L'amore è una cosa meravigliosa

di Bibina_88
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Notizia inaspettata ***
Capitolo 3: *** Conferme ***
Capitolo 4: *** Precauzioni ***
Capitolo 5: *** Lui o Lei? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


L'amore è una cosa meravigliosa.

Hermione Granger aveva da poco scoperto il suo significato, e cercava di respirarlo, di viverlo più che poteva.

Era felice.

Era innamorata.

La sveglia sul comodino iniziò a suonare, ma la sua mano prontamente l'aveva spenta. Ultimamente si svegliava ancora prima del solito, probabilmente, pensava, perchè ora ogni attimo della giornata era diventato improvvisamente prezioso e degno di essere vissuto intensamente.

Si alzò velocemente, aveva bisogno di una doccia per caricare bene le batterie ed affrontare il lungo giorno di lezioni e studio che l'attendeva.

Un'ora più tardi era pronta, radiosa come mai era stata prima.

Scese in sala comune, dove la attendevano due tra le persone più importanti della sua vita, i suoi migliori amici Harry e Ron.

-Ehi ragazzi! Bella giornata, vero?

I due si scambiarono uno sguardo dubbioso.

-Hermione, hai guardato fuori dalla finestra questa mattina? No perchè nel caso non l'avessi fatto ti informo che il cielo è grigio, pieno di nuvole che prospettano di tutto tranne che una bella giornata- fece Ron con sguardo ironico.

-Per non parlare delle due ore di Pozioni che ci tocca fare con Serpeverde...no, direi che non è decisamente una bella giornata- concluse Harry.

-Oh come siete negativi! Smettetela! Vedrete, sarà una bella giornata!

-Sicuramente! Hermione, non ti sembra di stare troppo sulle nuvole ultimamente? Voglio dire, sono felicissimo per te, ma mi fa strano vederti così...così....contenta?- azzardò Ron.

-E' vero, sprizzi gioia e amore da tutti i pori! Chi l'avrebbe mai immaginato che ti saresti ridotta così? La secchiona tutta studio e libri che ora preferisce occupare le sue ore correndo dietro a un paio di pantaloni...AHI!- concluse non proprio felicemente Harry girandosi a guardare Ginny, sua fidanzata nonché sorella di Ron che gli aveva appena tirato uno scappellotto.

-Stupido! Dovresti essere così contento anche tu! Al posto di giudicare Hermione, che merita tutta la felicità di questo mondo, pensa a come ti comporti tu!

-Ma tesoro, io sono IMMENSAMENTE felice da quando sto con te...e lo sarei ancora di più se la smettessi di essere così manesca!

Hermione e Ron scoppiarono a ridere, mentre guardavano la scena, Ginny scrutava Harry torva, profondamente offesa, e il suo fidanzato cercando di recuperare i punti persi stava decisamente passando dalla padella alla brace.

-Su ragazzi, ci muoviamo?- cinguettò allegramente Hermione -altrimenti della colazione non rimarrà nulla!

La piccola comitiva si incamminò verso la Sala Grande, i due fidanzati che non la smettevano di battibeccare, e gli altri due poco indietro.

-Senti Herm...- disse Ron piano.

-Si?

-Io sono davvero contento di vederti così. Dopo tutto quello che abbiamo passato te lo sei meritato.

La ragazza non potè fare altro che sorridere al suo amico, col cuore sciolto dalla commozione.

-Io...grazie Ron. Davvero. Mi dispiace che tu abbia sofferto, mi sono sentita uno schifo, io...

-No, basta. Era destino. Noi non saremo mai una coppia come Harry e Ginny, e su questo non ci piove. L'ho capito ormai...la nostra amicizia era talmente grande e profonda da poter far pensare ad una storia d'amore, ma non avrebbe mai funzionato. Siamo troppo diversi, incompatibili in quel senso, per certi versi. Quindi...va bene così. Prega solo che quel maledetto non ti faccia soffrire, altrimenti non so cosa potrei fargli!- concluse lui con i pugni stretti.

-Non ce ne sarà bisogno vedrai. E in ogni caso, so difendermi da sola. Sono o non sono la migliore strega della scuola?- concluse la ragazza facendogli l'occhiolino.

La Seconda Guerra Magica era finita l'anno prima. Era tutto finito, definitivamente.

Harry aveva sconfitto Voldemort, tra le grida di giubilo della comunità magica, che non aspettava altro che smettere di soffrire a causa del suo potere.

I mangiamorte erano stati quasi tutti trovati e portati ad Azkaban, la terribile prigione magica, popolata e sorvegliata dai dissennatori, creature spaventose che rubavano ai prigionieri ogni ricordo felice ed ogni speranza, facendo così morire la loro anima ancor prima del loro corpo.

Loro tre avevano passato un anno lontani da Hogwarts, alla ricerca degli Horcrux da distruggere, l'unico modo per poter sconfiggere il nemico.

Era stato tutto molto difficile per Harry, Ron ed Hermione. La battaglia finale, svoltasi proprio fra le mura di quella scuola, era stata una carneficina.

Avevano visto morire i loro amici, Lupin e Tonks, che gli erano sempre stati vicini e lasciavano un figlio ancora in fasce.

Avevano visto morire i loro parenti, Fred, il fratello maggiore di Ron, gemello di George.

Avevano visto morire i loro conoscenti, come Colin Canon, un ragazzo di Grifondoro.

E sentivano persino tutto il peso del senso di colpa per le persone sconosciute che erano state torturate e uccise.

L'estate era stata lunga e difficile, per questo, quando la McGranitt aveva inviato loro una lettera informandoli del fatto che chi aveva dovuto disertare l'anno scolastico precedente per ovvie ragioni, avrebbe avuto l'occasione di completare i propri studi con il nuovo anno, dopo averci pensato un po' si convinsero a tornare.

Dovevano ricominciare, cercando di vivere la loro vita come dei normali giovani, che guardano al loro futuro sicuramente più roseo di quanto non fosse mai stato.

Hermione e Ron, dal canto loro, avevano capito subito dopo la fine della guerra che la loro relazione non avrebbe avuto l'happy end che entrambi sognavano. O meglio, l'aveva capito lei, e in qualche modo era riuscita a farlo entrare nella testa di quella zucca vuota del suo migliore amico.

Erano destinati ad altri cuori solitari.

Ed Hermione l'aveva trovato il ragazzo che le faceva palpitare il cuore, che le faceva sentire le farfarlle nello stomaco, che le illuminava le giornate.

Al suo ritorno ad Hogwarts si era accorta del fatto che molte, moltissime cose erano cambiate, il loro modo di approcciarsi alla varie difficoltà, in qualche modo erano cresciuti molto in fretta, ma soprattutto erano cambiate le persone in generale, tutti, nessuno escluso.

La famosa rivalità tra Grifondoro e Serpeverde faceva ancora fuoco e fiamme, ma soprattutto ultimamente le litigate e gli accesi duelli tra i corridoi della scuola si erano notevolmente ridimensionati, e la storia d'amore di Hermione sicuramente influiva su ciò, ora che era diventata di dominio pubblico.

-Per la barba di Merlino, ma non possono evitare di guardarmi in quel modo?- sbuffò stancamente la ragazza lasciandosi cadere sulla panca al tavolo di Grifondoro.

-Benvenuta nel club, Herm. Ora sai cosa vuol dire quando la gente ti fissa costantemente- replicò Harry guadagnandosi un'occhiataccia da parte della sua migliore amica.

-Ma si, vedrai che si stancheranno presto-continuò Ron -d'altronde è da poco che la cosa è stata ufficializzata, quindi è normale, voglio dire, chi l'avrebbe mai detto? A pensarci bene tutti prima avrebbero pensato che sarebbe stata più facile una resurrezione di Voi-Sapete-Chi piuttosto che vedere te con lui...

-Si, ma mi irritano ugualmente.

Hermione volse lo sguardo per avere una panoramica della sala e vide solamente occhi puntati verso di sé. Come se guardandola intensamente avessero potuto leggerle il pensiero. Alcuni audaci avevano anche tentato di usare la Legilimanzia. Poveri sciocchi. Hermione Granger non lasciava nulla al caso, l'Occlumanzia era padroneggiata da lei quanto un drago da Charlie Weasley.

Sbuffando, tornò a concentrarsi sul succo di zucca che aveva nel bicchiere, ma proprio in quel momento le porte della Sala Grande si aprirono, facendola sobbalzare.

Il suo sguardo volò subito all'ingresso, e lo vide.

Il cuore iniziò a fare i capricci, perdendo qualche battito.

Il portamento elegante, i capelli sempre perfetti scompigliati al punto giusto, lo sguardo duro, i tratti angelici del viso, e il fisico che Hermione poteva immaginare sotto quella casta divisa scolastica verde/argento...semplicemente Draco Malfoy.

La loro storia aveva scandalizzato mezza (o tutta) scuola, quando la settimana precedente quel diavolo che aveva per fidanzato l'aveva presa per un braccio in corridoio e l'aveva coinvolta in un lungo bacio peccaminoso.

