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di yumekiryuu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** CAPITOLO 8 ***
Capitolo 9: *** CAPITOLO 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO 12 ***
Capitolo 13: *** CAPITOLO 13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** CAPITOLO 15 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


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“I believe. What if I believe you now?”

 

CAPITOLO 1.

 

“Lui è ancora vivo.” Sbottai di colpo, incurante del rispetto che avrei dovuto portare alla persona che avevo davanti. “L’ho visto questa notte, mentre ero a caccia di quel livello E. Dopo aver fatto fuori quella feccia l’ho seguito ma non sono riuscita a prenderlo.” Il presidente dell’Associazione hunter mi guardò e sospirò esasperato. “Devi stare attenta Yume, non metterti nei guai. Abbiamo bisogno di te…” disse con fare annoiato. “Quindi lei mi sta dicendo che non devo morire soltanto perché in questa cavolo di associazione avete bisogno di me? So badare a me stessa, stia tranquillo, non morirò.” Guardai dritto negli occhi il signor Cross con  la mia solita sicurezza ma distolsi lo sguardo e mi girai quando sentii aprire la porta dell’ufficio. “La bestia è stata eliminata Direttore.” Dalla porta entrò Kiryuu come al solito senza bussare. “Non si usa più bussare, Kiryuu? Poi smettila di chiamarlo Direttore, non sei più all’Accademia.” Kiryuu mi passò davanti ignorandomi poi posò il cappotto sulla sedia davanti alla scrivania di Kaien. Dopo aver consegnato il foglio con il rapporto della missione si avvicinò a me e guardandomi negli occhi mi alzò il mento con due dita. “Hai ragione, non sono più in quella stupida scuola.” Dopo aver parlato chiuse gli occhi andò a sedersi sulla sedia sulla quale aveva appoggiato il cappotto. “Allora, di che cosa stavate parlando tu e Kisaki, Kaien?”  disse con il suo solito tono irritante. “Non è una cosa che ti riguarda.” risposi distaccata e un poco irritata.“Io mi interesso solo di come vanno le missioni della grande Yume Kisaki, non posso?” Sorrise strafottente, come per provocarmi. “Se ti interessano così tanto perché qualche volta non vai con lei, Zero?” disse il signor Cross. Io spalancai gli occhi. “Se lo scordi! Non mi porterò mai dietro un principiante. Non posso stargli dietro per far si che non muoia!” dissi alzando la voce.“Non morirò.” disse Zero.  “Certo, non lo farà Yume. Ricordati che lui è figlio di una famiglia di hunter molto forti.” Kaien sorrise poi continuò. “Mi piacerebbe farvi lavorare insieme, sarebbe una buona idea.” Kaien guardò prima me e poi Zero che aveva sul volto la stessa espressione indifferente di sempre.“Oh no no no! Mi rifiuto! Già devo sopportare di vivere sotto il suo stesso tetto, non lo voglio sopportare pure in missione!” Kaien sorrise e Zero si alzò in piedi per piazzarsi davanti a me e guardarmi negli occhi. “Se ci tieni tanto puoi sbattermi fuori di casa così la finisci di lamentarti.” Ed ecco il suo sorriso straffottente, di nuovo. “Fottiti, Kiryuu.” dissi dirigendomi verso la porta. “Posso pure non sopportarti ma non ti lascerei mai marcire là fuori.” rimasi seria guardandolo negli occhi poi lui sorrise. “Perché mi odi?” chiese. “Io non ti odio” “Si, invece.” disse lui. “No.” dissi io decisa. Lui sorrise. “Sono contento.” “Del fatto che io non ti odi?” dissi mettendomi la giacca. “No. Del fatto che ci metti impegno nel nasconderloper non farmi stare male, Yume.” Lo guardai in silenzio. “Io non ti odio.” dissi infine. Zero sorrise di nuovo poi con un cenno salutò il signor Cross. “Arrivederci, Kaien.” dissi io. Poi uscimmo e ci dirigemmo verso casa.

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


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CAPITOLO 2.

 

Arrivammo a casa e non appena entrata buttai tutto sul divano per poi dirigermi in camera e sdraiarmi nel letto. Ero sfinita, le mie missioni erano davvero stancanti. Iniziai a pensare a lui, finalmente l’avevo rivisto, avevo avuto la possibilità di prenderlo ma mi era scappato. Sbuffai innervosita. Zero entrò nella stanza e si sedette vicino a me. “Avanti, cosa c’è che non va?” chiese.“Nulla” risposi io chiudendo gli occhi. Anche se avevo gli occhi chiusi sapevo che il suo sguardo era fisso su di me e che non lo avrebbe smosso fino a che non gli avrei dato una risposta degna di essere chiamata così. “L’ho rivisto.” dissi tenendo sempre gli occhi chiusi. Rimasi un attimo in silenzio. “E mi è scappato… di nuovo.” “Yume non devi per forza…” bloccai subito la sua frase. “Sta zitto.” Zero sospirò e si sdraiò di fianco a me. Aprii gli occhi e mi tirai su. “Vado a preparare la cena.” Mi diressi in cucina e iniziai a cucinare qualcosa. Dopo un po’ mi ritrovai Zero dietro a prendermi per i fianchi. “C-cosa cavolo stai facendo? N-non prenderti tutta questa confidenza!” Zero ridacchiò e mi lasciò poi andò ad apparecchiare la tavola. Ancora non sapevo come ci fosse finito a casa mia o meglio, lo sapevo, ma non capivo perché avevo accettato la proposta di Kaien di ospitarlo. Finii di cucinare e portai tutto a tavola poi presi posto e cominciammo a mangiare. All’inizio nessuno dei due parlava e sinceramente non ne avevo neanche molta voglia poi lui tutto d’un tratto ruppe il silenzio. “Hai tagliato i capelli?” chiese. Bevvi un sorso d’acqua e lo guardai. “No.” risposi fredda per poi riprendere a mangiare. “Mi piacciono i tuoi capelli. Rossi… come il sangue.” Alzai di nuovo il viso. “A te fa schifo il sangue, se solo potessi non lo berresti nemmeno.” “Anche tu ne faresti volentieri a meno.” disse lui. “Già.” Finii di mangiare e mi alzai per andare a lavare i piatti. “Vuoi un aiuto?” “No, grazie” Zero sorrise e mi prese il piatto dalle mani per poi spingermi per spostarmi e mettersi al posto mio. Non sapevo davvero perché facesse così. “Fa come vuoi.” dissi infine per poi andare in camera a cambiarmi. Mi tolsi i vestiti e mi misi davanti allo specchio guardandomi. Fissai a lungo il mio riflesso allo specchio poi inizia a toccarmi i capelli. Erano davvero lunghissimi. Forse dovevo davvero tagliarli un po’. Sospirai pensando che in fondo mi piacevano così. Chiusi gli occhi e mi misi la mia camicia da notte bianca poi andai a stendermi sul letto. Poco dopo arrivò Kiryuu. “Ho finito di lavare i piatti.” sorrise. Kaien mi aveva detto che da quando mi aveva conosciuta, Zero era diventato più allegro e che prima non sorrideva praticamente mai. Anche a me sembravano strani tutti quei sorrisi ma non ci feci molto caso. Zero si mise di nuovo vicino a me poi aprì bocca. “Era buona la cena.” “Grazie, sono contenta che ti sia piaciuta.” risposi io guardandolo. “Kiryuu che cos’hai?” la mia domanda doveva averlo colto di sorpresa perché sembrava un poco confuso. “In che senso?” “Nel senso che Kaien mi ha detto che sei cambiato da quando mi hai conosciuta. Sorridi di più. Ti rendo felice?” Lui mi guardò negli occhi e diventò serio. “E’ vero, sono cambiato.” “E perché lo hai fatto?” “Non lo so. Mi è venuto naturale” rimase in silenzio. “Tu sei strano, Zero Kiryuu.” dissi poi prima di mettermi sotto le coperte per dormire. E lo fece anche lui. Si mise a dormire vicino a me come ogni notte. Pensai che poi alla fine, mi faceva piacere che non usasse la stanza degli ospiti. Lui mi faceva sentire meno sola.

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


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CAPITOLO 3.

