Don't Look Back

di Sekunden
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** # On the First of All # ***
Capitolo 3: *** # Good Morning # ***
Capitolo 4: *** # And the Winner is... # ***
Capitolo 5: *** # Atlanta, we're Coming! # ***
Capitolo 6: *** # Finally, We're here. # ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Don't Look Back

Fanfiction by gioTRAUMER (Giorgia) & Sekunden (Letizia)



Giorgia, così mi chiamano. Diciottenne. Sono Italiana, e vivo a Venezia. Tutti sono incantati da questa città, e, se devo dirla tutta anche io. Ma lo sono molto di più dell'America, New York in particolare, la città in cui, SONO SICURA, andrò a vivere.

Sono alta circa uno e settata, ho i capelli castani che arrivano fino a metà schiena. Ho gli occhi verdi, che alcune volte diventano color rame, le labbra carnose, e un visetto tondo. Sono fiera di me. Crescendo ho imparato a formare il mio carattere, proprio come voglio io: egoista, stronza, permalosa, sexy e terribilmente nevrotica, è quello che sono. Non voglio che la gente mi ami. Preferisco farmi odiare, almeno provano qualcosa nei miei confronti. Ottengo sempre ciò che voglio, soprattutto in campo di 'maschi'. O animali, come preferite chiamarli. Ho amato, una sola volta, e sto continuando a farlo. E' un amore stupido, in realtà, perchè è l'amore per un attore, Ian. Ian Somerhalder. Non credo sia un amore di quelli veri, ma un amore di quelli giovani. Che di più belli non ce n'è.

Esco sempre, stare a casa non mi piace. E tengo il giovedì sera tutto per me. Sto sveglia fino alle tre del mattino, davanti a un pc, a guardare la puntata di The Vampire Diaries, l'altro amore che coltivo. Detto questo, non penso ci siano altre cose che dovete sapere. Se non che .. la mia sarà una storia fantastica.



Letizia, vent'anni, Siciliana.
Capelli lunghi castani, occhi cerulei e fisico 'da paura', come sostengono in molti. Sono magrissima, è vero.
Ho un carattere molto particolare: so essere permalosa, maliziosa, egoista e polemica, ma anche dolce, inguaribile romantica, gentile e altruista.
Dopo aver speso diciannove anni della mia vita all'interno di una classe, finalmente dopo un anno circa me ne sono liberata.
Lavoro in un negozio di abbigliamento maschile in un centro commerciale, non è proprio il massimo delle aspettative dei miei genitori, ma prendo un buon stipendio che mi permette di vivere la mia vita da SOLA. Esatto, io vivo in un appartamento che si trova nella parte alta della città. Anche se prima o poi, quando avrò soldi a sufficienza, sfrutterò la mia conoscenza della lingua Inglese e andrò a vivere in America. Oh sì, ci potete scommettere che lo farò.
Da poco ho comprato una macchina tutta mia, dove finalmente posso ascoltare la musica ad alto volume mentre vado a lavoro, o mentre faccio interminabili giri notturni, quando dormire è un problema.
Perché la musica, insieme alla scrittura e alla recitazione, è la mia passione-ossessione.
Vivo una vita piuttosto movimentata, esco ogni santa sera della settimana, tranne il Giovedì. Quello lo dedico alla visione delle puntate di The Vampire Diaries. Perché se c'é una cosa che amo, sono i telefilm. Specialmente questo.

Ah, dimenticavo: sono fidanzata. Si chiama Valerio ed è nove anni più grande di me. Stiamo insieme da un anno e mezzo, ma praticamente ci amiamo da più di tre anni. Adoro i ragazzi più grandi, questo è risaputo. Anche se ultimamente le cose non vanno molto bene.

Questa è la mia attuale vita, anche se credo proprio che le cose cambieranno, eccome...