Tutto per far capire a Ernie McMillan che Hermione era proprietà privata, off limits.

Come se quel Tassorosso privo di ogni perchè avesse potuto impensierire il Principe delle serpi, il ragazzo più affascinante della scuola.

Era stato un pretesto bello e buono per rivelare al mondo intero che i due opposti si erano irrimediabilmente trovati meno opposti di quanto pensavano, e questo Hermione l'aveva capito al volo.

Malefico.

Ma maledettamente bello.

Lo seguì con lo sguardo, mentre si dirigeva con passo sicuro verso il tavolo dei Serpeverde, seguito a ruota dal suo inseparabile amico, Blaise Zabini, che subito fece l'occhiolino ad Hermione, notando che li stava fissando.

In realtà tutta la scuola li fissava (meno Ron che era troppo impegnato ad ingozzarsi con pane burro e marmellata), erano tutti curiosi di sapere come andavano le cose tra i due capiscuola.

Una volta seduto Draco Malfoy con uno sguardo tra lo schifato e l'arrabbiato fece desistere almeno i Serpeverde e metà Corvonero dal continuare a guardarlo, e mentre il brusio finalmente tornava ad animare la sala gremita di gente volse lo sguardo verso la sua ragazza, che rossa in volto, gli sorrise radiosa.

Il ragazzo rispose con un sorriso altrettanto intenso, mostrandole per l'ennesima volta il lato di Draco Malfoy che lei adorava, quello dolce e protettivo, che si palesava a lei soltanto.

Per il resto del mondo era sempre lo scorbutico figlio di mangiamorte che era meglio tenersi buono.

Si, il paparino Lucius era ad Azkaban, ma nel caso fosse uscito di prigione nessuno voleva apparire sulla lista nera del figlio.

Quello che loro non sapevano era che Draco in realtà con suo padre non aveva proprio nulla da spartire.






Ciao a tutti!

Si, lo so che ho un'altra fic da continuare, e lo farò, promesso! In questo periodo di malattia (mamma mia quante me ne sono capitate!!) ho avuto spesso in testa questa idea...spero vi piaccia! Per ora nulla si è svelato della trama, a parte il fatto che partiamo entrando direttamente nel vivo della storia...ciò che ha portato a tutto ciò verrà spiegato nei prossimi capitoli.

Non potevo farla troppo lunga raccontando nel dettaglio l'inizio della relazione tra Draco ed Hermione, ma abbiate fiducia, inserirò i pezzi salienti così anche voi (e non solo il mio cervellino) saprete come si sono innamorati, dove, quando, perchè...insomma, avrete una risposta a tutte le domande che mi farei io!

Ora, vi chiedo un piccolo favore.

Siccome ho anche l'altra fic da continuare, volevo sapere se questo incipit vi piace e vi incuriosisce, così mi regolo e posso sapere se devo cancellare oppure se devo partire cono il primo vero capitolo...

Quindi mi raccomando, una piccola recensione mi farebbe molto piacere!

Grazie a tutti voi!

Un bacio

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Capitolo 2
*** Notizia inaspettata ***


Eh già.

Chi l'avrebbe mai detto che Hermione Granger si sarebbe fidanzata felicemente con Draco Malfoy?

I suoi amici quando l'avevano saputo l'avevano data per spacciata e prossima ad una delusione forse troppo grande per lei, data la poca esperienza che aveva in materia.

E invece eccola qui, dopo due mesi, a gioire di ogni istante passato con lui.

Da quando era entrato in Sala Grande della colazione le era importato ben poco oramai, era totalmente presa da quel gioco di sguardi che lasciavano intendere tutto e niente.

Che occhi magnifici, pensava.

Le persone che li guardavano distrattamente li avrebbero definiti di un grigio pallido, colore insolito, ma nulla di che.

Lei invece, sapeva a memoria ogni piccola sfumatura di quel grigio, che rispecchiavano l'umore del loro proprietario, quando era triste o arrabbiato le sembrava addirittura di scorgere dei punti di grigio tempestoso, inquieto.

E a quel viso dall'incarnato pallido stavano benissimo.

Ad un cenno del suo fidanzato (che emozione definirlo così!) la riccia mollò di colpo gli amici.

-Ragazzi, scusatemi, devo andare...

-Che c'è Hermione, hai dimenticato i libri per la prima ora?- chiese Ron mentre si avventava sull'ennesima fetta di torta al cioccolato.

-Per Merlino, Ron, mi stupisco di essere tua parente- disse Ginny sospirando -io normodotata, e tu con un cervello formato arachide...

Harry ed Hermione si misero a ridere, soprattutto notando lo sguardo sprezzante che la rossa rivolgeva al fratello.

-Ma che ho detto di male...?

-Oh basta, non sforzarti, altrimenti mandi in fumo il cervello prima ancora di iniziare ad usarlo! Ora, Hermione, vai pure, spiego io al troglodita quali sono i tuoi impegni- concluse Ginny sorridendo all'amica.

-Grazie Gin, sarà dura fargliela capire però!- rispose facendo l'occhiolino mentre si allontanava dal tavolo.

Senza quasi accorgersene stava quasi correndo. Sapeva benissimo dove andare, imboccò di corsa le scale per raggiungere il piano superiore quando un braccio la bloccò, trascinandola dietro ad un ritratto.

-Ehi...- le disse dolcemente Draco.

-Ciao...- rispose lei arrossendo tra le sue braccia.

-Che posto è questo?

-Sinceramente non ne ho la più pallida idea...l'altra sera Blaise è uscito dalla sala comune durante un nostro “festino”, era ubriaco marcio, e quando sono venuto a riprenderlo era appoggiato a questo ritratto che di colpo si è aperto rivelando questa stanza.

-Beh potremmo approfittare del fatto che non la conosce nessuno- rispose piano Hermione avvicinandosi ancora di più al suo volto.

-Buona idea Mezzosangue- ghignò il biondo facendo aderire le sue labbra a quelle della ragazza.

Ogni volta che lo baciava Hermione si sentiva male. Sentiva un male fisico, che la spingeva a volerne sempre di più, ma nonostante questo le sembrava di toccare il cielo con un dito.

Schiuse le labbra per dare libero accesso alla sua bocca, e assaporò quel bacio come se non ci fosse nulla di più prezioso.

-Ho voglia di te, Granger- le soffiò sulle labbra Draco.

-Stasera ci vediamo?- rispose speranzosa la ragazza. Aveva bisogno anche lei di sentire il calore del suo corpo sulla pelle.

-Fatti prestare il mantello dallo Sfregiato, e vieni da me alle 10 in punto, Blaise ti farà entrare in sala comune- concluse il ragazzo dandole dolci ma allo stesso tempo desiderosi e lascivi baci sul collo.

-D'accordo. Ora però dobbiamo andare a lezione, perchè IO a differenza di qualcuno, rischio seriamente di vedermi togliere 50 punti da Piton per un misero ritardo- sbuffò Hermione staccandosi di malavoglia dall'abbraccio del bel Serpeverde.

-Ma cosa dici, ormai sa anche lui che noi ci frequentiamo, sarai una privilegiata- ghignò Draco.

-A parte il fatto che io non voglio essere la privilegiata di nessuno, ma dovresti conoscere il tuo caro professore...Nonostante si sia redento è pur sempre un Serpeverde, e il fatto che io stia con te non potrebbe che penalizzarmi ai suoi occhi, quindi, se non ti dispiace, eviterei di fargli perdere la pazienza!

Ma il ragazzo la riprese tra le braccia.

-Va bene. Ma tu dammi ancora un bacio.

Hermione obbedì, d'altronde non avrebbe fatto altro che baciarlo per ore quel maledetto furetto, e poi...e poi ci avrebbe fatto anche altro.

Ma non era quello il momento per pensieri poco casti, avevano una lezione ad attenderli e dovettero uscire dalla stanza, anche se entrambi controvoglia. La promessa di una serata insieme però diede loro la forza di camminare verso i sotterranei e presentarsi insieme nell'aula, proprio nel momento in cui il professor Piton stava arrivando.

Entrambi lo salutarono, Hermione arrossì violentemente, e ritrasse subito la mano che teneva allacciata a quella del ragazzo.

Piton li guardò torvo, ma fortunatamente non fece nessun commento e li fece entrare in classe.

Le due ore si rivelarono pesanti come macigni, anche per Hermione, che stranamente non si sentiva molto bene. Dagli sguardi che le lanciava doveva essersene accorto anche Draco, infatti alla fine della lezione prese la borsa e si diresse verso il suo banco, anche se era attorniata dagli amici che lui considerava “degli emeriti idioti”.

-C'è qualcosa che non va?- le chiese con tono distaccato.

-Tranquillo, mi gira semplicemente la testa, passerà- rispose Hermione.

Aveva notato il tono neutro con cui le aveva chiesto della sua salute, ma sapeva anche che per lui era un grande sacrificio parlarle se erano presenti anche i suoi due amici.

