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di Tem_93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come il Mare ***
Capitolo 2: *** Come l'Estate ***
Capitolo 3: *** Come una valanga ***
Capitolo 4: *** Come Una Doccia Fredda ***
Capitolo 5: *** Come tornare a quella notte di Luglio ***
Capitolo 6: *** Come Kurt e Blaine ***
Capitolo 7: *** Come un riccio ***
Capitolo 8: *** Come un paracadute ***
Capitolo 9: *** Come la luna ***
Capitolo 10: *** Come l'unica necessità ***



Capitolo 1
*** Come il Mare ***


Ah se sei la Fra io non tivubì U.U



Come il Mare
 
–Ma– balbettò il ragazzo – tu sei bisessuale? – domandò Sam confuso.
 
Santana sapeva qual era la risposta a quella domanda.
Sì, era bisessuale, ma non per sua scelta.
Lei avrebbe volentieri risposto “No, sono lesbica”, ma non le era possibile.
Perché l’unica persona per cui lo sarebbe stata non sembrava intenzionata ad essere solo lesbica.
Era tutta colpa sua, non era così prima di conoscerla, e se non fosse stato per lei non sarebbe cambiata.
 
Era iniziato tutto quel giorno.
Era entrata una nuova ragazza nei Cheerios. Una bella ragazza, ma come tutte le Cheerios dopotutto. Con le sue buffe facce e le sue idee bizzarre era piaciuta a tutti. 
Già, purtroppo lei piace a tutti.
Erano diventate immediatamente ottime amiche, stavano insieme durante le lezioni, erano in coppia durante gli allenamenti, uscivano il pomeriggio, dividevano i ragazzi. Due amiche per la pelle insomma.
Poi un giorno Brittany l’aveva invitata a dormire a casa sua, dopo uno stancate allenamento, perché i suoi non c’erano e potevano fare quello che volevano. Lei aveva acconsentito ed erano andate, avevano mangiato, avevano chiacchierato, avevano preso in giro Rachel Berry e si erano addormentate sul letto di Brittany. Nella notte Brittany era andata a bere, svegliando Santana.
 
Poi Brittany aveva sorriso, in un modo diverso, in un modo sensuale e malizioso.
Le si era avvicinata mettendosi a gattoni, con quel sorriso strano.
Per lei non era la prima volta [oh no, Santana ci avrebbe scommesso], perché Brittany sapeva esattamente cosa fare.
Sapeva dove mettere quelle mani con quelle lunghe dita affusolate, sapeva dove posare le sue labbra umide e morbide, sapeva come sembrare maledettamente attraente, sapeva sfilare i suoi vestiti senza farsi notare, sapeva tutto.
E Santana non le resisteva, non riusciva a farlo.
Non poteva non perdersi in quegli ipnotici occhi azzurri, non riusciva a non bollire sotto le mani della bionda, non riusciva a non fremere quando le sue labbra la sfioravano, non era capace di staccarsi e fermarla.
Era stata ingannata spudoratamente. Perché per qualche strano motivo Brittany indossava una biancheria dannatamente sexy, perché profumava di cioccolato e avrebbe solo voluto morderla, perché non era rude e sgraziata come un ragazzo.
Con i ragazzi era più facile, comandava lei facilmente.
Ora era Brittany ad avere il completo controllo di Santana.
La mora era completamente persa in Brittany, in quella pancia piatta, nelle sue gambe chiare e lunghe, nel suo seno così femminile che la faceva sentire piatta.
Per nessun altro si era sentita così, era stata rapita in quel modo solo da lei,perché nessuno era come lei.
Nessun altro era Brittany.
 
Brittany era come il mare, era forte, decisa e allo stesso tempo era dolce e affascinante.
Ed era libera.
Tutti amano il mare, chi più chi meno. Ma il mare non ama nessuno.
Santana in confronto era un piccolo pesciolino raro, un pesciolino che molti odiano perché invidiosi. Un piccolo pesce che ora era costretto a vivere in un acquario stretto e triste, lontano dal suo amato mare.
Perché Brittany era fidanzata, e sembrava felice anche senza di lei.
Perché nel mare c’è un’infinità di pesci, mentre di mare ce n’è solo uno.
Santana si sentiva proprio come un pesce in un acquario, e aveva bisogno di qualcuno che potesse riportarla in mare, non chiedeva altro.
 
 
–Santana– la voce tranquilla della donna interruppe i suoi pensieri, mentre il ragazzo davanti a lei attendeva ancora una risposta. La ragazza si voltò verso Holly.
–Puoi venire con me, vorrei parlarti di una cosa –le disse sorridendole. Santana buttò un ultimo sguardo su Sam per poi seguire l’insegnante.
 
***
 
Non chiedetemi da dove mi è venuta questa idea perché io non lo so. So solo che ultimamente sono arrabbiata con la mia tesora (Brittany) perché non lascia Artie; Santana invece la vedo perdutamente innamorata di Brittany e non posso farci nulla u.u
[spoiler 2x15]
La ff voleva essere un’idea di quello che mi aspetto della 2x15 dove Holly dovrebbe far capire a Santana e Brittany il loro rapporto, io l’ho leggermente alterato.
[spoiler 2x15]
In teoria dovrebbe essere una one-shot, anche se aveva una mezza idea di farne una raccolta.. Vedrò cosa mi verrà in mente.
Baci Miky

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Capitolo 2
*** Come l'Estate ***


Come l’Estate
 
-E ora cosa facciamo? – domanda Quinn sedendosi su una panchina, annoiata. Anche Brittany si annoia. Si avvicina piano all’orecchio di Santana, sfiorandoglielo con le labbra e facendola sussultare.
-Io un’idea l’avrei –mormora. Santana l’allontana bruscamente, scrollando leggermente la testa. Brittany corruccia le labbra e le sopracciglia e distoglie lo sguardo.
 
