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Buonasera mie care! La mia scorsa storia è stata seguita da tutte
voi con una partecipazione ed un affetto che io non avrei mai immaginato. Ieri
mi sono ritrovata a leggere molte delle vostre recensioni ed è stato allora
che, ho deciso di pubblicare il seguito di “Tutte le strade portano a te”.
Vorrei ringraziarvi in mille modi, ma credo che questo sia il migliore: la
storia parte dopo un anno che le cose tra Damon ed Elena si sono sistemate. In
questa nuova storia ho deciso di aggiungere ancora più pepe e più avventura
dell’altra. Il capitolo che segue è il prologo, vorrei sapere da voi se vi
piace e se dovrei continuare con la pubblicazione. A presto ragazze…Un
bacio
Piccoli raggi
di sole penetrano lentamente nella mia camera, era da un bel po’ che non mi
svegliavo prima che suonasse la sveglia, solitamente sono una dormigliona e non
riesco ad alzarmi prima che la sveglia sia stata rinviata tre volte.
Ma oggi no,
credo che infondo sia normale non riuscire a dormire in questo giorno. Riprendo
coscienza del mio corpo e dopo uno sbadiglio che sembra infinito, mi scopro e
mi metto seduta per richiamare a me le forze, prima un piede e poi un altro ed
eccomi in piedi, pronta ed affrontare questa giornata meravigliosa, o almeno
spero che sia così. Mi avvio verso la mia scrivania dove nel mio calendario da
tavolo questo giorno è segnato con un cuore rosso.
Guardandolo
mi viene anche da ridere, mi sento quasi un’adolescente alle prime armi e anche
se anagraficamente lo sono, tutto quello che ho passato in un anno della mia
vita, mi ha fatto crescere parecchio e ora mi sento molto diversa. Più grande,
più matura.
Ma non oggi.
Oggi mi
sento di nuovo una piccola ragazza indifesa e super innamorata. Vorrei sentirmi
sempre così.
Prendo il
mio pennarello rosso con il quale ho segnato il conto alla rovescia nel mio
piccolo calendario e segno finalmente anche questo giorno. Ho iniziato a marcare
i giorni dal mese scorso e ogni mattina da quel giorno la prima cosa che ho
fatto da quando mi sono svegliata è stata segnare in questo calendario un nuovo
giorno, un giorno in meno al mio primo anniversario con lui.
Con Damon.
Mi sembra
ancora così strano che sia già passato un anno da quando sono andata a cercarlo
ad Atlanta per rivelargli i miei sentimenti, da quando mi ha abbandonata a casa
sua per correre dietro a Tanya per poi dirmi un mese
dopo, che mi era sempre stato accanto. E’ passato un anno dalla prima volta che
ha detto di amarmi e dalla prima volta che abbiamo fatto l’amore.
Oggi è il 13 Ottobre, finalmente questo giorno è arrivato.
Sorridendo, poggio il calendario sulla scrivania e mi dirigo
in bagno per farmi una doccia ed affrontare al meglio questa giornata.
Lo so che sono in ritardo, solitamente non è da me essere
così poco puntuale ma il lavoro mi sta prendendo un sacco di tempo e con il
carnevale di mezzo ho dovuto organizzare le feste per i “miei bambini”.Perciò scusate. Prima di lasciarvi alla lettura
del capitolo vorrei precisare due o tre cose: allora, questo ed il prossimo
capitolo sono dei flash back di quello che è successo un anno prima tra Damon e
Elena, sono abbastanza importanti perché vedremo l’entrata di uno o forse due
personaggi importanti per la storia. Dal terzo o quarto capitolo torneremo nel
presente. Ora vi lascio alla lettura, come al solito i ringraziamenti sono
dovuti perché io senza di voi non ci sarei!!!
Risponderò alle recensioni con il nuovo metodo!!!Fatemi
sapere cosa ne pensate di questo capitolo.
Sono quasi pronta per uscire, per questa serata ho in mente
di fare delle cose meravigliose per Damon, vorrei davvero che questo giorno
fosse il giorno più bello nel corso dei suoi 150 anni di vita. Mi piacerebbe
dimostrargli quanto lo amo e quanto sono felice di aver scelto lui un anno fa,
vorrei che capisse che se tornassi indietro nel tempo la mia scelta non
cambierebbe, sceglierei lui e ancora lui.
Sempre.
Nonostante stiamo insieme da un anno la sua insicurezza nei
miei confronti non è diminuita affatto: ci sono giorni in cui, si estranea
ancora dal mondo che lo circonda, da me. Mi è capitato molto spesso,
specialmente all’inizio di non riuscire a capire i suoi comportamenti, un
momento prima mi abbracciava come se non potesse fare a meno di me ed il
momento dopo lo trovavo alla finestra serio, con lo sguardo vuoto rivolto al
cortile a guardare il nulla.
In quei momenti avevo paura.
Avevo paura che non mi amasse più, temevo di non essere poi
così importante per lui e che si fosse già pentito di quello che avevamo
costruito. La mi paura più grande era quella di averlo costretto a cambiare e a
essere un uomo diverso da quello che era prima. Avevo paura che lui pensasse
che volevo che lui fosse diverso, più come Stefan. Ero
talmente presa dalle mie paranoie che non mi ero resa per niente conto che lui
condivideva i miei stessi timori, le mie stesse ansie e le mie preoccupazioni
da ragazza innamorata.
Ora a pensarci quasi rido, è strano ricordare quei momenti,
pensare alla mia sofferenza, alle nostre incomprensioni ed alle nostre
litigate.
Certo, ora che tutto sembra andare per il meglio le cose
passate sembrano solo scene lontane di una vita vissuta da qualcun altro, ma la
nostra prima litigata è incisa nella mia memoria in maniera indelebile, forse
perché quel giorno, ho capito cose di Damon di cui fino ad allora avevo dato
per scontate.
E’ stato terribile.
Flash Back
Un leggero brivido di freddo mi sveglia lentamente, sono
coperta solo da un leggero lenzuolo bianco, e nonostante siamo già a metà
ottobre la temperatura fuori è ancora abbastanza alta da permettermi di dormire
con un pigiamino leggero che mi lascia scoperte le
gambe per quasi tutta la loro lunghezza. Questa è la prima settimana che io e
Damon siamo ufficialmente una coppia, non posso credere che stiamo insieme da
solo una settimana, forse perché mi sono resa conto di amarlo diversi mesi fa,
certo, la situazione era diversa ma l’amore no. Quello non è cambiato affatto.
Non riesco a realizzare ancora tutto quello che è successo e se devo essere
sincera, ho ancora paura di toccarlo, ho paura che svanisca tra le mie braccia
come un’illusione data dalla mia mente o peggio, mi dica di nuovo che sta con
un'altra come è successo il mese scorso.
Ecco, ora ho di nuovo l’ansia.
Non devo pensare a queste cose.
Non posso abbattermi già dopo una settimana e farmi venire
tutti questi dubbi adesso. Il tempo per i dubbi è finito quella notte a casa
mia, quando gli ho detto di amarlo, di nuovo, dopo che lui mi aveva detto di
essere stato un mese accanto a me, in silenzio, tenendomi le mani quando la
sofferenza per averlo perso mi perseguitava anche la notte mentre dormivo.
Quello era un momento per avere dei dubbi, non ora che
stiamo insieme e che ci amiamo.
Ma io mi conosco, cerco di autoconvicermi
delle cose anche se so di non esserne capace.
E’ vero, stiamo insieme da una settimana, le cose tra noi
sembrano andare bene ma Damon, dopo quel giorno a casa mia è diventato strano.
Mi sta vicino, mi bacia e quando facciamo l’amore è
fantastico, ma c’è qualcosa che lo blocca e che gli impedisce di dirmi quello
che in realtà sente e prova.
Ha ancora paura di aprirsi con me.
Sono preoccupata.
Mi rendo conto che ho appena promesso a me stessa di non
avere dubbi, ma non ci riesco, lui è strano, lontano da me ed io, sto male.
Volto il viso per cercarlo, per sorridergli e far cominciare
questo giorno beandomi della sua visione davanti ai miei occhi, ma non appena
mi giro verso la sua parte mi rendo conto che lui non è accanto a me.
Non più.
Subito il panico prende possesso di me e i miei occhi
scrutano attentamente la sua stanza con la speranza di trovarlo. Guardo alla
mia destra, al centro della stanza e alla mia sinistra.
Finalmente lo vedo.
Ha lo sguardo rivolto verso il cortile, indossa solo dei
pantaloni neri e il resto del suo corpo è nudo, senza protezione ne barriere.
Lo fisso incantata e non riesco a pensare ad altro oltre al fatto che è
incredibilmente bello.
La sua mano è poggiata sul vetro e i raggi di sole che
penetrano dalla finestra mi fanno credere per un attimo che quello davanti a me
non sia il mio ragazzo, ma un angelo.
E’ uno strano paragone ma non mi viene in mente un termine
migliore per descriverlo.
Mi batte il cuore solo a guardarlo.
