L'amore è una cosa meravigliosa di Bibina_88 (/viewuser.php?uid=62127)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Notizia inaspettata ***
Capitolo 3: *** Conferme ***
Capitolo 4: *** Precauzioni ***
Capitolo 5: *** Lui o Lei? ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
L'amore è una
cosa meravigliosa.
Hermione Granger aveva da
poco scoperto
il suo significato, e cercava di respirarlo, di viverlo più
che
poteva.
Era felice.
Era innamorata.
La sveglia sul comodino
iniziò a
suonare, ma la sua mano prontamente l'aveva spenta. Ultimamente si
svegliava ancora prima del solito, probabilmente, pensava,
perchè
ora ogni attimo della giornata era diventato improvvisamente prezioso
e degno di essere vissuto intensamente.
Si alzò
velocemente, aveva bisogno di
una doccia per caricare bene le batterie ed affrontare il lungo
giorno di lezioni e studio che l'attendeva.
Un'ora più tardi
era pronta, radiosa
come mai era stata prima.
Scese in sala comune, dove
la
attendevano due tra le persone più importanti della sua
vita, i suoi
migliori amici Harry e Ron.
-Ehi ragazzi! Bella
giornata, vero?
I due si scambiarono uno
sguardo
dubbioso.
-Hermione, hai guardato
fuori dalla
finestra questa mattina? No perchè nel caso non l'avessi
fatto ti
informo che il cielo è grigio, pieno di nuvole che
prospettano di
tutto tranne che una bella giornata- fece Ron con sguardo ironico.
-Per non parlare delle due
ore di
Pozioni che ci tocca fare con Serpeverde...no, direi che non
è
decisamente una bella giornata- concluse Harry.
-Oh come siete negativi!
Smettetela!
Vedrete, sarà una bella giornata!
-Sicuramente! Hermione, non
ti sembra
di stare troppo sulle nuvole ultimamente? Voglio dire, sono
felicissimo per te, ma mi fa strano vederti
così...così....contenta?-
azzardò Ron.
-E' vero, sprizzi gioia e
amore da
tutti i pori! Chi l'avrebbe mai immaginato che ti saresti ridotta
così? La secchiona tutta studio e libri che ora preferisce
occupare
le sue ore correndo dietro a un paio di pantaloni...AHI!- concluse
non proprio felicemente Harry girandosi a guardare Ginny, sua
fidanzata nonché sorella di Ron che gli aveva appena tirato
uno
scappellotto.
-Stupido! Dovresti essere
così
contento anche tu! Al posto di giudicare Hermione, che merita tutta
la felicità di questo mondo, pensa a come ti comporti tu!
-Ma tesoro, io sono
IMMENSAMENTE felice
da quando sto con te...e lo sarei ancora di più se la
smettessi di
essere così manesca!
Hermione e Ron scoppiarono
a ridere,
mentre guardavano la scena, Ginny scrutava Harry torva, profondamente
offesa, e il suo fidanzato cercando di recuperare i punti persi stava
decisamente passando dalla padella alla brace.
-Su ragazzi, ci muoviamo?-
cinguettò
allegramente Hermione -altrimenti della colazione non
rimarrà nulla!
La piccola comitiva si
incamminò verso
la Sala Grande, i due fidanzati che non la smettevano di
battibeccare, e gli altri due poco indietro.
-Senti Herm...- disse Ron
piano.
-Si?
-Io sono davvero contento
di vederti
così. Dopo tutto quello che abbiamo passato te lo sei
meritato.
La ragazza non
potè fare altro che
sorridere al suo amico, col cuore sciolto dalla commozione.
-Io...grazie Ron. Davvero.
Mi dispiace
che tu abbia sofferto, mi sono sentita uno schifo, io...
-No, basta. Era destino.
Noi non saremo
mai una coppia come Harry e Ginny, e su questo non ci piove. L'ho
capito ormai...la nostra amicizia era talmente grande e profonda da
poter far pensare ad una storia d'amore, ma non avrebbe mai
funzionato. Siamo troppo diversi, incompatibili in quel senso, per
certi versi. Quindi...va bene così. Prega solo che quel
maledetto
non ti faccia soffrire, altrimenti non so cosa potrei fargli!-
concluse lui con i pugni stretti.
-Non ce ne sarà
bisogno vedrai. E in
ogni caso, so difendermi da sola. Sono o non sono la migliore strega
della scuola?- concluse la ragazza facendogli l'occhiolino.
La Seconda Guerra Magica
era finita
l'anno prima. Era tutto finito, definitivamente.
Harry aveva sconfitto
Voldemort, tra le
grida di giubilo della comunità magica, che non aspettava
altro che
smettere di soffrire a causa del suo potere.
I mangiamorte erano stati
quasi tutti
trovati e portati ad Azkaban, la terribile prigione magica, popolata
e sorvegliata dai dissennatori, creature spaventose che rubavano ai
prigionieri ogni ricordo felice ed ogni speranza, facendo
così
morire la loro anima ancor prima del loro corpo.
Loro tre avevano passato un
anno
lontani da Hogwarts, alla ricerca degli Horcrux da distruggere,
l'unico modo per poter sconfiggere il nemico.
Era stato tutto molto
difficile per
Harry, Ron ed Hermione. La battaglia finale, svoltasi proprio fra le
mura di quella scuola, era stata una carneficina.
Avevano visto morire i loro
amici,
Lupin e Tonks, che gli erano sempre stati vicini e lasciavano un
figlio ancora in fasce.
Avevano visto morire i loro
parenti,
Fred, il fratello maggiore di Ron, gemello di George.
Avevano visto morire i loro
conoscenti,
come Colin Canon, un ragazzo di Grifondoro.
E sentivano persino tutto
il peso del
senso di colpa per le persone sconosciute che erano state torturate e
uccise.
L'estate era stata lunga e
difficile,
per questo, quando la McGranitt aveva inviato loro una lettera
informandoli del fatto che chi aveva dovuto disertare l'anno
scolastico precedente per ovvie ragioni, avrebbe avuto l'occasione di
completare i propri studi con il nuovo anno, dopo averci pensato un
po' si convinsero a tornare.
Dovevano ricominciare,
cercando di
vivere la loro vita come dei normali giovani, che guardano al loro
futuro sicuramente più roseo di quanto non fosse mai stato.
Hermione e Ron, dal canto
loro, avevano
capito subito dopo la fine della guerra che la loro relazione non
avrebbe avuto l'happy end che entrambi sognavano. O meglio, l'aveva
capito lei, e in qualche modo era riuscita a farlo entrare nella
testa di quella zucca vuota del suo migliore amico.
Erano destinati ad altri
cuori
solitari.
Ed Hermione l'aveva trovato
il ragazzo
che le faceva palpitare il cuore, che le faceva sentire le farfarlle
nello stomaco, che le illuminava le giornate.
Al suo ritorno ad Hogwarts
si era
accorta del fatto che molte, moltissime cose erano cambiate, il loro
modo di approcciarsi alla varie difficoltà, in qualche modo
erano
cresciuti molto in fretta, ma soprattutto erano cambiate le persone
in generale, tutti, nessuno escluso.
La famosa
rivalità tra Grifondoro e
Serpeverde faceva ancora fuoco e fiamme, ma soprattutto ultimamente
le litigate e gli accesi duelli tra i corridoi della scuola si erano
notevolmente ridimensionati, e la storia d'amore di Hermione
sicuramente influiva su ciò, ora che era diventata di
dominio
pubblico.
-Per la barba di Merlino,
ma non
possono evitare di guardarmi in quel modo?- sbuffò
stancamente la
ragazza lasciandosi cadere sulla panca al tavolo di Grifondoro.
-Benvenuta nel club, Herm.
Ora sai cosa
vuol dire quando la gente ti fissa costantemente- replicò
Harry
guadagnandosi un'occhiataccia da parte della sua migliore amica.
-Ma si, vedrai che si
stancheranno
presto-continuò Ron -d'altronde è da poco che la
cosa è stata
ufficializzata, quindi è normale, voglio dire, chi l'avrebbe
mai
detto? A pensarci bene tutti prima avrebbero pensato che sarebbe
stata più facile una resurrezione di Voi-Sapete-Chi
piuttosto che
vedere te con lui...
-Si, ma mi irritano
ugualmente.
Hermione volse lo sguardo
per avere una
panoramica della sala e vide solamente occhi puntati verso di
sé.
Come se guardandola intensamente avessero potuto leggerle il
pensiero. Alcuni audaci avevano anche tentato di usare la
Legilimanzia. Poveri sciocchi. Hermione Granger non lasciava nulla al
caso, l'Occlumanzia era padroneggiata da lei quanto un drago da
Charlie Weasley.
Sbuffando, tornò
a concentrarsi sul
succo di zucca che aveva nel bicchiere, ma proprio in quel momento le
porte della Sala Grande si aprirono, facendola sobbalzare.
Il suo sguardo
volò subito
all'ingresso, e lo vide.
Il cuore iniziò
a fare i capricci,
perdendo qualche battito.
Il portamento elegante, i
capelli
sempre perfetti scompigliati al punto giusto, lo sguardo duro, i
tratti angelici del viso, e il fisico che Hermione poteva immaginare
sotto quella casta divisa scolastica verde/argento...semplicemente
Draco Malfoy.
La loro storia aveva
scandalizzato
mezza (o tutta) scuola, quando la settimana precedente quel diavolo
che aveva per fidanzato l'aveva presa per un braccio in corridoio e
l'aveva coinvolta in un lungo bacio peccaminoso.
