Fred/Hermione : Una coppia, innumerevoli risate

di dramy96123
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Qui Dramy96123 che parla!

Allora, io non sono una fan sfegatata delle Fred/ Hermione, ma poiché io adoro tutti e due i personaggi, e ho un’amica

( Vedi sotto la voce - Moony96 ) che praticamente ci va matta, mi sono detta :

Perché non fare una storia su di loro e dedicarla a Moony così almeno non rompe più?

E così mi sono messa all’opera!

Avverto sin dall’inizio che la mia non sarà una storia drammatica eccetera. Io scrivo per far ridere, se cercate romanticismi eccessivi…beh, non è la storia per voi!

E’ tutto ambientato al quinto anno, e l’unica cosa che ho cambiato è Harry, che non urlerà così spesso.

O meglio, non farà l’isterico come al solito, ecco.

 

Baci

 

Capitolo 1

 

Grimmauld Place n° 12  stava diventando in maniera inquietante simile alla Tana,la  leggendaria casa dei Weasley.

Certo, alla Tana forse non c’erano tutti quegli arazzi mezzo bruciati,quegli scaffali maledetti e strapieni di mollicci e non era infestata da Doxy  assettati di tende…

E forse quelle  teste di Elfi Domestici non erano graziosamente appese sul camino.

Ma l’atmosfera ciarliera andava molto vicina all’ideale.

Scoppi, urla, risate e puzza di bruciato infestavano tutta la casa, dal primo al terzo piano senza escludere nessuna stanza.

Ogni volta che uno scoppio rimbombava tra le pareti dei lunghi corridoi  il povero,povero Kreacher sobbalzava e cominciava a imprecare battendo i piedi, in un esempio di finezza e tolleranza fuori dal comune. I suoi insulti verso i gemelli Weasley si sentivano già da fuori il portone dell’ingresso.

 

* * *

 

Era luglio inoltrato, e praticamente mezzo Mondo Magico faceva avanti e indietro dal Quartier Generale dell’ Ordine della Fenice, o almeno così ritenevano i ragazzi, chiusi lì dentro da ormai un mese o poco meno. Per loro in effetti era abbastanza frustrante non poter uscire fuori, considerando che si moriva dal caldo nella casa.

Alle dieci del mattino, nella piccola stanzetta dei ragazzi al secondo piano, erano riusciti a entrare i gemelli Fred e George, Ginny, Ron, Harry ed Hermione per una riunione improvvisata.

L’unico insignificante dettaglio che farebbe dire a chiunque “No, aspetta, qui c’è qualcosa che non va”  erano i capelli di Hermione, colorati di un accecante verde chiaro, in leggero contrasto con la sua espressione imbronciata.

Per quel pomeriggio, la storia “Udienza a proposito dell’infrazione del Decreto per la Ragionevole restrizione delle Arti Magiche tra i Minorenni di Harry Potter” poteva venir benissimo archiviata.

- Fred, ti prendo quelle Orecchie Oblunghe e te le ficco in…mmpf! – ad Hermione venne opportunamente tappata la bocca da Ginny. Stare con Harry e Ron per cinque anni, ventiquattr’ore su ventiquattro, l’aveva trasformata in una fanciulla molto delicata, fine e con un’eleganza nel parlare fuori dal comune.

Per intenderci, il parlare aggraziato di Walburga, la mamma di Sirius, era niente.

- Oh, Granger, perché te la prendi? – ghignò Fred, sdraiato comodamente sul letto di Ron.  – In fondo ti ho solo tinto qualche ciocca di capelli di un verde delicato e alla moda... –

Hermione inarcò un sopracciglio.

- Ok…tutti i capelli. Ma tu eri perfettamente consapevole di ciò che stavo facendo! – si difese il ragazzo, alzandosi di botto.

Hermione incrociò le braccia al petto.

- E va bene!!! Erano le quattro del mattino e tu dormivi! Pignola!-

Tutti i ragazzi risero, ad eccezione di Fred, che pure si stava trattenendo con fatica, ed Hermione, che ancora lo guardava imbronciata.

- Non hai dimenticato qualcosa? –

- Ehm…il fatto che ho sbagliato data di scadenza e che i capelli rimarranno così per una settimana? – improvvisò Fred, spostandosi con cautela dietro a Ron ,e assicurandosi che semmai la ragazza avesse lanciato un incantesimo mortale avrebbe centrato lui.

- COS…FRED!! Dovrò andar e in giro così per giorni! Sarò ridicola!- urlò Hermione, tutta rossa, cercando di non scoppiare a ridere anche lei.

- Ma Herm, non sei affatto male così  – le disse George, facendole l’occhiolino – Sembri la figlia segreta di Tonks! –

- Molto sexy – rincarò Fred, cercando di farsi perdonare.

Chiunque conosca anche solo di nome Hermione Granger, non ha bisogno che io dica che il ragazzo ottenne esattamente l’effetto contrario.

- FREDERICK WEASLEY! Io per una settimana dovrò andare in giro come solo Morgana sa, e tu mi prendi anche in giro??? – suo malgrado arrossì, e per non farsi vedere voltò la testa.

- Beh, non è che andiamo poi chissà dove – la consolò Harry

- Se in giro intendi farti una camminata per la casa, non credo che molti ti guarderanno l’acconciatura, sono troppo occupati in riunioni… -

- E comunque non ti prendevo in giro – borbottò Fred, per poi smaterializzarsi con George al piano di sopra.

Dopo neanche cinque minuti due scoppi, uno dopo l’altro, indicarono ai ragazzi rimasti nella stanzetta che i gemelli stavano di nuovo cercando un modo per far funzionare decentemente  quella Pasticca Vomitosa.

- Ci mancavano i capelli verdi! – sbuffò  Hermione, ma venne interrotta  da Ginny, che ormai si rotolava nel letto in preda a delle risa irrefrenabili.

- Verdi! Neanche viola come avevamo scommesso! Verdi! –

- Ehm…Ginny? –

- Oh, si, voi non sapete niente…beh,  diciamo solo che ho scommesso coi gemelli di tingere Herm i capelli di un colore come  per esempio il viola. Ma loro hanno sbagliato pozione! –

- E data di scadenza – aggiunse Harry sorridendo tranquillamente

- Ginny. -

- Dimmi Herm! – rispose la ragazza con un sorrisone, ed Hermione non poté fare a meno di rispondere al sorriso.

- Ginny, sei peggio di loro! – esclamò Ron, buttandosi sul letto.

 

* * *

 

La vita a  Grimmauld Place era sempre strapiena di impegni.

Per dirne una…spiare gli adulti che facevano le riunioni!

Era un lavoro che comportava diversi sacrifici e esigeva…posizioni…piuttosto scomode. Ma la soddisfazione quando si riusciva a capire qualcosa era impagabile!

Basti pensare che l’ultima volta che avevano origl…ascoltato discretamente l’Ordine della Fenice che discuteva erano finiti tutti in uno sgabuzzino, di cui non erano neanche a conoscenza.

I dialoghi erano tipo:

- George! Quello era il mio occhio, e il tuo gomito lo ha centrato in pieno!

- Ho una bella mira, vero Ron?

- Mmmpf ( Ron che sta soffocando) -

- Harry, il tuo ginocchio è nelle mie costole! –

- Scusa Fred! –

- Grattastinchi! No, non graffiare lì! –

-  AAH! ( Grattastinchi ha graffiato lì. )–

- Fred, sto soffocando! –

Eccetera.

 

Quando li scoprirono l’ultima volta ( risalente a neanche tre giorni prima), Ginny stava cercando di uccidere Ron e occultare il cadavere, Harry era ormai sepolto sotto il dolce peso di George ed Hermione stava in braccio a Fred senza neanche riuscire a capire come ci fosse finita, mentre Grattastinchi si era raggomitolato ad un angolo dello stanzino. Erano tutti provvisti ( anche il gatto) di Orecchie Oblunghe.

- Cosa dobbiamo fare con voi? – aveva detto Mamma Weasley arrabbiata.

- Beh...Intanto dovreste portarci dei Muffin al cioccolato, dopo permetterci di assistere alle riunioni e…poi, magari, se ne potrebbe parlare – aveva azzardato George, ma fu ovvio che l’unica cosa che ottenne fu andare a letto senza cena.

 

Ma non c’era ovviamente solo questo gran lavoro da fare!

La battaglia con i Doxy si era trasformata ormai in una faida.

 Era diventata una questione di principio più che altro.

Armati di Spray e mascherine,i ragazzi attaccavano praticamente ogni giorno quei…quei cosi, ma i Doxy  erano preparati agli assalti. Ogni volta che ne moriva uno, se ne ripresentavano minimo altri due, e la battaglia continuava per ore.

Harry credette di superare il limite della sanità mentale, quando ne colpì quattro in una volta e si mise a ballare sul tavolo. Un silenzio agghiacciato come quello non si era mai sentito in quel salotto, da quando Sirius a quindici anni non aveva versato il suo tè nella scollatura della madre.

Bei tempi quelli…

 

 

Ma la cosa che più occupava gli abitanti nella casa era

 cercare di non fare figure di merda.

Ecco, questo obiettivo non era poi così facile da raggiungere.

 

L’ultima volta che Ginny aveva lanciato una Caccabomba contro la porta della Cucina per capire se era stata Insonorizzata, aveva…

*  Attacco di risa convulse al ricordo  *

…colpito in piena faccia Piton.

Quel giorno Ginny pregò tutti i Santi, le specie esistenti di ornitorinchi  e i tutti i  Presidi di Hogwarts perché non la espellessero da Hogwarts.

Cosa che ovviamente non successe…Piton considerò che una punizione lunga tre mesi nei sotterranei  era più che sufficiente.

 

Ma qualche giorno dopo Tonks era riuscita a fare un Domino perfetto, inciampando sul portaombrelli, che era finito su Ron, che aveva teso le braccia in cerca di aiuto.

Ginny, rifiutandosi di prestargli assistenza, aveva camminato all’indietro, andando a sbattere su Hermione, che era caduta fra le braccia di Harry, il quale inciampò all’indietro e finì fra le braccia di Fred e George, che avevano in mano proprio in quel momento dei Cappelli Decapitati ancora in fase di evoluzione. Uno di questi era caduto su Hermione, alla quale le sparirono le mani e parti del busto.

A quel punto metà salotto era completamente distrutto, lamenti e gemiti erano sparsi sul pavimento e le scuse Frenetiche di Tonks li avevano accompagnati fino a cena.

 

Tutto questo, ovviamente, avvenne prima della Figura di Merda  per Eccellenza, avvenuta in effetti appena pochi giorni prima della piccola riunione a proposito dei capelli fluorescenti.

Quell’ episodio venne raccontato e descritto nei particolari nei secoli dei secoli e ancora oggi viene narrata da George Weasley  ai suoi nipotini.

Giusto per ricordare  loro che la Granger non era poi un prefetto-perfetto come appariva.

E che Fred Weasley non era poi così scemo da distogliere lo sguardo dal corpo di  Hermione Prefetto Granger in intimo.

 

“Si” si disse George, ripensando a tre giorni prima, mentre lui e il gemello provavano a rifabbricare la pozione.

 “Quella fu davvero una figura di merda fatta come si deve”

 

 

Che ne pensate del primo capitolo?

Certo, non ancora neanche iniziato la Fred/Hermione, questo è una specie di prologo, giusto per far ambientare i ragazzi!

Fatemi sapere, baci!

 

 

 

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Vorrei cominciare dal dire che, per colpa della persona a cui ho dedicato la FF, non ho potuto postare prima!

Beh, ce n’è voluto di tempo, prima che Moony ( si Moony, parlo proprio con te) si decidesse a scrivere una recensione!!!

Ma ora vi lascio subito al capitolo!!

Baci!!!

 

 

Capitolo 2

 

 

George da sopra la pozione guardò il gemello, tutto concentrato sulle Pseudo - Pasticche Vomitose e sulla pozione, che aveva preso un’inquietante sfumatura giallastra.

- Fred? – chiamò, ben sapendo che tanto non lo avrebbe ascoltato.

- Mm? – mugolò l’altro, assente.

Appunto.

- Ti ricordi…tre giorni fa …la tua figura che hai fatto con…–

- GEORGE !!! TRADITORE, AVEVI DETTO CHE NON NE AVRESTI PIU’PARLATO !!!! –

George scoppiò a ridere come una matto e cadde dalla sedia.

Fred invece aveva girato la faccia dall’altra parte, ma il gemello sapeva che cercava di trattenere un sorrisino malizioso.

- Tanto lo so che in fondo non ti è dispiaciuto per niente! – insinuò George, facendogli l’occhiolino in modo complice.

- Io non…non era voluto!!! – esclamò Fred, sulla difensiva.

- Si si, certo.-

- GEORGE! –

 

* * *

 

Tre giorni prima:

 

In fondo al corridoio del terzo piano c’era il bagno più grande della casa, quello completo di doccia  e con una vasca che poteva ospitare minimo cinque persone.

Una sorta di Bagno dei Prefetti più scura,lugubre e sinistra,insomma.

Hermione si era appena eclissata dietro la porta del bagno, e mentre si spazzolava i capelli faceva le smorfie allo specchio. Era il suo hobby sin da bambina, non vedeva perché smettere…solo perché aveva quindici anni. E una reputazione.

Poi si decise a riempire la vasca, e magicamente dal rubinetto insieme all’acqua uscì anche il bagno schiuma, e presto la vasca fu sommersa onde di schiuma e bolle di sapone.

Raccogliendosi i capelli in un fermaglio, Hermione con un unico movimento scalciò le scarpe da ginnastica, facendole volare ad un paio di metri. Sorridendo soddisfatta si levò anche la maglietta e i jeans, e solo allora ricordò che si era completamente scordata di chiudere la porta a chiave.

Proprio in quel momento il pavimento tremò e le arrivarono diverse risate dal piano di sotto.

Tendendo le orecchie sentì dei passi che camminavano…no, correvano, sulla scala, e poi per il corridoio

“Sarà Sirius che porta da mangiare a Fierobecco” si disse scrollando le spalle, ricordando che l’uomo di solito dava da mangiare all’ippogrifo verso quell’ora.

Si avvicinò verso la porta e afferrò la maniglia, facendo per girarla e chiudere la porta a chiave, ma qualcuno fu più veloce di lei.

Fred (Si, lo aveva riconosciuto, due settimane di frequentazione ventiquattr’ore su ventiquattro avevano dato i loro frutti, anche se capitava che si confondesse ancora) aveva appena spalancato la porta verso l’esterno, tirando Hermione verso di sé. Lei perse l’equilibrio ma riuscì a reggersi allo stipite della porta, e guardò il ragazzo stupita.

Senza ovviamente dare importanza al fatto che era in intimo.

Beh. Fred ci aveva dato importanza.

Senza arrossire guardò malizioso il corpo della ragazza di fronte a sé, prima di accorgersi che quella era… si, beh, era Hermione!

La stessa Hermione che si era appena accorta di stare mezza nuda davanti ad un ragazzo.

- Io…ehm…George ha…io stavo correndo e…- improvvisò Fred, cercando di rimediare la sua figuraccia, ma non fu molto convincente, anche ( e soprattutto) perché rimaneva con lo sguardo fisso sul corpo di Hermione

- FRED!!!!!! –

Hermione indietreggiò precipitosamente, cercando di coprirsi con le braccia, ma l’unica cosa che riuscì a fare fu di cadere nella vasca e infradiciarsi fino all’osso.

- Oddio. Oddio oddio oddio. Ron mi ammazzerà perché io ho visto Hermione in intimo e lui ancora no. George mi prenderà in giro a vita. Ginny vorrà uccidermi perché non ne ho approfittato. Harry si far dei film mentali degni di oscar. Sirius sarà d’accordo con Ginny. Hermione non mi guarderà più negli…Hermione? –

Hermione non riaffiorava

- Hermione, non è il momento!  - Fred la tirò su per un braccio, ed Hermione lo guardò malissimo, levandosi i capelli fradici dal viso.

- Stavo cercando di affogarmi! Sarai contento di avermi rovinato i  piani! –  sbuffò, cercando di alzarsi piuttosto goffamente.

- Perché stavi cercando di affogarti? –

- Hey, mi hai vista in intimo! –

- Ed è stata una gran bella vista – ammise Fred, sorridendo.

- FRED  WEASLEY!!! –

Hermione riaffiorò completamente dalla vasca. L’intimo le si era completamente appiccicato sul corpo, rendendosi completamente trasparente, e Fred rimase paralizzato.

- Rettifico…questa è una gran bella vista –

- FUORI DI QUI!!!  - urlò Hermione, imbarazzatissima.

Lui sgranò gli occhi, rendendosi conto di quanto colossale fosse stata la sua figura di merda, e corse fuori.

Hermione imprecò mentalmente ed uscì dalla vasca da bagno.

La testa di Fred riaffiorò

- Dici che Ron mi ammazzerà? –

- FRED!!! –

- Come non detto!  - Fred si concesse un ‘altra occhiata al corpo di Hermione, che diventò di mille colori, e poi chiuse la porta.

 

* * *

 

 

La cosa più imbarazzante fu raccontarlo agli altri, che avevano sentito i toni soavi di Hermione per tutta casa.

Inutile dire che George si stava smascellando dalle risate.

- E’…è caduta nella vasca e …e tu…-

- Oh, è un vero sollievo sapere che tuo fratello non ride di te, e anzi  ti aiuta ad uscire dal problema. –

- E …ti sei disperato…per Ron? Ma sei sicuro di non essere gay?-

- George, se tu avessi visto l’espressione beota con cui è sceso dal terzo piano, non credo dubiteresti della sua eterosessualità – esclamò Ginny, sorridendo.

Hermione si era rifugiata in camera sua, con un buon libro, sperando che il pavimento si aprisse inghiottendola.

Gli unici nel salotto erano i fratelli Weasley, escluso Ron.

- Non avevo un’espressione beota! – protestò  Fred.

Ginni gli sorrise dolcemente

- Hai ragione, era solo vagamente ebete. –

- Ginny, ti ho mai detto che sei la mia sorella preferita? – esclamò George, ignorando lo sguardo divertito di Fred e quello di disappunto di Ron, appena entrato nel salotto.

- E io? –

- Tu sei stato adottato Ron – rispose George, con nonchalance.

 

* * *

 

Ovviamente già un paio di giorni dopo Fred ed Hermione parlavano più che normalmente. Riuscivano persino a guardarsi negli occhi senza arrossire, ma alle parole :

“ Bagno, vasca, porta, doccia, intimo, schiuma, terzo piano, inciampar, gran bella vista …”

Insomma, un imbarazzante silenzio saturava la stanza, se si vogliono ignorare le risate trattenute di Harry e Ginny, i commenti maliziosi di George o le domande di Ron.

Fred in quei momenti malediceva tutto e tutti di aver permesso che George e lui fossero compagni di stanza. Il giorno prima aveva anche pregato Mamma Weasley di cambiarli stanza, dicendole che in fondo aveva ragione, che a stare in due si combinavano troppi guai, che se solo si fosse allontanata un attimo avrebbero fatto esplodere la casa eccetera…Senza riuscirci.

Insomma, dividevano la camera!!!!

E ciò dava la piena liberta a George di sussurrargli nel buio, come un fantasma ( rettifico :impronta di anima dipartita)

 “ Hermione Granger in intimoo…”

“ Hermione Granger in intimoo…”

Lo scopo era farlo imbarazzare da morire,rievocando quelle scene.

Chi non vorrebbe un compagno di stanza così?

 

* * *

 

Gli unici a non sapere effettivamente cosa fosse successo in quel bagno erano Ron, che decisero tutti di comune accordo di non informare, causa  probabili attacchi di isteria e/o infarti (In effetti, a ripensarci,a Fred e a George era anche venuta l’idea di informarlo…), e Mamma Weasley, che reputarono troppo innocente e ingenua per metterla al corrente che il suo casto figlioletto aveva visto una casta ragazza in reggiseno.

 

E così erano poche le persone che lanciavano ai due ragazzi frecciatine come :

 

- Mm, avrei proprio bisogno di farmi un bel bagno rilassante…Hey, Hermione, per evitare che Fred mi disturbi e spalanchi la porta, che ne dici di metterti davanti al bagno senza maglietta?

 

- Fred, voglio andare a comprare un intimo, che ne dici di darmi un consiglio, visto che ormai sei esperto?

 

Insomma, il Domino di Tonks e la Caccabomba di Ginny vennero dimenticati a tempo di record, lasciando ai ragazzi  la possibilità di  concentrare tutte le loro amorevoli attenzioni a Fred, ma soprattutto ad Hermione, che dava immense soddisfazioni.

Arrossiva, balbettava e cambiava argomento in modo così comico che persino Fred ghignava, a volte.

Insomma, tutto questo fu sulla bocca dei ragazzi fino a che Fred, per esasperazione, non accettò la sfida di Ginny, ovvero di tingere i capelli a Hermione.

Nella fretta di far distrarre tutti dall’argomento ormai preferito da tre giorni sbagliò la pozione, e fece diventare i capelli ricci della ragazza, invece che di un leggero color fuxia, di un verde brillante, visibile anche al buio.

Una sorta di semaforo fluorescente, insomma.

 

* * *

 

Una volta tornati in camera, dopo aver commentato l’avventura, George e Fred si infilarono a letto.

Fred già pregustava una nottata senza bisbigli maliziosi, una nottata in cui poteva dormire senza che si sentisse anche solo vagamente in imbarazzo…

- Fred? –

- George? –

- Si? –

- Ma dovevi parlare tu! –

- Ah, giusto… -

- …-

-…-

- E allora? –

- Di che colore era l’intimo di Hermione? –

- George!!! Insomma, sei impossibile! –

- No, sono solo tuo fratello! –

- Ma vedrai quando una figura di merda la farai tu…-

- E quindi, di che colore era? –

- Nero e semi trasparente, ok? Buonanotte! –

- L’hai sognata ieri, vero?-

- George sei un rompipalle assurdo! –

Le frasi affettuose che si scambiarono i fratelli furono prontamente sostituite da una battaglia di cuscini.

Fu una battaglia memorabile, a cui si unì anche Ron.

Come vittima per tentato soffocamento, aggiungerei.

 

 

*  * *

 

Ok, che Ginny sapesse che Fred l’aveva vista mezza nuda.

Ok, che anche George sapesse che Fred l’aveva vista mezza nuda.

Va bene, Harry anche vagamente poteva aver sentito che Fred l’aveva vista mezza nuda.

E Ok, nessun problema, Ron e Mamma Weasley non lo avrebbero mai saputo…

Ma doveva saperlo per forza anche Sirius???

Da quando aveva saputo il fatto, anche lui non si era risparmiato, parlando di strane atmosfere nell’aria al terzo piano e di serrature di bagni che non funzionavano da secoli, ormai…

E fu in quel giorno che Hermione si rese conto che voleva tornare disperatamente ad Hogwarts, dove tutto ciò sarebbe stato dimenticato.

Vero??

…Vero?

 

Finito!!!

Allora, comincerei dal ringraziarvi per le bellissime recensioni, che mi hanno fatto molto piacere!!

Poiché è la mia prima Fred /Hermione seria…cioè. Seria nel modo di dire…Vabbè.

Diciamo che ero molto nervosa, anche perché non so bene come descrivere Fred, che mi è sempre parso…cioè, non è mai imbarazzato di niente, ho provato a farlo IC, ma non so se ci sono riuscita!

E ora rispondiamo subito alle recensioni!!

 

Pickwick : Ciao!!! Allora, hai visto che figura che ha fatto il nostro caro Fred! Sembra che tutti credessero che fosse stato proprio Fred a fare qualcosa, ma il nostro gemello afferma in tutta sincerità che non era voluto il fatto che entrasse nel bagno nell’esatto momento in cui Hermione sfilava in intimo!

Che ne pensi di questo capitolo???? Fammi sapere!! Baci!

 

DetectiveMary : Ciao!!! Oddio, grazie per il “sei fantastica”, sul serio, mi hai fatto sorridere ebete per circa due minuti, a fissare quella piccola frase! Si, sono molto sensibile ai complimenti, e

(purtroppo) anche facilmente ricattabile, per questo!  Grazie mille per la recensione, spero che continuerai a seguirmi! Baci!

 

sTar__: Ciao!! Hai ragione, “Herm” mi dev’essere sfuggito, e come hai visto sto più attenta! Allora che ne dici di questo capitolo? Anche a me piace molto la coppia Fred/Hermione, e anche io mi ci sono appassionata da poco!  Grazie mille per la recensione, spero che continuerai a seguirmi, baci!!!

 

Neptunia : Ciao!!!! Certo che mi ricordo di te! Si, hai recensito allo specchio proibito, mi ricordo benissimo, anche perché il tuo Nick è particolare…comunque! Mi dispiace di non aver aggiornato così in fretta, ma è stato per cause di forza maggiore

( dai la colpa a Moony96, che non ha recensito che ieri, o oggi) !!

Grazie infinite per la recensione, fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, baci!!!

 

Fredlove : Ho continuato, ti piace questo capitolo?? Fammi sapere! Baci!!!

 

Moony96: Ce ne hai messo di tempo! E dire che questa storia è anche dedicata a te,quindi dovresti essere la prima a recensire!! Comunque sono contenta che ti piaccia, e sappi che non ho la benché minima intenzione di farmi i capelli verdi…o forse si?

Vabbè, se mi vedi un giorno coi capelli verdi capirai che me li sono tinti per causa tua. E comunque, visto che ti ho nominata nella presentazione, dovresti ringraziarmi!

Baci!

 

Zoraya : Ciao!! Si, beh…anche io avrei ballato come Harry, se avessi preso in un colpo quattro Doxy! Mica è facile!!!Cioè…sono fiera di lui (si asciuga una lacrimuccia)

Vabbè, aspetto la tua recensione, e spero ti sia piaciuto il capitolo, baci!!!

 

 

E con questo vi saluto, e ci vediamo al prossimo capitolo!!!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!!!

Nove recensioni??????

Ero ormai alle lacrime quando ho visto quelle recensioni fantastiche!!! Mi avete innalzato l’autostima di parecchi punti, non mi farete diventare un sosia di Malfoy?

Va bene, a parte questo!

Mi scuso immensamente per il ritardo!! varie storie in cantiere....chiedo venia!!

Non so ancora che fare comunque dei due protagonisti, sappiatelo!

Questa storia crescerà da sé!

Vi saluto, baci!


Capitolo 3


Passarono altri cinque giorni, i capelli di Hermione ormai avevano solo alcune ciocche di un verde tenue e delicato, ma ormai tutti non ci facevano più caso.

La scena più esilarante fu quando la vide la Professoressa Mc Granitt, venuta giusto per la Riunione dell’Ordine.

Si era aggrappata al tavolo con tutte e due le mani, e ci vollero diversi minuti prima che lei si rendesse conto che la studentessa più brava della scuola non si era unita ad un gruppo di quei “Ragazzacci Babbani coi capelli simili alla cresta dei galli”.

Sulle guance di Hermione ci si poteva cuocere la colazione.


* * *


Fred e George, in un miracoloso momento di pura calma, si erano concessi qualche minuto di “riposo”, cercando di

riuscire a stilare i prezzi di qualche scherzo.

- E non te ne uscire di nuovo con l’intimo! – aveva minacciato Fred, ridendo.

George si era limitato a fargli l’occhiolino.

Inquietante

- Allora, dobbiamo programmare qualche scherzo…siamo già ad inizio agosto, Fred! Dobbiamo reagire alla pigrizia! – esclamò George, mentre scriveva. Riusciva ad entusiasmarsi anche da seduto, con un mucchio di scartoffie attorno.

- Fantastico…Propongo qualcosa per la cara Walburga! –

- Che facciamo, la mettiamo in intimo? – disse George, colto da una ispirazione improvvisa.

Dall’occhiataccia di Fred si rese conto di ciò che aveva detto, e scoppiò a ridere

- Scusa, questa non era voluta! –

Nel mentre arrivò Ginny, che si buttò sul letto e li guardò incuriosita.

- Di che stavate parlando? –

- Walburga. –

- Intimo! –

Dissero i due all'unisono, per poi guardarsi ghignanti.

- Che gusti ragazzi, non c’è che dire…almeno Hermione è una bella ragazza, ma un quadro di una vecchia signora! –

Esclamò la ragazza, storcendo il naso.

- Abbiamo fuorviato questa fanciulla, dovremmo vergognarci... – disse gravemente George, scuotendo la testa.

- Già, sorellina, come ti vengono in mente certi pensieri? –

Lei li guardò ironica, e dopo averli salutati se ne andò dalla camera.


* * *


- Hey Hermione! –

- Ciao Sirius. – rispose la ragazza, chiudendo il libro

Erano in salotto, era primo pomeriggio e tutti erano nelle loro stanze, a dormicchiare o a chiacchierare pigramente.

Nella stanza c’era anche Harry, che combatteva ancora contro qualche Doxy, ma ad un cenno di Sirius il ragazzo se ne andò, sorridendo sollevato.

- Allora…interessante quel libro? – disse, appoggiandosi in modo casuale sul bordo del comò.

Hermione inarcò un sopracciglio.

- Sirius, vieni al sodo. –

- Ok...era per fare conversazione... – sogghignò – Mi spieghi che è successo lì dentro? – ed indicò con l’indice il soffitto.

Hermione gemette, sconfortata.

- Ma non vi eravate dimenticati di quella storia?! –

- Stai parlando con un Malandrino, signorina, noi abbiamo ottima memoria quando si tratta di queste cose! – rispose lui, cercando di trattenere una risata.

- Non sentirai una sola parola di quell’episodio, da me. – disse risoluta la ragazza, arrossendo lievemente.

- Quindi suppongo che se chiedessi a Ron...-

Hermione scosse frettolosamente la testa.

- NO! Lui…lui non sa niente, sai com’è…isteria, tentato omicidio, trauma giovanile e gelosia cronica sono solo alcune cose che potrebbe fare... – spiegò.

- Allora vado a parlare con George!-

- NO!!!! Lui ti racconterebbe solo i dettagli di come immagina il mio intimo, al solo scopo di farmi imbarazzare! –

- Quindi anche Ginny…-

- No...No, Ginny, no…lei si esprimerebbe in una tirata sul perché lui non ci abbia provato con me, intromettendo nel mentre anche varie imprecazioni verso Fred e Ron…ce l’ha con tutte e due... –

- Rimani tu, Hermione! – rise Sirius

- O Fred! –

- Fred è più difficile da far imbarazzare! – disse lui, sorridendo.

Hermione lo guardò offesissima.

- Ok! Ok…non voglio sapere più niente...vado a scambiare due chiacchiere con Molly. – esclamò allusivamente Sirius, allontanandosi dal comò e ghignando tutto compiaciuto

- Ok. - rispose la ragazza, riaprendo il libro, noncurante.

Dalla cucina sentì delle chiacchiere poco importanti, e poi una frase che fortunatamente non finì mai.

- Molly, sai qualcosa su quell’episodio al terzo piano fra…-

- SIRIUS BLACK! –


* * *


Ma la sorte non fu magnanima con Hermione.

Era il penultimo o terzultimo giorno di vacanza, fine agosto, e finalmente la storia Fred – Hermione – Intimo – Bagno era stata finalmente quasi dimenticata.

I gemelli, nel breve lasso di tempo fra fine luglio e inizio settembre, erano riusciti a :


- Cotonare Walburga.

- Fare un lifting alle teste decapitate degli Elfi Domestici , ora più verdastri che mai.

- Fatto uscire in corridoio e fatto scendere per metà delle scale del terzo piano Fierobecco.

- Provato a trasfigurare Ron per “Permettergli di andare in giro per strada senza suscitare il ribrezzo dei passanti” (testuali parole) senza successo.

- Cercato di convincere Piton a lavarsi i capelli, riuscendo però solo a ricevere una punizione inizio scuola.


Quindi, poiché le cose peggiori le avevano fatte, tutti i componenti nella casa di Grimmauld Place erano abbastanza tranquilli. Cioè, a parte far deragliare il treno diretto ad Hogwarts il primo settembre, cosa potevano fare in una notte?

Assolutamente niente.



Era andato tutto bene, le tende infestate ora cadevano flosce, tutti i mollicci erano scomparsi.

Non una cosa in salotto, in cucina e nella maggior parte delle camere era ricoperta dalla polvere.

Le valigie erano già state quasi riempite, e Mamma Weasley aveva cominciato a singhiozzare dalla cena.

Fin qui tutto normale insomma.

Harry provò per l’ennesima volta a carpire nuove informazioni sull'Ordine e su Voldemort, e per l’ennesima volta Molly strinse le labbra e guardò male Sirius, che scrollò le spalle in segno di scuse e lo mandò in camera.

Ascoltando pazientemente le imprecazioni di Harry, Hermione si avviò in bagno, assicurando il ragazzo che lo avrebbe raggiunto immediatamente.

Era il bagno del primo piano, dove avevano messo tutti gli spazzolini eccetera. Stranamente non aveva più messo piede in quello del terzo piano, anche perché quando ancora se ne parlava non poteva fare a meno di imbarazzarsi a morte.

Con ancora lo spazzolino in bocca Hermione si guardò allo specchio, e si stupì di trovarsi pensierosa e fra le nuvole.

Pensava troppo a quel maledetto incidente!

No...giusto, non è che ci pensava troppo...era solo assenza di altri pensieri!


Dopo cinque minuti la ragazza uscì dal bagno e salì di corsa le scale, ma a metà rampa si fermò di scatto e rimase immobile. Si guardò intorno, circospetta, poi ricominciò a salire le scale, lentamente.

Avrebbe giurato sul fuoco che aveva sentito un rumore. Sottilissimo, leggero, lieve come un piuma, ma un rumore.

Salì fino al piano e si lanciò in fretta in camera sua, sapendo che appena avrebbe avuto la sua bacchetta in mano si sarebbe tranquillizzata.

- Oh, Ginny, non sai quello che mi è succ…FRED! –

Hermione lo guardò imbarazzatissima, le guance le si tinsero subito di rosso, e le ci volle molta fermezza e volontà d’animo per distogliere lo sguardo da Fred Weasley in boxer, che la guardava sbigottito.

- Che ci fai in camera mia?? – urlò Hermione, sforzandosi di fissare solo il suo viso.

Fred la guardò perplesso.

- A meno che tu non abbia fatto un trasferimento clandestino, questa è camera MIA! – rispose, convinto.

- Oh…davvero? –

- Certo, siamo al terzo piano! – rispose lui

- No...siamo al secondo! - obiettò Hermione

- No, Hermione...è il terzo. -

Hermione si guardò attorno, ed effettivamente quello ERA il terzo piano.

- A-Allora vado, eh? – balbettò, distogliendo di nuovo lo guardo dal corpo del ragazzo.

- Se vuoi rimanere non c’è problema! – rispose Fred, sorridendo e buttandosi sul letto.

Non guardare verso Fred. Non guardare verso Fred. Hermione, controllo. “

- No, grazie per l’invito –

HERMIONE HAI GUARDATO!!!”

NON E' VERO! “

Dio, sto impazzendo, sto parlando e litigando con me stessa. Voglio un manicomio. ”

- Porta sempre aperta per te! –

Hermione chiuse la porta con forza e chiuse gli occhi, appoggiandosi allo stipite.

Doveva capire cosa era successo.

Scese giù in quello che era, effettivamente, il secondo piano, e aprì la porta della sua camera (ora ne era certa, era la SUA), confidando in Ginny.

- Ginny, sto impazzendo. –

- Stai impazzendo da cinque anni,dal momento che ci hai conosciuti...te ne sei accorta ora? – rispose lei, mettendosi seduta sul letto di Hermione.

Hermione sospirò, fremente, e guardò Ginny.

- Ho appena visto Fred in boxer. – disse tutto d’un fiato, e poi scoppiò in una risata nervosa.

- Non capisco il legame con la tua pazzia interiore – ammise Ginny, scuotendo la testa - Certo, mio fratello è un gran bel ragazzo, ma impazzire…-

- Ginny, stavo litigando con la mia coscienza se dovevo distogliere lo sguardo o no. –

- Sei impazzita, non c’è dubbio. – disse allora lei, sorridendo ironica.

- Dai, entro domani ti sarà passato anche l’imbarazzo, nessuno lo saprà! Ora scusami, devo salire da Ron per rompergli le scatole! –

- Ok, buonanotte Ginny, – rispose Hermione tranquillizzata.


* * *



- Merlino, c’è mancato poco! – sussurrò George, ai piedi delle scale.

- Davvero pochissimo. – rispose Sirius, annuendo.

- Comunque quel Confundus era davvero perfetto! – disse poi, strizzando l’occhio al ragazzo.

- Missione compiuta! – un bisbiglio ben udibile da parte di Ginny arrivò alle loro orecchie.

- Fantastico! –


* * *


- FRED WEASLEY! –

- Ma cos’è, questo, una reparto informazioni!? – urlò Fred esasperato.

- Sei fuori di testa! Ti arriva Hermione in camera e neanche ci provi!? – urlò Ginny, furibonda.

Fred rise.

- Ginny, lo sapevo che non ti dovevamo fare il discorso delle api e dei fiori, io e George! – disse, con finta noncuranza.

- Non cambiare discorso! Non mi inganni!–

- Vuoi delle Api Frizzole’? – chiese lui, sorridendo improvvisamente e prendendo un pacchetto sul comodino.

Ginny si illuminò

- Posso prenderne quante ne voglio? –

- Certo! –

- Grazie!! –

- Di niente, buonanotte Ginny! –

- Buonanotte, Fred! -

Fuori dalla porta Ginny si fermò di botto.

- Oh, no, non me la può aver fatta di nuovo...– borbottò, scendendo le scale.




EE finito!!!

Ok, rispondo subito alle bellissime recensioni!!!

Grazie ragazzi, grazie davvero!


sTar__ : Ciao!!! Sono contentissima che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Beh, sinceramente non credevo riscuotesse molto successo, e invece!!! che ne pensi di questo invece?? fammi sapere!! Baci!


Pickwick : Ciao!!! Si, anche io adoro Fred, anche se per ora sembra che fa un po' la figura di quello timido, impacciato...muahahahah vedrai!!! Ok, a parte questo ti ringrazio per la bella recensione, e spero che continuerai a seguirmi, baci!!


Writer96 : Ciao!! Oddio, davvero??? sono contenta che il mio modo di scrivere...cioè, ti piaccia così tanto!!! Grazie!! Dai, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, ci tengo molto a saperlo!! Che ne pensi??

Tra parentesi, mi hai fatto incuriosire!!! che figuraccia hai fatto???? Ti prego dimmelo!!! sono troppo curiosa, per favore!

Baci!!


Moony96 : Certo che ti ho rinominata. Cioè, è ovvio! Te l'ho dedicata, no??? Allora, scommetto che ti è piaciuto il TUO comportamento in questo capitolo!!

Comunque, a proposito di Sirius eccetera, Hermione era certa che sarebbe andato da Fierobecco. Per questo non si è preoccupata.

E con la storia di Ginny intendevo TUTTI i fratelli, compreso Ron ( mi duole dirlo, è un fratello anche lui. )

Ma ti devo dire in tutte le storie che NON DEVI CHIAMARMI MARY ANNE????


Neptunia : Ciao!! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo!!! Davvero, grazie per i complimenti, anche io adorato scrivere quel pezzo di Fred che pensa a tutti i componenti!!! Ahahahah ridevo così tanto che non riuscivo a scrivere, ci pensi?? comunque spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Baci!


Zoraya : Ciao!! Grazie per i complimenti!! Hai ragione, mi stupisco ancora del perchè Fred non l'abbia tipo lapidato, per tutte le notti insonni che gli ha fatto fare.

Ahahahaha l'impronta dell'anima dipartita...che bei ricordi!!!

Comunque anche se Moony è tornata io propongo di ucciderla lo stesso, non si sa mai! Baci!


Giudymalfoy : Ahahaha oddio grazie!! Questa è stata una delle recensioni che ho letto tipo quattro o cinque volte in un giorno!! Ti piace questo capitolo?? Fammi sapere! Baci!


Merygreis : Ciao!! Grazie mille per i complimenti, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Si...beh, Ginny e George sono proprio perfidi, ma anche Fred farebbe lo stesso se succedesse a George, no???

Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! Baci!


Fredlove : Ciao!!!! oddio, grazie per i complimenti!! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! baci!!!!!


E con questo ho finito, ringrazio ancora tutti per le recensioni e spero che continuerete a commentare! Baci!

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!!

11 recensioni fantastiche! Sul serio, ero commossa!

Sono contentissima che vi sia piaciuto lo scorso capitolo, spero di non deludere le vostre aspettative!

Vi lascio immediatamente alla storia, baci!!

 

Capitolo 4

 

- Buongiorno Hermione! Vuoi del caffè? – chiese Sirius, con la caffettiera in una mano ed un cornetto nell’altra.

Erano le dieci del mattino, e in cucina c’era quella speciale calma che può esserci negli ultimi giorni di vacanza.

- Si, grazie! Questa notte non ho proprio dormito – sbadigliò la ragazza, prendendo una tazzina dal tavolo.

George fece uno sforzo immenso per non sbottarle a ridere in faccia, e nascose il suo ghigno dietro la sua tazza di caffelatte.

- Ah davvero? Come mai? Fra poco ricomincia Hogwarts, dovresti riposare sonni tranquilli e beati – disse Ginny, appena entrata.

Rubò la tazza di George,ne prese un lungo sorso, e poi gliela rimise in mano – Ottima come al solito –

- Irritante come al solito – sorrise il ragazzo, e prese un biscotto.

- Beh…non lo so, ero agitata…oltretutto ieri sera ho confuso i piani, ma ero praticamente certa che quello forse il secondo!  - raccontò Hermione, addentando il suo cornetto.

- E dove sei finita? – chiese Sirius

- In camera mia – rispose Fred, entrato in cucina in quell’esatto momento. Si passò una mano fra i capelli e si sedette a gambe incrociate su una sedia,sorridendo amabile.

- Dovreste darvi una calmata, sapete? Anche io sono adolescente, ma gli ormoni così in subbuglio non ce li ho – rise Ginny, facendo arrossire violentemente Hermione.

- Uh, caffelatte! – esclamò Fred, prendendo la tazza di George.

- Come se fosse la tazza tua, gemellino adorato – disse sarcastico il proprietario di quella beneamata tazza.

- Grazie, lo farò – rispose lui, sorridendo.

- Comunque ha ragione Ginevra…prima il bagno, poi la camera di Fred!! Di questo passo non mi rimarrà un posto in tutta casa dove non avete fatto…- disse Sirius, sogghignando.

- SIRIUS! – esclamò Hermione, scandalizzata e sempre più rossa.

- Fatto cosa? – chiese Ron,appena entrato in cucina insieme ad Harry. Guardò sospettoso Hermione e poi Fred, che scrollò le spalle

- Bricolage. –

- Bricolage?? –

- Certo! In bagno c’era bisogno di un nuovo porta-spazzolini, e la nostra camera doveva essere decorata – disse George, parando palesemente il cu…fondoschiena al gemello.

- Sarà…è caffelatte quello? –

- NON TOCCARE LA MIA TAZZA. –  disse lentamente lui, stringendo possessivamente il suo caffelatte.

 

* * *

 

Harry guardò Sirius, sospettoso.

Era praticamente certo che il padrino stesse architettando qualcosa.

E quando Sirius Black architettava qualcosa era l’Apocalisse, tutte le volte. Ed il fatto che anche George fosse partecipe al piano non lo confortava. Erano malefici, quei due.

Fred lo incrociò per le scale, e con un sorrisone gli chiese perché quella espressione da pesce lesso che lui si ostinava a chiamare       “pensierosa”. Harry lo guardò, scuotendo la testa.

- Credo che George stia tramando qualcosa, con Sirius, e ho anche la netta impressione che sia contro di te  - disse, ma Fred rise leggero, salendo di altri due scalini.

- Ma che dici? Mio fratello non lo farebbe mai! – e lo superò.

All’ultima rampa di scale però si affacciò dalla ringhiera.

- Vero? –

 

* * *

 

- Mancano due giorni alla partenza e ancora non hai preparato niente…di niente???? – urlò Hermione al suo amico.

- Ma Hermione…abbiamo avuto così tanto da fare…nessuno avrebbe avuto il tempo di fare le valig…- disse Ron,indietreggiando velocemente e cadendo sul letto.

- Ronald, abbiamo fatto TUTTI le valigie. Anche Molly le ha fatte!  -

- Beh, io sono stato più impegnato degli altri – protestò lui.

- Oh, certo…e chi era quello che mangiava Gelatine tutti Gusti +1 fissando il vuoto, ieri pomeriggio? Sei stato due ore su quella poltrona senza muovere un muscolo! –

- Io stavo riflettendo! –

- Sei capace di riflettere Ronnie? – esclamò Fred, smaterializzandosi di botto nella camera. Sgranò gli occhi.

- GEORGE!! RON QUI STA DICENDO CHE SA RIFLETTERE! –

- IMPOSSIBILE! – rispose la voce di George dal piano di sopra.

Un altro schiocco e il gemello arrivò nella camera, esattamente addosso all’adorato fratellino.

- Come se fosse anche vagamente dimostrabile dalla scienza che tu sei in grado di mettere insieme un pensiero che non sia “Il gatto è sul tavolo” o “Quando si mangia?”

- Piantatela – disse Ron, con le orecchie rosse.

Hermione tossicchiò – Io stavo gridando contro Ronald, potete scusarci un attimo? –  Fred e George fecero un cenno e afferrarono delle Orecchie Oblunghe, già pronti per ascoltare/prendere in giro a vita Ronnie.  Come se già non lo facessero.

- Non credo che ci sarà bisogno di quelle – disse Harry, passato in quel momento davanti alla porta della camera sua e di Ron.

Si chiusero la porta alla spalle e nello stesso momento la melodiosa voce della dolce ragazza si sentì fino al pianterreno.

- SEI UN BAMBINO, RONALD WEASLEY! - 

- Ma Hermione! –

- E NON INTERROMPERMI! –

- Adoro quella ragazza – disse Ginny, comparsa da chissà dove.

- Pagherei per vedere la sua performance – disse Fred.

- Per me hai assistito fin troppo alle sue performance – ribatté George, ridendo come una matto.

- George…- un dubbio si insinuò in Fred  -  …dimmi che non sei stato tu a portare Hermione in camera mia mentre mi cambiavo. –

- Io? MA COSA DICI? Non potrei mai! Lungi da me l’idea che…ok, si sono stato io. –  disse lui, sorridendo innocentemente.

- Un colpo di genio, vero? – esclamò Ginny, 

- ANCHE TU?? –

- Credevi che la mente di George sarebbe riuscita a partorire tutto questo malefico e machiavellico piano? – rispose lei, offesa.

- Ritiro tutto, il mio fratello preferito è Percy! –  disse George.

I gemelli si guardarono.

E scoppiarono a ridere come matti.

 

 

* * *

 

Meno un giorno dal ritorno ad Hogwarts.

Molly diventava sempre più ansiosa, mano a mano che le ore passavano, al punto che anche i ragazzi cominciarono ad avvertire un certo nervosismo.

Il culmine venne raggiunto quando Mamma Weasley durante la cena cominciò a stilare tutto un elenco di cose che supponeva i ragazzi avessero scordato. Quando si arrivò alle calze disperse, uno ad uno i ragazzi si alzarono dal tavolo e si dileguarono.

Sirius si era un po’ abbattuto, era più brusco e scontroso dei primi giorni di vacanza, però cercava di mantenere una facciata allegra e maliziosa, quando si trattava di prendere in giro Hermione o chiunque altro gli capitasse a tiro…ma soprattutto Hermione.

E poi, nei momenti di solitudine e di pensiero filosofico, ragionava sul fatto che quando i ragazzi sarebbero andati ad Hogwarts, lui non avrebbe potuto…aiutare, quelle teste di legno della Granger e di Fred. Certo, c’era George a fare guai…

Ma c’era bisogno di un altro alleato.

Un insospettabile alleato.

Un valido alleato.

Sirius Black sorrise. 

Aveva appena trovato il complice perfetto.

 

* * *

 

Ad Harry venne tappata la bocca da una mano e fu trascinato nella camera del suo padrino.Quel padrino che ora lo guardava ghignante, negli occhi una scintilla malefica.

- Che vuoi farmi?? Non uccidermi, pagherò il riscatto!- disse, sforzandosi di mantener ferma la voce.

Senza molto successo, per altro.

Dall’ombra arrivò anche Fred…no, George, che si buttò di peso sul letto quasi investendo Harry, che aveva avuto la sciagurata idea di mettersi sulla sua traiettoria.

- Harry, che ne dici di fare un piccolo…favore innocente ai tuoi due cari amici? – chiese, sorridendo amabilmente

Il ragazzo si limitò a guardarlo sarcastico.

- Innocente? Sto parlando con George Weasley e Sirius Black, e tu mi dici “innocente”???

Sirius scoppiò a ridere – Va bene, forse non è poi così innocente, ma è per una buona causa! – E Harry capì quasi immediatamente.

- Non ditemi che devo…-

George annuì, mantenendo il sorriso.

- Assolutamente privo di pericoli…Abbiamo bisogno di un complice! – disse il suo padrino, una scintilla di malizia negli occhi.

- Ma io…-

- Ti non dovrai fare molto, devi solo agire. Architetteremo tutto noi! Sii un buon alleato…ti prego! – e Sirius e George lo guardarono imploranti e a mani giunte.

Il sopracciglio di Harry era scomparso sotto la frangia.

- Va bene – cedette. – ora posso andare? –

- Ovvio che no! – urlò George, alzandosi in piedi e immobilizzandolo.

Sirius si mise davanti a lui.

- Punto numero uno. Se vedi Fred ed Hermione nella stessa stanza, o trovi il modo di farli imbarazzare a morte, o li lasci soli. Chiaro?? – Ehm…chiaro. –

- Punto numero due. Non provare a fare nessunissima cosa di tua iniziativa, chiaro?? –

- C-Chiaro. –

- Punto numero tre. Se hai in mente qualcosa e la situazione è propizia, falla senza aspettare noi! Chiaro? –

- Ma tu prima avevi detto..-

- CHIARO? –

- Chiaro, chiaro! –

- Grazie Harry, il tuo regalo di Natale non sarà boicottato – disse George, sorridendo, e lasciò la stanza.

- Sirius? –

- Si, dimmi Harry – rispose lui, sorridendo.

- In che guaio mi sono cacciato? –

- In un guaio molto grosso –

 

* * *

 

E finalmente il giorno del ritorno ad Hogwarts arrivò, portandosi con sé i singhiozzi, le valigie, la caduta di Ginny dalle scale, il ritardo nella tabella di marcia e la scorta di Harry.

Insomma, una mattina come le altre.

Alla stazione c’era un gran casino, e Sirius aveva deliberatamente deciso di trasformarsi in cane ed accompagnare Harry, cosa che fece preoccupare circa il triplo mamma Weasley.

Felpato si avvicinò ad Harry e gli mise le zampe sulle spalle, e lo guardò. Harry in quello sguardo capì che gli sarebbe mancato e che doveva ricordare i Tre Punti. O il suo regalo sarebbe stato deliziosamente boicottato nel peggiore dei modi.

Poi Felpato se ne andò, non prima di aver scoccato un’occhiata canina a Fred come a voler dire “ Ma te la dai una mossa con quella?”. Fred fece finta di non capire e salutò l’amico Lee Jordan.

 

* * *

- Cerchiamo uno scompartimento? – chiese Harry ai due amici, ma Hermione lo guardò dispiaciuta

 - Mi dispiace Harry, ma dobbiamo andare nel vagone dei Prefetti…ci vediamo dopo  - disse, e se ne andò con Ron dalla parte opposta.

Dopo un’ora circa  la piccola riunione nel vagone dei prefetti terminò. Ron era euforico, o qualcosa di molto simile, comunque.

- Finalmente! Vieni Hermione! – esclamò, prendendole il polso, ma la ragazza si divincolò piano, guardandolo severa.

- Dobbiamo fare le ronde, Ron. –

- Si, magari dopo!  -

- No, Ronald, ora! –

- Ti prego! –

- No, ho detto di no ed è la mia ultima parola! –

 

Hermione e Ron camminavano, diretti al vagone dov’era Harry.

- Ronald, sei un essere profondamente irritante – borbottò, e un ragazzo dai capelli rossi si girò immediatamente.

- Hai il mio pieno appoggio, Hermione – disse George, strizzandole l’occhio. Poi, si batté una mano sulla fronte.

 - Santo merlino e le sue ciabatte da spiaggia, me ne sono ricordato ora! Fred ti voleva parlare! –

- A me? – chiese Ron, curioso.

- Certo che no, Ronnie, ad Hermione! – rispose allibito il ragazzo. Tsk, ora Fred si metteva a chiamare Ron ( e si parla di Ron) per i vagoni. Che assurdità!

- Ok, ti raggiungo dopo, Ronald! – esclamò Hermione, per poi dirigersi verso il corridoio opposto a dov’era.

- Perché sogghigni, George? – chiese Lee, affacciandosi da uno scompartimento.

- Perché sono un genio –  rispose lui, sorridendo.

- Si può sapere perché io e te siamo venuti qui? Insomma, non che mi dispiaccia la presenza delle nostre Cacciatrici, ma perchè Fred è rimasto dentro lo scompartimento? –

- Lee, Lee ,Lee…hai ancora molto da imparare…-

 

 

 

 

 

Finito!

Allora, che ne pensate???

E’ venuto –secondo mia modesta opinione –abbastanza bene come capitolo, ma credo che George si debba dare una calmata…Cioè. Non può essere l’Angelo Protettore della coppia.

Parliamo di George!!!

A parte questo, grazie tantissimo ancora per le recensioni, rispondo subito a tutti i fantastici commenti!!!

 

 Allice_rosalie_blak : Ciao! Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, spero ti piaccia anche questo!! Grazie per i complimenti e per il bel commento, baci!!

 

Pickwick : Ciao!! Si beh, tutta la gente con un pizzico di cervello vorrebbe sposare Fred no ? u.u Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo, fammi sapere che ne pensi di questo! Baci!!

 

Giudymalfoy : Ahahahaha si, in effetti Hermione già è  timida di suo, poi ci si mette Fred in mutande! Ahaha aiutiamo questa povera ragazza a superare l’imbarazzo con Corso Fred In Boxer! Ok, sto delirando!

Grazie mille per la recensione, baci!!

 

Zoraya : Ciao! Si in effetti è proprio da George !! ( da tutti e due gli George u.u), e hai ragione,l’aiuto di Sirius è proprio…cioè, è chiaro! Si tratta o no di Sirius Black, ex- Malandrino, Felpato, Tartufo, amico di James Potter? Ok, ho finito. Quella delle api Frizzole è un colpo di genio, sinceramente. Non so neanche a me come mi è venuta!! Infatti non mi verrà mai più un’ispirazione simile.

Grazie per la recensione, bacioni!!

 

GingerHair : Ciao!! Sono felissima che ti piaccia la mia FF!!! Concordo con te, Sirius è un gran figo. Allora, ti ho soddisfatta con questo capitolo? Spero che ti abbia divertito come lo scorso capitolo, se non di più! Grazie mille per i complimenti e per la recensione, baci!!!

 

 sTar__  : Ciao!! Grazie mille per i complimenti, mi hanno fatto un immenso piacere!! Ahaha vabbè, anche se si fosse trattato…che ne so, di Harry e Ron lui si sarebbe impicciato lo stesso, è nell’indole di Sirius come lo vedo io! Hai ragione, sono pazzi!! Completamente!

Grazie mille per la recensione, baci!!!

 

DetectiveMary : Tu-mi-hai-commossa. Ahahaha dovevi avvertirmi che mi avresti detto una cosa così bella, giuro che la tua recensione l’avrò riletta almeno cinque o sei volte!!! Grazie per i complimenti, anche a me è dispiaciuto tantissimo per la morte di Fred. Ci sono rimasta shockata! Baci!!

 

TheOnlyWay : Ciao!! Sono contenta che ti piaccia questa storia, spero che anche questo capitolo ti abbia divertito!! Chiedo persono per non aver aggiornato abbastanza presto! Vari impegni…baci!!!

 

MrsLupin : Ciao!!! Sono felicissima per la tua recensione, mi fa molto piacere il fatto che tu l’abbia messa tra le preferite! Ti piace questo capitolo?? Fammi sapere, baci!!

 

Moony96 : Ciao!! Concordo, la Mc è proprio fantastica! Si vabbè, non ti montare troppo, solo perché hai fatto un Confundus come si deve!! Ahahaha hai ragione, qui Vonnie non può trovarci…muahahaha. E non chiamarla piattola arancione, è tua sorella diamine!

Comunque, ti piace questo capitolo?? Aspetto la tua recensione, sperando che sia PIENA di complimenti.

Baci!

 

Hinata_Chan : Ciao!! Sono contenta che ti paiccia questa storia, davvero mi ha fatto molto piacere la tua recensione!!! Spero che continuerai a seguirla, e spero anche che ti sia piaciuto questo capitolo! Baci!!!

 

 

E con questo ho finito, ci vediamo al prossimo capitolo baci!!!!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


Io continuo a chiedermi…

Io continuo a chiedermi…

I recensori hanno ricevuto il compito di attentare alla vita degli scrittori? No, perché state cercando di uccidermi.

12 recensioni!!!

Fantastiche, tra parentesi, le adoro!!!

Va bene,vi lascio subito al capitolo!

Baci!!

 

Capitolo 5

 

- George, sul serio, non credo sia una buona idea…-

- Lee, non fare il santarellino, lo so benissimo che anche tu ci godi un sacco! Vedrai, la melodiosa voce della Granger arriverà fino a qui...non vedo l’ora che le sue dolci parole facciano vibrare i vetri del nostro vagone…-

- Ma lo scompartimento dove sta Fred è dall’altra parte del treno, ad almeno sette vagoni di distanza!  -

- Appunto, Lee…appunto. –

 

* * *

 

Hermione superò l’ennesimo vagone gremito di gente, con aria scocciata. Che cosa poteva mai volere Fred Weasley da lei, il primo giorn…no, neanche! La prima ora di treno?

Una catastrofica ma decisamente realistica immagine le si formò nella mente : Il treno che deragliava e i gemelli Weasley ghignanti che con le bacchette formavano le scritte in cielo :

“ Provate anche voi i Tentacoli Sbaraglia - Treni!”

Rabbrividì all’idea, e passò velocemente allo scompartimento successivo, pensando che comunque non era possibile, perché loro ancora non avevano inventato niente del genere…no?

O magari Fred voleva solo comunicarle in forma ufficiale che quell’anno si sarebbe impegnato a studiare, perché era il suo settimo anno ad Hogwarts e dovevo avere tutti e dodici i M.A.G.O. e trovare un lavoro serio…

Poi ovviamente si ricordò di chi stava parlando e scosse la testa, ridendo fra sé. “ Sogni troppo, Hermione”

 

* * *

 

Era il quinto o il sesto vagone che sorpassava Non ce la faceva più, a chiedere ad ogni scompartimento “ C’è Fred Weasley?” .

Anche perché la maggior parte delle volte rispondevano maliziosi qualcosa come :

 

“ Oh, la dolce donzella Granger ha ceduto al fascino del nobile testarossa Weasley?Oh,quale divina gioia…(ecc. ecc.)”

 

Oppure

 

“ Hey, Granger, gli ormoni sono attivi già sul treno? Almeno aspettare fino ai Dormitori…Non urlate troppo, qui stiamo giocando a Gobbiglie!”

 

Al che Hermione al dodicesimo commento aveva scagliato varie fatture pungenti in giro, e CHI SE NE IMPORTA SE ERA UN PREFETTO!

 

 

Va bene, le importava eccome.

E forse non era proprio una fattura pungente, quella che aveva scagliato…

 

….

 

E va BENE. Aveva solo sbattuto la porta con forza,imprecando.

 

 

OK! OK! AVEVA CHIUSO SILENZIOSAMENTE LA PORTA CHIEDENDO SCUSA PER IL DISTURBO CHE AVEVA LORO ARRECATO!

ERA UN DEBOLE, UNA DEBOLE GRIFONDORO SENZA PALLE,OK?

 

Ed ora che si era sfogata a dovere poteva ricominciare a camminare verso lo scompartimento di Fred,George e Lee senza dover ricorrere a Maledizioni Senza Perdono.

Continuò a camminare, fino all’ultimo scompartimento dell’ultimo vagone isolato dal resto del mondo.

“ Ma un luogo un po’ più alla mano no, eh? “ si disse Hermione, schioccando la lingue in quello che era un verso scocciato.

Alla fine, non curandosi del silenzio che regnava ( a parte, forse, un fruscio…come se dei vestiti fossero appena caduti), aprì la porta di scatto.

Si.

Dopo tutti gli episodi precedenti Hermione Granger dovrebbe aver imparato che non si deve aprire una porta di scatto, perché potrebbe trovare l’altro in…situazioni imbarazzanti.

Ma NO! Hermione Non ci aveva pensato, ovviamente!

- MA BUSSARE NO?? – urlò Fred, girandosi di scatto e scompigliandosi tutti i capelli

- GUARDA CHE ANCHE TU NON SEI FERRATO IN MATERIA! – gridò Hermione, chiudendosi gli occhi con le mani e cercando di uscire dalla porta.

-  E stai ATT…troppo tardi. –

Hermione, da quale strega più brillante della scuola, aveva pensato bene di chiudersi la porta alle spalle per poi sbollire il suo rossore.

E ci sarebbe anche riuscita  se non fosse stato per Fred, che aveva bloccato la porta con un braccio.

Hermione a quel punto aveva avuto la brillante idea di inciampare sullo spigolo della porta scorrevole, finendo su Fred che era caduto molto aggraziatamente a terra.

Di culo.

Ed ora stavano tranquillamente studiando gli occhi dell’altro, per nulla imbarazzati. Infondo ormai stava diventando un’abitudine.

- Vuoi soggiornare, Granger? – chiese Fred, sorridendo affabile.

Hermione stava  sdraiata completamente su di lui, ad un soffio dal suo viso. Si stava anche comodi, se ci si pensava.

Finalmente lei ebbe la decenza di arrossire, e si tirò su appoggiando tutto il peso sui gomiti. Fece una smorfia,aveva i pieni ingarbugliati con quelli di Fred, e ciò le rendeva molto più complicata la delicata operazione.

- Sembra quasi fatto apposta, non credi? – borbottò sovrappensiero,  cercando di districarsi dalle gambe di Fred. Così facendo perse nuovamente l’equilibrio e i gomiti si conficcarono tra le scapole del povero ragazzo, che gemette dal dolore.

- AHIA! Le scapole, Granger! Quei tuoi gomiti appuntiti saranno la mia morte! – protestò sorridendo Fred, togliendo gli arti assassini dal suo povero corpo martoriato.

- Non fare la tragedia! Che esagerato! Non li ho neanche affilati, di recente! – sbuffò lei.

- Ah ah, spiritosa…E così tu pensi che io stia facendo la tragedia? Bene, se è così la faccio proprio tragica e non ti lascio andare più!–

E Fred incrociò le gambe, incastrandola perfettamente.

- Cos…Fred!!! Liberami subito! –

- Solo se dici che sono bellissimo e che mi ami alla follia – trattò lui, sorridendo furbescamente.

- Sei bellissimo e ti amo alla follia. – disse Hermione con voce piatta.

- Non sei credibile,Granger! Trova la passione dentro di te!–

Hermione scosse la testa,sorridendo

- Come credi che potrei essere credibile, se non è quello che pen…-

si bloccò a metà della parola, rendendosi conto che non era tutto esattamente veritiero, ciò che stava per dire.

- Comunque hai ragione – cambiò discorso Fred, liberandola e sedendosi con la schiena al divanetto dello scompartimento. Hermione si appoggiò dalla parte opposta, le gambe ancora intrecciate con quelle del ragazzo.

- Non è strano che ogni volta che ci dobbiamo cambiare…o fare il bagno…o siamo soli, ci ritroviamo noi due, in situazioni imbarazzanti? – chiese, pensieroso.

- Hai ragione. Ma…cioè, George non lo farebbe mai, no? E’ tuo fratello! Gli scherzi sono contro gli altri, non anche ad indirizzo tuo…o mio, vero? –

- E’ lui che ti ha lanciato il Confundus, Mia ingenua, Granger… –

rispose lui, ancora fra le nuvole.

Se fosse stato un po’ più attento si sarebbe reso conto dell’enorme errore che aveva appena commesso.

“ Non lo faccio mai più,giuro “ pensò,guardando gli occhi pericolosi della ragazza davanti a sé.

“Ecco, ora comincia ad inveire contro George”

- Lui…LUI COSA? Quel deficiente, ma fa a metà con Ron col cervello? L’ha venduto all’asta per un paio di noccioline?? – urlò Hermione, alzandosi in piedi di scatto e torreggiando su Fred, che la guardò placido.

“ E ora se la prende anche con me…”

- E TU POTEVI ANCHE STARE ATTENTO O IMPEDIRLO! –

“ E dire che la Cooman mi ha sempre considerato incapace di possedere la Vista” pensò Fred, guardandola compiaciuto.

- Ti fa male agitarti così, dovresti calmarti –

- Oh, certo, tu non eri sotto effetto di incantesimi! –

- No, sono solo sotto il nero potere dei miei due perfidi fratelli. – rispose ironico lui.

“Ma non fa altro che sorridere?” pensò Hermione, nonostante la voglia di sorridere stesse venendo anche a lei.

- Qui la situazione è tragica! E scommetto che non mi avevi neanche chiamata per venire qui, si è inventato tutto George nel momento, e….E TU STAI A PETTO NUDO! – urlò, arrossendo violentemente.

Lui la guardò, sbigottito, e poi scoppiò a ridere.

- Beh, siamo qui da dieci minuti e non te ne eri ancora accorta? Per il bene della mia autostima crederò che tu non ti sia resa conto del mio stato indecente solo perché eri concentrata a contemplare quei pezzi di cielo che sono i miei occhi – disse,ghignando e tendendo una mano, con fare eloquente.

- Beh? Che c’è? – chiese Hermione, incrociando le braccia

- Mi dai una mano ad alzarmi? – chiese lui, sventolandole la mano davanti, ma lei non fece una piega

- Ma guardati, sei grande e grosso! E sarai alto quanto, un metro e ottanta? Io non ce la farei mai! – protestò, tenendo le braccia strette al petto. In effetti Fred era davvero alto, più di Harry e Ron, che pure era un gigante. In confronto ad Hermione, che era più bassa di lui di tutta la testa, torreggiava.

- Ah…- sorrise Fred, una scintilla di compiacimento negli occhi – Ho capito…sei imbarazzata! Non mi vuoi prendere per mano perché ti metto a disagio! –

- COSA? Io non sono imbarazzata! – esclamò lei, mettendosi le mani sui fianchi e guardandolo male.

- Oh, si che lo sei! –

- No, invece, e te lo dimostro, guarda!!! – e prese la mano del ragazzo, ancora tesa, per tirarlo su.

Solo che evidentemente ci mise troppa passione.

 Lo tirò verso di sé con così tanta forza che Fed, non aspettandoselo, si sbilanciò, e la fece cadere di nuovo.

- Ma questo è un vizio! -  

- Ti mancherebbe tanto George,se gli succedesse un incidente dall’aria inspiegabile? – chiese tranquilla Hermione, sorridendo.

- Hey,non vorrai uccidere mio fratello? In fondo non sono tanto male…non ti peso neppure addosso!- ghignò Fred, immaginandosi comunque chiaramente la Granger quanto doveva essere in imbarazzo.

- Perché sei mezzo nudo? – chiese lei.

- Perché ti sei fiondata nel mio scompartimento senza bussare? –

- Ti stavi cambiando? – insisté Hermione, cocciuta.

- Ti mancavo? –

Hermione lo guardò esasperata. Si, non era arrabbiata. Era…solo esasperata. Non riusciva a tenere il muso o l’arrabbiatura a lungo quando stava con Fred. Le cadde l’occhio fuori dal finestrino e vide con stupore che era primo pomeriggio.

- Oddio, Harry mi starà aspettando! E tu, Fred,perché non me l’hai detto? Oh, saranno preoccupatissimi! – gridò, alzandosi in piedi e inciampando quasi sulle gambe del ragazzo, che la guardò confuso.   – Perché, tu non puoi stare un po’ con il Fred brutto e cattivo, vero?-

- Fred, saranno preoccupatissimi,non mi faccio vedere da mezzogiorno! –

- Non sono certo i tuoi genitori! –

Hermione fece per parlare

- …E neanche i tuoi cani da guardia, rilassati Granger! -

- Guarda che puoi venire anche tu, sai? – sbuffò lei, prendendo le sue obiezioni come una palese richiesta d’invito.

