portami dove si vola;

di Christine_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quando meno te l'aspetti ***
Capitolo 2: *** ready for the party? ***
Capitolo 3: *** let's get it started! ***
Capitolo 4: *** can't take my eyes off of you ***
Capitolo 5: *** i just wanna feel ***
Capitolo 6: *** lose my breath ***
Capitolo 7: *** you make me wanna ***
Capitolo 8: *** why don't u believe me? ***
Capitolo 9: *** mi fido di te ***
Capitolo 10: *** l'amore conta? ***
Capitolo 11: *** behind these hazel eyes ***
Capitolo 12: *** Hate That I Love You. ***
Capitolo 13: *** I Am A Gibson. I Can. ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Quando meno te l'aspetti ***


Chap 1
portami dove si vola;
-quando meno te l'aspetti-





- Edith, tesoro, sei pronta? -

Meglio non rispondere, lascio suspance.
- Meredith! -
E gli rispondo che sono ancora a contemplare l'armadio?
- Meredith Christine Gibson, mi vuoi rispondere? -
Nome completo vuol dire una sola cosa: guai. Due istanti dopo sento il suo passo pesante per le scale e poco dopo bussare alla porta.
- Edith, siamo in un ritardo pazzesco. Sei pronta? -
Adesso gli devo rispondere.
- No, papà. Non so cosa mettere e poi non ho ancora capito perché devo venirci per forza -
Ti prego, dimmi che posso restare a casa.
- Non posso volere mia figlia vicino? Devi venire e basta. Ti dò altri dieci minuti al massimo -
Simpatico, davvero. Come faccio a essere pronta in dieci minuti? Odio queste serate di gala, le ho sempre odiate. Preferivo le mie feste.
Ma mai una volta che papà mi esoneri da questa tortura. Fra me e i miei fratelli sono l'unica rimasta a vivere qui con lui dopo il divorzio con mamma.
E sono i momenti come questi che mi fanno rimpiangere di non avere qualcun'altro di sesso femminile a casa.
Ma come potevo lasciare il mio mondo? Capisco che papà non si è comportato assolutamente bene tradendo mamma con Oksana.
Ci sono stata male, ci sto tutt'ora male perché ho visto mia madre soffrire davvero. Ma non potevo fare altrimenti. Mamma non è stata propriamente contenta quando ho deciso, ma in quanto maggiorenne potevo. E tanto è stato. Per non parlare di quando, poco tempo fa, Oksana ha partorito una nuova Gibson, Lucia Anne.
Prendo il vestito che mi ha mandato mamma da Parigi la settimana scorsa.. quello bordeaux alla Marilyn Monroe. Spalle scoperte, abbastanza corto, mi regge bene il seno.. Sì, direi che è okay. E poi è Gucci.. Quindi è okay sicuro. Lo infilo velocemente mentre passo alla pagina successiva: trucco.
Qualcosa di leggero dato il ritardo, e nel frattempo penso alle scarpe. Meglio andare sul classico, nere e un fiocco dietro, le mie preferite.
Il tacco non è eccessivo perché altrimenti rischio davvero di farmi riportare a casa in barella da papà.
I capelli li avevo fortunatamente fatti oggi pomeriggio, lisci come al solito. Scendo velocemente al piano di sotto, stranamente in orario.

- Papà sono prontaaa! - urlo andandogli incontro. Lo trovo davanti al camino a osservare due degli oggetti a cui più tiene al mondo.
- Papà, finirai per consumarle quelle statuette a forza di fissarle - lo pizzico dandogli un bacio sulla guancia.
- Non sai che traguardo arrivare a vincere un Oscar, Edith - mi dice con gli occhi che brillano.
- E non saranno gli ultimi, lo so. Ora però dobbiamo andare - gli bisbiglio all'orecchio.
Papà mi sorride e mi mette una mano dietro la schiena per accompagnarmi verso la porta.

- Mel e Meredith Gibson - dico alla signorina all'entrata della Sala. Papà si è perso non so dove dopo essere scesi dalla macchina e mi ha lasciata come al solito da sola. Odio trovarmi in questa situazione. Vorrei che l'idiota di mio padre lo capisse una volta. Ad un tratto sento la sua voce alle mie spalle.
- Dove cazzo er- ma mi blocco.
- E lei è mia figlia, Meredith -
Questo non è Johnny Depp, vero?
- Piacere - sussurro.
- Incantato - dice baciandomi la mano e sorridendo. So che dovrei essere abituata a conoscere gente del genere. Ma Johnny Depp mi farebbe effetto anche se fosse un barbone, quindi non conta.
- La stai crescendo bene, Mel - dice poi a mio padre.
- Non è merito mio. E' bellissima di suo -
- Gli occhi sono i tuoi - risponde Johnny guardandomi. Non sorridere di nuovo o non rispondo di me. Oggi indossa degli occhiali pazzeschi che credo possano star bene solo a lui. Rispondo al suo sorriso e entriamo nella sala, naturalmente pienissima. Perdo papà poco dopo, come sempre e mi dirigo verso il buffet cercando di ignorare chiunque. Non sono mai stata il tipo per questo mondo pieno di lustrini e champagne ma ci sono nata e continuerò ad appartenere a questa gente. Essere la figlia di Mel Gibson ha i suoi pro e i suoi contro, come ogni vita. Prendo un flute e lo sorseggio con calma mentre, mettendomi in un angolo, mi guardo attorno. Se solo ci fosse...
- Edith! -
- Ashley, almeno tu! - le dico e la abbraccio.
- Vieni di là, che ti presento agli altri - mi risponde e mi trascina via.
Mai e poi mai affidarsi a Ashley Greene. L'ho conosciuta un paio di mesi fa ed è davvero un tornado di simpatia e dolcezza. Ma è un tornado e, come ogni tornado che se rispetti, non sta ferma un attimo.
- Ragazzi, lei è Meredith! - urla rivolta ad un gruppo di  persone sedute su delle poltroncine in pelle. Si girano in contemporanea e vorrei davvero sprofondare. Ed Westwick è il primo ad alzarsi e a stringermi la mano.
- Piacere - sorrido e ricambio la stretta.
- Vieni siediti - mi dice indicandomi un posto e saluto Chace che avevo già conosciuto.
Via via si presentano tutti gli altri. Jessica Sohzr, Blake Lively, Penn Badgley, Leighton Meester.. Sembra di essere in una puntata di GG.
- Quindi sei la figlia di Mel Gibson, no? - chiede Penn. Odio essere definita così. Non posso essere semplicemente Meredith?
- Sì - rispondo in un sussurro.
- E sta lavorando ad un nuovo film, no? Ho sentito che aveva bisogno di un ragazzo sulla trentina o poco più e, mi stavo chiedendo.. - so già dove vuole andare a parare e lo interrompo.
- Mi dispiace ma non mi intrometto nella vita lavorativa di mio padre - dico secca. Mi spiace di essere sembrata scortese ma sono stufa di essere trattata così. Il braccio per arrivare a mio padre. Per giunta, ora che sono l'unica tra i miei fratelli a stare con lui, sono rimasta l'unico appiglio per arrivare a lui.
- Scusa, io.. -
- Non ti preoccupare - rispondo sorridendogli.
- Ash, vado a prendere qualcosa da mangiare - sussurro all'orecchio di Ashley che mi fa cenno di sì con la testa per poi tornare a parlare con Chace e Jessica. Guardo l'orologio e sbuffo, non vedo l'ora di tornare a casa. Noto ad un lato del tavolo l'ultimo vassoio di profiterole alla crema. Vado dritta in quella direzione senza neanche guardarmi attorno, non capirò mai perché quando organizzano queste cene ci sia sempre così poco da mangiare di normale. Arrivo davanti all'adorato vassoio ma un'altra mano si fionda sul profiterole prima di me. Alzo gli occhi per vedere il proprietario della mano e trovo un ragazzo sulla trentina con i capelli scuri, lisci e gli occhi .. fantastici, scuri. L'ho già visto da qualche parte, me lo sento. Forse a qualcuna di queste feste. Lo smoking farebbe pensare ad un cameriere ma ne dubito, è sicuramente un ospite.
- Scusa, io.. non ti avevo visto - mi dice dopo aver ingoiato il mio adorato profiterole.
- Oh, non ti preoccupare - riesco e dire e faccio per andare via ma lui mi ferma sfiorandomi il braccio. Un brivido mi attraversa la schiena.
- Non mi sono presentato, sono Ben - mi dice sfoggiando uno dei più bei sorrisi che abbia mai visto e tendendomi la mano.
- Meredith - rispondo stringendogliela. Ha una stretta bella forte.
- Ti devo un profiterole, Meredith. Ora devo andare - mi dice - mi ha fatto piacere conoscerti - e mi saluta con un cenno della mano andando via. Dovrei conoscerlo.. ripeto di averlo già visto da qualche parte. Mi giro e torno da Ash con le mani in mano.
- Attaccato bottone, eh? - mi dice appena arrivo.
- Come, scusa? -
- Con Ben - mi risponde.
- Ah, quel ragazzo. Sì .. mi ha rubato l'ultimo profiterole - dico sbuffando.
- E' bello, non puoi prendertela più di tanto - mi risponde facendomi l'occhiolino. A essere bello, è bello. Mi giro e lo trovo a fissarmi mentre parla con un uomo. Gli sorrido e ne ricevo un altro in risposta. Ash ha ragione: è davvero bello. Ben.. possibile che non riesco a ricollegarlo a nessuno? Eppure sembra tanto una faccia conosciuta. Due ore dopo sono da mio padre ad implorarlo di andare via. Domani devo anche studiare, tra l'altro.


Quando suona la sveglia sono sinceramente tentata dallo scaraventarla a terra ma mi trattengo.
Devo studiare, devo studiare, devo studiare, mi ripeto mentre mi stropiccio gli occhi.
Io e la voglia di studiare abbiamo litigato da piccole, mi è sempre stata antipatica.
Mi trascino in cucina per la mia flebo mattutina di caffè e mi accorgo che papà non è ancora sveglio, avrà sicuramente passato tutta la notte al computer.
Preparo il caffè per entrambi e il suo lo metto su un vassoio. Senza fare rumore entro in camera sua e lo trovo a dormire, come sospettavo.
Appoggio il vassoio sul comodino e lo vedo aprire gli occhi.
- Giorno - bisbiglia.
- Buongiorno - gli rispondo sedendomi sul letto - passato la notte al computer? - chiedo e lui annuisce.
- Non troverò mai l'attore che voglio - mi dice sedendosi accanto a me.
- Lo troverai e sarà perfetto - dico cercando di tirarlo su di morale.
- Il problema sai qual è? E' che neanche io so bene cosa voglio .. E non posso incaricare nessuno. Devo trovarlo io - mi alzo e gli dò un bacio sulla guancia.
- Ce la farai. Sei o non sei Mel Gibson? Le statuette sotto devono continuare a essere fiere del proprietario - gli dico sorridendo.
- Sei la mia migliore iniezione di autostima, Edith -  mi abbraccia e lo stringo ancora di più. Paradossalmente aveva sette figli e ora gli sono rimasta solo io.
- Devo andare a studiare - dico alzandomi e uscendo dalla stanza.
- A pranzo non ci sono! - mi urla mentre vado via. Allora esco anche io: studio in biblioteca, mangio in qualche ristorante e pizzeria e poi dinuovo a casa. Sì, mi piace.
Chiuso l'ultimo libro non so proprio dove andare a pranzare. Se avessi qualcuno con cui uscire non avrei di questi problemi, lo so. Ma non sono stata io a cacciare tutti dalla mia vita. Ho tagliato fuori chi stava con me per interesse, quelli per cui non ero Edith, ma Meredith Gibson. La figlia di quel Mel. Rimetto i libri sugli scaffali, mi rivesto ed esco. In fin dei conti mi basta una pizza , non ho voglia d'altro. Entro nella prima pizzeria e inizio a dare un'occhiata. Uh, c'è solo una margherita, magnifico.
- Mi dà quella margherita? - Nah, la voce non è la mia. Mi volto e trovo Lui, ancora Lui. Ben-Profiterole.
- Ma allora è un vizio! - gli dico.
- Edith - mi saluta - Non dirmi che volevi proprio quel pezzo -
Non gli rispondo ma il mio sorriso è alquanto eloquente.
- Allora mi dia anche quella bianca laggiù - dice rivolto al pizzaiolo - te lo devo - aggiunge girandosi verso di me. Non faccio in tempo a protestare che ha preso le due pizze e sta andando verso un tavolo all'interno. Cavolo, mi ha fatta incazzare, è vero.. ma è bello da togliere il fiato. Mi avvicino a lui che fa cenno di sedermi.
- Come mai da questa parti? - mi chiede mentre gira il vassoio per darmi la pizza.
- Sono stata in biblioteca - rispondo sorridendo - Tu? -
- Adoro la pizza, soprattutto come la fanno qui - dice addentandola. Possibile che non mi ricordo dove l'ho già visto? Forse qualche film, perchè se l'avessi già visto dal vivo mi ricorderei sicuramente di una bellezza del genere.
- Ho qualcosa sulla faccia? - Figura di merda.
- Nono, è che sento di averti già visto - ammetto e lui ride.
- Forse ti hanno obbligata a vedere qualche mio film -
Film. Allora qualcosa ho indovinato.
- Ma non è importante che tu lo.. -
- Caspian! - dico in un lampo di genio - Cioè Barnes, Ben Barnes. Okay, ho fatto una figura di merda, scusa - dico vedendolo ridere.
- Non ti preoccupare, è normale. Sono abituato a chi mi chiama Caspian -
- No, Ben. Per me questo è inconcepibile. Ho detto "Caspian" perchè ho capito dove ti avevo già visto. Io non.. Io odio le persone che etichettano gli altri in base a quanto sono famosi. Odio quel tipo di persone e sicuramente non sono una di loro - dico abbassando gli occhi. Non voglio che mi bolli come qualcuna che non sono quando neanche mi conosce.
- Non l'ho mai pensato - mi dice e alza gli occhi su di me - Sei venuta a pranzare con me quando ero semplicemente Ben che ti aveva rubato l'ultimo profiterole - aggiunge dando un altro morso alla pizza.
- Siamo Ben e Meredith seduti a mangiare una pizza. Semplicemente Ben Barnes e Meredith ..  - e s'interrompe guardandomi. Credo vogli sapere il mio cognome, cavolo.
- G..sso - dico a mezza bocca.
- Come? -
- Gibson - dico più ad alta voce - come la chitarra - aggiungo.
- Okay, quindi siamo semplicemente Ben Barnes e Meredith Gibson che pranzano insieme - mi sono salvata.
- E come mai a quella festa ieri? - Rettifico, non mi sono salvata, questo ragazzo è troppo sveglio.
- Diciamo che .. sono stata obbligatoriamente invitata da .. superiori - rispondo abbassando gli occhi e concentrandomi sul mio pranzo.
- Obbligatoriamente invitato da superiori? - ripete. In effetti potevo dirla meglio. Annuiscio senza alzare la testa, sono sicuramente violacea.
- Manager? -
Adesso però sono costretta a guardarlo.
- Sottospecie -
- Amica? Ho visto che eri con Ash -
- Sì, ci conosciamo da poco ma ci tengo parecchio a lei - dico cercando di sviare la domanda.
- Avete lavorato insieme, quindi - Adesso lo strozzo. Perchè continua? Secondo me sa già chi sono.
- No.. ci siamo conosciute ad un'altra festa - Da qui non ne esco più.
#Hey kids, shake it loose together
The spotlight's hitting something
That's been known to change the weather#
- Bella questa canzone.. - dico.
- La adoro - mi risponde - Bennie And The Jets, vero? -
-You're gonna hear electric music, solid walls of sound.. - inizio a canticchiare mentre gli faccio cenno di sì con la testa.
- Credo sia il tuo.. - mi dice indicandomi la borsa. Cazzo, il telefono! Mannaggia a me e la mia mania di cambiare suoneria a giorni alterni.
- Pronto? - rispondo senza vedere chi è.
- Edith ci ha messo tempo a rispondere! Hai cambiato suoneria di nuovo? - Mio padre mi conosce.
- Sì, papà. Cosa c'è? - dico scocciata.
- Hai lasciato le chiavi a casa, come sempre, e io sto uscendo - Edith, ma la testa? - Se sei in biblioteca vengo a portartele, tanto passo di là -
Qui?? Nooooo!
- No, papà. Sto tornando a casa. Dammi dieci minuti, massimo un quarto d'ora -
- Edith, ti ho detto che posso ven-
- Pà, sarei tornata a casa comunque - lo interrompo e aggancio alzandomi.
-  Padre severo o dimostri più di quanto hai? - mi chiede.
- Ho ventitrè anni e non un padre così severo. E'.. una storia lunga. Ti annoieresti - dico in fretta - Grazie Ben, mi ha fatto piacere rivederti - gli dico dandogli un bacio sulla guancia prima di scappare via. Entro in macchina e ricomincio a respirare. Vedo dallo specchietto retrovisore che Ben è uscito dal locale e si sta guardando attorno.
- Fidati, che sarei voluta rimanere lì per sempre - sussurro e cerco le chiavi nella borsa. Non ci sono. No, forse devo cercare meglio. Perchè ho un miliardo e settecentottantanove tasche? Mentre sono ancora alla ricerca delle chiavi perdute, neanche fossi Indiana Jones, qualcuno mi picchietta al finestrino. Ben. Apro lo sportello e lui mi sventola le chiavi davanti.
- Lo vedo difficile il ritorno a casa senza queste - e mi sfodera uno dei suoi sorrisi migliori. Oh, Gosh quant'è bello questo ragazzo. Gliele sfilo dalle mani e rispondo al sorriso.
- Grazie mille. E' che sono leggermente con la testa fra le nuvole -
- Non importa. Allora.. ci vediamo - mi dice chiudendomi lo sportello, sempre con quel fantastico sorriso stampato in faccia. Caldocaldocaldo.
- Ehm.. Sì - rispondo e lui si passa la mano fra i capelli. Sì, sto per sentirmi male davvero.
- Lo spero - dice e mi dà un pizzicotto sulla guancia passando la mano attraverso il finestrino aperto. Credo che fra un pò si accorga che ho il cuore in gola. Si allontana e mi saluta con la mano mentre esco dal parcheggio. Signore, ti prego fà che riesco a giudare in maniera decente fino a che c'è lui. Stranamente ce la faccio, poi dò un'occhiata per vedere se si vede ancora.
- Signorinaa! - sento urlare e mi accorgo che per poco non ho investito un uomo.
- M-mi scusi - balbetto.
- Guardi la strada, piuttosto - risponde stizzito.
- Mi scusi - sussurro ancora prima di andare via. Questo ragazzo è un pericolo per me.



Oddei dell'Olimpo, ce l'ho fatta. Una bella - eufemismo - long con Ben. Dopo aver visto Dorian Gray si è imposto su questa storia, ha preteso di essere il protagonista. E chi sono io per dire di no? Davanti a cotanta bellezza non posso fare che inchinarmi.
Non ci credo ancora, ma anche questa volta ce l'hanno fatta a convincermi a pubblicare. Sante donne che mi sopportano! Che sopportano i miei scleri, le mie giornate di ispirazione e i miei blocchi. Che sopportano le mie mille domande, che mi aiutano in qualsiasi cosa. Senza di loro questa storia non sarebbe stata quella che è .. probabilmente sarebbe rimasta al terzo rigo nella Cartella "Fic da finire, prima o poi". Sarè, angelo mio, e Fede, sorellanondisangue, questa è dedicata a voi - che continuate a dire quanto vi piaccia.
Ecco, se siete arrivati a leggere fino qui significa che almeno un pochino vi è piaciuta. E adesso sono curiosa di sapere cosa ne pensate. Qualsiasi cosa. Anche se due parole .. anche un semplice "Che Schifo" XD No, davvero. Ci tengo a sapere l'opinione di tutti.

Alla prossima. Spero presto ; )
Rachele*

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Capitolo 2
*** ready for the party? ***


portami dove si vola;
-ready for the party?-




Un'altra lezione a questi livelli di noia e davvero mi addormento. Ho bisogno di caffeina, un urgente bisogno.
So che le macchinette qui all'università non sono il massimo, ma sempre meglio di niente.
Vado per inserire i soldi ma una mano lo fa prima di me.. Non può essere! E in effetti non è. Davanti a me stavolta non c'è Ben.

- Scusa - mi fa la ragazza davanti a me - ma non resisto un attimo di più senza caffè -
Sembra più grande di me, anzi lo è sicuramente. Forse è parecchi anni fuori corso e sta per finire. Ha i capelli corti, rosso Addison Sheperd (*) e sprizza gioia da tutti i pori.
- Figurati, neanche io ce la facevo più lì dentro - Mi sorride e mi tende la mano.
- Alexandria, con la i - mi specifica.
- Meredith, semplicemente Meredith. Ma nessuno mi chiama così, preferisco Edith - mi stringe la mano sempre con un sorriso per poi avventarsi sul caffè.
- Cosa studi? - le chiedo mentre premo "34" sulla macchinetta.
- Non studio - ma allora che diavolo ci fa qui dentro? Probabilmente si accorge del punto interrogativo stampato sulla mia faccia perchè subito precisa.
- Sono.. dall'altra parte della cattedra - Deve per forza essere un'assistente, una tirocinante alle prime armi..
- Sì, insegno - mi dice dando un sorso al caffè - Lo so che sembra strano, me lo dicono tutti -
- No no - mi giustifico - è che non ho nessun corso con lei, mi spiace -
- Che fai, adesso mi dai del lei, Edith? Puoi chiamarmi Alex o come ti pare. Ma non mi dare del lei, ti prego -
già mi sta simpatica.
- Signorina Gibson, mi fa il favore di seguirmi nel mio ufficio? Devo parlarle dell'articolo che mi ha inviato -
Cazzo, ma proprio questo doveva passare qui ora? Lo odio dal più profondo del mio cuore. E' il professor Sony, e sono costretta a mandare a lui i miei articoli. Descriverlo? Uhm.. avete presente Peter Pettigrew, Codaliscia? (*) La copia esatta, fisicamente. Caratterialmente .. pensate alla persona più stronza che vi viene in mente. Focalizzata? Esattamente così. Un giorno mi confessò che non voleva essere accusato di favoreggiarmi per via di mio padre. Secondo me invece è stato accusato di questo e adesso mi corregge anche le virgole. So già che mi toccherà passare la prossima ora nel suo ufficio.
- Ehm, certo professore - dico annuendo e lanciando uno sguardo disperato verso Alexandria.
- Mi scusi, ma a dire il vero ho bisogno della signorina Gibson per questo pomeriggio - dice rivolta a Sony. Sono sbalordita, già la adoro.. Mi ha capita con uno sguardo.
- Se è così.. Allora signorina sarà per domani - mi dice il professore allontanandosi.
- Grazie, grazie mille - le sussurro appena lui gira l'angolo.
- Figurati, Edith. Sta maledettamente antipatico anche a me. Per essere delicate -
Le rispondo con un sorriso. Non mi ha chiesto nulla sul mio cognome e già mi piace. Guardo l'ora e mi accogo che devo rientrare in aula anche se sto morendo di fame.
- Devi andare? - mi chiede.
- E' ora - rispondo.
- Dai, ti autorizzo io ad uscire prima. Ho una fame pazzesca.. tu? - Annuisco e decidiamo di andare a mangiare un boccone insieme. La confidenza è pressocchè immediata, sento che posso darle fiducia e la stessa cosa fa lei con me.
- Sì, mi ritrovo a trentacinque anni con un bel posto di lavoro -
- Non è da tutti, eh -
- Lo so, ma non è neanche tutto nella vita. Vivo comunque da sola da quando il mio ex .. insomma .. -
e si blocca, capisco che è un argomento delicato e cambio subito discorso.
- Hai sempre vissuto qui? - le chiedo.
- A dire il vero sono nata in Italia, a Roma. Ma sono dieci anni che vivo in America. Tu sempre qui, vero? -
- Sì, dopo il divorzio dei miei potevo andare via con mia madre ma non me la sono sentita di lasciare mio padre da solo, anche se ha sbagliato -
- Non volevi lasciare gli amici, presumo -
- Se ce li avessi, probabilmente sì -
- Non hai amici? Non ci credo - mi risponde scuotendo la testa.
- Li ho allontanati io. O perlomeno, ho allontanato quelli che sembravano amici ma alla fine erano avvoltoi -
- Tutti? -
- Tutti. E' difficile trovare persone che mi stanno ad ascoltare o vogliono stare con me senza secondi fini. Senza voler arrivare a mio padre, ad esempio - dico con un filo di amarezza - anche gente piuttosto famosa a volte sta con me solo per un ruolo in più o un pò di visibilità - Vedo la sua mano appoggiarsi sulla mia.
- Mi dispiace.. se ti può consolare io mi sto godendo una bella chiacchierata in compagnia di una persona piacevole, niente di più - mi risponde sorridendo.
Queste parole le ho già sentite sin troppe volte ma stavolta sento sincerità nella sua voce. E per stavolta voglio fidarmi. Sono stufa di stare sempre sola, senza un'amica, per paura di quello che potrà succedere.
Ci separiamo solo dopo esserci messe d'accordo per vederci il giorno dopo, è davvero una bella compagnia.. come non incontravo da tempo, lo ammetto.

Oggi non ho lezione, nè tantomeno ho voglia di studiare ma qualcosa da fare lo devo pur trovare. Forse potrei accollarmi a papà in giro. Naa, meglio di no che è già fin troppo nervoso. Mentre vado in cucina scovo la camera dove papà ha spostato il tapis roulant. Ah, è vero! L'altro ieri si è lamentato per più di un'ora che ho comprato << quell'aggeggio infernale e non lo usi mai!>>. Ha ragione alla fine e forse è ora che io e l'< aggeggio infernale> stringiamo amicizia. Mi trascino in camera, mi cambio e prendo l'i pod, mio fido amico in queste situazioni spiacevoli. Grazie Signor Apple. Arrivo nella stanza e accendo la luce. Sarebbe una lotta all'ultimo sguardo se solo lui avesse gli occhi. Faccio un respiro profondo e salgo sul nastro per poi programmarlo, premo Play sull'Ipod e poi via.. verso l'infinito e oltre (più o meno).
Dopo mezz'ora sono stranamente ancora qui e a bloccarmi è il cellulare che squilla. Uh, il mio fratellino Derek!
- Dek! Da quanto! - gli dico tra un respirone e l'atro. A dire il vero fratellino è un eufemismo dato che, anche se è due anni più piccolo, lui è un armadio, identico a papà.
- Edith! Che combini? -
- Litigo con il tapis roulant -
- Ah, con questo fiatone ero convinto di averti interrotto durante qualche lavoretto con chissà quale collega di papà, qualche fighissimo attore -
- Simpatico - dico sarcastica - e comunque non ti avrei risposto se ero impiegata in qualcuno di quei lavoretti. Tu piuttosto, con Nat? - chiedo sorridendo. Natalie è la mia fantastica pseudo cognata. Sono almeno due settimane che non ci sentiamo e sono sicura che Dek l'ha trascinata in uno dei suoi assurdi viaggi.
- L'ho mollata - mi risponde con tranquillità e per poco non mi cade il telefono dalla mano.
- Che cazzo hai fatto? - gli urlo.
- Ora mi lamento perchè mi hai rotto la tromba di Eustachio -
- Dek, ti ho fatto una domanda - chiedo calmandomi un pò.
- Mi aveva stufato, non mi piaceva più, che ci posso fare?! -
- Sei veramente idiota. Una ragazza come Nat non ti capiterà mai più, lo capisci? -
- Senti, non m'importa. Non mi meritava - guardo sconvolta davanti a me. Ma come fa a essere mio fratello?
- NON TI MERITAVA? SEI TU CHE NON MERITI LEI, IDIOTA! - rispondo urlando e spostandomi il cellulare davanti alla bocca, giusto per far arrivare la voce più chiara.
- Richiama quando il criceto nella testolina ricomincia a correre - dico riagganciando e subito compongo il numero di Natalie. Libero.. Dai, Nat.. Rispondi.
< Segreteria telefonica di Natalie. Sapete sicuramente cosa fare, non serve che lo ripeta. Via dopo il beep> BEEP.
- Tesoro, so cosa ha combinato quell'idiota di Derek. Ti prego richiamami appena puoi, chi più di me può aiutarti a insultarlo? Anzi, inizio adesso.. E' un cretino, scemo, stupido, imbecille, mentecatto, deficiente, mongoloide -
- Oserei dire anche stronzo e coglione - la voce di Nat.
- Nat - dico alzandomi in piedi.
- Ci ho messo un pò per arrivare il telefono, poi mi sono divertita ad ascoltare i tuoi insulti - mi risponde ma sento che la felicità è forzata.
- Ti avrei chiamato prima, se l'avessi saputo prima. Ma Dek me l'ha detto solo ora.. anzi, gliel'ho cacciato di bocca solo ora e.. - sono già pronta ad un'altra serie di insulti ma lei m'interrompe.
- Non ti preoccupare, Edith. Volevo chiamarti ma.. poi.. -
- Non avrai mica pensato che potessi stare dalla sua parte?? -
- Io.. insomma è tuo fratello! -
- Stai bestemmiando, sappilo. Io non sto dalla parte di Dek per principio, poi quando fa cazzate del genere, peggio ancora - Spero di riuscire a farla sorridere almeno un pò - so che può sembrare una frase fatta ma è vero che non ti merita -
- Grazie Edith -
- Non mi devi ringraziare, piuttosto .. - ecco, vi presento Edith e le sue idee insane - ti va una festa? Come due mesi fa .. fra amiche - < sì, fra amiche.. Brava la bugiarda> < E' a fin di bene> Questi sono l'angioletto e il diavoletto sulle mie spalle. Non ci fate caso.
- Fra.. amiche? - mi chiede. Sono la figlia di un attore, se riesco a mentire a mio padre..
- Certo! Allora, che mi dici? Facciamo fra.. quattro giorni, sabato -
Silenzio, ancora silenzio. Incrocio anche le dita dei piedi.
- Ci sto. Vengo da te prima? -
- Sei più che benvenuta - le rispondo con un sospiro di sollievo.


 - Allora? Mi aiuterai? - chiedo alla persona davanti a me, Alexandria per la precisione.
- Mi stai davvero chiedendo di aiutarti a organizzare un party con mezza hollywood? - mi chiede sconvolta.
- Lo prendo per un sì - le dico sorridendo. Siamo nel cortile dell'università, pronte per un giro shopping.
- Il prossimo passo è arrivare al cellulare di papà. Passo più che facile perchè anche lui è dell'opinione che Derek è stato un idiota -
- E che numeri puoi trovare sul cellulare di tuo padre? - la guardo con gli occhi sbarrati. Devo ricordarle di chi sono la figlia?
- Intendevo, non trovi solo gente piuttosto vecchia? -
- Naaa, papà è la chiave per tutto. E poi dove non arriviamo con papà c'è Ashley che sarà ben contenta di darci una mano -
- Cosa stiamo aspettando, allora? - mi chiede fermandomi. Erano ere che non organizzavo un party.. Ecco che torna la cara vecchia Meredith Gibson.

- Quindi ce la fate per sabato? -
- Per lei questo ed altro signorina -
- Grazie - rispondo con un sorriso a trentadue denti ed esco dal negozio. Adoro avere il mio cognome, a volte. Con le decorazioni ci siamo, la sala è prenotata. Adesso.. ah, gli invitati. Guardo l'orologio e mi rendo conto che Alex sarà a casa mia fra dieci minuti, se non mi muovo arrivo sicuramente in ritardo.
- Come mai in orario? - mi chiede Alexandria appena scendo dalla macchina.
- Scusa. Potevi entrare, a casa ci dovrebbe essere mio padre -
- E certo, entravo dicendo < Scusi signor Gibson, anzi Mel, sua figlia è perennemente in ritardo, posso fare come se fossi a casa mia, vero?> -
- Mio padre ti avrebbe appoggiato, odia il mio essere sempre in ritardo - dico girando le chiavi nella toppa ma papà mi apre prima la porta.
- Sempre la solita casinara - bell'accoglienza.
- Papà, lei è Alexandria. Lavora in Accademia, è una prof -
- Piacere, Mel - risponde mio padre con un sorriso e stringendole la mano - Edith, cos è questa storia che dai un party? -
Sto bevendo un bicchiere d'acqua e quasi mi strozzo. Come l'è venuto a sapere prima che glielo dicessi io?
-Sai che non puoi nascondermi nulla. E so già cosa stai per chiedermi - mi dice sorridendo.
- Grazie Papy.. E' per Natalie, se lo merita - gli dico avvicinandomi a lui.
- Buon motivo. Lei lo sa? -
- Sa che è una festa fra.. amiche -
- E' tornata la vecchia Edith! - mi dice dandomi un bacio sulla fronte.
- Hai.. 10 minuti per prenderti i numeri, poi devo uscire - aggiunge dandomi l'i phone. Lo agguanto e gli sussurro un Grazie prima di prendere Alex per il braccio e trascinarla in sala.
- Butta giù una lista - dico alla mia fida consigliera tendendole il mio portatile.
Mezz'ora dopo siamo ancora fra palmare e computer, papà è la terza volta che viene a chiedermi se ho finito e mi fa un pò pena. La quarta volta che si affaccia gli vado incontro e gli restituisco il telefono.
- Grazie papà - gli dico con un bacio - e scusa -
Lo vedo uscire e mi viene da riflettere.. L'altro giorno l'ho sentito parlare con un amico. Parlava del fatto che ha paura a dirmi qualsiasi cosa, ha paura che possa andare via pure io. Non lo farei mai, e voglio che lo sappia.
- Adesso ci manca l'altra metà di Hollywood - dico a Alex che continua a fissare sconvolta la lista.
- Io, potrò conoscere tutta questa gente? - chiede a bocca aperta.
- Sì, ma non è che ti perdevi molto prima.. Non sono tutti così simpatici - le rispondo tirandole addosso un cuscino.
- Ora tocca ad Ashley. Poi tocca a noi, anzi a me, chiamare tutti. Mi assisterai nell'ardua impresa? -
- Signorsì, signora - mi risponde restituendomi con non troppa delicatezza il cuscino che le avevo gettato.
Compongo il numero di Ash e metto il vivavoce, lei risponde immediatamente.
- Ash, cara! Ho bisogno di te e della tua rubrica telefonica -
- Non mi dire che tornano i tuoi party! - urletta.
- Per questa volta sì, poi vedremo -
- Allora ti mando tutto per e mail. Quando? -
- Solito posto, sabato -
- I soliti invitati? -
- Sai cosa fare -
- Ben? -
- Come scusa? -
- Ben Barnes, il ragazzo con cui hai attaccato bottone la scorsa volta -
- So perfettamente chi è .. e .. no, meglio di no - dico decisa. Non sa neanche chi sono, ci manca solo che lo chiami per invitarlo ad un party del genere.
- Agli ordini. Mi mancavano queste organizzazioni all'ultimo -
- Anche a me, un pò. Ci sentiamo, hun -
- Ti adoro - mi dice e, togliendo il vivavoce, riaggancio. Sposto lo sguardo su Alex che ha un punto interrogativo stampato in faccia.
- Dove devo iniziare a spiegare? - le chiedo.
- Prima il fatto della vecchia Meredith, poi quello che riguarda quel bel ragazzone di Mr Barnes -
Merita che le racconti.
- La vecchia Edith.. era una festaiola. Non alla Paris Hilton ma ero l'organizzatrice DOC, in assoluto.. Hai sentito cosa mi ha detto Ash, no? Poi da quando i miei hanno divorziato, ho allontanato tutti e lasciato quella vita. Lo sto facendo solo per Natalie. Poi, per quanto riguarda Ben.. Sono uscita con lui per caso un giorno e abbiamo pranzato insieme, ma ci eravamo conosciuti ad una festa. Lui però non sa chi sono quindi il suo invito è off limits - dico secca e Alex rimane in silenzio.
- E' ora di darsi da fare. Passa il computer che iniziano le chiamate.

Allora.. chi manca? Scorro i nomi sulla lista, tutti barrati. Mmm.. non credo di aver tralasciato qualcuno.
Johnny c'è, James c'è, Robert.. Chace pure.. EDWARD! Come potevo dimenticarmi di lui?!
Compongo il suo numero velocemente, come se il pensiero potesse sfuggirmi da un momento all'altro.
Okay, squilla. Grazie a Dio.
Nat ha sempre avuto un debole per lui. Lo so. Sotto sotto, proprio in fondo. Come Blair. Fa finta che non gli piaccia, ma in realtà è il contrario.
Come fa a non piacerti Ed Westwick, scusa?!
- Pronto? -
- Ehm.. Ed? Sono Meredith! -
- Meredith? -Eh, certo. Non si ricorderà di me nemmeno se gli mando una fotografia.
- Gibson. - Mi duole dirlo, ma è l'unico modo per fargli capire, credo.
- Oh! La bella Edith! Dimmi tutto. - Ecco, che vi dicevo? Sospiro.
- Mmm.. volevo invitarti a un party. Sabato. E' per una mia carissima amica. Quel decerebrato di mio fratello l'ha lasciata, e voglio che si distragga un po'. Voglio che si diverta. Pare che tu sia bravo in queste cose. - Sorrido, sentendolo ridacchiare.
- Non sono un gigolò, Meredith.. -
- Mannò che non lo sei! Non ho mica detto questo! E' solo che.. sto cercando di invitare la gente giusta. Poi, se non ti senti all'altezza non fa niente. Ho ancora parecchi nomi sulla lista. - Ecco, brava. Fatti valere.
- Ci sarò, dolce Edith. Come si chiama la tua amica? -
- Natalie. -
- Già mi piace. - E mette giù.
Okay, anche questa è fatta.