-Hey Malfoy, buongiorno anche a te!- lo sfidò Ron.

-Ammutolisci, donnola.

Detto ciò si incamminò verso l'uscita, seguito dai suoi compari Serpeverde.

-Sempre carino il tuo ragazzo, eh? Non so cosa ci trovi in lui...

-Ron, ora basta. Lui non è così. Io conosco il vero Draco, non tu. Quindi per favore, smettila di martellarmi il cervello con queste assurdità! Non sto nemmeno bene, e mi viene da vomitare. Quindi levo il disturbo e tanti saluti.

Hermione si alzò correndo verso un bagno qualunque.

Si era stupita persino lei per l'acidità che aveva usato con Ron, ma la testa le girava, e non aveva voglia di sentire l'ennesima paternale sul comportamento di Draco.

E che cavolo, avrebbero dovuto dargli un po' di tempo, sarebbe stato ridicolo vederlo fare l'amicone con Harry e Ron solo per il fatto che usciva con lei.

Con questi pensieri era arrivata al bagno dei sotterranei, un luogo in cui non era mai entrata. Se avesse avuto il tempo di guardarsi attorno l'avrebbe considerato sinistro e freddo come tutto il resto del piano dei Serpeverde, ma un conato di vomito la obbligò a piegarsi sulla tazza del water.

Quando si riprese, qualche minuto dopo, si accorse di avere qualcuno alle spalle.

-Stai meglio?

La voce del biondino più desiderato di Hogwarts la fece trasalire.

-Draco, per tutti i folletti, mi hai spaventata...

-Va tutto bene? Ti ho vista correre in bagno, così ho pensato...Scusami se non ti ho aiutata ma...proprio non ce la facevo a vedere mentre...mentre...

-Stai tranquillo, ti capisco. E' tutto ok, ora mi sento molto meglio. Sarà stato un calo di pressione, d'altronde studio sempre molto e sono un po' in ansia per i M.A.G.O.

Hermione vide l'espressione del suo ragazzo farsi più distesa, ma non ci fece molto caso, al momento era solo contenta di stare meglio, avevano ancora altre ore di lezione da seguire e sarebbe stato un fastidio doverle perdere.

-Ti accompagno alla tua sala comune- disse con tono perentorio Draco.

-Tu cosa? Ora ho erbologia, non posso mancare!

-Hai sentito bene. Almeno per queste due ore voglio che tu ti riposi, ti giustifico io con la Sprite, prima di andare a difesa contro le arti oscure ho un'ora libera, passo dalla serra e la avviso del tuo malore.

E senza aggiungere altro la trascinò fuori dal bagno, per i corridoi ormai deserti.

-Ehi lasciami, io voglio andarci ti dico!

Non lo sentì ribattere, ma fece di peggio. La bloccò contro il muro, avvicinandosi pericolosamente a lei.

Ossignore, non ora, ti prego, non ora che ho appena rimesso l'anima, pensava Hermione.

Ma lui cavallerescamente spostò il volto sul collo di lei, e prese a sussurrarle all'orecchio.

-Sai quanto ci tengo a te, vero?

-S-si..

-E sai anche che per stare insieme dovremo comunque lottare contro tutto e tutti vero? Contro la gente e gli stupidi pregiudizi che non scompariranno mai. Lo sai, vero?

-So anche questo Draco, ne abbiamo già parlato, ma non vedo come...- non potè finire la frase perchè il biondo la interruppe.

-E allora, almeno adesso, almeno per un misero malore, lascia che mi preoccupi per te e per la tua testaccia dura da Grifondoro coraggiosa.

Quelle parole, sussurrate contro un muro, schiacciata sul suo corpo, ebbero il potere di sciogliere la resistenza che intendeva opporre fino al ritratto della Signora Grassa.

-D'accordo Draco, farò come vuoi tu.

Lo vide staccarsi con un ghigno trionfale sul volto.

-Fregata Mezzosangue, il mio fascino ha colpito ancora.

-Idiota!- gli urlò, conscia del fatto che ormai erano soli e nessuno potesse sentirli.

-Se credi di potermi soggiogare come facevi con le ochette che ti ronzavano intorno ti sbagli di grosso! Ti darò retta solo per stavolta!

-Oh ma io non voglio soggiogarti Granger, io voglio te, punto. Voglio che sia tu a fidarti di me, di tua spontanea volontà, senza trucchi.

La ragazza sbuffò sonoramente.

-Ecco che ci riprovi, brutto ipocrita!

Draco sorrise, un vero, dolce sorriso.

-Ipocrita forse si, ma brutto direi proprio di no- rispose -su andiamo.


Quando, dopo averlo salutato, entrò nella torre di Grifondoro, corse subito a lavarsi i denti in camera sua. Mai più sarebbe dovuta capitare una situazione simile, mai più. Draco stava per baciarla, e lei...Bleah!

Una volta sistematasi scese nella Sala Comune, trovando Ginny sdraiata davanti al camino, intenta a memorizzare una formula per trasfigurazione.

-Herm! Che ci fai qui?- chiese la rossa guardandola scioccata.

Non era assolutamente normale trovare Hermione a bighellonare quando c'era una lezione in corso.

Le raccontò del suo malore, e di come Draco l'aveva obbligata a saltare erbologia.

-Tutto per uno stupido calo di pressione!

Le sembrò di vedere sul volto di Ginny un'espressione dubbiosa, e la cosa la mise in agitazione.

-Che c'è? Cosa ho detto di male?

-Nulla, nulla...senti, vuoi due gelatine tuttigusti+1?

-Oh no, grazie, solo a sentirne il profumo mi viene di nuovo da rimettere...

-Hermione?

-Dimmi- disse la riccia guardando l'amica e notando che si era raddrizzata di colpo sulla poltrona.

-Hai avuto rapporti con Draco, vero?

Siccome Hermione era tutto tranne che tonta, colse al volo l'allusione.

E sbiancò.

-Herm? Tutto bene? Hai sentito la domanda?

-Certo...certo che abbiamo avuto rapporti!

-E quando la prima volta?

-Due mesi fa, quando abbiamo deciso di fare sul serio diciamo.

-E il ciclo?

Hermione tacque, facendo mentalmente dei calcoli.

I secondi passavano, Ginny la guardava disperata cercando di cogliere un qualcosa nel volto dell'amica chela rassicurasse.

Non era possibile. Con tutta l'ansia che aveva avuto per lo studio e per la precarietà del suo nuovo amore non si era nemmeno accorta di aver saltato un mese.

Lo sguardo che rivolse a Ginny era abbastanza eloquente.

-Ok, bene. Avete usato precauzioni, vero? Herm, tu ti preoccupi sempre che tutto vada alla perfezione, vero? Ho urgente bisogno che tu me lo assicuri- concluse l'amica guardandola allarmata.

Hermione si alzò di scatto.

-Sono IO che ho bisogno di rassicurazioni per il momento.

E detto ciò lasciò l'amica sulla poltrona, buttandole lì un “per ora acqua in bocca, ti faccio sapere io”.

Non aveva mai corso tanto in vita sua. Ma doveva avere delle risposte, e gliele avrebbe estorte, oh si, altrimenti aveva già qualche incantesimo in mente che gli avrebbe fatto rimpiangere di essere nato uomo.

Arrivata all'ingresso della sala comune delle serpi iniziò a bussare sulla parete di pietra.

-Draco Malfoy, esci subito di lì!

Stava per tornare a bussare quando improvvisamente si aprì un varco, che rivelò la figura di Blaise.

-Zabini, dove è lui?

-Hermione?? Oh, lui è nella sua stanza, credo stia facendo una doccia.

-D'accordo, fammi passare, devo parlargli- disse seria la ragazza.

-State per litigare? Se si fammi assistere ti prego! Vorrei proprio vedere Hermione Granger dare una bella lezione a quel damerino borioso!- la implorò seguendola mentre vagava per il dormitorio sotto gli sguardi di gran parte degli studenti di Serpeverde.

-Taci, Zabini!- lo fulminò, e si diresse verso quella che ormai sapeva essere la camera di Draco.

Bussò insistentemente, finchè lui, lo splendore fatto persona, non le venne ad aprire, coperto solo da una salvietta.

-Hermione??

Nel vederla strabuzzò gli occhi.

-Ah, è così che apri la porta tu?- sibilò la ragazza entrando e richiudendosi la porta alle spalle -e se fosse stata la Parkinson? L'avresti magari anche gentilmente invitata ad entrare?

-Ma cosa stai dicendo? Sei sicura di stare bene?- chiese lui scioccato, guardandola mentre insonorizzava la stanza di modo che nessuno potesse sentirli.

-NO! Non ne sono per niente sicura, e voglio delle risposte da te!

-Da me?

-Tu prendi precauzioni?

-Cos...precauzioni??

-Si, hai sentito bene, quando facciamo sesso, prendi delle precauzioni?

-Ma certo che le prendo, stupida Grifondoro, per chi mi hai preso? C'è un incantesimo contraccettivo, lo uso sempre.