Non sa perché Santana ha accettato di uscire con le ragazze del Glee. Brittany sa che non le sopporta.
Sa che detesta Quinn, sa che non può vedere Rachel, sa che Tina la irrita e sa che Mercedes la fa arrabbiare. Per non parlare di Lauren. Proprio per questo non capisce perché ci sia tanto voluta uscire quel pomeriggio.
Inoltre Brittany odia essere respinta da lei.
Non capisce perché Santana non vuole che lei la baci o la abbracci in pubblico, sa solo che le da fastidio. Eppure lei vorrebbe sempre baciare Santana, perché lei non prova lo stesso? Perché lei riesce a resistere alle sue richieste. Si sente impotente. Non riesce mai ad attirare l’attenzione di Santana come vorrebbe, non riesce mai ad essere irresistibile nei suoi confronti.
Non riesce ad essere come Santana.
Perché per Brittany, Santana è la fine del mondo. Ogni cosa di lei le piace, ogni cosa l’attrae : i suoi sorrisi magnetici, i suoi occhi scuri e profondi, i suoi denti bianchi, i suoi capelli neri e setosi, le sue gambe magre e lisce, il suo profumo inebriante di frutti esotici.
Brittany è stata con tantissimi ragazzi, ma quando era con loro non provava niente di quello che prova con Santana. Non gliene frega niente se Santana bacia un ragazzo o ci va a letto, ma è quando Santana fa certi commenti sulle ragazze che a Brittany si storce il naso. Santana è l’unica ragazza che Brittany desidera, e vorrebbe che per Santana fosse lo stesso. Vorrebbe che quello speciale rapporto lo avesse solo con lei.
Non vuole che baci nessun altra ragazza, che le accarezzi i capelli, che le legga una favola prima di addormentarsi, che l’aiuti a ricordare i nomi delle persone o i significati delle parole, che faccia con lei il bagno o che le sussurri frasi bollenti mentre studiano.
Avrebbe voluto dirlo a Santana, ma lei le avevo già detto quello che pensava: le aveva chiaramente spiegato che una ragazza può fidanzarsi, sposarsi e avere figli solo con un ragazzo.
Allora Brittany si era arresa, aveva accettato di non poter sposare Santana ed aveva incominciato ad uscire con Artie. Non sapeva perché Artie, sapeva solo che doveva dimenticare Santana per non sentirsi vuota quando non erano insieme.
Ma Artie non era Santana, non era nemmeno lontanamente comparabile.
Artie era come un lungo e freddo inverno. Uno di quegli inverni con venti gelati e giornate nebbiose.
Santana invece era come l’estate. Una lunga estate caldissima.
Per quanto Brittany trovasse divertentissimo sciare, i pupazzi di neve e il Natale, l’inverno non era il massimo per lei.
Lei amava l’estate, le giornate al mare o in piscina, le nottate a guardare le stelle cullata da un vento tiepido, le feste, l’essere libera e senza vincoli.
L’estate era la cosa più bella dell’anno, come Santana era la cosa più bella delle sue giornate.
Ma purtroppo dopo un po’ l’estate ti abbandona, e lascia che arrivi l’inverno, che, dopo tanto divertimento, sembra interminabile.
Brittany era stufa di dover stare con Artie perché non poteva stare con Santana, era stufa di non poter mostrare a tutti quello che provava per lei, era stufa di essere solo un’amica.
Le voleva solo che fosse di nuovo estate.
 
Brittany si era persa nei suoi pensieri da qualche minuto. Le altre ragazze erano andate avanti. Santana si volta verso di lei.
-Di vieni – la invita prendendole la mano. Poi controlla che le altre siano girate,le sorride, la tira a se e, coprendo le loro teste col suo cappello di paglia, le regala un leggero e umido bacio sulle labbra. Poi si volta, continuandole a tenere la mano e avanzando.
Brittany ride e la segue.
Com’è calda l’estate.
 
***
 
Eccomi nuovamente. Alla fine la one-shot è diventata raccolta (o lo sta diventando U.U)
Stavolta è vista dal punto di vista di Brit, la prossima sarà dalla parte di Santana e si alterneranno regolarmente =)
Il filo conduttore penso sarà il “come” nel titolo di ogni capitolo (si italiano che inglese :D è una cagata,lo so U.U)
Dedico questa ff e questa raccolta in generale a La_Ari e DreamGirl91 che mi hanno incitato (obbligato) a continuarlo XD
Almeno spero vi piaccia . Scusate per gli errori di battitura :)
Bacio,Miky

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Capitolo 3
*** Come una valanga ***


Come una valanga
 
Oh, mirror in the sky - What is love? 
 
Ho mentito, lo so. Quella volta ti dissi che non ti baciavo perché ti amavo e perché volevo avere una famiglia con te, ma solo perché mancava Puck. Poi ti dissi che preferivo  i rapporti senza sentimenti, anzi che mi andavano bene anche quelli senza vista.
Ma era una bugia.
La realtà è solo che sono una codarda, orgogliosa, bugiarda innamorata.
Non so come fare, non posso controllarlo. Tutti questi sentimenti che provo sono come una valanga, che mi sotterra e mi porta via.
Quanto ti vedo, quando mi parli, quando mi sfiori.
Nessuno è comparabile a te.
Non mi interessa di Puck, di Finn, tanto meno di Sam. I ragazzi non mi interessano, nessuno mi interessa, tranne te.
Tu, solo tu sei l’unica cosa importante nella mia vita, quella che illumina la mia giornata.
E, cavolo, non riesco nemmeno a fermare queste dannatissime lacrime calde, che corrono veloci sul mio volto.
Provo così tante emozioni che non so come esprimerle per fartele capire nel migliore dei modi.
 
Well I've been afraid of changin' 
because I've built my life around you 


E’ difficile per me, è difficilissimo dirti quello che sento perchè ho paura di perderti e non potrei sopportarlo, non ne sarei in grado.
Come farei a passare una giornata senza i tuoi sorrisi, una notte senza i tuoi baci.
Non ce la farei.
Odio questi sentimenti, per questo faccio la stronza.
Perché sono arrabbiata, perché perfino io, Santana Lopez, sono stata vinta dall’amore.
E ne ho paura, non riesco a fare la dura con l’amore.
Ma io odio essere codarda.
E’ per questo motivo che sono qui di fronte a te, con il cuore in mano, la voce fioca e le lacrime che mi rigano il volto.
 
-I love you-


 
-Please, say you love me back. Please-

 
The landslide will bring it down 
 
***
Ok, scritta in 10 minuti però volevo mettere giù quello che provavo. Ieri non potevo scrivere perché dopo aver visto la puntata ero entrata in depressione e stavo odiano Brittany, oggi è passata. Intanto vorrei dire che la 2x15 è stata la puntata più bella in assoluto (detto da fan brittana). Landslide è stata magnifica, con Santana che piangeva capendo di amare brittany. Poi c’è stata la dichiarazione che è stata una cosa unica, veramente. Nessun’altra coppia ha avuto una dichiarazione così bella e sentita, qui è amore vero, a parte il fatto che io l’ho visto mille volte e che quanto santana parte con “angry” a me parte il pianto [sì, sono particolarmente sensibile]. Naya Rivera merita un Emmy subito, è stata bravissima secondo me, ha trasmesso davvero molto.
Ovviamente la risposta di Brittany non è stata troppo bella, però so che Brittana è endgame  intanto amiamo Brad che ci ha dato il Brittana
Bene la smetto di annoiarvi con i viaggi del mio cervello 
Spero vi sia piaciuta.
Baci, Miky
 
 

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Capitolo 4
*** Come Una Doccia Fredda ***


