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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo errore di valutazione ***
Capitolo 2: *** Secondo errore di valutazione ***
Capitolo 3: *** Terzo errore di valutazione ***
Capitolo 4: *** Quarto errore di valutazione ***
Capitolo 5: *** Quinto errore di valutazione ***
Capitolo 6: *** Sesto errore di valutazione ***
Capitolo 1 *** Primo errore di valutazione ***
errval_ cap1
Primo errore di
valutazione.
E’
stato un errore, uno stupido errore di
valutazione. Pensò Emily sedendosi sul divano con in mano il libro del suo
prossimo esame.
“Come se riuscissi
a studiare ora!” mormorò sbuffando e contemporaneamente aprendo il libro
incriminato.
Un errore. E’ stato solo un errore.
Dannazione. Ogni tanto se ne fanno
nella vita, giusto? Chiese a se stessa arrotolandosi una ciocca dei lunghi
capelli castani sul dito della mano destra.
Dio, quanto sono stata stupida. Stupida è un
eufemismo. Cogliona? Sì, potrebbe andare.. Il flusso di pensieri di Emily venne interrotto da una voce
solare e allegra che entrò improvvisamente nella sala del loro appartamento nel
campus dell’università.
“Ehilà
principessa! Vedo te, seduta sul divano e sbuffante. So che i neuroni nella tua
magnifica testolina stanno pensando, riflettendo, elaborando, meditando a una
possibile scappatoia, pensando ancora, perché di pensare non smetti mai Em, sminuzzando ogni piccolo
dettaglio, ogni minima finezza, ogni particolare di sabato sera.” Disse Rebecca
con un enorme sorriso stampato in viso.
Rebecca
era la classica bella ragazza alta, magra, con delle curve da infarto, la pelle
sempre abbronzata soprattutto d’estate, occhi verdi e capelli biondi. La
classica ragazza che se ne fregava del giudizio di tutte le persone che
conosceva, faceva tutto quello che preferiva e conosceva chiunque con la sua
parlantina e il suo carattere da amicona di tutti. Faceva quello che voleva,
ogni giorno, ogni sera soprattutto, incluso andare ad ogni party o ogni festa
organizzata dalle varie confraternite del campus. Tutti la conoscevano, tutti
le volevano bene, tutti sapevano chi era.
Emily
era quasi l’opposto di Rebecca per quando riguardava la vita sociale: in quel
campo le due coinquiline erano i due perfetti estremi che si tenevano in un equilibrio
magnifico. Non che ad Emily non piacessero le feste.. Ma era tutta quella
gente, tutto quel casino che ogni volta la rendevano nervosa, così tendeva ad
esagerare con i drink per cercare di lasciare che le sue inibizioni svanissero
e così si ritrovava a ballare, scatenarsi e lasciarsi andare.. E questo lato,
ad Emily, faceva, soprattutto all’inizio, paura. Perché lei era una patita del
controllo, dell’equilibrio, ma sapeva che dentro di sé non era così
equilibrata.. Aveva bisogno che qualcuno tirasse fuori quella parte di sé della
quale aveva così paura.. E quella persona era solo una: Rebecca.
Dopotutto
era uno scambio equo: Rebecca tirava fuori la “party girl” sepolta in Emily, ed
Emily cercava di equilibrare Rebecca a suo modo, cercando di farla studiare il
più possibile e farla andare a lezione o a qualche esame. Nessuna delle due
sapeva come avessero fatto ad ottenere quell’equilibrio, ma era davvero
meraviglioso. Le ragazze inoltre, si volevano bene, erano abituate a vivere
insieme ed era come se fossero due sorelle.
Se
dal lato caratteriale erano diametralmente opposte, dal lato fisico Emily gareggiava
molto con Rebecca, solo che non mettendosi in mostra né con abiti stravaganti o
con accessori vistosi, nessuno si era mai accorto di lei.. Non proprio nessuno,
dato che Emily era “La coinquilina di Reb..”
– perché per tutti Rebecca era Reb, Becca era solo per gli amici “veri” – non “Emily”, ma a lei non
dispiaceva quel titolo né si era mai proposta di cambiarlo. Le piaceva quella
tranquillità di quel titolo e sembrava che nessuno l’avesse mai realmente
notata. Ma sotto quegli strati di diffidenza, Emily nascondeva un corpo da
favola, delle curve perfette, un viso da angelo e dei meravigliosi occhi verdi
sotto gli occhiali da vista dai quali si separava solo se strettamente
necessario. Lo “strettamente necessario” includeva le feste alle quali Rebecca
la trascinava di tanto in tanto. Una di quelle feste era appena “capitata”
sabato sera.
“Ma guarda chi è
tornata a casa.. Volevo far mettere la tua miglior foto sul cartone del latte o
andare a quegli stupidi programmi in tv sulle persone scomparse..” le rispose a
tono Emily sistemandosi gli occhiali.
“Touché madame..”
disse sghignazzante Rebecca.
“Dove sei stata?”
chiese Emily tra il preoccupato e il divertito.
“Chiusa in camera
di Chad..” le rispose la sua coinquilina alzando tranquillamente le spalle.
“E chi è Chad?”
“Il nuovo dio del
sesso, Em..”
“Oh no Becca..”
“Cosa no?”
“L’hai fatto di nuovo..”
“Cosa ho fatto di
nuovo?”
“Andare a casa di
uno sconosciuto dopo una festa e passarci tutto il giorno successivo?” disse
Emily alzando un sopracciglio.
“Sì lo so che ti
avevo detto che non l’avrei più fatto.. Ma Chad..”
“E’ il nuovo dio
del sesso..” dissero insieme le due coinquiline prima di scoppiare a ridere.
“Fidati, ci sa
davvero fare..” proseguì Rebecca facendole l’occhiolino.
“Oh non avevo dubbi
Becca! Tu vai sempre con i migliori!”
“Uhm no.. Questa
volta no Em.. Tu, ebbene sì tu, cara la mia coinquilina, ti sei presa il più
figo di tutti i presenti a quel party!”
Merda pensò Emily. “In realtà non me lo sono presa.. C’è stato solo
un bacio.. E’ stato un errore Becca..” Uno
stupido errore di valutazione, dannazione. Aggiunse Emily mentalmente.
“Bha, errore o no
la ragazza di quello lì si è incazzata parecchio..”
“Ma non mi dire..”
rispose sarcastica Emily.
“Come se non avessi
visto la scena..”
“In effetti no..”
“Ups, dimentico
degli occhiali e della tua scarsa capacità a vedere le persone distanti a
queste feste..” rispose Rebecca spostando qualcosa di invisibile con la mano
destra a mezz’aria.
“Appunto..” disse
annuendo Emily.
“E’ stata epica..
Davvero! Epica!” le rispose saltellando sul divano Rebecca.
Di epico c’è stato quel bacio tra di noi.. Dio
mio, le sue labbra sulle mie, le nostre lingue che danzavano insieme, quella
sua lingua che sembrava fatta apposta per stare con la mia, il suo profumo su
me, la sua mano sulla mia vita che mi stringeva forte e salda a lui, le mie
mani sulle sue spalle larghe, il suo sorriso dopo quel bacio e le sue parole
“Non ti dimenticare di questo bacio Emily..”.. Dio, come se potessi togliermi
dalla mente quel dannato bacio..
E’ il dopo che vorrei togliermi dalla
mente: un’altra ragazza che si avvicina, che mi dà della puttana per aver
sedotto il suo fidanzato.. Lui che è confuso sulla situazione, chiede
spiegazioni a lei.. Io che me ne vado via in fetta e furia da quella stanza
mezza brilla e barcollante sui miei tacchi alti, poi recupero la mia pochette e
me ne torno a casa.. Ecco perché è stato un errore di valutazione il mio. Non
avevo minimente tenuto in considerazione che lui non fosse solo.. Non ho tenuto
in considerazione nulla dato che non ricordo nemmeno il suo nome.. Dio che
stupido errore di merda.. Un dannato errore di valutazione.. pensò Emily
totalmente assorta nei suoi pensieri.
“Terra chiama Em..
Em, ci sei?” chiese Rebecca toccandola con un dito.