Tutto per far capire a
Ernie McMillan
che Hermione era proprietà privata, off limits.
Come se quel Tassorosso
privo di ogni
perchè avesse potuto impensierire il Principe delle serpi,
il
ragazzo più affascinante della scuola.
Era stato un pretesto bello
e buono per
rivelare al mondo intero che i due opposti si erano irrimediabilmente
trovati meno opposti di quanto pensavano, e questo Hermione l'aveva
capito al volo.
Malefico.
Ma maledettamente bello.
Lo seguì con lo
sguardo, mentre si
dirigeva con passo sicuro verso il tavolo dei Serpeverde, seguito a
ruota dal suo inseparabile amico, Blaise Zabini, che subito fece
l'occhiolino ad Hermione, notando che li stava fissando.
In realtà tutta
la scuola li fissava
(meno Ron che era troppo impegnato ad ingozzarsi con pane burro e
marmellata), erano tutti curiosi di sapere come andavano le cose tra
i due capiscuola.
Una volta seduto Draco
Malfoy con uno
sguardo tra lo schifato e l'arrabbiato fece desistere almeno i
Serpeverde e metà Corvonero dal continuare a guardarlo, e
mentre il
brusio finalmente tornava ad animare la sala gremita di gente volse
lo sguardo verso la sua ragazza, che rossa in volto, gli sorrise
radiosa.
Il ragazzo rispose con un
sorriso
altrettanto intenso, mostrandole per l'ennesima volta il lato di
Draco Malfoy che lei adorava, quello dolce e protettivo, che si
palesava a lei soltanto.
Per il resto del mondo era
sempre lo
scorbutico figlio di mangiamorte che era meglio tenersi buono.
Si, il paparino Lucius era
ad Azkaban,
ma nel caso fosse uscito di prigione nessuno voleva apparire sulla
lista nera del figlio.
Quello che loro non
sapevano era che
Draco in realtà con suo padre non aveva proprio nulla da
spartire.
Ciao
a tutti!
Si,
lo so che ho un'altra fic da continuare, e lo farò,
promesso! In
questo periodo di malattia (mamma mia quante me ne sono capitate!!)
ho avuto spesso in testa questa idea...spero vi piaccia! Per ora
nulla si è svelato della trama, a parte il fatto che
partiamo
entrando direttamente nel vivo della storia...ciò che ha
portato a
tutto ciò verrà spiegato nei prossimi capitoli.
Non
potevo farla troppo lunga raccontando nel dettaglio l'inizio della
relazione tra Draco ed Hermione, ma abbiate fiducia,
inserirò i
pezzi salienti così anche voi (e non solo il mio cervellino)
saprete
come si sono innamorati, dove, quando, perchè...insomma,
avrete una
risposta a tutte le domande che mi farei io!
Ora,
vi chiedo un piccolo favore.
Siccome
ho anche l'altra fic da continuare, volevo sapere se questo incipit
vi piace e vi incuriosisce, così mi regolo e posso sapere se
devo
cancellare oppure se devo partire cono il primo vero capitolo...
Quindi
mi raccomando, una piccola recensione mi farebbe molto piacere!
Grazie
a tutti voi!
Un
bacio
|
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Capitolo 2 *** Notizia inaspettata ***
Eh
già.
Chi
l'avrebbe mai detto che Hermione Granger si sarebbe fidanzata
felicemente con Draco Malfoy?
I suoi
amici quando l'avevano saputo l'avevano data per spacciata e prossima
ad una delusione forse troppo grande per lei, data la poca esperienza
che aveva in materia.
E
invece eccola qui, dopo due mesi, a gioire di ogni istante passato
con lui.
Da
quando era entrato in Sala Grande della colazione le era importato
ben poco oramai, era totalmente presa da quel gioco di sguardi che
lasciavano intendere tutto e niente.
Che
occhi magnifici, pensava.
Le
persone che li guardavano distrattamente li avrebbero definiti di un
grigio pallido, colore insolito, ma nulla di che.
Lei
invece, sapeva a memoria ogni piccola sfumatura di quel grigio, che
rispecchiavano l'umore del loro proprietario, quando era triste o
arrabbiato le sembrava addirittura di scorgere dei punti di grigio
tempestoso, inquieto.
E a
quel viso dall'incarnato pallido stavano benissimo.
Ad un
cenno del suo fidanzato (che emozione definirlo così!) la
riccia
mollò di colpo gli amici.
-Ragazzi,
scusatemi, devo andare...
-Che
c'è Hermione, hai dimenticato i libri per la prima ora?-
chiese Ron
mentre si avventava sull'ennesima fetta di torta al cioccolato.
-Per
Merlino, Ron, mi stupisco di essere tua parente- disse Ginny
sospirando -io normodotata, e tu con un cervello formato arachide...
Harry
ed Hermione si misero a ridere, soprattutto notando lo sguardo
sprezzante che la rossa rivolgeva al fratello.
-Ma
che ho detto di male...?
-Oh
basta, non sforzarti, altrimenti mandi in fumo il cervello prima
ancora di iniziare ad usarlo! Ora, Hermione, vai pure, spiego io al
troglodita quali sono i tuoi impegni- concluse Ginny sorridendo
all'amica.
-Grazie
Gin, sarà dura fargliela capire però!- rispose
facendo l'occhiolino
mentre si allontanava dal tavolo.
Senza
quasi accorgersene stava quasi correndo. Sapeva benissimo dove
andare, imboccò di corsa le scale per raggiungere il piano
superiore
quando un braccio la bloccò, trascinandola dietro ad un
ritratto.
-Ehi...-
le disse dolcemente Draco.
-Ciao...-
rispose lei arrossendo tra le sue braccia.
-Che
posto è questo?
-Sinceramente
non ne ho la più pallida idea...l'altra sera Blaise
è uscito dalla
sala comune durante un nostro “festino”, era
ubriaco marcio, e
quando sono venuto a riprenderlo era appoggiato a questo ritratto che
di colpo si è aperto rivelando questa stanza.
-Beh
potremmo approfittare del fatto che non la conosce nessuno- rispose
piano Hermione avvicinandosi ancora di più al suo volto.
-Buona
idea Mezzosangue- ghignò il biondo facendo aderire le sue
labbra a
quelle della ragazza.
Ogni
volta che lo baciava Hermione si sentiva male. Sentiva un male
fisico, che la spingeva a volerne sempre di più, ma
nonostante
questo le sembrava di toccare il cielo con un dito.
Schiuse
le labbra per dare libero accesso alla sua bocca, e assaporò
quel
bacio come se non ci fosse nulla di più prezioso.
-Ho
voglia di te, Granger- le soffiò sulle labbra Draco.
-Stasera
ci vediamo?- rispose speranzosa la ragazza. Aveva bisogno anche lei
di sentire il calore del suo corpo sulla pelle.
-Fatti
prestare il mantello dallo Sfregiato, e vieni da me alle 10 in punto,
Blaise ti farà entrare in sala comune- concluse il ragazzo
dandole
dolci ma allo stesso tempo desiderosi e lascivi baci sul collo.
-D'accordo.
Ora però dobbiamo andare a lezione, perchè IO a
differenza di
qualcuno, rischio seriamente di vedermi togliere 50 punti da Piton
per un misero ritardo- sbuffò Hermione staccandosi di
malavoglia
dall'abbraccio del bel Serpeverde.
-Ma
cosa dici, ormai sa anche lui che noi ci frequentiamo, sarai una
privilegiata- ghignò Draco.
-A
parte il fatto che io non voglio essere la privilegiata di nessuno,
ma dovresti conoscere il tuo caro professore...Nonostante si sia
redento è pur sempre un Serpeverde, e il fatto che io stia
con te
non potrebbe che penalizzarmi ai suoi occhi, quindi, se non ti
dispiace, eviterei di fargli perdere la pazienza!
Ma il
ragazzo la riprese tra le braccia.
-Va
bene. Ma tu dammi ancora un bacio.
Hermione
obbedì, d'altronde non avrebbe fatto altro che baciarlo per
ore quel
maledetto furetto, e poi...e poi ci avrebbe fatto anche altro.
Ma non
era quello il momento per pensieri poco casti, avevano una lezione ad
attenderli e dovettero uscire dalla stanza, anche se entrambi
controvoglia. La promessa di una serata insieme però diede
loro la
forza di camminare verso i sotterranei e presentarsi insieme
nell'aula, proprio nel momento in cui il professor Piton stava
arrivando.
Entrambi
lo salutarono, Hermione arrossì violentemente, e ritrasse
subito la
mano che teneva allacciata a quella del ragazzo.
Piton
li guardò torvo, ma fortunatamente non fece nessun commento
e li
fece entrare in classe.
Le due
ore si rivelarono pesanti come macigni, anche per Hermione, che
stranamente non si sentiva molto bene. Dagli sguardi che le lanciava
doveva essersene accorto anche Draco, infatti alla fine della lezione
prese la borsa e si diresse verso il suo banco, anche se era
attorniata dagli amici che lui considerava “degli emeriti
idioti”.
-C'è
qualcosa che non va?- le chiese con tono distaccato.
-Tranquillo,
mi gira semplicemente la testa, passerà- rispose Hermione.
Aveva
notato il tono neutro con cui le aveva chiesto della sua salute, ma
sapeva anche che per lui era un grande sacrificio parlarle se erano
presenti anche i suoi due amici.