 

Mi svegliai nel mio letto con la testa contro la spalla di Zero totalmente abbandonata tra le sue braccia. Non appena aprii gli occhi mi alzai a sedere e sbadigliai. Diedi un colpetto alla testa di Zero con la mano per svegliarlo.
“Hey, sveglia Kiryuu.”
Strizzò gli occhi e si girò dall’altra parte. Non voleva proprio alzarsi.
“Kiryuu alzati.”
Nessuna risposta. Decisi di farlo dormire ancora un po’. Mi alzai dal letto piano e mi diressi verso il bagno. Chiusi la porta dietro di me e mi guardai allo specchio. Avevo il viso pallido come al solito e i miei occhi di ghiaccio erano pieni di stanchezza. Sbadigliai di nuovo e iniziai a pettinarmi i capelli poi mi spogliai e entrai nella doccia. Mi lavai per bene stando sotto la doccia per una buona mezz’ora poi uscii, mi asciugai i capelli  e liberai il bagno. Passando in la camera per vestirmi notai che Zero si era alzato. Andai in cucina e lo vidi intento a preparare  la colazione. Mi appoggiai alla porta e incrociai le braccia per poi guardarlo con un sorrisetto divertito sul viso.
“Non ti volevi alzare prima. Dormito bene?”
Si girò di colpo verso di me. Aveva il viso sporco. Scoppiai a ridere.
“Ahah dammi qua. Non sei molto bravo a cucinare, vero?”
“Non è il mio punto forte.” disse lui passandomi il piatto.
“Ho notato.” risposi tornando seria. Mi scappò di nuovo un sorriso riguardando la macchia sul suo viso.
“Sei pessimo, ti sei pure sporcato.”
Gli levai la macchia sulla guancia col dito e lui mi sorrise poi distolsi lo sguardo dai suoi occhi e ritornai ai fornelli. Finita la colazione ci preparammo per andare all’Associazione a vedere quale sarebbe stata la nostra nuova missione. Durante il tragitto nessuno dei due parlò poi io ruppi il silenzio.
“Tu non verrai con me, non m’importa cosa dice Kaien.”
“Perché?”
“E’ troppo pericoloso.”
“So cavarmela.”
“No.”
Quel “no” serviva a chiudere la conversazione ma lui non ne volle sapere neanche quando entrammo all’Associazione.
“Non preoccuparti per me”
“Oh, ma io non mi preoccupo infatti. E’ che non ti voglio tra i piedi”
Il mio tono era acido. Chiusi gli occhi e ripresi il controllo.
“Verrò con te.”
“Ti ho detto di no!”
“Si.”
Kaien aprì la porta.
“La volete smettere di litigare? Vi si sente dal mio ufficio. Su, entrate. Yume ho delle notizie per te.”
Il signor Cross ci fece entrare nel suo ufficio e noi ci sedemmo per ascoltare.
“Mi dica.”
Pronunciai quelle parole con un tono e uno sguardo totalmente apatici. Zero mi guardava senza distogliere lo sguardo e questo m’innervosiva forse per la discussione di poco prima.
“Bene, Yume… Avevi ragione.”
Sul mio volto apparve un sorriso soddisfatto. Cross continuò.
“Sappiamo che è vivo perché uno dei nostri hunter lo ha visto fare una vittima.”
Il mio sguardo divenne ancora più serio.
“Continui.” dissi.
“Non è riuscito a prenderlo. Pensiamo che stia facendo vittime per rafforzarsi e poi venire a cercarti.”
“Lo affronterò.”
“Lo affronteremo.” disse Zero.
“Tu stanne fuori.” dissi chiudendo gli occhi per controllare il nervosismo. Incrociai le braccia e girai il viso per non guardare Zero.
“Cambiando argomento, qual è la missione di oggi?” Kaien guardò alcuni fogli poi ne prese uno in particolare.
“Dovrete andare a eliminare un livello E che si aggira in paese.”
“Dovremo…?”
“Si, esattamente. In questa missione ti accompagnerà Kiryuu.”
“Rifiuto.” dissi io alzandomi e dirigendomi verso la porta.
“Non puoi, Kisaki.”
La voce del presidente si fece seria. Mi girai verso di lui.
“Ci andrò da sola.”dissi.
“Verrà anche Zero. Sono i miei ordini e tu devi rispettarli.”
Sbuffai alterata.
“Vaffanculo.” dissi uscendo dalla porta dell’ufficio. Poco dopo uscii anche Zero, raggiungendomi.
“Perché non mi vuoi con te?” questa volta fu lui a rompere il silenzio.
“Non rompere il cazzo.” dissi schietta. Non lo sapevo neanche io. Forse non volevo rischiasse la vita. Fu di nuovo silenzio. Arrivammo in paese e portammo a termine la missione perfettamente come ogni volta. Tornammo a fare rapporto all’Associazione.
“E’ la prima e l’ultima volta che lo porto con me. E’ inutile.” mi lamentai ma non servì a nulla. Kaien sorrise.
“Su Yume, non ti ha dato fastidio.”
“Ho fatto tutto io.” dissi.
“Questo perché era una missione semplice. Era per abituarti ad avere un compagno.”
“Non lo voglio un compagno.”
Me ne andai sbattendo la porta. Mi sedetti su una panchina e chiusi gli occhi rilassandomi. Ormai era sera e l’aria gelida autunnale mi arrivava addosso. Ad un tratto qualcuno mi posò qualcosa sulle spalle. Rimasi ad occhi chiusi.
“Avevi dimenticato il cappotto nell’ufficio del presidente.”
“Grazie Kiryuu.” dissi. Aprii gli occhi e lo guardai.
“Perché ti comporti così? Non devi sforzarti di essere gentile con me, sai?”
“Non mi sto sforzando.” disse lui.
“Si, certo...” Richiusi gli occhi.
“Andiamo a casa.” disse lui. “Preparerò io la cena questa sera.”
“Mi vuoi proprio male, eh?” sorrisi strafottente. “Mi vuoi avvelenare?”
“No. Guarda che so cucinare!” mi alzai dalla panchina e mi incamminai con Zero al mio fianco.
“Sisi, certo. Si è visto sta mattina come sai cucinare.” sorrisi. Zero mi prese a braccetto.
“Dai, veloce. Sennò facciamo tardi.” “Non farmi correre, Kiryuu!”
Quella sera preparò lui la cena. Aveva ragione, un po' sapeva cucinare.

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


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CAPITOLO 4.


“Cosa diamine stai facendo?”
Mi ero appena svegliata a causa di rumori fastidiosi provenienti dal bagno. Bussai ma nessuno rispose quindi spinsi leggermente la porta ed entrai. Vidi subito Zero seduto per terra intento a frugare tra la mia roba.
“Cosa stai combinando Kiryuu? Ora ti metti pure a frugare nel mio bagno?”
Lui si girò verso di me e sorrise.
“Non trovo il sapone, devo farmi la doccia.”
“E c’era bisogno di fare tutto sto casino?”
Sorrisi scuotendo la testa.
“Sei proprio senza speranza, Kiryuu.”
Raccolsi tutto e lo rimisi a posto poi presi il sapone..
“Tieni, lavati.”
Glielo lanciai e mi diressi verso la porta ma lui mi fermò tenendomi per un braccio.
“Puzzo così tanto?”
“Non l’ho mai detto, Kiryuu.”
E fu silenzio per qualche minuto poi scossi il braccio per farmelo lasciare e uscii dal bagno. Andai in cucina a preparare del thè e dopo mi sedetti su una sedia con la tazza tra le mani. Sentivo il umore dello scorrere dell’acqua della doccia e per un attimo m’immaginai Zero. Scossi subito la testa per mandare via quel pensiero.
“Oh, Yume! Cosa diavolo vai a pensare?” dissi tra me e me. Zero finì di farsi la doccia e uscì dal bagno. Me lo ritrovai in cucina con i capelli bagnati e solo i pantaloni addosso. Mi prese la tazza di thè dalle mani e ne bevve un sorso.
“Mmm… buono.”
“Ma la finisci di fregarmi sempre da bere?”
“Volevo solo assaggiare.”
“Almeno chiedi, idiota.”
Zero si sedette davanti a me e mi alzò il viso con un dito.
“Cosa ti ho fatto di male per farmi odiare così tanto?”
“Tu non mi hai fatto niente, non centri niente.”
“E allora cosa c’è che non va?”
Rimasi in silenzio. Potevo o non potevo fidarmi di lui? Decisi di dargli fiducia.
“Il mio passato continua a perseguitarmi, dovunque io vada. Quell’uomo continua a perseguitarmi. Non gli è bastato portarmi via la mia famiglia e la mia vita da umana.”
Zero non capiva, sul suo volto c’era un’espressione confusa.
“Quell’uomo ha ucciso i tuoi genitori, vero?”
“Si.”
“E ha condannato te alla mia stessa vita.”
Rimasi in silenzio di nuovo.
“E’ inutile continuare a pensarci, stare male e piangere. Non mi ridarà nulla indietro.”
Sul viso di Zero apparve uno sguardo triste.
“Lo ucciderò, fosse l’ultima cosa che faccio.”
Il mio tono di voce era deciso come al solito. Mi alzai dalla sedia lasciando la tazza sul tavolo.
“Se vuoi finiscilo tu il thè.”
E tornai in camera sperando che lui non mi seguisse, eppure lui lo fece, mi seguì.
“Avrei preferito che tu restassi di là.”
“Non ti lascio sola ora che stai male Yume. So come ti senti, lo so benissimo…”
Si sedette vicino a me nel letto e mi abbracciò e io non feci altro che abbandonarmi  tra le sue braccia perché era l’unica cosa che riuscivo a fare in quel momento ed era anche l’unica cosa che volevo fare. 