Come una doccia fredda
 
E’ stata una risposta stupida, lo so, ma in fondo tutti credono che qualsiasi cosa io dica lo sia.
Stavolta ne sono sicura anche io.
Artie.
Artie non è nulla, è solo uno stupido ragazzo, ma non ce l’ho fatta.
Non potevo dirti che l’avrei lasciato, non su due piedi. Lui è sempre stato carino e gentile con me, è stato un bravo fidanzato, non sarei riuscita a lasciarlo. Non volevo ferirlo, non volevo ferire nessuno.
Non è stato così, purtroppo.
Ho ferito te, tu che sei tutto quello di cui ho bisogno, tutto quello che mi fa stare bene.
Tu che sei tutto.
Ho evitato di ferire Artie per ferire te, è stata proprio una cosa da stupidi.
La realtà è che ero confusa, ero confusa anche io, non solo tu.
Ero confusa perché anche se avevo chiesto di parlarne, io non avevo ancora capito quello che provavo.
Non avevo capito quello che tu provavi.
Mai mi sarei aspettata una dichiarazione del genere, mai.
Una dichiarazione così dolce e sincera da te, tu che sei orgogliosa e che odi i sentimenti, che detesti le etichette e quello che dice la gente; come potevo aspettarmela?
Ho risposto così per questo motivo, non me l’aspettavo, è stata come una doccia fredda.
Tu non mi avevi mai dato motivi per pensare che mi amassi.
In fondo eri stata tu a spingermi tra le braccia di Artie.
Santana, mi ha sempre ripetuto che il sesso non è amore, che non significa stare insieme.
Mi hai spesso ripetuto che non mi baciavi perché mi amavi, né tanto meno perché avevi progetti futuri con me. Dicevi che mi baciavi perché mancava Puck e tu dovevi soddisfare i tuoi piaceri, che sceglievi me solo perché ero libera.
Eri la mia migliore amica, ma non volevi altri legami con me.
Come avrei potuto mai pensare che tu mi amassi? Come?
Io non sempre capisco bene le cose, lo sai, spesso me le devi ripetere o spiegarmele in maniera differente. Ma se sai questo, come potevi pretendere che io capissi che stavi mentendo, che ti stavi nascondendo dietro il tuo orgoglio per non mostrare quello che veramente provavi.
Avevi creato un muro con me, quello che volevo era entrare da una porta, invece tu l’hai buttato giù prima che io fossi pronta, per poi ricostruirlo subito dopo, più alto e impenetrabile.
E ora mi odi.
Odi il fatto che io abbia scelto Artie a te, ma non è così.
Avevo bisogno di tempo per capire, per scegliere cosa fare e come affrontare la questione con lui. Come non spezzargli il cuore come ho fatto con te. Poi ho deciso, ho capito che dovevo dire la verità sia a lui che a te.
Con lui è stato più facile del previsto. Nonostante gli abbia detto che non lo amavo perché amavo te, quando sono scoppiata in lacrime mi ha abbracciato e mi ha detto che l’aveva capito, che aspettava che io fossi pronta per dirglielo.
Con te è stato più difficile.
Sono venuta da te, con tutto il coraggio che avevo e ti ho detto tutto. Ti ho detto che ti amo, da sempre amo solo te, che non avevo lasciato subito Artie perché ero confusa, perché non ero preparata alla tua dichiarazione. Aspettavo che tu aprissi le braccia e mi abbracciassi, cullandomi e asciugandomi le lacrime. Tu invece stavi lì, senza dire nulla, senza reagire.
Poi mi hai detto che era tardi, che ormai non potevo riparare a quello che avevo fatto.
E’ stata un’altra doccia fredda. Gelata.
 
***
 
Finalmente aggiorno. Shot molto triste e malinconica, molto angst, non da me. Io odio l’angst
 C’è troppo Bartie  -No me gusta!
Sinceramente non so bene come sia venuta fuori ‘sta cosa…
Sarebbe un continuo della 2x15, e più o meno anche in Glee potrebbe andare così perché, secondo me, sicuramente tra un po’ il Bartie finirà (aaaaalleluja, aaaaalleluia, alleluja alleluja!!) ma [spoiler] Santana avrà un nuovo interesse amoroso [/spoiler] -.-‘
Ovviamente se dovessi continuare questa one shot alla fine Santana andrebbe da Brit, si amerebbero e vivrebbero felici e contente  per sempre.
La prossima sarà più allegra e più lunga, prometto :) e quella dopo ancora anche divertente (e potrebbero esserci Kurt e Blaine, non come Klaine però -.-‘)
Bene, ho finito. Ringrazio SB_Honey perché recensisce sempre J
Poi ringrazio particolarmente le mie ragazze preferite DreamGirl91 e La_Ari perché sono sempre molto carine e obbedienti XD
Bene, alla prossima.
Besos, Miky

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Capitolo 5
*** Come tornare a quella notte di Luglio ***


Come tornare a quella notte di Luglio
 
Rachel Berry aveva organizzato una festa a casa sua. Ok, non era il massimo, ma Puck aveva assicurato gli alcolici. Purtroppo poi, quando era arrivata, la Berry le aveva rifilato un bigliettino per la consumazione di due bevande.
Alquanto squallido .
Per rimanere lì aveva bisogno di bere, le servivano super alcoolici, subito.
Un po’ perché c’era Artie nella stanza, un po’ perché era la festa di Rachel Berry.
Per cercare di passare al tempo s’incollò alle sue labbra da trota preferite, senza esserne pienamente soddisfatta.
Grazie al cielo esisteva Noah Puckerman.
Appena l’alcool cominciò a scorrere nei loro bicchieri e nelle loro vene tutto divenne molto più divertente, e Santana cominciò a divertirsi come tutti.
-Ci vorrebbe un body shot – bonfichiò ridacchiando.
-Un body shot? Cos’è??- strillò Rachel curiosa, portando la bottiglietta col liquido rosa alle labbra. Santana alzò un sopracciglio allibita.
-Berry, sei proprio una vergine- esclamò, facendo ridere tutti, Rachel compresa. Ogni cosa che dicevano sembrava dannatamente divertente.
 -Bè, ora ne vedrai uno!- esclamò Santana portando una mano verso l’alto, barcollando.
-Briiiit- miagolò attirando l’attenzione della bionda. Brittany sì girò sorridente, corse da Santana e l’abbracciò.
-Sdraiati sul tavolino- le sussurrò la mora all’orecchio. L’altra annuì divertita e fece quello che le aveva chiesto. Santana spostò con decisione la giacca della ragazza, scoprendole il busto perfetto.
-Stai attenta Berry!- esclamò la latina, versandosi della tequila in un bicchierino e avvicinandosi al corpo profumato di Brittany.
 Avrebbe voluto posizionare il bicchiere tra le coppe di quel reggiseno a pois, ma optò per tenerlo in mano. Sogghignando afferrò la boccettina di sale. Ne versò un poco sull’ombelico di Brittany.
Sorrise maliziosamente, dopodiché leccò quella pelle morbida e candida, sentendo il sapore forte del sale.
Per un secondo le sembrò di essere lucida e un ricordò s’impossessò della sua mente.
 
