Domani sarà migliore, nonostante tutto...

di francym94_smile
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Notte insonne ***
Capitolo 2: *** Sala grande ***
Capitolo 3: *** Affrontare la realtà...almeno un pò ***
Capitolo 4: *** Pregiudizi ***
Capitolo 5: *** L'Interrogatorio ***
Capitolo 6: *** Welcome ***
Capitolo 7: *** Contrattempi ***
Capitolo 8: *** Una brutta reazione ***
Capitolo 9: *** Fare chiarezza ***
Capitolo 10: *** Chiarezza un corno ***
Capitolo 11: *** A tu per tu con Blake ***
Capitolo 12: *** Uscire allo scoperto ***
Capitolo 13: *** Una chiacchierata col camino ***
Capitolo 14: *** Delirio di una complessata e svagheggiamenti ***
Capitolo 15: *** Allo specchio ***
Capitolo 16: *** E piantala co ste pippe mentali! ***
Capitolo 17: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Notte insonne ***


Una stanza buia. Profondo silenzio. Ad un tratto un movimento. Una ragazza si svegliò di soprassalto. Non ricordava ciò che stava sognando. Qualunque cosa fosse le aveva lasciato addosso una profonda angoscia.

Lily non era come tutte le altre ragazze, o forse non aveva nulla di speciale ma era unica semplicemente poiché possedeva quell'unicità che caratterizza ogni essere umano. Aveva corti capelli rossi, con una frangetta che le ricadeva sbarazzina sulla fronte, e che era per lei fonte di continuo fastidio. Gli occhi, benché conservassero un qualcosa del gene Potter, erano però molto diversi da quelli di suo padre e dei suoi fratelli. Non erano di quel limpido verde che era famoso nella sua famiglia, al contrario a prima vista apparivano di un marroncino quasi insignificante; ma la loro bellezza si poteva cogliere in certe giornate di sole, di quelle che ti fanno venire voglia di correre su un prato, oppure in quei momenti in cui per i mille problemi le si rigava il volto di lacrime. Se eri tanto fortunato da esserle vicino proprio in questi momenti potevi vedere i suoi occhi diventare di un luminoso verde- azzurro, un colore che non potevi scordare. Sul naso, all'insù erano adagiate piccole lentiggini e le sue labbra, carnose, donavano al volto un'aria sognante quando si tendevano in un timido sorriso.
Frequentava il sesto anno ad Hogwarts. Aveva sconvolto nuovamente tutti quando era finita in una casa che mai nessuno prima nel sua albero genealogico aveva frequentato: Corvonero. Dico nuovamente perché i suoi genitori si stavano ancora riprendendo dallo shock di vedere Albus, il secondogenito dei Potter, assegnato a Serpeverde.
Come è ovvio vista la casa d'appartenenza Lily era molto intelligente, non c'era una materia in cui eccellesse nettamente, ma le piacevano tutte. Le piaceva però essere fra i migliori, e se c'era qualcosa che non sopportava era il fallimento personale. Anche nello sport era piuttosto brava, se non altro brava abbastanza da essere ammessa nella squadra di Quiddich nel ruolo di cercatrice, ruolo che era ormai associato ai membri della sua famiglia: ognuno dei quali era, o era stato, cacciatore della propria casa . Così fino all'anno precedente, ovvero prima che James terminasse il settimo anno, i tre fratelli si erano sempre trovati a competere fra loro per il possesso del boccino d'oro. Il loro rapporto non era stato però affatto intaccato dal fatto che appartenevano a case non solo diverse, ma rivali. Se c'era infatti qualcosa che Lily amava profondamente erano i suoi fratelli: nonostante le continue litigate erano legati più che mai.

Quella notte dunque, dopo il brusco risveglio, Lily non si stupì affatto di non riuscire a riprendere sonno. Da un po' di tempo a quella parte le capitava spesso di svegliarsi nel cuore della notte e di sentire un peso terribile sullo stomaco, tanto greve da farle mancare il respiro. In queste occasioni si sentiva pizzicare gli occhi, e se solo avesse dovuto parlare era certa che le si sarebbe spezzata la voce e sarebbe scoppiata in lacrime. Ciò che più la angustiava era che non capiva il perché di tutta quella tristezza. Non c'era nulla che non andasse nella sua vita: buoni amici, andava bene a scuola, era apprezzata come persona e come giocatrice...ma si chiedeva se quella che stava vivendo era davvero vita. Era una bella ragazza tuttavia non aveva u carattere molto aperto e socievole, non si fidava molto delle persone e nonostante si fosse impegnata per superare questa diffidenza non ci era mai riuscita. Allontanava tutti i ragazzi che le si avvicinavano: la sua vera essenza era timida, pavida, molto sensibile ma estremamente fedele e sincera. Tuttavia, non sapeva neanche lei bene da quando, aveva cominciato a portare una maschera, e si mostrava forte, decisa, aggressiva, cinica, sarcastica. Così soltanto le persone che la conoscevano davvero bene riuscivano ad apprezzarla per quello che veramente era. Non che risultasse antipatica a prima vista, al contrario faceva sempre un'ottima impressione, tanto che era depositaria delle confidenze di moltissime persone, che di lei si fidavano completamente. Ma la fiducia era unidirezionale e talvolta, di fronte al fatto che non c'era nessuno che davvero al conoscesse, si reputava priva di amici, insignificante. Nessuno se lo sarebbe aspettato ma non era mai stata con un ragazzo, non aveva ancora dato il suo primo bacio, e non era mai stata innamorata veramente anche se aveva avuto qualche cotta negli anni precedenti. Questa sensazione di inadeguatezza la colpiva periodicamente, ma non era mai durata tanto.
Dopo svariate ore sprecate nel tentativo di tornare fra le braccia di Morfeo, Lily gettò definitivamente la spugna e si alzò dal letto. Fece una lunga doccia calda e indossò la divisa. Quando uscì dal bagno, il suo dormitorio aveva finalmente preso vita. Condivideva la stanza con altre 3 ragazze del suo anno: Claire, Elisabeth e Elena. La prima era impegnata in un ripasso dell'ultima ora, la seconda correva da una parte all'altra in cerca di un fantomatico paio di calze portafortuna e Elena come al solito ancora dormiva. Lily decise allora di svegliare quella che dal primo istante del primo anno era diventata la sua migliore amica. Sapeva per esperienza che c'era solo una cosa in grado di svegliarla: sembra incredibile ma le bastava ascoltare le prime note di una canzone per saltare giù dal letto come una molla. A nulla sarebbero servite mille sveglie. Così accese lo stereo della ragazza: Elena infatti era nata Babbana così non riusciva a separarsi dalla sua amata tecnologia. In un lampo la ragazza si alzò e dopo qualche...beh in effetti dopo quasi quaranta minuti le due ragazze andarono a fare colazione in Sala Grande.

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Capitolo 2
*** Sala grande ***


Erano appena entrate in Sala Grande quando sentirono un chiacchiericcio eccitato provenire dal tavolo Serpeverde. L'attenzione della Sala era rivolta ad un raro esemplare di demenza, tronfio, e arrogante (almeno così lo definiva Lily) che si dedicava, insieme alla sua allegra combriccola, al suo passatempo preferito: tormentare i ragazzini di Tassorosso, i più deboli della scuola.
Scorpius Malfoy, ormai al settimo ed ultimo anno di Hogwarts, era un ragazzo di diciassette anni, dotato di rara bellezza e consapevole di ciò. Era alto e longilineo, aveva spalle molto larghe e un fisico asciutto. I capelli erano di un biondo chiarissimo, i tratti del volto spigolosi, tranne che per le labbra, che apparivano al contrario morbide e carnose, la carnagione era pallida, i grandi occhi erano grigio-azzurri: quando era arrabbiato si scurivano talmente tanto da essere paragonati ad un cielo plumbeo. Ma ciò che più colpiva di lui era senza dubbio lo sguardo: un misto fra lo sfrontato, l'annoiato, il pensieroso, finanche il minaccioso; uno sguardo capace di mettere in subbuglio le ragazze e di spaventare i ragazzi; era sempre indecifrabile quello sguardo, misterioso, tanto che sogno delle sue spasimanti era proprio quello di decifrarlo, senza contare che gli dava un'aria davvero sexy.
In quel preciso momento se la stava prendendo con un bambinetto che a quanto avevano potuto capire Lily ed Elena aveva osato colpire il ragazzo per poi giustificarsi dicendo di non averlo visto. E Malfoy amava essere al centro dell'attenzione.
Non poteva sopportare di non essere notato.
Così sentita la giustificazione del piccolo Tassorosso aveva cominciato ad umiliarlo appendendolo a testa in giù.
Lily conosceva quel bambino, lo aveva trovato una sera sulla torre di astronomia che piangeva disperato poiché temeva di non passare l'anno: nonostante i suoi sforzi proprio non riusciva a rimanere al passo. La ragazza impietosita aveva deciso di aiutarlo e da allora gli faceva ripetizioni in particolare di Trasfigurzione.
Così quando vide ciò che Scorpius gli stava facendo, benché di solito per il quieto vivere cercasse di stare alla larga da quell'individuo, decise di intervenire.
“MALFOY” gridò avvicinandosi “Complimenti, prendertela con un bimbetto fa molto macho, davvero, inspira profondo rispetto...vuoi che ti porti un micetto, così farai vedere a tutti quanto sei terribile? Certo un micetto...magari uno piccolo piccolo??”
“Potter” rispose lui “ricordami. Da quand'è che ti ho assunta per curare la mia immagine? Immagine che poi, se permetti, è già perfetta. E comunque lo faccio per il loro bene, vedi, dopo un episodio come questo, il mocciosetto qui imparerà a guardare dove mette i piedi, è altamente istruttivo non sei d'accordo?”. Nel frattempo però, come Lily aveva sperato, per concentrare l'attenzione su di lei Malfoy aveva fatto scendere il tassorosso che come mise i piedi per terra si dileguò dopo averle lanciato uno sguardo colmo di gratitudine.
“No Malfoy. Ovviamente no”. Rispose lei. “ Mi permetto di ricordarti che non è compito tuo educare, anzi, prego che nessuno ti ascolti mai quando parli: al posto tuo quando si tratta di educazione starei in religioso silenzio”
“Ah sentiamo, perché dovrei? Io sono perfetto, dispenso solo un po' della mia perfezione fra i comuni mortali come te...”replicò lui.
“Ma fammi il piacere” disse Lily voltandosi e dirigendosi al suo tavolo. Ma come già detto Malfoy aveva seri manie di protagonismo, non le avrebbe mai permesso di sdegnarlo in quel modo, così prima ancora che potesse fare un passo la afferrò per un braccio.
“Dove credi di andare?” disse piantando il suo affascinante sguardo negli occhi di lei.
“Senti Malfoy, senza offesa, ma non ho tempo da perdere con te, vedi potrei sfruttarlo in modo assai più proficuo”. Gli rispose lei dopo aver distolto lo sguardo. Non poteva negarlo: quello sguardo non le era indifferente, le sembrava che lui fosse capace di leggerle dentro.
“Adesso lasciami per favore” gli disse poi, cercando inutilmente di liberare il braccio dalla sua presa ferrea.
“Vedi Potter, a quanto pare serve anche a te una lezione su come funzionano le cose qui. Non puoi andartene perché non ti ho ancora congedata...è ovvio no? Credevo che lo fosse. Sono io a decidere quando una conversazione è finita” disse lui atteggiandosi a super-divo.
Lily stava per ribattere quando una voce li interruppe.
“Lasciala andare Scorps”.
Il ragazzo sentita la voce mollò la presa e contrariato si volse verso chi aveva interferito.
“Al, seriamente, dovresti mettere in chiaro a tua sorella qual è il suo posto. Francamente non riesco ancora capire come dei bifolchi come lei e Mister-montato-James possano avere legami familiari con te.” Disse scuotendo la testa. Poi si rivolse a Lily.
“Ringrazia di avere il fratello che hai...beh ora puoi anche andare, mi hai stancato”. E le diede le spalle.
Lily profondamente tentata di picchiarlo a sangue stava giusto per urlargli contro una serie di improperi degni di un camionista quando Elena, notato il suo sguardo la bloccò:
“Dai andiamo, non ne vale la pena”.
Così, per amor di suo fratello, considerato che quell'animale era suo amico, e per evitare di fare cose di cui avrebbe potuto pentirsi si fece condurre docilmente al tavolo Corvonero, mentre gli occhi di tutta la sala seguivano ogni suo movimento. Nel tentativo di sbollire la rabbia lasciò la mente libera di vagare, e fra i mille propositi di omicidio e pensieri colmi d'odio non potè evitare che vi si affacciassero anche i ricordi del momento in cui quegli occhi si erano immersi nei suoi e quella mano, la aveva afferrata.
E proprio lì, come se con quel contatto l'avesse marchiata, continuava a sentire come delle impronte arroventate...istintivamente rabbrividì.

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Capitolo 3
*** Affrontare la realtà...almeno un pò ***


“Allora?” Le chiese Elena. Lily che non aveva ascoltato una sola parola si riscosse improvvisamente.
“Cosa scusa?”
“Ti chiedevo se va tutto bene: hai un'aria...non so, strana, non da te. E soprattutto non stai mangiando!”
“Scusami se non ti ascoltavo. È solo che quel ragazzo mi fa impazzire di rabbia: è montato come la panna, arrogante, maleducato. Ti giuro io proprio non capisco come faccia Al ad essere amico di uno così...”
“Senti Lils, ora non te la prendere, io anche ormai conosco tuo fratello e quindi so come è realmente, ma a scuola, ti assicuro che il suo modo di fare è molto simile a quello di Malfoy...”
Lily indignata la interruppe. “Ma cosa cavolo dici! Mio fratello non è affatto così...”
“Lils, ti prego, calmati. Cerca di guardare le cose un po' più oggettivamente: tuo fratello è un Serpeverde no? Lui, Malfoy, Nott e Zabini sono amici per la pelle. Se sono così amici è perché, evidentemente hanno qualcosa in comune...”
“Senti, sono amici solo perché frequentano lo stesso anno.” ribattè Lily.
“Ah, bene. Devo dedurre che l'unico motivo per cui noi siamo amiche è che frequentiamo lo stesso anno. Perfetto. E io invece che credevo ci fosse un po' di più”
“Andiamo, non fare la melodrammatica, sai cosa intendevo. Certo che non ci lega solo questo. Sei la migliore amica che io abbia mai avuto! Ma per loro è diverso.”
“No Lilian, apri gli occhi: è esattamente la stessa cosa. Piuttosto, hai mai pensato che proprio come Albus anche Malfoy, Adam e Blake possano avere un lato tutto da scoprire?”
“Elena, ti prego, ma quale lato...”
“Ma cosa ne puoi sapere tu!? Non li conosci.”
“E neanche ci tengo!” la interruppe Lily.
“Non ti sto dicendo: diventa loro amica. Ti sto dicendo di aspettare prima di dare giudizi. Ti sto dicendo: cerca di andare oltre le apparenze. Smettila di nutrirti di stupidi pregiudizi. Solo allora accetterò di ascoltare ciò che hai da dire su di loro. Nel frattempo trovati qualcun'altro da rimbambire con discorsi campati in aria”
Lily interdetta e anche colpita profondamente dalle critiche della sua migliore amica ammutolì. Elena, dopo qualche secondo impiegato riprendersi dalla piccola sfuriata, atteggiò il viso ad una posa ridicola, tanto che Lily, vedendola scoppiò a ridere.
“Che succede, ti si è appena accesa una lampadina” disse fra le risate.
“Sono orgogliosa di me...in effetti anche un po' spaventata. Ti rendi conto di quello che ho appena fatto?”
“Beh, mi hai rimessa a posto, ottimo lavoro fra l'altro!”
“Appunto! Quand'è che sono cambiate le regole? Sei tu quella che da ottimi consigli e fa rinsavire la gente. Ricordi? Io sono quella impulsiva e combina-guai.”
“Oddio! Appaio così terribile quando faccio le mie ramanzine?”
“Oh si...beh basta! Come si esce da questa specie di universo parallelo? Perché nel nostro non potrà mai accadere che sia io a far rinsavire te...” disse Elena contagiata dall'ilarità dell'amica.
Il bello del loro rapporto è che potevano anche odiarsi “a giorni alterni” -come diceva spesso Elena- ma non per questo erano meno amiche. Sapevano che i fastidi quotidiani, le litigate, erano solo superficiali: non avrebbero mai potuto, cose così sciocche, intaccare ciò che le legava.
“Ok, ok. Adesso basta gongolare. Ho ripreso il controllo della situazione. Piuttosto, è inutile che adesso cerchi di confondermi buttandomi fumo negli occhi...da quando sei diventata così giudiziosa? Ti conosco: c'è sotto qualcosa. Stai per caso cercando di sondare il terreno? Altrimenti perché giustificarli....”
“Secondo me sei ancora fuori di te. Cosa c'era in quel succo di zucca?” disse Elena prendendo il bicchiere dell'amica e annusandolo teatralmente.
“Che attrice che sei!” ribattè Lily togliendole il bicchiere dalle mani. “Ma sappi che io sono in agguato...ti tengo d'occhio” e per sottolineare il concetto indicò i suoi occhi con l'indice e il medio della mano destra e poi, lentamente, le allontanò dal viso per poi unire le due dita e puntarle verso l'amica.
“Beh per ora limitati a tenermi d'occhio mentre mi dirigo in classe, cosa che dovresti fare anche tu”.
Lily colta di sorpresa si guardò intorno . La Sala era pressoché deserta: non si era accorta che fosse così tardi. Le due quindi balzarono in piedi e di corsa si diressero verso l'aula di pozioni, pronte ad affrontare un'altra, terribile, giornata di scuola.