- Ok, andiamo! – si alzò tutto sorridente lui, abbracciandola da dietro.

Come da lui sperato, la ragazza arrossì violentemente.

- TU NON CI VIENI COSI CONCIATO! –

- Tecnicamente, Non mi sono conciato in nessun modo! – protestò Fred, ridendosela alla grande.  In effetti,lui non era conciato.  Non ce li aveva proprio, i vestiti.

- Ancora peggio! –

- Hey Fred,hai ancora quelle Api Frizzole? – Ginny Weasley aprì lo scompartimento (senza bussare, che domande) e si fiondò all’interno, diretta al baule del ragazzo. Senza neanche accorgersi,ovviamente, della loro presenza.

Dopo se ne accorse, e li vide congelati sul posto, con Fred che abbracciava da dietro Hermione, a petto nudo e con un piccolo ghigno che minacciava di diventare una risata senza fine in volto.

- OH LO SAPEVO!!! – gridò,correndo ad abbracciare Hermione, che si sciolse da Fred e la prese per le spalle. Guardò ad occhi sgranati l’amica.

- Ginny…-

- Oh, voi siete così perfetti, altro che Ron che non si da mai una mossa! Se fosse un Animagus sarebbe un bradipo, ma voi…Oh, sono senza parole… -

- Ginny…- riprovò Hermione, ma la ragazza la ignorò palesemente.

Fred intanto si era staccato e si stava abbottonando la camicia, con immensa calma. E col solito sorriso stampato in faccia.

- Ma io lo sapevo da Grimmauld Place, ce n’è voluto di tempo! E allora abbiamo provato a…-

- Sorellina…- chiamò Fred, senza risultati visibili.

- E ora vi siete addirittura dati un appuntamento!! Oh, vi siete divertiti, eh? E com’è mio fratello a letto? -

- GINNY!  - urlarono tutti e due, allibiti.

Si, anche Fred.

- Beh, che c’è? Vi vedo in uno scompartimento vuoto, all’ultimo vagone, con Fred mezzo nudo che ti abbraccia…- sbuffò lei, alzando le spalle come a dire “E’ una cosa OVVIA!”

- Ma tu fraintendi! Noi…Noi non abbiamo… –

- In effetti…Era molto facile fraintendere, Hermione – disse logicamente Fred, ghignando.

L’unica cosa che faceva quel ragazzo era sorridere, ridere, ghignare, fingere di farla tragica…Doveva avere dei muscoli facciali  allenatissimi, pensò Hermione guardandolo.

- Ma lei fraintende sempre! –

- Si, certo…- sbuffò Ginny, con lo stesso ghigno di Fred.

Hermione alzò gli occhi al cielo - Odio la marca Weasley! Vado da Harry,l’unica anima buona in questo mondo popolato da testerosse che vuole farmi impazzire –

- Hey Granger,non ti credevo tanto drammatica…recitazione? –

- Talento naturale, Fred - rispose sarcastica lei, e se ne andò dallo scompartimento velocemente.

Ginny aveva la testa fra le nuvole, sorrideva vagamente guardando il vuoto. – Eh se sapesse…-

- Se sapesse cosa, Ginny? – chiese inquisitorio Fred.

- Cosa?Oh,nulla… - sorrise lei, tutta contenta, e poco ci mancò che se ne andasse cinguettando.

Fred sospirò, chiudendosi la porta alle spalle (a chiave.)

L’immagine di Hermione ad un soffio dal suo viso lo fece sorridere come poche volte, poi scosse la testa e si infilò anche il maglione.

Poi, come un film, gli venne in mente quando Ginny era entrata, e un sorrisone gli salì spontaneo.

Poi ghignò.

E poi scoppiò a ridere come un matto

 

* * *

 

- Oh, Hermione, allora com’è andata da Fred? – chiese George con aria del tutto innocente

Innocente.

George Weasley.

Qualcosa non andava.

 

Le passò un braccio attorno alle spalle, con fare dolce.

Dolce.

George Weasley.

No, qualcosa decisamente stava andando per il verso storto.

 

- George, caro… - esclamò Hermione, sorridendo, falsa come giuda.

Caro.

George Weasley.

Probabile arrivo dell’Apocalisse per il week-end.

- Si, Hermione? –

- Comincia a scappare.

 

George Weasley, in fuga da Hermione Granger.

Perfettamente nella norma.

 

 

 

Finito!!!

Che ne pensate?????

Dio, delle recensioni fantastiche, rispondo subito ai commenti !!

 

Sweet years_giuly_  : Ciao!!! Sono contentissima che ti piaccia questa storia, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Anche io adoro la finta innocenza di George, è sempre uno dei pezzi più piacevoli da scrivere! Grazie mille per i complimenti, e grazie mille per la recensione! Baci!!!

 

TheOnlyWay : Ciao!!! Sono felicissima che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, grazie mille per i complimenti! Io adoro Sirius, credo che lui abbia capito tutto dalla vita u.u e tranquilla, lo rivedrai nei capitoli a venire! Credo che un giocatore come Sirius nel gioco dell’amore non dovrei proprio perdermelo! (Sono molto filosofica oggi)

Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Grazie tantissimo per la recensione, baci!!!

 

Ginevra James : Ahahahah Ciao!!! Ho calmato il tuo urlo disperato con questo nuovo capitolo? Sono felicissima che ti piace la mia storia, davvero! Spero continuerai a seguirmi! Grazie mille per la recensione (fantastica) Baci!!!!!

 

Giudymalfoy : Ciao!!! Ahahahah Non direi proprio povera Hermione, visto che chi è che scappa qui è George! Che ne pensi del capitolo??? Fammi sapere, e grazie per la recensione! Baci!!!

 

sTar__ : Ciao!! Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo! Spero di non averti delusa con questo! Si, beh…hai ragione, sono tutti completamente pazzi, ma che ti aspettavi? Insomma…si tratta di George, Sirius ed Harry che progettano piani. Del tutto normali non possono essere! Hai ragione, a Sirius mancano molto i tempi dei malandrini, ma non è solo per questo,credo, che si interessi molto…è proprio il suo animo malandrino che riemerge dopo tanto tempo! Si, sono filosofica e sognatrice,non mi ferma più nessuno a parlare!

E dopo questo romanzo ti lascio, grazie mille per la recensione, baci!!!!

 

Neptunia : Ciao!!!! Grazie, sono contentissima che leggi le mie storie e sono felice ancora di più del fatto che le apprezzi! Fai di me una ragazza felice,sappilo! Anche io li adoro, a George e a Sirius, ma come si fa a non adorarli?? Stiamo parlando di Sirius e George!!!  Spero di non averti delusa con questo capitolo! Che ne pensi?? Fammi sapere, e grazie mille per la recensione, baci!!!

 

LilyUchiha : Ciao!!! Grazie mille per la recensione, mi ha fatto molto piacere!!! Ahahahah hai ragione, quel pezzo di Sirius, George ed Harry è uno dei più belli che io abbia mai scritto! Piace moltissimo anche a me infatti! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, che ne pensi??? Fammi sapere,  baci!!!!

 

Fredlove : Ahahaha una scena fantastica quella che hai citato! E’ tratta da una storia vera, dev’essere per questa che mi fa così ridere! Ahahahah! Sono contenta che la mia storia ti abbia aiutato a tirarti su di morale, spero di averti rallegrato anche con questo capitolo! Baci!!!

 

FrancyPevensie : Ecco, tu sei una dei probabili candidati all’attentato “Scrittori Sensibili”…. Ti rendi conto che non puoi farmi complimenti così belli? Mm? Sono sensibile io, mi hai commossa, ti rendi conto? Pentiti!!!! Ahahahah ok, a parte gli scherzi, grazie tantissimo per la recensione, fantastica! E una frase che hai scritto la condivido in pieno!

W I TWINS!

Ok, momento di pazzia finito! Ti piace questo capitolo?? Fammi sapere, e grazie ancora per i complimenti!!! Baci!!!

 

Moony96 ; Ok, pronta per il romanzo?? No, probabilmente no, ma io comincio lo stesso e non mi importa niente u.u

Hai ragione, Sirius le si è allecchinato un casino, ma lo adoro in fase      “ facciamo i gentili così mi racconta tutto” quindi dovevo metterlo!

Mi sono ispirata a te, per fare George che rideva nascondendosi dietro la tazza , si vedeva per caso??? Giusto un po’…

Ti ringrazio perché il mio fondoschiena è salvo, contenta?

Comunque si, i flebili e rari spicchi di acume di Ron sono salvi grazie a te, e ancora non ti ha ringraziato, l’ingrato!

(Hai ragione, è inquietante quell’-ina alla fine. Sul serio, meno male che ti ci chiama solo te…)

Ecco, ora arriva la parte inquietante.

METTI PAURA QUANDO RECENSISCI! Ormai lo avrai sentito tante volte, quanto mi sono allontanata dal pc man mano che leggevo…

Posso citarti?

E TU, FREDERICK WEASLEY, NON NASCONDERTI DIETRO A QUELLA TENDA! “Ecco, a questo punto mi ero rannicchiata con Bobby accanto.

E’ abbastanza inquietante il fatto che tu metti paura anche dal pc.

Lo sai, vero?

Si, Lee è proprio ingenuo u.u  Ahahahah godo, a descriverlo così!

*Daaah* ( ti rendi conto, vero, che sto prendendo i tuoi modi di fare? Oddio.)

Hey, Vile lo dici a qualcun altro, Fellone di un marrano dal codesto cappello topazio! Alzati e combatti, codardo! Tu, Gran cavaliere di Sottobòòsco….

Comunque l’ultima parte mi ha quasi commossa, però poi mi sono ricordata che mi parlavi tu, e così mi sono controllata.

P.S. =  Cosa, Prego!!!! * voce acuta.*

 

Zoraya : Dai,non prendertela col piccì,,,poverino, non è colpa sua. Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo!! Ed Harry è sempre utile, vorrei far notare…sette libri che hanno parlato di lui!!!!  (I compiti di Greco comunque possono aspettare è più importante la mia storia…no, ok, fai i compiti di greco che dopo me li passi.) Grazie tantisssssssssssssimo per la recensione, Grazieee

Baci!!!!!

 

Writer96 : Ciao!!! Si, quello scorso è stato proprio un capitolo caffellattoso, e ne vado molto fiera!! Ahahahah!! Ecco, mi hai inquietato abbastanza quando hai scritto “ASPETTO  un tuo aggiornamento”. Ecco, lì stavo tipo tremando dal terrore.

Ti prego non uccidermi per il ritardo!

Sono contentissima che ti piaccia la storia, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Baci!!!!

 

E con questo ho finito!!

Grazie ancora a tutti, baci!!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Io comunque rimango della mia idea

Io comunque rimango della mia idea.

I recensori sono in realtà una setta assoldata per uccidere i puri e ingenui scrittori di FF, innocenti,e buoni.

No, ok, forse innocenti no,però…

Ahahaha Ok, la smetto, e vi lascio subito al capitolo!

Baci!

P.S. : comunque sto notando che tipo tutte le sorelle,i fratelli,i cugini,gli zii acquisiti, i parenti stretti dei nonni e le vicine di casa del gatto dello zio del vostro pronipote (ecc.) mi odiano profondamente. Si, perché in tantissime recensioni il fratello, eccetera, per le vostre troppe risate vi guarda male. Ecco, mi prendo tutta la responsabilità. Parenti, è colpa mia se i miei amati recensori cadono dalle sedie o sono in lacrime per le risate. Mi prendo tutta la responsabilità!

 

Ok, vi lascio!

 

 

Capitolo 6

 

 

Hermione si buttò sul letto con massimo abbandono.

Non ce la faceva più.

Aveva rincorso George per tutti i vagoni del treno, aveva rotto almeno una dozzina dei vetri degli scompartimenti nel desiderio sadico di uccidere Weasley ( poi li aveva riaggiustati,ovviamente), aveva spiegato tutta la situazione a Ginny, che si abbuffava di Api Frizzole aveva anche cercato di evitare le mani da piovra di Ron per tutto il viaggio. Il lungo, lunghissimo viaggio.

Erano abbastanza, come motivi per desiderare ardentemente un letto e l’incoscienza assoluta?

Beh, quale che fosse la risposta, ad Hermione i motivi andavano benissimo.  E finalmente poteva godersi quella meritata pace che era il sonno,la tranquillità, l’estasi del subconscio…

- HERMIONE!!! Oh, cara, non sai quante cose devo raccontarti!! Ma hai visto quanto è bello il mio RONNIEE??? –  trillò Lavanda, buttando le valigie alla rinfusa e sedendosi su Hermione.

Ma che avevano la pace,il sonno,la tranquillità e l’estasi del subconscio contro di lei? Che aveva fatto di male, a parte cercare di salvare il fondoschiena di Harry Potter da quattro anni a quella parte?? Forse Tu – Sai - Chi le aveva lanciato il malocchio.

Si, era possibile…

- PERDONAMI O POTENTE!! – gridò, inginocchiandosi sul letto e facendo cadere Lavanda Brown.

- Ops…scusa, Lavanda. -  disse poi sogghignando Hermione.

Lei si massaggiò le parti doloranti, per via della (terrificante) caduta da un letto alto fino alle sue ginocchia.

Peggio dell’Everest, proprio.

- Lasciamo perdere, cara! – cinguettò, ma il suo sorriso era incrinato e lo sguardo omicida.  Hermione non si preoccupò più di tanto.

Fino a che lei non fece quella domanda.

- Ma è vero che stai in tresca col gemello Weasley? –

E fu allora che Hermione cominciò seriamente a pensare al suicidio.

- Ma come…quando…cosa…chi te l’ha detto? – chiese balbettando, alzandosi dal letto come un furia.

Cominciò a sistemare le valigie in modo febbrile. Quando era nervosa doveva sempre mettere a posto qualcosa, e questo lavanda lo sapeva bene. Si limitò a sorridere dolcemente.

- Oh, ma me lo ha detto Calì, che lo ha sentito da una chiacchierata fra Corner e Steeval, che  hanno sbirciato nel terzo scompartimento dove stavano Canon e Robins, che lo hanno saputo dalla sorella della cugina di Zabini, che ti ha visto uscire accaldata e spettinata  dallo scompartimento Weasley! Non è ovvio? –  snocciolò, senza tirare neanche un sospiro.

Ed Hermione cominciò a pensare di inserire Lavanda Brown nelle future gare di nuoto nel Lago Nero.

Ovviamente però non sperava di certo che durante quella ipotetica gara  la potessero rapire del tutto accidentalmente  delle sirene o degli Avvincini.

- Ma quello scompartimento non era l’ultimo scompartimento dell’ultimo vagone isolato dal resto del mondo?? – sbottò, scocciata.

Lavanda ridacchiò – Ma cara, i pettegolezzi non si fanno certo fermare da limiti banali come…scompartimenti. –

Hermione si chiese come facesse la Brown a mettere tanto sdegno in una parola così comune.  Insomma, cosa avevano gli scompartimenti che non andava?

- Si, certo…comunque sappi che non ho una tresca proprio con nessuno, e ora gradirei dormir..-

- Weasley femmina affermava il contrario – disse lavanda con aria indifferente. L’unica cosa che la tradiva era quel tremolio delle labbra, che non aspettavano altro che cominciare a ghignare.

Hermione si bloccò, con una mano sui capelli.

- Weasley femmin…GINNY COSA??? –

- Oh, cara, non fare così, poi la voce ti diventa roca…certo, avrai più sensualità, ma comunque la tua voce si rovinerebbe. –

- MA QUALE VOCE ROCA! IO LA AMMAZZO! -  urlò invece il Prefetto Grifondoro, e con tutta la dignità che si può avere indossando un pigiama rosa ad orsacchiotti, usci di volata dalla stanza.

Lavanda prese la bacchetta e cominciò ad arricciarsi i capelli

- Io non ti ho detto niente, ok? – trillò all’indirizzo di Hermione.

 

 

* * *

 

- Gemellino, mi trascuri – borbottò Fred all’indirizzo del fratello, che stava cercando di trovare il Nirvana.

Senza riuscirci peraltro.

“ Come si può trovare la Pace Interiore con un fratello come il mio?” pensò George scocciato, mentre apriva gli occhi e si metteva a gambe incrociate sul letto.

- Non ti trascuro, ti ignoro –

- Gemellino, mi ignori – disse allora Fred, con un broncio ancora più pronunciato. Era perfettamente a conoscenza del motivo per cui George voleva la quiete.

Essere rincorsi da Hermione Granger per due ore da un capo all’altro del treno senza interruzioni di sosta e con tanto di supplementari non era cosa da poco. Specie se la stessa Hermione Granger voleva attentare all’immane bellezza di George Weasley, che aveva per questo raddoppiato i suoi sforzi di sfuggirli. Nonostante comunque la sua velocità e la sua caparbietà nello sfuggire al Prefetto, presentava ancora dei capelli verde mela. 

- Fred, mi hai ignorato tu per tutta l’estate perché scodinzolavi dietro ad Hermione. E per una volta che voglio dormire mi infastidisci? – chiese George con un sopracciglio inarcato.

Fred lo guardò malissimo

- Innanzitutto io non scodinzolo dietro ad Hermione. E in secondo luogo, devo ricordare le notti insonni che mi hai fatto passare?? Ricordo ancora benissimo i tuoi lugubri miagolii “ Hermione Grange in intimooo…” –  George ghignò. Ah, bei tempi quelli.

- E’ stato un mese fa, George – gli ricordò Fred,alla vista del ghigno del fratello.

- Di un po’, leggi nel pensiero per divertimento o perché ti piace curiosare come uno scabroso maniaco??–

- Di un po’, ti farai mai gli affaracci tuoi? Non mi piace Hermione, e comunque è di Ron – ribatté Fred con aria indifferente.

Il sorrisone di George si allargò

- E BRAVO IL MIO FRATELLINO! PERCHE’ NON ME LO HAI DETTO PRIMA CHE TI PIACEVA? –  strofinò il pugno sulla testa rossa del gemello che lo spintonò via.

- Quasi quasi ti preferivo tra le spire del Nirvana – borbottò  - E comunque ho appena detto che non mi piace!  -

- Si, si dicono tutti così…-

- Idiota –

- Innamorato – canticchiò invece George.

- GEORGE! Per Merlino e il suo calderone in paillettes, ma perché mi è stato affibbiato questo qui? –

- Preferivi Ron? –

- …Ed è per questo che lo adoro! Grazie Merlino! –

George si ributtò nel proprio letto, sperando ora in un po’ di tranquillità.  Scavò nei propri pensieri profondi, e vide una luce in fondo al  tunnel buio della non-conoscenza…

- George? –

“ Merlino, ma perché mi devo macchiare di gemellicidio?”

- Si? –

- Non sono innamorato. Non posso esserlo. Sono Fred Weasley. No? –

“ Se ne sei convinto tu…”

- Si, Fred,hai ragione, ora mi lasci dormire? –

- Ma…tu sei mio fratello! Guarda che se Angelina mi chiede di uscire io non te la passo un’altra volta! – 

George si indicò i capelli con fare sarcastico –Anche perché credo che mi riconoscerebbe. – poi sospirò,arrendendosi.

- Oh, vabbè, tanto non durerà più di una settimana…e poi non le abbiamo fatto un colore del genere ad Hermione? –

- Era verde smeraldo, più acceso. – lo corresse Fred.

- Ti ricordi anche il colore dei pantaloni che portava il primo giorno di vacanza per caso? –

- Mi pare che fossero rossi. –

- Fred. Sei innamorato. –

- NO NON E’ VERO! Ho sparato a caso, non è sicuramente così – urlò Fred.  “Autoconvinzione,Autoconvinzione,Autoconvinzione!”

- Stai cercando di autoconvincerti, vero? –

“ Negare l’evidenza, negare soprattutto l’evidenza”

- No, ma cosa dici…di cosa dovrei convincermi poi? E’ così! –

George si infilò sotto le coperte, ridacchiando leggero.

Fred lo guardò assottigliando gli occhi, diffidente

- Perché ridi? -

- La vita è bella –

- Te ne sei accorto alle undici di sera, il primo giorno di scola? Hai fumato Artiglio di Drago di recente? –

- Ok! – si esasperò George  -  Mi era venuto il dubbio…hai chiuso la porta a chiave? Ci manca solo la Granger nottambula che si mette a dormire con te,no? – disse, aspettandosi la bomba.

Che non arrivò.

- Beh, ben venga. Sia chiaro, è lei che è venuta da me, no? –

- No, perché la porta è chiusa a chiave. –

. Oh. –

George sorrise, e poi chiuse gli occhi, tornando al suo Nirvana.

Dopo cinque minuti sentì dei piedi scalzi percorrere tutta la stanza e girare la chiave nella toppa.

Altri due minuti di silenzio.

- Fred? –

- NON E’ COLPA MIA, LA CHIAVE SI E’ GIRATA DA SOLA!! –

- Io volevo solo darti la buonanotte. –

- Ti odio profondamente, George. –

- Sei il mio gemello preferito –

- Non vale molto, come complimento. –

 

 

* * *

 

Harry sapeva di essersi cacciato in una situazione più grande di lui.

Come sempre del resto.

Ma che colpa aveva, lui, povero quindicenne, se gli era capitato un padrino matto, una migliore amica con gli ormoni in subbuglio, una Weasley femmina che dava man forte al padrino matto e quella faccia da Rospo come insegnante?

No, lui non aveva colpe, si convinse.

Restava il fatto però che se non aiutava George e Sirius poteva dire addio ai giorni tranquilli.

“ Ma quali giorni tranquilli? Quando mai io ho avuto dei giorni tranquilli?” si chiese poi ,scuotendo la testa.

Ok, prima finisce questa storia,meglio è,si decise.

Li avrebbe fatti baciare, così avrebbe potuto ricevere il suo regalo di compleanno intatto.  E se non bastava…beh, dopo aveva un altro intero anno per recuperare,no?

“Basta incidenti, serve qualcosa che…ma quei due sono troppo scemi per fare qualcosa,il  gene Weasley - Granger ci metterebbe anni, se non secoli. Un qualcosa a colazione? Bah. Ci dovrò stare delle ore su a pensare” e si addormentò.

Ron accanto a lui si mise a russare più forte, come per dimostrargli tutto il suo appoggio e partecipazione alla faccenda.

Certo. Se solo avesse saputo di quale faccenda si trattasse esattamente

 

 

* * *

 

- Buongiorno tesoro! Come hai dormito? Uh, uova! – esclamò Ginny, allegra come sempre, servendosi di una dose spropositata di uova.

- Ginny,ma dove la metti tutta quella roba? – chiese Dean Thomas, accigliato. Lei scrollò le spalle

- In bocca – e a scopo dimostrativo se ne prese una generosa forchettata. Hermione sbadigliò all’indirizzo di Ginny. Aveva cercato invano di ucciderla a colpi di cuscinate (letali), senza riuscirci.

. Sole splendi e  brilla, perché siamo arrivati noi! Hey, uova! – esclamarono Fred e George allegri come sempre, prendendo l’intero vassoio di uova e dividendoselo.

- E noi? – chiese Seamus,stupefatto.

Fred gli agitò una forchetta davanti agli occhi, con aria minacciosa.

-  Hey. Quando arrivi tu il sole non splende e non brilla. Quindi noi abbiamo la precedenza sulle uova. – spiegò George.

- Tu emani luce come noi, per caso? – chiese Fred arrogante.

- No,ma…-

- Gli occhi delle ragazze si illuminano come diamanti quando ti guardano, per caso? –

- Beh, non lo so, credo di no, ma…-

- La questione è chiusa. Non parlare, ci deconcentri, Finnigan. –  decise George,allegro come non mai.

La ricerca del Nirvana era andata splendidamente.

E c’erano anche le uova!

- Ma potreste smetterla una volta buona di fare i prepotenti? – chiese Hermione esasperata.

George la guardò intensamente, al che ragazza quasi arrossì

- E tu credi che potremmo farlo per te,cara? –  chiese,ironico. Poi guardò Fred e sospirò.

- Beh…in effetti…-

Ad Hermione crollarono le spalle.  - IN effetti cosa? Oh, andiamo, non starai ancora pensando che io e Fred…?? -

- Oh, certo che no – intervenne Harry ,sorridente come pochi.  – In fondo lui ti ha solo vista mezza nuda, tu lo hai visto in boxer, vi siete incontrati da soli  nell’ultimo scompartimento dell’ultimo vagone isolato dal resto del mondo dove non sappiamo bene cosa sia successo…devo continuare? –

- E io che ti credevo un amico – borbottò Hermione, guardandolo storto.  Vile traditore! L’avrebbe pagata cara. Non sapeva ancora come, ma l’avrebbe fatto. Oh, sì…

- Cosa? Successo cosa? Quando l’hai vista nuda? Chi è che ha visto nudo mezzo chi? Ma…E IO NON SAPEVO NIENTE? -  Ron si mise la testa fra le mani. Ok, che era mezzo addormentato e aveva recitato una parte passiva per tutta la colazione ( se si vuole escludere il suo primo e ultimo commento della mattinata – OH! MIE UOVA! - ), ma non potevano traumatizzarlo così.

Di prima mattina.

Il primo giorno di scuola.

Non era leale!

E…E L’AVEVA VISTA MEZZO NUDA???

- Ron…Shh, va tutto bene – lo confortò Ginny, mettendogli davanti il vassoio di uova,con gran disappunto di Fred e George. Ron si calmò impercettibilmente.

- E comunque non è che eravamo proprio soli, visto che questa divoratrice folle di Api Frizzole ci ha interrot…ci è venuta a trovare –

Insinuò Fred. Hermione divenne di tutti i colori, e posò lo sguardo sul suo caffè.

- Hey,Hermione, ma che è successo in quello scompartimento? – chiese Harry, sinceramente interessato. Dean,Seamus e Lavanda  si avvicinarono interessati.

Hermione sorrise  - Che abbiamo come orari, Ron? –

Un boato di delusione si levò dal gruppo.

George ghignò, e Fred si alzò da tavola con un sorriso.

- Ragazzi, noi andiamo. Dobbiamo affiggere qualcosa alla bacheca  - annunciò, suscitando immediatamente l’attenzione delle tavolate.

- Ma…non…- balbettò Hermione. Aveva come l’impressione che quell’annuncio coincidesse con il loro sogno del Negozio di Scherzi, e non le piaceva.

- Oh, giusto Hermione. Fred, devi salutarla, quale gentiluomo sei? – chiese Harry, e insieme a George spinse il ragazzo verso Hermione.

- Ma cosa diav… -  Fred finì sul grembo della Granger, praticamente inginocchiato davanti a lei, le braccia sulle sue gambe, la bocca pericolosamente vicina alla sua. Si frenarono appena in tempo.

Hermione stava andando a fuoco, Fred era tranquillissimo. Quasi sorrise,scusandosi, quando George, imbronciato, lo spinse ancora.

 - E baciatevi, dannazione! –

E le labbra di Fred andarono a finire su quelle di Hermione, scatenando il ribaltamento di diverse sedie con le persone sopra, lo sbigottimento generale, Le risate di George, l’imbarazzo di Harry e la mascella spaccata di Ron.

Ginny gemette, frustrata.

- Noo…AVETE FATTO CADERE IL VASSOIO DELLE UOVA, IDIOTI! –

 

 

E con questo, il capitolo finisce!

Non ho la più pallida idea di come continuarlo,ma state certi che ce la farò! Non ho idea di come, ma ce la farò

(autoconvinzione, mode on.)

E ora rispondo subito alle recensioni!

 

Fredlove : Ciao!!! Ahahaha sono molto contenta che il capitolo ti sia piaciuto! E rassicura tua sorella, non sei matta…o forse si, se stai leggendo questa storia u.u  Comunque ti avverto subito, credo che questa storia avrà all’incirca trenta capitoli. Non per volere mio, si intende, ma per la mia “amica” Moony che PRETENDE ( Moony, leggi questa risposta Risentita)  una storia a più capitoli. Comunque mi ci diverto, quindi perché no?  Ok, ora ti saluto, baci!!!

 

sTar__ : Ciao!! Sono contentissima che lo scorso capitolo ti abbia fatto stare meglio! Davvero, è importante per me sapere che ai miei lettori (notare il termine possessivo u.u)  la mia storia fa tirare su il morale!  Anche io mi sono divertita davvero a scrivere la scena di Ginny, poi quella di George è uscita proprio spontanea, non trovi? Comunque i gemelli ce li vedo poco a chiamarla Hermione, ma come vedi in questo capitolo già è di più in confidenza…spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, baci!

 

TheOnlyWay : Ciao!! Guarda,l’ho fatto per te, sei contenta? Li ho fatti baciare! Eh? Che ne dici, come scena? Un po’ scarna, a dir la verità, molto poco sentimentale,ma vedrai al prossimo capitolo!! Baci!!

 

DetectiveMary : Ciao!! Oh merlino, sono contentissima che ti sia piaciuto il capitolo, davvero, mi si gonfia il cuore dall’emozione quando leggo le tue…le vostre…recensioni così belle! Sul serio! Beh, ti ho accontentata no? certo, vi ho lasciati un po’ così, con Ginny che impreca per via delle uova, però non è male,no? Sono rimasta felicissima della tua recensione, mi hai tipo commossa, baci!!!

 

LilyUchiha:  Ciao!!! Oh. Merlino. Davvero? Ti giuro, che quando ho ricevuto il tuo commento, sono corsa a vedere la lista di chi ero l’autrice preferita (frase contorta, ma hai capito) e…e c’eri, e io stavo tipo ridendo come una matta dall’emozione, e ti stavo tipo per fare una statua! Grazie, davvero, sei…Grazie. Ora spero che ti sia piaciuto questo capitolo, davvero, baci!!!

 

Giudymalfoy :  Ciao!! Ahahaha ma ti rendi conto che ho riletto solo ora la tua recensione e mi sono resa conto ora che è esattamente ciò che ho scritto? Vabbè che non cadono proprio uno sopra all’altra, però una cosa di molto simile!!! Grazie tantissimo per la recensione, fantastica come sempre! Baci!!

 

Moony96 : Eh, vabbè, pure gli applausi, ora pretendi troppo. Già hai la mia storia, cosa vuoi di più da me? DIMMELO, DANNAZIONE!

Ok, basta scenate da coppia di sposi, per oggi. No,davvero,non vale che io faccio l’isterica e tu non fai NIENTE!

Eddai, mo me metto ad analizzare punto per punto pure io la MIA/TUA storia…ma già l’ho scritta una volta, ora la devo pure ricommentare? Uff….vabbè dai, lo faccio per te.

Ahahahahah Povero,povero,povero Lee…così ingenuo. Così…così Lee. Tu proprio non lo capisci.

Hey.  Fred potrebbe pure chiederle una partita a scacchi!! OK? Non finirebbe come quando giochiamo noi, certo...insomma, Hermione non arriverebbe a tirargli gli scacchi con rabbia, e dolore, perché lei ha vinto la partita. NO? Comunque neanche Fred SAPEVA.

Era George che ha architettato tutto. Lo sai anche tu. Lo sai.

Ahahahahahahahahah da cinque!!! Ahahahahahaha

Ma ovviamente tutto gli studenti di Hogwarts sono dotati di malizia, ed è pure ovvio che se una ragazza va in giro arrossendo e balbettando di Fred Weasley, del settimo, tu un attimo ti chiedi “ Hey, ma cosa diav…????”  Comunque tranquilla, non userò mai la storia della DEBOLE GRIFONDORO SENZA PAL…PEBRE.

Ahahaha che tempismo davvero! Guarda che nella prima stesura, Fred si teneva con una mano i pantaloni slacciati, ma poi ho pensato che sarebbe stato TROPPO.

Pure qua c’è la storia dell’EMANI LUCE??? No, dai, non…non me lo ricordavo!!! Davvero? Woow!

Aahahaha ma dai, Fred mica è così marpione! E dai, non è un maniaco sessuale /pervertito deficiente! E su! Dai..

Ahahahahahaha Ginny ha…ha perso…ahahahahahahhahaaha …con le galline??? Ahahahahhaahha

Confermo. Sid è Einstein in confronto alla nostra Cioffy. Ed ha un odore sopraffine rispetto a lei, dopotutto.

Oh, ok mo te  saluto!!!! Grazie per la recensione, lo sai che sei la mia recensitrice preferita. Lo sai. Non fare la gelosa, che l’unica persona gelosa qui SONO IO. OK??

 

Zoraya : Ciao!!! Come al solito ti ringrazio sempre per il bellissimo commento, anche se tu sei leggermente di parte!! Tranquilla, non è l’ultimo capitolo, come vedi ;) Ora ti saluto, che ho tipo altre cinque recensioni a cui rispondere e i miei mi scuoiano viva se vedono che sto ancora al pc! Baci!!!

 

FrancyWeasley : Anche con quella sola parola sei riuscita a commuovermi! Ma tanto io lo so che voi recensori siete in realtà un’associazione a delinquere con lo scopo di uccidere d’infarto gli scrittori deboli di cuore….Ok, ora ti saluto!! Baci, e grazie tantissimo per il commento!!! Baci!!!

 

Zoraya : Lo sai vero, che mi hai scritto due recensioni? No, era per avvertire. Ti rispondo anche quei perché mi pare giusto. Il tuo pc comunque me l’ha mandata la tua recensione lunghissima,tranquilla.

Baci!!!

 

Writer96 : Ciao!!! Si, per tua informazione, sei inquietante. Molto. E io sono una persona sensibile. Grazie tantissimo per i complimenti per il capitolo, vanno benissimo come aggettivi, o almeno bastano per mandarmi in iperventilazione! Si, sei rimasta inquietante! Ecco il capitolo, spero ti sia piaciuto, baci!!!!

 

Ok, ora vado, baci a tutti!!!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


Due parole

Due parole.

Sedici.

Recensioni.

No,dico. Sedici recensioni. Avete idea, di cosa siano sedici recensioni? Non ne avete idea.

Beh, sedici recensioni sono la mia morte.

Ma dai ragazzi scherziamo?? Mi volete morta davvero, mi si saranno seccati gli occhi a forza di commuovermi!

Tutte fantastiche, SIETE fantastici!!!

Ok, ora vi lascio al capitolo, baci!!

 

 

Capitolo 7

 

 

L’aveva baciata.

Cioè, non l’aveva esattamente baciata.

Oppure sì? Beh, tecnicamente…sì.

Dal punto di vista obiettivo e fisico si poteva dire che…

…Che in teoria l’aveva baciata. In teoria.  Poi però c’erano quegli inutili, insignificanti, trascurabili dettagli che stravolgevano tutto.

Come il fatto che George e Harry avevano spinto Fred, perché la baciasse. Quindi non l’aveva baciata.

Il contatto con le labbra però c’era stato.

Elemento poco trascurabile. 

Ecco. Ecco la frase magica. “Non l’aveva baciata volontariamente”.

Molto deprimente, per essere una frase magica.

 

* * *

 

Lavanda Brown, appena entrata in Sala Grande, sbarrò gli occhi perfettamente truccati alla vista dello spettacolo a lei palesato.

Il gemello Weasley number1 e Harry ridevano, e stavano pericolosamente raggiungendo le uova sfracellate per terra, dalle risa.

Fred si stava rialzando da terra, spolverandosi la divisa, e aveva uno strano sorriso. Lavanda non lo seppe catalogare, ma Ginny le assicurò in seguito che quello era Il sorriso maledettamente compiaciuto.

Hermione, la sua rigida compagna di stanza, era rossa come lo smalto che si era messa quella mattina.  Ed era un bordeaux molto marcato.

E poi c’era il suo Ronnie.

Il suo Ronnie, con la bocca spalancata che lasciava intravedere parte delle uova masticate. Il suo Ronnie che fissava ancora il gemello Weasley number2 con aria allibita.

Era diventato rosso, rossissimo, facendo a gara con i capelli, e aveva chiuso le mani a pugno.

A questo punto Lavanda, nonostante la latente intelligenza e la migrazione dei suoi neuroni, poté capire vagamente ciò che era successo.

 

a) Si erano rovesciate le uova.

…probabilmente…

b) Le avevano rovesciate George ed Harry.

…conseguenza del gesto….

c) Il suo Ron - Ron  era rimasto ferito,umiliato ed offeso da quel gesto scandaloso, ed era rimasto a bocca aperta dall’indignazione.

 

Compiaciuta per aver ricostruito la versione dei fatti, Lavanda  si avvicinò al tavolo, prendendo la caraffa del succo.

Poi girò lo sguardo, verso la compagna di stanza. Giusto! Perché era rossa in faccia? Mm…magari si era scottata al sole…e il gemello Weasley number2 si era appena alzato da terra perché le stava pulendo le scarpe!

Oh, si, aveva un futuro da Detective….ma che diceva? Da Auror Specializzato!!! Lavanda afferrò un toast integrale con un sorriso soddisfatto sulle labbra.

 

* * *

 

 

Primo giorno :

Storia della Magia, due ore di Pozioni, Rune Antiche e due ore di Difesa. Il tutto accompagnato da  una generosa porzione di folla curiosa, e come contorno sussurri eccitati.

Tema del giorno? “Bacio a colazione di Fred ed Hermione! Il Modo Perfetto per iniziare la giornata!”

Hermione sentì di odiare Harry.

E George.

E quelle irritanti ochette che le chiedevano com’era stato il famoso bacio. Alla quindicesima domanda le rivolsero ( e a cui non rispose), Hermione si decise ad abbandonare la Sala Comune, con al seguito Ron ed Harry.

Incrociarono i Gemelli per i corridoi.

“ E’ div…sono diventati una persecuzione!” pensò Hermione arrossendo leggermente.  Per evitare commenti equivoci fece cadere il discorso sulle Merendine Marinare.

E dalle Merendine si passò al negozio di scherzi, e poi ai soldi che sarebbero serviti. Hermione era molto scettica su questo punto.

Fred la zittì con una frase molto filosofica, sorridendo. Era la prima volta che le parlava direttamente,dalla colazione.

George, con aria innocente, cambiò discorso.

- E quindi…- cominciò, dondolandosi sui piedi.

Harry intuì cosa volesse fare e negò allarmato con la testa da sopra la spalla di Ron. George si limitò a sorridere.

- E quindi cosa, fratello? – chiese Fred inquisitorio. Conosceva quell’espressione. Sì,l’espressione di finto,casto,puro,innocente,bianco agnellino. E odiava particolarmente quando la usava contro di lui. Poi…quando la usavano verso gli altri era magnifico!

- E quindi cosa? IL BACIO!! – esplose Ron, ancora sconvolto.

Non aveva detto parola da quella mattina a colazione, ma Hermione ed Harry erano convinti che non ci sarebbe voluto molto perché l’amico riemergesse dallo stato di shock.

Hermione si massaggiò le tempie. Fred si limitò a distogliere lo sguardo, ghignando tranquillo, sereno e senza un pensiero al mondo.

- Ron, è stato un bacio. A stampo. Durato tre secondi. – disse con voce esasperatamente calma.

Fred si avvicinò con un sorrisino all’orecchio di Hermione

- Se volevi che durasse di più non c’era che da chiederlo…- le disse, strizzandole l’occhio.  Hermione arrossì terribilmente e cercò di non guardarlo negli occhi.

- MA LUI TI HA BACIATA! –

- Si, Ron. – si arrese Hermione.

Harry,Ron e George incrociarono le braccia. Harry avrebbe voluto dei popcorn, ma Hogwarts non ne forniva.

- E TI HA VISTA MEZZA NUDA! – urlò ancora Ron. Hermione ringraziò Merlino e il suo pareo verde a pois blu che il corridoio fosse deserto.

- Fallo sapere al mondo, Ronald, è così bello sapere che in giro c’è ancora molta discrezione… – disse scocciata.

- E comunque sì, è andata così. – aggiunse Fred appoggiandosi ad una parete.  Ron stava andando in ebollizione.

-  E….E…E NON MI HAI DETTO NULLA! –

Era strano come ad ogni frase la voce di Ronald diventasse più stridula e isterica. Era fonte di gran divertimento per George.

- No, Ronnie, perché sapeva che avresti reagito così – lo punzecchiò ancora Fred.  Ron si volse verso di lui.

- Ma…ma…L’HAI BACIATA! –

- E’ salita di due ottave. Scrivi. – sussurrò George ad Harry, che annuì concentrato e appuntò il cambiamento.

- Sei ripetitivo, Ronald – sbuffò Hermione incrociando le braccia al petto.  Era mortalmente imbarazzata, ma mai e poi mai lo avrebbe dato a vedere.

- Si,l’ho baciata, e allora? – Fred aveva abilmente glissato sul fatto che effettivamente non l’aveva proprio baciata.  Ma per far arrabbiare Ron questo ed altro…e comunque gli piaceva l’idea di aver baciato una bella ragazza il primo giorno di scuola.

- E allora…e allora…- balbettò Ron in difficoltà

E allora Hermione esplose.

- E allora niente Ronald! Io – non – sono – di – tua –proprietà, vedi di capirlo bene! Devo farti lo spelling oppure te lo stampo in fronte?? Allora capisci questo…- La voce di Hermione echeggiò per il corridoio vuoto. I ragazzi erano in ritardo per Divinazione,lei per Rune Antiche, ma non importava a nessuno.

- Io adoro la Granger. Se non fosse di Fred…- ghignò George ammirato.  Ron boccheggiava, Fred lanciò un’occhiataccia a George, per poi ricominciare ad adorare il suo nuovo idolo.

- IO BACIO CHI MI PARE E PIACE, E NON SARAI TU A FERMARMI!  E SE VOGLIO BACIARE FRED… – Hermione prese per il colletto il ragazzo e gli stampò un bacio sulle labbra, furibonda…

- …BACIO FRED! –

…per poi con la consueta e proverbiale calma incrociare le braccia, senza una traccia di rossore.

Ron si spaccò per la seconda volta la mascella.

George decise che avrebbe fatto una statua alla Granger con tanto di lumini e percorso di pellegrinaggio incluso.

Fred rimase immobile. Scioccato.  Maledettamente euforico.

Era il primo giorno di scuola e già faceva strage di cuori.

Oh,si adorava.

- E ora vado a lezione!- disse Hermione. Si allontanò a passo svelto dagli amici. La mascella di Ron scricchiolò.

 

* * *

 

- George. –

- Fred? –

- George. –

- Fred, so che il mio nome è incredibilmente ipnotico, ma se aggiungessi anche un verbo e magari un complemento, o un aggettivo, o una qualunque altra cosa mi aiuteresti. Sul serio. Mi basta una frase vagamente sensata –

Fred gli indirizzò un’occhiataccia, ma non si dedicò troppo a trucidarlo con lo sguardo.  Ritornò presto alla sua espressione sognante alla Luna Lovegood.

- Mi ha baciato. –

George annuì,sorridente.

- Già. –

- Mi ha baciato. Capisci? Davanti a Ron. –

- Eri quello più vicino – scrollò le spalle George, ben sapendo che questo avrebbe fatto uscire fuori di senno il fratello.

- COSA? –

Visto? Aveva ragione. Aveva sempre ragione…era un genio.

- Quindi mi ha baciato per far ingelosire Ron? –

- No,non credo – rispose Ginny affiancandosi a loro, coi libri sottobraccio e l’espressione pensierosa.

- E tu come lo sai? – chiese George curioso.

Certo, le ragazze parlavano, ma la Grange non era una ragazza,no? Lei era la Granger! Aveva l’aspetto di una ragazza e la mente di un’entità superiore, lo sapevano tutti!

- Parliamo,fratellone – rispose sarcastica Ginny.

I gemelli si guardarono.

- Non ci credo – dichiarò Fred, con George dietro che annuiva concorde.  – Sputa la Cioccorana, Ginny. Come lo sai? –

- E va bene – sospirò lei – Hermione parla nel sonno.  E non ha detto una volta che fosse una il nome di Ron. In compenso ha invocato Anthony,una volta – disse, con fare cospiratorio.

Fred e George sgranarono gli occhi

- Goldstein? E brava la Granger! Chissà,Fred, come potrebbe essere…immagina, essere invocati nel sonno da quella boccuccia d’oro della nostra Prefetto Perfetto…– lo provocò George.

Ginny ebbe la decenza di arrossire leggermente, Fred si limitò a distogliere lo sguardo.

- Oh, George, se non ti conoscessi bene direi che sei cotto di Hermione – disse, cercando di ignorare quel peso sullo stomaco al suono del suo nome.

- Tranquillo, fratello, è di tua proprietà – ghignò George.

Seguirono un paio di minuti di silenzio, durante i quali si misero ad affiggere i cartelli Tiri Vispi Weasley.

- E comunque ad Anthony gliela faccio pagare- borbottò Fred sorridendo.  La risata di George e Ginny fece girare diverse teste.

 

* * *

 

Hermione era imbarazzata a morte.

Ed Harry ci stava godendo un casino,nonostante tutto.

- MERLINO! – aveva urlato lei non appena era entrata nella sua amata camera. Harry l’aveva seguita, tutto sorridente.

- State chiamando così spesso Merlino e i suoi accessori  da spiaggia che credo vi manderà un fulmine a momenti – aveva commentato, sedendosi sul letto dell’amica.

- Dov’è Ronald?-

- Sta cercando di riprendersi dallo shock. Hermione,ti rendi conto che hai baciato lo stesso ragazzo,due volte, nella stessa mattinata, a poche ore di distanza, davanti a LUI?? –

Hermione gemette,sconfortata e imbarazzata.

- Ah,dimenticavo…quel ragazzo è anche suo fratello –

Bum.

Scacco matto per Harry.

Colpo di grazia per Hermione.

- Sei un essere infido, Potter –

- Grazie, cara. –

- E’ in camera? –

- Hermione Hermione Hermione…ti risponderei pure, ma tanto lo so che non è questo che vuoi chiedermi – rispose Harry con aria scaltra.

Harry.

Con aria scaltra.

C’era “Harry” e “scaltro” nella stessa frase.

Harry aveva passato troppo tempo nell’aria “Siriuseggiosa” di casa Black. Decisamente.

- Ok. Ok…- Hermione sospirò – Fred…Fred si è messo a ridere, dopo che l’ho baciato? Cos’ha fatto? –

- Vedo che si ragiona – annuì l’amico, sorridente

- Per tua informazione, Fred sembrava investito da un tornado. Ed è un complimento, un’aria ebete come quella l’ho vista solo quando ti ha vista mezza nuda…-

- HARRY! –

- Che c’è? E’ vero – commentò lui, il sorriso ampio a dimostrare che era innocente come pochi.

Sirius sarebbe stato fiero di lui.

- E ci mancava anche quella vipera della Umbridge – borbottò Hermione.  Harry s’incupì. Aveva una settimana di punizione con quella megera. E le voci ad Hogwarts giravano veloci.

Hermione lo sapeva bene.

- Su, Harry – lo confortò lei – Non è andata poi malaccio…no? Insomma, già che c’eri potevi dirle che si vestiva come un chihuaua  obeso con crisi di personalità,ma non lo hai fatto! –

Harry sorrise, un po’ più allegro.

- Hermione, io vado, ho già una valanga di compiti e siamo al primo giorno! E….ah, Hermione – disse, dolcemente.

Si era avvicinato alla porta, e sorrideva indulgente verso la ragazza seduta sul suo letto, con le gambe incrociate e il viso sui palmi

- Dimmi, Harry –

- E’ vero che ti sogni Anthony Goldstein? –

- FUORI DI QUI, POTTER! SEI PEGGIO DI UNA COMARE ZITELLA! –

Una ciabatta volò per tutta la stanza e colpì la porta chiusa.

Harry rise come non mai.

Era quello che Hermione intendeva quando diceva che le voci ad Hogwarts giravano.

* * *

 

- Ron? –

- … -

Harry entrò in camera, cauto.

Di solito Ron lo accoglieva con un grugnito, mentre si leggeva una rivista di Quidditch, sul SUO letto e i piedi ciondoloni.

- Roon? – chiamò ancora.

Sentì nel bagno l’acqua della doccia che scorreva.

Proprio in quel momento entrò Dean, stanco morto.

- Hey, Harry – lo salutò – Se cerchi Ron è nella doccia. –

- Oh, graz…-

- Vestito. –

- MERLINO! – gridò Harry, fiondandosi nel bagno.

- Ron! Per Merlino, ma sei matto?? – gridò, chiudendo il getto.

Lui alzò lo sguardo.

- Dici che se Hermione mi vede mezzo nudo che esco dalla doccia poi si innamora di me? – chiese, con l’aria più innocente del mondo.

Harry si mise una mano sulla fronte.

- Dean. –

- Dimmi, Harry –

- Prepara una tisana. Forte. Possibilmente corretta con del Whisky – disse, serio.

- Oh, certo – annuì il compagno  - Servirà, a Ron, bagnato così si beccherà una polmonite. –  Harry lo guardò.

- Ah, ma il Whisky non è per Ron. –

 

 

Finito!!

Capitolo scritto in due ore, sono molto fiera di me u.u

Ma ora rispondo subito alle vostre recensioni!!!

 

Millenia_JB_Krum : Ciao!! Sono davvero contenta che ti sia piaciuta la mia storia, sul serio! Sinceramente anche io non ci avevo pensato fino a qualche settimana fa, quando una mia amica mi fa “Hey, ma perché non scrivi una Fred/Hermione?” e io “Perché no?” e da allora amo la coppia u.u  Ahahaha come hai visto la reazione di Hermione era ovvia. Si imbarazza a morte,no? :D spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, baci!!!

 

Nightmare123:  Ciao! Sono contentissima che ti sia piaciuta così tanto la storia!  Come vedi non punto tantissimo sul romanticismo, più sulla comicità,ma vedrai che non mancheranno dei momenti Fred/Hermione…vedrai! Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Baci!!!

 

DetectiveMary : Ciao!!! Lo sai che sono sempre felicissima della tua recensione, vero?? Di a tua sorella che me ne dispiaccio, ma le faccio anche le mie condoglianze per lo studio…so come ci si sente. Si CERCA di studiare…Ahahaha e poi arrivo io,malvagia, che lo impedisco :D  Ok,ora ti saluto, sperando che anche questo capitolo ti sia piaciuto!! Baci!

 

Out of my head : Mi dispiace…le uova…Non ci sono più. Omaggio del primo giorno, poi Silente le voleva tutte per sé e…e niente, stop alle nuova. L’omicidio di quei poveri albumi….* ok,ora la pianto, giuro. *

Lan scuola è iniziata bene, mm? Vedrai…tra la Cooman e la Umbridge non so chi farà più danni.  Ok,ora ti saluto, sperando che il capitolo ti sia piaciuto almeno quanto quello scorso!  Baci!!!

 

BlueAndYellow : Ciao!! Come vedi Ron in questo capitolo appare già di più! Come scemo della situazione, ma l’importante è che compaia, no?? No,eh? Vabbè,dai, proverò a farlo più intelligente u.u Si beh, fra i gemelli Weasley ci DEVE essere questo rapporto così…così…così “punzecchioso” (parola nuova ;D), spero di averli resi al meglio!!

Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, spero che continuerai a farmi sapere il tuo commento sulla storia, baci!!!

 

Annuccia28 : Ciao!! Ahahaha no, dai ,qualche volta i fratelli possono essere utili! Per esempio ieri il mio mi ha portato al cinema in macchina u.u vedi che è utile? A parte questo, sono…mi hai commossa, con la tua “banale” parola, davvero! Premetto che non credo ci sarà una Harry/Ginny, perché la vicenda si svolge nel quinto libro, e comunque mi solleticava un po’ l’idea di fare Harry gay…però…boh. Poi si vede u.u Ora, sperando che anche questo capitolo ti sia piaciuto, ti saluto!!! Baci!!!!

 

sTar__ :  Ciao!! Anche io mi sono divertita particolarmente nel descrivere le frecciatine tra Fred e George!! Lavanda è…beh. E’ Lavanda. E come vedi anche in questo capitolo ha dato prova di sé!!

A presto, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Baci!!

 

Giudymalfoy :  Ciao!!! Ahahahah oddio,mi immagino le face dei tuoi parenti, l’espressione tipo alla “Oddio – le – sta – venendo – una -sincope?” :D Grazie per i complimenti, davvero, sono felicissima!!! Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo, baci!!

 

TheOnlyWay : Ciao!!! Si,in effetti la scena è un po’ ristretta e molto descrittiva, però mi pace così, perché in fondo è stato un “incidente” quindi le sensazioni dei personaggi non c’entrano. E…si, il danno è fatto, ma le conseguenze e le reazioni??? Vedrai!!!  Baci!!

 

Gnometts : Ciao!!! Eh si, anche per me è stato un colpo di fulmine, fra me e le Fred/Hermione in generale!! Sono davvero contenta che questa storia abbia fatto breccia nel cuore di tanti innamorati u.u Ahahahaha :D Si, anche io apprezzo un sacco Fred e George, spero di averli caratterizzati bene, che ne dici??n Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo, baci!!!

 

Zoraya : Ciao mamy!!! Si,ovvio che Fred e George sono i tuoi miti, siamo noi!!Anche se mi a che Michela mi ha sostituito u.u Non ha neanche recensito a questa…vabbè! :D la vita è lunga,no? E comunque Gwin è stupido.  Ecco. E…e niente,baci!! :D

 

FrancyWeasley : Ciao! Merlino, neanche un “ciao, come stai” già attacchiamo con il “stimo George day”?? Tranquilla, George te lo lascio volentieri u.u Tanto io mi prendo Sirius giovane :D E posso fare da damigella d’onore al matrimonio? Sai com’è,visto che sono io la causa scatenante del colpo di fulmine me lo merito, no? merito di essere testimone,damigella,paggetto e prete u.u Ahahah ok, stiamo sclerando ;D Baci!!!

 

Writer96 :  Ciao Writ! Si, sei inquietante, e a quando vedo ne vai anche fiera,no?? Ma non mi piegherai mai al tuo volere!!!!

* Dramy, portami un the*

*No. *

* FALLO,HO DETTO*

*Subito Writ *

Ok, basta. Sto impazzendo.

Le Fred/Hermione nuociono (si dice nuociono? Oddio…) gravemente alla salute, valutare gli effetti collaterali, leggere attentamente il foglietto illustrativo.

Ahahahahahah Ok, ora ti saluto (sappi che sto rileggendo per la dodicesima volta la tua recensione e ho riso come una scema tutte e dodici le volte) baci!!!!

 

Immortal_Bliss : Ciao!!! Anzitutto volevo ringraziarti particolarmente, visto che hai recensito praticamente tutti i capitoli e ti sono grata per tutti i bei complimenti che mi hai fatto! Si, anche io adoro Ginny e George, sono delle menti malefiche u.u Ma vedrai cosa combineranno!!! Nessuna anticipazione, i’m sorry :D!! Baci!!!

 

ILIke : VOI siete la mia violenza psicologica!! E non dire di no, perché la tua bella recensione mi ha fatto rischiare l’infarto u.u Sono davvero contenta che ti sia piaciuta, fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!! Baci!!!!

 

Gin Armstrong : Ciao!! Hey, ovvio che questa storia ti è piaciuta, l’ho scritta io u.u Ahahaha ok, Narcisismo “Mode - off”  :D

Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!! Fammi sapere, baci!!!!

 

E con questo è tutto, ci vediamo al prossimo capitolo!!!

 

Baci!!

 

 

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


Io vi amo

Io vi amo.

Ma non è che vi amo poco, come si dice “Hey, ti amo”. No.

Io vi amo davvero. Voglio sposarvi.

No, ok…conviviamo.

23 recensioni! No…dico…23 recensioni!!!

Positive. Bellissime. Fantastiche. Commoventi.

Ma io vi odio.

Non lo so, vi amo e vi odio.

Ok, vi lascio al capitolo!

Nota : ho notato che il vittimismo di Ron  ha mietuto fan! Ma com’è che ora vi sta simpatico? No, perché io lo devo far soffrire e voi mi dite “ma povero Roooonnie” e io che devo fare?? Ok,baci!

 

 

Capitolo 8

 

 

 

- ‘Giorno Goldstein – ghignò Fred,appoggiato al muro. Davanti a lui la figura del Corvonero si irrigidì impercettibilmente.  Non appena riconobbe i capelli rossi però Anthony si rilassò, e sorrise.

- Ciao Weasley –  

Ecco. Visto perché era un Corvonero?

Quella era Intelligenza con la I maiuscola.

Perché impiccarsi cercando di distinguere i due gemelli?

Li chiamava Weasley tutti e due ed era salvo.

Fred si avvicinò, ancora ghignante.

- Bella giornata vero? Gli uccellini che cinguettano…il sole splendente…- cominciò, guardando con aria sognante fuori dalla finestra.

- Weasley, siamo a Settembre, in Inghilterra, quindi il sole lo vedremo sì e no a Giugno per due giorni, se siamo fortunati… ed è sera. –

Fred rise.  - Ok, andrò dritto al punto. Furnunculus!

Mentre riponeva la bacchetta nella veste Fred sorrise, soddisfatto.

Anthony non sarebbe più comparso nei sogni delle ragazze per un bel po’.

 

 

* * *

 

 

- Gemellino? –

Silenzio.

- Gemelluccio? –

Nada.

- Gemelletto? –

Una maniglia avrebbe dato più soddisfazione.

- Gemelluzzo uzzo uzzo? -

- Gemello scassacog…-

- Ok…afferrato! – sorrise George alzando le mani.

Erano in camera, e stavano testando i Torroni Sanguinolenti. Migliori dell’ultima volta, avevano un ritardo di azione di qualche secondo.  

- Potresti usare il sangue per tingerti i capelli rossi, come prima – fece Fred, accennando ai capelli verde mela del fratello. Lui sbuffò.

- La Granger me la pagherà cara –

- Lei lo ha fatto perché tu l’hai mandata da Fred – rispose Lee, mollemente sdraiato sul letto di George.

- Ecco, Fred, cosa fai alle ragazze? Era furiosa! –

- Furia scatena passione, punto a favore per m…Oh, ma cosa Morgana sto dicendo?? – esclamò Fred esasperato. Cominciò a pulirsi la faccia insanguinata.

Lee applaudì

– Bravo, fa uscire il macho che c’è in te! –

- …O la donna che c’è in te. – insinuò George. Fred gli lanciò ridendo una cuscinata e lo cosparse di piume. Sembrava una gallinella spelacchiata.

- Che c’è? – rise George  - Solo una donna non ci proverebbe con Hermione, e non ne sono neanche troppo sicuro  -  

- Bah, io non ci proverei con la Granger – disse Lee chiudendo gli occhi.

George lo indicò – Lo vedi? E’ la prova del nove!  Ho ragione!  -

- Beh, con questo esempio non posso fare altro che crederti – sorrise Fred.

- Cosa state insinuando, Weasley? –  chiese ridendo Jordan, già pronto a lanciare un cuscino.

- Chi? Noi? Nulla! –

 

 

* * *

 

 

- Ron! Per Merlino…Ron!  - lo chiamò Hermione. Harry scosse la testa.

- E’ un idiota. –

- Harry! E’ il tuo migliore amico! – lo riprese Hermione. Lui scrollò le spalle.

 - Non esclude il fatto che sia un idiota. –

 

Hermione era andata a trovarli la mattina presto.

Ecco.

Primo grave errore.

Una persona  con un minimo di buon senso si sarebbe resa conto che quel ragazzo chiamato Ron Weasley  voleva dormire!

E invece no…Hermione, cocciuta,  si era presentata alle sette del mattino…

* Sei e cinquantotto, per la precisione  *

* Ronald, piantala. *

* Ma è vero!  *

…si era presentata alle sei e cinquantotto del mattino davanti alla porta dei ragazzi, e aveva bussato fino a che un Harry con gli occhi abbottati di sono non le aveva aperto la porta, guardandola male.

Ed oltre ad aver svegliato il rosso Weasley non aveva neanche  portato la colazione! Era sadismo quello!

Certo, Ron all’inizio si era limitato a grugnire, seppellendosi sotto le coperte, poi  però aveva afferrato (dopo qualche minuto di riflessione profonda) che Hermione era nella sua stanza.

La stessa Hermione che aveva baciato suo fratello il giorno prima.

Due volte. Non una! Due!

La stessa Hermione che era stata vista mezza nuda dallo stesso fratello.

- Hermione! –

Hermione alzò gli occhi al cielo.

- No, sono Merlino in incognito…Certo che sono io!–

Ron si mise seduto sul letto. Harry si era molto diplomaticamente messo ad ascoltarli, con un sorrisetto. Sapeva cosa sarebbe successo.

Ron parlava ancora più di Hermione nel sonno, e lui aveva provato quella scena diverse volte, sempre nel sonno.

Merlino, sembrava davvero una zitella pettegola, pensò Harry distogliendo lo sguardo avido da Hermione e Ron .

- Una zitella acida e pettegola, Harry -  sbottò la ragazza senza degnarlo di uno sguardo. Harry spalancò la bocca

- Come Merlino hai…-

- Zitto Harry.    quanto somigliava ad una Serpe quando faceva così…

- Ron, dobbiamo parlare – disse la ragazza più calma, prendendo una sedia e mettendola davanti a sé.

- Non ti ci siedi? –

- No, questo è il mio scudo nel caso tu mi voglia lanciare qualcosa contro – rispose pacata Hermione. Harry la guardò ammirato.

- Io ho baciato Fred. Ma Santo Merlino, Ron!  E’ stato un bacio di due secondi, secondo più secondo meno! E involontario! –

- Tu stavi fraternizzando col…- Hermione lo fulminò.

- Non finire la frase Ronald, o la sedia la uso per tirartela in testa.  -

Harry si schiarì la voce – In effetti tu stavi fraternizzando con Fred…sono o non sono fratelli? – ridacchiò  - Capita?  Fraternizzare…fratello…-

I due lo guardarono con volti inespressivi, ed Harry chinò la testa, imbronciato.

- Ok, battuta triste –

Hermione si girò verso Ron, le braccia sui fianchi 

- Ronald, io non sono tua. Chiaro? –

- Ma io…-

- Ronald, se proprio devi dire qualcosa parla! Ok? Esprimiti!  Mostra le tue emozioni! Sempre se ne hai qualcuna! –

- Ecco…-

- No, guarda non parlare ok? Sei irritante, quando fai così –

- Ma…-

- Si può sapere perché non parli? Ti devo cacciare fuori la lingua a forza? E’ il momento buono per parlare, ora! –

- Va bene, però…-

- Ancora che parli??  No,dico!  Tu mi hai urlato per i corridoi e hai pure il coraggio di parlare? Che arroganza, Ronald! –

- Hermione…- intervenne Harry con la tipica voce con cui ci si rivolge ad un pazzo omicida.

- Zitto tu! – urlò lei, completamente isterica.

Visto?

 

Non era tanto perché ce l’aveva con Ron ( ok, forse anche per quello), era solo che le era venuto in mente che i gemelli Weasley erano a poche camere di distanza. Certo, c’era pure George, ma magari poteva…Trovato!

Avrebbe levato la Fattura ai capelli di George,e ne avrebbe approfittato per stare con…per stare in una camera del settimo, ovviamente!

Chissà come dovevano essere le camere di quelli dell’ultimo anno!

Oh, stava litigando con sé stessa.

Si stava arrampicando sugli specchi da sola.

Che umiliazione.

 

- Io…Io devo andare, eh? –

- Oh, no! Me ne vado prima io! – gridò Ron,alzandosi in fretta e furia dal letto

- Ron! Non  andartene! Ron! – aveva urlato Hermione.

Ma Ron aveva già aperto la porta della stanza.

- Ron! Non…-  aveva esclamato Harry. Ron si era girato esasperato.

- Mi fate sbattere la porta in pace? Voglio andarmene con dignità! –

Hermione ed Harry si bloccarono, muti come pesci.

SLAM.

- Dici che è soddisfatto? – chiese Hermione all’amico, che scrollò le spalle.

- Di aver sbattuto la porta? Si, neanche ha cigolato. E’ sbattuta  che è un piacere-

Hermione roteò gli occhi.

- Intendevo dire…pensi che mi abbia perdonato? –

- Hermione, già la sai la risposta. E sai anche che la porta di Fred,George e Lee è qui a due passi. – Hermione sbarrò gli occhi arrossendo.

- FRED NON MI PIACE! –

- Lo hai detto tu, tesoro, non io… –

Hermione ringhiò e uscì fuori dalla stanza.

SLAM.

Harry, in camera da solo, rise fragorosamente.

Oh, a quale scena epica aveva appena assistito!

 

La porta cigolò pianissimo.

Hermione si affacciò sulla porta, con un sorrise colpevole.

- Dici che dovremmo dire a Ron di essere sceso in sala Grande in boxer e con le ciabatte delle Sorelle Stravagarie? .

 

 

* * *

 

George doveva trovare il modo di chiamare Sirius.

Doveva.

Era il Cupido alla lontana della coppia.

Era relativamente presente, mentre loro giocavano gli scherzi a Fred e ad Hermione, ma quella volta la relatività non bastava. 

Ed Harry non poteva neppure aiutare, visto che era stato deliziosamente invitato nel delizioso ufficio della deliziosa Umbridge, il giorno prima.

La prima punizione dell’anno, probabilmente.

Neanche Fred e George erano stati puniti durante la prima settimana, anche se quando avevano detto a Piton che Errol aveva più sex appeal di lui c’erano andati molto vicino.  Davvero molto.

Comunque aveva bisogno di parlare con Sirius. George aveva scoperto un’affinità Malandrina, con l’uomo, e come poteva essere usata questa sintonia?

Aveva ghignato, quando si era fatto questa domanda.

E il piano andava a gonfie vele, visto che scendendo aveva notato la piccola Granger che sgattaiolava verso la loro stanza.

Sarebbe rimasta un po’ delusa, però.

Fred  era vestito di tutto punto, purtroppo.

 

Fortunatamente la Sala Comune era quasi vuota, considerando che era l’alba, praticamente.  Aveva aspettato dieci minuti, ma aveva visto solo Ronnie che marciava verso la Sala Grande con ai piedi le ciabatte delle Sorelle Stravagarie.

Prese la sua scorta di Polvere Volante, ne lanciò mezza manciata nella fiamma e pronunciò l’indirizzo di Sirius.

- Fred? O sei George? No, sei George, sicuro – ghignò la figura scura seduta vicino al tavolo. Sirius si avvicinò sorridente e si accovacciò vicino al caminetto.

George si  soffiò via le scintille dagli occhi e sorrise.

- Novità? – chiese Felpato.

- Ovviamente. Lui e Lei si sono incontrati per merito mio nell’ultimo scompartimento dell’ultimo vagone del treno isolato dal resto del mondo. E a quanto ho capito il Torneo di Gobbiglie del vagone vicino si è lamentato delle urla. Anche se Hermione più che beata mi sembrava furiosa. E Ginny li ha interrotti mentre si abbracciavano, a quanto ho capito.  – Sirius rise.

- E poi si sono baciati.  Due volte. Una volontariamente. –

- Sono molto fiero di voi.  E il mio figlioccio? –

- Oh, lui è il peggiore. Stava per far venire un infarto a Ronnie, ma sfortunatamente non è successo. – rispose George.

- Ma tu non sei qui solo per questo, vero? –  chiese Sirius, con sguardo malizioso. George sorrise, scaltro. - Ovvio che no, amico. Ci serve un piano. Questa è roba da ragazzini, loro si devono mettere insieme. –

Felpato ci pensò un attimo.  Poi sorrise.

- Hai mai pensato ad un complice esterno? Un complice che magari non deve per forza sapere che è una pedina nelle nostre mani… –

-  Se intendi Harry non…-

- No, George, Harry SA. E non sarebbe…come dire…psicologicamente adatto per fare ciò che ti sto per dire. Per non parlare che ci servirebbe una persona sentimentalmente legata a Fred, o ad Hermione. – Sirius sorrise, Malandrino.

- Ronnie allora –

- George. Abbiamo bisogno di qualcuno che sia davvero una minaccia. –

- Ok, niente Ronnie. –

Sirius si bloccò,  avvicinandosi un po’ al camino.

- Hey...ma sbaglio o i tuoi capelli hanno una sfumatura verdina?  -

George arrossì, facendo sfrigolare la legna – Sono le fiamme –

 

 

* * *

 

Hermione bussò.

Per la prima volta nella sua sacrosanta vita Hermione ebbe il buonsenso di bussare.

- Avanti – disse la voce di Lee Jordan. Lei entrò timidamente, ma vide solo uno dei gemelli Weasley e l’amico, tutti e due in pigiama.

- Fred?  Dov’è George? –

- Oh, Granger, ora cerchi mio fratello? Non mi ami più, è questa la verità? – rispose Fred, lo sguardo da uomo fintamente addolorato. Tese una mano tremante verso Hermione, che era arrossita come pochi.