-Nel modo corretto?- incalzò Hermione.

-Ovviamente- rispose Draco sprezzante -non so se te ne rendi conto, ma il fatto di essere Draco Malfoy mi ha fatto fare una bella esperienza in incantesimi di quel genere.

Hermione, pensierosa, decise di lasciar perdere l'allusione che lui aveva volontariamente fatto sulle sue conquiste passate.

Dopo aver soppesato le sue parole si rilassò, decisamente si sentiva meglio.

-D'accordo, tutto ok allora. Un'ultima cosa, lo hai usato sempre?

-Certo Granger, per chi mi hai preso?

-Fin dall'inizio?

-Ma cert...

-Draco?- chiese allarmata la ragazza -che c'è? Non è il momento di scherzare...

Il biondo si sedette sul bordo del letto, con la testa fra le mani.

-Ehi?- continuò Hermione avvicinandosi a lui e prendendogli le mani -dimmi quello che voglio sentirmi dire, ti prego.

Draco alzò piano la testa, incontrando due occhi dorati pieni di paura.

-Hermione...io...la prima volta non ricordo di aver usato nessun incantesimo...è stato tutto così improvviso...

Oh, ora si che era nei guai.





Buonasera/Buongiorno/Buon pomeriggio!

Eccomi di nuovo con il capitolo vero e proprio!

Vi ho sorprese oppure ve lo aspettavate?

Per vedere come la prenderanno i nostri due piccioncini dovrete pazientare ancora qualche giorno! =D

Devo fare alcune specificazioni:


  1. Nella mia fic Piton è assolutamente vivo. Ho amato improvvisamente il suo personaggio nel settimo libro (chissà poi perchè U.U) e non me la sono sentita di dare ad altri la cattedra di pozioni, è sua, è perfetta per lui, e sua rimane. Ovviamente il povero professore dopo l'attacco di Voldie è stato in fin di vita, ma ce l'ha fatta, con buona pace del Signor Potter che non se lo sarebbe mai perdonato.

  2. Ginny Weasley è ancora al sesto anno. Nel senso che in questa storia, l'anno in cui Hogwarts era sotto il controllo dei mangiamorte ho preferito pensare che fosse stato annullato, d'altronde un branco di pazzi come quello cosa mai avrebbe potuto insegnare ai poveri studenti? Quindi tutto è ricominciato a settembre con Ginny al sesto anno e i nostri eroi al settimo.

  3. L'entrata della sala comune di Serpeverde come la maggior parte di voi sapranno è situata dietro uno dei muri dei sotterranei, ecco perchè Hermione bussa ad una parete di pietra.

  4. Nel prossimo capitolo ci sarà un flashback che racconterà la notte d'amore incriminata. Ovviamente non sarà una scena hot, perchè non mi va di alzare il rating e impedire ad alcuni utenti di poter leggere la mia storia, sarà un qualcosa di soft. Ovviamente se ci saranno molte richieste potrei farne una one shot a parte.


Ringrazio infinitamente chi ha letto e inserito la mia storia fra preferite/seguite/da ricordare, vi amooo!

Vi lascio chiedendovi espressamente e disperatamente di lasciarmi una recensione, anche piccola, ma che mi faccia capire se vale la pena portare avanti una fic di questo genere, dato che il mio tempo scarseggia, e ho un'altra storia da portare avanti parallelamente.

Sperando che questa mia piccola richiesta venga accolta, per ora vi saluto!

Alla prossima!



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Capitolo 3
*** Conferme ***


CAPITOLO 3


La prima volta...

Erano ormai passati due mesi.

Ma Hermione, seduta su quel letto accanto ad un Draco disperato, la ricordava perfettamente, in ogni piccolo dettaglio.

All'inizio dell'anno scolastico era tutto come prima, gli schieramenti tra gli studenti erano ben definiti, proprio come gli anni passati.

Ma si sentiva che gli avvenimenti passati, gli orrori della guerra avevano formato i loro animi, portandoli ad una maturazione che andava oltre le scaramucce tra le quattro Case, ora capitava sempre più spesso di soffermarsi a parlare allegramente con persone che prima si salutavano a malapena.

Ovviamente lo scoglio era rappresentato dalla Casa delle Serpi.

La maggior parte di loro non era tornata ad Hogwarts, molti si vergagnavano delle azioni dei loro genitori, e preferivano non trovarsi nello stesso luogo del trio dei miracoli, che era stato determinante nella sconfitta di Voldemort e nella reclusione dei loro parenti ad Azkaban, forse temevano anche delle ripercussioni da parte dei fanatici anti-mangiamorte.

Di conseguenza era stata una grande sorpresa, per il piccolo gruppo di Serpeverde, notare che tra le loro fila spiccava la testa bionda di Draco.

Come poi anche Hermione avrebbe appreso dal diretto interessato, avevano saputo che lui era andato a vivere da solo, nel castello che avevano comprato i suoi genitori per l'occasione del matrimonio del loro unico pargolo.

Ora che il padre era ad Azkaban si ritrovava possessore dell'intero patrimonio di famiglia, e aveva preferito allontanarsi dall'aria malsana che si respirava in casa, soprattutto contando il fatto che la madre era caduta in una profonda depressione.

Ma a Draco non importava, odiava i suoi genitori per quello che gli avevano imposto, per i rischi che gli avevano fatto correre, e anche per il peso che mettevano sulle sue spalle in quanto ultimo erede dei Malfoy.

Voleva rifarsi una vita, e decidere da solo cosa diventare, e per fare ciò era necessario tornare ad Hogwarts, quindi eccolo lì, nuovamente nella familiare Sala Comune, dopo un anno e mezzo.

Aveva anche distrutto il contratto che lo legava ad Astoria Greengrass, sorella di Daphne, attirandosi le ire delle due, imbestialite per il fatto che avrebbero perso il prestigio di unirsi a una della famiglie di maghi più pure e ricche del mondo magico.

Era giunto il momento di trovare la donna della sua vita, quella che avrebbe fatto battere il suo algido cuore, indurito da ciò che aveva dovuto subire.

Hermione non sapeva dire con certezza quando aveva cambiato idea su di lui, ma l'aveva sicuramente notato un giorno di novembre, quando l'aveva visto aiutare un Tassorosso del primo anno a rimettersi in piedi dopo che era inciampato, ed era rimasta interdetta. Malofy si era accorto della sua presenza, e quando aveva capito di essere stato colto sul fatto era arrossito colorando quelle guace troppo pallide, e se ne era andato senza dire una parola.

Draco, dal canto suo, in quel momento aveva capito che la voleva.

Forse non sarebbe stata la donna della sua vita, ma quando l'aveva vista lì, con gli occhioni sgranati per lo stupore aveva deciso che l'avrebbe fatta sua.

In quell'anno era cambiata, per tutti i folletti.

Si era fatta donna, una bellissima, splendida donna.

Da quel giorno iniziò un gioco di sguardi fra loro, ad ogni lezione che avevano in comune la osservava attentamente, notando quanto le sue movenze fossero eleganti, e quano la sua voce fosse delicata ma allo stesso tempo ferma, decisa.

Si era preso una bella cotta, anche Blaise gliel'aveva detto.

Restava un solo problema: lei l'avrebbe mai guardato con altri occhi dopo tutto quello che era successo?

Sicuramente era interessata, l'aveva beccata più volte a mandargli sguardi furtivi, e ogni volta che la scopriva lei arrossiva furiosamente.

Ad avvicinarli ci pensò la McGranitt, Draco aveva dei problemi nella sua materia, e ordinò ad Hermione di aiutarlo.

Nelle ore passate insieme parlarono di Trasfigurazione, ma non solo, ebbero modo di conoscersi e parlarsi quasi civilmente.

Finchè la loro reciproca attrazione non esplose una sera, la sera del loro primo bacio.

A quello ne seguirono molti altri, ed Hermione si aggirava per i corridoi in uno stato di grazia.

Era felice, ma allo stesso tempo spaventata, non era abituata a questo Malfoy così diverso, così maturo...aveva paura che di colpo la loro piccola bolla dorata esplodesse e la facesse tornare alla normilità del loro ostile rapporto. Invece no.

La loro relazione era sbocciata, cresciuta e maturata, ed Hermione aveva deciso di fare il grande passo, donarsi a lui non solo col cuore ma anche con il corpo.

Era stato tutto improvviso (come le aveva ricordato Draco poco prima) perchè aveva voluto fargli una sorpresa.

Gli aveva dato appuntamento alla stanza delle necessità, la famosa sera di due mesi prima, e quando l'aveva visto arrivare così dannatamente bello, con la camicia bianca appena sbottonata, i capelli scompigliati, e quel sorriso che rivolgeva solo a lei si era sentita più decisa che mai.

Erano entrati insieme nella stanza, che aveva subito preso l'aspetto di una camera da letto.

-Granger?- le chiese Draco guardandosi attorno – che significa?

