello che pensava
la gente,
riusciva sempre a fregarsene degli insulsi commenti sulla sua
ingenuità e
stupidità. A lei interessava l’opinione di pochi,
di quelli a cui teneva; tutti
gli altri non riuscivano a scalfirla nemmeno con le parole
più crudeli.
Brittany
era coraggiosa, tanto quanto Santana era codarda.
Santana
diversamente da lei aveva paura di tante, troppe cose. Teneva
così tanto alla
sua reputazione e al suo orgoglio che per non intaccarlo usava una
protezione,
una maschera.
Proprio
come un riccio quando è spaventato, che per difendersi si
appallottola e spinge
gli aculei verso l’esterno.
Ecco,
Santana faceva lo stesso.
Quando
sentiva di non riuscire a sopportare qualcosa metteva su la sua
barriera fatta
di indifferenza e dure parole. Ed ecco che si sentiva protetta, pensava
che
tutto fosse a posto.
Ma
come gli aculei di un riccio, anche le sue difese erano fragili e
Santana si
ritrovava disarmata.
E
quando succedeva non le rimaneva che scappare.
Rilesse
il messaggio ancora una volta. Si strinse le gambe al petto e
schiacciò invio.
~Non posso~
Santana
sentì sul suo viso la mano ruvida del ragazzo che le stava
togliendo le lacrime
con un gesto sgraziato.
-Sei
una scema- borbottò Dave.
-Muori
Karofsky!- sbottò, spostando il viso – non so
nemmeno perché sei qui-. Lui
sbuffò sedendosi al suo fianco.
-Non
lo so nemmeno io, ma la domanda è :perché tu
sei qui?- le chiese guardandola storto. Poco prima lei gli aveva
parlato di
quello che aveva intenzione di fare Brittany e, anche se un
po’ scocciato,
aveva deciso che la loro copertura poteva saltare.
Santana
sorrise amaramente –Avevo già accettato di venire
con te al ballo-.
***
Ok,
torno con uno dei miei capitoli drammatici. I fatto è che la puntata non mi ha
aiutata a trovare
qualcosa di divertente….
Allooora,
è un missing moment ovviamente, tanto per capire
perché San le ha mandato quel
sms..
L’amicizia
Davetana mi piace moltissimo, perciò
c’è Dave
a “confortarla”…in fondo
è un bravo ragazzotto :)
Bene,
alla prossima ;)
Besos,
Miky
|
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Capitolo 8 *** Come un paracadute ***
Come un paracadute
Santana
prese il microfono e si mise al centro della stanza. Fece un cenno a
Brad e lui
cominciò a suonare.
I
don’t tell anyone about the way you hold my hand
I don’t tell anyone about
the things that we have planned
I won’t tell anybody
Won’t tell anybody
They want to push me down
They want to see you fall (down)
Brittany
cominciò a volteggiarle intorno leggera e fluida come suo
solito, per poi
portare il microfono alla bocca.
Won’t
tell anybody how you turn my world around
I won’t tell anyone how
your voice is my favourite sound
Won’t tell anybody
Won’t tell anybody
They want to see us fall
They want to see us fall
Il
professor Shuester aveva dato come compito della settimana quello di
scegliere
una canzone da cantare in un duetto. Il testo doveva rispecchiare
l’amicizia,
poiché gli sembrava che i ragazzi la stessero trascurando,
impegnandosi troppo
in relazioni amorose.
Così
Brittany e Santana ora si ritrovavano lì a cantare quel
pezzo, che era
assolutamente perfetto dopo quello che era successo pochi giorni prima.