(*) Eh, sì. Amo Grey's Anatomy.
(*) Amo anche Harry Potter <3

Eccoci qua con un altro capitolo. Hanno fatto il loro fantasmagorico ingresso le due pazze amiche di Edith *riferimento a PERSONE o cose è puramente casuale* si sa, no? Sono due personaggE a cui tengo davvero un sacco, perchè AMO le persone alle quali mi sono ispirata. Qui purtroppo niente Ben .. ma non vi deluderà la prossima volta.. vedrete! Anyway, spero continuerete a seguirmi. Non potete capire quanto piacere mi faaa! :D

@princesseelisil: Sisteruccia! Dai, per questa volta falli tu i piatti, tanto appena torno ci penso io. E dì a Marco e Aldo di portarsi anche Roberto che non fa altro che disturbarmi durante le ore. Gianni può rimanere, figurati. Okay, finito il momento demenza. Saluta tanto Marco! Okay, il momento demenza è finito davvero. Finalmente sei entrata in scena.. e darai il meglio di te prossimamente! Grazie di tutto, sorè. Perchè senza di te che mi pressi per scrivere, che mi aiuti a filmeggiare.. niente sarebbe così. Grazie di esserci. Ti Voglio Troppo Bene <3

@IcePrincess_: Innanzitutto grazie per aver recensito :D Poi, bè questi due baldi giovani sono anche tra i miei attori preferiti .. come si fa a non amarli? *.* Ti ringrazio ancora per i complimenti su come scrivo .. un pò di autostima ogni tanto non fa male per niente! ( : E poi non chiedere mai scusa .. adoro quando mi si commenta quello che scrivo! Spero ti piaccia anche questo .. Joh e Ben stanno per tornareee! Un bacio.

@BlackPearl: Dolcezza miaa! Sei entrata anche tuu! Mammamia, sei una personaggiA fantastica! Il Mengò, tra l'altro, non si è neanche presentato a Verissimo. Mannaggialui! Dai, ci rifaremo. Io non ancora credo al fatto che adesso ti piaccia!! Marò, sono orgogliosa di me. XD Grazie anche a te per quello che mi hai detto .. che mi dici ogni giorno, stella mia. Perchè non ho scordato tutte le volte che mi hai aiutato, che mi hai sostenuto, consolato. E non importa se non abiti propriamente dietro l'angolo. Sento molto più forte la tua presenza che quella di molta gente che mi gira attorno qui. Ti adoro troppo, e neanche io riesco a spiegartelo al meglio, Sorry <3 Un abbraccio!

@Enris: Ti ringrazio per i complimenti sull'originalità! E spero che ti piaccia anche questo di capitolo .. e che continui a seguirmi! Un bacio!

@Hey There Delilah: Ma ti perdono eccome, figurati se c'è bisogno di scusarti. E poi ti chiami come una delle mie canzoni preferiteeeee! :D Il titolo, lo ammetto, è stato scelto da BlackPearl, Sara (.. senza di teee!) ed è il pezzo di una canzone di Marco Mengoni, Vincitore di X Factor e MIO vincitore di Sanremo (anche se ha fatto terzo -.-) .. canzone meravigliosa, tra l'altro. Ti ringrazio per i complimenti sullo stile e sui nomi che ho scelto.. e adoro il tuo "cervelletto bacato" che ti ha fatto cliccare!
Spero che anche stavolta non potrai fare a meno di commentare XD
Un bacio.

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Capitolo 3
*** let's get it started! ***


chap 3
portami dove si vola;
-let's get it started!-




Mi guardo davanti allo specchio per l'ennesima volta. Vabè, posso andare.
- Edith, sicura che sia una festa fra amiche? - mi chiede Natalie dalla porta del bagno.
- Ceeerto. Fidati di me - le rispondo mordendomi il labbro, mentre mi ricordo che è per un buon motivo. Mi ringrazierà una volta arrivate lì. Alex ci aspetta fuori, in macchina, puntuale come al solito.
Arriviamo davanti alla sala e Nat capisce che non è la solita festa fra amiche.
- Dovevo sospettare di te - mi dice uccidendomi con lo sguardo.
- Dai, Nat. Sarà una bella serata - le dico facendo gli occhioni da cucciolo bastonato e stringendole le mani.
- Perchè continuo a darti retta? - dice alzando gli occhi al cielo.
-Perchè in fondo, in fondo mi vuoi bene - le rispondo schioccandole un bacio sulla guancia prima di accompagnarla dentro. Mi volto e vedo Alexandria che parla con il buttafuori e poi ci raggiunge.
- Stai diventando di casa, eh? - le dico sorridendo e entriamo in sala come le tre dell'Ave Maria. Raggiungiamo rapidamente il piano di sopra. Appena arriveranno i primi invitati, faremo il grande ingresso, per modo di dire.
Quando ci avvisano che i primi sono arrivati, aggiusto il vestito e chiamo le altre.
- Non so se me la sento - mi dice Natale.
- Cosa? - le chiedo dolcemente avvicinandomi a lei mentre faccio cenno ad Alex di aspettarmi per le scale.
- Intendo per ora.. tu scendi che fra un pò ti raggiungo - la guardo come a farle capire che non le credo, ma vado via ugualmente. Deve farlo solo se se la sente.
Ad accogliermi c'è Ashley, tutta emozionata, poi vedo che Alex si è già ampiamente ambientata e mi sta venendo incontro. Dall'altro vedo che Johnny è appena entrato e si sta guardando intorno. (Sì, Johnny è quel Johnny Depp). Arrivano davanti a me in contemporanea a Gerard, che mi abbraccia alle spalle.
- Ma sei uno splendore, stasera. Come sempre, ovvio - mi sussurra all'orecchio mentre mi abbraccia e mi bacia vicino all'orecchio. Rido un pò per il solletico un pò perchè Mr Butler è sempre stato il massimo della simpatia, oltre ad essere bellissimo da morire, ma quello era scontato.
- E tu sei sempre troppo gentile, grazie per essere venuto -
- Grazie a te per avermi invitato e mi aspetto un complimento anche io -mi dice fingendosi serio.
- Ah, giusto. Ger, sei maledettamente sexy, stasera. Come sempre, ovvio -
- Ecco perchè ti adoro. Non sei un'attrice ma sai mentire splendidamente -
- Io non so mentire! - gli rispondo dandogli uno schiaffetto sulla spalla.
- Se fossi più grande e non avessi paura di tuo padre, ti sposerei - inizio a ridere e sento qualcuno tossire alle mie spalle e .. sincope. Non si può avvicinare così tanto. E'.. assolutamente indescrivibile. Pantaloni bianchi, camicia a righe sottili bianche e nere con le maniche fino ai gomiti che lasciano scoperti un pò di quei tatuaggi che lo rendono più sexy di quanto già non sia. Capelli scompigliati e al polso destro uno spesso braccialetto di cuoio, alle mani diversi anelli e al collo due piccoli medaglioni che arrivano fino al petto, lasciato leggermente scoperto dai primi due bottoni lasciati sganciati. Ho già detto che è terribilmente sexy?
- Ha ragione Gerard, sei uno splendore e ti faccio i complimenti per la festa -
Si avvicina per darmi due baci e credo che tra un pò collasso. Poi mi torna il pensiero a Nat, che è ancora di sopra. La camera è piena e io ho bisogno di Ed, adesso.
- Grazie mille, Johnny.. Soprattutto per essere venuto. Ora però devo scappare.. Fate da soli le presentazioni? - mi giro verso Gerard e lo vedo già chiacchierare con Alex.
- Vai, Edith - mi dice Joh facendomi l'occhiolino. Dio. Mio. Tenetemi, vi prego.
Nell'attraversare la sala vengo bloccata da mille persone e da duemila complimenti per la festa. Non mi ricordavo da quanto tempo non dicevo così tante volte << Grazie>>, così tanti sorrisi uno dietro l'altro. Disperata guardo l'entrata.
Ecco Ed. Deo Gratias.

Mi avvicino circospetta, squadrandolo dalla testa ai piedi. Ho sempre adorato il suo modo di vestire.
- Non ti avevo detto di lasciare a casa il cipiglio malefico? - Lo canzono, vedendo la sua tipica espressione da complottatore.
- E' il mio punto di forza, honey. Tutto il mio fascino sta nel cipiglio. - Ride lui. Che carino che è.
- Dov'è la festeggiata? - Mi domanda guardandosi intorno.
- Di sopra. Non vuole scendere. -
Mi guarda sorpreso, così mi affretto a spiegare.
- Le avevo detto che era una "serata tra amiche", in effetti. Non si aspettava mezza Hollywood. Eppure credevo le avesse fatto piacere. Cioè, secondo me le fa piacere, ma si vergogna. Ora è di sopra, probabilmente affacciata alla finestra, che pensa. Pensa troppo, quella donna. - Scuoto la testa, affranta.
- Posso andare? - Fa lui, guardando le scale. Edward, io ti amo. Se la fai scendere, giuro che.. che.. oddio, c'è Ben. Chi l'ha invitato? Io no! Oddio, oddio.
- C-certo. Vai, vai. - Ho bisogno di bere. Congedo Ed con una leggera pacca sulla spalla e mi avvicino tremante ai vassoi con lo champagne.
Butto giù tutto in un sorso il primo flute, mentre lo osservo salire le scale in tutta la sua eleganza. Dio, spero solo che sappia quello che fa.
Con la coda dell'occhio vedo Ash e corro verso di lei sperando di evitare Ben.
- Ti avevo detto di no, cazzo - le sussurro all'orecchio e lei si volta di scatto.
- Mi hai fatto prendere un colpo! Che succede? -
- Barnes, Ben Barnes, Barnes Ben. Che ci fa qui? -
- Ah, Alex mi ha chiesto il numero e credevo avessi cambiato idea -.
Alzo gli occhi al cielo. Alexandria, come ho fatto a non pensarci prima?! Sposto Chace che continua a ridere, per coprirmi dalla vista di Ben che si sta guardando attorno.
- Tanto prima o poi ci dovrai parlare - mi dice lui.
- Lo so Chace, ma meglio poi che prima in questi casi - gli rispondo sorridendo e scappando via in cerca di Alex.

Sono tutta presa a evitare Ben che sembra seguirmi, o che comunque appare magicamente in ogni angolo della stanza, quando qualcosa sulle scale attira la mia attenzione. Ed e Natalie stanno scendendo. Lui con la sua solita espressione da Don-Juan-ninfomane e lei con l'espressione più beata della terra.
Non si toccano, nè si tengono per mano. Camminano spalla a spalla in perfetta sincronia. Le corro incontro e ringrazio il cielo: almeno ho una scusa per restarmene in disparte con lei e nessuno mi infastidirà. O perseguiterà con il suo sex appeal, è lo stesso.
E ogni riferimento a persone di sesso maschile con lunghi capelli mori e occhi color cioccolato fondente è sempre puramente casuale, si sa.
Comunque, le sto andando incontro. Lei si accorge di me solo quando le sono davanti e mi sorride sognante. Ed le posa una mano sulla schiena dicendo che andava a prendere da bere.
- Racconta tutto. Tutto. E' un ordine. - Mormoro puntandole un dito sul naso. Lei non riesce a smettere di sorridere.
- Sei mai andata in Paradiso, Edith? Io sì. - Ecco, ora faccio fatica a trattenere la mascella rotolante. Deglutisco, incerta sulla risposta da dare. Ma non ce ne è bisogno. Natalie continua perdendosi nei ricordi.
- E' stato.. wow. Cioè, davvero. Senza offesa ma tuo fratello proprio.. - Scuote la testa in un modo quasi disgustato. Capito l'antifona.
- La camera è ancora in ordine, vero? - Non voglio fare una brutta impressione chiedendole i particolari, anche se ho voglia di saperli. Insomma, in quale altra occasione posso informarmi sulle prestazioni sessuali di Ed Westwick? Appunto.
Ma lei non mi aveva nemmeno sentito. - Quelle mani! Ah, quelle mani.. sono due ma è come se ne avesse cento! Le sentivo ovunque. E quando arrivavano ... - Si lascia andare a un sospiro estasiato, a occhi chiusi.

[ Natalie's POV;;


Se non fosse che vivo di Hollywood, la ucciderei, quella sciagurata di mia cognata. Ex cognata.
Lo so che l'ha fatto per me. Insomma, meglio guardare Johnny Depp che pensare a Derek. Quel bastardo.
Non devo piangere. No. Non lo merita. E nemmeno io.
Autocontrollo, Nat.
Inspira, espira. Inspira, espira. Insp.. toc toc.
Sospiro. Rispondo senza nemmeno girarmi. - Altri cinque minuti, Edith.. -
Sento dei passi, e non sono i tacchi di Meredith. Mi volto lentamente. Non so perchè, ma il mio primo pensiero è Derek.
Oh Signore Onnipotente.
Altro che Derek!
Sto sognando. Sto indubbiamente sognando. In quale universo parallelo Ed Westwick sale le scale e viene a prendermi in camera?
- Stai.. cercando qualcuno? -
- Sì. Cercavo un'incantevole ragazza dagli occhi blu. E a quanto pare l'ho trovata. - Avvampo. Ha lo stesso tono sexy di Chuck Bass, che mi fa venire i brividi dalla testa ai piedi.
Mi prende la mano e vi porge un soffice bacio.
Okay. Sono pronta a rimangiarmi tutto quello che ho detto su di lui in passato.
Senza lasciarmi la mano poggia le braccia sulla finestra, sistemandosi accanto a me. - C'è una luna stupenda, stasera.-
- Già. Non riuscivo a smettere di guardarla. -
- E' per questo che non scendevi? - Mi guarda di sottecchi, con un ghigno appena accennato.
- No. Aspettavo un cavaliere. - Ma sì, provochiamo. Quest'uomo mi ispira tanto sesso selv- NATALIE!
- Le tue preghiere sono state esaudite - Rido. Poi lui si mette dietro di me, sposta i capelli dalla schiena e delicatamente mi bacia la spalla. Prosegue lungo il collo, con una lentezza esasperante. Resto immobile ad ascoltare i battiti frenetici del mio cuore, che triplicano quando comincia a passarmi una mano sulla schiena, lasciata scoperta dal vestito, facendomi rabbrividire.
Sposto il viso verso di lui e incrocio i suoi occhi. Uno scambio di sguardi che non dimenticherò mai.
Con una leggera pressione sui fianchi mi fa girare e mi stringe inspirando il mio profumo.
Pochi attimi e mi ritrovo contro il muro, con la sua bocca sulla mia. Gli passo una mano tra i capelli, famelica, sospirando sotto il tocco abile delle sue mani.
- Oh cielo! - La voce di Meredith irrompe nella stanza facendoci sobbalzare. Ci guarda col sorriso di chi la sa lunga e alza il pollice di incoraggiamento.
- Okay. Me ne vado. Non rompete niente! - La sento ridere mentre scende le scale e torna di sotto.
Guardo Ed, che si passa una mano sul mento. - Forse è meglio.. scendere.. - Dico, e vado verso la porta ma lui afferra il mio polso e mi attira a sè poco delicatamente.
- Resta con me - Mormora contro le mie labbra.
Sono quì a pensarci, ma le mie mani gli stanno già togliendo la giacca.
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro. ]

Solo a sentire il racconto, arrossisco come una deficiente. Okay, magari devo ammettere che sono un pochino gelosa.
- Perchè hai i capelli bagnati? - Le chiedo notanto che ha le punte umide, come se avesse fatto una doccia.
- Ho fatto una doccia. Abbiamo, veramente. - Ecco, lo sapevo. Pure la doccia hanno usato. Maialini insubordinati!
- Complimenti! Se volete usare anche il tavolo del buffet fate pure eh! - Oddio, mi è uscita un po' isterica questa. Devo scusarmi immediatly!
- Scusa scusa scusa, Nat, è che sono nervosa. Prima Johnny, poi Gerard.. poi Ben. -
- C'è JOHNNY? Potevi mandarmi lui, sopra! -
- Scema. Comunque, Ben non l'avevo invitato io. -
- Tu ora mi fai fare il giro della sala e me li presenti, vero? - Dice tutta convinta aprendosi in un sorrisone malizioso.
- Tranne Ben, però. - La imploro con lo sguardo.
- Che hai contro quel poverino? -
- Niente. - Quasi quasi mi metto a fischiettare, tanto sono vaga.
- Ti conosco, Edith Gibson. Non sarà che magari.. come dire.. ti piace? -
- Noooo! Ma a chi, a me? Hahahaha, che simpatica! - Gerard ha ragione. Non sono un'attrice. Per niente.
Lei mi lancia un'occhiata con tanto di sopracciglio alzato corredato. Ovviamente non mi crede. Mi conosce fin troppo bene. Sto per sospirare e dirle di sì, quando Ed torna con due bicchieri contenenti un liquido rosa che sembra buonissimo. Lo mando giù tutto in un sorso.
- Woh, Edith, vacci piano con questo. Non è esattamente acqua tonica.- Mi avverte Ed guardandomi strano. In effetti, mi ha stordito un filino. Sbatto le palpebre un paio di volte e torno a vedere un solo Edward, invece di tre. Sorrido.
Natalie è completamente persa nella contemplazione del Dio del Sesso, quì, così decido di andare a cercare Alex. Sicuramente sarà nei paraggi di Johnny.
Mi avvio leggermente -cosa di niente- barcollante verso Gerard per chiedergli se ha visto il sex symbol d'America e lo trovo davanti a lui. Devo ammettere che vedo tutto .. come dire .. sbiadito, sfocato?
- Finiscila! - sento tuonare Alex rivolgendosi a .. Joh?
- Sei stata tu ad iniziare, Alexandriaconlai - le fa lui ridendo sotto i baffi, sotto lo sguardo divertito di Gerard.
- La finisci? - gli risponde. Questa deve essere completamente uscita.. Cosa che sta per succedere anche alla mia testa dato che sta per scoppiare.
- Vabè, allora io vado - dico girandomi verso.. Ei, aspetta.
- Alex - dico voltandomi di nuovo verso di lei. Forse l'ho fatto troppo velocemente perchè la testa inizia a girare vorticosamente. Riesco a tenermi in piedi e ad appoggiarmi al braccio di Alex.
- Stronza. Perchè diavolo l'hai invitato? - 
- Per il modo in cui mi hai detto che non dovevo -
- Come... Aaargh. Ti avevo detto che non volevo vedere Ben. Cosa recepisce la tua testa? -
- Senti, ti piace, l'ho fatto per te -
- Ragazze.. - cerca di intromettersi Joh.
- Scusa, discorso da donne, puoi andare via? - gli risponde Alex.
- No, Johnny può restare - dico decisa - c'è qualcun'altro che invece non doveva proprio esserci! -
- Ma non è meglio se vai a parlargli dato che c'è? -
- Ragazze.. - ancora Joh, ma faccio finta di non sentirlo.
- Credo che lo eviterò tutto il tempo, invece.. Grazie a te - Okay, urlare peggiora il mio mal di testa. Adesso a malapena riconosco Alex.
- Ci rinuncio - dice Johhny. Rinuncia a co- una mano si appoggia sulla mia spalla.
Deglutisco. A vuoto.
Incrocio lo sguardo di Ashley che mi sorride maliziosa e un solo nome invade i miei pensieri. Inizia per B. E finisce per N. E' di tre lettere.
Mi giro, Lui.. Poi lui sbiadito. Poi le gambe che tremano, poi le sue braccia. Poi tutto scuro.

- Le avevo detto che non era leggero -
- Secondo te dovremmo chiamare qualcuno? -
- Ma cosa ci hai messo dentro? -
- Ti ho detto nulla -
Queste voci le conosco e queste lenzuola anche. Apro gli occhi e mi siedo aiutandomi con le braccia, poi mi guardo intorno e mi sembra di essere al capezzale di un defunto. Intorno al letto ci sono Natalie, Alex, Ashley, Chace, Ed e .. Ben, cavolo. Mi volto subito dal lato opposto al suo dove si è appena seduta Natalie.
- Edith, ci hai fatto prendere un colpo - mi dice. - Ti senti meglio? -
- Ma cosa è successo? - chiedo mentre cerco di ricordare. Ero andata a cercare Alex per ucciderla, poi ho incontrato Nat che mi raccontava in estasi di Ed, poi è arrivato lui con.. Ecco! Il cocktail rosa.
- Ed, cosa c'era in quel bibitone greco? - chiedo voltandomi verso di lui.
- Bibitone greco? - mi chiede.
- Non sai cos'è?? Vabè, non è tempo di mettersi a discutere sulla tua cultura in fatto di cartoni Disney, ora. Rispondi -
- Niente di che.. però era.. forte. E tu l'hai tracannato, bambola - Okay, adesso era Chuck.
Continuo a guardare lui cercando di ricollegare a quello che è successo dopo. Credo di aver mischiato troppo, e tutto quell'urlare non mi ha fatto bene. Giusto, stavo urlando ad Alex e dietro di me c'era. Non posso essere caduta addosso a Ben, o meglio fra le sue braccia, vero?
- Gerard e Johnny sono appena andati via, tornati alla festa per vedere come procedeva. Poi pensano a tutto loro.. Hanno anche detto che se entro dieci minuti non davi segni di vita dovevamo chiamare l'ospedale ma ti sei svegliata subito - mi dice Ashley, che però è accanto a Ben e sono costretta a guardarlo negli occhi. Per la prima volta questa sera.
- Ah, gli ho detto che Mel non deve sapere nulla ma Gerard mi ha tranquillizzato che non avevano intenzione di farne parola, tantomeno con tuo padre - mi dice Nat.
Queste parole mi scuotono ancora di più, forse è il caso che gli dia qualche spiegazione.
- Ragazzi, grazie ma io vorrei un attimo.. parlare da sola con Ben - dico fissandomi le mani.
Guardo gli altri andare via, per ultimi Nat e Ed e lui la fa passare mettendole una mano sulla schiena. Ti prego, fa che ho fatto la cosa giusta a chiamarlo.
- Ehm - fa Ben per richiamare la mia attenzione dopo aver tossito. Ma come si fa a essere così belli?
- Siediti che mi mette ansia vedere le persone in piedi - gli dico e lui si siede sul letto accanto a me.
- Ti devo.. insomma, chiedere scusa per quello che ti ho detto. Per non averti detto realmente chi sono -
- Per aver detto che non mi volevi? -
- Anche. Cioè, non ti volevo perchè non avevo ancora affrontato con te questo discorso. Altrimenti avrei fatto il tuo numero per primo, figurati - Ecco, questa te la potevi risparmiare. Lui però sorride e mi sento già molto meglio.
- Okay, ricominciamo da capo? -
- Piacere Meredith Gibson, figlia di quel Mel Gibson - dico tendendogli la mano, lui la stringe e mi risponde.
- Ben Barnes, piacere mio -un sorriso mi illumina il volto vedendo il suo.
- Quindi adesso anche il profiterole  rubato è annullato - mi dice.
- Nono, Mr Barnes. Quello vale, eccome se vale! - gli dico ridendo e mi porto una mano alla testa.
- Fa ancora male? -
- Credo che questa sia solo stanchezza - gli dico.
- Se vuoi riposare spengo la luce - Che fa?? Spegne la luce?
- Guarda che di qui non me ne vado.. Almeno non per stanotte. Non puoi restare da sola, non sappiamo perchè sei svenuta.. se è solo per quel cocktail - Lo guardo e credo che sto per sciogliermi. Spegne la luce e io scivolo fra le coperte e fra le sue braccia, lo sento stringermi a appoggiare la sua testa alla mia. Chiudo gli occhi e pensavo a questa situazione paradossale.
- Notte, Ben -
- Notte, Edith -
Certo. Sogni d'oro, Cara Meredith.

- Stronza, svegliati -
Questo non è Ben.
- Svegliati prima che sale il tuo amante con il caffè -
La voce di Natalie mi costringe ad aprire gli occhi.
- Che c'è? - dico sbuffando, ancora con la testa nel cuscino.
- Ho perlustrato la stanza e non ci sono preservativi - mi metto di scatto a sedere guardandola a bocca aperta.
- Cosa hai fatto? - le chiedo con calma.
- Senti, tu eri mezza morta, lui tutto preso, quando ho visto che lui non scendeva e che avevate chiuso la porta ho capito tutto. Ho pensato che non avevate pensato alle precauzioni, fortuna che ci sono io - e mi mette una pillola in mano.
- Non è successo nulla - le dico ridandogliela.
- Sì questo è quello che diremo a tuo padre -e me la rimette in mano.
- Natalie, leggi il labbiale Non abbiamo Fatto Nulla - e la pillola finisce di nuovo nella mano della proprietaria.
- Non ci credo - mettendomela ancora in mano, me la chiude.
Adesso la meno.
- Abbiamo dormito e basta. Tu piuttosto? - le dico lasciandola sul letto.
- Io l'ho presa, che vuoi? - mi dice tutta indispettita e mi metto a ridere. La solita.
- Vado a fare una doccia - le dico alzandomi - tu dove hai dormi- e mi blocco vedendo Ed passare davanti alla mia porta. In boxer.
- O dovrei dire. Con Chi? - le dico mentre si alza e mi fa una boccaccia.
Questa doccia ci voleva proprio, mi sento rinata. Ancora avvolta dal vapore prendo l'accappatoio e me lo infilo, giro mentalmente l'armadio e decido cosa devo mettere già prima di entrare in camera.
Metto piede dentro e sto già per spogliarmi ma il cuore mi sale in gola quando LO sento tossire, ancora lui.
- Dormito bene, stanotte? -
- Mi hai fatto prendere in colpo, comunque sì, grazie. Anche per essere rimasto -
- E' stato un piacere davvero -mi dice lasciandomi la tazzina di caffè sulla scrivania. Non è che.. No, mi ricorderei se avessi fatto sesso con Ben Barnes. Vero? .. Vero? Anche perchè ero vestita. O mi sono rivestita e non me lo ricordo?
- Been! - dico raggiungendolo per le scale.
- No - dice girandosi e sorridendomi - non abbiamo fatto sesso e non ti ho sfiorata -
Lo adoro. Sale quei pochi scalini che aveva sceso e mi dà un bacio a stampo sulle labbra.
- A presto, Edith - si gira e se ne va dopo aver salutato Nat e Ed che erano in fondo alle scale. Adesso il cuore esce fuori davvero e dopo l'occhiolino di Ed e Natalie che si abbracciano posso andare a vestirmi camminando ad un metro da terra, come un'adolescente alla prima cotta. E fiera di esserlo.



Direi che ci ho messo tempo ad aggiornare di nuovo, lo ammetto. *Mea culpa* E adesso se non ci fosse Sarè a fare il lavoro sporco, non farei in tempo! Approposito, il POV di Natalie è tutto, unicamente suo *__*  A scrivere la festa mi sono divertita da morire e spero che sia lo stesso per voi che la leggete! Gerard è un altro che si è intromesso da solo .. e ne farà delle belle, fidatevi! Poi Ben .. si commenta da solo. E la scena della pillola .. è una delle mie preferite. Okay, smetto di autocommentarmi. QUELLO TOCCA A VOI, Hehe.

@romina75: scusa se non ti ho risposto alla recensione dello scorso capitolo ma credo che tu abbia recensito nello stesso istante in cui ho aggiornato, altrimenti, figurati! Sono contenta che mi segui anche qui, non puoi capire quanto! Grazie mille per i complimenti .. anche qui ne vedrai delle belle! Un abbraccio

@Hey There Delilah: Io me ne esco sempre con frasi a cavolo, te ne accorgerai! Anche a te piacciono i malandrini? *sorride come una scema* me troppo contenta! Spero ti piaccia questo chappino! Un bacio.

@Enris: Grazie per i complimenti sul capitolo :) Eeeh, non voleva invitarlo perchè aveva mentito su chi era. Povera donna, si fa troppe pippe mentali - come la sottoscritta. Però la festa è andata bene, almeno! Ne combineranno delle belle. Grazie di tutto. Bacio.

@fede: evviva l'autostima, eh? Hauhau Naaaah, è una personaggia fantastica, merito anche tuo! E poi non puoi lamentarti che fai sempre tu i piatti, non me li lasci mai da fareeee! S'agapò.

@Summerbest: Grazie per tutte le cose fantasticherimme che dici! Spero che anche questo capitoluccio ti piaccia e che continui a seguirmi. Un abbraccio!

@Sarè: Angelo mio! Eeeeeh, sì. Ed è troppo un gran figo, te lo sei scelto proprio bene XD bè, non è proprio un successone ma mi piace abbastanza .. il che è tutto dire - lo sai. E poi c'è anche la tua manina che rende tutto più speciale. Ti voglio troppo bene anch'io. Ma proprio troppo!!

E con questa ho finito. Passo e chiudo. Alla prossima, spero presto.
E RECENSITEEE, pliiiiiiiiiiz! :)

Rak*

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Capitolo 4
*** can't take my eyes off of you ***


4, can't take my eyes off of you
Blend



-can't take my eyes off of you-



Chiudo la porta dopo averli salutati entrambi e vado dritta verso la televisione. La accendo, ma non sto guardando nulla .. Sto cercando di riflettere ma con una replica del Letterman Show come sottofondo è impossibile. Mi butto sul telecomando e spengo la scatola sdraiandomi sul divano ad occhi chiusi. Lo devo chiamare io? Aspetto che mi chiami lui? No, lo chiamo io. Oggi? Troppo presto. Dopodomani? Troppo tardi. Domani? Mmm.. Accordato per domani. Ma cosa gli dico? Sto per urlare davvero.. oggi è la giornata Viva Le Pippe Mentali. A farmi aprire gli occhi è il mio cellulare che prende a squillare sul divano di fronte a quello dove sono sdraiata. Faccio un salto e vedo un numero sconosciuto. Dai, Ben, ti prego dimmi che sei tu.

- Edith, sono Johnny - Non è Ben, ma non mi lamento.
- Ciao Johnny! - dico sedendomi a terra con la schiena contro la poltrona.
- Volevo sapere come stavi -
- Bene, grazie. Ho saputo che tu e Gerard vi siete preoccupati della festa, grazie davvero -
Fortunatamente sono al telefono altrimenti potrebbe vedere il colore bordeaux che stanno assumendo le mie guance.
- E' stato un piacere, bella. Anche se avevo quella pazza di Alexandriaconlai che mi urlava addosso. E' stato divertente stuzzicarla, anche se per poco - mi dice ridendo.
-  Me ne sono accorta - rispondo - Vi siete trovati subito, eh? -
- E'.. una persona particolare - mi dice serio.
- Bè, credo proprio che ci saranno altre occasioni per stuzzicarla -
- Non vedo l'ora. Sai, in mezzo a voi, mi sento meno anni sulle spalle -
- Ti consideri vecchio? - gli chiedo sconvolta. Ci metterei la firma per avere un marito che a 46 anni è così sexy!
- No, anzi. Ma mi ci fanno sentire.. In mezzo a voi sto meglio, mi svago -
sento un pò di malinconia nella sua voce e mi domando perchè non sento le voci dei bambini o quella di Vanessa. Dopo aver chiacchierato un altro pò riagganciamo anche perchè devo andare a prendere papà, di ritorno all'aeroporto. E' parecchio che non vedo Joh con Vanessa, anche quando papà me lo ha presentato era da solo. Sinceramente non me la sento di chiedergli nulla, chi sono io per impicciarmi nella sua vita privata? Potrei quasi quasi essere sua figlia e non mi sembra il caso. Però ha detto che con noi si svaga. Forse potrei chiedere a pap- Edith, finiscila di impicciarti dei fatti degli altri! Però anche il modo in cui mi ha parlato di Alex, il modo in cui ha detto quel << particolare>>. Mmm.. Okay, okay la finisco con le pippe mentali. Si sono solo parlati e stuzzicati per una sera. Si sono rimasti simpatici, che male c'è? Anche perchè Alex sa che Joh sta con Vanessa, no? Certo, Alex dall'alto dei suoi 35 anni supera anche me in pazzia ma sa quello che fa. Vero? Okay, è la seconda volta che dico basta alle pippe. Ora davvero.
Parcheggio al solito posto di sempre perchè papà non può uscire dall'entrata principale. Sono già pronta ad aspettare un'eternità quando papà piomba in macchina sedendosi sul sedile accanto al mio e sbattendo la porta. Nel frattempo si apre lo sportello dietro e qualcuno infila una valigia. Papà è nel silenzio più assoluto, brutto segno. Non appena lo sportello si chiude faccio per partire ma papà mi ferma.
- Non aspetti tuo fratello? -
- Mio fratello ch.. Papà! - gli urlo vedendo Derek che si accomoda nel sedile dietro il mio.
- Cosa ci fa qui? - chiedo.
- Anche io sono contento di vederti, sorella - mi fa lui.
- Zitto tu, cretino - dico rivolgendomi a lui prima di voltarmi verso papà e aspettare una risposta.
- Mi ha aiutato durante tutti i provini ed è voluto venire. Che male c'è? E' tuo fratello -
- Mio fratello, un corno! Papà, devo ricordarti che abbiamo Natalie che viene ogni giorno da noi? Per giunta volevo anche chiederti di farla stare proprio a vivere da noi, dato che siamo più vicini all'università -
- A me non importa se c'è Natalie per casa - fa l'essere dietro di me.
- Non ti ho interpellato, idiota - rispondo senza neanche girarmi.
- Edith, ho ben altro a cui pensare. Per me Natalie può stare con noi fino alla fine dei giorni ma lui è mio figlio, tuo fratello e se vuole venire può. Chiuso il discorso e torniamo a casa - dice deciso.
Tutta incazzata giro le chiavi e metto in moto il SUV, già sapendo che papà sta per esplodere per il nervoso. Questi provini saranno andati uno schifo, lo capisco. Scommettete che parlerà fino all'arrivo?
- Vi ci mettete pure voi, grossi e vaccinati a litigare. Come se non avessi altro a cui pensare! Possibile che è così difficile trovare qualcuno come dico io? Ho provinato non so quanti ragazzi, è una strage. Devo trovarlo almeno entro.. Meglio che non ci penso! Devo muovermi o il progetto salta.. e non può saltare. Devo farlo ora, devo presentarlo in tempo per gli Oscar, cazzo. Il livello dei giovani si sta abbassando, quando c'ero io non era così. Leggendo la sceneggiatura gli leggo il terrore negli occhi ma dicono "Lo posso fare tranquillamente". Certo, e io sono all'ottavo mese di gravidanza. Quella la chiamo presa per il culo -.
Arrivati davanti alla porta di casa sta ancora sbraitando e per farlo calmare gli dico che ha chiamato Oksana. Mi ha detto che sono due giorni che non lo sente. Si lamenta lei! Io ci vivo e a mala pena ci parlo.
- Devo chiamarla - risponde calmandosi e entrando a casa. Nel frattempo aiuto Derek a scaricare le valigie e chiudo la macchina.
- Edith, cos è quel messaggio in segreteria? - mi chiede papà venendomi incontro e sbianco. Poggio la borsa e lo seguo mentre mio fratello, che sta diventando la copia esatta di papà fisicamente, va in quella che era la sua camera. Quella del tapis roulant, per capirci. Seguo papà in sala e preme Play.
<< Ci sono 1 messaggi. BEEP. Dolcezza, sono Gerard. Come va? Volevo chiamarti prima ma non ce l'ho fatta. Ho saputo che è rimasto Ben a dormire con te e non ti preoccupare per lo svenimento, se adesso stai bene significa che non era nulla. Ora devo andare, alla prossima festa. Ciao piccola. BEEP. Fine messag>>
Papà preme su stop e rimane a guardarmi. Ger, io ti volevo bene. Perchè mi fai questo?
- Sei svenuta e hai dormito con un certo Ben. Sono messaggi in codice? -
Non rispondere, Edith.
- Come è andata la festa, signorina? - mi chiede avvicinandosi. Sì, Mel Gibson riesce facilmente ad incutere terrore se ve lo state chiedendo.
- Papà, hai frainteso tutto. Sono svenuta perchè .. calo di zuccheri. E poi Ben ha dormito nella stanza che era di Mark, non con me. Voleva assicurarsi che stessi bene -
Non è proprio una cazzata, no? Gli faccio gli occhi alla gatto con gli stivali e pare cedere.
- Edith, mi fido di te - mi dice.
- E fai male - dice Derek da dietro.
- Ma devo davvero iniziarti ad odiare? - gli chiedo girandomi.
- Come se non lo facessi già! -
Mi stavo abituando ad essere figlia unica, aaarrrghh!