In risposta Hermione iniziò a baciarlo, in modo passionale e sensuale, facendogli capire al volo le sue intenzioni.

Draco, sorpreso, la staccò solo per chiederle -sei sicura?

Lei gli prese il volto fra le mani, e alzandosi in punta di piedi per avvicinarsi gli bisbigliò all'orecchio : -più sicura che mai.

Da quel momento la passione prese il sopravvento. Entrambi erano emozionati, e Draco, mentre la baciava e la spogliava piano piano si rendeva conto della portata di quei sentimenti che gli agitavano le viscere.

Era innamorato, oh si, era innamorato.

E solo Merlino sapeva quanto la voleva.

Si stesero sul letto, entrambi mezzi nudi, continuando a baciarsi e a sospirare per le più piccole carezze, per ogni gesto, ogni respiro.

Draco era l'esperto in materia, e seppe guidarla in questa nuova esperienza in modo dolce e delicato.

Quando finalmente giunse il momento di unire i loro corpi il ragazzo venne preso da un momento di incertezza.

-Draco...cosa c'è?

-Hermione, io voglio che tu sa certa di quello che stiamo per fare.

Lei lo guardò dolcemente, grata per la sua esitazione.

-Sono sicura, fidati. Voglio fare l'amore con te.

-Allora è amore?- le chiese il biondo sorridendo.

Sorrise anche lei, e attese che lui entrasse nel suo corpo. Il dolore arrivò, e fu intenso proprio come se l'aspettava, ma i baci e le carezze del suo ragazzo le distolsero l'attenzione da esso, per permetterle di abituarsi a quella nuova situazione. Piano piano iniziò a seguire i movimenti del bacino di Draco, e la stanza si riempì dei sospiri e dei gemiti di due persone innamorate.


La voce del biondo la riscosse dai ricordi che stava rivivendo.

-Hermione, che facciamo?

-Ok, ragioniamo. Non detto che io sia incinta, insomma, capita, potrei essere stressata e basta. Quindi ora vado da Madama Chips- fece lei alzandosi dal letto.

-Madama Chips?? No!- esclamò Draco alzandosi a sua volta.

-Perchè no? E' l'unico modo stupido che non sei altro! Non possiamo procurarci un test di gravidanza babbano, e siccome io non conosco incantesimi che sappiano rivelare gravidanze, non credo che ne conosca nemmeno tu!

-O-ok hai ragione. Andiamo allora.

-No, IO vado, tu no. Se ci vedessero insieme in infermeria salterebbero tutti alle loro conclusioni, ci vado con Ginny.

-E io come faccio a sapere cosa ti dice l'infermiera?

-Ci vediamo prima di pranzo nella stanza segreta di stamattina, quella appena fuori dalla Sala Grande.

-Va bene, a dopo allora- rispose Draco dandole un dolce bacio prima di vederla allontanarsi di corsa dal dormitorio delle serpi.

Iniziò a vestirsi svogliatamente, aveva un'ora di difesa contro le arti oscure a separarlo dall'ora di pranzo, e già sapeva che sarebbe stata l'ora più lunga della sua vita.


Ginny misurava a grandi passi la sala comune, in ansia per Hermione, quando la vide apparire di corsa dietro al ritratto della Signora Grassa.

-Hermione! Saputo qualc..

-Ginny mi devi accompagnare in infermeria.

-Oh...ok, al volo! Ma cos'è successo?- continuò la rossa seguendo l'amica fuori nel corridoio del castello.

-Draco la nostra prima volta non ha usato nessun contraccettivo.

-Cosa??Ma è pazzo??

-Ginny, la colpa è di entrambi. Non me ne sono mai curata nemmeno io, credendo che avrebbe fatto tutto lui...quindi è inutile dare la colpa all'uno o all'altro. Ora voglio solamente avere delle conferme, sia in un caso che nell'altro.

-Va bene, ma io voglio che tu sappia che su di me potrai sempre contare, d'accordo?

-Grazie Gin, davvero- le disse Hermione con un sorriso tirato.

Erano ormai arrivate di fronte all'infermeria, ed entrarono con un piglio deciso.

Mezz'ora dopo uscivano dal quel luogo sconvolte e con un ordine perentorio di convocazione nell'ufficio di Silente, programmato per quella sera.

Si incamminarono silenziose verso la Sala Comune, pre prepararsi per il pranzo.

Hermione non parlò per tutto il tempo, anche una volta arrivata in sala comune, e pure mentre si avviava con la rossa verso la Sala Grande. Aveva solo due parole in mente, e voleva dirle solo al suo Draco.

Agitatissima, fece andare avanti Ginny con la scusa del bagno, e dopo aver controllato che nessuno la vedesse spostò il ritratto per entrare nella stanza che aveva visto poche ore prima per la prima volta.

Come cambiano le cose, pensò Hermione, quattro ore fa ero qui e il solo problema che avevo era che il tempo passato con Draco era troppo poco.

Si appoggiò al muro, in attesa del suo principe Serpeverde, che non si fece attendere, infatti dopo pochi attimi se lo ritrovò davanti.

Hermione prese un bel respiro.

-Sono incinta.

Draco se possibile impallidì ancora di più.

-Io....io....Draco, volevo dirti che non sono contemplate altre soluzioni, io questo bambino l'avrò. Ora, se tu non te la senti, io non ti chiederò niente, è colpa di entrambi, e io non me la sento di obbligarti a...

Ma non potè finire perchè Draco la strinse in un forte abbraccio.

-Smettila di dire queste sciocchezze. Hai ragione, è colpa di entrambi, quindi mi prenderò le mie responsabilità.

Hermione si sentì così sollevata che iniziò a singhiozzare.

-Ehi Mezzosangue, se già piangi ora, immagino come sarai con la depressione post-partum!- le disse Draco strappandole una risata.

Rideva e piangeva.

Già si comportava come una donna incinta.

-Visto che ti ho fatta ridere? Ora prenderemo un po' di tempo per abituarci all'idea, e programmare un po' di cose...peggio di così non può andare per ora, e sono sicuro che affronteremo tutto al meglio.

-Abbiamo una convocazione nell'ufficio di Silente io e te, stasera dopo cena.- disse Hermione mentre si asciugava le lacrime.

-Ok, la situazione sta peggiorando vistosamente...cosa vuole il vecchio?

-Non lo so Draco, ma ci dobbiamo andare- rispose Hermione prendendolo per mano e avviandosi verso l'uscita.

-Oh ma tu hai detto a Madama Chips che il padre sono io?- chiese il biondo seguendo la sua ragazza.

-No, ma che c'entra?

-Quindi se stasera facciamo venire Paciock al posto mio va bene comunque vero?- disse il Serpeverde ghignando e guadagnandosi uno scappellotto da parte della sua fidanzata.

-Idiota! Tu ci verrai, oppure il tuo bel faccino farà una brutta fine!

E così continuarono a punzecchiarsi per tutto il percorso verso la Sala Grande, un po' più sollevati, ma non ancora consapevoli di quello che li aspettava.




Salve a tutte!!

Eccovi pronto il capitolo!

Spero che vi piaccia, e per qualsiasi chiarimento chiedete pure!

Non si va molto avanti con questo capitolo, ma era necessario per far capire qualcosa di più riguardo a Draco. Nel prossimo capitolo avremo il confronto con Silente, e scopriremo anche che non a tutti questa notizia sarà gradita...vedremo!

In ogni caso ormai l'hanno accertato, è incinta.

Cosa vorreste voi? Un maschio o una femmina? Apriamo il sondaggio, e in base ai vostri gusti deciderò, dato che il sesso del bambino non implica nessun cambiamento nello svolgimento della trama!!

Fatemi sapere!
E vi prego ancora, sempre, di recensire, se vi piace questa storia, perchè nel momento in cui non avrò alcun riscontro in merito smetterò di scriverla!

Un bacio, alla prossima!

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Capitolo 4
*** Precauzioni ***


-Ok, entriamo.

Hermione prese per mano Draco e lo trascinò verso il gargoyle che bloccava il passaggio verso l'ufficio di Silente.

La parola d'ordine era nuovamente “scarafaggi a grappolo”. Ogni volta che Harry sentiva quel nome iniziava a ridere, ed Hermione ancora non aveva capito il perchè.

Non era così ridicolo, pensava.

Una volta pronunciata la parola d'ordine il gargoyle si spostò rivelando una scala che saliva verso l'alto, verso l'ufficio del Preside.

La porta era già aperta, e quando entrarono Fanny la fenice li accolse con un lungo fischio, che suonava come un saluto di benvenuto.

Silente era seduto alla scrivania, alla sua destra c'era la professoressa McGranitt e alla sua destra il professor Piton.

-Benvenuti ragazzi, signorina Granger, e signor Malfoy- disse il Preside con gli occhi che stranamente brillavano.

-Buonasera signore- rispose prontamente Draco, mentre Hermione faceva un debole cenno con la testa. Silente li invitò con un gesto della mano a sedersi nelle due poltrone poste di fronte alla scrivania, e i due ragazzi obbedirono accomodandosi, e aspettando che scoppiasse la bomba.

