Kiss the Boy

di Phantom of a Rose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come Vorrei ***
Capitolo 2: *** Non Sei Quello Che Credevo ***
Capitolo 3: *** Bacialo ***
Capitolo 4: *** Finalmente Parte del Tuo Mondo ***



Capitolo 1
*** Come Vorrei ***



KISS THE BOY

1. Come Vorrei


"Mercedes, come fa mio padre a non capire?" Kurt sospirò e nuotò verso un soprammobile che aveva nella sua caverna. Era una scatola che suonava una musica lieve mentre una statuetta raffigurante un'umana danzava al suo interno.

Mercedes nuotò dietro il suo migliore amico, incerta su che cosa dire. "Non capisce," ripeté Kurt. "Questo mondo è bellissimo." guardò la statuetta che danzava. Poi Kurt guardò tutto attorno alla stanza la sua enorme collezione di gingilli e arnesi umani.
"Come può un mondo che fa cose tanto meravigliose essere cattivo?" nuotò verso un altro scaffale. Kurt cantò la melodia suonata dal carillon.
"Guardate un po' quello che ho, è una raccolta preziosa, lo so.
Vi sembrerà che io sia uno che ha tutto ormai.
" Kurt sorrise mentre faceva correre le mani sulla superficie liscia di tutte le tazze che aveva collezionato. Finn gli aveva detto che venivano proprio usate per metterci l'acqua. Erano completamente inutili in fondo al mare, naturalmente.
"Che tesori, che ricchezze, chi mai al mondo ne ha quanto me?
Ti guardi intorno e dirai: 'Oh, che meraviglie'
" Kurt rise tra sé mentre nuotava velocemente verso lo scaffale di fronte, prese una scatola piena di aggeggi acuminati.
"Ho le cose più strane e curiose, non ho nulla da desiderar." nuotò da Mercedes e aprì la scatola. Quelli erano tra i preferiti di Kurt, che sorrise. "Vuoi un come-si-chiama? Io ne ho venti."
Il sorriso di Kurt si spense. Avrebbe voluto poter usare davvero i suoi tesori. Se ne stavano semplicemente lì, nella sua caverna, ad essere osservati. Avrebbe potuto usarli solamente sulla terra.
"Ma lassù cosa mai ci sarà?"
Kurt mise lentamente giù la scatola. Guardò in su, verso il buco sulla cima della sua caverna. Il sole brillava dalla superficie attraverso le miglia d'acqua. "Imparerei tutto, già lo so. Vorrei provar anche a ballare." Kurt piroettò nell'acqua, con le bolle che gli galleggiavano attorno.
"E a camminare su quei - come si chiamano?" Kurt si fermò. "Ah - piedi!" Kurt proò ad immaginare di avere quei piedi al posto delle sue pinne. Si coricò nell'acqua e nuotò all'indietro, scontrandosi con Mercedes.
"Con le mie pinne non si può far, vorrei le gambe per danzare*" Danzare. Oh, il solo pensiero faceva battere forte il cuore di Kurt. Poter essere quella statuetta nella scatola musicale...
"Ed andare a spasso per la - come si dice?" Kurt si fermò ancora. Le parole umane erano sempre complicate da ricordare. "Strada."
"Vedrei anch'io la gente che al sole sempre sta
Come vorrei essere lì, senza un perché, in libertà.
"
Kurt si chiese come sarebbe stato camminare e correre. Gli avrebbe fatto venire il fiatone, come nuotare veloce? Avrebbe sentito il brivido dell'adrenalina nelle vene?
"Come vorrei poter uscir fuori dall'acqua, che pagherei per stare un po' sdraiato al sole." Kurt affondò sul pavimento sabbioso della caverna. Era umido e freddo. Mercedes si sistemò accanto a lui, sotterrando come lui le pinne nella sabbia.
"Scommetto che sulla terra i figli non li sgridano mai." sbottò Kurt, pensando a quanto suo padre si fosse arrabbiato con lui. "Nella vita fanno in fretta ad imparar." Kurt si tirò su dal pavimento sabbioso, dirigendosi velocemente verso il suo scaffale di libri.
Ne prese uno e sfogliò le pagine fradice. Kurt cercava sempre di leggere quei libri, ma era così diverso dalla lingua del popolo del mare. "Ti sanno incantare e conoscono ogni riposta a ciò che chiedi."
Kurt mise giù il libro e nuotò accanto a uno dei suoi tanti quadri. Era uno dei preferiti di Kurt perché c'era dipinta la luce arancione di un fuoco. Si sporse a toccare la fiamma che non era davvero una fiamma. "Cos'è un fuoco e sai perché - come si dice? Brucia?"
"Ma un giorno anch'io se mai potrò esplorerò la riva lassù." Kurt guardò di nuovo attraverso il buco. Nuotò verso la cime della sua caverna. Avrebbe voluto potersene andare da quel minuscolo luogo e correre in superficie.
"Fuori dal mar, come vorrei vivere là."
Ma non poteva. Affondò di nuovo lentamente fino a terra, quasi senza muovere la sua pinna. Per vivere davvero in superficie, avrebbe avuto bisogno di gambe e piedi. Come avrebbe mai potuto succedere? Kurt era nato tritone, e lo sarebbe sempre stato.
La musica del carillon si affievolì fino a spegnarsi. Kurt normalmente avrebbe girato la manovella dorata così da farlo ricominciare a suonare, ma rimase semplicemente giù sul pavimento sabbioso, tracciando figure sulla sabbia con il dito. Mercedes si rannicchiò accanto a lui.
"Mi dispiace, Kurt," sussurrò. Mercedes era la sua migliore amica. Conosceva i sogni di Kurt meglio di chiunque altro.
"Anche a me," disse piano Kurt.