Beh che dire...è la prima ff che scrivo...spero che vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate. Un bacio.
Francy

 

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Capitolo 4
*** Pregiudizi ***


Erano passati alcuni giorni dalla discussione con Elena. Giorni in cui le parole dell'amica le avevano dato molto da riflettere. Decisamente le avevano aperto gli occhi, le sembrava di aver portato una benda fino a quel momento: come aveva fatto a non accorgersi di che persona era suo fratello a scuola? Esaminando i suoi ricordi si rese conto di alcuni particolari che prima, forse inconsciamente, aveva ignorato: ogni volta che vedeva i suoi stupidi amici maltrattare il ragazzino di turno, lui era sempre presente. Magari si godeva lo spettacolo o ridacchiava, certo è che, se era vero che non l'aveva mai visto partecipare in prima persona, non l'aveva mai visto neppure intervenire per difendere il malcapitato di turno. Ammettere ciò la aveva però costretta a considerare anche l'altra ipotesi di Elena, quella che aveva subito giudicato ridicola: anche in Scorp...ehm Malfoy, Zabini e Nott poteva esserci qualcosa di più degli spacconi arroganti? Oggettivamente aveva dovuto concludere che la possibilità c'era, ma questa convinzione non era scesa così in profondità da indurla a crederci davvero, almeno non ancora. Un'altra cosa che in quei giorni aveva notato era quanto spesso la sua migliore amica sparisse nel nulla, per poi tornare e dare giustificazioni molto, anzi troppo vaghe. Era ovvio che le stesse nascondendo qualcosa, e visto come ne aveva preso le difese aveva dedotto che con ogni probabilità uno dei quattro era coinvolto in queste sparizioni. E, inutile dirlo, questa possibilità le metteva i brividi, così aveva deciso di non saltare subito alle conclusioni ma di attendere che Elena si confidasse con lei, cosa che a quanto pareva però non aveva assolutamente intenzione di fare e Lily si era proprio stufata di aspettare. Ecco perché in quel momento la stava cercando per tutto il castello. Stava imboccando un corridoio quando vide, in fondo al suddetto corridoio, suo fratello intento probabilmente a raggiungere il suo dormitorio. Albus era un diciassettenne slanciato, con spalle dritte e larghe, i capelli neri e indomabili, esattamente come quelli dell padre, gli occhi color verde smeraldo. Era, modestia a parte, un bel pezzo di ragazzo. Caratterialmente era molto più simile a lei che all'esuberante James, con la differenza che, le ragazze, più le allontanava, più gli correvano dietro. Certo è che se la sua amica fosse stata “invischiata” con uno dei suoi amici, certo lui l'avrebbe saputo.
“Al!” lo chiamò.
“Lily, che ci fai qui?” rispose lui.
“Sto cercando Elena...l'hai vista per caso?”
“Beh no, io no.” replicò lui con un sorrisetto.
“Senti Al, se sai qualcosa per favore dimmela.”
“No Lils, io non devo dirti proprio nulla. Non è la tua migliore amica? Se vuoi sapere qualcosa chiedigliela.”
“Ho provato ad aspettare ma lei non parla...ti prego dimmi che con le sue sparizioni non c'entra nessuno dei tuoi...” disse supplicante.
Albus con una faccia incredula rispose: “Sparizioni? In che senso? E poi che diamine significa i TUOI? Detta così sembra che io sia il boss di una banda di mafiosi”.
“Beh senti per come vi comportate lo sembrate davvero...e comunque Al sparizioni significa semplicemente che sparisce. Per ore. E torna con giustificazioni del tipo: prendevo un po' d'aria, oppure, facevo un giro. Al è una settimana che piove. Che cavolo di aria vuoi che stia prendendo!?”
“Senti non lo so che fine fa e se anche lo sapessi non te lo direi: non mi riguarda.”
“Da quando sei diventato così insofferente? Non mi piace come ti comporti con i tuoi amici. Mamma e papà inorridirebbero se sapessero in che modo maltratti i ragazzi più piccoli.”
“Senti io non maltratto proprio nessuno!”
“Ma non fermi i tuoi amici quando lo fanno. È orribile credimi. E poi non capisco perché comportarsi così: quei ragazzini non vi hanno fatto nulla.”
“Semplicemente non mi impiccio. Da noi funziona così: ognuno lascia liberi gli altri di fare ciò che vogliono. Quindi se si divertono così pace. Non posso mica obbligarli ad essere come voglio io no?”
“Beh ma se non condividi quello che fanno perché gli sei amico!?”
“Lils ma tu che ne vuoi sapere. Non li conosci come li conosco io: se sono loro amico qualcosa di positivo l'avranno pure no? Solo che non è qualcosa che mostrano a chiunque. Di certo non la mostrano a te che per partito preso li odi. E poi non sai che cosa significa essere un Serpeverde: anche se sei uno stinco di santo vieni sempre additato come quello scorretto, arrogante, schizzinoso. Tutta la scuola ci odia nella maggior parte dei casi senza neppure un motivo valido. Scorps, Adam e gli altri semplicemente si sono stufati di impegnarsi per dimostrare di non essere come tutti li giudicano. E visto che- siccome tutta la scuola ha uno stereotipo di Serpeverde in base al quale giudica ciascuno di noi- venivamo accusati di cose che non facevamo, e a nulla valevano tentativi di dissuadere le persone, abbiamo cominciato a farle davvero quelle cose.”
“Al ti assicuro che nessuno pensa che tu sia così”. Replicò lei.
“Per me è diverso Lils. Io sono figlio di Harry Potter, i pregiudizi che tutti hanno dei Serpeverde non mi coinvolgono. Invece per tutti gli altri è questa la realtà.”
“Mi dispiace Al, io, non immaginavo...”
“Lo so, nessuno immagina un bel niente qui dentro. Ma ora che lo sai ti prego, evita queste scenate”.
“Non mi hai fatto finire: ho detto che non immaginavo che la situazione che vivete fosse questa. Non per questo siete giustificati nel comportarvi come fate. Se come dici sono solo pregiudizi, allora impegnatevi tutti assieme per dimostrare a tutta la scuola che non siete così come siete dipinti”
“Per te è facile parlare...senti mi dispiace ma devi fartene una ragione, i miei amici non cambieranno e neppure io. Perché non continuiamo a vivere le nostre vite separatamente come abbiamo fatto finora?”
“Non posso. Non mi ero accorta di ciò che mi circondava ma ora ho aperto gli occhi e non posso più far finta di niente”. Replicò lei col viso in fiamme.
“Fai come vuoi Lils, ma dovresti crescere e imparare che non puoi far andare sempre il mondo come vuoi.”
Lily stava per ribattere quando lo squillante suono della campanella si diffuse per i corridoi.
“Senti io ora ho lezione, ci vediamo ok?” Le disse Albus allontanandosi in fretta dalla sorella e dalle sue parole.
Lily invece rimase lì, immobile, cercando di assimilare tutte quelle cose che il fratello le aveva detto. Si era sempre vantata di non avere pregiudizi, di essere aperta verso tutto e tutti. Ora le sembravano parole vuote. Era sempre stata come tutti gli altri in fin dei conti? Il suono di molti passi che si avvicinavano la fece riscuotere. Come il fratello anche lei aveva delle lezioni quel pomeriggio. Così ancora un po' frastornata anche lei si incamminò verso la sua prossima lezione.


Ecco a voi un nuovo capitolo. Mi ero impegnata ad aggiornare tutti i giorni e invece...spero comunque che vi piaccia. Fatemi sapere che ne pensate.
Grazie mille a tutti voi che seguite la mia storia (non l'avrei mai creduto), spero di non deludervi. Un bacio.
Francy

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Capitolo 5
*** L'Interrogatorio ***


“Adesso basta: è ora di sputare il rospo mia cara”

 

Dopo innumerevoli tentativi Lily, quel pomeriggio, era riuscita a prendere in disparte l'amica e, approfittando di uno di quelli che sarebbero stati gli ultimi tiepidi pomeriggi d'autunno, l'aveva trascinata nell'enorme parco della scuola. Ora si trovavano una accanto all'altra sulle sponde del lago Nero, il cui scintillio con le ultime luci del giorno creava un'atmosfera surreale, tanto che le due erano rimaste per qualche minuto in silenziosa contemplazione del paesaggio che le circondava, caratterizzato dai forti toni rossicci. Poi però visto che Elena non sembrava intenzionata a parlare, Lily aveva infine preso la parola.
“Coraggio parla, penso di meritarmela la verità: sono stanca di di essere riempita di bugie.”

"Mi spiace Lils, davvero, è solo che...non so da dove cominciare...”

“Beh direi dall'inizio no?” Le disse Lily con un ghigno ma, dopo aver guardato l'espressione affranta dell'amica, aggiunse “Andiamo Ellie, non potrà mica essere così grave!”
“Non ne sarei tanto sicura” Sussurrò lei.

“Bene, allora ti prometto che non darò in escandescenze. E poi stai tranquilla, nulla di ciò che mi dirai potrà mai cambiare nulla...sei e resterai comunque la mia migliore amica, anche se non condivido tutto quello che fai” Le disse incoraggiante.

Elena, dopo aver preso fiato si lasciò andare ad un lungo sospiro.

“Ok. Bene. Hai presente quest'estate? Beh, si, quando sono stata in vacanza in Italia ho incontrato Adam e la sua famiglia...”

“Aspetta” la interruppe Lily “Per Adam intendi quell'Adam?”

“Come se non lo sapessi già” Le disse Elena facendole la linguaccia. “comunque si, intendevo Adam Nott. Beh sai i miei sono Babbani quindi non sanno nulla di Serpeverde e compagnia bella, così quando ci siamo incontrati vicino alle colonne di Piazza San Pietro e hanno visto che lui mi faceva cenno, hanno preteso di che lo andassi a salutare e si sono presentati ai suoi genitori. E potrà sembrarti incredibile ma sono andati subito d'accordo fra loro. Così per tutto il periodo in cui siamo stati in Italia si sono visti spesso.”

“Ed essendosi frequentati loro...beh vi siete frequentati anche voi suppongo...”

“Beh si. E devo dire che conoscendolo meglio. Beh mettiamola così: Adam non è così male. È stupido. Completamente stupido. Si comporta da ragazzino, fa delle vocette che, beh dovresti sentirle, sono meravigliose...”

“Vai avanti” le disse Lily con volto inespressivo “Perché non mi hai detto nulla?”

“In quel momento non mi sembrava così importante. Poi invece ero sicura che avresti disapprovato il fatto che io lo frequentassi e più la cosa andava avanti, meglio lo conoscevo, più lo apprezzavo e più difficile era spiegarti tutto.”

“Fino a che punto lo apprezzi?” Le chiese Lily guardandola di sottecchi.

“Abbastanza”ammise l'amica “un po' troppo in effetti” aggiunse.

“Quindi tutte le volte che sparivi era perché eri con lui?”

“Beh più o meno. Con lui e..ehm...con i suoi amici. In particolare con Scorpius.”

“Ah bene. State insieme?” indagò infastidita Lily.

“Ma con chi?” poi vista l'espressione dell'amica continuò “Andiamo Lils, non puoi veramente credere che possa mettermi con uno come Scorpius. È troppo persino per me! Dai a parte gli scherzi. Non sto con nessuno dei due. Siamo solo amici più o meno.”

“Avevo intuito che si trattava di uno di loro e sei la seconda persona che mi dice che guardo solo alle apparenze: sono proprio ottusa allora?”

“Ma dai Lily, non ho mai detto una cosa simile”

“Ma eri terrorizzata all'idea di dirmelo! Mi spiace non credevo di essere tanto piena di pregiudizi” disse Lily fissando l'acqua del lago.

“Lils, è normale. Era così anche per me. Ora di buono c'è che ho imparato a guardare oltre le apparenze e ti aiuterò a fare la stessa cosa. Devi conoscerli. Assolutamente.”

“Ma sei impazzita! Figurati, nemmeno vorranno rivolgermi la parola” disse Lily amareggiata.

“Lo stai facendo di nuovo.”replicò Elena.

“Cosa?”

“ Ti fai prendere dai pregiudizi. Fidati li adorerai. E loro adoreranno te: sono una forza della natura insieme” le disse col sorriso sulle labbra.

“Va bene, mi hai convinto. Mi impegnerò a conoscerli meglio. Tutti quanti, mio fratello e Blake compresi.” Affermò con convinzione Lily.

Dopo qualche minuto di silenzio però si voltò verso l'amica e disse:

“Senti Elena, hai fatto trenta, fai trentuno. Siete davvero solo amici tu e Adam?”

“Io..n..non lo s...o” disse lei arrossendo. “Diciamo più o meno che...” ma dopo aver visto l'espressione ironica di Lily concluse “ Mi piace. Decisamente mi piace. Ma stavolta non è una cotta come le altre. Insomma lo sai: di solito i rgazzi mi colpiscono così, appena li vedo. Invece Adam ho imparato ad apprezzarlo a mano a mano. E ora non riesco a togliermelo dalla testa. E poi l'hai visto? È così bello” disse prendendo fra le mani una ciocca dei suoi lunghi capelli scuri e arrotolandola intorno al dito “Lo sai che mi prende sempre in giro?” disse poi sorridendo “ Dice che sono una nanetta. Quando vuole sottolineare la cosa mi appoggia il mento sulla testa”

“Beh dai non si può dire che abbia torto” disse Lily ridendo.

Elena infatti era alta poco più di un metro e sessanta. Aveva lunghi capelli scuri che le sfioravano la schiena. Gli occhi erano di un caldo color cioccolato. Appariva piccola rispetto alla sua età anche perché certo non la si poteva definire miss finezza. Tuttavia il suo carattere solare e vivace e la sua spontaneità la rendevano una persona apprezzata da tutti. Soprattutto dal genere maschile.

 

Ma gli ultimi raggi del sole stavano ormai sfiorando l'acqua e così le due ragazze, ora libere dal macigno delle menzogne, si avviarono, scherzando e punzecchiandosi a vicenda spensieratamente, verso il castello, pronte al succulento cibo che le attendeva. Quello che non potevano sapere è che qualcuno, in quel preciso momento, da una delle finestre, le stava osservando con interesse.

 

 

Bene, ecco a voi un'altro capitolo. Credevo di non riuscire a pubblicare nulla oggi invece a quanto pare...beh non garantisco sul risultato poiché è stato scritto più frettolosamente degli altri, spero comunque di non avervi deluso. Grazie a chi continua a seguirmi e fatemi sapere che ne pensate.

Un bacio.

Francy

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Capitolo 6
*** Welcome ***


“Andiamo, non essere così agitata. Non mordono mica...di solito.” le disse Elena soffocando le risate.
“Ma li hai avvertiti che ci sarei stata anche io?” le rispose Lily.

“Ma certo che l'ho fatto!”
“Dove hai detto che ci dobbiamo incontrare El?”
“Beh, come al solito ci incontriamo sugli spalti del campo di Quidditch, lì non c'è mai nessuno a quest'ora, così stiamo tranquilli” rispose lei.
“Bene...no aspetta, bene un corno! Ma che cavolo sto facendo?” disse agitata Lily bloccandosi all'improvviso.

“Forza Lils, muoviti che siamo già in ritardo! E poi stai facendo tante scene per nulla. Senza contare che mi lasci basita: non ti sei mai fatta scrupolo di rimetterli al loro posto...”
“Beh ma è colpa tua se ora li vedo come esseri umani e non come bestie!” sbottò lei.

“Lilian Luna Potter si può sapere che fine ha fatto il tuo coraggio?”
“Non c'è mai stato temo...”
“Ma sentila, hai sempre affrontato chiunque”disse Elena cominciando a trascinarla per un braccio.
Ad un tratto un bolide si schiantò a pochi centimetri da loro. Poi si alzò di nuovo in volo e fece per schiantarsi di nuovo al suolo. Le due per evitarlo si spostarono ma la palla continuava a piombargli sempre più vicino, così cominciarono a correre e senza neanche rendersene conto si ritrovarono al centro del campo da Quiddicth. Elena che ormai conosceva i suoi polli prese la bacchetta e con un movimento fece esplodere la palla.
“ADAM!” urlò. “MA SEI IMPAZZITO!?”
Lily, riuscendo finalmente a focalizzare la scena cominciò a sentire delle risate, e voltatasi vide arrivare i tre autori del momento di panico puro che avevano vissuto. Prima ancora che potesse anche solo pensare i spiccicare parola, Elena si lanciò in avanti correndo come una furia e prese a colpire Adam ovunque potesse arrivare. Lui ridendo dopo un attimo, evidentemente abituato a quel trattamento, le afferrò i polsi.
“Brutto idiota, ma che ti dice quel cervello!” Gli urlò contro tentando di liberarsi da quella presa ferrea e cominciando a tempestarlo di calci. Gli altri ragazzi se la ridevano bellamente e Lily, una volta superato lo stupore cominciò a dare manforte all'amica.
“Brutti cretini, ma non avete pensato che potevamo farci male!?” sbraitò all'improvviso. L'attenzione di tutti, che era stata rivolta fino a quel momento ad Elena ed Adam, fu concentrata su di lei, e dopo un attimo di silenzio, in cui sembrava che finalmente si fossero accorti della sua presenza, Blake cominciò a ridere tanto forte che si piegò in due tenendosi la pancia. La prima reazione di Lily fu profonda ira, ma poi non poté più resistere: quella risata era talmente contagiosa che tutti si ritrovarono a sghignazzare. Osservando i tre ragazzi che aveva di fronte Lils, suo malgrado, si ritrovò a pensare che quando ridevano erano ancora più belli.
Adam aveva corti capelli a spazzola neri. I suoi lineamenti avevano un qualcosa di esotico. La pelle era leggermente scura, come scuri erano anche gli occhi, che però in quel momento avevano una tonalità rossiccia. Sulle guance e lungo la mascella , sotto la pelle si vedeva la barbetta scura e le labbra erano carnose.
Blake al contrario era castano chiaro, quasi biondo, i capelli, abbastanza lunghi gli incorniciavano il volto, gli occhi erano verdi. Era alto, anzi altissimo. Tanto alto che Lilian, che pure era tutto meno che bassa, per poterlo guardare negli occhi avrebbe dovuto alzare parecchio la testa.
Scorpius poi, inutile dirlo, era di una bellezza incredibile, soprattutto ora che stava ridendo. Gli occhi gli si erano illuminati. Ora che per la prima volta lo vedeva ridere, ma non prendere in giro qualcuno, si disse che quell'aria malevola un po' guastava quei lineamenti. Ancora ridendo esclamò:
“Senti guarda che non c'è nulla da ridere! Un bolide fa male, dovreste saperlo...”
“Ma figurati!” disse Malfoy con aria saputa “Non avremmo mai permesso che colpisse Elena, certo magari te...”
Lils si stava già infiammando ed era quasi pronta ad esplodere quando Blake, visto il colorito rossastro che stava prendendo, intervenne:
“Dai Potter, Scorps stava solo scherzando. È solo che ci stavate mettendo un'eternità...così abbiamo pensato di darvi una spintarella ecco!”
“Spintarella!? È così che la chiami? Ci avete scagliato contro un bolide...e se fosso sfuggito al vostro controllo?” i tre la guardarono con la stessa indentica faccia accigliata.
“Ma con chi credi di avere a che fare? Siamo talmente bravi che una cosa del genere non potrebbe mai capitare...certo, mi rendo conto che data la tua inferiorità...” le disse Blake ammiccando.
Lily a quel punto non poté più resistere, si avvicinò a lui, e alzatasi in punta di piedi gli mollò uno scappellotto dietro la nuca. Lui rimase sbigottito, Scorpius addirittura pietrificato. Adam e Lily invece scoppiarono a ridere.
“Picchiato da una ragazza! Blake questa cosa proprio non ti fa onore” disse Adam.
“Da che pulpito!” esclamò Elena.
“Beh ha ragione amico” si intromise Scorpius “Elena te le da di santa ragione. Comunque non avrei mai immaginato una Lilian Potter manesca”
“Ma cosa dici!?” esclamò Adam “Me le da di santa ragione!? La Nanetta?? ma se la blocco dopo neanche due secondi. E poi visto il tipo non mi meraviglio che abbia fatto comunella con una tale e quale a lei” aggiunse volgendosi sghignazzando verso Elena.
“Cosa ti aspettavi caro? Credevi davvero che sarei stata una mollacciona? Ti devo ricordare con chi sono cresciuta? Dopo quello che mi hanno fatto passare James e quel troglodita di Albus non temo più niente” disse Lily a Blake raddrizzando la schiena. Poi aggiunse, dopo essersi guardata intorno:
“A proposito dov'è? Credevo che ci sarebbe stato anche lui”.A risponderle però fu Scorpius.
“Beh, diciamo che ha avuto un contrattempo” Disse malizioso.
“E che contrattempo...” continuò allusivamente Blake dandosi colpetti sul petto. Lily, cercando in tutti modi di non immaginare suo fratello in pose equivoche, si volse verso la sua migliore amica che nel mentre era stata impegnata a prendersela con Adam, il quale in quel momento la stava stritolando, tenendola stretta al suo petto mentre lei si divincolava.
Scorpius, osservando Lilian, cosa che aveva fatto da quando l'aveva vista avanzare un po' ricalcitrante, seguì il suo sguardo e, notando cosa aveva attirato la sua attenzione con un ghigno disse:
“Su Adam, Elena, per queste cose c'è la stanza delle necessità!”.
Adam mollò la ragazza di colpo. E lei dopo essere arrossita si volse verso Lilian, ma come vide il sorriso ironico che le attraversava il volto si indignò e cominciò a difendersi sbraitando contro quella strana lega che avevano formato la sua migliore amica e quei mascalzoni.
“No, dico, complimenti! Ti avevo portato pensando di avere un'alleata contro questi animali, e invece, neanche due secondi e ti allei con loro, come se ne avessero bisogno poi!” disse Elena indignata provocando le risate di tutta la compagnia.
E fu così, senza neanche rendersene conto,  che Lily ,quel pomeriggio, cominciò ad integrarsi in quello strano gruppo d'amici.