“Epicità a parte,
ho fame ed è sera. Che ne dici se ordiniamo cinese?” rispose Emily alla sua
coinquilina scuotendo la testa.
“Sei rapida a
ambiare argomento, eh?” chiese ridendo Rebecca.
“Ho imparato dalla
migliore..”
“Mi lusinghi, Em..
Ecco perché pagherò io.. Ma prima che arrivi il cibo vado a farmi una doccia..
Chiami tu?” disse Rebecca alzandosi dal divano e andando nel suo bagno.
“Sì, non ti
preoccupare.. Solito?”
“Solito!” le
rispose una voce dal bagno.
..
Il cibo cinese era
stato ordinato ma i pensieri di Emily tornavano a quel ragazzo. Ai suoi occhi
blu, ai suoi capelli ricci e corti castani, alle sue spalle larghe e muscolose,
alla sua altezza.. Aveva imprecato numerose volte contro se stessa, perché non
riusciva a concentrarsi, non riusciva a studiare o a fare altro.
Basta Em, basta. Lui è stato uno stupido
errore di valutazione. Non era libero, non era per te.. Quindi basta fare altri
errori di valutazione..
pensò Emily spostando il libro e alzandosi dal divano per andare ad aprire ad
aprire alla porta al cibo cinese arrivato.
Cibo cinese, arrivo.. pensò Emily girando le chiavi nella
serratura della porta.
Ma anche quello lo
era, uno stupido errore di valutazione. Emily lo capì subito quando aprendo la
porta si ritrovò davanti il ragazzo della festa al posto fattorino del take
away.
***
Piccolo spazio
di E.
Benvenutissimi a
tutti coloro che hanno letto questo primo capitolo o che non mi conoscono, e
ben tornati a chiunque abbia già letto qualcosa di (schifosamente) mio. Grazie
per la fiducia, davvero..
Questo è il primo
capitolo di questa nuova folle idea che mi è passata per la mente l’altra sera,
non so bene perché certe idee passano per la mia testa ma questo è il
risultato.. Sarà una mini ff, non so ancora quanti capitoli totali saranno,
spero comunque che Emily entrerà nel vostro cuoricino.. La narrazione è esterna
alla storia, così, per cambiare un po’ le carte in tavola, il rating un
arancione (ma sì, proviamoci..), e le parole saranno tutte intorno alle 1500.
Ok, ho quasi finito
e non divago, giuro: ringrazio quel geniaccio assurdo di Fabrizio che è un
grafico bravissimo e ha creato il banner, io gli ho chiesto “gentilmente” come
lo volevo, con chi e perché e lui come suo solito ha tirato fuori il coniglio
dal cilindro magico; ringrazio Tania (“Allora la smetti di citarmi?”) che ha
letto questo coso qui in anteprima e infine ringrazio tutti voi che avete
letto..
Alla prossima!
Un abbraccio.
E.
|
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Capitolo 2 *** Secondo errore di valutazione ***
EDV_ cap2
Secondo errore di
valutazione.
Ad Emily gli
errori, soprattutto quelli di valutazione, non erano mai piaciuti. Mai. In tutta la sua vita aveva sempre
cercato di non farli.. Soprattutto quelli valutativi significavano che lei non
riusciva a fare delle previsioni corrette, significavano che lei aveva
sbagliato qualcosa nella valutazione di qualcos’altro e a lei non piaceva mai
sbagliare. Lei non era mai stata abituata a sbagliare, negli esami, nei
compiti, nelle cose che diceva, nella vita.
Non è possibile, è un altro dannatissimo
errore.. pensò Emily una
volta che aveva aperto la porta dell’appartamento e si era fermata lì, immobile
da due minuti davanti al ragazzo che aveva baciato alla festa. In realtà si
erano baciati, lui aveva baciato lei e lei aveva baciato lui.
Ho le allucinazioni, è l’unica spiegazione
possibile.. pensò ancora
chiudendo la porta dell’appartamento per poi riaprirla subito dopo. No, fanculo, non è un’allucinazione.. E ho
appena fatto un’altra figura di merda..
“Oh cazzo..” disse
Emily a bassissima voce.
“Emily..” una voce
calda, ferma, tranquilla e maschile fece tremare le gambe di Emily con una
singola parola. E non una semplice parola, era il suo nome.
Dio, è sexy.. Non me lo ricordavo così sexy.. Pensò Emily un secondo prima di maledirsi
per quel pensiero.
“Cinese! Cinese!
Cinese!” Rebecca salvò in corner la povera Emily entrando saltellando in accappatoio
in sala con il languorino in bocca.
“Ehm..” Emily provò
a dire qualcosa ma Rebecca la raggiunse alla porta guardando fuori. Guardando chi c’era fuori da quella porta..
“Uhm.. Lui è
decisamente meglio di un semplice involtino primavera..” commentò Rebecca
portandosi una mano sotto al viso.
Lo so anche io.. Pensò Emily ma ebbe l’accortezza di non
dirlo davanti a lui.
“Aspettavate qualcun
altro?” chiese il ragazzo con un sorriso divertito.
“Ehm.. Sì..
Cinese.. Cibo cinese..” biascicò Emily.
“Cosa vuoi?” chiese
Rebecca continuando a guardarlo.
“Cercavo Emily..”
rispose tranquillamente il ragazzo.
“Entra pure allora,
anche se non hai gli occhi a mandorla.. Io torno dopo sperando che il cibo ci
sia davvero..” disse Rebecca sparendo nel giro di due secondi.
Lo fa entrare? E’ pazza? pensò Emily facendolo entrare nel loro appartamento.
“Ti vuoi.. Ti.. Vuoi
sederti?” chiese Emily al ragazzo di quasi due metri che stava nel suo salotto.
“Sì, grazie..”
rispose tranquillamente a lui.
“Io.. Ecco.. Tu..
Cosa?”
“Cosa faccio qui?”
chiese per lei.
“Esatto..” rispose
lei annuendo.
“Ti stavo
cercando..”
“Cosa?” chiese
Emily totalmente sorpresa.
“Stavo cercando te,
Emily..”
“No.. Non è
possibile..” disse Emily scuotendo la testa.
“Anche alla festa..
Cercavo te..”
“Non è possibile,
ti ripeto..” rispose lei con fermezza.
“Invece sì..”
“Ti cercavo e il
motivo è semplice.. Potresti non crederci..”
“Dimmelo allora e
poi deciderò..” rispose Emily. La ragazza in effetti era molto curiosa, non si
aspettava che lui sapesse chi era e dove abitava, credeva solo che lui fosse un
semplice ragazzo di una festa. Uno come tanti altri, dopotutto sapeva benissimo
che l’amore non si poteva trovare a una festa. Alle feste si va per fare altro.
“Tu.. Ecco.. Tu non
ti sei mai accorta di me, sono nel tuo stesso corso di architettura da quest’anno..”
“Non è vero..”
“Non ti accorgi mai
delle ultime file nell’aula, vero?”
“Ehm..”
“Esatto.. Non ci
eravamo mai presentati prima della festa..”
“Sinceramente non
ricordo il tuo nome..” ammise Emily tranquillamente.
“Immaginavo.. Mi
chiamo Mark..”
“Mark..” disse
Emily velatamente. Mark nel corso di
Architettura.. Oh cazzo.. Quel Mark..
aggiunse nella sua testa Il Mark che ha
dei voti impressionanti, molto simili ai miei.. Non sapevo fosse così.. Figo?
Emily non aveva mai capito chi fosse e da dove fosse sbucato con quei voti
impressionanti, non che avesse un bel rapporto con i suoi compagni di classe,
ma non se n’era mai preoccupata. Mai, fino ad ora.
“Quindi?” chiese
lui con aria divertita.
“So chi sei..”
ammise Emily. “Ma non so perché sei qui..”
“Volevo darti delle
spiegazioni..” disse Mark stringendosi nelle spalle.
“Non ho bisogno di
spiegazioni.. Dopotutto era una festa..” disse Emily cercando di sembrare il
più tranquilla possibile.
“Lo so.. Era una
festa.. Ma io volevo conoscerti lì.. Volevo che tu sapessi chi ero io..”