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Capitolo 2
*** # On the First of All # ***


Capitolo 1

# On the first of All #
Scritto da gioTRAUMER



"Ok, ora prosegui per la strada dritta, e poi fai la curva che segue la villetta... Ok, vedo la macchina! Leti, amore, vedo la macchina!", esco di corsa vedendo la macchina descritta da Letizia davanti casa mia. Faccio segno con le mani di fermarsi.
Le apro subito il cancello, in modo che possa parcheggiare la macchina. Dio, finalmente potevo abbracciarla senza emoticon fu Facebook. "Oh dio, Letizia!", urlo, appena scende dalla macchina. La abbraccio forte. Dopo tanto tempo, lei è davanti a me, e fra le mie braccia! 
"Che bello vederti, Gio!", mi accarezza la schiena, sussurrandomi queste parole. 
"Su, prendi subito le tue cose ed entra. Oppure lasciale in macchina, ci penseremo dopo!", le sorrido, prendendola per mano, e portandola in casa, che fortunatamente quella sera era vuota. La porto subito in salotto, dove può posizionare la borsa, e il foulard che porta al collo.
Ci sediamo subito davanti al computer, parlando un pò e conoscendoci meglio. Dopo circa un quarto d'ora di conversazione, ci accorgiamo che sono già le undici.
Posizioniamo il computer sulla scrivania, pronto, con il sito aperto, e nient'altro. Ci stendiamo accoccolate sul divano, mettiamo su un dvd a caso, e cominciamo a parlare di noi più approfonditamente. Parliamo come prima cosa di The Vampire Diaries, ovviamente, e poi delle nostre vite private, nonostante le cose che già non sappiamo l'una dell'altra sono davvero poche.
Ebbene sì, si fanno le tanto attese due di notte. Ci sistemiamo con il computer fra le gambe, e gli occhi appiccicati allo schermo, a guardare la 2x21. Accadono cose SCONVOLGENTI. Urla nostre, e del telefilm, invadono il salotto.
Ok, noi due siamo troppo uguali.
Con un finale MERITATO, anche questo episodio finisce, e noi per poco non ci rimettiamo la pelle. Corriamo subito a controllare se sul sito ufficiale italiano di The Vampire Diaries ci sono novità, e troviamo un articolo che ci fa rimanere di stucco. Lo leggo in silenzio, assieme a Letizia, che non apre bocca.
L'articolo descrive un nuovo concorso, che consiste nel compilare una specie di intervista, e la migliore verrà aggiudicata come vincitrici da una giuria, che pagherà tutto l'occorrente per un viaggio ad Atlanta, a conoscere il cast.
Ci guardiamo per un secondo, il che ci basta per capirci. Ci mettiamo subito al lavoro, rispondendo ad ognuna delle domande presenti. Sono riguardanti il telefilm e la nostra vita, legata ad esso. 
Rispondiamo eloquacemente ad ognuna delle domande, tenendo d'occhio i dettagli. Soddisfatte, la rileggiamo un'ultima volta, per poi mandarla. 
"Dici che funzionerà?", chiedo fissando lo schermo.
"Mi sembra davvero ok.", risponde Leti.
Fermandoci un altro pò a fantasticare su come sarebbe davvero incontrare i nostri beniamici, ci avviamo per il letto. Stese sotto le coperte, ci vogliono pochi minuti prima che il sonno sopravvalga su di noi.

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Capitolo 3
*** # Good Morning # ***