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


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CAPITOLO 5.

 
Mi svegliai che sentivo la testa pesante. Ero appoggiata alla spalla di Zero e lui a sua volta era appoggiato a me, addormentato. Mi spostai piano per non svegliarlo e mi sedetti sul letto, guardandolo. Mi scappò un sorriso. Dovevo ammettere che era proprio un bel ragazzo e che era davvero tenero quando dormiva. Mi toccai la testa che continuavo a sentire pesante dopo aver pianto tutta la notte. Mi alzai dal letto e andai in bagno a lavarmi la faccia poi iniziai a cercare le mie compresse ematiche. Ne presi una, sciogliendola in acqua. Non ricordavo neanche più il gusto del sangue vero e forse era meglio se non lo ricordavo dato che avrebbe risvegliato in me istinti che era meglio rimanessero addormentati. Mi chiesi perché era capitato proprio a me e iniziai a pensare che forse, se lassù c’era un Dio, doveva proprio avercela con me per qualche motivo a me sconosciuto. E doveva avercela anche con Zero dato che anche lui non era messo tanto meglio. Tornai di là e inciampando in un qualcosa per terra feci rumore, svegliandolo.
“Shhh, Zero continua a dormire.”
“Stai meglio?”
La sua voce era assonnata ma faceva trasparire un po’ di preoccupazione. Per me. Andai a sedermi vicino a lui.
“Sto meglio, grazie Zero.”
Sorrise e quel sorriso mi diede un po’ di conforto. La mia vita era cambiata, in meglio anche se non volevo ammetterlo davanti a lui e a Kaien, da quando viveva con me. Mi faceva sentire meno sola, mi alleggeriva quel peso che dovevo portare sulle spalle da quando quell’uomo mi aveva resa così. A volte forse non lo sopportavo molto ma in fondo gli volevo bene, iniziavo ad affezionarmi a lui. Zero sbadigliò e mi strinse a se per poi darmi un baciò sulla testa.
“Hai i capelli profumati.” disse. Sorrisi leggermente poi mi avvicinai d’istinto al suo collo.
“Anche tu profumi.”
Mi morsi un labbro per non pensare al sangue che scorreva in quelle vene. Da quando desideravo il suo sangue? Mi alzai dal letto e scappai a cercare altre compresse. Lui mi fermò prendendomi per un braccio.
“Se hai sete puoi…”
“No.”
E invece lo volevo. Il mio cuore iniziò a battere forte e i miei occhi divennero rossi. Caddi a terra in ginocchio con la testa tra le mani e cominciai a pensare ad altro per distrarmi. Zero mi si avvicinò.
“Yume non trattenere la sete. Anche io facevo così, non serve a nulla, ti fa solo stare peggio…”
“Sta zitto!”
Rimase in silenzio poi mi prese di forza e mi sbattè contro il muro.
“Ora tu bevi il mio sangue!”
“N-non voglio.”
Ma la mia gola secca e assetata diceva di si e piano avvicinai le mie labbra al suo collo per poi morderlo e bere il suo sangue.
 
INGORDA.
SEI SOLO UN’INGORDA.
NE VUOI ANCORA.
LO VUOI.
 
Ero svenuta. Forse per la tensione. Mi ritrovai nel letto. Zero mi accarezzava i capelli. Mi alzai e lo abbracciai forte.
“Scusami… sono solo una bestia.”
“Hey… non offendermi..” disse così per sdrammatizzare la situazione dopodiché mi alzò il viso e sorrise guardandomi negli occhi.
“Non mi hai fatto male e poi l’importante è che tu stia bene.”
Sorrisi triste ma continuavo a sentirmi tremendamente in colpa.
 
SOLO UN’INGORDA.
 
Abbassai la testa e cercai di pensare ad altro.
“Kaien ha detto che è meglio se resti a letto per un po’.”
“Non voglio lasciare il lavoro per una simile stronzata. Sei tu che hai perso sangue non io.”
“Non è una stronzata, Yume. Ti prego…”
Annuii solo per farlo contento.
“E va bene…”
Zero sorrise.
“Cerca di non fare sforzi inutili. Vado a preparare la cena.”
“Non avvelenarmi.” gridai mentre andava in cucina. Lui fece un cenno con la mano. Sorrisi e so che lo fece anche lui.

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


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CAPITOLO 6.

 

Quella notte non riuscivo a dormire forse per quello che era successo quella sera. Era distesa sul letto, sotto le coperte vicino a Zero. Chiusi gli occhi e girai la mia testa verso di lui. Lo guardai. Sorrisi. Ripensai al gusto del suo sangue. Quel liquido dal gusto dolce e totalmente dissetante che mi era sceso giù dalla gola poche ora prima. Mi leccai le labbra.
“Che cos’hai?”
Zero parlò. A quanto pare non stava dormendo veramente. Magari non riusciva a dormire neanche lui quella notte. Non risposi. Respirai solo a fondo.
“Non ti senti bene?”
“Sto bene.” dissi con un filo di voce. Dopo alcuni secondi Zero si alzò a sedere sul letto e prese a fissarmi. Chiusi gli occhi e li riaprii guardando dritto nei suoi.
“Non riesco a dormire sta notte.” dissi poi rompendo il silenzio. Lui sorrise e si sdraiò vicino a me messo su un fianco per guardarmi in volto poi prese ad accarezzarmi il viso. Chiusi di nuovo gli occhi. Sorrisi godendomi quelle carezze che iniziavano a piacermi davvero tanto.
“Perché ti comporti così nonostante io ti tratti male a volte?”
Riaprii gli occhi fissando i suoi.
“Tu non mi tratti male.”
“Si invece, ti rispondo malissimo.”
Silenzio.
“Dovresti odiarmi.” aggiunsi con un filo di voce.
Lui scoppiò quasi a ridere.
“Non riuscirei mai a odiarti.”
“Neanche io riuscirei mai ad odiare te… nonostante a volte tu faccia delle cose che mi danno fastidio.”
“Tipo?”
Mi fermai un attimo a pensare.
“Tipo prendermi sempre del cibo dal piatto senza permesso oppure frugare nel mio bagno.”
Zero rise.
“L’altra volta ho trovato un tuo reggiseno.”
Lo guardai male.
“Sei un lurido porco Kiryuu.”
Lui fece un sorrisetto ambiguo. Da porco, appunto.
“No, non lo sono. Sei tu che non devi lasciare in giro la tua biancheria per casa sapendo che ci sono io.”
“Tsè, è casa mia, lascio la mia biancheria dove voglio.”
“Ho trovato anche le tua mutandine.”
Mi alzai e gli tirai il cuscino in testa.
“Idiota! Maniaco! Pensa alle tue di mutande!”
Zero scoppiò a ridere e poco dopo mi misi a ridere anche io. Mi accoccolai alla sua spalla quando iniziai a essere stanca.
“Sei un porco.” sussurrai mentre i miei occhi iniziavano a chiudersi per il sonno.
“Lo so.” mi rispose lui. “Ora dormi.”
E mi addormentai tra le sue braccia, sognandolo.

 

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


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CAPITOLO 7.

 
HO SETE.
TANTA SETE.
DATEMI DA BERE.
 
 
BESTIA.
SEI SOLO UNA BESTIA INGORDA.
 
Mi svegliai di colpo, spalancando gli occhi e urlando un sonoro “No!”. Guardai di fianco a me. Zero non c’era. Andai in cucina. Nessuno. Mi rattristai. Mi sedetti. Non mi ricordavo più com’era vivere senza di lui e ora mi sentivo tremendamente sola. Andai a farmi una doccia veloce poi mi vestii e mi recai all’Associazione.
 