Lo amo.
Cerco di non fare il minimo rumore per non distrarlo dai
suoi pensieri e farlo accorgere della mia presenza ma credo che sia inutile
perché quasi sicuramente di accorto di me nel momento esatto in cui ho aperto
gli occhi.
-Hai ancora intenzione di guardarmi incantata
Elena?
Mi dice voltandosi appena verso di me per poi tornare a
guardare quello che c’è fuori dalla finestra
Mi ha preso alla sprovvista, non so cosa rispondere. Mi
sento come un bambino che è stato beccato con le mani nella marmellata.
-Io…Io… - dico
arrossendo vistosamente- Scusa, non sapevo che ti desse fastidio.
-Infatti.
Dice calmo e tranquillo.
La sua voce non lascia trasparire nessuna incertezza o
preoccupazione ma il suo corpo è teso, percepisco dai muscoli delle spalle che
qualcosa non va.
Sto per parlare, voglio tranquillizzarmi e porre fine ai
miei dubbi, ma lui mi blocca sul tempo e avvicinandosi lentamente al letto
parla prima di me:
-Tu stai pure a letto quanto vuoi, – dice
prendendo la sua maglietta nera e rivoltandola al contrario la indossa
velocemente- io adesso ho da fare con il consiglio- dice serio- si sentiamo più
tardi.
Ha appena finito di parlare ed io mi sento come se mi
avessero tirato addosso un secchio di acqua ghiacciata. Il suo tono non mi
piace, il suo modo di comportarsi in questo momento non mi piace. Negli ultimi
giorni non si è rivolto mai a me in un modo così freddo, sembra quasi tornato
il Damon di sempre. Questo sua improvvisa reazione mi spiazza, sento il cuore
che comincia a battere freneticamente e le mie mani sono sudaticce e appiccicose.
Se lo cose tra noi non si fossero fatte così serie avrei
ingoiato il boccone amaro e avrei giustificato il suo comportamento di poco fa
dicendo solo: “è Damon”.
Ora però siamo una coppia e lui non può comportarsi così da
un giorno ad un altro. Mi faccio forza e non appena trovo dentro di me la forza
ed il coraggio per chiedergli il perché di questo atteggiamento lui mi batte
ancora sul tempo spiazzandomi definitivamente:
-A dopo-
E’ tutto quello che mi dice già di spalle prima di uscire dalla stanza con una
velocità impressionante. Non riesco a credere a quello che è appena successo.
Mi sento improvvisamente vuota dentro, non solo perché mi ha
lasciata qui da sola dopo una notte d’amore e non è neanche perché non mi ha
dato il bacio del buongiorno che ormai per me è diventato fondamentale come
l’aria, ma per tutte queste cose insieme. Ormai sono la sua ragazza, o almeno
questo è quello che pensavo fino a cinque minuti fa. Ha detto di amarmi, ha
detto tantissime cose, ma in questo momento sono portata a credere che tutto
quello che mi abbia detto non sia così vero. Mi sento tradita e la voglia di
piangere che mi pervade in questo momento è incontrollabile.
Con le lacrime che mi offuscano la visuale mi rivesto
velocemente per tornare a casa mia.
Forse abbiamo sbagliato a metterci insieme.
Cercando di non cadere dalle scale e di non farmi vedere e
sentire da Stefan, esco velocemente dal pensionato
dei Salvatore e mi dirigo sconvolta e tremante verso la mia macchina. Mi siedo
dentro e prima di partire prendo in mano il mio cellulare per inviare un
messaggio a Damon.
Le mie mani tremano talmente tanto che quasi non riesco a
tenere il cellulare in mano.
“Bastava dirmi che volevi divertirti un po’ con me. Invece
hai detto di amarmi per poi comportarti in questo modo. Ti ho creduto davvero.”
Premo il tasto invia e singhiozzandomi avvio verso casa.
Ciao a tutte!!! Eccomi tornata
con un nuovo capitolo, questo è l’ultimo capitolo flash back, dal prossimo
infatti torneremo da dove è partito il prologo. Questo è un capitolo molto
importante perché vede l’entrata in scena di un nuovo personaggio che,
credetemi ci farà delle belle sorprese. Altro che Tanya….
Ora non mi rimane altro da fare
che lasciarvi alla lettura, come al solito però devo ringraziare tutte le
persone che, hanno commentato la mia storia e l’hanno messa tra le seguite, le
preferite e le ricordate. Ovviamente un grazie anche a chi legge solamente. Vi
adoro dal profondo del cuore.
Non mi rendo neanche conto di stare guidando come una pazza
fino a quando il vialetto di casa mia non si fa pericolosamente vicino. Credo
di aver superato ogni record di velocità e aver infranto un numero imprecisato
di norme del codice della strada, ma sinceramente non mi importa molto in
questo momento.
Sento gli occhi incredibilmente rossi e il mal di testa
comincia a farsi sentire, mi ero quasi dimenticata che piangere così
disperatamente causasse questo tipo di mal di testa o forse ho fatto solo finta
di dimenticarlo sperando così di non doverlo affrontare più.
Le mie speranze vanno sempre a farsi benedire.
Scendo velocemente dalla mia macchina sbattendo lo
sportello, dannazione, ma perché devo sentirmi sempre così maledettamente
fragile quando si tratta dei miei sentimenti per Damon?
Non sono mai stata così, tutto questo è destabilizzante e io
non so come gestirlo.
Entro finalmente in casa e faccio un respiro profondo sperando
che, Jenna e Jeremy non siano in casa, non voglio che mi vedano in questo
stato. Vorrei solo andare in camera mia, coricarmi sotto le coperte e
abbracciare il mio orsacchiotto preferito che, nel corso di tutti questi anni
ha visto e sentito più di quanto avrebbe dovuto.
Meno male che non può parlare, altrimenti sarei finita.
Faccio due passi, tendo l’orecchio per cercare di carpire se
nelle altre stanze della casa c’è qualcuno e mi rendo conto che probabilmente
questa giornata deve continuare proprio come è iniziata: nel peggiore dei modi.
Dalla cucina infatti si sentono delle voci, sembrano tre per la precisione: due
di esse riesco a riconoscerle senza alcuno sforzo, sono senza ombra di dubbio
quelle di Jeremy e di Jenna, riconoscerei la loro voce tra mille, sono la mia
famiglia dopotutto. La terza voce invece non evoca in me nessun tipo di
ricordo, non credo di averla mai sentita ma senza ombra di dubbio è la voce di
un ragazzo.
Mi asciugo gli occhi con la manica del maglioncino rosa che
indossavo ieri quando sono andata a dormire da Damon e noto di averlo sporcato
oltre che con le lacrime, anche con un po’ di mascara che si è trasferito dai
miei occhi al mio maglione preferito.
La giornata sta andando sempre peggio.
Dopo aver cercato di sistemare la mia faccia devastata dalle
lacrime decido di fare un salto in cucina per cercare di dare un volto anche
alla voce che ho sentito un istante fa.
Raggiungo la cucina e Jenna, che è seduta di fronte a me si
alza subito dalla sedia venendomi incontro:
-Elena! – dice con un sorriso- Non ti aspettavo
prima di pranzo, credevo avresti pranzato da Bonnie.
Già “da Bonnie”, questo è il mio
modo per non far scoprire a mia zia Jenna che mi vedo con Damon. Lei è sempre
stata una grande fan di Stefan e credo che non
accetterà tanto presto l’idea di sapermi con suo fratello.
Per questo motivo non le ho ancora detto nulla e forse ho
fatto bene a non dirle niente visto e considerato come stanno andando le cose
solo dopo una settimana.
Cerco di assumere la mia espressione migliore e risultare il
più credibile possibile in modo da non farle capire quello che ho dentro.
-In effetti avrei dovuto pranzare da Bonnie – dico calma- , ma poi stamattina si è ricordata di
avere un appuntamento importante così abbiamo rimandato.
Mi sforzo di sorridere con tutte le mie forze ma cercando di
non assomigliare ad una di quelle bambole per bambini che alcune volte hanno
quel sorriso così tirato da fare quasi paura.
Jenna sembra essersela bevuta tant’è che cambia subito
argomento:
-Oh Dio che sbadata che sono!- dice dandosi un
colpetto alla fronte- Mi sono dimenticata di presentarti Jake!
Nel tentativo di inventarmi una bugia credibile e che
reggesse mi sono dimenticata che entrando in casa poco fa, ho sentito tre voci
e a quanto pare la voce sconosciuta appartiene a questo Jake
che, in questo momento mi sta dando le spalle.
Non faccio in tempo a formulare questo pensiero che Jake si alza e per la prima volta da quando sono entrata
nella cucina di casa mia si gira verso la mia parte, ed è nello stesso istante
in cui lo guardo che, perdo completamente coscienza di me stessa.
E’ bellissimo.
