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di TheMadHatter16
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non posso, non devo! ***
Capitolo 2: *** Pensando a.. lui ***
Capitolo 3: *** La scelta ***
Capitolo 4: *** Seth, perché? ***
Capitolo 5: *** Una banda minacciosa ***
Capitolo 6: *** La verità ***
Capitolo 7: *** Un angelo ***
Capitolo 8: *** L'imprinting è un abominio! ***
Capitolo 9: *** Ancora bufera ***
Capitolo 10: *** Che avrò fatto di male? E questi chi sono? ***
Capitolo 11: *** Insoliti vicini ***
Capitolo 12: *** Scheda dei Personaggi ***
Capitolo 13: *** La cattura ***
Capitolo 14: *** Lucy la spia ***
Capitolo 15: *** Se il buongiorno si vede dal mattino.. ***
Capitolo 16: *** Confidenze e.. messaggini ***
Capitolo 17: *** La verità è tagliente come vetro ***
Capitolo 18: *** Come sarebbe stato ***
Capitolo 19: *** Un ballo movimentato - 1° parte ***
Capitolo 20: *** Un ballo movimentato - 2° parte ***
Capitolo 21: *** Basta così! ***
Capitolo 22: *** Amare è peccare ***
Capitolo 23: *** Il diario dell'assassino ***
Capitolo 24: *** Sei il mio destino ***
Capitolo 25: *** Appuntamento al buio ***
Capitolo 26: *** Preludio alla battaglia ***
Capitolo 27: *** Se fosse un addio ***
Capitolo 28: *** L'ora di morire ***
Capitolo 29: *** La fine della battaglia ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Non posso, non devo! ***


Seth

 

CAPITOLO 1 

“Non posso, non devo!”

 

“Hey Seth!” il grido di Jacob mi scosse “Vuoi venire a caccia con me e Nessie?”

Sussultai. Ero immerso nei miei pensieri e la richiesta di Jacob era del tutto inaspettata in quella fredda mattina di Dicembre.

Riflettei un momento, poi risposi: “Certo, vengo con voi” e li seguii.

 

“Allora, Nessie, che c’è nel menù di oggi?” fece Jacob, scherzoso.

“Mmm… un bel puma!” rispose la ragazza e il sorriso che le si dipinse sul volto parve quasi illuminare l’intera foresta. Mentre camminavamo, Renesmee guardava spesso Jacob, il suo uomo, il suo lupo, il ragazzo che si era innamorato di lei dal primo momento che l’aveva vista.

Nessie accelerò un po’ il passo e si accostò a Jacob. Gli lanciò uno sguardo estremamente dolce, lo ammirava. Ammirava la sua bellezza, sia quella esteriore che quella interiore. Sembrava quasi voler abbracciare tutto di lui. Timidamente prese nella sua la mano bollente di Jake.

Improvvisamente, qualcosa dentro di me s’incrinò. Finsi con me stesso di non di capire cosa fosse.

“Hey Seth, non sei molto di compagnia oggi! Che è successo? Hai litigato di nuovo con tua sorella?” fece Jacob, preoccupandosi un po’. In effetti io sono sempre stato un chiacchierone nato.

“Penso che sia affamato e che sarà molto più loquace a stomaco pieno” disse Nessie rivolgendomi un sorriso “ non è vero?”

“Oh sì, certo” mentii, costringendomi ad abbassare lo sguardo. Non potevo guardarla negli occhi, in quegli occhi castani, color cioccolato con minuscole pagliuzze verdi attorno alla pupilla. Guardarla per pochi attimi era impossibile, se posavo il mio sguardo sui suoi occhi, poi non me ne sarei più potuto staccare. Erano quasi ipnotizzanti.  Ma non potevo, non dovevo pensarci.

“Hey, guarda, un puma!” fece Nessie.

“Alla carica!” esclamò Jacob.

Per un po’, mi distrassi grazie alla caccia e non pensai più a nient’altro.

 

Primo capitolo (un po' corto a dire la verità, scusatemi! -.-'') di una storia che ho iniziato un po' di tempo fa e che ancora non ho terminato. Un'opera un po' immatura alla fin fine, ma mi dispiaceva lasciarla lì, incompiuta tra i documenti di Word, allora ho preso il coraggio a due mani e l'ho inserita.. spero vi sia piaciuto il primo chappy, fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacione grande, ciao! :)

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Capitolo 2
*** Pensando a.. lui ***


CAPITOLO 2

“Pensando a… lui”

               

Entrai in casa, nel salotto dove c’era Nessie sul divano intenta a leggere un libro. Notandomi alzò la testa.

“Ehi, Seth, dov’è Jake?”. La domanda era sempre quella, se Jake non era con me chiedeva sempre dove fosse.

Se però io non ero con lui lei non chiedeva mai dove mi fossi andato a cacciare.

“Leah ha visto qualcosa, pensa possa essere un vampiro. Con lei e Jake è andato in ricognizione anche Embry” risposi di malavoglia.

I branchi ora erano due, ma erano in stretta collaborazione. Jake e Sam erano i due alfa. Prendevano decisioni assieme e se c’era un pericolo si muovevano tutti assieme, guidati da loro. Dopo la battaglia con i Volturi, Embry aveva comunque deciso di unirsi al branco di Jacob che così risultava più equilibrato.

“Speriamo non sia pericoloso” fece Nessie. Ecco, era già in ansia. Qualsiasi cosa faceva scattare la piccola Renesmee come una molla, nel timore che qualcosa avesse potuto minimamente sfiorare il suo amato Jake.

Mi sedetti sul divano dove lei stava leggendo un libro.

“Tranquilla, al 90% non è niente di grave e poi sono in più di uno. Inoltre, Jacob è uno in gamba, ne sa una più del diavolo”.

Le si illuminò il volto “Lo so” disse sospirando.

Grandioso, ero lì accanto a lei e la sua mente era in fibrillazione pensando al suo amato. Pazzesco! Non si poteva nemmeno avere una conversazione con lei che non riguardasse la magnificenza di Jacob.

Scosse appena la testa, muovendo i boccoli castani chiari che le arrivavano quasi al seno. Era davvero bellissima. Al sole, poi, si illuminavano di un bellissimo riflesso ramato, simile a quello di suo padre Edward.

Chiuse di scatto il libro.

La guardai perplesso.

“Mi annoio, penso che farò un pisolino” concluse.

Perfetto, la mia presenza la annoiava addirittura. Che ci stavo a fare lì?

Erano tutti a caccia, a parte Carlisle e Esme che guardavano la TV nell’altra sala.

Poi mi venne un’idea.

“Che ne dici di fare un giro dalle parti di Port Angeles, invece? Chi dorme non piglia pesci!” le dissi.

Mi fece un sorriso e rispose: “Perché no? Andiamo!”

Avvisammo Carlisle ed Esme del fatto che uscivamo.

Una volta in giardino lei disse: “ Come ci arriviamo? In macchina?”

“Ho un’idea migliore, più rapida” feci io. “Potresti salirmi in groppa, sai quanto sono veloce, arriveremmo in un attimo”.

“Anche con me sopra?” domandò.

“Peserai poco più di cinquanta chili, una libellula come te non può rallentarmi tanto” risi.

Ci pensò un attimo su e poi annuì.

Un po’ titubante salì sulla mia schiena. Averla così vicina mi faceva battere forte il cuore, i suoi capelli mi accarezzavano, sentivo le sue mani stringermi il collo.

A tutta velocità partii.

In un batter d’occhio giungemmo ai bordi della strada.

“Ora puoi, scendere, non credo che alla gente parrebbe normale vedere una ragazza in braccio a un ragazzo che sfreccia per le strade di Port Angeles” le dissi.

Lei scese con grazia, con un piccolo balzo.

Passeggiavamo tra le vie di Port Angeles, ogni tanto lei si fermava davanti a qualche vetrina.

Quando giunse davanti alla libreria chiese: “Possiamo entrare?”

“Certo” risposi.

Nessie amava leggere. Guardava tutti quei libri estasiata, con amore, quasi… quasi come se stesse guardando Jacob. Mi rattristai per un attimo, pensando al fatto che non avrebbe mai guardato me allo stesso modo.

La radio all’interno della libreria era accesa, a volume basso, ma potei comunque riconoscere la canzone: Thinking of you, di Katy Perry.

 

“’Cause when I’m with him, I am

Thinking of you…”

 

Esatto, sicuramente in quel momento, mentre era con me, Nessie stava pensando a lui, a Jacob. Che cosa triste e umiliante.

All’improvviso però,  qualcosa mi distrasse: una ragazza, che poteva avere più o meno venticinque anni andò a pagare alla cassa un libretto. Era un libriccino che conteneva una precisa piantina di Forks e Port Angeles.

La ragazza aveva lunghi capelli neri che le arrivavano fino a metà schiena, inanellati in tanti boccoli  e lineamenti perfetti, forse troppo. Poteva sembrare un’attrice, assomigliava a Megan Fox. Era alta all’incirca un  metro e ottanta e portava degli occhiali da sole piuttosto grandi, modello anni ’70. Strano, dato che quel giorno era nuvoloso. Ma ciò che mi face scattare in allarme fu la puzza che emanava, un odore dolciastro, nauseante, che conoscevo molto bene. Era un vampiro, non c’erano dubbi.

A un tratto allargò le narici del suo piccolo naso alla francese e si voltò verso di me. Doveva aver sentito l’odore di licantropo. Non so che sguardo mi avesse rivolto, ma la piega delle sue labbra rivelava un certo disprezzo e da sotto gli occhiali vedevo trasparire il rosso vivo dei suoi occhi. Pagò e uscì velocemente dalla libreria.

Nessie tornò da me radiosa, annunciando di aver appena deciso di acquistare “Il ritratto di Dorian Gray”.

Usciti dalla libreria, le raccontai della ragazza, anzi del vampiro che avevo visto.

Subito i suoi occhi si allargarono. “Allora Leah aveva visto bene” fece, preoccupata “ci sono vampiri nei dintorni”. Poi, in sussurro disse: “Jacob..”

“Non ti devi preoccupare, Jacob starà benissimo e anche tutti gli altri. Vieni, ti porto a casa, sembra che stia per piovere” replicai io, con freddezza. Detto questo la caricai sulla schiena e la riportai a casa senza dire nient’altro. Dal canto suo, lei era troppo preoccupata per il suo ragazzo per proferire parola.

Arrivati a casa, Jake era sulla porta, ad attenderci. Nessie scese dalla mia schiena e saltò letteralmente in braccio a Jacob.

“Ehi, siete arrivati! Per noi due, Seth, è pronta la cena!” esclamò Jacob, dopo aver platealmente baciato Renesmee davanti ai miei occhi.

“No, ringrazia Esme, stasera sono stanco, me ne vado a dormire. Mangia pure tutto tu” dissi mestamente.

“Seth, tutto bene?” domandò Jacob perplesso. Non mi ero  mai fatto pregare davanti a una bella bistecca al sangue preparata da Esme.

“Certo, certo, è solo che sono stanco morto, stanotte ho dormito male, ci vediamo domattina”.

Sconcertati dal mio comportamento, Jake e Nessie entrarono in casa, a braccetto, come due sposini. Io li imitai e mi infilai nella camera da letto che Esme aveva fatto preparare per me e Jake. Spesso lo sentivo sgattaiolare da Nessie nella notte, ma stando ai racconti del mio amico non erano mai andati oltre i baci. Chissà se era vero.

Mi fiondai nel letto, ma non mi addormentai subito, non avevo affatto sonno, avevo mentito a Jake.

Quando finalmente all’una e mezza di notte mi addormentai, i pensieri rumorosi che mi affliggevano la mente scomparvero. Finalmente silenzio.

 

Altro capitoletto postato.. però siete birichini perché non recensite! *linguaccia* Scherzo, ovviamente, anzi, ringrazio coloro che leggono soltanto, ma.. su su, a noi autori di EFP le recensioni piacciono taaaantissimo,  perciò, positivo o negativo, dai su, lasciate un commentino! *faccina coccolosa che muove a compassione*

Baci a tutti, al prossimo chappy! Ciauuuu! ;)

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Capitolo 3
*** La scelta ***


CAPITOLO 3

“La scelta”

 

“Abbiamo scoperto che c’è un vampiro nella zona Forks-Port Angeles” mi disse Leah, quella mattina. Nessie era a scuola, i Cullen erano dentro, noi invece eravamo fuori, in giardino, al limitare del bosco.

“Sembra per caso una ragazza alta, dai capelli neri?” chiesi.

“No, ha l’aspetto di un ragazzetto mingherlino, con una gran massa di riccioli rossi. Quando è stato trasformato non doveva avere più di quattordici o quindici anni. Appena ci ha visto ha iniziato a correre. Era davvero velocissimo. L’odore era inconfondibile, anche se non abbiamo visto il colore dei suoi occhi. Ci è sfuggito, ci ha seminati” rispose Jake, poi domandò circospetto “Che centra la ragazza mora?”

“E’ un altro vampiro, l’ho vista in libreria ieri sera. La puzza era quella e portava occhiali da sole, il che è una prova inconfutabile del fatto che sia un vampiro che si nutre di sangue umano ” risposi.

“E perché non ci hai avvisati subito?” chiese Leah, con evidente disappunto.

“Ero in pubblico” mi difesi “E con me c’era Renesmee, non volevo trascinarla in niente di pericoloso”

“Hai fatto bene” convenne Jake.

“Se l’avessi seguita avresti potuto cacciarti nei guai, probabilmente non era sola, ma c’era un intero branco con lei” convenne Leah.

“Il problema rimane, però” insistette Jacob “Dobbiamo convocare l’altro branco e consultarci. È indispensabile mettersi sulle tracce di questi vampiri. Non sappiamo cosa vogliono, né quanto resteranno qui”

“La ragazza ha comprato una cartina di Forks e Port Angeles” spiegai.

Le loro facce divennero ceree.

“Non è un buon segno” fece Leah.

“No, affatto” convenne Jacob.

“Significa che dovremo entrare in azione” disse ancora Leah.

“Quindi se ho capito bene c’è una famiglia di vampiri che minaccia gli umani nei paraggi” intervenne Edward.

Sobbalzammo: non ci eravamo accorti del suo arrivo.

“Ho sentito i vostri pensieri e ho pensato di ficcare il naso” spiegò sorridendo. Poi mi fissò: uno sguardo indecifrabile. Logico che sapeva tutto, sapevo di ciò che provavo per sua figlia. Avevo evitato di trasformarmi contemporaneamente a Jacob per non fargli udire i miei pensieri, negli ultimi due mesi. Neanche Leah sapeva. Ma a Edward non si poteva nascondere nulla. Abbassai lo sguardo, imbarazzato: mi vergognavo di me stesso. Come avevo potuto innamorarmi della ragazza con cui il mio migliore amico aveva avuto l’imprinting? Non potevo avanzare nessuna pretesa su di lei: lui le era destinato, lui la amava da quando era ancora nella pancia di Bella, anche se non lo sapeva ancora. Io invece avevo iniziato a provare quel che provavo sei mesi fa circa, da quando Jake era in giro più spesso e lei, annoiandosi, restava a chiacchierare con me o a giocare a dama.  Ovviamente sapevo chi c’era nel suo cuore. Speravo di poter pensare a lei come ad una semplice amica, ma era tutto fuorché semplice.

“Adesso dobbiamo andare a trovare nostra madre e restare per pranzo, glielo abbiamo promesso” disse Leah. Dovevo essermi perso un bel pezzo del loro discorso, preso completamente dal mio rimuginare.

“Va bene, oggi pomeriggio allora ci vediamo qua, ci trasformiamo e andiamo alla ricerca di quel branco di vampiri. Chiederemo aiuto anche a qualcuno del branco di Sam: non si sa mai, potrebbero essere anche una decina”

Sussultai: trasformarmi significava esporgli i miei pensieri! Negli ultimi sei mesi non avevamo avuto bisogno di trasformarci tutti e tre insieme, facevamo ronde da soli, ogni tanto. Che avrebbe pensato di me? Che razza di amico ero? Che compagno di squadra potevo mai essere?

 

Allora, ragazzuole, questo per ora è l’ultimo capitolo in cui il narratore è Seth, dai prossimi capitoli la narratrice sarà la nostra Nessie. Spero vi sia piaciuto, anche se a dire la verità è un po' cortino.. =)

Adesso passiamo a ringraziare le lettrici:

-           Julia92Cullen: grazie mille per i complimenti, anche a me Seth piace tanto, è così puccioso! *_* Quanto all’happy end ci devo pensare, certo è che ancora la storia è un po’ piatta, devo metterci un po’ di pepe e movimentarla! XD Un bacione.. e grazie per avere inserito la fic nelle “Seguite”! ;)

-          Mau07 che ha inserito la mia storia nelle “Ricordate” e Dhiane che l’ha inserita nelle “Seguite”! Quale onore! :D Se volete recensite, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate! Un bacione grande anche a voi! =)

-          Infine, grazie a tutti coloro che si sono imbattuti nella fic e l’hanno comunque letta, un bacio pure a voi!

Che altro dire? Al prossimo capitolo! =)

 

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Capitolo 4
*** Seth, perché? ***


Renesmee

 

CAPITOLO 4

“Seth, perché?”

 

Eccolo, era entrato in casa: il mio uomo, il mio lupo… il mio Jacob.

Era stupendo, come sempre. Indossava solo dei vecchi jeans al ginocchio, il suo fisico era una gioia per gli occhi.

Ma il suo bellissimo viso non aveva un’espressione solare e felice come al solito. Era contratto in una smorfia scontenta, era preoccupato.

“Jake, è successo qualcosa? Non hai una bella cera!” domandai.

“Sì, è successo qualcosa” rispose “Seth se n’è andato, è tornato nel branco di Sam. Non capisco perché, non ha voluto dare spiegazione neanche a Leah o a sua madre. Ha semplicemente detto che si sentiva più a suo agio così, ma che sarebbe stato comunque lieto di aiutarci.

Seth non è un codardo, non si è ritirato solo per la minaccia di un nuovo branco di vampiri, di questo ne sono certo, dopo aver affrontato i Volturi e l’esercito di Victoria… non riesco a capire!”

Rimasi di stucco: Seth che abbandonava Jacob, il suo modello, per tornare da Sam e gli altri? E lasciava sola anche sua sorella Leah? Impossibile!

“Non abbiamo mai fatto nulla che lo abbia potuto ferire, né io né Leah, almeno credo” continuò Jake.

Riflettei un attimo e poi domandai perplessa e preoccupata: “Come sarebbe a dire che c’è un branco di vampiri in circolazione?”

“Sarebbe a dire che abbiamo avvistato due vampiri in giro per Forks e Port Angeles”

“Ah già!” ricordai “Seth mi aveva detto di aver visto una vampira nella libreria”.

“Io, Leah ed Embry ne abbiamo visto un altro, pensiamo possano essere in più di due”

“Capisco”. In realtà non ci stavo capendo niente: perché Seth aveva preso questa decisione? E perché proprio in quel momento, quando i suoi compagni erano in pericolo? Ora erano solo in tre, Leah, Embry e Jacob, anche se potevano contare sulla mia famiglia.

“Posso rendermi utile?” chiesi, speranzosa.

Jacob sorrise: “Non puoi combattere, però…” ci pensò su “Potresti andare giù alla riserva a chiedere a Seth il perché del suo abbandono. Ovviamente ti accompagneremmo io e Leah, non lascerei mai che ti avventurassi tutta sola laggiù con questi vampiri in giro”

Mi sembrava una buona idea, io e Seth eravamo migliori amici, ero sicura che sarei riuscita ad ottenere una risposta meno evasiva di quella che aveva ricevuto Leah.

 

“Allora scendo, voi aspettatemi qui” e così dicendo scesi dalla Golf di Jake e andai a suonare al campanello di casa Clearwater.

Sue venne ad aprire e mi disse che Seth era in camera sua.

Infatti Seth era nella sua camera, seduto sul letto, con le ginocchia strette al petto. Per un attimo mi parve un bambino indifeso. Nel vedermi però si ricompose, si sedette composto sul letto e dopo essersi schiarito la gola fece: “Ehi, ciao Nessie, che bello vederti!”. L’espressione sul suo viso però sembrava esprimere esattamente il contrario. Probabilmente, anzi, la mia presenza lo infastidiva.

Ricambiai il saluto, chiusi la porta della sua camera e mi sedetti sul letto accanto a lui.

“Seth, come mai hai deciso di tornare nel tuo vecchio branco?” gli domandai. Troppo diretta?

“Per stare più vicino a mia madre. Si sente molto sola, mio padre non c’è più, la vedo molto giù ultimamente” rispose mestamente, guardando il pavimento.

“Capisco” risposi.

“Certo, ormai tutti sanno di lei e Charlie, il padre di Bella” proseguì arrossendo “ma la compagnia dei figli è insostituibile, specialmente per una mamma chioccia come la mia. Leah non c’è, è giusto che sia io a rimanere con lei. Leah sarà più utile di me a Jacob, è molto più abile e veloce”

“Anche tu sei un ottimo combattente Seth” lo incoraggiai accarezzandogli una spalla. Lui si ritrasse come se fosse stato toccato da un sacchetto della spazzatura. Mi sentii quasi offesa. Sembrava volesse evitarmi, malgrado cercasse di sorridere non mi guardava mai negli occhi.

“So che è una domanda stupida, ma vorrei chiederti se va tutto bene” azzardai.

Lui finalmente mi guardò: i suoi occhi color cioccolato fondente parvero quasi perforarmi, tanto il suo sguardo era profondo. Sembrava quasi avesse gli occhi un po’ lucidi. Trasmettevano dolcezza, dolore, preoccupazione, affetto, senso di colpa...

“Certo Nessie, non devi preoccuparti per me, sono un tipo tosto io!” scherzò sorridendo “Va tutto bene!”

Avrei voluto potergli credere. Il suo sguardo però era triste, quasi rassegnato...

“Ovviamente ci sarò sempre se avrete bisogno di aiuto, contate su di me” e mi fece l’occhiolino. Gli sorrisi. In fondo era solo preoccupato per sua madre... giusto?

Annuii e mi alzai, raggiungendo la porta: “Fatti vedere ogni tanto” gli dissi.

Prima di uscire mi fece una raccomandazione: “Sii in ogni momento dolce e comprensiva come sempre, Nessie” la sua espressione era indecifrabile “Jacob ha davvero un cuore d’oro. Ha sofferto tanto. Ora vuole solo trovare un po’ di amore e serenità, il suo paradiso sei tu, per sempre!”

Rimasi per un attimo imbambolata: che senso aveva quella raccomandazione?

“Certo, Seth, non temere” feci io, sconcertata “Darò il meglio di me, sempre. Per lui questo ed altro. E tu sta accanto a tua madre, ma non dimenticare tua sorella Leah, ti vuole un bene immenso. E ricordati che… anche io e Jacob ti vogliamo bene!”

“Certo, lo so”mormorò lui.

“Ciao Seth, a presto!”

“Ciao Nessie”

 

In macchina, pochi minuti dopo…

“Non tornerà con noi?” Leah era molto più affezionata al fratello di quanto non volesse far credere. Aveva già i lucciconi agli occhi.

“No, Leah, vuole restare vicino a Sue, dice che si sente sola senza i suoi figli” risposi.

“Speriamo abbia cura di sé. Devo ammetterlo, non sono tranquilla se non sono vicina a lui”. Povera Leah, doveva volergli davvero bene.

“Seth è grande ormai ed è un ragazzo estremamente sensibile e generoso. Devi essere fiera di lui, Leah” disse Jake.

Leah tirò su col naso.

“Ha detto altro?” chiese Jacob, fissandomi.

Istintivamente risposi: “No”.

Era la prima volta che mentivo a Jake.

 

 

Ed ecco il quarto capitolo! Mi dispiace ragazze, ma sono in partenza, perciò fino al 14 di agosto non potrò postare! *sigh* Spero che anche questo chappy vi sia piaciuto, ho appena finito di scrivere il 7, poi toccherà all’8 e la mia mente già vaga pensando a quale sarà il finale e diciamo che mi sono già fatta un’idea.. eheh.

Mi sembra però che la storia sia ancora un po’ statica quindi provvederò a renderla un po’ più briosa. Fatemi sapere che ne pensate, come vi sembra la storia raccontata dal punto di vista di Nessie! Ora passiamo ai ringraziamenti:

-          Julia92Cullen,  be’, non so cosa ne pensa Edward, o meglio, devo ancora scriverlo, sarà nel capitolo 8, che è in produzione (detto così sembra qualcosa di grande.. xD), quindi ancora c’è un po’ da aspettare. Quando torno dalle vacanze comunque ripartirò subito a postare come adesso, un giorno sì e uno no. Povero Seth, mi verrebbe da urlare: “Seth, vieni qui, c’è l’autrice che è pronta a spupazzarti”! *_* Un bacione, alla prossima! =)

-          Grazie a coloro che seguono o leggono soltanto, grazie anche alla nuova arrivata Miry_werewolf, per me ragazze siete un vero sostegno! ^_* Un bacio a tutte, a presto!

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Capitolo 5
*** Una banda minacciosa ***


CAPITOLO 5

“Una banda minacciosa”

 

Pioveva. I tuoni rompevano il silenzio perfetto della notte e i lampi, di tanto in tanto irrompevano con la loro luce abbagliante nel buio della mia camera da letto.

Jacob dormiva nell’altra stanza. Stasera non era venuto per darmi i consueti baci della buona notte. Non era dell’umore adatto e, se devo essere sincera, io lo ero ancor meno di lui.

Ripensavo alle parole di Seth, perché le aveva pronunciate? Cosa intendeva farmi capire? Erano inconsuete, strane e a dirla tutta anche un po’ fuori luogo.

Eppure dicevano tanto: il mio lupo, il mio Jacob… dovevo aver cura di lui, dei suoi sentimenti, lui con l’imprinting mi donava tutto il suo cuore. Ci teneva così tanto a Jacob? O forse voleva dirmi che non dovevo sottovalutare la forza dell’imprinting? Non capivo, non capivo proprio.

All’improvviso sentii la maniglia girare e la porta si aprì. Sussultai.

Jacob era venuto per rassicurarmi: sapeva che i temporali mi facevano paura, di notte.

Ero comunque sicura che quella sera neanche i suoi baci, roventi o delicati che fossero, non sarebbero riusciti a distogliermi dai pensieri che affollavano la mia testa.

I suoi passi erano delicati, aggraziati, la sua sagoma nera si fermò di fronte al letto.

Cercava di capire se dormivo o meno, probabilmente.

“Jake, sono sveglia” mormorai.

Sentii un sospiro, un prendere fiato e: “Nessie, voglio parlarti”

Non era Jacob, era una voce femminile: era Leah.

“Leah” bisbigliai “dimmi pure”

“Ti spiace se mi siedo sul tuo letto?” domandò timorosa.

“No, no, fai pure!”

Si sedette lentamente. Un lampo rischiarò il suo volto: era teso.

Mi domandai come in una notte così fredda si sentisse a suo agio in canotta e pantaloncini corti. Cose da lupi.

“Ascoltami, Nessie, vorrei parlarti di una cosa importantissima” prese una pausa e guardò fuori dalla finestra: un lampo riempì la stanza di luce in quel momento.

I suoi occhi si aprirono e la sentii ringhiare.

“Ne parleremo un’altra volta, Nessie” e corse via.

Che era successo? Mi alzai e guardai attraverso le persiane. C’erano circa sei persone nel giardino. Guardavano la nostra casa. Ladri? No, non si sarebbe mai detto. Sembravano persone distinte, vestite in modo elegante anche se forse un po’ antiquato. Due di loro erano ragazze: una era bionda, formosa, con un viso dai lineamenti perfetti, almeno da quel che potevo vedere grazie all’illuminazione delle torce del nostro giardino. L’altra era altissima e aveva lunghissimi capelli neri che le ricadevano sui fianchi, inanellati in morbidi riccioli.

Gli altri quattro ragazzi erano diversi tra loro: uno era mulatto, aveva tanti capelli ricci e un fisico molto robusto. Uno era alto almeno un metro e novantacinque, aveva lunghi capelli color oro, lisci, che gli scendevano lunghi fino all’altezza degli addominali. Un altro ancora aveva capelli neri cortissimi ed era alto quasi quanto il biondo. L’ultimo era un ragazzino dai capelli ricci color rame. Qualcosa mi diceva che non erano persone normali. Erano forse vampiri? Mi precipitai in corridoio. Leah stava svegliando Jacob, avvertendolo della presenza di sei vampiri nel giardino. Jacob si alzò immediatamente e si precipitò anche lui nel corridoio. Un attimo dopo salirono da noi anche mia madre e mio padre, seguiti dai nonni e gli zii.

Tutti erano in allarme.

“Qualsiasi cosa succeda, tu resta in casa” mi intimò mio padre. Poi tutti scesero di sotto. Li seguii, rimanendo nel salotto. Usciti i miei parenti, Leah e Jacob esplosero: brandelli di stoffa volarono per aria e dalla porta di casa mia uscirono due enormi lupi. Una finestra era aperta: da lì potevo udire e vedere tutto.

Nonno Carlisle chiese agli sconosciuti: “Che cosa cercate qui, forestieri?”

“Veniamo in pace…” iniziò il vampiro di colore, ma la mora prese la parola: “Io sono Candice e questa è la mia… famiglia. Non siamo cui per attaccarvi, né voi, né i vostri cagnolini, come vedete siamo in svantaggio numerico. Chiediamo però il permesso di poterci trasferire a Forks e di poter cacciare nel vostro territorio. Intendiamo diventare come voi, vogliamo nutrirci solo di sangue animale, per non essere più dei bruti senz’anima, come siamo stati condannati a essere.”

“Stai mentendo” affermò mio padre “Nessuno dei tuoi pensieri rispecchia le tue parole. Volete attaccarci con il resto del vostro branco, siete circa in venti a quanto so. Qui non potete restare, ci sono i lupi a proteggere la popolazione, andate a sfamarvi da qualche altra parte.”

La mora fece una smorfia sprezzante. La bionda avanzò e disse: “Non è forse meglio se ci prendiamo qualche umano ogni tanto? Converrebbe più a voi che a noi non sollevare una guerra. I lupi non so se sarebbero sempre al vostro fianco o combatterebbero contro di noi e voi. Noi li distruggeremmo e voi rimarreste soli.”

“C’è un patto centenario tra noi e i lupi, non ci attaccheranno e non attaccheranno nemmeno voi, sempre che ve ne andiate senza mietere vittime” disse nonno Carlisle.