“Kaien. Sono Yume. Zero è qui?”
“Oh ben arrivata, Yume. Ti senti meglio?”
“Si grazie Kaien. Dov’è Kiryuu?”
Speravo sapesse dov’era.
“E’ andato a fare alcune commissioni per me in paese. Dovrebbe tornare a momenti.”
Sospirai sollevata e posai la giacca.
“Vuoi un thè caldo?”
“Si, grazie.”
Dissi sedendomi sulla sedia davanti alla scrivania di legno del Presidente Cross. Poco dopo qualcuno bussò, poi aprì la porta. Mi girai e vidi Zero all’entrata. Gli sorrisi.
“Bentornato Zero. Grazie, posa tutto sulla scrivania. Vuoi anche tu il thè?”
“Si, grazie Kaien.”
Zero posò della roba sulla scrivania poi mi si avvicinò e mi diede un lieve bacio sulle labbra. Sorrise.
“Zero co…?!”
“Ecco qui!”
Kaien arrivò con un vassoio su cui c’erano tre tazze di thè. Non finii la frase decidendo di lasciar perdere. Chiusi gli occhi e iniziai a sorseggiare il mio thè. Zero era seduto vicino a me. Kaien parlava ma non lo ascoltavo più di tanto.
Finito il thè tornammo a casa. Per noi non c’erano missioni.
Rimasi in silenzio per un bel po’ camminandogli di fianco.
“Allora, cosa mi stavi per dire prima?
Fu lui a rompere il silenzio.
“Mmm… niente.”
Sorrise.
“Quando te la senti dimmelo, anche se è un insulto.”
“Non ti volevo insultare…”
Entrammo in casa, si tolse la giacca poi si sedette sul divano.
“Guarda che non me la prendo.”
“Zero…”
Qualcuno bussò alla porta. Andai ad aprire. Nessuno.
“Quanto li odio sti idioti che bussano e poi…”
Zero mi tirò a se facendomi sedere in braccio a lui. Lo guardai male.
“Cosa diamine hai intenzione di fare?”
“Assolutamente nulla.”
Mi lasciò il braccio e rimasi seduta sulle sue gambe un poco imbarazzata poi mi alzai.
“Preparo il pranzo. Cosa vuoi?”
Cambiai argomento.
“E’ uguale tanto so che tu cucini bene.”
Si alzò e venne dietro di me prendendomi per i fianchi poi mi diede un bacio sul collo.
“Vado a farmi la doccia.” parlò come se non avesse fatto nulla.
“Hey, non prenderti tutta sta confidenza!” Zero rise e si diresse verso il bagno. Mi girai a guardarlo.
 
YUME NON IMMAGINARTELO SOTTO LA DOCCIA.
 
Continuai a cucinare per distrarmi e per evitare di mandare avanti quei ridicoli viaggi mentali che il mio cervello si faceva in quel periodo. Iniziai a pensare di essermi infatuata di Zero e non ne fui felice. Non volevo perderlo, non anche lui. Io perdevo tutte le persone a cui volevo bene… una a una. Sempre.

 

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Capitolo 8
*** CAPITOLO 8 ***


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CAPITOLO 8.

 

Preparavo la tavola quando mi sentii stringere da dietro.
“Kiryuu lasciami e siediti per pranzare.”
Si mise a ridere e sorrisi anche io. Mi girai verso di lui e lo abbracciai. Non sapevo perché lo feci, mi venne d’istinto. Lui ricambiò il mio abbraccio.
“Come mai così affettuosa, Yume?”
Mi staccai da lui.
“Perché… così, cavolo!”
“Ti stai innamorando di me?”
Rimasi in silenzio a guardarlo sorpresa e imbarazzata.
“Non montarti la testa, Kiryuu. Un abbraccio non vuol dire nulla.”
Mi sedetti al mio posto e iniziai a mangiare quel che c’era nel piatto. Durante il pranzo stavamo in silenzio poi lui parlò proprio mentre stavo bevendo.
“Yume, tiriamo su famiglia? Io e te.”
Sputai l’acqua che avevo bevuto.
“C-cosa? Kiryuu cosa diavolo ti salta in mente? I-io…”
“Stavo scherzando… è che cucini bene.”
“Ma ti sembrano il tipo di scherzi da fare mentre una sta bevendo?! E poi cosa centra che cucino bene? Stupido!”
Sorrise.
“Giusto, scusami ho sbagliato. Mi farò perdonare.”
Mi alzai per portare i piatti al lavandino per andare a lavarli ma lui mi fermò tirandomi a se e dandomi di nuovo un lieve bacio sulle labbra. Per poco non mi caddero tutti i piatti a terra.
“Avresti detto di si… se fossi stato serio?”
“Zero non farmi proposte idiote.”
Mi ripresi a andai a lavare i piatti.
“Io ti ci vedo bene come moglie.”
Mi teneva per i fianchi. Chiusi gli occhi e respirai piano.
“Io non ti ci vedo proprio come marito. Sei troppo… irritante.”
Sorrise.
“Sul serio. Saresti una brava moglie.”
“Continui?”
Mi girai verso di lui.
“Zero non provarci. Io non sono innamorata di te se è questo quello che pensi.”
“Ma io non l’ho mai pensato. O forse si.”
“Zero non rompere.”
Si mise a ridere. Zero andò un attimo in camera e io mi misi a pensare a ciò che aveva detto. Nel distrarmi mi cadde un piatto dalle mani che mi tagliò.
“Porca puttana!”
“Che è successo?”
Zero arrivò in cucina dalla stanza di là e mi si avvicinò.
“Che imbranata che sei.”
Mi prese la mano e iniziò a leccare il sangue che usciva dal taglio.
“Hai deciso di servirti come dolce di dopo pranzo?”
Ridacchiò. Lo guardai male.
“Non sono dolce, sono acida me lo dicono tutti all’Associazione. Non so come tu faccia a sopportarmi.”
“Non sei acida. E poi come fanno a saperlo loro? Mica ti hanno mai assaggiata.”
Sorrise. Ritrassi la mano.
“Sai Zero, ti sono grata per avermi donato il tuo sangue l’altra sera e se tu hai bisogno del mio hai solo da chiedere, però non trattarmi come se fossi cibo, per favore.”
“Non ti ho mai considerata come cibo.”
“Mi hai appena dato del dessert.”
“Intendevo dire che hai un sangue molto dolce e dissetante.”
“Anche il tuo lo è per me.”
Sorrise di nuovo.
“Ne sono felice, Yume.”
Raccolse i pezzi di vetro da terra e li buttò via.
“Allora cosa si fa oggi?”
Mi abbracciò, mi lasciai andare tra le sue braccia.
“Di nuovo affettuosa?”
“Si… e non fare domande. Mi va così.”
Sorrise e si sedette sul divano con me in braccio. Lo guardai negli occhi e gli sorrisi.
“Ora non sei irritante. Strano.”
“Davvero?”
 “Si.”
Chiusi gli occhi e mi avvicinai al suo collo. Lo morsi. Quando mi staccai lui mi baciò e io ricambiai come se desiderassi quel bacio più del suo sangue infine mi appoggiai con la testa alla sua spalla. Forse davvero mi stavo innamorando di lui ma non lo avrei mai ammesso, non lo volevo perdere. Non lui. A quel pensiero mi scese una lacrima. Lo guardai in viso.
 
NON LUI.

 

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Capitolo 9
*** CAPITOLO 9 ***


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CAPITOLO 9.

 

Rimasi in silenzio abbracciata a lui. Zero mi alzò il viso per guardarmi negli occhi.
“Ti piace proprio, eh?”
Sorrise.
“Scusami ma non riesco a controllarmi se sono così vicina a te.”
“Allora non controllarti.”
Sorrisi anch’io.
“Ok ma poi non lamentarti se ti dissanguo.”
“Non m’importa. Dissanguami pure se ne senti il bisogno basta che stia bene tu.”
“Da quando ti preoccupi così tanto per me?”
“Da sempre, solo che prima non potevo fartelo notare. Mi avresti ucciso.”
Lo guardai sorridendogli cattiva.
“Anche ora potrei ucciderti perché ti prendi troppe confidenze.”
“Intendi quei baci? Nell’ultimo ci hai messo anche del tuo quindi non lamentarti.”
Misi il broncio e lui rise divertito.
“Io non volevo. Era… era per accontentarti.”
“E tu da quando pensi alla mia felicità?”
“Io non penso alla tua felicità.”
“Ma lo hai fatto. Mi hai accontentato!”
Sorrise felice.
“Quindi non sei egoista come tutti dicono.”
“Io non sono egoista! C-chi te l’ha detto?! Lo vado a prendere e lo appendo al primo palo che trovo!”
“Vediamo… me l’ha detto Kaito e anche parecchi altri hunter dell’Associazione. Ah, l’ha confermato pure Kaien.”
Rimasi con un espressione confusa e allo stesso tempo incavolata sul viso. Mi stava facendo innervosire. Stupidissimo Kiryuu! Come diamine faceva a piacermi quell’idiota?
“Ti sei arrabbiata? Su dai, dovrebbe importarti solo il mio giudizio non quello degli altri.”
Sorriso da stronzo. Quello che fanno i ragazzi stronzi. Come lui.
“A me non interessa proprio un cavolo di quello che pensi tu.”
Mi alzai da sopra le sue gambe e mi misi in piedi dandogli la schiena.
“A me sembra di si.”
“Invece no.”
Silenzio tombale per alcuni secondi.
“Ma perché ti metti quelle gonne così corte? Lo fai per me?”
“Sta zitto! E smettila di guardarmi il culo, pervertito! La prossima volta mi metterò una gonna più lunga almeno la smetti di comportarti da maniaco!”
Rise. Si divertiva da morire a farmi incavolare. Mi girai verso di lui e lo guardai male.
“Pure con le scollature non scherzi.”
Lo fulminai con lo sguardo.
“Ok ok, la smetto.”
Si mise a ridere di nuovo poi si alzò e mi prese il viso per baciarmi. Appena si staccò i nostri visi rimasero vicinissimi.
“Tu rischi la vita Kiryuu.”
“Che ho fatto ora? Prima non mi sembra tu ti sia lamentata, anzi…”
Rimasi in silenzio.
“Perché non vuoi innamorarti di me Yume?”
“Perché non stiamo bene insieme. Sei irritante te l’ho già detto.”
“Oppure hai solo paura?”
Si, aveva centrato il segno. Avevo paura. Paura di perdere pure lui.
“Yume, va bene se hai paura. Io sarò sempre qui se avrai bisogno di me, ok? Anche se mi odi.”
“Io non ti odio.”
Sorrise. Stupido idiota. Non avrei mai potuto odiarlo.