Capitolo 2

# Good Morning #
Scritta da Sekunden



La mattina seguente, mi sveglio con un leggero mal di testa dovuto al viaggio e alla nottata passata quasi del tutto in bianco.
Faccio per alzarmi, ma mi rendo conto troppo tardi di trovarmi sul bordo del letto, e casco per terra come un sacco di patate. Si sveglia anche Giorgia, che mentre apre gli occhi con calma mi vede per terra, ancora sonnecchiante. Scoppia a ridere e si mette una mano sulla fronte.
“Che cosa c'é da ridere? Sono cascata giù dal letto!” dico con voce assonnata, mentre tento di
alzarmi invano.
“Cominciamo bene!” esclama Giorgia, stropicciandosi gli occhi e sbadigliando.
Dopo esserci svegliate per bene con due belle docce, la fame comincia a farsi sentire.
Le propongo di far colazione in un bar, con un bel cornetto ed una tazza di caffé. Ci prepariamo, indosso un maglioncino nero ed un paio di jeans chiari, con degli stivali neri lucidi, e con la solita kefiah bianca e nera sul collo. Un trucco abbastanza leggero sugli occhi, ed una pettinata ai capelli. Dopo aver spiegato a Giorgia che i miei capelli sono sempre e comunque lisci, usciamo di casa. Ci facciamo una camminata, e mi faccio guidare da lei verso il bar più vicino. Entriamo e ci sediamo al bancone, attendendo le nostre ordinazioni che arrivano subito dopo.
“Secondo te come sarà?” domanda Giorgia, guardandomi e sfregando le mani.
“Cosa?” corrugo la fronte.
“Incontrare il cast!” esclama lei, sorridendo a trentadue denti.
“Ah, e tu ci credi?” scuoto la testa sospirando. “Non vinceremo mai, siamo troppo sfigate per farlo” rispondo io, abbastanza diretta. Purtroppo la mattina sono sempre così pessimista. Lei sospira e da un morso al suo cornetto, io faccio la stessa cosa. Beviamo il caffé velocemente, e dopo aver pagato usciamo dal bar. Quella mattina non avevamo programmi, era libera. Cominciamo a camminare un po', entrambe con le mani in tasca
“Come va con Valerio?” domanda Giorgia, alzando un sopracciglio guardandomi.
“Mah, ultimamente le cose non vanno molto bene...” rispondo con un filo di malinconia. Lei subito si para di fronte a me, squadrandomi dalla testa ai piedi. “Che cosa è successo?” domanda, quasi pretendendo la risposta. Io sospiro e faccio un mezzo sorriso, adoro quando si preoccupa così per me. E' uno dei suoi pregi, uno dei tanti motivi per cui la considero una delle mie migliori amiche. “Abbiamo discusso diverse volte per quanto riguarda la sua scelta di partire... per Roma” abbasso lo sguardo ripensandoci. Il mio ragazzo per motivi di lavoro sarebbe andato via dalla Sicilia, e ci saremmo visti solamente a natale, a pasqua e in estate. A me personalmente non sta molto bene la cosa. “Non siete riusciti proprio a trovare una soluzione?” domanda, guardandomi preoccupata. Io scuoto la testa, rassegnata. “Mi dispiace tanto Leti...” mi abbraccia affettuosamente, cercando di confortarmi. “Adesso però, non pensiamoci, okay?” le dico all'orecchio, per poi guardarla in faccia sorridendo. “Hai ragione. E' il nostro primo giorno insieme!” esclama entusiasta, battendo le mani sorridente. Faccio una leggera risata e le cingo i fianchi con una mano, per poi ricominciare a camminare.

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Capitolo 4
*** # And the Winner is... # ***