“Ora lo so, Mark..”
disse Emily non riuscendo a trattenere un sorriso.
“Ma non vuoi delle
spiegazioni..”
“Sì, le voglio..”
disse Emily spiazzandolo.
“Quella che c’era
l’altra sera.. Quella che ci ha interrotti.. Non era la mia ragazza.. O meglio,
non lo era più.. Ogni volta che beve e che siamo alla stessa festa, il che
capita molto di rado, si atteggia da mia fidanzata..”
“Ma..?”
“Ma non lo è..”
“Uh..”
“Può sembrare
strano, lo so..”
“Effettivamente è
tutto molto strano.. Tra la festa, la tua ex, tu, oggi.. Come sei arrivato fin
qui?”
“Chad è uno dei
miei coinquilini..” rispose Mark sicuro di sé.
“Quel Chad? chiese
Emily.
“Rebecca ha dato
abbastanza spettacolo questa notte e oggi.. Prima di uscire ha lasciato scritto
l’indirizzo e il numero dell’appartamento.. C’era il suo nome e ha messo anche
il tuo.. Ho fatto due più due e ho sperato che il destino mi aiutasse..” Mark
parlò tutto d’un fiato.
“E ti ha aiutato?”
chiede Emily divertita.
“Bhe, direi di sì.
Sono qui con te ora..”
“Ah.. Allora perché
non l’hai fatto prima? Perché non ti sei mai fatto avanti prima?” chiese Emily.
“Domanda
legittima.. Ma non lo so.. So solo che quando ti ho visto sabato a quella
festa.. Non ho capito più nulla.. Ho capito che volevo te e che forse, per una
volta, avrei potuto averti..”
“Per una volta?”
chiese Emily.
“Bhe sì, un
tentativo valeva la pena farlo.. Poi subito dopo volevo che ce ne fossero altre
di volte.. Dopo quel bacio.. Io..”
“Tu?”
“Dovevo vederti, o
meglio, rivederti.. E capire se per te ero un semplice ragazzo della festa
oppure no..”
“E io come faccio a
saperlo?” chiese Emily alzando un sopracciglio.
Prima che potesse
anche solo pensare a qualcosa, Mark si avvicinò sul divano a una velocità
impressionante e mise le sue labbra su quelle di Emily. Subito dopo Mark la
tenne stretta a sé ed Emily si riprese subito da quel gesto improvviso, mise le
sue mani nei capelli ricci di lui, lo tenne lì fermo quando entrambi
approfondirono quel semplice bacio. Lei si ritrovò a cavalcioni su di lui,
stretta a lui, il suo seno era schiacciato sul torace muscoloso di lui, le
gambe di lei erano aperte e lui la teneva lì, ferma su di lui.
Si erano entrambi
lasciati andare. Emily non aveva previsto il bacio e non aveva di certo
previsto di lasciarsi andare. La lingua di lui accarezzava quella di lei,
danzavano insieme trascinando entrambi in un mondo a parte, dopo c’erano solo
loro due. Dopo un tempo che ad entrambi sembrò infinito si staccarono ansanti e
si sorrisero. Oh cazzo, è anche meglio di
quanto ricordassi pensò Emily quando riprese contatto con la realtà.
“Ora puoi saperlo?”
chiese lui spostando una ciocca di capelli di Emily dietro il suo orecchio.
“Mmmh.. Forse?”
rispose lei sorridendo.
“Dato che è un forse..
Vieni con me fuori a cena, domani..” propose Mark.
“E’ un invito a un
appuntamento?” chiese Emily quasi sconvolta.
“Certo..” rispose
lui.
“Digli di sì,
forza!” una voce allegra fece capolino in sala.
“Cosa ci fai tu
qui?” chiese Emily.
“Aspetto il cibo
cinese.. E anche una tua risposta a lui..” rispose Rebecca stringendosi nelle
spalle.
“Vai di là, forza
Becca..” rispose Emily.
“Tu gli rispondi di
sì? E’ ora che il tuo bel faccino esca un po’ da questo posto.. Forza Em..”
disse Rebecca.
“Vai..” rispose
Emily scuotendo la testa. “Poi facciamo i conti..”
“Non vincerai mai
con me..” disse sorridendo Rebecca prima di tornare in camera sua.
“Allora…?” chiese
Mark sorridendo.
“Cosa?” chiese
Emily pendendolo in giro.
“Cena? Domani?”
“Ok..” rispose
Emily.
“Passo a prenderti
alle otto?” propose lui.
“Va bene..”
“Quindi.. Abbiamo
un appuntamento?” chiese lui.
“Certo Mark..
Parleremo tantissimo domani..”
“Quindi ora posso
baciarti un’altra volta?”
“Perché no?”
rispose sorridendo Emily.
Mark si riavvicinò
a Emily, posando le labbra su quelle di lei. Schiusero e approfondirono il
bacio insieme, le loro lingue tornarono a conoscersi, a danzare, a volare.. Le
mani di lui l’accarezzarono e lei rabbrividì. Lei lo tenne vicino e quando si staccarono
e respirò il suo profumo. Profuma di buono.. pensò lei e lui le sorrise
passandole una mano tra i capelli lunghi.
..
Quella sera Mark se
ne andò dopo aver chiacchierato un po’ con Emily, Emily parlò anche con Rebecca
che ammise di aver intravisto Mark in casa di Chad e aver inavvertitamente
scritto sul bigliettino per Chad anche il suo nome. Santa Becca.. pensò divertita Emily quando suonarono alla porta e questa
volta era davvero il cibo cinese.
Il secondo errore
di valutazione di Emily era questo: Mark non era solo il ragazzo della festa ma
qualcosa di più e aveva anche un appuntamento con lui il giorno dopo.
Merda.. pensò Emily mettendosi sul divano e mangiando cibo cinese.
***
Piccolo spazio
di E.
Buona sera e ben
ritrovati o benvenutissimi a tutti, come sempre dipende dai punti di vista. Lo
so, sono indietro con tutte le storie dopo che avrò pubblicato questo secondo
capitolo ma.. Amen. Nel senso, il tempo purtroppo è quello che è, gli esami li
devo fare e non decido io quando farli, sono sempre in quella stra maledetta
università, l’ispirazione viene quando vuole lei e non mi piace scrivere per
scrivere cazzate, quindi scrivo quando io ne ho voglia e soprattutto tempo (più
che altro è il tempo quello che manca, diamine) e quindi ho deciso or ora che
chiederò al Mistero della Magia di darmi una dannata Gira Tempo per fare
tutto.. Sì la smetto. Bando
alle ciance, parliamo di cose serie..
Come vi sembra
Emily? Io la adoro, non c’è nulla da fare.. Nonostante io non sappia da dove
sia uscita fuori lei, Becca, Mark e Chad.. Son tutti qui e mi sto affezionando.
La povera Emily
continua a fare errori di valutazione.. Questi errori, al momento, si stanno dimostrando
degli ottimi errori.. Lei ora ha un appuntamento a cena con Mark.. Oh si.
Passo e chiudo, non
ho voglia di dilungarmi troppo..
Alla prossima!
Un abbraccio.
E.
PS: Grazie a tutti
coloro che hanno letto, commentato, recensito, che leggono e che stanno zitti
zittissimi, che hanno anche inserito questa
cosa qui nelle preferite, seguite o ricordate.. Grazie, davvero. Grazie dal
profondo del cuoricino di Citty.
|
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Capitolo 3 *** Terzo errore di valutazione ***
EDV_ cap 3
Terzo errore di
valutazione.
Ho un appuntamento. Pensò Emily quella mattina versandosi del
caffè nella sua tazza preferita. Adorava quel momento di tranquillità, nel
quale contemplava quel liquido nero, durante il quale annusava quell’aroma che
tanto adorava da sola e cercando di tranquillizzarsi. Ma quella mattina era
diversa da tutte le altre. La sera prima aveva accettato di uscire con il
ragazzo della festa, Mark. Merda, un
appuntamento. Io li odio gli appuntamenti. Continuò a pensare la ragazza
seduta sul suo sgabello alto in cucina.