La bionda ringhiò. In risposta anche mia madre ringhiò. Mio padre la teneva salda.

Candice ordinò: “Basta così, abbiamo trovato opposizione, cercheremo altrove. Addio stranieri”. Alle sue parole, tutti la seguirono immediatamente.

Prima di voltarsi per andarsene, il vampiro dai lunghi capelli biondi mi fissò con uno sguardo indecifrabile e, sogghignando, mi mostrò i canini bianchissimi. Un brivido gelido mi percorse la schiena: era agghiacciante.

Poi si voltò e seguì gli altri.

“Torneranno” disse mio padre quando se ne furono andati “l’ho letto nei pensieri della mora”.

“Speriamo non scoppi una guerra come è successo sei anni fa con gli alleati di Victoria!” esclamò Esme. Mia madre sobbalzò nel sentire quel nome: anche da vampira non poteva, evidentemente, nascondere la paura che aveva provato per lei. Mi aveva raccontato di Victoria e della lotta tra la mia famiglia e il suo esercito di neonati.

Sperai di cuore che mio padre si fosse sbagliato. Un po’ di quiete non aveva mai fatto male a nessuno!

 

 

Donne mie! Mi scuso per il ritardo, ma il mio PC si era beccato un bel virus perciò l’ho portato a riparare (ci hanno messo anche troppo! ù.ù)! Ho paura che però vi siate dimenticate di me!  :’(

Ad ogni modo, questo è il quinto chappy, ho già una mezza idea di come sviluppare la vicenda con questa nuova banda di vampiri. Più che altro, ora che sono arrivata a scrivere fino al capitolo 8 non so come proseguire, ma non temete, qualcosa m’inventerò, ancora avete 3 capitoli da leggervi! ^_^

E ora ringraziamo:

-          Faffina: sìì, una nuova lettrice, che bello! *_* In effetti diciamo di.. sì, sei un po’ sadica, povero Seth! xD  E poi se Jake lo scopre subito dov’è il divertimento? ù.ù (sì, sono un po’ sadica anch’io! xD) Grazie anche per avermi inserito tra le Preferite! *ç* Fammi sapere cosa pensi di questo chappy! Un bacione!

-          Julia92Cullen: anche tu di ritorno dalle vacanze! Intorno a Ferragosto autrici e lettrici vanno tutte in vacanza, chissà dove sarai stata di bello! ^_^ Sì, Leah è affezionatissima a Seth, chissà cosa voleva dire a Nessie quella notte?  Dimmi che ne pensi di questo capitoletto, un bacione anche a te!

-          Camy00:  un'altra nuova lettrice, andateci piano ragazze, rischio seriamente di commuovermi! *ç* Anche tu un po’ sadica con quel povero cucciolo di Seth, eh? xD Mah, il segreto è difficile cmq da nascondere per sempre, chissà poi cosa voleva dire Leah a Nessie? Fammi sapere cosa ne pensi anche di questo chap, un bacione e grazie per avermi inserito tra le Preferite! ^_^

-          Grazie a mau07 che ha inserito la fic nelle Ricordate, a Dhiane e Miry_werewolf che la seguono e a tutte quelle che la leggono soltanto! Un bacio grande! <3

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Capitolo 6
*** La verità ***


CAPITOLO 6
La verità
 
Non riuscii a riaddormentarmi, quella notte, in primis perché ero preoccupata dato che le intenzioni di quel gruppetto di vampiri non sembravano delle migliori, senza contare, poi, che il biondo mi aveva rivolto uno sguardo capace di raggelarmi: chissà se era quella la paura che mia madre aveva provato nei confronti di Victoria. Victoria era stata uccisa da mio padre, ma non ci sarebbe mai riuscito se Seth non avesse sconfitto il suo scagnozzo, Riley. Seth, Seth… a proposito: cosa voleva dirmi sua sorella Leah prima che vedesse quei sei vampiri in giardino? Ci riflettei su tutta la notte e la mattina mi svegliai con gli occhi pesti, senza la minima intenzione di andare a scuola. Decisi comunque di andarci: di mala voglia scivolai via dalle calde coperte, mi lavai, mi vestii, mi pettinai, mi misi un filo di trucco sugli occhi e partii dopo aver salutato tutta la mia famiglia preoccupatissima per i vampiri apparsi la notte prima. Anche negli occhi di Jake leggevo la medesima preoccupazione e anche in quelli di Leah, che però quella mattina, stranamente, mi fissava con insistenza, sembrava volermi dire qualcosa. Di solito non mi prestava molta attenzione.
Aprii la porta e venni investita da tante goccioline gelide: non pioveva, diluviava.
“Nessie, se vuoi posso accompagnarti a scuola” propose Jake, ma Leah obiettò: “No, la accompagno io a scuola. Ho la patente e voglio adoperarla”. Sempre più confusa, presi un ombrello e uscii in giardino, dirigendomi verso il garage. Leah salì nel suo Suzuki Jimny blu e io la imitai.
Mise in moto senza aprir bocca e poi partì. Era silenziosa, ma sembrava sul punto di dover scoppiare.
Decisi di aiutarla: “Leah, come mai ti sei offerta di accompagnarmi oggi?”
“Ne avevo voglia, questo piccolo fuoristrada mette il muso fuori un giorno sì e dieci no, ho la patente da sei anni ormai, è arrivato il momento di utilizzarla. È più importante che Jacob parli della faccenda di ieri notte con la tua famiglia, è più necessario lui di me, in quel salotto”.
“Non vuoi dirmi altro, vero?” domandai.
Per un minuto lunghissimo Leah tenne gli occhi fissi sulla strada bagnata e sdrucciolevole, in assoluto silenzio.
Poi iniziò: “Ieri notte ero venuta in camera tua Nessie perché volevo parlarti, volevo dirti una cosa che mi sta a cuore sul serio”. Si interruppe.
“Riguarda me?” chiesi.
Ci rifletté un attimo e poi rispose: “No, non credo ti riguardi. Tu stai con Jacob, c’è l’imprinting fra di voi, niente può separarvi ormai”.
“Lo dici freddamente Leah, ho fatto per caso qualcosa che non va? Ti ho ferita, forse?”
“Se io sono ferita, Nessie, è perché sono dispiaciuta, tutto qui, ma non perché tu stai con Jake, assolutamente no! È che a lui ci tengo molto…”
La fermai: “Intendi dire Jacob? Leah, ti sei per caso… innamorata di lui?”. Volevo capire: che stava succedendo?
“No, no, Nessie, non è questo, non parlo di Jake. Lo so, fai bene a non capirci niente, sto aggirando il discorso perché non riesco a dirtelo e… non dovrei dirtelo, ma non posso farne a meno, voglio che in te nasca per lo meno una consapevolezza in più, voglio che tu sappia, anche se conosco già la decisione che prenderai e non vorrei che fosse altrimenti..” si fermò.
Aspettai, volevo sapere, mi aveva tenuta sulle spine fin troppo con i suoi giochetti, era ora di farla finita.
Prese fiato, si aggiustò una ciocca di capelli e disse: “Tu sei la persona che tiene di più a Jacob in assoluto. Anche io ci tengo molto a lui, è il mio migliore amico, ma c’è anche qualcun altro che a lui tiene molto. Per Seth, Jake è sempre stato il suo migliore amico, un fratello, nonché una guida, un esempio, un modello, anche se spesso ha dovuto calmarlo e farlo ragionare nei momenti critici. Seth non vorrebbe mai mettere i bastoni fra le ruote a Jacob, sa quando è ora di togliersi di mezzo e così ha fatto, per non rovinare l’amicizia con Jake e per non rovinare quella con te, Nessie. Mio fratello è tornato nel branco di Sam per non essere d’impiccio, per non creare casini, se n’è andato perché è innamorato di te, Renesmee, anche se non ha avuto l’imprinting”. Non riuscivo a crederci, era come se tutto il mondo si fosse capovolto, come se i poli si fossero invertiti, come se la terra avesse modificato il suo moto di rotazione. Era incredibile, sbagliato, impossibile, inesplicabile, illogico, irrazionale. Ecco il perché di quella frase: Seth voleva che io fossi felice e che lo fosse anche Jacob!
“Ti prego però di non dirgli niente, Nessie, anzi di farti vedere il meno possibile, così che possa dimenticarti, sennò verranno fuori solo macelli. Ti scongiuro, non creare casini, ascoltami: resta con Jacob, è la cosa più bella che ti sia capitata e viceversa per lui. Soprattutto non farne parola con Jake. Tuo padre sa già tutto, l’ha sentito nei miei pensieri, ma non dirà niente, tranquilla. Non dirlo a nessun altro, nemmeno a Bella, promettimelo Nessie o mi sentirò in colpa per tutta la vita per avertelo detto”. Eravamo arrivate di fronte alla mia scuola. Leah mi stava fissando e malgrado tutto fui costretta a sostenere il suo sguardo: i suoi occhi mi supplicavano.
“Te lo prometto, Leah”.
Lei accennò un sorriso, più che altro era una minima incurvatura delle labbra. Era troppo preoccupata per sfoderare un bel sorriso.
Presi lo zaino e scesi dalla sua auto, dopo averla salutata.
Per tutta la mattina non mi sentii in pace nemmeno un secondo. Mi sentivo in colpa, mi sentivo la causa del disagio che era sopraggiunto quando Seth se n’era andato. Chissà poi come si era sentito tutte le volte che io e Jacob ci eravamo stretti o baciati con lui presente!  C’era solo una persona con la quale potevo consultarmi, l’unica che era già al corrente di tutto: mio padre!
 
 
Ciao ragazze, non so che scrivo a fare dato che tutte le lettrici si sono ormai dileguate (giustamente), ma nella speranza che qualcuno si ricordi ancora di me, ecco qua un nuovo capitoletto.
Avevo avuto una, come si suol dire, crisi artistica, la scuola mi portava via parecchio tempo e l’ispirazione era scemata completamente. Finalmente sono tornata con 3 capitoletti freschi freschi che fra qualche giorno posterò e un altro in cantiere e questa volta prometto che ci sarò e che non lascerò più andare in rovina questa fic! Promettete di seguirmi ancora però, anche se sono stata veramente una bad, bad girl?  =D
Passiamo ai soliti ringraziamenti:

  • Julia92Cullen, anche se ti sarai certamente scordata di me, grazie per i tuoi commenti (sempre molto graditi) ! Visto qual era il segreto di Leah? Un bel peso! Onestamente io, autrice,  credo abbia sbagliato a rivelarlo a Nessie, ma.. così è la storia! XD Spero recensirai, un bacione bello grosso!
  • Grazie a tutte coloro che l’hanno aggiunta fra le preferite e le seguite, a coloro che leggono senza commentare e a quelle che hanno in passato commentato e che spero lo faranno ancora! Un bacione!

PS: Mi scuso anche se la grafica non è più bella come un tempo, ma mi ci voleva un sacco a mettere l'html con tutti i colori e così ho utilizzato la versione base di EFP, tanto quel che conta in fondo è la storia! ^_^

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Capitolo 7
*** Un angelo ***


CAPITOLO 7
“Un angelo”
 
 
Avevo passato una mattinata d’inferno, non avevo sentito neppure una parola delle spiegazioni dei prof, all’uscita Jake era venuto a prendermi e si era un po’ risentito visto che ero di poche parole come mai lo ero stata, insomma era uno schifo. Meglio: mi sentivo da schifo. Pensavo a cosa provava per me Seth, il mio migliore amico, il mio fratellone.
 
“Senti Seth, vorrei parlarti di una cosa, ma tu devi promettere di non metterti a ridere, né di fare lo spione”
Mi guardò risentito: “Quando mai io ho fatto la spia? Sono sempre stato muto come un pesce!”
“Bugiardo, una volta hai detto a mamma che ero stata io a sporcare i divani!”
“Ma le ho anche detto di non sgridarti perché era stata un’idea mia e di Jake quella di farti fare lo scivolo coi cuscini del sofà e abbiamo messo il rivestimento in lavatrice poi. E da Bella non hai avuto che un piccolo rimprovero, del resto all’anagrafe eri una bambina di cinque anni. Ora dai, spara, dimmi qual è l’allucinante segreto che nascondi”
Feci un profondo respiro, poi mormorai: “Credo di volere bene a Jacob”
“Ma anche Jacob te ne vuole, te ne voglio anche io e anche Leah e soprattutto te ne vogliono i tuoi genitori e i tuoi zii e anche nonno Charlie”
Mi rabbuiai: “Non intendo dire questo, voglio dire che mi piace Jacob e che provo un sentimento molto speciale per lui.  Io.. credo di amarlo”. Mio Dio, l’avevo detto, chissà cosa avrebbe pensato Seth di me, ora.
 
Era stato circa sei mesi fa, mentre giocavamo a dama, come nostro solito e Jake era di ronda mentre Leah faceva un pisolino.
 
“Imprinting? Cos’è l’imprinting?”
“E’ una forza sovrumana, ne veniamo investiti solo noi licantropi, capita una volta sola nella vita, ma è per sempre. Al primo sguardo con la predestinata si crea un legame inscindibile con essa, capace di andare contro tutto e tutti.  Per colui che lo prova, la persona con cui ha avuto l’imprinting diviene una priorità assoluta ed è per l’eternità”
 
Le parole “per sempre” mi erano sempre piaciute, mentre la parola “eternità” mi faceva sempre pensare a qualcosa di brutto, di terribile, di immodificabile, di irrimediabile. Seth aveva usato entrambe l’espressioni.  Chissà se già da allora Seth provava qualcosa per me? Forse. A volte lo sorprendevo a guardarmi di sottecchi, per poi distogliere immediatamente lo sguardo nel momento in cui mi voltavo nella sua direzione. Se invece io per prima lo guardavo in viso mi sorrideva dolcemente, come si sorride a un bambino, poi di nuovo abbassava gli occhi come se dovesse nascondersi. Non ci avevo pensato allora, io ero la ragazza destinata al suo migliore amico, a colui che considerava un fratello maggiore. Jake era sempre stato una musa per Seth che  non si accorgeva che a volte il temperamento dell’amico era fin troppo impetuoso, che era lui ad essere il suo maestro, seppur più giovane, perché più saggio, più altruista, più.. buono?
Mio Dio, non potevo pensare cose simili, sminuire il mio unico amore, il mio Jacob, era lui che aveva avuto l’imprinting con me e Seth doveva farsi da parte. E l’aveva fatto.
Ma se Jacob, per pura casualità, per uno sguardo disattento del Signore, non avesse avuto l’imprinting con me?  Mi avrebbe amata quanto mi amava Seth? L’imprinting era una forza che ti obbligava ad amare qualcuno. Ma sarei riuscita, senza quell’uragano tipico dei licantropi, a sopraffare il cuore di Jacob? Inizialmente mi odiava, pensava fossi l’aguzzina di mia madre Bella. Poi, in fasce, mi aveva vista ed era rimasto intrappolato.
Seth non mi aveva mai odiata, aveva sempre mantenuto il suo carattere docile, buono e comprensivo,  il suo sorriso ampio, la sua candida ingenuità.
 
Seth era.. un angelo.
 


Ok, questo è un capitolo di riflessione e può anche risultare palloso, lo so, devo dire che anche il prossimo, cioè l’8, non sarà molto movimentato, ma in un qualche modo dovevo spiegare ciò che passava per la mente a Nessie. Il prossimo lo posterò a brevissimo proprio per non annoiarvi, così potrò passare poi al 9^ chap che invece mi piace molto perché almeno qualcosa succede! XD
Vi do anche il lieto annuncio: sono arrivata a scrivere fino al capitolo 14 che, insieme al 15, che sto progettando, per ora è il mio preferito perché se ne vedranno delle belle!
Pensate anche che a breve posterò una scheda sui personaggi di Wrong, così potrete vederveli e avere qualche dato in più su di loro! ;)  
Ora però passiamo ai ringraziamenti! :)

 

  • Julia92Cullen, mia fedele seguace, visto che razza di Nessie in paranoia troviamo in questo capitolo? Sarà in vena di meditazioni anche nel prossimo chappy che posterò domani sera molto probabilmente perché questi sono capitoli in un certo senso un po’ barbosi! XD Fammi sapere cosa ne pensi di questo cmq! Un bacio!
  • Faitytale, uh la la, una lettrice che non aveva mai recensito è uscita allo scoperto, che bello! :D Sono molto felice che la mia fic ti piaccia! :D Mah, per adesso Nessie sta dando libero adito alla sua pensierosità (non penso sia grammaticalmente corretto, ma pazienza! XD), è nel 9 che rivedremo Seth! ^_^ Un bacione pure a te!
  • Soliti ringraziamenti a chi ha messo la mia fic tra le seguite, le preferite e quelle da ricordare (guardo sempre chi siete, quindi non preoccupatevi, non mi scordo di voi! ;)), se volete dirmi qualcosa, quel che ne pensate, basta un commentino! Un bacione anche a voi tutte! ^_^
  • Ah, dimenticavo, un bacione ai lettori non registrati che magari leggono la fic e non possono commentarla né aggiungerla tra le preferite, etc.! ;)

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Capitolo 8
*** L'imprinting è un abominio! ***


CAPITOLO 8
“L’imprinting è un abominio!”
 
 
Mentre riflettevo ero sdraiata sul letto di camera mia, un cuscino premuto sulla faccia. Chissà se avrei mai avuto la forza di farmi fuori, come fanno gli umani. La mia consistenza era di poco più robusta di quella di un umano, ero anche più fragile di un licantropo non trasformato. Non mi sarebbe bastato tanto per riuscire a togliermi dal mondo. Che stupidaggine, tutti ne sarebbero stati dispiaciuti e anche se non mi fossi fatta questo scrupolo non avrei mai trovato, comunque, il coraggio necessario per compiere un simile atto.
“Ed è meglio che quel coraggio tu non lo trovi mai, Renesmee, a meno che tu non voglia farci impazzire tutti quanti”. Quella voce mi ridestò dai miei pensieri. Non avevo sentito entrare in camera mio padre, il cuscino mi aveva insonorizzato le orecchie. Me lo tolsi dal viso e mi tirai su a sedere sul bordo del letto, guardando basso. Mio padre si sedette sulla seggiola girevole accanto alla scrivania della mia stanza.
Trascorsero alcuni secondi durante i quali non parlammo, poi io iniziai: “Allora? Sai già tutto no?”
“E da prima di te, tesoro, ma non ho mai potuto fartene parola, Seth non voleva assolutamente, credo anzi che se sapesse che sua sorella te ne ha parlato ne sarebbe amareggiato e non poco”
“Quindi è per me che se n’è andato” La mia non era una domanda.
“Esatto e poi non poteva far sentire i suoi pensieri a Jacob. Si sentiva terribilmente in colpa, era praticamente andato in paranoia, i suoi pensieri, te lo confesso, assillavano anche me. E’ un bene che sia tornato da Sam, non credi? C’era il rischio che i due amici litigassero e non per una cosa futile. L’imprinting è la cosa più importante per un lupo”
“Ma mi manca, papà, mi manca il mio migliore amico!”
“Però non puoi essere egoista, Renesmee, averti davanti agli occhi tutti i giorni era una sofferenza per lui, l’imprinting è irreversibile, sapeva che non sarebbe mai cambiato niente, aveva capito che gli sarebbe servito staccare la spina”
“L’imprinting è una cosa abominevole, papà, Jacob non mi ha scelta, è stato il suo istinto lupesco a farlo!”
“Perciò ti senti meno amata da lui? Renesmee, i pensieri di Jacob sono sempre rivolti a te, si preoccupa sempre di te, è stato come un secondo padre per te quando eri in fasce e ora che hai raggiunto la sua età sei per lui la sua compagna e la cosa più importante del mondo! Se tutto il mondo si distruggesse e tu rimanessi lui sarebbe comunque l’uomo più felice della terra! Quanti possono dire di provare la stessa cosa per te?”
Ero stata una cretina a dubitare di Jacob.
“Quindi Seth..” iniziai, ma venni interrotta.
“Seth non ha avuto l’imprinting per te, lui ti ama in un modo diverso, in modo.. “umano”. Anche lui ti ha vista crescere, sentivo i suoi pensieri, ti voleva bene quanto ne voleva a Leah, eri la sorellina minore che non aveva, ma da circa un anno a questa parte ha dovuto iniziare a lottare contro il sentimento che iniziava a provare per te. Seth mi piace molto, è un ragazzo dolce, buono, altruista, privo di pregiudizi, ha una mente innocente, pura, cristallina. E’ docile, comprensivo, un po’ ingenuo e per niente superficiale. Se Jacob non avesse avuto l’imprinting nei tuoi confronti, Seth sarebbe stato il primo ragazzo al mondo che avrei desiderato per te, ma le cose sono andate diversamente. E ricordati anche, Renesmee, che Seth non ha ancora avuto l’imprinting e potrebbe sempre capitargli, mentre Jacob, al contrario, è tuo per sempre”
Con queste parole si alzò dalla sedia e scese in cucina, chiudendosi la porta alle spalle. Ero mai stata così depressa in vita mia?
 
 
Salve donneee! Finiti i chappy “noiosi”, i prossimi porteranno un po’ di movimento (sono sempre per il movimento! xD). Non credo che ne scriverò altri in questi giorni perché sono piena di compiti in classe, ma comunque troverò il tempo per postare quelli già fatti (e ce ne sono altri 5 perciò farete in tempo a leggerveli tutti quanti). Non so però se sia permesso postare la scheda dei personaggi di cui avevo parlato come storia unica, qualcuno l’ha fatto, ma onestamente non sono sicura si possa fare, magari potrei direttamente fare un capitolo in cui illustro i personaggi, ditemi se sapete di qualche regola del sito riguardante questa faccenda!
E ora.. ringraziamenti!

  • Julia92Cullen, sai che Jacob era uno dei miei personaggi preferiti prima di iniziare questa fiction? Ora invece mi sta iniziando a piacere un po’ meno! xD Seth invece mi è sempre piaciuto e ora mi piace ancora di più! ^_^ Fammi sapere cosa ne pensi della chiacchierata della mezza-vampiretta con papà Edward, sempre molto saggio! :) Un bacione!
  • Grazie a tutti quelli che l’hanno inserita tra le seguite, le preferite e in quelle da ricordare! Un baciotto anche a voi! ^_^
  • Grazie pure a quelli che la leggono anche se non recensiscono, però ricordate che.. siete fortemente invitati a farlo, eheh! ;)

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Capitolo 9
*** Ancora bufera ***


CAPITOLO 9
“Ancora bufera”
 
Erano passati dieci giorni da quando Seth aveva deciso di tornare nel branco di Sam. Non era stata una scelta facile per lui, ma sapevo che non sarebbe tornato sui suoi passi. Era una domenica mattina. Scesi in cucina per fare colazione, col morale e terra e trovai i miei genitori, i nonni e gli zii col morale ancora più sotto i piedi del mio e Jacob ed Embry appoggiati alla parete, anche loro con lo stessa espressione demoralizzata dipinta sul volto, anzi, Jake più che demoralizzato pareva proprio arrabbiato. Appena feci il mio ingresso in cucina, tutti mi guardarono. Che avessero scoperto tutto?
“E’ successo qualcosa per caso?” domandai con un fil di voce un po’ in imbarazzo. Perché continuavano tutti a fissarmi?
“Sì, Leah è tornata nel branco di Sam” esalò Embry e sembrò veramente che avesse faticato non poco per proferire quelle parole.
Rimasi pietrificata. Come, anche Leah se n’era andata?
“E perché?” chiesi ancora.
“Nessie, ieri sera mi sono trasformato mentre era di ronda lei, non sapeva che l’avrei fatto e ho origliato i suoi pensieri. Sappiamo tutto. In lacrime, Leah ci ha raccontato l’intera faccenda” rispose Embry.
Ammutolii. Guardai Jacob, appoggiato al muro, lo sguardo basso e le sopracciglia arcuate che rendevano il suo viso una maschera di malcelato rancore.
“Sono profondamente deluso dal comportamento di Seth. La sua immaturità ha causato la disgregazione del branco che adesso, formato solo da due membri, non ha più ragione di esistere, senza contare che mi ha tradito interessandosi all’oggetto del mio imprinting. Non potrò mai perdonargli una cosa del genere ” fece Jake. Aveva pronunciato quelle parole a denti stretti.  Dovevo replicare, ma non davanti a tutta la mia famiglia che assisteva a quello spettacolo senza dir nulla.
“Jacob, vieni in camera mia, voglio parlare in privato” e gli feci cenno di seguirmi. Lo fece. Lo feci entrare nella mia stanza e poi chiusi la porta alle mie spalle.
Dopo qualche secondo iniziai.
“Che avresti fatto?”
“Come?” pareva sbigottito. Cercai di spiegarmi meglio.
“Se non fossi stato colto all’improvviso dall’imprinting, che avresti fatto?”
Non rispose.
“Mi avresti ammazzata? Mi avresti strappata dalle braccia di zia Rosalie e mi avresti sbranata? Rispondi Jacob, lo avresti fatto?”
“Non lo so, Nessie” mormorò infine, dopo attimi che parvero ore interminabili.
“Bene, sei stato costretto dal tuo istinto a desiderarmi, a volermi. Lo so per quale motivo esiste l’imprinting. Esiste per procreare, per non far estinguere la specie dei mutaforma!”
“Cosa? Stai dicendo che il mio sentimento per te, Nessie, è un subdolo desiderio di portare avanti la mia specie?” iniziava ad alterarsi e io sapevo che non avrei mai dovuto farlo arrabbiare troppo.
“No, Jake, non sto dicendo questo, sto dicendo che non capisco perché tu debba dire queste cose di una persona a cui invece non sarebbe mai saltato in mente di farmi del male. Sei ingiusto Jacob”
“Non vorrai paragonare il sentimento che io provo per te a quello che prova Seth, vero?”
“No, non voglio fare paragoni. Jacob, io amo te, ma sentendoti parlare di sotto non ti ho davvero riconosciuto”
“Ascoltami Nessie, Seth sapeva da 10 anni che io ti amavo, che volevo avere una famiglia con te, che non ti avrei mai abbandonata mentre i suoi sentimenti erano molto più incerti, non è stato cattivo ed egoista da parte sua amarti ugualmente?”
“Non ha mai cercato di prendere il tuo posto, Jake, se n’è andato apposta, si è giustamente fatto da parte”
“Non avrebbe dovuto neanche pensare a queste cose!”
“E tu allora? Sapevi benissimo che un giorno o l’altro avresti potuto avere l’imprinting per qualcuna, ma volevi costringere mia madre a stare con te ugualmente, ben sapendo quanto fossero profondi i sentimenti che mio padre provava per lei!” stavo iniziando ad urlare.
“Queste sono cretinate Nessie, tu starai con me, sono io che ti amo veramente e non accetto che tu metta in dubbio i miei sentimenti” sbottò lui allora. Iniziava a tremare e non era un buon segno. Spaventata e offesa dalla sua prepotenza e arroganza scappai, con l’eco della sua voce che gridava il mio nome nelle orecchie. Scesi in cucina.

Corsi fuori senza badare ai miei famigliari che mi urlavano di tornare indietro. Corsi, corsi, più velocemente che potei, ero pur sempre un po’ più veloce di un umano, finché non arrivai davanti a una casa gialla con un grande ginepro nel giardino. Casa Clearwater.
Suonai al campanello. Mi aspettavo di ricevere la risposta di Sue, invece fu proprio Seth a chiedere “chi è?”. La sua voce mi tranquillizzò, mi sentivo in un certo senso a casa.
Mi aprì immediatamente. Entrai in casa ancora con il fiatone.
“Hey Nessie, tutto bene? Che ci fai quaggiù dalle parti di La Push? Sarai mica scappata di casa?” cercava di mantenere un tono rilassato e cordiale, ma si vedeva bene che invece era teso. I muscoli delle sue braccia erano tesi. Guardai il suo viso. Era sorridente, ma sorrideva in modo quasi meccanico.
“Ho sete” mormorai sopraffatta dal fiatone.
“Hai corso per caso? Sei tutta rossa, siediti, ti porto subito un po’ d’acqua” fece lui.
Mi sedetti e attesi che mi portasse l’acqua. Lo osservai mentre trafficava coi bicchieri. Davvero lui si era innamorato di me? Davvero i suoi occhi neri, a mandorla, si erano posati su di me e avevano pensato che fossi speciale? Mi sembrava impossibile. Jake e Seth erano i miei “fratelloni”, ma Jacob aveva iniziato a riservarmi uno sguardo sornione e birichino da un po’ di tempo in qua che mi aveva fatta capitolare subito. Seth invece era rimasto il compagnone di sempre, mi aiutava a fare i compiti (era stato uno studente modello), guardava con me dei film, mi teneva compagnia, cosa che spesso Jake non faceva dato che stava esercitando la sua tecnica del “in amore vince chi fugge”, insomma, era il mio migliore amico.
Eppure qualcosa in lui era cambiato e non me ne ero resa conto. Mi portò l’acqua.
“Allora, perché sei venuta fin qui Nessie?” mi chiese.
“Come hai detto tu, sono scappata di casa”
“Come sarebbe che sei scappata? Alice ti ha costretta a provare tutta la nuova collezione di Max Mara?”
Sorrisi. “No, Seth, il problema purtroppo è più grosso. Preferisco non parlartene ora, anzi non so se mai lo farò, scusami. Ho solo bisogno di staccare la spina, non preoccuparti”
Seth invece si rabbuiò.
“Ora capisco tutto..” sibilò. Non una traccia del suo solito buonumore era riconoscibile sulla sua faccia.
Non dissi nulla.
Dopo qualche secondo se ne uscì con un: “Nessie, adesso che ti sei ripresa dalla corsa, vattene”
“Come?” feci sbigottita. Avevo sentito bene?
“Direi che il tuo posto non è qui. Devi tornare a casa, saranno tutti molto preoccupati per te”
“Seth, ho litigato con Jacob, non posso tornare ora!” Era impazzito per caso?
“Metti l’orgoglio da parte e tornatene a casa Renesmee. Dico sul serio, voglio che tu te ne vada. Se vuoi posso pagarti un taxi, ma ti prego vattene da qui”. Mi guardò con un’espressione gelida e cattiva sul volto. Non era questo il Seth che io conoscevo e a cui volevo bene.  Quel Seth non mi avrebbe mai detto nulla del genere.
Allora assunsi l’aria più inviperita che potei e feci: “Bene, chiamami un taxi allora e dammi i soldi, altrimenti io non me ne vado”.
“Come vuoi” rispose e andò in camera a prendere il borsellino e il cellulare. Scese in sala da pranzo e telefonò.
Ero veramente furibonda e anche frustrata. Perché tutti si comportavano così con me quel giorno? Bell’affare che avevo fatto a litigare con Jacob per difendere lui.
“Tieni, ecco i soldi, sono sicuro basteranno. Tieniti pure il resto per te, non mi importa”
Presi il denaro dalle sue mani e lo intascai. Ero più arrabbiata che mai, avrei avuto voglia di azzannarlo. Restammo in silenzio per cinque minuti buoni, poi il taxi arrivò di fronte a casa sua. Mi accompagnò fino all’ingresso. Mi aprì il portone e io gli dissi, con un piede ancora sullo scalino di casa sua: “E’ tutto vero quello che ha detto Leah, Seth?”
“Era vero, ma ormai non lo è più, mi è passata, ho dimenticato. Ciao Renesmee” e mi chiuse la porta in faccia. Da lui non me lo sarei mai aspettata.