Adesso mi tocca anche cucinare il doppio, sì perchè gli uomini di casa sono due. Certo, forse farei meglio a non lamentarmi dato che prima vivevamo in nove. Ma prima cucinava mamma, quindi mi lamento. Però papà sembra ancora più felice, almeno. So quanto ha sofferto e soffre per il fatto che ci sia solo io. Non che non mi voglia bene, lo so, anzi. Ma siamo sette figli e in sei avevamo la possibilità di scegliere perchè Thomas è ancora minorenne. Solo io sono rimasta con lui, dopo essere stata un mese da Zia Cecilia(*).
Dopo cena mi metto al computer dopo aver parlato al telefono con Natalie. Tralasciando il fatto che c'è Derek a casa le ho proposto il trasferimento a casa Gibson e dopo parecchi tentennamenti ha promesso di pensarci su.
- Edith! Mi vieni a fare il letto? -
Ho sentito male o quell'idiota che dicono sia mio fratello mi ha davvero chiesto una cosa del genere?
- Alzi il culo e fai da solo - urlo di risposta poi però mi alzo e entro nella sua stanza.
- Hai intenzione di restare? - gli chiedo.
- Perchè? - mi chiede tutto intento a mettere il lenzuolo al contrario, ma non ho intenzione di dirgli che sta sbagliando.
- Perchè voglio sapere il motivo -
Non risponde.
- Mi auguro che tu non sia qui perchè credi che adesso puoi gestirti papà come vuoi -
- Che intendi? - mi risponde accigliato, girandosi.
- Intendo che sai che papà starà attento ad ogni singola parola per paura di perderti. E non credere di poterci riuscire perchè dovrai passare sul mio cadavere, chiaro? Se è così è meglio che vai via prima - ringhio.
- Non è per questo. Mi mancava mio padre, okay? Edith, non devi occuparti di me -
A interromperci è papà che, con la mano sul telefono ci dice che Oksana sta per arrivare.
- Okay, scendo giù - annuncio lasciandoli da soli. Dubito che papà abbia origliato, non è il tipo. Ma dovevo dirgli tutto, non voglio che si rovini quello che ho creato con papà fino ad ora.
Mezz'ora dopo a casa c'è Oksana con la piccola Lucia, la mia sorellina che prendo subito a spupazzare. Derek invece resta impalato e riesce a dire a malapena due parole prima di tornare in camera. E' la prima volta che si trova con Oksana e so quello che sta pensando. So che crede che è stata lei a rovinare tutta la famiglia. Anche io lo credevo, devo essere sincera. Le prime volte che veniva a casa mi chiudevo in camera e non sempre la salutavo però poi.. ho iniziato a vederla con papà e ho capito che lei non è colpevole di nulla, se non di essersi innamorata di un uomo che corrispondeva perfettamente. Lo vedo felice quando è con lei, quando fra le braccia prende la piccola Lucia e sto bene anche io. Li lascio da soli portando la bimba in camera mia. Già si possono vedere poco perchè non vivono insieme. Vi state chiedendo perchè, vero? Sì, lo so che sono fidanzati ufficialmente e che hanno anche Lucia ma l'ha fatto per me. Sono venuta a scoprirlo qualche mese fa mentre parlava al telefono con James(*), suo fratello. Gli ha spiegato che non sapeva se ero pronta ad avere un'altra donna in casa e aveva paura di perdermi per Oksana. Mi sono sentita un pò in colpa, lo ammetto, ma è vero quello che dice lui, sto imparando a conoscerla ma non credo che sarei d'accordo se venisse a vivere con noi.
Appoggio la bimba sul letto e inizio a farle le boccacce mentre lei ride di gusto. La adoro proprio. Smetto di giocare quando sento squillare il telefono. Con una mano poggiata sulla pancia della piccola, per reggerla, prendo il cellulare ed è un numero che non conosco. Sarà Johnny di nuovo dato che non ho salvato il numero, prima.
- Joh! Dimmi - rispondo dopo aver premuto il tasto verde.
- Veramente.. non sono Joh - Cazzo. Sbianco e mi accorgo che è Lui. Quel Lui, avete capito benissimo.
- Oh, io.. scusa. E' che il numero è simile e .. - inizio a balbettare cose senza senso e fortunatamente mi ferma.
- Tranquilla, non c'è problema. Volevo sapere come stavi, tutto qui -
- B-bene, grazie. Tu? -
 A non farmi sentire la risposta è mio fratello che piomba in camera mia.
- Edith, ho lasciato le mutande sopra il cassettone per metterle a posto. Le hai tolte tu? -
- Io non ho toccato niente - gli dico facendogli cenno di andare via e lo butto fuori.
- Scusa - dico a Ben.
- Figurati, non sapevo fossi occupata -
Ma che ha capito?? Io, con quel troglodita di mio fratello?
- Nono, Ben, hai frainteso. Il ragazzo di prima è mio fratello che è tornato a vivere con noi - mi affretto subito a rispondere.
- Ah, non sapevo avessi altri fratelli -
- A dire il vero ne ho altri 5 di fratelli, oltre a lui. Ma sono andati tutti con mamma dopo il divorzio e li sento poco e niente -
- Ah, mi dispiace. Se ti va di parlare io.. ci sono - mi risponde. Mi sta davvero chiedendo di sfogarmi? Se devo dire la verità, non riesco mai a buttare via tutto quello che provo perchè ho paura di risultare noiosa e monotona.
- Davvero, mi piace sentirti parlare -
Quella è la goccia. Mentre cullo Lucia inizio a raccontargli di mamma, Oksana e papà. Del fatto che mi mancano sia i miei fratelli che mia madre e gli spiego perchè sono rimasta con lui e il bene che gli voglio. Poi lui mi racconta della sua famiglia, del fatto che gli manca l'Inghilterra ma che qui ha trovato tutto quello che cercava. Dopo un'ora Lucia dorme profondamente e io sono sdraiata accanto a lei e mentre la guardo continuo ad ascoltare Ben.
- Ma mi diverto comunque - mi dice dopo avermi detto tutti i pro dell'essere così lontano da casa.
- L'importante è che stai bene - rispondo.
- Sì. A proposito di stare bene, domani ci vediamo? - L'ha detto davvero?
- Ehm.. Perchè no! - Ehi, ho risposto senza dire stronzate o balbettare. Mi congratulo, Miss Gibson.
- Allora.. non so, possiamo vederci davanti alla biblioteca. O ti passo a prendere sotto casa se mi spieghi dove vivi -
A farmi prendere di nuovo un colpo è papà.
- La piccola dorme, ver- con chi stai parlando? -
- Sì, dorme. Oksana deve andare? - Sìsì, evadi la domanda, tanto non scappi.
- Sì - mi risponde chinandosi per prendere in braccio la bambina.
- Parli con Natalie? -
- No -
- Alexandria? -
- No -
- Gerard, è troppo piccola per te -
- Papà, non è Gerard - con lui ho un conto in sospeso, ma non è lui. Cerco di spingerlo fuori dalla camera.
- Tanto scopro chi sei, capito? - dice avvicinandosi al telefono. Continuo a coprire il cellulare con la mano ma tanto avrà sicuramente sentito. Mannaggia a papà. Chiudo la porta e rimango con la schiena contro la porta, chiudo gli occhi e lo chiamo.
- Ben? - sussurro.
- Sono ancora qui -
- Scusa per mio padre ma .. -
- Figurati.. mette un pò paura, però -
Inizio a ridere e lo tranquillizzo.
- Lo fa per scherzare, non ti preoccupare -
- Okay, allora se mi spieghi dove sei.. Ti vengo a prendere un isolato più in là - mi dice ridendo. Quanto lo adoro quando ride.

Potessi fare una foto alla camera in questo momento lo farei volentieri. C'è l'intero contenuto dell'armadio rovesciato sul letto e tre ragazze che lo fissano senza parlare. Quella al centro, me, ha una crisi esistenziale. Le ragazze vicino a me .. stanno per uscire pazze.
- Qualcosa devo pur mettermi -
- Vai nuda - mi dicono in sincrono.
- Sarebbe l'opzione migliore se non rischiassi una denuncia -
- O uno stupro da parte di Ben -
- O un infarto di tuo padre -
- Allora ti metti .. questo - dice Alex che inizia a scavare fra i vestiti.
- Ma dove ti porta? -
- Cosa vuoi che ne sappia .. quanto tempo manca? -
- Quattro ore. Quattro ore? Siamo in un ritardo immenso -
Caos in casa Gibson. Io corro in bagno mentre Nat corre di sotto e Alex cerca un top e un paio di scarpe da coordinare. Un attimo .. Nat di sotto? Non può vedere Derek!
- Edith, devi dirmi qualcosa? -
Appena apro la porta del bagno per andarla a fermare me la ritrovo davanti con la mani sui fianchi e batte il piede a terra aspettando una risposta.
- Dovrei? -
- Ho avuto una visione o in casa gira Derek? -
Le faccio un sorriso a 32 denti.
- C'è Derek. E' venuto a sorpresa per stare con papà.. L'altro giorno. Incazzata? - le chiedo aspettandomi una maxi sparata.
- Credevo di sì -
La mia faccia diventa un punto interrogativo e anche Alex smette di cercare nella scarpiera.
- Credevi di sì? - le chiediamo in sincrono.
- Cioè, appena l'ho visto mi aspettavo di incazzarmi ma .. sto bene - dice, stupendosi da sola delle sue parole.
- Sono fiera di te, piccola - le dico abbracciandola.
- Grazie - mi sussurra.
- Ah, credo che accetterò la tua proposta. Nonostante il Gibson in più che gira per casa - aggiunge.
- Davvero? -
- Ho parlato con i miei e .. hanno accettato! -
Adesso si passa ai momenti da bambine di 6 anni. Fate finta di non sapere che stiamo saltellando e urlando per la stanza. Ad un tratto Alex risorge dai meandri della mia scarpiera.
- Trovateeeeeeeeeee! Sono perfette -

- Sicura che tuo padre non è a casa? -
Ma è normale che devo convincerlo a venire sotto casa?
- Ben, mio padre stava scherzando. E poi a casa non c'è -
- Posso stare sicuro? -
- Sì.. aspetta. Papà, poggia il revolver - dico ridendo e sento la sua risata di risposta.
- Sto arrivando -
Mi guardo allo specchio per la millionesima volta e respiro. Alex e Nat sono andate via da poco e domani sarà la giornata trascolo. Spero che la convivenza con mio fratello vada bene davvero.
Tre secondi dopo il suono del campanello. Vado ad aprire la porta un pò titubante.. chi può essere? Ben è appena partito di casa.
- Ben? -
- Non mi aspettavi? - mi fa lui, sorridendo.
- Non mi aspettavo mettessi le ali alla macchina, tutto qui - gli rispondo sorridendo e facendogli cenno di entrare.
- Ero dietro l'angolo quando ti ho chiamata -
- Ah - è tutto quello che riesco a dire. Edith, muoviti, fà qualcosa.
- Vado.. sopra a prendere la giacca. Faccio in un baleno - gli dico salendo le scale. Puoi resistere a tanto splendore? Bè, ci ho dormito insieme senza fare nulla. Direi che ce la posso fare.
Prendo la giacca e inizio a scendere le scale ma mentre sono a metà scalinata sento la voce di Gerard, possibile? Non ho neanche sentito suonare il campanello.
Arrivo in sala e capisco che è la segreteria.
<< poi non mi hai più chiamato, ecco perchè. Non so come ma tuo padre mi ha detto che sa tutto, spero che nessuno abbia parlato. Però non sa che con Ben ci hai dormito davvero, ha creduto alla tua stronzata. Anche se ti sarebbe piaciuto anche qualcos'altro con Ben, vero? Che ti piace da morire me l'ha detto Ashley e p - >>
Afferro la cornetta.
- Ger, d'ora in poi la mia segreteria di casa per te è off limits. Chiama al cellulare -
- Perchè? -
- Ti spiegherò. Ti chiamo io -
Aggancio e continuo a dare le spalle a Ben. Tanto prima o poi ti devi girare e far vedere il bel colorito sulle tue guance. Ora no. Edith! Mi volto verso di lui con un sorriso a 32 denti e lui sta ridendo.
- Scusa per .. Gerard, insomma -
- Usciamo? - mi chiede sorridendo. Dopo una figura di merda del genere sono pronta ad affrontare di tutto.


(*)Non credo esista davvero Zia Cecilia e neanche questo pseudo fratello di Mel, James. Per il resto, la storia del divorzio è vera ma i figli sono andati tutti con la madre, insieme a Thomas, il più piccolo. La storia con Oksana è vera, compresa la piccola Lucia.


Haha! Lasciate con il fiato sospeso, eh? *si sfrega le mani alla Mr Burns*
Vabè, sto capitolo è una schifezzuola bella e buona. Sono pronta al lancio di pomodori o verdura varia *aparteicarciofichemifannoschifo* Okay, ciancio alle bande ..
Siamo a - 70 giorni dalla prima prova dell'esame di stato e detto così sembra poco .. Ma pensare che manca un mese o poco più, OTTO WEEK END.. mi viene da tremare. Marò, pregate per me.
Non so quando potrò aggiornare ancora, spero presto.
Grazie mille a tutti quelli che mettono la storia fra le preferite/seguite e a tutti quegli angeli che recensiscono. Urletto come una pazza ogni volta!
Il blend è di Sarè, alias BlackPearl, che ha insistito tanto per farmelo (ma fa schifo, giuro. NdBlackPearl.) e mi piace moltissssssimo (è una pazza, NdBlackPearl).
Anyway, grazie a:

sarè, amour:
Si sa perchè lo ami, dolcezza XD E poi tu?! Come faccio io senza di te! Che mi sopporti, in tutto. E a chi dice che a distanza le cose si sentono di meno, bè ci siamo noi a dimostrare il contrario. Ormai ti voglio troppo bene per poter tornare indietro <3

sisteruccia: Se Gerri prima è figo, in questo capitolo lo amo da morire. E' troppo un grosso, no? Marò, io mi sto ancora riprendendo dalla lezione di oggi di filosofia... MACOMESIFAAAA? Okay, mi controllo. Ottio, non vedo l'ora di pubblicare l'articolo con il trasloco e i tuoi scleri ahuahuah S'agapò!

Enris: Anche io volevo essere al suo postoooooo! *AAARGH* Però Meredith mi sta simpatica e glielo concedo, Bedda lei! Bon, la finisco davvero. Sono contenta che ti piace lei perchè è un personaggio a cui sono particolarmente affezionata e sono troppo contenta che ti è piaciuto il capitolo :D Questo? XD Un abbraccio forte!

romina75:
La prossima volta partiamo tutteeee! Ben non è proprio il tipo che perde tempo .. vedrai! E sono sempre più felice che ti piaccia anche questa storia ;) Alla prossima, un bacioneeeeee!

Hey There Delilah: Ma grazzzzzie per i complimentissimi, ma non è tutto merito mio. Sono questi figoni della miseria che rendono tutto più bello! Cioè, tra Ben, lo Zio Joh, Gerry, Ed .. cioè non so più dove guardare XD E staremo a vedere cosa combineranno! Alla prossima, Carissimaaa!
(Sirius al potere??! MAIOTIAMOOO)

Summerbest: Anche io volevo andarci, cioè voglio dire.. il cuore non avrebbe retto, credo. Troppa bellitudine all'ennesima potenza! Grazie per i complimenti per il capitolo .. ora vedi come va, se hai la santa pazienza di continuare a leggere i miei scleri! Un abbraccio!
(Ah, se non mi sbaglio ci siamo aggiunte su Twitter XD)

Okay, ora mi defilo davvero che è tarduccio e devo scappare. Vi amo sempre di piùù, e recensite che mi fate contentaaaa! ;D Ora vado che c'è Ben nell'altra stanza che chiama.. e perchè farlo aspettare? :p


Rachele.

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Capitolo 5
*** i just wanna feel ***


capitolo 5 ?
portami dove si vola;;
-i just wanna feel-





Trovo il bagno del pub in un attimo, fortunatamente, e compogno subito il numero di Natalie.

- Edith? -
- Nat, finalmente -
- Sei già a casa? -
-No, sono nel bagno di un pub -
- E' così tragica la serata? - mi chiede mentre sento degli strani rumori.
- No, anzi. Lui è andato a pagare e io ho approfittato per chiamarti. Ma cosa stai facendo? -
- Preparo gli scatoloni, così evito di pensare ad altro -
- Ad altro cosa? - le chiedo mentre intanto mi guardo allo specchio per vedere se è tutto okay.
- Ed. Non mi ha più chiamata dall'altro giorno a casa tua. Dici che devo farlo io? - Bella domanda.
- Non so Nat .. Potresti provare. Magari domani.. Forse è stato impegnato con il lavoro -
- Sì, hai ragione. Vabè, racconta! - Mi urla e il sorriso che ho stampato in faccia si allarga ancora di più.
- E' fantastico, lui intendo. Siamo andati al cinema ed eravamo d'accordo sul film da vedere -
- Hai pianto come ad ogni santissimo film, vero? -
- N.. Sì ma non troppo. Però è stata una bella scusa per inziare ad abbracciarmi -
Chiudo gli occhi e penso a quando mi ha messo il braccio attorno alla spalla e mi sono stretta a lui. Sentire il suo respiro fra i miei capelli è una cosa che non dimenticherò così facilmente. Appoggiata al suo petto sentivo i battiti del suo cuore e non volevo andarmene più.
- E ora è di là, dovevo chiamarti per forza però ora è meglio che vada altrimenti penserà che sono scappata -
- Okay, vai. Ah, Edith -
- Dimmi -
- Secondo te l'ho fatto scappare Ed? -
- Non dire scemenze. E mettiti a letto. Domani ci pensiamo anche io e Alex al trasloco, ora dormi -
- Ti voglio bene, Edith -
- Anche io, Natalie. Tanto - le rispondo e riaggancio. Ultima occhiata allo specchio per poi aprire la porta e tornare da Ben. Cavolo, fa effetto anche a me pensare una cosa del genere.
- Tu vuoi farmi morire - dico a Ben che mi sta aspettando davanti alla porta.
- Non tornavi più, pensavo fossi scappata dalla finestra. O che fosse venuto tuo padre a rapirti -
Gli sorrido e scuoto la testa.
- E per l'ultima opzione avevo paura ad uscire da solo. Sai, il revolver, tu gli hai detto di toglierlo, ma non si sa mai -
E mentre dice così mi accompagna con una mano dietro la spalla, fuori dal locale. Quando saliamo in macchina mi inizio a rendere conto che purtroppo la serata sta finendo e mi perdo a guardarlo, mentre guida. La luce che proviene dai lampioni fuori gli illumina il volto e i capelli scuri che ogni tanto vengono sconvolti quando lui ci passa la mano attraverso. E poi quella fantastica fossetta sul mento che quando sorride quasi scompare.
- Ho qualcosa sulla guancia? - chiede ad un tratto toccandosi lo zigomo. Cavolo, mi ero proprio incantata a guardarlo.
- Ehm .. no, solo .. - e gli tocco la guancia facendo finta di togliere qualcosa che non c'è.
- Adesso è okay - aggiungo e lui sorride, sussurrando un Grazie e riprendendo a guardare avanti.
- Eccoci qua - dico una volta arrivati.
- Scusa se sono così silenzioso quando guido. Non è solo con te, è normale - mi dice mentre scendiamo dalla macchina. Lui mi accompagna fino alla porta di casa e poi, come al solito, c'è la mia spasmodica ricerca delle chiavi.
Quando le trovo, le tiro fuori dalla borsa trionfante e alzo lo sguardo su di lui.
- E' stata davvero una bella serata, Grazie Ben -
- Forse non ti sarai divertita a scappare dal cinema per evitare che quelle ragazzine mi assalissero -
- è stato un piacere anche ricevere le loro maledizioni - aggiungo divertita.
- Sono contenta che sei stata bene .. per me è stata la stessa cosa - e dicendomi così mi prende la mano e si avvicina.
- Sono orgogliosa anche del fatto che hai affrontato le tue paure arrivando per ben due volte fino alla porta di casa -
Lui ride e stavolta ne approfitto io per avvicinarmi. Mi ha già rubato un bacio, stavolta non ho intenzione di lasciarlo andare via così.
- Neanche Indiana Jones avrebbe rischiato tanto, eh? - sussurra.
- Neanche.. - ripeto e le nostre labbra si avvicinano ad un limite per cui poi non si può tornare indietro.
- Credi che sia tanto coraggioso da spingermi anche oltre? - chiede in un sussurro. Avrei voglia di rispondergli << zitto e baciami, cretino>> ma, con molta fatica, sto al suo gioco. Vediamo chi cede prima. E gli metto le mani dietro il collo mentre lui con le mani sui miei fianchi mi avvicina ancora di più. Ora siamo praticamente incolltati, le labbra si sfiorano.
- Lo spero, più che altr- Non mi lascia neanche finire la frase che la sua lingua si fa spazio fra le labbra e inizia a incatenare la mia in uno dei baci più passionali che abbia mai ricevuto. Mi stringe talmente tanto che sento di stare per scoppiare tra le sue braccia, ma non mi importa e le mie dita finiscono ad intrecciarsi fra i suoi capelli. Quando ci allontaniamo, rimango con la sua fronte attaccata alla mia.
- Questo avrei voluto farlo la prima volta che ti ho visto - mi dice a bassa voce.
- Avresti potuto - gli dico allontando un pò il viso per fissare i suoi occhi scuri - avrei sicuramente sorvolato il fatto che mi avevi rubato l'ultimo profiterole -
Ride e mi bacia di nuovo.
- Adesso so anche come farmi perdonare quindi - mi dice.
- Non crederci troppo. Se fai cavolate più grandi - rispondo infilando le chiavi nella toppa.
- Posso fare di meglio, e non solo questo -
Dio d'amore, non farmi collassare gli ormoni.
Mi dà un altro bacio ma stavolta non permetto che sia breve.
- Ci .. vediamo domani? - chiedo titubante mentre apro la porta.
- Senza ombra di dubbio, cara Willie (*) - mi dice avviandosi verso la macchina.
- Buonanotte, Indi  - gli rispondo sorridendo e rimango a guardarlo fino a che va via con la macchina. Entro in casa con una delicatezza che non mi appartiene e trovo papà ancora in poltrona.
- Insonnia? - gli chiedo sedendomi accanto a lui e dandogli un bacio sulla guancia.
- L'insonnia è solo la conseguenza. Con chi sei uscita? Ho sentito un << Buonanotte Indi>> se non mi sbaglio -
A questo punto scatto in piedi.
- Eri dietro la porta a origliare? - gli chiedo.
- L'hai detto ad alta voce e in quel momento stavo cambiando canale - che fantasia.
- Allora? Chi era? -
- Non sono fatti che ti riguardano - dico dandogli le spalle e iniziando a salire le scale.
- Shia La Beuf mi sta simpatico - mi dice mentre mi corre dietro.
- Papà con Shia non c'è mai stato niente -
- Ma non vi siete conosciuti? - mi chiede.
- Sì, ma non c'entra. Non era lui -
- Se devi uscire con Harrison Ford a questo punto per età è meglio Gerard - dice e mi volto verso di lui. Mi fa quasi tenerezza. E' molto tempo che viviamo da soli e forse questa è .. non so. Paura di non essere abbastanza? Di fondo però c'è sempre la paura che vada via.
- Papà - lo chiamo avvicinandomi - hai detto che ti fidi di me. Fidati, allora - e gli dò un bacio sulla guancia.
- Okay Edith. Buonanotte - mi dice e riprendo a salire le scale.
- Ah, tesoro - mi richiama e mi giro - Sei bellissima stasera, come sempre -
Gli sorrido - Grazie Papà -.

Mi sono svegliata tardi, come mio solito e ora corro per casa cercando la borsa. E' il quarto messaggio che Alex mi lascia in segreteria.
<< Sto invecchiando. Ti muovi? La prossima volta ti passo a prendere ioo! Ho una lezione oggi pomeriggio e vorrei essere lì in tempo>>
- Arrivoo - urlo come se potesse sentirmi. Mentre sto per passare, per l'ennesima volta, davanti alla stanza di papà si apre la porta. Adesso chiudete gli occhi e provate ad immaginare il grande Mel Gibson nel suo pigiama a righe, i capelli sconvolti, la riga del cuscino sulla guancia e gli occhi socchiusi. Figo, eh?
- Edith, sei consapevole che sto per ucciderti? - bisbiglia.
- Mi vuoi troppo bene - gli dico oltrepassandolo.
- Per una volta, potrei sorvolare il fatto che sei mia figlia - mi risponde.
- Poi dovresti cucinarti da solo, anzi anche per Derek. Non so fino a che punto ti conviene farmi fuori. E comunque se ce la faccio a trovare questa cazzo di borsa tra meno di un'oretta sono qui con Alex e Nat per il trasloco. Sveglia anche l'orso che poi faremo parecchio rumore e non voglio sentirlo sbraitare -  mi raccomando scendendo le scale.
- L'orso? - mi chiede urlando mentre sono già al piano di sotto. Si vede che è prima mattina, papà è poco perspicace. Ah, Ecco la borsa. Fuga.
- Tuo figlio, Derek - dico sbattendo la porta e so già che sta sbraitando sul fatto che << è tuo fratello! La finirete mai di insultarvi?>> E' normale che facciamo così, no? Ma tanto lui continuerà a lamentarsi.
Arrivo a casa di Alex e la trovo fuori dalla porta. Per quanto corro prima o poi mi sequestrano la macchina.
- Che hai combinato ieri sera che stamattina vai a rilento? - tuona Alex entrando in macchina.
-Buongiorno anche a te, Alexandria -
- Buongiorno, un corno. E' un'ora che ti aspetto! -
- Non mi sono svegliata! - mi giustifico.
- Avete ripassato il Kamasutra due volte? - urla e io freno di botto.
- ALEX! - La macchina dietro, ovviamente, suona il clacson.
- E' l'unica soluzione. Ti ha talmente stremata che non hai sentito le mie .. 13 chiamate! -
Scuotendo la testa accelero un pò, altrimenti il ritardo si moltiplica.
- Allora, quante volte? - mi chiede calmandosi.
- Nessuna -
- EDITH! - stavolta l'urlo è suo e per lo spavento freno di nuovo all'improvviso. Mi becco ancora una volta, giustamente, le maledizioni dall'uomo dietro di noi.
- Alex, non puoi urlare così mentre guido! -
Riparto per l'ennesima volta ma la macchina dietro di noi lampeggia. Ecco, mi tocca scendere pronta al classico discorso "Donna al volante, pericolo costante". Sbuffo e usciamo dal Suv mentre fissiamo la Jaguar XJ davanti a noi. Ma prima di conoscere il proprietario di questo gioiello sento squillare il cellulare in tasca e abbasso lo sguardo per vedere chi è che mi chiama a quest'ora. Sicuramente Natalie. No, Squillo di Ben!
- Ancora tu! - sento Alex e alzo gli occhi. A uscire dalla macchina è il 46enne più sexy del pianeta.
- Joh! - lo saluto.
- Piccola, sei tu! Ero pronto ad una litigata da denuncia - mi saluta con un abbraccio.
- E' stata colpa sua, vero? - aggiunge indicando Alex.
- Perchè credi che sia stata io? -
- Sto imparando a conoscerti -
- A forza di scontrarci e litigare? -
- Se litighiamo è colpa tua! -
- Mia? - esplode lei.
- Se sei acida non è di certo colpa mia - dice tranquillo mentre le sorride.
- Tu sei quello acido -
Okay, è il momento di intervenire.
- Ragazzi, basta. Joh, sono contenta di averti rivisto - dico rivolta a lui mentre spingo la mia amica in macchina.
- E anche lei è contenta di averti rivisto - aggiungo e chiudo lo sportello sull'urlo di Alexandria. Lui ride e mi fà l'occhiolino mentre risale sulla Jaguar. Si diverte parecchio a stuzzicarla, eh .. Chissà che .. Meredith, Basta!
Faccio un respiro profondo prima di salire sulla macchina pronta a sentire le sue lamentele fino a casa di Nat. Nel frattempo Joh ci supera con la macchina e suona il clacson.
- Sto stronzo - francesismo di Alex accompagnato da un cortese gesto con il dito medio mentre lui ci passa accanto facendo l'occhiolino. Alzo gli occhi al cielo, credo che la strozzerò.
- Ma lo vedi com'è .. ODIOSO? - dice quasi ringhiando.
- Non è odioso -
- Non è odioso? - ripete mentre rido - E tu come lo definirtesti, sentiamo -
- Simpatico, sexy, adorabile e si diverte a stuzzicarti -
- Secondo me invece è solo un grandissimo STRONZO - dice incrociando le braccia sul petto. Su queste parole il mio cellulare squilla di nuovo, stavolta un messaggio. Cacchio, impegnata com'ero a non far litigare quei due ho dimenticato Ben. Al primo semaforo tiro fuori il cellulare e vedo che il messaggio è di Joh.
<< Dolcezza, dì ad Alex che così mi offende!>>
Scoppio a ridere e le passo il cellulare.
- Adesso gli rispondo io - tuona.
- No, Alex molla il telefono - dico cercando di toglierlo dalle sue mani, ma sto per sbandare e metto anche l'altra mano sul volante.
- Senti, voglio arrivarci intera da Natalie - le dico mentre è intenta a scrivere non so cosa. Ad un tratto porta il cellulare all'orecchio e urla.
- Sappi che non sei divertente, grandissimo stronzo quale sei! -
Poi sbianca, mettendosi una mano sulla bocca.
- Ti .. richiama più tardi - aggiunge poi.
Io ho un mezzo sospetto. Voi che dite?
- Alex, chi era? - le chiedo cercando di rimanere calma.
- Ehm .. Joh! - mi dice sorridendo.
- Secondo te dovrei crederti? -
Nessuna risposta.
- Alex, dammi il telefono. ORA - dico decisa tendendole la mano ma le non si muove.
- Edith, dovresti tenere entrambe le mani sul vo -
- ALEX! - tuono, interrompendola.
Con molta calma, aggettivo non propriamente adatto ad Alexandria, mi lascia il cellulare in mano. Vado alle chiamate ricevute mentre continuo a guidare e per poco non sbando di nuovo.
- Hai urlato in faccia a Ben? - le dico alzando un pò la voce. Calma, Edith. Devi restare calma, stai guidando.
- Senti, ero incazzata e ho dato per scontato che fosse Joh a chiamare, okay? -
Butto il cellulare nella borsa accanto a me e sospiro.
- Camomilla e Valium la mattina -
- A me doppia porzione - mi risponde, poi però restiamo in silenzio fino a che lei non lo rompe.
- Mi racconti di ieri sera? - sorrido. Non ce la faccio a restare con il muso per troppo tempo.
Quando scendiamo dalla macchina vado dritta verso la porta di casa Martini.
- Meredith! - mi accoglie la madre di Natalie con un sorriso.
- Quanto tempo! - le rispondo abbracciandola e le presento Alexandria.
- Come mai qui? - mi chiede.
- Sono .. venuta a prendere Natalie .. il trasloco - dico come se fosse la cosa più logica del mondo. Eppure aveva detto di averne parlato con i suoi!
- Ah, sì. Credo sia già da te - mi risponde e guardo l'orologio. Effettivamente sono in un ritardo record: un'ora e un quarto. Le mie congratulazioni, Miss Gibson.
Salutiamo e ci rimettiamo in macchina mentre spero con tutto il cuore che non si sia scontrata con Derek. Stavolta arriviamo a casa molto più velocemente, senza intoppi telefonici ma sempre ripetendomi che devo ricordarmi di chiamare Ben.
Davanti casa è parcheggiata la Volvo di Nat e sulla porta ci sono diversi scatoloni. Scendendo dalla macchina vedo Derek uscire e prendere una scatola. La prende senza aver bisogno di aiuto. Cavolo! Piccolo Gibson cresce.. o forse dovrei dire piccolo Mel. E' pazzescamente la copia esatta di papà.
- Dek! - urlo e lui si gira - Natalie? - aggiungo fiondandomi dentro e trovandola sulle scale, con le mani sui fianchi, che chiama mio fratello.  Mi fermo sulla porta e mi sposto per far passare Derek che le va incontro e lei le dice dove appoggiare la scatola. L'ha schiavizzato! Che grande. Alex arriva in quel momento sulla porta e segue la stessa scena.
- Dov è il sangue? - chiede.
- Non c'è - rispondo sconvolta seguendo Natalie con lo sguardo -
- Niente Sweeney, nè tantomeno Jack lo Squartatore - dice mettendosi davanti a noi.
- Ancora a parlare di quello?? Non ce la faccio più! - urla Alex e cerca di afferrare da sola uno scatolone, invano.
- Magari mi aiuti eh, Edith? - fa più forza e me lo mette fra le braccia.
- Poi ti spiego - sussurro a Natalie mentre salgo le scale.
- Non c'è nulla da spiegare - aggiunge Alexandria dall'altra parte dello scatolone.
- Ma in che stanza devo andare? - chiedo una volta arrivata alla fine della scalinata. Sento la voce di mio padre che urla << Qui!>> provenire dalla stanza accanto alla mia. Entriamo e lo troviamo a litigare con un cassetto, accorgendoci che la maggior parte del lavoro è già fatta.
- Vedo che Zeus e prole hanno fatto tutto - dico trionfante.
- Se aspettavamo te - mi risponde mio fratello passandomi davanti e gli tiro un schiaffo sulla spalla. Neanche a dirlo mi sono fatta più male io che lui.
Natalie va ad aiutare papà e vedo che lui le dà un bacio sulla guancia e le dice
- Sono contento che tu sia qui - poi guarda me.
- E tu vedi di dare una mano a tuo fratello che io devo andare - mi dice.
- Agli ordini, Zeus. Diventerò la piccola aiutante di Ares -
- Stai cercando di scatenare l'ira divina, o mortale? - mi chiede avvicinandosi.
- A parte che sono immortale anche io se sono figlia del re degli dei e poi no, padre. Sto constatando il fatto che lei debba tornare sull'Olimpo a sbrigare qualche .. divina faccenda -
- Ma bene. Derek, fatti aiutare da tua sorella - dice e esce dalla stanza.
- Papà dovresti farlo un film del genere in cui interpreti Zeus - gli urlo.
- Chissàà! - sento di risposta e me metto a ridere. E' capacissimo di farlo davvero.
- Allora, sorella - dice mio fratello rientrando nella stanza e appoggiandosi alla porta - con Dorian Gray? - mi chiede con il suo solito sorriso idiota.
- Non sono fatti che ti riguardano, scemo! - gli dico e mi metto a litigare con lo scatolone ai miei piedi.

Essendo in quattro finiamo ben presto a mettere tutto al suo nuovo posto e, prima di pranzo, rimaniamo tutti un attimo a contemplare la nostra opera.
- Mi piace - fa Derek.
- Anche a me - aggiungo io.
- Bel lavoro, gente - dice Alexandria.
- Siete troppo per me - aggiunge Natalie stringendomi la mano.
- E' il minimo. Ora a cucinare! -
- Io faccio una doccia! - dice subito mio fratello. Sospettavo.
Una volta arrivati in cucina bracchiamo Natalie.
- Allora? -
- Cosa? -
- Derek! - diciamo in coro io e Alex che ci guardiamo. Dovremo finirla di parlare a sincrono.
- Abbiamo fatto pace.. mi ha chiesto scusa per quello che ha fatto e l'ho perdonato. Insomma, dobbiamo vivere insieme .. si chiama convivenza civile! - dice decisa e ci scansa.
- Convivenza civile - diciamo in coro io e Alex per prenderla in giro.
- Edith, da quanto si chiama così? -
- Ah, non so .. dovremmo tenerci più informate -
- Finitela! - ci dice Natalie con la testa nel frigorifero.
- Dai, alla fine ti ha chiesto scusa .. - le dico io sedendomi intorno al tavolo. Ottio! Sto difendendo mio fratello .. uccidetemi!
- Ed è anche un gran gnocco - aggiunge Alex che si prende la mia occhiata sconvolta alla quale si aggiunge quella di Natalie.
- Che ho detto di male? E' bello, muscoloso .. occhi azzurri. E' la copia di tuo padre! - dice cercando di difendersi.
- Stai dicendo che papà è gnocco? - ripeto.
- Sto dicendo che è un bell'uomo .. non credo che è la prima volta che senti una cosa del genere! -
- E' la prima volta che la sento da una mia amica .. vabè, lasciamo stare papà. Qui si tratta di Derek - dico girandomi verso Natalie.
- Qui adesso si tratta di buttare giù la pasta. No, davvero, non mi va di parlarne -
Il tono che usa è più che sufficiente per capire che davvero non ne vuole parlare. Pazienza, prima o poi si deciderà a dirmi quello che le passa per la testa, no?
- A proposito. Ho provato a chiamare Ed ma dà staccato - aggiunge.
- Ho sentito dire da Chace che oggi ricominciavano a girare - risponde Alexandria.
- Visto? - aggiungo io - stai calma - le dico sorridendole e poi mi torna in mente la cosa che mi vado ripetendo da questa mattina. Alex mi legge nel pensiero.
- Ah, rientrando ho visto 3 messaggi in segreteria -
- Gerard - diciamo in coro.
- Quell'uomo è follemente innamorato di te - dice Alex mentre andiamo in sala.
- Ci vogliamo bene. Lui è bellissimo da togliere il fiato ma non c'è niente, assolutamente - preciso mentre premo il tasto Play.
<< Ci sono 3 messaggi. BEEP. Mel, sono>> e premo il tasto per passare al messaggio successivo.
- Questa è per papà -
<< BEEP. Edith, sono Ben>> Questa è per me. << credo che il tuo cellulare ce l'abbia Alex. Mi ha risposto urlando credendo che fossi un altro>> Sguardo inceneritore ad Alex. << io .. niente volevo sentirti.. vederti magari. O forse bacio talmente male che già mi hai resettato. Tu baci .. cavolo, divinamente. Comunque volevo vederti. Ah, già te l'ho detto. Okay, vado. Spero che tuo padre non senta questo messaggio o inizio a considerare l'espatrio. Ciao. BEEP. Sono ancora io, Ben. Quando ti ho detto del bacio non stavo scherzando e .. okay, chiudo. BEEP. FINE MESSAGGI>>.
- Non lo facevo così insicuro - fa Natalie.
- E' che è terrorizzato da papà, non è così insicuro, anzi -rispondo.
- Anzi?! - dicono in coro Nat e Alex.
- Anzi sa prendere l'iniziativa .. e anche bene - rispondo mentre sul cellulare compongo il suo numero.
- Anche io mi sono ricreduta sul detti sugli inglesi - dice Nat.
- Detti? - ripeto io.
- Baciano male e non sanno fare sesso - Esplicita Alex.
- Il primo è una cazzata enorme. Per il secondo vi farò sapere ma credo sia una cazzata anche quella - dico sorridendo e mi giro per vedere Natalie - lei ha le argomentazioni a favore di questa tesi e io spero di averle al più presto -
- Cosa? - dice Ben al telefono. Cazzo, aveva risposto. Sbianco e copro il telefono con una mano facendo capire alle altre cosa è successo.
- Ben? -
- Ho sentito che parlavate di inglesi ma non ho capito nient'altro - Meglio.
- No, niente. Discorsi idioti - dico ad alta voce cercando di coprire la voci di Nat e Alex che spingo in cucina con un gesto della mano.
- Allora, oggi trasloco? - mi chiede.
- Sì, è già tutto a posto, stavamo preparando il pranzo -
- Credevo ci avreste messo tutta la giornata -
- Nah, c'è mio fratello che è tipo Hercules. Abbiamo fatto prima -
- Ah, capisco. Senti, ti va di vederci oggi? Potrei passare per le sei e mezzo, sette .. passeggiata e cenetta, che dici? - Dritto al punto, eh? Mi piace sempre di più.
- Perfetto. Sai dove vivo - dico con un sorriso a 32 denti. Ecco che ricomincio a diventare viola.
- Okay. Ma tuo .. -
- Mio .. -
- Tuo .. insomma Zeus? -
Inizio a ridere come una cretina seguita a ruota da lui.
- Zeus non rientra prima di stasera - gli rispondo.
- Perfetto, allora. Ci vediamo più tardi -
- Sì.. ah, Ben! -
- Dimmi -
- Non baci male, anzi - la sfacciataggine è chiaramente data dalla troppa vicinanza con Alex.
- Detto da una yankee è un onore, davvero. Spero ti ricrederai su tutti i detti sugli inglesi -
Sì, gli ormoni mi collasseranno prima.