E’ alto più o meno quanto Damon e anche la sua struttura
fisica è molto simile alla sua ma tutto il resto è completamente diverso: i
suoi capelli sono color del bronzo fuso e li porta molto corti, quasi rasati. I
suoi occhi sono di un marrone intenso, assomigliano molto ai miei ma al mio
contrario gli occhi di Jake sono striati da riflessi
ambra e le sue ciglia sono così lunghe che sembrano finte. La cosa che però mi
paralizza completamente è il suo sorriso mentre mi allunga la mano per
presentarsi:
-Ciao, io sono Jake,
piacere di conoscerti.
Sono senza parole. Un sorriso così bello non credo di averlo
mai visto in tutta la mia vita.
E’ perfetto.
Gli porgo la mano a mia volta per stringere la sua e nello
stesso istante in cui le nostre mani si toccano sento mancarmi le forze, è come
se toccandomi, mi stesse portando via energia vitale.
Forse sono io che sono la solita esagerata, sono talmente
abituata a pensare male delle persone che non appena conosco qualcuno di nuovo
scatto subito sulla difensiva.
Meglio lasciar perdere le mie paranoie e godermi la bellezza
di questo ragazzo che ho di fronte, anche se, in verità non ho capito bene cosa
ci faccia a casa mia.
-Piacere Elena.
Dico ritraendo la mia mano che Jake
ancora non ha lasciato, e abbasso lo sguardo per mascherare il mio imbarazzo
per cotanta bellezza.
Credo che Jenna si sia resa conto del mio stato perciò
interviene in mio soccorso smorzando la tensione:
-Jake è il nostro nuovo
vicino- dice toccando la spalla del ragazzo che è visibilmente più alto di lei,-
è arrivato questa mattina, abiterà nella casa dove viveva la signora Clarke.
Lui sorride a Jenna e portandosi una mano alla testa si gira
verso di me sfoggiando ancora quel sorriso sconvolgente.
-La signora Clarke è mia zia, tutte le volte che
veniva a trovarci mi parlava di questo posto dicendo che, nella sua vita non è
mai stata in un posto tanto tranquillo – dice continuando a sorridere-, ho
sempre desiderato venire qui, ed ora che ci sono in effetti, è anche meglio di
come lo immaginavo, specialmente per le belle ragazze.
Dice guardando verso di me in un modo strano.
Cerco di non farci caso e non prendere minimamente in
considerazione la sua allusione fin troppo evidente nei miei confronti e
inventando l’ennesima scusa cerco di riprendere a fare quello che mi riesce
meglio, deprimermi in camera mia per la litigata con Damon.
-Piacere di averti conosciuto Jake,
- dico dirigendomi verso le scale che mi porteranno in camera mia, nel mio
rifugio, nel mio mondo.- Ci vediamo-
Dico iniziando a salire le scale senza voltarmi, ma sentendo
solo Jake che dalla cucina mi risponde “contaci”.
E’ tanto bello quanto presuntuoso a quanto pare.
Finalmente sono di nuovo sola, non nego che Jake è di una bellezza veramente imbarazzante e appena i
nostri occhi si sono incontrati mi sono sentita involontariamente attratta da
lui, ma non appena le nostre mani si sono toccate ho sentito davvero qualcosa
di strano.
Spero che sia solo la mia paranoia, non potrei sopportare di
nuovo tutto quello che ho già passato con la storia di Kathrine
e di Kalus. Non ci voglio neanche pensare.
Apro la porta della mia camera e accendendo la luce per un
attimo mi sembra di essere tornata indietro di una settimana, infatti Damon è
seduto sotto la mia finestra, serio come allora, solo che al contrario della
settimana scorsa questa volta non sono impreparata alla sua visita.
-Cosa ci fai qui?
Dico secca e irritata.
Lui si alza in piedi ed estrae dalla tasca il suo cellulare
e con aria evidentemente contrariata prende a leggere il messaggio che gli ho
inviato questa mattina ad alta voce:
-“Bastava dirmi che volevi divertirti un po’ con
me. Invece hai detto di amarmi per poi comportarti in questo modo. Ti ho
creduto davvero”- dice facendo una piccola pausa per riprendere fiato e
ricomincia a parlare subito dopo – Cosa diavolo significa questo messaggio
Elena?
E’ notevolmente arrabbiato. Da quando lo conosco ho visto
tante sue reazioni e tante sfumature del suo carattere: l’ho visto triste,
offeso, deluso qualche volta allegro, ma mai, arrabbiato.
Credo che ci sia una prima volta per tutto.
Cerco di non farmi prendere dall’eccitazione e dalla
felicità per aver scoperto un altro lato di lui che ancora non conoscevo e mi
concentro sul fatto che stamattina mi ha lasciata sola nel letto salutandomi con
un semplice “a dopo”. Solo rivangare quel momento mi fa tornare il sangue al
cervello e reagisco di conseguenza:
-Significa quello che hai letto Damon, cos’è non
hai capito per caso qualcosa di quello che c’è scritto e sei venuto a fartelo
spiegare?
Non ho neanche finito di parlare che già mi sono pentita
delle parole che sono uscite dalla mia bocca, non è da me parlare a Damon in
questo modo.
Ho il cuore a mille e mi sento esplodere.
Lui mi sta guardando serio e impenetrabile, non riesco a
prevedere quello che mi vuole dire, perciò aspetto con il cuore nella gola
sperando che non si sia già pentito di stare con me.
-Ho capito benissimo quello che c’è scritto
Elena, ma credevo che dopo quello che c’è stato tra noi ultimamente, non ci
fosse bisogno di dubitare dei miei sentimenti per te. Evidentemente mi sono
sbagliato.
Ed ecco che nel momento esatto che finisce di parlare sento
qualcosa frantumarsi dentro di me: è la barriera di orgoglio che alzo ogni
volta che ho paura.
E come ogni volta lui riesce a penetrare questa barriera con
la sola forza dei suoi occhi e delle sue parole.
Proprio come ora.
Mi giro dandogli le spalle in modo da non mostrargli i miei
occhi che stanno iniziando ad inumidirsi e cerco di parlare:
-Questa mattina sei andato via di fretta, eri
pensieroso e mi hai salutato con un “ a dopo” . E’ proprio perché anche io
credevo che dopo quello che c’è stato tra noi ultimamente e specialmente dopo
quello che ci siamo detti, questi messaggi non li avrei mai dovuti scrivere, ma
tu te ne sei andato chissà dove lasciandomi da sola, senza preoccuparti
minimamente di come mi sarei sentita.
Le lacrime hanno iniziato a scendere copiose e silenziose
dai miei occhi, e per la seconda volta in questa giornata il mio maglioncino
rosa le assorbe.
Sono ancora di spalle a Damon, da quando ho finito di
parlare non ha ancora parlato c’è talmente silenzio che la mia mente è
attraversata da un flash: e se fosse andato via?
Mi rigiro velocemente sperando che quel pensiero rimanga
solo il frutto delle mia paura da ragazza innamorata, è incredibile quello che
può farti pensare la paura di perdere chi ami.
Lui è ancora qui, ha lo sguardo basso, ma non appena
percepisce il mio sguardo su di lui, alza la testa incatenando il suo sguardo
con il mio e senza mai interrompere questo meraviglioso contatto visivo,
cammina lentamente verso la mia parte di camera, ma soprattutto verso di me.
Ora che è così vicino sento il mio cuore battere ancora più
forte e le mie gambe sembrano fatte di gelatina.
Per un attimo tutti i miei sensi si annullano e tutto quello
che vedo e che voglio è Damon.
Ma non sono disposta a cedere fino a quando lui non mi
spiegherà il perché del suo comportamento.
-Mi dispiace – dice serio e evidentemente
sincero.
Ancora non rispondo, devo resistere, continuo solo a
guardarlo negli occhi sperando di riuscire a resistere alla tentazione di
baciarlo e di perdonarlo solo per il fatto di essere così incredibilmente
bello.
-So che sei arrabbiata con me e ne hai tutte le
ragioni- dice facendo una piccola pausa-, questi giorni ho pensato molto a
tutto quello che c’è stato tra di noi: ogni notte, da quando la settimana
scorsa le cose tra noi si sono fatte “serie”, sono stato assalito da mille
preoccupazioni – dice facendo un’altra pausa- ti guardavo dormire così bella e
rilassata sul mio letto, avvolta dalle mie lenzuola e non potevo anzi non posso
credere che tu sia mia. Ma per quanto io sia felice, sono anche per la prima
volta nella mia vita, assalito dalla paura.
Paura?
Damon non ha mai avuto paura.
Lo guardo ancora senza parlare, so che, se in questo momento
dicessi qualcosa forse smetterebbe di aprirsi a me.
Ed io non voglio questo.
Perciò, anche se vorrei stringerlo forte a me, continuo a
stare ferma, immobile ascoltando ciò che lui vuole dirmi.
-Ora che sei finalmente mia, ora che le cose tra
noi sembrano andare bene e che io per la prima volta in tutta la mia esistenza
mi sento felice, ho paura di perderti. L’idea che tu ti renda conto dell’enorme
sbaglio che hai fatto scegliendo me mi logora. Non potrei sopportare di
perderti perché tu per me sei tut..