Brittany
e Santana avevano litigato. In realtà Santana si era
arrabbiata con l’altra per
Artie e aveva deciso di smettere di uscire con lei, perfino di studiare
insieme
il pomeriggio. Così Brittany, dispiaciuta e sconsolata, era
stata invitata a
casa di Artie per fare i compiti. Era ormai una settimana che andava
avanti
così e Artie non sapeva come fare. Nonostante Brittany
sorridesse e non si
lamentasse mai, sapeva che qualcosa non andava. Non vedeva la solita
luce brillare
nei suoi occhi, non vedeva l’eccitazione nel far rotolare sul
letto Lord
Tubbington, non la vedeva parlottare con i suoi amici folletti. Era
spenta e
sapeva che aveva bisogno di qualcosa che la tirasse su. Così
una sera l’aveva
invitata a rimanere, le aveva preparato un semplice cena e avevano
guardato una
commedia. Poi l’aveva portata in camera sua.
-Aspettami
qui! Torno subito!- le sorrise il ragazzo, uscendo –ah,
è una sorpresa!-
aggiunse spegnendo la luce e lasciando Brittany seduta sul letto
completamente
al buio. Dopo qualche minuto tornò con un barattolo
abbastanza grande in mano.
All’interno vi erano due piccole lucciole che sbattevano
contro il vetro,
muovendo il loro bagliore.
-Ho
impiegato una sera intera con mio padre per catturarle. Ero sicuro che
ti
sarebb..- s’interruppe non trovando la ragazza sul letto e
non udendo la sua
voce allegra. Sentì solo un respiro affannoso. Si
lanciò a riaccendere la luce
e vide la bionda accucciata ai piedi del letto che faceva fatica a
respirare.
-Brittany!-
urlò spaventato –cos’è
successo?- sgranò gli occhi terrorizzato.
La ragazza sembrava avere un attacco di
panico, eppure non sapeva né soffrisse, tanto meno
l’aveva mai vista in quelle
condizioni.
-Dimmi
quello che devo fare!-le implorò prendendole le mani che le
ritrasse
immediatamente. Sembrava non riuscisse a parlare. Vide i suoi occhi
diventare
lucidi e le sue labbra tremolare.
-S..
Santana- mormorò solo, con uno sforzo visibile.
Artie
non se lo fece ripetere e afferrò il cellulare e compose il
numero della
ragazza.
-Santana
vieni a casa mia immediatamente, Brittany sta male, ha una specie di
attacco di
panico e ha bisogno di te- disse solo. Santana gli buttò
giù il telefono e lui
tornò dalla bionda che non sembrava migliorare.
-Stai
tranquilla- sussurrò solo.
In
nemmeno cinque minuti Artie sentì suonare il campanello e
delle urla da fuori
la porta chiamarlo. Si fiondò ad aprire e fu violentemente
scansato da Santana.
-Dov’è?-
strillò agitata.
-In
camera, lì- le indicò lui.
Come
Santana seppe dove andare, si mise a correre e fu immediatamente
dall’amica.
Artie vide l’espressione della bionda quasi rasserenarsi.
-Hey
B- le sussurrò Santana abbracciandola –ci sono qui
io- le sorrise baciandole la
fronte.
Lei
ancora ansimava lasciando che le lacrime le scorressero sul volto.
-Non
ti preoccupare. Vedi, sono venuta per proteggerti- le
carezzò la guancia,
spostandone le goccioline.
Si
voltò irata verso il ragazzo.
-Cos’è
successo?- sbraitò cullando la bionda.
-N-niente.
L’avevo lasciata un attimo da sola in camera. Avevo spento le
luci per far..-le
spiegò Artie, ma fu interrotto
-Tu
cosa hai fatto?- sbottò Santana spalancando gli occhi
–Sei un completo idiota
Abrams. Brittany è terrorizzata dal buio- lo
incenerì con lo sguardo per poi
tornare alla ragazza. Sembrava che il respiro tornasse regolare.
-Hey
BriBri, è tutto a posto. Ora ti farò anche
vedere- si alzò delicatamente.
Guardò sotto il letto, dietro e dentro l’armadio,
spostò la sedia e controllò
sotto la scrivania.