Beh che dire,  ecco a voi il nuovo capitolo, scusate il ritardo....e, niente, fatemi sapere che ne pensate :D

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Capitolo 7
*** Contrattempi ***


Erano passati ormai vari giorni dal pomeriggio in cui Lily aveva cominciato a frequentare quello strampalato gruppo di Serpeverde. Si era resa conto di quanto ognuno di loro fosse incredibile a modo suo. La sorpresa più grande era stata forse il realizzare quanto andasse d'accordo con Blake: aveva legato immediatamente con lui, si erano capiti e lei lo adorava. Era davvero unico, si atteggiava a sapientino e poi se ne usciva con le cretinate più incredibili; una cosa che Lily amava era stritolarlo con abbracci. Da un lato lo faceva perché, come gli diceva sempre, era abbraccioso, insomma comodo e poi le dava sollievo appoggiare la testa sul suo petto, dall'altro perché sapeva che lui non lo sopportava, tanto che rimaneva pietrificato e chiedeva aiuto- ma Lily era sicura che fosse tutta scena, dunque non si curava delle sue reazioni- . Adam invece era decisamente un personaggio più singolare: lunatico, buffo ma anche un po' cafone e indelicato, era capace in un attimo di farsi odiare come di farsi amare, si passava da un estremo all'altro. Con lui era tutto o bianco o nero, non erano contemplate le tonalità del grigio. Quello con cui si trovava meno a suo agio era forse Scorpius: solo pensare a lui le metteva i brividi. I loro rapporti si limitavano a quelli che avevano nel gruppo. Lily era convinta che se avesse dovuto stare da sola con lui non avrebbe avuto nulla da dirgli, e dunque cercava sempre di evitare che questa situazione si realizzasse. A dire la verità il motivo non era solo questo: egli la metteva un po' in soggezione. In quel momento, proprio a confermare la solita impossibilità di mantenere i suoi propositi, Lily stava camminando proprio accanto a lui. Stava infatti scendendo di corsa le scale per raggiungere il lago, dove quel pomeriggio avevano deciso di incontrarsi, quando si era imbattuta nel losco figuro. Beh imbattuta non rende bene l'idea dell'incontro: diciamo che l'aveva proprio preso in pieno! Scorpius, non senza aver prima commentato acidamente la sua mancanza di grazia, le aveva proposto di accompagnarla. I due avevano camminato a lungo in un silenzio imbarazzato, mentre lui le lanciava continue occhiate. Lily stanca della situazione aveva cominciato a blaterare per colmare quel vuoto, e stava ancora chiacchierando quando udì un lamento: proveniva dalle serre.

“Hai sentito?” chiese quindi a Scorpius. Visto che lui non reagiva gli toccò un braccio, lui, immobilizzatosi improvvisamente si voltò verso di lei, che subito staccò la mano, come scottata da quel contatto.

“Cosa scusa?”le chiese lui guardandola negli occhi “Avevo staccato la spina, sai, a furia di sentirti blaterare...” aggiunse mentre uno scintillio gli attraversava lo sguardo.

Lily, decisa a ignorare la frecciatina ripeté “hai sentito quel rumore?”

“Quale rum..”ma si bloccò quando un'altro lamento risuonò nell'aria.

“Ora l'hai sentito?”
“si, hai ragione” disse lui mentre il suono si ripeteva.
“Sembra un'animale ferito...senti? Viene dalle serre. Forse qualche bestiola è rimasta chiusa lì” disse Lily “senti io vado a vedere che succede, tu se vuoi intanto vai avanti”
“se ti sbrighi ti aspetto”
“ok, fai come vuoi” rispose Lily distogliendo lo sguardo e dirigendosi di corsa verso le serre, che fortunatamente si trovavano poco distanti.
Tutto si aspettava tranne quello. La visione che ebbe era raccapricciante. Una bambina era interamente coperta di tentacoli urticanti: era a terra e si muoveva convulsamente mentre due Serpeverde del suo anno osservavano la scena divertiti. Lily trattenne il fiato. Poi esplose. Tirò fuori la bacchetta e sbottò:
“Ma che state facendo a questa ragazzina!? Lasciatela andare immediatamente!”
“Potter”disse uno dei due,che lei identificò come Lucas Bisciops “non hai ancora imparato a non immischiarti negli affari altrui?”.
“E poi chi diavolo sei per dirci cosa fare?” disse l'altro.
“Si da il caso che io sia un prefetto, e sarò costretta a togliervi dei punti se non la smettete subito”
disse lei. I due, dopo essersi scrutati a vicenda, si abbandonarono ad una risata cattiva.
“Sei ridicola Potter” disse Bisciops. Poi esclamò: “Stupeficium!”
Lily, coi riflessi allenati schivò il colpo e i due cominciarono a duellare, quando però l'altro ragazzo si rese conto dell'inferiorità del suo amico Lucas, gli diede manforte. La ragazza cercò di reagire, ma stava perdendo sempre più terreno e i due si avvicinavano. Fu disarmata. Cominciò ad indietreggiare e presto si trovò con le spalle al muro. Si rannicchiò allora pronta al peggio e socchiuse gli occhi. Ma il colpo che aspettava non venne. Alzò allora lo sguardo. I due ragazzi erano sospesi a testa in giù. Sulla porta c'era Scorpius.
“Razza di idioti” disse lui. Poi dopo averli fatti schiantare al muro li lasciò cadere.
“Sparite” gli disse.
I due fecero per ribattere ma visto chi si trovavano davanti e lo sguardo assassino che questi aveva, decisero di andarsene. Seppur a malincuore infatti sapevano di dover fare ciò che Scorpius diceva in quanto egli era più grande e a Serpeverde la gerarchia era chiara a tutti e soprattutto rispettata da tutti da tempo immemorabile. Lily allora, alzatasi da terra, si precipitò a liberare la ragazzina e insieme al ragazzo la accompagnò in infermeria. Quando si trovarono nuovamente soli e all'aperto, dopo aver preso coraggio la ragazza si voltò verso di lui.
“Scorpius...grazie, davvero”disse guardandolo negli occhi.
“Mpf, ma figurati, non l'ho fatto per te. L'ho fatto perché quei due ultimamente tendono a scordarsi qual è il loro posto. Avevo già deciso di rimetterli in riga.” rispose lui spostando lo sguardo dagli occhi di lei.
“Beh, qualunque sia il motivo devo comunque ringraziarti...” continuò lei.
Scorpius stava per rispondere qualcosa quando furono interrotti dall'arrivo di Adam ed Elena.
“Ehi! Ma dove eravate finiti!?” esclamò la ragazza.
“Eh già, dove eravate finiti...” disse lui ammiccando e ottenendo una gomitata da Elena.
Lily cominciò a rispondere“Beh c'è stato un contrattempo, stavamo..”ma fu interrotta da Adam
“Si, beh, qualunque cosa sia ce la racconterete dopo. Sbrigatevi, al lago ci aspettano gli altri e Albus ha detto che deve dirci qualcosa...e siccome voleva a tutti i costi che ci foste anche voi, non ci ha detto ancora nulla...quindi datevi una mossa!”.
I ragazzi allora, trepidanti, si avviarono al lago, dove trovarono Albus che camminava agitato avanti e indietro.
“Ragazzi” disse agitato quando finalmente arrivarono e si sedettero “ho una novità da comunicarvi...”



Et voilà! Un'altro capitolo per voi. Grazie mille a tutti quelli che mi seguono, che mi recensiscono, ma anche a chi semplicemente passa e legge le mie schifezze. Fatemi sapere che ne pensate e continuate a seguirmi. Un bacio.
Francy

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Capitolo 8
*** Una brutta reazione ***


Si trovava sulla cima della torre di astronomia. Lì la trovò Scorpius: seduta sul cornicione con le gambe penzoloni. Le si avvicinò.

“Potter...è tutto ok?”

“Che domanda idiota.” rispose lei asciugandosi il volto con la manica del logoro giacchetto viola che indossava.

Rimasero in silenzio per qualche minuto mentre la ragazza cercava di riprendersi, poi Scorpius, forse rendendosi conto che Lils aveva bisogno di sfogarsi un po' le si sedette vicino.

“Andiamo Potter, non ho mica tutto il giorno...”

“Nessuno ti obbliga ad aspettarmi. E poi da quando ti riguarda dove sono e cosa faccio? Non capisco proprio che cavolo ci fai qui!”

“Ma tu non eri la Potter sveglia? Forse il cappello ti ha smistato male.”

“Smettila di dire cose inutili” gli disse lei.

“Non è difficile sai? Dopo la scenata che hai fatto ci siamo divisi per cercarti e assicurarci che tu non avessi combinato casini. Sai diventi piuttosto minacciosa a volte.”

“Ah.” rispose lei rannicchiando le gambe al petto e seppellendo il volto fra le ginocchia.

“Ah. La tua risposta è Ah. Bene. Devi stare davvero male se rispondi a monosillabi. Di solito rimbambisci tutti di chiacchiere.”

“e tu invece? Sei diventato di botto mister loquacità!?”urlò lei alzando il volto di scatto.

“Ehi tranquilla” disse lui portando le mani avanti come a difendersi “non serve arrabbiarsi tanto..”.

Rimasero in silenzio un altro po' scrutandosi arcignamente, poi Scorpius riprese la parola.
“Senti scusa non mi uccidere...ma non capisco proprio il motivo della scenata. Dovresti essere felice per tuo fratello: insomma è stato selezionato per andare a Durmstrang e tentare di partecipare al Torneo Tremaghi!”

“Senti non è quello il punto. È che lo sai come funziona: devi presentare la richiesta per partecipare mesi prima. E lui non mi ha detto nulla. Niente. E poi...se ne esce dicendo che la sua richiesta è stata accettata!”

“E allora!? Neanche a noi ha detto nulla...ma non per questo ci siamo messi ad attaccarlo e siamo scappati via come hai fatto tu. Hai idea di quanto c'è rimasto male Al!?”

“Senti ora non venire a farmi la paternale...tu non capisci il rapporto che ho con i miei fratelli. Noi ci diciamo tutto.”

“Ma figurati. Vuoi dirmi che i tuoi fratelli sanno TUTTO di te!? Ogni singolo dettaglio?”

“Certo!” disse Lily. Dopo qualche secondo però, dopo aver ricevuto un'occhiata ammiccante dal ragazzo, aggiunse: “Ok, forse non proprio tutto tutto”

“Senti” disse poi “non lo so neppure io perchè me la sono presa tanto ok? È solo che mi ha colto di sorpresa. E poi quelle gare sono rischiose e io non sono pronta a vedere Al...a vederlo...”

“Cosa...Morire!?” disse lui sogghignando “alla faccia della fiducia”

“Ma no...che c'entra! Non è una questione di fiducia, è solo che...che..che non lo so neppure io” disse poi sospirando.

“Dai su...non è mica la fine del mondo, poi starà via solo 7 mesi” le disse posandole una mano sulla coscia.

“E QUESTO SAREBBE IL TUO MODO DI CONSOLARMI!?!?” urlò lei dandogli uno schiaffo sulla mano.

“Ma fammi il piacere. Io non consolo proprio nessuno. Io sono in missione speciale.”
“Ah si...ovvero?”

“Mah recupero di un soggetto potenzialmente rischioso e mentalmente disturbato” disse lui.

Lily a quel punto si lasciò andare al suo lato più rozzo e cominciò a colpirlo con foga ovunque potesse. Lui le bloccò le mani e lei nel tentativo di divincolarsi per poco non scivolò dal cornicione.

“Ok, senti Potter...non sono ancora pronto al trapasso. Che ne dici di scandere da quassù?

“Se mi lasciassi le mani lo farei volentieri Malfoy” disse lei acida.

“Fai pure...non ho proprio nessun interesse a starti troppo vicino. La mia era solo legittima difesa”
le disse lasciandola andare.

 

 

Scesero entrambi dal cornicione ma rimasero piuttosto vicini. Tanto vicini che quando Lily si mosse le loro mani si sfiorarono ed entrambi sussultarono. Ma non si allontanarono. Lily alzò il viso per poterlo guardare negli occhi (era talmente alto che di fronte aveva il suo petto). Scorpius con un'aria improvvisamente seria immerse gli occhi, che col tramonto avevano assunto una tonalità simile all'indaco, in quelli di lei. Rimasero così. Immobili. Tanto che sembrava che il tempo si fosse fermato. Poi Scorpius si riscosse improvvisamente e, fatto un passo indietro con aria impacciata disse:

“Allora? Vogliamo andare lumacona? Visto che non ci vedono arrivare potrebbero pensare che io ti abbia trovata e fatta fuori...ma sinceramente se proprio devo, preferisco farlo dopo il banchetto, per colpa tua ora siamo in ritardo e io ho una fame allucinante.”

“Fermo. Aspetta un attimo. Banchetto!?”

“Si sai Potter, è quando c si siede insieme attorno a un tavolo e si mangia. Hai presente!? Sei sicura di non essere di Tassorosso? Domande così idiote me le aspetterei da loro non dai Corvonero!”

“Ah. Ah. Ah. La tua simpatia è senza confini. Intendevo che non mi ero resa conto che fosse così tardi.”

“Andiamo bene...io ho lo stomaco che borbotta da almeno dieci minuti...”

“Si, si, ho recepito il messaggio andiamo rompiscatole impiccione”

“Mah, senti che riconoscenza” le disse appoggiando una mano sulla sua spalla e spingendola delicatamente verso le scale.
E così assieme si diressero verso la sala grande. Continuando a bisticciare s'intende.




Allora in caso vi fosse qualcuno che mi segue vorrei dire: SCUSATEEEEE. Lo so questo aggiornamento è in super-ritardissimo ma ho avuto un periodo densissimo: tra periodo pagellini con relativi compiti in classe e interrogazioni; il camposcuola; le gare sportive...insomma proprio non ho avuto tempo. La nota positiva è che gli eventi accaduti mi hanno dato un sacco di spunti...perchè ammettiamolo: questa storia ha davvero parecchio della mia vita. Elena, Adam , Scorpius e Blake sono quasi l'esatta riproduzione di persone realmente esistenti...come esistono in parte anche le vicende di cui parlo. Comunque, dopo aver detto questa serie di stupidagini che non interessano a nessuno, mi congedo. Spero che il capitolo vi sia piaciuto almeno un po' e vi assicuro che questa specie di stasi sta per finire. Con la speranza che continuiate a seguirmi, Un bacione.
Francy

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Capitolo 9
*** Fare chiarezza ***


Non faceva che ripensare a quel momento che avevano vissuto. In fin dei conti non era stato niente di che, ma quello sguardo intenso che avevano condiviso l'aveva lasciata un po' scossa. Le aveva fatto capire che era tutto meno che indifferente a quel tipo. E questo fatto la faceva infuriare. Cavolo, lei era Lilian Luna Potter, non poteva mica entrare a far parte delle stupide ochette del fanclub di Malfoy! Lei era quella che si distingueva. In tutto. E ora si sentiva proprio una polla, era caduta davvero in basso, si disse mentre affondava violentemente il volto nel cuscino.
“Lils, perché cerchi di ucciderti?” Le chiese Elena che, in accappatoio e turbante in testa, era appena uscita dalla doccia.
“nobhf chercieo ddiieyg uegfceirugfde” mugugnò Lily, ancora premuta contro il cuscino.
“EH? Non ho capito proprio un accidente!”
“ho detto: non cerco di uccidermi. Stavo solo pensando...”
“Andiamo bene...” disse Elena. Poi cominciò a vestirsi.
Dopo qualche minuto di silenzio, mentre l'amica si tamponava i capelli con l'asciugamano, Lily sospirando disse:
“Elena...posso farti una domanda...senza che ti fai strane idee...”
“Spara” rispose lei.
“Non ti sembra che Malfoy mi stia evitando?”
“Beh...in effetti io e Adam l'avevamo notato, ma credevamo che il fatto di evitarvi fosse solo perchè non andate molto d'accordo...perché c'è qualcos'altro sotto!?!?” disse con entusiasmo sporgendosi verso l'amica.
“No, no, affatto...figurati!” disse con tono impacciato “Senti io vado a farmi la doccia” concluse dirigendosi velocemente verso l'uscita del dormitorio.
“Non penserai di cavartela così!” le urlò dietro Elena “Poi ne riparliamo” aggiunse minacciosa.
Una volta sotto lo scroscio dell'acqua calda del bagno dei prefetti, Lily si concedette il lusso di rivivere gli ultimi eventi.
Ricapitolando: aveva aperto gli occhi sulla vera personalità di Al. Aveva scoperto che Elena aveva iniziato a frequentare i Serpeverde più montati che Hogwarts avesse mai visto. Lei stessa aveva cominciato a frequentare i Serpeverde più montati che Hogwarts avesse mai visto. Suo fratello aveva annunciato che sarebbe andato a Durmstrang per partecipare al Torneo Tremaghi. Era stata quasi sul punto di avere la stupidissima idea di baciare il ragazzo più presuntuoso dell'universo, Malfoy, in seguito al quale evento avevano cominciato ad evitarsi. Albus era partito. E lei aveva compreso di essere attratta, almeno fisicamente, dal bellimbusto poc'anzi citato. Erano decisamente troppe cose da assimilare tutte insieme. Aveva assolutamente bisogno di fare chiarezza.
Ok, doveva ammettere che passare il tempo con Malfoy, Blake e Adam non era affatto male...però non era certo tutto rose e fiori. Erano arroganti, tutti e tre. Adam e Malfoy poi erano lunatici: un giorno erano simpatici e accoglienti, quello dopo ti trattavano malissimo, senza il minimo rispetto, ti rispondevano male e si comportavano come se ti stessero facendo un favore a passare il tempo insieme. Ma cavolo, nessuno li obbligava! Senza contare che si era resa conto di essere gelosa di loro, vermente sia lei che Elena se ne erano rese conto. Ed essere gelose di quei tre era impraticabile: insomma erano tre Don Giovanni di prima categoria. Uff...che situazione complicata. C'era anche da considerare il fatto che la loro amicizia era una faccenda segreta, insomma entrambe le case non l'avrebbero presa bene se si fosse saputo che i loro beniamini avevano fraternizzato col nemico. Si perché se c'era una cosa che a Hogwarts non sarebbe mai cambiata era la rivalità esistente fra le case. In realtà né a lei né a Elena sarebbe importato un cavolo di cosa pensava la gente, ma si erano presto rese conto che per i Serpeverde non era così. Avevano provato infatti a trattarli come amici anche in pubblico, ma le loro reazioni erano state glaciali. Una volta lei aveva beccato Malfoy che si divertiva con un ragazzino del secondo anno e aveva cercato di intervenire...
“Malfoy, andiamo, lascialo in pace” gli aveva detto con tono allegro.
“E da quando ricevo ordini da te Potter? Perché non ti fai una vita, così la smetti di complicare la mia” gli aveva risposto glaciale lui dando uno spintone al ragazzino e allontanandosi poi senza degnarla di uno sguardo.