Non riesce a terminare la frase perché le mie labbra sono
serrate alle sue.
-Ti amo.
Questo è tutto quello che riesco a dirgli prima di lasciarmi
andare ad un pianto liberatorio tra le sue braccia.
Damon mi stringe forte a se baciandomi i capelli, è in
momenti come questi che mi rendo conto di quanto siano forti i miei sentimenti
per lui, ma ora so anche che, i suoi sentimenti per me sono forti quanto i
miei, che le sue paure sono simili alle mie nonostante lui sia un vampiro di
centocinquanta anni.
Vorrei dirgli tutto questo.
Anzi, devo farlo, ora che stiamo insieme niente deve
rimanere in nascosto, neanche le nostre più profonde paure.
Sto per diglielo ma lui mi blocca sul tempo introducendo un
altro argomento:
-Tanto per la cronaca- dice staccandosi da me il
tanto giusto che basta per potermi guardare negli occhi- non mi è piaciuto per
niente il modo in cui quel moccioso ha tentato di provarci con te prima, quel
tipo non mi piace-
E’ geloso?
So che dovrei cercare di cambiare argomento e far finta di
nulla ma il fatto che Damon sia geloso di me non può fare altro che farmi
piacere e poi neanche a me Jake è piaciuto tanto.
-Non sarai per caso geloso?
Dico sorridendo dandogli un colpetto sulla guancia.
Lui mi guarda strano, credo di aver toccato un punto
dolente:
-Potrei mai essere geloso di un moccioso del
genere?
Dice orgoglioso e sicuro di se.
Credo che mettergli unpo’ di paura sia la giusta vendetta per il modo in cui mi ha trattata:
-Bene, - dico mandandomi indietro i capelli con una
mano- visto che non sei geloso allora non ti dispiacerà se vado a trovare Jake di sotto no?
Faccio per uscire di nuovo dalla camera quando
improvvisamente mi ritrovo con la schiena sul materasso e Damon sopra di me che
mi guarda con un piccolo ghigno stampato su volto.
Credo che non mi abituerò mai alla sua bellezza.
-No mia cara Elena, - dice a cavalcioni su di me-
tu non vai da nessuna parte. Perché si dia il caso che, il tuo ragazzo qui
presente non ha intenzione di farti andare via da lui un’altra volta- dice
avvicinandosi a me lentamente e posando le sue labbra sulle mie.
“Non ho intenzione di andare da nessuna parte”. Questo è
quello che penso prima di lasciarmi andare a Damon e alla passione che ci lega.
Ciao Ragazze, eccomi tornata con un nuovo
capitolo, premetto già che è stato abbastanza difficile scrivere questo
capitolo per due motivi: il primo è che non ero per niente ispirata, quindi mi
scuso di cuore se questo capitolo non sarà all’altezza delle vostre
aspettative, anzi, se vi farà schifo non mi sorprenderò.Il secondo motivo è non amando
particolarmente i capitoli intermedi, ed essendo questo proprio uno di quelli,
capirete la mia difficoltà.
Come ogni volta vi devo ringraziare per essere
sempre così fantastiche con me, ringrazio tutte le mie “vecchie”commentatrici
che mi seguono dall’altra fic e anche le nuove che,
sono andate a leggere l’altra fic per poter
commentare anche questa. Ringrazio chi ha messo la mia fic
tra le seguite, le preferite, le ricordate. Siete uniche.
Ovviamente grazie anche a chi ha letto e chi
continua a seguirmi in silenzio.
Ora vi lascio alla lettura.
Ci sentiamo al prossimo capitolo, un bacio.
Capitolo
3
Direi che quel giorno in effetti non è stato il nostro
giorno migliore, certo, le litigate non sono sicuramente mai mancate nella
nostra storia,anzinon sono mai mancate
sin dal nostro primo incontro, ci amiamo alla follia ed il nostro rapporto è
qualcosa che va aldilà di tutto, ma Damon è sempre incredibilmente geloso e
sospettoso di tutto e tutti quelli che si avvicinano a me, e di sicuro la
presenza insistente del mio vicino di casa Jake non
aiuta.
Da quando è arrivato in città l’anno scorso, Jake è diventato una presenza costante nella mia vita: mia
zia Jenna lo adora e lo invita praticamente a cena da noi quasi ogni giorno e
Jeremy, beh Jeremy sembra che abbia un nuovo fratello. Non si stacca mai da lui.
La cosa all’inizio non poteva che farmi piacere visto e considerato che un po’
di normalità nella mia famiglia era la cosa che serviva i più, ma con il passare
del tempo la sua presenza ha iniziato ad inquietarmi: ci sono dei momenti in
cui lo sorprendo a fissarmi insistentemente ed ogni volta provo la stessa
sensazione che ho provato la prima volta che l’ho conosciuto e che gli ho
stretto la mano.
Anche se all’apparenza sembra un ragazzo davvero tranquillo –e
bello- , faccio davvero fatica a fidarmi di lui, ho imparato a mie spese che
l’apparenza inganna. Anche Damon pensa che Jake abbia
qualcosa da nascondere ed inoltre, da quando l’ha visto la prima volta in lui
si è scatenata una gelosia impensabile per chiunque, gli ho detto e ridetto
mille volte che Jake non mi interessa e che non ho
intenzione di avvicinarmi a lui per appurare se le nostre teorie su di lui sono
vere, ma lui non mi crede, dice che io sono un’ “attira guai” così dorme in
camera mia da allora.
Ovviamente zia Jenna non sa niente di tutto ciò, ci ha messo
diversi mesi ad abituarsi all’idea che la sua “nipotina” avesse scelto fratello
cattivo e antipatico anziché quello buono e dolce. Ma infondo non è stata colpa
mia se lei è entrata in camera mia senza bussare nel momento esatto in cui io e
Damon ci stavamo baciando appassionatamente nel mio letto.
Forse anche io avrei potuto chiudere la porta, questo è
vero, ma in 17 di vita Jenna non ha mai violato la mia privacy, forse il
destino ha voluto che lo scoprisse così, giusto per farle piacere ancora di più
Damon.
Ricordo che non mi ha parlato per giorni, si sentiva
tremendamente tradita ed in un certo senso aveva anche ragione, ma io amavo
Damon e non volevo che nessuno si mettesse tra di noi, non volevo che lei lo
giudicasse senza conoscerlo e senza sapere a chepersona meravigliosa avevo deciso di donare
il mio cuore.
Lei non conosceva l’anima di Damon, io si, ed ero disposta a
lottare per lui contro tutto e tutti.
Per fortuna però,in
quel caso non ho dovuto farlo.
Jenna ha sempre voluto solo la mia felicità e anche se
ancora non si spiega come, Damon mi rende felice.
Da un anno.
Mamma mia, quanto amo divagare nei ricordi del passato, ho
sempre adorato ricordare le cose che sono successe nella mia vita e anche se
queste non sono sempre belle e piacevoli mi fanno capire la differenza tra
quella che ero e quella che sono.
Le scelte del passato determinano i nostro presente ed il
nostro futuro, ed il mio presente è un sogno.
Finalmente esco di casa, ho un appuntamento con Bonnie e Caroline. Da quando ho detto loro che oggi sarebbe
stato il mio primo anniversario non mi si sono più staccate di dosso, hanno
iniziato a parlarmi di questo giorno descrivendolo come “ il secondo giorno più
meraviglioso nella vita di una donna”. Hanno iniziato a dirmi frasi come:
-Elena, tesoro, devi assolutamente comprarti
dell’intimo adatto alla serata, dopotutto chiuderai in bellezza, o forse
aprirai in bellezza, questo dipende dalla tua voglia…
Bonnie e Caroline sono le mie
migliori amiche di sempre e abbiamo sempre affrontato tutti gli argomenti, o
almeno loro lo hanno fatto con me, perché io, quando si è trattato della mia
vita sessuale sono sempre stata un po’ restia a parlarne, mi sono sempre
vergognata di descrivere alle mie amiche tutte le cose che faccio in camera da
letto. Lo so che dopo tutto quello che è successo nella mia vita questa
dovrebbe essere l’ultima delle mie preoccupazioni e che non ci sarebbe niente
di male nel parlargliene ma forsenon
voglio ammettere a me stessa che sono un po’ gelosa di quello che avviene tra
me e Damon e voglio tenermelo tutto per me, come fosse un tesoro prezioso.
Perciò, credo di doverglielo in un certo senso.
Quindi non ho potuto rifiutare.
Entro in macchina e prima di partire controllo in cellulare
notando che c’è un messaggio.
E’ di Damon.
Mi batte subito il cuore, non abbiamo parlato molto di
questo giorno, anzi direi che non ne abbiamo parlato per niente, ho cercato di
non toccare l’argomento perché sono sicura che, nel momento in cui ne avremmo
parlato gli avrei detto tutto. Mi è costato tantissimo, ma spero che lui,
nonostante il fatto che io sia stata così sfuggente riguardo l’argomento se ne
ricordi lo stesso.