Sul taxi mi sentii uno schifo. Mi sentivo anche una ladra per avergli rubato quel denaro. Quando scesi pagai il tassista e mi rimasero in mano sette dollari di resto. Mi aveva davvero dato molti soldi, del resto io non pensavo dicesse sul serio.
Mi aveva dimenticata. Incredibile. Che razza di bastardo. Aveva ragione Jacob, aveva messo davanti alle priorità del branco una cottarella passeggera. Che stupida ero stata. Mentre risalivo il pendio che portava a casa mia vidi Jacob.
Senza dire una parola mi corse incontro e mi baciò, stringendomi forte tra le braccia, segno che mi aveva perdonata per la mia irruenza.
“Dove sei stata?” mi chiese staccandosi. “Non sai quanto sono stato in pena per te!”
“Sono stata via solo mezz’ora, Jake.. scusami per prima”
“No, scusami tu, Nessie, stavo perdendo la pazienza e questo non deve mai più accadere, sono stato un irresponsabile, ti prometto che non accadrà più niente del genere, te lo giuro! Io.. io ti amo Nessie e non voglio perderti!”. Poi mi baciò. Tutto sommato le cose si erano parzialmente sistemate.
 
 
Salve bellissime! Ecco qua il famoso capitolo 9! Finalmente tutte voi sadiche che volevate che Jake scoprisse tutto siete state accontentate! Magari volevate pure uno scontro! XD Ma no, ancora non è il momento, pazientate! ^_^
Uhm..Seth non è stato per niente simpatico con Nessie, chissà perché?
Ditemi cosa ne pensate di questo strano capitolo, mi raccomando! :)
E adesso.. ringraziamenti! :D

  • Julia92Cullen, beh, il consiglio di Edward è molto ponderato però non tiene conto dell’amore umano, ma solo dell’imprinting che è eterno, ma, allo stesso tempo, non è stato meditato, non viene dal cuore, ma da un istinto lupesco. Il punto è che in un certo senso sto “dissacrando” Jacob, specialmente in questo chappy! XD Un bacione, fammi sapere cosa ne pensi! ^_^
  • Grazie a tutte coloro che hanno aggiunto la mia storia tra le ricordate, le seguite e le preferite, in totale siete 16! Quasi quasi mi commuovo! XD Un bacione! :D
  • Grazie a coloro che leggono la mia storia anche se non la recensiscono! :) Baci!
PS: come avevo immaginato, non si possono inserire storie che non siano vere storie, quindi niente liste.
Quando avrò postato il chappy n°11 posterò la lista dei personaggi come capitolo!

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Capitolo 10
*** Che avrò fatto di male? E questi chi sono? ***


CAPITOLO 10
“Che avrò fatto di male? E questi chi sono?”
 

Quella notte non riuscii a dormire, in primis perché intorno alle undici di sera era scoppiato un terribile temporale con lampi, tuoni, fulmini e chi più ne ha più ne metta e ancora, dopo due ore, non era cessato e poi ero ancora scombussolata per via di ciò che era successo con Seth quella mattina. Nel pomeriggio io e Jacob eravamo stati sempre assieme, eravamo andati al cinema, mi aveva accompagnata a fare shopping a Port Angeles con la carta di credito di zia Alice e anche a casa tutto sembrava essere tornato alla normalità. Embry e Jake erano di ronda quella notte, i miei parenti erano di sotto e io me ne stavo sotto le coperte a rigirarmi e a pensare freneticamente. Tutto quel riflettere mi avrebbe fatto scoppiare la testa, ne ero certa. Però non riuscivo a spiegarmi come mai Seth avesse reagito in quel modo, perché fosse stato così scorbutico con me, che non gli avevo fatto niente di male. Forse credeva che io fossi corsa lì perché mi ero innamorata di lui mentre a lui di me non importava più un fico secco? Era un tentativo di respingermi da parte sua? Ma no, che andavo a pensare! Forse voleva farmi fare pace con Jacob. Però avrebbe comunque potuto essere più carino nel dirmelo, non era da lui usare quei modi. Forse ero troppo permalosa io? No, no e no, era stato lui il maleducato. Fatto sta che nei miei jeans c’erano ancora sette dollari da restituirgli e a me non era mai piaciuto avere debiti con nessuno.
La mattina dopo, un lunedì uggioso, prima di entrare in classe gli inviai un SMS con scritto: “Mi sono rimasti sette dollari di resto e oggi passerò a restituirteli insieme agli altri otto che ho usato per pagare il taxi. Lo faccio solo perché non ho voglia di avere debiti in sospeso con nessuno”.
Ovviamente non rispose. Simpatico. Be’, non m’importava.
Con la scusa che dovevo andare a prendere un libro in biblioteca, alle quattro del pomeriggio uscii di casa, diretta verso La Push.
Suonai al campanello di casa Clearwater.
Nessuno rispose, in compenso Leah aprì il portone e mi venne incontro con una faccia da far paura.
“Che cosa vuoi Renesmee?” mi chiese assumendo l’espressione più truce che le riusciva.
“Dovevo restituire quindici dollari a Seth, sono venuta apposta” risposi io, cercando di non sembrare intimidita.
“Seth non c’è in casa ora, è di ronda con Paul e Brady. Dalli a me, ci penso io”
“Senti Leah, volete spiegarmi perché tu e tuo fratello siete così scorbutici con me ultimamente? Perché tu e Seth ce l’avete con me?”
“Io non ce l’ho con te Nessie, casomai ce l’ho con me stessa e con la mia disattenzione. Sto cercando di fare in modo che tu te ne vada perché non è qui che devi stare. Vai al cinema, vai a casa, vai da un’amica, vattene al diavolo, ma non restare qui” fu la consolante risposta.
“E perché Seth mi tratta come se non fossimo più amici?”
“Perché ormai per te non prova più niente, ti ha completamente dimenticata. Il suo, dopotutto, era uno stupido sentimento umano. Adesso vai via Nessie”. Così dopo essersi intascata i quindici dollari, Leah rientrò in casa, sbattendo il portone alle sue spalle.
Era assurdo, perché tutti e due si comportavano in quel modo? Leah stava cercando di allontanarmi da Seth? Ma che bisogno c’era di farlo se lui aveva chiaramente detto di avermi dimenticata? Decisi di tornare a casa mia.
“Non hai preso nessun libro, tesoro?” mi chiese mamma appena entrai. Con lei c’erano zia Rose e nonna Esme.
“Non c’era quel che cercavo” risposi brevemente “Dove sono tutti?” domandai non vedendolo.
“Il nonno, il babbo e gli altri zii sono a caccia mentre Jacob ed Embry sono andati da Uley. Il branco probabilmente si riunirà e l’alfa tornerà ad essere per tutti Sam”
“Davvero?” feci un po’ stupita.
“Ovvio tesoro, che senso ha un branco formato solo da due membri? La cosa stupisce un po’ anche me ad essere sincera, non avrei mai creduto che Jacob sarebbe tornato da Sam, invece lo ha fatto. Dev’esserci sotto qualcosa, qualcosa che ha a che fare con la banda di vampiri che abbiamo trovato sotto casa una settimana fa”
Rabbrividii. Solo ripensare al vampiro biondo mi faceva gelare il sangue.
Senza più aggiungere altro salii in camera mia e mi misi a fare i compiti. Dovevo svolgere una ricerca e la cosa per fortuna mi tenne impegnata per un paio d’ore.
 
Alle sette sentii un tonfo di sotto: il portone di casa che si apriva per poi richiudersi. Scesi a vedere. Erano gli zii assieme a otto persone sconosciute dall’aria distinta. A dire la verità erano vampiri, non esattamente persone qualsiasi.
Erano quattro uomini e quattro donne. Due degli uomini erano sopra il metro e novanta, identici nel viso e nel colore dei capelli rossi. Avevano anche parecchie lentiggini spruzzate sul naso. Erano longilinei e non dimostravano più di venticinque anni. Dovevano essere gemelli. Un altro sembrava sui quarantacinque anni, aveva i capelli rossi come i due ragazzi ed era anch’egli piuttosto alto e longilineo. Che fosse il padre? Gli somigliava da morire. Una donna aveva il fisico asciutto, i capelli biondi ed era anche lei alta di statura. L’altra aveva i capelli castani, la carnagione olivastra, era piccolina di statura, ma ben fatta e aveva due occhi vispi vispi. Poi c’era un uomo dai capelli neri, tirati indietro con il gel e l’aria un po’ severa. Infine, una ragazza che poteva avere sedici o diciassette anni, di statura nella media, dai capelli lunghi e castani, gli occhi castano-verdi e la carnagione un po’ scura. Era molto somigliante alla donna dagli occhietti vispi e aveva sul viso la stessa espressione benevola e l’aria abbastanza simpatica.
 “Vieni Renesmee, vieni a conoscere queste persone!” m’incoraggiò mio padre.
Avanzai timidamente mentre nella mia testa rimbombava una sola domanda: “..e questi chi sono??”


Eccomi qua! Colpo di scena: nuovi arrivi! Chi saranno questi nuovi personaggi che piombano in casa Cullen all'improvviso? Nel prossimo capitolo lo scopriremo! ;)
Pubblicare la scheda dei personaggi (visto perché era utile inserirla? ;D) sarà più difficile del previsto dato che mi toccherà attaccare le foto una per una sulla pagina!!  :(
Cmq, una volta pubblico il chappy n°11, la lista ci sarà! :D
Mi raccomando ditemi cosa ne pensate di questo chappy! ^_^
Ora, come al solito: ringraziamenti!! :D
  • Julia92Cullen, mia fedele recensitrice! *__* Mi commuovi, non pensavo che il chap n° 9 fosse addirittura emozionante *me arrossisce*! Grazie di cuore! :D  Jacob è sempre la solita testa calda (lo era anche nei libri della saga), ha addirittura rischiato di trasformarsi dalla rabbia! Seth, Seth, Seth.. per qualche capitolo forse non lo vedremo, ma non ti preoccupare che non sparirà, ma anzi tornerà più carico che mai! XD Fammi sapere cosa ne pensi di questa svolta della storia con i nuovi personaggi! Un bacione! :D
  • Tutte le bellezze che hanno aggiunto la storia tra lePreferite, le Seguite e Da Ricordare, grazie, grazie grazie, mi fa piacere che questo obrobrio partorito dal mio cervellino schizzato abbia questo seguito! ^_^ Baciiii! :D
  • Grazie anche a quelli che leggono e basta! Kiss kiss! ;)

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Capitolo 11
*** Insoliti vicini ***


CAPITOLO 11
“Insoliti vicini”
 
Insomma, chi erano quei sette sconosciuti che i miei zii avevano fatto accomodare sui divani? Mi avvicinai a loro osservandoli.
Sei di loro avevano gli occhi dorati, come quelli degli zii, dei nonni e di mamma e papà, solo la ragazzina li aveva di un castano-verde assolutamente inusuale per un ogni vampiro che si rispetti. Annusai l’aria. Era un’ibrida anche lei, non c’erano dubbi!
In quel momento entrarono in casa anche Sam e Jake, che, vedendo tutti quei vampiri ammassati sui divani, si misero subito sul chi va là.
Vedendoli tesi, l’uomo dai capelli rossi parlò per primo: “Non preoccupatevi lupi, non siamo pericolosi, anzi siamo dalla vostra parte, per di più abbracciamo completamente la filosofia dei vampiri che vivono qui, vedete il colore delle nostre iridi? Un’altra garanzia è Catherine, un’ibrida come la vostra amica”
Papà fece cenno ai due licantropi di entrare e fidarsi e due eseguirono.
Dopodiché il rosso continuò: “ Io sono Hareton Hutchinson, questa donna dai capelli biondi è mia moglie Michelle, mentre queste due fotocopie l’uno dell’altro sono i miei figli, Nate e Dave.
Quel signore lì è Albert Stone, la donna che gli sta a fianco è sua moglie Lucille e quella ragazzina è la loro figlia, Catherine, un’ibrida, come..” si fermò, non sapendo il mio nome.
“Renesmee” lo aiutai io.
“Come Renesmee, esatto. A questo punto è giusto che io vi racconti la mia storia che solo Edward conosce. Allora, tutti sapete che i vampiri abitano la terra da millenni. Si dice che addirittura Attila fosse un vampiro. Comunque sia, ai tempi della seconda guerra mondiale io ero un aviere delle forze armate statunitensi, vedovo da ormai molti anni, mia moglie era morta dando alla luce i gemelli. I miei figli erano anch’essi aviatori. Un giorno ci giunse dal generale Bartemius Sherman un’offerta allettante: una missione molto importante e segretissima che ci sarebbe stata oltretutto retribuita lautamente. Io e i miei ragazzi eravamo stati invitati in una vecchia portaerei abbandonata alle 3 del mattino. Nonostante la bizzarria della cosa accettammo perché eravamo una famiglia povera e i soldi di certo non ci facevano schifo. Così ci presentammo lì, all’ora prestabilita.
Era buio. Eravamo in dodici circa, tutti avieri di estrazione piuttosto bassa, gente che non aveva tanti soldi, persone che avrebbero sicuramente accettato l’incarico. Aspettammo circa cinque minuti, poi udimmo dei passi e alla luce lunare intravedemmo la sagoma alta e impettita del generale Sherman. I suoi occhi color oro scintillavano nella notte come topazi, mi ricordo bene di questo particolare. Ci spiegò che quella era una missione segretissima e non dovevamo assolutamente farne parola con anima viva, nemmeno con amici e famigliari. Saremmo dovuti andare a Tokio a uccidere comandanti, generali, capitani di flotte, ma anche soldati semplici, marinai e avieri, così da indebolire l’esercito giapponese. Tutti ci chiedemmo come, ci sembrava una missione improponibile, saremmo riusciti a mietere pochissime vittime e saremmo poi stati arrestati e magari anche uccisi. Quando esponemmo al generale le nostre titubanze lui ghignò e disse che ci avrebbe fornito i mezzi per svolgere un lavoro egregio. Eravamo molto confusi.
All’improvviso udimmo dei passi rapidissimi, un soffio di vento e tante figure ci erano addosso e ci infilavano nel collo qualcosa di appuntito, freddo. Le loro mani erano gelide, forti, dure come l’acciaio, non riuscimmo a liberarci di loro. Sentivo il sangue gorgogliare nelle vene del mio collo, sentivo tirare, succhiare dalla mia gola. Gridai, dicendo ai miei figli di scappare, ma mi resi conto che era troppo tardi. Quando il mostro che mi succhiava il sangue dalla giugulare si staccò da me iniziai ad essere preda di forti convulsioni e infine tutto divenne confuso, mi sentivo dapprima febbricitante, poi mi parve di stare bruciando e continuavo a urlare ai miei figli di andarsene se potevano, loro gridavano anch’essi, ma mi pareva che le loro voci fossero lontane chilometri, i suoni erano tutti distorti e ovattati. Infine persi conoscenza per un paio di giorni o giù di lì. Quando mi risvegliai ero in una grande distesa erbosa con alti alberi tutt’intorno. I miei figli erano accanto a me, già svegli. le loro iridi erano rosse come il fuoco. Inorridii.
Il generale Sherman era lì assieme a una ventina di uomini pallidi dalle iridi rosse. Dovevano essere i mostri che ci avevano infilzato i canini nel collo.
Ci fu spiegato che da quel momento le nostre famiglie sarebbero diventate ricchissime, che avrebbero ricevuto soldi a palate ogni mese (e non mentiva!), ma che avremmo dovuto attenerci alle regole. Avremmo dovuto vivere per alcuni mesi nella macchia, al riparo da occhi indiscreti. Eravamo vampiri ormai, spiegò tra l’incredulità generale, ma neonati, perciò avremmo dovuto aspettare che la nostra impetuosità e la nostra irrefrenabile sete si placassero un poco. Ci saremmo cibati di animali e avremmo dovuto continuare a farlo per sempre.
Così facemmo. Otto mesi nella foresta ci calmarono, diventammo meno forti, ma più razionali e le nostre iridi divennero color oro. Ci addestrammo con i vampiri più anziani del plotone del generale Sherman e diventammo dei guerrieri. Anche se vampiri, non eravamo altro che cittadini americani in attesa di poter essere d’aiuto alla nostra patria.
 
Eseguimmo la nostra missione. Ogni vampiro spezzò in media quindici vite. Civili, gente come noi. Ci avevano resi non soldati, ma aguzzini.
Io mi sentivo peggio ogni giorno che passava, mentre i miei figli, giovani e impetuosi, trovavano giusto che noi dell’esercito americano uccidessimo civili come avevano fatto gli stessi giapponesi a Pearl Harbor alcuni mesi prima.
Non ero l’unico a pensarla così. Anche Albert, uno del plotone dei vampiri più anziani del generale Sherman, tipo taciturno e austero, ma di animo buono era del mio stesso parere. Lo stesso valeva per una delle tre donne del plotone, Michelle, una ex-infermiera che veniva usata come specchietto per le allodole, con lei praticamente tutti capitolavano e venivano puntualmente ritrovati in una pozza di sangue. Li uccidevamo con le mani, non succhiavamo il loro sangue, saremmo diventati bestie, altrimenti. Ci nutrivamo di animali anche là in Giappone.
Michelle era una donna bellissima, per di più era una persona estremamente intelligente e diplomatica e fu questo a colpirmi soprattutto di lei e a farmene poi innamorare perdutamente. Anche per lei fu la stessa cosa, c’era una fortissima sintonia mentale tra di noi che si trasformò in stima reciproca e ben presto in amore.
Albert invece era un vampiro abbastanza anziano (anche se ovviamente non dimostrava la sua età) e non aveva mai avuto una famiglia, nemmeno quando era umano, diceva che innamorarsi non faceva per lui e una volta divenuto un vampiro credeva addirittura che l’amore fosse un sentimento impossibile da provare per un essere senz’anima. Si è anche lui ricreduto, ma ne sono dovuti passare di decenni. Alla fine si è convertito alla vita coniugale.
Comunque, tornando alla missione,  ben presto i giapponesi capirono di chi fossero opera quelle carneficine, mandarono i loro vampiri a fiutare, a seguire il nostro odore e fummo incastrati.
Attaccati quando meno ce lo aspettavamo da dozzine di vampiri giapponesi, in pochi riuscimmo a scappare: io, i miei figli, Albert, Michelle e altri tre ex-avieri. Erano in superiorità numerica.
Come sempre, il Giappone aveva fatto le cose molto più in grande di noi e secondo me diventò quasi una competizione, quella guerra, una gara a chi le combinava più grosse finché l’America non decise di lanciare le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
 
Vivemmo nascosti per qualche anno, infine andammo ad abitare in Alaska, un po’ freddino, ma l’ideale per chi non voleva brillare come un luccichino alla luce del sole.
Albert invece si trasferì in Scozia, a Dalness, dove piove parecchio e il sole non è un così grosso problema.
Poi però gli mancava l’America e decise di tornarvi ogni inverno, quando c’è poco sole, e proprio negli USA conobbe Lucille, una studentessa di medicina di ventisette anni, un’umana. La conobbe quasi per caso, vero Albert? Ah, timidone, sorride e non risponde, comunque sia, in due anni il nostro freddo Albert era sposato con Lucille.
Vennero a trovarmi in Alaska, lui e sua moglie e furono miei ospiti per circa due settimane durante le quali Lucille si accorse di essere incinta. Era una cosa incredibile, nessuno credeva che un vampiro potesse avere figli! Invece, dopo una gestazione relativamente breve, Lucille partorì, aiutata da Michelle che era un’ex-infermiera molto esperta. Nacque una bambina estremamente forte che distrusse il corpo della madre. Lucille fu salvata appena in tempo da Michelle che ebbe il tempismo di trasformarla in vampiro prima che morisse. Ed ecco qui Catherine, un’ibrida come la vostra Renesmee.
Lucille e Albert vennero ad abitare in Alaska, in una casa vicino alla nostra, poi però decidemmo di trasferirci perché la nostr giovinezza perenne iniziava a dare nell'occhio alla gente del paese ed eccoci qua, a Forks, città estremamente piovosa e parca di sole, che chiediamo, soprattutto ai licantropi, di poter venire ad abitare qui, in un due villette non distanti tra di loro e non lontane da casa Cullen. Sappiamo del patto coi lupi e intendiamo rispettarlo, la nostra dieta si basa solo ed unicamente su sangue animale”.
 “Avete qualche dono speciale?” domandò mia madre ai forestieri.
“Sì, Nate e Dave sono dotati di una forza incredibile, sono forti come i vampiri neonati. Catherine invece vede ciò che sta succedendo in questo momento in altri luoghi. Non ci riesce sempre, per di più solitamente deve conoscere bene il luogo in cui stanno succedendo tali fatti” rispose Lucille “mentre io” proseguì “so sempre se qualcuno mente o sta dicendo la verità”
“Edward ci ha raccontato di quello che sta succedendo con quella banda di vampiri e siamo ben disposti ad aiutarvi, anche noi siamo contro lo spreco di vite umane” aggiunse Albert.
Be’, se non altro erano lì per aiutarci.
“Ci saranno anche i lupi ad aiutarci, ma il loro esercito è composto da almeno quindici membri e il vostro aiuto si rivelerà particolarmente prezioso” disse mio padre, poi fece: “Sam, Jacob, ho sentito i vostri pensieri e mi pare un’idea più che logica”.
Non capivo, Jake era tornato a far parte del branco di Sam?
Chiamai il mio ragazzo in disparte per parlare in un’altra sala mentre, a storia conclusa, mia madre faceva gli onori di casa agli sconosciuti.
 
“Jake, sei tornato nel branco di Sam?” gli domandai.
“No, non sono tornato nel branco di Sam, ho un branco nuovo adesso, Leah tornerà qui, Embry ci sarà ancora, io sarò l’alfa, poi ci saranno Colin e Brady, che ormai non sono più dei novellini del tutto e cinque nuove reclute. Devi sapere che circa una decina di adolescenti Quileute si sono trasformati in seguito all’arrivo della banda di vampiri di Candice e altri se ne trasformeranno dopo l’arrivo di questa famiglia. Seth resterà nel branco di Sam con Quil, Paul, Jared e un’altra decina di membri”
“Siamo in superiorità numerica quindi!” esclmai.
“Esattamente, il branco di Sam ha seguito le loro tracce senza riuscire a prenderli, il nostro odorato non ne ha fiutati venti, ma sedici”
“Tutti neonati?”
“Be’, sei di loro non lo sono di sicuro, non erano neonati quelli che ci avevano fatto una visitina diverse notti fa” .
Ripensai al biondo altissimo. Mio Dio, aveva lo sguardo più spaventoso che avessi mai visto. Era enorme e i suoi occhi gli conferivano un’aria da crudele sadico assetato di sangue.
Poi pensai a Seth, a come mi aveva trattata. Volevo chiamarlo, volevo una spiegazione, volevo mi dicesse che era stato posseduto da uno spirito maligno da cui ora si era liberato, che si scusasse e che mi promettesse di non trattarmi così mai più. Sogni, Nessie, sogni.
“A che stai pensando Nessie?” mi chiese Jacob, distraendomi dalle mie riflessioni.
“Pensavo al vampiro dai capelli biondi, al suo sguardo cattivo” risposi. Non era proprio la verità, i miei pensieri avevano ormai preso un’altra piega.
“Se cerca di torcerti anche un solo capello lo farò a pezzi con le mie mani, anzi.. con le mie zanne!” fece lui stringendomi a sé. Il suo corpo era così caldo e avvolgente e mi resi conto che non c’era altro posto in cui desideravo stare che non fosse lì, tra le sue braccia. Tra le braccia del mio Jake.



E rieccomi qua! Sì, lo so che avevo detto che avrei postato per ora di cena, ma siccome dovevo studiare per il compito d'inglese di lunedì.. ecco che mi riduco a postare a mezzanotte passata! XD
Cmq, ecco che vi ho presentato i nuovi arrivi in queso chappy un po' lunghetto! Come li sentite a pelle? Simpatici? Antipatici? Fatemi sapere tuuutto quello pensate, a me mi fa solo piacere! ^_^
Ora passiamo, come di consueto, a RINGRAZIARE:

  • mary whitlock, grazie per la tua luuuuunghisssssima recensione a cui, per non occupare troppo spazio, ho preferito rispondere a parte (vattela a leggere, se ancora non l'hai fatto! :P)! Continua a seguirmi, mi raccomando! Un bacione! :D
  • tutte le anime pie che Seguono, Preferiscono e Ricordano questa roba: grazie infinite! Un baciiio! ^_^
  • sì, grazie anche ai timidi che leggono e basta (probabilmente perché trovano la storia oscena! XD), un bacetto tirchio anche a voi! ;)

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Capitolo 12
*** Scheda dei Personaggi ***


Scheda dei personaggi di “Wrong”
 

 
Finalmente eccomi qua con la lista dei personaggi con la quale vi rompo da settimane! XD
Ditemi cosa ne pensate di loro, mi raccomando, volio tantisssimi commentini! ^_^
Un bacione! ;)
  
 

Jacob Black
Data di nascita: 14 gennaio 1990
Segno zodiacale: Capricorno
Razza: Mutaforma
Altezza: 1,94 m
Jacob è fidanzato con Renesmee, figlia di Edward e Bella e oggetto del suo imprinting. Fondalmente buono, Jacob è però una testa calda e ha un caratterino che prende fuoco piuttosto facilmente!

 
 

Renesmee Carlie Cullen
Data di nascita: 10 settembre 2006
Segno zodiacale: Vergine
Razza: Ibrido vampiro-umano
Altezza: 1,68 m
Renesmee è la figlia di Edward e Bella ed è una semi-umana. E’ fidanzata con Jacob, ma è molto affezionata anche all’amico Seth.
 
 

 
Seth Clearwater
Data di nascita: 22 aprile 1992
Segno zodiacale: Toro
Razza: Mutaforma
Altezza: 1,85 m
Seth è un ragazzo gentile ed altruista, migliore amico di Jacob e Renesmee. Innamoratosi di quest’ultima, non esita a tornare nel branco di Sam per non creare fastidi.
 
 
 
 
 
 
Leah Clearwater
Data di nascita: 27 luglio 1986
Segno zodiacale: Leone
Razza: Mutaforma
Altezza: 1,77 m
Sorella maggiore di Seth, malgrado l’apparenza da dura è estremamente legata al fratellino. (l'attrice è sempre quella di Eclipse, ho solo preferito farle avere i capelli lunghi in questa fic e ho preso una foto dell'attrice in cui ha i capelli lunghi)
 
 

 
Candice Johnson
Data di nascita: 6 novembre 1934
Data di trasformazione: 13 agosto 1958
Segno zodiacale: Scorpione
Razza: Vampiro
Altezza: 1,79 m
Bella e procace vampira è il boss di un clan di vampiri che si nutrono di sangue umano. Architetterà un piano per uccidere sia i Cullen che i licantropi.
 
 

 
Simon Donovan
Data di nascita: 23 gennaio 1980
Data di trasformazione: 3 giugno 1992
Segno zodiacale: Acquario
Razza: Vampiro
Altezza: 1,86 m
Simon è un vampiro molto bello, ma non troppo sveglio. È infatti succube dell’infida Vasilisa della quale è innamorato.
 
 

 
 
Vasilisa Sokolova
Data di nascita: 15 luglio 1960
Data di trasformazione: 16 gennaio 1979
Segno zodiacale: Cancro
Razza: Vampiro
Altezza: 1,65 m
È una vampira russa, sorella minore del sadico Igor e, malgrado l’apparenza, non è affatto innocua.
 
 
 

 
Igor Sokolov
Data di nascita: 10 gennaio 1952
Data di trasformazione: 16 gennaio 1979
Segno zodiacale: Capricorno
Razza: Vampiro
Altezza: 2,02 m
E’ un vampiro russo, fratello maggiore di Vasilisa, l’unica persona al mondo alla quale vuol bene, è un sadico e Renesmee è nel suo mirino.
 
 
 

 
 
Daniel Edwards
Data di nascita: 10 maggio 1960
Data di trasformazione: 15 giugno 1986
Segno zodiacale: Toro
Razza: Vampiro
Altezza: 1,98 m
Prima di diventare un vampiro era un promettente giovane avvocato. E’ innamorato di Candice.
 
 
 
 

 
Harry Miller
Data di nascita: 26 maggio 1987
Data di trasformazione: 22 ottobre 2002
Segno zodiacale: Gemelli
Razza: Vampiro
Altezza: 1,69 m
Prima di diventare un vampiro era un giovanissimo velocista. Ha mantenuto questa la sua velocità superiore alla norma anche dopo la trasformazione e risulta imprendibile anche per i licantropi.
 

 
Embry Call
Data di nascita: 1° luglio 1990
Segno zodiacale: Cancro
Razza: Mutaforma
Altezza: 1,88 m
Uno dei migliori amici di Jacob, Embry è all’apparenza un po’ timido, ma in realtà molto simpatico.
 
 
 
 

Sam Uley
Data di nascita: 31 marzo 1986
Segno zodiacale: Ariete
Razza: Mutaforma
Altezza: 1,90 m
È l’alpha del suo branco.
 
 
 
 

Nathaniel “Nate” e David “Dave” Hutchinson
Data di nascita: 11 dicembre 1918
Data di trasformazione: 13 gennaio 1942
Segno zodiacale: Sagittario
Razza: Vampiri
Altezza: rispettivamente 1,93 m e 1,91 m
Due giovani ex-avieri simpatici e divertenti, figli di Hareton Hutchinson. Hanno una forza addirittura superiore a quella di Emmet, sono forti come vampiri neonati.
 