***

Kurt si lasciò sopraffare dalla curiosità e nuotò in superficie. Le brillanti luci intermittenti che danzavano sulla superficie dell'acqua erano semplicemente troppo invitanti. Quando la sua testa ruppe la superficie dell'acqua e Kurt prese un respiro d'aria, si sentì a casa.
Poi notò una nave e sorrise. Kurt non avrebbe mai rinunciato alla possibilità di vedere una nave, con degli umani a bordo, prima che fosse affondata.
Perciò Kurt aveva nuotato fino all'enorme nave, chiedendosi il perché di tutta quella musica e quelle risate. Si arrampicò sul lato della nave più velocemente possibile, con solo le braccia a sostenerlo e si sistemò a guardare da un piccolo foro quadrato.
All'inizio, Kurt fece semplicemente correre lo sguardo tra la folla di umani. Erano così aggraziati mentre danzavano sul ponte della nave. Kurt semplicemente adorava le cose che avevano ai piedi. Era certo che Finn li avesse chiamati Vattelapesca una volta.
Poi Kurt si ritrovò improvvisamente faccia a faccia con la faccia più pelosa che avesse mai visto. Non riusciva nemmeno a vedere gli occhi di quella cosa. Prima che Kurt potesse muoversi, una lingua umida e bavosa gli stava leccando la faccia. Per un momento, Kurt stava per protestare per una cosa del genere, ma quell'animale era così affettuoso che Kurt gli permise di sbavare.
"Max! Qui, bello!" disse la voce di un umano. La creatura, Max, lasciò Kurt senza nemmeno pensarci e corse ai piedi di un umano.
Gli occhi di Kurt si posarono dritti su questo umano.
Kurt aveva saputo fin da bambino di non trovare per niente attraenti le sirene. Si ritrovava sempre a guardare altri tritoni.
All'inizio Kurt era certo che ci fosse qualcosa di sbagliato, ma quando l'aveva detto a suo padre, lui era stato comprensivo.
Una delle sole cose a proposito delle quali fosse stato comprensivo.
Kurt decise di scacciare il ricordo della mancata esibizione col Glee e della rabbia di suo padre, e di concentrarsi sull'umano.
Pur avendo sempre trovato i tritoni attraenti, Kurt non aveva mai realizzato che la cosa potesse valere anche per gli umani.
Questo umano era di gran lunga la persona più attraente che avesse mai visto. I suoi capelli scuri e ricci erano semplicemente fantastici. Alcune ciocche cadevano sul suo viso, sul quale campeggiavano meravigliosi occhi nocciola e un gran sorriso.
Kurt si tuffò a lato, nascondendosi dietro la nave. L'uomo aveva guardato dalla sua parte. Il cuore di Kurt batté furiosamente nel suo petto. Non era sicuro se questo fosse dovuto al fatto che fosse quasi stato scoperto o al pensiero degli occhi di quell'uomo che incontravano i suoi. Kurt avrebbe voluto che fosse possibile.
Kurt sentì da un uomo sulla nave che il nome dell'uomo era Blaine. Era un principe. Il cuore di Kurt betté violentemente. Anche lui era un principe. Poteva significare che sarebbero stati "degni" l'uno dell'altro.
Dopodiché, tutto accadde molto velocemente.
La tempesta che si stava preparando da lontano si abbatté improvvisamente su di loro. Rese l'acqua scura e selvaggia. Kurt fu costretto a saltare giù dalla nave, proprio mentre a bordo scoppiava un incendio.
Kurt si era appena chiesto che cosa fosse il fuoco.
Niente di buono.
Kurt guardò impotente dall'acqua mentre le persone saltavano sulle scialuppe. Per qualche strana ragione di iperprotettività guardò Blaine salvare il suo cane dalle fiamme e poi saltare fuori bordo proprio mentre la nave esplodeva.
Kurt seppe che non ce l'aveva fatta. Si tuffò disperatamente sott'acqua e nuotò tanto velocemente quanto la sua pinna gli permettesse. Kurt vide l'uomo incosciente, il corpo inerme che fluttuava nell'acqua.
Kurt lo prese per un braccio e lo trascinò su. Quando entrambe le loro teste furono fuori dall'acqua, Kurt non poté fare altro che galleggiare mentre le crudeli onde li sospingevano verso una sorta di spiaggia.

***

Il sole aveva iniziato a sollevarsi dall'orizzonte quando Kurt trascinò Blaine su una riva sabbiosa. Anche lui si trascinò vicino all'uomo, mentre la sua pinna si contorceva nervosamente accanto alle gambe dell'uomo.
Finn era atterrato accanto ai due. Era comparso un momento prima che la tempesta li colpisse.
"E' morto?" chiese Kurt nervosamente.
Finn tirò su la palpebra di Blaine. Uno dei suoi occhi nocciola restituì lo sguardo. Poi volò verso il suo piede, avvicinandoselo all'orecchio. "Non sento battere il cuore," disse Finn tristemente, lasciando andare il piede.
"Aspetta," disse Kurt, girandosi a guardare il viso di Blaine. "Sta respirando!" rise. Kurt guardò il torace di Blaine alzarsi e abbassarsi. Alzò lentamente una ciocca di capelli dal suo viso e la spostò dietro al suo orecchio. "Guarda com'è bello," sussurrò Kurt, più che altro a se stesso.
Quest'uomo viveva la vita che Kurt desiderava così tanto. Guardò per un secondo le sue gambe, poi di nuovo il suo viso. Mise cautamente un mano sulla guancia di Blaine, che stava diventando lievemente ruvida per la barba non fatta.
"Come vorrei stare qui con te," disse Kurt dolcemente. "Cosa darei per restarti accanto." Kurt immaginò di avere piedi con dita da affondare nella sabbia lievemente umida. Avrebbe potuto rimanere qui, accanto a questo principe Blaine, e stare con lui. Due principi. Kurt si chiese se a Blaine sarebbe piaciuto. Kurt accarezzò la guancia di Blaine, poi tracciò il contorno delle sue labbra lievemente screpolate.
"Vorrei che tu potessi sorridermi." Kurt ricordò il sorriso sul suo volto sulla nave, mentre giocava con la creatura chiamata Max. Sarebbe stato bello avere un sorriso del genere tutto per sé.
Anche se Kurt non poteva vedere, Mercedes e Rachel erano appena state spinte a riva dalla corrente. La bocca di Rachel si spalancò alla vista della scena che le si presentò davanti agli occhi. Finn gliela richiuse, facendo l'occhiolino al granchietto.
"Mi porterai dove vorrai," il calore iniziò ad affluire sulla schiena nuda di Kurt. Il sole stava facendo capolino dalle nubi temporalesche.
"E del tuo mondo parte farò. Sempre con te, proprio così..." La luce del sole non raggiunse solo la schiena di Kurt, ma brillò anche sul viso di Blaine. Con grande sorpresa di Kurt, lui si mosse, alzando la mano per toccare quella di Kurt, che era ancora sulla sua guancia.
Il cuore di Kurt batteva a un milione di miglia al minuto. Quegli occhi lo stavano guardando proprio come lui aveva immaginato che avrebbero fatto. "Solo con te." finì Kurt, la sua voce sì affievolì finò a spegnersi.
Poi la testa di Kurt si voltò. Il forte suono prodotto dalla creatura chiamata Max si sentiva in lontananza. Kurt non voleva essere scoperto. Anche se tutto nel suo cuore gli diceva di rimanere dov'era, il suo istinto ebbe la meglio e lui si tuffò nell'acqua mentre Blaine cercava di rimettersi in piedi.

***

Mentre Blaine stava riprendendo conoscenza, era consapevole di due cose:
Primo, tutto faceva male. Sentiva dolore dappertutto.
Secondo, c'era una voce. Una voce che cantava. Era una voce maschile molto alta, Blaine ne era certo. Blaine aveva un ottimo orecchio musicale. Sapeva distinguere una voce femminile da una maschile.
Questa era maschile e assolutamente meravigliosa.
Blaine combattè il sonno che minacciava di fargli chiudere gli occhi. Voleva vedere la persona alla quale apparteneva la voce. La musica lo trascinò via e un calore colpì il suo viso.
Il sole lo accecò per un momento. Tutto ciò che riusciva davvero a vedere era il viso di un ragazzo giovane davanti a lui. La sua pelle brillava per l'acqua e il sole, i capelli castano chiaro erano umidi e attaccati alla sua testa. E i penetranti occhi verde-azzurro gli restituivano lo sguardo.
E la voce. La voce era persino più bella ora che era completamente cosciente.
Poi sentì il suo cane, Max, e il viso guardò nella sua direzione, spaventato. L'uomo fu improvvisamente fuori dalla visuale di Blaine. Lui voleva alzarsi a sedere, ma sentiva dolore dappertutto, e poi Max fu sopra di lui, che abbaiava e leccava il suo viso.
Blaine riuscì finalmente ad alzarsi e si guardò attorno furiosamente, cercando un segno dell'altro ragazzo, ma lui era scomparso.
Mentre veniva riaccompagnato al castello, Blaine giurò che avrebbe trovato la voce, e la persona alla quale apparteneva.
Fu solo più tardi, quella notte, che Blaine si rese conto del fatto che la melodia della canzone gli suonasse stranamente familiare. La cosa lo infastidì fino alle prime ore del mattino. Alla fine, realizzò che era la melodia del carillon che aveva sua madre prima di morire.
La melodia l'aveva sempre confortato quand'era bambino. Gli era dispiaciuto quando il carillon era stato perso, come sua madre e suo padre, quando la loro nave era affondata, sette anni prima.
La melodia lo pervase per la prima volta dopo tanti anni. Il ricordo di sua madre che canticchiava con il sottofondo del carillon mentre lo metteva a letto e il ricordo di quello stesso giorno, l'uomo bellissimo che cantava la stessa musica, lo cullarono fino a quando non si fu addormentato.