E lei stupidamente ci era rimasta malissimo. Comunque ci aveva messo una pietra sopra quando aveva saputo che anche per Elena la situazione era la stessa. L'unico che ogni tanto quando le vedeva accennava un saluto era Blake. Per gli altri due in pubblico erano delle estranee. Non sapeva proprio cosa pensare. Di certo la situazione non poteva reggere ancora per molto, qualcosa doveva cambiare: i ragazzi dovevano decidere che cosa rappresentavano per loro e trattarle di conseguenza. Le strade erano due. O erano amici, ma ciò voleva dire che erano amici SEMPRE. O tornavano ad essere degli estranei. Ecco si, li avrebbe presi di petto e gli avrebbe dato un ultimatum. Ecco cosa doveva fare: costringerli scegliere. E ci sarebbe riuscita, questo era certo.
Che si preparassero quei tre: non avevano scampo. E che si preparasse soprattutto Scorpius, non era certo disposta a lasciare le cose come stavano, anche perché, per Merlino, non era successo proprio niente ed era intollerabile essere trattata come se avesse la peste! Era proprio ora di finirla.
Si alzò dalla vasca e dopo essersi asciugata i capelli con un semplice incantesimo ed essersi vestita si diresse con decisione fuori dal bagno dei prefetti. E appena uscita dalla porta si trovò di fronte proprio il soggetto di cui aveva bisogno.
“Oh, ecco chi c'era in questo dannato bagno! Sono venti minuti che aspetto...” disse guardandola con sufficienza.
“Bene, quindi sei in grado di non sparire velocemente quando mi vedi...” rispose con lo stesso tono di lui.
“Non so proprio di che tu stia parlando Potter”
“Ti serve una traduzione? Mi stai evitando, Malfoy” disse in tono acido.
“Ma figurati, perché mai dovrei scomodarmi tanto per evitarti. Magari è il contrario: se tu che mi eviti”.
“Io! Ma ti senti!? Io ho provato ad esserti amica, davvero, ci ho provato, ma tu mi hai trattato malissimo!”.
Lui rimase spiazzato.
“Cos'è hai perso la voce per caso?”
“No.”
“è tutto quello che riesci a dire?”
“cosa vuoi che ti dica?”disse con un sospiro. “Se vuoi un amichetto, perché non vai da Blake!?” disse poi cercando di superarla.
“Colloportus!” esclamò la ragazza sigillando così la porta.
“Che diavolo stai combinando!?” esclamò Malfoy.
“Che cavolo significa vai da Blake! Non vedo cosa c'entri lui in tutto ciò!”
“Non ti piace lui? Preferisci Adam? Fai pure, va' da loro.”
“Malfoy piantala, è di te che voglio parlare non di quei due...smettila di svicolare e parla chiaro”
“Si può sapere che cavolo vuoi da me!? Pretendi che tutti facciano ciò che vuoi!? Cresci santo cielo...come pretendi che io sia tuo amico se tu non lo sei mai stata per me!?”
“Ma che diamine dici!?”
“Andiamo non far finta di non capire: quando siamo tutti assieme non fai che evitarmi. Quando cerco di parlare con te ti dilegui. Con Blake e Adam scherzi. Con me no. Quindi non dire che hai provato ad essermi amica perché non è vero.”
Lily non sapeva cosa rispondere. Se ne era accorto. Si era accorto della tensione che c'era fra loro e che gli impediva di trattarlo come faceva con gli altri.
“Cos'è Potter, ora sei tu che hai perso la voce?” disse con tono cattivo.
“è evidente che non mi sopporti, quindi facciamola finita con questa sceneggiata e lasciami andare.” continuò quasi sibilando.
Lily era talmente sconvolta che fece come gli aveva detto e ruppe l'incantesimo. Gli era caduto un macigno addosso. Non aveva capito niente. Niente di niente. Era arrivato alla conclusione più sbagliata a cui potesse arrivare...
“Non hai capito niente....” sussurrò abbassando gli occhi a terra.
“Cosa?” disse lui voltandosi.
“Tu...tu, non hai capito niente” sussurrò lei di nuovo prima di voltarsi di scatto e cominciare a correre. Prima di cominciare ad allontanarsi da quel bagno, ad allontanarsi da lui...
“Potter! Potter aspetta” le urlò lui dietro. Ma era troppo tardi. Non poteva voltarsi. Non poteva affrontarlo. Se l'avesse fatto lui avrebbe capito tutto. Non poteva affrontarlo...o forse semplicemente non voleva.



Allora, dopo un paio di eternità ecco per voi un nuovo capitolo. Una schifezza di capitolo, lo so, e mi dispiace. Comunque, per quanto riguarda la storia...beh, diciamo che sta lentamente prendendo forma, Lily sta cominciando a fare un po' di chiarezza, e la cosa non le piace affatto, Scorpius pare un po' meno stronzo di quanto avevo programmato...insomma più o meno la vicenda la sto vivendo con voi, piano piano. Beh per la frequenza con cui aggiorno direi proprio MOLTO piano. Comunque qualsiasi critica è ben accetta. Grazie per chi mi segue e chi recensisce. Un bacio.
Francy 

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Capitolo 10
*** Chiarezza un corno ***


Non poteva affrontarlo. Se l'avesse fatto lui avrebbe capito tutto.
 Non poteva affrontarlo...o forse semplicemente non voleva.


Stava correndo, senza un'apparente direzione. Stava fuggendo. I pensieri nella sua testa vorticavano ad una tale velocità che sradicavano via ogni traccia di razionalità che le era rimasta. Era in balia delle emozioni, tanto che non vedeva neppure ciò che le stava davanti agli occhi: era come se i suoi sensi si fossero appannati. Tanto che non sentì i passi frettolosi che la rincorrevano. Ne si rese conto che qualcuno le aveva afferrato il polso fin quando uno strattone la riportò alla realtà.
“Potter ti ho detto di fermarti!” esclamò il ragazzo.
“Lasciami andare” disse lei mentre cercava di liberare il polso pur ostinandosi a non guardarlo.
“Non abbiamo finito di parlare”.
Lily, in cui improvvisamente era montata una rabbia feroce si voltò di scatto.
“Cosa vuoi Malfoy?”
“La verità. Dici che non ho capito niente e poi te ne vai! Vorrei solo capire...”disse lui in tono pacato.
“Non serve che tu capisca ok? Non ce n'è alcun bisogno, quindi lasciami!” disse dando uno strattone al ragazzo.
Malfoy stringendo ancora di più la presa insistette
“Forse non sarà necessario, ma io VOGLIO almeno provare a capire che cosa hai in quella testa perché a quanto pare qualsiasi cosa io faccia o pensi per te non va bene. Credimi rendi impossibile starti vicini!”
“Guarda che non sei mica obbligato. Anzi facciamo così, torniamo a ignorarci allegramente come facevamo prima, così ti sarai finalmente liberato di me e facciamo tutti contenti!”
“adesso piantala di fare la vittima e spiegati”
“Cosa vuoi che ti dica, eh Malfoy? Che mi metti in soggezione? Che ogni volta che siamo vicini il cervello mi va in pappa? Che sono solo un'altra stupida idiota che...che...e di cui per di più non te ne frega niente! insomma ti senti più soddisfatto ora!? Ecco perché che non ti tratto come gli altri stupido idiota! Perché non ti abbraccio come faccio con gli altri!” la sua voce si era pericolosamente incrinata.
Malfoy rimase completamente pietrificato.
“Ora che il tuo ego è stato sufficientemente nutrito vuoi degnarti di lasciarmi andare?” chiese poi la ragazza in tono glaciale.
“No” disse lui serio.
“Perché!? Tanto per te sono irrilevante no?”
“Vedi ora sei tu che non capisci niente” mormorò lui prima di avvicinarsi e deporle un delicato bacio sulle labbra. Poi senza darle neanche il tempo di reagire si allontanò e le voltò le spalle.
“Dovresti cercare di non dare tutto per scontato” le disse poi cominciando ad allontanarsi.
“Aspetta! Dove vai?”
“Meno male che sei una Corvonero Potter. Vado al bagno dei prefetti no!?” le disse ridacchiando, poi lanciandole un'occhiata intensa, ghignando, girò l'angolo e sparì alla sua vista.

Oddio aveva baciato Scorpius Malfoy. Anzi era stata baciata da Scorpius Malfoy...il che era ancora peggio!
Il suo cervello non riusciva tanto ad elaborare la cosa. Certo non funzionava abbastanza da avere il controllo del suo corpo visto che da dieci minuti era ferma immobile e a bocca spalancata.
Cacchio. Meno male che voleva dargli un ultimatum...com'era? Ah si! O amici o niente. Amici un corno ormai! Bene ora le cose erano ancora più incasinate!! Cacchio. Pensava che lei lo odiasse. Che idiozia....e...CACCHIO!!!! Aveva momentaneamente rimosso il fatto di essersi dichiarata!!! con che coraggio l'avrebbe mai più guardato in faccia!? Con che coraggio avrebbe guardato in faccia qualunque di loro!!?? Santo cielo ma che le era passato per la testa...e lui...lui aveva detto di non dare nulla per scontato...che CAVOLO significava poi “dovresti cercare di non dare tutto per scontato” e gne gne gne con quella stupida vocetta da saputello...e poi...poi il coglione l'aveva mollata lì...per andare a farsi una doccia!! Per Morgana l'aveva baciata e l'aveva piantata in asso...ma era un IDIOTA completo! Che razza di comportamento del cavolo! E poi adesso cosa sarebbe successo? L'avrebbe trattata come tutte le altre sciacquette!? Non gliel'avrebbe permesso...stupido furetto! E l'avrebbe detto ad Adam e Blake...magari anche a suo fratello!!!! in che razza di casini si era messa...doveva bloccarlo, assolutamente, doveva chiarire, era stato un momento di follia gliel'avrebbe spiegato gli avrebbe detto che aveva capito male, che non era vero...che era uno...
“Potter...stai offrendo la tua bocca come rifugio per mosche!?” la interruppe una voce.
“Eh!? “disse lei riprendendosi di colpo “Blake, accidenti mi hai fatto prendere un colpo!”
“Che tonta...” disse lui scuotendo la testa.”Non ti ho vista a cena...va tutto bene?”
“Eh cena!? Ma che ore sono???” disse lei inorridita
“Beh mettiamola così...se ci beccassero in giro per i corridoi ci buscheremmo una punizione coi fiocchi e controfiocchi!”
“Cacchio. Ma se è così tardi tu che ci fai in giro?”
“Cercavo Scorps, era andato a farsi una doccia dopo gli allenamenti al bagno dei prefetti ma è sparito...a proposito non è che l'hai visto?”
“IO? No,no figurati” disse lei impacciata.
“Certo e io sono uno schiopiodo sparacoda...” disse lui scettico “proprio non le sai dire le bugie...”
“ma che..”
“Prima che tu possa fare un altro inutile tentativo di mentire, senti facciamo così, ti accompagno in cucina così mentre siamo lì mi spieghi che succede ok?”
“OK” disse lei rassegnata “Nel senso grazie di accompagnarmi in cucina..ho una fama da lupi!”
Ed in effetti era vero, si rese conto, avrebbe potuto tranquillamente trangugiare un elefante...
“Ma non so proprio di cosa dovremmo parlare...”
“Cammina dai!” le disse lui prendendola sotto braccio e trascinandola verso le cucine.
E lei, docilmente, si fece condurre: tanto prima o poi l'avrebbe saputo, quindi....


Allora, salve a tutti. Si sono baciati, cioè è stata una cosetta in realtà, però insomma le cose stanno evolvendo. Comunque spero che il capitolo vi piaccia. Come al solito sono ben accetti commenti, sia positivi che negativi. Grazie a chi mi segue e a chi recensisce e un grazie particolare va a prettyvitto che mi ha seguito sin dall'inizio ancora-non so come faccia- continua a farlo...grazie per il supporto davvero :D. Un bacio.
Francy 

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Capitolo 11
*** A tu per tu con Blake ***


“Alleluja!” disse Blake, non appena Lily, con molto imbarazzo gli ebbe finito di raccontare ciò che era successo.
“Che diamine significa Alleluja!?”

“che siete le persone più ottuse dell’universo…ecco che significa. Che siete così tonti da aver dovuto aspettare mesi prima di svegliarvi!”
“Ma che dici!? Non è possibile che tu te ne fossi accorto! Non fare lo sborone.”
“Guarda che era evidente…”
“ma figurati, non se ne è accorte nemmeno Elena che mi conosce da una vita!”
“Ahahah…lo vedi che sei proprio cieca!” disse lui scoppiando a ridere.
“Ma che dici! se se ne fosse accorta me ne avrebbe parlato, come ho fatto io quando mi sono accorta di lei e Adam, guarda che ci raccontiamo tutto.”
“Ecco quella è un’altra. Non so se ti è chiaro che la situazione è stata evidente sin dall’inizio sia a me che a tuo fratello, che tra l’altro ha anche concesso il suo permesso ufficiale a Scorps prima di partire.”
“oddio…nel senso che ne avete parlato fra di voi!? E poi in che senso Elena è un’altra?
“nel senso che anche lei finge di credere che non ci siamo resi conto che è pazza di Adam, e si ostina a resistere, o meglio si ostina a negare l’evidenza! E così fanno spesso anche Scorps e Adam. Come se fossimo stupidi, o non avessimo esperienza di queste cose” disse poi scuotendo la testa.
“Quindi entrambi in realtà non hanno capito la situazione”
“Solo la loro”
“In che senso, non ci sto capendo niente” disse Lily aggrottando le sopracciglia.
“Senti facciamo così, tu mangi e io parlo, sennò non usciamo più da questa cucina”
“Ok, giuro che sto zitta e non ti interrompo.”
“Allora..”
“Aspetta! Posso commentare però?”
“Ecco appunto. No. Non puoi commentare. Tutto alla fine. Allora la situazione è più o meno questa: Adam sbava dietro ad Elena ma è convinto che a lei interessi tuo fratello, nel contempo prende per i fondelli Scorps, dicendogli che ha perso il suo tocco, che ormai è fregato perché è troppo preso da te. Lui nega e ovviamente risponde per le rime dicendogli più o meno le stesse cose ma riferite ad Elena. Io e Albus chiaramente, essendo imparziali, abbiamo capito la situazione. Ah tra l’altro Scorps convinto che tu abbia un debole per me solo per quella cosa stupida degli abbracci. Insomma sono entrambi ciechi sulle loro situazioni ma hanno chiare le situazioni degli altri. Degli idioti tanto per capirci.”
“Ah. Bene e allora signor saputello se tu avevi così chiara la situazione perché non gli hai parlato?”
“Ma l’ho fatto. Ti stupisce che non mi abbiano dato retta!?” disse con tono canzonatorio.
“No non mi stupisce…” disse lei coprendosi il volto con le mani.
Rimasero così per qualche secondo, poi Lily alzando di nuovo lo sguardo disse a voce bassissima:
“Blake…e adesso che faccio?”
“Non lo so Lils. Ma stai tranquilla le cose si sistemano sempre. Penso solo che magari dovreste cercare di parlare.”
“Ma con che coraggio? E se poi lui mi rifiuta? Sono solo io quella che come una stupida si è dichiarata…”
“Si ma è lui che ti ha baciata, quindi in fin dei conti anche la sua era una specie di dichiarazione. Non credo che otterrai di meglio…”
“Beh allora visto che io ho fatto il primo passo aspetterò che lui accenni alla cosa e poi ne parleremo. Non voglio essere asfissiante.”
“Sbagliato Lils. Anzi sbagliatissimo! Ma che devo fare con te..” disse scuotendo la testa in modo teatrale.
Lily stritolandolo forte, grata che in quel momento fosse lì per lei ancora immersa nel suo petto disse:
“Allora dimmelo tu come devo comportarmi…”
Lui dopo aver ricambiato per forse la prima volta l’abbraccio, divincolandosi la afferrò per le spalle la allontanò da sé.
“Allora – cominciò- evidentemente non sei molto esperta sul comportamento di noi ragazzi, ma se aspetti che sia lui ad accennarne, morirai aspettando. Non lo farà mai, anzi farà come se non sia successo nulla, finché l’argomento non diventerà tabù. Ti dirò di più, molto probabilmente questa cosa irrisolta alla fine guasterà tanto i rapporti che tornerete ad odiarvi, ma questa volta sul serio. Quindi quello che ti consiglio è di farti venire un po’ di palle e affrontarlo, anche se pensi di non farcela. Ingoia l’orgoglio e buttati. Chiaro?”
“Oddio…si credo. Non ho alternative?” chiese lei speranzosa.
“No”
“Non puoi parlarci tu?”
“Certo che posso”
“GRAZIE!!” esamò lei tornando a stritolarlo.
“Ma non lo farò.”
Lei si pietrificò. E poi lo spinse forte lontano da lei.
“COSA!? Perché no!?!?”gridò.
“Perché sarebbe inutile. Primo. E poi perché non voglio stare in mezzo. Mi spiace Lils ma dovrai arrangiarti.”
“Bene. Suppongo di non avere altra scelta…” disse lei acidamente.
“Bene sciocca Corvonero. Hai finito di rimpinzarti? È mezzanotte passata e io avrei altro da fare…”
“Blake! In che senso hai altro da fare!?!?”
“ma lo vedi che pensi sempre male!? Io intendevo che devo andare a dormire. Nella mia sala comune. Nel mio letto. Da solo.” Le rispose facendole la linguaccia.
“Prrrrr. Sei proprio un idiota. Sei tu che mi fai diventare così maliziosa. Ero così innocente…sigh!”
“Si come no. Piantala e andiamo.”
E così i due dopo aver ringraziato gli elfi dell’ospitalità lasciarono la cucina e si divisero per raggiungere i due dormitori.
Mentre stava per entrare nella sala comune dei Serpeverde Blake senti uno sfarfallio. Si volse indietro e un pallido canarino gli si posò sul braccio. Alla sua zampa era legato un rotolino di carta. Lo aprì. Al suo interno poche parole: “Grazie, ti voglio davvero bene. Lils”
“prego”sussurrò. E ancora sorridente entrò nella sua sala comune.