Fu come tornare a quella notte di Luglio, quando anche allora la pelle di Brittany sapeva di sale.
Era una normale notte di estate di qualche anno prima, erano uscite con un gruppo di ragazzi carini ed erano state ad una festa sulla spiaggia, probabilmente erano anche un po’ brille; poi avevano salutato i ragazzi per andare a fare una passeggiata sul lungomare. Brittany indossava solo il costume, avendo perso da qualche parte il vestitino bianco, e reggeva le ballerine con due dita, facendole dondolare. Santana le camminava a fianco mentre chiacchieravano allegramente.
-Sono stanca- borbottò Brittany buttandosi a terra e chiudendo gli occhi chiari. Santana le si sedette a fianco, levandosi le infradito.
-Non possiamo dormire qui, siamo troppo vicine al mare. Ci sveglieremmo tutte bagnate- affermò Santana, dispiaciuta per aver infranto il desiderio dell’altra. Brittany non se ne curò più di tanto, sbuffò solo, senza aprire gli occhi. Ad un tratto però alzò il busto, spalancando le braccia, sorridendo allegra.
-Però potremmo fare  il bagno- trillò, guardando Santana elettrizzata. La mora annuì d’accordo.
-Ok, a me va!- accettò l’altra alzandosi e offrendo le mani a Brittany per fare lo stesso. Brittany sorridendo le afferrò, facendosi leva per drizzarsi. Si avvicinò poi maggiormente al viso dell’amica.
-Hai mai fatto il bagno nuda?- chiese, mentre una luce strana si accendeva nei suoi occhi azzurri che risplendevano anche nella notte. Santana arrossì leggermente, ma grazie al buio non si notò.
-No!- rispose stranita dalla domanda – E’ una cosa senza senso, da incoscienti!- borbottò.
-Ma io le cosce le ho e l’ho fatto lo stesso!- disse Brittany facendo sorridere l’altra – e se non vuoi farlo con me, allora lo farò da sola- concluse decisa. Si diresse verso il mare, tirando il cordone dietro il collo, facendo così slegare il fiocco. Fece lo stesso con quello sulla schiena, poi lasciò cadere il pezzo di stoffa verde sulla sabbia. Voltò per un secondo il viso verso l’amica che non si era mossa. Portò le mani sui fianchi e fece cadere per terra gli slip, entrando poi nell’acqua. Santana deglutì. Non era la prima volta che vedeva nuda Brittany perché spesso faceva la doccia negli spogliatoi, né tanto meno era la prima volta che vedeva farle fare cose strane, però quella volta fu diverso.
-Santanaaa- la chiamò l’altra scocciata.
-Arrivò- le sorrise lei.
-Se non te lo togli, lo farò io. E in mare lo perderai – le chiarì la bionda. La mora attese un attimo.
-Dannazzione Pierce – mugugnò prima di sfilarsi il vestito e il costume e di correre in mare. Sperò solo che nessuno fosse nei paraggi. Velocemente Brittany nuotò da lei, estremamente divertita e soddisfatta.
-Non capisco cosa cambia farlo senza il costume- bofonchiò la mora non del tutto a suo agio.
-E allora non c’è problema- le sorrise l’altra che invece sembrava essere comoda così.
-L’avevi veramente già fatto?- chiese Santana mentre la bionda le volteggiava attorno.
-Sì, qualche mese fa, con un ragazzo – le raccontò facendo spallucce –aveva detto che sarebbe stato fantastico-
-Brit, era solo una scusa per fare sesso – cercò di farle capire Santana, delusa dalla banale spiegazione. Brittany a quelle parole le si avvicinò pericolosamente, legando le sue braccia chiare intorno al suo collo, facendo aderire i loro corpi.
-E perché pensi che io ti abbia convinta?- le sussurrò, sorridendo maliziosamente, come mai aveva fatto. Santana rimase allibita dalla risposta, avrebbe voluto dire qualcosa ma due labbra soffici e una lingua prepotente si erano posate sulla sua bocca socchiusa. Aveva già baciato Brittany, a stampo ovviamente, era una cosa quasi normale per loro, ma non il sesso e nemmeno quel bacio passionale. Avrebbe voluto fermarla forse, per capire cosa stava facendo, ma Brittany stava giocando con la sua lingua la quale ne sembrava compiaciuta. Le mani della bionda le avevano accarezzato tutta la schiena, facendola inarcare. A quel punto tutte le sue buoni intenzioni erano sparite.
 Brittany non si sarebbe fermata, lo sapeva, ma era proprio quello che voleva.
Voleva Brittany, i suoi baci,le sue carezze, i suoi morsi, i suoi gemiti.
La desiderava e sapeva che per la bionda era lo stesso. Si staccò dalle sue labbra a fatica, ansimando e cominciò a percorrere la sua pelle con avidi baci, leccando quella cute così chiara e liscia. Sapeva di sale, ogni suo piccolo punto sapeva di sale, ma sapeva anche di Brittany e questo la faceva impazzire.
Quella notte di Luglio capì di amare fare il bagno nuda nel mare.
 
Il sapore aspro del lime la riportò nella taverna della Berry. Bevve velocemente il suo shottino e scoppiò a ridere tra le grida entusiaste di Rachel, Sam e Brittany. Quest’ultima alzò le gambe e fece una capriola all’indietro per scendere dal tavolino, sdraiandosi a terra senza smettere di ridere. Con l’indice della mano destra si pulì il sale rimasto, per poi leccarlo.
-Il sale mi ricorda Luglio!- trillò abbracciando Santana e scoppiando nuovamente a ridere.
Risero anche gli altri anche se Santana fu l’unica a capirne il significato.
 
***
 
Ok, lo so, è un viaggio pazzesco della mia mente. Figurati se San ha il tempo di pensare a tutto ciò in quel nanosecondo tra il sale e il lime. Va bè, tralasciando, sono tornata alla loro prima volta che è diversa da quella del primo capitolo. Finchè non me la faranno vedere in Glee io continuerò ad immaginarmela diversa, quindi vediamo di mostrarla =)
Che altro, io ho adorato la festa a casa di Rach e penso che il momento migliore fosse proprio questo.
Ho adorato tutta la 2x14 in effetti u.u
Il prossimo capitolo spero di riuscirlo a fare divertente ;)
Besos, Miky

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Capitolo 6
*** Come Kurt e Blaine ***