-Nulla!-
esclamò sorridente –non c’è
nessun mostro. L’uomo nero lo sai che l’ho
catturato poco tempo fa e l’ho consegnato alla polizia-
esclamò avvicinandosi
di nuovo all’amica. La fece alzare e sedere sul letto poi le
si sedette al
fianco. Brittany si buttò tra le sue braccia, ormai
tranquilla. Santana le
baciò teneramente la testolina.
-Ho
sonno San- farfugliò la bionda, sicura contro la latina.
-La
porto a casa- informò Artie – tu non osare mai
più fare una cosa simile- sibilò
la mora alzandosi e prendendo per mano Brittany. La bionda
salutò con un cenno
il ragazzo e lui, affranto, le vide uscire dalla porta
d’ingresso.
In
qualche minuto si trovarono sdraiate sul letto di Santana, al caldo
sotto le
morbide coperte.
Brittany
teneva stretta l’altra serena.
-Grazie
San- mormorò, sfregando il suo naso sul petto della mora,
facendola ridere.
-Avevi ragione su quella cosa-
disse
guardandola con i suoi bellissimi occhi chiari –solo tu
controlli sempre che
non ci siano delle creature cattive o che le cacci- appoggiò
le sue labbra sul
collo della mora, inspirando lentamente per gustare il suo profumo.
-Lo
so, nessuno ti ama come me- bisbigliò Santana alzandole il
volto e posando le
sue labbra su quelle della bionda. Brittany buttò le braccia
attorno al suo
collo, facendosi più vicina.
-E
ora ti dimostrerò che nessuno ama te come me- sorrise la
bionda, alquanto
maliziosamente.
Santana
scoppiò a ridere.
I don’t need a parachute
Baby, if I’ve got you
Baby, if I’ve got you
I don’t need a parachute
You’re gonna catch me
You’re gonna catch if I
fall
Down, down, down
I
ragazzi applaudirono allegramente.
Shuester
si avvicinò alle due battendo le mani –ottimo
lavoro ragazze, perfetta la
metafora del paracadute- si congratulò sorridente.
Brittany si avvicinò
all’amica confusa. Portò una mano
vicino alla bocca e parlò nell’orecchio
dell’altra.
-Di
cosa starà parlando?- domandò arricciando le
labbra.
Santana
scoppiò nuovamente a ridere.
***
Bah,
come molte delle cose che scrivo, non so da dove mi sia spuntato fuori
u.u
Volevo
solo sottolineare quanto abbiano bisogno l’una
dell’altra.
La
canzone è Parachute di Cheryl Cole .
Artie
ha fatto una barfata* delle sue, già tanto che San non
l’ha ucciso (mi sono
trattenuta)
*per
barfata (non coniato da me) s’intende una
cagata.
Viene da Barfie (in
inglese barf significa
vomito/vomitare), che a
sua volta viene da Bartie, che è una cagata u.u
Adoro questa parola ;)
La
smetto e vado ad ascoltare Back to Black
nella Naya version ;)
A
presto!
Besos,
Miky
|
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Capitolo 9 *** Come la luna ***
Come la luna
Brittany
si stese a fianco dell'amica, spalla contro spalla, adagiando la
schiena sul
praticello verde. Lei e Quinn lo facevano sempre nelle notti d'estate
che
passavano assieme, ormai era un'abitudine. C'era una leggera brezza che
le
cullava mentre puntavano gli occhi e i nasi all'insù.
-Quinn-
mormorò la ragazza con un timido sorriso.
-Dimmi
Brit- l’ascoltò l’altra bionda.
-Santana
mi odia- confessò Brittany sospirando dispiaciuta.
-Santana
odia tutti -rise Quinn, mettendosi a sedere per poter vedere meglio il
volto
dell'altra -tranne te- le disse, sorridendole dolcemente.
-No,
ora odia anche me- insistette, guardandola con i suoi occhi acquamarina
per poi
sedersi al suo fianco. Quinn tornò ad osservare il cielo.