“E’ inutile che
bevi il caffè per calmarti..” una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
“Giorno Becca..” la salutò Emily.
“Buon giorno a te
splendore.. Non hai ancora perso il brutto vizio di bere il caffè per calmarti
vero?” chiese la sua coinquilina sedendosi sull’altro sgabello alto.
“No.. Lo sai
benissimo..”
“Sei agitata,
vero?”
“Già..”
“Allora so
esattamente che cosa ti serve..”
“Ho paura di quello
che stai per dirmi..” commentò sorseggiando il suo caffè Emily.
“Paura? Perché
mai?”
“So di cosa sei
capace Becca..”
“No.. Non lo sai..
Ed ecco perché ti ho prenotato l’estetista alle quattro e il parrucchiere alle
sei..”
“Per il
parrucchiere può andare.. Ma l’estetista? Perché l’estetista?”
“Tesoro.. Credi che
Mark ti farà tenere i vestiti per tutta la serata? O meglio notte?”
“Sì?” più che
un’affermazione sembrò una domanda quella di Emily.
“Oh tesoro.. Ne ho
sentite parecchie in giro su di lui.. E sul suo amico là sotto..”
“Ecco perché io ho
intenzione di tenere bene addosso i miei vestiti..”
Rebecca fece un
gesto con la mano in aria come se volesse spostare l’affermazione dell’amica.
“A proposito di vestiti..”
“Ne ho a
sufficienza Becca.. Davvero..”
“Sono ancora in
debito con te Em..”
“Perché?” chiese la
sua coinquilina.
“Per avermi fatto
passare l’ultimo esame..”
“Non ho fatto
nulla.. Sei stata brava tu..”
“Uhm no. In ogni
caso ho pensato questo: questa mattina puoi studiare quanto vuoi, a pranzo però
vieni con me e ti rapisco per il resto del pomeriggio.. Sarai a casa alle sette
e mezza al massimo. Giusto in tempo per l’appuntamento con Mark.”
“Qualcosa mi dice
che sarò in ritardo..”
“No, non lo sarai,
per nulla..” affermò Rebecca convinta.
..
“Che cosa ti avevo
detto?” chiese tutta contenta Rebecca mettendo le chiavi nella serratura della
porta di casa e aprendola.
“Che non sarei
stata in ritardo..”
“E infatti non lo
sei..” affermò con un sorriso a trentadue denti Rebecca.
“Ok.. Ma sono
agitata comunque e poi tu..” Emily puntò un dito verso la sua coinquilina
“..non dovevi spendere tutti quei soldi per il mio vestito..”
“Non potevo
lasciarlo lì.. Ti stava d’incanto Em.. Eri bellissima..”
“Sì ma hai anche
pagato il parrucchiere..”
“Cosuccia da
nulla..”
“E l’estetista..”
aggiunse Emily.
“Quella serviva..”
concluse sorridendo Rebecca.
“Becca, davvero.
Non dovevi..”
“Per ripagarmi di
tutto questo spreco di denaro ti ordino di divertirti come mai hai fatto in
vita tua a un appuntamento..”
“Becca, io li odio
gli appuntamenti..” sospirò Emily.
“Certo perché non
vanno mai come vuoi tu.. Perché tu programmi e ti aspetti che il tuo
accompagnatore sia alla tua altezza.. Ma quelli con i quali hai avuto quegli
sporadici appuntamenti non lo erano..”
Ah, mi conosce proprio bene. Pensò Emily prima di chiedere
accigliandosi “E questa volta dovrebbe andare diversamente?”
“Sì..” rispose
Rebecca stringendosi nelle spalle.
“Perché mai?”
“Perché non lo
conosci e perché bacia da dio..”
“Tu cosa ne sai di
come bacia lui?”
“Ti ho vista alla
festa e ieri sera.. E dalla tua faccia si vedeva bene.. Chissà se sa usare bene
anche altre parti del suo corpo..” spiegò tranquillamente Rebecca.
“Non mi avrà così
facilmente.. E soprattutto dopo un semplice appuntamento..”
“Tu e i tuoi
semplici appuntamenti.. Dagli un chance Em..”
“Già è tanto se
esco con un totale sconosciuto..”
“Sconosciuto? Credo
che la tua lingua lo conosca molto bene..”
“Becca..” la
rimproverò guardandola male Emily.
“Su, smettila di
fare la seriosa e vai a preparati. E già che ci sei mettiti quel super
completino sexy che ti ho regalato io..”
“Quale?”
“Quello verde scuro
in pizzo..”
“Quello? Sei forse
pazza?”
“Assolutamente no..
Semplicemente è dello stesso colore del vestito..”
“Non me n’ero
accorta..”
“Vai, forza..
Vestiti, truccati e mettiti i tacchi che Mark dovrebbe arrivare tra una
mezz’oretta..”
“E se mi dà buca?”
“Vado a prenderlo a
casa, tanto so benissimo dove abita, e il suo amichetto dei Paesi Bassi non
sarà così contento.. Fidati..”
“Mi fai paura
Becca..”
“Oh, ne farò a lui
di paura, a te non voglio farne.. Dai, vaaaai!”
“Vado vado..” disse
Emily uscendo dalla sala e rintanandosi nella sua camera e nel suo bagno.
..
Dio mio. Chi me l’ha fatto fare? Si chiese Emily dieci minuti dopo
guardandosi allo specchio con solo il completino intimo addosso. Perché do ascolto a quella pazza?
“Non ti azzardare a
cambiarti, signorina.. So che ti stai guardando allo specchio e ti senti
ridicola..” disse la voce di Rebecca dietro la porta chiusa di camera di Emily.
“Ma Becca.. Sono
ridicola!” le rispose Emily.
“No tesoro, non sei
ridicola. Sei uno schianto. Forza, mettiti il vestito e i tacchi.. Al trucco ci
penso io!” disse Rebecca aprendo la porta della stanza.
“Devo proprio?” le
chiese Emily.
“Sì, e non farmi
quegli occhioni da cerbiatta. Non mi ammagli. Muoviti che la truccatrice poi deve
uscire..”
“Con chi?” chiese
Emily infilandosi il bellissimo vestito senza spalline che le aveva preso
Rebecca quel pomeriggio.
“Con Chad..”
rispose Rebecca facendosi piccola piccola.
“E me lo dici
così?” chiese Emily spalancando gli occhi dallo stupore. Rebecca non usciva mai
con qualcuno con il quale era già stata.
“Mi ha chiamato
cinque minuti fa..”
“E tu esci ancora
con lui?”
“Sì..” rispose
tranquillamente Rebecca.
“E’ un giorno da
segnare sul calendario..”
“Esatto e per più
di un motivo.. Dai, vieni di là che ti trucco e poi puoi andare..”
“Uhm.. Non
truccarmi eccessivamente però..”
“Ma va.. Tanto
basta poco mettere in risalto quegli occhi che ti ritrovi..”
“Smettila di farmi
complimenti. Non me li merito..”
“Daiii, sbrigati
che poi mi aiuti a scegliere qualcosa per me..”
“Arrivo, Becca.
Arrivo..”
..
Dlin dlon..
“E’ arrivato! E’
arrivato!” bisbigliò Rebecca nell’orecchio di Emily. “Vai, conquistalo e torna
vittoriosa.”
“Grazie Becca, per
tutto quello che hai fatto oggi..”
“Te lo meriti,
baby. Vai e ci vediamo domani mattina.. Magari a casa loro..”
“Ci vediamo Becca..
Fai la brava..”
“E tu divertiti..”
Dlin dlon.
“Vai.. Io rimango
qui..” le disse sorridendo Rebecca.
“A domani, allora..”
la salutò Emily
con un bacio sulla guancia.
Merda. Ci siamo. Pensò Emily avanzando verso la porta
dell’appartamento.
“Sì?” chiese
aprendo la porta.
“Ehi Emily..” la salutò Mark. “Ciao..”
aggiunse abbassando la voce di qualche tono.
Oh merda. Pensò Emily.
“Ciao Mark..”
Merdissima. Non me lo ricordavo così bello.
“Sei incantevole
questa sera..” disse Mark avvinandosi e dando a Emily un bacio sulla guancia.