Beh che dire. Ecco un nuovo capitolo. Avrete ormai capito che la velocità nello scrivere non è uno dei miei pregi comunque, che posso farci, sono fatta così :D.
Non so bene cosa dire di quel che è successo nel capitolo, mi pare che si spieghi da sé. L’unica cosa che posso dire è che sono tentata di scrivere una fanfic su Lily e Blake, visto e consiederato che lo amo con tutta me stessa XD. Come al solito sono ben accette critiche…e anche qualche complimento se ci scappa!! Insomma fatemi sapere che ne pensate. Un bacio grande grande. Francy


 

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Capitolo 12
*** Uscire allo scoperto ***


Finalmente si era decisa. O almeno cercava di convincersi di essersi decisa. Gli avrebbe parlato quel pomeriggio: dopo l’incontro con gli altri lo avrebbe preso da parte e…beh non sapeva esattamente cosa gli avrebbe detto, probabilmente avrebbe improvvisato lì per lì. Ecco solo al pensiero le prendeva un’ansia incredibile. No forse in fin dei conti non gli avrebbe detto nulla, insomma da quando in qua sono le ragazze a dover fare il primo passo? Beh forse da ora, insomma, Blake ne capiva di queste cose, doveva fidarsi. Però non sapeva ancora come si sarebbe comportato Scorpius: insomma possibile che avrebbe fatto finta di nulla!? Non trovava pace.
Rimase così, in stato di trance, per tutta la mattinata, tanto che a nulla servirono i tentativi di Elena di comunicare con lei. Rispondeva a monosillabi. A metà mattina la ragazza aveva deciso di parlarle ma l’intervento di Blake l’aveva fermata.
“ELENA!Guai a te se cerchi di parlarle!”le aveva detto “Forse l’ho convinta a comunicare con Scorps, ma se ti intrometti e la fai parlare si sfogherà e perderà il coraggio: lasciala cuocere nel suo brodo! CHIARO!?”
Così aveva fatto finta di nulla e in quel momento si stavano dirigendo sulle rive del lago, dove si erano date appuntamento con i tre Serpeverde.
Li trovarono spaparanzati sull’erba, a discutere di argomenti che una ragazza non dovrebbe mai sentire. Si avvicinarono furtivamente e poi decisero di fare un agguato a Blake. Al tre si gettarono su di lui stritolandolo.
“AAAAAAAHHH! BASTA!!”urlò lui “AIUTATEMI VI PREGO!! SOFFOCO!!”
“Ma come, bear, non sei contento che due ragazze come noi ti abbraccino!? C’è chi pagherebbe per un privilegio simile!” disse Lily.
“sì, infatti” la appoggiò Elena sempre continuando a stritolarlo.
“TSK! Ma per favore…”disse Malfoy, mentre Adam rideva della situazione e Blake cercava disperatamente di liberarsi.
“Guarda caro che siamo molto gettonate”disse Elena allontanandosi, mentre Lily continuava a tenere sotto torchio Blake “dovreste essere grati di poter godere della nostra compagnia!”
“Elena. Cara dolce Elena. Hai presento con chi stai parlando??” rispose Adam accarezzandole la testa. Poi si indicò e aggiunse “hai mai visto un ragazzo così perfetto?”
“senti che razza di pallone gonfiato…” sibilò Elena spingendo via la mano di Adam.
“Tesoro, lo so che sei abbagliata da tanta bellezza, quindi non preoccuparti, ti perdono, è solo che la tua mente è troppo presa da me per ragionare lucidamente…dai su, se vuoi ti concedo un bacio... ” disse ammiccante. Elena, diventata ad un tratto completamente rossa, esplose.
“Senti, guarda non mi è mai neanche passato per la testa di…di…baciare un cretino come te!”
“Forse volevi dire, di baciarlo ANCORA…”disse lui con un sorrisetto strafottente.
“Sei proprio uno…Bene, forse allora hai ragione tu, non sono all’altezza di te, quindi purtroppo credo che dovrò starti lontano, non vorrei contaminarti…CIAO” continuò poi acidamente andandosene.
“Ellie, dai, non importa, sono disposto ad abbassarmi al tuo livello... ” disse lui in modo canzonatorio.
Elena allora senza neanche voltarsi gli urlò contro un insulto degno di un camionista.
“Dai quanto sei esagerata, torna qui non mi importa davvero della tua inferiorità…ELENA!!” le urlò dietro mentre si allontanava sempre di più.
“Adam, amico, non vorrei intromettermi, ma non mi sembra l’approccio giusto…io le chiederei scusa…” disse Malfoy, ancora sdraiato con aria annoiata.
“Ma per favore, e di cosa…” disse sulla difensiva “ho detto solo la verità, se vuole torna, non devo certo chiederglielo io” disse poi, continuando a lanciare occhiate nella direzione in cui la ragazza stava lentamente sparendo.
Mentre accadeva tutto ciò Lily era stata infine allontanata con violenza da Blake, che si era liberato dal suo abbraccio stritolatore facendole la linguaccia. Era così andata a finire, per la spinta, addosso a Malfoy. Gli aveva chiesto immediatamente scusa e stava per allontanarsi, quando, a sorpresa, Malfoy si era fatto un po’ più in là, lasciandole dello spazio accanto a lui per appoggiarsi all’albero dietro di loro. Lei, per timore di sembrare in agitazione, si era allora sistemata accanto a lui.
Ora, avendo sentito che Adam non era disposto a chiedere scusa alla sua migliore amica, fece per alzarsi dicendo: “Sentite, io vado a vedere come sta…”.
Ma prima che potesse muoversi, Scorpius le afferrò con forza il polso.
“NO!”disse precipitosamente “Non sono cose che ti riguardano” continuò accompagnando il tutto con un’occhiata intensa.
Lily era davvero combattuta, restare con lui, o seguire Elena? A levarla dall’impiccio fu Blake che si alzò e disse:
“Beh, allora vado io a parlarle, tanto sai quanto mi dispiace consolare una fanciulla bella come lei…” disse con fare ammiccante e malizioso. Dopo neanche due minuti che Blake si era avviato (minuti che erano passati in assoluto silenzio) Adam sembrò come svegliarsi all’improvviso. Balzò in piedi e si diresse correndo all’inseguimento dei due. “Blake! NON AZZARDARTI A TOCCARLA E FATTI GLI AFFARI TUOI” lo sentirono urlare in lontananza.

In un attimo erano soli.

Lentamente Scorpius abbassò la mano che ancora teneva attorno al polso di Lily, fino a toccare la gamba di lei. Sciolse poi la presa e muovendo si leggero, come una carezza, spostò la mano fino a farla combaciare con quella della ragazza. Intrecciò le sue dita a quelle di Lily e poi strinse dolcemente la sua mano. Lily nel frattempo era rimasta immobile, in silenzio e, tendendo lo sguardo fisso sul lago, aveva assaporato il contatto. Si fece forza e strinse a sua volta la mano del ragazzo, pur continuando a non guardarlo. Stava cercando il coraggio di parlargli ed era in procinto di voltarsi, quando lo sentì muoversi, e in un attimo percepì il contatto delle sue labbra contro la guancia. Trattenne il respiro. Lo sentì che si spostava lungo la mandibola, fino al punto sensibile dietro l’orecchio. Sospirando mormorò: “Scorpius…”
“Mmm...” rispose lui ancora immerso nel suo collo.
“Dobbiamo parlare” disse lei cercando di ricomporsi.
Scorpius si allontanò di scatto e sciolse la presa dalla sua mano.
“Ok, senti non c’è bisogno che tu dica niente. Ho capito” disse cercando di alzarsi.
Lei dopo un attimo di smarrimento si ricompose e prendendogli dolcemente la mano lo costrinse a tornare a sedersi accanto a lei.
“Ehi, frena…” disse giocosamente “Non scappare via…”
“Senti Potter, va bene così, ho semplicemente frainteso ok? L’importante è che ora lo so.”
“No. Non hai frainteso proprio un bel niente…”
“Cosa?” disse lui incredulo.
“Ti prego non farmelo dire ancora…e soprattutto dimmi se anche per te è…se…insomma, se anche tu…”
“Anche io cosa?” disse lui con un ghigno.
Dandogli una stretta forte alla mano, Lilian rispose:
“Sei sempre il solito! Lo vedi che sei un montato di prima categoria!”.
“Sarò tutto quello che ti pare ma intanto sto aspettando. Su. Rispondi. Anche io cosa?”
“Beh se…se anche tu credi che Adam sia pazzo di Elena” gli rispose sfidandolo e facendogli la linguaccia.
“Ah. Beh sei sicura che fosse questa la domanda?” disse con aria maliziosa.
“SI. Era questa!” rispose lei.
“Sei sicura?” disse lui avvicinandosi.
“Non provarci”
“A fare cosa?” disse lui innocentemente avvicinandosi sempre di più.
“A fare…questo” disse la Corvonero col cuore a mille, mentre lui le sfiorava il volto con la punta del naso.
“Sai, è che credo che non fosse questa la domanda che volevi farmi” le sussurrò all’orecchio.
“D-d-domanda, che domanda?” Disse lei con la mente improvvisamente vuota.
“La domanda che volevi farmi, no? Se anche io…?? Dillo…”
“Se, se anche tu sei attratto da me come io lo sono da te.” Lo disse tutto d’un fiato. Non sapeva nemmeno lei come le era uscito.
“Mmm…”mugugnò lui lasciandole una scia di baci lungo il collo.
Lilian capì che non avrebbe avuto una risposta più articolata. Il suo orgoglio maschile era troppo sviluppato per permettergli di ammettere una cosa del genere.
“Malfoy” disse lei ad un tratto allontanandolo da sé.
Lui interdetto la fissò.
“Non sono un giocattolo. Non prendermi in giro, ok? Non sono una delle oche con cui te la fai di solito…” disse acidamente.
“Sento una punta di acidità…gelosa Potter?” disse lui con un sorriso maligno.
“Sei proprio uno stronzo!” disse lei.
“Sono pur sempre un Serpeverde, cosa ti aspettavi?” le disse con un sorriso che sciolse in un attimo la sua rabbia.
“Giusto…”disse lei con un sospiro.
“Però davvero, non giocare con me. Io voglio fare le cose seriamente: voglio un rapporto esclusivo, non mi accontenterò di condividerti con le altre ragazze del tuo fan club” disse con decisione. Era certa che bisognasse mettere le cose in chiaro da subito.
“Beh, mi stai chiedendo molto…”disse lui seriamente.
“Ecco. Appunto. Direi che abbiamo chiarito la situazione.” Disse lei profondamente ferita dal fatto che non gli bastava lei, che era solo un’altra stupida sciacquetta per lui. Si liberò dalla sua mano e si alzo di scatto, correndo via per impedirgli di vedere le sue lacrime di rabbia e delusione. Ma non si allontanò di molto. Si ritrovò infatti improvvisamente stretta a lui in un abbraccio.
Si strinse a lui, fin quasi a fargli male. Scorpius appoggiò le labbra alla sua testa e la avvolse ancora di più fra le sue braccia.
“Ok, ora capisco il povero Blake quando dice che lo soffocate” disse cercano di sdrammatizzare.
“Idiota” disse lei immersa nel suo petto.
“Beh, almeno ora non hai più motivo di essere geloso, visto che l’hai provato sulla tua pelle il mio super abbraccio” disse poi allentando un po’ la presa.
“Ma per piacere. Io non sono MAI stato geloso”
“Si certo Malfoy, continua a ripetertelo” gli disse con un mezzo sorriso.
“Allora…accetti le mie condizioni?” gli disse poi sottovoce, guardando a terra e quasi sperando che lui non la sentisse.
Il serpe verde le alzò il volto. Si chinò e la baciò con dolcezza.
“Ma certo…” le sussurrò poi a fior di labbra.
Lei allora, messa da parte la sua timidezza, si alzò sulle punte e, dopo avergli allacciato le braccia al collo, lo baciò di rimando.
Dopo qualche istante si allontanarono.
“Andiamo a vedere che fine hanno fatto gli altri?” gli chiese Lily, improvvisamente imbarazzata.
“Si andiamo” le rispose lui sorridendo. E così, mano nella mano, si diressero verso il castello.




CIAOOOO!!
Allora, ecco a voi un altro capitolo. Ci ho messo un’eternità a scriverlo, non mi convinceva mai…francamente non mi convince neppure ora…comunque, non volevo tenervi troppo sulle spine. Come al solito un grazie immenso a chi mi segue e a chi mi recensisce, mi fate davvero felice :D
Buon anno a tutte.
Un bacio, Francy.
 

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Capitolo 13
*** Una chiacchierata col camino ***


Una coltre lattea aveva coperto tutto il castello. In effetti tutto era bianco e candido ad esclusione del lago, che con le sue acque scure si stagliava contro la lucentezza circostante. Era arrivato il primo freddo ma i ragazzi, incuranti delle temperature rigide, si erano dedicati alla tradizionale prima battaglia di neve dell’anno. In molti avevano però notato l’assenza di un ragazzo. Scorpius si trovava infatti nella sala comune deserta. Mentre tutti si godevano la prima neve, lui stava attendendo che Albus si facesse vivo attraverso il camino.
Nell’attesa stava leggendo distrattamente un libro. Ad un tratto le fiamme si alzarono e apparve il volto del ragazzo.
“Ehi Scorps!”
“Albus! Alla buon ora. Allora amico, come va a Durmstrang?”
“Una desolazione, davvero. Lo sapevi che questa dannata scuola è solo maschile!?”
“Ma certo…tu no?” Chiese Malfoy scettico.
“Non avevo realizzato ok?! “
“Dai su non farne una tragedia…non mi sembra una cosa tanto grave”
“La fai facile tu, circondato da belle ragazze che ammiccano nella tua direzione. A me al massimo ammiccano ragazzi qua dentro!”
“Ahahahah…beh io l’ho sempre pensato che fossi un bel bocconcino”
“Finiscila. Non c’è proprio niente di divertente.”
“No affatto, hai ragione. Voglio dire…con tutti questi impulsi ambigui che ti arrivano temo che non potrai che adeguarti clima Al... “
“Sei impazzito!?”
“…pensa al lutto delle ragazze di Hogwarts quando tornerai..”
“Smettila immediatamente!”
“…e pensa anche a noi ragazzi, insomma, di fronte a tanto splendore riuscirai ad accontentarti della nostra amicizia?”
“Ma che…andiamo stai delirando!!” Urlò Albus sconvolto.
“ e tua sorella, che colpo sarà per lei, eh? Ci hai pensato? La priverai della possibilità di avere nipoti!”
“Lascia stare mia sorella…”
“Troppo tardi amico” disse il ragazzo con sorriso a trentadue denti.
“Ha ha! Allora sei riuscito ad andare fino in fondo”
“Avevi dubbi? Nessuno può resistermi”
“Ehi è di mia sorella che stai parlando. E comunque vedi di non fare lo stronzo con lei. Perché sarai pure il mio migliore amico ma se le fai del male giuro che, torneo tremaghi o no, vengo lì e ti ammazzo.”
“Calmati Al, andiamo. Sto facendo il bravo ragazzo..”
“Lo spero bene. Allora? Da quanto il lieto evento?”
“Mah, un paio di settimane”
“…..”
“OK, ok sedici giorni…vuoi sapere anche le ore e i minuti?”
“Ahahah…non ti chiederò tanto, per stavolta. E comunque vorrei solo farti notare che solo una Potter è riuscita a ridurti in questo stato”
“Che vorresti dire?”
“Beh…che mio padre ha sempre avuto ragione. È una questione di geni Scorps. Noi Potter siamo proprio di un altro livello.”
“Sbruffone”
“Allora, dimmi. Come l’ha presa il resto della scuola?”
“Beh…” Scorpius si fece d’un tratto silenzioso.
“Scorps che succede?”
“Io…cavolo”
“L’hanno presa così male?”
“No Al. È questo il problema. Ora che mi ci fai pensare più o meno non l’hanno presa affatto.”
“Che stai dicendo?”
“Io…credo che non se ne siano accorti.”
“Come è possibile scusa?”
“Non lo sanno. Non lo sa nessuno. A parte Adam, Blake e Elena ovviamente”.
“Malfoy. Se stai cercando di dirmi che ti vergogni di lei…”
“NO NO! Fermati. Che dici? Certo che no. È solo che non..insomma non ci hanno mai visti quando stavamo insieme.”
“Com’è possibile? Perché scusa dove vi vedete?”
“Non lo so, in giro…nel parco, al campo di Quiddich, per i corridoi..in giro insomma”
“E allora come può essere. Insomma la domenica per esempio sono tutti in giro.”
“Beh il fatto è che non ci siamo mai visti di domenica. Lei da ripetizioni a degli stupidi Tassorosso”
“Tutte le domeniche?”
“A quanto pare…insomma non è colpa mia se è una Corvonero secchiona!”
“Beh…e la sera? Insomma prima del banchetto le coppiette sono sempre in giro..”
“Io…non lo so è che ci sono stati sempre contrattempi. I miei allenamenti, i suoi e poi…c’era sempre qualcosa”
“Ma scusa. Allora si può sapere quand’è che vi vedete?”
“La mattina presto…”
“Stai scherzando? Riesce addirittura a farti svegliare prima?”
“Ecco appunto, non ne parliamo…”
“Ti vedevo un po’ sciupato in effetti” sghignazzò il ragazzo
“E poi vienimi a dire che non la sto prendendo seriamente…” disse Malfoy minaccioso.
“Beh comunque poi ci vediamo nelle ora buche..”
“Mah…non riesco a spiegarmi la cosa. Comunque è solo questione di tempo.”
“Già suppongo di si. Allora parlami di te invece..”
“Ah povero…ti imbarazza parlare di te e mia sorella che fate i piccioncini?”
“Affatto. Credo solo che in fondo tu non voglia sapere troppi dettagli no?” disse maliziosamente.
“Infida serpe…no, hai ragione. Troppi dettagli sarebbero decisamente deleteri.”
“Invece per me non lo sono i tuoi. Insomma sei tu che sei al torneo Tremaghi….e sei tu che sei stato estratto dal calice di fuoco…eppure parliamo di me.”
“Hai ragione ora tocca alla star!”
“Allora ho saputo della prima prova nella palude con tanto di Avvincini.”
“Già è stata una cosa disgustosa. Avevo fango ovunque alla fine. Comunque si può dire che io me la sia cavata….beh in effetti sto parlando con te, la finta modestia non serve. Non sono alla mia altezza, li ho fatti a pezzi.”
“Quindi ora?”
“Beh, ora devo aspettare la seconda prova che si terrà a febbraio.”
“Ora che ci penso…ma non dovrebbe esserci pure un ballo?”
“Si, la notte di Natale ci sarà il ballo del Ceppo”
“Ah bene, e dunque quale baldo giovane dei tanti che ti ammiccano verrà con te?” disse con un ghigno.
“Non sei affatto divertente. Affatto. Ovviamente la mia accompagnatrice è una deliziosa francesina di Beauxbatons.”
“Allora vedi che qualche ragazza c’è”
“Beh, ma la scelta è limitata. E per uno come me…beh insomma io ne cambio una a settimana lo sai. Ma qui…blea sto diventando monogamo. Oddio in effetti sto diventando come te!”
“Vedo che la simpatia l’hai lasciata tutta qui…allora  questa francesina?”
“Mah, una tipa niente male tutto sommato. Ovviamente è la migliore fra tutte.”
“Si certo…”
“Ti meraviglia che cadano tutte ai miei piedi? Insomma sono il figlio di Harry Potter, sono bello, sono intelligente, sono uno dei tre campioni e poi sai sono così jontile” disse in tono malizioso
“Oh si, ci scommetto. Sei famoso per la tua jontilezza. Che falso.”
“Beh, senti io devo andare. Sai la francesina mi attende.” Disse con tono allusivo.
“Non preoccuparti. In effetti anche tua sorella mia attende.” Ribattè Scorpius altrettanto allusivamente.
“Che stronzo…” furono le ultime parole che si sentirono prima che si interrompesse il collegamento.
 
 
 
 
Allora, mi risparmio la parte in cui vi supplico di perdonarmi, perché tanto non ho scuse…sono pessima. Allora ho voluto dare un po’ di attenzione al povero (si fa per dire) Scorpius, il quale ha notato che c’è qualcosa di strano… Vi lascio la possibilità di immaginare cosa sta succedendo…almeno fin quando non ve lo rivelerò! Muhahaha, Vi rassicuro però dicendovi che il prossimo capitolo è quasi pronto e che l’attesa non dovrebbe essere troppo lunga.
Comunque come al solito grazie a chi mi segue, a chi mi recensisce a che mi mette fra i ricordati e i preferiti. Fatemi sapere che ne pensate mi raccomando!
Un bacio
Francy
 

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Capitolo 14
*** Delirio di una complessata e svagheggiamenti ***


Era solo questione di tempo, si disse Lily: prima o poi si sarebbe fatta beccare con Scorpius. Insomma finora era stata abbastanza brava, aveva evitato luoghi frequentati, aveva scelto orari impossibili, era riuscita a dileguarsi senza problemi non appena aveva udito qualcuno avvicinarsi. E il lato migliore della faccenda era che riusciva a manovrare il ragazzo talmente bene, che lui non si rendeva conto delle sue macchinazioni.
Non era stata una cosa premeditata. Ripensò al loro primo incontro dopo le dichiarazioni in riva al lago.
 