*Lo so. Nella versione italiana dice "saltare" in quel punto. Ma ho dovuto cambiare quella parolina per far filare il discorso ;)
NOTE della TRADUTTRICE

Ma salve!
Ecco l'inizio di una nuova, geniale fanfic di Phantom... una long stavolta!:D
Spero che questa prima parte vi sia piaciuta... tradurrò e posterò la prossima il più presto possibile... e se avrò tempo posterò anche una one-shot!
Se vi va, fate sapere che cosa ne pensate e io come al solito girerò tutto alla nostra meravigliosa autrice...
Hugs&Butterfly Kisses
DreamGirl<3

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Capitolo 2
*** Non Sei Quello Che Credevo ***


KISS THE BOY

2. Non Sei Quello Che Credevo

Gli occhi di Kurt bruciavano per le lacrime. Il liquido salato si mescolò con l'acqua salata attorno a lui. Kurt accarezzò la guancia della statua rotta del principe Blaine.
Opera di suo padre.
Kurt tirò su col naso. Come poteva suo padre sostenerlo nel suo essere gay ma non nel suo amare un umano? Secondo Kurt era assolutamente ipocrita.
La rabbia gli faceva ribollire il sangue e rese la decisione di andare a trovare Karofsky molto più facile di quanto non avrebbe dovuto essere, anche se le viscide anguille davano i brividi a Kurt.
Naturalmente, questo era nulla in confronto a quello che provò Kurt quanto fu finalmente nella grotta di Karofsky. I suoi tentacoli erano neri e ondeggiavano in una maniera inquietante. "Ah, Hummel, sapevo che saresti venuto." Mise il braccio attorno alle spalle di Kurt. A Kurt venne la pelle d'oca.
"Ho sentito che hai una piccola cotta per un certo giovane umano." disse Karofsky, trascinandolo al di là delle strane creature che abitavano il fondale all'entrata della grotta.
"Come lo sai?" chiese Kurt lentamente. Stava cercando di divincolarsi dalla sua presa. Naturalmente suo padre, e praticamente chiunque altro in tutto il regno, l'avevano avvertito per anni di evitare il Bullo del Mare.
"Ho i miei metodi," ghignò Karofsky. Con grande sollievo di Kurt, lo lasciò finalmente andare. "Ora, tu vuoi che questo principino si innamori di te, giusto?" chiese.
"Beh, sì," disse Kurt lentamente. "Ma è impossibile. Non sa nemmeno che esisto. Io sono quaggiù e lui..."
"Bene, la soluzione del tuo problema è semplice," disse Karofsky. "L'unico modo per avere ciò che vuoi, è diventare anche tu una creatura umana."
Kurt si congelò. "E tu... sei in grado di farlo?"
Karofsky ridacchiò. "E' quello che so fare meglio, Hummel."
Karofsky spiegò a Kurt il procedimento, ma Kurt non era ancora sicuro. Non voleva lasciare la sua casa. E poi c'era il pagamento di Karofsky...
"La mia voce?" squittì, mentre la sua mano correva alla gola. La voce di Kurt era qualcosa di cui lui faceva tesoro. Sua madre, prima che morisse, aveva sempre ammirato le sue magnifiche qualità.
"Proprio così, non potrai più parlare, cantare, niente di tutto ciò." ghignò Karofsky,
"Ma senza la mia voce come potrò farlo innamorare di me?" chiese Kurt.
"Avrai sempre la tua bellezza, il tuo bel faccino e inoltre non devi sottovalutare l'importanza del linguaggio del corpo," Karofsky rise forte.
Karofsky iniziò a raccogliere un fascio di ingradienti spaventosi, buttandoli dentro ad uno strano calderone. Ci fu un'esplosione e diversi fumi colorati. Kurt non era ancora sicuro se dovesse farlo o meno... ma voleva Blaine. Voleva che Blaine lo guardasse con amore negli occhi.
E così Kurt firmò il contratto e cantò fino a dar via la sua voce.
La sensazione che seguì fu strana. Kurt sentì come se la sua pinna venisse allungata e strappata.
E poiKurt sentì il petto in fiamme. Aria, aveva bisogno di aria.
Mercedes e Rachel apparvero improvvisamente accanto a lui, tirandolo sempre più su. Kurt era pià leggero ora, per qualche ragione. Galleggiava più facilmente. Ma il petto di Kurt, oh signore, aveva bisogno di uscire dall'acqua.
A poi un dolce sollievo. La sua testa ruppe l'acqua, il sole della prima mattina che brillava sulla sua pelle. Kurt inghiottì l'aria. Non era mai stato così bello prima.
Mercedes e Rachel lo stavano ancora trascinando, e finalmente si stavano sistemando vicino alla spiaggia. Kurt si sedette appoggiandosi ad una roccia, sospirando. Si tolse una ciocca di capelli dagli occhi, guardando in basso.
Di fronte a lui c'erano un paio di cose dall'aspetto nodoso. Com'è che si chiamavano? Ah, sì, ginocchia.
Il cuore di Kurt sobbalzò. Aveva delle ginocchia.
Kurt sollevò piano la sua gamba - la sua gamba! - destra dall'acqua. Dal ginocchio in giù c'era un lungo pezzo di carne pallida e poi un piede.. Kurt rimase un momento sovrappensiero prima di provare a muovere le dita. Kurt rimase senza fiato. Era una sensazione strana, ma era in qualche modo simile a muovere le pinne.
"Oh, no!" disse la voce di Rachel alla sua destra. Era appoggiata su una roccia e fissava le gambe di Kurt scioccata. "Che cosa dirà tuo padre, Kurt? Tu hai delle gambe! Delle gambe!" la sua voce salì di alcune ottave.
Kurt aprì la bocca, già con una smorfia sulla faccia, pronto a zittire Rachel. Certo, era sua amica, ma non doveva rovinare il suo buonumore.
Niente uscì dalla sua bocca.
Oh, giusto. Niente voce. La cosa lo intristì più di quanto pensava avrebbe fatto.
"E sei andato a dar via la tua voce al Bullo del Mare!" sbuffò Rachel. "Come hai potuto essere così stupido?"
"Vorrei poter avergli dato la tua voce," pensò Kurt cupo. Ignorò Rachel. Invece, Kurt decise che voleva testare le sue nuove gambe. Si spinse su con le braccia, ... con le sue nuove ginocchia. I muscoli delle gambe erano nuovi,ma sembravano forti. Era certo che fossero fatti della sua vecchia pinna.
Kurt si alzò in piedi tremante. Il suo cuore spiccò il volo. Stava in piedi!
E poi iniziò a cadere. Seguì un enorme splash.
Il camminare probabilmente avrebbe richiesto tempo.