(*) E' una scena di Indiana Jones e Il Tempio Maledetto. Adoro quei film e il merito è del mio papino che è un grandissimo fan di Indie ;)

Ooookay, dato che è più di una settimana che non mi facevo viva, ecco un capitolone. Adesso odiatemi, fate quello che volete. Però se state leggendo qui significa che ce l'avete fatta a leggerlo tutto. Cavolo, ci vuole il vostro stomaco a sopportare tanti scempi tutti insieme ;)
Anyway, sono felice, stranamente. La mia Inter ieri sera è stata fantastica .. quel 3 a 1 .. eeeeeh. Adesso non vedo l'ora che arrivi il 28 per il ritorno *__* e poi c'è finalmente il sole. Sono meteoropatica, che ci posso fare? Vabè, smetto di sparlare allegramente. Spero vi piaccia questo capitolo!
Grazie a tutti quelli che anche solo leggono .. ma un ringraziamento speciale va alle sante che commentano!

@julwings: troppi complimenti tutti insieme mi fanno malee! *non è verooooo* uuh, mi stavo per sciogliere davanti alla tua recensione! Cioè, GRAZIE! Sono contenta ti piacciano tutti e vedrai che questo branco di pazzi ne combinerà delle belle ;) Spero continuerai a seguirmi :) Un abbraccio.

@Enris: Ma ciaoo! Eeeh, Mel è troppo un grande, io me lo vedo proprio così con i figli. Forse non lo è, ma la mia mente bacata lo partorisce così! Adoro il fatto che adori Edith - viva i giochi di parole - e poi lei è buona, magari non gliela fa neanche pagare a Ger <3  Bè, qui c'è qualcosa tra loro, ma neanche troppo. Vedrai ;) sempre se ti farà piacere continuare a seguirmi! Un bacio

@sister: A parte che sono le cinque e venti e non ti sento da .. quando siamo uscite da scuola, vabè. Biglietto preso *ah, come faresti senza di me*.  Eccoti, qui Alexandria esce in tutto il suo SPLENDORE. Contenta? AuhauH S'agapò.

@romina75: Ciao! Ger è troppo un grande, fa morire dal ridere anche me .. mi piace un sacco! E Ben è proprio terrorizzato, bello lui *__* Spero ti piaccia questo capitoluzzo ;) Un bacione!

@sappir_ama_ben: Uuuh, che bella recensione. Brava, le critiche costruttive fanno sempre bene perchè aiutano a migliorare! Sì, effettivamente è un pò Surreal come dici tu.. però ci tenevo a precisare un pò di cose. Per quanto riguarda l'amicizia con Alex, bè, Edith mi assomiglia sotto questo punto di vista. Io tendo ad affezionarmi subito alle persone, mi affido alla prima impressione, che spesso è la migliore. E per quanto riguarda Ben, bè.. è lui che sta accelerando i tempi. E capirai perchè più in là *non posso parlare*.  Ti ringrazio ancora una volta per tutto e non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi di questo chap. Un abbraccio!! Ah, crepi per l'esameeee!

Ora è davvero il momento di defilarsi. Anche perchè mi aspetta Lettaratura Greca -_-" Mi auguro vi sia piaciuto questo capitolo. Un bacione a tutte, Rak.

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Capitolo 6
*** lose my breath ***


chap 6
portami dove si vola;;
-lose my breath-





Quando Ben suona il campanello, alle sette in punto, Alex è già uscita da un pezzo per la lezione, Nat è in camera e Derek ha raggiunto papà agli studios, o l'Olimpo, chiamatelo come volete.

Apro la porta e prima ancora di salutarci già mi sta baciando. Ho già detto che adoro il suo modo di fare?
- Una boccata d'aria fresca - mi dice non appena si allontana.
- Mi sei mancata, lo sai? - mi dice e mi viene da sorridere mentre gli accarezzo la guancia. 
- Anche tu. Aspetta che vado a prendere la giacca - gli dico. Siamo a marzo, è vero .. ma la sera fa più freddo.
-Edith! - mi chiama lui mentre sono a metà scalinata.
- Che c'è? - chiedo.
- La gonna. Forse è meglio che ti cambi -
Forse è meglio che .. COSA? Abbasso lo sguardo su di me. E' un vestitino nero, corto fino a poco sopra il ginocchio, con due bretelline nere e reggerlo. Una fascia di raso sotto il petto e poi scende dritto. Che cos'ha che non va?
- Sei meravigliosa così, assolutamente - si affretta a giustificarsi - ma fidati che .. ne vale la pena, spero - mi dice sorridendo. Dite che devo fidarmi dell'adone inglese dagli occhi scuri che mi fissa sulla porta? Massììì.
- Adesso l'operazione potrebbe richiedere più tempo, vero? - mi chiede mentre mi sto per tuffare nel mio armadio. Ha ragione papà a dire che per Apocalypto ha preso ispirazione da qui.
Esco cinque minuti dopo con un pantalone nero a sigaretta, lo stesso tacco 10 di prima e una camicetta lilla, scollata ma non troppo. La mia quarta non può permettersi di andare in giro sotto gli occhi attenti di tutti. Scendendo le scale lo trovo appoggiato alla porta aperta con la sigaretta in bocca. Sputa via un pò di fumo e sento i miei ormoni che mi supplicano cose che non posso ripetervi. Dio, ma quanto può arrivare ad essere sexy un uomo?
- Scusa - dice accorgendosi della mia presenza - non sapevo se potevo fumare dentro e ho lasciato la porta aperta.
- Non ti preoccupare - dico abbracciandolo e baciandolo. Okay, ammetto che il suo sapore mischiato a quello del tabacco non è il massimo. Ma qualche contro ce lo deve pure avere .. cioè vederlo con la sigaretta in bocca è così .. che c'è? Non sapete neanche cosa voglio dire. Forse stavo per dire .. Elegante.
E voi direte << Seeeeee! Come no!>>. Okay, la finisco con le mie elucubrazioni mentali.
Spegne la sigaretta a terra e come si gira mi accorgo che nell'altra mano stringe un casco integrale.
- E quello? - chiedo.
- Questo è tuo. E' in parte la causa dei tuoi pantaloni, che tra parentesi ti stanno benissimo - mi porta fuori e fa il giro per abbracciarmi da dietro.
- La causa principale è lei - mi sussurra all'orecchio mentre mi stringe passando il braccio sotto il petto.
Davanti a me, in tutto il suo splendore, brilla una Ducati 848, grigio chiaro e nera.
- Dimmi che non hai paura di correre - mi dice mentre io sto già infilando il casco.
- No, che scherzi? Ho sempre voluto salire su una moto del genere! - dico sorridendo e baciandolo ancora. Ben mi allaccia la giacca e si mette il casco per poi incamminarsi verso la moto. Chiudo la porta di casa e lo seguo mentre sento la musica del rombo.
- Sali? - Domanda assolutamente retorica. Mi aggrappo alle sue spalle e passo una gamba dall'altro lato, mi siedo meglio e gli sussurro che sono pronta.
- Okay. Allora, stringiti e forte e ti prego con i tacchi .. -
- Sto attenta a non graffiarla, tranquillo - dico interrompendolo e facendogli l'occhiolino dallo specchietto.
- Vai - gli sillabo e chiudo gli occhi. Ben dà subito Gas e se non mi fossi retta a lui probabilmente sarei volata via. Sono completamente spiaccicata sulla sua schiena e inizio ad aprire gli occhi. E' .. fantastico. Ci lasciamo indietro viali, macchine, persone a piedi .. non so dove stiamo andando ma su queste due ruote, abbracciata a lui potrei arrivare dovunque. Non so perchè ma riesce a farmi sentire .. protetta. Ad un tratto rallenta e poi accosta.
- Decidi dove andare. Il Pop's o la Green House -
L'imbarazzo della scelta. Sono due ristoranti in pieno centro e sempre pieni di gente.
- E' uguale - dico e forse dal mio tono si accorge che c'è qualcosa che non va.
- Edith, se non vuoi .. -
- No, non è che non voglio stare con te .. anzi, proprio perchè voglio stare con te non voglio decine di occhi addosso - dico giustificandomi.
- Hai ragione - mi risponde mettendo la sua mano fredda sulla mia.
- Scusami .. ma se tu vuoi -
- Assolutamente no. Che ne dici di andare al mare? - mi risponde e io intreccio le mie dita alle sue.
- Sarebbe fantastico -
- Allora ti porto in un posto carino, e isolato. Ci vuole un pò più di tempo ma fidati che ne vale la pena -
Gli schiocco un bacio sul collo e lui rimette la mano sul manubrio.
- Tieniti forte -
Neanche mezz'ora dopo abbiamo lasciato la moto e ci stiamo incamminando verso la spiaggia. Mentre camminiamo lui mi prende la mano e inizia a giocare con il mignolo. E' un riflesso incondizionato, ci scommetto. Ma è fantastico.
Il locale dove mi porta è tranquillo e accogliente. Ci sono già un pò di persone ma non credo sia un posto in voga fra i Vips. Meglio ancora. Ben prenota un tavolo per le otto e mezzo, fra mezz'ora, e mi sussurra di andare a fare due passi. Quando lo vedo sedersi su un muretto e sfilarsi e scarpe capisco che ha intenzione di andare sulla sabbia. Guardo i miei piedi e fisso le mie adoratissime scarpe.
- Dai, Edith, su -
- Poi finisco per essere 2 metri più bassa di te. Mr guarda come sono alto - gli rispondo sorridendo.
- Tanto ti guardo dall'alto anche se porti i tacchi - mi dice sorridendo e gli faccio una smorfia. Inizia a baciarmi ma mentre lo fa, mi passa un braccio dietro le ginocchia e mi prende in braccio.
- Adesso sei costretta - ride.
- Daiii - dico cercando di dimenarmi. Ma cosa diavolo sto facendo. Mi sta prendendo il braccio mentre mi porta verso il tramonto. Zitta un pò! Infatti mi rilasso e lui, a due passi dalla riva, mi lascia giù. Una volta a terra mi sfilo le scarpe e lo raggiungo, vedendo che è andato a toccare l'acqua. Vedo che si abbassa e ci scommetto qualsiasi cosa che appena mi avvicino mi bagnerà. Scommettete? Mi fermo a metà strada. Vuole fare il bambino? Allora ricambio. Prendo la rincorsa e mi butto sulle sue spalle, sperando di non finire in acqua in due. Forse aveva capito le mie intenzioni perchè mi prende al volo.
- Ti fidi così tanto che ti butti così addosso a me? - mi dice ridendo.
- Sbaglio? -
- Mah, chi lo sa - mi risponde ridendo e mi appendo in avanti facendolo cadere. Poi si rigira e mi ritrovo addosso a lui, petto contro petto.
- Sei bellissima - mi sussurra mettendomi i capelli dietro l'orecchio.
- Anche tu - sussurro e lo bacio mentre anche le nostre gambe si intrecciano. La sua mano sale per la schiena ma non posso permettermi di superare il limite ora. Qui all'aperto. Mi allontano ma lui continua ad accarezzarmi la schiena mentre passo il dito sui contorni del tuo profilo.
- Adoro il tuo naso - gli dico sorridendo.
- E io i tuoi occhi - mi risponde dandomi un bacio sul dito che è arrivato sulle sue labbra.
- Anche a me piacciono i tuoi - gli rispondo ridendo e baciandolo ancora.
- Non posso dirti cosa altro adoro di te o mi becco uno schiaffo -
- Naaaa, non sono così manesca -
- Scommettiamo? -
- Vai -
- Hai due .. -
E lo schiaffetto sul braccio parte mentre ridiamo.
- Stavo per dire orecchie - mi dice e mi metto seduta addosso a lei.
- Mi fai così scema? - gli chiedo e mi alzo. Lui continua a ridere e prendendomi la testa fra le mani mi bacia dolcemente.
- Non è colpa di nessuno dei due se .. hai un bel seno. Ti piace detto così? - mi chiede accarezzandomi la guancia.
- E' molto più .. elegante. Il mio petto ringrazia per il complimento - gli rispondo abbassandomi e, prendendo un pò di sabbia nel pugno gliela getto addosso. Non appena ho lanciato la bomba corro via e lui mi rincorre urlando < Stronza!>. In men che non si dica mi ha raggiunto e buttato a terra iniziando a farmi il solletico.
- Ben .. ti p.. bast.. dai - non riesco neanche a parlare fino a che si arrende. Si sdraia accanto a me ancora ridendo e con il fiatone. Io mi alzo su un fianco e lo bacio. Ah, quanto adoro quella lingua. Ma questo non posso dirglielo.
- Dovremmo andare - dice e scoppio a ridere senza riuscire a dirgli perchè.
- Ma che hai fatto? - mi aiuta ad alzare ma mi devo tenere lo stomaco per quanto sto ridendo.
- L'hai detto con un accento! - riesco a dire abbracciandolo e baciandolo sul mento.
- Detto da una yankeeee! - mi dice e si abbassa per prendermi le scarpe.
- Ma io adoro quest'accento adorabilmente inglese - gli dico sorridendo e lui ride dietro di me.
- Ti sei salvata in calcio d'angolo -
Tra un bacio ed una risata torniamo nel ristorante e mangiamo tutto esclusivamente a base di pesce e quando si tratta di pagare quasi lo strozzo.
- Ben, ti prego. Ieri non mi hai fatto pagare nulla -
- E ho intenzione di fare la stessa cosa stasera -
Niente, non c'è verso di pagare neanche 5 dollari. Risaliamo sulla moto e torniamo a casa. Stavolta però, mi godo ogni singolo istante del viaggio, stretta a lui. Arriviamo a casa e rientro sognante. Da cosa me ne accorgo? La faccia di papà quando gli dò la buonanotte. Mi metto a letto ma non ho sonno. Natalie? Oh, yeah. E nel frattempo chiamo Alexandria così sento i commenti in contemporanea.
- Natalie, sono io! - sussurro e lei apre.
- Quanto tempo sei stata via? -
Nel frattempo Alex risponde e la metto in vivavoce.
- Riunione a tre? - chiede e rispondo di sì mettendomi sul letto accanto a Natalie.
- Te lo sei fatto? - dritta al punto Alex.
- Alex! -
- Allora? - chiede Natalie curiosa. Sono due ninfomani!
- Non ancora -
- Attenzione che non ha detto no, ma non ancora - dice Alex.
- E dove ti ha portato? - chiede Natalie battendo le mani e racconto tutto, parola per parola.
- Ti ha detto che hai delle belle tette? Che boss - commento di Alex.
- Alla fine è tenerooo! - commento di Natalie.
- Ah, le pillole sono in quel cassetto - mi dice dopo aver agganciato con Alex e scuoto la testa sorridendo.
- Okay, vado a letto - le dico dandole un bacio sulla guancia e incamminandomi verso la porta.
- Meredith? -
- Sì? -
- Dormi con me? - mi chiede. Sta ancora male per Ed, lo so ma non le chiedo nulla.
- Certo, dolcezza mia -

"Wake up in the morning feeling like P Diddy"
Ma che ..
"(Hey, what up girl?)"
Mi giro nel letto sperando che questa musica smetta.
"Grab my glasses, Im out the door - Im gonna hit this city (Lets go)"
CAZZO, IL TELEFONO! Cado dal letto intrecciandomi con le lenzuola ma riesco ad infilare le mani nella borsa. Ben.
- Pronto - dico con il fiatone e mi siedo aggiustandomi i capelli.
- Cambiato suoneria di nuovo? -
- Sì e il sonno ha contribuito - rispondo sbadigliando.
- Scusami. Però sto per farti una proposta che non potrai rifiutare -
Tanto la risposta sarà sicuramente sì, indipendentemente.
- Devo partire, domani -
- Devi, cosa? - ripeto subito.
- Partire, Europa per un paio di giorni -
- Ah - annuisco. Cavolo stiamo insieme da poco e già parte. Districo le gambe dalle lenzuola e mi becco lo sguardo inceneritore di Natalie, al quale rispondo con un sorriso a 32 denti.
- E tu oggi passerai la giornata con me, in giro per negozi, vero? -
Ben e negozi. Il binomio è pressocchè perfetto.
- Sicuro? -
-Se te lo sto chiedendo sì. Sono costretto a comprare qualcosa, a detta del mio manager. E allora perchè non portare anche la mia ragazza? -
Dio Santo, ha detto davvero "ragazza"? Detto da lui, con quella voce, quell'accento .. cavolo se suona meglio.
- Ci sto. In quanto devo prepararmi? -
- Tempo record. Mezz'ora -
- Mezz'ora?? - urlo - Tu sei pazzo -
- Dai, dolcezza. Se no si fa tardi -
Eh, ma se mi chiama cosìììì! Ha già capito come vado presa. Mentre mi sto per sciogliere scuoto Natalie per farla alzare.
- Okay. A dopo, allora -
Dico e tiro una spinta a Natalie fin troppo forte e cade dal letto.
- VAFFANCULO! - esplode e Ben ride.
- Ci vediamo se non ti ammazza prima -
- Esatto - gli dico sorridendo e riaggancio.
- Ti sto odiando - mi dice è a terra, ancora intrecciata fra le lenzuola.
- Non volevo, Nat. Scusa - le dico e corro verso l'interruttore.
- Oggi esco tutta la giornata con Ben - cinguetto.
- Quindi è lui l'altro da maledire - ringhia mentre si alza. Ha i capelli alla Samara.
- Mi presti quel top fantastico? Quello giallo - le chiedo mentre si rimette a letto.
- Vattene -
- Natalie .. - le dico avvicinandomi all'orecchio.
- Prendi quel maledetto top, spegni la luce e estinguiti - borbotta. Le stampo un bacio sulla guancia e apro l'armadio  afferrando il top.
- Ti voglio benee! - le urlo prima di uscire.
- Io no! - mi urla e ridendo spengo la luce e chiudo la porta.
Mi preparo alla velocità della luce e, signori e signore, è VERAMENTE VERO, quando Ben suona il campanello sono pronta.
- Esci ancora con quel tipo -
- Dio, mi hai fatto prendere un colpo -
- Per te sono papà - mi risponde dalla cucina.
- Okay, Sommo Zeus. Sì, esco ancora con quel tipo. Che poi è Ben .. Barnes e non sono ancora pronta per farti la sua anamnesi. Studio e ti farò sapere - gli dico schioccandogli un bacio.
- Posso conoscerlo? - mi chiede.
- Ora?! - chiedo guardandolo.
- Ora - risponde deciso e incrocia le braccia sul petto.
- Vado - adesso Ben mi sputa in un occhio. O scappa via, a voi la scelta.
Esco fuori e lo trovo appoggiato alla macchina. Appena mi vede butta la sigaretta a terra e mi viene incontro. Non sai cosa ti sta per succedere, caro.
- Pronta dopo mezz'ora? Da Guinness! Dai, andiamo -
- Eeehm .. a dire il vero .. puoi entrare un attimo? - gli chiedo con un sorriso a 32 denti. Dai, non dirmi di nooo.
- Perchè dovrei entrare dentro casa? Edith, si fa tardi -
- Papà che ti vuole conoscere - dico decisa e lo vedo sbiancare, quasi.
- Se mi ammanetto è più sicuro? - tuona papà da dentro.
- Papà! - lo rimprovero e mi compare alle spalle.
- Tu sei il famoso Ben -
Sì, Ben-pezzo-di-legno, ora. Papà si avvicina a lui e gli stringe la mano. Vedo i lineamenti di Ben ammorbidirsi un pò e sussurrare il suo nome.
- Ecco, vedi che non sei morto? -
- Era .. per dire - si giustifica Ben, già più sicuro.

Mi metto a ridere ma dò loro le spalle per non darlo a vedere a Ben. Sento la sua risata nervosa e forse è meglio che intervengo.
- Ecco, Zeus. L'hai conosciuto .. ora possiamo andare? - dico spuntando dietro le spalle del mio Papi.
- Adesso sono più sicuro. Tu, guida piano - dice a Ben. Lui sorride teso e poi annuisce.
- Ora a casa - sussurro a papà che mi dà un bacio sulla guancia.
Entro in macchina e Ben non parla.
- Sono vivo - dice e io mi metto a ridere.
- Me l'aspettavo più .. terrificante - aggiunge.
- E' semplicemente un papà geloso, niente di più - rispondo e gli accarezzo la guancia mentre accende l'auto e parte.
- Ma non mi dici nulla?? - mi dice dopo cinque minuti e accosta.
- Cosa dovevo dirti? - chiedo agitata.
- Non ti ho salutato per bene - dice e si slaccia la cintura .. di sicurezza, che avete pensato, eh? Ninfomani!
Mi sfiora con il naso e poi mi morde il labbro inferiore. Gli metto la mano sulla guancia e lo avvicino.
- Ciao - mi sussurra. Un brivido mi attraversa la schiena e lo bacio. Un bacio più spinto e lui mi mette la mano sul fianco. No, qui no. Non voglio che la mia prima volta con Ben sia in una macchina in mezzo alla strada.
- Così va bene - sussurra e mi pizzica la guancia.
Mi rimetto in sesto e riprendo a guardare davanti.
La giornata passa fra camicie e giacche. Voi non potete capire cosa succedeva ogni volta che usciva dal camerino e mi chiedeva < Sto bene?> e io dovevo trattenere quello che davvero pensavo. Però credo che la mia faccia parlasse da sola dato che spesso ho ottenuto qualche risatina da parte sue. E' da poco entrato a provare l'ennesimo completo e sono le cinque del pomeriggio. In quanto a gusti è peggio di mio padre.
- Allora come sto? - mi chiede uscendo.
- Guarda com'è figo quello. Quello sì che me lo farei dalla mattina alla sera! - mi giro di scatto e vedo una sottospecie di commessa stuzzicadente.
La degna compare risponde con un - Del tipo "senza neanche dargli il tempo di rivestirsi, no?" -
Ma guarda 'ste due #]*&ù£@ ! (Sì, ogni tanto censuro XD ndA)
Le guardo in cagnesco e apro la bocca per parlare ma Ben mi mette la mano sulla bocca e ridendo mi porta nel camerino con lui.

- Ma hai sentito? - sussurro stizzita.
- Sì, e sei verde per la gelosia -
- Gelosa? Non sono gelosa - dico incrociando le braccia sul petto. Ho voglia di staccarle la testa a morsi per poi calpestarla e bruciarla ma non sono gelosa. Ben continua a ridere e mi bacia ma io non mi muovo.
- Almeno mi dici se sto bene? -
- Preferisco la camicia nera - dico secca.
- Sei bellissima. E non m'importa nulla di quella commessa .. ho te -
Stavolta rispondo al bacio e esco dal camerino mentre lui si cambia. Giuro che se quella stronza si avvicina, la testa gliela stacco davvero. Eccola che arriva, esattamente nell'istante in cui Ben esce dal camerino.
- Ha bisogno di qualcos altro? - chiede lei con la voce melensa. Adesso sì, sono verde. Ben mi abbraccia e mi dà un bacio sulla tempia.
- No, grazie. Ci pensa la mia ragazza - Tiè, brutta stronza! E' stato duro trattenersi dal dirglielo davvero.
- Adesso usciamo, ti prego - gli sussurro e ridendo mi dice di aspettare.
Lo guardo mentre rimette la giacca al posto e mi viene da pensare che ci deve essere qualcosa sotto a tutta questa fortuna. Proprio quando tutto andava a rotoli è arrivato lui. Mi ha presa, salvata ed è bello, dolce, sexy. Tutto quello che ho sempre desiderato. E me lo tengo stretto, cavolo se me lo tengo stretto.
Quando arriviamo a casa lui non scende e mi vado a sedere sulle sue ginocchia passandogli le mani fra i capelli.
- Adesso non ci vediamo per due giorni? - gli chiedo.
- Tre - mi risponde e mi bacia.
- Ce la farai senza di me? -
- Non lo so .. - mi sussurra mentre mi accarezza la guancia.
- Già non vedo l'ora che torni - gli dico e lui mi bacia mentre apre lo sportello. Io scendo e mi rimetto in ordine.
- Ti chiamo io, dolcezza - mi dice facendomi l'occhiolino e va via.
Possibile che già voglio che torni? Questa si chiama assuefazione .. o forse sto iniziando a provare qualcosa di più. Chi lo sa.



Uh, magari sono un pò in ritarderrimo, ma mi perdonate, veeero? E' che tra scuola e teatro proprio non riesco neanche a respirare. Non vedo l'ora che arrivi agosto per riposarmi davvero,, Poi per giunta me ne esco con questo schifo di capitolo, sorry. Qua Edith invece si dà alla pazza gioia, beata lei. Sappiate che tanto sono loro che hanno vita proprio, quindi se fa schifo prendetevela con loro. Anzi vi allego i loro numeri di telefono (seeeeH, ve piacerebbe, eh? Pure a me XD). Okay, la smetto di dire scemenze ma è colpa della scuola. E della mia Pazza Inter che è in finale *__*
Ora vi lascio davvero ai commenti che devo vedermi "Il Cacciatore Di Ex" *ottioGerard*
Grazie comunque a tutte, anche chi non commenta - anche se mi farebbe davvero piacere che lo faceste tutte :D

Summerbest:
caVa! Naaah, non ti preoccupare per il capitolo saltato ^^  Ma quanti complimenterrimi!! Dovrei riempire la pagina di Grazie, ma non basterebbe comunque a ringraziarti davvero. Mi fa un piacere infinito sapere che le cazzate che partorisco possono far provare qualcosa a qualcuno - qualsiasi sensazione sia. Spero ti piaccia anche questo! Un bacione grande!

Hey There Delilah: Aaah, non ti preoccupare neanche tu ^^  Sono contenta che sei tornata, però ;) Per quanto mi riguarda potresti continuare a dire all'infinito che Ben è troppo meraviglioso *.* Lo adoro troppo! E gli intrecci,, beh .. continua a seguire XD

Ps anche a me la scuola sta facendo dannare, ti capisco -.-

Un abbraccio forte, forte!

romina75: Carissssima! grazie ancora!! Io sono follemente innamorata della mitologia greca - infatti il mio cartone preferito in assoluto è Hercules XD E' stato più forte di me, metterla! Dek e Natalie .. Mah, chi lo sa ;) Hehe Un bacione grande, spero ti sia piaciuto questo capitolo un pò sdreuso!

sappir_ama_ben: Macciaoo! Ah, sono troppo contenta che ti sia piaciuto questo capitolo!! Mel .. che ci possiamo fare? Fa il papà geloooooso, ma è anche normale un pò, no? XD Grazie per i complimenti sulla scena del bacio, ci tengo davvero parecchio a quel momento e sono contenta che riesca ad arrivare bene a chi legge! Spero ti sia piaciuto anche questo! Un bacio

Ps Pazza Inter, per sempre ;)

dod: Tesorooo! Ma chi te l'ha fatto fare a rileggere sta schifezza e recensirla pure! .. So già quello che stai dicendo allo schermo del computer, okay, sto zitta :) Non sai il piacere che mi fa vedere una recensione da te, che sai il bene che ti voglio e l'amore incondizionato e spassionato che ho per quello che scrivi, per come scrivi, per tutto. *.*  e poi non è che non ti credo, è che sei stata condizionata negativamente da quelle due pazze - che corrispondono al nome di Sarè e Fede. Che poi si capisce che sono Alex e Nat, no? XD
T'adoro troppo. Ma davvero troppo! <3 Un abbraccio fortissimo, non vedo l'ora di risentirti che mi manchiiii!

Enris: Cara, grazie per i complimenti *.* che mondo sarebbe senza Mel, eh? XD Marò, ce lo vedo troppo a fare così con i figli, non so perchè! E' uno dei personaggi che più adoro, davvero. Adesso ogni volta che lo vedo in tv lo chiamo "Papy" XD Ma non sono mai stata una persona troppo normale, non ci fare caso. Spero ti piaccia anche qui ;) Un bacione!

Uuuuh, That's It. Se avete dato di stomaco, contattatemi che vi risancisco. Love You,
Rak.

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Capitolo 7
*** you make me wanna ***


10. Prima Volta
portami dove si vola;;
-you make me wanna- (*)




*Dopo tre giorni*


Prendo il cellulare e leggo il messaggio.
<< Sono appena atterrato, stanco morto. Ci sentiamo domani che non vedo l'ora di vederti. Un bacio, dei nostri>>
Mi ritrovo a fissare sognante lo schermo del cellulare. Finalmente è tornato, non ce la facevo più a sentirlo così lontano. E adesso devo addirittura aspettare domani per vederlo. Mi sposto un pò per vedere l'orario sulla sveglia. Le 20:20 e sono sola a casa, se non contate papà chiuso nello studio a scrivere.
Natalie è da sua madre e Derek .. non so dove sia finito, sinceramente. Mi alzo dal letto e decido di andare a preparare qualcosa da mangiare, giusto per non restare digiuna. Apro il frigo ma non c'è niente che mi stuzzichi. Poi apro il congelatore e tiro fuori il gelato. In quattro in casa e il gelato è ancora intero? Bè, buon per me. Neanche a dirlo in televisione è la desolazione più totale. Una scatola piena di idioti. Mi alzo e rimetto il gelato al suo posto, era stato un attimo di fame nervosa. Mentre sto per salire di nuovo le scale e magari mettermi un pò a studiare, ho un lampo di genio. Avete presente quando si accende la lampadina? Esatto. Ben mi ha detto che è stanco, e che va a dormire, quindi figurati se lo sveglio andando da lui e suonando il campanello. Ma .. Mi fiondo sulla mia borsa e inizio a cercare. Il giorno prima di partire siamo andati a fare il doppione delle sue chiavi di casa. E non mi ricordo di avergliele restituit - Eccole! Le prendo in mano e mentre gioco con il metallo freddo rifletto. No, non posso. Dai, aspetto domani, mi dico e faccio due scalini. Anzi, vado! Posso farlo, e voglio, soprattutto. Salgo di corsa al piano di sopra senza mollare le chiavi e busso.
- Papà, esco -
- Non fare tardi -
- Ehm .. Okay - gli dico. Dite che il fatto che stasera non ho intenzione di tornare è un problema? Sì, tecnicamente credo anche io di sì. Ma quando si vive tre giovani ed un adulto, di solito si riesce a fregarlo.
<< Sono uscita e naturalmente papà crede che torni. Sapete cosa fare, mi raccomando>> scrivo e invio a Natalie e Derek mentre mi infilo la giacca.
Entro in macchina e controllo di nuovo il telefono, 2 messaggi.
Da Derek: << Okay, opterò per il solito>>
Da Natalie: << Vai Edith! Mi raccomando fai la brava, anzi no. E salutami Ben. Ti adoro<3>>
Sorrido e lascio cadere il cellulare nel sedile accanto al mio mentre giro le chiavi per accendere la macchina. Cavolo, e come lo spiego che la macchina non c'è? Esco a piedi, non farà mica caso che non ho preso il Suv? Prendo la mia roba e scendo ma dopo quasi cinque minuti mi squilla il telefono. Papà.
- Perchè non hai preso la macchina? - mi chiede.
- Avevo voglia di fare due passi, che male c'è? - bella scusa.
- Ah, okay. Senti, hai preso le chiavi? Che io vado a dormire -
Perfetto, davvero perfetto. Quando papà si addormenta non lo svegliano neanche le cannonate e non si accorgerà che non rientro.
- Certo che ho le chiavi. Dai, ci vediamo domani -
- Perchè domani? - chiede prima di riagganciare.
- Perchè .. perchè stai andando a dormire e domani verrò io a svegliarti -
E l'ho anche convinto! Alla faccia di Gerard che continua a sostenere che sono una pessima attrice. In men che non si dica sono sotto casa sua, immobile davanti alla porta. Cavolo, sono arrivata fino qui.. adesso finisco. O no? E se non è ancora tornato? Guardo l'orologio: l'aeroporto è a un quarto d'ora di macchina da qui e sono le nove passate. Sì, è in casa. Con molta calma infilo le chiavi nella toppa e lascio che facciano due giri completi. Entro nella casa buia e chiudo la porta alle mie spalle. Accanto alla porta noto il trolley e sì, è tornato e si è anche preparato un panino. Sto facendo luce con il cellulare perchè ho paura di svegliarlo accendendo qualsiasi tipo di lampadina. Spero solo di riuscire a trovare camera sua sana e salva e di non inciampare in nulla. Riesco a salire le scale e, ancora intera vago per il corridoio. Vado verso la prima porta aperta e .. ci ho preso al primo tentativo, bene! Entro e spengo il cellulare, mentre mi chiudo la porta alle spalle. Ormai gli occhi si sono abituati al buio e riesco a distringuere il suo profilo, bello come non mai quando dorme. Mi avvicino e mi siedo sullo sgabello accanto al letto. Non mi va di svegliarlo adesso, è stanco perchè altrimenti non sarebbe crollato così velocemente. Mi sfilo la giacca e appoggio la borsa a terra, cercando di fare il minor rumore possibile e lui non si muove. Poi mi alzo dallo sgabello e con molta calma alzo la leggera coperta che si è gettato addosso. Fa una piccola smorfia e un verso ma non si muove. Mi sdraio accanto a lui che inizia a muoversi, ma neanche un attimo dopo è già beatamente fermo. Mi accoccolo accanto a lui e inizio a passargli il dito sul volto, come a voler disegnare questi lineamenti che hanno il potere di togliermi il fiato ogni volta. Il mio indice, dalla tempia scivola sullo zigomo per poi arrivare al mento e disegnarne più marcatamente la fossetta. I miei occhi seguono ogni movimento, mentre il dito passa ad accarezzare la labbra e a fare i contorni del naso. Lui si muove e fa un'altra smorfia mentre gli sfioro lo zigomo. Quando mi avvicino un pò di più e metto la mia gamba sulle sue e lui apre gli occhi, con calma.
- Edith .. - sussurra - sei tu? -
- Shh - faccio per zittirlo mentre il dito va ad appoggiarsi sulle sue labbra.
- Mi sono dimenticato di richiederti le chiavi, vero? - sussurra ancora dopo aver chiuso gli occhi. Poi mi mette il braccio intorno al fianco e mi stringe a lui ancora di più.
- Devi dormire - gli sussurro mentre sento la sua mano che sale sotto la maglietta e arriva al reggiseno. La mia mano gli va ad accarezzare la schiena mentre sento che sta per addormentarsi di nuovo.
- Baciami - mi sussurra ad occhi chiusi e non vedo l'ora di realizzare questo suo desiderio. Gli inizio a mordicchiare il labbro inferiore per poi sentire come con il braccio mi tira sè. Sempre più stretti.. il suo petto al mio, il mio bacino al suo, le gambe ancora più intrecciate.
- Baciami - sussurra ancora e le nostre lingue si incatenano nella danza più bella che si potesse inventare. Quando ci separiamo i nostri nasi continuano a sfiorarsi e assaporo sempre di più il suo profumo, che è solo suo. Un profumo che non mi abbandonerà mai, lo so. Poi il suo sapore, i suoi baci, il modo in cui le sue mani scivolano su di me, quando le sento dovunque e vorrei che non smettesse più.
- Non andartene via - mi sussurra.
- Non vado da nessuna parte - gli dico stampandogli un bacio sul naso e lo vedo sorridere. E' il mio uomo, diamine. Ed è perfetto.

Non so cosa mi ha fatta svegliare. Cioè vorrei avere la forza di aprire gli occhi e scoprirlo. Okay, è una mano e mi sta accarezzando la coscia. Un attimo. Chi c'è nel mio letto? Forza Edith, apri gli occhi! No, non ce la faccio. Fermi tutti! Ma .. Okay. Il criceto ha iniziato a camminare e direi che ne vale la pena di aprire gli occhi. Lo faccio lentamente, voglio assaporarmi la scena. Li schiudo di appena un millimetro e mezzo, con uno sforzo immane, e trovo due occhi color cioccolato che mi scrutano maliziosi. Non so come, riesco a sorridere e ringrazio di non essere debole di cuore o sarei già trapassata. Sento la sua mano salire sempre di più fino ad arrivare al bordo del pantalone, si avvicina ancora un pò e mi inizia a sfiorare con il naso, a occhi socchiusi.
- Hai scelto proprio il momento perfetto .. non riesco a tenere gli occhi aperti - riesco a bisbigliare e lui sorride mentre inizia a baciarmi sul collo. La mia mano finisce tra i suoi capelli e gli metto la gamba a cingergli il fianco. I baci sul collo continuano e quanto adoro le sue labbra. Quando veramente credo che potrei morirci in questo letto per quanto mi sta facendo impazzire, si stacca e sposta la mia gamba. Si mette in ginocchio sul letto e si inizia a riallacciare la camicia bianca che, con taaaanta pazienza, avevo accuratamente sbottonato. Lo guardo con gli occhi sbarrati.
- Vado a preparare la colazione - mi dice sedendosi sul letto e dandomi le spalle.
- Non credo proprio - gli rispondo impedendogli di alzarsi, mettendomi in ginocchio e abbracciandolo da dietro, mentre inizio a baciarlo sul collo. Lui abbandona la testa dall'altro lato e mi passa una mano dietro alla coscia.
- La signorina è sicura che non desidera niente in particolare? - bisbiglia. Adoro quando fa così.
Mi avvicino all'orecchio e gli sussurro - Te -.
A questo punto si alza e mi prende la testa fra le mani semplicemente fissandomi negli occhi. Poi si avvicina con calma e prendiamo a baciarci come non abbiamo mai fatto. Io mi inizio a sdraiare e lui sopra di me. I vestiti scivolano via che è una meraviglia, anche se credo che poi due bottoni devo ricucirli, ma chissene. Il modo in cui mi sorride, mi bacia, mi vuole, mi sfiora. Non credo che riuscirò a dimenticare tanto facilmente questa mattinata. Quando poi diventa mio, mio davvero, lì lo stringo forte quasi a volergli imprimere i polpastrelli delle mie dita sulla schiena. E poi la scena si ripete, e si ripete ...