 
 
 
 

Hareton Hutchinson
Data di nascita: 14 febbraio 1896
Data di trasformazione: 13 gennaio 1942
Segno zodiacale: Acquario
Razza: Vampiro
Altezza: 1,86 m
Un ex-aviere dal carattere diplomatico. Va molto d’accordo con Edward.
 
 
 
 
 

 
Michelle Smith in Hutchinson
Data di nascita: 25 settembre 1895
Data di trasformazione: 27 giugno 1935
Segno zodiacale: Bilancia
Razza: Vampiro
Altezza: 1,76 m
Una donna bella e molto intelligente, seconda moglie di Hareton.
 
 
 
 
Lucille Becker in Stone
Data di nascita: 26 febbraio 1958
Data di trasformazione: 18 luglio 1987
Segno zodiacale: Pesci
Razza: Vampiro
Altezza: 1,54 m
Moglie di Albert, è una donna intelligente e simpatica, riesce a sentire sempre se qualcuno sta mentendo o meno, superando scudi come quelli di Bella. È un medico e stima molto Carlisle.
 
 
 

 
Albert Stone
Data di nascita: 15 gennaio 1835
Data di trasformazione: 5 settembre 1871
Segno zodiacale: Capricorno
Razza: Vampiro
Altezza: 1,77 m
E' un ex-soldato delle forze armate statunitensi, freddino, rigido e controllato, tiene moltissimo alla sua famiglia.
 
 
 
 

  
Catherine Stone
Data di nascita: 18 luglio 1998
Segno zodiacale: Cancro
Razza: Ibrido vampiro-umano
Altezza: 1,64 m
Figlia di Albert e Lucille è una semi-umana come Renesmee. Diventerà la migliore amica di quest’ultima.
 
 
 
 

 
Lucy Lin
Data di nascita: 17 giugno 1998
Data di trasformazione: 28 settembre 2016
Segno zodiacale: Gemelli
Razza: Vampiro
Altezza: 1,56 m
Una vampira neonata assoldata come spia dal clan di Candice.
 
 
 
Elizabeth Hopkins
Data di nascita: 13 aprile 1997
Data di trasformazione: 2 novembre 2016
Segno zodiacale: Ariete
Razza: Vampiro
Altezza: 1,72 m
Una giovane aspirante modella sparita misteriosamente da Port Angeles, uccisa, dicono, dal fidanzato geloso. In realtà è stata assoldata da Candice e trasformata in una vampira neonata.



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Capitolo 13
*** La cattura ***


CAPITOLO 12
“La cattura”
 
Era ormai passato un mese da quando Seth se n’era andato dal branco di Jacob per tornare da Sam e che avevamo per vicini gli Hutchinson e gli Stone.
I gemelli Hutchinson erano molto simpatici, ridanciani e piacevano oltremodo a zia Alice che li trovava spiritosissimi.
Del resto si erano fatti amici anche i licantropi, Embry era diventato un loro compagno di brigata ed era sempre con loro tre a ridacchiare, mentre Leah, scontenta come sempre dell’arrivo di nuovi vampiri, sembrava insolitamente cordiale nei confronti di uno dei due, cioè Dave. In gran segreto mi aveva confessato che era l’unico vampiro che conosceva ad essere, per il suo naso, assolutamente inodore e che aveva addirittura iniziato a uscire con lui!
Lo dissi a Jacob e lui mi spiegò che Leah aveva avuto il tanto sospirato imprinting, anche se non voleva dirlo a nessuno che non appartenesse al suo branco, e per un vampiro per giunta! Ero strabiliata, che strano era il mondo in cui vivevo! Se una delle mie compagne di classe avesse avuto anche un solo assaggio della mia routine sarebbe sicuramente impazzita.
Be’, tutte tranne Catherine che ora era in classe con me. All’inizio un po’ timidina e riservata, si era poi rivelata essere esattamente il contrario, cioè molto estroversa e simpatica sebbene a volte un po’ troppo chiacchierona (era capace di parlare fino a farti fischiare le orecchie!), talvolta un po' capricciosa e decisamente pazzerella.
Odiava essere chiamata Catherine, nome scelto per lei dalla madre il cui romanzo preferito era Cime Tempestose e Catherine era appunto il nome della protagonista femminile del libro. Preferiva essere chiamata semplicemente Cathy.
Mi raccontò che l’estate prima aveva avuto un flirt con Nate, il gemello più alto, durato solo quindici giorni, ma non si erano messi insieme perché lui non voleva impegnarsi, lei invece aveva ancora una bella cotta per il rosso.
“Una cotta che va avanti dal 2003 a dire il vero, ma lui mi ha calcolata solo a luglio di quest’anno e per due sole misere settimane” spiegò sconsolata.
Insomma, si chiacchierava piuttosto bene con lei, sia di cose banali come queste, sia di argomenti più seri come la teoria dell’esistenza dell’anima nei vampiri, teoria elaborata da sua madre Lucille, medico e anche studiosa di tutto ciò che riguardava il mondo dei vampiri, un po’ come nonno Carlisle e che ora lavorava nel suo stesso ospedale.
Secondo Lucille e anche secondo la figlia Cathy che le dava ragione, il vampirismo era un virus che infettava il corpo. Lo stesso virus si sostituiva al sangue  e garantiva così la maggior parte delle funzioni vitali. L’anima non spariva dal corpo, però la sete spesso faceva prevalere l’istinto, ma c’era comunque una scelta. Inoltre l’amore, la sofferenza, la gelosia, erano tutte emozioni che solo un essere con un’anima poteva provare, sentimenti che un robot, ad esempio non avrebbe mai potuto rendere propri, ma avrebbe al massimo potuto simulare. Non aveva tutti i torti, era una possibilità.
Le mostrai il mio dono, quello di comunicare toccando le persone e lo trovò una “figata assurda”, come lo definì lei e mi mostrò il suo, descrivendomi cosa stavano facendo ora i lupi in quel momento in giardino. Brady si stava grattando dietro orecchie come un perfetto cagnolino, mi disse sorridendo, mentre Leah flirtava con Dave; Jacob ed Embry ascoltavano una barzelletta di Nate.
Le raccontai anche di Seth, di come eravamo quasi fratelli prima e di come io fossi diventata una perfetta sconosciuta per lui dopo.
“Ora capisco perché quando ci sei tu Leah è sempre così agitata” osservò. Annuii.
“Comunque” proseguì “secondo me ti vuole ancora molto bene, ti ha trattata così per fare in modo che tu ti dimenticassi di lui e ti dedicassi solo a Jacob, la maschera dell’antipatico è solo una finta. Non vorrei sbagliare, ma, da come me ne hai parlato, sono quasi certa che sia una persona altruista e determinata, tanto da cercare in tutti i modi di non essere dintralcio. E poi” aggiunse “uno che ti ha sempre voluto così bene non ti dimenticherebbe mai”. Sorrise.
Che avesse ragione lei? Certo, era da Seth l’essere molto altruista, ma era capace di questa determinazione? Aveva un carattere così.. tosto? Forse non lo conoscevo bene, forse oltre a essere buono come il pane era anche un cavaliere senza macchia e senza paura.
 
Una notte che la mia famiglia era a caccia, io ero in camera mia con Jacob. Ci stavamo baciando ormai da un quarto d’ora buono. Lui era un po’ diverso dal solito, più frenetico, più appassionato, insomma, sembrava in un certo senso aver l’intenzione di passare al livello successivo, c’erano tutte le premesse perché avvenisse la nostra “prima volta”.
Ormai eravamo sdraiati sul letto, Jacob era sopra di me, ben intenzionato a non lasciarmi scappare e io non avevo alcuna intenzione di farlo. Era un momento magico, sentivo il suo calore attraversare i miei vestiti che lui stava lentamente iniziando a sfilare.
Sentivo le sue labbra bollenti sulla mia pelle, sul mio collo e desideravo solo che lui mi stringesse sempre più forte e che quell’attimo non finisse mai.
Ma la fortuna con me è spesso sfacciata, perciò, proprio sul più bello, Embry e Leah irruppero in camera senza nemmeno avere la decenza di bussare, decisi più a sfondare la porta che a entrare.
“Ma siete impazziti, che diavolo vi salta in mente?” sbraitò Jacob tirandosi su dal letto, livido di rabbia e coi muscoli tesi all’inverosimile.
Quei due impiastri avevano rovinato un momento magico e specialissimo, però era solo perché non volevo offendere Jacob che non mi ero piegata in due dalle risate. Era una scena da American Pie!
“Jacob, ne abbiamo presa una, abbiamo catturato una neonata della banda!” disse concitato Embry, incurante del fatto che l’amico indossasse solo un paio di boxer e che io fossi in jeans e reggiseno. Più imbarazzata sembrava invece Leah. Per fortuna le donne hanno un certo decoro in più rispetto a quei grezzi dei maschi.
Alle parole di Embry, comunque, smisi di ridere sotto i baffi: uno della banda dei vampiri “carnivori” era stato preso!
“Scusa l’irruzione Jake, ma non avevamo scelta! L’abbiamo spezzata, l’abbiamo privata della parte inferiore del corpo e delle braccia. E’ innocua! Le abbiamo promesso di lasciarla in vita se parlerà e lei ha promesso di farlo, in cambio  chiede di non venire uccisa”.
Jacob si infilò alla svelta i jeans e io mi sbrigai a indossare una maglietta alla svelta e tutti e quattro scendemmo in giardino, per poi recarci nella radura un po’ più avanti.
 
Tutti i licantropi del branco di Jacob, tutta la mia famiglia, gli Hutchinson e gli Stone erano disposti in cerchio attorno al corpo straziato e orribilmente mutilato di una vampira di chiare origini orientali, dai lunghi capelli neri e lisci, gli occhi rossi come il sangue e la pelle bianca come cera. Aveva un’espressione terribilmente spaventata e, confesso, mi suscitava una profonda pietà. I suoi arti erano lontani da lei, sorvegliati da zio Emmet e zio Jasper.
Mio padre avanzò con un’espressione un po’ arcigna sul volto e le disse semplicemente: “Parla”.
 
 
Salve a everyone! Ecco qui un altro capitoletto, pubblicato un po’ in ritardo, ma a causa del trambusto compra-regali di Natale non è che abbia avuto tanto tempo!
Spero via sia piaciuto anche questo chappy che è di intramezzo: conosciamo meglio i vicini, Leah ha il fatidico imprinting, Renesmee diventa amica di Cathy et.. voilà! Colpo di scena! Vampira del clan nemico catturata! O_O
Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate, anche voi silenziosi che leggete soltanto, per noi poveri scrittori un misero commentino è una festa! :D
Adesso: RINGRAZIAMO!

  • Julia92Cullen, mary whitlock e Godot_618 a cui ho già risposto in privato, fatemi sapere che ve ne pare di questo chappy! ;) Kiss!
  • Le solite brave donne che aggiungono la storia tra Preferite, Ricordate e Seguite! Un bacione! :)
  • I muti che leggono soltanto: se vi venisse per caso in mente di recensire.. FATELO! XD Un bacio! :)

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Capitolo 14
*** Lucy la spia ***


CAPITOLO13
“Lucy la spia”
 
La neonata esitò per un istante, intimidita da mio padre, poi incominciò: “Il mio nome è Lucy Lin e sono, o forse è più corretto dire che ero una studentessa diciottenne. Frequentavo il liceo a Vancouver, dove sono nata e cresciuta. Una sera d’autunno io stavo tornando a casa dopo essere uscita con delle amiche. Ero in macchina e stavo passando per una strada buia e deserta perché abitavo in una zona in panoramica, bellissima di giorno, ma assolutamente spaventosa la notte perché non c’erano nemmeno lampioni o altre fonti di illuminazione.
A un certo punto sbucò fuori un ragazzo alto circa due metri, coi capelli biondi, che si piazzò in mezzo alla strada” raggelai. Era il terribile vampiro biondo, pensai tra me e me! “Stavo frenando, ma non ce l’avrei fatta, l’avrei investito, non fosse stato che con una mano lui non avesse fermato il mio fuoristrada premendo sul cofano.
Io lo guardavo in preda al panico e lui in risposta ghignò. Notai che la sua carnagione era bianca in modo innaturale e i suoi occhi demoniaci erano rossi come sangue vivo. Ebbi una paura boia, cercai di ripartire, ma lui fu più rapido di me, neanche mi accorsi che aveva aperto lo sportello della mia auto e mi stava mordendo sul collo, facendomi un male terribile, stringendomi il cranio con le sue mani gelide e dure come il marmo e succhiando via del sangue da me. Credevo mi avrebbe uccisa, ma non lo fece, mi gettò invece sul sedile posteriore, si mise alla guida e partì nella notte, mentre io strillavo, in preda alle più terribili convulsioni.
Lentamente scandì, con il suo forte accento russo, che se non avessi smesso di sbraitare mi avrebbe strappato tutti i capelli dalla testa a ciocche e me lo disse con voce melliflua, senza urlare, il che mi spaventò ancora di più. Dopo alcuni minuti persi conoscenza.
Mi risvegliai in un vecchio capannone, completamente spaesata e con la gola che mi bruciava terribilmente.
“Devi avere una bella sete, vero carina?” mi chiese una ragazza. Era in piedi davanti a me e mi guardava. Forse erano ore che mi guardava. Era alta, oggettivamente molto bella, coi capelli neri e la pelle chiarissima”
“Candice” disse Jacob.
“Esattamente, si chiamava Candice e mi disse che ero diventata una dea, bella ed immortale, ma anche terribilmente pericolosa e avrei sicuramente fatto del male ai miei amici e alla mia famiglia se mai mi fosse balenata nel cervello l’idea di tornare da loro. Senza contare che poi Igor, il vampiro biondi che mi aveva trasformata, mi avrebbe scovata e fatta a pezzi, poi mi avrebbe bruciata viva.
Spaventatissima le chiesi perché fossi lì. Mi spiegò che loro erano vampiri nomadi, in cerca di terre in cui stabilirsi per mangiare, terre dove c’erano boschi in cui nascondersi e che non potevano più restare lì dove stavano, a Vancouver, perché c’erano troppe sparizioni sospette e siccome non ci tenevano a dare nell’occhio ai Volturi, che sono una specie di vampiri guardiani che si assicurano che l’esistenza dei vampiri non venga scoperta dagli umani, avevano deciso di trasferirsi. Io ero stata scelta come spia di seconda mano”
“Sappiamo bene chi sono i Volturi” fece zia Rosalie.
Lucy proseguì: “Così decisero di venire qui, in altri luoghi i vampiri bevono sangue umano, qui invece gli unici vampiri si nutrono di sangue di animali e loro non avrebbero avuto interferenze. Non avevano però fatto i conti con i due branchi di licantropi e furono costretti a battere in ritirata. Tornarono in Canada e crearono un esercito di neonati, come me, per affrontare i licantropi e i vampiri “vegetariani” che si erano mostrati ostili”.
“In quanti siete?” chiese mio padre.
“Siamo diciassette, l’ultimo membro si è aggiunto ieri notte”
“Non sarà mica quella ragazza sparita a Port Angeles che si sospetta sia stata fatta fuori dal fidanzato in una crisi di gelosia?” chiese mia madre.
“Proprio lei, Elizabeth Hopkins, il suo ragazzo è innocente. È una ragazza alta e molto bella, ha partecipato anche a concorsi di bellezza e ha solo diciannove anni, l’ha scelta Igor, fa sempre così lui: ragazze giovani e carine oppure bambini sono le sue vittime preferite. È un sadico!” rispose Lucy.
Stavo per svenire: Igor era anche più spaventoso di quanto non osassi immaginare.
“Quando attaccheranno?” chiese Jacob.
“A quanto so in settimana” rispose Lucy.
Jacob continuò:“E sai dirmi in che modo attaccheranno?”
“Faranno in modo di trascinare uno dei branchi nella foresta e lo annienteranno fidandosi della superiorità numerica, poi..” ma Jacob la interruppe: “Superiorità?” chiese.
“Sì, Candice conta sull’appoggio di altri due membri adulti e tre o quattro neonati” rispose Lucy “poi si dedicheranno al secondo branco che sarà solo e ai vampiri. Non sapevano che i vampiri fossero così numerosi, ma hanno recentemente scoperto che si erano aggiunti nuovi licantropi. Io ero qui per spiare, avrei riferito tutto a loro e Candice avrebbe reclutato almeno una decina di nuovi neonati, ma sono stata braccata”
“E non riferirai niente perché morirai stanotte, Lucy” continuò zio Emmet.
“Cosa?” gridò Lucy “Avevate promesso, avevate promesso di non uccidermi, io ho fatto il mio dovere! Non voglio morire dopo che vi ho aiutato! Siete dei mostri!”
“Come possiamo fidarci di te? È un rischio che non possiamo correre, a meno che.. Edward!” disse Jacob “Sta dicendo la verità?”
“Non lo so, non riesco a leggere nella sua mente, io..” iniziò mio padre, ma fu interrotto da Lucy
“Io sono uno scudo, come Vasilisa, la sorella di Igor, nessun potere, né quello di Igor né quello di Candice possono scalfirmi”
“Come me!” esclamò mia madre.
“Che genere di poteri?” chiese mio padre.
“Igor può torturarti, farti prendere dalle convulsioni, farti del male, semplicemente volendoloparalizzarti guardandoti negli occhi, mentre Candice può paralizzarti. Anche Harry, un ragazzino coi capelli rossi, ha una sua peculiarità: la velocità. È molto più veloce di un vampiro normale”
“Ecco perché non siamo riusciti a prenderlo” mormorò Jacob.
“Vasilisa invece, come ho già detto, è uno scudo e ciò la rende assolutamente imprevedibile” concluse Lucy.
“Nel dubbio dobbiamo ucciderla Edward, è l’unico modo per non rischiare le nostre vite” fece zio Emmet.
“Sì, purtroppo siamo costretti” fece zio Jasper.
“Come? Ucciderla? Ma ci ha aiutatati!” esclamai. Erano diventati tutti degli assassini per caso?
“Renesmee, sii ragionevole, pensa se andasse a raccontare tutto a Igor!” replicò Jacob, cercando di convincermi spingendo sul mio punto debole.
“A quanto so la semi-umana è già nel suo mirino, l’ha puntata da settimane” disse Lucy.
Allora avevo ragione, Igor mi aveva puntata e aveva in mente di sottopormi alle più barbare torture!
“Non possiamo ucciderla, le abbiamo promesso che non l’avremmo fatto e poi potrebbe sempre tornarci utile, è un’ottima fonte!” disse nonna Esme
“Sì, per il nemico! Avete sentito cos’ha detto, no? È una spia, va eliminata!” esclamò Emmet; zio Jasper, Jacob e tutti i licantropi erano dalla sua parte. Mio padre si asteneva, mentre zio Carlisle sembrava contrario al farla uccidere.
Alla fine si piazzò di fronte a Lucy mia madre che disse: “Ma come, vogliamo diventare degli assassini? Dov’è è finita la nostra umanità? Dobbiamo lasciarla andare!”
“Andare? Io non posso andarmene! Loro mi ucciderebbero subito! Lotterò al vostro fianco!” esclamò Lucy.
“Cosa? Nasconderti metterebbe tutti in pericolo, Lucy!” esclamò mio padre.
“Oppure dovremmo anticipare la data della battaglia e noi non siamo ancora pronti per questa guerra!” fece zio Jasper.
“E poi non possiamo fidarci di te! Cosa ci assicura che tu stia dicendo la verità?” le chiese Jake.
“Io” rispose semplicemente Lucille.
“Tu? Tu puoi sentirla?” le chiese zia Alice.
“Esattamente, anche se con un po’ di sforzo. Riesco a superare il suo muro, riesco a farlo anche con Bella” spiegò Lucille.
“Magnifico, è evidente che superi qualsiasi scudo e potresti farlo anche con Vasilisa!” esclamò papà.
“Probabile” convenne Lucille.
“Allora non possiamo ucciderla, questa volta mi oppongo anche io” se ne uscì zia Alice.
“Anche io mi oppongo alla sua uccisione” dichiarò Catherine.
“Anche io sono per lasciare in vita la ragazza” aggiunse Michelle Hutchinson.
“Ti pagheremo un biglietto per un posto molto lontano, Lucy, dove non ti troveranno” propose mio padre.
“Io.. g-g-grazie” mormorò Lucy.
“Di niente, ti stiamo solo rendendo il grande favore che ci hai fatto” rispose mio padre.
“Vi abbraccerei se solo avessi le braccia” fece Lucy sorridendo. Allora le restituirono gli arti che sotto i miei occhi si rincollarono tutti al posto giusto. Da in piedi era un po’ piccolina di statura, ma ben proporzionata.
“Grazie ancora a tutti, vi devo la vita!” fece Lucy, ancora col sorriso in faccia.
Dopo vari ringraziamenti, Lucy disse che sarebbe andata a nascondersi quella notte e che sarebbe tornata l’indomani mattina e mio padre l'avrebbe fatta partire con un volo last minute verso un posto molto lontano.
Tutto si era risolto per il meglio e noi eravamo avvantaggiati nella guerra imminente.


Oilà, signori e signore, eccomi qui! Dopo parecchi giorni di assenza (niente grandi impegni, solo poca voglia XD) eccomi qui a postare! :D
Spero che anche questo chappy sia di vostro gradimento, abbiamo scoperto un'altra cosa sul potere di Lucille, sul caratterino di Igor e sulle abilità del clan nemico! Il prossimo chappy verrà postato probabilmente il 2! ^_^
Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando, un bacione a tutti e Buon Anno nuovo in anticipo! ;)
Ora, ovviamente, che si fa? Si.. RINGRAZIA!

  • Grazie alle gentili signore mary whitlock e Julia92Cullen e all’egregio signor Godot_618 per le recensioni! Siete davvero carinissimi! Fatemi sapere cosa ne pensate anche di questo chap! ;) Un bacione! :D
  • Le anime pie che hanno aggiunto la storia tra Preferite, Seguite e Da Ricordare! Un bacio anche a voi! ^_^
  • I taciturni che leggono soltanto! ^_^ Mi raccomando, datemi un segno di vita prima o poi! XD Kiss! ;)

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Capitolo 15
*** Se il buongiorno si vede dal mattino.. ***


 
CAPITOLO 14
“Se il buongiorno si vede dal mattino..”
 
Gli alberi erano così fitti.
Il cielo era scuro, preannunciava un’imminente tempesta.
Il terreno era sconnesso, i rovi erano dappertutto, le mie braccia erano piene di ferite gonfie di sangue.
Mi chiamava, con la sua voce melliflua e io non rispondevo.
Avevo tanta paura, ma mi ripetevo che non rispondendo e continuando a correre non mi avrebbe presa.
E poi ero caduta, sbucciandomi le ginocchia come una bambina e iniziando a sanguinare copiosamente.
Ed eccolo sopra di me, i suoi occhi color sangue che mi fissavano famelici.
Non riuscivo a muovermi, ero paralizzata. I suoi capelli biondi ondeggiavano scossi dal vento.
Volevo muovermi, ma non potevo, gridavo, ma solo il vento che ululava mi rispondeva.
Lui si chinò su di me e io gridai, un urlo prolungato e straziante.
Lui allora iniziò a scuotermi per le spalle, in modo energico.
Infine mi schiaffeggiò.
 
Ero nel mio letto e in camera mia erano entrate mamma e zia Alice. Proprio quest’ultima mi aveva dato un buffetto sulla guancia che ora sentivo rossa e accaldata.
“Ti sei svegliata finalmente, ma che stavi sognando Nessie?” mi chiese la zia.
“Igor, mi aveva presa” spiegai col fiatone come se avessi fatto una corsa.
“Per forza, dev’essere stato per via di ciò che ha raccontato Lucy ieri sera” fece zia Alice.
“Lucy..” sospirò mia madre.
“Allora, è partita?” domandai.
“Sì, se n’è andata in Cile” rispose mamma.
Annuii, sentendomi sollevata.
Quando mi lasciarono sola in camera, mi preparai e andai a scuola.
 
Jake aveva deciso di accompagnarmi in macchina, come sempre.
Rimanemmo quasi in religioso silenzio per tutto il tragitto quella mattina. Sentivo che c’era una strana atmosfera.
Quando arrivammo, lui mi diede un veloce bacio sulle labbra, poi bisbigliò contro il mio orecchio: “spero che potremo riprendere quello che avevamo iniziato ieri sera”.
Gli lanciai un sorrisetto malizioso e scesi dalla sua Golf.
 
Ero in anticipo, il sogno mi aveva fatta svegliare molto prima del solito, perciò mi misi nel cortile, un po’ in disparte, a ripassare la lezione del giorno anche se avevo la testa altrove.
A un tratto sentii dei passi, ma non mi voltai. Non era nessuno di importante, immaginai. Decisi di alzare comunque gli occhi: era il bidello che spazzava le erbacce.
Ecco, appunto, nessuno di importante.
Ripresi a leggere.
Dopo un paio di minuti sentii altri passi. Doveva essere ancora il bidello, senza dubbio, non mi presi neanche la briga di sollevare gli occhi dal quaderno.
Poi sentii una mano sfiorarmi la spalla. A quel punto trasalii: ero ancora scossa dal sogno fatto quella notte.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai a specchiarmi in due occhi a mandorla color cioccolato. Due occhi buoni, brillanti, un po’ lucidi, che conoscevo alla perfezione.
“Seth!” esclamai sorpresa, poi cercai di darmi un contegno, dopo il suo comportamento nei miei confronti non dovevo mostrarmi contenta all’idea di vederlo “Che ci fai qui?” chiesi allora.
“Ciao Nessie, non ti farò perdere tempo, so che fra un quarto d’ora devi andare a lezione, perciò mi tratterrò poco. Volevo solo scusarmi per come mi sono comportato il mese scorso, quando ti ho buttata fuori da casa mia” fece lui, sedendosi di fianco a me con aria contrita.
“Perché dovresti scusarti? A me sembrava che tu fossi piuttosto convinto in quel momento!” ribattei.
“Nessie, non ti ho mandata via perché mi sei antipatica o perché non ti voglio più bene, assolutamente, è solo che non volevo che il mio ritorno al branco di Sam fosse causa di problemi, quindi ho preferito starti antipatico piuttosto che farti litigare con Jacob che, peraltro, ha ragione ad avercela con me: ho sconquassato il suo branco e messo a disagio anche Leah. Il problema, Nessie, è che avrei dovuto continuare con la mia recita, purtroppo sono egoista e ho preferito venire qui a spiegarmi e a scusarmi, non sono riuscito a sopportare per molto l’idea che tu mi ritenessi uno str..  insomma hai capito cosa voglio dire. Puoi perdonarmi ora che sai che sono stato odioso per il tuo bene?” mi stava fissando, i suoi occhi color cioccolato erano puntati su di me. Con indosso una semplice maglietta nera con il logo di “Jackass” e un paio di vecchi jeans non riuscivo a non considerarlo estremamente carino. Mio Dio, ma che andavo a pensare?
“Ok, sei perdonato, ma non ti azzardare a rifarlo, Seth Clearwater” concessi sorridendo e dandogli poi un bacino sulla guancia.
Abbassò lo sguardo.
“Be’, si è fatto tardi, è ora che tu entri ormai” disse alzandosi. Era diventato rosso come un peperone, poverino!
Problema: non avevo assolutamente voglia di entrare in classe!
“No, dai, facciamo un giro!” esclamai rialzandomi.
“Come sarebbe a dire “facciamo un giro”? Devi entrare in classe, Nessie, che succederebbe se uno dei tuoi compagni ti avesse vista arrivare?” fece lui sbalordito.
“Ma qui non mi ha visto nessuno, figurati, anche la mia vicina, Cathy, non mi ha visto, sono arrivata molto in anticipo oggi e fuori ancora non c’era anima viva! Dai Seth” poi feci gli occhioni da cucciolo e pregai “ti preeego!”
“Ah.. e va bene, se me lo dici con quella faccina da cane bastonato non posso non accontentarti” acconsentì lui alla fine. Feci un bel sorriso a duecentoventicinque denti.
Aspettammo che tutti gli studenti fossero entrati, poi mi chiese: “Allora, qual è il programma?”
“A Port Angeles a fare shopping!” feci io ridacchiando.
“Sì, certo, poi se compri dei vestiti dove li nascondi?”
“A casa tua, Seth, mi pare ovvio!”
“Benissimo, così se li becca mia mamma che le dico? Che ho deciso di cambiare sesso e magari inizio pure a truccarmi?”
“Mi pare un’ottima idea! Sai che un po’ di lucidalabbra ti starebbe benissimo?” scherzai io.
“Anche a te starebbe bene una buona dose di solletico” fece lui iniziando a farmi il solletico. Disgraziato, sapeva che lo soffrivo tantissimo!
Alla fine, terminate le nostre varie stupidaggini, decidemmo di andare veramente a Port Angeles a lui avrebbe nascosto sul serio i miei acquisti nel suo armadio! Roba da matti, ma in un certo senso forse era questa l’unica cosa che mi mancava con Jacob. Jake era molto serioso, sembrava che certe volte non sapesse più scherzare.
Seth invece era molto più giocherellone, anche se sapevo che in realtà era molto maturo.
Bah, soliti pensieri che non avrei dovuto fare.
 
Alla fine tornammo a casa di Seth alle dieci dopo che avevamo comprato GTA IV per la Play Station 3, io avevo pagato solo 1/3 del prezzo del videogioco perché ero uscita di casa con pochi soldi dato che i miei programmi non comprendevano l’andare per negozi a Port Angeles.
“Sei sempre indebitata con me, eh Nessie? Mica sono una banca io!” fece Seth scherzando.
“Ma su, non temere, hai visto che poi i soldi te li ridò sempre a costo di sfidare l’ira di tua sorella Leah?”
“Sì, dai, devo ammettere che sei abbastanza puntuale coi pagamenti. Questo non cambia il fatto che sei un’indebitata!”
Gli feci la linguaccia.
 