-Hey
Malfoy, buongiorno anche a te!- lo sfidò Ron.
-Ammutolisci,
donnola.
Detto
ciò si incamminò verso l'uscita, seguito dai suoi
compari
Serpeverde.
-Sempre
carino il tuo ragazzo, eh? Non so cosa ci trovi in lui...
-Ron,
ora basta. Lui non è così. Io conosco il vero
Draco, non tu. Quindi
per favore, smettila di martellarmi il cervello con queste
assurdità!
Non sto nemmeno bene, e mi viene da vomitare. Quindi levo il disturbo
e tanti saluti.
Hermione
si alzò correndo verso un bagno qualunque.
Si era
stupita persino lei per l'acidità che aveva usato con Ron,
ma la
testa le girava, e non aveva voglia di sentire l'ennesima paternale
sul comportamento di Draco.
E che
cavolo, avrebbero dovuto dargli un po' di tempo, sarebbe stato
ridicolo vederlo fare l'amicone con Harry e Ron solo per il fatto che
usciva con lei.
Con
questi pensieri era arrivata al bagno dei sotterranei, un luogo in
cui non era mai entrata. Se avesse avuto il tempo di guardarsi
attorno l'avrebbe considerato sinistro e freddo come tutto il resto
del piano dei Serpeverde, ma un conato di vomito la obbligò
a
piegarsi sulla tazza del water.
Quando
si riprese, qualche minuto dopo, si accorse di avere qualcuno alle
spalle.
-Stai
meglio?
La
voce del biondino più desiderato di Hogwarts la fece
trasalire.
-Draco,
per tutti i folletti, mi hai spaventata...
-Va
tutto bene? Ti ho vista correre in bagno, così ho
pensato...Scusami
se non ti ho aiutata ma...proprio non ce la facevo a vedere
mentre...mentre...
-Stai
tranquillo, ti capisco. E' tutto ok, ora mi sento molto meglio.
Sarà
stato un calo di pressione, d'altronde studio sempre molto e sono un
po' in ansia per i M.A.G.O.
Hermione
vide l'espressione del suo ragazzo farsi più distesa, ma non
ci fece
molto caso, al momento era solo contenta di stare meglio, avevano
ancora altre ore di lezione da seguire e sarebbe stato un fastidio
doverle perdere.
-Ti
accompagno alla tua sala comune- disse con tono perentorio Draco.
-Tu
cosa? Ora ho erbologia, non posso mancare!
-Hai
sentito bene. Almeno per queste due ore voglio che tu ti riposi, ti
giustifico io con la Sprite, prima di andare a difesa contro le arti
oscure ho un'ora libera, passo dalla serra e la avviso del tuo
malore.
E
senza aggiungere altro la trascinò fuori dal bagno, per i
corridoi
ormai deserti.
-Ehi
lasciami, io voglio andarci ti dico!
Non lo
sentì ribattere, ma fece di peggio. La bloccò
contro il muro,
avvicinandosi pericolosamente a lei.
Ossignore,
non ora, ti prego, non ora che ho appena rimesso l'anima, pensava
Hermione.
Ma lui
cavallerescamente spostò il volto sul collo di lei, e prese
a
sussurrarle all'orecchio.
-Sai
quanto ci tengo a te, vero?
-S-si..
-E sai
anche che per stare insieme dovremo comunque lottare contro tutto e
tutti vero? Contro la gente e gli stupidi pregiudizi che non
scompariranno mai. Lo sai, vero?
-So
anche questo Draco, ne abbiamo già parlato, ma non vedo
come...- non
potè finire la frase perchè il biondo la
interruppe.
-E
allora, almeno adesso, almeno per un misero malore, lascia che mi
preoccupi per te e per la tua testaccia dura da Grifondoro
coraggiosa.
Quelle
parole, sussurrate contro un muro, schiacciata sul suo corpo, ebbero
il potere di sciogliere la resistenza che intendeva opporre fino al
ritratto della Signora Grassa.
-D'accordo
Draco, farò come vuoi tu.
Lo
vide staccarsi con un ghigno trionfale sul volto.
-Fregata
Mezzosangue, il mio fascino ha colpito ancora.
-Idiota!-
gli urlò, conscia del fatto che ormai erano soli e nessuno
potesse
sentirli.
-Se
credi di potermi soggiogare come facevi con le ochette che ti
ronzavano intorno ti sbagli di grosso! Ti darò retta solo
per
stavolta!
-Oh ma
io non voglio soggiogarti Granger, io voglio te, punto. Voglio che
sia tu a fidarti di me, di tua spontanea volontà, senza
trucchi.
La
ragazza sbuffò sonoramente.
-Ecco
che ci riprovi, brutto ipocrita!
Draco
sorrise, un vero, dolce sorriso.
-Ipocrita
forse si, ma brutto direi proprio di no- rispose -su andiamo.
Quando,
dopo averlo salutato, entrò nella torre di Grifondoro, corse
subito
a lavarsi i denti in camera sua. Mai più sarebbe dovuta
capitare una
situazione simile, mai più. Draco stava per baciarla, e
lei...Bleah!
Una
volta sistematasi scese nella Sala Comune, trovando Ginny sdraiata
davanti al camino, intenta a memorizzare una formula per
trasfigurazione.
-Herm!
Che ci fai qui?- chiese la rossa guardandola scioccata.
Non
era assolutamente normale trovare Hermione a bighellonare quando
c'era una lezione in corso.
Le
raccontò del suo malore, e di come Draco l'aveva obbligata a
saltare
erbologia.
-Tutto
per uno stupido calo di pressione!
Le
sembrò di vedere sul volto di Ginny un'espressione dubbiosa,
e la
cosa la mise in agitazione.
-Che
c'è? Cosa ho detto di male?
-Nulla,
nulla...senti, vuoi due gelatine tuttigusti+1?
-Oh
no, grazie, solo a sentirne il profumo mi viene di nuovo da
rimettere...
-Hermione?
-Dimmi-
disse la riccia guardando l'amica e notando che si era raddrizzata di
colpo sulla poltrona.
-Hai
avuto rapporti con Draco, vero?
Siccome
Hermione era tutto tranne che tonta, colse al volo l'allusione.
E
sbiancò.
-Herm?
Tutto bene? Hai sentito la domanda?
-Certo...certo
che abbiamo avuto rapporti!
-E
quando la prima volta?
-Due
mesi fa, quando abbiamo deciso di fare sul serio diciamo.
-E il
ciclo?
Hermione
tacque, facendo mentalmente dei calcoli.
I
secondi passavano, Ginny la guardava disperata cercando di cogliere
un qualcosa nel volto dell'amica chela rassicurasse.
Non
era possibile. Con tutta l'ansia che aveva avuto per lo studio e per
la precarietà del suo nuovo amore non si era nemmeno accorta
di aver
saltato un mese.
Lo
sguardo che rivolse a Ginny era abbastanza eloquente.
-Ok,
bene. Avete usato precauzioni, vero? Herm, tu ti preoccupi sempre che
tutto vada alla perfezione, vero? Ho urgente bisogno che tu me lo
assicuri- concluse l'amica guardandola allarmata.
Hermione
si alzò di scatto.
-Sono
IO che ho bisogno di rassicurazioni per il momento.
E
detto ciò lasciò l'amica sulla poltrona,
buttandole lì un “per
ora acqua in bocca, ti faccio sapere io”.
Non
aveva mai corso tanto in vita sua. Ma doveva avere
delle
risposte, e gliele avrebbe estorte, oh si, altrimenti aveva
già
qualche incantesimo in mente che gli avrebbe fatto rimpiangere di
essere nato uomo.
Arrivata
all'ingresso della sala comune delle serpi iniziò a bussare
sulla
parete di pietra.
-Draco
Malfoy, esci subito di lì!
Stava
per tornare a bussare quando improvvisamente si aprì un
varco, che
rivelò la figura di Blaise.
-Zabini,
dove è lui?
-Hermione??
Oh, lui è nella sua stanza, credo stia facendo una doccia.
-D'accordo,
fammi passare, devo parlargli- disse seria la ragazza.
-State
per litigare? Se si fammi assistere ti prego! Vorrei proprio vedere
Hermione Granger dare una bella lezione a quel damerino borioso!- la
implorò seguendola mentre vagava per il dormitorio sotto gli
sguardi
di gran parte degli studenti di Serpeverde.
-Taci,
Zabini!- lo fulminò, e si diresse verso quella che ormai
sapeva
essere la camera di Draco.
Bussò
insistentemente, finchè lui, lo splendore fatto persona, non
le
venne ad aprire, coperto solo da una salvietta.
-Hermione??
Nel
vederla strabuzzò gli occhi.
-Ah, è
così che apri la porta tu?- sibilò la ragazza
entrando e
richiudendosi la porta alle spalle -e se fosse stata la Parkinson?
L'avresti magari anche gentilmente invitata ad entrare?
-Ma
cosa stai dicendo? Sei sicura di stare bene?- chiese lui scioccato,
guardandola mentre insonorizzava la stanza di modo che nessuno
potesse sentirli.
-NO!
Non ne sono per niente sicura, e voglio delle risposte da te!
-Da
me?
-Tu
prendi precauzioni?
-Cos...precauzioni??
-Si,
hai sentito bene, quando facciamo sesso, prendi delle precauzioni?
-Ma
certo che le prendo, stupida Grifondoro, per chi mi hai preso?