Sono sdraiata su di lui e passo il dito sul suo petto, come a voler disegnare qualcosa, come ieri sera. Lui mi accarezza la schiena e mi dà un bacio fra i capelli. Avevo fantasticato su questo momento, lo ammetto. Ma lui riesce a rendere più magico qualsiasi istante. Poi mi ricordo di aver spento il cellulare ieri sera, e forse è meglio sapere com'è andata con papà.
Tendo la mano a prenderlo sul comodino e lo accendo. Due messaggi.
Derek << Nat ha fatto credere a papà che sei a correre. Quindi vedi di tornare sudata e con il fiatone. Non credo per Ben sia un problema, no?>>
Ben legge insieme a me e ci mettiamo a ridere mentre apro il messaggio di Natalie.
<< Okay, Mel crede che sei a fare jogging e dato che le tue scarpe da tennis erano per le scale, le ho nascoste nel tuo armadio. Sicuro non ci entrerà mai a meno che non voglia girare il sequel di Apocalypto. T'adoro e non fare la brava. Divertiti troppo>>.
Che trio, gente. Non finisco ad appoggiare il telefono che inizia a squillare.
- Uhmmm - mi lamento mentre lo prendo di nuovo in mano.
- Edith - la voce squillante di Natalie mi perfora un timpano, sono sicura che la sente anche Ben.
- Che c'è? -
- Che stavi facendo? -
- Mhh.. niente - dico mentre Ben inizia a baciarmi intorno all'ombelico. Cerco di non ridere per il solletico e la sua finta faccia da pervertito.
- Sei con Ben? - dire che il tono è malizioso è dire poco.
- Mh -
- Se era un sì, scommetto che hai cavalcato la giostra fino ad un secondo fa .. - la solita Natalie.
- Mh, mh - I monosillabi sono dettati dal fatto che Ben è arrivato al collo. La giostra sta per ripartire, direbbe Natalie.
- Bravaaa! - urla e Ben cerca di sfilarmi il cellulare dalla mano mentre urla < Dille che abbiamo ancora un altro bel pò da giocare>
- Quando arrivi a casa ricordami di darti la pillola. Intanto avverto Alex e stasera si festeggiaa! - sento e poi riaggancia. Rimetto il telefono sul comodino e resto a fissare questi due occhi fantastici che mi guardano dall'alto.
- Sei bellissima - mi dice.
- Tu di più - rispondo e con le mani avvicino il suo volto al mio e lui si abbandona sopra di me.
- Ah, Ben - gli dico allontanandolo un attimo.
-  Che c'è? -
- Riguardo i detti sugli inglesi .. - gli dico maliziosa mentre lo riavvicino a me.
- Sono una enoooorme cazzata - aggiungo sussurrando al suo orecchio e lui mi morde sul collo.
- Sono contento che ti sei ricreduta - mi risponde - ma non sei del tutto sicura sono qui per chiarire ogni dubbio - e mi bacia. Ma stavolta sembra quasi volermi mangiare. Sì, di questo passo mi farà impazzire.

Rientro a casa di soppiatto, sperando che nessuno mi senta voglio sgattaiolare immediatamente sotto la doccia. Arrivo davanti alla porta e tiro fuori le chiavi con una calma inaudita ma non riesco ad infilarle che la porta si apre.
- Brutta stronza! Volevi rientrare senza che nessuno se ne accorgesse? -
- Senza raccontare ogni minimo dettaglio? -
Alex e Natalie, se ve lo state chiedendo. Anche se so che si è capito.
- Zitte! - dico e entro chiudendomi la porta alle spalle.
- Sono le due, cosa diavolo avete fatto? - mi chiede Alex.
- Vuoi che ti faccia un disegnino? - le dico mentre inizio a salire le scale.
- Era una domanda retorica, voglio sapere ogni cosa -
- Zitte! Che anche i muri hanno le orecchie qui dentro! - dico entrando in camera e le due fanciulle si sdraiano sul letto.
- Derek e Mel sono fuori. Dai, parla - Natalie mi guarda con la faccia da "Te l'avevo detto che gli inglesi sono meglio"
- Niente, che devo raccontare? - dico uscendo dalla stanza con loro due che mi vengono dietro.
- Dicci com'è Ben, almeno! - sento prima di chiudermi in bagno.
- Quale dei due Ben? - chiedo maliziosa.
- Come qual- Edith! - Natalie ha afferrato il concetto e anche Alex ma lei vuole sentirselo dire e fa la finta tonta.
- Quale altro Ben? - mi chiede.
- Ben ci sa fare .. e Big Ben anche - rispondo prima di entrare nella doccia e da fuori la porta parte un coro all'unisono << Non ci credoooo! L'hanno davvero chiamato così?>>. Eh sì, davvero così.


(*) Il titolo è per una canzone dei Blue che adoro da morire; questa è la canzone che mi è ha fatto avvicinare a loro *.* Sì, lo so che ho 19 anni .. ma li amo comunque, sempre di piùùùù! --> You Make Me Wanna - Video <3

Anche questa volta ci ho messo un pò. Sorryyyy! E' che a quasi un mese dall'esame non ti danno neanche il tempo per respirare. Non vedo l'ora di uscire da questa scuola e andarmene a studiare nell'unica città che sento MIA davvero .. Roma <3 Vabè, lasciamo stare i fatti miei che non interessano a nessuno.
Finalmente la fanciulla e il fanciullo hanno consumato, bè era anche ora no? Cioè, come si fa a resistere ad un tipo del genere? Non si può, appunto. Non mi chiedete da dove è uscito quel "Big Ben" che non lo so neanche io XD illuminazione alla Dottor House < Sì, ogni tanto mi capitano ;) >
Okay, adesso è arrivato il momento di rispondere a tutti gli angeli che perdono un pò del loro tempo a scrivermi qualcosina *belle voi*.

romina75: Ma io Manfredi lo adoro! Uno dei miei libri preferiti è "Idi di Marzo"! Gerry, bè, lo sai che lo adoro e la Aniston è fantastica! L'Inter è un amore che non tradirò mai e i Green Day poi .. una leggenda! HAhahAh mi dispiace per tuo marito! XD le tue recensioni mi riempiono sempre di gioia, davvero. Non puoi capire quanto! E poi, ti sei innamorata? E' uno dei complimenti più belli ^^ Spero ti sia piaciuto anche questo! Un bacioneeeeee :* Alla prossima!

Summerbest: Ciao! Il tuo tifo ha fatto bene, vedi? Direi che sono ripartiti più che alla grande ;) Adddoro tutti i tuoi millemila commenti, perchè significa che ti hanno colpito davvero *sorridecomeun'ebete*
Se avessi il telefono di Ben .. cioè, non lo so che farei HAhAhAHHA :D Spero ti piaccia anche questo!
Un Abbraccio forte forte!

Enris: Carissima! Hehe sì i suoi complimenti sono stati .. sinceri, diciamo così! E l'amore .. bè, diciamo che se ne inizia a sentire l'odore.. chissà! *occheinonparlopiù*
Mi auguro che piaccia anche a te questo capitolo *.* Un bacione!

sappir_ama_ben: Eiii! oooh, quanto sono contenta che ti piacciano i miei piccioncini e come vedi i tre giorni lontani hanno portato solo bene ;) Sai, ho sempre paura a scrivere di Ben. Cioè, vedo sue interviste di continuo ma ho paura che non riesca ad arrivare davvero .. non so. Ti ringrazio ancora per i complimenti sulla storia, mi fanno TROPPO contenta! Sono curiosa di sapere cosa pensi di questo capitolo! Un bacione, alla prossima!

sarè: more mio, fantastico! Ce l'hai fatta ad aggiornare e sono troppo contenta per te.. quasi non ci credevo! XD tu sei pazza ad amare così tanto questa storia -.- e pazza ancora di più a recensire ogni volta. ^^
Finalmente mi hai aiutato a partorire la nuova storia, sempre con Bennuccio, speriamo vada bene. - Oddei, ci vorrebbe un applauso alla mamma di Ben, che senza di lei non avrei mai scritto così tanto -
T'amo more mio. Everyday more.. e Grazie ancora per tutto, per ESSERCI SEMPRE soprattutto. Non finirò mai di dirtelo. Un abbraccio forte forte .. di quelli che se ne fregano dei km che ci separano! <3

Adesso, direi che è ora di andare! Un grazie anche a tutte le persone che leggono solamente e inseriscono la storia fra preferite/seguite/ricordate. GRAZIE.
Ah, se recensite mi fa ancora più piaceeeeeeeere *.*
Alla prossima, spero presto.
Rak.


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Capitolo 8
*** why don't u believe me? ***


portami dove si vola;;

 - why don't u believe me? -

- Andiamo semplicemente a fare un giro, allora. Daiii - dico a Ben al telefono. Oggi ha da fare e ci possiamo vedere solo per poco.
- Va bene, tesoro. L'importante è che posso stare con te -
Ma quanto lo adoro? Tanto, ci potete giurare.
- Allora, dato che non devi prepararti mezz'ora e sono da te - mi dice e senza darmi il tempo di parlare riaggancia. Bastardo!
Siamo via tutto il pomeriggio a passeggiare, parlare e mangiare. Stavolta, incredibile ma vero, almeno il gelato me lo fa pagare. Poi sono io a voler svoltare tutto.
- Andiamo da me? - gli chiedo. Sì, sono sfacciata e sì, mi è piaciuto. Vorrreste anche voi ripetere tutto, fidatevi.
- Casa vuota? -
- Forse. Possiamo tentare -
- Allora, andiamo - mi dice prima di baciarmi. Oooh, Yeah.
In men che non si dica siamo scesi dalla macchina e trovo facilmente le chiavi in borsa.
- Casa dolce, casa - dico entrando e spalancando la porta.
- C'è nessunoooo? - urlo. Il deserto dei Tartari qui dentro.
- Natalieeeee! - Okay, non c'è.
- Dereeeek! - Non c'è neanche lui. Saranno andati all'università, ma stanno sicuramente per rientrare data l'ora. Mi giro e vedo Ben che dà l'ultimo tiro alla sigaretta e la getta via per poi chiudere la porta.
- Soli? - chiede.
- Sì - dico baciandolo.
- Quanto mi dispiaaace - mi risponde sorridendo e, prendendomi in braccio mi porta sulla poltrona.
- Non so per quanto ancora però - gli dico a malincuore. Lui si alza e continua a guardarmi mentre resto sdraiata sul divano.
- Ci vediamo qualcosa? - mi chiede e mi alzo.
- Aprì lì - gli dico indicando una parete.
- Lì? - ripete fissando il punto che gli ho indicato.
- E' scorrevole, vai -
Ben va verso la parete e rimango a guardarlo invece di andare in cucina. Voglio vedere la sua reazione.
- Oh, Dio .. - dice sconvolto mentre passa la mano sui dvd. Mezza parete, tappezzata di dvd. Ordinata in ordine alfabetico dalla sottoscritta. Ci vuole la scaletta per arrivare all'ultimo ripiano e sono messi su due file. Inutile dire che papà va sempre a cercare quello sbarcato dietro a tutti e fa un casino. E io a rimettere in ordine.
- Quanti sono? - chiede girandosi verso di me.
- Tanti, collezione di una vita di papà. Quando mamma ha detto che dopo il divorzio voleva la metà ho visto papà sbiancare -
- Posso capire -
- Ora, datti alla pazza gioia per scegliere. Vado a preparare i pop corn - gli dico lasciandolo in estasi davanti alla parete. Fa lo stesso effetto a chiunque. Dieci minuti dopo sono davanti alla tv spenta e Ben è seduto a terra con 4 dvd davanti. Non si deciderà mai. Mi vado a mettere dietro di lui, a terra e lo abbraccio da dietro dandogli un bacio sul braccio.
- Ce la farai? - gli chiedo.
- Ci sono quasi - mi risponde mentre continua a fissarli.
Adesso vi faccio vedere come con quattro parole lo faccio alzare.
- Io vado in camera - dico alzandomi e senza voltarmi inizio a salire le scale. Lo sento dietro di me che sale le scale a due alla volta. Appena capisco che è vicino lo giro e lo abbraccio.
- Uh, così sono alta come te! E non provare a ricordarmi che sei su uno scalino più giù -
Lui ride poi prende il mio volto fra le mani e mi bacia. Rischiamo? Massìì. Gli afferro la maglietta e senza scollare le labbra finiamo di salire gli ultimi scalini. Apro la prima porta che trovo, non importa se è camera di Der- Oh, padre.
- Che state facendo?! - l'urlo mi esce spontaneo. Il letto è già occupato. Da.. no, non ci posso credere.
- Edith, te l'avrei detto - mi dice la ragazza, scollandosi da mio fratello. Sì, è ancora vestita.
- Ma.. lui.. tu.. oddio. - non so che dire, davvero.
- Noi togliamo il disturbo - dice Ben passandomi un braccio attorno alla vita e portandomi fuori. Appena si chiude la porta lo guardo a bocca aperta.
- Ma loro due? - mi chiede.
- Prima sì. Io.. non me l'aspettavo! - riesco a dirgli e lo bacio.
- Torniamo giù? Che bastano loro a rischiare che torni papà -
Ben annuisce e poi mi prende fra le braccia per portarmi di sotto. Non vedo l'ora di fare una bella chiacchierata con Natalie.
- Ma fra loro due com'è andata? - mi chiede una volta di sotto e torna a concentrarsi sui film.
- Sono stati insieme parecchi anni .. io la adoro, davvero. Ho sempre creduto che fosse perfetta per mio fratello, anche troppo. Viaggiavano insieme, facevano tutto insieme. Poi lui l'ha lasciata di punto in bianco. Senza un motivo apparente -
- Da stronzo -
- Abbastanza. Lei c'è stata davvero una merda e non credevo che .. Mah, l'amore -
- E' cieco e folle - aggiunge lui e mi sventola davanti un dvd.
- Bastardi Senza Gloria. Romantico - gli dico sorridendo mentre inserisce il cd nel lettore.
- Non possiamo rischiare dato che il capo sta tornando - mi dice tornando a sedersi accanto a me. Io metto le mie gambe sulle sue e mi appoggio al suo petto, mentre sento il suo mento appoggiarsi sulla mia testa. Sentire i battiti del suo cuore è una cosa che potrei fare per l'eternità.
Mezz'ora e qualche < adesso vomito> da parte mia, torna a casa papà. Ben scatta in piedi e quasi scoppio a ridere.
- Ben, Edith - ci saluta.
- Ciao papi - lo saluto sorridendo.
- Io .. vado -dice Ben e si incammina verso la porta.
Saluto Ben, sotto lo sguardo vigile e attento di mio padre -stile occhio di Sauron- e vado di sopra. C'è qualcuno che deve spiegarmi qualcosa.
La porta è ancora chiusa.
Ma dai, mica staranno davvero..? Rischiamo, via.
La apro e trovo Nat sul letto a pancia in giù che sgambetta felice. Sì, è sempre vestita. Più o meno.
- Dov'è Dek? -
Lei mi guarda e indica il bagno in camera.
- Non è che esce nudo? DEK, SONO IN CAMERA, COPRITI - Avverto, per sicurezza. Vero, è mio fratello, ma.. oh, un po' di pudore.
Mi siedo sul letto accanto a lei. - Vorresti spiegarmi, cortesemente? -
Lei apre la bocca per parlare, ma Derek esce dal bagno e si interrompe. - Fuori di quì, ORA - Gli intimo, e lui alza le mani.
- Come siamo isteriche oggi! Che c'è, Big Ben ha fatto cilecca? -
Socchiudo gli occhi fulminandolo. - Ti piacerebbe! - Dico, tirandogli una pantofola. Che mira!
- Va bene, me ne vadooo! - Chiude la porta.
Torno a guardare Natalie.
- E' successo e basta. Il giorno che sei andata via tutta la giornata con Ben.. beh, abbiamo parlato. -

      [ Natalie's POV;;
 
Guardo dalla finestra Edith salire in macchina con Ben. Sorrido. Sono proprio una bella coppia.
Bene. Una bella giornata tutta da sola, nella più totale tranquillità e assoluta spensierate- < Buongiorno>
Mi giro di scatto e vedo Derek. Una morsa mi attanaglia lo stomaco. Mi ero completamente dimenticata di lui.
< 'giorno> Gli passo davanti diretta in cucina e mi siedo a tavola. Qualche secondo dopo lui mi raggiunge, imitandomi.
Verso i cereali nel caffèlatte con aria indifferente, cercando di pensare ad altro. Per esempio.. Ed. No, lui no. Uhm..
Derek fa un colpetto di tosse attirando la mia attenzione, e mi rivolge un sorriso imbarazzato. La tensione è palpabile.
< Come.. come stai?> Mormora, gentile. Faccio spallucce. < Bene, grazie. Tu?>
Lui annuisce. < Be- no, in verità non molto bene. Le cose vanno un po' uno schifo..> Lascia cadere la frase, ma sta per dire qualcos'altro. E forse so già cosa.
< ...senza di te.> Merda. Lo sapevo.  ]



- Wow. Hai intenzione di fare sul serio? - Le chiedo, dopo aver ascoltato tutto.
Lei fa spallucce. - Non lo so. Non ne abbiamo parlato, ma non credo. Non mi fido molto, senza offesa -
- Oh, no, figurati. Sono la prima a dirlo che Dek è uno squilibrato inaffidabile. - Sorrido a trentadue denti.
- Già. Così, almeno, non penso a Ed. - Sbuffa rumorosamente, abbracciando il cuscino.
- Devo parlargli, prima o poi. Perchè non provi a chiamarlo? -
- Perchè ho un brutto presentimento. Se non mi ha chiamata lui fino ad ora... non c'è molto da immaginare -
- Bastardo d'un Bass. -
Natalie abbassa gli occhi e mi prometto di fare qualcosa, per forza.

- Ashley? -
- Tesoro, da quanto! -
- Eh, lo so. Mi sei mancata tanto -
- Ma tu sei in ben altra compagnia, ho saputo -
Rido, quanto girano veloci le notizie, eh?
- Brava, hai fatto bene. Hai bisogno di qualcosa, dolcezza? -
- Ho bisogno del numero di Ed, l'ho perso -
- Ed? - mi chiede.
- Mr Westwick. E se mi dai l'indirizzo di casa, meglio ancora -
Cinque minuti dopo sono in macchina, in viva voce con Ben.
- Ma sei sicura? - mi chiede.
- Al duecento per cento - e inserisco l'indirizzo nel navigatore.
- Ci sentiamo più tardi? - mi chiede capendo che ormai sono partita.
- Certo -
- Fai la brava -
- Vedremo, Ben -
Mi schiocca un bacio e riaggancia.
In poco tempo sono sotto casa di Ed e con il dito sul campanello penso al fatto che alla fine non so neanche cosa dirgli. L'ispirazione verrà sul mom-
- Ciao -
Due occhi celesti mi fissano. Non è possibile.. Edith, non correre a conclusioni affrettate.
- Cercavo .. Ed - riesco a dire ma nel frattempo lui compare alle spalle di lei.
- Edith! Jess ti ricordi di lei? -
Lei mi guarda ma fa cenno di no con la testa.
- Meredith Gibson - dico sorridendo.
- Aaaaah, adesso ricordo -
Sospettavo.
- Ed, potrei parlarti un attimo? Da solo - aggiungo poi guardando Jessica.
- Tesoro, esco un attimo - le dice e la bacia.
Alla faccia delle conclusioni affrettate! Ci ho visto più che bene. Appena la porta si chiude gli tiro uno schiaffo sul braccio.
- Sei uno stronzo! - gli dico e lui si passa una mano sul braccio.
- Ahio! Che c'è? -
- Che c'è?? - chiedo isterica.
- Sì, ti ho chiesto cosa c'è -
- Io te lo taglio quel coso - dico minacciosa e  lui si mette una mano sul cavallo dei pantaloni.
- Dato che rischio la castrazione, mi spieghi cos'è successo? -
Faccio paura, davvero, allora! Gene ereditario di papà, grazie.
- Sei stato con Natalie. Non una sola volta, a quanto so. E poi sei scomparso nel nulla. Non dico che dovevi sposarla .. ma una chiamata, qualcosa -
- Ho fatto il mio dovere - mi dice con il suo cipiglio.
- Che dovere, Ed? -
- Hai detto che dovevo consolarla, che ero il tipo perfetto per farlo. Ho fatto solo quello che mi hai detto -
Mi trattengo dal mettermi ad urlare in mezzo alla strada.
- Tu sei scemo! Secondo te potevo chiederti una cosa del genere? -
- Cosa potevo saperne che stavi scherzando? -
- Mah .. Aaargh - faccio e mi giro mettendomi le mani fra i capelli. Ma si può essere più .. idioti?
- Senti, non è colpa mia. Io sto con Jessica, punto - mi dice facendomi voltare.
- Fai quello che vuoi, Ed. Quello che vuoi. Ma sappi che Natalie ci sta male -  gli dico e scrollo il braccio per liberarmi dalla sua presa. Lui mi guarda con gli occhi socchiusi e si rincammina verso la porta.
- Se Natalie sta male è colpa tua, Edith. Alla prossima - mi dice aprendo la porta e sbattendomela in faccia.
Cazzo, solo i casini so combinare. Anzi, non sono io che combino casini .. sono gli altri che fraintendono. Che colpa ho io se questo cretino capisce fischio per fiasco? Chiamo Ben e gli racconto tutto, parola per parola.
- Piccola, adesso respira -
- Sto respirando, ma questo non mi calma -
Sto andando a 90 all'ora senza fare caso a precedenze, né niente del genere.
- Vengo da te? - mi chiede.
- Non ti preoccupare - gli dico.
- Sicura? -
- Sì, Ben, grazie. Ci sentiamo - riaggancio senza neanche sentire la sua risposta. Sono troppo incazzata, davvero. Una delle persone più importanti della mia vita sta male e la colpa è anche mia.
Scendo dalla macchina e sbatto lo sportello. Tiro fuori le chiavi dalla borsa con le mani che quasi tremano.
- Sei una stronza! - l'urlo sovrumano di Natalie mi investe in pieno viso.
- Cosa urli, Nat?- li chiedo.
- Ho parlato con Ed -
- Che telepatia! Proprio adesso dovevi chiamarlo? - le dico.
- Continui a fare la stronza, eh? Mi ha detto tutto - urla e si affaccia mio fratello in cima alle scale.
- Tutto cosa? Lo stronzo in questa storia è lui! - dico cercando di farla ragionare ma è livida per la rabbia.
- Mi ha detto che tu gli hai chiesto di consolarmi - dice facendo il gesto delle virgolette con le mani.
- Io .. lui non ha capito cosa intendevo io - 
- Lui ha capito benissimo!  Cosa pensi che basta che uno mi si scopi che mi sento meglio?! Credevo mi conoscessi! - mi urla in faccia e sale le scale.
- Sapevo ti piaceva, volevo ti tirasse su di morale .. non volevo niente del genere! -
- Non m'importa, okay? Non m'importa! - mi dice con le lacrime agli occhi e si chiude in camera sbattendo la porta.
- Cazzo! - urlo sbattendo il pungo sopra il corrimano. Vedo Derek che sta per provare a parlare e lo interrompo con un gesto della mano. Mi vado a stendere sul letto maledicendo me e le mie grandiose idee.

Okay, oggi ho fatto la seconda prova, un bel copia copia e credo di essere andata bene. Ieri articolo sulla felicità :)

Mi sono promessa però che prima di iniziare a studiare avrei aggiornato. e così faccio :D

Spero vi piaccia questo schifìo! Love you <3

romina75: bè, neanche io ho mai avuto una sorella maggiore *.*  io ho tre sorelle e un fratello più piccoli di me -.-
ooooh, ma hai anche un bambino! che poi sarebbe il mio nipotino, no? Hehe
grazie mille che continui a sopportare i miei scleri <3 Un abbraccio forte, sorella :)

doddola93: Ma che fine hai fatto?? Mi manchi da morire, Dod, davvero. Mi mancano le fantastiche chiacchierate con te, dolcezza!
e la meraviglia fra noi due, sei tu! non finirò mai di ripetertelo! <3
T'adoro alla follia!

summerbest: ma che ti scusi per i millemila commenti che io li straaaaaadoro! Spero ti piaccia anche questo di capitolo .. fammi sapere! :) con i tuoi millemila commenti, ovviamente!

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Capitolo 9
*** mi fido di te ***


portami dove si vola;;
- mi fido di te -




Non scendo a cena e spengo il cellulare. Voglio solo capire cosa le sia preso. Perchè crede a lui e non a me. A luce spenta rimango a fissare il buio e sto per addormentarmi quando qualcuno apre la porta. La sagoma di papà è inconfondibile e vedo la sua manona raggiungere l'interruttore e accendere la luce.

- Mi sto sciogliendo - dico mentre mi metto il cuscino sulla testa.
- C'è Ben, di sotto. Preoccupato perchè non riesce a sentirti - mi dice e rimane sulla porta.
- Questo implica che .. -
- Devi scendere e andare di sotto. Lo vedo fin troppo preoccupato, davvero  -
Gli sorrido e appena lo raggiungo mi lascia un bacio fra i capelli. 

Supero papà e rimango ferma in cima alle scale, trovando Ben a parlare con Natalie che appena mi vede va via.
- Edith, mi è preso un colpo - mi dice e prendendogli dolcemente la testa fra le mani, lo bacio.
- Ehm - sento la voce di papà alle mie spalle. Ci scansiamo e lui finisce di scendere gli ultimi scalini.
- E' successo di tutto e di più - gli dico e prendendogli la mano lo porto in camera per spiegargli tutto. Mi siedo sul letto e lui davanti a me sulla sedia. Gli racconto ogni singola parola che mi ha urlato Natalie.
- Piccola, vi siete fraintese. Tornerà tutto a posto - mi dice dandomi un bacio.
- Non credo. Non è come quando litigate voi ragazzi, che con una pacca sulla spalla risolvete tutto -
Ben scoppia a ridere e poi mi prende le mani.
- Edith, lei ti ha urlato quelle cose non perchè non crede in te .. è perchè è confusa, non sa di chi fidarsi e quando ha creduto che anche tu le avevi voltato le spalle le è caduto il mondo addosso. Vedrai che capirà -
Su queste parole sentiamo bussare alla porta e ci voltiamo in contemporanea, sulla soglia stavolta non c'è papà, ma Natalie.
- Posso? - chiede, titubante.
- Certo - rispondo e Ben va verso la porta.
- Vado a fumare una sigaretta - annuncia mentre scende le scale.
- Scusa - mi dice appena Ben esce.
- Io .. ero incazzata nera. Non ho pensato e .. sono stata troppo impulsiva, scusa -
Vado ad abbracciarla forte.
- Non ti devi scusare, tesoro mio. Eri triste ed incazzata .. e anche io. Ti giuro che volevo castrarlo Ed -
- E' uno stronzo - aggiunge lei.
- Brava, così ti voglio sentire - le dico allontanandomi e scoppiamo a ridere.
Adoro la sua risata, e adoro ancora di più quel sorriso che le illumina il volto.
- E con mio fratello? - le chiedo chiudendo la porta e sedendoci sul letto.

- Non lo so ancora, davvero - mi dice giocando con un peluche abbandonato sul mio letto.
- Mi dispiace non poterti aiutare, però devi essere tu a capire davvero cosa vuoi -
Lei mi interrompe con un gesto della mano, accorgendosi dei passi per le scale.
- Stasera usciamo. - Fa Ben entrando nella stanza, a braccetto con Derek. Aggrotto le sopracciglia. Da quando in qua se la fanno insieme? Mah.
- Sì. Ho i pass per il priveé del Dalila, ci divertiremo da morire! - E io che credevo di stare sola con Ben. Vabbè.
- In tal caso, mi sa che dobbiamo fare visita al tuo armadio, Edith. Il Dalila è pur sempre il Dalila. -
Ovvero, il locale più importante della zona. Frequentato da gente altrettanto importante. Incontro sempre Ash e Chace, lì.
- Uh, sì! Vieni, ho un vestito da farti vedere.. l'ho comprato l'altro giorno! - Dico sorridente a Nat, che mi segue con gli occhi luccicanti, sotto gli sguardi esasperati dei nostri due uomini.
- Avete due ore di tempo. Credete di farcela? - Mi urla Dek mentre apro le ante dell'armadio a muro.
Guardo Natalie e scoppiamo a ridere. - Vedremo! -
Dai, siamo state puntuali. Due ore e ventidue minuti. Considerando che abbiamo dovuto fare tutto, dai capelli al trucco, siamo pure in anticipo.
- Okay. Abbiamo rivisto tre volte Balla Coi Lupi nell'attesa ma devo dire che ne è valsa la pena.. - Fa Ben, venendomi incontro. Mi bacia all'angolo della bocca.
- Scemo! - Gli do uno schiaffetto sulla guancia e sorrido, guardando Derek.
- Ben, avresti un paio di manette da prestarmi? - Gli fa, preoccupato. Ben lo guarda e scuote la testa: - No, perchè? -
- Perchè se non sto attento, stasera, me la ruberanno, questa donna quì. Sei uno schianto. - Nat arrossisce, come al solito. Però Dek ha ragione. Siamo divine, stasera. Viva la modestia!
Arriviamo al locale in limousine. Ma sì, stasera vogliamo proprio strafare.
Entriamo, e il caldo si fa già sentire. La musica è assordante.
Stiamo camminando verso il bar, quando Nat si blocca. - Che c'è? - Le chiedo, poi seguo il suo sguardo. Seduto su uno sgabello del bar, bello come non mai, c'è Ed.
- No, io non ci vado. - Fa retromarcia, ma io la prendo per la mano. - Dai, Nat. Non abbiamo litigato per niente! Mandalo a quel paese, se dovesse avvicinarsi. Oppure ci penso io direttamente. -
Lei sbuffa. - E va bene. -
Ci sediamo a distanza di due posti da lui, che ha appena scolato un bicchiere di non so cosa.
- Oddio. Mi ha visto. Sto morendo. - Mi bisbiglia Natalie torturandosi le mani. Con la coda dell'occhio vedo che effettivamente sta guardando quì. Bene, facciamo finta di niente.
- Calmati. Calmati. Vado a chiamare Derek. Sta tranquilla. - Scendo dallo sgabello e torno nel priveé.
- Tranquilla un corno. - Sento che replica, poggiando le braccia sul bancone. Sorrido.
Quando riesco ad entrare nel priveé basta uno sguardo con mio fratello e capisce subito tutto. In un lampo mi ha già raggiunta e superata.
- Ciccio, ho dei trampoli ai piedi. Non correre - gli sussurro mentre mi aggrappo al suo braccio. Mi volto un attimo indietro per cercare Ben ma non riesco a vederlo.
- Sono qui - sento poi la sua voce che mi sussurra dal lato opposto. Lascio il braccio di Derek e mi appoggio a lui.
- C'è Ed - gli sussurro e lasciamo che Derek vada avanti da solo.
Quando arriviamo al bancone però troviamo la frittata già bella che fatta. C'è Natalie tra mio fratello e Ed che urla di smetterla e cerca di dividerli. Ed riesce a dare uno spintone a Dek, Ben scatta subito verso di loro e trascina Derek fuori mentre Chace fa lo stesso con Ed. Avviene tutto troppo velocemente e quasi non mi accorgo che Natalie è corsa fra le mie braccia.
- Non ce la faccio più, Edith. Aiutami - bisbiglia e la stringo forte portandola in un angolo.
- Cosa è successo, tesoro? -

[ Natalie's POV;;

Poggio le braccia sul bancone e vedo Edith andare via. Spero faccia presto perchè se Ed viene qui non so che-
- Ciao - questo tono soffiato lo riconoscerei fra milioni. Riesco a non voltarmi, a non muovere un singolo muscolo. Sto morendo.
Una serie di brividi mi attraversano la schiena, spero non se ne sia accorto.
- Come stai? - mi chiede e si siede accanto a me, sullo sgabello di Edith. Adesso sono obbligata ad alzare lo sguardo e il cuore perde diversi battiti.
- Come vuoi che stia? - rispondo atona.
- Sei qui per una serata tra amiche? - Oh, merda.
E adesso che gli dico?
- Ehm .. a dire il vero sono con -
- Me - tuona la voce di Derek alle mie spalle. Cazzo. Ed si alza di scatto e si fronteggiano. Qui le cose non si mettono bene.
- Uh, un armadio! Che vuoi? - fa Ed senza smettere di guardare Derek negli occhi. Non riesco a muovermi e con lo sguardo cerco qualcuno che possa aiutarmi. Chace mi compare alle spalle e già mi sento più sicura.
- Togli le mani dalla mia ragazza - ringhia Derek avvicinandosi ancora di più e stringendo il pugno. Oddio. ODDIO.
- Altrimenti che fai? Lo sai a chi pensa la tua ragazza? .. A me! -
Ed sorride strafottente e mi sfiora la gamba con la mano, volutamente.
No, vi prego! Avrei voglia di urlare ma ho qualcosa in gola che me lo impedisce. E non riesco a togliere la sua mano da lì.
- La tua opportunità l'hai avuta e l'hai sprecata - risponde Derek.
- Lo stesso vale per te - ribatte Ed che subito riceve un pugno in pieno viso da Derek. Riesco finalmente a sbloccarmi e mi metto tra loro cercando di dividerli.
Quello che succede dopo è il caos. Vedo Ben buttarsi su Derek e allontanarlo, è livido per la rabbia lo vedo e lo sento.
Poi Chace che cerca di togliere il sangue dalla faccia di Ed, che mi guarda con un'espressione indecifrabile. Ho bisogno di Edith.
]

- Torniamo a casa - riesco a sussurrarle e, prendendola per mano usciamo.
Mando un messaggio a Ben dicendogli che prendo io la sua macchina, dato che ho le sue chiavi e gli scrivo di riportare lui a casa Derek con l'auto di mio fratello.
Natalie non parla, guarda fuori dal finestrino con lo sguardo perso. Verso metà percorso le appoggio una mano sul ginocchio, senza fiatare.
- Edith, ho deciso - mi dice ad un tratto.
- Cosa? - le chiedo e stavolta non so davvero cosa sta per dirmi.
- Credo di.. voler stare con Ed - fa decisa.
- Sei .. insomma, sicura? - le chiedo titubante.
- Credevo di non poter stare senza Derek, davvero. Siamo tornati insieme per abitudine, non perchè lo volessimo davvero. Perchè il mio ragazzo è sempre stato lui, perchè non averlo accanto era strano. Non sono tornata con lui perchè lo amo, e so che la stessa cosa vale per lui. Anche se non lo ammette. Ed, invece .. riesce a darmi quel qualcosa in più. Anche se è un grandissimo stronzo -
Sorrido per la sua ultima affermazione e cerco la sua mano per stringerla.
- Ti avrei appoggiato qualunque sarebbe stata la tua decisione. A maggior ragione se dettata dal tuo cuore -
- Grazie, Edith. Per tutto -
- E' il minimo per la mia nuova sorella - le sussurro.