- Afferra la mia mano e scappiamo per posti sconosciuti…-

Ma fu Lee a prendergli l’intero braccio, con un’espressione tanto smielata da far  scoppiare a ridere Hermione.

- Portami via con te, Fredduccio! –

- Piuttosto mi sposo la Umbridge – rispose lui ridendo, e ritirò la mano dalla morsa.

- Comunque perché cercavi Georgy? – chiese, invitandola a sedersi sul letto.

Lei sorrise – In un attacco di magnanimità volevo levargli quei capelli verdi, ma a quanto pare non  è qui…quindi credo proprio che gli dovranno rimanere per un altro paio di giorni –

- Tu non sei una Grifondoro, sei una Serpe! – rise Fred buttandosi nel letto di fronte a lei. Hermione inarcò un sopracciglio.

- Vuoi ritrovarti con una cresta viola? –

- Come puoi farlo al tuo amato? – rispose lui sbattendo gli occhi per far uscire le lacrime.  Fece la faccia d’angioletto, che gli riusciva anche piuttosto bene.

Hermione non gli credette neanche per mezzo secondo.

- Vogliamo vedere se posso? –

- Oh, Granger, sei così bella quanto ti arrabbi –

- Ragazzi! Hey? – Lee sventolò la mani tra i due, che si fissavano con sfida.

- Lee? – chiese Fred senza guardarlo.

“E’ completamente andato.”

- Io vado, tutta questa carica sessuale non fa mi fa bene. E poi non voglio essere il terzo incomodo quando vi salterete addosso. – disse sorridendo. Sapeva che aveva due minuti interi utili per scappare, prima che le sue parole arrivassero loro al cervello.   Giusto per non sfidare la sorte però indietreggiò velocemente e si chiuse la porta alle spalle, inciampando.

- Hai sentito? – chiese Hermione sorridendo.

- Si. –  scoppiarono a ridere. Lee si faceva decisamente più Flash mentali di loro.

- Carica sessuale? Ma come gli è….-

- Hey, divide la camera con noi, che ti aspetti? –

- Me lo aspettavo pazzo. E depravato – disse Hermione pensierosa

 - E invece è maledettamente ingenuo. -

- Disse quella che si fece fregare da un Confundus di George –

Hermione storse le labbra  - Non sono io quella che gira praticamente nuda, così che se qualcuno apre la porta lo vede come Morgana l’ha fatto –

Fred sorrise  - Ecco, dovresti prendere questa abitudine! –

Hermione afferrò un cuscino e glielo tirò contro, rossissima.  Lui  ne prese un altro e ingaggiarono una letale battaglia coi cuscini.

Roba che Voldemort glie fa un baffo.

Ed Hermione, reduce dall’esperienza della sera prima con Ginny, partiva pure avvantaggiata.  In pochi minuti Fred si ritrovò battuto su tutti i fronti.

- Hermione, sono disposto a perdonart…- Ron si bloccò sulla soglia.

A differenza di Hermione lui non aveva imparato la nobile arte del bussare.

E così non si era potuto preparare psicologicamente alla scena che ora si ritrovava davanti.

Fred ed Hermione soli. E già questo…

Fred ed Hermione sdraiati su un letto.

O meglio.

Fred sdraiato sul letto. 

Hermione gli stava su a cavalcioni, con un cuscino in mano.

Scena dura per gli impressionabili.

E Ron era molto impressionabile.

Loro, i carnefici, gli orrendi assassini che miravano alla sua sanità psicofisica, si, proprio loro…alzarono lo sguardo, ed Hermione arrossì all’istante.

- No. No no no no no no no no no no no no no no!!! – disse freneticamente lei, lasciando andare il cuscino e alzando le mani. Così facendo perse l’equilibrio e cadde con la faccia sul petto di Fred, che sorrideva sempre più divertito.

Hermione si rialzò in fretta e furia, appoggiando i gomiti sulle sul petto del gemello Weasley.  Lui gemette, non aiutando la fantasia di Ron ,che ormai correva a briglia sciolta.

-  Hermione, ricordi vero il nostro discorsetto sulle mie scapole perfette e su come i tuoi gomiti appuntiti le stiano rovinando? – Lei sorrise vagamente al ricordo, e si girò verso Ron ,ancora sulla porta.

Si era smascellato di nuovo.

- RONALD!! Io…Ecco…Noi…Non è come sembra!!! E comunque non si bussa?? –

Ron uscì dalla camera e chiuse la porta.

“toc-toc”

Riaprì la porta, vendendoli nella stessa posizione di prima.

George, comparendo dietro Ron ,trattenne le risate.

 

* * *

 

- Sei un genio. – disse Ginny inghiottendo un’intera Ape Frizzola.

Harry la guardò storcendo il naso

- Lo sai, vero, che un ingrediente delle Api Frizzole probabilmente sono i pungiglioni secchi di Billywig? –

- Ciò che non mi uccide mi fortifica – rispose lei scrollando le spalle. Se ne ficcò in bocca altre due, mangiando con gusto.

- Dicevo…Hermione, sei un genio – Hermione sbuffò, in imbarazzo.

- Ho solo Obliviato Ron…l’ho fatto per lui! –

- …Ma che genio? Un Fottuto Genio. - 

- Oh, è impossibile parlare con te, tanto non mi ascolti! – esclamò esasperata la ragazza.  Ginny la ignorò completamente.

- Ti costruirò una statua. Una statua tutta di Api Frizzole! –

- … -

- No, meglio di no, perché sennò non finirà mai…mi mangerei le scorte! –

- …-

- Allora che ne pensi di una fatta di Cioccorane? O magari di Gelatine Tutti Gusti più uno! –

- …-

Ginny si guardò intorno. La Sala Comune era vuota.

- Oh beh. Ci sono sempre le mie Api Frizzole a consolarmi – disse allegra, pescandone un’altra dal sacchetto.

In quel momento entrò Dean Thomas, sorridente.

- Ciao Ginny! Sono Api Frizzole,quelle? –

- Si, ma sono le ultime rim… –

Dean le prese il sacchetto e se ne mangiò quattro in una volta.

Le ultime quattro.

Gli occhi di Ginny brillarono di puro sadismo.

 

 

Finito!!

Che ne pensate?? Spero di non avervi deluso, anche perché mi sono fatta un casino di Flash Mentali del tipo “ e se non piacerà? Che faccio se questo non piace? Melrino Merlino Merlino!!”

Eccetera.

Baci!!

Dramy96123

 

 

 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Ed eccomi ancora con voi, e nonostante mia madre urli sul fatto che devo assolutamente fare le valigie io rimango ancorata alla sedia del pc per scrivere l nono (ancora al nono stiamo??) capitolo della storia!!

Anzitutto ringrazio le recensioni, i vostri commenti sono favolosi!

E poi…no, vabbè, poi basta, vi sto tenendo sulle spine da troppo!

Baci!

 

Capitolo 9

 

 

Agli occhi di tutta Hogwarts, George Weasley e Fred Weasley erano una persona.

Una coppia, un tutto essere, si vendevano in due come le confezioni degli spazzolini da denti.

O come shampoo e balsamo.

O come..

* Taglia. *

 

 

Fatto sta che non solo quel giorno George Weasley era da solo.

George Weasley era da solo in biblioteca.

E se non fosse stato che era effettivamente George Weasley, Madama Pince gli avrebbe stretto le mani con gioia e commozione.

Ma si parlava di George Weasley, e se lui stava lì senza suo fratello voleva dire che stava macchinando qualcosa.

…Eppure aveva un’aria così innocua…

Con un broncio corrucciato, era completamente preso dalla pergamena che aveva davanti a sé.

Se qualcuno fosse stato tanto temerario da avvicinarsi a quel miracolo che era George Weasley in biblioteca – E ripetiamo, si trattava di George Weasley in biblioteca. - ,  senza l’ombra di congegni dall’aria omicida, avrebbe letto solo un numero, scritto in alto a sinistra.

Due.

Che non aveva molto senso, così a prima vista.

Per George Weasley invece quel numero era il suo problema esistenziale.

Era il suo Graal.

 

Due baci.

Due volte che lei aveva visto mezzo nudo Fred.

Due baci a stampo.

Due volte che Ron si era smascellato (No, quello era tre, ma l’ultima volta non contava).

Due miseri bacetti da ragazzini di cinque anni.

Due tentativi da parte di Harry di fuggire in Alaska per cercare di avere salva la pelle. Ovviamente lo avevano scoperto appena in tempo.

Suo fratello baciava così male?

 

Non andava bene. No.

Quei due dovevano innamorarsi, non poteva andare avanti così!
La prossima volta che avrebbe dovuto fare, far evanescere loro i vestiti – tutti – sperando che si saltassero addosso a vicenda?

…che non era poi una gran brutta idea.

George scosse la testa.

Doveva entrare in campo la gelosia. Non potevano restare con le pluffe in mano, per le giarrettiere di Merlino!

Ma di chi poteva essere geloso Fred?

Ron…improbabile.

Harry…impossibile.

Hagr…no, ok, non finiva nemmeno la frase.

Ma Goldstein si…e di conseguenza anche qualcuno che somigliava a Goldstein…

Ed Hermione? Di chi poteva essere gelosa?

George sorrise.

Troppo facile.

 

 

* * *

 

 

 

Sirius camminava avanti e indietro nella squallida cucina di casa.

Gli mancavano. Molto. Avrebbe voluto essere lì con loro, fondamentalmente perché sapeva che George poteva fare fino ad un certo punto.

Lui da solo non era Malandrino. Lo era con Fred.

E Fred era la vittima.

Niente da fare, bisognava trovare il modo di sentirsi più spesso.

Forse il suo vecchio specchio…no. E poi non sapeva neanche dove trovarlo…

Oppure sì?

Nella soffitta, quando i vecchi pantaloni di suo padre avevano ritrovato una certa sensualità agli occhi di Kreacher, aveva scorto qualcosa di simile ad un piccolo specchio.

“ Specchio o sicurezza? Specchio o sicurezza? “ si interrogò febbrilmente.

Sicurezza voleva dire che ovviamente non avrebbe messo in pericolo gli altri, lo specchio sarebbe stato al sicuro e non sarebbe dovuto salire in soffitta.

Starnutiva solo al pensiero di tutta quella polvere.

Ma lo Specchio voleva dire mettersi in contatto con Harry e George, voleva dire fare il Cupido della situazione, rivedere Hogwarts…

No, meglio la sicurezza.

ma magari Fierobecco aveva bisogno di qualcosa

Gli era giusto sembrato di sentirlo che lo chiamava…già…

Sirius si tuffò a pesce su per le scale,  spalancando la porta della soffitta.

 

 

* * *

 

 

- Ok, parliamone  - disse Ron sbattendo la porta della stanza e buttandosi sul letto di Harry.

Dove stava Harry, appunto.

- AHI! MA SEI CRETINO? – urlò lui. Ron si limitò a mettersi più comodo

- Dai, sei o non sei mio amico? Aiutami ad uscirne! –

- Ti posso aiutare a uscire dal giro di quelli che sniffano polvere di Drago in polvere …non ti posso far uscire dalla tua mentalità aperta a nuovi orizzonti…-

Ron si mise seduto e lo guardò scettico.

- …così aperta che il tuo cervello è riuscito a scappare. Non che ci volesse molto, eravate in crisi già da un po’  - sbuffò Harry, guardando male l’amico.

Ecco, lui cominciava a studiare Trasfigurazione e le persone lo interrompevano!

…vabbè. Forse non proprio studiare.

…E va bene. Non era neanche il metodo “Leggere sperando di riuscire a ricordarsi qualcosa che pari il culo all’interrogazione” (Metodo brevettato)

…Forse non era neanche Trasfigurazione…

Ok. Ok. Stava sfogliando una rivista di Quidditch, era una cosa tanto spregevole??

- Harry, anche tu avresti i neuroni in giro per Nocturn Alley, se avessi visto ciò che ho visto io nelle ultime dodici ore – sbottò Ron.

Harry scosse affettuosamente la testa.

- Sbagli, amico mio…Io ho visto le stesse cose che hai visto tu…da un altro punto di vista, e ho anche avuto il tempo di comprendere quasi appieno ciò che è successo –

- Perché…da quanto tempo…? –

Harry fece un vago gesto insofferente. Ron sbarrò gli occhi

- COSI’ TANTO? –

- Io non ho detto niente!! –

- Non mentire a me, Potter – sembrava un Draco Malfoy tinto e con la varicella, in quel momento.

Passarono due lunghi minuti di silenzio, durante i quali Harry cercò di ricominciare a sfogliare la sua amata rivista da Quidditch senza che Ron se ne accorgesse.

Alla fine, più perché non riusciva a concentrarsi che altro, gli fece la fatidica domanda.

- Ron, ma a te Hermione piace? –

Ron, al contrario di quello che pensava l’amico, ci pensò su un po’, prima di rispondere.

- Ehm…il fatto è che…io…in effetti…non lo so. –

- Non c’è che dire, Ron ,sei davvero chiaro quando ti ci metti –

- Hermione…è…così Hermione! –

- Non ci sarei mai arrivato se non ci fossi stato tu, sai? –

- Che c’è ,sei diventato spiritoso tutto insieme? Fai poco lo sveglio, non hai idea di come io mi senta… - disse Ron esasperato.

Ci pensò ancora un po’ su, e poi scosse la testa

- Hermione…la conosco da troppi anni, perché mi possa piacere, credo. – disse, con voce abbastanza sicura.

Harry si alzò a sedere sul letto

- E allora perché quella reazione di stamattina? –

- Perché è Hermione! È mia amica! E se quando si mette con qualcuno poi non ci calcola più? – Ron era molto agitato.

- Ron, hai idea di chi sia Hermione? Sarà sempre on noi, è ovvio! E comunque considera che prima ancora di noi c’è lo studio, quindi non sarebbe una gran perdita, no? –

- Si…Ok, vado a darle la mia benedizione –

- Ron! Non sei suo padre! –

Ron sorrise. Maligno.

- Tanto lo so che vuoi benedirla anche tu. –

- Non sai quanto, andiamo! –

 

 

 * * *

 

Hermione stava leggendo in sala comune.

Era sola, col suo libro, stava bene, aveva quasi dimenticato l’incidente con i cuscini ed era rilassata.

Nessuno sarebbe venuto a disturbarla.

- Hermione! –

No. No. Non poteva reggerli. Basta.

- Ron? Harry? – chiese, nascondendo il tremito delle mani dalla voglia di strozzarli.

Ron si avvicinò solenne a lei, mentre Harry se la rideva da dietro.

“Ok, che vuole fare?” si chiese Hermione.

Harry passò una ciotolina piena d’acqua al rosso, che annuì e gli fece un cenno col capo.

- Inginocchiati –

Hermione lo guardò.

Evidentemente non aveva sentito bene.

- Inginocchiati, Hermione, ti conviene – intervenne Harry.

E poiché bisogna sempre acconsentire alle richieste dei pazzi, Hermione si alzò dalla poltrona e si inginocchiò sul tappeto.

- Hermione Granger, amica fedele e compagna di tante avventure…-

“ Ma perché il bacio con Fred non lo ha scosso abbastanza da lasciarmi in pace?” Hermione gemette silenziosamente.

Ron intinse le dita nell’acqua e le agitò all’indirizzo di Hermione, che lo guardava sempre più sconvolta e amareggiata.

- …Noi ti diamo la nostra benedizione. Puoi fidanzarti ufficialmente con il nostro amico, nonché mio fratello, Fred Weasley – 

E lì, ovviamente, Hermione non ce la fece più.

Fece un sorriso che si estendeva solo a sinistra, come se le tirassero solo un angolo della bocca. Aveva un leggero tic all’occhio.

- No. Ok. Prima mi fai le scenate di gelosia acuta, al punto che devo pietrificarti per rimetterti la mascella a posto, e dopo mi dai la tua benedizione?? Come se avessi bisogno della tua benedizione per mettermi con Fred! –

- Ah, quindi tu ti vuoi mettere con Fred! – Intervenne Harry con un sorrisetto.

Hermione arrossì  -Non ho detto questo! –

 - Oh, si che lo hai detto – annuì Ron.

-  Io non voglio mettermi con Fred! –  quasi urlò lei

- E se lui lo volesse?– disse un’altra voce. George la fissava dall’altro capo della stanza, con uno scintillio divertito negli occhi.

Hermione arrossì ancora di più

- Ma perché non andate a cercare lui, piuttosto?? –

- Buona idea! – si illuminò George.

Senza dire altro si portò dietro Harry e Ron ,lasciando Hermione basita in mezzo alla stanza.

Pregò che fosse tutto un sogno.

 

 * * *

 

 

Ginny Weasley era una ragazza molto paziente.

Non lo dava a vedere, ovviamente,  perché le migliori virtù vanno nascoste.

Ma non ce la faceva davvero più.

A parte che aveva finito le Api Frizzole, e già non andava bene.

E poi Fred non apriva quella maledetta porta!

Erano tre ore che bussava, e lui non si faceva vedere né sentire.

- FRED WEASLEY SE NON APRI QUELLA PORTA TI SFONDO! -  urlò esasperata, battendo i pugni sulla porta.

- Sorellina, quello è il ripostiglio. – disse una voce divertita alle sue spalle.

Fred Weasley le stava sorridendo affacciato dalla porta in fondo al corridoio.

Ginny ringhiò.

- Ok, fingerò di non aver sentito il tuo tono arrogante. Ti devo dire una cosa davvero importante, e tu devi promettermi che…-

- FRED! GIUSTO TE CERCAVAMO! – gridò qualcuno che voleva morire per mano di Ginny Weasley.

George, Harry e Ron si erano appena fiondati sulle scale come un branco di Ippogrifi impazziti. Assaltarono la camera di Fred, che si sbrigò a chiudere loro la porta in faccia.

- FRED, APRI! –

- No, siete pazzi! – rispose la voce attutita del ragazzo.

- Fred, ti avverto…- minacciò Harry, con un dito teatralmente puntato contro il posto dove doveva stare ipoteticamente Fred.

Si udì un sospiro esasperato.

Fred aprì la porta, con i capelli scompigliati e in maglietta e mutande.

- Ok, parliamone…che volete? –

Ron tese la mano verso di Harry, che gli porse la ciotolina.

Intinse la mano nell’acqua, sotto lo sguardo allibito dei gemelli.

- Inginocchiati –

- NON CI PENSO NEANCHE! –  urlò lui indietreggiando.

- Ok, si può fare anche in piedi. Fred Weasley, amico e fratello quasi sopportabile…-

- Fred! Non dare retta a questi idioti, devo parlarti! – intervenne Ginny scocciata.

- QUELLA E’ LA MIA MAGLIETTA! – urlò George guardando il fratello con aria tradita.  Fred si guardò, alzò lo sguardo e gli scoccò un sorrisone

- E’ bellissima –

- NE HAI UNA UGUALE E INDOSSI LA MIA? –

Ron li guardò male 

- Scusate, io sto presiedendo una cerimonia ufficiale, ho anche il paggetto –

- A CHI HAI DATO DEL PAGGETTO? –

- Fred, è davvero importante! –

- Fred! Giusto te cercavo! – trillò Lee,fresco e riposato, uscendo dallo sgabuzzino.

Ginny lo guardò scioccata e lui le sorrise

- E tu che ci facevi lì?–  

- Lunga storia – tagliò corto lui – Fred, ti devo assolutamente parlare –

- Perché mi cercano tutti? – chiese Fred disorientato – Non che non mi faccia piacere, ma potreste prendere il numeretto e aspettare infila, come dai Babbani –

- Bene, allora c’ero prima io – decise Ginny, marciando verso Fred e prendendogli un braccio. Ron e Harry la guardarono offesi.

- Noi stiamo facendo una cosa importante

- Mi serve immediatamente il tuo aiuto, si tratta di Katie Bell!– intervenne Lee grattandosi la testa.  

- Oh, allora si che è importante  - sbuffò Harry.

- IO RIVOGLIO LA MIA MAGLIETTA! –

- FRED! Eccoti, ti stavo cercando – sbuffò Hermione.

Tutti la guardarono, zittendosi.

Si fecero da parte aprendosi in due ali. Hermione si mise una mano sulla faccia, mentre Fred la guardava comprensivo

- Ho dimenticato il mio cravattino del Grifondoro in camera tua, posso prenderlo?- chiese, nascondendo l’imbarazzo.

Harry e George si scambiarono un’occhiata interrogativa. Lee e Ginny si limitarono a nascondere un sorrisino malizioso. Solo Ron capì e si limitò ad arrossire leggermente.

- Certo, vieni – rispose Fred cordiale, aprendole la porta.

Lei guardò ancora la piccola folla e poi andò nella camera.

- E bravo Fred – bisbigliò Lee sorridendo.

- Camera tua…cravatta slacciata…lei è arrossita…Fred, cosa ci nascondi? –

- Niente, assolutamente niente! -  rispose lui, alzando le mani davanti a sé.

- Va bene, finiamo la cerimonia – decise Harry.

Ron agitò le mani bagnate sul viso di Fred, che fece una smorfia.

- Ma che…?-

- …Puoi fidanzarti ufficialmente con la nostra amica fedele, compagna di tante avventure e ormai sorella acquisita Hermione Granger – finì Ron sorridendo soddisfatto.

- Cosa? Ma io ed Hermione neanche ci frequentiamo! –

- Sbaglio o noto un certo rammarico nella voce? – intervenne Lee ghignando

- Voi siete tutti pazzi, e poi Hermione non mi vuole! –

- Quindi tu la vuoi! – esclamò Ginny compiaciuta

- Non ho detto questo! –

- Chi mi ricorda? – ghignò George.

Fred chiuse gli occhi invocando Merlino mentalmente.

- Ok. Harry e Ron, sloggiate. George, non me lo sarei mai aspettato da te, mi hai tradito. – nonostante il tono tremante non poté nascondere un sorrisetto, al quale George rispose prontamente  - Quindi via anche tu. Lee, non posso aiutarti con Katie, perché se ti aiuto lei si innamorerà sicuramente di me, quindi fila! E tu Ginny…-

- IO rimango. – disse gelida lei

- Tu assomigli molto alla mamma. – borbottò George, andandosene.

A poco a poco tutti lasciarono il corridoio.

Hermione uscì dalla stanza, sorridendo.

- Ok, io vado, grazie Fred…bella maglietta, comunque, anche se hai dimenticato i pantaloni –E se ne andò con passo deciso.

Ginny ridacchiò

- E’ arrossita non appena ti ha girato le spalle – sussurrò a Fred, che nascose un sorriso.

- Ok, che volevi dirmi? –  chiese Fred, sedendosi sul pavimento.

Lei lo seguì a ruota, e sospirò.

Fece una lunga pausa ad effetto.

- che devi fare attenzione a Goldstein.Che George sta macchinando contro di te. E Che Angelina ti vuole –

- FRED, RIDAMMI LA MIA MAGLIETTA -

 

 

* * *

 

Quella sera arrivò un gufo con legata alla zampa un pacco sottile, avvolto da una spessa carta marrone. 

George aprì il pacchetto, sospettoso, e guardò da tutte le angolazioni il piccolo specchio.

Dietro lo specchio c’era scritto “Felpato”.

- Felpato…? –  esitò George.

Subito il viso di Sirius Black si materializzò nello specchio.

- Ok, qual è il piano? – chiese l’uomo sbrigativo.

 

 

 

Scusate tantissimo se è corto eccetera.

Qusto è un capitolo di transizione, il prossimo, lo giuro solennemente, sarà una miriade di colpi di scena :D

Intanto ringrazio tantissimo per le recensioni, vi adoro!

Le risposte le scriverò appena possibile via Messaggio Privato!

Baci!

 

dram

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Capitolo 10
*** capitolo 10 ***


Ciao a tutti!!!

Ritardo grandioso, lo so, solo io posso fare cose del genere, e mi dispiace.

Comunque anche voi non scherzate!! trentanove commenti!
Ora ho tipo paura di postare perchè temo di deludervi!
Spero che vi piaccia questo capitolo...baci!


dram


Capitolo 10



Harry ci stava provando a studiare.

Davvero.

Il libro di Incantesimi era aperto alla pagina giusta, la bacchetta era accanto a lui, poggiata sul bracciolo della poltrona, la sua espressione era diligentemente concentrata e gli occhi si muovevano per leggere attentamente.

Poi il fatto che Il Quidditch Attraverso i Secoli fosse aperto sopra il libro era un futile dettaglio facilmente ignorabile.

C'era da dire che però si impegnava in maniera encomibile nella lettura.

E poi non era colpa sua!

Chi sarebbe riuscito a studiare sapendo che due individui non proprio raccomandabili (vedi sotto voce : Ex Malandrino e George) avevano cospirato malvagiamente contro la sua più cara amica?

...Beh, Hermione.

E Ginny, probabilmente. Al suo primo anno nonostante fosse successo quel che era successo era uscita con voti più che buoni.

E Fred aveva voti sufficienti, nonostante suo fratello stesse tramando contro di lui

E c'era da dire che anche se Ron prendeva sul serio il suo ruolo di Prefetto...

...Ok. Era lui che non studiava.

Ne era consapevole.

Lo sapeva.

Se lo sentiva.

Ma...quel libro era così affascinante...

E mentre Harry si disperava sul suo dilemma amletico Ginny entrò in Sala Comune, con espressione preoccupata. Si fece spazio fra i primini, spinse da una parte Lavanda Brown e Calì Patil e si tuffò tre Seamus e Dean...No, Dean non c'era.

Giusto...Dov'era Dean?

Lo sguardo di Harry si fece improvvisamente più vigile.

- Ginny – la salutò quando lei si buttò sulla poltroncina vicino alla sua, lasciando capire che doveva urgentemente parlargli. Si raggomitolò e gli sorrise, ma rimaneva la sua espressione leggermente inquieta – Dovevi dirmi qualcosa? -

Lei sorrise - Hermione mi ha detto di dirti che se non fai sparire subito quel diabolico giornaletto farà in modo che sparisca nei meandri di Nocturn Alley. E mi ha pregato anche di dirti che la sua ipotetica espressione mentre ipoteticamente ti direbbe queste parole sarebbe molto pericolosa. -

Harry impallidì e nascose il giornaletto sotto al cuscinetto, guardandosi attorno freneticamente.

- Ipoteticamente parlando, giusto?-

Il sorriso di Ginny si ingrandì – Diventerebbe ipotetica se tu mi dessi la tua fornita scorta di Api Frizzole che hai in fondo al baule... -

- Questo è ricatto, Weasley -

- Ne sono pienamente consapevole, Potter – disse lei, un sorriso malizioso. - Ora vado, Harry, ci vediamo dopo...Non ti pare un po' strana, Hermione? - chiese, alzandosi dalla poltroncina e passandosi una mano fra i capelli.

Harry annuì, pensieroso.

Ecco dunque cos'aveva Ginny. In effetti Hermione era parsa piuttosto strana...non triste, sembrava piuttosto...ecco, come se stesse riflettendo profondamente su una questione, e la risposta che si dava non fosse sufficiente o accettabile per lei.

Andava avanti così già dal giorno prima, ma non avrebbe potuto giurare da quando esattamente...o forse sì? Harry scosse la testa

- E' lo studio, sicuramente. Lo sai quanto tiene ai G.U.F.O. -

- Si, forse hai ragione...prova a parlarci, Harry – disse Ginny, guardandosi attorno. George la stava fissando e sorrideva, malizioso.

- Ginny...Senti, sai che fine ha fatto Dean? Sai, non lo vedo da un paio di giorni...- La ragazza lo guardò, sbattendo velocemente le palpebre. Poi sorrise. Un sorriso sadico.

Un sorriso alla Weasley.

-Dev'essere ancora rinchiuso nella toilette del secondo piano...adora particolarmente le chiacchiere allegre di Mirtilla Malcontenta...o, chissà, qualcuno potrebbe avercelo rinchiuso dentro...-

Harry sbarrò gli occhi.

- Si, è proprio ciò che pensi – annuì Ginny, compiaciuta, per poi allontanarsi sia da Harry che dallo sguardo di George, con leggero disappunto di quest'ultimo.


Ed ora un nuovo dubbio amletico attraversò la mente di Harry, Paladino Difensore del Mondo Magico e Non...

Lui doveva andare a liberare Dean...glielo doveva! Era il suo compagno di stanza!

...ma magari poteva finire l'articolo sulla rivista e poi, forse, andare a liberare Dean...

E poi quella che lo aveva rinchiuso era Ginny. E lui non aveva la benché minima intenzione di liberare una vittima di Ginny. Lui aveva seriamente paura di Ginny.

..Ma Dean...

Discorso chiuso.

Harry tirò fuori Il Quidditch Attraverso i Secoli e lo aprì alla pagina della manutenzione esatta dei manici di scopa, con un sorriso soddisfatto.



* * *


- Ginny! Sorellina adorata ed Erede Designata del marchio Gemelli Weasley! - urlò George dall'altra parte della sala. Ginny cercava di ignorarlo.

Davvero.

Ma lui aveva appena detto che sarebbe stata L'Erede Designata...

- George? - La sua voce suonò piuttosto fredda. Dopo il casino che aveva fatto con Fred ed Hermione poteva anche fondare un clan con gli Snasi, per quanto le importava.


- Finalmente mi dai retta – sorrise lui, tutto gongolante – E' da ieri che non mi parli, sai? Sei consapevole che non mi rivolgi la parola?? -

Lei lo fulminò – Certo che lo so! Non ti rendi conto che hai rovinato tutto? -

- Sorellina mia, io le ho migliorato le cose...Certo. Ora Angelina si accolla a Fred in maniera assurda, ed Anthony è peggio di un Incantesimo di Adesione Permanente ma...so come aggiustare tutto! - George pareva molto tranquillo e pacifico.

Ma lui sarebbe parso tranquillo e pacifico anche se la Umbridge gli avesse chiesto con la massima discrezione di fare una cosa a quattro con Hagrid e Piton.

Brivido

Ginny si girò molto lentamente.

Poi sospirò.

- BRUTTO IDIOTA, POSSIBILE CHE MI INCURIOSISCI SEMPRE?? - Scoppiò a ridere, seguita subito dal fratello.

- Ho le api frizzole di sopra,possiamo parlarne tranquillamente. -

- Mi hai comprato!! E' un ricatto morale, fratello...sei peggio di Mundungus -

- Ora non cominciare ad offendere -

- Tranquillo, ci ha già pensato Madre Natura, creandoti -

George rise ancora – Degna sorella...dimmi che almeno il tuo dono lo usi anche per abbassare mediamente l'autostima di Ronnino Prefettino -

Ginny sogghignò – E' il mio hobby preferito, finché non mi renderò conto che neanche ne vale la pena, con un soggetto così -

- Non abbiamo più niente da insegnarti. -



* * *

Il Giorno Prima :


Fred fece una smorfia, guardando fuori dalla finestra. Era primo pomeriggio, ed essendo domenica aveva dormito fino a tardi, com'era suo solito.

Ma QUALCUNO aveva avuto la malaugurata, sciagurata,pessima idea di svegliarlo.

Alle due del pomeriggio.

Come osavano svegliarlo alle due del pomeriggio?

E quel qualcuno che aveva osato svegliarlo alle due del pomeriggio era quella assurda piattola della Johnson. Oh, perché l'aveva invitata Ballo del Ceppo? Perchè??

Cosa aveva avuto quel giorno, dei Nargilli in testa??

..E stava decisamente troppo tempo con i Corvonero.

La Lovegood lo stava facendo diventare matto.

Sorrise al pensiero di Hermione che lo guardava stranita, se solo lui le avesse parlato di Nargilli.

E scosse la testa al pensiero di Hermione. Quella ragazza stava...troppo nei suoi pensieri, decisamente.

Ma tornando al pensiero principale...Angelina.

Perchè si era presentata in camera sua?

Perchè a lui?

Perchè sorrideva in modo svenevole?

Perchè proprio a lui?

E perchè era solo in camicia da notte?

Cosa aveva fatto di male??

Perchè era in camicia da notte alle due del pomeriggio?

In camera sua??

Scosse nuovamente la testa. Magari avrebbe potuto offrirle un Torrone Sanguinolento, così magari se ne sarebbe andata.

...No. La povera moquette ne avrebbe risentito troppo.

E dire che Angelina poteva pure essere quasi simpatica, da amica. Giocava a Quidditch, era carina, rideva spesso...ma non poteva svegliarlo alle due del pomeriggio!

E poi lui stava con....no. Pensiero sbagliato.

Lui non stava. Lui era un non essere. Lui era asessuato.

NON POTEVA FARE PENSIERI DEL GENERE, MERLINO!

- A cosa pensi, Fred? - chiese lei curiosa.

A come liberarmi di te.

- Quidditch – buttò giù lui, passandosi una mano fra i capelli.

- Ma quante cose abbiamo in comune! Anche io! -

George, salvami.

Ora George apre la porta...no, la spalanca, bacia appassionatamente Angelina, se la porta in camera di nonsochi, a questo punto va bene anche uno sgabuzzino, ci danno dentro per un periodo schifosamente lungo di tempo, così che io possa scappare in Timbuctu.

E George non lo salvò.

Fred cominciò a chiedersi qual era il vantaggio di avere un gemello, se neanche riuscivano ad usare la telepatia. Sbuffò annoiato, mentre si alzava dal letto.

...Pessima idea.

Ma forse Angelina era svenuta, vedendolo conciato così...

- Fred! Ti dovev...Oh...eri impegnato. - Hermione arrossì vistosamente, mentre indietreggiava verso la porta.

C'era da dire che aveva bussato.

Però bisognava perfezionare la tecnica dell'aspettare che la persona dica “avanti” prima di entrare come una furia distruttrice.

La scena era Angelina ammutolita che non staccava gli occhi di dosso a Fred, che stava indecentemente in pantaloncini.

Solo in pantaloncini.

E Fred fece la peggior cosa che un ragazzo può fare in queste situazioni.

Sorrise.

- Hermione! Stavo giusto...-

- ...Scopando con Angelina...si, giusto, dovevo...beh, George mi aveva mandato per chiederti...no, niente, lascia stare – Hermione sorrise frettolosa e imbarazzata, indietreggiando ancora

Quando era imbarazzata a morte si lasciava andare alle parolacce, si appuntò Fred, ma mentre una parte remota della sua mente registrava l'informazione l'altra pregava, no, implorava che Hermione non se ne andasse...Non poteva lasciarlo tra le fauci di Angelina. Non poteva. Non avrebbe osato.

- Hermione! Non stavo...-

- No, tranquillo – disse lei – Non lo dico a nessuno...una tresca è una tresca – si chiuse la porta alle spalle e si appoggiò alla porta, sospirando profondamente. Si passò una mano fra i capelli, chiudendo gli occhi.

Lei non aveva visto niente.

Lei – non – aveva – visto – niente.

Lei non...

Insomma, colei che non aveva visto niente cascò tra le braccia di Fred quando lui aprì la porta dall'interno.

- FRED! -

- Hermione! Ma che ci facevi appoggiata alla porta? - chiese lui, piuttosto tranquillo. La ragazza alzò la testa, incrociando lo sguardo malizioso di Fred.

- Io non ero appoggiata alla porta – ebbe la forza di dire. Negare. Negare sempre. Era l'unico modo per sopravvivere. L'unico.

Inutile dire che entrambi ignoravano bellamente Angelina Johnson, che da parte sua era incredibilmente seccata.

- Quindi dovrò pensare che aspettavi solo di finire tra le mie braccia, vero Prefetto Granger? -

-Ma forse mi sono davvero appoggiata senza rendermene conto...-

- Sei piuttosto bugiarda, per essere una Grifondoro...-

- Disse l'angelo di Hogwarts e dintorni... -

- Hermione, mi piacerebbe davvero continuare a parlare con te, ma...-

- ...Ma ci sono IO che dovevo parlare con lui – intervenne una scocciatissima Angelina, le braccia incrociate e l'espressione impaziente.

- Io stavo per dire che sulla porta mi pareva un po' brutto restare a chiacchierare...- disse tra i denti Fred.

Hermione si riscosse immediatamente, e cercò di rialzarsi dalle braccia di Fred, che cominciava a pensare che l'omicidio in fondo fosse una gran bella cosa.

- Giusto...C'è Angelina. Si, devo andare...- disse, pratica come al solito

Una lampadina si accese improvvisamente nella mente di Fred

- Chi hai detto che ti aveva mandato? -

- George, perché? -

Nell'esatto momento in cui pronunciava quelle parole un presentimento si fece spazio nella mente confusa di Hermione.

- Oh. Oh, comincio a capire. Oh. -

Fred si voltò bruscamente - Angelina! George ti ha per caso detto qualcosa oggi? -

Lei distolse lo sguardo seccata – Ha detto che a te avrebbe fatto molto piacere rivedermi...- disse di malavoglia. Sospetti confermati.

Nuovo soggetto da uccidere : George Weasley

-Io devo andare - sibilò Hermione.

- Non mi vorrai lasciare qui da sola, vero? - esclamò l'altra oltraggiata. Lui impallidì davanti a quella furia. Hermione, davanti allo sguardo esitante di Fred, scrollò le spalle.

- Tranquillo, lo uccido io anche per te...divertiti con Angelina -

- Eh no, questa non me la voglio perdere...- decise lui, come svegliato dalle ultime parole del Prefetto. Non erano seccate o qualcos'altro, ma avevano un che di...come a dire che nonostante ciò che George avesse detto o fatto...Altro colpo di genio.

Hermione credeva che fra lui ed Angelina...Oh, avrebbe dovuto aggiustare anche quello adesso.



Ok.

Perchè Anthony Goldstein stava abbracciando Hermione?

Perchè Anthony Goldstein allungava le sue mani da piovra sul corpo di Hermione?

Perchè Hermione non lo cruciava?

...perchè probabilmente sarebbe stata espulsa, ma dettagli!

Fred scosse la testa, confuso.

Cercando di levare gli artigli ancorati di Angelina dal suo braccio, cercò di ricostruire il casino che era presente in Sala Comune.

Anthony stava abbracciando la sua...Ehm...Hermione. Stava abbracciando Hermione.

E Già questo non andava bene.

Ginny agitava un pacchetto di Api Frizzole, e saltellava tutta contenta. Non aveva idea di chi gli avesse dato il sacchetto, ma sapeva che stava cominciando a drogarsene.

Brava ragazza.

Harry e Ron guardavano agghiacciati Anthony Goldstein che abbracciava la s...Hermione.

E poi c'era lui.

Lui con un braccio atrofizzato per colpa delle unghie di Agelina piantate in profondità nel suo avambraccio. Lui che guardava con la testa leggermente inclinata l'abbraccio.

Si rese conto solo poi che Hermione non rispondeva all'appassionata manifestazione d'affetto.

E a proposito di manifestazioni d'affetto che doveva esternare...dov'era il suo caro, amato, dolce fratello gemello? Non ce n'era traccia. Meraviglioso.

- Goldstein, perché stai attaccato peggio di una piovra ad Hermione? - chiese la sua voce, pacata e tranquilla. Sfoderò la bacchetta mentre si avvicinava.

Anthony alzò lo sguardo e impallidì leggermente, ma fece comunque un sorriso nervoso.

- Ciao Weasley -

- Che piacere rivederti. - disse sarcastico lui, sempre con un ghigno stampato in faccia.

- Ero passato a salutare Hermione -

- Ah...perchè devi sparire dalla faccia della Terra, spero – ringhiò Ron. Aveva fatto una benedizione in piena regola mica per niente!

- Fred, andiamo dai...- sussurrò Angelina, cercando di tirarlo per le scale.

Inutile dire che Fred le rivolse le attenzioni che avrebbe riservato ad un doxy. E non uno di quelli che serviva agli esperimenti. Anthony sembrò aver capito l'antifona e si girò per andarsene in fretta e furia.

Appena si chiuse il quadro Hermione si girò verso Fred, seccata

- Era solo passato a salutarmi! -

- Ti stava mangiando con gli occhi! - si diese Fred. Quanto si asosmigliavano i fratelli, in quel momento, si scorpì a pensare Hermione...solo che Ron non aveva quegli occhi.

- Tu ti stavi scopando la Johnson, cos'è peggio? -

- Non mi stavo scopando la Johnson! -

- Oh, certo...- Hermione scosse la testa ed uscì dalla sala comune.

- ...Miseriaccia – borbottò Fred.

- ...Harry, ti ho visto, sgancia le Api Frizzole – esclamò Ginny. Harry sbuffò e tirò fuori dalla sacca una manciata di dolci.

- Avida. -

- Protettrice di ciò che è mio, prego. -



* * *


Il resto è storia.

Fred parlava normalmente con George, e scherzava spesso con Hermione. Era Hermione, piuttosto, che evitava Fred. Non riusciva a togliersi dalla testa Angelina che si avvicinava a Fred.

Ci doveva essere una spiegazione a quei pensieri.

Magari...vedeva Fred come un fratello e...quindi era gelosia fraterna. Certo. Doveva essere così...

...Seriamente Hermione, tu non lo guardi come guarderesti un fratello.

E quando pensieri del genere si affacciavano nella sua mente lei scuoteva forte la testa e non ci pensava più...per almeno cinque minuti.



* * *


- Non è andata bene, Felpato -

- No, in effetti no...dovremmo combinare qualcosa come un appuntamento, per quei due...sono un caso disperato, lo sai, vero?

- Se non si da una mossa con Hermione giuro che lo disconosco come fratello. -





Vi ringrazio tantissimo ancora per le recensioni!!

Risponderò appena mi sarà possibile :D

baci!

dram

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Capitolo 11
*** capitolo 11 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!!

Eccomi quindi di nuovo con voi!!

32 recensioni! Tutte positive. Siete...meravigliosi. Ecco.

Ho ricevuto diverse minacce di morte, sapete? Non è stato molto piacevole, ma dettagli...Insomma, alla fine hanno vinto. Eccomi qui col nuovo capitolo!!

Baci!

 

Capitolo 11

 

Non era una cosa carina.

Davvero, era decisamente di cattivo gusto.

Harry Potter era un essere abietto. E ne era consapevole. Si vedeva dal suo sguardo compiaciuto, quell'espressione appagata, quel...quel...oh! Che odio.

Lo faceva apposta!!

- Ginny, sta solo mangiando! - esclamò Hermione, non alzando la testa dal libro di Rune Antiche. La ragazza sbuffò per quella che era ormai l'ennesima volta.

- Hai la benché minima idea di cosa stia mangiando Harry? - ringhiò spostando di nuovo lo sguardo sul ragazzo. Che in quel preciso momento stava palesemente mettendo alla prova la pazienza di Ginny.

- Da qui sembrano Api Frizzole...-

L'espressione di Ginny si indurì – Esattamente. - disse, alzandosi dalla poltroncina.

Hermione sospirò e girò pagina, mentre l'amica si recava con passo marziale da quel martire che era il suo migliore amico.

- Buongiorno Granger! - cinguettò George buttandosi sulla poltrona di fianco alla sua. Hermione sospirò nuovamente.

- Merlino, dammi la forza. -

George ghignò e si stese per tutta la poltroncina, le gambe sui braccioli e la testa all'indietro. Hermione chiuse il libro e lo guardò, eloquente.

- George, sto studiando! -

- Hermione, studi sempre! Per favore, devo parlarti! -

 

- Harry, ti ordino di darmi quelle Api Frizzole...te lo dice un Prefetto. -

- Ginny, ma tu non sei un prefetto! -

- ...merda. -

Hermione si guardò in torno per la Sala, cercando il gemello mancante, senza trovarlo.

- George, dov'è Fred? - chiese, insospettita.

L'altro sospirò, melodrammatico. D'accordo, erano gemelli, ma era praticamente impossibile che una ragazza, in sua presenza, pensasse al fratello!

- Davvero, Granger, mi spezzi il cuore. Pensi sempre a lui, dov'è finito il tuo amore per me?! - si mise una mano sulla fronte e rovesciò la testa all'indietro, rischiando di ribaltare la poltroncina. Hermione sorrise.

- George, parla. Dov'è Fred? -

 

- Potter, ti avverto. Quelle Api Frizzole sono pericolose...sono state create per attentare alla tua vita! Sarò costretta ad avvertire le autorità, se non me le consegni. -

- Ginny, vorresti avvertire Silente per delle...caramelle? -

- Potter, non mi stai prendendo sul serio. -

 

George sorrise - Ok, mi arrendo...è fuori dalla Sala Comune. -

- Oh, bene...e perché non entra? - chiese la ragazza, inarcando un sopracciglio. Guardò di nuovo verso il quadro, ma c'erano solo orde di primini.

George scrollò le spalle – E' legato e imbavagliato. Tecnicamente non può entrare. -

- FRED! Oh, George, ti ammazzo! - urlò Hermione, correndo verso il quadro della Signora Grassa. George, ancora sdraiato sulla poltrona, sorrise.

- Questo è amore... -

- No, questa è manipolazione, George. - Ginny era arrivata in quel preciso momento, con una scatola di Api Frizzole in mano e la bacchetta che spuntava da sotto la divisa.

Il ragazzo agitò la mano, noncurante - Sinonimi, sorellina, sinonimi...-

 

* * *

 

Neville Paciock era un ragazzo emotivamente fragile.

Fondamentalmente fu per questo che cadde all'indietro, rischiando di svenire senza tante cerimonie, quando Hermione balzò all'improvviso da fuori il quadro delle Torre Grifondoro e cominciò a borbottare tra sé, guardandosi intorno.

Neville Paciock aveva sempre saputo che Hermione Granger più gli altri due erano pazzi. Non era una novità.

Ma cominciare a parlare da soli diventava un sintomo preoccupante.

-...Her-Hermione? - chiese Neville, rialzandosi faticosamente.

La ragazza si bloccò e sorrise all'indirizzo dell'amico. Sembrava un po' isterica. Ma d'altronde era isterica da quando aveva undici anni, quindi non valeva come cosa.

- Ciao Neville! Hai visto per caso qualcuno imbavagliato qui vicino? - chiese Hermione. Neville notò un leggero tic all'occhio.

Ok. Era impazzita tutta in una volta, e ora cercava qualcuno che aveva imbavagliato e legato per dargli il colpo di grazia, così sarebbe potuta diventare leggendaria quanto il Basilisco e avrebbe ucciso tutti i suoi compagni di Casa a cominciare da quel povero studente legato e...non poteva permetterlo!

Neville fece per muoversi, ma poi tornò alla posizione iniziale.

Un momento. Magari quella figura imbavagliata era un Mangiamorte infiltrato. E lei lo stava cercando perché magari era scappato. Quindi non avrebbe proprio aiutato la povera Hermione se l'avesse Schiantata.

A parte il fatto che lui non riusciva neanche a Disarmare.

Stava per fare un passo avanti, verso Hermione, quando si fermò nuovamente.

E se invece era una pazza squinternata? Lui diventava automaticamente testimone. E i testimoni, normalmente, sono martiri. E lui non voleva essere un martire, decisamente.

Ma lei stava per attentare alla vita di uno studente!

 

Hermione da parte sua assisteva affascinata al singolare balletto di Neville : mano che prende la bacchetta..no, si ritira, passo avanti, passo indietro, giravolta (questo è quando Neville vuole darsi alla fuga.), sguardo terrorizzato, passo indietro e...

Che Neville volesse darsi alla danza ormai era risaputo, ma mettersi a ballare in corridoio non era molto appropriato, pensò Hermione.

- Ok, Neville, non fa niente, cercherò da sola...- Hermione voltò i tacchi e se ne andò veloce dall'entrata della Torre.

Neville guardò la figura andarsene e contò fino a venti, poi si girò ed entro di volata nella Sala Comune.

- HERMIONE GRANGER E' UNA PAZZA OMICIDA! -

Seguirono cinque secondi di assoluto silenzio, dai primini che guardavano il ragazzo con la bocca spalancata, ai più grandi che dovevano ancora connettere.

E poi fu il caos.

In mezzo al casino George sospirò, ancora sdraiato sulla poltroncina.

– Allora speriamo che abbia incrociato Malfoy nella sua via...-

 

 

* * *

 

 

Angelina era una persona relativamente intelligente.

Più di Lavanda Brown, decisamente meno di Hermione Granger.

Era la tipica ragazza che si faceva gli affari suoi, sportiva, allegra, e nella maggior parte dei casi con una cotta allucinante per un tizio che faceva il suo stesso sport.

Caso volle che si fosse presa una sbandata per Fred (o George) Weasley, battitore.

Quegli occhi così...così...azzurri!

Quel sorriso sempre presente, quei capelli color fiamma, quel fisico così...oh!

Quelle battute che facevano tanto ridere!

Tutto questo corrispondeva al nome di Fred. O George.

Era il suo amore, l'aveva visto prima lei!! Quindi ne rivendicava il diritto, senza discussioni di sorta. Era suo, punto.

E una ragazzina come Hermione Granger non avrebbe impedito l'amore fra lei e Fred...

O George.

 

 

* * *

 

George Weasley era un uomo morto.

Già il fatto che Hermione avesse dovuto girarsi mezza Hogwarts, cercando un essere imbavagliato e legato che saltellava al fine di camminare era un buon movente.

Ma sopratutto l'essere che avrebbe dovuto saltellare perché legato e imbavagliato, NON era legato e imbavagliato.

Perché non era legato e imbavagliato?!

Neanche una cordicella, una bandana, un...un braccialetto, PER MERLINO!

- Fred?! - chiese Hermione allibita, guardando il ragazzo che passeggiava con aria svagata per il corridoio buio.

Fred si girò e sorrise allegro - Ciao Hermione! Ti credevo in Sala Comune! - disse, rallentando per farsi raggiungere. Lei, ancora leggermente scioccata, rimase in silenzio. Poi cominciò a camminare e a parlare in contemporanea.

- Tuo fratello è morto, Weasley. -

- Spero si tratti di Percy, ma anche se parli di Ronnie non sarò particolarmente addolorato per la perdita. – rispose lui, ancora sorridente. Hermione ringhiò.

- Parlo di GEORGE! Ha detto che eri legato e imbavagliato, da qualche partenonsodove! Mi sono preoccupat...insomma, tu eri qui a camminare come un folletto felice che balla sugli arcobaleni! - esplose, camminando più veloce. Fred accelerò il passo, ancora sorridente.

- Non mi sembrava che i folletti fossero particolarmente felici, insomma, credi che nella banca improvvisino balletti? Magari ci sono altre specie che danzano...-

- Fred, non è questo il punto! -

- Il punto è che ti sei preoccupata per me! - Fred si mise le mani dietro la testa, immensamente compiaciuto, mentre Hermione arrossiva violentemente.

- Se...Se mi fossi preoccupata per te sarei venuta a cercarti! -

- Cosa che hai fatto. -

- Non ti stavo cercando! Stavo andando...nelle cucine! - improvvisò lei. Girandosi di lato agitò la mano vicino al viso cercando di far svanire il rossore. Fred ghignò.

- Ma davvero? La mia Prefettoperfetto che va nelle cucine? Vorrà dire che mi offrirai una bella cioccolata calda! -

Hermione si fermò, giusto davanti alle scale, e guardò il ragazzo.

- Non dici sul serio. -

- Non sono mai serio, tranne che nel caso si parli di cibo...Sei sul punto di non ritorno, Hermione. – sorrise lui.

 

Due minuti dopo sorseggiavano due tazze gigantesche di cioccolata calda, con panna.

E la spruzzatina di cacao sopra.

E il croccante in cima.

E la ciliegina che sennò Fred piagnucolava, o comunque cominciava a pestare i piedi.

Minaccia sua.

- Non posso crederci. - borbottava ancora Hermione, due baffi di cioccolata appena sopra la bocca. Fred trattenne le risate.

- Su, Prefettino, non fare così...hai una tazza del cibo più buono del mondo, e sei in MIA compagnia...che vuoi di più? -

- Voglio il corpo esanime di George Weasley. -

- Ah, l'ho sempre saputo che in fondo preferisci lui...- rispose melodrammatico Fred. Hermione rise e prese un altro sorso di cioccolata, scottandosi le labbra.

- AHIAHIAHIAHI!! - buttò la tazza in aria e prese velocemente un cucchiaino, freddo, poggiandoselo sulle labbra. Nello stesso momento Fred si lanciò per prendere la tazza volante, col solo risultato di rovesciarsela completamente addosso.

Hermione, ancora col cucchiaio appiccicato alla bocca, guardò allibita la scena di Fred che balzava in piedi e cominciava a squittire tutto il suo dolore, saltellando.

Poi scoppiò a ridere.

- Granger, sappi che non sei d'aiuto! - gemette Fred, cercando di allontanare i pantaloni dalle parti sensibili. Hermione rise ancora più forte, estraendo la bacchetta.

- Oh, no. Non osare puntarmi addosso la bacchetta, Hermione. Stai ridendo come pochi, e io qui sotto ho roba importante! - disse lui, indietreggiando precipitosamente, arrivando solo ad inciampare sui suoi piedi. Cadde a terra di schiena, ed Hermione ormai rotolava a terra dalle risate. Sul tavolo e sul pavimento ormai le tazze giacevano dimenticate.

- Dai..- disse tra le lacrime Hermione – Ti asciugo i pantaloni! -

- Hermione, posa quell'affare e aiutami a levarmeli! - rispose senza pensarci Fred, sbottonandosi i pantaloni della divisa.

Si rese conto solo dopo di ciò che aveva detto.

- Ehm...posso fare da solo, in fondo! - sorrise, mentre vedeva il volto di Hermione farsi color pomodoro – Mi aiuterai in futuro – aggiunse, con una vena di malizia.

- FRED! -

- Non è che potresti girarti? Sono a disagio...- Hermione si girò subito, rossissima che insofferente al tono divertito del ragazzo.

Ma come Merlino gli era venuto in mente di...di chiederle...oh!

- Ok, ORA puoi asciugarmeli, e tranquilla, mi copre la camicia della divisa...- disse il tono ridente di Fred. Hermione si girò, ed effettivamente Fred era relativamente coperto.

Si avvicinò, sorridendo e tese la mano per avere i pantaloni - E' mai possibile che non ti vedo mai con la divisa completa addosso? - Lui scrollò le spalle.

- Dai, Prefetto, non vorrai togliermi punti SOLO perché sto davanti a te in modo...parzialmente indecente? -

- Leva il parzialmente, Weasley -

Ormai erano a meno di un passo di distanza e sorridevano entrambi. Parlavano così ad alta voce che non si accorsero che il quadro si era aperto.

 

* * *

 

Ciò che Lee Jordan vide lo segnò a vita.

Già la vista non proprio pudica di Fred senza pantaloni lo avrebbe shockato per diverso tempo. Lui non era abituato come Hermione, bisogna capirlo.

Ma la scena...della Granger con due baffi di cioccolata (COSA avevano fatto con il cioccolato?!?), sorridente, che teneva i pantaloni a Fred...

Certo, la cosa bella fu che i due non si accorsero subito di avere un pubblico.

Fu quando Lee si schiarì la voce che ebbero la decenza di sussultare e voltarsi verso di lui, gli occhi spalancati.

- Ricapitolando...- disse Lee pensieroso – un certa vasca da bagno, più la cerma di Fred, a quanto mi ha raccontato George...poi nello scompartimento, per i corridoi, ora anche nelle cucine...non vi pare di esagerare? -

- LEE!! -

 

 

* * *

 

Ci vollero preghiere, minacce, promesse, galeoni, per far promettere a Lee di non dire assolutamente niente a Ginny. Ma tanto Fred ed Hermione lo sapevano, che la voce le sarebbe giunta all'orecchio. E allora avrebbero potuto dire addio alle loro giovani vite.

 

Appena entrata in Sala Comune, la mattina dopo, Hermione si sentiva particolarmente osservata. Nervosamente si avvicinò a Ron, seduto su una poltroncina.

- Ron? Perché mi fissano tutti? -

Lui alzò lo sguardo e scrollò le spalle – Credo sia perché ieri Neville ha urlato che sei una Squilibrata, nonché una pazza omicida....- di fronte al pallore di Hermione lui si affrettò a sorriderle - ...Ma tranquilla, noi ti accettiamo così come sei, Hermione! -

A salvare Neville fu Ginny, che si lanciò su Hermione.

- COM'E' CHE TI SEI DATA A FARE CON MIO FRATELLO SENZA DIRMELO?? -

I consueti cinque minuti di assoluto silenzio.

E poi fu nuovamente il caos.

George con in mano uno specchio sorrise -

- Credo che l'ipotesi di Neville sulla pazzia omicida di Hermione si stia avverando, sai? - disse a Sirius. L'uomo sbuffò – Invece che discorrere della pazzia omicida di Hermione, dovresti andare da tuo fratello a fargli l'interrogatorio. -

- Ma se non vuole...-

- E' tuo fratello. Deve dirti TUTTO. Fai valere i tuoi diritti, George!-

Il ragazzo ghignò. - Dillo che è solo per macabra curiosità. -

Sirius sospirò e sorrise, malandrino - Uomo di poca fede. Andiamo da tuo fratello, voglio sapere tutti i dettagli. - Mentre salivano si sentì una voce da dietro la porta della camera del quinto anno.

- DI' AL MIO PADRINO CHE E' UNA PETTEGOLA! -

 

 

Finito!

Che dire, spero vi sia piaciuto e che non vi abbia delusi!

Ecco tutto, risponderò il più presto possibile alle vostre recensioni!

Baci!

dram

 

 

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Capitolo 12
*** capitolo 12 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Ok. Comincio dallo scusarmi per l’attesa tremenda, mi dispiace tanto tanto tanto!

Ma avendo una vita e visto che non mi è concesso stare la notte al PC no ho potuto buttare giù qualcosa per il continuo

Ma eccomi qui di nuovo :D

Ok, vi lascio al capitolo!

Baci!

 

 

Capitolo 12

 

 

La famiglia Weasley e la famiglia Patil da secoli erano le due potenze universalmente riconosciute in fatto di scommesse.

Eh sì, anche la cara Molly, madre attenta e tipica donna casalinga e paziente fino all’inverosimile (si parla ovviamente di Fred e George) un giorno era caduta in tentazione, e da allora era diventata una maestra in quel campo. Anche quando smise a fine scuola, a malincuore, faceva scommesse con sé stessa giusto per non perdere la mano.

Pur non avendone mai parlato né fatto cenno ai figli, sembrava che avessero ereditato la stessa passione, anche senza contare i gemelli. Ginny, la dolce ragazzina dai capelli rossi, sembrava essere stata l’adepta più assidua.

D’altra parte, altre due Grifondoro non si perdevano una puntata che fosse una. Erano il banco e le persone a cui si rivolgevano tutti i giocatori. Le gemelle Patil gestivano tutte le scommesse di Hogwarts, anche se le menti meno brillanti ( vedi sotto voce: Harry Potter, Ronald Weasley eccetera eccetera) non ci avevano mai fatto caso.

Per questo Ginny si recò da loro, quella mattina, con passo deciso e un’espressione sicura stampata in faccia.

Calì Patil la salutò con un sorriso di circostanza, ma Ginny mosse la mano, insofferente, e Calì le prestò subito più attenzione.

Quando Ginny Weasley riesce a non trascinare i piedi alle sette del mattino la cosa si fa importante.

- Ho bisogno di liquidi.- esordì, sedendosi di fronte a loro.

Padma Patil sorrise con supponenza, prendendo carta e piuma.

- Sei la nostra cliente fissa, cara. La scommessa? –

Qui Ginny ammutolì, indecisa.

- Mm…quella in corso è interessante. Dieci a uno che Neville oggi sviene! – disse Calì, scorrendo con gli occhi la pergamena.

- Perché dovrebbe? –

- E’ lunedì, cara…Doppia ora di Pozioni. Se va in coma dobbiamo venti galeoni alla Parkinson. – ghignò Padma. Calì però fulminò la gemella, in una tenue difesa del compagno di Casa.

- Allora? Ci sei anche tu? –

Ginny scosse la testa e sorrise.

- Ho io una cosa in mente. Scommetto cinquantasette galeoni… –

Alle gemelle brillarono gli occhi, e sporsero il busto verso la ragazza. Di puntate così ce n’erano poche. E poi si trattava di Ginevra Weasley! Ma proprio perché si trattava di lei, pensò Padma, poteva essere benissimo essere un arrampicarsi sugli specchi molto ben macchinato.

- Su Fred Weasley ed Hermione Granger. Scommetto che per cena al massimo si baceranno. –

Calì spalancò gli occhi, mentre Padma si lasciava andare contro lo schienale.

- Non è possibile, alla Granger piace Ron! –

- Oh, è da quest’estate che fa gli occhi dolci a mio fratello –

Stava bluffando. lei NON aveva cinquantasette galeoni!

Era OVVIO che serviva un miracolo, per quella sera.

Un miracolo o la maledizione Imperio, una delle due. Entrambe fattibili, se si trattava dei Weasley, certo, ma la sua scorta di miracoli era esaurita la mattina stessa, e l’Imperius non era una soluzione granché divertente.

Ma non poteva ritirare la scommessa ADESSO. Era tutto fatto.

- Chi mi fa gli occhi dolci? – chiese George, con in mano un vassoio pieno di cibo. Si sedette vicino a Ginny e le sorrise, mentre lei sbuffava e afferrava una forchettata di uova dal SUO vassoio.

- Ho sei fratelli, George. – disse con la bocca piena.

- Ma Ginny, ragiona! Bill è via, Charlie è via, Percy…Oh, Merlino, pensi davvero che una ragazza si possa prendere una cotta per lui? Andiamo, deve avere il gusto dell’Horror! Poi Ronnie, che comincio a credere sia asessuato…e chi manca? –

- Fred, il tuo gemello. –

- Oh, sì, lui…- sorrise George, mentre Ginny cominciava a massaggiarsi le tempie. – Solo che lui è di Hermione, quindi…-

- Hermione?! Hermione Granger? – chiese subito Padma, avida di sapere. La Weasley non bluffava quindi. Calì aveva già cominciato a scrivere freneticamente sul suo piccolo blocco di fogli.

- Ehm…George, devo chiederti un favore, alzati, su – Ginny sorrise nervosamente, tirandolo per la manica. George fece in tempo a salvare una tazza di caffelatte, prima di essere trascinato via dalla Sala Grande.

- Mi serve un prestito. – gli disse la ragazza, appena fuori dal portone della Sala Grande. George la studiò, aspettando che un Harry sbadigliante passasse oltre.

- Di quanto, sorellina? –

- Cinquanta…sei galeoni e sedici falci! – rispose lei sorridente.

- …Vorresti dire che i trenta danari che ti abbiamo dato sono andati in FUMO? –

- No, in caccabombe – sorrise lei.

- Brava ragazza. –

 

 

* * *

 

 

Hermione Granger non sapeva assolutamente di essere l’oggetto di una scommessa destinata a gonfiarsi come Vitious quando Pix aveva trovato il modo di imbottirlo di elio.

Hermione Granger era solo concentrata sul suo libro di Trasfigurazione Avanzata, e per una volta non si stava facendo domande sulla sua situazione sentimentale.

Questo almeno fino a che non comparvero all’orizzonte Harry e Neville, che si sedettero vicino a lei, studiandola di sottecchi.

Quanto il cucchiaino di Neville cadde per la quinta volta Hermione chiuse il libro di scatto e guardò Harry seccata.

- Che vuoi, migliore amico che cerca di non farmi studiare per i GUFO, perché vuole segretamente portarmi a lavorare in un bar per spogliarelliste o per spingermi a trovare lavoro come spazzina? -

- La tua eloquenza mi lascia confuso, a volte – replicò sorridendo Harry, bevendo una generosa sorsata di succo di zucca.

- La mia eloquenza ti lascia confuso perché sei un’IDIOTA!-   esplose Hermione, pentendosi subito dopo – Scusa…Scusa Harry, ma la McGranitt ci ha dato un compito che non riesco a fare…-

Harry sorrise comprensivo, poggiando il bicchiere sul tavolo.

Per lui non c’erano problemi! Non li faceva, i compiti!

L’esplosione di nervi della ragazza intanto aveva incrementato la convinzione di Neville secondo la quale lei fosse una psicopatica. Effetto di questo pensiero era il fatto che Neville cercava in tutti i modi di nascondersi dietro la caraffa di succo.

Invisibile, non c’è che dire.

- Hermione, credo seriamente che dovresti prendere una vacanza. –

L’amica scosse la testa, dopo un attimo di esitazione.

- Una vacanza! Siamo ad inizio ottobre! E poi devo studiare, e…Harry, No. Di che vacanze parli? No, non lo voglio sapere! FAMMI STUDIARE, POTTER! –

Neville aggiunse una ciotola piena di cibo davanti alla sua trincea, cercando di convincersi che no, Hermione Granger non era una pazza suicida, e no, se avesse ipoteticamente voluto uccidere qualcuno non avrebbe certo ammazzato lui, ma Harry. Si sentì leggermente rincuorato dai suoi pensieri.

- Ma Hermione…Immagina solo! Staccare una sera dallo studio..-

Hermione fece una pausa, più lunga della precedente, ma poi scosse la testa con decisione.

- No, Harry. A me piace studiare, io…io devo studiare! -

- Anche a me piace il Quidditch, ma non dormirei mai su un manico di scopa. Il giorno dopo avrei dolori in posti di cui è meglio non parlare a tavola – disse Ron, appena arrivato.

Harry e il resto della tavolata Grifondoro lo guardò piacevolmente stupito. Era mattina, e Ron Weasley era appena riuscito ad esprimere una frase di senso compiuto con tanto di subordinate di vario tipo. Neville, senza smettere di coprirsi con la caraffa, lo guardò molto sorpreso.

- Dai, Hermione…immagina solo una sera, nella Sala Comune, sulla poltroncina rossa, quella vicina al camino… – la tentò Harry.

Hermione chiuse gli occhi per un secondo.

- Oh, le poltroncine vicino al camino…non mi ci siedo da secoli!- disse, lasciando vagare lo sguardo per la tavolata.

Harry strizzò l’occhio a Neville, che per vederlo dovette alzarsi di un centimetro sopra la ciotola, con molta riluttanza.

- E…pensa al cibo. Ti ricordi delle scorte di cioccolato fondente che abbiamo nascosto, io e te, per non farlo mangiare da Harry? – esclamò Ron, sorridendo complice. Harry lo guardò malissimo.

- HEY! –

- Ops…-

Hermione non gli diede retta. Pensava allo scomparto sotto la poltrona, pieno del miglior cioccolato di Mielandia.

- Una sera di queste si potrebbe fare…-

- Ma si…tu e Fred, lì, su quelle poltroncine a mangiare cioccolato…-

Hermione sospirò, sorridendo.

Poltroncine, il fuoco del camino, il cioccolato, Fred…Fred?

…FRED??

- CHE C’ENTRA FRED? –

Ron lanciò una pergamena dall’altra parte del tavolo. Neville la prese al volo, intingendo la piuma nell’inchiostro.

Harry invece controllava uno strano orologio comprato a Diagon Alley, con un sorrisino compiaciuto.

- Livello di attenzione decimato dalla precedente frase! Cinque secondi punto otto prima che Hermione Granger urlasse! Da segnare il sorriso rilassato che forse…- Harry scrutò il viso dell’amica, che aveva tutto tranne un sorriso rilassato sul volto.

- …ok, non si può vedere più, ma prima c’era! –

Ron sorrise, mentre prendeva una generosa porzione di tutto ciò che c’era sul tavolo.

- Di questo passo altro che benedizione, non mi servirà un solo paggetto, ma tanti piccoli chierichetti! –

Harry si rabbuiò – NON SONO UN PAGGETTO! –

- Dici? Un po’, forse, la statura…- commentò Fred, appena arrivato. Si sedette di fronte ad una Hermione ancora troppo sconvolta per uccidere a mani nude i suoi migliori amici.

Neville aspettava tremante l’esecuzione.

- Hermione, mi sembri un po’ pallida, sicura di non avere la febbre? Dovresti seriamente prenderti una sera tutta per te…- disse premuroso Fred, sporgendosi per toccarle la fronte col dorso della mano.

Hermione alzò lo sguardo shockato verso di lui, senza dire una parola. Poi si alzò da tavola borbottando parole come “vacanza”, “caminetto” e “Harry, sei morto”.

- Che ragazza adorabile – commentò Harry, finendo d’un sorso il suo succo. Fred lo squadrò, per poi guardarsi in giro.

- Harry, sai che fine ha fatto Anthony Goldstein? –

- Il Corvonero? –

Neville scrollò le spalle, ricomparendo tra la trincea di cibo.

- Credo si stia ancora piangendo addosso…sapete, gli hanno coperto la pelle di brufoli. –

- Oh, ma è un peccato! Era un così bel ragazzo! – disse Fred, rubando il bicchiere ad Harry.