Anche perché se non se ne dovesse ricordare ci rimarrei
molto male.
Mi rendo conto di essere egoista in questo ragionamento ma
non ci posso fare niente, sapere che si è ricordato il nostro anniversario
sarebbe una gioia immensa.
Con il cuore in fibrillazione apro il messaggio ed è in quel
momento che le mie lacrime cominciano a fluire dai miei occhi:
“ Ammettilo, non sapevi se me ne sarei ricordato ma speravi
che l’avrei fatto vero? Credi che non abbia visto il tuo piccolo calendario da
tavolo che segna questo giorno con un cuore rosso? Io ho notato tutte queste
cose Elena, io noto tutto di te, ogni cosa, ogni gesto ed ogni singola
espressione del tuo viso sonoimpresse
nella mia mente e nei miei pensieri in modo indelebile. E’ passato un anno
amore mio, un anno meraviglioso al tuo fianco a bearmi della tua persona e del
tuo amore. Per chi vive come me un anno è un battito di ciglia, solo un altro
attimo che si aggiunge ad una serie di altri attimi vissuti, o quasi. Da quando
tu stai con me invece, è come se il tempo si fosse fermato e che tutto ciò che
mi circonda, vivesse in funzione del tuo sorriso. Ecco perché amore mio, ti
dico che ti amo e che, probabilmente lo farò per tutti i giorni avvenire. Buona
giornata amore, a stasera.”
Le mie lacrime si mescolano ai miei sorrisi, rido e piango
nello stesso istante consapevole di poter sembrare agli occhi di chi mi vede
una vera e propria pazza.
Ho sempre saputo che Damon mi amava e ho sempre saputo che
fosse una persona dalla quale non potevo scappare nonostante io stessa ci abbia
provato all’inizio, ma questo messaggio, questo piccolo gesto mi riscalda l’anima
ed il cuore molto più di quanto io stessa potessi mai pensare.
Ancora tra le lacrime avvicino il cellulare al cuore come
se, con questo gesto potessi far sentire a Damon quello che ha appena provocato
dentro di me tutto questo.
Forse Caroline e Bonnie non si
arrabbieranno se arriverò in ritardo al nostro appuntamento, dopotutto sono io “la
cavia” perciò senza di me non possono fare niente, ma forse è meglio avvisarle.
Con il mio blackberryancora in mano
scrivo un piccolo messaggio a Caroline
“ Ho avuto un piccolo imprevisto, arriverò un po’ in ritardo”
Senza neanche aver verificato se il messaggio è stato
inviato, appoggio il telefono sul sedile del passeggero e accendo la mia
macchina sapendo già dove questa mi porterà.
Da Damon.
Dopo il messaggio che mi ha inviato, non sono ancora
riuscita a calmare il battito del mio cuore, so che vederlo non farà altro che
far si che quest’ ultimo batta ancora più forte ma la voglia di vederlo è
troppo forte e poi, forse, un “piccolo assaggio” prima di stasera non potrà
farmi così male...
Esco dal vialetto di casa mia e straripando d’amore, vado da
Damon.
credo di essere in ritardo con la
pubblicazione del capitolo, lo so, solo che non riesco più a scrivere. Mi
sembra che i miei capitoli siano senza vita e che non vi potranno piacere,
quindi sto scrivendo e cancellando da un tempo ormai indefinito cercando do
trovare la versione meno brutta da pubblicare.
Voi cosa dite? Siete ancora
soddisfatte della mia storia o secondo voi dovrei cambiare qualcosa?Se è si,
cosa? Ve lo chiedo perché sono davvero in crisi.
Vi ringrazio in anticipo.
Ora vi lascio alla lettura del
capitolo, prima però devo ringraziare tutte le persone che hanno messo la fic nelle seguite, nelle preferite e nelle ricordate. Ovviamente
un grazie particolare va a chi ha commentato.
Durante il
tempo del tragitto per arrivare a casa Salvatore l’unico pensiero che la mia
mente riesce a formulare chiaramente è che voglio Damon, voglio baciarlo,
abbracciarlo e sentire le sue mani su ogni centimetro del mio corpo.
Sono
arrivata da lui, ma come al solito quanto ho un pensiero per la testa non mi
rendo mai conto di quanto la mia guida può risultare pericolosa per me e per le
persone che incontrano la mia strada in quei momenti.
Ecco, lo
sapevo, sono nervosa.
Anche se è
passato un anno e ormai sono abituata a vedere Damon e a stare con lui in tutti
i sensi, ogni volta che so che sto per incontrarlo la mia mente si blocca e
comincia formulare dei pensieri davvero inutili e sconclusionati.
Credo che
non mi abituerò mai a tutto questo.
Ma forse è
meglio così.
Arrivo alla
porta di casa e prima di suonare mi do una sistemata ai capelli cercando di
dargli un po’ di volume e apparire un po’ sensuale, poi, prendendo un respiro profondo suono.
Il tempo che
passa da quando ho suonato il campanello a quando Damon appare davanti ai miei
occhi bello come non mai è di pochi secondi, ma sono troppo presa dai miei
pensieri per accorgermi che lui è davanti a me e mi sta guardando con aria un
po’ preoccupata, d’altronde questa piccola visita non era programmata e credo
che lui non abbia capito il perché ho deciso di precipitarmi da lui in fretta e
furia.
-Elena?-
dice con un aria interrogativa e alzando un sopracciglio
Al suono
della sua voce mi risveglio dal trance dalla quale sono entrata e non appena lo
guardo mi rendo conto che anche se ero convinta di poter aspettare fino a
stasera per vederlo, in verità non è proprio così visto che il solo averlo
davanti scatena in me delle sensazioni e dei pensieri di cui alcune volte mi
vergogno io stessa.
-Elena?
– mi chiama nuovamente Damon
A questa
seconda chiamata alzo il viso e incrociando i miei occhi ai suoi sorrido ma
senza riuscire a rispondere per via dello spettacolo che mi si presenta
davanti: Damon è bellissimo, la luce che proviene dalle mie spalle lo irradia delicatamente
e completamente facendolo sembrare etereo e meraviglioso.
Mi viene da
sorridere, al pensiero che un ragazzo così bello da sembrare finto si sia
innamorato di una ragazza come me, semplice e un po’ anonima.
La cosa
strana – e vera- è che se lui non fosse stato un vampiro noi non ci saremo mai
incontrati, apparteniamo a due epoche diverse, a due mondi diversi che non si
sarebbero mai mischiati tra loro, noi però siamo un eccezione, una meravigliosa
eccezione.
Damon sta
per chiamarmi una terza volta, ma non lo faccio neanche finirela prima parole che mi fiondo su di lui e
sulle sue labbra.
Lui rimane
per un attimo interdetto, non è da me essere così tanto passionale evogliosa nei suoi confronti, certo, non sono
mica frigida e insensibile al sesso, ma riesco a trattenere le mie voglie
lasciando che sia Damon a guidare il gioco. Lui è fiero della sua virilità e
del fatto di essere una campione a letto – e lo è-ma non ha capito che anche io sono in grado
di farlo impazzire in un modo che neanche lui immagina.
Siamo ancora
nel piccolo corridoio di casa Salvatore, le nostre labbra e le nostre lingue si
inseguono senza sosta portando la mia mente verso dei luoghi lontani.
Continuiamo
a baciarci, le sue mani che in un primo momento erano ferme percorrono lente la
mia schiena a le mie braccia provocandomi dei piccoli brividi che non riesco a
controllare.
Ora ha
portato la sua mano destra sul mio viso, sento le sue dita che accarezzano la
mia guancia come per assicurarsi che io sia davvero qui. E’ un gesto, questo
qui, che compie sempre, è una sorta di rito, un gesto che mi fa capire che mi
ama e che qualunque cosa lui è qui, sempre.
Apro gli
occhi per bearmi del suo viso rilassato quando mi bacia e nello stesso istante
in cui lo faccio, lui fa lo stesso, come se i nostri pensieri fossero
sincronizzati.
Ci
ritroviamo così a guardaci negli occhi e a sorridere, lui si stacca per un
attimo dalle mie labbra e avvicinandosi sensualmente al mio orecchio mi dice:
-Se
sapevo che i miei messaggi ti facevano questo effetto, te ne avrei mandato
molti di più.
Sento le mie
guance andare a fuoco, mi vergogno da morire.
Cercando di
trovare le parole per rispondergli per le rime e vincere questo round, riesco
solo a sembrare ancora più scema ed imbarazzata:
-Io…ecco…io- cerco di parlare senza riuscire a formulare una frase
sensata- volevo vederti-
Dico
abbassando un po’ il viso per nascondere l’imbarazzo.
Lui non dice
niente, ma improvvisamente sento le sue dita sotto il mio mento che mi spingono
a guardare nuovamente il suo viso e non appena lo guardo mi accorgo che sta
sorridendo.
Non è il suo
solito sorriso sghembo o quel ghigno che ha spesso e volentieri quando prende
in giro qualcuno, no, questo è il sorriso di chi è felice.