La mattina, al mio risveglio trovo un post it di Ben, dove aveva lasciato le chiavi della sua macchina.
<< Dormi e non mi va di svegliarti. Tuo fratello ha raccontanto tutto a tuo padre, quindi domattina non cercare scuse e non fare finta di non sapere nulla. Un bacio, a domani>>
Bene, papà sa tutto. Mi giro verso Natalie e la trovo con gli occhi sbarrati a fissare il soffitto.
- Papà sa tutto - le bisbiglio.
- Devo parlare con Derek. Stamattina -dice decisa e si mette seduta.
- Nat, a quest'ora del mattino non è in grado di recepire neanche Buongiorno. Ti conviene aspettare oggi pomeriggio - le dico prima che esca nella stanza.
- Hai ragione tu - mi dice tornando a letto.
- Ti ho rovinato una serata con Ben - aggiunge poi.
- Non dire stronzate, va. Ci rifaremo - le dico facendole l'occhiolino e lei ride. Spero riesca a trovare la serenità, davvero. Quel cretino di Ed ha rovinato tutt- Un momento. So cosa fare oggi.
Finito il pranzo convinco Natalie ad andare a parlare con Derek, non dicendole dove sto andando. Si agiterebbe soltanto di più.
DLING, DLONG. Sì, anche a casa Westwick il campanello suona così.
- Sono Edith - dico dopo aver sentito dei passi verso la porta. Poco dopo sono davanti a Ed, seduta sul suo divano mentre lui è in piedi. In tuta e sudato. E con il labbro superiore gonfio.
- Correre mi ha fatto bene, stamattina - mi dice - sono pronto a qualsiasi tipo di discorso -
- Anche a parlarmi di Natalie? - azzardo. Dio, speriamo non si arrabbi di nuovo.
- Soprattutto a parlare di Nat - mi dice e si siede accanto a me.
- Voglio capire cosa ti dice quella bella testolina - gli chiedo e lui sorride.
- Mi dice che.. io con lei ci voglio stare. Credi che altrimenti sarei andato incontro a morte sicura mettendomi contro quell'energumeno di tuo fratello? -
Rido e e poi alzo lo sguardo incontrando i suoi occhi.
- Ed, sono stufa di vedere Natalie in queste condizioni. Lei sta parlando con Derek ora, gli sta dicendo che non prova più nulla per lui. Lei vuole stare con te, lo so. Ma non si riesce a fidare e la posso capire -
- Io ti posso assicurare che stavolta faccio sul serio. Ho anche lasciato Jessica - mi dice serio. Non avevo mai sentito Ed parlare con questo tono così serio.
- Fidati - aggiunge poi.
Ci fidiamo? Lo fisso negli occhi ancora un altro pò.
- La mia fiducia ce l'hai. Ma non è la cosa più importante. Ora ti tocca convincere qualcun'altro -



Adoro dirlo: ho finito gli esami, sono MATURATA e non maturandaaaa!
Mia madre dice che a forza di dirlo diventerò acerba in men che non si dica XD Però sono contenta, contenta di essermi tolta questo peso, contenta della nuova vita che ho davanti, del nuovo capitolo pronto da scrivere. E ammetto che mi sento anche troppo piccola.. ma come sempre mi armerò di un sorriso sulle labbra e tanta forza. I can :D
Le cose si sono quasi aggiustate fra Edith e Natalie .. ma ora per Nat arriva il difficile! Staremo a vedere!
E chissà cosa riserverà il destino a Ben e Edith .. *occheinonparlopiù*
ora passiamo alle vostre adorabilerrime recensioni, va.

uley:
uuuh, nuova recensitrice! Guarda, Michela, già ti adoro per tutte le cose che mi hai detto *.*
Bè, Ben non si può non adorare.. è magnifico. O perlomeno io lo immagino così.
Perchè Nat sia andata a letto con Dek credo si sia capito da questo capitolo.. è quando l'amore diventa abitudine. Ed è la cosa più brutta quando ci se ne rende conto. L'importante però è che sia finito tutte per il meglio :D
Se avrai lo stomaco di continuare a seguirmi, vedrai! Un bacione :*

romina75: Sister! come stai? Gli esami tutto bene, fortunatamente! L'importante è che è finita .. sono stati dei giorni a dir poco infernali! Ora mi aspetta l'università :/ però prima penso a godermi questa magnifica estate che ho davanti!
Per quanto riguarda la storia, io li vedo così. Cioè per me il fatto che siano famosi non significa che non si possano comportare come una normalissima coppia, no?
E poi Ed e Nat.. premetto che adddddddoro il personaggio di Chuck.. poi si rivelerà fantastico. Però ha la faccia da stronzo e si presta bene a questo tipo di cose Haha
Spero ti piaccia come si stanno mettendo le cose.
Un bacione enorme, sorella! Alla prossima :)

Enris: Ciaooo! Sono contenta che ti sia piaciuto anche questo .. mi riempite di una gioia immensa, davvero!
La situazione non doveva scivolare di mano, ma quando c'è di mezzo un cromosoma y, succede spesso Haha
Come vedi, tutto si è risolto e tra Ben e Edith .. bè, vedrai.. ce ne saranno delle belle! Ma non mi va di anticipare nulla, non c'è gusto! Haha
Spero ti sia piaciuto anche questo!
Un abbraccio, alla prossima ;)

Summerbest: Eiiiii! Che bello ritrovarti ogni volta, sai che adoro da morire le tue recensioni :)
Quella parete di dvd è anche uno dei miei sogni.. cioè, sarebbe il massimo! e ce la vedo in casa di Mel Gibson, che ormai è diventato anche il mio di papy Haha ce lo vedo proprio a comportarsi così con la figlia, bello lui!
Spero ti sia piaciuto come si sono sistemate le cose .. e che ti piaccia anche questo capitolo!
Un bacione :)

l'ammmorebello: dolcezza mia, meravigliosa! Sei onniscente anche perchè senza di te questa storia non ci sarebbe mai stata, davvero. E non dirmi tutte queste cose che lo sai che mi sciolgo .. e poi, te lo dico per l'ennessima volta, sono io quela che non merita la tua presenza, la tua dolcezza, il tuo aiutarmi sempre e comunque.
Ti voglio bene.. ma talmente tanto che non so neanche io come faccio a provarlo!
Un abbraccio, dei nostri. <3

Bon, con questa mi ritiro. I Love You!
Alla prossima, Rak.

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Capitolo 10
*** l'amore conta? ***


13. Lily Rose, Sciopero
portami dove si vola;;
-l'amore conta?-

[ Alex's POV;


Cammino a passo spedito, sono le 16 e devo ritirare quel dannato libro, ma ovviamente non può andare tutto liscio.
- Ehi, Mark - schiaccio il telefono tra l'orecchio e la spalla - il libro non è ancora arrivato quindi fammi quelle fotocopie. E prepara anche quelle diapositive per il Pc -
Almeno ho ancora stasera per prapararmi per la lezione. Mi fermo davanti ad un negozio incredibilemente rosa, pieno di oggetti vezzosi, pizzi e tulle ovunque. In vetrina ci sono un paio di calze molto carine e mi fermo a guardarle. E anche un bel paio di decolletè.
- Papi, guarda che belle scarpe! - la voce squillante di una ragazzina. Che carina, ha già buon gusto.
- Quando diventerai grande come questa signora qui - inorridisco per quella voce conosciuta - potrai metterle anche tu -
Eccolo, il coglione più sexy del pianeta in compagnia di quella sventurata di sua figlia.
- Ciao - aggiunse. Maledetta voce .. pure una suora, pure una suora!
- Ciao - mi sto imponendo di sorridere. Inutilmente. Continuiamo a guardarci finchè un "ehm, ehm" ci fa ricordare di essere per strada. E di non sopportarci.
- Lei è mia figlia, Lily - fa lui dandole la mano. La ragazzina, degna figlia di Johnny Depp sorride, bella e sfrontata per la sua età. Lascia la mano del padre e me la porge, sorridendo ancora.
- Ciao, io sono Lily - Sorrido, tesa come una corda di violino.
- Ciao, sono Alex. Piacere - Dannato lui, mi mette sempre in soggezione.
- Ti .. piacciono quelle scarpe? - tanto disperatamente di controllare l'imbarazzo.
- Sono bellissime - ammette lei, lanciando uno sguardo desideroso alla vetrina - ma papà dice che sono troppo piccola -.
Quando alzo lo sguardo su di lui, mi lancia un'occhiata seria, d'ammonimento. Alzo gli occhi al cielo: ma cosa crede?
- Piacciono anche a me - le confesso - ma devono fare un gran male, guarda come sono alte! -
Lei mi lancia un'occhiata scettica - Ma tu porti delle scarpe altissime! -
Sì, lo dicono anche i miei poveri piedi.
- Non vedo l'ora di tornare a casa - le confido - sto morendo di dolore -
Devc essere piuttosto buffa perchè lei ride e si volta a cercare conferma nel padre. Dio, fammi controllare.
- Ehi, Lily - fa Depp ad un tratto - Guarda che carina quella borsa - lo sguardo della piccola Depp s'illumina e lei corre dentro.
- Ma tu guarda, sei proprio una persecuzione! - fa beffardo. Eccomi, pronta al ritorno della sua stronzaggine.
- Dovrei dirlo io -
- Speravo proprio che non dessi cattivi esempi a mia figlia -
Alzo le sopracciglia.
- Sto scherzando, sto scherzando -  ride con quella sua faccia da schiaffi. Comunque tre minuti dopo mi ritrovo dentro il negozio, dietro alla shoppingomane Depp. Ovviamente lui non può fare a meno di sussurrarmi battutine acide, doppi sensi e sensi unici che mi fanno venire i brividi e me lo fanno odiare con QUELLA voce!! Non resisto e acquisto - discretamente - quelle calze che avevo visto. Johnny fa delle facce incredibili e sono indecisa se ridere o arrossire. Opto per alzare gli occhi al cielo, anche quando la commessa gli fa gli occhi dolci. E lui tutto seducente e gnè, gnè .. da vomitare!
- Finiscila, pervertito - sibilo esasperata e lui ride estraendo la carta di credito. Indica le calze e ghigna
- Sai che ti tormenterò per il resto dei tuoi giorni? -    ]

- Alex, non puoi continuare così -
- Io?! - mi chiede mettendosi una mano sul petto. E' entrata in casa come una trottola e ha iniziato a raccontare il pomeriggio passato con Johnny e la sua piccola, Lily. Che, fra parentesi, è davvero un amore. Ho dovuto ovviamente chiudere i libri. Volevo sfruttare il pomeriggio da sola dato che Nat è uscita e Dek è ancora con papà. Ma, a ogni modo, fra poco arriverà anche Ben, quindi avrei chiuso comunque.
- C'è qualcun altro nella stanza che si chiama Alex? -
- E' lui che si comporta così .. così .. -
scoppio a ridere senza riuscire a fermarmi. Alex è andata su e giù per la stanza, per tutto il racconto, gesticolando. E continua!
- Che ti ridi? - mi urla tirandomi il cuscino afferrato da sopra il divano. Io lo prendo al volo e mi sdraio.
- Rido del fatto che non riesci ad ammettere la verità - dico riprendendomi un attimo e lei ferma il suo moto rettilineo uniforme per guardarmi.
- Che co- no, no, no, no - e ricomincia a camminare scuotendo la testa e ripetendo No, no, no.
- Non hai proprio capito nulla! A me Johnny non piace! E' vecchio, odioso e antipatico -
Mi metto a lanciare il cuscino in aria per poi riafferrarlo mentre aspetto che Alex finisca la pseudo lista di aggettivi riferiti a Johnny.
- Mi stai sentendo? - mi richiama fermandosi.
- E' che il rumore dei tuoi tacchi, unito al tuo autoconvincimento è rilassante - le dico sorridendo.
- Vaffanculo! Non è autoconvincimento, è la verità -
- Oh, sì - iniziamo a darle ragione.
- Ecco, e poi io esco da una storia importante e Johnny ha una compagna .. e due figli. Due! -
- Due! - le ripeto, ridendo.
- Fai la persona seria? - mi chiede interrompendo la sua marcia sul parquet.
- A patto che tu faccia la persona seria - le dico sedendomi e lei si mette accanto a me.
- Okay, magari potrebbe non essere così .. odioso. Magari  mi piace. Ma è difficile, Edith -
- Finalmente l'hai ammesso, è il primo passo. E poi se deve succedere .. succederà -
- Io non voglio rovinare la famiglia. E comunque non succederà nulla. E sai perchè? Ti dice nulla Kate Moss? E Winona Rider? Ecco .. -
- Non voglio sentire niente del genere! - le dico a voce più alta - Joh e Vanessa sono in crisi da parecchio, tu non c'entri e ha mostrato un certo interesse verso di te, quindi .. -
La porta si spalanca all'improvviso e sulla soglia compare Natalie con il sorriso a 32 denti più stronzo che abbia mai visto. Vi giuro che manca solo la risata malefica di sottofondo.
- Che hai fatto? - le chiediamo simultaneamente.
- Ho Mr Westwick in pugno - dice ghignando e facendosi spazio fra noi due.
- Eri con Ed? - le chiedo.
- Oh, sì. A casa sua -
- Aaaaah - fa Alex.
- No, non avete capito. Sono una fanciulla pura e immacolata -
- Alex! - dico - dov'è che si nasconde questa fanciulla pura e immacolata dentro casa mia? -
- E' dentro questo corpo! Cos'hai fatto alla nostra Natalie?! - aggiunge Alex scuotendola mentre lei ride.
- Ragazze, dai. Sono seria -
- Non ti capisco -
- E' per capire se Ed è serio stavolta -
- Continuo a non capire - fa Alex.
- Ragazze, si chiama sciopero, chiuso per ferie. Come ve lo devo dire? Comunque, finchè non capisco davvero le sue intenzioni -
La guardo e mi si stampa un sorriso in faccia.
- Tu sei un genio, tesoro mio. Un genio -
- Hai tutta la mia stima, cavolo - aggiunge Alex.
- Non bisogna ancora cantare vittoria - dice alzandosi e mettendosi le mani sui fianchi - devo resistere. Quindi tu - aggiunge indicando me - devi evitare di gironzolare per casa giocando con Ben e l'amichetto vostro. Mr Big Ben - dice e alla fine fa il segno delle virgolette con le dita.
- Posso giocare anche altrove - le dico tirandole uno schiaffo sulla gamba e suona il campanello.
- Parli del diavolo - dico io e mi alzo per andare ad aprire.
- Aaaah! Big Ben alla porta! - urla Alex.
- Zitta, scema - dico sulla soglia mentre apro.
- Si vergogna del suo giocattolo? - urla Natalie e ruota e spingo Ben fuori dalla porta urlando un < Ne vado fiera!>
- Ma di che cosa .. - inizia a dire e poi ride.
- E' che non sono due ragazze, sono due scaricatrici di porto! - urlo per farmi sentire.
- E tu sei la terza! - mi risponde Natalie.
- Ben - gli dico - quando un pò di ragazze si mettono insieme diventano peggio del peggiore dei ragazzi - sorrido e apro la porta.
- Avete finito? - chiedo e le trovo a ridere come due cretine.
- Che hanno fatto adesso? -
- Astinenza sessuale - dico soddisfatta mentre mi abbasso dietro il tavolo per difendermi dalla raffica di cuscini che mi arriva contro, Ben ride.
Mi alzo mentre le maledizioni verso la sottoscritta continuano.
- Ah, e ad Alex piace Johnny da morire e ahia! - altra cuscinata.

- Edith, puoi farcela. Cavolo, è tuo padre! Però sai quanto è suscettibile quando si parla di lavoro - E' normale che sto camminando avanti e dietro davanti allo studio di mio padre? No. Ora entro.
Papà è seduto alla scrivania, occhiali sul naso e un libro in mano. Questo è uno dei pochi giorni stranamente tranquilli, e poi sto per risolvergli il problema che lo attanaglia da mesi. Dovrebbe ringraziarmi. Mi avvicino e lui non alza neanche gli occhi dal libro. Gli passo dietro e mi appoggio con i gomiti alle sue spalle.
- Edith - sussurra passando una mano sul braccio.
- Parla - mi dice un secondo dopo. Legge il pensiero? No, è mio padre.
- Cosa? -
- La cosa per la quale sei salita fino a qua -
Non alza gli occhi dal libro.
- Non posso salire semplicemente per ricordare al mio papino che è il migliore del mondo? - dico passandogli davanti con un sorriso a 32 denti.
- Edith, parla - continua a dire senza guardarmi.
- Prendi Ben nel film -
Una secchiata d'acqua gelata in piena faccia, Yes.
- Chi? - stavolta alza lo sguardo su di me e si sfila gli occhiali. 
- Ben, papà. C'è un solo Ben - Oltre al Big Ben. Ma non credo che papà voglia saperlo, per il bene fisico di Ben. E per il mio.
- Te l'ha chiesto lui? - sbuffo, mi aspettavo questa domanda.
- No. Sono qui di mia spoantanea volontà -
- E perchè dovrei prenderlo, sentiamo - mi dice lasciando il libro sul banco mettendosi a braccia conserte.
- Non di certo perchè te lo sto chiedendo io. Perchè è bravo, perchè può fare quel film, papà. Lo sai -
Vedo papà sospirare e passarsi le mani sul volto.
- Ci avevo già pensato, parecchio - mi dice.
- Fisicamente è perfetto ma .. non so - aggiunge e torno accanto a lui.
- Dagli una possibilità. Sarà entusiasta e darà il meglio, lo so -
Papà non mi toglie gli occhi di dosso. Su, che si è quasi convinto.
- Tu .. prova. Sei nei casini per trovare quest'attore e te lo sto offrendo su un piatto d'argento -
Non mi risponde.
- Papà .. -
Ti prego, ti prego, ti prego.
- Lui quindi non sa nulla? - dice alzandosi.
- Assolutamente nulla -
- Ci parlo io, allora - mi risponde mentre si incammina verso la porta.
- E' un sì? - dico correndogli dietro.
- E' un adesso vedo - dice scendendo le scale.
- E' un sì, lo so. Grazie Pà. Non te ne pentirai - gli dico dandogli un bacio sulla guancia e superandolo per arrivare in camera di Natalie e darle la buona notizia.
- L'ha fatto - dico entrando e chiudendomi la porta alle spalle.
- Chi, cosa, come, dove e perchè - mi chiede chiudendo il libro e seguendomi con lo sguardo mentre mi siedo sul bordo del letto.
- Gli ho chiesto di prendere Ben nel film, e sta andando a chiamare i boss, lo so -
- Che manipolatrice! - mi dice ridendo.
- Lo so, grazie - dico atteggiandomi mentre mi alzo.
- Ma tu non eri quella "il lavoro di papà non mi interessa"? - mi chiede mentre faccio per uscire dalla stanza.
- Io sono quella che per l'umore di mio padre, la felicità del mio ragazzo, e quindi la mia "il lavoro di papà mi interessa"! -
- Sei un genio .. ma ora dobbiamo metterci a studiare. Tesoro, fra due settimane hai l'esame - mi ricorda.
- Lo so, lo so - mi risiedo e mi sfilo le scarpe mentre apro il libro. Afferro gli occhiali e cerco la pagina dove mi ero fermata.
- Quindi ci eravamo fermate al principio .. -
- Dammi il numero di Ben - Papà entra in camera con la sua solita delicatezza e vedo Natalie mettersi una mano sul petto, le dev'essere preso un colpo. Detto a mio padre il numero (vi piacerebbe averlo, eh? Pure a me ndA) e gli faccio un sorrisone incredibile. Lo adoro quando si trasforma nel regista che è, tutto occhiali e serietà.
- Allora fa sul serio? - mi chiede Natalie non appena papà esce dalla stanza.
- Direi di sì - non credo che questo sorriso se ne andrà tanto facilmente. Va tutto liscio come l'olio, perfettamente perfetto. Cosa potrebbe succedere?


E' finalmente ufficiale. Ben Barnes sarà il protagonista del prossimo lavoro di Mel Gibson. E non è vero che il merito è mio. Lui, in fin dei conti ci stava già pensando, io ho accelerato il processo. Adesso li vedo poco tutti e due, sempre a riunioni e riprese, prove trucco e vestiti.
- Papà, buong-
- Giorno, Edith. Io scappo, non chiamare Ben oggi che abbiamo da fare fino a stasera -
E l'usuale rumore della porta che sbatte. Questa è la conversazione tipo con papà ogni singola mattina.
- Ben, staser-
- Dolcezza, devo scappare. Passo la giornata sul set. Ci sentiamo domani, okay? -
E il rumore della chiamata chiusa. Conversazione tipo con Ben al telefono.
Oggi ho anche l'esame e sono sola perchè Dek è sul set con papà e Natalie è nonhocapitodove con Ed. Però Ben ha promesso di venirmi a prendere una volta finito. Così passiamo almeno una giornata insieme, mi manca veramente da morire.

Esco dalla stanza molto più leggera, esame passato con il massimo dei voti e una giornata con Ben davanti a me. Con un sorriso a 32 denti metto piede fuori dall'università aspettando Ben.
[Un quarto d'ora dopo]
Forse è il caso di chiamarlo, ha sempre spaccato il minuto, mai un attimo di ritardo.
Il cellulare squilla ma non risponde, alla terza chiamata sento finalmente la sua voce.
- Dove sei finito? - gli chiedo.
- Ah, Meredith -
Come mi ha chiamata? Non ... non mi aveva mai chiamata per intero.
- Ben sono qui ad aspettarti da un quarto d'ora, dove sei? -
- Non posso venire. Rimango qui tutto il giorno -
- Te l'ha chiesto papà? -
- No -
- Allora digli che devi stare con me, capirà -
- Meredith, senti, non mi va, okay. Voglio stare qui il più possibile, dimostrare che sono adatto -
Ma cosa gli prende?
- Ben, sanno che sei adatto. Non ti avrebbero preso .. e papà non metterà il muso se non resti lì quando non ti spetta. Se vuoi lo chiamo io -
- No! Lascia stare, dai -
- Ma io volevo stare con te, oggi. Mi manch-
- Su, Meredith, non fare la bambina. Ci sentiamo, dai -
E riaggancia. Resto a fissare il display del telefono, incapace di fare nulla. Eppure .. era la sua voce, il suo accento da perfetto inglese. Era il mio Ben. Rimetto il cellulare in borsa e mi metto alla ricerca di un taxi quando il cellulare ricomincia a squillare, sarà lui per dirmi che scherzava, lo so. Natalie.
- Tesoro mio! Com'è andata? -
- Il massimo - rispondo spenta e lei se ne accorge.
- E .. -
- E, niente -
- Sei con Ben? - Bingo.
- No. E' voluto rimanere sul set -
- Voluto o dovuto? -
- Voluto. Dice che vuole dimostrare che è adatto -
- Ma se l'hanno preso vuol dire che lo è -
- E' la stessa cosa che gli ho detto. Ma dice che sono una bambina -
- Ma .. -
- E mi ha chiamata Meredith -
Silenzio di tomba.
- Ti ha davvero chiamata Meredith? -
Sto davvero trattenendo le lacrime?
- Tesoro, non ti muovere di lì -
Sento e poi cade la chiamata. Non so dov'erano, so solo che dieci minuti dopo sono davanti a me.
- Io .. non so cosa mi sia preso, davvero - dico una volta salita sul Suv di Ed.
- Adesso mi promettete che mi lasciate a casa e andate via, chiaro? - aggiungo poi picchiettando sulla spalla di Natalie.
- Non esiste proprio! - dice lei - Sei a pezzi, Edith! -
- Non sono a pezzi .. è .. stato un momento. E' che sapevo che sarebbe stato così .. lui è nervoso, stanco. E' normale. Anche papà si comporta così. Sto bene - dico -Davvero - aggiungo notando lo sguardo fulminante di Natalie.
- Per qualsiasi cosa però chiama, eh? - mi dice Ed fermandosi davanti casa mia.
- Certo! Ehm .. Nat, scendi un attimo? - dico poi mentre apro lo sportello e Natalie mi imita.
 La prendo per il braccio e la porto lontano dalla macchina e dalle orecchie di Ed.
- Sciolto lo sciopero? - sussurro, curiosa.
- Una meraviglia. Io mi vesto scollata, con mini da paura e lui sembrava non cedere. Ieri però mi ha quasi implorato e al mio no ha detto che andava bene. E vederlo guardare altrove era fantastico -
Mi dice con una voce che avrebbe fatto rabbrividire Crudelia De Mon.
- Lui. Ma tu? Intendo .. tu resisti? -
- Io? Io sto per crepare - mi dice e stavolta sono io a scoppiare a ridere.
- Adesso credo che lo convincerò ad andare a casa sua. Tanto se è riuscito a resistere ieri possiamo esserne sicure, no? - mi chiede.
- Io ne ero già sicura - le rispondo schioccandole un bacio sulla guancia.
- Grazie! - mi sussurra e va verso la macchina.
- Ah, Natalie! - la richiamo mentre infilo le chiavi nella toppa - Non fare la brava che hai troppo tempo da recuperare! -
Mi tira fuori la lingua e risale in macchina, trionfante. Sono contenta, troppo contenta per la sua felicità. E io, invece? Capisco la sua stanchezza, il suo nervosismo.. Ma a me basterebbe anche stare insieme a lui, spalmati sul divano a vedere un film. Pretendo troppo? Forse sì, forse no.

- Natalie.. io, davvero .. non so più cosa fare - le dico sconfortata mentre prendo i piatti dalla credenza.
-Dai, Edith. Magari è solo stressato - mi risponde mentre appoggia i bicchieri sul tavolo. Io mi siedo su uno sgabello e tiro fuori il cellulare dalla tasca. Niente. Di niente.
- Conosco il tipo di stress che dovrebbe avere. Papà è stressato, Ben no - dico alzando gli occhi al cielo.
- Provaci ancora - sento che dice mentre il brutto presentimento che ho si fa sempre più reale.
- Provare a fare cosa, Nat? Lo sento lontano mentre io voglio stare con lui. Sai quando hai la sensazione che il tuo amore sia sprecato? -
Sulle mie parole suona il campanello e Natalie scompare nell'altra stanza per andare ad aprire.
- Allora, fanciulle. Di che parlate? -
- Di amore sprecato - rispondo subito io.
- Amor ch'a nullo amato, amar perdona -
Capisco che è italiano ma non so cosa possa significare.
- E' italiano, non arabo. Divina Commedia, Inferno, Canto V. Il grande Dante Alighieri. Sai cosa significa? -
Scuoto la testa e lei appoggia giacca e borsa su una sedia.
- Che l'amore non è mai sprecato - dice andando verso i fornelli.
- Quindi Alex mi sta dando ragione -
Sento il telefono vibrare e il cuore va in gola. Papà.
- Papyy! -
- Edith, tesoro. Che combinate a casa da sole? -
- Stavamo per pranzare, c'è anche Alex - iniziano in contemporanea a farmi cenno di salutarlo con la mano - ti salutano. Tu come va? -
- Come al solito. Senti, ti ho chiamato per dirti che stasera ti lascio Ben. Le scene che dobbiamo girare sono senza di lui e dato che la location è lontana io e Derek non torniamo a casa -
Parli del diavolo e spuntano le corna. E papà mi lascia anche casa libera! L'Apocalisse è vicina? Lo saluto, riaggancio e spiego tutto alle altre.
- E' perfetto, no? Io me ne vado da Ed e voi state soli soletti a casa .. vedrai che torna com'era prima - mi rassicura Natalie.
- Concordo. Ordinate qualcosa .. magari di afrodisiaco - aggiunge Alex accompagnandosi con una risata.
- Credo che cucinerò io. Così evito di pensare - dico decisa. Ma sì. Una bella cenetta preparata dalle mie manine, un pò di tempo insieme e tutto tornerà al suo posto. Dove deve stare.

Mezz'ora e sarà qui. Venti minuti. Diciotto. Quindici. Tredici. Otto. Sette. Quattro. Uno. Non dico che spacca il secondo, ma di solito è sempre puntualissimo. Invece è già dieci minuti in ritardo e io sono qui, come una cretina, a tormentarmi. Seduta sul tavolino della sala a fissare la porta. Ho messo un vestito che ho comprato ieri con Natalie, nero, corto, aderente e senza spalline. Semplice ma efficace. Sempre se si muove a venire! Se tra.. dieci minuti non è qui, rimetto tutto a posto e vado a dormire. Alla faccia del pomeriggio passato a cucinare! E se si è dimenticato? No, non può. Oppure proprio non vuole più vedermi e questo è un modo per farmelo capire. Oppure, Edith, ti stai facendo una lista immensa di pippe mentali praticamente inutili. Ora butta giù una lista di possibili motivi per cui non ancora è qui: non trova l'altra scarpa - o l'altro calzino, la macchina non parte, è finita la benzina, lo ha chiamato la madre, qualcuno è andato a trovarlo e ha fatto tardi. Finlamente bussano alla porta. Scatto verso la porta e trovo lui, bello più che mai. Mi dà un bacio a fior di labbra e gli sorrido.
- Vieni - gli sussurro mentre gli stringo la mano e lo porto di là.
- Adesso ti siedi e ti godi la cena che ho cucinato -
- Hai fatto tutto da sola? - mi chiede stupito. Io scappo in cucina a prendere gli antipasti e torno subito da lui.
- Certo, ho passato tutto il pomeriggio al telefono con mamma. Deve piacerti altrimenti te la faccio pagare - gli dico sorridendo e ottengo un sorriso in risposta, forse troppo forzato. Edith, cosa avevi detto? Niente pippe mentali.
Mangiamo con calma, con la musica che ci culla. Alexandria mi ha prestato il cd di un pianista italiano, Einaudi, fantastico. Lui è tranquillo ma si sente che c'è qualcosa che non va.
- Tesoro, ma cos'hai? - gli chiedo ad un tratto.
- In che senso? - dice prima di dare un morso al pezzo di pane che ha in mano.
- Sei .. strano - riesco a dire.
- Sono stanco, non sono strano - mi dice accennando ad un sorriso. Perchè non riesco a vedere quegli occhi brillare?
- Ma non sono così stanco da non poter coccolare un pò la mia ragazza - dice alzandosi e raggiungendomi.
- Ti ho già detto che sei bellissima stasera? - mi fa alzare e mi stringe a lui mentre mi bacia.
Ti Amo, vorrei sussurrargli, come non ho mai amato nessuno in tutta la mia vita. Ma un suo bacio sul collo mi toglie il fiato. Al diavolo qualsiasi pensiero, voglio godermi Ben ora. Fino all'ultimo. Finiamo dritti sul divano e il mio vestito è già a terra quando il suo petto tocca il mio. Bacia ogni angolo del mio collo ma non arriva mai alle labbra, io le cerco ma lui si scansa. Quando riesce a sfilarsi i boxer, la sua bocca si stacca dal mio corpo e toglie la sua mano dalla mia. Quasi mi fa male, ha lo sguardo altrove e non mi guarda negli occhi. Non ho mai desiderato che se ne andasse da me, mai prima di adesso. Quando si alza, infila velocemente i boxer mentre continuo a fissarlo. Vorrei dirgliene quattro ora, ma non ho il coraggio. Non si è mai comportato così, è sempre stato di una dolcezza estrema. Raccolgo il nuovo completino intimo da terra e mi rivesto senza parlare.
- Che c'è? - dice lui ad un tratto.
- Niente - rispondo secca.
- Perchè devo chiedertelo duecento volte? - mi chiede sbuffando e mi giro verso di lui.
- Posso andare a fare i piatti dopo questa tua performance? -
Sì, sono acida.
-Siamo nervose? -
- No. E' la giusta risposta al tuo atteggiamento - dico mentre gli dò le spalle per andare in cucina e sento che mi raggiunge.
- Quale atteggiamento? Mi fai capire? -
Ma allora è scemo davvero.
- Quello che abbiamo fatto di là prima è sesso, sesso allo stato puro. Fare l'amore hai scordato cos è? - gli chiedo mentre inizio a lavare i piatti.
- Aaaah, iniziamo a filosofare. Alex ti fa male - dice strafottente mentre si siede sul tavolo.
- Che mi significa questa risposta! - dico chiudendo il rubinetto e girandomi.
- Che la tua giustificazione non ha senso -
- Senti, vuoi che te lo dica meglio? Il mio ragazzo non mi tratta così quando facciamo l'amore, non è un animale. Vedi di ritrovarlo perchè voglio lui - dico e lui non risponde. Riprendo a dargli le spalle e riapro il rubinetto. Vedo però la sua ombra che si avvicina a me e le sue braccia mi stringono. Poi intreccia le sue mani alle mie e mi sussurra << Scusa>>. Mi giro e lo bacio, poi lo guardo negli occhi.
- E' la stanchezza, davvero - mi ripete e lo bacio ancora. Voglio crederci.

Reduce dal concerto del Liga di domenica scorsa. Sì, lo so.. è passata una settimana. Ma non ho mai avuto una depressione post concerto a questi livelli.. ed ecco spiegato il titolo del capitolo.
E' che Liga.. per me è quello che dev'essere un cantante. Mi legge dentro, canta la mia vita, pur non sapendone nulla. E dopo anni ho finalmente conquistato la prima fila.. sono riuscita a guardarlo negli occhi e dirgli "Grazie". E quel suo sorriso di risposta è stata la cosa più bella che potevo aspettarmi.
Okay, la finisco di ammorbarvi su di lui. Spero questo capitolo, e questi sconvolgimenti, vi piacciano.
La direzione - cioè moi - vi prega di non mandare lettere minatorie alla sottoscritta :D
Alla prossima,
Rachele.

Ps Grazie di tutto cuore a chi legge, a chi recensisce, a chi passa un pò di tempo su questa pagina <3




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Capitolo 11
*** behind these hazel eyes ***


15. Sono Johnny Depp e Non Corro Dietro a Nessuno
portami dove si vola;;
-behind these hazel eyes-



"Everything, it felt so right  
Unbreakable, like nothin' could go wrong
Now I can't breathe
No, I can't sleep
I'm barely hanging on"
K.Clarkson




Cellulare staccato, per l'ennesima volta. Capisco che stanno girando delle scene importanti ma con papà riesco sempre a parlare e Ben sembra morto. A farmi cadere dal letto è qualcuno che bussa alla porta. Il tocco non è propriamente delicato e sono così stanca che spero si alzi Derek.
- Dek, vai tu? - chiedo ma lo sento parlare, probabilmente è al telefono.
- Alex! - dico aprendo la porta ma lei entra come una furia dentro casa e si ferma in sala mettendosi le mani fra i capelli. Chiudo velocemente la porta e corre verso di lei, abbracciandola.
- Lo odio - mi sussurra a denti stretti. Non le chiedo di chi parla, so chi è l'uomo che può ridurla in queste condizioni. La faccio sedere e quando torno dalla cucina con un bicchiere d'acqua in mano la vedo sdraiata sul divano ad occhi chiusi. Appoggio il bicchiere sul tavolino e mi siedo accanto alla sua testa.
- Se ti va di parlare -
- E' uno  .. - dice interrompendomi ma si blocca.
- Se non ti va .. - dico stringendole la mano.
- No, devo .. voglio raccontarti -

[ Alexandria's POV ;;

Sospiro profondamente e m'impongo di calmarmi e rimanere calma. Nessuno deve avere tale controllo su di me.
"Allora? Che vuoi?"
"Mi stai evitando" mi accusa lui "e voglio sapere perchè"
"Oh, vuoi sapere perchè?" Ripeto, sarcastica "Peccato che non ho voglia di parlare con te"
"Come sei matura, Alex"
"E tu sei molto perspicace, Johnny. Se non lo capisci da te, non ho intenzione di dirtelo io"
"Smettila di scappare!"
"Ma che vuoi tu da me?" strillo, esasparata.
"Voglio che tu mi dica in faccia le cose, cazzo. Sono Johnny Depp! Io non corro dietro a nessuno!"
Sgrano gli occhi e lo guardo . Lui sembra rendersi conto di quello che ha appena detto perchè socchiude la bocca.
"Questa mi mancava"
"Alex.."
"No, no. Hai ragione. Non corri dietro a nessuno. Sei Johnny Depp"
"Alex.."
"Non sai dire altro? Che fai, mi baci e poi non sai dire altro? Ho cercato di lasciarti tempo, era normale che tu non ti senissi pronto.. ma va bene. Sono troppo poco per te. Dal basso della mia persona ti dico: Vaffanculo" ]

Sono.. sconvolta. Guardo davanti a me e non riesco a trovare le parole. Non mi aspettavo una frase del genere, soprattutto da lui e.. prendo una decisione su due piedi. Mi alzo e scatto verso le scale e, senza salire neanche un gradino chiamo mio fratello urlando.
- DEREK! Le chiavi del SUV -
Lui esce dalla camera con il cellulare all'orecchio e mi lancia le chiavi che prendo al volo. Nel frattempo Alexandria si è alzata e mi fronteggia.
- Non fare quello che stai per fare. Perchè lo so cosa hai in mente -
- Non ti muovere di qui - le dico uscendo di casa e sbattendo la porta. Sono incazzata e delusa e sto per giunta guidando come una pazza mentre insulto il navigatore che mi ha regalato Oksana. L'ho toccato per spegnerlo e ho messo un indirizzo già salvato e continua a dire << Direzione sbagliata>>.
- Lo so che la direzione è sbagliata, cazzo -
Se faccio un incidente per colpa di questo aggeggio denuncio.. non lo so chi denuncio, sono troppo agitata per pensare lucidamente. Arrivata scendo come un lampo dalla macchina e busso alla porta.
Mi apre un Johnny in canotta e jeans, scalzo.
- Edith, che c'è? - mi chiede calmo. Aspetta che parlo.
- Sai cosa c'è - gli dico decisa e lui sospira - Posso entrare o mi lasci sulla porta? -
Johnny si sposta e mi fa cenno di entrare. L'ha aggiustata davvero bene questa casetta da single.
- C'è Alex a casa mia. Incazzata, triste, non lo capisco.. e non vuole parlare -
- Dai per scontato che ci sia io sotto? -
- So che ci sei tu. Mi spieghi cosa è successo? - Ora lo fronteggio.
- Siediti -
- Devi spieg -
- Ti siedi, per cortesia? - mi dice più duro.
Stringo il pugno e mi siedo sul divano mentre lui rimane a piedi davanti a me.
- Ci siamo urlati addosso, abbiamo litigato - mi dice calmo.
- Fin qu c'ero anche io. Mi spieghi cosa vi siete detti? -
- Le ho chiesto perchè mi evitava, perchè scappava -
Io annuisco e continuo a fissarlo, non me ne vado finchè non dice tutto.
- E lei mi ha mandato all'altro paese -
- Senza un motivo? Non mi sembra proprio il tipo - gli dico e lui si passa una mano tra i capelli, senza rispondere.
- Joh, ti ho fatto una dom -
- Lo so - mi interrompe.
- E allora rispondimi -
- Le ho detto .. - e sussurra qualcosa. No, ciccio. Devi avere le palle di ripeterla quella frase.
- Non ho capito - gli dico e lui s'infervora.
- Le ho detto che sono Johnny Depp e che non corro dietro a nessuno - tace per qualche secondo, poi - Dici che ho sbagliato? -
- Dico che sei veramente uno stronzo - gli dico alzandomi.
- Mi hai detto, cosa? - mi chiede fronteggiandomi.
- che sei uno STRONZO - gli sillabo puntandogli il dito sul petto. Non mi fa paura perchè potrebbe essere mio padre, in questo momento sto rimproverando un amico.
- e che da te mi sarei aspettata tutt'altro comportamento, più maturo - aggiungo dandogli le spalle e andando verso l'uscita.
- Non esiste - sento e mi fermo, voltandomi e togliendo la mano dalla maniglia della porta.
- Non esiste che devo essere rimproverato da te. Non esiste che viene una ragazzina che potrebbe essere mia figlia a parlarmi di maturità - mi dice velenoso - non sei nessuno -
Guardo l'uomo davanti a me e capisco di non conoscerlo. Il Johnny che conosco, che ho imparato a conoscere, non è così. Ha gli occhi cupi, freddi, è rigido. Io non riesco a rispondergli ma rimango a fissarlo, forse aspettandomi qualcos'altro. Poi d'un tratto si passa la mano fra i capelli e socchiude la bocca.
- Scusa Edith, io .. non sto passando un bel momento - inizia a dire.
- Joh, non credere di essere l'unico ad avere problemi, a soffrire .. Non è allontanando le persone che ti vogliono bene, che vogliono aiutarti, che poi stai meglio -
dico e apro la porta.
- Ci vediamo - aggiungo prima di chiudere la porta fissando i suoi occhi scuri addosso a me. Una volta fuori però, mi rendo conto di non aver detto tutto e busso di nuovo.
La porta si apre leggermente e Johnny mi fissa senza parlare.
- E lei di bene te ne vuole parecchio, anche se non lo ammette -
Da lui non trovo risposta, neanche nell'espressione e gli dò le spalle andando verso la macchina. Una volta dentro punto gli occhi verso la porta e lo trovo ancora lì, a guardare in basso.
Fà che capisca, ti prego.