Poi, visto che io non sapevo dove pranzare e sua madre Sue mangiava alla mensa dove lavorava, pranzai anche a casa sua con dei surgelati che aveva in frigo.
Insomma, la giornata la passammo a contenderci il joystick, a mangiare e poi a raccontarci le novità di quel mese passato senza vederci. Seth aveva iniziato a lavorare come impiegato alle poste, ma si era preso una giornata di ferie. Staccava alle 16:30, perciò aveva tutto il tempo di fare ronde con gli altri, la sera. Disse che ogni tanto vedevano sfrecciare Harry, il vampiro coi capelli rossi, per i boschi, ma non riuscivano mai a prenderlo perché era veloce come la luce.
Io gli raccontai dei nuovi vicini, della mia amicizia con Catherine, della mia paura nei confronti di Igor e lui fece una smorfia, dicendo che lui lo avrebbe fatto a fettine se solo si fosse avvicinato.
Mi chiese se avevo fatto pace con Jacob e io risposi di sì. Pareva quasi si sforzasse di essere felice. Questo significava che gli piacevo ancora?
Mi disse che voleva conoscere i gemelli Nate e Dave, che dalla mia descrizione risultavano simpaticissimi.
Gli raccontai dell’imprinting della sorella, replicò che lei gliene aveva parlato e che ancora non se ne capacitava, dato che lei odiava i vampiri.
Poi se ne uscì con un “L’imprinting capita sempre con le persone che meno al mondo ti aspetteresti”.
Rimasi zitta, guardandolo. Teneva gli occhi bassi. Si riferiva a me e Jacob.
Sicuramente avrebbe voluto averlo lui l’imprinting, invece era toccato a Jake.
Mi faceva tenerezza, così sconfortato.
“Credi ancora alle cose che ti ho detto il giorno che ti ho cacciata di casa, adesso?” fece lui alzandosi. Era una domanda retorica.
“Dove vai?” gli chiesi vedendo che stava prendendo le chiavi.
“Ti riaccompagno al tuo liceo, sono le due e quaranta, alle tre devi essere davanti a scuola perché ti passa a prendere Jacob, giusto?”
“Giusto” risposi io.
Mi sorrise, con quel suo viso dolce e rassicurante. Niente da fare, Seth era adorabile.
“Grazie Seth” gli dissi.
Mi stava guardando, il suo viso era vicino al mio. Troppo vicino, era un guaio. Mi sporsi leggermente, lui, vedendo quali erano le mie intenzioni, timidamente mi imitò e finimmo per darci un piccolo bacio a stampo, a fior di labbra, leggerissimo e delicatissimo.
Dopo pochi secondi tornai in me e mi staccai. Lui mi fece un sorriso imbarazzato, aprì il portone e mi fece poi salire in macchina.
 
Durante tutto il tragitto Seth non parlò. Inviai un messaggino a Cathy, raccomandandole di non fare parola alla mia famiglia del fatto che avevo bigiato. Se anche mio padre avesse udito i miei pensieri forse non ne avrebbe fatto parola con mamma, mi avrebbe solo dato una piccola strigliata.
Mio Dio, che cavolo avevo combinato? Baciare Seth, ma come mi era saltato in testa? Ero fidanzata con tanto di imprinting e mi mettevo a baciare uno dei migliori amici del mio ragazzo? Ero ammattita per caso? Avevo le guance infuocate, per non parlare delle orecchie e ancora continuavo a pensare che in un certo senso non avrei voluto separarmi da lui.
Santo cielo, sempre peggio, che razza di idee mi ero messa in testa: volevo per caso mettermi a pomiciare con Seth? Ero fuori di me completamente?
 
Arrivati all’inizio della via in cui si trovava la mia scuola scesi e salutai Seth con un semplice “Ciao Seth, alla prossima”. Lui era, se possibile, ancora più impacciato di me.
Mi nascosi in un angoletto del parcheggio e aspettai che la campanella suonasse. Appena il trillo si fece sentire vidi arrivare in lontananza la Golf di Jacob.
Una volta salita, Jacob mi fece le solite domande di routine: “Come è andata a scuola?”
“Bene”
“Che hai fatto di bello?”
“Niente di particolare”
 E fu così che, durante tutto il tragitto, pensai che più sporca e meschina di così non proprio potevo sentirmi.
 
Lo so, mi merito la ciga.. avevo detto che avrei postato il 2, invece ho postato l’11.. chiedo umilmente perdono! *me supplica*
La colpa è tutta delle feste e dei compiti delle vacanze arretrati (con cui sono ancora alle prese.. che macello!), spero di sopperire al ritardo con il movimento del capitolo, insomma, finalmente succede qualcosa di interessante! XD
Che dire? Spero che non mi abbiate dimenticata in questi 8 giorni di lontananza! Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate di questo chappy! ;)
Secondo voi che si fa ora? Si.. ringraziaaa! :D

  • Julia92Cullen e Godot_618, quest’ultimo si chiedeva dove fosse finito Seth, beh.. eccolo qua e in piena forma direi! XD Mi raccomando, recensite per dirmi che ne pensate, okay? Ci conto! ;)
     
  • Grazie 3000 a tutti coloro che Seguono, Preferiscono e Ricordano la fic, siete aumentati e non posso negare che la cosa mi riempie di gioia *me zampetta felice per la stanza*! :D Un bacio!
  • Voi che leggete soltanto.. sì, vabbè, grazie, ma.. fatevi sentire! ^_^ Un baciottolo anche a voi!

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Capitolo 16
*** Confidenze e.. messaggini ***


CAPITOLO 15
“Confidenze e.. messaggini”
 
 
“Ti prego, Cathy, parla, dimmi cosa devo fare!” incitai la mia amica e confidente.
“Mi verrebbe da dirti di fare quello che ti senti, Nessie..” fece lei incerta. Il mio racconto l’aveva lasciata quanto mai perplessa.
“Cathy, io non so come comportarmi. Non so perché ho fatto una cosa del genere! Io amo Jake, desidero solo ed unicamente lui, eppure ho dato un bacio a Seth”
“Beh, Nessie, se hai baciato Seth direi che un pochino il tuo cuore batte anche per lui” replicò lei. Non risposi, la lasciai proseguire.
“Nessie, metti caso che Jake non abbia mai avuto l’imprinting, ma che sia comunque innamorato di te. Un sentimento umano però, come quello di Seth. Chi sceglieresti tra i due?”
Mio Dio, perché mi faceva una domanda simile? Non era preparata a rispondere. Mi presi qualche secondo per riflettere, ma non riuscivo a trovare una risposta alla domanda.
“Ci stai mettendo troppo tempo Nessie, perché non mi rispondi che sceglieresti comunque Jake?”
“Beh, sceglierei Jake, lo amo, lui ama me, è bello, vuole proteggermi.. è lui, insomma.”
“Però ci hai pensato su, quindi hai preso in considerazione un po’ anche Seth”
“In un certo senso Seth ha un carattere migliore di Jake. È più dolce, meno irruento, non si arrabbia senza motivo, è più altruista, è un buon ascoltatore e dà buoni consigli..” risposi, mio malgrado.
“E allora perché non hai scelto Seth?” mi chiese lei imperterrita, continuando a fissarmi.
“Perché sono abituata ad amare Jake, non riuscirei a pensare di lasciarlo per mettermi con Seth. Gli farei del male”
“E se tu non fossi fidanzata con nessuno dei due, ma entrambi ti amassero, tu chi sceglieresti?”
“Perché mi fai queste domanda assurde, Cathy? Mi sembra di essere da uno psicologo! E poi sii razionale, non posso iniziare a ragionare con i “se” e i “ma”!” sbottai. Mi aveva messo alle corde, ecco perché l’avevo trattata così.
“Scusa Nessie, forse sono stata maleducata..” disse lei con una vocetta triste. Ci era rimasta un po’ male e dovevo rimediare.
“Scusami tu Cathy, è che mi hai messo alle strette. In realtà sono venuta qui stasera proprio per confidarmi con te. La mia risposta è.. sì sceglierei Seth” dissi io. Non mi pareva vero che quelle parole fossero uscite dalla mia bocca.
“Capisco..” disse lei tra sé e sé.
“E allora? Che dovrei fare secondo te?” le domandai io.
“Allora hai due opportunità Nessie: o lasci Jake e accetti il fatto che ne soffrirà terribilmente oppure t’imponi di dimenticare Seth e non lo cerchi più”
Erano due opzioni terribili, una peggio dell’altra: far soffrire Jake? Abbandonare Seth? Era un incubo, mi sembrava di vivere un brutto sogno.
“E non potrei amare tutti e due?” chiesi alla mia amica.
“Potresti. Potresti amare Seth segretamente, nel tuo cuore, senza farglielo sapere. Ma non credo che vivresti tanto bene.. E se glielo dicessi non sarebbe giusto nei confronti di Jacob”
“Tu Cathy, cosa faresti.. se fossi al posto mio?”
Senza rifletterci rispose: “Dimenticherei Seth, sposerei Jake e rimarrei per sempre al suo fianco per la sola ragione che Seth potrebbe avere l’imprinting per un’altra ragazza, mentre Jacob  non mi lascerebbe mai”.
Aveva ragione: per quanto forti i sentimenti di Seth erano terribilmente incerti.
“Ma si tratta di me” aggiunse sorridendomi “Tu puoi decidere quel che vuoi, io sarei sempre tua amica a patto che non mi rubi Nate!” scherzò.
“Non lo farei mai! E poi non ho una predilezione per i ragazzi rossi. A proposito, come va con lui?”
“Male” rispose sconsolata “cerco di parlargli ogni tanto, ma ha preso ad evitarmi e io mi sento una cretina. Mi sta umiliando, eppure mi piace lo stesso”
“Dimenticalo e prenditene un altro, hai visto poi quanti lupacchiotti ci sono nel branco di Jake? Sono tutti alti, mori e carini!” feci io, strappandole un sorriso.
“Non penso che qualcuno di loro sia interessato a me. A volte mi sembra di non piacere a nessuno!”
“Ma che dici? Sei una ragazza così carina, vedrai che presto o tardi troverai il ragazzo adatto a te, è solo questione di tempo!”
“Speriamo che sia come dici tu Nessie perché io inizio a perdere le speranze!”
In quel momento mi arrivò un messaggino. Era Jake.
“Hey principessa, stasera Billy esce, va a casa di alcuni amici a vedere una partita di baseball. Tornerà verso mezzanotte, berranno un po’ di birra e mangeranno una pizza. Ti va di venire qua a casa mia? Ti amo! Jake”
“Cos’è quella faccia, Nessie?” mi chiese Cathy. Le mostrai l’SMS.
“Qual è il problema?” domandò lei.
“Sono convinta che Jake voglia fare l’amore con me, è da un po’ che c’è una specie di tensione.. ehm.. particolare, diciamo, tra di noi. Dici che dovrei andare da lui?”
“Non saprei dirti sinceramente.. tu ti senti pronta?”
“Sarei anche pronta, è che mi sembra di tradirlo a fare l’amore con lui malgrado la confusione che ho in testa!”
“Renesmee, devi farlo solo se veramente te la senti”
Me la sentivo? Sì, me la sentivo, amavo Jake, forse provavo dei sentimenti forti anche per Seth, ma amavo Jake. E volevo fare l’amore con lui. Sapevo che sarebbe stato dolce con me.
“Sì, io.. vado da Jake” feci io “Solo che non so se vado bene vestita così!” dissi infine.
“Non so quanto ti possano servire i vestiti Nessie..” ghignò la mia amica.
“E dai, sii seria Cathy! Non posso tornare a prendere i vestiti a casa, papà sentirebbe i miei pensieri. Se anche li sentisse domani non potrebbe fare più niente ormai perché avrei già combinato tutto quanto, no?”
“Che ragionamenti che fai..! Comunque posso prestarti qualche abito mio, sei un po’ più alta di me e più magra, ma credo che dovrebbero andarti” detto questo, Cathy aprì il suo armadio. Aveva proprio buon gusto, c’erano cose decisamente carine lì dentro. Consigliata da lei optai per un top con un motivo floreale molto bello, una minigonna di jeans blu scuro e un golfino grigio. Ai piedi avevo delle ballerine blu che si intonavano alla gonna. Mi stavano un po’ strette, Cathy portava il 38 e io il 39, ma mi sarei dovuta adattare. Cathy insisté per truccarmi un po’ e la lasciai fare. In effetti era piuttosto brava.
Telefonai ai miei dicendo che andavo a vedere un film da Jake e che mi avrebbe riaccompagnato lui. “Bel genere di film” pensai tra me e me.
“Non sei emozionata?” mi chiese Cathy, tutta in fermento.
“Ehm.. sì e anche molto!” risposi.
“Bene, vai là e.. stendilo! In culo alla balena Nessie!”
Mentre ero sulla porta risposi: “Era più adatto “crepi il lupo” in questo caso!”
Cathy ridacchiò e la porta di casa sua si chiuse alle mie spalle.
Feci un respiro profondo, passai davanti a casa a prendere dal garage la mia piccola utilitaria e mi diressi verso La Push, piena di emozione, alla volta dell’Amore.
 
 
Dopo aver spettegolato un po’, la nostra Nessie è andata a casa di Jake che sembra avere intenzioni.. particolari diciamo! XD Cosa succederà??
Spero vi sia piaciuto anche questo chappy, non è che succeda granché (SMS a parte) e lascia un po’ in sospeso la situazione. Il prossimo sarà un capitoletto un po’ fuori dagli schemi perché la narratrice sarà..  Catherine!
Lo so che fa strano, ma mi serviva che la narratrice fosse lei, in questo caso! XD
Sto anche progettando, in futuro, di far tornare ad essere Seth il narratore, forse anche fra 5 o 6 chappy!
Per adesso godetevi questi! Un bacione! ;)
PS: Posterò circa ogni 5-6 giorni ultimamente per via dei compiti in classe visto che sta finendo il quadrimestre. Ho una verifica al giorno senza contare le interrogazioni! O_O
Ora: ringraziamo!

  • Julia92Cullen, sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso chappy, sono convinta che questo ti piacerà un po’ meno visto l’odio che nutri nei confronti di Jake! XD Fammi sapere che ne pensi! Un bacione! ^_^ (Godot, Mary.. dove siete finiti?? Mi mancate! :(
  • Grazie di cuore a tutte quelle che hanno aggiunto la mia fic tra Preferite, Ricorate e Seguite, mi farebbe piacere se magari mi lasciaste un commentino, anche piccolo piccolo, giusto per dare un po’ di sostegno all’autrice (a noi autori si stringe il cuore a vedere l’angolo delle recensioni quasi vuoto.. *sniff*)! XD Baci!
  • Grazie ai lettori muti.. che spero mi dicano un giorno qualcosa, anche che dovrei darmi all’ippica! ^_^ Kiss!

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Capitolo 17
*** La verità è tagliente come vetro ***


CAPITOLO 16
“La verità è tagliente come vetro”
 

Catherine
 

 

Ero emozionata per la mia amica, ma al contempo non la capivo. Perché fare un passo tanto azzardato proprio in un momento di confusione come quello? Va beh, tentare di capire Nessie non era impresa da poco, dovevo prenderne atto.
Ero sola in casa, i miei erano fuori a cena.
Decisi di guardare per l’ennesima volta Blade Runner in DVD. Mi piaceva tanto quel film. Harrison Ford da giovane poi era un vero schianto!
Il film era iniziato da dieci minuti quando qualcuno suonò il campanello.
Chi poteva essere alle nove di sera?
Guardai fuori dallo spioncino. Era un ragazzo, un nativo americano Quileute sicuramente, che non avevo mai visto. Doveva essere dell’altro branco. Decisi di aprirgli.
“Ciao!” mi salutò.
“Ehm.. ciao, chi sei?”
“Sono un amico di Nessie, Leah mi aveva detto che era qui a casa tua, volevo parlarle. Posso entrare?”
“Sì.. certo, puoi entrare.. ma Nessie non è qui ora! E’ uscita, Leah forse non l’ha vista andare via”
Richiusi la porta di casa.
Osservai meglio il ragazzo: dimostrava all’incirca diciassette o diciotto anni, era molto alto, almeno un metro e ottantacinque, ma il viso aveva lineamenti delicati e un po’ fanciulleschi. Anche la voce non era particolarmente profonda, era una voce da adolescente.
“Tu devi essere Catherine, vero? Nessie mi ha parlato di te, dice che sei molto simpatica e che siete ottime amiche” mi chiese sorridendo.
“Sì, io sono Catherine” poi, avendo capito chi fosse, gli domandai “Tu sei Seth?”
“Brava, hai indovinato, Nessie ti ha parlato di me allora! Comunque, piacere” rispose lui porgendomi la grande e calda mano destra. Mentre la stringevo, temevo mi domandasse dove fosse andata Nessie.
E infatti, un attimo dopo: “Sai per caso dov’è andata Nessie? E’ a casa sua?”
“No, è.. è andata a casa di Jake” risposi. Avevo fatto bene a dirglielo?
Vidi il suo sorriso sparire, era un po’ più triste ora.
“Dato che vi confidate immagino saprai molte cose di me, vero Cathy? (Nessie mi ha detto che odi essere chiamata con il tuo nome intero)”
“Sì, io.. conosco la situazione”. Mi faceva un po’ pena, sembrava così abbattuto!
“Bel casino eh?” chiese, facendo un sorriso amaro.
“Abbastanza” risposi, poi gli chiesi “Posso offrirti una coca cola, un succo o qualcos’altro?”
“No, grazie sono a posto. Vorrei solo parlare con te se non ti spiace” detto questo si sedette sul divano.
Che tensione: che cosa mi avrebbe chiesto? Consigli? Mi avevano preso tutti per una psicanalista per caso?
Il mio era un divano ad angolo, lui si era seduto al centro e io mi sedetti nell’angolino, rivolta verso di lui. Era il mio posto preferito quello.
“Pensi che sia un bastardo, Cathy?” mi domandò guardandomi negli occhi.
“No, anzi, Nessie mi ha parlato molto bene di te, dice che hai un cuore d’oro”. Sorrise.
“Intendo dire nei confronti di Jacob. Sono stato un bastardo ad innamorarmi di Renesmee nonostante l’imprinting?”
“Un po’ masochista più che altro, ti sei andato a complicare la vita da solo”.
“E che dovrei fare secondo te?”. Domanda da un milione di dollari.
“Dimenticarla, suppongo”
“Risposta ovvia. Comunque hai ragione. La verità è che io ho sempre voluto bene a Nessie. Quando era piccola in modo fraterno e poi, quando è cresciuta, in modo un po’ diverso. Certo, ancora il mio istinto è quello di proteggerla, però mi piacerebbe che lei fosse la mia ragazza, vorrei portarla al cinema, accompagnarla a scuola, farle da cavaliere ai balli d’istituto, insomma, cose così. È un sentimento che ho iniziato a provare circa due anni fa, quando Nessie dimostrava circa quattordici anni, ma poi ho represso la cosa. Però è da un anno che non ce la faccio più, stando sempre con lei il sentimento si è intensificato.
Per questo motivo avevo deciso di andarmene, non volevo che Jake scoprisse tutto, sia perché desideravo che Nessie vivesse tranquilla, sia perché sono vigliacco e non mi andava che il mio migliore amico pensasse che volessi tradirlo. Non era nelle mie intenzioni soffiare Nessie a Jake, avrei continuato ad adorarla e ad ammirarla in silenzio, mi sarebbe bastato. Però era sbagliato e me ne sono andato. E oggi..” poi si bloccò.
“..il bacio” conclusi.
“Già, il bacio. Si è avvicinata lei per prima e io non ho reagito. Non sono nemmeno riuscito a spostarmi, sarebbero bastati pochi centimetri. Per quanto faccia, non riesco ad allontanarla dalla mia vita”.
“Non riusciresti a restarle amico e cercare di reprimere il tuo sentimento? La vedresti meno spesso, forse ce la faresti”
“No, credimi, non funzionerebbe” replicò sconsolato.
“Vorrei farti una domanda Seth” azzardai.
“Dimmi”
“Che succede a separare un lupo dall’oggetto del suo imprinting?”
“Per vivere tranquillo un lupo deve stare sempre con l’oggetto del suo imprinting, potrebbe impazzire o cadere in depressione. È successo in passato, il lupo in questione non si è più trasformato, è invecchiato ed è morto solo ed infelice. Non augurerei mai questo a Jake”
“Quindi Jake non potrebbe mai amare nessun’altra?”
“No, mai, l’imprinting è per sempre. Credo non riuscirebbe neanche a flirtare con un’altra ragazza”
Il mondo dei vampiri era di certo molto più semplice rispetto a quello dei licantropi sotto questo punto di vista!
“Se mi passi la parolaccia, Cathy, direi che sono fottuto” disse in un amaro sorriso.
“Voglio fartela io una domanda adesso” continuò poi.
“Spara”
“Credi che Nessie provi qualcosa per me?”
Mio Dio, cosa dovevo rispondergli?
“Lei ti vuole molto bene, sei molto importante per lei” cercai di essere diplomatica.
“Ok, ma pensi che provi anche altro? So di essere egoista, ma voglio saperlo”
“Non sarei un’amica se sparlassi alle spalle di Nessie!”
“Ti supplico Cathy, non farò niente, non le dirò niente, non dirò niente a nessun altro, ti scongiuro, dimmelo. È veramente importante per me” mi stava supplicando, ancora un po’ e si sarebbe messo in ginocchio di fronte a me. Alla fine cedetti: “Credo che Nessie provi qualcosa per te, ma non può contrastare la storia dell’imprinting” cercai il più possibile di non sbilanciarmi troppo.
Lui annuì pensieroso.
“Che guardavi?” chiese poi cambiando argomento.
“Blade Runner”
“Bello! L’ho visto tanti anni fa”
“Se vuoi puoi restare qui a vederlo” proposi. Forse un film lo avrebbe tirato su di morale “Ho anche i popcorn” aggiunsi.
“Allora non posso rifiutare, porta pure i popcorn” fece lui. Sorrideva sempre, chissà come faceva!
 
Il film era appena terminato, erano le undici e mezza di sera quando suonò il campanello.
“Arrivano ospiti quando me ne vado io” fece Seth.
Sicuramente erano i miei. Quella maliziosa di mamma avrebbe subito sghignazzato vedendo che c’era un maschio in casa, la conoscevo ormai.
Un momento: i miei genitori non avevano le chiavi di casa?
Incuriosita andai ad aprire la porta e infatti non mi trovai davanti i miei genitori. Purtroppo.
“Oh Cathy, è.. è successo! È stato molto bello, lui è stato dolcissimo e.. possiamo andare in camera così ti racconto tutto? Perché..” poi Nessie si voltò e smise di parlare a raffica. Incontrò gli occhi sbarrati di Seth e ammutolì. Credei che stesse per svenire.
“Non preoccupatevi per me, tanto me ne stavo andando. È stato un piacere Catherine. Ciao Nessie” e salutando la mia amica, la voce di Seth ebbe un tremito. Vidi che stavano già iniziando a scendere delle lacrime. Poi uscì, chiudendosi il portone alle spalle.
“Oh mio Dio, ha sentito tutto! Tutto! Devo.. devo rincorrerlo!” esclamò Nessie in preda al panico.
“Credo che riusciresti solo a rattristarlo di più, Nessie. Lascia che sbollisca la delusione, forse è la volta buona che gli passa” feci io.
“Ma sì, probabilmente hai ragione. Santo cielo, non avrei dovuto iniziare a parlare da quando ero sulla porta! Che disastro!”
“Meglio così, almeno sa la verità, gli farà un po’ male, ma gli servirà; adesso vieni in camera e raccontami. E dì ai tuoi che dormi da me stanotte. Hai parecchie cose da raccontarmi” conclusi facendole l’occhiolino.
 
Eccomi qua, finalmente resuscitata dopo le due settimane terribili di fine quadrimestre! Chappy pieno di chiacchiere all’inizio, i fatti succedono alla fine! XD
Povero Seth triste, chissà perché in un certo senso ci provo gusto a ferire i sentimenti di questo povero fanciullo! XD
Fatemi sapere che ne pensate, mi raccomando! Un bacione! ^_^
Grazie a:

 

  • Julia92Cullen, Godot_618 e Mary Whitlock, spero che anche questo chappy vi piaccia! Da ora tornerò a postare ogni 2-3 giorni, perciò.. non temerete più che io sia sparta o magari che abbia abbandonato la fic! Su "Wrong" ho tanti progetti ora per la testa! :D Un baciotto! ^_^
     
  • Grazie di cuore a chi segue, preferisce e ricorda la mia fic! ^_^ Se qualcuna volesse uscire allo scoperto con una recensione.. be’, la cosa mi renderebbe felicissima! Kiss! ;)
  • Grazie a chi legge soltanto! Spero un giorno di poter leggere una vostra recensione! Baci! :D

 
 

PS: Mamma mia, come sono ripetitiva! Uso la stessa formula di ringraziamento da 16 capitoli!! XD
 

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Capitolo 18
*** Come sarebbe stato ***


CAPITOLO 17
“Come sarebbe stato”


Renesmee
 
 

 

Catherine era già profondamente addormentata ormai, russava proprio come un ghiro!
Le avevo raccontato a grandi linee come era andata la cosa, ma i dettagli me li ero tenuta per me, tutte le sensazioni, tutta l’emozione, il dolore, il piacere..
Ripercorsi a mente l’intera serata:
 
Avevo appena parcheggiato nel giardino di Jake e lui, sentendo il rombo della mia macchina, era uscito.
Se ne stava in piedi sul portone, bello come sempre, o forse come mai prima. Indossava solo una maglietta bianca e un paio di vecchi jeans.
Col cuore in gola ero scesa dall’auto, a passi incerti, tremando come una foglia.
Mi ero avvicinata a lui ed avevo incontrato i suoi occhi neri, lucenti, che mi guardavano come se fossi la pietra più preziosa della terra.
Ci eravamo salutati e lui mi aveva preso per mano, facendomi entrare in casa e poi richiudendosi il portone alle spalle.
Mi aveva fatto qualche domanda del tipo: come va, che hai fatto di bello oggi, etc., ma aveva un tono strano, si sentiva che c’era qualcosa di insolito nella sua voce. Era più bassa, più roca, la sentivo vibrare dentro al mio cuore che in quel momento batteva veloce, fin troppo veloce. Avevo iniziato a sentire freddo alle mani dall’agitazione.
Poi si era avvicinato a me, lentamente, mi aveva sollevato il mento e aveva iniziato a baciarmi, lentamente, ma con passione, mettendomi una mano sul viso, come se fossi la cosa più importante del mondo. E in quel momento fui certa di esserlo.
Io lo avevo abbracciato, stringendolo a me, approfondendo il bacio e assaporando tutto il calore che poteva darmi.
Poi si era staccato, mi aveva guardata negli occhi. Dio, quant’era alto, per guardarmi doveva chinarsi di parecchio!
Coi suoi occhi ancora dentro i miei aveva sussurrato: “Renesmee, vuoi..” ma io lo avevo preceduto e prima che finisse la frase avevo annuito e avevo ripreso a baciarlo con trasporto.
Lui allora mi aveva preso la mano e mi aveva portata in camera sua. Ogni passo era tremendo, era come sapere di doversi buttare da un aereo con il paracadute: un’esperienza eccitante, ma spaventosa allo stesso tempo.
 
A un tratto ci eravamo ritrovati sotto le coperte del suo morbido letto, i nostri vestiti erano spariti, c’eravamo solo io, lui e il nostro amore.
Mi aveva bisbigliato ad un orecchio: “Spero di non farti troppo male, Nessie, sai che comunque puoi fermarmi quando vuoi”. In risposta lo avevo baciato, un bacio a fior di labbra, carico di tensione.
“Rilassati” sussurrò. E poi lo sentii.
Jake era in me, dentro di me, lui era me, in quel momento. Dire Renesmee o dire Jacob  significava nominare la stessa cosa. Eravamo uniti, faceva male al corpo, ma il mio cuore gioiva, ad ogni spinta dolorosa, il mio cuore si gonfiava sempre di più di serenità e di pace.
Anche se la perfezione non esiste, io mi ero illusa di averla trovata, di aver trovato l’impossibile, una magia che niente avrebbe potuto spezzare.
Raggiungemmo il piacere insieme, con un lungo sospiro e poi lui si sdraiò al mio fianco, restando abbracciato a me.
Un momento magico, ma effimero.
Sì, effimero, esatto.
Perché? Semplice: per via di quella domanda.
Quella odiosa, impertinente, malefica domanda.
E fu con difficoltà che ammisi a me stessa che mi stavo chiedendo veramente.. come sarebbe stato.
Come sarebbe stato se al posto dei suoi occhi neri mi fossi scontrata con altri due occhi a mandorla color cioccolato?
Come sarebbe stato se le braccia che mi stringevano fossero state meno possenti, ma più snelle seppur muscolose?
Come sarebbe stato se il graziosissimo ghigno malizioso e birichino che incontravo alzando lo sguardo fosse stato l’ampio e caldo sorriso che avevo visto per 10 anni e che avevo iniziato a considerare più adorabile del normale solo ora?
 
Domande, semplici domande, domande che era sbagliato porsi però.
Con estrema vergogna mi ero domandata come sarebbe stato se invece di Jacob Black in quel momento ci fosse stato Seth Clearwater accanto a me.
Stavo andando sempre peggio.
Ma ora basta, volevo dormire, dormire sopra a tutto quel guazzabuglio di sentimenti ingarbugliati.
Diedi un calcetto alla mia amica, per farla smettere di ronfare come un trattore e mi addormentai sperando che il giorno dopo la matassa si dipanasse da sola.
 
 
Allora.. innanzitutto non sono stata puntuale! XD Vabbè, ormai credo vi siate abituati.. comunque non vi ho fatto aspettare poi tanto! ^_^
Domanda: come si mette il rating arancione ad un capitolo? Sul serio, non so come si fa!! XD
Lo so, lo so, sono fortemente impedita.. :(
Se poi pensate che non ce ne sia bisogno ditemelo, così smetterò di scervellarmi.. :D
Ecco qua quindi il chappy “hot”, fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
E ora.. ringraziamo!