Come Kurt e Blaine
 
Brittany entrò nel locale alla ricerca di una sirena. Era sicura di non aver sbagliato, c’era nell’insegna e aveva anche due code. Cercò sia nella sala abbastanza affollata, sia al secondo piano, sotto lo sguardo confuso e scocciato del ragazzo al bancone.
Niente, all’interno non c’era nessuna traccia di lei.
I proprietari di quello Starbucks Coffee era proprio dei bugiardi, si ritrovò a pensare annuendo e fece per uscire.
-Brittany- la chiamò una voce strillante alle sue spalle. Si voltò subito, cercando tra le persone un viso familiare. Ahn Eccolo!
Sorrise allegramente e si avvicinò ai due ragazzi seduti uno di fronte all’altro nel tavolino.
-Ciao Kurt- trillò senza sedersi.
-Cia Brit- la salutò lui a sua volta, abbracciandola ed invitandola ad accomodarsi. Scrutò l’altro ragazzo non riconoscendolo, ma quando posò lo sguardo sulle sopracciglia folte e triangolari fu tutto più chiaro.
–Ciao Blaine Piccione- sorrise.
-Hey Brittany, è Usignolo- la corresse sorridendole.
-Come vuoi, Usignolo Piccione- alzò lei le spalle, facendo ridacchiare Kurt.
-Cosa ci fai qui?- le domandò il ragazzo dagli occhi chiari, sorseggiando il suo cappuccino.
-Cercavo la sirena- spiegò, indicandola sul bicchiere di carta che aveva in mano Blaine –purtroppo non c’è, ho controllato- sbuffò delusa. I due ragazzi alzarono le sopracciglia sconcertati.
-Voi invece?- chiese, riacquistando la sua tipica allegria.
-Eh sai com’è, facciamo colazione!- esclamò Blaine, offrendole un cornetto caldo e profumato che lei rifiutò scuotendo la testolina bionda.
-Come va al McKinley dopo la vittoria delle regionali?- domandò Kurt curioso.
Lei sbuffò, corrucciando le labbra.
-Come sempre, anzi ora Kurofsky ha preso di mira anche San. L’altro giorno le ha tirato una granita in faccia- s’imbronciò, incrociando le braccia. Kurt borbottò qualcosa d’incomprensibile, probabilmente a riguardo del bullo.
-E come va tra te e Santana?- chiese Blaine. Brittany alzò per un momento lo sguardo su di lui, poi tornò al suo broncio, sbuffando.
-Non siete più amiche?- domandò ingenuamente Kurt, che probabilmente non si era mai accorto di nulla.
-Sì, ma non come prima- mugugnò lei – ora siamo solo amiche, quasi conoscenti- sottolineò il “solo”, abbattuta.
-In che senso solo?- cercò di capire un Kurt ancora confuso. Blaine gli lanciò un’occhiata alquanto eloquente.
-Non vorrai dire che..- farfugliò mentre Blaine annuiva. Hummel spalancò la bocca scioccato.
-Tu e Santana avevate una storia?- squillò voltandosi di scatto verso la ragazza.
Lei lo guardò storto –E’ ovvio- scandì –Tutti abbiamo una storia. Sono nata diciassette anni fa, in un ospedale di Lima, mi chiamo Brittany Susan Pierce ..- cominciò per poi essere interrotta dall’amico che roteò gli occhi.
Con Brittany bisognava essere molto più chiari.
-Nel senso, voi stavate insieme come coppia?- specificò avvicinandosi alla bionda.
-Io sto con Artie- rispose lei. Kurt sospirò per mantenere la calma. Ci voleva molta pazienza.
-Ma, non è che per caso tu e Santana vi siate mai baciate, o anche qualcosa di meno…- indagò Kurt, fermandosi poi quando vide comparire sulle labbra di lei un sorrisetto compiaciuto.
-O qualcosa di più- sussurrò lei, lasciando di stucco l’amico.
-Tu come facevi a saperlo?- chiese stupito all’usignolo.
-Sesto senso- sorrise Blaine alzando le spalle.
Brittany portò la mano sotto il mento, assumendo uno sguardo pensieroso –E’ probabile che quelle sopracciglia triangolari siano magiche- concluse. Blaine ridacchiò.
-E così… tu e Santana siete …lesbiche?!- Kurt non riusciva proprio a capire come non l’avesse mai notato.
-Non so- borbottò Brittany – la cosa mi crea una confusione terribile- corrucciò nuovamente le labbra.
-E’ facile- disse Blaine andandole più vicino –preferisci qualsiasi ragazzo con cui sei stata, anche il più bello e bravo a letto, o le ragazze?- cercò di aiutarla.
-Non lo so- farfugliò lei – preferisco Santana-
-Bè questo probabilmente perché la ami- disse Blaine con la sua solita calma – non vuole dire che tu sia lesbica. Però potresti esserlo. Esattamente come io e Kurt siamo gay-. Le sorrise, ma la sua risposta l’aveva forse più confusa di prima.
Lei e Santana erano come Kurt e Blaine?!?
Le sembrava impossibile.
Primo perché loro due erano sicuramente più belle, poi era quasi certa che quei due sotto le mutande avessero quello che a lei e Santana mancava.
Però forse non era proprio un’assurdità.
A Kurt piacevano i maschi come lui e a Brittany piaceva Santana, che era una femmina come lei.
Era tutto così difficile, perché tutti dovevano usare questi paroloni.
Lei amava Santana, punto; cosa importava se era gay, lesbica o altro?!
-Non lo so- ripetè, non essendo riuscita a far chiarezza –però sono sicura che essere come voi due è proprio quello che spaventa Santana- mugugnò.
-E’ ovvio, è spaventata a causa di quello che è successo a Kurt. Ma un giorno non sarete più in quella scuola. Un giorno potrete liberamente essere come me e Kurt- le sorrise stringendole la mano.
-Ah, quindi anche voi due vi divertite come facevamo io e San- squillò, maliziosa.
Blaine ridacchiò scuotendo la testa, mentre l’altro si tinse di rosso – No!- strillò imbarazzato.
Brittany alzò le spalle, non del tutto convinta.
-Grazie della compagnia- ringraziò alzandosi, guardò l’orologio e sgranò gli occhi –Cavoli, sono in ritardo!- disse buttandosi poi alla porta - Ah, e se vedete la sirena, chiamatemi!- urlò ai due, agitando la mano in segno di saluto.
-Certo!- esclamò Kurt salutandola.
-Courage!- le urlò Blaine allegramente.
Quel piccione dalle folte sopracciglia inventava sempre parole buffe, pensò sorridendo.
 
***
 
Ok, rieccomi! :)
Mi scuso per il ritardo e anche per questo capitolo. Veramente non so come mi sia uscito =.=
Precisazioni :
- Non sono una fan Klanie, anzi se dovessi proprio scegliere con chi abbinare Kurt, lo accoppierei con Dave
-Io e Kurt non siamo proprio amici
-Blaine mi sta abbastanza simpatico, ma adoro prenderlo in giro ;)
-Non ho mai scritto di loro due e non essendo particolarmente affezionata a loro non so quanto i personaggi siano IC, spero abbastanza.
-Ovviamente la sirena che cerca Brit è quella del logo di Starbucks
 
Mi scuso per errori di ortografia/battitura ;)
A presto, spero!
Besos, Miky

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Capitolo 7
*** Come un riccio ***


Come un riccio
 
 
Santana abbracciò Brittany, la strinse forte forte e le diede un leggero bacio sulla guancia. Le due poi si staccarono sorridendo.
-Devo andare a lezione- sussurrò la mora, accarezzando i capelli biondi e mossi dell’altra.
-Certo, ci vediamo oggi pomeriggio a casa mia. Io ho il cioccolato, non dimenticare la frutta- esclamò l’altra. Poi stampò un bacio sul naso dell’ispanica e uscì. Santana si avviò verso la classe sorridendo felice. Con una mano si asciugò gli occhi ancora lucidi.
 