C'è
un incantesimo contraccettivo, lo uso sempre.
-Nel
modo corretto?- incalzò Hermione.
-Ovviamente-
rispose Draco sprezzante -non so se te ne rendi conto, ma il fatto di
essere Draco Malfoy mi ha fatto fare una bella esperienza in
incantesimi di quel genere.
Hermione,
pensierosa, decise di lasciar perdere l'allusione che lui aveva
volontariamente fatto sulle sue conquiste passate.
Dopo
aver soppesato le sue parole si rilassò, decisamente si
sentiva
meglio.
-D'accordo,
tutto ok allora. Un'ultima cosa, lo hai usato sempre?
-Certo
Granger, per chi mi hai preso?
-Fin
dall'inizio?
-Ma
cert...
-Draco?-
chiese allarmata la ragazza -che c'è? Non è il
momento di
scherzare...
Il
biondo si sedette sul bordo del letto, con la testa fra le mani.
-Ehi?-
continuò Hermione avvicinandosi a lui e prendendogli le mani
-dimmi
quello che voglio sentirmi dire, ti prego.
Draco
alzò piano la testa, incontrando due occhi dorati pieni di
paura.
-Hermione...io...la
prima volta non ricordo di aver usato nessun incantesimo...è
stato
tutto così improvviso...
Oh,
ora si che era nei guai.
Buonasera/Buongiorno/Buon
pomeriggio!
Eccomi
di nuovo con il capitolo vero e proprio!
Vi
ho sorprese oppure ve lo aspettavate?
Per
vedere come la prenderanno i nostri due piccioncini dovrete
pazientare ancora qualche giorno! =D
Devo
fare alcune specificazioni:
-
Nella mia
fic Piton è assolutamente vivo. Ho amato improvvisamente il
suo personaggio nel settimo libro (chissà poi
perchè U.U) e non me la sono sentita di dare ad altri la
cattedra di pozioni, è sua, è perfetta per lui, e
sua rimane. Ovviamente il povero professore dopo l'attacco di Voldie
è stato in fin di vita, ma ce l'ha fatta, con buona pace del
Signor Potter che non se lo sarebbe mai perdonato.
-
Ginny
Weasley è ancora al sesto anno. Nel senso che in questa
storia, l'anno in cui Hogwarts era sotto il controllo dei mangiamorte
ho preferito pensare che fosse stato annullato, d'altronde un branco di
pazzi come quello cosa mai avrebbe potuto insegnare ai poveri studenti?
Quindi tutto è ricominciato a settembre con Ginny al sesto
anno e i nostri eroi al settimo.
-
L'entrata
della sala comune di Serpeverde come la maggior parte di voi sapranno
è situata dietro uno dei muri dei sotterranei, ecco
perchè Hermione bussa ad una parete di pietra.
-
Nel
prossimo capitolo ci sarà un flashback che
racconterà la notte d'amore incriminata. Ovviamente non
sarà una scena hot, perchè non mi va di alzare il
rating e impedire ad alcuni utenti di poter leggere la mia storia,
sarà un qualcosa di soft. Ovviamente se ci saranno molte
richieste potrei farne una one shot a parte.
Ringrazio
infinitamente chi ha letto e inserito la mia storia fra
preferite/seguite/da ricordare, vi amooo!
Vi
lascio chiedendovi espressamente e disperatamente di lasciarmi una
recensione, anche piccola, ma che mi faccia capire se vale la pena
portare avanti una fic di questo genere, dato che il mio tempo
scarseggia, e ho un'altra storia da portare avanti parallelamente.
Sperando
che questa mia piccola richiesta venga accolta, per ora vi saluto!
Alla
prossima!
|
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Capitolo 3 *** Conferme ***
CAPITOLO
3
La
prima volta...
Erano
ormai passati due mesi.
Ma
Hermione, seduta su quel letto accanto ad un Draco disperato, la
ricordava perfettamente, in ogni piccolo dettaglio.
All'inizio
dell'anno scolastico era tutto come prima, gli schieramenti tra gli
studenti erano ben definiti, proprio come gli anni passati.
Ma si
sentiva che gli avvenimenti passati, gli orrori della guerra avevano
formato i loro animi, portandoli ad una maturazione che andava oltre
le scaramucce tra le quattro Case, ora capitava sempre più
spesso di
soffermarsi a parlare allegramente con persone che prima si
salutavano a malapena.
Ovviamente
lo scoglio era rappresentato dalla Casa delle Serpi.
La
maggior parte di loro non era tornata ad Hogwarts, molti si
vergagnavano delle azioni dei loro genitori, e preferivano non
trovarsi nello stesso luogo del trio dei miracoli, che era stato
determinante nella sconfitta di Voldemort e nella reclusione dei loro
parenti ad Azkaban, forse temevano anche delle ripercussioni da parte
dei fanatici anti-mangiamorte.
Di
conseguenza era stata una grande sorpresa, per il piccolo gruppo di
Serpeverde, notare che tra le loro fila spiccava la testa bionda di
Draco.
Come
poi anche Hermione avrebbe appreso dal diretto interessato, avevano
saputo che lui era andato a vivere da solo, nel castello che avevano
comprato i suoi genitori per l'occasione del matrimonio del loro
unico pargolo.
Ora
che il padre era ad Azkaban si ritrovava possessore dell'intero
patrimonio di famiglia, e aveva preferito allontanarsi dall'aria
malsana che si respirava in casa, soprattutto contando il fatto che
la madre era caduta in una profonda depressione.
Ma a
Draco non importava, odiava i suoi genitori per quello che gli
avevano imposto, per i rischi che gli avevano fatto correre, e anche
per il peso che mettevano sulle sue spalle in quanto ultimo erede dei
Malfoy.
Voleva
rifarsi una vita, e decidere da solo cosa diventare, e per fare
ciò
era necessario tornare ad Hogwarts, quindi eccolo lì,
nuovamente
nella familiare Sala Comune, dopo un anno e mezzo.
Aveva
anche distrutto il contratto che lo legava ad Astoria Greengrass,
sorella di Daphne, attirandosi le ire delle due, imbestialite per il
fatto che avrebbero perso il prestigio di unirsi a una della famiglie
di maghi più pure e ricche del mondo magico.
Era
giunto il momento di trovare la donna della sua vita, quella che
avrebbe fatto battere il suo algido cuore, indurito da ciò
che aveva
dovuto subire.
Hermione
non sapeva dire con certezza quando aveva cambiato idea su di lui, ma
l'aveva sicuramente notato un giorno di novembre, quando l'aveva
visto aiutare un Tassorosso del primo anno a rimettersi in piedi dopo
che era inciampato, ed era rimasta interdetta. Malofy si era accorto
della sua presenza, e quando aveva capito di essere stato colto sul
fatto era arrossito colorando quelle guace troppo pallide, e se ne
era andato senza dire una parola.
Draco,
dal canto suo, in quel momento aveva capito che la voleva.
Forse
non sarebbe stata la donna della sua vita, ma quando l'aveva vista
lì, con gli occhioni sgranati per lo stupore aveva deciso
che
l'avrebbe fatta sua.
In
quell'anno era cambiata, per tutti i folletti.
Si era
fatta donna, una bellissima, splendida donna.
Da
quel giorno iniziò un gioco di sguardi fra loro, ad ogni
lezione che
avevano in comune la osservava attentamente, notando quanto le sue
movenze fossero eleganti, e quano la sua voce fosse delicata ma allo
stesso tempo ferma, decisa.
Si era
preso una bella cotta, anche Blaise gliel'aveva detto.
Restava
un solo problema: lei l'avrebbe mai guardato con altri occhi dopo
tutto quello che era successo?
Sicuramente
era interessata, l'aveva beccata più volte a mandargli
sguardi
furtivi, e ogni volta che la scopriva lei arrossiva furiosamente.
Ad
avvicinarli ci pensò la McGranitt, Draco aveva dei problemi
nella
sua materia, e ordinò ad Hermione di aiutarlo.
Nelle
ore passate insieme parlarono di Trasfigurazione, ma non solo, ebbero
modo di conoscersi e parlarsi quasi civilmente.
Finchè
la loro reciproca attrazione non esplose una sera, la sera del loro
primo bacio.
A
quello ne seguirono molti altri, ed Hermione si aggirava per i
corridoi in uno stato di grazia.
Era
felice, ma allo stesso tempo spaventata, non era abituata a questo
Malfoy così diverso, così maturo...aveva paura
che di colpo la loro
piccola bolla dorata esplodesse e la facesse tornare alla
normilità
del loro ostile rapporto. Invece no.
La
loro relazione era sbocciata, cresciuta e maturata, ed Hermione aveva
deciso di fare il grande passo, donarsi a lui non solo col cuore ma
anche con il corpo.
Era
stato tutto improvviso (come le aveva ricordato Draco poco prima)
perchè aveva voluto fargli una sorpresa.
Gli
aveva dato appuntamento alla stanza delle necessità, la
famosa sera
di due mesi prima, e quando l'aveva visto arrivare così
dannatamente
bello, con la camicia bianca appena sbottonata, i capelli
scompigliati, e quel sorriso che rivolgeva solo a lei si era sentita
più decisa che mai.
Erano
entrati insieme nella stanza, che aveva subito preso l'aspetto di una
camera da letto.
-Granger?-
le chiese Draco guardandosi attorno – che significa?