-Anche
io volevo vederti amore-
Le parole mi
muoiono in gola non appena sento la parola amore usata riferita a me, mi limito
a sorridergli a mia volta sperando che capisca quanto quello che mi ha appena
detto sia importante e meravigliosoe
quanto mi faccia sentire amata.
Mi metto in
punta di piedi e allacciando le mie mani al suo collo lo bacio di nuovo.
E’ questione
di un attimo e dal piccolo corridoio ci troviamo magicamente in camera sua,
quella camera he in un anno ho imparato a conoscere
ed ad amare. Mi appoggia sul letto con una lentezza disarmante, stando attento
quasi a non rompermi. E’ in momenti come questo che percepisco la paura che ancora
prova, ora è felice, lo percepisco dai suoi occhi, ma non si possono cancellare
i ricordi, specialmente se questi sono stati dolorosi e pieni di morte e
distruzione.
Con questi
pensieri nella testa gli accarezzo il volto continuando a baciarlo, le sue mani
invece che fino a pochi secondi fa erano impegnate ad accarezzarmi la schiena,
ora hanno raggiunto la mia pancia ed il bordo della mia maglietta. Senza dire
una parola mi sfila la maglietta lasciando il mio corpo coperto solo dai
pantaloni che sono sicura che non rimarranno addosso a me per molto e dal
reggiseno.
Ecco, in
questo momento mi rendo conto che il mio reggiseno non è proprio il massimo
della sensualità, credo che infondo Bonnie e Caroline
non abbiano tutti i torti, il mio guardaroba intimo va decisamente migliorato.
In questo momento vorrei averle ascoltate tempo fa.
Damon sembra
non farci minimamente caso, tant’è che in pochi secondi il mio seno è scoperto
in balia dei suoi occhi e del suo tocco.
Sembra di
stare in paradiso, è strano che io faccia sempre questo paragone, luiper la tradizione è un dannato, un demonio
che non dovrebbe mai provare emozioni, ma allora perché quando sono con lui a
me sembra di essere in paradiso?
Forse è il
bello dell’amore.
Le sue mani,
dal mio seno si avviano lentamente verso la mia panciafino a raggiungere il confine dei jeans,
prima di sganciarli e lasciare che tra noi non ci siano più barriere, lui alza
lo sguardo verso di me e sganciando il primo bottone mi dice:
-Vorrei
che il tempo si fermasse-
Non capisco
esattamente quello che mi vuole dire, lo guardo perplessa e lui intuendo quelli
che sono i miei pensieri risponde prima che io gli porga qualsiasi domanda.
-Vorrei
rivivere per tutta la vita questo momento, con te che, sei arrivata a casa mia
ritardando l’uscita con le tue amiche solo per vedermi e vorrei fermare il
tempo in questo momento e godere del fatto di poter vedere te, sul mio letto
che vuoi fare l’amore con me il giorno del nostro primo anniversario. Ecco
quello che vorrei.
E’
arrossito.
Ed è
bellissimo
E io lo amo.
Quello che
mi ha appena detto è forse, quello che ogni ragazza vorrebbe sentirsi dire
almeno una volta nella vita dalla persona che ama. Quando ero piccola e
guardavo alla tv i film romantici desideravo con tutto il cuore poter vivere un
giorno, qualcosa che fosse anche minimamente paragonabile a quello che si vede
nei film. Ora ripensando a tutto questo mi rendo conto che, la mia realtà è
molto più bella di qualsiasi film.
Non gli
rispondo, so che se cercassi di parlare in questo istante rischierei di
piangere e rovinerei uno dei momenti più belli della mia vita, perciò
sorridendo e cercando di mascherare gli occhi pieni di emozione, mi metto sopra
di lui e prima di lasciare che la passione prenda il sopravvento tra di noi
sussurro al suo orecchio:
-Buon
primo anniversario amore mio-
Forse Bonnie e Caroline dovranno aspettare un altro po’.
*****
Sono 145,
penso
finendo di contare le foto che la ritraggono, l’ultima risale a questa mattina,
quando l’ho vista piangere dentro la macchina.
Amo quando
piange, è molto più bella ed eccitante.
E’ passato
un anno da quando sono arrivato qui e tutto sta andando secondo i piani.
Ormai è passato quasi un anno da quando sono arrivato in
questa stupida città piena di gente ottusa che non riesce a vedere le cose
neanche quando queste le si manifestano davanti al loro naso. Ho dovuto resistere
un anno in questo borgo nascondendo la mia vera identità, assumendo degli
atteggiamenti non miei, entrando in una nuova pelle che mi sento stringere
addosso, diventando buono, solo per compiere la missione.
Ne ho davvero le scatole piene.
Le mani mi prudono per il bisogno di uccidere, Dio, è troppo
tempo che non lo faccio.
Ho passato tutto questo tempo ad organizzare fin nei minimi
dettagli questo momento. Ho passato questo intero anno a studiare i
comportamenti di Elena sin nei minimi dettagli, cercando un modo per coglierla
di sorpresa e soprattutto riuscire nel mio intento, senza che quel Damon
Salvatore uccida anche me come è successo con mio padre.
Mio padre, da quando ho trovato la sua lettera non ho altra
ragione di vita.
Lui è morto cercando di ucciderla, è morto per cercare di
realizzare il suo sogno da sempre.
Camminare alla luce del sole.
Ora il capo sono io, non fallirò come ha fatto lui.
Flash Back, un anno e mezzo prima.
Il sole sta tramontando, il cielo che fino a poche ore fa
era di un azzurro chiaro adesso si sta tingendo delle più svariate sfumature
del rosa, per un attimo, tutti i giorni quando vedo il tramonto penso che questo
momento così intenso sia solo un solo un modo per rassicurare tutte le persone
che quello che avverrà dopo, quando il cielo diventerà nero e cupo, non è altro che il ciclo naturale della
giornata, e che nulla si nasconde nella notte.
Ovviamente io so che non è così.
Nonostante io possa uscire alla luce del sole grazie all’anello
di lapislazzuli non lo faccio quasi mai, preferisco la notte, la caccia e la
paura che riesco a fiutare nelle persone che si aggirano per strada e che
camminano con circospezione sperando di riuscire a tornare a casa.
Questa notte però la caccia non mi interessa, ho la mente
altrove.
Sono due giorni che ho una lettera in mano, una lettera di
mio padre.
Klaus, il re dei vampiri.
Il mio rapporto con lui non è mai stato idilliaco, anzi,
molto probabilmente mi considerava la cosa peggiore che ha fatto nel corso
della sua millenaria esistenza.
Erano cento anni che non avevo sue notizie, non mi è mai
interessato compiacerlo o fare in modo che lui fosse orgoglioso di me, ma
quando due giorni fa, uno dei suoi stregoni è venuto da me per portarmi questa
lettera, un senso di vuoto si è impadronito di me, e io questo lo odio
Non conosco questa sensazione, sono arrabbiato e quando
questo succede la voglia di uccidere prende possesso di me e non riesco a
calmarmi fino a quando non sento scorrere tra le mie dita il sangue.
Ma questa volta non è così.
Da quando questa maledetta lettera è arrivata non ho ancora
avuto il coraggio di aprirla; solo il pensiero che mi manchi il coraggio per
aprire una stupida bustina di carta mi nausea, ma so, che nel momento in cui
verrò a conoscenza del contenuto di questa busta, la mia intera esistenza
cambierà.
Mi alzo dalla poltrona di velluto in cui ho passato questi
ultimi giorni e con la busta in una mano e con un bicchiere di Burbon nell’altro, mi dirigo verso la scrivania per prendere
il tagliacarte.
Appoggio il bicchiere e con la mano libera afferro il
tagliacarte e comincio a aprire la busta sperando che mio padre non si sia
disturbato a lasciarmi una lettera solo per dirmi quanto si fosse pentito di
avermi creato.
Estraggo il piccolo foglietto beige e lo spiego, la lettera
è scritta con una penna d’oca,- tipico di mio padre, non è mai riuscito ad
adeguarsi alle modernità nonostante tutto- e inizio a leggere dando voce ai
suoi pensieri:
Jake,
se stai leggendo questa lettera allora vuol dire che c’è
stato qualcuno in grado battermi, perciò significa anche che non sono riuscito nello
scopo che ho perseguito da tutta la mia esistenza: spezzare la maledizione del
sole e della luna. Sono sicuro che in questo momento ti starai chiedendo di
cosa si tratta, visto che non te ne ho mai parlato, ma stai tranquillo, nei
prossimi giorni verrà qualcuno a spiegarti ogni cosa.
Le ragioni principali per le quali ho deciso di scriverti
sono prevalentemente due: la prima è che voglio che tu prenda il mio posto e
che finisca quello per cui io ho vissuto, so che lo puoi fare. Nella mia
esistenza non ho mai conosciuto nessuno che avesse la tua furbizia con la tua
cattiveria, perciò questo mi basta. La seconda motivazione in realtà è più un
avvertimento nei tuoi confronti: stai attento alla dopplerganger,
lei è la chiave di tutto. Se avrai lei, avrai tutto. Ma non sottovalutare le
persone di cui si circonda, loro sono i veri nemici.