“Gr.. Grazie..”
Arrossì Emily e aggiunse cercando di ricomporsi “Anche tu.. Stai.. Molto
bene..”
“Grazie, ma tu
meriti molto di più.. Andiamo allora?”
“Certo.. Recupero
la borsa e andiamo..”
“Hai qualche
preferenza sul ristorante o faccio io?”
“Fai tu dai.. Mi
fido..”
“Benissimo allora..
Pronta per il nostro appuntamento?”
“Prontissima..”
sospirò Emily ed uscì dall’appartamento.
Il terzo errore di
valutazione di Emily? Credere che quell’appuntamento sarebbe stato solamente “semplice”.
***
Piccolo spazio
di E.
Buona sera e ben
trovati o benvenutissimi, se c’è qualcuno di nuovo che ha iniziato questa
cosetta, a tutti. Lo so, sono una pessima persa che non ha mai molto tempo e
che dovrebbe studiare per il prossimo esame che è tra una settimana ma.. Emily
era qui e bussava ai miei due neuroni che mi sono rimasti e voleva tornare. Ed
è tornata.. Chiedo scusa per il ritardo ma come ho scritto nell’altra storia,
avevo giusto nove esami da fare in due giorni e sono stata un po’ presa.
Ma torniamo a cosa
più interessanti.. Emily è prontissima per questo “semplice” appuntamento..
Chissà che cosa l’aspetta? Mark riuscirà a farla capitolare? Chissà..
Detto questo, vi
ringrazio per le recensioni nei capitoli scorsi e ringrazio anche tutti coloro
che hanno aggiunto questa cosa qui
alle storie preferite, seguite o ricordate. Davvero, grazie infinte.
Vi abbraccio e vi
aspetto al prossimo capitolo!
E.
|
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Capitolo 4 *** Quarto errore di valutazione ***
EDV_ Cap 4
Quarto errore di
valutazione.
Emily non era
abituata agli appuntamenti, i pochi che aveva avuto erano stati noiosi o troppo
frettolosi di arrivare al dunque. Si può dire che lei non avesse mai avuto la
fortuna di trovare qualcuno di giusto.
Fino a quella sera..
“Allora Mark, dove
mi porti?” chiese Emily uscendo dal cancelletto nel cortile, cercando di
camuffare la sua insicurezza con una semplice domanda.
“Che gusto ci
sarebbe se te lo dicessi?” le rispose lui divertito e tranquillo.
Merda, merda e merda. “Un piccolo indizio?” provò a
controbattere Emily.
“Un piccolo indizio
per un piccolo bacio?” chiese Mark sorridendo e abbassando la voce di qualche tono.
Non
può fare così subito. Chi gli ha dato il
permesso di avere quella voce? “Non è un ricatto?” Emily si accigliò
cercando di sdrammatizzare. Lei non era abituata a questo genere di uscite. Non
era abituata ai ragazzi che la portavano fuori a cena senza un preavviso di
almeno una settimana. Non era abituata a interagire con un ragazzo come Mark..
Perché Mark usciva dagli schemi. Mark era un qualcosa di imprevedibile. E forse
forse, nel profondo di Emily, quella cosa le piaceva molto.
“Forse.. Ma è pur
sempre un ricatto piacevole..” rispose lui mettendosi davanti e rivolto verso di
lei.
Em, forse è ora che ti dai una mossa. Pensa
fuori dagli schemi. Fai quello che non faresti mai e poi mai perché il tuo
dannato cervello e la tua dannata razionalità te lo impediscono. Insomma,
comportati come se fossi sbronza.
Quelle parole di Rebecca riecheggiarono nella mente di Emily proprio in quel
momento. Pensa fuori dagli schemi, pensa
fuori.. Si ripeté in testa Emily quando guardò e si perse negli occhi di
Mark. In quel colore così intenso che le faceva tremare leggermente le gambe e
dimenticarsi quasi il suo nome. Pensa
fuori dagli schemi, fuori dagli schemi. Continuò a ripetersi Emily quando
mise una sua mano tra i capelli ricci e soffici di Mark e con l’altra gli
accarezzò il viso. Fuori dagli schemi..
Mark sorrise a quel
gesto così pieno di tenerezza e insicurezza allo stesso tempo. Emily le
piaceva, le piaceva molto e non capiva il perché. O forse lo capiva: era una
ragazza per bene, una ragazza studiosa, una ragazza con la quale ci potevi
parlare, una ragazza tutta da scoprire, una ragazza incredibilmente bella e
sexy, sia che portasse o meno gli occhiali da vista, non che fossero un
handicap gli occhiali ma Mark la trovava particolarmente sexy in entrambi i
modi. Emily era sempre stata una sorta di ossessione per lui, l’averla sempre avuta
in classe durante le lezioni in università, seguivano gli stessi corsi, davano
gli esami agli stessi appelli.. Ma lei non si era mai mai mai accorta di lui.
Lei rimaneva sempre nel suo mondo tranne.. “Tranne
durante qualche festa dove viene trascinata dalla sua coinquilina Reb.. Hai
presente Reb?” così gli aveva raccontato un loro compagno di corsi, Jake,
una sera, peccato che avesse continuato a parlagli di Reb, di quanto fosse figa
Reb, di quanto ci sapesse fare Reb con i ragazzi, per tutta la dannatissima
sera. A Mark non interessava Reb, interessava “la coinquilina di Reb”. E se l ‘unico modo per conoscerla fosse
stato quello di trovarsela davanti durante una festa, lui la sua unica chance
non se la sarebbe fatta scappare. C’era una sola occasione per Mark e l’aveva
sfruttata in pieno dato che ora si trovava davanti a lei.
E Emily aveva le
sue due mani impegnate con il viso di Mark. Il ragazzo, continuando a
sorriderle, le prese con le mani la vita e la strinse a sé. Fuori dagli schemi Emily, fuori.. Emily
avvicinò con la sua mano il viso di Mark al suo, si alzò sulle punte dei piedi
e gli stampò un bacio a metà tra la guancia e le labbra. Mark sorrise, Emily
sorrise e rimase tra le braccia forti di Mark.
E’ già un qualcosa, pensò Emily, sono stata brava.
“Il piccolo bacio
c’è stato.. Quindi il piccolo indizio lo trovi lì..” disse Mark indicandole
delle macchine parcheggiate nel vialetto.
“Macchine?” chiese
la ragazza.
“Piccolo bacio,
piccolo indizio..” disse con un sorriso sornione Mark.
Fuori dagli schemi, Emily, ce la puoi fare. “Bene..” rispose con un filo di voce la
ragazza posando le sue labbra su quelle di Mark.
Questo non era un piccolo bacio.
Era un bisogno
nascosto in Emily.
Una voglia
inespressa di Mark.
Un qualcosa più
grande di loro che li voleva avvicinare.
Quando le loro
labbra si dischiusero e le loro lingue s’intrecciarono in un gioco perfetto ed
eccitante allo stesso tempo Emily sentì che ogni tanto, pensare fuori dagli
schemi e agire fuori dagli schemi era solo un bene. Mark credette di non aver
mai baciato nessuna come la ragazza che aveva tra le sue braccia.
Dio, se continuo ad essere così fuori schema
c’è il serio rischio di atti osceni in luogo pubblico. Altro che fuori dagli
schemi.. Becca prima o poi me la
paga. Pensò un momento prima di rallentare il bacio e staccarsi
da Mark sorridendo.
“Allora?” chiese
con la voce più sexy che sapeva fare Emily.
“Ecco.. Allora..”
Mark si trovava in imbarazzo. Non aveva mai baciato nessuno così, questo bacio
era l’inizio di qualcosa. Ogni bacio con Emily apriva nuove realtà. “Ristorante?”
provò a chiederle divertito. Altro che ristorante.. L’avrebbe volentieri
caricata in macchina, portata a casa sua e fatto l’amore con lei per il resto
della serata, magari mangiando una pizza.
“Il ristorante in
questione fa le pizze?” chiese Emily pensierosa.
“Mh.. Non saprei..
Ma se tu hai voglia di mangiare una pizza ti porto dal mio pizzaiolo di
fiducia..” propose Mark tutto sorridente.