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


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CAPITOLO 10.

 

Ero appena arrivata dall’Associazione per fare rapporto della missione appena compiuta e non vedevo l’ora di tornare a casa per farmi una bella doccia. Ero stanchissima, la vita da hunter era molto dura. Arrivai davanti all’ufficio del Presidente Cross. Bussai alla porta.
“Avanti, avanti!”
Allegro come al solito. Ma non era mai stressato quell’uomo? Entrai e vidi Kaito seduto su una delle sedie. Iniziò a fissarmi come al solito ma non ci feci molto caso.
“Kaien, missione compiuta.” dissi mentre posavo sulla scrivania di legno un foglio che avevo compilato prima in segreteria.
“Benissimo, Yume. Zero? Sta bene? Litigate come sempre?”
Sospirai.
“Zero sta benissimo. Fin troppo forse.”
“Ti ha fatta divertire?”
Era stato Kaito a parlare. Lo fulminai con lo sguardo.
“Fatti i cazzi tuoi.”
“Oh, ma quanto siamo acide oggi. A quanto pare non ti ha fatta divertire sennò saresti certamente più allegra.”
Lo presi per il colletto della camicia.
“Senti stronzo…!”
“Yume… calmati. E tu Kaito non provocarla.”
Kaien mi fermò e io lasciai Kaito dandogli una spinta.
“Se pensi di farmi paura…”
“Taci.” lo zittii subito.
“Dovresti portare rispetto verso chi è più grande di te.”
“Io porto rispetto soltanto a chi me ne da. Smettila con quelle tue battutine merdose, sei ridicolo.”
Mi sedetti sull’altra sedia non calcolandolo più e mi misi a parlare della missione svolta con Kaien. Ad un certo punto qualcuno entrò dalla porta senza bussare. Neanche mi girai, sapevo chi era a non bussare mai.
“Ciao Kiryuu.”
“Ciao Yume. Tutto bene?”
Mi si avvicinò e mi diede un bacio dietro al collo. Kaito si mise a ridere prendendomi in giro.
“Kiryuu smettila di fare il coglione.”
“Va bene.”
Zero mi venne davanti facendomi alzare di forza dalla sedia per poi tirarmi a se facendomi sedere sulle sue gambe. Mi imbarazzai. Perché doveva fare così pure in pubblico. Kaito fischiò e sorrise strafottente ma non disse nulla. Zero si girò verso di lui e lo guardò male. Non erano mai andati d’accordo e le battutine di Kaito non miglioravano il loro rapporto. Zero fece rapporto della sua missione a Cross poi rimanemmo tutti in silenzio.
“Quindi voi due siete una coppia?”
Kaien parlò allegro.
“Non dire stronzate Kaien.”
“Ah, ho capito. Quindi ti concedi a lui e basta senza essere una coppia. Mamma mia Kisaki non pensavo fossi una ragazza così facile.”
Mi alzai e tirai uno schiaffo di quelli forti a Kaito facendolo cadere dalla sedia poi uscii fuori dall’ufficio sbattendo la porta.
 
LO ODIO.
 
“Yume…”
“Cosa vuoi?”
“Scusa. E’ colpa mia non dovevo fare così davanti a lui e Kaien.”
Mi girai verso di lui poi lo presi per la maglia e lo tirai a me per baciarlo.
“Porca puttana, tu puoi baciarmi quando cazzo vuoi.”
Rimase un tantino stupito, a quanto pare non se lo aspettava che glielo dicessi e neanche in quel modo poco elegante forse, ma io non ce la facevo più. Si, il mio autocontrollo era proprio andato a farsi benedire insieme alle buone maniere. Abbassai la testa. Zero mi abbracciò. Piangevo dal nervosismo.
“Lurido idiota…”
“Cosa ho fatto ora?”
“Mi stringi troppo… mi fai male, stupido.”
Sorrise.
“Scusa.”
Iniziò a nevicare quindi ci incamminammo verso casa.
“Non piangere cretina.”
“Vaffanculo, stronzo.”
“Si, anch’io ti voglio bene Yume.”
Sorrisi. Nel tragitto Associazione-Casa mi tenne per mano.

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


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CAPITOLO 11.

 

 
Arrivammo a casa. Stava nevicando forte e tremavo dal freddo. Cercavo le chiavi nella borsa.
“Dove diavolo…?”
Zero mise una mano nella tasca della mia giacca.
“Che testa…”
Scosse la testa sorridendo poi infilò le chiavi nella serratura e aprì. Entrai in casa. Ero tutta ricoperta di neve e lui pure. Scoppiai a ridere guardandolo.
“Sembri un pupazzo di neve.”
Gliela tolsi dalla giacca poi mi alzai sulle mezze punte per arrivare ai capelli. Lui sorrise poi si avvicinò alle mie labbra con le sue e mi baciò. Chiusi gli occhi.
 
NON LASCIARMI.
 
Ci allontanammo ed io rimasi con un sorriso, probabilmente da idiota, sul volto.
“Sono riuscito a farti addolcire miss freddezza?”
“N-no, perché?”
“Sorridi.”
“Davvero? Non me n’ero accorta.”
“Bene, vuol dire che ti viene naturale. Ti rendo felice?”
 
CAZZO, SI! MI RENDI FELICE.
 
Sorrisi leggermente.
“Mi fai sorridere.”
Sorrise anche lui poi iniziò a cercare delle tazze. Molto probabilmente voleva fare il thè.
“Non metterci il veleno. Vado a cambiarmi.”
“Ok.”
Andai in camera a posare la mia roba poi entrai in bagno e chiusi la porta. Mi guardai allo specchio.
“Cosa ti piace di me, Zero?”
Parlai a bassa voce tra me e me. Chiusi gli occhi.
Ovviamente lui non mi rispose dato che era in cucina.
Mi tolsi i vestiti e mi feci una doccia veloce poi dopo essermi messa la biancheria intima tornai in camera.
“K-Kiryuu! Non dovresti essere in cucina?”
“Ero venuto…”
“Porco…”
“No, assolutamente no.  Ero venuto a prendere…”
Lo guardai male.
“Pervertito…”
“Ero qui per le compresse ematiche!”
Sorrisi.
“Se se… non mi freghi Kiryuu. Le tengo nella borsa le compresse ematiche non qui.”
“Infatti la tua borsa è qui.” fece una pausa.“E’… è… sul letto!”
“Maiale… sei contento ora?”
“Assolutamente si… cioè… non era mia intenzione.”
“Zero…”
“Lo so. Faccio schifo, sono un maniaco e devo sparire.”
Sorrisi.
“No.”
 