In
risposta Hermione iniziò a baciarlo, in modo passionale e
sensuale,
facendogli capire al volo le sue intenzioni.
Draco,
sorpreso, la staccò solo per chiederle -sei sicura?
Lei
gli prese il volto fra le mani, e alzandosi in punta di piedi per
avvicinarsi gli bisbigliò all'orecchio : -più
sicura che mai.
Da
quel momento la passione prese il sopravvento. Entrambi erano
emozionati, e Draco, mentre la baciava e la spogliava piano piano si
rendeva conto della portata di quei sentimenti che gli agitavano le
viscere.
Era
innamorato, oh si, era innamorato.
E solo
Merlino sapeva quanto la voleva.
Si
stesero sul letto, entrambi mezzi nudi, continuando a baciarsi e a
sospirare per le più piccole carezze, per ogni gesto, ogni
respiro.
Draco
era l'esperto in materia, e seppe guidarla in questa nuova esperienza
in modo dolce e delicato.
Quando
finalmente giunse il momento di unire i loro corpi il ragazzo venne
preso da un momento di incertezza.
-Draco...cosa
c'è?
-Hermione,
io voglio che tu sa certa di quello che stiamo per fare.
Lei lo
guardò dolcemente, grata per la sua esitazione.
-Sono
sicura, fidati. Voglio fare l'amore con te.
-Allora
è amore?- le chiese il biondo sorridendo.
Sorrise
anche lei, e attese che lui entrasse nel suo corpo. Il dolore
arrivò,
e fu intenso proprio come se l'aspettava, ma i baci e le carezze del
suo ragazzo le distolsero l'attenzione da esso, per permetterle di
abituarsi a quella nuova situazione. Piano piano iniziò a
seguire i
movimenti del bacino di Draco, e la stanza si riempì dei
sospiri e
dei gemiti di due persone innamorate.
La
voce del biondo la riscosse dai ricordi che stava rivivendo.
-Hermione,
che facciamo?
-Ok,
ragioniamo. Non detto che io sia incinta, insomma, capita, potrei
essere stressata e basta. Quindi ora vado da Madama Chips- fece lei
alzandosi dal letto.
-Madama
Chips?? No!- esclamò Draco alzandosi a sua volta.
-Perchè
no? E' l'unico modo stupido che non sei altro! Non possiamo
procurarci un test di gravidanza babbano, e siccome io non conosco
incantesimi che sappiano rivelare gravidanze, non credo che ne
conosca nemmeno tu!
-O-ok
hai ragione. Andiamo allora.
-No,
IO vado, tu no. Se ci vedessero insieme in infermeria salterebbero
tutti alle loro conclusioni, ci vado con Ginny.
-E io
come faccio a sapere cosa ti dice l'infermiera?
-Ci
vediamo prima di pranzo nella stanza segreta di stamattina, quella
appena fuori dalla Sala Grande.
-Va
bene, a dopo allora- rispose Draco dandole un dolce bacio prima di
vederla allontanarsi di corsa dal dormitorio delle serpi.
Iniziò
a vestirsi svogliatamente, aveva un'ora di difesa contro le arti
oscure a separarlo dall'ora di pranzo, e già sapeva che
sarebbe
stata l'ora più lunga della sua vita.
Ginny
misurava a grandi passi la sala comune, in ansia per Hermione, quando
la vide apparire di corsa dietro al ritratto della Signora Grassa.
-Hermione!
Saputo qualc..
-Ginny
mi devi accompagnare in infermeria.
-Oh...ok,
al volo! Ma cos'è successo?- continuò la rossa
seguendo l'amica
fuori nel corridoio del castello.
-Draco
la nostra prima volta non ha usato nessun contraccettivo.
-Cosa??Ma
è pazzo??
-Ginny,
la colpa è di entrambi. Non me ne sono mai curata nemmeno
io,
credendo che avrebbe fatto tutto lui...quindi è inutile dare
la
colpa all'uno o all'altro. Ora voglio solamente avere delle conferme,
sia in un caso che nell'altro.
-Va
bene, ma io voglio che tu sappia che su di me potrai sempre contare,
d'accordo?
-Grazie
Gin, davvero- le disse Hermione con un sorriso tirato.
Erano
ormai arrivate di fronte all'infermeria, ed entrarono con un piglio
deciso.
Mezz'ora
dopo uscivano dal quel luogo sconvolte e con un ordine perentorio di
convocazione nell'ufficio di Silente, programmato per quella sera.
Si
incamminarono silenziose verso la Sala Comune, pre prepararsi per il
pranzo.
Hermione
non parlò per tutto il tempo, anche una volta arrivata in
sala
comune, e pure mentre si avviava con la rossa verso la Sala Grande.
Aveva solo due parole in mente, e voleva dirle solo al suo Draco.
Agitatissima,
fece andare avanti Ginny con la scusa del bagno, e dopo aver
controllato che nessuno la vedesse spostò il ritratto per
entrare
nella stanza che aveva visto poche ore prima per la prima volta.
Come
cambiano le cose, pensò Hermione, quattro ore fa ero qui e
il solo
problema che avevo era che il tempo passato con Draco era troppo
poco.
Si
appoggiò al muro, in attesa del suo principe Serpeverde, che
non si
fece attendere, infatti dopo pochi attimi se lo ritrovò
davanti.
Hermione
prese un bel respiro.
-Sono
incinta.
Draco
se possibile impallidì ancora di più.
-Io....io....Draco,
volevo dirti che non sono contemplate altre soluzioni, io questo
bambino l'avrò. Ora, se tu non te la senti, io non ti
chiederò
niente, è colpa di entrambi, e io non me la sento di
obbligarti a...
Ma non
potè finire perchè Draco la strinse in un forte
abbraccio.
-Smettila
di dire queste sciocchezze. Hai ragione, è colpa di
entrambi, quindi
mi prenderò le mie responsabilità.
Hermione
si sentì così sollevata che iniziò a
singhiozzare.
-Ehi
Mezzosangue, se già piangi ora, immagino come sarai con la
depressione post-partum!- le disse Draco strappandole una risata.
Rideva
e piangeva.
Già
si comportava come una donna incinta.
-Visto
che ti ho fatta ridere? Ora prenderemo un po' di tempo per abituarci
all'idea, e programmare un po' di cose...peggio di così non
può
andare per ora, e sono sicuro che affronteremo tutto al meglio.
-Abbiamo
una convocazione nell'ufficio di Silente io e te, stasera dopo cena.-
disse Hermione mentre si asciugava le lacrime.
-Ok,
la situazione sta peggiorando vistosamente...cosa vuole il vecchio?
-Non
lo so Draco, ma ci dobbiamo andare- rispose Hermione prendendolo per
mano e avviandosi verso l'uscita.
-Oh ma
tu hai detto a Madama Chips che il padre sono io?- chiese il biondo
seguendo la sua ragazza.
-No,
ma che c'entra?
-Quindi
se stasera facciamo venire Paciock al posto mio va bene comunque
vero?- disse il Serpeverde ghignando e guadagnandosi uno scappellotto
da parte della sua fidanzata.
-Idiota!
Tu ci verrai, oppure il tuo bel faccino farà una brutta fine!
E così
continuarono a punzecchiarsi per tutto il percorso verso la Sala
Grande, un po' più sollevati, ma non ancora consapevoli di
quello
che li aspettava.
Salve
a tutte!!
Eccovi
pronto il
capitolo!
Spero
che vi piaccia, e
per qualsiasi chiarimento chiedete pure!
Non
si va molto avanti
con questo capitolo, ma era necessario per far capire qualcosa di
più
riguardo a Draco. Nel prossimo capitolo avremo il confronto con
Silente, e scopriremo anche che non a tutti questa notizia
sarà
gradita...vedremo!
In
ogni caso ormai
l'hanno accertato, è incinta.
Cosa
vorreste voi? Un
maschio o una femmina? Apriamo il sondaggio, e in base ai vostri
gusti deciderò, dato che il sesso del bambino non implica
nessun
cambiamento nello svolgimento della trama!!
Fatemi
sapere!
E vi
prego ancora, sempre, di recensire, se vi piace questa storia,
perchè
nel momento in cui non avrò alcun riscontro in merito
smetterò di
scriverla!
Un
bacio, alla
prossima!
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Capitolo 4 *** Precauzioni ***
-Ok,
entriamo.
Hermione
prese per mano Draco e lo trascinò verso il gargoyle che
bloccava il
passaggio verso l'ufficio di Silente.
La
parola d'ordine era nuovamente “scarafaggi a
grappolo”. Ogni
volta che Harry sentiva quel nome iniziava a ridere, ed Hermione
ancora non aveva capito il perchè.
Non
era così ridicolo, pensava.
Una
volta pronunciata la parola d'ordine il gargoyle si spostò
rivelando
una scala che saliva verso l'alto, verso l'ufficio del Preside.
La
porta era già aperta, e quando entrarono Fanny la fenice li
accolse
con un lungo fischio, che suonava come un saluto di benvenuto.
Silente
era seduto alla scrivania, alla sua destra c'era la professoressa
McGranitt e alla sua destra il professor Piton.
-Benvenuti
ragazzi, signorina Granger, e signor Malfoy- disse il Preside con gli
occhi che stranamente brillavano.
-Buonasera
signore- rispose prontamente Draco, mentre Hermione faceva un debole
cenno con la testa. Silente li invitò
con un gesto della mano
a sedersi nelle due poltrone poste di fronte alla scrivania, e i due
ragazzi obbedirono accomodandosi, e aspettando che scoppiasse la
bomba.