Proprio in quel momento arrivò Finn. Gli ci volle qualche minuto per notare le nuove gambe di Kurt, poi Mercedes spiegò il patto che aveva stretto con il Bullo del Mare. Finn aggrottò le sopracciglia. Odiava il Bullo del Mare.
"E adesso deve fare innamorare il principe e lui deve baciarlo - in tre giorni!" disse Mercedes.
"E non può nemmeno parlare," sbuffò Rachel.
"Il nostro ragazzo può tranquillamente affascinare quel principe anche senza la sua voce," insistette Finn. "Potrebbe aver bisogno del nostro aiuto, ma vedremo come andrà. Prima abbiamo bisogno di procurargli dei vestiti."
Kurt alzò un sopracciglio. Era sempre stato interessato al modo di vestire degli umano, ma essendo un tritone, non gli serviva a molto nulla di quello che creavano.
Finn trovò una specie di grossa tela e Kurt si alzò di nuovo in piedi. Questa volta, sapeva che cosa aspettarsi. Una specie di equilibrio naturale venne in suo aiuto. Inciampò molte volte e una volta cadde, ma arrivò ad un grosso masso. Prese la tenda e se la arrotolò attorno al corpo in un modo simile ad un certo dipinto che aveva nella sua collezione. Beh, che aveva avuto.
Era poggiato su una spalla e legato al fianco con una corda che aveva trovato Rachel-
"Stai bene," disse Mercedes. Kurt sorrise e portò una mano ai capelli. Era strano che fossero quasi asciutti. Non ricordava che fosse mai accaduto.
E poi ci fu quel suono forte. Quel suono che faceva quella creatura, Max.
"Max! Vieni qui!"
"E' l'umano!" disse Rachel con tono spaventato. Era sistemata in una piccola tasca della tela.
"Dobbiamo andare!" disse Mercedes. "Buona fortuna, Kurt!" si tuffò nell'acqua, non la si vedeva più. Finnvolò via, ma Kurt lo vide fermarsi a poche dozzine di piedi di distanza.
La creatura chiamata Max arrivò correndo in vista. Kurt voleva urlare, invece di arrampicò sul masso. Max gli stava abbaiando contro, le zampe anteriori sulla roccia.
"Max, che cosa stai facendo?" rise Blaine, arrivando anche lui in vista. "Oh."
Kurt spostò gli occhi dalla creatura pelosa per posarli su Blaine. Il suo cuore si fermò. Era esattamente bello quanto prima. "Oh, adesso capisco," disse, raggiungendo Kurt.
Kurt stava cercando di aggiustare i capelli che si stavano asciugando, portando le ciocche indietro. Sorrise più che poté. Eccolo lì, Blaine, così vicino.
"Stai bene?" chiese Blaie, in piedi di fronte a Kurt. Si abbassò per accarezzare Max.
"Mi dispiace se questo stupidone ti ha spaventato. E' del tutto innocuo e..."
Kurt si bbassò mentre Blaine si alava. I loro volti erano vicini. Blaine era a bocca aperta e Kurt sorrise. Si chiese se sarebbe stato riconosciuto... però Blaine l'aveva visto solo per un momento sulla spiaggia.
"Hai un'aria... molto familiare..." disse Blaine lentamente. "Non ci siamo già incontrati?"
Kurt annuì furiosamente, il cuore che batteva veloce. Era davvero possibile che fosse in grado di finire il lavoro il primo giorno?
"Lo sapevo," sussurrò Blaine. Prese le mani di Kurt nelle sue. La pelle di Kurt formicolò al contatto. "Sei tu! Sei lui! Sei quello che stavo cercando! Come ti chiami?"
Kurt aprì la bocca, il suo nome sulle labbra... ma niente ne uscì. Per quanto cercasse di far uscire le parole, quelle si rifiutavano di farlo. La mano gli corse alla gola e le sue sopracciglia si aggrottarono.
"Che cosa c'è?" chiese Blaine. Kurt batté sulla gola. "Non puoi parlare?" Kurt scosse tristemente la testa. Blaine apparve chiaramente deluso. "Oh," disse Blaine. "Allora non sei quello che credevo..."
Kurt non voleva sprecare questa opportunità. Cercò di esprimere le parole a gesti. Blaine cercò di indovinare, ma come poteva qualcuno spiegare a qualcun altro che una volta era un tritone e ora un umano?
Nella fretta, Kurt perse l'equilibrio e iniziò a cadere dal masso. Le mani forti di Blaine presero Kurt e si poggiarono sul suo fianco. La mano di Kurt affondò nel tessuto liscio della sua maglia.
Era così giusto...
"Hai l'aria di chi ha passato un mare di guai," disse Blaine, non più deluso, ma preoccupato. "Vieni, ti aiuto io."
Blaine portò Kurt via dalla spiaggia fino al grande castello. Magari non sarebbe stato così male, pensò Kurt. Forse non aveva ancora ottenuto il bacio, ma Blaine era molto carino con lui. Forse poteva convincere il Principe. Dirgli senza parole chi fosse. Almeno pareva che il Principe lo stesse cercando, il che era confortante.
I pensieri di Blaine non erano per l'uomo inequivocabilmente attraente che stringeva tra le braccia, ma per l'uomo misterioso. Quella melodia, la stessa che sua madre gli cantava, era nei suoi sogni la notte e nelle sue orecchie durante il giorno. Il viso gli fluttuava davanti agli occhi, così simile a quello che aveva quest'uomo.
Ma la voce. Quella splendida voce... non poteva essere dell'uomo silenzioso con lui ora.
Il cuore di Blaine sprofondò. Avrebbe mai trovato quell'uomo?
Molto lontano, molte miglia sotto il mare, Karofsky guardò la coppia da una sfera di cristallo. Rise cupo.
"Kurt non avrà il principe," meditò cupamente tra sé e sé. "E poi sarà mio. Per sempre."


NOTE della TRADUTTRICE

Ma salve!
Perdonate l'enorme ritardo, ma sono stata impegnatissima e in tutto ciò ho anche una long tutta mia da aggiornare... giuro che tenterò di tradurre e postare al più presto il prossimo capitolo... intanto vi ringrazio per i vostri commenti e le vostre aggiunte a preferiti, seguite e da ricordare... siete fantastici e magnifici, vi adoro! E con me vi adorano anche la nostra simpatica pesciolina Mercedes, la nostra granchietta peperina Rachel e naturalmente i nostri amati principi Kurt e Blaine... e, udite udite, vi adora anche il nostro Bullo del Mare preferito, il nostro Dave!! xD
...Finn, dite? No, mi dispiace, Finn non riesco veramente a sopportarlo, devo far finta che non esista, ne va della mia salute mentale... u.u xD
Ok, tralasciamo il mio odio per Finn... spero che il secondo capitolo vi sia piaciuto!