“Hai un pizzaiolo
di fiducia?”
“Sì.. C’è forse
qualcosa di strano?” le chiese Mark dandole un bacio sul naso. Un bacio sul naso? Quando mai ho dato un bacio
sul naso a qualcuno? Pensò il ragazzo un minuto prima di ritrovarsi le
labbra di Emily sulle sue che gli depositavano un bacio leggero.
“No, nulla di
strano.. Sono solo curiosa di scoprire chi sia il tuo pizzaiolo di fiducia!”
rispose Emily ridendo.
..
Il locale del
pizzaiolo di fiducia di Mark era semplicemente il paradiso delle pizze. Emily
fu subito entusiasta di tutto, del locale, della pizza e anche di Mark. I due
ragazzi avevano parlato molto, del loro passato, di vicende imbarazzanti, di
luoghi preferiti e di architettura; avevano anche deciso di preparare il
prossimo esame insieme. Emily era stranamente a suo agio parlando di tutto
quello che la riguardava con Mark, lui si sentiva nel paese dei balocchi dato
che la ragazza con la quale aveva un appuntamento non era solo bella e sexy,
era molto intelligente e le teneva testa in ogni campo. I due avevano
disquisito di varie opere architettoniche presenti nella città e, nonostante i pareri
diversi, erano riusciti a trovare una sorta di compromesso..
Mark faceva pensare
Emily fuori dagli schemi, e nonostante quello lui era un ragazzo equilibrato e
molto bello. Emily regalava a Mark quel pizzico di razionalità che gli serviva.
I due si trovavano davvero molto, molto bene.
Mark accompagnò
Emily a casa in auto, la parcheggiò nel viale, le aprì la portiera della
macchina come un perfetto gentlemen prima che lei scendesse e così si
ritrovarono a baciarsi davanti al portone di casa.
C’era una passione nuova
in quel bacio.
C’era voglia.
C’era voglia di
scoprire.
C’era voglia di
conoscersi.
C’era voglia di
appartenersi.
Emily fece mente
locale su dove fosse la sua coinquilina e le si stampò un sorriso sul volto tra
un bacio e l’altro con Mark. Rebecca era con o da Chad e lei, e Mark se avesse
voluto salire, avrebbero avuto la casa tutta per loro per fare quello che
volevano entrambi. Dio mio, chissà se
pure Mark è un dio del sesso come Chad per Rebecca.. Sei sicura? Si chiese
Emily. Sì. Sei davvero sicura? No, ma per una volta.. Chissenefrega.
Il quarto errore di
valutazione di Emily era non aver creduto prima alle parole di Rebecca. Pensare
ogni tanto fuori dagli schemi e chiedere cose a sorpresa poteva solo farle bene..
“Vuoi salire da me?”
chiese all’improvviso una sorridente Emily quella notte.
***
Piccolo spazio
di E.
Buona sera e ben
ritrovate a tutte voi, lo so, mi inginocchio sui ceci e chiedo umilmente
perdono per non essere riuscita ad aggiornare prima ma tra esami, clinica, altre
mille cose e poi mi è saltata in mente un’altra nuova storiella da scrivere, si
chiama “How thing go…” e sarà molto molto corta pure lei (più corta di questa a
dire il vero), non avevo più tempo. Quindi chiedo perdono!
Emily ha lasciato da
parte un po’ della sua razionalità per chiedere a Mark di salire da lei. Lui che
cosa le risponderà? Emily avrà dei rimorsi per questa domanda così inusuale per
lei? Che cosa accadrà a casa di Emily e Rebecca? (Soprattutto, Rebecca sarà in
casa?)
Dette queste mille domande, vi ringrazio per le recensioni nei
capitoli scorsi, vi ringrazio per la pazienza infinita, e ringrazio anche tutti
coloro che hanno aggiunto questa cosa qui
alle storie preferite, seguite o ricordate. Davvero, grazie infinte.
Un abbraccio e alla prossima!
E.
|
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Capitolo 5 *** Quinto errore di valutazione ***
EDV_ cap 5
Quinto errore di
valutazione.
“Vuoi salire da me?” chiese all’improvviso
una sorridente Emily quella notte.
Stupida, stupida Emily. Emily continuava a ripeterselo nella sua
testa dopo che aveva chiesto a Mark quella domanda. Quella dannata domanda.. “Vuoi salire da me?” Vuoi salire da me? Sembro
una perfetta ragazza stereotipata di strada, che fa tutta la carina per la sera
e poi chiede al ragazzo di turno di salire a casa di lei. Stupida, stupidissima
Emily. La ragazza continuava ad urlarsi frasi nella testa perché non capiva
perché l’aveva fatto. Perché proprio lei, la ragazza che ha sempre tutto sotto
controllo, aveva chiesto a Mark di salire da lei? E non riusciva a trovare una
soluzione.
A volte il tempo
sembra non passare mai. Mai. Soprattutto quando si aspetta una risposta
importante, un messaggio, una telefonata o una mail. Il tempo, in quei
frangenti non passa davvero mai. Emily attendeva una risposta da Mark e nel
mentre nella sua testa stava avvenendo una sorta di guerra con se stessa.
Perché doveva capire, perché non poteva aver collezionato così tanti errori di
valutazione in così poco tempo, e soprattutto con la stessa persona.
In quel breve
istante però, Emily puntò gli occhi in quell’oceano profondo di quelli di Mark
e sorrise. Sorrise speranzosa. Sorrise come quando gli aveva posto quella
domanda. Quella dannata domanda.
Perché Emily, nonostante quegli urli disperati della sua razionalità che le
chiedevano perché aveva appena invitato uno conosciuto in casa sua, ci mise
poco a realizzare una cosa, una piccola ma importantissima cosa. Quella
proposta che aveva fatto a quel ragazzo era esattamente quello che lei voleva
fare. Né più, né meno. Voleva invitare nel suo appartamento Mark, voleva
baciare Mark, voleva che Mark la baciasse, voleva coccolare Mark, voleva che
Mark la coccolasse e voleva anche.. Sì, bhe, voleva fare l’amore con Mark. Se devo fare una cosa, la faccio fatta
bene. Becca sarebbe molto orgogliosa di me. Pensò Emily il secondo dopo con
una strana luce negli occhi.
Ovviamente la metà
razionale di Emily era semplicemente terrorizzata da questo ultimo errore non
previsto che aveva appena fatto. Perché significava aprirsi con qualcuno,
significava scommettere qualcosa, significava rischiare, significava provarci,
provaci per davvero, significava fidarsi di qualcuno e soprattutto mettere se
stessi in gioco con qualcuno. E questo qualcuno era totalmente uno sconosciuto
fino a una festa, e questo qualcuno poteva benissimo farla soffrire, usarla
come un fazzolettino di carta e buttarla poi nel cestino più vicino.
Oppure no? Una piccola vocina nella testa di Emily infranse la sua
razionalità. Almeno per una sera posso
rischiare.. Posso provare ad abbassare le difese.. Solo per qualche ora..
“Vuoi davvero che
salga?” chiese Mark con un sorriso che tolse il fiato ad Emily riportandola
alla realtà e posando una mano sulla guancia di lei.
Oh, per l’amore del cielo. Ci si mette pure
lui con le domande? Pensò
Emily che annuì semplicemente e Mark decise che quello era uno dei momenti più adatti
per baciare una persona.
Poco dopo i due
ragazzi si staccarono da quel bacio, Emily prese per mano Mark e gli disse
“Vieni.. Andiamo su..”
“Sai, non credevo
che avrei mai rivisto il tuo appartamento..” iniziò a dire Mark “Dopo.. Dopo
che tu mi hai aperto la porta credendo che potessi essere l’omino con la
cena..”
Bhe, potresti essere il mio dessert questa
sera.. Quando la mente di Emily
decise di pensare al suo dessert decise di mordersi la lingua e sorrise per
cercare di camuffare tutta questa voglia che provava per quel ragazzo. Non è naturale per me avere questi
pensieri.. Becca, è tutta colpa sua e dei suoi pensieri senza filtro.. Mi ha
trasformata in una specie di.. Oh, merda.. In una specie di ninfomane..