 

  • Mary e Julia (ormai vi chiamo per nome senza neanche il nick, mi prendo confidenza! ù_ù), grazie x le recensioni! ^_^ Se pensate che le novità siano finite qui vi sbagliate perché fino al 23 circa i chappy saranno uno più movimentato e fuori di testa dell’altro, per cui.. XD Un bacione! ^_^
  • Grazie a tutti quelli che aggiungono la mia storia tra le Seguite, le Preferite e Da Ricordare! Un bacione anche a voi!! :D
  • Un invito (il solito XD) per quelli che leggono e basta, di farsi avanti, un giorno! ^_^ Nella speranza, vi mando un bacio! :)

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Capitolo 19
*** Un ballo movimentato - 1° parte ***


CAPITOLO 18
“Un ballo movimentato – 1° parte”
 
Il giorno dopo rispetto al "fatto", mentre studiavo a casa di Cathy, ci ritrovammo a parlare del ballo della nostra scuola in onore dei cento anni dell’istituto.
“Allora è per il 15 novembre?” mi chiese Cathy, interrompendo il mio esercizio di trigonometria.
“No, il 15 è venerdì, la festa è il 16!” risposi io.
“Ci verrai con Jake, giusto?” proseguì.
“Certo, con chi dovrei andarci sennò?”
“Era una domanda retorica”
“Tu invece con chi ci andrai? Non mi hai detto chi ti ha invitata!” le chiesi io.
“Con Sky Cooper, ovviamente” rispose lei riprendendo a fare i suoi calcoli sul quaderno. Sky era un nostro compagno di classe col quale eravamo entrambe molto amiche, io specialmente perché ero sua compagna di banco da due anni (avevo iniziato le superiori solo due anni prima, cominciando direttamente dalla seconda invece che dalla prima). Si era affezionato subito anche a Cathy sebbene la conoscesse da appena un mese, era un ragazzo simpaticissimo. Per di più era anche oggettivamente bello, alto più di un metro e ottanta, un fisico niente male, lineamenti regolari, capelli di color biondo cenere e occhi castano-verdi. Insomma, il ragazzo perfetto oserei dire. Unica pecca? Era dichiaratamente gay.
Nate e Dave non erano venuti a frequentare la nostra scuola, perciò, a meno che non fossero stati invitati da una ragazza dell’istituto, non avrebbero partecipato al ballo.. e, ovviamente, Cathy non avrebbe mai avuto la faccia tosta di invitare Nate!
“Dai, che ci divertiremo!” feci io sorridendo.
“Se Sky non mi abbandona per mettersi a flirtare con qualche membro della squadra di football della scuola.. sì” ridacchiò lei.
 
Passarono tre giorni e il 16 novembre alle 17:00 in punto, Jake dovette correre all’ospedale perché suo padre era stato operato d’urgenza di appendicite. Ovviamente sarebbe rimasto con suo padre tutta la sera, anche dopo l’operazione.
Ci mancava solo questa!
Mi disse di chiedere ad Embry di accompagnarmi al Ballo, poi si dileguò.
Peccato solo che quella sera Embry fosse a cena da sua madre che compiva 55 anni!
Il Ballo sarebbe iniziato alle 19:00, cosa mi inventavo ora?
Non c’è bisogno di dire quale fu il primo accompagnatore a cui pensai in quel momento.
Ma cosa avrebbe detto Jake? Ci sarebbe rimasto male? Ma no, gliel’avrei detto il giorno dopo, così non si sarebbe arrabbiato. Cathy avrebbe garantito per me che non era successo niente tra noi due, sempre che Jake non scuoiasse viva anche lei.
La povera Cathy non sapeva, infatti, di non essere particolarmente simpatica al mio ragazzo che la considerava petulante e impicciona, per di più sosteneva che mi rubasse troppo tempo, tempo che avrei potuto occupare meglio stando insieme a lui. Più volte avevo tentato di fargli capire che non era carino dire queste cose di una persona a cui volevo bene, ma lui, in risposta, aveva alzato le spalle ed era rimasto della sua opinione. Testardo fino alla morte!
Però sapevo che in realtà il suo problema era che mi amava tanto da volermi tutta per sé.
Alla fine mi decisi e composi quel numero. Mentre sentivo il segnale di libero fare “beep, beep” il cuore mi salì in gola.
Dopo sei squilli sentii la sua voce?
“Pronto?”
“Hey, ciao Seth, sono io Nessie!” lo salutai cercando di sembrare allegra e non agitata.
“Sì, lo so, avevo visto il numero. Dimmi pure” sembrava piuttosto tranquillo.
“Ascolta, so che ti sto avvisando molto tardi, ma.. Jake non può accompagnarmi al Ballo perché suo pare è in ospedale e quindi mi piacerebbe che fossi tu il mio accompagnatore”. Silenzio.
“Purtroppo per me non mi stuferò mai di starti accanto. Va bene, ci sarò, a che ora è il ballo?”
“Alle 19:00” risposi io. Sentire la sua voce triste dall’altro capo del telefono mi faceva sentire terribilmente in colpa, la frase che mi aveva detto poi era stata veramente una pugnalata al cuore.
“Ok, allora passo a prenderti alle 18:55”
“Sarò a casa di Cathy però, mi preparo da lei”
“Va bene. Devo mettermi lo smoking?” mi domandò e sentivo che sorrideva.
“Direi proprio di sì” risposi io, sforzandomi di imitare il suo tono sereno.
“Allora mi vedrai elegante come non mi hai mai visto! A dopo Nessie!”
“A dopo Seth” e riattaccai.
Non mi ero mai sentita tanto sollevata e tanto in colpa allo stesso tempo.
 
“Ahi! Seth è single, ho paura che Sky tenterà di adescarlo” ridacchiò Cathy quando le rivelai chi sarebbe stato il mio accompagnatore.
“Seriamente Catherine, mi sento molto in colpa, sono stata veramente un’egoista a chiedergli di fare tutto questo per me” feci io. Mano a mano che passavano i minuti il mio senso di colpa cresceva.
“Ma no, se fossi egoista non saresti così triste adesso, no?” fece lei tentando di consolarmi.
Mi guardai allo specchio. Ero pronta, mancavano solo le scarpe. Avevo un vestitino corto, nero, piuttosto scollato e dei tacchi, anch’essi neri, decisamente vertiginosi.
Ovviamente, Catherine aveva insistito per truccarmi e io l’avevo lasciata fare. In fondo era brava a truccare, ma io non mi sentivo mai troppo a mio agio con quintali di roba in faccia, sapevo però che, permalosetta come era, la mia amica si sarebbe sicuramente offesa se non l’avessi lasciata fare.
Anche il suo vestito era carino, corto e tutto rosso, si adattava bene ad una mora.
Alle 18:55 noi eravamo già pronte e sentimmo il borbottare dei motori nel vialetto. Andammo alla finestra.
Erano due auto, una era un piccolo e fuoristrada grigio dei primi anni ’90, l’altra era una Mini azzurra metallizzata, pulitissima e scintillante.
Seth scese dal fuoristrada, in smoking, ben pettinato e tirato a lucido. Per dirla tutta, decisamente carino.
Dalla Mini ne uscì invece il nostro amico Sky, anche lui in smoking, con un papillon con le pailettes attorno al colletto. Che tipo!
Lanciò un’occhiatina di apprezzamento a Seth, visibilmente imbarazzato. Io e Cathy non ne potevamo più dal ridere.
Appena uscite di casa Sky corse ad abbracciarci entusiasta: “Tesori miei, siete belle come il sole!”
“Così.. così ci.. ci soffochi Sky!” feci io, faticando non poco. Mi aveva tolto il respiro con quella specie di abbraccio da orso!
Appena ci lasciò andare, Catherine salì sulla sua auto e io mi avvicinai, un po’ intimidita, al fuoristrada di Seth.
“Ciao” mormorai.
“Ciao Nessie, sei bellissima questa sera!” fece lui sorridendomi. Avevo previsto un commento simile, più per cortesia che per altro, ma arrossii comunque.
“Beh..grazie. Anche tu stai proprio bene così” farfugliai. Poi salii in auto, cercando di dimenticare l'uscita infelice che avevo fatto di fronte a lui solo un paio di sere prima.
“Allora, che mi racconti di nuovo?” mi chiese lui.
“Niente di che, le solite cose. Sono un po’ preoccupata per Billy, ma l’appendicectomia non è un’operazione particolarmente complicata”
“Anche io sono stato operato di appendicite quando avevo otto anni. La cicatrice mi è miracolosamente sparita dopo la trasformazione in lupo” ridacchiò lui.
Poi, riprendendo un po’ di serietà, mi disse: “Sai che rischio seriamente di fare imbestialire Jake questa volta, vero?”
Non risposi. Cosa avrei dovuto dirgli?
“Però Jake non è la mia preoccupazione maggiore” continuò “Mi spaventa molto di più l’idea di poterti pestare i piedi mentre ballo”
Sghignazzai. Riusciva sempre a buttare tutto sul ridere.
 
Seth parcheggiò nel sovraffollato parcheggio dell’istituto, la musica si sentiva anche da fuori.
Scesi dall’auto, ci avviammo dentro. Non appena entrai sentii subito gli sguardi della gente che mi conosceva addosso: a nessuno era sfuggito che il mio accompagnatore non era il solito ragazzo che mi riaccompagnava a casa dopo le lezioni a bordo di una vecchia Golf rossa.
La musica proveniva dall’ampia palestra al piano di sotto.
Io e Seth scendemmo le scale lentamente perché altrimenti con quei tacchi rischiavo di capitombolare giù per i gradini in stile valanga.
La palestra era irriconoscibile, tutta addobbata da palloncini e festoni con la scritta “100 anni”.
Era una vera e propria esplosione di colore.
In più avevano allestito anche un piccolo palco sul fondo perché di lì a poco avrebbe iniziato a suonare una band punk-rock.
Contro il muro, invece, c’era una lunghissima tavola con ogni ben di Dio, dalle pizzette alle crostatine, dalle patatine  alle ciambelle con il cioccolato.
Guardai il mio accompagnatore, sorridendogli. Tutto sommato si prospettava una buona serata!
 
E rieccomi qui a velocità record con un nuovo capitolettooo! Beh, non è che sia successo niente di esilarante finora, ma.. aspettate il prossimo chappy e vedrete! (già il titolo del capitolo dice tutto! XD)
Per trovare un accompagnatore a Cathy sono ricorsa a un personaggio-macchietta, il gaio e adorabile Sky (vorrei averlo anche io un amico così! Che uomo! XD).
Eccolo qui sotto:



Sky Cooper
Data di nascita: 18 dicembre 1999
Segno zodiacale: Sagittario
Razza: Umano
Altezza: 1,83 m
E’ uno dei migliori amici di Catherine e Renesmee nonché loro compagno di classe. È dichiaratamente gay e spesso si trova a battibeccare con l’amica Cathy per stabilire chi sia il ragazzo più carino in circolazione.
 

Ecco poi i vestiti di Catherine:
 
e di Renesmee:
 
(mi piace illustrare! ^_^)
Che dire? Fatemi sapere che ne pensate e sappiate che dato che questo chappy è molto tranquillo posterò velocissimamente! Il resto non può aspettare! XD
Ora.. ringraziamo!

  • Mary, Julia e Godot (ignoro il tuo vero nome! XD), grazie per le recensioni! Siete dei fan adorabili! Un bacione grande grande!
  • Grazie agli “aggiungitori” della fic tra Seguite, Da Ricordare e Preferite! Non sapete quanto vi stimo! :D Un bacio! ^_^
  • Eddai, silenziosi, fatemi sapere che ne pensate, suvvia! XD Cmq, grazie per leggere! Kiss! ;)

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Capitolo 20
*** Un ballo movimentato - 2° parte ***


CAPITOLO 19
“Un ballo movimentato – 2° parte”
 
 
Io e Seth iniziammo a ballare, mentre Sky si guardava intorno in cerca di qualche fustacchione, aspettando che Cathy tornasse da lui dopo essersi fiondata come un’aquila sul buffet. Il sangue le piaceva più del cibo umano in genere, ma non dei dolci, che erano la sua passione.
Immaginai che Seth si stesse trattenendo per me, conoscevo bene la fame insaziabile dei licantropi, Jacob era capacissimo di far sparire tre bistecche in meno di venti minuti.
Iniziammo a volteggiare lentamente sulla pista. Non era male come ballerino, forse un po’ rigido, ma almeno non faceva come certi altri ragazzi che ancheggiavano come cubiste!
Le mani di Seth erano calde anche più di quelle di Jacob e altrettanto grandi, ma più affusolate. Non potevo nascondere che stringere la sua mano mi faceva accelerare non poco il battito cardiaco.
Sperai che non notasse quanto fossi emozionata. Ed era sbagliato che lo fossi! Avrei dovuto essere in disappunto per non poter ballare con il mio fidanzato, ma di dovermi accontentare di un vecchio amico.
Peccato che il vecchio amico mi faceva arrossire anche più di quanto non facesse il suddetto fidanzato.
Per un attimo pensai anche di essere stata troppo precipitosa a fare l’amore con Jake dopo averci riflettuto su a mala pena un paio di minuti.
Il problema era che il dubbio non mi sarebbe sorto se non ci fosse stato di mezzo Seth!
Dopo una mezz’oretta arrivò la band, si chiamavano Acid&Sardonic (che razza di nome!) e facevano cover dei Blink182, dei Sum41 e dei Green Day. Anticaglie insomma, roba che ascoltava mia madre un decennio fa.
Comunque sia erano abbastanza bravini.
“Hai visto quant’è carino il chitarrista coi capelli biondi?” mi domandò Cathy, tutta in fermento, dandomi una gomitata così forte da farmi quasi cadere in braccio a Seth.
“Ehm.. sì, Cathy, molto carino..” risposi rimettendomi in posizione eretta.
“Tesoro, che dici? Il bassista è dieci volte meglio, è pure molto più alto!” fece Sky di rimando.
Sbuffai. Tutte le volte si mettevano a battibeccare per decidere quale ragazzo fosse più carino, anche a scuola era la stessa storia.
Il concerto durò un’oretta. Alle otto e mezza arrivò un’altra band che suonava classici rock come “Sweet Child o’Mine” dei Guns ‘n Roses, “Nothing else matters” dei Metallica, “Always” di Bon Jovi e così via.
Erano decisamente più bravi degli altri.
Erano ormai le nove passate e io e Seth, che non avevamo ancora toccato cibo, andammo a piluccare qualcosa dal buffet. Avrei di gran lunga preferito un buon puma a delle insipide crostatine alla marmellata. Pazienza.
Io e Seth tornammo in pista, le band se ne erano andate e stavano mandando i lenti, perciò, appoggiandomi al mio cavaliere, mi lasciai dondolare dalla musica. Riconobbi immediatamente la canzone: era “Reality” di Richard Sanders, nonché colonna sonora di un vecchio film che zia Alice mi aveva costretta a guardare: “Il tempo delle mele”.
Era così rilassante lasciarsi cullare dalla melodia, mi sembrava di stare su una specie di nuvoletta azzurra, come i riflettori appesi al soffitto.
All’improvviso tutto cessò di essere rilassante quando, alle dieci e mezza in punto, Jacob Black fece il suo ingresso nella palestra della scuola, in smoking nero.
Mi staccai da Seth.
Il suo viso di Jake era una maschera d’odio, guardava il mio accompagnatore come se stesse guardando il più malvagio e orribile dei mostri. Le mani erano strette in due pugni, le sopracciglia formavano quasi una linea unica, tanto erano curvate verso il basso. Le ragazze più maligne avevano già iniziato a sghignazzare tra di loro, sperando probabilmente in una rissa.
Avanzò verso di noi, lentamente.
“Jake, posso spiegarti..” iniziai io. Un classico da film drammatico, ma lui mi bloccò, prendendomi la mano e spingendomi dietro di lui, come a volermi nascondere.
“Che diavolo avevi intenzione di fare?” gridò Jake a Seth, sovrastando addirittura la musica.
“Jake, ti prego calmati, andiamo a parlare fuori con calma, non mi sembra il luogo adatto..” replicò Seth, ma in risposta ricevette un destro da Jake che lo fece atterrare dritto sul tavolo del buffet, tra tartine e panini.
“È inaudito! Voi non siete di questa scuola, quindi siete pregati di andarvene subito, energumeni senza contegno!” strillò la prof di francese, sputacchiando nel megafono.
“Detto fatto” rispose Jake, trascinando fuori Seth per la collottola. Spaventata li seguii.
 
Nel grande cortile della scuola, la discussione continuava e prendeva via via, una piega sempre peggiore.
“Quindi lei ti ha chiamato e tu non hai potuto trattenerti dal venire a sgambettare qui, eh? Magari ci hai pure goduto a vedere le facce della gente che ti credeva il suo nuovo fidanzato!” fece Jacob, imbestialito.
“Le ho fatto un favore, altrimenti avrebbe dovuto rinunciare al ballo! E non mi è mai importato niente di quello che maligna la gente, te lo posso assicurare!” replicò l’altro con decisione.
“Seth, sotto quella faccina da bravo ragazzo so che si nasconde un serpente, infido e malizioso. Mi fai veramente schifo” e dicendo questo, Jacob sputò a terra. Non si erano accorti che li avevo seguiti. Ero nascosta dietro ad un albero che speravo mi coprisse abbastanza.
“Rifletti, chi avrebbe dovuto chiamare? C’ero solo io!”
“Sì, ma se tu fossi un amico avresti rifiutato, non te la saresti spassata tutta la serata con la ragazza di un altro!” gridò l’altro. Iniziava già a tremare.
Prese un respiro profondo e si calmò un po’. Poi rialzò gli occhi e li puntò su quelli di Seth, con uno sguardo cattivo, ghignando.
“Scommetto che speravi addirittura di scopartela a fine serata, vero brutto stronzo?” gli domandò. Mio Dio, come poteva arrivare a dirgli una cosa tanto orribile? La risposta di Seth mi lasciò ancora più basita, però.
“No, direi di no, per quello basti già tu” replicò infatti il licantropo più giovane, con lo stesso ghigno dipinto sul viso.
Fu la goccia che fece traboccare il vaso, in un attimo lo smoking di Jake esplose e un lupo bronzeo di proporzioni anomale apparve di fronte a me.
Immediatamente, la creatura si lanciò in direzione di Seth che si salvò saltando di lato per il rotto della cuffia.
Neanche il tempo di rimettersi in piedi e anche un altro smoking era ridotto in brandelli e un gigantesco lupo color sabbia aveva preso il posto del mio amico.
Seth saltò addosso a Jake, facendolo finire in terra. In risposta, il lupo bronzeo morse la spalla dell’altro, affondando le zanne in profondità nella carne. Inorridii.
Seth, ferito e sanguinante, schizzò di lato per poi attaccare Jake, graffiandogli tutto il muso.
Jacob ringhiò, lanciandosi addosso a Seth che lo spinse via con una zampata, impedendogli così di morderlo alla gola.
Dovevo assolutamente fermarli, prima che si facessero male più di quanto già non si fossero fatti.
L’unica soluzione fu quella di uscire fuori dal mio nascondiglio e gridare: “Basta, smettetela, siete amici, non potete continuare a tentare di sbranarvi a vicenda!”
Si fermarono, rimanendo interdetti. Non avevano immaginato che mi nascondessi là dietro e che avessi visto la loro battaglia. Abbassarono i testoni pelosi.
Seth schizzò via, diretto verso La Push, Jake fece altrettanto, lanciandosi verso casa sua, solo, però, dopo avermi lanciato un’ultima occhiata significativa.
Tornai dentro sconsolata. Mi sedetti in un angolo, in una seggiolina di plastica verde-acqua.
Un attimo dopo, accanto a me si era seduta Cathy e mi aveva abbracciata, nell’esatto momento in cui le lacrime avevano iniziato a scendere sul mio viso troppo truccato e il mio corpo, ancora fasciato da quel ridicolo vestitino nero, aveva iniziato ad essere scosso dai singhiozzi.
Capii solo allora cosa significava avere un amico al tuo fianco.
 
Ehilà, ragazzi! Eccoci qua! C’è chi sperava nel duello fra i due licantropi sin dal primo capitolo e nel 19° vi ho finalmente accontentati! XD
Jake è molto nervoso, Seth non accetta di farsi sottomettere e.. bum! Attacco! Ma non è finita qui! Vi aspetto al prossimo capitolo che non sarà di molto più tranquillo di questo! Ed ora: ringraziamo!

  • Julia e Mary, grazie ovviamente per le vostre recensioni.. che dire? Julia mi ha già detto che prima di giovedì non potrà recensire, ma te, Mary, sei obbligata a dirmi suuubito cosa ne pensi di questo chappy fuori di testa! XD Un bacio, mie donzelle! :D
  • Grazie a chi segue la storia e la aggiunge fra le Preferite, le Seguite e Da Ricordare. Non temete se ora parlo in generale: vi ringrazierò tutte all’ultimo chappy della fic! Non mi siete indifferenti, anzi tutt’altro! ^_^ Siete un sostegno! Un bacione! :)
  • Basta, non ringrazio più i silenziosi! ù_ù ..se volete essere ringraziati.. fate un fischio! ;)
E ora.. un po' di pubblicità per due fic decisamente carine che sto leggendo e che meritano di ricevere un'attenzione extra! :D
When I look into your eyes -> http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=603375 di Mary!
- Sunrise -> http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=630457 di Julia92Cullen!
Oltre a essere due brave donne in quanto puntualmente recensiscono le mie schifezze sono anche due brave autrici perciò.. dateci un'occhiata! ;)
Ciaooo! :D

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Capitolo 21
*** Basta così! ***


CAPITOLO 20
“Basta così!”
 
A mezzanotte, una Golf rossa si presentò nel parcheggio della scuola.
Infreddolita, sporca di trucco su tutto il viso e visibilmente scossa salii sulla macchina, dopo che Catherine mi ebbe salutata con un bacio sulla guancia, dicendo mai che sarebbe andato tutto bene.
“Se Embry era al compleanno di sua madre, perché non hai chiesto a Colin o a Brady di accompagnarti?” domandò a denti stretti Jake, appena ebbi posato il sedere sul freddo sedile dell’auto.
“E’ il mio migliore amico e sapevo che gli avrebbe fatto piacere, perciò gliel’ho chiesto. Ti giuro Jake, non stavamo facendo niente di male!”
“Ah sì? Ballare un lento avvinghiati come due sposini vuol dire non fare niente di male? Vi ho visti, sai? E ho capito anche che a te lui piace, ecco perché lo difendi sempre. Sei un’ingrata Renesmee, dopo che io sono corso da te appena hanno finito di operare mio padre, perché devi farmi questo? Perché con Seth?” ogni parola era una stilettata al cuore, sia per lui che per me.
“Io gli voglio bene, ma non provo per lui lo stesso sentimento che provo per te!” cercai di tranquillizzarlo.
“Ti sei stancata di me? Sono sempre il solito vecchio Jacob, quindi meglio cambiare lupo?” proseguì imperterrito come se non avessi neanche parlato.
“Sei impazzito per caso? Non ho mai pensato a nulla del genere!” esclamai inorridita.
“Stai dicendo la verità, non volevi lasciarmi, volevi solamente farti un amante, tenere il piede in due staffe insomma. Quello più anziano per i giorni pari e quello più giovane per quelli dispari, vero? Oppure sono fortunato, magari ci cambi mensilmente o addirittura stagionalmente..”
Le lacrime tornarono a sgorgarmi giù dagli occhi.
“Sei ingiusto, Jake..” mormorai tra i singhiozzi.
“Davvero? Per quanto ne so io, stasera potreste esservi addirittura baciati!”
“Sai che non lo farei mai! Chiedi a Cathy, se non ti fidi!”
“Di quella smorfiosa, poi, mi fido ancora meno che di voi due” ghignò.
“Cathy, se lo vuoi sapere, è l’unica amica che ho e mi è stata accanto molto di più di quanto non lo abbia fatto tu, ultimamente!” gridai piccata. Non doveva permettersi di offendere Cathy.
“Benissimo, allora sposatela! Vivete in simbiosi ormai, non sono nemmeno più in grado di vederti con la stessa frequenza di prima, se entro in casa o sei andata da lei oppure quella saputella è lì con te a ciarlare nella tua camera. Sono sicura che è stata lei a convincerti che Seth è molto meglio di me, ed ecco il povero martoriato Jake sembra sempre il cattivo della situazione, è così?” stava gridando ormai.
“Non lo sembri Jake, lo sei! Sei capace solo di perdere le staffe, di gridare, di insultare i tuoi amici! Non ti riconosco più, dov’è il Jake dolce e giocherellone che conoscevo? Da quando ci siamo messi insieme sei diventato irascibile e acido!”
“Quindi mi stai lasciando Renesmee? È questo che vuoi dire? E dopo questa correrai dal tuo amato Seth?” domandò lui con estrema freddezza.
“Non correrò da nessuno, però sì, ti sto lasciando” risposi io, fredda quanto lui.
“Benissimo. Scendi, è mezzanotte e un quarto, dovresti essere a casa da un pezzo, sai che Edward è pauroso” replicò. Eravamo arrivati al vialetto che porta a casa mia. In tutta risposta scesi dalla sua auto, sbattendo fragorosamente la portiera.
Le lacrime mi si erano asciugate, c’era solo rabbia ora, dentro di me.
Appena entrata in casa corsi in camera mia, senza salutare nessuno e mi gettai sul letto, depressa e imbufalita allo stesso tempo.
 
Dopo un paio di minuti bussò alla porta mia mamma.
“Posso?” domandò timidamente.
“Direi di sì” risposi io a mezza voce.
Lei entrò e si sedette accanto a me sul letto sul quale ero sdraiata a pancia sotto, dandole le spalle. Iniziò ad accarezzarmi i capelli, da piccola mi calmavo sempre quando lei lo faceva, poi iniziò a parlare: “Allora hai rotto con Jake? Papà ha sentito tutti i tuoi pensieri”
“Ha sentito bene, ho rotto con quel disgraziato” risposi rabbiosamente.
“E non hai intenzione di chiarirti con lui?”
“Che c’è da chiarire, mamma? È un idiota, mi ha rovinato la serata, facendomi fare una pessima figura davanti a tutti gettando Seth sul buffet, poi, nel cortile della scuola, l’ha affrontato e lo ha morso e infine ha iniziato ad insultare sia Seth che Cathy mi ha dato della fedifraga. A quel punto ho deciso che era finita lì per me”
“Capisco. Sai Nessie, anche tanti anni fa Jake aveva lo stesso caratteraccio, ma ti posso assicurare che in fondo è buono, che ti ama più di ogni altra cosa e che in questo momento si starà torturando da solo al pensiero che forse ti ha persa” replicò lei.
“Quindi secondo te Jake è di animo buono? Se lo è lui, Seth cos’è, un santo martire?”
“Seth è un altro ragazzo molto bravo, ha un carattere pacato, a differenza di Jake, ma non è stato lui ad avere l’imprinting con te”
“Purtroppo mamma, purtroppo!” sbottai scattando seduta sul letto.
“Sai che ti dico?” proseguii imperterrita “L’imprinting mi fa schifo, è una catena odiosa che mi tiene legata a un bruto che non sopporto, mi impedisce di vivere liberamente. L’imprinting è una maledizione, è un inferno! Scommetto che tutti pensate che l’imprinting sia una cosa meravigliosa, secondo me è una dannazione, specialmente per me che sono costretta a vivere per sempre!”.
Mia madre rimase interdetta, non sapeva cosa dire.
“Ne parliamo domani bambina mia, adesso dormi” disse prima di andarsene, baciandomi la fronte con quella sua bocca gelata, poi uscì.
Mi addormentai sul letto vestita, truccata e con i tacchi indosso. Che schifo di vita!
 
Il giorno dopo sentii la terribile sensazione di avere un cerchio attorno alla testa, come dopo una sbronza.
Era domenica e la mia famiglia era alla messa. Avevano avuto almeno la compiacenza di non svegliarmi quella mattina. Oltretutto non avevo assolutamente voglia di incontrare quel Creatore che aveva deciso di maledirmi in quel modo.
Mi lavai, mi pettinai, mi vestii e andai a caccia.
Catturai un orso decisamente gustoso, peccato che il mio umore non mi permettesse di godermelo fino in fondo.
Jake, ovviamente, non c’era, probabilmente era da Billy che non era stato ancora dimesso.
Erano passati solo venti minuti. Avevo avuto fortuna quel giorno.
A un tratto il mio cellulare iniziò a squillare: era Leah.
“Senti, Nessie, oggi pomeriggio io e Dave andiamo a vederci un film al cinema, c’è anche Nate e puoi portare pure Catherine, se vuoi” mi propose.
Credevo avrebbe tentato di uccidermi dopo la situazione in cui avevo cacciato suo fratello, invece era calma a e tranquilla come non mai.. miracoli dell’imprinting!
“Ok Leah, ma.. non sei arrabbiata con me per quello che è successo ieri sera?” le domandai, un po’ intimorita.
“Certo che no, Nessie! Tu non hai fatto niente di male, mio fratello poi centra ancora meno di te! E’ Jake che è un imbecille, hai fatto bene a dargli una rinfrescata alle idee, vedrai che tornerà da te in giornata e docile come un agnellino” mi assicurò. Non ero proprio sicuro di voler rimettermi con lui in giornata, a dire il vero.
“Allora ci sto, chiamo Cathy e ti faccio sapere!”
“Bene! Ci vediamo davanti al cinema di Port Angeles oggi alle 16! Ciao!” e riattaccò.
Per lo meno il pomeriggio non si prospettava così terrificante.
 
Cathy ovviamente non avrebbe mai rinunciato all’occasione di stare con Nate, anche se si limitava a sbavargli dietro in religioso silenzio, perciò si aggregò.
Era un pomeriggio grigio, uggioso e ogni tanto iniziava a piovigginare.
Il film che andavamo a vedere si intitolava “Apocalypse – Verso l’inesorabile fine” e parlava della fine del mondo che sarebbe dovuta avvenire il 15 gennaio 2017. Anche quattro anni prima, nel 2012, si profetizzavano tali sciagure, ma poi non era mai successo niente.
 
Durante il film, mentre Dave e Leah pomiciavano e Nate guardava il film tutto assorto, io e Cathy chiacchieravamo a bassa voce, parlandoci all’orecchio.
“Quindi vi siete lasciati” concluse Cathy dopo che le ebbi raccontato quel che ci eravamo detti in macchina.
Annuii.
“Mi dispiace..” mormorò, e sembrava veramente desolata.
“A me no” ribattei “E’ stato un cafone a dirmi quelle cose su Seth e anche su di te”. Le avevo detto soltanto che lui credeva che lei mi avesse plagiata, avevo sapientemente omesso la parte della saputella smorfiosa.
“Lui è molto geloso, questo è vero. Tiene moltissimo a te” convenne lei.
“Il punto è che tornerà alla carica, l’imprinting non gli permetterà di starmi lontano più di un paio di giorni. E sarò costretta a riaccettarlo per forza, anche se non voglio”
“Brutta faccenda”
“Puoi dirlo forte Cathy, più passano i giorni e più mi rendo conto di quanto abbia fatto male a fare l’amore con lui per la prima volta”
“Non potevi sapere che si sarebbe comportato in questo modo!”
“Ho paura anche che Seth, adesso, rimetta su la maschera dell’antipatico” feci sconsolata.
“Se non lo chiami non lo saprai mai!” mi esortò.
E aveva ragione.
 