Hugs&Butterfly Kisses,
DreamGirl<3
P.S.: Riguardo alla puntata 2x16 ho solo un'unica cosa da dire: I'M SO OVERCOME WITH LOVE!!<333 Ah, sì, e anche che ho adorato le canzoni originali... naturalmente la più geniale è  Only Child("...the only Berry on my family tree!!"xD)... almeno in questo episodio. La più geniale in assoluto è My Headband(c'è qualche fan Starkid tra voi?? Perfavore, ditemi che non sono l'unica cretina ad aver pensato a Ron per tutto il tempo!!xD)... sono sclerata, lo so, me ne rendo conto, perdonatemi^^

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Capitolo 3
*** Bacialo ***


KISS THE BOY

3. Bacialo

I bagni erano una cosa strana. Era quasi come essere di nuovo nel mare. Ma le bolle erano ovviamente qualcosa che Kurt non aveva mai visto. Beh, almeno non queste bolle. Mantenevano la loro forma ed erano simili alla spuma marina al tatto.
La donna più anziana alla quale era stato affidato il compito di pulire e vestire Kurt versò un secchio d'acqua sui capelli di Kurt. La donna stava coccolando Kurt- "Addirittura la vittima di un naufragio," disse.
Pareva che Kurt le ricordasse suo fratello minore. Era anche troppo felice di aiutarlo con i vestiti, perché Kurt non aveva mai indossato cose del genere prima. Kurt aveva fatto l'errore di tentare di mettere entrambe le gambe nei pantaloni nello stesso momento e nello stesso buco.
"Oh, santo cielo," disse la donna. "Povero caro." Poi lo istruì, spiegandogli che doveva mettere una gamba per volta.
Quando ebbe finito di vestirsi, Kurt dovette ammettere che adorava come gli stavano gli abiti. Si sentiva un po' costretto, naturalmente, ma c'era qualcosa che gli piaceva di quei vestiti.

***

"I giovani per bene non se ne vanno in giro a salvare la gente per poi dissolversi misteriosamente," disse Will, mettendo il tabacco nella sua pipa.
"Lui era reale, Signor Schuester," disse Blaine, guardando il sole che stava tramontando.
Will sospirò. "Dovresti concentrarti su un buon partito da sposare, Blaine. La tua famiglia ha aggirato molte regole per la tua... inclinazione. Ti è consentito sposare un uomo, se è ciò che vuoi, ma deve essere di nobile nascita. Non un misterioso sconosciuto," lo schernì.
Blaine aggrottò le sopracciglia. "Lui è là fuori e io lo troverò," insistette.
"Avanti, tesoro." Sentì la voce di una delle domestiche e guardò verso la porta. Stava spingendo il giovane nella stanza.
Era pulito adesso, i suoi capelli ricadevano perfettamente sul suo viso. Si stava torcendo le mani nervosamente mentre guardava Blaine.
Blaine dimenticò tutti i suoi pensieri per un momento. Gli occhi dell'uomo brillarono, avevano il colore e la profondità simili a quelle dell'oceano. I vestiti che gli erano stati dati gli stavano bene, aderivano alla sua figura snella nei punti giusti.
"Wow," soffiò Blaine, dirigendosi verso l'uomo. "Sei bellissimo."
Blaine era sicuro che, se avesse avuto una voce, l'uomo avrebbe ridacchiato in quel momento. Non avendola, aveva sorriso e le sue spalle si erano mosse, rendendo ovvio il fatto che era lusingato.
Blaine offrì una sedia al giovane, sentendo improvvisamente che avrebbe dovuto essere più che cortese nei confronti di quest'uomo così bello.