Ora è tutto nelle tue mani, se fallirai, non avrai fatto
altro che dimostrarmi che avevo torto a fidarmi di te.
Addio
Finisco di leggere la letterae appoggiandola nuovamente sopra la scrivania
riprendo in mano il bicchiere di Burbon che ho
lasciato da parte poco fa, avvicinando il bicchiere alle labbra ingerisco tutto
d’un fiato il suo contenuto lasciando che, il liquido paglierino mi bruci la
gola e lo stomaco per farmi risvegliare dal torpore nel quale questo messaggio
mi ha portato.
Il bussare alla porta mi desta completamente dai miei pensieri,
vado alla porta già sapendo che tutto è destinato a cambiare.
Fine flash back.
Pov Elena.
E’ sempre meraviglioso fare l’amore con Damon, specialmente
se subito dopo averlo fatto mi ritrovo – come in questo momento- distesa nel
suo letto e con il suo corpo che mi fa da lenzuolo.
Sono momenti come questo che lasciano dei segni indelebili
nel mio cuore. Damon sta giocherellando con una ciocca dei miei capelli, e ogni
volta che la arrotola e la distende tra le sue dita, sento dei piccoli brividi
che percorrono il mio corpo.
Siamo ancora nudi, nessuno dei due ha ancora detto una
parola, forse perché tra noi le parole ormai non servono a molto, o forse
semplicemente non vogliamo rovinare questo momento perché sono sicura che
appena parleremo saremo costretti a tornare alla realtà e addio sogno d’amore –
fino a stanotte-
-Ma tu non avevi appuntamento con la Barbie e con
la streghetta questa mattina?
Dice improvvisamente Damon continuando a giocare con i miei
capelli.
-Si, avevo appuntamento con loro alle dieci e
mezzo – dico girandomi verso il suo viso per bearmi della sua bellezza- ma le
ho avvisate che avrei ritardato un po’- gli dico con un sorriso malizioso.
Lui ricambia il mio sorriso e mi dice:
-Oh bene! Allora non ti prenderanno per dispersa
visto che sei in ritardo di un’ora e mezzo! Sai amore, è mezzogiorno.
Oh mio Dio.
Sono davvero una pessima amica, non solo le ho lasciate sole
per andare da Damon ma le ho detto che avrei tardato un po’ e invece sono in
ritardo di un’ora e mezzo.
Mi alzo trafelata dal letto e cercando di vestirmi il più
velocemente possibile me la prendo con Damon:
-Ma perché non mi hai detto che era così
tardi?Oddio mi uccideranno
Dico cercando di infilarmi le mie converse senza slegare i
lacci.
-Non credo che lo faranno – dice sorridendo- , la
verità è che ero talmente contento che sei passata da me questa mattina che non
ti volevo condividere con nessuno, scusa,
Non appena sento queste parole mi blocco con la scarpa in
mano come se qualcuno avesse messo lo stop al mio corpo. Quando Damon mi dice
queste cose mi sento vulnerabile, ma di fronte a lui non ho paura di esserlo.
Mi avvicino a lui e ancora con la scarpa in mano gli stampo
un piccolo bacio a fior di labbra.
-Va bene - gli dico dolcemente- ti perdono, ma adesso devo proprio andare, ci
vediamo dopo amore.
Dico dirigendomi verso la porta con la borsa e la mia giacchina in mano.
Faccio per uscire, ma poi mi giro e lo guardo un ultima
volta sorridendogli e beandomi a mia volta del suo sorriso sincero e pieno d’amore.
Esco dalla casa con lo stesso stato d’animo con il quale
sono uscita, ma con la consapevolezza che forse, questa volta, le mie amiche mi
uccideranno davvero.
Ciao a tutte!
Che dire? So di essere in ritardo
con l’aggiornamento, come anche qualcuna d voi mi ha fatto notare, ma non ho
avuto davvero tempo me soprattutto non avevo idee per il capitolo, sono ancora
nel mio periodo nero, inoltre ho visto poche recensioni nei capitoli precedenti
e questo mi ha fatto abbattere ancora di più, per caso la storia non vi piace? Sto sbagliando qualcosa?
Vi prego fatemi sapere qualcosa, anche due parole bastano, così almeno mi rendo conto di
quello che va bene e di quello che va male.
Detto questo, ringrazio tutte le
persone che hanno commentato la mia storia e che continuano a seguirmi
nonostante tutto, per me è molto importante.
Inoltre ringrazio chi ha messo la
mia storia tra le seguite, le preferite e le ricordate.
Ovviamente grazie anche a chi legge
solamente.
Aspetto di sapere cosa ne pensate
della storia e risponderò alle vostre recensioni prestissimo.
Credo
proprio di essere in dovere di porgere le mie scuse a tutte voi per il mio
tremendo ritardo. Avevo il capitolo scritto da un po’ ma non eromolto convinta, perciò ho aspettato prima di
pubblicarlo!!!
Ora
vi lascio alla lettura visto che ve lo meritate. Ci sentiamo alla fine.
Capitolo
6
La giornata on Caroline e Bonnie è
andata meglio del previsto nonostante io sia arrivata con ritardo
impressionante.
Siamo state benissimo e per un paio di ore abbiamo
dimenticato il fatto che siamo praticamente tutte e tre degli esseri
soprannaturali. A pensarci fa anche un po’ ridere, ma è la verità: le mie
migliori amiche sono rispettivamente un vampiro e una strega e nonostante tutte
queste differenza che ci sono tra noi, la nostra amicizia è più forte di
qualsiasi evento soprannaturale che si presenti nelle nostre vite.
Parcheggio la mia macchina nel vialetto di casa mia e scendo
con una quantità di buste e bustine sconvolgente, ho speso il mio budget di un
mese in due ore. Le mie amiche non hanno fatto altro che dirmi:
-Provati
questo Elena!Sono sicura che a Damon piacerà di sicuro!
Oppure ancora:
-Elena non
vorrai mica lasciare qui questo delizioso completino intimo che ci starebbe
benissimo con il vestito che ti sei provata prima?
Ovviamente no!
E così tra una prova ed un’altra mi sono ritrovata a
spendere tutti i miei soldi e quasi non me rimanevano per la torta che ho
prenotato in pasticceria quasi un mese fa.
Sono rientrata nel mio budget per un soffio.
Arrivo nel portico di casa mia e cercando di non perdere
l’equilibrio per via ditutte le buste
che ho in mano, prendo la chiave di casa e apro la porta fiondandomi dentro per
sedermi finalmente nel divano e riposare le mie gambe stanche. Ho agognato questo momento con tutto il mio
cuore nelle ultime due ore.
Nella fretta di entrare in casa non ho fatto caso neanche al
fatto se Jenna o Jeremy siano in casa, vorrei far vedere a Jenna i numerosi
vestiti che mi sono comprata, lei ha i miei stessi gusti e sono sicura che
adorerà le mie scelte.
-Jenna, Jeremy sono a casa!
Dico a voce alta in modo che mi possano sentire anche se si
trovano al piano superiore.
Nessuna risposta.
-Ehi, c’è qualcuno?
Ritento sperando di ricevere una qualche tipo di risposta
che non arriva.
Bene, non c’è proprio nessuno, sono sola. Questo però mi da
il tempo di prepararmi al meglio per stasera e lasciare lo stereo acceso a
palla nel frattempo che mi preparo. Solitamente non sono una che fa queste
cose, di solito amo la calma e la tranquillità, ma sono talmente in ansia per l’appuntamenti
di questa sera che devo trovare il modo per distrarmi ad ogni costo.
Salgo le scale carica di buste e non appena arrivo in camera
mia noto che sul letto c’è un enorme scatola rossa che non ho mai visto.
Appoggio le buste per terra lasciando che si dispongano alla rinfusa sul
pavimento e mi avvicino al mio letto con aria leggermente circospetta e con lo
stomaco che ormai si è chiuso definitivamente.
La scatola è davvero bellissima, è di un rosso intenso,
foderata di raso e con un grosso fiocco bianco al centro. E’ proprio una di
quelle scatole che si vedono nei film, ho sempre desiderato di riceverne una.
Mi appresto ad aprirla quando mi accorgo che, incastrato nel
fiocco c’è una piccola bustina che sul retro riporta le parole: “per Elena”.
Con le mani tremolanti tiro fuori il biglietto dalla bustina
e leggo quello che dice:
“ Ho pensato che per
una serata speciale servisse un vestito speciale. Indossalo per me, sono sicuro
che ti starà d’incanto. Ti aspetto alle nove alle cascate. Ti amo.D.”
Mi ritrovo a sorridere come un ebete davanti ad una scatola
e un biglietto immaginandomi lui che, scrive queste parole e che mi sceglie un
vestito per stasera. Unvestito che, persa
come ero nei miei pensieri non ho ancora neanche guardato.