Non sta più con 2 ruote!
Andremo al ballo insieme.
Confesserà tutto a Fondue For Two.
Confesserò tutto a Fondue For Two.
Oggi pomeriggio.
Tutti sapranno.”
 
Santana si bloccò di colpo. Un’improvvisa ansia la colse.
Brittany le aveva proposto di partecipare ad uno di quei suoi video che faceva girare per YouTube, le aveva detto che avrebbe confessato a tutti quello che provava e che l’avrebbe invitata al prom.
Sebbene Santana fosse entusiasta di quella proposta, ne era anche spaventata.
In quel modo tutto il McKinley avrebbe scoperto la realtà, avrebbe saputo che lei era lesbica.
Già con quel “Santana gioca nell’altra squadra, posso confermare al cento percento” di Brittany di pochi giorni fa, erano cominciate a girare strane voci e gli sguardi erano cambiati. Aveva notato qualcuno ridacchiare mentre guardava nella sua direzione, aveva visto qualche ragazza ammiccarle per poi scoppiare a ridere. Ovviamente le aveva insultate in spagnolo, trattenuta (facilmente) da Dave per non causare una rissa.
Se solo quegli stupidi pettegolezzi avevano fatto tutto ciò, chissà cos’avrebbe fatto la realtà.
Cosa le sarebbe successo quando tutti sarebbero venuti a conoscenza che lei, Santana Lopez, era attratta dalle ragazze. Quanti avrebbero colto l’occasione per deriderla, quanti si sarebbero voluti vendicare per tutte le cattiverie che lei aveva detto loro in passato? Inoltre sbandierare ai quattro venti di essere lesbica in quella scuola era una specie di suicidio. Avrebbe ricevuto granite in faccia non solo ogni giorno, ma ogni ora. Avrebbe ricevuto frecciatine e battutine poco piacevoli ogni giorno, soprattutto alle spalle. Non avrebbe retto agli sguardi degli altri, non più di un giorno. Non poteva farlo, non poteva permetterselo, non ne sarebbe stata capace.
E se poi nemmeno Brittany lo avrebbe retto? Se anche lei sarebbe riuscita a fregarsene, come avrebbero fatto?
Quanto una notizia circola, non puoi più metterla a tacere.
Non poteva farlo. Non riusciva nemmeno a capire come Brittany l’avesse pensato.
Bè forse lo sapeva, Brittany non era come lei.
Brittany era forte, era coraggiosa. A lei non importava mai quello che pensava la gente, riusciva sempre a fregarsene degli insulsi commenti sulla sua ingenuità e stupidità. A lei interessava l’opinione di pochi, di quelli a cui teneva; tutti gli altri non riuscivano a scalfirla nemmeno con le parole più crudeli.
Brittany era coraggiosa, tanto quanto Santana era codarda.
Santana diversamente da lei aveva paura di tante, troppe cose. Teneva così tanto alla sua reputazione e al suo orgoglio che per non intaccarlo usava una protezione, una maschera.
Proprio come un riccio quando è spaventato, che per difendersi si appallottola e spinge gli aculei verso l’esterno.
Ecco, Santana faceva lo stesso.
Quando sentiva di non riuscire a sopportare qualcosa metteva su la sua barriera fatta di indifferenza e dure parole. Ed ecco che si sentiva protetta, pensava che tutto fosse a posto.
Ma come gli aculei di un riccio, anche le sue difese erano fragili e Santana si ritrovava disarmata.
E quando succedeva non le rimaneva che scappare.
 
Rilesse il messaggio ancora una volta. Si strinse le gambe al petto e schiacciò invio.
~Non posso~
Santana sentì sul suo viso la mano ruvida del ragazzo che le stava togliendo le lacrime con un gesto sgraziato.
-Sei una scema- borbottò Dave.
-Muori Karofsky!- sbottò, spostando il viso – non so nemmeno perché sei qui-. Lui sbuffò sedendosi al suo fianco.
-Non lo so nemmeno io, ma la domanda è :perché tu sei qui?- le chiese guardandola storto. Poco prima lei gli aveva parlato di quello che aveva intenzione di fare Brittany e, anche se un po’ scocciato, aveva deciso che la loro copertura poteva saltare.
Santana sorrise amaramente –Avevo già accettato di venire con te al ballo-.
 
***
 
 
Ok, torno con uno dei miei capitoli drammatici. I fatto è  che la puntata non mi ha aiutata a trovare qualcosa di divertente….
Allooora, è un missing moment ovviamente, tanto per capire perché San le ha mandato quel sms..
L’amicizia Davetana mi piace moltissimo, perciò c’è Dave  a “confortarla”…in fondo è un bravo ragazzotto :)
Bene, alla prossima ;) 

Besos, Miky

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Capitolo 8
*** Come un paracadute ***


Come un paracadute

 
Santana prese il microfono e si mise al centro della stanza. Fece un cenno a Brad e lui cominciò a suonare.
 
I don’t tell anyone about the way you hold my hand
I don’t tell anyone about the things that we have planned
I won’t tell anybody
Won’t tell anybody
They want to push me down
They want to see you fall (down)
 
Brittany cominciò a volteggiarle intorno leggera e fluida come suo solito, per poi portare il microfono alla bocca.
 
Won’t tell anybody how you turn my world around
I won’t tell anyone how your voice is my favourite sound
Won’t tell anybody
Won’t tell anybody
They want to see us fall
They want to see us fall
 
Il professor Shuester aveva dato come compito della settimana quello di scegliere una canzone da cantare in un duetto. Il testo doveva rispecchiare l’amicizia, poiché gli sembrava che i ragazzi la stessero trascurando, impegnandosi troppo in relazioni amorose.
Così Brittany e Santana ora si ritrovavano lì a cantare quel pezzo, che era assolutamente perfetto dopo quello che era successo pochi giorni prima.
 
Brittany e Santana avevano litigato. In realtà Santana si era arrabbiata con l’altra per Artie e aveva deciso di smettere di uscire con lei, perfino di studiare insieme il pomeriggio. Così Brittany, dispiaciuta e sconsolata, era stata invitata a casa di Artie per fare i compiti. Era ormai una settimana che andava avanti così e Artie non sapeva come fare. Nonostante Brittany sorridesse e non si lamentasse mai, sapeva che qualcosa non andava. Non vedeva la solita luce brillare nei suoi occhi, non vedeva l’eccitazione nel far rotolare sul letto Lord Tubbington, non la vedeva parlottare con i suoi amici folletti. Era spenta e sapeva che aveva bisogno di qualcosa che la tirasse su. Così una sera l’aveva invitata a rimanere, le aveva preparato un semplice cena e avevano guardato una commedia. Poi l’aveva portata in camera sua.
 