-Bene,
ora siamo tutti qui comodi, e possiamo inziare a parlare. Siete qui
perchè Madama Chips mi ha avvisato di una questione della
massima
importanza. Volete parlarne voi per primi?
Hermione
era come paralizzata. Ora che si trovava nell'ufficio di Silente, e
doveva parlarne con lui, gli sembrava quasi di sentire un peso
all'altezza del cuore.
Per
tutto il pomeriggio aveva saltato le lezioni, e aveva pensato e
ripensato alla sua vita, che a breve sarebbe stata sconvolta da
questa notizia e dalle sue conseguenze. Istintivamente aveva preso
l'abitudine di portarsi una mano in grembo, a proteggere
inconsciamente la creatura che le cresceva dentro, come a dirle
“tranquilla, sono givane, inesperta, ma ce la
metterò tutta”.
Quando
il Preside si rivolse a loro, nuovamente portò una mano sul
pancino,
che si notava in modo impercettibile, e guardò Draco
cercando
rassicurazioni.
Il suo
ragazzo le sorrise incoraggiante, e poi si rivolse a Silente.
-Signore,
Hermione aspetta un bambino, e il padre sono io.
Non
fece in tempo a dire altro che Piton si alzò di scatto dalla
sedia.
-Draco,
come puoi essere stato così stupido?
-Severus,
siedi, e lascia parlare i due giovani, credo che non siano qui per
essere giudicati, ma per essere aiutati- rispose in modo bonario ma
perentorio Silente.
-Io
sono qui per aiutare Draco, credi che la sua famiglia sarà
contenta?- rispose Piton tornando a sedere.
-Non
mi interessa cosa vogliono per me i miei genitori- sibilò
Draco di
rimando.
-Effettivamente-
disse pacatamente Silente guardando Draco -ci sarà anche
questo
scoglio da superare. Ma ora parliamo di voi. Cosa avete intenzione di
fare?
Hermione
guardò Draco, e poi fissò i suoi occhi sul
Preside.
-Signore,
noi non abbiamo ancora avuto il tempo di pensarci, è stata
una
sorpresa anche per noi, dobbiamo abituarci all'idea di....diventare
genitori.
-Ma-
intervenne il biondo -io ho intenzioni serie. Vorrei che per quanto
possibile Hermione seguisse le lezioni e si diplomasse, so che ci
tiene molto, e dopo la sposerò. Non sono uno che fugge di
fronte
alle difficoltà. Inoltre non ho problemi economici, quindi
daremo al
bambino tutto ciò di cui avrà bisogno.
-Non
farla così semplice, Malfoy- rispose la McGranitt stavolta
-è una
grande responsabilità, e voi siete così
giovani...mi si stringe il
cuore a pensare che la mia studentessa migliore diventerà
mamma e
lascerà che i suoi sogni le sfuggano dalle mani!
-No
professoressa, si sbaglia- intervenne Hermione -io ho intenzione di
diplomarmi e di entrare nel Ministero della Magia, e
continuerò a
studiare e a migliorarmi. Solo, ci impegherò un po'
più di tempo
del previsto. Se fosse stato per me avrei dovuto subito andare a
lavorare, ma grazie a Draco potrò prepararmi e dare l'esame
per il
Ministero.
-Dunque
il per il bambino non ci saranno problemi, e avendo due genitori
ambiziosi e caparbi come loro sono sicuro che crescerà in un
ambiente sano e colmo d'amore- concluse Silente -quindi, non
facciamola così tragica, andrà tutto bene.
-Albus,
se permetti -intervenne Piton -io sono abbastanza preoccupato. Cosa
credi che dirà la famiglia Malfoy? Narcissa sarebbe schifata
da
questa cosa, e Lucius se lo conosco abbastanza bene credo che la
prenderà malissimo. C'è da preoccuparsi per la
loro incolumità,
potrebbero esserci atti di violenza nel momento in cui renderanno
pubblica la notizia.
-I
ragazzi saranno protetti nel modo migliore -ribadì Silente.
-Chiedo
solo – continuò il Preside -che la cosa venga
tenuta nascosta per
il momento. Siamo d'accordo ragazzi?
I due
annuirono insieme.
-Questo
mese sarà l'ultimo in cui avrete una certa
libertà, dal mese
prossimo per voi sono vietate le visite ad Hogsmeade e uscite di
alcun tipo. Almeno finchè non sarete sposati sarà
mia premura
evitare spiacevoli eventi, e ciò è necessario,
sebbene il professor
Piton si esprima con un linguaggio più colorito del mio
ciò che
dice è vero, e dobbiamo tenere gli occhi aperti.
-D'accordo-
rispose Hermione prontamente. Non aveva pensato a evenienze di quel
tipo, ma era chiaro che la progenie di un purosangue come Malfoy con
una dal sangue sporco come Hermione non sarebbe stata vista di buon
grado da persone che ancora ostentavano la purezza del loro sangue e
della casata secolare di Draco, soprattutto contando il fatto che
Hermione era la Granger che aveva aiutato Potter a sconfiggere
Voldemort, ed era la stessa persona che aveva sbattuto in cella molti
di loro. Il bambino però ormai aveva la precedenza su
qualsiasi suo
desiderio, e se doveva stare attenta, l'avrebbe fatto.
-Bene,
ora potete andare- concluse Silente congedandoli -ma sappiate che per
qualsiasi cosa abbiate bisogno potete chiedere a uno di noi tre.
-Grazie
professore- rispose Draco.
I due
ragazzi uscirono dall'ufficio velocemente, avevano entrambi bisogno
di una boccata d'aria fresca.
Guardando
come Draco accarezzava blandamente la schiena di Hermione mentre si
portavano all'uscita, ad Hermione scappò un sorrisino.
-Sorridi,
Albus. Eppure avrei detto che eri preoccupato per loro. Se i
mangiamorte rimasti in libertà dovessero venire a sapere
della
gravidanza della signorina Granger potrebbero cercare di farle del
male- sussurrò Piton guardando Silente.
-Sono
molto preoccupato, Severus. Ma guardandoli insieme mi si scioglie il
cuore. Le persone possono davvero superare gli ostacoli del passato,
e loro ne sono la prova lampante- rispose il Preside continuando a
fissare il punto in cui i due giovani erano spariti.
Hermione
e Draco camminavano mano nella mano diretti alla Stanza delle
Necessità.
-Ehi
Mezzosangue, ti vedo pensierosa.
-Non
so, stavo pensando a ciò che ha detto Silente. Secondo te
saremo
davvero in pericolo?
Draco
la fermò mettendole le mani sui fianchi e voltandola verso
di lui.
-Secondo
me è solo una precauzione di Silente che è
fissato con le
persecuzioni. Io ho lasciato la mia famiglia, e loro non hanno
più
nulla a che fare con me. I mangiamorte sono quasi tutti ad Azkaban, e
i pochi rimasti in libertà non avrebbero comunque il
coraggio di
mettersi contro un Malfoy, il mio nome per quanto schifo possa fare,
incute ancora un certo timore in quella gentaglia. Quindi stai
tranquilla. Seguiremo le indicazioni di Silente, ma non ti devi
preoccupare, è tutta una precauzione.
-D'accordo-
disse Hermione decisamente più sollevata.
-Io
però a Ron e Harry lo devo dire. Oggi ho saltato tutte le
lezioni, e
non crederebbero a nessuna scusa che potrei inventare, mi conoscono.
Senza contare che Ginny lo sa già...
-Credi
che siano affidabili lo Sfregiato e la donnola?
-Draco!-
lo ammonì Hermione -certo che lo sono! E si chiamano Harry e
Ron!
-Allora
diglielo. Rendili partecipi della nostra felicità- le disse
Draco
riprendendo a camminare -anche perchè così la
barbabietola capirà
definitivamente che tu sei mia- concluse ghignando.
-Furetto
dei miei stivali! Smettila con questa storia! Io e Ron siamo AMICI,
te lo ripeto per l'ennesima volta! Ehi che stai facendo?? Lasciami
andare!
Draco
l'aveva presa in braccio.
-E'
sempre meglio sottolineare il fatto che sei mia.
Anzi, siete
miei. Merlino, Granger, pesi già per due!
-Ah ah
ah simpatica serpe...- lo schernì Hermione per poi baciarlo
dolcemente.
Ormai
erano arrivati alla stanza delle necessità, che aveva preso
l'aspetto di un prato pieno di fiori sotto il cielo stellato.
Draco
rimase senza parole sulla soglia.
-Hermione
mi stupisci sempre- disse mettendola a terra.
Si
sdraiarono sull'erba, mettendo i mantelli sotto di loro per evitare
di sporcarsi le divise, le mani intrecciate tra di loro, gli occhi
fissi sul cielo stellato che li sovrastava.
-Draco...hai
pensato a come sarà nostra figlia?
-Nostra
figlia? E se fosse un maschio?
-Mhh...spero
sia una femmina, una bellissima bambina!
-Io
invece spero sia maschio, un Draco Malfoy in miniatura...
-Oddio
al mondo ne basta uno solo, non esagerare! - fece Hermione ridendo.
Draco
le prese il volto tra le mani.
-Io in
realtà voglio solo che stia bene. Oggi ci ho pensato un po',
e credo
che sarà bello. Tremendamente difficile, ma bello. Voglio
dargli
tutto quello che non ho avuto io, voglio che mio figlio viva
nell'amore, e che senta tutto il nostro affetto.
