The Girl Under The Veil

di Robinki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Life ***
Capitolo 2: *** Ephemerality ***
Capitolo 3: *** Torture ***
Capitolo 4: *** Happiness ***
Capitolo 5: *** Insanity ***
Capitolo 6: *** Fearless ***
Capitolo 7: *** Once Again ***
Capitolo 8: *** Loneliness ***
Capitolo 9: *** Death ***



Capitolo 1
*** Life ***


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Questa storia ha partecipato al “MAgical Creatures’ Contest” indetto da aGNeSNaPe e foxfeina sul forum di EFP, classificandosi Quarta.

Il mio pacchetto era “Lethifold” e comprendeva il personaggio di Ariana Silente, tre prompt (Ombra, tuono, errore) e un’ambientazione: Casa Silente.

 

*nome: Robinki (forum), Kiketta_8 (EFP)
*titolo: The girl under the veil
*rating: Giallo
*avvertimenti: Slice of life, Flash-fiction
*genere: Introspettivo
*eventuali NdA : ed eccomi alle solite NdA stra-prolisse!

Questa è una raccolta di Flash-fiction (doveva essere di  Drabble, ma ho avuto alcune difficoltà per la necessità di inserire ricorrentemente i 3 prompt del pacchetto: tuono, ombra e errore) e come potrete notare ciascun capitolo ha per iniziale una lettera della parola “Lethifold”, la creatura magica che avevo prescelto e un paio di volte la stessa compare nella narrazione in forma metaforica.

Ogni volta che scrivevo il termine “ombra”, mi figuravo un Lethifold come sua rappresentazione, quasi come un velo onnipresente sotto differenti forme nella vita della ragazzina e per questo ho pensato a quel titolo per la raccolta ( o forse è perché sono immensamente negata nello sceglierli??).

Ho cercato di ripercorrere alcuni momenti cruciali della vita di Ariana assieme a piccoli Slice of life, atti comunque a definire un suo personale percorso.

Il primo capitolo titola “Life”, e in un certo senso ho voluto intendere come fosse la sua vita prima “dell’incidente”: quella di una bambina che vive in armonia con la sua famiglia.

L’ultima titola invece “Death” (caso ha voluto che questa mia idea si sposasse con la lettera iniziale e finale della parola “Lethifold”), nella quale Ariana rivolge una serie di pensieri alla sua vita , che compara alla sua nuova condizione. Si può dire che io abbia voluto ricreare un cammino evolutivo del personaggio, reinterpretandolo a mio modo e spero di essere stata credibile nel farlo.

La cosa che più mi ha impegnata è stato cercare di incentrarmi su considerazioni differenti da quelle che avevo fatto nella one-shot che partecipa all’altro contest di aGNeSNaPe ( Contest Filosofico) di cui Ariana è una co-protagonista e soprattutto inserire il prompt “errore” (ormai lo odio!).

Spero di aver utilizzato al meglio il mio pacchetto ammazzafanwriter e che la raccolta sia di vostro gradimento!

 

 

The girl under the veil

 

 

 

 

Life

 

Sono al calduccio sotto le coperte e Aberforth mi sta leggendo una favola.

Non “Le Fiabe di Beda il Bardo”, ormai quelle le conosco a memoria! No, è un libriccino malandato che abbiamo trovato tra i vecchi tomi di papà.

Parla di una grossa ombra cattiva, l’ha chiamata Lethifold!

Sono così felice che il mio fratellone si prenda cura di me e anche se la storia che mi ha appena letto parla della grossa ombra cattiva e anche se piove forte e  i tuoni mi fanno paura, sono sempre tranquilla.

E lo sono perché so che lui è qui per me, anche se io dovessi combinare qualche disastro, potrei sempre correre ad abbracciare il mio Abe.

Non importa quanti errori io possa commettere… lui ci sarà SEMPRE!

 

 

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Capitolo 2
*** Ephemerality ***


Ephemerality

 

Oggi ho fatto la mia prima magia e ancora non riesco a crederci! Papà ha provato a costringermi a mangiare del porridge a colazione, ma a me non piace! Mi sono arrabbiata così tanto che ho sperato che la ciotola gli si spiaccicasse in faccia ! Ed è successo davvero! Ha fatto proprio il rumore di un tuono sul povero naso di papà! Aberforth ha riso per un’ora e io mi sono sentita molto orgogliosa quando la mamma mi ha stretto una spalla.