Avete presente quando vi sembra di non avere il controllo della vostra vita? Quando vi sembra che tutto vi scivoli.. Non ci si rende più di conto di quello che accade intorno. Si diventa spettatori della vita e non attori. E quello è esistere, sopravvivere, non vivere.
Come mai questi pensieri? Ben. Sempre lui.
Me lo sento scivolare tra le mani, senza riuscire a tenerlo con me. E la cosa che fa più male è non sapere perchè. Al diavolo la stanchezza, ho smesso di credere alle cazzate. Credo di poter pretendere di sapere la verità. Chiudo il libro davanti a me e l'occhio mi cade su una sua foto. Quanto sei bello, cavolo. Passo un dito sulla fotografia e la mia decisione si fa sempre più forte. Devo capire cosa c'è che non va, lo pretendo.
Sul cellulare trovo l'ennesima chiamata di Johnny a cui non ho risposto. Non è con me che deve parlare, è con qualcun altro di nostra conoscenza.
Vado in rubrica e chiamo il suo numero. Cellulare ancora staccato? No, non esiste. Devo parlargli. Compongo il numero di papà.
- Tes-
- Dov'è Ben? -
- E' .. BEN! - urla. Deo Gratias.
Poco dopo la sua voce.
- Edith, che c'è? - mi risponde scocciato.
- Puoi venire a casa? Ora. Ti devo parlare -
Annuisce e riaggancia. Scaravento il cellulare a terra e mi butto sul letto. Non può essere, non può. Quando sento suonare il campanello il cuore perde diversi battiti, è lui. Sento la porta che si apre e capisco che Derek mi ha preceduto.
- Edith! - mi sento chiamare da mio fratello. Okay, forse non è lui. Esco dalla camera pronta a scendere al piano di sotto ma mi fermo. Sulla porta di casa c'è Ben.
- Sali! - gli dico e sono già pronta a tornare in camera.
- Sono di fretta, se devi parlarmi scendi tu - mi dice serio e prendo a scendere le scale. E se non volessi più affrontare quel discorso?
Ti sto per dare un'ultima possibilità.. guardami. E con quei diamanti scuri fammi capire che è solo un momento di crisi e stanchezza il tuo. Un momento che passerà.
Arrivata davanti a lui cerco il suo sguardo ma lui distoglie gli occhi. Devo. Adesso davvero.
- Allora, cosa devi dirmi? - mi chiede scocciato senza muoversi. Mi avvicino per dargli un bacio a fior di labbra ma mi fermo all'angolo della sua bocca, continua a non muoversi e non mi guarda.
- Chi sei? - gli chiedo con un pò d'amaro in bocca.
- Senti, sono venuto qui per parlare, niente filosofia -
- Cosa ti è preso? - dico parlandogli sopra.
- Ti sembro cambiato? - mi chiede strafottente.
- Sei un'altra persona - dico più dura e stringo il pugno.
- E non ti sei chiesta perchè? - mi dice e si ferma.
Io lo guardo spaesata e non so che rispondergli. Lui sbuffa.
- Ho fatto così per cercare di farti capire che mi sono stancato - aggiunge. Le parole arrivano dolorose, neanche un calcio sui denti.
- E non mi guardare con quella faccia, per favore - mi dice sbuffando nuovamente.
- E come dovrei guardarti? -
- Non con quegli occhi da cane bastonato -
-Io .. senti, posso sapere il motivo, almeno? - stringo il pugno ancora di più e vieto alle lacrime di scendere. Sperando funzioni.
- Non ci dev'essere per forza un motivo, Edith. Sono stanco e basta -
- C'è sempre un perchè, Ben - gli dico ma lui non risponde, iniziando a fissare la maniglia della porta. E io sono pronta per LA domanda.
- C'è un'altra, vero? - chiedo a bassa voce ma è abbastanza vicino da potermi sentire.
- Sapevo mi avresti fatto questa domanda. Non farti paranoie inutili che non c'è nessun'altra -
- Ben, tanto ormai mi hai mollata. Che ti costa ammetterlo? -
- Ma, fammi capire, ti credi tanto perfetta che nessuno può stancarsi della fantastica Meredith?! -
passo un dito sotto l'occhio per far scomparire all'istante una lacrima stronza che stava per rigarmi la guancia. Non merita niente del genere.
- Se ci rifletti, puoi arrivarci - aggiunge poi, abbassando i toni.
- Riflettere su cosa? -
- Niente, lascia perdere - mi risponde e mette la mano sulla maniglia della porta. Lo prendo per il braccio, pronta a fargli ammettere tutto ma lo sguardo mi cade dietro di lui. Gli oscar di papà. No, non è possibile.
- Tu.. - dico lasciando la presa - hai fatto tutto per recitare nel film di papà .. -dico sotto voce ma mi sta sentendo, anche se non risponde.
- Ben - lo chiamo con un sussurro, quasi ringhiando.
- E se anche fosse? -
- Se anche fosse? -
Un'altra. Io, stupida, che credevo ci fosse un'altra. Stupida, davvero.
- Se anche fosse? - ripeto a voce più alta.
- Adesso andrai dritta dritta da paparino a dire tutto, vero? -
Se prima ero nel baratro adesso sono incazzata. Delusa e incazzata. Sia con lui che con me.
- Scema, scema - sussurro - sono una scema - dico a voce più alta.
-Risparmiati il vittimismo, Mer. Mi irrita  - mi dice mentra apre la porta.
- Vittima? No. Direi più scema. Non ho la più pallida intenzione di parlarne con mio padre. Se pensi che è così che si arriva in alto.. Non sarò io a rovinarti tutto - gli rispondo decisa fissando i suoi occhi scuri.
- Non credo che riuscirai a non dirgli nulla - mi dice già con un passo fuori dalla porta.
- E invece sì. Perchè sai qual è la cosa più assurda di questa storia? Quella che fa di me una scema? - dico e mi blocco. Sto parlando con le sue spalle, non ha il coraggio di guardarmi negli occhi.
- Che .. credo di essermi innamorata di te - chiudo la porta di scatto, violentemente, mentre lo spingo via. Riesco solo a vedere, per una frazione di secondo, i suoi occhi. Mi siedo a terra, con le spalle appoggiate al legno e mi metto la mani fra i capelli. Non riesco a piangere, tanto è il dolore. Avrei voglia di urlare, di spaccare tutto. Scema, scema e ancora scema. Talmente scema da non accorgermi che mi stava usando.. Per poi buttarmi via.
- Edith, spostati - mio fratello è in piedi davanti a me, fissa la porta.
- Che vuoi? -  chiedo senza spostarmi.
- Spaccare la faccia a quel figlio di puttana -
Mi alzo e gli punto le mani sul petto.
- Derek, torna di sopra - sussurro.
- No -
- Derek, ti prego - dico a voce più alta.
- Meredith -
- Dek, te lo chiedo per favore - gli dico quasi in preda ad una crisi isterica.
- Ho sentito ogni singola parola. Prima gli spacco la faccia e poi lo dico a papà -
Mi calmo, faccio un bel respiro e poi tolgo la mano di mio fratello dalla maniglia.
- Ti prego, non fare nulla e non parlare con papà -
- Ma.. - prova a ribadire.
- Ma .. niente -
Io continuo a fissare il suo petto e, senza dire una parola, mi abbraccia. Un gesto che da parte sua.. Non ricordo mi abbia mai abbracciato, forse da piccoli. Stringo ancora più forte il mio fratellino, più forte, più forte.
- Edith, io ..  -
So cosa vuole dire anche se si è bloccato. Mi alzo in punta di piedi e gli schiocco un bacio sulla guancia.
- .. ti voglio bene - aggiunge e mi dà lui un bacio sulla fronte.
- Anche io, Dek. Anche io -
Restiamo abbracciati per un pò, fino a che non mi guarda negli occhi e mi dice
- Piangi, Edith, piangi. Sfogati -
Lo guardo negli occhi e scuoto la testa.
- Non ce la faccio, Dek - gli sussurro. Lui mi prende in braccio e mi porta sulla poltrona dove ci accoccoliamo.
- Non ti ho visto versare una lacrima dal divorzio di mamma e papà -
- Lo so - sussurro chiudendo gli occhi.
- Edith, ti devi sfogare o ti resta tutto dentro -
Lo so, so anche questo. Ma non ce la faccio, non ci riesco neanche se dentro mi sento morire. Come ora.


Eccomi qua. Capitolo pesante, lo so. Per giunta dopo tutto questo tempo. Eeeeeh, sono fatta così: prendere o lasciare.
Romina aveva già tanato il buon vecchio Ben.. occhio lungo, brava la mia sorellona! Insomma.. cosa ne pensate? Credo che nel mondo dello spettacolo siano fin troppe le persone che scavalcano qualsiasi cosa pur di arrivare un gradino più sù. Mai sentita storia del genere su Ben, eh.. intendiamoci. Nè su nessun altro.. è tutto frutto della mia mente malata.
Certo che anche l'uscita dello Zio, ehm, di Johnny, non è stata delle migliori.. ditemi tutto!
Okay, la finisco di sparlare che è meglio. Lascio la parola a voi, lettori miei..
Vi voglio numerosi a recensire questo capitolo.. anche se solo per scrivermi "stronza". E' che voglio davvero sapere cosa ne pensate. Graaaaaazie.

@Enris: Ciaoooo :D Eh, purtroppo Ben non ha riguadagnato punti, anzi.. è sceso di parecchio sotto lo zero.
E le paturnie di Edith erano giuste fino ad un certo punto.. povera stella neanche lei aveva pensato ad una cosa del genere.
Qualcosa però potrebbe cambiare?! Chi lo sa.. se ti va di saperlo, sai cosa fare! Hehe un bacione!

@romina75: sorellona!! purtroppo tra mare, montagna, e la mia amatissima Mirabilandia, sono riuscita a stare poco su questa storia. Anche perchè a poco credo che ne pubblicherò un'altra che sto scrivendo.. vedremo. Comunque l'estate tutto bene.. soprattutto in quest'ultimo periodo! Adesso sbrigo le ultime faccende e poi il trasferimento a Roma per l'università sarà definitivo! Tu come stai?
Coooooomunque, tornando al capitolo.
tu sì che hai occhio, eh! Una vera e propria carognata.. come hai detto tu. anche se sospettavi, che ne pensi?
Un abbraccio forte, alla prossima!

@uley: miky, carissima! Bè, purtroppo non era solo una sciocchezza..e ti giuro che mi faceva male il cuore a scrivere questo capitolo. E' stata durissima, un colpo più che basso. Te l'aspettavi? Dimmi tutto, sono curiosa di sapere che ne pensi :)
Un bacione, alla prossima, eh! ;)

@Summerbest: Caraaaaa! Ah, quanto amo le tue recensioni sempre strapiene di particolari *_*
Comunque anche tu avevi visto giusto, non era la solita stanchezza, povera Edith. E Joh stavolta è solo stronzo.. la stronzaggine ha superato il sex appeal, il che è tutto dire per l'uomo più sexy del mondo, eh!
Natalie.. Natalie, la amo. Sarà che amo la persona a cui è ispirata.. e allora mi esce proprio bene quel personaggio!
Allora, che ne pensi di questo capitolo? Fammi sapere, aspetto con ansia ;)
Un bacione
Ps adesso la lettera minatoria ci sta tutta, no? XD

Bene, ho smesso di sparlare. Stavolta davvero. Tocca a voi. E parlo anche con voi, adorabili personcine che inserite la mia fic tra preferite, seguite, ricordate e quant'altro.. lasciate un commentuccio, su!
Alla prossima, miei cari.

Rachele. Bradshaw.

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Capitolo 12
*** Hate That I Love You. ***





portami dove si vola;;
-hate that I love you-








“Il prelievo feudale, anche chiamato complexum feudale, era la tassa da pagare al proprio signore”

La professoressa continua a parlare imperterrita e io fisso il mio foglio bianco. Mi sono sempre annoiata alle lezioni di storia, figuriamoci adesso che con la testa proprio non riesco a starci. Cosa diavolo me ne può fregare del prelievo feudale quando Ben.. il solo pensare al suo nome mi viene una fitta allo stomaco.
Tutti i miei pensieri vanno di colpo nella sua direzione, scardinano la scatola con i suoi ricordi ed escono tutti fuori. Cerco di concentrarmi invano sul noiosissimo discorso della professoressa. Ma non c’è niente da fare. Sfilo il cellulare dalla borsa e invio un messaggio ad Alex.. sperando sia in università.
Neanche tre secondi dopo mi risponde, mi aspetta in macchina.
Mi guardo intorno e mi accorgo di avere la via particolarmente libera verso la porta.. non me ne voglia la professoressa, ma quello che desidero ora è soltanto andare via.
Metto velocemente tutto nella borsa e mi alzo, sperando che la sedia non cigoli. E stranamente non accade.. aspetto che si giri a scrivere un nome alla lavagna e scappo via, alla velocità della luce.
Controllo ancora il telefono e naturalmente non c’è nulla. So che non  tornerà. So che non troverò mai una sua chiamata, un suo messaggio.. ma il cuore non smette mai di sperarlo. E adesso capisco perché è la speranza l’unica a rimanere nel vaso di Pandora.. perché il detto dice che è l’ultima a morire.. perché è dannatamente vero.
Vedo l’acqua scrosciare fuori dalla finestra. Ecco, ci si mette anche il tempo a buttarmi giù. Cerco l’ombrello nella borsa e mi accorgo di non averlo con me.. Spero proprio che la macchina di Alex sia vicina all’ingresso altrimenti è la fine.
Corro come una pazza verso l’ucita e noto subito la macchina di Alex. Corro verso lo sportello, lo apro e entro, buttando in contemporanea la borsa sul sedile posteriore.
- Ci mancava solo la pioggia, sono tutta bagn-Alex? – mi accorgo che è immobile mentre con un dito traccia il contorno del volante.
- Alex, che ti pren-
- Johnny – risponde, sussurrando.
- Cos’è successo? – chiedo, sedendomi verso di lei e prendendole le mano.
[ Alex's POV
- Ma guarda te se io posso farmi un fegato tanto per colpa di quel decerebrato idiota - Borbotto, imprecando in silenzio.
Il tempo di mettere piede fuori dal cancello dell'università, che si scatena il diluvio.
- ETICIMETTIANCHETUORA?! - Grido, rivolta al cielo. Scavo nella borsa e fortunatamente trovo un ombrello. Provo ad aprirlo. Okay, è integro.
Dove diamine l'ho messa la macc- eccola lì, grazie a Dio.
Mi blocco vedendo un tizio appoggiato alla portiera del conducente. Premo il tasto dell'antifurto. La macchina lampeggia, ma il tipo resta lì.
Mi avvicino, cauta. Ha indosso un cappello e sembra non importarsene della pioggia incessante.
Più mi avvicino e più il sospetto si fa vivo.
Quell’uomo assomiglia troppo al decerebrato idiota di cui parlavo prima. E in pochi gli assomigliano così bene. Anzi, nessuno.
Purtroppo il rumore dei miei tacchi non impedisce allo “sconosciuto”di voltarsi e guardarmi.
E’ Joh, come sospettavo.
Non appena mi vede si scansa leggermente dallo sportello del guidatore. Poi si appoggia di nuovo.
Mi verrà l’ulcera, me lo sento.
- Ti sposti – dico decisa, non appena gli arrivo davanti.
- Dobbiamo parlare – mi sussurra cercando di afferrarmi un braccio, ma mi scanso.
- Non ho nulla da dirti, puoi andare – sussurro di risposta guardando altrove.
- Ma io sì – mi dice e mi costringe ad alzare lo sguardo su di lui.
- E allora muoviti, devo andare via – la punta di acidità si fa più prepotente.
- Io.. insomma.. volevo.. chiederti scusa, ecco.. io quelle cose non le penso davvero.. –
- Ma le hai dette Joh. E questo non si può cancellare.. se mi fai il favore di spostarti – dico e cerco di spingerlo via. Inaspettatamente si scansa davvero e mi fa entrare in macchina, mentre resta a fissarmi. Chiudo lo sportello e vedo le sue labbra che disegnano un ‘mi dispiace’.. ancora una volta. Io lo fisso cercando di non far trasparire alcuna emozione.. poi lui mi sorride e ancora sotto l’acqua, si allontana, mettendosi le mani in tasca.
Dannazione!]

- Perché mi fa quest’effetto, Edith? Perché? Lui riesce a incasinarmi la vita, a non uscirmi dalla testa.. dopo tutto quello che mi ha detto, dopo tutto il dolore che m’ha causato gli basta presentarsi e io.. io non so che fare –
Mi dice scuotendo la testa. Non l’ho mai vista così davvero.
- Ecco come è in grado di ridurmi quell’uomo – aggiunge poi, come se mi avesse letto nel pensiero.
- Alex sia io che te sappiamo perché lui ha tanto potere su di te.. purtroppo l’amore non lo possiamo guidare. E tu.. prendi tutto come viene. Ti è venuto a chiedere scusa.. e per uno orgoglioso come lui è un grande, grandissimo passo. Adesso calmati.. e vedi come si mettono le cose. Poi segui il cuore, e capirai come agire – le sorrido e le stringo la mano e fortunatamente vedo un sorriso di risposta.
- Grazie Edith, davvero – mi sussurra e le schiocco un bacio sulla guancia.
- Siamo forti.. ce la faremo ad affrontare tutto, vedrai – le rispondo e lei accende la macchina.
- Assolutamente – mi risponde e ci dirigiamo verso casa.

-Grazie per il passaggio, Alex - le dico chiudendo la portiera della macchina, una volta arrivata davanti il portone.
- Fai la brava - mi dice sorridendo.
- Anche tu.. e fatti sentire per qualsiasi cosa -
- sì, anche tu - mi dice interrompendomi – chiaro? - aggiunge.
      - se ci sarà qualcosa da dirti, sicuramente -
Mentre apro la porta mi chiedo perchè la macchina di papà sia qui. Dovrebbe essere sul set, ha detto che non sarebbe tornato prima di due giorni. Entro e lo trovo seduto sulla poltrona, sto per andargli incontro ma Derek mi blocca, uscendo dal nulla.
- Meredith, vai di sopra - mi sussurra e mi indica le scale. Provo a parlare ma mi interrompe indicandomi il piano di sopra.
- Adesso salgo a spiegarti tutto - mi sussurra ancora. Fidandomi mi infilo nella camera da letto di mio fratello aspettando che entri a dirmi cosa diavolo è successo? Perchè non posso andare a parlare con papà?
Due secondi dopo Derek entra in camera chiudendosi la porta alle spalle. Gli vado incontro e mi dice di stare calma.
- Non so cosa è successo, come faccio a stare calma? - gli chiedo.
- Papà è in catalessi, non risponde -
- Ma qualcuno sa cosa è successo? -
- Ti devi calmare -
- Sono calma ma sto per perdere la pazienza se non mi spieghi cosa è successo a papà! - dico alzando la voce e puntandogli un dito contro.
- Ben ieri ha mandato il manager a dire che abbandonava il film -
All'ascoltare queste parole mi siedo sul letto. Mi fa ancora male sentire parlare di lui.
- Perchè? - riesco a sussurrare.
- Il manager non lo sapeva. Nessuno lo sapeva e papà non se ne faceva una ragione.. ha provato a chiamarlo ma, niente. Poi, l'ha chiamato lui. E' andato via da poco -
- Ben è stato qui? - chiedo e mio fratello annuisce.
Mi immobilizzo. Non riesco a parlare.
- Papà ha urlato, parecchio. Ma non so dirti cosa si sono det- Edith, non andare! -
Derek cerca di fermarmi ma sto volando per le scale. Io devo sapere cosa è successo.
- Papà - lo chiamo e lui alza la testa.
- Edith - mi guarda e si rimette la testa fra le mani.
- Papà, cosa è successo? -
Non mi risponde e stringo i pugni.
- Pap-
- Tu sapevi tutto - mi dice senza guardarmi.
- Cosa, papà? Cosa? - dico iniziando a perdere la pazienza e mi avvicino a lui.
- Perchè non mi hai detto la verità su Ben, perchè? - dice quasi urlando mentre si è alzato.
Ci stiamo fronteggiando e quasi tremo.
- Edith, perchè l'hai difeso? - mi chiede con più calma. Faccio un respiro profondo e guardo mio padre negli occhi.
- Dimmi cosa ti ha detto, poi ti spiego -

[ Mel's POV;;

Perchè non si muove quel dannato ragazzo? Se arriva presto riusciamo ad arrivare in tempo sul set.
Ecco il campanello. Ad aprire la porta è Derek e lo sguardo che gli lancia è a dir poco terrificante. Ben lo scansa e viene verso di me.
- Finalmente, Ben. Il tempo di prendere le chiavi e and-
- Mel, ti devo parlare -
E' serio, mi fa preoccupare.
- Ben, è tardi - cerco di dirgli.
- Papà stallo a sentire - dice Derek accanto a lui, incupito e guardandolo con occhi strette a due fessure.
- Derek non sono fatti che ti riguardano - dice lui serio continuando a guardare me.
- Invece sì che mi riguardano, stronzo. Edith mi ha impedito di spaccarti la faccia. Meredith, capisci? - dice.
C'è qualcosa che devo sapere. Ho sempre saputo che dietro la loro rottura c'era qualcos'altro, queste sono solo conferme.
- Derek .. - dice Ben ancora calmo e mio figlio lo prende per la maglia.
- Io te la spacco davvero questa faccina di cazzo che ti ritrovi -
Mi butto fra i due vedendo che anche Ben era  pronto ad arrivare alle mani.
- Finitela, due bambini! Derek, vai di sopra -
Prova a protestare ma lo zittisco con un cenno dello sguardo.
- E tu ora parli - se prima ero preoccupato, adesso sono incazzato. La mia piccola, ha fatto qualcosa di male a Meredith, altrimenti Derek non avrebbe reagito così. Lo faccio sedere mentre io resto a guardarlo in piedi.
- Sono venuto semplicemente per dirti il motivo per cui non posso più far parte del cast -
Guarda a terra.
- Voglio che mi guardi negli occhi mentre me lo dici - gli intimo e lui mette i suoi occhi scuri nei miei.
- Forse è il senso di colpa che mi divora, forse speravo di restare più freddo -
- Fammi capire. Non ti interrompo finchè non avrai finito - gli dico.
- Ho usato Meredith. Usata, nel vero senso della parola. Quando l'ho conosciuta sapevo già chi era, ero andato a quella festa per poter riuscire a parlare con te, per una possibilità. Volevo, dovevo rientrare nel tuo film -
Fa una pausa e io mi ripeto mentalmente la sua età e la mia. Se non lo facessi questo ragazzino avrebbe già ricevuto il cazzotto più forte della sua vita.
- Ho iniziato ad uscirci ed ero contento che il piano che avevo idealizzato stava andando. Quando mi trovavo te davanti era come se la mia coscienza mi stesse sbattendo in faccia quello che stavo facendo. Inizialmente volevo parlarne subito a Edith, risolvere tutto il prima possibile ma non ho avuto il coraggio. E lei ha fatto tutto da sola. Lì non sapevo cosa fare, mi aveva spiazzato. Era stata fantastica, sincera .. io sapevo, so che mi ama -
Qui non ce la faccio a rimanere in silenzio.
- Non dire così. Credo tu sia l'ultima persona sulla faccia della Terra a poter parlare dell'amore di mia figlia - urlo e lui non mi stacca gli occhi di dosso.
- Scusa -
- Continua -
- Mi sono detto che era destino. Che quello che provavo per lei, il cuore che batteva, la voglia di vederla, l'emozione quando la stringevo fra le mie braccia era perchè .. mi ero affezionato, non era amore. Allora ho cercato di essere freddo, non ho neanche avuto le palle di .. di lasciarla. Lei, ha capito tutto da sola e si è comportata da donna matura .. non me lo sarei mai aspettato. Da una ventunenne mi aspettavo schiaffi, urla in faccia. Il bambino fra noi due sono sempre stato io -
Continuo a fissarlo senza riuscire a parlare. Ha ragione, la mia piccola è una donna. Una donna che si è innamorata di uno stronzo. Uno stronzo che è riuscito ad arrivare fin qua e dire tutto perchè si è reso conto che è ora di crescere a 30 anni.
- Adesso vuoi un applauso? - gli dico, alzando la voce.
- Volevo che sapessi la verità, te lo dovevo -
- No, l'unica cosa che non dovevi fare è pensare di riuscire a ottenere quello che vuoi con questi sotterfugi. Cresci, Ben - il tono della voce si alza parola dopo parola.
- Se un pò sono cresciuto lo devo solo ad Edith. Io .. credo di -
- Non dire amarla e non parlare più di lei - dico ringhiando.
Si alza e si tormenta le mani.
- Mia figlia sta per tornare, non voglio che ti veda. Nè che tu veda lei, non meriti neanche quello -
Senza dire una parola lo vedo aprire la porta e andare via.   ]

Guardo papà incredula. Ha raccontato tutto. Ben ha avuto il coraggio di ammettere tutto. A mio padre.
- Tesoro, perchè non mi hai detto quello che aveva fatto? - mi chiede papà nel tono più dolce che abbia mai sentito.
- Perchè .. perchè lo amo, papà. Perchè volevo capisse da solo dove aveva sbagliato -
- Lo ha fatto e adesso? -
- Adesso è finita. Questa storia ha aiutato a crescere lui, ma anche me. Ho capito che la devo finire di affezionarmi così alle persone -
Rimaniamo a guardare a terra, tutti e due, senza sapere cosa dire. Poi affondo la testa nel petto di mio padre e lo stringo forte.
- Tesoro, piangi, ti prego - mi sussurra. Forse era proprio lui che doveva dirmelo, volevo sentirmelo dire da mio padre. Lo stringo ancora più forte e lui fa lo stesso mentre lacrime su lacrime iniziano ad uscire. Tutte le lacrime che non ho pianto in questi giorni, mesi, anni. Tutto quello che mi ero tenuta dentro. Dal divorzio dei miei, il non avere più mamma dentro casa, i miei fratelli, aver perso ogni amico, essere stata con Lui.
Non so per quanto tempo rimaniamo così, forse ore. Ci interrompe la porta che si apre e Natalie che entra ma senza vederci sale dritta su per le scale con i libri in mano.
- Papà - sussurro staccandomi - grazie, davvero -
- Ti voglio bene piccola e .. se ti sto troppo addosso è perchè .. ho paura di perdere anche te, dopo tutti i tuoi fratelli - mi dice con gli occhi lucidi e vado ad abbracciarlo di nuovo.
- Non ti lascerò mai, papà. Mai - con un bacio sulla guancia gli asciugo una lacrima e gli sussurro le prima parola che mi vengono dal cuore.
- Ti voglio bene -.
Quando mi lascia andare mi fermo alla fine delle scale e lo chiamo per farlo girare. C'è un'ultima cosa che voglio sapere.
- Papà, stava davvero per dirti .. -
- Sì - mi risponde - nell'assurdità della situazione mi stava per dire che ti amava. E sembrava sincero -
Resto impalata a fissare mio padre per un attimo poi salgo le scale e mi butto in camera di Natalie, andando a piangere fra le sue braccia.

Edith, devi dormire.
Dormi.
Mi metto a pancia in su, con gli occhi sbarrati a fissare il soffitto. Perchè l'ha fatto? Perchè ha ammesso tutto? Ha ottenuto quello che voleva e poi ha mandato tutto all'aria. Aveva paura che parlassi? Sapeva che non l'avrei mai fatto. Non può amarmi davvero. Non dopo tutto quello che ha fatto.
Senza accendere la luce mi metto seduta sul letto e infilo le ciabatte. La sveglia sul comodino segna le 03:32.
Devo dormire, devo.
Scendo lentamente le scale e sul tavolino all'ingresso noto le sue chiavi. Quelle che non gli ho più dato indietro. Quando le afferro il contatto del metallo freddo con la mia mano riporta alla memoria ogni ricordo, ogni attimo, ogni emozione. Ogni volta che mi ha tolto il fiato, ogni battito perso, ogni volta che i suoi occhi si sono poggiati su di me, ogni volta che le sue mani mi hanno fatta sua.
Come ha potuto? Come? Una lacrima mi riga il volto e stringo la chiave più forte, con rabbia.
"Non odiare mai chi hai amato, sarà un odio pieno d'amore" questo è il motivo che mi ha spinto a restare con papà, ma non sarà il motivo che mi farà tornare da Ben. Forse non lo amo, non l'ho mai amato. In fin dei conti su cosa si basava il nostro rapporto? Cazzate. Il cuore inizia a battere più forte, quasi a dirmi di smetterla di dire cavolate a me stessa.
Devo sapere, ho il diritto di sapere. Ora. Guardo i miei pantaloncini e il mio top. Mi ha vista più svestita di così! Corro di sopra a mettere le scarpe e quando mi chiudo la porta alle spalle mi chiedo se lo sto facendo davvero. La chiave stretta fra le dita mi convince. Meredith Gibson alla riscossa.
Non ho mai giudato così velocemente di notte ma devo muovermi o rischio di cambiare idea.
Parcheggio in fretta e furia e mi blocco davanti alla porta. E se lo trovo con qualcuna? Tipo quella Anna Popplewell? Lo crepo il doppio. Faccio girare le chiavi nella toppa e spalanco il portone.
Vedo Ben scattare in piedi dal divano, in boxer. Sospetto fondato.
- Edith! -
- Dov'è lei? -
- Lei chi? - chiede avvicinandosi.
- Lei, la troia. Chiunque essa sia! - dico indietreggiando.
- Non c'è nessuna! Non riuscivo a dormire -
Okay, forse sono saltata alla conclusione sbagliata. Ho il cuore a mille.
- Edith, sono quasi le quattro del mattino - dice e mi riporta alla realtà.
- Perchè, Ben? Perchè? - gli chiedo e lui mi guarda stupito.
- Avevi ottenuto tutto quello che volevi. Perchè hai rovinato tutto? Sapevi che non avrei detto nulla -
Ben si mette a ridere e mi dà le spalle passandosi le mani fra i capelli. Mi avvicino e ho quasi paura a toccarlo.
- Continui a prendermi in giro? - dico con gli occhi ridotti a due fessure.
- Proprio non capisci? - mi dice voltandosi.
- Dimmelo tu -
Mentre continua a ridere mi viene davvero voglia di strangolarlo.
- Secondo te, perchè? - si avvicina sempre di più e tenta di afferrarmi la mano ma io indietreggio.
- Ben sono a casa tua, alle quattro del mattino, mezza nuda. Non sarei venuta - dico alzando la voce.
- Vuoi che te lo dica io? -
- Sì - rispondo decisa.
- Perchè ti amo, Edith. Perchè non sopportavo l'idea che stessi male a causa mia, perchè non volevo più mentire a Mel. Sai perchè non riesco a dormire? Perchè sto male .. perchè non ho te -
- Non sto con te perchè sei uno stronzo, un bastardo! Continui a dirmi stronzate su stronzate - urlo in preda alla rabbia.
- Non sono stronzate, Edith! Lo vuoi capire? - dice afferrandomi un braccio e inizio a piangere. Lo scanso e gli metto la chiave in mano.
- Basta - sussurro e corro verso la macchina.
Piango risalendo in auto, piango accendendola, piango ripartendo mentre nello specchietto retrovisore lo vedo che mi guarda. Perchè piango? Perchè non lo odio neanche un pò. Perchè lo amo. Ed è per questo che odio me stessa.

- Ci penso io. Ho detto che ci penso io! -
Papà sta urlando queste parole da almeno dieci minuti mentre cerco di studiare. Nessuno si è accorto della mia uscita ieri notte o forse se ne sono accorti e rimangono in silenzio.
Rileggo per l'ennesima volta la stessa frase e la matita è puntata sempre sullo stesso rigo. Guardo a lato della pagina la cancellatura della gomma. C'era un cuore prima, l'aveva disegnato lui. E di Ben non voglio avere più nulla, davvero. Mentre sfoglio la pagina entra papà.
- Già sveglia? - mi chiede. Effettivamente sono le sette.
- Dovevo studiare -
- Io sto .. uscendo - mi dice abbassando la testa.
- Dove vai? -
Rimane in silenzio a guardarmi, senza parlare.
- Papà .. - lo richiamo.
- A riprenderlo. Tesoro, mi dispiace ma si tratta di lavoro. Quel ragazzo ha un contratto e ho bisogno di lui. Anche se odio ammetterlo. E voglio essere io stesso a minacciarlo di denuncia se non torna -
Impassibile. Non muovo un muscolo. Annuisco solamente e torno a fissare la pagina. La porta si chiude ma dopo un attimo si riapre di nuovo. Due braccia, più gracili di quelle di papà, mi stringono forte.
- Nat - sussurro.
- Come va? - mi chiede.
- Scusa se ti ho svegliata - dico.
- Non ti preoccupare, tanto devo studiare anche io. Approfitto dell'assenza di Ed che non mi farebbe studiare, lo so - mi dice e mi strappa un sorriso.
- Oh, finalmente un sorriso - mi dice accarezzandomi la guancia.
- Ha chiamato Gerard ieri sera, tutto preoccupato - aggiunge poi.
- Vado subito a chiamarlo - dico e allungo il braccio per prendere il telefono.
Neanche 3 squilli dopo ha risposto.
- Dolcezza, ho saputo. Come stai? - mi dice subito.
- Così -
- Ma perchè non me l'hai detto prima? -
- Non lo sapeva nessuno, Ger -
- Se lo rivedo ti giuro che -
- No, non fai nulla. Doveva andare così - dico interrompendolo.
- Va bene. Lo sai che ti voglio bene e che mi puoi chiamare per qualsiasi cosa? -
Che meraviglia di uomo.
- Certo, Ger. E te ne voglio anche io di bene.. non sai quanto -
Ecco un altro che sa come farmi sorridere. Il mio pseudo-fratellone.
- Io te l'avevo detto che dovevi sposare me! -
- Avevi ragione tu, uomo della mia vita. Inizia a prenotare la Chiesa che voglio sposarti al più presto! - gli rispondo e lo sento ridere.
- Grazie, Gerard - aggiungo.
- E' il minimo. Ciao, piccola -
Lo saluto e riaggancio.
- San Butler che ti fa ridere un pò - mi dice Natalie facendomi il solletico.
Il telefono squilla di nuovo. Alex, stavolta.
- Alex! -
- Ho fatto una stronzata -
- Quando mai! Ti metto in vivavoce che c'è Natalie -
- No, sto arrivando - mi dice velocemente e riaggancia.
Questa non è una casa. E' un porto di mare.