***

Kurt studiò la laguna, giocherellando con il lembo inferiore della maglia che indossava. Non era ancora abituato a indossare questi vestiti. Erano così opprimenti, anche se li trovava bellissimi.
Gli occhi di Kurt si fecero strada su Blane. Muoveva i remi della piccola barca, con le braccia muscolose che si piegavano incantando Kurt. Anche dopo aver passato l'intera giornata con Blaine, Kurt rimaneva ancora senza fiato da quanto era bello.
Blaine gli sorride mentre continuava a remare verso la parte più buia della laguna. Era bellissimo. L'acqua scintillava mentre il sole tramontava e gli animali selvatici facevano suoni bellissimi tutto intorno a loro.
Oh Dio, Blaine era così bello.
Kurt aprì la bocca. Glielo voleva dire, ma... nessun suono uscì.
Era ancora in lutto per la sua voce. Avrebbe voluto solo che Blaine lo baciasse per poter parlare e cantare ancora.
"Vorrei che potessi parlare," disse Blaine con un sorriso triste. Kurt annuì.
Poi, con suo grande imbarazzo, Kurt notò che Rachel, la sua amica granchio, se ne stava in equilibrio su una pianta lì vicino. Stava cantando dolcemente nellìorecchio di Blaine.
"Lui ti è accanto, se ne sta seduto lì.
Non sa cosa dire ma i suoi occhi ti parlano, e tu lo sai che vorresti dargli un bacio e allora bacialo.
"
"Hai sentito qualcosa?" chiese Blaine. Kurt si limitò a scrollare le spalle con espressione innocente. Lanciò un'occhiataccia a Rachel mentre Blaine non guardava.
Anche se gli umani non potevano capire quello che le creature marine dicevano, avevano qualcosa come un sesto senso per il loro canto. Era più un sentimento... come se l'animale stesse influenzando impercettibilmente i pensieri dell'umano. Quindi anche se Blaine non poteva davvero sentire le parole che gli venivano dette, aveva colto il messaggio generale, da qualche parte nella sua mente.
Rachel era saltata su una foglia di ninfea accanto a delle anatre e delle tartarughe, che si unirono a lei. Kurt cercò di ignorarle meglio che poté. "Lui ti piace tanto, tanto, da morir. Forse tu gli piaci ma lui non sa come dirlo." Kurt alzò lo sguardo e vide che Blaine lo stava fissando. Sorrise e Blaine rispose al sorriso.
"Ma non servono le parole, sai, e allora bacialo." Kurt osò avvicinarsi un po' a Blaine, pregando che anche le labbra di lui si muovessero, ma lui si ritrasse, mordendo quelle labbra che Kurt voleva sulle sue. Kurt sospirò.
Blaine voleva baciare questo ragazzo misterioso, davvero. Vederlo avvicinarsi, anche lui pronto, aveva quasi portato Blaine a farlo.
Questo ragazzo era così... assolutamente fantastico. Anche se si erano appena incontrati, Blaine si sentiva come se lo conoscesse da tempo. Come se l'avesse già incontrato. Blaine non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine del ragazzo che l'aveva salvato ogni volta che guardava quel ragazzo di fronte a lui.
Non poteva essere lui, pensò Blaine tristemente. Quel ragazzo aveva la voce di un angelo. Quando Blaine si era svegliato sulla spiaggia, c'era un uomo bellissimo sopra di lui e cantava una melodia bellissima.
Il ragazzo di fronte a lui non aveva la voce.
"Sha la la la la la, il ragazzo è troppo timido. Coraggio, bacialo! Sha la la la la la, non lo fa, ma che peccato. Se insiste lui lo perderà."
Kurt appoggiò il mento alla mano. Sembrava che Rachel stesse convincendo l'intera laguna a cantare. Non sembrava che giovasse a nulla.
"Sai," disse Blaine, risvegliando Kurt dalla sua depressione. "Mi mette a disagio non sapere il tuo nome. Proverò a indovinare!" Kurt annuì. Era un inizio.
Blaine pensò per un momento, i nomi gli sfuggivano. "Willard?" provò. Il ragazzo fece una faccia disgustata. Blaine rise. "Scusami, d'accordo... che ne pensi di David? Randy?" Ad ogni nome, il ragazzo scuoteva la testa.
Kurt guardò Rachel arrampicarsi sulla barca e sussurrare: "Kurt, si chiama Kurt!"
Blaine fece una faccia perplessa. "Kurt?" domandò, quasi a se stesso.
Kurt sorrise, prese la mano di Blaine e annuì energicamente. "Kurt?" disse Blaine emozionato. "Il tuo nome è Kurt?" Kurt praticamentesaltava su e giù mentre annuiva. Solo a sentire la voce dolce di Blaine pronunciare il suo nome.
"E' molto grazioso," disse Blaine. "Ti sta bene."
Rachel riprese a cantare. "E' il momento, guarda che laguna blu. Ora devi muoverti, è questo il momento tuo. Non ti parlerà finché tu non lo abbraccerai e bacerai."
Il sole era ormai completamente tramontato, lasciando la luna piena a rischiarare la via nella laguna. Kurt si accorse facendo un sobbalzo che Blaine stava ancora tenendo le sue mani. L'espressione dei suoi occhi era intensa e pensierosa.
"Sha la la la la la, ora vai, c'è l'atmosfera giusta, forza, bacialo."
Blaine guardò negli occhi verde chiaro del ragazzo - Kurt - e non poté fare a meno di pensare per un momento che si sarebbe potuto accontentare di questo ragazzo. Beh, non esattamente accontentarsi. Kurt era incredibile. Anche se non poteva dire una parola, Blaine ne era ammaliato. Specialmente quando cercava di fargli capire quello che voleva dire gesticolando con le mani e cose così.
"Sha la la la la la, stringilo, non puoi nasconderlo che lo ami, bacialo. Sha la la la la la, non parlare, ascolta la canzone che dice bacialo! Questa musica ti aiuterà, coraggio abbraccialo e dopo bacialo."
Blaine avrebbe dovuto capire che probabilmente non avrebbe mai trovato il ragazzo che l'aveva salvato. Il ragazzo con quella voce stupenda. Forse non era mai esistito, pensò Blaine.
"Bacialo..."
E Kurt era bello e divertente. Blaine riusciva a immaginarsi di stare con lui. E le sue labbra...
"Bacialo... bacialo..."
Blaine rafforzò la presa sulle piccole mani di Kurt mentre si piegava verso di lui. Qualcosa dentro di lui gli diceva che andava bene baciare Kurt. Che baciarlo era la cosa giusta da fare. Il cuore gli batteva così forte che stava per schizzare fuori dal petto. Kurt era così bello...
Gli occhi di Kurt si stavano chiudendo e Blaine riusciva solo più a concentrarsi su quelle labbra dall'aspetto soffice. In quelo momento, Blaine sentì che questa era la cosa giusta da fare.
"Avanti, bacialo!"
Blaine aveva appena chiuso gli occhi. Sentiva il respiro di Kurt solleticargli le labbra.
Poi il mondo si capovolse e il suo stomaco sobbalzò. Lui e Kurt vennero trascinati in acqua mentre la barca si capovolgeva improvvisamente.
Blaine tirò fuori velocemente la testa dall'acqua. Per fortuna, l'acqua non era affatto profonda. "Woah!" disse Blaine. "Mi chiedo che cosa sia successo," disse.
Kurt stava sputando acqua e spostando i capelli dagli occhi. Blaine allungò il braccio e gli offrì la mano. "Ti prendo io," disse con un sorriso.
Kurt guardò in su verso Blaine, bagnato fradicio al punto che si vedeva attraverso alla sua maglia bianca. Kurt arrossì mentre prendeva la mano di Blaine e improvvisamente si ritrovò in piedi.
Una parte di Kurt era triste. Era andato così vicino a baciare Blaine.
Mentre Blaine girava la barca e aiutava Kurt a risalirci, e poi mentre remava per tornare al castello, capì che probabilmente non era destino tra lui e Kurt. Se così fosse stato, si sarebbero baciati... giusto?
Eppure, Blaine non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bello Kurt anche bagnato fradicio.

***

L'incidente della barca scosse Dave. Quel marmocchio ci era andato così vicino a baciare il ragazzo umano.
"Adesso è ora che io prenda le cose nei miei tentacoli!" ringhiò.




NOTE della TRADUTTRICE

Ehilà!!
Ecco il nuovo capito
lo tutto per voi!!
Ma quanto sono dolci Kurt e Blaine??*-*
E quanto è brava Rose??
Per colpa/merito suo mi sto riguardando la Sirenetta a manetta ultimamente... adoro <3
Beh, fatemi sapere!!
Hugs&Butterfly Kisses,

DreamGirl<3

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Capitolo 4
*** Finalmente Parte del Tuo Mondo ***


KISS THE BOY

4. Finalmente Parte del Tuo Mondo

Era tardi e Blaine era fuori. Aveva preso la chitarra e stava strimpellando la vecchia melodia che lo ossessionava. Non era nemmeno sicuro di che cosa lo ossessionasse di più: se il fatto che fosse la stessa che sua madre gli suonava quando era piccolo, o l'uomo che l'aveva cantata e che lui non sembrava riuscire a trovare.
Blaine guardò verso il castello. La luce di una delle finestre era accesa. Kurt era alla finestra e guardava fuori. Sembrava un angelo...
Forse era una cosa stupida inseguire un sogno, quando aveva qualcosa di reale proprio di fronte a sé.
Frustrato, Blaine buttò la chitarra a terra e mosse alcuni passi verso la finestra da cui Kurt stava ora scomparendo. Aveva bisogno di parlargli. Era bello, carino, e anche se non poteva parlare era una bella persona. Blaine sarebbe stato fortunato ad averlo.
E poi la sentì. Era la voce. La voce che aveva perseguitato i suoi sogni, ma li aveva resi degni essere sognati.
Blaine guardò giù verso le onde dell'oceano. C'era un uomo alto che camminava, i vestiti mossi dalla brezza. Stava cantando. Cantanto la canzone con quella voce divina.
Ma come poteva essere lui? L'uomo che ricordava era piccolo... un po' più come Kurt. Quest'uomo era molto grosso e molto alto.
Una luce apparve dove c'era l'uomo. Era accecante e ipnotica. Scintillò verso Blaine e improvvisamente fu come svuotato.