BACIAMI.
Mi avvicinai a lui e lo baciai. Mi sentii leggermente in imbarazzo quando allontanai le mie labbra dalle sue.
“Perché cercavi le compresse ematiche? Hai sete?”
“Si, un po’.”
Spostai i lunghi capelli rossi dal mio collo, scoprendolo.
“Tieni, ora tocca a me nutrirti.”
“Non voglio… non mi fermerei.”
“Fa niente. Mi faresti un piacere ad uccidermi. Causerei meno problemi a tutti.”
Zero chiuse la porta sbattendola. Il suo tono di voce era serio e leggermente arrabbiato.
“Non dire mai più una stronzata simile. Non voglio perdere pure te.”
“Sono io quella che perde tutti.”
“Non sei l’unica.”
Avvicinai di nuovo le mie labbra alle sue per calmarlo.
“Non mi perderai.”
Mi fece indietreggiare fino a quando non caddi indietro sdraiata sul letto e lui mi si mise sopra.
“Fermami se esagero.”
“Lo farò.”
Le sue labbra fredde toccarono il mio collo per poi schiudersi e far affondare i canini nella mia carne morbida. Rimasi con gli occhi aperti godendomi quel momento. Era un piacere far diventare il mio sangue parte di lui e sempre lo sarebbe stato. Si staccò da me non appena fu sazio.
“Era buono?”
“Si.”
“Dissetante?”
“Non provocarmi.”
Sorrisi.
“Non ti sto provocando.”
“Si, cazzo! Sei mezza nuda su un letto e mi offri il tuo sangue!”
Lo baciai. Mi divertivo. Sorrisi di nuovo. Zero si alzò e si diresse verso la porta.
“Questa non te la perdono. Sei cattiva…”
Mi misi a ridere alzandomi anch’io dal letto.
“Perché Zero? Dovrebbero piacerti ste cose… sei un uomo, no?”
“Appunto! Per colpa tua questa sera dovrò dormire sul divano.”
“Perché sul divano?”
Sorrisi. Lo stesso sorriso stronzo che faceva lui con me. Si girò.
“Vestiti… e vieni a bere il thè.”
“E se io non volessi vestirmi?”
“Berresti il thè di qua… da sola.”
Misi il broncio e cominciai a vestirmi poi tornai in cucina. Mi sedetti sul divano vicino a lui con la tazza di thè in mano. Mi sentivo bene, dopo tanto tempo. Davvero bene… e speravo che stesse bene anche lui. Anche se lo avevo torturato un po’. Sicuramente non gli dispiaceva. Sorrisi e appoggiai la testa alla sua spalla.

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Capitolo 12
*** CAPITOLO 12 ***


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CAPITOLO 12.

 

Finii il thè. Mi alzai per andare a lavare i piatti sporchi che erano rimasti dal giorno prima. Ero di buon umore ma poi lui parlò.
“Yume, chi è quel vampiro di cui tu e Kaien parlate sempre?”
Restai immobile con un piatto in mano. Sospirai poi posai il piatto e mi asciugai le mani infine andai a sedermi di fianco a lui. Pensavo fosse ora di raccontargli qualche parte di me, del mio passato. Dopotutto io conoscevo bene il suo e lui nulla del mio.
“E’ il vampiro che mi ha trasformata.”
Lo guardai. Voleva sapere di più.
“Quando avevo 12 anni quest’uomo entrò in casa mia la notte. I miei genitori erano in missione e sarebbero tornati a casa tardi. Io ero a casa con mio fratello.”
Feci una breve pausa.
“Il vampiro continuava a dire di volere me e il mio sangue. Era impazzito… Prima uccise mio fratello poi bevve il mio sangue e mi trasformò ma non mi uccise. Diceva che gli servivo. Avrei preferito morire invece di essere condannata a questa vita.”
Ormai non piangevo neanche più… quei ricordi alimentavano solo la mia rabbia. Continuai.
“Quando tornarono i miei genitori trovarono mio fratello morto a terra. Il suo cadavere aveva le braccia protese verso di me dato che aveva cercato di salvarmi prima di morire. Avevo lasciato le sue braccia vuote, le braccia che di solito mi abbracciavano e mi proteggevano. Dovevo svegliarmi e affrontare la paura, proteggerlo io per una dannata volta… e invece lo lasciai lì e lo guardai morire. Per quanto riguarda me, mi trovarono distesa sul letto con parecchie ferite su tutto il corpo: morsi, lividi, tagli…”
“Yume se vuoi fermarti…”
“No, devi sapere. I miei genitori vennero uccisi dallo stesso purosangue una settimana dopo. I loro corpi vennero fatti a pezzi davanti ai miei occhi. Prima che il purosangue uccidesse anche me, se mai avesse voluto farlo, arrivò Kaien insieme ad altri hunter. Kaien mi portò via con se mentre gli altri si occuparono del vampiro. Mi avevano detto di averlo eliminato ma in realtà non l’avevano fatto fuori veramente. Ora gli sto dando la caccia come lui sta dando la caccia a me. Lui è la mia preda e io sono la sua.”
Mi alzai di nuovo e tornai a lavare i piatti.
“Ora puoi benissimo capire il perché ho paura di perdere anche te. Io perdo tutti quelli a cui voglio bene. E’ lui ad ucciderli. Tutti.”
Zero arrivò ad abbracciarmi da dietro e mi baciò il collo. Mi girai verso di lui.
“E io non voglio perdere anche te.”
Gli sussurrai quelle parole poi lui mi baciò.
“Non fare cazzate Yume. Sta attenta nel dargli la caccia. Neanch’io voglio perdere te. Fallo fare a qualche esperto oppure…”
Sorrisi in modo forse un po’ triste.
“Nessuno rischierà mai la vita per me. Nessuno lo ucciderà al posto mio.”
“Lo farò io.”
“No, tu non lo farai.”
Sorrisi e mi accarezzò il viso poi mi baciò in modo dolce.
“Morirei per te.”
“Non ti lascerò mai morire per me, Zero.”
Sorrisi.
“Stupido.”
 
 

“No man shows greater love
than when a man lays down
his life for his beloved.”
Circle- Flyleaf [cit.]

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Capitolo 13
*** CAPITOLO 13 ***


Ok, scusate il ritardo ma non ho avuto tempo per scrivere e non andava bene neanche internet. ora comunque ho aggiornato. Grazie a tutti quelli che seguono la storia, spero che anche questo capitolo vi piaccia anche se non è proprio bellissimo (me ne rendo conto, è fatto di fretta). Buona lettura. ^^


Circle

 

CAPITOLO 13.

 
 
Guardai fuori dalla finestra. Ero sdraiata sul letto ad aspettare che Zero tornasse dalla missione. Doveva essere la mia ma la febbre mi aveva sorpresa e costretta a letto quindi Kaien aveva mandato Kiryuu al posto mio. Sospirai coprendomi fin sopra la testa con le coperte poi sentii la porta d'ingresso aprirsi e scattai giù dal letto dirigendomi verso la cucina per andare incontro a Zero.
"Finalmente sei tornato! Stai bene?"
Nessuno entrò dalla porta, nessuno fece rumore, sentivo freddo. La finestra si aprì di colpo, mi girai.
"Zero, sei tu?"
Nessuna risposta, mi sentii soltanto prendere per il collo e sbattere al muro.
NON DI NUOVO.
Aprii gli occhi e me lo ritrovai davanti, lui. L'uomo che tanto odiavo. Sorrideva strafottente stringendo le sue mani intorno al mio collo. Tossii e tentai di levarmelo di dosso senza nessun risultato poi mi accasciai a terra e iniziai a respirare, per quanto ancora ci riuscissi, affannosamente. Guardai il vampiro dritto negli occhi. Mi aveva colta impreparata. Ero malata, non potevo fare molto. Gli piantai le unghie nei polsi per fargli mollare la presa dal mio collo. La allentò poi sorrise.
"Ci rivediamo, Yume. Finalmente ti ho trovata."
Mi accarezzò il viso poi scese sul collo e sulle spalle abbassandomi una spallina della canottiera. Cercai di liberarmi.
"Lasciami stare, vattene!"
Rise leccandosi le labbra. La odiavo quella risata.
"Perchè dovrei? Voglio divertirmi un po' con te. Sei cresciuta Yume, sei diventata ancora più bella. Ti voglio…"
Mi leccò il collo e io tentai di spingerlo via ma era più forte di me. Mi guardò sorridendo e scoprendo i denti affilati poi si avvicinò e mi morse gustandosi ancora una volta il mio sangue. Più tentavo di togliermelo di dosso più lui stringeva i denti dilaniandomi il collo. Iniziai a vedere appannato. Stavo per svenire o forse stavo morendo. Le uniche cose che ricordo sono che chiusi gli occhi e poi sentii uno sparo, una risata divertita, delle voci. Poi le mani di Zero che mi strattonavano cercando di farmi riprendere i sensi, i suoi baci, la sua voce poi più niente.
 
SVEGLIATI.
 
Mi svegliai nella camera di un ospedale. Zero mi teneva la mano e dormiva su una sedia affianco al mio letto. Notai Kaien e Touga seduti su un piccolo divanetto davanti a me. Kaien si alzò.
"Ti senti bene Yume?"
Annuii. Stavo bene a parte un po' di dolore al collo. Notai che era diverso dal solito, era piuttosto serio. Sospirò.
"Yume eri messa piuttosto male. Anche se ora sei un vampiro e guarisci più facilmente hai perso molto sangue e hai rischiato di morire. Alcuni hunter lo stanno cercando. Lo troveranno, vedrai. Non ti farà più del male."