Capitolo 3

# And the winner is... #
Scritto da gioTRAUMER



Finito il giretto, decidiamo di tornare a casa. 
Dopo un paio di minuti di macchina, eccoci arrivate. Si sono già fatte le sette e mezza, ma non sentiamo nemmeno il bisogno di mettere in bocca qualcosa. Siamo talmente contente di essere insieme, che abbiamo troppe cose da fare, e troppe cose a cui pensare. 
Ci mettiamo davanti al pc, per vedere, come al solito, se ci sono news o quant'altro.
"Ieri mattina sono entrata, e ho dato un'occhiata a ciò che avevano scritto le ragazze del sito...", bevo un goccio d'acqua, e continuo a parlare. " C'era scritto che a breve riusciranno a decretare il vincitore. Ci vorrà un pò di tempo per leggerle tutte, dato che son davvero tante. Ma hanno detto che saranno il più rapide possibile.", guardo Letizia negli occhi, mentre lei digita qualche lettera al pc. Di punto in bianco sbarra gli occhi, fissando lo schermo.
"Hey, ho detto qualcosa che non va?!", chiedo subito, mettendole una mano sul braccio.
"Giorgia...", con un dito tremante, indica lo schermo, continuando a non guardarmi.
Un pò impaurita, sinceramente, deglutisco, ancora con la fronte corrugata, per capire cos'avesse fatto scattare Leti. 
Infatti, capisco benissimo.
Appena mi giro, rimango imbambolata proprio come lei.
C'era un nuovo articolo nel sito di Vampire Diaries Italiano, con titolo:"Decretato il Vincitore! Scopri se sei tu il fortunato a partire per Atlanta!" 
Ci guardiamo di nuovo, senza aprire bocca. 
Letizia, dopo essere rimasta completamente immobile per un paio di minuti, decide di muovere quel maledetto mouse, e cliccare nel link. 
E' un articolo abbastanza lungo, che alla fine, si conclude con questa frase:"Avanti, non sei curioso dei nomi? Clicca!" 
"O adesso, o mai più.", Letizia chiude gli occhi, e clicca, tenendoli stretti stretti.
Appena la pagina successiva si carica, mi sento mancare.
Stringo la mano che avevo posato sul braccio di Letizia, cominciando a respirare forte. 
"Leti, ti prego. Sto per svenire...", le scuoto il braccio, continuando a fissare i nostri nomi sullo schermo. 
E Letizia apre gli occhi, leggendo direttamente ad alta voce.
"Giorgia e Letizia, hanno vinto come miglior intervista, e migliori fans 2011 di The Vampire Diaries. Per questo, come previsto dal concorso, le due, domani, avranno un volo aereo pagato da noi per Atlanta, nel quale conosceranno tutto il cast."
Il silenzio regna per circa una decida di minuti, dopodichè... urla a più non posso.

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Capitolo 5
*** # Atlanta, we're Coming! # ***


Capitolo 4

# Atlanta, we're coming! #
Scritto da Sekunden



Okay, avrai anche la valigia pronta, ma ti prego... puoi venire qui ad aiutarmi invece di drogarti con tutti quei video su Michael?” Giorgia stava disperatamente cercando di fare la sua valigia, mentre io sognante vagavo per Youtube. “Allora, devo chiamare il carro attrezzi per farti alzare da quella dannata sedia?” urla agitata, mentre si passa una mano tra i capelli svariate volte.

Sorrido e scuoto la testa, stoppando un video e alzandomi correndo in suo soccorso.

Serve una mano?” incrocio le braccia e sorrido sarcastica, mentre lei mi fa quasi il verso, facendomi una linguaccia. Rido leggermente e comincio a piegare alcuni dei suoi vestiti, fin quando non trovo un completino intimo, abbastanza sexy e provocante.

Uhm... e questo?” Giorgia mi guarda corrugando la fronte, poi toglie dalle mie mani il completo e sospira. “L'ho comprato un mese fa, era lì, sulla vetrina del negozio... insomma” cerca di giustificarsi. Io scoppio a ridere e le accarezzo una spalla, poi mi avvicino al suo orecchio. “Ammettilo, l'hai comprato per fare colpo su Ian quando sarete...” non termino la frase che mi da una pacca sul sedere, per poi scoppiare a ridere anche lei.

Finiamo di sistemare tutto all'interno della sua valigia, e sentiamo il citofono suonare. Giorgia di corsa va a vedere chi fosse. “Chi è?” domanda, mentre io mi posiziono dietro di lei incrociando le braccia. Sbatte la cornetta del citofono a muro, e si volta verso di me, con un sorriso a trentadue denti. “I biglietti! I biglietti!” urla esultando e prendendomi per mano corriamo ad aprire. Il postino ci sorride e ci porge una busta. “Giacometti?” domanda. Giorgia fa cenno di sì con la testa e prende la busta, l'uomo poi le indica di firmare un foglio. Congediamo l'uomo e in pochissimo tempo corriamo nuovamente nella stanza di Giorgia, mentre con velocità strappa la busta ed estrae due biglietti aerei per Atlanta. “Oh porca puttana...” diciamo entrambe in coro, poi ci guardiamo e scoppiamo a ridere, abbracciandoci.