“Ehi.. Emily?”
disse Mark con una voce tranquilla e con una mano la fece fermare mentre saliva
le scale verso il suo piano.
“Sì?” chiese lei
voltandosi verso di lui.
“Guarda che.. Non
sei obbligata a farmi salire.. Davvero, va bene così..” le disse sorridendo.
Ecco.. Ecco che cosa portava tutta la sua
razionalità inutile. Stupida Emily. Non parlava, stava zitta, era come se non
si sapesse comportare con un ragazzo, sembrava quasi che non le interessasse.. Pensò Emily entrando in panico. E’ il momento di osare, razionalità per
stasera ti fermi qui.. Emily è il momento di fare pace con entrambe le tue te
stesse: quella razionale e quella passionale. Forza.
E poco dopo disse “Sssh..”
posando le sue labbra su quelle di Mark per un lieve bacio. “Scusami.. E’ che..
Non sono abituata a..”
Ma lui la interruppe
“Immaginavo.. Ecco perché non devi sentirti obbligata..”
“Sono
convintissima..” gli rispose con un sorriso seducente che fece accelerare il
battito del cuore di lui.
Emily con la mano
stretta in quella di Mark, e con una intraprendenza che non credeva di
possedere, guidò il ragazzo su per gli scalini fino alla porta
dell’appartamento.
“Eccoci qua..”
disse Emily con la voce più alta del solito per controllare se ci fosse stata
traccia della sua coinquilina aprendo la porta. Nessuno..
Molto bene.. Proseguì mentalmente la ragazza. “Che ne dici, ti
va una birra?” chiese qualche attimo dopo a quel bellissimo ragazzo che era nel
suo salotto. Oh sì, potrebbe stare qui fisso come soprammobile.
“Birra?” chiese
sorpreso Mark.
“Mh, che c’è di
strano?” rispose lei stringendosi nelle spalle.
“Nulla.. Solo che
non smetti mai di stupirmi..” proseguì Mark avvicinandosi pericolosamente ad
Emily con due ampi passi e baciandola con slancio.
“Allora? Birra?”
chiese qualche momento più tardi Emily staccandosi mal volentieri da quel
torace e da quell’addome che le facevano solo immaginare i muscoli scolpiti di
lui.
“Certo che sì,
signora..” la canzonò lui con un sorriso.
“Accomodati intanto
lì sul divano.. Fai come se fossi a casa tua.. Accendi pure la tv se per caso
ci fosse qualche partita dell’NBA che per puro caso ti interessasse..” Emily
era un fiume in piena che parlava e non connetteva il cervello. Ecco cosa succede quando stacco la mia parte
razionale.
“Qualche partita
dell’NBA che per puro caso mi interessasse?” chiese Mark alzando un
sopracciglio e cercando di rimanere serio. Perché
diamine non mi sono mai fatto avanti prima? E’ la donna della mia vita!
“Sì.. Sai.. Partita
di basket, birra, pizza, chiacchiere.. Becca e io lo facciamo sempre quando
siamo a casa..” ammise con totale innocenza Emily arrivando in salotto con in
mano due birre.
“Vorresti dirmi che
tu e Rebecca guardate l’NBA sorseggiando birra?” chiese sorpreso Mark.
“Sì.. Non c’è nulla
di strano in questo.. Giusto?” gli chiese passandogli la birra.
“Le uniche due
ragazze del campus che fanno una cosa del genere..”
“Ognuno ha i propri
difetti, lo so..” disse Emily sorseggiando la sua birra.
“Oh no, mia cara..
Nessun difetto.. Anzi..” Mark si illuminò in un sorriso compiaciuto e proseguì
“Amo il basket..”
“Bene, allora è il
momento di vedere un grande match..”
“Puoi ben dirlo,
baby..” disse Mark ridendo e sistemandosi sul divano in modo da poter tenere
stretta Emily per tutti i quattro quarti della partita. “Ah, Emily..”
“Sì?” chiese la
ragazza accoccolandosi vicino a Mark come se fosse stata la cosa più naturale
del mondo.
“Grazie per avermi
fatto salire..” le disse Mark con la voce più dolce del mondo.
Emily annuì
semplicemente e lo baciò perché lui aveva capito che lei si era lasciata
andare, aveva lasciato crollare alcune difese, si era aperta con questa persona
sconosciuta e nonostante la birra, il basket, il divano, loro due erano lì..
Stretti in un abbraccio a sorseggiare birra e vedere una partita dell’NBA.
Emily non aveva
previsto che la serata potesse andare così bene.. Per niente, pensava che
sarebbe stata un’altra inutile serata.. Mai aveva pensato di poter condividere
quel pezzo della sua vita, che includeva birra e basket, con una persona che
non fosse Becca.. E la notte, dopotutto, era ancora giovane e potevano
succedere ancora milioni di cose prima dell’alba di un nuovo giorno..
***
Piccolo spazio
di E.
Buon pomeriggio e
buonissime vacanze a tutte! Lo so, sono una pessimissima persona che riesce ad
aggiornare solo ora, ma capitemi, sono tornata questa notte (anche se era più
mattina) a casa dalle vacanze e presto ripartirò.. Ma scriverò tanto, e con
calma, aggiornerò tutto.. Promesso!
Emily in questo
capitolo si apre molto con Mark, nonostante i suoi mille dubbi sull’aver fatto
bene a chiedergli di salire sembra che al momento vada tutto bene.. Mark non
crede sia possibile trovare una ragazza che guardi l’NBA e beva birra.. Ma.. Si
è sbagliato.. Che abbia fatto lui un errore di valutazione questa volta?
Chissà.. E chissà che cosa accadrà nel prossimo capitolo.. Dopotutto, la notte
è ancora giovane..
Come sempre io
ringrazio tutte voi che leggete, o anche che recensite (il mio curino si
riempie sempre d’ammmmore, sappiatelo), tutte voi che avete messo questa cosa
qui tra le seguite/ricordate/preferite/nonsocosa. Davvero, grazie.
Alla prossima e
buona fine d’agosto a tutte.. Buonissime vacanze!
Un abbraccio.
E.
PS: Un
ringraziamento va a Tania, leisapercosa.
|
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Capitolo 6 *** Sesto errore di valutazione ***
EDV_ Cap 6
Sesto errore di
valutazione.
A Greta, che ha aspettato
molto loro due.
A Leandra, che non si ricorda
di loro due.
A Tania, che c’è sempre.
Alcune volte
si ha solo bisogno di parole.
“Spiegami bene, non
hai mai condiviso questa semplice cosa
con nessuno?” chiese Mark stupito dalla confessione che Emily gli aveva appena
fatto. Non era mai stata con nessun ragazzo a casa, sul divano, a guardare una
partita di basket e a bere della birra.
“Sì, lo ammetto.. Sono
colpevole, vostro onore..” ammise la ragazza aprendo una nuova birra e
mettendosi gli occhiali da vista. Qualche minuto prima era andata in bagno a
togliere le lenti, aveva gli occhi totalmente rossi dopo molte ore che le
indossava e aveva bisogno dei suoi occhiali per mettersi davanti al televisore
senza avere delle conseguenze. Sapeva benissimo di aver dimezzato drasticamente
la sua dose di sex appeal indossandoli ma non poteva rischiare di lacrimare
continuamente davanti a una partita causa lenti a contatto. Sarebbe potuto
andare bene per un film romantico e triste ma, certo, si poteva emozionare per
dei bei canestri da tre punti ma non fino a piangere sommessamente per tutti i
quarti del match.
“Nessuna
colpevolezza.. Tu..” Mark si era improvvisamente bloccato vedendo gli occhiali
sul bellissimo viso di Emily. Dio mio,
quegli occhiali.. Pensò il ragazzo mentre i battiti del suo cuore
aumentarono e un lieve brivido di eccitazione scese sulla colonna vertebrale. Gli occhiali, il vestito e i tacchi..
Merda..
“Io? Io, cosa?”
chiese Emily guardandosi intorno.