Girai la testa verso Zero. Gli strinsi la mano. Sentii Kaien ricominciare a parlare, intanto anche Touga si era avvicinato al letto.
"Zero è stato qui tutto il tempo. Non se n'è mai andato e non ha mai lasciato la tua mano. Si sente in colpa per averti lasciata da sola."
"Non deve sentirsi in colpa. Non poteva saperlo."
"Comunque perchè hai lasciato aperte le finestre se sapevi che c'era il rischio? Poi non avevi la febbre? Volevi prenderti una polmonite?"
Era stato Touga a parlare. Lo guardai.
"Non le ho aperte io. Si sono aperte di colpo e mi sono distratta per il rumore poi lui mi ha presa per il collo sbattendomi al muro."
"Capisco... beh, io vado all'Associazione per aggiornamenti. Riprenditi presto."

Mi mise una mano sulla testa e mi scompigliò i capelli. Kaien se ne andò con lui. Non appena uscirono, lo sbattere della porta fece svegliare Zero.
"Yume..."
"Ciao."
"Stai bene?"
"Si, ho solo un po' di male al collo ma sto bene."
"Scusami, non ti lascerò mai più sola. Mai più."
Mi alzai e lo baciai dolcemente.
"Non è colpa tua. Non potevi saperlo."
"Ma potevo immaginarlo."
"No. Zero, devi stare attento pure tu. Lui ora sa dove vivo, per arrivare a me potrebbe ucciderti e io non voglio perdere pure te. Sei la prima e unica persona che riesco ad amare dopo tanto tempo... Non voglio rimanere sola di nuovo."

Sentii qualcuno applaudire piano e guardando verso la porta vidi Kaito che sorrideva come per prenderci in giro.
"Oh ma che tenera! Yume l'isterica è innamorata di Kiryuu."
Tono strafottente, il suo fottutissimo tono strafottente.
"Si, ti da fastidio?" dissi acida.
"Mmm, non particolarmente. Ci sarei stato con te, lo ammetto, ma a quanto pare Kiryuu mi ha preceduto. Peccato, mi sarebbe piaciuto farti divertire un pochino ma in fondo è giusto così. Almeno lui ha la tua stessa età."
"Non ci sarei stata comunque con te, Kaito."
"Giusto, sono più trasgressivi i giochi tra vampiri ex umani che si controllano per miracolo. Cosa fate la notte a letto, vi sbranate a vicenda? Ah no, tu hai la faccia da porca quindi secondo me leghi al letto Kiryuu per evitare rogne e lo violenti."
"Se non la smetti sarò io a fare violenza su di te, Kaito."
Zero si alzò dalla sedia e mi diede un bacio sulla fronte.
"Resta con lei finchè non torno e non lasciarla sola. Non provare a toccarla con un dito o ti ammazzo. Vado a chiedere ai dottori di venire a fare il controllo."
"Ok, ai suoi ordini."
Zero uscì dalla porta e io restai sola con Kaito che si sedette vicino a me. Rimanemmo in silenzio poi lui parlò sparando una delle sue solite stronzate.
"Sai, vuole farti uscire il più presto possibile dall'ospedale per tornare a casa e violentarti. Gli ho fatto venire voglia."
Lo guardai male.
"Che simpatico... Cambia tipo di battute, sono penose."
"Naa, non lo sono. Sei tu che sei una pazza isterica senza il senso dell'umorismo che se la prende per tutto."
"Vaffanculo."
Zero tornò con un dottore che mi controllò la ferita, la pressione e il resto. Mi stupii, non mi chiese come avevo fatto a farmi quei buchi sul collo. Meglio così.
"Ok, puoi tornare a casa basta che stai a letto e non ti sforzi troppo. Potresti avere dei cali di pressione quindi non stare da sola e come ti ho già detto niente sforzi..."
Kaito interruppe il dottore.
"In pratica ti sta dicendo che è meglio se eviti di farlo violento..."
"Taci. Evita di dire ste minchiate anche davanti agli altri. Già non lo faccio normale figurati se lo faccio violento."
"Seee, chissà quanti lividi hai sparsi per tutto il corpo per colpa sua."
Il dottore rise divertito vedendoci discutere e uscì poi Zero si piazzò davanti a Kaito.
"Finiscila con ste puttanate e esci."
Andò a prendere la mia roba dalla sedia e sbattè fuori Kaito. Mi spogliai per cambiarmi poi mi alzai dal letto e andai da lui. Lo baciai e Zero mi prese per i fianchi stringendomi a se. Quel bastardo... non mi avrebbe portato via anche lui. Iniziai a vestirmi poi quando fui pronta uscii dalla stanza tenendolo per mano e mi diressi verso l'ingresso. Nel parcheggio c'era Kaito con la macchina e ci avrebbe accompagnati a casa di Kaien. Casa mia non era più sicura.
 

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 ***


Ecco qui il nuovo capitolo, scusate il grande ritardo ma tra problemi di connessione e di seguito col pc non sono riuscita ad aggiornare. Questo capitolo secondo me è venuto peggio degli altri, scusate. È fatto di fretta. Ne avevo fatto uno migliore, diverso ma ho dovuto ripristinare il pc e quindi ho perso tutto e quindi non me lo ricordavo. Buona lettura e spero di non deludervi. Scusate ancora.


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CAPITOLO 14.

 
 