I nostri stomaci cominciano a brontolare, così ordiniamo una pizza. La madre di Giorgia era fuori città per questioni lavorative. Ah, giusto... doveva avvisarla. Ma come?

Non appena le pizze arrivano e ci sistemiamo a tavola, tra un morso e l'altro ne discutiamo.

Io non credo che approverà, sul momento...” dice sospirando. “Ma DEVE!” esclama con la bocca piena, e non faccio a meno di ridere. “Io non lo dico nemmeno ai miei genitori, lo so sono folle ma... insomma, staremo solo qualche giorno!” faccio spallucce e sospiro.

Qualche giorno? Sei matta?” mi guarda socchiudendo gli occhi. “Se tutto va come si DEVE ANDARE, staremo lì minimo un mese...” spalanco gli occhi e la guardo corrugando la fronte.

E per fare cosa? La visita al set dura un giorno solo...” lei scuote la testa e si schiarisce la voce.

Dimentichi ciò che accadrà dopo la visita...” alza un sopracciglio maliziosa, ed io sorrido scuotendo la testa. “Ah, giusto... allora passeranno mesi, anni, decenni... Tu ti sposerai con Ian ed io dovrò farti da testimone, mentre qui in Italia tutti si chiederanno che fine abbiamo fatto!” dico scherzando, non molto convinta della cosa. Giorgia sbuffa e finge di infastidirsi, mangiando un'altra fetta. “Magari sarò io a farti da testimone per le tue nozze con Michael” spalanco gli occhi nuovamente. “Così tradirò il mio fidanzato e avrò un'ottima reputazione!” sospiro e finisco la pizza, per poi bere un bicchiere di coca-cola tutto d'un fiato.

Non parliamo per qualche istante, poiché Giorgia è abbastanza concentrata nel farsi dei film mentali su ciò che sarebbe accaduto di lì a poco tempo. Sparecchiamo, puliamo e torniamo in camera sua, buttandoci sul letto. Mi sistemo supina, con le mani sotto il mento.

Giorgia prende i biglietti in mano e li scruta, poi ne prendo uno anch'io leggendo tutto ciò che c'è scritto.

Cazzo, siamo state troppo impegnate a fantasticare da non renderci conto che la partenza è fissata per domattina alle nove” dico tutto d'un fiato. Giorgia scatta in piedi e mi guarda allarmata. “Cosa?!” si guarda intorno, cercando il Blackberry. Lo vede posato sopra la scrivania e di corsa lo va a prendere, per chiamare sua madre. Non risponde. Scuote la testa e lancia il cellulare sul materasso. “Al diavolo!” si butta sul letto sospirando. “Le lascerò un messaggio in segreteria, basta!” riprende il cellulare e digita il suo numero. “Pronto, mamma, ehi. Senti, volevo informarti di una cosa, ma non rispondi e quindi te lo dico per messaggio vocale. Domattina io e Letizia partiamo, per Atlanta. Abbiamo vinto un concorso e gratuitamente andremo a visitare il set di The Vampire Diaries. Scusa se te lo dico così mamma, ma è tutto così improvviso! Tornerò tra qualche giorno, ti voglio bene!” non appena finisce scoppio a ridere, portando una mano sulla mia bocca. “Tornerò tra qualche giorno?” ricomincio a ridere e lei prende un cuscino, lanciandomelo. “Uhm, mi stai forse sfidando?” alzo un sopracciglio e prendo l'altro cuscino lanciandoglielo. Continuiamo così per cinque minuti, ci mettiamo il pigiama ed entrambe morte dalle risate ci mettiamo a letto. Sono solo le dieci e mezza, ma se volevamo essere lucide l'indomani mattina avevamo bisogno di dormire, anche se difficile.
Spegniamo le luci ed io chiudo gli occhi, sorpresa mi addormento in poco tempo.