-Bene, ora siamo tutti qui comodi, e possiamo inziare a parlare. Siete qui perchè Madama Chips mi ha avvisato di una questione della massima importanza. Volete parlarne voi per primi?

Hermione era come paralizzata. Ora che si trovava nell'ufficio di Silente, e doveva parlarne con lui, gli sembrava quasi di sentire un peso all'altezza del cuore.

Per tutto il pomeriggio aveva saltato le lezioni, e aveva pensato e ripensato alla sua vita, che a breve sarebbe stata sconvolta da questa notizia e dalle sue conseguenze. Istintivamente aveva preso l'abitudine di portarsi una mano in grembo, a proteggere inconsciamente la creatura che le cresceva dentro, come a dirle “tranquilla, sono givane, inesperta, ma ce la metterò tutta”.

Quando il Preside si rivolse a loro, nuovamente portò una mano sul pancino, che si notava in modo impercettibile, e guardò Draco cercando rassicurazioni.

Il suo ragazzo le sorrise incoraggiante, e poi si rivolse a Silente.

-Signore, Hermione aspetta un bambino, e il padre sono io.

Non fece in tempo a dire altro che Piton si alzò di scatto dalla sedia.

-Draco, come puoi essere stato così stupido?

-Severus, siedi, e lascia parlare i due giovani, credo che non siano qui per essere giudicati, ma per essere aiutati- rispose in modo bonario ma perentorio Silente.

-Io sono qui per aiutare Draco, credi che la sua famiglia sarà contenta?- rispose Piton tornando a sedere.

-Non mi interessa cosa vogliono per me i miei genitori- sibilò Draco di rimando.

-Effettivamente- disse pacatamente Silente guardando Draco -ci sarà anche questo scoglio da superare. Ma ora parliamo di voi. Cosa avete intenzione di fare?

Hermione guardò Draco, e poi fissò i suoi occhi sul Preside.

-Signore, noi non abbiamo ancora avuto il tempo di pensarci, è stata una sorpresa anche per noi, dobbiamo abituarci all'idea di....diventare genitori.

-Ma- intervenne il biondo -io ho intenzioni serie. Vorrei che per quanto possibile Hermione seguisse le lezioni e si diplomasse, so che ci tiene molto, e dopo la sposerò. Non sono uno che fugge di fronte alle difficoltà. Inoltre non ho problemi economici, quindi daremo al bambino tutto ciò di cui avrà bisogno.

-Non farla così semplice, Malfoy- rispose la McGranitt stavolta -è una grande responsabilità, e voi siete così giovani...mi si stringe il cuore a pensare che la mia studentessa migliore diventerà mamma e lascerà che i suoi sogni le sfuggano dalle mani!

-No professoressa, si sbaglia- intervenne Hermione -io ho intenzione di diplomarmi e di entrare nel Ministero della Magia, e continuerò a studiare e a migliorarmi. Solo, ci impegherò un po' più di tempo del previsto. Se fosse stato per me avrei dovuto subito andare a lavorare, ma grazie a Draco potrò prepararmi e dare l'esame per il Ministero.

-Dunque il per il bambino non ci saranno problemi, e avendo due genitori ambiziosi e caparbi come loro sono sicuro che crescerà in un ambiente sano e colmo d'amore- concluse Silente -quindi, non facciamola così tragica, andrà tutto bene.

-Albus, se permetti -intervenne Piton -io sono abbastanza preoccupato. Cosa credi che dirà la famiglia Malfoy? Narcissa sarebbe schifata da questa cosa, e Lucius se lo conosco abbastanza bene credo che la prenderà malissimo. C'è da preoccuparsi per la loro incolumità, potrebbero esserci atti di violenza nel momento in cui renderanno pubblica la notizia.

-I ragazzi saranno protetti nel modo migliore -ribadì Silente.

-Chiedo solo – continuò il Preside -che la cosa venga tenuta nascosta per il momento. Siamo d'accordo ragazzi?

I due annuirono insieme.

-Questo mese sarà l'ultimo in cui avrete una certa libertà, dal mese prossimo per voi sono vietate le visite ad Hogsmeade e uscite di alcun tipo. Almeno finchè non sarete sposati sarà mia premura evitare spiacevoli eventi, e ciò è necessario, sebbene il professor Piton si esprima con un linguaggio più colorito del mio ciò che dice è vero, e dobbiamo tenere gli occhi aperti.

-D'accordo- rispose Hermione prontamente. Non aveva pensato a evenienze di quel tipo, ma era chiaro che la progenie di un purosangue come Malfoy con una dal sangue sporco come Hermione non sarebbe stata vista di buon grado da persone che ancora ostentavano la purezza del loro sangue e della casata secolare di Draco, soprattutto contando il fatto che Hermione era la Granger che aveva aiutato Potter a sconfiggere Voldemort, ed era la stessa persona che aveva sbattuto in cella molti di loro. Il bambino però ormai aveva la precedenza su qualsiasi suo desiderio, e se doveva stare attenta, l'avrebbe fatto.

-Bene, ora potete andare- concluse Silente congedandoli -ma sappiate che per qualsiasi cosa abbiate bisogno potete chiedere a uno di noi tre.

-Grazie professore- rispose Draco.

I due ragazzi uscirono dall'ufficio velocemente, avevano entrambi bisogno di una boccata d'aria fresca.

Guardando come Draco accarezzava blandamente la schiena di Hermione mentre si portavano all'uscita, ad Hermione scappò un sorrisino.

-Sorridi, Albus. Eppure avrei detto che eri preoccupato per loro. Se i mangiamorte rimasti in libertà dovessero venire a sapere della gravidanza della signorina Granger potrebbero cercare di farle del male- sussurrò Piton guardando Silente.

-Sono molto preoccupato, Severus. Ma guardandoli insieme mi si scioglie il cuore. Le persone possono davvero superare gli ostacoli del passato, e loro ne sono la prova lampante- rispose il Preside continuando a fissare il punto in cui i due giovani erano spariti.



Hermione e Draco camminavano mano nella mano diretti alla Stanza delle Necessità.

-Ehi Mezzosangue, ti vedo pensierosa.

-Non so, stavo pensando a ciò che ha detto Silente. Secondo te saremo davvero in pericolo?

Draco la fermò mettendole le mani sui fianchi e voltandola verso di lui.

-Secondo me è solo una precauzione di Silente che è fissato con le persecuzioni. Io ho lasciato la mia famiglia, e loro non hanno più nulla a che fare con me. I mangiamorte sono quasi tutti ad Azkaban, e i pochi rimasti in libertà non avrebbero comunque il coraggio di mettersi contro un Malfoy, il mio nome per quanto schifo possa fare, incute ancora un certo timore in quella gentaglia. Quindi stai tranquilla. Seguiremo le indicazioni di Silente, ma non ti devi preoccupare, è tutta una precauzione.

-D'accordo- disse Hermione decisamente più sollevata.

-Io però a Ron e Harry lo devo dire. Oggi ho saltato tutte le lezioni, e non crederebbero a nessuna scusa che potrei inventare, mi conoscono. Senza contare che Ginny lo sa già...

-Credi che siano affidabili lo Sfregiato e la donnola?

-Draco!- lo ammonì Hermione -certo che lo sono! E si chiamano Harry e Ron!

-Allora diglielo. Rendili partecipi della nostra felicità- le disse Draco riprendendo a camminare -anche perchè così la barbabietola capirà definitivamente che tu sei mia- concluse ghignando.

-Furetto dei miei stivali! Smettila con questa storia! Io e Ron siamo AMICI, te lo ripeto per l'ennesima volta! Ehi che stai facendo?? Lasciami andare!

Draco l'aveva presa in braccio.

-E' sempre meglio sottolineare il fatto che sei mia. Anzi, siete miei. Merlino, Granger, pesi già per due!

-Ah ah ah simpatica serpe...- lo schernì Hermione per poi baciarlo dolcemente.

Ormai erano arrivati alla stanza delle necessità, che aveva preso l'aspetto di un prato pieno di fiori sotto il cielo stellato.

Draco rimase senza parole sulla soglia.

-Hermione mi stupisci sempre- disse mettendola a terra.

Si sdraiarono sull'erba, mettendo i mantelli sotto di loro per evitare di sporcarsi le divise, le mani intrecciate tra di loro, gli occhi fissi sul cielo stellato che li sovrastava.

-Draco...hai pensato a come sarà nostra figlia?

-Nostra figlia? E se fosse un maschio?

-Mhh...spero sia una femmina, una bellissima bambina!

-Io invece spero sia maschio, un Draco Malfoy in miniatura...

-Oddio al mondo ne basta uno solo, non esagerare! - fece Hermione ridendo.

Draco le prese il volto tra le mani.

-Io in realtà voglio solo che stia bene. Oggi ci ho pensato un po', e credo che sarà bello. Tremendamente difficile, ma bello. Voglio dargli tutto quello che non ho avuto io, voglio che mio figlio viva nell'amore, e che senta tutto il nostro affetto.