Kaito ci accompagnò fino a casa di Kaien. Avevo la testa appoggiata alla spalla di Zero, con gli occhi chiusi mentre lui e Kaito parlavano di ciò che mi era successo. Io ascoltavo in silenzio ogni loro parola.
“Secondo me è stata colpa di Yume, non doveva lasciare la finestra aperta.” disse Kaito.
Non ci feci caso, ero troppo debole per reagire alle sue provocazioni quindi rimasi con gli occhi chiusi ad ascoltare.
“Ti ho già detto che non l’ha aperta lei. Non è così stupida, sapeva che c’era il rischio che lui la trovasse. Chissà da quanto tempo la osservava…”
Zero alzò un po’ la voce ma non era arrabbiato, era per lo più nervoso, stanco e forse spaventato.
“E nessuno di voi due se n’è mai accorto. Kiryuu dovresti renderti conto del pericolo che c’è intorno a te.”
“Non pensavo minimamente che la trovasse così facilmente, non ci facevo neanche caso.”
“Ah giusto, eri troppo impegnato a provarci con lei per accorgerti che quel purosangue era sempre li ad osservarvi e a studiare le vostre abitudini per sapere quando colpire.”
Zero iniziò ad alterarsi ma si controllò, penso, per non svegliarmi. Lui e Kaito restarono per qualche minuto in silenzio poi io aprii gli occhi.
“Potete continuare… tanto ho sentito tutto, non stavo dormendo.”
“Dovresti.” disse Kaito intento a parcheggiare la macchina.
“Comunque sia ora siamo arrivati. Kaien ci aspetta dentro.”
Zero mi aiutò a scendere dalla macchina. Voleva prendermi in braccio ma rifiutai. Ero nervosa anch’io. Entrammo in casa e trovai Kaien e altre persone dentro casa, tutte che stavano aspettando noi. Zero spalancò gli occhi non appena vide una ragazza presente nella stanza, vicino ad un ragazzo alto. Li fissai attentamente.
“Cosa ci fanno due purosangue qui, Kaien?”
Rispose con un sorriso. Mi staccai da Zero che rimaneva lì fermo a guardare la ragazza. Gli andai davanti. Per la prima volta mi sentivo quasi “gelosa” perché lui stava fissando un’altra.
“Kiryuu, svegliati.” dissi con tono freddo.
Mi tolsi la giacca. Subito tutti guardarono la fasciatura che avevo sul collo. Zero mi venne vicino.
“Andiamo di là così puoi farti un bagno e cambiarti.”
“Forse è meglio…”
Passai davanti ai due vampiri guardandoli male e presi per mano Zero che mi seguì su per le scale.
“Zero… chi era quella ragazza? Perché la fissavi?”
“Vedi lei… si chiama Yuuki. Era una mia compagna di classe e svolgeva il ruolo di disciplinare con me.”
“Eri innamorato di lei?”
Zero rimase in silenzio ma capii che quel silenzio voleva dire si. Sospirai chiudendo gli occhi. Zero mi passò davanti e aprì una porta. Dopo avermi fatta entrare nella stanza chiuse a chiave poi mi baciò. Lo abbracciai.
“Ora per me ci sei solo tu, lo sai.”
“Allora non guardarla più in quel modo. Sai, le mie buone maniere potrebbero di nuovo andare farsi benedire…”
Sorrisi per sdrammatizzare. Dovevo fidarmi di lui anche se mi risultava difficile dopo averlo visto guardarla così. Sorrise anche lui.
“Sai che puoi fidarti di me.”
Entrai in bagno e lui mi preparò la vasca. Dopo essermi lavata mi vestii per poi tornare giù. Quei due erano ancora lì, seduti sul divano. Li guardai male di nuovo. Zero mi prese di nuovo per mano poi si sedette su una poltrona tenendo me in braccio. Kaito rise come al suo solito. Lo tirai per una manica della maglia.
“Finiscila o sei morto.”
“Cosa pensi di poter fare in quelle condizioni?”
“Aspetta che mi riprendo e io…”
Kaien si schiarì la voce, interrompendoci poi iniziò a parlare.
“Yume voglio presentarti Yuuki e Kaname Kuran. Come avrai notato sono due purosangue ma sono qui per aiutarci non per farti del male.”
“Non ho bisogno d’aiuto.” dissi disinteressata.
Mi alzai per andare a prendere una tazza di thè e intanto Kaien mi seguì in cucina continuando a parlarmi.
“Yume lo so che non ti piace chiedere aiuto agli altri, specialmente a due purosangue ma ho pensato che loro possano aiutarti, o almeno Kaname…”
“Non intendo farmi aiutare da quelle sporche bestie!”
Sbattei la mano contro il tavolo e me ne tornai nell’altra stanza. Kaien mi seguì.
“Non ne vuole sapere, Kaname.”
“Capisco… beh, se cambi idea dillo a Kaien e sarò felice di aiutarti.”
“Non ho nessuna intenzione di cambiare idea, me la so cavare da sola.”
Kuran sorrise.
“Oh, ho notato.”
Zero si alzò e mi prese per i fianchi poi parlò con tono serio.
“Penso sia meglio che tu vada, Kuran.”
“Certo… È stato un piacere rivederti Kiryuu, Kaien con permesso noi andiamo.”
“Ciao Kaname. Ciao Yuuki. A presto.”
Kaname sorrise poi mi guardò.
“Arrivederci, Yume.”
“Muori.”
Kaname uscì con la sua Yuuki e si chiuse la porta alle spalle.
“Kaien, come diavolo ti è venuto in mente di chiedere aiuto a Kuran?”
“Zero per favore non urlare. È per aiutare Yume, lui sa cosa fare, per lui sarebbe più facile eliminarlo sapendo con chi ha a che fare.”
“Anch’io so con chi ho a che fare.” dissi.
“È inutile cercare di convincermi, lo ucciderò da sola. Non mi farò aiutare ne da te ne da due sporchi purosangue.”
Rimasero tutti in silenzio. Tanto non sarei stata al sicuro in nessun posto, me la sarei comunque dovuta cavare da sola. Sospirai dirigendomi in cucina.
“Posso prepararla io la cena, Kaien?”
“Dovresti riposare.”
“Non importa.”
“Va bene, ma non sforzarti troppo. Zero, restale vicino.”
Zero annuì, Kaito, Kaien e altri membri dell’Associazione andarono al piano di sopra probabilmente a discutere sul da farsi. Zero venne vicino e mi diede un bacio sulla testa.
“Tanto non sono al sicuro nemmeno qui.” sussurrai.
“Si che lo sei. La notte ci saranno degli hunter di guardia e il giorno non sarai mai sola.”
“Li ucciderà tutti.”
Mi girai verso di lui e lo baciai. Lui sorrise.
“Andrà tutto bene, vedrai. Ah, sei stata fantastica quando hai detto “muori” a Kuran.”
Sorrisi e lo baciai di nuovo. In quei brevi momenti riuscivo a sentirmi bene. Non appena fu pronta la cena ci sedemmo tutti a tavola. Per quella sera riuscii a non pensare più a niente.

 

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Allora, come vi è sembrato? Ha fatto schifo, vero? T^T
Povera me, la mia testolina inizia a non avere più idee quindi ho fatto addirittura entrare in scena Yuuki e Kaname.
Voi avete qualche consiglio da darmi? Spero di non aver fatto così tanto schifo da deludervi. ç___ç

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Capitolo 15
*** CAPITOLO 15 ***


Eccomi tornata dopo una pausa (troppo lunga, scusate)  con il quindicesimo capitolo di Cirle. ^o^ Ho avuto un blocco e non avevo più idee per questo ho ritardato così tanto.  ç_ç Anche questo capitolo non è un granché ma spero vi piaccia lo stesso. Ora eccovi la continuazione della storia. Spero di non deludervi, buona lettura. *o*
 
Il giorno dopo appena io e Zero ci svegliammo e scendemmo al piano di sotto per andare a fare colazione trovammo di nuovo i due purosangue seduti nel soggiorno intenti a discutere con Kaien.
“Che schifo… di nuovo qui.”dissi passando di fianco a Kuran. Lui mi guardò con sguardo severo ma io non feci altro che sorridere in modo strafottente. Non avevo paura di lui. Notai che Yuuki si precipitò subito a salutare Zero che ricambiò con fare un po’ distaccato e poi venne a sedersi di fianco a me. Rimase serio tutto il tempo. Kaname e Kaien discutevano su come aiutarmi anche se io non ne volevo sapere e Yuuki guardava cadere la neve fuori dalla finestra. Ogni tanto Zero muoveva i suoi occhi verso di lei e la guardava immerso nei suoi pensieri, sorridendo leggermente. Sicuramente stava ricordando i bei momenti passati con lei… Strinsi i pugni per mantenere la calma e non lasciare sfogo al nervosismo poi mi alzai dalla poltrona sulla quale ero seduta.
“Io vado di sopra in camera, mi è venuta la nausea a stare nella stessa stanza con questi due.”
Detto questo salii le scale e mi chiusi in camera. Mi buttai sul letto e affondai la faccia nel cuscino perché sapevo che stavo per mettermi a piangere dal nervosismo, dal fastidio. Iniziai a pensare che Zero mi stesse soltanto prendendo in giro e che io fossi solo un passatempo. Le lacrime iniziarono a rigare il mio volto. –Avanti Yume- dissi a me stessa –non è da te piangere così per un ragazzo, tu non piangi, tu sei forte. – ma non riuscivo a controllare le lacrime. Ad un certo punto la porta si aprì. Sapevo già chi era. Mi alzai a sedere sul letto con il viso rivolto verso il muro, dandogli le spalle.
“Tu ami ancora Yuuki, non è vero?”

Zero non rispose. Molto probabilmente si stava chiedendo il perché di quella domanda.

“Si vede da come la guardi…” dissi con voce calma. Zero si sedette sul letto dietro di me e mi prese per i fianchi.
“Non toccarmi, Kiryuu.”
“Yume, io…”
“Sta zitto.”
Non volevo ascoltare le sue giustificazioni. Non volevo essere presa in giro.
“Yume, io ti amo.”
“Balle.”
A quel punto mi alzai dal letto e feci per andarmene ma Zero mi prese per il braccio e mi spinse con violenza contro il muro. Non riuscii a liberarmi date le mie condizioni. Tenevo la testa bassa per non fargli vedere le mie lacrime ma lui mi alzò la testa e rimase a fissarmi incredulo quando notò che stavo piangendo. Lasciò la presa e io caddi a terra in ginocchio continuando a piangere.
“Sei la prima persona che amo dopo tanto tempo, Zero. Perché mi va sempre tutto male? Perché tu ami quella là?”
Zero era in piedi davanti a me che mi guardava poi si abbassò e mi prese il viso tra le mani.
“Io non la amo.”
“Si che la ami. Pensi che non capisca quello che provi quando la guardi? Tu la amavi fino a due anni fa. Una persona che si ama non si dimentica così facilmente.”
“Amo di più te.”
“Non puoi amare due persone contemporaneamente, Zero.”
Rimase davanti a me senza parlare, guardandomi negli occhi.
“Io amo solo te, Yume. Ti prego…”sussurrò ma proprio quando stava per avvicinare le sue labbra alle mie lo spinsi via e mi alzai andandomene. Passai davanti a Kaname, Yuuki e tutti gli altri e uscii di casa sbattendo la porta. L’ultima cosa che sentii fu Kaien che mi diceva di tornare indietro e Zero che mi chiamava e veniva verso di me correndo poi per qualche strano motivo svenni cadendo in mezzo alla neve. Molto probabilmente ero ancora debole e piangere non mi aveva aiutata a riprendermi poi avevo anche sete. Speravo di morire in quel momento. I miei capelli rossi sopra a quel manto bianco e puro di neve sembravano sangue . Dopo aver visto tutto nero intorno a me sentii solo freddo poi più nulla.

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