***

Kurt aveva il cuore spezzato. Quando si svegliò per colpa di Finn che entrò in camera sua volando attraverso alla sua finestra e dicendogli che il Principe aveva annunciato il suo matrimonio, Kurt aveva pensato di essere riuscito a conquistarlo.
Ma era corso giù per vedere Blaine al braccio di un altro uomo.
I piedi nudi di Kurt si mossero sull'acqua mentre la nave nuziale si allontanava. Sospirò e si appoggiò sulle mani. Che cosa poteva fare? Non poteva dire a Blaine che era lui quello che stava cercando. Non aveva voce.
Gli occhi di Kurt si volsero verso il sole. Stava tramontando ormai. Era il terzo giorno. Presto si sarebbe ritrasformato in un tritone... sarebbe stato di Karofsky per sempre.
"Kurt! Kurt!" gli occhi di Kurt volarono verso il punto dove si trovava Finn nel cielo. Stava volando verso di loro, cadendo sul molo con uno schianto.
"Stavo volando," iniziò inciampando sui suoi piedi.
"Certo che stavi volando," sospirò Rachel.
"E l'ho visto! Il Bello! Voglio dire, il Bullo!* Il Bullo del Mare!" Finn stava saltando. "Stava cantando con la voce che ti ha rubato! Ma avete capito che cosa ha intenzione di fare?" Prese Rachel e la scosse. "Il Principe sta per sposare il Bullo del Mare perché è stato imbrogliato!"
"Che cosa possiamo fare?" disse Mercedes dall'acqua.
Kurt era già in piedi. La nave stava navigando verso il tramondo. Si guardò attorno e sentì la voce di Karofsky... non avrebbe lasciato che rovinasse tutto quanto. Così Kurt prese la rincorsa e saltò, tuffandosi nell'acqua.
Era diverso nuotare con una pinna, ma le sue gambe erano abbastanza forti. Mercedes nuotò accanto a lui.
"Devo andare a chiamare Re Tritone!" urlò Rachel. "Finn, ritarda le nozze!" saltò in acqua più velocemente che poté.

***
Karofsky stava aspettando sull'altare con Blaine al suo fianco. "Vuoi tu, Blaine, prendere David come tuo sposo?"
"Lo voglio," disse quello sciocco babbeo.
Karofsky sorrise allegro. Il sole sarebbe presto tramontato e Kurt sarebbe stato suo.
Poi stormi di uccelli gli arrivarono addosso. Ogni sorta di creatora marina saltò a bordo, spaventando gli ospiti. Andarono tutti verso Karofsky. Fu gettato sulla torta da alcune foche, mentre tutto ciò che gli stava intorno veniva fracassato.
Si alzò in piedi e un grosso uccello gli starnazzò in faccia. Lo prese per il collo mentre lui cercava di fare altrettanto. La collana con la conchiglia che conteneva la voce di Kurt.
E poi - il dolore. Quello stupido bastardino che gli ringhiava sempre contro l'aveva morso. Ruggì. La collana stava volando per aria... atterrò ai piedi di Kurt.

***

Kurt ce l'aveva fatta finalmente. Si arrampicò sul bordo della nave, ancora una volta grato per le sua braccia forti. A bordo era tutto un caos. Ogni sorta di creatura marina stava fermando le nozze.
Vide Karofsky. Vide Finn prendere la collana e la vide volare per aria. Si ruppe ai suoi piedi e la sua voce, una dolce, sottile nebbiolina, vorticò fino alla sua gola.
Kurt poteva finalmente sentire di nuovo la sua voce, calda e confortante.
La nuvola che annebbiava gli occhi di Blaine scomparì improvvisamente. Lui sbatté gli occhi e perse l'equilibrio. Si guardò attorno, tra tutto quel disordine, e i suoi occhi si feermarono su Kurt. C'era una luce attorno a lui... e la voce era lì che cantava ancora.
La bocca di Kurt era aperta e la luce entrò e improvvisamente era Kurt a cantare. Era il viso di Kurt quello che aveva visto il giorno in cui era stato salvato dallìoceano. Era lui.
"Kurt?" chiese Blaine con tono speranzoso.
"Blaine!"
Sentire Kurt dire il suo nome per la prima volta fu come una magia. Blaine si ritrovò a correre da lui, mettendo le mani in quelle di lui. "Allora puoi parlare," disse felicemente. "Sei tu."
"Blaine, sta lontano da lui!" Era la vera voce di Karofsky questa volta, l'incantesimo si era spezzato.
"Eri tu fin dall'inizio," disse Blaine, ignorando l'altro uomo."Avrei tanto voluto dirtelo," disse Kurt, gli occhi che gli si riempivano di lacrime.
Poi, Blaine si piegò verso di lui. Ecco qui, pensò Kurt. Questo era il suo bacio.
Dolore. Lo stesso dolore che Kurt aveva sentito quando Karofsky l'aveva trasformato in un umano. i suoi pantaloni si strappavano mentre le sue gambe si fondevano insieme, tornando ad essere la pinna che Kurt aveva avuto per tutta la vita, prima degli ultimi tre giorni.
Blaine cercò di farlo stare in piedi, ma Kurt cadde sul ponte, incapace di farlo. Guardò verso Blaine, impaurito. Blaine fissò Kurt con gli occhi spalancati.
"Ormai è troppo tardi!" Karofsky stava uscendo dal suo travestimento umano, i tentacoli brutti, orribili. Karofsky stava già prendendo Kurt prima che lui potesse anche solo pensare. "Addio, ragazzo innamorato," disse con un occhilino. Poi saltò nell'acqua.
Fu quasi scioccante per Kurt essere di nuovo sott'acqua. Non aver più bisogno d'aria. Era qualcosa su cui però non si soffermò. Era troppo impegnato a cercare di liberarsi dalla presa di Karofsky.
Improvvisamente Burt, il padre di Kurt, arrivò. Il suo tridente brillò minacciosamente, puntato al petto di Karofsky. "Lascia andare mio figlio," ruggì.
"Non ci penso nemmeno, Hummel," disse Karofsky. "E' mio ora. Avevamo un patto." Il contratto luminoso che Kurt aveva firmato, firmato stupidamente, era di fronte a lui. Le due murene tenevano Kurt imprigionato, così che non potesse muoversi.
"Papà, mi dispiace, io-" ma le sue parole vennero interrotte.
Suo padre cercò di rompere il contratto con il tridente, ma era legale e vincolante. "Prendi me al suo posto," disse Burt all'improvviso.
"Aww, non sei il mio tipo," disse Karofsky, dandogli un buffetto su una guancia. "Tuo figlio, d'altro canto." Karofsky era andato da Kur e aveva preso il suo mento tra le mani, scuotendolo. "E' lui quello che voglio. E ora, ce l'ho." Rise e baciò la guacia di Kurt.
Il sangue di Kurt si congelò. Gli venne la pelle d'oca. Karofsky aveva solo voluto Kurt per tutto questo tempo?
"Ti darò qualsiasi cosa," la voce di Burt era disperata. Fece fermare Karofsky. Fissò il potente tridente per un lungo momento.
Beh, pensò all'improvviso, un piccolo imbroglio sarebbe andato bene. Avrebbe potuto avere il ragazzo e il potere su tutti gli oceani. Karofsky sorrise dolcemente. "Credo che potremmo trovare un accordo..."

***

Blaine stava remando verso il mare che ribolliva. Non avrebbe perso Kurt un'altra volta.