Mark si era fatto
improvvisamente più vicino a lei, molto più vicino a lei.. “Sei dannatamente
sexy con questi occhiali..” Mark aveva abbassato la voce di qualche ottava, perché
dopotutto vedere lei con quegli occhiali, alla luce solo della televisione
accesa e in casa da soli, aveva improvvisamente scatenato la sua lussuria.
“Io.. Io..” Emily
balbettò prima di aveva le labbra del ragazzo sulle sue. Ho sbagliato anche la valutazione sugli occhiali da vista? Io non ho previsto
nulla di questo.. Pensò la ragazza prima di concentrarsi esclusivamente su
Mark. Ma forse Becca sì, mi devo
buttare..
Emily si lasciò
sdraiare tranquillamente sul divano sotto di lui che la continuava a baciare
con una perfetta maestria, prima sulle labbra, poi scese sul collo e poi piano
piano sempre più in giù.
Spegniamo il cervello, e godiamoci Mark.. Pensò la ragazza.
Dio mio, questa ragazza è perfetta.. Pensò il ragazzo.
Labbra su labbra,
lingue che danzavano in perfetta sintonia, battiti cardiaci che si alzavano
improvvisamente e respiri immediatamente più corti.
“Asp.. Aspetta
Mark..” disse poi ad un certo punto Emily staccandosi piano da lui. Non voleva
spaventarlo, voleva solo fargli presente una piccola, piccolissima, cosa.
“Dimmi tutto..” le
rispose Mark con la voce roca.
“Non.. Scusami..
Ecco.. Io non so cosa mi sia preso..” rispose la ragazza cercando di spiegare
il perché di quell’improvviso arresto.
“Non ti devi
scusare.. Se non vuoi.. Io non voglio assolutamente forzarti..” spiegò
tranquillamente Mark dandole un lieve bacio sul naso.
“No.. Non è che non
voglio.. Solo..” Emily guardò Mark negli occhi per dei brevi istanti, prese un
respiro bello profondo e disse tutto d’un fiato indicando fuori dalla finestra “Solo
non sul divano.. Ecco, i vicini potrebbero vederci.. Vedi? Non ci sono le tende
qui in sala..” Emily indicò l’enorme porta finestra che dava sul terrazzo, alla
quale la sua coinquilina non aveva mai voluto mettere una tenda.
Mark iniziò a
ridere e prese delicatamente Emily in braccio. “Credevo non volessi continuare,
dolcezza..” disse lui con un sorriso estremamente sexy. “Dove ti porto, baby?”
chiese poi facendosi più serio e facendo ridere la ragazza tra le sue braccia.
“Quella porta lì..
Camera mia..” rispose una Emily molto più tranquilla e rilassata di quanto lei
stessa si aspettasse. Ormai aveva cercato di rinunciare il più possibile di
essere la Emily
razionale e di sperimentare il lato di sé stessa che era più anarchico e
irrazionale. Dopotutto, era proprio quel lato che le aveva permesso di
avvicinarsi a Mark..
“Uhm.. Camera
interessante..” disse Mark appoggiandola delicatamente sul letto, proseguì
depositandole dei lievi baci che dalla bocca passavano alla mandibola, al
collo, alla clavicola. “Mi sento un privilegiato in questo istante, sai?”
“E per quale
motivo?” chiese lei passando le mani tra i capelli di lui.
“Perché sono qui
con te.. E.. Mi lasci fare questo..” disse Mark facendole l’occhiolino e
aprendole la zip del vestito e facendole scivolare da una spalla l’abito. Oh merda.. Pensò allora Mark ma non
disse nulla per non sembrare troppo o un ninfomane o un adolescente alle prime
armi. La prima cosa poteva anche essere vera, se lui trovava la ragazza giusta,
la seconda assolutamente no. Rebecca aveva ragione sulle voci di corridoio che
lo riguardavano.. Sembrava davvero bravo, ma solo lei poteva poi decidere se
incoronalo o meno ‘dio del sesso’.
Gli occhi di Mark
videro il meraviglioso corpo di Emily fasciato da un bellissimo completino
intimo in pizzo verde scuro.
Intimo verde scuro pizzo, occhiali, tacchi,
vestito mezzo aperto.. Se non mi contengo un po’ finisce tutto ancor prima di
iniziare.. Pensò Mark
dandole dei piccoli baci sulla clavicola.
Emily notò subito
come le pupille del ragazzo si erano dilatate e non poté non essere felicissima
per quel regalo di Becca.
“Carino, non
trovi?” disse Emily audace sfidandolo apertamente. Ora che siamo in ballo, dobbiamo ballare..
“Molto..” rispose
Mark studiandola e proseguendo con i baci. “Posso finire di spogliati?” le
chiese infine con un’aria estremamente sexy da lasciare Emily un attimo
interdetta.
“Sì..” sussurrò con
un filo di voce.
Poco dopo fu Emily
che si fece forza, iniziò a togliere piano gli abiti di Mark lasciandolo prima
a dorso nudo, concedendosi anche del tempo per esplorare con le mani e con la
bocca quel torace e addome muscoloso, sorridendo anche a sé stessa perché aveva
un fisico davvero da urlo, quasi.. Da
dio? La perfezione era presente.. Bisognava vedere se effettivamente era un
dio del sesso.. Perché no? Pensò Emily
prima di farsi ancora più audace e abbassare la zip dei pantaloni di Mark,
rivelando dei boxer gonfi.. Molto gonfi.
“Tu..” disse con
una voce molto roca Mark.
“Io?” chiese Emily
allarmata. Io cosa? Sono stata troppo
audace? Troppo zoccola? Troppo..?
“Hai intenzione di
fami morire?” Mark interruppe il monologo interiore di Emily lasciandola a
bocca aperta.
“Morire?” chiese
lei confusa.
“Sei..” il ragazzo
cercò di trovare le parole giuste senza sembrare troppo il ninfomane che al
momento voleva essere. Però doveva palare, doveva dire qualcosa.. “Estremamente..”
“Mh?” Emily cercava
di avere un’aria rassicurante ma non aveva ben capito se riusciva ad infondere
nel ragazzo quella sicurezza per farlo parlare.
“Dio mio.. Sei
sexy, tremendamente bella e non so per quanto tempo posso ancora tenermi prima
di saltarti addosso, finire di spogliarti ed entrare in te..” Merda, l’aveva
detto. L’aveva detto in una maniera non giusta.. Lei non si meritava tutto
questa volgarità..
Quando Emily sentì
queste parole rimase inizialmente immobile, cercando di metabolizzare parola
per parola.. E ogni volta che ripeteva nella sua testa le parole di Mark
acquistava maggiore sicurezza, toglieva l’ultima barriera razionale che la sua
mente le aveva creato e decise di buttarsi, si schiarì la voce, cercando di
farsi forza e dire tre semplici parole.
“E allora fallo..”
Mark la guardò
sorpreso, sconvolto dalla forza di tre semplici parole, le sorrise, la fece
spogliare ulteriormente, si spogliò anche lui e fecero esattamente quello che
il ragazzo voleva fare dalla prima volta che aveva visto Emily: voleva entrare
in lei, farla sua, eliminare tutte le sue barriere razionali.. E forse ci stava
riuscendo.
Emily, o forse
sarebbe meglio dire Becca, non aveva previsto che Mark fosse un vero dio del
sesso.. E per una volta, l’errore di valutazione era il suo e non di Emily.
***
Piccolo spazio
di E.
Ci ho messo tanto, troppo, troppissimo per aggiornare. Lo
so. Ma se ancora qualcuno che si ricorda di Emily e Mark, bhe, spero che vi sia
piaciuto rileggerli.. Nel senso che sì, sono ancora vivi e non li ho perduti
foverer.. Mancavano solo le “giuste parole”. Emily ormai sta cedendo molto e
non è più razionale e basta. Tutta “colpa” di Mark.
Questa mini-long
avrà al massimo un paio di capitoli ancora.. La povera Emily non può proseguire
all’infinito con tutti questi errori!
Un grazie infinito
a chi mi ha aspettata, ha aspettato gli errori di Emily e la voglia di
abbattere la sua razionalità da parte di Mark. Grazie davvero.
Un abbraccio.
E.
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