-Draco...io...-
rispose Hermione commossa.
-Ehi
Mezzosangue, non piangere di nuovo! Oggi hai già dato in
quel
senso...
-Come
lo/la chiameremo?
-Beh,
nella mia famiglia c'era l'usanza di dare i nomi di stelle e
costellazioni...
-Lo
so, ho anche fatto una piccola ricerca- lo guardò Hermione.
-Davvero
vorresti continuare questa tradizione?- chiese Draco sbalordito.
-Certo,
sarà pur sempre un Malfoy, no?- sorrise lei.
Il
biondo le diede un lungo dolce bacio, e per la prima volta le
posò
una mano sul ventre.
-E
sentiamo, quali sono le opzioni?
-Per
un maschio mi piacerebbe molto Antares, fa parte della costellazione
dello scorpione. Invece per una bimba avrei scelto Alya, della
costellazione del serpente. Cosa ne dici?- chiese Hermione piena di
entusiasmo.
-Antares
Malfoy.....Alya Malfoy.....suonano bene!
-Davvero
lo pensi?
-No
Granger, sto scherzando sul nome di nostro figlio!
-Molto
simpatico Draco, molto.
-Credo
siano dei bei nomi, e del tutto in linea con la tradizione della
famiglia Black. Brava Mezzosangue- le disse Draco sancendo il tutto
con un bel bacio.
Rimasero
li ancora un po' prima di tornare in dormitorio a dormire, pensando
al loro futuro e fantasticando sul loro bambino.
Forse
non erano maturi abbastanza, non erano pronti, ma si sarebbero
sicuramente dati da fare per la felicità di quella creatura.
Buonasera
figliole!
Come
state?
Visto
che avete recensito ho deciso di premiarvi con questo capitolo in
anticipo, dato che altrimenti visti gli impegni fino a
mercoledì non
avrei avuto proprio il tempo di postare!
Bene,
con questo capitolo abbiamo definitivamente chiuso la luuuunga
giornata di Hermione e Draco, e ora le cose andranno un po'
più
veloci, almeno per qualche capitolo.
Spero
vi piaccia!
Ringrazio
profondamente le cinque persone che hanno recensito, ogni loro parola
mi fa venire voglia di mettermi al pc a scrivere!
Grazie
di cuore!!
Aspetto
di sentire i vostri pareri!
Ora
scappo che sono di frettaaaaa! Un bacione, ci vediamo al prossimo
capitolo, dove vederemo le reazioni di Harry e Ron e le prime noie
della gravidanza!
|
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Capitolo 5 *** Lui o Lei? ***
-Hermione!
Tutto bene?
-Si
Harry, arrivo...sono un po' ingombrante ultimamente.
-Vuoi
una mano con i vestiti?
-No
grazie, aspettami in sala comune! - urlò la caposcuola.
Ok che
era ingombrante, ma addirittura darle una mano con i vestiti!
Si
sistemò alla meglio la camicia dentro la gonna, anche se
ormai era
diventata un impresa, e scese con la borsa dei libri in spalla.
Sentì
subito le urla provenire dal piano inferiore.
-Chi
ti credi di essere Sfregiato? Se ti becco ancora fuori dalla sua
camera io...
-Tu
cosa? Cosa mi faresti? Come potresti giustificarti con gli
insegnanti?
-Idiota,
data la situazione Silente mi ha dato il permesso di entrare nella
vostra sala comune quando e come voglio!
-Ma
chi ti vuole qui furetto, tornatene tra le serpi!
E poi
li vide, di fronte al camino, con le bachette sfoderate.
-Draco...
Il
biondo spostò lo sguardo verso di lei.
-Hermione!
E poi
sulla borsa di libri che teneva ancora sulle spalle.
-Dai
qua- fece raggiungendola -te la porto io. Anche se non ho ancora
capito perchè ti porti i libri.
-Grazie...Draco,
devo portarmi avanti con lo studio! Tra un mese ci saranno gli esami,
non dovresti temporeggiare nemmeno tu! Comunque, che state combinando
voi due?
Harry
la guardò svogliatamente.
-Il
tuo “fidanzato” mi ha sentito mentre ti proponevo
aiuto nel
vestirti, e con la sua mente bacata ha pensato che stessi per
approfittarmi di te.
Hermione
si mise a ridere.
-Che
c'è da ridere ora? Mi prendi in giro?
-Si
Draco, è pazzesco! Harry è un fratello per me, e
lui mi considera a
sua volta come una sorella! Non potrebbe mai pensare a me in quel
senso!
-Esatto!
E anche se avessi voluto la pancia ingombra...- concluse Harry.
-Taci
Potter!- ringhiò Draco.
-Ok,
ok ora dobbiamo andare noi due- sospirò Hermione guardando
il suo
ragazzo.
-Herm,
fammi sapere subito eh! Non voglio attendere oltre!- disse Harry
sorridendo.
-Certamente.
Dov'è Ron? Ieri mi sembrava agitato anche lui!
-E'
sabato Hermione, dove vuoi che sia Ron alle 8 del mattino? L'ansia
non l'ha svegliato a quanto pare...
-Ok,
non ti preoccupare, quando vi manderò il messaggio
sarà con te.
Harry
la strinse delicatamente tra le braccia.
-A
dopo allora!
Draco
grugnì stizzito per la manifestazione d'affetto ma non disse
nulla,
prese Hermione per mano e la condusse fuori nei corridoi.
-Ci
siamo allora- sussurrò Hermione.
-Esatto,
ci siamo. Oggi sapremo se avremo un piccolo Antares o una piccola
Alya con noi.
-Sono
così emozionata!- sorrise Hermione.
Draco
le diede un dolce bacio sulla guancia.
-Grazie
per tutto quello che sopporti.
Ormai
era arrivato giugno, ed Hermione era al quinto mese di gravidanza. La
pancia ora si notava, e tutta Hogwarts era a conoscenza del fatto che
Draco Malfoy si era riprodotto. Proprio con la Granger, dopo che
sulla loro storia nessuno avrebbe scommesso uno scellino.
Era
stato difficile all'inizio, ma ormai si era abituata alle occhiate
insistenti che si posavano sul suo grembo nei corridoi, o a lezione.
Era del tutto normale, d'altronde nessuno se lo sarebbe mai
aspettato, in primis i due futuri genitori.
I
primi mesi erano stati una tortura, nausee ogni giorno, svenimenti,
cali di pressione...
Ora
andava meglio, ma anche quelle torture le aveva affrontate insieme a
Draco, che volava da una lezione all'altra per sapere come stava, e
si assentava spesso dalle lezioni per starle accanto.
Quando
non c'era lui aveva tre guardie del corpo efficientissime, Harry, Ron
e Ginny.
La
sera dell'incontro con Silente quando era tornata alla torre li aveva
trovati seduti intorno al camino che la attendevano.
Erano
rimasti in silenzio, sapevano che c'era qualcosa che la loro amica
avrebbe dovuto dire. Solo Ginny era relativamente tranquilla, ma
d'altronde anche lei dopo averla accompagnata da Madama Chips non
aveva più saputo nulla.
Si
sedette con loro, e raccontò tutto, della gravidanza, dei
pensieri
che la tormentavano, e dei progetti che aveva Draco per loro due,
ormai tre.
Ascoltarono
in silenzio, senza fare domande, tanto che quando ebbe finito
Hermione si aspettava qualsiasi reazione.
Fu Ron
a rompere il silenzio.
-Lo
ami?- chiese guardandola negli occhi.
-Io...credo
proprio di si, follemente.
-E lui
ama te?- incalzò il rosso.
-Anche
su questo credo di non avere alcun dubbio- sorrise Hermione
ripensando a Draco e alla stanza delle necessità, in cui
avevano
deciso il nome per il piccolo/la piccola.
-Beh
allora...credo che non stia a noi tre giudicarti. Se è
andata così
noi faremo di tutto per farti stare bene, quindi conta pure su di
noi. O almeno, su di me- concluse Ron guardando Harry e Ginny.
-Merlino
Hermione...un figlio da Malfoy!- disse Harry con lo sguardo fisso sul
caminetto.
-Harry,
io...sono spaventata, ho una paura assurda. Ho bisogno di sapere che
ci sarai.
Il
ragazzo la guardò intensamente, prima di sorriderle.
-Secondo
te ti lascerei sola nelle grinfie di quel furetto?
Hermione
si lanciò sulla poltrona abbracciandolo forte forte e
trascinando in
quel montone anche Ron.
-Oh
ragazzi, grazie, grazie, grazie!!
Ginny,
seduta poco distante, guardava la scena con un enorme sorriso
stampato sul volto.
Tra
donne, ci si capisce anche con uno sguardo, e tanto bastò a
Hermione
per sapere che ora non avrebbe avuto solo due migliori amici
apprensivi, ma anche un'amica vera con cui sfogare i suoi tormenti di
donna.
Conclusero
la serata parlando del futuro, di battesimi, padrini o madrine (e si
scatenò una guerra su chi dovesse prendersi cura del
piccolo/piccola), ed Hermione si sentiva felice come mai in vita sua.
Nelle
difficoltà non sarebbe stata sola, ma avrebbe avuto accanto
i suoi
amici, e un fidanzato meraviglioso. Ora la via le appariva meno
paurosa.
-Dobbiamo
usare la carrozza?