La sveglia suona alle sette. Mi alzo di scatto da letto, guardandomi intorno. Giorgia è ancora nel mondo dei sogni, comincio a scuoterla svegliandola. “Sono le sette dormigliona, tra due ore dobbiamo partire, forza!” lei si sveglia di soprassalto. “CAZZO!” scende giù dal letto cercando le ciabatte agitata. Se le infila e comincia a vestirsi, facendo tutto frettolosamente. Mi alzo anche io e cerco i miei vestiti.

Prendiamo tutto il necessario per il viaggio, Giorgia di corsa sistema le ultime cose e alle otto siamo già pronte. Sospiriamo diverse volte, prima di uscire di casa ed avviarci verso la mia macchina. “In un'ora ce la faremo?” domanda Giorgia, mentre si sistema sul sedile ed osserva la mia auto, la quale non aveva mai visto. Sorrido e annuisco. “Dobbiamo farcela” e ci avviamo verso l'aeroporto.

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Capitolo 6
*** # Finally, We're here. # ***


Capitolo 5

# Finally, We're here. #
Scritto da gioTRAUMER



Come programmato, in un'ora arriviamo. Fa tutto molto strano. Dobbiamo ancora realizzare che stiamo veramente per raggiungere Atlanta, e soprattutto stiamo per vedere tutti gli attori della serie per la quale impazziamo da anni. Prendiamo in mano le valigie, chiudendo la macchina, e raggiungendo il check - in. Non ci lasciamo la mano, l'un l'altra. Viaggiando da una parte all'altra dell'areoporto, perdiamo la cognizione del tempo. Si fa tardi, e mancano cinque minuti per imbarcarci. Stiamo immobili, quasi pietrificate. Dopo pochi secondi parte una voce femminile dagli altoparlati:"Per il prossimo volo ad Atlanta, la gentile clientela è pregata di imbarcarsi." Letizia gira di scatto la testa verso di me, fissandomi. La cosa è reciproca, finchè subito dopo non cominciamo a saltare ed urlare abbracciate. Non ci sembra vero. Corriamo come disperate verso il metal detector. E dopo un paio di controlli, finalmente ci ritroviamo a camminare su un tappetino rosso. Quello che precede la prima classe. "Prego signorine, i vostri posti sono di là." La voce di una gentile hostess fa alzare di colpo le nostre teste, ancora parecchio in confusione. Annuiamo, e la seguiamo, fino a raggiungere due sedili accoglienti. Ci sediamo, e molliamo un altro dei nostri soliti urli. Facciamo il nostro saluto, che consiste in un paio di scambio di batti - mani, e in qualche schiocco di dita.
"E' meglio dormire mi sa. Altrimenti il tempo non passerà mai!" le sussurro mentre storciglio le cuffie.
"Sono profondamente d'accordo."
Un bacio sulla guancia, lo sguardo al cielo, e addio mondo.