Una volta aveva
provato a spiegare le costellazioni all'altra, ma Brittany ci vedeva
sempre
qualcosa di diverso con la sua fantasia galoppante e da allora Quinn
aveva
sempre preferito la visione del cielo alla Pierce.
-Non
è bellissima?- domandò guardando in alto.
-Certo
Q, come sempre- sorrise.
-La
luna è bella e affascinante, ma in un certo senso
è anche .. una stronza-affermò,
facendo spalancare gli
occhi all'altra -ricorda qualcuno?- domandò.
-Ma
Quinn, perchè mai la luna dovrebbe essere una
stronza?-chiese Brittany perplessa.
-La
luna gira intorno alla Terra e nel mentre gira su se stessa nello
stesso
periodo, ma in questo modo ci permette di vedere solo una delle sue due
facce,
c'è una parte che ci nasconde sempre- le spiegò,
aiutandosi gesticolando con le
mani per farsi capire meglio.
-Oh...-
sussurrò l'altra -Intendi Santana?- tentò
Brittany.
-Esatto-
esclamò l'altra -Lei mostra a tutti solo una delle due sue
parti, quella forte,
decisa e cinica ma tiene sempre nascosta a tutti il suo lato
più sensibile- le
chiarì, puntando nuovamente gli occhi verso gli astri.
-Ma
non è sempre così...o almeno, non con me-
borbottò Brittany , corrugando le
sopracciglia chiare.
-Oh
no, certo- sorrise l'altra, buttando i suoi occhi verdi ed espressivi
in quelli
azzurro cielo dell'amica -Tu sei il suo sole- aggiunse, confondendola
ancora.
-Perchè
mai?- chiese infatti immediatamente.
-Ci
sarebbero tanti motivi, perchè sei allegra, solare, vivace,
divertente,
adorabile, guardi il mondo in maniera diversa dagli altri..-
elencò Quinn,
facendo arrossire l'amica -ma soprattutto perchè sei l'unica
a cui mostra la
sua parte dolce. Esattamente come fa la luna con il sole- rise, dandole
un
buffetto sulla guancia.
-Evidentemente
allora non lo sono più- mormorò, tornando cupa,
Brittany, stringendosi le gambe
al petto e appoggiando il mento sulle ginocchia.
-Britts,
è solo un paragone. Certo che lo sei ancora, volevo solo
farti capire che per
lei sei speciale come nessun altro e lo sarai sempre- disse Quinn,
appoggiando
la fronte contro quella dell'amica, per poi sorriderle amichevolmente.
-Quinnie...-
mormorò Brittany, slanciandosi poi per abbracciarla.
Scoppiarono a ridere e
finirono per rotolarsi un po' per l'erba fresca come due bambine.
-Torniamo
in casa?- chiese Quinn già in piedi, porgendo la mano
all'altra. Brittany annuì
e afferrò la mano.
-Vado
a scegliere un film- trillò la padrona di casa appena
rientrarono in casa
Fabrey, andando a cercare negli scaffali dello studio. Brittany si
sistemò sul
divano e afferrò il cellulare.
Santana
tornò a girarsi nel letto, non riuscendo ancora a prendere
sonno. Sbuffò e
lanciò via il cuscino. Sulla scrivania le si
illuminò il display del cellulare.
Si alzò incuriosita e lesse il messaggio.
~Posso tornare ad essere
il tuo sole? B
Sbatté
le palpebre confusa, ma non riuscì ad impedire che un dolce
sorriso le si
disegnasse sul volto.
***
Straordinariamente
riesco ad aggiornare questa raccolta che era finita nel dimenticatoio
ò-ò
Non
ho nulla da dire a parte il fatto che l’amicizia Quitt mi
piace molto u_u
Mi
scuso per gli errori!
Besos,Miky
|
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Capitolo 10 *** Come l'unica necessità ***
Come l’unica
necessità
Santana
è continuamente scocciata e se non lo è,
bè, allora è annoiata o irritata. E’
sempre dietro a sospirare o sbuffare, e quando non lo fa bisogna
preoccuparsi perché
significa che sta progettando qualcosa, altrimenti sta attuando uno dei
suoi piani.