Avevano deciso di vedersi in uno dei cortili della scuola approfittando di un’ora buca che entrambi avevano prima del banchetto. Lei, appena uscita da una noiosissima lezione di storia della magia, si  era seduta su una delle panchine e aveva chiuso gli occhi, tendendosi verso il cielo nel tentativo di captare quella poca luce solare che era rimasta. Li aveva poi riaperti. E lui era lì, appoggiato ad una colonna che la fissava insistentemente, bello come un dio greco. Lei, al colmo dell’imbarazzo era diventata rossa quanto i suoi capelli. “Ma che fai?” gli aveva chiesto. “Mi godo lo spettacolo..” aveva risposto lui con un ghigno, imbarazzandola anche di più se possibile. “Ma smettila!” aveva replicato lei infiammandosi per quella che credeva una presa in giro. “Hai intenzione di rimanere lì ancora a lungo?” Aveva aggiunto poi. “Oh Potter, mi lusinga che tu desideri tanto ardentemente la mia vicinanza…” aveva risposto lui maliziosamente staccandosi dalla colonna e avvicinandosi di un passo.
“Malfoy, sarei seriamente tentata di mandarti a quel paese, se non sapessi che tanto discutere con te è un inutile spreco di energie” aveva controbattuto lei con un sospiro.
“Oppure è un inutile spreco di energie, perché entrambi sappiamo che negare il fatto che sei completamente presa da me, sarebbe una menzogna inutile a questo punto.” Aveva quindi replicato lui avvicinandosi alla panchina e buttandocisi sopra con malagrazia.
“Beh senti pensa quello che ti pare.” Aveva continuato lei staccando gli occhi da lui, improvvisamente consapevole di quanto ora fossero vicini. Poi però, fattasi forza si era voltata di nuovo verso il ragazzo. “E comunque, a questo punto – disse ricalcando le parole di Scorpius – sarebbe una menzogna inutile negare che anche per te non sia lo stesso” aveva concluso acida, cercando di mascherare i dubbi che nutriva ancora in proposito.
A Sorpresa un sorriso bellissimo aveva illuminato il volto del ragazzo. “ Non avevo alcuna intenzione di farlo” aveva replicato prima di schioccarle un bacio a fior di labbra. Lily colta di sorpresa dal suo gesto e ancor di più dalle sue parole era rimasta immobile. “Potter…”l’aveva richiamata il ragazzo allontanandosi.
“Io…eh?” aveva risposto lei lasciando andare il fiato che inconsciamente aveva trattenuto. “Il cervello Potter. Ricollega il cervello.” Le aveva detto strafottente. “Certo che sei proprio un cafone!” era esplosa lei “Un barbaro, pieno di sé, arrogante, inopportuno e ….e…” mentre lei continuava a insultarlo lui si era nuovamente avvicinato con un sorrisetto malizioso fissando le sue labbra…e lei aveva perso il filo ovviamente. “E…” la aveva incitata lui ad un palmo dal suo volto.
Lei lo aveva spinto via. “Non ci riesco se fai così” aveva ribattuto. “Così come?” Aveva continuato lui con tono ingenuo tentando di nuovo di avvicinarsi. A quel punto lei, irritata per quello stupido e scontato comportamento, si era fiondata sulle labbra del ragazzo mormorando “Stai zitto!”. E lui non se lo era fatto ripetere due volte. Le aveva messo una mano dietro la nuca e avvicinandola a sé aveva approfondito il bacio, e lei a quel punto, si, che aveva scollegato il cervello. Era immersa nell’assaporare quello che lui le stava facendo provare quando, nei recessi della sua coscienza, era arrivato un suono. Inizialmente non vi aveva fatto molto caso. Poi aveva realizzato cosa fosse: erano i dodici rintocchi dell’orologio che annunciavano la fine delle lezioni. Era stata presa dal panico; in pochi minuti tutti sarebbero usciti dalle classi e l’avrebbero beccata lì con Malfoy. Si era sentita un po’ come Cenerentola, il personaggio di una favola babbana che le aveva raccontato Elena: quei rintocchi significavano la fine della magia. In un attimo sarebbe tornata solo Lily Potter, la Corvonero secchiona e bruttina. Si era staccata repentinamente dal ragazzo che la aveva fissata interrogativo. Aveva raccolto in fretta le sue cose e si era alzata “Io…scusa devo scappare, avevo scordato che…che dovevo parlare con Vitius prima di pranzo, sai cose di scuola…” aveva detto imbarazzata prima di scappare via senza neanche dargli il tempo di reagire.
 
E più o meno era successa sempre la stessa cosa: all’idea che qualcuno scoprisse la relazione si era lasciata prendere dal panico. E il passo era stato breve: in un attimo aveva cominciato a inventare scuse improbabili per fissare i loro incontri in luoghi isolati e in orari impossibili. Ma infondo era meglio così per entrambi no? 
Non dovevano sopportare le battutine dei conoscenti, tanto per cominciare; poi lui poteva tranquillamente conservare la sua reputazione di playboy, e soprattutto lei non doveva dimostrare niente a nessuno. Perché diciamocelo: dalla ragazza di Scorpius Malfoy ci si aspettavano un sacco di cose. Che fosse bella, e lei di certo non lo era; che fosse carismatica, e di certo non era neanche questo; che fosse disinvolta e affascinante…e insomma lei praticamente aveva lo charme del professor Paciock. Era evidente che non aveva i requisiti per essere la ragazza di uno dei più fichi della scuola: lei era Lily Luna Potter, la Corvonero secchiona e moralista. Beh, forse non moralista, visto che le sue marachelle le aveva combinate anche lei quando c’era ancora James. Ma comunque il punto, era che non pensava che la cosa potesse durare. Quanto ci avrebbe messo Scorpius a stancarsi di lei?  Allora era tanto di guadagnato per la sua salute psicofisica se tutta la faccenda veniva gestita fuori dai riflettori. Era la soluzione migliore. Ma come lo avrebbe spiegato a Scorpius se si fosse accorto che lei stava volontariamente tenendo segreta la loro relazione? Questo pensiero la perseguitava: la resa dei conti.
Già si era sorbita la ramanzina di Elena, a cui la cosa non era ovviamente sfuggita. Ma almeno a lei aveva potuto dire di farsi gli affari suoi. Ma con Scorpius non poteva usare lo stesso escamotage: insomma quelli erano anche affari suoi. Senza contare che Elena sapeva come ricomprarsela, ma lui?
L’unica cosa che poteva fare era continuare con nonchalance a trascinarlo dove non potevano vederli.
Infatti se c’era una cosa che aveva scoperto, con sua sorpresa (enorme a dire il vero) era che il ragazzo era sensibile alla sua vicinanza. Non ai suoi livelli ovviamente -a lei il cervello andava proprio in vacanza quando lui si avvicinava- tuttavia aveva un qualche ascendente anche lei. Per esempio aveva scoperto che se lo baciava, poteva trascinarlo dove voleva, lui la assecondava sempre. Neanche si rendeva conto che faceva in modo di spostarsi dietro a colonne, dentro ad aule, dietro statue varie. Si sentiva una specie di genio del male in effetti (muhahaha).
Comunque non è che ci fossero altre opzioni praticabili. Checché ne pensasse Elena non avrebbe mai reso la cosa pubblica. Anche perché l’amica non considerava il nutrito Fanclub di Malfoy. Non aveva alcuna intenzione di inimicarsi tutte quelle ragazze, insomma, sicuramente erano intelligenti e simpatiche….anche se in  effetti alcune tendevano ad essere un po’ frivole…beh diciamo anche oche…magari non le avrebbe scelte proprio come amiche, però non voleva rovinare i rapporti…anche se in effetti tendevano ad essere inesistenti visto che aveva sempre evitato quelle ragazze come la peste…non che avesse qualcosa contro di loro… Ma chi prendeva in giro? Quelle ragazze erano oche, superficiali, ignoranti... e certo che aveva qualcosa contro di loro: sbavavano dietro il suo ragazzo!
La verità era che non voleva essere costretta a marcare il territorio, per poi essere derisa quando lui l’avrebbe mollata. Era talmente perseguitata da questo pensiero che non aveva pace nemmeno nei sogni. Aveva perso il conto delle volte che aveva sognato quelle oche che ridevano e le chiedevano come avesse mai potuto pensare che Scorpius avesse davvero scelto lei.
E poi Elena avrebbe dovuto sapere cose significava: lei stava vivendo un inferno a causa del fan club di Adam. Lettere minatorie, scorrettezze, isolamento. Una vera schifezza. E pretendeva che anche lei vivesse la stessa cosa? Nemmeno per idea. Prima o poi l’avrebbe capito e avrebbe ricominciato a parlarle, ne era sicura. Bastava continuare insistentemente a cercare di ingraziarsela. Anzi forse era il caso che la raggiungesse e cercasse di farla ragionare.
Si alzò dalla piscina nel bagno dei prefetti e si rivestì. (Doveva smettere di andare in quel bagno, la sua mente vagava un po’ troppo lì dentro).
Mise la sua roba nel cestino che portava i panni, mediante un incantesimo, direttamente alla lavanderia ed uscì. E ovviamente fuori la porta c’era lui. (Ok doveva ASSOLUTAMENTE smettere di usare quel bagno)
“Lily”
“Scorpius, che ci fai qui?” chiese lei guardandosi in giro senza dare nell’occhio.
“Aspettavo te” rispose lui candido.
“Cosa?” disse lei colta di sorpresa e immobilizzandosi.”Perché?”
“Così, mi andava di vederti” disse lui avvicinandosi.
Doveva trovare in fretta un posto più riparato, a quell’ora il quarto piano era trafficatissimo! Quando le era ad un passo si riscosse ed indietreggiò.
“Ah, beh…ehm grazie?” disse lei un po’ agitata.
“Grazie?” fece lui interrogativo avanzando ancora. Lei continuò ad indietreggiare fino a trovarsi letteralmente con le spalle al muro.
“Ahem, si beh intendevo…anche io avevo voglia di vederti” disse agitata.
“Davvero?” fece lui appoggiandosi con una mano alla parete e avvicinandosi ancora.
“Si, certo…” disse lei passandogli sotto il braccio per sfuggirgli ed allontanandosi di qualche passo “…solo che ora proprio non posso, vedi, devo vedere Elena”.
“Ah, davvero?” disse lui voltandosi lentamente. “è molto strano…”  disse fintamente innocente,
“Strano…perché?” ribatté lei imponendosi la calma.
“Non mi ha accennato niente poco fa. È lei che mi ha detto dove trovarti sai. Quando ho accompagnato Adam da lei perché LORO dovevano vedersi. E aggiungerei che non sembrava bendisposta nei tuoi confronti.”
“Ah, beh…infatti non è che dobbiamo proprio vederci, è  che devo parlarle.” Disse lei presa alla sprovvista.
“ah dunque non era una mia impressione: c’è qualcosa che non va?”
“NO, no tranquillo, niente di che. Cose da ragazze” fece lei.
“Allora se non è niente di grave le puoi parlare anche domani mattina.” Disse lui mettendola nel sacco.
“Beh, in realtà volevo chiarire ora” disse lei palesemente arrampicandosi sugli specchi.
“In ogni caso è inutile. Lei è al banchetto, dove stanno andando tutti. Dove dovremmo essere anche noi.”
“Ah già. Si, bene. Sarebbe il caso di andare in effetti.” Disse quindi Lils.
“Andiamo allora” fece lui tendendole una mano.
“Insieme?” fece lei sentendo arrivare qualcuno.
“Si, certo.” Disse lui stizzito, allungando ancora la mano verso di lei, in attesa che la afferrasse.
E lei, a beneficio delle ragazze che stavano passando per il corridoio, gli batté il cinque sorridendo e facendo un cenno di saluto al gruppetto.
“Ma sei impazzita?” sbottò lui facendo si che le ragazze lanciassero loro sguardi incuriositi.
“ Ahahah…ma che dici Malfoy?” rispose tirandogli un cazzotto sul braccio mentre il gruppetto voltava l’angolo.
“Ma ti ha dato di volta il cervello Potter?” rispose lui calcando sul cognome.
“No…ehm perché?” rispose lei sorridendo ingenuamente. “ah…cavolo!” disse poi senza dargli il tempo di ribattere “Ho dimenticato che devo assolutamente fare una cosa in dormitorio! Senti tu comincia ad andare al banchetto, ci vediamo lì ok?” gli disse cominciando ad allontanarsi.
“Potter…che diamine sta succedendo?” chiese lui seguendola.
Lilian vide quindi la porta di una classe aperta.
“Assolutamente niente…” disse quindi avvicinandosi con fare casuale alla porta.
“Potter, credi davvero che io sia stupido?” disse lui prendendola per un polso e costringendola a voltarsi verso di lui.
“Malfoy…di che stai parlando?” rispose lei liberando il braccio.
“Cos’era quella scenetta di poco fa? Perché ad un tratto ti comporti sempre in modo strano?” la incalzò lui.
“Perché sono strana?” disse lei cercando di sdrammatizzare.
“Ah, su questo non ci sono dubbi. Ma sai cosa  intendo. Ad un certo punto ti dilegui. Come se…come se…ecco come se ne avessi abbastanza di me!” disse lui distogliendo per un attimo lo sguardo.
“Per me ti fai troppi film mentali” disse lei maliziosa. Poi lo afferrò per il colletto e camminando all’indietro lo trascinò nell’aula. Dopo essersi velocemente assicurata che nessuno potesse sorprenderli, si alzò sulle punte e lo baciò.
Lui rispose immediatamente. Poi però si staccò da lei.
“So cosa stai facendo Potter” disse a pochi centimetri dalle sue labbra.
“Ah si? E cosa sto facendo?” rispose lei tornando a baciarlo.
“Cerchi di distrarmi” disse lui continuando quella conversazione a fior di labbra.
“E funziona?” chiese lei mordendogli il labbro inferiore.
“Si” sussurrò lui prima di lasciarsi andare e baciarla con impeto.
Lilian rispose con altrettanta foga e si attaccò alle sue spalle trascinandolo verso di lei. Poi però cercò di tornare lucida, quel tanto che le bastava per salvare la situazione.
“Scorps…”sussurrò sfuggendo alle sue labbra.
“Mmm” mugugnò lui che si era gettato sul suo collo.
“Mi sto odiando per questo…”disse lei affondando le dita nei suoi capelli biondi e scompigliandoli.
“Ma devo DAVVERO andare un attimo al dormitorio. E tu devi DAVVERO  cominciare ad avviarti verso la Sala Grande.”
“Uff…” disse lui staccandosi da lei e facendo un passo indietro. “Va bene, va bene….” Continuò alzando gli occhi al cielo.
Lei ne approfittò per uscire velocemente dall’aula mentre lui rimaneva lì a riprendere fiato. Poi tornò indietro e si affacciò dalla porta.
“Prima però sistemati quei capelli” disse maliziosa allontanandosi di nuovo.
“E tu scappa…per oggi ti lascio andare. Ma non puoi fuggire per sempre!” lo sentì urlarle dietro mentre a tutta birra si allontanava da lui.
Tirò un sospiro di sollievo. Anche stavolta era andata. Ma aveva ragione lui. le cose non potevano continuare così.
 
Non poteva fuggire per sempre.
 
 
 
 
 
 
 
SALVE!!
Eccomi con un altro capitolo che spero vi piaccia. Volevo postare prima ma le valigie e la successiva vacanza me lo hanno impedito XD.
Comunque come vedete Scorps aveva ragione…nessuno si era effettivamente accorto di nulla nella scuola, ma non certo per una serie di coincidenze. Mi dispiace  per questa Lily un po’ complessata, ma insomma se il Cappello Parlante l’ha smistata in Corvonero e non in Grifondoro un motivo ci sarà pure no? Bene, non mi resta che aspettare il vostro verdetto. Siate clementi!!!
Volevo ringraziare come al solito chi ha messo la mia storia tra le seguite, le preferite o le ricordate. È davvero un riconoscimento eccezionale per me. Un grazie in particolare a Lola Malfoy e alla sua bellissima recensione: non sai quanto le tue parole mi abbiano in parte rassicurata sulle schifezze che scrivo….GRAZIE!
Un bacio
Francy
 

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Capitolo 15
*** Allo specchio ***


Adesso basta, esigeva un chiarimento.
 

Adesso basta, doveva trovare una soluzione.
 

Le avrebbe parlato e la avrebbe costretta a spiegargli cosa stava succedendo.

 
Gli avrebbe parlato e lo avrebbe convinto che la sua era solo immaginazione.
 

Soprattutto doveva riuscire a non farsi infinocchiare di nuovo.

 
Soprattutto doveva cercare di infinocchiarlo per benino e definitivamente.
 

Quella ragazza era subdola oltre ogni previsione, aveva capito i suoi punti deboli e li sfruttava a suo vantaggio.

 
Insomma, tutto sommato non si poteva proprio dire che fosse una ragazza subdola…era solo una persona… organizzata.
 

Certo non poteva negare che le sue tecniche di distrazione non fossero, a loro modo, assolutamente piacevoli…

 
Senza contare che Scorpius non sembrava lamentarsi troppo delle sue effusioni, per quanto studiate che fossero…
 

Il fatto era che di storielle stupide ne aveva fin sopra i capelli, Lilian era importante per lui, voleva fare le cose per bene e gli sembrava di averglielo assicurato quel primo pomeriggio al lago… La cosa che più lo sorprendeva, inoltre, era che…insomma, modestia a parte, tutte le ragazze della scuola avrebbero fatto carte false per farsi vedere con lui, Lilian, invece, beh  con lei era tutto fuori dall’ordinario.

 
In cuor suo, poi, sapeva bene che Malfoy aveva un debole per le storielle, e lei aveva paura che costringendolo ad una cosa ufficiale lo avrebbe perso! Era vero pure che quel primo pomeriggio, al lago, lui le era sembrato sincero quando aveva accettato le sue condizioni sul rapporto esclusivo, ma non si era mai parlato di rendere le cose serie!
 

In fondo al suo cuore, poi, c’era un'altra ragione che non avrebbe mai ammesso…voleva marcare il territorio. Quella ragazza proprio non si rendeva conto di quanto fosse incredibile! Insisteva con la cosa dell’essere bruttina, insignificante, mediocre e compagnia bella. Il che, in effetti, era anche un po’ offensivo nei suoi confronti: un Malfoy aveva sempre il meglio!

 
Lei, poi, non si considerava una preda così allettante da poter dettare condizioni. Insomma, onestamente non era nulla di speciale…era assolutamente anonima, per non dire un po’ bruttina – neanche gli occhi verdi di famiglia aveva ereditato!- e poi anche mentalmente parlando non era certo miss intelligenza, diciamo che era intelligente abbastanza da finire a Corvonero, ma nulla di più.
 

E anche se la Bella Addormentata nel bosco lo ignorava, di ragazzi in fila ne aveva, ed erano decisamente troppi per i suoi gusti. Certo, lo confortava sapere che era sempre gelida con chiunque che non fosse lui, ma ultimamente stavano girando voci che non gli piacevano per nulla…

 
Certo, però, che ogni tanto ci pensava. Intendo dire, ci pensava a rendere tutto pubblico, non fosse altro che per sbattere in faccia a tutte quelle ochette che lui era SUO, e che dovevano girare a largo. Era costretta in continuazione a sentire ragazzine che mettevano a punto piani ridicoli pur di vederlo e parlare con lui, e lei, zitta, doveva ingoiare tutto!
 