- Fred, se tu non fossi disperatamente cotto della mia migliore amica direi che sei gay.–

- Io non sono gay! –

- Ne eravamo certi. Guardi la Granger come un cane guarderebbe la sua bistecca al sangue! – disse Dean Thomas, passando per caso di lì.

Sì, se non lo avete notato, tutti avevano qualcosa da commentare. Grifondoro non era la casa dei coraggiosi di cuore, ma delle zitelle pettegole.

- Sirius non sarebbe contentissimo di essere sempre preso come esempio…cane di qui, cane di là, ma non gli fischiano le orecchie? – borbottò Fred cercando di sviare il discorso.

Solo a fine cena gli venne in mente un dettaglio. Un dettaglio che gli era comparso davanti agli occhi e che lui aveva completamente, irrimediabilmente ignorato.

- Devo trovare Anthony. – disse, mentre la sua espressione cambiava da consapevole a divertita a rassegnata in pochi secondi.

- Cosa abbiamo oggi in seconda? –

- Doppia di Pozioni – disse la voce funerea di Ron.

Un tonfo distrasse tutti dalla colazione. Neville era caduto dalla panca e si era accasciato sul pavimento.

Mentre qualcuno cercava i rialzarlo da terra e altri lo schiaffeggiavano per farlo riprendere, la voce esitante di Pansy Parkinson attraversò la sala

- Beh, non è troppo tardi perché vada in coma…no? -

 

 

* * *

 

 

- Hey! Aspetta! Aspetta, Fred! – urlò Angelina dall’altro lato del corridoio, guardando i capelli rossi del ragazzo davanti a lei.

Lui si girò e sorrise, fermandosi per aspettarla

- Hey, Angie! Allora, quando sono gli allenamenti di Quidditch? – il volto di Angelina si oscurò leggermente.

- Potter si è fatto mettere in punizione dalla Umbridge, quindi immagino che dovremo finire di fare le selezioni senza di lui. Domani alle cinque davanti al campo di Quidditch! Anche se…- la ragazza esitò, spostandosi i capelli dietro le orecchie.

Poi sorrise, facendo un passo verso di lui.

- E se ci vedessimo un’oretta prima? Così, per uscire! Magari ci alleniamo un po’ prima noi…oppure facciamo una passeggiata al lago! Che ne dici? – 

L’altro assunse un’espressione un po’ stupita, ma poi annuì

- Devo vedere se il mio caro gemellino ha da fare, ma va bene...quindi ci vediamo alle quattro –

- Perfetto! – Angelina si illuminò e gli sorrise, per poi correre via. Alla fine del corridoio si girò – Alle quattro, Fred! –

Lui la salutò con la mano, per poi girarsi sorridendo.

O era un ghigno?

“E ora chi lo dice a Fred?” pensò il ragazzo incamminandosi verso l’aula di Erbologia con aria svagata.

 

 

* * *

 

- FRED! –

- HARRY! Che vuoi?? –

- Di tante domande intelligenti mi fai questa? Ron, che Cioccorana ci fai qui?? Ti avevo detto di aspettare fuori! –

- Ahi! Ronald, quello era il mio piede! –

- Potrei sapere chi ha chiuso questa fottutissima porta?? –

- George? Anche tu qui? –

- Beh, l’inconfondibile finezza di george Weasley non passa mai inosservata. -

- Mpf…catevi…RLINO-

- Credo che Lee stia soffocando. –

- Ehm, si, il mio gomito lo ha spinto contro il muro. –

- GINNY? Quando sei entrata? –

- Perché siamo tutti in uno sgabuzzino?? –

- Oh, io non lo so di certo! –

- Zitto Fred! O sei George? –

- Sei nostro fratello e neanche ci riconosci? –

- Vi odio sempre di più. –

- Io ho portato qui Fred perché dovevo parlargli! –

- E lo porti in uno sgabuzzino, Potter? –

- Lee, ti preferivo soffocato! Ron, perché ci hai seguiti? –

- …Credevo avreste parlato del mio regalo di Natale! –

- SIAMO AD OTTOBRE! –

- NON URLATE, IDIOTI! –

- Hermione, te l’ha mai detto nessuno che ti serve una vacanza? –

- Ginny, eclissati! –

- Hermione, ma tu che ci fai qui? –

- stavo leggendo e sono entrata nella porta sbagliata! Ma questa stupida porta non si riapre! –

- Ehm…si, quello è colpa nostra, sapete…gli sgabuzzini sono molto richiesti e li aprono fin troppo spesso, così un giorno abbiamo bloccato la serratura. –

- Molto astuti, non c’è che dire! E tu George? Come sei arrivato fin qui? –

- Credevo fosse l’aula di Erbologia! –

- …Uno sgabuzzino non è proprio uguale ad un’aula di lezione, sai Weasley? –

- Anche io ti preferivo morto agonizzante, Jordan. –

- Ginny? –

- Io cercavo le mie Api Frzzole! DOVE LE HAI NASCOSTE, FRATELLO INUTILE? –

- La nostra piccola sorellina drogata cresce…-

- Non è uno dei nascondigli migliori, uno sgabuzzino –

- Oh, non sai mai quello che ci trovi, Granger…una volta ci abbiamo trovato due ragni grossi così! –

* Pigolio soffocato di Ron *

- Non ci vedo nulla! –

- Si, beh, Gazza ha deciso che c’è crisi, e quindi bisogna economizzare sulle torce…-

- Lee, e tu?? –

- Io ho una passione segreta per gli sgabuzzini, una storia lunga…-

- Non credo che farò domande al riguardo –

- Hermione, ricorda il discorsetto sulle mie meravigliose scapole e i tuoi gomiti assassini…-

- Oh, scusa Fred! –

- In tutto questo sappiamo come uscire? –

- Gli alohomora non funzionano. -

- Avverto una nota di orgoglio nella tua voce? –

- Molto perspicace, sorellina! –

- Quindi dovremo solo aspettare qualcuno che ci apra! Potrebbero volerci ore! –

- …e non abbiamo neanche le Gobbiglie…-

- R-Ragni? –

- Per l’amor del cielo, Ronald! –

- Harry, perché cercavi Fred? –

- Dovevo parlargli di certi gemelli e padrini malefici che macchinano alle spalle…-

- Il tuo regalo di natale sarà decisamente boicottato, Potter. –

- Già che ci siamo, volete dirmi altro? Sapete, visto che non abbiamo niente da fare il bancone FredWeasley è aperto al pubblico! –

- C-Ci sono davvero dei ragni?? –

- Ronald, ti avverto. Non aprire più bocca.-

- Fred, hai ancora quella scorta di Ap..-

- GINNY, PIANTALA! –

- Oh, giusto! Tu e Angelina uscirete insieme, domani alle quattro! Non dimenticarti! –

- CHE COSA?? –

Uno spiraglio di luce interruppe le urla di Hermione, Ginny, Fred e qualcun altro di non importante. Si girarono tutti verso la porta con un sorriso incredulo.

- Ragazzi, che ci fate qui? – chiese Neville, aprendo la porta quasi completamente. Una valanga di gente, compreso un Lee che ancora tossiva, si fiondò fuori dalla porta dello sgabuzzino.

Nessuno ovviamente rispose al loro salvatore.

Una volta che se ne furono andati tutti, da Ginny che ordinava a George di raccotnarle TUTTO a Ron che ancora si guardava intorno circospetto, Neville si avvicinò curioso allo sgabuzzino.

Quando entrò dentro la porta si richiuse dietro le sue spalle.

“Non è un buon segno”

- …Ops. – disse la sua voce nel buio.

 

 

* * *

 

 

- Fred, me lo fai un favore? – trillò Ginny, mentre si avvicinava ai due gemelli che lavoravano ad uno strano capello rosa, a tesa larga. Fred si girò ed inarcò un sopracciglio

- Ginny, quando cinguetti non è mai una buona cosa. –

- Ma dai, è un favore piccolo piccolo! Ti darò la metà della vincita! –  George si coprì la bocca con la mano, per non far vedere il ghigno spontaneo sulle labbra.

- Devi SOLAMENTE baciare Hermione! E noi ci becchiamo duecento galeoni tondi! –

Fred, che stava giusto in quel momento prendendo un sorso di succo di zucca, si strozzò e guardò la sorella malissimo.

- Non se ne parla, Ginny! Non bacerò mai Hermione per scommessa! –

Ginny con aria grave annuì

- Certo che stupida, non faresti mai queste cose per scommessa…- poi sorrise  - …ma per SOLDI? - 

- Ginny, no. –

- Oh, ma andiamo! – sbuffò lei – Se  ti serve del sentimento per baciare Hermione, fattelo venire per cena! –

- GINNY! –

- Dimmi! – rispose lei con aria disponibile e attenta, mentre George moriva letteralmente dalle risate.

Fred scoppiò a ridere, dondolandosi sulla sedia.

- Ginny, credo proprio che per la prima volta nella tua vita perderai una scommessa!-

Non inseriamo la risposta di Ginny nel racconto, per evitare di traumatizzare per i futuri anni a venire i lettori più giovani.

Una volta finito lo sfogo che fece impallidire diverse ragazzine del primo anno e che fece cadere dalla sedia George dalle risate, Ginny si sedette, pensierosa.

- Non posso perdere. George, potresti…–

- MIO FRATELLO NON OSERA’ BACIARE HERMIONE! -  esplose Fred, alzandosi in piedi. Dire che fosse nel panico era poco.

- …passarmi il succo di zucca per favore? – finì Ginny, stranita.

George ormai rotolava sotto il tavolo.

Non respirava ormai da qualche minuto.

Fred si schiarì la voce e rialzò con molta delicatezza la sedia, che si era ribaltata vista la sua foga.

Si ridette toccandosi il naso, e poi sorrise.

- …Era tutto calcolato ovviamente. Volevo solo far spaventare i primini, che devono imparare a temerci! No? – azzardò un’occhiata alle ragazzine del primo, che stavano amabilmente chiacchierando.  

- Si, Fred, certo…– rispose accomodante Ginny.

- George! Vai tu all’appuntamento con Angelina? –

L’assenso soffocato di George venne da sotto al tavolo, al che Fred si chinò per incontrare la faccia del gemello rossa dalle risate.

- Amico, quando lo saprà Felpato!Mi urlerà contro perché voleva vederti geloso! – disse, arrendendosi ad altre risate.

Fred si ritirò su, sospirando

- Niente, lo abbiamo perso per sempre. –

 

 

* * *

 

 

- Hermione, DILLO. Ti piace Fred Weasley, non c’è niente di male!-

- No che non mi piace, Harry!  E poi a lui piace Angelina Johnson! Hai sentito no? Escono insieme! –

Harry sospirò

- Sei gelosa –

- NON E’ VERO! –

- Hermione, perché non ti rilassi questa sera? Ti potresti prendere una specie di vacanza, ti va? – la tranquillizzò Calì, passando vicino ai due.

Hermione  si passò una mano sulla faccia, cercando di calmare il tic all’occhio che le era preso.

Harry le tenne la mano, confortante, finché non fu sicuro che lei NON avrebbe compiuto un omicidio di massa.

Quando la lasciò davanti al caminetto, con una coperta a coprirla e qualche libro di Incantesimi accanto, le baciò la fronte

- Se sogni Fred non parlare nel sonno, Hermy –

- Non chiamarmi Hermy – borbottò lei, nel dormiveglia.

 

 

Passando davanti la camera dei gemelli sentì diverse risate.

Socchiuse la porta, con un sorrisetto

- TU, ESSERE ROSSICCIO! PERCHE’ NON C’ERO ANCHE IO A QUELLA SCENA?? DOVEVO VEDERE LA RESA DI FRED WEASLEY! FRED WEASLEY FA IL GELOSO E TU MI NEGHI QUESTO SPETTACOLO?! E TU NON ME L’HAI PERMESSO! CONSIDERATI IL PROSSIMO PASTO DI FIEROBECCO! –

- Buonanotte anche a te, padrino caro – commentò, richiudendo la porta tra le risate.

 

 

 

 

Ok, finito!

Che dire, spero vi piaccia!!

Un bacione, risponderò appena possibile ai vostri commenti!

Baci!

Dram

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Capitolo 13
*** capitolo 13 ***


Ok

Ok.

Mi dispiace.

E non guardate la pagina così, che bucate lo schermo. So che vorreste uccidermi, ma non ho tempo, gente! E neanche ispirazione, a dirla tutta…però sono qui per voi!

Ho scelto questa calda (calda?!) sera di febbraio per tornare dalla mia adorata Fred/Hermione, pronta al linciaggio supremo da parte di voi lettori…

Ma mi volete bene comunque, perché sto AGGIORNANDO finalmente!

Ok, un bacio :D

Dram

 

Capitolo 13

 

 

Fred Weasley cominciò a pensare seriamente ad una carriera al Ministero, cosicché potesse finalmente battersi per la legalizzazione dell’omicidio.

Al primo posto c’era la Umbridge. Quella deliziosa donna dalle manie psicosadiche non aveva ben capito che lui era un Weasley. E quindi di conseguenza aveva il potere a scuola.

George, intuendo i suoi pensieri guardando il sorriso tronfio e arrogante appena accennato, lo guardò malissimo, tirandogli una gomitata.

e va bene, Di conseguenza AVEVANO il potere a scuola.

Il suo gemello era quasi peggio di Percy, a volte.

- AHI! Fratello degenere, non vi confronto più, prometto! – gemette, quando lo spigoloso gomito di Gorge raggiunse le sue fragili membra.

George sbuffò – E io che mi spreco anche ad aiutarti a non diventare zitello…-

Fred glissò sul commento insinuante dell’altro, pensando alla sua lista nera.

Una volta che la deliziosa Umbridge avrebbe fatto compagnia a tanti teschi vestiti con strati di cardigan dai colori che variavano dal rosa al…si, beh, rosa,  sarebbe toccato a Percy, forse.

No, magari a Piton…o al Barone Sanguinario!

…Oh, no, giusto, lui era…si beh. Era, appunto.

E poi sarebbe toccato a Gorge, il suo fratello degenere e…

- Fred, devi dirmi qualcosa, per caso? – chiese la voce dolce del suo gemello.

e assolutamente adorabile sotto ogni aspetto!

- Così ci siamo! -

Merlino, che cosa insopportabile!

Chi altro doveva eliminare dalla faccia della terra?

…Goldstein.

Ovvio. Quel piccolo Corvonero che aveva abbracciato Hermi…insomma, non gli stava particolarmente simpatico. E si era notato, ancora aveva quelle pustole orribili…lo aveva visto quel giorno. Anche se quando si era presentato in Sala Comune ad abbracciare stile piovra Hermi…quando era venuto, insomma, non le aveva…e a dirla tutta non avrebbe neanche dovuto avere la parola d’ordine…

Un momento.

OH, LUI AVREBBE AMMAZZATO GEORGE!

Gli avrebbe prima somministrato quelle pasticche vomitose, poi lo avrebbe legato e imbavagliato nell’ufficio della Umbridge, in compagnia di Gazza e di Mrs Purr in tutù, e poi avrebbe…avrebbe…Oh, Merlino!

- Invece di pensare a come farmi fuori, Fred, che ne dici di aprire quella boccuccia d’oro e dirmi cosa c’è? – chiese George,  scacciando un bimbetto del primo e sedendosi sulla poltrona vicino al fuoco. Fred sorrise e si sedette anche lui.

Su un ragazzino.

- George Weasley. Io ti ammazzerò. –  esordì, sorridendo affabilmente.

L’altro annuì, pensieroso.  – Si, beh, mi pare una cosa sensata. -

- Dove hai…? –

- Ufficio di Piton, gemellino…credevi davvero che fossi così sprovveduto? –

- E come…-

- Osservando, gemellino…è assolutamente palese! –

- Ma non ti sono venute le…-

- Oh, no, lo avevo preso prima che tu avessi quella brillante, e devo dire, maligna idea…che poi hai attuato senza di me, questo devo dirlo. Lo hai capitò lì, vero? –

- Sei stato crudele... –

- Ma geniale, devi ammetterlo! –

- E ora che devo fare? –

George sorrise.

- Secondo la mia ragionevole, nonché preziosa opinione,  per cominciare dovresti evitare di mandare al Creatore il piccolo Philip…-

Un gemito flebile sottolineò le parole del ragazzo, facendo alzare Fred di scatto.

George ridacchiava.

 

 

* * *

 

 

 

- Non posso perdere una scommessa. Non ho mai perso una scommessa! Non sarà Fred a farmi perdere una scommessa…che lo voglia o no, lui la bacerà! – borbottava Ginny,  seduta davanti a quello che doveva essere il suo tema di Incantesimi.

-  Ma se non ci riesco? Cosa farò se non ci riesco? La mia prima scommessa persa…la mia vita è rovinata! – gemette poi, buttando all’aria piume e pergamene. 

Davanti allo sguardo infuocato di Madama Pince, poi, la ragazza si drizzò, battendo un pugno sul tavolo e facendo sobbalzare tutti i presenti.

- Ma per i santissimi slip bucati di Merlino, sono Ginny Weasley! Io riesco in tutto! E se io dico che Hermione Granger bacerà Fred Weasley, lei bacerà Fred Weasley! E’ chiaro?!

I presenti annuirono, tremanti, e Ginny sorrise, compiaciuta.

Ma non ci volle molto prima che ripiombasse nel tetro baratro della disperazione.

- Ma non è una cosa giusta! Loro dovrebbero baciarsi perché si amano, non per duecento galeoni…duecento lucenti galeoni….duecento prezios…oh, insomma! La povera Hermione ne uscirebbe distrutta, Fred non me lo perdonerebbe mai, ma che persona sono? –

I ragazzi annuirono comprensivi, da dietro le trincee fatte di libri che avevano eretto per proteggersi. Anche Madama Pince ormai guardava interessata il soliloquio.

Non ci volle molto perché la giovane Weasley si riprendesse.

- Al diavolo! Hermione Granger distrutta? Non è una debole, sopravvivrà ad un bacio, no? E io sono la sorella di Fred! Lui mi perdonerà sicuramente, lui mi vuole bene! Ed è un incentivo per la loro storia d’amore, giusto? Sì, è sicuramente così! –

La gente applaudì emozionata.

- Ma è un inganno…un bieco inganno inventato da una truffaldina per riempirsi di galeoni! Hermione non vorrà più parlarmi, e da chi copierò? Con chi parlerò dei miei amori, passati, presenti e futuri? Chi mi parerà il cu…il fondoschiena quando Umbridge la Rospa mi vedrà in atteggiamenti espliciti con un ragazzo? Tutto questo venduto per sporco denaro, preso con la bieca truffa dal sangue del mio sangue! –

Madama Pince si tamponò gli occhi con un fazzoletto, le lacrime che scendevano copiose.

- Oh, chi prendo in giro? Felpato sarebbe assolutamente fiero di me, George mi farebbe una statua, Silente mi farebbe passare ai M.A.G.O. senza studiare una ciosba, e io con tutti quei galeoni mi comprerei…una confezione superextragusto tripla di Api Frizzole!  Ed Hermione mi ringrazierebbe, perché l’avrei fatta cadere tra le braccia di Fred Weasley, non so se mi spiego! –

Le ragazze presenti sorrisero sognanti, i ragazzi si diedero di gomito, Madama Pince annuì convinta alle parole della femmina Weasley.

- Quindi ora, tutto ciò che mi serve, è un piano! – disse la ragazza, una luce diabolica negli occhi.

- Un piano per cosa, Ginny? –  chiese Hermione, appena entrata nella biblioteca.

In un secondo, tutti i presenti rificcarono la testa nei libri, e Madama Pince, asciugandosi bene gli occhi, ricominciò a controllare stile avvoltoio chi parlava.

- Hermione, tesoro! – trillò Ginny con un sorriso radioso, posando la pergamena stropicciata sul tavolo – Non mi sarei mai aspettata di incontr…-  si fermò appena in tempo.

Hermione era in simbiosi con la Biblioteca.

Come poteva dirle che non si aspettava di vederla lì?

- E’quasi ora di cena, Ginny, ero venuta a chiamarti…sono molto fiera di te, ti stai davvero impegnando nello studio di questi tempi! – disse Hermione, cercando di ignorare le occhiatine che provenivano dalle trincee.  Ginny sorrise nervosamente e nascose con nonchalance la pergamena completamente vuota dietro la schiena.

- E’ già ora di cena? Ma io stavo pensando a…- si bloccò, con un sorriso innocente all’indirizzo dello sguardo indagatore dell’amica.

- …alla dieta! –

- Ma non ne hai bisogno, Ginny! E poi…tu? Andiamo, mangi peggio di Ron…davanti ad un piatto di cibo non riusciresti a frenarti!-  

- Ti dico di sì, davvero! Beh…va bene, andiamo a cena...ma ti dimostro che sarò capace di non mangiare! –  Ginny dentro di sé si malediva, a lei e alla dieta e a tutto quel buon cibo che avrebbe avuto davanti agli occhi…

“Mi odio.”

- Oh, bene, allora andiamo! –  Hermione s’incamminò verso la porta, e Ginny fece per seguirla, quando venne fermata da un ragazzo.

- Dovrai improvvisare. Buona fortuna. Ho puntato su di te cinque galeoni. -  disse con aria grave.

Ginny annuì solennemente,  e con dignità chiuse la porta, lasciando dietro di sé una Madama Pince ancora scioccata e diversi ragazzi che si scambiavano scommesse.

 

 

* * *

 

 

Hermione era una ragazza brillante, sveglia e molto intelligente.

Ma di quei tempi anche irritante, stressata e scandalosa dal punto di vista sentimentale.

Quella sera però, il suo essere scandaloso non ci sarebbe stato, perché era una cena.

Una cena e basta.

La solita cena prima di ritirarsi in sala Comune a giocare a Gobbiglie o a studiare.

E allora perché sentiva tutto quel nervosismo addosso? Mentre attraversava la Sala Grande sentiva diversi sguardi posarsi su di lei, stile “hai i capelli viola e la pelle blu, ma non ti diciamo niente perché ci uccideresti a sprangate”.

- Ginny, ho per caso i capelli viola, la pelle blu e un’espressione da persona che ha voglia di uccidere a sprangate qualcuno? – chiese sottovoce, mentre si sedeva vicino ad Harry, che si stava elegantemente abbuffando.

Dean, sentendola, la guardò, socchiudendo gli occhi e inclinando leggermente la testa.

- Beh…forse una sfumatura azzurrina…-

Hermione scosse la testa, allontanando i pensieri, e si servì di roastbeef a volontà. A Ginny, seduta accanto a lei, tremavano le mani.

Tutto quel cibo…

- Ginny, hai il piatto vuoto, non mangi? – chiese Ron, curioso, mentre si infilava una forchettata di cibo di proporzioni esagerate. Hermione si chiese come avesse fatto a farsi entrare in bocca tutta quella roba senza un reducto.

Ginny irrigidì la mascella – Io oggi non mangio, Ron. –

 La reazione fu immediata. Tutti, al tavolo di Grifondoro, smisero di mangiare e la guardarono, sbalorditi. Neville la guardò come se non l’avesse riconosciuta, Fred e George rimasero con la forchetta a mezz’aria, prima di sorridere.

- Oh, sei divertentissima, sorellina! Davvero, questa era carina, ma un po’ impossibile…- disse George, sporgendosi per darle una pacca sulla testa.

Ginny sbuffò. – Io non mangio stasera. –

Quando lo ridisse, sentì il suo stomaco lamentarsi fiocamente.

Poi le venne l’ispirazione, e nascose il viso fra i capelli rossi, fingendo una cupa disperazione.

- Ginny…Oh, Ginny, stai bene? –

Ginny tirò sul con naso, e represse un singhiozzo.

- La cosa è…- balbettò – che la Umbridge è s-sempre più orribile c-con me, e non riesco a st-studiare, e la gente come Malfoy…mi ferisce, c-capite? E quando finalmente potevo racimolare qualche soldo…del denaro per fare un regalo ai miei, che se lo m-meritano, mi viene negato…e ora non mangio perché ho que-questo peso sullo stomaco che mi d-distrugge…-

Tutta la tavolata sospirò, comprensiva.

Hermione cominciava a non capirci più nulla, fondamentalmente perché sapeva che Ginny non piangeva mai. Ed era abbastanza certa che i soldi per fare il regalo ai signori Weasley ce l’avesse.

Ginny alzò la testa, dando modo di far vedere alla tavolata gli occhini azzurri lucidi di lacrime.

La ragazza si coprì la bocca con la mano, soffocando un singhiozzo.

Hermione era quasi certa che fingesse.

 

 

George inarcò un sopracciglio.

- E’ bravissima, non c’è che dire. Ha preso tutto da noi. Ma devi fare qualcosa, o non la finirà più e diventerà la Cho Chang del Grifondoro. -  Fred rabbrividì.

- E perché non fai tu qualcosa? –

- Quindi ho il permesso di andare dalla Granger e…-

- NO! Non ho detto questo! –

- Adoro vederti geloso. Ma…e con Angelina? - Davanti all’occhiata implorante di Fred, il gemello sospirò, teatralmente. – Va bene, mi immolerò. –

George si alzò, toccando la spalla ad Angelina, che alzò lo sguardo sorpresa. Poi sorrise.

- Oh, ciao Fred! Dimmi…-

- Devo parlarti…di Quidditch, Angie, andiamo? Ho degli schemi da mostrarti!– disse George entusiasta, sorridendo e scompigliandosi i capelli. Angelina lo seguì trotterellando.

Fred sospirò. Bene, almeno una persona non avrebbe cercato di ucciderlo.

Si alzò dalla panca e si avvicinò dalla parte di Ginny, che ancora singhiozzava.

- Ginny…smettila. –

Lei alzò nuovamente la testa, e due occhi imploranti lo guardarono.

“Oh, Merlino. Il labbruccio no! Era una cosa sleale!”

Fred sospirò profondamente.

- Granger, devo dirti una cosa – disse, facendola alzare.  Hermione intanto si chiedeva perché qualunque cosa succedesse ci dovesse sempre andare di mezzo lei.

E poi si bloccò tutto.

Fred la baciò.

 

 

* * *

 

L’aveva baciata!

Harry lo aveva visto, erano lì, davanti a lui, e si stavano baciando!!

Oh, perché non aveva una macchina fotografica?

Ma soprattutto, perché ad Hogwarts non c’erano popcorn?!

 

 

* * *

 

 

Si stavano baciando!?

E lui ancora non aveva fatto la benedizione?

Si dovevano sposare, prima di baciarsi, gli pareva abbastanza ovvia come cosa!

Ron sbattè più volte le palpebre, e si scostò da Harry, che stava saltellando come una ragazzina fomentata. – Io non lo conosco…- bisbigliò a Neville, indicandolo.

 

 

* * *

 

La stava baciando!

Hermione aveva le labbra del ragazzo ancora incollate alle sue, e non si spostava?

Perché non si stava spostando?

Perché gli stava mettendo le braccia al collo?

Perché aveva chiuso gli occhi?

E perché…oh al diavolo!

 

 

* * *

 

Se prima Fred stava maledicendo Ginny con tutte le sue forze, ora meditava di farle una statua.

E di regalarle una confezione gigante di Api Frizzole.

Una voce decisa e professionale distolse i due ragazzi dalla loro…occupazione.

- Bene gente, sganciate. –  disse Ginny, aprendo la borsa vuota e facendola girare per la tavolata.

A poco a poco Dean, Seamus,  Lee Jordan, Calì e Lavanda e Colin Canon pagarono Ginny, con una smorfia. Al contrario lei appariva soddisfatta e il volto era completamente asciutto.

- GINNY! – sbottò la restante parte della tavolata non coinvolta.

Lei sorrise, angelica.

Fred ed Hermione si staccarono lentamente e si guardarono.

- Beh…ormai dovremmo averci fatto l’abitudine…- disse Hermione,  sorridendo nervosamente.

Fred era ancora nel momento “wow, solo wow”, quindi non rispose subito.  Poi le sorrise.

- Granger, credo che tu ti stia prendendo una cotta per me. – decretò, soddisfatto.

Hermione spalancò la bocca, sbalordita – Mi hai baciato tu, idiota! –

Fred stava per ribattere, quando Harry tossicchiò.

- Siete ancora abbracciati, e…si, vi stanno guardando tutti. –

- Compresi i fantasmi? – s’informò Fred, trattenendo Hermione

- Oh, sai quanto sono pettegoli, loro – disse noncurante l’altro.

- E chi altro? – chiese Hermione.

Harry sorrise, e indicò dietro di loro. La tavolata dei professori fece immediatamente finta di niente, abbassando lo sguardo o rituffandosi sul cibo.

Tutti tranne la Umbridge che sembrava un bollitore rosa pronto ad esplodere.

I due si lasciarono immediatamente, sotto l’occhiata interrogativa del professor Silente. Hermione indicò Fred con l’indice, una cosa molto “è stato lui a cominciare!”. Silente trattenne le risate.

 

* * *

 

Alle tre di notte, Hermione si presentò in camera di Harry e Ron, cuscino alla mano.

- Fred Weasley mi ha baciata. –

Harry si alzò stancamente a sedere.

- Però, sei un fulmine, Herm…-

Ron si limitò a grugnire.

- Harry! Tu non capisci! Fred Weasley mi ha baciata! –

- Hermione. Io capisco. C’ero anch’io, ricordi?- 

Ron grugnì nuovamente.

- No, Harry! – Hermione si inginocchiò su letto dell’amico e lo costrinse a guardarla.

- Se fosse stato per scommessa sarebbe stato diverso. Invece lui mi ha baciata! Non è stato quel tripodi bacio…è stato quel tipo di bacio!–

E finalmente lo sveglio Harry cominciò a capire.

- Hermione, senti, dormici su. Io …devo andare –

- E dove, alle tre di notte? – chiese la ragazza, confusa.

- A…In biblioteca! –

E lasciò la stanza.

Ron grugnì.

 

 

* * *

 

 

- Felpato.- disse con voce decisa George, accanto ad Harry.

Fred e Lee dormivano della grossa, ma loro erano usciti comunque per le scale.

Sullo specchio comparve un volto assonnato.

- Ragazzi, lo so che vi manco, ma potremmo trasferire il tutto a domani mattina? –

- Si sono baciati! – disse George, con un ghigno.

Sirius si svegliò all’istante.

- Com’è andata? Chi ha baciato chi? La Johnson che ha detto? Che si sono detti dopo? Dove stavate? Com’è stato? –

- Merlino, Sirius, non hanno tutti i torti, stai diventando una zitella pettegola, hai presente? Quelle con i gatti…-

Sirius ringhiò.

- Oh, giusto, dimenticavo… - ridacchiò George.

- Hermione mi si è presentata in camera, urlando che lei e Fred si erano baciati…è sveglia, lo giuro, ma di questi tempi è stressata – la giustificò Harry, con un sorrisino.

- Fred sembrava che avesse sniffato Artigli di Drago…volteggiava per la camera. –

- Volteggiava? –

- E’ quello che ho detto. –

Sirius sospirò – Ragazzi, il passo maggiore l’abbiamo fatto, ma bisogna che ammettano di essere attratti l’uno dell’altro! Capite? –

- Io potrei rispolverare il caro vecchio Goldstein…ho ancora un po’ di Polisucco, credo. –

- Mi inventerò qualcosa – disse Harry.

Sirius sbadigliò.

- E comunque non sono una pettegola! –

- Sembri Arabella Figg, sai? –

- E’ la cosa peggiore che potessi dirmi, Potter. –

 

 

 

Finito!!!

Bene, che ne pensate???

Fatemi sapere! Un bacio

dram

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** capitolo 14 ***


Oh ma ciao gente adorata

 

Oh ma ciao gente adorata!

Ehi. Questa volta non sono particolarmente in ritardo!

Sono passi avanti questi, dovreste essere contenti! Entusiasti! Meravigliosamente meravigliati!

…ok, la smetto di elogiarmi indirettamente (forse non proprio indirettamente :D)

Ok, vi lascio al capitolo! Baci!

Dram

 

Capitolo 14

 

Neville Paciock era abituato alle stranezze. Insomma, era amico di Harry Potter, Ron Weasley ed Hermione Granger, cosa si poteva aspettare?

Era stato sottoposto ad elfi che lo alzavano per le orecchie, a gente pietrificata, a pericolosi assassini

evasi a dorso di Ippogrifo, a draghi, alle scommesse di una pazza compagna di Casa (vedi sotto voce: Ginny Weasley), al potenziale desiderio omicida di un’altra compagna di Casa (vedi sotto voce: Hermione Granger), a…a tutto!

Ma non a quello che gli si prospettava davanti.

Fred Weasley, con una faccia funerea, attraversava la Sala Grande a passo lento e strascicato, accompagnato dall’inseparabile gemello che tratteneva le risate e gli dava colpetti affettuosi sulla spalla. Se c’era una cosa che Neville sapeva sui gemelli, era che l’espressione funerea non l’avrebbero tenuta neanche davanti al funerale di Mrs Purr.

Beh, forse lì non è che si sarebbero sforzati tanto.

Fred si sedette e rimase con lo sguardo fisso sul succo di zucca, senza dire una parola.

Nonostante lo scarso livello d’attenzione di cui disponeva, Neville notò che George stava facendo di tutto per non rotolarsi a terra dalle risate, mentre Hermione guardava con aria confusa e preoccupata lo strano atteggiamento dei due.

Se c’era una cosa che Neville sapeva su Hermione, era che se guardava in maniera confusa e preoccupata una persona (che fino a quel momento era stata sempre Harry e la sua cicatrice, ma dettagli), sarebbe andata in Biblioteca. O si sarebbe fatta prendere da attacchi di isteria, una delle due.

Fu in quel momento che arrivò Lavanda Brown, truccata con una generosa dose di stucco e con lo smalto di un colore simile alle Mandragole appena nate.

Se c’era qualcosa che Neville sapeva su Lavanda, era che non portava mai niente di buono. E che aveva un pessimo senso del gusto in fatto di smalti.

 

Neville Paciock aveva imparato la lezione.

L’ormai leggendario e rarissimo spirito di conservazione lo spingeva ad allontanarsi dalla tavola di Grifondoro, avendo intuito il pericolo.

Ma la curiosità del pettegolo era più forte. Sarebbe stato il PRIMO a raccontare ciò che sarebbe successo di lì a poco…al mondo intero!

- Neville, perché hai un tic all’occhio e lo sguardo da maniaco? –  chiese Dean, preoccupato.

Seamus scrollò le spalle  - Capita spesso, da quando si è rivelato il suo essere pettegolo. –

 

* * *

 

Hermione si stava torturando il labbro, guardando Fred e la sua espressione sconsolata e George che rideva contento. Non l’aveva neanche guardata, nonostante il… l’avvenimento della sera prima.

Forse si era pentito di averla baciata (era per scommessa, ok, ma non poteva certo essere stata l’unica a farsi dei film mentali, per il paracadute glitterato di Merlino!) ed ora era depresso…oppure lei baciava male! Ecco, era una delle due, sicuramente...oh, ma perché qualunque scommessa  proposta da Ginny comprendeva lei?!

- Ciao, Hermione cara! – trillò Lavanda, sedendosi vicino a lei con un sorriso. Hermione, troppo occupata a guardare quattro posti avanti la notò a malapena, e la salutò sbrigativa. Lavanda ne fu contrariata ma non lo diede a vedere, e si voltò verso Hermione con fare malizioso.

- E’ un po’ che non parliamo, tesoro…devo intuire quindi che l’affare Tresca Weasley stia andando bene, a giudicare da ieri sera! – il sorriso smagliante della ragazza stava seriamente mettendo alla prova i nervi di Hermione. Metà tavolata si girò alle parole Tresca Weasley, ma Hermione decise per il bene della compagna e delle persone impressionabili di ignorare la cosa.

- No, davvero, Brown, urlalo al mondo, mi raccomando…c’è Merlino e la sua balena di peluche che ancora non ha sentito, sai? – borbottò, facendo attenzione ad instillare veleno su ogni parola.

- Cosa? Davvero? EHI, MERLINO E PUPAZZO-BALENA, LO SAPEVATE CHE HERMIONE E TRES…-

- ZITTA, IDIOTA! – urlò Hermione allibita. La prese la manica della divisa e la tirò giù con violenza, per poi cacciarle in bocca del cibo non bene identificato.

- Lavanda, per l’amor di Merlino! – esclamò Ginny, quando ebbe finito di ingoiare la metà del vassoio di cibo che aveva ingurgitato. Hermione sorrise, contenta di avere per una volta un’alleata.

Una complice.

Un’amica.

- Non ti ho insegnato nulla? Serve il Sonorus, in certi casi..-

- GINNY! –

Una pessima, pessima, pessima amica.

Lavanda scrollò le spalle, e si rivolse nuovamente ad Hermione, che cominciava a considerare seriamente l’idea di portarsi una scimitarra appresso.

- Ma, Hermione cara, nonostante quello che è successo ieri mi sembra che il tuo amato non sia particolarmente ben disposto…sbaglio, tesoro? –

Hermione cara stava decidendo tra la scimitarra e la sciabola.

- Non sbagli, Brown, e allora? Non è certo affar mio…- grugnì la ragazza, versandosi del succo di zucca.

- …Magari si è pentito…Forse non sei così brava a baciare, chissà…effettivamente hai delle labbra molto sottili, credo che Tresca Weasley non ne sia molto soddisfatto, non credi? Magari ha quell’aria tanto abbattuta perché i suoi amici lo prendono in giro perché ha baciato Hermione Secchiona Granger, no? Credimi, io so leggere nelle espressioni della gente…ho l’intenzione di diventare Auror per il mio intuito, sai? Chissà che ci hanno trovato Krum e RonRon in quelle labbra tanto fini…non hai mai messo del lucidalabbra, scommetto, vero Hermione cara? –

Clava dentata. Senza dubbio.

Mentre Hermione radunava il maggior numero di coltelli nelle sue mani, Ginny reputò saggio portare una Lavanda confusa fuori dalla Sala Grande, strattonandola con poca grazia.

 

* * *

 

A dir la verità l’infallibile intuito della Brown non era poi tanto infallibile.

Fred non pensava assolutamente al bacio scambiato con Hermione la sera prima. E ci avesse pensato avrebbe probabilmente finito per sorridere in modo ebete, secondo l’opinione di Harry e George.

No. Fred pensava al suo appuntamento con Angelina.

Le aveva già dato buca una volta (non aveva trovato George, che stava cucendo una cuffietta rosa a Mrs Purr per farla assomigliare alla Umbridge), quindi Angelina era stata irremovibile.

E, a dirla tutta, anche vagamente minacciosa.

“Alle due vicino al Campo di Quidditch, Fred!”

E George si era anche rifiutato! Aveva anche avuto il coraggio di dirgli che doveva cucire una cuffietta rosa per Ronnie per farlo assomigliare a Mrs Purr.

- George…mio adorato fratellino…mio gemello preferito…luce dei miei occhi, faro della mia nebbia, rubino tra la bigiotteria, sapiente fra gli stolti…-

- Hai finito? La tua lingua è arrivata al tavolo dei Tassi, lecchino. –

- Puoi camminarci sulla mia lingua, ma ti prego, George! Sono il tuo socio! – esclamò Fred, guardandolo implorante. Ignorarlo fu molto facile, per il fratello.

- Scherzi? Il mio punto croce sta facendo progressi, non posso abbandonare gli esercizi proprio adesso che sto prendendo dimestichezza! –

Fred chiuse gli occhi, cercando di non imprecare a proposito dell’orca assassina peluche di Merlino.

- George. –

- Ehi. Io non ho giudicato te quando hai detto che la McGranitt è più baciabile della Cooman. Tu non giudichi me sul punto croce. –

- ERO UBRIACO! –

George sorrise, calmo - Dovresti smettere di bere, Fredy…- 

Fredy  ringhiò.

Harry e Ron si sedettero vicino ai gemelli, esattamente nel momento in cui una forchetta volava contro l’occhio di George.

- Ciao Ronnie – salutò Fred, illuminandosi quasi all’istante. Chiamare Ronnie una persona che odiava essere chiamata Ronnie era gratificante almeno quanto lanciare posate la domenica mattina.

Ron ignorò il soprannome, limitandosi a fare un cenno col capo verso dove stavano le ragazze.

 - Avete visto Hermione? E’ avvelenata. Davvero furiosa. Da quando l’ha salutata Lavanda ha cominciato a maneggiare dei coltelli con fare omicida…-

Fred e George allungarono il collo, nel momento in cui Ginny portava via Lavanda con un largo sorriso ed Hermione infilzava i coltelli nel tavolo e andava via.

- Chissà che le avrà detto la Brown…- si chiese assorto George. Harry scrollò le spalle.

- Beh, era riguardo a Tresca Weas…ehm, Fred. Sì, Fred e lei, e poi hanno parlato delle Serpi. Ah, e di un bacio! - disse, sotto lo sguardo interessato di mezza tavolata. In men che non si dica cominciarono a parlare tutti insieme, eccitatissimi.

- Quale bacio? –

- C’è stato un bacio? –

- Tra chi? –

- Tra Lavanda ed Hermione? WOW! –

- C’ERAVATE ANCHE VOI IERI SERA, RAZZA DI COMARI! – urlò Harry esasperato.

- Senti chi parla – borbottò Ron, con la bocca pena di bacon.

Fred rimase in disparte, pensieroso. Doveva sistemare una volta per tutte Angelina. Insomma, ormai era George! Non nel senso che si chiamava George, ma nel senso che era diventato George! Cioè, George si era finto così tante volte Fred che ormai lui (George) agli occhi della Johnson era …sì, beh, Fred! Quindi lui era George! No..Merlino, no, lui era Fred!

Ora cominciava davvero a comprendere l’isteria di Mamma Molly.

- Non ci capisco più niente. – esclamò, schiaffandosi le mani in faccia. George, premuroso, gli versò un bicchiere di succo di zucca, mentre Harry ancora litigava con Ron per capire chi era più pettegolo.

- Georgy…proprio non puoi andare tu da Angelina? – chiese, con ancora le mani sulla faccia.  Harry e Ron ammutolirono. Il ragazzo scosse la testa.

- Scherzi a parte, fratello, ho degli affari da concludere con quelli del terzo, dopo pranzo. -

- Qual è il problema, Fred? – chiese Harry.

- E’ innamorato perso della vostra Prefetto Perfetto, non lo vedi? – rispose George con un sorriso.

Fred alzò di scatto la testa, e nuovamente la tavolata Grifondoro dimostrò di essere in realtà solo un gruppo di zitelle con la passione per i gatti.

- Felicitazioni! –

- Io non me lo aspettavo proprio!-

- Oh, io l’ho sempre saputo! –

- Siete così carini insieme! –

- E com’è la Granger a letto? –

- LA SMETTETE!? – urlò nuovamente Harry, che ebbe la decenza di arrossire per Fred.

Ron scosse la testa, servendosi una nuova dose di tutto ciò che rimaneva nei vassoi. Fred si limitò ad alzarsi, deciso a trovare una soluzione per parlare ad Angelina e ad Herm..ad Angelina, ecco.

 

* * *

 

Harry e Ron trovarono Hermione in Biblioteca.

Troppo facile.

Hermione era pensierosa, confusa, allegra, triste, arrabbiata, scontenta, sconvolta, furiosa, isterica, pensosa, fomentata, preoccupata, infelice, felice, impressionata, stanca, depressa, annoiata, occupata, nervosa, ansiosa, tesa, scoraggiata, nostalgica, malinconica, scoppiettante, dubbiosa?

Andava in Biblioteca.

E così i due ragazzi la trovarono sepolta fra tomi polverosi e dallo spessore preoccupante.

Harry e Ron avevano imparato che più la ragazza era di cattivo umore, più i libri erano grossi. Questa utile informazione aveva salvato spesso loro la vita.

Eppure, nonostante l’allarme rosso…la situazione era strana. Più che arrabbiata, l’espressione di Hermione dava l’idea di essere dubbiosa. I due si sedettero accanto a lei, che rimase in silenzio, ancora persa in un libro di Trasfigurazione Avanzata.

Dopo cinque minuti di assoluta calma Hermione alzò lo sguardo, fissando intensamente prima uno e poi l’altro, con fare pensoso.

- Dite che ho le labbra troppo sottili? – chiese con aria seria.

I due si scambiarono uno sguardo stupito.

- Hermione, sicura di sentirti bene? – chiese Harry preoccupato.

- Benissimo, perché? –

- Herm, ci hai appena chiesto un parere sulle tue labbra. –

- Oh, sono sottili, vero? Mm..forse dovrei scrivere a Viktor per chiedergli se bacio male. –

Harry e Ron si resero rapidamente conto che la situazione stava degenerando.

Fu una fortuna che in quel momento entrò Ginny in Biblioteca, puntando subito al tavolo dei tre.

E fu così che Ginny Weasley portò in salvo i nostri baldi giovani.

- Hermione. Lavanda è un’oca, non devi darle retta! – disse subito, prima ancora di sedersi vicino a Ron.

Hermione la guardò stupita.

- Ma è ovvio che non le do retta! Quella Brown è l’erede della Cooman, ricordi? Come potrei dare peso ad una cosa detta da lei? Io sono solo…ho fatto una figuraccia ieri a cena! –

- Hermione…-

- Non mi sto facendo dei complessi, giuro! –

- Hermione. –

- Ho capito, scrivo a Viktor. –

Harry e Ron guardarono implorante Ginny, che sospirò.

E fu così che Ginny Weasley ancora una volta portò in salvo i nostri baldi giovani.

- Hermione, guardami. Conosci la parola volteggiare? – chiese, chiudendo il libro che aveva davanti la ragazza. Lei la guardò confusa.

- Beh, è qualcosa che ha a che fare con il ballo, ballare con espressione beatamente felice. Indica grazia e leggerezza nel corpo…- disse a macchinetta.

- Esatto, tesoro – sorrise Ginny – Ieri sera Fred Weasley volteggiava. –

- Oh. – gli occhi di Hermione si allargarono – Oh.

- Già. – fu l’eloquente risposta della ragazza.

- Quindi non…-

- No. -

- E le mie labbra…-

- No. –

- Ma lui davvero…-

- Sì. –

- Oh. –

Ginny sorrise nuovamente, alzandosi dal tavolo. Harry e Ron, allibiti, guardarono la ragazza che se oltrepassava veloce la porta della Biblioteca.

- Ragazzi? –

I due si voltarono verso Hermione, che li guardava nuovamente dubbiosa.

- Quindi…non devo scrivere a…-

- No. – dissero i due perentori.

Hermione annuì, pensierosa. Poi si mise una piuma dietro l’orecchio e tornò a leggere.

Era, loro lo sapevano, il suo modo per dire che erano congedati. Stava bene.

Così si alzarono e con un sorriso fecero per andarsene.

Poi Harry si girò

- Hermione? –

Lei alzò lo sguardo dal libro, interrogativa.

- Hai delle belle labbra, ok? Smettila. –

- E credimi, non solo delle belle labbr…mmpf! –

Harry trascinò Ron via dalla Biblioteca, con un sospiro, lasciando un’Hermione scioccata in compagnia dei suoi tomi polverosi.

 

* * *

 

- Polisucco? –

- Dovremmo entrare nell’ufficio di Piton, prenderla, e sopratutto convincere qualcuno ad immolarsi. –

- Dici che ci vuole troppo? Potremmo costringere Ronnie…-

- Fred, te l’ho mai detto che in fatto di ragazze sei un codardo? –

- Non sono un codardo! L’hai vista la Johnson? Quella mi stende, se le dico che non mi piace! –

- In verità non è il fatto che non ti piace, quanto che il tuo cuore è fiorito per un’altra persona, come un bocciolo di rosa che si schiude con la primavera…-

- George, hai mai pensato di iscriverti ad un corso di poesia? –

- Non vorrei deprimere gli altri dilettanti con il mio talento. –

- Torroni Sanguinolenti? –

- Vuoi morire dissanguato? Ti ricordo che non sono ancora pronti. –

- Correrò il rischio. –

- Fred? George? Che ci fate qui? –

- Ronnie! Oh, Ronnie, adorata luce dei miei occhi…-

- Fred, io non mi immolo per fare da cavia con Angelina. –

- Fratello degenere. Non ti lascerò nulla in eredità. –

- E poi…Ron, è camera nostra! Che ci fai tu, qui?! –

- Esatto, Weasley, che ci fai qui? –

- Lee! –

- Sì, ragazzi, è anche camera mia, ricordate? –

- Jordan, stai diventando troppo strafottente per i miei gusti. –

- E io non ti aiuto con Angelina. –

- Ah, minaccia sprecata, lo sanno tutti che oggi ci devi provare con la Bell.

- Ron? Ti cercavo! –

- E lo cerchi nella nostra camera, Potter? –

- Jordan, sei acido. –

- Mantello dell’invisibilità? –

- Fred, sei un codardo. –

- E tu, Potter, un rompicogl…-

- Ragazzi? Cos’è, una festa in camera alle undici del mattino? Voglio partecipare! –

- Ok, questa me la spieghi, Brown. Perché TU sei qui? –

- Speravo di trovare il mio RonRon…eccolo lì, il mio tesoruccio!-

- Aria, devo trovare il modo di evitare un appuntamento. –

- Con la Granger? Bacia davvero così male? –

- No che non…ah, Brown, fuori di qui! –

- Harry? Hai visto Oscar? –

- Neville…perché cerchi Oscar in camera di Fred e George? –

- E Lee! –

- …Fred, George e Lee? –

- Ho cercato dappertutto! –

- Potrei dare ad Oscar la pozione Polisucco…-

- Sì, così che le possa gracidare in faccia quando cercherà di baciarti. –

- George, fai poco lo spiritoso, tu dovevi stare al posto mio!

- Ehi, non sono mica la tua controfigura per le scene pericolose! –

- Potresti sempre parlarle, Fred…-

- Sei diventato matto, Weasley? Fred è un codardo, con le ragazze! –

- Jordan, anche tu sei un rompicogl…-

- FRED! –

- Hermione?! –

- Granger? –

- Cos’è tutto questo stupore? Non sono io quella che ha organizzato un…Club segreto nel dormitorio! –

- Non è un Club segreto! E’ camera mia e di Fred! –

- E mia! –

- E di Lee…Certo, Lee, che sei davvero un rompipal…-

- GEORGE WEASLEY! –

- Gemellino, distrai la tua bella, per favore. –

- George, fammi il piacere di cucirti la bocca con il tuo amato punto croce! –

- Che ne dici del Distillato della Morte Vivente? Lo dai alla Johns…-

- Ottima idea, Potter, ma potresti anche non fare nomi. –

- E’ illegale. –

- Cosa, non fare nomi? –

- Il Distillato!-

- Oh, Granger, andiamo! Solo qualche goccia! –

- Zitto, Jordan. –

- Ecco perché non ti si avvicina nessun ragazzo, Hermione cara…sei così aggressiva! –

- Così aggressiva che dovreste seriamente trattenere Hermione! Fred, Neville…prendetela, prima che uccida la Brown…-

- Ottimo consiglio,fratellino. –

- Vorrei far assistere a Felpato questa scena. –

- Pettegolo com’è, si metterebbe davanti allo specchio come una comare alla finestra.-

- IO LA AMMAZZO, QUELLA PUT…-

- Granger, non si dicono queste parolacce, mi meraviglio di te. –

Fu in quel momento che Ginny aprì la porta della camera di Fred e George (e di Lee), ritrovandosi davanti ad una scena senza eguali.

Fred e Neville stavano trattenendo Hermione. Le avevano tappato la bocca, ma lei continuava a dimenarsi cercando di avvicinarsi a Lavanda Brown, che aveva provato a nascondersi dietro a Ron. Da parte del ragazzo Weasley, da bravo Grifondoro leale e giusto qual era…beh, si era limitato a spostarsi, per dare libertà d’azione alla ragazza non appena quella si sarebbe scrollata di dosso i due.

Jordan guardava interessato la scena, e gli mancava solo il microfono per commentare ciò che si stava svolgendo. Harry e George giocavano a Gobbiglie.

- Credo che mi dobbiate qualche spiegazione. – disse Ginny, chiudendo la porta dietro di sé

 

* * *

 

Alla fine si era optato per parlare alla Johnson.

Hermione era uscita dalla camera subito dopo aver chiarito con Ginny che no, non era un’orgia di gruppo, e no, non era una riunione per la sua festa a sorpresa di Compleanno, e no, assolutamente no, non era la funzione del matrimonio fra Ron e Lavanda.

Chiarito ciò se n’era andata seguita da Harry e Ron, che la controllavano nel caso facesse uno scatto felino contro la Brown.

Anche lei, a proposito, se n’era andata una volta scoperto che il suo bravo cavaliere senza macchia e senza paura l’aveva lasciata in balìa della furia di Hermione Granger (quella ragazza…bah, una vera selvaggia! Non aveva un minimo di classe…), e aveva attribuito alla mancata missione di salvataggio con a capo il suo RonRon il fatto che probabilmente fosse stanco ed affamato.

Tanto da non avere le forze di farle da scudo, ovviamente.

Lee, urlando ancora ai quattro venti che quella camera era anche sua, aveva finito per andarsene, borbottando qualcosa in proposito di ricerche di mercato. Ginny giurò di averlo visto entrare in uno sgabuzzino, ma il gruppo non si volle fare domande.

Non era psicologicamente pronto a sapere cosa ci facesse nel dettaglio Lee negli sgabuzzini.

Neville era andato al settimo piano per cercare il suo fedele Oscar, che non lo abbandonava mai.

Così erano rimasti Fred, George e Ginny.

Dopo una lunga e accesa discussione avevano finito per decidere che no, il Distillato non andava bene, perché ancora una volta implicava il fattore Ufficio di Piton.

Tutte le altre alternative (tornado improvviso, migrazione di Centauri, attacco di balene parlanti, flotta di Snasi che attaccavano ragazze dai capelli lunghi, buco nero, Platano Picchiatore impazzito, una nuova specie di Folletti della Cornovaglia da mettere nell’Ufficio della Umbridge, scoperta di come far lavare i capelli a Piton...) erano pressoché impossibili da realizzare nel giro di un’ora, quindi le uniche due scelte possibili erano il dialogo (questo mondo sconosciuto) e farsi dare una punizione.

Che Fed in effetti ci aveva anche pensato ad una punizione, ma si scoprì in fretta che preferiva di gran lunga un cazzotto in faccia dalla Johnson che un’ora di punizione in compagnia dei gattini della Umbridge.

Così, dopo pranzo, alle due del pomeriggio, Fred Weasley, il vero Fred Weasley, si presentò dietro gli spogliatoi del Campo da Quidditch, come erano rimasti lui e Angelina la sera prima.

“Devo solo parlarle, dirle semplicemente che…che le devo dire? Non ho niente da dirle, a parte il nuovo schema di cui stavamo parlando durante lo scorso allenamento…”

- Ehi Fred! – esclamò Angelina da lontano.

Forse la migrazione dei Centauri si poteva ancora attuare, se si sbrigava. Poteva scrivere…com’è che Harry aveva detto che si chiamava quel Centauro? Cassandro…Poteva scrivere “Cassandro Puzza” su un albero e poi aspettare!

- Ciao, Angelina – disse Fred con un sorriso.

- Camminiamo, ti va? –

- Certo. –

Incamminarsi.

Minuti di silenzio.

Colpo di tosse imbarazzato.

- Allora…come va? –

- Bene, tu? –

- Bene.-

Altri minuti di silenzio.

Grattatina alla testa.

Guardarsi intorno alla ricerca di qualcosa di cui parlare.

- Oggi è nuvoloso. –

- Già…-

- Speriamo che alla partita non piova –

- Sarebbe un disastro. –

Pausa.

Silenzio assorto.

- Angelina, dovevi parlarmi? –

Alla faccia di chi diceva che era un codardo! Era arrivato drittissimo al punto, così avrebbe potuto dirle che non gli interessava, non gli piaceva, non faceva per lui! Yuhu!

- Sì, per la verità. Beh…sono mesi che ci giriamo intorno, e sono sicura che quello che provo io lo provi anche tu! Sono passata settimane da quando usciamo insieme, ma…parliamo solo di Quidditch, e io vorrei…qualcosa si più, Fred. –

“Non credo di farcela.”

- Perché…ho scoperto questo sentimento…questo forte sentimento…-

“Sta calmo, Fred, calmo.”

- Che so che ci unisce, capisci? Mi piacerebbe se ci conoscessimo più a fondo, ecco...perché io sento di…-

“Ora le scoppio a ridere in faccia, me lo sento.”

- …amarti! –

 

Fred le scoppiò a ridere in faccia.

E fu questo, fondamentalmente, il motivo per cui tornò in Sala Comune con il sangue che gli usciva a fiotti dal naso.

- Fredy! – esclamò George, alzandosi dalla poltroncina ed avvicinandosi al fratello.

- Oh, ha un destro speciale, quella ragazza, vero? –

Fred ridacchiando si sedette su un divanetto, tastandosi il naso.

Harry, Ron ed Hermione entrarono in quel momento in Sala.

- Fred! Ma tu sei ferito! – esclamò Hermione non appena lo vide. Gli prese subito il fazzoletto e gli fece alzare la testa, cominciando a tamponargli delicatamente il naso.

- Come hai fatto? Sembra rotto! –

- Una rissa assurda, Granger, non puoi capire! – improvvisò con tono eccitato George – Io ero lì, ed è stato epico! Si è battuto contro cinque Serpi che lo avevano accerchiato, ma lui con quattro incantesimi li aveva fatti fuori! Ma uno lo stava per afferrare da dietro, e Fred per pararsi si è girato, ed è stato colpito di sorpresa…crollato a terra, l’unica cosa che ha potuto fare è stato difendersi con un calcio, e alla fine è riuscito ad immobilizzarlo! Ma alla fine per la stanchezza stava svenendo, così l’ho portato qui…è stato un eroe!  

Harry e Ron guardarono scettici il gemello, che alzò le spalle.

- Come ha detto lui. –

- Ti fa tanto male? – chiese Hermione con fare preoccupato.

- Assolutamente no! Io sono fatto d’acciaio, mia cara Prefetto! – rispose orgogliosamente Fred.

Lo sguardo di Hermione si fece furbo.

- Ah sì? – un pizzicotto sul braccio e Fred si lamentava dal dolore come un ferito di guerra, rotolandosi sul tappeto in presa agli spasmi.

- HERMIONE, MA SEI IMPAZZITA? –

George si dovette sedere per non cadere a terra dalle risa.

- Ti ho mai detto quanto ti amo, Granger? –

Fred lo fulminò con lo sguardo.

- Ehi. Ho un naso rotto, ma sono pericoloso, Weasley. –

- Qualcuno è geloso, qui? – chiese una voce fin troppo simile a quella di Harry dal fondo della Sala.

- Harry Potter, sei ufficialmente un rompicogl…-

- FRED! –

- Oh, dai, Granger, lo pensi anche tu! –

 

 

* * *

 

George, Harry e Ginny erano chiusi nella camera di George, davanti allo specchietto.

Fred dormiva, quindi parlavano tutti a voce molto bassa, anche se era difficile controllare le risatine.

- Ah, e così Hermione ha fatto l’infermiera oggi? – chiese malizioso Sirius.

- Non solo, stava per uccidere a coltellate una nostra compagna di stanza, Sir. –

- Se lo ha fatto Hermione ci deve essere una ragione. –

- Scommetto che vuoi sapere quale…- ridacchiò Harry, ricevendo in risposta dallo specchio uno sguardo scioccato e allibito, nonché intimamente indignato. George ci stava quasi credendo.

- Non mi crederai così curioso! Harry, sei un figlioccio degenere e scorretto! –

- Felpato. –

- Ok, avanti, su, parla. -

- Hermione si fa i film mentali sulla sua bocca, ora, per colpa di quella. – disse Ginny, digrignando i denti dalla rabbia. Sirius la guardò confuso.

- Perché, che avrebbe la bocca di Hermione? –

- Lavanda dice che è troppo fine. –

- Non è vero! – disse una voce soffocata. Tre ragazzi e uno specchio si girarono verso il bozzolo che corrispondente a Fred addormentato. Che fece finta di russare.

- Fred Weasley, ripeti un po’…-

- Ah, Sirius, mi hai sentito, ok? –

- L’amore…troverà la via…non mi perderò…con te…-

- Chiudi il becco, Potter. –

- Bacia bene, Hermione? –

- SIETE TUTTI DELLE COMARI, ECCO! –

 

 

 

Credo che ormai sia un rito quello di finire con la parola Comare, pettegola o altro, non credete?

Spero solo che non stia diventando tropo banale!

Beh,che dire, il prossimo capitolo sarà PIENO PIENO PIENO di sorprese, cari miei :D

Un bacio!

dram

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Sappiate che sono sotto ricatto, ed è per questo che io sono GIA’ qui.

A scrivere il…preparatevi…QUINDICESIMO CAPITOLO!  :D

Ci pensate? Siamo esattamente a metà della storia!

Va bene. Vi lascio al capitolo!

Baci

Dram

 

 

Capitolo 15

 

Fierobecco guardò il suo padrone camminare avanti e indietro con uno sguardo che lasciava intendere la sua disperazione. E follia. Che non era poi tutta questa novità, ma meglio di rimanere in compagnia di quell’elfo pazzo…Kreacher. No?

Il padrone in questione, Sirius Black, attualmente si stava mettendo le mani fra i capelli e sembrava non essersi accorto di aver perso lungo il cammino una ciabatta.

E Fierobecco sapeva che era grave, se Sirius non metteva in primis le sue ciabatte con l’immagine di Morgana in atteggiamenti…ehm…equivoci.

Oh, insomma, era un Ippogrifo, che si imbarazzava a fare? 

- Sono MESI che non ricevo notizie di quei sciagurati! Come possono farmi questo? Come osano tenermi all’oscuro? Non capiscono che sono come figli miei? Mi stanno facendo preoccupare! – gemette Sirius, torturandosi la maglia del pigiama.

Che, notò Fierobecco, raffigurava Merlino in atteggiamenti equivoci.

Ma che aveva in testa quel tizio che si ostinava a chiamare padrone?

Se avesse potuto sbuffare, Fierobecco lo avrebbe fatto. Sirius tendeva ad esagerare, a volte.

Aveva parlato il giorno prima col suo figlioccio.

Fierobecco guardò Sirius con aria eloquente.

- Che c’è? Perché mi guardi così, tu? –  sbottò lui.

“Avrei qualcosa da ridire sul pigiama” pensò l’ippogrifo, trasudando sarcasmo.

- Oh, senti! Tu non puoi capire! Sto senza notizie di quei due da giorni! Siamo agli inizi di dicembre, pensaci un attimo! Si devono mettere insieme prima! Perché così si possono scambiare regali di Natale schifosamente adorabili che potrò prendere in giro fino alla morte! ….E mi piacerebbe anche che la loro storia durasse almeno fino a San Valentino, così da andare da…Madama…Madama qualcosa ad Hogsmeade dove bevi cioccolata calda e coriandoli, e noi a quel punto potremmo scattare foto e appenderle in giro per il mondo così che anche il resto della gente sappia che FRED WEASLEY è un romanticone! E poi finita scuola andranno a vivere insieme, e avranno tre bambini, una piscina, quattro Snasi e un labrador! Non lo trovi meraviglioso? –

“Credo di aver perso il filo del discorso quando la tua dignità ha deciso di non avere più a che fare con te. Se non fosse che ho vitto e alloggio gratis…

Felpato ignorò l’occhiata sinceramente disgustata di Fierobecco, e incrociò le braccia al petto.

- Ma quei due non si muovono! E GUARDA! -  tirò fuori da un calzino un blocco appunti.

- Siamo in ritardo sulla tabella di marcia! A quest’ora dovrebbero essere al primo appuntamento! E invece Harry mi ha detto che…niente! Zero! Nada! Oh, quanto vorrei essere lì… –

“Ci risiamo.”

- …Quello di cui ho bisogno io è azione! Gioventù! Lotta! Qualcosa che non siano romanzi rosa sdolcinati che mi facciano parlare così! –

“Oh, almeno si rende conto di quanto la sua reputazione stia arrivando ai minimi storici.”

-  Ah, ma che parlo a fare con te! Tu stai dalla LORO parte! Nessuno mi ama! E Mocciosus non vuole dirmi niente anche se sta lì a due passi! –

Il suo padrone uscì dalla stanza a grandi passi, dimenticando la ciabatta in un cantuccio.

E Fierobecco poté finalmente dedicarsi alle sue piume…

- E COS’HA CHE NON VA LA MIA MAGLIA DEL  PIGIAMA? HO VISTO COME LA GUARDI!  …sei solo invidioso, perché IO ho il pigiama di Merlino e tu NO! -

“Vitto e alloggio gratis, Beccuccio, ricordatelo. Vitto e alloggio gratis.”

 

* * *

 

Hermione Granger stava studiando.

Finalmente. La sua pace dei sensi era cominciata nel momento stesso in cui aveva aperto il libro di Pozioni, e si era tuffata nel suo mondo fatto di dita sporche d’inchiostro, capelli davanti al viso e tomi che le coprivano la visuale.

Un paradiso che – c’è bisogno di dirlo? – non era destinato a durare.

- Dì un po’…- sibilò Hermione a Ginny, comodamente stesa sulla scrivania dove stava studiando.

- …il tuo sogno perverso è quello di vedermi BOCCIATA?!

Ginny ridacchiò, spostando con indifferenza gli ultimi libri che ancora trovavano equilibrio sul tavolo.

Buttandoli a terra. Ad ogni tonfo le si ampliava il sorrisino soddisfatto.

- …Che…che stai facendo? – le chiese Hermione, stringendo convulsamente la bacchetta.

- Li sposto. Sono così scomodi! –

- Ginny, questa è una scrivania! –

Ginny abbassò lo sguardo sul legno chiaro.

- Aha…quindi non erano i libri ad essere così duri e spigolosi! Beh, come non detto! – e si lanciò sul divano con un’espressione beata.

Crucio.”

- Ginny, si può sapere cosa vuoi? – chiese Hermione, alzandosi dalla sedia e lanciandole uno sguardo infuocato. La ragazza non smetteva di sorridere.

- Fra poco è Natale…-

- Natale. –

- Esatto! Che mi regali? Allora? Mm? –

- E’ il 3 dicembre, Ginny. –

- Va bene, se non vuoi dirmelo allora dimmi che regali a Fred! –

- Non lo so, non ci ho p…GINNY! –

- Capito, domani andiamo ad Hogsmeade e compriamo tutto. Tu stai solo tranquilla e rilass…AAH!! API FRIZZOLE! –  In un secondo Hermione non vide più Ginny vicino a sé.

La vide però all’altro capo della Sala, che lanciava una Fattura Orcovolante contro un ragazzino del secondo anno, che aveva avuto la malaugurata idea di mangiarsi delle Api Frizzole.

La ragazza si avventò sul sacchetto con aria famelica, sotto lo sguardo di mezza Casa. Poi andò in un angolo, e accovacciata a terra cominciò a strafogarsi.

Hermione poggiò la testa non troppo delicatamente sul libro di Pozioni, chiudendo gli occhi.

Dietro di lei Harry tossicchiò

- Hermione, sapresti dirmi da quand’è che Ginny è impazzita? – chiese, osservando la ragazza guardarsi attorno furtiva, stringendo convulsamente la busta di caramelle.

- Da quando ha deciso di entrare nella setta di Mielandia. O da quando ha conosciuto Tiger e Goyle...oppure…-

- …oppure da quando ha visto in faccia Ronnie! – concluse Fred con un largo sorriso, comparendo da dietro la schiena di Harry e sdraiandosi sulla scrivania.

La scrivania di Hermione. Quella dove lei stava studiando.

- Ma cos’avrà di tanto affascinante, poi? – borbottò Hermione, salvando la sua pergamena dalla testa di Fred, che d’altro canto era sinceramente soddisfatto della sua nuova sistemazione.

- Parli di me, mia cara Prefetto? Beh, io sono affascinante perché sono bello, simpatico, divertente, intelligente, intrigante e decisamente sexy…credevo lo sapessi! – rispose Fred, con gli occhi chiusi e l’espressione rilassata. Hermione arrossì

- Non parlavo di te, Fred! –

- Strano, avrei giurato che avessi pronunciato la parola “affascinante”…-

- Sì, ma…-

- E hai detto  “affascinante” proprio quando sono arrivato io! –

- Beh, sì, ma…-

- E quando qualcuno dice quella parola di solito è legata al mio nome, giusto? –

- Gius…Oh, non ci capisco più niente! –

- Quello che io invece non capisco è come potevi avere dubbi sul fatto che io fossi affascinante. Decisamente affascinante. Incredibilmente affascinante! –

- Fred, stavo parlando della scrivania. –

Silenzio.