Sul viso del papà non è passata nemmeno un’ombra fugace, anzi, mi ha presa in braccio e mi ha stretta a sé, e anche se ha tentato di nasconderlo, ho visto perfino Albus ridere sotto i baffi!

Oggi è proprio la giornata più bella della mia vita!

 

 

 

Ed eccoci al secondo capitolo, Ariana e la sua prima magia involontaria!

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Capitolo 3
*** Torture ***


Torture*

 

Vedo solo tre paia di mani dinanzi ai miei occhi… mi strattonano le braccia, le gambe… le loro voci crudeli mi chiamano “mostro”, mi incitano e allo stesso tempo mi minacciano.

La mia maglietta è sbrindellata, fa piuttosto freddo qui fuori al nostro giardino. Provo ad urlare, ma non ci riesco, cerco di difendermi , ma non ne sono più capace.

“Dov’è la tua magia adesso?” … l’ho pensato io o l’hanno detto loro?

Mi fanno male, non so più dove sono… chi sono? Mi mescolo alle ombre che mi riempiono, per darmi un’identità.

Vorrei ricordare il mio nome, ma la mia mente si è appannata, sono diventata il nulla.

Percepisco vagamente il  terreno duro sotto di me e il sapore del sangue in bocca. Questa cosa mi sconvolge, come se ci fosse un errore, qualcosa d’ irrimediabilmente sbagliato in quelle sensazioni. Sono troppo… tangibili per poterle sopportare.

I passi che si allontanano frettolosamente sono tonfi sordi nelle mie orecchie…  perché mi sembrano vicini e assieme lontani?  Forse si mescolano al martellio del mio cuore o ai tuoni che mi sconquassano intimamente.

Perché non vedo niente? Dove sono i miei occhi? Vorrei perdere conoscenza e svegliarmi domani,  svegliarmi prima o poi…

 

 

 

 

*È stato piuttosto difficile provare a rappresentare cosa sia successo ad Ariana, il giorno in cui i tre ragazzini l’hanno “maltrattata” e quindi ho provato a rimanere vaga

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Capitolo 4
*** Happiness ***


Happiness

 

Ieri ho raccolto una margheritina e l’ho mostrata alla mamma. Lei ha sorriso e non so perché questo mi ha fatto diventare triste.

Cos’ho di sbagliato?

Forse sono fatta al contrario: se gli altri sono felici, io non lo sono.

Ma cos’è la felicità? Per me era quella margheritina nel palmo della mia mano, senza ombre o inganni: giallo e bianco.

O ancora la bufera: i suoi  tuoni  mi riempiono i pensieri e mi fanno sentire completa, senza lacune o mancanze.

Quando ho rotto il vaso della nonna, la mamma mi ha sgridata, ma io non ho pianto: Aberforth dice sempre che bisogna sbagliare per capire i nostri errori e io sono sempre felice d’imparare.

 

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Capitolo 5
*** Insanity ***


Insanity


Lo sento di nuovo quel serpente che sia gita nel mio stomaco, sono impaziente. La mamma mi guarda con apprensione… cosa crede che non abbia notato la bacchetta che nasconde dietro la schiena? Posso farle male lo stesso, non serve a niente scappare! Sono arrabbiata, perché mi succede questo? So che tra poco la creatura viscida non riuscirà più a contenere il tuono al suo interno e allora esploderà in mille pezzettini. Non voglio più che si fermi ora… è l’unico modo per farla smettere. Mia madre, o forse è una sconosciuta, mi si avvicina con cautela… stupida! Non capisce l’ errore che sta commettendo. Chi sei? Cosa vuoi? Lasciami stare! Grido e la disperazione mi vibra nelle corde vocali. Il dolore fluisce fuori e incredibilmente crea sollievo: sono energia, pura energia distruttiva. Una luce bianca mi avvolge adesso, ma dura solo qualche secondo. Rovino in terra, le ginocchia sbucciate e l’ombra di un sorriso a velarmi il volto.


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Capitolo 6
*** Fearless ***


Fearless

Cosa si prova ad avere paura? Non lo so più. Ne so riconoscere i sintomi però, li vedo spesso sul volto di mio fratello.

Mi infastidisce la paura, è un ombra che cala sulle persone. A me piace vedere il sorriso sul viso di Aberforth, odio quando le sue sopracciglia si stringono e piegano verso l’alto, quando i suoi occhi si spalancano e perdono la loro luminosità. Le labbra di solito assumono una forma del tutto sbagliata ai miei occhi e mi rammentano l’errore che rappresento, quello che mi porto sulla schiena.