Conquistare Lilian Luna Potter era diventato un po’ come il Santo Graal delle imprese. Aveva sentito alcuni idioti parlare di lei e giudicarla una da dieci, e fin qui tutto bene, ma erano arrivati a sfidarsi per conquistarla, e questo decisamente NON andava bene. Razza di imbecilli…


Però poi pensava a tutti i contro, e cambiava idea Inoltre le piaceva sapere che quella era una cosa solo loro, che nessun altro aveva diritto di parlare e di giudicare. Il rapporto stava funzionando così, quindi, perché cambiarlo? Si stavano conoscendo sempre di più e lui le piaceva sempre di più, e questa era una ragione in più per tenere tutto segreto: se fossero usciti allo scoperto, lei si sarebbe illusa che Scorpius fosse davvero suo, e non era certa di poterselo permettere…
 

Voleva andare in giro mano nella mano, anche se questa cosa in effetti fa molto ragazza, ma non gli importava: voleva sbandierare al mondo che lei era SUA, sua e di nessun altro.
Nonostante il loro rapporto quasi inesistente, aveva sempre pensato che fosse una ragazza in gamba, Lily. Magari un po’ troppo secchiona, ma gli piaceva in fondo. Aveva creduto che l’attenzione che le dedicava fosse solo curiosità: insomma, era la sorella del suo migliore amico.
Ma poi c’era stato quel pomeriggio di ottobre…
 
Si trovava in biblioteca e stava preparando uno stupido tema di Pozioni. Esausto, si era appoggiato ad una delle enormi finestre che davano sul lago. E allora l’aveva vista. Si dirigeva lentamente verso le porte del castello insieme ad Elena, che aveva cominciato poco tempo prima ad apprezzare grazie ad Adam. I suoi capelli rossi rilucevano alla luce calda del tramonto, il suo camminare era così delicato ma anche insicuro, il suo sorriso era semplicemente mozzafiato. Tutta la sua persona irradiava luce e calore.
Era bellissima.
Voleva far parte della sua vita.
Era stato come se ad un certo punto tutti i pezzi di un puzzle si fossero messi al loro posto, gli era stato improvvisamente chiaro che l’interesse che aveva nei suoi confronti era ben superiore alla semplice curiosità: lei, con i suoi modi discreti e un po’ burberi, ma infondo dolci, lo aveva conquistato e il tutto senza neanche dire una parola!

 
Non aveva mai avuto dubbi sul fatto di riuscire dove nessun altro prima:la avrebbe conquistata. Nessuna ragazza era insensibile al suo fascino, neppure Lilian Luna Potter. Ed in fin dei conti era certo di esserci riuscito, quindi si trattava solo di capire qual’era il problema e risolverlo.
Stavolta non gli sarebbe sfuggita!
 
Con questi propositi ben chiari in mente, quella mattina, i due scesero in Sala Grande, stessa ferrea convinzione di dover sostenere le proprie posizioni.
 
Lui sperava che lei fosse già a colazione.
 

Lei sperava che lui non fosse ancora sceso a fare colazione.

 
Lui si era svegliato presto quella mattina, e NON aveva neppure lezione la prima ora!
 

Lei aveva fatto un po’ tardi, contrariamente al solito…stupide compagne di stanza lente!

 
Lui sperava di fare colazione assieme, così da parlare un po’
 

Lei sperava che rimanesse a dormire ancora a lungo, d’altronde lui non aveva lezione la prima ora.

 
Si videro mentre confluivano alle porte della Sala Grande. I loro occhi si immersero gli uni negli altri.
 
Eccola!
 

Merda!

 
Lui affrettò il passo nella sua direzione.
 

Lei affrettò il passo verso la Sala Grande.

 
Ma che diavolo sta facendo?
 

Cavolo, cavolo, cavolo, e adesso che faccio?

 
Sta…fuggendo?
 

Fuggire non mi servirà a nulla, qui dentro sono in trappola.

 
In ogni caso è in trappola e nulla mi vieta di fare colazione al suo tavolo.
 

Ti prego, ti prego… fa che se ne vada al suo tavolo!

 

Lei si immerse nella folla che di prima mattina affollava lo spazio fra le tavolate delle diverse case, e cercò di raggiungere il punto più lontano possibile da lui.

 
Lui, che pure le era rimasto praticamente addosso, l’aveva persa quando si era inoltrata in mezzo alla folla ammassata in mezzo alle tavolate.
 
Ma dove diavolo si sarà cacciata!?
 

Oddio, oddio, se viene qui è un disastro! Tra le altre cose è allucinante che la Sala Grande sia così gremita a quest’ora!

 
Adesso mi sto seriamente irritando. Non è che io abbia la peste o chissà cosa!
 

D’altronde fra due secondi getterà la spugna e smetterà di cercarmi…

 
Ma stavolta non gliela lascio fare franca…la troverò! A costo di girare per tutta la sala!
 
Scorpius alla fine la trovò nell’angoletto più appartato della tavolata, praticamente attaccata al tavolo dei professori. Si era infilata in mezzo ad alcuni ragazzi del settimo anno di Corvonero, i quali, OVVIAMENTE, non avevano avuto nulla da ridire in proposito.
 
“Ehm, ehm” tossicchiò con tono un po’ minaccioso appena raggiunte le sue spalle.
 
Lilian si immobilizzò.
 

Cavolo, mi ha stanata!

 
Tana per Lily!
 
“Malfoy, che cosa ci fai qui? Pensavo che dopo sette anni avessi ben chiaro che questo non è il tuo tavolo…” intervenne uno dei ragazzi di Corvonero che la circondavano.
 
“Quello che pensi tu per me è importante quanto la tua persona…e se pensi che non so neanche il tuo nome, capirai che la tua rilevanza è nulla” Sibilò Scorpius.
 
“E allora se sono così irrilevante, perché diavolo sei venuto qui?”
 
“Perdonami, cosa ti ha fatto anche solo lontanamente pensare che io sia qui per te?”
 
“Malfoy, il fatto è che tu  non hai il diritto di essere qui per nessun altro.”
 
“Charlie…” provò a interromperlo Lily.
 
“Perché parli di cose che non sai?” sbottò Scorpius.

“Malfoy” provò ancora Lily.

“Non c’è niente da sapere Malfoy. Non hai alcun diritto di importunare Lily, anche per…”

“IO NE HO TUTTI I DIRITTI, INVECE, RAZZA DI IMBECILLE!”

“E in base a quale principio, sentiamo…” disse il Corvonero con aria scettica.

“Ma qui non dovreste essere tutti dei cervelloni!? Ovviamente Lily è…”

“LILY è qui!!” esplose allora la ragazza, che aveva cercato invano fino a quel momento di interrompere la lite “quindi finitela di discutere come se io non ci fossi!”

Oddio, oddio, l’ha quasi urlato davanti a tutti


Poi voltatasi verso Scorpius disse “Malfoy, andiamo…” indicando l’uscita della Sala.

“Lily, lascialo stare che te lo tolgo io di mezzo” continuò il Corvonero spavaldo.

“TU FAI COSA!?” esplose il biondo.

“Tranquillo Charlie, è tutto ok…” tentò allora Lily tirando Malfoy per un braccio, per evitare che la situazione degenerasse. Già così mezza Sala stava osservando la scena e lei voleva evitare ulteriori scenate.

Perché cavolo in questa scuola sono tutti così impiccioni!? Non potrebbero farsi gli affaracci loro??


Malfoy però si divincolò.

“Qual è il suo insulso nome?” le chiese dunque in tono glaciale.

“Sono Charlie Belby” disse tronfio il Corvonero.

“Bene, Belby. Voglio essere chiaro” cominciò sibilino.

“Malfoy non mi sembra proprio il caso…”tentò Lily.

“No Potter, è ora che questa cosa diventi chiara a tutti, soprattutto a questo idiota qui.”disse rivolgendosi alla ragazza. Poi si voltò verso il Corvonero. “ Io, razza di troll, ho tutto il diritto di essere qui. Ho tutto il sacrosanto diritto di cercare Lilian. Perché…”

“Malfoy, no…” lo supplicò lei.

“..perché lei è MIA” concluse con tono di possesso.

Oddio, l’ha detto. L’ha detto ad alta voce davanti a tutta la Sala. Merda.

 





Non commento questa volta. Lascio che lo facciate voi…;)
Un bacio, Francy
 

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Capitolo 16
*** E piantala co ste pippe mentali! ***


Ogni singola persona della Sala Grande aveva smesso di parlare. Il silenzio che aveva seguito l’affermazione di Malfoy era durato solo un decimo di secondo, ma a Lilian sembrò durare un infinità. Esplose,poi, il chiacchiericcio pettegolo-sapete-quel chiacchiericcio piuttosto fastidioso e agitato in cui tutti si rivolgono con lo sguardo con cadenza regolare verso l’oggetto dello spettegolare, cercando oltretutto di non farsi beccare…come se non fosse palese, poi…
Lilian rimase immobile e sbiancò. Poi riprese colore, sempre più colore, fino a divenire un tutt’uno con i suoi capelli. 
Malfoy al contrario mise su un sorrisino sfacciato e soddisfatto. Poi, “è chiaro Belby?” disse con un sorriso ancora più maligno al Corvonero.
Lui esterrefatto si limitò ad annuire senza riuscire ad emettere suono. 
Malfoy, quindi, si rivolse a Lily:
“Andiamo?” le disse cominciando a trascinarla per un braccio fuori dalla Sala Grande, mentre gli occhi di tutti seguivano ogni loro movimento. Mentre attraversavano la porta, quindi, cominciarono a sentirsi i primi fischi e le prime battutine maliziose.
Raggiunsero il cortile e Malfoy la lasciò andare in attesa di una sua reazione. 
Reazione che non venne.
Lily sembrava essere in stato catatonico e cercare di districare il groviglio di pensieri che aveva nella testa sarebbe impossibile anche per un Leglimens bravo come Voi Sapete Chi…
“Potter?” cercò di riscuoterla Malfoy dal suo torpore.
“Potter!? Andiamo mi stai spaventando…” riprovò senza ottenere alcuna reazione.
“Lilian, si può sapere che ti prende?”continuò.
“Lily, ti prego rispondimi…” le posò una mano sulla guancia e le alzò il viso verso il proprio guardandola negli occhi, che però rimanevano assenti.
“Lils…” le sussurrò quindi prima di posarle delicatamente un bacio all’angolo della bocca.
“Io…io non ho fatto colazione” disse lei sconnessamente.
“tutta questa scena per dire che hai fame?” le disse lui prendendola in giro e sorridendo allegro. Quindi si riavvicinò per baciarla. Lei però gli morse un labbro violentemente.
“Ahia!” esclamò lui allontanandosi di scatto. 
Le guardò il volto e ciò che vide, beh, non l’aveva mai visto prima. Non su di lei. Ogni traccia di torpore era svanita: era fiammeggiante, letteralmente. La sua ira era talmente evidente che Scorpius si ritrovò ad inghiottire più volte.
“Si può sapere che diavolo ti è preso?” sussurrò glaciale la ragazza.
Scorpius, che dalla sua espressione si aspettava una sfuriata, si trovò, suo malgrado, a scoprire quanto questo suo tono così controllato fosse ancora più terribile da udire.  
“Non ho fatto niente di male” rispose con tono piatto, ma distogliendo lo sguardo.
“Se è così perché non me lo dici guardandomi negli occhi?” disse lei ancora più freddamente.
“Sai cosa?” riprese lui puntando i propri occhi nei suoi “Hai proprio ragione! Non so perché mi stai facendo sentire in colpa, e non so come tu ci stia riuscendo, ma, che Merlino me ne sia testimone, IO non ho nulla di cui scusarmi!” esplose quindi avanzando.
“Spero tu stia scherzando…” disse lei alzando di poco i toni “Tu hai…hai…cavolo! L’hai detto davanti a tutti!”
“E allora!? Non è forse vero che stiamo insieme?” insistette lui.
“Si, ma..”
“Non mi dire che hai cambiato idea?” le disse alquanto scetticamente.
“Ovviamente no, ma..” rispose lei cominciando a indietreggiare.
“Come supponevo…”
“Sei proprio uno sbruffone” disse scuotendo la testa “ma non è questo il punto!”
“Ah, bene, allora vuoi finalmente spiegarmi qual è questo benedetto punto? Sai, ho il vago sentore che forse c’entri qualcosa col fatto che ancora non lo sapeva nessuno… ”
“io..no, assolutamente no, non c’entro nulla. E poi mi pare che Adam, Blake e Elena lo sappiano”
“Sai cosa intendo…comunque, supponiamo per assurdo che sia un caso che nessuno se ne sia accorto, non è rilevante al momento. Mi interessa di più sapere qual è questo famoso punto.” Le disse sapendo di averla messa con le spalle al muro, letteralmente.
Lei, cercando di sfuggire ai suoi occhi, farfugliò
“Non è questo il momento, io ho lezione ora e devo ancora fare colazione”
“Potter, per piacere, finiscila e spiegati”
“Non mi piacciono queste scenate da cavernicolo: IO, Padrone, lei essere MIA! Che cavolo, mica sono una tua proprietà!”  gli disse tornando a fissarlo.
“Senti, se non avessi cercato di tenere la cosa nascosta, non ci sarebbe stato bisogno che io lo facessi!”
“Io non ho cercato di tenere..”
“Potter, andiamo, non cercare di prendermi per il culo. Sappiamo entrambi che sin dall’inizio hai fatto di tutto per non farci vedere da nessuno. Il fatto che io ti abbia assecondata non significa che non me ne sia accorto. Cos’è, pensi che siccome non sono un Corvonero come te, allora questo significa che sono un idiota?”
“Malfoy, pensi seriamente che io mi metterei mai con un idiota? Al massimo l’idiota qui sono io…” disse ,poi, sconfitta curvando le spalle e abbassando gli occhi.
“Ti dispiacerebbe gentilmente spiegarmi che cavolo passa per la tua mente malata?” le disse sollevandole il mento. Lilian aveva gli occhi lucidi. E lui crollò, la sua rabbia evaporò come acqua al sole. La strinse a sé e sussurrò: “Lils, ti prego, parlami…”
“Io…mi dispiace, davvero!” disse lei tra i singhiozzi “è che…io…io non sono adatta a te!”
“Che significa?” disse lui allarmato, allontanandola da se per guardarla negli occhi.
“Andiamo, tu…tu sei così…così..e io..io sono così..”farfugliò lei imbarazzata
“Potter.. così come?!” insistette lui.
“Tu sei così..bello…e intelligente..e io…io sono solo una secchiona, brutta e logorroica! Lo capisci che non posso competere!?” esplose lei isterica.
“Lo vedrebbe anche un cieco che uno come te non dovrebbe stare con una come me! Cavolo, hai mezza scuola che ti corre dietro: perché hai scelto me!? Voglio dire, ci sono decine di ragazze molto più belle e intelligenti che sarebbero entusiaste di stare con te, e nessuno avrebbe nulla da obiettare, tutti direbbero che siete perfetti insieme. Ma io? Non posso sentirmi dire che non sono abbastanza, che sono un’illusa, capisci? Ecco perché non volevo che lo sapessero. Quando ti renderai conto anche tu dello sbaglio che hai fatto, e succederà, credimi, sarò derisa da tutti come l’illusa che ha creduto di poter stare con Scorpius Malfoy, e starò ancora peggio! Non avrò neanche la dignità di poter gestire la delusione con discrezione, perché sarà lì, sbattuta davanti a tutti!” esclamò gesticolando infervorata.
Lui le bloccò i polsi.
“Potter, ti sei resa conto di quello che sono stato costretto a fare poco fa?” disse lui pacatamente.
“Cosa?” disse lei non capendo.
“In Sala Grande. Ti sei resa conto di cosa ho dovuto fare con te?”
“Io…tu…hai detto che stavamo insieme…beh, non letteralmente, insomma…”
“Potter, ho dovuto…marcare il territorio” disse lui imbarazzato, distogliendo lo sguardo.
“Tu hai fatto cosa?” disse lei improvvisamente sorridendo (Oddio, sembrava  una pazza: un momento prima stava piangendo, ora sorrideva…)
“Hai capito!” disse lui ancora più sulle sue.
“Intendi quella cosa che fanno i cani pisciando addosso alle cose?” disse lei ridacchiando.
“Potter, che schifo!”
“Ahahahah….che schifo lo dovrei dire io!”
“Potter, vedo che ti sfugge un dettaglio…”
“Oddio, mi hai davvero urinato addosso!?” disse lei in preda ad una risata isterica.
“Ti sembra una cosa intelligente da dire!!!???”
“Ahahah…scusa, davvero, ehm…bene, che dettaglio mi sono persa, allora?”
“Non ti sei  chiesta perché io l’abbia dovuto fare?”
“Beh, io…no, voglio dire, non ha senso”
“Bene, allora mettiamola sotto un altro punto di vista. Pensi che io sia un idiota?” disse cambiando repentinamente discorso.
“Ancora…mi pare di aver già chiarito questo punto.” Rispose lei imbarazzata.
“Bene, e pensi che io non tenga alla mia reputazione?” ribatté lui. 
“Beh, ovviamente ci tieni, visto che ti consideri Mr Perfezione” disse lei, alzando gli occhi al cielo.
“E non pensi che io mi merito il meglio?” le disse guardandola intensamente.
“Beh, ecco, è quello che cercavo di dirti…” disse lei tornando a distogliere lo sguardo.
“E allora se sono così intelligente, come  dici, e così vanesio e orgoglioso, come fai a pensare che io non sia in grado di capire cos’è il meglio?”
“Ma io non l’ho mai messo in dubbio…”
“Certo che l’hai fatto. Lo fai ogni volta che ti fai quelle stupide pippe mentali. Io mi merito il meglio, chiaro? Sono Scorpius Malfoy. E TU sei il meglio. Ecco perché sei MIA.” Le disse con tono deciso tornando ad obbligarla a fissarlo.
“Mi irrita chi offende qualcosa di mio. Tu, con queste idiozie, mi stai irritando. Stai offendendo il mio giudizio, capisci? E lo sai che io non sbaglio mai…”
“Che montato che sei!”disse lei con tono imbarazzato mentre si avvicinava a lasciargli un tenero bacio a fior di labbra.
“Ma è la verità.” Disse lui con una semplicità disarmante, lasciandole, poi, un bacio sulla fronte. 
“Andiamo…il giudizio è per definizione personale” polemizzò lei.
“NO, andiamo lo dico io. Solo tu sembri non accorgerti di come sei. Se ho dovuto marcare il territorio è perché tutti gli altri idioti che ti sbavano dietro sappiano che sei off-limits”
“Ma tutti gli altri chi?” disse lei incredula.
“Potter, pensi davvero che tutti i poverini che ti chiedono aiuto per studiare, siano davvero così idioti come sembrano?”
“Ma che dici!? Hanno davvero bisogno di una mano!”
“Ma figurati!”
“Se è davvero così, allora, perché nessuno, di tutti gli altri di cui parli, mi ha mai chiesto di uscire!?” chiese quindi lei imbarazzata, abbassando lo sguardo.
“Beh Potter, primo perché tu non dai nemmeno la possibilità di approcci di quel genere, voglio dire, col tuo atteggiamento di uh, io sono amichetta di tutti, e il fatto che non ti sei mai dimostrata interessata a nessuno, dai l’idea di essere irraggiungibile, insomma scoraggi chiunque ti si avvicini. Secondo per via di Albus.”
“Albus?”
“Beh, Albus e quel troglodita di James prima di lui….”
“Che stai dicendo?” disse lei minacciosa.
“Beh, diciamo che quelli che non scoraggiavi tu, li scoraggiavano loro, e ora che entrambi i tuoi fratelli sono fuori dai giochi, qualcuno ha pensato bene di provarci spudoratamente…” disse lui stancamente.
“Intendi…qualcuno come te?” disse lei con un mezzo sorriso.
“Non puoi mettermi alla stregua di quei mocciosetti…” le rispose Scorpius indignato
“Infatti, ora che ci penso tu hai fatto di molto peggio….” Continuò lei mentre il suo sorriso si incrinava pericolosamente.
“Potter, che cosa stai blaterando?”
“tu gli hai chiesto il permesso prima che partisse…hai DOVUTO chiedere il permesso ad Al per provarci con me!”
“Chi te l’ha detto?”
“Non è importante. Perché sai cosa ho appena realizzato? Che tutti questi anni di sofferenza, in cui io mi sono sentita una reietta, insignificante, e ho pensato che nessuno potesse interessarsi a me, sono stati un bel regalino dei miei fratelli! Cavolo…Ma sono degli idioti! Come si sono permessi di fare una cosa del genere? Non ne avevano alcun diritto!”
“Andiamo Potter, lo hanno fatto solo per te, per proteggerti…”
“Proteggermi da cosa!? Da una vita sociale? Da un po’ di sana autostima!?”
“Potter, sù, non è che tu avessi bisogno di quegli inutili bambocci per avere un’alta autostima…sai fare praticamente tutto…”
“Malfoy, hai idea di cosa sia significato vedere tutte le ragazze del mio anno fidanzarsi e sfidanzarsi in continuazione, mentre io ero sempre sola!?” 
“quegli idioti non ti meritavano, non erano alla tua altezza…” tentò di calmarla Scorpius.
“e tu si!?” esplose lei ancora più irritata.
Scorpius allora la spinse contro la colonna alle sue spalle e si fiondò sulle sue labbra.
“Certo che si, Potter.” Esclamò poi, dopo essersene staccato faticosamente.
“Beh, senti, quello lascia che lo decida io, avrò pure il diritto di scegliere qualcosa della mia vita!” esclamò lei furente.
“Spero tu stia scherzando. Perché se stai cercando di dirmi che hai accettato di stare con me solo perché nessun altro te l’aveva mai chiesto…” disse freddamente Scorpius lasciando la frase in sospeso.
“Beh, a questo punto non lo so più.” rispose orgogliosamente Lily.
“Bene” disse Malfoy allontanandosi da lei.
“Bene” disse Lily guardandolo fisso negli occhi.
“Quindi?” la incalzò Malfoy.
E Lilian si rese improvvisamente conto di quello che stava facendo. Lei stava rovinando tutto per stupido orgoglio, e per una cieca rabbia che stava vomitando addosso alla persona sbagliata. Erano stati i suoi fratelli i responsabili della sua situazione, non lui. Lui l’aveva difesa, le aveva detto che era il meglio, teneva a lei a tal punto da aver fatto una scenata di gelosia davanti a tutti. E, lei, dopo tutto questo lo stava trattando malissimo. Che idiota.
“Quindi, Malfoy, adesso vediamo.” Disse prima di fiondarsi addosso a lui e baciarlo con foga. Malfoy rimase interdetto, ma solo per un decimo di secondo, poi la strinse prepotentemente a se e la sollevò da terra mentre il bacio si approfondiva. Solo la mancanza d’aria, infine, li costrinse a separarsi.
“Qual è il verdetto?” le sussurrò ansante il ragazzo.
“Promosso, promosso a pieni voti!” rispose lei aprendosi in un sorriso mozzafiato.
Tornarono ad abbracciarsi per un tempo che a Lily parve infinito. Poi Malfoy si staccò da lei e le porse una mano. Lei lo fissò intensamente negli occhi e vi lesse la muta richiesta di fiducia che lui le stava facendo. Percepì con forza che le punte dei suoi piedi erano arrivate al ciglio del burrone, e lei poteva buttarsi o tornare indietro. Doveva, coscientemente, fare un salto nel vuoto. E voleva farlo. 
Gli afferrò la mano, la strinse con forza.
“Andiamo a fare questa benedetta colazione?” le chiese quindi con voce ironica Malfoy.
“Andiamo” gli rispose sorridendo Lily.
E così andarono, mano nella mano, verso la Sala Grande, incuranti, per la prima volta, degli sguardi che attiravano. Perché erano insieme, e tutto il resto non contava.
 