DRIIIN, DRIIIN!
"La gentile clientela è pregata di scendere dal lato destro dell'aereo."
Boom, mi sveglio di colpo, sussultando sul sedile, e prendendo una cuffietta.
"Letizia, Letizia svegliati! Amore!" la scuoto, fissando tutta la gente scendere.
"Uh? Che cosa...?" si stropiccia gli occhi, cominciando piano a stiracchiarsi.
"Letizia, dobbiamo scendere, siamo arrivate!" continuo a scuoterla, senza rendermene conto.
"Va bene, va bene! Ma mollami il braccio!" tira il braccio a se, mentre continuavo ad essere nervosa. "Su, manteniamo la calma. Scendiamo, prendiamo le valigie, e l'hotel c'aspetta!" mi sorride tranquilla. Ma diamine, come faceva a mantere la calma in quel modo? Continuando a tremare, e cercando di riprendermi, la prendo per mano, camminando a rilento, guardandomi attorno. Appena scese completamente dall'aereo, i ruoli si invertono. Letizia si regge alla mia spalla, guardando immensi grattacieli che si innalzano davanti a noi.
"Oh, finalmente ti sei resa conto che siamo ad A-T-L-A-N-T-A cara mia!" scandisco le ultime parole, sorridendo divertita nel vederla allibita, proprio come me poco fa. La prendo per mano, trascinandola fino al ciglio della strada, fuori l'aereoporto. Non da segni di vita, ma non mi preoccupo più di tanto. Con uno dei miei fischi micidiali, richiamo a noi un taxi.
"Alla 42esima, grazie." dico fiera, passandomi una mano fra i capelli, mentre riposo le valigie dentro al taxi. Mentre l'autotista si dirige verso il nostro hotel, accarezzo Letizia.
"Su amore riprenditi!" le do una pacchetta sul viso.
"Giorgia, ma siamo a... cioè, noi... Trevino..." tutto ciò che le esce, confusa, dalla bocca.
"Sì amore mio, con calma ci riprenderemo. Basta che non fai quella faccia da imbecille!" mi scappa una risata divertita, mentre sento il taxi rallentare.
"E' quel grattacielo lì?" la voce roca del tassista mi coglie di sorpresa.
"Sì, è quello." annuisco, prendendo in mano la mia borsa.
"Beh allora complimenti ragazze, è il più lussuoso dei grattacieli ad Atlanta." un sorriso improvviso balza sul mio viso, mentre arrosisco, e annuisco in segno di ringraziamento. Dò i soldi all'uomo, e prendo Letizia con me. Ci pazziamo davanti all'edificio, fissandolo a bocca aperta.
"Io corro nella vasca idromassaggio." dico immobile, fissando i metri che si innalzavano davanti a noi.
"Bene, io invece devo fumarmi una sigaretta!" Letizia si allontana, dato che a me dà fastidio il fumo. Intanto prendo il mio BlackBerry, e controllo cosa c'è di nuovo. Un messaggio. Un paio di click, e... "Ehi, ciao. Sono di nuovo io, Matteo. So di non essere una delle persone nella tua lista di chi vuoi sentire, ma... insomma, spero tu sia arrivata ad Atlanta sana e salva. Qui ci manchi già. Un bacio, Teo." Sento il cuore fermarsi. Matteo era il mio ragazzo, fino a un mese fa. Andando a fare una vacanza, si era infatuato di una ragazza. Si sono baciati, me l'ha confessato, e io l'ho piantato in asso. Sì, anche se siamo ancora innamorati l'uno dell'altro. Sospiro e riposo il BlackBerry in tasca, vedendo arrivare Letizia.
"Chi era?" chiede curiosa, legando i capelli in una cosa.
"Nessuno." rispondo secca, calando la testa.
"Da quando chiami Matteo, 'Nessuno'?" mi chiede con un sorriso divertito. Dio, mi conosce troppo bene. Scuoto la testa, prendendola per mano e entrando nell'hotel. Presto alla reception mi faccio dare la tessera per la porta, e le chiavi, in caso perdessi uno dei due. Corriamo al sesto piano, quello in cui si trova il nostro appartamento. Finalmente eccolo. Siamo davanti alla porta, io con la tessera in mano, vicino alla porta, per passarla. Sto tremando, sì. Mi avvicino piano. Finchè chiudo gli occhi, e la passo di colpo.
BIP BIP.
Due suoni acuti fanno schioccare la serratura della porta. Si apre da sola. Lasciandoci a bocca aperta. Apparte per la visuale di un salotto con muro a vetro che da su uno splendido panorama, ci troviamo davanti un cartellone, appeso al soffito, con le seguenti scritte:"Giorgia and Letizia, welcome! A kisses by Ian, Nina, Paul, Michael and Candice. And all cast. Xoxo."
La nostra reazione? Entrare in casa, chiudere la porta. E urlare.

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