Hermione si accorse in quel momento che mentre lei e Fred parlavano amabilmente dell’indiscusso fascino del ragazzo tutti i loro amici stavano guardando la scena ipnotizzati. Ammutoliti. E affascinati, tanto per cambiare. Ginny aveva abbandonato la bustina vuota a terra.

Fred sembrò vagamente contrariato.

- Vorresti dire che la scrivania è più affascinante di me, signorina Prefetto? – disse, mettendosi a sedere. Col risultato che adesso era molto più vicino al viso di Hermione di quanto ci si aspettasse.

Harry, Ginny e metà della Sala Comune sporsero il busto in avanti, verso i due.

Qualche mormorio emozionato di sottofondo venne zittito quasi immediatamente.

La povera ragazza da parte sua si agitò quasi nell’immediato.

- No, io…Sì, cioè, no. Nel senso che volevo dire…ehm…io…-

- Hermione, ma sei arrossita? –

Fred si avvicinò ancora di più al viso della ragazza, sinceramente incuriosito.

L’intera Sala Comune trattenne il respiro.

Una voce familiare (e naturalmente prossima alla morte) interruppe il meraviglioso idillio che tutti immaginavano ci sarebbe stato di lì a poco.

- Ehi, cos’è tutto questo silenzio? – chiese  Dean Thomas, entrando in quel momento nella stanza.

Hermione trasalì al sentire la voce di Dean e si scostò da Fred, che si raddrizzò tutto sorridente.

Un gruppo consistente di persone guardò omicida il povero ragazzo, che era entrato con tutte le buone intenzioni e di ottimo umore.

In prima fila troneggiava Ginny Weasley, un’espressione gelida in viso, il sorriso sadico diretto a Thomas. Che rabbrividì.

- Vedo che non hai imparato la lezione quando mi hai barbaramente derubato. – soffiò Ginny, incrociando le braccia. Era evidente che la ragazza non aveva dimenticato la cattiva condotta del compagno di Casa nei confronti delle sue Api Frizzole.

- Io…che ho fatto? – pigolò Dean, indietreggiando.

Fred si riavvicinò ad Hermione, stavolta senza che nessuno li guardasse con avidità.

- Che ne dici, ce la filiamo prima che ci mettano in mezzo? –

Hermione non fece in tempo ad annuire che la folla si aprì in due ali. Il dito di Ginny puntava verso di loro, temibile e terrificante.

- LI HAI INTERROTTI! ERANO A DISTANZA BACIO, MALEDIZIONE! – 

 

“Oh, Merlino.”  

Fu questo il pensiero che bene o male attraversò la mente di almeno cinque persone in quella stanza.

Fred ed Hermione, che avevano visto svanire ogni loro piano di fuga in pochi secondi.

Dean, che si rese conto di quanto fosse fottuto.

Harry, che non riusciva a capire se provava più divertimento per la situazione in sé, pena per i due poveri sciagurati finiti nelle grinfie dei film mentali marca Weasley, o esasperazione per la drammaticità teatrale di Ginny che si presentava ogni volta che la ragazza mangiava una busta intera di Api Frizzole in meno di tre minuti.

E George.  Che era appena arrivato. E che si era perso tutta la scena.

 

 

* * *

 

E finalmente arrivò la gita ad Hogsmeade.

Che significava regali di Natale (Ginny), la possibilità di rimanere lontani dalla Umbridge (Harry e il resto della scuola), Zonko (i gemelli e Lee), Mielandia (ancora Ginny), la libreria (Hermione), Madama Piediburro (Sir…oh, ma cosa sto dicendo?)

George, Fred e Lee stavano passeggiando per le strade innevate di Hogsmeade, appena tornati da Zonko e desiderosi di una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa.

- Davvero, ragazzi, dovreste imparare a comprendere anche me nei vostri discorsi…- cominciò Lee, deciso a finire la propria tirata una volta per tutte.

- Fred, scambi una Frisbee Zannuto con una Caccabomba? –

- …due Caccabombe, prendere o lasciare. –

- Despota. – borbottò George, stringendo tuttavia la mano al gemello.

- Fred? George? –

- Sì? –

- Vi odio. –

I due risero in faccia all’amico, che si limitò a stringersi nel cappotto, offeso.

Mentre George ripartiva all’attacco nel chiedere a Lee cosa esattamente combinava dentro gli sgabuzzini, con grande imbarazzo di quest’ultimo, Fred notò Harry e Ron entrare ai Tre Manici.

- Ma Hermione? –

La domanda che avrebbe voluto fare lui che non era uscita dalla sua bocca.

Lee, per sfuggire alle domande intriganti di George, aveva notato la stessa cosa.

- Sarà con Ginny a fare i regali…a proposito, fratello, cosa le regali? –

- A Ginny? – chiese Fred, con fare ingenuo.

- Posso ricominciare ad ossessionarti nel sonno, ti avverto. –

- Vedete perché vi ODIO?! –

I due  però non si presero neanche la briga di prenderlo in giro, cosa che fece stizzire Lee ancora di più.

Almeno fino a che non vide la causa del loro inaspettato mutismo.

La figura di Angelina Johnson in fondo al viale che si dirigeva verso di loro.

- Georgy…non voglio un altro pugno. – Fred scosse la testa con aria estremamente decisa.

Poi sorrise fiducioso al fratello. Come se lui avesse potuto e voluto salvarlo.

Suo fratello George non l’avrebbe lasciato in mezzo ai guai. Erano gemelli!

George inarcò un sopracciglio  - Non crederai che l’amore verso il mio adorato fratello gemello mi porti anche a prendermi un pugno in faccia…-

- In effetti era proprio quello in cui speravo. – ammise Fred, con un sorrisone.

- Troppo, troppo, troppo vicina. Non possiamo fare finta di non vederla – commentò con un ghigno Lee. Gli altri due lo guardarono.

- Oh, scommetto che ti stai godendo la situazione, vero Jordan? – chiese Fred.

- Tu la pagherai quando saremo in camera. – aggiunse George.

Lee impallidì.

- Non vorrete usarmi da cavia per le vostre merendine…-

Ma loro già non lo ascoltavano più, impegnati a stamparsi in faccia un sorriso.

- Ciao Fred, ciao George – disse allegra Angelina.

Allegra?

I due si scambiarono uno sguardo.

“Il pugno non è stato frutto della mia mente. Il sangue c’era…” ragionò Fred.

- Ciao Angie...- disse George con un sorriso.

Angelina gli sorrise. C’era una sola persona che la chiamava così…

- Oh, Fred, come stai? Sappi che ti ho perdonato per quello che hai detto l’altro giorno…è ovvio, col tuo temperamento scherzoso e ironico non puoi stare serio più di qualche minuto, ho ragione? Per questo non me la prendo, perché in fondo io già so che i tuoi sentimenti sono ricambiati, non è vero? –

Il Fred con cui Angelina stava parlando le scoppiò a ridere in faccia ancora prima di vedere l’espressione dell’altro Fred. L’altro Fred in questione da parte sua si era limitato ad assumere un colorito cinereo.

Lee sorrise.

Nessuna promessa di vendetta lo avrebbe dissuaso da prendere in giro Fred Weasley fino alla morte.

 

 

* * *

 

Harry e Ron raggiunsero le ragazze più un gruppo nutrito di Grifondoro al tavolo, ingombro di bottiglie di Burrobirra. Harry si sedette vicino a Neville e ad Hermione, Ron si buttò con delicatezza elefantiaca accanto a Ginny, stiracchiandosi.

- Oh, non vedo l’ora di prendermi un bel Whiskey Inc..-

- Ronald! – disse la voce perentoria di Hermione.

Ron sospirò.

- Allora, avete fatto compere? – chiese Neville, riprendendo il discorso che evidentemente avevano cominciato prima. Hermione annuì con un sorriso.

- Sì, abbiamo fatto una marea di regali, anche se ce ne mancano un paio – rispose Ginny, scoccando un’occhiata veloce ad Hermione, che distolse lo sguardo.

- E perché non li avete fatti? – chiese Seamus Finnigan, curioso.

- Beh…- Ginny ghignò, aprendo la borsa e prendendo un sacchetto di Api Frizzole – Hermione non ha ancora fatto il regalo a Fred. –

- Ginny! Non ho ancora fatto il regalo neanche a George, ma questo non vuol dire che mi piaccia…

- Il che è una fortuna, perché Fred non me lo perdonerebbe mai…- commentò una voce familiare. Hermione chinò la testa, nascondendo il rossore.

Se c’era George, c’era anche Fred. E se c’era Fred aveva sentito.

Bene così.

- Ciao anche a te George – disse, girandosi. I due gemelli più Lee torreggiavano su di lei, tutti muniti di sorrisini maliziosi.

- Ciao, Prefetto – la salutò Fred. Lee le fece un cenno.

- Quanto siete formali…- borbottò Ginny, lanciando dietro di sé il sacchetto vuoto e prendendone un altro. Neville ed Harry la guardarono, incuriositi.

- Ginny, per curiosità, quanti sacchetti di Api Frizzole hai, in borsa? –

A quella domanda Hermione si mise una mano sulla faccia, rifiutandosi di guardare, e Ginny sorrise.

Poi rovesciò il contenuto della borsa sul tavolo.

Mentre le confezioni continuavano a cadere fra le bottiglie senza fermarsi, Ginny spiegava ad un pubblico ipnotizzato la sua geniale bravata.

- E’ tutto merito dei piccioncini, sapete…la vincita ammontante a qualcosa di simile a duecento galeoni…tutta in API FRIZZOLE! – esclamò compiaciuta. La cascata fini, e il gruppo di ritrovò con un tavolo seppellito da sacchetti colorati.

George si avvicinò a Fred – Ripensandoci potremmo dedicarci al commercio di queste caramelle…faremmo una fortuna, con Ginny. – disse, scuotendo il capo allibito.

- Fred, George, voi li avete fatti i regali? – chiese Calì Patil, curiosa.

Diverse persone dei tavoli accanto si raddrizzarono sulla sedia e si appoggiarono sullo schienale, piegando un po’ la testa per ascoltare.

“Che persone pettegole” fu il pensiero ipocrita di Harry.

- Stavamo pensando di fare qualcosa di non comprato…qualcosa fatto da noi – disse George con un sorriso dolce. Fred lo guardò inarcando un sopracciglio.

Questa se l’era persa.

Intanto Ron, Neville e Seamus si guardavano attorno.

- Chi cercate? – chiese Harry.

- Dean…non lo vedo da un po’…a dire il vero non lo vedo da un ieri sera…–

Quattro teste si girarono in sincrono verso Ginny, che stava finendo di riempire nuovamente la borsa.

Lei alzò la testa, incrociando lo sguardo di Fred, George, Hermione ed Harry.

- Che c’è? Che ho fatto? – chiese con aria angelica.

- Ginny…cos’hai fatto a Dean? –

- Io? Niente! –

- Oh, Morgana. – Hermione si risedette sulla sedia, sconvolta.

Ginny incrociò le braccia, sbuffando  – Andiamo, se non lo avessi fatto io lo avrebbe fatto qualcun altro!  Eravate a DISTANZA BACIO!  E’ già tanto che non lo abbia dato in pasto a Mrs Purr…-

In effetti tua sorella non ha tutti i torti…- disse Lee a George, che annuì pensieroso.

- Ginny, dimmi che Dean non è diventato un pacchetto regalo per i Centauri…-

- Ci avevo pensato, ma alla fine ho deciso che rimanere legato nella Sala Trofei per un po’ di tempo non lo traumatizzerà particolarmente. – disse con una scrollata di spalle la ragazza.

- GINNY! –

- Io vado a liberarlo! Harry, Ron, venite con me! – esclamò Hermione, alzandosi di scatto. Salutò tutti con un cenno, per poi incamminarsi verso l’uscita.

Lee la guardò andarsene. Poi l’ispirazione lo colse.

- Hey, Granger! Sono nuovi, i pantaloni? –

Lei abbassò lo sguardo, sui pantaloni rossi che indossava

- No, per la verità li ho comprati in estate…-

- Sì, il primo giorno da…Harry –  disse Ginny, ricordandosi in tempo di non nominare Grimmauld Place.

Gli occhi di Fred si spalancarono.

 

“- Ti ricordi anche il colore dei pantaloni che portava il primo giorno di vacanza per caso? –

- Mi pare che fossero rossi. –

- Fred. Sei innamorato. –

- NO! NON E’ VERO! Ho sparato a caso, non è sicuramente così – urlò Fred.

 

- Oh Merlino. – sussurrò.

George diede di gomito a Lee.

- Sei un genio, amico – gli sussurrò, mentre la porta dei pub si chiudeva dietro ai tre ragazzi.

Lee sorrise, compiaciuto “E io che volevo solo far cadere la cosa sul piano fisico…

 

 

* * *

 

- Oh Merlino. –

- Fredy, sono le uniche cose che sai dire? – chiese annoiato George, sdraiato comodamente tappeto.

- Oh. Merlino. –

- Guarda il lato positivo, almeno l’intonazione qualche volta cambia…è un buon segno- disse Lee, sdraiato sul letto di Fred.

Il possessore del letto era invece seduto su una sedia traballante, dalla quale non si era mosso da quando erano tornati. George si era annoiato tanto che aveva fatto chiamare Ginny, per vedere se riusciva a capirci qualcosa. Ma erano passati già due minuti e lei non si faceva vedere.

Quando la leggendaria pazienza di George fu costretta a sopportare altri tre minuti, sua sorella si degnò di aprire la porta dei ragazzi del settimo.

- Dimmi che succede, fratellone – esclamò, sedendosi a terra e rovistando nella borsa.

- Guarda e capisci. –

- Oh, Santo Merlino. – disse in quel momento Fred, lo sguardo perso nel vuoto.

- Mm…è messo male. Di solito invoca anche qualche accessorio di Merl…che so, una ciabatta, le cuffiette da doccia, il calderone rosa…invece ora…-

- Ginny, non dirmi che hai già finito le Api Frizzole! – disse la voce severa di Harry fuori dalla porta dei ragazzi. Ginny sbarrò gli occhi e lanciò la borsa mezzo vuota  a George, che la nascose sotto il letto.

- Quali…quali Api Frizzole, Harry? – disse, aprendo la porta, con un’espressione forzatamente allegra.

- Quelle che hai comprato oggi. Anzi, quelle che hai comprato un’ora fa. –

- Ma Harry, lo sanno tutti che sono allergica…-

- LE HAI FINITE TUTTE? -

- Oh porco Merlino. – il tempismo di Fred fu ammirevole.

- Cos’ha? – chiese Harry. Lee sbadigliò.

- Non lo so, esattamente, c’entra col Lato B della tua amica. –

- Fred, sei un porco. –

- No, sorellina, a quanto pare Merlino è un porco. – ghignò George.

- Questo spiega la foto sul pigiama di Felpato, allora – disse Ron, entrando in quel momento.

- Merlino. –

- Vedi? – esclamò George, fissando Ron – La tua presenza lo disturba! Stavamo arrivando a fargli dire qualcosa di vagamente logico quando sei arrivato tu! –

- Non che Porco Merlino sia così logico…- puntualizzò Ginny,strisciando vicino al letto.

- Al contrario, indica la sua leggendaria nonché irreprensibile conoscenza degli affari amorosi del più grande mago di tutti i tempi…-

- Lee, Fred non era ancora nato. –

- Ancora più sensazionale! Ci dev’essere del sangue Veggente in lui…-

- Oh, Merl. –

- Oh, Ronnie, guarda cosa gli hai fatto! Ora usa anche il diminutivo! –

- Invece di parlare dei discutibili nomignoli di Merlino, non potremmo capire cos’ha Fred? – chiese Harry incrociando le braccia. Ginny finì di strisciare, e si sedette vicino a George, così da coprire metà della parte bassa del letto. Poi sorrise ad Harry.

- Ottima idea, compagno di Casa adorato. –

- Lecchina. – borbottò Ron con sussiego.

- Non ho mai notato il fatto che chiunque guardasse il sedere alla Granger poi cominciasse a delirare. – commentò George pensieroso.

- Oh, fottutissimo Merlino. – fu l’esauriente risposta di Fred.

- Vorrei far notare che Fred sembra aver scoperto che Merlino era gay. –

- Zitto, Lee. –

- E anche di una certa fama, considerato il superlativo. –

- Jordan, taci. –

- RonRon? Sei qui, tesoro? Ti ho cercato dappertutto, ho quasi pensato che non mi volessi più con te, sai amore? – chiamò la melodiosa voce di Lavanda Brown.

Ron cambiò colore tre volte nel giro di qualche secondo.

- Oh, RonRon, come hai potuto farle questo? – disse zuccheroso George, girandosi verso Fred, che tuttavia rimase impassibile.

- Magari lei ha una qualche idea. – Ginny guardò Harry, scettica..

- Ma chi, quella? –

Harry ci pensò qualche secondo, poi scrollò le spalle.

- Hai ragione, è un caso perso. –

- Oh Merlino ino ino…-

Ginny guardò George  -No, senti, adesso ci sta prendendo in giro. –

- Sta delirando. –

- Il Lato B della Granger dev’essere una vera bomba! –

- Jordan, chiudi il becco. –

Lee sbuffò, mentre i colpi alla porta ricominciavano, impazienti.

- RonRon, aprimi! –

- Fate stare zitta quella gallina, vi prego – sospirò Ginny, aprendo le braccia e coprendo ancora di più la borsa  sotto il letto. Harry la guardò, sospettoso, ma non per niente era il migliore amico di suo fratello, quindi lasciò perdere.

Ron aprì la porta, e Lavanda gli buttò le braccia al collo, ridacchiando.

- Lavanda, Lavanda mi stai strangmmpfhando! –

- Oh, Merlino vergine e martire. – ancora una volta, il tempismo di Fred fu decisivo.

Lee si fece pensieroso.- Questo cambia tutto…Merlino dev’essere il passivo. –

Ginny si mise le mani sulla faccia.

 

 

Era sera.

Hermione aveva finalmente trovato un regalo adatto a Fred…e a George. Nessuno le aveva detto dell’incapacità di Fred di parlare, all’infuori delle parole “Merlino” e aggettivi concordanti, quindi non l’aveva visto per tutto il pomeriggio.

Ginny aveva ufficialmente finito le Api Frizzole, e ciò aveva comportato una serie di aggressioni a dei ragazzini del terzo di ritorno da Hogsmeade. Harry non sapendo come comportarsi, decise che la tattica migliore sarebbe stato osservare senza muovere un dito.

Dean era stato liberato da Hermione, Harry e Ron, ed era stato portato in Sala Comune, tremante e nel mezzo di una crisi mistica. Povero ragazzo.

Neville si era quasi convinto che Hermione in fondo non era davvero un’assassina senz’anima. Quasi.

Lee era stato Silenziato da George, visto che continuava a ciarlare riguardo le abilità amatorie di Merlino senza che nessuno glielo chiedesse.

Lavanda aveva rapito Ron.

 

Mentre Hermione sedeva accanto ad Harry a cena, che da bravo migliore amico aveva deciso di mangiare anche per Ron, visto che lui non si trovava, notò che mancava più di una testa rossa all’elenco.

- Harry, ma mancano i gemelli…e dov’è Lee? –

- Beh…riguardo a Fred – calcò volontariamente sul nome, con un sorrisino – e George non ne ho idea, ma Lee è al tavolo di Corvonero. Ci sta provando con Luna. –

- E’ un caso disperato. – Seamus Finnigan scosse la testa.

- Ma Seam, ci hai provato tu con la Lovegood due giorni fa – ridacchiò Neville.

- Ehy, Paciock, vuoi fare la fine di Dean? – ringhiò Seamus, indispettito.

Ginny si rivolse ad Hermione.

- Sono rimasti in camera, Fred si è sentito…ehm…poco bene. – disse con un sorriso conciliante.

 

 

In camera di Fred e George ( E LEE!)

 

- Fredy, ora che se ne sono andati tutti, mi vuoi dire cos’hai? Hai  finito tutti i nomignoli possibili con cui potevi invocare Merlino…dai, fratello, di a Georgy tuo cosa c’è che non va. –

George si era messo a gambe incrociate sul pavimento, davanti alla sedia dove stava Fred.

Il ragazzo alzò la testa.

- George, non impazzire. –

- Giuro che non impazzirò. –

- Promettilo sulle Pasticche Vomitose. –

- Anche sui Torroni Sanguinolenti, per quello che vale.-

Fred deglutì, scioccato.

- Mi piace la Prefetto.disse, lo sguardo perso.

- Hermione? Hermione Granger? Quella Hermione? Ti piace? –

- I pantaloni rossi. Li portava rossi. –

- …Oh Merlino. –

 

*  *  *

 

 

Un urlo selvaggio riecheggiò per casa Black.

- SI! SI! EVVAI! VIVA IL NATALE! SI METTERANNO INSIEME! SI SPOSERANNO!  EVVAI! DEVO COMRPARE DEL VISCHIO! YU-HU!–

“Lo preferivo disperato” pensò Fierobecco, ricominciando ad occuparsi delle sue piume.

 

 

 

Bene!!

Spero vi sia piaciuto il capitolo, lo spero proprio tanto, anche perché non è stato facile scriverlo!

Baci baci!

dram

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Sono tornata! Eh già, in questo momento diverse persone fra voi lettori vorranno uccidermi a sprangate perché non ho aggiornato per tanto, tanto, tanto […] tanto tempo, e mi dispiace tantissimo! Cioè. Adesso non vorrete certo uccidermi, perché HO AGGIORNATO! Quindi probabilmente volevate uccidermi prima. Ma ora no. Ok, vi lascio alla storia che è meglio.

Baci!

 

 

Capitolo 16

 

 

Ginny Weasley si reputava una persona sufficientemente equilibrata. Insomma, in confronto ai suoi fratelli (Percy che per mesi si era dichiarato sessualmente attratto dallo spessore dei calderoni, facendone la sua unica ragione di vita, Charlie che cominciava a considerare l’idea di sposarsi e mettere su famiglia con un drago che, diceva lui, aveva le squame attraenti, Ron che…beh. Era Ron) era una persona tranquilla, dall’animo gentile e compassionevole, e ovviamente anche con un carattere paziente e dolce…

- TU! Brutta piccola caccola di Troll, VIA DALLA MIA POLTRONA! – e il povero ragazzino traumatizzato del terzo anno sgusciò via, balbettando tutta la sua mortificazione. L’amabile ragazza si buttò sulla poltrona eroicamente guadagnata. Lei, pensò con un sospirò soddisfatto, non aveva alcuna debolezza,  ed era praticamente la persona meno irritabile del gruppo. Questo faceva sì che tutti dovessero rispettarla e amarla. E temerla, ma quelli erano dettagli assolutamente futili.

Ed era per questo, per la sua magnanimità, che si meritava un premio, pensò, ficcandosi in bocca una manciata di caramelle. Forse una scatola, o un baule,  o anzi! Un ARMADIO di Api Frizzole. Se lo sarebbe fatto regalare, e tutte quelle Api Frizzole sarebbero state sue. Sue

- Ginny, mi capita troppo spesso di trovarti con gli occhi spiritati, in questo periodo.- esclamò Harry, spuntando da dietro il bracciolo della poltrona. Ginny sobbalzò e gli lanciò un’occhiataccia.

- Sono una ragazza, Harry. E come tutte le ragazze sogno ad occhi aperti…un vestito nuovo, un ragazzo, una scopa da corsa nuova…-

- Ma quello non è un sogno tipicamente maschile? –

- …un profumo, delle scarpe…-

- …Delle Api Frizzole…-

- Mi credi davvero così venale?!

Harry trovò la forza di non annuire, mentre Ginny accarezzava delicatamente il bracciolo della poltrona che il famoso ragazzino del terzo, che nel frattempo si era messo in lista per il reparto “lesioni da creature”, le aveva spontaneamente ceduto.

In effetti, rifletté Ginny, mentre Harry cercava un modo per dirle con tatto che era una pazza isterica, gli unici ad avvicinarsi alla sua aura di perfezione erano i gemelli.

Sempre così tranquilli ed equilibrati…

- Credi che io sia una persona equilibrata? – chiese la ragazza, girandosi verso Harry.

Lui scoppiò a ridere  - Sì, è per questo che il piccolo Roger si è messo in lista per il San Mungo…diciamo che sei equilibrata quanto George e Sirius quando vogliono mettere in imbarazzo Fred ed Hermione – disse, con un ghigno.

Ginny scosse la testa, con un sorriso .- Quindi molto equilibrati! Tu non li conosci bene quanto me, loro sono equilibratissimi, anche se si parla di Hermione! Sono le persone più calme ed equilibrate che io abbia mai conosciuto, credimi! –  disse trionfante.

- Anche più di Silente? –

- Ovviamente…tu non lo sai, ma io credo proprio che il buon vecchio Albus ci nasconda qualcosa, oltre ai giornaletti di ricamo e i ghiaccioli al limone. Se capisci che intendo, vecchio mio. Concludendo, io sono dell’idea che i miei fratelli siano delle persone tranquillissime, anche se non supererebbero mai la mia incredibile leggiadria – esclamò convinta. In quel momento scesero i citati fratelli, entrambi bianchi come cenci.

Fred si lasciò cadere su un divano, George invece si sedette a terra, in ginocchio, esattamente di fronte a lui. Fissarono il vuoto per parecchio tempo, sotto lo sguardo attento e un po’ confuso di Harry e Ginny. E di mezza Sala Comune, ma avevano imparato ad ignorare dettagli tanto inutili.

- Ehm…ragazzi? – provò Ginny, ma gli occhi dei gemelli rimasero sgranati.

- Oh Merlino. – disse Fred.

- Oh Merlino – rispose George.

- Oh Merlino – aggiunse Fred.

- Oh Merlino – commentò George.

- Oh Merl… -

Non ci volle molto perché  la leggiadra pazienza di Ginny avesse fine, e Fred non fece in tempo ad esprimere il suo eloquente punto di vista.

- Ok, Basta, razza di Folletti della Cornovaglia nevrastenici che non siete altro! Che succede?!

I due la guardarono, un’espressione quasi intelligente sul volto.

- Oh. Merlino. – dissero all’unisono, con enfasi.

Ginny stava giusto per proporre un delizioso modo per concludere la faccenda, che iniziava con una serie abbastanza dolorosa di Schiantesimi e finiva con molto sangue da pulire, quando Hermione Granger entrò nella Sala Comune, carica di libri fino al mento.

Fred e George impallidirono ulteriormente.

- Credo di sapere cosa sia successo. – commentò Neville a bassa voce, comparendo da dietro il divano – A giudicare dal dialogo che hanno appena avuto, George stava cercando di assicurarsi del fatto che a Fred piaccia davvero Hermione. Fred ha risposto di sì e George era tipo rassegnato, una cosa del genere. E avrei anche potuto capire di più, ma tu li hai interrotti…- spiegò con sussiego.

Ginny lo guardò – E tu da dove sei spuntato?! –

- Hai capito tutto questo solo mentre loro invocavano Merlino? – chiese invece Harry.

Neville scrollò le spalle – Parlo l’ohmerlinesechissà, forse Tu-Sai-Chi me l’ha passato come ha passato a te il Serpentese, che dici?

- Per me hai solo origliato quando stavano di sopra. – commentò Harry, inarcando un sopracciglio. Neville arrossì - Sei scocciato solo perché l’idea non è venuta a te – borbottò.

“Già, maledizione!” Pensò Harry.

Mentre Ginny sottolineava il fatto che entrambi non fossero altro che delle zitelle pettegole, e che a quarant’anni si sarebbero ritrovati in un monolocale con cinque gatti e vari centrini di pizzo, Fred e George si alzarono di scatto.

- Ciao Fred, Ciao George…che succede? Sono sporca d’inchiostro? – chiese Hermione, posando su un tavolo la pila di libri. George sussultò, mentre Fred si appoggiava al bracciolo del divano.

- He-Hermione! – esclamò George, forse con una voce un po’ acuta.

- Salve, PrefettoPerfettoSignorinaHermioneGrangerPrefetto – disse velocemente Fred.

Hermione li guardò, confusa. – Hai detto due volte Prefetto, Fred…George, ti trema la voce. –

- Beh…Ehm… Dire due volte una parole rafforza la frase, giusto? –

- Non mi trema la voce! Fred, mi trema per caso la voce? Non mi sembra che mi tremi la voce. A te sembra che mi tremi la voce, ma è una tua impressione il fatto che mi tremi la voce. Sai una cosa? Adesso vado proprio da Pix a chiedergli se mi trema la voce, e vediamo cosa mi risponde! Io dico che mi risponderà “No, mio caro e bellissimo George, non ti trema affatto la voce!” così vedremo chi ha ragione! – e detto questo si fiondò verso il quadro, sbattendo contro tre tavolini e inciampando sullo scalino dell’uscita.

Hermione guardò smarrita Ginny, che alzò le spalle mentre si metteva in bocca due pugni di caramelle. Sotto lo sguardo costernato di Neville, ma lei lo ignorò. Com’è ovvio.

- Ehm…Fred, sei sicuro che vada tutto bene? – chiese Hermione, sporgendosi per toccare la fronte del ragazzo. Ci volle qualche secondo, poi Fred si scostò come scottato.

- Fred, ma tu sei arrossito! – disse Hermione stupita.

L’esclamazione raggiunse tutta la sala, che si sporse da poltrone e da sedie per vedere meglio la scena. Ginny borbottò qualcosa come “Pettegole” e “centrini di pizzo”, ma neanche lei poté fare a meno di avvicinarsi un po’ più con la poltrona.

- Cosa? Io arrossito?! Ti sbagli, Signorina Prefetto.- disse Fred evasivo, con un sorriso.

- Sei tutto rosso…lì, sulle orecchie. – disse Hermione incrociando le braccia.

- Oh no…non starò diventando Ronnie, vero? – chiese Fred, mettendosi una mano sulla fronte e chiudendo gli occhi, disperato.

- EHI! – urlò una voce in fondo alla sala.

- OpsScusa, Ronnie! –

Ginny si sporse verso Harry, appoggiato sul bracciolo della poltrona  - Non era mai arrossito prima…si sta salvando in extremis. – sussurrò, con un ghigno.

Fred si era messo le mani dietro la testa, con un sorriso rilassato - Beh, mi piacerebbe continuare a parlare della tua preoccupazione per me, PrefettoPerfetto, ma devo renderti la vita difficile, e devo andare a combinare qualche guaio, così darò un senso alla tua giornata! –

- Ma…aspetta, Fred! –

- Scusa, Prefetto, ma ho un appuntamento galante. –

Hermione inarcò un sopracciglio.

- Ah sì? –

- Già – Fred le fece l’occhiolino – La Umbridge non sa stare senza di me! –

E mentre una folla di studenti delusi distoglieva lo sguardo, ed una Hermione confusa cercava di spiegare razionalmente perché Harry e Neville sorridessero con aria tanto idiota, Ginny svuotò il pacchetto di Api Frizzole.

- E comunque secondo me l’imitazione di George di Pix era assolutamente gay. – commentò pensierosa.

 

 

*  *  *

 

 

Fred svoltò l’angolo e si appoggiò alla parete. Si guardò intorno, prima a destra e poi a sinistra, guardando i corridoi scuri, e soprattutto vuoti. E solo dopo riuscì a sospirare, sollevato.

- Credevi di liberarti di me,vero? – disse una voce cavernosa dietro di lui.

- Speravo. Evidentemente Salazar se l’è presa quando ho dipinto il suo stemma a pois rossi e oro. – rispose rassegnato il ragazzo. La figura scura fece un passo avanti, verso la luce della torcia, rivelando il ghigno malandrino di George Weasley. Reggeva  in mano lo specchio di Sirius. Un sorriso identico sul volto affamato. Di pettegolezzi. Quella comare pulciosa…

- Andiamo, come hai solo potuto pensare di sfuggirci? – chiese George, appoggiandosi al muro.

- Hai ragione, sarebbe stato troppo bello per essere vero. –

- Sai cosa vogliamo. – disse Sirius con un sorriso.

- La mia testa, immagino. –

George scosse il capo – Non prenderla così male, fratellino…-

- Va bene, mi limiterò ad ucciderti. –

Sirius bussò sullo specchio con forza, richiamando l’attenzione su di sé – Voglio sapere cosa è successo tra te e la nostra vittim… Hermione. volevo dire Hermione. –

- Che vuol dire cosa è successo? Non è successo niente! – esclamò Fred sulla difensiva.

Fred vide due sopraccigli inarcati contro di sé e alzò le braccia esasperato.

- Cosa vuoi da me, Sirius? –

- Voglio sentirti dire che ti piace Hermione Granger. Dillo. Dai. Forza, dillo. – davanti al dito puntato di Sirius, Fred non poté fare altro che arrendersi. Bandiera bianca.

- Mi piace Hermione. – ammise, con un sorriso.

- Scusa? Non ti ho sentito. – disse  Sirius, mostrando l’orecchio.

“ E dire che ha le orecchie canine…”

- Mi piace Hermione. – ripeté, a voce un po’ più alta.

- Cosa? Non ti sento bene! –

- Dev’esserci qualche interferenza – disse George, scrollando un po’ lo specchio.

“Mi faranno santo.”

- Mi piace Hermione. –

- Scusa? –

- MI PIACE HERMIONE! MI SENTI ADESSO? –

“E tanti cari saluti all’aureola.”

- Uh, davvero? Che bella notizia! – cinguettò Sirius tutto contento, mentre George faceva seri sforzi per non scoppiare a ridere in faccia al fratello.

- CHI E’ CHE TI PIACE? -  Lee Jordan uscì fuori dal muro.

No. Da uno sgabuzzino.

- Tu prima o poi me la spiegherai questa cosa…- commentò Fred, facendo arrossire il ragazzo.

- Non cambiare discorso! Lo hai ammesso. LO HAI AMMESSO! - 

- Oh, statevi zitti. Zitti, è chiaro? Quello che ci siamo detti non deve andare oltre questo corridoio, sono stato chiaro? – esclamò Fred. George e Sirius si guardarono.

- No, aspetta, così mi levi tutto il divertimento.-

- Già, andiamo, e a tutti quelli che mi chiederanno che c’è di nuovo, cosa dovrei rispondere? Che Padma Patil ieri ha baciato Lavanda Brown che si è messa a piangere perché lo considerava come tradimento nei confronti di Ron? – si lamentò Lee.

- Affari vostri. –

- E allora Padma cosa ha fatto? – chiese George interessato.

- Per favore… solo a cinque persone! Solo cinque! –

- Ah, non si ricorda nulla, ma entro stasera dovrebbero attaccare le foto in Sala Grande-

- Non se ne parla Sirius. E poi tu stai chiuso in casa, a chi lo dovresti dire? A Fierobecco? –

- Guarda che è un ascoltatore molto brillante. –

- E Ron invece che ha detto? –

- Tre…solo tre, Fredy…-

- George, è fuori discussione. –

- Io ti disconoscerò. –

- Capirai, Lavanda gli è piombata in camera farfugliando non so cosa, e Ron che russava della grossa non se n’è neanche accorto. –

- Posso dirlo ad una sola persona? Per favore? - chiese George, congiungendo le mani e tenendo lo specchio solo col mento. Fred lo guardò, pensieroso.

- E chi sarebbe? – George sorrise, compiaciuto.

- Hermione! –

Fred si schiaffò una mano in faccia, disperato.

Lee guardò Sirius, pensieroso.

- …Tu ci credi alla trasmigrazione delle anime? –

- Il passare delle anime da un corpo all’altro? –

- Scusate tanto, ma questo cosa centra con Hermione? –

- No, guarda che è una cosa seria! – rispose George, attento.

- Fred, cosa farai? Come ti muoverai adesso? Userai una delle tue tante mosse di seduzione per conquistarla? –

- Cosa? No! –

- Ooh…- disse George, annuendo con fare saputo.

- “Oh” cosa? –

- E’ una cosa seria. –

- Ah, basta! Non perseguitatemi più! – esclamò Fred, esasperato.

George sorrise, dolce.

- Ma io sono tuo fratello. La mia vita non avrebbe senso senza perseguitarti. –

- Quanto era bello quando ce la prendevamo con Ronnie…-

 

 

*  *  * 

 

 

 

 

Il giorno dopo inutile dire che tutta la Sala Grifondoro, tranne Hermione Granger, quasi tutta la casa di Tassorosso, buona parte di quella di Corvonero e un paio di Serpeverde sapevano che Fred aveva una cotta per il Prefetto Grifondoro. Non Ron, l’altra.

Voci dicevano che Fred le faceva una corte spietata da quando lei aveva undici anni, altre che per tre notti le aveva cantato una serenata (- è stato quel giorno al quarto anno che sei rimasto senza voce e avevi anche quel filo di occhiaie…- - Ma quel giorno anche George stava così! - - Sì, ma secondo le voci George la notte prima aveva lottato contro la Piovra Gigante. – ) e altre ancora dicevano che Fred l’aveva vinta in duello contro cinque persone non bene identificate, ma era quasi certo che una di esse fosse Piton.

Così,  ogni volta che Hermione entrava in Biblioteca, nella Sala Grande o in quella Comune, una dozzina di voci bisbiglianti si zittiva, e la stanza cadeva in un silenzio innaturale.

Ma non passò molto tempo perché ad Hermione la cosa non puzzasse.

- Harry…Tu sai qualcosa dello strano silenzio e dei risolini che mi seguono dappertutto facendomi diventare PAZZA?! – chiese minacciosa un giorno, puntando il dito contro l’amico, che stava giocando la più importante partita di Gobbiglie della settimana. Ma Harry non avrebbe rinunciato anche a quella, neanche per salvarsi la pelle.

- Ehm…potremmo parlarne dopo? Sto…facendo una part….—

- Ehi amico…mi sa che dovresti cambiare risposta. – gli sussurrò Ron con un’occhiata eloquente. Le guance di Hermione si erano fatte molto rosse. Segno inconfondibile. Gli Elfi Domestici avrebbero dovuto scrostare il sangue dalle pareti.

- Hermione, io non ne ho idea. Dovresti chiederlo a…George! Sì, proprio a George! – disse Harry, lo sguardo che saettava dalle Gobbiglie al viso furente di Hermione.

- Va bene così? – sussurrò poi a Ron. Lui alzò il pollice furtivamente.

- Bene! – esclamò lei, e marciò verso la camera dei ragazzi del settimo.

- Quante cicatrici credi che avrà, mio fratello? –

- Io credo che non arriverà vivo a fine giornata. –

 

*  *  *

 

-  A CHI LO HAI DETTO, GEMELLO INGRATO?! –

- Buonasera anche a te, mio amato fratellino. Spero che tu abbia passato una buona giornata. Ho saputo che ti sei un po’ agitato, oggi…la pressione? –

- La pres…COSA? Tutta Hogwarts sa che le mie orecchie arrossiscono per colpa TUA! –

- Stavolta, per mia sfortuna, non sono stato io. Che peccato. –

- E chi è stato? –

- Ciao ragazzi! –

- LEE JORDAN! A CHI HAI DETTO DEL MIO “OHMERLINO”? –

- Oh…Cosa? –

- E’ una parola in codice, vuol dire quello che tu sai delle mie orecchie. –

- Ehm…orecchie? –

- CHE HO UNA COTTA PER HERMIONE! –

- Dovresti controllare la tua pressione, sai? Eppure anche con i capelli stravolti e la cravatta al contrario non perdi quel nonsoché …sarà lo sguardo malandrino o l’accenno del ghigno…-

- Ghigno? Ma io ti ammazzo, altro che ghigno! Preparati, Georgy, vedrai qualcosa che Piton non ci mostra, durante le sue ore. –

- Ooh…ancora più macabro della Umbridge? –

- Molto. Più macabro della Umbridge. –

 - Potresti aspettarmi mentre prendo delle piume di zucchero? Solo come spuntino, per godermi meglio la scena… -

- No, no! Aspetta, Fred! Io non ho detto niente a nessuno! –

- Ah sì? E chi è stato, Hagrid?!

- Beh…A dire la verità sì. –

- E COME FACEVA A SAPERLO HAGRID?!

- Beh, ecco…Era nascosto nello sgabuzzino. –

- …-

- Ehm....In quale sgabuzzino, esattamente, Lee? –

- Quello…Quello in cui stavo anche io. –

- …-

- …-

- NON E’ COME PENSATE! –

- No, Lee…Tranquillo, non ti giudichiamo. –

- Dovevamo capirlo, da quando hai cominciato di parlare in quel modo di Merlino…-

- Dovevamo immaginarlo,-

- Già. –

- Già. -

- …-

-…-

- Sì, Lee, ma proprio Hagrid?!

- MA COSA AVETE CAPITO!?

- GEORGE WEASLEY! -.

- Hermione! -

- He…Hermione! Ciao, raggio di sole! Ti trovo stupenda oggi! –

- Cosa mi nascondono tutti quanti? SO CHE LO SAI, razza di comare che non sei altro! –

- Ti sbagli, Granger, George non sa nulla! –

- Tu sta zitto Lee. –

- Ciao Prefettoperfetto! –

- Ciao Fred,non ho tempo per te, George deve dirmi qualcosa che sussurrano tutti su di me…e quindi…GEORGE WEASLEY, COSA HAI DETTO IN GIRO? –

- Non sono stato io, è stato Hagrid! –

- Hagrid? –

- Beh, una storia lunga…tresche, sgabuzzini, troppo lunga da spiegare. –

- Non so di cosa tu stia parlando, Fred, ma Hagrid mi deve diverse spiegazioni. –

- Ah, non dirlo a me…-

- Ma la camera del settimo è diventata la riunione settimanale? –

- Di piuttosto giornaliera, Ginny. –

- Potter, sei puntiglioso ed irritante. –

- Ma è anche l’unico che ha una scorta abbastanza fornita di Api Frizzole. –

- Ed è infatti l’unico motivo per cui me lo tiro ancora dietro, fratellino. –

- Io stavo facendo un interrogatorio a George! –

- Ma io credevo che ti piacesse Fred! –

- Cosa? Ma chi….cosa…Oh, insomma, Ginny, non essere sciocca! –

- Hai visto che dolce, Lee? Balbetta, quando parla di me…-

- Zitto, Weasley. –

- Lo sapevate che la Patil ha baciato la Brown? –

- Storia vecchia, ho la copia autografata della foto. –

- E che Lee…-

- ZITTO, O HAI FINITO DI VIVERE! –

- Come non detto. Vengo a conoscenza  dei pettegolezzi più succulenti e non posso neanche rivelarli in giro. Che vita orribile…-

- George, noi dobbiamo parlare di OhMerlino. –

- Oh MerOoh. Giusto. –

- OhMerlino? –

- Una parola in codice per parlare della sua cot…-

- JORDAN! –

- …cotta di maglia conservata nell’armadio! –

- Credo di essermi perso qualche passaggio –

- Io credo che tu abbia perso il cervello, Harry. –

- Io devo andare a parlare con Hagrid.  Ciao a tutti! Ciao Fred, e George…io e te non abbiamo finito. Guardati le spalle. –

- Ha chiuso la porta? Bene. Fred, non hai speranze, è innamorata di me. Vuole anche farmi gli agguati amorosi. –

- Harry, me ne dai un pacchetto? –

- Ne abbiamo già parlato, Ginny. Tu mi fai avere una foto di Padma e Lavanda, e io ti do un pacchetto di Api Frizzole. –

- Hey, Fred, comunque quando è entrata mi sono visto seriamente morto. È una ragazza violenta.-

- Andiamo, Georgy, non saresti rimasto comunque senza un corpo. La tua anima avrebbe preso il posto della mia prendendola a calci. –

- Mm…forse hai ragione. –

- Noi dobbiamo andare a parlare con Hagrid. Tu soprattutto, Lee. –

- Io? –

- Gente, crediamo seriamente di aver scoperto cosa fa Lee negli sgabuzzini. –

- Ti sotterrerò, Weasley. –

- Ginny, due pacchetti se mi dici cosa fa Lee Jordan negli sgabuzzini. –

- …tre. –

- Accordato. –

- Chiamasi cause perse. Cosa ne pensa Felpato di tutta la situazione? –

- Lui? Oh, lui saltella per casa intonando canzoni d’amore. Credo che Fierobecco stia diventando sordo, povero piccolo martire.-

- Fred, tu non dici nulla? –

- Io non vi parlo più. Siete tutti delle pettegole con la fissa dell’uncinetto. E dei gatti.–

 

 

*  *  * 

 

 

Hermione si tolse il Mantello dell’Invisibilità davanti alla porta in legno della casa di Hagrid.

Mentre il cane le saltava addosso un Hagrid nervoso le serviva il the.

Lui sapeva, nessun dubbio.

- Hagrid, c’è qualcosa che devi dirmi? –

- Io? Io mica devo dire nulla. Ho un segreto da nascondere io, ma non è su di te, no, no! E neanche su Fred. Io sono una tomba, non lo dico mica, eh eh. –

- Dire cosa, Hagrid? – chiese Hermione, sospettosa.

- Dire che Fred ha…No! Hermione, così non vale! – si lamentò Hagrid.

- Oh, per favore! Non lo dirò a nessuno! –

Hagrid sospirò.

- E va bene. Ieri ho saputo da Sirius, Fred, George e Lee che Fred ha…-

- HA FAME! Hermione, vieni con me, andiamo a prenderci una bella cioccolata calda, che dobbiamo discutere del regalo da fare a…Mirtilla Malcontenta! –

Fred Weasley aveva spalancato la porta, e con un’occhiata di pura minaccia e un sorriso all’indirizzo di Hermione l’aveva presa per il polso e trascinata verso il castello.

“Beh…Stare all’oscuro di tutto è male, ma forse…forse non così male” pensò Hermione,mentre Fred la guidava verso Hogwarts.

 

 

Finito!

Mi dispiace se non è lungo come speravo, né pieno di avvenimenti come speravo, ma il prossimo capitolo sarà meraviglioso! Promesso!

Baci!

Dram  

 

 

 

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Capitolo 17
*** capitolo 17 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Ebbene sì, sono tornata! Lo so, non se lo aspettava nessuno, così presto, sono un’autrice piena di sorprese, eh? Ok, volete uccidermi. Di nuovo. Sono in ritardo. Di nuovo. E chiedo scusa. Di nuovo.

Prevedibile, Miss Dramy, mi meraviglia.

Scusi, Professor Piton che è in me, la prego!

Ok, basta. Sicuramente vorrete leggere il nuovo capitolo della storia, giusto? Allora vi lascio!

Baci

La vostra dram

 

 

Capitolo 17

 

 

Lee Jordan russava. Saporitamente. Sognava  campi in fiore e cieli azzurri come gli occhi di un Folletto della Cornovaglia strafatto di Artiglio di Drago in polvere. Nel sogno saltellava spensierato, cogliendo margherite e lasciandosi cullare dalla brezza del dolce vento, che gli faceva assaporare profumo di Piume di Zucchero Confezione Maxi...estasiante.

Ad un certo punto voltò lo sguardo, e vide davanti a sé un muro. Un muro di mattoni grigi. E una porta scura.

Sapeva a cosa portava quella porta. A chi portava. Lo sapeva. E sapeva anche cos’era giusto fare. Rivelare tutto, confessare il suo scabroso segreto, lasciarlo andare, non andare più…lì, e soffrire la solitudine. Lo sapeva, certo.

Quant’era dura mentire ai suoi amici. Ma la tentazione di rivederlo era troppo, troppo forte.

Vide la sua mano che con trepidazione sfiorava la maniglia.

- Finalmente insieme, mio adorato compagno di…-

- TANGO! –

L’urlo di George Weasley lo fece cascare dal letto.

Con le gambe ancora sul materasso e il cuscino in faccia, Lee meditò vendetta.

 

 

 

Fred Weasley, strano ma vero, alle tre del mattino dormiva.

Nessuno l’avrebbe di certo mai pensato, ma era un essere umano anche lui, lo ammetteva ( al contrario di George, che…beh, da qualche giorno aveva scoperto della affinità di pensiero con Zeus) e alle tre del mattino di solito un essere umano aveva sonno. Così, alle tre del mattino, al piano di sopra del letto a castello che divideva con Zeus suo fratello che soffriva di vertigini a dormire sopra, Fred aveva gli occhi chiusi e dormiva. Beatamente.

Ma non sognava. La sua testa era un mare di pensieri confusi e non proprio sensati (“la marmellata andrà bene per la nuova scrivania...è color caffè, il caffè va bene con la marmellata” ho reso l’idea.) che continuavano a susseguirsi incessanti. Ad un certo punto però la sua concentrazione cominciò a roteare su un unico argomento. Più o meno.

“Potrei creare una sedia che dica solo la verità, che quando ti ci siedi (potrebbe avere una parte interna, sotto il cassetto della scrivania, che crei la marmellata) lui comincia e parte e parla di tutti i tuoi segreti che potrebbero ucciderti (di fragole, o di pesche) dalla vergogna così ci farei sedere Lee Sgabuzzino Jordan e così saprei che (vanno meglio le fragole, rosso e caffè va meglio di arancione e caffè) cosa combina, e Ginny, così (mangerò tutto il caffè e la marmellata che voglio) potrò capire quanti debiti ho esattamente con lei, ed Hermione, e potrò scoprire se vuole fare con me il…

- TANGO! – gridò allora George, facendo tremare il letto. Fred si girò così velocemente che solo metà del corpo rimaneva sul letto. L’altra metà stava cedendo alla forza di gravità.

- …bucato. La scrivania farà anche quello. Il bucato. – borbottò. Poi si rese conto di ciò che aveva detto il suo adorato ( e soprattutto sano di mente) fratello. E sperò con tutto sé stesso che sognasse. Perché in caso contrario lo avrebbe ucciso.

 

 

 

Dopo varie urla per svegliare George e qualche secchiata di acqua gelida ( Fred era inciampato e l’aveva rovesciata per sbaglio su Lee, che fradicio aveva fatto per tirargli il secchio pieno. Un movimento scomposto di George ancora dormiente lo aveva fatto volare sulla testa ricciuta di Jordan, che si era offeso) finalmente il più zelante allievo di Morfeo aprì gli occhi. Poi si alzò di scatto dal letto e travolse Fred per arrivare al pavimento allagato, per poi cominciare a camminare avanti e indietro.  

Dopo qualche minuto di intenso silenzio, nel quale i due compagni di stanza di Zeus lo Spostato ebbero la seria tentazione di prenderlo a cuscinate fino alla sua morte agonizzante, George si girò verso di loro, il viso cereo.

- E’ stato orribile. Orribile. Fred, ti prego. Non farlo mai! Mai! – prese Fred per le spalle e cominciò a scrollarlo violentemente.

- Ehm…Va bene. – si affrettò a dire, prima che la testa gli si staccasse dal collo.

- Che sollievo! Sapevo di poter contare su di te, grazie! – gridò George con un sorrisone. Lasciò andare il gemello, che si sbilanciò e cadde sul letto, confuso. Si inginocchiò e baciò il pavimento.

- Non sapevo che i tuoi gusti fossero cambiati – commentò Lee, strizzandosi la maglietta del pigiama.

- Ehm…ho giurato di non fare cosa, esattamente? – chiese Fred, finalmente molto sveglio.

- Di non ballare mai il tango. Mai. Niente rosa rossa. Niente pantaloni attillati neri. Niente gelatina sui capelli. E niente sguardi sensuali mentre c’è la musica accesa. – elencò George, gli occhi febbrili.

Fred lo guardò. Poi guardò Lee, che alzò le spalle.

- Non guardare me, ieri sera era normale! – disse, ciabattando fino in bagno, dove aveva messo la bacchetta vicino allo spazzolino. Non voleva nuotare per arrivare al letto.

- George, io lo so che sei mio fratello. Avrai la compassione di tutti noi. Verremo a trovarti al San Mungo, davvero. Pensa: Te e Allock…vicini di letto, non sei contento? – George neanche pensò alla minaccia e ricominciò a scuoterlo.

Fred era sempre dell’idea di farsi santo.

 - Non ti rendi conto che è una cosa seria?!  Io mi sto preoccupando per te! Sto facendo questo per te, Fred! Per il mio povero fratellino ingenuo e innocente! E’ stata…una visione. Un Flash. Un attimo prima sognavo Pix che faceva la corte a Neville Paciock indossando un paio di boxer con su scritto “ho i miei istinti, non sono un fantasma”, un attimo dopo ecco Piton che suona il violino e la McGranitt che balla con Vitious. E non ho bisogno di ripetere cosa stavano ballando. –

- Spacco? – chiese la voce di Lee proveniente dal bagno.

- Lee, cambi prede troppo spesso, tu. – notò Fred, sbadigliando.

- Fottiti, Weasley! –

- E poi arriva Gazza e Mrs Purr e cominciano anche loro, e lui si era messo la gelatina! –

Il sorriso condiscendente di Fred prese la forma di una smorfia orripilata.

- Per Merlino, sicuro che non vuoi un po’ di Burrobirra? – chiese, immediatamente premuroso.

- Per la gelatina? Io direi Whisky Incendiario doppio. Per tutti.- gridò Lee, ancora fuori dalla stanza.

Fred si alzò e prese la bacchetta da sotto il cuscino. Poi si affacciò alla finestra e allungò la mano sul cornicione. Afferrò una minuscola fialetta quasi vuota e la portò dentro, chiudendo con un calcio ben piazzato il vetro.

Che andò in mille pezzi.

- Fred, sei…-

- Un idiota, sì, lo so. – replicò lui, riparando all’istante il vetro – Engorgio – sussurrò poi, sguazzando nell’acqua che Lee non aveva ancora asciugato.

- …comparso nel mio sogno. Con… - gli si strozzarono le parole in gola. Afferrò il bottiglione che era comparso al posto della fialetta e ci si attaccò. Fred attese paziente.

- Hermione. –

- Hermione Hermione? –

- Hermione Hermione. –

- Ma proprio Hermione? –

- Proprio Hermione. E ballavate il tango. –

- Avevo…-

- Sì. –

- E i…-

- Sì. –

- E quei…-

- Oh, sì. –

- E lei era…-

- Eh, sì. – la faccia traumatizzata di George divenne di colpo soddisfatta.

- Mai creduto che con lo spacco…-

- Giù le zampe e i pensieri, gemellino. – ammonì Fred, gli occhi socchiusi.

Poi li sbarrò.

- MERLINO, hai appena detto che avevo…-

- Sì, Fred. –

- E i…-

- Sì, Fred. –

- E anche quei…-

- Sì. Fred. –

- MERLINO.-

- Si parla della Granger? -

  Chiese Lee, entrando in camera. Stese il braccio verso il pavimento e agitò la mano con fare esperto.

- Quello è ohmerlino, è una cosa completamente diversa! – esclamò Fred indignato.

- Scusa se non leggo ancora nel pensiero! – rispose piccato Lee, agitando ancora di più il braccio. Sentiva ancora l’acqua bagnargli i calzini e l’orlo del pigiama.

- Credo che Fred ti scuserà – commentò George, ripresosi leggermente. – Deve capirlo. Sei scioccato. Si vede. Stai puntando il mio spazzolino da denti contro una pozzanghera. –

 

 

 

*    *     *

 

 

Avevano discusso per trenta secondi del regalo di Mirtilla Malcontenta. Poi Hermione aveva deciso che aveva sete ed erano andati in Sala Comune, a prendere succo di zucca. Avevano finito per spettegolare su Padma e Lavanda.

- Andiamo, non era ubriaca! E la Brown…oh, credimi, l’ultima persona a cui pensava era Ron! – aveva detto con fare saputo Hermione, lanciandosi in bocca una Gomma Bolla Bollente. Le era quasi uscito il fumo fuori dalle orecchie.

- E Ronnino dormiva, intanto? –

-  Harry mi ha detto che tremavano i vetri, da quanto russava –

- Sai che Ginny ha preso un’intossicazione? Ha detto che non toccherà mai più un’Ape Frizzola in vita sua. –

- Cosa?? Davvero?!

- No. – ed era scoppiato a ridere.

Poi era arrivata Angelina e Fred era dovuto scappare. Hermione si era ritrovata Fred sul lampadario senza quasi accorgersene. Angelina aveva squadrato Hermione, e poi se n’era andata senza una parola. Un attimo dopo Fred aveva schioccato le dita.

- Ehi, PrefettoPerfetto…che ne dici di farmi scendere? –

Lei aveva inarcato un sopracciglio e aveva mosso impercettibilmente la bacchetta. Fred era caduto di faccia sulla poltrona, ma si era rimesso subito in piedi, con un sorrisone

- La tua generosità è senza eguali, la tua leggiadria…-

- la mia leggiadra deve andare a studiare – aveva detto Hermione, scuotendo la testa divertita. E lo aveva lasciato lì, con l’impronta del cuscino sulla faccia.

Dopo neanche cinque secondi era comparso Harry, che si era lanciato su di lui, abbracciandolo di slancio.

- Grazie, Grazie! Finalmente nuovi pettegolezzi! Sirius ha detto che il mio regalo di Natale comprende un serpente a sonagli, se non gli porto notizie fresche, e purtroppo lo scoop di Lee e il nostro grande amico è durata per appagarlo appena due giorni…Fred, sei la mia salvezza! –

Poi aveva saltellato per un po’.

Fred cominciò a pensare che forse Merlino non lo amava più. Aveva fatto sapere a troppe persone della sua collezione di pigiami con le stelle colorate? O dello scolapasta verde e viola? O del calderone autografato da Celestina Warbeck?*

Ma si sarebbe fatto perdonare. Non avrebbe neanche detto cosa cantava sotto la doccia.

 

 

 

*    *    *

 

 

- No, Becco, non puoi fare così! Perché non mi parli più? E’ per i topi? Perché non sono più della stessa qualità che all’inizio? – Sirius si inginocchiò vicino a lui, chinando la testa, prossimo alle lacrime.

Gli cadde il berretto natalizio con su scritto “Posso essere il tuo regalo per una notte” sul pavimento, ma lui quasi non se ne accorse. Fierobecco, pur essendo una creatura di norma compassionevole, decise che il suo scriteriato padrone dai gusti estetici discutibili poteva anche sopravvivere senza qualcuno che lo ascoltasse. Per un po’.

- Lo so che è da un po’ di tempo che…non parliamo, e non ti riservo quelle attenzioni che ti piacevano tanto, come la pantegana nel cassetto della biancheria di mia madre la domenica o le lunghe chiacchierate o la pulizia delle unghie il mercoledì pomeriggio. E’ solo che…- Sirius sbuffò, raccogliendo il berretto natalizio. – Mi mancano, e adesso che hanno lo specchio di James è facile sentirli, ma io non sono lì ad aiutarli, e a prenderli in giro, e mi ricorda tanto quando James si era innamorato di Lily e io e Remus abbiamo fatto i salti mortali per farli incontrare nello stesso corridoio! Pensa a loro, invece, che fra non molto arriveranno all’Amortentia senza pensarci due volte…e io non sarò lì! -

Il suo padrone era frustrato. E pazzo.

- Beccuccio, tu sei l’unico alleato che ho! Potremmo fare squadra, e ideare insieme un qualcosa di geniale che potrebbero aiutare Harry a non avere quel serpente come regalo di Natale, non pensi? –

Tralasciando il fatto che la situazione poteva essere risolta chiudendo a doppia mandata lo strano umano che aveva di fronte, Fierobecco avvertì una fitta di compassione per quel cucciolo di mago che lo aveva salvato nel campo delle zucche dell’unpochinomenocuccioloumano guardiacaccia.

- Dai, Fieby, non darmi la coda, fatti vedere il muso! E poi ho una razione extra di cibo…-

La sua determinazione cominciava a scemare. Cominciava a fare il ruffiano, quel comprafuretti che non era altro.

FIEBY?

- Sono contento che ti piaccia il nuovo soprannome che ti ho dato! E ti ho anche cucito un berretto come il mio! –

Fierobecco azzardò un’occhiata.

Il berretto recitava a lettere storte “Hey, Beccuccia, ti accontenti dei Grifoni?”

Sirius sorrise tutto contento, e si girò per prendere la coperta abbinata (“Ippogrifo dormiens nunquam titillandus”), quindi non si accorse che il suo Fieby era appena caduto in depressione.

- Cosa facemmo io e Remus per far innamorare Lily di James? Non usammo l’Amortentia, vero, ma solo perché James è allergico alle uova di Ashwinder, ma non chiedermi come abbiamo fatto a scoprirlo, non è un ricordo piacevole** -

Fierobecco non era particolarmente curioso.

- Quindi potrebbe funzionare. Sì! Gliene parlerò oggi stesso! – urlò Sirius, gli occhi scintillanti.

“Mi ha salvato la vita….ricorda, Becco, ti ha salvato la vita. Non puoi beccarlo. Neanche una beccata piccola, no.”

 

*  *  *

 

Ci vollero un paio di giorni perché George si riprendesse completamente dal sogno, nonostante il Whisky Incendiario fatto fuori in quantità industriali. Neville aveva messo in giro la voce che avesse ricevuto la visita di un Lepricano, che gli aveva predetto il suo matrimonio imminente con un Dorsorugoso Norvegese. Era normale, quindi, che fosse tanto sconvolto e si fosse dato all’alcool. Nonostante le grasse risate che si fecero Fred e Lee al pensiero degli immaginari frugoletti della felice coppia, George non smentì le voci. Non voleva più sentir parlare di Tango.

- Avete più sentito Tartufo? – chiese Ginny un giorno a Harry, mentre Fred e George liberavano un paio di Schiopodi Sparacoda sotto la tavolata Serpeverde. Una fortuna, che la Umbridge stesse sgridando Padma Patil e Justin Finch-Fletchey che parlavano tra loro a venti centimetri di distanza (svergognati!). Hermione e Ron avevano finito di pranzare velocemente, per poi andare a ritirarsi in Bibilioteca. Ron si era comportato in modo esageratamente misterioso, ma non ci avevano fatto troppo caso. Ritenevano più sconvolgente che fosse andato in Bibilioteca.

- L’ultima volta è stato un paio di giorni fa, ed era stranamente sovraeccitato, come se fosse finalmente riuscito a mordersi la coda. In effetti dovremmo risentirlo, forse a qualche idea riguardo ohmerlino.

Ginny afferrò la brocca del succo di zucca bruscamente, facendone cadere la maggior parte sul tavolo.

- Definisci ohmerlino, Harry -  disse, versandosi il succo e mettendosi in bocca tre forchettate di qualcosa non definita.

- Oh, giusto…sarebbe la cotta di Fred per…-

- Per? – chiese Lavanda, sporgendosi sul tavolo, gli occhi febbrili.

Ginny ingoiò con fatica e bevve d’un fiato dal suo bicchiere - Attenta al succo di zucca, Brown. –

Non appena si rese conto della gravità della situazione Lavanda scappò urlando dalla Sala Grande.

Harry si schiarì la voce - Dicevo, la cotta di Weasley per…-

- Quale Weasley? – chiese Neville, scalando di posto per avvicinarsi a Ginny.

Lei lo guardò.

- Immagino che del succo di zucca non ti spaventi…-

- Paciock, credo che Piton ti stia puntando. Ora, non so se sia perché prova un’attrazione, alquanto incomprensibile, verso di te, o perché voglia ucciderti. Nel dubbio scappa. – esclamò Pansy Parkinson, passando da quelle parti.

Neville non se lo fece ripetere due volte.

- Parkinson, sei gentile. Cosa c’è sotto? – chiese Ginny, gli occhi socchiusi.

- L’unica cosa che mi spinge a parlare con voi sfigati sono i pettegolezzi. Andiamo, Weasley, sputa il rospo. –

- Salve, Malfoy, da quand’è che fili con la Bullstrode? – Harry indirizzò un sorriso oltre le spalle di Pansy. La Serpeverde scattò come una molla. Mentre si allontanava furente Ginny sorrise e schioccò le dita.

- Questa sì che è classe, i miei complimenti! –

- Grazie, anche tu non sei stata male. –

- Vai avanti, parlavi del folle amore tra mio fratello e…-

- Chi, quel fustaccio di Bill Weasley? – gridò una ragazza del settimo

- Merlino, credo di odiarli – sibilò Ginny.

- Riusciremo mai a parlare della cotta di Fred per Hermione in pace? – esclamò Harry, esasperato.

Forse a voce un po’ alta.

- Allora è vero! – urlò qualcuno. Qualcosa come l’intera Sala Grande puntò gli occhi verso i due cospiratori, avida.

Ginny si sporse impercettibilmente verso Harry.

- Ok...abbiamo due possibilità. Potremmo rimanere qui a salvare la faccia di quei due urlando e spergiurando che non è vero niente, e che l’abbiamo fatto solo perché tu vuoi essere la principale attrazione del mondo. Potremmo non riuscirci e il tasso di mortalità è estremamente alto, ma noi siamo Grifondoro…audacia, fegato, cavalleria, giusto, Harry? –

Sentendosi gli sguardi di tutti puntati addosso, Harry si avvicinò un po’ a Ginny.

- Certo… cavato, fegacia e audalleria…qual è la seconda? –

- SCAPPA!-

 

*  *  *

 

- Non vedo l’ora che rifacciamo l’uscita ad Hogsmeade –

- Perché Hermione? –

- Potremo parlare ad Harry di…quella cosa. –

- Quale cosa? –

- Ronald Weasley, ne abbiamo parlato fino ad adesso! Quella cosa! –

- Oh…quella cosa…potresti anche essere più chiara, sai? –

-  Sì, beh…lasciamo perdere, hai fatto i compiti di Trasfigurazione? –

- Ti prego, Hermione, non ricominciare! Parliamo di altro…-

- Del tipo? –

- Del tipo di te e...-

- Lei e chi? –

- Santo Merlino, Seamus, sei peggio di una scimmia. –

- Da dove sei sbucato? –

- Dall’armadio. –

- E che ci facevi nell’armadio? Non avrai anche tu una tresca con Hagrid! –

- Allora è tutto vero….Lee e il guardiacaccia…-

- Lee e il guardiacaccia cosa?!

- Oh, Hermione, certo che stai indietro con i pettegolezzi…-

- Patil! E tu da dove…? –

- Dalla finestra. Mi si è sformata la treccia…cosa non si fa per avere l’esclusiva. –

- Siete degli spioni! –

- Confermo! E avete completamente frainteso la cosa dello sgabuzzino! –

- Lee! –

- Che c’è? Io sono entrato dalla porta, sono molto più moderato, Io. –

- Oh, certo. –

- Bando alle ciance, Granger. Che c’è tra te e Weasley? –

- Quale Weasley? –

- Taci, Seamus. –

- Ragazzi, tra me e Ron non c’è niente, siamo solo amici! –

- Oh, ingenua Hermione…Non parlavamo di Ron, ci siamo arresi con quella cosa da secoli, ormai. –

-  …arresi? –

- Beh, Hermione…devi sapere che ci sono delle…voci, in giro. –

- Sì, è cominciata con Harry, sai…al primo anno si facevano scommesse. Poi però sono sfumate, perché-…-

- …Perché è stata messa in giro la voce che la bussola di Harry fosse puntata verso i ragazzi, non so se mi spiego. –

- Ed ecco a voi il creatore della voce! –

- Seamus! –

- Che c’è? Dovresti ringraziarmi, Hermione! –

- Poi è arrivato quel gran bel pezzo di Krum, sai com’è, chi non si sarebbe buttato a pesce su questo scoop? –

- La piccola e innocente Hermione Granger tra le braccia del famosissimo cercatore Bulgaro…roba da miliardi di galeoni.-

- Peccato che Rita Skeeter ci abbia rubato l’esclusiva…tempi duri, per noi! –

- Quindi si è passato a Ron, ma anche qui il pettegolezzo si è estinto quando ti abbiamo scoperto che facevi gli occhi dolci e nientemeno che il fratello Fred Weasley! –

- Un gran bel colpo, per Hogwarts. Giravano scommesse per quando Ron avrebbe perso la testa e Fred ti avrebbe salvata da quello sporco e bugiardo nonché infantile fratello minore…-

- Hey. Io sono qui. –

- Scusa, Ron…è un sacrificio che bisognava compiere. –

- Insomma, adesso non aspettiamo altro che la conferma del vostro nascente amore! –

- Per curiosità, ragazzi…mi avete accoppiato con qualcun altro? –

- Beh…c’è stata una piccola parentesi con Malfoy, ma sapevamo tutti che non sarebbe durata. –

- Hermione, perché la tua bacchetta sprizza scintille? –

- Non ne ho idea, Finnigan. –

- Allora! Te e Fred! Anzitutto, come fai a riconoscerlo dal fratello? –

- Io…Io non…Merlino, io non lo so riconoscere! –

- Oh, questo potrebbe essere un problema. –

- Che qualcuno mi salvi…-

- Hey, è qui la festa? –

- Fred! George! Che ci fate qui? –

- La risposta a questa domanda è incredibilmente filosofica e molto articolata, credo che dovrebbero esserci diversi minuti di prefazione prima che tu possa capire che…-

- Sputate il rospo. –

- Angelina ci insegue. Ci serve riparo. –

- E così è la Granger quella senza macchia e senza paura che salva il prode eroe….questa non me l’aspettavo. –

 - Che cosa si sta perdendo Harry…-

 

 

*  *  *

 

George sedeva nella sua camera, insieme a Harry, Ron e Ginny. Fred era stato barbaramente cacciato, così lui aveva fatto evanescere tutti i libri di Hermione, che lo rincorreva per la Sala Comune, alternando incantesimi ad un linguaggio poco lusinghiero, anche se ampiamente forbito.