 
 
Habemus Papam. 
Ho voluto sottolinearlo perché, insomma, è una cosa importante, ed è accaduta mentre stavo ultimando il capitolo.  Comunque, ora in programma ci sarebbe tutta la parte in cui mi scuso per la bassa frequenza degli aggiornamenti, ma passo oltre perché è una parte pallosa. In questo capitolo finalmente i due giovincelli si dicono chiaro e tondo quello che pensano e che sentono, e direi che era pure ora. Credo che a questo punto manchi solo l’epilogo, e poi forse inserirò qualche missing moment per dare spazio a chi ho tagliato un po’ fuori, tipo il mio amatissimo Blake, Albus alle prese con il torneo Tremaghi, e forse anche un po’ di Adam-Elena, ora vedremo…
Ringrazio chi mi segue, chi mi ha inserito fra i preferiti e fra i ricordati, grazie perché leggete le schifezze che scrivo. Ringrazio poi la solita anima pia che mi recensisce, questo capitolo è per te, LolaMalfoy perché in fondo avevi ragione tu…chi mai si potrebbe mettere contro la figlia di Harry Potter e il figlio di Draco Malfoy? Ecco io no di certo! Detto ciò mi ritiro in attesa dei vostri commenti, insulti, consigli, desideri, chiarimenti, e così discorrendo…
Un bacio
Francy

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Capitolo 17
*** Epilogo ***


“One's destination is never a place, but a new way of seeing things.”
Henry Miller



Il sole sorse splendente in quella calda mattina di fine Giugno. Lily lo vide fare capolino oltre il lago mentre, seduta sul bordo della finestra del suo dormitorio, cercava con respiri lenti di calmare i i battiti del cuore. Il panorama che si godeva dal dormitorio di Corvonero la lasciava sempre senza fiato: con lo sguardo poteva abbracciare molti dei luoghi in cui aveva passato alcuni fra i momenti più belli della sua vita. La foresta nera l’aveva vista partecipare a campeggi notturni clandestini e prove di coraggio; il campo da Quiddich era stato teatro di sfide, di adrenalina e di voli mozzafiato; la riva del lago era stata silenziosa testimone di lunghe passeggiate al tramonto e confidenze sussurrate. 
 
Difficile credere che tutto ciò stesse per finire. 
 
Dopo aver bramato per mesi di terminare l’ultimo anno, adesso era arrivata tutta assieme l’amara consapevolezza di un capitolo che si chiude; di luoghi, atmosfere che d’ora in avanti sarebbero potuti rimanere solo nei suoi ricordi: eterni custodi di quello che era stato e che, un giorno dopo l’altro, una sfida dopo l’altra l’aveva resa la Lily Potter che ora si preparava ad affrontare il “dopo”, in tutto il suo mistero. 
 
Lily ripensò a quando era entrata ad Hogwarts per la prima volta. Una piccola Potter dai rossi capelli, che prima ancora di oltrepassare la soglia della Sala d’Ingresso si era ritrovata a dover sopportare il peso di quelli che erano venuti prima di lei. I suoi primi passi nella Sala Grande si perdevano nelle impronte lasciate da suo padre e sua madre, eroi della loro generazione. Da subito Lily aveva percepito quanto faticoso fosse camminare all’ombra dei giganti. L’essere stata smistata in Corvonero, in qualche modo contorto l’aveva sollevata di parte di tale peso: lei non era suo padre, né sua madre né i suoi fratelli, era libera di provare percorsi inesplorati. A Corvonero si era trovata subito a suo agio. Amava essere circondata da persone brillanti che la spronavano a dare sempre il meglio, a raggiungere mete sempre più lontane. Aveva stretto subito amicizia con quella pazza che ancora dormiva nel letto accanto alla finestra, i lunghi capelli scuri malamente sparsi sul cuscino. In un primo momento il loro vivere in simbiosi le aveva rese una sorta di gemelle separate alla nascita, che si muovevano come un sol corpo in giro per il Castello: l’una non muoveva un passo senza l’altra. Gradualmente però la crescita e la maturità le avevano portate ad assumere tratti caratteriali molto diversi. Elena era diventata più determinata e spericolata, Lily più tranquilla e riflessiva. Paradossalmente a incrinare questa simbiosi era stata una inaspettata vacanza in Italia, che aveva portato Elena a incrociare la strada di un improbabile trio di Serpeverde. Quanto era cambiata la sua vita da quel momento in poi! Sicuramente la sé stessa dei primi anni non avrebbe mai neanche potuto immaginare quanta bellezza e ricchezza c’è nella diversità. Blake, Adam e Scorpius le avevano dato nuovi occhi con cui guardare le cose e le avevano dimostrato che sotterrato sotto tutte le macerie di etichette e pregiudizi, si nasconde il vero “Io” delle persone, quella parte autentica, reale che prescinde tempo e spazio e che rende ogni individuo unico e speciale. E quei tre lo erano sicuramente: unici e speciali. La loro amicizia l’aveva portata a mettere in discussione tutto il suo mondo e le sue convinzioni. L’anno appena trascorso era stato molto difficile da affrontare senza di loro. Era stato difficile da affrontare senza di lui…
 
Scorpius. 
 
Da dove cominciare a parlare di lui? Nell’ultimo anno lontani aveva realizzato quanto ormai facesse parte di lei e quanto le desse stabilità ed equilibrio. Era maturato velocemente Scorpius dopo la scomparsa prematura di sua madre, accaduta pochi mesi prima. Lily si era sentita morire a vederlo soffrire in modo così disperato e profondo e soprattutto a non poter essere fisicamente accanto a lui nella quotidianità, a sostenerlo. Ma anche i periodi più bui prima o poi passano e Scorpius sembrava aver ritrovato la serenità e una nuova determinazione ad affrontare la vita. La loro storia ne era uscita rafforzata e finalmente legittimata dall’approvazione delle rispettive famiglie, le quali, di fronte ad un evento del genere, avevano realizzato quanto vuote e immotivate fossero le proprie prese di posizione e avevano riconosciuto quanto vivido e profondo fosse il rapporto di Lily e Scorpius. 
Lily aveva capito che arriva un momento in cui è necessario essere forti per coloro che si amano e aveva annichilito quella parte di sé che ancora oggi ogni tanto tornava a sussurrarle di non essere abbastanza per lui, che non sarebbe stata capace di essere la roccia su cui lui potesse fare affidamento: tutte queste infide voci per la prima volta lei le aveva affrontate a testa alta, per lui…ma soprattutto per sé stessa. 
Doveva tanto a Scorpius in questo senso: lui l’aveva compresa come nessun altro prima. Aveva imparato a leggere nei suoi silenzi e con costanza l’aveva sostenuta nella battaglia contro le sue paure ed insicurezze. Amandola le aveva insegnato ad amarsi ogni giorno un pochino di più. Era stata la voce della ragione contro le sue paranoie e Lily aveva cominciato a guardarsi con gli occhi di lui. Aveva capito infine quanto vuota e asettica fosse la perfezione a cui lei aspirava. Quante sfumature e colori si nascondono nell’imperfezione. E che amarsi significa amare prima di tutto le proprie debolezze e i propri difetti perché definiscono la persona che siamo.  
 
Le venne da ridere a ripensare a come solo qualche mese prima Scorpius, in preda al furore, le aveva urlato contro tutta la sua frustrazione per essere stato in qualche modo l’artefice della nuova sicurezza con cui Lily affrontava la vita. Stando con lui aveva imparato ad accettarsi e aveva preso fiducia nelle proprie potenzialità. Questa serenità le aveva dato nuova luce e calore e l’aveva resa più disinvolta ed aperta. Con il risultato che, una volta fuori dai giochi i suoi fratelli maggiori e Scorpius stesso, aveva subito svariati tentativi di abbordaggio. Lui aveva sempre mal tollerato il fatto che lei desse ripetizioni ad altri, ma con la lontananza tale sottile disapprovazione si era trasformata in aperto malcontento, specie perché riteneva che lei non sapesse giudicare quando la necessità fosse reale e quando le ripetizioni erano solo una scusa per tentare approcci d’altra natura. Malfoy aveva tanti pregi… ma rimaneva fondamentalmente un geloso maniaco del controllo. L’idea che lei fosse nel Castello circondata da tanti ragazzi e che lui non potesse essere lì a “marcare il territorio” lo mandava fuori di testa ed era una delle cause maggiori delle loro recenti discussioni. Lily però sapeva che la vera colpevole dell’esplosione delle tensioni era la lontananza e l’essere stati privati di botto della quotidianità del loro rapporto: per quanto spesso si scrivessero, una lettera non era in grado di comunicare gli sguardi e i silenzi…
Comunque, dall’indomani la lontananza sarebbe stata soltanto un ricordo. Lily sorrise al pensiero che conoscendolo, sarebbe stato a Kings Cross ad aspettarla, pronto a prenderla fra le sue braccia sugellando così la fine di un anno fatto di incontri rubati, appuntamenti nel camino e lunghissime attese.
 
 A dispetto de carattere irruento di Scorpius, Lily aveva colorato di dolcezza e tranquillità la loro storia, che dopo il “piccolo incidente” in cui Lily aveva tentato di tenere tutto clandestino, era diventata manifesta ma non pubblica. Nessuno stando il loro presenza avrebbe potuto non accorgersi del loro legame: lo si percepiva dal loro cercarsi con lo sguardo, dalle occhiate intense e i sorrisi complici. Ma Lily aveva voluto che le loro questioni rimanessero tali. E di nessun altro. Questo aveva inizialmente creato qualche dissapore con Elena e Adam e Blake, i quali, impiccioni come sempre, avevano tentato in un primo momento di mettere bocca durante le loro discussioni, causando violente reazioni della ragazza. Ma gradualmente la situazione si era tranquillizzata e normalizzata, e si erano creati nuovi equilibri nelle dinamiche del loro balzano gruppetto. 
 
Ogni tanto tali equilibri venivano squassati da quelle due teste calde di Elena e Adam, i quali si prendevano e mollavano a giorni alterni. Lily faticava a comprendere come due comete come loro, sempre in movimento e infuocate, potessero dopo le violente esplosioni ritrovare quel loro strano equilibrio, come di due calamite che un istante si respingono con violenza e l’altro si ritrovano a correre l’una verso l’altra, avvinte da un sottile ma potente filo di attrazione. La verità è che erano entrambi lunatici e complessi e nella loro incompatibilità in un qualche modo si completavano. Adesso erano di nuovo in una fase NO seguita all’ennesima burrascosa litigata che avevano fatto a causa della loro gelosia. Elena amava il naturale atteggiamento seducente e ammiccante di Adam, era ciò che per primo l’aveva affascinata di lui…solo non amava che lui ammaliasse anche altre con tale atteggiamento. Viceversa, Elena era sempre stata estroversa e piena di pretendenti. Questo scatenava continue rimostranze da parte di Adam che le rimproverava la troppa espansività. Erano allo stesso tempo troppo uguali e troppo diversi, nonché incapaci di gestire i loro problemi nella privacy della loro relazione. 
 
Di solito a fare da grillo parlante a quei due ci pensava Blake. Blake non era cambiato granché con gli anni: forse la sua capacità di attirare persone attorno a sé e di fare gruppo però si era potenziata. Aveva creato un intrico di legami fra tanti individui di case diverse e aveva riunito tutti in una sorta di grande famiglia, di cui lui era il re indiscusso. Quando se ne era andato aveva lasciato tutti un po' sperduti e ci era voluto un po' a Lily, Elena e gli altri del gruppo, per trovare un nuovo equilibrio. Blake aveva questo naturale dono di essere per tutti un punto di riferimento, una potenza aggregatrice. Con la delizia di Lily, Blake aveva recentemente trovato una degna compagna, Lizzie che, proprio come lui, riusciva con il suo sorriso e la sua gentilezza a mettere tutti a proprio agio. 
 
Suo fratello Albus, invece, dopo aver vinto il torneo tremaghi era diventato una trottola impazzita, una cometa che illuminava tutto al suo passaggio.. ma che rapida come era venuta, spariva. I suoi impegni da diplomatico internazionali sembravano moltiplicarsi di giorno in giorno e lei era orgogliosa di lui e dei risultati che stava ottenendo. Solo che a volte le mancava. Se James era compagno di giochi e di scherzi, Al era quello che le curava le ginocchia sbucciate e che era sempre pronto a prendersi cura li lei: ora come allora. Era stato lungimirante anche quando aveva dato il suo benestare a Scorpius per provarci con lei. All’epoca le aveva dato molto fastidio che Albus avesse dovuto “dare il permesso a Scorpius”, ma ora capiva quale sforzo avesse dovuto essere per Albus accettare che due persone tanto importanti nella sua vita, sua sorella e il suo migliore amico, provassero a creare una relazione che in caso positivo avrebbe creato per lui degli spazi delle loro vite a cui non avrebbe potuto avere più accesso, e in caso negativo a dover vivere la scomoda situazione di rimanere legato a due persone che si erano ferite a vicenda, resistendo alla tentazione di schierarsi con l’uno  o con l’altra. Era stato con un atto di enorme fiducia e stima che li aveva affidati l’uno all’altra, rendendosi conto, lui più che mai, di quale portento sarebbero potuti essere assieme. 
 
Sarebbe stato interessante vedere come il loro strampalato gruppo si sarebbe ri-adattato a stare assieme, senza più le mura del castello a costituire un limite invalicabile alle loro frequentazioni…
Un nuovo capitolo stava per cominciare, pronto a riservare sorprese e imprevisti. Solo che Lily improvvisamente non sapeva più se aveva il coraggio di scriverlo. Hogwarts non era stata solo una scuola, ma una casa per lei. Imparare a vivere fuori di lì sarebbe stata una sfida…
 
Lily si voltò verso il suo dormitorio, dove le sue compagne, immerse nel silenzio ancora riposavano. La camera finalmente ordinata come mai lo era stata nel corso dell’anno: i bauli pieni e sigillati erano pronti per tornare, per sempre questa volta, a casa. Gli sarebbe mancato anche quel vecchio dormitorio, che era stato testimone di pianti disperati e risate incontenibili. Avrebbe rimpianto persino i polverosi letti a baldacchino e le liti tipiche della convivenza con Elsabeth e Claire, le altre due pazze Corvonero con cui, mano nella mano, aveva affrontato sfide e nuove esperienze. 
 
Mentre lo sguardo vagava ad abbracciare ogni singolo dettaglio di quel panorama familiare, si accorse di un biglietto posato sul suo comodino, ora illuminato dalla luce del sole. Doveva esserle arrivato la sera prima, ma probabilmente la stanchezza causata dai festeggiamenti dell’ultima serata ad Hogwarts e dagli strazianti addii, l’aveva fatta collassare a letto senza accorgersi di nulla. Complici Il buio e la sottile ansia che l’aveva condotta da un incubo all’altro, al risveglio l’urgenza di respirare un po’ d’aria fresca per calmarsi e tranquillizzarsi, l’aveva portata a dirigersi subito a tentoni verso la finestra senza neanche accendere la bacchetta.  Si alzò dal davanzale della finestra e si avvicinò al comodino per esaminare il biglietto. Le bastò un’occhiata per riconoscere la grafia. Aprì impaziente il biglietto. Poche Parole:
 
“Potter respira: non è la fine del mondo. Hogwarts farà sempre parte di te, di noi. Ma c’è tutto un mondo qui fuori che ti aspetta e ci sono io. Questo è un inizio e io sono impaziente di cominciare a scriverlo assieme.”
 
Ci vediamo a Kings Cross,
 Tuo,
Scorpius 

 
Lily sentì il sorriso che le illuminava il volto. “Che razza di presuntuoso!” pensò scuotendo il capo.  Era sicuro, quel dannato furetto, che lei avrebbe avuto un attacco di panico…
La verità è che la conosceva davvero bene, dovette riconoscere sospirando. 
 
Ma Scorps aveva ragione, non si può dire addio a qualcosa che farà sempre parte di te. L’Hogwarts che conta non è un luogo fisico, ma è la vita che ci ha permesso di vivere nei suoi corridori, nei passaggi segreti e nel parco… questa Hogwarts viene via con noi, perché è la NOSTRA Hogwarts, la nostra parte di vita che lascia il castello questa sera, per lasciare un vuoto involucro, che però resta qui, in attesa, pronto a farsi ricolmare ancora ancora e ancora di vita e bellezza.
 
 
FINE
 

Sembra incredibile che dopo tanti anni io abbia finalmente scritto l'epilogo di questa storia...non so se chi mi seguiva all'epoca avrà la possibilità di gustarselo. Io sono arrivata come la mia Lily a scrivere l'ultima parte di un capitolo della mia vita, pronta a cominciarne un altro. Mi sembrava giusto dare a lei -e a me- un degno addio e augurarci un in bocca al lupo per quello che sarà...

Ora è davvero tutto

Con affetto,

Francy
 

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