***

Insieme, Kurt e Blaine furono in grado di distrarre Karofsky. Quando il bullo, accecato dal potere, si era trasformato fino a diventare gigante, l'unica cosa che Blaine poté fare fu trafiggerlo con una vecchia nave, uccidendolo all'istante.
Quando morì, l'incantesimo che imprigionava il padre di Kurt e tutti gli altri poveri tritoni e sirene, fu spezzato. Blaine era incoscente, ma vivo. Kurt lo trasportò fino ad una spiaggia e tornò tristemente in mare. Nuotò verso la sua caverna, dove c'erano ancora le rovne dei suoi tesori.
Kurt si guardò attorno. I suoi comesichiama preferiti erano rotti. Kurt ne prese uno e lo lasciò subito cadere. Perché era venuto qui? Non c'era nient'altro che un cuore spezzato.
Poi Kurt vide il carillon. Lo tirò su delicatamente e lo aprì, quasi spaventato che potesse essere rotto anche quelo.
Non lo era. La bellissima usica riempì l'acqua attorno a Kurt. Era quasi confortante. Kurt chiuse lil carillon e lo strinse al petto.
"Kurt, figliolo." Burt l'aveva seguito lì. Mise una mano forte sulla sua spalla.
"Papà," disse Kurt tra le lacrime.
"Lo ami, non è così?" chiese Burt burbero.
"Te l'ho detto che era così," disse Kurt, più orgoglioso che poté.
"Me l'hai detto," disse Burt. "Ma è stato quando ancora ti piaceva solamente. Era un girino d'amore," fece una risatina, poi tornò serio. "Ma ora lo sai che cos'è l'amore, vero?" Kurt rimase in silenzio. "L'amore è quando vuoi il meglio per una persona, anche se significa che non potrai essere parte della sua vita. Hai lasciato quel ragazzo sulla spiaggia. L'hai salvato anche se sei di nuovo un tritone."
"Non volevo che morisse," disse KUrt tirando su col naso.
"E questo, figliolo, è amore." Burt pensò brevemente a sua moglie, ormai morta da molti anni. Guardò suo figlio. Kurt aveva molto di sa madre. Il colore della sua pinna, le espressioni del suo viso e, soprattutto, il suo cuore.
Gli sarebbe mancato suo figlio.

***

Blaine gemette. Il sole splendeva su di lui e gli bruciava gli occhi. Si sedette, la sabbia che si appiccicava alla sua schiena. Gli eventi del giorno precedente gli tornarono alla memoria. Si guardò attorno; dov'era Kurt?
"Blaine!" la sua testa si voltò verso l'acqua. Ecco Kurt, immerso fino al ginocchio nell'acqua, vestito di una camicia e dei pantaloni che sembravano fatti di onde.
Un momento, immerso fino al ginocchio.
"Kurt!" esclamò Blaine, correndo nell'acqua e abbracciando l'altro uomo. "Ma Kurt, non sei... non hai..."
"La pinna," disse Kut con un sorriso. "Mio papà è il Re del Mare e ha poteri molto più grandi di quanto Karofsky potesse mai sognare di avere. Adesso ti approva, perciò mi ha dato quello che voglio." Kurt alzò un piede pallido e delicato dall'acqua.
Blaine poggiò una delle sua mani callose sulla guancia liscia di Kurt. "Mi ha dato te," sussurrò. Blaine avrebbe voluto sollevare Kurt e farlo girare in aria. Avrebbe voluto ballare con Kurt e ridere.
Per ora, però, Blaine si limitò ad abbassare le sue labbra su quelle di Kurt dandogli il bacio che avrebbe dovuto dargli da tempo.
Kurt mise le braccia attorno al collo di Blaine, intrecciando le dita nei ricci di Blaine. Blaine strinse di più le braccia attorno ai fianchi di Kurt, avvicinandolo di più a sé. I due nemmeno notavano le onde che si infrangevano sulle loro gambe, troppo persi nel loro mondo.

***

"Oh, mio Dio," disse Blaine. Dopo essersi baciati, lui e Kurt avevano iniziato a camminare verso il castello. Blaine aveva detto che c'era un matrimonio da preparare, se Kurt lo voleva.
Kurt aveva risposto con un lungo bacio e Blaine aveva supposto che fosse un sì.
"Che cosa?" chiese Kurt.
"Il carillon..."
urt aggrottò le sopracciglia e guardò giù. Il carillon era lì, riposto nel tessuto scintillante dei suoi vestiti. "Oh, sì. Questo è uno dei miei tesori," disse, tirandolo fuori. "Colleziono cose dai naufragi,£ spiegò.
Avevano smesso di camminare. "Posso vederlo?" chiese cautamente Blaine. Kurt annuì e gli passò l'oggetto. Blain fece correre le mani sul legno liscio e lo aprì.
La musica era la stessa. La minuscola ballerina che girava nel velluto era la stessa.
"Era di mia madre," sussurrò Blaine. "E' morta. In un naufragio." Blaine guardò verso Kurt. Kurt sgranò gli ochi.
"Oh," disse. "Anche mia madre è morta... c'è stato un incidente." Kurt aggrottò le sopracciglia e mise una mano su quella di Blaine. "Mi dispiace."
"Va tutto bene," disse Blaine. "Ma questo... mia madre me lo faceva sempre ascoltare prima di dormire. Quando ti ho sentito cantare quando mi hai salvato sapevo che era la stessa melodia."
"La canto sempre," disse Kurt emozionato. "E' bellissima." Kurt rafforzò la presa sulla mano di Blaine. "Sono certo che tua madre fosse bellissima."
"Lo era," disse Blaine annuendo. Sorrise a Kurt. "Pare che fosse destino," disse, accennando al carillon.
"Immagino di sì," disse Kurt con un piccolo sorriso.
"Kurt?"
"Sì Blaine?"
"Canta per me."
Kurt non ebbe bisogno di farselo ripetere due volte. Il carillon stava ancora suonando la musica della madre di Blaine.
"Come vorrei stare qui con te, cosa darei per restarti accanto?" Kurt prese Blaine a braccetto mentre continuavano a camminare verso il castello. "Vorrei che tu potessi sorridermi." Blaine gli sorrise e Kurt arrossì.
"Ora si può restare qui per tutto il giorno al sole così," Kurt cambiò le parole sul momento. Perché Kurt non aveva più nulla da desiderare. La sua vita era chiara davanti a lui, era una vita con Blaine, nel suo mondo.
"Soltanto noi se tu lo vuoi, solo noi due," cantò Kurt, appoggiando la testa contro quella di Blaine.
"Ti amo," disse Blaine. Baciò la fronte di Kurt mentre arrivavano all'entrata del castello.
"Ti amo," disse Kurt. Ricordò quello che aveva detto suo padre sull'amore.
Kurt era certo che ciò che c'era tra lui e Blaine fosse vero.
"Tu del mio mondo parte sarai," cantò improvvisamente Blaine, prendendolo di sorpresa. Kurt non aveva mai sentito Blaine cantare. Aveva una voce rotonda, potente. "Sempre con me, proprio così, solo con me."
Kurt baciò l'uomo che amava al loro matrimonio il giorno seguente, matrimonio al quale parteciparono tutti gli umani della piccola isola e tutte le sirene e i tritoni del mare che la circondava.



*Nella versione inglese: "The Bull! I mean, the Bully!" ovvero "Il Toro! Voglio dire, il Bullo!"... il gioco di parole che mi è venuto in mente è molto triste e se qualcuno avesse idee migliori sono assolutamente aperta ad ogni suggerimento! xD
NOTE della TRADUTTRICE

Ehilà!^^
Ecco a voi l'ultimo capitolo della fanfic... le parole della canzone alla fine sono state cambiate da Phantom in inglese... io ho seguito la versione italiana del finale, per la parte di Blaine invece ho seguito "Part of Your World-Reprise" (che in italiano non ho idea di come si intitoli) modificandola un po'... spero che non faccia proprio schifissimo! lol
E anche questa, purtroppo, è finita... sto già lavorando ad un'altra one-shot... a mio parere la più bella che Phantom abbia mai scritto u.u spero di poterla postare presto!!

Hugs&Butterfly Kisses,

DreamGirl<3

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