-Draco...io...- rispose Hermione commossa.

-Ehi Mezzosangue, non piangere di nuovo! Oggi hai già dato in quel senso...

-Come lo/la chiameremo?

-Beh, nella mia famiglia c'era l'usanza di dare i nomi di stelle e costellazioni...

-Lo so, ho anche fatto una piccola ricerca- lo guardò Hermione.

-Davvero vorresti continuare questa tradizione?- chiese Draco sbalordito.

-Certo, sarà pur sempre un Malfoy, no?- sorrise lei.

Il biondo le diede un lungo dolce bacio, e per la prima volta le posò una mano sul ventre.

-E sentiamo, quali sono le opzioni?

-Per un maschio mi piacerebbe molto Antares, fa parte della costellazione dello scorpione. Invece per una bimba avrei scelto Alya, della costellazione del serpente. Cosa ne dici?- chiese Hermione piena di entusiasmo.

-Antares Malfoy.....Alya Malfoy.....suonano bene!

-Davvero lo pensi?

-No Granger, sto scherzando sul nome di nostro figlio!

-Molto simpatico Draco, molto.

-Credo siano dei bei nomi, e del tutto in linea con la tradizione della famiglia Black. Brava Mezzosangue- le disse Draco sancendo il tutto con un bel bacio.

Rimasero li ancora un po' prima di tornare in dormitorio a dormire, pensando al loro futuro e fantasticando sul loro bambino.

Forse non erano maturi abbastanza, non erano pronti, ma si sarebbero sicuramente dati da fare per la felicità di quella creatura.



Buonasera figliole!

Come state?

Visto che avete recensito ho deciso di premiarvi con questo capitolo in anticipo, dato che altrimenti visti gli impegni fino a mercoledì non avrei avuto proprio il tempo di postare!

Bene, con questo capitolo abbiamo definitivamente chiuso la luuuunga giornata di Hermione e Draco, e ora le cose andranno un po' più veloci, almeno per qualche capitolo.

Spero vi piaccia!

Ringrazio profondamente le cinque persone che hanno recensito, ogni loro parola mi fa venire voglia di mettermi al pc a scrivere!

Grazie di cuore!!

Aspetto di sentire i vostri pareri!

Ora scappo che sono di frettaaaaa! Un bacione, ci vediamo al prossimo capitolo, dove vederemo le reazioni di Harry e Ron e le prime noie della gravidanza!

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Capitolo 5
*** Lui o Lei? ***


-Hermione! Tutto bene?

-Si Harry, arrivo...sono un po' ingombrante ultimamente.

-Vuoi una mano con i vestiti?

-No grazie, aspettami in sala comune! - urlò la caposcuola.

Ok che era ingombrante, ma addirittura darle una mano con i vestiti!

Si sistemò alla meglio la camicia dentro la gonna, anche se ormai era diventata un impresa, e scese con la borsa dei libri in spalla.

Sentì subito le urla provenire dal piano inferiore.

-Chi ti credi di essere Sfregiato? Se ti becco ancora fuori dalla sua camera io...

-Tu cosa? Cosa mi faresti? Come potresti giustificarti con gli insegnanti?

-Idiota, data la situazione Silente mi ha dato il permesso di entrare nella vostra sala comune quando e come voglio!

-Ma chi ti vuole qui furetto, tornatene tra le serpi!

E poi li vide, di fronte al camino, con le bachette sfoderate.

-Draco...

Il biondo spostò lo sguardo verso di lei.

-Hermione!

E poi sulla borsa di libri che teneva ancora sulle spalle.

-Dai qua- fece raggiungendola -te la porto io. Anche se non ho ancora capito perchè ti porti i libri.

-Grazie...Draco, devo portarmi avanti con lo studio! Tra un mese ci saranno gli esami, non dovresti temporeggiare nemmeno tu! Comunque, che state combinando voi due?

Harry la guardò svogliatamente.

-Il tuo “fidanzato” mi ha sentito mentre ti proponevo aiuto nel vestirti, e con la sua mente bacata ha pensato che stessi per approfittarmi di te.

Hermione si mise a ridere.

-Che c'è da ridere ora? Mi prendi in giro?

-Si Draco, è pazzesco! Harry è un fratello per me, e lui mi considera a sua volta come una sorella! Non potrebbe mai pensare a me in quel senso!

-Esatto! E anche se avessi voluto la pancia ingombra...- concluse Harry.

-Taci Potter!- ringhiò Draco.

-Ok, ok ora dobbiamo andare noi due- sospirò Hermione guardando il suo ragazzo.

-Herm, fammi sapere subito eh! Non voglio attendere oltre!- disse Harry sorridendo.

-Certamente. Dov'è Ron? Ieri mi sembrava agitato anche lui!

-E' sabato Hermione, dove vuoi che sia Ron alle 8 del mattino? L'ansia non l'ha svegliato a quanto pare...

-Ok, non ti preoccupare, quando vi manderò il messaggio sarà con te.

Harry la strinse delicatamente tra le braccia.

-A dopo allora!

Draco grugnì stizzito per la manifestazione d'affetto ma non disse nulla, prese Hermione per mano e la condusse fuori nei corridoi.

-Ci siamo allora- sussurrò Hermione.

-Esatto, ci siamo. Oggi sapremo se avremo un piccolo Antares o una piccola Alya con noi.

-Sono così emozionata!- sorrise Hermione.

Draco le diede un dolce bacio sulla guancia.

-Grazie per tutto quello che sopporti.

Ormai era arrivato giugno, ed Hermione era al quinto mese di gravidanza. La pancia ora si notava, e tutta Hogwarts era a conoscenza del fatto che Draco Malfoy si era riprodotto. Proprio con la Granger, dopo che sulla loro storia nessuno avrebbe scommesso uno scellino.

Era stato difficile all'inizio, ma ormai si era abituata alle occhiate insistenti che si posavano sul suo grembo nei corridoi, o a lezione. Era del tutto normale, d'altronde nessuno se lo sarebbe mai aspettato, in primis i due futuri genitori.

I primi mesi erano stati una tortura, nausee ogni giorno, svenimenti, cali di pressione...

Ora andava meglio, ma anche quelle torture le aveva affrontate insieme a Draco, che volava da una lezione all'altra per sapere come stava, e si assentava spesso dalle lezioni per starle accanto.

Quando non c'era lui aveva tre guardie del corpo efficientissime, Harry, Ron e Ginny.

La sera dell'incontro con Silente quando era tornata alla torre li aveva trovati seduti intorno al camino che la attendevano.

Erano rimasti in silenzio, sapevano che c'era qualcosa che la loro amica avrebbe dovuto dire. Solo Ginny era relativamente tranquilla, ma d'altronde anche lei dopo averla accompagnata da Madama Chips non aveva più saputo nulla.

Si sedette con loro, e raccontò tutto, della gravidanza, dei pensieri che la tormentavano, e dei progetti che aveva Draco per loro due, ormai tre.

Ascoltarono in silenzio, senza fare domande, tanto che quando ebbe finito Hermione si aspettava qualsiasi reazione.

Fu Ron a rompere il silenzio.

-Lo ami?- chiese guardandola negli occhi.

-Io...credo proprio di si, follemente.

-E lui ama te?- incalzò il rosso.

-Anche su questo credo di non avere alcun dubbio- sorrise Hermione ripensando a Draco e alla stanza delle necessità, in cui avevano deciso il nome per il piccolo/la piccola.

-Beh allora...credo che non stia a noi tre giudicarti. Se è andata così noi faremo di tutto per farti stare bene, quindi conta pure su di noi. O almeno, su di me- concluse Ron guardando Harry e Ginny.

-Merlino Hermione...un figlio da Malfoy!- disse Harry con lo sguardo fisso sul caminetto.

-Harry, io...sono spaventata, ho una paura assurda. Ho bisogno di sapere che ci sarai.

Il ragazzo la guardò intensamente, prima di sorriderle.

-Secondo te ti lascerei sola nelle grinfie di quel furetto?

Hermione si lanciò sulla poltrona abbracciandolo forte forte e trascinando in quel montone anche Ron.

-Oh ragazzi, grazie, grazie, grazie!!

Ginny, seduta poco distante, guardava la scena con un enorme sorriso stampato sul volto.

Tra donne, ci si capisce anche con uno sguardo, e tanto bastò a Hermione per sapere che ora non avrebbe avuto solo due migliori amici apprensivi, ma anche un'amica vera con cui sfogare i suoi tormenti di donna.

Conclusero la serata parlando del futuro, di battesimi, padrini o madrine (e si scatenò una guerra su chi dovesse prendersi cura del piccolo/piccola), ed Hermione si sentiva felice come mai in vita sua.

Nelle difficoltà non sarebbe stata sola, ma avrebbe avuto accanto i suoi amici, e un fidanzato meraviglioso. Ora la via le appariva meno paurosa.

-Dobbiamo usare la carrozza?