- Allora, Felpato, la smetti di scodinzolare?– Harry esasperato cominciò a camminare avanti e indietro.

- E’ rischioso. –  disse Sirius, con un ghigno soddisfatto.

- Non importa. –

- E’ illegale! – disse ancora Sirius, ancora più emozionato.

George sorrise

- Ancora meglio. –

- Ci sono alte probabilità che vi scoprano. –

- Avanti, Felpato! –

- Amortentia, gente! – esclamò Sirius, gioioso.

Ci fu un silenzio generale.

Poi Ron schioccò le labbra.

- Bene, chi è il più bravo a fare una pozione, qui? –

- Hermione – disse Harry, alzando le spalle. Poi chinò la testa.

- Sì, sono un idiota. Lo so. –

- Va bene, Amortentia…non può essere tanto difficile, no? –

- Livello avanzato, illegale…no, non tanto. –

- Potremmo chiedere a….qualcuno….-

- Sì, alla Umbridge! O meglio, a Piton…salterà i gioia. –

- E allora tenteremo noi….- disse Harry rassegnato.

 - Bene, così cresceranno loro delle squame e delle ali di drago sulle ginocchia. -

Ginny si alzò in piedi, raggiante.

- Forse…forse ho un’idea migliore. -

 

 

Bene, ho finalmente finito!

Curiosi, eh?

Ebbene, nei prossimi capitoli ci sarà Tango, e Amortentia, e Angelina e…sgabuzzini! Ma anche e soprattutto di Fred. Perché lo so che tutti amate lo stupido Fred :D

Arrivederci!

Risponderò il prima possibile alle vostre recensioni!

Baci!

dram

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

Ciao a tutti!!

Ebbene, ecco di nuovo qui tra voi dramy96123 con il nuovo, nuovissimo e LUNGHISSIMO capitolo! Beh, spero solo che vi piaccia! Un bacio!

 

Capitolo 18

 

Erano passati tre giorni da quando avevano unanimemente accettato la proposta di Ginny, e da allora buona parte di Hogwarts era in fermento. Inizialmente avevano provato, nonostante l’incapacità psicologica e motoria di cui la popolazione mondiale era a conoscenza, a fare un po’ di Amortentia.

Ma dopo la quindicesima prova finita disastrosamente avevano rinunciato.

Un Harry dalla divisa fluorescente e gli occhiali anneriti uscì fuori da un’aula del quinto piano.

- Il terzo tentativo è stato il peggiore – bofonchiò, scrollandosi della polvere rosso ruggine dai pantaloni. George uscì dietro di lui, con una scarpa sola e i capelli lunghi sino ai piedi

- Oh, non lo so, a me è piaciuto, anche se il numero tredici non lo batte nessuno. – disse, legandosi in una coda la lunga chioma. – Dici che mi stanno bene così? –

- George, dovrai tagliarli. Ci servi uguale a Fred! – urlò Ginny dall’interno dell’aula. Una nota musicale verde veleggiò fuori dalla stanza e sparì con un “pop”.

- La smetterà mai di sputare quelle cose? – chiese Neville, grattandosi le sopracciglia al contrario.

Harry scrollò le spalle. – Quel “Sol” le ha fatto perdere la voce, poverina...era la settima prova? –

- La sesta. – lo corresse Neville - E a Lee sono esplosi i capelli. –

- Non dite nulla. – Lee Jordan uscì dall’aula con i capelli molto più corti. Gli usciva un po’ di fumo dalla nuca. - Ehm...Lee...Vai un po’ a fuoco. Solo un po’, però. – disse George, comprensivo.

- Chi ha avuto la brillante idea di creare il piano A, prima di passare al ben più intelligente B? – Ginny uscì dall’aula, sbuffando note musicali come una ciminiera,

Harry indicò George, George indicò Neville, Neville indicò Lee e quest’ultimo, nel panico, indicò Ginny, che ringhiò. Un “Do” uscì dai suoi denti serrati.

- Va bene. Va bene. Allora, chi ha avuto la brillante idea di non abbandonare il piano A dopo il secondo tentativo, quando i piedi di George hanno cominciato a profumare di vaniglia? – chiese ancora Ginny, impugnando la bacchetta.

Harry indicò George, che indicò Harry. “Così impari!” pensò soddisfatto, scompigliandosi i lunghissimi capelli.

Ginny si girò verso Harry, battendosi la bacchetta sul palmo.

- Dai, Ginny, a te non è andata così male...- cercò di consolarla Neville

- Mi stavo strozzando con una mezza sinfonia, prima. –

- Come non detto...sai che Steeval e la Lovegood hanno cominciato una vendita di contrabbando di Api Frizzole nella loro Casa? –

Lee fermò Ginny prima che lei scattasse verso la Torre di Corvonero.

- Un problema per volta. Prima Fred e la Granger, poi la tua disintossicazione. –

- Bene, comunque sia è chiaro ormai che non sappiamo fare un’Amortentia decente.–

- Beh, abbiamo imparato a far cambiare colore alle cose. E a far crescere i capelli. E a fare quella strana cosa con le note. – disse George ottimista.

- Per l’Elfo Domestico tatuato sul collo di Merlino, vogliamo passare al piano B?!- esclamò Ginny. Lee si segnò l’imprecazione su un taccuino.

- Bene, allora. Servono magliette di Fred. –

- Per me dei calzini farebbero più effetto. – rifletté Harry, pulendosi gli occhiali sulla divisa gialla. Sì, la divisa era completamente gialla. Con i ricami verdi.

Ginny storse il naso. – Decisamente magliette. -

- Poi...delle parrucche. – elencò Lee, contando sulle dita. Guardò George, che si accarezzava la liscia chioma di capelli, teneramente.

- E delle forbici. –

- Altro? –

- Il tentativo quattordici era abbastanza simile, per colore, all’Amortentia. Ma forse basterà offrirle dei cioccolatini, e poi si vedrà. – disse Neville, speranzoso.

I ragazzi si avviarono silenziosi verso la Sala Comune.

- Spero che qui intorno non giri la Umbridge. La mia divisa non reggerebbe a scontrarsi con qualcosa di più acceso di lei. – Harry fece una smorfia, pensando alla sciarpa rosa shocking che avevano avuto il piacere di vedere quella mattina a colazione.

Nel mentre Dean Thomas girò l’angolo e vide il gruppo malandato che veniva verso di lui.

- Che hai fatto ai...? Perché sputi quelle...? Perché la tua divisa è...? E cos’è questo odore di ...? Oh, lasciamo perdere, o mi ritrovo legato in bagno. – borbottò, passando velocemente oltre il gruppo.

Ginny sorrise al ricordo.

- George, non è che sotto quei capelli nascondi una confezione di Api Frizzole per me? – chiese speranzosa verso il fratello. George scacciò con una mano i vari “Fa” che gli arrivarono in faccia.

- Arriverà il momento per il tuo problema, sorellina. Arriverà. – disse compassionevole, dandole qualche pacca sulla spalla.

 

*  *  *

 

- Brillante! Davvero brillante! – Sirius girava per casa, rigirandosi lo specchio fra le mani. Succhiò pensieroso una Piuma di Zucchero Extra-Large, guardando il riflesso di George che sorrideva compiaciuto.

- Lo so, lo so, sono i geni Weasley... solo Ronnie è uscito un po’ così! – disse, finendo di spuntarsi una ciocca di capelli vicino alle orecchie.

Sirius si sedette sul divano, incuriosito - Come farete con Fred? Lui lo sa? –

- Oh, beh, ha cominciato ad insospettirsi quando non ha trovato la maggior parte delle sue magliette, e quando ha visto Neville provarsi una parrucca è rimasto abbastanza sbigottito, ma a parte quello è spensierato e felice come un Folletto della Cornovaglia prima che un tizio biondo, con troppi denti e un posto fisso al San Mungo lo metta in una gabbia con dentro le sue foto. – snocciolò il ragazzo, soddisfatto.

- Ed Hermione? E’ intelligente, quella ragazza. –

- Su quello ci affidiamo all’ inventiva di Ginny. Harry è troppo stupido, di recente...sai, è stato appena baciato da una ragazza che poi è scoppiata a piangere. –

- Merlino, non deve essere stato un bel bacio...-

- E’ quello che abbiamo pensato anche noi, sai? –

- Non era compito mio spiegargli come si faceva a baciare una ragazza! –

esclamò Sirius piccato. Una faccia curiosa comparve sullo specchio.

- Ciao Felpato! – salutò Ron con un sorriso. George guardò stranito Ron, poi si rivolse nuovamente a Sirius.

- Ignoralo, non so come abbia fatto ad entrare...avevo messo tutti i congegni Anti –Ronnie, in giro! Pazienza, alla prossima faccio appostare Lavanda Brown davanti la camera. –

- Di che parlavate? – chiese Ron impaziente.

- Del bacio di Harry. –

- A proposito...- chiese Sirius, inarcando un sopracciglio – Voi come lo sapete, esattamente? –

- Ce l’ha detto lui! – Disse una voce femminile fuori dallo specchio.

- Niente da fare, Ginny, sputate la cioccorana. –

- Beh, sai come vanno le cose...- disse George, vago. – Qualche parola qua e là...voci in giro...qualcuno che si era attardato alla Stanza delle Necessità...-

- Qualche orecchia oblunga, un buon binocolo, spie appostate e il gioco è fatto! – finì Fred tutto compiaciuto, spintonando Ron fuori dallo specchio senza molto riguardo.

- Fred! Non dovevi entrare qui! -

- Ragazzi, questo è un comportamento davvero esemplare, e sono fiero di voi. Ma dove vi trovate adesso? E’ un po’ buio...anzi. È buio pesto. Se non fosse per le vostre bacchette accese...-

- Siamo in uno sgabuzzino. – lo informò Ginny, ancora fuori dal raggio visivo dello specchio.

- E perché Morgana state in uno....oh. –

Fred e George annuirono, seri.

- Già. –

- Siamo seriamente preoccupati. – disse George con aria affranta.

Ginny sbuffò. – Andiamo, volete solo vedere Lee all’opera, razza di svergognati. -

Ron da bravo fratello cercò di salvare Fred e George da quella situazione.

- Ma no! Ehm...di cosa parlavamo prima? Ma sì! Di Fred ed Hermio...-

Ron il Perspicace, nonostante, il buio, avvertì lo sguardo omicida di ben quattro persone, di cui uno in uno specchio. “Un ragazzo intelligente, brillante per la sua età” diceva Molly Weasley ai vicini, accarezzando il capo di Ronnie. All’età di due anni. Secondo i fratelli era andato degenerando da allora, col passare del tempo.

- ...Oh! No, beh, di Harry! Già, parlavamo di Harry! Povero Harry! – esclamò Ron velocemente.

- Sì. – disse Fred, annuendo piano, cercando di non prendere Ron per un orecchio e chiedergli di raccontargli tutto. Ma, ovviamente, si controllò. Non era una pettegola, lui.

– Sì, parlavate di Harry e della sua incapacità di infilare la lingua in gola ad una ragazza in modo vagamente umano. O non inquietante. Ma Ron stava dicendo qualcosa di molto interessante...-

No, non era pettegola. Certo che no. Ma la cosa riguardava lui, per Merlino! Lui ed Hermione! E lui doveva sapere per entrambi...e questo voleva dire doppia curiosità!

“Non giudicarti, Fred. Sei una persona normale, viste le persone con cui ti ritrovi.

- Sento dei passi! – disse velocemente Ginny. Sirius vide una folla di gente che si fiondava sulla porta dello sgabuzzino. Seguirono secondi di silenzio assorto.

- No. E’ una stupida primina. Maledizione. – sbuffò George seccato. Fred si sedette a terra a gambe incrociate con un sospiro. Ginny batté un pugno sullo stipite, esasperata.

- E’ la quinta che passa, che fine ha fatto Lee? –

- Ragazzi? Gente? C’è uno specchio capovolto qui che sta cercando di respirare! – disse una voce soffocata sul pavimento. Ginny inclinò la bacchetta illuminata e raccolse lo specchio.

- Povero, Povero Felpato! E nemmeno potremo vederci questo Natale...-

- Già, state alla Tana. – disse Sirius, rabbuiandosi – Niente informazioni per un po’, vero? –

George scosse la testa dispiaciuto.

- Ehi! Altri passi! – avvertì Fred, l’orecchio accostato alla porta.

George si avvicinò allo specchio – Ti faccio sapere come va domani! Saluta Becco! – sussurrò frettolosamente.

- Gli mancate! Saluta Harry e digli che...forse ci mette troppa saliva, è un problema all’inizio! –

La porta dello sgabuzzino si aprì di scatto.

- LEE! – urlarono tutti sporgendosi verso di lui.

- MERLINO, MA SIETE FISSATI!!! – urlò Harry richiudendo la porta.

Seguì un lungo silenzio.

- Lui era quello che baciava male! – proruppe Fred, sbigottito

- Sulla targa della porta di camera sua ci abbiamo scritto “Harry Potter, il Ragazzo che bacia Male”! –

- E invece si imbosca con la Chang, che razza di incoerente! –

- Io non la tolgo la targa da lì! Ingrato! – sbottò George incrociando le braccia

- Non ci si può fidare di nessuno! –

- Appena arrivo in camera mi sente! – esclamò Ron scuotendo la testa.

Ginny scrollò le spalle – Invidiosi. – borbottò con un sorriso.

- TI HO SENTITO, WEASLEY! –

 

 

 

                                                                       *  *  *

 

 

 

Hermione si svegliò ancora nervosa, quel giorno. Aveva dormito abbastanza da essere lucida e riprendere a studiare il più presto e più approfonditamente possibile, ma quell’anno c’erano i G.U.F.O., non poteva distrarsi. Si vestì in fretta e scese con Ginny in Sala Comune, e si misero ad aspettare Harry e Ron.

- Buongiorno PrefettoPerfetto! So che oggi hai Difesa, in bocca al lupo! – la salutò Fred, scendendo di fretta dal dormitorio maschile e mettendosi in tasca qualche Pasticca Vomitosa.

- Fred, possa quelle caramelle, non si fa! E’…illegale! – lo rimproverò Hermione scuotendo la testa.

George, sceso subito dopo Fred, tossicchiò qualcosa che somigliava molto a “guastafeste” .

- Granger, cara Prefetto stressata, dovresti seriamente prenderti un qualcosa di simile ad una vacanza…torneresti più calma, in forma, carina! – le disse Lee, sbadigliando.

Hermione sbuffò – Non mi interessa essere carina, devo studiare! –

- I tuoi ammiratori non credono che tu abbia bisogno di essere più carina, puoi sorvolare su quello! – sorrise George. Fred gli tirò una gomitata e Ginny gli pestò un piede.

Prima di scoppiare a ridere in faccia a Fred.

- Venduta. – borbottò lui, prima di sorridere all’indirizzo di Hermione.

- Però forse non hanno tutti i torti…George, cosa hai dato ad Ernie McMillan per fargli passare quella crisi isterica? – chiese, rivolto al gemello.

“Sia benedetto Fred e la sua ingenuità…niente succo di zucca fatto ingollare a forza!” pensò Ginny esultante. Hermione incrociò le braccia e inarcò un sopracciglio.

- Stai dicendo per caso che sono affetta da crisi isteriche, Weasley? –

Fred, accortosi dell’errore, scosse velocemente la testa.

- NO! Ovviamente no…-

- …ma non vuoi essere più lucida per studiare? – lo salvò George, con un sorriso innocente.

Hermione avrebbe dovuto capire qualcosa, quando vide, appunto, il sorriso innocente di George. Era già stato appurato che “George” e “innocente” non potevano coesistere.

- Prendi! – Ginny le lanciò una fialetta.

- Che cos’è? – chiese Hermione sospettosa, annusando il liquido. Avvertì un leggero odore di fiori, ma non ci avrebbe giurato. Lee si grattò la testa, assonnato, e soffocò un altro sbadiglio.

- Qualcosa con dell’acqua di rose, credo. –

- Ore piccole, ieri, Jordan? – ridacchiò Ginny.

- Taci, Weasley. –

- Io non so se…- disse Hermione, allontanando un po’ la bottiglietta.

- Ehi, quello è il calmante miracoloso? Mi hanno detto che aiuta un sacco alla concentrazione mentre si studia…McMillan ha preso una E ad Erbologia, il giorno che l’ha bevuto! – esclamò un Harry particolarmente arzillo, saltellando per le scale.

Hermione avrebbe dovuto intuire che qualcosa non andava anche vedendo Harry che ballonzolava come un invasato. E in più, avrebbe dovuto ricordarsi che McMillan era una specie di Neville Paciock ad Erbologia.

Ma forse era davvero così stanca come dicevano.

- E’ solo un calmante? – chiese ancora, per sicurezza.

- Distende i nervi come un massaggio al collo! – garantì George facendole l’occhiolino.

- E va bene, male non può fare…- disse Hermione, scrollando le spalle

Mentre Hermione beveva Fred scoppiò a ridere.

- Bene, io ho fame! Beh, male non può fare assolutamente, anche se conoscendoli ci avranno messo dell’Amortentia! – e ridendo ancora uscì dalla Sala Comune.

Hermione sputò parte di quello che aveva bevuto, ma era troppo tardi. Sgranò gli occhi.

Amortentia!?

 

 

 

*  *  *

 

 

Harry e Ron l’avevano confortata, sorridendo. Credeva davvero che loro potessero fare una cosa del genere? La risposta di Hermione avrebbe potuto ferire i loro sentimenti, quindi non si espresse.

Dopo le lezioni, durante le quali era stata in silenzio, sobbalzando a qualunque rumore, scervellandosi sull’Amortentia e Fred (perché non poteva che essere Fred), decise che sarebbe andata in Biblioteca.

- Ehi, Hermione! – l’aveva salutata Neville dopo un’irritante ora di Difesa contro le Arti Oscure. Hermione era saltata in aria e lo aveva guardato sperduta. Stava cercando di ricordare quali fossero gli ingredienti di quella dannata pozione.

- Neville! Scusa, ero distratta, dimmi! –

- Nulla, volevo salutarti…Hai il cervello a Mielandia? Sembra che ti abbiano Confusa…che c’è, Amortentia per colazione? – aveva detto, scherzando. Hermione aveva sbarrato gli occhi, arrossendo furiosamente.

- Amortentia?! Cosa te lo fa pensare? No, assolutamente no, non ce n’è motivo, sono troppo furba per farmi abbindolare così! Vado in Biblioteca, Fred! – e quasi correndo se ne era andata di corsa.

- ...Fred? –

 

 

*   *  *

 

 

 

 

Hermione sfogliò febbrilmente il libro, scorse con l’indice gli ingredienti, la preparazione e il tempo di possibile durata, e passò all’altra pagina.

- Sintomi…ok, disorientamento…un po’. –

“Un po’? Ti sei ritrovata nell’aula della Cooman, e dovevi andare a Pozioni!” disse il suo cervello, puntiglioso. Hermione ignorò l’evidenza e lesse la frase seguente.

- Pensiero fisso dell’amato…no, no, questo no. –

Il tuo cervello non è propriamente d’accordo.”

- Vedere la persona amata ovunque, sentire il suo profumo, nominare la persona più volte in una frase…no, niente di tutto questo. A pensarci bene, neanche il filtro profumava di…no. Profumava di rose, ma non vuol dire nulla. Potrebbero averlo annacquato. Questo…questo cambierebbe tutto! –

Spiegherebbe anche perché solo parte dei sintomi si è attivata…o sono immune o si presenteranno più tardi.

 Hermione non fu rincuorata dal logico pensiero della sua mente.

A fondo pagina c’era un Post Scriptum.

“In caso di alterazione della suddetta pozione gli effetti potrebbero durare o modificarsi a seconda dell’individuo, del grado di innamoramento iniziale e della modifica.”

- Oh, no. Oh, no. – Hermione rigirò la pagina, continuando a borbottare tra se e sé.

- Preparazione…Uova di Ashwinder…durata! Ma come “dipende dal concentrato”? In media…Oh, Merlino, in media tre giorni! – Hermione si mise le mani fra i capelli.

- Hermione? – chiamò una voce dolce.

Lei girò la testa e le sembrò di vedere una testa rossa.

“Fred.”

Un momento, non era rossa. Era mora.

- Harry! Ti avevo scambiato per…non importa. Ma cos’è questo odore? Mi è familiare…-

“Fin troppo familiare.”

Harry le sorrise e la prese per il braccio.

- Hermione, sarà la tua fantasia, dobbiamo andare a pranzo! –

- Harry, ma è nuova, quella maglietta? L’hai presa un po’ grande! –

- Hermione, certo che hai proprio il cervello a Diagon Alley, oggi! Ho da secoli questa maglietta! –

- Oh…Mi sembra che l’avesse indossata Fred ieri… -

“Merlino, ho pensato a Fred troppe volte! Merlino, ho ingerito Amortentia!”

Harry la guardava come se avesse dichiarato di voler sposare Sir Cadogan.

Le sembrò di vedere Fred alle spalle di Harry.

- Ciao Lee, tutto bene? – salutò Harry, girandosi.

“Per le cavallette di Merlino, di nuovo! Ma io ho visto una testa rossa!”

- Io…andiamo in Sala Grande! –

“Ancora quel profumo, maledizione!”

- Granger, sei sicura di stare bene? – chiese Lee preoccupato.

- Benissimo, Weasley, grazie! –

Hermione marciò lungo il corridoio, fiondandosi in Sala Grande.

- …Weasley? –

“Maledizione, l’ho chiamato Weasley!”

 

 

 

*  *  *

 

Sirius si stava rotolando sul pavimento.

E Fierbecco si stava lentamente convincendo che nel caso fossero usciti insieme lui avrebbe negato di conoscerlo.

- Sta impazzendo, poverina! – continuava a ripetere Harry ridendo.

- Harry ha messo una sua maglietta, Ginny sventola i suoi indumenti continuamente dietro Hermione, e praticamente mezza Hogwarts sta usando delle parrucche! –

- Fred ne sa qualcosa? – chiese Sirius ansimando dal troppo ridere.

- Lui è a letto in preda al vomito. Pasticche Vomitose per evitare Pozioni.- disse George, messo non meglio di Sirius.

- La Granger ci ucciderà! – urlò Lee nel panico.

- Ma fare un’Amortentia vera vi sembrava troppo facile? – chiese Sirius, asciugandosi le lacrime. George ed Harry scossero la testa velocemente.

- Niente da fare. Siamo delle cause perse, a Pozioni, ma abbiamo un valido sostituto! – Harry tese davanti allo specchio una parrucca rosso acceso.

- Due validi sostituti! – George sventolò una maglietta arancione, tutto sorridente.

- George, devi andarti a fingere Fred, sbrigati! – urlò una voce fuori dalla portata dello specchio.

- vado, vado…- borbottò lui, facendo per prendere la parrucca. Davanti allo sguardo condiscendente di Sirius ed Harry abbassò lo sguardo.

- Scusate, dimenticanze! – e se ne andò canticchiando una canzone in cui c’entravano un ciliegio, un nano da giardino e una Cioccorana.

- Io sono sempre convinto che la Granger ci ucciderà. – borbottò Lee, guardandosi attorno furtivo.

- Ma no, non ci scoprirà! Perché dovrebbe? – chiese Ginny rilassata, mentre lanciava in aria tre tipi di Api Frizzole in aria (al cioccolato, al lampone e dietetiche) e li ingoiava in un boccone.

- In fondo solo  perché è intelligente, è la più brillante del nostro anno, e sa come si fa un’Amortentia, senza contare che non sospetta già di noi, no. Ci scoprirà di sicuro. Godetevi gli ultimi giorni della vostra vita. – e, a conferma della sua felice conclusione, prese una manciata di Api Frizzole al burro e se le infilò in bocca senza complimenti.

- Non sapevo ci fossero gusti diversi. – osservò Harry inarcando un sopracciglio.

- Sono sperimentali, campioni omaggio! – disse tutta contenta lei. Harry scosse la testa, preoccupato.

- Seriamente, potrebbero essere pericolosi…e poi tutto quello zucchero potrebbe renderti isterica, sai? -

- Va ad addestrarti in apnea con la tua ragazza, rompipluffe! –

- A me sembra perfettamente normale. – osservò Lee con un sorrisetto.

 

 

*  *  *

 

 

Hermione camminava avanti e indietro nella Sala Comune.

“Se mi rifugio qui avrò meno possibilità di vedere Fred” aveva pensato.

Un pensiero incredibilmente plausibile, nonché intelligente, se l’oggetto follemente amato non fosse stato di Grifondoro. Ma a questo ci arrivò dopo.

- Hermione, perché fai dei solchi sul pavimento? – chiese Ron perplesso, entrando in quel momento in Sala. Hermione alzò di scatto la testa, con espressione febbricitante.

Il ragazzo non poté fare a meno di fare un passo indietro. Non aveva quella faccia da quando il suo molliccio era diventato la McGranitt che la bocciava.

“Priorità, sempre detto, io.” Pensò allarmato, mentre Hermione si avvicinava.

- Perché qui in Sala Comune non sono innamorata di Fred! – sussurrò lei con un sorriso.

- Non sei innamor…Hermione, siamo sopravvissuti alla Umbridge stamattina, miseriaccia, potresti spiegarti meglio? Non ce la faccio a seguirti! -

- Amortentia. Amortentia! Qui sono al sicuro dall’Amortentia, non potrò vedere Fred qui! Niente capelli rossi e niente Fred! – spiegò Hermione agitata. Ron ci pensò su un attimo.

- Hermione, ma questa è la Sala Comune di Grifondoro. –

- Sì, e allora?- chiese lei brusca.

- Mio fratello…- disse Ron, cauto. - …E’…vedi, è Grifondoro. E la maggior parte dei rossi ad Hogwarts sono miei parenti. E tutti i miei parenti sono Grifondoro. –

Una logica ineccepibile.

In quel momento Hermione ci arrivò.

- Oh. Giusto. – Hermione riacquisì per un momento la lucidità. Ron sorrise, contento di non essere stato sbranato.

- L’Amortentia ha vinto ancora! Maledizione, ma io sono più forte! Capito? Io non penso sempre a Fred, non lo sento in ogni voce, non lo vedo dappertutto, non lo sogno neanche! E’ CHIARO?!

Ron sussultò. In fondo non era ancora detto.

Hermione era molto impressionabile.

- Questa è guerra aperta! Io sono più forte, da adesso non penso più a Fred! Guarda! Visto? Non ci sto pensando neanche un po’! – Hermione si sedette sulla poltrona accanto al fuoco, a gambe incrociate e la faccia decisa.

No, pensò Ron. Non era impressionabile. Era pazza.

- Ciao ragazzi! – disse Neville, appena uscito dal dormitorio. Ron sorrise, esaltato.

- Neville! Amico mio, fidato compagno di avventure! Pensaci tu qui, eh? Ciao eh, ciao! –

E Ron, il coraggioso Grifondoro, spalla del Grande Eroe, se la filò in dormitorio, chiudendo con forza la porta. Che Hermione fosse pazza si sapeva, ma a quei livelli…già ne aveva una, di pazza melensa, che gli dava il tormento.

 

 

Neville intanto ci aveva capito ben poco. Hermione non sembrava aver bisogno di aiuto. Non sembrava neanche sotto l’effetto della finta Amortentia. Era solo stressata, pensò, solo senza libri.

- Neville! – disse all’improvviso Hermione, girandosi verso di lui.

- Si? – Neville si avvicinò impacciato alla poltrona.

- Mi vedi diversa? –

- Di…diversa? –

Hermione sospirò.

- Mi vedi qualcosa di simile a “innamorata di Fred”? –

- Oh, io credo di…sì.  – rispose lui senza pensarci.  – No, aspetta, cosa? –

Ma Hermione era già partita.

- Lo immaginavo! Beh, non deve assolutamente essere così evidente! Dimmi, ti sembra che io stia pensando a Fred in questo momento?! – chiese, afferrando Neville per le spalle.

- Beh…-

- RISPONDI, PER LA PELLICCIA DI IPPOGRIFO DI MERLINO! –

“Mi ucciderà. Presto.”

 

 

*  *  *

 

 

Aveva lasciato Neville in Sala Comune perché le era sembrato di sentire la voce di Fred (“O di George, per Merlino, avevano la voce identica, quindi poteva ANCHE essere George!”), così aveva liquidato, non molto educatamente ammise, Neville, per poi rinchiudersi in camera sua.

Era molto determinata.

Sarebbe rimasta lì, per tutto il giorno rimanente, così non avrebbe pensato a Fred e a quella maledetta pozione. Aveva letto in Biblioteca che l’Amortentia non creava l’amore, il sentimento vero, ma solo un suo surrogato.

Doveva essere per quello che era così presente a sé stessa! Perché non era amore, era solo una maledetta attrazione! Se solo avesse smesso di arrossire ad ogni pensiero.

- Tesoro? – Ginny bussò delicatamente alla porta.

“Ok, Weasley, qui c’è bisogno di tutta la tua nonchalance e la tua perfetta immedesimazione nel personaggio. Qui ci vuole la tua faccia di bronzo e la tua migliore espressione di quando Bill porta una delle sue ragazze a casa e tu vorresti tanto ucciderle.

- Ginny! Per Merlino, Ginny, sto impazzendo! – la determinata e presente a sé stessa Hermione Granger buttò le braccia al collo di Ginny, disperata.

- Hermione, io non sto capendo il problema…se ti piace Fred, che c’è di male? –

Persino la sua menzione la faceva arrossire!

- Ginny, qui non c’entra Fred! –

…Maledizione!

- C’entra…- Hermione sospirò profondamente, cercando di calmarsi – C’entra il fatto che io sono stata stregata! –

Ginny annuì, compiaciuta.

“Avanti così, Weasley. Fai finta di niente, come quando nascondi le Api Frizzole nella cornice della foto di Harry e Charlie le trova!

- Sì, beh, in effetti mio fratello è molto bello…ci credo che sei rimasta stregata dal suo fascino! –

Il colorito violaceo di Hermione lasciò intendere il tipo di pensieri nella sua testa, che andavano da una serie di immagini equivocabili ad un desiderio di uccidere l’amica sadicamente.

- Io non sono stata stregata da Fred, ma dall’Amortentia!! – urlò quasi, buttandosi sul letto. Ginny si sedette con lei, con un sorrisone.

“Ok, Weasley, ora ci vuole tutta la tua incredibile bravura…come quando mamma chiede chi ha finito tutta la torta di melassa e tu indichi Percy. “

- Davvero? L’Amortentia? E dimmi, li fai i pensieri sconci? – chiese curiosa.

- PER MORGANA, GINNY!!-

Hermione prese il libro di Aritmanzia, se lo mise davanti agli occhi e scappò via dalla stanza, sconvolta.

“Missione compiuta, Weasley.” Pensò Ginny tutta compiaciuta, frugando nei cassetti di Hermione.

“Non sia mai ci ha lasciato qualche dolce, qui dentro.”

 

 

 

*  *  *

 

 

 

Fred Weasley girava per il castello indisturbato.

Era molto tranquillo. Aveva saltato le lezioni con le Pasticche Vomitose, così dopo un quarto d’ora in infermeria e un’ora in camera,era rimasto a girare per i corridoi.

Aveva notato diverse cose bizzarre.

Prima non aveva trovato le sue magliette. Poi Neville Paciock si era provato una parrucca color carota in camera sua, lasciandolo un po’ perplesso.

Avrebbe giurato, poi, di aver visto un paio di suoi abiti indossati da Harry, ma non si era fatto troppi problemi. Quando però Lee Jordan gli era sfrecciato vicino scuotendo voluminosi capelli rossi si era fatto qualche domanda.

George, ascoltati pazientemente i suoi dubbi, si era limitato a sorridere e a parlare di Nargilli. Cosa non effettivamente molto bizzarra, visto che oramai passava diversi quarti d’ora con la Lovegood a farsi spiegare il funzionamento delle Prugne Dirigibili.

Cosa ancora più strana, non aveva visto Hermione in giro, che gridava nervosa di aver perso il suo schema di studio, che arrossiva ad una sua battuta o ad una di George, che correva per i corridoi urlando qualche nome come “JORDAN!” o, più probabilmente, “WEASLEY!” per qualche libro rubato o per qualche dispetto.

E invece quel giorno sembrava essersi volatilizzata.

- Un vero peccato! – disse una voce alle sue spalle.

- Ciao gemellino, qual è il peccato? – Fred sorrise, rallentando il passo e affiancandosi al gemello. George mise le mani in tasca come il fratello, e gli strizzò l’occhio, con un sorriso.

- Freddy caro, è un vero peccato il fatto che tu non abbia ancora visto oggi la tua ragazza, Il peccato è invece quello che vorresti fare! –

Fred scoppiò a ridere – La tua mente è malata, fratello! –

- Almeno non sto sulle nuvole! –

- Disse quello che vuole adottare un Nargillo! –

Nel mentre sentirono dei passi in fondo al corridoio.

- Esame veloce? –George abbassò la voce, continuando a camminare.

- Niente miagolii, niente Gazza. Non si muove in branco, quindi non sono ragazze Tassorosso o Corvonero. Non è neanche la Umbridge, non ha le gambe tozze...-

- Bene, allora, nessun pericolo! – George alzò di nuovo la voce, gioviale.

- Ma guarda un po’ se non è la tua ragazza! – disse poi tutto allegro. Fred sorrise all’istante, ma scosse la testa.

- Georgy, non dire queste cose, rischi di metterla in imbarazzo! –

- Credo di starlo facendo apposta! –

Hermione si era avvicinata, con ancora il libro di Aritmanzia sulla testa e il viso rosso.

- Ciao Hermione! – esclamarono entrambi nello stesso momento, con lo stesso sorriso.

Alla ragazza cadde il libro dalla testa, quando sobbalzò. Si chinò in fretta a raccogliere il libro.

- Ciao Fred, ciao George! – disse velocemente, cercando di passare loro avanti, ma quattro mani la presero gentilmente a braccetto.

- Dove stai andando, PrefettoPerfetto? – chiese George con un sorriso accattivante.

Hermione si strinse nelle spalle, nervosa.

- Perché lo vuoi sapere, G-George? – disse, sparando a caso il nome.

- Io non sono George, sono Fred! – esclamò George offeso. Il fratello sorrise.

Vecchio gioco, quello, ma sempre divertente.

Hermione arrossì terribilmente.

- Scusa, Fred! –

- A-ha! Ti sei sbagliata, io sono Fred! – rise Fred, ma la risata si spense quando vide l’espressione seria e un po’ confusa di George.

- Ehm…no, George, io sono Fred. –

- Bene…non c’era scritto nel libro questo. Non mi avevano detto che si sdoppiavano pure.- borbottò Hermione, facendosi aria con il libro.

- Sdoppiarsi? Io sono Fred! Lui è Georgy! – Fred indicò George, che scosse la testa.

- Hermione, non credergli! Io sono Fred, mentre lui è Georgy! –

- Andiamo, Hermione, a chi credi? A me o a questo impostore?!

George scosse la testa, incredulo.

- Andiamo, George, sei ridicolo, piantala con questa buffonata! –

- Per Merlino, è evidente chi è Fred e chi George! –

- Esatto! -

- Hermione! – esclamò Fred, voltandosi di scatto verso di lei.

- Hermione! – George fece la stessa cosa, nascondendo un sorriso.

Ed Hermione sbroccò.

Era tutto il giorno che non faceva altro che pensare a Fred e all’Amortentia senza avere un secondo di pace. Non aveva fatto in tempo ad anticiparsi i compiti di Pozioni, le avevano fatto cadere il libro di Aritmanzia e la maggior parte della gente ad Hogwarts credeva fosse completamente PAZZA.  E vedeva troppi Fred! Non che le dispiacesse, nella situazione in cui stava, ma era esasperata.

- Ah, ora basta! SIETE TUTTI FRED, PER QUANTO MI RIGUARDA, DA STAMATTINA! Smettetela di prendere i miei pensieri, adesso FILATE! –

E nonostante avesse urlato a pieni polmoni di andarsene, se la filò lei, lasciando Fred sbigottito e George ghignante.

- George, tu ne sai qualcosa, vero? –

- Fred caro, tu mi vuoi bene spero. – rispose prontamente George.

- Di recente non mi sono sdoppiato…- ragionò Fred grattandosi la testa. Poi sorrise.

- Hai visto che quando si arrabbia sembra tipo che stia per lanciare una Maledizione senza Perdono? Credo ci voglia morti! – disse ridacchiando.

George sospirò.

- Da innamorato fai pena. Con i complimenti fai pena. Era un modo per dire che era carina, vero? Impegnati, per Merlino!

Fred sorrise, ma non rispose, e ricominciò a girellare per il corridoio.

- Comunque sono stato bravissimo ad imitare te. Un autentico genio. – disse poi George, facendo materializzare davanti a sé uno specchio. Si passò una mano tra i capelli, lentamente, sotto lo sguardo scettico del fratello.

 – Sì, beh, considerato che il personaggio è difficile, ho dovuto imitarne movenze, carattere, tono di voce…Beh, che dire? Ho un dono. Un imitazione degna di…-

- George? –

- Sì?-

- Ti rendi conto di quello che stai dicendo? –

- Parlare con Luna mi stronca, proprio…-

 

 

*   *   *

 

 

 

Hermione non tornò in Sala Comune. Camminava per i corridoi con gli occhi puntati sul libro di Aritmanzia, opportunamente rispolverato e, ovviamente, al contrario.

“L’effetto dell’Amortentia mi ha fatta impazzire. Non è da me fare la matta in quel modo…è solo che quando l’ho visto…li ho visti, cioè…maledetta pozione!

Finì per sbattere contro qualcuno, e il libro le cadde nuovamente a terra. Hermione si chinò a terra imprecando tra i denti.

- Quel povero libro ha fatto più voli di uno Gnomo alla Tana, sai Hermione? –

Il cuore della ragazza perse un battito.

- Fred! – esclamò alzando di scatto la testa. Eccolo lì, il rossore, il batticuore, le ginocchia molli, le farfalle allo stomaco…quelle prima non c’erano!

- Sì, proprio io, stavolta! – disse lui tutto contento. Ebbe appena il tempo di notare le guance arrossate della ragazza che lei cominciò a parlare. E a parlare. E a parlare.

- Io non ce la faccio più, non so nemmeno se sei tu o se sei una visione, perché a questo punto credo che non esista neanche più un Fred visto che vedo in giro per Hogwarts dei tuoi sosia, e non solo George, perché quando vedo George quella maledetta pozione non fa effetto, e mi viene il batticuore solo quando ci sei tu, e ogni volta che ti nominano arrossisco come un pomodoro, e ti hanno nominato tantissime volte oggi, lo hanno fatto apposta, me lo sento! Comunque tu non devi pensare che sono innamorata persa di te o altre cose del genere, perché quella maledetta pozione non crea l’amore, crea solo ossessione, e non faccio nemmeno pensieri sconci su di te, lo giuro, lo puoi chiedere anche a Ginny! Anzi, non chiederglielo, potrebbe cominciare a parlare a vanvera come…come sto facendo io! Maledizione, parlo troppo! –

Fred la guardò allibito.

- Pensieri sconci? – ebbe solo il coraggio di dire, trattenendo il sorriso frastornato che insisteva per farsi vedere. Hermione non arrossiva neanche più, parlava soltanto. Era seriamente convinta di ciò che stava dicendo, quella povera ragazza.

- Sì, e non è stata colpa mia! Ti ho appena detto che non li ho fatti, ma se li avessi fatti, e non ti dico che li ho fatti, ma proprio nel caso tu lo volessi sapere, sappi che non è colpa mia! Neanche tua, certo, non è colpa tua se sei un bel ragazzo, quello che volevo dire è che è stata colpa dell’Amortentia, e di Ginny che mi ci ha fatto pensare, anche se io non li ho fatti, ti ripeto! Oh, Merlino, non è vero, li ho fatti, ma non volevo! Cioè, non è che non volevo, ma…-

Hermione venne interrotta dalla risata di Fred.

Fred le stava ridendo in faccia.

Fred le era sbottato a ridere in faccia senza ritegno.

La ragazza si mise le mani sui fianchi, severa. 

- Allora?! -

Lui si limitò ad ignorarla, continuando a ridere. E lei non poté fare a meno di notare quant’era bello quando rideva. Non poté fare a meno di avvicinarsi di un passo a lui.

- Maledetta Amortentia. Capisco perché sei illegale. – bofonchiò scuotendo la testa.

- Amortentia, questa poi…geniale! Vieni con me, PrefettoPerfetto! – Fred, ancora ridacchiando, la prese per mano e la trascinò sino in Sala Comune.

Per tutto il tempo Hermione continuò ad insultare Merlino e i suoi mezzucci per via delle sue scarse capacità amatorie.

 

 

Fred entrò in Sala Comune a passo di carica, scostò un paio di ragazzini del Terzo anno, e arrivò al gruppo di cospiratori, tutti vicini al camino. Si trascinava ancora dietro Hermione, che inciampò su una poltrona e su un paio di primini.

- Dov’è la fialetta?! – chiese Fred velocemente.

George ghignò e gliela lanciò.  Il ragazzo ne annusò l’essenza.

- Acqua di rose…questa poi. – e bevve d’un fiato tutto il contenuto, sotto lo sguardo curioso dell’intera Sala.

Fred schioccò le labbra, poi si guardò le mani, le braccia, le gambe. Reclamò uno specchio e si esaminò accuratamente.

- Nah…non sono innamorato di me più di quanto lo sia di solito! – disse compiaciuto, dandosi un’altra occhiata. Hermione mantenne un’espressione confusa per pochi secondi, poi una scintilla di comprensione attraversò i suoi occhi.

- Cos’era quella? – chiese mortalmente calma la ragazza.

Lee borbottò qualcosa a proposito di acqua di rose rubata a Lavanda Brown dall’efficiente, nonché martire, Ron Weasley.  Fred rideva ancora.

- Bene PrefettoPerfetto, buoni sogni su di me! – la salutò con un sorriso sincero, quando si calmò. Le arruffò i capelli prima di saltellare fino alla sua camera.

Ma Hermione si dimenticò persino di arrossire.

- VOI! – sbraitò, puntando il dito sul gruppo. Neville, Ron ed Harry si ritrassero, seriamente spaventati. Ginny e George sorrisero angelici, mentre Lee cercava di salvare la situazione.

La sua situazione.

Scappando.

- Acqua di rose! Acqua di ROSE! Perché a questo punto non iniziate a girare con delle ali d’angelo, delle frecce rosa e un arco a forma di cuore? PUTTI che non siete altro! La mia era…era suggestione! Solo suggestione…- Hermione guardò smarrita il caminetto.

- Beh, noi teoricamente non ti abbiamo detto nulla…- disse Ginny ragionevole.

Hermione annuì.

- Esatto…è questo che mi ha convinto…ma come? Ad un tratto arrossisco e mi batte il cuore perché mi sono convinta di aver ingerito dell’Amortentia. I sintomi…una coincidenza forzata da me…alcuni non corrispondevano, ma la pozione era annacquata, mi dicevo. Sono troppo furba perché mi facciano ingerire a forza una pozione…ma non abbastanza perché non me lo possano far credere!

“Il suo profumo, le magliette… anche solo il pensarci…tutta una finta. Io mi sono comportata così perché…”

Si guardò le mani. Ripensò a Fred che le aveva arruffato i capelli.

E crollò su una poltroncina. Gli altri la guardarono stupiti, e a dir la verità anche un po’ preoccupati.

- Hermione? – chiese Ron, sventolandole una mano davanti agli occhi.

Lei lo guardò, e scoppiò a ridere.

Rise, incredula, e arrossì al contempo.

Oh Merlino.

 

 

 

 

 

Ebbene?? Che ne dite?

Beh, io spero solo che vi piaccia!

Mi scuso ancora per il ritardo nell’aggiornamento! Non si fanno queste cose!

Ecco, me lo sono detto! Spero di essermi fatta perdonare!

Al prossimo capitolo! Baci!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!

Lo so. C’era chi non ci sperava più. C’era anche chi mi ha minacciata.

E giustamente, aggiungo.

Ma alla fine ce l’ho fatta. Il capitolo è ARRIVATO!

Bene, vi lascio subito alla lettura!

Un bacio!

 

 

 

 

 

Capitolo 19

 

 

 

Natale.

Non erano passati che pochi giorni da quando Hermione era entrata ufficialmente a far parte del club “OhMerlinoMerl”- associazione rivelatasi molto seguita, in quell’ultimo anno.

In quei pochi giorni, comunque, era successo il finimondo. Harry aveva fatto uno strano sogno riguardante un serpente e Arthur Weasley. Si era scoperto che il papà di Ron era finito in gravi condizioni al S. Mungo ed era vivo solo grazie alla visione di Harry, al che si erano fiondati tutti chi al S. Mungo, chi a Grimmauld Place.

Non erano state ore felici. Poche volte Hermione aveva visto i suoi amici tanto tesi, e lei stessa era rimasta silenziosa sulla sua sedia, nella cucina di Grimmauld Place, a sorseggiare Burrobirra e a cercare un nesso logico in tutta quella strana situazione.

Ricordava di aver guardato più volte di sfuggita i gemelli, fermi l’uno accanto all’altro, entrambi seduti scomposti com’era loro solito. George (era George, il pigiama verde presentava una G rosso fuoco) fissava il fuoco del caminetto senza dire una parola, mentre Fred aveva qualche volta alzato lo sguardo su di lei, cercando di sorriderle.

Hermione aveva apprezzato il coraggio. Era stato strano vederli così, senza il loro sorriso impertinente stampato in faccia e una battuta pronta per ogni occasione.

Avevano persino abbracciato Ron.

 

 

Fortunatamente tutto era andato per il meglio, e si era scoperto che avrebbero passato le vacanze lì. Hermione aveva così avvertito i genitori. Ci erano rimasti male, certo, ma ovviamente non poteva lasciare da solo Harry in quello stato! Il ragazzo in questione aveva accusato del malessere, dopo la visita in ospedale, e da allora riposava a letto, con tre cuscini dietro la schiena e l’espressione sofferente di Draco Malfoy alla vista di una foto di Fierobecco.

Sirius Black, quel dannato cagnaccio di Sirius Black, era entusiasta. Aveva coinvolto tutti nell’addobbare la tetra casa, ora piena di festoni rigorosamente rossi e oro.

 

 

E’ Natale, regali e dolci qui!

Con Weasley, Granger e Potter, sì!

Faremo un gran festone

Non sei inventato Piton, e neanche il tuo nasone!

Spirito del Natale, eccoci con te!

Spirito del Natale, eccoci con te!

Fierobecco è vivo e con noi

E Sirius Black rimane un gran playboy!

 

 

Queste e altre rime di dubbio gusto viaggiavano di piano in piano, fischiettate soprattutto da (c’è bisogno di dirlo?) Sirius.

Per coprire l’adorabile dipinto di Walburga avevano posizionato un massiccio abete proprio davanti alla tenda bordeaux, e Ginny e i gemelli si erano lanciati in decorazioni d’oro e d’argento per tutto il pomeriggio, decorando l’albero di centinaia di ninnoli.

- Non sarà un po’ troppo? – aveva chiesto Hermione scettica ad un certo punto, guardando Ron che quasi cadeva dalla scala. Fred e George si erano mostrati molto delusi per quel “quasi”.

In effetti, avevano leggermente esagerato. Sirius e Ron, armati di spray argentato, sotto le direttive del moribondo Harry adagiato sul divano, avevano cominciato a spruzzare contro quei pochi doxy sopravvissuti la tintura, al che una romantica scia d’argento si intravedeva ora vicino alle tende.

Senza parlare delle teste degli Elfi Domestici, tutte provviste di cappellino rosso e folta barba bianca.

- Troppo? – Ginny aveva scrutato la stanza con occhio critico, incontrando lo sguardo terrorizzato di Ron che si era aggrappato all’abete per non cadere, viste le scosse che Fred e George davano a turno alla scala.

- E… Ginny, non bisognerebbe fermarli? – aveva ripreso Hermione, preoccupata.

Dal pavimento sembrava che Ron si stesse unendo biblicamente all’albero di natale. Ginny gli lanciò un’occhiata.

- Ma no, guarda come si diverte! –

In quel momento però si erano materializzati i regali di Natale, tutti ben posizionati sotto l’albero.  Alla domanda della ragazza di quella strana comparsa in mezzo al salotto, Sirius le aveva spiegato che a Grimmauld Place c’era solo Kreacher, e lui difficilmente avrebbe messo amorevolmente i regali ai piedi del letto come ad Hogwarts, e che quindi quel Natale avrebbero fatto alla Babbana. Hermione si era tanto emozionata che aveva dimenticato Ron, rimasto a ciondolare alla mercé dei gemelli.

 

 

 

Il giorno della vigilia, appena prima della cena, accadde il fattaccio.

- Scusa, Ron, cosa staresti facendo a Grattastinchi? –

- Vedi, Remus, cerco di capire come fare ad uccidere questo gattaccio senza che Hermione mi ammazzi. –

- RONALD! –

- Ti ha sentito, credo. –

- Oh, Spiriti di Grimmauld Place, Elfi Domestici agonizzanti fra queste mura…-

- Oh, che cerchio alla testa… mi tremano anche le gambe. Remus, mi senti la febbre? –

- Povero, povero Harry! Vuoi andare in camera? –

- No, grazie Signora Weasley, voglio passare questa serata con i miei cari… -

- Oh, Spiriti, ascoltate le mie imploranti parole, non ignorate i miei lamenti disperati… -

- Oh, Harry caro! –

- No, ma per me finge. –

- E’ palese, George! Anche se devi avere talento per fare quella faccia palliduccia, provocarti le occhiaie scure, quello sguardo vitreo… -

- Fred, ma tutto questo ce lo ha sempre… -

- Oh. Allora sta messo male. –

- Fantasmi tetri di questa oscura casa, purificate la vostra anima rispondendo ad una mia domanda!-

- Ginny, per l’amor di Merlino… -

- Sì? -

- Si può sapere che diavolo stai facendo con una candela in mano?! –

- Una seduta spiritica, no? Hermione non mi vuole dire il significato di quell’”oh Merlino”! Sai, quello che ha detto quando credeva che le avessimo somministrato l’Amortentia! E non posso più spiarla nel sonno, mi ha minacciata. Quindi chiedo una mano ad un’entità superiore. –

- Ginny, per favore, non parliamone adesso… -

- Oh, che carina, è arrossita! –

- Sorellina, per rispondere alla tua domanda… è abbastanza chiaro, sai, anche se ovviamente tutto giro sul che tipo di invocazione sia. Insomma, dipende se lei ha pensato “Oh Merlino” o se ha sognato di dire “Oh Merlino”… -

- George Weasley, non azzardarti a pronunciare un’altra parola, o io… -

- In altre parole se ha fatto sogni sconci o se... -

- GEORGE! –

- … se ha fatto pensieri sconci, giusto Granger? –

- Questo è il mio gemello! -  

- Oh, Hermione, non arrossire! Ti capisco benissimo, insomma, anche io farei sogni pervertiti su di me! Sono adorabile! -

- Oh Merlino. -

- Esatto, quel tono di voce fa molto “sogni sconci”. –

- Per l’amor del cielo, SIRIUS! –

- Ehi, ma quanti siamo nei tuoi sogni? Non sarà un po’ troppo affollato? –

Ginny scoppiò a ridere allargando le braccia e buttando indietro la testa. La candela le sfuggì di mano, finendo tra i rami più bassi dell’albero di Natale, che presero subito fuoco.

In pochi minuti l’incendio era stato domato, ma una buona parte di regali era carbonizzata.

Hermione guardò immobile i pacchetti che aveva fatto per Ron, Harry, Ginny, George e, Merlino, anche quello di Fred, tutti anneriti. la carta fumava e si accartocciava sotto gli occhi della ragazza.

- Hermione, mi… mi dispiace, davvero! – esclamò Ginny, portandosi le mani alla bocca.

Hermione scosse la testa e si sforzò di sorridere.

- E’ una fortuna che la maggior parte degli altri si sia salvata! Adesso scusate, vado in camera, puzzo di fumo. – disse. Poi scosse la testa e andò verso le scale. Fred la guardò salire sino a che una gomitata non gli incrinò una costola.

- Beh, che fai, rimani qui? – gli chiese Ginny minacciosa.

- Dove dovrei andare? –

- Ma da lei, no? A volte sei più ottuso di Ronnie. – commentò George mettendosi una mano in faccia, l’espressione tediata.

- EHI! –

- Ora non esageriamo. Comunque si starà cambiando, non posso andare su! –

Remus aveva portato Molly in cucina, così che Sirius fosse libero di parlare. Cosa che in effetti fece.

- Fred, questa casa ha visto di peggio. Insomma, ricordi il bagno del terzo piano dell’ultima volta, no? – esclamò, alzando le spalle.

- E non parliamo del treno! – aggiunse Ginny

- Ci stiamo per caso dimenticando la colazione del primo giorno? – si mise in mezzo Ron

- E subito dopo in corridoio, una cosa romanticissima! –

- Per non parlare della… -

- Afferrato il concetto! – Fred alzò le mani in segno di resa e volò su per le scale, tra le risate generali.

- Che è successo? Dove sono finiti Fred ed Hermione? – chiese Molly, entrando in quel momento.

Prima che George e Ginny potessero aprir bocca Sirius le fece un sorriso incantevole.

- Di sopra! –

- Di sopra a far cosa?- chiese ancora Mamma Molly, adesso con uno sguardo sospettoso.

Harry soffocò le risate con un colpo di tosse, e Ginny gli tirò un calcio, neanche troppo di nascosto.

- A… A far cosa? – ripeté Ron, guardando George.

- E’… una sorpresa! Sì, una sorpresa! –

Arthur Weasley entrò in quel momento, lentamente, e si aggiustò gli occhialetti sul naso.

- Sorpresa? Che sorpresa? –

- Ma… papà, se te lo diciamo che sorpresa è? – esclamò George con un sorriso innocente.

-.Ginny, guarda… Hermione ti aveva regalato una confezione Maxi-Deluxe stratificata di Api Frizzole… che peccato, saranno tutte bruciacchiate, adesso. –

Harry non colse lo sguardo famelico che Ginny lanciò al pacchetto chiuso tra le sue mani.

 

 

 

Fred trovò la porta socchiusa. Si avvicinò all’uscio velocemente, facendo per bussare, ma la porta si aprì di scatto e si ritrovò Hermione a due centimetri di distanza.

- Fred! – Hermione sbatté le palpebre e si allontanò di un passo. Lui le sorrise e si sedette sul letto.

- Non dovevi cambiarti? – disse, accennando ai jeans e alla maglietta della ragazza. Lei scrollò le spalle e cominciò a camminare avanti e indietro giù per la stanza, dimenticandosi di arrossire per OhMerlino, per i pensieri sconci e per il fatto che lei e l’ohMerlino in questione si trovavano nella stessa camera, da soli.

-  Ci avevo messo tanto impegno per quei regali! Certo, per Ginny è stato facile, insomma… mi è bastato svaligiare Mielandia, ma hai idea di quanto io ci abbia messo per i regali di Harry e Ron? Per non parlare di te e George! – sbottò ad un certo punto, passandosi una mano fra i capelli. Fred la guardò sinceramente stupito.

- Me? Me e George, Granger? Ci hai fatto i regali? –

- Cosa? – Hermione si fermò in mezzo alla stanza e lo guardò, contrariata – Ma certo che vi ho fatto i regali! E non hai idea di quanto ci ho messo! –

Non gli disse che aveva trovato quasi immediatamente il regalo di George, mentre per lui aveva girato tutta Hogsmeade. Ed era ancora il periodo del “NocosadiciFredeioinsiemechecosabuffa!”.

Fred sorrise, tutto contento

- Ci hai fatto dei regali! Oh, Granger, ma basterebbe che ci permettessi di fare esperimenti sui ragazzini del primo anno… -

- Non se ne parla neanche!- ma poi si bloccò, pensierosa. Fred la guardò incuriosito.

- Granger? Ehi, Hermione? – sventolò una mano davanti allo sguardo ispirato della ragazza.

- Lo sai, credo che considerato quanto tempo siamo rimasti quassù avranno cominciato a pensar male… - insinuò ad un certo punto. Hermione si riscosse quasi immediatamente, arrossendo di botto.

- Sembra che ti diverta tutta questa situazione! – borbottò incrociando le braccia al petto. Fred sorrise malizioso.

- Infatti è  così! Devo ammettere che mi fai morir dal ridere, Hermione! Il tuo facile imbarazzo è quanto di più divertente io possa desiderare. – disse, alzandosi dal letto.

Hermione alzò il mento e cercò di non arrossire ancora di più. Si avvicinò di un passo al ragazzo. Poi ne fece un altro. E un altro. Fred arrivò a sbattere con la schiena contro la porta.

Hermione sorrise dolcemente.

- Ti diverto, eh? Sei contento quando mi metti in imbarazzo o arrossisco o mi arrabbio per le battute di George, Sirius o Harry, vero? – chiese, abbassando lo sguardo, quasi in modo timido.

Fred era un po’ spaesato, ma era una situazione da “OhMerlino” troppo bella per non fare il brillante.

- In effetti, Hermione, sei una preda fin troppo facile per noi…- disse con un sorriso malizioso, appoggiandosi completamente alla porta.

- Ti diverte davvero? – Hermione appoggiò una mano all’uscio, avvicinandosi ulteriormente.

Erano davvero, davvero vicini.

- In tal caso divertiti fuori da qui! – esclamò con un sorriso.

- …eh? -

Hermione abbassò di scatto la maniglia e la porta si spalancò di colpo. Fred perse l’equilibrio. In meno di due secondi si trovò a terra, le gambe aperte e l’espressione persa. Alzò lo sguardo perplesso verso la ragazza, i palmi aperti appoggiati sulla moquette. Hermione, ridendo gli chiuse la porta in faccia.  

- Ma…Hermione! E’ scorretto! Non è un comportamento da PrefettoPerfetto! – protestò il ragazzo, non accennando a muoversi. Sentì di nuovo la risata di Hermione da dietro la porta.

- Ho un’idea per i vostri regali, non scendo per cena! Divertiti! -

Fred si alzò da terra con un sospiro, spolverandosi i pantaloni.

“Non c’è niente da fare, un altro mese con noi e me la ritrovo che tira un pugno alla Umbridge!” pensò con un ghigno il ragazzo. Scese le scale con un largo sorriso stampato in faccia.

 

 

 

- Come sarebbe a dire, ti ha cacciato?! – chiese Sirius con aria oltraggiata.

Si trovavano nella camera di Harry e Ron. Fred era stato letteralmente rapito.

Sei braccia lo avevano afferrato, tappandogli la bocca e trascinandolo verso la prima porta, ed ora il suo gemello, Sirius e un Harry provato lo guardavano scuotendo la testa.

Fred scrollò le spalle.

- Non mi ha proprio cacciato. Mi ha chiuso la porta in faccia. –

George gli puntò il dito contro, la sofferenza stampata in volto. - Da quand’è, esattamente, che sei diventato imbranato con le ragazze? Che fine ha fatto il tuo fascino? Non vuoi che io ti disconosca, vero?! Prima eri così… così me!  - 

Sirius continuava a scuotere la testa, borbottando – Inaudito, inaudito… -

- Beh, però quando mi ha cacciato rideva! – puntualizzò Fred, sulla difensiva.

George inarcò un sopracciglio. - Allora scusa. –

- Ti prego, dimmi che scherzi.- esclamò Sirius.

- Tutti questi mesi e tu ci rovini tutto con la tua mancanza di fascino! –

- Inaudito, inaudito… -

- Guarda che la mia mancanza di fascino è la tua mancanza di fascino, gemello degenere! – esclamò Fred, incrociando le braccia. L’altro scrollò le spalle.

- Io non mi faccio sbattere fuori dalle ragazze. Tu sì.  

Sirius era vicino alla commozione, e continuava a scuotere la testa, disperato. Una scena straziante. – Ma perché fai questo al tuo amato Felpato? Disonore, disonore! -

Harry si sdraio adagio sul letto.

- Non curatevi di me… - sussurrò, con un sospiro affaticato - … sono solo molto provato. –

- HAI VISTO COSA HAI FATTO? HAI FATTO AMMALARE IL MIO FIGLIOCCIO! –

Fred era decisamente perplesso.

- Scusate. Non capisco un paio di cose. Primo… perché mi avete portato qui? –

- Harry è molto provato. Ginny ha provato ad azzannarlo perché aveva in mano una confezione di Api Frizzole bruciacchiate. –

- Capisco. Prima o poi dovremo occuparci della sua disintossicazione, sapete? –

- Non provare a cambiare discorso, Weasley. – George incrociò le braccia come poco prima aveva fatto Fred, e si mise nella sua stessa posizione.

- Un’altra cosa… perché esattamente mi avete rapito? –

I tre risposero in corso, con una luce quasi maniacale negli occhi.

- Scommessa. –

- Merlino, vi ringrazio per l’aiuto disinteressato. –

George gli sorrise di rimando. - Oh, andiamo, razza d’ipocrita. Immagina me che vado a consolare una ragazza in camera sua. Ci rimango trenta minuti. Volano o no le scommesse? E chi sei tu per ignorarle in tal modo? –

Fred ci pensò su e pensò che, sì, probabilmente avrebbe fatto lo stesso. Doveva concederglielo.

- C’è ancora un’altra cosa… -

- Sì? –

- Perché è tanto grave che Hermione mi abbia chius… OH MERLINO LE TUE CIABATTE! –

Sirius abbassò lo sguardo sulle pantofole pelose che indossava, dove Merlino e Morgana si… divertivano molto anche loro.

- Regalo di compleanno. Carine, vero? – disse, alzando di nuovo lo sguardo verso dove si doveva trovare Fred. Che non c’era.

- E’ scappato. George, tuo fratello è scappato! – latrò l’uomo, con disappunto.

Ma George e Harry non gli davano molto retta. I due erano inginocchiati ai suoi piedi, ad esaminare le audaci calzature.

- Affascinante… finalmente vediamo i tanto invocati boxer di Merlino… Uh, aspetta, che fine hanno fatto? –

- Lei sì che può dire “Oh Merlino”! –

“Queste è meglio che Molly non le noti…

 

 

 

Hermione arrivò pochi minuti prima di mezzanotte, carica di pacchettini fino al mento, con un sorriso entusiasta.

Quando toccò al turno di Fred e George di ricevere i regali lei consegnò loro un rotolo di pergamena, con un sorriso incerto.

- Questa però è meglio se la aprite in camera, dopo. – sussurrò.

Harry e Ron ricevettero dalla ragazza la promessa, fatta su carta, di far loro copiare i futuri due tempi di Pozioni, e loro corsero ad abbracciarla commossi. Anche Harry, nonostante fosse molto provato. Hermione poi, come regalo per Ginny, le insegnò l’incantesimo per moltiplicare gli oggetti.

- Potrai usarlo per le Api Frizzole, così potrai mangiarne quante ne vorrai! – le disse con un sorriso. Poi si era sporta verso Ron, e aveva abbassato la voce – Non le ho certo detto che ho messo il blocco ad un massimo di tre moltiplicazioni. Non voglio averla sulla coscienza – gli aveva sussurrato, e lui le aveva battuto di nascosto il cinque, mentre Ginny ancora saltellava.

-Allora, qual era la sorpresa? – chiese Molly, seduta vicino al caminerro, guardando incurosità Fred ed Hermione. I due si guardarono.

- Sorpresa? –

Ron tossicchiò – Ehm, sì, ragazzi…la sorpresa! Siete andati su, prima, no? Per preparare la sorpresa! – esclamò con enfasi. Molta enfasi.

Ginny seppellì la testa fra le mani, pensando che quello non poteva essere davvero suo fratello.

- Ehm…sorpresa, certo! Mamma! Ciao. – Fred fece un sorrisone.

- E adesso che facciamo? – chiese Hermione, tirandogli una ciocca di capelli senza farsi vedere.

- Improvvisiamo, credo. – sussurrò in risposta il ragazzo – Allora, la nostra sorpresa è che…per farvi passare delle vacanze migliori…Hermione? – si girò con un sorriso fiducioso verso la ragazza, che lo fulminò con lo sguardo.

- Noi…noi…ehm… – provò a dire. Stava quasi per fare una frase sensata, quando George la interruppe, mettendosi tra di loro.

- Loro sono stati così gentili da proporsi per fare tutti i turni di pulizie per tutte le vacanze! - Un’ovazione generale accolse la proposta dei due, che rimasero con un sorriso un po’ forzato sulle labbra.

- …ma dovrai pur dormire, tu… - sussurrò Fred al gemello, che scoppiò a ridere.

 

 

 

- Apri, apri! –

- Un secondo, un secondo! C’è la ceralacca, qui sopra, e se si strappa? –

 Con uno schiocco la pergamena si srotolò. Erano due fogli sottili di carta, scritti in modo incredibilmente fitto. C’erano vari schemi disegnati accuratamente e note a margine.

A lato un bigliettino

“Almeno non attenterete alla vita dei primini! Buon Natale!”

- Fred… Fred, questi sono incantesimi. –  sussurrò George.

Dovettero contenersi, essendo le tre del mattino, ma lo stupore era davvero grande.

- Questo... Per le sottane della  McGranitt, questo incantesimo qui… era quello che provavamo da mesi per far durare l’effetto del Torrone Sanguinolento! –

- E’ una lista praticamente infinita! Ha anche scritto come muovere la bacchetta! Gli effetti e la durata dell’incantesimo... -

Senza neanche scambiarsi una parola, entrambi si smaterializzarono immediatamente in camera di Hermione .

- Fred, Ho il tuo gomito nell’orecchio, e ti assicuro che non è una posizione molto comoda.-

- Scusa, lo sai che al buio è più difficile! –

- Lo hai fatto apposta! -

Silenziosamente i due si misero ai lati di Hermione.

- Granger! Granger! –

-Mmh… Fred… Sei Fred? No, sono due Fred. Aspetta. Fred!George! Che Morgana ci fate qui? – borbottò la ragazza, ma quasi non riuscì a finire la frase. I due la abbracciarono quasi immediatamente, commossi.

- Oh, sono così felice! – sospirava George – Mio fratello non è così privo di fascino se ti ha ispirato un così bel regalo! –

- Oh Hermione! – diceva intanto Fred, dall’altro lato – Il mio fascino ha fatto breccia nel tuo cuore! Non ti prenderò più in giro per quei tuoi sogni perversi sul sottoscritto, in fondo non posso che capirti! –

La ragazza non spiccicava parola, troppo stupita per parlare.

George la prese per le spalle. - Ecco il mio regalo per te. Caccio Fred fuori dalla mia stanza. –

Fred annuì, convintissimo.

- Ottima idea. Aspetta, no, che hai detto? –

- Devi ospitarlo qui. Stammi bene! – e schioccò le dita, scomparendo. Fred fece lo stesso gesto, inutilmente. Al sesto tentativo sembrò capire che era inutile.

- Avrà anche chiuso la porta a chiave, nel caso. – disse Hermione sbadigliando. Non sembrava rendersi conto appieno di ciò che stava accadendo attorno a sé.

- … maledetto fratello traditore! – esclamò Fred a bocca spalancata, trattenendo le risate. La ragazza sembrò vagamente riprendersi,

- Aspetta aspetta… mi sono persa. Ti ha cacciato fuori dalla stanza? –

- Sì. –

- E tu non puoi più entrare. –

- Già! – annuì di nuovo Fred, con un sorrisino.

- E l’idea di George era di farti dormire qui? –

- Così pare. –

Hermione sospirò.

- E TU PERCHE’ SORRIDI?! – ringhiò, cercando in tutti i modi di non mostrare il suo imbarazzo, che tuttavia era palese. Fred sorrise ancora al suo indirizzo, sbattendo le palpebre.