La
voce di Draco la riscosse dai suoi pensieri.
Erano
arrivati all'entrata della scuola, e una carrozza faceva bella vista
nel cortile.
Era
guidata da un Thestral che mansueto li aspettava. Gli orrori della
guerra magica avevano dato a quasi tutti loro del settimo anno la
facoltà di vedere questi splendidi animali.
Silente
fece la sua comparsa dietro di loro.
-Esatto
signor Malfoy, userete una carrozza fino alla stazione, poi
prenderete il treno che vi porterà a Londra. Troverete sul
treno i
vostri accompagnatori, ovviamente non andrete sa soli fino a Londra,
l'avevamo stabilito. Il vostro ritorno è previsto per domani
pomeriggio, soggiornerete a Diagon Alley per questa notte. Avevo
pensato ad una passaporta che vi potesse portare al San Mungo, ma
Madama Chips mi ha detto che era sconsigliata per una donna in dolce
attesa.
-Va
benissimo signore, la ringrazio profondamente- sorrise Hermione al
Preside.
-Vi
auguro una buona giornata. E sarebbe gradito un gufo che mi comunichi
se Hogwarts dovrà accogliere fra le sue mura un lui o una
lei.
-Sarà
fatto, signore- rispose prontamente Draco.
Aiutò
Hermione a salire in carrozza e si sedette di fianco a lei,
dopodichè, senza che nessuno impartisse alcun ordine, la
carrozza si
mosse.
Draco
circondò Hermione con le sue braccia, e le mise una mano
sulla
pancia.
-Ehi
tu, li dentro! Sappi che hai le ore contate! Tra poco sveleremo il
tuo segreto!
Hermione
rise felice nel sentire Draco così euforico.
Il suo
amore per lui aumentava ogni giorno di più, non avrebbe mai
creduto
di potersi sentire così protetta.
Una
volta arrivati in stazione trovarono una bellissima sorpresa.
O
meglio, per Hermione fu una bellissima sorpresa, per Draco un po'
meno.
Molto
meno.
Ad
attenderli c'erano Harry, Ron e i signori Weasley.
-Harry???
Ron??- urlò Hermione abbozzando una corsetta verso di loro.
-Occhio
che se cadi poi dobbiamo volare al San Mungo!- rise Harry.
-Per
tutti i folletti, siete diabolici! Che ci fate qui??- chiese una
volta che li ebbe raggiunti -e tu? Non stavi dormendo?-
domandò
guardando Ron.
-Era
una sorpresa! Io ho raggiunto i miei questa mattina presto, e Harry
è
venuto qui con la scopa dopo che ti ha salutata!
-Hermione
cara!- urlò la signora Weasley prendendola tra le braccia.
-Hermione-
la salutò il signor Weasley.
-Salve
signori Weasley! Siete voi i nostri accompagnatori?
-Certamente!
E dal momento che eravamo noi, Harry e Ron hanno chiesto a Silente se
potevano accompagnarci, e ovviamente ha risposto che potevano!
-Come
sono felice!- rispose Hermione allegra.
-Esatto,
così ci farai conoscere il giovanotto che ti
metterà la fede al
dito il mese prossimo!- disse la signora Weasley indicando con un
cenno del capo Draco.
-Ovviamente
non abbiamo pregiudizi cara, quindi con lui partiremo da zero, non ti
preoccupare! Inoltre tra un mese e mezzo ti sposi, sono venuta
apposta per consigliarti e aiutarti, insomma, un matrimonio in stile
magico...- continuò come un uragano Molly Weasley, mentre il
marito
cercava inutilmente di placare la sua parlantina.
-Ma
non si spegne mai quella?- chiese irritato Draco.
Harry
e Ron lo guardarono con un ghigno divertito.
-No,
caro furetto, e dovrai farci l'abitudine! Comincia fin da ora!
Draco
non sapeva se sentirsi disgustato o addirittura terrorizzato da
quella famiglia composta da elementi con i capelli rossi che aveva
sempre odiato.
Ma
forse, per Hermione poteva anche fare uno sforzo, in vista del loro
futuro.
D'altronde
lei per i prossimi quattro mesi avrebbe sopportato dolori alla
schiena, mal di gambe, insonnia...forse poteva applicarsi in questa
che a confronto, sembrava ben poca cosa.
Il
viaggio fu tutto sommato allegro, ed Hermione notò con
piacere che
Draco smise di grugnire e rispondere a monosillabi, intavolando anche
una specie di discorso con il padre di Ron.
Il
quadretto famigliare le sembrava completo, mancavano solo i suoi
genitori e si sarebbe sentita la ragazza più felice del
mondo.
Una
volta arrivati a Londra si separarono.
Harry,
Ron e la signora Weasley andarono in albergo, ma quest'ultima solo
dopo aver tentato di comprare l'abito da sposa di Hermione, che aveva
dovuto frenarla cercando di farle capire che: 1)l'abito l'avrebbe
preso più avanti, in previsione della pancia che si sarebbe
ulteriormente ingrossata, e 2)che sua madre non l'avrebbe presa tanto
bene se lei avesse comprato l'abito con la signora Weasley.
Ad
Hermione mancavano tanto i suoi genitori, e non vedeva l'ora di
vederli. Le avevano promesso che il prossimo week end sarebbero adati
a trovarla ad Hogwarts, dato che Silente non li faceva uscire dalla
scuola se non per affari importanti.
La
gravidanza all'inizio era stata dura da digerire per il padre di
Hermione, ma il sollievo per aver ritrovato la loro unica figlia dopo
la guerra magica, e la loro voglia di vederla felice dopo tante
sofferenze avevano preso il sopravvento.
Draco
già tremava all'idea di conoscere i suoi genitori, ma non
l'avrebbe
ammesso nemmeno sotto tortura. Dopotutto era un Malfoy, e il contegno
veniva prima di tutto.
Entrarono
al San Mungo nel tardo pomeriggio, agitatissimi.
Draco
teneva la mano di Hermione, non la mollava un secondo.
Finalmente
l'infermiera chiamò i loro nomi, ed entrarono, seguiti a
ruota da
Arthur Weasley, pronti per l'ecografia.
* * *
Qualche
ora dopo Silente sentì beccare alla finestra del suo
ufficio, e andò
ad aprirgli, lasciando entrare un maestoso gufo bruno, che gli tese
immediatamente la zampa.
Prese
la lettera e la lesse velocemente, con un grande sorriso sul volto.
* * *
Ginny
se ne stava seduta su una poltrona della sala comune, deserta
perchè
gli studenti erano tutti a cena nella sala grande. Leggeva l'ultima
biografia non autorizzata sulle Sorelle Stravagarie, il suo gruppo
musicale preferito, quando vide una scia argentata dirigersi verso di
lei, e fermarsi proprio ai suoi piedi.
La
piccola lontra, il patronus di Hermione, aprì la bocca, e la
voce
della sua amica rieccheggiò nella sala, dicendo solamente
due
parole.
“Antares
Malfoy”.
Buonasera
ragazze!
Non
uccidetemi lo so
che avrei dovuto aggiornare tempo fa!
L'università
non mi
lascia momenti liberi, e quei pochi che ho le dedico ai piccoli che
vengono a ripetizioni da me, abbiate pietà!!
In
più questa
settimana ho avuto problemi con la connessione, e i tizi della
telecom sono arrivati solo stamattina a sistemare il tutto!
Spero
che continuerete
a leggermi lo stesso!
Allora,
piccole
precisazioni!
-
Il
sondaggio si è chiuso con una vittoria di margine per il
maschietto. Mi dispiace molto per chi sperava in una femminuccia, ma
purtroppo democraticamente è andata così. =D
-
Io
non so assolutamente nulla sulle passaporte, il fatto che Madama Chips
dica che non sono adatte a una donna incinta è una mia
invenzione! Mi viene sempre male a guardare le scene in cui i loro
corpi si contorcono durante il passaggio con la passaporta, quindi ho
ritenuto improbabile che potesse farlo una donna in dolce attesa.
-
Madama
Chips è un'infermiera, non un medico, quindi l'ecografia ho
ritenuto che dovesse essere fatta al San Mungo, sotto mani esperte.
-
I
Thestral. Immagino che se all'inizio solo in pochi potevano vederli,
durante la guerra magica quasi tutti gli studenti coinvolti abbiano
avuto a che fare con la morte, e l'abbiano vista da vicino. Quindi ho
presupposto che Hermione e Draco potessero vederli.
Questo
è un capitolo
transitorio, ce ne saranno credo altri 2 così, che
racconteranno del
matrimonio e della nascita (accelero un po' le cose altrimenti non
entriamo più nel vivo della storia, non voglio tirarla
troppo per le
lunghe, credo si aggirerà sui 15/16 capitoli più
epilogo).
Detto
ciò, spero che
vi piaccia un pochino, io sono poco soddisfatta ma va beh! Gli
stimoli creativi mi stanno abbandonando, ma sono fiduciosa.
Un
grazie a tutti
coloro che hanno inserito la storia fra le preferite/seguite/da
ricordare, vi abbracciooooo!
Ma
soprattutto grazie a
chi legge e recensisce, perchè la recensione magari a volte
è
noiosa da fare, ma chi come me, è anche autore, sa cosa
voglio dire
quando dico che ogni vostro suggerimento/critica/apprezzamento mi
è
utile.
Mi
aiutate a crescere.
Alla
prossima (non
attenderete a lungo come stavolta giuro).
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