La voce di Draco la riscosse dai suoi pensieri.

Erano arrivati all'entrata della scuola, e una carrozza faceva bella vista nel cortile.

Era guidata da un Thestral che mansueto li aspettava. Gli orrori della guerra magica avevano dato a quasi tutti loro del settimo anno la facoltà di vedere questi splendidi animali.

Silente fece la sua comparsa dietro di loro.

-Esatto signor Malfoy, userete una carrozza fino alla stazione, poi prenderete il treno che vi porterà a Londra. Troverete sul treno i vostri accompagnatori, ovviamente non andrete sa soli fino a Londra, l'avevamo stabilito. Il vostro ritorno è previsto per domani pomeriggio, soggiornerete a Diagon Alley per questa notte. Avevo pensato ad una passaporta che vi potesse portare al San Mungo, ma Madama Chips mi ha detto che era sconsigliata per una donna in dolce attesa.

-Va benissimo signore, la ringrazio profondamente- sorrise Hermione al Preside.

-Vi auguro una buona giornata. E sarebbe gradito un gufo che mi comunichi se Hogwarts dovrà accogliere fra le sue mura un lui o una lei.

-Sarà fatto, signore- rispose prontamente Draco.

Aiutò Hermione a salire in carrozza e si sedette di fianco a lei, dopodichè, senza che nessuno impartisse alcun ordine, la carrozza si mosse.

Draco circondò Hermione con le sue braccia, e le mise una mano sulla pancia.

-Ehi tu, li dentro! Sappi che hai le ore contate! Tra poco sveleremo il tuo segreto!

Hermione rise felice nel sentire Draco così euforico.

Il suo amore per lui aumentava ogni giorno di più, non avrebbe mai creduto di potersi sentire così protetta.

Una volta arrivati in stazione trovarono una bellissima sorpresa.

O meglio, per Hermione fu una bellissima sorpresa, per Draco un po' meno.

Molto meno.

Ad attenderli c'erano Harry, Ron e i signori Weasley.

-Harry??? Ron??- urlò Hermione abbozzando una corsetta verso di loro.

-Occhio che se cadi poi dobbiamo volare al San Mungo!- rise Harry.

-Per tutti i folletti, siete diabolici! Che ci fate qui??- chiese una volta che li ebbe raggiunti -e tu? Non stavi dormendo?- domandò guardando Ron.

-Era una sorpresa! Io ho raggiunto i miei questa mattina presto, e Harry è venuto qui con la scopa dopo che ti ha salutata!

-Hermione cara!- urlò la signora Weasley prendendola tra le braccia.

-Hermione- la salutò il signor Weasley.

-Salve signori Weasley! Siete voi i nostri accompagnatori?

-Certamente! E dal momento che eravamo noi, Harry e Ron hanno chiesto a Silente se potevano accompagnarci, e ovviamente ha risposto che potevano!

-Come sono felice!- rispose Hermione allegra.

-Esatto, così ci farai conoscere il giovanotto che ti metterà la fede al dito il mese prossimo!- disse la signora Weasley indicando con un cenno del capo Draco.

-Ovviamente non abbiamo pregiudizi cara, quindi con lui partiremo da zero, non ti preoccupare! Inoltre tra un mese e mezzo ti sposi, sono venuta apposta per consigliarti e aiutarti, insomma, un matrimonio in stile magico...- continuò come un uragano Molly Weasley, mentre il marito cercava inutilmente di placare la sua parlantina.

-Ma non si spegne mai quella?- chiese irritato Draco.

Harry e Ron lo guardarono con un ghigno divertito.

-No, caro furetto, e dovrai farci l'abitudine! Comincia fin da ora!

Draco non sapeva se sentirsi disgustato o addirittura terrorizzato da quella famiglia composta da elementi con i capelli rossi che aveva sempre odiato.

Ma forse, per Hermione poteva anche fare uno sforzo, in vista del loro futuro.

D'altronde lei per i prossimi quattro mesi avrebbe sopportato dolori alla schiena, mal di gambe, insonnia...forse poteva applicarsi in questa che a confronto, sembrava ben poca cosa.

Il viaggio fu tutto sommato allegro, ed Hermione notò con piacere che Draco smise di grugnire e rispondere a monosillabi, intavolando anche una specie di discorso con il padre di Ron.

Il quadretto famigliare le sembrava completo, mancavano solo i suoi genitori e si sarebbe sentita la ragazza più felice del mondo.

Una volta arrivati a Londra si separarono.

Harry, Ron e la signora Weasley andarono in albergo, ma quest'ultima solo dopo aver tentato di comprare l'abito da sposa di Hermione, che aveva dovuto frenarla cercando di farle capire che: 1)l'abito l'avrebbe preso più avanti, in previsione della pancia che si sarebbe ulteriormente ingrossata, e 2)che sua madre non l'avrebbe presa tanto bene se lei avesse comprato l'abito con la signora Weasley.

Ad Hermione mancavano tanto i suoi genitori, e non vedeva l'ora di vederli. Le avevano promesso che il prossimo week end sarebbero adati a trovarla ad Hogwarts, dato che Silente non li faceva uscire dalla scuola se non per affari importanti.

La gravidanza all'inizio era stata dura da digerire per il padre di Hermione, ma il sollievo per aver ritrovato la loro unica figlia dopo la guerra magica, e la loro voglia di vederla felice dopo tante sofferenze avevano preso il sopravvento.

Draco già tremava all'idea di conoscere i suoi genitori, ma non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura. Dopotutto era un Malfoy, e il contegno veniva prima di tutto.

Entrarono al San Mungo nel tardo pomeriggio, agitatissimi.

Draco teneva la mano di Hermione, non la mollava un secondo.

Finalmente l'infermiera chiamò i loro nomi, ed entrarono, seguiti a ruota da Arthur Weasley, pronti per l'ecografia.


* * *


Qualche ora dopo Silente sentì beccare alla finestra del suo ufficio, e andò ad aprirgli, lasciando entrare un maestoso gufo bruno, che gli tese immediatamente la zampa.

Prese la lettera e la lesse velocemente, con un grande sorriso sul volto.


* * *


Ginny se ne stava seduta su una poltrona della sala comune, deserta perchè gli studenti erano tutti a cena nella sala grande. Leggeva l'ultima biografia non autorizzata sulle Sorelle Stravagarie, il suo gruppo musicale preferito, quando vide una scia argentata dirigersi verso di lei, e fermarsi proprio ai suoi piedi.

La piccola lontra, il patronus di Hermione, aprì la bocca, e la voce della sua amica rieccheggiò nella sala, dicendo solamente due parole.


Antares Malfoy”.







Buonasera ragazze!

Non uccidetemi lo so che avrei dovuto aggiornare tempo fa!

L'università non mi lascia momenti liberi, e quei pochi che ho le dedico ai piccoli che vengono a ripetizioni da me, abbiate pietà!!

In più questa settimana ho avuto problemi con la connessione, e i tizi della telecom sono arrivati solo stamattina a sistemare il tutto!

Spero che continuerete a leggermi lo stesso!

Allora, piccole precisazioni!

  1. Il sondaggio si è chiuso con una vittoria di margine per il maschietto. Mi dispiace molto per chi sperava in una femminuccia, ma purtroppo democraticamente è andata così. =D

  2. Io non so assolutamente nulla sulle passaporte, il fatto che Madama Chips dica che non sono adatte a una donna incinta è una mia invenzione! Mi viene sempre male a guardare le scene in cui i loro corpi si contorcono durante il passaggio con la passaporta, quindi ho ritenuto improbabile che potesse farlo una donna in dolce attesa.

  3. Madama Chips è un'infermiera, non un medico, quindi l'ecografia ho ritenuto che dovesse essere fatta al San Mungo, sotto mani esperte.

  4. I Thestral. Immagino che se all'inizio solo in pochi potevano vederli, durante la guerra magica quasi tutti gli studenti coinvolti abbiano avuto a che fare con la morte, e l'abbiano vista da vicino. Quindi ho presupposto che Hermione e Draco potessero vederli.

Questo è un capitolo transitorio, ce ne saranno credo altri 2 così, che racconteranno del matrimonio e della nascita (accelero un po' le cose altrimenti non entriamo più nel vivo della storia, non voglio tirarla troppo per le lunghe, credo si aggirerà sui 15/16 capitoli più epilogo).

Detto ciò, spero che vi piaccia un pochino, io sono poco soddisfatta ma va beh! Gli stimoli creativi mi stanno abbandonando, ma sono fiduciosa.

Un grazie a tutti coloro che hanno inserito la storia fra le preferite/seguite/da ricordare, vi abbracciooooo!

Ma soprattutto grazie a chi legge e recensisce, perchè la recensione magari a volte è noiosa da fare, ma chi come me, è anche autore, sa cosa voglio dire quando dico che ogni vostro suggerimento/critica/apprezzamento mi è utile.

Mi aiutate a crescere.

Alla prossima (non attenderete a lungo come stavolta giuro).

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