Quella sera, tornata dal cinema, telefonai a Seth.
Fu insolitamente cordiale con me, si scusò per avermi fatta assistere al duello e anche all’irrispettoso turpiloquio che l’aveva preceduto.
Gli dissi che non era niente e gli raccontai della litigata che avevo fatto con Jake e di come l’avessi mollato.
“Capisco” aveva detto soltanto.
“Non è che ti andrebbe di vederci? Mi sento uno schifo, sei l’unico che abbia voglia di vedere adesso” feci io. Era vero, anche la compagnia di Cathy iniziava a nausearmi.
“Veramente.. non so. Mi piacerebbe Nessie, ma non credo sia una buona idea” rispose titubante.
“Perché?”
“Perché credo di essere la persona meno indicata da incontrare oggi”
Tentai comunque di convincerlo: “Ti prego Seth..”
Alla fine cedette: “Va bene, dove ci vediamo?”
“Al parco giochi di Forks può andare? Tanto non ci sarà nessuno a quest’ora”
“Va bene, a dopo Nessie”. Era triste, come al solito. Era da un po’ di tempo che era sempre abbattuto. Non dovevo neanche sforzarmi tanto per capire il motivo.
Mi venne da pensare che fossi nata sbagliata. Insomma: avevo quasi ammazzato mia madre venendo al mondo, ora riuscivo a rovinare addirittura un branco, e che cavolo!
Smisi di commiserarmi e, dopo un lungo sospiro, salutai i miei dicendo che uscivo. Tanto mio padre sapeva dove ero diretta.
Presi la mia auto e partii, insolitamente sollevata e a cuor leggero.
 
Et-voià, un altro chappy eccolo qua! :D
Okay, per mettermi a fare ‘ste rime idiote vuol dire che ho fuso del tutto! XD
Comunque sia, Nessie ha messo un punto alla sua storia con Jake e.. ha dato appuntamento a Seth!
Che succederà ora? Nessie si butterà fra le braccia del dolce Seth o tornerà dal focoso Jacob? Lo scoprirete nei prossimi episodi! XD
Mi raccomando gente, fatemi sapere cosa ne pensate!
E ora.. ringraziamo, orsù!

  • Mary, Julia e Godot, quanto mi piace quando recensite tutti e 3 e non ne manca nessuno! :D Non mancate di farmi sapere come trovate questo chappy, se vi aspettavate una cosa del genere, come giudicate la decisione di Nessie.. insomma, ditemi cosa ne pensate! ^_^ Un bacioneee! :)
  • Merci beaucoup (sì, oggi ho avuto lezione di francese.. si vede molto? XD) a tutti colore che aggiungono la mia storiella tra le Preferite, le Ricordate e le Seguite! Baci baci!
  • Grazie a chi legge e si gira i pollici! Hahah! Stavolta almeno sono stata originale! ^_^ (solo perché sono impazzita XD). Kiiiiss!

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Capitolo 22
*** Amare è peccare ***


Sarà un affermazione da Capitan Ovvio, ma io la faccio lo stesso! ^_^ In questo chappy, come noterete, il narratore non è Nessie, ma è il nostro.. Seth! Bene, dopo questa torno nel mio antro.. XD


CAPITOLO 21

“Amare è peccare”
 

Seth
 

 
Perché chiamava me? Se aveva rotto con Jake la colpa era probabilmente mia!
Mi dispiaceva di aver combinato quel casino, non pensavo che a causa dei miei sentimenti avrei messo a repentaglio il rapporto tra Jake e Nessie, mi sentivo una sorta di serpente tentatore. E volevo che lei lo sapesse.
 
Ero arrivato al parco ormai. Ero in bici, da casa mia non era lontano il posto che aveva scelto.
Quando arrivai lei era già lì che mi aspettava. Vedevo la sua silhouette di schiena, si stava sedendo su di una panchina.
Mi avvicinai.
“Hey, ciao Nessie!”
“Ciao Seth!” mi salutò lei, abbassando subito lo sguardo, un po’ imbarazzata.
Non sapevo che dire.
“Spero che tu non pensi che sia colpa tua se io e Jake ci siamo lasciati” iniziò lei.
“No, non lo penso, ne sono sicuro. Sono certo che è colpa mia, ma sto cercando di non pensarci, spero che tutto si risolva presto fra di voi” risposi risoluto.
“Io non voglio che si risolva!” ribatté lei “Io.. io non sopporto il carattere di Jacob, è troppo irascibile e geloso!”
Non parlai. Fissai l’erbetta che cresceva rada ai miei piedi.
“Tu non sei così Seth” proseguì “Sei buono, sei gentile, ti preoccupi degli altri..”
“A sentire te pare che io non abbia nemmeno un difetto, Renesmee” la interruppi “Sono più calmo di Jake, questo è vero, ma non sono stato leale nei suoi confronti”
“Come? Te ne sei andato dal branco! Non è stata forse una prova di lealtà la tua?”
“Rimproveri a Jacob di essere geloso, beh, per lo meno lui ne ha il diritto, eri la sua ragazza. Io invece ero geloso di te malgrado fossi un semplice amico. Non lo davo a vedere, ma ero geloso quando lui ti abbracciava, quando ti baciava, quando tu mi parlavi di quanto fosse bello e affascinante il tuo Jake. Ho pianto, di dolore e di gelosia, quando me ne sono andato quella sera da casa di Catherine. Ne avevo il diritto io, forse? Come vedi ho difetti peggiori di quelli di Jacob!” avevo alzato notevolmente il volume della mia voce. Lei mi fissava, con quegli occhi grandi e belli, quegli occhi color cioccolato al latte.
Ormai ero lanciato e proseguii: “Sono sempre stato considerato da tutti una specie di simpatico bambolotto, un giullare bonaccione e un po’ tardo magari.
Jacob si è accorto, però, che sono una persona torbida, perché tu continui a vedermi come una specie di cherubino?”
“Credo di amarti Seth” mormorò continuando a fissarmi.
Avevo sentito bene?
“Come?” domandai incredulo. Non poteva averlo detto sul serio.
“Credo di essermi innamorata di te Seth, non sei un giullare, sei un ragazzo, un bravo ragazzo, coi tuoi pregi e i tuoi difetti e io credo di amarti” ripeté.
“Come sarebbe a dire? Nessie, sei pazza a parlare così? Tu devi stare con Jake, è con lui il tuo posto, perché mi dici questo ora?”
Indispettita si alzò in piedi, avvicinandosi a me.
“Credi che ne sia contenta? Che mi diverta tutto ciò? Vorrei non provare per te quello che provo, vorrei amare Jacob, ma la vita non mi ha chiesto cosa volessi, mi ha solo rifilato obblighi e doveri, catene. Ma mi voglio liberare, non è giusto che io soffra, perché questo non lo capisce nessuno?” gridò. Poi iniziò a piangere, a singhiozzare disperata.
Mio Dio, e adesso come la consolavo?
“Su, Nessie, non fare così, vedrai che tutto si aggiusterà..” dissi abbracciandola. Ci credevo meno io di lei alle mie stesse parole.
“Oh sì, come fate presto a dire tutti così! Eppure tu dovresti capirmi, l’imprinting ha tagliato le gambe a tutti i tuoi sentimenti!” ribatté con la voce rotta dal pianto.
“Io so qual è il mio posto, Nessie..” replicai.
“Ed è questo il tuo posto, Seth! E’ questo, è qui!” gridò, ancora con le lacrime che colavano ai lati degli occhi, poi, senza che potessi prevenirla, mi baciò.
Le nostre labbra si scontrarono e sentii il sapore salato delle sue lacrime che aveva sulla bocca.
Cercai di staccarmi da lei, ma in fin dei conti non ne avevo alcuna sincera intenzione, perciò, al contrario, la strinsi al mio petto, approfondendo il bacio. Al diavolo l’ipocrisia.
La sua lingua sfiorava la mia, timida e con dolcezza mentre le mie mani accarezzavano i suoi capelli lunghi e morbidi. Mi sembrava di essere in un sogno, un sogno proibito però, perché Renesmee non era mia. Al contempo non riuscivo a non pensare che lo fosse. La sua bocca sembrava fatta apposta per muoversi sulla mia, le mie braccia erano state progettate per stringere il suo esile corpo al mio.
Le sue mani accarezzavano i miei addominali: sentivo i suoi polpastrelli attraverso il tessuto della mia maglietta.
Era un miracolo ed una maledizione al tempo stesso ed io ero lieto di precipitare negli abissi di quel paradiso infernale, dato che la discesa era così dolce.
 
Quando, dopo minuti infinti, le nostre labbra si separarono, rimanemmo abbracciati, in silenzio. Qualsiasi parola avrebbe spezzato l’incanto.
Era come essere in una calda notte estiva tra stelle cadenti e lucciole giocose, ma in pieno autunno.
“Devo tornare a casa, i miei saranno in pensiero” mormorò lei infine.
“Okay, sarà meglio non impensierirli allora. Ciao Nessie” e dopo averla salutata posai un lieve bacio sulla sua fronte. In risposta lei mi diede un leggero bacio a fior di labbra, rapido e delicato. Poi se ne andò.
 
Tornando a casa, ebbi la certezza che la mia bici non marciasse sull’asfalto grigio e sdrucciolevole, ma stesse invece saltellando tra nuvolette rosa e vulcani incandescenti.
 

Waaaa! Chappy shock! ^_^
Finalmente chi voleva un bacio meno scialbo di quello visto nel chappy n°14 è stato accontentato spero! XD
A questo punto.. ditemi cosa ne pensate, anche se era una svolta prevedibile, credo, voglio sentire le vostre opinioni. ^_^
Che dire? Sono stata a dir poco ultra-rapida, ma.. che so, mi andava! ;)
And now.. ringraziamo!

 

  • Julia, Mary e Godot, chissà che cosa penserete mai di questo chappy? XD Su su, ditemi cosa ne pensate di quel che la mia testolina fortemente bacata ha partorito.. Vi aspetto! ^_^ Kiss! ;)
  • Grazie mille a tutti quelli che aggiungono la storia tra Ricordate, Seguite e Preferite, siete aumentati (che credete? Io guardo sempre i vostri nomi sulla lista! ^_^) ultimamente e questo mi rende veramente stra-felice! Un bacio grande a tutti! ^_^

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Capitolo 23
*** Il diario dell'assassino ***


ATTENZIONE! Ci saranno delle descrizioni un po' macabre perciò se siete deboli di stomaco saltate le righe più truculente!

CAPITOLO 22
“Il diario dell'assassino”

Renesmee

Le undici e ventisette di sera.
“Ti ho telefonato prima, Bella mi ha detto che non c’eri”.
Lo ascoltavo, ma non rispondevo.
“So che sei stata con Seth, non ci vuole un genio per capirlo. Non mi importa. Non mi importa un accidente di quello che è successo, l’altra sera avrei voluto ammazzarmi! Non voglio, non devo e non posso perderti Renesmee! Io ti amo, tu sei tutto per me, io dipendo da te e non posso farci niente! Dimmi che torniamo insieme, Nessie! Dimmelo, ti prego!” mi supplicava, sentivo che era distrutto.
“No, non voglio, non devo e non posso dirtelo, perciò non  lo dirò” fu la mia risposta. Sentivo ancora le braccia di Seth intorno a me.
“Renesmee, ti ho vista crescere, sono sempre stato accanto a te e ti ho sempre amata. Ti ho cresciuta, ti ho vissuta, in nome dei ricordi che abbiamo insieme, ricominciamo, ti prego. Non può esserci il vuoto fra noi due, deve per forza esserci amore! Io e te siamo speciali Nessie, siamo unici”.
Una lacrima scese a bagnarmi la guancia sinistra. Potevo dimenticare la mia vita con Jake, dalla mia nascita sino a quel momento? Non potevo, certo che no, eppure ero così confusa!
“Jake, io..” iniziai insicura.
“Ti prego, Nessie, amore mio..”
Titubai per un istante, poi risposi: “Ne riparliamo Jake, ma non ora” e riattaccai. Poi spensi il cellulare.
Cosa dovevo fare? Jake mi aveva amata e mi era stato accanto durante tutta la mia vita, ma ultimamente si era comportato in quel modo.. poi c’era Seth e  io amavo anche lui, anche se in un modo diverso.
Ero stata una stupida, un’illusa: cosa credevo di fare? Non avrei potuto evitare Jake, era costretto da se stesso ad amarmi e in più ero sicura che il suo sentimento non fosse soltanto imprinting, ma fosse molto di più. Imprinting e amore umano si erano fusi insieme creando il mix perfetto che ti costringe a non lasciare il tuo ragazzo e a perdonargli anche difetti non proprio simpatici. Decisamente un bel pasticcio!

“Cathy, ti disturbo?”
“Ma certo che no, Nessie, figurati! Dimmi pure!” rispose la mia amica dall’altro capo del telefono.
“Come pensavo, Jake è tornato alla carica e io non posso assolutamente dirgli di no. Sono così confusa! Per di più stasera mi sono vista con Seth e ci siamo baciati.. ma questa volta è stato un bacio vero..” confessai.
“Ah.. sul serio?” fece lei in tono insolitamente pacato dall’altra parte della cornetta.
Onestamente mi aspettavo una reazione un po’ più accesa da parte sua. Insomma, aveva scatenato un finimondo per un bacetto super casto e ora, messa di fronte ad un vero bacio, nessuna reazione?
“Sei stranamente calma, Cathy” osservai “Non ti interessano le mie novità?”
“Ma certo che mi interessano Nessie! Scusami per il mio scarso entusiasmo, il fatto è che muoio di sonno. Domani avrò tutto il tempo per essere in subbuglio” rispose lei con un tono calmo e piuttosto piatto.
“Ah okay, quindi immagino che non hai abbastanza energie per consigliarmi che dovrei fare con Jake, vero?”
“Non saprei Nessie, forse potresti dare una seconda possibilità a Jake, ma non saprei.. il punto è che non vorrei impicciarmi troppo, quindi preferisco rimanere neutrale per non sentirmi responsabile in nessun caso”. In fin dei conti il suo atteggiamento era comprensibile.
“Okay, capito” mormorai.
“Ora scusami Nessie, ma devo proprio andare a letto, sto proprio dormendo in piedi. Ci vediamo domani a scuola!” mi salutò.
“Okay, ciao, notte!”
“Buona notte anche a te Nessie!” e riattaccò.
Mah.. eppure quando aveva risposto al telefono pareva più pimpante! ..o forse era solo una mia impressione.

Non avevo niente da fare, perciò, per una mera curiosità digitai il nome del mio persecutore, Igor Sokolov, su Internet.
Tra i risultati spiccava una pagina web dedicata a lui.
La aprii e per prima cosa vidi una sua foto.
Da umano aveva i soliti capelli lunghissimi e biondi e due occhi troppo chiari per essere veri. Era spaventoso anche allora e tale era rimasto.
Lessi che c’era scritto su di lui:

“15/1/1979

E’ stata finalmente svelata l’identità dell’assassino di Irina Sokolova, la 46enne di origine russa trovata uccisa due giorni fa nella sua casa, situata nella periferia di Vancouver.
L’assassino è il figlio maggiore della donna, Igor Sokolov, complice la sorella del ragazzo, Vasilisa Sokolova. A provarlo, un diario personale ritrovato in camera dell’assassino in cui Sokolov racconta i dettagli dell’omicidio di sua madre.

Il corpo senza vita della donna è stato rinvenuto l’11 gennaio nella cucina della casa in cui Irina viveva con i suoi due figli, Igor, 27 anni e Vasilisa, 19, ma l’omicidio deve essere avvenuto intorno alle 20:30 del 9 gennaio.
Il cadavere presentava grossi lividi, il setto nasale era rotto, molti denti erano spezzati ed erano presenti circa 3 fratture in tutto il corpo, segno che prima di essere uccisa la donna era stata duramente picchiata.
Il cuore della vittima era stato estratto dalla cassa toracica e infilato nella sua bocca, ma a provocare la morte della donna è stato, come riportato nel diario del killer, un profondo taglio alla gola, tanto profondo da portare ad una semi-decapitazione.
Sulla fronte della donna è stata inoltre trovata una scritta in alfabeto russo che tradotta significa: “Assassina”.
L’arma del delitto risulta essere un punteruolo da ghiaccio mai rinvenuto.

Nel suo diario, Igor Sokolov descrive sua madre come un’integralista cristiana ossessionata dall’idea di peccato, malata forse di disturbi della personalità.
A sua volta, Igor Sokolov era considerato da chi lo conosceva un ragazzo atipico, di poche parole, tendenzialmente riservato tanto da far pensare che soffrisse di una lieve forma di autismo.
Anche sua sorella Vasilisa era conosciuta come una ragazza dal carattere complesso, che viveva in un mondo tutto suo. Priva di amici, le uniche persone con cui aveva un contatto erano sua madre e suo fratello Igor.
Sempre nel suo diario, Sokolov scrive di essere follemente innamorato della sorella Vasilisa, affezionata e succube allo stesso tempo del fratello maggiore e che, nel dicembre 1978, la ragazza aveva scoperto di essere incinta di lui, ma aveva perso il bambino a causa di una caduta dalle scale provocatale dalla madre che l’aveva brutalmente spinta.
Igor non perdonò mai la madre per aver compiuto un simile atto, in altri appunti scrive anche che la madre aveva tentato, invano, di strangolare la giovane Vasilisa.
L’assassinio fu quindi premeditato.

Il 10 gennaio 1979 Igor e sua sorella sono spariti dalla circolazione, nessuno sa dove siano, ma le autorità li stanno cercando.”

Ancora non capivo, comunque, perché fossi nel suo mirino, ma lo scoprii molto presto, purtroppo.
Scorsi la pagina web: in fondo c’era una foto di Irina, la madre di Igor. Per poco non mi venne un colpo: la donna era praticamente la mia fotocopia invecchiata di trent’anni: gli stessi capelli lunghi e castani, gli stessi occhi scuri, gli stessi lineamenti!
Chiusi immediatamente la pagina web e in tutta fretta mi fiondai sotto le coperte, ma senza spegnere la luce.

Non credo che sarei riuscita a dormire al buio.. o, molto più semplicemente, non sarei più riuscita a dormire e basta.

Okay, lo so, la descrizione del delitto è piuttosto truce.. spero di non avervi fatto rivoltare lo stomaco! XD
Il punto è che se dovevo creare un personaggio spaventoso dovevo renderlo capace di compiere atti spaventosi! ù_ù
Naturalmente anche questo chappy vuole sapere: “sono carino? Sono brutto? Vi ho sorpreso?”, insomma, queste sono più o meno le domande che un povero capitoletto si chiede una volta postato (sì, vabbè, soffro di pazzia acuta, non badateci troppo!XD), quindi, se volete risolvere le domande esistenziali di questo povero frammento di fiction dovreste proprio recensire! ^_^
Ora invece.. ringraziamo!

  • Mary e Julia, thank you very much per la recensione, mi raccomando, ditemi che ne pensate di questo chappy! Un bacione! :)

  • Grazie ai buoni aggiungitori (no, non si dice, ma fa lo stesso! ù_ù) della fiction tra Seguite, Preferite e Ricordate! Un baciiio! ^_^ 

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Capitolo 24
*** Sei il mio destino ***


CAPITOLO 23
“Sei il mio destino”
 
“Ecco, quindi, perché Igor guarda Renesmee con occhi famelici” concluse mio padre, rigirando tra le mani il foglio che avevo stampato da Internet riguardante la biografia del mio persecutore.
Era una riunione familiare dei Cullen, degli Hutchinson, degli Stone e del branco di Jacob. Il mio ex-ragazzo (questo termine mi era completamente estraneo) se ne stava in un angolo, appoggiato al muro e ogni tanto mi lanciava sguardi significativi, occhiate che sembravano parlare, parevano dirmi: “non ce la faccio più a stare senza di te, ti amo e ti rivoglio con me”. Chiamate silenziose che non potevo ignorare.
Proprio Jake prese la parola: “ Abbiamo motivo di credere che la guerra sia più vicina di quanto pensiamo, Sam ha detto che il branco sta appiccando incendi qua e là nella sua zona, giusto per provocarlo e per mettere ansia al suo branco. Sono segnali, messaggi in codice. Ci fanno capire che manca pochissimo alla battaglia”
“E siamo pronti a combatterla?” chiese mia madre.
“Ci siamo allenati duramente Bella, direi che siamo pronti” rispose Carlisle. Era vero, spesso la mia famiglia unita agli Hutchinson e agli Stone si riuniva nel bosco per allenarsi, guidata da Jasper e Albert, i più esperti. Ovviamente io e Cathy, semi-umane, eravamo pressoché inutili e perciò esonerate dal compito di combattere il nemico. Io sarei dovuta restare in una tenda non lontana dal campo di battaglia, sorvegliata da due lupi pronti a fare fuori Igor che, presumibilmente, si sarebbe separato dagli altri per venire a prendermi.
Era una guerra pericolosa, un imprevisto che avrebbe potuto avere tragiche conseguenze. Avrei potuto perdere un mio famigliare, un amico, i ragazzi di cui ero innamorata. L’ipotesi che meno mi spaventava era proprio quella di morire io stessa, per lo meno non avrei dovuto sopportare il dolore della perdita che egoisticamente preferivo addossare agli altri. La sofferenza, il pianto, mi spaventavano più di una fredda urna sepolcrale. Pensai a come sarebbe stato vedere chi mi aveva amata in vita piangere di fronte alla mia lapide, alla mia fotografia. No, non avrei voluto infliggere nemmeno questo ai miei famigliari anche se forse avrei liberato di un grosso peso due ragazzi che stavo trattando, onestamente, come burattini, pur non avendone l’intenzione. Ferire intenzionalmente non fa soffrire, è provocare dolore inconsapevolmente che mi faceva male.
 
Mi distolsi dalle mie tristi riflessioni, nel salotto tutti stavano ancora parlando della battaglia.
Passarono ore prima che il consiglio famigliare si sciogliesse, infine tutti andarono ad allenarsi nella foresta. Ma non Jacob, che prima voleva regolare un conto in sospeso.
Una volta usciti tutti, lui chiuse la porta d’ingresso dietro di sé e avanzò verso di me, lentamente.
Avrei voluto fuggire, inventarmi una scusa qualsiasi per non doverlo affrontare, ma non potevo.
“Nessie, ti prego, non posso andare avanti così. Sono giorni che piango.. PIANGO! Capisci Renesmee? Erano anni che non piangevo, anzi, decenni!  Mi dispiace  per come mi sono comportato, ero furioso, non pensavo nemmeno una delle cose che ho detto, mi dispiace anche di aver ferito Cathy, so quanto ci tieni a lei e ho capito anche che lei ti vuole bene davvero. Ti prego, perdonami Nessie, perdonami!”. Stava iniziando a piangere. Ero spiazzata, non avevo quasi mai visto piangere un ragazzo di fronte a me  (Seth se n’era andato appena comparsi i lucciconi quella sera “famosa” della prima volta con Jake).
“Jake, no, ti prego, non fare così, ti scongiuro, non posso vederti in questo stato, io.. sono stata precipitosa e mi dispiace per non essere stata sincera con te, ti ho nascosto chi fosse il mio accompagnatore perché sapevo che avresti frainteso! Non volevo tradirti, nel modo più assoluto!” cercai di consolarlo come potevo, abbracciando il ragazzone grande e grosso di fronte a me che piangeva calde lacrime sulla mia minuta spalla.
“E allora Nessie devi fare una scelta. Ami me o Seth?”. Domanda secca, diretta, chiara e in fin dei conti giusta.
E potevo rispondere in un modo soltanto.
“Io sono innamorata di te Jake, lo sono da sempre”. Allora mi baciò e nel mentre che le nostre labbra si sfioravano con dolcezza mi sentii da un lato sollevata, dall’altro incatenata nuovamente. Ma Jake era il mio destino e io non potevo far altro che perdonare i difetti di chi mi amava a tal punto, non potevo lasciarmi andare a certe debolezze. Perciò ricambiai il bacio e tracciai mentalmente una barra sul nome di Seth Clearwater.
 

E di nuovo Nessie e Jake tornano together! Mi dispiace cari fan della coppia Seth/Renesmee, ma questo match lo vince il buon vecchio Jacob.. almeno per ora!
Non vedo l’ora, comunque, di postare il prossimo chappy perché.. si inizierà a sentire il pathos! O_O
La guerra si avvicina, manca poco alla resa dei conti e mancano solo 7 chappy alla fine di questa fic (avete visto poi come sono veloce a postare, ora?).. ma ho comunque taaante sorprese per voi, non temete.. (della serie: e che me frega di quello che dice ‘sta pazza scatenata? Lo so, avete ragione..XD)
Mi raccomando, come sempre, ditemi cosa ne pensate di questo capitoletto (un po’ corto a dire la verità)! :)
E ora.. ringraziamooo! Olè!

  • Grazie a Godot e a Julia per la recensione anche se con lo scorso chappy vi ho fatto tornare su il pranzo di Natale, quello di Capodanno e anche quello di Pasqua anche se deve ancora arrivare! XD Un bacione! ^_^ (ehi, non mancate neanche stavolta eh? Sono curiosissima di sentire cosa ne pensate di questa svolta! ;)
  • Grazie a tutti quelli che aggiungono la fic tra Preferite, Seguite e da Ricordare, vi voglio bene! :D Un bacio! ;)

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Capitolo 25
*** Appuntamento al buio ***


CAPITOLO 24
“Appuntamento al buio”
 
28 novembre 2016
 
“Quindi stasera mi lasci sola, vero birichina?” feci ridacchiando alla mia amica che si stava preparando dall’altra parte del telefono.
“Eh già, Matthew Laurence mi ha chiesto di uscire e anche se non è proprio uno schianto pazzesco ci esco lo stesso, del resto non posso restare per sempre ancorata a Nate, no?” rispose Cathy, affaccendata probabilmente ad allacciarsi le scarpe.
“Magari stasera ci scappa pure un bacetto..” suggerii maliziosa.
“Neanche per idea, ci avrò parlato a malapena tre volte, ti pare che mi metto a pomiciare con uno che nemmeno conosco? Pensavo sapessi che sono estremamente timida, Nessie!”
“No, la verità è che sei terribilmente puritana, Cathy” sghignazzai.
“Pensa a fare i fuochi d’artificio con il tuo bel lupacchiotto tu, piuttosto! Ora ti saluto, devo andare, sono già in ritardo. Ciao! Ti telefono dopo per aggiornarti!”
“Okay, a dopo” e riagganciai. Ero felice per Cathy, finalmente c’era la possibilità che trovasse un ragazzo a posto in grado di farle dimenticare Nate. E poi Matthew non era male, avrebbe potuto funzionare!
Ultimamente sembrava più serena del solito, sempre sorridente, forse vedermi di nuovo felice accanto a Jake faceva stare meglio anche lei. Quando ci eravamo lasciati anche lei sembrava più spenta e preoccupata.
Avevo parlato con Seth del fatto che mi fossi rimessa con Jake e lui era sembrato sinceramente lieto della cosa e aveva aggiunto che ci augurava tutto il bene del mondo. Che ragazzo d'oro!
L’amore di Jake, però, aveva sopito la mia infatuazione per il bel Clearwater, perciò la mia vita aveva preso, ultimamente, una piega insolitamente buona, che speravo durasse per sempre.
I vampiri del clan nemico non si facevano più vivi da ormai dieci giorni, forse era il segnale che avevano deciso di battere in ritirata. Nessuno dei lupi aveva più avvertito il loro odore dal 18 novembre, pur avendo girovagato ogni angolo delle foreste di Forks e La Push. In sintesi: era un periodo dove l’ottimismo pareva essere rifiorito come uno sgargiante tulipano, rasserenando un po’ tutti quanti.
 
0:08 AM
Mi giravo e rigiravo nel letto senza sosta. Quel giorno avevo fatto un pisolino a casa di Jake dopo che avevamo fatto l’amore, perciò mi sentivo molto meno assonnata del solito.
Cathy non mi aveva richiamata, forse era rientrata tardi e aveva avuto timore di potermi svegliare. In ogni caso l’avrei beccata il giorno dopo a scuola, pronta a farmi raccontare tutte le succose novità che aveva da dirmi.
Magari si sarebbe fidanzata con quel Matthew e saremmo usciti tutti e quattro insieme: io, lei, Jake e il sopracitato morettino.
Le mie graziose riflessioni furono interrotte da un trambusto proveniente dal piano di sotto. Sentivo delle voce che parlavano forte, molto forte, ma non capivo cosa dicessero.
Mi alzai e andai sul pianerottolo, appoggiandomi alla ringhiera e chiesi cosa stesse succedendo.
Nel nostro salotto, a parlare con la mia famiglia c’erano gli Stone, sgomenti e in preda al panico.
“Cathy è sparita!” esalò Lucille.
 
Ooops.. I did it again! Lo so, sono sparita di nuovo, sono quasi 10 giorni che non aggiorno più, mi dispiace moooltissimo, ma proprio non ne avevo il tempo, non tanto per la scuola quanto per altri impegni, ho la testa come un pallone, non vedo l’ora che arrivi Marzo! =S
Spero che non mi abbiate dimenticata! ç__ç
E spero anche che vi incuriosisca questo piccolo colpo di scena! Mi dispiace per il chappy cortissimo, ma mi farò perdonare aggiornando max fra un paio di giorni :D
Fatemi sapere cosa ne pensate!
E adesso.. ringraziamo! ^_^

  • Julia, Godot e Stella, grazie mille per il commento! Mi raccomando, non mancate di farmi sapere cosa ne pensate anche di questo chappy! Un bacione! ^_^ (Mary, ho ricevuto il mess privato :) Sappi che ti aspetto ù_ù)
  • Grazie mille a chi ha aggiunto la mia fic tra le Seguite, le Preferite e le Ricordate! Un bacione! :D

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Capitolo 26
*** Preludio alla battaglia ***


ATTENZIONE! Questo non è l’unico chappy che posterò in questa mandata, ma aggiungerò anche il 26, quindi, se volete, potete recensire direttamente in quello successivo! :)
 
CAPITOLO 25
“Preludio alla battaglia”
 
“Verso le undici le abbiamo telefonato per chiederle se era tutto a posto e per dirle che era ora di tornare a casa, visto che il giorno dopo c’era scuola. Ha detto che era già in macchina, stava arrivando e sarebbe tornata per le undici e un quarto. Alle undici e mezza ancora non si vedeva, le abbiamo telefonato, ma non ha risposto. Dopo cinque minuti le abbiamo telefonato di nuovo e ha risposto una ragazza.. parlava lentamente, con accento canadese. Doveva essere quella Candice di cui ci ha parlato Lucy. Ci ha detto che non rivedremo nostra figlia viva se non accettiamo di batterci domani nella foresta di La Push alle 15:00. Se tardiamo anche di un solo minuto la regalerà al suo amico Igor, ha detto, che la ridurrà in briciole per gli avvoltoi!” spiegò Lucille.
“L’unica soluzione è stata quella di accettare la sfida” aggiunse Albert, prostrato. Il suo viso era una maschera di terrore, di angoscia, non assomigliava affatto al volto del freddo uomo privo di emozioni che voleva sembrare.
 