Apro finalmente la scatola sollevando il coperchio di raso
rosso e rimango incantata da quello che vedo:
Nella scatola c’è un meraviglioso abito blu scuro di voille, corto, con delle paiette
che da sotto il seno vanno a formare le bretelle del vestito che si incrociano
dietro. Oltre al vestito, nella scatola ci sono un paio di scarpe argentate una
pochette dello stesso colore delle scarpe, un ciondolo a forma di cuore
traforato e un fiore blu che credo sia un accessorio per i capelli.
Sono senza parole.
Nessuno mi aveva mai regalato un vestito e tantomeno avrei scommesso
che me l’avrebbe regalato Damon. E’ proprio vero che l’amore ci cambia.
Prendo il vestito e me lo appoggio sopra immaginando il
momento in cui Damon mi vedrà indossarlo e anche quando me lo toglierà di
dosso.
Basta, meglio non pensare a queste cose adesso, altrimenti
rischio il collasso.
E’ ora che io inizi a prepararmi, finalmente ci siamo.
Le nove sono vicine.
PovJake.
La vedo giocare in camera sua, ridendo felice del regalo che
ha trovato sopra il suo letto.
Mi fa veramente sorridere di gusto il pensiero che, tra
poche ore quella sua felicità verrà completamente spazzata via dalla morte, da
me.
-Bella idea quella del vestito.
Dice improvvisamente una voce alle mie spalle destandomi dai miei pensieri.
-Chi ti ha fatto entrare?
Le chiedo continuando a guardare verso la finestra dove la
mia preziosa doppleganger si sta preparando.
-Non ho bisogno di invito, sei un vampiro anche
tu e anche se tu sei il figlio di Kalusquesto non ti da il potere di lasciarmi fuori
di casa tua. – dice con un sorriso di sfida.
-Va bene, - dico rimettendo a posto la tenda e
prestandole un po’ di attenzione – cosa vuoi Tanya?
Lei si mette un ciuffo di capelli dietro l’orecchio destro e
poi mi risponde.
-Vendetta.
-Per chi mi hai preso? Io non faccio favori agli
altri. Perciò si non hai altro da dire alza il tuo culo e portalo fuori da casa
mia.
Brutta impertinente, ma chi si crede di essere? Potrei farla
fuori in un secondo.
Lei non ha intenzione di muoversi, è ancora nella stessa
posizione di prima ed un ghigno prende di nuovo forma nel suo viso.
-Io ti posso aiutare- dice facendo una pausa ed
avvicinandosi verso di me- , si dia il caso che io conosca bene il ragazzo di
quella smorfiosa e che te lo possa togliere dai piedi nel frattempo che tu ti
liberi di lei. Ma se non ti interessa….- dice facendo
per andarsene - vorrà dire che porterò il mio culo fuori da questa casa.
Brutta stronza. Tipico delle donne, lanciare l’amo e poi
aspettare che gli uomini abbocchino. Dopo stanotte lei sarà la prima a morire
sulla mia lista.
-Ferma!
Dico pur sapendo che così gliela darò vinta.
-Cosa hai in mente?
Si rigira verso di me conil suo stupido sorriso di vittoria sulle labbra.
-Ora siediti e ascoltami, ho delle cose da dirti.
Il vestito di Elena.
Vi prego non tiratemi pomodori!!!Lo
so che questo ritorno è davvero inaspettato, ma dopotutto il personaggio di Tanya mi piaceva, ha reso l’altra storia movimentata e
allora ho pensato: ma perché non farla tornare super incavolata e con un voglia
di vendetta grande come una casa???
E così….ecco
fatto!!!!
Ora spero di sentire i vostri pareri
sul capitolo!
Come sempre ringrazio chi ha
commentato la storia, chi l’ha messa tra le preferite, le seguite e le
ricordate!!!!
Ehmmm….Credo di essere un po’ in ritardo con l’aggiornamento, giusto
un piccolo ritardo insignificante!!!! Vi chiedo umilmente scusa, ma questo è
stato un periodo un po’ così, l’ispirazione nonè tornata e gli impegni lavorativi mi hanno tenuta lontana dal sito e da
voi, e di questo mi dispiaccio molto. Il
capitolo che segue è molto corto, ma è tutto ciò che sono riuscita a scrivere
in questo periodo. Avrei voluto allungarlo ancora di più, ma rischiavo davvero
di far passare ancora più tempo del solito e avreste rischiato di dimenticare
la storia. Spero di farmi perdonare riuscendo ad aggiornare il prima possibile.
Grazie
di tutto.
Sara
Dopo quasi tre ore di preparazione sono finalmente pronta.
Il vestito che mi ha regalato Damon sembra stato cucito addosso a me, è così
leggero e delicato, accarezza la mia pelle dolcemente, ad ogni movimento il
tessuto produce dei leggeri fruscii e mi ricorda che tutto questo è realtà. Mi
sento quasi una principessa. I miei capelli, che solitamente sono sempre lisci
e ordinati, questa sera sono acconciati perfettamente in un gioco di riccioli
ed intrecci.
Devo proprio ringraziare Caroline per avermi suggerito
quest’acconciatura.
Il trucco è leggero, solitamente non sono una ragazza che
abusa con il trucco e sebbene oggi io abbia deciso di osare più del solito, non
voglio assomigliare ad una maschera. Inoltre ho davvero la sensazione che oggi
mi emozionerò più del necessario e conoscendomi, rischierei di farmi colare il
mascara alle caviglie per colpa delle lacrime.
Quindi meglio evitare.
Mi guardo un ultima volta allo specchio per vedere se è
tutto apposto, ma quando focalizzo la mia attenzione sull’immagine di fronte a
me per un attimo non mi riconosco neanche io.
Non è solo per il mio aspetto, -che oggi è decisamente meglio
del solito- ma è per la felicità che traspare
dalla me riflessa nello specchio.
E’ felice. Io sono felice. Da quanto tempo non lo ero così
tanto?
Quando la Elena triste è diventata quella persona sorridente
che è di fronte a me?
Mi viene in mente solo una risposta: è stato quando Damon è
entrato nella mia vita.
Mi ha stravolto completamente l’esistenza facendomi scoprire
luoghi del mio cuore che ancora erano inesplorati e tenendomi per mano mi ha
aiutato a capire che il dolore che abbiamo passato nella vita può distruggerci
o renderci più forti se non ci arrendiamo ad esso.
E io non l’ho fatto.
Grazie a lui. Al suo amore.
Guardo per l’ultima volta la me dello specchio, sorridendole
un’ultima volta per questa serata.
Prendo soprabito che ho lasciato sopra il letto e prendendo
le chiavi della mia macchina mi avvio al mio appuntamento con Damon.
Oggi sarà un giorno indimenticabile, me lo sento.
Pov Damon.
Un anno.
E’ già passato un anno da quando io ed Elena ci siamo messi
insieme. Ancora non riesco a credere che dopo quasi centocinquanta anni io
abbia finalmente trovato la felicità.
Prima di conoscerla e prima di stare con lei ho solo creduto
di vivere, quando in realtà tutto quello che ho fatto per tutto questo tempo è
stato sopravvivere. Ho cercato per tutto questo tempo di convincere me stesso
che quella che conducevo fosse vita, che non avessi bisogno di nessuno e che le
emozioni che sentivo erano solo un residuo della mia vita da umano, ma da
quando l’ho incontrata ho capito che non era così.
Lei, che è entrata nel mio cuore con una facilità
disarmante, lei che ha fatto crollare tutte le mie difese,lei che mi ha fatto
innamorare e che mi ama a sua volta.
Non riesco a credere che tutto questo sia successo anche a
me.
Ma mi merito davvero tutto questo? O è solo un’altra
illusione che ho creato dai miei sogni, dai miei desideri?
Quasi ho paura di rispondere a me stesso.
Come è potuto accadere che lei, così bella, forte e pura
abbia scelto me? Le ho fatto passare davvero dei momenti orribili sin dal primo
momento in cui l’ho conosciuta.
Le ho fatto del male più di una volta e quando mi sono reso
conto che in realtà le facevo del male per convincere me stesso che non provavo
nulla per lei, che quell’amore provato solo una volta non poteva ripresentarsi,
me ne sono andato.
Per un po’ di tempo sono stato davvero bene lontano da MisticFalls, da casa, da lei;
avevo iniziato una nuova vita in un’altra città avevo conosciuto una persona, Tanya, alla quale volevo bene.
Le volevo bene, non la amavo.
Lei non era Elena e questo il mio cuore lo sapeva. Così,
quando l’ho vista sulla porta della mia camera, bella come non mai, mi sono
reso conto che, scappare seppur lontano, sarebbe risultato sempre inutile. Il
mio cuore sarebbe rimasto con lei dovunque io andassi e qualsiasi cosa io
facessi.
Ed ora eccomi qui, a preparare la serata perfetta. Finisco
di abbottonarmi la camicia e mi appresto ad uscire dalla mia camera quando un
rumore dietro di me mi distrae improvvisamente.
Mi giro rapidamente e quello che vedo mi lascia spiazzato e
completamente senza fiato.