Qualsiasi
persona può andare da lei e dirle ciò che vuole,
in qualsiasi caso poi riceve una
tipica risposta Lopeziana, cinica e sprezzante, ottenendo come bonus
una presa
in giro.
Poi
c’è lei e
Santana muta, diventa
docile e amabile, ma solo nei suoi confronti, poiché solo
lei ha quel potere.
Brittany
è un’altra cosa
, è il fiore tra le
erbacce, la rosa del deserto, è tutto ciò che le
serve, poiché il resto del
mondo non è adatto a Santana.
Tra
tante persone che non la capiscono, la odiano, non la vedono veramente,
Brittany è il suo spiraglio di luce. Il suo arrivo, la sua
presenza, sono come
la quiete dopo la tempesta; lei è l’arcobaleno
dopo un grosso temporale, uno di
quelli che ti fa sbattere gli occhi dalla bellezza, uno di quelli che
ti
trasmette tranquillità e ti fa sorridere; è
un’ancora a cui aggrapparsi in una
tempesta in pieno oceano.
Perché
Brittany è l’unica che l’ascolta, che si
preoccupa di vederla sorridere tutti i
giorni, l’unica a cui interessa se è triste quando
prende una D, l’unica che le
asciuga le lacrime e fa di tutto per non farle più scendere
sulle sue gote.
Brittany
è la sola che le mostri ancora quanto divertente sia ogni
giornata, portandola
al lago per guardare le papere e finire a seguire a gattoni Mamma
Papera con i
cuccioli; la sola che si stupisce ogni volta che piove e le da una
versione
tutta sua sull’origine delle precipitazioni; quella che si
preoccupa di non
pestare le formiche per terra poiché anche loro hanno una
famiglia da cui
tornare; quella che la fa ancora commuovere costringendola a vedere con
lei
tutti i classici Disney; quella che vede un giorno di neve come la cosa
più
bella del mondo e si lancia a fare pupazzi di neve con tanto ti carota
e
cappello, si sdraia sul prato per creare forme di angeli e dichiara
guerra a
chiunque le si avvicini, tirando palle di neve fresca.
E
Santana ha bisogno di tutto ciò, di svegliarsi in piena
notte per controllare
che non sia entrato il mostro invisibile, di aspettare ora in una
scomoda
posizione e in silenzio per vedere schiudersi uova di tartaruga e
attendere che
le tartarughine raggiungano il mare, di festeggiare il compleanno di un
gatto
obeso con una torta ipercalorica, di dover aiutare Ken a farsi
perdonare da
Barbie per essersi dimenticato del loro anniversario, di farlo con un
broncio
perché pensa sia sciocco per poi essere rimproverata da due
incantevoli occhi
azzurri, di vedere Brittany impegnarsi ore per preparale un
po’ di caffè e
doverla poi consolarla perché non è importante se
ha messo del sale al posto
dello zucchero, e berlo lo stesso, strizzando gli occhi, solo per farla
sorridere
di nuovo.
Per
questo ed altro a Santana occorre Brittany. Perché lei
è la sua droga
preferita, la sua acqua quotidiana, il suo ossigeno vitale.
E’ semplicemente il
motivo per cui si sveglia ogni giorno. Perciò non
può lasciarla ad Artie o a
chiunque altro, non può perché Brittany
è la sua unica necessità.
***
Oddio
quanto sono melensa, scusate per la dose massiccia di zucchero che ho
messo in
questa shot, ma è venuta così. Diciamo che in
questa raccolta passo da
malinconia a fluffosità fino a ciò. Bah!
Non
so bene cosa sia uscito stavolta, nemmeno il titolo ha senso, so solo
che è
diabetico.
Per
le tartarughine, quello è un mio sogno *-*
Spero
la prossima sia meglio.
Besos,Miky
|
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