Forse odio la paura perché… io sono la paura, quel tuono che si spande e semina terrore… è per questo che ne sono priva… sono io la paura…


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Capitolo 7
*** Once Again ***


Once Again


Ancora una volta… vorrei che mi ripetessero ancora una volta cosa c’è fuori di qui. Le quattro mura della mia stanza non sono abbastanza per contenermi… perché non posso uscire?

Oggi ho sentito delle voci e… ridevano.

Mi sono affacciata alla finestra così ho visto Albus e un altro ragazzo nel giardino… stavano facendo uno strano gioco: rotolavano sull’erba e sembrava lottassero.

All’improvviso hanno iniziato a mangiarsi*! Un tuono mi è esploso nel cervello e ho lanciato un grido strozzato, doveva esserci un errore! Ho provato ad aprire il vetro per aiutare mio fratello, ma non ho fatto in tempo.

Aberforth è arrivato di corsa e ha visto la scena. Ho provato a spiegargli che era importante intervenire, ma lui mi ha spinta sul letto e mi ha stretta a sé. “ Ti stai agitando, Ana, resta con me, ti prego” mi ha sussurrato all’orecchio, così pian piano ho smesso di fare resistenza e mi sono tranquillizzata.

Qualcosa si agitava in un cassetto remoto della mia memoria… un’ ombra vaga e minacciosa, ma più provavo ad afferrarla più mi sfuggiva.

Cosa stavo facendo prima? Non lo sapevo più.


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Capitolo 8
*** Loneliness ***


Loneliness


Cala la notte e sono sola.

Nel buio pesto della mia camera non riesco nemmeno a vedere le mie braccia che si stringono in una morsa convulsa alle ginocchia.

Percepisco le dita ghiacciate dei piedi.

La notte senza luna e senza ombre incombe su di me. Vorrei tanto che piovesse… i tuoni mi terrebbero compagnia…

Piango e sono sola.

No, il mio solito errore: piango perché sono sola.

Se almeno tuonasse il silenzio non penetrerebbe i miei timpani.

Stringo l’oscurità densa tra le dita e la sua impalpabilità mi avvilisce: è un Lethifold che mi avvolge. Vorrei che le ombre tornassero, vorrei che le ombre mi parlassero, ma dove siete finite, amiche mie? Ho freddo, piango e sono sola.

No, il mio solito errore: ho freddo e piango perché sono sola.


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Capitolo 9
*** Death ***


Death


Morte. Semplice e cruda.

Finalmente!

Solo quando è arrivata ho capito che l’aspettavo da tanto… troppo.

Mi manchi Aberforth, ma non aver paura, sono sempre con te.

Sai, ho incontrato la mamma… è bella come non ero mai riuscita a ricordare in vita! Mi ha perdonata, ha detto che non è stata colpa mia.

Oh, Abe, non sai che sollievo! Lerrare del mio cuore ha finalmente trovato pace e quanto è bella la luce ora! Non mi ero mai resa conto di essere tanto miope!

È stato come svegliarsi e rendersi conto di aver vissuto con la costante presenza di un Lethifold alle spalle, ma ora nessun’ombra accompagna il mio cammino!

Il mostruoso tuono che è stata la mia vita si è trasformata nel glorioso e repentino fulmine della mia morte.

Ma non piangere ora, non sono mai stata tanto viva!

Mi manchi Aberforth, manchi anche al papà… ho pianto tanto quando l’ho rivisto!

Quanto sono stata egoista? Tu lo sai meglio di me, perché ti ho lasciato solo laggiù.

Ma tu perdona Albus, fratello, ha bisogno di qualcuno che gli mostri la via e gli sei rimasto solo tu! Perdona il suo errore e perdonati, ne hai bisogno soprattutto per te stesso!

Io veglierò su di te comunque, e tu non piangere per me, non sono mai stata tanto viva!






Spazio Autrice:

Ed eccoci qui, è terminata la via crucis! Allora? Che cosa ne pensate?

Ho dimenticato di dirlo, ma nello scorso capitolo mi riferivo ad Albus e Grindelwald, Ariana crede che i due stiano per mangiarsi, quando, spero si sia compreso, in realtà sono intenti a fare ben altro!

Ringrazio tutti coloro avessero letto questa raccolta e ancor di più chi ha recensito! Mi dedicherò a rispondere ai vostri commenti al più presto <3


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