- Perché, Hermione cara, tu hai un animo da buona, dolce e gentile Grifondoro, non puoi certo permettere che io dorma sulle dure e fredde mattonelle di questa camera. No? –

Hermione ci pensò su. Poi sorrise.

- Hai ragione. Non farei mai una cosa del genere… –

Un secondo dopo Fred, in pigiama, si trovava nuovamente a terra, a fissare la porta chiusa davanti a sé.

- … Ma sulla moquette non ci dovrebbero essere un problemi. – disse la voce ovattata della ragazza.

- Ehi, ehi ehi! Granger! Ehi, Hermione, scherzi vero? –chiese Fred, inginocchiandosi. Cominciò a bussare, ma la porta rimase chiusa.

- Ehm…Hermione? Ti ho mai detto che sei bellissima? Bellissima e… e studiosissima! Già! E anche meravigliosa! Bella e buona, proprio! Ti dona quel pigiama azzurro! - Ma la porta rimase chiusa, sorda alle lusinghe di Fred.

- Ragazza, sto al buio e al freddo, senza neanche una coperta, rifiutato dai cari… e anche tu mi scansi? La tua coscienza non risponde ad un istinto materno? –

Niente. Porta chiusa.

- … Ho capito. Vuoi prendere le distanze da me per non cadere vittima del mio fascino. Comprensibile, credimi! Ma ho già un piano! Se mi fai entrare giuro che mi renderò meno bello! “Impossibile”, dirai tu, ma se mi metto i capelli come Ronnie, forse sarò meno abbagliante! –

Fred cominciava a sentirsi un po’ stupido, lì a parlare con una maniglia al buio.

- Giuro che quando torno a scuola dico alla Cooman che hai una cotta per lei. –

Neanche le minacce.

Fred sospirò, preparandosi all’ultima carta. Implorare.

- Granger, per favore! Ho la pelle delicata, io! Ho fatto qualcosa? Se è per quella volta in corridoio con quei prototipo di Merendine Marinare prenditela con George, è stato lui a dare a quella bambina la Pasticca Vomitosa, io giuro che non centro niente! Anzi, ero lì e gli dicevo “Fratello degenere, non si fanno queste cose ai bambini, loro sono ad Hogwarts per imparare, non per fare da cavie! Scriverò a nostra madre!” –

Silenzio.

- Hermione? Non ignorarmi. Non sono abituato ad essere ignorato! Insomma, come puoi ignorare un ragazzo come me? Bello, intelligente, brillante, divertente, simpat… -

Hermione aprì la porta, ritrovandosi Fred inginocchiato davanti a lei. Subito le fece un sorriso speranzoso.

- Puoi entrare, e anche dormire sul materasso, ma se dici un’altra parola ti mando a dormire con Fierobecco. – disse, cercando di non rispondere al sorriso.

 

 

- Buongiorno e buon Natale! – esclamò Sirius, accogliendo con un sorriso Fred ed Hermione, l’una spettinata e intontita, l’altro sorridente e allegro, che si sedevano a tavola. Quasi tutti i posti erano occupati, la maggior parte della gente si era svegliata prima di loro. Persino Harry aveva preso un po’ di colore in viso.

- Buon Natale Felpato! – sbadigliò la ragazza, rovesciando del succo di zucca fuori dal bicchiere.

George si alzò di scatto da tavola, spingendo indietro la sedia.

- Oh. Eccoti, dunque. – disse poi serio, all’indirizzo di Fred.

- ‘Giorno, fratello! – sorrise tutto contento il ragazzo, versandosi anche lui del succo di zucca.

- Ebbene, dove sei stato? – lo apostrofò George, sporgendosi da oltre il tavolo. La maggior parte delle persone presenti si avvicinò maggiormente ai due, incuriositi.

Fred inclinò la testa, sotto lo sguardo inquisitorio di George. Era perplesso.

- Scusa, quando? –

- Ieri sera! Mi hai fatto preoccupare! Siamo saliti su e tu non c’eri! Ti ho cercato ovunque, ovunque! Non abbiamo neanche scartato insieme il regalo di Hermione, quella strana pergamena! Poi sono salito in camera, e non c’era anima viva! Così ti ho cercato in camera di Sirius, e in quella di Harry e Ron, in quella di Ginny, anche in quella di Fierobecco e nei bagni! – George si passò una mano tra i capelli, coprendosi gli occhi con alcune ciocche. Sembrava davvero che avesse passato la notte in bianco.

Fred si girò verso Ginny.

- Tu hai idea di dove voglia arrivare questo qui? –

- Io ho fame alle otto del mattino. Non idee. – borbottò lei, afferrando il bicchiere di Fred e il bacon dal piatto di Ron.

George parve come folgorato.

Spostò lo sguardo prima da Fred ad Hermione, poi da Hermione a Fred, e poi di nuovo viceversa.

- Fred… In effetti c’è una stanza che non ho controllato, ieri. – disse lentamente, risedendosi sulla sedia. Sirius sgranò gli occhi e si avvicinò un po’ con la sedia, Harry e Ron fissavano ammirati la scenetta, Molly era confusa almeno quanto Fred e Remus cercava di mascherare un sorriso. Ginny invece, con la sua proverbiale nonchalance, mangiava fissando un punto davanti a sé, con totale disinteresse per la scena. George Weasley con proverbiale eleganza puntò un dito contro l’adorato compagno di scherzi.

- Confessa. Che ci facevi alle due del mattino in camera di PrefettoPerfettoGranger? –.

- Ti prego, dimmi che non fa sul serio. – disse Hermione, con la forchetta a mezz’aria.

Fred sospirò, nascondendo un sorriso.

- Dormivo. – disse, prendendosi un toast.

La scintilla maliziosa così brillante negli occhi di Felpato adolescente tornò in modo repentino in quelli scuri dell’adesso adulto Sirius Black.

- Come hai potuto? E prima in bagno, e poi in camera… Non lo so, le volete inaugurare tutte?!-

 

 

George e Ginny entrarono silenziosamente in camera di Harry, trovando il ragazzo disteso tra pile e pile di morbidi cuscini. Vicino a sé aveva un pacco di prodotti assortiti di Mielandia, ormai vuoto per metà. Nonostante si fosse messo un’intera Cioccorana in bocca riuscì comunque ad assumere un’aria affranta.

- Chiudete la porta, per favore… sapete, gli spifferi. – disse, con un debole gesto della mano.

Ginny alzò gli occhi al cielo, andandosi a mettere ai piedi del letto. George invece, premuroso, si avvicinò al capezzale, chiedendogli sollecitamente delle sue condizioni.

- Non ti mentirò, George… - ansimò Harry, tossendo – Questa febbre non ci voleva proprio. –

Ginny incrociò le braccia, sbuffando.

- Ma se non scotti! Non sei neanche rosso in faccia!-

- Ho detto febbre? Volevo dire raffreddore. Un brutto raffreddore. –

- Non vedo fazzolettini, e non ti ho sentito starnutire mezza volta. –

- Le malattie magiche si assomigliano un po’ tutte…-

- Sento il suono di qualcuno che si sta arrampicando sugli specchi? –

- Era la tosse, Molly mi ha detto chiaramente tosse. –

- Oh, se è solo tosse puoi benissimo aiutarci a dar da mangiare a Fierobecco! –

- No, no, in fondo non era tosse… ma tua mamma deve aver detto qualcosa di simile…Oh! Giusto! Spruzzolosi! Costretto a letto per tutte le vacanze. Una tragedia. –

- Sì, beh, in effetti la somiglianza tra le parole c’è. Tosse e Spruzzolosi. Uguali, proprio. – commentò George, sedendosi accanto a Ginny.

- Harry – cominciò ragionevole Ginny – Ti rendi conto, spero, che la Spruzzolosi non esiste.. E che nel caso, Porco Merlino, dovresti avere tipo delle lentiggini. Sbaglio, Potter?! –

- Quel quadro al S. Mungo è stato molto convincente. – disse Harry, incrociando le braccia e distogliendo lo sguardo.

- Anche io sarò molto convincente se non ti alzerai subito dal letto per darci una mano con le pulizie! – ringhiò la ragazza, estraendo la bacchetta con movimenti calcolati.

- … HO LA PESTE! METTETEVI IN SALVO, VOI CHE POTETE! SALVATEVI! –

Ginny e George lo guardano inarcando un sopracciglio.

Harry sospirò.

- Mi fate fare almeno un po’ finta quando c’è Hermione? Possiamo far ingelosire Fred! – disse, spalancando gli occhi, implorante.

- Uh, ecco, a proposito! Che è successo ieri sera? – chiese Ginny al fratello, ignorando non troppo di nascosto Harry, che non mancò di lamentarsene.

- Ah, nulla, ho impedito a Fred di entrare in camera, così è stato spontaneamente ospitato dalla Granger. Poi non so di preciso cosa sia successo…- rispose pensieroso George, strofinandosi le mani.

- Qual è la prossima missione de gruppo “OhMerlinoinoino”? - chiese Harry, alzandosi su un gomito. George ghignò. Harry e Ginny sgranarono gli occhi,

- George, è una cosa troppo cattiva… metterli nelle mani di quella comare… -

- Li renderà sani e robusti. –

- E’ una reazione esagerata, tu non vuoi bene a Fred? – chiese Ginny scuotendo la testa.

- Certo che voglio bene al mio Fredy – annuì George, convinto. – Per questo voglio che affronti le sue responsabilità. E’ un’esperienza che deve compiere. Una sorta di grande passo. –

Harry lo guardò. – Dillo che ce l’hai con lui perché non ti dice che è successo ieri con la Granger. –

- ...e se anche fosse? –

- George, non farlo! Rimarranno scioccati! -

- E’ inutile, la decisione è presa! Stasera… deciderà Sirius Black cosa farne di loro. -

 

 

 

 

 

 

 

 

Allora, che dire!

Ho avuto molti dubbi riguardo questo capitolo. Ho passato una settimana a chiedere ansiosamente a chi era disposto ad ascoltarmi se era IC, se andava bene, se non lo avevo fatto troppo romantico o troppo poco comico eccetera.

Ero arrivata io stessa a non sopportarmi!

Bene, colgo l’occasione per ringraziare voi lettori (che pazienza, amici, che pazienza.) per le recensioni meravigliose che ogni volta mi mandate, e soprattutto alla mia beta _Eterea_, che è una santa.

 

 

Un bacio!

dram

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Immenso, immensissimo ritardo

Immenso, immensissimo ritardo.

Lo so.

… Vi voglio bene. Giuro.

 

Ma finalmente ecco il capitolo! E’ stato diviso in due parti dall’idea iniziale, per fare in modo di poter pubblicare più in fretta e per la lunghezza imbarazzante del capitolo, se avessi fatto in quel modo!

Godetevi il capitolo!

 

Capitolo 20

 

- Dici che ci troverà qui? – chiese Hermione, prendendo fiato tra una parola e l’altra. L’espressione era seriamente terrorizzata, i capelli sconvolti. Fred scosse la testa, deglutendo nello stesso tempo.

- Questa casa è così grande… magari si perde. – I due erano vicini tanto da toccarsi, sdraiati sotto un letto disfatto e polveroso. Sussurravano, al buio, cercando di fare meno rumore possibile.

- Non posso crederci. Non può spingersi a tanto… non può costringerci e terrorizzarci in questo modo. E’ bullismo psicologico, lo sai questo? –

- Granger, attualmente quello che so è che mi trovo sotto un letto che sembra la cuccia di Mrs Purr, in quanto a pulizia, che sono più  sporco di un uomo caduto dentro un barile di Polvere di Drago e che sto scappando da un potenziale psicopatico. Che ha degli alleati non meno disturbati. Questo non è bullismo psicologico, questa è istigazione al suicidio. – non riuscì a finire la frase che gli venne da sogghignare, divertito.

- E adesso che hai da ridere, Weasley? – borbottò Hermione, disincastrando un ricciolo che si era impigliato alla rete del letto.

- L’ultima volta che siamo stati da soli stavamo sopra un letto, e non sotto. Le curiosità della vita… -

- FRE-MMMPF. – L’urlo scandalizzato della ragazza venne prontamente attutito dalla mano del ragazzo, che scosse la testa frenetico.

- Sei impazzita? Ci scoprirà. E ci troverà.  E tu non vuoi questo. Era una battuta, per vedere se ti saresti imbarazzata. – Le tolse piano la mano dalla bocca, mentre Hermione lo fulminava.

- Maniaco. –

- Oh, andiamo…-

- La prossima volta ti lascio sulla moquette. –

- Prossima volta? – Il sorriso malizioso si ripresentò all’istante sulla faccia di Fred. Sorriso che non si incrinò neanche davanti all’espressione severa della ragazza.

- Maniaco pervertito. –

- Dici che si è scordato di noi? –

- Dubito, siamo il suo giocattolo preferito. –

- Quei dodici anni ad Azkaban devono avergli fatto del male. Dici che i Dissennatori gli facevano ascoltare canzoni di Celestina Warbeck? Spiegherebbe questa insana passione che ha per queste… cose. –

-  No, no, per me ci è nato. Qualcuno deve pur aver accoppiato  la mamma e il papà di Harry. –

- Beh, se Ramoso era sveglio come il figlio, non ne dubito. Shh, aspetta… dei passi. –

I due rimasero in silenzio, le orecchie tese a captare ogni singolo rumore. Niente.

- Se tu fossi lui, dove andresti a cercare, per prima cosa? – Hermione cominciò a riflettere.

- Bagno del Terzo piano. La mia camera. La tua camera. E poi… -

- Sotto il letto del sottoscritto, ovviamente! – la interruppe una voce gioviale sopra di loro. Fred ed Hermione si scambiarono un’occhiata di panico. Cioè, lei era in preda al panico. Fred  sembrava più rassegnato. La faccia di Sirius comparve da sopra il letto, i capelli scuri che toccavano il pavimento. Rivolse loro un sorriso allegro.

- Guardali, spauriti e spaventati come piccoli pulcini… siete adorabili. –

- E tu inquietante, Felpato. – rispose immediatamente Fred, sospirando.

- Ma bando a questi discorsetti frivoli. Voi due sapete qualcosa che voglio sapere anche io. Ragazzi, tirateli fuori. – Nella limitata visuale che avevano, i ragazzi scorsero George e Ron arrivare e inginocchiarsi davanti a loro. George li salutò con la manina.

- Come butta? –

- Sto sotto il letto di Sirius con una ragazza, braccato da tre dementi. Una meraviglia! – sorrise Fred, tranquillamente.

- Guarda. Il mio migliore amico e tuo fratello gemello. Traditori. – sussurrò Hermione. Poi, più ad alta voce.

- Non ci arrenderemo senza lottare! – ma fu interrotta da un piccolo colpo di tosse, alla sua sinistra.

- A dire la verità, tu sei molto più coraggiosa di me, Hermione. – Le disse Fred, un sorriso smagliante sul volto. – Sono incredibilmente ammirato. Sei proprio la PrefettoPerfetto del mio cuore. – un altro sorriso, e prima ancora che Hermione potesse registrare le sue parole lui aveva schioccato le dita, smaterializzandosi.

- MI…Mi ha lasciata qui. –

- Tra le nostre mani. – annuì Ron, guardandosi le unghie.

- Mi ha abbandonata a voi.

- Non sembra un complimento. – Sirius fece una smorfia, scuotendo il capo.

- Andiamo! – esclamò George, sorridente – Su col morale! Abbiamo più o meno lo stesso fascino di Fred! Cioè, almeno io… poi, certo, Ronnie abbassa un po’ la media… -

- MA IO LO AMMAZZO! MA CHE VILE BAST… -

Una risata maschile dal piano di sotto interruppe la dolce frase della ragazza.

Sirius, ancora a testa in giù, sospirò. Poi scrollò le spalle.

- Prendete lei. Forse riusciamo a cavarle qualcosa. –

 

 

*  *  *

 

 

Hermione guardò Sirius Black, in piedi davanti a lei, le mani dietro la schiena e gli occhi divertiti che la  fissavano. Da parte sua, era stata legata su una sedia.

Dopo aver morso George sul braccio per liberarsi, avevano pensato che quella fosse la soluzione migliore.

- Allora, Hermione Granger. –

- Sirius, non ti dirò niente. –

- QUALCOSA E’ SUCCESSO, QUINDI! AH! BECCATA! – L’uomo le puntò un dito contro, trionfante, ma la ragazza si limitò a guardarlo con una smorfia.

- Non ho ammesso nulla. –

- QUINDI QUALCOSA DA AMMETTERE CE L’HAI! BECCATA DI NUOVO! –

“Magari cantargli Un Calderone Pieno di Forte Amor Bollente potrebbe fargli ricordare gli anni di Azkaban, così almeno starebbe zitto.”

- Sirius, abbiamo solo dormito, quella sera. George si è smaterializzato e lo ha lasciato fuori dalla stanza. –

- Non ci crederò MAI. Dovete aver fatto altro! –

- No, Felpato. –

- Qualcosina? –

- No, Felpato. -

- Un bacino? –

- SIRIUS, PIANTALA. –

Ed ecco, l’animo da comare di Sirius Black riaffiorò prepotentemente, prendendo il posto dell’atteggiamento pacato (?) che aveva tenuto sino ad allora.

- MA TU NON MI DAI SODDISFAZIONI, SII GRIFONDORO E SE TI PIACE QUELLO LI’ CERCA DI CONQUISTARLO!-   Hermione sobbalzò, cercando di indietreggiare con la sedia. Dal piano di sotto volavano incantesimi e urla, mentre la squadra al completo cercava di acciuffare Fred Weasley.

- Sirius, io credo che tu la stia prendendo troppo sul personale… perché non troviamo una ragazza ad Harry? –

- Al mio figlioccio? Ho perso tutte le speranze. Quella Corvonero si è messa a piangere, capisci?! A piangere! Lui la bacia e lei piange! Neanche James è mai…. Oh, furba, Granger, molto furba, davvero. –

Hermione imprecò mentalmente. 

Harry, non potevi essere un po’ più bravo a baciare, dannazione…?!

- Hermione, tu per me sei adesso come una di famiglia. – Il tono pacato e tranquillo di Sirius tornò nuovamente, mentre guardava con aria paterna la ragazza. Inutile dire che Hermione si inquietò ancora di più.  – Vuoi per caso che Zio Sirius rimanga senza nipotini? E pensa alla povera Molly! –

- Sirius, non costringermi ad azzannarti. –

- MA UN BACIO VI CHIEDO. IN QUESTA CASA. PORTATE UN PO’ DI LUCE TRA QUESTE MURA! –

- E ALLORA PROVA A CREARE UNA TRESCA TRA FIEROBECCO E GRATTASTINCHI, PER MERLINO! –

I due, rossi in faccia, si sfidarono con lo sguardo. L’uomo incrociò le braccia, seccato.

- Perché non ti confidi con Zio Sirius? –

- Perché Zio Sirius è una pettegola. –

- ALLORA HAI QUALCOSA DA CONFIDARE! –

“Che qualcuno mi salvi.

- Bene, Hermione. Capisco che forse i tuoi genitori Babbani non si intendono di queste cose. Forse erano imbarazzati o roba del genere, ma è il momento che qualcuno ti spieghi alcune cose. –

“Vuole rinchiudermi qui. Me lo sento. Vuole darmi in pasto a Kreacher.”

- Vedi, cara, quando un ragazzo e una  ragazza sentono un sentimento forte tra di loro, vogliono approfondire la conoscenza, giusto? Esatto. E allora si baciano. Poi… -

“No. Il discorsetto no.

- Sirius, io… -

- …Cominciano a diventare più curiosi, vedi, e quindi si passa ad un maggiore livello di intimità e… -

- Sirius, ti prego, non c’è bisogno di arrivare a tanto!  

Inutile, il Malandrino sembrava divertirsi. Sembrava fosse ritornato ai tempi della scuola, quando faceva imbarazzare Remus davanti alle ragazze. Ed eccolo tornato nel suo elemento, con un ghigno ammiccante stampato in faccia e gli occhi brillanti.  Hermione diventava ogni minuto più rossa.

- E infine, si arriva a quel momento magico. –

- Non dirlo. –

- Oh, sì.

- Felpato, potremmo contrattare… -

- E quel momento magico è il SES…-

- LO ABBIAMO PRESO! Eccolo! – Urlò una voce femminile. George e Ginny spalancarono la porta, trascinando dentro un Fred leggermente reticente. Hermione li accolse con un urlo di gioia.

- GRAZIE. GRAZIE. Ora liberatemi. –

- No, Granger, a te non mi avvicino più – Annunciò George, fulminandola con lo sguardo. Fred alzò gli occhi, incontrando quelli di Hermione. Non poté fare a meno di ridere

- Ho saputo che hai morso George! Un colpo da maestro! -

- Maledetto. Mi hai lasciata a lui. MI STAVA FACENDO IL DISCORSETTO! –

Sirius sospirò, scambiandosi un’occhiata con Ginny.

- Non vede in me la figura di un genitore. Non riusciamo a capirci, io e lei. Non so cosa fare con questa ragazza, ora che è adolescente… bei tempi, quando era così innocente e carina. –

- Con bei tempi intendi due anni fa, quando ho provato a consegnarti ai Dissennatori? –

- Esattamente! – sbuffò Sirius, con una smorfia. – assolutamente adorabile. Portatela via, non sono riuscito a cavarle niente… ma tenetela d’occhio, forse dopo riuscirò a convincerla a parlare. E portatemi Fred. 

Il ragazzo, che aveva assistito alla scena divertito, sgranò appena gli occhi, per poi sorridere con fare innocente.

- Mi farai il discorsetto? –

-  Ti farò domande. –

Fred si voltò verso Hermione, scortata da Ginny fuori dalla porta.

- Salvami – sussurrò, mentre gli passava accanto. Hermione si voltò, guardandolo per un momento. Inclinò il capo, poi sorrise, dolcemente.

- A dire il vero, sei molto più coraggioso di me, Fred. – celiò – Sono incredibilmente ammirata. Sei proprio il Weasley del mio cuore. – schioccò le dita e gli sbatté la porta in faccia.

Lui rimase a guardare la porta con un’espressione chiaramente da ebete, per poi sorridere a Sirius.

- E’ o non è la ragazza più insopportabile che tu conosca? – chiese con un sorriso ammirato.

Sirius, sospirò, mettendosi una mano sulla fronte.

- Siediti e cerca di essere più collaborativo di MissInsopportabile. –

Fred si avvicinò saltellando alla sedia, dove si sedette a gambe incrociate. Appoggiò poi il mento sui palmi delle mani, guardando Sirius, come in attesa.

- Allora. Fred. Noi siamo uomini. –

- Direi che sino a qui possiamo esserne anatomicamente certi. –

- Siamo compagni di bevute, amici, conviventi quasi. Puoi chiamarmi Zio Sirius, se vuoi. –

Fred inclinò il capo. – Mi spaventa abbastanza, come soprannome. –

- Va bene, passiamo al punto. Cosa è successo l’altra sera con Hermione? –

- Oh, quello? – Fred scrollò le spalle – Niente. Abbiamo dormito. –

- BUGIARDO! HERMIONE MI HA DETTO CHE VI SIETE DICHIARATI AMORE ETERNO. 

Fred inarcò un sopracciglio. – Sirius? –

- Sì, beh, mi ha detto che vi siete baciati. –

- Sirius. –

- SOLO DORMITO, VA BENE. Lo ha detto anche lei. Questo non vuol dire nulla. –

Sirius sospirò, cercando di calmarsi. Qui c’era bisogno di un serio piano d’azione, un qualcosa per farli confessare, qualcosa di forte, carismatico, psicologicamente maturo. Alla fine guardò Fred.

- Fred. Dimmelo. Ti prego. –

Fred ghignava. Ghignava, il maledetto, e continuava a scuotere la testa.

- IO HO CREATO LA MAPPA DEL MALANDRINO, DOVETE ESSERMI GRATI! –

- Sei così a corto di pettegolezzi da attaccarti anche alla Mappa? –

- …Sì. –

Il ghigno del ragazzo si allargò. Sirius non trovava un avversario simile dai tempi di James.

- Oh, al diavolo, Weasley, TU HAI UNA COTTA PER LEI O NO?!

- Ma te lo avevo già detto! –

- Ho bisogno di risentirlo. Ne ho l’assoluto bisogno. -

- Si può dire di sì, sì. – annuì allora Fred. Sirius sospirò, lasciandosi cadere a terra. Chiuse gli occhi, cercando di non prendere Fred e scrollarlo per le spalle finché non gli sarebbe cresciuto un cervello.

- Bene. Fantastico. E SI PUO’ SAPERE COME HAI OSATO NON BACIARLA MENTRE STAVATE NELLO STESSO LETTO?!

- Beh, avevo sonno. –

A tanto così. Sirius era a tanto così dallo strangolarlo.

- Io…tu… TUO FRATELLO E’ MOLTO PiU’ SVEGLIO DI TE! –

Il ragazzo assunse un’aria perplessa, grattandosi il capo. - No, aspetta, quale? Perché Bill, certo, lui è sempre stato fortunato, non vale. Charlie non ha una ragazza da quando aveva dodici anni e probabilmente ci manderà la partecipazione di nozze quando farà la proposta ad un Dorsorugoso, Percy… beh, lasciamo stare Percy. Ronnie non può essere… Parli del mio gemello? –

Sirius alzò gli occhi al cielo.

- Anche il mio figlioccio ha combinato più di te. –

- Ah, no, non offendermi in questo modo. Io almeno le ragazze non le faccio piangere, se le bacio! –

- ESATTO. SE! MA TU NON LO FAI, QUINDI HARRY VINCE. OH. –

- … -

- … -

- … -

- Basta. Ora vi metto qui tutti e due, e finché non vedo un bacio NON USCITE DI QUI. –

- Ehm… sarebbe sequestro di persona. –

- Tornerei ad Azkaban col cuore contento. Credimi. –

 

 

*  *  *

 

 

Hermione fulminò Fred con un’occhiata, seduta accanto a lui.

- Che c’è, vuoi smaterializzarti di nuovo via di qui? – gli chiese acidamente.

- Non fare così, sapevo benissimo che te la saresti cavata brillantement… -

- TRADITORE. -

- Ma non sono carini? – chiese Sirius a George, che annuì con fare deliziato. Poi l’uomo fece un cenno al ragazzo. George, non senza uno sbuffo lamentoso, abbandonò la sala.

- Ora che siete qui, voi due, da soli, potete esprimervi. Prego. –

I due si scambiarono un’occhiata perplessa.

- Esprimerci? –

- Ma certo! – sbuffò Sirius, puntando loro l’indice contro. – è palese a tutti e anche a voi, direi che potremmo smetterla con questi giochi che mi fanno solo soffrire… -

- Davvero? E a me che sembrava ti divertissi… - commentò Hermione, ironica. Sirius la ignorò.

- E, insomma, ammetterlo. –

Fred assunse un’espressione confusa. – Ammettere cosa? –

- Non capisco neanche io. – annuì Hermione, alzando le spalle.

Se solo non fossero stati i protagonisti della storia d’amore che Sirius si era prefissato in testa, li avrebbe barbaramente uccisi per quelle faccine ingenue.

- BUGIARDI. – non poté fare a meno di gridare. – Mentite sapendo di mentire. –

- Mentire? – chiesero entrambi, nello stesso momento.

- MENTIRE. – annuì l’uomo. L’espressione si fece improvvisamente decisa, quando scoccò loro l’ennesima occhiataccia.

- Io sono Sirius Black, Malandrino Onorario, degno sostenitore e protettore delle Coppia Su Cui Nessuno Scommette Un Soldo… -

- …Allora hai trovato la coppia sbagliata. – commentò Hermione, digrignando i denti. Fred si voltò a guardarla, incuriosito.

- Scommettono su di noi? –

- Periodicamente. – Hermione scrollò le spalle – Le Patil stanno facendo una barca di soldi. - Non aveva neanche finito di parlare che Fred si mise a ghignare tutto contento.

- Non oserai, Weasley. –

- Ma Prefetto, avremmo la vittoria in pugno! Scommetteremmo e vinceremm… -

- No. –

Nel momento in cui Fred si stava decidendo a sfoderare i suoi occhi da cerbiatto che usava con Charlie pregandolo di regalargli un drago, Felpato decise di mettersi fra i due, incrociando le braccia.

- STAVO DICENDO che IO, Sirius Black, non permetterò che voi roviniate la mia…cioè, la vostra storia d’amore in pieno sboccio. E adesso baciatevi.  

- … Che cosa romantica, non pensi, Hermione? – chiese ironico Fred, agitandosi sulla sedia.

- Sir, non abbiamo intenzione di baciarci qui, così, e davanti a te. – elencò Hermione.

- Ma cosa c’è che non va?! A Fred piace Hermione, a Hermione piace Fred, mettetevi insieme! Baciatevi! O prendo le vostre testoline e… e vi costringo! – Lo sguardo dell’uomo si era fatto così pericoloso che Fred si spinse di più contro lo schienale della sedia, cacciando da chissà dove un sorriso accattivante.

- Hermione… Piano di fuga? – sussurrò alla ragazza, che alzò le spalle.

- Ce lo avevo contro un cane a tre teste. E anche un paio contro Tu Sai Chi. Ma qui non avremmo nessun aiuto esterno. –  rispose a denti stretti, continuando a fissare Sirius.

- E va bene. E’ ora che la nuova generazione di Malandrini mostri il proprio valore. Sirius, adorato! – esclamo Fred a voce più alta, con un sorriso aperto.

- Che c’è, vi siete decisi? – chiese Sirius, inarcando un sopracciglio. Il tono diffidente conservava una stilla di speranza quasi maniacale.

- Esatto! Voglio dimostrarti il mio amore per la Granger. –

- Cosa? Davvero? –

- COSA?! – esclamò nello stesso momento l’interessata, divincolandosi ancora una volta sulla sedia.

- Ovviamente. E’ inutile mentire a noi stessi, Hermione. E per dimostrarti la veridicità dei miei sentimenti, ora ti stringerò tra le mie forti braccia. –  Fred fece per muoversi, poi adocchiò le corde. – Ehm…Felpato, potresti…? –

- Cosa? Oh, ma certo! – esclamò l’uomo, qualcosa di simile ad un cinguettio. Due secondi dopo Fred si massaggiava i polsi, soddisfatto.

- Ed ora, Hermione, sii pronta per il mio amorevole abbraccio! –

Fred circondò l’intera sedia con le braccia, il volto vicino a quello della ragazza, tanto che i nasi si sfioravano. Ed un attimo dopo erano svaniti. Smaterializzati. Entrambi.

- SALVI! – urlarono due voci al piano di sotto.

Il “MA PORCO MERLINO” di Sirius echeggiò per tutta la casa, seguito da un coro di delusione del resto degli abitanti.

 

 

*   *   *

 

 

 - Siamo qui riuniti oggi… -

- Perché parli tu per primo, Black? Hai miseramente fallito la tua missione! –

- E’ ancora una ferita aperta. –

- Ci credo, è accaduto dieci minuti fa. Ronnie, dove sono quelli lì? –

- Barricati in cucina, con mamma. Intoccabili. –

- Quei dannati… Felpato, come hai potuto lasciarteli sfuggire?!

- Non fare così, Harry. Capita a tutti di sbagliare, e poi Sirius si trovava in serie difficoltà. –

- ERANO LEGATI. QUALE DIFFICOLTA’? –

- Ho dovuto slegarli. Fred mi aveva promesso che avrebbe baciato la Granger davanti a me… -

- LI HAI SLEGATI?! ERANO BOTTINI DI GUERRA! -

- BASTA! Da oggi il mio figlioccio sarà George, che è l’unico che mi capisce! –

- … Però un po’ Harry ha ragione, eh.

- Sì, anche io sono d’accordo con lui. –

- Credo anche io. –

- … Tutti contro di me, eh? Vi aizzo Mamma Walburga contro, vermicoli che non siete altro. –

- Ehm… dicevamo. –

- Avanti, George, illustra la situazione a questi miscredenti. –

- Bene. Sappiamo che Hermione Granger e Fed Weasley, il gemello meno sveglio… e oltretutto meno affascinante. Anche meno brillante, e in effetti meno intell… -

- George. –

- Divagavo. Il mio gemello, dunque, ed Hermione hanno passato la notte insieme. L’evidente incapacità di Sirius ci ha costretti a… -

- Si dice che io abbia ucciso tredici persone. Vuoi favorire? –

- Baggianate, in realtà sei un cucciolo adorabile. –

- Ginny! –

- Con evidenti problemi di curiosità compulsiva, certo, ma… -

- GINNY! -

- … ci ha costretti a poter solo immaginare cosa possono aver fatto quella fatidica notte. Avanti con le ipotesi. Ron? –

- Io credo che Fred l’abbia usata come cavia per i vostri scherzi. -

- Il mio gemello non è certamente così intelligente da fare una cosa del genere. Bocciato. Sirius? –

- Arriva un momento, tra due adolescenti, in cui bisogna accrescere l’intimità, e quindi… -

- BOCCIATO! BOCCIATO! NON VOGLIO IMMAGINARE IL MIO FRATELLINO FARE CERTE… COSE. –

- … Beh, per la verità è da quest’estate che non fai altro che parlarne. –

- A cuccia, Potter. –

- Insomma, è possibile o no? –

- Non nego che sarebbe bello, ma è impossibile. Il livello di imbarazzo non è salito sopra la media, da ieri sera. Ginny? Rendimi fiero di te, piccola MangiApi. –

- … Hanno giocato a Gobbiglie. –

- A Gobbiglie. –

- Yep.

- All’una del mattino. –

- Esatto. –

- Bocciato. –

- PERCHE?!

- La tua ipotesi non farebbe una piega, eh. Ma Hermione non sa giocare a Gobbiglie. –

- …Però per il resto funzionava, vero? –

- Certo, Ginny. Certo.  Io da parte mia credo che si siano dichiarati eterno amore mentre saltavano sul letto, perdendosi negli occhi l’uno dell’altra, per poi decidere che sarebbe stato meglio per tutti continuare  A FARCI IMPAZZIRE CON QUESTA STORIA, QUEI MALEDETTI! OH, GEMELLO INGRATO! –

- … George? –

- Scusate. Uno sfogo. Sirius mi ha attaccato la malattia della comare isterica. –

- Il mio figlioccio tornerà Harry per motivi più che evidenti. –

- Harry? Proposte? –

- Ecco, io… Non potrebbero aver semplicemente dormito? -

 - … Scherzi, vero? –

- Era più probabile che avessero passato la notte a cucire berretti per Elfi Domestici. –

- La tua immaginazione va oltre ogni dire, Potter. –

- Ron, migliore amico di sempre, almeno tu difendimi! –

- … Fred potrebbe aver insegnato ad Hermione a giocare a Gobbiglie, in effetti. –

- Come non detto. –

 

 

*  *   *

 

 

Hermione aveva spalancato la porta, sospirando e facendo entrare Fred, steso ancora a terra a massaggiarsi la testa, che aveva immediatamente sorriso.

- Ti paragonerei ad una Veela… -

- Evita. – Hermione aveva scosso la testa, divertita, per poi sedersi a gambe incrociate sul letto, con i capelli più scarmigliati che mai e abbracciando il cuscino.

- Tuo fratello ti ha fatto un bello scherzo, eh? –

- Suppongo l’abbia fatto in buona fede – Fred aveva fatto spallucce, poi era scoppiato a ridere, sedendosi di fronte a lei. – No, in effetti la sua è una mente criminale! –

- Come la tua, del resto! –

- Sono un angioletto, in confronto! Preparati, per domani. Ci staranno tutti addosso. – Hermione lo aveva guardato dapprima interrogativa, poi era arrossita furiosamente, distogliendo lo sguardo davanti al sorriso divertito del ragazzo. Sembrava che quello scapestrato non vedesse l’ora!

- Ci inseguiranno! Ci tortureranno! – Gemette allora, seppellendo il viso nel cuscino, esasperata. Fred le aveva scompigliato i capelli, tendendo la mano.

- Non fare così, Granger! Sii responsabile delle tue azioni. Dopotutto, è colpa tua se siamo in questo casino. – Lo aveva detto con una tale noncuranza che Hermione aveva capito solo dopo il senso della frase.

- Scusa, cosa? – aveva chiesto, alzando la testa dal cuscino.

- Sì, ecco. E’ evidente che la palese attrazione che provi per me li ha condotti a comporre canzoncine d’amore. Il mio irresistibile fascino ti ha colta impreparata alla freccia di Cucoso… -

- Cucoso. –

- Sì, lui. –

- Palese attrazione. -

- Precisamente. -  aveva annuito  Fred, tutto contento. Fu allora che Hermione gli puntò l’indice contro, salendo in piedi sul letto, l’aria imponente.

- Si da il caso che sia stato TU ad entrare nel bagno, la prima volta! –

- Sei entrata nel mio vagone mentre mi cambiavo! –

- Mi hai baciata a colazione! –

- Mi hai baciato davanti a Ronnie! HO VINTO! – Fred aveva alzato le braccia, esultante, ed Hermione si era buttata nuovamente sul letto, incrociando le braccia. 

- Ah, sì? E io non ti do una mano a liberarti di Angelina! – A questo punto Fred sbiancò. Letteralmente.

- Hermione… Granger della mia vita, non c’è bisogno di essere tanto drastici… -

- Ammetti prima di averli deviati tu! –

Fred aveva sospirato. Poi aveva teso la mano verso di lei, con un mezzo sorriso.

- Diciamo che sono tutti da internare al San Mungo e che noi siamo solo vittime degli eventi? –

- Affare fatto! –

 

Poco dopo si erano messi a letto, schiena contro schiena, attenti a non toccarsi neanche per sbaglio.

- Recupera forze per domani, Hermione, Dovremo correre. –

Un sospiro rassegnato era stata l’unica risposta.

Dopo qualche minuto, Fred si era schiarito la voce.

- Hermione? –

- Sì? –

- Giochiamo a Gobbiglie? -

 

 

 

 

Come al solito ringrazio tantissimo chi ha recensito, messo tra le preferite, seguite e ricordate, e anche chi ha solo semplicemente letto! Siete fantastici, vi sono grata perché seguite questa storia anche se la aggiorno davvero raramente!

Un bacio, e alla prossima!

dram

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Riassunto delle puntate precedenti: I ragazzi hanno passato le vacanze a Grimmauld Place. Il rapporto tra Fred ed Hermione è molto ambiguo, essendosi baciati un paio di volte, ed essendo principalmente il bersaglio nonché OTP della maggior parte, se non di tutti, gli abitanti della casa. Entrambi si sono resi conto di provare qualcosa l'uno per l'altra, ma non ci sono state dichiarazioni o qualcosa del genere. Fred ha dormito in camera di Hermione, e tutto ciò ha provocato un gran trambusto nella casa- Sirius prova a fare addirittura un interrogatorio, che tuttavia non da i risultati sperati. 
Ginny continua ad avere una passione insana per le Api Frizzole, Harry continua ad essere sfruttato dalla gente, Lee continua ad avere una bizzarra simpatia per gli sgabuzzini, e Sirius rimane la comare che tutti amiamo. 
Fine riassunto




Capitolo 21

Con grande disappunto da parte di Sirius, i ragazzi erano tornati ad Hogwarts
C’erano voluti quindici minuti di contrattazioni estenuanti perché Felpato li lasciasse uscire fuori da Grimmauld Place. Inutile dire che Ginny era stata la prescelta per la missione diplomatica. 
Argomento della discussione, ovviamente, il pettegolezzo. 
La verità era che Sirius DOVEVA sapere. Ne aveva bisogno come l’aria. E si era rifiutato di far fare loro un passo nell’atrio, senza adeguate promesse e rassicurazioni. 
George si era rifiutato di rassicurare Sirius. 
E la seconda persona più disposta a contrattare era stata Ginny. Interesse scientifico, diceva lei.
- Tre sessioni allo specchio a settimana. – 
- Una al mese. E’ pericoloso, Sir – 
Lui aveva socchiuso gli occhi, incrociando nel contempo le braccia. 
- Non puoi approfittare di questa… cosa che sta succedendo ad Hogwarts, per non sentirmi. Sono il tuo padrino! –  il pubblico dietro aveva cominciato a borbottare, confuso. 
La ragazza si era limitata ad inarcare il sopracciglio
- Tu sei il padrino di Harry. – 
- Disconosciuto da quando urla ai quattro venti il mio fallimento come rapitore. Dannato spione. – aveva sbuffato lui, distogliendo lo sguardo. Era evidente che gli bruciasse ancora. 
Dietro i ragazzi aspettavano silenziosi i successivi colpi di scena, compresi Hermione e Fred, ormai rassegnati a prender parte alle discussioni sulla loro stessa relazione. 
-  Una sessione a settimana. –   Rilanciò Sirius. Ginny non sembrava assolutamente impressionata dal tono perentorio. 
- Due al mese, Sirius. – 
- Due al mese da un’ora! – 
- Dieci minuti. – il tono lapidario aveva letteralmente sconvolto il povero uomo. 
- COME PRETENDI CHE IO SOPRAVVIVA?! VOI… VOI AVETE BISOGNO DI ME! Stiamo ad un buon punto, me lo sento! Manca poco perché si mettano insieme, i due idioti! – Fred ed Hermione si erano scambiati un’occhiata perplessa.
- Ma si rendono conto che noi siamo qui? – 
- Non mi sembri invisibile. – 
- Mezz’ora. Solo mezz’ora. Alle quattro del mattino! – 
- Morgana ce ne scampi – aveva borbottato Ron, alzando gli occhi al cielo. 
- Scendo a cinque minuti.  –
Sirius era impallidito. Si poteva notare il sudore freddo e il panico che cominciava a farsi sempre più evidente. Scosse la testa. Cominciò a battere il piede sul pavimento, con nervosismo appena celato, poi alzò lo sguardo, con un sorriso assolutamente convincente.
Era un Malandrino. Malandrino batte Weasley. 
- Tre sessioni allo specchio a settimana. Da un’ora ciascuno. – 
Un ghigno aveva preso il posto del pacato sorriso della ragazza. 
- Troppi anni ad Azkaban, è evident- - 
- E ti faccio mandare via gufo una scatola di Api Frizzole. – 
- … - 
- Api Frizzole al miele. –
Ron si era messo una mano sulla fronte.
- …da cinque chili.  - 
- Affare fatto. – 
- MA GINNY! -  
La ragazza alzò le mani, voltandosi verso i ragazzi. 
- E’ stato convincente. Ammettetelo. – 

E così erano riusciti ad arrivare in tempo al binario e a prendere il treno senza grossi danni, non contando quelli psicologici. 
- Potrei fingere di aver rotto lo specchio – borbottò harry, tirando su a fatica il baule per sistemarlo sopra la testa. 
- Divertente. Poi se Felpato lo scopre come minimo ti cuce una sciarpa con su scritto BACIODELPIANTO. – la frecciatina di Ginny colpì in pieno. Harry si limitò a borbottare qualcosa come “A me alle quattro del mattino piace dormire”, prima di crollare al suo posto, massaggiandosi le tempie, da ragazzo provato qual era. 
Ovviamente, prima che George irrompesse senza il gemello al seguito, per scuoterlo con tutto l’entusiasmo che un GeorgeWeasleySelvatico potrebbe avere. 
- Ehi! Sei curioso di sapere quello che ti sto per dire? – cinguettò allegramente. Ron si sedette con la grazia di un Ungaro Spinato ubriaco, grugnendo. 
- Il treno non è neanche partito… - gemette, chiudendo gli occhi. George fece una smorfia – Non parlavo con te, Ronnie. Non mi saresti utile, per il mio malvagissimo e meravigliosissimo piano. – 
“Oh, no. Non voglio essere utile per il malvagissimo e meravigliosissimo piano.”
Harry rabbrividì internamente. 
- Allora, Harry! Vuoi sapere o no? – 
- Guarda, George…- 
- Aspetta, prima di dire che sono un genio! Voglio che tu sia prima a conoscenza di tutto, perché sia un complimento pienamente meritato! – 
- A dir la verità… -
- Non fare complimenti, ero certo che volessi sentirti più coinvolto in tutta questa storia. Gli altri sanno già tutto, ovviamente! Ginny, Lee, Felpato…– 
- Ecco… - 
- Che ragazzo timido e comprensivo! Aspetta, voglio che nessuno ci senta, è un piano troppo malvagio e meraviglioso per le orecchie dei comuni mortali. –
- Ehm… ecco… riunione prefetti! Devoandareciao – Ron ignorò volutamente l’occhiata assassina dell’amico, uscendo quanto più velocemente possibile. 
George si alzò per chiudere la porta dello scompartimento, soffocando così ogni via d’uscita.
- Lee, hai visto mio fratello? – chiese Fred, tenendo in precario equilibrio due bauli eccessivamente colorati nel corridoio. 
Lee scosse la testa, lanciando un’occhiata non troppo furtiva alla porta chiusa, per poi trascinare Fred, nonostante rumorose proteste, borbottando cose tipo “ricatto” e “sgabuzzino” e “pettegolezzo”, oltre a vari “Dannato GeorgesonounaFangirlWeasley”.

Hermione e Ron trovarono un Harry profondamente sfiancato e un George in uno stato di contentezza fuori dal normale, anche per gli standard dei gemelli. 
- Allora hai capito, Harry. – il ragazzo si alzò, stiracchiandosi. Il tono di voce, come al solito scherzoso, non mancava di una minaccia di fondo tristemente eloquente. 
- Ma… - la debole protesta di Harry fu, inaspettatamente, ignorata. 
- Allora a dopo!- e via, anche George si defilò.
Hermione, dall’alto della sua saggezza del “fattigliaffarituoichevaibene” – che, effettivamente, non è che avesse proprio seguito nel corso di cinque anni – decise di non fare domande. 
Ron lanciò un’occhiata di implorante perdono al migliore amico, che si limitò a raggelarlo con un’occhiataccia. 
- I ragni nel letto, la prossima volta. –  borbottò, infilandosi in bocca un pugno di gomme Bolle Bollenti. 
            

A scuola, tutto quello che voleva Fred Weasley, dopo aver rivisto la leziosa faccia della Umbridge, era stendersi sul letto e usare il dormitorio come trincea antimondo, per assaporare quella magica esperienza del son- 
- Fred? –
No. 
- Gemellino? 
Non era umano, tutto ciò. 
- Non vorrai ignorare il tuo fratellino gemellino adorato! –
- Ovviamente non potrei mai. Neanche volendo. – Fred gli lanciò un cuscino, girandosi faticosamente a pancia in su.
- E' uno dei miei punti forti. – George aveva magistralmente evitato il cuscino, sorridendo con aria allegra. – Devo parlarti di una cosa. – azzardò con voce flautata.Fred gemette
Perché ho la sensazione di sapere già di cosa…
- E’ Hermione.  – annuì George, pensieroso. 
Appunto. 
- Granger?  - chiese, giusto per conferma. Il gemello gli rilanciò il cuscino
- Ti prego, dimmi che stai scherzando. – 
Fred sogghignò, ancora ad occhi chiusi. 
-Che c’è, vuoi propinarle un filtro d’amore? No, perché si da il caso che io sia molto fiducioso delle mie capacità seduttive. – 
- ... Certo. – il sarcasmo nella voce di George lo colpì dritto nell’orgoglio – è per questo che a malapena vi parlate, stai solo aspettando il momento giusto – 
Fred alzò gli occhi al cielo, cercando di rimanere serio
- Esattamente. Si chiama essere romantici. E aspettare che l’altra metà sia pronta di fronte al fascino del sottoscritto. – 
- Tra circa ottant’anni, se andiamo avanti così – 
- Ci vorrà così tanto perché si abitui alla mia bellezza? Inaccettabile – 
Incredibile, come George riuscisse a fingere di non aver colto l’ironia del fratello, continuando imperterrito nel suo discorsetto che aveva evidentemente imparato a memoria. Davanti allo specchio. O con Lee. 
- Insomma, non arriverà mai il momento giusto se non coglierai l’attimo! – 
- Potrei cogliere effettivamente l’attimo e dormire. – 
- E’ inaccettabile questo tuo ignorare i miei bisogni primari. Non sei un buon gemello, lasciamelo dire. –  il tono di George sembrava davvero… ferito?-
Nah. Stava fingendo. 
Ma si arrese comunque. 
- E cosa farebbe un buon gemello? – il viso di george da strappacuore si trasformò nel ritratto dell’Aspirante Malandrino che era. 
- Vuoi saperlo, Freddy? Davvero? Sul serio? Lo faresti per me? – chiese, con l’espressione di Hagrid davanti ad un cucciolo di Ippogrifo cannibale. 
Io lo so che sarà una pessima idea. Ma se lo so, perché accetto? 



- E’ una pessima idea, George – sussurrò Harry, sotto il mantello dell’invisibilità. Indossava un pigiama che gli stava due volte, azzurro con le nuvole che si muovevano pigramente.
I ragazzi camminavano per i corridoi scuri del castello, diretti verso l’uscita. 
- Pessima? Pessima? CATASTROFICA. – ringhiò Lee, avvolto in una vestaglia arcobaleno.
scoccò un’occhiata non proprio amorevole nei confronti dei gemelli, che non riuscivano a smettere di sghignazzare nonostante tutto. Indossavano pigiami di un arancione acceso quanto i loro capelli, uno punteggiato da picccole F, un altro da G roteanti. 
Harry aveva il compito di camminare per i corridoi sotto il fidato mantello, e Schiantare eventualmente chiunque si trovasse sulla tua strada. Eccetto Silente – in modo che Fred, George e Lee potessero uscire all’aperto senza problemi. 
- Non essere tragico, Lee. Abbiamo solo infranto sette regole di Hogwarts, è un numero ancora tristemente basso. – lo rincuorò Fred, ancora abbastanza ignaro di ciò che avrebbe dovuto fare. 
“Una passeggiata nel parco” aveva detto George. 
Certo. 
E lui era Ronnie. 
- STUPEFICIUM! – 
- GUARDA. OTTO REGOLE DELLA SCUOLA! OTTO! – 
- Chi hai steso, Harry? –
- Difficile dirlo. – disse la voce soffocata del ragazzo. Si avvicinò cautamente alla figura e gemette. 
- No. No… di tutti… - 
- NON AVRAI SCHIANTATO SILENTE BUON MERLINO COSI’ SALIAMO AD ALMENO VENTICINQUE REGOLE INFRANTE – 
- … non siamo arrivati a venticinque regole infrante neanche quando abbiamo preso quella Nimbus di Zabini e gliel'abbiamo infilata nel- 
- Non voglio davvero saperlo, vero Fred? – 
- … forse no. – 
- Non è Silente. E’ Malfoy. – 
George sbuffò, seccato. 
- E che ci facciamo adesso? – chiese con una smorfia, provando a smuoverlo con un piede. 
sotto la vestaglia verde bottiglia era vestito di tutto punto. 
Dal pavimento si levò un lieve grugnito. Harry alzò lo sguardo, speranzoso
- Potrei proporre…- 
- L’omicidio non è contemplato. – 
- MA GEORGE – 
- No, Harry, quando sarai più grande. – 
- Immagino che dovremo portarcelo con noi – sospirò Fred, prendendolo per le gambe. Lee fece lo stesso con le braccia e insieme lo portarono all’esterno, dove si dilettarono a silenziarlo, legarlo e a fargli coroncine con gli steli d’erba. 
Idea di lee. 


La situazione attuale era un Draco Malfoy spettinato, legato e seviziato da un Harry eccessivamente contento, che continuava a punzecchiarlo con un bastoncino, Lee che elencava le regole della scuola infrante (avevano superato la quarantaduesima da poco) con il tono da cronista che usava per le partite di Quidditch, e George che girava intorno a Fred come un avvoltoio affamato, per una ragione non proprio chiara. 
Avevano cominciato a girare intorno al castello, sino a che non si erano fermati sotto direttive di George. Erano esattamente sotto la torre Grifondoro. George continuava a guardare in alto, con un'espressione pensierosa. Fred decise di imitarlo, mettendosi la mano sotto al mento allo stesso modo. 
- Sembra complicato da fare. - 
- Già. - rispose George, sovrappensiero. 
- L'idea sarebbe di buttarlo giù entro dopodomani- con un paio di Giganti, forse - 
- Troppi calcinacci. - 
- I famosi battitori della squadra migliore di Hogwartss sembrano studiare una tattica di attacco. I capelli rossi brillano alla luce della luna, sembrano temibili da questa prospettiva. Intanto Potter, famoso cercatore, tira pizzicotti alla guancia pallida dell'acerrimo nemico. - 
- Allora costruiamo un enorme camino, e una quantità industriale di metropolvere. E POI BUM, LA TORRE DI GRIFONDORO AL SAN MUNGO. - 
- ... ci serve una chitarra. - 
Fred sbatté le palpebre, inclinando la testa. - No. ci servono dei mattoni e della colla. - 
- E un paio di rose. - 
- Non farai carriera in questo campo. - 
- I gemelli sembrano non arrivare ad un accordo. Potter ha deciso di raffinare la sua tecnica di distrazione, e fa le treccine ai capelli serici del Cercatore Serpeverde. Un gruppo immaginario di ragazze Tassorosso sospira alla vista del bucolico momento tra i due. -
- Jordan, piantala. Questa è la mia vendetta. - 
- Potter esita, continuando ad accarezzare i platinati capelli del ragazzo svenuto. La povera ragazza Chang ha un rivale. - 
- Jordan, giuro che se non ti tappi quella bocca te la chiudo io. - 
- CI PROVA ANCHE COL CRONISTA. PER TUTTI I CALZINI DI MERLINO, HARRY, SEI INSAZIABILE.
- JORDAN.- 
I gemelli stavano bellamente ignorando la scena. George si girò a guardare il gemello, finalmente deciso. Lo squadrò di nuovo, poi annuì tra sé e sé. si abbassò a prendere un bastoncino.
- Bene, Fred.  Spero che tu sia pronto. - 
- Oh, oi, aspetta. Pronto a far cosa? - 
George lo guardò di nuovo, mentre agitava la bacchetta.
Il bastoncino divenne un ukulele in pochi secondi. 
- A fare la serenata alla Granger. - 
- BOMBA SGANCIATA DA PARTE DEL BATTITORE WEASLEY. Anche se sono entrambi Battitori. Ed entrambi Weasley. Okay, da parte di quello rosso. No. Da parte di quello con le lentiggini. INSOMMA, DA GEORGE. - 
Anche Harry si alzò dal corpo inerme di Malfoy per godersi la scena di Fred che inarcava entrambe le sopracciglia. 
- Ehi, amico, no, aspetta. Io non so cantare. Non ho nessuna canzoncina pronta. NON SO NEANCHE COME SI CHIAMA QUELLA CHITARRINA PER BAMBINI. - 
- Improvviserai - replicò spiccio Harry, alzandosi da terra e ripulendosi dal terriccio. 
Lee, Harry e George puntarono la bacchetta contro Fred, che alzò subito le mani, arrangiando un sorrisetto.
- Sapete che con la violenza non si arriva da nessuna parte, vero? Io sono un bravo ragazzo, perché torturare me quando c'è Malfoy a due passi? - 
Colse un'esitazione solo nello sguardo di Harry, che rimase tuttavia fermo al suo posto. 
E un secondo dopo Fred levitava, con in una mano un ukulele e in un altro una rosa rossa, verso la finestra delle Grifondoro quinto anno. 
Abbassò lo sguardo in tempo per vedere George che rideva contento e Lee che agitava i pugni, fiero come un padre alla prima partita di Gobbiglie del figlioletto. 
E Fred non poté fare altro che guardare l'ukulele, provando a ingegnarsi per imparare a suonarlo in quei venti secondi scarsi che gli rimanevano. E a improvvisare un paio di strofe, tipo.


Hermione era letteralmente circondata da libri. Aritmanzia era sulle sue ginocchia, Trasfigurazione Avanzata si era evidentemente moltiplicato, perché ce n'erano tre volumi sparsi tra letto e pavimento. Incantesimi volteggiava vicino alla tastiera del letto, e almeno cinque boccette di inchiostro vuote rotolavano sul pavimento. 
Lavanda Brown e la Patil chiacchieravano sul letto, tranquille, ignorando la ragazza e i capelli di quest'ultima, pronti a produrre scariche elettriche a momenti. 
Era così immersa nei suoi pensieri che ci vollero tre minuti buoni prima che si accorgesse che qualcuno stava bussando alla finestra. 
Poi ci vollero altri due minuti prima che Hermione si rendesse conto che nessuno poteva effettivamente bussare alla sua finestra
Viveva in una torre. 
Nessuno poteva bussare alla finestra.
Poi pensò "potrebbe essere un gufo", e allora si tranquillizzò, riabbassando lo sguardo su Aritmanzia, mentre la Brown si alzava dal letto e andava ad aprire. 
- Buonasera a voi, dolci fanciulle! - 
- AAAAAAH! - 
e la Brown richiuse la finestra, sbattendola sul naso del povero ragazzo. 
Hermione si alzò di scatto, impugnando la bacchetta, poi guardò Lavanda, pallida come un cencio. 
- Granger, credo che il fantasma del tuo ragazzo sia alla finestra. - 
- Non dire stupidaggini. - Hermione fece scansare la ragazza, solo per vedere lei stessa Fred Weasley che volteggiava di fronte a lei, con una rosa tra i denti, una piccola chitarra e un pigiama arancione assolutamente orrendo. 
- Per Merlino. - 
La prese con una sorta di nonchalance che stupì anche lei. si avvicinò alla finestra con calma, poi la aprì. E sorrise. 
Poi cominciò a gridare. 
- CHE DIAVOLO CI FAI IN PIENO INVERNO FUORI DALLA MIA FINESTRA CON QUEL PIGIAMA AVRAI INFRANTO ALMENO TRENTA REGOLE DELLA SCUOLA, BRUTTO IDIOTA!- 
- Per Morgana ubriaca, Granger, fingi almeno di essere piacevolmente sorpresa. Io qui starei gelando, è un gesto romantico. - borbottò con espressione ferita il ragazzo, mettendosi a gambe incrociate. 
- E COMUNQUE SONO QUARANTACINQUE REGOLE - urlò la voce di Lee Jordan dal basso. 
Hermione si passò una mano sulla faccia sospirando. 
- Quanti sono coinvolti in questa pagliacciata? - ringhiò. 
Fred le tese la rosa, con un sorriso compiaciuto. 
- Beh, ovviamente George, Lee, come avrai sentito, Harry e Malfoy. - 
Hermione prese la rosa, distratta, cominciando a rigirarsela tra le dita  - ... prego? - 
- Oh sì, tifa anche lui per il nostro amore. Credo che Harry stia tentando di sedurlo, comunque. E' tutta la sera che gli sta appiccicato. Malfoy però lo ignora. E' molto maleducato da parte sua. - 
- No, Fred, aspetta, cosa... -
- Certo, obbiettivamente è svenuto, quindi non dovrei criticarlo, visto lo stato attuale di incoscienza, ma non è una cosa carina rifiutare così delle avanches... - 
- AVETE SCHIANTATO MALFOY - 
Fred arricciò le labbra - Tecnicamente potrebbe anche star fingendo per evitare le attenzioni di Potter, per quanto ne sappiamo noi. -
- Buon Merlino. - 
Fred si avvicinò alla finestra, sedendosi sul cornicione, e si fece rigirare fra le mani 
l'ukulele. Scoccò un'occhiata ferita a Hermione, che inarcò un sopracciglio. Poi sospirò e si appoggiò con le braccia alla finestra. 
- Guarda, io mi presento qui spontaneamente... - 
- Avrei da ridire - 
- con una rosa e una canzone per te... - 
- Fred, ti prego. - 
- E anche vestito esclusivamente per te in questa tenuta d'eccezione... - 
- Fred Weasley. - 
- E tu pensi solo a Malfoy. Dov'è la giustizia? - 
Hermione scoppiò a ridere suo malgrado. Fred stava letteralmente congelando, con quella chitarra in mano e le gambe penzoloni, e aveva ancora la forza per fare l'offeso. Non poteva non sorridere. 
- Entra dentro e fila in camera tua. - disse tra le risate, cercando di prenderlo per un braccio. Fred si divincolò, scuotendo la testa. 
- No. Finché non hai sentito la mia canzone per te io non mi muovo di qui. Non mi hanno fatto levitare in aria per trenta metri per niente. Non vanificherò i loro sforzi, Granger! - esclamò, battendo i denti. 
- BEN DETTO! QUELLO E' IL MIO RAGAZZO! - urlò George
- LA STESSA COSA CHE HARRY DIREBBE DI MALFOY - gridò di rimando Jordan. 
- STUPEFICIUM - 
Hermione alzò gli occhi al cielo. 
- Non sai neanche suonarlo, quel coso. - 
- ...Sì, beh, vorrei vedere cosa riusciresti a fare tu in quaranta secondi di lezione da autodidatta - rimbeccò Fred, divertito. 
- E va bene! Sbrigati a suonare, così puoi entrare in camera mia! - 
Fred sogghignò 
- E' vero che i musicisti piacciono sempre, allora... - commentò, facendo arrossire leggermente la ragazza. 


La canzone durò trenta secondi. Furono sei strofe quasi sussurrate- le compagne di stanza di Hermione sentirono solo la melodia dell'ukulele. 
Alla fine della canzone non ci furono commenti, Fred si limitò ad entrare dalla finestra, per poi uscire, dopo aver accennato un inchino alle ragazze e un occhiolino ad Hermione. 
- Oh, come vorrei che il mio Ronnie cantasse una canzone anche per me - mugolò lavanda, portandosi le mani al petto. Calì annuì con espressione sognante. 
Hermione si limitò a scuotere la testa con un sorriso, per poi tornare ai suoi libri continuando a rigirarsi la rosa tra le mani. 


Molti metri più in basso, due ragazzi ululavano alla vittoria, saltellando sopra due corpi inermi. 
- E' PROPRIO MIO FRATELLO, VISTO COM'E' STATO INTRAPRENDENTE! - 
- E' ENTRATO NELLA SUA CAMERA, NELLA SUA CAMERA - 
- COME DIAVOLO FACCIAMO A TORNARE NELLA TORRE GRIFONDORO CON QUESTI DUE COSI'- 
- NON NE HO IDEA - 
e continuarono a saltellare felici. 


Draco Malfoy si svegliò con una terribile emicrania. 
si passò una mano tra i capelli, e un paio di steli d'erba caddero sulle sue gambe. E le sopracciglia si inarcarono immediatamente. 
Si trovava di fronte all'entrata di Serpeverde, ed era appoggiato alla parete. si stiracchiò, entrò nella Sala Comune e arrivò al bagno della sua camera. 
E lì, davanti allo specchio notò le coroncine. 
E le treccine. 

E per la Sala Comune risuonò il virile grido di Draco Malfoy. 


- ... E quindi è andata bene, no? - 
- Bravissimo, George. Sono dannatamente fiero di te e di Harry e del malvagissimo e meravigliossissimo piano. Non vedo l'ora di dirlo a Beccuccio! - 
- A proposito di Harry, Felpato... - 
- Che c'è, ha baciato un'altra ragazza e quella è annegata nelle sue lacrime? - 
- Credo si sia innamorato di Malfoy. - 
- Malfoy quello biondo? - 
- Sì. - 
- Quel ragazzino stupido e vanesio? - 
- Lui, proprio lui. - 
- Quello Serpeverde che odiamo tutti? - 
- Sì, Felpato, lui. - 
- ... una volta che abbiamo finito con questi due la prossima coppia sono loro, eh. - 
- Sì, Felpato, lo immaginavo. - 
- Bravo ragazzo. - 







Ebbene, salve a tutti ragazzi!
sono imperdonabile. 


Ma spero comunque che vi sia piaciuta il capitolo!
Proverò davvero ad aggiornare più di frequente, la mia è una solenne promessa! O almeno, non passerà un anno. 


baci
dram




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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Riassunto precedente capitolo
Fred viene costretto a fare una serenata a Hermione. Harry continua a essere preso in giro per lo sfortunato bacio con Cho Chang. Ginny non si è ancora ripresa dalla sua ossessione per le Api Frizzole. Sirius ha fatto un interrogatorio ai due ragazzi, fallendo miseramente e lasciandoseli sfuggire, perdendo così il rispetto degli altri. Si fanno supposizioni di una possibile storia tra Harry e Draco, da parte di Lee Jordan.
Fine riassunto capitolo.
 
 
Capitolo 22
 
E infine San Valentino era arrivato. Persone come Sirius Black e George Weasley anelavano questo giorno da mesi, studiando piani su piani per convincere con le buone o con le cattive la loro amata coppia a passare la giornata insieme (e dare loro soddisfazioni, perché insomma, volevano avere una gioia anche loro, a una cert’ora). Altri, come Ginny Weasley, aspettavano con impazienza solo la gita ad Hogsmeade per rapinare al meglio Mielandia. Altri ancora volevano solo allontanarsi dalle grinfie della Umbridge e passare una giornata in pace, lontani da lei.
 
Per quanto riguardava i due ragazzi al centro del pettegolezzo di Hogwarts, loro non avevano spiccicato parola, sull’argomento Hogsmeade. Hermione Granger aveva passato tutto il suo tempo libero tra i libri, biascicando la parola G.U.F.O. a chiunque le facesse una qualsiasi domanda. Fred Weasley glissava brillantemente, sfoggiando un sorriso innocente e un gesto vago con la mano, prima di dileguarsi.
George non la stava prendendo bene.
Il suo ingrato fratello gemello aveva deciso autonomamente di non dirgli più nulla della sua vita. “Anarchia” era diventata la parola che più borbottava in sua presenza, al mero scopo di farsi udire e rinfacciargli anni e anni di fraterna comprensione.
- Siamo in crisi. – aveva infine tristemente annunciato ad Harry, il tredici febbraio, coprendosi gli occhi con un’espressione di puro tedio.
 – Non mi parla più come una volta, non mi guarda neanche più come una volta… - il tono melodrammatico era stato opportunamente studiato per raggiungere le orecchie del gemello, intento a lanciare oggetti levitanti ai ragazzini del secondo anno.  - Confido che questo sia il suo periodo di ribellione.- aveva aggiunto, voce rotta, accettando con gratitudine le pacche di compassione di Harry.
 
Fred, più divertito che preoccupato, lo raggiunse la sera, unendosi a lui in Sala Comune.
- Georgy? –L’altro incrociò le braccia, mugugnando qualcosa di non troppo definito.
 Decisamente più divertito che preoccupato.
- Georgy, è successo qualcosa per caso? –
- Sì. – fu la risposta monosillabica. Fred sorrise tra sé e sé, sedendosi a gambe incrociate di fronte a lui.
- E dimmi, mio adorato fratello, che è successo?  -
- Oh, adesso mi chiede che è successo. Quanta arroganza, ragazzo mio, quanta arroganza. –
Fred inarcò le sopracciglia, ghignando. – Sei arrabbiato per qualcosa? E’ perché ho finito la nostra scorta di Whiskey Incendiario?  -
- Hai finito il…? – George girò la testa di scatto, estremamente offeso, adesso. – Anche. Non sono arrabbiato. Provo solo disappunto a causa del tuo atteggiamento, Frederick. – annunciò, scuotendo la testa tristemente.
- Provi disappunto. –
- Sì.  – e annuì, convinto.
- George, non ho mai neanche sentito quella parola in una frase. –
- Che vuoi farci, sono pieno di talenti. -
- Ho capito. – Fred lo guardò, assorto, poi si alzò in piedi, allargando le braccia. – Ti farebbe stare meglio, se parlassimo ora? Cosa vuoi sapere? –
George Weasley non aveva aspettato altro che questo. Aveva teso la sua trappola fatta di sensi di colpa e amore fraterno per arrivare esattamente a quel preciso momento. Quindi puntò l’indice contro di lui e attaccò.
- Perché non hai ancora invitato la Granger ad Hogsmeade? Persino Harry, Harry Sonoundisastro Potter, Harry quell’Harry lì,  è riuscito a invitare Cho Chang e passeranno insieme il San Valentino. HARRY. Stai cadendo in basso. Stai arrivando al livello di Ronald Weasley  tre giorni prima il Ballo del Ceppo dell’anno scorso, e ricordiamo tutti la tragica storia. Io, dall’alto della mia compassione e magnificenza sono pronto ad aiutarti e tu semplicemente ignori il mio palmo teso verso di te, questo va oltre l’arroganza, questo… -
- George. –
- Si? –
- Io ed Hermione andiamo già ad Hogsmeade insieme. – le parole erano state scandite perfettamente, ma George ci mese più di qualche secondo a capirne il significato. Spalancò la bocca e prese Fred per le spalle, scuotendolo leggermente.
- E quando… come? Quando sarebbe successo? PERCHE’ NON ME L’HAI DETTO? –
Fred si limitò a sorridergli, malandrino, prima di scompigliargli i capelli e tornare in camera saltellante. George si limitò a guardarlo allontanarsi, occhi sbarrati.
- Crisi. Io chiedo il divorzio da mio fratello. – sussurrò tra sé e sé, con un sorriso sbalordito.  
 