Terribile: il clan nemico aveva rapito la povera Cathy per costringerci ad entrare in battaglia!
Sentivo il cuore battermi a mille nel petto: la mia amica, la mia migliore amica stava rischiando la pelle ed era nelle mani di quel bruto, di quell’assassino!
E se Igor avesse deciso di ucciderla comunque? Non aveva un cuore, una vittima in più o in meno per lui non avrebbe fatto nessuna differenza!
 
Con la morte nel cuore, tutti sentimmo la guerra piombarci tra capo e collo in quella fredda notte d’autunno.

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Capitolo 27
*** Se fosse un addio ***


CAPITOLO 26
“Se fosse un addio”
 
Chiusa in una grande tenda, nascosta e lontana da dove si combatteva. Quello era il mio posto.
Erano le 13:46, la battaglia avrebbe avuto inizio poco più di un’ora dopo. Era un pomeriggio grigio, incolore, uno dei soliti pomeriggi di Forks. Ma qualcosa di terribile stava per accadere, forse sovrumane stavano per scontrarsi in una guerra accanita e inutile, dettata dall’egoismo e dal desiderio di prevaricazione di vampiri ignoranti, selvaggi e malvagi.
Ero sorvegliata dal mio Jacob e da Colin. Colin stava di vedetta, in caso fosse arrivato qualcuno. Aveva un fiuto straordinario. Jake invece era posizionato proprio di fronte alla tenda, pronto a proteggermi a costo della sua stessa vita. Più passavano i minuti e più mi rendevo conto di amare veramente il lupo bronzeo che mi stava di fronte e che la sua possessività era solo sintomo di un attaccamento forte e sincero nei miei confronti. Mi vergognavo profondamente con me stessa per aver dubitato dei suoi sentimenti, del suo cuore che aveva donato a me e che io volevo nutrire con l’amore più dolce e spontaneo che potevo tirare fuori da me stessa. Volevo bene anche a Seth, molto bene, era stato un fratello maggiore e un amico eccezionale ed era giusto che mantenesse quel ruolo per me, il sentimento che avevo creduto di provare per lui era stato un semplice incidente di percorso.
 
Erano le 14: 40 ormai, Jake grugnì qualcosa, poi vidi la sua ombra spostarsi. Dopo alcuni secondi lo vidi entrare, in forma umana, vestito con il solito paio di vecchi jeans sdruciti al ginocchio, nella mia tenda. Si sedette accanto a me e prese le mie mani nelle sue. A confronto sembravano le mani di una bambina!
“Nessie, vorrei non doverti fare questo discorso, ma non posso nemmeno evitarlo” iniziò piantando i suoi profondi occhi neri nei miei.
Poi proseguì: “Nessie, se questo fosse il mio ultimo giorno, vorrei ripeterti per l’ultima volta tutto quello che sai già. Che per me tu sei sempre stata non tanto un amore, ma una ragione di vita. Mi hai salvato, dieci anni fa, quando ero perduto nell’oblio del mio odio e della mia disperazione, sei stata la mia luce, il mio raggio di sole e tutto poi è venuto da sé. Le incomprensioni, i litigi, per me non contano niente, nella vita si inciampa, si cada, ma ci si rialza, più forti e determinati di prima. Il mio amore per te non svanirà mai, neanche se oggi dovessi morire per mano di Igor Sokolov. Ti amerò per sempre, mi basta che tu non ne dubiti mai più”. E mi baciò la fronte per poi stringermi a sé.
Sì, stavo piangendo, stavo piangendo via tutta la disperazione, tutta la paura, tutta quella guerra. Gli occhi sarebbero presto diventati asciutti e vuoti e attorno a me avrei visto solo un mondo estraneo, fatto solo di strade tortuose e nebbia.
 
Nel frattempo, dei passi minacciosi stavano calcando le zolle erbose della foresta, preannunciando una battaglia quasi senza precedenti.
 
E anche in questi due chappy non è successo niente di che. Matthew, come avete potuto notare, non centrava proprio niente. Il movimento vi aspetta nei prossimi chappy! Ditemi che ne pensate dei due capitoletti appena postati e.. stop, non ho nient’altro da aggiungere! XD
Visto che non è successo niente di grandioso ultimamente cercherò di postare piuttosto velocemente (sì, lo so che ormai non ci credete neanche più.. per lo meno io ci provo XD), più di questa volta che ci ho badato 5 giorni invece dei 2 che avevo detto.
Ora.. io direi che è ora di ringraziare! ^_^

  • Stella, Godot, Mary e Julia, grazie 100.000 per le recensioni! Ditemi cosa ne pensate di questo doppio chappy, vi aspetto! Un bacino! ^_^
  • Grazie ai lettori che continuano a seguirmi e hanno aggiunto la fic tra le Seguite, le Ricordate e le Preferite, siete fantastici! Vi ringrazierò per bene nell’ultimo chappy della fic (una fic che finisce.. ç_ç). Un bacioneee! :D

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Capitolo 28
*** L'ora di morire ***


CAPITOLO 27
“L’ora di morire”
 
La battaglia era cominciata, lontana un  paio di chilometri da me.
Ad un tratto, Colin iniziò a ululare e Jake si mise sull’allerta. Aprii uno spiraglio nella mia tenda, per vedere chi stesse arrivando. Igor era già pronto a punirmi per la somiglianza con sua madre?
No, era una figura tremebonda, spaventata e scossa quella che si avvicinava.
I lupi le fecero spazio e la invitarono ad entrare nella tenda con me.
Non potevo crederci: era lei! Era viva! La mia amica Cathy era sana e salva!
Appena entrò nella tenda la abbracciai e lei ricambiò la stretta, con mani gelide e tremanti.
“Oh Nessie, ho avuto tanta paura! Igor mi ha raccontato di come abbia ucciso e sventrato sua madre, è stato terribile!” gracchiò con le lacrime agli occhi.
“Cathy, sono stata così in pena per te! Non ho dormito affatto questa notte! Temevo di perderti!” feci io di rimando, felice di rivederla e decisamente sollevata.
“Ti voglio tanto bene Nessie” disse lei abbracciandomi nuovamente.
“Anche io te ne voglio tanto Cathy, sei la mia migliore amica” mormorai appoggiando il mento alla sua spalla.
Dopo qualche attimo ci staccammo e Catherine mormorò: “Igor ha detto che verrà a prenderti..”
“Lo abbiamo immaginato, ecco perché ci sono le guardie” risposi io.
Lei abbassò lo sguardo, riflettendo, pensando magari a qualcosa di carino da dirmi in quel momento drammatico.
“Vedrai che andrà tutto bene, Nessie” fece infine, un pallido tentativo di tranquillizzarmi.
“Sa di già sentito..” fu tutto quello che riuscii a rispondere.
 
Ogni qualche minuto Cathy mi faceva un breve riassunto della battaglia (mi ero dimenticata del suo dono di vedere cosa stesse accadendo in altri luoghi): “Li abbiamo già dimezzati, mio papà e tuo zio Jasper sono incredibili e Michelle e tua zia Alice sono praticamente imprendibili. Igor non combatte con molto vigore, la più pericolosa è Vasilisa che da sola ha ferito Brady e Jared. Ecco, tuo padre ha appena messo fuori combattimento Harry mentre Rosalie sta facendo a pezzi Candice”
Mi lasciai andare in un sospiro di sollievo. Il loro capo, Candice, era stato sconfitto, mi preoccupava molto di più l’agguerrita e scaltra Vasilisa.
 
“Oh mio Dio” sussultò Catherine a un tratto “Igor si è staccato dal branco.. sta.. sta arrivando! Colin, Jake, lo vedo, sta venendo qui, tenetevi pronti!” gridò poi avvertendo i due lupi. Iniziai a tremare.
Dopo circa un paio di silenziosi e angosciosi minuti Colin ululò, Jake iniziò a ringhiare e senza bisogno che qualcuno me lo dicesse capii che era giunta l’ora della resa dei conti.
Il mio persecutore era venuto a stanarmi!
 
 
Aprii, lentamente, uno spiraglio nella tenda, tale da poter vedere che stesse succedendo fuori. Cathy, invece, spaventata a morte, si rifiutò di guardare all’esterno.
Colin aveva attaccato Igor che l’aveva respinto con estrema facilità, catapultandolo metri e metri più in là come fosse una bambola di pezza. Anche Jake, nel frattempo era saltato addosso al vampiro e l’aveva atterrato.
Igor però l’aveva colpito con forza alla testa, avevo sentito le ossa del cranio crinarsi al contatto con il pugno di pietra del succhia-sangue russo ed ora Jacob giaceva a terra, inerme, privo di sensi. Del sangue iniziava ad uscire dalla sua nuca irsuta, confondendosi in mezzo al fitto pelo bronzeo.
Il biondo si preparava a finirlo definitivamente, ma Colin fu più veloce dell’infido aguzzino e lo attaccò nuovamente, mordendolo alla spalla e staccandogli un pezzo di roccia dal corpo marmoreo.
Igor gridò di rabbia e di dolore e, dopo aver colpito per la seconda volta il giovane lupo dal pelo grigiastro, lo prese per la collottola e lo azzannò, iniettandogli così il suo veleno dritto nelle vene. Sapevo perfettamente che quel liquido era come un’iniezione letale per i licantropi.
Era uno spettacolo agghiacciante, avevo appena visto morire il giovane Colin Ross davanti ai miei occhi, ma la velocità con cui l’assassinio si era consumato mi faceva sembrare il tutto surreale e inverosimile, una specie di film dell’orrore con sequenze incredibilmente rapide.
Il carnefice, soddisfatto, si avvicinò lentamente a Jake, ancora svenuto.
Poi gli parlò, con la sua voce melliflua e il suo accento russo: “Questo è il prezzo che pagherete per aver voluto difendere la vostra amichetta, cagnolini. Se me l’aveste consegnata subito nessuno di voi due avrebbe rischiato la vita. Peccato davvero. Addio, bestiaccia..”
“NO!” gridai uscendo di scatto dal mio nascondiglio “Prendi me, è me che vuoi, fammi quello che vuoi, ma lascia stare lui!” proseguii..
“Mio Dio, no.. Nessie..” mormorò Cathy, in preda allo sgomento.
Igor si voltò verso di me. Sentire i suoi occhi infuocati su di me era come essere trafitta da mille lame di ghiaccio: “Tu..”
Cercava di spaventarmi, avanzava verso di me, ma io non feci un solo passo indietro sebbene avvertissi quanta rabbia ci fosse dentro a quella sillaba. E sapevo che quella stessa ira stava per esplodere.
“Sei tornata.. credevo di averti eliminata per sempre! Ho ancora vivida, nella mia testa, l’immagine delle tue luride budella sparse per la cucina della nostra vecchia casa, eppure devo aver sbagliato qualche cosa. Tu, demonio, tu sei risorta, sei tornata per distruggere la mia vita e quella di Vassy, ma non te la caverai così, no. Non sai cosa sono adesso, sono in grado di farti crepare di tra le più tremende convulsioni senza muovere un solo dito. Tu hai ucciso il nostro bambino e volevi uccidere la donna che amo in nome della tua fottuta mania religiosa, nella speranza raggiungere il tuo schifosissimo Paradiso. Beh, ora sono qui per rispedirti nel regno dei morti!” terminò con aria spaventosamente solenne.
Quell’uomo era completamente pazzo!
All’improvviso, senza che potessi nemmeno rendermi conto dell’attacco imminente, sentii un dolore atroce attraversarmi tutto il corpo. Era come se mi stessero spezzando in due, sentivo i miei arti tirare, come se fossero pronti a staccarsi. Mi ero dimenticata del suo potere: poteva farmi del male solo fissandomi!
 
Dopo qualche secondo ero già giunta ai limiti della sopportazione umana, accasciata al suolo in posizione fetale, mentre mi contorcevo in preda al più terribile patimento, aspettavo solo che il buio mi riempisse gli occhi, a nulla valevano le accorate suppliche di Catherine di avere pietà di me.
Colin era morto, giaceva senza vita, addormentato in una posa innaturale, tra l’erba un po’ ingrigita del bosco.
Jake era ancora svenuto, doveva avere sicuramente una commozione cerebrale molto forte. Sapevo che i sensi di colpa per non essere riuscito a salvarmi lo avrebbero ucciso comunque, se anche fosse sopravvissuto alla cieca furia assassina di Igor Sokolov, che certamente non avrebbe risparmiato neanche Cathy.
Mi rassegnai al fatto che ero arrivata al capolinea e mi tranquillizzò solo la certezza che quel dolore lancinante sarebbe presto cessato per sempre. Sentivo giungere, finalmente, l’agognata fine.
 
Stavo morendo.
 
 
E rieccomi quaaa! :D
Okay, ora sappiamo che Cathy è stata risparmiata.. ma che ne sarà di Nessie? Riuscirà a salvarsi dalle grinfie del temibile Igor?
Dai, finalmente ho postato un chappy di lunghezza adeguata, così i miei lettori non mi rimprovereranno più.. XD
Nel prossimo capitolo, l’ultimo (poi ci sarà l’epilogo) si decideranno le sorti della battaglia e della vita dei nostri beniamini. Mi raccomando, fatemi sapere che ne pensate di questo chappy!
Adesso.. oh yeah, ringraziamo! ;)

  • Stella, Mary, Godot e Julia, recensitori cari! *__* Grazie per le vostre recensioni, non mancate di dirmi che ne pensate anche di questo chappy! Un bacione! ^_^ Grazie anche a elisaforever che è ancora un po' indietro con la lettura dei chappy, ma spero si metta in pari presto! Sono curiosa di sapere cosa ne pensi dello sviluppo della fic! :D 
  • Grazie a chi ha aggiunto la storia tra le Seguite, le Ricordate e le Preferite! Siete graziosissimi! Bacino! :)

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Capitolo 29
*** La fine della battaglia ***


Attenzione: questo capitolo è in associazione con un altro, cioè con l’epilogo, potete quindi recensire entrambi uno per uno o fare una doppia recensione sull’epilogo! Buona lettura! Un bacione! :D
 
CAPITOLO 28
“La fine della battaglia”
 
A un tratto la morsa che sembrava stritolarmi il corpo si allentò. Il dolore che mi percuoteva cessò troppo bruscamente, lasciandomi completamente vuota. Mi sembrava di essere chiusa in un pallone di ovatta, vedevo tutto grigio e nebuloso attorno a me. C’era troppo silenzio, troppa calma. Ero già morta? La mia anima aveva già abbandonato il mio corpo? No, impossibile, altrimenti se ne sarebbe andato anche quel tremito di spavento che mi possedeva.
Tentai di muovermi. No, troppo difficile, non capivo più nemmeno dove fossero i miei arti, sollevare la testa era un’impresa. Mi concentrai sulle mie sensazioni: il mio corpo, dov’era? Ma sì, era sdraiato su una superficie dura, asciutta, che odorava di.. di.. terra! Ora ricordavo, ero sdraiata in terra! Dovevo essere svenuta, forse in quel momento Igor mi stava dando il colpo di grazia, ma io non potevo sentirlo. Meglio una morte indolore, pensai, e mi sentii felice di non essere cosciente. Ma allora perché il terreno sotto di me lo sentivo?
Mossi il capo (sì, io avevo un capo), ma non vedevo niente, tutto era color grigio antracite.
Sentii frullare qualcosa sul mio viso.. ma sì, erano le mie palpebre! Potevo muoverle! Con sforzo le sollevai, come fossero due pesanti e arrugginite serrande e finalmente vidi.
Sussultai: Igor era ancora di fronte a me, ma non era con il mio corpo stremato che ce l’aveva, ora. Stava piuttosto fronteggiando un grosso lupo dal pelo color sabbia che stava cercando di schivare gli attacchi del biondo gigantesco e tentava di attaccarlo a sua volta.
Non feci neanche in tempo a realizzare cosa stesse succedendo che sentii due braccia stringersi attorno a me: non riuscivo a fare resistenza, ma forse non ce n’era bisogno.
Avvertii dei lunghi fili sfiorare il mio collo: erano i capelli di Cathy, la mia amica!
Mi aveva trascinata dentro la tenda.
“Nessie, sei sveglia, come stai?” mi domandò.
“G-g-g..”fu tutto ciò che riuscii a rispondere. Mi sentivo la lingua paralizzata, me la sentivo come se fosse attaccata al palato.
“Seth è arrivato mentre era semi-svenuta e ha attaccato Igor, salvandoti appena in tempo”.
Boccheggiai: Seth aveva lasciato la battaglia per me e stava fronteggiando il vampiro più forte e spaventoso che avessi mai visto!
Mi voltai verso l’entrata della tenda, col cuore in gola.
Seth, coraggioso e fedele Seth..
 
La lotta si consumava freneticamente, l’unico suono che udivo era quello dei ringhi dei due duellanti e il fruscio del vento che seguiva i loro rapidissimi movimenti. Non riuscivo a capire cosa stava succedendo, i loro movimenti erano troppo veloci per i miei occhi, l’unica cosa di cui ero conscia era l’ansia che mi consumava.
All’improvviso un calcio possente di Igor catapultò Seth lontano, colpendolo con forza allo stomaco e mandandolo a sbattere contro un albero che crollò, spinto dal peso del mastodontico lupo che da quello stesso abete venne travolto.
Era finita! Avevo perso tutto! Tutti e tutto e in un attimo!
Seth si era rialzato, ma era dolorante e molto, troppo lento. Igor si voltò ghignando verso di lui e avanzò un passo minaccioso, deciso a finirlo una volta per tutte.
Orripilata, mi coprii gli occhi con le mani: non volevo vedere in che modo l’avrebbe fatto a pezzi.
Quanto a me, ormai quell’assassino aveva tutto il tempo del mondo per farmi straziarmi come pensava mi meritassi.  
 
Sentivo il cuore battermi veloce nel petto. Sapevo che nessuno di noi sarebbe uscito vivo da quell’antro nella boscaglia ed era tutto incredibilmente ridicolo! Era stato tutto calcolato, i lupi erano due contro uno, anzi,  tre contro uno dopo l’arrivo di Seth, ma Igor li aveva spazzati via in un lampo, accecato dalla sua furia cieca e omicida.
Non ci sarebbe stato alcun futuro, né per me, né per Jake, né per gli altri tre che avevano avuto la sfortuna di trovarsi lì assieme a me. Sì, assieme a me, perché non riuscivo a dare tutta la colpa alla pazzia di Igor, era soprattutto a causa mia se la loro fine sarebbe stata così drammatica. Cosa provavo? Dolore? Paura? No, solo un terribile peso sullo stomaco. Ero consapevole di essere maledetta e la mia maledizione colpiva chiunque mi stesse attorno.
Intenta com’ero a biasimarmi, non mi accorsi del fatto che erano passati troppi secondi e ancora non avevo udito il latrato disperato di Seth.
“Nessie..” bisbigliò Cathy appoggiando una mano sulla mia spalla.
Di scatto tolsi le mani dai miei occhi. Fu un attimo: vidi Jake erigersi, anche se un po’ malfermo, sulle quattro zampe, stringere i denti e radunare le forze per un ultimo salto, quello finale, quello che avrebbe fatto la differenza fra la vita e la morte, fra la vittoria e la sconfitta.
 
E ci riuscì: mentre era ancora in aria, Jacob spalancò le enormi fauci, deciso a mordere, a dilaniare, a uccidere. E la buona bestia si avvicinava sempre di più alla malvagia e ignobile preda..
Solo un momento dopo vidi i lunghi capelli dorati del vampiro russo cadere a terra, attaccati ad una spaventosa testa mozza ormai priva di sguardo.
Rimaneva, davanti a Seth, solo un possente corpo decapitato che crollò dopo pochi attimi a terra in una posa scomposta.
Ero salva! Igor era morto! Finalmente sentii gli occhi inumidirsi e tutte le mie emozioni di paura e di terrore, prima represse per via dello shock, esplosero  sotto forma di una isterica crisi di pianto accompagnata dai singhiozzi di una spaventata Catherine che piangeva sommessamente già da un po’.  
“Oh, Jake!” riuscii a mormorare con la voce rotta dal pianto e, malgrado fossi ancora  e stralunata, corsi verso l’enorme lupo del pelo bronzeo abbracciandolo come fosse un gigantesco peluche. Ogni tanto, fra le lacrime, riuscivo a biascicare anche un accorato “grazie, amore mio”.
Poco dopo, il mio stremato eroe crollò a terra, esausto.
“Nessie..” fece Catherine con voce preoccupata.
“Che c’è?” le domandai un po’ tesa. Che altro poteva esserci? Che altro poteva rovinare quell’attimo di sollievo e felicità ritrovata?
“Seth non è più sotto l’albero dove Igor l’aveva scagliato, è.. è sparito!".
 
 
“Ahi, Carlisle! Così mi fai male!” si lamentò Jake mentre mio nonno gli fasciava il capo.
“Ops, scusami Jacob, sono stato indelicato. Dicevo, Renesmee, che non siamo riusciti ad uccidere Vasilisa perché ha battuto in ritirata prima della fine della battaglia. Temiamo che possa tornare per vendicarsi della morte del fratello, speriamo solo che la lezione che i suoi compagni hanno avuto le sia bastata” spiegò nonno Carlisle.
Allontanai dalla mia mente il pensiero di una vendetta della degna sorella di Igor Sokolov. Non ero proprio psicologicamente pronta a pensare anche ad una simile eventualità.
“E.. Seth? Sapete dove sia?” chiesi, un po’ sulle spine.
Non appena ebbi formulato la domanda dietro di me spuntò Embry che rispose: “Mi ha appena telefonato, ha detto che è partito e che starà un paio di mesi a Everett da suo cugino Richard e suo zio Arnold. Dice che vuole staccare la spina, per di più era da tanto che lo zio e il cugino desideravano che passasse un po’ di tempo da loro. Probabilmente tornerà a gennaio. Ah, ha detto anche che vi saluta tutti e ringrazia Jake per avergli salvato la vita”
“E tu fagli sapere che lo ringrazio per aver salvato la vita della mia ragazza” ribatté Jacob. Certo, ora non aveva più scuse per odiarlo, ma solo per essergli riconoscente.
Embry annuì e lasciò la stanza.
Sospirai. Ero certa che avrei amato e temuto il mese di gennaio.

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Capitolo 30
*** Epilogo ***


EPILOGO                                            
 
Forks, 23 dicembre 2016
 
Mancavano due giorni al Santo Natale. La pace era tornata, nonostante la guerra avesse provato i nostri cuori oltre ogni limite.
Quella testa dura di Jake si era completamente ristabilito, aveva persino tolto le bende. Stavamo bene, eravamo di nuovo insieme e questo ci bastava. Nei nostri occhi c’era una luce speciale, un fuoco destinato a non estinguersi.
Incredibilmente, Nate, da qualche settimana, pareva facesse di tutto pur di potersi riavvicinare a Cathy.
Ogni tanto le inviava qualche grazioso SMS e se le inventava tutte pur di vederla e offrirle un gelato o una cioccolata calda al bar. Insomma, fiutavo un ritorno di fiamma.
Cathy, dal canto suo, malgrado dichiarasse di essere certa che lui la stesse di nuovo prendendo in giro, non riusciva a non gioire per le avances del vampiro dai capelli rossi.
 
Era tempo di regali, perciò largo allo shopping sfrenato alla ricerca del dono perfetto, sì alle decorazioni che illuminavano la nostra casa e anche alle allegre carole natalizie.
Nessuno aveva però dimenticato il sacrificio del giovane Colin e sulla sua lapide, dalla cui foto il suo viso ci sorrideva ignaro di cosa fossero la sofferenza e la morte,  spiccavano sempre magnifici fiori profumati di ogni tipo e colore. Le nostre preghiere erano rivolte alla sua pura e coraggiosa anima ed eravamo certi che, dal cielo, il nostro caro amico udisse le nostre parole di gratitudine.
 
Nel mio cuore, spesso, mentre svolgevo le più piccole mansioni quotidiane, dai compiti di letteratura al pulire la mia stanza, mi scoprivo a domandarmi cosa stesse facendo in quel momento Seth, se mi voleva comunque un po’ di bene nonostante il male che sapevo di avergli fatto o se invece mi riteneva solo un’infame meschina che gioca coi sentimenti degli altri.
Poi mi convincevo che noi saremmo tornati ad essere quello che eravamo un tempo, prima che l’amore sconvolgesse le nostre vite, e che nulla avrebbe mai potuto minare il rapporto che avevo avuto con quello che era stato, per me, il miglior amico e il miglior fratello che potessi desiderare.
Spesso mi sentivamo sola e un po’ triste senza la sua risata spensierata, senza i suoi occhi scuri e benevoli e aspettavo quel giorno di gennaio in cui avrei finalmente rivisto il suo faccino pulito e sorridente fare capolino sulla soglia della nostra casa immersa nel verde rigoglioso della foresta di Forks.
 
 

FINE
 

 

PS: ho notato due errori: uno nel capitolo 13 e uno nella scheda dei personaggi che presto provvederò a correggere. Il potere di paralizzare era infatti di Candice mentre quello di torturare era di Igor, non in contrario come avevo scritto nel capitolo numero 13!
Altro errore, questo però non è di battitura, ma di deficienza è: Cathy in realtà è nata nel 1995 e non nel 1987!  Quindi, nella storia, vive da 18 anni e non da 29 come ho scritto! Mi scuso profondamente, provvederò a sistemare gli strafalcioni al più presto! XD
 

E ci siamo arrivati, questa è la fine di Wrong.
Sono pronta a scommettere che pioveranno critiche del tipo: “Come hai potuto far finire tutto così?” oppure “Odio le storie a finale aperto, hai lasciato tutto in sospeso!”.
Sono assolutamente conscia del fatto che ho concluso ben poco e che un finale del genere lascia l’amaro in bocca a molti, ma.. siete davvero sicuri che i finali aperti a me piacciano?
Be’, perché non è così! Se pensavate di esservi finalmente sbarazzati di me avete fatto male i vostri conti perché.. (momento di suspance, rullo di tamburi.. XD)………… ci sarà un SEGUITO!! XD
Ho già scritto 6 capitoli del secondo episodio della mia (idiotissima) saga personale post-Breaking Dawn, e inizierò a pubblicare i nuovi chappy fra una settimana, il tempo di lasciarvi un po’ di tempo per riprendervi, per vomitare o per iniziare a prendere psicofarmaci per riuscire a sopportarmi! XD
Adesso vi mando un bel bacione! Aspetto un po’ di recensioni per sapere cosa ne pensate di questi due chappy finali e.. che dire? Come faccio ormai da quasi 30 capitoli.. ringraziamooo! :D

  • Julia, grazie per la tua recensione, le tue critiche mi sono state d’aiuto anche perché mi hai fatto notare un errore di battitura nel capitolo numero 13. Per di più mi sono accorta anche io del fatto che il chappy n°27 è scritto in modo forse troppo sbrigativo, effettivamente mi ci ero impegnata poco, era un periodaccio perché il tempo era poco e io ero troppo frettolosa, perciò è uscito così.. spero ti piacciano gli ultimi due, ma se così non fosse.. grazie comunque per le recensioni e per avermi seguito, spero vivamente che continuerai a farlo e non mi abbandonerai, ho un sacco di novità da tirare fuori! XD Un bacione! Ciau! :)
  • Godot, buongiorno anche a lei, signore! ù_ù Ho sempre avuto timore delle tue recensioni, mi pare che tu te ne intenda e sei anche un critico spietato, ma questo non può che farmi bene! :D Spero che questi ultimi due chappy ti lascino più soddisfatto del precedente e spero che non ti sarai scocciato di seguirmi perché mi piacerebbe tanto vedere cosa ne penserai di quel che combinerò in Wrong 2! XD Ciao ciao! ^_^
  • Mary, anche se l’ultimo chappy non l’hai recensito spero che darai un’occhiata a questo e mi dirai cosa ne pensi, ci tengo al tuo parere e amo le tue schizzatissime recensioni! :D Grazie anche a te per avermi seguita, mi auguro anche che seguirai il seguito di Wrong e che mi dirai cosa ne pensi delle mie trovate! XD
    Ti mando un bacione! Ciao donna nordicaaaa! :D
  • Lupacchiotta, sbuchi fuori dal nulla tu! XD Grazie mille per la recensione e grazie, ovviamente, per avermi seguita fino a qui, spero che non ti arrenderai e seguirai anche l’obbrobrio che sto progettando! XD Un bacione! Ciao! :D
  • Stella, malgrado le recensioni un po’ anomale che mi avevi inviato sono felice che tu abbia seguito e apprezzato la mia storia! Spero di risentirti presto! Ciao ciao! Un bacione! :)

 

  • Grazie a chi ha aggiunto la mia storia tra le Preferite, cioè:

1 - aurora julia [Contatta]
2 - Faffina [Contatta]
3 - Julia92Cullen [Contatta]
4 - lacus1987 [Contatta]
5 - Michiyo_Scarlet [Contatta]
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7 - tayloryuk11 [Contatta]
Grazie mille a tutti/e! Un bacio grandeee! :D
 

  • Grazie a chi ha aggiunto la mia storia tra le Ricordate, cioè:

1 - chachy [Contatta]
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4 - kucciolottathebest [Contatta]
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6 - mau07 [Contatta]
7 - Nessi [Contatta]
Un gran bacione anche a voi! Grazie davvero! ;)
 

  • Grazie a chi ha aggiunto la mia storia tra le Seguite, cioè:

1 - aniasolary [Contatta]
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Grazie di cuore anche a voi! Un abbraccio fortisssssimo!! ^_^
 
Che dire, ci sentiamo prossimamente! Ciaoooooooooooooooo! :D

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