-Aspettami qui! Torno subito!- le sorrise il ragazzo, uscendo –ah, è una sorpresa!- aggiunse spegnendo la luce e lasciando Brittany seduta sul letto completamente al buio. Dopo qualche minuto tornò con un barattolo abbastanza grande in mano. All’interno vi erano due piccole lucciole che sbattevano contro il vetro, muovendo il loro bagliore.
-Ho impiegato una sera intera con mio padre per catturarle. Ero sicuro che ti sarebb..- s’interruppe non trovando la ragazza sul letto e non udendo la sua voce allegra. Sentì solo un respiro affannoso. Si lanciò a riaccendere la luce e vide la bionda accucciata ai piedi del letto che faceva fatica a respirare.
-Brittany!- urlò spaventato –cos’è successo?- sgranò gli occhi terrorizzato.  La ragazza sembrava avere un attacco di panico, eppure non sapeva né soffrisse, tanto meno l’aveva mai vista in quelle condizioni.
-Dimmi quello che devo fare!-le implorò prendendole le mani che le ritrasse immediatamente. Sembrava non riuscisse a parlare. Vide i suoi occhi diventare lucidi e le sue labbra tremolare.
-S.. Santana- mormorò solo, con uno sforzo visibile.
Artie non se lo fece ripetere e afferrò il cellulare e compose il numero della ragazza.
-Santana vieni a casa mia immediatamente, Brittany sta male, ha una specie di attacco di panico e ha bisogno di te- disse solo. Santana gli buttò giù il telefono e lui tornò dalla bionda che non sembrava migliorare.
-Stai tranquilla- sussurrò solo.
In nemmeno cinque minuti Artie sentì suonare il campanello e delle urla da fuori la porta chiamarlo. Si fiondò ad aprire e fu violentemente scansato da Santana.
-Dov’è?- strillò agitata.
-In camera, lì- le indicò lui.
Come Santana seppe dove andare, si mise a correre e fu immediatamente dall’amica. Artie vide l’espressione della bionda quasi rasserenarsi.
-Hey B- le sussurrò Santana abbracciandola –ci sono qui io- le sorrise baciandole la fronte.
Lei ancora ansimava lasciando che le lacrime le scorressero sul volto.
-Non ti preoccupare. Vedi, sono venuta per proteggerti- le carezzò la guancia, spostandone le goccioline.
Si voltò irata verso il ragazzo.
-Cos’è successo?- sbraitò cullando la bionda.
-N-niente. L’avevo lasciata un attimo da sola in camera. Avevo spento le luci per far..-le spiegò Artie, ma fu interrotto
-Tu cosa hai fatto?- sbottò Santana spalancando gli occhi –Sei un completo idiota Abrams. Brittany è terrorizzata dal buio- lo incenerì con lo sguardo per poi tornare alla ragazza. Sembrava che il respiro tornasse regolare.
-Hey BriBri, è tutto a posto. Ora ti farò anche vedere- si alzò delicatamente. Guardò sotto il letto, dietro e dentro l’armadio, spostò la sedia e controllò sotto la scrivania.
-Nulla!- esclamò sorridente –non c’è nessun mostro. L’uomo nero lo sai che l’ho catturato poco tempo fa e l’ho consegnato alla polizia- esclamò avvicinandosi di nuovo all’amica. La fece alzare e sedere sul letto poi le si sedette al fianco. Brittany si buttò tra le sue braccia, ormai tranquilla. Santana le baciò teneramente la testolina.
-Ho sonno San- farfugliò la bionda, sicura contro la latina.
-La porto a casa- informò Artie – tu non osare mai più fare una cosa simile- sibilò la mora alzandosi e prendendo per mano Brittany. La bionda salutò con un cenno il ragazzo e lui, affranto, le vide uscire dalla porta d’ingresso.
 
In qualche minuto si trovarono sdraiate sul letto di Santana, al caldo sotto le morbide coperte.
Brittany teneva stretta l’altra serena.
-Grazie San- mormorò, sfregando il suo naso sul petto della mora, facendola ridere. -Avevi ragione su quella cosa- disse guardandola con i suoi bellissimi occhi chiari –solo tu controlli sempre che non ci siano delle creature cattive o che le cacci- appoggiò le sue labbra sul collo della mora, inspirando lentamente per gustare il suo profumo.
-Lo so, nessuno ti ama come me- bisbigliò Santana alzandole il volto e posando le sue labbra su quelle della bionda. Brittany buttò le braccia attorno al suo collo, facendosi più vicina.
-E ora ti dimostrerò che nessuno ama te come me- sorrise la bionda, alquanto maliziosamente.
Santana scoppiò a ridere.
 
I don’t need a parachute
Baby, if I’ve got you
Baby, if I’ve got you
I don’t need a parachute
You’re gonna catch me
You’re gonna catch if I fall
Down, down, down
 
I ragazzi applaudirono allegramente.
Shuester si avvicinò alle due battendo le mani –ottimo lavoro ragazze, perfetta la metafora del paracadute- si congratulò sorridente.
Brittany  si avvicinò all’amica confusa. Portò una mano vicino alla bocca e parlò nell’orecchio dell’altra.
-Di cosa starà parlando?- domandò arricciando le labbra.
Santana scoppiò nuovamente a ridere.
 
***
 
Bah, come molte delle cose che scrivo, non so da dove mi sia spuntato fuori u.u
Volevo solo sottolineare quanto abbiano bisogno l’una dell’altra.
La canzone è Parachute di Cheryl Cole .
Artie ha fatto una barfata* delle sue, già tanto che San non l’ha ucciso (mi sono trattenuta)
 
*per barfata (non coniato da me) s’intende una cagata.
  Viene da Barfie (in inglese barf significa vomito/vomitare), che a sua volta viene da Bartie, che è una cagata u.u
  Adoro questa parola ;)
 
La smetto e vado ad ascoltare Back to Black nella Naya version ;)
A presto!
Besos, Miky

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Capitolo 9
*** Come la luna ***


Come la luna
 
 
 