[Alex's POV:
Di sicuro, chi sta in piedi davanti alla porta di Johnny Depp, non sono io.
Si, lo so che sembra un po' megalomane, detta così, però è la cruda realtà. Crudissima.
E' che Edith ha un potere di convincimento che tende a infinito, e quando ci si mette pure Natalie.. ero incastrata, ecco.
E insomma, con la più banale delle scuse, sto per premere il campanello.
Lo ripeto: non è il mio dito, quello. No, no. Le unghie rosa shocking non mi appartengono. Chi, io, eccentrica? Ma che dite!
- Alex - La voce sorpresa di Joh demolisce anche l'ultima certezza, che si teneva in piedi sorretta da Edith e Natalie.
Che ci faccio qui? Oddio.
- Ecco, tu, insomma.. avevi dimenticato questa da Edith - Gli porgo la sciarpa e giro un piede pronta a defilarmi.
- Aspetta - Johnny trascina la me-non-me dentro casa. - E tu saresti venuta fin qui per portarmi questa? - Agita la stoffa colorata guardandomi scettico, un sorriso sghembo appena accennato. Sa già di aver vinto, ecco.
Ma che cavolo.
Un po' di.. di.. potenza femminile, o quel che cavolo era...
- Senti - Comincio, puntandogli un dito contro. Non so come continuare. L'aiuto del pubblico non è contemplato, vero?
La cosa bella è che Edith è talmente sadica da mandarmi qui controvoglia senza nemmeno suggerirmi qualcosa da dire!
- Dimmi - Fa lui, tutto tranquillo. Si appoggia col sedere sullo schienale del divano e lascia andare la sciarpa. Io mi avvicino a lui quasi senza accorgermene, facendo un passo avanti.
- Tu.. tu sei.. - Bellissimo, eccitante, da stupro.. - Cattivo -
Non lo so dove voglio andare a parare. So solo che ora non parlerò più.
Johnny mi ha posato con nonchalance le mani sui fianchi, attirandomi a sé.
Deglutisco, mandando giù il fiume di brutte parole che premono decisamente per uscire.
- Cattivo? Mmm… - Una sensazione di calore mi avvolge tutta quando le sue labbra si chiudono sul mio collo.
- Cattivissimo..- Ribadisco io, gli occhi chiusi e le mani sulle sue spalle.
- E va bene.. se proprio insisti, tanto vale che io lo sia davvero – Mi passa le mani sotto il sedere e mi prende in braccio, portandomi dall’altro lato del divano.
Ed è ovvio che non parleremo affatto. ]


Eccomi qua, bella gente! Appena tornata dal cinema dove ho rivisto per la seconda volta Harry Potter.
No, non sono pazza. Anzi, sì.. ma di quella saga! La adoro troppo!
E so anche di essere in un leggerissimo ritardo.. ma proprio leggero, lo so.
E' che Roma è tutta un'altra cosa.. l'università è il caos più totale, soprattutto in questo periodo e soprattutto alla Sapienza. Per giunta ho un bell'esame di Storia Moderna da preparare per gli inizi di dicembre e una vita sentimentale non proprio rose e fiori.
Insomma, non sono giustificazioni, anche perchè il capitolo era scritto da un bel pò.. anzi, da parecchio. Ma senza l'aiuto di Santa SaraH non ce l'avrei mai fatta.. grazie mille, amore mio.. per tutto! Non so come farei senza di te.. e non te lo ripeto abbastanza!
Coooooomunque il capitoletto è tutto qui.. le carte in tavola cambiano su tutti i fronti.
Fatemi sapere cosa ne pensate! Sì anche tu che sei arrivata fino a qui e non sai se recensire o meno.. susu! ;)
Insomma... sono tutta orecchi! O occhi, fa lo stesso!
Ora passiamo alle rispostucce!
@amoremiomeraviglioserrimo: Ho già detto che non ti ringrazierò mai abbastanza, davvero! Senza di te non ce l'avrei mai fatta, davvero.. E mi sei mancata troppo per tutti questi giorni che non ci siamo potute sentire.. Ti voglio bene ogni giorno di più, more mio.. e vorrei trovare le parole per fartelo capire davvero! Un abbraccio forteforte!
Ps e scrivi che voglio leggere *-*
@romina75: sorellona! adoro troppo le tue recensioni lunghissime!
anyway, io invece queste bastardate purtroppo non riesco a fiutare e so perfettamente come si sente Edith, davvero.. sempre con quella speranza che qualcosa possa cambiare. Senza riuscire a dimenticare ed andare avanti. Ma la vita avanti ci va.. ci va Edith e ci andiamo tutti noi! Quindi bando alle ciance e alle cose tristi.. se avrai il fegato di seguirmi ancora un altro pò, vedrai come andrà a finire.. anche se riesci sempre a fiutare qualcosa in più :*
Alla prossima sorellona, un abbraccio forte!
Ps allora faccio bene ad andarci spesso a Mirabilandia XD
@summerbest: macciao! eeeh, diciamo che Bennuccio sta leggermente risalendo in classifica e poi no, ha troppo la faccia da bravo ragazzo per fare una cosa del genere anche nella realtà, su! O perlomeno spero.. da buona fan! Joh è fatto strano.. si sa.. l'ho sempre immaginato sotto questa aurea misteriosa.. imprevedibile, anche in senso negativo.. qui si riprende abbastanza, no? (mammamia, beata Alex) .
Alla prossima, cara (: un bacioneone!
@Lady Nionu: eeeeeeeei! eeeeh, ma che volgarità e volgarità.. è segno di apprezzamento, ci sta tutto! ahahhaah
Tutti questi complimenti mi fanno sciogliere tuttatutta.. GRAZIEEE! Davvero.. mi fa un piacere immenso sapere che c'è qualcuno a cui piace tutto quello che pensa la mia mente malata e che riesco a mettere giù. E' stata dura dipingere questo Ben.. perchè io lo adoro proprio e non ce lo vedo a fare una cosa del genere, anzi! Però sono contenta se mi dici che ci sono riuscita bene, davvero!
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensi!
Un abbraccio graaaaaaaaandissimo!
Ps io odio i doppiatori che gli mettono.. infatti i suoi film li sento sempre in inglese. Adoro la sua voce e quell'accento da inglesino mi fa impazzire *-*

Bon, adesso la smetto davvero di ciarlare.. la parola a voi!
Spero, a presto.. Rachele.
FATTO
IL
MISFATTO.
Puff

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Capitolo 13
*** I Am A Gibson. I Can. ***


18. Ben Adorabile <3
portami dove si vola;;
- I am a Gibson. I Can -
- Voglio che tu venga con me, ti prego -
- Papà, perchè non chiami Oksana? -
- Perchè voglio te. Oksana resta a casa con Lucia -
Lascio il mouse e mi giro verso di lui. Papè in smoking, la cravatta non ancora allacciata e un vestito celeste in mano. Uno dei più belli che abbia mai visto.
- L'ha disegnato Stefano, e io l'ho voluto del colore dei tuoi occhi -
Mi alzo sfilandomi gli occhiali.
- Puoi tesoro, lo so. Sei una Gibson -
Sorrido e lo guardo mentre faccio il nodo alla cravatta. Sta implorando con gli occhi.
- E poi, se anche .. c'è poco tempo - sbuffo.
- Già provveduto. Natalie! Alex! - urla e le due complici compaiono alle spalle.
- Da qui attacchiamo noi - dice Alex minacciosa e papà le sussurra << Mezz'ora>>. Prendo il vestito dalle sue braccia e lo guardo. Cavolo, il celeste è proprio quello dei miei occhi. E' corto .. molto sopra il ginocchio, una spalla lasciata scoperta e cade morbido su ogni curva. Il caro Gabbana ci sa fare.
- Fila in bagno - fa Alex.
Non so voi, ma io ho paura.

- Siete davvero riuscite a farla preparare in mezz'ora? Ma io vi adoro - Papà è sconvolto.
- Non sai con chi hai a che fare - fa Natalie a mio padre - Hai portato i pop corn? - fa poi a Alex.
- Cosa dovete fare con i pop corn? - chiedo mentre scendo le scale.
- Goderci lo spettacolo -
Oh, padre d'amore, aiutami. Queste sono sceme.
- Tesoro, sei uno splendore - mi dice papà prendendomi sotto braccio.
- Grazie papà. Ragazze .. mi raccomando - dico facendo l'occhiolino e uscendo di casa per entrare nella limousine che ci aspetta.
Continuo a fissare la strada fuori dal finestrino e mi ripeto che sto facendo una cazzata a volerlo rivedere. Sto bene senza, ecco. Avete presente la vocina rompipalle? Adesso sta dando il meglio di sè. Dice che non riesco ad ammettere che senza di lui mi manca qualcosa. Sì, lo ammetto. Qualcosa mi manca. Ma era un qualcosa intessuto in una ragnatela di bugie e falsità e forse un giorno capirò davvero e starò meglio. Papà mi prende la mano, io lo guardo e mi sorride.
- Andrà tutto per il meglio, Edith -
Non gli rispondo ma riesco a fargli un sorriso. Mi alleno per quando dovremmo uscire dalla macchina. Dovrò stampare un mega sorriso per fare contenti tutti. Che mondo falso.
Arriviamo in un baleno o perlomeno è quello che sembra a me. La limousine si ferma e papà mi stringe la mano.
- Pronta? -
- Sono una Gibson, sono sempre pronta - gli dico sorridendo.
Sottobraccio a mio padre lascio la vera Meredith in macchina e inizio a sorridere.
- Arriva - mi avverte papà avvicinandosi al mio orecchio e gli affondo le unghia nel braccio. E' bello da togliere il fiato e si avvicina a noi con un sorriso. Ho già detto che questo mondo è di una falsità inaudita?
Smoking nero, camicia bianca e camminata sicura. Abbraccia mio padre e poi guarda me. L'ultima volta che ho visto quegli occhi gli stavo urlando contro tutto quello che provavo. Che provo. Quando si avvicina per baciarmi la guancia ho il cuore a mille ma non lo dò a vedere, questa soddisfazione non gliela voglio dare. Si è preso fin troppo di me.
- Sei bellissima - mi sussurra ma non rispondo, lo guardo senza riuscire a sorridere.
Ben si va a mettere accanto a mio padre e insieme sfiliamo per il tappeto quasi in una via crucis, per quante volte veniamo bloccati dai giornalisti.
< Come mai sua figlia? Parteciperà ad un suo film? Emozionato?> Domande moolto fantasiose. Continuo a sorridere cercando di evitare il suo sguardo ma lo cerco per un riflesso incondizionato e trovo sempre i suoi occhi su di me. Ben, non farmi questo. Arrivati a destinazione lascio la mano di papà e mi allontano da tutti, estraendo il telefono dalla borsa. Numero di casa.
Segreteria telefonica? Ma che diavolo stanno facendo?
- Ragazze sono Edith! Qualcuno mi risponde?? -
Tre secondi dopo mi arriva squillante la voce di Natalie.
- Edith, sei magnifica! -
- Natalie, non ce la faccio - le dico.
- Sì che ce la fai. Facciamo tutti il tifo per te, tutti -
- Lo so, tesoro. Chi ha invaso barbaricamente casa? -
 - C'è Derek che sta sbraitando contro Ben, questo te lo registro! Poi c'è Johnny che è venuto per parlare con Alex, ma lei lo zittisce, e ci sono io che sto per uccidere tutti perchè non capisco una parola di quello che succede! -
- DIGLIELO IN DIRETTA CHE DEVE TACERE! - ringhia Alex e mi metto a ridere.
- Siamo tutti lì con te -
- Lo so -
- E allora vai, c'è Mel che si guarda intorno. Va da lui, sai quanto ha bisogno di te vicino -
- Okay, vado. Grazie Nat, saluta tutti -
Rimetto il telefono in questa minimini borsa e faccio un bel respiro. Posso, posso, posso. Nella folla ritrovo papà che mi sussurra che se mi allontano di nuovo mi stacca la testa.
- Sali sul palco con me? -
- Adesso mi chiedi troppo - gli dico mettendogli la cravatta in ordine, proprio non la sopporta - ma mi metterò in maniera che potrai vedere ogni mia faccia e capire cosa devi dire e cosa no -
- Mel, è ora - dice un tizio con le cuffie alle orecchie che scappa subito via. Bacio sulla fronte e via, mentre lo seguo.
- Signorina Gibson? - mi chiede lo stesso ragazzo di prima.
- Sì - rispondo.
- Il suo posto è lì - e mi indica una sedia con scritto riservato. Papà aveva dato per scontato che avrei accettato, a quanto pare.
Arrivo al mio posto e a salire sul palco ci sono Ben e Mel. Il primo a fare il suo discorso è papà. Partono i soliti ringraziamenti, anche verso Ben e poi mi guarda.
- Per ultima, ma non per importanza ringrazio la mia piccola donna, la mia iniezione di autostima continua. Prima un giornalista mi ha chiesto se considero questo film la mia opera migliore. Ho risposto di no, perchè la mio opera migliore è lei -
Una lacrima scende giù e tra gli applausi generali gli mando un bacio. Poi il microfono passa in mano a Ben e mi irrigidisco, il sangue nelle vene gela. Lui lo stringe forte quasi a volersi fare forza.
- Trovarmi qui, accanto ad una pietra miliare del cinema come Mel, aver lavorato con lui, è un sogno che diventa realtà. - Papà è immobile, guarda avanti, non si muove
- E per arrivare qui .. non ho fatto la cosa giusta - Si ferma e tossisce.  Lo fisso come a volergli dare io la forza per parlare anche se forse non la merita.
- Ho scavalcato tutto e tutti, ho calpestato chi non lo meritava. E me ne vergogno, me ne pento. Durante questo film sono cresciuto, grazie ad un persona in maniera particolare. Una persona che non mi sarei mai aspettato -
Ho il cuore in gola e inizio a tormentarmi la mano. Voglio qualcuno a cui stringere la mano. Mi giro e accanto a me c'è Monica Bellucci. No, non mi sembra il caso.
- Grazie a lei, alla donna che, con poche parole e con i suoi silenzi, mi ha buttato in faccia tutti i miei errori. Io non so cosa sia l'amore, come il mio personaggio. Non so se l'ho mai provato. Ma se è sentirsi bene con una persona, volerla accanto giorno e notte, volere la sua felicità, crescere insieme giorno dopo giorno, fra un bacio ed una risata, dimenticarsi del resto del mondo quando c'è lei, stare male se lei soffre .. Allora io amo questa donna. E la vorrei con me, di nuovo - Si ferma e mi guarda. Io stringo forte il pugno. Non piangere, Meredith.
- E poi ringrazio Mel, per tutto, per la possibilità che mi ha dato, perchè ha creduto in me nonostante le cavolate che ho fatto. Ringrazio i miei colleghi - e inizia ad elencare tutto il cast.
Mi sento morire, davvero. Sono spiazzata e non so che fare, come comportarmi. Credere o no? Parlano gli altri e lui guarda in un punto nel vuoto davanti a sè. Io cerco lo sguardo di papà che però si tormenta le mani, guarda altrove. Vorrei tanto sapere cosa ne pensa. Vorrei chiamare casa ma da qui non posso muovermi e tirare fuori il cellulare e chiamare non mi sembra il caso. Quando finisce tutto mi alzo velocemente e vado nella stanza dove poi dovrebbe venire papà. E anche Lui. Come si comporterà? Che diavolo devo fare? Faccio un respiro profondo. Edith, sei una donna. Non una bambina, devi parlare con lui.
La porta sbatte e il primo ad entrare è papà. Gli vado incontro e lo abbraccio come non ho mai fatto. Le parole che mi ha detto si sono incise nel mio cuore, per sempre. Dietro di lui c'è Ben che tossisce.
- Vai, tesoro - mi dice papà dandomi un bacio sulla fronte e si allontana.
- Mel, ti .. dispiace se Edith torna con me a casa. Sempre se lei .. insomma -
Papà mi guarda cercando una risposta.
- Per me va bene, papà - dico annuendo.
- Se va bene a lei, non ci vedo niente di male - dice e va via.
- Prendiamo la mia limousine? - mi chiede.
- Come vuoi - rispondo guardando altrove. Lui si avvicina e capisco che vuole prendermi la mano, non faccio resistenza e lascio che intrecci le mie dita alle sue, come una volta. Per un momento riassoporo tutto quello che abbiamo passato, tutto quegli attimi che mi hanno fatto sognare e il cuore inizia a battere all'impazzata, finisce in gola. Non finirà mai di farmi quest'effetto, lo so. Usciamo da un'uscita secondaria e finiamo direttamente nella sua limousine, seduti uno davanti all'altra. Io guardo fuori dal finestrino ma sento i suoi occhi su di me. Ad un tratto, non so neanche io perchè, una lacrima scende giù a rigare la guancia ma prontamente la cancello con la mano. Lui si alza, si viene a sedere accanto a me e mi prende la mano. Io abbandono la mia testa sulla sua spalla, senza che nessuno dei due parli. Mi hai ammazzato, vorrei dirgli. E adesso stai cercando di riportarmi alla vita ma non so se sono pronta.
Quando arriviamo davanti a casa sua scendiamo in un lampo dalla macchina e io mi avvicino verso la porta. Le sue chiavi sono ancora a casa mia, forse è il caso di dargliele indietro. Quando sento che si avvicina mi scanso dalla porta  e lui apre, facendomi cenno di entrare. Vado con la mano sull'interrutore, per abitudine, e mi tolgo la giacca. Lui fa lo stesso e mi viene incontro prendendomi le mani.
- Ti prego, Meredith - mi sussurra portando le mie dite alla sua bocca e schioccando un bacio.
- Io .. non ce la faccio più. Mi manchi in un modo che .. non credevo fosse possibile -
Mi dice con la voce strozzata.
- Non lo so, Ben - tolgo le mie mani dalle sue e inizio a giocare con la sua cravatta.
- Io .. posso capire cosa signif-
- No, non lo puoi capire. Mi hai distrutta, Ben. Distrutta - gli dico passando un dito sul pomo d'Adamo.
- Scusa, mi sono sentito uno schifo .. mi sento uno schifo -
- Perchè mi hai lasciata, allora? - dico sussurrando e finendogli di slacciare la cravatta.
- Non ancora capivo quello che provavo. Ma ti amavo .. e ti amo - il cuore perde diversi battiti. Sentirlo dire da lui, da questa voce profonda, da questo suo adorabile accanto inglese. Alzo gli occhi e mi butto nei suoi color cioccolato.
- Un'altra possibilità Edith, ti prego -
Tiro le due estremità della cravatta e avvicino il suo viso al mio. Lui con le braccia mi cinge i fianchi e siamo praticamente incollati, le labbra si sfiorano, gli occhi socchiusi.
- Non ce la faccio - sussurro e mi allontano. Vado verso la giacca e metto la mano sulla maniglia.
- Aspetta un attimo - mi dice e si avvicina ad una mensola prendendo una scatoletta di cartone. Me la mette in mano e mi sussurra di aprirla a casa. Mi dà un bacio sulla tempia e mi sussurra ancora una volta << Ti Amo>>.
Esco e chiudo la porta dietro di me. Con le mano sulla faccia inizio a piangere e poi prendo il cellulare.
Non mi va di chiamare casa e decido di chiamare Gerard.
- Ger - dico con la voce strozzata.
- Piccola mia, dove sei? - mi chiede preoccupato.
- Sotto .. casa di Ben -
- Sto arrivando - mi risponde e riaggancia. Mi incammino verso casa, continuando a piangere e stringendo tra le mani la scatoletta di cartone. Non so cosa ci possa essere, sono tentata dal gettarla via e non vederla mai più.
Ma le mani vanno da sole e la scartano. Quando capisco cosa c'è all'interno sorrido. Come .. se l'è ricordato. Asciugo le guance e mi giro, mi metto a correre per tornare dal mio uomo. Mando un messaggio a Ger dicendogli di stare tranquillo, di non venire.
Busso come una forsennata alla porta continuando a piangere e mi apre un Ben con la camicia slacciata e gli occhi rossi.
- Edith - sussurra.
- Ti Amo, Ben. Ti amo - gli dico prima di buttargli le braccia al collo e baciarlo. Lui mi afferra e mi trascina dentro.
- Ti sei ricordato .. della prima volta - gli dico prendendo la scatola e appoggiando il profiterole che ho trovato all'interno. Continuiamo a piangere come due bambini mentre sorridiamo e non ci riusciamo a staccare.
- Ogni attimo passato con te. Non ho cancellato nulla -
Lo bacio di nuovo. Ancora e ancora. Poi mi prende in braccio e mi fa sdraiare sulla poltrona prima di mettersi addosso a me. I vestiti scivolano via con una facilità inaudita.
- Non riesco a dirti quanto mi sei mancata -
- Anche tu - rispondo mentre mi godo i suoi baci sul collo.
- Tutti e due mi siete mancati - aggiungo e lui ride.
- Big Ben ringrazia, e Ben anche -



Com'è che si dice? Tutto è bene quel che finisce bene, giusto?
Eh, sì, tutto si è risolto per il meglio. E voi cosa ne pensate? A dire il vero non era questa la fine prevista per questa storia.. ma come al solito Ben e Edith hanno fatto di testa loro. Cosa devo fargli io?
Spero vi sia piaciuto.. e vi ringrazio.
Vi ringrazio per aver avuto lo stomaco di arrivare fino a qui.. a leggere le mie pazzie!
Ringrazio anche chi ha letto solo un capitolo, chi si è emozionato, chi ha riso, chi ha fatto il tifo.. insomma, tutti.
Chi ha recensito e chi no.
Chi mi ha aiutato con questa storia.. l'ha vista nascere e crescere. Eh, sì.. il ringraziamente più grande va a te, Sarè. Sei stata un angelo.. mi hai aiutata sempre, costantemente.. soprattutto nei momenti di ispirazione zero.
Sei la madrina di questa storia, che non sarebbe stata nulla senza di te.
Grazie di cuore, davvero.
Adesso mi aspetto tante recensioni.. che voglio sapere tutto!
Ah, vi aspetta anche l'epilogo, cosa credeteeeee! :D
Un abbraccio forte,
Rachele.

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Capitolo 14
*** Epilogo ***


epilogo PDSV
epilogo;;
-portami dove si vola-

- Tutti fuori, ho detto! - tuona con il suo vocione.
- Ma.. - cerca di difendersi Natalie.
- Ho detto fuori - ripete con calma, mentre fa cenno ad Alexandria di non parlare.
Gerard riesce a chiudere la porta e si appoggia con le sue spallone da armadio a tre ante.
- Ger, sto per vomitare. Me lo sento - gli dico andandogli incontro.
- Devi solo restare calma. Respira .. - 
Parla facile lui, non è incastrato in un bustino!
- Andrà benissimo, il giorno più bello della tua vita - 
E' quello che mi ripeto, ma a quanto pare non funziona. Ho l'ansia che mi rimangia, i colibrì assassini nello stomaco. Anzi triplicate il tutto, se ce la fate. E' così che mi sento. Ed è stato inutile sentirmi dire "Vivete insieme da tempo, è solo l'ennesima ufficializzazione!". No, caro. Non è l'ennesima ufficializzazione. Ho deciso di sposarlo, ho deciso di dedicargli la mia vita, il mio tempo. Ho deciso di dedicargli ME. Ho voglia di a) urlare o b) piangere. Ma l'opzione A causerebbe una mandria di persone impazzite che abbatterebbero la porta, spaventate che Gerard mi stia stuprando. L'opzione B comporterebbe ore di trucco buttate al vento. 
- Oddio, Ger. Abbracciami, ti prego - gli dico e subito sprofondo fra le sue braccia. Il battito tranquillo del suo cuore mi calma e la mano che mi accarezza la schiena mi rilassa.
- Va meglio? - mi chiede, forse sentendo che il battito del mio cuore si è calmato.
- Morirei senza di te, Ger. Dico sul serio - gli sussurro ad occhi chiusi e mi bacia la fronte. Poi mi prende la mano e mi allontana, guardandomi.
- Una visione in bianco, una principessa - mi sussurra all'orecchio facendomi voltare verso lo specchio. Devo ammettere che la sarta ha fatto un buon lavoro, nonostante la stessi facendo uscire pazza. Un corpetto stretto che lascia le spalle scoperte, e da lì si apre in una gonna ampia, totalmente di tulle. Niente strascico, nè velo. La semplicità più semplice, così come la cerimonia. Abbiamo organizzato tutto in un mese, in riva al mare, dove mi ha portata una delle prime volte che siamo usciti. Gli odori sono gli stessi, il posto ha lo stesso sapore che aveva anni fa. 
L'abbiamo deciso subito, ancora seduti su quella panchina in riva al mare, a Barçelona. Quando per scherzare abbiamo iniziato a parlare di matrimonio. E ora eccomi qua, esattamente un mese dopo. Ripensare a quando l'abbiamo detto a tutti mi fa sorridere.. Ho voluto dirlo separatamente a tutti, per poter ricordare ogni singola reazione. E forse è anche il caso che ve le racconti..

Natalie&Ed;
- Natalie .. tu .. hai da fare fra un mesetto? - le chiedo indifferente, quasi fischiettando. Ben, si guarda le scarpe.
Vedo Natalie spegnere il televisore e  lasciare il telecomando, quasi in stato comatoso. Si gira verso di me con gli occhi spalancati.
- Cosa succede fra un mese? - mi chiede quasi sussurrando, mentre Ben alza gli occhi dalle scarpe.
- Devi comprarti un bel vestito e seguire una ragazza con un vestito bianco - le dico aprendomi in un sorriso.
Se possibile, spalanca gli occhi ancora di più. E poi mi indica, senza parlare. Io annuisco, sorridendo. E lei lancia uno degli urli più acuti che abbia mai sentito. Sento la voce di Ed che chiede cosa sta succedendo ma subito sento l'abbraccio forte di Natalie. La stringo ancora più forte fino a che non sento una lacrima che mi cade sulla spalla. Mi sciolgo dall'abbraccio e lei si asciuga le lacrime.
- Scusa, tesoro .. è che .. è troppo bello! - si giustifica e io le schiocco un bacio sulla guancia.
- Ti voglio Bene, Nat. Infinitamente. Forse non riesco a dimostrartelo sempre, ma è davvero tanto - le dico sorridendole.
- Anche io, Edith. E non è vero che non riesci a dimostrarlo .. lo sento forte e chiaro. Anche quando siamo lontane - 
Non riesco a trovare le parole e la abbraccio. Sapete cosa ho letto una volta? 
"A volte due buoni amici stanno tanto bene insieme da condividere il silenzio, piuttosto di dover parlare per forza di qualcosa". Era un libro di Bambaren, ora che ci penso. E ora ho capito veramente cosa voleva dire. Ci stiamo urlando il bene che ci vogliamo e lo sentiamo. Forte e Chiaro.
- Cosa è successo? - chiede Ed entrando nella stanza.
- Perchè piangi? Cosa diavolo ti è successo? Ben è diventato impotente e a tu piangi per solidarietà femminile? - aggiunge poi pizzicando la guancia alla sua ragazza per farla ridere. Li vedo scambiarsi un bacio di una dolcezza infinita.
- No, amore. Si sposano! - risponde Natalie andando ad abbracciare Ben e vedo anche Ed sbarrare gli occhi.
- Complimenti - risponde e fa il giro della poltrona per abbracciarmi.
- Sono proprio contento - aggiunge poi, andando da Ben, che si è appena sciolto dall'abbraccio con Natalie.
- Ma .. hai detto un mese? - mi chiede poi Natalie.
- Lo so che è poco tempo per il vestito - dico già sapendo cosa ha in mente - ne ho già scelti un pò - 
- Quanto mi conosci -

Alexandria&Joh;
Meno male che mi piace lavare i piatti, così quando sono a casa di Alex ci mettiamo meno tempo a rimettere in ordine dopo la mangiata. Johnny sta litigando con il lettore Dvd, è talmente imbranato che il libro "Depp e la Tecnologia" potrebbe diventare un bestseller. Devo farci un pensierino. Ben è seduto a terra con un colore a spirito in mano, e il braccio destro ha un enorme segno blu. Opera sicuramente di quella peste di Chris, sdraiato a terra. Sta litigando con un foglio bianco che ora è pieno dei suoi scarabocchi. Un artista, come il papà. D'altronde porta il nome del papà: John Christopher Depp IV. Ma chiamarlo Johnny non era proprio originale. E così è Chris. Tossisco per far voltare Ben mentre con uno strofinaccio mi asciugo le mani. Lui annuisce mentre afferra un colore che Chris gli sta dando in mano.
- Alex - la chiamo andando a sedermi a terra accanto a Ben, e inizio ad accarezzare la testa del piccolo.
- Il film sta già iniziando? - chiede lei dalla cucina.
- Ci sono quasi - urla Johnny mentre fa cenno di aspettare con la mano.
Voglio dirglielo guardandola negli occhi, cavolo. Voglio vedere cosa fa.
- Zio, mi dai il giallo? - chiede Chris indicando la scatola di colori a Ben.
- Ce l'ho fatta! - urla Joh trionfante e si volta verso di noi - Non credo smetterà mai di chiamarti Zio - aggiunge poi alzandosi a dare un bacio sulla fronte del piccolo.
- Tanto fra un mesetto sarà autorizzato ufficialmente - dice Ben alzando di un pò la voce.
Sento dalla cucina un bicchiere che si rompe. Alex ha sentito tutto. Alla faccia del "Voglio guardarla negli occhi"!
- Ho sentito bene? - urla entrando in sala. Senza parlare, le sorrido e basta.
- OTTIO LA MIA PSEUDO SORELLA SI SPOSAAA! - urla in preda ad un attacco di nonsocosa.
Mi alzo in piedi e la abbraccio forte, forte.
- E me lo dici solo ora? - mi chiede una volta sciolta dall'abbraccio.
- L'abbiamo deciso due giorni fa, eh! - 
- E per il vestito? - 
- Ho già detto a Natalie che un paio li ho già visti - 
Conosco le mie polle, non c'è verso. 
- E io la posso abbracciare la sposa? - mi chiede Joh e voltandomi lo trovo ad aspettarmi a braccia aperte. Affondo la testa nel suo petto e lo sento stringermi forte, più che mai.
- Sono troppo contento - mi sussurra all'orecchio prima di darmi un bacio sulla guancia.
- E se la fai soffrire, te la vedi con me - dice poi ridendo a Ben che nel frattempo si è beccato l'abbraccio stritolatore di Alex, e ha Chris in braccio.
- Anche iooo - dice poi il piccolo buttandosi addosso a me e mi dà un bacio proprio dove aveva lasciato Joh le sue labbra.
- Sei proprio un amore - gli dico baciandolo a mia volta.
- Vedi che già capisce? Te ne devi scegliere una come Edith, non come l'idiota di tuo padre che adesso deve sopportare la mamma - dice sbuffando mentre prende il figlio in braccio. Io corro ad abbracciare Ben che subito mi sorprende con un bacio. Uno dei suoi che mi tolgono il fiato.
- Sei pessimo, Depp. Pessimo - risponde Alex cercando di prendere Chris in braccio - la prossima volta che lo dici ti castro. Niente fratellini, Chri - aggiunge rivolta prima al compagno e poi al figlio. Joh inizia a ridere e la bacia. Sento che si sussurrano un "Ti Amo" prima di baciarsi e Ben mi stringe i fianchi, per poi darmi un bacio sul collo.
- Allora vi lasciamo liberi di andare a godervi l'ultimo mese da fidanzati, su - dice Alex voltandosi verso di noi.
- Ma non dovevamo vedere il film? - 
- Dai, sarà per un'altra volta - risponde Joh.
Guardo Alex scettica, già sapendo cosa ha in mente. 
- Come fate con Christian sveglio? - chiedo maliziosa e scoppiamo a ridere tutti e quattro.
- Trucchi del mestiere - dice poi Johnny - li scoprirete anche voi - 
Gli sorrido. Li adoro.

Gerard;
- Allora, ti piace? - 
- Mi fa impazzire, Ger. Ma ci vuole la mia manina per l'arredamento - 
Gli dico sorridendo mentre apro il frigo e mi servo da sola. Gerard si è comprato l'ennesimo attico e mi sono sempre divertita ad arredargli casa.
- Certo, tesoro. Mi fido solo di te - mi dice dandomi un bacio sulla fronte. Gli sorrido e guardando l'orologio mi rendo conto che è tardissimo e che Ben non ancora è arrivato. Ma io devo dirglielo, non ce la faccio a tenermelo dentro.
- Devi dirmi qualcosa? - mi dice lui ad un tratto, scansando tutti gli altri pensieri. Ma che legge nella mente?
- N-no - gli dico titubante. Seh, perchè se glielo dici così ci crede.
- Mi credi davvero così stupido? Sei troppo silenziosa stasera - mi dice guardandomi negli occhi. No, Ger non farlo che così mi costringi a parlare.
- Io .. ehm - 
- E' qualcosa di grave? - mi chiede. 
Lo guardo negli occhi e sorrido. Adesso devo dirglielo.
- Mi sposo, Ger. Fra un mesetto - dico decisa.
- T-ti sposi? - mi chiede e lo vedo aprirsi in un sorriso.
- Ma .. è splendido, piccola! - mi sussurra abbracciandomi. Vi giuro che mi sta stritolando, ma è uno degli abbracci più sentiti che abbia mai ricevuto.
- Io.. so cosa dire. Cioè .. ti sposi - ripete, quasi a volersi convincere davvero.
- Mi ricordo di te che eri .. cavolo, uno scricciolo. Mi ricordo le prime chiacchierate, le prime confidenze quando abbiamo iniziato a capire il bene che ci volevamo, nonostante l'età. Tutte le volte che ti ho coperto con Mel .. - 
inizia a dire e lo interrompo.
- Le figure di merda, le fughe dai party quando proprio non ce la facevo a starci, tutte le volte che ho avuto bisogno di te c'eri. Sei stato il mio fratello maggiore, quello che non ho mai avuto - gli dico accarezzandogli la guancia. Lui mi prende la mano e daà un bacio sul palmo.
- E tu la mia piccola sorellina, ti voglio bene, dolcezza mia - mi dice e mi abbraccia ancora più forte.
- Rimarrai per sempre uno dei punti di riferimento nella mia vita, lo sai? - gli dico ancora e lui mi stringe sempre di più.
- Grazie, piccola. Ci sono sempre per te, lo sai - mi risponde e una lacrima mi scappa giù.
- Ma che fai, scema, piangi? - mi dice asciugandomi la lacrima.
- Devi ridere, che sei più bella - aggiunge e sorrido.
Chi è che vi ha detto che non esiste l'amicizia fra uomo e donna, non capisce. Esiste eccome, io l'ho trovata. E quando si trova è preziosa, non si può lasciar scappare.

Mel;
Dai, Edith. Devi solo dire a tuo padre che ti sposi. Non è così difficile, no? "Papà, mi sposo". Certo, come dirgli "Papà, ho fame". Okay, devo respirare, le parole usciranno da sole. Ho deciso di essere da sola a dirlo a lui, non so perchè, sinceramente. Adesso avrei bisogno di uno sguardo di Ben, delle sue mani. Edith, sei grossa e vaccinata. Muovi quel culo. Okay, okay, vado. Non fateci caso, è sdoppiamento della personalità.
- Allora, cosa vuoi mangiare? - mi chiede papà.
- Cucino io, è un'eternità che non lo faccio per te -gli dico sorridendogli, prima di sparire in cucina. Lo sento che mi segue.
- E allora ti aiuto, non credo di averlo mai fatto - risponde ridendo.
Inizio con l'aprire il frigo. Che c'è vuoi rinfrescarti i pensieri! Muoviti! Vocina del cavolo, maledetta.
- Papà, ti devo parlare - dico chiudendo di scatto l'anta del frigorifero. Lo vedo irrigidirsi e fissarmi.
- Non dirmi che vai a vivere in Inghilterra, ti prego. Già sono anni che devo abituarmi a non vederti per casa, non dirmi che metti un oceano in mezzo che .. - 
- Mi sposo - dico all'improvviso per fermare il fiume in piena che è diventato papà.
Lo lascio sconvolto, senza parole. Quasi stralunato, oserei dire.
- Tu .. - 
- Sì, papà. Ma resto in America, stessa casa. Solo che, viviamo insieme da tempo e .. - stavolta è lui ad interrompermi, con un abbraccio. Io gli butto le braccia al collo e gli salto in braccio. Come facevo quando ero piccola. Stretta al mio papà.
- La mia donna che si sposa - dice poi sciogliendosi dall'abbraccio, fondendo i nostri occhi uguali.
- Sono anni che viviamo insieme, è anche ora, no? - 
- Assolutamente - mi risponde e vedo i suoi occhi velarsi di lacrime.
- Papy ma che fai? - gli chiedo abbracciandolo ancora.
- Piango .. perchè non sono più l'uomo della vita di mia figlia - mi dice ridendo e asciugandosi una lacrima.
- L'uomo della mia vita sei solo tu. L'unico che ha lo stomaco di sopportarmi da quando sono nata. Altro che Oscar, tu meriti il Nobel - gli rispondo sorridendo.
- La mia piccola è davvero cresciuta, ma ciò non significa che smetterai di essere la mia piccola Edith - 
- Questo mai. Non ti abbandonerò mai, papà. Comunque vadano le cose -
Sento l'enorme mano di papà che mi va ad accarezzare la testa, e poi le sue labbra che mi lasciano un bacio. Adesso anche i miei occhi si velano di lacrime accompagnati da un sorriso. E' un momento che non scorderò mai, potete giurarci. 

Ed eccoci qua. Okay, mi sono rilassata ricordandomi tutto ma adesso sono tornata un fascio di nervi e ci si è messo anche papà a bussare come un forsennato alla porta.
- Bellezza, è ora - mi dice Gerard pizzicandomi la guancia.
Ecco, l'ansia che risale. Papà entra nella stanza e Gerard esce dopo avermi dato un bacio sulla guancia.
- Natalie e Alex mi stanno facendo uscire pazza. Ed è tardi, secondo me Ben sta per avere un embolo, tesoro - mi dice velocemente. Certo, io sono già un fascio di nervi, ci manca papà teso come una corda di violino. Respiro profondamente e lui mi dà il bouquet in mano.
- Quanto sei bella, piccola mia - mi sussurra e lo prendo sotto braccio, proprio come ho sempre sognato.
Usciamo e mi ritrovo davanti Natalie e Alex che mi fanno l'occhiolino. Un'esplosione di felicità, belle come non mai. Davanti a me, nel suo smoking c'è Chris con gli anelli in mano. Bello, la stella della zia.
In tutto questo caos, stavo per scordarmi la persona più importante. L'unica che mi calma con uno sguardo. Ben. Chissà come starà. Ho una voglia indicibile di vederlo, abbracciarlo, baciarlo. E quando arriviamo lì e lo vedo, tutto cambia. Mi sorride e mi calmo, come previsto. E' troppo bello nel suo smoking e quasi non mi accorgo degli sguardi di tutti gli altri attorno. C'è mamma, tutti i miei fratelli, Derek davanti a tutti con Leighton accanto. Poi c'è Jennifer, la nuova preda di Ger, che pare duri. Poi Ashley, Chace, parenti vari. Zia Cecilia che già piange, Zio James che le tende il fazzoletto. Ci sono Oksana e Lucia, tutti, tutti. Accanto al mio uomo vedo Gerard, Johnny e Ed. Quanto sono belli tutti rivestiti. Mi sento più calma, più rilassata con tutti loro attorno. Poi, quando arrivo a destinazione, papà mi lascia il braccio e gli faccio l'occhiolino con un sorriso. Poi è Ben a prendermi il braccio e sussurrarmi "Sei bellissima, amore mio". 
Mi batte il cuore come se fosse la prima volta che me lo dice. Mi appoggio a lui e mi preparo per diventare ufficialmente la signora Barnes.


Siamo arrivati alla fine. Ommiodio, siamo davvero arrivati alla fine. Quasi non riesco a crederci, giuro.
Ho pubblicato questa storia il 12 marzo dell'anno scorso.. praticamente un anno fa. E finalmente la vedo tutta qui.. finita. Completa.
Fa un certo effetto, devo dire la verità.. Un figlia che cammina da sola quasi.
Ed è giunto il momento per i ringraziamenti più importanti.. Il Grazie che va a te, a voi. Che avete letto anche solo un capitolo, una frase.. e alle donne meravigliose che l'hanna seguita tutta.. dalla prima all'ultima riga.
Alle donne meravigliose che hanno recensito.. e a quelle che hanno semplicemente letto.
Grazie, Grazie davvero.. non potete capire quanto significa per me.
E poi il Grazie più grande, più bello va alla donna meravigliosa che ha seguito ogni singola virgola di questa storia, che mi ha aiutata a crearla, farla nascere.. crescere. Lei che è uno dei personaggi più importanti.. non solo per Edith, ma anche per me.
Grazie Sarè, non riesco davvero più a trovare le parole per esprimerti il bene che ti voglio!
Mi manchi in una maniera INCOMMENSURABILE.
Insomma, dopo questi miliardi di grazie - che, fosse per me, scriverei all'infinito - vi lascio.
Ditemi tutto quello che pensate, tirate le somme.. sono tutta vostra.
As always, Rachele.

Ps sta arrivando un'altra storia con Ben.. oppure un originale.. devo scegliere cosa fare!
Ma mi farebbe piacere avere comunque il vostro parere.. cercherò di pubblicare il più presto possibile.
Vi adoro!

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