 
Nessuno, ovviamente, sapeva quando esattamente si fossero messi d’accordo per l’appuntamento. Il che era strano, considerato che qualsiasi interazione tra i due era stata tenuta d’occhio da almeno tre paia di famelici occhi. 
- Non posso crederci. – borbottò Harry, scavalcando le gambe tese di Lee Jordan per camminare in tondo. -  Non posso crederci, abbiamo perso questa tappa importante nella loro relazione. Felpato non me la perdonerà mai.
- Mai. – annuì Ron, sbadigliando.
- Sì, okay, ma quando hanno avuto l’occasione di parlarsi, questi due? E se noi non abbiamo saputo del loro primo appuntamento, chissà quanto altro ci nascondono! – Ginny tese una gamba nel momento in cui Harry passava, facendolo inciampare e crollare su Ron con tutto il peso.
- MERLINO, GINNY. –
- Degna sorella, non c’è che dire. -
- IL GOMITO NELLO STOMACO -
- Oh, Harry, come sei sbadato… - sorrise la ragazza, ritirando il piede noncurante. – avete provato a chiedere ai diretti interessati? –
Ron annui, tossendo – Bocca cucita. Fingono di non sentirti. Hermione comincia ad elencarti i cento e uno motivi per cui i G.U.F.O. sono la cosa più importante della sua vita e tu solo un fastidioso essere umano.-
- Io non ho intenzione di chiedere nulla a Fred. – sbuffò George, alzando la testa – siamo in crisi. Deve parlarmi lui per primo. –
- Non sono sicuro che lui abbia capito che voi due siete in crisi, sai? –
- Ed è esattamente per questo che io sono quello intelligente tra i due. – pausa. – Nonché il più bello. –
- Okay. – Ginny unì le mani sotto al mento. – Ora come ora possiamo solo accontentarci del racconto della storia.  Proviamo a farli parlare. La riunione è aggiornata. –
 
 
 
Fred era passato qualche giorno prima in Biblioteca, dirigendosi lentamente al tavolo dove si trovava Hermione e guardandosi intorno piuttosto interessato. Hermione non si era accorta di lui, e Fred aveva approfittato della cosa, sorridendo.
- Accio. – E la piuma con cui stava scrivendo la ragazza era finita dritta nelle sue mani.
- Ma che cosa…? – Hermione aveva incrociato il suo sguardo, stupita. – Fred? Che ci fai qui? –
- Un ambiente interessante. Troppo silenzioso. Non resisterò a lungo. – con un altro sorriso le aveva ridato la piuma. – Oggi abbiamo provato un paio di incantesimi dalla Pergamena di Natale, e …beh, hanno fatto miracoli – il sorriso era diventato un ghigno in un istante.
- Mi sono già pentita. –
- Quindi, niente storie, l’uscita ad Hogsmeade la passerai col sottoscritto. Come regalo. E’ un grande onore, vedo già un barlume di gratitudine? –
- Pentita. Tanto. –
- E’ un sì, me lo sento. Addio, Granger! – e si era voltato, pronto ad andarsene. Hermione l’aveva fermato, chiamandolo, per la prima volta esitante.
- Sì? –
- E’ San Valentino, il giorno dell’uscita. –
Fred l’aveva guardata, poi aveva provato a trattenere le risate, invano.  Hermione era quasi arrossita mentre incrociava le braccia al petto.
- Che ci sarebbe da ridere? –
- No, è solo… immagina a come ci rimarranno gli altri quando lo scopriranno. – e aveva riso di nuovo, andandosene definitivamente.
 
 
 
Sia Fred che Hermione non avevano ceduto a nessuna pressione  per tutta la mattinata del quattordici. Avevano stoicamente evitato gli agguati, resistito a minacce e lusinghe, ignorato sguardi curiosi, tutto.
Poi Hermione aveva perso la pazienza. Harry l’aveva tallonata dall’ora di colazione in poi, senza darle pace, con un sorriso ebete in faccia e tuttavia senza parlarle. Stava solo lì. Una presenza. Una fastidiosa presenza che non la faceva studiare. Sulle prime lo aveva ignorato, e non era andata neanche troppo male.
Poi Harry aveva cominciato a starnutire.
A tossire.
A tirare su col naso.
Per darle fastidio, lei lo sapeva.
Ma Harry semplicemente non si comportava mai così. Lo stava facendo per logorarla.
- Bene. Okay. – dopo cinque ore di silenziosa tortura, si era arresa.  – Harry, sputa il rospo. Non riesco a studiare, e non ho molto tempo, dopo devo… -
- Devi? – chiese Harry immediatamente, sorridendo. Hermione lo fulminò con lo sguardo.
- Lo sai già, no? - ma Harry agitò la mano, incurante.
- Voglio sapere il dietro le quinte. Quando è successo. Chi l’ha chiesto a chi. Se il tutto è stato suggellato da un romantico bacio. Vai. Sono tutto orecchi. – e appoggiò il mento sui palmi. Hermione era a tanto così dal tirargli un pugno sul naso.
- Quanto ti hanno pagato? –
- Curiosità personale. Ti dico come l’ho chiesto a Cho Chang, in cambio? –
- Evita. Passi troppo tempo con quelli lì. I Weasley. Razza pettegola, la loro.  –
- Oh, avanti Hermione. – Harry unì le mani davanti a lei, come in preghiera  - Siamo migliori amici. Siamo quasi morti insieme un numero preoccupante di volte. E non vuoi dirmi...? –
Ah, stava giocando con i suoi sensi di colpa.
Hermione strinse i denti, lanciandogli un’occhiataccia, poi sospirò.
- Questa cosa rimarrà tra me e la tua curiosità personale, Harry. Non voglio essere seguita per mezza Hogwarts affamata di pettegolezzi. Te lo sto dicendo in confidenza. –
Harry annuì immediatamente, sporgendosi verso di lei e abbassando il tono della voce.
- Promesso. Ora vai. –
- Beh, niente baci che suggellano. E’ venuto in biblioteca una settimana fa, me l’ha chiesto ed è scappato via due minuti dopo. Credo che sia un luogo troppo silenzioso per la sua fragile psiche. Fine. – scrollò le spalle, fingendo noncuranza, e tornò sui libri immediatamente.
- Ma..-
-Fine. – ripeté perentoria la ragazza, sfidandolo a replicare. Harry decise saggiamente che non sarebbe stata ,l’idea del secolo.
 
 
 
- Ron senti.. devo dirti una cosa, ma devi promettermi che te la terrai per te. Mi è stata detta in confidenza. A quanto pare Fred ha chiesto ad Hermione di uscire, mentre stavano in biblioteca, da soli. –
- Non lo dirò a nessuno, tranquillo. –
 
 
- Ron Weasley, se non mi dici subito cosa ti ha detto Harry giuro che ti pentirai di aver fatto arrabbiare la sorella di casa. Dirò pettegolezzi su di te al dormitorio femminile di Grifondoro. Lo faccio. –
- Non c’è bisogno di arrivare a tanto… okay, ma deve rimanere in confidenza. –
- Promessa solenne. -
 
 
 
- Ginny mi ha detto che si sono baciati in biblioteca, ma non vogliono farlo ancora sapere, quindi… ecco, facciamolo rimanere in confidenza, diamo loro spazio. –
- Certo, Calì, fidati. –
 
 
- RAGAZZI – Lee arrivò in Sala Comune con il fiatone. Diverse teste si girarono verso di lui, interrogative.
- Zabini mi ha detto che Fred ed Hermione si sposeranno alla Stamberga Strillante! Oggi! E non hanno invitato nessuno, io… ho fatto più veloce che potevo. –
 
Hermione girò lentamente la testa verso Harry, che ebbe all’istante la visione dell’esito dei suoi G.U.F.O.
 
 
 
 
 
- Stupeficium! – Hermione si avvicinò al corpo esanime, con cautela. – E’ Colin Canon. – comunicò a Fred, che si aggiustò meglio il berretto. – Siamo al terzo, e siamo usciti da Hogwarts da un quarto d’ora. Questo metodo è efficace quanto poco ortodosso. – commentò lui, infilando le mani nelle tasche. – Uh, guarda, aveva anche la macchinetta fotografica per immortalarci. Romantico. –
- Inquietante. –
Fred scoppiò a ridere, precedendola lungo la stradina di Hogsmeade.
I due si fermarono davanti alla vetrina di Madama Piediburro, opportunamente decorata da cuori e nastri di varie tonalità di rosa. Si guardarono.
- Granger, dimmi che non vuoi. –
- Portami via da qui. – fu la replica immediata, e Fred sospirò, sollevato. Tornarono a camminare, più lentamente.
- Ammetto che questa è la tua Uscita con Me, quindi qualunque cosa andrebbe bene a prescindere perché, sì, ti trovi in mia compagnia, è parte del mio fascino, ma … ecco, quel… non dico che sarebbe stato troppo, ma avrebbe forse incrinato la mia immagine. – Fred  guardò Hermione, con un leggero sorriso. Hermione sorrise di rimando, stringendosi nelle spalle.
- Ho dubitato di poter guardare quella vetrina per altri cinque secondi,  a dir la verità – ammise.
 
 
 
- Allora. –
- Sì. –
- Fa freddo. –
- Esatto. –
- Dobbiamo trovare un posto dove passare il tempo. –
- Sono assolutamente d’accordo,  PrefettoPerfetto. –
- Abbiamo escluso la biblioteca… -
- Merlino me ne scampi. –
- …E Filibuster. Non guardarmi così, Fred, avevo il diritto di veto. –
- Il tuo diritto di veto è noioso, Hermione. –
- Potremmo andare ai Tre Manici, ma non credo che sia una grande idea… - propose lei, guardandolo indecisa. Fred corrugò la fronte
– Cos’hai contro i Manici…? C’è caldo, e Burrobirra, e…  -
- E Gente. – finì per lui Hermione. Lo guidò fino all’entrata, facendolo spiare dalla finestrella. Fred si sporse e indietreggiò quasi immediatamente. Si voltò verso di lei, con un sorriso spensierato stampato in faccia. 
– E’ tutto il gruppo. Niente Tre Manici.  –
Hermione si guardò intorno, rabbrividendo leggermente. Poi guardò di nuovo il ragazzo, che faceva nuvolette di vapore col fiato.
- Mielandia? –
Fred si riscosse, guardandola.
- Oh. –
- Non è male, Mielandia. –
- Rischiamo di trovarci coinvolti in una rapina a mano armata da parte di Ginny, ma… –
- Correremo il rischio. –
- Basterà evitare le Api Frizzole. –
 
 
- Chissà che stanno facendo… abbiamo finito le persone che sono disposte a farsi Schiantare. – commentò Ginny, mollemente appoggiata al tavolo dei Tre Manici di Scopa. Ron scrollò le spalle, prendendo un sorso dalla sua Burrobirra.
- Come vuoi che vada? Starà andando malissimo, ovviamente. Hermione non fa appuntamenti, Fred fa troppi appuntamenti, fra poco saranno qui facendo finta di nulla, quando saranno rimasti in silenzio per quaranta minuti. – e prese un altro sorso, con aria saggia. Lee Jordan annuì, sporgendosi sul tavolo.
- Probabilmente Fred l’avrà fatta arrabbiare, dandole una Pasticca Vomitosa o che so io. –
- Hanno rovinato tutto. – decise Ginny, imbronciata. – Avrebbero dovuto avere un appuntamento in un luogo dove avremmo potuto guardarli, e suggerire silenziosamente. Non capiscono nulla. Traditori. –
 
 
 
- Ferma. Ferma. Granger, non puoi essere seria. –
Hermione aveva semplicemente annuito, nascondendo un sorriso dietro le Bacchette di Liquirizia.
- Mi sento anche in colpa, a volte.-
- Tu hai tirato un pugno a Draco Malfoy?! – il tono di Fred era assolutamente estasiato, mentre la guardava, dimentico delle caramelle.
- Era… in mia difesa, aveva davvero esagerato, nei riguardi di Fierobecco… -
- Gli hai tirato… -
- E in quelli di Hagrid. –
- E lui è scappato? –
Hermione era arrossita leggermente, a quel punto, e gli aveva infilato una Bacchetta di Liquirizia in bocca.
- Smettila di guardarmi così. - lo aveva avvertito, ma lui si era limitato a masticare velocemente e ingoiare, prima di ricominciare.
- Ma io non ho mai preso a pugni nessuno, Granger! E tu sì! Sei il mio modello di vita. –
 
 
- No, però parliamone. Potrebbe anche star andando bene. – George si bloccò per un secondo, gomiti sul tavolo ed espressione assorta. – Nel senso… prima che cambiasse e che entrassimo nella nostra tragica crisi, Fred era bravo con le ragazze. Ha un fascino e un’apparenza seconda solo al sottoscritto. Dovrà pur valere qualcosa.  –
- E quindi credi davvero che il loro appuntamento stia andando bene, senza di noi? – chiese scettico Lee, già al secondo boccale di Burrobirra.
- Beh, no. Dico solo che magari non sta andando drammaticamente, ma solo male. –
- Confortante. Tanti mesi di sforzi, per NON vedere loro fare un casino. –
 
 
- Un basilisco. Un… sì, è come un serpente gigante, ma è più di un serpente. È proprio… per Merlino, Fred, tua sorella è stata RAPITA dal Basilisco. –
Fred aveva alzato una mano, serissimo. Continuava a lanciare da una mano all’altra un pacchetto di Cioccorane, non decidendosi a mangiarla. - Sì, ma non l’ho mai visto. Mi stai dicendo che se io tipo costringessi Harry a parlare Serpentese nel bagno delle ragazze, potrei entrare nella Camera e vedere la carcassa del… -
Hermione lo aveva fulminato all’istante. - Non ci provare, Weasley. -
Fred aveva semplicemente sospirato.
- Va bene. Ma dopo me lo fai un disegno del Basilisco, vero? -
 
 
 
Harry entrò ai Tre Manici di Scopa e crollò sulla sedia accanto a Ron, completamente stravolto.
-Beh, salve a te, Valentino. Com’è andata? –
Harry si limitò a sospirare, senza sorridere. George si sporse verso di lui, con fare cospiratorio.
- Intendiamo dire… con la Corvonero. –
- Sì, avevo intuito, George. – rispose acido Harry, ordinando una Burrobirra velocemente.
Ginny sogghignò - Non è che ha pianto di nuovo, vero? –
Quella che doveva essere una battuta non era stata seguita da una risposta di Harry, che si limitò a fissarlo. Un’ovazione percorse il tavolo, facendo girare più di qualcuno.
- Beh, ma almeno ha pianto dopo il bacio, vero? –
- Perché vi siete baciati, vero? –
- No, no, baci e lacrime ormai vanno a braccetto, quando si tratta di Harry, non ci deluderà.
- No, non ci siamo baciati. – Harry spiegò a grandi linee l’appuntamento, attentamente ascoltato dai ragazzi. Quando finì, non ricominciarono a parlare subito.
Aspettarono addirittura qualche secondo.
- Beh, ma si capiva dalla scelta di andare da Madama Piediburro che sarebbe andata malissimo. –
- E poi ha parlato soltanto lei, non capisco come tu ci sia riuscito, a fare un casino. Talento naturale. -
- Insomma, i cuoricini… -
- E ha pianto… di nuovo! A questo punto la mia certezza che il problema fosse Harry comincia a scemare. –
- E fanno un the orribile… -
- Il lato positivo è che Fred ed Hermione non possono fare di peggio. Il loro appuntamento DEVE essere andato meglio di quello di Harry. –
Il silenzio scese nuovamente sui ragazzi, nuovamente persi in congetture. Harry bevve una buona parte della Burrobirra nel suo boccale, prima di prendere parola.
- Per me stanno si staranno mangiando la faccia in uno dei vicoli. Compensano la mancanza di conversazione così. – disse, annuendo tra sé e sé.  – Almeno loro due. – aggiunse.
- Stai solo trasferendo i tuoi desideri del tuo appuntamento ideale su di loro. –
- DENUNCIAMI, AVANTI. - 
 
 
 
- Oh, sì, è lì che abbiamo incontrato Felpato. – Hermione aveva sorriso, assaggiando una Piuma di Zucchero. Fred i era fermato nell’addentare uno Zuccotto.
- Ora mi prendi in giro. Granger, non si prendono in giro le persone. –
Hermione aveva riso, semplicemente.
- No, tu non capisci. Io volevo entrare nella Stamberga da prima di entrare ad Hogwarts. E tu mi dici che c’è un modo? Ma… c’è il Platano. E’ il Platano fa male. –
Lo aveva detto con la sicurezza dell’esperienza. Hermione aveva annuito, dedicandogli un sorriso ironico.
- Ma dentro non è niente di che… una casa normale, con graffi e unghiate sul pavimento, e sangue, e… - aveva elencato, spiando la sua reazione. Fred era quasi caduto in ginocchio, implorante.
- Non ci pensare neanche, Weasley. –
- Portamici. –
- No. –
- Ti prego. –
- No, Fred. – ma aveva riso, dedicandosi nuovamente alla sua Piuma di Zucchero. 
 
 
- Perché non riusciamo a pensare che magari sta andando bene?  - chiese Harry, giocando col boccale vuoto. Ron lo guardò, scettico.
- Non credo abbiano mai fatto qualcosa loro. Spontaneamente. Senza occhi che li controllavano. Si sentiranno sperduti e a disagio. –
- A disagio, esatto. – annuì Ginny, finendo anche lei il boccale. -  A questo punto, se non vorranno dirci niente neanche stavolta, a prescindere che sia andata male o malissimo, aggiusteremo noi le cose facendoci raccontare tutto, per filo e per segno. Terrò io l’interrogatorio.-
- Perché tu? – chiese George, incuriosito.
- Felpato ha fallito.  Tu sei mentalmente provato per via della tua crisi. Anche Harry è emotivamente instabile, visto che oltre al Peggior Bacio, ha vinto anche Peggior Valentino, oggi. Ron non è candidabile. Lee Jordan  ha i suoi affarucci con Hagrid. Rimango io. – elencò con un sorriso, mostrando le dita al fratello, che sospirò.
- EHI. – protestò Lee Jordan, inascoltato.
- Ha senso. –  annuì invece George, consapevole delle sue mancanze.
- Come qualsiasi cosa io dica. – completò lei, con un sorriso soddisfatto.
- Poveri ragazzi a disagio sperduti… - mormorò Harry, il viso rivolto verso la finestra, mentre cercava di guardare fuori.
 
 
 
- Credo di aver perso il conto, ma ho smesso di giocare contro di lui dall’età di dodici anni. Ero diventato bravo perché mi piaceva se riuscivo a mangiare con l’alfiere. Era particolarmente violento. – Fred aveva annuito tra sé, con un sorriso esageratamente nostalgico. Hermione aveva storto il naso, rubandogli una Gelatina Tutti Gusti.
- E’ un gioco da barbari. Gli scacchi Babbani non si muovono. –
- Oh? – Fred  si era girato, incuriosito. – In quel modo ti intrattiene molto di meno. Quindi tu… hai tenuto il conto delle partite che hai fatto con  Ronnie? –
Hermione aveva annuito di malavoglia.
- E quante volte hai perso? –
- Tutte.  –
- Si, ma quante? – aveva insistito Fred, con un ghigno. Oh, si, era ovvio che non avesse mai vinto.  Lui voleva un numero.
Hermione lo aveva guardato, incrociando le braccia. - Non te lo voglio dire. –
- Me lo dirai per… quattro gomme Bolle Bollenti. –
- Cinque. E tu non riderai. La prenderai diplomaticamente. –
- Affare fatto.  –
Hermione sospirò, chiudendo gli occhi.
- Sessantasette. –
La risata di Fred l’aveva raggiunta all’istante.
-  FRED WEASLEY. –
 
 
 
 
- Allora, entriamo? – chiese Fred. I due si trovavano nuovamente davanti ai Tre Manici di Scopa, Hermione annuì. Avevano concordato che il bisogno di bere Burrobirra era largamente più importante del timore di un interrogatorio.
- Bene. – Fred sorrise – Non vedo l’ora di raccontare loro cose come Hermione Prefetto Granger che improvvisa una Rissa alla Testa di Porco. Voglio vedere le loro facce. – non sentendo risposta, si voltò verso di lei, inclinando la testa. Hermione si trovava due passi dietro di lui, e lo guardava assorta, la fronte corrugata.
– Granger? Preferisci che la rissa sia da Piediburro? Sarebbe ancora più divertente. Immagina, cuori e coriandoli volanti su… –
- Credo tu mi piaccia. – la voce di Hermione era pensierosa, come se stesse accettando in quel momento il fatto. – Sì, mi piaci. Odio dare ragione a quelli lì. – indicò la porta del pub, con un gesto vago – Ma… sì, ecco. Mi piaci. –
Fred boccheggiò per un secondo.  Rimase a fissarla a bocca spalancata per diversi secondi, prima di scoppiare in una risata sincera. Si chinò leggermente, battendole con delicatezza la mano sulla testa, prima di girarsi ed entrare ai Manici, senza voltarsi indietro.
 
 
 
 
 
Hermione passò la serata a borbottare tra sé nella camerata, con una Lavanda Brown estremamente divertita che ascoltava seduta sul letto.
- Pat pat. Mi ha fatto pat pat. Uno si dichiara, e quello ti fa pat pat. Uno perde un’INTERA GIORNATA A NON STUDIARE PER UN DANNATO WEASLEY, E QUELLO TI RIDE IN FACCIA E TI FA PAT PAT SULLA TESTA. MA CHE RAZZA DI RISPOSTA E’? MA E’ UNA RISPOSTA? MA HA CAPITO? PAT PAT. PAT PAT. IO LO SCHIANTO. MERLINO MI PERDONERA’.–
 
 
 
Non ci credo neanche io, di essere riuscita ad aggiornare.
Spero vi sia piaciuto il capitolo, a voi che ancora leggete questa storia
Un bacio, e buon natale <3
dram

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Capitolo 23
*** Epilogo ***


- Epilogo -
 
Due mesi dopo:
Sirius Black era stato molto paziente. Molto paziente. Lui conosceva il valore della pazienza. Quando ascolti per più di sette anni il tuo migliore amico parlare quasi ininterrottamente di Quidditch e Lily Evans bene o male sviluppi una sorta di equilibrio, un benessere mentale Zen. Scientificamente provato. Non solo, i dodici anni ad Azkaban dovevano avergli temprato la psiche. Ecco, sì.
O non si spiegava perché non aveva ancora Schiantato nessuno di quei dannati ingrati. Oh, sì, esatto. Ecco cos’erano. Stolti che credevano di passarla liscia. Sì, perché dopo il fatidico appuntamento di San Valentino (di cui gli avevano dato pochi, miseri dettagli. Regnava l’anarchia, era evidente) tutti avevano fatto i vaghi. Tutti. Pure George.
E questa cosa non si poteva fare.
Lui era diventato il Mentore di quella storia. Lo era diventato. E loro avevano deciso di tagliarlo fuori?
A lui?
Per la barba riccioluta di Merlino, lo avrebbe impedito.
 
Così, durante i due giorni di pausa giusto prima di iniziare i G.U.F.O e i M.A.G.O., quando i ragazzi si erano riuniti tutti a Grimmauld Place, lui non aveva perso tempo. Aveva messo a punto un piano, con l’indispensabile aiuto di Fierobecco, che lo aveva giudicato silenziosamente per tutto il tempo.
Avrebbe ristabilito l’ordine.
 
 
- Allora, Beccuccio, questo è il piano. Io sono l’Auror Buono, tu sei quello Cattivo. – Sirius lo guardò incredibilmente serio. Fierobecco alzò il becco dalle sue piume e sbuffò, prima di tornare alla sua ben più importante pulizia personale, sbuffando leggermente.
- No, ehi! – Sirius gli picchiettò il becco  - Non puoi fare così, sei stato l’Auror Buono l’ultima volta. Avevamo deciso insieme che avremmo fatto a turno.  A turno!  - lo guardò meglio prima di incrociare le braccia,  alzando entrambe le sopracciglia. Fierobecco rispose allo sguardo.
- Come sarebbe a dire, rendo di più da Cattivo? Hai rotto il braccio a Draco Malfoy per la miseria, hai becco e artigli, io sono come mi vedi – alzò le braccia e fece un giro su se stesso – Nature
Non vedendolo convinto sospirò e scosse la testa.
- Ascolta. Dobbiamo arrivare a capo di questa situazione. Io so che loro ora stanno insieme. Ma ho bisogno di dettagli. Di azione. Di avventura, di… di amore, in questa mia grigia vita. – Fierobecco lo guardò impassibile. Sembrava ormai completamente immune alle sue parole. Sirius era a tanto così dal mettere il broncio – Okay, sai cosa? Ringhia solo un po’ e poi mettiti dietro di me e cerchiamo di inventarci qualcosa. Dobbiamo spaventarli, dobbiamo portarli al limite, al baratro dell’indecisione e farli parlare.  – decise. – tipo… tipo che alla fine sei tu quello buono in realtà. E lo fai capire, che ne so, muovi un po’ il becco con aria simpatica, ecco, così. – annuì tutto convinto e sorrise all’Ippogrifo. – pronto? –
Vitto e alloggio gratis.
Più ci penso più non mi sembra conveniente.
 
 
Il primo a finire tra le grinfie di Sirius Black (E Fierobecco) era stato Lee Jordan.
Non era stato facile. Con tutto che Lee Jordan pensava ancora che lui fosse un pazzo pluriomicida ricercato bla bla bla… fastidioso, davvero, davvero sconveniente. Per calmarlo ci aveva messo un po’. Ovviamente non aveva potuto portarlo a Grimmauld Place, quindi si era arrangiato con la Caverna vicino Hogsmeade e non gli era andata neanche tanto male. Aveva rimediato un paio di deliziose sedie e una corda, e con il tempestivo aiuto di George aveva preso il celeberrimo Lee Jordan.
Tornando al momento del risveglio, c’era voluto un po’.
- Non sono un nemico, per la trecentesima volta – Sirius alzò gli occhi al cielo e accavallò le gambe  sospirando.
- Beh – la voce di Lee Jordan era riuscita a tornare in ottave udibili solo da tre minuti, ma era un passo avanti – Anzitutto il tuo Ippogrifo mi guarda male. E tu… tu sei Sirius Black. Tu sei un nemico. Uno cattivo! –
Capitelo, era in shock.
Sirius si voltò verso Fierobecco sorridendo fiero – Bel lavoro, Beccuccio – sussurrò dandogli un paio di pacche sulla testa.
- Senti, Lee. Posso chiamarti Lee? Bene. Io non voglio fare nulla di quello che stai pensando. Io voglio solo delle informazioni. – disse in modo molto pacato. Lee sbarrò gli occhi.
- PER ENTRARE AD HOGWARTS E UCCIDERCI TUTTI –
- No… No. – la faccenda si stava facendo alquanto lunga e complicata, lo ammetteva. Ma lui doveva sapere – Non… Non quel tipo di informazioni. Voglio solo sapere cosa c’è tra Fred Weasley ed Hermione Granger –
- PER UCCIDERLI –
- PER MERLINO, NO, MI ACCONTENTEREI DI FARE IL PAGGETTO ALLE NOZZE –
- Già Harry è prenotato per quel ruolo… aspetta. Come? – Lee aggrottò le sopracciglia e cercò di mettersi più comodo  - Beh, capisco che le voci girino, ma da qui a vedere Sirius Black che sa della nuova coppia di Hogwarts ne passano di Snasi per il Klondike. – Sirius agitò una mano insofferente
- Ho un sacco di fonti. – disse soltanto.
- HAI DELLE SPIE AD HOGWARTS  -
- Per Merlino, Lee Jordan, sono innocente, okay? Non sono cattivo. Il mio unico hobby è diventato spettegolare sulle cose. Puoi avere pietà di me e non commentare oltre? La mia dignità è piuttosto provata.-
Lee ammutolì. Poi inclinò la testa leggermente  - Come fai a sapere il mio nome? – chiese sospettoso. A quello Sirius sorrise mostrando i denti.
- Oh, io so un sacco di cose, Lee Jordan. So che dividi la camera con Fred e George Weasley. So che la tua ultima cotta è stata Katie qualcosa… so che hai una tresca con Hagrid il Guardiacaccia e un’apparente passione per gli sgabuzzini- riuscì a malapena a finire la frase che partirono le proteste da parte del ragazzo, che cominciò ad agitarsi sulla sedia ancora di più
- No allora, chiariamo questa cosa – balbettò Lee guardandolo disperatamente – Non posso crederci, l’uomo più ricercato del Mondo magico crede che io me la faccia con Hagrid.. – sospirò e lo guardò negli occhi – Senta, è… tutto un malinteso. Io ci allevo tarantole in quei sgabuzzini. – chiarì. – diciamo… che gli animaletti di Hagrid hanno cominciato a provare interesse per le mie tarantole e hanno… ecco, hanno fatto tanti bambini.- sospirò e chiuse gli occhi – non sono pericolosi, ma dobbiamo ancora trovare il modo di farli arrivare alla Foresta tutti quanti e non è propriamente facile. – Lee guardò un Sirius stupefatto negli occhi.
- Quindi tu non… -
- No. –
- E quindi tu e Hagrid non… -
- No, Black, io e Hagrid non. –
- Oh. –
Rimasero per un momento in silenzio a studiarsi. Poi Sirius sospirò.
- Beh, è un vero peccato. Sareste potuti diventare la coppia d’oro della.. –
- E invece. – interruppe Lee con un grande sorriso. – Signor… Black, le dispiacerebbe slegarmi adesso? –
- Come? No, ovviamente. Devi dirmi di Fred ed Hermione. Il tuo succulento pettegolezzo non è allo stesso livello. Alquanto deludente, direi – Sirius agitò un mano, con Fierobecco dietro che li guardava con un’espressione di tedio non equiparabile. – hai barbaramente dato una spiegazione logica a ciò che facevi con Hagrid negli sgabuzzini di Hogwarts. Assolutamente noioso. –
- Ma… -
- Ed è per questo che continuerò caparbiamente a immaginarmi una storia d’amore tra voi due celata al mondo, e tu non potrai fare nulla per fermarmi –
. Ma veramente noi non… -
- E l’unica cosa che puoi fare per farti perdonare – continuò gravemente – è dirmi quello che sai su Fred Weasley ed Hermione Granger. Sputa la Cioccorana, Grifondoro. – gli puntò il dito contro e a questo punto Lee Jordan aveva più o meno capito che una persona del genere non poteva davvero essere pericolosa. Lo scrutò meglio e dopo sospirò.
- Se ti dico una mia testimonianza mi lascerai andare? – chiese più rassegnato che altro. Sirius annuì immediatamente, quasi scodinzolando dalla gioia e Lee si arrese.
- Beh… l’altra settimana, settimana scorsa, sai… -
 
 
Lee Jordan guardò da entrambi i lati del corridoio prima di uscire dal ripostiglio delle scope. La situazione era diventata insostenibile da quando era scappato fuori quel pettegolezzo, quindi usava molta attenzione. Si spolverò la divisa e cominciò a camminare verso la Sala Comune passeggiando disinvolto lungo il Terzo Piano quando intravide due persone in corridoio. Non ci mise molto a riconoscerli, ovviamente. L’occhio era diventato piuttosto allenato, grazie a tutto quello che gli avevano fatto passare i suoi amici in quel periodo. Lee stava già facendo per chiamare Fred quando vide il ragazzo avvicinarsi con un’espressione divertita all’altra figura. Hermione lo guardava a braccia incrociate, cercando di non sorridere anche lei, e Lee soffocò il saluto in gola. Certo, si sapeva, stavano insieme. Era ovvio. Fred lo andava a dire in giro (ehi, sai che Hermione Granger è pazza di me?) ed Hermione negava ogni volta che ne aveva l’occasione. Passavano diverso tempo insieme, ma erano… discreti. Fred Weasley era discreto. Lee non gli aveva mai visto neanche portarle i libri, Passo Base per un Fidanzato ad Hogwarts, compilato da Vitious negli anni dopo. Casomai glieli faceva cadere, i libri. Quindi quando lo vide avvicinarsi a lei per un bacio Lee si sentì andare in iperventilazione. Fissò per qualche altro secondo la coppia farsi leggermente più vicina, prima di darsela a gambe.
Non aveva intenzione di essere Schiantato da Hermione Granger, grazie tante.
 
 
Sirius lo fissò con le labbra semiaperte, perso nel racconto.
- E’ andata così? Davvero? – Lee annuì egualmente emozionato. Sirius annuì di rimando e sorrise.
- beh, grazie mille per la tua collaborazione. Mi sento meglio. – disse, alzandosi dalla sedia e stiracchiandosi. Lo liberò in pochi secondi dalla corda e l’Ippogrifo gli fece un buffo cenno con la testa.
Aveva l’aria simpatica.
- Beh, ci si vede in giro, Jordan. Buona fortuna con le tarantole e Katiequalcosa. –
- Grazie – Lee sorrise, incerto – Buona fortuna per… qualunque cosa tu stia facendo adesso, credo. –
Lee fece qualche passo indietro. Sirius gli sorrideva affabile e lui davvero, non si capacitava del fatto di aver appena passato quaranta minuti della sua vita a discorrere degli ultimi pettegolezzi con un ricercato pluriomicida. Si stava già allontanando quando Sirius lo chiamò di nuovo.
- Ehi, Lee Jordan? – Lee si irrigidì e si girò, già pronto per una possibile trappola o un incantesimo.
Sirius ghignò malizioso
- Lingua? –
- MA CHE VUOI CHE NE SAPPIA, IO - 
 
 
Le altre vittime le prese a Grimmauld Place. Fu davvero, davvero facile, con Harry. In pochi minuti anche lui era saldamente legato sulla sedia, che lo guardava con un’espressione tradita.
- Non posso crederci, di nuovo. –
- E colpa vostra. – fu la replica secca. – mi lasciate anelare per dettagli. Sai cosa ho dovuto fare al tuo amico Lee Jordan per sapere qualche minima sciocchezzuola? Lo sai? – Sirius mise le mani sui fianchi in una perfetta replica di Molly Weasley. Harry lo guardò con gli occhiali in bilico sul naso e il più grande glieli riaggiustò guardandolo ancora offeso.
- Adesso, figlioccio mio, parliamo. –
- Ma non potremmo parlare come persone normali, e non con me legato su una sedia? – tentò Harry. Si rispose da solo quando vide il ghigno divertito di Sirius.
- Okay. Come non detto. Vai, finiscimi. – disse tetro. Ma Sirius non aveva intenzione di lasciarlo così. Oh, no. Lui doveva soffrire. Doveva pregarlo di chiedergli notizie di Fred ed Hermione. Lo avrebbe reso esausto.
- Quindi… - Sirius schioccò le labbra e si sedette accanto a lui, passandogli una mano sulla spalla. – Come va con Cho Chang? Finita? – chiese.
Come se non lo sapessi già, allocco.
Harry sospirò e scrollò le spalle guardando Fierobecco – divergenza di opinioni, credo. Non ho intenzione di mettere anche il naso di nuovo da Madama Piediburro.  E comunque la questione del pianto stava andando oltre – Lo guardò rassegnato – è uscito fuori il pettegolezzo che a quanto pare bacio male, e ha fatto il giro di Hogwarts. – 
Sirius sospirò comprensivo e gli diede una pacca sulla spalla. – Oh, amico. Le malelingue, le malelingue… - sospirò di  nuovo e sorrise  - Ma ora sei un uomo libero. Sei una farfalla in volo. Sei un Cercatore e Il mondo è pieno di boccini. – annuì incoraggiante e Harry inarcò il sopracciglio.
- Pensa, ho già la persona adatta a te. –
- Sirius, seriamente, io non credo che… -
- La persona adatta. Avete un sacco di interessi in comune. Il Quidditch… - Sirius annuì e ci pensò sopra un altro po’ – e.. e non piange facilmente, credo. Credo.  Non ci metterei la mano sul fuoco. Ha un carattere un sacco peperino. – gli sorrise.
- Sirius, non starai parlando di Ginny. – Harry lo guardò sbarrando gli occhi e scosse la testa velocemente. – E’ tipo… la sorellina del mio migliore amico, non sarai così avido di pettegolezzi da… - arrossì leggermente mentre lo guardava, ma Sirius agitò una mano, insofferente.
- Non essere sciocco, non hai possibilità con lei. E comunque sta con Michael Corner. –
- Non ti chiederò come tu lo sappia. -  
Sirius lo ignorò.
- Okay, pronto?  –
- Sirius, guarda… -
- Draco Malfoy. –
- MA COS’HAI IN TESTA? – Sirius fece un passo indietro e mise entrambe le mani di fronte alla sua faccia.
- No, aspetta. Aspetta. Se ci pensi è davvero un’accoppiata vincente. Avete avuto dei precedenti vivaci, è vero – Gli sorrise innocente, anche se Harry stranamente lo guardava truce – avete due caratteri un po’ spigolosi, certo, ma.. ma sarebbe una cosa molto carina. Inoltre, guarda qui! – si girò e prese un foglio di carta e una piuma, e disegnò un quadrato. – vedi, questo sono io. Sirius Black. E Io ho un fratello, qui, vedi? Ma di lui non ci importa, a noi importa di quest’ala della famiglia, vedi? Le cugine Black, Narcissa e Bellatrix… -
- Sirius, non mi piace dove stai andando a parare. –
Sirius ovviamente lo ignorò. Una grande novità.
- E il suo adorabile figlioletto è nientepopodimenoche Draco Malfoy, il tuo Draco Malfoy, pensa! –
- MA IL MIO COSA –
- Non prenderla così male… -
- E’ come se ti chiedessi di metterti con Severus Piton, Sir. –
Sirius fece una smorfia. – anzitutto, Draco è oggettivamente più piacevole alla vista… -
- Non continuare. Ti prego, non continuare. -
- Sì, ma se tu ti sposassi con lui, no? – Sirius sorrise speranzoso. – questo… vedi, perché Draco sarebbe mio… mio nipote. Quindi tu… -
Harry lo guardava sinceramente orripilato.
- Tu diventeresti il mio nipotino acquisito. Diventerei a tutti gli effetti Zio Sirius, e non solo il tuo padrino adorato. –
Harry aveva perso le parole, apparentemente. Rimase a fissarlo a bocca aperta per un tempo inquietantemente lungo. Sirius gli sventolò la mano davanti alla faccia con un sorriso speranzoso.
- Hey, Harry? Harry? Tutto bene? – gli chiese affettuosamente. Harry si riscosse.
- Chiedimi di Fred ed Hermione. Cosa vuoi sapere?  Ti dirò tutto. Tutto. – implorò. – Ma non farmi fare un matrimonio combinato con Malfoy. – lo guardò disperato,  e lì Sirius Black seppe di aver vinto.
Gli sorrise trionfante.
- Una testimonianza, e ti lascio andare. Potrai andare a piangere le tue disgrazie al piano di sotto. – Fierobecco guardò Harry piuttosto rassegnato anche lui. Harry sospirò.
- Bene. Okay. E’ successo questo. Poco prima di venire qui, in realtà…-
 
 
Harry si stava dirigendo in biblioteca. Non per studiare, no. Ovviamente. Non avrebbe avuto il tempo, la scadenza era per il giorno dopo. Era l’ora di affidarsi ad Hermione Granger. Così aveva messo su la sua espressione più disperata insieme a Ron. Entrambi erano quindi andate in Biblioteca, solo per nascondersi dietro uno scaffale con lo stesso sguardo sbalordito.
-  Ma quello era Fred? –
-  Credo che al secondo anno si sia fatto un falso certificato in cui diceva di essere allergico a questo posto. – sussurrò Ron sbirciando di nuovo. E lì davanti a loro, la scena di Fred Weasley seduto disinvolto di fronte ad un’Hermione intenta a studiare, che faceva veleggiare cinque o sei piume più per abitudine che per divertimento, sopra la testa della ragazza. A parte quello ( e quello stupì più di tutti Harry) lui non faceva assolutamente nulla per disturbarla. Non parlava, non le versava l’inchiostro e non le chiudeva i libri. Si limitava a guardarla con un piccolo sorriso e i gomiti appoggiati sul tavolo. Harry sbattè le palpebre continuando a guardarli.
- Ron, vedi anche tu quello che vedo io? – chiese incerto. Non erano i soli, comunque, a spiare così apertamente i due. Diversi ragazzi bisbigliavano mentre passavano e Harry poteva vedere dalla sua posizione Padma Patil spiare da dietro un libro i due.
- Non sta studiando, ma… ma sta zitto. – rispose Ron a bocca spalancata. – e fermo. E ha un libro davanti a se’. Mamma non deve saperlo, o la assumerà a tempo pieno. –
Avevano rimandato la richiesta d’aiuto a quella sera, lasciando i due lì in biblioteca.
 
 
 
- Wow. – commentò Sirius, alzando un sopracciglio. – intendo dire.. Lee Jordan mi ha parlato di lingue. Tu mi vieni  a dire che Fred Weasley stava seduto su una sedia a fissare Hermione, beh… perdiamo  punti. –
- Ehi. – Harry lo guardò offeso – Qui si parla di un cambiamento di carattere. Hermione lo tiene al guinzaglio, te lo dico io. - e annuì più che convinto. Sirius esitò ponderando la cosa.
- Quindi è Fred quello più preso? – chiese alla fine, mentre scioglieva le corde. Harry scrollò le spalle.
- Credo sia Hermione, sai? – disse semplicemente, con un piccolo sorriso e molto più serio di quanto fosse stato fino a quel momento. Rimase in silenzio per un momento e stava già facendo per andarsene quando Sirius gli prese un braccio.
- Hey, Harry. – Sirius sorrise – Non vuoi neanche dare un’occhiata a Malfoy Manor? Perché Draco è tipo pieno di sold… -
Harry si catapultò fuori dalla porta lasciando Sirius piegato in due dalle risate.
 
 
Non poteva più tentare Ginny con le Api Frizzole. Aveva deciso di seguire un percorso di disintossicazione da dolci e da allora non ne aveva toccata più neanche una. Era stato, ovviamente, per scommessa. Questa l’aveva resa decisamente più irritabile, ma sembrava stesse migliorando. Non perdeva ovviamente occasione di lamentarsi per i sintomi da disintossicazione.
Non trovando quindi occasione di portarla nella camera di Fierobecco aspetto pazientemente che fosse il turno di Ginny di portargli da mangiare, e poco tempo dopo lui giocherellava con i fili della corda ignorando il morso sulla mano che si era beccato, e Ginny lo guardava velenosa.
- Sei passata alla carne umana, dopo le Api Frizzole? – le chiese rivolgendole un sorriso. Lei quasi ringhiò.
- Non prendermi in giro, sono debilitata. –
- Anche io – rispose prontamente lui. Si toccò il cuore. – qui dentro. Mi avete ignorato per giorni. Io chiedevo notizie e voi… voi nulla. – Sirius scosse la testa in disappunto. Ginny sospirò e lo guardò meglio.
- Cosa c’è, Felpato? – gli chiese  senza neanche provare a liberarsi.  Sirius si sedette immediatamente con un adorabile sorriso stampato in faccia.
- Come va la disintossicazione? – le chiese premuroso.  Lei si imbronciò.
- Male. – rispose tetra. – i primi due giorni ho avuto allucinazioni olfattive, credo.  Zucchero ovunque. – annuì a se stessa. – Voglio dei dolci. – aggiunse a voce più bassa. Sirius le sorrise con lo stesso sorriso comprensivo di prima. – Sa quanto tempo va avanti? –
- quattro giorni. Ho avuto una ricaduta, quindi ho ricominciato da capo. – annuì di nuovo.
- capisco. Senti e… con Michael Corner invece? – le chiese vago. Ginny lo guardò sospettosa. – E tu come… oh, beh. – scrollò le spalle. – piuttosto bene, credo. Tu come lo sai? –
Allocca.
- Me lo ha detto Harry – rispose prontamente con un sorriso spontaneo sulle labbra. La reazione di Ginny fu quasi immediata. Le orecchie le diventarono rosse come i suoi capelli, cosa che Sirius non manco di notare.
- Sino a che non lo sa Ron immagino vada tutto bene – borbottò cercando di ignorare la cosa. Sirius puntò alle sue orecchie.  – Sei arrossita. – constatò.
- Sintomo da disintossicazione. – rispose immediatamente Ginny – un lavoraccio, diventano rosse tutto di un tratto. Che fastidio –
- E’ una cosa di famiglia. È carino. – Ginny arrossì maggiormente ma lo guardò testarda.
- Non… è un sintomo ho detto! –
- Credevo che la tua cotta per Harry fosse… -
- SIRIUS CHIEDIMI DI FRED ED HERMIONE E BASTA, PER LE CALZE A RETE DI MERLINO –
Lui alzò le mani al cielo e sorrise – Se proprio insisti… -
 
 
Si trovavano in Sala Comune a giocare come al solito. Hermione era sommersa da libri, come al solito. Aumentavano esponenzialmente ad ogni giorno più vicino ai G.U.F.O., non avevano mancato di notare. Gli altri giocavano a scacchi o a gobbiglie e altri ancora conversavano tranquillamente. Fred e George avevano avuto la malaugurata idea di cominciare a giocare con una pluffa rubata in groppa ai manici di scopa. Hermione non li aveva sgridati, ma li aveva guardati con disapprovazione, decisamente. Poi era tornata a studiare. Questo fino a quando George non aveva malauguratamente sbagliato a tirare, colpendo in faccia Hermione. Ginny si era già alzata in piedi e così Harry, Ron e chiunque vicino a lei. Lei dopo un urletto di dolore si era chinata in avanti coprendosi il viso ed era rimasta così per un po’. Ginny aveva notato Fred avvicinarsi piuttosto preoccupato.
- Hey, Granger, scusa – aveva detto george planando anche lui vicino a lei, mordendosi il labbro.
- Si, Hermione, ehi… tutto bene? – Fred si era inginocchiato vicino a lei cercando di vedere il danno, e in quel momento si era vista Hermione con le lacrime agli occhi e il sangue che le fiottava dal naso.
- S-sto bene, devo solo… vado in infermeria. – aveva detto alzandosi di scatto in piedi ancora coprendosi metà del viso con la mano a coppa.
- Ti accompagno – si erano offerti Ron e Harry immediatamente, ma Fred senza neanche una parola l’aveva seguita sin fuori dalla Sala Comune
- Ehi, ehi, aspetta, fammi vedere, prima… fammi vedere, posso… fermiamo il sangue prima. – aveva tentato di sorridere. Si sentiva così palesemente in colpa, notò Ginny. – Ho una certa dimestichezza ormai con queste cose, Granger, sai? Con tutti quei Torroni Sanguinolenti… -
A quel punto Hermione aveva alzato lo sguardo e aveva sbattuto le palpebre. Poi aveva sorriso mostrandogli la mano a coppa, che reggeva un pezzetto di Torrone.
- Non sono neanche male. – aveva detto con un sorriso, mentre con la bacchetta aspirava tutto il sangue, tornando perfettamente normale. Fred era rimasto a fissarla a bocca aperta, come tutta la Sala Comune.
- Tu… tu –
- Così ti impari a giocare a Quidditch in Sala Comune. È pericoloso. – Hermione gli aveva ficcato il Torrone in bocca ed era andata a raccogliere i suoi libri con un piccolo sorriso. – ‘Notte – aveva salutato prima di sparire nella dormitorio femminile. Fred era rimasto a fissarla con un’espressione ebete, masticando assente il torrone con un rivolo di sangue che gli usciva dal naso.
- Ehi, ci ha fregato. – aveva mormorato George pieno di ammirazione. Fred era scoppiato a ridere dopo quello  e aveva fatto sparire scope e pluffa dopo neanche un secondo.
 
 
Sirius sogghignò. – Non romantica quanto speravo, ma il sangue è valso come scena d’azione. Sei salva. Puoi andare. –
Ginny saltò giù dalla sedia e gli lanciò la corda piuttosto violentemente. – Felpato, se ti azzardi a dire qualcosa, qualunque cosa di cosa ci siamo detto qui ti giuro che Fierobecco ti mangerà le dita dei piedi entro stasera. – gli puntò il dito dritto nel petto, minacciosa, prima di chiudersi la porta alle spalle.
Sirius guardò la porta e poi l’Ippogrifo.
- Sappiamo tutti che è un bluff. Eh, amico mio? Lei men… ehi, ehi, smettila di guardarmi i piedi, bestia! –
 
 
 
 
Circuire Ron era stato relativamente facile. Harry gli aveva dato una mano, pensando a come non fosse effettivamente giusto che solo lui soffrisse. Ron era così stato legato e imbavagliato non propriamente di nascosto e portato nella camera con Fierobecco.
Ron, con tutti i capelli scarmigliati e un’espressione più di supplica che altro guardò Sirius.
- Lo so a cosa stai pensando. Ma io ero dalla tua parte, amico. Non volevo escluderti, te l’avrei detto di Fred ed Hermione!  - disse prontamente. Sirius agitò una mano
- Risparmiati le scuse. Sono offeso adesso. E comunque so già tutto. – disse incrociando le braccia.
L’espressione di Ron si fece confusa – ma allora… che ci faccio qui? –
- Mio divertimento personale. Raccontami qualcosa di Fred ed Hermione insieme. Dimmi cosa fanno come coppia. – ordinò puntandogli l’indice contro. Ron esitò e poi fece una smorfia.
- ma Sirius… si comportano esattamente come prima – disse cauto. – adesso si siedono vicini in Sala Comune, certo. E qualche volta Hermione va agli allenamenti di Quidditch, ma non è che prima non lo facesse. – scrollò le spalle – ma davvero, per la maggior parte del tempo Hermione lo sgrida perché Fred sta facendo qualcosa di immorale, illegale o entrambi.  –
Sirius sospirò. – immaginavo. Beh… non sono, che so, gelosi l’uno dell’altra? – Ron ridacchiò a quello, guardando Sirius divertito – Non ti ricordi cosa ha fatto Fred a Goldstein? Ha ancora qualche pustola sul collo e sul gomito, le ho viste – rivelò – però se vuoi sapere qualcosa…
- Si. – disse perentorio sirius. Ron sorrise.
- Una volta stavano parlando a cena ed è uscito fuori l’argomento… -
 
 
Una ragazzina del secondo anno di Tassorosso si era avvicinata al tavolo, quasi tremante. Aveva praticamente lanciato una busta di fronte a Fred ed era scappata con il viso in fiamme. Hermione aveva inarcato un sopracciglio senza capire all’inizio. Fred le aveva sorriso. 
- Sto vincendo io contro Georgy. A quanto pare un ragazzo fidanzato è anche più desiderato. – le aveva sventolato la lettera d’amore davanti e l’aveva messa da parte, senza incontrare lo sguardo quasi indispettito di George. Hermione aveva  scosso la testa senza commentare e Fred le aveva tirato i capelli dispettosamente. – Non puoi non rispondere, prefetto. Mi sto vantando. Ehi, mi sto vantando di quanto io sia affascinante e bellissimo, non puoi ignorarmi. –
Hermione aveva sospirato e lo aveva guardato lasciando stare la cena. – Cosa vuoi che io ti dica? – aveva chiesto. Fred le aveva rivolto un ampio sorriso a si era indicato. – Dovresti dirmi spontaneamente e sinceramente quanto io sia affascinante e popolare. Grazie. – aveva aggiunto facendole l’occhiolino. Hermione aveva adottato da qualche giorno la tecnica di assecondarlo nelle questioni più sciocche, così da poter tornare a fare quello che stava facendo in pace, così aveva ripetuto per filo e per segno. Fred aveva annuito soddisfatto, per poi tornare a mangiare. George gli aveva tirato una gomitata.
- Sei sicuro, vero? – gli aveva chiesto.
- Cosa? –
- Intendo dire… credi di essere il più popolare fra voi due? – aveva chiesto di nuovo, sbattendo le palpebre. Fred lo aveva guardato confuso, per poi guardare Hermione.
- Beh, se vuoi mettere in campo Pustole Goldstein okay, io posso giocarmi la carta Angelina. – aveva detto annuendo. – Gran bel destro, quella ragazza, me lo ricordo ancora. –
Hermione sbuffò senza dire nulla, soffocando una risata.
- Perché sorride? – Fred si girò verso George –  Ehi, perché sorride? –
George lo guardò e cominciò a sogghignare. – Fammi capire, ancora non ci sei arrivato? –
- A cosa? Hermione… George, perché Hermione sogghigna? –
Ron alzò gli occhi al cielo  - Fred, Hermione è uscita con Viktor Krum. Viktor ohmiodioquelViktor Krum –
Silenzio.
Fred aveva guardato meglio la ragazza, che aveva risposto allo sguardo divertita. Poi aveva annuito.
- Giusto. – quindi aveva sorriso, del tutto uguale a prima  - ciò vuol dire che Hermione Granger ha preferito me al grande Viktor Krum? – si era messo le mani al petto e l’aveva guardata negli occhi cercando di non ridere, solo con un sorriso stampato in faccia – E’ così commovente il forte sentimento che provi nei miei confronti, Hermione – aveva declamato. Lei si era limitata a finire il suo roastbeef.
- Ci hai provato, George – aveva solo detto sospirando e scompigliando i capelli a Fred, ancora tutto gongolante.
 
 
- E’ andato avanti per circa due settimane a tartassare Hermione e elencarle tutte le qualità che aveva e di come lei fosse incredibilmente fortunata. Lei  lo ha Schiantato. – Ron sorrise al ricordo e Sirius sogghignò.
- Quindi è questo il metodo di Fred? Starle addosso sino a che lei non lo Schianta o non si arrende? – Ron lo guardò e gonfiò le guance. – non lo so, amico, io di queste cose ci capisco poco. Io so solo che Hermione tende più a lanciare Schiantesimi che ad arrendersi.  Mi sleghi adesso? – Sirius sospirò e annuì – Avete tutti questa stramba fretta di liberarvi, non volete chiacchierare con me? –
- Questo non è chiacchierare,  è un interrogatorio. –
- Fiato sprecato, Ron Weasley, non presto attenzione a certe bazzecole. Mi chiameresti George? – Sirius agitò la mano e Ron imboccò la porta senza perdere un secondo.
 
 
 
George era comodamente seduto a gambe accavallate guardando Sirius rilassato. Avevano deciso di comune accordo che George non avrebbe avuto bisogno di essere legato ad una sedia.
- E insomma. Tuo fratello sta insieme a un prefetto. –
George sospirò – Ognuno hai i suoi difetti, e l’amore è cieco. Non potevo ostacolare la loro unione – disse con un’espressione commossa. Sirius fece un mezzo sorriso  - Abbiamo provato a separare questi due giovani con tutte le nostre forze e niente, loro testardi si amavano. –
- Assolutamente. –
- Si sono detti che si amano? – chiese a bruciapelo Sirius. Se George si stupì della cosa non lo diede a vedere e gli rise in faccia. – Era questa la tua tattica per sapere le cose? E con gli altri ha funzionato? –
Sirius incrociò le braccia  - Sono più originale di così e uso tecniche diverse. –
-  Certo… comunque, non che io sappia. – George sospirò appoggiandosi al suo ginocchio. – come sai, io e Freddy siamo in crisi da divorzio gemellare a causa di questa situazione. Lui non si confida, è diventato ribelle. Non so più cosa fare con lui. –
- E allora come… -
George alzò un dito – anche io ho le mie fonti, e so che non se lo sono detto. Però… - George cercò in tutti i modi di non sorridere al pensiero  - Però mi ha parlato una volta di tutta questa situazione. Il mio gemellino. – annuì.
Sirius tamburellò sulla sedia rimanendo in silenzio, in contemplazione. Poi guardò George che continuava a sorridere ebete.
- hai intenzione di dirmelo o devo minacciarti? – sbottò impaziente dopo altri dieci secondi.
George scoppiò a ridere.
- Non è niente di che, ma capisco la fame di notizie. È stato un paio di giorni prima di venire qui. –
 
 
Fred gli si era avvicinato mentre erano in corridoio a gli aveva preso il braccio.
- Fratello. –
- Gemello. –
- Siamo ancora in crisi? –
- Credo porti più pepe alla nostra relazione. –
- E’ la crisi del diciassettesimo anno. –
George aveva annuito e Fred si era fermato per un momento facendo smettere di camminare anche lui.
- Georgy. –
- Diì tutto al tuo gemellino. – George aveva sorriso e aveva intuito. Fred aveva capito, ovviamente, e aveva sorriso di rimando.
- Mi piace un sacco. – aveva detto così, di punto in bianco, lasciando George senza una risposta pronta. Hermione era passata in quel momento con Harry e Ron e Fred si era illuminato.
- Ehi, Prefettoperfetto, aspettami! – le era corso dietro e le aveva fatto cadere la tracolla solo per il gusto di farlo e di sentire le urla di Hermione il momento dopo. George era rimasto a fissarli e poi li aveva inseguiti ridendo e facendole cadere di nuovo la tracolla per poi correre via soddisfatto.
 
 
- Ah, poi quando mamma ha saputo della cosa – George sospirò – è andata fuori di testa. Hermione le piace molto di più di Fleur. Puoi immaginare le pressioni che stanno ricevendo.  - cominciò ad imitare la voce di Molly in un istante.
- Oh, Hermione cara, ovviamente se vuoi passare le vacanze di Natale con noi non è un problema, e puoi invitare i tuoi genitori babbani con noi, ovviamente! Ah, Fred è così fortunato ad aver trovato una ragazza come te – e sbattè le palpebre lentamente facendo le labbra a cuore.
Sirius ridacchiò e annuì – Ottima imitazione. Se vuoi puoi…- non finì la frase che sentì bussare alla porta. Sirius si ritrovò davanti a Fred ed Hermione, il primo con un sorriso rilassato, la seconda a braccia incrociate, già sul piede di guerra.  George ebbe la ben saggia idea di defilarsi.
- La smetti di rapire le persone in casa tua? – chiese Hermione. Sirius alzò le braccia.
- Quasi tutti hanno parlato spontaneamente. E comunque io non ne sapevo niente di … di questo. Della vostra felice unione.  – indicò loro due. Fred sorrise ancora di più, mentre Hermione acquisiva una delicata sfumatura di rosso sulle sue guance.
- Glielo abbiamo chiesto noi. Volevamo dirtelo di persona, ma tu hai deciso che era meglio prendere notizie di seconda mano e quindi noi non serviamo più… andiamo Hermione? – Fred stava sorridendo divertito a Sirius che poteva sentire la sua faccia contrarsi nel panico puro e vide Hermione non degnarlo più neanche di uno sguardo.
- No… no, dai ragazzi aspettate.  – implorò.
- Hai un problema, Sirius. Sei una zitella pettegola. – disse Hermione.
- Beh, non è che si possa proprio fare una vita diversa a Grimmauld Place. Voi siete come la mia soap opera personale. – il significato di soap opera era apparentemente entrato nel suo vocabolario per magia.
- Ditemi solo come vi siete messi insieme e vi lascerò in pace. Croce sul cuore. –
Hermione scoccò uno sguardo a Fred, prima di sospirare.
- Come vuoi che sia andata – lei incrociò le braccia – ho fatto io la prima mossa. Se non ci avessi pensato io, lui… -
Fred spalancò la bocca guardandola – Come? Ma non è vero, sono stato io! –
- Ma cosa ti puoi aspettare d’altronde da qualcuno che ti fa patpat sulla testa quando ti dichiari… -
- Adesso mi ferisci. – Hermione agitò una mano indifferente.
- Quindi ci ho pensato io. Non potevo permettere di lasciare tutto nelle sue mani, credo che.. – Hermione fu interrotta da Fred che le passò un braccio sulle spalle per coprirle la bocca con la mano.
- Si, okay, Sir, ma io l’ho baciata per prima – disse facendogli l’occhiolino, per poi guardare Hermione – è inutile che usi le unghie o provi a morderla, vivo con altri sei fratelli. – le disse logico, per poi lasciarla andare comunque, saggiamente.
- Io – disse Hermione con le guance rosse e il fiatone – lui.. okay, mi ha baciata per prima, ma l’ho manipolato. – lo guardò – ti ho manipolato.- gli ripetè incrociando le braccia e guardandolo decisa.
- cosa? No, no, era stata una geniale idea del sottoscritto. Non prenderti i meriti, Granger. –
Sirius era assolutamente deliziato.
 
 
Hermione  aveva evitato Fred dopo quel san valentino. Oh, se l’aveva fatto. Fred ogni qualvolta la vedeva sorrideva tronfio e cercava in tutti i modi di trovarsi vicino  a lei (quindi ti piaccio, Granger? Mh? Lo hai ammesso. Me lo hai detto. Me lo ridici di nuovo?). Hermione cominciava a pensare si trattasse di un nuovo test dei G.U.F.O. sopportarlo senza pietrificarlo all’istante o prenderlo a calci. Hermione inoltre finiva molto spesso per arrossire violentemente senza trovare una risposta pronta, e dopo diverse volte aveva trovato il modo di evitarlo il più spesso possibile.
Ciò aveva reso Fred piuttosto triste.
- Gemellino – aveva esordito una volta, steso sul letto con la faccia sprofondata nel cuscino.
- Eh. – George si stiracchiò rotolando nel letto  - io lo sapevo che sarebbero arrivati quei  tipi di discorsi. Dimmi. –
- Sono ferito. –
- Tu mi ferisci continuamente, ma non sto qui a lamentarmi. –
- In realtà sì – puntualizzò Fred, ma George si limitò a sorridere
- Dettagli. Sei ferito. –
- si. Ferito. La Granger mi ignora. –
George lo guardò divertito. – Okay. nulla di diverso dal solito. –
- Hermione mi ignora. – ripeté. – Perché mi ignora secondo te? –
George lo guardò e sbatté le palpebre perplesso. – Io sono sicuro che tu una volta fossi intelligente almeno quanto me. La vicinanza con Hermione Granger dovrebbe farti crescere un cervello per osmosi, ma non… non sembra. -
- Ti sembra il momento di scherzare? Non vedi? Sono sangue del tuo sangue, e sono…
- Ferito. Si. -  
- Lieto di constatare che ci completiamo ancora le frasi a vicenda, almeno. – constatò Fred con una smorfia.
George ridacchiò .
- Ehi, ho un’idea. potresti ricostruirmi per favore il momento in cui lei si è dichiarata? Insomma, quando ha detto, beata la sua anima ingenua, che tu le piaci? Possiamo vedere insieme il momento in cui hai sbagliato a fare qualcosa.  –
Fred si illuminò e in un momento era già in piedi, e lo tirava per un braccio.
- Okay, adesso devi fare me. Sii credibile . –
- Mi sottovaluti. –
- Io sarò Hermione. – Fred sembrava davvero eccitato dalla cosa. Guidò George al centro della stanza, aggiustandogli i capelli, addirittura (“vedi? Quella ciocca stava da questa parte… non guardarmi così, lo stile è importante. Parla con Blaise Zabini, qualche volta”). Poi si mise di fianco a lui, schiarendosi la voce e improvvisando un falsetto.
- Molto credibile, mi rendi fiero di essere imparentato con te, sai? –
- E non hai visto ancora nulla. Allora, io sto così, okay? E la Granger è ad un paio di passi dietro di me. E stiamo per entrare ai Manici di Scopa, e lei mi chiama per nome per farmi fermare, riesci a crederci? –
- Addirittura. –
- Colgo vibrazioni negative, gemellino. – Fred sospirò. – Impegnati. Ti dicevo, mi chiama e io mi giro. E lei mi dice che gli piaccio. – a quella frase sorrise spontaneamente, sospirando soddisfatto e incrociando le mani dietro la testa.
- Sì? -  George sospirò grattandosi la nuca. – quindi, io sono Fred. Hermione, cioè tu, mi dici che ti piaccio. –
- Esattamente. –
- E io che faccio? –
Fred sorrise – Oh, nulla. Te ne vai. –
- Me… ne vado. –
- Sì. –
- Senza dirle che anche lei mi piace. –
- Esattamente.-
- Geniale. -
Seguì un piuttosto pesante periodo di silenzio, prima che Fred parlasse di nuovo.
- Sono più stupido di Ronnie, per Merlino. –
- Assolutamente geniale. –
Così Fred aveva cominciato a sviluppare la propria personale crisi, ricostruendo gli eventi un altro paio di volte per essere proprio sicuro di non averle detto che gli piaceva.
Poi era sceso in Sala Comune, di fronte ai primini e ai fantasmi e a Ginny, innocente piccola anima, e aveva tolto il libro di Pozioni dalle mani di Hermione Granger. Evento unico.
La stessa Hermione Granger che sembrava a tanto così dallo Schiantarlo anche solo con lo sguardo. Fred sorrise immediatamente e si avvicinò.
- Granger, spero che di me non ti piaccia l’innato intelletto, ma il mio aspetto fisico. Ho mentito per tutti questi anni e credo di essere stupido. – disse seriamente, per quanto serio riuscisse ad essere un individuo come Fred Weasley,  appoggiato al bracciolo della sua poltrona. Hermione lo guardò stranita e rossa in faccia.
- Fred, davvero, dimentica che io ti abbia mai detto… -
- Credo di essermi scordato di risponderti, in quel momento. – tagliò corto lui, prima di sorriderle innocentemente.
A tanto così.
- Scordato di… -
Hermione si mise le mani sulla faccia probabilmente per chiedere a tutti gli dèi di salvarla da quel tizio, inutilmente. In meno di un secondo Fred le aveva stampato un bacio sulla guancia, lasciando Hermione e tutta la Sala Comune pietrificata. Dopo dieci secondi Hermione ancora non aveva ricominciato a respirare.
-  Beh, Buonanotte – Fred sorrise baldanzoso  - Buonanotte gente – e tornò in camera saltellando ad ogni gradino.
 
 
- E questo sarebbe il bacio? La prima mossa? – chiese Sirius con estremo disappunto.
Hermione alzò gli occhi al cielo mentre Fred  si accendeva in un’animata protesta – E’ stato romantico. Romantico, Felpato. Un bacio sulla guancia è poesia, è arte.  –
- ma soprattutto, è noioso – aggiunse Sirius, facendo una smorfia. – ah, siamo così lontani, dai vecchi tempi ad Hogwarts… - Sirius sospirò sognante. – Non passava giorno in cui Lily Evans non insultava James, e non c’era verso che James smettesse di saltellarle intorno. Il loro primo bacio è stato romantico. Romantico, grazie al qui presente Felpato, oh, si. – Sirius li guardò – a differenza di uno slavato bacio sulla guancia –
- Beh – Fred si intromise delicatamente – tecnicamente quello non è stato il nostro primo bacio…
- Futili sottigliezze. – Sirius agitò una mano. – vi sto dando la possibilità di redimervi. –
Hermione lo guardò . – Sirius, ti avverto. –
- Baciatevi. –
- Sirius. –
- Non è per me, è per Beccuccio. –
Fierobecco lo guardò come a dire “lasciami fuori da questa cosa” e Sirius, ovviamente, lo ignorò. Gli abbracciò testa e li guardò – Colorate di rosa la sua grigia piumata vita. –
Fred guardò Hermione e scrollò le spalle. – Ci abbiamo provato, ad instaurare un dialogo. Propongo la ritirata. –
- Non oserete. – cominciò a dire Sirius.
i due gli chiusero la porta in faccia..
- Ingrati. –borbottò Sirius. Si inginocchiò a terra e tornò ad accarezzare il becco di Fierobecco, prima di appoggiare la schiena al suo fianco.
- E siamo di nuovo qui, tu e io. –
Fierobecco lo guardò.
Oh no.
- Indomabili. –
 - … -
- Meravigliosi esemplari di maschi alfa. –
- … -
- … non hai mai pensato al voler avere un erede? Posso trovarti una Fierobecca, davvero. –
Oh Merlino.
 
 
 
 
 
 
Sì.
Siamo alla fine. Lo so, avrei detto che avrei continuato la storia sino ai trenta capitoli, ma mi sono resa conto che è davvero una tortura sia per i lettori che per la sottoscritta far passare così tanto fra un capitolo e l’altro. Invece di rovinare la storia definitivamente ho deciso di darle un degno epilogo ( almeno spero che sia degno, poi boh)
Ringrazio davvero ogni persona che ha letto, seguito, aspettato, commentato e messo tra preferiti, seguiti o ricordate.
Grazie di tutto <3  è stato bello!
 
dram

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