Brittany si stese a fianco dell'amica, spalla contro spalla, adagiando la schiena sul praticello verde. Lei e Quinn lo facevano sempre nelle notti d'estate che passavano assieme, ormai era un'abitudine. C'era una leggera brezza che le cullava mentre puntavano gli occhi e i nasi all'insù.
-Quinn- mormorò la ragazza con un timido sorriso.
-Dimmi Brit- l’ascoltò l’altra bionda.
-Santana mi odia- confessò Brittany sospirando dispiaciuta.
-Santana odia tutti -rise Quinn, mettendosi a sedere per poter vedere meglio il volto dell'altra -tranne te- le disse, sorridendole dolcemente.
-No, ora odia anche me- insistette, guardandola con i suoi occhi acquamarina per poi sedersi al suo fianco. Quinn tornò ad osservare il cielo. Una volta aveva provato a spiegare le costellazioni all'altra, ma Brittany ci vedeva sempre qualcosa di diverso con la sua fantasia galoppante e da allora Quinn aveva sempre preferito la visione del cielo alla Pierce.
-Non è bellissima?- domandò guardando in alto.
-Certo Q, come sempre- sorrise.
-La luna è bella e affascinante, ma in un certo senso è anche .. una stronza-affermò, facendo spalancare gli occhi all'altra -ricorda qualcuno?- domandò.
-Ma Quinn, perchè mai la luna dovrebbe essere una stronza?-chiese Brittany perplessa.
-La luna gira intorno alla Terra e nel mentre gira su se stessa nello stesso periodo, ma in questo modo ci permette di vedere solo una delle sue due facce, c'è una parte che ci nasconde sempre- le spiegò, aiutandosi gesticolando con le mani per farsi capire meglio.
-Oh...- sussurrò l'altra -Intendi Santana?- tentò Brittany.
-Esatto- esclamò l'altra -Lei mostra a tutti solo una delle due sue parti, quella forte, decisa e cinica ma tiene sempre nascosta a tutti il suo lato più sensibile- le chiarì, puntando nuovamente gli occhi verso gli astri.
-Ma non è sempre così...o almeno, non con me- borbottò Brittany , corrugando le sopracciglia chiare.
-Oh no, certo- sorrise l'altra, buttando i suoi occhi verdi ed espressivi in quelli azzurro cielo dell'amica -Tu sei il suo sole- aggiunse, confondendola ancora.
-Perchè mai?- chiese infatti immediatamente.
-Ci sarebbero tanti motivi, perchè sei allegra, solare, vivace, divertente, adorabile, guardi il mondo in maniera diversa dagli altri..- elencò Quinn, facendo arrossire l'amica -ma soprattutto perchè sei l'unica a cui mostra la sua parte dolce. Esattamente come fa la luna con il sole- rise, dandole un buffetto sulla guancia.
-Evidentemente allora non lo sono più- mormorò, tornando cupa, Brittany, stringendosi le gambe al petto e appoggiando il mento sulle ginocchia.
-Britts, è solo un paragone. Certo che lo sei ancora, volevo solo farti capire che per lei sei speciale come nessun altro e lo sarai sempre- disse Quinn, appoggiando la fronte contro quella dell'amica, per poi sorriderle amichevolmente.
-Quinnie...- mormorò Brittany, slanciandosi poi per abbracciarla. Scoppiarono a ridere e finirono per rotolarsi un po' per l'erba fresca come due bambine.
-Torniamo in casa?- chiese Quinn già in piedi, porgendo la mano all'altra. Brittany annuì e afferrò la mano.
-Vado a scegliere un film- trillò la padrona di casa appena rientrarono in casa Fabrey, andando a cercare negli scaffali dello studio. Brittany si sistemò sul divano e afferrò il cellulare.
 
 
Santana tornò a girarsi nel letto, non riuscendo ancora a prendere sonno. Sbuffò e lanciò via il cuscino. Sulla scrivania le si illuminò il display del cellulare. Si alzò incuriosita e lesse il messaggio.
 
~Posso tornare ad essere il tuo sole? B
 
Sbatté le palpebre confusa, ma non riuscì ad impedire che un dolce sorriso le si disegnasse sul volto.
 
***
 
Straordinariamente riesco ad aggiornare questa raccolta che era finita nel dimenticatoio ò-ò
Non ho nulla da dire a parte il fatto che l’amicizia Quitt mi piace molto u_u
 
Mi scuso per gli errori!
Besos,Miky
 
 

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Capitolo 10
*** Come l'unica necessità ***


Come l’unica necessità
 
 
 
 
Santana è continuamente scocciata e se non lo è, bè, allora è annoiata o irritata. E’ sempre dietro a sospirare o sbuffare, e quando non lo fa bisogna preoccuparsi perché significa che sta progettando qualcosa, altrimenti sta attuando uno dei suoi piani.
Qualsiasi persona può andare da lei e dirle ciò che vuole, in qualsiasi caso poi riceve una tipica risposta Lopeziana, cinica e sprezzante, ottenendo come bonus una presa in giro.
 
Poi c’è lei e Santana muta, diventa docile e amabile, ma solo nei suoi confronti, poiché solo lei ha quel potere.
 
Brittany è un’altra cosa , è il fiore tra le erbacce, la rosa del deserto, è tutto ciò che le serve, poiché il resto del mondo non è adatto a Santana.
Tra tante persone che non la capiscono, la odiano, non la vedono veramente, Brittany è il suo spiraglio di luce. Il suo arrivo, la sua presenza, sono come la quiete dopo la tempesta; lei è l’arcobaleno dopo un grosso temporale, uno di quelli che ti fa sbattere gli occhi dalla bellezza, uno di quelli che ti trasmette tranquillità e ti fa sorridere; è un’ancora a cui aggrapparsi in una tempesta in pieno oceano.
 
Perché Brittany è l’unica che l’ascolta, che si preoccupa di vederla sorridere tutti i giorni, l’unica a cui interessa se è triste quando prende una D, l’unica che le asciuga le lacrime e fa di tutto per non farle più scendere sulle sue gote.
Brittany è la sola che le mostri ancora quanto divertente sia ogni giornata, portandola al lago per guardare le papere e finire a seguire a gattoni Mamma Papera con i cuccioli; la sola che si stupisce ogni volta che piove e le da una versione tutta sua sull’origine delle precipitazioni; quella che si preoccupa di non pestare le formiche per terra poiché anche loro hanno una famiglia da cui tornare; quella che la fa ancora commuovere costringendola a vedere con lei tutti i classici Disney; quella che vede un giorno di neve come la cosa più bella del mondo e si lancia a fare pupazzi di neve con tanto ti carota e cappello, si sdraia sul prato per creare forme di angeli e dichiara guerra a chiunque le si avvicini, tirando palle di neve fresca.
 
E Santana ha bisogno di tutto ciò, di svegliarsi in piena notte per controllare che non sia entrato il mostro invisibile, di aspettare ora in una scomoda posizione e in silenzio per vedere schiudersi uova di tartaruga e attendere che le tartarughine raggiungano il mare, di festeggiare il compleanno di un gatto obeso con una torta ipercalorica, di dover aiutare Ken a farsi perdonare da Barbie per essersi dimenticato del loro anniversario, di farlo con un broncio perché pensa sia sciocco per poi essere rimproverata da due incantevoli occhi azzurri, di vedere Brittany impegnarsi ore per preparale un po’ di caffè e doverla poi consolarla perché non è importante se ha messo del sale al posto dello zucchero, e berlo lo stesso, strizzando gli occhi, solo per farla sorridere di nuovo.
 
Per questo ed altro a Santana occorre Brittany. Perché lei è la sua droga preferita, la sua acqua quotidiana, il suo ossigeno vitale. E’ semplicemente il motivo per cui si sveglia ogni giorno. Perciò non può lasciarla ad Artie o a chiunque altro, non può perché Brittany è la sua unica necessità.
 

***
Oddio quanto sono melensa, scusate per la dose massiccia di zucchero che ho messo in questa shot, ma è venuta così. Diciamo che in questa raccolta passo da malinconia a fluffosità fino a ciò. Bah!
Non so bene cosa sia uscito stavolta, nemmeno il titolo ha senso, so solo che è diabetico.
Per le tartarughine, quello è un mio sogno *-*
 
Spero la prossima sia meglio.
Besos,Miky

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