Giorno 2
Non
capisci come possa essere possibile, che nel giro di una
notte, nel giro di poche ore, una città possa ridursi
così.
Solo ieri sera, davanti a te c’era una palazzina di due piani.
Adesso c’è un vuoto, pieno di fumo e di macerie
polverose.
Qua e là resiste qualche fuoco.
Corpi immobili, grigi, mutilati stanno sparpagliati attorno a te.
Cos’è tutta
questa morte che ti circonda? E’ mai possibile che sia tutta
lì attorno, così
densa, ti striscia addosso, è indecente, la senti farsi
strada fra i tuoi
pensieri.
E’ come trovarsi in un harem pieno di donne-lumaca.
La morte, pensi, non è altro che una donna-lumaca.
Anche
quell’odore ti si appiccica addosso.
E’ insopportabile, è dolce e acre, è
anche lui osceno. Ti appoggi ad un muretto
bianco e vomiti tutta quella disperazione. Senti che qualcuno ne sta
ridendo.
Alzi gli occhi, la nausea è passata, o forse non ancora, non
distingui più cos’è
nausea da cosa non lo è, un mucchio di gente ti corre
incontro, ti passa oltre,
guardi tutto come se non fossi lì.
Il sangue che è colato dal tuo sopraciglio per tutta la
notte ti ha sigillato
un occhio.
Sangue.
Vomito. Macerie. Corpi bruciati, come ceppi ancora
accesi, ardono e urlano e spargono il loro odore pestilenziale. E poi,
la
donna-lumaca.
***
Ciao,
come ti chiami? Sorride.
Tu
lo guardi sorpreso, non sai quale dei tuoi nomi vuol
sapere.
Il
tuo nome in codice. Sorride.
Kam.
Piacere,
sono Marie. Sorride.
Sorridi
anche tu adesso, perché ti pare proprio un nome da
donna.
Sì,
è un nome da donna. Non devo stare simpatico al
comandante. Sorride. Sei arrivato oggi?
Stanotte.
Ho viaggiato tutto ieri. La mia famiglia..
Shh,
no. Sgrana gli occhi, si guarda in giro. Niente
famiglia qui, Kam. L’altro giorno un ragazzo è
stato frustato duecento volte per
aver raccontato ad un fratello della sua fidanzata. Niente famiglia,
amici,
fidanzate qui, ok Kam?
Sgrani
gli occhi anche tu. Sì, ok. Io, penso che questo sia
il mio letto.
Benissimo,
accomodati Kam. Sorride.
***
Sai
sparare figliolo?
Sì,
signore. Mio padre..ecco signore, volevo dire, ho
imparato anni fa, signore!
Bene,
figliolo. Stai attento, stai attento.. Il nostro
fratello Kam, è l’unico di voi nuovi arrivati che
sa sparare. Adesso ce ne darà
una prova, vero Kam? E se mi convinci, potrai passare direttamente al
corpo di
spedizione in città, d’accordo figliolo?
Sì,
signore, ne sarei onorato signore.
Molto
bene Kam, imbraccia il fucile e nasconditi dietro
questo muretto accanto a me.
Vi
accucciate dietro al muretto. Tutti gli altri fratelli,
alle vostre spalle, non sentono più cosa vi dite. Il
comandante parla e
sorride. Tu stai lì fermo, accanto a lui, e ascolti, il tuo
sguardo vuoto fissa
un punto laggiù, deglutisci, guardi il comandante ed abbassi
subito lo sguardo.
Qualche goccia di sudore ti riga la fronte.
Avanti
figliolo, lo vedi quell’uomo laggiù? Quello con la
maglia bianca, seduto per terra. Quello è un prigioniero,
l’abbiamo preso
questa notte, voleva scappare e andare ad informare i ribelli che il
nostro
campo è a poche miglia dalla città. E’
un traditore figliolo. E tu hai l’onore
di ammazzarlo.
No, figliolo, non guardarmi con quegli occhi. Quello non è
un essere umano, è
solo un nemico della Rivoluzione. Spara Kam, fallo fuori!
Bang.
Nella tua mente, prima che il colpo esploda.
Tuo padre guardava gli uccelli volare, poi ne colpiva uno. Tua madre
stava in
casa a pregare che nessuno si facesse male. Tua sorella, si rintanava
sotto la
biancheria sporca ammassata ad un angolo della cucina. Tuo fratello,
era più
piccolo, e aveva paura, ma stava dritto accanto a te e ti teneva la
mano. Tu
stavi a guardare, qualche passo indietro a tuo padre. C’era
solo un enorme
cielo tutto giallo, ed un uomo molto alto e forte che sembrava tutto
nero a
guardarlo contro la luce accecante del sole. Bang. E tuo padre tirava
giù uno
di quegli uccelli marroni. Poi restava un odore piacevole
nell’aria, un punto
rosso sulla terra giallognola del cortile, qualche piuma marrone che
tentava di
riprendere il volo. E se c’era vento, continuava a volare.
Solo una piuma,
niente più vita dentro. Solo una piuma.
Spara
figliolo!
Bang.
Qualche urlo, il comandante subito si alza in piedi e
richiama l’attenzione. Niente paura, è solo
un’esercitazione.
Quel corpo morto si accascia da un lato.
Complimenti
figliolo, l’hai preso in pieno! Ride.
Soddisfatto.
Solo
una piuma, Kam, niente più vita dentro.
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